Festa Popolare - Il futuro dell'Italia: "La Politica"

Appena presentati
Il senatore Schifani senatore Latorre
Ministro senatore Mario Mauro
Il beniamino di casa
Il Ministro D'Alia
Io coglierei subito un aspetto
Particolare di questa nostra festa rispetto
Alle feste che abbiamo avuto gli anni scorsi raro
Molti di voi probabilmente avranno colto
Una differenza anche di contenuto di qualità del dibattito rispetta la festa che abbiamo fatto l'anno scorso e la festa che stiamo facendo questa
L'anno scorso noi discutevamo della crisi del sistema politico e di un'ipotesi di prospettiva
E per certi versi in quel passaggio noi siamo stati al centro di un'ipotesi di ricomposizione del sistema politico poi siccome
La storia non viene Abu starci al citofono di casa
Noi avevamo colto alcune cose
Ma l'evoluzione di questo contesto è andata in un'altra direzione
E noi oggi ci troviamo di fronte a una condizione di enorme squilibrio politico rispetto alla quale
Io vedo una certa difficoltà anche nello stesso dibattito sotto la superficie dei personalismi a individuare una possibile via di uscire
E la nostra festa forse direi opportunamente questo è il dato positivo è un'occasione di riflessione e abbiamo posto alcuni temi oggi
C'è quello della politica
Io vorrei porre agli interlocutori di questa mattina
Un non inderogabile ambito di discussione
Però non vorrei che ci schiacciarsi MO sulla cronaca perché la lettura della cronaca fatta per fotogrammi non ci fa comprendere la dimensione del processo storico che noi stiamo vivendo
Lo direi alla stessa discussione sulla decadenza
Nelle diverse posizioni che vengono assunte afferma principi veri però poi ma a me pare in alcune circostanze fuori da una lettura del contesto storico
Dire che mi è facile far riferimento alle parole del ministro Zanonato prima in relazione alla vicenda dell'IVA
Quando ha detto qui c'è un provvedimento della magistratura e però poi il provvedimento della magistratura giusto noi lo dobbiamo collocare nella condizione storica nella quale si verifica
Questo non lo dico perché mi appassiono all'una o all'altra soluzione ma non comprendere che le soluzioni che si adottano poi cadono nella condizione storica contingente significa affermare un principio astratto
E questa forma di presenti smetti cancellazione della memoria e il male più clamoroso della società e della politica
La cosa che a me
Ha colpito resta nella mia memoria perché sono
Un neofita
Le devo dire Presidente
Sono un pigro ma più volte prende prova a prendere l'impegno con me stesso Paola di scrivere un diario dei giorni dell'elezione del Presidente della Repubblica perché sono state l'emblema
Della cecità e della mancanza di consapevolezza del contesto storico della classe politica che per me si concretizza in una frase
Quindi quando del PD ha candidato Prodi la mattina io non riuscivo a capire quale fosse la prospettiva incontro un dirigente transatlantico e gli dico ma voi lo candidate
Ma non avete poi i numeri per eleggerlo come pensate di costruire il consenso
A non lo so poiché si vede
E questa forma del poi si vede secondo me non ci aiuta a comprendere
E allora noi per certi versi dovremmo fare i conti con la nostra storia
Le storie personali e politiche di ciascuno di noi e provare a capire quali sono le ragioni vere della crisi
Perché io sono convinto che la crisi che attraversiamo non è un fattore
Casuale contingente ma una dimensione sistemica di lungo periodo
E vent'anni non sono un tempo troppo lungo per aprire questa riflessione c'è uno studioso ammise americano Giaretta d'animo
Il quale ricostruendo la storia delle civiltà mette in evidenza che le civiltà quando vanno in crisi o con le persone che vivono all'interno di una comunità la cui civiltà va in crisi
Ci mettono almeno venti trent'anni a comprendere le ragioni della crisi c'è un esempio molto divertente sull'Isola di Pasqua
Che era un'isola prima di vegetazione a un certo punto inizia una competizione per realizzare queste facce lignee
Abbattendo tutti gli alberi dell'isola questa competizione non fece render conto che abbattuti tutti gli alberi la civiltà finito
Allora forse noi dovremmo provare a riflettere sul perché ci troviamo in questa situazione io che lo metto come spunto
Forse credo ci sia stata una risposta sbagliata la crisi degli anni Novanta
Con una lettura giustizialista che non comprendeva che probabilmente lo ripete spesso Mauro la crisi risaliva ai tempi
Della fine degli anni Settanta le questioni poste da Moro c'è stata una
Interpretazione forzata
E a distanza di vent'anni non so se è balzata agli occhi questo particolare la o la dinamica della della polemica recupera le stesse motivazioni degli anni Novanta
Però in maniera incancrenita io non so trovo una singolare similitudine tra
Mario Segni e Renzi peraltro lo stesso linguaggio il Sindaco d'Italia tempo
Il leghismo tradotto in maniera
Bisanti collante da Grillo allora vuol dire che oggi noi ci ritroviamo a riaffrontare quelle ragioni erano molto più profonde
E se non comprendiamo quelle ragioni noi rischiamo di dare un'altra risposta sbagliata che rischia di portarci di nuovo di fronte a una condizione
Di difficoltà e in assenza di prospettiva
Quello che emerge ed è il dato di fatto dal quale dovremmo partire non chi oggi raccoglie più sondaggi come possibile leader e la condizione di squilibrio che si è realizzata nella società italiana nel sistema politico
Chi non vota chi vota per protesta
E non è vero che il nostro sistema oggi e tripolare o quadri polare
Noi dovremmo comprendere che c'è una forma singolare di bipolarismo che è la conseguenza delle risposte sbagliate che abbiamo dato
Tra chi protesta contro le istituzioni cioè il non voto e Grillo e chi ritiene
I partiti di Governo che lei temo che la la democrazia rappresentativa sia un valore
La nascita del Governo che per molti del PD e ancora un'incognita ha questo fondamento questo Governo non è un pasticcio una cosa che contingente e il tentativo di recuperare l'elenco delle forze che ritengono che le istituzioni democratiche abbiano un valore
Rispetto a chi protesta
Io non credo che si sia capito senatore perché nella dinamica parlamentare e lo vediamo alla Camera
Il Grillini prendono senta nella posizione di rottura contro le istituzioni
Non è una posizione invidiabile e il PPI si mette su una
Posizione enti difesa
Cerca il dialogo con i Grillini che portano il Pitino un punto morto per poi aggredirli
Al
Così
Noi noi comprendiamo che nel passaggio rilevante oggi
Errori legittimare le istituzioni democratiche allora il punto
Non è
Ristrutturare il sistema lo dico con grande franchezza PD o PdL
Perché
La mia lettura senatore e che
La questione
La crisi di Berlusconi non è legata alle sue vicende giudiziarie nel
O a tutte le cose che io stesso ho noi abbiamo sostenuto negli anni
Berlusconi per questi in questi vent'anni è stato l'interprete di una società individualista
Quel blocco sociale è mutato oggi le persone non cercano la realizzazione di sé in quanto individuo ma provando a recuperarla nella dimensione di comunità
