Il commercio legale e clandestino delle armi, le crisi internazionali del passato, l'Onu, la politica estera italiana, la pace, la guerra, i radicali

L'odierno programma realizzato con documenti d'archivio che sotto vi farà riascoltare la registrazione dell'autunno tanta sette della primavera novantuno due momenti
Evita parlamentare relativi alla presenza dei radicali nelle istituzioni e alla sempre attuale problema dal commercio legale clandestino di armi di vario genere spesso all'origine dei conflitti in atto
Nel mondo con il primo documento dal dodici settembre ottantasette eri ascolterete quanto disse Marco Pannella alla Camera quando in quella sede si discusse
Sulla decisione del Governo dell'epoca di inviare una flotta navale nel Golfo Persico per aiutare una missione
Dall'ONU in occasione dal conflitto Iran Qeraca ascolterete Marco Pannella denunciare lo scandalo della compravendita degli armamenti
è sottolineare tra l'altro
Le carenze della politica estera italiana la sostanziale
Carenza
D'Europa e di scelte realmente europeista e di fronte a determinati eventi a seguire le ascolterete invece interventi di Emma Bonino dall'ex parlamentare Segretario radicale
Ha detto ore anche di coscienza Roberto Cicciomessere della tredici e quattordici maggio novantuno
Pronunciate a Montecitorio poco tempo dopo la fine della cosiddetta Prima Guerra nel Golfo
In occasione
Del dibattito su un'apposita mozione presentata dal Gruppo Radicale federalista europeo è sottoscritta anche da quasi tutti gli altri Gruppi parlamentare sul commercio del reame l'ascolterete Emma Bonino in quel momento
Anche il presidente del Partito Radicale transnazionale a ricordare le conseguenze delle politiche sciagurata attuate sui temi citati dai Governi dal passato Montecitorio dodici settembre mille novecentottantasette
Il tentativo nel momento in cui
Una iniziativa
Di una notevole gravità sta per essere preda di comprendere
Se questa iniziativa è assunta dal nostro Governo
Così è un fare
O non è la conseguenza culturale e politica
In una situazione
Pregressa creatasi lentamente se cioè il signor ministro della difesa andiamo lì per fare o andiamo lì perché siamo fatti
Cotti delle nostre capacità di direzione di politica estera di invenzione ritardi
Creazione
Anche di sicurezza e di politica della sicurezza
Certo che se noi dovessimo discutere all'infinito
Se bisogna devono in questo modo si otteniamo in questo modo o no di dare più unita all'Europa
Più unità all'Occidente più unità con l'alleato americano più come dire sostegno perfino indiretto fino a martedì
Si è detto anche questo
Al Segretario generale dell'ONU il quale avrebbe adesso
Nelle trattative la possibilità anche di minacciare che altrimenti se va male arriviamo pure noi arrivano i nostri mamma li turchi e gli iraniani ci spaventano
Devo dire che una strana cosa del contrappasso
In fondo
Con gli amici liberali
Molto spesso ci sono così poche differenze che gli amici liberali devono trovarle
E allora in genere la lì la differenza trovato il piano dello stile
Gli unici liberali allo stile compassato e me ne abbiamo uno esagitato facciamo liscio
Gli amici liberali invece sono già pronti per entrare così come sarebbero come dicono di essere della galleria
Delle foto
Dei busti dei volti
è invece proprio oggi viene da Teheran
Viene da fare anche proprio al Governo che in questo momento per loro è rappresentato dal ministro della difesa italiano viene
Caro amico se consente il Ministro Zanone l'accusa di essere lei un panelle ancora rifare gli show politici di fare adesso con questa storia dei quattro cinque sei sette
Pezzi d'Italia naviganti che entreranno nel Golfo fare appunto
Che cosa spettacolo perché pare che sia questo certa noi poi facciamo stamattina nome ci sono io porno show invece che
Show eleganti però come vede le cose si avvicinano e in realtà se noi dobbiamo vedere quel che si annuncia nel Golfo
Doveva decine a bizzeffe adesso una di grano navi da guerra per proteggere la pace
E cacciamine ma che poi però invece gli altri son draga mine con tutta questa bella cosa io dico che probabilmente probabilmente spero
Qualcuno ha anche trovato il modo di far fare quello che noi criticammo per esempio e se è stato fatto a Mogadiscio
Quando da una parte avevamo come cioè
Il fallimento per regime
Somalo le sicure i suoi debiti tremendi nei nostri confronti e avendo noi un paio di fantastiche navi da piazzare
Bellissime ultra moderne tecnologicamente avanzatissime ma costosissime e non trovando altrove acquirente
Siamo andati a fargli fare la parata a Mogadiscio con ministro della difesa e forse Presidente del Consiglio non mi pare Ministro degli esteri che assistevano e mostrava sia sbarre come erano belle quelle navi perché è noto
E non può
Che il settanta c'è Santa per cento per quel che riguarda
Il mondo militare industriale ma molto di più questo che ci riguarda
Delle armi che produciamo non riusciamo a farle ad imporre alle classi dirigenti che poi probabilmente in base a questo
Il novantadue per cento del terzo mondo la situazione debitoria e quella che è lo sfascio è quello che è le classi dirigenti sono veramente una vergogna
Il Presidente grazie non c'è ma lei che
Della sua concreta di Ministro degli esteri Nitto Andreotti ricorderà vedo Sottosegretario Raffaele
Abbiamo
Ha dato questi aiuti alla Somalia militari molti gli abbiamo dato una volta cento miliardi per la fame nel mondo era l'equivalente di quello che dovevano e nota inoltre militari
Quando si chiede Asia barre di fare in processo dei cinque uomini politici
Licata a sei anni arrestato e che non process si impegna con il Presidente del Consiglio col Sottosegretario agli Esteri credo col ministro dagli altri solennemente a che cosa scarti da dargli
No a processare lì e non li processa ancora dopo tre anni e nessuno dice nulla perché
In che cosa questo però c'è e non sto vittorie terrore certo il passato ad Occidente tra virgolette
Padano c'è ma in che cosa in che cosa punto ci importa in che cosa conteniamo aiutarlo perché
Se non perché appunto in realtà la nostra politica e della difesa esterna e che facciano i Ministri degli esteri e della difesa in realtà poi sono fatte
Dalle strutture sono fatte dalle realtà che si stanno determinando sempre più forte essenziale il quarto il quinto Paese produttore esportatore di armi le armi servono a che cosa
Privati al Senato il Ministro degli esteri interrompendo qualcuno l'ha anche detto chiama alle armi servono per essere usate cerco la risposta di là
Quindi dell'interrotto era sì va beh ma alcuni li usano per non usarle le usano per la pace
Io ricordo
Vecchi dibattiti pensate un po'all'inizio del secolo il di nuovo non abbiamo più solo i palchi bastimenti che partono per terre assai lontane
è un revival della nostra storia ma quella era carne non da cannone quelle la carne venduta all'esportazione abbiamo invece comunque
Un bel suol d'amore in qualche misura che dobbiamo andare a difendere non è la Libia non è aperto tra il Libano dobbiamo andare lì è una mole nero una mole petrolifero lavoro commerciale quello che volete maturo che dobbiamo andare andare a fare cosa
Ecco io francamente Ministro del PIL
E ministro degli esteri non riesco a trattenermi molto in questa storia cioè non mi pare
Che sia tale da potere essere a giustificare come dire una sollevazione pacifista
Credo che in realtà è questo l'epifenomeno è un aspetto siamo fatti da questa storia e tutti ci auguriamo che non sia gravissima
Ma quello che è grave è la solitudine dagli andrei solo se mi consentite legittimamente avete Rutelli la solitudine di quei parlamentari
Chiede al settantasette settantotto settantanove e ottanta ottantuno vi hanno interpellato e la solitudine dei ragazzi affermato riconoscenza che con queste motivazioni sono andato in galera e ci vanno
La solitudine tende display solitudine degli istituti
E in realtà costantemente fanno opera che dovrebbe essere di governo comprendere come si governa un settore quali sono gli eventi che questo settore mal governato governato in un certo modo possono provocare nel mondo
Allora certo personalmente devo anche dire questo che nel momento in cui
La prima è la prima nazione europea ha deciso di andare lì forse come tanti né di malizia dove si realizzi si va
Poi per cui tira
E selettiva l'Iran come dicono strabiliante Masetti dall'Iraq a questo punto sappiamo chi è che vuole internazionalizzare il conflitto che ha questo interesse ebbene si muoverà non apre ho reagito da federalista europeo
Forse con un tantino come eccesso forse
Di malizia di tattica ho detto l'ho sentita immediatamente la cooperazione politica la riunione ancorché in agosto
Dei ministri
