Cerimonia per i trent'anni di Rapporto Censis nell'occasione viene presentato il volume "Se trent'anni vi sembran pochi" org. dal CENSIS (presso Palazzo Taverna)

Presenti numerosi ma semplicemente per introdurre spiegare il senso di questo diciannove marzo
Voglio spiegare tre cose questa data
L'incontro voi trovate qui un giorno per Martinolli e poi il libro che si presenta la data
La prima volta che il diciannove di marzo non lo trascorre Remo nove del Censis con l'ingegner Martinoli che era nato il diciannove di marzo e che fino al dicembre dell'anno scorso è stato il nostro presidente
Abbiamo voluto così riprendere questo giorno e realizzare un progetto un po'nel nome di Martino con i suoi suggerimenti che nei trenta trenta e più anni di vita del della Fondazione sono sempre stati presenti
Abbiamo voluto riprendere in questo giorno un un discorso e portarlo avanti ingegner Martinelli
Con la sua curiosità con la sua capacità di stimolare tutti noi ricercatori ci ha sempre fatto guardare al futuro e credo che questo Paese abbia bisogno che qualcuno si occupi anche del futuro probabilmente il futuro di lunghissimo periodo nei prossimi venti trent'anni o anche il futuro più vicino a noi dei cinque dieci anni che però ci sembrano delle date e delle scadenze ancora oggi così lontane e che forse più che di previsioni ci danno lo stimolo ad avere paura o ad avere quasi ritrosia a pensarci
Quindi questa nostra occasione di oggi lancia un programma del Censis uno dei tre programmi che intendiamo mantenere
Lungo tutto l'anno voi sapete che alla fine dell'anno presentiamo da trent'anni il primo venerdì di dicembre il rapporto sulla situazione sociale del Paese a metà anno facciamo una riflessione sul sociale all'inizio della ma vorremmo fare una una riflessione sugli scenari futuri
Del nostro Paese ma anche più in generale dei tanti problemi che la società incontra in questi tempi la la scenari stia del futuro con me vi dicevo è stato per ingegner Martinelli anche occasione di incontro con il Censis credo che proprio l'incontro fra dedite Martino gli fu sulle proiezioni dei laureati e delle esigenze che il Paese avrebbe avuto nel suo percorso di Intel industrializzazione di il di laureati ed ingegneri in particolare
Troverete in questo fascicoletto anche un'ipotesi di argomenti che vorremmo trattare a partire dal prossimo anno sugli scenari futuri dall'Energia alle risorse umane
A un'invenzione dell'ingegner Martinelli la Società permanentemente attiva cioè l'uso del tempo mai come in questi ultimi anni sentiamo che il tempo la velocità
Un po'ci assilla un po'Cipressa un po'e parte essenziale dell'organizzazione del lavoro e dell'economia dell'impresa quando parliamo di flessibilità stiamo parlando di tempo di tempo che non deve essere immutabile di lavoro che non deve essere eterno
E quindi uno di questi tre argomenti
Le fonti di energia
Le risorse umane o anche l'uso del tempo nella società moderna potranno essere scelti come occasione di approfondimento per a partire dal prossimo anno per questo un giorno per Martinoli guardando al futuro
Dico l'ultima cosa presentiamo oggi libero trent'anni di Consiglio direzioni generali del Censis
Cioè gli ultimi trenta rapporti nella loro parte iniziale le considerazioni generali e questo non deve sembrare contraddittorio guardiamo al futuro e poi presenterà un libro sugli ultimi trent'anni
La nostra il nostro modo di lavorare
è sempre stato legato a a a premonizioni tante volte abbiamo scoperto nell'oggi quello che tutti quanti poi avrebbero percepito come Londra montante degli anni successi lavoro sommerso dei primi anni Settanta è diventato una paradigma di analisi dell'economia italiana sette otto anni dopo e così tante altre cose
Quindi non ci sembra sbagliato oggi diciannove marzo
Del novantasette inaugurando
Questa questo Progetto che vogliamo portare avanti nei prossimi anni iniziare proprio da ha un bilancio su gli ultimi trent'anni dell'Italia
Lette attraverso le considerazioni generali considerazioni generali che come vedete non sono state pensate all'inizio per stare in sequenza come il rapporto Censis non è pensato come è stato pensato all'inizio come qualcosa che deve restare nella storia noi pensiamo di far coscienza collettiva pensiamo di poter riflettere sul paese di dargli stimoli giusti
E lo facciamo un po'anno per anno il filo conduttore lo troviamo molto spesso ex-post voglio solo dire questo finisco che il rapporto Censis
Lo facciamo da sempre come un prodotto della Fondazione
Rocce vado ce lo auto finanziamo lo pensiamo durante tutto il corso dell'anno ma abbiamo dietro l'accumulazione di ricerca del Censis abbiamo calcolato
Che lei nei suoi anni di vita nei e trenta tre anni di vita del Censis abbiamo realizzato circa mille quattrocento ricerche riverse
Quasi sessanta ricerche all'anno e questo è una base di accumulazione molto forte
Abbiamo una base dati
Importante che accumuliamo da tempo ecco queste sono le risorse attraverso cui nasce un rapporto sociale che poi spesso i giornali colgono come lo slogan è anche giusto sia così cioè la sintesi dell'anno ma che poi tutti gli operatori del mondo accademico le istituzioni centrali e locali sanno di poter ogni anno durante tutto l'anno consultare le settecento e più pagine costituiscono l'analisi sinteticamente il Censis fa ogni ogni anno ecco da questo punto di vista credo che
Sia a questo punto chiaro il senso della giornata le cose che vogliamo fare e anche la ragione per cui oggi vent'presentiamo in maniera non non assolutamente non pomposa i nostri trent'anni di rapporto io che ne ho vissuti poco meno della metà lascerei senz'altro la parola dottor De Rita per questo incontro che era tipico
Grazie Roma
L'incontro di oggi è un incontro malgrado la fama appella eccetera
è un incontro molto io ritengo quasi familiare
Ci sono significative luogo significati delle presenze
E quindi è in qualche modo una cosa un ritorno ad alcune dimensioni anche umane artigianali del nostro
Il luogo forse nessuno
Se non i vecchi Censis lo capisce assente la e la sala più vicina che ci fosse la piazza d'orologi possibile noi siamo nati abbia se l'orologio eravamo avevamo la sede in Palazzo ex Borgia e quindi Palazzo e abbiamo cercato posso fosse più vicino perché i dolci sono anche un fatto fondamentale
La presenza rituale ma affettuoso ecco era i Arturo Martino dirmi mio fratello nell'aspetto per parigino
La la presenza donata devo dire con grande commozione invece la presenza di Giuseppina Saraceno
Che ha voluto essere qui con nuovi il rapporto fra il Censis Saraceno è sempre stato così profondo anche se qualche volta
Inizialmente duro che la presenza di Giuseppina Saraceno mi riempie di commozione
E la ringrazio molto diverse flicorno
La terzo tipo di presenze introduzione di devo fare delle tre persone con cui abbiamo voluto discutere questo
Non soltanto perché son tre amici ma perché in fondo sono le tre culture che hanno avuto attenzione con minori anche se forse non abbiamo tutti avuto attenzione al collo
Giorgio Napolitano che si scusa cercherà di arrivare fra un Consiglio dei ministri una Commissione parlamentare per un decreto ma battere fa proprio adesso che cercherà di esser qui fra le undici e venticinque mezza giornata a mezzogiorno sono dieci
Napolitano rappresenta quella linea di antichi vecchi comunisti che però con licenze sano avuto sempre un'attenzione straordinaria penso qua ai tanti articoli che sul rapporto Censis sta scritto Chiaromonte
Con un'attenzione una puntualità a una profondità di cui sono grato a questo gruppo i vecchi comunisti che però cercavano di esser dentro la storia di questo Paese e cercavano di capire
Cesare Romiti a parte il fatto che per qualche mese è stato anche consigliere d'amministrazione senza scovando era in idealista Cesaroni di rappresenta invece una coltura
Tutta liberale tutta liberal
Tutta privata
A cui noi siamo stati molto attenti in fondo nei primi anni né nel rapporto venivamo considerati dei pericolosi neoliberiste
Poi via via ci siamo invece a quei tanti in questo liberismo oggi forse qualcuno ci considera addirittura dei residui cattocomunisti da molti versi però il rapporto con Romiti a parte l'amicizia è stato con rapporto con l'industria privata con il modo di essere
Della realtà private del mondo ostili essere della società italiana che non fosse legata una concezione primaria dello Stato quella concezione primario dello Stato su cui noi nasceva dopo gli otto anni di esprimersi e dopo e nella temperie degli anni sessanta quando scrivevamo tutti anche Nocenzi spezzi dei piani quinquennali
E monsignor Silvestrini anche qui a parte l'amicizia e perché in fondo gli dicevo prima di cominciare
Quando un cattolico come me scrive parla ragionerà anche se vuole esser laico finisce per essere sempre cattolico far riferimento anche un'evoluzione strutturale
Nel proprio mondo cattolico dalla propria chiesa e come dirò fra poco questa corrispondenza c'è stato
Ha spiegato il perché di queste tre presenze quali sono anche presenza di gente che ha fatto ma fatti tutti questi trent'anni in questa società non è non è arrivata dopo il no e non ce n'è straniata prima
Fatto questo io devo soltanto introdurre una riflessione
E chiunque legga il l'indice del del nostro testo vede questi trenta anni gli abbiamo titolare di tutti in modo diverso non abbiamo cercato un filo rosso non abbiamo cercato una consequenzialità
Perché se c'è una cosa a cui noi siamo affezionati
Che l'anno dopo non ci ricordiamo di quello che abbiamo scritto l'anno la la la un diciamo così la ferocia
Fenomeno logica vedere quello che avviene se poi lo storico ci troverà un filologo russo bene ma non dobbiamo esser noi affare filorusso da un anno a un altro faremo gli ideologi faremmo coloro che hanno già lo schema interpretativo
Le quindi quando Pastore che a cura del libro mi ha portato l'elenco dei dei capitoletti sapete che sono stati fatti dopo perché di solito
Nella nella scrittura dei anno per anno non vengono titolati
