Presentazione del libro "La prima goccia" di Musa Darboe e Francesco Moglianesi

Allora benvenuti
Qui nel Senato della Repubblica per me
Davvero un grande
Piacere poter accogliere la presentazione di questo libro di cui
Sono molto orgoglioso tutti coloro che hanno Conte contribuito alla rete alla realizzazione di questo libro in realtà qualcosa di molto di più
Un vero e proprio progetto e poi ne ne parleremo penso siano orgogliosi di questa presentazione qui nel Senato della Repubblica uno dei luoghi più prestigiosi del nostro paese e io sono molto orgoglioso di avere qui affiancamenti uno degli autori Francesco Moglia Nesi e cioè in collegamento da Stoccolma lo salutiamo musata Arbore
Che con Francesco è autore di questo romanzo che si intitola la prima goccia saranno introdotti Francesco musa da Carlo Pagliacci che l'editore per i tipi di Zefiro
Edizioni e all'U immediatamente la parola per l'introduzione
Allora intanto grazie grazie senatore Bertucci per questa opportunità dico subito che questo libro che viene da lontano che ci porta lontano ci ha portato lontano
Oggi siamo a Roma eravamo già venuti a Roma ma non al Senato della Repubblica e quindi di questo siamo veramente orgogliosi ma è un viaggio che ci ha portato anche in Africa e quindi credo che questo dia il senso anche del valore a volte che possono avere i libri non forse nulli non li si considera nella giusta misura spesso quello che c'è dietro dietro un libro c'è una storia ci sono
Storie di vita in questo caso davvero storie di vita e ci sono storie di amicizia
Ci sono incredibili incontri che raccontano di come forse
Qualche volta hanno l'uomo riesce davvero ad essere esemplare ad essere eccellenti la storia di Musa racconta questo fondamentalmente racconta di come
Si possa compiere no un un viaggio con tutti i rischi che questo Piaggio ha comportato per lui e continua purtroppo comportare per per tanti ragazzi donne
Bambini
Che compiono il viaggio della speranza
Però questo libro che racconta una storia diciamo di accoglienza riuscita è una storia di di in comitive di empatia di anche di felicità
Sia pure appunto contornata purtroppo per per certi versi anche da esperienze di di dolore
Ma
Ecco è un libro che valeva la pena pubblicare è un libro che diciamo inorgoglisce
Mi inorgoglisce come editore
Perché dà un senso anche al lavoro che io cerco di di portare avanti no cioè raccogliere storie e storie che abbiano un senso ci abbiano un valore
Francesco moglie Nancy e l'altro pezzo di questa storia e l'altro pezzo di amicizia se volete ormai siamo ma più di un terzetto perché abbiamo fondato la compagnia del libro io Francesco Musa Marco Elisabetta Baldassarri le cinque persone che hanno compiuto il viaggio in Africa in Gambia
Oggi Elisabetta non è qui ma virtualmente con noi
Sono certo che ci sta vedendo e la salutiamo
Io
Sono orgoglioso di poter dire che questo libro ha creato un ponte un ponte
Straordinario
Tra l'Italia
L'Africa oggi Stoccolma e sono certo che ci regalerà ancora delle sorprese oggi siamo qui al Senato della Repubblica
Non l'avrei mai pensato quindi grazie davvero senatore Verducci Francesco perché poi ci conosciamo anche da tempo quindi sono davvero ti ringrazio per questa straordinaria opportunità che c'hai concesso ti porto i saluti di Michela Montanini e tu sai perché perché avremo un altro impegno spero a breve da poter onorare
In il ricordo di un altro straordinario senatore della Repubblica che è stato Ezio Santarelli io mi fermo qui lascio Francesco può essere riterrete magari potrò intervenire di nuovo
Buonasera a tutti
Io per me è un onore essere qui oggi ringrazio il senatore Francesco Verducci per l'attenzione rivolta libero per il gradito invito per aver promosso questa iniziativa ringrazio anche Carlo per la sua preziosa presenza e saluto e ringrazio anche tutte le persone presenti qui oggi
In questa prestigiosa Sala sono particolarmente felice di poter vivere questo traguardo insieme a Musa dar boh che ci sta seguendo in collegamento da Stoccolma
Lui è il coautore del libro
è il protagonista di questa storia e anche la persona con cui ho condiviso gli ultimi due anni della mia vita seppure a distanza
E in questo arco di tempo che ha visto nascere la nostra amicizia e parallelamente il nostro libro più ammirato giorno per giorno la sua umiltà il suo coraggio
Delle qualità con cui affronta la vita ritagliandosi un posto speciale nella mente e nel cuore di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e a breve lo conoscerete anche voi
La prima voce un romanzo è un romanzo che
Narra parte della vita di Musa
Un ragazzo appena diciassettenne che decide di lasciare il Gambia e di affrontare le rotte dei migranti
Il suo è un viaggio alla scoperta del futuro ma anche alla scoperta di se stesso
è un viaggio che inizia con un'impronta impressa lungo una strada di terra sterrata che si allontana dal villaggio di Mann varrà con una promessa raggiungere un altrove
La terra rossa di quella strada diventerà prima sabbia del deserto del Sahara poi cemento dei Lager libici e infine onde del mar Mediterraneo
In Italia poi il suo cammino si trasforma in una straordinaria storia di accoglienza e volontariato
Oggi Musa ha scelto di vivere in Svezia dove intende inseguire il suo sogno quello di poter diventare un avvocato
E quindi si come diceva Carlo questo romanzo è una storia di migrazione di accoglienza è una storia positiva
Raccontata con un linguaggio letterario con una prosa poetica
E insieme musei ed io abbiamo trasformato una cronistoria personale quindi una sorta di diario in una narrazione universale
Nel racconto della vita di Musa c'era un momento specifico lungo le rotte dei migranti
In cui lui smetterà di essere un singolo individuo
E diventerà un simbolo diventerà uno specchio che riflette le paure ma anche le speranze di ogni migrante
E quindi ecco cosa intendo quando parlo di narrazione universale intendo una storia in grado di arrivare ovunque ma soprattutto a chiunque
Una storia che avvicina le persone le culture anche i mondi distanti
Il libro è stato pubblicato nel dicembre due mila ventuno attualmente arrivato alla quarta ristampa è stato tradotto in lingue inglese con il titolo de force troppo e l'abbiamo presentato ovunque
Comunque ci fossero dei cuori spalancati nome dell'empatia e quindi nelle scuole e nei teatri nelle piazze
Nei principali istituti culturali della nostra regione
Quindi le Marche nei paesi e nelle città d'Italia lo scorso gennaio
L'abbiamo presentato anche in Gambia
Anche nel villaggio di marijuana
Illuminati dalle fiamme di un fuoco