Della dell'azione del Consiglio dei Ministri la sede inizieremo di cooperazione politica ponendo le il problema di alcune presenze con bandiera
Europee cerchio
Avremmo avuto dei no
Ma
Credo che nella diplomazia ma anche nella politica internazionale a volte il no e la promessa del siti domani
Dimostrare che si crede all'Europa dimostrare dinanzi alla prospettiva illusoria del novantadue
Per la libertà di circolazione in tema di tutte le cose che ci racconta l'atto unico e che ci promette realtà
Una gestione una realtà ciecamente antidemocratica per l'Europa aumentando il quantum
Io troppo e non la qualità e la sua forza sicché a maggiori oneri emozioni funzioni europee avremo sempre un Parlamento che non esiste inadeguato nelle sue possibilità
Il controllo di legislazione degli Stati Uniti ed Europa dell'Unione europea ma sulla possibilità e quindi che
Questa cosa che è costata al mondo tremendamente
Quando leggo l'euro chimismo in voga
Sul Corriere della Sera da un nostro collega deputato europeo credo che sia liberale
Ricordo ma è bene che cosa si oltre che essere quello che in cui ci sottolinea che l'Europa va bene che dal patti d'Europa l'Europa pessimismo è una stupidaggine
Quando invece pensiamo alla mancanza d'Europa che cosa costi a livello tecnologico a livello morale a livello culturale a livello militare a qualsiasi livello cosa costi questa mancanza d'Europa politica
Noi andiamo lì
Si dice
E lo leggevo sul Corriere della Sera Pontebba da questo nuovo vate dell'organo declinante ridia Solferino reali interventismo Albertini qua ne ha nemmeno la dignità e il suono poneva il rigore
Sentiamo ecco almeno lui di fatto avremo nel corso
Siccome ci saranno molti europei dei Facco avremo anche se non coordinata all'Europa no
Avremo l'Europa risiede nell'Europa sconfitta
E si ripresenterà lì dentro nel caos saremo lì ciascuno a far vetrina per far vedere ai Magnani era Casini e con la tua anni quali sono le navi più belle da comprare
Se le nostre o quelle olandesi o quelle francesi o quella inglese questo è il senso
Del caos della Pantalon adatta del Golfo che noi andiamo a fare certo io capisco di nuovo riaffiorano vecchie
Vecchie di quanto settant'anni
La laicità europeo diritti
Nei confronti dei cattolici che vogliono troppo diritti io che non sono lettera che polemica che sembrano essere quelle prima del mille novecentoquattordici
Fra
Una sinistra
Al di fuori dello Stato pacifista
Fra l'interventismo delle classi liberali essa le 'ndrine etc la solitudine rassegnata è un po'cinica di Giolitti
In quest'Aula ancora perlomeno due anni prima a rappresentare il leader del gruppo radicale il pacifista Murri
Romolo Murri in quel momento poi ci sono le conversioni e le conversioni vengono dal direttore dell'Avanti vengono
Anche da Romolo Murri e dagli altri ma comunque è stata che la storia
Il cattolico fuori privo del senso dello Stato della patria
I laici invece
La grande tradizione risorgimentale liberale e repubblicana e perché no radicali e trenta ISTORECO interamente perché dice il nostro amico
Spadolini il più vecchio e le partite quello radicale non è quello repubblicano di alcuni anni di tre anni
Ma comunque i partiti risorgimentali che avrebbero il senso dello Stato della vita e vediamo in con il pubblico
Puntuale come come badate bene
Come periodo del
Rapimento e del sequestro del magistrato D'Urso
Montanelli e Scalfari assieme dicevano che era necessario quel quartiere
Guai se fosse stato liberato lo Stato
Doveva solo intervenire per accelerare
Lo scontro con i brigatisti e poi vedere brigatisti essenziali
Erano molto più stato ancora di Gelli della P due ed è per questo che il processo civile o non si fa ed è per questo non si fanno tante altre cose
Come ancora lo scorso anno come a Porto Azzurro
A Porto Azzurro anche lì bisognava intervenire e arresto gloria eh affettivo Cangini Gloria RAI cali Perale risorgimentale è intervenire nel corso ora noi da nonviolenti non da pacifisti siamo fare
Siamo aggressivi anche se non violenti la caratteristica del non violento è appunto quello che non può aspettare le condizioni oggettive dalla guerra o le condizioni oggettive della rivoluzione per porre in essere la propria iniziativa
Non violento inquinato dalla propria violenza anche esperienza dalla violenza dell'ordinamenti sociali dalla violenta di certe situazioni come queste e deve quindi agire prevenire
Noi quindi avremmo saremmo stati lieti che l'Italia
Avesse assunto l'iniziativa per dimostrare la gravità della carenza d'Europa per magari andare in minoranza una volta non è il gusto di essere minoranza
Andare minoranze una volta due tre negli organismi comunitari ma accendere finalmente la luce della ragione dell'avvenire della per necessità della comunità attraverso la illustrazione all'opinione pubblica del carattere ciecamente conservatore e anche a livello nazionale diciamo masochistico
Dei riflessi nazionali in termini di sicurezza intermedi difese in termini di lotta di civiltà et ideale è invece
Lasciamo andare ma questo non lo capisco
Mi spiace non ci sia qui il Ministro del commercio estero anche se il Governo devo dire
Perfettamente rappresentati
Perché
Perché io confesso che fin quando ho visto dei capi di stato maggiore
Risponde la telefonata di repubblicani Orte dicendo
Avevo già pronto per quanto andavo in pensione il posto dell'industria militare regolata dal tetto ma cosa mi danno fortiori soldi no diceva poi invece mi hanno offerto un collegio scusi quel collegio Mafai e sicuro
E quindi mentre ancora e capo di stato maggiore sta lì a Milano detratta dei grandi cose
Si preoccupa è così ma in fondo come dice
Si fanno concorsi ormai non solo i senatori non solo i deputati i Presidenti delle Corti costituzionali i criteri ora ecco però
In effetti ogni volta a me antimilitarista
Questo patto che i nostri capi di stato maggiore per la lenti via
Di un lati Chiavario o di una elezione a deputato senza garanzie ulteriori perché molla dico quali giusta coscienza
Il valore del loro prestigioso incarico
Lo sanno lo sentono non vale niente
Non rappresentano nulla non
L'onore militare le servitù militari di Alfred Bindi o al mercato oltre che possiamo invocare nella storia della cultura nella politica addirittura o magari in letteratura di destra o di sinistra
Se ne vanno si misurano conoscono il Blair riconoscono che loro non sono l'annuncio di una vedere possibile
Ma sono ormai quanto di più futili però c'è a livello dell'istituzione così come dire
E così costretta com'è costantemente
A vivere e ad essere null'altro che i rappresentanti del commerciante di armi e di droga i promotori custodi dico interessati a questo fine
Ma confesso che quando ho letto sul giornale
C'è un Segretario generale della Farnesina
Che
A mio avviso a
Aveva tutte le capacità per essere come un contenitore per due o tre segretari generali
Se la Farnesina della nostra diplomazia allora palazzotti gli altri proporzionalista del secolo che sono restati della storia di chi si occupa non solo di storie diplomatica
La foto di storia politica di storia della patria di storia della bandiera ma la storia anche della forza del proprio Paese e per un ministero
Forse non solidissimo perché anche loro assetto parlare del congresso della
Civili queste altre cose purtroppo teatro fosse stato il Ministero Craxi
Poiché si sa in italiano quando per la prima volta dal mille novecentoquarantasei
Censimenti dicono i sondaggi dicono che
Il governo il popolare che il Paese tranquillo qual è il riflesso
Fino a febbraio il Paese era tranquillo al settanta per cento era soddisfatto
Siccome però uno è Presidente le consiglierei di un partito era Craxi
A quel punto che imita ha dovuto sfasciare tutto perché se no rischiava l'ottanta per cento lotta perché ci ritroviamo nelle belle acque di adesso
Evitate in cui nessuno probabilmente
Tranne forse
Il collega del commercio estero
Può pensare che l'attuale Governo sia di lungo ampio profondo rigoroso avvenire era uno lascia questo lascia la Farnesina
Per andare a fare il Ministro del commercio estero che è un fatto importantissimo e lo farà sicuramente il Moro magnifico ebbene che ancora permane l'ulteriore conferma
Che ormai questa Amministrazione dello Stato non trova nessun livello gente nell'amministrazione concreta alla moralità dell'Amministrazione della giustizia la mobilità dello Stato e appena può
Va dove
Va nel mondo diciamo del potere politico
Per far scoprire molto probabilmente che i padroni sono la FIAT e gli altri con una vecchiaia e poi gipponi Sarcinelli e tutti quanti vengono ma è un fatto di cultura ci fa paura andrei sei uomo di Governo
Coloro che nel mille novecentottanta hanno presentato questa interrogazione collega veicoli
Le interrogazioni sulla Manzella sono uomini e donne di governo
