Tra gli argomenti discussi: Borbone, Croce, Cultura, Editalia, Garibaldi, Guerra, Indipendentismo, Italia, Politica, Rassegna Stampa, Risorgimento, Sicilia, Storia.
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E così anche oggi al nostro appuntamento per alcune segnalazione carattere storico storico-politico tratte dalle riviste che si occupano di questi temi oggi torniamo a segnalati alcuni contenuti da storico prete è che spesso vi segnaliamo nel suo formato cartaceo il numero centonovantatré e quello di settembre due mila e ventidue perché c'è un una notizia interessante che agivano anche in copertina un Garibaldi Inedito due lettere del mille ottocentosessanta mostrano le preoccupazioni dell'eroe di non spargere sangue italiano il copertina storia in Rete mette in evidenza questa questione che fa parte un po'dei temi che la rivista circa di mettere in evidenza di segnalare ma la notizia è interessante vediamo coi se si tratta in realtà di due Inediti davvero si spiega a pagina quarantotto
Dall'archivio storico del ministero degli Esteri riemergono due lettere autografe scritte nel maggio del mille ottocentosessanta
Nelle prime settimane dell'impresa dei Mille alla vigilia della conquista di Palermo Garibaldi si preoccupa delle conseguenze
Di uno scontro fra di fratricida con i borbonici che finirebbe per coinvolgere anche la città purtroppo tentativi per l'accordo falliscono le camicie rosse dovranno conquistare Palermo con la forza ecco la storia
Scrive Isabella freudiano
E con la storia i due importanti documenti sul nostro sito sul Risorgimento dimenticati per decenni in una cassaforte una nuovamente a disposizione degli storici e questa è una tizia davvero interessante oggi partiamo tutta Garibaldi parleremo
Dite e personalità che sono state in modi diversi naturalmente al centro della nostra storia come sempre attraverso queste che sono testimonianze in parte ritratti ritorneremo
A cercare in qualche modo di fornire elementi per riflettere sulla nostra storia come essa si è è formata
E allora vediamo l'articolo su storie Rete su questi temi nella notte tra il cinque e il sei maggio del mille ottocentosessantadue Anibaldi parte da quarto
A Genova alla testa della spedizione dei Mille dei mille l'undici maggio sbarca in Sicilia Marsala approfittando dell'assenza delle truppe borboniche
Che potessero Consult contrastano si fa strada verso l'interno come si sa diciannove
Maggio le camicie rosse si trovarono al passo di renda orrende da dove si domina dall'alto Palermo qui si fermarono per due due giorni di copiosa pioggia è una citazione
Passati senza il necessario per affrontare
Le intemperie ove fu assai in comodato alla gente
E dove quel pugno di Prodi provò ad esser disposto ai disagi siccome a sanguinose battaglia così ricorderà lo stesso Garibaldi nelle sue memorie rende annota ancora il generale sarebbe una posizione formidabile se nello stesso tempo che domina lo stradale a Palermo a Partinico e se non fosse dominata dalle alture ad ostro
E tramontana che appartengono ai Monti irregolari che circondano la ricca vallata della
Capitale punto le considerazioni strategiche di Garibaldi scrive
Due lettere in successione proprio da qui ecco scrive
La ricercatrice
E le invia insieme dentro una piccola busta azzurra al marchese
Alessandro D'Aste Ricci mille ottocentoquattordici mila ottocentottantuno
Comandante della Regia nave governo lotta della Marina del Regno di Sardegna che a Palermo assieme da foto ufficiali delle marine britannica e francese sta cercando di mediare tra il rivoluzionario Garibaldi
Che le autorità borboniche la volontà di Garibaldi
è quella di convincere l'esercito del Regno delle Due Sicilie alla resa evitare spargimento di sangue nel tentativo di evitare lo scontro non va a buon fine non rimane altra scelta
Che attacca le Palermo cosa che avverrà il ventisette maggio questo è il contesto il testo di queste due lettere
Era già noto in realtà scrive
