"Il liberalismo nel XXI secolo" convegno internazionale promosso dalla Fondazione "Amici di Liberal" con il patrocinio del Comune di Napoli (Napoli, 4-7 giugno 1997)

Allora il dibattito che sa Patanè inizia con il dibattito che fa fatta all'inizio comincia la seconda giornata dei lavori qui a Palazzo Reale sul liberalismo nel ventunesimo secolo
Tuttavia prima di passare la parola d'Angers la parte bianca Perrella relazione introduttiva
Il collega massima De Angelis se leggerà il testo che Nicola Matteucci Elena preparata ieri sera una magia Benedetto Croce e che fa invece è saltata per così dire viste le sue condizioni di salute non buone
Abbiano decise di leggerla perché questo convegno convenisse liberalismo ci tenevamo come dire che anche questo
Questo matrimonio connette l'idealismo e Benedetto Croce non passasse inosservata abbia prescelto Napoli anche perché la città che ha dato i natali
Quindi io passerei subito la parola massima De Angelis e subito dopo ma comincerà il dibattito
Gli amici della rivista Liberal mi hanno pregato di stendere un ricordo di Benedetto Croce in occasione di questo convegno internazionale dedicato al liberalismo nel ventunesimo secolo
A metà degli anni cinquanta Norberto Bobbio e Giovanni Sartori hanno dedicato meditate pagine al liberalismo Tre Croci
Ma leggendo le oggi veste mi sento paurosamente non tanto Croce sarebbe un pensatore sia pur grande del passato ma nulla può dirci oggi di attuale sul liberalismo figurarsi sul liberalismo del ventunesimo secolo
Seguendo la loro impostazione dovrei fare una mera anche se doverosa in questa città di Napoli una mera orazione funebre
Un ricordo la parola ricordo è strettamente legata al ricordare e vorrei ora ricordare quanto hanno contribuito le pagine Crociani a farmi diventare liberale in questo dopoguerra e quanto del mio per pensiero di oggi sia ancora debitore al suo insegnamento pur avendo letto spesso con consonanza tanti altri di ibridi scrittori liberali
Il liberalismo di Benedetto Croce non si ritrova tanto nelle pagine politiche come l'Italia dal mille novecentoquattordici al mille novecentodiciotto pagine sulla guerra
O come scritti e discorsi politici di questo dopoguerra e neppure nei rari saggi su liberali durante la sua lunga attività di studioso
L'origine del liberalismo del Croce si ritrova nei quattro volumi della filosofia dello spirito
L'estetica la logica la filosofia della pratica e infine la Teoria e Storia della storiografia tutti stesi prima della prima guerra mondiale
La mia è certamente una tesi ardita poiché nella pace dell'età giolittiana Croce non pensava assolutamente di elaborare una filosofia del liberalismo ed era liberale soltanto per educazione e per tradizioni familiari
Ma le sue future teorie come le sue prese di posizione politica affollano tutte in quella che venne definita spesso con intenti denigratori la filosofia dei distinti
Per farmi comprendere più facilmente dovrò accennare sommariamente a questa filosofia che inizialmente può presentarsi solo come pura filosofia speculativa
Lo spirito per Croce si articola in quattro momenti l'estetica a cui presiede la categoria del bello la logica a cui presiede la categoria del vero l'economica nella quale inclusa anche la politica a cui presiede l'utile e infine l'etica a cui presiede la categoria del bene
I primi due momenti appartengono alla sfera teoretica cioè della conoscenza gli altri due alla sfera della pratica cioè dell'azione
E se sono tutte correlate nell'unità dello Spirito assoluto da un messo di circolarità fra teoria e pratica
E di unità distinzione per cui il primo momento di ciascuna spera viene mantenuto è superato dal secondo
L'intento del Croce non era però quello di teorizzare in astratto le categorie del bello del vero dell'utile e del bene
L'universale ma vuota categoria mi serve a formulare il giudizio storico che è sempre individuale di quell'opera di cui sia o di filosofia di quell'azione politica o morale
La filosofia si risolve così in una metodologia della storiografia per cogliere l'universale concreto
A questo punto mi domando una domanda che allora Croce avrebbe respinto
Non è questa anche una filosofia pratica e non della pratica una filosofia pratica del liberalismo da questa astratta speculazione derivano due insegnamenti ancora oggi attuali per ripensare il federalismo
Proprio per la sua teoria del giudizio storico che insieme quale e universale
Benedetto Croce un deciso avversario delle astrazioni delle generalizzazioni degli pseudo concetti perché pur avendo una mera utilità pratica scambiano l'apparenza sulla sostanza della realtà stessa
Nessuno se n'è accorto ma questa è una chiara lezione di individualismo metodologico
Quell'individualismo metodologico che ora torna in porta per merito di pensatori liberali come bonarie campo faremo un punto
Facciamo due esempi nel campo del pensiero
Non è vero che Benedetto Croce abbia stato potenti si è limitato a ridurre lo stato al momento della forza per salvaguardare l'autonomia della coscienza morale che deve essere sempre al di sopra della forza per questo è sempre stato un servo avversario delle degli Hanoi Jane ti diano Stato etico non solo
Per conoscere lo Stato è solo un'astrazione e lo dissolve in un parole di Croce Complesso del processo di azioni dove eseguì reale è solo e soltanto l'azione
Veniamo al partito politico
Un saggio del mille novecentododici dal titolo bandito boom edilizio e come pregiudizio è stato largamente frainteso
Ma nasce dalla stessa ispirazione il partito e soltanto un genere della casistica politica necessario sì ma come dicendo derivazione non come scaturigine dell'azione puliti
Fine della citazione la quale reale solo le lavorazioni nell'abolizione di cambiare il reale
Ma Benedetto Croce va oltre siamo nel mille novecentododici e già condanna il partito ideologico che vede sorgere in Germania teorizzato dai filosofi socialisti tedeschi
Croce aveva condannato lo Stato etico ma sarebbe certo inorridito di fronte a questa azione questa affermazione il nuovo partito il moderno Principe vedi cito prender il posto nelle coscienze della divinità o dell'imperativo categorico per cui ogni atto viene concepito come utile o dannoso
Come virtuoso o scellerato soli in quanto ha come punto di riferimento il moderno Principe spesso e serve a incrementare il suo potere o a contrastarlo
Fine della citazione di Gramsci
Affrontiamo ora il secondo aspetto si tratta di vedere come la dialettica dei distinti pensata rigorosamente in sede filosofica sia poi alla base di una filosofia pratica e non della pratica
Nella breve avvertenza che è del mille novecentotredici a cultura e vita morale
Lo stesso Croci afferma come dovendo affrontare talune dispute sociali e politiche
Fosse allora costretto a passare da un analisi etica ad analisi logica
Cioè a inquadrare i problemi nell'ambito di risultati della sua filosofia dello spirito
In realtà ha risvegliato dal suo sommo filosofico è stata la prima guerra mondiale
L'Italia non era ancora entrata in guerra a dominare il dibattito politico erano gli interventisti di destra e di sinistra
Crociera un'altra lista non un pacifista ma versava la contaminazione operata dagli interventisti quell'ideologia scambiate con grandi valori morali gli interventisti di destra professava nazionalismo in armi o esaltavano una lotta per la lotta con una estetizzazione della politica
Quelli di sinistra giustificavano le loro azioni in nome di un'astratta giustizia internazionale della quali nemico era il male
Per conoscere il filosofo come cittadino doveva ubbidire a quel valore empirico che è la nazione di cui è membro ma una cosa non doveva assolutamente fare non doveva cito farsi l'animo di guerra
Gli anni ma ne ho una sola e non posso cangiare la ad arbitrio come scrisse all'amico Carlo verso il
Proprio in queste polemiche sul sulla guerra comincia a delinearsi come confesserà più tardi lo stesso Croce
Una firma polemica contro gli intellettuali
O meglio per usare le sue parole contro cito il cattivo esempio dell'indebita ingerenza degli intellettuali che in quanto tali si arrogano di far pesare la loro notorietà nelle cose della politica fine della citazione
Ma chi sono questi intellettuali
è solo un concetto vago e confuso nel quale annoveriamo tante diverse persone note nei campi più disparati uniti soltanto dalla parità di richiamare sopra di sé l'attenzione
Max Weber di definì i letterati della politica e con pari durezza Joseph Schumpeter vide il loro persone che discettano su cose che non conosce
Il punto più alto di questo scontro fu nel mille ottocentoventicinque
E la risposta fu nel mille novecentoventicinque la risposta al Manifesto degli intellettuali fascisti che non fu come corsi dice un manifesto degli intellettuali antifascisti ma un atto politico di semplici cittadini in difesa del federalismo
In che cosa consiste la dialettica dei distinti
Nel giudicare un'opera d'arte con il solo criterio della bellezza
Un'opera di filosofia con il solo valore della verità
Un'azione politica in base alla sua coerenza al fine di un'azione morale in base al valore universale del bene Aquitaine
Ma purtroppo indebitamente questi criteri vengono estesi ad altri campi o ad altre sfere che non sono loro propri
Peggio
Con il totalitarismo e anche dopo domina esclusivo un solo valore e tutto viene giudicato in base all'utilità politica
Così le opposizioni bello o brutto vero falso bene e male vengono distrutte su sponde assai diverse se non opposte la più recente Scuola di Francoforte vuole salvare l'autonomia del bello del vero del bene dal processo di produzione capitalisti
E persino l'amico di Kruscev Thomas Mann parla di una libertà dalla politica
In fondo interpretando Croce dobbiamo vedere come quindici prospettive una società più
E proprio in questa pluralità e sta dimostri la propria ricchezza
Maicon vuol sarà sempre sostenuto che l'arte della distinzione il vero carattere del liberalismo e Benedetto Croce ha sempre ribadito questo principio sottolineando però con maggior forza contro l'astratto il momento dell'individualità
Cito le azioni immorali come le espressioni artistiche come proposizioni di verità sono sempre individuali o piuttosto personali fine della citazione
Per concludere in questo dopoguerra si è rimproverato a Benedetto Croce
Di avere parlato della libertà il nome delle libertà dei valori e non delle regole di una democrazia liberale per cui quel valore della libertà restava privato delle tecniche della sua attuazione politiche ci si dimentica che Croce scriveva nell'età del trionfo dei totalitarismi per cui per cui il compito primario era quello di ridestare la fede nella libertà
Finita la guerra crociera ancora consapevoli che non si era usciti da quel male che aveva descritto nella storia d'Italia nella storia d'Europa
Egli afferma addirittura ci ha detto che la minaccia dell'Anticristo contro il Cristo si sia levata sembra indubbio fine della citazione
E tuttavia coloro che criticano Croce dovrebbero anche sapere che le mura della libertà sono importanti ma senza gli animi di sposti a difenderle sono inutili
Proprio per questo l'ultimissimo Croce ritorna sempre sulla libertà come ideale morale
Il suo discorso si muove quasi esclusivamente sul piano dell'etica
Qui sono necessarie due rapide precisazioni in primo luogo il suo è un individualismo etico perché l'azione morale può nascere soltanto dall'interno della coscienza di una persona
In secondo luogo bisogna ricordare che la sua non è un'etica laica una il cistica ma un'etica cristiana
Ci dimentichiamo che gli scrisse perché non possiamo non dirci cristiani
Ci dimentichiamo le righe finali della storia d'Europa
Parole come queste che abbiamo apprese che pronunciate sovente nella nostra educazione vita cristiana anni loro luogo come altre della stessa origine nella religione della libertà grazie
Grazie massima per aver letto queste ricchissime saggio di Matteucci che ci hanno efficacemente introdotto nello spirito e nel nel Land del convegno
Io adesso darei subito al via al dibattito e capirà queste sessioni mattutine che in introduce Angelo Panebianco con la sua relazione Angelo Panebianco è professore di scienza della politica all'Università di Bologna
No Trenitalia vista delle Corriere della Sera nato lucida
Abbiamo apparecchi con il senatore Fisichella professore di scienza della politica a l'Università la Sapienza di Roma e e alla LUISS di Roma l'onorevole Claudia Mancina deputata nelle file del PDS ricercatrice di filosofia all'Università la Sapienza di Roma
Ricorda che il tema del di questa sessione mattutina questa prima tema che attira il convegno democrazia e libertà potranno divorziare la parola D'Angelo Panebianco
Grazie spero di riuscire ad essere lucido anche se il tema che mi è stato affidato è tale che e la sua ampiezza e tale da non garantirlo
Certamente ecco l'unica cosa che posso fare procedere per spunti e ecco con osservazioni non sistematiche
Lo scopo di queste di questa riflessione e nientemeno che valutare ed è per questo che il compito un po'è un po'troppo molto ampio troppo ambizioso
Le prospettive della società aperta o libera quali appaiono in questo fine del in questa questo scorcio ultimo scorso del ventesimo secco
E dico che possiamo individuare ed è questo il senso del di questa riflessione sia tendenze che giocano a favore della Società libera e tendenze sia tendenze che giocano contro e in qualche modo una un'analisi non sistematica molto con condensata di queste tendenze ciò che io tentano di fare devo però prima fare alcune premesse prima premesse
Quando parliamo di liberalismo di Società aperta temo credo voi parliamo esclusivamente dell'Occidente
Dopo la fine della guerra fredda nella grande euforia del dopo la caduta del muro di Berlino
Ci fu chi pensò che non solo il mercato e quello è sicuramente vero ma anche la democrazia liberale fosse ormai pronta ad essere esportata ovunque nel mondo in sostanza che la la democrazia avrebbe finito per vincere la democrazia intendo la democrazia liberale perché solo dalla democrazia liberale
Si può parlare avrebbe ormai vinto ovunque
In realtà non è così e i confini della democrazia liberale restano più o meno quelli della res publica Christiana
è vero che democrazie intese riduttivamente come sistemi nei quali si sono impiantate elezioni più o meno regolari
E più o meno libere corre con un tasso di brogli diciamo relativamente accettabile e parvenza di multipartitismo si sono anche fuori dell'Occidente
E e ma è anche vero che non possiamo di sicuro di ridurre la democrazia liberale a questo la democrazia liberale non è soltanto elezioni e multipartitismo
Ma anche il primato della legge
Anche divisione di paperi anche limitazione giuridica all'esercizio del potere politico cioè la dote vive del professor Sartori che ha scritto le opere fondamentali su questo la dote che il liberalismo ha portato alla democrazia
E questi questi aspetti questi sono difficilissimi da esportare fuori dall'Occidente se noi andiamo a vedere per esempio le ultime rilevazioni di di di Freedom in the world che il
L'agenzia che studia che fa rilevazioni sulla lo stato delle libertà
Scopriamo che Freedom in the word Lourdes nell'ultimo rapporto che nel novantacinque g dice bene la democrazia intesa come sistema con elezioni lo troviamo in circa centoquattordici Paesi poi quando andiamo a esaminare i paesi liberi cioè i paesi nei quali sono tutelati a sufficienza le libertà civili e politiche sono molto meno
Sono una settantina o giù di lì e quando andiamo ai disaggregare vediamo che grosso modo sono i Paesi occidentali più il Giappone più America latina più alcuni è proprio Paesi dell'Europa orientale tra l'altro molte di queste neonate democrazia e non si sono ancora consolidate e quindi non sappiamo che fine faranno
Ecco perché quando parlo delle sorti del liberalismo mi riferisco in realtà l'Occidente che non significa che altre civiltà non potranno sviluppare sistemi
Tolleranti in cui qualcosa di simile a ciò che non intendiamo per libertà
Potrà essere tutelata ma di sicuro questo avverrà secondo me con modi con caratteristiche molto diverse da quelle che noi intendiamo quando parliamo di Società aperta e di
Democrazia liberale
In secondo luogo assumo seguendo i liberali classici anche l'inventore dell'espressione società persa cioè Karl Popper
Che le istituzioni della società perda delle istituzioni che la preservano siano da un lato le istituzioni della democrazia liberale dall'altro il mercato
Sia le istituzioni politiche che nell'insieme definiamo democrazia liberale sia l'istituzione del mercato sono istituzioni come dire assai prosaica
Imperfette largamente imperfetta e e tuttavia sono le istituzioni che hanno mostrato di possedere un'ineguagliabile vantaggio rispetto a quasi al sia sia altra forma di organizzazione della sfera politica
E della sfera economica nel tutelare almeno entro certi limiti nei limiti in cui questo è possibile nelle vicende umane quelle libertà individuali che sono al tempo stesso condizione e scopo della società
Assume inoltre per conseguenza che dilemmi e pensioni caratterizzi
Proprio anche o almeno anche a causa della loro rispettiva ineliminabile imperfezione i rapporti fra il mercato e la democrazia liberale nonché i rapporti e questo e poi l'aspetto centrale
Del questa riflessione i rapporti fra la dimensione democratica e la dimensione liberale della democrazia
Solo solo precarissime fragilissimi equilibri fra mercato istituzioni che la democrazia dell'autogoverno popolare e istituzioni della libertà
Che che possono garantire la Società aperta e in qualunque momento gli equilibri possono essere compromessi e la Società aperta minaccia
Per quanto riguarda specificamente le istituzioni liberaldemocratiche il potenziale conflitto fra democrazia e libertà assumo che gli scopi della libertà siano i più fragili nel senso che e la democrazia come avevano visto i liberali classici costa Astura Milato qui il e come hanno ribadito i teorici liberali della democrazia del nostro secolo c'è sempre il rischio che la democrazia si mangi gli istituti della libertà dando vita varianti di democrazie illiberali o al limite anche nei casi estremi totalità
Il migliore antidoto possibile ci tornerò sopra in chiusura e dato dalla presenza di élite con la vocazione alla salvaguardia dell'istituzione della libertà
Di aristocrazie sostanzialmente che contro bilancino con la loro influenza il loro prestigio le tendenze in liberali che la democrazia contiene in sé qui non c'entra quando quando si dicono queste cose spesso sì c'è chi evoca l'autoritarismo ma questo è il pensiero liberale classico che lo ha detto e se si dice che autoritarismo rivendicare la presenza di élite
Tese alla salvaguardia la democrazia si butta nel campo dell'autoritarismo
Buona parte del pensiero liberale
Come si vede non si inventa mai nulla e in realtà questa non è altro sotto
Diverse spoglie che la una antica perorazione a favore del governo misto
Se mancano élite votate alla moderazione e alla tutela degli istituti di libertà le tendenze demagogiche in liberali della democrazia non trovano barriere e degenerano travolgono gli istituti della libertà
E mettono a repentaglio la Società per
E vengo a questa lotta tra il gatto e il topo cioè alla lotta fra tendenze favorevoli alla Società aperta e tendenze contrarie che in modi diversi rispetto al secolo che si chiude dovrebbero mi a me pare caratterizzare in Occidente e in particolare in Europa anche quello che sia
Direi che cominciamo dove delle tendenze favorevoli le ragioni principali nuove tendenze che giocano a favore della prospettiva dalla Società aperta siano soprattutto due
Sono collegate ma sono indubbiamente dis la prima è di ordine culturale
A che fare con i mutamenti culturali innescati dalla fine del comunismo e credo che su questo non dobbiamo farci di come dire
Distogliere nostra pensione da avvenimenti politici contingenti come non so latinista la vittoria di una sinistra molto statalista in Francia o altrove perché non non non credo che
Sul piano culturale questo Spassky molto e d'altra parte è vero che i mutamenti che avvengono nella sfera culturale non ne immediatamente travasano in quella politica
La politica può andare avanti per conto suo anche al lungo ma intanto accadono cose nella sfera culturale che poi all'alt alla lunga non possono non ripercuotersi anche su quella polis
E io credo che questa sia un'onda lunga destinata a manifestarsi con forza anche nei primi decenni del prossimo secolo
Possiamo riassumere il mutamento come la fine dell'idea che lo Stato i dunque la politica sia il luogo nel quale e il mezzo mediante il quale soprattutto si riducono le disuguaglianze sociali sì costruisce la pubblica felicità con l'ottantanove non è finita soltanto una religione secolare non si è solo chiusa la stagione in cui era ancora pensabile la rivoluzione
Non è solo finita la credenza nell'idea che la storia abbia un senso una direzione un obiettivo finale di riscatto dell'umanità
E finito anche travolto dal fallimento comunista lo statalismo inteso come visione che affida lo Stato il ruolo centrale nella costruzione Della felicità
La felicità collettiva
Quindi un ruolo maieutico maieutico un ruolo centrale decise
Potremmo dire che dal punto di vista culturale è finita l'idea principale sul couscous su cui si sono sviluppati nella sua variante totalitaria quella comunista ma anche in quella democratica socialista i come dire i movimenti di idee che hanno dato linfa voi politica ai i movimenti politici che sono stati detti di sinistra nel diciannovesimo nel ventesimo secolo
Venendo meno la Weltanschauung statalista con la sua ossessione per il primato della politica e le tendenze destinate verosimilmente a diventare culturalmente dominanti o comunque a rafforzarsi dovrebbero essere caratterizzate da prima declinante importanza nella vita di molti della politica la politica è stata negli ultimi due secoli una sorta di surrogato sostituto della religione
In cioè in tanti cercavano ve la politica ciò che un tempo cercavano nella religione cioè risposte a domande di senso di identità e così via
In parte almeno questo dovrebbe attenuarsi
La politica verrà probabilmente riconosciuta da molte più persone
Per ciò che è o quanto meno dovrebbe essere
In una società Berta cioè un insieme di tecniche e procedure per la la risoluzione di conflitti un'arena rinegoziazione e per la produzione di decisioni collettive
Spogliata di ogni alone romantico la politica verrà vedrebbe dovrebbe vedere ridimensionata
La sua importanza radicali tanti non so se questo è un bene o un male ma credo che questa sia o come dire una naturale conseguenza del venir meno di alcune idee forti del ventesimo secolo
Dovrebbe crescere contemporaneamente la legittimità del mercato e della sua regola prima la competizione su cui il mercato segreto
Dovrebbero anche essere rivalutate per per inoltre le componenti comunitarie della vita sociale
Sul piano culturale perché sul piano come dirò poi sul piano dei fatti al contrario la disgregazione dei legami comunitari rappresenta come dire una minaccia va messa in conto
Alle tendenze non negativi o contrarie alla società
E quindi e con la rivalutazione sul piano culturale della componenti comunitarie
Un anche una rivalutazione degli aspetti formali e varie forme di associazionismo apolitico non politico prepolitico cementato da vincoli religiosi o di tipo civico
Possiamo forse dire che le tendenze culturali prevalenti dopo le sbornie ideologiche dopo i monumenti culturali eretti allo Stato etico il pump politici ismi del ventesimo secolo
Per usare delle etichette naturalmente dovrebbero poi privilegiare l'economia il mercato e la società per la comunità
A scapito dalla politica
E poi che fra tutte le dottrine del passato del presente la dottrina liberale quella che più
Si adatta e a volte punta essa stessa ridimensionare il ruolo dalla politica e la dottrina che dovrebbe incontrare il maggior successo e diffusione in queste condizioni
Liberalismo sul piano politico il liberismo sul piano economico dovrebbero in teoria avere nei prossimi decenni un successo decisamente superiore a quello che
Hanno incontrato per buona parte del ventesimo secolo in qualche modo rinnovare i fasti
Del diciannovesimo secolo in condizioni molto
Quella che vediamo oggi la corsa
Spesso anche ridicola di tanti a definirsi liberali e dovrebbe essere solo un'anticipazione di ciò che avverrà nei prossimi decenni
Naturalmente alcuni lanciano avvertimenti alcuni casi anche anche come dire comprensibilmente illegittimi
Sul rischio che l'affermazione di una sorta di dittatura culturale di un pensiero unico liberale però non è plausibile che le cose stiano così non solo perché fra tutti gli ismi com'è noto
Quello liberale il più composito e ammette al suo interno un'amplissima gamma di variazioni sul tema
Ma anche perché sicuramente dovrà fronteggiare le sfide
Il fatto che sul piano culturale sia difficile sfidare a questo punto le idee liberali non significa che sfide fuori
Dal
Dall'ombrello liberale non sorgeranno
E saranno verosimilmente sfitte
Lanciate da fondamentalismi religiosi e da soprattutto almeno per quel che pare seguaci delle trote mo'che la figlia delle piccole patrie Sissi con l'idea del primato della politica contro la disposizione la predisposizione liberale a ridurre laddove si può il ruolo Della Porta
Comunque guardando al problema dal punto di vista culturale dal punto di vista delle peraltro sociali battaglie delle idee
La causa della Società perda non sembra affatto debole compromesso
Alle soglie del ventunesimo secolo
L'altro fattore che gioca a favore di una visione liberale
E legata al fatto che in sostanza solo quella visione sembra in grado di offrire ricette per fronteggiare con successo la cosiddetta globalizzazione
La mondializzazione
Solo quella visione offre ricette di politica economica più adeguate per affrontare i problemi che nascono dall'ingresso del
Per l'Occidente non per i Paesi nuove industrie d'azione che anzi lo Stato lo usano e pesantemente particolare inerzia
Ma comunque per l'Occidente per fronteggiare l'ingresso dei Paesi di nuova industrializzazione del mercato mondiale
Le altre ricette vedute ad altre dottrine tutte quante mescolano in proporzioni variabili protezionismo economico e statalismo e non promettono
Sviluppo nelle nuove condizioni ma decadenza economica non dico che tutti i governi e tutto l'incidente improvvisamente diventeranno seguaci di bonaria
Dico però che prevarranno sicuramente mix di dirigismo e liberismo ma più Successo si ci ci sarà laddove il liberismo sarà privilegiato rispetto allo statalismo
Si noti inoltre ma questo solo un inciso perché tradotto con terreno che non è il mio ma
E quindi nasce come dire dal vetture di riporto quello che scrivono chi
Scrivono alcuni di coloro che si occupano di queste cose la mondializzazione dei mercati unita allo SDI sviluppi tecnologici in particolare delle comunicazioni potrebbe aiutare la Società aperta anche da altri punti di vista
Per esempio modificando drasticamente le condizioni del lavoro dipendente sia pubblico che privato non solo favorendo e in certi casi imponendo la mobilità sia occupazionale che territoriale in grado maggiore che in passato
Che è sempre vista penso a tutta la retorica tutta la la visione della della della
Dell'emigrazione dal Sud al Nord nei suoi aspetti negativi di sofferenza e non è mai guardata invece nelle grandi opportunità che ha dato a moltissime persone in termini di chance
Individuare di vita spezzava un per e con la comunità chiusa del passato ed entrare nel mondo dalla modernità perché questa è stata in larga misura l'emigrazione dal Sud al Nord per esempio questo aspetto questa dimensione si è prestata da noi
Sottaciuta nascosta senza vedere gli aspetti moderni tanti e i vantaggi in termini di libertà personale che ha dato a tante persone
La mobilità territoriale
E e ma anche oltre che in questo senso modificando introducendo modificazioni nei rapporti di lavoro per esempio è plausibile anche per effetto della cresciuta
Femminilizzazione dei rapporti dei lavori indipendenti io crescita e l'occupazione femminile e sfruttando le opportunità informatiche che diventi in futuro normale la diffusione del lavoro a domicilio anche per molte funzioni impiegatizia e per certi funzioni dirigenziali
Ciò porterà verso o dovrebbe portare verso riorganizzazioni notevoli dei sistemi organizzativi complessi sia privati che pubblici
Nonostante forti e inevitabili resistenze sia di certi settori tradizionali della gerarchia amministrative organizzative sia ovviamente delle organizzazioni sindacali
Certe scomparsa in questo caso
O comunque di ridimensionamento molto drastico mi pare improbabile che la tendenza anche in molti enti pubblici non si affermi in tempi relativamente brevi per fare un esempio io dirigo una biblioteca universitaria buona parte dei temi del del del personale potrebbe benissimo svolgere una parte dei suoi compiti a casa sua
Avendo semplicemente degli obiettivi settimanali e che potrebbero trentuno a parte no naturalmente ma una parte di questi compiti potrebbero tranquillamente se le leggi lo consentissero essere svolti a casa con i tempi scelti preferiti
Dalle persone e come dire semplicemente rispettando un obiettivo complessivo settimanale questo può e è vero sicuramente già oggi in tantissimi ambiti organizzativi se questo si affermerà contro le rigidità legislative organizzative di sicuro verranno cambiate molto drasticamente le condizioni di lavoro di tanti
Questo produrrà un aumento probabile di libertà individuale organizzazione del tempo è una forte individualizzazione delle condizioni di lavoro che dovrebbero accrescere le chance
Di libertà di molti insomma anche questa potrebbe essere come dire una tendenza che gioca a favore della società
Fin qui le luci
Cioè o meno luci dal mio punto di vista dal punto di vista dei fautori una società aperta che ovviamente sono la totalità dei presenti
Poi ci sono però le ombre tre gioielli fattori che militano contro che
Che le tendenze di segno contrario
E sono credo essenzialmente di due tipi
Il primo a che fare con gli aspetti internazionali del mutamento alle soglie del ventunesimo secolo
Il secondo tipo a che fare con le conseguenze di lungo termine che vediamo già oggi culturali sociali e politiche della società
Dire che essenzialmente la sfida esterna
A che fare con la crisi dello Stato
Direi che la sfida esterna a che fare essenzialmente con la crisi che dello Stato nazionale e i suoi riflessi sulla democrazia liberale
La democrazia liberale si è storicamente innestata su Stati-nazione
Ma che cosa succede alla democrazia liberale quando una parte almeno dei compiti e le funzioni svolte in passato dagli Stati nazionali
Non sono più di pertinenza degli Stati stessi
I sicari che io non sto seguendo la tesi di questo mito è molto di moda della la tesi della spinello scomparsa dello Stato lo Stato sarebbe travolto no no non credo affatto questo però credo che in Europa la cosa evidentissima che lo Stato stia che intervengano mutamenti significativi nei contenuti della sovranità nella natura la sovranità statale
E in parte si tratta di una sovranità che viene difesa accettando l'interdipendenza e accettando quindi di giocare in un'arena complessa in cui anche gli altri Stati pesa no
All'interno su decisioni che un tempo erano di pertinenza esclusivamente dei governanti dello Stato
Gli stati continuano a contare continueranno a contare ma operando i sistemi di interdipendenza complessa e ecco con decisioni su cui la democrazia allo stato attuale e mutano fa appresa
E quindi decisioni che nascono con un evidente deficit di legittimità democratica e non è forse questo infatti il problema dei problemi dell'Europa nel caso di una
Non c'è fine o decadenza dello Stato ma tensioni divaricazioni fra Stato e democrazia liberale si e il punto è che nessuno sa assolutamente come fronteggiare il problema perché è evidente che leggo cose sulla democrazia internazionale che mi sembra francamente fuga in avanti nella fantapolitica persino l'ipotesi di della della Federazione europea allo stato degli atti
Quindi nessuno sa come Front c'è un problema e nessuno ha capito essa come fronteggiare e quindi ci si può aspettare grandi conflitti su questo punto e il pericolo principale e quello alla fine che vengano privilegiati nei vari Paesi
Che benché abbiano successo elettorale forse come i sopravvissuti partiti comunisti come i le Pen inscritte altri movimenti radicali di destra che reagiscono all'interdipendenza complessa proponendo la chiusura il protezionismo
Chiusura il protezionismo che in questa interpretazione non sono solo reazioni a sfide economiche la sfida del del mercato ma anche alla sfida politica
Dovuta alla
Di sincronizzazione
Fra lo stato coinvolto nella nel gioco d'interdipendenza e la democrazia che resta chiusa nei confini nazionali e secondo me resterà chiusa né confini anche in futuro
Il secondo tipo di sfida prende varie forme ma tutte dipendono dall'azione di lungo termine della società di massa siccome ho preso molto tempo la faccio breve
Se e qui anche qui niente di nuovo perché l'analisi sociologica Della società di massa ci ha da tempo messo in guardia sui suoi pericoli nelle incorra pigramente qualcuno
Una prima sfida forse la più importante perché a che fare con la
Erosione anche delle dei legami comunitarie quindi produce anomia produce quella che turca in chiamava alla fine
Della delle basi precontrattuali del contratto con tutte le ripercussioni sul mercato la crescita del free Riding cioè l'opportunismo che sul versante della democrazia liberale anche la democrazia muore di opportunismo reti il free Riding
La prima sfida corrisponde a quella che ma cito lui ma potrei citare tantissimi altri autori ho in mente allo ma in un in un libro del del sessantanove e non con una certa preveggenza parlava di una dialettica della socializzazione che affliggere delle Società tardo industriali e e che dipende dal funzionamento contraddittorio delle società tardo industriale
Nelle democrazie liberali dell'Occidente la società industriale propone infatti i cittadini
Valori fra loro in contrasto Paolo tre prescrive atteggiamenti contraddittori
Da un lato chiede il rispetto delle gerarchie aziendali amministrative eccetera senza il quale non sono possibili nello sviluppo economico nell'ordine sociale
Dall'altro lato incentiva tendenze all'autorealizzazione individuale che entrano in conflitto con le esigenze di re gerarchia
Le società aperte del benessere dell'Occidente fatti tanto l'importanza dell'autorealizzazione ha finito per accrescere hanno finito per accrescere le tensioni connesse a quella che era un'chiamava la dialettica della socializzazione cioè importanti implicazioni sia dirette che indirette oltre che per il costume della più generale vita sociale anche per il funzionamento della democrazia
Per non farla lunga accenno solo alcuni punti da un lato vengono messe sotto attacco la viene messa sotto attacco la tradizionale divisione dei poteri
Per esempio la crescita del peso delle magistrature non è un fatto che registriamo per le note vicende solo in Italia ma è un fatto comune a tutto l'Occidente
è un fatto comune a tutto l'Occidente perché in parte legato proprio la disgregazione di legami con tre comunità
Sono intervenute non da noi ma ovunque America il caso estremo ma ci sono la tendenza si manifesta dappertutto
Per esempio la contrattualizzazione che è intervenuta di legami familiari cioè la trasformazione delle famiglie da comunità in società è sposta sulle magistrature suoi tribunali tutte le dispute tutti i conflitti non è più vero da nessuna parte in Occidente che il vecchio detto che i panni sporchi si larga lavano in famiglia
Le mogli denunciano i mariti i figli denunciano i padri le figlie denunciano i padri dopo essersi inventate
Violenze commesse per trent'anni prima sia delle scoperte attraverso l'analisi i fratelli sono in guerra tutto questo sposta sulla e come dire la il ricorso alla magistratura
Continuo nei rapporti di lavoro tutto questo sposta aumenta a dismisura non solo in tazza ma aumenti a dismisura il peso l'importanza delle magistrature in tutto l'Occidente
E quindi fa immergere tendenze alla democrazia giudiziaria e noi ancora non sappiamo come l'erosione dell'equilibrio tra i poteri inciderà in futuro sulla democrazia liberale quindi questa è una tendenza che ripeto si manifesta con forza evidente da noi ma e per
Per un complesso di ragioni si manifesta ovunque
Per ragioni di tempo non tocco gli altri gli altri punti un solo termino su questi
Il
Parlavo di tendenziale venir meno delle aristocrazie cioè di élite di quel particolare tipo di è lite che è in grado di difendere
Per se stessi prima di tutto e quindi ovviamente per tutti gli istituti della libertà
Non è che vengano meno le élite in quanto tali perché le vite si riproducono ovunque anche nella società di massa
Non fanno non possono riprodursi nel senso che influenza prestigio potere tendono sempre a concentrarsi nelle mani di pochi
Però lei ritentato sono indebolite dal fatto che è venuta meno la deferenza nei concorsi
La dinamica come idea
Di cittadino
Opera
Come soggetto generale cioè che tale in quanto e
Il suo essere il risultato della sottrazione di tutta una serie di interessi particolari questo non significa assolutamente negare
Il ruolo
Della cultura comunitaria e negare il ruolo dell'associazionismo questo però significa cogliere l'ambivalenza di certe culture comunitari e che spesso Orrei Carnot in sé
L'idea che questa comunitari intermedia posso attorno a valicare rispetto alla comunità generale come tale politica
In qualche modo in una logica che finisce per essere di una sorta di grande concertazione neo corporativa trasferita dalla dimensione economica o o meramente contrattuale ad una più vasta dimensione socioculturale
E che come tale fa venir meno uno dei fondamenti della politicità che poi rivela alla base credo dei della connotazione liberale dei regimi politici
Un altro aspetto sul quale vorrei richiamare l'attenzione io credo che abbia ragione
Angelo Panebianco quando dice
Non dobbiamo saputo sopravvalutare la crisi dello Stato nazione
Perché esistono alcuni elementi di questa crisi dello Stato nazionale
Tuttavia lo Stato come tale ancora lunghi dall'essere esaurito come dimensione istituzionale
Però aggiunge
Mutano i contenuti della sovranità si realizza un quadro di interdipendenza in virtù del quale questa riduzione dello Stato nazionale
Diventa un fattore in qualche modo who's aumentare le opportunità dei sistemi liberali
Ma la mia impressione
Se guardiamo in un quadro abbastanza più per esempio ciò che accade in Europa
Ultimo mezzo secolo e che
Nonostante questi elementi reali di interdipendenti
Di indebolimento degli alcuni contenuti della sovranità il vero dato e che ci sono alcuni stati te diventano più forti ci sono alcuni Stati che diventano più deboli
Quindi questa questa sorta di interdipendenza
Questa
Questo mutamento di alcuni contenuti della sovranità non ha operato in modo omogeneo
Si è presentato ma ha operato informe tali da poter diventare questo questo insieme di fattori una occasione una opportunità
Un elemento che servito al rafforzamento di alcuni Stati ed è viceversa stato utilizzato per l'indebolimento di alcuni altri
Quindi da questo punto di vista cioè ancora una volta una problematicità porte negli elementi che in qualche modo potrebbero giocare a favore della Democrazia liberale e del suo sviluppo nei decenni a venire
Mi pare
Il riferimento qui più pieno all'Europa e mi pare di cogliere nella realtà europea così come adesso si stanno sviluppando e quindi anche in quel contesto comunitario al quale tutti pure guardiamo mi pare di cogliere
Una condizione che in qualche modo non è di crescente parità e quindi nella quale quei quei fattori di interviste
Tocco gli altri gli altri punti un solo termino su questo
Il
Parlavo di tendenziale venir meno delle aristocrazie cioè di élite di quel particolare tipo di è lite che è in grado di difendere
Per se stesse prima di tutto e quindi ovviamente per tutti gli istituti della libertà
Non è che vengano meno le vite in quanto tali perché le vite si riproducono ovunque anche nella società di massa
Non fanno non possono riprodursi nel senso che influenza prestigio potere tendono sempre a concentrarsi nelle mani di pochi
Però lei ritentato sono indebolite dal patto che è venuta meno la deferenza nei confronti delle Deep Space ed è un prodotto della società di massa
