Rassegna stampa estera

Un giornale scocciatori di radio radicale mercoledì otto novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta anche quest'oggi apriremo con il Medioriente da risposta di Israele all'attacco di Hamas del sette ottobre in particolare a Gaza una delle notizie del giorno le dichiarazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha detto che Israele vuole controllare a tempo indeterminato Gaza per evitare che Hamas riprenda il controllo
Della strisciano leggeremo in particolare un commento pubblicato ieri dal figlia o a firma Renault girare per su Gaza conflitto locale con un impatto globale impatto anche sulla Guerra in Ucraina guerra condotta dalla Russia lo vedremo con un editoriale da figlia o che fa il punto dopo la fallimento della controffensiva vestiva da parte di Kjaer
Il prezzo della sconfitta Putin si sfrega le mani
L'Occidente si isola nel frattempo e lo scrive anche Renault girar
Nel resto del mondo accadono altri episodi abbastanza gravi che vengono del tutto ignorati come per esempio la decisione del Pakistan di rimpatriare
I rifugiati afgani rimetterli nelle mani dei talebani e su questo leggeremo l'editoriale dal Guardian non mandarli indietro la campagna di deportazione di Islamabad crudele ma non va dimenticato che anche altri Paesi compresi quelli occidentali
Hanno abbandonato di rifugiati afgani dopo il ritiro dal dal paese nel due mila
Il ventuno in chiusura poi se avremo tempo ci occuperemo di quanto sta accadendo nella penisola Iberica
Innanzitutto le dimissioni del primo ministro portoghese Antonio Costa a causa di uno scandalo di corruzione che ha coinvolto uno dei suoi più stretti collaboratori e poi Madrid Pedro Sanchez che sta cercando un accordo con leader indipendentista catalano
Karl espulso e Monte per formare il suo prossimo governo la base di un accordo un'amnistia leggeremo editoriale dal Fraktion Time secondo cui l'amnistia per i secessionisti catalani e una scommessa che vale la pena fare una strada politicamente opportuna può anche essere quella giusta da intraprendere secondo il quotidiano dell'ICT
Cominciamo però da da Gaza e da un commento pubblicato dalle Fidia o firma Renault Gerardo conflitto locale impatto globale scrive definiamo da un mese il conflitto israelo palestinese occupa i titoli dei giornali cartacei radiofonici televisivi di tutto il mondo è tornato ad essere la questione prioritaria delle cancellerie
Non solo quelle dei Paesi mediorientali ma anche delle grandi potenze eppure si tratta solo di un conflitto molto localizzato che si estende su poche centinaia di chilometri quadrati
La striscia di Gaza territorio di cui Israele preso il controllo durante la la guerra della primavera del mille novecentosessantasette contro l'Egitto e grande appena trecentosessantacinque chilometri quadrati
Questo conflitto localizzato e l'undici dall'essere l'unico al mondo ma tutti noi parliamo infinite oralmente meno di altri conflitti
L'enclave del Nagorno Karabakh armena da tempo immemorabile è stata attaccate conquistata dall'Azerbaijan il diciannove settembre dopo un blocco durato nove mesi nell'indifferenza quasi generale i suoi centoventi mila abitanti sono fuggiti nella vicina Armenia
Nell'America nell'Europa nella Russia hanno mosso un dito per impedire questa vera e propria pulizia etnica il conflitto tra la Provincia del Tigrai e il Governo centrale dell'Etiopia
Aiutato dall'Eritrea dal novembre due mila e venti al due mila ventidue ha provocato mezzo milione di morti
E quasi nessuno mia parlato
La domanda allora è perché il conflitto israelo palestinese affascini così tanto le folle i decisori in tutto il mondo al punto davvero eclissato la guerra in Ucraina questo conflitto
Attira l'attenzione di tutti perché secondo Renault girare
E al centro delle critiche che i Paesi del cosiddetto su globale muovono oggi alle potenze occidentali
Dall'inizio del ventunesimo secolo soprattutto dal l'invasione dell'Iraq nel marzo due mila e tre questi ultimi hanno criticato l'Occidente per aver perseguito una politica di doppi standard due pesi due misure l'accusa e di ipocrisia e il primo esempio che il Sud del mondo porta sempre
