01 SET 2013
rubriche

Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella

RUBRICA | di Valter Vecellio - Radio - 17:00 Durata: 2 ore 9 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella" di domenica 1 settembre 2013 condotta da Valter Vecellio con gli interventi di Valter Vecellio (giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione Nazionale, Radicali Italiani), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 2 ore e 9 minuti.

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  • Introduzione

    Valter Vecellio

    giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione Nazionale (RADICALI ITALIANI)

    L’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella prosegue, per l’amnistia e per l’uscita dello Stato italiano dalla flagranza criminale sulla giustizia. La firma di Silvio Berlusconi, leader del Pdl, in calce ai 12 referendum dei Radicali. La situazione internazionale e il caso della Siria.
    17:00 Durata: 2 min 33 sec
  • Marco Pannella, l’evoluzione della nonviolenza radicale e l’iniziativa per lo Stato di diritto. “Qualcuno può contestare che sia un obiettivo politico e addirittura ordinario. Una cosa così grave! Uno Stato che si trova, agli occhi delle sue massime giurisdizioni, come ormai la Cedu, in flagranza di reati da oltre 35 anni”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Marco Pannella, l’evoluzione della nonviolenza radicale e l’iniziativa per lo Stato di diritto. “Qualcuno può contestare che sia un obiettivo politico e addirittura ordinario. Una cosa così grave! Uno Stato che si trova, agli occhi delle sue massime giurisdizioni, come ormai la Cedu, in flagranza di reati da oltre 35 anni”. L’ultimatum della Cedu per risolvere la questione dei “diritti umani e dello Stato di diritto, cioè i fondamenti stessi delle Nazioni Unite”
    17:02 Durata: 4 min 6 sec
  • Sul conflitto siriano in arrivo: “ Il ministro degli Esteri dice ‘non voglio questo conflitto che voi altri magari volete’, perché di fatto c’è il rischio che diventi una conflagrazione globale, mondiale. Altre voci di questo genere sono venute tra l’altro proprio dall’ambiente militare. Noi abbiamo un Consiglio supremo di Difesa, presieduto – come quello della magistratura - dal Presidente della Repubblica. Però è ignorato dallo Stato, proprio come avviene per il Parlamento da parte dello stesso Presidente della Repubblica”. Le dichiarazioni degli ex generali Tricarico (al Messaggero), ex capo di Stato maggio dell’Aeronautica e già impegnato direttamente nell’attacco del Kosovo, e Camporini (a Italia Oggi). “Abbiamo questo organo istituzionale, faremmo bene a ricordarcelo. Perché non convocarlo per sentire cosa pensano gli attuali Capi di stato maggiore?”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulla Siria: “Capisco benissimo come mai nessuno parli di una cosa. Il ministro degli Esteri dice ‘non voglio questo conflitto che voi altri magari volete’, perché di fatto c’è il rischio che diventi una conflagrazione globale, mondiale. Altre voci di questo genere sono venute tra l’altro proprio dall’ambiente militare. Allora, noi abbiamo un Consiglio supremo di Difesa, presieduto – come quello della magistratura - dal Presidente della Repubblica. Però è ignorato dallo Stato, proprio come avviene per il Parlamento da parte dello stesso Presidente della Repubblica”. Le dichiarazioni degli ex generali Tricarico (al Messaggero), ex capo di Stato maggio dell’Aeronautica e già impegnato direttamente nell’attacco del Kosovo, e Camporini (a Italia Oggi). “Abbiamo questo organo istituzionale, faremmo bene a ricordarcelo. Perché non convocarlo per sentire cosa pensano gli attuali Capi di stato maggiore?”. I “momenti parlamentari” di Unione europea, Nato e Ocse nient’affatto utilizzati dagli attuali partiti politici italiani lì presenti. L’attivismo storico dei Radicali in questi organismi e l’esempio del cosiddetto “affaire Turco”, conseguenza dell’iniziativa del radicale Maurizio Turco. “La scomparsa del funzionamento democratico dei massimi patti internazionali. Potremmo utilizzare un sinonimo: sono ‘Partito democratico’. Il Pd ha escluso il funzionamento di queste cose vitali, anche escludendo i Radicali”. “Se due altissimi ex responsabili dei vertici militari nostri si esprimono perché lo possono fare, perché sono in pensione, come Tricarico e Camporini, mentre poi era nota l’impostazione di Emma rispetto ad altri ministri degli esteri, dicendo che ‘sarà peggio della guerra in Libia’ e chiedendo che ‘l’Italia si tenga in disparte, l’intervento armato serve soltanto se l’obiettivo politico è chiaro’… Questa è la realtà”. Sul ruolo di Napolitano: “Il Parlamento non è mai stato onorato di un messaggio alle Camere”. “E tutti i giorni è intervenuto politicamente come negli anni 30, parlando al popolo o con comunicati stampa o con interventi televisivi”. I timori che serpeggiano anche negli Stati Uniti rispetto alla guerra in Siria. La battaglia radicale in fase di concezione sul “diritto umano alla verità”. “Nessuno può rimproverarlo a Berlusconi, ma noi abbiamo il partito dominante nella partitocrazia, cioè il Pd, che ha questo ruolo. Dove noi abbiamo avuto presenze negli organismi internazionali, si è visto e sentito, mentre tutti gli organismi ufficiali dei patti cui abbiamo aderito – Unione europea ed altro – sono stati lasciati alle burocrazie”
    17:06 Durata: 23 min 59 sec
  • Sulla situazione della giustizia italiana: dallo stato delle carceri al giudice antiberlusconiano Esposito, passando per la discesa in campo del magistrato Grasso

