Presentazione del libro di Pier Franco Quaglieni "Diario italiano. Figure del nostro tempo" (Pedrini Editore)

Bene se siamo
Pronti vorremmo iniziare proprio perché il tema è piena nell'occasione ci offre tante opportunità di parlare di tante cose questa sera siamo qui come Centro Pannunzio per parlare di l'ultima opera della suo fondatore direttore e amico professor Pierfranco Quaglini Diario italiano
Che il suo quarto libro di ritratti ormai
Siamo sempre in attesa che ne arrivi uno nuovo perché abbiamo in pieno perché lo stile con il quale
Per Franco Quaglini si presenta i personaggi che appartengono alla storia del nostro paese ma che lui ha personalmente ha avuto modo di conoscere
Ne traccia dei tratti talmente interessanti che poi Cissé ci invitano ad andargli approfondire perché non è che potesse fare delle biografie però ci dà dei sì dei segni degli spunti che rifanno interessa conoscere questa persona
E in particolare con questo dove anche per la sua cultura lui stesso ci dirà che
Nel nelle creare questi scritti
Scelto un po'di tutto di di di estrazione di di di di di cultura poi la signor nell'apposito dottoressa perché la un'attrice leggera lei alcuni aspetti di di scritti di Pier Franco che oltre ad avere ritratto ventinove personaggi in questo libro come sua
Tradizione alla fine fa anche
Un paio di brevi saggi sui suoi pensieri relativi in questo caso due cose molto importanti il mio venticinque aprile tra ricordi e storie e i conti con il fascismo ma non vorrei perdere molto tempo per cui
Io vi presento i nostri i coloro che stasera invece hanno il compito di raccontare la loro lettura del del libro con scendendo alcuni aspetti che di questo libro hanno voluto estrarre e sono in questo caso vado di là perché per una questione di cavalleria abbiamo coccolato e poi parlare per prime saranno le signore comunque la prima si aggiungono all'arrivo ma io lo dico porta no no io di Pinerolo io so non Pinerolese ho scritto di cavalleria continua a pensare che sia una cosa molto buona
E quindi continuò a essere Galante poi mi perdonino se si offrendo la Cina ma non credo e quindi abbiamo all'Est
Alla la l'opposto di dove sono io Maria Luisa Alberico che alla nostra suo cioè il già che recentemente con la quale abbiamo tutto apprezzare un convegno da lei organizzato per il Centro Pannunzio sull'otto settembre
Seguita Bruna Bertolo perché i termini sia voglio sbagliare l'accento che e nota molto per tutti i suoi lavori la professoressa però in particolare
L'impegno proprio a favore dei ritratti delle donne quindi non credo proprio sente non si offenderei allora di avere sbagliato nell'impostare la cosa
E poi abbiamo quest'Ornella Pozzi che un'attrice e che ci leggerà dei tassi del libro
Quindi sarà una delle prime voci sentirete Pierfranco quali vieni l'autore
Quando sarà il momento concluderà Luigi questa incontro e
Noi ultimi qui
Giancarlo bonzo che è stato un dirigente di associazione industriale
Concludendo la sua attività professionale come direttore del Centro incontri Daddy di congressi della dell'unione giusta i Torino dove Luís veramente con questa sua grande iniziativa avuto occasione di conoscere molti dei personaggi che
Per Franco Quaglini ritrae o ha ritratto in sei sui precedenti
Lavori ma prima di tutto
Vorremmo lasciare spazio ad un contributo che si lascia un nostro conterraneo e amico del Centro Pannunzio
Che il ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica l'onorevole Gilberto Pichetto Fratin che ha voluto mandare un saluto parlare di questo libro
Saluto col suo quadriennio sono contento di un di dare un breve contributo in occasione della presentazione della sua nuova fatica letteraria
Diario italiano figura del nostro tempo un volume che si legge con piacere con e con l'interesse per tarpare ordini di molti
Innanzitutto perché al suo interno ci provò racconto dell'Italia del Novecento per episodi
Che racconti molto stimolanti
La banalità non è mai stata di casa nella scrittura di quel viene e che di ogni personaggio del secolo scorso portò una sua prospettiva brillante
E non scontata
Altro motivo consentitemelo da piemontese
Perché c'è molto dalla nostra Regione
Delle grandi figure che vengono raccontate
La maggior parte è indissolubilmente legata ad Ostuni territorio dall'avvocato Agnelli a Piero Angela da da Giulio Carlo Argan D'Arrigo levi scorrono idealmente nelle pagine di questo volume figure che hanno hanno contribuito nei loro ambiti a fare a fare grande nel nostro Paese l'Italia
Queste pagine il cui filo conduttore come ricorda produttore la riflessione sulle odore GE del secolo passato impongono un raggio rammento quanto mai attuale la riflessione parte certamente dal dal ricordo e dalla memoria di chi ha dedicato vite impegno quotidiano
Alle affermazione in tempi assai difficili dei valori democratici
Ricorre spesso infatti nei racconti delle pagine di quali viene il confronto inevitabile di queste figure pubbliche con l'epoca del dell'ideologia che hanno caratterizzato il secolo scorso dal fascismo al comunismo all'ideologia dei tempi più recenti emerge uno spaccato complesso
In cui la la contrapposizione sembra destinare ciascuno a restare nel proprio campo è proprio a questo ritengo che dovrebbe rivolgere la propria attenzione la politica specie in questi tempi di profonda disaffezione da parte del dei cittadini
Il compito più alto di chi governa la cosa pubblica
E oggi ancor di più unire non dividere superando il muro contro muro nome esaspera le Adriani ma ragionare per per quello che è il bene comune
Senza la pretesa di essere sussidiario un libro di storia il libro libro di quali emessi
Ci restituisce dunque un frammento di frammenti di storia che insieme aiutano di interpretare con intelligenza quello che il nostro presente e a promuovere probabilmente vi saprò dire l'autore quel superamento e degli Esteri contro delle stelle contrapposizioni del passato ci serve per costruire prospettive prospettive di crescita per la nostra Italia
Auguri vivo il mio successo approccio Palmieri e buon lavoro a tutti voi
Prima di dare una parola Ornella Pozzi per la lettura mi corre il dovere e il piacere per ringraziare intanto che ci ospita
La noterete aveva come Laura Khamis De Fonseca che da Verona uno splendido personaggio che affondato e conduce questa bellissima Fondazione
Radio radicale che ci sta registrando motivo per cui chi fosse interessato potrà poi nell'archivio di radio radicale rintracciare questo convegno e anche l'amico l'editore Petrini che
Non vedo parte comunque e quello che edita questo libro per cui era giusto che velocità sì anche perché poi alla fine volendo è possibile fare firma copie ci dovremo passare microfono per esigenze tecniche per cui passiamo il microfono Ornella Pozzi
Il figlio d'Arianna che lega i diversi capitoli di questo libro
La riflessione su grandi temi delle ideologie novecentesche dal comunismo al fascismo
All'antifascismo post bellico e odierno
Ai sovrani SMI del terzo millennio
L'autore ritiene di rappresentare anche le ragioni dei vinti
Perché è una storia scritta dai soli vincitori gli appare non accettabile
Il libro riprende richiamandosi alla lezione di Norberto Bobbio e di Dino Cofrancesco
La riflessione su destra e sinistra nella storia del Novecento
Andando oltre le contrapposizioni manichei
Il male e il bene assoluto secondo l'autore sono assolutizzazione incompatibili con la ricerca e la comprensione storica
Che esige invece il distacco dai fatti di cui fu capace Federico Chabod
Nella sua storia dell'Italia contemporanea del mille novecento cinquanta
Leggo la premessa
Su richiesta di molti lettori che mi seguono su quotidiani e riviste oltre che attraverso i miei libri
Ho ritenuto di unire in volume questi scritti che ricordano figure tanto diverse tra loro
