Scuola di Liberalismo 2024 - La città liberale. Lezione di Stefano Moroni

Domanda
Molto
Per registrazioni abbiamo alleata allora è un saluto da parte mia Novelli di tutta l'organizzazione della scuola le ragazze
E anche a nome della commentato per i centocinquanta anni Menna ordini che potrebbe essere interessante seguire in qualche sua manifestazione abbiamo iniziato bene con la presenza del Presidente della Repubblica esattamente quindici giorni fa il venticinque
O aprile esempio cinque marzo chiedo scusa con una una cerimonia Navas aveva Protomoteca Campidoglio con la partecipazione del Presidente della Repubblica andremo avanti con una serie di iniziative che si snocciolano per tutto l'anno appena sono programmato una cinquantina quindi non ma non c'è che l'imbarazzo della scelta spero che qualcuno dei ragazzi sia presente
Vi ringrazio per la vostra partecipazione a questa sessione di quest'anno nella scuola di liberalismo facciamo tanti l'in bocca al lupo a quelli che saranno premiati per il lavoro che faranno basta tutto qua
Grazie a tutti grazie
Io introduco il professor Stefano Moroni chiedo voluto alla scuola nessuno riuscire ad invitare curando con lui davanti ad un
Da quanti avevano sprizza questa cugino questo in un gioco di appunto di di di tutto della cosiddetta cita liberale e nato perché il professore e ordinario di Urbanistica presso il Politecnico di Milano e insegna rendimenti errori PAC esiste e quindi parlando del mille sfumature che può avere diciamo volate liberale
E scoprendo che uno degli autori studiati dal professor Moroni è stato una lavoro di Enrico Morbelli
Abbiamo costruito appunto questa idea della città liberale che ora amici racconterà pesci e io mi permetto solo di fare un inciso
Che questo
Diciamo un titolo non è nato solo perché volevamo un titolo accattivante per una persona estremamente accattivante con in modo in cui raccontare cose
Ma sia per i romani che non romani
Voglio a far presente che anche la toponomastica una parte a toponomastica a Roma in fondo è una battaglia liberale e non se voi pensate che tuteli i Dl incertum Tarzan liberati
In fondo si rifà a pensatori che col Vaticano non hanno nulla a che fare era proprio per dare un segno che non c'era solo il Vaticano non c'era solo il potere della Chiesa
Ma c'erano anche altre cose non a caso quindi viale Mazzini starà lì e non sta da un'altra parte
E quindi si può dare un segno liberale in città partendo dai nonni scegliendo le cose diceva una volta Solana Infantino che la
Più grande delusione della più grande battaglia liberale che avrebbe potuto condurre Silvio Berlusconi
Quand'era veramente potente perché oltre che sta al Governo centrale ma aveva tanti amministratori sparsi in Italia era quella che avrebbe dovuto dedicare una piazza Luigi Einaudi in ogni città
Piazza o via von Hayek via però Perre eccetera eccetera proprio per dare un segno tangibile
Che e ispirare una un come dire un indicazione invece ne siamo pieni di via Palmiro Togliatti via dell'Unione Sovietica a Torino
E tante altre cose che purtroppo con il liberalismo hanno molto poco a che fare e quindi c'è la possibilità di costruire uno cita liberale noi lo spiano in ogni punto di vista ci facciamo raccontare quella della del professor Moroni cui cedo la parola e lo ringrazio infinitamente per averci dedicato il suo tempo si ora per la prossima nel mezzo
Bene allora intanto grazie dell'invito è un piacere essere qua richiedo se mi sentite bene
Benissimo allora ovviamente in qualunque momento interruzioni serve domande o se per caso la voce per qualche ragione sparisce
Allora nel provare a discutere dieci tale grave ogni possibile sperare inverare io ho pensato a un particolare intervento che dividerà in tre parti
Una introduzione generale sui concetti di in pianura in Ciani citazione
Una parte centrale sul problema ornamentale di cui voglio parlare bene e una discussione e delle conclusioni verso una possibile citavi liberale per usare questo termine
E iniziamo ma l'introduzione nel Novecento parlando di urbanistica la pianificazione come attività pubblica e il piano come strumento sono venuti a coincidere
Per citare un autore che si chiama don la rissa scrive nel mille novecentocinquantotto non è possibile avere una pianificazione senza un piano e di conseguenza l'idea del piano è diventato il fulcro dell'idea di genetica azione urbana nella novecento in questa prospettiva di urbanisti come professionisti sono diventati professionisti specializzati soprattutto nella interazione e nella progettazione
Di indiani larga parte dei manuali dei testi professionali nel Novecento sono stati appunto centrati su questo tipo di strumento indiano
Intervento che vorrei fare oggi è quello di cui vorrei discutere con voi
è se sia possibile rifiutare una sovrapposizione tra pianificazione piano
Riconoscendo quest'ultimo ossia il piano solo come uno degli strumenti degli urbanisti possono utilizzare e per scopi molto specifici
L'idea che la pianificazione e l'arrivo in Cina necessariamente con indiani è stata evocata in modo pionieristico in un articolo del mille novecentosessantanove scritto da quattro autori uno dei quali è il celeberrimo Pitagora
Che s'intitolava
Non volendo hanno Experiment in prendono è stato uno dei primi articoli nell'ambito della teoria della pianificazione a suggerire
Per indicazione indiano non necessariamente devono coincidere tuttavia questo articolo è stato considerato una specie di provocazione più con una sfida teorica in pratica rilevante e l'effetto sul dibattito è stato piuttosto limitato
La questione è stata riproposta in tempi più recenti da pochi autori
Purtroppo questo tipo di discussione mi pare non abbia attecchito più di tanto per cui vorrei provare con voi a esplorare la possibilità di portarla avanti in maniera più ricco
E nell'introduzione vengo alla parte centrale nel mio intervento ora considerando l'attività di pianificazione pubblica ad esempio per gli enti locali due delle principali forme di intervento pubblico
E possiamo vedere ovunque sono quelli che possiamo chiamare interventi infrastrutturali e interventi e volatili
Nel caso degli interventi infrastrutturali i decisori pubblici devono decidere come agire essi stessi
Ad esempio se dove quando eccome costruire un manufatto con una strada pubblica un ospedale una scuola pubblica nuova linea metropolitana o tranviaria un ponte e così in questo caso il decisore