Coloro che hanno chiesto al Governo di non sapere ed al Governo di sapere e non hanno saputo allora me certo non mi commuove Rosati
Perché lì è vero
Quanto Ceri vecchio nel mondo risorgimentale laico nel mondo cattolico che ha non mi interessa non mi interessano né Rosate innescare affari né questo Montanelli su queste posizioni
Perché sono riflessi abitudinari furbetti Rosati se non sbaglio è divenuto un un parlamentare
Parlerà parlamentare
Parli la parlamentare dica no
Se ci credo non vada a fare la piatta demagogia
Va alla dichiarazione voi no per il no ma poi si è votato no adesso vedremo aveva preannunciato che si preannuncia la moralità nostra si esprima nel momento del voto
Tale momenti di preannunci capogruppo il voto o altro così col proprio partito detto preannunciato
Così ottenuto agganciato quelli del no
Contempla comunisti vorrà di tali quota ai veneti quell'area qua però al momento votato o magari sono stato assente comunque non ho votato no
Corrente
Per non votare per tutta la legislatura
Sì sì se
Hai preso questo impegno con gli elettori
Se lo hai preso né ai doveri Malfatti ne ha il dovere ma lumi per quel che lo riguarda
O ritiene finora vere un mandato imperativo vincolante dal suo partito come non c'era agli elettori e comincia allora a non essere
Voglio dire il tempo classico
Per Franco tiratori
Se c'è la fiducia non ha il coraggio delle proprie opinioni
Ma certo che c'è un grande chiedo scusa
Già pervenuta una nota al io credo che ero dati se votavano l'avremmo saputo nulla lo sto dicendo
Questa era la rendita di posizione parassitaria
La rendita nemmeno nelle posizioni cattoliche
La rende le posizioni palazzi tale posizione interventista liberali e via dicendo è il consumo del passato
Avevamo il problema e lo abbiamo in questa occasione di dire anche d'accordo nullo Andreotti il Ministro degli esteri sa e noi su questo siamo
Perfettamente d'accordo l'uomo l'ONU l'ONU non rassegniamoci alla fine della sua e alla cultura delle Società delle nazioni ma come già nel libero non potevamo minestra
So di farci avere sue vocazioni dell'UNIFIL
Soddisfatti delle vocazioni che venivano
Quando lei ci dice per la prima volta i due grandi sono stati d'accordo fra i cinque ed è la prima volta massimi cominciamo ad inaugurare
La serie nella quale i due grandi raccordo sono d'accordo nel non dare conseguenza e poi all'accordo che hanno proclamato agli occhi del mondo come incerti
La polemica la distruzione finale come sede propria con modalità appropriate loro
Perché non è concepibile lì io mi sarei ribellato subito dopo dieci quindici giorni con tutta la pazienza
La prudenza
Che era necessario che avrei incalzati perché fin quando la Russia l'orso negli Stati Uniti hanno l'alibi del reciproco Boccaccio e l'ONU accostarli vi è una cosa
Ma quando invece Mosca e Washington si proclamano d'accordo il Consiglio di sicurezza fa una dichiarazione solenne impegnativa allora lei sa ministro degli esteri che in quest'Aula
E in Commissione noi abbiamo più ripreso
Evocato per esempio quella sentenza la media spetta Namibia della Corte dell'Aja il combinato disposto di tre articoli della Carta dell'ONU da quattro anni il Segretario generale della Farnesina sa che il siamo andati a chiedere
E la nostra diplomazia dinanzi alla scomparsa dei settantasette divenuti centocinque che chiedo a nord solo la ricerca di leadership nel mondo il mondo diplomatico svolto terzomondismo extra istituzionale non glielo può fornire
Avevamo certo essere per loro non si può essere per loro
Alla fine
Come UniCredit
Quello che sta per accadere per esempio anche in Africa del sud in Africa australe mi
Con l'antifascismo irresponsabile parassitario
Con il giudizio grossolano di tutte le realtà
Con non a caso il complesso militare industriale Reagan e gli altri che stanno portando a una posizione massimalisti cargo amore dell'ANC sostanzialmente è contro
Volta controlli blu contro altre componenti come accade per il Vietnam
Significa forse che finirà al completo l'Iran Iraq solo quando avremo aperto quello che dal Burundi i primi segnali ci sono calcolosi per via via fino al fondo coinvolgerà probabilmente in un massacro tremendo
Tutta quanta l'Africa australe ma
Montel minerali
Allora andare non andare cioè
Io condivido in pieno
La posizione del Gruppo federalista europea ma solo per un motivo
Esistono situazioni e momenti nei quali si dispone di un paese della sua bandiera delle sue persone
Nelle quali l'opportuno e necessario devono coincidere
La moralità della politica e l'opportuno
Ma questo è opportuno in questi casi deve risultare necessario
Noi non andiamo ad integrare la presenza europea noi andiamo a testimoniare che il caos delle candele correzioni d'Europa
Portando le nostre bandiere lì come bandire della concorrenza della nostra industria militare
Di commercio delle armi e della droga EN concorrenza ci dobbiamo essere
A quella francese e inglese degli altri e questo è il valore
Oggettivo in termini strategici intermedi gestione di comando della operazione avremo cose grottesche risibili perché non vere possibilità di affermare che siamo andati lì
Con un'unità di intenti un'unità di obiettivi e quindi anche l'unità di comando
Quindi sono d'accordo
Sono d'accordo nel dire nelle cose che il Presidente Rutelli ha indicato anche su
Beato lui ogni tanto
Quaranta cinquanta di che riescono a termine
Vecchio Moro così mi pare efficace ha espresso sulla seconda pagina del Corriere della Sera alcuni giorni fa tutto il settore
Ma devo anche dire che ancora una volta il Presidente Andreotti mi scuserà
Poi pochi altri copresidente piccoli eccetera
Se continua come da quattro anni cinque sei faccia dire dal mille novecentocinquantatré e noi non abbiamo dibattito sulla politica estera del nostro Paese ogni volta Libano libero due
A saldo uno due tre quattro cinque ogni volta chiamiamo il Governo e anzi questo Parlamento si fa gloria di riuscire
Di volta in volta rispondere dei singoli episodi
I dibattiti diventano a questo punto prive di senso il Governo ha tuttora interessa e compagnia comune
Ad essere continuamente chiamato in casi
Cause coinvolto e continuamente quindi avere la legittimazione di un Paese di un Parlamento e si esprime con imprudenza sistematica
All'interno del momento esecutivo ed è la responsabilità esecutiva quando noi costantemente chiamiamoli viene
Con puntualità e serietà e il suo grande mestiere con grande professionalità politica che tutti riconosciamo e umana e civile quando Andreotti lo convochiamo o alla Commissione esteri viene felice ma perché
Un conservatore come lui
Sa che questo punto la dialettica
La dinamica della separazione dei poteri servire in modo classico liberale
Se il Governo è costretto a fare solo se vuole fare la dichiarazione magari e si trova dinanzi alla Camera silenziosa chi non usa il Regolamento
Fin quando l'operazione non è andata a termine e gli chiede conto ogni sei mesi ogni anno all'inizio dall'investitura chiede conto di quali sono nel mille novecentottantotto
Le ragioni di una politica estera la gamba avevamo proposto con altri e la Commissione esteri e difesa fossero unificate non si è voluta per prete è tolta però sappiamo per Bindi esigenze tattiche del momento
Di bottega di botteghini
Come il corso è una triste vicenda di Botteghe botteghini e bagarini
La verità è quella che noi abbiamo nelle nostre interrogazioni con l'altra obiezione di coscienza
Pieno e ha ragione andreste richiesta reticenti su queste
Con l'ultima
Una regione d'Italia ma anche a lei e l'Italia è altrove otto dieci anni fa del Partito comunista del sindacato
E ci accusava come sembra di essere piccolo borghesi negli anni consapevoli
Delle esigenze di lotta di classe di rinnovamento
Oggi le cose stanno o altro
Paure
A coloro che sono mandati
Il nome
Povera lei della patria
Onorevoli a loro ai mille duecento uomini d'Italia
Onorevole a chi lo farà a chi lo chiede ancora
Credo
Con buona fede
Ma che
E la buona fede che sia verso i totem
O verso il tabù
Prevediamo che i problemi della tolleranza della ragionevolezza signor Presidente
Ci costringono a dirvi
Leggete le prime pagine dei giornali
Leggete link sul perché la ventenne sono di volta in volta venuti in un primo tempo praticamente solo eredità
Siamo fioristi quindi non essere più soli e sarò ancora più che in Regione cui sarò convinto
Se per via dei compagni verdi e comunisti di chiunque altro noi siamo assolutamente superflui sarebbe la nostra vittoria ma dico allora assolutamente soli abbiamo ammonito
Sulla crescita gravissima della criminalità della finita nutrite dall'ideologia proibizionista e sulle armi è sulla droga le realtà le avete Rava
Le prime pari italiane allora il confronto drammatico del nostro Paese in Europa proponente queste
