Tra gli argomenti discussi: Berlusconi, Esteri, Germania, Iran, Italia, Merkel, Rassegna Stampa, Siria, Verdi.
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Non sono gli scrutatori di Radio Radicale sabato ventotto settembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura
I David Carretta diversi i temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo dall'Italia dalla situazione politica vista dall'estero con all'Economist uscito ieri nell'edicola europee
Che pubblica
Un'analisi dedicata principalmente a Silvio Berlusconi il titolo
Ancora un burattinaio sempre lui Silvio Berlusconi tiene l'Italia sulle spine leggeremo poiché il commento di élite le bugie
Opinionista
Di lese computi diano economico francese abbastanza originale
Riguarda la Francia ma riguarda anche l'Italia il migliore alleato di o Longhi in questo momento si chiama Silvio Berlusconi e perché perché se
In mercati continuano in qualche modo a dare fiducia alla Francia ad associarla alla Germania
E proprio a causa dell'immobilismo della classe politica italiana scrive le Boucher parleremo poi delle lezioni in Germania delle trattative per formare un nuovo Governo di coalizione dopo il trionfo
Ti anche la
Merkel le coro visti in un editoriale questa settimana invita la cancelliera guardare i Verdi ha
Lavorare per una coalizione
Rosso verde anziché una grande coalizione CONI socialdemocratici leggeremo il perché
Con l'Economist parleremo anche
Di Iran il settimanale britannico in in vita a calmare gli entusiasmi
Per le aperture diplomatiche che ci sono state questa settimana l'Assemblea generale dell'ONU sul dossier nucleare un po'più inclusa di asta invece Philip Stephens della Financial Times
Secondo il quale i negoziati sono l'unico modo per rise tare dal accetta dell'orologio nucleare dell'Iran chiuderemo con la Siria
Il New York Times vede alcuni progressi questo il titolo di un editoriale di ieri
Dopo l'accordo creerà una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU che obblighi la Siria a cedere il suo arsenale chimico peccato che questa risoluzione
Non contenga misure efficaci in caso di mancato rispetto
Se vi hanno le mondo e dice tutto oggi titola la risoluzione dell'ONU sulla Siria consacra il successo di Mosca
Cominciamo però dall'Italia e dall'Economist uscito ieri nelle edicole europee che
Pubblica un'analisi
Su Silvio Berlusconi oltre che sulla politiche sulla situazione politica attuale ancora un burattinaio questo il titolo Berlusconi continua a tenere d'Italia sulle spine scrive l'Economist
Gli scontri al vetriolo nei talk-show italiani
Sono lo specchio della politica del Paese la situazione politica e più turbolenta che mai dopo che la Corte di Cassazione confermato la condanna per frode fiscale di Silvio Berlusconi
Gli otto settimane seguita l'ha confermato la condanna quattro anni che alla fine sarà solo un anno di arresti domiciliari servizi sociali
Gli italiani hanno subito una rissosità verbale molto più elevata rispetto gli ultimi mesi e sono stati tenuti sulle spine quanto alle chance di sopravvivenza della fragile coalizione di governo di Enrico Letta
Confermandosi lo showman dicembre Berlusconi ha monopolizzato prime pagine
I titoli dei telegiornali il diciotto settembre il giorno in cui una Commissione del Senato
Ha compiuto il primo passo per la sua espulsione Berlusconi intaccato la magistratura il Partito Democratico in un messaggio televisivo per registrato di quindici minuti
Ha promesso di continuare a guidare il suo popolo o della libertà partner di coalizione del PD anche
Nel caso in cui Berlusconi dovesse essere dichiarato decaduto
Dal Senato nel frattempo i simboli del PdL sono stati cambiati con un ritorno a Forza Italia il nome del movimento che
Berlusconi aveva istituito nel mille novecentonovantaquattro che gli aveva garantito i suoi primi successi politici per l'Economist questo cambio di nome
E parte dei preparativi per le elezioni così come
Il ricorso contro la decadenza dal Senato che Berlusconi ha presentato la Corte europea dei diritti umani
Molti paglia italiani simpatizza no con lui ma per altri il ricorso l'ennesima prova che il suo impegno politico dedicato soprattutto alla
Difesa dei propri interessi confrontato un partito
Un dato da un condannato per frode fiscale il Partito Democratico di letta dovrebbe essere in grado di ottenere un ottimo risultato in caso di elezioni
Ma realtà indebolito dalle sue divisioni interne sulla leadership prosegue l'economisti falchi e le colombe attorno a Berlusconi