E il proprietario della ter Reno su cui avviene qualcosa tendono a coincidere il terreno è comunque Pubblico acquisito a questo scopo in qualche modo il decisore decide su se stesso sole il decisore pubblico decide come allocare certi fondi per realizzare quale ma non sa nel caso degli interventi regolative lì ossia quando il decisori locali introduce regole che riguardano il modo in cui per esempio i suoli gli edifici possono essere usati trasformati il decisore pubblico decide piuttosto su come qualcun altro Possa agire in questo caso il punto non è allocare risorse pubbliche in alcun modo non è realizzare manufatti come sono le infrastrutture
Ma decidere le regole entro cui altri in particolare i proprietari privati di suoni di edifici o altro e in generale di tutti i cittadini potranno agire
A la cosa interessante vorrei sottolineare è che prima del Novecento era abbastanza ovvio che il termine indiano in varie lingue fossile utilizzato soprattutto per il primo tipo di interventi ossia quando si trattava di realizzare qualche struttura o infrastruttura pubblica una strada uno spazio pubblico
O altro in quel caso
Era ovvio che servisse un piano cioè una sequenza ordinata di azioni a stato finale
Delle risorse da allocare e anche dei tempi secondo i quali l'infrastruttura o la struttura o lo spazio in questione doveva essere realizzato per contro per quanto riguardava la regolazione d'uso degli spazi privati degli edifici privati in vari Paesi europei ma anche mediterranei erano piuttosto in vigore quelli che oggi chiameremmo piuttosto regolamenti edilizi
Poche regole abbastanza generali simili per tutti i suoli e gli edifici che riguardavano solo aspetti
Astratti e generali come ad esempio l'allineamento degli edifici piuttosto che le esternalità e questi potevano o non potevano Bruce
Quindi in poche parole prima del Novecento mi sembra una cosa abbastanza chiara la distinzione tra quelli che ho chiamato interventi infrastrutturali
Auguri ci si dedicano costruendo piani nel senso stretto della parola e invece quelle che erano le regolazioni dell'uso negli spazi privati e della trasformazione degli spazi privati
Quello che accade nella novecento
Ed invece è il concetto di hanno Ima utilizzato Valente mentre
La realizzazione di infrastrutture pubbliche viene esteso a coprire tutto il territorio comunale e a comprendere sia la il controllo dell'attività privata sia al controllo dell'attività pubbliche
Ad esempio in Italia con la legge urbanistica del mille novecentoquarantadue che pur con alcuni ritocchi è tuttora in vigore viene introdotto il Piano regolatore generale come strumento che copre intero territorio comunale e si occupa contemporaneamente sia di infrastrutture sia via regolazione dell'uso degli spazi private
Quindi in poche parole quello che prima era uno strumento che serviva per realizzare pensi di città si trasforma dello strumento che vorrebbe coordinare le attività della città intera
L'estensione avviene dunque in due direzioni
Il piano urbanistico generale come configurato dalla legge quarantadue in Italia ma anche da molte altre leggi nel contesto europeo da un lato si estende copre simultaneamente sia l'uso degli spazi privati sia l'uso degli spazi pubblici dall'altro lato copre due elementi di natura riversa la realizzazione di spazi infrastrutture pubbliche e la regolazione dell'uso degli spazi privati
In questo modo l'intervento pubblico relativa infrastrutture e l'intervento pubblico relativo alla regolazione tendono a coincidere e ha sovrapporsi
Questo è uno dei motivi per cui la vecchia idea di via loro in senso ortodosso il corretto applicata principalmente a sequenze di azioni eseguite per trasformare l'ambiente costruito ad esempio realizzando infrastrutture servizi pubblici è stato in molti contesti estesa anche al caso
Dell'intervento emulativo
In altre parole quello che in inglese veniva chiamato Blueprint plenum con termine utilizzato dire no un piano comprensivo che prende decise
Toni di del taglio
Viene esteso
A coprire qualcosa che non può essere controllato da un piano di questo tipo cioè il coordinamento dell'intera città
In questo caso la mia idea problemi altamente complesse situazioni di radicale incertezza cioè questioni riguardanti in coordinamento di tutte le attività per un'intera città sono stati ridotti a problemi più semplici
Cioè questioni del tipo di quelli che incontriamo quando abbiamo a che fare con la fornitura di strutture o servizi specifici
Insomma in altri termini non è stata riconosciuta la complessità della città nella sua ingerenza
Poco interessante perché il concetto entrano nel senso tradizionale e secondo me sensato non poteva che essere astratto finale cioè se voi volete realizzare
Una nuova strada dovete avere per forza idea di dove la strada passi e di quale debba essere la forma e la struttura finale dell'infrastruttura che volete
A realizzare
Ma quando stiamo parlando del coordinamento delle attività comprese le attività private di un'intera città la situazione cambia un po'ed il fatto che l'idea di piano nel Novecento sia stata estesa anche a questo secondo caso papà così e indiani
Siamo stati impensabili a lungo come strumenti a stato finale cioè come strumenti che decidevano in anticipo cosa poteva succedere non succedere suo nitrato deterrà della città
Questa prospettiva ossia una prospettiva novecentesca in cui concerto di piano si allarga si estende
Dall'idea tradizionale di realizzare infrastrutture quella di coordinare tutto ciò che accade in un certa città se
Accettiamo questa posizione sono un po'più chiare alcune preoccupazioni interventi edificatori novecento per esempio rigorosissima della azione del vecchio su cui tanto si è scritto e detto
Ovviamente se voi pensate
Un piano urbanistico come uno strumento stato finale quello che accade e che non può che venirmi in mente che il piano debba essere implementato attuato portato a compimento
Tuttavia questo è vero per i progetti infrastrutturali ovviamente se avrebbe in progetto di realizzazione di una nuova linea tranviaria quello deve essere implementato
Ma per la gran parte delle regole c'è riguardo all'uso degli spazi privati direi che in queste devono essere noi attuate ma rispetta
C'è una regola dice ad esempio che è permesso a costruire edifici residenziali in certe aree private avrebbe poco senso dire che quella regola deve essere attuata
Mi pare molto più semplice direi che quella regola deve essere rispetto a
Tuttavia stavolta che il concerto di piano si allarga
E per dir così confonde le acque si inizia a parlare di agonia spenti impianti idrici della tradizionale realizzazione di infrastrutture anche per la coordinazione delle attività di tutti città