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Ancora sulla situazione italiana delle carceri e sulle denunce del Sappe (sindacato di polizia penitenziaria) sul caso calabrese. Il caso di Platì, piccolo comune calabrese oggetto di attenzioni militari anti-ndrangheta, dove la lista Amnistia, giustizia e libertà hanno ottenuto un risultato di tutto rispetto. “Lo Stato non esiste, esiste come putrefazione”. Sempre a proposito del dossier giustizia, Pannella cita il caso di Antonio Esposito, presidente della sezione feriale della Cassazione che in un’intervista ha commentato la sentenza definitiva su Berlusconi prima dell’uscita della sentenza. “Quindi un ambiente, la Suprema corte di Cassazione, di massima dignità e funzioni, nei quali accadono cosettine proprio analfabetiche”. Il leader radicale cita poi “qualche incidentino sintomatico del presidente del Senato Grasso, cui sono legato da un rapporto – credo – di stima. A un certo punto cade in un piccolo errore. Lui, quando dichiara che sarà candidato del Partito democratico alle elezioni politiche, è magistrato in assoluta continuità delle sue funzioni. Queste dichiarazioni televisive le fece dalla sede del Partito, a fianco del segretario del Partito e con tutti i simboli del partito, nel pieno delle sue funzioni di magistrato. Sono piccole cosettine. Così come quando l’ho sentito intervenire in Senato, c’era un deputato che voleva parlare bene o criticare il Presidente della Repubblica e lui a più riprese non glielo ha consentito, dicendo ‘qui non si può parlare del Presidente della Repubblica’; una cosa che chiunque abbia fatto anche solo il commesso in Parlamento o anche in Consiglio comunale saprebbe essere erronea”. Pannella torna a invocare la riunione del Consiglio supremo di Difesa
    17:30 Durata: 17 min 3 sec
  • La firma dei 12 referendum radicali da parte di Silvio Berlusconi: “Questa posizione non crea più il sospetto che possano scattare i sei referendum sulla giustizia e non quegli altri sei magnifici quesiti che comunque fanno parte della grande tradizione radicale. A questo punto è Berlusconi che può garantire forse il successo dei 12 referendum”. A differenza del “‘No, no, no’ del segretario del Pd, cioè un esponente di quella leadership del Pd che il sindaco di Salerno nonché viceministro ha autorevolmente definito ‘un insieme di imbecilli’”. Le ricadute stabilizzatrici sul Governo Letta

