Gianni De Michelis, Ministro degli Esteri nel mondo che cambia (1989-1992)

Tutti benvenuti
Iniziamo questa lunga giornata di lavori dedicata a una figura di primo piano della storia politica e istituzionale del nostro Paese
Quale Gianni De Michelis
Consentitemi innanzitutto i ringraziamenti
Alla Senato della Repubblica che ha dato il suo patrocinio morale a questo evento
E ieri sera quindi non lo vedete il logo è arrivato anche il patrocinio della pelle la Presidenza del Consiglio dei ministri come ricorderete Gianni mi chiese nel corso della sua lunga carriera Stato anche vicepresidente del Consiglio dei ministri
E ieri un ringraziamento particolare in apertura di questa giornata è una giornata di studi improntata
Chamorro secondo dei canoni rigorosamente scientifici non è il vero abbiamo chiamato qua discutere con noi diciamo
Quello che consideriamo un po'il go-kart internazionalisti di coloro che si sono occupati delle questioni che segnano il Periodo ottantanove novantadue Gianni De Michelis e protagonista della vita politica
E estera del nostro Paese insieme al presidente del Consiglio allora Giulio Andreotti e un ringraziamento quindi fu non formale va al comitato storico scientifico con il quale abbiamo deciso nello scorso anno quindi lavorando annualmente con la nostra Fondazione di dar vita a questo momento di studi approfondimento e riflessioni quindi ringraziamento al professor sino a che ci sta raggiungendo in ritardo per un imprevisto il maltempo
Un rilassamento ecco questo diverso rimedia che mi hanno un po'assistito e un ringraziamento proprio anche nome dei di tutti i membri del Comitato Obama più genuine ma poc'anzi che materialmente hanno messo in piedi la struttura organizzativa di questo evento
Perché a un convegno su temi che disse
Ovviamente in un primo acchitto una fondazione titolato leader socialista
Che fa un evento su una personalità di primo piano della Storia del socialismo italiano del riformismo e segnatamente del nuovo corso potrebbe rispondere a questa domanda con una mera ragione che studia di affetto
Non è solo per ragioni di affetto che abbiamo voluto promuovere queste lento con tutta evidenza come ho detto Gianni è stato una grande personalità che ha lasciato un segno indelebile
Nel periodo in cui ha potuto agire da protagonista alla Farnesina e diciamo anche nelle altre istituzioni ricordiamo che Gianni De Michelis è stato ministro del lavoro qui
Ringrazio per la sua presenza una presenza vera diciamo e appassionata
Il presidente del CNEL Renato Brunetta che a differenza diciamo della cura che i nostri storici hanno ritrovato nel consultare le fonti documentali relative la parabola di Gianni De Michelis ministro degli Esteri ha donato alla Fondazione che disponibile l'archivio relativo proprio alla sua attività di quale consulente di Gelmini che il sinistro del lavoro quindi speriamo che seguano tutti l'esempio virtuoso del professor notevoli Brunetta e quindi ci aiutino in questa raccolta di forti storico gruppo documentali che sono essenziali per l'attività di ricerca
E per la ricostruzione degli eventi storici della storia del nostro Paese e dei protagonisti della vita del nuovo corso socialista
Che dopo alcune iniziative che erano state celebrate su Gianni De Michelis una financo Queens è nata voluta allora da lei e dal presidente del dell'allora presidente Elisabetta Casellati e qui riporto prese parte
Anche l'ex presidente La Repubblica Giorgio Napolitano Stefania Craxi Pier Ferdinando Casini ci è sembrato il caso di avviare cosa che finora non era stata fatta
Una attività di studio sulla figura di Gianni De Michelis che come ha detto poc'anzi adesso i crismi
Dell'approccio scientifico è un qualcosa che serve che serve alla storiografia è un qualcosa che manca ragione per la quale come abbiamo detto già in premessa i nostri illustri i relatori e volontà ferma volontà della fondazione di dare un seguito a questo evento e quindi procederà alla pubblicazione
Degli atti scientifici di questa giornata di studio in modo da dare un contributo tangibile e in seguito anche diciamo
Per coloro che vorranno riscoprire studiare questo Periodo e diciamo avventurarsi nella scoperta di una personalità poliedrica perché Gianni De Michelis è stato innanzitutto una personalità poliedrica
Perché questo convegno di apertura a cui seguiranno Alpi perché abbiamo deciso di segmentare lo studio di Gianni conseguenza proprio della riflessioni sedici anni ha avuto molti ruoli Savasta veramente poliedriche negli interessi nei campi di azioni non solo istituzionali e altresì necessario provare per uno studio efficace dare un
C'è un un contingente temporale
La premessa e che Gianni De Michelis perché lo ha conosciuto è rimasto forse più di ogni altra esperienza legata alla passione e al alla passione al per la politica estera cioè e l'esperienza che più lo ha segnato
Sotto molti profili negli anni successivi gli ha continuato a occuparsi molto di politica estera ricordiamo che stato financo presidente del degli palmo
Dal quale ha avviato anche tutta una serie di studi di pubblicazioni di grande valore d'interesse che nell'ambito del convegno riusciremo a toccare per ragioni di ampiezza le quindici spasso opportuno iniziare proprio da da questa sua esperienza alla Farnesina
E
Ovviamente lo dico diciamo in anteprima il convegno non ha nessuna pretesa di esaustività ho avuto già martedì alcuni anni gli amici collaboratori di Gianni alcuni rimostranze ma non parlate nell'Asia non parla ecco
Il convegno a diciamo dal punto di vista temporale dato si è dato questo obiettivo ottantanove novantadue che già molto ambizioso e già troppo ricco
Per trattare tutte le questioni che Gianni affrontato nel corso qui della sua attività quindi non è la politica estera di Gianni De Michelis e la politica estera che Gianni De Micheli anch'essa ha messo in campo dal ministro degli Esteri quindi ovviamente
Tutta una serie di situazioni non potranno e non verranno trattate in questa occasione ma ci si ripropone di trattati successivamente
E due-tre di considerazioni
Noi affrontiamo oggi con questo convegno una fase della storia internazionale della storia italiana assai travagliata e articolata non è facile mettere in ordine temporale
Gli eventi che si susseguono in quel preciso momento o meglio non è facile mettere in ordine temporale rispetto a quelli quali erano lì su due diciamo emergenze propina perché manca un archivio manca un'agenda manca tutto
E non è facile capire a che cosa e
Ha dato maggiori priorità in quella fase
è indubbio che e qui mi richiamo al convegno sono tre le questioni preminenti di quel periodo
Tutto ciò che riguarda l'aria l'area balcanica quindi l'integrazione Massetti affronterà in una sessione Alpe Adria
Che personalmente una valutazione personale considero la più grande la più attuale intuizione di Gianni De Michelis cioè la sua visione sui Balcani sull'integrazione dei Balcani occidentali
Anche in un periodo in cui ancora non vi era il crollo della Jugoslavia e un'eredità preziosa per la politica estera italiana e denutrizione tuttora vitale e intatta il tempo non ha intaccato la sua valenza con tutta evidenza anche per la sensibilità che animava quella classe dirigente del nuovo corso socialista la parte in Mediterraneo meglio Mediterraneo allargato largamente così come oggi viene scientificamente declinata
Rath ha rappresentato non solo per la vicenda somala tutta un'altra serie di situazioni per le dinamiche che si innescano sulla sponda sud uno dei campi di azione principale a cui abbiamo dedicato una pressione
E così come introduco la tavola questa prima
A sessione e con tutta evidenza il tema della tutte le politiche comunitarie quindi dell'integrazione europea
Il banco di prova su cui Gianni De Michelis si cimenta come vedremo e un'azione non semplice e e una sanità protagonista come Ricci ricorderanno sicuramente i nostri accademici visto che Gianni
Ebbe modo anche di giocare un ruolo di primo piano insieme a Giulio Andreotti e sicuramente una una fase in cui Demichelis e il suo approccio alla costruzione comunitaria e segnato dal grande ottimismo dalla grande positività
E nonostante tutte le vicende che si susseguivano che mettevano anche un po'in discussioni quelli che erano i paradigmi su cui si stava costruendo l'Unione Europea no
Dopo le vicende dell'atto unico e quant'altro intese anche rispetto a un gruppo dirigente socialista che era più prudente di Craxi Craxi in primis
Affronta quella quella se quello affronta quella fase con un grande un grande ottimismo e con una buona dose china tipica del suo carattere di voler esserci e di voler cambiare ciò che non lo convinceva quindi iniziamo con questa prima fase con lei europei di Gianni De Michelis proprio perché
Su questa cosa abbiamo discusso molto si capirà bene perché
Un giovane ossia il ritardo e però per aprire un po'tutto il convegno e dare un senso facciamo questa iniziativa do subito la parola ad Antonio Marzoli che introdurrà
Questa giornata di lavori e poi inizieremo la la sessione grazie a tutti e grazie ancora agli accademici li ringrazio ripeto doppiamente per il lavoro non semplice vista la penuria di fonti documentali con cui sono stati costretti a confrontarsi
E lei e lì diciamo mi scuso in anticipo per quanto sarò pedante nel chiedere gli atti ma credo che dare un seguito a questo evento sia qualcosa di essenziale per fare un lavoro che superi tra Palici travalica i confini di questa sala e come arco temporale questa giacca grazie
Bene
Prima di iniziare
Un ringraziamento contumace ringrazio ministro
Per un ruolo aumenta la fondazione Fondazione Craxi per avere organizzato questo a questo incontro questo convegno tutti coloro che hanno svolto popolo importante nella organizzazione dell'iniziativa e naturalmente una ringraziamento anche al Senato ci pone a disposizione questa sala devo dire
Particolarmente particolarmente ben la
Bene di solito non non leggo le relazioni ma in questo caso visto che si tratta della
Per l'introduzione D'Amuri ritenuto preparare una relazione scritta leggerla Mantova non preoccupatevi cercherò di di tagliare di non ad essere troppo lungo
Ricordiamo solo due
Tale da due tre principi fondamentali che non riguardano l'apparato la politica estera e voli internazionali De Michelis premi che vi sia nato a Venezia il ventisei novembre del quaranta
Cecchetto poi all'Università di Padova due mila centosessantatré eccetera laureato laureato in chimica poi avrebbe così avviato alla carriera universitaria
E nel mille centottanta sarebbe diventato appunto professore associato ma di chimica ha detto però e sindacata giovane diciamo fu preso dalla passione terrà nata quella politica questo appunto penso che ci sarà modo di approfondire questo tema in qualche iniziative qualche convegno come inno successivo ricorderò che solo ENI nella fase iniziale della sua militanza all'interno del partito socialista
Si era o sto vicino a Riccardo Lombardi e poi all'inizio degli anni ottanta
Invece si è avvicinato a a Bettino Craxi e a questo punto andrebbe percorso una carriera politica come è stato ricordato particolarmente
Significativa appunto
Dall'ottanta all'ottantatré sarebbe stato ministro delle partecipazioni statali
Dall'ottantatré all'ottantasette ministro del lavoro e previdenza sociale e poi dall'ottantotto ottantanove dice presidente del del consiglio veniamo appunto invece al tema gli è stato assegnato qui alle questioni relative alla politica estera
Dopo fine all'esperienza del governo De Mita
A seguito dell'accordo fra a Forlani Andreotti e Craxi venne confermata la formula del pentapartito in particolare la collaborazione tra quella parte della DC rappresentata appunto da Andreotti e Forlani al Partito socialista
Così nell'estate dell'ottantanove poteva nascere il sesto governo Andreotti e questo esecutivo la presenza socialista di un certo rilievo
Claudio Martelli la vicepresidente Giuliano Vassalli ministro della giustizia Rino Formica alle Finanze ma devo dire particolarmente significative la nomina di De Michelis alla guida degli affari esteri perché questo era un dicastero ed all'origine della Repubblica ira quasi sempre stato affidato a un esponente della democrazia cristiana con le eccezioni
Di Carlo Sforza abbiamo dalla fine degli anni quaranta e di Gaetano Martino degli anni Cinquanta poi c'erano state le prime parente siti Nenni e design ma deve distinta Marina fin dei conti pochi
Pochi mezzi inoltre De Michelis succedeva ad Andreotti che ha letto la Farnesina con abilità unicamente Carmine novecento ottantatré e il mille novecentottantanove calato collaborando ovvero di strettamente con Craxi quando Craxi era stato che si dente Presidente del Consiglio
La creazione del Governo Andreotti si situava in un momento di grandi mutamenti sullo scenario internazionale
La politica perseguita da Corbaccio of dal suo Ivo alla guida dell'URSS prima di lui non vanta distensione ma sempre più evidente crisi dei sistemi comunisti in Europa centro-orientale
La privano scenari nuovi equilibri europei in particolare la possibile fine della guerra fredda
De Michelis corse subito le opportunità che tali mutamenti avrebbero offerto la politica estera italiana pensilina priva una direttrice tradizionali relazione del Paese in campo in campo internazionale
Larga danubiano balcanica
De Michelis quello che credi tu importanti progetti Nesta
Nell'ottantanove da un lato iniziative adriatica che sarebbe consistita in forme di collaborazione economica e politica con la Jugoslavia nonché introspettiva con l'Albania e devo dire che era una visione certamente
La preveggente circa il futuro e dall'altro la quadrangolare e non forme di cooperazione economica culturale eccetera fra Italia e Jugoslavia Austria e Ungheria poi la pietra angolare serve trasformata successivamente in pentagonale poi esagonale punto con il ferimento dal cecoslovacche la Polonia che sarebbe stata poi successivamente all'origine di quella che è attualmente la cosiddetta iniziativa cento tento europea
De Michelis però come tutti diciamo il leader i diplomatici e gli osservatori le opinioni pubbliche su scala mondiale si trovarono all'improvviso di fronte al crollo del muro di Berlino evento che aprì la strada radicali rivolgimenti degli assetti internazionali
Dalla riunificazione tedesca la fine del comunismo in Europa dal primo conflitto del post guerra fredda la guerra del Golfo alla fine dell'URSS
Dall'inizio della Jugoslavia la nascita dell'Unione Europea infine diciamo l'illusione di un nuovo ordine internazionale non più basato sul conflitto bipolare bensì su un fuoco egemone degli Stati Uniti e dell'Occidente
Per ciò che riguarda l'Italia con il senno di poi visto incinta per loro fortuna si occupano del passato
Devo dire naturalmente anche chi parla hanno potuto sostenere questi mutamenti mutamenti contribuivano da un lato ridimensionare il ruolo internazionale dell'Italia
E fin dall'immediato dopoguerra trova con la sua collocazione spazio di manovra all'interno del sistema occidentale del sotto sistema europeo occidentale dall'altro a scardinare gli equilibri politici la repubblica dei partiti favorendone la fine
Compresero che Micheli se gli altri leader politici italiani particolare Andreotti ma anche il presidente La Repubblica Cossiga le implicazioni di carattere internazionale interno della fine della guerra fredda e quale fu luoghi De Michelis in questo in questo scenario per diciamo che naturalmente non è che sia semplice dare una risposta uditiva questi questi Paesi
E molto probabile che questi veri in misura diverso intuirono ciò meglio che queste personalità misura diversi intuirono cosa avrebbero potuto comportare dell'Italia questi cambiamenti
E cercano di reagire tenendo conto che dovettero affrontare molteplici e differenti sfide in un arco di tempo breve poco più di due anni
Quanto la prospettiva della riunificazione tedesca come noto essa non risultava gradita ad Andreotti per soprattutto temeva le conseguenze di tale evento che gli equilibri europei per il futuro di alcuni confini apre la posizione di Gorbaciov
De Michelis invece parte ben presto convinto probabilmente anche su ispirazione della diplomazia dalla Farnesina che la riunificazione fosse inevitabile
Primo sovietico fu quindi vedere l'Italgas coinvolta nel processo negoziale ma tale obiettivo si scontrò con la determinazione tedesca
Affinché il processo di riunificazione si svolgesse all'interno delimitato contesto del negoziato due più quattro
Dove in realtà i veri protagonisti erano tre
Bolt Washington e mostre ad accudire contavano sicuramente molto meno
Noto per quanto mi invito sopravvalutato all'episodio dell'intervento del ministro tedesco occidentale dalla scrittrice geishe al Consiglio fantino di Ottawa famoso datato intorno al Parco dei gay
Però si trascura comica in ceco l'intesa poco dopo ricucire i rapporti con l'Italia
In occasione tra l'altro di un incontro svoltosi a Roma con Andreotti e De Michelis te come segretario di Stato americano per il pranzo scrivesse a De Michelis rassicurandolo circa la volontà dell'Amministrazione americana
Di tenere costantemente informata l'Italia sull'andamento del negoziato due più quattro l'ho messo in seguito mantenuta come comprovato dall'ampia documentazione reperibile nell'articolo la presidenza e la rete de Michelis effettua anche una pista ufficiale a Berlino Est ma dovette constatare come ormai la DDR fosse sull'orlo la sua fine domando con ferma della prospettiva quindi di una riunificazione affida e d'altro canto come ho sostenuto dall'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica indelicato
Sì Andreotti e De Michelis si adattarono dunque a puntare su una serie di obiettivi che parevano coerenti con gli interessi italiani
Il rilancio di un'integrazione e una forte integrazione politica europea
Il mantenimento di una presenza militare americana in Europa grazie alla NATO che è una riforma della CSC che garantisce un equilibrio coperto di cui l'Unione Sovietica facesse parte
L'estate novanta l'attenzione dell'Italia come d'altronde dalla comunità internazionale cioè parliamo in realtà di pochi metri e quindi tenta dovette rivolgersi alla prime attrici del dopo guerra fredda l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq Dio Saddam Hussein e la successiva guerra del golfo del febbraio del mille novecentonovantuno
De Michelis condivise iniziale ferma posizione assunta dall'Italia contro l'aggressione irachena sia in sede comunitaria sia nell'ambito delle Nazioni Unite
Ricordo italiano accettò di prendere parte allo schieramento occidentale del Golfo pepato pur piccola squadra navale un esiguo gruppo di è ritornato a come è noto ben presto all'interno della coalizione di governo ma anche in ambiti del ministero in ambienti del ministero degli affari esteri nacquero incertezze e timori circa la prospettiva che si giungesse a una vera e propria azione militare da parte americana
Nel Paese si racconta informato rapidamente un fronte pacifista sostenuto al pc si stava trasformando in PDS ma soprattutto ispirato e guidato dal mondo cattolico con il sostegno aperto dalla Santa Sede
Ciò provocò una spaccatura all'interno della DC e lo stesso Andreotti puntò su una soluzione negoziata cercando una sponda nell'uso di Gorbaciov
De Michelis venne a trovarsi una posizione complessa da un lato alla stregua di vari settori del PSI però con alcuni dubbi devo dire da parte di grazie e dei partiti laici e mi sembra schierarsi soprattutto in una fase iniziale che un'opposizione di fermezza
Ben presto Pecorelli comincia a preoccuparsi delle conseguenze che un'azione militare contro l'Iraq avrebbe provocato negli equilibri mediorientali in particolare De Michelis non poteva ignorare l'atteggiamento filo iracheno assunto da fatta dal leader dell'Övp nei cui confronti negli anni precedenti l'Italia e l'appuntato fortemente per la risoluzione pacifica del conflitto israelo palestinese
Ciò spiega anche il tentativo di De Michelis compiuto poco prima dell'inizio delle ostilità tra insomma certo ore a Tunisi Moreno appendere un contatto con a parte per una mediazione con Saddam Hussein
Successivamente poi Andreotti avrebbe cercato di utilizzare la posizione sovietica per evitare il passaggio dalla fase invece sto da quella aerea quella terrestre
Va be'è innegabile che la politica mediorientale dell'Italia io direi più in generale dell'Europa uscì fortemente indebolita dalla guerra del Golfo lasciando il campo da altri attori in particolare gli Stati Uniti che sarebbero divenuti gli unici credibili mediatori talvolta in Israele
Come se non bastasse nel corso del novantuno quindi più o meno allo stesso periodo dell'inizio la guerra del Golfo De Michelis dovete affrontare anche la crisi derivante in Somalia dalla caduta del regime di fiaba e in Italia da fortemente sostenuto per oltre un decennio a questo proposito la documentazione archivistica disponibile per avvalorare la tesi secondo cui De Micheli specie appuntamento sulla diplomazia del ministero degli esteri con scelte forse non le migliori quale poi il tentativo di riaprire l'ambasciata di Mogadiscio
Vicenda conclusosi in modo drammatico con l'invasione della sede diplomatica da parte miliziani armati ma per quanto fortunatamente senza conseguenze per il personale italiano ebbene però se sequestrato per ventiquattro ore
Le preoccupazioni per De Michelis in questo periodo si erano però conclude che contemporaneamente comincia a manifestarsi la dinamica che avrebbe condotto da un lato alla disgregazione della Federazione jugoslava dall'altro alla rapida implosione del regime comunista albanese
Ancora una volta è opportuno ricordare come tutto avvenisse nell'arco di pochi metri dalla fine del mille novecentonovanta degli inizi del mille centonovantadue
Il darà balcanica come indicato risultava di particolare interesse per De Michelis il palestinese rapidamente conto del veloce peggioramento della situazione
E non si mostra insensibile alle aspirazioni e una maggiore autonomia da parte della Slovenia dato grazie
Ho dimostrato da una visita in queste due Repubbliche da una serie di scambi di lettere con Andreotti
Ma De Michelis sperava che fosse possibile evitare uno strappo traumatico quindi mantenere in vita almeno una confederazione evitando l'immediata dichiarazione d'indipendenza di Lubiana Eliza che aprirà significativa in questo ambito fu il tentativo di De Michelis di coinvolgere la comunità europea a in un'opera di mediazione come comprovato dalla prima missione della troika comunitaria della quale De Michelis faceva parte
Ci sono dei temi che vi si scontrano però non solo un aggravamento della situazione in ambito locale con il conflitto in Slovenia i primi scontri in Croazia
Ma contro ostacoli di natura interno e internazionale quanto al primo aspetto i media
Stampa e televisioni devo dire con rarissime eccezioni
L'opinione pubblica e le forze politiche con cui la DC locale del Nord Testa
Si schierano apertamente a favore del pieno sostegno degli obiettivi d'indipendenza darà della Slovenia della Croazia
Inoltre in Parlamento esponenti di spicco Della Democrazia Cristiana assunsero posizioni sostanzialmente dissonanti dispetto al governo e al ministero degli affari per ciò che riguarda il contesto internazionale all'inizio novantadue la decisione sulla Germania alla Santa Sede dell'altra di riconoscere immediatamente l'indipendenza della Slovenia e la Croazia
Finirono come il determinare articolo della Federazione spiazzano il governo italiano che fu costretto poi ad adeguarsi
Nel contempo restando quanto provincia più o meno gli stessi mezzi il regime albanese ci dispiegata dando origine al primo consistente flusso migratorio verso l'Italia
Nel periodo immediatamente precedente De Michelis aveva fatto il possibile perché la transizione dal comunismo alla democrazia venisse in Albania in maniera graduale e ordinata
O che sono tenuta con Urbani di fronte alla gravità della situazione economica sociali vissuta da questo paese non vorrei però che venisse trascurato come in fondo l'Italia dopo i primi
Momenti di difficoltà avrebbe dato avvio a una serie di missioni
Tra cui la prima mozione Pellicano che avrebbe cercato di creare un processo di nation building in un paese in cui la nazione o per lo Stato c'era praticamente traccia e praticamente di tutto
Se posti a confronto con le vicende balcaniche quelle mediorientali negoziati avviati fin dalla fine novanta per rafforzamento l'integrazione europea
Si rivelarono certamente meno traumatici e meno destinate impressionare l'opinione pubblica di conti acclarati negozio Prima Repubblica molta più attenzione per la guerra del Golfo o o peraltro con la Jugoslavia che non devo dire per il negoziato supera Maastricht
Ma ovviamente questo negoziato però fu particolarmente importante
E naturalmente avrebbe condotto al trattato faccio Unione europea e all'attuazione dell'unione economica e monetaria con la decisione di creare l'euro
Io devo dire penso che in questo caso Andreotti e De Michelis concentrano l'attenzione sugli aspetti politico-istituzionali
Da cui devo dire il
Diciamo tradizionale interessa italiano rafforzare i poteri del Parlamento nel Parlamento europeo e in questo ambito io percorre gli sport italiani importanti gli con il Consigli europei tenutosi a Roma
Alla fine del mille novecentonovanta
Probabilmente negoziato più importante era quello sul web
Tante invece fu condotto come sappiamo da
Prevalentemente al ministro del Tesoro Guido Carli integrale quella della Banca d'Italia Carlo per consiglio Ciampi con tutto ciò che questo avrebbe applicato e su cui non torno alla questione naturalmente del vincolo esterno dei parametri di Maastricht perché c'è la relazione
Il Daniele Martinucci che sicuramente fonte a questo da questo tema io in questo caso però vorrei ricordare la dichiarazione De Micheli sardo
Perché perché in realtà in questo caso apparentemente in contraddizione che la spinta che veniva dal cuore di Teheran era quella verso alla possibilità che l'Unione europea sul terzo gol importante anche nel settore della difesa
E che avete la dichiarazione di Michele sale sottolineava il ruolo dell'alleanza dal avanzata età non è contraddittorio il timore italiano dagli anni Sessanta in avanti era quello verso un direttorio francotedesco quindi tutto sommato meglio a portare la NATO ed avere un rapporto con
Con la Gran Bretagna e naturalmente voglio dire qualche novantadue con l'avvicinarsi delle elezioni politiche
Si conclude con l'esperienza del governo Andreotti e nove naturalmente si conclude durante l'esperienza politica di Gianni De Michelis per ragioni abbastanza che tutti e che tutti i tre conosciamo e vorrei punto giungere alle alle conclusioni tornando diciamo agli interrogativi chimico posto dal partito di questo di questo intervento quindi cercare di esprimere una valutazione sull'esperienza di De Michelis alla guida del ministero degli esteri
Ma io ritengo che e innegabili chiede Michele chiuse alla Farnesina con una serie di idee ed iniziative
Il ambiziose innovative
Miranti a rafforzare il ruolo internazionale dell'Italia
Salato tentando di dare nuovo vigore cioè tradizionali direttrici della politica estera italiana come quella balcanico danubiana io con questo sono d'accordo con quanto detto il dottor Carnevale conferma guarda questo fondo è protetta uno degli
Le menti più importante della politica estera di De Michelis
Questa direttrice che c'è consistita la politica estera italiana ma che fosse una novità era rimasta sostanzialmente bloccata ben quaranta quarantacinque anni della della guerra fredda quindi l'idea di riprendeva di svilupparla
Mi sembra molto immediatamente un semplice ma molto importante
Ma devo dire che tra la fine degli anni novanta cioè il PIL mille centonovanta e i dieci mila centonovantuno l'Italia il divenne Michelis anche Andreotti che altri leader politici dovette affrontare nel volgere di poche
La crisi del Golfo l'avvio delle guerre jugoslave l'intrusione dello Stato albanese la fine del regime sono dice al bar senza negozi senza dimenticare il negoziato su Maastricht
Le prime conseguenze la riunificazione tedesca e la fine del russo di Gorbaciov in una rammento devo dire un po'di cose mettiamola così
E in questo caso devo dire De Michelis la Farnesina e Andreotti cercano di reagire a queste sfide
Diciamoci la verità solo veramente riuscirono ad ottenere risultati pienamente positivi o meglio risultati che permettessero di consigli dare un ruolo internazionale che stava radicalmente mutando
Per processi talmente ampia di tale portata su cui l'Italia non era in grado di esercitare alcuna limitata influenza attirate la buona volontà devo dire ho delle capacità di De Michelis dei diplomatici per Ministero degli Affari Esteri
E il Presidente del Consiglio
Per i quali le ragioni diciamo di questo parziale fallimento
Ma in primo luogo Ceretti fattore tecnico è già stato ricordato che Ugo ovvero il sovrapporsi degli eventi a volte drammatici inaspettati e spesso non diedero modo di agire in maniera efficace Topic contemporaneamente
In secondo luogo è emerso in maniera evidente tutti i limiti delle potenzialità italiane in maniera in materia di azione internazionale
Limiti di natura militare come nel caso della guerra del Golfo mutati rapporti di forza fra gli stati membri della comunità quindi una rafforzamento del ruolo della Germania
Come nelle vicende jugoslave come una riunificazione
Io un graduale minore interesse americano verso l'Italia
Determinato dalla fine dalla guerra fredda dalla scomparsa dell'Unione Sovietica quando il recente libro di spie sul periodo novantadue novantaquattro e la posizione americana perciò Tangentopoli ci mostra come a questo punto gli Stati Uniti dell'Italia
Sì disinteressato
Ma non possono essere trascurati idealmente intervengono conclusione
Alcuni elementi di natura interna
In primo luogo le divisioni all'interno del mondo cattolico e trovarono riflesso nella tenuta delle decine i rapporti tra la leadership democristiano alla Santa Sede
Come dimostrato dalla guerra del Golfo dalla vicenda jugoslava la Democrazia Cristiana città una parte a in una certa direzione che non era quella del presidente del Consiglio di una parte da Luigi
Importante inoltre sulla mancata comprensione da parte della classe dirigente la Prima Repubblica delle conseguenze che l'ha finita la guerra fredda il Trattato di Maastricht in particolare la prospettiva della situazione l'una né avrebbero avuto sull'atteggiamento sulle scelte
Dell'elettorato riporti influenti gruppi di potere
Del mondo industriale finanziario dei media oltre che della magistratura in tale quadro si può sostenere quindi che l'azione di De Michelis in politica estera fu coerente animata da obiettivi nazionali pienamente compatibili con gli interessi del Paese
Esercita in virtù assicurare in tempi eccezionali in una sorta di tempesta rivoluzionaria e in un concatenarsi di eventi imponderabili e immodificabili
E poi ho finito con Intra volge un'intera classe politica una serie di consolidati in quei libri equilibri interni e con essi una parte di una politica estera evitando era costruito con fatica ma anche con abilità
In circa quaranta quarantacinque anni di Repubblica dei partiti grazie
Allora prendo diciamo la parola come presidente di questa prima sessione che segue l'intervento introduttivo del professor pastori
Innanzitutto mi scuso moltissimo per il ritardo a mia solo parziale discolpa dico tre parole che non sono un sole cuore amore come nella celebre canzone ma Roma un motorino pioggia so solo una discolpa parziale perché naturalmente essendo io romano dovrei sapere però se si mette anche a piovere non in mezzo al tragitto veramente la cosa diventa devastante
Ciò detto
Naturalmente sottoscrivo so Gian Nicola Carnovale mia sostituito egregiamente mi ha detto che tipo di di saluti introduttivi ha portato naturalmente condivido tutto sottoscrivo tutto quello che ha detto Nicola l'ha detto molto meglio
Di quel che avrei potuto dire io soltanto di mio aggiungo un rinnovato ringraziamento ai membri del comitato storico scientifico dalla fondazione
Che hanno reso possibile naturalmente scientificamente intellettualmente questo nostro incontro a tutti i relatori che hanno avuto la bontà di accettare il nostro invito in alcuni casi le figure si sovrappongono in altri no ma insomma comunque chi chi merita un doppio ringraziamento avrà un doppio ringraziamento gli altri avranno ringraziamento singolo e e naturalmente ringraziare la Fondazione Craxi Nicola Carnovale Margherita Boniver
Perché qua alla fine senza il sostegno e il supporto dalla Fondazione Craxi tutto quanto questo non sarebbe non sarebbe possibile
E io credo veramente che la Fondazione abbia fatto negli anni e quindi diciamo un'operazione che prego precede largamente la mia presidenza del comitato storico scientifico abbia fatto veramente un lavoro straordinario
Per avviare una ricostruzione naturalmente noi storici sappiamo che la ricostruzione sempre soltanto avviata tanto più che ancora
Ancora le carte gli archivi insomma ancora c'è molto da scavare molto da scoprire molto da capire però io credo che mano mano
Questo quadro diventerà sempre più ricco sempre più completo e il punto di partenza che è stato costruito anche non soltanto ma anche dalla Fondazione Craxi
Da un punto di partenza assolutamente fondamentale per cominciare a storicizzare
Negli anni settanta e ottanta la figura di Bettino Craxi
Il la storia del del socialismo italiano ed europeo in quei decenni ma anche come il caso
Diciamo del quale stiamo trattando oggi più in generale
Il contesto storico di quegli anni e quindi collocare le figure centrali del socialismo italiano ed europeo a partire da Craxi ma non soltanto all'interno di un contesto
Che naturalmente peraltro nel caso di specie particolarmente in un contesto di grandissima trasformazione ed è il contesto dal quale traggono origine trae origine la nostra contemporaneità e quindi una storia che rimane una storia particolarmente rilevante
Anche per comprendere quel che quel che accade oggi non perché la storia sia magistrali lire questo lo sappiamo ormai storici
Diciamo è un'idea che abbiamo ormai buttato non perché appunto questo cd CDA
Come dire
La parola che squadre da ogni lato un'anima nostri in forme non c'è una parola che squadra ogni lato ma perché sappiamo che sapere la nostra contemporaneità che radici a comunque è un aiuto importante
Per capire dove siamo oggi ma anche
Capire meglio il passato la luce del nostro presente
Detto questo e quindi rinnovando i miei ringraziamenti mi taccio il professor Piero Graglia dell'Università Statale di Milano
Che aveva la relazione iniziale mille novecentottantanove mille novecentonovantadue di Michele sinistra degli esteri nell'Europa in trasformazione purtroppo avuto una piuttosto nutrita e seria diciamo concatenazione di problemi e quindi non può essere qui con noi e quindi abbiamo con Federico Niglia università per stranieri di Perugia
Sulla diplomazia italiana e la riunificazione tedesca siamo alle dieci e venti
La l'assenza professor Graglia naturalmente è una sfortuna ma c'è una piccolissima un elemento che ci consente questo di chiudere la Naval cinicamente no è una serio Colozzi insisto che fa sfortuna ovviamente come va poi le le grate le sfortune possono anche un piccolo elemento diciamo il piccolo elemento è che possiamo effettivamente chiudere per le undici e trenta
E direi sei relatori riescono a stare in preventivo vasto massimo venticinque minuti
Federico grazie Giovanni anche io ringrazio molto alla Fondazione per questa opportunità che ci sia stato di di confrontarci con la figura di Gianni De Michelis
Parto con una questa diciamo apparente frase di drammatica che quella sulla sui limiti di questa relazione cioè è stato detto della carenza archivistica mi permetto di aggiungere alcuni elementi limitante a quanto meno della mia relazione il primo riguarda la difficoltà di scindere Demicheli se Andreotti nell'analisi della
Questione tedesca sostanzialmente anche perché De Michelis è come ha detto Antonio verso di prima un grande portatore di idee nuove
Ma è anche vero che Andreotti è il grande tessitore dei rapporti con la Germania soprattutto diciamo dalla metà degli anni settanta e quasi se vogliamo un monopolista di alcune diciamo del dossier italo-tedesco
E questo è un primo aspetto c'è poi un altro aspetto istituzionale che secondo me non va sottovalutato
E del fatto che nel periodo ottantanove novantadue giunge sostanzialmente a pieno compimento quella ripartizione di i pesi tra ministro degli Esteri e presidente del Consiglio
Che ha una sua forma diciamo formalizzazione nella legge quattrocento dell'ottantotto ma che se vogliamo
Era già stato prepotentemente introdotto da da Craxi già con il governo del mille novecentottantatré cioè di un forte presidente del Consiglio impegnato per quanto ci interessa qui sui temi di di politica internazionale per cui dati questi limiti strutturali
Il tema che mi è stata assegnata e quello su De Michelis la diplomazia italiana e la riunificazione tedesca
Il termine diplomazia italiana l'abbiamo ritenuto quasi obbligato nella diciamo nel definire questa relazione perché come vorrei cercare di spiegare nell'azione politica dei leader si sente anche molto il peso della struttura cioè della Farnesina perché la Farnesina se vogliamo
E la portatrice di una visione di lungo periodo della questione tedesca
Che almeno nella ricostruzione ed operato io si fa sentire pesantemente e in un certo senso secondo me anche dietro ad alcuni quali vogliamo chiamare passi falsi incidenti e voglio partire proprio da un incidente che in menzionata Antonio versori non a caso nella sua introduzione cioè l'incidente di Ottawa cioè undici febbraio del novanta perché credo che questo incidente abbia molto
Cementificato l'immagine di una leadership italiana Demichelis Andreotti perché lo schiaffo che sono entrambi a Ottawa
In cui il ministro degli Esteri tedesco Hans Dietrich chiarisce dice io hanno fatto dei games è questa
Come è una delle tante semplificazioni che accompagnano i passaggi storici ma questa semplificazione quella che di fattore lega Andreotti De Michelis e più in generale in Italia
Ha una posizione se vogliamo inattuale anacronistica rispetta una riunificazione tedesca che contrariamente a quanto pensavano gli italiani era un fu da subito accettata comunque cosa di rapido e infatti così è stato
Ma la domanda è gli italiani erano così diciamo Luppi latita diciamo nella loro né loro preconcetti da non cogliere da fare una battaglia di retroguardia ovviamente perdente ecco un primo aspetto sul mio intervento del mio intervento è quello che mira se non a sfatare questo mito quanto meno a ridurne la portata
Perché allora
La cosa che vorrei sostenere qui e che sostanzialmente che la posizione di cui Andreotti e De Michelis si fanno interpreti
Non è una posizione isolata italiana anzi è una posizione che in un certo senso raccoglie se vogliamo un rumore di fondo
Di diversi Paesi europei
E che sostanzialmente viene rappresentata da Andreotti e De Michelis tra l'altro non da soli c'è De Michelis ne parla molto chiaramente nel suo libro che quello l'ombra di Yalta è colombai alta secondo è quello che più ci ha dato da da ragionare un po'credo un po'a tutti nel prepararci ragionando sui suoi contributi a De Michelis re parlando dell'ottantanove dice a dieci giorni dalla caduta del muro di Berlino l'orientamento della maggior parte dei Paesi europei era ancora contrario all'unificazione della Germania ecco questo ovviamente l'ombra di Yalta è un testo retrospettivo in cui Demichelis va anche a rispondere a tutta una serie di critiche che gli furono mosse prima in Parlamento e poi in tutta una più che in una storiografia perché la storiografia un posto uccel si va sull'argomento in una pubblicistica coeva che tese un po'molto a criticare ecco in realtà questo secondo me però e vero cioè innanzitutto chi dice molto chiaramente ai tedeschi che non c'è un umore particolarmente favorevole a una riunificazione rapida come colpe che incertissima agivano sono gli americani cena ottavo allo stesso Jim Baker le dice molto chiaramente Hagen cerchi ci sono delle questioni che danno da pensare a italiani olandesi ma che sono ben più estese
E poi ben
Che sottolinea un altro aspetto cioè il fatto che innanzitutto ci si trova in una sede che quella della NATO
In cui il tema dell'equilibrio è un tema diciamo non così facilmente aggirabile proprio perché la NATO ragionando su su categorie del bipolarismo perché ancora ci si trova pienamente
E al non può facilmente derubricare un passaggio così diciamo
Distruttivo usiamo un termine un po'esplicito dell'equilibrio europeo infatti se andiamo a vedere bene che cosa dice che in share a Ottawa la frase in realtà è più complessa ed è al plurale cioè che esce dice
Niente uno dei quattro Paesi formalmente responsabili della Germania siete uno dei due Stati tedeschi non siete nessuno di questi e per questo io hanno parto dei pm non siete parte del gioco cioè
Il suo un diciamo una reprimenda
Ben più estesa e soprattutto c'è un aspetto da tenere in considerazione che è anche il nervosismo dica in share che non va sottovalutato se i tedeschi arrivano a questo negoziato con una forte tensione per cui non è un geishe Air
Calmo rilassato non è una diplomazia tedesca
Pacata quella che dice io arma patto forte che è una diplomazia tedesca molto sotto pressione perché sa che sta forzando la mano e infatti vediamo che questo incidente
Di riassorbe a mio modo di vedere in tempi rapidi il ventun febbraio che esce lei a Roma
E infatti nelle sue memorie che essere molto esplicito nelle nelle sue nelle linee lunghe anche pubblicate
Dieci e dice chiaramente
Non volevo innanzitutto problemi con Andreotti che aveva sempre che considero da sempre un esempio da seguire ma anche relativamente allo stesso Demichelis io non ho sempre avuto un ottimo rapporto colui e ancora oggi non mi spiego perché a Ottawa si sia comportato così perché le attribuisca riga un po'su De Michelis la responsabilità salvando
Il suo vecchio amico Andreotti anche perché con Andreotti Ciaccia litigato una volta nel mille novecentottantaquattro si era o chiariti
Per cui e lì diciamo il rapporto gang c'era Andreotti un rapporto veramente profondo di lungo periodo quello con De Michelis è un po'più recente per quei casher attribuisce più peso
A a De Michelis
Però al netto di questo secondo me
L'incidente di Ottawa non è sufficiente per creare un paradigma interpretativo
Se proprio vogliamo trovare una problematica di fondo legata alla ripeto all'inattualità della posizione
Italiana rispetto alla riunificazione tedesca cioè il fatto che gli italiani continuino a dire
Forse un po'troppo a lungo che la riunificazione tedesca doveva essere legata a un concetto di equilibrio
Doveva risolversi all'interno del contesto della CSCE e doveva rispettare tutta una serie di paletti nato e questo sostanzialmente l'idea per cui unità molto strutturata ecco se vogliamo capire il perché di questa posizione secondo me
Noi dobbiamo leggere tutto il decennio precedente di relazioni italo-tedesche qui devo dire le carte d'archivio ci aiutano molto in che senso
Nel senso che
Tre soggetti Andreotti Craxi Demichelis perché sono questi soggetti attraverso cui leggere questa intera partita sono di fatto al centro di un dialogo
Che innanzitutto
Che ha due caratteristiche secondo me il primo è un dialogo che diventa sempre più costante cioè dalla fine degli anni settanta in poi il dialogo italo tedesco si evolve secondo il format per essere molto chiari che adesso che prevede almeno un incontro a livello di capi di Stato e di governo all'anno e una serie di incontri e dunque questo incontro annuale un incontro fatto con il presidente del consiglio e ministri più rilevanti e tutta una serie di incontri settoriali per cui chi si occupa di rapporti italo-tedeschi sa che italiani e tedeschi
Si incontrano in modo più o meno elevato almeno ogni due mesi
E almeno una volta all'anno a livello di presidenti del Consiglio barra cancelliere per cui
è un incontro
In termini diplomatici quotidiano ed è un format che peraltro si rafforza anche con l'invio di ambasciatori di peso l'uomo che negli anni ottanta gestisce questa strutturazione Luigi Vittorio Ferraris
Ecco
è interessante che al e questa è la prima caratteristica la seconda caratteristica è che questo dialogo però
Diciamo ci guadagna e ci si perde dall'essere così costante ci guadagna perché si comprende una cosa che
L'europeismo dei due Paesi è un europeismo veramente comune
Cioè si capisce che sui fondamentali dell'integrazione europea Italia Germania sono
Forse i paesi più vicini lo scriviamo otto chiaramente Ferraris già nell'ottantatré quando dice il dialogo di Pont con Roma anche se talvolta è meno appariscente di quello commi Teramo con la Thatcher