Isabella Proia da una copia una copia manoscritta tardo ottocentesca custode del tardo ottocentesca custodita presso il Museo Centrale del Risorgimento
Di recente però in una cassaforte dell'Archivio storico diplomatico del ministero degli affari esteri della cooperazione cooperazione internazionale il mai sono stati ritrovati questi originali che erano stati creduti dispersi persi per decenni entrambe le epistole sono scritte interamente da Garibaldi amano
Di sua mano e non dettate uno scrivano solamente firmato ciò è probabile ma in mente indice scrive la ricercatrice dell'importanza anche dell'urgenza che il generale attribuiva al messaggio che intendeva inviare a Dust
Ecco alcuni passaggi io sono per attaccare Palermo diceva Garibaldi con forze imponenti e conto con terribile in soluzione della città brame lei però risparmiare lo spargimento di sangue italiano maiuscole nell'originale
Del testo maiuscolo che vengono sottolineate
E da storie vere scrive Garibaldi nella prima missiva chiedendo ad aste di consigliare il comandante dell'esercito Bobo borbonica prudente determinazione c'è alla ritirata questo era il tentativo di accordo che Garibaldi stava proponendo appunto per evitare spargimento
Di sangue la seconda lettera poi una sorta di Poste scritto ma questo interessante Garibaldi precisa che la causa di propugna qui è una citazione benché non esplicita per considerazioni politiche e quella d Italia e Vittorio Emanuele e qualora l'intervento di D'Aste per così dire generale nemico alla visita alla ritirata dovesse risultare vano io pregherei a farmi avere alcuni fanti e munizioni coi mezzi
Che le indicherà Hill autore della presente questo è un aspetto prosegue la ricercatrice poco conosciute o della campagna di Sicilia ma che merita anche un approfondimento contenuto di questa seconda lettera in particolare
Risulta di grande impatto emotivo dice ma anche politico
Che anche nella seconda Garibaldi ribadisce la sua firma
Volontà di non spargere il sangue italiano testimonianza di quanto fosse per lui un'istanza pressante
Sono italiani i soldati al seguito di Garibaldi ma lo sono anch'io leggi cioè l'esercito borbonico la popolazione di Palermo la cui incolumità Caribe messa a repentaglio dai bombardamenti minaccia inseguito effettuati poi comandante
Anche dell'esercito borbonico l'anziano generale Ferdinando Lanza che morì poi nel mille ottocentosessantacinque in caso di insurrezione appunto della città
La strategia viaggiano da Garibaldi è dunque quella di trattare con le forze avversarie per indicare appunto questo scontro questo spargimento
Di sangue a tal fine concepisce appunto
Di ricorrere a queste interlocuzioni anche la richiesta dell'intervento conto delle forze
Di mare straniere
Interlocuzione avuto con il contrammiraglio Brighi britannico Giorgio Rodney mandi deriso esplicito questo questo fatto l'adesione alla causa d'Italia però è quella anche una questione di interesse scrive ancora alla ricercatrice Vittorio Emanuele generale sottolinea nel suo messaggio
è un elemento ben nove nella storiografia garibaldina ma al momento dello svolgimento dei fatti permanevano incertezze sulla effettiva volontà del generale di spogliarsi
Della sua marca repubblicana per sostenere i disegni della corona sabauda dunque
Un procedimento pronunciamento teso a rassicurare il marchese d'aste
Ma si riteneva opportuno conservare il segreto punto anche perché
Scrive la ricercatrice
Non tutti i volontari garibaldini avrebbero ho compreso e condiviso
Garibaldi dimostrava così lungimiranza dice e senso
Politico ma come mai queste due lettere si trovano presso il ministero degli Esteri senno indirizzata l'ufficiale di marina la prassi archivistica
Vorrebbe che fossero conservate presso l'ufficio storico della Marina Militare abbiamo cercato dice la ricercatrice di ricostruire quando in che modo siano arrivati questi questi queste carte al ministero degli esteri in quali uffici siano transitate fino a quando si ebbe consapevolezza della loro esistenza e collocazione archivisti perché questo accade spesso purtroppo
