Presentazione del libro di Katya Maugeri "Tutte le cose che ho perso. Storie di donne dietro le sbarre" (Villaggio Maori Edizioni)

E allora quasi da tutti
Grazie per essere venuti intanto
Io sono mazze Gangi sono giornalista un collega di Katia
Mi occupo anche di sotto diciamo ricerca nell'ambito della sociologia della comunicazione
Per cui intanto prima di tutto siamo qui per presentare il libro di case antiche è un libro che ha avuto il merito intanto di mettere insieme
In questo tavolo quattro professionisti che
Io sono in modo diverso in modo diciamo ognuno dal suo punto di vista del da tematica
Della della del detenzione del carcere delle donne indica
E quindi
Ovviamente io ho il compito di moderare messi in conto quindi io farò una breve introduzione però poi chiaramente lascio la parola a chi meglio di me potrà presentare questo libro chiaramente l'autrice Cantelmo Geri che conosce tutti quanti
Presento anche le persone che sono qui al tavolo vicino a me che sono Girolamo Monaco che il direttore dell'IPM di Caltanissetta
E Anna drinking lo che è sostituto procuratore di Catania che si occupasse diciamo si occupa ogni giorno anche di reati particolari come quelli della sono diciamo delle violenze nei confronti delle donne nei confronti insomma
Delle donne basti a e dei minori ecco qui diciamo professionisti che hanno
Che toccano con mano ogni giorno dal punto di vista della corte professione questo tema allora io invece
Me ne occupo o meglio sono un osservatorio del Veneto e sono stato delle rappresentazioni che si fanno dementi e quindi Cardile ha chiesto di introdurre il suo libero
Per dare diciamo un punto di vista giornalistica perché la prima cosa il primo meglio che a questo libro secondo me
E anche parlando un po'prima con i miei colleghi oggi qui al Paolo è il grandemente di puntare un nel riflettore su uno dei temi di cui non si parla mai o quasi mai poi se se ne parla se ne parla in maniera romanzati manco comunque male sul tema del carcere tema del del della privazione della libertà personale infame della del della detenzione
è in questo in questo ultimo sforzo letterario in particolar modo di quello delle donne che vivono la propria esperienze in carcere quindi un tema cioè ma ancor più minoritario mi sento dire
Come si parla ci siamo chiesti con casi come si parla delle donne criminali delle donne in carte soprattutto Suite giornali sui media
Abbiamo concordato c'è un siamo concordi nel dire che sostanzialmente si sta una rappresentazione che come in tutte le narrazioni e narrazioni giornalistiche diciamo tende a estremizzare degli aspetti e quindi a penalizzarli chiaramente quindi a fare una lettura che diciamo tarda alla rappresentazione della donna come vittime quindi della donna angelo della donna da proteggere della principessa da salvare nel castello
Ho all'opposto una donna Demone la donna strega la donna che è capace di commettere degli a Bobigny Dei delitti terribili terrificanti come quelli per esempio del l'omicidio del proprio figlio e quindi nelle rappresentazioni giornalistiche che si fanno per esempio delle donne che commettono questo reato gravissimo
C'è una tendenza appunto a
Mostri ficcare conosciamo a rappresentare la donna che commette questo reato come un mostro ecco in mezzo tra questi poli dico tonici chiaramente
C'è la realtà
Ci sono tantissime donne che
Sbagliano
Come possiamo sbagliare tutti noi
E che per quel suo
Vengono sanzionati vengono punite
è una delle punizioni chiaramente quella
Una delle più due che prevede il nostro ordinamento e cura della privazione della propria libertà
Quindi il
Diciamo sia nel merito finì tutto ecco e questo diciamo Kakà andando nelle andando cioè non sono non ad intervistare parlando e soprattutto dando la possibilità a queste donne di parlare in prima persona
Della propria esperienza dei propri reati della propria detenzione fa quello che secondo me ogni giornalista dovrebbe fare
Cioè eh accendere la luce
Su un tema che è completamente assente o come diceva un grande sociologo dei media
Che cibi don sonno
In questo caso entrando in carcere
Kakà ha dissequestrato l'esperienza del carcere che è un'esperienza che a tutti coloro che sono fuori dal calcio quindi tutti noi che siamo fuori del carcere
Ci viene sequestrata ce ne siamo privati
Noi non siamo nel carcere non viviamo o quelle quelli quell'esperienza e ne siamo privati
Cattivo invece entrando dando la possibilità alle di parlare e di scrivere e qui danno tutti noi la possibilità di leggere questa esperienza la dissequestrata in questo caso la libera
Che è un paradosso se parliamo appunto di carcere
Ma e così
Le storiche vengono raccontate sono storie di
Di di
Vita
Se sono storie
Che al al di là del racconto giornalistico sono storia appunto che ci raccontano un'umanità
Che in comune alla detenzione in quel momento nel carcere di Rebibbia quindi anche un altro grande merito cioè è quello di andare cioè è un libro scritto da una catalessi
Lo stiamo presentando qui a Catania ma è un libro che non parla di Catania cioè parla di un tema lucido deve parlare a Catania cone a Roma a Milano in Sardegna famosi tutti i istituti del nostro mondo territorio
E sono storie di tossicodipendenza sono storie di prosecuzione sono storie
Diciamo tutte diciamo Friedrich riguardano tutti quei reati
Di cui queste donne si sono macchiate qui se vogliamo usare questo termine ma
Sono storie che vengono fuori attraverso un lavoro che quello di contro quello che ha fatto cardinale in questo istituto finanziario
Ovvero una lavoro dis di scrittura perché uso furbo poi Kunda suggestione
Di e Girolamo a Monaco la scrittura utilizzata come strumento
Narrativo
E come strumento è un un diciamo è uno uno strumento narrativo ma è uno strumento terapeutico ma è uno strumento che turbando come diceva lui perché vi prima di tutto ripercorrendo il proprio percorso di ritrovi sbagliati è chiaro che vengono smossa delle cose che invece in diciamo il meccanismo psicologico dell'oblio che è quello che a volte ci salva dal
Dal dolore banalmente
Vengono messe in moto ma in qualche modo ci cura e quindi e questo è un gran un anzi e secondo me il grande merito di questo libro