Dal che dal meraviglioso cielo stellato di di un altro continente e quindi nell'abbraccio tra questi mondi distanti abbiamo restituito una storia così importante ai luoghi dove tutto ha avuto inizio
Molto brevemente come come nasce questo libro
Ho conosciuto Musa nel febbraio due mila ventuno
Qualche giorno prima la casa editrice Zefiro
Mi aveva inviato un testo un testo di appena venti fogli intitolato Booth libero
Quel testo era privo di una struttura narrativa tuttavia rimasi colpito dalla scelta coraggiosa di questo ragazzo che ancora non conoscevo di provare a raccontare in italiano
C'è stato un incontro in casa editrice nel corso del quale si è stabilito che quel testo per ambire ad una potenziale pubblicazione avrebbe avuto bisogno di di un editing considerevole e di un supporto narrativo
Quindi sarebbe una figura che trasformasse quel testo in un romanzo
Mi è stato affidato l'incarico
E io d'accordo con Musa ho accettato
E quindi è iniziata così la nostra avventura
Pochi giorni dopo Musa ha lasciato l'Italia quindi sono stato l'ultima persona che ha conosciuto prima di partire
Ma noi abbiamo iniziato a sentirci ogni giorno in videochiamata
Per cinque mesi ho intervistato musei Luís con grande disponibilità
Mi ha guidato lungo i ricordi della sua vita io ho cercato di appuntare tutti quei momenti quelle sensazioni quelle emozioni che meritassero di essere esplorate
Lungo una narrazione di ampio respiro
Tra noi è nata una simpatica complicità poi la complicità è diventata amicizia
Se a quel punto aiutarlo a raggiungere il suo sogno diventato per me una sorta di di impegno morale
Quando il libro è stato pubblicato diciamo che è stato definito un po'da tutti
Un libro scritto a quattro mani
In realtà musei Dio non apprezziamo particolarmente questa etichetta preferiamo definirlo un libro scritto a due teste
La vera sfida per noi è stata creare la voce letteraria di Musa mi spiego meglio questo è un romanzo scritto in prima persona singolare dove la voce narrante
Coincide con il protagonista degli eventi narrati quindi io mi trovavo mi trovavo in una posizione un po'delicata non potevo utilizzare al cento per cento il mio stile di scrittura perché non sarebbe stato giusto nei suoi confronti
Non sarebbe stata nemmeno un'operazione credibile a mio avviso poi però va detto che quando si scrive
Ognuno tende a scrivere se stesso perché la penna la enti inciampò nel nell'inchiostro della vita
Quindi noi dovevamo creare un equilibrio tra due voci distinte e devo dire che ci siamo riusciti
E forse forse il nostro vero capolavoro e sono grato che molte persone abbiano notato questo aspetto
Sta nel fatto di essere riusciti a creare un ponte un ponte tra due sensibilità affini e a questo punto abbiamo dato anche un nome cioè l'empatia
L'empatia è stata la nostra risorsa fondamentale
Diciamo che come la pioggia rende fertile la terra così l'empatia reso fertile il terreno più propriamente letterario
Dove noi stavamo giocando la nostra partita e quindi il confronto quotidiano tra me e musa iniziato a dare i suoi frutti
Episodi sepolti nella sua memoria sonori affiorati le mozioni ci sono svelate
E grandi scene dal sapore cinematografico letterario sono emersi da ogni capitolo della sua vita e noi l'abbiamo collezionati insieme a un certo punto ci siamo resi conto che quei venti fogli di partenza si stavano trasformando in un vero e proprio romanzo di formazione
C'è stato un momento in cui mi sono reso conto che alla struttura narrativa di questa storia serviva un grande tema dal forte impatto emotivo una sorta di chiave di lettura poetica della storia
E l'idea venuta mentre musa mi parlava di una delle caratteristiche principali della sua terra del Gambia ovvero la stagione delle piogge
In Gambia piove per quattro mesi all'anno quindi è chiaro che per una famiglia cambiata quei quattro mesi di pioggia rappresentano tutto rappresentano la possibilità di poter coltivare una terra che altrimenti sarebbe Aretha
E quindi la possibilità di di nutrire dei figli
La pioggia vita speranza e futuro la pioggia è diventata il motore narrativo e il nostro romanzo su uno dei temi portanti
Diciamo che quella prima goccia di pioggia che cade nella mano di Musa
Non è una goccia che bagna è una goccia che incendia è una goccia che appicca un incendio emotivo
Le fiamme di questo incendio hanno può illuminato il nostro percorso insieme
E ci hanno mostrato la via migliore per raccontare con un'unica voce una storia universale
Vorrei citare questa immagine
Avete presente quelle gocce di pioggia che rimangono appese sui vetri delle finestre ogni tanto capita che due DS scivolando si incontrino per diventarne una sola
Più grande più pesante che poi continuerà la sua corsa con maggiore velocità
Musiche di o eravamo quelle due voci a un certo punto ci siamo incontrati abbiamo iniziato a scivolare insieme ed emozione dopo emozione traguardo dopo traguardo quella goccia non ce non si è ancora fermata
Potrebbe sembrare strano ma
Nel nostro romanzo non compare mai la parola immigrazione compare invece la parola migrazione l'abbiamo scelta perché veicola un significato più ampio
La migrazione è un fenomeno
Globale che nasce nell'alba dei tempi e che tuttora coinvolge la quasi totalità degli esseri viventi sul nostro pianeta e quindi l'uomo non fa eccezione
Forse l'unica differenza tra gli spostamenti
Di specie animali e gli spostamenti di popolazioni umane o di singoli individui sta nel fatto che l'uomo
Non contempla quasi mai un ritorno al punto di partenza e inoltre l'uomo è più o meno consapevole della propria condizione di emigrante in questo incessante
E disperato andare avanti fino a perdere la cognizione del tempo dello spazio e di se stesso
Come tutti sappiamo la migrazione dipende da infinite variabili pensiamo alle guerre
Pensiamo alle persecuzioni alle violenze alla fame alla miseria alla generale ricerca di migliori condizioni divinità
Musa in questo percorso non ha affrontato solamente un mare musa affrontato due mari
Il primo di sabbia rovente solamente il secondo di acqua salata e quindi il deserto il mare diventano nel nostro romanzo due l'entità immense ineluttabili
Che condividono lo stesso modo di farti sentire perso inutile impotente e la verità è che in questo dramma
L'indifferenza della natura finisce dove inizia l'indifferenza dell'uomo
Forse ci siamo abituati fin troppo a vedere il mondo
Diviso in tanti stati dai confini netti come nelle cartine geografiche
E non so non so basterebbe provare ad immaginare
Di alzarci in volo di guardare il mondo dall'alto
E ci renderemmo subito conto che da quella prospettiva beh i confini i confini non esistono poi da quella prospettiva alcune cose cambierebbero alcune parole si svuoterebbe ero di significato e una di queste era parola straniero