Stanno dibattendo sulla possibilità di staccare la spina la coalizione creando incertezza sulla capacità dell'Italia di essere governata alcune questioni urgenti
Non sono ancora state affrontate in particolare la legge di stabilità per il prossimo anno attraverso la quale entrambi i partiti nella coalizione vogliono conquistare punti con gli elettori
Letta ha detto che non vuole farsi abbatterebbe Cecchini del PdL il Ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni a accennato a dimissioni il ventitré settembre il Presidente Giorgio Napolitano
Ha lanciato un appello I politici affinché evitino rotture minando i deboli segnali di ripresa economica Napolitano ha detto che non so gli era al Parlamento con l'attuale legge elettorale
La lentezza della giustizia italiana una parte di responsabilità per questa incertezza confermando la condanna al carcere la Corte di Cassazione ha rinviato alla Corte d'Appello di Milano la questione dei tempi dell'ineleggibilità di Berlusconi
La Corte d'appello dovrebbe decidere in ottobre ma questo non risolverà la questione più generale e più importante per l'Economist quella
Del futuro dell'iter del Popolo della Libertà o di Forza Italia che sia così tra l'altro il settimanale britannico di Silvio Berlusconi
Anche se un po'in chiave francese parlava ieri in un commento abbastanza interessante
E lei che le buste uno degli opinionisti di punta di Risiko quotidiano economico francese più letto
Il migliore alleato geologo si chiama Silvio Berlusconi la Francia assomiglia più all'Italia che la Germania
Se oggi i mercati preferiscono le riforme te le piccole riforme di Holon dall'immobilismo di una classe politica italiana presto
Potrebbero cambiare idea scrive le Boucher le elezioni tedesche hanno aperto un dibattito essenziale quando fu non solo non si trasformerà in gara Schröder
Quando lancerà una vasta serie di riforme per ridare alla Francia la sua competitività e dei servizi pubblici da ventunesimo secolo
La risposta purtroppo la conosciamo già mai il Presidente della Repubblica francese spero invece di convincere la cancelliera Merkel divenire sul suo terreno che iniziano con un rilancio dei consumi in Germania
Parallelamente in Francia o l'onda cerca di avanzare verso un socialismo dell'offerta velocità lentissima causa della
Reticenza dalla sua maggioranza complessivamente Holon d'pensa di riuscire a fare una sintesi della politica francese europea che questo basti per non fare della Francia al fratello minore della Germania
Boucher spiega poiché nessuno sembra in grado di convincere il Presidente francese che la sua strategia fallimentare perché servirebbero
Riforme economiche serie e un risanamento di bilancio notevole non ci riesce
La politica francese non ci riescono i suoi Ministri nemmeno quelli socialdemocratici
E nemmeno Bruxelles alla Commissione europea fa il suo dovere di vegliare sui conti e al di là sulla politica macroeconomica
Il commissario Olli Rehn una sola regolarmente il campanello d'allarme per esempio sulla riforma insufficiente delle pensioni
Ma sulla questione di fondo dell'eccesso di ostilità in Europa o Londra forte del sostegno di Obama del Fondo monetario internazionale alla fine ha vinto la battaglia ideologica mandando i liberali di Bruxelles alle corde
La Francia ha già ottenuto due anni di tempo in più per tornare sotto le soglie di Maastricht a degli alleati nel sud Europa ed a quella potenza politica necessaria a fare in modo che Bruxelles abbai senza mordere
Restano per convincere ora onde i mercati finanziari ma anche questi non sembrano essere efficaci la Banca centrale europea convinto gli investitori che l'euro non imploderà
Gli investitori rimpatriarli capitali dei Paesi emergenti per piazzarli nel nord danno fiducia nella Germania
La Francia malgrado la mancanza di riforme non rappresenta attualmente un rischio
Eppure sottolinea vice Boucher i mercati gli investitori iniziano ad allontanarsi dal debito francese come nota l'ossobuco l'economista di banca of America Merrill incerto
Il debito francese del tutto solo al sessantadue per cento da non residenti contro il settantuno per cento nel due mila e dieci
Ma l'onde non si allarma perché per ora i tassi di interesse francesi restano stabili malgrado la perdita di competitività
Un sole vento secondo ritti più Buscè potrebbe forse scuotere l'immobilismo politico francese e cioè che l'Italia si riprenda in quel caso di investitori troverebbero un altro grande Paese europeo in cui piazzare i loro soldi
