Critica e militanti

Buongiorno da Radio Radicale qui e Matteo Marchesini per la rubrica critica militante
Vorrei segnalare oggi di un bellissimo libro di poesia dialettale pubblicato dall'editore prenderà con nei mesi scorsi
E di cui ho già parlato sul Sole ventiquattro Ore IW i buoi del romagnolo Tonino Guerra che come si fa dopo anche un narratore coperto da Vittorini
E lo sceneggiatore soprattutto di Fellini e Antonioni agli altri registi
Libro dialettale dicevo nel Novecento i poeti dialettali hanno avuto
C'è una grande forse eccessiva fortuna presso una critica filologica che nella loro opera visto una variante feconda di quelli Scarpi dalla norma linguistica su cui
Si fondano diciamo l'estetica egemoni della modernità
Il dialetto tradizionale mezzo di comunicazione popolare nel secolo in cui a poco a poco sparito quasi sparito è divenuto realtà anche una forma di esotismo di gergo libico un modo
Usato dagli scrittori per sfuggire alle parole chiudere iter con subite
Un po'età dialettale triestino Virgilio giochi archivi chiedeva perché non parlasse il suo dialetto in casa rispose con una battuta folgorante che nel quotidiano non si usa la lingua della poesia
Perché è che può evitare di guerra di IdV
Intanto questo libro uscito per la prima volta nella mille novecentosettantadue da Rizzoli
E costituisce un'antologia della politica dialettale scritta da guerra da dagli anni Quaranta da quando in un campo di concentramento tedesco comincio a comporre romagnolo fino appunto all'inizio degli anni Settanta la sua produzione probabilmente migliore
Ed è un libro che era accompagnato scortato da due compagni di eccezione del poeta Roberto Roversi che ne dava fronte una dilatata pressione italiana
E il critico il grande critico Gianfranco Contini che fece una prefazione
In questa nuova edizione l'editore Antonio Bagnoli racconta anche la genesi del Progetto di aggiungere un carteggio tra i due poeti conti ed io osserva che guerra si serve di un dialetto barbarico il surplus senza storia
è un dialetto che produce indifferentemente favole bozzetti elegge beffarde EP grammi un po'distratti oscilla tra un comunismo da Palazzo rischio da Pollina era è una sorta di materico realismo contadino
Da una parte c'è un finto naïf come le politiche degli scarabocchi c'è una sorta di metafisica aerea che riduce il divino a misura di villaggio si vedano i due terzi della Puglia la tosse che fa così
La mia casa sta così in alto che si sente la tosse di Dio
Oppure di una politica come la chiave
Dalla tratta invece il mondo in cui la povertà e sociologicamente circostanziata il mondo delle case coloniche dei materiali di frumento né e appunto dei budelli buoi che vengono rimpiazzati dal trattore
E che così se ne vanno a testa bassa di dice guerra dietro la corda lunga del macello
è il mondo dei poveretti dei pure d'
Emigrati in America o rimasti a marcire nella palude romagnola la loro di tanta da i padroni sembra quasi una differenza tra tra specie animali perché non la sembra che la ricchezza possa impossessarsi
Perché non della luce come suggerisce una poesia
E intitolata L'eclisse che cui leggo molto breve in traduzione un raggio di sole batte da una fessura sui bicchieri sopra il cassettone ma ciccione che ha il potere e dalle parti di Montalbano allungato il braccio condito la coperto
è un libro in cui la il sogno del realismo la fantasticheria realismo si incontrano in scorci e personaggi insieme IPCA stralunati botteghe assonnante matti di paese vagabondi da fumetto
E il mondo che di lì a poco avrebbe prodotto l'Amarcord di Fellini infatti ci sono due politiche sembrano
Venire direttamente dall'ICI perché lì poi sono in qualche modo confluite del gatto sull'al dico con un uomo che mi Angola in cima un albero mentre il padre patriarca lo implora discendere e i ma dentro un
In mattoni dove parla l'ultimo membro di una famiglia che fabbrica mattoni da sempre ma che non ha una casa
Guerra fa pensare un po'a a quel a quel mondo salva portante che verrà riproposto da un altro Santarcangelo lese da un altro romagnolo Baldini altro poeta notevolissimo
è un po'la sanguigna impronta padana di Zavattini altro Poligrafico ce n'è già attore
Ma c'è in guerra un di più verrebbe da dire di gratuità una gratuità che che produce una sorta di perfezione insieme di sciatteria negligente
è quella gratuita probabilmente che consentiva questo scrittore di passare attraverso i mass media dal cinema alla pubblicità con immutata e un po'straniera allegri attenta che
I loro meccanismi lasciassero su di lui tracce profonde
Ed è la gratuità come mi è capitato di scrivere di chi non crede non inverte nulla nella letteratura ma semplicemente la Fed chairman per così dire come
Un inutile abnorme irrecuperabile prodotto fisiologico qui il Consiglio di oggi è
I buchi vuoi di Tonino Guerra
Poi via dialettali romagnole contesto a fronte di Roberto Roversi prefazione Gianfranco Contini edito da prendere con a risentirci venerdì prossimo