Si è straniero coste uno straniero
Come dico sempre noi viviamo su di un pianeta Fortunato che orbita attorno ad una stella
In una delle tante periferie dell'universo e quindi su sulla superficie di questo pianeta nessuno è straniero e poi ci sono altre parole che invece acquisiscono un significato più ampio e una di queste casa la terra e la nostra casa
E noi la stiamo distruggendo come sarebbe bello muoversi sulla superficie terrestre con la stessa libertà con cui magari dentro un'abitazione ci spostiamo da una stanza
All'altra
E mi e quindi diciamo che il racconto tutto racconto di Musa gira attorno a questa considerazione più universale del fenomeno
Io credo che quando si parla del dramma dei migranti le noi dovrebbero contare tanto le ideologie politiche le fedi religiose o convinzioni varie dovrebbe contare solamente l'umanità
E quindi rimossa ogni superficiale considerazione rimane una domanda noi cosa siamo disposti a fare per salvarli
C'è un luogo in Italia che più di altri ha contribuito a
A determinare le aspirazioni anche il destino di Musa e vorrei citarlo perché oggi qui è presente Marco Marchetti
Faccio riferimento alla fattoria sociale di Monte Pacini un luogo alle porte di Fermo dove ragazzi con autismo e con difficoltà motoria riescono ad interagire ad esprimersi a realizzarsi
Anche grazie al confronto con dei richiedenti assiro la fattoria sociale di Monte Pacini e luogo che aiutato musa ma anche il luogo che ha permesso a Musa di aiutare c'è questo va sottolineato
E allora cosa ci insegna questa storia che l'immigrazione che viene spesso vista come un problema da risolvere in alcuni casi da arginare potrebbe essere un'occasione di arricchimento umano e sociale
La la storia di Musa è una storia in incredibilmente
Positiva lui ha fatto di tutto per inserirsi in una nuova società in un nuovo mondo
Quindi ha imparato una nuova lingua anche un nuovo dialetto il dialetto fermano è stato accolto da una famiglia dalle istituzioni e si è distinto sempre per intraprendenza ed entusiasmo
Del mondo del volontariato dello sport e del lavoro
E quindi
Oggi Musa ha scelto di lasciare l'Italia ha scelto di di andare a vivere in Svezia
Io credo che questa sia una nostra sconfitta perché l'Italia avrebbe bisogno di di persone come lui
Vorrei fare un'ultima considerazione su su uno degli aspetti più più straordinari di questa avventura umana e letteraria lo accennava prima Carlo il nostro viaggio per così dire inverso in Gambia
Beh c'è stato un momento nelle fasi iniziali di stesura del romanzo in cui musei ed io soprattutto lui
Beh ci siamo resi conto che che una traduzione del libro in lingua inglese avrebbe aperto potenzialmente numerose porti ad una storia del genere ma la porta a cui tenevamo di più è sempre stata quella di una casa
Nel villaggio di marijuana e quindi ogni parola è stata pensata e scritta anche con l'obiettivo di raggiungere quella casa perdonare ad una madre ad un padre il sorriso gelo
Il coraggio amo e la speranza GQ queste tre parole in dialetto mandi in campo
Ci hanno plasmato l'incredibile percorso esistenziale del loro figlio
Io ho conosciuto il Gambia esplorando i ricordi di Musa quindi esplorando dei ricordi che cedevano di essere narrati sono stato prima turista nella sua mente e poi nell'agiografia nella realtà
E nella mia visione il Gambia ma soprattutto mando araba
Beh ma ancora era una sorta di microcosmo indifferenti alle leggi dello spazio e del tempo forse un luogo più spirituale che fisico
Non si è mai trattato di descrivere un ambiente ma di coltivare un immaginario e quindi ecco l'importanza di quella strada di terra rossa che si allontana verso l'altrove o quel fuoco
Accesso nel cortile della scuola che respinge l'oscurità nella foresta oppure ancora il sorriso di sua madre che rende superfluo l'alfabeto con le mani di suo padre il sarto
Del villaggio che cuciono i vestiti e la società il tessuto sociale
è stato particolarmente toccante vedere le pagine nere del romanzo prendere vita giorno dopo giorno nel corso del nostro viaggio amando arresti ha chiuso un cerchio e questo cerchio si è chiuso mentre crollavano quelle barriere che normalmente e giustamente separano la letteratura dalla realtà dalla vita
A Mango ha raccomando ci siamo trovati davanti io Musarra Carlo Marco Elisabetta Baldassarri
Quando ci siamo trovati davanti a quella casa
E musa tornava Dos dai suoi cari dopo anni per di più investe d'autore del libro della sua vita gli si è chiuso un cerchio ho vissuto l'emozione di una vita emozione che poi è stata amplificata quando ci è stato riconosciuto anche l'attestato di cittadinanza onoraria di mando a Rangoon riconoscimento che per noi ha un valore immenso
E quindi in conclusione la prima goccia riesce realmente ad avvicinare le persone le culture immondi questo nostro viaggio non ha fatto altro che confermare questi importanti premesse
E anzi le ha rese delle bellissime certezze
La prima goccia e questa è una grande lezione di Musa ci ricorda che la diversità non è mai limite ma sempre valore la prima voce a guardare una voce a coloro che non ce l'hanno e questa voce
Può essere spezzata dal pianto o amplificata dalla gioia ma il messaggio rimane sempre lo stesso che qui su questo nostro pianeta che abbiamo chiamato Terra nessuno è straniero
Le storie sono importanti raccontarle nel migliore dei modi una responsabilità narrativa per tutte quelle autrici quegli autori che si dimostrano degni di questo nome
Renderle universali poi una responsabilità morale per tutte quelle persone che attraverso la scrittura inseguono una rivoluzione io credo che raccontare oggi una storia del genere
Sia per di più farlo io nella forma di un romanzo con un linguaggio letterario sia un atto di resistenza
Ma è un atto di resistenza anche trovarsi in una sala prestigiosa come questa per ascoltare tutte quelle emozioni che sono figlie di una storia così significativa io vi ringrazio per l'ascolto e cedo la parola al protagonista di questa storia grazie
Poiché non so se mi sentite
Allora io vorrei innanzitutto ringraziare
Senatore Bertucci per averci dato questa possibilità di essere qui stasera
Vorrei ringraziare
Carlo
Per il fatto che
Per la possibilità che spero averci creduto vorrei dire quella parola perché credo la casa editrice serio ci ha creduto in questa storia
E avvenuto anche il modo di di
Di investire in questo quindi Carlo ti ringrazio per la compresenza anche ci credo
Che ringrazio Carlo Grasso Francesco Perrella
Per il discorso che fa concreto hai detto abbastanza quasi tutto