E noi siamo a nostro modo in parte solo in parte consentitemi responsabili
Essendo gente di ragionevolezza e di rigore
Essendo gente quindi di governo
Di avere tollerato di apparire come agente di opposizione di minoranza
Tenta di protesta e non di proposta in genere l'urgente amministratori
Il potere ma che hanno smarrito probabilmente
Hanno smarrito la fiducia in se stessi
E anche la fiducia perché l'opera ragionevole di governo delle situazioni e delle idee comporta voterò quindi provvedimenti
Il retaggio del Governo come è evidente contro la fiducia non essendone fiero non mi associo alle proteste contro il fatto se sia stata posta la fiducia la fiducia che avete posto contro di voi contro la maggioranza e dei docenti
Io su questo sono in dissenso con premi comunisti
Altri compagni del PD li ha così ha un Governo che pone la fiducia affari suoi ogni volta che il Governo pone la fiducia la pone contro i possibili dissenso di una dalla parte della maggioranza
No e dei suoi membri quella ponete conto i socialisti contro i cattolici i democristiani contro gli altri
è una dimostrazione di debolezza di volete risolvere i vostri problemi all'interno di questo ma lo devo dire che le ragioni delle opposizioni sono forti e grandi sarebbero maggioritaria senza il ricorso legittimo e quindi da rispettare fino in fondo perché lo pagherete politicamente
Dal strumento del fiducia che costringerà poi finalmente a vedere quanto nelle rosso e Rosati
Della situazione vi sia di moralità politica seria e non irresponsabile demagogica grazie
Grazie a lei onorevole Palmieri
Era il dodici settembre mille novecentottantasette Marco Pannella la Camera durante il dibattito sull'invio dinamici Ariane nella Golfo Persico a sostegno di una missione ONU
I prossimi documenti come annunciato in apertura sono invece dalla maggio novantuno un quando alla Camera
Si discusse una mozione radicale che ottenne
Audizione di quasi tutti i Gruppi per le nuove politiche sulla commercio delle anime che scontiamo quanto dissero in quella sede le tredici e quattordici maggio novantuno Emma Bonino
L'ex deputato radicale Roberto Cicciomessere signor Presidente colleghi
Sta rappresentante del Governo
La mia parte politica il Partito Radicale
Non aveva bisogno di un'ennesima guerra per prendere coscienza dei gravissimi rischi connessi all'esportazione di armamenti e di tecnologia bellica nel sud del mondo
Ne avevamo bisogno del mostro Saddam Hussein per svegliarsi dal sonno della cosiddetta non ingerenza negli affari interni degli altri Stati
Sapevamo già quali strage di e conducono le dittature e con una coerenza che oggi rivendichiamo
Abbiamo sempre denunciato sia i dittatori sia coloro che i loro arsenale hanno voluto rifornire
Dunque se per noi radicali la guerra del Golfo era in qualche modo quasi una guerra annunciata
Nondimeno speriamo che lo choc da essa ha causato ad altre parti politiche possa oggi essere messo a frutto
Perché ci sembra che l'unico modo per compensare le norme molo di mole di risorse umane ed economiche ed ambientali consumata nella liberazione del Kuwait sia quello di minimizzare il rischio che simili tragedie abbiano a ripetersi
Ed è questa infatti lo spirito che informa la mozione che oggi siamo chiamati a discutere ed è uno spirito condiviso da più di cento colleghi di quasi tutti i gruppi presenti in questo Parlamento
L'idea di partenza del dispositivo della mozione è semplice
Ovvero la pace il disarmo lo sviluppo sono tutti obiettivi che necessitano di strumenti transnazionali
L'azione di un singolo Paese per quanto ben intenzionata può essere facilmente vanificata da quella uguale e contraria di un altro attore internazionale
Ed è per questo che la prassi consolidata della comunità internazionale e quella di tentare di risolvere i problemi più pressanti nel quadro di regimi multilaterali
Per restare nell'ambito del controllo degli armamenti il Trattato di non proliferazione nucleare la convenzione sulle armi biologiche l'imminente convenzione sulle armi chimiche sono tutti esempi di tali regimi
Come si vede si tratta di a delle armi di sterminio di bassa
Ma noi crediamo sia giunto il momento di costruire qualcosa di simile anche nel campo delle armi cosiddette convenzionali
Perché accumulate in grande quantità ed i colleghi sanno bene che l'Iraq non è il solo Paese ad averlo fatto
Queste stesse armi diventano di fatto armi di sterminio di massa ed occorre che siano trattate alla stessa stregua
è evidente che non è più possibile consentire che siano solo le leggi nazionali semmai peraltro fossero anche applicati e mi riferisco alla legge italiana votata nel luglio dell'anno scorso è ben lungi dall'essere applicata
Ma ciononostante dicevo è evidente che non è più possibile consentire che siano solo le leggi nazionale a regolare il commercio internazionale di armi convenzionali
Tre paesi produttori di armi si rintracciano norme pratiche d'esportazione a volte restrittive altre permissive infine molte volte pratiche scoperta mente proporzionali
è chiaro che il mercato finisce per assestarsi sul minimo comun denominatore
Le regole del gioco vengono imposte dall'esportatore più spregiudicato i cui concorrenti relegato gli scrupoli in soffitta e soccombono alla nota logica del tanto se non esporta le Armidio lo fa il mio vicino
Ed ecco un caso infatti che parla da solo nel corso della precedente Guerra del Golfo quella tra Iraq e Iran ben cinquanta Paesi hanno esportato armi a uno dei due belligeranti
Ventotto tra cui l'Italia hanno pilatesca mente esportato armi a tutti e due
La sistematica accumulazione di strumenti di morte fatta da Saddam Hussein non ha incontrato quindi nessuno ostacolo serio
L'esempio da seguire per costruire un regime internazionale che ponga fine ai trasferimenti indiscriminati di armi convenzionali dal nord al sud del mondo e a nostro avviso quello del già ricordato Trattato di non proliferazione nucleare
Entrata in vigore nel settanta e sottoscritto ad oggi da centoquarantuno Paesi
Questo Trattato si basano su uno scambio esplicito
I Paesi che rinunciano a dotarsi di armi nucleari ricevono in cambio assistenza e trasferimenti di tecnologia qualora vogliono percorrere la strada dell'uso pacifico dell'energia atomica
Questo modello potrebbe venire applicata ai trasferimenti dei maggiori sistemi d'arma convenzionali e della tecnologia necessaria la loro fabbricazione i Paesi produttori cioè potrebbero offrire offrire garanzie di trasferimenti di tecnologia civile
Contestualmente alla creazione di salvaguardia per impedirne la di versione a fini militari potrebbero altresì offrire aiuti economici a quei paesi che
Primo rinuncino a dotarsi di armamenti convenzionali sofisticati e alla relativa tecnologia
Di
Inducano le proprie spese militari ci conformi non la propria politica interna ai principi della democrazia e del rispetto dei diritti umani
Non ci rendiamo conto naturalmente che in questo caso il compito sarebbe molto più complessa
Perché la questione nucleare relativamente circoscritto mentre lo scambio che proponiamo investe una molteplicità di tecnologie nell'ora intrecci tra applicazioni militari e civili
Ma il compito di una mozione tuttavia
Non è quello di preparare un trattato belle fatto pronto per la firma bensì quello di indicare una strada da battere in primo luogo in questo caso dalla diplomazia italiana
E qui l'obiettivo di fondo è quello di comprimere fino ad eliminarla la quota militare dei trasferimenti nord-sud sostituendo la conveniente come logica di natura pacifica e civile
Ma l'idea di bloccare il flusso di armamenti convenzionali dal nord al sud è realisticamente praticabile
Io proverò in questa sede da considerare alcune delle possibili obiezioni tra le infinite immaginabile e per comodità le dividerò tra diciamo quelle di Realpolitik e quelle di principio
E comincerò dalle prime
Si può obiettare ad esempio che le esportazioni di armi sono uno strumento della diplomazia e che procurano alleati e clienti tutto ciò è vero
Tuttavia
Può benissimo scontrarsi con altre priorità come quella di evitare che gli alleati e i clienti finiscano poi per me non ero menare loro il gioco magari cambiando protettore
Perseguendo obiettivi del tutto autonomi rivolgendo le armi contro gli stessi Paesi fornitori
Vi sono stati parecchi repentini cambiamenti di campo nel recente passato basterà ricordare l'Egitto e l'Etiopia tanto da far parlare di un
Vai a smarcato un mercato delle armi dominato cioè dai compratori
Inoltre la politica delle sfere di influenza sembra in piena fase recessiva se non altro perché pare l'Unione Sovietica non ha più le energie e la voglia di continuare questo partito
Il Patto di Varsavia è stato appena sciolto Mosca abbandonato a se stessi tutti i suoi clienti compreso ancora una volta all'Iraq
