La nota di politica interna

Buongiorno oggi facciamo ancora due parole in tema di di giustizia e prendiamo spunto non che manchino altri ma insomma prendiamo spunto da
Un articolo di Vittorio Grevi pubblicato lunedì se non sbaglio dal Corriere della Sera dunque il professor Grevi interviene per rilevare come non abbia penso la specie di così divisione di schieramento tra cosiddetti garantisti e cosiddetti giustizialisti
Quando molto giustamente che i due partiti in questione in realtà muovono piuttosto da posizioni ideologiche così interessate politicamente e appunto certo il questo rilievo è senz'altro da sottoscrivere
Quello che invece merita di essere ha ripreso e criticato e qualche altro passaggio dell'articolo di credito che
Svela a mio giudizio così il persistere di alcuni errori di interpretazione e di come dire d'importazione
Invece di una cultura che almeno inconsapevolmente distante da quella diciamo così di diritto liberal positivo cui invece dicevo ma non si fa mostra di voler aderire
Lasciamo che mente perde le intenzione guardiamo alle affermazioni scrive greve che in uno stato di diritto il fare giustizia costruirebbe il fine ultimo del processo
Mentre d'altro canto le cosiddette garantire indicherebbero così i percorsi lungo i quali quel fine il fare giustizia appunto
Dovrebbe essere raggiunto
Bene le cose non stanno assolutamente in questi termini o almeno ci stanno unicamente se guardate con come dire con un occhiale naturalistico
Occhiale per il quale i diritti e le violazioni della legge stanno prima cioè sussistono a a a a prescindere dalla dal diritto positivo
In realtà il fare giustizia non è per nulla infine del processo ma è semmai un così con possibile fine per quanto accidentale arbitrario dello Stato
Perché il processo al contrario non ha alcun fine se non quello di svolgersi supporre invece che il processo abbia un fine ulteriore a questo punto fatto del suo godimento
Significa supporre che così ciò che il processo deve accertare e
Sanzionare evita a priori come accadimento DPEF rilevante naturalmente rilevante
Mettere d'atto contrario cioè essendo solo il rilievo assunto in sede processuale a fare esistere il diritto la facoltà quel certo diritto quella cioè facoltà quella certa responsabilità
Oppure tutto il contrario cioè l'insussistenza di quelle posizioni
Ora ribadì che queste distinzioni sono solitamente molto ben presenti nella sistemazione così accademica di ciascun addetto ai lavori ma solo in quanto posizioni dottrinali perché poi quando si tratta di così prendere posizione
Propria e concrete sui fatti quotidiani
Tra bestia giusto naturalistica torna a farsi sentire
E ti fa sentire per esempio oltre che in affermazioni come quelle che prima ho riportate criticato in altre che siamo sempre tale da quell'articolo di Vittorio Grevi
Per il quale
Le cosiddette garanzie costituirebbero il modo e il mezzo e non infine del processo bene abbiamo visto poc'anzi che il preteso fine del processo non è certo quello di fare giustizia perché questo suppone la rilevanza insiste
Cioè da un punto di vista naturale delle delle responsabilità ciò che appunto non è
E concludiamo adesso dicendo che era le garanzie
Non è pur vero che queste costituiscono come dire un modo del processo
Perché anche questo tipo di qualificazioni implica il riconoscimento di un valore a priori del diritto delle possibilità della difesa
Cioè intendere come un qualcosa che in qualche modo si giustapporre al processo e lo corrompe lo determina lo plasma
Restando però separato dal processo medesimo il quale sarebbe caratterizzato appunto da quel certo figlia di fare giustizia è è non è così perché le garanzie al contrario non sono un modo del processo ma sono il processo
Non sono decise ripetiamo e sono il processo inteso come
Ambito di imputabilità delle responsabilità non come sistema di disvelamento della loro realtà naturale
Bene mi rendo conto adesso che mi sono un po'involuto in considerazioni forse
Troppo tecniche magari impalpabili vedremo la prossima volta di scaraventare sul campo dell'esempio concreto queste considerazioni e renderle più a apprezzabili risentirci