Ma tutte rappresentative di un'Italia che non c'è più e che non è ancora affidata alla storia
Anche perché la polemica continua a prevalere sull'opportunità di una riflessione più distaccata siamo ancora figli del Novecento di un secolo tormentato da guerre mondiali rivoluzioni e dittature che hanno dilaniato il mondo
Questi scritti risentano anche essi di cui il clima nel quale io sono nato e cresciuto
Credo che parole più equilibrate saranno possibili sono a chi è nato nel nuovo secolo che per ora non si rivela migliore
Io ho cercato di liberarmi in qualche modo dal fatto di essere il figlio del secolo scorso
Ci sono scritti più lunghi e meditati insiemi ascritti più Brevi quasi delle istantanei
Che vogliono fissare nella pagina appena è un ricordo e un invito ad approfondire
E libero è nato così nella speranza che i lettori trovino lo stimolo per avvicinarsi a figure della storia italiana che meritano tutti attenzione
Le sue pagine si possono leggere liberamente partendo dall'inizio o dal fondo
L'ordine alfabetico consente di farlo senza obblighi per il lettore e senza la pretesa di dare a nessuno dei personaggi un rilievo soggettivo da parte mia
Questo libro prosegue e ampia gli orizzonti tracciati da tre libri fondamentali di Pierfranco Quaglini
Figure dell'Italia civile grand'Italia e la passione per la libertà
Con nuovi personaggi della storia italiana descritti senza mai indulgere all'agiografia scontata e banalizzare ante come scrisse Bianca Montale parlando dello stile di quegli ENI
Anzi
Nei ritratti che risaltano le luci e le ombre dei diversi protagonisti
Rifiuto di ogni mitizzazione e di ogni anatema preconcetto
La vivacità della scrittura e la solida cultura storica dell'autore
Rendono il libro molto leggibile e nello stesso tempo ispirato ai criteri storici più rigorosi
Prego
Buon pomeriggio a tutti e grazie per l'attenzione che volete dedicare a questo mio intervento mentre pensavo appunto come impostare questo mio intervento per la presentazione di questo volume la cui copertina ancora una volta e opera di un grande artista e amico del professor quegli ENI Ugo Nespolo
Mi sono lasciata attrarre proprio dal titolo diario italiano e naturalmente da quella macchina per per scrivere che da tanti anni costituisce credo per per ognuno di noi
Sia pure trasformata nella tastiera di un computer uno strumento di lavoro uno strumento di lavoro che entrato appunto nel nostro quotidiano
Io ho pensato alla parola
Diario ecco la parola diario il diario da sempre una forma narrativa molto personale di racconto spesso una riflessione un mettere su carta i propri pensieri anche quelli più personali
Ed è proprio quello che ha fatto il professore a quel vieni perché nei ritratti che caratterizzano il Diario italiano
Ogni parola e misurata e pesata e centellinata come le pennellate di un pittore che non ha bisogno di molto colore
E questo ci permette di cogliere immediatamente le caratteristiche dei personaggi scelti dal professore in questo suo viaggio io direi del cuore e della ragione
Qui infatti
In queste centodieci pagine fitte fitte ci sono i suoi pensieri
Le sue riflessioni su personaggi personalità molto diverse anche tra di loro che hanno semplicemente incrociato la sua via
O che a volte hanno invece condiviso lunghi tratti di strada
Caratterizzati da amicizia da collaborazione qualche volta anche da semplici ipotesi di collaborazione spesso proprio attraverso quel canale privilegiato di cultura elevata rappresentata sicuramente dal Centro Pannunzio
Personaggi che sono stati qualche volta ammirati dal professor quel vieni qualche volta riportati all'attenzione di noi tutti proprio per questo pensiero personale ci sono uomini schivi
Che non hanno fatto nulla per mettersi in mostra come Oscar Navarro ad esempio ma anche dei personaggi che sono arresi deboli che sono stati resi deboli dalla storia per lo storto i subiti mai riparati appunto da una società quella del del nostro Novecento che davvero molto adatto ma che molto anche ha preso oppure ci sono personaggi che hanno avuto più di quanto odio e quanto meritato
Però ognuno di loro in un modo o nell'altro è stato un protagonista qualche volta uscito anche presto di scena magari anche volontariamente
Penso ad esempio al giudice torinese Giuseppe Manfredini
Che partecipò alla consulta nazionale del mille novecentoquarantacinque e che si tolse la vita nel mille novecentocinquantasei
Per l'atroce dubbio di aver concorso con una sentenza sbagliata a condannare un innocente lui che era presidente di una Corte d'appello di Torino
Ecco questa è una storia che io non conoscevo e quindi leggere anche diciamo questi spunti questi particolari di personaggi che magari non sono conosciuti a tutti noi ci permette proprio anche di approfondire eventualmente diciamo la nostra conoscenza
Nel libro ci sono dunque i nomi ben ventinove che richiamano nomi che richiamano temi fondamentali la giustizia il giornalismo
L'arte la politica il mondo del lavoro della scuola
E le donne e novecento delle donne ed è proprio su questo ultimò tema che voglio sia pure brevemente focalizzare questo mio intervento dal momento che proprio da da tanti anni la storia al femminile
E e diventata larga argomento prioritario delle mie delle mie ricerche
Nel volume infatti il professor quegli ENI inserisce i nomi e le personalità di quattro donne
Tre sono piemontesi Frida Malano Maria Magnani Noja caro fama una e ligure
Bianca Montale scomparsa poco tempo fa a Genova
Sono donne che hanno lasciato un'orma profonda del loro passaggio
Sono donne molto apprezzate da Pier Franco quegli ENI per ciò che hanno saputo dare per ciò che hanno rappresentato e sono donne che meritano comunque di essere ricordate sono donne che venga rappresentano ciò che è stato il Novecento nel lungo Anna e difficile cammino di acquisizione dei diritti e ovviamente anche dei doveri delle donne un cammino difficile molto molto difficile lo sappiamo dei bene
è stato detto da più parti che l'unica rivoluzione riuscita del Novecento fra le tante fallite tentate e fallite e quella femminile
Negli ultimi centocinquant'anni forse anche un po'meno circa infatti la condizione femminile almeno nella società europea
E drasticamente cambiata sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista della mentalità diffusa
Le legislazioni dei maggiori paesi europei tutelano oggi tutte erano i diritti della della donna e favoriscono sicuramente
La parità tra i sessi le donne hanno acquisito diritti un tempo negati sia nel mondo della formazione scolastica sia nel mondo del lavoro e delle professioni sia all'interno della famiglia
Ecco i personaggi femminili inseriti dal professor quegli ENI nel volume
Rappresentano proprio in un campo particolare questo cammino fondamentale le vogliamo brevemente ricordare partiamo da Bianca Montale nipote di Eugenio Montale grande storica del Risorgimento donna fuori ordinanza come amava definirla Mario Soldati
Su di lei professore ha fatto un significativo intervento nella bella presentazione del libro
Ad Andora nel mese di agosto
Una grande studiosa un intellettuale libera una custode attenta ed autentica di Eugenio Montale e che tu definisci il poeta più grande del nostro novecento
Fu direttrice e anima dell'istituto mazziniano di Genova anche se non ebbe come dal professore sottolinea non ebbe nella sua città e nel suo ateneo i riconoscimenti che avrebbe meritato
Simile a lei tu sottolinei nel tuo scritto ho conosciuto solo Narciso Nada grande risorgimentali vista da cui ho imparato i primi rudimenti della ricerca storica
Un grande professore di Storia del Risorgimento all'Università di Torino con cui ebbi anch'io il piacere il grande piacere di dare due esami e poi le piemontesi
Partiamo da Frida Malan
Una resistente un interprete mai Dome di quel movimento di lotta al nazifascismo che vide una straordinaria partecipazione femminile