Il venir meno di uno dei due poli riduce fortemente i margini di manovra dei compratori
E a meno di giganteschi passi indietro da parte dei sovietici sembra si apra finalmente la possibilità di acquisire influenza prescindendo dai trasferimenti di armi
L'altra obiezione di Realpolitik riguarda gli interessi
In parole povere esportare armi è una proficua attività economica
Ora
Dal punto di vista delle singole aziende produttrici cioè senz'altro vero
Ma resta da vedere se non nasconda diseconomie esterne assai più consistenti e quanto realmente incida sul reddito dei Paesi esportatori
Prendendo i dati del SIT prima risulta che undici Paesi Unione Sovietica Stati Uniti Francia Cina Gran Bretagna Germania Italia
Olanda Cecoslovacchia Svezia e Spagna coprono circa il novantacinque per cento di tutte le esportazioni mondiali del maggiore i sistemi d'arma convenzionali
In nessun caso questa esportazione arrivano all'un per cento della ricchezza prodotta annualmente nel Paese considerato
Molto bassa e anche la loro incidenza sull'export complessivo seppur con due importanti eccezioni gli Stati Uniti cinque per cento e l'Unione Sovietica quasi il venti per cento
Nel primo caso tuttavia quello degli Stati Uniti
C'è da dire che molti dei trasferimenti si rivolgono non a Paesi in via di sviluppo quanto piuttosto a Paesi dell'area OCSE dal canto suo l'URSS sconta la propria la chiusura gli scambi commerciali con l'estero e la propria scarsa competitività di fatto oltre alle armi questo Paese esporta quasi esclusivamente energie materie prime
La controprova di ciò sta nel fatto che l'incidenza dell'export bellico sul prodotto interno non supera lo zero virgola nove per cento
Questi dati trascendono ovviamente dei mezzi di finanziamento
Ma parecchi indizi fanno pensare che le importazioni di armi abbiano un particolare una particolare propensione alla creazione del debito
Nel mille novecentottantanove il presidente della Banca mondiale con a bordo
Ha stimato che circa un terzo per il debito di alcuni dei Paesi del terzo mondo più esposti sia da attribuire all'importazione di armi
Un buon trenta per cento delle forniture di armi statunitense ha Egitto e di Israele è finanziata cioè dal contribuente americano attraverso crediti che vengono periodicamente condonati
L'ultimo condono l'ultimo caso riguarda i sette miliardi di dollari a carico dell'Egitto cancellati a seguito dell'embargo all'Iraq nell'autunno mille novecentonovanta
O ancora nel settembre del mille novecentottantanove la Francia aveva acconsentito ad una ristrutturazione del debito iracheno pari al tre virgola sette miliardi di dollari metà dei quali dovuti a trasferimenti di armi
Sono soldi che è facile prevedere i francesi non rivedranno mai
L'Unione Sovietica dal canto suo è sulla carta un creditore netto se solo potesse rientrare di crediti a tutti gli effetti inesigibili
Crediti imputabili in buona parte a esportazioni di armi in Africa e in America latina e anche l'Italia non è da meno
Non so la dovremo tra ritenersi la flotta quattro fregate sei corrette una nave appoggio ordinata nel mille novecentottanta da Baghdad
Ma davvero non si vede come potremmo rientrare dei tre mila cinquecento miliardi concessi agli iracheni dalla filiale di Atlanta della Banca Nazionale del lavoro e anch'essi destinati all'importazione di armi
Ma anche senza tener conto di tutti questi sussidi impliciti resta comunque il fatto che il commercio di armamenti costituisce una frazione trascurabile qualche decimo di punto percentuale del reddito dei Paesi che li producono
Ma questa realtà si capovolge completamente se la si guarda dall'alto di chi le armi le importi
Le spese militari di Paesi come Arabia Saudita Siria IVA Yemen Lidia Israele non sono ma tali scelte negli ultimi dieci anni sotto il dieci per cento dei rispettivi prodotti interni lordi con punte di quasi il trenta per cento
Dunque
Per noi non per le singole ditte ma per i Paesi esportatori questi traffici sono un'inezia economica
Mentre per i destinatari sono una tragedia che fa il CdA il soddisfacimento dei bisogni primari e dello sviluppo
Le critiche di principio sollevano invece tutt'altre questioni
Un regime e ancor più un cartello di produttori si dice sancire ebbero una situazione di ineguaglianza
Da una parte il nord libero di produrre armi convenzionali e di commerciale al suo interno dall'altra il sud cui verrebbe negato l'accesso alle tecnologie avanzate e persino il diritto alla propria sicurezza
Ma qui c'è subito da osservare che il sud del mondo non è un'entità indifferenziata
Ma una molteplicità di Stati nazioni retta da Governi che non sempre basano le proprie scelte su pure considerazioni di sicurezza e di difesa
Esistono politiche egemoniche e di potenza anche nel sud attuate spesso da regimi autoritari e dittatoriali tali politiche debbano venire assecondate mettendo a loro disposizione Ilva
Si morde la tecnologia bellica mondiale
Ma così come singoli Stati sono liberi sino a prova del contrario di discriminare tra i potenziali destinatari della propria produzione di armamenti allo stesso titolo possono esserlo gruppi di Stati
La formazione di un cartello anche se da tenere in subordine rispetto alla creazione di un vero e proprio regime sarebbe a nostro avviso comunque un passo utile per agire dal lato dell'offerta
Per evitare che i produttori soccombono alla logica della concorrenza tra loro sui mercati dei Paesi in via di sviluppo
Ma è evidente che occorrono altre misure per agire dal lato anche della domanda
Perché si tratta prima di tutto a mio avviso a nostro avviso di misure politiche che rimuova non le cause dei conflitti locali
In questo senso
Andrebbero a
Avviate Conferenza regionali modellate sulla conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa
Conferenza cioè capaci di sciogliere i nodi della sicurezza del disarmo e della cooperazione tra gli Stati
Della democrazia e dei diritti umani nella politica interna gli Stati ed è un punto questo esplicitamente richiamato nella mozione
Oltre a ciò io credo che
Il nord può offrire un sistema di incentivi un sistema di incentivi
Come i già ricordati aiuti economici ai trasferimenti di tecnologia civile ai Paesi con un più basso profilo militare e con un più alto profilo di politica interna
Cioè si tratta in altri termini di allargare gli aspetti di condizionalità degli aiuti dalla sfera economica a quella politica
Si può anche pensare a garanzia di sicurezza negative
Per esempio il non uso delle armi contro i Paesi che rinuncino a comprarle a possederlo
E da altre garanzie di tipo positivo ovvero la protezione ai Paesi sprovvisti di armi contro l'attacco la minaccia di attacco da parte di chi le possiede
Ma torniamo alla questione dell'ineguaglianza
Ora
è indubbio che lo schema qui proposto sanzioni avrebbe una divisione del mondo tra potenze convenzionali estati non militari o quasi
Ma al di là del fatto che queste divisioni è già nelle cose
Ciò che conta è
Accettarla solo in via transitoria
Nel regime di non proliferazione nucleare ad esempio centotrentotto paesi non nucleari
Convivono con tre altri Paesi USA URSS e gran bel ampi Gran Bretagna cui viene riconosciuto uno status diverso quello cioè di potenze nucleari
Va per questa convivenza è che la divisione sia transitoria
E in effetti l'articolo sesto del Trattato chiama le potenze nucleari ad adoperarsi per disarmare
E sembra di poter dire che è una sorta di articolo sei sia già all'opera in campo convenzionale
Si pensi ad esempio al Trattato sulle forze convenzionali in Europa firmata a Parigi il diciannove novembre scorso
Insomma lo smantellamento degli enormi apparati militari dalla NATO e del Patto di Varsavia il vero motore realtà della corsa alla riarmo di questa dopoguerra è cominciata
Si tratta ora di continuare di estendere questo processo arresto del pianeta
Ma sebbene non manchino le resistenze gli ostacoli mi sembra di poter dire che nelle ultime settimane si siano moltiplicate le prese di posizione a favore delle proposte contenute nella mozione che stiamo discutendo
Ad esempio almeno una parte dell'Amministrazione americana è sempre più cosciente dei rischi connessi all'esportazione d'armamenti
Parlando del Medioriente il Sottosegretario segretaria di Stato Becker a dichiarata in febbraio che è arrivato il momento di ridurre i flussi di armi in un'area che è già troppo militarizzata
Nel congresso prevalgono però ora atteggiamenti simili e c'è da credere che non avranno vita facile le proposte del Pentagono per nuove esportazioni di armi in Egitto ora via soldi
La diplomazia se sovietica sembra decisamente sulla stessa lunghezza d'onda
Il Giappone che è oggi il primo Paese erogatore di aiuti allo sviluppo appena varato una nuova politica che condiziona tali aiuti alle spese militari dei beneficiari