E poi il problema è che livelli stesse possono sviluppare un atteggiamento di tendenziale disinteresse nei confronti degli istituti e la libertà una delle probabilmente innovazioni più forti che quindi amo incontro che la pendenza si manifesta già oggi benissimo è in atto e dovrebbe crescere in futuro è quella della in sostanziale internazionalizzazione delle élite
Persone che si formano all'estero che sviluppano una rete di legami
All'estero rispetto ai vari paesi che sviluppano una rete di legami personali e di lavoro che sono sostanzialmente di tipo trattazione e queste sono prego una una parte certamente importante delle nuove élite nelle e società occidentali e questa tendenza dovrebbe crescere ora da un lato e lì tecniche con con una formazione di questo tipo sono certamente una un elemento a favore della Società aperta perché esistono grazie la Società aperta e quindi hanno interesse a lo al suo mantenimento
Ma dall'altro lato
Hanno anche o possono avere la tendenza a sviluppare un sostanziale disinteresse per le sorti
Della democrazia liberale e nazionale dei singoli Paesi e quindi una forte disinteresse per gli istituti cruciali della libertà il principio di rappresentanza la rullo
L'abbia Scorpius e e così via
Si noti per giunta ma questo lo ha detto che anche quando queste lite non sviluppasse Roma sosta sordità o insensibilità agli istituti della libertà il il l'indebolimento del prestigio dell'élite perché tipico
Di tutte le gli nella
Seguito l'affermazione e la società di massa renderebbe comunque più debole la loro azione
Culti Uto il quadro si presenta con luci e ombre e penso che non dobbiamo accedere a una visione trionfalistica alla fine della storia
Avevo Foria che prese tanti liberali all'indomani dalla fine del comunismo non c'è dietro l'angolo la definitiva vittoria Della Società aperta contro la società chiusa della società liberale contro la società in liberale
Parafrasando Clausewitz tracce più plausibilmente la continuazione di un'antica lotta con altri mezzi
La società aperta dalle sue molti a tutti ma anche i suoi nemici sono tutt'altro che disarmati e la storia insomma racconti
Grazie
Grazie Panebianco per questo quadro Dini luci e ombre per questa dettagliate sacrificata relazione
Dipendenze del pensiero liberale di le sfide che dovrà affrontare anche qui mi sembra di capire che come dire liberalismo sul piano politico e il liberismo sul piano economico saranno comunque
Le tendenze che si affermeranno nel ventunesimo secolo vedo tutela contraria certa vedo comunque che si pone senta è tornato anche ieri il problema della creazione di un'è lite delle frazioni e quindi anche di una classe dirigente presumo che è strettamente collegata come unico
Deterrente al passaggio da un sistema democratico a un sistema potenzialmente illiberale
E io adesso passerei la parola in altri di scarsa volevo però a ricordare perché prima non non l'ha fatto che e il professor Buttiglione non è è qui presente come questa mattina come potete vedere è rimasto impegnato in un vertice del Polo a Roma sarà con noi domani pomeriggio
Passerei per prima anche Terra economia motivi Cavalleria la parola a cadiamo in Cina
Dicevo qualche iniziale difficoltà a discutere
La relazione del professor Panebianco perché sono in grandissimo accordo con le cose con le cose che ha detto
Quindi farò successivamente alcune osservazioni a margine sulle cose che ha detto vorrei aggiungere alcuni alcuni spunti
Partendo ripeto da una
Concordanza realmente molto ampia
Ecco la prima cosa che mi viene immediatamente da da dire da da difendere su cui riflettere e che io non presenterei il liberalismo cioè non non vedrei il liberalismo la storia del pensiero liberale come un tutt'uno c'è qui dobbiamo parlare di liberalismo del vent'del ventunesimo secolo io credo che per parlarne dobbiamo sottolineare qualche differenza almeno a me sembra che a me sembra di vedere può darsi che mi sbagli tra il liberalismo della fine del ventesimo secolo è quello del Secolo d'Oro del diciannovesimo
E però esprimere a molto schematicamente ovviamente questa differenza che un'evoluzione ovviamente non un contrasto l'evoluzione in questi termini
Il liberalismo classico a posto al suo centro e ha sviluppato l'idea il valore il nucleo delle libertà personali contro il potere
Da difendere nei confronti del potere quindi l'idea di Stato minimo uno dei limiti del potere eccetera
A me sembra che in questa seconda metà del ventesimo secolo il liberalismo né i suoi maggiori rappresentanti abbia tenendo naturalmente fermo questo questo punto che rinuncia voglio dire attiene alla stessa definizione di liberalismo
Mi pare però che abbia spostato la sua attenzione ho allargato la sua attenzione ad un altro aspetto che più proprio delle nostre società appunto proprio delle società democratiche mature
E cioè il problema del pluralismo
Mi riferisco sarà evidente a tutti soprattutto anche se non soltanto ma soprattutto alla elaborazione di John Rawls
Il libero di Rawls sul liberalismo politico a precisamente al centro il tema del pluralismo come come tema come oggetto della filosofia politica del liberalismo cioè come oggetto da fondare e da giustificare a cui dare una giustificazione
Il pluralismo io dico che è un passo in più vorrei dire un allargamento nel senso che il nucleo resta quello dei libertà delle libertà personali
E però un allargamento perché significa appunto confrontarsi direttamente con i problemi che sono propri della Societ delle società democratica
E in questo credo che già mi collego alle cose che diceva Panebianco
Le società democratiche avanzate sono precisamente società che in cui come lui diceva molto bene c'è una tensione tra il principio liberale e il principio democratico
Uno degli aspetti fondamentali forse di questa tensione sta precisamente nella
Come dire nel limite che alle libertà personali viene non più soltanto dallo Stato come poteva apparire in una fase precedente
Ma dall'esistenza nella società di gruppi diversi e contrapposti cioè di gruppi io non parlo qui di gruppi etnici naturalmente ci possono essere anche quelli ma parlo di gruppi culturali cioè di gruppi che hanno verità diverse e incompatibili principi incompatibili in quanto verità incompatibili
Incompatibili ovviamente non significa che non possano coesistere significa che non possono
L'uno convincere l'altro cioè che sono non sono riducibili principi di verità che non sono riducibili l'uno all'altro e precisamente all'ora per Rawls io credo che sia questo il tema del liberalismo del ventunesimo secolo
Precisamente si tratta di trovare il modo di farli coesistere pur senza pretendere di ridurli l'uno all'altro questa è uno degli aspetti fondamentali mi pare della tensione fra democrazia
E liberalismo ed è uno degli aspetti principali delle delle poi delle tensioni concrete nelle quali viviamo
Viviamo nelle quali vivono le nostre società e mi pare che sia un punto di particolare interesse se ci poniamo nella prospettiva appunto di questo passaggio di secolo dal ventesimo al ventunesimo secolo
Abbiamo ben presente che questo problema il problema del pluralismo il problema della possibilità di essere tutti come dire come direbbe sempre Rawls ragionevoli cioè disposti a spiegare le proprie ragioni e a ascoltare le ragioni degli altri senza pretendere appunto di arrivare ad una conclusione condivise
Questo problema e il problema che ci troviamo di fronte sia né oggi nelle nostre società democratiche in modo molto consistente ma sia anche forse in modo più drammatico nel rapporto tra
L'Occidente quello che prima si diceva è il luogo naturale e al momento esclusivo della società terza della democrazia liberale e il resto del mondo
Ma io
Per vengo qui al tema che poneva prima
Panebianco della possibilità o impossibilità di esportare la democrazia liberale prima però voglio aggiungere solo un punto su questa questione del pluralismo
Che riguarda il rapporto tra liberalismo e cristianesimo di cui si è Occhito bene dai giornali si è parlato ieri
Qui si è detto che c'è una filiazione del liberalismo dal dal cristianesimo
Nel resto appunto anche latte uccido ricordava classicissimo alterna crociana
Chiaro che questa filiazione cioè vorrei sottolineare che si tratta di una filiazione antagonistica
O forse di una filiazione che fa emergere e tenta di dare una risposta a quanto c'è di antagonistico nella cultura giudaico-cristiana perché come
Con le facile
Convenire il liberalismo nasce dal a dall'intera l'humus delle guerre di religione cioè nasce nel come risposta come tentativo di risposta
Alla Chrissie
Della cultura cristiana nel momento in cui una cultura che nel suo nel suo nella sua essenza
Salt salvaci mistica come si potrebbe dire cioè che ha uniche fondata su un'idea di di di verità univoca
E che rende di essere anche la via della salvezza e che quindi pretende di convertire gli altri
Nel momento in cui questa questo monoliti Isma'della cultura cristiana si è rotto con con la riforma no in tanti frammenti ciascuno dei quali però aveva la stessa pretesa di essere
Di essere la verità di salvare di convertire
Da questo da questa deflagrazione è nato appunto il liberalismo dall'idea di tolleranza e oltre
E nato da questa deflagrazione ed è nato appunto come
Il tentativo di superare precisamente in un'idea allora ancora iniziale Napoli sempre più cresciuta di pluralismo quella tensione
Antagonistica fortissima in Terna alla cultura cristiana
Dicevo questo questa impostazione
Da secondo me mi mi fa sentire un interesse particolare per il tema dell'esportazione della democrazia liberale è giusto sottolineare che non dobbiamo avere un atteggiamento trionfalistico
Che quella che è stata chiamata la vittoria della democrazia come conclusione della guerra fredda è una vittoria soggetta certamente
Cioè tutt'altro che definitiva soggetta a rischi e pericoli e soprattutto che siamo in un'altra la democrazia liberale un'enclave in un mondo che non può essere definito tale
Io credo però che da
Quella a attenzione al tema del pluralismo ci fa anche vedere porci fa sottolineare come il l'esportazione della democrazia liberale non è come dire un ideale astratto o un ideale umanitario o un un gioco o un gioco della mente
L'esportazione della democrazia liberale una necessità cioè io credo che la democrazia liberale possa continuare a sopravvivere in Occidente soltanto se riesce certo con fatica
Con sconfitte con difficoltà con anche ritorni indietro ma se non riesce a spostarsi se non riesce a conquistare a poco a poco
Altre Sky
Perché non solo per
Interrelazione l'interdipendenza totale che c'è ormai fra tutti i mondi
E su cui non vale la pena soffermarsi tanto è ovvio ma io credo perché
Perché e ne e dentro il nostro stesso mondo che si si pone il problema
Nel duplice senso che dentro il nostro stesso mondo vengono gli avamposti degli altri mondi perché insomma il problema dell'Islam non è solo un problema che abbiamo fuori delle delle mura come si poteva Alice nel Quattrocento quello dei turchi
Il problema dell'Islam è un problema che abbiamo sia fuori le mura sia dentro le mura perché in tutte le società occidentali l'Islam come presenza
Culturale religiosa e perfino politica nella misura in cui è è un'aggregazione no dipinti cittadinanza
è un problema un problema col quale bisogna col quale precisamente la democrazia liberale si deve confrontare nel senso che ci si devono confrontare
Gli istituti della democrazia cioè gli istituti della nostra democrazia devono essere in grado di confrontarsi con questo problema e anche il pensiero liberale deve essere in grado di confrontarsi con questo problema
E quindi dico l'idea di pluralismo
è un'idea che a una
Pluralismo in senso forte ovviamente punto nel senso Rol si hanno a una mi pare che sia un'idea ricca e che può dare espansibilità al liberalismo in questa in questa
Fini secco
E quindi credo che non possiamo meno che mai possiamo pensare di rinchiuderci nella nostra anche laddove di democrazia di democrazia liberale non solo per le ragioni di tipo economico che qualcuno potrebbe
Richiamare ma anche per ragioni prettamente politiche culturali
L'altro punto sul quale vorrei
Ci sono un altro paio di osservazioni che vorrei fare sulla questione del al fine dello statalismo
Io sono molto d'accordo con il modo in cui la poneva pane poneva questo tema Panebianco cioè è un tema che non riguarda solo il crollo del comunismo un tema che non riguarda solo
La fine del e spazi evitare movimenti comunisti dei partiti comunisti in Occidente quelli che ci sono sono evidentemente delle sopravvivenze e stanno peraltro anche spostando notevolmente sia il loro insediamento sociale sia la loro cultura
Proprio perché sono delle sopravvive
Però come giustamente è stato detto questo tema riguarda anche riguarda tutta la sinistra del ventesimo secolo Sinistra europea del ventesimo secolo non solo la sinistra comunista ma anche la sinistra socialdemocratica
Perché in forme appunto diversissime per carità mai mettere sullo stesso piano però certamente l'idea che lo Stato fosse lo strumento principale per affrontare
E risolvere i problemi della disuguaglianza sociale eh sì anche per costruire un'idea di felicità pubblica questo questa idea questo ruolo dello Stato è stato condiviso anche dai partiti socialisti dalla sinistra socialista e socialdemocratica
Nei partiti ma anche dai cultori insomma di questi testi
E questo credo che significhi per l'appunto che
Il problema di un confronto più stretto un confronto culturale forte al di là delle strumentalizzazioni politiche che ci sono sono comprensibili oppure sono fastidiose non credo che ci interessa in questa sede
Ma i il problema di un confronto culturale forte serio con il tradizione liberale si pone per l'insieme della sinistra non quindi si pone come non semplicemente come suggello di una sconfitta voglio dire come potrebbe apparire se si riferisse soltanto
A agli eredi dei partiti comunisti
Ma si pone come per tutta la sinistra anche per i partiti socialisti anche per i partiti socialisti vincenti si pone come una necessità storica come necessità di crescita culturale irrinunciabili
E io credo che appunto si debba poi dire che insieme al crollo del comunismo c'è stato un altro elemento che
Collegato ma non identificabile che quello della
Capacità che ha avuto la rivoluzione conservatrice la cosiddetta rivoluzione conservatrice
Lui di qualche anno fa nel mondo anglosassone soprattutto la capacità che ha avuto di ribaltare
Molte molti luoghi comuni molti
Nuovi comuni interni negativo voglio dire almeno di ribaltare i ruoli consolidati insomma per cui la sinistra no era la parte del mutamento e la destra era la parte della conservazione
Beh questo oggi è diventato non così scontato ed è molto e questo è uno degli elementi che aprono le prospettive della società aperta il fatto che anche la la sinistra deve dimostrare di essere veramente la parte del cambiamento non lo può dare per acquisito che questo significa una sfida culturale molto forte
Per tutti
Infine
Un altro punto sul quale e poi chiudo sul quale vorrei soffermarmi e quello chi mi sembra molto importante ma credo meriterebbe una
L'approfondimento maggiore di quello che possiamo fare qui
E quello che riguarda la erosione dei come tema come tema di di rischio per la democrazia liberale la questione dell'erosione dei legami comunitari quindi dell'anomia
Anomia corporativismo insieme no che derivano dall'erosione dei legami comunitari
Panebianco ha fatto riferimento anche alla contro Alizé contrattualizzazione
Dei
Dei rapporti familiari
Questo credo che sia veramente un punto importante
Punto non non posso approfondire però credo che sia un punto importante anche qui credo che dovremmo vedere insieme il lato positivo e gli altri il lato negativo
C'è un lato evidentemente negativo che in questo che è stato detto
E anch'io ritengo che la contrattualizzazione dei legami familiari cioè gli episodi che vediamo continuamente ma non sono solo gli episodi anche proprio cambiamento di rapporti di modi di ruoli tra i membri della famiglia
Abbia degli aspetti molto negativi
Credo che se la prospettiva è quella di introdurre completamente una giurisdizione azione dei rapporti familiari
Quindi fare per esempio dei minori dei soggetti a tutti gli affetti portare qualunque contrasto davanti al giudice
Considerare la decisione del giudice super-io no cioè non lasciare nessuna nessuno spazio protetto a una decisione o a una almeno in prima istanza una decisione interna alla famiglia
Questo io credo che sia un errore non solo rispetto alla famiglia ma per l'appunto un errore che potrebbe essere gravida di conseguenze per la società liberale e quindi credo che in questo senso bisogna cercare di correggere un po'di intervenire troppo poco ci occupiamo tutti di di famiglia ecco il pensiero liberale troppo poco si occupa di queste cose proprio perché il pensiero liberale classico metteva da parte ma forse oggi e ore di ritirarle fuori
Quindi qui c'è da fare voglio dire una una una discussione pubblica insomma fare emergere alcuni alcune questioni
Io però vorrei sottolineare che accanto a questi aspetti negativi ci sono anche degli aspetti positivi perlomeno Tosi positivi dal punto di vista storici scrivo nel senso che indietro non si può tornare perché è anche vero che questa tendenza pericolosa senz'altro alla Jury di citazione dei rapporti familiari e dovuta al fatto che
La famiglia non è più
Lo spazio privato del capo famiglia no ma i membri della famiglia soprattutto la donna ma in parte anche i figli
Necessariamente vip vivono nel mondo e quindi almeno in parte la donna del tutto e i figli almeno in parte devono assumere una soggettività
Soggettività giuridica questo è un dato che appunto gli aspetti negativi che ho già detto ma anche degli aspetti positivi nel senso che significa una crescita di libertà ha degli aspetti positivi dal punto di vista esattamente della della libertà
E quindi credo che dobbiamo vedere anche questi aspetti positivi e vedere come possibile se possibile non in termini di legge ma in termini proprio di discussione pubblica governare una contemperamento tra aspetti positivi e negativi
Verso una una Frodo che
Che riesca a sviluppare la libertà in senso non antinomico come del resto non ha nomi come scusa come del resto è avvenuto in altri in altri spazi di libertà nella famiglia sta avvenendo in ritardo rispetto ad altri
Ad altri sei da altri mondi della della società sta avvenendo esattamente quello che che è avvenuto secoli fa cioè l'emancipazione dei soggetti emancipazione Soggetti chiaro che ha portato fenomeni di anomia
LIPU anche questa riporta non credo che siano da considerare che sia da considerare fatale quest'esito si tratta di trovare il modo di capire meglio e di governare questi processi
Grazie e nella in Cina per questi interventi e che inevitabilmente si ricollega perfettamente con nelle azioni di Panebianco
Io a ad essa passa la parola al senatore Fisichella pregandola di e attenersi dice la pm alla stessa
Quantità di tempo segnata dalla Mancini c'è una ventina di minuti e non so se Panebianco qua intervenire ma comunque in ogni caso è libera di farlo va in confusione
Grazie sì sì mi atterrò senz'altro
Ai tempi che sono stati indicati
Professor Panebianco l'amico Panebianco affatto
Una serie di osservazioni che lui stesso ha definito non sistematiche in realtà
Fornivano un quadro ampio connesso di valutazioni sulle prospettive della Società Perrotta
E in questo contesto ha messo in rilievo una serie di tendenze che operano a favore una serie di tendenze che operano contro la società aperta
La sua sopravvivenza e il suo sviluppo
Credo che abbia fatto bene a riprendere quello che è un tema tradizionale di una vasta pubblicistica
Nel campo della storia del pensiero politico e anche della politologi via circa la difficoltà di esportazione della democrazia non è
Un regime politico che si possa trasferire
Facilmente dall'uno all'altro ter Reno culturale e credo anche che abbia fatto bene a mettere in evidenza che i confini della democrazia liberale
Coincidono ampiamente dal punto di vista culturale con i confini della res publica Christiana
Questo deve significare pure qualche cosa in termini di radici di questa democrazia
Liberale
Ha fatto bene altresì a mettere in evidenza la fragilità di certe classificazioni che inseriscono fra la democrazia liberale una molteplicità di regimi politici sulla base del fatto che il Pd si svolgono
Elezioni più o meno competitive perché le elezioni sono un elemento
Certamente significativo quando sono davvero competitive ma comunque non esauriscono il quadro degli indicatori
Che
Intervengono per la definizione di una società e di un di un regime liberaldemocratico
Il mio punto di distinzione rispetto alla analisi che ha fatto Angelo Panebianco
E che io collerico
Nelle tendenze a favore
Un elemento di intrinseca debolezza nelle tendenze contrarie un elemento di robustezza strutturale
Per così dire che mi fa essere un po'più problematico di quanto Panebianco non sia stato con riferimento
Al quadro prospettico della democrazia liberale
Tendenze favorevoli i mutamenti culturali con riferimento al ruolo della politica la fine dell'idea di uno Stato felici fico
La fine dell'ossessione del primato della politica
Io su questo punto vorrei fare una distinzione
Si può parlare
In due modi di primato della politica cioè una visione interventi Iva del primato dalla politica c'è una visione regolativa del primato della politica
E c'erto un bene che si sia ridimensionato
Lì che si sia ridimensionata all'idea
Di una di un interventismo della politica che poi significava statalismo e così via
Starei molto più cauto nel indicare fra le tendenze favorevoli la fine del primato della politica tout cour poco di quella che tu hai definito l'ossessione del primato della politica perché attenzione l'idea del primato della politica e battuta in breccia negata
Da alcuni nemici
Impliciti anche se non necessariamente espliciti
Della democrazia liberale
Io credo che la democrazia liberale sia una risposta politica a problemi politici
E quindi come tale non Possa non implicare nella dimensione temporale un primato della politica anche se ovviamente non il primato interventismo
Della politica ma il primato regolativo e molto importante
Perché l'idea che il non c'è più il primato della politica pertiene anche a quelle ideologie tecnocratica che oggi sono tra come dire tra le maggiori insidie attrici della persistenza della democrazia liberale
Un altro aspetto
Sul quale vorrei richiamare l'attenzione e quella della importanza
Che è stata sottolineata delle e Little convocazione liberale per il mantenimento di una democrazia liberale
Io sono d'accordissimo sono talmente d'accordo che proprio in un mio volumetto di Bari gli anni fa ormai parlavo della necessità di un recupero
Di aristocrazie
Per permettere la sopravvivenza e il successo
Delle democrazie liberali e ne parlavo richiamando espressamente la nozione del governo visto
Ma avvertivo anche che questa stagione mi sembra più propizia alla emergenza delle oligarchie assai meno propizia alla emergenza di aristocrazie
E questa è una differenza di fondo che non può essere trascurato
Perché
La tendenza
Delle oligarchie
Non è
Né all'affermazione del governo misto
Ne alla sopravvivenza e al successo delle democrazie liberali
La crescita del mercato la crescita del mercato e la sua regola prima la competizione come tendenza come fattore favorevole
Per lo sviluppo della democrazia liberale
Talvolta si e talvolta hanno
Vedo anche questo aspetto come un aspetto in qualche modo
Critico perché non vi è dubbio
Che il mercato certamente il miglior meccanismo che sia stato fin qui inventato
Produrre ricchezza e quindi sotto questo profilo
E la migliore premessa che noi abbiamo per una re distribuzione della ricchezza anche affini di giustizia sociale anche affini di recupero di quelle disuguaglianze
Che
In qualche modo sono implicite nella meccanica per il mercato e tuttavia
Proprio il riferimento a quelle spinte ormai globalizzato anti della vita economica
Delle quali abbiamo sentito parlare
Dal dal sia da Panebianco uscito dalla collega
Che mi ha preceduto e mettono in rilievo io credo
Che le spinte economiche e anche le spinte
Competitive in questo versante in questo terreno oggi
Sì realizzano in un quadro politico generale
Tende a fare trasferire
Queste tendenze economiche più
Tra i fattori che hanno delle potenzialità problematiche nei confronti della democrazia
Che tra i fattori che hanno viceversa delle potenzialità costruttive nei confronti della democrazia e sia chiaro che non dico questo
Per rivalutare lo statalismo ci mancherebbe altro non è questo il tema perché se la scelta è mercato statalismo
è ovvio che la mia opzione di politica economica e di politica sociale va alla logica del mercato rispetto alla logica dello statalismo
Ma qui stiamo parlando di un altro problema
Stiamo parlando del problema delle conseguenze politiche che l'economia di mercato può avere in senso favorevole ad uno sviluppo democratico
Se sono perfettamente d'accordo nella critica all'Osto attualismo come fattore di per Robert Silone
Della democrazia liberale
Dobbiamo ancora studiare bene l'altro problema
Che è quello di ciò che può produrre
Una economia
Di mercato nella quale non operino alcune regole almeno e questo ci riporta al problema del principio regolativo della politica e della della primato regolativo della politica
In assenza delle quali regole non sono così sicuro
Che le conseguenze
Di una logica competitiva
In qualche modo lasciata libera lasciata a se stessa
Sarebbero in grado di produrre esiti tendenzialmente favorevoli è univocamente favorevoli
Verso la democrazia liberale
L'altro aspetto che è stato richiamato e quello della cultura comunitaria rivalutata varie forme di associazionismo economico sociale e religioso e questo certamente ci richiama ad un'altra visione
Che ha una lunga storia naturalmente nella
Nel campo del del pensiero politico nel campo della osservazione dei fenomeni sociali cioè questa tendenza ad associare l'associazionismo Allo sviluppo democratico
è stato sicuramente vero fino ad un certo ad una certa epoca ci dobbiamo porre il problema
Oggi
Della
Trasformazione
O se vogliamo del trasferimento di quelle che erano le spinte associazionistiche verso spinte di tipo corporativo
Non soltanto assumono la forma del corporativismo economico
Ma incerti in certe realtà assumono fra forma anche del corporativismo etnico del corporativismo culturale
E tutti ricordiamo le pagine del federalista nei quale nelle quali pagine sì collette in fondo la Repubblica
Si connette la Repubblica all'idea di cittadinanza
E quindi ad una certa visione del patriottismo
Che
Che vanno oltre
Rispetto
A quella che veniva definita allora di chiave istituzionale ma si può trasferire la mozione anche sul piano sociale la questione delle quote
Oggi noi rischiamo di avere una sorta di lottizzazione delle società in virtù delle quali segmenti sociali
Che per esempio in realtà come negli Stati Uniti possono avere un fondamento
Etnico le religioso etnico linguistico molto forte
Finiscono per diventare i soggetti che negoziano con l'autorità politica con il potere politico
Facendo venir meno in questo modo uno dei fondamenti della democrazia liberale
Vale a dire
Quella idea di interesse generale o quella idea di patriottismo che in qualche modo si incarna in una certa visione della cittadinanza
Come idea
Di cittadino
Opera
Come soggetto generale cioè che tale in quanto est
E gli il suo essere il risultato della sottrazione di tutta una serie di interessi particolari questo non significa assolutamente negare
Il ruolo
Della cultura comunitaria e negare il ruolo dell'associazionismo questo però significa cogliere l'ambivalenza di certe culture comunitari è che spesso reca hanno in sé
L'idea che questa comunità intermedia Possa attorno a valicare rispetto alla comunità generale come tale politica
In qualche modo in una logica che finisce per essere di una sorta di grande
Concertazione neo corporativa trasferita dalla dimensione economica o o meramente contrattuale ad una più vasta dimensione socioculturale
E che come tale fa venir meno uno dei fondamenti della politicità che poi è a alla base credo dei della connotazione liberale dei regimi politici
Un altro aspetto sul quale vorrei richiamare l'attenzione io credo che abbia ragione
Angelo Panebianco quando dice
Che non dobbiamo saprò sopravvalutare la crisi dello Stato nazionale
Perché esistono alcuni elementi di questa crisi dello Stato nazionale
Tuttavia
Lo Stato come tale è ancora lungi dall'essere esaurito come dimensione istituzionale
Però aggiunge
Mutano i contenuti della sovranità e si realizza un quadro di interdipendenza in virtù del quale
Questa riduzione dello Stato nazionale diventa un fattore che in qualche modo
Può aumentare le opportunità dei sistemi liberaldemocratici
Ma
La mia impressione
Se guardiamo in un quadro abbastanza ampio per esempio ciò che accade in Europa
Ultimo mezzo secolo e che
Nonostante questi elementi reali di interdipendenza di indebolimento degli alcuni contenuti della sovranità il vero dato e che ci sono alcuni Stati che diventano più forti ci sono alcuni Stati che diventano più deboli
Quindi questa questa sorta di interdipendenza
Questa
Questo mutamento di alcuni contenuti della sovranità non ha operato in modo omogeneo
Si è presentato ma ha operato in forme tali da poter diventare
Questo questo insieme di fattori
Una occasione una opportunità
Un elemento che è servito al rafforzamento di alcuni Stati ed è viceversa stato utilizzato per l'indebolimento di alcuni altri stati
Quindi da questo punto di vista
Cioè ancora una volta una problematicità forte
Negli elementi che in qualche modo potrebbero giocare a favore
Della democrazia liberale e del suo sviluppo nei decenni a venire
Mi pare
Il riferimento qui più pieno all'Europa e mi pare di cogliere nella realtà europea così come adesso si sta sviluppando e quindi anche in quel contesto comunitario al quale tutti pure guardiamo mi pare di cogliere
Una condizione che in qualche modo
Non è di crescente parità e quindi nella quale quei quei fattori di interdipendenza di mutamento dei contenuti della sovranità operano a trecentosessanta gradi ma
è una tendenza che
Ho l'impressione sia alla crescita di capacità politica di alcuni Stati alla riduzione della capacità politica di altri stati
Cinque minuti in cinque minuti
Credo di poter dire di poter fare un'altra osservazione che in parte già stata anticipata dalla collega Mancini dama sulla quale vorrei richiamare un attimino ancora
I nostri i nostri
Tutti degli amici che hanno l'amabilità di ascoltarci
Non credo che
La democrazia oggi abbia alternative ideologiche esplicite non ci sono ci sono state stagioni nelle quali fiorivano delle ideologia esplicitamente antidemocratica
In Europa per esempio ciò è avvenuto
In molte fasi della storia degli ultimi duecento anni oggi non ci sono
Ideologiche salvo per qualche aspetto per anzi per una serie di aspetti significativi quella tecnocratica non ci sono ideologie che però
Ha una capacità mentali mimetica notevolissima non ci sono ideologie antidemocratici
Questo è certamente un fattore di forza per la democrazia però ci sono delle sfide strutturali davvero colossali
Prima si faceva riferimento alla alla cultura islamica più
Poi provvedimenti
L'ordine
Insieme dove si pericolosamente
Assegni
Non voglio dire
Presidente è sempre molto difficile così funziona affronta
Se perché fu trovato quella lui all'inizio si è voluto stiramento incluso soprattutto di spettatore
Procura studiosi pronto funziona solo uno però solo questo gli altri nosocomi
Primo comprava
Dentro gentili ospiti se bagnano cominciare a prendere posto
Strappata comincerà
La seconda giornata del convegni
Ma intanto a ricordare che perché avesse bisogno esistano le cuffie per la traduzione simultanea subito fuori dal nell'ingresso
Se qualcuno insieme aiuta frequente nelle persone dei Nani cominciano
Intanto pareva
Salone piccola puntualizzazione perché nel con i giornali si sono lamentati della procedura degli accrediti in questo convegno
Io volevo dire che ovviamente tale procedura non dipende da noi non è stata di nostra volontà ma
Ovvia per motivi di sicurezza essendo questo un convegno internazionale
E che quindi ci scusi anni ci dispiace per il disguido Anna e anche per garantire la sicurezza di tutti
Il ruolo centrale nella costruzione dalla felicità
Della felicità collettiva quindi un ruolo maieutico maieutica un ruolo centrale decisivo
Potremo dire che dal punto di vista culturale è finita l'idea principale sul couscous su cui si sono sviluppati nella sua variante totalitaria quella comunista ma anche in quella democratica socialista i come dire i movimenti di idee che hanno dato linfa voi politica ai i movimenti politici che sono stati detti di sinistra nel diciannovesimo nel ventesimo secolo
Venendo meno la Weltanschauung statalista con la sua ossessione per il primato dalla politica che le tendenze destinate verosimilmente a diventare culturalmente dominanti o comunque a rafforzarsi dovrebbero essere caratterizzate da primo declinante importanza nella vita di molti della politica la politica è stata negli ultimi due secoli una sorta di surrogato sostituto della religione
In cioè in tanti cercavano nella politica ciò che un tempo cercavano nella religione cioè risposte a domande di senso di identità e così via in parte almeno questo dovrebbe attenuarsi in futuro
La politica verrà probabilmente riconosciuta da molte più persone
Per ciò che o quanto meno dovrebbe essere
In una società aperta cioè un insieme di tecniche e procedure per la la risoluzione di conflitti un'arena rinegoziazione e per la produzione di decisioni collettive
Spogliata di ogni alone romantico la politica verrà vedrebbe dovrebbe vedere ridimensionata la sua importanza la vita di tanti non so se questo è un bene o un male ma credo che questa sia un come dire una naturale conseguenza del venir meno di alcune idee forti del ventesimo secolo
Dovrebbe crescere contemporaneamente la legittimità del mercato e della sua regola prima la competizione su cui il mercato si regge
Dovrebbero anche essere rivalutate per per inoltre le componenti comunitarie della vita associata sul piano culturale perché sul piano come dirò poi sul piano dei fatti al contrario la disgregazione dei legami comunitari rappresenta come dire una minaccia va messo in conto a alle tendenze non negativi o contrarie alla società
E quindi e con la rivalutazione sul piano culturale della componenti comunitarie
Un anche una rivalutazione degli asset delle forme di varie forme di associazionismo apolitico non politico prepolitico cementato da vincoli religiosi o di tipo civico
Possiamo forse dire che le tendenze culturali prevalenti dopo le sbornie ideologiche dopo i monumenti culturali eretti allo Stato etico il Pam politici ismi del ventesimo secolo
Per usare delle etichette naturalmente dovrebbero poi privilegiare l'economia il mercato e la società cioè la comunità a scapito dalla politica
E poi che fra tutte le dottrine del passato del presente la dottrina liberale quella che più
Si adatta e a volte punta essa stessa ridimensionare il ruolo che la politica è la dottrina che dovrebbe incontrare il maggior successo e diffusione in queste condizioni
Liberalismo sul piano politico il liberismo sul piano economico dovrebbero in teoria avere nei prossimi decenni un successo decisamente superiore a quello che hanno incontrato per buona parte del ventesimo secolo in qualche modo rinnovare i fasti
Del diciannovesimo secolo in condizioni mutate
Quella che vediamo oggi la corsa spesso anche ridicola di tanti a definirsi liberali e dovrebbe essere solo un'anticipazione di ciò che avverrà nei prossimi decenni
Naturalmente
Per alcuni lanciano avvertimenti in alcuni casi anche anche come dire comprensibili e legittimi sul rischio che l'affermazione di una sorta di dittatura culturale di un pensiero unico liberale però non è plausibile che le cose stiano così
Non solo perché fra tutti gli ismi come è noto quello liberale il più composito e ammette al suo interno un'amplissima gamma di variazioni sul tema
Ma anche perché sicuramente dovrà fronteggiare delle sfide
Il fatto che sul piano culturale sia difficile sfidare a questo punto le idee liberali non significa che sfide fuori dal dal dall'ombrello liberale non sorgeranno
E saranno verosimilmente sfide
Lanciate da fondamentalismi religiosi
E da soprattutto almeno per quel che pare seguaci dell'eterno democrazia delle piccole patrie Sissi con l'idea del primato della politica
Contro la disposizione la predisposizione liberale a ridurre laddove si può il ruolo della politica
Comunque guardando al problema dal punto di vista culturale dal punto di vista delle peraltro cruciali battaglie delle idee la causa della Società aperta non sembra affatto debole o compromesso alle soglie del ventunesimo secolo
L'altro fattore che gioca a favore di una visione liberale
E legata al fatto che in sostanza solo quella visione sembra in grado di offrire ricette per fronteggiare con successo la cosiddetta globalizzazione
La mondializzazione dei mercati
Solo quella visione offre ricette di politica economica più adeguate per affrontare i problemi che nascono dall'ingresso del per l'Occidente non per i Paesi nuove industrie d'azione che anzi lo Stato lo usano che pesantemente in particolare in Asia
Ma comunque per l'Occidente per fronteggiare l'ingresso dei Paesi di nuova industrializzazione del mercato mondiale le altre ricette ed è dunque ad altre dottrine
Tutte quante mescolano in proporzioni variabili protezionismo economico e statalismo e non promettono
Sviluppo nelle nuove condizioni ma decadenza economica non dico che tutti i governi e tutto l'incidente improvvisamente diventeranno seguaci di bonaria
Dico però che prevarranno sicuramente mix di dirigismo e il liberismo ma più Successo si ci ci sarà laddove il liberismo sarà privilegiato rispetto allo statalismo
Si noti inoltre ma questo è solo un inciso perché tra tutto con terreno che non è il mio ma
E quindi nasce come dire dalle letture di riporto quello che scrivono chi scrivono alcuni di coloro che si occupano di queste cose
La mondializzazione dei mercati un italo sviluppi tecnologici in particolare delle comunicazioni potrebbe aiutare la Società aperta anche da altri punti di vista
Per esempio modificando drasticamente le condizioni del lavoro dipendente sia pubblico che privato
Non solo favorendo Inter dicasi imponendo la mobilità sia occupazionale che territoriale in grado maggiore che in passato
Che e se imprevista penso a tutta la retorica tutta la la visione della della della
Dell'emigrazione dal Sud al Nord nei suoi aspetti negativi di sofferenza e non è mai guardata invece nelle grandi opportunità che ha dato a moltissime persone in termini di chance
Individuale di vita spezza rompere con la comunità chiusa del passato ed entrare nel mondo dalla modernità perché questa è stata in larga misura l'emigrazione dal Sud al Nord per esempio questo aspetto questa dimensione sempre stata da noi
Sottaciuta nascosta senza vedere gli aspetti modernità anti e i vantaggi in termini di libertà personale che ha dato a tante persone
La mobilità territoriale
Probabile che la tendenza anche in molti enti pubblici non si affermi in tempi relativamente brevi
Per fare un esempio io dirigo una biblioteca universitaria buona parte dei freni del del del personale potrebbe benissimo svolgere una parte dei suoi compiti a casa sua
Avendo semplicemente degli Obiettivi settimanali e che potrebbero tranquilla parte no naturalmente ma una parte di questi compiti potrebbero tranquillamente se le leggi lo consentissero essere svolti a casa con i tempi scelti e preferiti
Dalle persone e come dire semplicemente rispettando un obiettivo complessivo settimanale questo poi è vero sicuramente già oggi in tantissimi ambiti organizzativi se questo si affermerà contro le rigidità legislative organizzative di sicuro verranno cambiate
Molto drasticamente le condizioni di lavoro di tanti questo produrrà un aumento probabile di libertà individuale di organizzazione del tempo e una forte individualizzazione delle condizioni di lavoro che dovrebbero accrescere le chance
Di libertà di molti insomma anche questa potrebbe essere come dire una tendenza che gioca a favore della società aperta
Fin qui le luci
Cioè o meno luci dal mio punto di vista dal punto di vista dei fautori la Società aperta che ovviamente sono la totalità dei presenti
Poi ci sono però le ombre cioè cioè gli fattori che militano contro che che le tendenze di segno contrario
E sono credo essenzialmente RI due tipi
Il primo a che fare con gli aspetti internazionali del mutamento alle soglie del ventunesimo secolo
Il secondo tipo a che fare con le conseguenze di lungo termine che vediamo già oggi culturali sociali e politiche della società di massa