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella sulla scelta di Berlusconi di firmare i 12 referendum radicali: “Si sa, io sono ‘servo di Berlusconi’ e queste cose qua… Io dico ‘Silvio’, lui dice ‘Marco’, con amicizia nota. E io non gli posso dare troppo aiuto istituzionale o cose di questo genere, di cui pure lui probabilmente ritiene di avere assoluto bisogno, e potrebbe anche avere ragione. Comunque adesso abbiamo Silvio Berlusconi che si è assunto le sue responsabilità come leader di quella componente del Governo. E nei tre giorni precedenti al nostro primo incontro, Berlusconi sembrava deciso, in vista del 9 settembre, a dire ‘basta, non si può più, crisi di Governo’. Io ho voluto sollecitare un nostro incontro, anche perché mi sono detto: se ora, preso in questa cosa, fa pure la crisi di Governo, anche come amico mi devo accertare. Io non dico ‘post hoc, propter hoc’, ma io so che dopo che ci siamo parlati e chiarite le idee reciprocamente, la prima sua dichiarazione di ieri che ha fatto titolo in vari giornali è stata la conferma, parlando addirittura delle ‘cose egregie fatte da questo Governo’. Vorrei ricordare questo aspetto”. La presenza, nel Governo, di ministri favorevoli all’amnistia. La ministra della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, “ha detto che l’amnistia è l’unico procedimento possibile per raggiungere quello che è il nostro compito. Detto da un ministro in esercizio di un Governo in esercizio. Ha detto che è un imperativo. E non ho sentito critiche su questo, dentro il Governo, fosse pure da un sottosegretario”. L’opposizione stentorea, invece, da parte del segretario del Pd, Epifani. Non c’è soltanto il problema delle carceri, in Italia, come pure spesso si sente ripetere: “La prima diffida che abbiamo avuto è quella contro la non ragionevole durata dei processi”. L’atteggiamento dei media in questa fase: l’iniziativa editoriale avviata dal Foglio il 22 agosto con un’intervista a Marco Pannella, le reazioni dei direttori Feltri e Magnaschi, l’articolo di Guido Vitiello sempre sul Foglio e la firma di Berlusconi in calce a tutti e 12 i referendum sabato 31 agosto. Pannella racconta pure il suo tentativo di ottenere una rettifica da SkyTg24 che continuava a ripetere che Berlusconi aveva firmato soltanto i referendum sulla giustizia giusta invece che tutti. “Oggi la firma significa rendere possibili quelle cose per impedire le quali il regime ha anticipato la fine di quattro legislature nell’ambito di 5 legislature, sempre per impedire i referendum”. Il precedente del Presidente della Repubblica che incarica Fanfani “per non ricevere la fiducia”, sempre “per impedire i nostri referendum”. “Io era un mese e mezzo che chiedevo di parlare e non ero riuscito. E in effetti tuttora il messaggio che vorrei dare è che questa posizione, che non crea più il sospetto che possano scattare i sei referendum sulla giustizia e non quegli altri sei magnifici quesiti che comunque fanno parte della grande tradizione radicale. A questo punto è Berlusconi che può garantire forse il successo dei 12 referendum”. A differenza del “‘No, no, no’ del segretario del Pd, cioè un esponente di quella leadership del Pd che il sindaco di Salerno nonché viceministro ha autorevolmente definito ‘un insieme di imbecilli’”. La tentata candidatura di Pannella alla segreteria del Pd: “Adesso, se sentiamo il dibattito, io ho cercato come noto di essere l’ottavo candidato alla segreteria del Pd; perché se uno volesse riportare il Pd a essere un Pd, se si continua a massacrare la componente liberale necessaria per un partito come quella cristiana o quella socialista…”. “Ho detto a Silvio: guarda che mica che sarà garantito agli italiani di potersi pronunciare. Quindi, prima questione: questi dodici obiettivi e temi sono seri o no? Sono importanti o no? Se lo sono, credo che abbia concorso a convincerlo una cosa che capiva già lui: mettiamo che i nostri referendum sulla giustizia passano, voi sarete comunque attaccati da tutti”, accusati di strumentalizzarli, “mentre di nuovo sul finanziamento pubblico ai partiti e su altre cose i comunisti sono contro”
    17:47 Durata: 26 min 57 sec
  • L'accanimento giudiziario verso Berlusconi: “Lui è stato un grosso collaboratore di coloro che volevano accanirsi contro di lui, che volevano farlo fuori”. Le possibilità che esso sia riconosciuto a livello internazionale. L'editoriale di Giuliano Ferrara sul Foglio di lunedì