Io vorrei giocare solamente alcune parte però Francesco è netto hai detto tutto vorrei ringraziare presenti che sono in sala vedo qualcuno
Non vedo tutti trovino qualcuno anche persone che ci stanno seguendo indiretta
Sicuramente c'è qualcuno che ci sta seguendo vi ringrazio tutti
Innanzitutto io sono Musab vuoi perché non riconosce
Sono o colture è il protagonista di questo libro
Che come ha detto Francesco perfettamente
La storia di questo libro evidenziata
Da lontano e e sta arrivando anche l'onda
Quindi
Credo la storia del libro
Aiuterà
A tante persone quello che come stiamo facendo
Presentazione dopo la presentazione avvicinare persone annuncia avvicinare le culture
Io sono nato e cresciuto in Gambia in un piccolo villaggio che si chiama un manuale accettando prima Francesco
E in questo villaggio appena quasi mille abitanti da due genitori
Meravigliosi che mi hanno insegnato
Come affrontare la vita nel miglior modo nel senso senza guardare il colore della della pelle senza guardare
Il il negativo nel senso stare
Nella parte giusta pensare positivo
Io oggi vorrei ringraziare quei due genitori me
Ma immani massaia
Lamentato chiama molta come loro mi hanno insegnato mi hanno insegnato veramente diventare quello che sono oggi e vorrei ancora
Lei gli orari
La mia personalità ma anche quello che sto facendo giorno dopo giorno
Il viaggio
Verso Livia verso l'Italia è iniziato quando ho appena finito la scuola superiore
Non frequentava la scuola superiore incita il rendimento restavano al villaggio
E ad un certo punto deciso di partire perché inganni c'era la dittatura
Dini gli hai ragione dal due mila dal mille novecento novantaquattro alla due mila
Sedici
Quindi chiave era
Era un dittatore quindi era una detta era una dittatura militare
Non si poteva fare quasi niente e il mio sogno sin da piccolo da bambino era quello di tentare ancora
Organizzato quando ho pensato ho ragionato nella mia testa che non è il posto giusto per me nel senso per poter realizzare il mio sogno dovevo partire partire per andare dove non lo so Europa ero partito giusto per cercare una vita migliore ma dove non lo sapevo
Ero partito quando avevo diciassette anni affrontato un percorso di vita che oggi fosse di
Non ero consapevole direi quello che si trattava all'inizio
Ma in questo percorso ad un certo punto ho realizzato che non valeva la pena e rischiare la vita avevo diciassette anni ci poteva stare ma oggi sedici ore al giorno
Pensando a quelle telefonate che ho fatto mia madre ad un certo punto durante il viaggio
Pertile io ero partito perché lei stava il villaggio io io ero in gita
Se lei sapeva che stava per partire non mi lasciava partire
Però perché lei pensava in un'altra maniera io pensavo in altra maniera perché per lei
Avere un figlio accanto nonostante la povertà per lei era tutto io invece pensavano un'altra cosa quello di andare verso il mio sogno diventare avvocato di cercare di di fare il cambiamento per un mondo migliore
Quindi pensando che le telefonate lì
Ovvero ragionato che se avessi perso la mia vita in questo percorso venendo
In Italia mia madre non mi avrebbe mai perdonato però oggi per fortuna solo qui è continuo verso un mio percorso è continuo con la mia la mia lotta
Io quando sono arrivato in Italia
Il primo agosto che ho conosciuto vera il seminario
Siamo sbarcati
E in assassini Cilia Edo alla fine siamo
Siamo andati a Roma
Da Roma siamo arrivati a con con il pullman afferma seminari fermo lì era in un posto dove siamo stati Accolti da i suore persone che ci hanno che ci hanno aiutato a a non
A iniziare il nostro nuovo percorso in Italia
Quindi ringrazio anche loro per quella possibilità
Però mentre ero in questo costo
Avevano avuto la possibilità di fare il il volontariato tramite comuni del fermo illa
Il il piccolo la piccola città dove aveva io vado
Quindi la la possibilità di fare questo colle riarrestato a monte bacini del fatto l'espatrio sociale dei ragazzi dei ragazzi di Monte baci li ho conosciuti dopo
Il signore che troviamo qui davanti Marco Marchetti che considero come mio padre spirituale
Con Marco sembra sin dal primo giorno che siamo conosciuti eravamo un gruppo di residenti a Silvio rifugiati
Quanto già visto Marco ha detto ci ha fatto la domanda chi è può fare la il mediatore per poter comunicare con il gruppo eravamo in cinque i miei amici hanno subito un davanti somme
Abituali avevo avevo rispettarlo scelte euro ho iniziato unità ma dagli Luís ma non Lea considerato come il suo terzo figlio
A monte Pacini
Ma alla fine è stato e ancora come se fosse la mia seconda casa perché a monte Baccini
Respiravo quell'aria di del mio villaggio
Perché non le pagine a tante cose in comune come il mio villaggio
E quel posto lì
Era
Era meraviglioso rimane meraviglioso e anche fantastico per il fatto che ci sono vere dei ragazzi e le ragazze
Chiediamo che insegnano il vero amore ma soprattutto non con le parole con il con i gesti ma anche con il comportamento
Alle pagine o
Ho cercato di dare il il il meglio perché per me dare una mano agli altri soprattutto persone che hanno bisogno è una soddisfazione a Montevergine siamo riusciti a allenarci
Per verso un un percorso molto interessante e siamo riusciti a creare due squadre di calcio
La prima sorge Dream Monte bacini che è stato
Una squadra di ragazzi disabili con tre aiutanti rifugiati
E la seconda squadra che è nato due anni dopo la Serious
La Serious non debba agire
Che la squadra composta da quindi guidati richiedenti asilo ma anche i giovani del italiani aiutanti che fanno parte del gruppo
E in questo percorso regime sono cresciuto come come persona da ragazzo a un uomo e grazie a questa
Esperienza ho avuto la possibilità di di avere una un lavoro in fabbrica a Porto Sant'Elpidio un'altra città che non è tanto lontana
E in questa fabbrica anche ho avuto un bella un bel percorso preparato dall'Islam persone
Allo stesso momento nella stessa città ho avuto la la fortuna di conoscere una meravigliosa famiglia che mi hanno colto oggi vorrei dire qui perché credo questo discorso è molto importante per nel mio percorso
Perché Ho conosciuto una famiglia a Porto Sant'Elpidio
Da una nonna che mia colto però all'inizio perché il libro parla anche di questo perché volevamo mettere volevano mentre una condividere una storia
Positiva ma anche una storia
Vera che alla fine dobbiamo condividere delle cose che sono veramente importante
Quando conosciuto questa famiglia Porto Sant'Elpidio non Linda
Che oggi non c'è però rimane sempre nel nostro nei nostri cuori
Quando le figlie ma non che chiamo Marino Marina venditori Rossana venditori mi hanno detto che ci sta un ragazzo che sta cercando un possibile o quindi nel senso noi volevamo che questa questo ragazzo fa parte della famiglia