Tra le tante donne del secolo scorso Frida scrive il professore è stata un unicum questo è il pensiero del professor Quaglini su di lei una partigiana combattente
Figlia di un pastore valdese che interpreto profondamente dopo la fine della guerra con la sua dirittura morale
Il valore etico che la politica dovrebbe a vere
Lei scelse la militanza socialista senza forzature ideologiche e Sutor costa tu sottolinei in un passo forse non ho mai conosciuto nessuna persona come lei in cui convivevano l'intransigenza morale più assoluta con lo spirito conciliante sul piano delle idee animato da una inesauribile curiosità intellettuale
Ecco la sua morte nel due mila e due a ottantacinque anni e tu ricordi anche che c'era proprio da parte sua una grande stima una grande una grande simpatia nei nei tuoi confronti
E un'altra figura piemontese
Che tu hai inserito in questo diario italiano e Maria Magnani Noja prima donna Sindaco di Torino
Ecco in realtà una piemontese d'adozione perché era nata a Genova nel trentuno
Anche se la sua vita si svolse quasi tutta in Piemonte la sua famiglia si trasferì prima a Biella e poi a Torino dove lei frequentò la facoltà di giurisprudenza e dove continuo a risiedere dopo
Il suo matrimonio con l'avvocato Alfredo noia
Professor qua viene la definisce donna inflessibile ad onesta legate al Centro Pannunzio che frequento anche durante il suo mandato di sindaco
E lei ha di opere importanti portò conclusione anche il piano regolatorie della città
Ecco tu a lei dedichi uno spazio non ampio però in quello spazio non ampio ci offrì un ritratto essenziale e che è quello di una donna inflessibile di una donna onesta di una donna decisa ma anche di una donna sola
Del resto lei aveva perso il marito molto giovane al freddo noia morì improvvisamente a soli quarantotto anni nell'agosto del sessantotto e lei dovete gestire lo studio legale prendendo il posto del marito anche nello svolgimento delle pratiche penali cosa che non aveva fatto prima quindi una vita sempre in salita quella di di questa donna con momenti anche drammatici come quando fu nominata
Difensori d'ufficio dei capi storici delle BR nella primavera del mille novecento settantotto fu sappiamo un atto di grande grande coraggio
Accanto a quello di Adelaide Aglietta che come forse molti di voi ricordano accettò di far parte della giuria popolare
E la Magnani noia dichiarò di aver accettato perché il processo andava fatto e anche rapidamente un'ulteriore in rinvio avrebbe provocato sfiducia nell'opinione pubblica
Ecco il professor quel vieni la ricorda soprattutto nella sua funzione di prima donna sindaco di Torino
E lo fa con queste parole significative essenziali per quello che sottendono
Quando mi ricevette come sindaca appena eletta
Mi disse con amarezza e sottile ironia io essere è stata scelta come sindaco anche perché donna
Maria sia uguale a che quel anche in futuro
Venisse cancellato lei divenne Saint sindaco nel mille novecentottantasette l'indomani
Di un esecutivo guidato da un altro compagno di partito Giorgio Cartechini una in una fase sicuramente molto difficile ecco della vita della vita della città
Non fu facile per lei diventare prima donna sindaco di Torino il suo nome fosse molti lo ricordano incontro anche forti opposizioni all'interno del partito ma prima se lei prevalse lei per il suo curriculum e anche come già sottolineato anche per essere donna
Prevalse però il suo triennio non fu certo facile un curriculum significativo certamente una lunga permanenza in Parlamento
Tre legislature
Per il partito socialista ma anche vicepresidente del Parlamento europeo nelle elezioni del mille novecento ottantanove e la sua attenzione per la condizione femminile nacque proprio dallo studio del diritto
Ed in particolare del diritto di famiglia ma vi contribuì certamente anche la sua sensibilità per i problemi sociali che si manifestavano con grande evidenza nell'Italia della ricostruzione
Nel momento del dell'ultimo coniato il sindaco Fassino nel due mila undici la saluto come una donna coraggiosa leale
Che visse con grande dignità e coerenza i suoi valori socialisti
Arrivo alla terza e ultima figura femminile piemontese che tu hai inserito nel nel volume ed è caso Obama una grande artista torinese
Ma Torino sottolinea Pierfranco quegli ENI è stata amara di riconoscimenti nei suoi confronti
Lei ha vissuto o una lunga vita dal mille novecentodiciotto al due mila e quindici un personaggio singolare certamente tu scrivi il suo linguaggio non proprio da signora torinese
I suoi modi del di fare i suoi amori tormentati che creavano scandalo un artista contro corrente di cui tu scrivi ecco che le sue esagerazioni potevano trovare delle ampie giustificazioni perché disse nello e non è una parola forte stagno chiamato Torino
Ecco io mi fermo qui perché passerei la parola
A ecco che legge inaugurato la parte che riguarda Karol Rama grazie per la vostra attenzione
Torino mille novecentodiciotto Torino due mila e quindici avevo conosciuto Karol Rama molti anni fa
Me lo fece conoscere Albino Galvano un pittore dunque critico quasi del tutto dimenticato
Come Oscar Navarro che appartenne ad un certo giro della Torino degli anni cinquanta e sessanta
Ne rimasi impressionato perché Karol fu in un certo modo
L'anticipo autrice scandalosa di certo femminismo in un periodo nel quale il perbenismo borghese e torinese era ancora assolutamente egemone
Mario Soldati ne parlava con un certo fastidio
Mentre Massimo Mila le pochissime volte che mi accennò qualcosa di lei ne parlò con entusiasmo
Certo la sua arte appartenne ad un'avanguardia che veniva vista con sospetto e forse molti non erano neppure in grado di capirla
Il suo linguaggio non proprio da signora torinese i suoi modi di fare i suoi amori tormentati creavano scandalo
Involontariamente assiste ai ad un litigio furioso
Con Edoardo Sanguineti
Che quando molto tempo dopo venne a parlare al Centro Pannunzio mi chiese che non ci fosse tra il pubblico Carollo
Torino è stata avara di riconoscimenti nei suoi confronti
E la bella mostra a Panorama
Ha costituito un lupo e le conosci mento postumo per un artista che comunque assegnato il tempo in cui è vissuta
C'è chi ha parlato di una follia di Karol
Che lei non avrebbe mai voluto curare e che in fondo lei era naturale e dalla quale non si sarebbe mai potuta separare perché era la ragione stessa della sua arte
Non ebbe una vita facile
Il suicidio del padre dopo un fallimento e la nevrosi della madre avevano sicuramente inciso sul suo modo d'essere
Solo apparentemente spavaldo ma in realtà molto fragile e persino timido
Ebbe un'amicizia con Carlo Mollino anche lui è un eccentrico ma capacissimo nel suo mestiere da architetto fino a giungere a fargli accettare i suoi progetti più arditi Mollino seppe farsi valere Karol no
Solo in un'occasione con un amico comune Karol si lasciano andare e mi parlano della sua sofferenza di essere percepita come estranea dallo stesso mondo artistico torinese
Che gli appariva crudele e sono interessato a promuovere se stesso
Non oggettivamente la competenza per giudicare la sua opera d'artista ormai consegnata alla storia ma ricordo che una critica come Mirella Bandini mi parlava bene di lei
Scoprì parlando con lei che il mondo artistico subalpino non era migliore di quello letterario e accademico in genere
E nel ricco Martini Mauri che non fu solo un valoroso partigiano ma fondò anche il Piemonte artistico-culturale che in piazza CLN scrisse una pagina di cultura torinese
Diffidava di personaggi fuori le righe come lei
E per lo stesso motivo che io invece pure amico di maori
Ho provato simpatia per una donna controcorrente le cui esagerazioni potevano trovare delle ampie giustificazioni perché visse nello stagno chiamato Torino
Non è un fatto casuale che i riconoscimenti a caro alla siano venuti dall'estero