In certi casi direi che nel ventesimo secolo la preoccupazione per l'imposizione di un piano di utilizzo dei suoli e degli edifici privati diviene spesso ancora importante della fornitura di infrastrutture servizi pubblici
In breve riassumendo novecento molte città europee
E mediterranee in particolare
Molte città che tuttora apprezziamo o meglio la parte di quelle città che tuttora apprezziamo
Si sono trasformate attraverso alcuni piani limitanti con cui il pubblico cercava di realizzare ad esempio strade e piazze pubbliche
E regole piuttosto astratte generali e semplici per quanto riguardava la trasformazione degli edifici e dei suoli privati
Questa prospettiva che ha funzionato discretamente in molte città sta stravolta nel Novecento estendendo l'idea di piano a qualsiasi attività di regolazione e intervento pubblico mescolando nello stesso Strumendo che in Italia
Dal quarantadue sia chiamato Piano regolatore generale tutte le scelte ottiche
Anch'io penso che in questo abbia portato luogo di confusione mescolando insieme attività totalmente diverse
Come probabilmente noto a molti sono stati fatti un po'di tentativi per rimediare a questa forma comprensiva di pianificazione
Che sia corrotto non poteva funzionare troppo bene immaginata come una forma di pianificazione stato finale e voleva decidono nel dettaglio sia tutte le infrastrutture pubblica realizzabili sia l'uso di tutti sono i privati cercando di inventare tipologie
Chiamiamo le più soft i piani
Una delle idee che si è sviluppata nel Novecento è che essi questo tipo di piano comprensivo poteva avere dei problemi però potevamo renderlo più flessibile
In realtà un poco strana perché l'idea di rendere flessibili anche le regole pubbliche rende davvero poco comprensibile che cosa le regole possano e devono essere in altri casi si è cercato di smontare per dir così
Il piano in più parte chiederò vengono ancora chiamate che hanno tutte quante oppure di immaginare diversi livelli o momenti di realizzazione ma sembra chiamando piani tutti gli stabili
In poche parole mi sembra che nel Novecento siamo stati Pappi recentemente scusate nella seconda metà del Novecento fino ad arrivare a nuovi dei tentativi piuttosto blandi di correggere quest'idea di piano generale comprensivo che ha preso piede
A partire dalla prima metà del novecento non a caso tutti i tentativi so parte mi richiamare così o moderati di vedere questa traduzione novecentesca hanno continuato a mantenere la parola piano
Cercando di chi ha di cambiare soltanto l'aggettivo mi pare che in tutti questi casi non sto ora fare gli esempi di leggi italiane di varie regioni obbligate
Situazione in giro per il mondo ma mi sembra abbiano cambiato molto poco dell'idea originale
Ora vedendo la tappa se concordiamo nel riconoscere inopportuna sovrapposizione precedente
Vuol dire che forse dobbiamo tornare a un'idea antica che è quella dei distinguere la pianificazione in senso generale come attività pubbliche dal piano come strumento particolare
Ora nel dire tutto questo storicamente assumendo che in una prospettiva liberale sia del tutto ovvio che comunque le attività private vadano regolate soprattutto per evitare danni ad altri
Ma che che il pubblico debba fornire alcune infrastrutture
Pubbliche come sapete già Adams ne ovviamente
Sosteneva che in alcuni casi le infrastrutture
Devono essere fornite dal pubblico e vari altri autori liberali sostengono senza ombra di dubbio che il diritto è necessario per controllare attività che potrebbero generare danni ad altri
Quindi il vero problema
Non è dando da quantità
Delle attività pubbliche ma la qualità delle attività pubbliche come sottolineava Fredrik Von Hayek che a tutti sicuramente noto il problema non è ridurre la quantità dell'attività statali a una certa quantità desiderabile ma cambiare la loro qualità il loro poco ora in questa ottica che in cui do per scontato che anche in una prospettiva liberale si possano desiderare regole
Che controllino attività private nel caso di cui vi sto parlando di uso e trasformazione dei suoli e che si possano e si debbano realizzare alcune infrastrutture pubbliche credo dobbiamo però cambiare il modo in cui lo faccia
Ora la mia idea e che dovremmo tornare a utilizzare lo strumento del denaro come sequenza di azioni coordinate per raggiungere uno stato finale solo personalmente per realizzare infrastrutture pubbliche
Mentre dovremmo passare a strumenti totalmente diversi per quanto riguarda la regolazione delle attività private di uso e trasformazione dei suoli e degli edifici
All'idea e che vorremmo pare anche un nome chiaramente diverso per le due attività pubbliche che la mia prospettiva vorrei tornare a distinguere in modo più lento
Mentre mi piacerebbe mantenere il termine oscuri
Qualche domanda
Mi sentite sempre Gianola viene a parlare Roma ha chiuso aggiunge entravano quelle allora ecco stavo dicendo mentre vorrei donare ad usare il termine diano in un senso tradizionale anzi forse dobbiamo preparare a fare dei piani intermedio usare soldi pubblici per realizzare infrastrutture pubbliche vorrei cambiare anche il termine per le regole che riguardano la trasformazione negli spazi prima personalmente a me piace il termine Codice urbano
Condivido con alcuni studiosi in pochi integrata in giro per il mondo
L'idea di usare il termine i codici urbano per le regole che riguardano le trasformazioni degli spazi privati vorrebbe suggerire l'idea che sia qualcosa di simile al Codice civile per dir così
Quindi non un piano a una specie di cornice di regole entro cui le attività private possono svolgersi quindi lasciando un attimo da parte l'idea che dovremmo tornare a utilizzare in maniera seria viveva di piano quando dobbiamo realizzare infrastrutture pubbliche mi soffermo su quelli che sto chiamando invece codici urbani
Ora io immagino che il Codice urbano a livello locale
Raccolga tutte le regole che riguardano le trasformazioni dei suoli privati immagino che le regole siano in numero limitato non così tante così complesse sono oggi e soprattutto che si concentrino
In gran parte su
Evitare che le trasformazioni degli usi dei suoli producano esternalità negative
Piuttosto che introdurre regole si chiedono dei realizzare trasformazioni in un certo modo io immagino che il Codice Urbani raccolgano prevalentemente quelle che potremmo chiamare regole negative ossia regole che dicono ai cittadini
Soltanto che cosa non possono fare in particolare mi piacerebbe dicessero soprattutto quali sono le esternalità negative per usare un termine contemporaneo
