Presentazione del 14° Convegno SPeRA "Italia&Africa 2024 - Sinergie e Opportunità" che si svolgerà dal 23 al 25 maggio 2024 a Genova, Milano e Roma

Bene diamo inizio intanto ringraziando onorevole patti l'occhio acconsentito e ha permesso ridare mettendoci a disposizione questa o la servizi che ne seguono volti poter presentare in questa sede prestigio sicuramente il nostro convegno il no se conveniamo cioè recente quello recente Lou ultimo che c'è stato perché tenuto sette otto mesi fa e sarà poi nel mese di maggio quindi la presentazione di questo però ha una storia piuttosto lunga che cerco certamente di essere breve di sintetizzare però noi siamo partiti come persone come medici e chirurghi che andavano a lavorare in Africa ormai più di trent'anni fa
A un certo punto perdendoci fra noi una volta se l'ha detto ma se noi facessimo
Un corso per coloro che non sono mai andati in certamente sarebbe utile perché noi che siamo andati abbiamo dovuto acquisire l'esperienza su noi stessi e su quello che vedeva tenero avevamo fatto nel due mila due un corso a Genova da è un corso coperto e immensi che intendessero andare a lavorare presso gli ospedali africani e aveva colto un successo assolutamente no imprevisto
E aveva c'aveva obbligati in sostanza a organizzarci per mandare i medici che chiedevano timbrare per avere dei registi adeguati per creare dei rapporti col ministero degli Esteri e via dicendo
E questo è stato il primo passo ma dopo pochi anni c'eravamo anche resi conto di un'altra cosa che le associazioni di volo di volontariato comunque l'associazione che il che operano in Africa
Hanno spesso bisogno di sanitari noi rappresentavamo questo cioè sanitarie che potevano andare a imitare romana perché perché in Africa come si sa la parte sanitaria comportino detti in mano agli infermieri che sono anche Bravin cena però diciamo è molto carente
La paura di volontari italiani e andare a lavorare in posti sperduti poiché soprattutto quella se mi succede qualche cosa se non sto bene eccetera e quindi era avevamo molte richieste
Sì partecipare evidenti diciamo connettersi e legarsi lavorativamente con queste associazioni e però c'eravamo anche resi conto di una cosa che l'associazione raramente si parlano tra loro
E se si vuol fare un discorso bisogna apprendere l'una per una e cercare di rispiegare allora
Un'altra un'idea che è stata poi alla fine non svolte quella di riunire le associazioni allora la prima volta era stato del parte del nord Italia e quindi di Curia Piemonte e Lombardia riunirli un convegno quindi non più solo associazione sanitaria e non solo ma poi ma delle associazioni che si occupavano dei diversi settori del volontariato che ne parliamo
Delle lettere alterato la sanità delle strutture della formazione a distanza della formazione dell'agricoltura insomma di tanti settori che occupano col creato abbiamo fatto questo convegno e anche lì c'era stato un ottima risposta perché anche se poi l'associazione sono abituate a lavorare diciamo isolatamente però quando Lisi porta si porta loro a riunirsi e poi c'è molto entusiasmo
Da parte dei partecipanti c'è molto desiderio di collaborazione
Quindi utili e partito del nato quando era stato si era concluso quel primo convegno se l'ha detto no ma non può finire qui
Deve andare oltre quindi creiamo un consorzio si è creato un consorzio nel due mila dieci che ha fatto il lavoro dei Consorzi cioè ha messo insieme
Le e associazione che volevano associarsi ma dando qualche servizio insoliti servizi del Consorzio ad esempio organizzando e contenere non necessariamente di una sola associazione che prende un contempo ma collegandosi tra loro presepio dare servizi legali suggerimenti legali dare altri tipi
I servizi che possono che in genere consorzi ognuno nel proprio settore è in grado di dare però una cosa importante un convegno all'anno Ugo ignorando che riuniva tutto il volontariato italiano
L'EUR lunga allora si davano si portavano i progetti e ognuno si presenta naturalmente con una organizzazione a monte portavo un progetto che veniva poi pubblicato
Di non Atti del convegno che ogni anno c'era si è fatto sempre a Genova
Sì è avuti fino a trecentocinquanta trecentottanta progetti pubblicati anno dopo anno negli anni soprattutto il quindici sedici anche perché il PCI voleva della segreteria che stava dietro e anche di chiedeva con forza guardate dovete darci il Progetto una pagina soltanto però se non ce lo date entro domani non sarà pubblicato quindi c'era un grande lavoro di segreteria prode buoni risultati