Israele
Che tratta le risoluzioni dell'ONU con grande disinvoltura dagli anni Cinquanta senza che l'Occidente abbia mai adottato la minima sanzione nei suoi confronti
Il sud globale critica l'Occidente per aver dedicato meno energie alla creazione di uno Stato palestinese di quante ne abbia dedicato alla creazione dello Stato di Israele
Questo può essere falso ma è ciò che percepiscono sentono tutti musulmani del pianeta così come molti cristiani dei Paesi poveri dell'Africa dell'America lattina
Il fatto è scrivere nuove gerarchie nelle relazioni internazionali
è la sensazione della realtà che conta più della realtà stessa
La regina di Giordania ne ha dato l'esempio dichiarando che gli occidentali hanno più compassione per le vittime israeliane che per quelle palestinesi la realtà è un'altra
Di fronte agli abominevoli abusi commessi in sé tutto Breda masse sul territorio internazionalmente riconosciuto di Israele
L'esercito israeliano ha reagito in modo eccessivo come del resto aveva auspicato proprio in movimento islamico palestinese
Hamas da priorità alla sua ideologia rispetto al benessere della popolazione che amministra le immagini degli edifici rasi al suolo a casa e dei bambini insanguinati tra le braccia dei genitori palestinesi hanno generato esattamente ciò che voleva ma cioè la globalizzazione del problema la trasformazione di un conflitto
Limitato dal punto di vista territoriale in una guerra di civiltà praticamente secondo lei figlia o l'attuale piano israeliano è comprensibile dopo aver conquistato una linea che arriva fino al mare divide la striscia di Gaza in due l'esercito israeliano ripuliva edificio per edificio tunnel dopo tunnel la parte settentrionale di questo territorio
Perderà uomini ma riusciva nell'operazione ma c'è un'altra domanda qual è la strategia di lungo e medio termine di Israele una volta completata la pulizia a chi lo Stato ebraico affiderà l'amministrazione di questo territorio occupato
Chi accetterà di gestire questo mucchio di macerie certamente non l'Autorità palestinese che a partire dagli accordi di Oslo amministra approssimativamente il quaranta per cento della Circeo Albania in ogni caso l'impatto globale di questa guerra sarà sfavorevole non solo Israele ma l'intero Occidente strategicamente lo Stato ebraico è tornato il punto in cui si trovava nel mille novecentottantadue all'epoca dell'invasione del Libano a causa dei risentimenti delle popolazioni arabe
Che i leader del mondo arabo non possono ignorare vengono sospesi gli accordi di Abramo cioè l'integrazione di Israele nel suo vicinato regionale
è scomparso anche il corridoio economico Indie mirati Arabia Saudita Giordania Israele Europa che Netanyahu aveva mostrato con orgoglio settembre alle Nazioni Unite
Il conflitto è negativo per l'intero Occidente perché alla fine relativizza anche l'aggressione russa in Ucraina e introduce segni di divisione all'interno delle società occidentali
Il costo globale di questo conflitto locale richiederebbe una risposta globale
Che può passare da una conferenza che riunisca i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dopo che
Oltre che Israele e tutti gli Stati arabi
Che hanno riconosciuto il suo diritto di esistere così tra l'altro Renault girar
E allora restiamo sulle figlia o di ieri per parlare proprio di Ucraina il prezzo della sconfitta il titolo dell'editoriale molto pessimista
A proposito dell'andamento della guerra Putin si sfrega le mani l'Occidente sì isola cinque mesi di aspri combattimenti diluvio di ferro e fuoco migliaia di soldati uccisi per quasi nulla
Preparato con cura facendo affidi mento sulla sulle forniture di armi avanzate fornite dall'Occidente
La controffensiva estiva dell'esercito ucraino avrebbe dovuto secondo i piani sfondare le linee russe mettere in moto un gioco di Domino che avrebbe portato
Se non alla sconfitta totale dell'esercito invasore almeno verso una disfatta strategica che avrebbe dovuto indebolire il Cremlino
Al momento del bilancio la guerra non è persa ma questa battaglia decisiva sì secondo lo infiliamo