Ed in Italia abbia avuto il leone di Venezia alla carriera un premio che sancisce un riconoscimento nel caso suo tardivo comunque conclusivo di un percorso che per lei non ci fu
è stato vicino anche negli ultimi anni il comune amico Sante precari in geniale fotografo di classe e patron del ristorante Monte Carlo
Un locale molto amato da un altro irregolare torinese come Guido Ceronetti
Anche Guido ha seguito strade non torinesi o meglio ha dovuto seguirle come le miniere Zolla un altro protagonista della cultura dimenticato dalla sua città per le sue idee non conformiste
Gli ultimi anni di Caroli conobbero anche la più fiera e dignitosa delle indigente
Ma non volle sentir parlare di legge Bacchelli a suo favore
Come non vollero sentire proposte in merito con loro che avrebbero potuto provvedere diversamente
Forse non è bastata una bellissima mostra a dare a Karol ciò che lei andava riconosciuto in precedenza
Io stesso ho delle colpe
Perché quando tentai di proporla per il Premio Pannunzio cedetti troppo facilmente alle obiezioni di persone che poi nel tempo imposero dei nomi non adeguati al premio
Per prima si staccò coraggiosamente a dal coro dell'assordante indifferenza nei suoi confronti
La Fondazione R. Rebaudengo
Che nel due mila e quattordici le dedicò una bellissima mostra chi fu il primo ovvero segnali di apprezzamento per la sua arte
Karol di fatto è stata scoperta come artista a ottant'anni
Il destino comune a tutti i trasgressivi torinesi anzi lei è stata ancora fortunata perché non ha dovuto morire per essere recuperata
Magari proprio da quelli che l'avevano osteggiata o ignorata
Ringrazio anche il Centro Pannunzio per l'invito e la Fondazione Khamis per l'ospitalità
I libri di Pier Franco quali ENI
Rappresenterà davvero una straordinaria galleria di personaggi del Novecento
Testimonianze di quanti hanno impresso il loro segno nella storia nazionale
Sono tutte personalità di rilievo che l'autore ha abbiamo visto personalmente incontrato connesse ha dialogato
E per le quali l'autore affronta un lavoro di valorizzazione del ricordo questa lettura è esemplare rispetto a questo che spicca quello che stiamo dicendo
Tratteggiando queste figure tra luci E.ON prego
Nel loro aspetto umane caratteriali oltre che per il loro lascito naturalmente intellettuale e culturale
Per alcune di loro
Si tratta davvero di restituire attraverso il ricordo il giusto riconoscimento che non è vero invita per lo meno no nella misura adeguata personalità ingiustamente scomparse dalla memoria collettiva anche se invita furono riferimento per altri a vari livelli
Ed ecco che quindi l'autore ci offre una azione riparatrice potremo parlare davvero una doverosa postuma riparazione umana e intellettuale e raccogliere e valorizzare queste eredità
Davvero rappresentano uno dei pregi dei volumi e rispetto all'autore dimostrò la sua autentica passione civile
Ritengo però che il risultato a me più interessante per me più interessante del lavoro degli di diari italiana del professor quali vieni
Sia quello di avere essere riuscito a fare emergere un quadro di insieme
Che ci consente di collegare quelle vicende personali quelle vite che incontriamo che incontriamo in queste pagine con la grande storia
Come noi la rileggiamo proprio attraverso le loro vicende le loro vicende personali l'autore fa così
Bacosi di intersecare quello che definiamo questo concetto mentre la differenza fra memoria e storia
E queste esercizio questo particolare stile storiografico ci consente di luminarie questi due ambiti
Perché storia è davvero l'approccio documentale alle fonti e tende all'oggettività memoria e soggettiva emotiva quindi parziali
E questi due aspetti convergono nel lavoro di Pierfranco Quaglini attraverso una modalità che è proprio quella di non far parlare direttamente questi protagonisti ma rivivere attraverso il senso della memoria il suo ricordo li fa vivere li fa vivere i cieli inserisce in quel contesto che punta il quadro del Novecento
E ci fa percepire quella che l'atmosfera di un'epoca il senso il respiro di quel tempo che essi hanno vissuto che noi li viviamo attraverso il ricordo
Del di Pierfranco quali ENI ritiriamo questo incontro
In particolare quel Novecento che si diceva nella lettura con il quale non abbiamo ancora fatti i conti
E non soltanto quei novecento ma anche quelle del secondo dopoguerra quel secondo dopoguerra che noi consideriamo punto povero e invece così vivace così creativo e che per tanti versi ancora adesso Magrin piangiamo
Per uno storico qual è il professor quali ENI
Fare ricerca storica e anche riferirsi ai propri maestri e tre i ritratti su cui mi voglio soffermare quello Leo storico Renzo De Felice secondo me e fondamentali
Renzo De Felice
Fu allievo di Chabod
Altro punto di riferimento per chi intenda intraprendere ricerca storica libera Renzo De Felice forse in questo momento è uno dei Magi massimi autori
Storici e contemporanei purtroppo scomparso prematuramente
Renzo De Felice possiamo può essere considerato forse il massimo storico del fascismo ossia di quella temperie umana sociale politica militare e davvero con la quale noi continuiamo a gareggiare senza trovare un un punto d'approdo collettivo
De Felice
Pago come l'intolleranza degli ambienti universitari e non solo della sinistra il suo impegno
Per una ricerca questa sì davvero particolare questa terza via che come definisce Pierfranco quelli vieni una terza via tra il marxismo demonizzando te e i tentativi volti a riabilitare Mussolini e il fascismo
L'accusa di revisionismo che gli fu gli fu rivolta e l'arma di cui ci si serve abitualmente Peres screditare il lavoro di uno storico
E il vero e proprio convitato di pietra che viene lanciato lì e dei e si trova qui di fronte di fronte al lavoro dello storico soprattutto quando ci si accosta ai temi così delicati e urticanti quali sono appunto fascismo e antifascismo
Ma la revisione la revisione è l'atto fondamentale del lavoro di uno storico
è opportuno di ogni ricerca storica e lo strumento di base
Ed è ineliminabile perché attesta la serietà dello storico ossia mettere costantemente in discussione i dati i documenti il proprio stesso lavoro i propri stessi raggiunti obiettivi
Se consideriamo poi le implicazioni politiche e te ed etiche che comporta la storia del Novecento come la corruzione delle coscienza indotta dall'idrolisi ideologie totalitarie
E dopo il loro fallimento se consideriamo la sopraggiunte esigenze di occultare
Di attenuare delle responsabilità delle compromissioni sia personali che collettive ci rendiamo conto di quanto sia arduo inoltrarsi su questo percorso assolutamente difficile per uno storico intraprendere questa via
Ed avere un terreno minato e allora sono davvero apprezzabili coloro che tentano di dare una visione il più possibile equilibrata e non schierata
Che cosa significa fare essere storico essere storico significa riprendo una una bellissima efficace descrizione di Luciano di Samosata secondo secolo dopo Cristo lo storico e con lui
Uno che né però Dio né per amicizia concede potrei lascia qualcosa perché Luigi a ma la libertà la verità e guarda al pubblico non tanto dei contemporanei ma chi lo leggerà in futuro
E quindi aggiungerei a queste e apprezzabili doti che lo storico deve avere oltre naturalmente una particolare e naturale intelligenza politica e capacità espressiva tre doti
Umiltà il onestà intellettuale e distacco perché l'umiltà perché lo storico prima di dare un giudizio deve confrontarsi con i documenti con le fonti in chinandosi alla documenta Lita di queste fonti alle loro attestazioni prima di proporre un proprio giudizio
E perché onestà perché la e la dote e la dote dell'intellettuale libero che mette da parte le proprie personali appartenenze
