12 SET 2013
intervista

L'Italia vince la causa sulla redazione dei bandi di concorso Ue nella nostra lingua - Intervista a Giorgio Pagano (ERA)

INTERVISTA | di Lanfranco Palazzolo - Radio - 23:46 Durata: 20 min 34 sec
A cura di Delfina Steri
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Il Segretario dell'Associazione Radicale Esperanto ha commentato la notizia che la Corte di giustizia europea ha deciso di annullare, come richiesto dall'Italia, alcuni bandi di concorso per posti di lavoro nelle istituzioni Ue perché scritti, nelle versioni integrali, solo in inglese, francese e tedesco.

Una "diversità di trattamento" vietata dalla Carta dei diritti fondamentali che, come abbiamo ricordato nell'intervista, è stata scritta nel 2000 prima del processo di allargamento dell'Unione europea.

I risultati dei bandi annullati, precisa il Tribunale, restano comunque validi in
applicazione del principio del "legittimo affidamento" dei candidati prescelti.

Tuttavia la sentenza, spiegano fonti della Corte, da indicazioni molto chiare e concrete alla Commissione Ue sulla necessità di pubblicare i bandi integralmente in tutte le lingue ufficiali dell'Ue.

E questo perchè la loro pubblicazione parziale - come avvenuto nei casi al centro del ricorso presentato dall'Italia - non é sufficiente ne' per avere una buona conoscenza dell'oggetto del concorso né per prepararlo adeguatamente.

Quindi, conclude il Tribunale, chi avesse voluto partecipare ai concorsi era ''svantaggiato'' rispetto a un candidato di lingua madre inglese, francese o tedesca.

Si è venuta così a creare una disparità di trattamento sulla base della lingua, spiega ancora la Corte, vietata dalla Carta dei diritti fondamentali e dallo statuto dei funzionari Ue.

Nella stessa sentenza il Tribunale Ue ha annullato anche un bando che stabiliva che le prove e le comunicazioni con i candidati si dovessero svolgere unicamente in inglese, francese e tedesco.

Una scelta possibile, ma che nel caso specifico al centro del ricorso i giudici europei hanno ritenuto ''non giustificata".

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