E io ho detto lo lasci così anche se in qualche modo sembrava ondeggiante è ogni anno ma ogni anno la sua pena ogni anno la sua mente ogni anno il suo schema interpretativo
Questo non vuol dire che trent'anni non abbiano costituito per nove Censis un passaggio interpretativo importante
Non vuol dire che se guardiamo tutti trent'anni non abbiamo poi del nostro popolo
E il prodotto il nostro volo non pensato l'origine lo vedrete ma mano che parlerò
è un prodotto di trasformazione della società in tre direzioni che abbiamo accompagnato forse abbiamo anche cantato per certi versi il primo è stato il passaggio da una società a pochi grandi soggetti a una società a molteplici e molecolari soggetti
Il secondo è stato il passaggio da una società centrata su due o tre grandi città metropolitane a una società assolutamente decentrate pollice
Il terzo è stato quello di un passaggio da uno stato autoreferenziale soggetto generale dello sviluppo come scrivevamo
In epoca Svimez a uno stato funzionerà uno stato che esercita la sua funzione non esserci da la sua autoreferenzialità dei soggetti
L'ultimo per l'ultimo novantasei addirittura titolato dallo Stato soggetto allo Stato funzioni
Questi sono i tre grandi process guardiamo ad esempio prima
Nel sessantasette d'inverno sessantasette sessantasei sessantasette noi avevamo ancora una grande speranza nella grande impresa
E l'hanno in cui si fece la fusione Montecatini Edison
In cui in cui addirittura c'avevamo in procace presidente di allora era Luigi Morandi che era vicepresidente a Montecatini e divenne vice presidente della Montedison
Avevamo tutti gli anni sessanta e dietro le spalle gli anni della grande impresa gli anni dello sviluppo dalla grande impresa negli anni della nazionalizzazione delle imprese elettriche negli anni del gli anni rampanti perché noi dell'IRI
Gli anni rampanti dell'ENI
E noi cominciammo e cominciamo a guardarci dentro e se andate a rileggere i primi anni sessantasette sessantotto sessantanove settanta settantuno ritroverete invece un'attenzione incredibile
Oggi hanno i nostri occhi
Alla molecolari delle piccole imprese
Sessantotto è stato l'anno in cui c'è stato
Il Sessantotto giovanile ma in cui non abbiamo scoperto apparato l'economia sommersa nel settantuno abbiamo cominciato a a a a stimare all'interno proprio del rapporto soltanto il qui presente non lo vedo più Antonio Günther Bertolucci ha scritto nel settantacinque qualcosa sull'economia sommersa in primo grado ebbe il coraggio di scriverne
Sei anni dopo che non avevamo scoperta Prato quattro anni dopo che noi lo avevamo scritta nel rapporto
E naturalmente perché perché a quell'epoca l'attenzione ai grandi protagonisti della storia grande impresa stato rivoluzione giovanile rivoluzione maoista nuovo modello di sviluppo dei per quello che potrebbe era così intensa sugli eventi di allora che non cerca che non si capiva che invece la deriva Brovelli Emma sotto sotto stava andando in un'altra direzione
E se noi oggi abbiamo un problema e abbiamo un problema di troppo molecola Rita del sistema
Abbiamo un problema di troppi soggetti abbiamo problema di non condensazione dei Soggetti abbiamo un problema di egoismo dei soggetti abbiamo un problema di numeri dovuto riconducibilità per esempio a un disegno istituzionale di una società molecolare
Tant'è vero che l'unica possibilità che abbiamo di dare spazio a una riforma istituzionale quella limite della verticalizzazione dicendo solo la verticalizzazione
A me può ammettere poi lasciarli liberi voi una dimensione molecolare del sistema
Dove il voto conta solo perché si vota per il presidente adesso semplifico
Ma addirittura paradossalmente più la società è diventato molecolare più non ha saputo darsi sue strutture di rappresentanza lo dico anche come presidente del CNEL per carità strutture intermedie di articolazione
Potevi intermedi e quindi c'è questa specie di schizofrenia fra una società molecolare una politica che cerca il progetto che cerca la verticalizzazione che cerca nel nel l'alternanza che cerca il maggioritario
Perché a un certo punto ha un bisogno terribile di leadership perché una società molecolare non esprime leader c'è un bisogno e terribile di leadership e in fondo la può esprimere soltanto verticalizza
Non Achille come le dicevo corridori di dicevo prima in fondo anche la Chiesa nella stessa situazione
Avuto trent'anni di grande molecolari trazione del del messaggio della religiosità della religiosità individuale
E oggi si trova a dover rifare progetto culturale fa ricercare al vertice una leadership che evidentemente sente come necessaria ma non riesce a
Ad esprimere non ha attraverso la sua molecola Rita
Troppo troppa troppa religiosità anche emotivamente intesa troppo individualismo religioso poca intensità di sintesi allora sintesi ritorna ad essere di vertice
Io naturalmente da bravo ottantuno del molecolare o grandi sospetti nel progetto culturale dalla Chiesa come nelle verticalizzazioni presidenzialisti che come nella struttura tipica di una logica maggioritaria che da o il potere e la possibilità di progettare forze diverse ma questo è un aspetto secondario quello che è vero e che noi abbiamo percorso in questi trent'anni questo lungo tragitto
Da una società
Di pochi soggetti a una società di tanti soggetti tanti talmente tanti da creare una molecola Rita
Senza leadership e senza grande cultura di governo
E quindi con l'esigenza con la tentazione costante che è di tutti i giorni
Di ritornare a fare leadership al vertice
Con meno coltura di allora
Con meno cultura di allora perché in fondo chi ha avuto parte come me nel negli anni Cinquanta e Sessanta sa quant'era la cultura Svimez quant'era la cultura Banca d'Italia cultura ufficio studi empirica la cultura ufficio studi dell'ENI
La verticalizzazione era possibile anche intellettualmente e oggi non è possibile
Perché di tecnocrati viticultura di vertice c'è soltanto ormai la Banca d'Italia e che fra l'altro deve provvedere dalla Consob alla direzione generale del Tesoro ad altri impegni
Di cultura e di persone
Questo è il punto e trent'anni che abbiamo attraversato hanno avuto questo segno
Un segno di molecole molecola Rita crescente ma di perdita di leadership crescente e con un drammatico problema di leadership
Secondo problema
Gli anni sessanta sono stati gli anni cominciati come grande migrazione
Fra il cinquantanove sessantacinque milioni di persone hanno cambiato presidente
Fa cinquantanove cinquantotto cinquantanove sessantacinque
Abbiamo avuto ritmiche settecentocinquanta mila ottocento mila persona mammo e partivano dal Sud andavano al nord
Abbiamo avuto complessivamente una dilatazione delle aree metropolitane tutti Ottorino tutti a Sesto San Giovanni tutti a Milano e dintorni
Enorme tutti a Roma anche per altri tre
E sembrava che l'Italia i negli anni Sessanta fu sanitaria di Roma e del triangolo industriale
Beh il rapporto Censis per certi versi se n'è andata invece a cercare i localismi è andata a cercare la dimensione locale
Che negli anni settanta era Marini e non i localismi industriali più brutti era Valenza Po era Lumezzane elaborato era fermo era Barletta Trani Norsk io era San Giovanni al Natisone o o Arezzo
Tutti i localismi fortissimi e senza voce
Anche quand'erano fortissimi
Mi sorprese ad esempio lo e l'abbiamo scritto nel rapporto nell'anno se non sbaglio settantaquattro settantacinque
La bilancia atti la bilancia dei pagamenti in attivo di soltanto due localismi Prato e Sassuolo
Per essere e piastrelle compensava tutta la bilancia negativa dei settori alimentari chimico e mezzi di trasporto di tutta l'industria italiana
Però a quell'epoca noi stavamo nella beata condizione di dover ascoltare discorsi sul nuovo modo di fare l'automobile sul nuovo modello di sviluppo sulla finì sulla morte dell'industria su delle cose e delle vongole straordinarie che però hanno tenuto per cinque sei dieci anni
Le pagine dei giornali
Mentre invece l'Italia cambiava in quella direzione cambiamo il verso una logica policentrica di cui oggi abbiamo ulteriori conferme
Ad esempio anche giuridicamente anche reti sinteticamente significative penso ad esempio alla nuova legge sull'elezione del sindaco è andato al sindaco una forza enorme
Sul territorio pensa lo stesso disegno di legge Bassanini questo pericolo
Approvato qualche giorno fa il policentrismo entrato nelle fibre culturali e politiche di questa IST di questo Paese
Per onestà di modestia devo dire noi eravamo sempre pensa
E questa è la logica di policentrismo questa cultura del policentrismo è una cultura che ormai c'è
Ma anche qui come la Liguria
Monsignor Silvestrini sa ad esempio che il policentrismo è entrato anche nella Chiesa con il Concilio il primato della Chiesa locale
E lui che si occupa di chiese orientali un giorno a farlo ne abbiamo parlato sacche anche nella Chiesa orientale si rispettano le Chiese locali
Con una riduzione di peso del centro naturalmente anche nel centro vaticano per molti versi
Ma è c'è c'è già una chiesa policentrica come il Paese nel paese italiano c'è uno stato cioè una società policentrica oppure i meccanismi sono ancora di tipo centrali
Se pensiamo a a a come sta andando avanti era delle nove era delle privatizzazioni sembrerebbe che siamo ancora non ha un policentrismo ma un centralismo addirittura accentuato
Se pensiamo al modo in cui si fanno ancora le leggi in cui si ci si incarta su sul direttive CIPE di vario tipo siamo ancora ben lontani dal dal capire il policentrismo
Se uno va a vedere una lo dico perché e la cosa che mi angustia in questi giorni va a vedere la corrispondenza fra la realtà dei cento partite ritirare in corso e il modo in cui è disegnata una delibera CIPE l'ho visto in bozza c'è
Un uomo c'è un abisso di Monte
Allora sul sulla del policentrismo in questo Paese non c'è ancora c'è il policentrismo mance cultura policentrismo non c'è capacità di normare policentrismo
Si preferisce che il policentrismo diventi secessione perché può essere criminalizzato può essere detto ma questa è fuori del mondo
E non si accetta invece il policentrismo dentro il sistema si preferisce policentrismo di confine criminalizzati