Le cose sono andate avanti così abbiamo anche istituito organizzato un convegno di di di cooperazione internazionale per l'Università di Genova che oggi è stato ripreso ed è proseguito dall'Università Genova stessa
Le cose sono andate in questo modo fino al due mila venti quando c'è stato l'interruzione come voi sapete legato al colpite e quando ha ripreso di nuovo si usava non la nostra vita è cambiata
Per l'uso diciamo molto
Frequente di tutti i mezzi di comunicazione quindi lustrini avevamo fatto il convegno estremi e ha vinto noi logicamente dei collegamenti intanto perché università siamo io ho sempre fatto l'universitario più lungo
Per l'università e quindi leghi legali coloni questa c'era ma anche con la Chiesa perché poi quasi tutti le nostre opere le nostre missioni avvenivano in ambiente l'ecclesiastico quindi dei piccoli ospedali in cui noi andavamo in cui continuiamo ancora andare
In alcuni sono Ospedaletti piccoli direttamente alla Chiesa cattolica e dai missionari quindi c'era questo legame quindi abbiamo aperto e logicamente se creato quindi non è stato studiato a tavolino
Ma un allargamento a quelle che poteva essere contati collegamenti tra il volontariato la Chiesa all'università e a quel punto le imprese certamente anche si erano un pochino più distante da noi certamente facevano parte del gruppo sono mille settecento
Circa bene piccole grandi imprese italiane che sono presenti la FIAT quindi era logico coinvolgerlo
Qui siamo rodati siamo partiti due anni fa col Scremin poi abbiamo allargato anche c'è a la presenza quindi quella del due mila del due mila ventidue
Delle del due mila ventidue è stata presente in schemi se modificato leggermente l'anno scorso però quest'anno ancora secondo me il salto più importante perché c'è una tale conoscenza che una tale il consapevolezza da parte di tutti i settori per cui ognuno è in grado diciamo di fare qui la propria parte e gestire il proprio programma in maniera totalmente dipendente cose che fino adesso non è successa anche perché si cercava organizzarla noi con l'aiuto di altre forze che erano proprio quelle dell'Università del CIPE quindi il prossimo convegno vedrà quello che siamo noi alla fine spera il gestore delle prima mattina che quella del volontariato e della solidarietà
Ma poi facilitatore per usare un termine attuale
Delle altre sedute delle altre cessioni che il pomeriggio del giovedì sarà della Chiesa cattolica e il pomeriggio la mattina del venerdì ventiquattro maggio Sala delle università
Il pomeriggio dell'università italiane che sono riunite nel corso però qui abbiamo intorno a me il rappresentante della chiesa cattolica
Sorpreso bazzicato
Che le università professor passo il dottor Saponaro come rappresenta il l'avvocato Saponaro per come rappresentanza dell'organizzazione scientifica della parte del venerdì pomeriggio dove saranno le imprese tutto questo si chiuderà poi il lunedì il sabato mattina dove ognuno di noi porterà una sintesi una breve sinti di quelli che sono stati i lavori ma ci sarà soprattutto il collegamento a trovare sulla diplomazia da parte dove se è stato in questi anni così l'ambasciatore Mistretta
Coloro seguono l'Africa eccetera ben conoscono perché rappresentante politico della dell'Africa subsahariana
Con seguendo quella che è stata un'abitudine anche negli anni precedenti
E cioè con dei collegamenti con le ambasciate italiane
Quindi collegamenti che quest'anno avverranno un nuovamente ma non parlando non intervista andò non collega anzi soltanto con l'ambasciatore ma con quello che l'ambiente di italiano di quell'ambasciata quindi ciò cosa vuol dire vuol dire
Soprattutto invitare gli italiani lavorano in tanti settori diversi prendiamo a Dakar con cui abbiamo già parlato in questi giorni pochi giorni fa e quindi invitando quelli che sono riprese quello che l'ha presentata il volontariato quelle tessere la prestati diversi
E vedendo quello che è lo spirito poi di questo convegno che lo spirito di far presente con la realtà italiana così ricca esiste in Africa io nel comunicato stampa dico al di là delle multinazionali perché noi siamo qualcosa d'altro siamo obbligati anche per le nostre dimensione ai a far parte integrarci in maniera molto maggiore col territorio con la popolazione quindi e questo una delle cose che noi cerchiamo di fare