Negli archivi del si dimentica dell'esistenza di carte anche importanti
Possibile che già dagli albori L'Unità d'Italia i due autografi facessero parte del Polo sul bel patrimonio documentario ministero
Degli affari esteri ipotesi tu più probabile che il destinatario abbia poi trasmesso più in alto sintetizziamo queste lettere che erano appunto davvero importanti per il contenuto che vi abbiamo letto e poi la ricercatrice
Racconta nei particolari la storia archivistica è il percorso di questi documenti che davvero interessante ma di abbiamo letto l'elemento fondamentale del della notizia un Garibaldi inedito sostanzialmente per quanto riguarda i documenti autore prima sconosciuto e che ci riporta anche da alcune considerazioni di tipo diverso cioè quelle di non spargere il sangue italiano ma poi la propensione alla causa unitaria accanto sostanzialmente alla corona sono temi di interesse che ci riportano ancora una volta sulla origine
Della dell'Italia unita questa settimana tra l'altro che lo ricordiamo già da Ryo ricavi abbiamo raccontato il ricordo del venti settembre mille ottocentosettanta la proposta del segretario del partito radicale Maurizio Turco di rendere di nuovo la festività una
Festività rossa come dice guardando pensando al calendario viviamo anche ha fatto sentire quanto detto dal Gran Maestro del Grande Oriente Italia Stefano Bisi che come sempre come
Il venti settembre andiamo avanti con gli altri temi
è uscito il numero tre della rivista il bulino sono quattro in tutto quindi il penultimo del Duemila il ventidue il tema è nostro digitale quotidiano è un tema cui sono dedicati molti dei contenuti di questo numero oggi però di leggiamo alcuni contenuti che non sono connesse a questo tema su cui torneremo poi nella prossima puntare perché vogliamo invece segnalarvi
Approfondimenti che riguardano di più il ragionamento sulla storia il filo che stiamo cercando di tirare come abbiamo detto prima contiamo oggi di alcuni protagonisti della nostra storia e c'è un l'intervento Di Carlo Lipsia
A pagina duecentoventitré e che ci racconta Benedetto conoscere Benedetto Croce a settant'anni dalla scomparsa Benedetto Croce morto nel novembre del mille novecento cinquantadue
In questo contenuto
C'è che nella settori idee ed è interessante anche permesso Benedetto Croce nel settore idee e della rivista del mulino è un ritratto dalla parte di
Quindi Nietzsche
Che professore associato di filosofia del diritto presso l'Università di Napoli Federico secondo
Ed è autore anche di lavori su Benedetto Croce della forza la feroce forza delle cose etica politica e diritto nelle pagine sulla guerra di Benedetto Croce una pubblicazione due mila e venti appunto Nietzsche traccia questo ritratto vi
Leggiamo qualche passaggio naturalmente non facendo giustizia alla saggio vi consigliamo naturalmente di comparare il numero tre del mulino per leggerlo interamente ma qualche riga per entrare un po'nel merito
Oggi un Benedetto Croce che sostanzialmente non conosciuto sintetizziamo in apertura in realtà babbo più citato ma non conosciuto
In primo luogo ci sono dei libri dei lavori che permettono permetterebbe Rocco permetterebbero di conoscerlo affondo
E ve li segnaliamo li segnala appunto Nizzi in questo saggio Edizione nazionale delle opere
Per i tipi di Bibliopolis promossa con decreto del Presidente della Repubblica del mille novecentottantuno dal due mila e otto affidata alla guida illuminata
Di Gennaro Sasso scrive l'autore del saggio che appare ormai non troppo lontana dalla conclusione
L'accattivante sezioni quindi proposta da Adelphi
Che a partire dal mille novecentottantanove ha riportato non pochi titoli Crociani sugli scaffali delle librerie italiane questi davvero sono forse quelli più diciamo fruibili
Ha riportato appunto questi titoli nelle librerie e l'ampia alla corra colta di studi che poi su Croce e Gentile la cultura italiana ed europea edita nel due mila e sedici sotto la direzione scientifica di Michele Ciliberto
Dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana ancora poi il carteggio con Giovanni Gentile finora accessibile sono in due distinti epistolari adesso finalmente pubblicato in forma unitaria da Aragno a cura di Cinzia Cassani Cecilia Castellani
A cui si attende apprende il quinto e ultimo volume questo davvero di grande interesse se
A tutt'oggi manca una compiuta biografia crociana e manca dopo l'opera all'opera evidentemente sui generis composta da Fausto Nicolini
E
Data alle stampe aperitivi giunti dette nel mille e novecento sessantadue a dieci anni dalla morte del filosofo
Addirittura sono tre quelle annunciate attualmente in preparazione da parte di alcuni clou eminenti studiosi del suo pensiero a maggio Emanuele Cucinelli
Rendina per Einaudi Paolo D'Angelo per il Mulino Emma
Già Mattei per Pitt
Questa rapida rassegna stampa scrive l'autore sommaria descrive senza dubbio una significativa mole
Di lavoro eppure sarebbe inutile negarlo finora tutto ciò non è bastato a riportare il Croce al centro dell'attenzione
Poco studiato troppo tempo ormai dunque sempre meno conosciuti lo si può dire che egli sia uscito di fatto dal Cam
Va bene della cultura letteraria storica e filosofica italiano univocamente riconosciuto con motore classico il suo pensieroso tuttavia oggetto di una robusta opera di rimozione e ricostruisce poi e questa vicenda che vi abbiamo raccontato spesso da radio radicale la sua riflessione qua che segnalazione da questo passaggio
La sua riflessione continua a suscitare reazioni l'anca larga parte poco favorevoli
Passioni e polemiche ancora accisa nell'immediato dopoguerra animata da Obi-Wan da una vivace intenzione intellettuale pur condizionata da forti pregiudizi ideologici si è progressivamente spenta e i commutata in una disinteressata versione
Meno o compromesse faziosa forse ma al tempo stesso decisamente meno consapevole questo punto come l'esperienza di questi settant'anni eloquentemente conferma le vicende complesse e variegate
Dell'antico cioè n-esimo italiano compongono ormai allora volto una storia non priva di importanza anch'essa degna di essere prima o poi i ricostruita e studiare questo è interessante cioè mettere insieme questo questo aspetto che pure fa parte della storia politica culturale del nostro Paese
Altro passaggio si fa riferimento ad esempio la pratica piuttosto diffusa tra i i detrattori di Croce di criticarlo perciò che gli non ha fatto o mi ha inteso fare rimproverando al filosofo per esempio
Bene per i problemi e non sarebbe stato in grado di affrontare e risolvere si pensi alle posizioni da lui assunte nei confronti delle scienze naturali e matematico piuttosto della sociologia
Ovvero Biasi chiamando il critico letterario per gli autori o le correnti che non avrebbe saputo apprezzare e valorizzare
Si consideri a proposito il suo gene generale atteggiamento verso la letteratura contemporanei
Narra così nel mito storiografico dell'egemonia cruciale che avrebbe dominato l'Italia nella prima metà del Novecento ideologica rappresentazione di una responsabilità di Croce per l'arretratezza del pensiero scientifico il nostro Paese o per il ritardo sviluppo
Di una specifica vocazione in tal senso continua ad aleggiare l'ombra di una sua qualche consapevolezza per l'angustia degli orizzonti per il mare marcato provincialismo di per particolari settori della nostra cultura
Rispetto al più vivace contesto internazionale di quegli anni questo modo di fatto si è voluto imputa Ford filosofo napoletano
E alle sue opinabili scelte ai suoi personalissimi gusti dice giustamente
E inizia i suoi presunti divieti la manifesta insufficienza di una certa parte della cultura italiana finanche la debolezza se non l'accidia e alcuni suoi blasonati esponenti ed è importante magari quando si scriverà siamo aggiunge
Questa storia dell'antico centesimo e distinguere Croce dai crociani e naturalmente anche dagli anti Crociani questi tic forse erano più presenti nei crociani che nello stesso conosce ma andiamo avanti