La prima la prima la prima sua reazione è stato che non voleva come dire
Una persona una una persona che straniera ma soprattutto se in nero questo lo dico oggi perché credo da quel giorno
Evidenziato una un percorso molto interessante e questo percorso è stato un lavoro di squadra abbiamo fatto insieme
Non è linda
Che considero oggi come la mia nonna che non assunto quando minor o quando ero cresciuto nel mio villaggio perché a mia nonna che era morta da da quando ero piccolo
Alla fine non la Linda le sue figlie sono riuscita convincerla
Dal due mila quindici abbiamo iniziato questo percorso sono diventato da uno sconosciuto al sesto in vigore
Perché non è linda e diventata quelle persone che ogni giorno che uscivo mi chiedeva a che ora torni che mangi quando mi presento la tua ragazza credo questo tutto questo è stato per il fatto all'inizio aveva un pregiudizio però alla fine
Aveva settantatré anni quando eravamo conosciuti
Non è Linda portando in tre anni e l'uscita a superare il giudizio quindi se non ci conosciamo io credo in un mondo che non ci conosciamo il pregiudizio vince
Però dobbiamo avere anni di coraggio
Anche la voglia di conoscere
Gli altri
Anche altre culture come ha detto Francesco prima Marco Marchetti missile trasmette questa cosa anche tramite la cartolina che la diversità
Non è solo non è un vantaggio
E non non è uno svantaggio è un è un valore e veramente un valore perché questa cosa ho ho vissuto questa cosa in famiglia
Che un una persona che aveva una certa età come in una linda e riuscita a superare il giudizio
A diventare una nonna per me e io diventare un sesto nel cuore credo è una missione per tutti
Per un per un mondo migliore e il libro se io posso dire solo due parole sul libro come la come è nato il libro
Come è nato come narra la storia
La storia infatti è nata
Il libro scusa è nato nella stanza di in Olanda
Nelle sere quando
Stavamo eravamo nello da una con la pandemia
Ero lì che avevo tanto tempo di ripensare di di valutare quello che voglio fare condivide la mia storia è stato sempre una scelta e era sempre una cosa che abbiamo sempre in mente
E quella quel momento Dini ha dato la possibilità di poter condivide la mia storia con gli altri
Avevo iniziato a scrivere le storie in italiano come hanno detto gli altri come Francesco
E la scelta di scrivere le storie in italiano è stata una una sfida anche per me stesso
E ho pensato che arriva arriverà a un certo punto alla nella lingua inglese però innanzitutto in un contesto dove vivevo
Aveva bisogno che la storia viene pubblicato in italiano in un contesto dove
Eravamo cingolo circondati da tanto pregiudizio come ho detto prima ma anche anche odio questo se lo dicono secche verso anche stranieri ma questo verso anche persone che vivono insieme e quindi quando ho iniziato a scrivere questa storia
Ad un certo punto ho avuto anche l'aiuto in famiglia da Rossana Dettori professoressa che mi ha dato una mano una grossa mano a correggere le cose drammaticamente prima di arrivare alla casa editrice esempio
Alla casa invece Zefiro che riconosciuto quell'incontro all'incontro riconosciuto Francesco modenesi
Io credo Francesco è stato quella persona che mancava
Nel mio percorso che poi verrà
Completare vince invece il cerchio perché Francesco da quando l'ho conosciuto
Non ha non ha preso un impegno questo come un impegno come venti ore di lavoro lo ha preso come un impegno morale c'ha messo il cuore come avete perfettamente io ero partito pochi giorni dopo e ci c'eravamo conosciuti
Invidio chiamata per quattro mesi per poter arrivare alla conclusione poté pubblicare il libro
Noi immaginavamo sempre come nei film dietro le scene io e Francesco abbiamo pianto insieme abbiamo sorriso insieme perché questa storia anche tanto dolore tanto dolore che
Lo abbiamo anche scoperte io l'ho scoperto perché ho vissuto in prima persona ma anche con stride con la storia da a casa che in una linda
Ma anche quando lo facevo con Luigi ma anche le persone che hanno letto il libro quando ci dicono quello che di mozioni che hanno trovato in termini e io ringrazio lui per il cuore ci ha messo dell'invece ci ha messo perché persone come lui ce ne stanno veramente poche
Per questo lo ringrazio perché se lo merita
Io no il fatto che volevo condividere la mia storia
E in questo mondo perché credo che il mondo ha bisogno di storico sentire
Quando ereditaria frequentavo anche le scuole i ragazzi spesso perché io credo i ragazzi sono il futuro dobbiamo anche dialogare stesso con i ragazzi con le scuole portano lavoro
E cercando di fagli capire che il futuro dipende da loro e loro devono fare il cambiamento
E credo condividere le storie positivi vaste le storie vere perché io nella televisione non a me non piace guardare la televisione spesso però vedo tante cose la televisione che non sono storie vere ai ragazzi alle scuole di lo stesso quando avete la possibilità di incontrare una persona che avrebbe qualsiasi dubbio
Cercare di vedere se potete fare Undiano cosiddetto diede la curiosità perché ho sentito dire oppure anche crede da quello che vediamo per la televisione credo che non è non è sufficiente
E credo per vivere in un mondo migliore dobbiamo ognuno deve fare il suo il suo passo il fenomeno immigratorio esisteva esista oggi esisterà per sempre però come possiamo affonda io credo dobbiamo cercare di di coinvolgere ma anche protagonisti di queste storie e di poter dialogare per poter capire condividere meglio insieme perché la presenza del Che però se non riusciamo a insegnarci
Come poter vivere meglio insieme credo non avremmo un un mondo migliore insieme io questa parola che mi che mi dice
A stendere mio padre lo porto sempre dietro
Perché mio padre e quelle persone che è usato ma non fa non oggi non fa non non c'è solo i vestiti ma
E riesce a cucire ma anche il tessuto sociale
Quindi mio padre mi diceva quanto fine bene agli altri dietro paga anche in vita tramite i tuoi figli questo esiste anche nella dialetto mandingo e io credo in questo oggi in questo percorso ho conosciuto persone meravigliose persone che mi hanno voluto tanto bene
Ogni volta che vedo una persona che mi
Una persona che mi fa del bene e mi vuole ebbene io penso ai miei genitori credo è stato il loro merito è insegnare questo
E per poter condivide anche gli altri io penso quello che stiamo facendo oggi arrivare qui parlare di questo argomento
Come ha detto Francesco prima è un atto di resistenza
E credo essere quindi al Senato per me è un onore è un gran piacere invece le enorme ma anche un atto dell'esistenza io mi fermo qui ringrazio tutti