Essa dimostrare quanto sia quanto siamo dare visibilità a questo lavoro alle varie realtà ma anche cercare una collaborazione che già esiste ma che potrebbe essere sicuramente maggiore che attraverso la conoscenza reciproca
In questo convegno cerchiamo che ancora di più esistente ancora di più salutare
Io ho chiuso la mia parte eterei della parola alla come dicevo prima al dottor Paolo verso gli attori
Il si rappresenta il coordinatore del settore del jazz internazionale della Cei
E che insieme ad altri suoi colleghi amici
Persone e personaggi del della Chiesa cattolica sarà gestirà la parte del pomeriggio che sarà quella che riguarda appunto la chiesa cattolica
Grazie
Grazie
E certamente la cooperazione chiamiamo spesso fraterna tra chiese non è solo quella istituzionale partiamo da quella dal basso si è parlato anche di volontariato più o meno tutte le parrocchie italiane sono circa venticinque mila tutte le diocesi sono circa duecentoventi
Il mondo dell'associazionismo di nuovi viventi delle congregazioni degli istituti a uno sguardo aperto al mondo questa cooperazione molto improntata volontariato gratuita gemellaggi a relazioni
Pensiamo che sia quella più vera quella più inestimabili anche difficilmente quantificarli insomma che segna anche il penso all'esperienza di molti di noi nell'origine
Esperienza missionaria si parla di circa otto mila presenze ancora adesso
Fidei dono ma religiosi anche missionari laici è una presenza ancora molto significativa in tutto il mondo in particolare nell'Africa
Quindi la cooperazione che parte dalle comunità ecco il convegno sarà un'occasione importante per fare il punto su questo sull'evoluzione sui soggetti che lavorano e che in qualche modo si confrontano penso anche a a Migrantes la Caritas abilissimo in tutti i soggetti coi quali come Cei collaboriamo
E con le Chiese locali in uno spirito ormai di grandissima reciprocità
Bruce usciamo da le logiche diciamo otto da un ed entriamo in una logica di cammino insieme adesso dire moltissimo da Rita
Spesso chiamiamo di Chiese sorelle ecco tutto questo in qualche modo sarà tema però partire dalla realtà che la realtà ci dice anche che in Africa è un po'in tutto il mondo i problemi non mancano
La Chiesa spesso viene definita come tribunette esperta di umanità
La vicinanza proprio con la base nove Grasso si dice ecco Doi riceviamo costantemente richieste sollecitazione di aiuto a fronte di un fatto ciò mentre noi invece nelle emergenze le emergenze
Causate anche dal cambiamento climatico le emergenze legate alla conflittualità armate organizzata e quindi quel continuum interventi emergenziali abilitazione sviluppo interventi concreti di solidarietà
Ambito sociale sanitario ma anche il lavoro sulla riconciliazione un lavoro anche educativo un lavoro anche di Oddo persi ecco tutte queste componenti le metteremo a tema a maggio in questa sessione del convegno
Grazie
Grazie
Grazie adesso il professor fascio Marco passo che delegato dell'Università di Genova per la cooperazione internazionale
Bene grazie ancora grazie al professor Berti Riboli che a chi ha concesso questa non so se chiama l'audizione o come si debba definire dandoci quindi l'opportunità di presentare il nostro convegno Italia Africa organizzato da spendere
La parte universitaria ovviamente a un ruolo importante come tutti gli altri ma peculiare perché diciamo l'università il mondo del sapere
Che però è anche il mondo delle competenze quindi nell'ambito della cooperazione quello che l'università può portare che cosa saper fa
Fare un progetto ma saper essere anche il protagonista della dello svolgimento del Progetto dal punto di vista di quelle che sono le garanzie di successo e quindi di impatto
Di adeguata realizzazione e poi ovviamente anche la possibilità di dare continuità ad un progetto queste sono tira i fondamenti della cooperazione moderna quindi non è più pensabile che a un certo punto uno a parte e va pensando di andare a portare la propria esperienza personale no ci vuole un progetto e come tale deve essere articolato in maniera metodologicamente adeguato