E descrive lo svolgersi dei fatti ponendosi come scopo uno unico obiettivo l'onesta ricostruzione cosa vuol dire l'onesta ricostruzione lo storico sa
Che la sua onesta ricostruzione e di pensieri per forza incompleta ma è onesta cioè non è schierata ed equilibrata
E quindi perché il distacco il distacco e il derivato e il derivato dell'onestà intellettuale perché un continuo lavoro su se stessi
E la modalità che consente di lasciare spazio a formulazioni anche contrarie dei fatti che stai studiando contrari ma nello stesso tempo confrontabili confrontabili compari dignità
E direi ancora un ultimo dato che deve avere lo storico come come sua nella sua cassetta degli attrezzi
Io direi anche l'empatia che non significa assolutamente adesione ad una tendenza ad una visione particolare empatia è lo sguardo dall'alto
Lo sguardo dall'alto di chi guarda alla storia la storia in materia viva perché fatta da uomini e fatta dei loro dolori delle loro passi
Mi dei loro errori e quindi delicatezza di questo sguardo nella totale obiettività ecco come si diviene uno storico d'Italia
Facciamo il passaggio
Ecco io nel nel darei la parola
Ma non è a Giancarlo a Giancarlo Bozzo scusate qua ma di microfono aveva niente abbiamo anche un altro testimone indiretto anche delle cose che estive interessante vedere come poi confrontare tante persone che ha già avuto modo di conoscere con i ritratti che per Franco Quaglini ha fatto in questo dico grazie
Grazie anch'io mi mi accodo a chi mi ha preceduto nel ringraziare il Centro Pannunzio il suo vulcanico direttore
E la Fondazione cambisti del verde De Fonseca che ci ospita
Anch'io ho avuto il piacere di di leggere questo libro del del professor Quaglini e devo dire come tutti i suoi precedenti volumi
Ha una caratteristica fondamentale che trae origine direi da dal percorso accademico personale culturale del dell'autore
Cioè il rigore storico e la chiarezza
Perché come anche accennato il ministro picchetto Frattini nella nella sua introduzione
Questo libro parte da affreschi legati a biografie di di di personaggi
Del del nostro Novecento perché sono tutti nati nel Novecento ad eccezione di Manlio Brosio che è nato nel mille ottocentonovantasette
Ma
Per capre Pier Franco quali ENI in questo libro ci traccia anche uno spaccato del lavoro vita politica del paese
è stato detto che appunto anche ho avuto modo di di conoscere qualcuno di cui di questi quindi nel rileggere un po'tutti questi personaggi
Ho pensato di di avvicinarmi
Al ad uno con cui io ho lavorato
Quando ero a addirittura ancora di il segretario generale direttore del Gruppo Giovani imprenditori perché prima di di di ricopre la carica di amministratore delegato centro congressi all'interno dell'Unione preoccupato della formazione dell'informazione a trecentosessanta gradi dei dei giovani imprenditori
E
Vorrei così partire dalla dalla descrizione di Piero Ostellino
A terra così fare anche alcune riflessioni sull'economia del nostro Paese
Anche perché è stato giustamente detto dalla dottoressa Alberico la valorizzazione del ricordo e quindi e secondo me è giusto anche in questa sede
Valorizzare
Un personaggio come Piero Ostellino che come città Pier Franco Quaglini nel suo libro non ebbe vita facile da parte dell'onnipotente comitato di redazione del Corriere perché lui è stato anche direttore del Corriere della Sera
Abituato a comandare incontrastato in via Solferino quindi
Io ripeto ho avuto il piacere di di di conoscerlo e per per citare
Questo questo personaggio non userei il il il sostantivo giornalista piuttosto che politologo scrittore
Direttore del Corriere della Sera fondatore del Centro Einaudi perché è stato anche fondatore cento nati qui a Torino
Ma io userei l'aggettivo liberale
Perché per Ostellino la libertà economica e politica era il valore più importante
L'autonomia dell'individuo
Arrivava dopo quindi era poi il fine il fine ultimo questo soprattutto
In un paese come come il nostro in cui
Le potenzialità erano e sono tenuto in ostaggio da veti incrociati da da mille corporazioni
Nella sua carriera l'abbiamo detto di giornalista cerco e non cretini in ogni occasione di valorizzare una una prospettiva da sempre anche minoritaria
Nel nostro paese oserei dire a volte
Persino anche clandestina
Ostellino con come dice Pier Franco Quaglini nel nel nel suo libro amava la storia e presi quindi le prediligeva attenni i temi alti
Che sempre meno persone si rivelano si rivelavano in grado di capirlo malgrado la fierezza della sua prosa questo quello che giustamente dice
Io non ho avuto il piacere di incontrarlo nei momenti particolari come ha avuto così profondi
Molto amicali del del del professor quali Emilio l'ho incontrato a livello istituzionale parole incontrato diverse volte quindi vorrei parlare della sulla libertà economica che vorrei soffermarmi perché
Raccontarvi un episodio
Che poi ci ha portato avanti nel tempo siamo inizio degli anni degli anni Novanta io
Arrivo a all'Unione industriali dopo una parentesi di cinque anni all'Unione commercianti di Asti che vado appunto a ricoprire la carica di segretario del del Gruppo Giovani imprenditori
Perché non non non lo sapesse il Gruppo Giovani imprenditori questo movimento di opinione che nasce intorno appunto agli anni Sessanta
A Torino e da Torino si estende in tutto il territorio nazionale per opera di imprenditori che si chiamano il suo fondatore è stato Enrico Salza
Dietro di lui poi c'è Beppe Pichetto Rossi di Monte Lera levato altissimo insomma una serie di di di imprenditori
Che cercano di formare la nuova fase dirigente imprenditoriale di allora e
Cercano di portare avanti un filo rosso legato a riflessioni sulla funzione sociale e culturale dell'impresa quindi che far capire che fin da allora
Il mondo dell'impresa non è quello esclusivamente per fare profitto ma fare profitto con un un discorso legato a alla funzione alla funzione sociale
All'epoca si organizzavano tavole rotonde incontri culturali come quello che stiamo facendo questa sera qui
In particolare appunto nel nel novantatré in una in una riflessione analoga a questa Piero Ostellino ci propone una lettura di un articolo dell'allora esclusivamente economista Antonio Martino
Che poi diventerà ministro anche quindi
Però alle all'epoca era in tempi non sospetti esclusivamente un accademico che questo articolo l'aveva pubblicato sul giornale che allora era diretto da Indro Montanelli
Ed era titolato la testa di Luigi sedici
In particolare stigmatizzava l'eccessivo aggravio fiscale nel nostro Paese
Sia per
Per le imprese sia soprattutto però anche per il singolo cittadino e la testa di Luigi sedici perché Antonio Martino faceva il raffronto con lo Stato francese
E diceva che la libertà si era liberi da da quindi il giorno della libertà economica cadeva con la morte del del sovrano Luigi sedici perché i guadagni del popolo no non sarebbero stati più rubati come dice citava dal in questo articolo dal dalla dalla corona
Le riflessioni fatte da da da Ostellino in serate come queste ci portarono a ad analizzare le le teorie liberiste di Milton Friedman che era un po'il padre economico di Antonio Martino e di tutta questa classe di di gli economisti della scuola monetarista a americana
A quel punto cc ci suggerisce di lanciare un'iniziativa provocatoria quindi è stato un suggerimento più che mai valido perché all'epoca
Come giovane imprenditore avevamo deciso di a acquistare anche delle pagine di quotidiani in cui andavamo affidando appunto anche lì uno studio economico al centro studio centro Inaudi avevamo affidato questo studio per cui traducendo i giorni di calendario il rapporto economico tra prodotto interno lordo e spesa pubblica
Sì veniva a ad ottenere la percentuale di pressione fiscale globale a livello naz nazionale
Il risultato fu che
Nel mille novecento e anch'io ho fatto una piccola ricerca storica perché era difficile riuscirà a trovare però per onorare il professore quindi