Ha consentito di accertare punti di convergenza forse maggiori di quelli con Londra e Parigi che più facilmente si sottraggono alla logica dell'alleanza e della solidarietà comunitaria e devo dire che quest'argomento non viene mai meno
Fino a quando si va avanti però e questo è il però
All'interno di questo dialogo viene un po'avvelenato dalle questioni un po'più terra terra e soprattutto dalle questioni di fatto della
E integrazione economica comunitaria cioè la via verso Maastricht ma qua parlo sotto il controllo e Daniele Pasquino c'è un certo punto vede una polarizzazione di di italiani e tedeschi
Soprattutto perché i tedeschi lanciano in modo sempre più forte il concetto Iancu devo dire che ancora un concetto presente fece nell'attuale politica
Dell'unione europea di fare
Più coordinamento fiscale
Mi realtà il termine fiscale un termine sbagliato c'è una quantità dire fiscale realtà si parla di politiche di bilancio perché sono un'altra cosa
Però il concetto è questo ed è molto interessante che dall'ottantatré all'ottantanove questo tema caschi
Costantemente ha in cura stile mettiamola così questi incontri ed è molto interessante che
Nell'ottobre ottantanove nell'ottobre ottantanove c'è a tutti chiaro la sua importanza sostanzialmente trasforma diva c'è uno scontro avvelenati Simo tra Rino Formica e Waigel
Ovviamente la questione riguarda l'Ecofin alla cooperazione fiscale proprio su questo
Che cosa emerge Blair le carte della della Farnesina sono molto leggibili su questo ringrazio Antonio vassoi perché
Consiglia giustamente le troviamo al Quirinale e per fatti al Quirinale si riesce a ricostruire bene
Che cosa succede che la Farnesina inizia a ragionare molto su quello che imposta riunificazione cioè inizia a dire ma se la Germania si riunificata Siri unifica nei tempi immaginati dai tedeschi allora ci la Germania avrà un carburante diplomatico molto più rilevante per di fatto imporre una politica di integrazione monetaria ma anche potenzialmente fiscale che potrà essere deleteria per l'Italia più perché deleteria qua ancora siamo nell'ottantanove non c'è diciamo il sentore di tutto quello che accadrà e che renderà l'Italia
Diciamo molto più problematica di quanto ci si aspettava ma comunque quel tipo di integrazione di bilancio non era un'integrazione che l'Italia considerava come
Propulsiva per la crescita
Ecco secondo me il modo attraverso cui leggere tutto questo il momento in cui la riunificazione va sul tavolo perché nel momento in cui la riunificazione va sul tavolo diplomatico da parte della Farnesina c'è una chiara indicazione
Al rallentamento perché nelle considerazioni della Farnesina c'è una chiara e netta paura
Di quello che avverrebbe come una Germania riunificata al tavolo dell'integrazione europea
E secondo me in questo la Farnesina sconta anche la sedimentazione di un pregiudizio relativo alla Germania
Questo è un aspetto fosse da
Da studiare cioè quanto le precedenti posizioni sui grandi temi europei abbiano influito nella diciamo nel Mein setta
Dei funzionari prima di Palazzo Chigi e poi della della Farnesina
E qui secondo me sì
Se noi proviamo a leggere
All'interno di questo quadro il ruolo di De Michelis secondo me il ruolo di De Michelis
è un ruolo imperita molto propulsivo molto diverso da quello che c'è stato consegnato dall'incidente lunga in scena anzi De Michelis è quello che comprende la discrasia tra la posizione della diplomazia e come stanno andando i negoziati e mostra anche una certa flessibilità
Lo vediamo ad esempio c'è un articolo sulla Stampa che ho ritrovato
Che di fatto è un'intervista De Michelis c'è una
Una forte diciamo è quasi un
Una dichiarazione un'imbeccata mettiamo fa così alla
Alla Stampa di Torino del ventidue febbraio novanta in cui De Michelis
Compio un salto non da poco perché inizia a dire è vero che l'Italia ha mantenuto una posizione di cautela perché il cambiamento degli equilibri europei ma no bisogna stare attenti a un eccessivo protrarsi su dei negoziati sulla riunificazione tedesca che potrebbe avere un effetto destabilizzante sull'equilibrio europeo cioè
De Michelis inizia questo qua salì gioco di parole secondo me abbastanza interessante e lo si vede sul tavolo diplomatico cioè De Michelis inizia prendere atto delle cose
E a cercare di sfruttare questo diciamo
I limiti in cui si trova l'Italia
Per ricreare uno spazio negoziale faccio presente anche un'altra cosa
E vero
Che c'è un discorso di negoziati faccio su ma c'è anche un aspetto da non sottovalutare di politica interna per quanto riguarda i negoziati sulla riunificazione tedesca che secondo me i temi che qua gli atti parlamentari ci sono molto di aiuto
Cioè De Michelis comprende bene
Quanto
Una cattiva gestione dei negoziati sulla riunificazione tedesca possa essere spiazzante
Innanzitutto perché c'è un rapporto con i comunisti cioè alla fine Demichelis capisce che se l'Italia
Di fatto traccheggia troppo regala
Ai comunisti diciamo uno spazio
Di successo perché perché a un certo punto gli unici che si oppongono in modo esplicito a una riunificazione tedesca immediata sono i comunisti per motivi anche abbastanza ovvi perché cercano di diciamo di
Portare un po'd'acqua
Al morente
E di fatto
Come dire vogliono fare
Una un rallentamento questo sembra
Credo che si riesca a intuire voglia rallentare un po'il processo
A un certo punto però De Michelis capisce che se continua su questa posizione finisce per dare troppo ragione comunisti per cui
Vediamo che nel dibattito parlamentare Demichelis a un certo punto si fa interprete
E di fatto relatore nel senso che spiega per quanto le circostanze internazionali siano cambiate e poi c'è un'ultima aspetto che secondo me non va sottovalutato
Al a spingere rapidamente a chiudere la questione e Francesco Cossiga e questo l'archivio entre occhi è molto utile
Perché Cossiga che cosa dice a un certo punto Cossiga manda una lettera molto dura Andreotti però con la DC e ti prego di condividerla con gli altri membri del governo responsabilità
Abbastanza chiaro di riferimento a De Michelis e dice
E vera la teoria dei centri fronte cerchi concentrici è vero che tutto va gestito all'interno di un processo se vogliamo negoziata ed equilibrato
Ma non ci dimentichiamo che la Germania così che molto forte a dire e di fatto il nostro primo partner europeo
Per cui vi invito e e di e scrive e soprattutto utilizzate mi nella misura in cui riterrete opportuno che puzza anche un minimo di minacce dunque secondo me e qualche nudo De Michelis che cosa mostra in questa fase mostra diciamo flessibilità e forse se vogliamo il politico più flessibile se infatti prima o poi avremo accesso alle carte la tesi che vorremmo vorrei almeno dimostrare e questa
E perché flessibile perché De Michelis capisce
E sente che la questione della riunificazione tedesca e una delle questioni e qui vado a lambire le le relazioni degli altri colleghi ma spero solo di dare un punto di
Collega mentre non di di sovrappormi scorrettamente cioè De Michelis nell'ombra di Yalta parla di tre direzioni e la politica estera italiana la gallica
La danubiano balcanica e la mediterranea
E dunque secondo me De Michelis a un certo punto capisce che la riunificazione tedesca è un grande tema e il grande tema se vogliamo ma non è un tema che deve diventare una zavorra
Che può bloccare la politica estera italiana soprattutto in questa vaso rispetto alla direttiva danubiano balcanica
E qui mi fermerei grazie mi
Grazie grazie Federico
E adesso cedo la parola Carolina de Stefano Lecce presso lo scolo scorrimento della LUISS per una relazione sulla dissoluzione dell'URSS l'Italia è la nuova Russia
Un giorno ringrazio molto per l'invito e la possibilità di
Di parlare appunto di di De Michelis Attraverso diciamo una una breve analisi
Di quali fossero le relazioni Italia URSS diciamo che come studiosa di di Russia quello che vorrei offrire appunto brevemente più come l'URSS e poi dai russi ha in questi anni di disperante anche insomma dal loro punto di vista di transizione politica guardava Alitalia quindi attraverso anche degli episodi che a loro volta riflettono da un lato quella che era la specificità della figura di De Michelis e della sua politica estera e dall'altro più in generale e quella che era
La percezione che in URSS c'era dell'Italia rispetto ad altri interlocutori su quest'onda cortissimo con
Con Federico Niglia cioè la difficoltà che ho riscontrato anch'io del del separare chiaramente quello che è la figura e l'impatto diciamo che aveva di Michaelis condividendo partire con un carisma indubbio rispetto a quello che era uno la linea direi italiana due quella che erano poi realtà dei dilemmi comuni dell'Occidente nel come reagire a una serie di temi che adesso sviluppo e in vista del convegno ho parlato chiamato due persone che hanno contribuito a fare la politica sovietica di di questi anni uno
Anatoli ad amici intestato prima ambasciatore in Italia in quegli anni un nominato nel mille novecento
Novanta e che poi divenne subito dopo il crollo contro la sua volontà perché sarebbe rimasto volentieri a Roma viceministro di Andrej cose terza seconda persona con cui ho ho parlato appunto chiedendo di De Michelis è andrei così grazie
Che fu ministro degli esteri russo dalle mille novecentonovanta meno centonovantasei e che attualmente ormai da vent'anni diventa viene gli Stati Uniti che peraltro molto più giovane di ad amici Inca ottantanove anni compiuti
Quest'anno è quella ci sono tre dimensioni che volevo osservare
La prima tranche l'aria di per terra tra disputa
Ci sono tre dimensioni che volevo osservare pensando anche a questi anni come anni cruciali realtà ad analizzare in linea con quello che diceva
I professori Orsina la necessità di storicizzare gli anni Novanta anche per provare a vedere retrospettivamente come siamo arrivati al conflitto di oggi
Con la Russia perché di delle opzioni c'erano ovviamente da storici non sapremo mai come le cose sarebbero andate se ci fossero state delle scelte diverse all'epoca ma è chiaro che è un momento di snodo fondamentale e sì rendiamo conto riguardando anche un po'le carte che già nel novantatré novantaquattro le occasioni sono perse in in molti sensi molto prima di di Putin anche se poi ci sono stati altri episodi quali sono le dimensioni la prima è la dimensione umana appunto coi faccio un po'di base anche su questi che sono dei dei dei racconti degli aneddoti ma insomma quando io ho ha chiesto a cose diverse si ricordasse di Micalizzi è illuminato dicendo era un diplomatico eccezionale una persona straordinaria
Divertentissimo e vi è e era un po'un ottimo rapporto ad amici in ancora di più era proprio amico di De Michelis appunto mi diceva questo weekend che per esempio lo aiutò negli anni successivi al crollo addirittura cercare dei medici cioè che rapporto continuo umano a prescindere che già fa capire quanto ci fosse una vicinanza
Umane comporti Pica dell'Italia
Diciamo Italia Russia anche insomma a partire tradizionalmente con il Partito comunista Macchi esiste anche qui con questa pria dei Cossiga De Michelis en Andreotti che riesce a parlare a i sovietici
L'altro tema è appunto quello comune agli altri Paesi e cioè il cambio di interlocutori
Che avviene in quegli anni perché appunto come ricordiamo il parto dal novanta perché a parte che Federico ha già parlato della riunificazione ma quel tema un altro passiamo di fronte al crollo dell'URSS a una disastrosa crisi
Economica e nella cronologia il problema che si pone di riguardo interlocutori un problema soprattutto nel mille novecentonovantuno in cui a partire da la repressione nei Baltici da parte di Gorbaciov nel gennaio mille novecentonovantuno inizia ad esserci un imbarazzo da parte dei Paesi occidentali che si rendono conto che c'è un queste repubblicani di fatto hanno già dichiarato l'indipendenza di fatto in molti sensi
Sono indipendenti ma c'è ancora porto molto forte con Gorbaciov che è stato creato anche qui personale umano e non solo da dagli italiani
Negli anni precedenti quindi una delle domande che il governo italiano si pone insieme agli altri Paesi fino a che punto sostenere Gorbaciov e quando e se arriva a quel momento in cui si può dire che si riconoscono le
Repubbliche che Gorbaciov non rappresenta più l'Unione questo è diciamo il dilemma generale livello cronologico quello che avviene che poiché diplomazie occidentali decidono fino ad agosto
Novantuno di avere a che fare solo con Gorbaciov fa anche se c'erano delle chiamate di Eltsin
Alla Casa Bianca già nei mesi precedenti dicendo parlate solo con me parlate come perché la Russia nel frattempo come Repubblica ha dichiarato la sua sovranità nel giugno del novanta quindi già da un anno e cerca appunto di organizzare dei viaggi delle delegazioni che parlino
Con i Paesi una volta che il Pucci ha tentato Putsch contro Gorbaciov fallisce ma che Eltsin sfrutta il momento per presentarsi come il video che riporta l'ordine e che addirittura riporta fisicamente Gorbaciov umiliato la Crimea
A Mosca ci sono tre quattro mesi in cui le diplomazie occidentali parlano con entrambi parlano sia con Gorbaciov perché hanno il terrore di una disintegrazione stile jugoslavo così quel slavo con la giunta Del Fattore Nucleare che non è da poco quindi a settembre sono questi negoziati questi di altri queste visite soprattutto degli americani in questi italiani c'entrano meno
Per assicurarsi che i dossier nucleare sia più o meno sotto controllo quindi c'è una fortissima resistenza di tutti a
All'istigazione dell'URSS e non da non da ultimo a causa di ciò che sta avvenendo in parallelo negli stessi mesi
Jugoslavia e su questo sulla questione balcanica che veniva anche nominata prima sicuramente fare una visione di integrazione della regione
Che viene attribuita correttamente a De Michelis è vero anche che neri corti di quei mezzi l'Italia contrariamente al caso sovietico
è ricordata come motto controcorrente rispetto alle posizioni sui Balcani degli altri Paesi cioè De Michelis e l'ambasciata a Belgrado e Hutter diplomatici all'interno della Farnesina hanno provato molto oltre altri Paesi a tenere in piedi
E a scongiurare la disintegrazione quindi in questo anzi da alcuni ricordi e memorie insomma di diplomatici dell'epoca non viene visto positivamente perché dissi resistette un po'troppo cercando di tenere in piedi
Tutti per preoccupazione qua insomma se se ne può discutere quindi se l'Italia controcorrente anche perché arrivano notizie
Dalla server ambasciata a Belgrado in cui si dice fino ai parà novembre novantuno che non c'è possibilità che lo dico da pericolosa che si discreti proprio
Fisica
Nel caso dell'Unione Sovietica Retali la posizione italiana è molto in linea comunque questo quindi è il tema degli interlocutori sapendo appunto che da ottobre novembre nel novantuno c'è un nuovo ministero degli Affari esteri c'è c'è questa situazione paradossale in cui si hanno due ministeri degli Esteri
Russo e sovietico con cui bisogna avere a che fare e con questo andrei così restii a un diplomatico realtà nemmeno di insomma
Particolarmente popolare diciamo al ministero
Che ha fatto un'ottima carriera ma insomma nemmeno un eccellente carriera che ed esce con può rapidamente da Eltsin che acquisisce il ruolo e quindi esso voleva leggervi alcune note che mi ha letto in particolare
Ad amici e che riflettono l'ultima questione anzi a scusate altre due questioni che potevo può affrontare che sono il tema economico cioè una ma in realtà sono due il tema economico cioè
Il vero problema l'unica cosa che veramente interessa all'Unione Sovietica e alla russa in quel momento avere soldi crediti questa è un'ossessione che emerge da queste note
Sia dell'ambasciatore che poi di cose che sugli incontri hanno bisogno di soldi ed impressione che hanno e che lui ricorda è che De Michelis sia uno dei pochi personalmente che l'Italia sono di pochi paesi veramente disposta a aiutare e questo a sua volta ritratto una cosa fondamentale che addita della contingenza e quindi di capire con che interlocutori avere a che fare ovviamente un po'seguendo la linea americana c'è la questione di che rapporto ci si immagina in futuro con la Russia
Ed in questo ritengo che l'Italia già lì chiaramente De Michelis chiaramente mostra che l'Italia vuole avere a che fare con una Russia in futuro e su questo di rassicurano molto quindi c'è una visione di un supporto economico forte necessario come garanzia uno di evitare una disintegrazione sovietica in quel momento parliamo ancora negli ultimi mesi concitati
Nel novantuno due poter avere una russi appunto che che può scoppiare che può finire in una guerra civile ma con cui poi sarà più difficile avere a che fare da ci sono già nel novanta per esempio settembre del novanta ad amici indiceva viste di Michele di De Michelis a Mosca fu un grandissimo successo portò più di due miliardi di credito ovviamente dollari
E io ho scritto nelle mie note che sono molto orgoglioso dei miei gli italiani ci hanno dato una mano in un momento difficile a differenza dei francesi tirchi all'inverosimile
Novembre del novantatré la visita di Gorbaciov a a Roma in cui si parla di amici quasi alleate in cui Corbaccio nota come l'Italia ormai abbia occupato anche dal punto di vista delle relazioni economiche un ruolo di grande preminenza secondo i parametri economici che viene tenendo solo dopo la Germania e poi ad amici ricorda nello specifico i suoi al primo incontro con De Michelis che avvenne nel giugno del novanta un seminario in cui venne molto colpito dalla franchezza di De Michelis che parlo da un lato delle redazioni accidente URSS come di una grossa Joint Venture quindi anche in termini economici e molto pragmatici martedì sa anche esplicitamente che si aspettavano in cambio dei cambiamenti radicali all'interno del sistema sovietico quindi era una capacità di dialogare e di chiedere promettendo delle cose e utilizza un'espressione che mi è piaciuta molto e disse
Che l'Italia aveva fatto la propria scelta stare con l'URSS rischiare con l'URSS ma ragionevolmente
Mi sembra rifletta anche appunto alla la figura poi ci fu un incontro in patemi Shin parlo con De Michelis della Jugoslavia di dice che gli parla molto francamente che l'importante ad impedire che nascessero Stati fascisti
In Jugoslavia ma anche molto chiaramente gli disse nell'ottobre del novantuno dopo il Putsch che avevano bloccato i crediti all'URSS perché non capivano più cosa stesse succedendo e piedi mancava una certa chiarezza nel novembre novantuno De Michelis a un seminario sulle relazioni
Commerciali Italia URSS a cui partecipo ad amici indisse anche molto chiaramente cercò di convincere il pubblico
Presente che era più a buon mercato aiutare in quel momento quindi alla fine del novantuno l'URSS piuttosto che avere a che fare con una situazione jugoslava di disintegrazione e c'è un episodio
Che potevo citare data ultima insomma nel dicembre del novantuno c'è la prima della Scala il sette dicembre
Appunto a Milano del Parsifal e il giorno dopo c'erano i leader Eltsin fresche dice Kraft ciocca di insomma di Ucraina e Bielorussia già
Raccolti a nella foresta di Biella resta a in Bielorussia che stavano firmando questa paginetta con cui l'URSS è stato dichiarato finito senza che Gorbaciov venisse
Coinvolto e ad amici né rappresentante ambasciatore a Roma e non sa più se il suo paese esiste queste imbarazzati Simo non voleva andare a questa prima alla fine decide di andare e c'è De Michelis che si avvicina lui scusandosi perché sulle mondo era uscita l'intervista a De Michelis la mattina in cui nemica dei diceva D'Urso ormai non esiste più
Si avvicina a ad amici e dice no non volevo dire che non esiste più non esiste l'URSS di una volta ma ne esisterà un'altra con quei continueremo avere a che fare ecco però si vede anche appunto questo imbarazzo quindi questa diciamo è è la parte ad amici De Michelis poi a quel punto e e su questo finisco si
Arriva diciamo la delegazione fa già da novembre che era presentata da Cossiga cioè s'arriva subentra ecco la nuova Russia con questi nuovi rappresentanti con cui si deve anche che fa avere a che fare fondamentalmente Eltsin e anche lì ad amici mi ricorda come questa visita con così razzia un un grande successo e quando l'Italia conferma tre febbraio e marzo del novantadue quindi quando ormai l'URSS
è finita insomma è scomparsa che ci saranno altri crediti che verranno dati ad amici inscrive appunto nelle Nenni e suoi appunti l'Italia è uno dei pochi Paesi che ci rimane con cui possiamo continuare ad illuderci
Che non è male nel senso che è appunto quella che emerge chiaramente è che i russi Santelli russi sanno che ne avere a che fare con l'Italia può portare dei vantaggi ma non è risolutiva Point sui grandi dossier come la questione nucleare
Quindi c'è una fiducia c'è un bel un ottimo rapporto urbano manca poi ogni tanto la possibilità concreta per l'Italia di imporre nona posizione soprattutto riguardo alla possibilità di lanciare una sorta di piano Marshall con qualcosa che trapela un po'in alcune dichiarazioni De Michelis quando dettaglia quanti soldi sarebbero serviti alla Russia quindi ripeto per chiudere che non è chiaro e non potremo mai sapere se più soldi alla Russia in quell'epoca cioè veramente un una somma molto maggiore avrebbe aiutato a a evitare una crisi economica disastrosa e quindi evitare sciocche
Cessato però quello che è chiaro è che l'Italia era pronta da subito con De Michelis in particolare a
Approvare questa carta economica con la volontà che la Russia continuasse ad esistere e probabilmente implicitamente immaginando una Russia all'interno di un'Europa
Futura cosa che invece altri Paesi già all'epoca non sostenevano perché volevano una disintegrazione definitiva dell'Unione Sovietica e poi della Russia successiva grazie
Grazie grazie a Carolina
E l'ultima relazione di questa prima sessione Daniele Pasquino voci dell'Università di Siena Gianni De Michelis l'europeismo e il trattato di mastri prego
Sì grazie grazie anche agli organizzatori per avermi invitato
A questo convegno
Io vorrei iniziare il mio intervento con le parole con le quali noto giornalista Igor Man
Un noto giornalista Igor Man
Resta seduto davanti al io vorrei iniziare il mio avevo con le parole con le quali noto giornalista Igor Man introdusse nel novembre del mille novecentonovantuno
Un'intervista De Michelis che venne pubblicata sull'Avanti e cito la mia lunga esperienza di giornalista viaggiatore mi consente di affermare che a Gianni De Michelis la velocità brucianti dell'attuale diplomazie internazionali calza come un guanto
Il nostro è un ministro degli esteri che gioca in pressing Baraldi attaccando i problemi con grinta senza tregua spaziando a tutto campo
Ora in questo breve ritratto non c'era nulla di ostile come evidenti anzi tutto il contrario per quanto sia lecito credo vedervi anche un velo d'ironia
E se intendeva mettere in carcere come alcune doti caratteriali
E intellettuali te lo stesso modus operandi del titolare della Farnesina fossero potenzialmente idonei ad affrontare a transizione epocali
Che l'umanità stava allora divento nel Periodo non ampio che intercorre tra il luglio del mille novecentottantanove quando De Michelis diventa ministro degli Esteri sotto la guida
Tanto che il governo presieduto da Giulio Andreotti e il novembre del mille novecentonovantuno quando Igor Man scrisse quel brano
Ne erano stati il crollo del muro di Berlino il collasso dei regimi comunisti dell'Europa centrorientale la riunificazione tedesca infrazioni irachena del Kuwait della conseguente Prima Guerra nel Golfo
Inizio del conflitto nella ex Jugoslavia il fallito colpo di Stato a Mosca la lista non esaustivo
Di lì a poco più di un mese l'Unione Sovietica si sarebbe dissolta
Quanto nel giugno del mille novecentonovantadue
Nemica disco incluse nella sua esperienza alla Farnesina il Mondonico tornerete l'espressione banali non era più lo stesso
Anche la costruzione comunitaria avviata negli anni cinquanta era partecipi di questo tumultuoso cambiamento
Cercate di adattarvisi con l'adozione nel febbraio del mille novecentonovantadue del Trattato di Maastricht fondativo dell'Unione Europea che mutava in modo sensibile
Sebbene senza stravolgerlo il profilo delle istituzioni e delle politiche comuni
Ora come è evidente come ovvio anche contemporanei ebbero la percezione che le trasformazioni in corso fossero telluriche
Suscitano molte speranze sappiamo anche questo me erano destinate a lasciare anche molti macerie molte rovine
Per gestirle occorreva un Attic tonica ovvero un'altra un'arte del costruire o del ricostruire in molti casi e di questa che potevano essere componenti di rilievo finanche decisive l'intelligenza e l'immaginazione politica il dinamismo la creatività e la flessibilità tutte doti che è stato ricordato anche prima certo non mancavano a De Michelis
Egli ne fece un uso ampio nella consapevolezza che gli uomini di responsabilità erano chiamati a Idi ficcare un nuovo ordine internazionale dovendo nel frattempo contemporaneamente gestire una serie di eventi contingenti
Tutti altamente drammatici
In un contesto cangiante che richiedeva nuovi paradigmi sui quali basare le scelte di politica internazionale
In questo quadro complessivo tuttavia la politica comunitaria
Ovvero l'integrazione europea faceva almeno in parte storia se qui non si trattava di ricostruire ab imis
Ma soprattutto di sviluppare portandoli a uno stadio più avanzato idee e progetti ricevuti dal passato
Ne conseguiva la capacità la necessità vorrei dire di contemperare l'immaginazione politica e la creatività politica
Con questo patrimonio di idee Progetti e questo fu l'esercizio nel quale De Michelis non sempre riuscì e quella necessità di contemperare questi pure esigenze impera però imposta da motivi diversi rispetto a quelli per cui una certa misura era utile in tutti gli ambiti e i dossier internazionali che vedevano coinvolto l'Italia
O su cui Roma pensava riteneva di avere un interesse
Questa era rimane evidentemente una regola aurea commisurare bene le ambizioni della politica estera alle effettive risorse del Paese diplomatiche militari di status e così via
Il punto è che per De Michelis l'Italia che si affacciava nel nascente mondo post bipolare non era più quella degli anni sessanta o settanta
Vi erano infatti secondo lui alcune ragioni che davano al Paese il destro per condurre la politica estera più assertiva più pro sposi Tivo
Salvo poi scontrarsi spesso talora con una realtà esterna non sempre troppi vive a riconoscere nel nuovo ruolo che ci OPA segnavamo
Prima abbiamo ascoltato Bazzoli Emilia relativizzare se ho capito bene in qualche modo lo scambio fra geishe De Michelis ma questo è un esempio non piacevole di questo iato tra nostra torre rappresentazione e il modo in cui eravamo percepiti all'estero
Ora le ragioni avanzate da De Michelis a sostegno di una politica estera ambiziosa erano di origine sia interna che esterna
Le prime erano la crescita economica e il buongoverno degli anni ottanta ovviamente riferimento per De Michelis era soprattutto la stagione craxiana
Dica se al governo intento le seconde erano le dinamiche della politica internazionale dopo il crollo del muro di Berlino le quali a suo avviso offrivano nuove straordinarie opportunità al nostro Paese
Questo aspetto fu chiarito da De Michelis si incasso esordì alla Farnesina
Ripensando alla politica estera dell'Italia repubblicana e gli disse che questa si era sviluppata lungo tre direttrici principali
Quella mediterranea la più antica quella europea occidentale e quella centro europea
Un quadrante che probabilmente di richiamo anche per motivare la sua condivisibile attenzioni verso quell'area ma questo è un argomento di cui parleranno altri dopo di me
Nel corso della storia egli proseguì dello Stato i periodi in cui avevamo potuto esercitare influenza in tutte e tre queste direzioni
Enfasi invece nelle quali la capacità di intervento era stata limitata
Negli ultimi quarantacinque anni cito da un discorso di De Michelis
C'era rimasta praticamente solo la direttrice europea occidentale quella europea centrale era stata del tutto cancellata e quella mediterranea era stata molto ridotta in questo dopoguerra dagli errori che aveva fatto il fascismo
Ma alla fine degli anni ottanta primi anni novanta noi siamo in grado di colpo per condizioni oggettive di sviluppare di nuovo la nostra iniziativa in tutte e tre queste direzioni
Ora almeno nel caso della Comunità europea questa interpretazione presentava un punto critico
Ovviamente meglio rilevabile a posteriori che questo va riconosciuto
Ovvero esagerava lo spazio a disposizione dell'Italia che disegni istituzionali politici o di fondativi del progetto europeista
E questa esagerazione non discendeva tanto da un eccesso di sicurezza quanto da una sottovalutazione dell'importanza che il così detto a chi comunitario quel patrimonio di idee progetti ricevuti dal passato poteva avere e invero ebbe per consentire la comunità europea di reagire fare difficilissime sfide poste dallo scenario post guerra fredda
Attraverso scelte connotati da una certa continuità a ben vedere che permise di assorbire senza eccessivi traumi gli elementi di novità pure importanti introdotti da Maastricht
Come hanno messo in luce storici autorevoli dell'integrazione europea pensa Pierce ladro un Bacchi Kiran Crows paterna
A posto non Kaiser
La fine del conflitto bipolare non fu così peli utilizzanti per il progetto europeista come si tende si potrebbe ritenere dopo l'ottantanove l'Europa unita fu in larga parte modellata appunto da precetti preesistenti e conservano la loro validità anche nel nuovo quadro internazionale
Il quale semmai e certamente non fu poco un moltissimo prese quelle idee ecco i progetti più urgenti accelerando nella concretizzazione
Già prima di quel fatidico anno quindi già prima del mille novecentottantanove glielo spera come viene chiamata si stava muovendo verso una integrazione più profonda
Che comprendeva in primo luogo l'unificazione monetaria neanche per questo è semplificatorio vedere la nascita dell'euro come conseguenza esclusiva dell'esigenza di sopire le angosce francesi per la riunificazione tedesca
Un errore interpretazione implicati anche De Michelis insieme a molti altri
E poi una più ampia cooperazione nella politica estera e di sicurezza e maggiori livelli di coordinamento su temi cruciali come i controlli alle frontiere e la cooperazione di polizia
La stessa capacità delle istituzioni comuni europee e degli stati membri della comunità di Daria rapidamente risposta alla questione che riesca così essa senz'altro l'effetto di moltissime cause tra cui anche la determinazione di Helmut Kohl
Ma fu pur pure generata dal fatto che la soluzione al problema della Grande Germania era stata preparata da tempo ed era della storia dell'integrazione sovranazionali
Solo la Thatcher tra leader dell'Europa occidentale manifestato dissenso e l'inefficacia del suo tentativo di mettere in discussione sia la riunificazione sia l'approfondimento del processo di integrazione europea e le cose erano legate e il prezzo politico che la Thatcher Pagotto in quel vano tentativo portano appena luce la forza e l'aratura interconnessa di entrambi i processi
Ora questa continuità che non è assoluta mai sostanziale del processo di integrazione europea è osservabile
E questa è ancora più importante o almeno altrettanto importante anche negli equilibri di forza che regolavano i rapporti tra gli Stati membri della comunità che definivano gli sviluppi di quest'ultima
La persistenza di queste gerarchiche dopo l'ottantanove non era in realtà del tutto compatibile con l'idea di De Michelis riguardo alla parte che il nostro Paese avrebbe dovuto svolgere nel teatro europeo
Per il ministro degli esteri l'Italia era cito un'altra intervista chiave di volta di ogni processo integrativo in Europa è attorno all'Europa
è una chiave di volta per l'integrazione comunitaria è una chiave di volta per l'integrazione extra Ovest in Europa
è una chiave di volta per ogni possibile interpretazione del Mediterraneo l'Italia è decisiva per l'integrazione intesa come saldatura di ideali vedi traumatismi economici
Da un lato queste erano posizioni politiche che si possono comprendere propaganda
Orgoglio per l'attività legittimo orgoglio per l'attività che vi si svolgevano alla Farnesina
Ed erano anche però argomenti ad uso interno giacché va detto che per De Michelis i temi locali furono anche lo strumento di legittima ripeto legittima competizione politica nazionale su questo farò un accenno Breve più avanti ma quella rivendicazione di orrori italiano esprimeva anche il malessere a cui si è fatto cenno prima sembra parte di Bazzoli
Malessere Della Farnesina verso il tandem franco-tedesco
Il cui predominio pareva anacronistico di fronte all'immagine dell'Italia che De Michelis si sforzava di proiettare all'esterno i nostri confini
Un episodio è indicativo di questa preoccupazione e faccio riferimento alla diffusione da parte del ministro degli esteri il quindici maggio del mille novecentonovantuno di un rapporto di Business International
Rapporto noto perché certificava la scalata dell'Italia al rango di quarta nazione più industrializzata del mondo dopo Stati Uniti Giappone e Germania
Ed è significativo questo fu messo in luce da molti che De Michelis diffondesse questa notizia il giorno successivo all'inseguimento della penisola nell'elenco dei Paesi sotto osservazione da parte della Commissione europea per l'entità del suo deficit pubblico
Questa tensione interna nostra otto rappresentazioni che pure era basata su alcuni dati oggettivi seppure in un quadro contraddittori e l'abbiamo visto
E l'immagine che nella comunità si aveva di lui non è non è una costante nella storia dell'interazione
Europea nella storia d'Italia l'integrazione europea ma non è neanche una prerogativa esclusiva di De Michelis tempi in cui fu la Farnesina
Tuttavia come in molti altri momenti storici questo iato produsse iniziative non del tutto o fortunati
Anche perché queste iniziative furono giudicati prima che per il loro contenuto per le motivazioni reconditi che sembrava avesse sottesi
E questo in fondo era un segno implicito della loro debolezza
Ad esempio la dichiarazione congiunta presentata all'inizio dell'ottobre del mille novecentonovantuno da De Michelis stentava a Sfax il ministro degli Esteri britannico
Sulla necessità di uno stretto legame tra nascente politica estera e di sicurezza comune e la NATO
Fu da tutti vista in realtà non era come un tentativo di ostacolare i disegni della coppia franco-tedesca elaborati già a partire dagli anni ottanta attraverso una cooperazione bilaterale
E tese a rafforzare l'Unione dell'Europa occidentale nel quadro della futura unione europea
Il tentativo angolo britannico non fu ben accolto prima di tutto la Francia e Germania equestre ottimo
Ci ha però spesso ne parlò come di un incidente
Fu quindi necessario trovare arrendere il piano congruo con il patrimonio di idee progetti europei se prima ricordato
E pochi giorni dopo la formulazione della dichiarazione congiunta anglo britannica in un vertice italo francese svoltosi nei pressi di Viterbo De Michelis l'otto cito la spettacolare la spettacolare iniziativa franco tedesca di dare vita ad una forza militare comuni tra i due Paesi fulcro di un futuro esercito europeo
Che aggiunse con apprezzabile equilibrismo era compatibile con la proposta sua e del suo omologo britannico
Fatto sta che il testo anche lo italiano non è sostanzialmente seguite c'è poi un altro vincolo che limitò i disegni politici De Michelis Europa e poi sembra di paradossale ma sta parlando della declinazione che l'Italia dava proprio localismo acquieti dovette adattarsi dopo un complicato tirocinio iniziale
Faccio riferimento ad esempio al ruolo che nell'architettura istituzionale della comunità aveva il Parlamento europeo
L'incremento dei poteri delle cui competenze era sempre una sorta di dogma dell'europeismo governativo nostrano che come sappiamo non era privo di una certa vocazione federalista
Su questo tema durante il semestre di presidenza della seconda metà del mille novecentonovanta presidenza italiana Demichelis assunse un atteggiamento eterodosso
Sostenendo che con la sua richiesta di essere associata al processo legislativo comunitario attraverso la codecisione
L'Assemblea di Strasburgo mostrava di essere cito malata di il realismo e di letteratura e di confondere i desideri con la realtà
E individuando nel Consiglio europeo l'unico soggetto politico unificante democratico
Queste erano espressioni inedite per un uomo di governo italiano che provocarono sconcerto a Strasburgo
Il Presidente del Parlamento europeo del tempo Enrique Baron Crespo rispose con sarcasmo a De Michelis ma provocano anche critiche in Italia tra le quali vale la pena di ricordare anche per la comune appartenenza politica quelle di Margherita Boniver
Che pochi giorni dopo la dichiarazione di De Michelis alla Camera dei deputati precisò che l'obiettivo del governo rimaneva la realizzazione cito di una struttura federativa con sempre maggiori poteri al Parlamento europeo
Ora le espressioni di De Michelis nei confronti del Parlamento europeo erano anche parte di una sua polemica contro il PC e nascente PDS
Sui temi sulle posizioni assunte da questo partito nella politica internazionale la guerra nel Golfo tra questioni internazionali su questo però non ho tempo per diffondermi Cetto quelle dichiarazioni mostravano il suo realismo
Che come Luigi vedeva nel continente riunificato dopo il mille novecentottantanove il fulcro di Roma assetto internazionale
Basato sui valori difesi dall'Europa occidentale durante la guerra fredda non poteva che guardare ai governi dov'era il potere per costruire quell'ordine
Ma avevano anche un tratto di estemporaneità che non giovò al ministro
Il governo dovrà dichiarazioni De Michelis
Chiedo scusa Andreotti il giorno dopo la dichiarazione di De Michelis ed è Andreotti era sempre il sostenitore di un amento delle prerogative del Parlamento europeo
Intervenne per ricollocare l'Italia nel post aveva sempre avuto e Chuck anche del Parlamento europeo
Ciò contribuisce a spiegare il perché nella Conferenza intergovernativa sull'unione politica
Come mostrano i verbali contenuti nell'archivio del minore dell'ARPA agli archivi storici dell'Unione apre a Firenze la delegazione italiana diplomatici tecnici sherpa rappresentanti personali
Quella delegazione promosse senza esitazioni l'incremento dei poteri del Parlamento in coerenza con un europeismo che fu parte importante la politica estera della prima repubblica e quella sì e che quella stessa delegazioni con i suoi uomini incarnava
E questo ci porta un altro aspetto da considerare nell'analisi dell'azione il De Michelis in ambito comunitario e su questo concludo
Nelle due conferenze intergovernative che portarono a Maastricht il ministro degli Esteri il ministero degli Esteri ebbe voce in capitolo soprattutto su quella ridiscusse
L'unificazione politica ma a produrre conseguenze più significative sull'altra dedicata ai temi economici e monetari qui la parte del leone per l'Italia è stato ricordato Lerner Guido Carli ministro del Tesoro la Banca d'Italia
Si trattava di una consuetudine non solo italiana giacché e alla fine degli anni sessanta quando vennero presentati i primi piani di unificazione anzi di coordinamento monetario europeo che quel dossier era gestito con il coinvolgimento di via Nazionale
Questo non significava che la Farnesina rimase esclusa
La formazione della politica monetaria comune è ovvio che questa non poteva essere concepita come avulsa dalla politica estera politica europea del nostro Paese
Il successo dei due Consigli europei organizzati dall'Italia alla fine del mille novecentonovantotto opere e dicembre in cui si presero decisioni cruciali per l'euro scaturì da un gioco di squadra fra i ministeri ancor prima che tra i ministri
Ma la divisione delle competenze nelle due conferenze tra i dicasteri che ho citato e la Banca d'Italia fu chiara
Illumina in questo senso il giudizio interessato e un po'sbilanciato espresse da De Michelis alla fine dei negoziati
Quando definì non più rilevanti in un ruolo di Carli nella conferenza sull'unificazione monetaria ed economica e rilevante prevalente quell'avuto dalla nostra delegazione nella partita sull'unione politica
In conclusione quale giudizio ed è un giudizio dente mente provvisorio per i motivi che sono stati illustrati prima da chi mi ha preceduto ma necessità di approfondire anche con altre carte altri documenti
Ma quale giudizio si può dare con questo caveat dell'azione Demichelis in ambito comunitario
Primo e saprete adeguarsi a situazioni consolidate tra le quali gli equilibri di forza esistente in una comunità che non furono scalfiti dalla nostra scesa quarta potenza economica secondo l'esponente socialista andò alla Farnesina non momento l'oggetto di trasformazioni epocali
Per questo l'attenzione che nipote dedicare all'unificazione europea fu relativa
Ma il contesto ci anche in un altro senso nelle intenzioni Demichelis il rafforzamento politico dell'Europa unita non era più come poteva essere ai tempi della guerra fredda un obiettivo certo ambizioso ma che in un certo senso si esauriva in sì
Era invece un processo da collocare in un disegno più ampio volto alla costruzione di un nuovo assetto internazionale
Che egli descriveva usando la formula da San Francisco pratico posto e che avrebbe dovuto basarsi sull'intesa tra Stati Uniti Canada ed Europa unita associata all'Unione Sovietica poi alla Russia alle ex repubbliche sovietiche
Questo De Michelis affermò esplicitamente concettualizzare Ando la nuova Faglia che secondo lui divideva le scelte della politica
Non europea ma mondiale nell'alternativa tra integrazione e disintegrazione
Oggi disse alla Camera nel marzo del mille novecentonovantuno si offre la possibilità di estendere una tale integrazione su scala continentale e di dare il dall'Europa la speranza è l'esempio che l'integrazione può procedere su scala più ampia planetaria
Facendosi via via a carico dei grandissimi problemi Del Monte
In questo quadro vanno inseriti il suo plauso per l'ingresso nel gennaio del mille novecentonovantuno di dieci ex repubbliche
Novantadue chiedo scusa di dieci azioni pubbliche sovietiche nella CSC rettili sembrava confermare la validità dell'ipotesi paneuropea
L'invocazione di una Helsinki due che portasse a un unico sistema difensivo europeo prendendo atto dalla fine la per la fretta nella valutazione di questo disegno complessivo e del ruolo che in esso l'Europa avrebbe avuto non è tanto importante il fatto che l'Europa come sappiamo andò in direzioni diverse
Ciò che invece è fondamentale credo e che così si perdeva un po'la spicci felicità dell'integrazione europea dei problemi che sa fonema e della necessità di dedicare avessi attenzioni
Ed energie specifica
Fu un problema di priorità
Che furono stabiliti da De Michelis secondo criteri che era perfettamente comprensivi e se vogliamo anche condivisibili
Le carte di Tommaso Padoa Schioppa anche queste conservata a Firenze che ricostruiscono il dibattito tra tutti coloro che lavorarono la posizione italiana sul Trattato di Maastricht sono punteggiate continuamente di riferimento al fatto che il ministro degli Esteri
Era assorbito dalla guerra
All'ira campi dai negoziati sul Gia ITT
Dalla riunificazione tedesca ed altre questioni internazionali più che dei negoziati per Maastricht
Superficialmente dal mio punto di vista si potrebbe concluderne che questo fu un limite nell'azione di De Michelis e forse le fu forse però è più giusto dire che queste azioni quell'azione europeista di De Michelis va inquadrata all'interno tra complessiva politica estera che li condusse
Che dato il periodo storico in cui si sviluppo o e forse deve essere valutata soltanto per la sua interezza vi ringrazio
Benissimo grazie grazie professor Pascucci grazie Daniele e a questo punto con anche qualche minuto di anticipo io chiudere questa prima sessione e lascerei mediatamente spazio a Matteo Giallini per ovviamente
Agli altri colleghi che interverranno per la seconda sessione
Fare ancora ancora sull'equilibrio parte
Va
Alessandro Manzoni
Lavora
Faccia diritto scusate se ti richiamo all'evolvere ma in realtà non c'è un break e quindi dovremmo cercare di proseguirà
Pronta ritrovarci prego
Se vi accomodate iniziamo la seconda sessione puntuali
Chiederei
Agli accademici che animeranno questo panel di avvicinarsi a prendere posto alla Presidenza odio avversarie bene
Gentilmente
Ci eravamo salutati sostenere senza
Se prendiamo posto gentilmente iniziamo
Grazie
Allora