Ma quello più tradizionale della urbanistica Ray novecentesca soprattutto è un termine inglese che termine news assistiamo che faceva riferimento al modo più chiaro a a individuali che potevano arrecare danni ad altri
Quindi in poche parole io vorrei che il Codice Urbani si limitassero a dire che cosa non si può fare impartito colare quali esternalità negative le trasformazioni d'uso del suolo non possono causare
Per farvi un esempio in piani regolatori comprensivi del Novecento hanno in genere tentato di stabilire dove dovessero andare alcune attività
Ad esempio le attività commerciali da una parte le attività residenza e dall'altra
In luoghi specifici magari per evitare che ci fossero attriti tra varie attività o almeno questa allegra intenzione
La mia idea invece che non dovremmo dire dove devono andare determinate attività ma quali problemi non devono causare ovunque vadano per farvi un esempio se unico che nessuno deve produrre
Rumori sopra una certa soglia che sono nelle ore notturne
Non ha nessuna importanza quale sia l'attività artistica sedia corsi sviluppa ci sta a chi realizza l'attività sia essa una discoteca un luogo di culto o qualsiasi altra cosa
Non produrre rumori verso l'esterno che possano creare problemi
Agli altri
Quindi in poche parole io immagino che quelli che sto chiamando Codice Urbani abbiano regole relative alle trasformazioni impossibili dei suoli degli edifici privati uno di carattere molto semplice due di carattere astratto generale cioè quanto più possibile legate ad azioni standard e valide
Ampi spazi del territorio e tre prevalentemente negative cioè regole che indicano soprattutto uguali esternalità
Negative non dobbiamo creare nei trasformare o usare come preferiamo spazi intendo edifici aggiungerei una cosa su questo punto né che
Nella mia ipotesi e vorrei avesse qualche tratto liberale
Mentre ora
Votiamo grossomodo a maggioranza semplice sia piani che riguardano infrastrutture sia regole che riguardano l'uso degli spazi priva le piacerebbe immaginare e indiani infrastrutturali e i codici urbani
Seguissero procedure diverse anche per la votazione e l'adozione
Per esempio mi piacerebbe immaginare che i piani per le infrastrutture pubbliche si possono approvare a maggioranza semplice
Paint evidentemente immaginare che i codici urbani possano essere introdotti o modificati solo con delle maggioranze qualificate o delle super maggioranze nell'ipotesi che
Regole l'uso del suolo credibili non possono cambiare continuamente ogni volta che cambiamo le maggioranze locali e anche per restituire con più chiarezza la differenza tra piani per le infrastrutture locali e regole per la trasformazione d'uso dei suoli privati
Anzi direi di più mi piacerebbe che la politica locale fosse concentrata soprattutto a cercare di mostrare
Di essere il più efficace nel trasformare i soldi raccolti tramite tassazione legittima il buone infrastrutture pubbliche senza dover sempre ridiscutere daccapo il sistema regolativo
In rigore cosa che vorrei accadesse invece a maggioranze più ampie
Ora questo è un esempio ovviamente è molto semplice però mi piacerebbe immaginare procedure diverso caratterizzati in modo diverso piuttosto che un'unica procedura
Che mescola in un unico colpo
La spesa pubblica per realizzare infrastrutture servizi collettivi e la regolazione degli usi dei suoli
Come sapete in Italia le regole che riguardano l'utilizzo degli spazi privati degli edifici privati dei suoli e così via
Cambiano con una certa frequenza a livello locale impianti sono sottoposti a numerose
Variante i cambiamenti integrazioni e in genere ogni nuova maggioranza riffa daccapo poco cambia radicalmente il piano
Ora nella mia ipotesi di tornare a distinguere in maniera in chiara le attività pubbliche che
Garantiscono alcune infrastrutture e servizi pubblici ai cittadini e le regole di convivenza penso che invece queste due strumenti possono essere separati in modo più
Quindi se indetti Zandonà quello che ho detto fino a qua
Nel Novecento in particolare in campo urbanistico ma non solo il concetto di pianificazione il concetto di nicchia lo hanno finito conico incitare
Il concetto di pianificazione inteso come intervento pubblico volto a fare qualcosa in vista del futuro il concetto di indiani come strumento specifico intervento sono venuti a coincidere
In soprattutto nella prima metà del Novecento ma secondo me anche dopo e ancora oggi la la tendenza nella teoria nella pratica della pianificazione e anche in gran parte della legislazione di pensare che se c'è pianificazione urbanistica ci sarà un piano urbanisti
Penso invece che storicamente Sensi
Ripercorro il modo in cui le città si sono trasformate prima del Novecento ad esempio in Europa l'area mediterranea dico nell'Europa e nell'area mediterranea perché ci sono alcuni lavori di colleghi che hanno studiato queste cose
In maniera particolarmente interessante pensando all'Italia milioni mentre Marco Romano per quanto riguarda la città europea e pensando a leggi stabilite rane
Mi viene in mente decisiva Hakim che hanno scritto libri particolarmente interessanti sul modo in cui recita erano in regola
Nel periodo pre novecentesco allora
A me sembra che nel periodo pre novecentesco pur con alcuni limiti in molte città europeo Méditerranée
O se chiaro e funzionante un sistema in cui in pubblico costruiva piani quando doveva realizzare strade e piazze molte delle quali apprezziamo tuttora in certe zone delle città mentre l'uso degli spazi privati era regolato da poche regole semplici
Piuttosto uniformi che riguardavano soprattutto allineamenti o danni che non dovevano essere portati agli altri proprietari urbani o agli altri cinque ora a me piacerebbe penso che posso avere qualche tratto liberale questa proposta sganciare l'idea di pianificazione a quella di piano accertare dobbiamo premunirci in qualche modo per il futuro
Possiamo farlo costruendo infrastrutture pubbliche
è avendo qualche regola che ci impedisca di creare troppi danni con le nostre attività
Ma non sempre quello che ci serve è unicamente uno che hanno quindi la parola piano la li userei in modo molto tradizionale per indicare una sequenza di azioni ordina dai raggi per uno stato finale termine che funziona benissimo quando vogliamo realizzare o costruire qualcosa
Mentre mi piacerebbe usare termini diversi e gratta concerti completamente diverso e per quanto riguarda la regolazione del lusso degli spazi privati