Così come e lo dico come grande antico avversario del Sessantotto come si è preferito non una dialettica con la cultura giovanile di allora ma una sorta di preferenza implicita verso la fascia più marginale criminalizzata era più facile combattere
Queste la seconda cosa che esce da questi trent'anni mi nostro riflessione noi partivamo da un periodo in cui nel sessantasette sessantotto il policentrismo non si sapeva neppure cosa fosse l'articolazione delle reale i localismi distretti industriali ma Kinky riconosce
E oggi invece siamo un reale policentrismo però non probabile
In cui non c'è cultura della costruzione policentrica lo stesso meccanismo di fare regionalismo forte non è la la strada anche se forse quella così come non è la strada agli Stati federali alla alla prossima
Bisogna pensarci ancora profondamente forse farlo maturare ulteriormente
Mentre invece a un certo punto per tentazione politica bisogna chiudere entro giugno la vicenda dalla Bicamerale e quindi bisogna chiuderlo
Le giunture dello Stato nel della struttura istituzionale prima terzo punto preferisco
Lo posto posto le sto dicendo in modo tale che da coinvolgere anche monsignor Silvestrini e Romiti perché sono anche loro statuto fanno parte di questo mondo che l'hanno visto
Terzo
Noi nel
Nel mille novecentosessantasette quando cominciammo
Eravamo ancora finire la Svimez
Eravamo ancora figli saraceno certi versi erano ancora fetida programmazione i nostri primi contratti furono con brufoli d'ufficio la programmazione Murolo ministero la pubblica istruzione e il piano lo decennale della scuola
Eravamo dei pianificatori
Una modifica dei pianificatori con voglia di pensare lo Stato come il grande soggetto
Il grande soggetto che doveva pensare a tutto
Doveva pensare a allo sviluppo del Mezzogiorno doveva consegnare lo sviluppo dell'industria doveva pensare allo sviluppo della sanità e della previdenza nel sessantotto e il sessantanove e del sessantanove la legge
Pensionistica che ancora oggi si si angustia ci ci crea problemi
Lo Stato che faceva tutto
Lo Stato autoreferenziale e lo Stato che in fondo sapeva quello che voleva
Lo Stato del principe per molti versi anche se poi del principe di persone molto poco principesche in termini di voglia di potere
Però era questo
Io ho scritto anche dei pezzi del rapporto sarà sereno sui sui balletti tanto per dire sullo spettacolo di balletto
Questo Stato che in fondo non era invasivo come poi è stato detto che voleva occuparsi tutti gli spazi no era si dava una responsabilità tutta
Forse Pino presente si ricorderà un testo di cultura in realtà scritto da Sebregondi in cui questo tipo di logica veniva esplicitata profondamente in termini proprio di
Lo Stato come soggetto generale dello sviluppo
Lo Stato soggetto che non era altro poiché la prosecuzione dello Stato risorgimentale non c'era una cesura fra lo Stato risorgimentale come è stato soggetto che sapeva quello che voleva
E l'ho in e lo proponeva imponeva ero stato nostro negli anni Cinquanta
In cui ciascuno di noi credeva fortemente che lo Stato si dovesse dar responsabilità da soggetto generale
La società è cambiata
Non ci sono non ci sono più pochi soggetti tanti soggetti non c'è più una concentrazione di poteri facce policentrismo dei poteri che lo stato sta cambiando anche esso con maggiore lentezza naturalmente
Lo Stato non è più lo Stato soggetto autoreferenziale
Che decide cosa sarà la nazione italiana nei prossimi anni che mobili dalla scuola o le guerre di indipendenza per fare gli italiani che mobilita le le guerre coloniali per fare un impero per farci ritornare antichi romani lo Stato è un'altra cosa
Secondo una bellissima frase Sebregondi lo stato di diventa serve un serbo
Cioè uno diventa funzione in tasca struttura funziona
Giudicabile secondo una customer satisfaction non di tipo industriale ma di tipo anche dello di valore e di peso dell'utenza dell'utente del cittadino
La scuola italiana non non più a essere un po'più essere giudicata in base al fatto che sta facendo gli italiani ma in base al fatto se esercita la funzione di formare gente che sa l'inglese dall'informatica o Staffan propongo un lavoro
Così come le Poste italiane non sono più legittimate dal fatto che accorciava unitario mettevano in relazione Italia ma legittimata dal fatto se sanno competere con il fax o il Corriere favorirà Volponi Express
Lo Stato funzione
Diventa allo stato articolato forse sul territorio pensiamo e Camera di Commercio pensiamo alle aziende sanitarie pensiamo forse l'autonomia scolastica pensiamo il sistema delle fiere diventa qualche cosa di diverso
Non è più lo Stato che definisce da se stesso il destino suo e popolo ma lo Stato avessero del popolo
In questo il cambiamento è stato profondissimo
è stato profondissimo proprio perché cioè il rapporto da cui partivamo era un rapporto no
è un rapporto Nobile
Oggi viene oggi viene undici fisici si può anche sghignazzano e sullo Stato che faceva tutto ma se c'è ci andiamo a rileggere i nostri e anche i miei testi di allora
Erano tutti
Erano tutti suoi una concezione dello Stato nobile non sono stato lottizzante e occupatori ma su uno Stato che sentiva la responsabilità della leadership che oggi il vero problema che troviamo in qualche modo nascosto
Nell'attenzione di oggi
Ecco io ho parlato anche troppo ma sembrava a me che avendo chiesto Romiti monsignor Silvestrini di venirlo nove e non volendo lì
Non avendo lui di costringere a alleggerirsi dei quattrocento pasti nel volume
Era responsabile anni a dare le chiavi di lettura di quello che per nove centri sono stati questi trent'anni come eravamo e come siamo il percorso intermedio lo lo lo leggeranno gli storici gli studiosi quello che è importante capire come la la nostra generazione fondo siamo quasi coetanei nostra generazione ha vissuto e fatto crescere questa società si grazie a tutti ora è una parola vuota all'altro estremo
Sembra che sia in arrivo Napolitano quindi aspettiamo un minuto per vedere se lui vuole parlarti scappar via e
Freni
Sì ascrive a dire che riguardanti le
E ieri delle marce
Sì però vi assicuro che bellicose
Sì
Eccetera eccetera eccetera sempre difensore delle riserve senza massacrò sette tredici grazie ad Andrea
La
Ritocco estetico
Rete
Allora dei giornali sei fotografie si liberano ancora una volta ringraziamo
Io devo ringraziare Giorgio Napolitano perché è venuto fra una cosa e un'altra
Stavo dicendo a Romiti che ha telefonato tante di quelle volte per tentare di trovare un buco per sposarsi che veramente stato di una gentilezza impagabile vi diamo subito la parola anche se non ha potuto ascoltarmelo come ho detto prima questi trent'anni le abbiamo vissute tutti insieme non c'è bisogno di leggere tante pagine per ricordare l'evoluzione di questi anni
A te la parola
Vi ringrazio e mi scuso sono venuto essenzialmente per scusarmi perché sono stato stretto imprevedibilmente fino a non molti giorni fa tra una riunione del consiglio dei ministri che si è appena conclusa con l'adozione mi provvedimenti di urgenza
Fronteggiare
Problemi di assistenza umanitaria profughi albanesi e di qui a poco debbo riferire alla Camera sul medesimo
Argomento
Ma io avevo per la verità dedita me ne può dare atto resistito alle sue sollecitazioni
Perché in questa in questa fase cioè da un certo numero di mezzi
La mia immersione nell'affare
E tale da precludere l'impossibilità di riflessione un po'più distaccata e approfondito
E io credo che invece è questa
Fosse un'occasione che meritava riflessioni più distaccate e approfondite poi in particolare come potete comprendere quello del
Del ministro dell'Interno io un fare
Non solo sempre intenso ma in alcuni momenti tumultuosi e questo è uno di cui momenti io voglio anche ringraziare l'amico De vita per un accenno che gli ha fatto come ho saputo in mia assenza
Alla linea di ricerca e di di impegno politico di alcuni esponenti della sinistra che forse eccessivo definire storica dato che poi di questo termine sia tanto abusato
Gli sono poi particolarmente riconoscente per aver ricordato Gerardo Chiaromonte
Per la verità quella citazione di Gerardo
Chiaromonte era dovuta
Perché non so se abbia ricordato anche questo verità ma io vidi avvio pensato di partire quando ritenevo di poter svolgere un ragionamento più compiuto qui stamattina perché nel mille novecento ottantatré sulla rivista Critica marxista Gerardo Chiaromonte pubblicò un articolo o saggio
Possiamo chiamarlo
Come preferiamo ma si trattò di uno scritto particolarmente impegnativo
Di commento alle considerazioni generali ai rapporti annuali dal Censis e dal mille novecentosessantasette al mille novecentottantanove cioè la prima metà del trentennio che oggi si cede
Io voglio dicono dare qualche passaggio di quelle su due riflessioni perché ciò mi può introdurre a un ragionamento molto frettoloso
Su ciò che poi ha detto da ultimo De Rita del Censis questo scritto di introduzione al volume vent'anni interpretazione
Gerardo Chiaromonte
Rilevò poi vivevo anche incontri serve con accenti critici come in queste considerazioni generali come in questi rapporti annuali dal Censis sì riflettesse uno spostamento
In particolare di forze intellettuali italiani
Dal parole del Censis dal dover essere della loro storia di programmatori all'essere quotidiano della vita come spontaneamente si svolge diventando cioè in meno illuministiche e più induttivi attenti alla realtà delle cose
Naturalmente tra gli intellettuali programmatori e illuministi erano o ritenevano di essere anche esponenti del PC di allora come quelli di sia pur benevolmente richiamati
Da dedita questa mattina e fu molto franco
Anche il riconoscimento che venne da Gerardo Chiaromonte quando disse non possono esservi dubbi sul fatto che i rapporti del Censis hanno contribuito a far svanire luoghi comuni sulla società italiana
A scuotere pigrizie intellettuali consolidate a far prendere coscienza anche alle forze politiche della sinistra anche ai sindacati
Di problemi troppo a lungo rimasti esclusi dall'attenzione di ricerca e dall'iniziativa politica di queste forze