Iniziamo la seconda sessione di lavori dopo la prima che come abbiamo anticipato era incentrata su quel sul ruolo di Gianni De Michelis una fila nella costruzione europea sopra passiamo ora una sezione che come ho già anticipato rappresenta forse uno del corto il pensiero di Gianni De Michelis e quindi la sua azione verso l'aria dei parchi varia dei Balcani occidentali e non solo lascio subito la parola a Matteo genuini
Non prima di aver ricordato una cosa che ho già precedentemente detto
Il convegno si incentra non sulla politica di Gianni De Michelis ma sull'azione politica di Gianni De Michelis ministro degli Esteri lo ridico perché vi sono stati rifatti nuovamente degli appunti riguardante la famosa visione di Gianni su quei su tutto l'Oriente quindi laziali è stato riletto ora non c'è dubbio che Gianni e per fare durante quel triennio un piatto il famoso viaggio in Cina ma con tutta evidenza non rappresentò una delegazione linee di azione primaria che poc'anzi hanno per rappresentato anche nostra cadere Micelli professore da soli nell'introduzione una linea d'azione primaria di quel definirlo
Quindi se Matteo giardini è pronto do la parola e iniziano questa sessione attendo che il professor Miglio detta azienda
Posto
Benissimo e graziosa Fondazione Craxi per questo e per l'organizzazione di questo convegno il primo effettivamente su Gianni De Michelis certamente come Nicola Carnovale ricordava prima avvertiamo di Gianni De Michelis ministro degli Esteri però anche effettivamente credo il primo convegno di studi su Gianni De Michelis e quindi credo che certe cose sarebbe vita altre d'altronde forse ugualmente lo sono questo riferendo alla madre di tutti i problemi che per un convegno scientifico storico scientifico
Rappresenta usucapione espressione Tornata di moda cioè l'assenza da parte dei relatori del niente la mancanza la mancata disponibilità delle carte di Gianni De Michelis ma credo che questo possa essere anche un modo per poter facilitare magari in sede di pubblicazione del di elaborazione degli atti l'accesso alla documentazione che è quello che rende molto
Che farà credo lo scarto da una narrazione per certi versi nel derby inevitabilmente aneddotica di taluni passaggi è un qualcosa un lavoro sicuramente basato su una solidità diffonde
Che d'altronde esistono dei cervelli precedenti relazioni l'hanno messo chiaramente in evidenza ora in questa sessione e concludo affrontiamo
Quest'area questo tema che evidentemente ricorre nella nell'azione di Gianni De Michelis ministro degli esteri per un assieme di motivi
Questi Balcani
Essendo una periferia d'Europa
Mani in una dinamica sistemi con struttura avrebbe detto il
Il mio maestro Ennio Di Nolfo
Ah scendevano immediatamente ad essere una cruna dell'ago dell'intero sistema internazionale
Sono quindi particolarmente lieto di dare la parola a Marco Cuzzi col suo intervento dalla Serenissima alla Farnesina un veneziano al ministero degli esteri mentre Marco prende il podio un titolo suggerito da Marco spesso che appunto
Fa parte del comitato scientifico di questo convegno che credo darà bene le coordinate per affrontare il tema
Marco prego grazie grazie mille buongiorno a tutti
In un denso dialogo del due mila dieci con l'amico collaboratore ed ex compagno di partito Maurizio Sacconi
De Michelis avrebbe tracciato un profilo di tutta la sua Venezia Anita riferendosi al ruolo che il Nordest italiano
E in particolar modo il Veneto il Friuli Venezia Giulia quest'ultima regione tra l'altro sottovalutato secondo De Michelis e che viceversa l'ex ministro degli affari esteri riteneva ricca di potenzialità storiche
è cliniche e culturali necessarie per favorire il dialogo transnazionale
Dicevo durante questo dialogo pubblicato appunto con Sacconi a una semplice sollecitazione di quest'ultimo in merito alla cultura veneta che avrebbe dovuto essere diffusa nei paesi dove era avevano origine i primi flussi migratori verso l'Italia dove sussistevano potenzialità di sviluppo di relazioni commerciali Demichelis rispondeva così
In ciascuno di noi si rinnova potenzialmente lo spirito di Marco Polo e quando tu Maurizio che saluto che qui in sala
Sottolineo la nostra tradizione non dimentichiamo che da molte parti di essa sia prodotta grazie a quelle speciali esperienza durata circa mille anni della Serenissima la Repubblica del Nord Est
Io oggi non sono più né potrò più essere per limiti d'età un decisore ma vivo con l'entusiasmo di un ragazzo forse proprio per la mia Venezia Anita la possibilità di tessere nuove vie della seta in varie direzioni
Il dato più sorprendente
Scorrendo la lista dei ministri degli Affari Esteri sia nel Regno d'Italia sia della Repubblica parte Gianni De Michelis
Non risulta alcun titolare nato cresciuto e formatosi politicamente nella città di Venezia
Più in generale l'intero Nordest risulta del tutto assente dal vertice della diplomazia italiana e alla storia repubblicana se il conto solo un veneto Mariano Rumor
Dal settantaquattro al settantasei vicentino peraltro e prima ancora negli ottantacinque anni di regno sabaudo contiamo un solo asburgico Carlo chance
Che era viennese di nascita ma solo per alcuni mesi otto sotto Facta basta posso aggiungere anche un altro particolare potrà essere stata la Venezia la fondatrice
Della diplomazia essendo stato il primo diplomatico della storia d'Italia un veneziano qui a Roma nel mille quattrocentotrentadue
Venezia è anche il stato de mar
Eppure nonostante la straordinaria importanza Atala socratica di Venezia la penisola
Che è immersa per tre quarti anzi quattro quinti del suo territorio nel Mediterraneo al no avuto in tutti gli anni dal mille ottocentosessantuno un solo capo di stato maggiore della Marina veneziano
Talmente dal due mila dal mille novecentoventidue al mille novecento ventitré e nella Repubblica un solo dei netto però era di Rovereto
Cioè era risalta punto in Trentino
Dunque
Abbastanza curiosa questo fatto ed è curioso che i Demichelis è l'unico ministro degli Esteri veneziana
Ritenere che i natali veneziani possano rappresentare l'unica spiegazione
Di tutte le scelte politiche di politica estera di Gianni De Michelis nel suo mandato sarebbe eccessivo indiscutibilmente eccessivo ma sarebbe parimenti
Entrato prescindere completamente da quelli politici
Modo particolare per quanto riguarda proprio lo sguardo che De Michelis lancio verso quella che lui definiva la nuova Europa oltre i confini orientali
Ora è difficile qui nel mio caso fare una relazione che anticipi tutti i dettagli che i miei colleghi amici
Tratteranno cerco soltanto di tracciare se possibile un legame può pure tra questa dei mezzi Anita presente in Gianni De Michelis e la sua azione
Abbiamo già citato abbiamo visto e abbiamo ripetuto anche in precedenza nella prima sessione l'attenzione verso l'area balcanica e danubiana
Dell'Italia che non rappresenta di certo una novità per il nostro Paese ma sappiamo anche bene che sia nel periodo del Regno d'Italia sia soprattutto durante il regime fascista
E anche nella fase della Repubblica o era un rapporto con quell'aria di tipo imperialista
O era un rapporto con quell'aria di tipo tormentato e dominato comunque dalla guerra fredda per quanto riguarda l'Adriatico sappiamo bene i motivi e poi quasi assente era rapporto fino a tutta la guerra fredda con il mondo danubiana
Nemmeno otto novecentosettantotto nasce effettivamente la prima comunità Alpe Adria per la precisione la Comunità di lavoro Alpe Adria ma non ha nulla a che fare con l'Italia
è un'iniziativa che potremmo definire come la definiva De Michelis neo asburgica
E il leader di questa cordata per intenderci era il bavarese Otto d'Asburgo e già lì abbiamo detto tutto quella comunità secondo De Michelis aveva anzi proprio lo scopo di impedire qualcosa che l'Italia avrebbe potuto fare
Verso l'Alto Adriatico balcanico danubiana
E infatti e anche per rispondere a queste iniziative controbilanciare le con proposte che non degenerassero dirà ancora De Michelis in prospettive separatiste centrifughe
La paura dei nazionalismi qui mi richiamo anche a quanto è stato detto prima
Da Pasquino Ucci forse la paura dei nazionalismi che si stavano sviluppando nell'ultima fase
Della guerra fredda nell'Europa dell'Est spinge De Micheli suo sapere persino paura di un Europarlamento dominato dagli stessi sicuramente
In azione aritmica e cominciano a emergere
E i separatismi lo spaventano lo spaventano
Al punto appunto da da contrapporre ai separatismi di Otto d'Asburgo un altro progetto e sarà proprio la politica estera
La nuova politica è stata di una pagina di linea diciamo governativa rinnovata attraverso l'ingresso dinamico del Partito Socialista di giardini Bettino Craxi a far sì che vi saranno nuovi modi
Di interpretare quel progetto neo asburgico ma inversione totalmente italiana e anche permettetemi veneziana
Il blocco comunista si sta sgretolando e De Michelis che ancora ministro del lavoro
Lancia uno sguardo verso l'alto e l'Europa lo ha già tentato come dei mezzi hanno proponendo la città di Venezia come candidata per l'Expo due mila in contrapposizione con hanno offerto ma attenzione attenzione non solo una luogo diciamo di incontro commerciale ma una tribuna come dirà lui stesso un trampolino verso l'altra Europa come sappiamo il Polo certo non riesce ma e l'inizio di un interesse verso De Michelis che lo porterà proprio di lì a poco a proporre a Francesco Cossiga nuovo presidente della Repubblica
Un incontro come attenzione ex ministro del lavoro e vicepresidente del Consiglio un incontro con altri interlocutori a Castel Porziano
Che sono paesi clamorosamente mai riuniti tutti insieme almeno per questo tipo di obiettivo ragionamenti di carattere economico sociali sarebbero stati i temi di quell'incontro abbiamo un Paese neutrale l'austro un Paese della NATO l'Italia un Paese del blocco di Varsavia
L'Ungheria un Paese non allineato la Jugoslavia ecco che rinasce quella quadrangolare e rinasce guarda caso si a Castel Porziano ma tutto il resto degli incontri saranno in conto che De Michelis insisterà
A volere fare bene o male nel grande golfo veneziano intendendo con corpo dei veneziano tutto l'Adriatico
Perché di questo si tratta
A livello storico
De Michelis parla di una quadrangolare che sarà che spopolata avrà una serie di ragioni alla sua base le ragioni le vedremo alla fine del mio breve intervento
Ne ha mai interessante notare che non sono solo ragioni di ordine strettamente mercantile com'
Faccia lei il tentativo di dare all'Italia
Proprio partendo da un ragionamento mercantile puramente direi veneziano IRI lo scambio di rapporti per mercato non intendo solo quello strettamente legato ai beni ma anche quello alla curde la cultura con gli altri Paesi c'è anche qualcosa di più qualcosa di più geo politico che è stato evocato peraltro da chi mi ha preceduto
Demichelis è guarda con attenzione la storia antica est il recente d'Italia e proprio per questo
Fa dei riferimenti storici direi addirittura storici spicci come non era mai accaduto fino a quel momento almeno da parte di numerosi suoi predecessori fosse ad esclusione del del solito citatissimo Andreon
Il tra l'alto permettetemi De Michelis M diventa ministro degli Esteri una delle primissime interviste su un giornale straniero lo dà la la farà al Borba di Belgrado giornale del regime
I stato mai
Diciamo intenti in decomposizione jugoslavo il sul Borba parla di una Jugoslavia cito che paradigmatica di tutto il passaggio dall'economia socialista quella di mercato la gestione degli emergenti nazionalismi il bipolarismo Nord Sud
Risolvere attraverso l'integrazione in Europa le problematiche dello Stato balcanico significa risolvere le questioni della rifondazione della stessa Europa comunitaria
Interessante notare che proprio su un giornale jugoslavo e come lo interpreta devo dire con una lungimiranza notevole il problema insiti
Nella Jugoslavia ma anche in tutto il resto d'Europa nella futura Europa nel il nove novembre mille novecentottantanove lo stesso giorno della caduta del Muro Demichelis pubblica sul Corriere della Sera
Un articolo a sua firma non è un'intervista è proprio un articolo fatto abbastanza inconsueto come ministro degli Esteri
Dove traccia di fatto la sua politica futura sì perché come è stato ricordato meglio ricordarlo perché anche in questo c'è molto di Venezia hanno
De Michelis in prima linea come ministro
Senza nulla togliere ai ministri precedenti ma se si escludono alcuni casi di solito i ministri erano ex leader di partito oppure erano comunque personaggi che dovevano dare il più delle volte essere diciamo
Riconosciuti da un punto di vista celebrativo sovente lavoro più grosso si sa
Gli ambasciatori presenti lo sanno lo facevano i sottosegretari e comunque lo facciano i funzionari più che ministri stessi temi cari se in prima fila ovunque lo ricorda Beppe Scanni un suo carissimo amico
Che in più e compagno di partito che in più occasioni ricorderà giornalista quanto Demichelis
Fosse presente fisicamente a tutti i summit ovviamente poliglotta ovviamente appassionato di cultura estera è proprio un ministro degli Esteri tecnico verrebbe da dire pur non avendo una formazione diplomatica egli è presente praticamente ovunque divenne scriveva Scanni ben presto può aver viale lassù là io la sua diretta partecipazione riunioni incontri anche informali e la sua capacità di districarsi traduce complessivi persi fu questa vista con ammirazione compiacimento da governi mondiali e segnatamente da quelli europei
Nell'articolo pubblicato sul Corriere parla di un futuro incontro guarda caso tra Austria Italia e Jugoslavia Ungheria quindi un rilancio darà quadrangolare della vecchia Alpe Adria
Per l'undici dodici novembre successivo
La quadrangolare è stato detto poi avrà dei cambiamenti radicali quello che capita radicali si trasformerà quello che capita
Successivamente far sì che questa integrazione piccola integrazione si trasforma in uno strumento che non deve avere dice De Michelis compiti centrifughi rispetto all'alleanza del momento semmai rafforzerà la cooperazione tra esse
In questo senso aggiunge De Michelis l'Italia a un compito fondamentale lo scrive sul Corriere della Sera
La nostra attenzione scrive di oggi verso l'Europa danubiana invoca
Una lungimirante anche se breve stagione della nostra politica estera mi riferisco alla politica di amicizia di Sforza da Soru costava eccolo Spohr lo storico che emerge l'appassionato di storia che fa riferimento addirittura al Trattato di Rapallo
Così ben motivate nel suo discorso al Parlamento del ventisei novembre mille novecentoventi
Per la ratifica del Trattato di Rapallo verso l'Albania messo alla Società delle Nazioni in quello stesso mese grazie al concorso dell'Italia e conclude De Michelis verso gli stati usciti dalla dissoluzione dell'impero
E e c'è tanto anche di questo in nel De Michelis veneziano la ricerca di un passato per comprendere il presente anche il futuro
Il veneziano De Michelis e la cui formazione giovanile è una formazione patriottica se non nazionalista
E che poi si è avvicinato al socialismo democratico e riformista de il Demichelis chi nasce appunto con ovviamente un retaggio verso il lo scatto degli Asburgo come può essere solo
Diciamo l'atteggiamento di un giovane ultra patriota scriverà venuta meno in Europa centrale l'omogeneità dell'ideologia non potendola sostituire con una restaurata fedeltà dinastica
Spetta il calcolo degli interessi rafforzato dalla continui contiguità geografica di rafforzare irrobustito il tessuto unitario si tratta attenzione di recuperare una parte della realtà dell'impero asburgico
Quel mondo dietro alle nazioni citazione letteraria che non era solo una forma ma anche uno stile politico
Quindi ecco che essi stessi salta
La Serenissima con la Serenissima con la con la tradizione asburgica non visto come tradizioni imperialista e antinazionale ma semmai come appunto comunità
Cara popoli differenti e uniti ci saranno diversi vertici tutti come vi ho detto organizzati celebrati direttamente da De Michelis o o Surtees e su spinta di remake di soprattutto per quanto riguarda il tema
Della Jugoslavia che continuerà come vedremo
Essa sempre più a cuore a di usava da tenere insieme per evitare il peggio ci saranno vertici nella mia città scriverà cioè Venezia i vertici e Cossiga
Drome Shaka del mille novecentottantanove agosto sempre nel settembre Andreotti Marcovic a Umago in Istria ci saranno incontri che cominceranno a guardare verso l'Albania verso la Grecia
Di nuovo la comunità della Serenissima che si riforma nell'Adriatico sempre e guado verso la conclusione subito
Sempre con questa idea di fondo lo dirà lo scriverà in diverse occasioni nel volume che ho citato con Sacconi con i nel suo citatissimo
La lunga Omar di Yalta nell'elezione di storia che è nato un volume che consiglio di leggere estremamente illuminante
Al di oltre all'asse Brenno o Rodano ce ne può essere un altro
Ecco ecco gli interessi concreti di questo ragionamento attenzione non parlerà di contrapposizione tra un asse Italo Adriatico danubiano balcanica accusata di questa gigantesca quindi un asse adriatica contrapposta a quella Renault Rodano ma come dice lui giusta apposta
Una sorta di controbilanciare mento che avrebbe dato all'Italia quel ruolo
Che tanto lui aveva sperato centrale nell'edificazione della nuova Europa un asse non alternativo ma affiancato a quello che so mai si stava formando e si era consolidato
E si stava consumando si avventura pance jump diciamo vado la conclusione
Così questa tradizionalista state già avverrà in qualche modo riassunta da De Michelis proprio nel suo uno dei suoi ultimissimi
Scritti che era lezione della storia sul futuro dell'Italia per poi flettere europei con Francesco costi ovviamente
Scrive De Michelis in futuro dell'Europa e verso est e verso sud verso la Russia da un lato
E verso il Mediterraneo allargato dall'altro a seconda di come sceglierà di orientarsi ha di fronte un destino di margini lì marginalizzazione
O di successo Massaro strada utile aggiunge per consentire all'Italia
Di avere peso su diversi dossier globali quelli del commercio internazionale del clima della non proliferazione soprattutto quello monetario rispetto al quale abbiamo un grande vantaggio
Il lettino dell'Italia aggiungo io forse di Venezia
è cominciato nel mille quattrocentonovantadue quando con la scoperta dell'America di corpo essa ha perso la centralità accadeva nel mondo precedente seguendo destino del Mediterraneo bene
Nella nuova prospettiva dell'euro-mediterranei ITA del mondo multipolare
E nella nuova geografia degli scambi in questo ideale condizione l'Italia ha la possibilità di tornare al centro dell'attenzione di svolgerle nuovamente un ruolo importante della storia proprio come i tempi di Roma
E anche di Federico secondo e anche di Venezia
Ecco io credo e concludo
Permettetemi sindaco di Venezia Luigi Brugnaro
Ha scritto delle belle parole quando è morto Gianni De Michelis e lo ha ricordato come veneziano
Come veneziano che ha fatto della Venezia Anita un sestante però tutta la sua azione
Ecco permettetemi io con commozione lo dico perché sono stato amico di De Michelis e l'ho conosciuta quindi lo dico anche personalmente e quello che ho letto
I necrologi che ho letto
Gridano vendetta
Gian Antonio Stella ha scritto delle parole veramente inaccettabili
Liquidando Gianni De Michelis
Come un mondano viveur
Che si lavava pochi capelli
E non è vero che si lancia
Ecco permettetemi più che per le sue debolezze o per le sue allegrie mondane
E in questo e in questa grande politica in questa grande visione
Che si possono trovare le ragioni che hanno spinto molti a definire Gianni De Michelis l'ultimo Doge di Venezia grazie
Ringrazio Marco Cuzzi un veneziano a Milano Statale dovrei dire a questo punto un po'era ovviamente un uno uno scherzo anche ringrazio per questo intervento impregnato di Long Jury d'altronde Venezia uno dei luoghi della stilografica di Braudel
E rimaniamo in Veneto come affiliazione perché do la parola a
Benedetto Zaccaria dell'Università di Padova che approfondirà gli aspetti relativi all'integrazione europea dei Balcani
Passato presente e forse futuro ieri ai parola Benedetto vent'grazie
Grazie grazie Montero Gerini grazie per l'invito a intervenire a questa questo convegno che sta rivelando degli aspetti noti ma anche meno note rispetto alla donazione di politica estera di Gianni De Michelis
Quando sono stato invitato a intervenire sul tema dell'integrazione europea dei Balcani
Ho pensato che il tema appunto forse non coincideva con l'azione di politica estera di De Michelis perché come è noto il tema dell'integrazione dei Balcani
Uccide in tali è un tema che riguarda la storia europea dalla fine degli anni Novanta e poi negli anni Duemila fino ai giorni nostri su un tema di stretta attualità anche perché i seguenti notizie delle ultime ore
Sulla politica estera italiana riguardo appunto anche le recenti intese con con l'Albania
Però penso che anche studiando le carte di De Michelis che riguardano l'azione di De Michelis conservate presso gli archivi storici della Presidenza della Repubblica vi sono alcune questioni riguardanti progetti di integrazione dei Balcani che emersero già nel tornante ottantanove novantadue e che quindi sono consone con gli obiettivi di questo convegno partirei però dal da temi più presente ovvero dalla ad alcune considerazioni che fece De Michelis né tra la fine degli anni Novanta gli anni due mila
Riguardo all'integrazione dei Balcani occidentali
De Michelis dopo aver abbandonato da da da lunghi anni appunto la la guida della Farnesina si espresse molte in numerose circostanze a supporto dell'integrazione europea dei Balcani occidentali lo disse in numerose occasioni
Loro dichiarò numerose interviste ai numerosi convegni
E nel diciamo che il tema rilevante era quello il punto di cercare di comprendere tutti i Paesi dei Balcani occidentali
All'interno del processo di integrazione europea
Per evitare una Europa baltica ovvero l'Europa come un asse spostato eccessivamente a nord che isolarsi la posizione italiana evitarla disintegrazione politica nella regione come già avvenuto all'inizio degli anni Novanta
E anche diciamo arricchire il patrimonio storico culturale della la stessa Unione Europea includendo paesi come la Bosnia Erzegovina nella quale vivono appunto convivevano tradizioni anche di ma di Islam resine religiose che avrebbero potuto appunto arricchire e rendere più credibile il ruolo dell'Unione europea nei riguardi dei Paesi del mondo del mondo arabo
Queste considerazioni diciamo solo punto dei tardi anni novanta degli anni due mila e diciamo se appartengono a una fase di politica di politica estera successiva ma queste
Diciamo le radici di queste considerazioni le radici dell'attenzione appunto
Di De Michelis nei riguardi della questione dell'integrazione dei Balcani nella nell'Unione Europea
Si appoggiano a considerazioni riguardo alla importanza strategica per l'Italia e per la comunità europea della regione balcanica
Quando appunto De Michelis assume la guida della del ministero degli affari esteri nel mille novecentottantanove via già una questione di l'integrazione dei Balcani in qualche modo e un'integrazione che segue però due binari
La primo binario è quello diciamo dei canali ufficiali dei rapporti tra Roma e degrado
Nel mille novecentottantanove la Jugoslavia aveva già avviato una fase di profonde trasformazioni interne ed era guidata da un presidente della diciamo la verità da capo di governo e del Consiglio esecutivo federale
Il suo nome era Ante Markovic c'è un croato e ante Marcovic aveva avviato una azione di trasformazione della Jugoslavia
In senso democratico e di economia di mercato e l'agenda di Marcovic era quella di associare prima e poi in futuro integrare la Jugoslavia come federazione unitaria all'interno della comunità economica europea
E l'Italia si espresse diciamo e numerose sedi come partner il rilievo della Jugoslavia di Ante Markovic in questa direzione
Vi era poi però un altro binario delle relazioni tra diciamo Italia e Jugoslavia che era quello già accennata dal collega Cuzzi
Dei rapporti all'interno della comunità Alpe Adria all'interno della quale partecipavano sin dalla creazione della Comunità di lavoro
Friuli Venezia Giulia e Veneto
E che rappresentava un canale che un binario che era alternativo in qualche modo opposto a quello dei canali ufficiali italiota slavi perché era già alla fine degli anni ottanta un canale che diciamo conteneva delle spinte visi integrative per la Jugoslavia per la forte attrazione che la comunità di lavorare teatri a esercitava nei confronti delle repubbliche settentrionali ovvero Croazia e Slovenia
Quale fu la posizione di De Michelis in questo nel trovarsi di fronte a questi due binari seguire il binario ufficiale il delle rapporti italo jugoslavi o privilegiare la sua provenienza diciamo dal nord est italiano
Io nell'appunto questa è stata la mia domanda di ricerca che mi sono posto quando ha incominciato a affrontare le carte del ministero degli Esteri conservate presso gli archivi della Presidenza della Repubblica
E la mia risposta a questo interrogativo è che De Michelis non privilegiamo nessuno dei due binari assunse una posizione intermedia tra i due
La sua diciamo posizione fu quella di mettere al centro della crisi jugoslava che si apriva tra il mille novecentonovanta e il mille novecentonovantuno la Comunità economica europea questo fu diciamo il il suo principale impegno in una funzione di mediazione tra le Repubbliche e il governo federale
Nel diciamo che sind da diciamo tra il mille novecentonovanta e i primi mesi del mille novecentonovantuno prima delle dichiarazioni d'indipendenza di Slovenia e Croazia
La posizione di De Michelis non fu di testardo impegno per la conservazione di un'unità jugoslava ma per un tentativo di mediazione che a mio giudizio è diverso quando De Michelis si recò insieme altri due colleghi della troika a Brioni nel luglio del mille novecentonovantuno pochi giorni dopo la dichiarazione indipendenza di Slovenia Croazia e dell'avvio del conflitto armato in Slovenia
De Michelis si impegno a una moratoria un congelamento delle dichiarazioni d'indipendenza proprio nel tentativo di favorire un negoziato interno alla alla Federazione jugoslava ma egli dichiarò anche agli organi di stampa che lui riconosceva e supportava le dichiarazioni d'indipendenza di Slovenia e Croazia però subordinate a un accordo appunto all'interno delle strutture federali
Ma già dal giugno del mille novecentonovantuno De Michelis è consapevole che l'indipendenza di Slovenia e Croazia è un un dato di fatto
E il suo impegno avuto fu quello di cercare una la mediazione sia all'interno sia tra i partner europei sia all'interno sia tra le repubbliche
Che componevano la Jugoslavia per evitare una diciamo un'escalation del conflitto in senso violento
E questa diciamo supporto di De Michelis nei confronti di anche viso venia e Croazia emerge numerosi in incontri vertici anche con personalità slovene
E croate ed era un modo anche per resistere al al paralleli tentativi del mondo tedesco Austria Germania
Di legare appunto stringere rapporti con la Slovenia e Croazia in questo modo di Micheli si riconosceva l'urgenza di non lasciare l'Italia in una posizione isolata nei confronti del mondo tedesco
Ma la l'atteggiamento di di De Michelis era quello di cercare di comprendere la crisi jugoslava in una futura diciamo nulla futuro scenario di schema di integrazione europea e questo fu un diciamo un tratto distintivo dell'azione di De Michelis che lo distingue a mio giudizio della posizione tedesca sia la posizione della Repubblica federale tedesca sia della posizione auspica ovvero il fatto che De Michelis
Sin dal diciamo dalla dalle fasi di apertura della conferenza di pace all'Aja nel settembre del mille novecentonovantuno si espresse nei vertici bilaterali con della Germania federale
E anche nelle dichiarazioni pubbliche che gli espresse in Parlamento
Non solo a sostegno dell'indipendenza di Slovenia e Croazia ma per la futuro riconoscimento di tutte le repubbliche
Questo a secondo me è il tratto distintivo dell'azione di De Michelis ovvero che egli non può se la l'attenzione solamente sulla questione del riconoscimento di Slovenia e Croazia ma di tutte le repubbliche che componevano la Jugoslavia e quello che vidi cito un passaggio di un intervento di De Michelis in Parlamento nel ben il ventuno ottobre del mille novecentonovantuno quindi due mesi prima della nota al Consiglio europeo del sedici dicembre mille novecentonovantuno considerato il momento passaggio cruciale per il riconoscimento di Slovenia e Croazia
E in questo già nell'ottobre del mille novecento novantuno De Michelis si esprimeva favorevole all'ipotesi di un riconoscimento ma di tutte le repubbliche
Jugoslavia nell'ottica di un futura integrazione comunitaria e cito le parole di De Michelis se il riconoscimento ha un senso è per il fatto che così essi le repubbliche vengono accettati dalla comunità internazionale possono dialogare e stabilire rapporti con l'accetta comunità economico europeo
Possono far parte della CSCE possono diventare membri delle Nazioni Unite
Mi permetto di ripetere in questa sede che l'Italia non è interessata solo alla Slovenia e all'approvazione l'Italia è costretta ad interessarsi di tutta la Jugoslavia che corre lungo i nostri confini marittimi da nord a sud dalla Slovenia fino alla Macedonia
Non possiamo auspicare per il nostro futuro che sia tranquilla la situazione del nord della Jugoslavia ma che possa esservi una instabilità di tipo Balcani ottocentesco nei due terzi della Jugoslavia
Siamo interessati di talmente ad una stabilità ed un progresso democratico di tutti i Balcani e siamo terribilmente colpiti quando questo non si realizza
E in questo intervento proprio sulla citazione in questo intervento De Michelis citava anche la situazione di instabilità in Albania che anche anche questo Paese gli riconduceva nell'ambito di questo strategia di di integrazione dei Balcani
E a questo riguardo vorrei aggiungere un'altra occupano una citazione da un altro documento
Che è un vertice bilaterale tra geishe re e De Michelis del ventotto novembre del mille novecentonovantuno in cui l'Italia si dimostrava nelle parole di De Michelis interessata riconoscere tutte le repubbliche ex jugoslave
Per mantenere la stabilità interna nei confini di quella che l'UDR definiva la ex Jugoslavia è questo e diceva è questo che distingue la peculiarità italiana
Ed è chiaro che De Michelis stava già ragionando in anticipa un quadro di stabilità regionale
E che questo documento segna una diciamo un accordo tra Italia e Germania rispetto alla necessità di una linea condivisa nell'ambito della Comunità economica europeo
E in queste conversazioni tra Italia tratta Demichelis e chiarisce per quello che è interessante notare è che i due leader del ministro degli Esteri italiano e tedesco
Sosteneva la necessità di un'azione comunitaria condivisa per il riconoscimento di Slovenia Croazia e delle altre repubbliche nella necessità di convincere i Paesi reticenti e citavano Gran Bretagna Francia e Spagna
Che invece aveva una posizione più reticente per il riconoscimento e questo secondo me è sfumata
La interpretazione storiografica di un'Italia che subisce passivamente la spinta tedesca e dimostra invece come De Michelis provasse appunto a sviluppare un'azione congiunta in ambito europeo
E nella nella riunione di gabinetto del ministero degli esteri del diciannove dicembre del mille novecentonovantuno che seguiva il consiglio europeo che aveva stabilite le linee guida per il riconoscimento delle repubbliche jugoslave
De Michelis dichiarava che non c'è altra strada riconoscimento le repubbliche jugoslave qui parla sempre al plurale andando oltre la Slovenia e Croazia
Delle pubbliche jugoslave che vorranno entrare nella famiglia europea dovranno attenersi a queste regole e principi se non lo fanno oggi dovranno farlo domani e chiudo questo mio intervento e sempre ponendo l'accento al fatto che De Michelis non guardasse appunto solo a Croazia e Slovenia ma che avesse una idea più ampia di di dei Balcani come Regione ancora non si usa il termine Balcani occidentali che entrerà nell'uso nel gergo politico alla fine degli anni Novanta
Ma è significativo che il quindici gennaio del mille novecentonovantadue data che segna il riconoscimento ufficiale dell'Italia di Slovenia e Croazia Demichelis inviasse una lettera a Milosevic il leader serbo
E in questa lettera De Michelis scriveva che l'Italia e apro le virgolette non intende dare alla decisione del riconoscimento alcun carattere di gesto ostile nei confronti del suo Paese cioè la Serbia
Al quale è storicamente legata da rapporti di profonda amicizia e collaborazione in questa lettera annunciava il desiderio di un vertice Italie serbo italo serbo da svolgersi a stretto giro
E si svolgevano diciamo si svolgeva questo summit nel febbraio del mille novecentonovantadue tra il Ministro degli Affari Estero della Serbia Vladislav io vanno vice e Francesco Cossiga presente la Repubblica nel quale veniva ribadito come l'Italia non avesse alcuna pregiudiziale anti anti serba e nel quale addirittura sui ci suggeriva che Milosevic potesse visitare Roma a stretto giro
E questo per appunto concludere come la diciamo l'ottica italiana non fosse schiacciata nei confronti del Nord Est della diciamo delle dinamiche del nord est della comunità Alpe Alpe Adria
E oppure non subisse semplicemente un la leadership tedesca ma che giocasse un ruolo attivo con uno sguardo a mio giudizio lungimirante nel del fornello a considerare che la priorità per l'Italia non era solamente s'diciamo schiacciata appunto sul riconoscimento di Slovenia e Croazia ma che dovesse interessare tutto l'ambito regionale dei dei Balcani e mi fermo qui ringrazio l'attenzione tra
Ringrazio Benedetto Zaccheria anche personalmente per il ferreo controllo dei tempi a cui si è tenuto vedo senz'altro
La parola Rosario Milano dell'Università di Bari Aldo Moro riuscito interno intervento dal titolo passaggio a Nord-Est la fine della guerra fredda e le iniziative italiane nell'Europa centro orientale
Prego Rosario
Grazie la parola e grazie le organizzazioni per invito sempre un piacere non sono veri ma capitale no
In generale trovarsi in queste occasioni di di discussioni di approfondimento di temi che se vogliamo sono almeno nel mio caso molto attuali perché l'intuizione di De Michelis si questo pericolo di uno scivolamento dell'Europa o del s'del baricentro ovviamente politiche dell'Europa verso il Nord è una questione diciamo decisamente attuale anzi attualissima ovviamente si tratta di un avvio di un processo di ricerca perché il tema delle fonti
è veramente stato già trattato e in generale oltre le moralistiche già citate gli articoli
Apparsi sulle riviste sul Limes ad esempio molti articoli afferma pre
Per esempio l'ex ambasciatore Ferraris sono le uniche fonti disponibili al quale per probabilmente si potrebbero aggiungere delle fonti di archivio penso non solo la presidenza la Repubblica più volte citata
Ma soprattutto gli archivi britannici perché questo è un punto importante un punto importante perché già emerso nella relazione delle relazioni precedenti il giudizio su temi chiarezza diciamo oscilla se vogliamo da una eccessiva o possibilmente una sopravvalutazione della superato accostato in alcuni casi addirittura quello del di Cavour finanche alla a alla quasi dell'azione al quale viene sottoposto e Michele soprattutto sulla stampa estera dove diciamo appare quasi sempre il tema ricorrente del fatto che mi piacesse ballare sono non credo che questo fosse una colpa
Sono mi ha mi ha stupito per esempio nocumento rivisto diciannove sull'Italia degli anni Ottanta dove il punto l'unica immagine che viene presentato i vini chiarisse Luís che balla sudato diciamo e che
Mi sembra che sia un modo per derubricare un lavoro un'attività che adesso vedremo che è stata anche significativa secondo me vale la pena
Di approfondire continuamente perché Gianni Di Michele sta appunto viene ha scritto uno dei primi tentativi di pensare all'Europa centrale in termini innovativi
Come l'ambasciatore Giovanni Castellaneta avuto modo di raccontare in un'altra occasione delle diciannove in cui si trattava della e l'attività di Gianni De Michelis
Sì è un ministro degli esteri che ha percorso circa un milione di chilometri in giro per il mondo ogni sui tre anni di attività
è lo ha fatto in un contesto è stato già ribatte già stato John spiegato ma vale la pena ribadirlo in un contesto caratterizzato da una pluralità di
Di contesti di crisi che vanno dal Golfo dalla guerra del Golfo all'emergenza migratoria
A tanti altri temi
Ora nella non libera la figura di De Michelis bisogna affinare in ballo anche una certa un costante se vogliamo personalismo della tradizione del dei ministri degli esteri italiani dove
Molto spesso le iniziative sono alimentate dal leader sollecitare iniziative indie individuali
E molto spesso finiscono per entrare in contraddizione nella formazione di De Michelis ovviamente professor Guzzo è già stato diciamo la sua dimensione veneta
Che né mi spiega se vogliamo alcuni indirizzi di politica estera a questo bisogna aggiungere ad esempio lo sa amicizia
Con Alessandro Grancini che lo introdusse ad esempio a al alla Fiera di grazie e in generale l'operato l'attività di De Michele si inserisce in quello che può essere considerato una una sorta di inversione di tendenza rispetto ai risultati alla Conferenza di Helsinki
E assolutamente diciamo ovviamente improbabile pensare che l'attività di De Michelis si sviluppi nel vuoto ma in generale l'azione di del ministro degli esteri De Michelis si inserisce nel contesto dalla politica
Rina curato dalla seconda metà degli anni ottanta con l'obiettivo di creare un equilibrio continentale in cui le l'Europa non risulti più accentrata sull'asse Parigi Bonn è un tema che è stato più volte già ripreso
E all'interno del contesta la politica italiani sia stata ottanta a se il piano quello generale della della politica atlantica dell'Italia non viene quasi mai messi in discussione anzi
Al di là della mete Pizzata questione di Sigonella l'Italia è sicuramente un fedele alleato ma questo siamo al al di là del piano generale c'è anche il piano dell'azione bilaterale all'interno del quale si sviluppa la politica italiana
Quella che viene comunemente chiamata Ostpolitik la guerra fredda diciamo con tutti i suoi limiti aveva favorito se vogliamo un approccio bilaterale da parte dell'Italia improntato alla valorizzazione delle grandi storici
Per avvicinarsi a quella parte dopo o meglio come dice lo stesso De Michelis per non perdere i contatti
Ovvio che nel novembre del mille centottantanove dischiusa a una apre una nuova fase che per l'Italia significa opportunità ma anche minacce perché
Secondo la categorie dello spazio ruolo politico del vuoto politico creato da quella rivoluzione
L'Italia è ovviamente il punto meno REM meno remoto di contatto tra la NATO e il patto di Varsavia questo ovviamente
Alimenta questa duplice ambigua visione di minacce opportunità sicuramente De Michelis come dichiara alcune dichiarerà De Michele se la commissione Esteri congiunto nel settembre ottantanove
La fine della guerra fredda dischiude se vogliamo una direttrice come Stato volte ribadito delle tre a disposizione dell'Italia ma De Micheli sottolinea come la politica danubiano balcanica si realtà funzionale ingenera la politica mediterranea e dice la commissione esteri del settembre ottantanove missioni estere congiunta
I momenti alti sotto il profilo internazionale sono sempre stati quelli in cui le circostanze il contesto consentire lo sviluppo contemporaneamente di iniziative nelle tre direzioni perché Michele sappiamo ovviamente quindi non è possibile
Diciamo separare la dimensione danubiana balcanica da quella mediterranea e in generale da quella europea
Gli eventi del novembre ottantanove ovviamente dischiude uno l'Europa danubiano balcanica
Quell'Europa rapidità di cui parlava Kundera
O l'altra Europa in generale dal dall'aspetto culturale diventa ormai gli ospiti principiante per latte tout-court plurale poi diventa
Come diceva come riportato dall'allora presidente della Cecoslovacchia e futuro presidente la Repubblica ceca Vaclav Abel
Per la prima volta nella storia abbiamo un reato una reale opportunità di riempire il grande vuoto politico apparso l'Europa centrale dopo il crollo dell'impero asburgico con qualcosa di veramente significativo
Implicita era quindi la con dei la condizione che l'Europa del futuro non potesse escludere l'altra Europa per l'Italia ovviamente l'Italia è uno dei Paesi c'è un promotore di questa edizione
L'altra Europa andava inserita nel contesto diciamo più ampio dell'Europa
In questo diciamo c'è un distinguo rispetto a altri nel settore della politica italiana per cui che erano persuasi dall'idea che potesse permanere all'infinito questa divisione dell'Europa se vogliamo in tre blocchi
Come agisce l'Italia il collega Benedetto Zaccaria ha già professa anche Marco Pucci ha già spiegato come
L'Italia operi su un doppio livello da un parte una parte la comunità di lavoro Alpe di idea accadere scusate
Quindi una collaborazione a livello regionale l'altro con l'altro livello è la collaborazione a livello governativo nello sviluppo del tentativo da parte vitale di sviluppare una sorta di multilateralismo
Ora queste due liste di questi due distinti i piani e le due distinte iniziative Alpe Adria quello che vedremo a essere stata la quadrangolare quadrangolare successivamente pentagonale le due distinte iniziative d'convergono verso l'obiettivo
Sostanzialmente di Contra di superare la contrapposizione tra le due europee indebolire le strutture anche mentali che la guerra fredda aveva diciamo creato favorendo in questo modo la collaborazione tra le due europei e l'Italia era diciamo nella posizione di dare un contributo
A questo tentativo di legare le due europee
No vedremo per la sua posizione sicuramente geografica ma anche per diciamo i legami che erano stati nel frattempo costruiti ma all'interno di questo diciamo questa volontà di riportare l'Europa ad un unicum se vogliamo
C'era anche un timore da parte di me di De Michelis che comprenderà forse in anticipo il meglio come
Forse nelle parole di mastri urgente un approccio creativo al problema dell'ordine europeo è ovviamente le iniziative italiane assunsero un progressivo rilievo soprattutto alla luce della delle venti che si svilupperanno nella vicina imprese di jugoslave scusa come riportato lo stesso De Michelis alla commissione Esteri congiunte settanta nel settembre ottantanove se non saremo capaci di esportare il know how dell'integrazione verso est inevitabilmente sarà all'Est a esportare la City la disintegrazione
Nell'articolo citato diciamo del nove novembre
Che viene
Fatto pubblicare anche molte giornali stranieri un articolo a firma di De Michelis Egli spiega quello che saranno gli obiettivi dell'iniziativa quadrangolare contribuire a migliorare l'atmosfera in Europa e sviluppare attraverso la cooperazione
Contribuirà a creare sicurezza e stabilità nel trapasso dal vecchio al nuovo ordine
E ancora continua che limite decorano angolare dovrebbe essere una componente di una più ampia Chiti Ettore Poppea
In cui si riconosce l'essenziale ruolo della CSCE nel dar vita un durevole ordine di pace di sicurezza di giustizia e di cooperazione Europa
L'iniziativa non vuole dotarsi di istituzioni rigide su questo torneremo è infine l'iniziativa oltre l'attuazione pratica debiti di proposte va in direzione di un della regolazione degli scambi di vedute su questioni di natura politica e di comune interessa quindi l'Italia attraverso iniziative opera angolare si pone come se vogliamo leader simbolico leader politico nel tentativo appunto di produrre la transizione
è in nei termini diciamo avanzo questa comparazione forse azzardata l'Italia sta a quella che sarà poi quadrangolare e diventerà alla fine iniziativa centroeuropea come gli Stati Uniti gli USA reti che stava all'interno dell'OSCE
Come tentati come potenza se vogliamo dal dal
Dalla funzione stabilizzatrice
Come dichiarava lo stesso ministro degli esteri Gianni De Michelis in un colloquio con Gorbaciov fa a Mosca nel aprile mille centonovanta il governo italiano era certa di avere un suo speciale contributi da dare a queste evoluzioni non solo per i buoni consolidati rapporti con mosse e con le altri capitali est europee ma anche perché l'Italia non era fortunatamente assorbita come la Germania dal problema della riunificazione tedesca
E non aveva le contraddizioni che invece a volte influirono sulla linea di Londra eh Parigi