Niente io diciamo credo di aver cioè volevo parlare di tante cose ma ne parleremo continuamente
Sì
Ora invece voglio dare la parola perché appunto la diciamo per entrare anche noi meglio nel nel nel libro
Abbiamo l'opportunità di una lettura da parte di Patrizia Auteri che ci fa questo regalo un centro legge un brano da libro estivi ci consente in qualche modo di entrare dentro
Lo stralcio dal senza
Del carcere ti rimane addosso l'odore del cibo scadente dell'odore succo acido di pasta scotta odori sgradevoli che non dimenticherà mai
L'odore dei panni ammucchiati del sapone vecchi i sento nonostante il profumo della vita fuori dalle sbarre
Una vita frammentata non riesci più a comporre quasi fisico Orsetti fosse estranea o forse lo sei tu di fronte sogni che ha infranto alle persone che è diverso da quell'ordine che vorresti ripristinare senza mai realmente riuscirci
Da quante parole composta da giornate di una detenuta
E lo sono sempre chiesto ed a quanti silenzi
Sono fuori da ogni parametro non recidivo contabili silenzi delle parole
Quelle che sembrano banali e quelle che fanno troppo male perché ti ricordano il motivo per cui gli spiriti quell'aria surrogato è il motivo per cui nessuno ti chiede come sta
Ho trascorso molti anni a Rebibbia e a causa di gravi motivi di salute sono stata trasferita ai domiciliari in una casa di accoglienza
Finalmente si parla di donne in carcere finalmente ci sarà una voce che racconterà il rumore quelle sbarre
Mi sono detta quando ha accettato di raccontare la mia storia il mio punto di vista la prospettiva di chi vive dentro un luogo sospese
Noi donne detenute ci portiamo dentro una solitudine che non riusciamo più a mandare via
Cambia tutto si rivolta contro ogni ruolo
Senta in carcere non si è più una donna perbene non sei la moglie una madre esemplare tutto perde di riferimento e arresti semplicemente una detenuta che ha preferito commettere errori e non curare i propri legami
Le detenute femminili sono del tutto dimenticate siamo poche ma ma questo non significa che non esistiamo
Cosa significa far parte del quattro per cento della popolazione detenuta quanto è difficile affermare i propri diritti
Mi sono ritrovato in carcere per associazione mafiosa trentacinque persone arrestate sono tre sono rimasta in carcere io
Mia figlia
E mio nipote
Mia figlia era vittima della droga sapevo
Come ho potuto non rendermi conto sua dipendenza di quel demone in bianco che in silenzio travolgere sua pensieri il suo corpo mia nipote spacciava per mantenersi era diventato papà al sedici anni e quella sembrava essere la strada più facile
Sembra tutto così lineare tanto pensi che non ti Becker hanno mai perché dovrebbero prenderete
Dalle numerose intercettazioni mi hanno dato il ruolo di contabile e così sono stata condannata tredici anni di carcere
Ho tanto amato in modo viscerale sono sono una donna di settant'anni che sogna il suo futuro e che non ha paura di tornare indietro in quella bolla di ricordi per raccontare i suoi errori dolore di un'infanzia di povertà
E gli anni dietro le sbarre di regia
Ho scelto di raccontare la mia esperienza perché noi donne
Non possiamo più restare in silenzio
Grazie grazie mille Patrizio
Già da questo brano possiamo diciamo estrapolare una riflessione che riguarda appunto la vita quotidiana di questo non c'è delle donne che i commi in questo caso una donna che è stata condannata per un reato molto grave associazione mafiosa
Racconta degli aspetti intentati estetica che ce la siamo crea diciamo noi intendiamo chiaramente ad analizzare
Il soggetto invasa alle procure
E quindi tanto il più grave il reato tanto più mostruosi sera questo soggetto tanto più disumani Zattoni chiaramente mentre qui delle parole insomma sono abbastanza c'è una donna di settanta anni
Sono con delle caricai chi che sogna ancora che sogna ancora
Ecco io
Voglio
Fare una domanda a Girolamo Monaco e
Lasciargli la parola
Nella tua esperienza no
Ai anche insomma principalmente lavorato diciamo condannato l'azione biografica
Cosa vuol dire intanto e così
Vuol dire per un detenuto o una detenuta come in questo caso raccontare se stesse e qual è il l'esito del dei suoi per chi studia possiamo dirlo
La punto ho
Io sono lieto no carcerari minore
E no perché sono qua sono qua perché
La realtà dei minorenni e così come quella delle delle donne carcerate e così piccola da poter pensare un carcerato possibile
Rispetto al carcere ingovernabile immenso
Destrutturato forse il razionale degli degli adulti maschi l'esperienza di alcune nicchie come
Le le sezioni femminili come istituti penali per lui non è mi prendono possibile un carcere diverso un carcere che ad avere innanzitutto la possibilità di essere pensato
Il carcere una realtà che non pensa
La regole regole basta
E non si discute
Il carcere è una realtà che non ha parola il carcere una realtà che può esistere anche senza detenuti
Perché funzione autonomamente e detenuti sono l'ultima ruota del carro
E allora un detenuto che studia
Un detenuto che c'ho un libro
Un detenuto che
Ci tengo tanto racconta perché è stato il primo che mi ha fatto poi
Fare un percorso un detenuto non sapeva scrivere a un certo punto ha scritto a Padova libero ma ha sbagliato gli è saltata la ascritto a Parona libero
E allora Luigi ha intuito
Che tra libero e libero c'è una connessione potentissima
Allora
Tu hai detto una cosa importante stiamo parlando il carcere tutto uguale in tutto il mondo
In tutta Italia
E Katia lo dice
Cella numero nove odore
Se tu entri a Catania ora impiegato a Treviso a Bolzano è lo stesso odore
Stesso odore universale
Di mangiare Scotto di di di di detersivo usato fino alla paranoia
Due o Scerra cella numero otto un rumore il carcere è un posto dove c'è sempre il rumore il Silenzio impossibile Non c'è mai silenzio
Qualcuno che grida qualcuno che chiama del visione cessa la radio accesa mai le chiavi
Le chiavi
C'è la numero dieci la luce artificiale e in carcere ci sono e gelosia che non permetto di entrare
Non c'è luce luce sempre accesa
Forse come gli Spedali infatti il calcio come all'ospedale è un'istituzione totale come l'esercito