E all'epoca
Il ventidue luglio questa la la pagina che acquistammo mettemmo il ventidue luglio del mille novecentonovantatré era la giornata della libertà economica quindi da quel giorno lì sì sì terminava
Di lavorare per pagar le tasse per lo Stato ma si era liberi per per per se stessi quindi quello che gli americani chiamavano richiama ancora il Tax Freedom dentro quindi quindi questo questo nel nostro Paese
L'iniziativa sul stimolo sempre di di di di Piero Ostellino l'abbiam portato avanti con altri presidenti dei dei giovani imprenditori perché si avvicendavano le i presidenti che erano pro tempore però l'iniziativa io Ostellino rimanevamo e quindi portavamo avanti questo questo questo messaggio nel novantaquattro dal ventisette di di luglio quindi si peggiorava
La la la situazione
Nel novantacinque invece si migliorava era il diciotto il diciotto luglio ma questo era legato solo grazie a un aumento del prodotto interno lordo così come anche
Nel nel novantasei che era il dieci luglio
Per una leggera crescita del paese e una minore incidenza della della spesa pubblica sul prodotto sul prodotto interno lordo tra l'altro queste ultime due
Diciamo
Ma in questi ultimi due messaggi pubblicitari ci fecero vincere un per un premio legato a alla ad avversari Allard paesi quindi alla pubblicità perché in modo particolare questa qui del diciotto luglio avevamo deciso di acquistarla pagina pubblicitaria sul core sul giornale del di di Montanelli ma invece che la mezza pagina tradizionale avevamo preso solo solo la la la la Striscia la colonna di destra e quindi era originale così come all'epoca parliamo appunto di di del novantatré novantacinque era era era veramente inusuale avere questo nel tempo noi
Promuoveva amo questa iniziativa e poi ovviamente ci stimolava Ostellino a fare dei convegni delle tavole rotonde e quindi
Invitammo nell'occasione
Antonio Martino che era era allora era esclusivamente un accademico però successivamente abbiamo invitato Giulio Tremonti che era all'epoca nel novantaquattro al ministro delle Finanze del governo Berlusconi così come anche Vito Gnutti che era il ministro dell'industria
Però ovviamente
Si voleva fare un discorso non esclusivamente di parte ma equo e quindi invitammo pure Vincenzo Visco che era stato ministro delle finanze nel governo Ciampi nel governo precedente quindi per dare risalto anche entrambe le voci quindi
Così Po come anche gli anni successivi
Economisti
Del territorio come Sergio ricorsa piuttosto che Gianni Marongiu di Genova e imprenditori come Emma Marcegaglia che all'epoca era stata presidente dei giovani imprenditori nazionale poi divenne anche presidente
Nazionale di Confindustria quindi questo sempre per dare
Sensibilità all'opinione pubblica nei confronti di di questo di questo aspetto legato alla fiscalità che gravava e grava ancora sul nostro Paese
Nel novantasette una svolta nel novantasette Ostellino dice
Oramai questa cosa qua era diventata di dominio pubblico tant'è vero che anche il Corriere della Sera l'aveva la l'aveva fatta un po'sua e faceva un discorso esclusivamente per le famiglie quindi stigmatizzava la Lazio l'eccessivo gravi a fiscale sulle sulle famiglie
E quindi
Su stimolo sempre di Ostellino cosa facciamo ci si emendiamo con un un gruppo di centri di ricerca internazionali presieduti dal Fresi Istituto di Vancouver e quindi Hulk è un network di di di di centri studi che vanno a a creare il cosiddetto Index ove Economic Freedom quindi l'indice della libertà economica a livello mondiale
E e ha respirato appunto da tre premi Nobel tra cui Milton Friedman perché Milton Friedman diventa poi premio Nobel nel nel novantasei nel nel settantasei
E quindi il merito diciamo di questo studio era quello di permettere la comparazione
Tra i vari paesi del mondo e emergeva che
Veniva per la prima volta veniva fatta proprio
Una una formulazione in un in in inequivocabile che c'era una correlazione molto forte fra libertà crescita economica e libertà economica
L'indice che ora e devo dire e ancora
Costruito su su alcuni parametri che sono il fisco il livello di inflazione il grado di efficienza della giustizia civile e la burocrazia
Nel novantasette
L'Italia era al cinquantacinquesimo posto quindi immaginate
Ovviamente era l'ultimo dei venti Paesi maggiori industrializzati al primo c'era o un congruo assecondo Singapore
Seguiti poi da Nuova Zelanda Stati Uniti quindi
I meno liberi erano Algeria Siria Iran ENIT
Ieri insomma che tanti anche altri Paesi del del dell'Africa oggi devo dire dopo ventisei anni la situazione diversa infatti pochi giorni fa il diciannove settembre è stato pubblicato il l'indice della libertà economica del due mila ventitré dal sempre dal dal dal fra i sorrisi tutte ovviamente per quanto riguarda il nostro Paese da dal dal centro Rinaldi
L'Italia al cinquantatreesimo posto quindi vuol dire che in ventisei anni l'Italia è migliorata di due di due positivi due posizioni fin dal cinquantacinquesimo è passata al cinquantatreesimo
Direi che è rimasta invariato mentre nel tempo il primo posto se lo son sempre giocati Singapore Hong Kong Singapore un comma tant'è vero che adesso Singapore in pole position un comma secondo
Nuova Zelanda quarta come lo era all'epoca e e quinta negli Stati Uniti
Germania per esempio solo per citare altri paesi del dell'unione europea che sono vicini insomma a noi e al ventitresimo posto la Francia quarantasettesimo
Mentre i fanalini di coda come allora erano Algeria Siria e Iran anche quest'anno dopo ventisei anni sono sono in coda a questa a questa questa classifica quindi direi che
Per per concludere tenendo presente sempre il pensiero di di di di Ostellino una democrazia moderna e sviluppata attenta soprattutto e rispettoso del lavoro dei propri cittadini
Che si distingue anche per la qualità del suo sistema fiscale oltre che per le regole istituzionali
La tutela delle libertà economiche era liste fu l'istanza da cui nacquero anche i primi parlamentari democratici e e quindi direi che oggi come oggi è è necessario e urgente anche prendere coscienza di questo aspetto
Perché se vogliamo veramente in re innescare la la diciamo la spirale virtuosa dello sviluppo economico degli investimenti dell'occupazione soprattutto guardando ai giovani
Qui c'è il futuro nostro e dei giovani perché oggi siamo in una società con la signora eccone quindi siamo come come non ci sono più diversamente giovani e e quindi occorre lasciare soprattutto ai cittadini maggiori risorse restituendo loro le le libertà di scelta economica
Grazie
Grazie già Giancarlo io non so se adesso ci dovrebbe essere una paio di letture
E nel
Hanno perché
è resta a ecco e io li io della dovrò passare il
Ecco dove passare il microfono alla dopo il il coordinamento e la professoressa Bertolo per dopo che saluto perché devo assentarmi per un'emergenza
E passo la parola direttamente al nostro autore
Così non vi accorgerete che sparirono perché l'attenzione verso di Luisa concentrata grazie per Franco
Buonasera
A tutti gli amici che sono qua
No ringraziamento Laura
De Fonseca
Che sia ospitati questa sera sia ospitati anche in altre circostanze
Debbo dire che io qua questa fondazione mi sento a casa mia a casa mia
Vedendo la bandiera di Israele
Perché dalla parte di Israele io mi sono baffuto Sempre
Mi sono battuto Sempre
Coerentemente con Mario Pannunzio che nel mille novecentosessantasette
Ruppe il rapporto di amicizia con Eugenio Scalfari proprio sul tema della guerra arabo israeliana
Scalfari
Sì
Schierò dalla parte degli arabi Pannunzio si schierò
Dalla parte di Israele
E quella scelta di Pannunzio per me è stata sempre un punto di riferimento
Non possiamo dimenticare mai che Israele è l'unico Stato democratico del medio oriente questa è la verità storica che noi dobbiamo sottolineare