Nello specifico lì l'iniziativa quadrangolare al di prende le mosse da una proposta ungherese De Michelis già nel mille centottantotto come vicepresidente del Consiglio incontra Butera est il il Miklos Nemeth il capo del governo la proposta inglese a quello di creare una colazione regionale tre Paesi dell'Europa centrale
Iniziativa prenderà avvio nel l'undici novembre ottantanove con la rivela Budapest dove verrà appunto il definito io con un atto internazionale di carattere politico una joint Declaration attraverso la quale i paesi si impegnavano Pelizza riunione annuale è a procede attraverso specifici gruppi di lavoro attraverso nella stanza nello stabilire forme di cooperazione subregionale De Michelis consigliere ovviamente
Uno dei padri fondatori dell'iniziativa quadrangolare abbia è stato già citato stamattina seminario di Castel Porziano dal professor Cucci
Che è propedeutico se vogliamo superamento del dello io dell'ordine di Yalta
La mossi De Michelis era stato preparato al due novembre il due novembre da un incontro informativo col ministro degli Esteri
Coli Presidente le Regioni e delle Province autonome della in comunità alte idea a al Teatro scusatemi
Ora l'organizzazione valorizzazione geometria variabile dove appunto la condizione necessaria di la condizione cessare
Attraverso il quale promuovere un dialogo
è la con l'Alpe scusatemi la iniziative quadrangolare nasce la Polo Bettino appunto di allargarsi continuamente
Allargarsi ad altri paesi soprattutto proporre un'estensione dell'organizzazione in termini funzionale ora devo volare
A alcune considerazioni finale altrimenti diciamo una
Granché senso curdo cercato di dire
Perché riteneva quadrangolare che poi diventerà pentagonale esagonale e infine iniziativa centroeuropea se vogliamo palese dei limiti per qualcuno a un diciamo ha prodotto nono un successo almeno in termini diciamo di proiezione del ruolo dell'Italia Benatti tutto problemi finanziare l'Italia si pone una organizzazione che ha al suo interno una dimensione ovviamente tecnico funzionale che la collaborazione soprattutto in temi pratici su temi pratici come
I trasporti o le questione ambientale e i progetti i problemi finanziari delle legata al finanziamento di queste progetta la metà del novantuno ci stavano esistevano già ottantadue progetti
Pochissimi Jesi
Erano diciamo completate è il principale problema è che la manca era legato la mancanza di risorse finanziare il supporto a quest'iniziativa d'Italia provo ovviamente con delle leggi a dare un supporto
A queste iniziative ma evidentemente basti notare che le leggi arrivarono sono nel novantuno la prima legge che metteva a disposizione
Credo settecento miliardi di lire
Ai Goggia a due anni dalla firma della quadrangolare il grosso e leggo secondo elemento problematico dell'iniziativa diciamo inizialmente
Quadrangolare è diciamo la sua continua espansione quello che veniva guadagnati in termini di grandezza ovviamente veniva perso in termini di
Coesione è in particolar modo fu l'adesione della Polonia che in certo qual modo spostò definitivamente l'asse e soprattutto la Pentagono dovette vivere diciamo una
Se vogliamo competizione con il Gruppo di Visegrad che nel frattempo aveva preso consistenza è che mostrava se vogliamo una maggiore
Coerenza concludendo
Nelle parole dell'ambasciata l'ambasciatore Ferraris diciamo che si pone in maniera abbastanza critiche rispetto a questa iniziativa pur
Rinvenendo diciamo i presupposti e il l'Italia diciamo o è difficile sfuggire l'impressione di una certa incerto velleitarismo ancora una volta dovuto non ad un'incapacità ma al non aver individuato con chiarezza i modi per superare la nono omogeneità del gruppo
Ben altra diciamo attività al contrario di quello che invece contemperamento avrebbe fatto la Germania unificata che aveva rinunciato per motivi ovviamente di opportunità a costruzioni astratte ma poi nel concreto era riuscito diciamo se vogliamo consueti soft power attraverso la lingua i contatti ad ogni livello
A se vogliamo a creare ancora una volta a diciamo a qualificarsi come partner privilegiato dell'Europa centro orientale grazie
Ringrazio Rosario Milano per questa prospettiva sicuri Balcani sulla quadrangolare pentagonale una prospettiva degli l'Adriatico meridionale quindi non soltanto dell'Adriatico veneziano
Do senz'altro la parola
A
Luca Micheletti da della Sapienza Università di Roma come si diceva un tempo anche se oggi la dizione cambiata che da con un intervento dal titolo oltre Adriatico la crisi dei Balcani occidentali
Grazie Matteo ringrazio anche la Fondazione per venne invitato a parlare oltre ai colleghi
Dopo che tutte le relazioni avete sentito il mio intervento sarà non più facile perché molti diciamo degli ingredienti sul svelati in tutte le elezioni dei vari colleghi tra l'altro c'era abbastanza letteratura diciamo sulla dissoluzione della Jugoslavia anche sulle carte italiane
Ricordo Antonio versori o anche mio amico Bucarelli che hanno scritto diciamo su questo periodo e io stesso l'ho approfondito parlando studiando la il caso della Jugoslavia la della scusate l'Albania la fine della guerra fredda
Quindi non voglio ripercorrere analiticamente tutto questo biennio eccetera mi pare il più proficuo ricordare i tratti fondamentali della politica lo statista veneziano
E valutarli oggi al più di trent'anni di distanza con le esperienze che abbiamo vissuto le domande che restano aperte per il futuro di questa area dell'Europa e direi per il per il futuro dell'Europa tutta
C'è qualcosa che ci unisce in tutte le cose che abbiamo detto
Che però forse bisognerebbe esprimere meglio diciamo se nel senso più più chiaramente
La fine della guerra fredda in Europa e nei Balcani e in particolare in Jugoslavia è stata l'avvio di un processo di riconfigurazione dell'assetto politico territoriale europeo sulla base del principio di nazionalità che è iniziato e legittimato con la riforma di unificazione tedesca e che dura ancora oggi
E che ha avuto negli ultimi tre decenni talvolta soluzioni pacifiche talaltra est in violenti come pure oggi sperimentiamo nel caso della guerra in Ucraina e che forse sperimenteremo ancora in futuro
Sì soprattutto se la governance dell'Europa non sarà in grado di governare questi processi a ricondurre a una soluzione negoziata e pacifica
Con la guerra attuale dopo le due guerre di dissoluzione della Jugoslavia quelle novantuno novantacinque che è interessato direttamente l'opera di De Michelis è quella del Kosovo del novantanove siamo la terza guerra in quell'Oropa d'oltre cortina che aveva vissuto certo senza libertà e senza democrazia ma tutto sommato in pace per quasi mezzo secolo
Parto dalla premessa della sulla governance dell'Europa d'oltre cortina perché e fin troppo giusto affermare che De Michelis con ministro degli Esteri
Intendesse rilanciare il ruolo del tuo paese per il quale chiedeva aprirsi nuovi spazi
Di azione politica si deve allora rigidamente preclusi degli schieramenti ideologici e militari la cortina di ferro
E anche giustissima affermare che come veneziano e cultore della storia di Venezia di guardasse con particolare attenzione a recupero di quella tradizione politica della Serenissima
Che però era sempre stata presente nella politica estera italiana e che ora di nuovo dalla possibilità di spiegarsi nell'Europa centrorientale
Ma forse aggiungerei non renderemmo giustizia pienamente all'attività di De Michelis se pensassimo che l'obiettivo fosse solo inerente al recupero di una richiama la così postura veneziana della politica estera italiana oppure mirante al soddisfacimento degli interessi legati alle regioni del nord est la penisola in realtà durante la crisi balcanica lo statista veneziano punti scelte che andava in senso contrario alle spinte che venivano proprio da queste elezioni per quell'uomo brillante dall'intelligenza acuta garante Gianni De Michelis la domanda non era semplicemente quella di come nell'immediato lucrare degli avvenimenti a favore degli interessi dell'Italia del nord est italiano quanto quella di come dare un governo all'Europa
Per gestire il mondo nuovo che si apriva per mantenere stabile il continente conservare la pace per favorire transazioni
Economiche dall'economia di piano e l'economia da per i più capitalista e con essa con con un tempo si credeva quasi in maniera assiomatica la democrazia liberale
Lo sforzo statista veneziano quindi fu proprio quello di rendere protagonista l'Italia del tentativo di governare i problemi complessi che a livello internazionale si distrussero prima e dopo il crollo del muro di Berlino
Prefetto di Napoli stroncato del no ho detto e del nuovo vento che dice che spirava nella politica mondiale ed in particolare l'UPEA dopo alto ormai al termine della cute della guerra fredda
Come altri esponenti politici vorrei ricordare Giulio Andreotti il convitato di pietra però bisogna scomodare Flo Presidente del Consiglio sopra deciso degli esteri con il quale si viene a formare per me è una strana coppia Demichelis era consapevole che la svolta di fine della guerra fredda fosse un momento critico vorrei dire usando una sospensione un flesso
Nel più generale cito flesso della storia Comedy aveva definito l'era che l'umanità stava e sta vivendo e che per le sue caratteristiche l'avrebbe distaccata da tutte le ere precedenti
Uno snodo epocale quindi da cui sarebbe nato un mondo nuovo di cui era necessario gettare le fondamenta istituzionali per assicurare il futuro benessere la pace ai suoi cittadini
Allo stesso modo per i Balcani occidentali o per i Balcani l'ambizione del Ministro degli Esteri era quella di dare un contributo creativo al governo del cambiamento per gestire anche in questo caso il presso cioè la fine della guerra fredda nel più ampio flesso della storia non diversamente da come si cercava di governare nello stesso torno di tempo
Processi importanti complessi come la riunificazione della Germania con l'edificazione dell'Unione Europea essa collegata o addirittura si sperava di fondare un nuovo ordine mondiale basato finalmente sulla legge attraverso quella prova che la comunità internazionale tutta pur con vari distinguo stava dando per ristabilire la legalità internazionale
Vi ho sfiorato dall'invasione del Kuwait nell'agosto del difensore del quei tre da parte l'Iraq nell'agosto del novanta
Quando De Michelis divenne ministro degli Esteri il futuro della Jugoslavia
Era già un problema aperto per loro con l'abbiamo sentito da dell'azione
Dei colleghi precedente in particolare dal
Professor Zaccaria lo era dalla morte di Tito per la condizione agonizzante del modello economico jugoslave o che inasprire accentuava i dislivelli tali repubbliche federate ma anche tra delle pubbliche e le regioni
Non è eleggere e le altre regioni europee
Inasprendo quindi anche le spinte centrifughe delle nazionalità prepotentemente riaffacciata si Slovenia Croazia in ragione autonoma del Kosovo negli anni ottanta
Dopo il trattato di Osimo il settantacinque sostegno politico ed economico alla federazione di Oslo avrà divenuto una di indiscusso della politica se italiana e qui ricordo quanto ma diceva prima collega Zaccaria
Sia per ragioni di sicurezza militare che beh perché lo Stato italiano vedeva nell'Est distanza l'arrivo slava da Mosca un primo baluardo contro un eventuale attacco di dal Patto di Varsavia sia per le preoccupazioni per la stabilità delle ragioni siano l'ultimo per migliorare e questo un punto importante le condizioni tra minoranze italiane in Jugoslavia
De Michelis si mosse dunque dentro Marina già ben tracciata che tuttavia adattò il nuovo per adeguarla all'obiettivo che si era dato che era quello proprio di governare il mutamento che procedeva al ritmo sempre più serrato
Nonostante l'impegno a sostenere l'economia jugoslava che abbiamo ascoltato nelle relazioni precedenti la speranza che le riforme economiche il rilancio dell'economia potessero impedire l'esacerbato mento della situazione e frenare gli impulsi dice secessionisti si rivelò fallace
Anche perché lo voglio ricordare il risanamento dell'economia al risanamento l'economia si procedette
Come sarà nel caso dell'Unione Sovietica dopo lo o della Russia dopo lo scioglimento di Unione Sovietica con una terapia choc
La quale pur migliorando di indicatori economici finire a breve periodo per inasprire la situazione interna incidendo negativamente sul livello di vita dei cittadini delle repubbliche più povere
In una celebre intervista il novantaquattro De Michelis ricordò come un suo personale rumore quello di aver proposto all'ultimo presidente federale jugoslavo Ante Markovic Jeffrey Sachs come consigliere economico
Allora giovane rampante economista che oggi sappia oggi come sappiamo appare assai pentito di quelle scelte che anche lui considera gravi errori
E cosa sax ricordò De Michelis fu cito decisivo nel convincere gli sloveni nella seconda metà del mille centonovanta a spingere per la secessione immediata convincendoli quindi che in Breve Abe
Sarebbero potuti entrare nell'Unione Europea
Dopo il mille novecentonovanta del resto ha visto un'accelerazione del processo di dissoluzione
Ricordo le libere elezioni un Slovenia Croazia che voi sono l'anticipazione dei referendum che si svolsero trova in in Slovenia ventitré dicembre non centonovanta in Croazia nel maggio di Milano centonovantuno e che portarono poi alla programmazione delle dell'indipendenza del due repubbliche il venticinque giugno mille novecentonovantuno e in questi mesi che si consumò il massimo sforzo del governo italiano per impedire
Per impedire la guerra e cercare una soluzione negoziata tra opposte riducibili nazionalismi è uno sforzo che il ministro compie non solo nei frequenti rapporti bilaterali con tutti gli interlocutori serbi croati sloveni ma soprattutto all'interno della comunità europea come ci ricordava appunto Zaccaria che si stava trasformando in Unione Europea e accendeva le speranze all'epoca quasi fideistica e di un diverso futuro di un diverso governo per loro qua tutta e attraverso processi di integrazione sarebbe divenuta la casa comune di tutte le nazioni europee anche di quelle balcaniche
Era sulla questione della comunità internazionale e della Comunità europea in particolare che il ministro contava per governare la dissoluzione del vecchio mondo degli slavi del sud mantenere e mantenere la pace è un obiettivo impossibile da conseguire per le forze della sola Italia
E noto che De Michelis sostenerne di non cedere alla tentazione di riconoscere due repubbliche ma di prendere tempo chiedendo la sospensione dell'efficacia dell'indipendenza per tre mesi impegnando proprio la comunità europea in un tentativo di mediazione per ottenere la fine delle ostilità e l'avvio di un dialogo per una soluzione negoziale
Nonostante le già espressi titubanze della Germania favorevole riconoscimento l'indipendenza la comunità concordò sulla strategia del ministro una strage appartamento sostenuta oltre che dalla Francia dalla Gran Bretagna anche degli Stati Uniti
Si poteva giungere quindi grazie all'opera di mediazione della troika Rope anch'agli accordi di Brioni del sette luglio
Con la citazione della tregua appunto la sospensione dell'indipendenza per tre mesi accordi che confermarono il peso che proprio la comunità internazionale e quella europea in particolare potevano esercitare nel guidare gli avvenimenti
E la coesione duro oppure in una situazione che indusse varie strategie ci stava degenerando anche nelle settimane seguenti con l'annuncio dei paesi europei a fine agosto di non riconoscere modifiche territoriali imposte con la forza
E di convocare una conferenza della pace istituire una commissione di giuristi no la nota Commissione Badinter con lo scopo di valutare lo stato di diritto diremmo noi delle due repubbliche
A leggere discorsi parlamentari gli interventi De Michelis o quelli di Andreotti o anche dichiarazioni di Cossiga in questo torno di tempo ci si rende conto che quando parlano di mantenere la Jugoslavia unita attraverso una trasformazione istituzionale che mantenesse qualche forma di raccordo tra le sue pubbliche
Di cui pure riconoscevano la sovranità e l'indipendenza non hanno in mente una precisa cornice costituzionale
Parlano genericamente di unità o di confederazione e sono necessariamente ambigui e sicuramente anche contraddittori perché loro fine ultimo non è salvare salvare la Jugoslavia come Stato ma lo dico svaria come simulacro giuridico
E strumento per pervenire a una soluzione negoziata e pacifica tra le nazioni che la compongono sanno perfettamente che la che dittatura della futura Jugoslavia semmai sarebbe sopravvissuta sarebbe discesa dal dialogo al quale vogliono inchiodare le parti
Per evitare la frantumazione in Stati che seguono i confini delle pubblica preesistenti ex Hotel teoricamente erano nazionali perché riproducevano al loro interno le stesse caratteristiche multinazionali che aveva la Jugoslavia e che la stavano dispiegando e conducendo alla guerra era il caso battuto la Croazia della Bosnia rispettivamente con il dodici per cento il trenta per cento di popolazione serba della Macedonia col venticinque per cento d'albanesi
Della stessa Terna che nella regione autonomia del Kosovo aveva quasi il novanta per cento di popolazione albanese Holt quindici per cento una regione autonoma di poi Godina
Voglio ricordare importante secondo me moltissimo questo punto voglio ricordare che fu proprio De Michelis che nello stesso torno di tempo
Se attivo all'interno dei cosiddetti sicuri della CSC
Che nel novantaquattro avrebbero dato vita all'OSCE per imporre un vero salto qualitativo nella disciplina della protezione delle minoranze nazionali affermando modello di tutela delle minoranze come collettivo e superando la semplice tutela dei diritti dei singoli esseri umani
Un modello che poi era stato fatto proprio anche dalla Carta di Parigi del novembre non a cento novanta vero manifesto del mondo nuovo che doveva venire venivano aperti che voglio dire questo nodi che ancora oggi ci sono davanti che nemmeno il decalogo dell'Atto finale di Helsinki aveva potuto sciogliere pochi esso contraddittoriamente affermava da una parte l'inviolabilità dei confini
E al contempo riconosceva il diritto di autodeterminazione dei popoli
Questi nodi De Michelis gli aveva ben presenti
E lo spesso chiaramente alla Camera deputati nel luglio del novantuno spiegando la complessità del mosaico jugoslavo
Come le proprio nel caso della Bosnia Kosovo della Vojvodina e affermando che la minoranza serba in Croazia avrebbe avuto in termini giuridici lo stesso diritto di autodeterminazione di quello che aveva Zagabria
Erano questi nodi politici e giuridici che spingevano il governo italiano a sostenere una qualche forma di organizzazione comune dello spazio jugoslavo
Da raggiungere senza guerra civile con un processo democratico una convenzione che De Michelis si ribadì ancora nel settembre del mille centonovantuno commentando il prossimo avvio dalla Conferenza della pace all'Aja sotto la presidenza di Care intorno
E parlando della necessità per l'Italia di giungere a una soluzione complessiva per l'Inter e Jugoslavia che non prendesse in considerazione solo la questione sloveno approvata anche perché a differenza degli altri Paesi della Comunità europea disse l'Italia confinava con la Jugoslavia fino all'Albania
L'Albania era apparsa prepotentemente sulla scena della politica italiana non solo estera mai ma interna proprio nel corso del novantuno a causa del repentina drammatico crollo del regime comunista
Il collasso delle strutture statali di un Paese troppo a lungo rimasto l'isolamento nella povertà aveva generato a marzo e qua d'agosto di quell'anno come ben noto dei veri e propri esodi di massa della popolazione
Secondo le stime ministro Boniver nominata commissario straordinario del governo nel marzo novantuno lo sbarcati in Puglia in pochi giorni ventotto mila albanesi tra il sette e l'otto agosto inoltre
Dice
Otto mila cittadini albanesi sbarcano di colpo a Brindisi e Bari con la speranza di ottenere asilo politico in Italia
Le immagini della motonave prora un vecchio card Rocca un vecchio cargo carico all'inverosimile di essere umani colpirono impressionando italiani e sono divenute il simbolo del esodo albanese
Tra mille polemiche si provvide l'epurazione di rimpatrio sempre in accordo con il governo albanese e all'avvio di aiuti sempre più consistenti che culminarono proprio agli inizi di settembre il varo dello persone Pellicano un'operazione delicatissima gestita da un esercito italiano
Tornato in Albania disarmato dopo le infauste vicende del mille novecento trentanove che per due due anni avrebbe portato conforto materiale e morale una popolazione affamate cerca di un futuro
Pellicano ovviamente anche attività politica evitare nuovi sogni o anche aveva un obiettivo anche l'aggettivo di aprire la diplomazia italiana altri spazi di influenze di manovra dei Balcani al fine di gestire una soluzione negoziata e complessiva della crisi jugoslava
Voglio dire anche sulla questione degli esuli albanesi e dell'aiuto all'Albania De Michelis tentò di spingere la comunità europea ad occuparsene determinando delle quote di immigrazione da Paesi extracomunitari
Da ripartire tra i Paesi membri ma fu proprio l'aiuto europeo essere lento e poco risolutivo
Posso fare una citazione né un appunto del settembre mille novecento
Novantuno del ministero degli esteri che dice nessun nessun Paese offerto alcuna sua disponibilità ad accorgimenti di quote gli albanesi
E che solo l'Italia per il momento malgrado gli appelli lanciati in varie sedi ha risposto in maniera rapida concrete massiccia per risolvere quello che oggi il principale problema della bagni offrendo quel sostegno economico l'iniezione di fiducia
Che solo possono contribuire a distogliere un popolo peraltro fiero ricco di tradizioni dall'abbandonare la propria patria la mancanza di solidarietà tra gli europei nel caso del CRO dell'Albania full avvisaglie di quello che presto sarebbe avvenuto anche nel governo della crisi jugoslava
All'interno la conferenza della pace dell'Aia ha perso il sette settembre si accentuano ben presto le divisioni ma dalla chiusura che avrebbero condotto a fallimento di milioni del negoziato
La decisione di ricorrere all'ONU
A fine settembre
Che pure votò una risoluzione per il cessate il fuoco come l'invio da parte del segretario generale dell'ONU di un mediatore della persona di Sylos Vance fu uno scaricabarile
Per celare i contrasti che si appalesava paiono pay perché sappiamo bene oggi e sapevano bene allora quale efficacia abbiano le risoluzione dell'organizzazione delle Nazioni Unite o i tentativi di mediazione che l'organizzazione spedito nel corso della sua storia
Sicuramente lo scontro militare ormai apertosi tra serve corazza doveva mostrare tutta la sua violenza
E la sciagurata leadership di Milosevic
Ovviamente
Dovevano poi quindi condurre accentua alla cura una accentuazione di questa divisione tra gli europei
E aggiungo De Michelis denuncia anche la propaganda la falsa propaganda che spezzi fece proprio in quel in quel momento
Come siamo abituati ormai a vedere in quel da ultimo e e e dicevo accentuò la la la la divisione dei pesano previsto tra Germania sosteneva Sam con sempre più decisione per la spinta dell'opinione pubblica il riconoscimento dell'indipendenza due repubbliche dunque l'internazionalizzazione del conflitto
Come strumento migliore per fermare l'aggressione serba non ho mai capito questa cosa ma loro diceva io la dico come si come dicevano due minuti
La loro coesione sarebbe stata la collezione Groupe sarebbe stato indispensabile non solo per tentare di arrestare il conflitto tra Croazia Serbia ma ma almeno per me mi mitica negli affetti
Ma soprattutto per impedire l'allargamento del conflitto alla Bosnia
Che già ne era stata parzialmente interessata e a tutta la Jugoslavia Kosovo compreso per lo statista veneziano inaccettabile
Che Germania Austria volessero fare da sé come sarebbe fatto cento anni fa disse così
Rischiando conseguenze drammatiche per la comunità per l'Europa proprio quando si stava avviando a conclusione il negoziato per l'Unione europea quella che sappiamo già essere stata la più raffinata forma di governance economica e politica dell'Europa va rilanciata nella sua storia
Le speranze di tenere insieme la cute internazionali disegno di di mantenimento la pace fra no tra novembre e dicembre
E è stato ricordato come il quindici e sedici dicembre quindi nonostante la contrarietà di molti in ministro degli esteri che eccede presentò la scelta del riconoscimento delle delle due repubbliche settentrionali come non negoziabile
Bono e nemmeno si adeguò quanto pure c'era deciso a Brussel per salvare le apparenze unità grazie alla mediazione di De Michelis Berome tre Baglioni condizioni
I democrazia rispetta i diritti umani delle minoranze nelle due repubbliche da parte la commissione Badinter
E procedere al riconoscimento congiunto indetto il quindici gennaio visto che la Germania anticipo tutti procedendo a riconoscimento in modo unilaterale il ventitré dicembre seguita il tredici gennaio dalla Santa Sede anche il governo italiano quindi fu costretto a gettare la spugna non potendo più resistere
Alle spinte che da molti mesi erano venute in favore del riconoscimento da ampi settori del Parlamento italiano e proprio da quelle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia che ero stato un costante riferimento della politica interna ed estera di De Michelis
E che vedevano nell'immediato nell'i dipendenti nell'indipendenza della Slovenia della Croazia di schiudersi di nuove il disco residuo e prospettive politiche nuove opportune Rita economiche lo statista veneziano si piegò a a questo esito per preservare il risultato più importante che si era posto
E torno all'inizio quello di dare una governance d'Europa
E non mettere a rischio la definitiva approvazione del Trattato sull'Unione europea aprendo tra l'altro come dice una competizione distruttiva tra nazioni come Italia e Germania dei Balcani
Certamente la sua battaglia per la pace era fallita e la guerra fece il suo corso come sappiamo con la sua scia di violenza e distruzione
Manipoli critiche non si possono misurare solo dal loro successo tanto meno lo si può fare nel caso della politica di De Michelis verso i Balcani
Di fronte alle questioni che ancora ci poniamo oggi la Slovenia la Croazia sono parte di un vano perde la NATO
Ma il processo di dissoluzione della Jugoslavia non è terminato perché ancora restano aperte molte e spinose domande che darà quella incompiuta dissoluzione discendono come quella sul futuro della Bosnia sempre precaria o quella sul sul futuro del Kosovo che non è riconosciuto da molti Paesi dell'Unione europea e Cat trascina con sé anche la domanda sul futuro della Macedonia del Nord che ha una popolazione albanese
Ed entrambe portano con loro la domanda sul futuro dell'Albania
E di questa storia jugoslave balcanica è parte integrante
E rimane poi la domanda sul futuro della Serbia sempre inquieta e della sua collocazione internazionale un futuro che a sua volta legato a quello della posta del Kosovo e dell'Ungheria credo che nessuno di noi possa desiderare un futuro di nuove guerra carattere nazionale tra questi Paesi
E tutti si lavora per accelerare quanto prima l'ingresso di tutta l'area balcanica occidentale
Nell'Unione Europea e portare a termine il processo di adesione alla NATO laddove non si è compiuto
Insomma benché partendo da una posizione migliore da quella di cui si era dite a cui si era nel Milano centottantanove novantuno
Siamo di fronte agli stessi dilemmi per i quali non abbiamo altra risposta che quella che aveva dato Gianni De Michelis trent'anni fa per impedire la guerra e conservare la pace o per un processo di integrazione che dissolve il più possibile i confini degli Stati nazionali
E che corrode la protezione delle minoranze
E questo credo riconoscimento più importante che debba avere la politica di De Michelis verso i Balcani a trent'anni di distanza non possiamo per riprendere i suoi passi ripercorrerli
Nella speranza che non si commettano gli stessi errori si precipiti di nuovo nella violenza di nazionalismi grazie dato un po'di
Ringrazio Luca mica detta per questa relazione sulle implicazioni globali della crisi dei Balcani occidentali verrebbe da dire tassati presenti con elementi
Tuttora attuali egli sedeva nella difficile posizione fra noi e la colazione quindi senz'altro Chocolat sessione ci aggiorniamo alle ore tre Co tre e un quarto a tre puntuale
Con la terza sezione dal Mediterraneo all'Atlantico grazie
Ben ritrovati a questa terza sessione di un convegno che vuole davvero indagare la figura di Gianni De Michelis come ministro degli affari esteri una figura che è stata che non è stata finora
Approfondita dalla storiografia io vorrei anzitutto e in piazza delle fondazioni in auto e la Fondazione pensionati l'attivazione Craxi capire organizzato questo incontro
E ringrazio la Fondazione Craxi anche Piera termini pilotato a partecipare in veste di cemento credo che l'abbia fatto soprattutto perché conosci Damiani rigidità nel rispetto degli orari della la e quello come sapete c'è ma quello deve fare soprattutto cioè deve spingere sulle citare i colleghi dei panel a rispettare la cadenza che ci siamo date anche perché come avete visto queste terza sessione e più ricca di interventi di quel di stamattina quindi e quelle che l'hanno preceduta e con questa sessione ci allarghiamo allora succhiano teocratico cioè d'orizzonte si dilata molto guardando De Michelis che agisce sulla scena mediterranea e giù giù fino al Corno d'Africa in risposta in reazione a tutta una serie di emergenze è scoppiata in questi in questi scenari
Il primo relatore è il professor Luca Riccardi dell'università di Cassino
Che presenterà un'alterazione sulla politica estera italiana la querela del gufo e l'Alleanza Atlantica che vede ai a tutti i colleghi mantenersi intorno ai venti venticinque minuti grazie ringrazio Bruno
Grazie dà la parola grazie alla Fondazione grazie ci dà sempre l'opportuno essendo la prima volta ospita cita sempre opportunità diciamo di discutere di queste di queste vicende del nostro Paese
Per partire diciamo a ragionare sul discorsi Demichelis
Io direi che De Michelis come figura come profilo di politico è quasi direi il prototipo del politico italiano degli anni ottanta
Che vuole uscire da una fase di ristagno
Di marca democristiana e comunista e mostrare un attivismo modernista modernizzatore
Come ha scritto Marco Gervasoni gli anni Ottanta quando eravamo moderni
De Michelis vuole portare questa modernità alla Farnesina
Una Farnesina che esce da una lunga stagione direi quasi un regno di Giulio Andreotti dall'ottantatré all'ottantanove
Dove però l'all'attivismo Esterno era corrisposta anche la valorizzazione di una serie di diplomatici
Il cui simbolo forse è una persona che noi tutti ancora conosciamo col quale discutiamo ancora tanto Luigi Cavalchini Garofoli
E poi forse il simbolo dell'Antella diplomazia andreottiana quel Bruno Bottai che fu segretario generale degli Esteri dall'ottantasette al novantaquattro
E lì si vede in maniera interessante quale fu la politica di De Michelis no
La racconta Sergio Berlinguer a
Che era stato
Consigliere diplomatico al Quirinale con Cossiga per circa chiedo scusa segretario generale con Cossiga per cinque anni e che veniva dalla carriera diplomatica e che il quattordici settembre del mille novecentonovantadue in un colloquio con Peter Secchia ambasciatore americano a Roma gli spiegò come funzionava la politica di De Michelis con con Bruno Bottai
Prima Bruno Bottai sarebbe rimasto segretario generale
Ma il suo tavolo era sgombrato delle pratiche perché decideva il ministro e non decideva più il segretario generale
Cioè come dice esattamente Sergio Berlinguer il suo raggio d'azione era molto più limitato cioè non come era stato con Andreotti e come sarebbe stato con Colombo successivamente
E quindi diciamo
Che De Michelis affronta il compito di ministero del il ministro degli esteri così come ho affrontato il compito dieci anni
Sì circa dieci anni prima di ministro delle partecipazioni statali io francamente qui già e non lo faccio ma vorrei portare una piccola testimonianza personale perché facendo lavorando per una pubblicazione nel due mila e tredici intervista e De Michelis
E gli dissi ma perché vede lei quando parlava in Parlamento leggendo gli atti parlamentari il suo discorso erano privi di retorica erano tutti i discorsi che utilizzavano i documenti preparati dagli uffici
E lui mi disse sì questo c'è un motivo esistenziale e mi spiego perché quando io divenni un po'ragazzo diciamo ministro delle partecipazioni statali
E andai a parlare con il mio omologo tedesco Dominici sia dovuto cominciamo a parlare io però non sapeva niente delle cose di cui si discuteva per cui mi giravo dietro mi rivolgevo direttore generale direttore già che non sapeva niente dalla questione si girava indietro all'altro funzionario e prima che io avessi potuto dare una risposta il ministro tedesco già aveva quasi concluso la conversazione quindi in qui c'è anche il Demichelis professore universitario
Perché è un po'c'è
Da quel momento capì che io dovevo leggeri Dossi dovevo approfondire dossier e dovevo avere una conoscenza dei problemi separata indipendente da quella degli uffici
Questa è una cosa un po'che ci spiega anche un po'il suo carattere questo carattere vitalista
Istintivo nell'atteggiamento ma in realtà riflessivo perché De Michelis era un riflessivo in realtà nonostante questo al suo atteggiamento appunto vitalista eccetera eccetera
Ma
Il suo programma di governo lo espose praticamente in una riunione della Commissione esteri della Camera di cui si è parlato questa mattina il venti settembre dell'ottantanove
E parlando del Medioriente che sarebbe il mio compito diciamo precipuo è molto interessante vedere quello che De Michelis dice sull'interesse italiano al superamento delle strutture Pittelli rigidità create dalla guerra fretta
Quindi per De Michelis
E questo vale per il Medioriente ma credo che valga anche per gli altri settori
La fine del comunismo per l'Italia era uno opportunità
E qui c'è quello che diceva assessori sul suo saggio
Questo
Questa visione ottimistica di De Michelis
E lui spiega dice bisogna superare quell'incastellatura rigida e le architetture inviolabili della guerra fredda
E quindi bisogna utilizzare quella condizione il cui margine di manovra e molto limitato ma che però era stato sfruttato già in precedenza come De Michelis spiegò in un convegno sulla politica estera di Fanfani alcuni anni fa
E che fu sfruttato da Enrico Mattei consultato da Fanfani fu sfruttato da Andreotti è stato sfruttato da Craxi e qui forse dei mica risponde torto a Moro perché credo che anche Moro la beffa
Quindi
Per capire però quali sono le idee di De Michelis sul Medioriente dobbiamo ricorrere alla contenuto del colloquio che appunto
Temi cari seppe col ministro degli Esteri israeliano Haaretz in quel di New York il venticinque settembre dell'ottantanove
Che cosa dice De Michelis a un RNC non esattamente entusiaste o delle estrusi asta delle cose che sentivo bisogna arrivare a una conferenza internazionale di pace che avrebbe dovuto averi almeno l'approvazione indiretta
Dello lp
E qui si vede come in fondo De Michelis
è un più che onesto erede
Della quella di cui abbiamo parlato in un convegno sempre qui ospiti
A Craxi un anno e mezzo fa c'è della Pozzi cosiddetta posizione Craxi Andreotti cioè flessibilità sulla formula ma mai intransigenza sul fatto che l'organizzazione di prelazione Palestina dovesse essere direttamente coinvolto cioè de Michelis avevate sull'originalità
E qui diciamo bisognerebbe fare tutto un discorso
Sull'idea che De Michelis aveva degli Stati Uniti perché questo sarebbe una un aspetto importante
Riflettere su questa personalità anche sull'idea che ruolo sull'idea che aveva sul ruolo per ruolo degli Stati Uniti indubbiamente però e qui faccio un piccolo salto durante la guerra del Golfo
La politica di De Michelis non dispiacque agli Stati Uniti
Sempre il già menzionato Peter Secchia
In un'altra conversazione disse credo che De Michelis abbia fatto un lavoro eccellente
E qui a pagare il pressante che il lavoro di De Michelis le posizioni Demichelis
Diciamo nella mente e nel pensiero dell'ambasciatore americano vengono contrapposte a quelle del Papa
Il quale ha fatto una una strafatto ha preso delle posizioni contro la politica estera americana
Che è stata espressa nei suoi famosi quarantaquattro Secchia dice quarantatré ma io posso confermarlo sono quarantaquattro i discorsi che il Papa Giovanni Paolo secondo tenne sull'Iraq
Invece De Michelis diceva è stato bravo alla aiutato gli Stati Uniti e qui secondo me bisogna capirsi cioè
Il Partito Socialista
Che era un partito guidato da un leader che aveva ricostruito la posizione sia in politica interna sia in politica internazionale del partito
Non era mai stata una politica antiamericana
Ma è una politica che interpretava
La posizione italiana secondo i suoi propri interessi ma soprattutto secondo lei su due proprie esigenza
Cioè
Quello che viene definito da un maestro della Storia contemporanea italiana cercare l'inclinazione prova araba della politica estera italiana
Non deve essere ingannevole cioè
Il Paese non è vero quello che scrive Craveri secondo me cioè non sono d'accordo
Che il Paese
Non fosse attrezzato
Per fare i tassi questa politica ma è quello che ci è stato descritto stamattina benissimo c'è stamattina noi abbiamo parlato dei tentativi di De Michelis di influenzare
Certe situazioni anche lontani dall'Italia mese sono tentativi che qualche volta riesco qualche volta non riescono come sempre nella vita come sempre nella politica
Cioè
Per questo
In realtà Demichelis condivideva il
Il cuore del pensiero italiano e quando dico pensieri italiano penso il della maggioranza della classe dirigente italiana sul tema del Medioriente e cioè fare quello che diceva oggi mi che Letta io ero molto d'accordo cioè fare una politica attiva pace e per la pace cioè al il minimo sindacale della politica estera italiana era evitare che nel Medio Oriente decelera arse un conflitto c'è una situazione mediamente degenerasse in un conflitto sanguinoso
E questo era condiviso
Da buona parte di tutta la struttura del ministero
Il quale si mostra molto preoccupato delle conseguenze che possono scaturire dallo scoppio dell'intifada
Palestinese del mille novecentottantasette intifada che
Questo lo ricorda anche Antonio Atzori ma e l'intifada che ricordo io scoppia per un motivo molto banale cioè per un incidente stradale nella nella striscia di Gaza
Ecco
E come come alla prova della guerra del del alla prova dell'invasione del cubani sa
De Michelis e volte la sua posizione nei confronti dell'OLP
Cioè per De Michelis
La posizione di chi perché l'OLP espresse in quel momento fu nettamente un passo falso
E però ecco molto interessante vedere
E questo le opposizioni non se ne accorsero di questo forse nemmeno lo sette euro
De Michelis però continuo a mantenere una posizione che oggi noi definiremo in maniera dalemiana e qui vicinanza
Cioè al tempo stesso dopo avere criticato l'OLP ammonì Israele a non trarre vantaggio dalla crisi Alcoa il
Però diciamo che sul piano generale per De Michelis l'invasione del quartetto fu una rottura di uno schema consolidato fondato sulla distensione cioè fondato sui principi di Eltsin
Cercando di perseguire questa questi mantenimento di queste equilibrio De Michelis sì fondò su tre pilastri fondamentali
Innanzitutto la NATO
Però occidentale della politica italiana
Cioè l'Italia avrebbe sempre dovuto muoversi in direzione diciamo insieme agli altri occidentali e poi altri due pilastri
L'armonia della posizione della Comunità europea e soprattutto l'organizzazione delle Nazioni Unite questo è un aspetto molto importante
E qui ci spiega anche la sintonia direi politico esistenziale con l'ultimo Craxi cioè
Il Craxi del dell'ottantanove novanta novantuno è un un uomo politico che sta scavando le gerarchie internazionali dell'Organizzazione delle Nazioni Unite
Chiacchiere riceve importantissimi incarichi tra cui uno
Di dover affrontare e cercare di risolvere problemi del debito dei paesi del terzo mondo riceve l'incarico di
Di rappresentante del del segretario generale per la ricostruzione del Libano consigliere politico del di paraste che ER cioè Craxi è un Siri inventa sul piano internazionale come un uomo del multilateralismo c'è la politica dei socialisti la politica diciamo
Di questa nuova classe dirigente italiana è una politica multilaterale del multilateralismo
Ecco
Sempre alle bar un popolo d'uccello sempre diciamo su questo tema della guarda la guerra del Golfo in genere
La storiografia ha messo ha cercato di mettere a paragone la posizione di Andreotti con quella
Di De Michelis trovando Andreotti più cauto anche lo stesso De Michelis leggiamo nel nel già menzionati di prime ma realistici che sono stati citati stamattina
Spiega che Andreotti era molto cauto non di rado aveva dei mal di testa che Luigi diciamo non dice essere diplomatici ma cerca di far capire che non piano diplomatici però diciamo
In realtà
Demichelis viene accusato dall'opposizione
Di sinistra cioè dal partito comunista il quale stava conoscendo una fase politica molto complicata
Che intravede in una posizione pacifista una nuova forma di identità
Perché il passaggio tappa da partito comunista a partito democratico di sinistra
Prevedere prevedeva la perdita di gran parte della propria identità politica ed ideologica e quindi la pace poteva rapporti il pacifismo cambiamolo così scusate l'approssimazione poteva rappresentare una nuova identità
E infatti Carlo sì
Che aveva un'intelligenza politica sopraffina
Tipico degli degli uomini dei regimi parlamentari comprende questo
E cerca di tagliare la strada al PDS
Mettendosi Daccò mettendosi d'accordo incontrando Occhetto e cercando di non fare appropriare ai al PDS
Uniti in maniera monopolistica la bandiera del dell'umanitarismo e del pacifismo
E qui appare l'altro grande tema che si discute diciamo sulla stampa Matelica resta la pensa come Craxi ma certo che avanzava
Era un figlia stessa della stessa opinione politica del sesso partita della stessa
Formazione politica
Nel consiglio dei ministri del trentuno agosto sempre del novanta De Micheli si identifica le tre linee su quali si sarebbe dovuto muovere la politica italiana
Un uomo forte dell'Europa
Seguire una forma di totalizzazione dell'embargo all'Iraq
E queste è una scelta molto importante perché un embargo forte vuol dire ridurre le porte o finire
Non fra tre minuti finisco vuol dire ridurre le possibilità di un intervento armato che infatti Demichelis colloca soltanto come una ultima ultima soluzione
Allora per arrivare rapidamente alla fine
Le differenze tra Andreotti e De Michelis si vedono o un pochino nei rapporti con di cui abbiamo parlato questa mattina dei rapporti con la Russia
Chi sono gli interlocutori
Per Andreotti l'interlocutore prima cosa cioè l'inviato lo straordinario di Gorbaciov fa che però non fa la stessa politica del ministro degli Esteri che era se la NATO e come tutti noi sappiamo il quale invece dialoga parla con
Demichelis anzi il ventisei settembre nel novanta si incontrano sempre a New York e firmano una sorta di ha corretto
In cui si dice che
Bisognava approvato diciamo utilizzare il consenso internazionale contro Baghdad per arrivare a una soluzione politica Prodi è molto importante la differenza Perceval nate prima Coffa
Prima cosa è uno che vuole portare avanti una politica diciamo sulla scorta delle eredità degli anni precedenti
C'è utilizzare l'influenza sovietica per persuadere
Diciamo
Saddam Hussein a come diceva Andreotti e come diceva prima Coffa assaltare faccia cioè a trovare una soluzione politica salvando la faccia Saddam
C'è la minaccia di Saddam è meno interessato
Per Shevardnadze è il cuore del problema sono gli Stati Uniti cioè che l'Unione Sovietica omicidi c'è stato spiegato stamattina aveva una tale necessità
Di aiuti economici di finanziamenti di supporto politico quello che ci pare a noi ma aveva bisogno quindi non poteva distaccarsi eccessivamente dagli Stati Uniti
E forse atti vediamo attraverso questi due interlocutori quale diciamo la differenza un po'tale due personalità avendo finito il tempo lo ringrazio
Grazie mille presa spiccati per questa a che sia onesto Kakà veramente tanti temi mi chiedo settanta veramente una
Riflessioni da parte mia a voce alta
Inutile legalismo non è un'intuizione figli
Di De Gasperi illustrato ma voglio dire che è una tradizione un elemento costrinse la politica altri però c'è un interpretazione
Tutto dipende dall'interpretazione che si dà cioè il nome e mi sembra che anche rispetto a quella che abbiamo sentito stamattina