Prego dileggiandolo chi spende meno in armi
Prova ne è un'amara ex Presidente della Banca mondiale e del Segretario alla Difesa statunitense
Ha proposto che l'assistenza finanziaria al terzo mondo si diriga in via prioritaria a quei Paesi che spendono meno del due per
Per cento del proprio della proprio prodotto interno lordo per la difesa
E a livello della grande stampa internazionale sia l'Economist che ogni Orta anche se recentemente hanno pubblicato proprio in queste settimane degli editoriali che caldeggiano il controllo internazionale del traffico di armi
Colpisce invece il totale silenzio dei Governi europei
Sul questo argomento quasi la cosa non li interessasse
Un silenzio comunque che il Parlamento europeo ha approvato a rompere con la sua risoluzione del diciotto aprile sul commercio delle armi che ha molti punti in comune nell'essenziale con la mozione che qui stiamo discutendo
Ma quel che più conta e che negli stessi Paesi in via di sviluppo si stia diffondendo l'urgenza di frenare lo spreco di risorse connesse all'importazione di armamenti
Ed è da questo campo credo che stanno arrivando i segnali più promettenti
Utilizzando un servizio di informazione
Messo a disposizione di noi tutti dall'inter pares service che ha immesso questa questa mozione nella sua rete stanno giungendo prese di posizione da Paesi e dirigenti politici del sud del mondo che sono solidali e confortanti
Voglio ricordare qui gli interventi di Oscar Arias ex presidente del Costarica il premio Nobel per la pace
Le prese di posizione di ma Bubu lacca ex ministro delle Finanze del Pakistan
O di Ibrahim Ministro delle Finanze della Malesia i quali tutti hanno riconosciuto che le spese militari in gran parte del terzo mondo e chiedono largamente le esigenze di difesa
Ma c'è anche chi come ma Bubu là che sia spinto addirittura ad invocare misure restrittive da parte del nord
Dunque dai Paesi del terzo mondo non arrivano solo critica all'idea di ridurre l'offerta di armamenti arriva anche una sostanziale adesione peraltro espressa recentemente dalla presidente di turno del gruppo dei settantasette
E non posso naturalmente dimenticare in questo elenco di Paesi o leader favorevole alle proposte contenute nella nostra mozione
Il già ricordato voto del Parlamento europeo su un documento simile quello recente dell'Unione interparlamentare e le prese di posizione del Governo italiano e in particolare del Presidente del Consiglio Andreotti
So che ha già avviato i primi sondaggi presso le Nazioni Unite e la Comunità europea
Nel suo intervento ha spero
Ora se replicherà o se interverrà durante questo dibattito io spero ci possa fornire più precise informazioni sull'atteggiamento dei Governi che ha potuto incontrare
Ma proprio perché
Spesso ha avuto modo di apprezzare le intenzioni del Presidente Andreotti
Nel passato nella lotta contro lo sterminio per fame
E per esempio per l'accelerazione del processo di costituzione dell'Unione europea
Devo anche ricordare che altrettanto spesso queste buone intenzioni non hanno prodotto buone azioni ma si sono arrestate davanti I prevedibili ostacoli
Anche in questo caso
Si sa bene che sulla proposta di un Trattato di non proliferazione delle armi convenzionali
Si troveranno molte adesioni di massima o adesioni sui principi da parte di una classe di governo internazionale che certamente dopo la guerra del Golfo a
Ancora per un po'di tempo qualche difficoltà a giustificare il trasferimento di armi e i vari sul da Mohsen del terzo mondo
Ma credo
Che quando si tenterà di trasformare queste adesioni in concreti accordi
La lobby costituita dal ben noto complesso militare industriale
E dai tanti regimi militari e sanguinari che l'Occidente sostiene ed alimenta farà di tutto per impedire una Sul vera svolta internazionale in questo settore
Verranno utilizzati immagino a piene mani le vecchie Bugie terzomondista e magari
O magari verrà invocato il diritto alla liberazione o alla difesa nazionale
In mercanti e gli acquirenti di morte sosterranno perfino che un simile trattato nasconde la volontà dell'imperialismo di mantenere sotto controllo il terzo mondo come se magari oggi non fosse sotto controllo
E io penso che il Governo italiano
Tante
Persisterà
Se pure si voterà questa mozione se questa mozione sarà approvata
Il Governo persisterà e tenterà immagino le strade che sono state congeniali
Negli anni passati nelle vicende passati quelle della diplomazia delegando magari la questione cosiddetti esperti
Come nel passato questa politica se si segue questa sola strada potrà partorire solo un topolino
Gli esempi sono dietro di noi
Dalle grandi speranze federaliste del vertice di Milano
Siete riusciti a partorire solo quella vergognosa accordo di Lussemburgo che ha vanificato tutta l'opera del Parlamento europeo e di Altiero Spinelli
Dalla grande mobilitazione contro lo sterminio per fame
Siete riusciti a partorire la legge italiana e soprattutto la sua pessima gestione lottizzata burocratica affaristica
Ma per venire a episodi più recenti da una legge sulla carta
Buona per quanto riguarda
L'esportazione di armi in Italia evidente ed è sotto gli occhi di tutti la sua non applicazione da un anno a questa parte
Il mio invito e quindi questo che il Governo sa più utilizzare questo voto se si voterà domani
Il consenso spero unanime di questa Camera
Del Parlamento europeo delle grandi organizzazioni politiche sociali e religiose della grande maggioranza dei cittadini del mondo
Per uscire dalle anguste strade della diplomazia e per investire del problema direttamente subito l'opinione pubblica e la classe politica internazionale finché la memoria della guerra è ancora viva
Insomma
Io mi auguro che il Governo sappia battere il ferro finché è caldo e finché la lobby dei mercanti di morte prima che la lobby dei mercanti di morte possa rialzare definitivamente la testa
Credo che solo allora le strade della diplomazia potranno sperare di produrre qualcosa di accettabile
Per quanto mi riguarda fin d'ora io non annuncio come di consueto in queste aule
La presunta vigilanza sull'attuazione della mozione
Perché sono fin troppo bene quale valore abbiano ormai i voti parlamentari
Anche solenni nel nostro sistema politico
L'unico vero e concreto contributo che potrò dare perché anche questo dibattito non produca solo buone intenzioni
E nessuna buona azione
è continuare ad impegnarmi
Per costruire spero in compagnia di altri e tanti altri colleghi quella forza transnazionale quella lo veda la democrazia del diritto del disarmo
Il partito radicale transnazionale insomma questa l'ABI che abbia la capacità di confrontarsi e di opporsi alla lobby sempre vincente del totalitarismo e della guerra
Noi ci faremo carico
Di far conoscere agli altre migliaia di colleghi
Europei dell'est e dell'Ovest questa iniziativa
Ci siamo già attivati perché questa iniziativa sia conosciuta in altri Paesi su altri organi di stampa
In altri Parlamenti
Questo è il contributo che noi possiamo dare perché riteniamo che la sola via diplomatica il solo voto di questo Parlamento non potrebbe produrre quello slancio
Perché questa iniziativa necessità perché non finisca nei cassetti o nel o si perda nei corridoi burocratici grazie signor Presidente
Remo budino alla Camera il tredici maggio novantuno ridiscutiamo adesso anche quanto disse il giorno dopo
Ex parlamentare radicale già segretario obiettori di coscienza Roberto Cicciomessere signor Presidente signor rappresentante nel Governo colleghi in
Lo ha già detto la collega Bonino
Il rischio che corriamo anche con questa
Mozione
E che questo Comune ennesimo documento si aggiunga alla lista dei buoni propositi
Di cui sono lastricate purtroppo le vie dell'inferno
Diceva la collega Bonino se anche queste iniziativa verrà affidata i canali della burocrazia della sola
Di Pomezia il risultato non potrà che essere modesto se non
Nullo
E invece signor Presidente sino rappresentante del collegio
Del Governo è necessario
E concepire
Un iniziativa di grande respiro e di grandi ambizioni
Solo così
Riusciremo a coinvolgere
L'opinione pubblica
E la classe politica internazionale non vi sono altre strade
Se verrà approntata un'iniziativa di basso profilo
Risultati non potranno che essere e modesti
Ed è possibile far ciò
Perché credo che i tempi siano maturi
Per
Iniziative significative in questo settore
Oggi dobbiamo
Signor ministro salutare una decisione impensabile soltanto un anno fa
La rinuncia unilaterale da parte degli Stati Uniti d'America dove armi chimiche
Sono anni
Che si trascina
Questo negoziato e abbiamo una decisione chiara netta e precisa da parte degli Stati Uniti e quindi e tempo vi sono le condizioni politiche perché grandi decisioni possono essere assunte