Credo concludeva in buona sostanza che tutti dobbiamo essere grati a questo gruppo di intellettuali e ricercatori per averci aiutato a comprendere la oggettiva complessità ed ambiguità della situazione
Sociale
Italiana
E parlando di quel primo quindicennio ma tutto ciò poiché richiamato nella ricco ricapitolazione a trentennio compiuto su cui oggi discutiamo
Quindi si mise in evidenza anche da parte di Chiaromonte come il Censis avesse contribuito fortemente ammette riduceva importanza dei meccanismi e dei processi spontanei avesse contribuito notevolmente alla scoperta del sommerso e si diceva
Allora anche dell'occulto dell'interstiziale io debbo sempre esprimere la mia ammirazione fare la straordinaria fantasia
Lessicale e e capacità immaginifica
Di Giuseppe dei ritardi
E poi anche e in particolare la sottolineatura che
In modo particolare da questi processi spontanei fosse scaturita non una patologia regressiva ma un sistema con una propria logica e razionalità in terra io credo che tutto questo effettivamente concorse a farci riflettere farci riflettere noi di una certa parte politica e culturale a anche a farci riflettere sul nostro di come dire Vizzini schematismo di schematismo
E e di incomprensione di una realtà sociale così fluida e dinamica nello stesso tempo va bene la riserva anche l'ora
Si poteva fare da parte nostra e Gerardo Chiaromonte fece fu quella di un eccessivo idonei giramento di questi processi spontanei
E di questo divenire così ricco e dinamico ma nello stesso tempo ma nello stesso tempo disordinato e non privo di tratti patologici della società italiana
Oggi io debbo dire che in questo scritto che io sia pur frettolosamente letto che ancor più frettolosamente commento
C'è qualcosa di molto interessante che ci consente di guardare anche a quelle Riserve polemiche a cui le riserve critiche agli anni fa come a qualcosa di superato nel nostro rapporto con la ricerca con l'approccio con l'impegno di approfondimento del Censis naturalmente
Ci sono stati ci sono stati altri cicli
Dopo quelli del primo quindicennio
Di rapporti Censis a loro volta scanditi in più periodi e nel secondo quindicennio
Si mette bene in luce qui in questo riepilogo quali fasi si siano succedute e si ritorna quindi si ritorna nel ripercorrere la strada dei trent'anni
Sui potenti i processi spontanei
Verificati dissi nella società italiana
Su una crescita su uno sviluppo che si sono determinati grazie alle potenzialità espresse dai tanti soggetti di base economici e sociali ed ai processi
Da essi attivati
Si torna anche a valorizzare nonostante che pure essa presentasse dei tratti non tutti e propriamente fisiologici una capacità di ha detto a Minto continuato ad una realtà in perenne fermento
Però è si dice poi
Qualcosa su gli anni Ottanta e sull'oggi e a mio avviso era assolutamente necessario dire la proposta degli anni ottanta si parla di una spinta dei soggetti attivi talmente forte da dare vita ad uno sviluppo proliferanti ed ipertesi dico si parla di una eccedentaria età di quello sviluppo soggetti uguale e dei rischi chissà comportava di indistinzione simultaneità e sovrapposizione tanto forti da introdurre
Addirittura il pericolo della involuzione e della decrescita e quindi si conclude
Si conclude
Io pongo almeno questo aspetto questa dimensione non so se la mia lettura sia un po'unilaterale e ma si conclude sottolineando come
Le capacità che la Società Reale ha dimostrato di avere in questi trent'anni non bastano a portarci in Europa né a darci la solidità competitiva e sì richiede
Quindi
Oggi si reclama una rinascita dall'alto una sussunzione da parte dei livelli governativi di quelle capacità di crescita
Autonoma della società capacità e io credo noi dobbiamo fare di tutto per non mortificare per non avere nemmeno la presunzione di il regimentare ma che ripeto mi pare molto importante sottolineare come ormai non bastino più apportarci dove dobbiamo andare e e io quindi condivido condivido molto l'idea
Che la transizione
Transizione che stiamo vivendo da quando la stiamo vivendo per quanto tempo dobbiamo ancora vivere l'acquisto sarebbe un argomento a sé
Di discussione
Io ho ritenuto di dove scrivere nel novantaquattro parlando del periodo
E anche che specificamente della legislatura novantadue novantaquattro di una transizione rimasta incompiuta non mi sono mai russo che la transizione potesse essere breve
La transizione politico istituzionale qualche voto ricordato come al di là delle apparenze sia stata lunga sia durata molti anni anche la transizione del gollismo anche la transizione successiva
All'avvento pur così fulmineo di De Gaulle al potere al passaggio pure così
Fulmineo dalla quarta alla quinta Repubblica comunque questa transizione certamente ancora in corso non potrà più essere data solo dal ciclico
Mutare dei processi senza il mutamento di ruolo e di funzioni connessi al momento politico istituzionale io
Condivido pienamente questa valutazione quindi direi che in questo momento mi mi ricongiungo
A al punto di vista del Censis anche più di quanto non mi potessi ricongiungere quindici anni fa e dico soltanto questo perché si tratta di qualche tema che intriga e mi impegna molto non solo nelle mie attuali funzioni di governo però mi pare che
Ciò quello che detto conclusivamente da De Rita non debba intendersi soltanto come il processo di riforme istituzioni
Questo processo decisivo
Cita diffuse nella società
Di acquisire una cultura
Corrispondente alle esigenze che sono da affrontare anche attraverso le riforme istituzionali e io qui voglio dire cultura della legalità
Perché
Dopo avere tratto anche molti beni fisici
Dal sommerso dall'occulto dall'interstiziale
Oramai o riusciamo a stabilire non voglio nemmeno dire Rick stabili a stabilire una cultura della legalità oppure
Gli effetti negativi
Di quei processi
Non potranno che prevalere sugli aspetti positivi e cultura e la stabilità e cultura della stabilita stabilita
Nello svolgimento della vita
Economica e finanziaria
E stabilità politico istituzionale sapendo che la stabilità come valore non ha mai avuto fortuna in Italia negli scorsi per cento
E e che Amnon far diffondere la cultura della stabilità hanno contribuito opposte forze politiche
Non è tanto la questione dei cinquanta e più governi perché per un lungo periodo di tempo come hanno detto tante volte gli osservatori anglosassoni quelle crisi non erano utilissima erano riusciamo su erano rimpasti erano rotazioni di personale di governo però anche questo non si è determinato senza danni anche se il partito convocato al centro
Del potere in funzione dirigente nel governo permaneva allo stesso nel mutare delle alleanze o dei rapporti di forza anche dei rapporti di forza interni alla democrazia cristiana tuttavia quello rotazione continua ha prodotto danni anch'essa e in ogni caso non si può dire che sia venuto
Un forte impegno a trasmettere in favore della stabilità cultura della stabilita neppure da parte di chi governava e da parte di chi era all'opposizione a sinistra
A parte di gran lunga più forte della opposizione o a destra
Beh in sostanza dato che si considerava obiettivo preminente quello di far comunque al più presto cadere il governo in carica
Anche se adesso fosse succeduto un governo quasi uguale al precedente o magari un po'peggiore del precedente
Chiaramente non si coltivava il valore della stabilità io ritengo che negli ultimi tempi negli ultimi tempi
Almeno in una parte delle forze politiche e in una parte dell'opinione pubblica cominci a farsi strada questo valore questa cultura dobbiamo riuscire a consolidare grazie
Io vorrei in modo particolare carnico monsignor Silvestrini col dottor Romiti
Davvero debbo scappare a fare una cosa
Rispetto all'attuale preferirei restare
Composto
Bisogna
Possiamo
Allora
Avendo avuto per primo Napolitano io invertire l'ordine del re degli interventi previsti per parlar subito monsignor Silvestrini e chiudere Romiti non solo per alternare i manifesti
Ed ecclesiastici ma perché preferisco che l'ultimo intervento sia non di un ecclesiastico addirittura Cardinale che farebbe una conclusione molto rotondo preferisco la conclusione ovvero perché dai trent'anni non vogliamo uscire lo sfondamento e chiusi ma vorremmo andare ulteriormente avanti rende non è che il verde la parola grazie comunque del secolo
Non è facile
Perché uno fa un discorso diffondono come un po'mi ero preparato
O uno invece risponde provocazioni
Ma cercherò di mettere insieme le due cose
Indubbiamente leggendo lei pensa che allora l'abbiamo letto nel seno allora
Leggendo le relazioni
Una notte una cosa
Pare un del principe Neil davvero
Non è ricordato mai Dio e meno ancora la chiesa
Ma non perché evidentemente ci sia un motivo come io penso
Di esclusione ha toccato
Ma perché l'obiettivo è quello fenomenologico degli avvenimenti delle cose della trasformazione
Cosa fa la Chiesa di fronte a questo ecco che interesserà per l'interesse ovviamente
Non solo alla sua collocazione ma la sua natura
Paolo sesto diceva che la Chiesa esperta in umanità
Non lo diceva per una ragione diede occupazione teologica quanto proprio per un fatto centrale della fede
Il figlio di Dio si è fatto uomo entrato nella storia
L'uomo allora è di quindi diciamo
Al centro
Dell'interesse da
Poi il fatto che la Chiesa è una delle istituzioni che maggiormente
Anche storicamente in Europa ma in particolare in Italia ha contribuito a creare ideali e interpretazioni dalla realtà
Si può dire a volte come dice qui il rapporto dell'anno ottantadue
Che c'è un mondo di ideali di valori dello spirito
E costituisce amare fatte sfere culturali anche
Però promuovendo evasioni dalla realtà astrattezza e culturali
Non è questo
Tra Chiesa fai neanche quello che il Censis poneva voleva diciamo in qualche modo
Indicati
In ogni caso la chiesa e proprio educatrice di un servizio di militanza civile
Di qui solidarietà dei sacerdoti
Con il proprio popolo
E anche quella scuola chiamiamolo così
Storica
Se si può dire
Esigente
Anche se oggi non abbastanza frequentata del confessionale
Dove le fatiche e le ansie le angosce e le speranze di tanti ci ha promesso cento il quale viene messa a parte