Il la modernizzazione i temi tedesco si più un problema di accenti su alcuni temi che però rappresentavano un'ossatura poi naturalmente le cose cambiano in modo talmente importante i radicali in alcuni scenari che porti cambiamenti presso da De Michelis è proprio legato al cambiamento che che tocca questi scenari ma non voglio prendere tempo passo immediatamente il microfono alla professoressa acqua spunti dell'Università di Genova
E parte dei disegno euromediterraneo di Gianni De Michelis
Grazie per una
Anch'io mi unisco ai ringraziamenti alla Fondazione Craxi e sono sempre molto contenta di partecipare per questa interessante iniziativa che ci ha portato a studiare appunto la figura dice Aneri Michelis della sua politica estera
Io punto affronterò
Una
Gli aspetti più importanti della politica estera di De Michelis è che quelle rappresentate del Mediterraneo c'è il terzo scendi
Della politica estera italiana se ne è già parlato stamani
Sì intercetto che è stato sempre importante nella politica estera dell'Italia repubblicana ma anche priva basti pensare appunto negli anni Cinquanta a a Fanfani ha assunto a Mattei
Il governo italiano aveva cercato di ritagliarsi un ruolo interlocutori verso i Paesi della sponda sud del Mediterraneo e questa attenzione appunto che si era già manifestata con appunto Fanfani con Mattei
Diventa una che e
Per esigenza negli anni in cui è stato pre e ministro degli Esteri Aldo Moro nel periodo che va dal sessantanove settantaquattro
Aldo Moro è stato appunto a più riprese ministro degli esteri in quel periodo perché ce lo choc energetico e quindi c'è appunto lo choc energetico del settantatré c'è il problema degli approvvigionamenti di petrolio necessario e lo sviluppo dell'Italia
è stato tuttavia durante gli anni Ottanta quando abbiamo avuto appunto Bettino Craxi presidente del Consiglio Giulio Andreotti ministro degli esteri che Mediterranean Medioriente
Del furono davvero al centro dell'attenzione di Palazzo Chigi e della Farnesina
Come dimostrato dal sostegno del Governo alla causa palestinese al rapporto con Arafat alla crisi di Sigonella oppure all'intreccio politico energetico con la Libia di Gheddafi
Sul piano europeo la comunità si ritaglia soprattutto a partire dagli anni settanta un col ruolo di un profilo politico importante ente anche queste molto collegato alla questione dello choc energetico perché a partire dall'inizio degli anni settanta la comunità europea sviluppa una serie di iniziative politiche mi ricordo solo brevemente che sono la politica globale mediterranea il dialogo Euro arabo
Proprio volte a intense con dialogo con i paesi della sponda sud un processo negoziale legato alla questione proprio di assicurarsi i gli approvvigionamenti energetici
Mentre invece gli anni Ottanta per quanto riguarda i rapporti tra la comunità il Mediterraneo sono fortemente condizionati dall'allargamento a sud della comunità dall'ingresso di Grecia Spagna e Portogallo
E l'Italia in quegli anni appunto svolto ruoli importanti in particolar modo Andreotti nella fase finale dei negoziati per l'ingresso di Spagna Portogallo nel mille novecentottantacinque
Penso proprio a protegge degli interessi agricoli italiani al a proteggere appunto le produzioni agricole e manifatturiere dalla concorrenza soprattutto con i prodotti Coni dei prodotti provenienti dalla Spagna quindi venendo alle azioni di Gianni De Michelis
Il politico socialista abbondanza una serie di proposte soprattutto tra il mille novecentottantanove mille novecentonovanta
Che avevano l'obiettivo di promuovere una maggiore integrazione una maggiore collaborazione con i paesi della sponda sud del Mediterraneo quello che mi ha colpito nelle azioni di De Michelis verso il Mediterraneo sono una serie di intuizioni che lui ebbe nei confronti dei rapporti con l'ASP mi paesi della sponda sud
In primo luogo la percezione del gravissimo problema rappresentato dei flussi migratori
E dalla grande migrazioni dal Sud sottosviluppato al nord sviluppato una intuizione che lui ha già nel mille novecentottantacinque
Quindi e che ha un ruolo molto importante nel per comprendere questa serie di intuizioni hanno un ruolo importante nel comprendere il disegno euromediterraneo appunto di De Michelis
Si trova a ad essere ministro degli Esteri abbiamo l'abbiamo sentito più volte stana stamani in un momento di grandissime trasformazioni per il sistema internazionale
E lui percepisce fortemente le conseguenze di le lo spostamento del baricentro dello sbilanciamento degli interessi della comunità europea verso nord ma soprattutto verso i Paesi dell'Europa dell'Est dove appunto stavano avvenendo le rivoluzioni del mille novecentottantanove e quindi tutti i regimi comunisti venivano spacciati dia il processo di riunificazione tedesca stava veramente ridisegnando gli equilibri interni alla comunità
Quindi proprio per questo Demichelis percependo i rischi derivanti da una sbilanciamento degli interessi strategici della comunità cosiddetto appunto della comunità non morte e a est per le relazioni euromediterranee
Ritenne che questo potesse rappresentare un'opportunità per l'Italia per ritagliarsi nuovo protagonismo nel Mediterraneo
Nella visione iniziali si in Italia poteva diventare il centro strategico e non solo geografico del Mediterraneo un punto di raccordo tra il nord e il sud e di questa regione in qualche maniera De Michelis non innovava rispetto anche a quelli che erano i cardini della politica di Craxi verso il Mediterraneo
L'idea di una politica basata su risorse aiuti Investimenti coinvolgimento della comunità promozione di fori regionali di cooperazione e di dialogo multilaterale
L'obiettivo era ovviamente quello di stabilizzare una Regione vitali degli approvvigionamenti energetici ma resa instabilità crisi regionali ormai cristallizzate pensiamo al conflitto israelo palestinese ma anche da nuove minacce all'orizzonte abbiamo sentito prima la appunto citare lo scoppio dell'intifada non dimentichiamoci che una delle conseguenze dello scoppio di rapimenti Fatah è proprio la nascita di Hamas quindi la radicalizzazione note pensiero islamico
A mio avviso si nel corso degli anni settanta il problema principale nelle relazioni euromediterranee era stato rappresentato dall'approvvigionamento delle risorse energetiche
Con la fine della guerra fredda iniziano ad essere percepite nuove minacce all'orizzonte
E i documenti appunto della Commissione europea sono molto chiari a questo riguardo in primo luogo i flussi migratori il fondamentalismo il rischio del terrorismo di matrice islamica
Proprio in questi anni la questione dell'immigrazione diventa del
Mente all'ordine del giorno abbiamo parlato stamani appunto del Della questione appunto di flussi migratori provenienti dall'Albania per quanto riguardava l'Italia ma pensiamo anche ai flussi migratori chi appunto provenienti dal Mediterraneo provenienti dai Balcani
Che interessavano appunto la Germania ma anche la Francia
Come dimostrato dagli studi in particolar modo vorrei riportare Simoni Paoli che ha molto appunto studiato questo argomento in profondità
La questione migratoria era legata strettamente alla firma degli accordi di Schengen avvenuti nel giugno ottantacinque tra Francia Germania e Paesi del Benelux
Accordi che se da una parte stabilivano l'abolizione dei controlli tra le frontiere dall'attacco ripetevano una progressiva armonizzazione delle norme in materia rivisti ed immigrazione e un trasferimento dei controlli alle frontiere esterne
Per volontà francese l'Italia era stata tenuta fuori da Schengen ansie a causa dell'assenza di una vera politica di controllo sull'immigrazione
E per la prospettiva che la penisola potesse diventare un parco di accesso all'Europa centro-settentrionale degli immigrati illegali provenienti dai Balcani dal Medio Oriente dall'Africa settentrionale e subsahariana
Nel mille novecentottantacinque tracce aveva rifiutato lo spirito e ispirata agli accordi di Schengen e le politiche restrittive adottati dai partner europei ma voglio riportare mi ha molto colpito appunto questa iniziativa di De Michelis chiede Michelis nel mille novecentottantasette in quali
In quel momento era ministro del lavoro
Aveva promosso una Conferenza mediterranea sulle politiche del lavoro a Tunisi alla quale parteciparono alcuni paesi europei mediterranei come Italia Francia Grecia e Spagna
Ma parteciparono appunto paesi dell'Africa settentrionale come Egitto Algeria Marocco Tunisia la Turchia rappresentanti della lega araba dell'Organizzazione internazionale del lavoro e della Comunità europea
Secondo Demichelis occorreva adottare un approccio completamente diverso rispetto alla logica della fortezza Europa implicita nelle negli accordi di Schengen
Era convinto che di immigrazione fosse fondamentale per alleviare il declino demografico dell'Italia per aggirare le rigidità del mercato del lavoro e italiano di conseguenza secondo De Michelis di assoluzione alla sfida dell'immigrazione dal Sud non andava cercata negli a corti di Schengen ma al contrario propose che la comunità
Contribuisse alla creazione di una sorta di mercato del lavoro euromediterraneo integrato in cui le eccedenze di manodopera provenienti dal Sud alleviasse con le carenze di manodopera e l'invecchiamento della popolazione del Nord
In realtà sappiamo bene appunto che questa visione non ebbe successo in quel momento in quanto il resto poi della Comunità europea optò per una politica di chiusura
Simboleggiata dall'imposizione dei visti di ingresso e il Governo italiano costretto a compiere una difficile scelta tale ANCI europea ambizioni mediterranee
Finì poi per uniformarsi alle scelte europee con il varo della legge Martelli sull'immigrazione nel febbraio mille novecentonovanta ed a firma degli accordi di Schengen nel novembre dello stesso anno
Sia sul piano dell'inflazione d'Italia abita finito quindi per accettare queste logiche europee la necessità dei liquidi di riequilibrare quello che De Michelis chiamava il rattrappimento continentale dell'Europa
Con iniziative rivolte verso il Mediterraneo fu all'origine di un suo forte ad un forte attivismo del ministro degli Esteri fra il mille novecentottantanove mille novecentonovanta
Nel dicembre mille novecentottantanove l'Aspen Institute organizza una conferenza intitolata emiliani Strategy for mediterranea copre Rational
In cui De Michelis proporsi che appunto la comunità europea ero bassi analoghe risorse destinate agli usi sviluppo dell'integrazione per sua Maestà a risorse rivolta ai paesi della sponda sud del Mediterraneo
Fu tuttavia nel corso del mille novecentonovanta che il politico socialista approfittando della presidenza di turno dell'Italia all'interno della comunità nella seconda metà del mille novecentonovanta
Cerco di imprimere nuovo slancio alle relazioni euromediterranee con due iniziative
La prima venne presentata al vertice della CE della CSCE della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione europea tenutosi a Palma di Maiorca nel settembre mille novecentonovanta
Dove De Michelis insieme al ministro degli Esteri spagnolo Ortone essa propositi promuovere una conferenza sulla sicurezza e la cooperazione del Mediterraneo
Non sto ad entrare troppo nel dettaglio di questa Progetto perché poi sarà oggetto di una relazione
Successiva ma l'idea era quella di utilizzare l'esperienza sperimentata nel con la CSCE a estendendola al Mediterraneo con l'obiettivo di promuovere un processo negoziale con i paesi della sponda sud
Per esercitare appunto pressioni dialogo e per promuovere lo Stato di diritto il processo di democratizzazione
Sì perché l'aveva già avuta Aldo Moro nel mille novecentosettantadue non voglio entrare appunto nel dettaglio vorrei però sottolineare due elementi
Una e il fatto la novità di inserire leggina le questioni relative alla le dimensioni diciamo della sicurezza all'interno delle relazioni economiche tra appunto paesi della sponda note da e paesi della sponda sud del Mediterraneo
E l'altro aspetto è la sua idea era quella di se seguendo quello che era l'atto si destruttura dell'Atto finale di Helsinki di promuovere questo negoziato su tre cisti basando lo su centri su tre censiti uno dedicato alle questioni della sicurezza uno alle relazioni economico e sociale ed altro alla promozione del dialogo appunto tra culture
Perché dico questo perché l'idea di momento non ebbe successo ma poi sarebbe stata ripresa da quello che a mio avviso un po'uno dei progetti più ambiziosi dell'Unione Europea verso il Mediterraneo è stato il processo di Barcellona al partenariato euromediterraneo
Promosso nel mille novecentonovantacinque
L'idea di De Michelis fu accolta positivamente dal presidente della Commissione giacché delle ore ottenne il sostegno di alcuni Paesi mediterranei Cipro Manta la Jugoslavia ma trovo la ferma opposizione di alcuni partner europee in particolar modo la Gran Bretagna la Germania che proprio nello stesso periodo era ovviamente resa nota il processo di riunificazione
E soprattutto gli Stati Uniti reagirono in maniera molto ferita questa iniziativa perché non volevano assolutamente vedere messa in discussione la propria centralità soprattutto in Medio Oriente
E è interessante che De Michelis non si dette per vinto ripresentò questa proposta all'indomani dello scoppio della Guerra del Golfo nel febbraio mille novecentonovantuno durante una riunione della CSCE
Sostenendo che occorreva evitare che la sconfitta di Saddam Hussein venisse percepita come un'umiliazione inflitta dall'Occidente al mondo arabo
Ma anche questa proposta rimase sospetti porta un po'è quello appunto di dicevamo adesso
Parallelamente a proprio negli stessi mesi in cui De Michelis promuove questa idea di conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo nell'ottobre del mille novecento novanta riprende un'idea che in realtà era stata avanzata da François Mitterrand
E organizza a Roma appunto nell'ottobre mille novecentonovanta un forum di cooperazione regionale per il Mediterraneo occidentale
Con Algeria Tunisia Libia Marocco e con la presenza di appunto
Alcuni Paesi europei mediterranei come Italia Francia Spagna Portogallo e malata questa iniziativa che poi è conosciuta come dialogo cinque Couto più cinque
Sostanzialmente aveva l'obiettivo proprio di creare un aggancio con questi Paesi della sponda settentrionale dell'attività con i paesi del Maghreb chi avevano appena creato l'Unione del Maghreb nel mille novecentottantanove
E a mio avviso se poi noi guardiamo a proposte analoghe che De Michelis promuove nello stesso periodo per altri altre aree geografiche in particolar modo abbiamo sentito parlare stamani della quadrangolare che appunto sì inizia Anna che nasce poi si promuove a partire da novembre mille novecentottantanove questo progetto di operazioni del Mediterraneo ci occidentale
Antivirale così come la quadrangolare a favorire il dialogo e l'integrazione tra le due sponde attraverso forme di cooperazione irresistibile con un limitato grado di istituzionalizzazione che fosse caratterizzata da periodici incontri tra primi ministri e ministri degli esteri
Questo progetto viene sospeso nel mille novecentonovantuno a causa dello scoppio della guerra del colpo a causa delle auto delle sanzioni ONU
Contro la Libia di Gheddafi mentre essa anche sottolineare che ha ripreso la propria attività a partire dal due mila uno
E prevede forme di cooperazione regionale su su vari temi che vanno dall'educazione alla collaborazione in ambito scientifico e tecnologico alla gestione alla questione dei flussi migratori
Alla tutela dell'ambiente e dell'agricoltura spiego a partire dal due mila quattro
Questo dialogo si è allargato anche ai temi della sicurezza e della difesa
E una delle ragioni villa che spiegano la vitalità di queste iniziative proprio come la intendeva Demichelis cioè la sua flessibilità l'assenza di istituzioni e anche il mantenimento di una partecipazioni equilibrata tremendi uno per e membri mediterranei
A partire dal mille novecentonovantuno il dinamismo di De Michelis verso il il Mediterraneo fu fortemente condizionato dall'andamento del contesto internazionale non ho trovato altre iniziative
Di particolare rilievo verso il mito il Mediterraneo pianeti c'era lo scoppio della Guerra del Golfo nel mille novecentonovantuno ma pensiamo anche allo scoppio della guerra civile in Algeria in seguito alle alla vittoria del Fronte di salvezza islamico
Pensiamo appunto all'acquisizione Alia
Pensiamo anche appunto alla a tutto ciò che rappresentava la crisi jugoslava il ruolo molto importante che De Michelis svolse appunto
In a partire dal mille novecentonovantuno come membro della troika della appunto della comunità europea
E questo a parte all'indomani appunto del mille novecentonovantuno il ruolo dell'Italia verso il Mediterraneo appare quindi
Un po'uscire di scena si lasciano spazio all'attivismo di altri attori europei in primo luogo la Spagna la Spagna a partire proprio da questi anni
A un un nutrito gruppo di diplomatici di che fanno parte sia della Commissione Europea che fanno parte del ministero degli Esteri
E diviene promotrice di numerose iniziative e progetti per rilanciare le relazioni euromediterranee tra cui sicuramente quello più ambizioso è rappresentato proprio dal partenariato euro mediterraneo e la conferenza di Barcellona
Del novembre del mille novecentonovantacinque arriva le conclusioni
De Michelis in questo libro Mediterraneo Unipol dizione testo molto interessante appunto proprio sulle sul Mediterraneo
Ha spiegato il motivo del fallimento in particolar modo della sua proposta della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo alla scelta strategica compiuta dall'Unione Europea all'indomani della fine della guerra ferita
Tesa a favorire politiche rivolte all'Europa dell'Est a quei Paesi usciti dalle dittature comuniste a cui fu prospettato il miraggio dell'ingresso nell'Unione in cambio dell'adozione di quelle riforme economiche politiche necessarie a realizzare l'economia di mercato a promuovere la democrazia e lo Stato di diritto
Certamente la fine della guerra fredda aumentò la percezione europea del Mediterraneo come una minaccia alla stabilità dell'Europa una minaccia identificata da fenomeni come l'immigrazione
Come il contante Minimalismo de turismo dimagrisce islamica ma anche
Una minaccia rappresentata dalla presenza di conflitti regionali risolti come quello arabo israeliano e quindi si assiste parte all'inseguimento della dimensione della sicurezza nelle relazioni euromediterranee
A mio avviso Gianni De Michelis ha avuto il merito di comprendere e di percepire veramente prima di alti profilarsi di alcuni problemi globali
Come per esempio come ho riportato quello relativo ai flussi migratori ma anche al problema molto importante della radicalizzazione del pensiero islamico quindi il suo approccio il suo disegno verso il Mediterraneo teso a promuovere progetti di cooperazione e di integrazioni
Di dialogo multilaterale tra le due sponde come appunto era Progetto di competenza per la sicurezza e la cooperazione per il Mediterraneo o il dialogo cinque succinte cinque più cinque considerando vano il tentativo di costruire barriere quote apporto a proteggere la fortezza Europa
E a mio avviso questi progetti che ambivano a forzare a rilanciare
Il ruolo dell'Italia come interlocutori come ponte tra nord e sud del Mediterraneo riflettevano
Il carattere versati dei caratteri vulcanico ma direi anche molto lungimirante di Demichelis come ministro degli Esteri
Grazie
In piazza in tutta professoressa guasconi da Peron quello che tu hai citato sulla la capacità di comprendere quanto sul tema dell'immigrazione e poi Saddam John economia e sicurezza sarebbe stato centrale negli anni a venire
Mi chiedo sei
Mi chiedo se
Il poi dispiegamento
Nel dal mille novecentonovantuno seguì qualche modo è collegato all'emergere poi al Allo scoppio e tutta una serie di problemi di carattere economico dell'Italia vale a dire al a venir meno anche alla modificarsi della parabola crescente degli anni precedenti e al avvenuti contatti quella allora lei era e Rossi
Collega della della Sapienza Università di Roma sentire così ora Sapienza Università di Roma bisogna la dizione esatta ci parli d'amore della sponda meridionale grazie
Grazie grazie per un abbraccio la professoressa bagnato grazie naturalmente alla Fondazione Craxi per per l'invito a questo come molto interessante sì diciamo l'altra mattina mi è stato assegnato è quello della sponda meridionale probabilmente ci saranno anche in questo tavolo alcune cose che spetteranno perché logicamente
Quando si parla di Mediterraneo ci sono appunto con la prospettiva Roveri terra-aria appunto di De Michelis e con la prospettiva anche verso l'Africa comunque aveva naturalmente nel gli uni telescopio diventi ministro degli esteri che ci saranno appunto e mi scuso se ci saranno alcune ripetizioni rispetto alla relazione che fa
Nell'ambito appunto di un convegno che a cui partecipo De Michelis a Napoli nel due mila e dieci organizzato dall'il palmo De Michelis in quel momento ricopriva la carica di presidente di questo istituto affermava che la difficoltà maggiore
Parlando appunto degli anni precedenti è sempre stata quella di fare apparire concrete possibile l'idea di una convergenza tra nord e sud
Di quello che cercammo di definire come Mediterraneo allargato rispetto e segni di divergenza che sembravano prevalere
E quindi la prospettiva euro-mediterranea era infetti l'obiettivo per De Michelis nella ricerca insomma di una via di uscita dalla crisi che in quella fase appariva globale
Ed è sarà appunto con l'avvento delle quelle che vengono chiamate mediaticamente le primavere arabe che io preferisco chiamare rivolte arabe
Lo stesso De Michelis dichiarava che invece in quel caso c'era un messaggio finalmente di convergenza e non di divergenza in quanto i giovani manifestanti della riva sud lottavano non in funzione antioccidentale
Cioè non si ponevano in antitesi con la riva nord bensì nella direzione della libertà della dignità contro le Cletto Craxi e contro la mancanza di democrazia
In questo quadro inizio da questo perché si comprende il percorso che Gianni De Michelis ha svolto per molti anni rispetto alla regione del bacino del Mediterraneo
Tra i principali fondatori appunto di Aspen Institute Italia prima di diventarne presidente dall'ottantaquattro novantadue nemiche le si intuisce l'importanza della regione mediterranea e l'obiettivo era quello di dialogare con questi Paesi
Proponendo una prospettiva significativa che si traduceva nella volontà appunto di aprire alle istanze di questo mondo che non è un'entità monolitica ma un mondo plurale ecco punto quello della riva sud
E stato promotore di una serie di summit organizzati da Aspen Institut come quello di Venezia sul Mediterraneo nel nel settembre del mille novecentottantacinque che vedeva rappresentanti come di Paesi come Libia Tunisia Egitto Giordania
In cui
De Micheli spesso individuava che i problemi di questa aria non erano soltanto quelli relativi all'aspetto politico economico
E ma e non sottovalutata in quella fase ed era come dire anche un po'Profacta su questo la questione anche demografica la questione ecologica
Sostenendo che l'incremento della pressione demografica della sponda meridionale si sarebbe ripercorsa come appunto diceva prima la professoressa guasconi su quella settentrionale
Oppure un altro incontro quello di sempre di promosso da Aspen Institut di Ankara del luglio dell'ottantasei e che ha messo quarantacinque spetta Esperti attorno a un tavolo tra cui ministri ricercatori universitari imprenditori nel quale egli stesso sostiene che cooperare e studiare sarebbe stata la sola possibilità di salvezza
Per uno scenario che si andava prospettando investito da una crisi economica e di fuga di popoli dal Sud verso il Nord punto il club questo nell'ottica nodo migratorio come rilevava proprio in quell'incontro anche l'ex ministro tunisino Mohammed Nasser
E ribadiva che la sola soluzione era l'integrazione dei popoli nel ma del ma crebbe nel sistema europeo visto che in quella fase circa due milioni di nordafricani abitavano l'Europa
E soprattutto la Francia
Io nell'ottantacinque appunto la famosa riunione con i ministri del lavoro che ha citato la professoressa guasconi precedentemente
Indubbiamente intravedeva questa questione del noto migratorio
E aveva avuto quella intuizione come giustamente ha detto la professoressa guasconi ma diceva anche De Michelis se non si agisce arriveranno sulle nostre coste a nuoto e nessuno potrà fermarli
E pochi anni dopo infatti ribadì che l'immigrazione sarebbe stato qualche anno dopo un problema gravi di di una gravità pari alla questione ambientale
Un altro incontro che egli stesso ci dice la più appesa Potì posizione enti la prospettiva euro-mediterranea fu quello di Barcellona nell'ottantasette dieci anni prima del cosiddetto processo di Barcellona
E in quell'occasione che cito dichiarò
Si tratta di rompere con la logica dei conflitti prendendo decisamente la via della cooperazione l'idea di una necessità della collaborazione regionale sta facendosi strada anche in quei Paesi che in passato erano stati guardinghi verso simili Progetti perché temevano un ritorno del colonialismo
E ancora la forte attenzione verso la pressione demografica ramo che vedevo la crescita della popolazione che sulla sponda nord era in quel contesto pare lo zero per cento rispetto al due virgola cinque per cento del sulla sponda meridionale
E in questo quadro
Egli aveva avuto punto l'infezione nell'individuare che la sua ed era quella di creare una società di servizi per lo sviluppo che convogli aste Investimenti su quest'area
Ed è proprio appunto con la cooperazione che a suo avviso passava anche per la questione ambientale come dicevo che poteva come lui dichiarava essere lo strumento unificante per porre nell'agenda politica la questione la corporazione a un nuovo modello di sviluppo
Arriviamo proprio a nel novembre dell'ottantasette nell'ambito sempre di un altro vertice astenne un vertice Daloui presieduto in cui economisti politici
Docenti universitari discutevano in merito al famoso piano blu elaborato dall'una e per l'organizzazione ambientale delle Nazioni Unite
C'era un primo esperimento scientifico per individuare un trend di sviluppo socio ambientale dell'intera area mediterranea l'obiettivo e parliamo dell'ottantasette era armonizzare crescite con la crescita economica e la protezione ambientale
E durante il suo incarico alla Farnesina di cui è stato detto e sono è stato titolare dall'ottantanove nove novantadue con la per intensità vicepresidente del Consiglio
Si distinse appunto per un periodo alquanto Complesso poco complesse insomma per tutta la situazione globale aveva previsto le più complesse transizioni globali compì alcune visite come ministro degli esteri il una serie di visite appunto nella sponda meridionale la prima fu in Libia
Una lista che fu alquanto chiacchierata in quella e soprattutto ne nella diciamo nella nei media nei giornali fu chiacchierata Marco chiacchierata anche nel mondo politico perché appunto Demichelis si recò in Libia
Il appunto nel settembre ottantanove
Per vive intese per la celebrazione del ventesimo anniversario della rivoluzione e fu chiacchierata perché fu molto contestato dalle forze politiche italiane in un po'per il mancato incontro con Gheddafi
Perché non lo ricevette e se poi e fu chiacchierata anche per l'annosa per il perché così parlo sì diciamo c'era tutta la questione l'annosa questione dei risarcimenti
E paradossalmente in quella fase fu
Soltanto difeso dall'allora omologo
Del nel governo ombra del Partito comunista Giorgio Napolitano
De che De Michelis appunto fu difeso soltanto da da da da Napolitano e e oltretutto De Micheli sarà l'unico ministro degli esteri in quella visita occidentale
In quell'occasione appunto De Michelis rilasciò una serie di interviste
Che è appunto il sostenendo che parlando de la questione libica dicendo che la situazione del Paese era cambiata rispetto a tre anni priva quando ci fu la crisi di Lampedusa
Anche sul
E anche sul piano politico
Diciamo però tuttavia continuavano a permanere delle difficoltà se a livello economico invece c'è ci sembrava che il ci fosse una trasformazione le pentita
Ma se la questione economica era tuttavia sorriso un punto importante e nel corso Porta proprio successivamente qualche giorno dopo
Alle Nazioni Unite si espresse anche profeticamente sostenendo che nel bacino del Mediterraneo negli anni successivi circa sessanta milioni avrebbero cercato opportunità di lavoro e di impiego
Da questo si evince quanto fosse necessaria un'assoluzione rispetto alla questione demografica
Che effettivamente stava molto a cuore al ministro degli Esteri una questione che a suo avviso appariva alquanto docente in uno scenario che si stava trasformando repentinamente
In questi questi furono le prime le prima vista abbiamo detto fu una lite a ma poi ce ne furono altre la ed è importante ricordare quella del novembre dell'ottantanove in Algeria
Con l'allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga Cossiga tra l'altro è la prima volta che si recava in un Paese arabo
E libri del Nuccifora punto si determini il ministro degli Esteri De Michelis esprimersi sulla necessità di
Costruire un vertice Euro arabo per due motivi uno non dare l'impressione che l'Europa l'Europa si occupi solo di Hearst
E secondo che a parlare di Mediterraneo non siano solo le due superpotenze
Questo anche in virtù del fatto come scriverà molti anni dopo che molti di questi Stati già dopo le dipendenze
Si posizionavano nell'orbita economica e militare di una delle due strutture superpotenze e aggiungeva che in questo senso la denuncia della dipendenza economica come nuova forma di colonialismo avrebbe accompagna aveva accompagnato gli Stati della sponda sud del lungo termine
La lista di Algeri coincideva con la presidenza dell'Unione
Del del Maghreb arabo
E il semestre anche della presidenza italiana dell'acciaio
E nell'aprile del novanta Demichelis propose di destinare l'un per cento del PIL c'è
Allo sviluppo a partire dal mille novecentonovantatré e questo flusso di denaro sarebbe stato destinato un quarto e Paesi dell'Est un quarto il bacino mediterraneo
E metà ai Paesi di quelle più intimo chiamato il Terzo Mondo
In questo quadro si riteneva che fosse necessaria formulare questa proposta Prodi progettuale in quanto la crescita demografica sarebbe salita dal due tre per cento al sei sette per cento
Un
Ok
Una proposta che aveva già avanzato nel corso di una conferenza a penna dell'Aspen istituto che si era tenuta qualche mese prima a Marsiglia nel dicembre dell'ottantanove
E in quell'occasione proprio nel corso di quella conferenza colse anche l'invito di uno dei relatori
Isla monologo famosissimo chat Berke
Che rilevava in che indubbiamente il destinare risorse europee per creare nuovi posti di lavoro fosse una condizione necessaria ma non era sufficiente
Infatti a questo andava aggiunto una sorta di cooperazione culturale perché come sosteneva appunto Werther già Berta
Se non si parte dalla conoscenza reciproca il rischio sarebbe stata la prosecuzione di un dialogo tra sordi e avanzava la proposta di promuovere cattedre universitarie in tutta Europa dove segnare cultura islamica
Perché l'aspetto culturale era uno dei tasselli fondamentali al fine appunto della conoscenza reciproca e questo venne accolto anche da da De Michelis in quella fase
Quale ministro degli Esteri poetici SAP abbiamo visto si trova ad affrontare insomma l'evasione di quei cartelli Racca
Ed è proprio in questo quadro che nell'ambito della Conferenza delle tv europee nordafricana il Mediterraneo ad Algeri e novanta
De Michele del
Nel novanta punto De Michele sosteneva che per rispondere con fermezza all'escalation di provocazione del regime iracheno era necessario fare uno sforzo teso a creare le condizioni di una via di uscita politica e pacifica a questa situazione
Però per Demichelis e questa era anche la l'intuizione interessante era tempo di pensare al dopo crisi del Golfo e sviluppare un'azione intensa di cooperazione politica economica e culturale
Fra i Paesi del bacino del Mediterraneo della necessità appunto di una conferenza per la sicurezza per la cooperazione appunto anche culturale e avvenne appunto sei settembre del novanta che ebbe luogo a Palma de Maiorca e
è appunto quello che mi sosteneva che finché l'Europa avrebbe continuato come dire a a guardarsi l'ombelico sarebbe destinata a rimanere del tutto esclusa da una serie di straordinarie dinamiche e andrebbe perso un'opportunità una dopo l'altra
E si sarebbe condannato a un declino certo trascinando con sé negativamente anche l'Italia
La visione internazionale entra perciò inflazione dialetti a con la vicenda italiana con la missione gli obiettivi i punti di forza di criticità e le alleanze per il nostro Paese
La diciamo che ovviamente la condizione periferica no era rappresentato anche dall'opportunità di un protagonismo progettuale
Méditerranée inteso in senso ampio traccia attraverso l'apertura verso sud e verso est e quindi verso il Maghreb verso il Medioriente verso il Golfo
A suo parere l'approccio verso quest'area dovrà essere caratterizzato da scelte di cooperazione di stabilità e di pace e non di segno opposto
Possiamo dire che sotto la guida di De Michelis l'Italia ha contribuito a promuovere molte iniziative né diciamo nel Mediterraneo diciamo che le due iniziative principali sono indubbiamente il gruppo mediterranee incidentale istituito a Roma nell'ottobre del novanta la conferenza della sicurezza e la cooperazione il Mediterraneo presentata da Italia España Palma di Maiorca nel settembre il novanta in occasione di una riunione ci sia del della CSCE
Queste nuove iniziative iter rane non possono essere apprezzate se non vengono però considerate anche nel più ampio contesto della politica estera di De Michelis
E in questo contesto l'Italia iniziò a promuovere alcune intesa subregionale nell'Europa centrale e sudorientale come no sono state anche le relazioni in questa mattina
Queste due direzioni regionali che la politica estera italiana dovevano riflettere interessi nazionali italiani e rafforzare la questione anche puro Beha
Mentre Francia Spagna Italia avrebbero dovuto guidare l'iniziativa europea nel Mediterraneo Italia avrebbe dovuto cooperare appunto teorica con la Germania verso l'est europeo
Per il successo di questa politica un fattore essenziale tuttavia e il rafforzamento
Scusate era il rafforzamento grazie
Della nuova politica estera e di sicurezza comune
Dell'unione europea e per questo motivo
In Italia si impegnò a fondo per promuovere appunto la peste e per trovare un promo compromesso operativo tra Germania Francia da un lato il Regno Unito dall'altro in vista della firma qua del Trattato di Maastricht
In effetti affinché le iniziative regionali italiane potessero avere successe soddisfare gli interessi nazionali coinvolti era necessario che fosse un'unione europea forte
Gli sforzi e i progetti che appena citati hanno segnato sicuramente l'appoggio Eur della politica mediterranea dell'Italia
In seguito però i cambiamenti provocati dalla fine della guerra fredda dalla guerra del Golfo hanno innescato un rapido declino di questa politica
E mentre il gruppo del Mediterraneo occidentale si è arenato a causa anche delle sanzioni alla Libia dell'inizio della crisi algerina con l'avvento appunto del del fisse che l'avvento ahimè di nove anni di guerra civile in quel Paese
E le potenzialità di un diciamo in un iniziativa europeo verso le aree meridionali sono state poi travolte sostanzialmente un po'dalla guerra del volto che successivamente sostituite anche dal ruolo negli Stati Uniti nel va be'nel processo di Madrid in conclusione possiamo dire che per anche un po'per ironia della sorte la politica mediterranea mediorientale diciamo di De Michelis
E quindi e quindi diciamo del dicastero degli esteri dell'Italia al fine degli anni ottanta fa subire un un declino proprio poco quando aveva sembrava di aver raggiunto una giusta e corretta combinazione
Anche tra molti lettera lirismo e interesse nazionale il Mediterraneo e nel più ampio a ambito della sua politica estera grazie
Grazie a lei da scambiandoci un'opinione con coll'OLAF riguardo
Dice pensavamo a quanto in realtà la politica estera di De Michelis fosse in sé coerente e che si muoveva lungo orizzonti diversi ma la formulazione e il modello rimaneva in qualche modo inalterato
Si declinava secondo le specificità del appunto del del singolo scenario ma modello rimaneva inalterata vediamo un po'se è vero che è quella che così sentendo la relazione di Giuseppe Spagnulo dell'università di Bari
Per una Helsinki mediterranea
Gianni De Michelis e filante del Progetto della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo credo che in questo modo si in poi si chioma bella
Perché dopo ci spostiamo d'altra parte
A grazie professoressa anche ringrazio Fondazione Craxi per avermi invitato a questo bel convegno e devo ringraziare effettivamente anche relatori che mi hanno preceduto proprio perché mi hanno dato la possibilità di
Sebbene qualche volta alcune cose in giro combaciano in quello indotto loro in compenso diciamo credo che sia anche un po'stimolante
Affrontare dei temi così vicini perché ognuno di noi può partire magari per dire cose molto vicine da prospettive anche diverse ma ci possiamo arrivare
Da diversi anni ha da diverse angolazioni a dire magari le stesse cose che magari abbiamo detto
E credo che sia molto stimolante per me questa cosa è molto stimolante
Il tema del mio intervento riguarda
Invece lo scongiuri
Il tema del mio intervento riguarda uno dei progetti più ambite perseguiti da Gianni De Michelis alla cui è elaborazione gli diede un contributo personale molto spiccato
E che avrebbe perorato non solo negli anni in cui fu ministro degli affari esteri ma anche successivamente come presidente degli palmo della dell'Aspen Institute Italia come dirigente delle formazioni politiche in cui milito
Dopo la fine del PSI storico come parlamentare europeo in generale come intellettuale particolarmente avvertito per le questioni di politica estera
Sto parlando del progetto di una conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo un'idea che riprendeva un progetto analogo
Alla bora elaborato già all'inizio degli anni Settanta da Aldo Moro nell'ambito dei negoziati avrebbero portato l'Atto finale di Helsinki del mille novecentosettantacinque e alla costituzione della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa
La nuova idea di De Michelis prendeva le mosse proprio dai successi dell'Atto di Helsinki e il processo innescato dalla CSC è e dai suoi seguiti sembravano aver conseguito nel favorire la distensione internazionale e quella impetuosa aria di cambiamento con cui egli stesso si dovrà confrontare nel momento in cui assumeva l'incarico di capo della Farnesina nel luglio mille novecentottantanove senza dimenticare che la CSCE era stato una piattaforma paneuropea multilaterale
All'interno della quale l'Italia si era fin dall'inizio distinta con contributi originali idee e di soluzioni per favorire il dialogo e l'avvicinamento tra i blocchi della guerra fredda
Anche nei momenti più difficili e carichi di tensioni dei primi anni ottanta
E grazie ai progressi che aveva contribuito a realizzare la CSCE poteva ormai essere considerata come avrebbe sostenuto Giulio Andreotti il terzo pilastro della politica estera italiana
Un pilastro per l'appunto paneuropeo affiancato al pilastro della NATO e a quello della Comunità europea
Che a partire dalla contro dalla constatazione di questi successi e della virtuosità del processo CSC CSCE che muove il progetto Gianni De Michelis relativo al Mediterraneo
Va ricordato a questo proposito che sempre grazie alla sua sollecitazione dell'Italia
Già nel mille novecentosettantacinque era stato incluso nell'Atto finale di Helsinki un capitolo relativo alla sicurezza e alla cooperazione nel Mediterraneo
In cui si riconobbe l'interdipendenza tra la sicurezza dell'Europa è quella del Mediterraneo è l'importanza del dialogo e la cooperazione tra le due sponde però è stato inoltre concesso ad alcuni Paesi della sponda sud di presenziare alle riunioni CSCE con facoltà di portare dei contributi
Mentre alcuni alcune in riunioni intersezionale CSCE come quella di la Valletta nel mille novecentosettantanove e quella di Venezia del mille novecento ottantaquattro ebbero a tema questioni specifiche dell'area mediterranea
Ciò nonostante mai i problemi mediterranei furono ritenuti centrali nell'agenda politica della CSCE restando complessivamente marginali nell'ambito del progetto del processo di Helsinki
Le norme portata dei mutamenti del quadro internazionale che erano già in atto nel momento in cui De Michelis prese servizio come ministro degli Esteri nel sesto governo Andreotti
Full altra molla che fece scattare il bisogno di rielaborare la proposta di una conferenza sulla sicurezza e la cooperazione mediterranea
Era già da qualche tempo è stato avviato un dibattito in Senato alla Comunità economica europea per cercare di reddito ridefinire la propria proiezione strategica alla luce della fine della divisione dell'Europa in blocchi contrapposti
E della conseguente crisi spaziale chi si schiude Val profilarsi del superamento dell'ordine bipolare internazionale
Con inedite possibilità di alle di allargamento dell'influenza comunitaria sia verso est e verso sud
Appare quanto mai ovvio che per un Paese come l'Italia protesa nel Mediterraneo
L'attenzione verso la sponsor su dotta e la sponda sud costituisse come da sempre in tema di particolare interesse in cui erano in gioco sicurezza interessi economici capacità di contare ancora qualcosa a livello internazionale
In termini d'influenza e prestigio
Anzi possiamo sostenere già in queste battute iniziali che come le altre iniziative originali lanciata in quegli anni dal giovane ministro socialista
Il progetto CS CM ebbe impulso proprio come reazione ai pericoli di marginalità che il nostro Paese rischiava di patire di fronte lo sconvolge lo sconvolgente processo di riconfigurazione degli assetti europei ed internazionali
I nostri governanti di allora tette Michelisz in particolare
Sentirono di dover rispondere ai rapidi mutamenti del dell'ordine internazionale mettendo in gioco tutte le proprie capacità propositiva intellettuali il proprio dinamismo la propria forza di volontà cercando di far sì che l'Italia potesse ancora essere incisiva sul piano internazionale
E per quanto attiene al Mediterraneo MT al Medioriente preservare quei sensi Billie margini di autonomia su qui avevano investito praticamente tutti i governi dell'Italia repubblicana dal secondo dopoguerra in poi
Dalle riflessioni con cui De Michelis iniziò porre il tema della cooperazione mediterranea della CS CM
Nel inizialmente nell'ambito di conferenze di studio poi anche in vari consensi internazionali in Parlamento
Possiamo renderci conto della particolare visione che gli aveva detto rispetto i problemi del Mediterraneo e del Medioriente e rispetto le modalità con cui i Paesi occidentali avrebbero dovuto farvi fronte
Da un'analisi dei suoi scritti di allora
Pienamente coerenti con gli interventi e le pubblicazioni successive al periodo in cui fu un ministro possiamo notare quanto De Michelis risultasse avverso alle teorie sulla inevitabilità dello scontro di civiltà
Nell'attenzione di De Michelis verso il tema mediterraneo gioca sicuramente un ruolo anche la sua origine personale familiare veneziana il suo appartenere ad una tradizione culturale come quella di Venezia che percepiva il rapporto con il mar Mediterraneo come parte essenziale della propria identità
Ma la base la visione De Michelis da cui prende le mosse anche progetto cioè se ci emme vi è dunque una concezione che vede nell'unità del Mediterraneo un fattore storico di lunga durata
La separazione netta tra le due sponde quella che egli definisce la Grande Muraglia che a suo dire per lo più il frutto avvelenato del Novecento in particolare della fine del colonialismo e della guerra fredda
Secondo De Michelis la contrapposizione bipolare avrebbe fatto perdere all'aria mediterranea la sua centralità negli equilibri politici o politici
Isolando la come luogo di conflitti intestini e come spazio diviso dalla simmetria tra nord e sud in termini di ricchezza di flussi commerciali e migratori
Nell'autunno mille novecentottantanove in una serie di conferenze sui problemi del Mediterraneo Demichelis ribadì più volte la necessità di risanare la frattura tra le due sponde soprattutto attraverso un intervento immediato e massiccio della Comunità europea
Capace di invertire il capo socio economico tra i due termini del paradigma
A tal fine occorreva sfruttare la contingenza propizia offerto dal completamento del mercato unico europeo