In questo caso il termine che a me piace il termine Codice urbano che vorrei sostituire a qualunque altra versione dichiarano con aggettivo modificato
E vorrei che localmente ci fossero solo piani infrastrutturali e un Codice Urbani o vincoli Germano per me dovrebbe raccogliere quello che oggi stampone regolamenti edilizi un giorno i piani urbanistici un po'in altri piani
Il Codice urbano ripeto lo immagino come composto da poche regole uniformi per pressoché tutti i suoli per la gran parte e centrato solo sul tentativo di evitare la produzione di album esternalità negative in campo urbanistico non è così difficile
Precisare che cosa possono essere alcune esternalità negative che certe attività e o trasformazioni di suoni ed edifici possono a causare in aggiunta mi piacerebbe come sottolineavo distinguere
Anche le procedure attraverso cui in questi strumenti vengono promossi votanti e adonta
Diversamente da quanto accade oggi dove l'assist per la stessa maggioranza
Decide entrambe queste cose in simultanea per dir così a me piacerebbe immaginare che i piani infrastrutturali uno o più piani infrastrutturali non c'è nessuna non c'è nessun bisogno di aver un piano infrastrutturale unitario siano promossi a maggioranza semplice siano quelle di cui si discute quando dobbiamo scegliere quali politici vuol dare a livello bloccare mentre mi piacerebbe immaginare che il Codice Urbani
Siano votati a maggioranze più ampie super maggioranze
Temo o maggioranze qualificate non importa ora definire in modo numerico che cosa è il de Dom importa che siano maggioranze più ampie della semplice per maggioranza
Ora dal punto di vista penso che
Questa struttura che ovviamente ricorda
Alcune distinzioni che si trovano i vari autori liberali tra tre decisioni che riguardano le regole che vincolano i comportamenti individuali e il modo in cui spendiamo i soldi pubblici per fornire servizi alle infrastrutture pubbliche unica sarebbe che questa diventasse una prospettiva urbanistica almeno parzialmente diversa da quella che siamo abituati a ricorrere
Questa prospettiva
Tempi sto presentando in modo molto semplice ma penso possiamo immaginare abbia conseguenze tecniche giuridiche anche importanti e complesse
Analogamente conseguenze anche sul modo in cui gli urbanisti ossia quei professionisti dovrebbero occuparsi di questioni urbane andrebbero formati io ho l'impressione c'è tuttora l'accento si approva sui piani sull'idea di via su qualche versione di Piano e molto poco sua questioni
Credo che soprattutto per quanto riguarda le regole le regole relative all'uso del suolo ellenistici potremmo inventare
Soluzioni diverse essere maggiormente creativi è innovare in modo particolare qualcosa che forse necessario è indispensabile per le nostre cinta
Non è una piccola osservazione a questo proposito ed Enzo che nella prospettiva che probabilmente quelli che stavo chiamando piani infrastrutturali non dovrebbero essere visioni di futuri possibili
Ma l'idea sarebbe in base Aelle risorse pubbliche siamo riusciti a raccogliere attraverso forme di tassazione legittima e stabile
Le risorse pubbliche così raccolte temo possono essere utilizzate per fare indiano strutturale a o il piano infrastrutturale di immaginate come spesso noi ora ragioniamo al contrario facciamo piani infrastrutturali visionari e realistici e poi ci chiediamo dove andiamo a cercare le risorse quindi paradossalmente credo che dovremmo prendere ancora più seriamente l'idea dichiarano quando ci occupiamo di infrastrutture e come spesso accadeva in passato considerare che la disponibilità di risorse la programmazione dei tempi non sono un aspetto secondario ma un aspetto costitutivo
Della realizzazione di piani
Ora come forse alcuni di voi sanno la una recente legge lombarda centra abbastanza recente
Ha cercato di smembrare il piano urbanistico generale tradizionale in tre strumenti che hanno ancora tutti i nomi di piano un piano delle regole documento
Indiano e così diranno il Piano dei servizi ecco se volete mi pare che in questa prospettiva non sia così lontane da ciò che io non me però mi pare sia ancora un po'ancorata all'idea di piano tanto che chiama uno dei tre strumenti Piano delle regole
Terminologia un poco curiosa amen piacerebbe una volta riconosciuto che piano comprensivo che nel Novecento abbiamo pensato potesse coordinare per intero le attività pubbliche e private urbanistica nelle nostre città
Forse invece radicalmente rinnovato
Piani infrastrutturali poi cinque solo quelli che possono essere sostenuti realmente realizzati realmente in base alle risorse pubbliche raccolte con tassazione legittima è stabile niente codici urbani di grande respiro che durino allungo nel tempo
Ovviamente quando parlo di Codice Urbani ho in mente l'idea che si abbandoni la concezione strettamente strumentale del diritto che nuove tipica del Novecento per cui si o usare il diritto per ottenere risultati finali
Passare piuttosto o tornare direbbero alcuni ha un'idea
Più antica di diritto secondo cui il diritto prevalentemente la cornice entro cui le attività libere private possono svolgersi
Quindi in conclusione credo che una prospettiva liberale sulla città non abbia tanto a che fare con la riduzione delle attività pubbliche
A una certa quantità predefinita che possano apparire liberale guardia soprattutto a che fare con la qualità e il timbro delle attività pubblica
Nella convinzione che in un approccio liberale non ci sia niente di strano ad a vere una autorità pubblica che fornisce infrastrutture
Pubbliche almeno alcune di quelle più importanti e regole per la convivenza mi piacerebbe immaginare che queste avessero una struttura una forma e delle procedure diverse rispetto a quanto accade
Oggi devo dire che di campo urbanistico è uno di quelli che è stato poco frequentato dagli autori liberali
Classici è interessante perché Frederic von Hayek nel libro del costituisce lo fibrati avesse un intero capitolo dedicato all'urbanistica
Con devo dire alcune idee
Interessanti altre il più curioso ma generalmente questo campo è stato poco affrontato in pare invece che valga la pena anche per pensatori liberali
E o
Comunque per persone che ritengono la prospettiva liberale abbia ancora qualcosa da insegnare da insegnarci approfondire anche in questo campo anche perché le scelte che riguardano l'uso di suoli vicino alla città hanno un'influenza
Radicale e profonda sul modo in cui l'economia e la società possono sviluppa quindi arrivò alla conclusione
Nella sviluppare un approccio liberale alla città chiamiamolo così
