Presentazione del libro a cura Roberto Morozzo della Rocca "Fare Pace. La Comunità di Sant'Egidio negli scenari internazionali"

Autorità onorevoli colleghi signore e signori
La Camera dei deputati e lieta di ospitare questa sera
La presentazione del bel volume
Fare pace
In cui si traccia un bilancio dell'attività svolta in ogni parte del mondo dalla Comunità di Sant'Egidio negli ultimi vent'anni
è la storia
Di un miracolo dell'impegno quotidiano della sede di tanti uomini e tante donne che hanno saputo far ridere e comunicare
Il messaggio evangelico facendosi carico della più nobile impegnativa sfida del mondo contemporaneo
La ricerca della pace
Come strumento della lotta alla povertà
Non è un caso che a partire dalla crisi del Mozambico
L'Africa sia stata e sia tuttora
Al centro dell'azione della Comunità di Sant'Egidio
Il cosiddetto continente dimenticato devastata dalle guerre dall'epidemia
è diventato il laboratorio di una missione di pace che non si è mai arresa alla logica della rassegnazione e della disperazione
Ma per esempio non va mica uno può dare la misura
Dell'entità per la posta in gioco mai come in questo caso risulta inequivocabile il linguaggio dei numeri
Quindici anni di pace hanno permesso al Paese africano di aumentare sei volte il PD e di dimezzare la mortalità infantile al di sotto dei cinque anni
In questa
Come in altre vicende similari
La Comunità di Sant'Egidio ha dimostrato con i fatti
Come la guerra sia la madre di tutte le povertà e come sia necessario seguendo la lezione di Papa Giovanni ventitreesimo cercare quello che unisce emettere la parte quello che divide
Il duplice assunto che ispira Sant'Egidio e molto semplice quasi disarmante
La pace è sempre possibile
La guerra è sempre la soluzione peggiore
Coerentemente le iniziative della comunità si sono svolte attraverso due modalità fondamentali
Dialogo ad oltranza
Per ricostruire la fiducia tra le parti in conflitto e far maturare la comune volontà dell'accordo
E ricomposizione delle fratture
Nella proposta di una convincente architettura del futuro comune
Che consenta il passaggio dal conflitto armato al confronto politico
Dal Mozambico al Guatemala dall'Algeria al Burundi dall'Albania e dal Kosovo alla Liberia che alla Costa d'Avorio
I volontari di Sant'Egidio hanno dato prova di quanto potere
Possa vere chi non ha potere
Di quale forza straordinaria
Abbia il disinteresse assoluto rispetto a qualsiasi pur legittimo tornaconto politico ed economico
Nella liberalizzazione dei rapporti internazionali sin qui tra la fine della guerra fredda
La Comunità di Sant'Egidio accolto le nuove opportunità
Che si aprivano ad un'azione diplomatica non tradizionale
Avulsa non solo dalle contrapposizioni derivanti dai blocchi ideologici
Ma anche dagli interessi nazionali dettati dalla geopolitica
Su questa base
Netta della globalizzazione è stato affrontato nell'ottica di una maggiore responsabilizzazione dei singoli individui
E dei singoli popoli
Rispetto ad est sì ma dell'umanità
Anche perché grazie al prefetto il religioso
Non hanno avuto Presa le suggestioni della fine della storia
E della pace universale a buon mercato
Nell'introduzione a questo volume
Il fondatore della comunità al professor Andrea Riccardi
Rifiuti infatti l'etichetta di pacifista
E il suo movimento
E chi preferisce il termine pacificatore
Affermando che la pace è una passione
Non una professione
Nulla di più lontana dal sentire di Sant'Egidio del pacifismo da salotto o da corteo
Che troppo spesso offuscato tante coscienze anche tra le più nobili
Il messaggio che viene Trastevere insomma quello di un'assunzione diretta di iniziativa e di responsabilità
Che privilegia il fare rispetto al parlare
Il calarsi nella realtà
Piuttosto che la declamazione di principi
A ben vedere
La Comunità di Sant'Egidio e non ha fatto altro che proiettare a livello internazionale
Quella scelta che aveva maturata sin dalla nascita nella Roma del mille novecentosessantotto
Scelta di donarsi agli altri di rivolgersi ai poveri come amici in Cristo
E prendersi cura degli emarginati vecchi e nuovi della nostra società
Negli anni in cui i veleni ideologici contagiava mi giovani
E violentavano finanche alla violenza terroristica
Nel gruppo di liceali
Esercitare
Riusciva a sottrarsi al richiamo dell'estremismo
Che si dedicava nel corpo alla testimonianza dell'amore verso il prossimo
C'è indubbiamente dietro questa speranza
Tutta la ricchezza della lesione evangelica e tutta la vocazione ecumenica del cattolicesimo
Ma credo che difficilmente la comunità
Avrebbe raggiunto gli attuali risultati
Senza il decisivo incontro per la straordinaria personalità di Papa Giovanni Paolo secondo
Da qui sono matti gli incontri internazionali diessini si
Per il dialogo interreligioso
In una sua celebra locuzione i membri della comunità che ormai risale a trent'anni fa
Papa Wojtyla né conversavate caratteristiche in tre esse
Speranza
Solidarietà spiritualità
In tempi non sospetti
Ben prima delle teorizzazione sullo scontro tra civiltà
Non sfuggiva agli uomini alle donne di Sant'Egidio l'importanza per i popoli della religione
Che non poteva essere confinata fatto privato
Con un certo laicismo
Che
Non ha nulla a che vedere con la laicità
Avrebbe voluto
E che tuttavia
Non doveva mai la religione
Essere strumentalizzata per ragioni politiche
Lungi dall'essere una divisione moderna della concessione della religione come strumento Borrelli
La testimonianza della fede diventi invece una forza di legittimatio la morale
Da valorizzare nella dimensione del dialogo e del reciproco rispetto
Perché ciascun popolo
Possa riconoscersi su una base di pari dignità
Mi sembra significativo al riguardo che molti dei protagonisti delle iniziative della comunità
Siano storici di formazione di professione
Che hanno riversato nella loro attività no la capacità di analizzare comprendere