E tu lo sai meglio di me
Cella numero sette il colore
Sempre lo stesso colore ma questo dico io che in carcere che in sezione ci vado ogni giorno maggio sono direttore di un carcere
Cioè la numero undici il corpo
Che è giusto sacco di taglia
Quanti tatuaggi si fanno in carcere
Pur di dire io ci sono tatuaggi fatti con le penne Bic
E macchinette dei tatuaggi sono le penne Bic
E largo e largo è la molla del dell'accendino allungata
Messa dentro quindi
E poi secchiata
E l'affettività anche che le donne evidenziano bisogno di abbraccio il carcere anzi a braccio
Calcio non ha pudore
Allora perché e mi è piaciuto questo libro dica perché ha il coraggio mettere questa parola nella sua semplicità volta
Nel suo desiderio e però i in in carcere c'è bisogno di parole ecco la narrazione che cosa
è il bisogno di riscoprire l'importanza delle parole
Uno dei primi laboratori che io faccio con i ragazzi
E quello qual è la parola più bella del mondo
Quella con la più bella proprio dall'onda grazie
è in carcere denunciata perché tutto passa attraverso una domandina sì ringrazio anticipatamente però non ha senso
Non ha senso allora se noi vogliamo pensare il cartoon modo diverso in termini anche non più rieducativo
Ma in termini riparati riparati perché il reato è uno strappo
Se noi dobbiamo allora dobbiamo riscoprire il valore delle parole
Di in una realtà pesante David
Va bene spero di le risposte io lo studio io cerco di vivere la realtà voglio ringraziare Orazio provvisto perché il direttore Cipriani Catania
Va bene scusi no dal protrarsi altre osservazioni grazie terrestre
Grazie perché chiaramente sono le parole di chi vive diverso si sente storie insomma
Dalla passione con cui più racconti di queste cose si vede che lei le le rilievi la cosa che mi colpisce perché mi ha colpito prima ciò nulla
Siamo la narrazione come in un sistema dove se mi si parla anche secondo un certo codice si usano determina di codici che sono sia i codici criminali che i codici della polizia penitenziaria chiaramente dare la possibilità a delle persone di
Riappropriarsi dei codici della normalità ciò di codici della narrazione libera chiamiamola così
è una possibilità che sicuramente
Dava la possibilità di evasione parlato della città
Che è una realtà dolorosa come realtà di privazione della libertà personale
Che
Qualcosa cioè è secondo me tra le cose più pesanti che esistano perché chiaramente noi l'abbiamo così odorato nell'esperienza del corrente del dello da un quando
Il legislatore compiendo delle scelte a deciso di utilizzare degli strumenti
Diciamo coercitivi per tamponare una pandemia quindi si è scelto di insomma di andare diciamo di far prevalere in quel momento la salute pubblica nei confronti della libertà personale ma nella nostra Costituzione la dottoressa lo sa Maine
Sono hanno pari dignità
La salute e la libertà personale
Cioè possiamo quindi chiaramente dire che quando una viene meno
è chiaro che viene meno qualcosa di essenziale come l'aria che si respira fondamentalmente
E quindi
Noi pensiamo cioè stiamo parlando di quello che viene interamente di quello che dice diciamo della della lite nelle carceri
La dottoressa drink il loro a uno dei compiti insieme più tra i più diciamo anche dal punto di vista spesso emotivo più difficili cioè quello di dover decidere
Chiaramente in una fase perché diciamo
Lavorando in procure in una fase di indagine
Dover decidere se è un determinato comportamento costituisce reato e quindi prevedere anche delle misure cautelari dalle quali viene compresa anche la detenzione
E chiaramente questo è qualcosa che è molto pesante sicuramente dal punto di vista della responsabilità
Cosa viene prima e costa succede poi anche dopo diciamo il momento in cui futile magistrato decide che il comportamento costituisce
Buonasera a tutti ringrazio carte amareggiati per questa possibilità di soprattutto di aver di leggere questo libro devo dire perché
Al di là della del lavoro che tutti facciamo forse solo il direttore quello che veramente entra nel carcere
Anche devo dire da magistrato non si entra nelle celle invece Katia Malgieri ci fa entrare proprio nella cella e ci fa vedere l'umanità di un detenuto perché appunto come magistrato
Sin da subito mi sono occupato entrando in procura di decidere se una persona doveva entrare in carcere contribuendo col mio lavoro a far sì che quello avvenisse perché aveva chiaramente commesso qualcosa di grave ai danni di altri
In India dicevo che rileggendo questo libro mi è venuta subito in mente la prima volta che sono entrato in carcere a magistrato ero in tirocinio a Roma quindi era proprio il carcere in cui Cati ha fatto quest'inchiesta
E sono entrata quindi per la prima volta col magistrato con cui facevo il tirocinio quindi non ero sola però carica di emozione dal fatto che potevo entrare in carcere no perché non è che possiamo liberamente tutti accedervi
E però prima chiaramente di andare il magistrato che fa mi sono letta tutte le carte del procedimento questa donna era entrato in carcere era una una nomade che viveva in un campo rom molto grande che c'era alle porte di Roma era entrata in carcere per prostituzione minorile sfruttamento della prostituzione minorile immagino anche io da giovane donna da giovani madre avevano una bimba di un anno
Che non non c'era niente di peggio cioè io questa donna l'avevo comunque giudicata anche come donna non solo per il reato che aveva fatto
E perché questo bambino che era a sette otto anni le lo faceva prostituire andava con degli uomini di tutte le età
E quindi diciamo non c'era nulla di peggio quando però poi sono entrata nel carcere
Ecco una cosa rara prima cosa che ritorna nel libro il rumore cioè non immaginate non so dire quanti di voi sono stati in carcere comune di queste chiavi e quanti cancelli deve attraversare anche il magistrato
Per verrà a parlare col detenuto magistrato però non entra nelle celle come fa Khatami Algeri mentre una stanzetta che destinate colloqui con ai magistrati