Il punto non è dubitare amare l'idea stessa di chiarificazione secondo me ma semplicemente accettare che vide ripianificazione nel senso dei prepararci per il futuro
Venga sganciata dall'idea di piano nel senso mi uno strumento specifico astratto finale possiamo anche tenerci l'idea di pianificazione non ammettere che gli strumenti urbanistici Bossi sono di tipo più diverso a me piace immaginare piani infrastrutturali e codici formali con per il momento pochi altri ma
Mi pare che questa possa essere una direzione di qua che interrogazione
Io mi fermerei cui per il momento mi chiedo se prego signori presenti per quello che ho detto è comprensibile se avete qualche domanda così posso magari approfondire alcuni aspetti faccio un'ultima osservazione
Ed è che ho parlato sinora delle regole introdotte dall'autorità
Plica un campo interessante che credo per una prospettiva liberale è di particolare rilievo e anche se dobbiamo aumentare lo spazio delle regole prodotte dalla contrattazione privata ad esempio nel caso delli di quelle che io chiamo in comunità contrattuali ma di questo magari in ballo dopo qualche vostra eventuale domanda ore commento per il momento vi ringrazio
Bene i loro ringrazio il progresso Moroni per questa di disamina di tanti strumenti che probabilmente coinvolgono per esso anche il nostro quotidiano senza che ce ne accorgiamo perché un qualunque
Spazio pubblico i mobile sia esso pubblico o privato probabilmente sesta esiste è stato costruito e ed è in quel modo piuttosto che in un altro e perché c'è un decisore pubblico che ci ha più o meno consentito come un re concedeva
Qualcosa a ai propri sudditi dove invece in a altri paesi questo a avviene in forma differente per iniziare le riflessioni quindi le domande a seguito di quello che è stato detto
Io mentre sentivo a parla arredi codici vieni piani non potemmo cernie sono ricorsione spontanee non posso
No non condividerla per sentire l'opinione e cioè di tutta quella attività delle Soprintendenze
Che spesso ha una anche nel quotidiano nei telegiornali noi sentiamo hanno autorizzato questo non hanno autorizzato quello hanno posto il vincolo sum qualcosa
Che magari non è più sentito è percepito come qualcosa di valido che addirittura in taluni casi Minelli spento individualistico del diciamo che quasi del dell'aspetto artistico o magari di una progettazione si manda in malora a un qualcosa questo in gran parte perché non c'è magari l'architetto che l'ha costruito nel frattempo non c'è più non può autorizzare
All'istruzione e quindi non tosto
Si mandano in malora ma interi quartieri porzioni mobili
Che diventano francamente una bruttura e quindi nulla di bello perché poi la pianificazione a me fa pensare a un tentativo di dare un ordine ad un caos hanno e cercare di fare qualcosa di bello e invece porta in spesso non è così e dall'altra appunto al immanenza
Spesso delle Soprintendenze soprattutto in città in cui vi è un patrimonio ma antico storico volendo da salvaguardare ma anche lui dove a volte la Soprintendenza tende più
Ma
Esprimere
Una propria forma di potere
Che una reale
Capacità o di mantenere ordini innovare nella tradizione
E quindi venendo meno tutta una serie di ma come dire principi e valori liberali che invece potrebbero essere preservati se questa forma di strapotere non ci fosse
Quindi se posso dire una cosa al volo su su questa osservazione e poi magari abbiamo anche
Ad altri quello che gli ho detto ha fatto riferimento prevalentemente al governo locale come dicevo all'inizio cioè quello che in amministrazioni locali possono fare ovviamente credo che esista un modo liberale anche riguardare al al rapporto tra la istituzione locale e altre istituzioni
E anche a particolare identità come sono le sovrintendenze io ho l'impressione che al momento spesso di nuovo per colpa dell'idea di piano che si è allargata a tutti i livelli istituzionali
Quello provinciale ora forse non c'è più ma che a suo tempo fatto piani urbanistici quello regionale e produce e diffonde piani territoriali e così via mi chiedo anche qua se alcune semplificazioni non potrebbero
Cambiare radicalmente il quadro ad esempio attribuendo alle regioni o a qualsiasi ente intermedio
Ruoli più specifiche competenze più specifiche mentre lavora tutti yankee tendono a produrre occhiali che si sovrappongono ovviamente anche al ruolo di entità molto particolari come le sovrintendenze credo andrà dea radicalmente rivisto
Non è facile immaginare come proteggere il patrimonio culturale e artistico in modo differente ma penso sia necessario anche perché le sovrintendenze e in modo in cui funzionano
Nasce da alcune idee che hanno qualche tempo ormai quindi sono d'accordo sul fatto che sarebbe ora di ripensare anche al ruolo delle sovrintendenza
Ovviamente nel dire tutto questo l'idea e che non sempre vincolare qualsiasi cosa sia il modo migliore per tenerlo dico alcune volte sì alcune volte no penso che quello che è
Renderebbe una prospettiva liberale credibile agli immigrati alcuni vincoli servono Marro
E da questo punto di vista penso che in campo urbanistico sia uno di quelli che ne ha ancora un po'troppi soprattutto quando l'idea di fondo è sempre quella di aprire uno piano che riguarda più aspetti penso che possiamo ridurre i piani a cose molto più specifica anche per i livelli istituzionali superiori o indipendenti dall'attività con una peraltro la cosa che dobbiamo evitare che tutti i clienti o tutte in vendita pubbliche si esprimano sull'uso dei suoli a un certo punto dobbiamo decidere
Che qualcuno alla previdenza quanto meno e che sono spesso suolo non possono quindi dirigere norme Calibano dai limiti centri di potere per usare il termine che è stato usato nell'intervento
Quindi sono d'accordo che è un punto che va affrontato in maniera critica
Bene io lo ringrazio il professore della prima questa prima punto dismissione sulla base di quanto detto
Volevo sapere se ci sono altre domande
Onde e professor Moroni vuole riprendere garanzie ne approfittò per riprendere l'ultima parte dell'intervento che avevo un attimo lasciato in sospeso
L'ultima parte del mio intervento Cuesta
Ora quando noi pensiamo oggi alla regolazione abbiamo sempre in mente sia il pubblico a introdurla in alcuni casi è così e tutto sommato anche per un liberale non è che vada male
Una domanda però in più che ci si può fare Emanuele lo spazio della contrattazione privata nel produrre regole il carattere privato