I singoli contesti e di cogliere il fattore umano
Che risulta determinante nella scelta tra la via della Pace
Ne è scaturito una vera e propria scuola di mediatori internazionali di facilitatori d'intesa
Di promotori di colloqui al di sopra delle parti
La cui credibilità si è via via cresciuta
Grazie alle armi dell'amicizia del dialogo della flessibilità
Anche come presidente di un'Assemblea parlamentare di un Paese del G otto
Ritengo che la comunità internazionale
Debba essere grata questo ordine attuazione
Per la sua instancabile azioni di pace e debba sostenere le iniziative umanitarie
Con sempre maggior convinzione
Penso non solo il processo di pace di riconciliazione
Manca la campagna
Promossa insieme all'Associazione Nessuno tocchi Caino
Che acconto togliere cento e l'approvazione da parte delle Nazioni Unite della moratoria universale della pena capitale
In cui il Governo italiano è stato attore determinante
Pensa all'impegno profuso nella lotta all'AIDS in Africa
Grazie al Programma idrico
In cui per la prima volta la prevenzione si convoca la terapia
Penso infine anche all'appello
A tutti i parlamentari italiani in vista del dibattito sulla riforma della cittadinanza
Perché si è introdotta nella nostra legislazione dello ius soli
Per i bambini che nascono in Italia
E sono destinati
Ad essere parte non secondaria
Del futuro del nostro Paese
La Comunità di Sant'Egidio concludendo
Si è dunque rilevante in oltre quaranta anni critica
Una riserva di energie morale per l'Italia
In quanto soggetto pacificatore e non pacifista
In grado di affrontare con successo la nuova complessa realtà internazionale
Per questo
Rappresenta un patrimonio spirituale
Del nostro essere testimone di una umanità
Che nonostante tutto non rinuncia credendo di poter essere domani
Migliore di quello che oggi
Signor Presidente la Camera o
Sta spicca
CISL ex chance grazie Fitto Cois voi beneducato ha finito di dire Presidente Fini
Come certamente Sant'Egidio possa davvero essere considerata diciamo così una internazionale di comunità cristiane al servizio della pace
Sono vent'anni e in questi vent'anni di lavoro le attività in tutto il mondo Sant'Egidio ha dato contributi importanti in
Regioni
Delicate per la stabilità del mondo e per la pace dal Mozambico all'Algeria dai Balcani ai Paesi dell'Africa subsahariana
Sant'Egidio e davvero come
Folletto nelle parole di Andrea Riccardi ha dimostrato di essere davvero una forza debole
Molto forte ma proprio forte perché opera attraverso il dialogo opera attraverso una cultura storica e politica una flessibilità necessaria dei azioni che sono poste in essere sono azioni
Umanitarie e al tempo stesso prova di una grande solidarietà per tutte le vittime del vittime della violenza delle violazioni di diritti umani le vittime della guerra
Credo che davvero questo modo di operare di Sant'Egidio esprima un modello
Le cui caratteristiche principali sono a mio avviso l'amicizia e l'arte e più nobile dalla diplomazia
Sintonizzarsi in profondità sulle ragioni di un conflitto
Per trasformare quello che prima era un combattente in un interlocutore politico ed è un esercizio difficile anzi difficilissimo che spesso la diplomazia
Si trova a compiere
Vi è quindi direi quest'aspetto motivazionale che poi
Ha un fondamento profondamente evangelico che guida
La strada la rotta
Di Sant'Egidio noi collaboriamo molto fruttuosamente con Sant'Egidio la Farnesina rispetta ovviamente l'autonomia di azione di ruoli di funzioni
Ma abbiamo deciso di lavorare insieme proprio per arrivare a finalizzare un'intesa
Le intese si concludono tra il Ministero degli esteri e attori perché hanno una rilevanza è un peso internazionale non necessariamente attori statali
Abbiamo ritenuto
Che un'intesa globale tra Ministero degli esteri e comunitari Sant'Egidio debba essere ricercata e stiamo lavorando per finalizzare la e ovviamente
Speriamo di concludere questo lavoro in tempi rapidi
Abbiamo collaborazioni dicevo importanti come Ministero degli esteri certamente
Per citarne solamente alcune quei processi di mediazione della pace
Ricordiamo il caso del Mozambico dove ancora
Tutti ci riconoscono come sistema Italia un ruolo fondamentale nel raggiungimento di un accordo che porto alla pace
Più in generale quell'impegno per l'Africa cui il Presidente Fini ha fatto riferimento che va dall'impegno nella materia sanitaria nella salute delle comunità più vulnerabili meno fortunate alla lotta
Alla i DS pensata i progetti che ovviamente noi incoraggiamo fortemente
Per la registrazione anagrafica dei bambini noi diamo un'identità a milioni di bambini africani che non hanno semplicemente un'identità perché la loro nascita non esiste non era registrato questo lavoro
è di fondamentale importanza quando non viene meno l'identità di coloro che nascono come si può pensare di stabilizzare quella società
Ma
Altre attività ci hanno visti lavorare insieme ricordo per esempio quell'ultima direi straordinaria esperienza di dialogo o interculturale e interreligioso che sperimenta mo'con l'Indonesia un grande Paese il più grande Paese al mondo a popolazione
Musulmana
Col quale nel due mila nove alla Farnesina cinque entrammo
E insieme al Sant'Egidio lanciammo mettemmo le basi per un dialogo strutturato che ancora continua anche con il nuovo Governo dell'Indonesia che ha
Sostituito quello che incontrammo lo scorso anno
Presidente Fini ha ricordato la battaglia contro la pena di morte su cui continueremo
Ma voglio come ultimo esempio ricordare
Quella
Sforzo comune per difendere i diritti dei cristiani nel mondo
Abbiamo sollevato questo tema in Europa lo abbiamo sollevato più volte ci proponiamo di portarlo all'attenzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite non è più il tempo dell'inerzia del silenzio quando le comunità cristiane in molti Paesi del mondo vengono negate private anche del loro diritto