Dire che essenzialmente la sfida esterna a che fare con la crisi dello Stato
Sul punto
Direi che la sfida esterna a che fare essenzialmente con la crisi che dello Stato nazionale e i suoi riflessi sulla democrazia liberale la democrazia liberale si è storicamente innestata su Stati nazionali
Ma che cosa succede alla democrazia liberale quando una parte almeno dei compiti e le funzioni svolte in passato dagli Stati nazionali
Non solo più di pertinenza degli Stati stessi
I sicari che io lo sto seguendo la tesi di questo mito è molto di moda della la tesi della spinello scomparsa dello Stato lo Stato sarebbe travolto no no non credo affatto questo
Però credo che in Europa la cosa è evidentissima che lo Stato spia
Che intervengano mutamenti significativi nei contenuti della sovranità nella natura vera sovranità statale
E in parte si tratta di una sovranità che viene difesa accettando l'interdipendenza e accettando quindi rigiocare in un'arena complessa in cui anche gli altri Stati pesa hanno all'interno su decisioni che un tempo erano di pertinenza esclusivamente dei governanti dello Stato
Gli stati continuano a contare continueranno a contare ma operando i sistemi di interdipendenza complessa e cocco con decisioni su cui la democrazia allo stato attuale e mutano fa appresa
E quindi decisioni che nascono con un evidente deficit di legittimità democratica e non è forse questo infatti il problema dei problemi dell'Europa nel caso di massa prese non c'è fine o decadenza dello Stato ma tensioni divaricazioni fra Stato e democrazia liberale si e il punto è che nessuno sa assolutamente come fronteggiare il problema perché è evidente che leggo cose sulla democrazia internazionale che mi sembra francamente fuga in avanti nella fantapolitica persino l'ipotesi di della della Federazione europea allo stato degli atti fantapolitica quindi nessuno sa come Front c'è un problema e nessuno ha capito essa come fronteggiarlo
E quindi ci si può aspettare grandi conflitti su questo punto e il pericolo principale e quello alla fine che vengano privilegiati nei vari Paesi
Che mi che abbiano successo elettorale forse come i sopravvissuti partiti comunisti come i le Pen mistiche altri movimenti radicali di destra che reagiscono all'interdipendenza complessa proponendo la chiusura il protezionismo
Chiusura e protezionismo che in questa interpretazione non sono solo reazioni a sfide economiche la sfida del del mercato ma anche alla sfida politica dovuta alla di sincronizzazione
Fra lo stato coinvolto nella nel gioco d'interdipendenza e la democrazia che resta chiusa nei confini nazionali e secondo me resterà chiusa né confini anche in futuro
Il secondo tipo di sfida prende varie forme ma tutte dipendono dall'azione di lungo termine della società di massa si scommette preso molto tempo la faccio breve
Se e quindi anche qui niente di nuovo perché l'analisi sociologica della società di massa ci ha da tempo messo in guardia sui suoi pericoli nelle incorra pigramente qualcuno
Una prima sfida forse la più importante perché a che fare con la
Erosione anche delle dei legami comunitari e quindi produce anomia produce quella che gioca in chiamava alla fine
Della delle basi precontrattuali del contratto con tutte le ripercussioni sul mercato la crescita del free Riding cioè d'opportunismo che sul versante della democrazia liberale anche la democrazia muore di opportunismo cioè di di free Riding
La prima sfida corrisponde a quella che ma cito lui ma potrei citare tantissimi altri Autori ho in mente allo ma in in un in un libro del del sessantanove e non con una certa preveggenza parlava di una dialettica della socializzazione
Che affliggere belle Società tardo industriali e e che dipende dal funzionamento contraddittorio delle Società tardo industriale
Nelle democrazie liberali dell'Occidente la società industriale propone infatti i cittadini valori fra loro in contrasto Paolo cioè prescrive atteggiamenti contraddittori da un lato chiede il rispetto delle gerarchie aziendali amministrative eccetera senza il quale non sono possibili nello sviluppo economico
Scritto con le esigenze di una gerarchia
Le società aperte del benessere dell'Occidente fatti tanto l'importanza dell'autorealizzazione
Ha finito per accrescere hanno finito per accrescere le tensioni connesse a quella che era un'chiamava la dialettica nella socializzazione
Cioè importanti implicazioni sia dirette che indirette oltre che per il costume per la più generale dita sociale anche per il funzionamento della democrazia
Per non farla lunga accenno solo alcuni punti da un lato vengono messe sotto attacco la viene messa sotto attacco la tradizionale divisione dei poteri
Per esempio la crescita del peso delle magistrature non è un fatto che registriamo per le note vicende solo in Italia ma è un fatto comune a tutto l'Occidente
è un fatto comune a tutto l'Occidente perché in parte è legato proprio la disgregazione di legami con tre comunità
Sono intervenute non da noi ma ovunque America il caso estremo ma ci sono la tendenza si manifesta dappertutto
Per esempio la contrattualizzazione che è intervenuta di legami familiari cioè la trasformazione delle famiglie da comunità in società
è sposta sulle magistrature suoi tribunali tutte le dispute tutti i conflitti non è più vero da nessuna parte in Occidente che il vecchio detto che i panni sporchi si Lagarde lavano in famiglia
Le mogli denunciano i mariti i figli denunciano i padri le figlie denunciano i padri dopo essersi inventate violenze commesse ve trent'anni prima e averle scoperti attraverso l'analisi i fratelli sono in guerra tutto questo sposta sulla e come dire la il ricorso alla magistratura e continuo nei rapporti di lavoro tutto questo sposta aumenta a dismisura non solo in tazza ma aumenta a dismisura il peso l'importanza delle magistrature in tutto ci dente
E quindi fa immergere tendenze alla democrazia giudiziaria e noi ancora non sappiamo come l'erosione dell'equilibrio tra i poteri inciderà in futuro sulla democrazia liberale quindi questa è una tendenza che ripeto si manifesta con forza evidente da noi ma e per per un complesso di ragioni si manifesta ovunque
Per ragioni di tempo non tocco gli altri gli altri punti un solo
Termino su questo
Il
Parlavo di tendenziale venir meno delle aristocrazie cioè di élite di quel particolare tipo di è lite che è in grado di difendere per se stesse prima di tutto e quindi indire ovviamente per tutti gli istituti della libertà non è che vengano meno le élite in quanto tali perché le vite si riproducono ovunque anche nella società di massa
Non fanno non possono riprodursi nel senso che influenza prestigio potere tendono sempre a concentrarsi nelle mani di pochi
Però lei litigato sono indebolite dal fatto che è venuta meno la deferenza nei confronti delle élite stesse ed è un prodotto della società di massa
E poi il problema è che le élite stesse possono sviluppare un atteggiamento di tendenziale disinteresse nei confronti degli istituti della libertà una delle probabilmente innovazioni più forti che quindi amo incontro che la pendenza si manifesta già oggi benissimo è in atto e dovrebbe crescere in futuro e quella della in sostanziale internazionalizzazione Belleli
Persone che si formano all'estero che sviluppano una rete di legami all'estero rispetto ai vari paesi che sviluppano una rete di legami personali e di lavoro che sono sostanzialmente di tipo transnazionale
E queste sono prego una una parte certamente importante delle nuove élite nelle e società occidentali e questa tendenza dovrebbe crescere
Ora da un lato eletto tecniche con con una formazione di questo tipo sono certamente un un elemento a favore della Società aperta perché esistono grazie la Società aperta e quindi hanno interesse a lo al suo mantenimento
Ma l'altro lato hanno anche o possono avere la tendenza a sviluppare un sostanziale disinteresse per le sorti
Della democrazia liberale e nazionale dei singoli Paesi e quindi una forte disinteresse per gli istituti cruciali della libertà il principio di rappresentanza la rule of law
L'abbia Scorpius e e e così via
Si noti per giunta ma questo lo già detto che anche quando queste lite non sviluppasse Roma sosta sordità o insensibilità agli istituti della libertà il il l'indebolimento del prestigio delle élite che tipico
Di tutte le élites nella
A seguito l'affermazione e la società di massa renderebbe comunque più debole la loro azione
Chiudo il quadro si presenta con luci e ombre e penso che non dobbiamo accedere a una visione trionfalistica alla fine della storia
Avevo furia che prese tanti liberali all'indomani dalla fine del comunismo non c'è dietro l'angolo sulla definitiva vittoria dalla Società aperta contro la società chiusa della società liberale contro la Società inverare parafrasando Clausewitz c'è più plausibilmente la continuazione di un'antica lotta con altri mezzi la società aperta dalle sue molti a tutti ma anche i suoi nemici sono tutt'altro che disarmati e la storia insomma racconti
Grazie
Grazie Panebianco per questo quadro di luci e ombre per questa dettagliate sofisticata relazione
Di tendenze del pensiero liberale di le sfide che dovrà affrontare anche se mi sembra di capire che come dire liberalismo sul piano politico e il liberismo sul piano economico saranno comunque
Le tendenze che si affermeranno nel ventunesimo secolo vedo sul piano culturale incerto vero comunque che si pone sempre tornato anche ieri il problema della creazione di un'è lite dell'affezione quindi anche di una classe dirigente presumo che è strettamente collegata come unico
Deterrente al passaggio da un sistema democratico a un sistema potenzialmente illiberale
E io resto passerella però le nostre di scassata volevo però ricordare perché prima non non ho fatto che e il professor Buttiglione non è qui presente come questa mattina come potete vedere è rimasto impegnato in un vertice del Polo a Roma sarà con noi domani pomeriggio
Passerei per prima anche per come dire motivi di cavalleria la parola Claudia Mancina
Al microfono
Dicevo qualche iniziale difficoltà a discutere
La relazione del professor Panebianco perché sono in grandissimo accordo con le cose con le cose che ha detto
Quindi farò successivamente alcune osservazioni a margine sulle cose che ha detto vorrei aggiungere alcuni alcuni spunti
Partendo ripeto da una concordanza veramente molto ampia
Ecco la prima cosa che mi viene immediatamente da da dire da da difendere su cui riflettere e che io non presenterei il liberalismo non cioè non non vorrei il liberalismo la storia del pensiero liberale come un tutt'uno se qui dobbiamo parlare di liberalismo del vent'del ventunesimo secolo io credo che per parlare me dobbiamo sottolineare qualche differenza almeno a me senti a me sembra di vedere può darsi che mi sbagli tra il liberalismo della fine del ventesimo secolo è quello del Secolo d'oro del diciannovesimo
E però esprimere a molto schematicamente ovviamente e questa differenza che un'evoluzione ovviamente non un contrasto un'evoluzione in questi termini
Il liberalismo classico a posto al suo centro e ha sviluppato l'idea il valore il nucleo delle libertà personali contro il potere
Da difendere nei confronti del potere quindi l'idea di Stato minimo no dei limiti del potere eccetera
A me sembra che in questa seconda metà del ventesimo secolo il liberalismo nei suoi maggiori rappresentanti abbia tenendo naturalmente fermo questo questo punto che rinuncia voglio dire attiene alla stessa definizione di liberalismo
Mi pare però che abbia spostato la sua attenzione ho allargato la sua attenzione ad un altro aspetto che più proprio delle nostre società appunto proprio delle società democratiche mature
E cioè il problema del pluralismo
Mi riferisco sarà evidente a tutti soprattutto anche se non soltanto ma soprattutto alla elaborazione di John Rawls
Il liberò di Rawls sul liberalismo politico a precisamente al centro il tema del pluralismo come come tema come oggetto della filosofia politica del liberalismo cioè come oggetto da
Fondare e da giustificare a cui dare una giustificazione
Il pluralismo io dico che è un passo in più vorrei dire un allargamento nel senso che il nucleo resta quello delle libertà delle libertà personali
E però un allargamento perché significa appunto confrontarsi direttamente con i problemi che sono propri della Societ delle società democratici
E in questo credo che già mi collego alle cose che diceva Panebianco
Le società democratiche avanzate sono precisamente società che in cui come lui diceva molto bene c'è una tensione tra il principio liberale e il principio democratico
Uno degli aspetti fondamentali forse di questa attenzione è stata decisamente nella come dire nel limite che alle libertà personali viene non più soltanto dallo Stato come poteva apparire in una fase precedente ma dall'esistenza nella società di gruppi diversi e contrapposti cioè di gruppi io non parlo qui di gruppi etnici naturalmente ci possono essere anche quelli ma parlo di gruppi culturali cioè di gruppi che hanno verità diverse e incompatibili principi incompatibili in quanto verità incompatibili
Incompatibili ovviamente non significa che non possano coesistere significa che non possono l'uno convincere l'altro cioè che sono non sono riducibili principi di verità che non sono riducibili l'uno all'altro e precisamente all'ora per Rawls io credo che sia questo il tema del liberalismo del ventunesimo secolo
Precisamente si tratta di trovare il modo di farli coesistere pur senza pretendere di ridurli l'uno all'altro questa è uno degli aspetti fondamentali militare della tensione fra democrazia
E liberalismo ed è uno degli aspetti principali delle delle poi delle tensioni concrete nelle quali viviamo
Viviamo nelle quali vivono le nostre società e mi pare che sia un punto di particolare interesse se ci poniamo nella prospettiva appunto di questo passaggio di secolo dal ventesimo al ventunesimo secolo
Abbiamo ben presente che questo problema il problema del pluralismo
Il problema della possibilità
Di essere tutti come dire come direbbe sempre Rawls ragionevoli cioè disposti a spiegare le proprie ragioni e a ascoltare le ragioni degli altri senza pretendere appunto di arrivare ad una conclusione condivisa questo problema e il problema che ci troviamo di fronte sia né oggi nelle nostre società democratiche in modo molto consistente ma sia anche forse in modo più drammatico nel rapporto tra
L'Occidente quello che prima si diceva è il luogo naturale e al momento esclusivo della Società aperta della democrazia liberale e il resto del mondo
Ma io
Per vengo qui al tema che poneva prima Panebianco della possibilità o impossibilità di esportare la democrazia liberale prima però voglio aggiungere solo un punto su questa questione del pluralismo
Che riguarda il rapporto tra liberalismo e cristianesimo di cui si evoca Tito bene dai giornali si è parlato ieri
Qui si è detto che c'è una filiazione del liberalismo dal dal cristianesimo
Del resto punto anche Matteucci lo ricordava classicissimo tema crociano
è chiaro che questa filiazione c'è vorrei sottolineare che si tratta di una filiazione antagonistica
O forse di una filiazione che fa emergere e tenta di dare una risposta a quanto c'è di antagonistico nella cultura giudaico-cristiana perché come come facile
Convenire
Il liberalismo nasce dalla
Dall'Inter l'humus delle guerre di religione cioè nasce nel come risposta come tentativo di risposta
Alla Chrissie
Della cultura cristiana nel momento in cui una cultura che nel suo nel suo nella sua essenza
Sult salvaci mistica come si potrebbe dire cioè che ha uniche fondata su un'idea di di di verità univoca
E che pretende di essere anche la via della salvezza e che quindi pretende di convertire gli altri
Nel momento in cui questa questo monoliti Isma'della cultura cristiana si è rotto col con la riforma no in tanti frammenti ciascuno dei quali però aveva la stessa pretesa di essere
Di essere la verità di salvare di convertire
Da questo da questa deflagrazione è nato appunto il liberalismo dall'idea di tolleranza e oltre e nato da questa deflagrazione ed è nato appunto come
Tentativo di superare precisamente in un'idea allora ancora iniziale Napoli sempre più cresciuta di pluralismo quella tensione
Antagonistica fortissima interno alla cultura cristiana
Dicevo questo questa impostazione
Da secondo me mi mi fa sentire un interesse particolare per il tema dell'esportazione della democrazia liberale e giusto sottolineare che non dobbiamo avere un atteggiamento trionfalistico
Che è quella che è stata chiamata la vittoria della democrazia come conclusione della guerra fredda è una vittoria soggetta certamente cioè tutt'altro che definitiva soggetta a rischi e pericoli e soprattutto che siamo in un anche la la democrazia liberale un'enclave in un mondo che non può essere definito tale
Io credo però che da
Quella a attenzione al tema del pluralismo ci fa anche vedere porci fa sottolineare come il l'esportazione della democrazia liberale non è come dire un ideale astratto o un ideale umanitario o un un gioco o un gioco della mente
L'esportazione della democrazia liberale è una necessità cioè io credo che la democrazia liberale possa continuare a sopravvivere in Occidente soltanto se riesce certo con fatica
Con sconfitte con difficoltà con anche ritorni indietro ma se non riesce a spostarsi se non riesce a conquistare a poco a poco altre speri
Perché non solo per interrelazione l'interdipendenza totale che c'è ormai fra tutti i mondi e su cui non vale la pena soffermarsi tanto è ovvio ma io credo perché
Perché ne e dentro il nostro stesso mondo che si si pone il problema
Nel duplice senso che dentro anche il nostro stesso mondo vengono gli avamposti degli altri mondi perché insomma il problema dell'Islam ma non è solo un problema che abbiamo fuori delle delle mura come si poteva Alice nel Quattrocento quello dei turchi
Il problema dell'Islam è un problema che abbiamo sia fuori le mura sia dentro le mura perché in tutte le società occidentali l'Islam come presenza
Culturale religiosa e perfino politica nella misura in cui è è un'aggregazione no diritti di cittadinanza
è un problema un problema col quale bisogna col quale precisamente la democrazia liberale si deve confrontare nel senso che ci si devono confrontare
Gli istituti della democrazia cioè gli istituti della nostra democrazia devono essere in grado di confrontarsi con questo problema e anche il pensiero liberale deve essere in grado di confrontarsi con questo problema
E quindi dico l'idea di pluralismo
è un'idea che a una pluralismo in senso forte ovviamente punto nel senso l'URSIA no a una mi pare che sia un'idea ricca e che può dare espansibilità al liberalismo in questa in questa
Fine di secolo
E quindi credo che non possiamo meno che mai possiamo pensare di rinchiuderci nella nostra anche laddove di democrazia di democrazia liberale non solo per le ragioni di tipo economico che qualcuno potrebbe richiamare ma anche per ragioni prettamente politiche culturali
L'altro punto sul quale vorrei ci sono un altro paio di osservazioni che vorrei fare sulla questione del al fine dello statalismo
Io sono molto d'accordo con il modo in cui la poneva pane poneva questo tema Panebianco cioè è un tema che non riguarda solo il crollo del comunismo in tema che non riguarda solo
La fine del e spazi vita dei movimenti comunisti dei partiti comunisti in Occidente quelli che ci sono sono evidentemente del sopravvivenze e stanno peraltro anche spostando notevolmente sia il loro insediamento sociale sia la loro cultura
Proprio perché sono delle sommarie però come giustamente è stato detto questo tema riguarda anche riguarda tutta la sinistra del ventesimo secolo Sinistra europea del ventesimo secolo non solo la sinistra comunista ma anche la sinistra socialdemocratica
Perché in forme appunto diversissime per carità mai mettere sullo stesso piano però certamente l'idea che lo Stato fosse lo strumento principale terre affrontare risolvere i problemi della disuguaglianza sociale eh sì anche per costruire un'idea di felicità pubblica questo questa idea questo ruolo dello Stato è stato condiviso anche dai partiti socialisti dalla sinistra socialista socialdemocratico
Dai partiti ma anche dalle culture insomma di questi testi
E questo credo che significhi lei per l'appunto che
Il problema di un confronto più stretto un confronto culturale forte al di là delle strumentalizzazioni politiche che ci sono sono comprensibili oppure sono fastidiose non credo che ci interessa in questa sede
Ma il problema di un confronto culturale forte serio con il tradizione liberale si pone per l'insieme della sinistra non quindi si pone come non semplicemente come suggello di una sconfitta voglio dire come potrebbe apparire se si riferisse soltanto a agli eredi dei partiti comunisti
Ma si pone come per tutta la sinistra anche per i partiti socialisti anche per i partiti socialisti vincenti si pone come una necessità storica necessitati crescita culturale irrinunciabile
E io credo che appunto si debba poi dire che insieme al crollo del comunismo c'è stato un altro elemento che
Collegato ma non identificabile che
Molti luoghi comuni molti luoghi comuni interni negativo voglio dire almeno di ribaltare i ruoli consolidati insomma per cui la sinistra no era la parte del mutamento e la destra era la parte della conservazione
Beh questo oggi è diventato non così scontato ed è molto e questo è uno degli elementi che aprono le prospettive della società aperta il fatto che anche la la sinistra deve dimostrare di essere veramente la parte del cambiamento non lo può dare per acquisito che questo significa una sfida culturale molto forte per tutti
Infine un altro punto sul quale e poi chiudo sul quale vorrei soffermarmi e quello
Chi mi sembra molto importante ma credo meriterebbe una approfondimento maggiore di quello che possiamo fare qui
E quello che riguarda la erosione dei come tema come tema di di rischio per la democrazia liberale la questione dell'erosione dei legami comunitari quindi dell'anomia
Anomia corporativismo insieme no che derivano dall'erosione dei legami comunitari e Panebianco ha fatto riferimento anche alla contro Alizé contrattualizzazione dei dei rapporti familiari
Questo credo che sia veramente un punto importante punto non non posso approfondire però credo che sia un punto importante anche qui credo che dovremmo vedere insieme il lato positivo il Cappellato negativo
C'è un lato evidentemente negativo che in questo che è stato detto
E anch'io ritengo che la contrattualizzazione dei legami familiari Nancy cioè gli episodi che vediamo continuamente ma non sono solo gli episodi anche proprio cambiamento di rapporti di mondi di ruoli tra i membri della famiglia
Abbia degli aspetti molto negativi
E credo che se la prospettiva è quella di introdurre completamente una giurisdizione azione dei rapporti familiari
Quindi fare per esempio dei minori dei soggetti a tutti gli affetti portare qualunque contrasto davanti al giudice
E considerare la decisione del giudice super-io no cioè non lasciare nessuna nessuno spazio protetto a una decisione o a una almeno in prima istanza una decisione interna alla famiglia
Questo io credo che sia un errore non solo rispetto alla famiglia ma per l'appunto un errore che potrebbe essere gravido di conseguenze per la società liberale e quindi credo che in questo senso bisogna cercare di correggere un po'di intervenire troppo poco ci occupiamo tutti di di famiglia ecco il pensiero liberale troppo poco si occupa di queste cose proprio perché il pensiero liberale classico le metteva da parte ma forse oggi di ore di ritirarle fuori
Quindi qui c'è da fare voglio dire una una una discussione pubblica insomma fare emergere alcuni alcune questioni
Io però vorrei sottolineare che accanto a questi aspetti negativi ci sono anche degli aspetti positivi per lo meno sposi positivi dal punto di vista storici istigò nel senso che indietro non si può tornare perché è anche vero che questa tendenza pericolosa senz'altro alla giuridici distrazione dei rapporti familiari e dovuta al fatto che la famiglia non è più o lo spazio privato del capofamiglia no ma nelle i membri della famiglia soprattutto la donna ma in parte anche i figli
Necessariamente viti vivono nel mondo e quindi almeno in parte la donna del tutto i figli almeno in parte devono assumere una soggettività
Soggettività giuridica questo è un dato che appunto gli aspetti negativi che ho già detto ma anche degli aspetti positivi nel senso che significa una crescita di libertà ha degli aspetti positivi dal punto di vista esattamente della della libertà e quindi credo che dobbiamo vedere anche questi aspetti positivi e vedere come possibile se possibile non in termini di legge ma in termini proprio di discussione pubblica governare una contemperamento tra aspetti positivi e negativi
Verso una un approdo che che riesca a sviluppare la libertà in senso non antinomico come del resto non ha nomi come scusa come del resto è avvenuto in altri in altri spazi di libertà nella famiglia sta avvenendo in ritardo rispetto ad altri
Ad altri sì da altri mondi della della società sta avvenendo esattamente quello che che avvenuto secoli fa cioè l'emancipazione dei soggetti l'emancipazione Soggetti chiaro che ha portato fenomeni di anomia
Che nippo anche questa riporta non credo che siano da considerare che sia da considerare fatale quest'esito si tratta di trovare il modo di capire meglio e di governare questi processi
Grazie ebbene in Cina per questo intervento ed è idealmente si ricollega perfettamente con nelle azioni di Panebianco
Io a adesso passa la parola al senatore Fisichella pregandola di e attenersi dicendo che nella stessa quantità di tempo sempre dalla mancina su una ventina di minuti e non so se Panebianco a intervenire ma comunque in ogni caso il Tenerife Europa in confusione
Grazie grazie sì sì mi atterrò senz'altro ai tempi che sono stati indicati
Professor Panebianco l'amico Panebianco affatto una serie di osservazioni che lui stesso ha definito non sistematica in realtà
Fornivano un quadro ampio connesso di valutazioni sulle prospettive della Società Perrotta
E in questo contesto qua messo in rilievo una serie di tendenze che operano a favore una serie di tendenze che operano contro la società aperta la sua sopravvivenza e il suo sviluppo
Credo che abbia fatto bene a riprendere quello che è un tema tradizionale di una vasta pubblicistica nel campo della storia del pensiero politico e anche della politologi via circa la difficoltà di esportazione della democrazia non è un regime politico che si possa trasferire facilmente dall'uno all'altro terreno culturale e credo anche che abbia fatto bene
A mettere in evidenza che i confini della democrazia liberale
Coincidono ampiamente dal punto di vista culturale con i confini della res publica Christiana
Questo deve significare pure qualche cosa in termini di radici di questa democrazia
Liberale
Ha fatto bene altresì a mettere in evidenza la fragilità di certe classificazioni che inseriscono fra la democrazia liberale una molteplicità di regimi politici sulla base del fatto che il Pd si svolgono elezioni più o meno competitive perché le elezioni sono un elemento certamente significativo quando sono davvero competitive ma comunque non esauriscono il quadro degli indicatori
Che
Intervengono per la definizione di una società e di un di un regime liberaldemocratico
Il mio punto di distinzione rispetto alla analisi che ha fatto Angelo Panebianco
E che io collerico
Nelle tendenze a favore
Un elemento di intrinseca debolezza nelle tendenze contrarie un elemento di robustezza strutturale per così dire che mi fa essere un po'più problematico di quanto Panebianco non sia stato con riferimento al quadro prospettico della democrazia liberale
Tendenze favorevoli i mutamenti culturali con riferimento al ruolo della politica la fine dell'idea di uno Stato felici fico
La fine dell'ossessione del primato della politica
Io su questo punto vorrei fare una distinzione
Si può parlare
In due modi di primato della politica c'è una visione interventi Iva del primato dalla politica c'è una visione regolativa del primato della politica
E certa o un bene che si sia però ridimensionato
Lì che si sia ridimensionata all'idea
Di una di un interventismo della politica che poi significava statalismo e così via
Starei molto più cauto nella indicare fra le tendenze favorevoli la fine del primato della politica tout cour poco di quella che tu hai definito l'ossessione del primato della politica perché attenzione l'idea del primato della politica battuta in breccia deve negata
Da alcuni nemici
Impliciti anche se non necessariamente espliciti
Della democrazia liberale io credo che la democrazia liberale sia una risposta politica a problemi politici e quindi come tale non possa non implicare nella dimensione temporale un primato della politica anche se ovviamente non il primato interventismo
Della politica ma al primato regolativo e molto importante
Perché l'idea che il non c'è più il primato della politica pertiene anche a quelle ideologia tecnocrati che che oggi sono tra come dire tra le maggiori insidie attrici della persistenza della democrazia liberale
Un altro aspetto
Sul quale
Vorrei richiamare l'attenzione quella della importanza
Che è stata sottolineata celle e Little con vocazione liberale per il mantenimento di una democrazia liberale
Io sono d'accordissimo sono talmente d'accordo che proprio in un mio volumetto di vari anni fa ormai parlavo della necessità di un recupero di aristocrazie
Per permettere la sopravvivenza e il successo
Delle democrazie liberali e ne parlavo richiamando espressamente la nozione del governo visto
Ma avvertivo anche che questa stagione mi sembra più propizia alla emergenza delle oligarchie assai meno propizia alla emergenza di aristocrazie
E questa è una differenza di fondo che non può essere trascurato
Perché
La tendenza
Delle oligarchie
Non è né all'affermazione del governo misto
Ne alla sopravvivenza e al successo delle democrazie liberali
La crescita del mercato la crescita del mercato e la sua regola prima la competizione come tendenza come fattore favorevole
Per lo sviluppo della democrazia liberale
Talvolta si e talvolta hanno
Vedo anche questo aspetto come un aspetto in qualche modo
Critico perché non vi è dubbio
Che il mercato è certamente il miglior meccanismo che sia stato fin qui inventato per produrre ricchezza e quindi sotto questo profilo e la migliore premessa che noi abbiamo per una re distribuzione della ricchezza anche affini di giustizia sociale anche affini di recupero di quelle disuguaglianze
Che
In qualche modo sono implicite nella meccanica del mercato e tuttavia proprio il riferimento a quelle spinte ormai globalizzati anti della vita economica
Delle quali abbiamo sentito parlare
Dal dal sia da Panebianco uscito dalla collega
Che mi ha preceduto e mettono in rilievo io credo
Che
Le spinte economiche e anche le spinte
Competitive in questo versante in questo terreno oggi sì realizzano in un quadro politico generale
Che
Tende a fare trasferire queste tendenze economiche più
Tra i fattori che hanno delle potenzialità problematiche nei confronti della democrazia
Che tra i fattori che hanno viceversa delle potenzialità costruttive nei confronti della democrazia e sia chiaro che non dico questo per rivalutare lo statalismo ci mancherebbe altro non è questo il tema
Perché se la scelta è mercato statalismo
è ovvio che la mia opzione di politica economica e di politica sociale va alla logica del mercato rispetto alla logica dello statalismo
Ma qui stiamo parlando di un altro problema
Stiamo parlando del problema delle conseguenze politiche che l'economia di mercato può avere in senso favorevole ad uno sviluppo democratico
Se sono perfettamente d'accordo nella critica lo statalismo come fattore di perversione
Della democrazia liberale
Dobbiamo ancora studiare bene l'altro problema
Che è quello di ciò che può produrre
Una
Economia
Di mercato nella quale non operino alcune regole almeno e questo ci riporta al problema del principio regolativo della politica e della della primato regolativo della politica
In assenza delle quali regole non sono così sicuro che le conseguenze
Di una logica competitiva
In qualche modo lasciata libera lasciata a se stessa sarebbero in grado di produrre esiti tendenzialmente favorevoli è univocamente favorevoli
Verso la democrazia liberale
L'altro aspetto che è stato richiamato e quello della cultura comunitaria rivalutata varie forme di associazionismo economico sociale religioso e questo certamente ci richiama ad un'altra visione
Che ha una lunga storia naturalmente nella
Nel campo del del pensiero politico nel campo della osservazione dei fenomeni sociali cioè questa tendenza ad associare l'associazionismo Allo sviluppo democratico
è stato sicuramente vero fino ad un certo ad una certa epoca ci dobbiamo porre il problema
Oggi
Della
Trasformazione
O se vogliamo del trasferimento di quelle che erano le spinte associazionistiche
Verso spinte di tipo corporativo
Che non soltanto assumono la forma del corporativismo economico
Ma in certi in certe realtà assorbono fra forma anche del corporativismo etnico del corporativismo culturale
E tutti ricordiamo le pagine del federalista nei quale nelle quali pagine sì collette
In fondo la Repubblica
Si connette la Repubblica all'idea di cittadinanza e quindi ad una certa visione del patriottismo
Che
Che vanno oltre
Rispetto
A quella che veniva definita allora chiave istituzionale ma si può trasferire la mozione anche sul piano sociale la questione delle quote
Oggi noi rischiamo di avere una sorta di lottizzazione
Delle società in virtù delle quali segmenti sociali che per esempio in realtà come negli Stati Uniti possono avere un fondamento
Etnico le religioso etnico linguistico molto forte
Finiscono per diventare i soggetti che negoziano con l'autorità politica con il potere politico
Facendo venir meno in questo modo uno dei fondamenti della democrazia liberale
Vale a dire
Quella idea di interesse generale o quella idea di patriottismo che in qualche modo si incarna in una certa visione della cittadinanza
Come idea
Di cittadino
Che opera
Come soggetto generale cioè che è tale in quanto est il suo essere il risultato
Della sottrazione di tutta una serie di interessi particolari questo non significa assolutamente negare
Il ruolo
Della cultura comunitaria e negare il ruolo dell'associazionismo questo però significa
Cogliere l'ambivalenza di certe culture comunitarie che spesso reca hanno in sé
L'idea
Che questa comunità intermedia Possa attorno a valicare rispetto alla comunità generale come tale politica
In qualche modo in una logica che finisce per essere di una sorta di grande concertazione neo corporativa trasferita dalla dimensione economica o o meramente
Contrattuale ad una più vasta dimensione socioculturale
E che come tale fa venir meno uno dei fondamenti della politicità che poi Iea alla base credo dei della connotazione liberale dei regimi politici
Un altro aspetto sul quale vorrei richiamare l'attenzione io credo che abbia ragione
Angelo Panebianco quando dice
Che non dobbiamo saprò sopravvalutare la crisi dello Stato nazionale
Perché esistono alcuni elementi di questa crisi dello Stato nazionale
E tuttavia lo Stato come tale ancora lunghe dall'essere esaurito come dimensione istituzionale
Però aggiunge
Mutano i contenuti della sovranità e si realizza un quadro di interdipendenza in virtù del quale questa riduzione dello Stato nazionale diventa un fattore che in qualche modo
Può aumentare le opportunità dei sistemi liberaldemocratici
Ma la mia impressione
Se guardiamo in un quadro abbastanza ampio per esempio ciò che accade in Europa
Ultimo mezzo secolo e che
Nonostante questi elementi reali certi interdipendenza di indebolimento degli alcuni contenuti della sovranità
Il vero dato e che ci sono alcuni Stati che diventano più forti ci sono alcuni Stati che diventano più deboli
Quindi questa questa sorta di interdipendenza e questa
Questo mutamento di alcuni contenuti della sovranità non ha operato in modo omogeneo
Si è presentato Mao operato in forme tali da poter diventare questo questo insieme di fattori
Una occasione una opportunità
Un elemento che è servito al rafforzamento di alcuni Stati ed è viceversa stato utilizzato per l'indebolimento di alcuni altri stati
Quindi da questo punto di vista cioè ancora una volta una problematicità forte
Negli elementi che in qualche modo potrebbero giocare a favore
Della democrazia liberale e del suo sviluppo nei decenni a venire
Mi pare
Il riferimento qui più pieno all'Europa e mi pare di cogliere nella realtà europea così come adesso si sta sviluppando e quindi anche in quel contesto comunitario al quale tutti pure guardiamo non mi pare di cogliere
Una condizione che in qualche modo
Non è di crescente parità e quindi nella quale quei quei fattori di interdipendenza di mutamento dei contenuti della sovranità operano a trecentosessanta gradi ma
è una tendenza che
Ho l'impressione sia
Alla crescita di capacità politica di alcuni Stati alla riduzione della capacità politica di altri stati
Certamente conto siamo
Cinque minuti in cinque minuti
Credo di poter dire di poter fare un'altra osservazione che in parte già stata anticipata dalla collega Mancini dama sulla quale vorrei richiamare un attimino ancora
I nostri i nostri interlocutori tutti gli amici che hanno l'amabilità di ascoltarci
Non credo che
La democrazia oggi abbia alternative ideologiche esplicite non ci sono ci sono state stagioni nelle quali fiorivano delle ideologia esplicitamente antidemocratica
In Europa per esempio ciò è avvenuto
In molte fasi della storia degli ultimi duecento anni oggi non ci sono
Ideologia e salvo per qualche aspetto per anzi per una serie di aspetti significativi quella tecnocratica non ci sono ideologie che però ha una capacità mentali mimetica notevolissima non ci sono ideologie antidemocratiche
Questo è certamente un fattore di forza
Per la democrazia però ci sono delle sfide strutturali davvero colossali
Prima si faceva riferimento alla alla cultura islamica più in generale c'è la sfida demografica una immensa sfida strutturale rispetto alla quale attenzione
Corriamo
Di nuovo
Il rischio o se volete si profila l'ipotesi che la democrazia liberale sì Lorin serre e nella cultura della investire in Serenella repubblica cristiana
E la esplosione demografica dieci anni quindici anni vent'anni
E una tale
Una tale ondata
Una tale colossale ondata
Rispetto alla quale con tutto ciò che essa porterà di problemi di tensioni di conflittualità
Di capacità culturali alternative
E rispetto alla quale
Proprio la difficoltà di esportazione di cui prima parlava prima di cui prima parlava Panebianco
E rende difficile il quadro il quadro della democrazia liberale la democrazia liberale essenzialmente
Una
Formula per la risoluzione pacifica dei conflitti interni
è certamente
Questa risposta ci è carissima
Appartiene alla nostra cultura
Appartiene alla nostra
Le la nostra stessa tradizione però
Se la conflittualità si trasferisce in altre arene o comunque se la problematicità dei rapporti delle relazioni si trasferisce in altre aree né il discorso e diventa assai più aperto e allora
Questo insieme
I fattori di elementi problematici che Dio richiamato
Mi induce
Ad una
Valutazione
Più
Più sofferta
Rispetto a quelle che potranno essere
Le prospettive future e anche rispetto a quello che potrà essere il la potenziale la ripresa del potenziale conflitto tra liberalismo e democrazia perché questo conflitto è stato una costante
In qualche modo poi si è sanato in una certa fase
Giustamente è stato detto che il liberalismo è più fragile della democrazia
E
Mi pongo il problema se di fronte alla sfida demografica
Questa non riacutizzato il conflitto tra liberalismo e democrazia
E mi pongo
Perciò il problema di come recuperare le ragioni del liberalismo in un panorama che a mio avviso nel quale a mio avviso lo dico con rammarico le ombre sembrano prevalere sulle luci grazie
Grazie senatore Fisichella lei accampa stringe le il il programma è lunga io avrei quindi immediatamente la parola a Panebianco terre
Per l'ultimo giro come dire di risposte fai e confusione preminentemente passeremo la parola al
Cercherò di essere sintetico toccherò solo alcuni dei punti per anche per ragioni di tempo delle molto ricche interessanti osservazioni che hanno fatte Mancinelli fisica allora parto dalle osservazioni il pluralismo si il problema del pluralismo c'è mai come dire un problema di
Quasi non trattati fedeltà di che nasconde
Che nasconde difficoltà immensi il problema del pluralismo e come tu dicevi giustamente si pone solo quando gruppi con ferita contrapposte devono trovare una qualche forma di coesistenza e senonché il problema del pluralismo in questo caso diventa sempre fin quanto è quanto è ragionevole