Quella posizione più avanzata per cui la narrazione berlusconiana è andata in crisi ed è singolare che il PD si ponga
Con la personalizzazione del proprio partito su quella maturazione
Io lo dico scherzando ma c'è una sorta di possibile paradosso
Se nel PD si afferma Renzi il Partito Democratico diventa il primo partito populista d'Italia
Se nell'aria di centrodestra obbligo all'Aran presenza di Berlusconi il bus comparendo l'aria di centrodestra rischia di diventare larga democratica del nostro Paese
Allora noi dovremmo affrontare questi temi
Non
Rincorrere scorciatoie nel ritenere che l'evoluzione della storia compia percorsi queste l'errore che abbiamo compiuto noi l'anno scorso noi abbiamo ritenuto che la crisi del sistema poi passasse sotto casa nostra
La crisi del sistema individua un limite ma poi bisogna vedere la capacità e l'abilità di intercettare il futuro allora chiudo
Iniziando dalla
Riguardo al senatore Schifani chiedendovi di collocare la vostra opinione su contingente e la prospettiva all'interno di un quadro che provi a leggere
La condizione del nostro Paese dal punto di vista storico perché siccome io son convinto che la nostra alleanza nasce dall'esigenza di legittimare le istituzioni democratiche la credibilità della politica
Noi in questo momento non dobbiamo far polemica ma abbiamo il dovere di aiutarci a ristrutturare il sistema politico italiano
Ringrazio
Grazie innanzitutto grazie a tutti voi grazie all'invito del da parte degli esponenti del vostro partito che ho accolto con grande piacere anche perché
Sono sono note le mie provenienze non partitiche perché io sono entrato in campo nel novantasei direttamente in Forza Italia ma
Io non ho mai rinnegato che in passato da non militante ma da cittadino votato per l'aria moderata
Allora la domanda l'intervento del nostro coordinatore molto significativa
Ma se noi vogliamo fare una
Analisi storica per arrivare alla diagnosi del momento io credo che dobbiamo come lei ha opportunamente parlato dobbiamo partire da i vent'anni addietro
Noi siamo passati da una richiamiamo la Prima Repubblica da una fase
Prima anteriore al novantatré
Consociativa
Dove la identità dei partiti si spegneva il momento io successivo al volto
Dopo il voto del cittadino contava poco dove
Siti parava nel porto delle nebbie il ruolo tra maggioranza ed opposizione
Dove i Governi duravano pochissimo dove il debito pubblico schizzava anche perché non vi erano i vincoli europei
Una prima Repubblica dove non esisteva il confronto vero
Dialettico sui temi veri del Paese
E questo è un fatto noto a tutti
Il passaggio
Da questa fase
Alla fase del bipolarismo è stato un passaggio traumatico
Traumatico perché spinto
Dalla crisi di identità di quella classe parlamentare delegittimata da se stessa ma anche dagli scandali di Tangentopoli
Dall'intervento della magistratura che ha spazzato via
Una classe dirigente che probabilmente in buona parte era colpevole dico in buona perché poi anche lì vi sarebbe da fare una nemesi storica per vedere come mai alcuni partiti sono stati salvati e altri spazzati via
Detto
Dei
Detto questo
Siamo passati da quel tipo di fase
Con
Con il supporto di una Costituzione ancora vigente che poggia su basi proporzionalisti
Che prevede che il Presidente del Consiglio viene scelto all'interno del Parlamento dai parlamentari
Ad una fase
Completamente antica eticamente opposta a quella delle bipolarismo fondato sulla leadership carismatica perché
Scende in campo Berlusconi quindi realizza una forma di dialettica antitetica tra blocchi
Fondati si sui programmi ma anche sulle identità dei vitelli
E quindi bipolarismo spinto
Bene
Questa fase questo passaggio non ha scontato secondo me quel processo di maturazione del nostro sistema che dovesse avrebbe dovuto accompagnare
La transizione accompagnare il passaggio da un modello ad un altro attraverso un confronto sulle affinità dei partiti sui progetti sugli uomini
Ed ecco che quel bipolarismo determina pur di vincere anche l'aggregazione all'interno delle coalizioni di partiti non omogenei uniti pur di vincere
E qui si passa ad un'accelerazione eccessiva ad un'accelerazione direi quasi schizofrenica che porta il nostro Paese a vivere quotidianamente la prova muscolare tra due blocchi
Bene
I risultati sono stati quali
Oggi viviamo con una Costituzione formale che completamente diversa da quella reale
I cittadini votano con una legge elettorale maggioritaria anche consente loro di indicare il premier mentre la Costituzione non prevede questa possibilità perché prevede ancora oggi che il premier vada indicato in Parlamento
Una Costituzione
Reale che vuole che prima del voto i cittadini sappiano qual è il Progetto qual è l'idea
Quali sono le alleanze una Costituzione reale quella Costituzione la pena Costituzione che non prevede nulla di tutto questo
Allora questi modelli che si scontrano determinano che cosa determinano una paralisi della modalità di funzionamento del sistema perché vedete abbiamo due realtà
Quella ingessata ma quella da rispettare la nostra Costituzione che cozzano contro il comune sentire della politica che viaggia su un modello di applicazione completamente diverso
Allora abbiamo dato vita in tutti questi anni ad una politica schizofrenica che si è basata sullo scontro non tanto sulla dialettica diciamolo pure
Non vi è stato vero confronto non vi è stata attuata la politica dell'ascolto dell'analisi
Del verificare se nelle risposte nelle proposte altrui dei propri avversari vi fosse
Anche
Una parte di elementi da poter tenere a mente da poter attuare
Questa prova muscolare non ha dato grandi risultati
Io
Credo che grandissime riforme inventare di bipolarismo non se ne siano attuate abbiamo fallito una per tutte la riforma costituzionale perché vedete quella è la soluzione secondo me del nuovo modello Paese
Se non modifichiamo alla base il funzionamento della nostra macchina qualunque legge elettorale parliamo e legge elettorale non risolverà il problema della stabilità dei nostri istituti
Noi tra l'altro abbiamo vissuto recentemente
Una competizione elettorale che
Privilegiava il bipolarismo e invece abbiamo dato luogo
Ad una fase ed errata applicazione di quella legge elettorale che anziché tendere alla BIT polarizzazione
E a radicalizzare lo scontro ha visto scendere in campo addirittura quattro aree
Che hanno frantumato il voto e a sono figlie
Diciamolo pure della instabilità odierna e hanno portato il Paese e dell'ambiente allora su questo ci dobbiamo interrogare
Ci dobbiamo interrogare sulla volontà
Di realizzare una modifica verticale profonda
Del funzionamento del nostro Paese partendo dalla modifica della Costituzione
Se non si realizza questo amici di Chianciano amici dell'UDC noi continueremo al di là delle vicende del Presidente Berlusconi
A porre in essere una politica dello scontro una politica lo scontro che non aiuterà il nostro Paese ha ben info che fuori dalle secche della crisi queste la profonda verità nella quale sono
Abbiamo