Quando vi devo dire incontrato questa donna io già prevenuta non ho detto questo è un mostro cioè come immagini una donna anche perché il bambino aveva subito degli abusi sessuali molto grave aveva stabilito rapporti completi quindi il peggio che uno può immaginare e ho visto un po'quella donna che descrive affrontato anche questo tema Katia Mangeri questo smarrimento perché era entrata in carcere a sette otto giorni era comunque una donna straniera l'ho avuto la percezione che lei in Guanci guardava me e chiaramente il magistrato che era più anziano di nega che mi faceva da futuri in quel momento
E alle nostre domande non riusciva quasi a rispondere se non con monosillabi indossante conoscesse la lingua italiana
Ma entrando che a contatto con lei o il suo mondo proprio percepito che lei non aveva neanche capito la gravità del fatto commesso fatti probabilmente
Essendo cresciuta così suo padre l'aveva fatta prostituire da quando era piccola
E quindi ecco il contatto con quella che è l'Umanitaria diversa da quella che il reato le carte che noi
Possiamo leggere quindi Katia mangiati con questo libro questo fa entra dentro e entrare dentro un carcere cosa significa vedendo anche dalla prospettiva umana e gestire appunto una realtà molto problematica sono tutte persone che hanno dei propri problemi dei dissoluti e che in più soffrono questa privazione
E quindi ora diciamo al di là di quello che i media appunto hanno anche di recente ha portato alla luce di Poe Maria fuori no io coi non avevo bisogno di sottotitoli perché napoletana capivo tutto dico diciamo
Per quanto fosse stato un po'romanzato sicuramente tra il direttore ci potrà dire più di quanto io posso dire io
Però comunque il merito di entrare dentro perché è vero quello che scrive cadiamo algerini libro cioè rimane un mondo a parte
Cioè cosa chef per loro cosa c'è fuori per loro sono chiusi gli e chi entra veramente in contatto sono solo coloro che ci lavorano perché voi è un mondo completamente isolato
E quindi
è stato anche bello vedere qual è la particolarità della detenzione femminile quindi entrare in queste celle perché come abbiamo visto nella lettura mi ha colpito questa donna cosa racconta per prima cosa che i immaginato invece un'intervista un detenuto uomo lei racconta dice io ho amato tanto c'è comincia a raccontare di questo amore che approvato nella sua vita e che ha fatto anche degli errori per questo muore però è la prima cosa che racconta un po'come noi donne quando ci incontriamo ci raccontiamo subito degli ex quindi mette in evidenza come anche la realtà femminile completamente diverse e di questo si dovrebbe tener conto
Ecco e in qua a parte l'inchiesta quella parte d'inchiesta della Dicati a Maugeri nel libro
Nel stabilire dei programmi dei pentiti come diciamo competente Diversi perché poi la popolazione carceraria femminile prende il quattro per cento le minori ancora meno sono fortissime
E quindi effettivamente forse nonostante sia una realtà poi proprio perché sono poche forse non si affrontano i i problemi peculiari però si potrebbero fare dei progetti come Chen disegno di legge
Perché appunto questi tratta otro tema della detenzione dei bambini delle donne detenute mi hanno mi ha colpito quando Katia Maugeri scrive che le prime parole che impara un un bimbo in carcere
E apri e chiudi questa cosa mi ha un po'commossa avete immaginato no questo bambini
No che nella sua vita dico impara a parlare lì dentro quindi sente sempre le porte che si chiudono i rumori e gli odori di cui parlavamo e che vede qua è solo tutte donne infatti affronta pure questa cosa dice
Cioè ha quasi paura poi delle figure maschili perché attorno a lui ci sono tutte queste donne e i suoi tempi sono scanditi da da questo carcere quindi questo lavoro d'inchiesta penso sia importante anche entrare dentro le celle appunto perché poi dico tante riforme si possono immaginare però se comunque non conosce cosa c'è dentro
Sono solo delle riforme che rimangono sulla carta
E quindi ringrazio Katia per le le faccio complimenti visto che ci siamo conosciute va in occasione di questo libro per questo lavoro
Io qualora però la parola HTA
A lei
Ci hanno un altro dei temi che giornalisticamente
Quindi inerenti alla lite del all'ente nelle carceri nelle nel carcere quanto teme di cui non si parla completamente quello dei suicidi
Ed è un tema
Diciamo che dal presente da un punto di vista giornalistico con normalmente esiste anche un un codice deontologico che dice che di non parlare
Di non riportare i fatti di cronaca che attengono ai sui ai sui ai suicidi diciamo in nel libertà fuori dal fuori dal cacci chiaramente quando poi il suicidio diventa un fenomeno sociale
E quindi è il sintomo di un una malattia sociale beh allora e chiaro e mille giornalista in dovere invece di saldi parla anche diciamo sia dal punto di vista ciò non sia nelle carceri che fuori dalle carceri alla però i numeri che abbiamo tristemente registrato negli ultimi anni
Ci raccontano un fenomeno spaventoso
E che ha diciamo è anche collegato alle condizioni di vite nelle carceri
Tu da giornalista in diciamo entrando dentro e quindi sia nel tour precedente libro che anche in questo libro
Intanto voglio chiederti questo tema
Come vissuto intanto all'interno della popolazione carceraria
E poi appunto secondo te cosa si può fare per migliorare e per evitare che le persone che già vivono una condizione terrificante comunque del privazione della libertà decida di privarsi della
Intanto grazie tutti grazie ai relatori che hanno scelto di essere miei compagni di viaggio in questa linea prima presentazione che nonostante sia abituato chiaramente le prime volte sono quelle più emozionanti queste libero libero che arriva dopo quattro anni da liberarci nostri mali
Ed è un libro proprio per le tematiche che abbiamo già accennato i relatori molto molto importante molto delicato rispondo subito alla domanda di Mattia perché se nel primo libro ho accennato al fenomeno del suicidio in in carcere
Quello dopo quattro anni a immane diventa quasi il focus come argomento di questo mio nuovo percorso