In questa contingente
Il fatto che io ne liberò abbia parlato di Arrigo lei li
Come direttore della stampante ma io ne ho parlato anche come giovanissimo volontario proprio nella prima guerra
A difesa di Israele
Ovviamente senza manicheismi senza sette
Forme di settarismo
Senza estremismi ma credo che quella riferimento a Israele sia una scelta di libertà di democrazia
Ditta accecante
Debbo dirvi che io occupo oggi sono particolarmente commosso dalla scomparsa di un grande nostro amico del Centro Pannunzio
Il professor Guglielmo Gallina
Il professor Guglielmo Calvino che ha partecipato a tantissime iniziative del centro
Professore di Filosofia
Ma anche s'ciò ricco in scimmie
Ricordo Pubblico
Un bellissimo saggio su Federico Chabod
In tanti convegni storici Guglielmo Gallino ha partecipato alla nostra attività lo ricorderemo appositamente in una manifestazione perché Guglielmo Gallino ilarità come intellettuale e come uomo di cultura innanzitutto ma anche come amico del centro
Il nostro cordoglio nostro rispetto e io apprezzo e ringrazio l'amica Maria Luisa al Alberico che pur colpita da un lutto così de grave come la scomparsa di Guglielmo ha voluto essere qui
Questa sera la ringrazio di cuore
Del libro avete già sentito credo abbastanza
Per
Non prenderlo
Magari ecco io non vorrei aggravare la situazione aggiungendo qualcosa perché abitualmente quando gli elogi sono sperticati Ezio Sampras opaco qualche inganno
Qualche inganno
Debbo dirvi che il quarto libro chiamiamolo divulgativo che io ho pubblicato
Il punto
Spero non di arrivo definitivo ma comunque un punto di arrivo abbastanza importante perché io
Per fare uscire il primo libro chiamiamolo divulgativo cioè figure dell'Italia civile ci ho messo molti anni ed è stato credo
Loris Maria Marchetti a cui io avevo dato alcuni scritti in lettura
Che mi ha convinto anche se parzialmente mi ha convinto perché non ho prove non ho poi fatto uscire il libro nell'immediato lo ancora tenuto lì per un po'
Ecco non sapevo se se poteva essere il mio contributo un contributo di una qualche importanza
Poi
Ad un certo punto
Mi sono non dico convinto ma qualcuno mi ha convinto che le cose che che che potevo pubblicare potessero avere un qualche significato Dio non lo so se hanno un significato
Sentendo leggere
Dalla
Dalla nostra
Amica che riesce a rendere piacevole anche un testo magari banale come il mio ecco sentendo leggere di Karol Rama
Non sapevo più se era il mio testo testo rivisto da qualcun altro e migliorato certo la sua voce ha migliorato molto quello che io ho scritto
Ecco
Nel libro ci sono figure molto distanti una dal dall'altra
Io penso che almeno un metro d'uccello
Sommario per dare un idea sia opportuno cioè si passa da Giovanni Agnelli a Mario all'Ara il rettorato Lara che ieri all'Accademia delle Scienze
Dove abbiamo fatto un convegno
In onore
Del professor ed io casetta preside della facoltà di giurisprudenza
Ebbene io ho avuto il piacere di sentire
Gastone Cottino
E
Zagrebelski presidente Zagrebelsky
Credo per la prima volta almeno io non è che va che vada a tutte le riunioni ma e la prima volta che io ho sentito parlare positivamente di all'Ara
Due i suoi colleghi della stessa facoltà che non una mano all'ala
Io qui invece porto delle testimonianze che ci danno l'idea di chi sia stato all'ala anche sotto il profilo etico ce n'è una di
Di
Carlo a Arturo Jemolo che una lettera privata Dall'Ara che basterebbe da sola per valutare il valore morale di all'Ara
Scaraventato in un'aula di tribunale
Da cui non con un'accusa da cui non ha potuto
Scagionarsi perché e mancato impressione
E poi Piero Angela Giulio Carlo Argan Alberto Asor Rosa che io non avrei mai pensato di incontrare invece l'ho incontrato ed essi siamo parlati eravamo pranzavamo insieme ecco perché incredibilmente avevamo ricevuto un premio insieme
E poi come si usa in campagna siamo andati a fare un pranzo ed eravamo vicini abbiamo parlato immediatamente ecco
Gli ha raccontato come lui ad esempio
Non volle firmare in clamoroso manifesto
Che armò la mano ai terroristi
Che uccisero il commissario calabresi un'eccezione assoluta
In quell'elenco ci sono personalità
Incredibili tecniche se avessero avuto un attimo di di di di di di di di serenità non non avrebbero mai sottoscritto il manifesto
Di cui dovettero vergognarsi alcuni via arrivo firma
E poi i Vittorio Badini Confalonieri col quale io ho condiviso
Gli ideali
Ma negli occhi Brosio che io ho ho frequentato Duilio ormai era una persona molto anziana ma
Testimoniano una cosa importante Luís
Giovane al Diego
Quasi coetaneo di Gobetti
Ammiratore di Gobetti a distanza di tanti decenni dopo esso è stato ambasciatore segretario della nato eccetera
Vede in mondi era critica Gobetti e vede come Gobetti adesso un pensiero ancora in fieri
Che non poteva essere considerato come un punto di riferimento assoluto come in alcuni casi è stato considerato
E poi
Ecco
Renzo De fredde felice di cui tu hai parlato in maniera magistrale
Che il nome vero che ha sdoganato il fascismo
Perché basta rileggere l'opera di De Felice e si vede
La critica che De Felice fa al fascismo e a Mussolini non è vero se è stato un utilizzo improprio del testo di De Felice
Che tra il resto è e difficilmente leggibile perché il difetto di De Felice era un uno scrivere in maniera contorta difficile
De Felice non è stato
Sdoganato re del fascismo
Ha fatto una critica Stone
Ricca al fascismo
E l'utilizzo che certe posizioni
Fanno
Di De Felice è un utilizzo improprio
Non si giustifica il fascismo le con De Felice assolutamente di no
De Felice rifuggire dalla la schematizzazione rifuggire dagli slogan morì fuggiva le vie
Immediate e corte voleva il ragionamento di rotolamento magari contorto perché il e quello era il suo modo di scrivere
Ma
Ridurlo a
Un uso strumentale è un grave errore storico ed è un offesa
Ad De Felice
E poi Carlo Donat Cattin io ho scritto di Carlo Donat Cattin che ho conosciuto non moltissimo ma certamente ecco io l'ho apprezzato molto che ho scritto questo profilo
Io ero in rapporti con il figlio Claudio ci si vedeva
Il tante occasioni persino altri CTV
Si vedeva perché lui andava a fare
Delle radiografie io andavo fare se delle radiografie
E ricordo che la la la la segretaria lui diceva il signor Aldo ma cattivi e e io e io Oddo o detto a a questa segretaria quando lui stava facendo la calligrafia detto guardi che che non è proprio buona cartina e Donat Cattin ecco e ho cercato di spiegargli chi era stato Donat Cattin ma forse non
Qui e strettissima alleanza del vuoto no del vuoto della conoscenza della non conoscenza di dei giovani
Poi Luigi Firpo Gustaf link
Che di cui parleremo a fine mese lei in un convegno
Al l'Istituto storico della Resistenza
Perché sono stati pubblicati gli iscritti italiane di Gustav Herling
E poi Umberto le le lebbra grande storico del Risorgimento che è stato accantonato
Dopo aver ricreato il Museo del Risorgimento
Lo hanno cortesemente accantonato
E poi Manfredini e poi Piero Ostellino Luciano Perrelli ad esempio grande latinista è grande storico della romanità
Ma io qui lo ricordò per una
Non lo ricordo per un fatto occasionale
Lui scrisse anzi pubblicò del tutto non pensando a al fatto che il libro poteva uscire
Nell'età di Tangentopoli quando lui ha scritto il libro non eravamo in Tangentopoli lo ha pubblicato
In quei mesi in cui si comincia a parlare di Tangentopoli e il libro era sulla corruzione nella romantica
E subito il quotidiano repubblica
Lo attaccò frontalmente dicendo che con quattro
Poi quattro tuttora parole di latino Perrelli voleva giustificare
Hill altro cimiero
La corruzione nell'Italia di oggi non nella Roma antica ecco il lusso free moltissimo
Io scrissi un articolo in difesa sua mano la mia voce non aveva nessun significato soffrì moltissimo in quell'estate in morì partitamente
Dopo qualche mese