Tanti affinità in un blocco dell'altro io so di parlare in questa figura i cui militanti cui simpatizzanti si riconoscono a livello europeo nel Partito popolare europeo
Io sono esponente di un partito che fa parte del Partito Popolare Europeo quindi non vedo il motivo non ho mai visto
Bebeto
Vedrò mai delle motivazioni che ci possano portare ad andare divisi nella politica nazionale perché siamo già uniti quelli europea anche perché condividiamo la Carta europea
Ma l'ho detto anche da Presidente del Senato non lo dico adesso dato che ero Capogruppo allora i limiti che noi scontiamo dobbiamo cercare di superarli
Tenendo a mente che soltanto con
Una forma di bipolarismo omogeneo all'interno delle macro aree che si determinano si può dare al Paese una risposta da parte della politica
Una risposta fondata non sull'accusa
Non subito imperio
Non sull'aggressione
Non sui fatti piccoli ma sui progetti su come risolvere
I problemi dell'occupazione il Paese su quale modello di società ci vogliamo dare su quale tipo di famiglia guardiamo su quali va Lori
Dell'individuo della vita vogliamo combattere assieme
Ci siamo trovati molto spesso
Assieme noi del POR Popolo della Libertà con l'UDC a difendere i valori della famiglia
Ma sono valori fondanti ecco perché stiamo assieme anche loro
E anche sulla politica europea sulla politica internazionale
Io ricordo quante volte noi siamo stati costretti a dare aiuti al governo Prodi sulle nostre missioni internazionali all'estero perché se non venivano i nostri voti i nostri militari non potevano difendeva sicurezza italiano all'estero perché il Governo Prodi non aveva una propria maggioranza
Facciamo critiche approdino voglio criticare quel tipo di alleanza prodiana che andando da Pecoraro Scanio da Turigliatto a Lamberto Dini non poteva al proprio interno a realizzare una
Politica estera coesa
E siamo venuti noi con i nostri voti a soccorrere quel deficit di alleanza
Ma lo abbiamo fatto perché ci stanno a cuore che cosa i valori della nostra dignità dell'identità di un Paese che non può rinnegare i valori filo occidentali di grande riconoscenza e di grande riconoscimento dei meriti dell'Occidente nostri confronti noi siamo un baluardo dell'Occidente
Allora
Vedete
La l'analisi storica del io non vorrei parlare di fallimento di venti anni bipolarismo ma sicuramente
Posso parlare
Di non grandi traguardi raggiunti non si sono raggiunti grandi traguardi un fattore positivo che abbiamo fatto in modo di restituire quanto meno al cittadino il diritto della partecipazione alla scienza
Oggi dobbiamo farci carico di essere coerenti di dare al cittadino a quel diritto che gli abbiamo riconosciuto anche la coerenza che la sua scelta viene attuata da parte di una classe politica credibile oneste trasparente deve essere coerente nell'attuare quello che mi
Il cittadino su questo non possiamo fallire non dobbiamo fallire
Ci siamo dati delle regole di trasparenza sul finanziamento ai partiti sul finanziamento ai gruppi abbiamo approvato la legge anticorruzione al di là delle polemiche di questi giorni
A
Abbiamo
Dimostrato all'Italia che ce la possiamo fare adesso dobbiamo mettere ordine sulla base degli assetti delle alleanze sulla base degli assetti delle comunità di identità e sulle affinità
Perché se invece continuiamo
A lavorare sulle aggregazioni
Che privilegiano il voto in più pur di vincere abbiamo
Dal una risposta negativa al Paese abbiamo tradito tutti coloro i quali credono nella vera politica nella politica che si batte quotidianamente nell'interesse dei cittadini
Grazie Presidente
Senatore Latorre
Sì innanzitutto anch'io voglio ringraziarvi voglio ringraziare il vostro partito per questo invito che ho accolto con particolare interesse e piacere
Non solo perché mi ha dato l'occasione l'opportunità di incontrare
Franco tanti cari amici ma perché io continuo a ritenere e non lo dico per un fatto di circostanza
Che dal vostro partito da quello che voi continuate a rappresentare nella vicenda politica e culturale del nostro Paese possa e debba venire ancora un contributo decisivo
Tanto più
E non mi sottraggo alla a
Alla questione che mi è stata che c'è stata posta da
Dati invita nella sua introduzione tanto più perché io sono assolutamente convinto
Che noi siamo immersi in una vera e propria
Crisi di sistema che consiglierei però di non leggere con le stesse categorie
Con le quali abbiamo ci siamo misurati con la crisi della cosiddetta Prima Repubblica
A parte il fatto che io voglio dirlo subito un'opinione un po'diversa da quella del mio amico e collega Schifani
Sulla storia della Prima Repubblica perché io credo che c'è tutta una parte della storia della Prima Repubblica di cui questo Paese può sentirsi assolutamente orgoglioso perché la storia
Che ha consentito al nostro Paese
I diventare una delle più grandi potenze industriali
E naturalmente una storia che ha scontato
Le i limiti di una peculiarità italiana determinata dal fatto che c'era la presenza di un grande partito comunista che
Impediva
Le espleta assi di quella alternanza democratica che normalmente nutre le democrazie moderne e in uno scenario internazionale che era quello tra i blocchi contrapposti che ovviamente
Imponeva e imbracarlo
Il dibattito politico dentro dei contenitori ideologici rigidi che avevano anche irrigidito i comportamenti elettorali
Una serie ora non fatti non non è il caso di ripercorrere
Storicamente quello che è accaduto certamente la parte finale della vicenda della Prima Repubblica
è stata scandita da una serie di processi Wengen era tini figli e anche del consumarsi di una serie di presupposti sui quali una cosiddetta Prima Repubblica si era si era fondato naturalmente mi verrebbe da dire
Che per l'eterogenesi dei fini
Coloro i quali
In quell'occasione sventolavano i capi in Parlamento io assediavano i palazzi delle Pro
E della Repubblica per esaltare quel lavoro demolitore della cosiddetta Prima Repubblica per una eterogenesi dei fini
Dopo ci sono ritrovati agli aspri restino apportare ad un livello quasi intollerabile di scontro tra i poteri dello Stato la vicenda della cosiddetta Repubblica
E allora per non smarrire il filo che ci veniva proposto dalla
Dada De Mita di tenere insieme cronaca e storia
Io vorrei come dire non occultare la cronaca rifugiandosi nella storia nel restare prigioniero di una discussione sulla cronaca per eludere una riflessione storica
Io penso
Che noi oggi
Avremmo bisogno noi tutti
Il sistema politico italiano
Avremmo bisogno di discutere seriamente della natura della crisi di sistema di come si vuole uscire da questa crisi e soprattutto da come noi tutti ci misuriamo con il più grande problema che abbiamo
E cioè come noi recuperiamo credibilità rapporto positivo tra istituzioni e società tra politica e società noi non possiamo fare una discussione
Come se
Non esistesse un distacco che è diventato enorme tra i cittadini alla politica anche perché la politica non solo ha offerto negli ultimi tempi una pessima immagine di sé
Ma anche perché continua
A
