La giornalista Sissi Ruggi, nel descrivere il significato dell'opera, ha tra l'altro scritto: "L'imponente goccia di bronzo, alta oltre tre metri, testimonia il ciclo perenne della vita rappresentata dall'acqua che si fa goccia, bagna la terra, diventa vapore acqueo, ritorna nel cielo per ricadere come goccia a irrorare la terra.
E' la metafora fisica della perennità della vicenda storica di Matera, così pregnante e continua, tra memoria … e nuova produzione di storia".
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