Allora il ma EC insieme al Murr hanno ha raccolto quella che è stato uno stimolo della Crui quindi della Conferenza dei rettori delle università italiane che hanno detto bene noi possiamo accomunare il sapere delle e le competenze dell'università
In una struttura e nato il Cox che vuol dire coordinamento universitario
Per la cooperazione e sviluppo quindi tra Al-Quds da una parte che rappresenta oggi taranta università che hanno aderito a questo coordinamento ciascuna a un coordinatore io sono il coordinatore di Genova ma siamo costantemente in contatto in diversi momenti conviviali che soprattutto collaborando insieme a dei Progetti
Quindi che cosa
Porteremo in questo momento conviviale che ripeto riguarda ventitré ventiquattro venticinque maggio porteremo quello che è stata ed è e sarà laico la esperienza delle nostre università nell'ambito della cooperazione ovviamente il Cuccia non fa solo Africa fa sull'America fa Estremo Oriente e via dicendo però in quella giornata porteremo i progetti che insieme al mai ci da una parte insieme al MUR dall'altra stiamo portando avanti e potere ma avanti ci sono in questo momento due Fulgrim molto importanti uno è un progetto che si chiama
Trust diciamo transnazionale ombra riferito prevalentemente alla agli ed education cioè all'università
Ovviamente parliamo dell'Africa in questo momento
Dove è stato stanziato un fondo di cinquanta milioni per fare dieci progetti e sono stati affidati alle università abbia partecipato ad un bando vedremo chi avrà diciamo così il favore della del del Committee terrestri
Ma qui non sarà importante chi vince perché comunque saremo in parte poi in tutte le università impegnati questi progetti dall'altra parte c'è il piano Mattei del quale non voglio dire niente di più che il nome dice già tutto nel quale ricevo piano Mattei le università hanno e avranno un ruolo importante
Perché che cosa si chiede anche in questa circostanza di assicurare quelle che sono le componenti di qualità e metodologia che l'università può portare nell'ambito della cooperazione quindi sarà un momento nel quale spero visto che il PM RR dovrebbe dare quindi il bando del PNR dovrei uscire in marzo a maggio saremo maturi per portare le novità in questi dieci Progetti
Che dovrebbero usare al meglio i famosi cinquanta milioni e forse spero anche qualcuno de Progetti che possono entrare a pieno diritto del piano Matei dal quale tutti ci aspettiamo molti molto e spero non saremmo delusi grazie per l'attenzione
Grazie professor passo
Avvocato Michele Saponaro che
Non solo italiani
Nel mondo
Loro
Romance
Sul continente
Lasciatemi prevenuto freak ringraziamento speciale al professor Berti Riboli che ci ha fatto l'onore di volersi al suo fianco nell'organizzazione della sessione impresa in Africa di questo importante convegno
Il professore ha citato un dato mille cinquecento aziende italiane in Africa che già di per sé fa riflettere sulla rilevanza del continente africano per le imprese italiane
E delle imprese italiane per il continente africano
Lasciatemi aggiungere due dati poiché punto che sono sono avvocato per cui meno dati do meglio è comunque sempre importante avere qualche dato di riferimento perché per il contesto
Lo scambio commerciale Italia Africa nel due mila ventidue ammonta a circa sessantasette miliardi di euro
Con circa quaranta una quarantina di miliardi di importo e una ventina di miliardi di export verso l'Africa
E nel due mila ventidue si resi due mila ventuno si registrano investimenti diretti per un miliardo e mezzo
Con uno stock complessivo di ventisette miliardi e mezzo quindi gli investimenti diretti italiani in Africa
Per dare un'idea si parla tanto di Cina Turchia India lo stock complessivo di investimenti diretti cinesi in Africa al momento è di una circa un cinquantina di miliardi ovviamente destinati ad aumentare
Però come dire l'Italia ha un peso da un punto di vista economico di un certo certo rilievo
Questi sono ovviamente dati in macro di cui spesso è difficile riuscire a capire
A che cosa altamente si riferiscono ma sono comunque dati da gestire con grande attenzione perché dentro ci sono tante cose venduti sono i progetti infrastrutture energetiche che tipicamente hanno un peso molto rilevante
Però dentro ci sono non c'è soltanto Energia non c'è soltanto
Progetti infrastrutturati come si dice capital intensive
Ma c'è anche tutto un mondo tipico proprio delle piccole e medie imprese
Cioè farmaceutica cioè tessile