Se ci sta anche altre cose dei da da dire intervengo ma per legge non deporre anche parlare della della presenza attuale dove sono sono in Svezia in collegamento come avete detto prima
Sono quindi sono partito dall'Italia
Durante presente seguire i miei sogni ma questo non toglie come dicevamo Marina spesso sono anche metà sanno italiano questo conseguente viene il dialetto come ha detto Francesco ovviamente non Parnaso Italiano parlo anche il marchigiano
Continuo questo percorso ma l'Italia sempre dentro di me
Continuano con il con la nostra storia con il nostro libro di fare un cambiamento credo che siamo facendo una storia bella e credo che il mondo ha bisogno dei libri così ha bisogno delle storie positive
Grazie a tutti
Sono io scusate quindi
Insomma io ringraziare musa Francesco
Carlo al nostro editore naturalmente tutti coloro che sono qui e coloro che ci stanno ascoltando questa presentazione rimarrà nell'archivio del Senato del questore
è un atto di grande rilievo di i due interventi quello di Francesco Moglia Nesci e quello di muso ad Arbore si sono conclusi
Rivendicando in questo lavoro che hanno fatto insieme
Un atto di resistenza e questo è molto significativo
Certamente è un atto di la resistenza contro l'indifferenza
Contro il senso comune che molto spesso diventa
Un cinismo
Opprimente
Rigorista
E di un atto di resistenza che vuole in realtà generare generare valori generare partecipazione a generare solidarietà che sono i sentimenti che sono i principi che non solo stanno alla base della nostra Costituzione la Costituzione
Italiana e quindi della nostra De Marco Democrazia ma sono anche il sentimento più profondo che distingue
L'umanità quello che noi siamo leggendo questo libro e poi ascoltando le parole di Di Francesco e di Musa
E io ho pensato molto ampio
A quello che che accade sempre quotidianamente in ogni momento in in un in territori e impartite al mondo che non sono affatto lontani da noi non viviamo un tempo quello della globalizzazione quello dei della rivoluzione digitale quello dei telefoni cellulari in cui siamo sempre perennemente connessi che quindi il mondo che un tempo sembrava lontana in realtà il mondo che ci appartiene ovunque esso sia
In particolare ci appartengono per
Millenarie destinazioni che si incrociano e storie di popolazioni che si incrociano i destini di un mondo che anche geograficamente cioè vicino quello quello dell'Africa Europa e Africa sono
Un un tutt'uno in un in in un tempo
E che risale a milioni di anni fa erano forse la la loro stesso continente poi sono diventati due continenti distinti ma in realtà sono uniti da un destino comune io credo molto in questo le nostre popolazioni sono unite da un destino comune noi do dovremmo questo rivendicarlo non viverlo come un ostacolo oppure qualcosa che che il che ci fa paura ma invece rivendicarlo come una grande opportunità con l'orgoglio appunto di vivere
Di vivere insieme
L'Africa un continente
Che tutti tutti quelli che lo hanno visitato
Francesco voglia Nesi Carlo pagliacci sono cittadini un orari di mando aggraziata annusa
E e quindi voi parlate sicuramente come comma maggiore cognizione di causa del sottoscritto però tutti coloro che descrivono
L'Africa la descrivono come una terra bellissima meravigliosa Ciccio e tanta letteratura che parla del Mar da del mal d'Africa molto spesso è una letteratura che però è stata scritta dai colonialisti da coloro che l'Africa l'hanno hanno sfruttata l'anno
L'anno depredata e rapinata quelle carte geografiche a cui faceva riferimento Francesco voi amici nel suo
Intervento quelle del continente africano sono sono sono Car sono confini di un continente
Che per sono stati tracciati dai
Dai padroni europei durante il colonialismo con
Comma con le squadre sono confini innaturali che sono frutto appunto ancora oggi
Nonostante la decolonizzazione l'autonomia conquistata negli anni Sessanta del Novecento ai Paesi africani però sono figli di una storia appunto di De predazione l'Europa non ha mai fatto i conti con quella storia
Oggi ancora non fa i conti se è vero che non è capace di avere con l'Africa delle
Politiche di partecipazione da pari a pari oggi l'Africa e ancora un continente soggetto a un nuovo un nuovo colonialismo da da da da dai grandi di delle grandi potenze che si affacciano con un tempo si affacciava all'Africa all'Europa oltre oltre oggi si affacciano altre altre Grandi potenze con istinti neo coloniali di depredazioni nei confronti delle grandi risorse che l'Africa
Custodisce che sono decisive per lo lo lo sviluppo della della umanità I non è un caso che sia il continente dove ci sono più conflitti
Dove c'è più sofferenza dove ci sono più dittature dove ci dove dove ci sono più guerre più carestie più violenze e purtroppo è anche il continente che paga più di tutti un modello di sviluppo
Ingiusto iniquo una
Un incubo del modello economico fu fondato sulla continui su un continuo
Sviluppo che non non ha fatto i conti con la sostenibilità innanzitutto quella ambientale quindi al continente che più vive sulla propria pelle i cambiamenti climatici così violenti radicali e quindi la un deserto che sempre più si si amplia zone che appunto diventano sempre più deserti che il paese da cui proviene musa
Cambia un Paese che sta subito subito sotto la la zona subsahariana
E però noi sappiamo quanto appunto il deserto conquisti terreno portando con sé morte carestia povertà violentissimi conflitti geopolitici che dentro il Continente africano si sommano si moltiplicano e portano poi ha dei fenomeni migratori che sono sono epocali che non non sono occasionali ma che sono invece strutturali e con i quali noi abbiamo il dovere di fare i conti
Per fare in modo di far sì che e questi fenomeni migratori che ci riguardano come con con tutta evidenza non potrebbe che essere così
Vengano invece da da dai Paesi più più più ricchi contati innanzitutto secondo il principio di solidarietà che noi dobbiamo a un continente alcune popolazioni
Che se vivono queste condizioni difficoltà innanzitutto e per le storture appunto di un modello economico che abbiamo imposto molto spesso con con la violenza non siamo innocenti di fronte a quello che accade e dobbiamo come come europei come Paesi cosiddetti occidentali
Farci carico di quello che accade non possiamo essere indifferenti l'ultima cosa che possiamo fare pensare di risolvere il fenomeno
Migratorio pagando alcuni paesi per impedire a popolazioni intere legittimamente di migrare le migrazioni sono un diritto io su questo voglio dire questo perché era una volta sono trovato una volta nel nel