Qui parliamo riferimento a quelle siamo comunità contrattuale cioè ai gruppi di individui che decidano di adottare alcune regole di convivenza liberamente in questo caso le regole di convivenza sono di carattere contrattuale
Ora pensate per esempio ai condomini
In Italia di condominio a una forma di convivenza tramitante privati ma le regole che vigono in un condominio sono già decise pressoché per intero dalla legislazione nazionale
Per cui tutte le forme di aggregazione residenziale hanno un grosso modo le stesse identiche
Regole
Ragione per cui si si discute un po'alle amministrare alle assemblee di condominio secondo me perché possiamo discutere le regole solo a posteriori
A me piacerebbe immaginare che parte di una prospettiva liberale oltre alle cose che ti ho detto prima
Attivamente all'amministrazione locale
A quelle che vi ho accennato prima relativamente a una redistribuzione dei compiti tra i vari livelli istituzionali con l'idea che non sempre dobbiamo pro produrre un piano si sovrappone all'altro mi piacerebbe anche pensare che sia lì lo spazio
Della produzione di regole contrattuale ad esempio immaginando che legislazione nazionale vincoli solo in parte il timbro di regole di un condominio o qualsiasi altra forma di aggregazione residenziale deve accettare lasciando maggiore libertà anzi vuole creare un condominio agli imprenditori immobiliari realizzano condomini per inventare anche regole di convivenza evidente alle sul mercato il tema delle comunità contrattuali mi pare di particolare interesse e potrebbe avere uno spazio molto maggiore nella regolare in modo in cui diciamo così bicilindrica in alcune parti della città decidono dei rispettare reciprocamente alcuni vincoli
Mi faccio notare che di nuovo prima del Novecento nei secoli passati
Era abbastanza usuale ci fossero delle regole contrattuali delle città perché tra vicini ci si accorda se per evitare alcuni problemi abbiamo si guarda secondo me in gran parte questa cosa
Ma sarebbe bello riscoprirla cioè a me piacerebbe anche lo spazio della regolazione prima nella costruzione ad esempio di comunità contrattuali forme completamente diverse e innovative
Di condominio ordini Coal usi o di cooperative residenziali
Posero più semplici più libere
E il più creativo mi piacerebbe addirittura che gli immobiliaristi si scatenasse euro non sono nel realizzare complesse residenziali ma anche regole di convivenza nel Complesso immettendo sul mercato anche le regole
Quindi penso che un altro blocco un altro pezzo un altro aspetto di una prospettiva liberale
Sulla città almeno per come a me piace immaginarla
è dare più spazio alle regolazioni di carattere privato ho fatto riferimento ai condomini perché sono la forma in Italia
E uno Pannella ovviamente possiamo immaginare qualunque tipo di aggregazione in cui un gruppo di persone decine di mettere in comune alcune risorse magari per avere alcuni servizi
Collettivi e decide di accettare alcune regole magari relative a che cosa si può trasformare o non trasformare in una certa area per condividere in modo più pacifico
Penso che questo potrebbe essere un elemento di innovazione non li creatività velocità nel futuro rispetto a quelle attuali in cui anche le aggregazioni residenziale per esempio in Italia hanno regole tutte uguali perché le regole condominiali sono decise centralmente
Concerto dettaglio
Credo che questo tema della regolazione contrattuale fatemela chiamare così incerta dalla regolazione che emergeva corpi tra privati senza essere imposta sarà cruciale per quelle che oggi chiamiamo comunità energetica e voi sapete che la comunità europea
Sta spingendo molto perché si creino comunità energetica mi pare che si stia sottovalutando molto il ruolo che la contrattazione privata dovrebbe o potrebbe aprire contrattazione nel senso che la produzione contrattuale direi con
E di convivenza in questo caso anche di produzione dire velocità per cui ben vengano le comunità energetica mi piacerebbe con un margine più ampio di libertà le crea rispetto a quello cioè al momento sembra prefigurarsi
Quindi se posso riassumere il mio quadretto che vorrei avesse almeno qualche in tinta liberale io vorrei immaginare un livello locale che costruisce piani infrastrutturali quando le risorse ci sono in base tasse stabilì credibili
E un Codice Urbani che dura nel tempo il più possibile e si cambia solo la grande maggioranza condizionando incentrato soprattutto su danni che non si possono creare ad altre nell'uso o trasformazione dei propri spazi mi piacerebbe che i livelli istituzionali superiori o altra entità pubbliche come si ricordava prima avessero bene potere un po'più controllati e o un po'più mirati in modo da rimanere un'infinità
Di regole pubbliche che
Investono gli stessi suoli da più livelli per esempio penso che il livello regionale
Dovrebbe prendere decisioni urbanistica relativamente a poche cose chiare di carattere sovracomunale
Penso che forse non abbiamo bisogno di forme di piani intermedi tra la Regione e il e il livello locale penso caro alle sovrintendenze vada seriamente rivisto rispetto a quanto sta accadendo ora libertà oblast di quello che vuole essere mio quadretto è uno spazio più ampio
Per le forme contrattuali di regolazione della convivenza urbana ONU urla penso che ha un'innovazione forte delle della legislazione nazionale che riguarda condominio Okan persone potrebbe spingere in questa direzione penso anche che questa direzione sia indispensabile se vogliamo avere davvero comunità energie
Come la comunità europea occorre e come molti Stati nazionali in Europa vorrebbero nel tentativo di implementare le direttive europee in altri termini penso che più libertà garantirebbe in più comunità energetiche mentre mi sembra che landa sito in Bari nazioni europee sia vi dico un po'per diverso in conclusione
Una città liberale non è una città senza vincoli ma è una città con vincoli credibili chiari
E
E non impediscano la creatività e l'innovazione sociale
Quindi l'ultimo pezzettino che voleva aggiungere anche se ovviamente sto solo dicendo delle cose
Molto generali che si potrebbe dare più spazio alla creazione di qualifichiamo comunità contrattuali poche letteratura a volte si chiamano anche comunità intenzionali
Mi fermo di nuovo richiedo se avete qualche osservazione ho convinto
Sì confessione migratori intervenire ancora perché proprio oggi leggevo un articolo in cui sostanzialmente veniva un po'dichiarata il dichiarato il fallimento della cosiddetta edilizia popolare