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sull’accanimento giudiziario nei confronti di Berlusconi. “Lui è stato un grosso collaboratore di coloro che volevano accanirsi contro di lui, che volevano farlo fuori”. Pannella ricorda le sue critiche a Edmondo Bruti Liberati, procuratore di Milano che, di fronte alla denuncia radicale sull’irregolarità dell’elezione del governatore Formigoni, ha continuato a far sì che “la quasi totalità dei magistrati e della polizia fossero tutti mobilitati per trovare prove per capire se ci fosse stata una penetrazione o meno”. Pannella ragiona sull’“invito” di Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Benedetto Croce a fuggire prima di affrontare una giustizia palesemente sproporzionata. “Io lo schema ce l’ho, non ho avuto il tempo di approfondirlo con Silvio, ma vorrei avere l’onore o la possibilità di parlare con un suo deputato difensore che non sia per forza deputato, politico, eccetera…”. Franco Coppi? “Non ci avevo pensato”, scherza Pannella. “Se riuscissi a parlare mezzora o un’ora con il professor Coppi, credo che sarebbe utile, perché ci sono cose che potrebbero costituire vie percorribili, vie ufficiali. Non è consegnarsi di per sé…”. Ancora sul trattamento mediatico: “A proposito, sul sito del Foglio c’è a pagamento l’articolo di Giuliano Ferrara di domani mattina che può essere acquistato. Io ce l’ho, l’ho anche guardato, è interessante. E’ scritto in un modo magnifico, perché riguarda persone: cioè lui ha detto 4-5 cose molto onorevoli nei miei confronti, e poi l’articolo è su Silvio, la sua grandezza o altro quindi c’è un po’ questo limite: se non ce la fa, e finora gli è andata male con tutti, a fare il Rasputin di un Papa o di un altro – non gli è riuscito con Bettino -, questa è la sua grande aspirazione… Allora vi invito tutti ad andare a leggere questo articolo di fondo del Foglio di domani. Così magari anche i concorrenti politici ed editoriali potranno prendere le misure. Con questo inciso ho voluto anche essere riconoscente, perché Marco Valerio Lo Prete ha fatto l’intervista sul Foglio e lui l’ha fatta mettere in prima pagina. Poi c’era il suo editoriale e poi altro…”. Ancora sul parallelo Craxi-Berlusconi, pur così diverso. “La mia cosa non è ‘vattene in carcere’”. “Allora potrei dire che il problema è capire come ci fa al 9 settembre. Se acquisiamo respiro, intanto viene fuori che tu sei quello che salva i referendum per il tradimento secolare di tutto quello che ha radici nel comunismo della Terza internazionale, cioè nel ‘niente nemici a destra’. Questo ce l’hanno nel sangue e non lo sanno! In termini di diritto c’è da immaginarsi qualcosa che non comporti il carcere. Voglio fare un esempio: se a un certo punto un organo straniero, di giurisdizione non italiana, dovesse giudicare se c’è o c’è stato accanimento, fino agli ultimi episodi…”. L’analisi necessaria del numero elevato di processi a Berlusconi e dell’atteggiamento personalmente antipatizzante di alcuni magistrati verso il leader del centrodestra (come nel caso Esposito)
    18:14 Durata: 18 min 43 sec
  • La “solidarietà” di Pannella a Saviano e la cancellazione mediatica dei Radicali. Commenti sulla nomina dei senatori a vita, la mancata presa in considerazione del rabbino emerito Toaff

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella commenta il libro di Saviano sulla lotta alla droga e i rapporti del celebre autore con i Radicali. “Poverino, gli va espressa solidarietà. Noi siamo evidentemente delle merde o dei venduti ai proibizionisti”, ironizza Pannella commentando i mancati riferimenti di Saviano all’unico Partito da sempre antiproibizionista in Italia, il Partito radicale. La cancellazione mediatica dei Radicali e i magri risultati elettorali: “La partitocrazia antifascista è l’erede della partitocrazia fascista”. Sulla nomina di quattro Senatori a vita da parte di Giorgio Napolitano. Pannella e il suo antico suggerimento, non ascoltato, di nominare il rabbino emerito Toaff. “Sarebbe un riconoscimento certo, ma anche uno strumento di ri-conoscenza della nostra storia”. La vecchia battaglia radicale sul potere di grazia del Presidente della Repubblica
    18:33 Durata: 14 min 2 sec
  • L'annuncio dell'iniziativa nonviolenta sulla Siria da parte di Papa Francesco. Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L’attività di Papa Francesco e l’idea da lui lanciata per una giornata di digiuno contro la guerra in Siria. Pannella: “Io qui non ho consultato gli organi del Partito – ride – E’ chiaro però che nelle forme opportune non possiamo – sapendo – non essere anche noi della partita”. Pannella e la sua attuale iniziativa nonviolenta, nella quale alterna sciopero della sete e della fame, per lo stesso obiettivo del Governo per come l’ha espresso il ministro Cancellieri. L’appello e il ringraziamento ai compagni che in giro per l’Italia raccolgono le firme sui referendum. Il ruolo dell’informazione televisiva e il mancato rispetto dei richiami dell’Autorità garante delle comunicazioni, sanciti anche da una sentenza del Tar del Lazio. Quanto conta la demografia nelle primarie del Pd. Il trattamento dei media nei confronti dei Radicali e il caso di Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani: “Sono contento che Mario sia, bene o male, l’unico che ritengono presentabile dei dirigenti radicali. Sono contento perché è bravo e perché esprime poi in effetti un modo di essere radicale che non è il mio, assolutamente, è un altro”. Il parallelo e il confronto con Massimo Bordin, ex direttore di Radio Radicale. L’appello finale: “Compagni! Abbiamo sicuramente tre o quattro giorni nei quali, checché facciano, noi avremo il popolo che avrà avuto quel segnale che in genere non riesce ad avere, per cui si creeranno giorni di entusiasmo. Grazie anche a Silvio Berlusconi, ma non Silvio Berlusconi ‘oggetto’, Silvio Berlusconi ‘soggetto’ come lo era stato nel 1993, quando lui scelse di scendere in campo totalmente in collegamento esplicito con noi”. “Quello che lo caratterizzò fu la rivoluzione liberale e antipartitocratica, e fino al 1996 i Radicali erano molto numerosi in Parlamento e lì si faceva parte del gruppo di Forza Italia”
    18:47 Durata: 21 min 48 sec