In modo speciale di ogni partito del corpo sociale anche quello meno confessabile apertamente e più ritroso o più riposti
Naturalmente qui non si tratta di fare diciamo il computo
Diciamo di quello che è stata l'opera educatrice della Chiesa che tutti conosciamo anche con le sue omissioni anche coi suoi evita
E a volte anche con le sue diciamo sui ottiche che ha dovuto diciamo modificare
è un è un fatto che vorrei sottolineare il rapporto tra racchiude la Chiesa contro con la società italiana
Di cui Giovanni Paolo secondo è profondamente convinto
Giovanni Paolo secondo
Se ricordate ha più volte ha parlato di questo o c'è una lettera ai vescovi italiani del sei gennaio novantaquattro no
Che parla dei tesori di conoscenze di intuizioni di esperienze
Venute accumulandosi anche grazie alla fede espressi nella letteratura nell'arte nell'iniziazione umanitari istruzioni giuridica e in tutto quel tessuto vivo di usi e costumi che forma l'anima più vera del popolo italiano e guardate che vi posso assicurare che io per per esperienza diretta
Il Papa 'ste cose non le dice perché si devono dire
è l'unico primo ad essere convinto con una profonda ammirazione
Questo rapporto col popolo italiano quello ha colto subito
Con affetto
E che dopo gli sia proprio diciamo così attaccato in modo come
Lo dice dovunque io vado la gente mi prende come uno di casa e li accoglie fuori
Questo dice indubbiamente un rapporto storie
Naturalmente io passo un po'all'altra parte che dell'Italia
Lui non ha fatto mai dei rapporti Censis su questo però oggi richiede step
Si chiede
C'è anche una transizione della chiesa eccome Circe
Direi che la chiesa è una perenne transizione
Se non fosse così non risponderebbe al qui siamo ad aspettative del del di ogni generazione e la transizione che abbiamo vissuto che abbiamo vissuto
è diciamo addio la densità e anche di una certa
Rapidità per quanto la Chiesa ha un corpo Complesso
Che vive diciamo come tutte diciamo alle realtà fisiologiche le mutazioni anche con dei tempi
Con dei tempi che molte volte sono lenti non possono essere meno
Però il tempo che viene dal Concilio ad oggi è stata di un'accelerazione
Naturalmente la chiesa si è trovata ecco viene un po'il contributo tant'è che i rapporti si si sono letti attentamente come il sette talmente sono oggetti di riflessione anche se non vengono cita
Si è trovata
Con questa trasformazione sociale enorme
In questi
In questi trenta
E allora la chiesa
Cosa ha fatto in quel nello stesso tempo il quale è stata la sua transizione
Si è parlato parallelamente no del processo
Civile no economico mutamenti da pochi a troppi soggetti da metropoli a diciamo a a tanti centri minori che sono avvenuti che sono emersi importante da uno stato autoreferenziale è uno Stato funzioni c'è qualcosa di presto nella chiesa c'è e non c'è
Perché indubbiamente la compattezza
Chiamiamola così
Grosso modo chiamata gerarchica e sarda
Sozzi certo aspetto lo è più adesso di altri momenti
Però indubbiamente la pluralità dei soggetti si è accresciuta sia su
Per esempio io posso dire che proprio nella vita concreta Dalla Chiesa pastorale
Regioni che tradizionalmente sembravano pacche oggi sono straordinariamente lire
Potrei dire la Puglia l'Abruzzo la Sardegna
Hanno una fermentazione creativa nelle istituzioni della Chiesa che
Diciamo quarant'anni fa non avevano
Voi l'altra è questa che il processo lento ma continuo
è che la Chiesa si stava trasformando anche chi usando il linguaggio così un po'
Da tre Micalella iniziale
Il sacerdozio ci sarà se indispensabile
La chiesa è fatta dal vescovo alla Chiesa particolare però diciamo l'emergere della i Catto
In tutte le forme è una crescita molto bella molto molto positiva
E in questo anche
Una marcia continua dia accrescimento del ruolo della donna nella
Ecco allora che io non sto a dire cose che sono sotto gli occhi di tutti le varie forme del volontariato
Per i vecchi per i malati gli emarginati per gli emigrati
Così pure anche il fervore scritte che c'è stato adesso un po'meno ma c'è stato e c'è stata una grossa fiammata di alcuni anni delle scuole sociali cioè capire scelti
Capire diciamo se è possibile in che cosa consiste un impegno sociale della Chiesa
Un altro esempio per esempio così
No non credo non voglio fare una cosa sul tema
Per esempio la vitalità di associazioni come lo scoutismo che dicono proprio il desiderio diciamo di una proposta
Creativa che valorizza
La personalità del giovane del ragazzo la creatività la responsabilità ancora un'altra cosa che io trovo un grande processo
Di formazione alla pace
Guardate che veramente oggi se si va in mezzo alle diciamo al tessuto
Comune delle nostre parrocchie si sente parlare dei problemi della pace come una volta
Non non nessuno avrebbe immaginato
E per esempio anche
Questa
Come devo dire acquisizione di prospettiva
Del servizio civile no desiderato desiderato in cui si lamenta anche che strutture le procedure
Frenano
Mentre invece ci sarebbe
Ma questo è avvenuto prima che si parlasse di un cambiamento
Diciamo culturale organico
Delle forze armate assolutamente
Poi per esempio ha una una grande ricchezza di nuove forme di preghiera
Di conoscenza dalla parola di Dio molto più diffusa oggi è facile incontrare dei laici a cui si può parlare
Del Vangelo di Luca o di Marco
Così ancora
Si potrebbe dire in senso profondo che c'è nelle Chiese particolari
Che sono diminuite le sicurezze e giuridiche
Le sicurezze chiamiamolo così non parliamo di privilegio
E questo è anche un merito dalla Chiesa italiana
Per esempio la Chiesa italiana
A
Ha colto molto bene perché italiana che ha fornito in quadri pertanto per tanto tempo almeno per due o tre secoli alla Curia romana ha colto benissimo il fatto che lì fosse internazionalizzata
La Curia romana
Ancora
Si potrebbe dire
Che oggi non si pensa più che il Vaticano è un grande soggetto che deve pensare a tutto
Non solo perché nessuno va più a chiedere la beneficenza come negli anni Cinquanta del dopoguerra al tempo di Pio dodicesimo
Tranne le le grandi grandi diocesi come Milano Torino
Tutte le diocesi speravano nella beneficenza del Papa per forza oggi no ci sono delle auto per gli auto finanziamenti per tutte le cose bene anzi è una chiesa che aiuta le altre chiese di altri paesi io sono qui testimone
Diciamo di cosa fanno per esempio per certe chiese orientali insomma
Cosa fanno per l'Albania per l'Eritrea per per l'Etiopia cosa fanno anche per per certi paesi dell'Europa dell'Est cosa lo fa la Chiesa italiana non lo fa soltanto la CEI
Indubbiamente con avendo anche organo DC istituzionalmente delle possibilità di farlo ma lo fanno anche diocesi singole
C'è la diocesi di Trento
Che mantiene settanta seminaristi ucraini al seminario di Dublino la sola diocesi trenta
Allora ecco che
Se c'è stato
Un un suo suolo è un prato che hanno compensato economicamente
Queste la bilancia dei pagamenti c'è una chiesa italiana oggi
Che
Diciamo stimata
E ammirata proprio per quei anche perché sto lavoro che fa
Diciamo in un ambito più vasto
L'ora un'altra domanda che si potrebbe chiedere c'è un sommerso dalla Chiesa dato che finisce qui siamo nella dove hanno scosso scoperto il sommerso
Si è
Però non è la magia
Non è diciamo il
Come devo dire i riti i riti
Diabolici come ci parla le le messe nere o no questo questo sarà un un sommerso
Della legge rigidità confusa ecco un problema a cui la Chiesa deve fare fra
Ma il sommerso della Chiesa invece che sta continua con capacità di rigenera di rigenerare di creare e di di che è proprio quella della Chiesa particolare
Ha detto bene De Rita noi qui altri questo tavolo siamo persone che abbiamo vissuto tutti trent'anni io ne ho vissuto anche prima di fare
E se io ricordo che cos'era
La chiesa
Ugualmente diciamo disciplinate compatta ma molte volte dipendente nelle idee
Oggi questo non c'è più
Oggi c'è veramente uno spirito di collegialità
Enormemente diffuso a livello delle Chiese particolari quando uno va in giro
Certe a parlare certo problemi sono le norme basta pensare alla diminuzione delle vocazioni
Basta pensare
Diciamo
A a proprio
Alla con la diminuzione del clero la contrazione ci sono dei problemi ancora non affrontati uno dei quali a me sta molto a cuore non abbandonare il territorio
Ecco e questa per esempio la tendenza a volte a concentrarsi nelle cittadine o nei paesi abbandonando il territorio a mio avviso è una cosa che all'atto della la Chiesa deve a cui la Chiesa deve pensare perché se andiamo in Abruzzo se andiamo in Sardegna ci andiamo a in Toscana
Tutti i piccoli paesi nella storia hanno hanno tutti i tesori che hanno li hanno perché c'era una parrocchia
Allora anche una parrocchia di cento anime bisogna trovare il modo di non abbandonare
E una di questi per esempio potrebbe essere quello io ho sempre pensato come nel Medio Evo
C'erano tanti istituzioni
Tante chiese di confraternita
Cioè di
Organismi laicali perché non creare nel territorio
Per gli organismi laicali cattolici
Cioè con uno statuto riconosciuto canonicamente civilmente
Per la custodia del territorio
Credo che una delle cose che più dà fastidio quando si va a vedere
Certe nostre regioni
E di vedere un convento trasformato in ristorante insomma
Allora il convento deve rimanere luogo di incontro e se non ci sono più pratici sia laici che possono benissimo e lo fanno lo fanno stupenda mente dove questo è accaduto
Per dire quindi
Che c'è anche un sommerso che trasformazione soprattutto nella chiesa come esca
E che ha animato proprio da questo da questo spirito
Certo
Se io posso suggerire e fatte l'Hastings indagine
Perché no
Dedicate alla un po'a questo
Con quale adesso diciamo
Il vivere concreto della Keys
Indubbiamente la chiesa
Ha tante cose da dire
Ha da dire sulle migrazioni
Noi sappiamo bene quanto sono mobilitate in Puglia in questo momento
Tutte le organizzazioni parrocchiali sono sotto diciamo grande
Pressione a sviluppare tutti il massimo di accoglienza per questi sono venute
Indubbiamente c'è il problema anche
Dell'occupazione
La sua la quale alla Chiesa come tale nonna Ottieri
Io non sono tanto di quelle che