Scorgere una discussione che va in una direzione probabilmente opposta guardate in questi giorni discutendo della vicenda di Berlusconi della decadenza eccetera
E imbarazzante constatare come il tema del confronto era se si dovesse votare martedì o mercoledì o giovedì o venerdì quando noi abbiamo
Uno scenario su dal punto di vista economico dal punto di vista sociale dal punto di vista internazionali che è uno scenario che
Imporrebbe al sistema politico
Di corrispondere ad una domanda che viene dal Paese di misurarsi con i problemi veri e quanto la vicenda di Berlusconi io voglio
Liquidare subito questa parte
Perché poi mi piacerebbe soffermarmi su un altro aspetto io
Come è noto diciamo appartengo a quelli che vengono placca sono stati classificati per molto tempo come all'interno dell'area del Partito Democratico
Di quelli
Non antiberlusconiani anzi ieri facevo dibattito un altro posto parlavo dopo travaglio che come sapete
Mi ha dedicato molti dei suoi pensieri cosa naturalmente mi ha fatto sempre dormire tranquillamente la notte perché gli inciuci perché la cosa perché questo per fare quest'altro
Ma
E quindi
Lo voglio dirlo
Provenire da un po'e sono convinto che il problema di Berlusconi non è di uscire dalla scena politica italiana perché io penso che Berlusconi possa
Continuare a svolgere la sua attività politica a anche fuori dal Parlamento come è accaduto per tante personalità io vorrei ricordare cui in questa sala diciamo
Che è una delle più grandi personalità politiche europee
Una di quelle personalità alle quali l'Europa deve tantissimo come Helmut Kohl per motivi molto meno problematici di questi
Quando ha capito
Che era
Poteva essere un elemento di che impediva quel Paese di misurarsi con un passaggio storico fondamentale
Ha saputo farsi
Da parte ha spento subito i riflettori su una discussione che si riferiva all'Hui per vicende molto meno rilevanti di riferirsi era una finanziamento illecito al partito
Sciocchezze ha rispetto a ciò di cui stiamo stiamo discutendo allora per dirla tutta io penso che se il Parlamento italiano non il Partito Democratico scelta civica ove il mio amico Schifani il PdL
In Parlamento votasse
Negando il valore ad una legge che esso stesso adottato per ricostruire un rapporto positivo con la società italiana perché questa è la ragione per cui noi abbiamo approvato la legge severi non è che l'abbiamo approvata apro nata perché c'erano
IBA ribatte Manna perché c'erano i flussi c'erano i Fiorito e ci rendevamo conto che bisognava trasmettere un messaggio forte di recupero di credibilità delle istituzioni nei confronti della società adottammo quel provvedimento se oggi in Parlamento riconoscesse la illegittimità di quella legge commetterebbe R. creerebbe un problema enorme nel rapporto con l'opinione pubblica
Dunque io penso
Lo dico con grande dispetto per il PdL
E per i suoi ragionamenti politici io non vorrei che il Parlamento votasse per la decadenza di Berlusconi per questo
Mi auguro che sia Berlusconi a liberare il campo prima e a dimettersi può esco io penso che sarebbe
Ora cosa utile
Per la democrazia italiana
E allora se noi possiamo tornare a concentrarci sulle questioni
Che qui venivano poste e cioè di come noi immaginiamo di riorganizzare la democrazia italiana e il sistema politico italiano e qui voglio subito dire
Che io sono convinto che è la strada che si era immaginata
Come la strada vincente della cosiddetta Seconda Repubblica che ha ragione
De Mita è una strada che aveva anche affascinato la sinistra italiana
E cioè l'idea
Di una
Come dire personalizzazione della politica sia una strada che non aiuta
Sia una strada che non aiuta ci mancherebbe altro a
Ricostruire
In maniera
Solida la democrazia italiana
Io penso
Penso
Che dobbiamo fare tesoro dell'esperienza di questi anni e dobbiamo riconoscere che da un lato non è possibile nelle nostre democrazie prescindere dai ruoli età alle funzioni delle leadership
è sbagliato pensare
Che delle leadership De Poli
Siano la garanzia di sistemi politici forti
Questa è stata un'illusione del
Anche del Partito Democratico e ed è stato il limite a mio avviso della scommessa che aveva fatto Bersani e cioè l'idea
Che delle leadership tempo lì garantissero gruppi dirigenti ampi etere e garantissero solidità delle forze politiche non è così
Nello stesso tempo sono assolutamente d'accordo che sarebbe un errore pensare che un uomo solo al comando
Prescindendo anche dalla ricostruzione i soggetti politici forti possa consentire la democrazia italiana di decollare nella nuova nella nuova stagione
Dunque
Io credo in questo senso qui naturalmente un'opinione molto diversa che per quanto ci riguarda per esempio la sfida che ha accettato Renzi di guidare il partito
è una qualcosa che cambia il modello che lo stesso Renzi aveva ipotizzato precedentemente se ci si vuole misurare con la guida del partito e la costruzione del soggetto politico io credo che questo sia un elemento che in questo momento non crea un problema al Governo perché anch'io penso
Che
Guai se questo Governo non porti a conclusioni le ragioni per cui è nato e si è costituito e dunque io voglio ringraziare non soltanto le forze politiche che lo stanno sostenendo ma anche il lavoro straordinario che il Presidente letta sta facendo e del quale noi dobbiamo e sentirci
Assolutamente
Orgogliosi
In particolare vorrei approfittare per dire che mi ha molto colpito la maniera straordinaria in cui si è comportato nella vicenda del G venti e io credo che l'Italia ha avuto un ruolo importante
Nel portare a casa dei risultati significativi non solo per il nostro Paese ma per tutto il mondo in quella che in quella circostanza
Nello stesso tempo consapevoli che questa non può essere la prospettiva strategica del nostro
Del nostro Paese
E dunque
Io considero questa la strada maestra
Da seguire
E su questa base io penso che si possa coltivare un confronto politico costruttivo noto alle forze politiche liberando il dibattito politico da una serie di condizionamenti che oggi non ci consentono di affrontare concretamente la questione voglio concludere dicendo visto che il mio amico Schifani
Protestava mentre io ponevo il problema
Devo dire che ieri in un dibattito analogo
Un autorevole esponente del suo partito ha detto che se tutti gli esponenti del Partito Democratico parlassero come senatore Latorre non ci sarebbero rischi di crisi quindi non vedo perché si sta agitando
Per però
Rispetto diciamo le sue ragioni diciamo e quindi ha detto esattamente così perché io ho posto un problema
Che non è teso a come dire ad alimentare un sentimento di pregiudizio nei confronti delle persone io insisto nel porre un problema
Di cui tutte ci stupiamo sentire partecipi di un discorso che aiuti la democrazia italiana a fare un passo avanti questo è il senso delle mie del mio ragionamento e penso che sulla base di questi presupposti noi si possa
Affrontare anche come giustamente diceva schivando