Essere tolleranti con gli intolleranti
Perché il problema in genere del pluralismo si pone relativi modo relativamente facile in Occidente
A causa del prevalere di una tendenza che possiamo chiamare relativismo culturale
Quella tende è abbastanza facile assumere che gruppi con verità contrapposte possano coesistere se il mio punto di vista e che in fondo il mio punto di vista vale esattamente il punto di vista viva
E e questa è una tendenza che non casualmente si manifesta solo in Occidente
Altrove questa tendenza non si manifesta prendiamo il caso dell'Islam appunto
Che cosa succede se
Il il gruppo
Sì presenza dato l'idea di relativismo culturale assolutamente estranea
Sarà estranea a una cultura che anche nelle sue nelle sue tendenze più liberali perché noi
E come sappiamo bene come dovrò comunque come dovremmo sapere le tendenze estreme criminali sono di frazioni minime e per giunta condannate dal grosso dell'Islam cioè l'Islam in realtà a manifestato
A chiedo scusa credevo che si sentisse
Ha manifestato Barack nella nel nel suo modo pratico di agire una grande tolleranza verso le altre le altre confessioni e gli altri gruppi ma in realtà il relativismo culturale sicuramente totalmente estraneo all'Islam è un elemento non so se di forza o di debolezza dell'Occidente ma non del mondo islamico e a quel punto come si fa a far coesistere gruppi che
Assumono il proprio punto di vista come intercambiabile con quello di altri sostanzialmente e gruppi che invece non sono disponibili a farlo questo è il problema del pluralismo questo il problema che si pone per per fare un esempio molto concreto
Ecco perché le risposte di Ross per esempio nel liberalismo politico cui e tu accennavi non mi mi paiono convincenti
Immaginiamo che un gruppo chieda di il rispetto di alcune di di di alcune fondamentali esigenze della sua cultura e che questo Rispetto implichi il passar sopra fondamentali diritti di libertà che l'Occidente da a tutti i cittadini in quanto tali
E non Khaldun casualmente proprio l'Islam può essere citato perché l'Islam ma anche l'Islam più tollerante liberale pone in modo molto diverso dall'Occidente il rapporto si pone in modo diverso l'Occidente nel rapporto con le donne
Allora immaginiamo no che un gru in nome del pluralismo
Si conceda a un gruppo di regolare i propri rapporti interni sul territorio occidentale da ecco un caso concreto in cui il pluralismo salta
E se non c'è una disponibilità la ragionevolezza dall'altra parte non è possibile essere come dire ragionevoli con irragionevoli tra virgolette
Ecco quindi lo vedo più come un problema cioè non non di di di semplice soluzione
Con mantengo anch'io come Fisichella l'idea che l'esportazione della democrazia liberale sia difficilissima un'impresa molto difficile
Fuori dalla dalla rispunta il cristiana se non con qualche eccezione qualche felice eccezione
E sono naturalmente però d'accordo assolutamente raccordo io ho messo l'accento a proposito del problema contrattualizzazioni rapporti familiari omesso l'accento sugli aspetti negativi ma ci sono certamente gli aspetti positivi che sono legati alla crescita di libertà dei soggetti
E il problema però è che se questa crescita libertà dei soggetti si traduce poi in una come dire in un trasferimento allo Stato perché poi al magistrato quindi allo Stato della risoluzione dei suoi conflitti
Come dire alla fine gli aspetti negativi finiscono per prevalere su quelli positivi
Dove si rispondo qui Fisichella molto rapidamente anch'io quando parlavo di perdita dell'idea del pilota privato la politica
Mi riferivo a un atteggiamento culturale con questo senza far venir meno ovviamente è sacrosanto vuota la politica per esempio nella regolazione di aspetti cruciali del mercato
La la politica senza la politica lo Stato il mercato non esisterebbe perché per esempio la fondamentale regola pacta sunt servanda non verrebbe osservata se manca qualcuno che può esercitare la forza e obbligare ecco quindi io mi riferivo a questo
Mi riferivo a una perdita come dire a una decompressione
Sul piano culturale che non può alla lunga non avere anche conseguenze sul piano politico e il punto su cui sono meno d'accordo come dire io o meno diffidenza di Fisichella nei confronti del mercato esteso che quando diciamo il mercato ha non per Pinzi lo difendevo quando i difensori del mercato in Italia erano pochissimi sino certa doppio alla ma lo so lo so no ma de diciamo rispetto a quello che tu hai detto stamattina solo restando a questo
Perché di quando tu dici il mercato la competizione sono favorevole democrazia liberale a volte sì a volte no io direi più spesso si che hanno nel senso che il mercato non è soltanto anzi questo è l'aspetto come dire derivato quello che poi produce il successo
Produttore di ricchezza ma prima di tutto il mercato il produttore di libertà
E anzi il mercato produce ricchezza distribuendo libertà
Cioè distribuendo a
Come dire a ecco creando in modo imperfetto per le ragioni che dicevo perché l'assetto sempre imperfetto in qualche modo una qualche sovranità del consumatore perché l'alternativa è invece la sovranità del pianificatore cioè a me pare che in ogni caso come dire il mercato
Almeno nel lungo termine sia difficilmente distruttivo una minaccia
Per la democrazia mentre la sua l'alternativa che storicamente si è data cioè la pianificazione o forme più o meno forti più o meno blande di pianificazione siano più pericolosa del mercato quanto meno nel lungo periodo senza negare che il mercato possa avere nel breve termine anche in certe situazioni certamente l'ha avuto
Fuori dall'Occidente
Sicuramente ci sono situazioni in cui ha avuto conseguenze disastrose d'altra parte se voi
In non è il mercato la presenza di una multinazionale che controlla il novantanove per cento del riso se d'un Paese che non è mercato quella una situazione di monopolio privato e quindi ha degli effetti distruttivi tremendi
Se ma il mercato inteso come una renna che distribuisce la la responsabilità e la scelta tra una pluralità di soggetti questo a me pare va d'accordo rafforza più che indebolire la democrazia e comunque questa a me sembra storicamente l'esperienza dell'Occidente ammetto che l'esperienza d'Occidente più che di altre
Di altri luoghi e è verissimo che l'associazionismo degenera in corporativismo o di tipo funzionale sui luoghi di lavoro o piccole patrie come dire sul piano territoriale
Ma anche qui io mi riferivo una tendenza culturale contrapposta poi attendersi a nomi che che la società di massa produce il problema è fondamentalmente credo che sia questo il il punto non so se di dissenso comunque il punto
Io vedo le fortissime tendenze contro la società
Attribuisco un po'più peso all'ex tendenze a favore perché le vedo operare su sul piano della sfera culturale
Vedo sugli altri piani le tendenze contrarie ma sul piano culturale mi pare che insomma la democrazia liberale ha vinto sul piano culturale almeno in questa fase poi vedremo lungo periodo ovviamente siamo tutti morti
Allora se la sfera culturale però a un un impatto poi decisivo bruciare anche su quella politica e ha come dire io vedo più elementi di forza di cui ecco quindi probabilmente la la la la vista al la nostra differenza nel valutare il peso relativo degli elementi a favore degli elementi contrari mi fermo qua così lasciamo
Grazie
Dunque direi che tra luci e ombre da questo dibattito essere messi cinque punti come dire
Fondamentali il rispetto del pluralismo la necessità di esportare dei modelli democratici liberali altrove seppur chiaramente nella difficoltà di poter trovare un Vittorio disponibile
Il sostanziale ridimensionamento del primato della politica e viceversa la crescita e la necessità di un'élite intellettuale e politica che sappia farsi carico del sviluppo di una Società aperta l'esortazione a una cultura comunitarie benché in parte criticata dal senatore Fisichella
E la coscienza di un liberismo economico inarrestabile altresì necessario alla crescita di una società aperta nel ventunesimo secolo e adesso mi fermerei qui ringraziando i nostri relatori per passare la parola Pierluigi Battista che modererà a tavola rotonda fra Mino Martinazzoli Sergio Romano Eugenio Scalfari e Valerio Zanone volevo soltanto ricordarvi che questa sera alle sette trenta ci trasferiremo dal da Palazzo Reale al Palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio per l'incontro con François Furet
Ed Harris Nolte
E che abbiamo poi deciso appunto scelto di fare in quella sede anche perché l'Istituto italiano di studi filosofici
Aveva piacere come dire anche noi ovviamente di ospitare una delle sessioni del convegno
Detto questo credo che ne passano concludere passò la parola agli altri ospiti a Pierluigi Battista grazie dell'attenzione
Ed
Mi sembrava scortese nei confronti
Stava o no
Ecco sta arrivando
Facciamo scrive
Allora
Per non fare molto tardi proporrei
Adesso c'era anche Eugenio Scalfari che sta salendo qui sul palco
Proporrei di cominciare questa seconda
Sessione di
Di oggi
Sul tema siamo tutti liberali ascesa e caduta delle ideologie italiane presento
Presento rapidissimamente
I nostri ospiti
Dino Cofrancesco che professore di Storia delle dottrine politiche all'università
Il peggio e Nova
Mino Martinazzoli
Sindaco di Brescia Eugenio Scalfari
Fondatore di Repubblica
Valerio Zanone presidente della della Fondazione della Fondazione Einaudi e io proporrei una quest'ordine di lavori molto molto arbitrario se volete ma in qualche modo bisogna fare
Due tornate di discorsi cominciando con in ordine alfabetico rovesciato quindi toccherà
All'onorevole Zanone cominciare questo cominciare questo
Tocca a loro insomma ecco
No questa voglio avvalermi del mio privilegio di chairman
Dicendo startup un minuto una una cosa ho visto anche sui giornali e a proposito della presentazione di questo di questo convegno
Come un tono un po'desolato un po'infastidito un tono appunto irritato per il fatto che c'è questa sarebbe una nuova moda un nuovo modo di dire
Ci diciamo tutti liberali adesso tutti si dicono liberali e solitamente ma piene come dire deplorato deprecata come come l'ultima moda culturale Comun Nuovo forma dirittura di conformismo
Si parla appunto di liberali abusivi di liberale di contrabbando i vecchi liberali che contestano l'ingresso dei nuovi liberali somma
Io devo dire che sono non un pochino Popper presso sequestro da questa tutto deplorazione universale perché tutto sommato
Cioè non ci vedo assolutamente nulla di male a che tutti si dica appaiono uno può fare l'analisi del sangue può distinguere un liberalismo moderato dal liberalismo più radicale ma insomma il fatto che ci sia convergenza sul su una definizione sia pure come dire
Appunto un minimo comun denominatore liberale non è il sì assolutamente non vedo nulla di grave un po'vorrei fare lo diceva anche ieri presentando questo convegno Ferdinando Adornato ecco un porno il paragone che vorrei fare se come dire un po'forzato ma per rendere meglio l'idea
E a nessuno viene in mente diciamo di deplorare il fatto che tutti si definiscono democratici no insomma nel senso che si può essere
Siamo pur condividendo alcuni valori di fondo della democrazia del l'accettazione delle regole della democrazia poi si ci si divide su tutto il resto
La sinistra una destra una tendenza più liberista un po'più socialdemocratica insomma voglio dire ci si divide all'interno appunto di una piattaforma
Di valori di come dire di dispetto di adesione al delle procedure che sono quelle della democrazia
Non capisco perché la stessa cosa non debba avvenire nel venire per il liberalismo al per impedire per le regole
Liberali laddove naturalmente un noi dobbiamo adottare ovviamente un'accezione non fortissima di questo termine perché altrimenti davvero ci sarebbe il pensiero unico l'imperialismo di un'unica forma culturale ma il liberalismo come valori condivisi sul non so i diritti dell'individuo
La difesa
Dello stato di diritto
La la l'accettazione dei appunto dei dei diritti
Dei diritti umani dei diritti civili l'idea che vengano condivisi questi valori che non ci siano forze illiberali che puntano a prendere
Ad assumere le redini dello Stato per fare una politica contraria a questi principi molto generali mi sembra una cosa invece
Molto positiva ecco
Devo dire che non è buona questa cosa che comincia Valerio Zanone che valorizzano le diciamo tutto si può dire tranne che sia un neo liberale sono un liberale da sempre volevo punto comincia a lei condivide questa
Fastidio per il fastidio che il termine liberale era mai vista
Provocando
Nel dibattito culturale italiano
No io non del cloro fatto che tutti o molti si dicano liberale e qualcuno magari anche lo sia ciascuno beninteso a suo modo
Siccome il tema della nostra discussione pone questo problema della diffusione del liberalismo in connessione con l'ascesa e il declino delle ideologici
Banale la distinzione fra liberali di destra e liberale di sinistra che è una cosa molto approssimativa
Però tutto ciò che serve in fondo deve se serve vuol dire che anche utile e quindi io non la scarta lei non lo butterà ed ha pure lì si possono dare delle definizioni più precisa e per esempio il professor Maffettone
Che parlerà credo domani autore di una molto brillante a mio modo di vedere e alla distinzione fra liberali realisti e liberali critici si po'praticare altri ha misurazione sulla barricata differenziale io mi permetto di di pensare che i i differenziali più significativi siano quelli classici cioè quelle che riguardano il rapporto fra libertà
Ed equo Alianza ed il rapporto fra libertà e giustizia giustizia intesa come equità sociale e su questo che il ventaglio delle specie liberale si apre con la maggiore molteplicità di variante io considero che cura democrazia liberale per lo meno quella che può fu confaceva si i miei gusti
Una concezione del liberalismo in cui certo non si tende ad una libertà di eguali
Ma in cui si rivendica con molta forza la eguaglianza nelle libertà anche come opportunità di accedervi
Perciò soprattutto per quelle libertà che sono che solo indipendenti dall'abolizione individuale la libertà la la diseguaglianza di di richiede deriva dal sesso alla diseguaglianza che deriva dalla razza la diseguaglianza che deriva dalla classe ecco su questo ci sia una un forte compito in cui il liberalismo oggi anche va al di là dell'Area occidentale del suo insediamento storico Perro diventare un problema di carattere planetario che chiama in causa realtà etnico culturali anche al di fuori dell'area occidentale così per quanto riguarda la teoria liberale della giustizia
Tutto il problema della del del del rapporto fra mercato
Attività diciamo fra gli individui dipende da come si vede la gara sociale qualcuno dice che non è giusto nemmeno vedere la vita dopo la gara sociale uno può anche vivere senza aver voglia di farne sulla gara tutto sommato
Ma guardi che considera la vita nuova gara sociale devono porsi problemi il primo che non ci sia qualcuno che parte zoppo o con i sassi nelle scarpe e poi anche alla fine al traguardo se i vincitori debbano riscuotere tutto il premio o se si debba resti istruire qualche cosa a beneficio dei meno fortunati
Perché il grande problema della società globalizzata è che cresce il numero della gente che non serve più
E quelli che non servono economicamente e socialmente più diventano anche poco interessati all'esercizio dei loro diritti politici e quindi una democrazia liberale forse non deve nemmeno rinunciare scusate se lo dico
Io che sembra quasi voler fare un po'la parte l'avvocato del diavolo ma una una certa azione redistributiva io non la escluderei
Beninteso purché sia rivolta a potenziare i diritti individuali e non ha mortificate
Di qui le differenze delle delle specie che riguardano poi in sostanza al problema
Che da lì Della Loggia poneva ieri e sul quale mi avvio alla conclusione ossia la sfera della politica certamente il liberalismo contiene in sé un forte limite della sfera politica tuttavia anche questo un criterio che varia secondo le specie deliberare
Al coloro che hanno una visione dell'ordinamento sociale
Conservatrice o pessimista sono quelli che generalmente sono portati a prescrivere alla sfera politica e limiti più restrittivi
Chi ritiene che l'ordine sociale va bene come oppure che dal pessimismo ritiene che anche se non va bene non non convenga o non si possano migliorarlo quindi è portato a ridurre la sfera politica a lasciare tutto alla libertà di pattuizione e di e di autoregolazione fra i soggetti privati
I liberali di di un'altra specie che si potrebbe chiamare per comodità dei linguaggi liberali di sinistra o qualcosa del genere sono invece portati a ritenere che un progetto di emancipazione e quindi un miglioramento dell'ordine sociale adesso è sia difendibile e che a questo file quindi la sfera politica sia pure di un potere che deve sempre essere limitato controllato trasparente possa anche allargarsi ad ambiti più incisivi
Tutto ciò
Riguardo a una condizione in cui nell'Italia di oggi
I liberale non si sa bene chi siano e dove stiano nel senso che non avendo avuto la capacità di attrezzare un soggetto politico funzionale al sistema maggioritario illiberali si trovano chi a destra molti echi e sinistra pochissimi e chi da nessuna parte che credo siano la maggioranza in realtà io non ci vedo granché di male nel senso che se qual dovunque siano riuscissero a dare qualche impronta utile dalla loro presenza dello operato potrebbe anche andarmi bene però rispondere e credo di essere stato anche
Piemontese mente
Fedele dal tempo che ci siamo prestabilito per rispondere alla domanda iniziale di Battista io penso che il giorno in cui saremo o fossimo tutti liberali questo non ci porterà ad essere tutti più simili ma ci porterà ad essere tutti più DiVersi questa la mia opinione
Grazie
No io mi chiedo e mi piacerebbe chiederlo Eugenio Scalfari al quale do subito la parola mito se Cresto fastidio di cui parlavo prima per Hunter questa adesione così massiccia al alti
La definizione di libere al liberalismo cioè tutti si dicono liberali non nasca anche da
Quell'aspetto che aveva notato il lino Valerio Zanone cioè un certo pezzo vizio storico dei liberali italiani e considerarsi ma minoranze incompresa inascoltata élite straniera in patria
Mi domando anche tutto se non c'è forse questa queste componenti
Scalfari
Bene io cercherò di rispondere anche alla tua domanda credo dirò anche altre cose
La prima è una notazione puramente
Autobiografiche se l'amico Zanone
Va detto giustamente lui non è neo liberale perché
C'era prima come liberale davvero io sono il nonno dei Zanone quindi
Ma allora mi dovrei definire vetero pale
Non lo so fate un po'voi
La seconda annotazione che non è biografiche ma in parte anche che come capita sempre del resto dei miei
Venti due anni quando feci in questo primo incontro intellettuale politico
Spero molto fiducioso
Avevo quasi una fede liberalismo
Adesso non offende quasi più per nulla
E la terza notazione e sull'uso delle parole passepartout
Certamente la parola democratico un passepartout
Anche la parola riformista e un passepartout
E anche la parola liberale è un passepartout
Forse tutte le parole sono passepartout forse prima di discutere di alcunché noi dovremmo definire K
Ma questo richiederebbe ben più delle interviste sine volanti con le televisioni e perfino di convegni così ben strutturati come questo per definire la parola ogni parola
Comunque
Zanone ha detto che tra le varie distinzione mi sembra anzi di aver capito che quella che lui preferisce o per lo meno che registra come la più
Incisiva c'è la distinzione tra liberali destre liberali di sinistra
Io chiedo piena ragione questa è una delle possibili distinzioni forse la più incisiva
Al limite questo io lo scrissi anche in cortese
Anche se indiretta polemica con l'amico Ernesto Galli della Loggia a limite in una società
Che ai miei occhi potrebbe quasi fregiarsi del titolo di ottimale
Ci dovrebbero essere due soli partiti uno fatti da liberali destra l'altro fatto da liberale di sinistra questo all'inizio
Comunque queste sono tutte
Particolarità poco importanti viceversa
Vorrei riprendere
Una notazione che ho sentito fare nella tavola rotonda precedente del professor Panebianco il quale ha detto che il mercato
Normalmente
Produttore dispensatore di ricchezza
Perché ve perché il mercato punto e quello è un congegno
Attraverso il quale i consumatori ma anche i produttori ma anche gli investitori i risparmiatori
Distribuiscono
Le loro risorse sulla base della domanda e dell'offerta e quindi nel modo più ottima
Un chirurgo
Anch'io per lungo tempo pensato questo
Per lungo tempo non non molto lungo ma insomma per un certo tempo
E naturalmente tutta l'attenzione
Dei liberali de di quel gruppo farle io del quale ho fatto parte
Era concentrata sul modo di farsi che il mercato funzionasse come ben ricordato il pane bianco
Quando una multinazionale o qualunque altra formazione
Di interessi economici
Possiede il novantanove per cento ma non non c'è bisogno del novantanove basta che possieda una quota rilevante una posizione dominante
Del mercato il mercato e deformato e allora i liberali di quel gruppo più fu poi quello del mondo
Concentrarono la loro attenzione su quel regole sulle autorità che dovevano
Imporle
Affinché il mercato costruzione artificiale e non naturale
Potesse efficace
Però non affrontarono un altro problema quei liberali dei quali dai quali io imparai le prime sillabe del dizionario
Politico e debbo dire anche etico
E cioè non si dettero carico
Del fatto che un mercato perfetto
Per quanto può essere perfetto
Meccanismo
Umano
Non può svolgersi e non merita la definizione di mercato se non coinvolge tutti innati
In quel territorio
Quelli i i barboni ma poi dai barboni
Possiamo risalire molto avanti non fanno parte del mercato
In un mondo nel quale noi ci poniamo il problema del diritto non solo del feto
Ma addirittura dell'embrione
E stabiliamo regole affinché l'embrione abbia voce sia pure attraverso qualcuno che non rappresenta
Non dobbiamo noi porci il problema
Di persone adulte
Le quali non fanno parte del mercato
Ma non c'è bisogno di fermarsi al barbone
Ho agli abitanti dei ghetti metropolitani
Perché basta si può salire molto
Chi fa parte del mercato
Vedete che una delle ragioni che stanno in mando la rivolta poi comunque definita del popolo veneto cosiddetto popolo veneto
E il fatto che
La imprenditoria media piccola
Che è cresciuta perché diventata ormai una delle ricchezze portanti del Paese sul mercato finanziario
Non ha mai giocato partite
E neppure ha giocato partita nei suoi rapporti col sistema bancario
Di cui ha accettato le condizioni senza forza negoziale quindi quindi sto parlando non del barbone ma di soggetti a loro modo potenti
E non stiamo a discutere quale sia la forza negoziale sul mercato di un pensionato a ottocento mila lire
Di pensione
Qual era
Chi fa la legge sul mercato
E ripeto
Parlo già di un mercato nel quale apposite regole e apposito autorità che le faccia valere siano operanti a difesa dalla concorrenza ma la concorrenza entro quale ambito
Chi gioca al gioco della concorrenza
Allora
Certo il gruppo del mondo questo problema lo vide poco lo vide di più
Un un filone innestato nel gruppo liberale classico
Chiede il filone proveniente dal Salvemini smog
E dal Partito d'Azione
E quindi Ernesto Rossi Salvemini ovviamente
Molto più modestamente anche data l'età oltre che le capacità intellettuali io
Ma prima di tutti l'aveva visto un liberale classico
Che nello schema che prima abbiamo accennato si potrebbe definire forse addirittura un liberale di destra e cioè Luigi Einaudi nelle lezioni di politica sociale
Che fece in Svizzera durante la guerra posto come cardine
Di ogni pensiero liberale
Quello dell'eguaglianza delle posizioni di partenza
Questo è un problema
Che si può arrestare a Bari leader
O essere quello delle regole valide per tutti
Ma non è quello però arco impensabili naughty perché spiegò in quelle elezioni
E se voi tempeste dell'elastico fino in fondo potreste arrivare
Alla confisca dei beni al momento della morte di ciascun soggetto e alla loro redistribuzione sul mercato affinché le condizioni di partenza tornino ogni volta che l'individuo esaurisce la sua vita
Tornino
Pazza ero e quindi si ricominci il gioco
Quindi pensate un po'
Quale gamma di posizioni possono essere iscritte sotto la parola liberale
Il quale equivoco
O comunque parola altra parola passepartout che meriterebbe definizione attenta sia la parola mercato perché appunto
Ne viene un pochino da sorridere non se ne abbia a male
Professor Panebianco quando sento definire il mercato come automaticamente dispensatore di
Benessere di
Ricchezza
Saldo ha detto quel caso dei bar Manieri
E allora quando per obbedire giustamente
Al mercato come regolatore dell'efficienza
L'impresa mette sulla strada alcune migliaia o centinaia o decine di migliaia di dipendenti
Levski lei esclude dal mercato
Perché il loro reddito immediatamente
Viene falcidiato
Certo non l'impresa non può mantenere
Dei dipendenti improduttivi o un'attività improduttiva ma che cosa succede al mercato quando alcune decine di migliaia di soggetti escono dal mercato a seguito del mercato
Credette un po'quanto bisogna definire attentamente il mercato
Ora che cosa egli faccio ancora una notazione nel periodo cinque minuti
Cosa abbiamo detto un quarto d'ora venti minuti esce dieci minuti un quarto dieci
Faccio ancora un'annotazione Zannone prima ha citato e ha ragione
Ha ragione per alcuni versi poi a torto per altri ha detto di cibo e non vorrei citare troppi liberali meridionali ma
Cito Silvio Spaventa Reggio chi chi può negare che fosse un liberale
Silvio Spaventa
Chi può negare che volle la nazionalizzazione delle ferrovie Silvio Spaventa
L'hanno azionato adesso i discorsi ecco pronto la nazionalizzazione delle ferrovie volle Silvio Spaventa
Essendo liberale
E debbo dire gli importava piuttosto poco degli individui
Mi importava molto dello stato che costruisce insieme ad altri liberali della sua generazione
Quindi anche qui bisogna stare molto attenti a dire che il liberalismo coincide con la cultura dell'individuo certo coincide con la cultura dell'individuo
Associato ognuno o solitario
E se associato quali sono gli interessi generali degli associati
E qual è la differenza quando si dice la politica
Il primato della politica non si si dice una cosa che non detta così non significa nulla non è comprensibile cosa vuol dire il primato della politica perché
Perché il primato della politica c'è una ragione diciamo alla ragione
Che l'individuo ha ragione
In una dimensione temporale che è molto precisa
E quella della sua vita tutt'al più quella dei figli
E l'egoismo individuale il il il limite
Del ragionamento degli interessi che l'individuo
Politica tanto naturalmente alla politica alta la politica beninteso alla politica attività dello spirito come avrebbe detto don Benedetto
La politica
Essendo tutela di un presunto interesse generale
A una dimensione temporale molto più vasta perlomeno quella di un paio di generazioni ecco la differenza non c'è altre
Trattasi sempre di interessi
Gli uni sono interessi a Betlemme e gli altri sono interessi al lungo termine
E naturalmente questa differenza temporale divisione fa una differenza fondamentale
Un'altra caratteristica di chi si dichiara tecnici
Liberale e che l'interesse generale presunto poi dirò una parola per spiegare cosa intendo dire come presunto ma insomma l'interesse generale
Deve a marciare prima
Di quello individua
Quando ci fosse conflitto di interessi
Allora
Il conflitto di interessi
è un punto cardine di chi si proclama ed è liberale
Non è un affare che uno può mettere tra parentesi perché e il cuore della questione il conflitto di interessi
E
Se debbo dire con tutto il rispetto e l'amicizia i nostri neo liberali che pure parlano di tanto in tanto del conflitto d'interesse
Però
Lo tendono a metterlo tra parentesi tendono a dire io ne ho già parlato
Quando è andata a vedere una volta scrissi che c'è un conflitto di interessi e che vogliamo sempre stare a parlare di conflitto di interessi essi
Essi nipoti i miei e di altri più illustri di me
Essi
Perché fino a che c'è il conflitto di interessi il gioco è falsato in permanenza
E quindi quello che voi auspicate
Porta in sé il talento
Questo è centrale nella discussione dei liberali tra di loro e poi con gli altri allora se vogliamo discutere
Se siamo tutti liberali e io debbo
Denunciare un una trascurando sa
Grazie sul conflitto di interessi non sto specificare quale perché mi sembra evidente certo non è il solo
Quello è
Palese
Allora
Non puoi procedere col conflitto di interessi vedi oggi dopo il voto della Bicamerale sulla forma di governo che per una parte rallegra e per l'altra
L'allegra meno per tante ragioni che poi se mai sarà Luís spiegare professor Sartori ma io penso a un altra questione in quel brutto
Che comunque qualcuno quello che doveva portare a casa come portatore di teste d'interest s'l'ha già porta
Perché la legge sull'emittenza
E la bozza Boato sulla giustizia sono già state app
Quindi
Come vedete
Vado a chiudere ma una materia
Se vogliamo confrontarci tra liberali dovremmo star qua sei mesi
Forse non è Caveri le scale
Ora
Io non mi ricordo più PGT Cossa mie domande
Adesso non me lo ricordo ecco nemmeno tu allora forse non era così importante bisognerebbe domandare a chi dicono io mi riferisco al conflitto di interessi in rosso che
Termino con questo colletto proprio su Liberal per questo mi permetto di citare se no
Ho letto su Liberal un articolo sul Mondo e su
Su
E su un libero di antologia sulla prefazione fatta dal Carroccio
Quel libero di Bedeschi
Dove si fanno delle critiche non al mondo ma
Al curatore libero per la sua prestazione in cui si dice che tendeva a non
A smorzare diciamo le pur vivissime polemiche che da parte del mondo e dei suoi collaboratori si facevano contro i comunisti
E quindi
Io francamente non ho letto
Ancora
Prefazione di Carroccio letto solo dei tedeschi
E per quello che posso dire io avendoci vissuto in mezzo con questi
E che leggi di rigidissimi personaggi che avevano anche loro i loro limiti come ciascuno di noi
E in effetti loro non credette ero e non credevano
Alla trasformabilità
Del partito comunista questo
Che Bedeschi fa bene a dirlo io non so se il carro ce l'abbia sottovalutato perché non ho letto Carlucci ma
Fa bene Bedeschi a dire il gruppo del mondo era antifascista anticomunista non credeva nella trasformabilità dei comunisti in una forza temo
E dice precario dice Bedeschi e fecero bene perché il manicheismo certe volte
Spinge più che non la tolleranza
Di passata dico che non credevano neppure alla trasformabilità dei fascisti
Non solo dei Comuni stile e anche dei fascisti
Che non ci credevano perché erano nostri amici del mondo erano molto ingessati
Nei panni e anche nei pensieri
Cioè
Un cambiamento delle parti in gioco
Li avrebbe costretti ad una rivisitazione di molte cose del loro modo di pensare e da questo punto di vista erano un po'conservatori questi padri del liberalismo di sinistra sono queste piccole
Incoerenze piccolo che anziché ci sono
Ma qui e chiudo
Io mi debbo appellare niente popò di meno che a Benedetto Croce
Che cosa dice Benedetto Croce nella polemica
Degli anni dei primi anni Trenta poi ripresa dopo la guerra con Einaudi a proposito degli delle differenze tra liberalismo e liberismo che cosa dice Benedetto Croce qual è il punto di fondo
Dico ce
Croce dice che cos'è la libertà la libertà
Questa attività
E la vita el e l'individuo portatori di libertà per il fatto stesso di essere un'articolazione
Individualizzata queste porta con sé la libertà
Poi dice un'altra cosa
La libertà che è una forza che muove anche le montagne
Impiegherà attenti
Gli esiti concreti politici costituzionali saranno quelli che saranno ma la libertà è la vera tale patacche Scarpa
E scava che e arriva sempre per a riemergere in superficie
Allora e infatti
Croce pur dicendo certo il liberismo e più consentano al liberalismo di altri sistemi ma
Perfino un regime
Corvia Rizzato con una mentalità
Comunista
Può contenere la libertà perché Croce era convinto
Che ogni battaglia
Che la libertà ingaggiava con i suoi avversari con le chiese con i dogmi prima o poi avrebbe trionfato naturalmente poi sapeva
Che dopo la talpa si doveva nuovamente immergere nella terra perché dopo aver trionfato
Succede con altre cose per cui doveva riprendere quel cammino ma questo è il liberalismo e quindi se Bedeschi dice
Che gli amici del mondo fecero bene a non credere nella trasformazione del comunismo io mi permetto di dirgli
Che alcuni
Che pure fecero parte come me di quel gruppo ma che poi per ragioni anagrafiche ebbero una vita successiva più lunga
Credette ero nella trasformazione e di fatti la trasformazione imperfetta quanto volete
è avvenuto
E questo significa essere libertà
Grazie al genio Scalfari dovremo andare un po'più
Dire veloci la parola Mino Martinazzoli
Sono molto sintetico anche perché
Sono qui con qualche circospezione io non sono un liberale
Così credo
Come dire di rassicurare un poco questa è un sistema che ho avvertito correndo in questo convegno sul rischio
Di un pensiero egemone che un pensiero unico ecco di questo tipo
Io appartengo a un tradizione politica che
La mia modestia ho sempre interpretato accorse
L'idea che
Un
Ispirazione religiosa
Potesse offrire un processo giusto peculiare l'agire politico
Per la ragione che se si parte da questa tradizione si sa
Che la politica conta ma che la vita conta di più dalla politica
Che mi sembrava
Una buona bussola
Per sottrarsi ai rischi di tradimento dalla politica all'eccesso dalla politica io credo che l'esperienza della democrazia cristiana
Un queste cinquantenne è stata tutto sommato una esperienza vittoriosa resistente su questo crinale contro il troppo della politica
Allora avverto rispetto ad alcune mode attuarli il rischio speculare rovesciamento del niente della politica
In qualche misura mi sembra frecce un eccesso
Di entusiasmo in ordine ai vincitori di questa partita storica
Che convenga suggerire un poco di cautela
Credo di sapere chi ha perso credo che un poco meno facile a capire chi ha vinto
Per la ragione che la storia continua e i problemi sono lì
In questo senso dirsi liberale secondo me significa esattamente niente di fronte alle provocazione che abbiamo davanti se non quell'attitudine quel valore discorsivo dialogante quella percezione del limite dalla politica del proprio potere che credo siano antidoti che serviranno sempre anche nel futuro per metterci al riparo dalla prepotenza dagli eccessi della politica
E se lo liberale vuol dire porre al centro della riflessione politica il tema della libertà
Ma porre al centro della riflessione politica il tema della libertà credo nel panorama che ci sta davanti
Ha tre problemi non offre soluzioni i problemi della libertà hanno a che fare con i problemi del potere
E un'indagine un'esportazione sui poteri dalla modernità credo che sia tutt'altro che trascurabile
Avrei voluto anch'io accennare ma l'ho fatto già Scalfaro sulla molto d'accordo tra l'altro anche a me forse non era l'intenzione sul pane bianco sembrava un poco eccessiva questa idea Pan prussiana
Nel dire che il mercato cioè una cosa naturale esiste in natura tutte balle il mercato come lo Stato è una realtà storica
Il mercato riguarda nessuna regola alle sue capacità di determinare la parità delle concorrenze ed oggi mi parrebbe di capire che
Sì è abbastanza singolare la circostanza che almeno da noi si discute molto dello Stato
Per come dovrebbe essere del come si deve riformare e poco del mercato si dà per scontato che il mercato quella cosa lì
Il mercato della globalizzazione
Lo dico con tutta la incompetente è una cosa molto complicata leggevo qualche tempo fa
Che della somma delle transazioni finanziarie che si fanno in un anno nel mercato globale planetario
Una minima parte riguarda compravendite di cose materiali
La maggior parte di queste transazioni sono tra regioni e finanziarie e basta
Che credo che una novità abbastanza ragguardevole per quel che riguarda come dire la struttura tradizionale del capitalismo del quale parliamo
è un mercato finanziario nel quale danarosi ti aspetto in tempi reali e in modo impersonale
Circostanza quest'ultima che fosse che diventano sempre più labili confini tra economia lecite ed economiche illecite è un problemino oppure no
Per l'ideologo del mercato voglio dire sì ammette oppure no che il problema non è tanto di definire un approccio una ispirazione una scelta pregiudiziale ma prima di capire se queste tradizioni culturali comprese quelle liberalismo sono in grado di produrre cultura politica
Strumenti in regola
Quali sono i poteri oggi in campo il potere politico secondo me è un potere per tante ragioni
Il notevole declino contano di più i poteri della tecnica dall'economia non fosse altro per il motivo
Che mentre il potere politico è ancora quasi tutto trattenuto trentuno angustiano i confini nazionali
La tecnica e l'economia le loro competizione le hanno ormai dislocate sulla grande dimensione transnazionale
Ed allora il potere politico che dovrebbe governare
Ordinaria nel senso di quel interesse generale peraltro non da ritrovare ma da inventare reinventare continuamente secondo un dato di valore non ce la fa a regolare il conflitto né competizione
Di queste porte
Ed ecco allora il tema
Come dire che secondo me vale la pena di porre in campo almeno un punto di vista in termini molto sintetici e concludo prima
Che cosa può insegnare una culture una ispirazione liberale ci
Che sia autentica che sia veritiero
A me pare di capire che il guadagno che si può fare una competizione politica
Dopo il tramonto delle ideologie ricominciare a credere
Che la storia politica non è più la storia di una guerra di valori contro disvalore
Il problema politico attuale di capire come si fa a mettere insieme dei valori armonizzarli in un equilibrio accettabile perché secondo me da un lato riduce la tendenza elemento nella politica dall'altro la complica
Perché mettere insieme delle cose positive molto più difficile che non dire che una cosa buona e quella del tuo avversario totalmente nocive sbagliata
Secondo il grande tema istituzionale ed in questo senso va recuperato certamente il tema da una istituzione quella nella quale la tradizione politica europea si è sviluppata cioè dello Stato che ne sarà dello Stato nel tempo della globalizzazione
A mettere in crisi che torni utile una citazione di un autore che del del per tante ragioni poco frequentato ma che a me
Appare un territorio così inesplorati tuttavia cosiddetti rilevante parlo di Giuseppe Capograssi non per caso grande attore Silvio Spaventa tra l'altro
Il quale già nel quarantacinque alla fine la seconda guerra mondiale spiegava che il secondo conflitto mondiale avvenga concluso e consumato miseramente la storia degli Stati europei gli Stati della guerra
Ma che non per questo la funzione distratte doveva venire meno Capograssi prevedeva già nel quarantacinque che inevitabilmente la necessità di riportare in equilibrio armonico il compito il ruolo del potere politico avrebbe comportato la ricerca la costruzione sia pure faticosa
Sia pure l'ente dei grandi sistemi le strutture istituzionali sovranazionali
E tuttavia alludeva a rischio che queste inevitabili giusto tendenze avrebbe provocato peraltro l'inconveniente
Deve
Un conformismo
Inevitabile che avrebbe in qualche misura dissipato i talenti le peculiarità di ciascun popolo per cui assegnata
Per il futuro gli Stati nazionali il compito di tutelare nell'arena e nella dimensione politica internazionale che avrebbe visto ripeto il sorgere di grande sovranità non più nazionali ma sovranazionale il compito di tutelare in termini non Cretti ma in termini di ricchezza dei contributi ai talenti di ciascun popolo perché vorresti vedeva io credo giustamente
La ricchezza l'avventura umana convinto com'era che le diversità non sono un ingombro ma sono appunto una ricchezza se vogliamo giocarla non nel gesto di una reciproca di
L'ultima considerazione
Più legate anche la nostra natura letteraria
Credo che ne parlerete
Mi auguro di essere
Immagino che la partita che si sta giocando
Intorno anche al France dall'Unione Europea riguarda la capacità
Del capitalismo europeo
Di reggere la sua peculiarità del suo talento nella competizione planetaria
Io non credo che capita nel sono tutti uguali capitalismo europeo non è il capitalismo americano men che meno il capitalismo rientrati
E il capitalismo europeo
A me pare che si possa affermare
A tutto sommato il vantaggio l'orgoglio di aver in questo secolo costruito un compromesso accettabile
Sarebbe realismo democrazia che è lo Stato sociale