Facilmente si esclamano no nelle interviste perché sappiamo bene che la società vive una una transizione complessa
La Chiesa deve anche
Deve anche aprire
Come dire
La discrezione
Materna
Per questo popolo italiano che troverà certamente del suo destino
Però quello che ha detto Martini recentemente un paio di volte
Che è il più lesto proprio che dice
Di pensare in grande
Ecco la chiesa deve aiutare
La gente
Gli operatori economici i responsabili politici riorganizzazione cultura
A pensare in grande
Cioè a livello di etica di economia di politica planner plantari
Cioè a ad agire con quella fantasia della solidarietà
Che può aiutare
A risolvere ad avviare a soluzione i problemi
Che noi sappiamo che sono davanti agli occhi di tutti
Ad aiutare la gente anche a sapere vedere il proprio particulare su cui rivendica contigua ammenda
Adempimenti a rivedere una visione maggiore più vasta
Nel frattempo direi più cristiana quindi io ho molta fiducia
In questo io ritengo che
Anche quello che ha detto il il Santo Padre attenersi a Melania ad niente
Che il papato spesso può essere porsi il problema e quell'altro in visione die dialogo come di come potersi porre in un esercizio
Vi siamo
Che sia più che tenga più conto
Di tradizioni il papato questo Papa è convinto di quello l'esercizio del ministero petrino lui stesso l'apporto come in tema
Di esami per il terzo allora vediamo che c'è una trasmissione
Certo la chiesa aiutata nella sua transizione
Da due fatti il patrimonio della fede
Alla fine quando cadono tutte le sicurezze
Quando accade diciamo tutti i problemi sembrano diciamo rovesciarsi diciamo e la fede in nel Cristo no
Che non è una cosa astratta qualcosa vissuta dalla gente
E l'altro è proprio questa forza
Diciamo di tradizione che va da generazione a generazione
Che se la famiglia può dare un meno di prima però poi vengono fuori tanti altri mondi pensiamo soltanto che cosa ha sviluppato alla Chiesa res in questi anni
Per la formazione al matrimonio anche se le statistiche dicono altri matrimoni religiosi sono calati che molti suoi matrimoni civili che l che era diciamo che l'Unione non non non diciamo
Neanche vincolate civilmente ci sono tanti però la chiesa ha sviluppato una consapevolezza
E la difesa dalla vita io penso che con tutte le difficoltà
Difficoltà che hanno fatto pervenire al diciamo emerge anche cose che prima erano sommerse
La morte un caso no era sommerso
Oggi è un dramma visibile
Terribile
Allora ecco la chiesa io penso che pensa anche a quelle alle generazioni che verranno non è tanto la Chiesa la fede cristiana e che noi sappiamo bene
La vita le riceviamo concludono in affidamento
E anche il mondo è anche il creato e anche e anche l'ambiente anche la natura qualcosa che ci ha affidato
Tutto questo mi fa essere ottimista
La transizione permanente più forte piacere più più lenta più accelerata
Del della del diciamo la verità cristiana
Sbocchi era certamente a dei frutti nuovi belli e buoni
La generazione che verranno diranno ma in quel tempo però
Hanno operato
E pregato e vissuto
Con un certo senso cristiano tutto qui grazie
Cesare Romiti
Ma io parlo per ultimo come ha detto prima
De Rita e quindi
Ma anche maggiori responsabilità ne vuole affidare io non credo poi questa alternanza dirò anche nel mio intervento
All'opportunità dell'alternanza cattolico o laico laico cattolico una falso problema che ha di cui si è discusso molto trent'anni di cui oggi qui celebriamo appunto la la fine
Ma permettetemi di dire prima
Due parole per quanto riguarda l'ingegner Martino lì io ho conosciuto in genere Martini Martinoli anche se non l'ho conosciuto così bene come mi sarebbe piaciuto perché l'ho conosciuto per un breve periodo De Rita ha ricordato che sono stato anche il consigliere di amministrazione qui del Censis
E l'ho incontrata appunto in quelle occasioni era all'incirca la metà degli anni Sessanta alla fine degli anni sessanta
Era un uomo che veniva dall'industria
Dell'industria quindi conosceva le realtà conosceva i problemi ma aveva contemporaneamente un'ampiezza di visione che andava molto al di là dei problemi industriali che pure conosceva così bene eccolo portava esaminare con una grande sensibilizza Diana è una cosa che pur avendo lo ripeto conosciuto poco mi faceva impressione con una grande sensibilità ai problemi della società italiana e della sua evoluzione
Quando si parlava per esempio del miracolo italiano nel momento più effervescente della storia italiana nel set nel nel dopoguerra
Era un uomo anche di grandi fascino personale e per questa ragione ripeto mi rammarico di non averlo frequentate conosciuto in maniera maggiore di quanto non lo abbia fatto
Il Censis oggi lo vuole ricordare e mi sembra non tanto un omaggio doveroso ma soprattutto un modo per raccoglierne mantenerne viva nel futuro un'eredità spirituale che quando i nostri quando si andrà a studiare questo periodo
Certamente rappresenterà un punto fermo della storia che abbiamo vissuto
Verità né invitarmi a questo incontro mi ha detto timbrando il volume Mammolo leggere
Io gradirei che colori quali partecipano questa martire che parteciperanno quella mattina l'incontro
Vorrei che prescinde estroso il volume che riuscissero a dare una storia parallela a quella che il volume testé pubblicato appunto vuole rappresentare
Io aderisco a questa richiesta dell'amico dell'intesa ma vorrei cominciare all'inizio Borgo con un piccolo atto di disubbidienza rispetto a questa indicazione
Sono andato invece a leggermi per curiosità personale
Il prima le note di apertura del primo di questi rapporti e il dell'ultimo quello del mille novecento novantasei
E debbo dire che fa abbastanza impressione perché passerebbe metterle uno a fianco all'altro come io ho fatto per accogliervi una sintesi efficace della parabola di una parabola che vuole dire psicologica parlo di psicologia collettiva che la ha percorso il nostro Paese in questo trentennio
Un trentennio sono tanti anni sono trent'anni ma è un breve periodo della storia
Ecco nel mille novecentosessantasette il profilo dell'Italia il rapporto scienza esercitava
Era il profilo di un Paese vivo dinamico forse anche nelle parole si legge anche troppo tirannico
Attraversato da grandi contraddizioni in quel momento ma una piena evoluzione
Proiettato verso il futuro
Un Paese che aveva fiducia del proprio futuro
Era un momento che il Censis si diceva e il momento dell'addio alla società semplici
Io non so se valga la pena di rimpiangere ancora o di dire che è un progresso del futuro aveva anche aspetti positivi e la società si si
C'era una Tosi notevole di ottimismo pagine del rapporto Censis che corrispondeva secondo me per averlo vissuto
Al modo di sentire di un Paese una nazione che desiderava muoversi
Dunque il cammino dello sviluppo che pensava in sapeva che il cammino nei confronti dello sviluppo era l'unico cammino che un Paese può compiere per potere andare incontro e migliorare
La qualità della vita dei propri abitanti
Oggi
Di cui all'ottimismo ex Fanizza ogni traccia
La frase di apertura del rapporto Censis mille novecentonovantasei dice
Tanti linguaggi
Pochi e incerti approdi
Molta paura di dover tornare indietro
E quindi sembrerebbe venuta leggendo queste parole che purtroppo io condivido nel senso che questa che questa molto di rappresentare la società attuale è quello che si sentono in giro
Sembrerebbe quindi è venuta meno nella società quella capacità di risposta che aveva consentito quello che era stato chiamato il miracolo italiano il boom
Prima e poi la vigorosa reazione al momento di declino che il Paese aveva attraversato nel corso degli anni settanta
Gli anni del terrorismo
Negli anni del rapimento e dell'uccisione di Moro eppure il Paese
Anche da quella crisi tragica drammatica difficile si era sollevato oggi sembra che il futuro metà paura e anzi ci sia paura di tornare indietro
Allora se questo è il momento che attraversa il Paese che sente la società è assente la gente sembra che il Paese pensi proprio di dover ripiegare e e abbia paura delle sue fragilità di abbia la sensazione che debba abdicare al ruolo di protagonista che noi della nostra generazione abbiamo sentito l'orgoglio di al momento in cui il Paese le trentenni andava
Che a leggi oggi questa paura del futuro presa paura di tornare indietro mi sembra purtroppo andato di fare
Ma allora la domanda che viene spontanea rispetto a questa diagnosi
E questa ma è giusto essere così pessimisti
è giusto che la Società italiana che la parola fine oggi se accaduta in uno stato di prostrazione tale appunto di avere paura di guardare avanti e soprattutto essere così
Timorosa di dover tornare indietro
Io vi dirò il mio punto di vista che certamente influenzato dal fatto che come gli amici
Senta cardinale ma come gli amici che sono qui a fianco a me hanno vissuto tutt'intero questo periodo questo mezzo secolo al di là del trentennio questo mezzo secolo dell'Italia repubblicana
Ma allora non tanto per il crollo rialzi del passato ma
Per farne una considerazione
Sono passati cinquant'anni e ricordiamoci che ammiro uscivamo da una guerra in cui era tutto distrutto in cui era distrutto Nuzzo infatti materiali nella distrutto anche quello che era stato il sentimento del popolo italiano
Sono stati i cinquant'anni in cui siamo partiti presa così in basso che quando io penso alla mia generazione e abbiamo raggiunto appunto dicevo traguardi così grandi e così lontani
Che quando penso alla mia generazione al riuscito della guerra sembravano impossibili non li immaginavamo io non immaginavo pur essendo una persona che a cui piaceva essendo molto giovane ma a cui piaceva guardare avanti
Non avrei immaginato mai che questi traguardi sarebbero stati raggiunti
Allora perché il quesito
Perché questo era ma permettermi di fare una considerazione Anthrax anche attuale questo Paese Sera Marra resta un Paese straordinariamente vivo era vivo allora ma viva Dio è vivo anche oggi non dico questo con un sentimento di così di direttivi di infondere una speranza perché io ne sono perfettamente convinto e non tanto perché questo riconoscimento dell'essere vivo ci viene fatto molto spesso anche all'esterno è un Paese che come accennato poc'anzi ha superato la bufera del terrorismo che avrebbe stroncato forse o qualunque altro Paese qualche volta mi immagino che cosa sarebbe successo a un paese come la Germania in cui certamente c'è una solidità una solidità di Stato che nasce molto prima del nostro Paese una solidità anche nuove cosa sarebbe stato in Germania