E i tassi francesi
Salirebbero quei Tagliani scenderebbero ma ancora una volta c'è un problema come nota limpide corrispondente di nel mondo a Roma
In un libro sulla politica italiana Silvio Berlusconi resta il burattinaio capo dell'Italia
E l'uomo che è stato eletto e condannato tre volte per frode fiscale prostituzione abuso di potere continua impedirà del ricco letta di governare dopo aver sloggiato Mario Monti
La constatazione non piacerà nell'uno o nell'altro ma di migliorarle atto di von solo ad oggi si chiama Silvio Berlusconi senza di lui infatti
La Francia non verrebbe più associata una Germania troppo diversa da lei dalla Francia
E la Francia verrebbe legata associata alla sua vera sorella l'Italia perché perché alla fine tutto ci avvicina
Per il peggio naturalmente
Scrivere Boucher ci avvicina il debito ci avvicinano le esportazioni che perdono terreno un PIL pro-capite fermo una crescita potenziale che crolla
Unica differenza piccola gli italiani rifiutano le tasse mentre i francesi si limitano a lamentarsi delle tasse
Ma ciò che ci assomiglia soprattutto la mediocrità della classe politica che rinuncia imporre riforme e la complicità incredibile di due popoli che continuano a votare per queste classi politiche questi
Due paesi Benedetti dagli dei carichi di storia di cultura di buona cucina
E dove prevale questo spirito tutto vale tutto va male ma il cielo è sempre più buco blu insomma signor a Londra non cambi nulla conclude con ironia e un po'l'amarezza eritree Boucher
Su l'esecuzione di ieri veniamo alla Germania tutt'altro Paese
L'Economist in un editoriale nel momento in cui Angela Merkel inizia quelli che potrebbero essere lunghi negoziati di coalizioni invita la cancelliera guardare I Verdi il dilemma di anche la
Dopo una vittoria sorprendente Angela Merkel deve scegliere un partner per governare farebbe bene a guardare ai verdi scrive l'Economist
Dallo scoppio della crisi finanziaria cinque anni fa il leader dei più grandi Paesi europei il Regno Unito Francia Italia Spagna sono stati cacciati dagli elettori senza tante cerimonie il ventidue settembre invece Angela Merkel ha ottenuto una vittoria storica portando i suoi cristianodemocratici ottenere
La percentuale più alta di voti dalla riunificazione negli anni Novanta lo vittorie così impressionante dopo otto anni al potere in più in un periodo così difficile rende Merkel i leader incontrastato non solo della Germania ma dell'Europa
Il problema è che il suo trionfo sta trovi nato dal tracollo dei partner attuali di coalizioni di Berardi grazie perché non sono entrati al Bundestag per la prima volta dal mille novecentoquarantanove è un peccato visto che il Partito Liberale sede per l'unica voce che la politica economica a sostenere il liberalismo economico le riforme sull'atto della politica tedesca sosteneva il liberalismo economico le riforme sull'atto dell'offerta dei tagli alle tasse
Che sottolinea l'Economist noi difendiamo purtroppo i leader del partito sono stati inefficace al Governo
C'è da sperare che con una nuova leadership i liberali siano in grado di reinventarsi diventando sostenitori più convincenti del liberalismo
Visto che il partito di Merkel non ha ottenuto la maggioranza assoluta al Bundestag ora la cancelliera costretta a trovare un nuovo partner di coalizione
Le trattative potrebbero durare diverse settimane frustrando quelli che l'Europa si aspettano un nuovo impeto dalla Germania la prima scelta di Merkel come quando divenne cancelliera per la prima volta nel due mila e cinque sarà una grande coalizione con i socialdemocratici
Questo è ciò che vuole la maggioranza degli elettori e del suo partito visto che il centro-sinistra già controlla la Camera bassa quella dell'ente il Bundesrat un accordo di questo tipo potrebbe produrre un Governo forte
Ma ricorda l'economista che i socialdemocratici si sono già scottati con Merkel nel Milan nel due mila e nove
Quando al termine del primo mandato della cancelliera dopo quattro anni di coalizione con lei i socialdemocratici ottennero un risultato elettorale peggiore dalla fine dalla seconda guerra mondiale
Il prezzo per una nuova alleanza con Merkel sarà molto alto inclusi alcuni elementi peggiori del loro programma
Come un salario minimo più alto l'aumento delle tasse sui diritti il rigetto di buona parte delle riforme alcuni nel partito potrebbero dunque essere tentati di saltare dalla nave unirsi e verdi all'estrema sinistra di di righe