Ed allora anche su questo terreno mi pare
Che una cultura che volgersi turarsi
Sul versante di un recupero in aumento
E di una forte indicazione in senso liberale deve porsi questo problema
A me pare che sia tempo sprecato
Il signor molto spesso affermazioni sbagliate
Quelle che anche in Italia vanno indicando che il problema di liberarsi dello Stato sociale io credo che se facessimo così
Quello che è anche la tradizione liberale ha dato nel farsi del capitalismo europeo verrebbe indubitabilmente rinnegato
Grazie
Prima di dare la parola Dino Cofrancesco mi volevo permettere un piccolo strappo all'etichetta diciamo di moderatore super partes nel senso che sia Eugenio Scalfari che Martinazzoli hanno parlato hanno confutato la tesi di Angelo Panebianco che ha parlato prima di
Panebianco avrebbe detto che il mercato è un ordine naturale insomma non so io non non mi è parso propende per colto esattamente diciamo questa cosa che in effetti sarebbe un po'
Come dire che esiste come le montagne il mercato e per questo che dispensatore automatico salvo nei casi in cui si arrivi al monopolio di riproduzione
E ricchezza Pistoiese sedi come
Si libera comunque insomma voglio dire che poi difenderà diciamo fai bianco secondo le cose ovviamente era prete
E un'altra piccolissima cosa che un invece mi sembra come dire una un'annotazione un po'così irriverente diciamo che mi è parsa d'aver letto in una corrispondenza
Tra gli Stati Uniti non devo francamente non mi ricordo su quale su quale giornale
Che attualmente negli Stati Uniti la grande il grande business era grande frontiere sia quello del Disney dell'addirittura della carità e della beneficenza nel senso che ritrarsi dello dello stato sociale già di per sé già è di per sé in America molto ridotto rispetto a quello europeo ed italiano
E quindi in qualche modo appunto il leader del barboni fuori dal mercato il mercato cerca di recuperare anche in questo modo non lo so comunque la Regione anche i medici di Milano allora il recupero in un altro modo dai colleghi siamo nell'illegalità guardare parlando sto parlando di attività assolutamente legali ovvero se no per carità
La parola Dino Cofrancesco
Dunque intanto mi consenta il genio Scarselli
La cui
Relazione ho sentito con molto interesse
Ecco una il richiamo ad una vignetta molto divertente che tempo fa lessi sul Secolo d'Italia
Gariglio il periodo del Socialismo tricolore
Per nella vignetta scesa De Mita che scrivi fa a Garibaldi Carlo Giuseppe Craxi che scriveva carissimo Peppino e si vedevano nuvoletta in alto con Garibaldi che diceva ma chi li conosce questi qui non ora spesso sentendo delle definizioni per il liberalismo e sentendo delle rivendicazioni per il sì del termine liberale ecco mi viene in mente una vignetta analoga che potrebbe farsi non con Garibaldi ma con costanza
Chi li conosce no
Il problema e che effettivamente nella cultura moderna nella cultura politica moderna sono disseminati forti elementi di liberalismo
Però il liberalismo e con non va inteso come la filosofia etico politica della modernità
Ma va intesa come una particolare e complessa teorica di governo
E una particolare e complessa visione del rapporto tra stato individuo tra individuo e società civile eccetera
Ci sono alcuni elementi la divisione dei poteri il limite del potere eccetera che in realtà non caratteristi Zanuck solo i liberali ma anche i democratici
Un grande teorico della divisione dei poteri e il russo flusso disse espressamente non nel bene che chi fa le leggi e così sia lo stesso che le porta ad esecuzione il limite del potere e presente non soltanto in Robespierre ma anche nei settori più arrabbiati del movimento popolare
Il problema qual è e chi stabilisce il limite del potere se il limite del potere e la ragione alla Regione astratta la Regione illuministica nell'accezione francese
Ho e la storia la società civile
E quella che un grandissimo liberale come Carlo Cattaneo chiamava la continua transazione degli interessi e dei valori
Ora posto cui sto credo che una serie di equivoci si siano addensati proprio sul liberalismo inteso non come Filosofia generica della modernità ma come teorica
Del Governo dello Stato della società civile e di diritti individuali
E il discorso che faceva Scalfari
Mi è parso una conferma evidente di questi equivoci intanto il mercato dispensatore di ricchezza di prosperità di felicità eccetera
Ma essenzialmente estraneo al liberalismo classico un credenza di questo tipo
Il liberalismo classico nei suoi più grandi esponenti si è limitato a porre in luce il contrario cioè che non funziona il non mercato
Che un'economia non fondata sul mercato un'economia
Collettivista l'economia del calmiere l'economia dell'intervento massiccio dello Stato sull'economia e sulla società civile produce povertà
Produce emarginazione produce diseguaglianza e illiberali casi Sivo avevano visto nel corso stesso della Rivoluzione francese la politica giacobina
Dal punto di vista economico fu un disastro lo stesso Suburbia che pure e il grande storico rivalutato ore dei giacobini dice che il loro merito fu un merito politico
Perché la loro immagine
Dell'economia era un'immagine premoderno
E nelle argomentazioni giacobine e vi erano molte argomentazioni mi dispiace dirlo che ho ritrovato in scansati
Chi si pone il problema degli emarginati chi fa parte del mercato chi fa la legge del mercato
Come si fa a conferire i diritti politici a chi ha il problema del pane quotidiano eccetera
La redistribuzione della ricchezza purtroppo avvertivano i vecchi liberati
E non viene fatta da angeli disinteressati da funzionari Cantiani del genere umano marine fatta da attori politici e sociali concreti che redistribuiscono secondo criteri
Che non possono ecco definirsi di interesse generale
D'altra parte la grande sfida Diaye che e dei liberali contemporanei specialmente quelli della scuola austriaca ed è proprio su questo terreno
Ecco dette ci una maniera di organizzare uno stato sociale che non si risolva in una redistribuzione di risorse per certi aspetti iniqua ineguale ingiusta proprio come quella che voi condannate
Nella il picco nella nel liberalismo del mercato
E l'eguaglianza delle posizioni di partenza cui Scalfari si è richiamato e un'espressione ecco non del tutto chiara
Perché è un'espressione che ricorre anche in Tocqueville autocritica dice che la democrazia in America è fondata sull'eguaglianza delle posizioni di partenza ma attenzione
Tocqueville parla dell'eguaglianza delle posizioni di partenza come fine delle attribuzioni cristatus
Nessuno entra nel mercato e nel mercato della politica con diritti e privilegi che già lo pongano in condizione di svantaggio
Ecco nella democrazia giacobina dove il l'espressione ricorre molto spesso e l'eguaglianza delle posizioni di partenza
Significa l'intervento attivo dello stato per dare a ciascuno chances concrete
Di vita e di lavoro non a caso e i famosi atti di Vieri Nación nove in rotta e realizzati male
Ecco proprio da quelli che si ritenevano gli eredi dei vecchi e giacobini
E io sono d'accordissimo con quello che dice Scalfari sul conflitto di interessi no sono meno d'accordo quando rimprovera
Agli amici che lui chiama neo liberali e con l'insensibilità
Questo tema ma in realtà ecco il conflitto di interessi è un problema create pianissimo
Ma c'è un problema ancora più a monte e chi ancora più drammatico perché se la politica che definisco genericamente democratico
Giacobina
Comporta il controllo delle tre dimensioni che strutturano la convivenza sociale
E cioè il potere economico il potere politico il potere simbolico ma allora il conflitto di interessi fa parte del DNA d'una scelta politica democratico giacobina
Perché significa che il racconto Rollo di tutte queste risorse in funzione di un Progetto di redistribuzione
Ecco agglutinante porta nelle mani dei protagonisti della politica una somma di potere di che altre volte ho scritto fanno invidia i pianificatori sovietici il settanta per cento
Dell'economia italiana dipendeva non tanto dalle dai conflitti all'interno del Parlamento ma dà i risultati di un congresso di partito
Se una certa corrente della DC
Prevaleva sulle aree trent'
Ecco ecco che questo Abdul ultimamente ho tipo dei poteri ecco aveva chance concrete di realizzarsi ma chi controlla tutte e tre i Poteri
E con non fonda una nuova politica non è un partito che porta al Governo un nuovo programma fonda un nuovo originale
E la ragione fondamentale per cui l'Italia
Ecco avuto in maniera così tarda e così violenta un qualche avvicendamento al governo e che
Il conflitto d'interessi c'era già alle origini
Nel senso che chi controllata il potere politico controllava anche il potere economico controllava anche il potere simbolico culturale eccetera e quindi era molto difficile
E cosca rizzare dal potere dal Governo ecco forze che hanno riuscite così bene in maniera così abile ad una tale concentrazione di potere
E allora il problema e molto semplice e quello di ritornare ad autentiche prassi di Brera
Di tornare a prassi che responsabilizzino autonomi sino queste dimensioni che come ho detto strutturano la convivenza sociale
Un'economia che sia realmente un'economia e che persegua logiche di profitto e di mercato
Una politica che sia realmente politica che costituisca i confini per il diritto dell'illecito ebbene non lecito che ha delle ricadute
Un ruolo nel terremoto positive sulle stesse logiche del mercato
L'amico Angelo Panebianco con le cui idee ho sempre avuto una consonanza quasi totale diceva pacta sunt servanda pacta sunt servanda ecco perché c'è lo Stato ecco che gli fa
Che li fatali
Il potere simbolico il potere intellettuale ecco deve essere autonomo perché soltanto l'autonomia e l'indipendenza dalla cultura e della scienza
Rendono una società sempre più ricca sempre più complessa e sempre più moderna
Con questo non vorrei aver dato l'impressione ricco che io tenta a sottovalutare i problemi enormi
Che incombono sul leader della dello schieramento di destra in Italia
Non li sottovaluto però non sono
Almeno in questa sede
Ecco tenuto a fare difese di ne sono tanto più che non mi riconosco in Forza Italia non mi riconosco ecco nel suo leader Trovo però che la problematica del conflitto di interessi
Sia una problematica ecco che non può essere svolta a senso unico come purtroppo continuo al leggere
Sui giornali quotidiani e riviste che rivendicano per se la bandiera di un liberalismo mo'corretto non corrotto democratico e non soltanto angusta mente liberale il liberista
Grazie
Ringraziato Dino Cofrancesco circa c'è un secondo turno ovviamente l'unico problema che veramente mi appello al sensibilità dei quattro relatori perché appunto dovremmo finire entro un tempo assolutamente ragionevole quindi vi chiedo davvero né ovviamente dà fastidio diciamo questo ruolo Poldi però mi tocca
Non so chi
Come vogliamo fare Scalfari
Martinazzoli come volete decidi tu
Allora Mino Martinazzoli è decisamente sono colorato molto consiglio di sostanza non mo'
Ho difficoltà intromettersi in dato dalla polemicamente la riserva di chiarire che
Trovo tutto sommato
Soltanto espressivo dell'idea che c'è una rivincita per qualcuno
Entrato qualcuno che non non non c'era proprio su certe frontiere quando la battaglia per sei facce fanno quando invece il tema di un proposizione della grande tradizione del pensiero liberale eccetera secondo me oggi andrebbe fatto in termini tutt'altro che trionfa a letto insieme in termine
Di umile capacità ricostruire quella cultura di governo una cultura politica liberale della quale parlava da ultimo il professor Cofrancesco ma che francamente non mi sembra
Ancora di là da venire come approccio penale quando invece dissesto temo che anche a livello intellettuale riviste eccetera eccetera ancora una volta la delegazione quel quando arriva faziosa che molto spesso ha contraddistinto gli scacchi e le sconfitte dal pensiero liberale autentico in questo Paese
Grazie anche per la brevità e la concisione di Mino Martinazzoli chiudere la parola Eugenio Scalfari
Ma mi piglia un pezzetto di quello che Martino sono in un processo
No voglio dire il professor Cofrancesco praticamente ha dedicato a Meghni gran parte della sua del suo intervento dello ringrazio
Faccio notare che non sono io che ho detto che il mercato e dispensatore di felicità per questo non l'ho detto io anzi ho polemizzato con questa affermazione posso averla capita male a me è sembrato che questa fosse l'affermazione ho polemizzato
Ho poi detto che
La perfettibilità del mercato per vero dipende da vari
Livelli si colloca a vari livelli la perfettibilità del mercato
Un mercato
In cui si stabilisse adesso dico una sciocchezza per farmi intendere meglio che fanno parte accedono operano sul mercato
Soltanto persone impresse che abbiano un determinato censo e al di sotto di quel censo non sono soggetti del mercato
Non farebbe che codificare quello che un tempo si faceva per il diritto di voto
E una volta stabilito cui visto quel mercato tutelato da apposite regole che tutelino la libera concorrenza attraverso oggetti che accedono
Potrebbe essere reputato un mercato perfetto ora questo è un livello di perfettibilità poi ce ne sono altri nei quali si fa in modo che non ci sia la presenza per censo sul mercato o per lo meno che tutti abbiano un censo che lì consenta di stare con forze negoziali equivalenti non dico identiche ma equivalenti sul mercato
Vede il professor De Francesco con Francesco io sono ho avuto perché mio padre i miei antenati erano piccoli proprietari in Calabria ho conosciuto molto da vicino che cos'era
Il i conti cos'erano i contadini di quelle regioni i contadini per non non entro nel problema che fossero poveri o ricchi Olgiati in un
Erano un'economia fatta da milioni perché era un problema di tutto il Mezzogiorno da milioni di persone
Autosufficiente naturalmente al al loro livello vende autosufficienze a livello della sussistenza
Ma dico avuto sufficiente nel senso che le derrate e e la loro domanda di consumo non andavano sul mercato
Non ci aiuta
Perché gli ortaggi l'olio frutta il maiale s'loro riproducevano Kallon riconosce
Quindi quelli sul mercato non arrivavano Buddy che non arrivavano neppure però sul mercato dei diritti di cittadinanza perché non avevano ospedali che ci son venissero
Non parliamo di pensioni trattamenti sociali non avevano nulla di tutto ciò non avevano scuole
Quando il professor Valletta mettendo in modo in moto una pompa aspiranti formidabile
Niente sintomo che strumento di innovazione di miglioramento di progresso
Lì aspiro eliporto in Piemonte a Torino questi la prima cosa che feci euro è vero arrivarono sul mercato
In che modo
Un po'con il lavoro che non bastava a farli stare su quel mercato
Poi prostituendo le figlie
E poi reclamando giustamente ospedali scuole case
Che non c'erano
Perché non era previsto che essi arrivassero sul mercato caro con Francesco
Quindi io non inseguo fan fa luce faccio la storia degli ultimi anni degli ultimi decenni la storia italiana questi adesso sono arrivati sul mercato
Hanno parità di condizioni di partenza va e col che non dico affatto che debbano avere lo stesso patrimonio lo stesso reddito per carità
Dico parità nel senso che possano esercitare una domanda effettiva sul mercato non una domanda subordinata
Ma effettiva
Poi lei mi parla del conflitto d'interesse ma qui allora dovrei dire certo lei giustamente dice
Sconfitto interesse c'è sempre stato se si capisce c'è sempre stato e sempre andrebbe individuato che controllato e limitato
Certo in nessun Paese del mondo neppure neppure
In quel Paese del Sudamerica
Dove c'è una famiglia che possiede tutti i mezzi di comunicazione però quella famiglia poi alle elezioni presidenziali al voto popolare diretto di solito manda un suo delegato
Quale vince ovviamente non ci va il capofamiglia o il figlio o il fratello del capo famiglia ma hanno il questa sottile ipocrisia di mandarci un cliente
Quindi il tipo di conflitto di interessi in cui noi siamo
E abnorme non c'è nessun Paese del mondo
Se lei ha la bontà di citarne uno io sarò lieto di apprenderlo ma non c'è in nessun Paese del mondo allora lei mi dice ma allora bisognerebbe andare ad un sistema in cui quelli che si occupano di politica
Si occupano anche del conflitto di interesse beh insomma dico allora le regole allora siccome diciamo sempre che bisogna fare le regole eccetto le regole qualcuno le deve far rispettare
Non so chi ma se poi vengono violate le regole ecco forse qui alcuni pubblici ministeri dovrebbero dire e altri qui hanno violato una regola
Ma se per esempio quella regola non è prevista tra i le i reati che hanno priorità nell'esercizio del azione penale obbligatoria sì e se qualcuno da fuori si dice no no Pubblico ministero lascia stare c'è lo scippo lascia stare il conflitto di interessi che l'ottavo nell'ordine delle priorità prima ti occupi degli scippi
Allora lei in realtà non è un liberale di destra Polo Sud Francesco ma di estrema destra
Di estrema destra
Professor Cofrancesco di destra ed estrema destra radicale
Di sinistra
Pochi minuti ecco professor Cofrancesco Hermann non anche perché alle tredici e trenta mi sono diversi scusi un secondo per sdrammatizzare mi sono arrivati due biglietti per dire che sono obbligati a dire che alle tredici e trenta nella saletta di fronte c'è un lancio quindi una buona notizia
Fu
Ma io debbo dire che trovato molto
Spiritosa la provocazione del dottor Scalfari stessa dei di estrema destra
Sono cose che evidentemente ecco su uno fatte più per
Introdurre una nota così di distensione che non un vera e propria provocazione sì sì però voglio dire Noschese sosta io mi diverto entrambe FAS infatti lo non riconosciute
E no l'elenco di priorità non è che l'elenco di priorità prima ci occupiamo degli scippi e poi ci occupiamo di altro prima ci occupiamo delle istituzioni
Prima ci occupiamo delle regole
E poi la ricaduta di una riforma effettiva il reale delle istituzioni
E comporterà la soluzione lenta faticosa progressiva di tutti i nostri problemi perché almeno su certe cose e credo che Scalfari iddio concordiamo
Ricordo soltanto
La battuta di un celebre politico italiano travolto dal crollo della Prima Repubblica davanti all'informazione il suo fido aiutante di campo
Venne a dargli nei lontani anni Settanta che c'era un industriale romano che aveva sempre
Finanziato la Democrazia Cristiana che a un certo punto aveva deciso di dare anche dei soldi alpinisti al PSI dialettici e questo leader ti questo statista rispose cinicamente e vuol dire che gli manderemo un maresciallo della Guardia di Finanza
Ecco ora tutto questo rinvia a un problema di fondo cioè fra istituzioni sulle istituzioni questo non dico io ministro Formica ministro delle Finanze socialista
E che fece questa minaccia De Benedetti
Ecco ma in ogni caso incarna un giardino musicale ne sapevo ecco in ogni caso era una minaccia che si poteva fare perché effettivamente il controllo delle istituzioni
Che deriva dà la possibilità di mobilitare risorse di fare favori
Dal intreccio perverso di politica ed economia consentiranno la realizzazione di una minaccia di questo genere c'era una banda del potere
Ma c'è una banda al potere ce la facevano a votare la banda al potere non nega non non era una questione di DNA della banda al potere ma era soprattutto collegata al fatto che avevamo uno stato avevamo un grappolo di istituzioni che consentiranno la banda al potere di insediarsi al potere di controllare il potere perché se io non controllo ecco un determinato ambito
Della vita politica e culturale nazionale io non posso fare delle minacce
Eh sì o faccio delle minacce vuol dire che ho degli strumenti
Reali concreti per realizzarla no
Ma io vorrei sapere in quale altro paese dell'occidente una minaccia di questo genere sarebbe stata possibile allora ecco di qui il ritorno al ad una effettiva prassi liberale il ritorno ad effettive istituzioni liberali
Ma soprattutto il ritorno a quella distinzione
Gli ambiti
Di produzione di risorse culturali economiche politiche eccetera che è la vita stessa del liberalismo
Penso di Avvenire
E se era andato cioè io tempo insomma siamo nei limiti
Bene l'intervento conclusivo abbiamo iniziato con Valerio Zanone
Concludiamo con Valerio Zanone
Ma di dispiace
Smettere di fare qualcosa quando si comincia a prenderci gusto questo per la verità non vale solo per i convegni per molte specie di attività umana
Se avessi il tempo che
No in me non c'è perché voi la concorrenza con il lancio però sarebbe una concorrenza secondo giusti criteri di mercato attraverso fra fra concorrenti proposte adeguate sentivo settembre non c'è io vorrei ecco
Immaginare in pubblico una Italia desiderabile cioè un'Italia bipolare in cui l'alternativa politica fosse fra liberali di destra liberali di sinistra come vagheggiava anche nel suo primo intervento Eugenio Scalfari
In questa in questo modello noi immagino altro ci troveremo tutti d'accordo davvero su alcuni elementi fondativi sul fatto che gli sono diritti individuali indisponibili e che quindi la regola maggioritaria non può mai funzionare come la regola dell'asso che piglia tutto
Su criteri di distinzione dei poteri che sono state sono assai sarebbe una situazione molto diversa da quella oggi in atto sulla anche efficienza del mercato inteso non come un ordine naturale e quindi immaginare io ma come un ordine ha regolato in cui si facilita l'accesso al maggior numero possibile di soggetti si garantisce alle parti durante lo scambio un'effettiva parità di informazione si tiene conto delle esternalità negative cioè un mercato ordinato secondo le regole di penali
E una volta tutti d'accordo su ciò in una Italia liberale ci divideremo poi utilmente civilmente o direbbe Rawls ragionevolmente sul grado di protezione
Sociale sulla età pensionabile sulla tassazione delle diverse fonti di reddito o sull'edificio diverso i consumi e anche anche sul rapporto fra il mercato e lo stato dove poi la differenza fra liberali di destra liberale di sinistra diventa in qualche modo Longo non prescrivibile in partenza perché io forse con Francesco ne sa altri ma insomma io non conosco altri casi di una destra liberale fortemente statalista come è stata la destra storica
Italiana e la destra storica meridionale in particolare io vorrei suggerire all'attenzione di Scalfari all'edificazione di noi tutti questo bel volume lo dico perché è un volume che non credo avrà una diffusione editoriale
Particolarmente particolarmente divulgata
Che è proprio la pubblicazione recente degli atti parlamentari sulla questione ferroviaria che solo con la formidabile documento liberale contro il conflitto degli interessi
In quel in quel volume Silvio Spaventa documenta la sua richiesta di razionalizzazione delle strade ferrate principalmente sul conflitto
I abnorme di interessi cui dava luogo la esercizio privato delle compagnie ferroviarie americane in un in un'epoca in cui il il circuito della comunicazione non era televisivo era ferroviario perché anche anche le le le le comunicazioni immateriali viaggiavano sui sui vagoni delle ferrovie ecco su tutto questo ci divideremo
Il che è un po'diverso da quello che accade nel senso che non non siamo temo io sperando di sbagliarmi in Italia oggi in una democrazia liberale compiuta e quindi non siamo in un'alternativa fra liberali di destra liberale di sinistra ma siamo in una nell'alternativa fra una destra che trova fin troppo facile dire di essa liberale ed una sinistra che trova spiacevolmente difficile provare ad essere liberale sul serio
Da questo punto di vista voglio aggiungere brevissimamente che ho molto apprezzato la l'intervento di stampa vista mare dall'onorevole mentire al richiamo
Che saputo fare ad ora Teoria che invece il professore Maravalli tanti altri hanno piuttosto hanno piuttosto sottoposta ad una valutazione di carattere critico nei la prima fa di questo nostro convegno quale quella di Rawls che potrà anche essere uno scrittore astruso qualche parte bar Boso e forse anche un po'contraddittorio ma mi pare che abbia grande pregio di abbiamo avuto questo è innegabile di introdurre nel dibattito politico del liberalismo internazionale il problema di come si fa a correggere le diseguaglianze a beneficio dei soggetti meno avvantaggiati beninteso da un punto di vista che ha discutibile ma che a mio modo di vedere non è affatto socialista ma totalmente liberale proprio pareva forte colluttazione individuale che Rolls da al suo al suo sistema e dobbiamo fermarsi dunque qui nel senso che io non so se il
Se ad hoc se Adornato si troverà soddisfatto dal modo in cui aveva cercato di dare risposta a domande questo convegno se siamo tutti liberali o no
Penso che le distinzioni anche un po'grezze abbiano una loro efficace anche su quello che poi è diventato in l'argomento centrale di questo nostro dibattito per l'ampio sul conflitto di interessi è innegabile innegabile
Che è una differenza fra i liberali certi e nuovamente tanto per usare delle queste logore categorie siamo la differenza fra liberali di destra liberale di sinistra Bora rione dei liberali di destra sono portati a da riconoscere con qualche maggiore facilità agli intrighi peso degli interessi consolidati mentre i liberali di sinistra sono più inclini alla a principi equitativi anche nella nell'immaginazione alla politica però
Non mi risulta che né i liberali di destra dei librari Silistra
Possono invece essere inclini a utilizzare il potere legislativo come merce di scambio per farsi gli affari loro questo non mi sembra che appartenga né alla destra liberale dalla sinistra liberale
Allora Scalfari diceva le parole sono un passo part two
Può darsi che la il termine liberale sia un passepartout che serve per aprire una porta appello oltre la quale c'è un Emporio talmente differenziato che l'uso di questa chiave universale finisce per essere poco selettivo ma non mi preoccuperei di ciò credo che l'impostazione più giusta la via d'acqua immediato dopoguerra o forse la guerra non era davvero finita
Lord Beveridge quando accusato per un programma liberale di forte accentuazione sociale rispose comune del Tuscolo che s'intitolava White liberale siamo tutti liberali quali importante è che ciascuno dica chiaramente perché
Sino
Io ringrazio oltre Valerio Zanone ringrazio anche i partecipanti questa discussione Gene Scalfari Mino Martinazzoli Dino Cofrancesco mi asterrò da qualunque intervento
Diciamo che di almeno una sintesi no no ma non era assolutamente sia perché è troppo tardi questa è la ragione principale
E la seconda perché invece appunto il fatto che diverse anime del liberalismo discutano anche in modo così appassionato anche talvolta con punte polemiche mi sembra mi sembra un dato come dire di vitalità culturale che
Comunque oggi pomeriggio alle quindici e qui ci sarà il il convegno mercato democrazia all'inizio del terzo millennio con una relazione di Giuliano Amato
Mentre invece alle diciannove e trenta non qui volevo ricordarlo ma Palazzo Serra di Cassano il dibattito l'eredità del ventesimo secolo
Con interventi tra l'altro di François Furet sta inoltre ringrazio tutti presto
Tre euro ci siamo tutti al senso della misura e credetemi
Direi che possiamo cominciare i lavori di questa sessione pomeridiana
Ne abbiamo come tempo di esposizione lo dico sia per gli ospiti presenti in sala che naturalmente per coloro che ringraziamo molto per aver accettato la proposta
Questo tavolo stemma che affronteremo oggi pomeriggio abbiamo come tempo di esposizione diciamo così tre ore come ordine di massima
Perché come sapete poi il programmi successivamente dei lavori del convegno alle diciannove e trenta prevede a Palazzo Serra di Cassano
Una nuova sessione importante interessante perché François Furet ed Ernst Nolte due
Tra i più seguiti il più discussi anche possiamo dire storici europei che hanno animato un dibattito in questi mesi sulla colonna della nostra rivista torneranno a confrontarsi insieme a noi appunto al diciannove e trenta a Palazzo Serra di Cassano
Devo dire
Prima di introdurre gli ospiti e il tema del dibattito di oggi pomeriggio che alcuni colleghi
Tornano sempre a rimarcare hanno ai fini di Liberal la scelta un po'singolare di aver chiamato Cher per son anzi c'è Armando e non certo per San chi presiede quindi di vedo una larvata accusa di non attenerci al politically correct per così dire del resto chi segue liberal sa che noi non siamo molto convinti del politically correct ma io volevo rivelare che la vera ragione per cui abbiamo scelto di chiamarli chairman era perché chiamando il presidente vi poteva essere un larvato
Accenno a una delle due forme di governo discusse in Bicamerale ed essendo noi naturalmente sulla posizione di equidistanza purché qualcosa si faccia abbiamo inteso evitare assolutamente l'accusa che qualcuno altro prontamente poteva forse lanciarci a detto questo il tema su cui ci confrontiamo oggi pomeriggio
è un tema che è già entrato prepotentemente nel dibattito del nostro convegno ieri stamane e che tornerà come uno dei fili rossi sino all'ultima sessione ed è quello di una convivenza che alcuni giudicano più altre meno difficile
Tra la democrazia e il mercato
Ricordo lo dico solo per gli amici che intervengono che non erano presenti all'azione mi permetto di ricordare che questo tema è stato diversamente toccato per esempio alla relazione di Ernesto Galli della Loggia
Che ha inteso lanciare se ho ben inteso un monito di preoccupazione
Sia pur nel pieno rispetto della tradizione liberale quindi nella consapevolezza piena dell'importanza che
Un'economia di mercato a come condizione fondamentale per lo sviluppo dei diritti umani di libertà e per la democrazia nel mondo eppure Ernesto Galli Della Loggia ha lanciato una nota di preoccupazione chiamando i liberali a riflettere sull'impegno proprio in un momento in cui la globalizzazione il mercato unico il pensiero unico come Dino spesso detto sembra mettere così tumultuosi travolgenti successi nel mondo Ernesto Galli Della Loggia ci ha invitato a riflettere sul nuovo argine che la politica deve dare agli eccessi e alle sregolatezza del mercato è un tema che ha trovato il consenso di alcuni intervenuti
Il professor Fisichella presente stamattina ha inteso sottolineare come il no agli eccessi dell'intervento pubblico
Devono però significare per i liberali un deciso sì al potere regolativo del pubblico
E lì è stata per esempio anche una relazione del professor Panebianco che ha suscitato dibattito vivo di questa mane in cui invece
Un certo ottimismo è stato accusato di questo se ho capito bene nei confronti delle diverse condizioni materiali che il mercato è in grado di offrire oggi a un numero crescente di paesi un certo ottimismo sul fatto che da questo senza alcuna illusione trionfalismo sulla sorte della democrazia e dei diritti umani e di libertà pur tuttavia si può essere la fine di questo secolo a buon diritto e la buona ragione
Un po'meno pessimisti di quanto non fosse fino a che era aperto il confronto tra sistema di mercato e sistema economia centralizzata
Ora io credo che oggi pomeriggio noi abbiamo la possibilità di entrare un pochino più nel vivo delle definizioni di quello che sta avvenendo di quello che nota come globalizzazione perché o un po'l'impressione che questo tema di fondo
La paura del mercato che è riecheggiato ha già in questa sala
Agli ha bisogno di una attenta riflessione su quali sono le caratteristiche dei fenomeni economici che stanno avvenendo nel mondo
E poi di una visione anche un pochino accurata di come il nostro Paese rispetto al mondo sta cambiando se nella stessa Honda se nella stessa capacità di tenere il passo oppure se in un'onda diverse con una diversa capacità ritenere il passo e quindi
Io direi che sulla paura del mercato
Non a caso stamattina un autorevole interlocutore autorevolmente autonominato Silvio di tutti noi con una certa benevolenza cioè Eugenio Scalfari ha richiamato un argomento che non a caso era testualmente presente
Il notissimo articolo del Mahatma Gandhi sul Times nel mille novecentoventuno quando Gandhi propose si interrogava sul sulla giustizia sul senso ultimo del perché le fabbriche di juta
Dovessero secondo il ciclo di produzione
Licenziare gli operai quando il ciclo finiva nella parte di anno in cui la trasformazione dell'aiuta
è arrivata a compimento e si poneva lo stesso interrogativo che c'è posto stamane Eugenio Scalfari lo stesso testuale non so se fosse voluto deferimento
Ma so che quel preciso articolo suscitò un dibattito molto vivo
Una delle cui risposte poi fu quella di Thorstein Veblen per cui comunque in ogni caso il problema della crescita economica un problema che si affronta dal punto di vista dell'Offerta
E quindi molto probabilmente la risposta all'interrogativo che ci poneva oggi Eugenio Scalfari che cosa avviene quando il mercato espelle manodopera e che da un punto di vista di quello che succede nel mondo oggi che forse dovrebbe avvenire un pochino di più anche nel nostro Paese ebbene chi a una interruzione del suo rapporto di lavoro entra non esce dal mercato entra nel mercato del lavoro e quindi bisogna fare in modo che vi sia una risposta di mercato più efficiente a quel problema cioè bisogna rendere più flessibile
Piuttosto il mercato del lavoro più capace di rispondere la domanda di trovare nuovo impiego nel più breve Bolt
O possibile esattamente a cui soggetti che oggi ci occupavano nella nostra riflessione che era partita dalla relazione
Di Panebianco io mi limito quindi apporre solo pochissimi altri interrogativi
Nella paura del mercato c'è una riflessione abbastanza approfondita sulle caratteristiche nuove della globalizzazione
Come noto la globalizzazione e la crescente interdipendenza di un paio numero di Paesi sempre più vasto nel mondo mi sembra che a tre mesi fa i Paesi che avevano abbattuto i vincoli sulla libertà
Tennis per vizi sette c'è un numero considerevolmente accentuato si nel corso degli ultimi anni
Ebbene la parte crescente la parte più rilevante voglio dire dell'interscambio cross border che la caratteristica fondamentale
Per dare beni e servizi sì ma soprattutto appunto flussi di capitale qualche cosa che immateriale
E che la mia domanda su questo e se le caratteristiche fisiche diverse dei beni e dei servizi che vengono scambiati e che rappresentano il Palano del diffondersi delle nuove tecnologie i nuovi prodotti finanziari che hanno inteso garantire in maniera maggiore
Se tutto questo non trascurabile anch'
Che tradizionalmente hanno animato il dibattito tra liberali e sostenitore di una economia meno di mercato più di Stato la proprietà presente e qui mi fermo la proprietà quando ha a che fare con beni materiali
Con prodotti finanziari confusi di capitale
Tutto Rodotà definiva nel suo bellissimo libro il terribile diritto
Oppure l'estendersi degli affetti di tutto questo il numero crescente di Paesi non fa oggi che la proprietà un volano perché milioni e milioni di persone nel mondo
Attraverso la crescita dei loro livelli di consumo e di benessere e anche attraverso naturalmente uno più faticosa conquista dei diritti di rappresentanza politica questo potremo possano pur tuttavia vedere in questa proprietà un volano di libertà e non più quella catena che l'antico tradizionale dibattito tra sostenitori del libero mercato e dell'economia pianificata identificava invece una proprietà
E qui veramente mi fermo per dare la parola alla prima relazione qua del professor Giuliano Amato il presidente dell'autorità Antitrust che su tutti questi temi con particolare dedizione proprio nell'ultimo incarico che sta ancora rivestendo che rivestirà per pochi mesi ha portato perché il nostro Paese fosse un po'meno estraneo
Alla cultura della costruzione di un mercato che a me personalmente sembra ancora molto da costruire nel nostro Paese la parola a Giuliano Amato
Grazie come leader turco che ci ha ma qui c'è scritto CIRM più naturale
Mi scuso con tutti voi per una voce deplorevole che mi trovo costretto ad usare in questi giorni è è quasi scomparsa sotto una gola
Ribelle può darsi che quel poco che ci sia si riduca ad un sussurro nel giro di pochi minuti
Naturalmente risponderò alle domande che mi venivano fatte inserendole in un discorso in qualche modo preparato prima
Al quale sono in questa fase sensibile anche perché c'ho scritto una roba che ho dato all'editore in questi giorni e quindi mi è difficile uscire nel trattare del tema democrazia e mercato
Dall'impianto con cui ne ho scritto proprio
Nelle trascorse settimane
Io comincerei perciò se mi permettete il che non guasta perché temi del genere che fanno la storia
Non li possiamo trattare in chiave di cronaca anche se ovviamente la cronaca quella che pian piano diventa storia
Democrazia e mercato partono come per mini correlati ed inscindibilmente correlati a dir poco in l'occhio
O meglio nella Teoria sul governo
Delle società che della quale l'occhio e forse il principale esplica attore che è quella del potere illimitato
L'ho Chris Christie nel secondo trattato sul governo tra le altre cose nessuno può conferire ad altri per via istituzionale un potere maggiore di quello
Ho istituzionale o contrattuale un potere maggiore di quello che in natura possiede
E siccome nessuno in natura ha il potere di soggiogare gli altri
Il potere di soggiogare gli altri non può essere riconosciuto nessuno
In blocchi c'era per chi se lo ricorda un preoccupazione prevalentemente religiosa realtà voleva salvare la sfera dell'autonomia religiosa
Dall'intervento istituzionale fatto sta ed è che questa idea
Che il potere
Può servire mai in ogni che aveva reso deve essere limitato ed è intrinsecamente limitato
Diventa nel tempo l'idea fondante della democrazia liberale
In base ad essa permettetemi di ricordare il principio nella sua esplicazione più semplicistiche
Ciascuno di noi ieri libero di esplicare la propria personalità e di svolgere la propria attività
Sino al punto in cui non arriva ad esercitare il dominio sugli altri
Fino al punto al quale non arriva a trasformare la propria libertà assunse spesso in potere sul viale
E le istituzioni pubbliche
Nello schema teorico della democrazia liberale servono a garantire quel confine
Massimo Noè esse stesse tenute a rispettare quel confine
Le istituzioni pubbliche servono ad impedire che la libertà privata di venti potere privato sul piano ma il potere pubblico necessario ad evitare che la libertà del privato Treason modi in potere
Deve essere esso stesso limitato per evitare issano di produrre quei biglietti Effetti di dominio che ha lo scopo di evitare nei rapporti tra i privati
è un principio di una semplicità unica che molti credo ricordino di aver letto quindi strappi studi di filosofia del diritto molti anni fa in Italia in realtà ne esce un dilemma cruciale dei che non ha una soluzione precostituita Checchi è il dilemma sul quale vive la democrazia liberale
Vero è che è di tutta evidenza che come prima accennavo per evitare che il potere privato arrivi a produrre il Sud affetto abusivo si può finire per ammettere un potere pubblico che lo produce adesso nel feto Busi di quanti club ma quanto potere privato si può rischiare per evitare di cadere nel potere pubblico soggioga
Quanto potere pubblico si può rischiare per evitare di cadere nel potere privato soggiogati
Se ci pensate bene
Nelle democrazie liberali questo è il dilemma su cui ci si divide
Tornerò su questo invia tendenziale le destre nelle democrazie liberale sono quelle che sono disposte a rischiare di meno sul terreno del potere pubblico per evitarne gli abusi
Le sinistre sono quelle che sono disposte a rischiare di meno sul terreno del potere privato e rischiano di più l'abuso del potere pubblico il punto cardine è il seguente
Che dato il dilemma
La democrazia liberale le vive dell'equilibrio tra i due poli di esso
E chiede l'equilibrio dei due poli di esso la democrazia liberale vive tanto nella sfera politica quanto nella sfera economica
Ciò che in linea teorica inconcepibile
E che il limite al potere pubblico che viene ritenuto in genere di Ray presso che totalitaria mente
Necessario a garanzia della libertà privata nella sfera politica e civile
Quello stesso limite vale anche nella sfera economica
Non sono scindibile
Non è pensabile che il potere pubblico abbia uno spazio maggiore nell'un
Che non la il potere è limitato in base allo schema teorico della democrazia liberale in qualunque manifestazione della attività umana
Ivi compresa sottolineo la sfera Economic democrazia liberale mi permetto di ricordarlo agli stessi liberali che a volte si sentono in difficoltà quando non percepiscono decisioni non adottate da organi maggioritari
Curiosa deformazione giacobina dell'impianto liberale
Il lo sottolineo appunto anche per loro chi che un una democrazia la democrazia liberale