Che si è rivelata abbastanza disastrosa soprattutto fallimentare in quanto se nella fase costruttiva corse manteneva ancora una perdita economica nel tempo la gestione si è rivelata fallimentare da ogni punto di vista sia per l'insostenibilità sia aveva l'incapacità di anche poi a quel punto manutenere forse un'edilizia non proprio attenta alle migliori soluzioni che quindi ha avuto ha dimostrato aveva un tasso di degrado maggiore rispetto adatti tipi di costruzioni
E quindi chiaramente venendo a a essere messa in discussione questo tipo di a di di prodotto chiamiamolo così è chiaro che venga da un po'anche messo in discussione con sé il ruolo di questo chiamiamolo così Stato costruttore che poi gli effetti sono Enti locali però dove c'è un indica che appunto diventa molto onerosa e non soddisfa minimamente esigenze di una parte della popolazione di è chiaramente la necessità di ripensare il modello prima di tutto e però mentre lei faceva riferimento a o dei comuni danni cittadini che potrebbero autoregolarsi e in questa maniera rispondere al meglio alla loro a a realizzazione in libertà
Attraverso l'edilizia in effetti non tutti avendo alla festa capacità economica potrebbero mostrare lo stesso gardening
Quindi se decadesse definitivamente questo modello perché insostenibile nel lungo periodo cosa si potrebbe fare quale potrebbe essere la risposta a liberare dei partenariati pubblico-privato
Ma altro va
Cosa ne pensa
Ma dunque mi sembra novanta molto interessante sei tema la possibilità di accedere per esempio alla proprietà di una casa o o una casa in affitto credo che il problema sia un problema cruciale in modo migliore
Dei liberali
Affrontarlo mi sembra sia non a nascondere il problema come lei sta facendo a me Carlo e vedere che cosa possiamo fare per risolverlo
è uno dei momenti difficili che si possono immaginare quindi io non ho una ricetta e non ho una risposta però mi chiedo se in alcuni casi certi interventi o regole o colmi di tassazione pubblica rendano ancora più complicato il problema invece di
Favorire la ricerca di soluzioni diverso
Per cui
Non ho una ricetta su questo accetto che sia un problema e accetto che sia una sfida per i liberali non credo che costruire ancora abitazioni pubbliche
Sia la soluzione oggi soprattutto se fatto nel modo tradizionale di una volta
Però credo che la sfida ci sia nell'affrontare la sfida ossia come è possibile fare sì che la gente riesca ad accedere a una casa in affitto o acquista ancora partirei però da chiedermi se le forme di tassazione del mercato immobiliare e degli immobili
Favoriscono oppure no questa cosa seduto insieme di regole pubblica che richiedono alcune cose piuttosto che altre favoriscono tutto questo
E se in alcuni casi si con il trasferimento diretto di Vallo Celso di risorse potrebbero essere di maggiore aiuto immagino vivamente per la popolazione più debole
Rispetto alla realizzazione e gestione diretta da parte del pubblico di un certo patrimonio ripeto non ho una soluzione sono sicuro però che sia i liberali sia chi critica i liberali debbano rimboccarsi le maniche e accettare che la sfida è una sfida vera sono anche convinto che quelle che chiamavo comunità contrattuali potrebbero in alcuni casi fornire alcune soluzioni non banali dei convivenza diversa penso ad esempio a ridere con la lusinga
E al e ha come questo tipo di idea boss a volte garantire persino forme più accessibili di affitto o acquisto baltiche entrambi gli aspetti anche molto più tecnici che non vorrei
Non vorrei battere però oggi la la critica anche da King non è liberale i liberali è importante credo che la sfida vada accettata è un tema di cui mi piacerebbe occuparmi e quindi spero la prossima volta di dirvi qualcosa di più preciso
Io ringrazio il professore ci sono altre domanda
Sono una domanda rinunciato un la logica caro ed è sì sì Gregorio la domanda e di Mario Carboni
Dice buona sera ottimismo posizione le regole e lei iniziative delle amministrazioni pubbliche mi sembra spesso si sovrappongano creando una grande confusione
Poche Rengo le chiare e certe sarebbero di grande interesse le troppe autorità che operano nel settore secondo me impediscono un corretto utilizzo del patrimonio edilizio esistente
Ed impediscono ad esempio il recupero anche di edifici pubblici che potrebbero essere meglio utilizzati
Piani direttive specifiche azioni successive portano a grandi sprechi di risorse pubbliche ad iniziative spesso inutili a cantieri che non si concludono mai purtroppo spreco di fondi pubblici e di ampie parti del territorio era più una considerazione non so se il professore Tore
Vuole aggiungere qualcosa sembra una una considerazione molto molto condivisibile è un po'un altro modo di dire quello che sto dicendo
Anch'io io penso che
Da liberali che in punto è di non porre la questione sempre come se fosse vincoli contro libertà perché se no diventa un po'semplicistico la realtà è che persino troppo facile mostrare che la tua nel modo in cui avrei corriamo per esempio l'uso immobili è così complicato
Intricato e contorto che creiamo problemi a chiunque lo stesso pubblico si trova in difficoltà di fronte ai tanti piani che vengono a volte proposti quindi sono d'accordo con il commento che veniva fatto inno perché andiamo il sogno di vincoli
Forti ma pochi
Chiari comprensibili e stabili io non ho niente contro i vincoli però voglio che non cambino continuamente voglio che non siano difficili da interpretare il foglio che non riguardino ogni aspetto dell'attività possibile vorrei essere certo che in un certo luogo ad esempio certo comune
Lei regole sono quelle sono stabili dei e io posso come imprenditore intento professionista cittadino tutto quello che volete
Fare Ignis nei piani personali di lunga scadenza o di investimento
Basandomi su poche regole chiare non credo sia un'utopia quello di semplificare la regolazione pubblica degli immobili
Penso che sia ora di mettere mano a questa cosa perché come sa chiunque lavora in questo settore siamo arrivati a un grado di complicazione è un po'eccessivo che non riesco a capire
Chi potrebbe desiderare
Quelli sono molto d'accordo con il convento e penso che dovremmo rendere più facile il più creativo di riutilizzo anche del patrimonio esistente che spesso non riusciamo riutilizzare per alcuni vincoli inadatti Pippo confusi o eccessivi quindi ringrazio per convinto che vada nella mia direzione
Se non non vedo altre altri commenti credo Vanni Richards
No no
Va bene quindi io direi che non so se c'è qualcuno che vuole intervenire parte adesso votare c'era assente no
Quindi beh allora a questo punto io ringrazio molto il professore in interrompere qui la registrazione ridicola