Macchinari
Questo per dire che l'Africa che spesso nel dibattito
Pubblico che era un po'considerata come giusto il mondo dove ci sono risorse naturali risorse energetiche materie prime ecco non è solo questo
L'Africa al suo interno a una serie di economia molto differenziate molto variegate abbiamo a andiamo dei paesi che vivono sulla esportazioni di materie prime senz'altro nordafricano anche Paesi come Nigeria Maringola
Ma abbiamo paesi invece che hanno fatto scelte diverse abbiamo un paese come il Ruanda che punta ad esempio sulle tecnologie innovative abbiamo un paese come l'Etiopia che si è candidato a diventare un po'al centro manifatturiero della
Dell'Africa
Abbiamo chiaro economie ancora prevalentemente agricole ma accanto a questo abbiamo ad esempio Paesi dove si sono sviluppati i mercati azionari dove si scambiano
Azioni titoli obbligazionari non parlo soltanto del Sudafrica che ovviamente fa storia a sé ma parlo del Kenya Palo del Marocco parlo dei tutti i Paesi della che fanno parte dell'unione monetaria
Africano occidentale tra cui la Costa d'Avorio che condividono un unico mercato unica Borsa Valori questo per dire che è un Paese che è un continente che offre tanto
E offre tanto quindi a un sistema variegato come quello economica italiano nel senso che il mogli il l'ecosistema italiano si può rivolgere all'Africa declinato in tutte tra i settori dal primario asseconderà oltre sarà al terziario quindi non soltanto risorse energetiche ma manifattura
Ma servizi
Auspichiamo che ad esempio il settore bancario si faccia coraggio e inizi a esplorare con maggior vigore alcuni mercati africani su cui altri istituti di altri paesi già già si muovono da tempo
Qui da un lato la varietà come indubbia occasione di opportunità per il sistema economico italiano ma al tempo stesso non dobbiamo dimenticare una traiettoria di segno come dire diametralmente opposto
Che sta interessando l'Africa ormai da diversi anni cioè quello invece della integrazione nel due mila diciotto è stato firmato il trattato che istituisce l'area di libero scambio in Africa nel due mila diciannove entrato in vigore si tratta di un trattato che una volta che sarà pienamente attuato ci vorranno anni non illudiamoci non è una cosa che accadrà dopodomani ma una volta
Sì che sarà pienamente attuato si creerà un'area in cui sarà possibile commerciare tra Paesi africani circa il novantotto per cento di prodotti questo è un dato di cui occorre tenere presente sotto due profili sotto due profili sia per quelle aziende italiane che puntano molto sull'export perché è chiaro che a quel punto aumenterà la domanda interna di beni per cui le aziende africana avranno bisogno ancora di più di beni di produzione
Chi meglio delle aziende italiane può soddisfare questa richiesta di input produttivi
Però c'è anche l'altro aspetto l'aspetto invece di investimenti diretti ossia per poter beneficiare del trattamento privilegiato Laquidara diritto la la la la deriva alla alla di pescando c'è fondamentalmente non pagare dazi non avere tariffe
Doganali barriere doganali tra un Paese e l'altro questo che mente varrà soltanto per per quei prodotti che sono realizzati o trasformati in misura prevalente in un Paese africano
Questo cosa significa significa che a questo punto un mercato africano sarà estremamente attrattivo non soltanto per il mercato in sé ma perché potrà dare accesso a tutti i Paesi dell'area di libero scambio che ha attualmente cinquantaquattro Paesi su cinquantacinque non firmato questo trattato
Per cui
Potenzialmente sarà molto più interessante andare investire andare investire in altri campi
Ancora un riferimento alle piccole e medie imprese no perché molte volte anche parlando con aziende che si rivolgono alcune più timidamente alcune meno alla ai mercati africani è chiaro che per un'azienda medio piccola investire cento mila euro un milione è diverso rispetto a un investimento che fa un'azienda un'azienda grande una grande partecipata cioè il il rischio interni relativi è evidentemente maggiore da qui l'importanza è questa io l'auspicio è che nel convegno questa sia una delle linee su cui andremo a muoverci gli interventi nell'occasione di incontro che sicuramente ci saranno sono fondamentali partenariati su più livelli