Come e se la Germania avrebbe potuto superare quel momento tragico
Ricordatevi terrorismo quella conflitti conflittualità permanente che c'era nelle fabbriche io me la ricordo dal vivo mi ricordo gli anni mille novecentottanta
Gli anni del terrorismo quando ci ammazzavano la gente in azienda quando abbiamo dovuto dopo nel mille novecentottanta
Ingaggiare quella battaglia che aveva il nome di sindacale ma che non era sindacale per riportare quel minimo di ordine nelle aziende il disordine sociale i conflitti i violenti conflitti ideologici ricordiamoci quando prima degli anni Settanta dai rapporti del Censis lo dicevano in qualunque dibattito si sentiva dire che tutto e politica che tutto è nella polizia e che niente fuori dalla politica
E che proprio le manifestazioni della società civile quelli dell'economia proprio quelle che il Censis invitava a considerare la loro autonomia
Con rispetto e attenzione rispetto proprio alla al a a quello della politica non contavano
Non contavano più per se stesse ma solo per le loro ripercussioni sugli equilibri e sugli schieramenti politici
Ricordiamolo in quegli anni settanta ricordiamo emblematicamente tanto per ricordarne uno Der Spiegel tedesco che cita figurava nella copertina con il piatto di spaghetti con la pistola sopra
Una nazione si diceva allora all'estero una nazione condannata al declino
Ma non è stato e siamo usciti bene ne siamo usciti e nella democrazia non abbiamo avuto bisogno alcuno di ricorrere a forme
Di di di di accentramento di DTT di dittatura per arrivare a uscire da quella città
Naturalmente ricordando quegli anni ricordandoli da uomo che li ha vissuti in tutto il mondo dell'industria
Devo ricordare anche le anomalie di quei momenti
Un'industria che ha che ha sofferto per una innaturale divisione dico innaturale perché fuori proprio della natura
Per una moderna economia di mercato occidentale fra un pubblico un prelato industria pubblica industria privata l'industria induzione pubblico-privato
Tra una visione come dicevo laica e una cattolica dell'impresa mi ricordo ancora negli anni alla fine degli anni settanta che
Un persona che aveva avuto occasione aveva
Comma aveva preso la maggioranza di una banca mi disse che voleva cercare di ritrovare un'unità del mondo bancario dove il problema laico e cattolico si era che purtroppo si sente tuttora
Perché voleva cercare di unificarli io gli dissi guarda non venga pane perché commessi sbaglia proprio
Io ho conosciuto tanti banchieri ho conosciuto banchieri intelligenti e banchieri difesi banchieri onesti e banchieri ladri ma Meg la distinzione fra il banchiere laico il banchiere cattolico non fa parte della mia mezza vita non fa parte del modo di ragionare
Allora l'industria la banca hanno sofferto di queste suddivisioni che erano assurde anacronistiche fuori secondo me da quella del l'industria in quegli anni ha certamente sofferto ma soffre tuttora Perri inefficienza di quello che è il contorno all'industria stress i servizi lo Stato lobbies conoscenza delle infrastrutture
Peraltro ricordiamoci che le telecomunicazioni Colle ritorno stradali erano trent'anni fa in Italia fra le più moderne del mondo trent'anni fa l'Italia telecomunicazioni
E perché avrete autostradale fra le prime appunto del mondo
L'industria ha sofferto di una assenza di una vera e propria politica estera una politica di promozione delle nostre imprese al di fuori come invece facevano in questo trentennio
Quindi l'Europa paesi come la Francia e Germania ancora oggi ci sono delle anomalie Bosch oche io non riesco a capire uno Stato che si occupa un governo che si occupa
Non si preoccupa di questa promozione passione o preoccupa poco
Di questa promozione all'estero ma che fa la guerra alla Germania e al Giappone per impedire a questi due Paesi compiti meramente oggi hanno nel mondo un peso maggiore per impedire questi due Paesi di entrare come membri permanenti del Consiglio
Di sicurezza della della dell'olio sono cose che ancora oggi io non riesco a capire
Ma detto tutto questo non si può non constatare che l'Italia resta un grande Paese industriale e che questa sua vocazione a grandi ricadute sull'economia del Paese
L'ha ricordato già de Rita prima quando parlava della ricordato in relazione a quei distretti industriali ha ricordato Prato ha ricordato Sassuolo
L'incredibile il contributo che danno alla incidenza sul PIL il contributo che danno alle bilance alla bilancia dei pagamenti all'estero
Allora se in un'epoca che ha visto prima la progressiva caduta delle barriere noi siamo usciti dalla guerra in cui ogni paese viveva in regime di fatto di auto stia ma poi abbiamo visto la progressiva caduta delle barriere agli scambi di beni come oggi siamo alla grande sfida
Della ripeto con la parola che a me non piace della globalizzazione ecco i risultati che abbiamo raggiunto non sono frutto del caso non è che qualcuno c'era così regalati
Io sul di dire anche qui una cosa scontata tanto più in una casa che ampiamente studiato il fenomeno ma mo'noi abbiamo una ricchezza che altri non hanno e quale questa ricchi
Noi abbiamo una fantasia una voglia di iniziativa
Una uno spirito d'iniziativa quello che si chiama uno spirito imprenditoriale che è diffuso e che un micro spirito imprenditoriale radicato nella gente
Prendiamo il Nord-Est il famoso quello che oggi è eccitato come una delle aree giustamente comune deve cani da cui più osservare ma che cos'era trent'anni fa il Nord Est ma ve lo ricordate Polese
Il Polesine era un Paese in cui c'era la fame
In cui si mangiava solo la polenta in cui si dovevano sui gravi problemi come vincere una malattia cala la pellagra come era una regione che dava il maggior contributo all'emigrazione di gente povera che non sapeva come vivere che non aveva di che sfamarsi in quel Paese
Oggi
Nord est dell'Italia e ricca come la Baviera che è una delle regioni più ricche d'Europa è una delle regioni più ricche del mondo
E sede del Nordeste non fosse tuttora penalizzato da un sistema infrastrutturale vecchio ricadente probabilmente sarebbe farebbe ancora meglio
Ma il nord est dell'Italia non è un caso isolato è una forse una nozione che già abbiamo cui siamo andati avanti
Pensate a progressi che hanno fatto che ha fatto il centro pensate all'Abruzzo apprezzata certe regioni del Sud pensate a certe regioni del Mezzogiorno
Nell'ultimo sul quale io fra poco vorrei dire due parole è certo che da allora oggi siamo passati da quella con un con la fantasia terminologica che il ministro Napolitano rivendicava per De Rita siamo passati da una fascia dei cespugli
Era un termine che a quel quel momento mia molto affascinato quando il censite tiro fuori la l'economia dei cespugli
Siamo passati da una fase dei cespugli di a di un industria lirismo spontaneo caotico certamente caotico
Che forse circensi sono in quel momento ha troppo carezza altro a troppo prediletto in quel momento prediligeva molto più questo che non la struttura industriale più compatta non dico la grande impresa ma perlomeno una struttura più compatto
Però i cespugli e lo abbiamo visto poi nel corso degli anni hanno tratto i loro dinamismo da loro ragioni di crescita dal fatto spesse volte di operare al di sotto delle leggi a me non mi ha mai meravigliata né mai scandalizzato
Perché vorrei vedere qual è la regione del mondo
Oggi industrializzata che non abbia cominciato anche operando al di sotto delle leggi certo dopo le cose vanno messe a posto ma all'inizio sono fenomeni naturali dell'industria verismo comincia al di sotto della legge poi si ingrandisce
Cosa che evidentemente un'industria più che a
Ma poi bisogna riconoscere che questi cespugli sono cresciuti ci sono irrobustiti sono diventati sistemi di impresa sono diventati i distretti industriali sono diventati reticoli di imprenditorialità sono un sistema oggi che ci inviti a tutto il mondo io mi ricordo che nel mille
Cento al in
Finita la campagna elettorale in America che portò Clinton alla presidenza io
L'onore di avere il premio quello dell'associazione italo americana ed era
Nel mese di ottobre
Nel mese di ottobre e a quella convegni
In tempo ingegnere partecipano sempre i candidati alla Casa Bianca e venne Clinton che c'è la crisi
La la prima volta che io ci parlai
La cosa che mi disse
Quando ci presentammo parlammo qualcun qualche minuto mi disse che era stato in Inghilterra capace dell'Inghilterra che poi era venuto in Italia che aveva studiato in Italia e mi disse ma ci sono
Ancora le cooperative ci sono ancora quelle piccole in palese che allora mi fecero vedere da studente venendo dalla e io gli dissi sì ci sono non solo ci sono
Ma si sono aumentare di numero è che era un fenomeno per lo attirava che lo aveva colpito
E che evidentemente è un fenomeno che ha fatto la ricchezza di questo Paese e che oggi ci viene riconosciuto come una struttura che ci permette me
Io di superare le crisi che nel tempo ci sono state agli inizi
Anni ottanta fu di conforto anche a chi si batteva all'interno delle grandi imprese lo dico per quanto mi riguarda che dovevano recuperare produttività ed efficienza contrastare Pellegrini industriale fare riferimento proprio a questa micro imprenditorialità ma anche la grande impresa poi nel frattempo era cambiata e Caspian radicalmente ludico da trent'anni ma quindici anni fa la grande impresa era completamente diversa non voglio tediarvi ma pensate per esempio a alla stagione del migliora mi io continuo quando nelle imprese entrati il concetto che il miglioramento non ha mai un tetto che la qualità non ha mai un tetto perché c'è sempre che si deve sempre poter far meglio alla stagione dall'in product cioè alla produzione snella tanto per ricalcare nella grande impresa quello che in piccolo veniva fatto nella nel microcosmo industriale nella fabbrica integrata la organizzazione che oggi riconosce