Più elementare di esprimere la loro religione il loro credo avvengono nel vero senso della parola perseguitate come abbiamo visto e
Ancora una volta su questo lavoriamo insieme
Io penso quindi che si possa dire
Che esista uno spirito profondamente italiano ci prepariamo a celebrare il centocinquantesimo anno dell'Unità d'Italia
Ma forse
Tra gli elementi che
Occorrerà mettere in luce è proprio un'anima italiana uno spirito italiano che cerca ciò che unisce
Il capirsi reciproco e quindi
La pace
è un approccio ispirato non ad una logica di imposizione della mia ricetta sulla tua ma
Alla comprensione reciproca e quindi al dialogo e al rispetto degli altri
Io credo che
Creare la fiducia sia molto più importante che prospettare una soluzione e dire questa è la mia soluzione questo è il mio ma bello ti aiuto a seguire il mio modello io preferisco dire capiamoci vediamo qual è il punto d'incontro sul quale arrivare
Mi permetto di dire che questo è proprio lo spirito che anima
Tutti di contingenti civili e militari che operano sotto la bandiera dell'Italia nelle aree di crisi in tutto il mondo modello che viene riconosciuto che fa
Dei nostri soldati e dei nostri operatori civili dei veri operatori di pace che come tali sono riconosciuti direi anzitutto
Dalle comunità dalle popolazioni civili
E quindi possiamo forse dire che oggi per fare pace come dice il libero cambia nella prospettiva di un mondo che sta cambiando e pace vuol dire a mio avviso sempre di più un bene comune ma anche una responsabilità
Collettiva che si deve condividere ci sono degli spunti degli spunti chiave di questa nuova dottrina della pace nel ventunesimo secolo
Il primo luogo certamente non c'è pace senza sicurezza e stabilità
La stabilità economica ma anche la sicurezza in senso proprio e noi cerchiamo ad esempio
Di garantire
In Afghanistan una cornice di sicurezza per stabilizzare il Paese per portare quindi una pace duratura
Ma non c'è pace neanche senza un approccio coordinato tra tutti gli interventi che si debbono adottare
Ma anche tra tutti gli attori interna tali voi vedete come sempre di più le missioni di pace tendono a coinvolgere a differenza di quanto avveniva anche in un recente passato
Tutti gli attori internazionali dalle Nazioni Unite all'Unione europea
Dalla NATO a quei grandi attori regionali che si stanno mostrando sempre più responsabili penso all'Unione africana questo è il nuovo multilateralismo che ci unisce sempre di più quando la dottrina del Presidente Obama a posto questo tema come metodo di approccio alle grandi sfide internazionali seguendo quindi un approccio tra di sì orale che l'Unione europea aveva a mio avviso da sempre considerato come l'approccio ottimale
Ma voglio dire che non c'è neanche
Pace senza il rispetto della persona umana
La dignità della persona i diritti fondamentali dell'essere umano sono una delle condizioni fondamentali perché vi sia pace così deve essere ad esempio nei Paesi africani così sarà ed è
Nell'azione di politica estera dell'Italia abbiamo ricordato la pena di morte ma voglio ricordare l'iniziativa per mettere al bando innanzi alle Nazioni Unite alle mutilazioni genitali femminili vera piaga in tanti paesi ha
Mi o per garantire
La via d'uscita da quell'orribile tunnel di violenza che costringe migliaia di un po'sei milioni i bambini soldato a uccidere piccolissimi magari dei loro coetanei o delle persone
Più in generale
Non c'è pace neanche senza uno sviluppo economico che sia reale gli ho detto molte volte in tutte le sedi internazionali che se vogliamo ad esempio sconfiggere la pirateria in Somalia la dobbiamo sconfiggere sull'ATER ora
Non moltiplicando il pattugliamento sul mare se non rimuoviamo le cause profonde della disperazione che portano al reclutamento di giovani e giovanissimi dove non vinceremo la sfida nel Corno d'Africa
E così infine Non c'è pace senza una responsabilità condivisa la sfida del Medioriente è la prova non ci sarà mai pace in Medioriente se gli attori del Medio Oriente non condivideranno tutti la responsabilità di fare la pace responsabilità non è sulle spalle soltanto dell'America dell'Europa o del Quartetto più in generale anzitutto
Sulle spalle di coloro che la pace la debbono poi concludere
E rispettare
Ecco perché io credo fare pace nel ventunesimo secolo e certamente più difficile che in passato
Vi sono
Esempi classici di destabilizzazione di intere regioni del mondo una Regione che
Si estende dallo Yemen al Corno d'Africa al Sahara che è una delle grandi regioni di instabilità del mondo perfetto del propagarsi del terrorismo ma pensiamo anche all'Afghanistan al Pakistan all'Iran questo vuol dire certamente APPA affrontare il tutto in un approccio più ampio e più globale
Quindi in conclusione l'Italia ha sempre lavorato in questa linea è sempre continuerà ritenendo come io ritengo che investire nella pace
Sia una alternativa obbligata per gli Stati democratici e per uno Stato
Come il nostro anche in un momento di crisi economica grave che ancora non ci sia completamente abbandonati
Mi permetto di dire vi sono ragioni morali ragioni umane ragioni strategiche ma ragioni anche di calcolo sistemico se noi spendiamo per la stabilizzazione se noi investiamo per i Paesi più poveri noi facciamo un investimento non un costo non sono costi non sono sospese sono investimenti perché sono investimenti sulla stabilità di Paesi sono investimenti per tutelare diritti fonda in tali delle persone e io credo che il prezzo della guerra della povertà dell'instabilità delle migrazioni dettate dalla disperazione sarà sempre un prezzo incomparabilmente chi è più alto di quello che noi destineremo e spendiamo drammaticamente troppo poco ancora per tutto questo per fare fronte alle necessità di avere stabilità e pace nel mondo grazie