Che avrebbe portato con sé a beneficio dei Paesi comunitari una crescita aggiuntiva questa non valutazioni che all'epoca circolavano una crescita aggiuntiva del PIL tra il cinque il sette per cento nei primi anni successivi al mille novecentonovantadue
Secondo De Michelis era necessario che questa ricchezza venisse reinvestita nell'interesse di tutti per gettare un ponte verso il mondo esterno
Per evitare all'Europa di doversi imbattere in un cerchio di progressiva instabilità le proprie frontiere sia a destra che ha subito rifuggendo da una concezione dell'Europa quale fortezza
Il ministro socialista riteneva necessario uno sforzo congiunto a livello comunitario per incrementare il volume degli aiuti allo sviluppo verso i paesi terzi ad un livello dell'un per cento del PIL
Lo zero virgola venticinque per cento da destinare ai Paesi dell'Europa centrale e orientale
Un altro zero virgola venticinque per cento i paesi della sponda sud del Mediterraneo e il restante zero virgola cinque per cento alla restante parte dei Paesi emergenti
Particolarmente delicato ed urgente era per De Michelis la situazione dei paesi a sud del Mediterraneo
La fine della contrapposizione Est Ovest rischiava di farli sprofondare in un area di permanente conflittualità
Mentre anche altri fattori fattori più strutturali come le previsioni di crescita demografica rendevano necessario uno sforzo collettivo da parte europea
Per mantenere sostituti sostenuti i tassi di crescita in queste aree e contribuire a creare posti di lavoro in loco
I rischi connessi ad una attitudine passiva da parte europea o ad una partecipazione insufficiente a questo contributo erano abbastanza chiari per De Michelis
Da un lato la possibilità di una crescita del fondamentalismo islamico che come i dissensi nutre dell'assenza di prospettive nelle giovani generazioni
In secondo luogo il possibile accrescimento del fenomeno migratorio col rischio per le nostre società sono parole di De Michelis di problemi non soltanto economici ma anche di tensioni sociali che posso
Interagire con pregiudizi razziali soprattutto nelle Regioni con i che mente più deboli vanno dall'Europa
Nella Conferenza aspra a a spenti Marsiglia del dieci dodici dicembre mille novecentottantanove de Michelis propose come essenziale la creazione di una banca di sviluppo per il Mediterraneo o di un'altra istituzione finanziaria multilaterale aperta
Aperta anche a Paesi non appartenenti alla Regione nonché l'introduzione anche in quell'aria dei sistemi di cooperazione multilaterali
In qualche modo modellati sull'esperienza sull'esperienza della CSCE
Una settimana prima al Consiglio europeo di Strasburgo dell'otto nove dicembre
Si era stabilito tra le altre cose l'impegno della Comunità economica europea a delineare una politica di buon vicinato gli Stati mediterranei e a sostenere gli sforzi di questi per la cooperazione con l'Europa l'integrazione regionale
E lo sviluppo economico
Mentre poco dopo al vertice euro a robot dei ministri degli Esteri di Parigi del ventuno dicembre mille novecentottantanove un vertice voluto da Mitterrand perché riportava in auge il dialogo tra Paesi c'è e Paesi della lega araba rimasto in sospeso da diversi anni De Michelis espresse per la prima volta in un consesso politico internazionale
L'opportunità di dare vita la CS CM
Sostenendo la necessità di replicare anche per l'aria mediterranea e mediorientale il metodo è la logica di Helsinki
Dando vita a un modello di cooperazione regionale fondato su quello stesso approccio globale ai problemi di sicurezza di sviluppo e di pronto di promozione democratica che aveva caratterizzato la CSCE
Sebbene la proposta di una CS CM fosse stata espressa in quell'occasione in maniera generica
Essa divenne subito materia di approfondimento e sondaggio da parte del ministro socialista che si impegnò attivamente per giungere ad una definizione più precisa del Progetto
E per raccogliere adesioni ed anche contributi di idee da parte di altri leader politici delle aree interessate
L'obiettivo di De Michelis era preparare a dovere il semestre di presidenza italiana del Consiglio europeo che sarebbe iniziato nel luglio mille novecentonovanta e da tale posizione lanciare ufficialmente il progetto cinese CM
De Michelis inizio quindi a ricevere dei riscontri positivi da parte di diversi paesi della regione interessata tra cui la Spagna che avrebbe affiancato l'Italia quale capo file artefice del progetto dice se c'è l'Egitto i Paesi dell'Unione del Maghreb arabo Tunisia Algeria Marocco Libia i Paesi non allineati del Mediterraneo quali marca Jugoslavia nonché i paesi comunitari dell'aria dell'Europa meridionale tra cui il Portogallo e soprattutto la Francia
Il primo risultato che si vuole leva che si voleva ottenere tramite la CS CM era proprio quello di raccogliere attorno allo stesso tavolo tutti o almeno una buona parte dei paesi del Mediterraneo del Medioriente
In questo senso la CS CM poteva fungere da carta complementare o alternativa agli sforzi fatti fino a quel momento dalle maggiori potenze regionali e mondiali in primo luogo Washington
Per avviare una conferenza di pace in Medioriente portare a soluzione
Il conflitto arabo israeliano ed altri focolai di crisi
Un processo che si era già innescato sul finire degli anni ottanta con i vari piani di Prato di pace proposti da Shamir o Barack dei terzi
Ma che stava conoscendo molte impasse di cui la più insuperabile riguardava l'indisponibilità di Israele a riconoscere lo eletti di Arafat come interlocutore come interlocutore
De Michelis riteneva che il lancio di una CS CM Helsinki Tahiti con la riproposizione modalità riconfigurato dei famosi tre cestini poteva indurre a sbloccare lo stallo che si era creato in quelle trattative
La grande crisi che si produsse a poche settimane dall'inizio del semestre italiano di presidenza del Consiglio europeo con le con l'invasione era irachena del Kuwait nel agosto mille novecentonovanta
Scampi Scott scompagina notevolmente i Progetti con cui l'Italia si era proposta di dare impulso alla cooperazione euromediterranea
Se non altro perché il Medioriente torno prepotentemente sottile frutti riflettori delle grandi potenze e degli Stati Uniti in particolare
Mentre la gravità dell'azione condotta da Saddam Hussein con tutti gli effetti con le collaterali che pose ad esempio con il tentato Linke Ige la questione israelo palestinese
Imponeva una risposta ferma e coordinata ed un elevatissimo grado di impegno da parte di tutti
Italia compresa per ristabilire senza condizioni il ritorno allo status quo ante
Ma neppure la crisi in cui i tre vistosi De Michelis dal perseguire il proprio progetto anzi proprio quella crisi contribuiva a suo avviso a renderlo ancor più auspicabile è necessario era stato già deciso che l'occasione utile per lanciare ufficialmente la conferenza sarebbe stata la Rio non intersezionale CSCE sul Mediterraneo di Palma di Maiorca prevista tra la fine di settembre la prima metà di ottobre mille novecentottantanove
Nova nuova
Chiedo scusa nella speranza che un buon esito qui conseguito potesse produrre ulteriori sviluppi
Positivi per il vertice straordinario CSCE di Parigi di novembre vertice le cui ricordiamo una quella carta per una nuova Europa
A Palma di Maiorca dunque il ventiquattro settembre mille novecentonovanta La de la delegazione italiana e quella spagnola distribuirono un non paper congiunto
Nel quale si specificavano nel dettaglio i contenuti del progetto CS CM che venne illustrato dagli interventi di Gianni De Michelis e del suo omologo spagnolo Francisco Fernandez Fernández Ordóñez
Essi riproposero le questioni a cui abbiamo già accennato
Si partiva dalla necessità di non abbandonare il Mediterraneo a se stesso per i rischi che anche l'Europa avrebbe potuto correre si sottolineava l'importanza di dare vita a meccanismi di prevenzione delle crisi come dimostrato dalla stessa dicendo del quei e si sottolineava l'importanza della dimensione nord-sud nell'emergente nuovo ordine mondiale
Va detto che è nata l'iniziativa esorbita va dal quadro tematico previsto da quella riunione che formalmente si doveva occupare con riferimento al Mediterraneo di questioni legate all'ambiente e agli ecosistemi nel non paper sulla CS CM in sostanza si auspicava la messa in moto di un processo negoziale che avrebbe dovuto portare all'odore all'adozione di una serie di norme di principi generalmente riconosciuti una specie di col Codice di condotta
E ad un atto finale del Mediterraneo imperniato sullo stesso schema dei tre cesti di sinti
Seppur con una multa modulazione maggiormente incentrata sul secondo cesto cioè quello della cooperazione economica
Per quanto riguarda gli Stati partecipanti si prevedeva oltre i Paesi c'è
Il coinvolgimento di una compagine molto ampia dal Marocco all'Iran comprendendo la Mauritania paesi del bacino del Mar Nero come Romania e Bulgaria i paesi del golfo paesi esterni alla Regione come Stati Uniti e non ed Unione Sovietica
Ed era inoltre prevista un'adeguata rappresentanza per il movimento palestinese
A Palma di Maiorca il progetto CSCE fu soggetto numerose critiche alcune dello grazie delegazioni Lo Re lo recuperano irrealistico e la principale obiezione era che il suo impianto contenesse un vizio d'origine
Quello di considerare applica applicabile alle insomma di Paesi del Mediterraneo del Medioriente del mantello Mar Nero del golf del Golfo Persico lo stesso modello negoziale che era servito disciplinare le relazioni Est Ovest
Ma all'interno della CSCE dicevano tali critici le contrapposizioni erano di tutt'altra natura essenzialmente biologica o politico ideologica
Secondo costoro il processo che scaturì dall'Atto finale di Helsinki agì per superare la divisione artificiale che si era prodotta in Europa dopo la seconda guerra mondiale
Ma nell'ambito di un continente culturalmente omogeneo ben diversa era la realtà dei Paesi che si voleva coinvolge nella CSC en
Italia e Spagna
Cercarono di far comprendere troppi critici che il loro progetto non era di emulare pedissequamente la CSCE la loro proposta era solo ispirata dallo spirito dalle procedure ed ai principi dell'esperienza nata ad Helsinki
Quello che contava era far partire il processo mettere attorno ad uno stesso tavolo tutti dice gli Stati partecipanti
Che insieme potessero dialogare confrontarsi e ricercare un nuovo modello di coesistenza stabilendo regole e principi condivisi
Sebbene i progetti dello spagnolo incontrasse la fine di favore di molte delegazioni come quelle di Cipro Malta Jugoslavia Romania dell'Unione Sovietica
E il favore dello stesso presidente della Commissione europea Delors esse non riesce a superare l'opposizione degli Stati Uniti del Regno Unito e della Germania
Magari evito di dire il perché perché più o meno ne abbiamo già parlato ma va detto che neppure la Francia aveva sostenuto a dovere il lancio della CS CM sebbene sulla carta ne appoggiasse gli obiettivi
Il governo di Parigi critico soprattutto l'ampia costato ed estensione del progetto
Ritenendo più opportuno favorire l'avvio di un dialogo euro arabo più ristretto
Si diede così vita alla cooperazione regionale del mito Errani occidentale che aggregava il gruppo dei Paesi euro comunitaria quelli del dell'Unione del Maghreb arabo più Marta la formula del cinque più cinque che sarebbe divenuta del cinque più cinque
Questi Paesi espresse una dichiarazione di sostegno alla CSC M. già ad ottobre mille novecentonovanta mentre il nuovo raggruppamenti inaugurò formalmente i suoi lavori nel dicembre mille novecentonovanta
Dopo il fallimento di Palma di Maiorca cerco di andare un po'più veloce visto
De Michelis ripropose in più occasioni la CS CM l'aria accenno al summit c'è se c'è di Parigi del novembre mille novecentonovanta e soprattutto la ripropose a la Valletta nel gennaio mille novecentonovantuno
In occasione di una riunione intersezionale riguardante la soluzione pacifica delle controversie sempre di ambito CSCE
Ma anche in tali occasioni diciamo con scarsi esiti l'ultima offensiva diplomatica all'insegna della CES CM fu intrapresa dal ministro socialista all'indomani della fine la guerra del Golfo
In fondo era sempre stato sostenuto che il progetto c'è se c'è ma sarebbe stato avviato solo al termine delle crisi in cui de Michelis peraltro spiegava che Natale conferenza potesse partire alla fine del mille novecentonovantadue
Occorreva quindi subito passa superare passaggi iniziali convocare comitati di esperti e passare subito la fase preparatoria vere e proprie
L'occasione offerto dalla definitiva sconfitta di Saddam Hussein indusse quindi De Michelis a ritentare l'impresa forte del sostegno del raggruppamento cinque più cinque
Ma questa volta andando a sollecitare direttamente i Paesi che riteneva più determinanti ai fini della riuscita dell'iniziativa quelli del Medioriente e del Golfo Persico che peraltro i toni più provati dalla tragica vicenda della guerra in Iraq
De Michelis tentò inoltre di legare l'iniziativa della CES insieme al problema del conflitto israelo palestinese
Il suo obiettivo era ascoltare il suo progetto per inserire l'Italia nel processo di pace già da tempo in corso in Medioriente e che vedeva l'impegnativo e spasmodico degli Stati Uniti
Ai Paesi arabi devi sito nel marzo mille novecentonovantuno
De Michelis cerco di presentare l'ascesa insieme come una formula che per la sua flessibilità avrebbe potuto contribuire innestare un dialogo tra Israele e gli arabi e parallelamente facilitare una via di soluzione per la questione palestinese
La CSCE mi avrebbe potuto attivare fuori specifici su diverse questioni collegandola ad un più vasto approccio globale ed anche intersecando si proficuamente con il lavoro delle Nazioni Unite
Ma l'accoglienza che ricevettero queste proposte non furono molto incoraggianti per De Michelis
Arabia Saudita il cui la figlia si dimostrarono tiepidi alle avances del nostro ministro
Né tanto meno poteva contarsi sull'appoggio statunitense che aveva già avuto modo di esprimere la propria ostilità al progetto anche perché ritenuto poco pratico soprattutto per gli obiettivi che la politica statunitense in Medioriente si apprestava a perseguire
Ma assicura sono alla fine
Ma assicurare definitivamente il piano israeliano fu Israele il quale indico molto chiaramente la propria indisponibilità a prendere parte ad un processo negoziale senza essere stato pienamente riconosciuto dalla quasi totale maggioranza delle controparti araba Tel Aviv scoperchiata così l'elemento di fragilità del progetto CS CM
L'assenza di relazioni diplomatiche tra alcuni stati fondamentali del La sette questo problema era troppo l'assenza di relazioni diplomatiche tra alcuni stati fondamentali dell'area mediorientale che costituiva il primo è forse più insormontabile ostacolo anche solo per riuscire a portare tutti i Paesi a Toronto sesta il problema era che
Questi Paesi dell'area mediorientale non si conoscevano non si potevano neanche portare a questo tavolo come voleva come voleva
Gianni De Michelis
E tutto ciò dopo appunto le notizie date da Israele pose il progetto di De Michelis su un binario morto mentre l'Italia rimaneva sostanzialmente fuori dei negoziati avrebbero portato la conferenza di Madrid per il Medioriente
Di tanto in tanto il progetto CS CM è stato ripreso dei nostri politici salvo poi essere nuovamente riposto nel cassetto
Lo stesso di Michelisz ha più volte ribadito la convinzione della sua validità cioè della valida di questo progetto e forse meritava una maggiore un maggiore investimento di volontà politica soprattutto da parte dei maggiori Paesi occidentali
Magari nei rari momenti in cui poteva essere possibile una maggiore agibilità diplomatiche in Medioriente diciamo e cito un po'l'ambasciatore
Per chiudere l'ambasciatore Antonio Armellini
Il quale intrapreso un su su scritto recentemente presentato una sorta di parallelismo tra la CSCE e la CS CM
La CSCE ha potuto funzionare perché è partita da un quadro di confronto consolidato e reciprocamente riconosciuto ampliando al suo interno i margini di collaborazione possibile
La CS CM si proponeva invece di allargare i margini di un confronto che non era né consolidato nerd April per reciprocamente riconosciuto perché funzionasse ci sarebbe voluto l'equivalente di un atto finale
Oslo
Forse avrebbe potuto essere un'occasione per rilanciare il progetto di De Michelis e per generare sviluppi più profonde di quanto sarebbe stato fatto con altri iniziative riguardanti il Mediterraneo
Ma la storia ha preso e mi viene da aggiungere purtroppo tutta un'altra direzione
Chiedo scusa
Sospendo avverte
No anche alle relazioni eccedenti
Ora invece con è il processo conclude recita che spostiamo in coda
Luca sì è così innanzitutto io approfitto anch'io per ringraziare il comitato organizzativo la Fondazione Craxi per l'ospitalità l'organizzazione del convegno io mi servirono di alcune slide per consentirvi di orientarvi nell'area del Corno d'Africa che forse può presentare delle difficoltà maggiori
Appunto nel mio intervento cercherò di tratteggiare quella che fu la politica italiana nel Corno d'Africa tra l'ottantanove il novantadue dunque la politica italiana
In quell'ex spazio imperiale
A terminata nel mille novecentoquarantuno ma che rimane comunque al centro della
Politica italiana in Africa subsahariana durante tutti gli anni della prima Repubblica
è abbastanza paradossale forse ma almeno dalle fonti da me consultate non risulta che il ministro degli Esteri
De Michelis abbia effettuato delle visite diplomatica nel Corno d'Africa
Tra l'ottantanove e il novantadue è la ragione di questa assenza può essere a mio parere ricondotta a due ordini di fattori innanzitutto come è stato accennato anche in precedenza De Michelis in qualche modo profetizza quello che sarà il rapporto tra l'Africa e l'Europa a partire dagli anni due mila dunque profetizza
La grande crescita demografica la crisi economica del continente africano e questi grandi flussi immigratori
Dal Sud verso il nord del mondo e per questo motivo ritiene fondamentale uscire da quelle che erano state le strettoie
Della politica italiane in Africa dunque appunto all'ex spazio coloniale Pera allargarsi invece verso verso altri Paesi erano stati in certo qual modo trascurati in precedenza
Ecco che ad esempio il ministro De Michelis visita difendersi paesi dell'Africa centrale dell'Africa occidentale
Dell'Africa australe dopo e l'Italia in quegli anni e impegnata in una serie di iniziative di pace tramite ad esempio la Comunità di Sant'Egidio ma appunto non tocca i Paesi del Corno d'affari e il secondo motivo
Per cui forse De Michelis non si reca nel Corno e un motivo di opportunità politica tra l'ottantanove e il novantadue infatti la regione del Corno d'Africa sperimenta una serie di trasformazioni
E poca agli che porteranno rapidamente alla caduta dei due regimi al potere in Somalia e in Etiopia regimi per ragioni diverso molto vicini all'Italia e che dunque pongono inevitabilmente i decisori politici italiani dal tempo sotto la lente di indagine per quelle che sono le contraddizioni che stanno emergendo in Etiopia
E in Somalia
In quegli anni
Il convegno di oggi appunto intitolato un mondo che cambia io direi che è il Corno d'Africa da questo punto di vista il paradigma di questi cambiamenti per l'appunto
In Etiopia tra l'ottantanove e il novantuno si consuma una guerra civile molto violenta che porterà al fine alla conquista della capitale Addis Abeba da parte dei ribelli del tre gradi People sul Liberation Front
E in Eritrea all'ingresso trionfale ad Asmara dei ribelli delle ritrae ampi post Liberation Front
E in quest'ultimo caso la presa di Asmara da parte dei ribelli eritrei porterà nel mille novecentonovantuno ad una dichiarazione di indipendenza che poi troverà poi accoglimento formale nel mille novecentonovantatré in seno alle Nazioni Unite
Una dichiarazione di indipendenza che rappresenta una rottura radicale
Con quello che era stato l'ordine dell'Africa subsahariana post coloniale un ordine fondato sulla dichiarazione da il Cairo dell'Organizzazione per l'Unità Africana ovvero sia sulla sacralità
Dei confini ereditati dalla decolonizzazione sacralità che invece viene disastrata per l'appunto dall'eccezione eritrea nel mille novecentonovantatré è bene come si pone elitaria rispetto ad esempio alla guerra civile in Etiopia alla questione
Eritrea l'Italia certamente ha un grande interesse verso l'Etiopia e l'Eritrea per ragioni di tipo storico sentimentale ma anche per ragioni economiche essendo un importante a parlare
Economico dell'Etiopia e da questo punto di vista la politica estera italiana cerca di mediare tra il governo legittimo ad Addis Abeba il regime militare di Mendrisio tua e la Mariam
E i vari movimenti ribelli che operano nel Paese nel caso dell'Eritrea
Sin dal mille novecentottantotto l'Italia cerca di promuovere il ritorno allo status quo precedente il mille novecentosessantadue ovverosia cerca di promuovere l'assegnazione di un'ampia autonomia regionale all'Eritrea in linea con la risoluzione delle Nazioni Unite adottata nel mille novecentocinquanta che sanciva la federazione tra Etiopia ed Eritrea ma per l'appunto garantendo un ampio margine di autonomia interna all'ex colonia primogenita
è fa tutto questo mantenendo naturalmente sempre un canale di interlocuzione con menisco Faile Mariam che nel mille novecentonovanta si reca in visita estremamente riservata se non addirittura segreta
Per incontrare il Presidente del Consiglio Andreotti con leader per l'appunto di negoziare un accordo tra Addis Abeba e i vari movimenti ribelli che operano sul territorio
Come abbiamo visto dunque una politica italiana che improntata
Alla
Rispetto di quei paradigmi che avevano dominato la scena africana fino a quel momento dunque la sacralità dei confini coloniali ecco che l'azione nei confronti dell'Eritrea fa salvo il principio dell'integrità territoriale dell'Etiopia
E dall'altra una volontà di interloquire con quelli che sono i centri di potere costituiti in questo caso il Negus rosso Mendini Stucchi la Mariam
Tutti elementi che in qualche modo saranno sconfessati dagli eventi successivi per l'appunto la vittoria dei ribelli in Eritrea e la dichiarazione d'indipendenza e soprattutto ad Addis Abeba
L'ingresso dei ribelli tigri ENI nel maggio del mille novecentonovantuno coordinato in certo qual modo dal sottosegretario di Stato americano cova Enna
Una mossa questa che rappresenta una sorta di smacco diplomatico per l'Italia al tempo
Bisogna tuttavia dire le chiedo piena e dunque di conseguenza anche l'Eritrea rappresentano in quel momento una sorta di bastione diplomatico della Democrazia Cristiana in nome di un sistema di spoil system che in politica estera segnava per l'appunto la cooperazione allo sviluppo
Con l'Etiopia alla DC e assegnava invece la Somalia al Partito Socialista ecco che da questo punto di vista a mio parere per capire il contributo di De Michelis alla politica africana dell'Italia
Può essere più interessante andare invece a guardare quella che fu l'importante
Azione italiana in Somalia tra l'ottantanove e il mille novecentonovantadue la Somalia a partire dal mille novecentottantanove sperimenta una serie di vicissitudini interne che porteranno nel mille novecentonovantuno alla caduta del dittatore Siad Barre e ha una sua fuga rocambolesca da Mogadiscio spianando la strada ad una guerra civile un tutti contro tutti
E in certa misura persiste ancora oggi le ragioni di questo graduale scivolare nella guerra civile sono riconducibili a due ordini di fattori entrambi legati alle trasformazioni del sistema internazionale del tempo
Da un lato la pace siglata tra Somalia ed Etiopia nel mille novecentottantotto pace che pone termine alla disputa tra Etiopia e Somalia per il controllo
Dall'Ogaden o no
Va be
Locatelli le questo territorio che potete vedere un giallo diciamo nella parte orientale dell'Etiopia Ogaden che come altri territori somalo fuori del Corno d'Africa
Era stato reclamato come parte integrante dello Stato somalo sin dal mille novecentosessanta e naturalmente questo irredentismo somalo nel creare il nemico esterno era stato funzionale a cementare invece il fronte interno della società somala con la fine della disputa dell'Ogaden iniziano ad emergere Necchio in Somalia una serie di movimenti armati che minacciano il regime di Siad Barre
Accanto a questo soprattutto a partire diciamo dall'ottantasei ottantasette assistiamo ad una graduale riduzione dei volumi di assistenza finanziaria
Forniti dai donatori occidentali e in primis dall'Italia che dalla Somalia era primo donatore
E questo naturalmente pone in crisi il sistema di SIAD Barre e poi che il dittatore somalo aveva costruito un apparato amministrativo milita e militare ipertrofico
Proprio con l'obiettivo di cooptare le varie componenti della società somala e in questo schema gli aiuti esteri erano chiaramente
Un ingrediente fondamentale
Ebbene
Proprio perché la cooperazione allo sviluppo è un elemento fondamentale nel dipanarsi diciamo del processo di costruzione dello Stato somalo ma anche nel leggere i rapporti tra la Somalia il sistema internazionale
Vorrei qui soffermarmi un attimo su come Gianni De Michelis ad esempio
Utilizza lo strumento della cooperazione allo sviluppo per cercare di influenzare
Il corso di politica interna della Somalia durante i suoi anni alla Farnesina
Mi anzitutto va sottolineato come De Michelis sia uno dei fautori della necessità di riformare la cooperazione allo sviluppo dell'Italia che poi negli anni successivi finirà sotto la lente di ingrandimento di
Commissioni di inchiesta la magistratura eccetera
Certamente fautore di una riforma degli strumenti della cooperazione e se non andiamo a leggere l'intervento che fa in occasione di una conferenza a Roma nel mille novecentonovantuno
Ritroviamo molti degli elementi che contraddistinguerà hanno le riforme della cooperazione di tempi più recenti
Tuttavia se andiamo a guardare la pratica quotidiana di governo nel caso somalo notiamo una certa continuità con il passato
Qua sinistra io ad esempio prendo un estratto da le risultanze di una insomma un incontro alla Commissione esteri nel mille novecento novantuno in cui
De Michelis dà conto di un finanziamento erogato alla Somalia per la costruzione di alcune centrali elettriche a Mogadiscio finanziamento erogato
Poche settimane prima di quella che si rivelerà poi estrae la caduta di Siad Barre
De Michelis ammette candidamente come questo finanziamento sia stato erogato su pressione delle forze politiche in Italia per dare sollievo all'Ansaldo
Compagnia appaltatrice per evitare una crisi occupazionale dettata dalla crisi petrolifera a seguito delle note
Vicende dal Golfo questa è una pratica che appunto mostra una continuità con il passato cioè l'idea che domina
La politica di cooperazione allo sviluppo dell'Italia verso l'Africa subsahariana almeno sin dagli anni Settanta del ventesimo secolo
Per cui la cooperazione allo sviluppo non è tanto o non è soltanto uno strumento per perseguire obiettivi politici in Africa ma è anche una sorta di moltiplicatore per sostenere l'economia italiana è soprattutto le colpe soprattutto diciamo le fortune di alcuni gruppi industriali specifici
Impegnati appunto nel processo di internazionalizzazione sarebbe tuttavia assolutamente riduttivo
Liquidare il tema della cooperazione italiana in Somalia al sostegno delle imprese italiane Demichelis a partire dal mille novecentottantanove finisce sotto il fuoco incrociato delle opposizioni soprattutto del Partito comunista il quale chiede al ministro degli Esteri
Di richiamare l'ambasciatore italiano in Somalia e porre termine a tutti gli aiuti a Mogadiscio a seguito dell'inizio di una campagna di repressione delle opposizioni portata avanti da sia basta
Ma De Michelis da questo punto di vista resiste e afferma la necessità di mantenere inalterato il flusso di aiuti alla Somalia proprio allo scopo di provare a governare la transizione politica in Somalia
Effettivamente a partire dall'ottantanove l'Italia e coinvolta in un processo di riforma costituzionale che dovrebbe in Etiopia nel film nell'idea appunto della Farnesina traghettare la Somalia verso un sistema democratico e multipartitico
E da questo punto di vista la scelta di De Michelis di mantenere aperti i canali della cooperazione con Mogadiscio
Si rivelerà decisiva ad esempio del nel luglio del mille novecentonovanta per ottenere la liberazione di alcuni prigionieri politici che si avvale aveva incarcerato
E che
Ah ci sarebbero dovuti essere diciamo tra i fautori appunto di quella transizione ad un sistema democratico e multipartitico
Una cooperazione allo sviluppo che nell'ottica di De Michelis funzionale influenzare gli eventi in Somalia ma che anche spendibile in antitesi in altri teatri per aumentare il peso negoziale di Roma
E questo ad esempio il caso della crisi dal Golfo nell'agosto del mille novecentonovanta la Somalia volta a favore della risoluzione delle Nazioni Unite con cui si difende l'integrità territoriale del Kuwait e De Michelis afferma che questo voto favorevole della Somalia è stato reso possibile proprio dall'intervento dell'Italia e dalla scelta italiana di mantenere appunto un'interlocuzione anche nell'ambito della cooperazione con la Somalia
Ebbene
Come l'Italia appunto immagina la transizione politica in Somalia in questi anni la immagina utilizzando gli stessi paradigmi interpretativi che vengono utilizzati nel caso dell'Etiopia per De Michelis dunque l'integrità territoriale della Somalia non è
Negoziabile
Così come appunto nel caso di Etiopia ed Eritrea tanto che quando nel dicembre novanta Alitalia insieme all'Egitto organizza una conferenza a il Cairo in cui a cui dovrebbero partecipare i vari gruppi d'opposizione somali
Una delle precondizioni per partecipare a questa conferenza e appunto il rifiuto da parte dei partecipanti a ogni ipotesi di secessione
In realtà questo tentativo di De Michelis di cover narra la transizione in Somalia fallirà quando nel gennaio il dieci gennaio del due mila e undici SIAD Barre sfugge in maniera rocambolesca da Mogadiscio dopo essere stato incalzato dalle da movimenti dei movimenti ribelli
Entrati nella capitale ciò che accade in questi giorni è sintomatico di come De Michelis tenti in ogni modo di preservare la posizione di SIAD Barre che probabilmente nella sua prospettiva è un interlocutore fondamentale per garantire appunto
Una transizione ordinata della Somalia l'otto gennaio del mille novecentonovantuno quando appunto i ribelli entrano nella capitale iniziano a in alzare dei conflitti nelle strade di Mogadiscio l'ambasciatore italiano in Somalia Sitka
Scrive una lettera ai vari movimenti d'opposizione lettera di cui De Michelis in testa la piena responsabilità politica
In cui invita i movimenti d'opposizione un cessate il fuoco e sedersi intorno a un tavolo invitando al contempo sia sbarre ad abbandonare gli affari di governo correnti ma riconoscendo
Sì a barre debba comunque rimanere formalmente il capo di Stato della Somalia
Questa lettera viene accolta in maniera molto negativa dagli altri movimenti ribelli che sono entrati a Mogadiscio i quali accusano Sirica
E indirettamente l'Italia di aver utilizzato dei toni neo colonialisti ICI
è di voler sostanzialmente salvare un dittatore che invece la società somala non vuole più
Tra il più
Accesi critici dalla lettera di SITA è implicitamente anche della politica italiana in Somalia
Cioè quello che sarà uno dei principali signori della guerra della Somalia negli anni Novanta Mohamed Aidid generale a capo del United somali Congress
Il quale ribadirà la propria opposizione alla politica italiana in Somalia proprio nell'autunno del mille novecentonovantuno quando a quel punto il sottosegretario agli affari esteri con delega all'Africa Borruso tenterà di atterrare a Mogadiscio per incontrare il presidente transitorio della Somalia al-Mahdi
Ma il suo velivolo sarà oggetto di un attacco della contraerea di Aidid e sarà costretto a spostarsi diciamo ad atterrare a Nairobi
Mi accingo ad arrivare alle conclusioni in realtà conclusioni non sono perché
Questa presentazione non ai presupposti metodologici per poter trarre delle conclusioni ma piuttosto per porre delle domande di ricerca che forse potranno essere sciolte in futuro
La politica italiana nel Corno d'Africa in questi anni presenza presenta luci ed ombre forse più ombre che luci alla luce del fatto che l'Italia nell'ottantanove può contare su un determinato capitale politico una determinata capacità d'influenza
Nel Corno d'Africa e questo capitale politico
Va un po'a ridursi dopo appunto la caduta di SIAD Barre in certo qual modo anche la caduta
Dimentichi STU in Etiopia quali le ragioni di questa l'incapacità italiana di governare queste transizioni a mantenere inalterata la la sua sfera d'influenza
Beh un'ipotesi appunto quella a cui ho accennato anche prima cioè l'utilizzo di paradigmi
Interpretativi di politica estera che certamente erano quelli dominanti durante gli anni della guerra fredda ma che perdono
Diciamo di importanza proprio a partire dei primi anni Novanta l'idea appunto della inviolabilità dei confini africani postcoloniali la necessità di mantenere come Canali l'interlocuzione privilegiata i centri di potere internazionalmente costituiti ad Addis Abeba
è a Mogadiscio
è anche probabilmente la perdita di una certa capacità di Intelligence sul terreno e dunque di Tesser invece rapporti con quei movimenti armati e forse politica che operano nell'entroterra e che qui svolgeranno un ruolo primario nella politica dell'Etiopia della Somalia
Negli anni a venire ma c'è una seconda ipotesi e anche qui io sottopongo al giudizio della platea e degli storici in futuro
Ed è cioè l'idea che in qualche modo le scelte di cooperazione allo sviluppo dell'Italia soprattutto in Somalia siano state dettate più dagli interessi dell'economia ed agli interessi della politica e badate bene in questo senso la politica italiana si porrebbe appunto in perfetta linea continuità con quella che è sempre stata la politica di cooperazione dell'Italia a partire appunto
Dai primi anni Settanta certo la scelta di sostenere fino all'ultimo sia Barrett potrebbe e qui appunto mettiamo un punto interrogativo e sia stata dettata dalla volontà
Di alcuni gruppi di interesse di mantenere in piedi fino all'ultimo un governo quello di SIAD Barre che certamente garantiva il mantenimento di determinante
Posizioni sono tutto appunto dalle domande che io lascia ai posteri vi ringrazio
Grazie grazie mille Luca perché anche perché a imprese interpretato la Pira la spina dorsale deontologica della nostra materia che farsi delle domande giuste più che dare le risposte però prima di lasciare le risposte ai posteri magari possiamo ha il e chi fatica
Se qualcosa otto aprile
Anche sulle ovviamente sulle degli altri altrimenti possiamo passare la parola
Al professor Antonio Varzari che che ha introdotto questo convegno e potrà sicuramente concluderlo dopo avere dopo questo percorso così o ossigenato da così tante relazioni
Se ci sono domande se volete aggiungere qualcosa altrimenti chiediamo chiediamo al professor Bazoli grazie
Grazie
Due o tre ottobre Lucio solo
Troviamo dal Papa polacco
Opportuno
Va bene
O meglio non so se va bene nel senso che mi è stato chiesto
Diciamo non molto tempo fa
Di compiere alcune alcune conclusioni quindi sono conclusioni abbastanza
Per temporanee
Comunque io assicuro
Non occuperò più di dieci quindici minuti al massimo anche perché dopo abbiamo una tavola rotonda particolarmente importante stimolante
Quali sono diciamo alcune delle conclusioni che si possono trovare dal dal convegno di oggi
Ma prima sudore una conclusione o diciamo l'osservazione
Di carattere metodologico
Devo dire tutti gli interventi di oggi a mio giudizio sono stati particolarmente importanti non perché ovviamente uno lo debba dire
Ovviamente l'uno non è che possa dire no in realtà non erano Ciucci importanza ma perché lo è hanno anche per devo dire la profondità
Delle varie relazioni e soprattutto il fatto che tutte le redazioni abbiano fatto il punto su aspetti particolarmente importanti su cui la storiografia ha cominciato a riflettere da
Da alcuni anni quindi molti di questi interventi
In fondo ci hanno riportato a a Bari studia varie interpretazioni e l'altro aspetto che mi sembra di particolare rilievo perché tutti gli interventi avessero alle spalle
Un lavoro di ricerca
Diciamo che da un certo punto di vista naturalmente con alcune eccezioni che sono state ricordate anche anche oggi purtroppo non abbiamo a disposizione un archivio un articolo di Gianni Rimini
Questo naturalmente e alcuni limiti però negli ultimi anni alla fin dei conti si sono aperti una serie di fonti archivistiche che ci hanno consentito di comincia a riflettere ormai devo dire ad almeno una decina d'anni
E cominciare a riflettere su questa fase particolarmente importante della storia dell'Italia repubblicana che è rappresentata dalla fine degli anni Ottanta dagli inizi degli anni novanta quindi riflettere non solo sulla spettina Turate interna
Cui naturalmente non non intendo soffermarmi vi conosciamo tutti la crisi della repubblica dei partiti che lascia i fili io devo dire non amo il termine di Prima Repubblica devo dire la verità visto Repubblica dei partiti Poemi sembra più mi sembra più corretto prende
Ma anche sulla posizione internazionale dell'Italia su ciò che l'Italia ha cercato di fare
Non solo in questi due anni due anni e mezzo quindi dalla fine del diciamo la metà del mille novecentottantanove fino agli inizi del mille centonovantadue
Ma perché questi due anni e mezzo ci consentono a mio giudizio di cominciare a dare delle interpretazioni Papi mente di profonde
Più importanti più significative
Sul periodo precedente quindi in fondo su quarant'anni di politica estera italiana e probabilmente anche di aprire alcune prospettive alcune ipotesi
Di carattere interpretativo ciò che sarebbe stato successivamente volo internazionalità italiani dall'ottantanove al novantadue
Rappresentano quindi un momento dei cambiamenti possiamo dire che questa è anche una banalità quasi è quasi ovvio sì però quali sono i significati questo cambiamento
Che cosa questo cambiamento ha comportato nella posizione internazionale il Paese nella sua politica estera che sono due cose un po'diverse non sono sempre sovrapponibili e naturalmente una possibilità di riflette su ciò che era accaduto prima quindi
Sui caratteri sulle grandi scelte
Della politica della politica estera italiana quindi tutte le azioni particolarmente importanti particolarmente significative
Fondata appunto su fonti di archivio Struppa agli studi sugli studi più recenti quindi questo diciamo da un punto di
Città dell'approccio che è stato utilizzato da tutti coloro che hanno che hanno parlato cosa ci dicono invece queste relazioni in maniera in maniera più specifica ma io direi che ci dicono alcune cose importanti su tre temi perché ritengo particolarmente significativi
A il primo o Gianni De Michelis veramente secondo che anche l'argomento di questo convegno di oggi pezzi il suo ruolo solide
Alle sue scelte oltre mancate scelte per ciò che riguarda la politica riguarda la politica estera italiana però io ritengo che queste relazioni di oggi ci dicano delle cose importanti anche su altri due temi
Questo Yoko che sono e un po'là care la prospettiva del convegno di oggi quindi per ci dicono alcune cose sulla politica estera italiana in termini termini ampi anche dal punto di vista anche dal punto di vista temporale e ci dicono alcune cose anche sul contesto internazionale di cui alla fin dei conti Italia degli anni appunto del sesto settimo
Governo Andreotti in fondo faceva pienamente pienamente parte
Primo tema quindi il ruolo di De Michelis ma io su questo devo dire non vorrei insistere perché abbiamo sentito tutta una serie di considerazioni insomma non voglio dire definitive solamente storie non c'è mai niente
Per i fini tipo se no contrario perderemmo il piacere di fare gli storici che uno dei nostri perché quelli cambiare opinione cambiare interpretazione il cioè ci sono alcune caratteristiche che sono emersi la modernità di Gianni De Michelis
La sua capacità di individuare delle soluzioni io o ipotesi di soluzioni
In parte nuove
Ho qui il desiderio di fa svolge Alitalia
Un ruolo centrale in un momento di grandi in un momento di grandi cambiamenti cioè allo stesso tempo queste relazioni ci hanno detto anche che probabilmente esisteva una scala di priorità negli terra interesso fosse più nell'attenzione di di De Michelis e certo
Un po'tutti abbiamo detto che la direttrice balcanico danubiana rappresentava in fondo uno diciamo degli obiettivi fondamentali della politica esteri De Michelis ma abbiamo anche sottolineato tutti i colleghi che hanno sottolineato come in fondo De Michelis abbia cercato di intervenire in alcuni casi con successo altri magari con minori con minore successo e tutta una serie di ambienti basterebbe devo dire ricordare l'ultima l'ultima relazione ok ha fatto il punto su l'attenzione di De Michelis nei confronti della soluzione della situazione del Corno d'Africa
Devo dire un ambito che quando si affronta il periodo tra l'ottantanove novantadue vero di solito non dico che venga trascurato quanto abbia messo un po'da parte rispetto a Maastricht la guerra del Golfo naturalmente atti
Situazioni eventi particolarmente significativi successo insuccesso della politica della politica estera e Gianni De Michelis ma su questo devo dire una serie di relazioni hanno avanzato alcuni tutti ma non perché mifepristone avesse una visione precisa sui voli internazionali ritaglio sulla sua posizione futura
Anche sugli strumenti da utilizzare a per una serie di Conte in genere in sede di carattere più ampio un dire che un po'tutti hanno sottolineato e i cambiamenti nel periodo ottantanove novantadue
In fondo spiazzano l'Italia perché la spiazzano ma e qui io vorrei giungere fermorestando appunto il ruolo di Micheli se importante che da questo convegno mi risulta sottolineato ulteriormente io vorrei fare invece al secondo aspetto secondo te e quello la politica estera italiana
Cosa è cambiato in questi anni ebbe cambia cambia volto perché alla fin dei conti all'Italia dalla fine degli anni Quaranta
Io sostanzialmente all'ottantanove novantadue in fondo era riuscita a trovare in una sua collocazione sullo scenario sullo scenario internazionale
Degli ambiti tradizionali della politica estera italiana quindi l'Europa il Mediterraneo
Abbiamo già detto che allargata a Lugano balcanica per ovvie ragioni ed è rimasta chiusa alla politica estera italiana perché la guerra fredda
Naturalmente impediva qualsiasi diciamo iniziativa seria seppure io vorrei ricordare che in fondo devo dire soprattutto pensiamo Alda perché negli anni settanta era in modo particolare con il processo negoziale che avrebbe poi condotto gli Accordi di Osimo dalla metà appunto gli anni settanta
I rapporti con la Jugoslavia diventa uno dei rapporti particolar mente significativi
In Italia contribuisce diciamoci la verità a sostenere lo stato jugoslavo per un periodo di tempo abbastanza a lungo va be risultato complessivo segnale poi testato
è stato diverso
E per quanto riguarda il Mediterraneo volanti e bassi momenti di maggior attivismo momenti di minore capacità di influenza acqua fondo agli italiani cinque anche davanti
Hanno dal di atlantismo in poi attualità del Mediterraneo impedendo a Cutolo Mediterraneo allargato accetterà
è stata presente poi bene alle successi insuccessi però sicuramente c'è sempre stata una politica estera italiana nei confronti dell'area del Mediterraneo in Europa anche in questo caso con momenti di debolezza momenti di forza però non dimentica c'è proprio dire
Alla metà degli anni Cinquanta all'Italia è uno dei Paesi e favorisce e partecipa attivamente ottenendo tra l'altro tutti i risultati che si era prefissa
Nell'ambito del negoziato avrebbe condotto i Trattati di Roma dalla Comunità economica europea delle mura e se pensiamo agli anni
Agli anni Sessanta ma voglio dire l'attivismo di Fanfani come ministro degli esteri anche in ambito europeo i tentativi italiani di non far fallire il piano fu scelto Silvia e potremmo aggiungere agli anni Ottanta con a riguardo incassi Andreotti per l'Italia è presente
Poi c'è la Germania e la Francia sono poste sono più forti per l'Italia lui e agisce con una politica estera che che in qualche modo coerente e ed attiva
E c'è un altro ambito ma su questo poi vorrei dire qualche cosa alla fine che diciamo ma con una specie di di di di fiume carsico no anche oggi che appariva poi scompariva quali appariva che non dimentichiamocelo però è il contesto Atlantico il rapporto il rapporto con gli Stati Uniti
L'aspetto naturalmente fondamentale