Il lo scorso anno ha visto Banna ottantaquattro suicidi in carcere sotto ricordato e viene ricordato come l'anno record noi giornalisti fondamentalmente sotto questo punto di vista siamo una bruttissima categoria Mattia la pensa come Man poiché coi non non non andiamo tanto retta no a quello che e che può essere la conseguenza di un suicida in carcere perché solitamente il giornalista
Ha il compito di denunciare il reale raccontare il reato quindi quello che va a suicidarsi sicuramente un criminale una criminale è una persona che ha sbagliato
è molte delle risposte a seguito dei comuni dei degli articoli che ho scritto relativa al suicidio perché ora vi racconto io no ne scrivo da tantissimi anni
Tuttora Sila già uno meno due mano
Era meglio sia uccidere prima
Come se tutti i reati fossero tutti uguali come se tutte le persone che hanno commesso un reato sono legati da un denominatore comune della stessa gravità chiaramente io credo che ci siano dei reati di serie A e di serie B
Ci credo perché ha scritto due libri che non vanno a giustificare il reato commesso perché queste sono persone che hanno scontato che continuano a scontare la loro pena del giusto che sia così
Ma il Sicilia in carcere un fenomeno talmente grande che no no riconoscerlo come effetto mediatico ancora mi mi rattrista
Le percentuali sono altissima in questo al in questi sei mesi si sono suicidati a venticinque persone
è sei avessimo come dire la curiosità l'umanità mis mi verrebbe da dire no d'indagare chi sono queste persone che hanno scelto di togliersi la vita
Scopriranno che sono persone che non stanno bene mentalmente sono tossicodipendenti sono persone che molto spesso sono a fine pena
O sono a inizio Terna
E quindi ancora in fase di giudizio o a fine pena e che quindi è una cosa contraddittorie voi pensate prova perché queste libero affronta e ci sarà una lettura in merito dopo il mio intervento al quale tengo tantissimo perché una delle detenute ha conservato
Il biglietto scritto da una sua vicina dice la la quale doveva essere scarcerata il giorno prima del suo suicidio
Una madre una donna giovane una donna una donna bellissima
Mai entrata in carcere per un problema di tossicodipendenza
Chiaramente la tossicodipendenza come la salute mentale di Romano non meglio di chiunque altro può acconsentì a quello che sta dicendo cioè chiaramente vanno curate il carcere
E stanno istituzione totale ma non è una clinica molto spesso non ci sono
Operatori
Messe senza come dire adeguati al numero di carcerati perché sappiamo che ne parliamo di sovraffollamento parliamo aiuta queste cose molto belle che sentiamo il telegiornale fina
Ma non ci sono supporti psicologici la droga viene come dire combattuta con l'astinenza fine
Crisi d'astinenza la crisi d'astinenza io lavora con i tossicodipendenti porta a come dire ma esseri fisici aggressività quindi siccome sei aggressivo vai in cella di isolamento
Veramente contraddittorio e siccome se schizofrenico e quindi non non serve aprire di esserne quinto per capire che cosa porta la schizofrenia
Sei aggressivo quindi vai nelle celle Lissa è però poi si è suicidato perché perché era pazzo
Ma a monte la salute mentale la tossicodipendenza andrebbe curata e non punita partiamo da questo piccolo
Ma
Sono due cose diverse quando noi accendiamo la tv e chiaramente apprendiamo delle situazioni mostruosa e di un mostro che uccide la propria compagna incinta
C'è non posso sentirmi dire Amadora tu quello che fai faresti farei i laboratori cioè già gente tra virgolette normale che risponde e che analizza i fatti in questo modo
Quando sento queste lo dico che forse in i miei libri sono necessari tre virgolette come per smuovere le coscienze e capire che ci sono delle cose che che vanno divise c'è parlare di tossicodipendenza di reati minori non possono essere paragonati al quarantuno bis di Messina Denaro o di chi uccide in modo lucido
Perché determinati omicidi sono Lucidi
Dettati dal narcisismo eccetera eccetera sono cose diverse allora dovremmo imparare a distinguerle queste cose cioè non di fare di tutt'erba un passo di fare quelli su verso Osio al che siccome oggi si parla di cambiamento climatico siamo Wow no agli sai siamo tutti
Aggrega poi domani parliamo di di vaccini e apriamo il capitolo vaccini sono dei tuttologi
Che è si improvvisano insegnanti docenti di determinate cose fondamento secondo ma basterebbe ci andrebbe richiesto essere semplicemente persone umane
Chi è in punta di piedi si approcciano alle storie io non volevo finire con Liberazione massimali
Da una parte perché esserne apportato tantissima Gioia mi ha portato anche un confronto mandante che non era pronta ma a parlare di sbagli
è però siccome io poi di come dico sempre sono affette da trasferire a causa di dirlo la Monaco niente io poi ci sono i ricaduta di nuovo e però detto da questa spendiamo superiamo e parliamo di donne
Le donne sono peggio degli uomini e io ho detto in un'intervista radio c'è questo non è un libro romantico sulle donne quelli fuori perché è una delle nonne Nova bello stai parlando delle donne quindi se sono le donne che hanno salto alla droga al posto di figli
Cioè la la sella numero otto vede una protagonista che sento telefonicamente perché lei non vuole fare la già suo figlio il timbro
L'esito guarda farlo leggere fai leggere il tuo capitolo lei ha scelto la cocaina un suo figlio un figlio che adesso dopo quindici anni non la chiamo nemmeno mamma
Quindi non sono donne che polverine hanno hanno subito i loro reato loro hanno cercato i loro reato loro hanno sbagliato hanno la consapevolezza di aver commesso
Degli errori che col tempo han fatto sì che hanno costruito versante queste sbarre perché loro punto dicono Novi sconteremo per Sempre un ergastolo emotivo al di là della della fine della condanna quindi io racconto di sbagli di consapevolezza
Ma cercando di suscitare con l'uno per cento di umanità
Di la capacità di non condannare a a priori una storia ci sono delle storia che sono legate al loro contesto sociale
E chiaro che non è sempre così io vengo da un portiere che San Giovanni Galermo dov'è una delle piazze di spaccio maggio Perini
Ma non ho mai usato deroghe questa mia Gidoni no più o meno stabile
Mentalmente quindi non è il quartiere can chiaramente va a incidere però in contrasto familiare salvano sì