E poi Costanzo rende forse pochi di voi sapranno chi è stato portato un professore di Filosofia torinese
Ma direi un nuovo non un professore di filosofia molti
Professore di Filosofia si autodefiniscono filosofi no non sono filosofi sono professore di di di filosofia che è una cosa differente Costanzo Preve
Se noi riprendiamo la sua opera significativa quanto disconosciuta noi vediamo che c'è dietro un pensiero filosofico di un certo livello marxista marxista e Eretico
Buono capace di andare davvero controcorrente
Del suo io no non non vi non vi cito quello che ho scritto perché perché se vi interessa locali luglio non leggerete ecco ma
Ecco Manfredini ne abbiamo è già stato citato Karol a Rama Giulio Sapelli
L'editore controcorrente
Gino Strada Gino Strada io l'ho definito un benefattore dell'umanità
Perché lo è stato
Al di là delle differenti opinioni politiche che ci potevano essere congrui
Ma certamente è una figura
Di una generosità umana di una disponibilità di di un sacrificio
Della sua vita Looy era un medico avrebbe potuto
Esercitare nella sua professione
In un'altra modalità Lucia buttato nel volontariato più più difficile perché il volontariato in in territorio di guerra era qualcosa di spaventoso
E poi Walter
Tobagi
Ucciso dalle Brigate
Rosse anzi da un gruppetto non ufficiale del delle Brigate Rosse
Ma
Giornalista importante che se fosse vissuto con ogni probabilità diventava direttore del Corriere del della sera
Che di Walter Tobagi io ho riportato
Due in
Per un pezzetto di due interviste che hanno un senso
Ti abbiamo l'onore e il piacere di avere il presidente dell'Anpi
Boh Boetti
Ma malgrado la sua presenza io credo che la sua onestà intellettuale
Riconosca
E a Bobbio e Ariemma o no
Cos'hanno scritto in un'intervista appunto
Di Tobagi pubblicata sul Corriere della Sera
Di fronte ad un grave episodio di intolleranza
Ma poi ci furono anche dei morti tra i missini
Nei confronti su su cui scusate hanno non so nulla e quindi non so leggere quello che ho scritto di fronte ad un grave episodio di intolleranza nei confronti di un giovane di destra
Tobagi
Andò a intervistare Jemolo
E Norberto boh ovvio
Riporto le loro dichiarazioni perché indicano la Scelta della democrazia e della tolleranza che il lascito più grande di Tobagi stesso
Ieri Moro disse qualunque pensiero politico è libero e illegittimo
Anche se discordante con la Costituzione
Purché nomine usciti direttamente al crimine
Libertà di pensiero l'azione che ovviamente
Non può che essere condannata e Bobbio
Disse sempre in questa intervista che Tobagi gli fece
Non riesco a vedere una ragione plausibile per trattare il fascista in modo diverso da qualsiasi altra persona qui stiamo parlando di Giovanni
In un'aula universitaria il Di Giovanni in rapporto con la scuola con università
Ecco questo quello che Bobbio diceva e credo che abbiamo suo significato collera le dita che Tobagi ci ha lasciato e proprio questa ed è e ha pagato con la vita
Questo spirito di tolleranza
Perché il vero nemico che noi abbiamo e l'intolleranza cioè la incapacità non di accertare perché noi siamo liberi di di di non solo di non accettare ma anche di combattere le idee degli altri ma dobbiamo combatterla e con le armi della democrazia della libertà non ricorrendo mai a alla violenza Cuccu questo è il concetto fondamentale e la non violenza anche che ha testimoniato Marco Pannella
Marco Pannella è stato un testimone e un protagonista del non violenza
Non a caso c'è chi paragona Pannella ad grandi addirittura accoppiando nelle figure
Forse
L'accoppiamento è un po'e un po'
Ardito ma sicuramente Pannella ebbe questa grande capacità di fermarsi per strada a parlare con tutti io lo ricordo a Roma quando ci si vedeva chiunque lo avvicinasse Luís smetteva di fare quello che stava facendo addirittura una volta ha chiuso il cellulare ha spento il cellulare per parlare con un giovane che
L'aveva incontrato palestre per strada
Ecco ci sarebbero tantissime altre cose Alda aggiungerà ma io credo di avervi annoiato abbastanza voglio dire una cosa però che non è una rimembranza della giovinezza ma è un qualcosa che voglio
Sottolinea
Qui tra il pubblico c'è il dottor Gian Luigi Boveri che è stato un dirigente della sanità
Pubblica uniti
Tiratore importante della sanità pubblica in Piemonte
Ebbene i primissimi articoli se si potevano chiamare articoli che io ho scritto
Io scritte sullo stesso giornale la more
Di cui lui era il redattore capo se non ricordo male
E e quindi noi ci siamo incontrati negli anni Sessanta ecco Fifi figurate negli anni Sessanta ecco io non ho più nulla collezione di quel giornale dovrai forse vergognarmi delle cose infantili che scritti e scriverlo ma ho avuto la possibilità di scrivere e quindi di crescere anche un po'alla sua scuola e mi fa piacere di rincontrarlo qua
Io ringrazio foot la persona ringrazio i presentatori
Rinnovo il mio ringraziamento alla Fondazione tizi ospita e non avrei altro da aggiungere
Grazie a monte
La strada
Allora andremmo
Un mondo secondamento
Direi decisamente delicato di chiudere questo questo nostro incontro appassionato noi staremo ore ad ascoltare il professor quali geni ma vogliamo chiudere questo nostro incontro dando ancora la parola ad Ornella Pozzi che ci leggera
Gino Strada grazie
Errori
Vorrei dire solo una cosa che mi è parso che in tutto questo libro ci sia anche la pietas dell'umanista cioè nel senso latino del termine del rispetto del Rebbe del reverenza quasi nei confronti di questi personaggi e anche l'accettazione delle Rohrer come parte integrante del cammino dell'uomo c'è sempre questa accettazione non la condanna secondo me è questo mi è venuto in mente così estemporaneamente sentendo queste cose
Gino Strada a Sesto San Giovanni mille novecentoquarantotto o un filo due mila ventuno
Gino Strada medico fondatore di Emergency è stato un uomo generoso perché ha praticato la medicina non per affermarsi professionalmente ma per dedicarsi a chi si trova in difficoltà
Pochi medici hanno fatto la sua scelta che
Merita ammirazione e rispetto strada ha scelto Sempre di soccorrere gente disperata soprattutto vittime di guerra il suo fu un impegno umanitario e politico che si è realizzato a livello mondiale
Chi scrive è stato lontano lontano anni luce da molte delle sue idee che non ha mai ritenuto di poter condividere la stessa idea di o Ang in generale mi ha suscitato Riserve e spesso ho dissentito per ciò che riguarda in particolare gli sbarchi in Italia
Ma non posso non rispettare un uomo che si è speso compassione per gli altri
Gli sarebbe spettato il Nobel se consideriamo che lo ebbe un giullare come Dario Fo che fu anche repubblichino di Salò oltreché sostenitore dei terroristi rossi il Nobel per la pace lo avrebbe meritato a pieno titolo un uomo serio e concreto la concretezza tipicamente lombarda di chi era nato a Sesto San Giovanni
Che non ha fatto ridere il pubblico ma si è impegnato a salvare seriamente vite umane
è morto proprio quando il suo immenso lavoro in Afghanistan stava per essere distrutto dai talebani uno sfregio alla sua memoria
Mi irritava quando lo ascoltavo ospite di Fabio Fazio ma la sua opera umanitaria ci dice che è stato un grande
Con linguaggio antico lo definirei un benefattore dell'umanità
Mi infastidiscono gli elogi dei politici nei suoi confronti credo che strada meriti la sobrietà che ha sempre saputo dimostrare
La strumentalizzazione politica postuma della sua vita appare fuori posto
Egli ha costruito ospedali chi ha parlato di luglio e si gloria della sua amicizia sa spesso solo fare delle chiacchiere inutili
Avrei voluto scrivere molto di più su di lui anche in modo critico
Ma la minaccia di querele lanciata dai familiari dopo la sua morte
Mi impone un forzato riserbo nello scrivere di un uomo chi non rinuncio mai ad esprimere il suo pensiero in assoluta libertà