Nelle mie funzioni di parlamentare
E anche di membro dell'Unione interparlamentare e del Consiglio d'Europa a dover fare
Su questo delle discussioni di fronte ad alcuni che negavano il diritto alla migrazione la migrazione un diritto fondamentale dell'uomo da sempre
Noi siamo una popolazione di migranti
E abbiamo rivendicato questo diritto nel nel momento più difficile della nostra storia abbiamo ancora oggi una migrazione enorme da una parte all'altra del nostro paese c'è tantissima migrazione da da una parte all'altra anche del del dell'Europa
Dobbiamo avere un governo Dem democratico delle migrazioni dobbiamo innanzitutto riconoscere il diritto all'emigrazione
E dobbiamo riconoscere il diritto a chi fugge dalle carestie e quindi dagli sconvolgimenti ambientali e climatici
Di chi fugge invece da dittature da persecuzioni e quindi dagli sconvolgimenti legati a alle guerre alle guerre intestine alle guerre civili il diritto sancito dalla nostra Costituzione a vedere riconosciuto loro
Lo status di rifugiato con tutto quello che ne consegue status giuridico fondamentale che è alla base di qualunque Democrazia e per cui noi riconosciamo come la Repubblica italiana a coloro che non vedono riconosciuto il diritto a a alla democrazia alla libertà appunto lo status di rifugiato per poter avere nel nostro Paese
I diritti che sono stati negati nel paese nel paese di di provenienza penso a questo quando leggo questo libro questo un libro che racconta una storia
Felice il volto di bussa il il questo diario che attraverso il lavoro di Francesco attraverso il lavoro di Editore di Carlo paia Di Carlo Pagliacci noi possiamo leggere
Diario di un ragazzo che riuscito dal Gambia attacca la verso sofferenza gigantesche
Ad arrivare nel nostro paese e poi a raggiungere un altro paese in Europa la la Svezia io Soda Francesco chiedeva Francesco quale fosse anche la volontà di di di Moussa che appunto Francesco mi raccontava Musa ci raccontava che sta studiando giurisprudenza per diventare avvocato e per tornare in in Gambia Amman Duarte in Gambia
Per essere un da avvocato io penso questo sì al suo spiccio e la sua speranza anche il parte di una della storia collettiva del suo del suo Paese con tutto quello che che ha che ha imparato in Italia e adesso il
In Svezia
La storia di
La storia di Moussa è una storia però molto differente dalla storia di migliaia e di migliaia di persone che non ce l'
Hanno fatto
Io ho visitato un centro di accoglienza
Qualche settimana fa
Nel nostro Paese a a a a Cutro
Pochi giorni dopo uno dei fra de de uno dei naufragi più drammatici nella storia delle migrazioni
E devo dire
Con con commozione
Con una commozione norme da parte da parte mia ricordo di aver incontrato i familiari
Che in quel naufragio avevano perso
Tutto avevano perso figli di pochi anni del loro compagni e i loro compagni e che pagavano per cui nel centro di accoglienza
Senza più nulla capacità di pensare a nient'altro che a quella quel Dell'Acqua quell'atrocità
Della perdita aver vissuto scio scivolare dalle proprie mani
Una compagna
Incinta aver visto scivolare delle proprie mani una madre o un padre un figlio di pochi anni ecco
E delle norme un'enormità del rispetto alla quale noi non possiamo dire nulla non possiamo avere nessuna cognizione di di causa
è un'enormità che essi che un destino atroce
Che ogni giorno
Viene vissuto su barconi che ogni giorno solcano il Mediterraneo
Tra il due mila quattordici e il due mila ventidue nel Mediterraneo
Ci sono state almeno ventisei mila morti morti accertati
Il Mediterraneo che è un mare bellissimo e meraviglioso che noi conosciamo il Mare Nostrum degli antichi
è diventato in questi anni un mare di morte e se è diventato un mare di morte perché a un certo punto è stato deciso anche di smantellare le missioni
Di salvataggio in mare come ad esempio l'ammissione Mare Nostrum che è un grande vanto del nostro paese e io sono orgoglioso da parlamentare
Di aver sostenuto quella missione l'ammissione che all'indomani
Del naufragio di Lampedusa nell'ottobre del due mila tredici il Governo italiano dando una lezione all'Europa a bordo volle inizialmente con le sue sole forze varare
Affermando un principio di umanità fondamentale tutte le persone che sono in mare vanno
Vanno salvate
è un principio per il quale lottiamo oggi su quella mi quella missione
Non c'è più oggi e abbiamo e anche per questo il mar Mediterraneo nove
Oggi più che mai un mare di di morte noi reclamiamo invece una missione italiana soprattutto una missione europea una missione internazionale di salvataggio nel Mediterraneo
Reclamiamo poi per il nostro
Paese delle politiche di integrazione di inclusione
Sono state smantellate
Politiche di accoglienza diffusa utilizzando delle delle parole che sono improprie nella scorsa legislatura i decreti cosiddetti sicurezza con la sicurezza non avevano nulla a che fare
Perché impedivano a coloro che che che noi stavamo accogliendo in virtù del loro status di fuggitivi da guerre carestie di aprire appunto uno status di cittadinanza e invece impedendo questo Vieri cacciavano nelle mani dei trafficanti della criminalità organizzata del nostro nel nostro Paese
Igli e quindi aumentando anche l'insicurezza e l'illegalità noi abbiamo bisogno
Di nuove politiche di cittadinanza la legge sulla cittadinanza nel nel nostro Paese risale al di Ennio tra il mille novecentonovantuno e mille novecentonovantadue più volte abbiamo provato a ad approvare delle leggi per la cittadinanza per l'inclusione per l'accoglienza alcune le abbiamo anche approvate ma il fatto che il nostro Paese non ci sia una legge che permette a chi studia ai bambini e alle bambine che sono italiani che che hanno completato cicli scolastici
Il che quindi hanno studiato dal nostro Paese di essere italiani è veramente una grande vergogna che noi ci portiamo ci portiamo dietro che impedisce che impedisce a più di un milione
Di ragazze e di ragazzi nel nostro Paese che sono a tutti gli effetti italiani di poter essere appunto italiane anche dal punto di vista della propria carta di identità e dei documenti di riconoscimento
Dico questo carte di identità ieri e documenti di riconoscimento perché c'è un passaggio di questo libro A pagina centotrentotto che Krupp che conclude il capitolo numero diciotto in cui Musa con le parole con la scritta delle parole la scrittura di Francesco dice
Portavo quei fogli stampati sempre con me
Quei fogli stampati sono i venti fogli che racchiudono il diario di Musa
Quel diario scritto durante la pandemia di notte durante il Covi sono venti fogli che racchiudono la storia di Musa che è racchiusa in questo libro la prima la prima goccia la goccia della star che i da inizio