Il contesto familiare si se un ragazzo una ragazza vive in un contesto sociale familiare in cui è abituato a confezionare confezioni di cocaina sei anni e a distribuirlo non ti puoi aspettare e noi conosciamo sappia sappiamo tra l'altro uno dei miei liberazione primarie passato da Lippi Amm vicini Di Girolamo è lo conosciamo bene
Andrea
E lui
Cioè lui è l'esempio cioè nelle sedi di una persona che non poteva fare altro
Non ha avuto la libertà perché non non ce l'ha avuto questo bivio perché o lo avrebbe ucciso perché un questo padre al quarantuno bis figlio ultimo di dieci figli tutti spacciatori due quindi questo qua o si suicidarono c'è da subito o altro quindi concludono non volevo essere ecco troppo lunga e noiosa ma il suicidio oggi soprattutto spero che possa essere considerato come un un fenomeno sociale da arginare
E non dal quale esultare
A proposito di suicidarsi voglio dopo
Non te lo aspettavi le ombre
Dalla cella numero dieci
Là fuori è ancora buio che differenza fa qui la luce quello artificiale quella che non si scalda l'appello
Che non ti accarezza il viso qui nulla che attraversa per farti sentire viva ti senti sporca con cattivo odore Aldo
Posso anche dopo una doccia
Sono i pensieri e sporcati
Le altre compagnie che ti guardano come se fossi diverso Taranto malata e chissà forse lo sono o forse mi sono ammalata qui dentro
è stato il senso di colpa prendere il sopravvento la vergogna di dover uscire a breve là fuori e guardare in faccia coloro che ho deluso ma non ci voglio pensare no voglio stare qui avvolta dalle insomma dandole ibrido voglio chiudere gli occhi non pensa
Ho anestetizzato la mia mente ogni giorno con quel carrello della felicità che fortunatamente veniva togliere strani pensieri
Intorno vedo donne che cucinano che il sistema nella loro cella per farla somigliare una stanza accogliente
Io voglio dormire non voglio pensare
Ancora terapia
Mi chiedono tre volte al giorno
Certo rispondo tutte le volte
Non recitano cantano ricamo ricamata o scrivono e leggono libri
Io voglio stare in silenzio
Smettetela di sussurrare cose contro di me può rifarsi Anzio quando incrociate il mio sguardo
Ma che ne sapete voi di queste voci queste voci che mi attraversano la mente le uniche certezze della mia giornata
Voi non siete né e non potete capire statistiche sì cioè
I vostri figli i vostri uomini sono fuori
Non pensate nemmeno come sarà umiliante ripeterli
Io sì io ci penso Bobbio
No non voglio incrociato gli sguardi compassionevoli
Guarda la piazza è uscita quella di non è riuscita a fare la madre la moglie ma che non ha mai potrà essere
Non vi fanno schifo questi giudizi
Come sapete da festeggiare il giorno prima della vostra uscita
Finalmente sarò fuori di qui
Lo sento ripeterei mi viene il voltastomaco
Ma fuori dopo
Credo
Credo come una pazza forse lo sono melodiche ogni maledetto giorno
Fuori da cosa
La scuola ci sono sbarre invisibili occhi che non la smettono di seguirti edita puntati addosso ma io non voglio uscire ho sbagliato d'accordo ma sento marchiato sulla bene il giudizio di di chi mi ha condannata perse perché è una detenuta non resta per sempre in quel luogo che voi tutti chiamate fuori
Ho attraversato tunnel pieni di ombre fresco è porticine quali credevo di morire
Massimo qui
Ho lottato contro dipendenze contro abusi ma non ho mollato
Lo psicologo dice che sto facendo un ottimo percorso che sono sulla strada giusta
Che restò potrò riprendere in mano la mia vita i miei difetti riscattare mi dagli errori commessi
Lo guardo e non gioisco le pillole tolgono l'ansia
Mi avranno tolto anche l'anima
Non sento più nulla o il cuore esatto non ho intenzione di nuovo psicologo mi sorride io guardo le mattonelle
Sempre quella
Dice che presto Zavoli
Non lo voglio più della libertà Fucini dormire io non voglio più lottare libero varcata la soglia di quel cancello dovrei spiegare a tutti che sono l'ex detenuta a ma mai fidarsi perché è stato in carcere
Dovrei raccontare veleni fragilità
Sempre ma resta raccontare delle niente rapine
Le avranno certamente danneggiato il cervello la mia voglia di costruire un futuro le faremo sapere
Siamo pronti ad occuparmi dei nostri figli
Al momento è meglio di no sai potresti avere qualche ricaduta
Questa sarebbe la libertà quella nell'acquario dovresti supplicare di credermi avendo occhi diffidenti che non servono le braccia perché a dire se mi buco mi commisero come fosse uscito dal manicomio
Là fuori è ancora buio
Con questo lenzuolo dall'odore ibrido preparo la via via d'uscita
E non sono fragile non dicano
Sono solo stanca
Quindi vado altrove
Perché io in quel fuori
Non ci voglio entrare
Io vorrei però
Allora trovino ritardi c'è prima punta a ridare assunta io vado altrove ed era testo scritto da un ragazzo un minorenne che vogliono minare siamo Pietro che l'ha detto io vado altrove
E si consegnava a noi
Per andare al cachet agli adulti
A finire la sua vita da perfetto del plenum era così fatto questo ragazzo
Che quando ha fatto la sua rapina era andato in un a confuso ha confuso il vola ruba la cassa match apre soltanto registratori di cassa
è andato il poi un posto a romperlo comuni sui soldi
E tu forse la riconosciuto forse tu l'hai conosciuto ok non stiamo parlando di diventa inventato
Mi piace il fatto che c'è anche Rita perché che è stato una volontaria
Fra anche lei fa raccordi raccoglie dove abbiamo lavorato sui limiti
Le tragedie greche
Quest'anno abbiamo lavorato su un Meda
La donna che uccide con i detenuti
E allora mi veniva da dire proprio tutto questo percorso veramente bisogna parlare del corpo incarcerato
Il suicidio comincia dal fatto che in carcere ci sentì sempre sporco
A contraddizione tutto quell'odore di pulito quella pulizia maniacale uno si sente sempre se lo si fa le docce tre quattro cinque volte al giorno quelle mani sono di anche dei saponi
In carcere uno si sente sempre sporca e allora non per giustificare la perché la parola turba come dicevi tu
E qual è la dottoressa qual è la parola che turba più di tutto
Il nome della vittima
Nel momento in cui riesci a chiamare per nome la tua vittima qual è il momento più doloroso