A partire dagli anni Quaranta fino appunto all'ottantanove all'ottantanove novantadue cosa cambia dopo avvenga Mendrisio cambia un po'tutto del Mediterraneo pare Mediterraneo Dio a Nardò la prospettiva sì l'Italia è meno presente anzi forse quasi assente o a poche possibilità di agire
Sì certo l'Italia non agisce più nel Mediterraneo oppure si limita a diciamo a cercare di risolvere alcune emergenze no degli ultimi anni soprattutto la questione migratoria ma è presente l'Europa nel Mediterraneo
Da il Periodo successivo alla fine alla Guerra fredda io sinceramente Davico abbastanza sette
Le ragioni sono varie varie e diverse quindi qualche cosa è cambiato Parolo ed e non riguardano solo l'Italia guardava in termini più generali la comunità poi l'Unione l'Unione europea
Contesto europeo ebbe si cerca anche qua qualche cosa ecco qualche cosa cambia è è molto questo è stato già ricordato in alcune alcune relazioni come o pensare all'importanza
Delle scelte di natura economico-finanziaria sottolineate dai trattati non direi tanto dal dall'Atto unico europeo ma certamente da Maastricht da martedì in avanti e questo però occhi unito naturalmente la riunificazione tedesca cambia completamente gli equilibri ma consigliamo anche al cambiamento fondamentale
Con il Big Bang e quindi l'adesione di dieci più due paesi tra il due mila quattro e due mila sette che cambia completamente gli equilibri
Un ponte gestire un'Europa nove conto gestire un'Europa a ventisette ventotto secondo naturalmente pena di chi ci mettiamo dentro di chi e di chi esce
E anche un cambiamento di equilibri che stiamo a cui stiamo assistendo ora indubbiamente c'è uno spostamento verso quella che veniva definita sono balle o da qualche collega andare a baltica di che significa però e per l'Italia ancora una volta diciamo che il Mediterraneo diventa meno meno rilevante e un'ultima questione
Io quindi la politica estera italiana si trova in una posizione di debolezza ma non perché gli attori internazionali o meglio gli attori italiani
A siano incapaci
Ma perché il mondo e è cambiato improvvisamente cambiato per tutti
E devo dire negli ultimi anni Ciotta lo dimostra ma ciò che sta accadendo negli ultimi anni trova le sue origini nel periodo successivo tal mille novecento al mille novecentonovantadue sinceramente quando io sento ancora parlare del G7 come il centro del mondo o i grandi della terra che si sente definire per sinceramente
Mi lascia un po'perplesso perché cioè magari comma due Paesi uno a un miliardo e trecento milioni di abitanti un altro c'è un miliardo e trecento mila due trecento milioni di abitanti e cosa sono i piccoli della terra sinceramente non mi sembra tanto piccole e quindi lo dico abbiamo pensare in maniera diversa ci siamo illusi
Negli anni novanta che il mondo fosse fatto in un certo modo in realtà ci siamo accorti che avete fatto in maniera molto diversa da come ci stavamo aspetta Aldo e quindi questo devo dire il caso italiano caso De Michelis calo di Andreotti caso diciamo della classe politica la repubblica dei partiti
In fondo ci pone una serie di elementi che ci fa componenti fanno comprendere anche questo grande cambiamento sul piano sul piano internazionale quindi devo dire che ci sono questi tre elementi che io credo siano importanti che emergono dalle relazioni di oggi venti puramente vuol farmi Micheli simbolo dell'Italia tra l'ottantanove novantadue
I cambiamenti radicali per la politica estera italiana più che della politica estera italiana per la politica estera italiana per il ruolo internazionale dell'Italia e naturalmente il fatto che tutto questo rientra in un contesto globale
Che di cui forse cominciamo ora a capire il significato del del cambiamento
Ultimissima osservazione se posso dire che c'è stato un tema che a mio giudizio
Non è apparso nella sua importanza nella sua interezza in queste relazioni ma non è che voglia fare voglio dire una critica che organizzato parti organizzato il convegno no diciamo così osservazione e la questione del rapporto con gli Stati Uniti
Perché naturalmente il rapporto con gli Stati Uniti
Quarantacinque cinquant'anni è stato fondamentale della politica estera italiana cambia qualche cosa tra l'ottantanove novantadue Quinzio si perché se noi prendiamo ho presente il punto un'osservazione anche che è stata fatta in una relazione se ricordo bene subito dopo la famoso discorso gli ho notato che in me eccetera eccetera voglio dire pochi giorni dopo vecchio scrive a De Michelis dicendo non vi preoccupate perché mogli terremo informati che è una dimostrazione di attenzione nei confronti dell'Italia da parte degli Stati Uniti
E che noi vediamo in parte ancora nel mille novecentonovanta ma che tende poi successivamente a diminuire
Come mente con il mille novecento col mille novecentonovantuno e io in questo ho già ricordato la mia relazione
Bologna Andrea Spirit sulle posizioni il amministrazione americana nei confronti di Tangentopoli della appunto della fine della punto la repubblica dei partiti l'atteggiamento americano è restiamo a guardare e vediamo cosa succede ma tanto quando avendo i conti molto è cambiato l'Unione Sovietica non c'è più il comunismo va be abbiamo messo da parte
E quindi l'Italia ci serve così tanto l'Italia è così importante in un contesto che sta cambiando
Ma in questo periodo probabilmente gli Stati Uniti la pensava in una maniera un po'diversa naturalmente si potrebbe fare un discorso differente per alcuni episodi dei decenni dei decenni successivi
Però cambia anche la posizione americana nei confronti confronti dell'Europa delle ragioni abbastanza evidente quindi credo che forse una qualche riflessione sul posizione degli Stati Uniti
Adesso non dico De Michelis ma diciamo verso l'Italia
Degli ultimi governi Andreotti probabilmente credo che possano essere utile opportuna e effettivamente ultimissima che non è una considerazione semplicemente diciamo un auspicio invitò non so poi dobbiamo definire guardo il dottor Carnovale appunto per ovvie ragioni
Per il risultato del del convegno di oggi a mio giudizio è stato è attualmente importante talmente positivo e veramente sarebbe un peccato
Non riuscite a lasciare qualche cosa di Luca tuo in altri stermini di lasciare delle relazioni e degli atti di questo convegno ma io ritengo che la Fondazione Craxi abbia tutta l'intenzione di procedere in questo senso quindi unendo diciamo questo futuro questo futuro volume a quelli che sono già usciti o quelli che stanno uscendo perché devo dire rappresentano una risultato importante delle attività della fondazione in questi ultimi in questi ultimi due anni quindi vi ringrazio per l'attenzione spero di avervi fatto perdere troppo tempo e lascia invece la parola
Coloro che animeranno una tavola rotonda e grazie
Grazie al professor Sartori ovviamente io come ho detto introduzione e non solo ferma volontà ma obbligo morale che la Fondazione riversa sui relatori quello di consegnare in tempi ovviamente compatibile tanti loro impegni le relazioni noi daremo vita a una pubblicazione scientifica che ci auguriamo possa vedere luce entro il primo semestre del prossimo anno compatibilmente ai diciamo tempi necessari per la redazione di canzoni a carattere scientifico quindi con tutti gli inserti necessari alle reti uscenti si che disse noi pubblichiamo in una collana scientifica di cui è quello di cui è diciamo responsabile anche il professore per soli io chiederei subito ai nostri illustri relatori della tavola rotonda iniziando dalla coordinatore Maurizio Sacconi già ministro del lavoro che non ha bisogno di presentazioni Stefano Parisi l'ambasciatore Mattioli l'ambasciatore Castellaneta l'ambasciatore Valensise
E Stefania Craxi a prendere posto il dolori presidente Boniver un po'introdurrà
I nostri lavori quindi lascio la parola a lei nel frattempo tutti
Tutti si organizzino
Diciamo
Come avete visto un solo dal come avete visto dal programma noi abbiamo una defezione che quella di Lucio Caracciolo diciamo ai nostri certe socialista a un imprevisto e quindi non riesce a raggiungerci
Altro elemento centrale della tavola diciamo di questa fase conclusiva che abbiamo immaginato insieme a Matteo e a Marco diciamo nell'ideazione di questa giornata dedicata a Gianniello suo Rollo sulla politica estera lasciata è una tavola rotonda che noi abbiamo chiamato ricordi e testimonianze e attualità
Le personalità che voi vedete a questo tavolo sicuramente hanno interagito in vari ruoli in vari livelli non solo istituzionali con Gianni De Michelis
E sono personalità che in questi anni hanno anche un corso aridità quella che è stata la sua intuizione le sue il suo ma suo metterà terra liquidi e di politica di politica estera
I diplomatici qui presenti ovviamente innaturale parlando di questioni relative alla politica internazionale sono dire parte in causa Stefania Craxi ha avuto in questi anni anche ruoli istituzionali potesse del fondatore della Fondazione
E avere una certa frequentazione col Gianni che ovviamente in conclusione ci avrebbe detto a tutti quanti che non abbiamo capito un emerito nulla
E come era di suo costume bah tutti sorridono per usare un eufemismo aggiungeva per tutti Stefano Parisi abbiamo immaginato Stefano perché tra il rispettando le attività molti lo ricorderanno in diverse vesti per Stefano è stato capo della segreteria particolare del ministro Gianni De Michelis e tempi della segreteria tecnica ai tempi della del dalla sua esperienza la Farnesina quindi lascio subito la parola presidente Boniver poi a seguire il presidente Sacconi
Buona sera a tutti forse richiederebbe cos'altro possiamo dire di Gianni De Michelis dopo un affascinante
Giornata di di studi e di messa a punto di quelle che sono state le sue straordinarie capacità sessuale inventiva e questo riguarda soltanto il suo ruolo come ministro degli eterni perché poi evidentemente
Prima di quei prima e di occuparsi della Farnesina Gianni De Michelis è stato più volte ministro anche un ministro straordinariamente efficace
Delle partecipazioni statali del lavoro eccetera quindi vi è difficile
Se vogliamo aggiungere delle novità ma sono rimasta particolarmente colpita dalle conclusioni del professor fattori il quale si è interrogato diverse volte
Su che cosa apposta estere cambiato dalla politica estera del nostro Paese
Con la fine Jerle
Della repubblica dei partiti della Prima Repubblica
E con diciamo l'assenza di una personalità come quella di Gianni De Michelis Gianni De Michelis il quale era
Una persona estremamente corta visionario straordinario era aveva una personalità assolutamente vulcanica prima operato in un momento in cui sembra forse diciamo parlare per un fallo antichissima ma era trent'anni fa
Diciamo l'assetto internazionale vedeva gli Stati Uniti d'America come diciamo il Paese indispensabile per noi europei noi occidentali noi democratici
E quindi ricordo personalmente due diciamo cose che mi fanno colpito in quegli anni e cioè un articolo che era uscito sul foreign Affairs cento fa ottantadue ottantatré non ricordo la data in cui del c'era un dotto articolo in cui veniva descritta la partecipazione italiana a alla NATO come quella di un Paese particolarmente diligente ma particolarmente privo di qualsiasi potere
Nonché non si può dimenticare quello che era una barzelletta che ciò Carrie in piena campagna elettorale sempre qualche anno dopo quando introduceva il suo discorso pubblico sulla
Sulla politica internazionale degli Stati Uniti
Correva per la presidenza degli Stati Uniti
Quando c'era una platea diciamo interessata raccontava la parte lesa in praticamente si diceva come si fa a riconoscere un carro armato italiano cioè semplice in un carro armato con una sola marciare a marcia indietro
Quindi questa era la visione del nostro Paese all'interno diciamo della Comunità europea che in qualche modo ispirava anche i politici americani e dominata in qualche modo anche il discorso pubblico
A Washington
Tutto questo evidentemente non solo non c'è più ovviamente cambiato moltissimo degli scenari internazionali ormai stanno al due o tre o quattro volte
Di scenari cambiati da quell'epoca
Ma Alitalia in quel momento aveva saputo dimostrare in modo eccellente che non è assolutamente necessario essere una grande potenza per avere invece una grande politica estera
Che la politica estera dell'Italia se ne parla da stamattina alle nove e mezzo è stata veramente una stagione
Bolton molto diciamo ricca di spunti ma soprattutto anche di scritti e anche qui veniva in mente quello che abbiamo sentito oggi che lo l'opera diciamo di politica estera di Gianni De Michelis e del governo Craxi prima
Ha visto soprattutto dei cambiamenti improvvisi e radicali e partiamo appunto dalla crisi del Golfo con l'invasione del cupa sta le guerre balcaniche qualche anno dopo la crisi con l'Albania che uscita dalla dal regime durissimo e piante roggia si affaccia sulla ribalta democratica con le prime elezioni nel mille novecento novantuno non che poi la cosiddetta invasione
Fra virgolette dei profughi albanesi
Del novantuno d'agosto nel novantuno e con quello che
è la realtà ancora oggi a distanza di trent'anni cioè la perfetta solitudine dell'Italia la quale con l'altra verso la Operazione Pellicano era riuscita a
Cominciare a ad aiutare l'Albania per un anno e mezzo Italia praticamente mantenuto nutrito e curato l'Albania che era uscita del veramente a pezzi dopo settant'anni circa di regime comunista in quei settori è stato opera assolutamente di quel governo quando De Michelis ministro degli esteri e con Cossiga particolarmente attivo e anche amico su questo argomento ma io credo che dobbiamo ricordarci sempre che sulla questione
Delle immigrazioni tra l'altro l'Albania è tornata improvvisamente diciamo alla ribalta dopo la l'annuncio di del presidente Meloni
Dell'ipotesi di interferire sulle sponde albanesi la questione dei richiedenti asilo che arrivano via mare che vengono salvati via mare ma tra verità e che se c'è un argomento sulla quale dobbiamo prestare tutta la nostra attenzione
In qualche modo fare un ragionamento che ci porti alla sostanza e cioè che ci quando ci sono queste crisi la verità è una favola è meglio pensarci da soli
Continuando poi nella lista diciamo dei mutamenti e dei cambiamenti
Selvaggi che hanno
Che hanno diciamo attraversato acque l'ultimo periodo abbiamo sentito da poco la redazione su quello che è stata la la crisi in Somalia cioè la deflagrazione dello stato ancora oggi questo stato è praticamente preda caos più totale
La fatica e la necessità di importanza del lavoro fatto sul Trattato di Maastricht
Che ha determinato poi tutta una serie di scelte di cambiamenti in cui noi siamo stati coinvolti al cento per cento la riunificazione della Germania
Se n'è parlato
Evidentemente come un evento assolutamente epocale per non parlare poiché l'unico nella fine dell'Unione Sovietica saltano come la conoscevamo questo oramai del mille novecento ottantanove
Oggi che cosa rimane di quella politica e di quelle basi
Non solo teorica ma pratiche procedure di una buona politica estera beh dobbiamo anche ricordare che quando spese è stato a quell'operazione selettiva poco selettiva mirata che è stata l'eliminazione di cinque partiti politici su durante cosiddetta rivoluzione di Tangentopoli
Non soltanto sono stati eliminati i partiti politici e personalità che animavano quei partiti politici ma evidentemente anche la politica
E stasera del nostro Paese che è stata detterà mente diciamo annientata feroce oggi ci troviamo di nuovo in un ennesimo cambiamento
Dopo per esempio quello che è stato
No grande la grande stagione di nubi Dean bullismo legata al forti tra quello che prima era stato il mondo che è cambiato totalmente dopo l'undici settembre
Oggi dopo il sette di ottobre pogrom
In Israele di nuovo ci troviamo io credo in una situazione in cui dobbiamo agire molto rapidamente molto efficacemente
Anche in un momento in cui sembrerebbe tornare molto utile e molto coraggioso anche il ruolo dell'amministrazione americana
E la bravura di Blinken credo sia sotto gli occhi di tutti ma sembrerebbe per un momento che siamo tornati diciamo al secolo della indispensabilità degli Stati Uniti sarà così anche in futuro non sappiamo certamente quello che potrei dire come come diciamo con lei come amica come compagna di partito Gianni De Michelis Gianni avrebbe provato sicuramente un sistema per rimettere al centro non soltanto la sicurezza il diritto all'esistenza di Israele ma anche ovviamente venire incontro alle diciamo agenti capacità se ci sono della della popolazione palestinese che usata nel modo più infame come come come scudo umano Dal Mas e credo che questo sia attorno gli occhi di tutti
Per per risolvere un problema una cd che oramai si trascina da oltre settant'anni
Le critiche non vanno fatte marcire definitiva hanno evidentemente affrontate e qua come si può quanto si può si deve procedere appunto nell'interesse della democrazia capace della sicurezza cose di cui sia Demicheli che governo Craxi basti ricordare appunto le vite
Perché entrambi fecero per la prima volta tra virgolette nei confronti dei Paesi arabi l'attenzione che dettero a la sponda sud del Mediterraneo hanno saputo dimostrare infine io vorrei ricordare secondo quello che è stato Gianni De Michelis
Nella vita politica italiana ma anche all'interno del suo partito un politico straordinariamente
Coraggioso coerente e anche molto reale e questo dopo appunto una tragedia di Tangentopoli e il doloroso e il figlio di Bettino Craxi in Tunisia ha sempre abbiamo sempre trovato la possibilità di contare pienamente sull'appoggio di Gianni De Michelis sta per una quello quello che sta per letteralmente una vera e propria tragedia democratica per il nostro Paese grazie mille
Grazie Margherita per per
Ciò che hai detto concorrendo con una tradizione orale a quella carenza di fonti ed equivoci abbiamo parlato
E però grazie a Margherita anche come presidente della Fondazione Craxi per questo incontro sta degli straordinaria qualità storico scientifica e per una persona come Gianni De Michelis che non a caso alcuni degli intervenuti storici illustri hanno osservato non potersi non doversi ridurre assurdamente come qualcuno ha fatto a a a a o alle vicende giudiziarie o alla o al suo desiderio di compensare le fatiche con qualche vanno in discoteca
Gianni ci lascia credo interessanti gli insegnamenti di cui vorrà parleremo perché la memoria è inutile per l'attualità
La ci lascia un metodo
Che credito meriti di essere considerato anche nella in relazione alla stagione politica presente
Quel metodo potremmo chiamare quasi assicurativo cioè prevedere per provvedere che era il caso dalla politica della politica estera è stato prevedere processi di disintegrazione per provvede provvedere
Con processi invece di integrazione e poi quella connessione tra azione quanto più pragmatica e visione
Va a proposito della visione mi permetto solo di di dire la
Pronti la mia testimonianza il multipolarismo in Gianni non era un'ideologia era una constatazione del momento successivo della fase successiva alla caduta del Muro e alla caduta conseguente del bipolarismo
Immette la sua capacità di prevedere sia chiaro non era divinatoria non aveva Totti
Particolari che gli consentissero di leggere il futuro ma esercitava riteneva di dover esercitare la sua capacità a attraverso intense letture e colloqui con testimoni eccellenti
Cioè seguiva anche quello metodo te la arriva dei riferimenti aveva conservato nel tempo dei riferimenti in in varie aree
Ecco attraverso i quali cercava di comprendere che cosa stava accadendo
Così lunedì realizza molte previsioni sono state citate oggi in terranno a vuoto del mille novecentottantaquattro a Tunisi cioè un'invasione qualcosa di più un'intensificazione dei flussi migratori
La fine del comunismo la sua relazione alla Colombia University del mille novecentottantuno comunismi Stand sulla base di un sillogismo tra la Società dell'informazione che fa cadere le barriere e la caduta del comunismo che ha necessità di barriere per sopravvivere
A la disgregazione il disastro umanitario nei Balcani arrestato più volte richiamato
Il il suo atteggiamento quando cominciò a profilarsi la crisi della della Federazione della Jugoslavia
All'ambigua collocazione russa che ne sarebbe avvenuta tra Est e Ovest
La i problemi posti dal ruolo dal ruolo crescente che intuiva della Cina il pericolo dell'Iran nella crisi mediorientale un giornalista nei giorni scorsi ha ricordato una sua frase la terza guerra mondiale
Ci sarà quando Virenque entrerà in guerra
Dio non voglia
Allora a questo punto io mi permetto anche di indicare opinabile mente quattro terreni di repressione rispetto alle intuizioni di Gianni nel momento in cui sottolineo soprattutto un evento che che ci bene cui dobbiamo prestare attenzione che l'allargamento dei Brics in tendenziale contrapposizione all'Occidente
Diciassette Paesi se non erro si riuniscono in questa famiglia con una tendenziale con un tendenziale antagonismo nei confronti dell'Occidente in un contesto di questo tipo tra l'altro segnala assente appesantito dalle notti conflitti armati
A verifichiamo alcune intuizioni dice Mione l'evoluzione europea verso un modello confederale Gianni parlava esplicitamente di confederazione dotato di moneta di spada e di feluca
Quindi il completamento dalla moneta un esercito e con l'AK la diplomazia
Secondo luogo villa il Santa sua idea di sostegno alla crescita del Nordafrica sia vero che ha parlava di un mercato del lavoro euromediterraneo ma pensava anche alla a quello che anche attualmente viene richiamato commettiamo Matei ma tempo fare ricordi Boris Johnson disse aveva capito tutto quel ministro ballerino quando parlava di destinare una parte del PIL dei Paesi europei
Alla crescita e allo sviluppo della della dalla sponda sud dei paesi della sponda sud del Mediterraneo in modo particolare
A se mi è consentito anche il ruolo non non non solo da da Veneto come non era solo per Jeanne il sulla sua Radice veneta il ruolo della portualità adriatica e delle infrastrutture retroportuali
Verso
Ai fini della della di una stabilizzazione dell'Europa centro orientale dei Balcani a il ruolo cioè della e anche nei confronti del Mediterraneo perché per Gianni il la l'Adriatico era il naturale sbocco attraverso il raddoppio dello stretto di Suez
Di di grandi indi intensi scambi commerciali
Provenienti da aree e come sappiamo straordinariamente importanti infine il tema della del Medioriente e della della della dalla sua condizione straordinariamente critica Gianni sosteneva l'ingresso di Turchia Israele nell'Unione Europea
Io credo sia stato una straordinaria idea intuizione
A
In questo momento parlare della Turchia nell'Unione europea può far sorridere ma io credo che se l'Unione europea può giocare un ruolo lo e lo dovrebbe giocare necessariamente dovrebbe poi dovrebbe cercare interlocutori addirittura insieme alle israelita includere nella nel suo processo vinte che nel suo processo di allargamento a e quindi anche da questo punto di vista poi mi sono l'ultima battuta che faccio e poi mi taccio è cosa avrebbe detto Gianni me lo sono chiesto di fronte alla vicenda dell'Ucraina o più recentemente ha di fronte alla al tragico alla tragica aggressione al popolo di Israele
Rispetto a fai tu qui alle critiche pensate a caso dello Krenar io sono tra quelli che ritengono che gli americani non abbiamo avuto una visione dell'Europa in tre dopo l'ottantanove
Ma mi avrebbe detto
Avrebbe detto cominciando con un epiteto che non ripeto ma al quale avrebbe aggiunto
Sì ha tracciato una linea
Ogni discussione in questo momento deve essere messa da parte e quando una linea di fuoco viene tracciata a non si si deve innanzitutto schierare
E poi contemporaneamente si deve concorrere ad De Luca aiuta ci devono aiutare coloro che combattono e poi ecco in parallelo cercheremo di costruire il filo del dialogo ma intanto ci si schiera allora
Che lo subito Giovanni Castellaneta tanto ha collaborato con Gianni dopo di lui chiederò anche gli ambasciatori Valensise Mattiolo ma di iniziare dico
Questa tavola rotonda che poi sarà successivamente affidata a a Stefano Parisi e per ultima Stefania Craxi grazie Giovanni
Grazie
La vorrei ripercorrere i temi di politica spera che poi sono state dopo mentre tratteggiati quelle che sono veline
Politica estera di quel periodo ottantanove novantadue
Sentite non vorrei contro ripercorrere i temi di politica estera di quel quegli anni diciamo fantastici
Sono irripetibili ottantanove novantadue quale Gianni De Michelis a stato protagonista appunto in una situazione quale l'Italia con la caduta del muro di Berlino era meno forse importante meno utile al
A agli alleati e degli avversari è visto come un peso leggero quindi Giani in quello messo tutta la forza della sua personalità per
Ma lottare come si dice
Sopra la cinghia ce la fa fare di più di quello che l'Italia stessa conteneva consentiti l'ha fatto bene io credo che sia è stato uno dei migliori ministro degli esteri della nostra della nostra Repubblica
Ma anche dire che spesso stato preteso certe quelle che possono sembrare delle debolezze di Giannetti
Ritrovo che invece alla fine era un po'andare avanti nei tempi una
Per percorrere i tempi era
Delle discoteche balene come si dice alla fine era solamente una forma di
Stare più vicino alla gente essere più un politico normale non il politico diciamo democristiano che anzi conosceva neanche ci fosse la moglie cosa facesse nel nel privato che dicevo
Era una forma di di liberazione di libertà anche lui imponeva con questo suo a forza di carattere che dice io lo faccio
Io sono stato con lui il portavoce dall'ottantanove al novantadue tutti i tre anni praticamente ho passato più tempo con lui credeva che ecco ma bensì un'altra persona in quel in quei tre anni
Mi diceva che c'era sia fossero persona normale non avrei bisogno di un portavoce sono portavoce che mi spieghi queste cose sia che un faccia comprendere le persone che
Alla fine il mio obiettivo finale rapportare ritarderà al tavolo degli dei grandi pur non avendone tutti tutti i mezzi non dei gol che era armato con la marcia indietro comunque non
Sicuramente non all'altezza degli altri degli altri paesi non solo poi per questioni materiali ma anche perché la nostra
Che la nostra cultura nostro struttura non porta ad essere un preferisce Marte siamo se Venere ancora di più soffre meritocrazia non un paese debbono essere amico con tutti e non si può essere amico contenuti nella politica internazionale
Però c'è una io le devo Gianna ha messo che vuole sottolineare contro parte temi politici questa sua grande volontà questo grande senso dello Stato che è pronto magari a volte non li riconoscono anche la sua cultura Real decente alla fine che ne quasi nessuno mette in evidenza a mondi davano un un rigore morale che magari non traspariva sicuramente non nella discoteca non ma anche in altri
Altri altri consessi
Con Gianni abbiamo fatto un milione di chilometri in no ho fatto un calcolo all'epoca delle prime gabinetto mediatica in tre ammette che significa mille chilometri al giorno ma su e giù andare sulla Luna e tornare una volta e mezza
E li ha fatti con questa grande
Ponte immaginazione visione al di là poi della e quelli che sono degli scacchieri tradizionali punto uno dei primi che credo prima che è andato in Libano in piena e in piena guerra è stato il primo che è andato in Vietnam cos'era il Natale nel nel novanta alla cattedrale di Hannover
Insieme con il cardinale all'epoca ed era una sfida politica a regime delle tutta quindi non il Gianni non solo quello del dell'Europa dell'euro
La firma di Maastricht quelli era presente ma anche delle degli anni che ha saputo guardare al di là e non solo la politica estera attraverso quelli che sono i
Le direttive tradizionale l'Europa gli Stati Uniti
Sui Balcani e lui aveva una ci metteva anche del cuore conosceva tutti
Balcanico Solaria conosceva tutti a fino all'ultimo ha cercato di evitare che ci fosse la deflagrazione del culturali a pensando ad una formali aggregazione Federazione scontrandosi anche qui con politici politici italiani che volevano invece
Ci fosse una divisione fra tra comunque che i cattolici della Jugoslavia fossero preservati protetti rispetto al ad altre ad altre comunità e quindi non si è mai ho avuto paura di mettersi in contrasto ricordo anche la la la prima guerra del Golfo con con Andreotti
Molto più prudente nell'intervento con
Gianni De Michelis che alle tre di notte con convoca un consiglio dei ministri e si decide di mandare i Tornado largo forse fin troppo tardi ad hoc per perché poi arrivarono dovettero basarsi su una base lontana che poi è quello che ha creato il famoso incidente
Tredici colonie
Uscivano a a rifornirsi
Tutto questo per dire che non verso appunto sempre a difendere le sue idee
Con una grande equilibrio interno rispetto a
All'epoca le l'italiana la repubblica dei partiti appunto non deprime non della Prima Repubblica mantenendo il suo punto
Forte senza senza eccetera
Io vorrei ricordare un altro punto parrebbe Gianni è stato visionario c'è la la funzione della Farnesina del ministero degli esteri sono le vedeva del ministero degli esteri come una sono al Dipartimento di Stato all'americana
Fosse presente in tutto il dite sono pubblica economica politica del del Paese non solamente diciamo la parte più notte diciamo della diplomazia
Quella della
Controllo delle armi o del di grandi accordi ma anche la diplomazia più più spicciola più
Oggi tutti i giorni che però fa poi l'Italia
E lui ha scoperto la cultura grande come sappiamo grande conoscitore e amante di artigli arte contemporanea quando andavamo noi Orte ma la prima cosa che faceva andare a visitare le mosse dietro può andare
Un'azione alle Nazioni Unite
Ricordo una sua
La la servizio che
La Farnesina messa al servizio di un'idea che era all'epoca punto
E andava al di là che poi non fu non fu realizzata quella dell'expo di Venezia le sue dimensioni sono da rivedere l'altro giorno gli atti della nel Parlamento nel
Ecco se non
Novantadue Antonio delle si parlava nella lui lancio l'idea nel o Veneto si oppone versare di Venezia nella nel due mila allargata tutto il Veneto ci fu una grossa battaglie anche politica
Due e non riuscì a far passare l'idea che
Sarebbe stato invece c'è un grande lancio di tutto nella
Nord est
Penso che su questo permetteva la la Farnesina al servizio del Paese della nazione come un
Una delle grandi strutture portanti della della politica del Paese
Con un grande
Riconoscimento hai hai diplomatiche ci lavoro che ci lavoravano punto in questo
Prevedeva una una Farnesina
Potesse
Essere presente punto diciamo prima hanno non solo ne nelle sui settori più tradizionali ma quelli della cultura dell'economia anche dell'Intelligence pensava ad una una parte dell'Intelligence che poteva essere coordinata dalla Farnesina come punto nel dipartimento di stralcio una parte intelligenze rientra in quella in quella struttura e non
Noi credo che tutti noi diplomati siamo grati se nel corso del ministro che
Più amato la Farnesina si è sentito vicino alla ad la nostra alla nostra casa concerto in un certo senso che non
Non voglio
Affrontare perché appunto siamo tutti d'accordo su quello che ho fatto Gianni come
Ministro degli Esteri tradizionale ho voluto ricordare questi ritratti diciamo meno meno note che non
Io credo che se
Decine ciclone di Mani pulite non
Non lo avesse
Ha battuto
Avrebbe voluto fare ancora di più per il
Per il nostro paese grazie
Grazie Gianni Castellaneta credo molto interessante a quel richiamo alla uomo dalla Farnesina come grandezza infrastruttura
Per il perseguimento dell'interesse nazionale cambiamo il programma perché Stefania dovrà correre a votare forse poi ci raggiunge nuovamente ma presidente della Commissione esteri del Senato oltre che fondatrice di questa importantissima Fondazione
Grazie non ho rinunciato io mi scuso ma oggi è una giornata in cui si sono accavallati tanti impegni arrivate in Commissione anche la legge di bilancio quindi i lascio immaginare e anche difficile per me dopo tanti interventi interessanti in cui c'è tratteggiato molto dell'impegno in politica estera di Gianni De Michelis aggiungere cose nuove preti in una cosa
Anche lui investito ingiustamente da quella rivoluzione mediatico-giudiziaria che ha distrutto di fatto il sistema politico del nostro Paese
Ha rischiato anche Gianni la damnatio memoriae anti fortunatamente la storia sta facendo il suo corso anche prima del previsto e sono anche orgogliosa di dire che la Fondazione Craxi grazie a
I ragazzi ormai non più ragazzi con l'acca non vale l'ex fischietti
Federica Mignani sulla che lavorano come da tanti anni sta portando alla storia il suo contributo
Ciani realtà è stato ed è stata la parola più usata per descrivono in questa giornata un visionario
Un uomo delle istituzioni che ha saputo sempre anticipare il futuro
Un protagonista delle vicende repubblicane con la grande passione politica che ha unito a questa grande persone anche la capacità di decifrare i codici della maternità nella complessità contemporanea
Il Lucera pensiero profondità di analisi e il giudizio strutturato immaginazione inventiva anche compatti sregolatezza
E niente a mia madre approfondire in quest'era quasi maniacale da chimico isolava le singole particelle rifugi vale semplificazioni all'appiattimento
Concettuale al fiato corto dell'improvvisazione nei tutti campi nei quali si è cimentato
Come tutti i riformisti aveva cultura del risultato tante sono le realizzazioni che si devono a Gianni De Michelis seguiranno altri convegni perché lui è stato un uomo dalle mille sfaccettature tanto per intenderci il monastero dobbiamo a Gianni De Michelis
Quindi basterebbe ripercorre il suo tragitto teocratico per vedere come la sua parata dovrà esistenziale intrecci alla migliore storia di questo Paese
Una stagione che tanto sul piano europeo tanto su quello internazionale registrerà un ha rinnovato protagonismo italiano poi come tanti hanno detto scomparsa in questi anni chiariti Michele diviene Ministro degli Esteri poche settimane prima della caduta del muro di Berlino
Quando iniziavano aprirsi quegli spazi di libertà a testa l'altra Europa che finalmente si liberava del gioco oppressiva del comunismo alza saliva al potere gli uomini della dissidenza
Appella Bow Enza tutti uomini pezzi di Craxi e De Michelis aveva sostenuto e aiutato
E ci sono stati gli unici dalla sinistra europea Sinistra Europea riceve il Partito Comunista qualcosa aveva fatto per i popoli che subivano il gioco delle dittature
Della teste in America Latina manzo volutamente si era rifiutato di fare alcunché per tutti quelli che a Ester come dire non avevano i crismi dell'autorità
Non sostenevano ma è la la non hanno mai sostenuto la diffidenza al contrario Craxi De Michelis che hanno sostenuti politicamente e finanziariamente
Il mondo cambiata ma il senso completamente opposto a quello che si era immaginato e di qualche anno dopo il famoso saggio di Fukui Anna grandemente citato la fine della storia
Il mondo era diventato unipolare sembrava che la democrazia occidentale liberale avesse vinto una forza per sempre
In realtà è stato una grande illusione da lì in poi il mondo è diventato via via più conflittuale fino ad arrivare ai giorni nostri partendo dall'invasione Dubai la guerra del Golfo
La Yukos Latif soluzione Ducos lati a undici settembre i conflitti che abbiano davanti quindi quell'illusione Prota dista frana drammaticamente fino ai giorni nostri rischiamo di rimanerne sotto le macerie
Quindi De Michelis si trova a guidare la politica italiana in un po'in in un momento in cui era assolutamente necessario ridefinire le coordinate strategiche
Ripetere le categorie interpretative cosa che ci anni fa grandemente
Dunque uno dei temi hanno detto credo in molti ci hanno insistente molto sul terreno dell'integrazione comunitaria fu ristrettezze ministro degli Esteri e che pose in calce la sua firma
Un caccia al Trattato di Maastricht
Anche se Gianni non può essere annoverato tra irruppe rischi ideologici che abbiamo visto all'opera in quegli anni ce lo dice l'Europa l'Europa come totem intoccabile
L'Europa come Oro Prisma come ideologia quello l'hanno fatto soprattutto gli orfani di volere il jolly ideologie era morta non Gianni ma al contrario Gianni sette vedere per tempo tutte le fragilità della costruzione europea
Ad esempio tra i più solleciti ad accorgersi di quello che lui definiva RAI tre rattrappimento baltico ovvero l'attenzione alle risorse che lavora l'Unione Europea la colla l'allarme costruzione europea stava indirizzando e verso est e invece le contrappose una insolita visione euromediterranea
Un disegno del condiviso nel quale ci si potesse riconoscere lealmente la convenienza di ciascuno attesi dell'Europa ma paesi del Mediterraneo
E quindi capiva come quel quadrante era così decisivo per i nostri interessi quanto era o o corretta investire in quell'area che volevamo per ciclica stabile prospera un crocevia di scambi
Commerciali politici culturali incontro fra culture diverse
In realtà purtroppo questo non è avvenuto stiamo vedendo
Drammaticamente in questi giorni dove io credo che non ci sarà un'escalation militare di certo abbiamo già di fronte un'escalation politica
De Michelis poi immaginava per l'Europa un sistema confederale
E riteneva anche questa è una grande illusione del post guerra fetta dell'ideologia localista che non fossero esaurite fuori ruolo dello Stato nazione in realtà abbiamo visto in questi anni dove appunto sembrava che le nazioni avessero esaurito il loro ruolo che i popoli non esistesse lo abbiamo visto il contrario perché i popoli esistono lei nazioni esistono esistono le ferite storiche delle Nazioni l'unica cosa che in questi anni di globalizzazione
Non ha avuto i confini è stato il denaro per tutto il resto i confini esistono e quindi questa visione che era così affine peraltro al pensiero di Bettino Craxi post urlava il bisogno di dare vita a un compiuto federalismo Colombo comunitario quindi la conseguenza esigenza di raffronto rafforzare le istituzioni centrali a partire dalle forme di governo de Michelis e il Governo italiano di allora ittero nell'approfondimento e nell'allargamento della Comunità e i due principali direttive per favorire il passaggio dalla vecchia alla nuova Europa
La presidenza italiana nel secondo trimestre nel mille novecentonovantatré ceri proprio a far decollare a Roma e due conferenze intergovernative perché pezze uscisse un mandato preciso sulla moneta unica sulla poi
E estera sulla sicurezza e la difesa comune
Ma tra l'altro gli sforzi Demichelis si teme una dichiarazione transatlantica che esponeva le basi per i rapporti di una nuova consultazione della comunità con gli Stati Uniti Est Canada le anticipo dell'idea di fare della UEO Unione Europea Occidentale è lo strumento la difesa comune europea che non abbiamo ancora oggi
Elaborazione con la Gran Bretagna sempre De Michelis di un documento che costituiva il punto di riferimento per tutti nella ricerca proprio di un equilibrio tra dimensione europea e dimensione atlantica
Gianni De Michelis era veneziano per cui questa sua costante attenzione all'aria aperta Canicattì credo adottiamo sempre a Gianni De Michelis forse la sua più grande intuizione orientò la Costiera italiana ha perso la cooperazione regionale dapprima quadrangolare altra Jugoslavia Ungheria
Poi estesa Cecoslovacchia e Polonia lavorando alcol al al contempo il Progetto di iniziativa adriatica una stretta collaborazione economica fra Italia e Jugoslavia con un possibile coinvolgimento anche del dell'Albania
Poi vince iniziativa centroeuropea in cui tra l'altro in questo periodo sto cercando di rilanciare era evidente che ai suoi occhi con la fine della guerra fredda si spendevano per l'Italia nuove opportunità
In primo luogo quella di riaprire una tradizionale direttrice di espansione economica politica nei confronti del loro un tardano piano balcanica
Poi sostano appunto post guerra fredda il passo successivo era quello caduta l'architettura che dava qualche moto un'ordinanza sistema internazionale
Il passo successivo era quello di tutelare gli interessi nazionali
Operazioni non facile soprattutto per una media potenza come quella italiana eppure in quegli anni riuscì Italia commina sussiste nel sistema internazionale aveva un ruolo
Entrano i grandi della terra a una parola del spendere per esempio tutti i conflitti mediorientali una parola autorevole e ascoltata
Gianni De Michelis la famosa conferenza tenuta Marsiglia las lancia una proposta concreta in ottica mediterranea
Ossia che Europa appunto riservarsi per lo stesso quantitativo di risorse intere e aggiungo anche di interesse
Lo sviluppo dell'integrazione verso est anche alla a integrazione euromediterranea per dare un segno non solo qualitativo ma anche quantitativo
Alla cooperazione rispetta riservata la sponda sud perché in quel momento era molto più disequilibri Pata questo naturalmente aveva bisogno di una volontà politica molto forte perché era talmente evidente l'attrazione dell'Oropa verso la sua porta ori orientale quindi
L'interesse su cui Gianni non ha mai smesso per lo meno negli anni cui decapitato di collaborare con lui e TIR porre l'attenzione degli Stati del Vecchio Continente perso Rallo sponda sud
Va ricordato anche perché De Michelis formulò nel settembre del mille novecentonovanta un'altra proposta stavolta formale
Come rappresentante del governo italiano cioè quella di estendere il Mediterraneo l'esperienza di Helsinki del settantacinque che aveva avuto come risultato la creazione della conferenza di sicurezza di cooperazione non rotta
Nonostante si perse l'occasione in quel momento di creare un organismo regionale per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo i paesi comunitari dell'Europa del Sud con l'Italia in testa
D'accordo con quelli della sponda meritorie del mare nostro ottennero che nell'accesso e Cr inizi inserita una tiepida invenzione mediterranea vale a dire il riconoscimento di un legale solito
E organico tra la sicurezza dell'Europa e quella del Mediterraneo
Quella indubbiamente è una delle tante opportunità perse
Che avrebbe certamente contribuito riposizionamento forte e competitivo dell'Europa sullo scacchiere internazionale del Nuovo Psi coro
De Michelis aveva previsto anche questo con largo anticipo almeno due decenni fa in uno store uomo lo il ruolo degli europei nella nuova configurazione del mondo dipenderà dall'approccio che avremmo rispetto a tutto quello che sarebbe successo nel Mediterraneo e nel Medio Oriente
Chiudo con una domanda
Mi chiedo severissimo proseguito sulla strada indicata a quei grandi uomini Bettino Craxi Gianni De Michelis che indicavano una rotta ben precisa
Ci troveremmo oggi nella situazione in cui ci troviamo attardato per affrontare le tue conflitti un'instabilità perenne
A rincorrere uno un ruolo per l'Italia che negli anni avevamo smarrito
Lascio compensata
Giusto grazie Stefania penso la ci rivedremo
Nel momento conclusivo di questa tavola rotonda mentre tu vai a votare però procediamo
Non è la parola ambasciatore Valensise
Che ha vissute in molti dei campi dei quali abbiamo richiamo li abbiamo parlato per quanto riguarda lo ricordo soprattutto dei Balcani
Con un'altra vicenda di quest'area dove così prossima prego
Grazie
E
Gianni De Michelis è stato per la politica estera italiana soprattutto
Una novità
Una novità non solo perché
Era il primo ministro socialista a vent'anni di distanza dall'ultimo ministro socialista la Farnesina che era stato Pietro Nenni nel sessantanove
Ma era una novità perché a mio avviso
Riprendo un tema che è stato ampiamente sviluppato stamattina varie e interessanti relazioni
Demichelis voleva fare una cosa piuttosto audace se voleva superare il paradosso è il paradigma
Che spesso condiziona un'azione di politica estera il paradigma il paradosso essendo quello secondo quale c'è uno iato
Tra quello che noi vogliamo fare
Le iniziative che vogliamo prendere
E la percezione che di noi hanno i nostri partner internazionali
Io credo che De Michelis volesse avesse in mente il superamento di questo paradosso paradigma
Nel senso che aveva una grande
Consapevolezza non solo del suo paese non solo del ruolo potenza del suo Paese ma anche del merito del valore delle idee nel loro merito
Queste idee che come abbiamo ripetuto lungo oggi erano idee spesso
Facciate di visionari Isma'e non sempre in senso benevolo
Queste idee nelle quali lui credeva erano idee
Sulle quali c'è molto da riflettere
Ce ne ha avute varie geniali
Molto avveniristiche perduto all'epoca in cui vivevamo
Ed erano idee che De Michelis aveva la capacità e la potenzialità di realizzare non solo di
Evocare
Indipendentemente dal ruolo che alcuni potevano più o meno in maniera interessata affidare al Paese che egli rappresentava