Un primo partenariato e quello pubblico privato del Paese di origine no quindi la la possibilità che le aziende si muovano consapevoli gli strumenti che vengono messe a disposizione ad esempio la SACE da Siemens che non sempre sono sono conosciuti nel nel mondo delle dell'impresa e nonostante gli sforzi che indubbiamente Sace Simest fanno per far conoscere tutta una serie di strumenti assicurativi
E rifinanziamento
I progetti di Cassa depositi e prestiti
Fondamentale il partenariato pubblico-privato nel Paese di destinazione
Quindi avvalersi della Rete degli uffici negli uffici ICE dei degli uffici commerciali dell'ambasciate senz'altro
Fondamentale però anche il partenariato pubblico-privato come le istituzioni del Paese diciamo ospite delle situazioni locali
Che molte volte possono operare come sponsor come promotori di iniziative pro imprenditoriali o come facilitatori del cosiddetto vista Smashing cioè la possibilità di fare incontrare di far Cariparma scippate di di far creare partnership tra aziende italiane aziende straniere e aziende locali
E ecco credo che sia ad esempio un stato menzionato il piano Mattarellum allora lo menziono anch'io
E interessante riferimento al coinvolgimento dei paesi africani sono tanti profili ma io direi uno in particolare cioè il fatto che nella predisposizione vengano consultati i Paesi africani oltre che come di un segno di rispetto e anche secondo me dovrebbe essere quanto meno un modo per responsabilizzare anche le istituzioni locali
A supportare quei progetti una volta che verranno approvati verranno portati portati avanti chiudo con o un ultimo diciamo l'ultimo livello dal per del partenariato che sicuramente importante per supportare le piccole e medie imprese che quello diciamo di tipo di tipo orizzontale
Ossia tra impresa
Quello che a volte forse manca è che le le le le le imprese che ho prima Africa non fanno abbastanza come si dice Rete non fanno non non puntano abbastanza anche su fenomeni di tipo associativo che avrebbero due perché lo vedo ad esempio in altri aziende di altri Paesi che tendono molto di più ad associarsi vedono sentì opinabile la l'organizzazione dell'azienda olandesi che è molto è molto forte e e agiscono su due livelli uno consentono all'impresa di affrontare con maggior consapevolezza le criticità del singolo Paese
Attraverso una condivisione di informazioni attraverso di conoscenze
E due fascinosi anche portatori con una massa critica ovviamente maggiore
Di determinati stanze nei confronti delle istituzioni locali
Grazie
Ovviamente io che ringrazio voi sia per questo momento qui alla Camera dei e brutali ma più in generale per il vostro voi impegno o in Africa per l'Africa
Io credo
Solamente due
Concetti di blairismo adeguati abbiamo tra l'altro ci ha parlato in presidenti occasioni da da un lato la necessità
Non rinunciabile non a
Di avere
Una sinergia in senso proprio etimologico del termine l'indizio incarico a lavorare insieme perché perché molto spesso le tante nel CDA eppure e si sono fu prodigato in questi anni non hanno poi avuto delle delle delle forme di sinergie di collaborazione tale da rendere più efficace ogni intervento quindi su questo aspetto io credo che voi abbiate soprattutto nell'ultimo periodo dato
Una serie di di di spunti che vanno ho seguiti
Più in generale c'è una cornice e ulteriore rispetto anche al passato ossia questo nuovo approccio verso con l'Africa
è una richiesta che non viene più soltanto da alcune parti politiche ma è una a richiesta a condivise perché anche le ragioni democratici sappiamo che
Gli studi ci dicono che in Africa nel due mila cinquanta ci saranno tre miliardi di
Di ivi residenti
Quindi diventa indispensabile anche per l'Europa avere un nuovo approccio considerate l'Africa in una maniera totalmente differente rispetto a quello che è avvenuto negli ultimi decenni e ovviamente
Negli ultimi i secoli
Questo piano Mattei
Buddy il piglio sente più di di contenuti non abbiamo parlato in passato di ripiano un Marshall per per l'Africa continuiamo a discuterne io ho visto anche in Parlamento su questi temi è possibile trovare una sintesi ed una a convergenza a generale quindi ecco
Il vostro spunto di riflessione quali articolato tutta una serie di ulteriori momenti all'anno
Il loro epicentro negli appuntamenti di di maggio va veramente in questa direzione quindi da parte mia come già accaduto in passato vedo tutta la disponibilità ad interagire e a collaborare