Deve essere tutta centrata sugli uomini anche l'industria capital intensive oggi riconosce che il problema è umano viene prima del problema dei capitali
E poi la grande impresa si è anche fortemente interna nazionalizzata non ha più passaporti vive nel mondo non vive più in un paese
Ora
L'industria è certamente una delle grandi opportunità del nostro come tutti gli altri Paesi avanza
Un'opportunità nel cui
Il potenziale ritraendo occorrerebbe credere più di quanto non ci faccia finora ma per valorizzare l'industria vorrei parlarvi un attimo del Mezzogiorno che come credo voi abbiate avuto occasione di leggere e
Un argomento che mi appassiona molto in questo periodo mi appassiona perché ne vedo le potenzialità contemporaneamente al pericolo di lasciarlo nella situazione come oggi
Ci siamo assuefatti all'in l'idea che il Sud e qui c'è la signora Saraceno sa quanto Saraceno ha spezzato il problema del Sud che il signor De costituisca un problema i
Il grande problema che abbiamo di fronte anche perché in quelle regioni meridionali si concentra praticamente tutta la disoccupazione che il paese ha giornali c'è il cinquanta per cento dei giovani di tutto il Paese io invece
Tentò di dire perché lo credo tetto di dire che bisogna spostare questo modo di concepire il suo e non concepire il Mezzogiorno come un problema si parla del secondo e ti viene in mente subito il problema proviamo a girare il problema il problema girare il concetto e a considerare il sud non più con un problema ma invece come un'opportunità per il Paese
Allora dirvi questo pensate che nel torno è un terreno fertile per da vita fenomeni di sviluppo analogo secondo me tali e quali quelli che abbiamo visto essere nel nord est del Paese pensate che per esempio la Basilicata nel mille novecentonovantaquattro quindi due anni fa ha avuto il Polo la crescita del prodotto interno lordo più alta che mi il nord est del Paese è vero che poi ci sono regioni della Calabria parte della Puglia una parte notevole della Sicilia che ancora vivono ma perché nella Basilicata sia riuscita a fare questo perché ci sono la possibilità e l'occasione di poterlo fare cioè il chiuderci anche il drammatico problema della criminalità mai provvedere ad in lizza non è certa che possa essere vinto lasciandolo soltanto nelle mani delle forze di polizia e della magistratura perché quella criminalizza così diffusa nel Mezzogiorno d'Italia la si deve e a vincere eliminando la la base cioè eliminando le occasioni per i giovani di sarà per far parte di questo mondo grandissimo purtroppo oggi di sbandati che poi costituiscono la forma della criminalità ecco allora questo se noi consideriamo il Sud non tanto commi un problema come un'opportunità questo è il grande sforzo che dobbiamo fare e quello che abbiamo fatto che le mie generazioni hanno fatto e che io non mi rendo conto e non mi riesca a convincere come
Le attuali generazioni non abbiano la voglia e il coraggio il gusto lo spirito del rischio di poterlo fare in quelle
Regioni del sud che oggi vivono in carne in quella maniera come dicevo nel Sud esce il cinquanta per cento dei giovani di tutto il Paese pensate che nel
Noi lo consideriamo un grande problema demografico e oggi lo è ma pensate che il nord e non potrà più aveva tenuto conto anche del calo demografico non potrà più avvenire da gente che andava a lavorare il senso dei giovani costi
L'anno la riserva proprio anche per il resto del Paese allora come si fa ad essere pessimisti come licenze sedici dice nel rapporto mille novecentonovantasei eccome diffusione del Paese ecco allora piscina
Si riesca a dare a questo Paese una prospettiva di cambiamento che non sia soltanto politica il ministro Napolitano c'ha citato la necessità che la Bicamerale arrivi e arrivi rapide
Perché i risultati certamente importante
E a dare al Paese questa speranza questa fiammella che oggi di pare che si tenga si si si tenti a tutti cosa e di spegnere una prospettiva di cambiamento che sia focalizzata su un grande progetto più un grande progetto che dica ai cittadini e che dica che andremmo incontro appena vere maggiori certezze maggiori fiducia per per il futuro perché l'Italia ripeto è un Paese vivo ma paradosso dei paragoni sì sembra un Paese vivo senza speranze no il Paese vivo e dobbiamo ritardi questa speranza e per darsi queste spero anzi uno e le cose una delle componenti dell'Europa
Anche qui sapete il dibattito
Dei problemi ancora di ieri e di oggi
Il Censis ci ammonisce la scrittrice sessanta che non possiamo farci governare da altri nell'Europa virgolette magari dalla logica contabile che caratterizza oggi i meccanismi della costruzione europea questa è un monito che dice il Censis e che io condivido in pieno io sono un europeista
Antesignano sempre creduto che il futuro dei nostri paesi era proprio quello della costa
Numero quaranta ma voglio anche ricordare che la moderni d Europa fin dall'origine e i tempi di De Gasperi di Adenauer e di Schumann era un'idea che
Dinamica dell'economia una visione dinamica che all'inizio perno nello sviluppo nella crescita dell'impresa nelle generazioni di scherza nell'aumento della qualità della vita nell'aumento degli standard di consumo e di benessere nell'aumento dei posti di lavoro questa ispirazioni iniziale oggi si è persa un'ispirazione che era centrata sull'approdo
Filone sulla competitività si è persa e soprattutto si è persa in questo ultimo decennio quello che
Rimasti in piedi di questa Europa che non viene più vista come un'opportunità ma come un rischio comunque ridicolo la si vede oggi la la il concerto dell'Europa soltanto con un di di riassetto finanziario e monetario che è certamente importante nella base della l'eventuale e io mi auguro prossima al nuovo Europa una un un disegno ripeto finanziario e monetario
Privo però del referente del completamento necessario costituito da un progetto fondato sulla pubblica viale fondato fatemelo ripetere fondato sull'occupazione che il problema più grande dell'Europa non soltanto dell'Italia ma anche dell'Europa
Sintomatico per questo e che la discussione si è l'Europa suscitato inizialmente dal piano dello si sia spenta del tutto nessuno parla del piano dello allora amo cercare di riscoprire il senso la direzione di questa grande intrapresa una intrapresa che l unificazione per come un passaggio verso una maggiore duratura crescita dell'economia e del benessere
E allora è solo dandosi un traguardo di sviluppo che si può impostare una strategia della fiducia capaci di vincere le nostre paure di oggi facendo super ore alla alla alla Società italiana e anche a quella degli altri paesi pay il concetto dell'Europa come timore esattamente ridare quelle speranze come noi alla mia età io avevo appena non ancora maggiorenne avevamo alla fine della guerra allora darsi questa strategia per recuperare un qualcosa che proprio a dagli anni sessanta noi abbiamo perso nel Paese e quali sono le
Perché dovremmo ricostituire qui credo che il cardinale Silvestrini almeno credo che su questa parte vorrà avrà gli stessi miei concerti allora c'erano degli ideali che oggi non ci sono più c'era uno dei principi e dice che abbiamo perso c'erano dei valori forti c'erano dei valori condivisi che oggi non riusciamo più dare e credo in un punto la Chiesa fa fatti perse per portarli quei valori che sono della Chiesa ma ci sono dei valori che prescinde
No anche dei valori cattolici o della chioma Lori religiosi e che vanno anche molto prima il sistema dei valori oggi della nostra società si
Che praticamente bene se vogliamo essere ottimisti chiamiamoli indebolito secondo lei si è è completamente scomparso si è
Indebolito rispetto ai primi decenni del dopoguerra dove era vivo ciccia dato quella forza noi di andare a
Neanche noi capivamo qual era le difficoltà ma le affrontavamo senza neppure pensarci un momento allora nei primi anni
Nel dopoguerra il senso di coesione sociale e civile era fortissimo oggi questo senso disse coesione sociale praticamente scomparso De Rita i suoi con i i sociologi mi diranno che quando cambia una società cambiano anche i suoi riferimenti ideali certo sarà pure così non voglio discutere ma il problema è che questi riferimenti oggi sono sempre più soggettivi quella che non manca è una dimensione collettiva di questi di questi riferimenti ideali e questa allora a mio parere e la ragione del disorientamento che viviamo il piacere mito civile dei nostri giorni
Questa è la ragione per cui le regole non sono più condivise da tutti questa è la ragione della fatica eccessiva che avvertiamo nel nostro percorso di integrazione europea visto più come punizione che in non come opportunità questa che è la ragione per cui sentiamo una sorta di dispersione di spreco di energie tutte tese alla produzione del loro particulare invece
E accumulo
Nati in un grande slancio di progresso generale
Allora l'obiettivo di fondo che ci dobbiamo dare
Non è che ce lo debbono dare la classe politica signor ce lo dobbiamo dare come società civile l'obiettivo di fondo che ci dobbiamo dare ridare un senso un traguardo una
Anima i nostri sforzi qualunque sforzo senza un'anima senso una convinzione nemico interno non
Riesce dobbiamo recuperare le ragioni dello stare insieme dobbiamo essere meno egoisti dobbiamo trovare una forma diversa otto morti io sono convinto che si ci daremo un progetto capace di rendere credibile le prospettive dello sviluppo di
Harry Potter nostre potenzialità di fare avanzare in una democrazia quale quella nostra di fare
Danzare questi concetti allora il futuro ci appariva meno incerto e meno grigio perché l'occasione che oggi città il Censis di ripensare ai trent'anni fa stati mi fa dire che questo mio visione del futuro è una visione non assolutamente utopistica ma è una visione assolutamente tra gli arresti
Parole solo per
Non russe destini e Cesare lo e questa riflessione che hanno voluto far con nuove
Premi sottolinea e l'unico nostro
Se astice industriali politici
Così l'attenzione di
E la qualità
Dato a tutti noi