Ma forse
è il momento che ti apre per la libertà
Il nome della vittima
Questo è il senso di tutto questo lavoro Katia
No questo voglio grazie
Io
Mi ricollego a quello come tu vuoi perché
Diciamo in il suicidio
è l'atto estremo chiaramente cioè andare altrove appunto liberarsi quegli quegli strumenti che sia ma io non posso essere libero non posso uscire da queste mura sono centocinquanta cani cancelli che
Segnano la distanza tra me nella libertà e quindi non posso che liberarmi in altro modo
E questo secondo me
Pone una riflessione anche su quanto ci sia diciamo culturalmente
Nella concezione del della penna e del carcere come espiazione severo come purificazione nel l'ordinamento
Sembra esserci quasi diciamo sembra essere quasi Rigg ricalcato dalla concezione cattolica del peccato il peccato va e spigliato attraverso qualcosa se pensiamo antiche nella cultura medievale spesso l'espiazione era un'espiazione
Fisica tanto che diciamo anche la la la Lapenna era una pena fisica e c'era un'identità anche tra il peccato e il reato
Mentre questo poi in una società secolarizzata detiene giungiamo scisso però ancora Lapenna viene vista come purificazione diciamo da un punto di vista
Concettuale ed è dal punto di vista giornalisti Willem milioni quello diciamo per cui Caja
Diceva io con questo libro io penso che lo faccia e anche bene bando contro la rappresentazione giornalistica di del criminale comica solo cattivo di chi commette il reato come demonio con un mostro
E penso vai anche contro quelle modo di raccontare cioè quel modo di fare giornalismo che invece sì
Passatemi il termine si come dire emozione quasi diciamo alla bava alla bocca schiuma quando vengono arrestati indicativi
è un nel giornalismo che ha diciamo da un punto di vista di automatico diciamo altro mi diede la linea categoria creato dei danni culturali incredibili
Alcuni Suicidi perché perché parlava appunto delle Lecce Parma del fatto che molti come diceva anche Girolamo sento sempre sporchi questo sentirsi sempre sporchi e anche perché a prescindere dalla per diciamo dal dal tempo perché qui anche veramente la pena viene conteggiata il tempo apprende dal tempo che posi passata in carcere anche l'ultimo giorno con lo priva di andar fuori di testa di tornare in libertà
Si decide di farla finita in me qualche volta perché perché che esiste una Lord dura morale che è anche costruita a me mediaticamente che anzi costruita mediaticamente perché se noi
Trattiamo
Le persone soltanto con diciamo da un punto di vista forcaiolo sì siamo solamente contenti quando vanno in carcere chi commette un reato
Però la dottoressa Chelo incluse insegna il magistrato che indaghi Atene assolutamente la responsabilità dice
Come dire
Scoprire da un lato se qualcuno
Non ha rispettato quell'anno il giudizio morale invece lo costruiamo noi giornalisti quando facciamo i titoli i titoli ad effetto quando sbagliamo ad utilizzare i termini e giuridici quando confondiamo le
Acqua anche perché a favore di il click perché è un circuito perverso in cui bene abbiamo bisogno per diciamo oggi rendere non più costretta a vendere spazi pubblicitari all'interno dei siti che ospitano i nostri giornali abbia bisogno di fare scalpore ed è chiaro che la cronaca diciamo anche lo scandalo fa fa scalpore anche quando lo scandalo non esiste
Anche quando si tratta di banalità
Allora voglio chiedere uno dei massimi e minimi non mi ricordo volitiva Colosio in merito ai punto
Quando parliamo di per esempio di tossicodipendenza o di salute mentale
No i giornalisti utilizziamo questi soggetti sono in titoli come dire acchiappa laica quando c'è lo Smith pazzo il matto che
Picchia la madre perché ha bisogno dei soldi o il tossicodipendente che aveva bisogno
E senza considerare che è la carenza di servizi nella Dipartimenti di salute mentale sono talmente tanti sono cioè talmente tanti i problemi perché hanno una carenza di personale
Tale da privare questi soggetti che hanno bisogno di cure di essere curati
Quindi quando ci fu la la i modi e tutto il fatto mediatico per carità per la morte della psichiatra perché è chiglia pazzi e l'ex paziente
Cioè ma questa persona non poteva essere l'assalto libertà quindi è chiaro che è è un un evento poi un fatto negativo assurdo che scuote tutte le nostre così senza però anche lì dovremmo avere un attimo quella lucidità di dire ok ma quella persona perché si trovava in giro
Cioè non è un giustificare l'azione nell'amicizia non acqua esso perché non ce lo chiediamo
Perché non ci chiediamo e e quindi ma colpevolizzare oggettivamente la carenza di personale o addirittura la formazione anche di alcuni operatori all'interno delle strutture cioè sette sensata spiata chiamo così Soggetti come utenti come persone come i numeri
Già abbiamo sbagliato l'approccio totalmente sono persone quando arrivano anche in comunità le le psicologhe superare perché l'utente no come si chiama cioè che l'utente
Perché tanta
Una persona vicina Marco Luigi c'è hanno un nome trattiamo di come cioè non
Diamo anche la loro identità
A parte privare della loro libertà perché giusto perché la legge lo prevede dei giusto
Ma la dignità non può essere privata e la l'identità queste persone mescola non sanno più cosa sono sono numeri sono utenti
Che essendo un accettati si sentono autorizzati nuovamente a ricadere in quel circolo vizioso perché conoscono bene
Quindi
Io voglio concludere il mio intervento dicendo con esso
Che i miei due libri e quindi questo nella fattispecie perché parla di donne parla di errori di donne
Sa io lo ribadisco cioè non sono donne alle quali io ho in un certo senso tolto il pezzo del loro errore
Prima perché non è mia competenza farlo due perché io cercato soltanto di raccontare e di dare loro la voce di dare loro la possibilità di raccontarsi
Perché forse ascoltando loro in prima persona
Passiamo capire che è uno siamo delle persone fortunate due che si fortunate perché siamo cresciuta in un contesto sano
E quindi questo non è dato per scontato
E
In l'altra volta riflettono su una cosa che paradossalmente non c'entra niente anche la cinematografia adesso
Punta sui cattivi