Il passaggio cruciale per le riforme costituzionali delle riforme della legge elettorale che poi sarebbero e saranno la chiave di volta che potrà s'garantire la nuova stagione della nuova fase politica che inesorabilmente si aprirà nelle prossime settimane nei prossimi mesi
Perché un ventennio oggettivamente si è chiuso e tutti i protagonisti di questo ventennio devono riflettere seriamente sui limiti delle loro azioni e delle loro H dei loro progetti politici per metterne in campo i luoghi in grado innanzitutto di recuperare la credibilità nella società italiana
Bene rendendoli alla circostanza che la cronaca sopraffatto la storia
Però
Noioso dico per rispetto a chi al partito che mi ha invitato non voglio fare nomi perché sono tutti amici non lascia questo dibattito soltanto perché rispetto chi mi ha invitato i valori di questa
Lo dico con franchezza
Lo dico con franchezza perché ho il difetto di dire quello che penso
Tanto che
Se si vuole dare una definizione sapete che per ora si gioca sulla metodologia all'interno del mio partito falchi colombi eccetera non mi sento né Falcone colomba chi mi conosce lo sa
Sono una persona che ha il difetto o il pregio non lo so in politica di dire sempre quello che pensa di essere in pace con la propria coscienza
Detto questo
Non lascia questo dibattito perché io ero venuto qui
Per discutere rispondere allo domande del nostro coordinatore ho fatto un'analisi
Politica scarso valida che possa essere
Prendo atto che l'esponente del Partito Democratico è venuto qui per fare un comizio sulla decadenza di Silvio Berlusconi
In questo c'è la divisione totale tra o un modello di cultura
E l'altro modello di cultura
Questo cd
Siamo
Diverso caro l'attore siamo diversi
Non mi aspettavo da tra l'altro da un moderato come te questa filippica perché potrei dire tante cose su quello che sta succedendo in Senato
Tante
Non mi rispondo nel merito perché non cado nella tua provocazione perché tu vuoi provocare
Una caduta di governo che vi sta a cuore perché volete andare a votare
E state facendo saltare tutti i sistemi perché reale era impossibile convivenza del all'interno del Governo immediatamente dopo il voto di questa decadenza e lo fate con l'intervento dogane testimonianza
Lo fate con cui i vitigni che avete dato alla Giunta lo farete votando il no a quello che noi chiediamo e cioè che sia la Corte Costituzionale ha colto europee in pochi mesi a dire come sia
Ricava norma come si intende tra e mi fermo qui non accetto di entrare nel merito non accetto le provocazioni
Ma la vedo come la Spagna la conferma di una volontà
La volontà del Partito Democratico di soffiare sul fuoco e di rompere questa esperienza un'esperienza che ha voluto Silvio per fuori perché
Paralizzata dopo dopo due mesi di paralisi del tuo Bersani all'indomani delle elezioni
Il Capo dello Stato ci ha invitato a occuparci dagli interessi degli italiani a quel fa siamo stati chiamati
E ha poi è venuto a stretto questo richiamo perché non avete accettato di avere perso le elezioni perché voi avevate smacchiato giaguaro
Avevate già pronti i ministri avevate già pronto tutto
è fallito a quel progetto ci avete provato con Grillo che vi ha sbattuto la porta e avrebbe dovuto accogliere l'appello del Capo dello Stato che ha siete stati chiamati costretti
A Ricky amare e noi a votare pure perché loro lo scriviamo dopo esservi dilaniati al vostro interno dopo aver affossato un galantuomo come Franco Marini che noi abbiamo votato
Dopo aver ucciso il vostro approdi
Siete
Versati costretti a rincorrere a chiedere a Presidente Napolitano eccetera in capo al più interpretano sceso in campo con un grande discorso H avere unite richiamando tutti i partiti alla responsabilità noi quell'appello lo abbiamo ascoltato l'abbiamo raccolto voi lo avete soltanto digeriti
Tutte le discussioni in sede di si animano di principi che
Chi afferma che sostiene come
Principi nella loro
Fondatezza
A volte fissità
E questa discussione essi insomma si sta in gigante avendo
Dando la sensazione che si è l'ICI
Però della discussione del nostro Paese
Io temo
Che
A tutti questi buoni principi sull'applicazione della norma ma anche una cosa di cui il Paese ha bisogno il buonsenso
è forse
è quello che è un po'tutti dovremmo recuperare
Provando a capire
Sempre le ragioni dell'altro
Io proverei
Si
Ad andare avanti adesso dando la parola
Al ministro Mauro
Al quale
Al quale vorrei una questione
No restando le nostre cose che non sono
Minori
Non
E lasciano trasparire
Orizzonti guerreggiate analoghi quelli
Oltre le nostre fonti frontiere a aggiungerei un pezzo di riflessione alle cose già dette richiamando l'intervento del nostro Capogruppo alla Camera di questa mattina
Che ha evocato due parole
La prima la stabilità di governo
E a me resta il dubbio nella testa che l'azione di Renzi sia funzionale a far cadere il Governo
E dire che questa è un'ipotesi che non esiste
E dire una cosa che non tiene conto degli effetti della realtà
Basterebbe guardare all'esperienza storica Veltroni Prodi per capire che l'innesco di un meccanismo poi genera una reazione magari in intenzionale ma genera una reazione
L'altro passaggio era sulla dissociazione
Tra culture politica
Che secondo me è una cosa non da poco è una cosa con la quale dovremo fare i conti
Io ho vissuto il periodo di nascita del Partito Democratico
Fatto il Segretario provinciale
E devo dire che non si sono fatti i conti con le culture politiche e questa è una cosa che viene fuori
Danno voi inizi ad aprirsi questa discussione sul popolarissimo
Che però contiene un elemento di prospettiva e anche dei margini di ambiguità
Perché se noi facendo questo evochiamo il Partito Popolare Europeo non chiariamo la specificità dell'esperienza del popolarismo italiano
E anche la stessa evocazione dei principi cattolici è una cosa che se non si colloca nel tempo storico resta una condizione ambigua
Quando è nata l'esperienza della Democrazia Cristiana come esperienza laica dei cattolici la Chiesa era clericale
Facciamo attenzione lo dico con una battuta noi oggi ci troviamo con un papà che sui valori cattolici rischia di superare ci a sinistra
Se noi non comprendiamo che la difesa di questi valori
Non è una petizione di principio ma il recupero della dignità della persona
Detto questo lascio
Al ministro le considerazioni
Ma io intanto vi ringrazio per l'invito
E parlerò per quello che sono cioè ad oggi un Ministro della Repubblica un ministro del Governo letta consapevole e quindi anche in questo dibattito nel parlare
Di rivolgermi
Parlando anche a Renato Schifani a Nicola Latorre a due forze della maggioranza che sostengono questo governo
Parlerò
Nella consapevolezza soprattutto di ricordare senza voler andare troppo in là nella storia
Che cosa è accaduto quando è nato questo Governo
Io ho prestato giuramento
Mentre negli stessi istanti
Francesco Neri e Claudio Giangrande dall'Arma dei Carabinieri davanti a Palazzo Chigi
Ho prestato giuramento
Di fedeltà alla Costituzione alla Repubblica
Mentre
Francesco e Claudio dell'Arma dei carabinieri davanti a Palazzo Chigi
Venivano feriti uno gravemente
E rimarrà assegnato per tutta la vita