Non è quell'assetto nel quale le decisioni sono prese dalla maggioranza e basta ma nelle quali i diritti sono garantiti hanno certezza
Nella storia del mondo se non sono garantiti e se non hanno certezze i diritti economici non ci può essere in realtà democrazia liberale ci sarà un'altra cosa perché mi sento costretto a dire queste cose
Perché e qui entro sia pure a distanza nelle domande poste
Dal nostro CERM per chi qui sorge una domanda
Che cosa ha indotto una buona parte della cultura europea chi ha poi diffuso nel mondo ampiamente con successo il suo messaggio
A ritenere la sfera politica della sfera economica separati
Ah beh direi l'economia di mercato come il luogo non della libertà ma del potere da comprimere
Da ritenere che il potere pubblico abbia nei confronti dell'economia uno spazio che non avrebbe la stessa cultura europea ha consentito al potere pubblico in ambiti diversi da quello economico
Come mai in altre parti del mondo questo invece non è accaduto
Curiosamente sebbene la risposta a questa domanda sia cruciale per spiegare le tragedie del secolo breve
Questa domanda non ho avuto fino ad oggi una risposta appagante perché in Europa che cosa ora non c'è dubbio che la questione che ha portato a questo atteggiamento la cultura europea del secolo scorso
E la grande questione delle grandi diseguaglianze
All'avvio della rivoluzione capitalistica in Europa le grandi diseguaglianze che questa generato sono state il propellente
Delle dottrine che hanno poi imposto fino al comunismo nella crogiuolo delle soluzioni di matrice euro
Io sono sempre rimasto colpito dal fatto che l'importanza della eguaglianza ai fine della democrazia liberale
è stata parimenti presente nello stesso periodo storico ai fondatori per la democrazia americana così come lo è stata ai fondatori del comunismo europeo
Esattamente la stessa questione
Faccio un nome che nei confronti del quale io ho una stima superiore alla media di Sciarrino
Però ne merita comunque tantissime nome di Thomas Jefferson
Chi legga Jefferson vede legge in lui una preoccupazione per l'eguaglianza che è la stessa che hanno gli utopisti europea che sono suoi contemporanei e che sono padri
Del pensiero socialista e comunista
Già inserzioni è perfettamente consapevole che le diseguaglianze sociali sono matrici di libertà
Perché genera hanno tanto il potere prevaricante di minoranze tutto creativo
Quanto e questo è interessante perché gli europei ci arriveranno piangendo duecento anni dopo quasi Knox ma non ci siamo ancora ad accorgersene
Maggioranze impoverite che si avvarranno del potere politico per ricreare una distribuzione distorsiva del reddito
E tale da irrigidire l'economia a loro beneficio
Jefferson considera entrambi questi ma
E dice l'unica soluzione e che tutti siano eguali e indipendenti l'uno dall'altro
Nella proprietà terriera e nell'utilizzo di questa proprietà l'ideale di Jefferson è una virtuosa società di piccoli agricoltori
Jefferson pensa a questo lo dice riceve noi abbiamo questa immensità di terre nel nostro Paese
Ha davanti una quantità sterminata di terra non ancora assegnataria nessun in queste terre sterminate noi possiamo fare andare in milioni di esseri umani ciascuno sarà proprietario e ciascuno sarà indipendente dall'altro è questo
Sarà il nutrimento della virtù repubblicana questo ci eviterà tanto le maggioranze degli impoveriti
Jefferson a Borrelli lavoro dipendente realtà vede in esso l'affondamento dell'impoverimento di massa
E a porre la ricchezza dei pochi due mari simmetrici
In questo mondo di proprietà diffusa è chiaro che il rimedio nei confronti del potere l'Antitrust
Che infatti sarà figlio della
Del attivismo repubblicano che rimarrà come cultura lungo tutto l'Ottocento America
Da noi non è Jefferson è mai Marx
Per essere molto semplici che dice
Le stesse cose di Jefferson fa la stessa diagnosi di Jefferson ma la terapia è un altro per che
Una terapia che in in qualche modo sarà seguita anche per i non marxisti basta pensare ai partiti cattolici
Nelle al nelle loro manifestazioni originari
Io vi confesso se ero un semplice urne ma penso che questa questione della immensità delle terre libere
Sia stata determinante negli Stati Uniti per far prevalere questa impostazione Jeffersonian ma che poi alla radice dello stesso Partito democratico che sarà sempre diverso dai partiti operai europei
Perché c'ha dentro questa cultura del Linton indipendente dagli altri in realtà e questo
Gli europei non lo capiranno mai abbastanza che cercheranno di affratella razzi con quel partito che rimarrà sempre un cugino
Non sarà mai un fraterno perché appartiene in realtà ad un'altra cultura
L'immensità di quelle terre libere di contro ad un assetto ossificato Armani dalla storia europea
Le terre europee erano tutte terre assegnate
Erano tutte terre in cui i diritti di proprietà avevano ormai una plurisecolare irrigidita garantita tanto dalla con Mondo nel nel Regno Unito quanto dalle leggi di verze dei Paesi continentali
Creare in Europa
Nell'Ottocento una schiera di milioni di piccoli proprietari indipendenti l'uno dall'altro in ogni caso implicava una grande operazione espropriativa
Senza lo Stato non sarebbe stato possibile comunque fare
Ricordatevi la storia è fatta di tante cose io quando discusso queste cose con i miei studenti
Tanto americani quanto europei ho trovato una particolare assonanza da parte loro degli americani come negli Europei quando ora ho citato un film di cui non ricordo ma il titolo ma tutti ricordano la scena
Con Tom Cruise che i ragazzi in genere Tom Cruise non vedono sempre
Il quale arrivato dal Regno Unito insieme alla sua ragazza e dopo essere stato per qualche tempo a Boston a guadagnarsi la vita facendo il pugile apprende che in uno stato per Middle West c'è una distribuzione di terre e ci va e la distribuzione riterrei avviene con tutti che corrono verso le terre libere il primo che riesce a piantare la sua bandierina su un appezzamento il proprietario di quell'appezzamento
Nessuno avrebbe potuto organizzare una corsa del genere in Europa
Questa è una spiegazione importante del fatto che gli utopisti che penseranno ha ha lo stesso bisogno di eguaglianza in Europa pensano allo Stato come un passaggio necessario per realizzare e naturalmente pensando allo Stato si innestano in una storia che ha visto lo stato agente economico al pari dei privati tutta la storia Cosima già delle signorie feudali ad uno Stato che governa e dirige il privato naturalmente che a una superiorità
La superiorità del diritto pubblico sul diritto privato tutte cose che caratterizzano il continente europeo
In questo clima storico
La causa della diseguaglianza
è diventa la causa dell'Est dei partiti politici che tutelano gli esclusi
Consiglio in particolare ciò che ha scritto Sandro Pizzorno per spiega re quanto la tutela degli esclusi sia stata determinante nel formare identità collettivo partiti che nel corso della storia
I partiti socialisti ai partiti cattolici del tardo Ottocento
Si formano attorno alla in in identità di esclusi che si valorizzano in coloro che non sono partecipi del processo di arricchimento
E quindi ad essi promettono qualcosa di diverso che si innesta in tutta la storia che ora cerchiamo di ricordare
E così in Europa il dilemma della democrazia liberale viene affrontato scavalcando nei confini
Il comunismo dirà c'è un modo sono per evitare che la libertà del privato diventi potere eliminare la libertà
Di sicuro non diventerà a tutti e questa è la soluzione comunista
Ma non c'è solo la soluzione comunista sì prende piede in tutt'Europa uno statalismo
Che accomuna socialdemocratici e non appunto i popolari cattolici hanno le stesse idee perché rappresentano gli esclusi e quindi il veicolo il mercato come il luogo del potere non come luogo di tutti
Che non arriva al punto ovviamente del comunismo pure ma ritiene essenziale che alla distribuzione del reddito e della stessa proprietà provveda allo Stato
Ritiene che ogni disfunzione sia un fallimento del mercato e giustifichi regolazioni speciali con intervento pubblico
La realtà europea si popola di angeli custodi
Esistono esclusi ed esistono angeli che provvedono a proteggerli tende a diventare di questo tipo ora
Le le le quello comunista e si rivela il più tragico errore del secolo probabilmente
E lo dirà nel modo più esplicito il più chiaro in termini teorici nel suo semplicismo il Presidente del abbiamo voluto realizzare l'eguaglianza pensando solo alle Guagliani sa abbiamo realizzato l'eguaglianza nella povertà
Se vogliamo a vere benessere
E ricchezza W. accettare che qualcuno diventi più ricco degli altri
Naturalmente questo porrà il problema del dilemma porrà il problema del limite di quella ricchezza ma occorre che la dinamica che la rende possibile venga salvaguardata non venga a priori in piedi
Ma il rumore pesante ci sarà anche nella vicenda dello statalismo non comunista intendiamoci
Se ha senso quello che dicevo all'inizio dovrebbe essere chiaro che l'economia di mercato e l'economia della libertà non del potere
è l'economia che vive del dilemma e dell'equilibrio tra i suoi due poli non della rinuncia ad affrontarlo a beneficio d'uno o dell'uno o dell'altro in poche parole
Un'economia di mercato è costituita insieme dalla libera iniziativa dei privati e dai vincoli istituzionali che garantiscono questa libertà contro il potere e che da essa stessa può scaturire
è l'economia concorrenziale per usare una parola ovvia con sulla quale io così lavoro ormai da alcuni anni per mestiere
E concorrenziale vuol dire proprio queste un'economia nella quale non è consentito a nessuno di precludere ad altri l'accesso sul mercato
Non è consentito a nessuno di raggiungere un livello di potere economico tale da potersi comportare indipendentemente dagli altri e così via questa è l'economia di me
Però capite
Che per chi e così sia
Perché ci sia questo equilibrio è essenziale che chi pone il vincolo chi pone il limite sia in primo luogo convinto della bontà e della priorità della libertà di iniziativa economica non del suo male
Per chi altro è un limite posto da chi vuol salvare la libertà di iniziativa economica privata altro è un limite posto da chi diffida dell'iniziativa economica privata
Nella storia del ventesimo secolo
L'Europa continentale ha vissuto dentro questo equivoco
E se il mille volte citato la Spal nel suo modo apparentemente bucolico
Dimostrava di essere perfettamente consapevole della invalicabili tara del limite rispetto dell'iniziativa privata
La pecora capitalista deve essere Tosatto ma in modo tale da non metterne in pericolo una vittoria
Altri in realtà per un insieme di ragioni hanno gravato l'economia di mercato di limiti che in realtà non tenevano conto del limite dei limiti
Diciamo le cose come stanno
è rimasta ancora in molti in Europa
Post marxisti e no la convinzione che in fondo il capitalismo è male
Rimasta in taluni la convinzione che forse è destinato alla stagnazione più che allo sviluppo
Questi temi che era nella Luxembourg che era
Qui lo dico pensando a quelli che hanno fatto politica ma insomma c'era
Nei grandi teorici del comunismo è in realtà stata largamente condivisa anche da alcuni dei socialdemocratici l'idea che il capitalismo porta alla stagnazione
Ecco e il giorno che faremo i conti con la nostra storia senza considerare nessuno un tabù dovremo pur dirlo e c'è chi lo dice che il grande Cancer uno dei più grandi economisti del ventesimo secolo anche realtà assolutizzato la grande depressione e nell'immediato dopoguerra a prospettato un futuro
Destinato inevitabilmente alla miseria che somigliava alle grandi generalizzazioni del degli utopisti di oggi
è sgradevole dirlo io da quando sono un privato cittadino ritengo di non non dover in coma ma queste e e e un'altra e un'altra verità ed Ernesto lo si è visto
Che l'Occidente ha vissuto non l'Occidente scusate l'Europa continentale occidentale ha vissuto sempre in questo equivoco
Fra l'altro finendo per credere d'aver fatto anche cose che non aveva fatto ma che comprende per esempio delle istituzioni sociali che tanto discusso oggi in Europa
è di tutta evidenza che le istituzioni sociali che oggi abbiamo quando nacquero
Erano perfettamente funzionali all'economia di mercato
E davvero vanno esattamente la logica che OLAF Palme riteneva giusto che avessero cioè nella fase fordista come si suol dire
Dell'economia la grande fabbrica alla catena di montaggio
Il le grandi masse di lavoratori tutti dipendenti all'interno del meteo del del medesimo gigantesco capannone
Il datore di lavoro e il sostituto d'imposta che raccoglie i contributi in ritenuta d'acconto da i salari
Li Verza Luís ad una istituzione previdenziale e si realizza un sistema di copertura ah che corrisponde anche all'esigenze fisiologiche del mercato per chi come è scritto giustamente guard rail e tanti altri
E anche in questo modo che la produzione di massa
Del primo capitalismo affluente è stata fortemente agevolata perché attenuto
Elevata una domanda insomma ed è stato un innesto felicissimo di supply enti manda insieme di politica sul versante del strutturali e della domanda
E non a caso ora
Che alcuni abbiano pensato che stavano pugnalato a morte il mercato nel fare questo può aver fatto parte della retorica politica ma non lo pugnala ma l'ha fatto in questi termini era una redistribuzione
Determinata dagli equilibri necessari in un'economia di mercato fondamentalmente rispettosa dei meccanismi della medesima le stesse istituzioni sociali oggi
La pretesa di conservare oggi le medesime istituzioni sociali
è esattamente il contrario di ciò che è stato la loro introduzione perché se oggi non corrispondono più alle caratteristiche strutturali
Dell'economia di mercato attuale quindi costituiscono non più un punto di equilibrio ma un peso sull'economia di mercato
Non si può pretendere che in un mondo nel quale e una elevata percentuale dei lavoratori e al di fuori di quel capannone
Sia interamente coperto sul piano previdenziale da un costo che grava sul lavoro svolto all'interno di quel capannone
A questo punto non è più funzioni non è più coerente a questo punto è diventata un peso a questo punto insistere su questo significa essere e e al di fuori del dilemma e dell'equilibrio dell'economia
E questo è un esempio ma altri ne abbiamo tanti ne abbiamo in realtà il secondo si chiude
Il ventesimo secolo si chiude con la prevalente percezione che ci viene dal fallimento del comunismo è che ci viene dall'improvvisa anch'essi per noi ma non così improvvisa crescita di Paesi che sembravano condannati alla miseria
Nelle quali la globalizzazione dell'impresa capitalistica ha portato reddito e sviluppo
Insomma della relazione del Governatore Ciampi e del governatore scusate la mia vecchia abitudine
Del governatore Fazio io sono vecchio si sente eh e
I no non leggiamo soltanto le manfrine sul governo del gli scappellotti sull'IVA eccetera leggiamola tutta ecco prendiamo atto di quello che c'è scritto lì dentro che lo sviluppo ormai nei Paesi che noi europei chiamiamo sottosviluppati
Stiamo attenti e continuiamo noi di Viterbo a chiamare i barbari quelli di Amburgo tre stiamo attenti alle ora due mila anni fa aveva un senso ma insomma oggi che un viterbese di aver Barbaro uno di Amburgo è opinabile
E noi ecco governatore stanziò ci invita a tener presente che insomma oggi il motore dello sviluppo economico si è trasferito altrove dei paesi terzi
Questo sviluppo che ha venduto qui la grande trasformazione comunque avvenuta in Russia avvenuta negli altri paesi del dell'euro e dell'Europa orientale
Quello che è accaduto nei nostri Paesi hanno creato questa prevalente percezione
I fallimenti dello Stato
Sono i fallimenti che ci sono pesati di più addosso
Distorsioni corruzione impoverimento
Impoverimento
Che questo è bene che siano stampino nella testa a coloro che pensano che nell'economia di mercato c'è un virus che la rende in principio malefiche
L'economia non di mercato che abbiamo sperimentato nel ventesimo secolo è crollata per la miseria a cui ha condannato coloro che l'hanno dovuto subire
E con tutte le sue imperfezioni l'economia di mercato e quella che ha prodotto il massimo di sviluppo che l'umanità esperto in grado di produrre
E per questo è anche quella in base alla quale è possibile realizzare il massimo di distribuzione di questa ricchezza e di questo benessere
Piace molto stare in modo esistente dal lato degli esclusi masselli si continua ad escludere lì si escludeva al possibile benessere
Lì si appaga con una risorsa ideologiche anziché dar loro ciò a cui ha pensato più opportunamente il presidente Deng risorse materiali
Perché l'ideologia va bene ma questo lo devono imparare gli intellettuali va bene per loro che in genere si sono assicurati
A spese del contribuente novanta volte su cento la casa il vitto anche la previdenza e l'assistenza sanitaria ecco chi non ha questo Silvio offrite prima l'ideologia che poi il vitto e la casa lì davvero c'è qualcosa di criminoso
Avendo detto questo è tuttavia vero
Che l'economia di mercato nel ventunesimo secolo
Provocherà ancora una volta rilevanti diseguaglianze
E ancora una volta giocherà il suo destino sulla capacità di far fronte a queste diseguaglianze
Lo sottolinea che lo ripeto noi oggi viviamo sotto l'influsso permane prevalente dei guasti provocati dai fallimenti dello Stato
Ma in quello stesso mercato globale su cui sta provocando sviluppo e e messa in moto di macchine circolarmente ferme
Per le caratteristiche che ha le oggi l'economia di mercato globalizzato tra produrrà diseguaglianze che avrà il problema di fronteggiare altrimenti si potranno riprodurre condizioni simili a quelle che nel giro della fine del secolo scorso inizio di questo hanno portato al prevalere delle ideologia antimercato
Il grosso premio in termini di remunerazione che già ai servizi a valore aggiunto
Il dislivello elevato nella remunerazione del lavoro in parti diverse del mondo che pure competono fra di loro
La perdita significativa e improvvisa di posti di lavoro in avere progredite aggredite
Dall'arrivo di una concorrenza di subappalti tre da da Paesi a costi più bassi sono tutte fonti di squilibrio all'interno di singole società i tra una società e l'altra
Di cui emerge soprattutto un profilo la dimensione delle diseguaglianze
Sembra che all'interno degli Stati Uniti questa tendenza alla divaricazione dei redditi si stia attenuando
E questo è un elemento positivo ma voi sapete fino a pochi mesi fa a quanto si discuteva
Della tendenza del ceto medio a a scendere verso il basso anziché a salire verso l'alto di & ovvia membri che imprime sono stati iscritti anche liberi su queste ora sembra che questo stia regredendo e tuttavia il problema in chiave generare esiste ancora
Aggiungete
Che l'economia di mercato produce diseguaglianze e nell'economia globale si presenta con il volto o spesso del potere
Per i paesi nuovi che si affacciano al mondo
La liberalizzazione commerciale delle rappresenta la libertà di ingresso nelle loro piccole economie del big business americano e giapponese della grande multinazionale
Dell'impresa ultra potente che spazzerà le mie piccole imprese e metterà i suoi ordini il mio piccolo governi e allora questo può provocare reazioni difensive nei confronti della libertà di mercato e nei confronti dei suoi principali operatori delle sue impresa è globale
Noi italiani non ci rendiamo conto a volte di questo perché nonostante le nostre continue lamentazioni siamo uno dei Paesi più ricchi più forti del mondo
E quindi non ci spaventa il fatto che il settanta per cento del commercio mondiale sia nelle mani di cinquecento imprecise
Ma rendetevi conto di che cosa questo significa per un ragazzo o una ragazza di Haiti
O per un ragazzo o una ragazza di El Salvador
O per un ragazzo dello Zambia
Reazioni difensive
Rischi di ritorno ad una situazione come quella della fine del secolo scorso
Ecco
La lezione della storia essendo quella che dicevo prima
La responsabilità che alla politica
Nei Paesi da cui partono queste ondate di potere e di diseguaglianza
E la responsabilità di ricreare l'equilibrio di cui l'economia di mercato ha bisogno nel rispetto delle sue regole all'interno del dilemma non andando mai al di là
Ed è una responsabilità che oggi grava per l'Europa principalmente sui socialisti
O su coloro che si considerano tali o che vengono chiamati tali o che si assimilano ai tali
Perché è è di tutta evidenza e ce lo dicono i fatti di questi giorni che l'elettorato europeo sta chiedendo ai partiti socialisti una difesa dal mercato
Piaccia o non piaccia questo è
O da ciò che viene tenuto ha paura
A questo punto è uguale ai socialisti che a questa paura del mercato rispondono con risposte istituzionali che di questa paura solo l'espressione la grande responsabilità che essi hanno è di trovare gli strumenti che sono necessarie che sono possibili per evitare che la libertà
Non troppo grandi in una logica che sta all'interno del dilemma della democrazia liberale e che non lo supera come è accaduto con i guasti fatti nel secolo ventesimo
Non ripetiamo nel ventunesimo secolo ciò che abbiamo già vissuto oggi abbiamo alle spalle la lezione della storia
Erano più innocenti i miei nonni socialisti di quanto sarei innocente oggi io
Se facessi esattamente le stesse cose di allora tanto più che cose rispettosi dell'economia di mercato di cui l'economia di mercato ha bisogno per avere l'equilibrio di cui vive
Sono fattibili e attendono la politica per vederle fatte come osservò già nel cinquanta guard rail
L'Antitrust copre certi fronti ma non ne copre altri altri debbono essere coperti dai Poteri bilanciamenti degli altri stakeholders portatori di interesse
Siano essi consumatori siano essi lavoratori dipendenti siano essi gli azionisti minori rispetto agli azionisti maggiori e rispetto alla disfatta il Competition e dei paesi a costi più bassi dei nostri non è l'alzare la bandiera dell'anti dumping da parte dei Paesi ricchi la soluzione
E lei sostenere da parte dei sindacati occidentali ed europee la presenza di organizzazioni sindacali in quei Paesi
Perché ci sia un riequilibrio dei redditi e dei salari in quei Paesi attraverso un congegno che è comunque di mercato che alla contrattazione di lavoro
E la trasparenza societaria la Corporate Governance
E l'apertura dei mercati e il pluralismo delle istituzioni finanziarie scrive giustamente Tremonti e scrivono altri che il potere fiscale dello Stato sovrano si arresta i suoi confini
Il che è la prova della stupidità di cercare di finanziare interamente previdenza e sanità avvalendosi di redditi che scappano oltre confine
Ma i fondi di previdenza i fondi privati di assistenza sanitaria non conoscono il confine
Possono messi in seguirà il profitto dovunque il profitto si vada a formare e possono essi riportarlo laddove esso serve per ragioni di equilibrio sociale
E di costruzione di istituzioni sociali adeguati al mercato di oggi
La regolazione del mercato globale
Chi è il tema più affascinante quello al quale probabilmente io personalmente mi dedicherò di più nei prossimi anni facendo il lavoro che andrò a fare
Che un lavoro ormai prevalentemente di elaborazione di costruzione di una Rete
Che permetta alle più antiche regole di difesa dal potere privato che sono le regole antitrust di non rimanere chiuse nei confini nazionali
Di poter inseguire le intese restrittive i boicottaggi i cartelli preclusivi di ingresso di aldeidi nuovi entranti ovunque essi si formino nel mondo evitando che la fine delle barriere commerciali pubbliche venga seguita dall'inizio delle barriere commerciali private in modo tale che il mercato ossia appena
E questo ciò di cui l'economia di mercato o avviso e di questi vincoli
Che l'economia di mercato ha bisogno per essere se stesse
E per realizzare quell'interesse generale e chi è più nelle sue potenzialità che non di ogni altra formula inventata e così se non saranno capaci di fare cose come queste ed altre
Sì in nome delle grandi diseguaglianze che ci sono
Degli eccessi di potere e chi ci sono si cercheranno soluzioni nel plus potere pubblico
Si altererà il mercato globale ci si condannerà l'impoverimento da parte di coloro che lo faranno ci saranno alla lunga meno mercato meno sviluppo e meno democrazia
Per questo sottolineo i socialisti che oggi
Hanno così grandi responsabilità in Europa hanno la responsabilità di concorrenza all'equilibrio dell'economia del
Lo scrisse per il resto con grande italiano Luigi Einaudi
Di cui ecco vorrei ricordarvi da ultimo e chiudendo una bellissima frase
Sulla quale da italiano sarei tanto felice dimenticando i giornali che sono costretto quotidianamente a leggere
Che la cultura politica nazionale facesse una riflessione un pensierino un sano proposito
Scriveva Einaudi con indubbio maschilismo perché diceva i due uomini non erano ancora i tempi dello sci io riuscì si diceva sempre chissà perché uomini e di questo mi scuso per lui ma ha vissuto alcuni decenni fa
I due uomini illiberale e il socialista non sono nemici
Perché ambedue rispettano l'opinione altrui e sanno che vi è un limite all'attuazione del proprio principio
Ambedue le specie di uomini saranno di collaborare a un'opera comune
Esaltando al massimo a volta a volta il principio della libertà umana o quello della necessaria collaborazione degli uomini di venti in società
E Sandro e questa è la conclusione che conta di essere capaci di vivere ed operare se e finché sono decisi a tollerare anzi a vicenda
Questa è una cosa di cui la democrazia liberale italiana non ha dimostrato ancora di essere adeguatamente capace se e finché sono decisi a tollerarlo sia a vicenda il che presuppone una cosa che lui non dice se finti sono riusciti a capire sia dice nella neonata democrazia liberale italiana sono riusciti a capirsi a vicenda francamente ne dubito
Ringrazio
Ringrazio a nome di voi tutti ulteriormente il professor Giuliano Amato che mi pare abbia su due punti precisi fatto segnare un passo avanti alla nostra riflessione e cioè innanzitutto a un'attenta considerazione delle differenze
Che la crescita e lo sviluppo sta assumendo sulle due sponde dell'Atlantico quindi la radice dell'interrogativo che come ha detto il professor Amato oggi grava su responsabilità soprattutto delle forze che governano l'Europa sul fatto che mentre molti parlano di una globalizzazione a tratti univoci in realtà i Paesi anglosassoni
Sono quelli le cui imprese meglio dai risultati che ottengono si avvantaggiano
Delle caratteristiche dei nomi fenomeni economici queste erano le cifre se ho capito bene della relazione del Governatore che il professor Giuliano Amato
Invitavano il tutti a tenere ben presenti quindi anche il rischio di un allontanamento delle due sponde dell'Atlantico per una seconda questione
La seconda questione che è da sottolineare molto bene cioè la la responsabilità che nel che il pensiero la cultura della del nostro continente a in relazione al fatto di aver creduto per lungo tempo
Che il prodotto fosse una cosa data indipendentemente dai meccanismi di distribuzione e di allocazione come Hayek rimproverava del resto errore in cui accomunava sia Stuart Mill
Che Carlo Marx ora andiamo a un altro ordine di problemi altrettanto rilevante delle caratteristiche della globalizzazione in corso il settanta per cento della crescita e concentrata
Nei Paesi emergenti dell'area asiatica
La difficile interazione tra il modello culturale tra l'idea stessa di rappresentanza politica di libertà e di democrazia
Dei Paesi dell'Europa continentale rispetto alle caratteristiche che i regimi politici di quei Paesi mantengono
Ci obbliga ad alcune riflessioni di fondo io ricordo solo una cosa che mi colpì molto qualche mese fa professor Galli Della Loggia scrisse un articolo sul Corriere della Sera
In cui invitava tutti a porsi il problema di che cosa significasse in definitiva acquistare un'automobile prodotta nella Corea del Sud
E seguito naturalmente non era quello a forme a politiche di boicottaggio commerciale ma era un interrogativo di fondo culturale era cioè la necessità di porsi l'interrogativo per dei cittadini e dei consumatori europei
Se nell'acquisto di quella particolare dell'autovettura
Non si finisse per dare un consenso ha un timore a un tipo di regime politico che e fondato fonda gran parte della sua produttività crescente in questi anni sulla negazione di elementari diritti di rappresentanza sia politica che sociale e con questo è un po'il tema di fondo tra gli altri che noi abbiamo chiesto di sviluppare alla relazione che seguirà io ricordo che quell'articolo mi colpì perché Michele Serra
Scrisse un articolo su unità in cui si dichiarava assolutamente d'accordo con questo tipo di interrogativo e il professor Paolo Savona che io conosco e stimo molto da quando ero piccolo fece seguire una proposta in cui disse beh forse l'Europa si deve porre un problema e forse bisogna porselo anche nel gatto cioè se non sia il caso di considerare l'opportunità di introdurre tariffe diciamo così
A quale quali sottoporre quei Paesi di cui non si conosce uno standard di rappresentanza nei diritti politici e sociali adeguato e sufficiente secondo il metro diciamo così
Dell'elaborazione culturale
Occidentale in materia ecco cui c'è un rischio forse su cui anche interrogarsi Curletto non ci
Prysmian
Che l'idea stessa di rappresentanza politica così come lo è oggi l'abbiamo abbiamo conosciute la pratichiamo
Debba essere considerata o meno come l'idea della rappresentanza e se non si debba invece accettare
Uno scambio una fecondazione una una contaminazione inevitabilmente anche con le modifiche che sul terreno delle a presentarsi a politica e sociale verranno inevitabilmente portati da questi Paesi ecco abbiamo chiesto di svolgerlo
Tutti questi interrogativi insomma l'interrogativo di un conche a fine mese passa sotto amministrazione cinese
Al professor barrique simile
Che il presidente della Japan American society che si è formata da studiato
Anche in Giappone che quindi segue da vicino questi temi su cui scrive anche correntemente su Foreign Affairs su molte riviste internazionale quindi a lui la parola ricordandogli venti minuti se riesce per il suo intervento grazie
Nel maggio
Poi sono arrivati gli altri ospiti vengono chiede
Entro domani per appoggiare sullo Spitfire vengo adesso radicalità che entrò mai sofferto
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Di ai diversi menu ai Cisco il vivo sola Symphony foro pro domo baruffe Wars sull'Unione poi futuro
Sogna nessuno c'era un po'guidò un pugliese dattero con condotta da venti enne sue Bruson tracciare un Rubens Sasso
Gemelline Zoff Evelyn Conconi
Ventidue Ritz meno entro il corso Stone
Tocca a scene di Trambus Giulio Mozzi nasce un server guai dose pure lui no Naro qualche fan voci insistenti di Sora
Ai sente precedenti ostensione dolciastro e sono sono et favo Buglione monsignor sui capi invece Favoino volute Financial action due o Andrew Pelosi sì sì users luogo presso sul tabacco inserisce
Palustri di Castrum accluse ce lo vuol fare l'invito audizione Rizzo però subito esploso pugliesi sono ancora da Farias infame le scorie petto ma questi con il suo socio che Horse
Del seminario prescelto sembra Renato organo in Cornu visioni esattezza del spot concluso
Penso ai simili quindi s'esatto
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Grazie io mi scuso perché ho dovuto naturalmente contenere i tempi non rubo più nemmeno un secondo quindi do la parola né voi lo sapete che alle sei e trentacinque purtroppo dobbiamo assolutamente chiudere qui do la parola al primo dei che scansa il ma prima devo richiamare professor Tremonti che ho visto proditoriamente
Sventolano fazzolettino verde perché l'onorevole Bossi era entrato del tutto proditoriamente nei temi della nostra tavola rotonda qui ci occupiamo democrazia al mondo quindi e non di altri temi a Luigi Abete alla parrocchia
Tovaglie Rino un fazzoletto no fazzoletto verde diverso è offerta da liberale
Ho capito
Ma penso che
Sia per il tempo a disposizione sia per dare un po'di come dire approfondimento e continuità quello che ci è stato detto
è opportuno da parte mia chiosare alcune osservazioni che ho sentito
Per naturale propensione per dichiarata attenzione
Faccio impartiva riferimento a quello che ha detto Giuliano Amato
Perché nel fare il quadro del contesto dal quale
Emerge
La storia delle democrazie liberali del ventesimo secolo nel mettere in evidenza quelle che sono le insidie ma anche le opportunità di prossimi anni io mi limiterei al prossimo decennio il prossimo secolo secondo me sarà ancora più veloce di quello che noi immaginiamo e quindi già accontentarsi di una prospettiva di medio periodo e sapeva in qualche modo
Considerare preventivamente sarebbe te la nostra Fondazione Honda un buon risultato dicevo
Rilievo su quello che che ha sentito e sul problema fondamentale del rapporto tra
Equilibrio squilibrio tra potere privato il potere pubblico che si manifesta giustamente sia nella sfera politica sino alla sfera economica cosa che peraltro
Risolve a mio avviso a monte
La domanda
Che spesso ci si ripropone del rapporto strutturale tra democrazia politica ed economia di mercato della possibilità che ci siano né i tempi lunghi
Percorsi differenziati perché
Sì democrazia
E mercato funzionano ambedue in base al grande principio della concorrenza
Va be'la competizione
è inevitabile quando il PC vero concorrenza si introduce su uno dei due terreni
Di confronto inevitabilmente poi si allarga e si riproduce
Direttamente e indirettamente con le buone o con le cattive per intelligenza dei principi o per
La forza delle cose o per l'azione dei dei deboli o dei gli esclusi si propone sull'altra sfera quindi io penso che il problema che noi abbiamo oggi è capire che la via rispetto alla quale il binomio indissolubile si sta globalizzati dopo
è la via economica e non la via politica e che per realizzare anche l'obiettivo politico dobbiamo governare l'obiettivo economico il percorso economico paradossalmente il rischio di un'economia di mercato
Che entra in un tessuto nuovo in un tessuto compresso in un tessuto storicamente differenziato non è tanto quello che
Non ci sia
Ecco un processo di osmosi sul piano della democrazia politica quanto che l'economia di mercato non trovi al suo interno gli antidoti che quindi diventa esso stesso
Ma uno non democrazia un monopolio pubblico privato questo è del tutto indifferente rispetto al dibattito che ci stiamo ponendo rosse problema un problema di equilibri e squilibri io volevo
Fa notare come oltre all'equilibrio tra i poteri
Il rischio che uno soggiorni l'altro come ha detto Giuliano Amato noi abbiamo nei prossimi anni nei prossimi decenni una pluralità di problematiche nel rapporto equilibrio squilibrio che vanno in dimensioni diverse rispetto a quelle nelle quali ne siamo stati abituati a considerare una prima
La primaria è quella di mantenere ad individuare storicamente la dimensione dell'equilibrio rispetto allo squilibrio tra il dato culturale il dato politico è il dato fattuale
Cioè se noi vediamo la società come sistema matrice non vediamo soltanto il rapporto destra sinistra un rapporto diciamo competitivo tra due soggetti in competizione la vediamo che il rapporto competitivo
In un sistema che io chiamo circolare non più piramidale perlomeno questa era l'espressione che usa quando facevo un altro mestiere di rappresentanza istituzionale noi siamo oggi in un sistema in cui la relazione bilaterale e la relazione collettiva come dire bye tassa la la logica
Della separazione
Tra tra due soggetti due ambiti due due territori
Predefiniti lo dobbiamo renderci conto che il problema dell'equilibrio tra il momento cultuale momento politico il momento fattuale è un problema che sta crescendo enormemente nella società complessa
Se non riusciamo a mantenere in equilibrio
La dimensione culturale la regola e il comportamento noi corriamo il rischio che allo squilibrio potenziale o possibile tra potere privato potere pubblico sì aggiungo un secondo squilibrio altrettanto distorcente
All'interno di una società nella quale il tasso di un Moloch azione o il tasso di sviluppo o il tasso di identità tra questi tre piani
Della democrazia liberale quello che quello che attiene al Progetto quello che attiene alle regole quello che attiene ai comportamenti diventi distorce c'è troppa gente per dirla con l'esempio concreto che pensa una cosa ne dice un'altra ne fa un'altra ancora
Nella società complessa la società comunicazione questo squilibrio verticale anziché orizzontale diventa un rischio enorme soprattutto per le società mature tra virgolette quali sono quelle quote nelle quali la dimensione relativa e Inter relazionale tra questi tre campi è molto più forte rispetto
Come di alle società nelle quali il processo è uno Stato avanzato ma ancora
Ridotto o perché ridotto quantitativamente o perché ridotto ancora da un punto di vista di processo culturale o di processo istituzionale
Ma abbiamo quindi
Un problema per i prossimi decenni
è quello di trovare le modalità per premiare e punire chi mantiene l'equilibrio
Occhi cerca l'equilibrio tra
In questa
In quest'asse tra progetto regole e comportamenti e chi invece squilibra andò questa sera è alta introduce elementi di confusione che sono elementi distruttivi di un sistema la trasparente perché alimenta la
Incomprensione
E quindi alimentano rispetto all'utilizzatore cittadino
Così uno rispetto all'utilizzatore utente o consumatore una incapacità di capire dove sta il potere
E dove sta
Lo squilibrio
La seconda considerazione attiene proprio a questo aspetto Giuliano Amato anche perché e presidente della dell'Authority per la tutela
Del mercato ha fatto storicamente che dinamicamente rilievo a questa a questa funzione anzi ha detto che quando farà il professore se fare il professore la regolazione del mercato globale diventa una sua come dire priorità fondamentale di
L'impegno
Ecco ma domandiamoci se nella società della comunicazione
La medaglia dell'economia di mercato che la marca medaglia dell'economia capitalistica
Da un lato e dell'economia del consumatore della tuta del consumatore dall'altro sia sufficientemente valorizzata
Al di là dell'aspetto come dire regolativo nell'aspetto comportamentale nell'aspetto culturale non è un caso che
Come dire i cittadini dei paesi che vengono investiti dall'ondata la modernizzazione
Sì come dire abbiano la tentazione del rischio di opporsi perché come diceva prima Amato vedono quella faccia del potere ieri che non vedono l'altro aspetto dalla medaglia cioè la tutela dei consumatori il potere del consumatore
Vedono lo squilibrio tra produttore e consumatore anziché l'equilibrio competitivo tra produttore e consumatore non è un caso perché anche nelle società
A mercato avanzato questo problema esiste
E quindi se esiste nelle società che il problema l'anno razionalizzato l'hanno interiorizzato lo conoscono
Ma non riescono in qualche misura a farlo diventare come di un valore diffuso
Non solo tra i ceti dirigenti o tra le cento persone prima contavo quanti eravamo non per penalizzare noi stessi che siamo qui quanto per cui il problema del rapporto tra noi che stiamo qui la globalizzazione
E quindi quante delle riflessioni e delle capacità di analisi che qui possono essere fra Dinoi
Valorizzato espresse riescono poi diventano un patrimonio patrimonio comune ecco io penso che questo secondo rischio di squilibrio enorme
Fintanto che non lo troviamo
Modalità efficaci sul piano fattuale sul piano comunicazionale sul piano istituzionale sul piano regolamentare per valorizzare la faccia della medaglia
Della potere del consumatore
Non solo affidandolo ad un'Authority ma trovandolo nella come dire il combinato disposto quando facciamo la all'inizio la lotta per abbattere la disse disoccupazione ricordo che spesso usavo l'esempio quando facevo discorsiva rappresentante associativo dicendo se quel negozio a un prezzo troppo alto cambiate negozio ma quanta gente cambia negozi ancora
Voglio dire o non aspetta che il suo negozio abbassi graziosamente il prezzo oppure lo ha bassi semplicemente perché è costretto come dire da da una condizione generale
C'è un terzo
Elemento di
Potenziale squilibrio
Nella democrazia liberale in particolare
Nell'aria della sfera
Economica che tiene l'impresa come comunità di interessi
Impresa diventa sempre più comunitari interessi non perché la vogliono Tizio Caio Sempronio perché la voglio al capitalista di imprenditori lavoratore il sindacalista ma perché l'impresa e comunitari interessi per il problema che prima diceva il nostro chairman cioè per il fatto che cambia la natura dei prodotti e dei servizi che l'impresa vende sul mercato
E quindi