Io credo
E quindi che la questione che noi andiamo affrontando la questione degli armamenti dei trasferimenti di sistemi d'arma i Paesi del terzo mondo la questione di spese e militari
E la chiave
Per affrontare
Il problema della sicurezza e dello sviluppo internazionale
Io voglio brevemente nel mio Inter menti intervento enunciare soltanto
I titoli e i numeri delle questioni poste sul tappeto dalla mozione Bonino Erika ed altri il titolo credo della questione
Signora presentate dal Governo potrebbe essere questo
La necessità che si concepisca un accordo mondiale a favore dello sviluppo umano della pace e della democrazia
E vi sono le
Le condizioni per farlo
Quelle e politiche quelle economiche vediamo i fatti i sottotitoli di questo tema generale
Il primo sottotitolo e il
Ripartizione qua dei dividenti della pace
Sappiamo che esistono le condizioni politiche per una riduzione delle spese e militari
Sappiamo che ragionevole che realistico pensare a
Riduzioni delle spese militari da parte dei Paesi in distonia Zaratti dal dunque
Al quattro per cento annuo
Se questa riduzione si realizzasse
Ne avremmo una
Economia di qualcosa come duecento trecento miliardi di dollari per anno
E diciamo negli anni novanta fino al due mila avremo una economia e quindi una disponibilità di qualcosa come due mila miliardi
Due mila miliardi di dollari
Ebbene
E signore
Presidente signor rappresentante del Governo e concepibile
Con un atto di volontà politica ridente mente tutte le cifre poi sono
Arbitraria ma la politica è fatta di atti arbitraria atti di
Volontà politica appunto è possibile concepire
Che il venticinque per cento
Di questi dividendi della pace
Ci ha trasferito ai Paesi sviluppati dopo vedremo negli altri sottotitoli come a quali condizioni
Perché oggi le condizioni devono essere fissate
è possibile quindi concepire
Per gli anni e due mila
Non obiettivi stratosferici ma semplicemente il rispetto
Di una vecchissima ormai decisioni delle Nazioni Unite cioè quella di stanziare lo zero sette per cento del protocollazione alle loro due Paesi in via di sviluppo e cominci possibile concepire
All'interno di questo dividendi questi dividendi e di pace la possibilità
Di un forte stanziamento di qualcosa che si aggira intorno
Hai mille miliardi di dollari per
Lo sviluppo
E qui viene
Il problema dei
Come
E a quali condizioni
Realizzare questo lo sforzo che uno sforzo certo a vantaggio dei Paesi del terzo mondo ma vantaggio e della sicurezza abbiamo visto
Sicurezza cammina con le gambe dello sviluppo umano con le gambe della democrazia altrimenti non c'è e non ci potrà essere
Sicurezza
Il problema e l'altro sottotitolo e quello delle limitazioni del trasferimento di armi al terzo mondo
E dobbiamo prendere
Atto della situazione che abbiamo
Di fronte
E situazione
Che si è protratta fino
E qualche mese fa che ha avuto i suoi esiti nella
Guerra del Golfo ma non è per caso
Che si ha avuto la guerra del Golfo Guerra del Golfo come qualcuno diceva era già stata annunciata alla stampa la la Carla conosce accolta sapevamo che ci sarebbe stata come purtroppo sappiamo che in altre aree
La situazione è simile
Nel terzo mondo mi abbiamo gusto dal mio accento quarantacinque ad oggi
Più di centoventi conflitti con venti milioni e di morti
E rispetto ai problemi
Che noi
Affrontiamo dobbiamo renderci conto di qual è stata l'espressione
Concreta
Di questa
Drammatica storia appunto di guerra di fame di morte di sotto
E le spese militari l'aumento delle spese militari nei Paesi del terzo mondo fra il mille duecentosessanta del mille novecento ottantasei che sono passate da ventiquattro miliardi di dollari a centosettantatré miliardi di dollari colonna un aumento del sette
E cinque per cento e a questo proposito io vorrei fare
Una
Osservazione non una polemica con il collega Zamberletti che è intervenuto ieri certo il vero dobbiamo occuparci
Delle armi di sterminio di massa le armi chimiche le armi batteriologiche debba le armi e nucleari ma io vorrei ricordare
Al collega
Zamberletti che qui non vedo ma che spero ascolti attraverso Radio Radicale questo dibattito che questi venti milioni di morti
Nelle centoventi guerre che si sono avute dal quarantacinque ad oggi
E non sono stati causati inviarmi chimiche né d'armi batteriologiche né dare mi nucleari ma darmi convenzionali quelle di cui oggi ci stiamo occupando
E certo bisogna distinguere i grandi sistemi di di sistemi d'arma
è per distruzione di massa data evidentemente le armi bianche o i fucili o altre cose di queste gemme questa distinzione va fatta
Ma
è non si può dire che la minaccia è rappresentata soltanto dalle armi chimiche batteriologiche nucleare mentre per quanto riguarda
Le armi convenzionali il problema è marginale limitato
Non ci può dire perché non è vero
Perché abbiamo di fronte invece una realtà diverse ma ritornando al problema
Delle spese
E i militari
E dicevo non li abbiamo assistito a questo incremento
Ingiustificabile
Delle spese militari dei paesi del Terzo Mondo il quale evidentemente se sono avvantaggiati i Paesi industrializzati che hanno combattuto attraverso
I Paesi del terzo mondo
I propri conflitti non potendosi confrontare direttamente a causa
Delle norme rischio della guerra nucleare hanno fatto combattere le proprie guerre ad altri ma non solo
Hanno speculando
Su queste e guerre
Il prodotto interno lordo del sud del mondo per non rappresenta che il quindici per cento di quello
Del
Nord ebbene il sud
Del mondo acquistato
Il settantacinque per cento delle armi vendute
Nel corso di questi di questi anni
Ebbene
Il problema dicevo dello sviluppo
Non può essere affrontato soltanto da una parte deve essere affrontata anche dall'altra parte non soltanto per ragioni di ordine e generale morale politico etico ma per ragioni concrete che adesso vedremo
Anche se brevemente
Bene la proposta
E la richiesta che viene dalle maggiori agenzie delle e Nazioni Unite accanto a quella della riduzione delle spese militari dal due al quattro per cento diciamo dei Paesi
Industrializzati
E la richiesta è che vi sia un
Almeno
Un congelamento delle spese militare da parte
Dei Paesi del terzo mondo le risorse per dei per lo sviluppo devono venire sicuramente dei Paesi industrializzati ma devono venire contemporaneamente anche
Dai Paesi del terzo mondo
Tutti sappiamo che quando
Ci sono percentuali destinate alle spese militari
Che giungono al trenta per cento coi paesi come l'Iraq evidentemente non ci potrà mai essere sviluppo
Perché sono tutte
Risorse sottratte e spese sociali alle spese per lo sviluppo umano bene secondo il calcolo delle Nazioni Unite se
E si riuscisse
Semplicemente a
Congelare
Incremento appunto delle spesi
Per gli armamenti da partire spese militari da parte dei Paesi del terzo mondo noi potremmo
Liberare qualcosa come dieci quindici miliardi di dollari per anno
Cento centocinquanta miliardi di dollari centocinquanta miliardi di dollari appunto entro il due mila da destinare appunto
Ha spesi a spese sociali
E questo appunto il tutto il secondo
Sottotitolo e questo punto e si inserisce
La mozione si inserisce e si inseriscono le richieste che vengono
Avanzate dalle agenzie delle
E Nazioni Unite
E le richieste sono ormai chiare e nette e precise
Bisogna fissare un limite
Del prodotto del delle spese rispetto
Al prodotto
Interno lordo dei Paesi in via di sullo sviluppo superato il quale
Non devono essere concessi crediti aiuti
E tutto il contributo appunto che i Paesi industrializzati le Agenzie forniscono
Paesi del terzo mondo
Ma Fini
Definito un criterio
Un criterio
Connesso evidentemente
Alla disponibilità
Da parte dei Paesi in più il giusto e Rizzato e di affrontare in maniera globale i problemi della sicurezza i problemi di trasferimento delle tecnologie per il terzo molto
Infatti il titolo
Del
Il SOL il terzo sottotitolo della mozione
Integrare la
Riduzione degli armamenti al trasferimento di e tecnologie
è necessario che accanto a questo tipo di richieste da una parte
Si garantisca la sicurezza attraverso accordi regionale ancora attraverso ruolo etere sul rafforzamento del ruolo
Delle
E Nazioni Unite e d'altra parte come è stato più volte ricordato nel corso del dibattito di ieri
Sì condizioni appunto
La riduzione delle spese militari del trasferimento di tecnologia militare al
Contemporaneo contestuale trasferimento di tecnologie per lo sviluppo per lo sviluppo umana
Ultimo titolo
Che non è
Meno importante ma probabilmente il più importante e che è necessario condizionare
I aiuti
A livello di democrazia di questi e Paesi
Ormai è chiaro e chiaro da tutti i rapporti la connessione stretta fra democrazia e sicurezza ma anche la connessione stretta ancora
Democrazia sviluppo
Con le maggiori organizzazioni delle Nazioni Unite Rouen D.P.