Da un uomo che ha detto di averlo fatto in polemica con chi fa politica
Da un uomo cioè
Che dice di aver preso di mira
L'esistenza
Il dramma della vita di altri come lui
Per rigetto e per ribrezzo verso la politica
Ora io chiedo a voi chiedo a me stesso e da quel giorno me lo chiedo tutti i giorni
A che cosa dovrebbe guardare l'Italia a chi dovrebbe guardare l'Italia
A che cosa dovrebbe guardare a chi dovrebbe guardare chi fa politica in Italia
Per capire un po'di più la vocazione la dignità della vocazione a cui siamo chiamati
Se non a quel sacrificio
Perché altrimenti il punto di partenza e costantemente falsato e il tentativo di scaricare la responsabilità
Dell'inefficienza della politica dell'incapacità della politica di rispondere alla propria sfida
Di che cosa è stato capace di fare la prima o la seconda Repubblica
E continuamente il rigirata verso l'avversario politico
E se non è chiaro quello che ho detto lo dirò in modo più chiaro siamo quel ventennio che ha prodotto quattro volte quattro volte la riforma della scuola per esempio
Che la scuola identica vent'anni fa
Io faccio l'insegnante quando rimetterò piede in classe
Che cosa troverò se non l'incertezza di una generazione che è stata spinta in piazza da un sistema mediatico perverso per vent'anni protestando contro quell'auto questa riforma della scuola
Senza rendersi conto che mai nulla andava in porto che nulla cambiata realmente
Allora se vogliamo essere seri e fino in fondo con la sfida con la realtà ci pone dobbiamo fare memoria
Non delle contumelie degli uni contro gli altri
Ma del fatto che sulla diga dell'Italia c'è un macigno davanti e che non basta la leva di destra
Non basta la leva di sinistra non basta la leva di centro per rimuoverlo per questo c'è la grande coalizione
La grande coalizione non c'è per giustificare le strategie di Berlusconi e dire
La grande coalizione in Italia c'è perché la politica è uscita sconfitta dalla nostra storia recente
La grande coalizione ce l'ha imposta la realtà
E la realtà
E nel grido di dolore di quel cinquanta per cento di italiani che non è andato a votare
E nella
Sofferenza
Di quelli che hanno votato Grillo riducendo il programma della politica per cambiare l'Italia a dire va fan culo
Questo è il cuore
Del dramma che abbiamo davanti
Noi abbiamo una
Ragioni serissime per avere punti di vista differenti sulla realtà
Perché la storia delle recente dell'Italia ci dice che questo Paese non solo non ha cambiato la scuola
Questo Paese e privo di competitività sullo scenario europeo e nel sistema globale
Perché non troverete un investitore che dall'estero venga e scommettere su un Paese che non ha certezza dello stato di diritto
Che è un problema enorme
C'è un problema enorme nel rapporto tra politica e giustizia e questo non si limita al caso di un uomo
Ma è essere
Drammaticamente irresponsabili e non comprendere che il Governo letta e l'ultimo treno che passa per la credibilità della politica e che c'è un metodo preciso
Che ci impone di sostenerlo e del metodo dell'esperienza e farò un esempio
Perché non voglio che neanche una parola di quello che dico possa essere presa in ostaggio
Per rimetterlo al centro del frullatore delle ragioni che contrappongono destra e sinistra sterilmente
Da vent'anni in questo Paese
Quando noi diciamo
E se devo chiamare in causa l'esperienza parto dalla mia io faccio il ministro dalla difesa
Sono quello stesso ministro che difendere ha difeso l'acquisto degli atti e trentacinque e chi è andato in piazza con Papa Francesco per dire che bisogna fare la pace
Vorrei spiegarlo questo passaggio che vorrei spiegarlo come il Governo su questo ha costruito una posizione politica credibile
Che la posizione del Presidente del Consiglio che la posizione del ministro degli esteri ma che la posizione di un paese che autorevole nel dire pace in Siria perché è un Paese che non usa la parola pace per defilarsi
Perché a cinque mila seicento uomini in giro per il mondo ventitré Nazioni in trentatré missioni
Per difendere la pace
è un Paese cioè
Che quando vuole quando vuole sa che cosa vuol dire mettersi di mezzo
Sa che cosa vuol dire interporsi io sono nato come Renato come Nicola in un piccolo paese del sud in quei vicoli quando anche nella stessa famiglia
Si arriva a contrasti all'accelerazione per cui scoppia la rissa chi si mette di mezzo e chi più responsabile è che si mette di mezzo rischia di più degli altri
Rischia la coltellata rischia il punto ma mettersi di mezzo consentitemelo
Ci rende consapevoli del fatto che non necessariamente per fare quel lavoro nobile devi essere il più mingherlino
Allora che questo Paese sia dotato di armi di un esercito di forze dell'ordine di capacità di sicurezza non vuol dire che con la guerra vuol dire che si contrappone alla guerra perché sa che la pace
è frutto
Frutto di un tempo
Di contenimento dei conflitti che magari vi chiediamo
Quando la gente si meraviglia del fatto che siamo da dieci anni in Afghanistan e dice guerra inutile siamo lì da troppo tempo forse dimentica che siamo da venti in Bosnia da quindici in Kosovo da trentaquattro in Libano
Forza dimenticate Bosnia e Kosovo sono nel cuore dell'Europa forse dimenticate non fare niente ha visto uccisi accolti nella lunga otto mila capi famiglia musulmani ha sempre in Italia forse dimentica
Che per stare fermi e zitti in cinquantaquattro giorni abbiamo fatto massacrare ottocento mila persone in Ruanda
E forse soprattutto non ricordo non ricorda sufficientemente
Che predicare la pace vuol dire in alcuni momenti assumersi responsabilità forti allora il Governo italiano che dice guardate che in Siria non c'è solo lo scontro tra Sirianni
C'è l'Hezbollah libanese
Eccetera
C'era rabbia saudita cerca TAR c'è il rischio di distruggere la vita del Libano e della Giordania c'è il problema della sicurezza di Israele c'è la Russia chiatta Artusi salto sbocco nel Mediterraneo
Dire che c'è tutto questo non vuol dire da parte dell'Italia l'occasione per defilarsi
Ma ricordare a chi ha responsabilità di conduzione della vicenda dell'ordine mondiale
Che la cautela potenza sono dictum non si insegna dalla biancheria
Questo è il metodo dall'esperienza e se è questo il metodo dell'esperienza vale per la politica estera ma vale ancor di più per le cose di casa nostra
C'è quel macigno il macigno della crisi
Gli stipendi della pubblica amministrazione ne parlerà meglio di me Giampiero sono bloccati dal due mila nove
Ma io non cito la data per dire chi fosse al Governo nel due mila nove
Dico che il Paese era evidentemente in quella condizione per cui ciò che si è profilato come è stato di necessità oggi richiede lo sforzo di tutti per essere battuto in breccia
Per ridare al Paese la chance della democrazia della libertà
Perché guardate amici come pretendete che ci sia la passione per la democrazia se la democrazia mostra tutti i giorni il volto dell'inefficienza e il volto dell'autoscontro fine a se stesso
Però non sono così ingenuo da pensare
Che invocare il contributo lo sforzo di tutti voglia dire rimandare in modo indefinito nel tempo lo schierarsi
