Critica e militanti

Buon giorno da critica e militanti Claudio Piersanti classe mille novecentocinquantaquattro cadono quindi nel due mila ventiquattro i suoi settanta anni da quasi quaranta è una presenza discreta e costante nella narrativa italiana di recente è stato anche finalista allo Strega ma visto riciclatori compulsivi con l'occhio
Ipnotizzato dallo spirito del tempo
Dalla fine del Novecento più o meno dai tempi del suo romanzo Luisa e il silenzio non sembrano più intenzionati a dedicare a chi una vera attenzione al massimo un'ora lui lui il maratoneta tenace rappresentante dignitoso di una letteratura un po'coperta di polvere
Ma è un equivoco Piersanti è infinitamente più coraggioso e nella sua inattualità attuale dei tanti nostri narratori pubblicizzati ovunque che appiccicano ai loro racconti e romanzi fatti clamorosi di stagione
E che trasformano lo stile in una stilizzazione urlata poco importa se massimalista o minimalista di ricavo splatter
Gastronomica mente barocca o para tattica a poco più di vent'anni quando studiava a Bologna il futuro scrittore della generazione di Tondelli Palandri
Si è trovato in mezzo al movimento del settantasette ultima fiammata carnevalesca e cupa ludica e nera di un decennio di contestazione
Che si chiudeva
Con una sostanziale liquidazione degli scopi iniziali con un rifiuto del futuro come ricatto
Seguire il cosiddetto riflusso segui una storia senza storia di individui soli la fine della dialettica la perdita del senso e della percezione di quelle contraddizioni che in solitudine non si vedono di questo destino vuoto Piersanti si è fatto allora il poeta con un libro come casa di nessuno con i racconti di l'amore degli adulti
Con la descrizione dell'agonia dell'impiegata Luisa folle quieta con l'appeso e i libri successivi fino ci i personaggi di Piersanti ad una specie di tranquilla e sinistra fame di solitudine in mobilità una fame da cui sorge e si sviluppa a poco a poco una malattia che coincide con la rinuncia con l'ascesi perfetta del non essere temono che iniziare a condividere la propria vita con qualcuno
Significa andare alla deriva e perciò spesso accettano una deriva di altro tipo è un tema già chiaro nei racconti degli anni Ottanta oltre che in Luisa e il silenzio che torna anche nel più recente romanzo dello scrittore uscito da Rizzoli con il titolo Milito ogni anno
Ogni rancore è spento
Qui come nelle opere giovanili c'è un quasi sessantenne che gioca sentirsi morto a guardare le cose da una specie di limbo in apparenza anestetico
E c'è il motivo dei cambiamenti autentici che non scaturiscono mai da un Progetto ma soltanto da eventi imprevedibili capitano insomma
In ogni rancore spento il personaggio Carrieri Piersanti che si muove in un'anonima città del Nord sobriamente ricca di storia e di servizi
E il medico Lorenzo origine affiancato dopo un incontro casuale dal suo amico di gioventù Paolo un imprenditore con cui quaranta anni prima condiviso le fidanzate e anche una violenza iconoclasta adatto gratuito
Che di contestatori aveva appena l'involucro entrambi si sono portati dietro una rabbia antica senza ragioni chiare né fedi in cui incanalare ma ma Lorenzo è diventato un ipocondriaco Paolo invece un Lucignolo oltranzista che muta
La disperazione sotterranea in avventura la medicina imposto aridi la convinzione che tutto è transeunte anche la scienza e insieme un'ansia di controllo totale pigrizia paura solitudine forza del disamore queste le parole che definiscono suo stato in cui qualunque cambiamento espiato con orrore
Si ricordino ancora le relazioni a distanza della mole degli adulti dove pure i personaggi come Lorenzo si facevano compagnia tenendo la televisione accesa ma anche la Stasi dal medico riti un disagio sottile perché nel suo bisogno
Naturali di distruzione di spreco visse di violenza non vi trova più sfogo ecco allora
Che dopo l'incontro con Paolo questo bisogno si concentra su lunghe ore di inerzia passate nella villa dell'amico sotto l'effetto di una droga
Dunque se la vita appare come una contaminazione starne in margini non serve perché ci si ammala in altra forma promiscui diventano presto i pensieri dunque ipocondria finisce soprattutto per convivere con ciò che dovrebbe invece stimolarla una sostanza la droga che col benessere porta il pericolo di morte
Come in solitaria il PC la droga è una finzione di Oriente la ricchezza da cui proviene la sua chimica predispongono un'intimità senza attriti in cui ogni frase acquista un sapore di arresa saggezza
Il percorso che i personaggi di Piersanti devono sempre compiere consiste nel tentativo di trasformare questo tipo di Kalmar artificiale
In una calma vera piena umana in questo caso la svolta del romanzo ciò che capita
è l'arrivo alla Porta di Lorenzo di una sorellastra giovanissima avuta tardi da un padre detestato è sparito da decenni in Brasile
L'adolescente Rosalba restituisce al medico la percezione delle incoerenze delle ossessioni di cui ha tramato alla sua vita di là dal retro e così poco dopo fa anche il rapporto a distanza variabile con una collega Gloria
Arriva un nuovo benessere appunto più vero intermittente ma in netto e arriva poi anche la pandemia del due mila venti e come è successo allora molti ipocondria ci Lorenzo si trova di colpo nel suo elemento diventa efficiente tranquillo e tristi trasforma con l'occasione
I simulacri di rapporti in rapporti stabile
Il lettore di Piersanti può restare in dubbio davanti a questa volontà di datazione storica perché in realtà i suoi libri sono di fatto cioè nelle situazioni nel linguaggio
Un po'sempre ambientati in un tempo indefinito tra fine e inizio millennio e questo non fa eccezione può avvertire anche forse questo lettore incerte iperbolica in certi passaggi un po'romanzeschi piccolo segno di cedimento
All'industria letteraria di un autore che invece discende da Bilenchi narratore silenzioso diceva Luigi Baldacci
E in cui racconto risulta tutto da una sovrapposizione di strati e velature che smorza no ogni evento svolta sceneggiati
Ma quel che conta è che anche qui si sente in fondo Bilenchi chiaramente passare il tempo e lentamente sapientemente
I motivi si fanno strada fronteggiando con onore le zone più convenzionali nel romanzo del resto
Piersanti e coraggioso proprio perché affronta la normalità ovvero ciò che rischia per sua natura di essere rappresentato come convenzione non fugge come quasi sempre i narratori italiani
Nel falso estremismo da Christa non ancora presso della brillantezza ma nemmeno finge che personaggi borghesi e mediamente colti possano parlare solo per monosillabi saluto Carperi anni
Pensa anche al contrario insomma sia del Mend troppi in grazia delle diagnosi troppo facile dell'alienazione rischia
Semmai la genericità ma la verità è che sono i ceti sono le figure che descrive a conoscere il mondo genericamente
E del mondo nostro semi colto e anonimo di cui ci vergogniamo rifiutando chi ci mette davanti a uno specchio eppure sentiamo il bisogno di avvicinarlo con certi narratori silenziosi
E non lo conferma forse anche l'entusiasmo di queste settimane per i film di Wenders di Kaurismaki
Solo a volte anche il silenzio non lo vogliamo troppo insistito stilizzato estetizzante
Un estetismo che invece Piersanti rifiuta non a caso per tornare al cinema questo scrittore ha collaborato con uno dei pochi registi italiani che specie negli anni Novanta hanno provato a riprendere la vita quotidiana è comune
Nostra di tutti
Un regista che è scomparso purtroppo molto presto Carlo Mazzacurati a risentirci venerdì prossimo