Grazie
Grazie al Ministro degli affari esteri
Non dell'economia
E la parola a Walter Veltroni
Per leggere belle pagine di questo racconto perché di un racconto si tratta delle
Esperienze di pace fatte da Sant'Egidio per il mondo
Umiliata pensare al fatto che
Molti dei protagonisti sono persone con le quali personalmente sono cresciuto
E ho visto nascere l'esperienza di Sant'Egidio
Alla storia personale e collettiva di questa comunità mi lega un rapporto di profonda amicizia
Ed è bello che le storie di molti di noi se siano intrecciate in percorsi vari
Chi è finito in un momento appare vicepresidente del Consiglio che è finito a fare il parroco
Però
Alla fine
Le motivazioni le ragioni destinazioni le passioni
Sono quelle
Se posso usare un'espressione che in questa sede a credo un significato particolare sono quelli degli uomini di buona volontà
Per capire a Sant'Egidio e per capire il senso non solo diplomatico e non sono la traduzione di ispirazione religiosa forte
Nelle azioni di pace e della comunità bisogna andare nei luoghi tra comunità
Io comincerei
Questo viaggio dalla trattoria degli amici
Un luogo che per sua stessa definizione il luogo che traduce i valori della comunità
Poi proseguirei per uno degli ospedali del Progetto delinque
Io li ho visitati in diverse parti
Dell'Africa e vedere
Incredibile lavoro di non solo
Per salvare vite umane dall'AIDS ma anche per
Dare come si dice spesso in queste situazioni la canna da pesca e non sul pesce
Bisogna
Andare Mozzanti in Mozambico e sentire come si parla dalla Comunità di Sant'Egidio anzi come si parla dell'Italia grazie a Sant'Egidio
Va detto ora il Ministro Frattini molto del prestigio italiano il Mozambico e dato certa da tante attività politiche cooperative si sono svolte lì
Ma tutti Monza anglicani sanno che se la guerra è finita lo si deve ad una piccola comunità
Racchiuso nel centro di Roma che si chiama comunità di Sant'Egidio
E se posso dire personalmente io ho imparato molto proprio in Africa proprio in
In linea con la crisi nella Paese
Dal quale
Partirono Iachini esplodere due ragazzi che morirono nel bando di un carrello
Aereo di un aereo
Col tentativo all'obiettivo di riuscire ad arrivare dalla parte del mondo che sognavano abitando al confine con un aeroporto
Da un ragazzo che la Comunità di Sant'Egidio che peraltro è qui
Il quale
Vivendo come viveva la sua gente faceva attività di solidarietà in un carcere
Dicono Acri e io gli chiesi ma come fai a
Tu che ai
Tutti i problemi che derivano dall'atto come paia a a spendersi per gli altri trovare le energie le forze e lui rispose molto suo abilmente
Nessuno è mai tanto povero da non poter aiutare chi è più povero di luce
Io penso che qui ci sia la sintesi della missione del senso della ragione di fondo
Dell'ispirazione di questa comunità a quali si sposa un grande progetto culturale e civile sociale religioso
E cioè l'idea che la pace sia possibile
Il che oggi appare
Guardando i tanti focolai di guerra che sono attorno a nuovi quelli sui quali l'estintore della diplomazia e nel caso
Delle attività raccontate in questo libro respinta dalla Comunità di Sant'Egidio non è riuscito ad arrivare per tempo con la forza necessaria
Ma come tale Sant'Egidio attraverso la sua attività intende dimostrare che questa utopia realizza
E cioè che non è detto che un conflitto debba diventare un compito di Sant'
E non è detto che una società moderna
Anche i più laceranti più drammatici dei conflitti quelli religiosi identitari quelli etnici debbano automaticamente diventare ragione
Di tragedie o distrarci molto bello il racconto della storia hutu o tutsi in Burundi è una prosecuzione della drammatica guerra che tra hutu e tutsi si è svolta il Ruanda con milioni di morti in un piccolo paese
Un piccolo paese nel quale
Separazioni probabilmente indotte dal cinismo degli occidentali
Ha prodotto una guerra di cui è testimonianza quell'incredibile l'uomo che
Il Museo del genocidio che c'è fuori
E possibile la pace ed è possibile il dialogo e cioè è possibile che
Non esista la categoria del nemico
Dire questa parola
E fare gli atti conseguenti a quello che è sempre molto rischioso perché non c'è cosa più facile che individuare un essere umano che consideri diverso datteri categorizzare ovvie metterlo diciamo nella categoria
Del nemico nemico per definizione si cerca di eliminare
La bersaglio chi coltiva un'idea una convinzione una religione diversa da attuare dalla tua e per la Comunità di Sant'Egidio qualcuno
Con il quale bisogna cercare la più difficile inc
Impervia delle strade che la strada del dialogo la strada dei costruttori di pronti
è tutta la storia dell'esperienza in Guatemala in Algeria è la storia di chi non acriticamente non stando al di sopra ma in agendo sì nelle vicende e
Cercando di lavorare anche con la necessaria
Intelligenza e persino quando è utile
Il centrismo che ci vuole
Quel cinismo che è motivato la data un'ispirazione cinismo diplomatico intendo dire che deve servire a raggiungere un obiettivo e l'obiettivo e la pace
Perché senza pace non c'è tutto il resto la storia del Mozambico riportata molto bene in questo libro
è racchiusa nelle cifre che sono a pagina ventitré il reddito pro-capite passa dal novantadue al due mila sette da sessanta a dover tra trecentoquaranta dollari
Era il duecentosette esiguo posto nella graduatoria mondiale il Paese più povero e al centonovantadue di Simona morta intende mortalità infantile al centosessantadue per mille e centonove per mille e potrei continuare la speranza di vita
Che naturalmente è stata fortemente compromessa dalla i DS ci racconta ancora della drammaticità di una condizione rispetto alla quale il disinteresse dell'Occidente e assolutamente inaccettabile