Aggiungo subito visto che Gianni Castellaneta ha ricordato anche l'atmosfera che noi abbiamo vissuto con De Michelis ministro
Aggiungo subito una piccola nota di colore se mi consentite
La Farnesina soprattutto la Farnesina di quegli anni era un mondo sicuramente competente motivato ma anche con le sue regole diciamo
Più ispirate spesso ispirate ad una certa
Esagerata ovatta ricordo che appena lui arrivò quando gli presentarono cominciano a presentargli alcune note alcune appunti di di ufficio a un certo punto con la sua
Vivace irruenza che tutti ricordiamo con grande simpatia buttò queste carte all'aria e disse voi me la dovete finire di parlare sempre di auspicio sia un si auspica c'è l'auspicio il forte auspicio debole auspicio
Voi mi dovete dire che cosa dobbiamo fare nel nostro interesse e come possiamo fare a realizzare quell'interesse
E questa fu una una piccola prima lezione del del dinamismo ma anche della determinazione di questo
Allora nuovo
Ministro che che avremmo e le idee non mancarono non mancarono
Su vari piani ne voglio ricordare una perché ne abbiamo mi pare accennato anche anche in mattinata
E che oggi ha una sua particolare Attili attualità
Gianni De Michelis nella sua attenzione al mondo mediterraneo arrivo a concepire
Una un piano di ancoraggio di Israele all'Unione Europea
Voleva collegare la democrazia l'unica democrazia del Medio Oriente ad un quadro di garanzia europea certo difficile da realizzare tutta da da verificare ma che comunque avrebbe avuto un grande
Vantaggio nella sua analisi nella sua concezione cioè quella di rassicurare appunto Israele
Sul fatto di avere in qualche modo le spalle
Coperte le spalle garantite dal dall'Europa di allora
Per non non in maniera fine a se stessa ma per invogliare per spingere per indurre Israele ad una serie di concessioni all'epoca già considerate essenziali imprescindibili a favore del popolo palestinese
Ricordo che quando fu
Formulata questa questa idea i puristi dell'Unione europea rimasero piuttosto tiepidi oggi o diffidenti perché era no un qualche cosa che esulava dalla ortodossia comunitaria in senso stretto e De Michelis spiegò con con grande energia con grande convinzione che l'Europa non doveva essere considerata un'entità geografica
Bensì con entità di valori e che il limes della Europa non doveva essere il limite della dell'Europa continente geografico ma un limite molto più avanzato è molto più
Congeniale agli stessi interessi europee
Un'altra idea che sembrò
Audace ma che in realtà era frutto di una di una grande intuizione una grande visione la pena menzionata Stefania Craxi fu quella della quadrangolare
Nei primi mesi dell'ottantanove De Michelis lancia un progetto di collegamento tra Italia Paese NATO Austria paese neutrale
Jugoslavia paese non allineato Ungheria Paese del Patto di Varsavia
Quasi a con un presentimento di quello che sarebbe potuto succedere e successe dopo pochi mesi a partire da novembre dall'ottantanove
E quasi un presentimento di come un collegamento di questo genere una una politica di dialogo corsi di
Poco convenzionale per
Per quell'epoca avrebbe potuto favorire un quadro come lui diceva spesso di integrazione contro invece le tendenze sì già forti già che si avvertivano alla alla disintegrazione
Credo che non si possa dimenticare il contesto nel quale De Michelis vissuto erano gli anni dei grandi sconvolgimenti della della fine dell'ordine della seconda guerra mondiale il crollo del muro di Berlino la dissoluzione
Della Unione Sovietica
E anche lì anche lì
Forse bisogna essere ancora più un
Generosi nella ricostruzione storica del pensiero di De Michelis
Prendendo spunto da quello da quella che fu la reazione di di Gianni De Michelis immediatamente dopo la caduta del muro di Berlino
C'erano tante tensione c'erano tante contraddizioni c'erano tante paure
E ci fu un momento difficile che che oggi abbiamo ricordato con qualcuno dei dei relatori ci fu un momento molto difficile subito dopo la caduta del del muro di Berlino perché gli europei
Gli europei diversi dalla Germania quindi la Francia anche l'Italia l'Italia di di Andreotti di cui si ricorda
Tante volte il suo sfegatato amore per le due Germanie
Bene quell'Europa era piuttosto diffidente nei confronti di quello che sarebbe potuto succedere
Nove giorni dopo la caduta del muro di Berlino il diciotto di novembre del mille novecentottantanove Mitterand convoca una riunione dei capi
Stato ed i ministri degli esteri a Parigi
E a questa riunione partecipa naturalmente anche col e l'umore di questa dell'inizio di questa riunione piuttosto diffidente piuttosto negativo nei confronti di una paventata accelerazione dei tedeschi verso la loro unificazione
La riunione butta male butta male perché non si trova una quadra tra tra europei tanto che a un certo punto si interrompe e poi si trasforma in una riunione a tarda sera di caminetto in questa linea di caminetto col prende la parola e fa un appello quasi con le lacrime agli occhi
Dicendo ai colleghi europei voi non potete pensare che io torni domani a casa mia dicendo che l'Europa volta le spalle all'unificazione tedesca
Aiutatemi perché io non reggere questo corpo la Germania Regebe questo poco e voi europei non reggere se questo corpo a questo punto De Michelis con l'aiuto del suo sherpa che mi piace ricordare un amico comune che non c'è più era Silvio Fagiolo
Verga su un pezzo di carta una formula che cerca di accomodare le tensioni e le diffidenze con l'auspicio questa volta sì l'auspicio
Di di Kohl che era più che ragionevole per salvare con un compromesso questa riunione e da questo pezzo di carta ad Andreotti dicendo di guarda questo adesso lo devi dire tu
Devi dire tu una parola a favore di colla favore della del processo di unificazione perché siccome tutti sanno quello che tu hai detto e quelle e quelle che sono state le tue diffidenze per paura se lo dici tu è ancora più credibile
Andreotti lesse questo
Pezzo di carta lo fece il suo e la riunione Fini con una formula che a secondo il desiderio di décolleté era quello di evitare che l'Europa agli di volta se le spalle in quel frangente ecco questo è anche Demichelis la duttilità la la visione la capacità anche di di stare al tavolo del del negoziato
Attesta alta e con la e con la chiarezza delle idee
Ci manca
Io credo di sì
Credo che che manchi molto Mona personalità politica di quella levatura di quella cultura commenta è stato ricordato giustamente
E anche di quella passione
E credo che manchi anche soprattutto nel quadro dell'Europa che noi vediamo oggi
L'Europa di oggi debole divisa e confusa
E Caco fonica
Perché parla più voci non del tutto anzi a volte assolutamente scordata scoordinate
Io credo che questo non sarebbe piaciuto a De Michelis credo che avrebbe ripreso con forza la sua visione dell'Europa sì sovranazionale però forte e consapevole del peso che ancora gli Stati nazionali devono esercitare e credo che ci avrebbe messo tutto il cuore e tutto l'entusiasmo come faceva lui
Finire qui credo che se ci fosse a questo punto Limitese avrebbe commentato con la sua abituale franchezza dicendo che io non avrei capito un qualche cosa grazie
Grazie ambasciatore Valensise mi ha fatto molto piacere la il il suo il suo ricordo di del ruolo avuto da Gianni a fianco di Andreotti in quella riunione del gabinetto questa mattina si è sottolineato da parte di alcuni relatori il ruolo della Banca d'Italia ovviamente
ça va sans dire a a proposito della costruzione della moneta unica ma quel passaggio politico imboccato barcolla ma non scontato
Ebbene nella nell'intervento di di Andreotti la il momento determinante da quel che i testimoni lei il prossimo a ai fatti ci ha ricorda ci ha ricordato i testimoni ricordano quindi ci fu un momento politico importante gabinetto non soltanto la preparazione della stessa diplomazia della banca centrale insieme alle altre banche centrali del passaggio alla moneta unica ma quella quel momento
Confermo il ruolo della politica Bella e guidare questi nel guidare questi processi
Baci formazione ha avuto molti ruoli di rilievo
Le le cedo volentieri la parola grazie
Beh non nessuno penso sarà sorpreso se dico che da un lato tutto quanto sentito finora
Mi ha ricordato il mio riportato molto viva la memoria anche certe connotati anche un po'personali di Gianni De Michelis
E che naturalmente mi riconosco totalmente in tutto quanto è stato detto io come ho vissuto la figura di Gianni De Michelis vi era un giovane diplomatico trentenne in quegli anni lì dalla fine dell'ottantotto all'inizio del novantadue a Belgrado
In una sede dove non so neanche contare quante volte Gianni De Michelis il ministro De Michelis è venuto in quegli anni con il suo portavoce svariati altri collaboratori per me è stato una si è detto che Gianni De Michelis è stato una novità
Al ministero degli Esteri
E come lo posso confermare è stato una novità dirompente anche per chi come me all'epoca come noi di quella classe diciamo di quella generazione diplomatici in fondo di ministri non è che ne avessimo visti tanti prima dell'arrivo di Gianni De Michelis ma abbiamo notato che quello che cambiava
Era
Il linguaggio non trascurerà è anche un altro aspetto molto importante oggi si parla tanto di comunicazione di social networks e via dicendo ma l'attenzione la la capacità di comunicazione
Di Gianni De Michelis era un'eccezione assoluta
Nel panorama politico dell'epoca non parlo certamente solo del panorama politico italiano
E mi
Poi citerò qualche episodio senza scadere troppo nell'aneddotica ma non resisto perché i ricordi si affollano molto vividi in questo momento
Vorrei darvi le tre quattro caratteristiche che a me giovane diplomatico sono balzate agli occhi avendo l'opportunità in silenzio ma spesso interpellato dallo stesso ministro che fai un pezzo un po'di Gianni De Michelis era prima cosa il file sharing non andasse condividere le valutazioni parlare comunicare e e devo dire anche saggiare un po'le reazioni dell'interlocutore fosse anche quello seduto in fondo al tavolo come ero io all'epoca innanzitutto mi aveva colpito sempre molto questo capacità di entrare in sintonia con l'interlocutore
Che era il frutto secondo me di due aspetti uno è stato anche e già menzionata una un po'quello delle discoteche ma non erano solo le discoteche era anche di arrivare con uno staff numeroso di stabilire una comunicazione con tutti di coinvolgere di non di non nascondere anche la voglia di godere della nostra vita una volta esaurita la giornata di lavoro
In tutte le capitali quando arrivava il ministro De Michelis era bene anche prepararsi a un dopolavoro insomma una serata piacevole dove si potesse ascoltare della musica a ballare e via dicendo
E questo che poi alcuni naturalmente più paludati vedevano un po'come una profanazione
In realtà quanto meno nella mia esperienza in Jugoslavia nei Balcani dove vivono popoli estremamente calorosi espansivi fisici e era un un passepartout
Era veramente una un un elemento che diceva beh ma se questo ministro viene qui e gode della nostra vita serale via dicendo evidentemente condividiamo un un approccio anche all'esistenza
Il secondo elemento però che stabiliva una grande familiarità una grande comunicazione fra Gianni De Michelis e i suoi interlocutori almeno negli militanti incontri a cui assistito
Era il fatto di presentare all'interlocutore un'analisi costo una sua analisi costi-benefici
E questo ed metto qualche episodio
Di storia è stato citato l'attenzione per i Balcani io l'ho vissuta tutta e nel mille novecento innanzitutto mille e novecentottantanove la quadrangolare già la dice lunga su come Gianni De Michelis avesse previsto individuato questi rischi di disgregazione in Europa
E fosse preoccupato
Di rimettere evitare che si rompesse il vaso in cocci o comunque già pensare a come di mettere insieme i cocci in una fase successiva
Il che è veramente sorprendente insomma in un'epoca in cui allora e anche oggi molte iniziative politiche militari strategiche vengono adottate senza una minima considerazione per il dopo cioè si parla sempre di Exit Strategy
Ma poi si scopre che nessuno ci ha pensato Gianni De Michelis FS exit strategies ci pensava
E anche per tempo
L'esempio della Jugoslavia tipico nei primi anni di crisi ottantotto
Ottantanove
Novanta e la Jugoslavia di Ante Markovic Ryu cosa l'aria che comincia a traballare ma non troppo e Jugoslavia che gli americani sostengono fortemente e la Jugoslavia del primo e poi del promesso secondo accordo stand-by col Fondo monetario internazionale
E
Gianni De Michelis e si impegna sino al nostra Remo per preservare la Jugoslavia in questo in piena sintonia e qui analisi costi-benefici passo ha un'altra caratteristica che a me giovane diplomatico risaltava molto l'approccio imprenditoriale
C'è la consapevolezza di che cosa sogni flussi economici i flussi commerciali i flussi energetici
C'era in Gianni De Michelis e anche in una parte dell'imprenditoria italiana per l'epoca l'idea che stava saltando un mercato di ventitré milioni di consumatori
Alcuni dei quali diciamo la verità oggi non hanno ancora riconquistato il PIL pro capite che avevano prima della disgregazione della Jugoslavia mi riferisco ovviamente a chi è rimasto fuori dalla rete di sicurezza euro-atlantica ma sono milioni di persone
Non centinaia ecco questo Gianni De Michelis l'aveva sicuramente presente e quando scoppia il ventisei giugno del novantuno la crisi con la dichiarazione di indipendenza slovena subito seguita da quella provata
La uscita dalle caserme dei soldati federali distanza in Slovenia e in Croazia lo scontro scorre il sangue
Si precipita Gianni De Michelis a scuotere la presidenza di turno come si diceva allora dell'Unione Europea
La presidenza lussemburghese che forse non era neanche particolarmente equipaggiata per poter affrontare un cataclisma di queste dimensioni si precipita a Belgrado
Con gli jugoslavi che lo aspettano a braccia aperte perché ovviamente il Governo Marco vice il ministro l'oncia perché era il suo omologo peraltro provato il ministro della Difesa provette peraltro sloveno
Vedevano nell'Italia in quel momento che aveva appena finito la presidenza del semestre prima luglio dicembre del novanta vedono una possibile ancora di salvezza
E arriva questa troika perché oggi la troika spaventa tutti tutti pensano al Fondo monetario e la Banca centrale ma allora trovati che era questo gruppo di presidenze attuale precedente e successiva
Quindi questo fanno in procura che poi prenderà successivamente la presidenza dopo di noi manifestando un approccio ai Balcani che mi permetto di dire abbastanza antitetico
E posso che viceversa si fidava moltissimo di Gianni De Michelis e Gianni De Michelis medesime davanti questo per due giorni
E due notti davanti questo negoziato al Palazzo Federale fino alla notte del trenta giugno
Si cerca di mettere insieme e mi e li ruoli De Michelis è stato fondamentale una qualche piattaforma per riaprire un negoziato si è arrivata qualche cessazione delle ostilità ma qui e vengo all'altra caratteristica
Che ho rimarcato anche la duttilità che è già stata menzionata cioè il realismo la capacità di adattamento ora che l'Italia in quel momento avesse un assoluto esigenza preferenza per una stabilità nell'arena geostrategica d'appartenenza mi sembra una cosa ovvia
Però questa impeto questo imperativo della Jugoslavia unita e democratica che era un po'diventato anche un po'uno slogan con cui noi cercavamo di a riportare ordine
Poi però non è rimasto nella mente di Gianni De Michelis e quindi nell'approccio dell'Italia del governo italiano una specie di armamentario stantio che noi ripetevamo vuota mente ma a un certo punto ci siamo resi
Conto e questa volta l'analisi costi-benefici l'abbiamo fatta noi e mi ricollega quello che diceva anche
E Michele Valensise sul discorso della riunificazione tedesca cioè a un certo punto ci siamo resi conto che varie pressioni
Da oltre Atlantico e da dentro l'Europa penso alla Germania pensa la stessa Austria avevano individuato delle opportunità
Anche in un meccanismo di disgregazione che comunque non poteva essere fermato perché ovviamente
Penso anche alle vicende tremende di questi giorni o in Ucraina da quasi due anni
Quando poi si versa il sangue
è molto difficile
Tornare indietro
Ci vogliono generazioni del resto se l'Italia era così attenta alla Jugoslavia unita e democratica nel mille novecentottantanove novanta novantuno forse era anche perché eravamo a soli quindici sedici anni dalla firma del trattato di pace con la Jugoslavia
Visto che c'avevamo messo trent'anni a trovare la maniera
Di accettare
Delle rinunce di accettare la fine non sempre gloriosa di un conflitto mondiale per il nostro Paese quindi eravamo molto consapevoli di queste tematiche sicuramente lo era Gianni De Michelis
Allora qual è la reazione qual è il frutto della due tutti vita
Disintegrare per reintegrare e quindi lì è partito
E devo dire con una fortissima un fortissimo apporto il contributo che è stato molto istruttivo per noi giovani diplomatici della consapevolezza di che cosa sono i flussi economici che cosa sono i flussi commerciali
Cioè nel mille novecentonovanta l'Italia aveva un interscambio con la Jugoslavia che era superiore a quello della Germania
Quindi Gianni De Michelis e per il suo passato per la sua cultura forse anche per la sua provenienza geografica di una regione ponte con nella regione balcanica e non solo perfino con l'Estremo Oriente non è mica un caso se vedeva la Cina con quasi trent'anni d'anticipo nei suoi sviluppi
E si renderà conto che a quel punto che ha impresso tutto questo nella l'elaborazione dentro la Farnesina nella mente di quelli come me che imparavano il mestiere in quegli anni l'idea che poi nell'analisi costi-benefici geostrategica geopolitica chiamatela come volete degli interessi nazionali di un Paese la componente economica finanziaria commerciali infrastrutturale sono assolutamente
Inderogabili imprescindibili e vi assicuro che questa è stata una novità non di poco conto
In una Farnesina dove ancora chi si occupava di Comunità europea era avvolte guardato da altri colleghi che facevano largo politica come qualcuno che faccio che pomodori e si preoccupa della dimensione delle vongole insomma
C'è anche quello perché Rita ma certamente Gianni De Michelis vedeva molto molto più in là un'altra piccola annota piccola grande annotazione è stato citato l'operazione Pellicano è stata citata l'Albania
E devo dire che
Gianni De Michelis fra i primissimi ha indicato nell'Albania il frutto alle vicende degli ultimi ventiquattro ore continuerà a dimostrarlo
Un Paese che comunque per noi è essendo la sua visione dell'Adriatico le diciassette l'Adriatica un lago in realtà non è un mare ed è proprio vero quindi c'è ci son due sponde in in in continuo interscambio culturale e commerciale
Economico ecco nella nella proiezione di di iniziative come
L'operazione Pellicano dopo i moti che avevano portato in Albania dopo il salto dello schema pensionistiche tutto quello che ha portato ne abbiamo visto per la prima volta una proiezione
Una grande una massiccia proiezione all'estero
Fuori dalle nostre frontiere di un dispositivo e di assetti militari militari e non merita c'era anche la finanza dalla polizia ma c'era anche moltissime se
E abbiamo come si diceva retto l'Albania ce l'abbiamo sostanzialmente protettorato insomma governa
Non dimentichiamo che quando è scoppiata la guerra in Jugoslavia quando nonostante gli sforzi di cui dicevo della troika
E con posto fanno imbrocca Gianni De Michelis
è scoppiato il conflitto perché poi comunque non è stato possibile evitarlo nel gennaio del mille novecentonovantadue Gianni De Michelis è stato fra coloro che ha portato l'Italia partecipare fra i primissimi e i pochi
All'operazione di monitoraggio delle comunità europee come si diceva allora il dissi MM che disgraziatamente tra l'altro dopo neanche quindici giorni portò alla perdita
Di alcuni ufficiali italiani per un incidente occorso a un elicottero quindi anche con una ripercussione naturalmente di opinione pubblica di dolore di emozione di commozione e via dicendo
Io credo che quello sia il segno meno
E lo considero fra le migliori eredità di Gianni De Michelis di una apprezzata costante forte presenza militare italiana nel peacekeeping nei Balcani che poi vedremo in Bosnia e che ha portato come ho potuto sperimentare con un certo orgoglio nazionale diciamo molti anni dopo in sede NATO
Ha portato a far sì che quando oggi in sede NATO ci si interroga su che tipo di forza militare dispiegare indire situazione di post conflict quando anch'il c'è ancora un rischio sul terreno ma il conflitto non è più diciamo non divampa più come prima ma esiste già una necessità di mantenere l'ordine pubblico si cerca di ricreare una statualità un rispetto delle regole noi in queste situazioni impegnamo normalmente i carabinieri
E oggi in sede NATO
Dopo che per per anni si chiamavano costa abusatori forzista oggi si chiamano carabinieri style forse se questa è una è un qualcosa che dicono tutti e due lo dicono tutti gli americani francesi i britannici e via dicendo
Ecco Gianni De Michelis aveva compreso anche questo ruolo dello strumento militare in anni in cui noi non festeggiava ma ancora ormai non più non erano ancora reintrodotto neanche la festa nazionale
Quindi devo dire che molte veri dita
Molti i sistemi e alla Farnesina poi potentissimi basta pensare e qui chiudo all'unità di crisi cioè l'unità di crisi è diventata qualcosa di conosciuto dal pubblico italiano esattamente perché durante le operazioni in Iraq
Era diventata un punto c'era mi pare Carmela sorella se non erro che proprio albergano dentro e unità di crisi e tutti gli italiani hanno capito che cos'era l'unità di crisi ma la stava creando il ministro De Michelis in quegli anni
Quindi per evitare potente poi siamo orfani sì ma non degli orfani sconsolati nel senso che molte delle cose molti dei semi che ha gettato stiamo cercando di farli frutta GRA
Grazie ambasciatore credo significativo il richiamo alla dimensione economica nelle relazioni politiche
Che come lei ha detto a un tempo era in qualche modo negletta nella STET la benzina io ricordo il filone Ruggero Piero filone minoritario bella stesso nella stessa carriera diplomatica oggi invece a proposito di di un deposito irreversibile oggi è una è nella consapevolezza di tutti l'importanza della dimensione economica dimensione della quale Stefania sta cercando di votare che pare che mancassero mancassero aggiungere i microfoni prima al Senato alla nell'aula del Senato
Che nel dare alla parola Stefano Parisi la dimensione economica a una
Ha senso perché Stefano capo segreteria tecnica di di che che condanni peraltro ha lavorato anche prima al ministero delle Partecipazioni statali al ministero del lavoro
Prima di diventare capo dipartimento economico di Palazzo Chigi con cinque presidenti del Consiglio
Di anni comunque ce l'ho dentro cinque ovvia è a metà secondo la nostra fra secondo la vasta consuetudine speriamo sia cambiata
Appunto si occupava in particolare con Gianni dei dossier dei dossier economici
Stefano a te la parola sì grazie Moritz dottrina anzitutto per chi non c'è stato questa mattina voglio sottolineare il fatto che credo che questo convegno sia molto importante perché se l'abbiamo sentito
Analisi approfondite scientifiche molto di alta qualità
Che fanno un po'diciamo così giustizia di di tante cose stupide che sono state dette su Gianni De Michelis che che diciamo così sono stupide quanto i giornalisti che le hanno scritte non essendo in grado di capire che cos'era la politica estera di quelli di quegli anni e e cosa ha fatto De Michelis in quegli anni ed è importante questo spero appunto che ci sia un seguito perché tante cose ora il titolo di questa tavola rotonda all'attualità io siccome Societé tante cose positive su Gianni De Michelis e voglio fare provare a fare un ragionamento sull'attualità cioè su cosa
Come che come lei di quel metodo e quel tipo di di approccio che c'è stata in quegli anni oggi in che in che misura certe cose non hanno funzionato per quale motivo come possibili invece recuperarle
Perché abbiamo sentito tante volte oggi la parola fallimento
E anche purtroppo anche la parola visionario Gianni De Michelis non era un visionario temi che sapeva molto i piedi per terra però vedeva davanti a sé sempre nella doppia possibilità l'opportunità di fare un TIR risolvere un problema e il rischio la famoso dualità tra che ha detto anche Michele età tra integrazione disintegrazione era il mondo
Il plesso della storia che passava questo proprio in quegli anni passava la storia qualcuno ha pensato che non ci fosse più la storia non era tra questi Gianni De Michelis Gianni che nessun pensava che fosse così facile ma diceva era una grande opportunità
Perché il popolo le le le popolazioni dei Paesi dell'Est guardano all'Europa come modello
Noi siamo un modello forte dobbiamo essere più forte per diventare attrattivi nei loro confronti
Questo ragionamento Gianni De Michelis lo fa sì come è stato fatto molto oggi un lavoro sia sulla CSCE che sulla CS CM cioè sul est-ovest e nord-sud lo faceva lo stesso ragionamento verso nord-sud poi un minuto
Parlerò anche di questo ma diceva che era molto importante che l'Europa diventasse grande ed attrattiva e poneva delle condizioni dopo dopo la la la la la la caduta del muro di Berlino dopo la la la la presidenza
La la learning Gianni De Michelis ministro degli Esteri proprio negli anni dei cinque presidenti del Consiglio
Con grande protagonismo purtroppo anche di alcuni italiani sia per via l'idea di allargare senza se e senza ma scusate il termine che io odio dei giornalisti italiani ma insomma si allargava
Ed è passato un grandissimo errore Gianni De Michelis non ha mai ragionato sull'allargamento tout-court
Ha sempre c'è un importante intervento che fece Abruzzo se non sbaglio nel mille novecentonovanta novantuno in cui spiegava in totale accordo con Jacques Delors con cui l'UE aveva un grande rapporto di amicizia
E di sintonia che questo dovrà essere fatto per cerchi concentrici
E che l'Europa così com'era all'ora quanti erano diciassette
Questi dopo no
Quindici l'ha detto lui diplomatico qui nel giusto
E diceva bisogna introdurre il voto a maggioranza lo diceva nel mille novecentonovantuno altrimenti non si potrà mai fare l'allargamento era chiarissimo era lucido questo ragionamento e poi si parlava dei centri concentrici Letta e poi si parlava dei dei paesi dell'Est e poi si parlava addirittura del quarto cerchio
Che era che andava da San Francisco Bloody Vostok che non era una visione era l'Europa che diventava centrale rispetto al mondo libero al mondo occidentale o al mondo che si andava liberando tutto questo non è successo
Ma non è successo non perché De Micheli Savi su una visione sbagliata o fosse un visionario
Ma perché poi a parte che è stata demolita la politica italiana ma soprattutto perché dopo la l'Europa ha fatto esattamente quello che già nemiche lesiva vicino mi diceva di non fare non guardarti l'ombelico
Sigilli Rosa guarda fuori cerca di ghiaccio adesso affronta i nomi perché sono gli affronti da adesso non potrei mai avere la possibilità poiché allargarsi veramente ed Europa oggi non c'è più qualcuno ha detto gli Stati Uniti non avevano una visione sull'Europa
L'Europa non aveva una visione sull'Europa
Questo era il problema di allora non c'era l'ambizione se non in pochi se non in pochi grandi perché Mitterrand col dell'oro
Era gente che non facile non è che Mitterrand che con l'ha fatto un sondaggio prima di fare l'Unione belli non è l'unione delle due Germanie non è che De Michelis Zeus con puzzava i social per fortuna non c'erano i sondaggi prima di dire le cose che diceva perché erano grandi politici che avevano una visione e io andavo a una soluzione
De Michelis diceva sempre non decidere è una decisione e l'Europa non ha deciso
Da quel momento in poi ha continuato a non decidere è diventata sempre più piccolo altro che fortezza Europa si era chiusa ma in una nuova piccola pensate che cosa è stata la politica della concorrenza in Europa
Tutta sviluppata sul fatto che l'Europa e nel mondo
Per cui bisognava fare tutti dei nani perché fosse fossimo concorrenti fra di noi all'interno di questo piccolo mercato invece di fare dei giganti cosa che facevano i cinesi che facevo gli americani per poter poi concorrere sul proprio mercato globale
Questo son tutte cose che sono successe dopo e che sono successe nonostante de una forza che in quel momento oggettivamente c'era dell'Italia nei confronti dei confronti dell'Europa
Allora questo è un esempio poi bisogna anche collocare Gianni De Michelis altrimenti non faremo anche torto alla sua intelligenza e davvero ci dovrebbe non avete capito nulla
Vi do anche collocare già no sonore già anche collocare Gianni De Michelis nella sua epoca
Ora io non so se lui ha detto veramente forse sì perché è stato citato quindi penso di sì
Che le stelle l'estremismo le le il l'integralismo islamico era a te chi fa nei giovani musulmani che non avranno prospettive di vita come in una logica un po'terzomondista e di senso di colpa colonialista del dell'Occidente non so se l'ha detto
Sicuramente Gianni De Michelis aveva nei confronti dei Paesi del Mediterraneo un'idea molto chiara
Cioè quella che bisognava creare una forte integrazione economica e non dovevamo essere egoisti l'uno per cento del PIL
Di allora ci avrebbe risolto una quantità enorme di problemi che non erano soltanto i problemi di frenare i flussi migratori poi la politica di oggi
Volgare dice aiutiamoli a casa loro ma va non era affatto aiutiamoli a casa loro era sviluppiamo un mercato che il nostro mercato
Se lei al nord Europa fosse cresciuto con una politica di cooperazione allo sviluppo seria fatta da tutti gli europei le prime aziende beneficiari di questo ramo proprio le nostre aziende
E le nostre grande opportunità il nostro sistema sanitario non sotto il persiano tecnologico le telecomunicazioni era il nostro mercato sono i nostri paesi confinanti
è quello che ha fatto gli Stati Uniti con con i suoi con con il Sud America che noi non siamo stati in grado di fare perché non potevamo farlo da solo dovevamo farli con tutta l'Europa e attenzione anche sulle cose economiche che sono state dette
Siccome ci siamo è stato fatto un piccolo accenno oggi
Il ministero degli esteri si è sempre occupato di e con di economia avrà una direzione apposta
Però era una direzione euro possiamo dire perché son passati tanti anni
Che era molto sottoposta a una pressione lobbistica di poche aziende la politica economica estera del del non solo la FIAT anche la politica estera italiana né intendo in termini economici era dettata da una fortissima lobby di aziende che al ministero degli Esteri trovavano
Una grande ospitalità diciamo così cioè liriche riso irrompe questo meccanismo
Perché dice quello che diceva prima Mattiolo cioè il tema non è quello di aiutare Ansaldo andare in Somalia col disastro che poi l'abbiamo visto
Il tema è di integrare l'economia e dare una grande opportunità all'economia italiana per poter crescere in questi mercati o evitare che crollassero dei mercati
Non aveva interesse a fare un piacere a questo o a quell'altro che una visione globale che non può non essere condivisa e allora che cosa possiamo dire oggi di quella di quell'esperienza dobbiamo dire che le cose sono molto cambiate non solo perché c'è una classe dirigente molto più debole in Italia ma in tutta Europa è piuttosto anche riviste tutto vedere purtroppo anche negli Stati Uniti dobbiamo dire che
Quello sforzo di allora alcuni capitoli di quello sforzo allora possono essere ripresi sicuramente dobbiamo ripensare l'Europa
Sicuramente dobbiamo ripensare l'Europa soprattutto nella governance essendo facciamo non ne usciremo mai da questa debolezza intrinseca che all'Europa sicuramente oggi noi
Maurizio parlava dei Brics come rompere questi fronti sin finché l'Europa non torna a essere attrattiva non non se non non si rompe il fronte o perché è evidente è più attrattiva la Cina e l'India rispetto a un euro Europa debole così come adesso
E un altro degli Stati Uniti che hanno rinunciato al loro rapporto internazionale già da Obama
E quindi con con la debolezza oggettiva che gli Stati Uniti hanno hanno ormai profilato nello scenario internazionale
Allora io penso che su questo da questo punto di vista l'Europa debba c'abbiamo le elezioni europee fra meno di dodici mesi
Non vedo questo capitolo all'ordine del giorno se non piccole cose abbastanza sciocche ma invece io penso che questo sia un grande capitolo riprendere il tema del ruolo internazionale dell'Europa guarda dell'Europa su questa vicenda
Di di di Israele ha balbettato ha fatto delle cose assolutamente ridicole con una governance impensabile dove il Presidente del Consiglio fa manco sedere
Il presidente della Commissione ci siamo a livelli proprio di di di di di un'Europa che muore dietro queste sciocchezze oggi dobbiamo abbiamo il compito almeno in Europa almeno in Italia di riprendere un dibattito su questa cosa per non lasciare l'Europa andare come come sta andando
E poi io voglio toccare un ultimo tema che che quindi io penso che queste cose possono essere prese davanti abbiamo davanti del delle enormi crisi soltanto le grandi crisi come successe nell'ottantanove novanta possono farci aprire gli occhi
E la grande crisi ovviamente sono le guerre la guerra in Ucraina e la guerra
E gli attacchi terroristici gran drammaticità avuto Israele
Come la grande la l'altra grande crisi è la trasformazione digitale che non capiamo che non capiamo fino in fondo e sulla quale invece dobbiamo affrontarla perché l'Europa Nana è fuori da qualsiasi evoluzione e e sviluppo di questa di questa grande trasformazione e quindi queste grandi indaga l'altra grande crisi e l'immigrazione se queste grande crisi non ci fanno aprire gli occhi e non ci sono trovare di nuovo dei leader in grado di affrontarle a mio avviso a mio avviso la la lezione di Gianni De Michelis si rischia di essere persa davvero l'ultimo tema che voglio evocare però è una questione che mi mi mi sta particolarmente a cuore
Ed è quella che riguarda la crisi in Medioriente la crisi in in in Israele
De Michelis sempre per contestualizzare il momento in cui
In cui lui era ministro degli esteri lo era ministro degli esteri con un Presidente del Consiglio che aveva un rapporto fortissimo con con Arafat e non è vero che accese CM è saltata perché Israele non con un non riconosceva l'oltre lanciasse CM è saltata per vari motivi ma molti dei paesi
Non riconoscevano il diritto all'esistenza di Israele quindi tanto è vero che ma tant'è vero che Rabin due anni dopo firma e stringe la mano
Un po'riluttante ma stringe la mano ad Arafat e poi sarà Arafat che farà saltare quegli accordi come è sempre successo ma Gianni De Michelis purtroppo mi è morto il teologo il cellulare
In un intervento importante alla Camera su tutta la politica estera
Fa un affondo sul tema sul tema di Israele
E
Ovviamente siamo nel mille novecentonovanta quindi all'inizio di quel processo che poi porterà nel mille novecentonovantatré in uscita no scusate non è all'intervento inno alla Camera ma l'intervento che fa l'ONU
Un intervento seconda per legge insomma la politica se italiana c'era allora insomma non come adesso
E fa un intervento molto importante dell'Italia protagoniste parla anche di questo argomento
E dice attenzione che ovviamente con l'intervento di diplomatico quindi fa un intervento in cui giustamente dice dobbiamo fare un accordo ci sono le ragioni degli uni e degli altri
Ma la questione territoriale
Non è un'occupazione di Israele ma è il minimo indispensabile che Israele sta facendo per garantire la sua sicurezza
Se vogliamo dare High Street ridare quei territori dobbiamo dare in cambio a Israele delle garanzie
L'avrei letto purtroppo non è non è preciso esattamente come sto dicendo lo dico perché il contesto nel quale operava allora Gianni De Michelis era un un contesto di straordinaria ambiguità
Del del dell'Italia e non solo dell'Italia nei rapporti con Cornello elettivi
Ambiguità che noi paghiamo ancora adesso a mio avviso perché non abbiamo capito per tempo quali erano i problemi come Illy integralismo islamico non solo non solo in in Palestina ma
Ovunque era una minaccia fortissima all'Occidente alla nostra cultura e come quella quella cultura che invece allora cominciava a gettare i propri segni era quella cultura terzomondista di senso di colpa che siamo noi il problema per cui loro sono così così così
Integralisti contro di noi
Ecco quella cultura ha preso piede
E oggi purtroppo vediamo vediamo le manifestazioni di tutti i giorni che purtroppo avvengono in Occidente allora io penso che dobbiamo riprendere anche da questo punto di vista quel tema realistico che forse allora Gianni De Michelis non aveva neanche nessuno di noi
Aveva fino in fondo la capacità di leggere perché era un'altra epoca erano trentatré anni fa quindi parliamo di un periodo lunghissimo molti anni fa oggi lo dobbiamo poter fare con quel sistema con quel metodo con quella intelligenza e che senza la retorica Gianni De Michelis non ha mai usato una parola di retorica non ha mai usato la parola pace a sproposito
Era per la pace ma era per la pace seria vera sapendo a che anche spesso la guerra doveva portare la pace Demichelis mando i Tornado a nella nella prima guerra del Golfo
Allora io credo che questo approccio oggi ci serve
Perché serve per riformare una politica estera nuova moderna dell'Italia sapendo che da questo da questo straordinario patrimonio di cultura politica che ci offre la lettura dell'attività di genere Micheli si in quegli anni noi possiamo trarre un forte vantaggio per far tornare l'Italia e l'Europa grande grazie
Grazie a Stefano sono io condivido molto sulla considerazione a proposito dell'Europa ma se mi consenti dell'Occidente attrattivo
C'è un'evidente crisi di attrattività dell'Occidente nel momento in cui diciassette Paesi tendono a organizzarsi
Supposizioni
Come dicevo all'inizio tendenzialmente ostili Mocci all'Occidente stesso un sorriso
Non solo
No la prospettiva dei Brics diciassette
Non dopo l'attuale penali che rischia ma la previsione è che gente più dice
Cinque più sei per l'inverno le pareva credo ammisero catena così a b sembrava che i cosiddetti applica Anzio diciamo interesse al meccanismo potessero
In ogni caso noi sappiamo noi sappiamo che in questo momento diciamola così l'Occidente non è attrattivo per i governi che rappresentano la maggioranza all'umanità
Questo possiamo dire
E questa è una una espressione di quel suicidio dell'Occidente
Di cui qualcuno ha cominciato a parlare molto bene anche in termini divulgativi
Penso a a cose che finché venivano dette da altri non erano molto considerata e quando le quando le dicono persone che vengono da un da un ambiente più politicamente corretto come Rampini e vengono a come dire più considerate e credo che abbia ragione nel nel segnalare questo continuo questo progressivo suicidio dell'Occidente questa vergogna di sé che molti giovani rappresentano nelle nelle università anche nelle per più prestigiose università americane e ne e sentimenti che si manifestano addirittura nell'accademia americana
Un solo nei giovani
Quindi il tema dell'attrattività dell'Occidente della fattibilità dell'Europa senza dubbio fondamentale l'attrattività è fatta di tanti profili a partire a mio avviso da quel di carattere culturale
Penso che sia è stato fatto un grande lavoro nella giornata odierna io vorrei che non so se Stefania
Vuole dire una battuta conclusivo o diamo la parola come è giusto che sia a Nicola Carnovale che ha fatto un grande lavoro
Insieme ai suoi collaboratrice cioè collaboratori per il successo oggettivo di questo evento troppi io faccio aziendalista rapidamente solo per
Ringraziare il mercato
Ringraziare il presidente Boniver che ovviamente c'è ci supporta con preziosi suggerimenti anche dall'alto della sua esperienza il suo intervento traccia non solo quella che è diciamo un intervento formale e istituzionale ma anche un po'un vissuto Margherita è stata il responsabile esteri del partito socialista lungamente quindi una coprotagonista
Della messa a terra di quelle politiche c'è un video di Gianni straordinario del novantadue la conferenza per le linee programmatiche in vista delle elezioni fatto dal PSI che diciamo dà conto dell'attualità e di una visione d'insieme globale
I temi trattati sono tanti come abbiamo detto la parte accademica la raccogliere in un volume scientifico vedremo come valorizzare anche i diciamo rispetto agli impegni e le disponibilità dei nostri gentili interlocutori di questa tavola rotonda questi contributi preziosi queste testimonianze
Che come accennato Maurizio vanno a colmare quello che è il dato essenziale che è emerso qui da un punto di vista della ricerca storica
L'assenza di fonti documentali che proveremo a colmare queste testimonianze che costituiscono a tutti gli effetti delle fonti orali e le fonti orali hanno in Italia un po'meno ma in Europa hanno assunto una centralità essenziale nella storiografia e nella professione storiografica quindi possono essere organizzate in diverse forme io pensavo Orazio a me me insomma sarebbe anche utile una raccolta di Dio diciamo magari vedendo come fare quindi questo è è un primo momento noi ci ripromettiamo nella nostra programmazione di affrontare come ho detto io un altro segmento dell'esperienza istituzionale di Gianni De Michelis nell'arco del prossimo anno che il suo ruolo di ministro del lavoro lo faremo anche nella ricorrenza non formale ma sostanziale del quarantesimo anniversario della dell'affondo il famoso decreto Iside il del del del decreto sul lavoro del dell'ottantaquattro di cui ricorrono i per i quarant'anni e lo faremo sempre con una Pro
Cioè scientifico quattro e e seguitando anche quella che e la necessaria ferita sull'approfondimento diciamo con i protagonisti del tempo finché il dieci di conserva rappresentano una risorsa fondamentale concludo con due ricordi primo
Si è citato molto Gianni De Michelis e Balcani come sapete molti di voi la fondazione è una rivista è uscito da pochi giorni il nuovo numero che è in distribuzione di digitale e cartaceo siamo in ritardo per un problema di prove tipografico
Tra l'altro che apre con una lunga intervista sul tema del multilateralismo quindi gli scenari anche i Brics i trattati proprio fatta con l'ambasciatore Michele Valensise
E e abbiamo pubblicato nel numero dei Balcani qualche anno fa un intervento che già mi pronuncio in aula quando nacquero le prime scaramucce quindi Slovenia eccetera e lui riceveva questi dispacci d'agenzia e commentava
Credo che sia rilegge quel numero sei l'ho trovato la mia le sfide credo sia un documento di straordinaria importanza e uno storno graffa nato non era un documento un contributo scritto ma è uno strano però ha fatto come se fosse un intervento Camarda puntuale
Che fa capire con lucidità la consapevolezza di ciò che avveniva la necessità come diceva l'ambasciatore Mattiolo di immaginare una soluzione possibile che andasse al di là della crisi
Secondo Flash ripeto molto aziendalista
Noi faremo il prossimo appuntamento il prossimo sei dicembre dove a seguito del convegno di studi promosso su il le scuse uno studio comparato sulle figure di Giulio Andreotti che è stato ovviamente più volte richiamato oggi al pari di Bettino Craxi esce questo volume con Franco Angelo presenteremo il sei dicembre alla sempre qui alla biblioteca del senato quindi nel ringraziare tutti quanti
Gli accademici in primis per discorsi e per i contributi che
Hanno suscitato sicuramente una discussione ma che hanno avuto il merito ripeto nella difficoltà di reperimento strutturale delle fonti documentali delle fonti documentali
Di avere dei caratteri di originalità di essersi specie di aver lavorato nell'approfondire non ci sono stati contributi e lo dico in maniera fermamente convinta banali o preparati così all'improvviso c'è una cince si è notata un'attività di ricerca e di studio
Puntuale e nella ringraziare tutti i convenuti insomma vi do appuntamento alla prossima iniziativa e insomma vi chiedo di seguire di continuare a seguire queste iniziative che hanno a che fare con la storia di questo Paese con una memoria che va colti da attacchi deve essere necessariamente una memoria condivisa in un paese in cui la memoria sempre qualcosa che tende a dividere più che unire e soprattutto sono un valido strumento una cassetta degli attrezzi utile per decifrare un presente di molto articolato di molto complesso e un futuro che appare assai incerto e purtroppo si prospetta caotico e per il quale abbiamo bisogno diciamo di avere delle coordinate della radice soldi per poterlo affrontare con consapevolezza grazie a tutti