La democrazia il suo succo nel fatto di prendere posizione e io vorrei che sia chiaro che prendere posizione significa innanzitutto essere fedeli a ciò che originariamente ci costituisce
Perché il nostro desiderio di verità di bellezza di giustizia che paragonando sì con quel che accade ci permette di essere propositivi di tirar fuori risorse idee perché la crisi si è abbattuta
Allora io non pretendo che la Torre diventa qualcosa di alternativo alla sinistra per poter fare la sua strada e proporre la sua ricetta
Io dico soltanto che io non ho bisogno non ho bisogno di interrogarmi ogni giorno su che cosa devo diventare per essere una proposta per il mio Paese
Io sono
Sono
Amici miei popolare
Che cosa vuol dire che ho rifiutato per essere fedele a questo di diventare populista
E non illudo la gente
No nel lungo la gente
No nel lutto la gente
Perché noi abbiamo davanti ancora quel macigno
E fino a quando fino all'ultimo giorno non consumeremo il nostro impegno di onorare Giangrande neri Giuseppe Larosa che in Afghanistan ha dato latita
Perché il suo popolo ritrovasse la dignità e la capacità di appartenere a un'Europa altrettanto dignitosa
Credo quindi che nei prossimi giorni e nei prossimi mesi ancor prima che compete alla comari ci dovremo confrontare con questo
Che è l'invito a noi ad essere responsabili a te perché responsabile ed era
Sia no la nostra storia passata alla nostra storia futura
Devo dire
Insomma nel nell'incertezza delle definizioni possibili
Asserire che l'essere popolare significa non essere populista introduce un chiarimento secondo me ha un valore e nove
Come la distinzione tra massa è poco
Io a Gianna Giampiero
Chiederei una cosa in più
Io credo che lui abbia tutti i titoli
Innanzitutto per qualità umana
Insomma
Riesce a mettere sapientemente insieme il ministro importante la cultura Sicilia
Per esperienza
Di aiutarci in una riflessione
Che noi dovremmo approfondire progressivamente Giampiero all'inizio
Lo ha accennato
C'è una differenza visibile tra la
Nostra festa dell'anno scorso e la festa di questa
Noi l'anno scorso ci siamo percepiti e per certi versi lo eravamo all'incrocio sulla traiettoria di una possibile
Evoluzione del nostro sistema politico
Questa cosa non è avvenuta
Non credo che sia avvenuta a causa di come abbiamo fatto le liste
Credo che ci sia una radice più profonda
Che attiene al nostro modo
Con il quale abbiamo costruito un possibile riferimento di credibilità
Nei confronti di questo mondo che era l'aria popolare
Non riflettere su questo secondo me è un grande rischio la questione non è recuperare le piccole patrie la questione come far germogliare questo seme del popolarismo e
Ma è capitato di dirlo più volte chiedo a te di aiutarmi a chiarire questa cosa
Che se noi nel passaggio elettorale come UDC e scelta civica abbiamo intercettato un'esigenza abbiamo anche colto il limite delle nostre esperienze e che se non c'è
Un'evoluzione di questo percorso noi rischiamo così come è accaduto l'anno scorso di non essere i protagonisti di una possibile novità
No grazie Peppino ma io
Devo andare un attimo fuori tema perché
E lo faccio
Pro
Verrà per dare un contributo di serenità ulteriore a questo dibattito
Ma guardate io penso che la Giunta del Senato di cui in passato come Renato Nicolas hanno fatto parte anch'io debba essere lasciata a lavorare con tutta la calma necessari
E credo che debba prendersi tutto il tempo che e giusto perché ciò avvenga e se posso permettermi di dirlo poiché in passato nella passata legislatura con precedenti autorevolissimi anche con riferimento
Ad esempio
All'esame di questioni delicate che attenevano alla esecuzione di misure restrittive della libertà personale
Proprio quando c'è in gioco la libertà delle persone e i diritti politici la Giunta deve essere un organo che appare imparziale indipendente e che si prende magari
Un giorno in più
Penso
E penso
Che questo sia tanto vero non solo per le parole di buonsenso che la collega mica Anna Maria Cancellieri ha detto su questo palco qualche ora fa
Penso che la prova provata della complessità dell'applicazione di una normativa che non solo noi non dobbiamo modificare ma che dobbiamo applicare perché l'abbiamo voluta tutta insieme
Tutti i partiti tutti i gruppi parlamentari nella passata legislatura hanno approvato una delega nell'ambito della legge anticorruzione che riguardava il tema
Del
Incompatibilità delle in conferibili tante
E delle decadenze
Però
Si tratta di una normativa di nuova applicazione e la prova provata di tutto questo è il che proprio il Parlamento nel decreto del fare è intervenuto interpretando una parte di questa normativa
E lo ha fatto alla unanimità e mi riferisco proprio al tema della retroattività
Delle norme sulle incompatibilità amministrative
Perché l'interpretazione in un senso o nell'altro avrebbe condizionato la vita della stragrande maggioranza dei Comuni e delle regioni del nostro Paese quindi il tema c'è
E va affrontato senza il gioco di ruolo perché ad esempio
Nella passata legislatura
C'è stato chi ha posto il tema su un caso diverso nel due mila nove e veniva dal PD
Della necessita di compulsare la Corte di giustizia per la interpretazione di norme di carattere europeo e nazionale rispetto a un caso concreto
E c'è stato chi stava in maggioranza il PdL la lega
Che votarono contro questa proposta
E io penso che noi invece dobbiamo evitare tutti
Nell'interesse della tenuta delle istituzioni di fare un dibattito surreale sul tempo di esame di una questione complessa che riguarda il leader di un partito importante del nostro Paese e questo richiamo alla responsabilità di tutti
Perché rende anche ridicola agli occhi dei cittadini degli elettori degli italiani degli europei tutto ciò che sta avvenendo in Italia e noi tutto questo non ce lo possiamo più permette
Tornando alla questione via sollevato chiuse
Ma io penso che noi
Abbiamo e sono d'accordo con Mario Mauro questa è l'ultimo treno per la democrazia italiana
Non
Per il centrodestra o ciò che è stato che sarà per il centrosinistra ciò che è stato che sarà per noi per gli altri perché guardate che noi un'altra
Un'altra crisi un altro default del sistema istituzionale e politico del nostro Paese non ce lo possiamo permettere
Perché noi abbiamo avuto un sistema istituzionale e politico nella cosiddetta Prima Repubblica
Che è al di là della vicenda di Tangentopoli si è costruito su un sistema di u bipolare senza alternanza perché noi abbiamo avuto io penso la sfortuna
Mi dispiace per Nicola manipolano né comunista quindi
Abbiamo avuto la sfortuna di avere in Italia più grande partito comunista d'Europa
E tutto questo nella logica del ruolo internazionale del nostro Paese ha bloccato la democrazia pertanti decente
Per cui non è che noi non abbiamo avuto un bipolarismo nella Prima Repubblica non abbiamo avuto la DC e il Partito comunista
Non abbiamo avuto la possibilità di svalutare quel meccanismo prezioso della democrazia che sta insieme al bipolarismo che l'alternanza di governo