Prosegue poi in questo ritratto Croce resta un motore comunque tutt'altro che facile
La varietà dei punti di partenza della sua interrogazione infatti costringe l'interprete a misurarsi con una pluralità di questioni puntuali e detto l'igiene cimentarsi quindi nell'ardua ricostruzione dei problemi affrontati verso il centro nevralgico del suo pensiero
Discende anche da qui come Gennaro Sasso più volte osservato la scarsa disposizione studiare seriamente questo pensiero nelle sue interne strutture connessioni
La diffusa propensione della letteratura critica verso una più o meno consapevole trasfigurazione in senso culturale della sua filosofia e poi altro passaggio che entra più nel merito delle questioni filosofiche che non vi leggiamo
Che poi il capitolo Croce intellettuale pubblico e il fascismo e questa è una nota su cui si discute a volte in maniera anche abbastanza accesa a sorte toccata alla figura di croci intellettuale pubblico e le posizioni da lui assunte nel corso Della sua intendo intensa vita civile e politica appunto oggetto di queste discussioni anche in questo caso la peculiarità della vicenda e determinata dalla circostanza per cui se la statura del personaggio non ha reali termini di paragone ne parlano italiano e la prima metà del secolo scorso sembra non averne nemmeno la severità dei giudizi pronunciati per di stigmatizzare le sue pretese mancanza di Segrate alla stregua alla stregua di inneschi Abbili pecari davvero non si contano in tal senso le astiose note di condanna per l'atteggiamento cauto e titubante certamente il risoluto dice Nicci riconosce appunto che ci fu il questa condizione ma certamente il risoluto Daloui tenuto di fronte al fascismo negli anni che precedettero il consolidamento della dittatura il disvelamento del suo utenti volto volto
Note che obbligata la storia di poi sembra non tener conto della oggettiva difficoltà di intendere un processo storico nel vivo del suo svolgimento talvolta ingenuamente assumendo nello stesso iscritte fin dalle prime fasi le conseguenze ultime alle quali sarebbe pervenuto e adesso una Giunta al interessante osservazione Dini certi però ecco molto viva per esempio la riflessione di Gobetti che non fece in tempo poi purtroppo per le minacce subite a conoscere
L'evolversi della dittatura ma naturalmente i rimproveri non servono perché poi sulla riflessione sulla vicenda istituzionale e politica dell'Europa dell'Italia e il contributo rito so davvero davvero
Fondamentale quindi anche questo capitolo si può lasciare diciamo anche a questo tipo di polemica
Nitsch inizia propone poi alcune pagine sulla guerra del del mille novecento
Diciannove
Che che sono davvero interessanti invece per la riflessione della visione dell'Europa nella storia d'Europa che poi farà parte mille novecentootto trentuno trentuno della riflessione che poi formerà uno dei libri
Più interessanti da questo punto di vista pagine scrive l'autore di questo saggio che appartengono a un contesto molto diverso da quello attuale ma rilette oggi nell'oppressione d'animo di queste fosche settimane di guerra dice l'autore dinanzi allo spettacolo di morte e distruzione
Da assumono un significato nuovo torna alla mente
La riflessione sugli Stati perennemente in lotta scrive
Autore di questo saggio per l'affermazione della loro potenza sulle regole e sulle istituzioni che strutturano l'ordine internazionale quindi sulla guerra che di tale lotta avrebbe rappresentato la forma più acuta
Capaci di determinare di quelle regole come di quelle istituzioni la nascita e la morte l'acume realistico della postura assunta da Croce appunto in queste pagine sul mille novecentodiciannove
Dinanzi alla rappresentazione diffusa nell'opinione pubblica del tempo del fallimento
Del diritto internazionale apparso inerme di fronte lo scoppio di un conflitto di tali proporzioni del tutto impotente a contrastare la violenza che ne scaturì un'immagine quella della crisi