In una coalizione rosso rosso verde
Ma per l'Economist anche se una coalizione nero verde sarebbe complicata è comunque possibile quando ci si è provato in lender come Amburgo o la Sarr
Non ci si è riusciti in parte perché i leader e gli elettori dei Verdi si sono spostati più a sinistra dei socialdemocratici tuttavia ora i Verdi hanno iniziato rinnovamento
In termini di leadership per nuovi capi potrebbero provenire dall'altra realista del partito la decisione improvvisa di Merkel di abbandonare il nucleare
Avvicinato le politiche ambientale promosse dai due partiti
Il PD tutto questo per l'Economist cambierà le relazioni della Germania con il resto dell'Europa Merkel senza dubbio poi manterrà Wolfang scioglie come Ministro delle Finanze
Difficilmente diventerà più flessibile sulla disciplina di bilancio la competitività nella zona euro qualsiasi Motorizzazione di debiti rimane un tabù
Merkel sarà più attenta che mai a proteggere i contribuenti non solo perché lo vogliono gli elettori ma anche perché un nuovo partito anti euro all'interno attiva per la Germania
Ha rischiato di entrare al Bundestag potrebbe
Far bene alle prossime elezioni europee tuttavia la scelta del partner di coalizione potrebbe fare la differenza per la Germania
Una grande coalizione non solo sarebbe contraddittorio e litigiosa ma rischierebbe anche delle di alimentare il sostegno per
L'estrema i partiti politici più estremisti
Come Governo del minimo comun denominatore la probabilità maggiore è lo stallo politico ed è una prospettiva preoccupante soprattutto se si guarda una crescita economica modesta
E al fatto che le ultime riforme risalgono a dieci anni fa dell'Economist la Germania ha bisogno di liberalizzare il mercato del lavoro è quello di prodotti
Di maggiore concorrenza dei servizi e nelle energie Lippi investimenti in infrastrutture sul piatto della bilancia Merkel potrebbe ottenere su questo molto di più dai Verdi
Questa sarà la prima di una lunga lista di scelte difficile Chilla leader di fatto dell'Europa ora dovrà fare conclude l'Economist su cui torneremo tra poco
Parlando di Iran
E delle aperture diplomatiche che ci sono state all'Assemblea generale delle Nazioni Unite prima vogliamo però proporvi un commento di Philip Stephens che va come dire
In direzione dell'accorrente più comune sulla questione negoziati con l'Iran sul nucleare i negoziati sono l'unico modo per resettare la lancetta dell'orologio atomico dell'Iran il titolo del commento
Uscito ieri sul Financial Times scrive Stephens la logica dice che un accordo deve essere possibile se si mette da parte una storia difficile amara
Non c'è alcuna legge della geopolitica che dica che dirà nell'Occidente debbano essere avversari per sempre decenni di mancanza di fiducia scontri di interessi strategici e pressioni politiche interne peseranno
Ma è giunto il momento che il leader immagino una nuova dinamica per la Regione perché il mondo non può davvero permetterci un'altra guerra in Medioriente così scrive Stephens l'Economist invece
In una in un altro editoriale
Titola calmati vostri entusiasmi
Un accordo nucleare con l'Iran sarebbe un successo enorme
Questa però la ragione per cui è necessario mantenere le sanzioni poco importa quanto l'Iran possa apparire amichevoli in questo momento
Qualsiasi negoziato verrà protratto dagli iraniani più a lungo possibile il nuovo presidente Rua anni ha avuto successo né Orte ma alla fine
L'iraniano che tra il suo accordo o meno
Non è lui ma il suo capo la guida suprema di Khamenei la cui antipatia verso l'America risale al colpo di Stato sponsorizzato dagli americani dai britannici nel mille novecentocinquantatré
E vista la lunga storia di trucchi da parte dell'Iran sulla questione nucleare il sospetto che anche questa volta
Vogliono solo conquistare tempo per le loro centrifughe ad ogni modo
Se l'Iran è serio l'America ragione impegnarsi in negoziati al livello più alto la questione semmai e quando e quanto rapidamente levare le sanzioni la risposta è non ora e molto gradualmente
Perché
Perché le sanzioni sono stati cruciali per spingere i Presidenti regnano a chiedere un negoziato
E l'Occidente deve mantenere le sue leve in particolare ora che la minaccia militare occidentale ha perso credibilità dopo la debacle siriana così
L'Economist noi ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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