La prima di tante poiché arriveranno alla stagione delle piogge nel Gambia
Dice a muso portavo quei fogli stampati sempre con me ovunque andassimo
Li tenevo in tasca come un documento di riconoscimento documento di riconoscimento che Musa non aveva se non la sua storia
Il suo sentimento la volontà di reclamare la propria cittadinanza di cittadino africano nel nostro territorio italiana nel nostro territorio europeo
Sarebbe stato bello continuano le parole di Musa un giorno custodirli tra le pagine del libro che avrebbero potuto ispirare
Quel documento di riconoscimento e il documento di riconoscimento che lega tutta l'umanità
Lega noi lega Musa lega le migliaia di persone che che che partono
O dalla Siria dal o dalla dall'Afghanistan attraverso la la rotta del Mediterraneo centrale oppure appunto dal dal Corno d'Africa oppure dal sub dal subissare allora o dal Sindaco da da da da
Dal Sahara dal dal dal Senegal o dal dal Gambia o dal Mali
Che reclama un diritto di cittadinanza un diritto a de sinistra ad esistere a costruire la propria la la propria vita un diritto anche alla felicità io devo dire che leggendo queste parole di Musa
Ho pensato a ad un'altra storia una storia drammatica e straziante
Che noi abbiamo conosciuto attraverso il lavoro di una ricercatrice italiana
Una ricercatrice italiana che ha deciso un'antropologa
Che ha deciso che
Che fosse giusto dare
Un nome
A a a due anni migrante
Morto in mare è un riconoscimento ad ognuno dei corpi dei migranti che sono stati ritrovati sul fondo del Mediterraneo
Grazie al lavoro di questa ricercatrice
Abbiamo scoperto una storia meravigliosa anche se straziante
La storia di un ragazzo di pochi anni
Partito dal Mali
E che era riuscito come musa a raggiungere la Libia e ad imbarcarsi
Per raggiungere l'Europa
La sua barca fatto naufragio e in uno dei o no no Francini
Più drammatici anche quello nel nell'aprile del due mila quindici lo ricordo quel naufragio perché fu uno di quelli che costrinse
Il Consiglio d'Europa ad occuparsi di migrazione ad occuparsi di di Dino fragili ad occuparci del ad occuparsi dell'enormità di quello che stava accadendo
In quel naufragio dove ha perso la vita quasi mille persone
C'era anche un un una un adolescente un bambino stato recuperato quel corpo
Con addosso i vestiti in particolare con addosso una una piccola giacca di bambino di adolescente ed era cucita dentro quella giacca la cosa più importante è che quel bambino pensavo di avere con sé la sua pagella scolastica i suoi voti tutto otto
Sappiamo che che da ragazzi da bambini mettiamo di nostri studi tutto quello che a cui teniamo e c'era quella pagella con i voti scritti in lingua francese matematica
Letteratura
I quella pro quella pagella era cucita io mi immagino anche i genitori la mamma che abbia cogito cucito quella pagella dentro
La giacca di quel bambino e mi immagino anche quella quella mamma con il padre quei nonni che che accompagnando quel bambino ancora in viaggio pazzesco o magari che lo hanno accompagnato addirittura che magari erano con lui dentro la la barca abbiano pensato che nel momento in cui quel bambino sarebbe arrivato in Europa
Un funzionario europeo perdendolo e vedendo quella pagella avrebbe detto che quel bambino aveva
In virtù di quel documento di riconoscimento il diritto a costruire sì
Una una storia una felicità nel nuovo mondo che avrebbe raggiunto quel bambino no mondo non ha mai raggiunto non hanno raggiunto neanche i bambini che magari a differenza sua
Non avevano potuto studiare ma che allo stesso modo avevano diritto
A costruirsi una vita ad una felicità ad una ad a vere essi stessi una una famiglia ecco penso che questa storia felice invece di Musatti Francesco ci ha raccontato
Sì è il riscatto per per quella pagella che nessuno ha ha visto e che noi oggi però conosciamo se riscatto per quelle migliaia e migliaia di persone
Che sono sul fondo del mediterranea e quella stessa storia di riscatto che ci che reclama anche un impegno da parte chi di di di chi a dei ruoli istituzionali io mi sono sempre battuto da parlamentare
Per fare in modo che ci fossero politiche di integrazione e di inclusione
Perché ci fosse il Mediterraneo ci fosse un Mediterraneo missioni di salvataggio
Perché ci fossero atti politici per fare in modo
Che la l'Europa non tradisca mai se stessa
E l'Italia non tradisca mai se stessi
Cecchi non tradisce questi valori di umanità che sono valori politici fondamentali
Chi ogni giorno fa volontariato si batte per progetti concreti di integrazione e di inclusione che hanno permesso a Musa di
Diventare a tutti gli effetti
Cittadino italiano a prescindere dai documenti a a conoscere così bene la nostra lingua a scrivere questa storia condivisa
Uno di questi progetti di cui nove i fermani andiamo orgogliosi è quello della fattoria sociale di Monte Pacini sono molto contento che ci sia qui oggi Marco Marchetti il fermano le Marche sono un territorio che hanno vissuto sulla sulla propria pelle che una sul la propria identità che un'identità di solidarietà e di accoglienza alcuni eventi traumatici
Di violenza traumatica
Di razzismo
Penso a
Alla morte in questi giorni di sette anni fa di Emmanuel
A ridosso delle mura di Fermo penso poi anche ad una sparatoria che nel febbraio del due mila diciotto
Fu indirizzata a ad alcuni migranti che circolavano nel che che passi che camminavano nel centro storico di Macerata e che vede contro cui venne puntata una una pistola
Per il colore della propria pelle una pistola che per fortuna non non produsse morte ma che venne puntata appunto con un istinto
Di di di di di punire con un istinto razzista e razziale il razzismo attecchisce soprattutto ogni volta che noi non lo denunciamo abbiamo il dovere di denunciarlo ogni volta esso sì ma
I testi nei casi più eclatanti
Come quelli che abbiamo citato o anche nei casi apparentemente insignificanti ma che invece possano appunto laddove si mescolano all'indifferenza dal cinismo
Generare quella quella quell'oscurità della ragione che ha portato
A discriminazione violenza odio e normi sofferenze che noi abbiamo
Saputo riconquistare con la forza della civiltà che oggi essa stessa un atto di resistenza questo libro vuole testimoniare grazie a tutti voi
Moussa appresto ci aspettiamo presto in Italia speriamo molto presto di poterci conoscere di persona grazie a Francesco Moglia Nisi grazie a bus ad Arbore grazie Carlo
Carlo Pagliacci a tutti coloro che hanno presenziato a questa a questa presentazione questo libro che si intitola la prima goccia ed è edito da Zefiro grazie al Senato della Repubblica e a tutti voi a presto