Effettuato uno studio
Sul
Progresso umano e sul livello di democrazia
Dei
Paesi
Del mondo
E a
Stabilito
Ma
Classifica una graduatoria sulla base
Del rispetto di quaranta libertà fondamentali
Bene noi abbiamo
In cima alla graduatoria Paesi come la Svezia e la Danimarca e non a caso abbiamo
Alla fine di questa graduatoria l'Iraq
Paese nel quale
Nessuna di queste quaranta libertà e goduta dalla popolazione
Ma vi è un rapporto quindi non soltanto
Fra
Democrazia e e sicurezza
è un rapporto anche fra democrazia e sviluppo
Tra l'analisi che è stata fatta da questo Agenzia
Dimostrare che vi è un preciso rapporto fra
Sviluppo umano libertà
Umane
Tra leggo
Uno dei passi di questa deliberazione la libertà
Svincola le capacità creative delle persone rigenerare opportunità economiche per se stesse lavoro su città
Nessuno dei Paesi nelle posizioni più alte della classifica di libertà umana a un basso livello di sviluppo umano d'altro canto invece sul trentuno Paesi in via di
Boh classificati in basso negli indici di libertà umana diciassette hanno un basso livello di sviluppo undici medio solo tre uno sviluppo umano alto
Per
Particolari situazioni determinate dalla presenza
Del
Petrolio
Quindi il problema non è solo
Nella quantità di risorse
Abbiamo visto non è
Soltanto
Legato a un certo tipo di
Delle scelte che possono essere fatte da parte
Dei Paesi industrializzate strettamente leggo atto evidentemente alle condizioni con cui queste risorse vengono utilizzate
Cioè la stessa quantità di risorse se trasferite in un Paese che ha un'alta percentuale che spendo un'alta percentuale
Delle proprie risorse per
Gli armamenti
Per un Paese al quale non chiediamo Croazia
Non vi è partecipazione
Ebbene
Queste risorse ottengono dei risultati diversissimi
Rispetto ad altri Paese nel quale invece queste condizioni di base
Esistono e quindi
Sempre più necessario credo il questa mozione
E uno gli strumenti essenziali per concepire una diversa politica della sicurezza dello sviluppo basata su questi principi e su questi criteri
Dicevo che brevemente volevo enunciare e questi e titoli perché questi sono
Credo i temi possibili
Di un'iniziativa ambiziosa
Di un accordo raccordo mondiale
A favore dello sviluppo umano della pace e della democrazia
Che non si basi soltanto su parole
Ma su concreti obiettivi ed io li indicati incerto ripeto in maniera
Arbitraria
Ma sono obiettivi che chiaramente possono costituire le basi
Per una diversa politica della sicurezza per una diversa politica della pace per una diversa politica della democrazia fissare una riduzione delle spese degli armamenti al tre per cento al quattro per cento per i Paesi industrializzati congelare le spese
Militari dei Paesi del sud del mondo condizionare l'aiuto dei paesi del delle industrializzati a un certo livello di
Esperienze e militari
Ecco credo che queste e condizionare questi aiuti a livello di democrazia ecco credo che siano
Diciamo i principi
Unità di una politica per lo sviluppo per la sicurezza e per
La pace
E concludo signor Presidente affrontando l'ultima questione quel
Della
Mancata applicazione della legge italiana sul commercio delle armi
E io certo mi unisco alla denuncia fatta dai colleghi a proposito dei inadempienze del e il Governo ma continuo a ritenere
Che vi sia una
Impostazione sbagliata in questa
Legge e come nelle precedenti leggi
Che non tanto la materia del trasferimento dei marmi al terzo al terzo mondo finché si riterrà
Che il trasferimento di sistemi d'arma al terzo mondo debba essere regolato sostanzialmente dalle leggi
Del mercato della domanda dell'offerta se punto e se pur con il controllo seppur
Attraverso la necessità di autorizzazione ogni
Eccetera eccetera finché sì manterrà questa impostazione non si riuscirà
Mai da affrontare in maniera seria questo problema
Io credo che il problema
E la soluzione
Sia e possa essere la seguente cioè nel momento in cui
Sì riconosce che il trasferimento di armi ai Paesi del terzo mondo non rappresenta semplicemente un trasferimento di beni come gli altri
Ma
Rappresenta sostanzialmente un accorto
Di assistenza militare con i Paesi appunto verso i quali si vogliono vendere delle arabi questa è credo l'impostazione di fondo
A partire dalla quale può essere creata una seria politica della
Sicurezza è anche una seria politiche per quanto riguarda il settore militare industria questa mozione aggiunge un altro elemento a questa
Impostazione che io non mi stanco di ripeterò ogni qualvolta affronto questa tematica il problema del trasferimento realmente oggi deve essere inserito
All'interno non soltanto di accordi di assistenza militare ma deve essere inserito all'interno di accordi di assistenza sociale di assistenza allo sviluppo
Oltre che di
Assistenza appunto di tipo
Militare soltanto all'interno di questo quadro è possibile concepì che dare una soluzione concepire un'effettiva politica della
Sicurezza e Ray come lamentare efficacemente il problema del trasferimento delle aree
Non a caso
Il Parlamento ha voluto trasferire
Al Ministero degli esteri la maggior parte delle competenze per quanto riguarda
Il trasferimento di
E sistemi d'arma ecco non basta
è necessario che questo aspetto non si è assistito da tutti gli altri aspetti
E cioè da tutte le altre questioni che ho cercato in qualche modo prima di elencare ecco signor Presidente e signora Presidente del Governo quali possono essere
Le linee portanti di un'azione di governo
Rivolta a tutti gli altri interlocutori amici o meno amici
Sulla base della quale
E possibile costituire realizzare
Una politica estera italiana degna di questo nome sulla quale è possibile fare in modo che anche
Questo documento che questo documento signor Presidente
Non finisca come gli altri nel dimenticatoio ma produca
Un effettivo beneficio per le sorti del
Del mondo realizzi e comunque contribuisca a realizzare
Quel accordo generale quell'accordo mondiale attore la sicurezza dello sviluppo di cui oggi esiste non soltanto la
A domanda ma esistono obiettivamente storicamente le condizioni grazie
Era un documento del quattordici maggio novantuno e con questo intervento dell'ex parlamentare è segretario radicale Roberto Cicciomessere pronunciato alla Camera pochi mesi dopo a fine dalla cosiddetta Prima Guerra del Golfo contro Saddam
In occasione che un dibattito su una mozione presentata andare dal gruppo Radicale federalista europeo
Per noi politiche anche sulla questione delle armi
Concludiamo qui questo spazio di informazione di riflessione realizzato con documenti d'archivio