Della giuridicità internazionali che costantemente si propone si ripropone nel corso della storia ogni volta che l'ordinamento della Comunità degli Stati con i suoi fragili accordi le sue solenni e vacue dichiarazioni dice
L'autore incerta giurisdizione delle sue alte corti appare fatalmente infranto ogni volta delle sue donne regole sembrano disattese delusi se non addirittura irrisi dà lezioni politiche militari degli Stati e nipote la violenza delle armi
Sembra mettere a tacere la forza delle leggi il prestigio
Dice sì dice cedere inesorabilmente la potenza del più forte all'arbitrio Montale della prediche prevaricazione ecco queste pagine invece sono vive e danno davvero il senso della profondità della repressione
Di di questo libro un libro secondo vivo la complessa migrazione sul problema della verità
Della difesa del suo universale valore così dalla propaganda come dalle menzogne di guerre dalla falsa scienza Hans assertiva
Degli interessi di parte nella consapevolezza della costante tensione che sempre corre tra il pensiero la sua comunicazioni continua a far riflettere scrive
Nietzsche più avanti il prudente atteggiamento crociano nei confronti delle sinistre dell'insistenza di quanti rimproverando la sua che nasce riluttanza a prendere posizione da filosofo e storico sulle guerre in corso su quella in corso questo contesto pretendevano che anch'egli si risolvesse a pronunciare un giudizio sugli sviluppi degli eventi bellici è questo spesso viene richiesto agli storici ma non è questo il mestiere
Di storici appunto e la necessità storiografica anche politica di sospendere il giudizio e che va rinvenuto il senso dell'affermazione più volta più volte ripetuta
Da a Croce non se non senza peraltro che la stessa su una se invero anche un po'stravagante nel vivo delle sue pagine secondo cui sulla guerra mentre si combatte non c'è niente
Detto perché c'è da fare un'affermazione pronunciata mentre le vetrine dei librai si andavano tutti affollando di titoli sull'argomento
Che esprimeva la strenua difesa da parte sua
Di un modo specifico di filosofare
Che fosse sì storico e affiatato con l'attualità dei tempi ma che non cessasse tuttavia di essere un filosofare poi in conclusione il pressante bisogno di cercare un rifiuti John spirituale
Per sottrarsi alla barbarie dei nazionalismi fuggì per l'orrore della carneficina in altri finalmente di trovare un motivo di conforto e la più alta letteratura rintracciare un barlume di speranza nel valore universale della Poesia leggendo che Shakespeare curioso gli altri corsi ascoltava ripeteva dentro di sé poneva in comunicazione
Intro l'unica lingua della poesia per mezzo di essa la lingua dei popoli che in Europa si affrontavano in quei medesimi anni
Non in gare poetiche ma con le armi da umanista quale alle distruzioni non solo materiali che la guerra disseminata dunque contrapponeva questo suo atto di costruttiva civiltà questa la conclusione di Carlo inizi in questo ritratto
L'anniversario della morte di Benedetto Croce scomparso nel mille novecentocinquantadue tracciato per la rivista il Molino che vediamo in parte letto un altro
Un altro contenuto da questa rivista come sempre ce ne sono moltissimi Angelo Del Boca un anno fa moriva Angelo Del Boca più ritratto un profilo tracciato età Nicola la branca che professione ordinario di Storia contemporanea all'Università di Siena si occupa di storia dell'espansione coloniale Historia militare dell'Italia unità poi anche diverse pubblicazioni che potete trovare proprio per il Mulino a un anno dalla scomparsa scrive
Nel luglio del ventuno non si smorza non si smorza la percezione dell'importanza del contributo di Angelo Del Boca alla conoscenza storica degli italiani e non non si scrive qui a caso italiani perché Del Boca mille novecento venticinque due mila
Ventuno ha sempre lavorato non per la ristretta comunità degli storici o per quella ristrettissima dei cultori della storia coloniale ma per un pubblico largo un pubblico cui prima per qualche anno come narratore poi per quattro decenni da giornalista e infine come storico del colonialismo ha sempre poi voluto indirizzarsi che ha sempre avuto in mente questa interessante questa ripresina per esempio
