Conversazione con Alberto Mingardi sulla riduzione delle dipendenze e libero mercato

Il radicale abbiamo qui con noi per la consueta conversazione il professor Alberto Mingardi direttore dell'Istituto Bruno Leoni di Milano buongiorno professore tutto bene in quel di Milano
Buongiorno tutto bene a Milano c'è persino una temperatura grazie Iside inaccettabile sette del CNIPA credo e spero bene anche lei a che gioco
Professore Mingardi ogni docile propongo un tema che insomma per me è un certo interesse poi credo anche per i nostri ascoltatori di fronte a tutte le tensioni geopolitiche che stanno crescendo per usare un neo femminismo si parla sempre di più da parte di molti esponenti politici occidentali di ridurre la dipendenza sia essa la dipendenza dal gas russo la dipendenza dalle terre rare cinesi la dipendenza da quello e la dipendenza da quell'altro ora a parte alcuni casi in cui questo può essere indispensabile necessario ma tutto questo la politica di riduzione a significativa della dipendenza da un altro Paese in un'economia di mercato globalizzato non comporta l'ultimo mito Ribrezzi mi scusi
Questo senz'altro meno nelle scorse settimane prima un della sciagurata visita di Nancy Pelosi a Taiwan
Già ne TLN aveva cercato di investire un discorso coi cinesi di aprire un canale di negoziazione proprio in vista di una riduzione dei dati perché perché è cambiato il sentimento la come dire del ceto politico burocratico americano nei confronti della Cina assolutamente no ma perché in una fase l'inflazione per cercare appunto di calmierare i prezzi dei godere dei prezzi più bassi
Una delle possibilità evidentemente quell'ET incrementare degli scambi con paese che possono venderci
Beni ai servizi a prezzi inferiori non gravato dei grazie che infine sempre tasse e vengono fatte pagare ai consumatori non avere quote di importazione che sono colleghi Potì gli archi mantengono fiscalmente più elevati i prezzi
Eccetera eccetera eccetera quando noi ci guardiamo alle spalle una vettura molto comune e che come dire le banche centrali negli ultimi vent'anni siano riuscite nel miracolo insomma di avere poca oltre all'inflazione finalmente si recenti e nello stesso tempo avere perseguito politiche monetarie espansive per carità i banchieri centrali sono la crème de la crème della burocrazia
Mondiale ma va anche detto che sono stati fortemente agevolati
Dal fatto che globalizzazione in una fase di forte crescita e quindi questo fenomeno di per sé teneva tendeva ad abbassare i precedenti
E detto questo quando si parla di smettere di difendere lì o di questa cosa veramente curiosa che pure un altro ritornello di questi tempi c'è l'idea di scambiare solo con Paesi che ci somigliano
A me sembra che si tratta veramente di lista in primo luogo la ragione del perché scambiamo
E noi scambiamo soprattutto con diversi
Perché abbiamo bisogno delle cose che non siamo capaci di fare noi che facciamo però me ne no io che non possiamo in grado di fare noi e per questa ragione scambiamo con altre e nello stesso tempo si perde anche un po'di lista in ragione di quella propaganda che va a fare la maggiore sempre nel discorso politico
E anche che cos'è lo scambio internazionale oggi
Eccetera per intenderci nella quella che ogni tanto viene chiamata la prima globalizzazione c'è quello straordinario momento di aumento della circolazione dei beni anche delle persone a dir la verità che si verifica nella seconda parte dell'Ottocento
Spostare ossia essere venduti da un paese all'altro sono i beni che poi finiscono sugli scaffali dei negozi
Oggi non avviene visto sicuramente arrivano da altri Paesi beni che finiscono sugli scaffali dei negozi
Italiani insomma dai telefonini accorre che uno molto spesso non riconosce come prodotti di importazione amaro sono per esempio lei ha una cagnetta e sa benissimo che quando guardano dietro il il tè infusi toccano chimica e compra buona parte di questi cocca infine vengono direttore del tumori
Ma non è solo questo ciò che noi scambiamo esportiamo nel mondo noi scambiamo spostiamo nel mondo soprattutto cose che servono a fare altre cose
Componenti materie prime per l'appunto ma anche pezzi che poi vengono diventano parte del prodotto che infine viene messo sul mercato a disposizione del consumatore
Quindi le catene di cooperazione e ci consentono di godere dei prodotti e dei temi
Dico io godiamo sono straordinariamente complicato
Un'automobile tedesca in larga misura italiana
Un computer americano un telefono americano in larga misura i cinesi in certa misura
A e sul coreano eccetera eccetera eccetera assassino oggetti apparentemente scesi siccome la bambola Barbie
Sono l'esito dalla cooperazione
Tra stabilimenti fornitori industrie lavoratori di nove dieci Paesi ora innanzi a questa realtà pensare che uno apre e chiude il rubinetto dello scambio di beni
Senta avere ripercussioni su tutta l'economia e anche su beni e servizi apparentemente molto diversi è veramente ingenuo il problema è che oltre a essere ingenuo e pericoloso
Perché per quanto fino ad ora come dire tutte le richiama anche alla de globalizzazione allo scambio solo tra Fini eccetera non abbiano resistito alla prova dei fatti perché si sono infrante contro la complessità che ha raggiunto l'economia globale continuare a parlare in questi termini alimenta una domanda politica in quella direzione
E chissà che questa domanda politica chiarissimo ringraziamo come sempre il professor Alberto Mingardi direttore dell'Istituto Bruno de una lira e come sempre un saluto da Radio radicale