Tutti questi remake che stanno facendo del mondo di qualunque cosa
Sì fate caso se ci fate caso c'è Santer unna ritornare ho visto come figlio Peter Pan a Peter Wendy dovrei per anni azioniste di concorso che Capitan Uncino
Cattivo crudele Exedra
Per la prima volta si racconta quello che ha vissuto lui c'è dell'affetto che Serra con Peter Pan me quindi che si erano innescate delle dinamiche quindi non è giustificare il cattivo però forse abbiamo bisogno e lacci con muoviamo no
Chico muoviamo c'è anche quando vediamo la storia di Bach mamma che una grande fame di giocare gare uno psicopatico però quando hanno raccontato alla serie di Joker
Un uomo ci siamo commossi un po'di Fini però non rinuncia abbandonato
Così certa poi è un criminale però c'è una storia dietro quindi e io concludo questa vicenda traccia almeno la mia parte dicendo il mio voler fare giornalismo attraverso le storia
Non è dire non è per dire che tutti siamo buoni e che tutti alla fine arriveranno in un mondo finisce
Come nelle favole no
è un modo per aprire la nostra così senza dire impariamo ad ascoltare anche le storie di quello di quelli che la società si presenta come cattivi solo guasti
Allora
Io ringrazio chiaramente la discussione andrebbe avanti
In eterno perché sono tempi talmente carichi
Che ne parleremo però io voglio solamente per ringraziare recate per avermi invitato a a moderare quest'incontro i protagonisti di questa giornata che hanno dato un contributo devo dire da un punto di vista culturale Catania un po'soffre conosciamo una penuria di Cohen di questi mondi questi momenti io vorrei che ci fossero più momenti comunque il nome di Varese e magari possiamo Thomas vai trovi diciamo i promotori di diciamo i libri di anche è un bel momento però di altri momenti in cui si parla di di guasto chiudo
Dice riallacciarmi a quello che è tutto e poi veramente ideale c'erano sono state solamente che
Secondo cioè il libro Dicati a quello che ti fa capire veramente che è vero che non c'è o meglio il cattivo c'è
Nelle storie il Hill è cattivo c'è il buono cena tranne lei nella nella vita reale lady giusta di tantissime storie di donne dietro le
Dietro le sbarre ma sono state che però sono storie di vita reale e quindi il il cattivo in questo caso parlare chiaro ma mille attivo cioè il raggio non voi dite che il cattivo è anche un un po'buone nel senso non è questo il punto seguire le vetture di
E che chiama ascoltava che va ascoltato che esiste una realtà più complessa
Insisto la storia non si aggirano rispettivo antibiotiche più che l'arresto cattivo magari in quel fenomeno eravamo terminare ma con quel movimento sua però
Sì
Scaricate scusate posso avere io ti ringrazio d'avermi invitato però posso Enrico piccola presunzione di chiudere dato che dice che io sono all'inizio
Ma allora cade a che cosa serve il carcere
A che cosa serve il carcere io voglio solo una parola che non si usa
Il calcio sembra cambiare
Il carcere serve a cambiare cambiare significa crescere tutti
Infatti
Al cambiamento non dobbiamo fare usare paura o usare questa perché è possibile cambiare
E possibile cambiare
E il carcere non nasconda la verità il carcere da avere deve avere il coraggio di dire dottoressa con chiarezza
Ciò che è giusto e ciò che non è giusto
Ciò che è bene e ciò che è male
Orazio quando c'erano i ragazzi che a Catania
Buttavano le pietre contro la polizia che poi è morto il poliziotto io lavoravo al CPA
Ero cipria di Messina erano così tanti lo hanno portato a Messina
Uno di questi ragazzi mi diceva ma che male c'è a tirare pietre contro polizia fondo tutti tiravano pietre
Il carcere deve riuscire a dire che c'ha il male e cioè il bene
Non c'è ma che male c'è a guidare senza casco se tutti guidano che male c'è a fumare spinelli se tutti fu uno che male c'è timbrare e poi uscire da zero se tutti vanno così
Che male c'era no c'è Mara e c'è il bar il carcere per riuscire a dire questo alla società oggi
Nel senso vero della giustizia
Sì scusate scusate scusate
Sia segnato in zone cruciale dedicata no Bordone responsabile
Dove
Molti genitori no
Carcere Smodis facciamo cioè è stato ramo sconosciuto al secondario primo grado
Significa in fecondazione c'accorgevamo richiesta ammissibilità visto resta partiti imitabili normodotati dell'avvocato sostantivo però c'è buona la
Carmine assolutamente manifesta e lunga no e all'interno di un bar viene decisione Passariello perché Catania capace cioè va bene tutti gli altri esami organismi propone diligente
E abbiamo avuto fortemente inaugurare potevano anche andare via e per me il cambiare e questi ragazzi acquisire era una risulta era il ragazzo che scrive il cinque libero e invece libero
Ecco abbiamo cercato anche di ragionare su questa Inghilterra e vita penna dubbio centinaia no e qui esci fuori riuscire esordiente puoi evitare
Di percorrere quella strada e qua mi dovrebbe guardarsi dalla scuola che non è mai tempo pieno io penso nel frattempo formando vestito Pietro Martire in strada ogni che il il primo mercato e insegna completa allorché perché è naturale organismo ma raccogliere invernale
In dieci anni madri e un'agenzia riuscì
A penetrare in questo tessuto fino al punto di tutte vive
Finché avvilente andar via d'acqua potesse qualcos'altro consegnò loro volesse onestamente entità un sistema che era quello che conoscenza no
Ebbene tante morti corpi
Bene proventi sistema e questo mi addolora
Sai che mi piace recitare Paolo Borsellino diciannove luglio cioè la mia persona eh no ed è da studiare Paolo Brosio perché ci teneva molto all'educazione diceva che la mafia si sconfigge con un esercito di maestri
Ecco queste la mafia si scontrò spinge come se c'è il mare il risultato si vedrà tra cinquant'anni
Marcia
Questo io ringrazio Katia perché le questo lavoro sotterraneo delle maestra questo lavoro nascosto dal carcere lo fanno emergere noi siamo come le patate per terra su sporche nascoste ma quanto sfamare tuo figlio portami a mangiare patatine
Le patate sono brutte sono nascoste si confondono non siamo come le patate però sono buonissimi
Ed in quanti modi scusate
Televisiva
Va bene
Grazie grazie al traffico
Assoluto come