Non si riflette mai abbastanza un fatto che la sua straordinaria opera in sei volumi sulla storia del colonialismo italiano
Quattro su gli italiani in Africa orientale pubblicata partirà settantasei gli italiani in Libia
Porto già nel titolo chi italiani certo in quei volumi c'è la storia politica la sede diplomatica storia militare dell'espansione italiane in Africa fra Otto e Novecento ma ci sono italiani in questo in quegli anni era un segno di novità
Tanto con le loro passioni per l'Oltremare quanto per le loro Oppo per la loro opposizione loro opposi supposizioni al dominio colore del Boca nel novantadue scrisse
No una famiglia su dieci in Italia possiede sicuramente un oggetto di provenienza coloniale messaggi
Su questo immenso un museo privato da mezzo secolo si deposita la polvere lo stesso avviene sui ricordi le certezze i dogmi della stagione coloniale l'uomo è andato sulla Luna si è impadronito dei segreti dell'atomo
Ma per una parte non infima degli italiani passato africano siccome pietrificato
E non c'è revisioni critica che possano scalfire lo questa una citazione punto novantadue lo scriveva nelle prime righe del suo l'Africa nella coscienza degli italiani di nuovo erano gli italiani che gli aveva in mente
In questo caso loro abitazioni private nelle quali Del Boca riteneva ci fossero le prove provate forse della fascinazione verso l'Africa e le sue popolazioni ma certamente anche dell'appropriazione
Dei suoi beni anche minimi proprio dall'osservazione circa il carattere di massa comunque esteso della partecipazione degli italiani di ieri all'espansione coloniale
E quindi della memoria o non memoria di quella pagina di storia nazionale da parte degli italiani di oggi che muove la sua ricerca la ricerca di Angelo Del Boca
Che lo ha reso il primo studioso del colonialismo italiano del tempo della nostra Repubblica piena di Luís nell'Italia liberale poi durante il fascismo c'erano stati istologici color coloniale spesso funzionari del ministero dell'Economia comunque convinti sostenitori della bontà del dominio coloniale
L'aggettivo della definisce
Storici coloniali si qualificava non solo rispetto all'oggetto dello studio ma anche rispetto al loro giudizio su quella esperienza pregiudizialmente positivo e poi prosegue la riflessione e che non abbiamo il tempo poi di
Di leggervi naturalmente Inter integralmente alcuni passaggi di questo profilo da inviato speciale dell'Africa che negli anni cinquanta sessanta conosceva
La grande rivoluzione della decolonizzazione del Boca incontro la storia si convinse gli europei in generale l'Italia in particolare avesse un problema con il proprio passato coloniale non solo italiani ovviamente il con l'organismo già stato un'esperienza europea
Dura da mezzo millennio e quando egli scriveva ancora non era finita ma qualche peculiarità italiana doveva esserci se tanti italiani seppur costretti dal regime avevano donato il proprio Orio
Le proprie fedi
Nuziali la fase del trentacinque trentasei se ancora trent'anni più tardi quando
Raccolse nel mille novecentosessantasei in un volume le corrispondenze giornalistiche sulla guerra d'Abissinia mille novecentotrentacinque quarantuno Del Boca
Veniva subissato dagli insulti
Che tra l'altro poiché perfino uno storico come Renzo De Felice considera la guerra edito che il capolavoro del consenso del fascismo poi ricorda
Il conflitto con Indro Montanelli di cui si è parlato spesso è morto ma insomma
Abbiamo finito il tempo e non possiamo leggervi alto ma davvero interessante proprio per l'angolazione che
Viene riconosciuta alla ricerca di Del Boca da parte di Nicola labbra anche questo un profilo ed interesse ancora una volta per approfondire la nostra storia la storia del nostro paese ci fermiamo con queste segnalazioni evitiamo appuntamento che questa volta per la prossima settimana
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