E questo ha bloccato il sistema ed il sistema è entrato in tilt nel momento in cui sono venute meno le ragioni storiche internazionali con la caduta del muro di Berlino perché quel sistema restasse in piedi
Quel sistema però quando è esploso esploso e ha prodotto un danno perché
Nel secondo tempo della Prima Repubblica e cioè nella seconda metà degli anni Settanta con la nascita delle Regioni e su questo noi siamo stati Techint
Coscienti nel due mila e uno a fare quella riforma del Titolo quinto parte seconda della Costituzione che i cittadini italiani stanno pagando caro con le tasse perché le tasse l'aumento delle tasse
Non nasce dalla dalla spesa pubblica statale che cede enorme ma nasce dal moltiplicarsi del sistema delle burocrazie regionali e locali che ateismo limito alla credibilità e l'efficienza amministrativa del nostro Paese
Allora io penso che quel sistema la è cresciuto nella seconda metà degli anni Settanta quando il patto costituente
Tra dieci e pc ha portato al governo delle regioni e delle amministrazioni locali proprio perché non ci poteva essere l'alternanza e una parte del Paese che era rimasta fuori e che era la sinistra
Lì il minimo comune denominatore nella seconda metà degli anni Settanta per il nostro Paese è stata l'intesa sulla gestione delle istituzioni centrali e periferiche tra la DC e il PC
è l'unità sulla lotta al terrorismo che è stato l'altro tema che dopo
Che nella seconda metà degli anni Settanta dominato la vicenda
Finito tutto questo noi avevamo una grande opportunità
Di costruire nel nostro Paese un sistema
Bipolare
Garantendo la democrazia dell'alternanza
La condizione attraverso cui queste avvenuta
è stata la condizione peggiore perché avvenuto attraverso la interpretazione di una legge elettorale del Mattarellum non è avvenuto attraverso un discorso serio sulla riforma della politica e delle istituzioni ed è avvenuta attraverso la spinta dell'iniziativa giudiziaria
Dopodiché questo sistema ha retto
Per vent'anni con tutti i limiti che scontiamo oggi perché
Quel sistema retto nel senso che chi ha vinto le elezioni ma
Non ha avuto la possibilità per le contraddizioni interne alle coalizioni che hanno governato questo processo di governare in termini di efficienza
E questo è capitato a Berlusconi è capitato approdi è capitato a chiunque si sia cimentato negli ultimi vent'anni con questo sistema
Di alternanza senza bipolarismo reale perché le coalizioni le abbiamo costruite per vincere le elezioni non per governare il Paese Altan o l'asticella
Delle aspettative nei confronti dei cittadini e rende pre meno credibile la politica nel rapporto con la società queste il tema
Oggi noi ci troviamo di fronte all'ultima prova d'appello
E quindi la discussione che noi abbiamo una discussione molto seria
E abbiamo già sprecato del tempo perché nella passata legislatura la nascita del Governo Monti non era il modo per pugnare Berlusconi ma certificato la fine di una stagione politica che ha riguardato quel sistema bipolare
Che alla prova della più grande crisi economica del nostro Paese dell'Europa non ha retto in termini di cultura di governo
E allora quell'anno e passa di governo Monti doveva servire da un lato a far fare le riforme economiche che servivano al Paese per stare in Europa e semplifichiamo
Ma dall'altro dovevano consentire alle forze politiche di fare una nuova legge elettorale di riformare le istituzioni per costruire quel bipolarismo dell'alternanza che serve a questo Paese ma un bipolarismo normale
Allora
Lì c'è stato il primo fallimento e noi siamo stati in quella legislatura ci mettiamo anche noi che abbiamo meno responsabilità degli altri ma noi tutti siamo stati i principali azionisti di riferimento di Grillo del CREL lirismo in Italia
Vogliamo ripetere anche oggi la stessa condizione
Oggi che è nato un governo delle larghe intese che è tutto politico
Che prevede
La sovraesposizione delle forze politiche che nasce con lo scopo di fare la riforma elettorale la riforma dei partiti quella istituzionale di accompagnare il Paese fuori dal la crescita vogliamo anche quest'ultima prova d'appello cancellarla io penso che se noi facciamo una cosa di questo genere non so a quale popolarismo possiamo poi richiamarci
Io penso che invece il popolarismo si costituisca
E si debba costruire mettendo insieme quelle persone che la pensano allo stesso modo sulle istituzioni sulla democrazia sulla legge elettorale sulle sui valori e soprattutto su che cosa questo Paese deve fare in Europa guardate che la prossima campagna elettorale per le elezioni europee sarà strategica per il futuro dell'Europa e dell'Italia lo scotto che l'Unione europea ha fatto e sta facendo per promuovere le elezioni europee dice questa volta e diverso
Questa volta è diverso perché noi parliamo di elezione diretta del Presidente della Commissione questa volta è diverso perché noi parliamo di un ruolo più forte e strategico del Parlamento europeo questa volta è diverso perché al Parlamento europeo
Non mandiamo amici che fanno solo bene il loro lavoro mandiamo gente che dovrà avere un mandato politico per ricostruire il sistema istituzionale e di governo di processi epocali tempi della crisi economica e sociale del nostro continente
E allora se noi veramente siamo d'accordo su tutto questo il popolarismo non è
Una pratica a verbale
Ne è una pratica burocratica purtroppo nel nostro Paese ne abbiamo tanti
Il popolarismo eh una cultura ed una visione comune della società italiana in Europa che da quel contributo sta
è in arrivo Perna ricostruzione di un sistema economico e sociale che questa volta non è stato distrutto in Italia in Europa dalla guerra
Ma da una crisi economica che l'Europa l'Italia non sono state nelle condizioni di governare
E io penso che da qua noi dobbiamo partire per condividere insieme a Renato contanti anti amministri un ragionamento che sia uguale in Europa in Italia ma partendo da questo presupposto da questa valutazione
E mettendo da parte tutte quelle cose che ci dividono perché a furia di far diventare determinante ciò che divide questo Paese non l'abbiamo ridotto in braghe di tela
E non ce lo possiamo più permettere
Io penso che oggi ci sia una condizione ideale
E penso che altrimenti noi non faremo omaggio al nulla ruolo e alla responsabilità che si è assunto il Capo dello Stato
Di a vere un secondo mandato mai è successo nella storia del nostro Paese nella storia repubblicana che
Che è un Presidente della Repubblica fosse riconfermato perché lo è stato perché altrimenti sarebbero saltati in aria le istituzioni e la vita sociale economica e politica del nostro Paese non abbiamo più alternative
La cultura popolare
Significa dal mio punto di vista
Costruzione di un senso e di una organizzazione politica e sociale forte nel nostro Paese ancorata all'Europa che faccia del CUR do del cambiamento vero e reale della politica italiana l'unica ragione di sua esistenza se lo vogliamo fare non abbiamo tempo da Peppe
Grazie
Grazie Giampiero grazie ai nostri ospiti grazie a voi per la pazienza la Corte