L'asso evoluzione dei sistemi produttivi il posto deismo perdeva sinteticamente valorizza nell'impresa il momento dell'in della comunità interessi rispetto ad altri momenti come fattore di sviluppo come fattore di successo come fattore di equilibrio squilibrio però l'impresa
Comunità d'interessi come dire è un sottile
Una sottile paratia tra una sistema economico puramente conflittuale proprio della logica fordista proprio dell'esperienza marxista proprio delle società come dire
Della prima fase industriale e l'esperienza consociativa che abbiamo vissuto più o meno dichiaratamente non solo in Italia negli ultimi decenni cioè l'esperienza dalla quale la presunta quantità di risorse disponibili o la possibile di scaricare parte dei costi delle risorse disponibili su altri consentiva di trovare dei punti di equilibrio bassi rispetto a tutti gli equilibri
Se vogliamo fare una
Piccola riflessione esegetica sulla parola concertazione laddove concertazione nell'estivo italiano doveva essere dovrebbe essere speriamo che sia un po'percorso collaborativo competitivo in cui il momento del percorso della preminente rispetto al momento della sintesi
In cui la compresenza dei soggetti politico istituzionali ed i soggetti sociali era essenziale per dare al percorso valenza concertativa non era la somma di tanti contratti la concertazione ma era il fatto di una riflessione Autore colata e non necessariamente
Porta anche ad un accordo che definiva perlomeno nella logica
Lessicale che io ho cercato di rappresentare l'esperienza concertativa e noi dobbiamo renderci conto che questo è un rischio enorme perché la impresa comunità interessi ha bisogno di una pluralità di soggetti che al loro interno vivano su un equilibrio concertativo ma corre il rischio o perché c'è la pressione esterno perché c'è l'istituzione governo che la by pass o perché c'è incapacità dei soggetti che esprimono gli interessi di trovare l'equilibrio c'è il rischio che questa sia una fase molto transitoria molto nominalistica e non strutturale
L'impresa come tali interessi nella società
Liberale del ventunesimo secolo
A Sviluppo l'impresa che non riesce a realizzare la comunità di interessi non a sviluppo
Perché non è né un'impresa che fonda sul conflitto non è un'impresa che fonda sulla consociazione l'impresa che riesce a produrre sviluppo nella società del ventunesimo secolo
Quarto quarta gara e ultima caratteristica che volevo sottoporre la vostra attenzione sempre seguendo questa logica da di scassati quindi seguendo un filo di continuità e non un filo di cottura sul piano
Dell'esposizione
E che sta come è stato detto ma che poi come proibita deve essere meglio ribadito sta cambiando la identità dei dei rapporti di potere tra i cosiddetti esclusi e i cosiddetti inclusi
Se è vero che oggi i tassi di sviluppo possibili
Sono
Relativamente parlando percentualmente parlando più possibili là dove ci sono più esclusi che più inclusi
Laddove se è vero che il problema dei degli inclusi deboli nelle società moderne società occidentali avanzate diventa un problema di grande difficoltà operativa rispetto ai processi di sviluppo di società che sono rimaste fuori dalla democrazia liberale del ventesimo secolo che quindi partono con i pregi e difetti del terra bruciata o degli assetti di potere precostituiti se questo è vero
Tutta la storia non solo italiana ma europea di questo di questi anni dimostra come su questo c'è una scarsissima consapevolezza capire effettivamente chi sono i deboli
Relativamente parlando
Tra gli esclusi e quelli che sembrano inclusi è un problema che ancora è non dico valore ma quanto meno momento di attenzione per pochi
E in qualche misura
Il l'attenzione che invece da più parti si cerca di mettere all'Europa in una dimensione globale non solo menzione monetaria e che spesso viene interpretata perché spesso strumentalmente così e non per caso non me la prendo con i giornalisti come una dimensione funzionale
Alla l'obiettivo di far slittare o di come dire mettere in discussione i tempi di Maastricht che invece piaccia o non piaccia stanno lì e nessuna risposta e nessuno ci sposterà mai a mio avviso
Però il problema vero di dare una dimensione competitiva che consenta di dichiari più attenzione agli inclusi delle aree forti
Che diventano marginali rispetto ai processi di globalizzazione e quindi che perdono potere tra virgolette e quindi diventa un secondo me veramente più poveri
Tra virgolette è un problema che ancora
Poco getto di dibattito poco eccetto riflessione e quindi questo fa sì che
E su questo ma non perde
Per stare sulla quotidianità ma per cercare di uscire dalla vendita delle pensioni di anzianità
Il vicenza non vanno attaccate non vanno discusse non vanno modificati tanto soltanto perché non c'è più la compatibilità economica o perché il sistema di guai falchi costruito in un certo contesto oggi in un contesto diverso non è più tra virgolette globalmente compatibile vanno discusse vanno modificate perché in una società come quella nella quale vivremo nel ventunesimo secolo
Non è concepibile da un punto di vista morale chi ha cinquantacinque anni uno la società non dia più ma prende e questo indipendentemente dai numeri indipendentemente dagli equilibri indipendentemente dai contributi indipendentemente tra virgolette dai diritti
E questa penso poi la grande sfida che avremo i prossimi anni per fare una sintesi di questi quattro di queste quattro riflessioni aggiuntive
Il perseguimento la tutela la valorizzazione scusate la parola che ritenete più serio preferiscono ultima dei diritti individuali e dei diritti collettivi e sempre più complessa
Perché la valorizzazione dei diritti individuali spesso entra in competizione con la valorizzazione dei diritti collettivi e allora il problema non si pone più soltanto dalla parte del potere non so se rendo l'idea che organizza il potere privato che organizza il potere pubblico
Si pone anche dalla parte di chi utilizza in qualche misura la gestione del potere sia esso privato sia esso pubblico nel momento nel quale la qualità della vita
Non riesce a trovare una sintesi tra l'espressione diritti individuali e l'espressione dei diritti collettivi che però sono un valore individuale sul piano dell'utilizzo
La qualità della vita
Entra in discussione in termini di efficienza ed efficacia
E allora penso che la sfida nostra la sfida delle democrazie liberali ma anche la sfida della società industriale europea sia proprio questa cercare di capire il problema per poterlo quantomeno governare il problema che molti il problema non l'hanno ancora capito anzi secondo me non si possono neanche posto grazie
Senatore Franco Debenedetti la parola sono le diciotto sino le diciotto e dieci
Come ricordava prima nato fino ai tempi di Løkke mercato e democrazia costituiscono sono correlati nel in questa dichiarate
Cosa vuol dire mercato nell'era della globalizzazione significa in pratica capitale liberi e l'abbassamento delle targhe delle tariffe
Ora la Conventional Wisdom sostenne che il mercato e la globalizzazione porteranno alla democrazia
Siamo a volte in questo momento ci possono mettere in crisi ma la crescita dei redditi e porterà a una crescita della democrazia nei luoghi di lavoro
La crisi è transitoria perché il mercato giustificato dalla democrazia la democrazia il valore assoluto
Maglietta chiedersi quale democrazia elezioni libere
Sistema parlamentare e semipresidenziale
In realtà che l'ha detto stamattina Martinazzoli molto chiaramente il capitalismo europeo ha costruito un compromesso accettabile tra mercato e democrazia
E questo compromesso si chiama libertà civili più welfare
Questo il modello europeo
Benché sia poi accettabile c'è ancora tutto da vedere uno se si ricorda se sia Bruno presenti le polemiche contro il pensiero unico se Ostellino ha potuto due giorni fa scrivere che la reazione dei popoli europei la contrapposizione
Tra capitalismo e mercato da un lato democrazia dall'alto
E allora si chiede alla politica di regolare al mercato
Di imbrigliare uno anche a prezzo di non rispettare le libere determinazione delle altre culture che si avvicinò al mercato gli angeli custodi vogliono custodire tutti
A me pare che questo esenti delle forme di euro centrismo culturale che come si sa possono anche portare a fumetti imperialismo ideologico perché cosa difendono gli angeli custodi difendono il dodici per cento disoccupati
Dicendo no difendono la giustizia del nostro patto intende intergenerazionale quale mercato regolare se mercato non c'è
Era più dolce piangersi addosso quando i Tropici erano tristi
Oggi non sono più tristi e noi chiediamo alla politica di imbrigliare il mercato altrui
La libertà degli altri di accedere al mercato nei modi che essi scelgono allora perché il mercato ha bisogno di giustificazioni
Perché se il mercato è procedura per la scoperta al voto per scambiare in modo efficiente le informazione un gioco a somma positiva in cui tutti i partecipanti guadagnano c'è bisogno di giustificazioni
No anche perché forse è il caso di trovare un altro fondamento ed indagare le possibilità di un'altra dichiarate e non quella mercati democrazia me mercato libertà e già che siamo in campo di provocazioni dico che intendo alle libertà nel senso partiranno di libertà di proprietà
A questo punto non ci sono più il contraddizione perché se la libertà comprende dato che la libertà comprende il diritto di proprietà e il diritto di accordarsi per effettuare scambio con le proprietà altrui in che consiste il mercato
E già chiamato a nominato la natura umana
Mi sia consentito a costo di far arricciare il naso sì dire che io non trovo più teologico il fondare la libertà nell'ontologia di una natura umana piuttosto che nella teologia teleologica per cui le demo la devo nostra democrazia sarebbe il prodotto più alto dell'evoluzione sociale questo sono un po'di eresia dopo decenni in cui si è parlato che la natura umana consisterebbe solo nella sua infinita plasticità
Nella globalizzazione e per l'altra i flussi il materiale che sono maggiori dei largamente superiori flussi materiali questo comporta certamente un cambiamento del concetto di diritto di proprietà la proprietà non è più il diritto incondizionato di usare magari in contrasto con gli interessi collettivi ambientali
E nell'era della globalizzazione dire che libertà e proprietà sono correlati significa una trasformazione del concetto di proprietà una sfida alla fantasia di inventare
Nuovi rapporti di verificare ancora una volta al mercato come procedura di scoperte pensiamo solo a internet alle reti eccetera
Ecco Giannino parlava di ottimismo secondo me più che di ottimismo è una sfida
Non quella di una politica che imbriglia di un mercato che in Europa è ancora più in Italia ben lungi dall'essere realizzato ma la sfida che garantisca ogni cittadino
La possibilità di fruire in modi maggiori picco alle che è stato abituato infuria i medi i beni materia quindi la proprietà come leva di liberazione individuale
Non come è stata tradizionalmente rappresentati cioè il diritto delle cantine la catena d'aspettare con organizzazioni di Cetto del classe di nazione
Le classi dirigenti a questo si oppongono
Nell'ultimo errore da compiere sarebbe quello di riprodurre una riedizione della lotta del lavoro contro lavoro lavoro contro la capitale
E qui non posso non notare scolata qualche evidenza aneddotica di quello che è avvenuto stamattina che si è sentito stamattina anche tra di questa
Celli
Rappresentazione mitiche mistifica Ca'del mercato a parte alcuni inconsistenze logiche quando Fisichella stamattina diceva sì al mercato come scelta economica no come scelta politica
Non riesco a capire bene che cosa possa voler dire come si può fondare teoricamente Amato ne ricordava la inscindibilità
Ma quanto a queste contraddizione ne do a te che insalatina più volte si ricorda sì per fare un esempio del mercato si ricava da Repubblica delle banane cioè l'appalto di un Paese che non mi sembra esattamente
Un esempio calzante di mercato
E anche a proposito dei beni pubblici ricorderò che fa il paio con non è un caso che le quando si trattano dei beni pubblici si citano sovente i fari e stress dopo che cosa ha dimostrato che questo si basa su un falso storico
Si è parlato che piega la garantire la uguaglianza delle posizioni di partenza si potrebbe tirare l'elastico si diceva
Fino al punto di confiscare i beni sedici muove ma mi sembra che in questo modo si nega alle si pensa che sia con senza conseguenze sull'agire di chi è in vista
E io e quindi sulle condizioni di arrivo né sulle condizioni di partenza vorrei ricordare quello che posso dire
A indagato sull'argomento si è parlato di un orizzonte temporale a breve degli individui e di un orizzonte a lungo della politica come se gli individui non pensassero i propri figli e i politici non pensassero solo le proprie alle prossime elezioni
Adesso per concludere brevemente sono ancora due minuti se posso
è certo che la globalizzazione produrrà disuguaglianze che saranno fonti di squilibrio
Come già nell'Ottocento l'industrializzazione è un fatto che la globalizzazione mette in contatto le disuguaglianze che pure sta riducendo fa emergere le figure degli anta e che erano presenti ma erano meno apparenti e allora quando Galli Della Loggia scrive che il liberalismo non può farsi sedurre dal semplicistico pregiudizio sfavorevole allo Stato che la globalizzazione non cessa di proporre per così dire oggettivamente come le ideologie dell'epoca
Scrive che contro la globalizzazione il liberalismo è chiamato a scoprire il senso e l'importanza della politica rio concordo
Purché si riconosca che contrasterebbe con il liberalismo Lidia di imporre ad altri le forme storicamente determinate della nostra organizzazione sociale
Purché queste della politica non porti a commettere gli errori di allora
Ecco io vedo i pericoli maggiori quello dell'allontanarsi delle due sponde dell'Atlantico quello della cultura di una cultura che pure con diversità e limiti avuto meriti indiscussi
Il pericolo di lasciare al solo capitalismo anglosassone il ruolo di interpretare e scoprire le nuove potenzialità della DIA de mercato libertà
Il pericolo di chiudersi a difesa di una visione particolaristica di democrazia come libertà civile più welfare perché le rischio sarebbe di perdere e le una e l'altro
Qualche tempo fa sono stato rimproverato
Da Massimo D'Alema di un'ingenua fiducie
Nel mercato
Per con l'accusa di ingenua fiducia non vorrei che si aggiungesse quello di ingenuo ottimismo se dico che mi pare di scorgere la possibilità che la smaterializzazione dei prodotti e dei servizi
A pranzo un attimo in seta di varietà negli scambi
Analoga alla immensità delle terre libere credere alla base della visione per la società di Jeff Zucker
Bravissimo fra
Castor Tremonti
Allora noi dove montare e smontare il motore che collega la democrazia e il mercato quale rapporto di inferenza si stabilisce come la democrazia agisce sul mercato come mercato agisce sulla democrazia
In dieci minuti è abbastanza semplice
Cercherò di sostenere questa tesi che il mercato ha agito sulla democrazia aumentandone la quantità nel senso della diffusione di campo riducendone la qualità
Primo punto il mercato ha fatto crescere l'area geografica della democrazia né aumentato il campo di applicazione in senso geografico
Ancora trenta anni fa in Europa occidentale c'erano Stati non democratici la Grecia il la Spagna il patto Carlo
Ad oggi abbiamo la democrazia estesa a tutta l'area continentale europea non solo alla parte occidentale ci sono forme di democrazia più o meno intense in tutto il Sudamerica
Si parla Rossi configura una ipotesi di diffusione della democrazia in Asia
Ho detto ipotesi si parla i è ovvio che è un processo molto compresso infatti dedicherò un quarto di meno otto a questo punto
Non è posto ok Agorà propter hoc non è che siccome si è diffusa la democrazia allora uno dice perché si è diffusa perché c'è il mercato tra mercato e democrazia a mio parere c'è un legame causa effetto piuttosto forte cosa avvenuto in questi trent'anni che si è diffuso e normalmente
Il mercato come ideologia attraverso alcune macchine politiche fondamentali in Europa l'Unione europea sia certamente agito nel senso del consolidamento della diffusione dei modelli di liberalismo
Alcune scelte liberali degli Stati la cascata dei fenomeni che ha liberato le energie economiche della tecnologia si radica alla metà degli anni ottanta quando Grandi Stati decidono di adottare politiche di rimozione delle barriere valutarie mercantili
Altri fatti conseguenti in termini economici e non politici ma attinenti al mercato e capaci di produrre enormi effetti politici e la circolazione dei beni delle persone dei servizi di capitali questa è
Io ricordo di aver cominciato la mia riflessione su sugli effetti politici di queste cose facendo un po'per la Reuters sull'applicazione dell'Iva nei servizi finanziari internazionali lì comincia a capire all'inizio degli anni ottanta la scissione tra
Stato territorio ricchezza fenomeni che non avevano effetti limitati all'economia ma estesi alla politica con una quale che come dire invecchiando Memmo esso distrazione ricordo che il libro scritto con Giuseppe Vitaletti la fiera delle tasse aveva in realtà
Base
E titolo ovvero Stati nazionali e mercati globali nell'età del consumismo c'era scritto si è spezzata la catena stato territorio ricchezza un tempo bastava lo Stato controllare il territorio per controllare la ricchezza che nel territorio trovava e sono attuale baricentro e dunque per esercitare il monopolio politico
Battere moneta garantire giustizia riscuotere le tasse ora non è più così nella Repubblica internazionale del denaro e cieca questo è un libro scritto nel mille novecentonovanta non mi risulta che in quegli anni c'è fosse particolare attenzione e riflessione
Su questi temi e questo anche per fare va bene
No no che no
Te lo dico integrato al ricordo che quel libro fu quando presentammo quel libro fummo lo dico allora fummo processati da un gruppo di celebrati onorati dal processo da di un gruppo dice le dati esorcisti di Bologna
Attualmente intenti in attività di governo e professano cosa che allora ci condannavano per cui ci condannavano a prestare la
Esercizio
Quello che voglio dire e chiudo su questo punto e che
E molto
Facile un mestiere abbastanza facile fare il dittatore in una realtà dominio territoriale chiuso è un mestiere molto più difficile tentare di fare dittatore in una realtà condominio territoriale non chiuso
Aggiungo ed è un'altra cosa su cui sto riflettendo che il consumismo
Ha tanti difetti ma un vantaggio ha fatto scomparire azzerato
I cupi col Ruschi bagliori del romanticismo questo il punto fondamentale cioè tante tragedie del secolo dipendono dalla mattina cinismo il consumismo nella sua bieca e brutale espressione ha avuto un grandissimo merito storico ha tolto dalle scatole il romanticismo che uno dei suoi che non attiene affatto alla delicatezza di rapporti personali ma la virulenza dei rapporti
Tra le masse
Le bandiere le musiche tutti questi alterati e qua stanno gradualmente scomparendo della storia questa è una cosa su cui attorno a dire la democrazia insomma io conosco
Stati poveri senza democrazia non conosco Stati ricchi senza democrazia e quindi un certo positivo ottimismo sulle virtù democratiche politiche del mercato una forza positiva e propositiva ovviamente processo è molto complesso
Non credo all'automatismo della creazione della democrazia in in Asia in Asia hanno il senso del tempo diverso figurati se hanno uguale a noi lo spirito democratico però
Progressivamente con processi di di intensa o non intensa trasformazione qualcosa anche da quelle parti a casa
L'ultimo punto se cresce la quantità della democrazia decresce la qualità della democrazia
Questo è un fenomeno che attiene alla crisi dello Stato nazione una gran parte della democrazia ha trovato il suo contegno alla sua constituency nello Stato
La riduzione della configurazione dello stato nazione ricordo ancora queste riflessioni
A certamente causato la crisi del contegno e politico della sinistra certamente della politica di sinistra
Della politica di sinistra che nella nella meccanica giacobina trova all'interno dello Stato la sua struttura politica basica di il funzionamento aggiungo ed è una
Variante sul tema che trattava Amato quando parlava della sinistra che tutela
Gli esclusi beh ecco quello che è accaduto e che ha funzionato cioè Divella intuizione geniale politica di Marx l'idea di usare i bisogni come leva dell'azione politica la fame il freddo
La malattia non sono una maledizione data sono una realtà su cui può essere sviluppata l'azione politica ecco i bisogni in Europa sono finiti
E cioè dire la protezione
Dalla fame dal il freddo d'
Tutto sommato abbiamo quantità di cibo e di medicinali di il a Bastia e di riscaldamento abbastanza sufficienti per la soddisfazione dei bisogni materiali che erano la leva rivoluziona la sinistra
Quel tipo di bisogni premente è il contrario
Quindi questa è una ragione che siglata torno a dire la crisi della configurazione giacobina dello Stato faccio indebita pubblicità libraria annunciando
Un libro che uscirà domani ed è un libro sulla fine dello stato giacobino sulla cui sia stato giacobino l'ottocento il secolo nel quale si configura lo Stato giacobino in forma mitica il Novecento è quello in cui precipita nella sua forma burocratica arrivo alla conclusione
Hai detto
Ci sono Angelelli
Protettori sulla strada creati dalla socialdemocrazia benevole
Ecco io faccio notare che a fianco di quegli angeli c'è una si è creata una enorme terrificante serie di totem giuridici se uno vuole per un'impresa ed è la versione moderna delle di Age frazione Ana della dell'appezzamento Marx né diciotto brumaio aveva capito che la Terra invece la base di proprietà individuale di piccola impresa però se uno vuole aprire un'impresa vuole sviluppare sui domini al posto della terra c'è la piccola impresa
Ecco deve percorrere un sentiero disseminato da terrificanti penalizzanti totem giuridici capaci di sprigionare una Maria giuridica assolutamente penalizzante
Io feci l'esempio di Guglielmo Marconi se Guglielmo Marconi non operasse avesse operato a cento anni fa ma adesso sarebbe finito in galera per violazione del codice postale emissioni non autorizzate via etere
Per violazione del Codice nella navigazione trasformazione abusiva del panfilo Elettra destinazione d'uso
Per certamente violazione fiscale perché ho verificato che la Marconi International non aveva la stabile organizzazione in Italia attualizzando l'esempio ma restando nello stesso settore Bill Gates se biglietto a prassi adesso non in California ma in Italia
Con il garage non autorizzato ad alla Sauber con gli amici non assunti al libro paga eccetera non avrebbe dato un contributo al progresso economico ma un contributo alla cronaca giudiziaria questo voglio dire a mio parere la
La sinistra in ogni responsabilità nello sviluppo della furono sociali sono va prima nella produzione e nell'inflazione legislativa in ogni responsabilità credo sia parte della sua cultura della sua
Positiva dedizione alla soluzione dei problemi con l'atto che sublima la politica la legge
Per cui attualmente ci sono dei premi dei pensatori ministri che sono convinti che il fenomeno di liberazione avvenga passando dalla legge al Regolamento
Cioè cadendo dalla forza della legge alla palude del Regolamento il problema non è dalla legge al Regolamento del problema e dalla legge alla libertà e questo è il punto su cui invece credo sarà vincente sempre nel comune spazio liberale sa vincente dell'altra parte
L'altra parte si sta organizzando nella inversione del modello giuridico nel ritorno al modello giuridico illuminista tutto è libero tranne ciò che è vietato mentre la inedita la cultura l'Antropologia Salvi episodi di lobotomia o eccezioni
è da parte della sinistra il peso della legislazione o della regolamentazione che incorpora l'atto benevolo dell'intervento hai un problema faccio una legge che creando un ufficio a te lo risolve questo refrain ossessivo io credo che la
Lo sviluppo il futuro se c'è un'area su cui andare e l'inversione il metodo al modello originale modello liberale tutto è libero tranne ciò che è vietato mentre la sinistra è sarà spero
Essendo da quest'altra parte sarà basata ancora sul modello tutto è vietato tranne ciò che è graziosamente concesso il modello liberale la fine dell'integralismo giuridico che l'espressione dogmatica della attuale e credo futura sinistra che l'assolutismo il ritorno all'assolutismo perché il ciclo storico e lo Stato giacobino in due secoli si è chiuso all'Ottocento il secolo dei contratti novecento è stato il secolo della legge
Ovviamente nell'Ottocento si facevano anche le legge nel Novecento si sono fatti alcuni contratti ma la matrice la dominante queste all'Ottocento il secolo della legge del contratto il Novecento il secolo della legge ora il modello liberale e qui finisco è compatibile con la riforma dello Stato vuole semplicemente questo che lo Stato faccia lo scatto
Noi siamo in una realtà opposta in cui abbiamo lo statalismo e non abbiamo lo stato e lo statalismo non è sorto per caso deriva dalla testa della cultura
Positiva hip positiva di una ampia parte dello schieramento della storia politica del nostro Paese dubito che abbiano la capacità Titti ci sia lì la capacità di trasformarsi in Comune cos'hanno tutte e due i modelli Diversi su questo passaggio che a mio parere fondamentale il passaggio
Sarà il campo di battaglia sarà la battaglia per il diritto per un diverso modello giuridico
Lei è stato troppo trascurato il fatto giuridico nell'analisi e nella considerazione dei programmi politici sta la battaglia per i diritti che credo che si svilupperà verso quel senso ed è in fondo lo spirito
Della rigenerazione vecchio contingente mastica è solo un aspetto marginale del fenomeno l'idea di rimettere nuovo continente in grado di competere con l'homo giallo è ridare libertà hanno in comune una cosa credo che nessuno pensi né gli uni né gli altri pensino di mettere nel Pantheon delle virtù civili globali tema nasce Monnet
Tutti credo vogliono ricostruire lo Stato a modo loro io credo alcuni meglio degli altri lasciando fermi gli antichi valori liberté égalité fraterni
Sui rischi e le responsabilità della sinistra a questo punto il professor Vacca direi che può concludere gli interventi previsti per la nostra sessione
Io faccio una scelta più limitata
Sono e faccio qualche commento su parte partendo dalle relazioni ascoltate ma soprattutto Dallan
L'ultima parte della introduzione di Giuliano Amato
Perché condivido il modo in cui impostato il tema mercato democrazia oggi è una relazione che va del siamo
Indagata
Per la dimensione reale che ha che ha una dimensione mondiale
E quindi condivido anche il punto di partenza dello scenario che Elia evocato che cioè quello della globalizzazione dell'economia mondiale
Mi pare che su queste basi Giuliano abbia diciamo indicato due rischi e te le sfide
I rischi rischio principale degli effetti diseguaglianze della globalizzazione
Il rischio di un ritorno ad una situazione da fine Ottocento quella cioè tipica di un altro ciclo di globalizzazione quello degli ultimi decenni dell'Ottocento
Che poi abbia indicato tre sfide sono quelle del ricreare l'equilibrio
Fra i capi se siamo fra realizzazione d'economia organizzazione politica all'interno dell'una e dell'altra come compito della politica
Più specificamente in Europa ha detto spetta X ai socialisti anche perché diciamo il voti che ricevono li ricevono perché di fronte alla globalizzazione c'è paura del mercato da parte dei cittadini
E infine ha indicato
La necessità di una regolarmente di una regolazione del dell'economia globalizzata
E fatto degli esempi da questo punto di vista che diciamo sì riferivano paradigma preciso cioè regolazione e quindi mercato più Authorities
Istituzioni fra cui gli autori
Non senza toccato il problema di strumenti diversi dal welfare
Nel costruzione di nuove reti di protezione sociale anche perché in un passaggio della parte precedente la sua relazione ha facciamo sottolineato un punto che io condivido meno
E cioè un tendenza a identificare sostanzialmente diciamo la cultura sulla democrazia con lo statalismo
Una cosa per volta
Perfetti diseguaglianze siamo d'accordo ritornano situazione da fine Ottocento non credo
Perché lo specifico di quella situazione che di fronte al primo grande ciclo di globalizzazione economia mondiale si si instaura una dinamica un contrasto che poi caratterizzano antagonismo che caratterizzerà
Tutto il Novecento fino alla seconda guerra mondiale cioè fino a seconda alla prima metà del Novecento diciamo fra cosmopolitismo dell'economia e nazionalismo della politica
E quindi se guardiamo allo specifico di quella situazione lo specifico e di essere fornite
Di conflitti che poi diventeranno le due guerre mondiali
Per il modo in cui anche dopo la prima guerra mondiale Lord impropriamente internazionale si riorganizza come coordinamento diciamo di Stati
Le sfide ricreare l'equilibrio compito della politica sì allora però io credo che il concetto di globalizzazione economia mondiale ha bisogno di
No specificazioni storiche di specificazione storica
Di definizione di contesto che lo scudo specifiche ulteriormente
In particolare che consenta di individuare il me gli attori
Nei modi che sta seguendo da trent'anni in particolare
Perché diciamo queste essenziale all'elaborazione delle risposte alle sfide medesimo
Mi pare che sostanzialmente tu individui soggetti come le imprese globalizzate
Io credo che
Il contesto del processo chiede di essere meglio indagato
Certo noi abbiamo elencato in vari interventi gli elementi che definiscono il processo di globalizzazione
Lasciamo stare gli anni ottanta novanta comincia fin dagli anni Settanta e comincia sulla base in un contesto di quello della fine di Bertoluzzo
E quindi da un lato e dall'altro poi via via da un prima processo di Helsinki può invece nuova Guerra fredda poi fine della guerra fredda che per me finisce con l'avvento di Gorbaciov
Poi fine del bipolarismo e quindi prima a monte fine di un sistema di regolazione economica
Internazionale
Alla fine fine di un sistema politico di relazioni internazionali cosa prende il posto di queste due forme di regolazione la tesi che prevale che cioè che si passi da un ordine o disordine meno mi convince e invece credo che abbiamo bisogno di concetti più specifici sul piano storico
E sono le forme dell'antagonismo compiti che la competizione antagonistica fra soggettivi che non sono solo le imprese globalizzate ma sono anche i sistemi economici
Perché dico questo perché io penso che la stessa indicazione che tu dai la possibilità di proiettare oltre i confini dei sistemi nazionali poteri di intervento di Authorities
Necessita di un presupposto texano della ricostituzione di un quadro sovranazionale di sovranità il cui primo atto secondo me per quanto riguarda noi e la nascita del dell'europa
Perché l'euro è non la Costituzione a base di una società
Dell'Europa non solo in termini economici non solo ma anche la soglia minima probabilmente per esplorare la possibilità di negoziare un nuovo sistema monetario internazionale negoziato e non solo concertato e non solo conflittuale
Con enormi difficoltà te che la situazione è molto più complessa rispetto a Bretton Woods ma su questo non dico
Altro
In Europa aspetta i socialisti penso anch'io diciamo spetta al centrosinistra cioè non è un caso che sia cambiando il ciclo elettorale perché perché il problema non è tanto di diciamo di di assicurare ai cittadini che lo chiedono
Difese contro ciò che fa paura il mercato e la globalizzazione io penso che in Europa e su questo son d'accordo con De Benedetti si tratta di costruirlo mercato
Un mercato pienamente europeo perché poi la dico così rozzamente il mercato europeo è una somma più o meno concertata di mercati nazionali ancora
Soprattutto se guardiamo al deficit di istituzioni per quelle che non ci sono e al carattere delle istituzioni che ci sono è di carattere politico e di carattere economico
E da questo punto di vista quello che potevano fare le politiche di convergenza l'hanno fatto hanno dissolto i soggetti della regolazione fordista
Adesso si può passare alla costruzione del mercato ma la costruzione del mercato non è un atto unilaterale
Chiede invece concertazione convergenza di forze diverse certo dentro questo c'è anche un problema di risposta alle forme degli squilibrio diseguaglianze da globalizzazione senza regolamentazione che in Europa poi son soprattutto le forme diciamo che la disoccupazione di massa che sono state ricordate e infine protezione sociale nuove reti diverse dal welfare certo perché un welfare ha fatto il suo tempo
Ma su che cosa è stata a suo tempo io ho qualche opinione in parte diverse diversa da quelle che sono state ricordate
Il welfare non è separabile dalla lo sviluppo delle economie miste l'uno e l'altro strumento in particolare il secondo non è solo uno strumento redistributivo sono la creazione di complesse istituzionali essenziali a mettere atto a portare a tono il ciclo dello sviluppo nazionale delle economie europee
Da questo punto di vista siccome sono se pensiamo soprattutto a come comincia la vicenda attraverso l'esperienza dei tre governi stage socialdemocratici fra le due guerre
Sono senza un ciclo di riforme liberali del capitalismo perché da questo incontro contrasse da questo incontro nasce una possibilità di sviluppo
Eh sì
Eh sì
Ma allora io non metto l'accento sullo statalismo perché lo statalismo diciamo certo che poi diventa anche un un'idea un'ideologia invece che un mezzo ma è qualcosa che non caratterizza specificamente dei socialdemocratici
Caratterizza tutta una fase di sviluppo in cui in Europa essendo l'epicentro le economie nazionali mercati nazionali però lo sviluppo non può che avvenire attraverso un'espansione della regolazione keynesiano il sostegno alla domanda aggregata
Regole regole eccetera
Ma da questo punto di vista però in prospettiva storica quel ciclo anche ciclo se si vuole di riforme liberali del capitalismo perché contenti o spinge o costringe il capitalismo
Ad andare oltre i limiti della sua fase precedente che la forma che storicamente si chiama classicamente liberale nessuno mai potrà chiamare cambiarli nome grazie
Io ringrazio tutti voi la pazienza e la cortesia che avete avuto ringrazio naturalmente i nostri ospiti e devo anche ricordare che la maratona continua tra un'ora a Palazzo Serra di Cassano con Fiore e Nolte grazie a tutti
Allora
Sì
Senza
E
Preciso
Serbatoio troppo
L'ingresso lascia
Italiani
Complessiva rivela grazie rifiuta hanno
Dovunque essi dove massima lascito la nascita lasci la stessa impostazione
Gli editori cianosi
Sì parlarne inglese
Strada Stretta
L'Istituto Italiano per gli studi filosofici
E lieto di ospitare questa seduta
Di questo importante convegno
Del di Liberal e salutiamo qui Adornato che il leader di questo movimento
E siamo lieti
Questa sera riavere qui
Nolte Fiore
Devo dire che questo saluto viene da Palazzo Serra di Cassano che il Palazzo dei giacobini napoletani
Il palazzo della rivoluzione napoletana del mille settecentonovantanove
Quella rivoluzione
In cui in un bagno di sangue venne soffocato la migliore intelligenza d'Europa
Francesco Mario Pagano
Il grande giurista
Domenico Cirillo il più grande scienziato
Eleonora Pimentel Fonseca
E insieme tutta la nobiltà napoletana perché in questo palazzo in questa sala si riunirono i nobili di Napoli e il duca Serra di Cassano disse nobili di Napoli noi che faremo si schiera Remo colore
E in questo caso avremo salva la vita fischi oggi rischieremmo con la filosofia con la rivoluzione con la libertà e in questo caso perderemo i beni e la vita
E allora si alzò Carafa Ettore Carafa conte di uno e disse
Noi Luca Serra di Cassano rispettiamo quello che è scritto nel nella sommità del salone d'ingresso tuo palazzo venturieri non immemore per noi non smettiamo neanche un minuto di pensare alle future generazioni e per le future generazioni dobbiamo lasciare quest'esempio l'esempio di un ceto intellettuale che combatté per la libertà
Ora professor Fiore annoiano interessato moltissimo i suoi libri e la sua grande opera storiografica
Però
Siamo anche rimasti sempre preoccupati
Perché noi siamo vittime noi del Mezzogiorno d'Italia siamo vittime dalla Vandea ottomila intellettuali furono sterminati in un bagno di sangue e il Mezzogiorno Muggiò va dal dolore e dal martirio
Tutti alla nostra classe dirigente fu ammazzata dal Borbone
Perfino Paolo primo
Figlio d'una grande Caterina seconda scrive a Ferdinando quarto di Borbone cugino Ferdinando non ammazzare i tuoi filosofi i due scienziati e si sono l'orgoglio d'Europa
Ma il re solo con la suggestione che esercitava su di lui l'ammiraglio Nelson mandò a morte i grandi intellettuali meridionali
è
Chiudo il mio discorso citando Benedetto Croce nella storia del Regno di Napoli lui dice quello che successe a Napoli il martirio e la distruzione di un'intera classe dirigente fecero capire
Alitalia tutta all'Europa alla Francia che cosa sarebbe successo in Francia se avesse vinto la Vandea che cosa sarebbe successa in Europa se avesse vinto la Vandea
E quindi con questi saluti
Ringraziando anche del primo volume che è uscito della raccolta dei discorsi politici che lei sta curando
Io
Lancio un saluto
A nome del consiglio direttivo del comitato scientifico dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici
E ringrazio anche poi che sono stato a Milano
Per una grande cerimonia alla biblioteca braidense io ho potuto avere semplicemente la relazione di Galli Della Loggia
Che una relazione che ci ha confortato molto ricordiamo anche l'articolo di Galli Della Loggia scritto su Corriere Della Sera
In cui praticamente si prende posizione
Quell'uso contro questo assurdo equivoco che si è creato in Italia sul federalismo federalismo c'è disegnato Luigi Einaudi ci ha insegnato Adolfo Omodeo ci ha insegnato petto Croce significa unire e non dividere e allora è lui
Dobbiamo lamentare la circostanza che la classe politica italiana è corsa in dietro al federalismo come se fosse chissà
Quale programma politico importante mentre invece un programma profondamente reazionario e appoggio movimento reazionario di massa qual è la lega grazie
Buona sera si apre la sessione serale di oggi del convegno sul liberalismo nel ventunesimo secolo dedicata all'eredità del ventesimo secolo vorrei prima di tutto
Ringraziare le persone qui presenti ospiti del convegno e anche in primo luogo il nostro cortese partecipe ospite professor Gerardo Marotta che ora ci ha dato il suo saluto
E ringraziarlo di una così fastosa direi importante storico ospitalità poi vorrei ringraziare naturalmente i due ospiti
Relatori di questo incontro e cioè il professor fra soffrire e accademico di Francia grande storico come voi tutti sapete di cui conosciamo bene l'opera sulla Rivoluzione francese
E sul nostro secolo in particolare il recente il passato di un'illusione sull'idea comunista del ventesimo secolo uscito due anni fa
E poi il professore Ernest Nolte Intini e storico studioso dei totalitarismi del nostro secolo autore di studi fondamentali per la discussione storica come I tre volti del fascismo questo il titolo che da noi ha avuto il fascismo nella sua epoca
E nazionalsocialismo e bolscevismo e come sapete una delle figure chiave uno di coloro che ha messo in moto il dibattito tu sul revisionismo storico
Che come è noto ha conosciuto momenti di grande asprezza e di fruscianti asprezza polemica
Ringrazio poi di scarsa anche di questa sessione di cui ora ce ne sono solo due perché il professor Maffettone
Occupato in un impegno quasi contemporanea ci dà ci ragioniamo mente
Che sono anche i loro tre insigni studiosi saggista Giano Accame studioso di letteratura e di pensiero politico intellettuale da sempre legato alla destra con una sua posizione originale
Di cui ricordo opere come quella sua idea Pound economista il saggio sulla destra sociale
Poi professor Pietro crea veri storico contemporaneità docente a Napoli autore tra l'altro recentemente dell'ultimo volume della Storia d'Italia UTET dedicato alla Repubblica
Infine professor Sebastiano Maffettone che fra un po'ci raggiungerà filosofo della politica
Docente all'Università di Palermo di cui ricordo il recente studio pubblicato da Laterza nel novantasei sui fondamenti del liberalismo prima di iniziare starò a brevissima data l'ampiezza del tema che comporta invece la brevità e la concisione Dinoi partecipanti a questo incontro due parole di introduzione
L'incontro di questa sera a una premessa in uno scambio epistolare
Una serie di lettere che il professor Fiore il professor Nolte si sono scambiati a partire da un anno fa circa sul mensile Liberal Terna il ventesimo secolo e in particolare i suoi totalitarismi