E c'è qualcosa di più ed è l'ultima cosa che voglio dire c'è qualcosa di più per me la cosa più grande dalla Comunità di Sant'Egidio
è il tentativo di affermare che non è scritto da nessuna parte che identità
E dialogo debbano entrare in conflitto
Questa è la grande questione del nostro tempo dovunque la si applichi questa questione trovo la sua ragione per essere declina
Dalle comunità dal dalle macro questione nord e sud del mondo religioni diverse etnie diverse alle micro questioni quelle che rischiano di arrivare nelle nostre case nei nostri quartieri nel nostre Province le nostre leggi
è del tutto legittimo e necessario che ciascuno coltivi la sua identità noi siamo figli di una storia ciascuno di noi è figlio di una storia e ha il diritto di vederla rispettata
Ma se
La coltivazione dell'identità significa automaticamente la considerazione dell'altro torna il tema come nemico come altro da sé
Si raggiunge il paradosso che noi stiamo vivendo la globalizzazione ci piace tanto ma quando l'altro si materializza in carne ed ossa ci fa paura
Allora io credo che veramente la grandezza dell'esperienza la grandezza se posso permettermi dal punto di vista duro credente anche la grandezza penso dal punto di vista dell'ispirazione religiosa di tenere insieme questi due elementi
La coltivazione gelosa di un'identità di un'appartenenza della coscienza dei propri valori con la disponibilità alla ricerca che nasce
Del dialogo
Dell'ascolto della comprensione e della condivisione perché ci vuole
Capacità di condividere per lavorare in ospedali dei DS perché ci vuole capacità di condividere preoccuparsi della pena di morte
Perché ci vuole capacità divisione per essere protagonisti di quel dialogo interreligioso che in un certo momento dalla storia
è sembrato essere qualcosa di
Hassine cronico rispetto allo spirito del tempo invece no invece questa è la sfida della sopravvivenza dell'umanità
Solo se l'umanità riuscirà a coltivare lungo un sentiero che oggi appare stretto questa coesistenza di identità e di apertura riuscirà a governare i suoi compiti
Altrimenti con critici travolgerà
Da questo punto di vista è giusto ed è bello e fa parte dell'understatement della comunità quello di parlare di
Gratuita semplici di o come di una forza debole
Ma non ci credete
è una forza assolutamente forte grazie
Grazie
Grazia Walter Veltroni
Per avere anche con ha una partecipazione sincera
Presso alcune interessantissime considerazioni sostanze Giglioli identità
Un'identità persa
O peggio ancora un'identità debole
Inevitabilmente Kenneth un'identità forte e credo che
Nelle pieghe del libro ma
Nell'esperienza della comunità questo mercato al vero con grande chiarezza
Presidente Amato a lei la parola
Nella veste di presidente dell'Istituto dell'enciclopedia italiana Treccani e di neo Presidente del Comitato per
I festeggiamenti del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia complimenti e auguri
Grazie Presidente
Piovuti
No
Sono doverosi che è un no no no no no è Saliera investe volevi dire hai capito perfettamente cosa intendo dire
A questo punto della discussione che è stata bella finora di queste presentazioni
Le viene fuori me in qualche modo il vecchio professore che vuole non spiegarvi perché non ve ne sarebbe alcun motivo ma ricordarvi
Il senso storicamente assai significativo in primo luogo del titolo di questo libro fare pace
Perché per ricchi per coloro che avessero letto liberi Suppa c'è guerra più che su guerra e pace quelle domando
Di
Alcuni decenni fa è
Assolutamente impressionante come la pace risulti una sorta di stato negativo cioè l'assenza di guerra
E anche autori uno si aspetta che Hobbes definisca rapace assenza di guerra alla fin fine
Ma anche altri autori assai meno propensi accogliere la propensione all'ostilità reciproca che esiste tra gli esseri umani
Parlavano lungo tutto l'Ottocento e buona parte del Novecento come la pace quale assenza della guerra
Ovvero il tempo che intorno corre tra una guerra e l'altra essendo alla storia umana contrassegnata da un susseguirsi di guerre
Con la conseguenza
Che a una lunga portata storica e chi arriva in effetti sino al nostro tempo ancora oggi
Già di far ritenere che se io non faccio la guerra a nessuno e mi occupo con tranquillità dei miei problemi io contribuisco alla pace
Chi è innegabilmente vero se la pace in qualche modo solo uno stato negativo
Mai tragicamente insufficiente se la pace si comincia a capire nulla
Come una condizione che da un scaturisce dall'assenza di guerra ma scaturisce da un insieme di azioni che porrei vengono il farsi della guerra
Per cui la pace si fa
E se non c'è qualcuno capace di fare pace
Cosa che i bambini capiscono perché dopo che hanno litigato dicono facciamo pace
Gli adulti sono meno capaci di questo appunto risentito di Sant'Egidio poi come
Tutti i grandi esempi a un che dica di Candido ed il candore inteso come assenza di peccato
Che caratterizza spesso l'infanzia punto facciamo pace cioè smettiamo di trattare CIDA nemici cominciamo a
Ma qualcosa bisogna fare
Note notiamo che
Grandi filosofi
Già del tempo in cui la pace veniva definita punto il tempo che intercorre tra una guerra l'altra
Avevano dimostrato consapevolezza della necessità di fare pace basta ricordare la pace perpetua di canto che e scaturisce secondo lui come accadrà
Poi i grandi padri fondatori della Comunità europea
Dalla privazione degli Stati nazionali del loro esclusivi smosso brano e quindi è
La federazione di tutti i popoli del mondo l'obiettivo finale
Che secondo accanto e garantisce poi l'obiettivo della pace c'è un fare ma non è solo questo
E se fosse solo questo saremo davvero in un grosso guaio perché prima di arrivare a quella realizzazione kantiana insomma noi europei qualche passo l'abbiamo fatto nella direzione giusta ma forse siamo gli unici al mondo il fare in pace implica
Tutto quell'insieme di cose che traducendo lo nel gergo
