23 OTT 2002

TPI: Scontro procedurale in aula. Il Tribunale protesta all'Onu contro Belgrado

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 19 min

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Conclusa la deposizione di C-020 quasi interamente a porte chiuse.

La Corte discute sull'art.

92bis.

Il presidente del Tribunale, Claude Jorda si rivolge al Consiglio di Sicurezza per protestare contro la mancata collaborazione di BelgradoL'Aja, 23 ottobre 2002 - Nell'udienza odierna del processo a carico di Slobodan Milosevic si è conclusa la deposizione del testimone sotto regime di protezione C-020, svoltasi prevalentemente a porte chiuse.

La fase pubblica dell'udienza si è però concentrata sull'ammissibilità della deposizione del Testimone C-036 in forma scritta in base all'art.

92bis, che
regolamenta appunto la possibilità di deposizioni in forma scritta (maggiori approfondimenti sull'articolo 92bis).

La difesa si è duramente opposta e vana è stata la ricerca di una mediazione da parte del giudice Richard May.

La discussione è stata dunque rimandata a martedì della prossima settimana.

Il presidente del Tribunale si è intanto rivolto al Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite per denunciare il mancato rispetto degli accordi di cooperazione con il TPIY da parte della ex-Yugoslavia Conclusa a porte chiuse la deposizione di C-020 e Milosevic protesta Si è conclusa oggi la deposizione del testimone sotto regime di protezione C-020.

La deposizione è stata discussa quasi interamente a porte chiuse e questo ha scatenato le critiche e le obiezioni da parte della difesa.

"Per quanto riguarda questa operazione che voi chiamate processo", ha sostenuto Slobodan Milosevic che si difende da solo in quanto non riconosce la legittimità della Corte Onu, è importante che il pubblico possa ascoltare quanto accade in Corte.

"Forse lei non ha capito una cosa - ha risposto spazientito il giudice Richard May all'imputato - questa Corte non è un pubblico.

E' necessario che la maggior parte del processo sia aperta al pubblico, che vi sia la massima pubblicità, perché - ha aggiunto il presidente della Terza Corte - è una delle funzioni della giustizia, ma questo non inficia minimamente il suo diritto alla difesa.

Che lei controinterroghi il testimone in sessione a porte chiuse o - ha concluso May - pubblicamente non inficia questo diritto, signor Milosevic".

Il confronto sul 92bis Con la ripresa del processo sono ricominciate anche le discussioni tra accusa, difesa e amici curiae (gli esperti giuridici che collaborano con il Tribunale) sull'ammissibilità delle deposizioni in forma scritta con una limitazione temporale per il controinterrogatorio.

L'accusa ha proposto che la deposizione del testimone sotto regime di protezione C-036 venga discussa in aula solo parzialmente per una questione di tempi e di efficienza.Slobodan Milosevic si è opposto, come ha sempre fatto, sostenendo che l'ammissibilità di una parte della deposizione in forma scritta limita la possibilità della difesa di controinterrogare il teste.

Secondo l'ex uomo forte di Belgrado, infatti, "questo falso tribunale" sta presentando dei "falsi testimoni" chiamati a giustificare il "falso processo" che si sta celebrando nei suoi confronti.

L'amicus curiae Steven Kay ha poi sollevato la questione dell'ammissibilità in base al soggetto della deposizione stessa e il giudice May ha chiesto all'amicus curiae di presentare una relazione dettagliata la prossima settimana.

Jorda si rivolge al Consiglio di SicurezzaMentre prosegue la visita del Procuratore capo Carla Del Ponte nella ex Yugoslavia, oggi il presidente del TPIY ha inviato una lettera al presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in cui denuncia "le mancanze della Repubblica Federale Yugoslava ad ottemperare - si legge nella lettera - al dovere di collaborazione con il Tribunale Internazionale in base all'art.

29 dello Statuto".Le denunce si focalizzano su "due aree: in primo luogo - ha scritto Claude Jorda - [la FRY, ndr] non ha proceduto all'arresto o al trasferimento degli imputati sul proprio territorio".

Per quanto riguarda questo primo punto, ha specificato Jorda, "io e il Procuratore siamo convinti che la Repubblica Federale di Yugoslavia non stia collaborando nel rintracciare, arrestare e trasferire a L'Aja alcuni indagati" tra cui Ratko Mladic e altri dieci.L'altro punto contestato dal presidente del TPIY è l'adozione, l'11 aprile 2002, di "una legge sulla cooperazione con il Tribunale Internazionale" che viola l'art.

9(2) dello Statuto e l'art.

58 del Codice."Porto oggi ufficialmente alla sua attenzione questa questione in quanto ritengo che la comunità internazionale debba essere informata del fallimento da parte della Repubblica Federale di Yugoslavia di onorare i suoi doveri internazionali , in particolare nel momento in cui la comunità deve prendere decisioni cruciali sul futuro del paese di fronte al suo ingresso nel Consiglio d'Europa e nella collaborazione con la Nato per la pace.

Per tali ragioni io e il Procuratore chiediamo che vengano adottate tutte le misure necessarie per far sì che la Rebubblica Federale di Yugoslavia rispetti in pieno i suoi obblighi internazionali".

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  • Questioni procedurali

    <br>Indice
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  • Testimone C-020°, interrogatorio della difesa

    0:22 Durata: 26 min 6 sec
  • Testimone C-020, riesame dell'accusa

    0:48 Durata: 7 min 43 sec
  • Questioni procedurali

    <p><p><strong>Link:</strong><p> Le trascrizioni delle udienze<p> Non c'è Pace Senza Giustizia [NPWJ] <p> 24 maggio 1999 - Formalizzati i capi d'accusa nei confronti di Milosevic<p> Tribunale Penale Internazionale per la ex -Yugoslavia [ICTY - TPIY] <p> North Atlantic Treaty Organization [NATO]<p> Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa [OSCE]<p> Human Rights Watch<p><p> La battaglia radicale per l'istituzione del Tribunale ad hoc per i crimini nella ex-Yugoslavia (1993) <p> La campagna del Prt per l'incriminazione di Milosevic<p> Dossier Milosevic<p> Balcani: una cronologia<p><strong>Dall'archivio multimediale</strong><p> <strong>Capodanno 1992</strong> - Pannella in trincea ad Osijek con le "brigate della nonviolenza" <p> <strong>Antonio Russo</strong> - Le corrispondenze dal Kosovo<p> I radicali, Milosevic e la politica estera italiana<p><p><strong>Servizi correlati</strong><p> 27 settembre 2002 - Emma Bonino smentisce Milosevic<p> 26 settembre 2002 - Milosevic tira in ballo anche Emma Bonino
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