E lo stesso capo dell'esercito israeliano ad ammetterlo secondo gli standard NATO nel suo unità avrebbero dovuto avanzare di trenta chilometri al giorno
E invece il fronte si è spostato solo di diciassette chilometri verso il Mar Bazo siamo in stallo ha messo il generale Gaza Lusnie all'economista attirando si dirà del presidente Zaleski ai cui occhi accettare il congelamento del fronte equivale a confermare la sconfitta questo è un brutto momento per rivivere Ucraini per esprimere le loro divergenze perché le loro opzioni sono contate in sostanza o si preparano la prossima battaglia
Contando sul sostegno degli F sedici promesso da diversi membri della NATO
Oppure lo ascoltano quei diplomatici che li invitano a prendere in considerazione una trattativa con Putin nel primo caso dato che gli ucraini escludono il secondo
Devono resistere almeno un altro inverno nella speranza che Mosca non abbia i mezzi per rilanciare la sua guerra di conquista fino a Kiev
Devono anche pregare affinché loro alleati non li abbandonino per distrazione o stanchezza quella stanchezza che Volodymyr Zabriskie vede diffondersi come una marea
Ci sono dunque molte condizioni e altrettante incognite scrive le figlio o in questo editoriale a Mosca Putin sì prega le mani aspettando che l'Ucraina gli cada tra le mani come un frutto maturo
Ha lanciato la Russia in una guerra lunga le sue difese hanno resistito in Ucraina vede l'Occidente distratto a Gaza e isolato il suo sostegno a Israele
Mentre lui gioca con successo la carta del sud del mondo questo il prezzo temporaneo di una battaglia persa in Ucraina la domanda che occorrerebbe porsi è cosa significherebbe una sconfitta totale così
Procediamo che però non dicesse in questo momento preferisce la prima opzione che evocato nel suo editoriale cioè preparare la prossima controffensiva oppure accettare
Una trattativa con con Putin nel frattempo mentre Gaza oscura l'Ucraina
Altre altre crisi vengono dimenticate oscurate
E lo ricordava ieri il Guardian in un editoriale a proposito di quanto sta accadendo in Pakistan l'espulsione degli afgani il titolo dell'editoriale del quotidiano britannico non mandate di indietro dai talebani
Che cosa è successo leggiamo Human Right Watch riferisce che i rifugiati afgani in Pakistan si trovano ad affrontare l'arresto percosse estorsioni da parte della polizia
Altri vengono sfrattati dai proprietari di immobili o licenziati dal lavoro
Il risultato è che gli afgani credono di non avere altra scelta se non quella di tornare in un Paese dove corrono un serio rischio anche l'Iran
Minaccia di espellere centinaia di migliaia di afgani privi di documenti
L'Alto Commissariato ONU per i rifugiati ha più volte chiesto di porre un limite al ritorno forzato dei cittadini afgani avvertito che le minoranze i giornalisti le donne sono particolarmente a rischio
Ma
Questa questa espulsione forzata va avanti va avanti particolarmente in Pakistan dove gli abusi sono ampiamente documentati con un governo provvisorio a Islamabad c'è poca responsabilità politica per una decisione che si ritiene sia presa in gran parte dei vari dai veri governanti del Paese cioè i militari pachistani gli afgani sono diventati il capro
Vittorio degli indiscutibili problemi economici del Pakistan
Il deterioramento delle relazioni bilaterali è la causa principale di queste espulsioni Islamabad vuole fare pressioni sui talebani affinché agiscano contro i crescenti attacchi terroristici
Transfrontalieri il ministro degli interni ad interim sarà France Burti
Tuttavia sbaglia nel cercare di giustificare questa politica crudele
Che ha spinto il ministro della Difesa del regime talebano a rimproverare il pachistano con un proverbio in pastone
Come Semini così raccoglie Rai
Molti tuttavia anche osservato che l'Occidente avrebbe potuto dovuto fare di più per ricollocare gli afgani presenti sul territorio del Pakistan ed è vero
Il fallimento dei paesi occidentali nel mantenere le loro promesse le loro responsabilità e vergognoso per centinaia di migliaia di afgani che volevano disperatamente fuggire dal proprio Paese nel due mila ventuno dopo il ritiro degli occidentali