Molto più tecnico e sarebbero dei documenti istituzionali e la prevenzione dei conflitti conflict priva innocente
Che definito dalla nostra Unione europea come un qualcosa
Che deve essere collocato nel contesto
Di programmi di cooperazione dire all'assistenza di cose a cui faceva riferimento il Ministro Frattini
Perché dicono i nostri documenti ufficiali
Un conflitto violento raramente scaturisce dal nulla mai in genere il Forum atto di un deterioramento progressivo
Le il fare pace significa fondamentalmente due cose a questo mondo uno
A chi appare quel processo di deterioramento progressivo e fermarlo prima che porti all'esplosione del conflitto violento
L'altro che è quella cosa che chiamiamo Peace banking
Una volta che il conflitto è esploso cercare disseminare allo
E di far fare alle parti ciò che fanno i bambini fatti e pace
E qualcuno se ne deve occupare Sant'Egidio
Ha saputo essere protagonista di entrambi i tipi di situazione
Cioè c'è recare di infilare anzi nel deterioramento di situazioni in cui covava tempesta
E cercare di de Fiuggi o si dice in inglese proprio di nessun minare situazioni in cui la violenza già esplosa per ricondurre al tavolo della pace sono entrambe cose difficili
La seconda e particolarmente difficile perché quello a cui faceva riferimento Walter Veltroni idrica la disponibilità a parlare con quello che addirittura è già stato un nemico
E capire che a un certo punto è nell'interesse di tutti che smettiamo in ragione del nostro essere nemici di spararci addosso
Perché il risultato e negativo per entrambi non è facile il mondo è stato governato per anni anni recenti da una dottrina secondo la quale si parla solo con gli amici
Io non non ho mai capito il senso francamente di una cosa simile perché con gli amici non c'è nessuna ragione decessi ci si parla normalmente
E ci si intende anche senza parlarsi se c'è una ragione di parlarsi e perché non ci sia intesi fino a quel momento e si deve cercare di capirsi
E parlarsi non significa stare dalla stessa parte non significa condividere tutte le medesime idee non significa condividere le medesime prospettive significa soltanto condividere il fatto
Che uccidersi e comunque sbagliato
E uccidersi e comunque ma
Io sono stato particolarmente vicino a entrambi i luoghi ricchi va comunità esercitato nel derelitti Balcani
E speriamo che Nostro Signore se ne ricordi perché gli esseri umani tendono a scordarci seri con una facilità spaventosa e stanno lì questi poveretti
Annata andando neppure non sappiamo più esattamente che cosa vi si sono verificati entrambe le situazioni
E lì si è capito perfettamente come funzionano questi meccanismi insomma nel libro
è raccontata molto bene tutto poi la missione che è stata l'ammissione di don Vincenzo
Tra Rugova indicò sevizie che poi long riuscì ad impedire
Ma dimostrò che era possibile
E che non si riuscì ad impedirlo perché prevalsero coloro che non lo volevano impedire in effetti
Elia era una vicenda che nascita dal bisogno di una minoranza di essere riconosciuta nei suoi diritti più elementari
Quello di mandare a scuola i propri bambini e di non mandarli tutti quanti in quindici metri quadri mentre in Serbia c'erano quindici metri quadri a classe mentre qui tutte le classi erano in quindici metri quadri
E riconoscere l'autonomia degli albanesi kosovari nel gestire le loro scuole può comunità accorgere
Il valore cruciale di questa istanza Ilia convincersi e a convincere anche Milosevic
Che il riconoscimento di questa istanza sarebbe stato sufficiente a ricreare condizioni pacifiche poi qualcos'altro avrebbe dovuto accadere sicuramente qualcosa altro avrebbe dovuto accadere
Ma
O se invece non era interamente convinto
Arrivo il bombardamento sulla Serbia
C'era chi dell'oca Pacitti cioè del Partito rivoluzionario albanese kosovaro voleva reagire con violenza
E le colombe vennero sopra fatte dai falchi realtà maggior poco della sopraffazione fu inaudita la violenza che scoppio
E ottocento mila kosovari quasi totale
Lasciarono forse ve lo ricordate ancora quelle giornate di pioggia queste donne questi bambini nel fango
Del confine tra il Kosovo la Macedonia andando da nessuna parte perché non c'era nessun luogo pronto ad ospitarli quindi la perdita che ci fu
In quella fase e il risultato poi al quale siamo arrivati di cui io mi sento profondamente infelice
Essendo noi neanche corresponsabile convinto come sono che fosse giusto ormai gli a questo punto riconoscere lo Stato indipendente del Kosovo
Visto che non c'era stata la lungimiranza di riconoscere l'autonomia scolastica
Che era ciò che inizialmente si chiedeva del Kosovo
E trovarmi ora con uno Stato che è la negazione dei principi in cui credo e in cui dice di credere la
La comunità internazionale che lo ha creato e cioè che la cittadinanza non è fondata sul letto Emilia
Ma sulla condivisione di valori e di principi a prescindere dalle tre miglia dalla religione e quant'altro
E quindi quanto ci vorrà
Per che male chi è venuto dal bene che non si è saputo tempestivamente fare riesca ad essere allontanato
Io nonostante gli sforzi e finisco che sono stati compiuti
Per
Affermare la violenza chi è stata fermata
Gli accordi di Dayton hanno FIAT fermato la violenza quanto è difficile
Per quella gente fare pace
I bambini la vorrebbero fare i figli
I figli chi erano abituati ad andare a scuola insieme fossero servi o fossero bosniaci che erano abituati a giocare insieme dopo la scuola
Negli anni successivi alla guerra lo hanno fatto se lo hanno fatto di nascosto alle loro famiglie
Perché ormai queste famiglie erano diventati dei limiti
Ecco qui capite quello che Walter diceva che così giusto che
Può capitare a volte che ci troviamo ad essere nemici ma quante volte
Prevista condizione di nemico viene creata senza alcuna effettiva ragione e rimane a rovinare rapporti umani per decenni insomma
Con questo spiega perché ma insomma
Le lodi della comunità oggi sono state cantate anche troppo quindi io posso limitarmi alla prosa un mondo che valga alla ricerca della pace
Mi spiace dirlo uomo di istituzioni davanti al Ministro degli esteri don ha bisogno soltanto di diplomatici e di uomini e donne di Stato
Ha bisogno di molta succinta civile comunità come la Comunità di Sant'Egidio
Che portino non un dato istituzionale ma un dato esclusivamente umano e siano accolti necessariamente come pari e non come esponenti di Stati
Per cercare di sciogliere ciò che deve essere sciolto
è bello questo perché essendo il mondo di domani sarà un mondo di pace lo sarà non solo per gli Stati
Ma per le tante organizzazioni non governative che contrassegnano queste nostre spiagge e che sono una grande speranza per
Qualcosa che si possa chiamare affermazione di principi democratici nel mondo del futuro
Grazie a Giuliano Amato
Saluto particolare a monsignor balzello Nunzio apostolico presso la Repubblica italiana monsignor Paglia vescovo di Terni dopo tante belle e sinceri parole sulla comunità
La parola alla Comunità di Sant'Egidio nella persona del suo Presidente Marco a Chiasso prego
Grazie Presidente la bella espressione di quell'artista del giornalismo che è stato Igor Man l'ONU di Trastevere è un tentativo di definizione di Sant'Egidio nel suo impegno per la pace
Questa espressione che indica un misto di diplomazia e di romanità casareccia che si può anche gustare la Trattoria degli amici
C'è immediatamente piaciuta ed è per questo che l'abbiamo voluta riportare in copertina di questo libro fare pace
Ringrazio qui l'editore Leonardo International di averlo pubblicato come Igor Man molti si sono chiesti come definire Sant'Egidio
Lo fa Andrea Riccardi nell'introduzione dice scrivendo Sant'Egidio un soggetto internazionale molto particolare
Non un'organizzazione internazionale non una ONG specializzate mediazioni non l'emanazione di un Governo
è una comunità cristiana nata a Roma nel sessantotto nota per il suo lavoro con i più poveri e in situazioni di grande povertà nel mondo
Con gli anni e divenuta una fraternità o se si vuole un internazionale di comunità radicate in vari Paesi del mondo in Europa prima di tutto nell'America in Asia ma particolarmente in Africa
Resta da chiedersi come una comunità cristiana abbia condotto un'azione di pace su varie frontiere del mondo
Tra la fine del ventesimo all'inizio del ventunesimo secolo non si creda che la comunità sia un'organizzazione pesante ricca di impiegati o di risorse economiche
C'è una grande risorsa l'interesse per l'orizzonte del mondo spesso per paesi dimenticati vissuto con fedeltà e in una molteplicità di contatti
è una definizione questa utile a chi vuole capire la particolarità Spitz la particolarità di Sant'Egidio soprattutto nella sua passione per il grande mondo
Una passione che si nutre di una spiritualità evangelica che considera la guerra come un male a Sant'Egidio diciamo la guerra e madre di tutte le povertà
Giovanni Paolo II diceva che la guerra è un'avventura senza ritorno
La convenzione la convinzione che la guerra sia un'avventura senza ritorno è maturata nell'esperienza di tanti mondi dolorosi segnati da esse sono stati qui evocati
Abbiamo visto da vicino la realtà di guerre di conflitto con tutta la loro drammaticità e vorrei aggiungere che la mia generazione non aveva mai visto la guerra non aveva mai conosciuta ecco
L'abbiamo conosciuta lavorando per la pace
In questi anni abbiamo voluto coltivare una speranza realista e tenace la pace è possibile bisogna trovare le vie per realizzarla con pazienza ricostruendo le fratture creando un'intelaiatura di garanzie per il futuro mostrando che non c'è niente di peggio che la guerra dando sbocco alla volontà di pace di popoli direi ostaggi della guerra
Perché si può diventare ostaggi della guerra oppure di una cultura di una propaganda di guerra lo abbiamo visto recentemente nella Costa d'Avorio
Come si diventa ostaggi della propaganda di guerra ma ricordiamo io il Ruanda la famosa Radio Mille collina
La Comunità di Sant'Egidio è stata anche al può arrivare iniziative di dialogo tra religioni e che e tra credenti e laici
In particolare dopo la grande preghiera per la pace di Assisi nell'ottantasei voluta da Giovanni Paolo II Paola comunità organizzato in vari Paesi del mondo annualmente incontri tra leader delle varie religioni
Qual è la consapevolezza che le religioni possono essere sostegni decisivi per la pace
Oltre a essere elementi di sacralizzazione della guerra quindi bisogna insistere sulla religione come fattore di pace
Il dialogo direi nei cromosomi della comunità lo era negli anni Novanta ma lo è stato dopo l'undici settembre due mila uno
La ricerca del dialogo dopo quella data è apparsa ingenua in un mondo che sembrava destinato allo scontro di civiltà e di religione
La guerra quella culturale ma anche quella combattuta era invece considerata una dolorosa necessità
A questo assioma presentato come necessità non abbiamo mai creduto
Non si tratta di pacifismo di principio ma di realismo maturato attraverso l'esperienza pacifica Trichet dei diversi conflitti descritti in questo volume
La comunità non ha solo una posizione di testimonianza del valore della pace diciamo morale o religiosa
Ma agisce interviene e né in modo concreto per cercare la pace in situazioni di conflitto lo ha ricordato bene il Presidente Fini
Più ricche di pacifisti si dovrebbe parlare di pacificatore
Ciò che ci preoccupa è che il conflitto anche all'interno delle società non solo quello tra Paesi diversi ma all'interno delle società è tornato ad essere popolare tra la gente
A livello di alcuni Stati si è fatto in modo che un mucchio ovunque ci si convincesse
Che vi sono tornanti della storia in cui la guerra non si può evitare
Tale dimostrazione ha sempre bisogno di bugie falsificazioni per fare era in alcuni casi si anche trovato uno mi un nemico comune penso al caso dell'Islam per l'Occidente
A guardare le società europee sembra non essere bastata la lezione delle tragedie del ventesimo secolo
Ancora si cercano nemici e capri espiatori fossero indicati zingari ebrei o altre minoranze come dicevo Veltroni
Il disprezzo per l'altro per il diverso sembra la cifra del nostro tempo
Molte guerre di questi anni sono state spiegate come prodotti ineluttabili di fatti oggettivi
Indipendenti dalla volontà dei popoli
I pro ipocritamente nessun leader che fa la guerra ammette di scegliere per la guerra sostiene invece che la guerra lo ha scelto e di essere stato costretto a rispondere all'appello della storia
Tale dottrina e divenuta contagiosa è la guerra delle identità delle tre mie ma poi in Africa è divenuta la guerra del cacao oppure del petrolio dei diamanti del col tante
Tanti motivi per fare la guerra cosa c'è di più reale di più ancor turnavano come dicono i francesi di tale realtà che l'uomo non controlla
In altre parole se si verificano alcune condizioni certamente vi sarà una guerra così si diffonde la cultura della contrapposizione Insugherata direi dal vittimismo vera impronta comune della cultura globale
Il disprezzo comincia a giustificare la violenza e poi la guerra
La guerra il disprezzo si fanno cultura e deformano l'anima di popoli interi Andrea Riccardi ha sostenuto che esiste un'architettura spirituale dei popoli che si può ammalare
Sulla brace Sant'Egidio è stata in questi anni vorrei dirlo con forza afferma non ha ceduto a ragionamenti isterici ma ne ha fatto una vocazione a livello internazionale a livello della società
L'amicizia con i poveri la ricostruzione del tessuto lacerato di tanti quartieri
Delle città europee soprattutto quelli più periferici l'incontro tra generazioni diverse l'incontro con gli anziani rifiutati il dialogo tra le religioni e le culture le azioni di pace
Non abbiamo smesso mai di insistere sul dialogo sulla necessità del convivere sulla ricerca dei sottili fili da riannodare perché i nemici agli estranei si guardino e alla fine si riscoprono fratelli
Con una battuta vorrei dire proprio in questo luogo che si è andati alla ricerca della pace in senso pieno e globale Presidente dalle strade ai Parlamenti
Se c'è un metodo
Ma non ce n'è uno solo perché le situazioni sono diverse quello di un antico diplomatico della Chiesa Angelo Giuseppe Roncalli divenuto papa con il nome di Giovanni ventitreesimo che diceva
Bisogna cercare quello che unisce e mettere da parte quello che divide
Quello che unisce in tutti i casi
è l'appartenenza a una comune famiglia nazionale ma spesso sono anche aspetti minori della biografia degli uomini che si combattono
Quello che unisce diventa la convinzione che non c'è futuro con l'eliminazione dell'alto bisogna insomma riconoscere che l'una e l'altra parte hanno un posto nel futuro del proprio Paese
La pace non è una cosa sola non è soltanto trattative ma anche pace preventiva costruzione di una società compassionevole lavoro per i diritti
è stato citato il caso della pena di morte oppure il grande lavoro che si fa nelle carceri di molte parti del mondo
Per questa importante connettere la lavoro della comunità in tanti campi il programma triennale per la cura dell'ai rischi oggi raggiunge novanta mila persone in Africa
E la lotta conto la pena di morte
Poi c'è il tema della violenza diffusa e concludo che sta diventando una nuova guerra civile la violenza diffusa anche lavorare contro le Marras in Centroamerica e lavorare per la pace soprattutto per i bambini
Quanto sono importanti le scuole della pace spazi di pace di cultura organizzati dalle nostre comunità nel mondo e non la scuola della violenza che è la strada
La cultura dominante non ha simpatia per il lavoro per la pace vi scorge sempre una rinuncia alla propria forza la propria identità le proprie ragioni
Spesso si sente dire che è troppo dialogo e indice di odio disse
Sono tanti che considerano il lavoro per la pace un'ingenuità
Negli ultimi anni lavoro per la mediazione tra belligeranti è stato faticoso ringrazio il Ministro Frattini di aver ricordato la vicenda della pace in Mozambico
Che dimostra che c'è una rivelazione della forza di pace dei cristiani che si trasforma in visione
In questo grande lavoro per la pace vorrei citare i nomi di due nostri amici uno africano l'altro centroamericano che hanno perso la vita il nome da la pace Flori bene
Giovane doganiere congolese che non ha ceduto e ricatti ed è stato ucciso per non fare entrare nel suo Paese partite avariate di farine di zucchero
Lo libera credeva al valore dell'onestà in un contesto di corruzione e di guerra
Il secondo William giovane Salvador Regno amico dei bambini poveri di un quartiere periferico della capitale
Aveva solo ventidue anni responsabile di una scuola della pace ucciso dalle Marras perché la sua vita e la testimonianza concreta di un'alternativa alla violenza giovanile
Anche questo cari amici e vi ringrazio di essere qui in tanti anche questo è Sant'Egidio sì tutti possono lavorare per la pace per la convivenza queste la nostra convinzione più profonda
In questo alto luogo della democrazia italiana in questa sala così importante vorrei dire che nel mondo il nome dell'Italia e a maggio rispettato anche grazie a questo umile e tenace lavoro grazie
Grazie
Rinnovo
Rinnovo il ringraziamento a Giuliano Amato a Franco Frattini a Walter Veltroni a maggior ragione ancor di più Andrea Riccardi via Marconi in paglia tra tutte le donne gli uomini della Comunità di Sant'Egidio
Che da questa sera oltre ai tanti meriti che già acquisito né a uno piccolo in più averci fatto trascorrere insieme una bella serata grazie