Scambio che ora è stato raccolto in un libro delle edizioni di liberal intitolato appunto ventesimo secolo la caratteristica di questa discussione a distanza tra note e fiere è a mio avviso di non offrire semplicemente una messa a punto delle proprie opinioni già espresse e dei propri punti di vista
Ma piuttosto direi una reciproca messa in questione e così si può dire messa in spiegazione ravvicinata delle proprie posizioni
I punti del discorso incrociato tra Nolte Tirelli sono ovviamente molti e molto scottante si può citare l'interrogativo sul carattere reattivo o meno del nazionalsocialismo rispetto al bolscevismo o invece la loro originalità autonomia
Il tema dell'Olocausto e di una sua possibile o piuttosto impossibile decifrazione storica
Il tema dell'economia della memoria vale a dire degli affetti di media e lunga durata della passione ideologica
Spina della discussione di quella già svolta raccolte in questo libro non è quello di sistemare mi sembra il ventesimo secolo o di rifarne la storia
Quanto piuttosto di aprire un interrogativo sulla verità su una possibile verità
Verità attorno ai suoi nodi problematici i nodi problematici del secolo ma anche attorno al lavoro dello storico dello storico contanti contemporaneità in particolare
Colui che vede come dice D'Amato oggi pomeriggio la cronaca giorno dopo giorno
Diventare storia e la vede con la fatale strabismo del presente che ha un occhio sempre rivolto al passato e l'altro rivolto al futuro a una difficile messa a Fukuoka al fuoco
Lo storico come figura
Di colui che chiarisce ma che può anche occultare
Dice con forza affiderei a un certo punto del suo discorso nello scambio con Nolte è necessario tenere distinta l'ideologia dal pensiero colto
Sirene Nolte in questo loro confronto non si sono limitati ai porre le proprie convinzioni e competenze come dicevo ma hanno esposto sul campo sul terreno della discussione mi sembra se stessi come soggetti
Soggetti non solo di un sapere e di un convincimento storici ma anche soggetti etici alle prese con la propria materia arrivando così ai supporre per riprendere un'espressione dello stesso offrire l'humus esistenziale che ha guidato il loro lavoro
E a partire da questa esposizione tutt'altro che pacifica come si sa tutt'altro che protetta tutt'altro che indolore anche per noi che la osserviamo
E a partire di qui da questa esposizione dicevo che il loro scambio a attaccato alla radice quelle che Nolte chiama le formule che sono subentrate al pensiero
O quella che chiude definisce una visione delle cose delle cose di questo secolo che ha assunto la forza di una tipologia oggi i nostri ospiti
Sì espongono e ci espongono a un ulteriore passo avanti
Vale a dire alla luce della tematica del convegno e cioè il liberalismo nel ventunesimo secolo cercare di capire che cosa resta e che cosa possiamo fare
Dell'eredità storica tutt'altro che risolta problematica e tormentata del secolo che muore do subito la parola al professor capire
Sì
Avevamo il quesito
Grande Missione Giua dopo scrisse
Papali l'Italia
Schiva Morris appartamento ma no essere detto crea cui si il falso Montagu compì che la tradisce
Gli undici Brasile Hubert uguale a per padrone
Le foto dei bubbone do buona parte
Allegato il cd Italia
Invece con mia figlia come somma ho votato usavamo tecnica a Flammini addizionale
E tu gioca e sono tornato effettuati a più furono anni di storia con Moana strutture non ha patito Benedito cocci
Lettera presi si Piemonte cinque sia un Cristo un numerosi altri non corre bambini
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Due qua secondo se ritiene l'idea poi di fare dinanzi anzitempo possieda armi
E le pose purché Puma sentirsi un meglio quando IPA e passa ed
Dei sei chiede Tonutti nel giardino estinti
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A Pavia tra
Dista demolisce sua
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Nazisti Cummings
Ed è
Dona che il Chievo copie i seppure usi dei dei santi elegge il Pugliese nero rosso Paschi Zabel nemmeno emittenti video a rischio elevato c'è posto adeguato va be'un acciottolato agli show inglese curato io la voce le chi va forse
Do la coppa reso un EPA presso datata appena premiati al Mondiale netta Zonca di nel da designer poco
è largo e sfidano avente sa sa a forma classica
Sette from privilegi
Cana don Tano avente all'idea fissione ed convulsa avevano spicchio vicini più vaste attualissimo accademici che partiti sette asini pare Granieri i fissi il monologo
Con S. legano Lindstedt Annalisa
Se credono nei giorni di Jim la tutti i soldi Party Unity SEL detta oltre dissolto l'Histoire et l'ha vinto
E diserta speculazioni
Sì o skinny e previsioni Société
Me ne accorsi Kipling in furgone
Docci lapalissiano tesori Cinti totalitarismo se decide asservito Candreva alla compare sul
Cioè modello e qua vicino alla voce assisto venti
Ingresso
Analisi compare del recinto tariffe diventi un Ceccon parrebbe dir Mussolini ostili a letizia mos per esaminare ginocchio al nuovo quel padre portoghese del Tronto omesso
Cioè al giudizio purché alla sua feconde i foto nei paragoni nei ad aprirsi sta lì niente
Alla che era una consegna calmo compare al Manchester l'analisi Stalin
Vede ferramenta un logo compone al mondo Maurizio e più lo massacro Cambogia
Pesa nei suoi son chiesto la fermò siti familia decimo cioè scuro umani
Le zanne i timidi Song concorrente USA assistito
Occorre o capisco il di che anno da Sisto mosaico otro Paffetti mondiale Tosin problematiche di totalitarismo nove punto cappelli a alla Zico e termiti
Al magnate svizzero ero lì si desta
Pesa presa guardando i pupazzi di risolve periti sia un aspetto visto a comporre il se volete due di atterro Crisan porta un po'cumula umore no l'ex amante conserve totalità venisse grazie a quel teatro paga sette analisi
Neppure il soccorso da un letti longilinea annuisce
Scusi monadi diverse cioè della fisso
Desy impala pause né a Luigi il Maniero dovuti sussunte europee cauzione
Attraversi in Belice a Como spetta killer
Mi son sia Tavern compì siti tale sedurre
Senta svelato il rituale di Anderson Sierra
Sì le vorrei che il suo opposto di cervo e con Manny dei camalli
Nesi immediati ansioso con Fassino
O la coda dei CDC ad un altro accetti antichi bianca scarsissimi khomeinisti Nesta è scosso quella che io perché a Thomas
Conte fittizio dalla Société bourgeois dove sono sessioni marcia onde
Sa far molta azione anti arreso accuse del Sacco che ci sia un uomo alle politiche
Acquaviva che è un Mundial affetta oltre le Maso colpendo alla politica moderno
Pavento schienare Pasi immagine le porte della democrazia
La ponti salse F. Pavana interminabile massacri che Alessi EUR Soldan entra anche nessuno Nir da Mandorlini qui
I la Feta pare così tocca resa un sussulti famiglia Frondizi fatta ossia un costi chi titolato in occasione otto lo affidava i pollici o forse su
Se il chi parta estese Spinelli che contravvenire al sei della nazione
Senta un exploit mossette antecedente Andrea descritte
Ma potremmo un collega al nuovo è un non oltre
Chi Somplago acque al largo a dorso d'ombre
Sette so quale sono Terrell oggetti innesco quindi che azioni gli storiografi
Do la gauche al mondo
Chi governa il sasso Stoll Obsession ginnasi disse sia Dominella fa dicevo democratico e più missile consigli ad esempio a Mundial nelle stesse fa di auguri e del fondo
Sarà significa sia un uomo Novelli tempo un guasto sono l'ESU alto inoltre
Che oppose i propri tu ne avrei profondo lei che stia un lieve asse chi l'appello del blocco Histórico genietti nel recinto tradite
E cento specchio che ogni storia di tanti anziani scrisse a Lampasona Satta Porsche
Mezzi l presumo ecco ai tabù dopo la gauche europea verso l'epoca fare l'Histoire dei totalitarismi e dissi ecco
Sono contro l'identikit faticava della individualismo Burruano non ode conosco eccetera
E ottavo cd e otto volte ultimo e otto teorici
Degli atti fu muore
Le totali sul modello sono Fassino chiesi se voto può intanto inutili significa che scrisse che oppone TAV niente dei regimi di via Po lo confessiamo dell'alloggio di una Squitieri ieri usava marca rispose né oppure febbre taluni lasciti di realismo ideando il pit quasi ex serio politico
Dopo Libia malissimo ed era un letta la stella più ricchi
E Issey due la Spiazzi villa sanciti simile lo dopo planning avaro
Se sex tre lo trovi tipi Britti
Di un essere simile udienza lividi se battono sentieri e piste se se Lusi Channel sette cioè orrendo sinti al milione omicidio pulsioni come offerto dall'ONU in Libia Vallance i tuoi
E se da un sepolta probabilità un sette assemblee scusi Titti Felipe malissimo ed è un che se ne sta al del nazismo elenco venisse ognuno cinque minuti e politica atti a un
Ognuno di un solidissimo
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Quando immensamente grande finestra altri formati votino oppure entro in un bar Zwan sancita a Parma casi alla in inedita scuffia del suo amico imponente by sì con suo pause Suzanne
Anche Fini gas andasse Mitsuko fine mese do la mia dimensione del Fineschi traffici ottimo pesce fasci tanti sin multicultura il testo
Venda assai mia Pesche Monna violenze di Pasqua e qui le tesi in crisi essi infoline a ex che penso Giuseppe quanto influenzo gancio attecchire
Via Terme nasce Sisters nutre investe UNCI birre giuste fa mettere stesso liberalismo su su ai tema
Ringrazio il professor inoltre che questa relazione che qui una infatti molti punti interrogativi sul liberalismo prossimo
Venturo direi che se per professor Fiore interrogativo si pone nel rapporto del liberalismo che comunque è un dato di fatto dice pure un dato di fatto fondativo delle nostre democrazie
L'interrogativo si pone nel rapporto del liberalismo con la sfera del politico
Invece mi sembra che per me a volte l'interrogativo che era già emerso in questo convegno è nel rapporto del liberalismo di qui note quali ci ha tracciato una lunghissima Genealogia occidentale europea del rapporto del liberalismo con la comunità soprattutto nel momento della sua radicalizzazione
Nella direzione di un estremo individualismo se non saprà mediare come in passato e rispetto ad altre forme anche rispetto alla propria radicalizzazione sembrerebbe dire Nolte il liberalismo distruggerà alla comunità di fatto distruggerà l'individuo
Adesso mi domando ma soprattutto domando ai nostri di scattante qui precedenti se e come questi interrogativi stile apportino al calcio italiano do la parola a Giano Accame
Ecco mi sembra che le conclusioni del professor Fiore sia noto molto influenzate dalla situazione francese
E non rappresentino invece la situazione italiana ma alla situazione mondiale
Dove si è aperta una nuova guerra di movimento un tempo la guerra di movimento l'aveva inventare in politica l'aveva inventata il fascismo partendo da destra e occupando posizioni della sinistra
In Francia ancora tra i partiti si sta combattendo una guerra di posizione su posizioni tradizionali la sinistra di sinistra alla destra di destra
Non così in America dove Clinton ha vinto le elezioni e su un programma in gran parte saccheggiato alla destra repubblicana non così in Inghilterra dove il nuovo laburismo di Tony Blair si presenta come il vero erede della signora Thatcher
è non così in Italia dove paradossalmente l'unica critica al liberale Liberali smog viene svolta sulla rivista liberal
Cercando di approfondire i temi ma al altrimenti sono riviste del tutto marginali se vogliamo
In Italia
Leggere qualcosa di aggiornato sulle critiche al capitalismo dobbiamo ricorrere a giornali stranieri appunto dobbiamo ricorrere all'Hammond diplomatiche
Ora l'Osservatore Romano con le critiche che il Papa sta rivolgendo
Al sistema capitalistico certamente non le possiamo attendere critiche al sistema liberale capitalista dalla sinistra italiana
Dal governo dell'Ulivo non da Prodi non da Ciampi ex governatore dalla Banca d'Italia non da Lamberto Dini
No da Maccanico ex presidente di Mediobanca ma nemmeno da Veltroni o da D'Alema che si presenta come il portatore lui stesso anche lui
Di una nuova rivoluzione liberale
Insomma la situazione italiana com'è la situazione francese e presto presenta qualche pericolo
Nolte ha parlato dia un fanatismo dell'Illuminismo
La convinzione di aver riconquistato post fascisti post comunisti una nuova età della innocenza essendo tutti approdati al l'amore sincero ovvero della libertà
Presenta rischi devi carenza di critiche autocritica ci stiamo dimenticando ad esempio che esiste sotto la forma non del liberalismo ma del liberismo
Una forma moderna del golpismo liberale e un argentina
La demagogia peronista è stata continuamente castigata da dei golpe militare dei che erano liberali
Payne OSCE in in Cile si è avvalso della consulenza di Milton Friedman e quindi abbiamo queste forme di possibile coesistenza terrà desaparecidos mostruosità recenti una forma liberale e liberista non liberale liberista insomma
Occorre quindi una maggiore vigilanza e che una vigilanza sul quanti errori si sono commessi in tuo nome o libertà se ne possono commettere degli altri
E in Italia credo che questa sensibilità non si sia sufficientemente sviluppata non si è sufficientemente sviluppata ad esempio una reazione sociale nazionale rispetto al galoppante crescente svuotamento
Delle istituzioni democratiche da parte dei mercati ormai abbiamo riconosciuto legalizzato
Il mercato
Come questo grande elettore straniero che vota tutti i giorni con più potere con più efficacia Dinoi semplici elettori del suffragio universale sono problemi che dobbiamo sottoporre ad analisi sono problemi est esplosi esplose in Germania dove la Bundesbank si permette e di contrastare il cancelliere non non dico oggi
Sul problema un po'volgare otto dalla rivalutazione
Dell'oro ma qualche anno fa quando un grande disegno di riunificazione tedesca che non costava
Una goccia di sangue finalmente completamente pacifica era stata ostacolata dalla Bundesbank che si opponeva al cambio del denaro alla pari perché questo avrebbe costato come costo
Un punto in più nel tasso d'inflazione la Germania passò dal tre maggio al quattro e mezzo per cento ma non me
Decisione politica quello decisione democratica la possibilità di stabilire se valga o almeno la pena di passare ad altro e mezzo a quattro e mezzo per cento per riunificare un Paese ecco questi problemi ci dobbiamo porre
Ma mi erano state stati soltanto suggeriti
Dalla conclusione del professor fruire secondo cui alla fine del secolo mentre sei colossi riaperto liberaldemocratico al settimo secolo si chiude liberaldemocratico
Ma con un accesso di critiche nei confronti della liberaldemocrazia che tutta francese secondo me non italiano
Ma io voglio rapidamente
Proporre un altro tema
Visto che si parla dell'eredità del secolo ventesimo mi sembra improprio
Parlare di eredità del liberale del capitalismo della liberaldemocrazia che vivente l'eredità in genere la lasciano i defunti
Vorrei occuparmi un momento sulla possibilità di una eredità del fascismo
Non si sarebbe mai potuto opporre un interrogativo del genere secondo lo schema di Nolte
Quello della guerra civile europea una guerra civile
Che comincia nel diciassette finisce nel quarantacinque in cui il fascismo ha funzione subordinata rispetto al comunismo è solo o principalmente reazione risposta al comunismo ma questa sera
Il professor Nolte
Hanno temporalmente allargato i termini dei questa guerra civile europea facendola addirittura iniziare con la rivoluzione protestante con la spaccatura dell'unità religiosa dell'Europa
E poi con l'Illuminismo allora nei confronti dell'Illuminismo sì
Una possibile prosecuzione di una eredità
Storico filosofica del fascismo in qualche modo si può porre in questo senso
Vedete
Illuminismo ha avuto meriti innegabili costituiscono ancora il suo fascino
La lotta contro la pena di morte contro la tortura contro la lotta per la giustizia la lotta contro i pregiudizi anche se alcuni pregiudizi vennero mantenute dall'Illuminismo Volterra era antisemita come Marx
Ma questo grande patrimonio ci fa ancora tutti in parte vibrare come erede dell'illuminismo ma non possiamo dimenticare che due secoli di cultura delle rivoluzioni esattamente cominciati con apprese dalla Bastiglia nel mille settecentottantanove e conclusi
Esattamente due secoli dopo con la caduta del muro di Berlino
Hanno le loro origini in alcuni errori fondamentali compiuti a mio avviso dall'Illuminismo e l'errore fondamentale fu quello di contrapporre in modo un po'superbo spocchioso
Il progresso alla tradizione quando la tradizione
Non è altro che il progresso che va avanti acquisizione di nuovi elementi abbandonando i abbandonando i rami secchi ma insomma progresso e tradizione non possono essere contrapposto in questo modo
Da questa contrapposizione sono nate le spaccature profonde
Nel cuore nel cervello dalla Società europea che hanno provocato appunto due setole di rivoluzioni eh
Dall'Errore illuministico
Essi discende all'errore più volgare quello del socialismo di fine Ottocento che spacca le masse sino e oltre il limite della guerra civile sui temi di Dio della patria cioè contrapponendo la giusta aspirazione alla giustizia sociale contrapponendo loro al sentimento religioso il sentimento nazionale lì si è prodotta una spaccatura e che ha rappresentato la impositivo cioè è naturale l'eredità del comunismo e del fascismo l'eredità principale negli errori da non ripetere
Nella violenza da non ripetere nella lotta politica nella libertà da difendere nella nella respingere il razzismo discriminazioni ma episodi così importanti nella nella vita dei nostri paesi in questo secolo che come hanno ricordato Nolte nostro prodotto al professor file
Che assegna al fascismo caratteri di originalità non quindi derivati dalla reazione di comunismo
Questo entusiasmo suscitato da qualcosa in positivo anche doveva essere motivato non solo come negazione di qualcosa ma come affermazione di qualcosa e quello che è stato dirompente in quegli anni è stato appunto Lil
Il tornare a e innestare un processo di modernizzazione sulla tradizione quindi sanare questa spaccatura tra tradizione progresso
E riscaldare insieme la giustizia sociale con il sentimento religioso con la conciliazione con l'amore di patria bene credo che questa eredità si sia mantenuta
In termini di pensiero debole
Fascismo può essere considerato come una fusione con nucleare esplosiva adesso siamo arrivati
Alla fusione nucleare controllata
In termini di pensiero debole in una fase storica in cui il processo di secolarizzazione non solo a semi divoratore il sentimento religioso ma anche distrutto ancor più che la religione
Quasi tutte le i surrogati delle religioni laiche Lalla sentimento dalla classe il sentimento dalla nazione e tuttavia in termini più deboli più ragionati meno passionali
Non esiste più dopo la conciliazione
Anticlericalismo becero come quello che aveva tormentato
Lei generazione il post risorgimentali e non esiste più da quando Togliatti andò in piazza del Duomo a rivendicare la nazione come patrimonio
Non metterà aspirazione alla giustizia sociale sentimento nazionale e non solo ma paradossalmente come risposta a al alleghi smog questo forme di disfacimento
Nuove nuovi sentimenti nazionali impensati difensori del sentimento nazionale stanno riemergendo proprio dal fondo dei centri sociali come si è visto l'altro giorno
A Venezia ecco quindi che sottoforma dei pensiero debole il super rammento dalla spaccatura tra tradizione del progresso la rissa al Datura alla ricucitura del sentimento religioso del sentimento nazionale con la coerente con la coesione sociale è una eredità che si trasmette dal ventesimo secolo credo al secolo vent'
Ma ascoltando il l'interessante intervento di Giano Accame mi veniva in mente che anche l'economia della memoria di cui appunto a parlarci regge questo strano territorio in cui confluiscono pensiero ideologia può essere un'economia di tipo liberale o un'economia di tipo statale c'è un'economia di tipo mobile o l'economia di tipo più statico in cui mi concetti permangono si trasformano no e questo è anche un po'il problema che al passaggio del secolo dobbiamo affrontare cioè forse lascito non è tanto un problema di eredità in senso letterale ma di mettere in moto così dei processi trasformati ivi intanto della nostra terminologia dunque anche della nostra memoria
Ecco su però tornerei al caso italiano dando la parola dal professor Piero Craveri che proprio della Repubblica delle ali della Repubblica si è occupato come dicevo all'inizio di questo incontro nella storia d'Italia avute
Grazie presidente io contra berrò in parte alla mandato che tu mi darai
Perché credo che caso se la prospettiva nella chi quale ci muoviamo
E quella del delle sfide del fisici abbiamo dinnanzi nel secolo che ci viene incontro
Credo che il caso italiano si scriva accanto a tanti altri cali incerto alla sua specificità su questa non voglio intrattenere tanto più il pubblico italiano
Ma credo che la sfida tocchi egualmente tutti i paesi e in particolare i Paesi europei e che quindi il caso italiano vada visto in questo anche in questo rapporto voglio innanzitutto ricordare che Galli della Loggia
Nella sua ha iniziato la sua relazione
Con un omaggio che poi credo sia una constatazione storica agli Stati Uniti d a me d'America
Alla politica imperiale dell'ultimo cinquantennio
Degli Stati Uniti
Perché ad essa egli giustamente ha connesso non solo la definitiva vittoria sul fascismo ma e poi quella sul comunismo
E soprattutto questa vittoria
Ha aperto questa duplice vittoria ha aperto una prospettiva
Nuova di integrazione
E di rapporto tra le nazioni e di dinamica nei rapporti tra le nazioni
Che se vogliamo ma non solo e quella della globalizzazione
E comunque la condizione primaria per cui possiamo e oggi parliamo di un liberalismo del ventunesimo secolo
Ora a me sembra ho sentito i discorsi di oggi così autorevoli come quelli del professor Nolte del professor Fiore che non siamo esattamente su questa linea
Le resistenze sono molte a questo approccio
E direi che alcune di queste resistenze sicuramente si riconnettono a un problema che anche Galli della Loggia apposto
Che è quello del rapporto diciamo della
Permanenza dei valori e nello stesso tempo dell'adattamento dei valori dello Stato nazionale ai processi
Di globalizzazione per semplificare che essi sono in corso
E naturalmente questo è un problema irrisolto
Non solo dal liberalismo beh direi che siamo in una fase nella quale gli approcci sono multipli le soluzioni non sono chiare le prospettive sono
Difficili ci si muove su questa linea ma sono più le contraddizioni e le difficoltà che non le soluzioni e le prospettive
E mi sembra che dalla cultura europea provengono poi se debbo stare ai nostri due autorevolissimi oratori provengono poi
Resistenze punti di vista diversi
Un ancoraggio direi molto forte la tradizione dello Stato nazionale ancora non risolta forse concettualmente
Forse troppo ordire da parte mia
Però credo
Che anche l'elaborazione della concetto di totalitarismo
L'applicazione storiografiche ne è stata fatta
La stessa periodizzazione
Che ne ha fatto il professor notte
E che Fiore ricordato
E cioè mille novecentodiciassette mille novecentoquarantaquattro quarantatré quarantaquattro un breve intervallo tra le quaranta
Nel quarantasette e poi quarantasette ottantanove la guerra civile mondiale guerra civile europea prima e la guerra civile mondiale
Io credo che manca
A questa periodizzazione a questo quadro e vado molto all'ingrosso e e sento di osare molto in presenza dei due oratori che mi hanno preceduto credo che manchi un pannello
Io credo che questa storia
Inizia con la crisi del liberalismo classico
De il Secolo decimo nono e che questa crisi si consumi
Nel mille ottocento a partire dal mille ottocentosettanta settantuno nella nel terribile si consumi questa crisi
E quando visto che il professor Nolte ci ha fatto un ritratto che non condivido di coppia in
Il padre della Cornello della la della scuola di Manchester degli liberismo diciamo così
Perché
Insomma
Quel liberalismo lì non era solo esclusività egoistica
Alle spalle del liberalismo inglese aveva un profondo e macerato e multi poi complesso rapporto
Coi più più più di un rivolo della tradizione religiosa inglese pensiamo ad LexCorp
Era una congiunzione per dirla in termini italiani
Di liberalismo e liberismo non era solo liberissimo
E tuttavia
Il principio del libero scambio
Che appunto entra in crisi dopo il mille ottocentosettanta
Il principio del libero scambio era un principio basilare nella concezione noi abbiamo molto concentrato e soprattutto in virtù dei dei tremendi guai del Novecento la nostra attenzione la nostra visione del liberalismo diciamo sotto il pro lasciamo stare il profili teoretici etici che sono che pure hanno pertinenza ma soprattutto io abbiano abbiamo concentrato questo retaggio diciamo nel il funzionamento delle istituirne nel nel negli aspetti istituzionali e costituzionali e nel modo di organizzare la vita sociale e politica
Ma il libero scambio il presupposto liberista diciamo così per semplificare è fondamentale all'esistenza di una concezione liberale
Perché il principio della società aperta se non c'è se non in qualche modo noleggio non evolve e non funziona il meccanismo del libro l'apertura diciamo sul piano economico ma dietro al piano che nomi qua anche sugli altri terreni
Della comunicazione umana
Se non procede lo scambio sesta sempre di più questo scambio e le società si chiudono
E
E proprio il processo che con la crisi in fondo gli americani sono riusciti a portare a compimento quello per lui diciamo la politica in per la l'americana è riuscita a portare a compimento quella che la politica imperiale inglese non era riuscito a portare a compimento che trova la sua prima
Grande sconfitta appunto
Nell'Europa continentale e nella
Rapida sempre
Più forte crescita e chiusura degli Stati nazionali in se stessi
E io vedo ho letto anche lo scambio di lettere raccolto nel libro che la presidente applausi cc prima ci ha illustrato tra fibre Nolte
E che poi c'è nella concordanza su molti punti sul problema diciamo delle rea radici
Guerra mondiale del fenomeno del tam tam del totalitarismo sui due versanti ed è c'è poi differenza più penso per esempio molto interessante diversità di opinioni su Moratti ad esempio
Somala
Perché io credo che quello che non viene tenuto in conto in questa analisi che
E che lo Stato nazionale nella versione e nelle modalità in cui
Diciamo precipita la sua parabola dopo il mille ottocentosettanta il protezionismo
Si potrebbe fare un'analisi molto preciso sulla Germania sì che cosa ha significato il Reich tedesco Bismarck Fiano opposte Bismarck piano da questo punto di vista
E sono la culla naturale del del del sono diciamo il luogo la grande cassa armonica nella quale si forma diciamo si forma e si arma la
L'ipotesi totalitaria Führer giustamente ha detto ma non bisogna guardare solo la Russia la Germania bisogna guardare anche la Cina bisogna guardare a Pol Pot ma son tutti i casi anche questi che si scrivono che hanno come nocciolo un'ipotesi nazionale statuale
E pure insomma
Fatta questa considerazione io sono d'accordo anche e sono pienamente d'accordo con Galli della Loggia
Prego quando dice che in questa fase di trascorre senza
Sia dal punto di vista del processo diciamo del del della realizzazione dei trattati dell'Unione Europea ma più in generale del processi di globalizzazione bisogna difendere lo Stato nazionale
Come diciamo l'ipotesi sicura ancora vedo che per esempio Dahrendorf è della stessa opinione per citare
L'opinione di un altro liberale
Il problema è e appunto quello di darci però l'emozione precisati di Stato nazionale
Di rivisitare la la nozione di star di visitarla probabilmente se mi è consentito in senso liberale
Noi adesso non so più se lo fanno ma liceo ci insegnavano
Che l'idea di nazione
E sia sul versante liberale che su quello democratico così come si è costruita nel processo di costruzione del nostro Stato unitario durante il Risorgimento nazionale era un'idea aperta di nazione
E la se la contrapponevano
Invece
Al alla concezione tedesca
E al modo in cui si era sviluppata la concezione di nazione
Nella tradizione tedesca
è credo che su questo terreno una riflessione se vogliamo affrontare il futuro bisognerà tornare a farla ricconi
Si terranno a questo mi sembra un punto assolutamente mancante della riflessione teorica e anche mi sembra della riflessione storica e voglio in proposito concludendo
Fare
Un'osservazione
Anche il il mercato
Quindi anche il mercato globale in prospettiva va comunque gli mercati che il mercato no non solo mercato non mi ha una nozione naturale non è riconducibile diciamo a una
Nozione di carattere naturalistico
Mercati su tutti i mercati regolati normativizzate dipende che tipo di regolazione hanno a questo è un punto boh a sfilare e i problemi tra l'altro che sono in corso di cui discutiamo è quello appunto di come normati dimezzare
La lo sviluppo e la la crescita diciamo così del mercato l'omogeneizzazione dei mercati a livello internazionale
E scelto
Più crescono i processi di omogeneizzazione
E più si squaglia Iberia il rapporto tra mercato e Stato
E più diventa difficile questo rapporto noi siamo in questa fase cruciale in cui non abbiamo più i parametri attraverso cui connettere questi due momenti siamo né una esperienza nuova
E
E tuttavia
Vorrei far notare
Che vent'anni fa ancora vent'anni fa diciamo venticinque trenta anni fa le democrazie liberali del mondo si contavano sulla punta delle due macchine simili sulle dita delle due mani oggi ce ne vogliono molte di più
E le democrazie nuove che sono entrate
Sono entrate sotto una la spinta dell'omogeneizzazione dei mercati
In larga parte
Perché debbono presentare condizioni rispetto all'andamento di questi marcati che portano naturalmente la democrazia
Liberale
C'è un liberalismo minimo che non è quello dei liberali ma di come struttura necessaria di approccio al questo funzionamento
Del mercato
Globale
Ebbene credo che il passo ulteriore certamente certo in questo passo si sono allargati i margini della democrazia
E dei paesi che hanno raggiunto questa soglia processi sono in corso leggevo l'altro giorno concludo subito presidente leggevo la per l'altro giorno sulla Herald Tribune un articolo di un
Alto funzionario del governo cinese
Il quale spiegava
Diceva voi ci sollecitate a fare il passo verso la democrazia politica per noi è molto difficile per le contraddizioni interne però intanto abbiamo fatto già numerosi passi
Perché
Abbiamo garantito la proprietà abbiamo fatto leggi omogenee sullo scambio sul problema dello scambio dei capitali abbiamo istituito un Codice Penale
E certo però il passo anche alla libertà politica e decisivo e diciamo così il raggiungimento
Diciamo di un e di una
Effettiva possibilità di convergenza sul mercato globale comporta
Tutto l'insieme di condizioni che costituiscono quello che chiamo il liberalismo minimo
Però ciò non toglie
Tutto questo crea un problema un problema di rapporto tra la nostra tradizione dello Stato nazionale quella del mercato
Io ripeto non vorrei che però dinanzi a questo problema che il problema cruciale e non facessimo che guardare indietro certo come storici nostro compito la nostra vocazione è quella di guardare al passato
Bisogna anche vedere come lo si guarda e soprattutto
Credo che ci si assume responsabilità ad ostacolare il
L'unico reale fenomeno liberale che in marcia e che appunto quello della liberalizzazione dei mercati e dell'integrazione dei popoli attraverso questi processi grazie
Subito la parola perché il tempo il figlio Sebastiano Maffettone che vedrà le cose da un altro punto di vista essendo egli un filosofo della politica non uno storico
Immaginate di essere nel due mila ventisette Fondazione Liberal diventata potentissima Germanà organizza un grande convegno che ha lo stesso titolo di quello in cui siamo noi
Liberalismo del ventunesimo secolo
Dovendo iniziare io direi signori miei il liberalismo non è più quello di una volta una volta sì che era divertente essere liberale c'era da antifascisti sa anticomuniste
Dappertutto ne trovavi no non aveva molto senso essere liberale ma ora che noi son tutti diventati liberal sotto questa pax americana più o meno plausibile che abbiamo in giro
Certamente liberalismo si riconosce molto dai suoi nemici e non c'è dubbio io penso che se volessimo trovare un solo elemento comune
Nei approcci iniziali
Di Fiore Nolte elemento comune codesto
Cioè che venuti meno in parte o in tutto
I nemici totalitari stile della lista no è molto più difficile essere liberale cioè l'ha detto in maniera garbata ampiamente condivisibile
Sostenendo che il migliore amico del capitalismo e del comunismo e come non dargli ragione
E che è venuto meno il comunismo è molto difficile condividere quello che fa il capitalismo e quindi bisogna difendere la democrazia chiediamo i darebbe torto credo pochissimi
No te l'ha detto in maniera francamente molto meno condivisibile
Con una forte impronta reazionaria che va riconosciuto con un appello a Nostalgia che non è condivisibile a mio avviso con un richiamo forte della comunità
Che Pechino ha fatto esperienza in sensi della contrapposizione tra cultura e civilizzazione sa quanto può essere pericoloso
Ma comunque in fondo Memento comune questo che morto e totalitarismo comunque avviandosi verso una parziale scomparsa e totalitarismo il liberalismo diventa più improbabili
Ecco da questo punto di vista la prima riflessione probabilmente l'ha fatta
In termini
Di riflessione sulla natura del rapporto tra capitalismo e liberalismo
Il capitalismo è un elemento costitutivo accidentale liberalismo io penso che questo riflessioni che tutti sono porre cui non è difficile non è facile dare risposta
Io personalmente sarebbe complicato dire perché tendo a pensare che il capitalismo sicuramente importante ma non necessario per il liberalismo
Ma per fare tutto questo è forse questa la cosa che è mancata fino adesso almeno alle parti che ho sentito io del convegno forse bisognerebbe dare una definizione di liberalismo definizione sia sufficientemente astratta e generale per mettere insieme diversi discorsi sul liberalismo ora naturalmente la definizione è difficile non solo perché presuntuosa ma anche perché presuppone una teoria e della teoria ovviamente non abbiamo il tempo di occuparci quei cercherò di dare in sette Breve
Passi questa definizione di liberalismo cercando minori giustificarla
Primo perché necessaria una definizione di liberalismo perché a mio avviso il concetto di libertà e estremamente ambiguo
Allora possiamo considerare le concezioni del liberalismo come risposte differentemente articolati alla stessa domanda sul concetto di libertà però il concetto di per sé non è chiaro bisogna interpretarlo diversa interpretazione concezioni la libertà sono il liberalismo
Due
Come trarre da ciò una definizione sufficientemente univoca
Del liberalismo a mio avviso che la mente mediando tra storia istituzionale e teoria tre
Come concepire liberalismo in questi termini
A mio avviso sempre come fondamento etico-politico della democrazia
Da questo punto di vista la mia distinzione abbastanza chiara e tradizionale la democrazia è un regime di governo è una formula tecnica per creare consenso il liberalismo il fondamento filosofico etico e politico della democrazia
Quattro che struttura deve avere qualsiasi liberalismo se vogliamo definirlo deve avere peste qualcosa che appartiene a tutte le forme di liberalismo concepita appunto come fondamento la democrazia
In questi termini le deroghe il liberalismo deve essere almeno una teoria individualistiche dei diritti individuali da un lato è una teoria che arrivi dai diritti
Individuale al consenso dall'altro da questo secondo punto di vista ovviamente il contratto lirismo è una forma importante storicamente dotata di un buon pedigree di consenso all'ISU perciò elemento importante ma assolutamente non necessario del liberalismo quindi diritti individuali da un lato necessità di ricavare dal questi individui separati ai diritti il consenso globale
In altre parole il problema il liberalismo ovviamente il problema della stabilità nel pluralismo
Cinque
Che tiri distinzione si può fare all'interno di una famiglia così concepita di liberalismo e a mio avviso con alcuni sanno la differenza principale quella tra un liberalismo realista è un liberalismo critico laddove il liberalismo mo'realisti da e un liberalismo che tende a identificare scelte e preferenze mentre il liberalismo critico tende a dividersi Figari scelte e preferenze che cosa vuol dire per liberare realista qualsiasi
Scelta effettiva implica una preferenza alle sue spalle poco importa il resto quindi tutto è dei meccanismi di aggregazione delle scelte come il mercato il voto
Quello che c'è dietro non conta per illiberale che deve invece le condizioni quel vengono scelte l'ambiente umano diciamo così in quella scelta vengono è significativo per fare un esempio bravissimo brevissimo non bravissimo
Il paria indiano oppure la protagonista femminile di un romanzo di Jane Austin violone ambiente che non consente Bisceglie effettivamente ciò che si preferisce quindi liberalismo critico presuppone di poter costruire un minimo più ricco di scelte perché e in questa situazione
Sei base culturale del liberalismo ecco
A mio avviso il liberalismo non è un'opzione me quasi necessità detto così un po'dogmatico mi rendo conto ma è una necessità perché non è soltanto una dottrina etico politica ma la traduzione etico politica di una situazione ontologica là dove la la situazione antologica e quello della frammentazione del mondo oggi la realtà non si parla in un solo linguaggio realtà si parla in molti modi diversi
C'è un'ontologia in modo coerente di rappresentare un mondo ci sono diverse antologie di fatto necessariamente i pro Aris ma di fatto e di valore indispensabili quindi liberalismo non è altro che la traduzione del mondo la politica del pluralismo ontologico che caratterizza il nostro il mondo così come detto tutto ciò il settimo punto e l'adozione di questa complessa storia nel sistema italiano è veramente una cosa impossibile da fare nei due minuti che mi rimangono signor presidente signor Presidente
Ma io cercherò di farlo stesse ecco diciamo così molto rozzamente io penso che ci siano grosso modo tre tipi di modelli di paese andasse veramente spartani questa divisione tristemente sere un modello preso chiamo più breve del modello del Primo Mondo questo è un Paese che ha costituzionalizzato tutto ciò che ho detto il liberalismo ecco nella struttura profonda e nel DNA delle persone e condiviso da tutti alla base della se talora di ha senso dire siede si divideranno tra liberali realiste ribelli sacrifici doveva ritenersi al mezzo e liberale di destra per il mercato i secondi sono liberale di sinistra per la giustizia sociale padre di cui essere molto la seconda classe i Paesi alla classe dei paesi che chiamiamo comunemente del terzo mondo qui la sfida non è tra liberali destra liberale di sinistra mai tra liberale fondamentalisti di tutti i generi così all'in questo senso chiaramente la visione liberale non è da raccomandare i liberali demoni si dà loro e dello Cacciari fondamentalista che questa dette con molta rozzezza mi rendo conto ma il tempo come si diceva una volta e tiranno a mare nel due mila ventisette invece sarà lunghissima mio strazio
Parola per primo per tre ore e il infine le quale casa italiano in questo assomiglia abbastanza a caso francese a mio avviso un caso intermedi tra il prima e la terza entro il terzo come ovvio c'è l'Italia un Paese in cui per metà siamo la stanza propensi a considerare il liberalismo con una cosa ragionevole per tutti e per l'altra metà invece siamo ancora inguaiati da tanti fondamentalismi comunitarismo che sono locali e globali
Per questo abbiamo calare che cosa si deve fare secondo me
Tradotto ancora una volta rapidissimamente in gergo istituzionale la Bicamerale e più importante
Della dello stato sociale come problema italiano cioè dobbiamo prima badare alla maggioranza che sputano estrema tendenzialmente e non con la violenza naturalmente ma con le idee
Per costituire uno Stato liberale entrare nel primo gruppo di Paesi e poi dobbiamo Cuba c'era diviso tra destra e sinistra ho detto tutto in dieci minuti viene contestato e ribes mente banale grazie
Grazie all'alcol migliaia di Maffettone o la possibilità di chiedere al professor no prestazione volete intervenire ancora nichilista buonismo nella storia
No
Allora vi ringrazio diciamo che la conclusione di questa dibattito alfiere utilizzare non c'è una confusione c'è una domanda di deficit del liberalismo o deficit di liberalismo su questo convegno continua grazie
Va