Il pachistano era l'unica opzione eppure i Paesi dell'Unione europea hanno re insidiato solo duecentosettantuno rifugiati afgani dal Pakistan nel due mila e ventidue
Gli afgani hanno dovuto trasferirsi in un Paese perso per presentare domanda di re insediamento ma sono rimasti vulnerabili perché i loro visti nel frattempo sono scaduti durante questo lungo processo per tentare di arrivare nell'Unione
Europea
Il Guardian parla poi dei venticinque mila rifugiati afgani che ha avrebbero diritto dire insediarsi di Stati Uniti tre mila nel Regno Unito
Questi ultimi bloccati in hotel finanziati dal governo britannico ma la polizia pachistana iniziato cacciarli
Morale
Il con la comunità internazionale dovrebbe fare pressioni sul Pakistan affinché interrompa questi trasferimenti forzati c'è una leva finanziaria dato che Islamabad ha bisogno del sostegno internazionale per sostenere la sua economia in fallimento ma il resto del mondo deve anche mantenere la promessa di aiutare gli afgani vulnerabili così tra l'altro il farà il chiedo scusa il il Guardian in questo editoriale di ieri
Per chiudere invece ciò che accade in Portogallo e in Spagna in Portogallo le le le dimissioni del primo ministro Antonio Costa ieri dopo che è scoppiato all'improvviso uno scandalo per corruzione
Che coinvolge soprattutto il suo più stretto collaboratore il capogabinetto di dello stesso Costa leader socialista molto amato
Queste dimissioni potrebbero avere in qualche modo ripercussioni anche europee perché il nome di Costa era tra i favoriti per la prossima tornata dopo le elezioni europee di di candidati a presiedere il Consiglio europeo o la Commissione o diventare alto rappresentante per la politica
Resterà nel frattempo nel frattempo in Spagna c'è Pedro Sanchez che sta cercando di formare il suo governo con un accordo molto discusso con i secessionisti catalani fondato su un'amnistia
E il farà sciolta in ieri in un editoriale scriveva che l'amnistia è una scommessa che vale la prima tentare sono passati sei anni da quando i politici secessionisti
Hanno mandato in crisi la Catalogna
Con un referendum illegale e una dichiarazione non unilaterale di indipendenza il loro fallito tentativo di autogoverno e la reazione nazionalista innescata in tutta la Spagna continuano a turbare la politica spagnola
Polarizzando l'elettorato e rendendo difficile a vivere un governo stabile
Nelle elezioni di luglio le quarte nel Paese in sette anni il Partito Popolare è uscito vincitore ma non ha trovato alleati sufficienti per la maggioranza nonostante il sostegno dell'estrema destra di boxe
E quindi toccato socialista Pedro Sanchez primo ministro dal due mila e diciotto cercare di trovare una maggioranza ma per questo bisogno del sostegno dei parlamentari indipendentisti catalani
Il prezzo è un'amnistia per centinaia forse migliaia di politici funzionari e militanti catalani che hanno collaborato con il fallito tentativo indipendentista
Ho hanno protestato contro gli sforzi dello Stato spagnolo per reprimere lo il principale
è Carle sfugge Damon car guidata un tentativo di successione nel due mila diciassette ed allora latitante in esilio in Belgio secondo il Financial Times il fatto che Sanchez sia disposto a concedere un'amnistia
Può indignare molti spagnoli ancora furiosi per quello che considerano come un tradimento
Catalano ma ma questa è una scommessa
Che
Che opportuna e neanche quella giusta per la Catalogna e la Spagna le profonde divisioni politiche sociali creatrici sulla questione dell'indipendenza non saranno mai risolte solo attraverso i pubblici ministeri quei tribunali richiedono dialogo politico e dibattito democratico
A Sanchez da riconosciuto di aver già abbassato la temperatura della questione catalana con un indulto Q nei confronti di alcuni leader indipendentisti
I critici di destra dicono che l'amnistia è un'aberrazione che corrompe lo Stato spagnolo
Per il Financial Times non è così c'è un interesse pubblico convincente
Sanchez cioè corre un rischio con la sua offerta di amnistia Puch Damon potrebbe rinnegare l'accordo in seguito
Quasi sicuramente verrà impugnato in tribunale ma è una scommessa che vale la pena correre ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale