Presentazione LMDP «La meraviglia del possibile», la nuova rivista della LUISS

Buona sera
Benvenuti vi prego di prendere posto
Angelini prendiamo posto grazie picciotto Anzio sono molto felice perché abbiamo avuto l'opportunità di rivedere l'artefice di questa meraviglia
Che è proprio l'architetto picciotto
Dunque tutte le cose in ordine per poi lasciare la serata alla lectio della processo Ferrara poi al alle considerazioni del nostro lettore pratici per cui è un mio è un ruolo che
Sento molto
Importante ma ma anche piuttosto breve importante perché siamo davvero felici di avendo avuto l'opportunità di lanciare questa questa rivista
Chiama Genesi particolare nel senso che
Parte dalla proposta da una proposta di Valerio Castronovo che avrebbe davvero con enorme piacere voluto essere qui con noi e che certamente Conte in spirito ma che purtroppo non è non è potuto non ha potuto partecipare
E Mario Patrono per molti anni ha guidato la rivista la storica rivista prometteva quindi via avrebbe avuto una grande
Come dire ha venduto un gran piacere di veder nascere oggi questa questa creatura che nasce da quella sua così importante esperienza e l'abbiamo ragionato a lungo nemesi
Dello scorso anno centrali sulla possibilità di far nascere
Per la prima volta una rivista della nostra università che lavorasse sulle scienze dure che non sono le nostre provando a contaminato le con le scienze rettore morbide
No però insomma una contaminazione di scienza
Di di fluidi di flussi di di idee ecco in questa università abbiamo provato a fare questo da da un po'di anni sono è molto contento felice di vedere qui parecchi nostri professori di ruolo
Che non è facile in un giorno così caldo caldo per molti motivi devoti dell'ingegnere dice di stampa avere l'opportunità di avere in presenza così tante persone in un evento con lo sciopero dei dei taxi e e e quindi vuol dire che e una iniziativa davvero molto molto importante perché dicevo
Riflette un po'quello che abbiamo fatto in questi anni perché in questi anni abbiamo lavorato parecchio sulla contaminazioni sull'apertura sulla inclusioni
E questa queste iniziative questo sforzo questa voglia di di di di avere un tratto differente Point
Da ritorna anche di risultati
Queste il ranking internazionale di qualche settimana fa sia collocati al ventiduesimo posto al mondo nei centri sociali con una crescita di oltre di centinaia di posti negli ultimi anni
E prima assoluta in Italia perché branchi di qualche giorno fa di due giorni fa del Censis sia riconosciuti come la prima università non statale
In Italia prima nella sua categoria delle medie ma con un punteggio anche superiore alle università delle Catello della teoria delle grandi università Bocconi Cattolica ecco e di questo siamo molto soddisfatti perché è un lavoro intenso al lavoro
L'importante che richiede molta concentrazione ma soprattutto molta molta squadra molto Tim che giovedì provare a guardare nella stessa direzione
A selezionare studenti in gamba
A scegliere percorsi formativi innovativi e approva rappresentarli in una direzione appropriata per le aspettative del mondo lavoro cioè sostanzialmente noi abbiamo pensato che dovessimo creare meraviglia
Meraviglia
E e pensiamo che sia un po'la direzione giusta la le prime righe dell'articolo che apre numero uno di Andrea Prencipe
Dicono questo tutte diciamo che ciò che è possibile in quanto tale non esiste ancora che dice
Se esistesse già non sarebbe non sarebbe possibile e l'università è proprio il luogo in cui possono essere contemplate le possibilità
E si possono individuare gli strumenti per
Le pratiche e le politiche
Per a far sì che si attimino le condizioni affinché quelle possibilità poi si verifichino ecco
Lola il tema della materia un tema importante ma ma lo lascio poi alla abilità della lectio di meravigliare vi e e alle conclusioni del magnifico rettore quello che aggiungo qui prima di passare alla parte invece diciamo più utile di dire qualche grazie come sempre è utile fare
Dico che noi
Abbiamo voglia di provare a ad imparare a meravigliarci ecco dicevo di questa di questa o la quando la la pensammo qui c'era un
Una specie di eludere una palestra con tetto in
Non so se l'amianto Massimini può insomma
Quasi non si può dire boh c'è una cosa una cosa orrenda
E e abbiamo lottato per provare a a a a a smontarla insomma abbiamo cercato in tutti i modi
Di avviare un progetto possibile
Macché potesse creare meraviglia e la
Sensazione più belle quella che proviamo quando arriva qualcuno che non è mai stato in quest'Aula e si meraviglia di trovare una a Hula
Particolare nuova originale
Che chi restituisce la possibilità di sentirti inserito in continuità nell'ambiente chiari che hai intorno ecco allora su questo su questa lunghezza d'onda nasce questa rivista cartacea che che cerca di riflettere un po'il la postura dalla quale molti di voi che sono stati analogici prima di essere digitali
Arrivano cioè quella di toccare qualcosa con mano di spogliarla di di di lasciarsi attrarre di lasciarsi affascinare anche dall'odore
E e attraverso la lettura di questa delle provocazioni delle degli approfondimenti di questa rivista provare a un po'a meravigliarci
A chi dire grazie per tutto questo beh intanto uno grande enorme lasciatemelo dire chiedendovi
Chiedendovi un applauso a Daniele Rosa delle rosa e il
Nei direttore editoriale della casa editrice
Della persona che io ho storiche Rizzato quando prescinde mie prime chiacchierate compare vostro nuovo
E concordandolo col presidente boccia al quale va un altro grande grazie perché presente boccia che avrebbe ha creduto scelgono e oggi non può non ha potuto a Cantù fortemente questo progetto che è stato il più il più importante sponsor
E quando c'è come sponsor del presidente e ti sto teorizza il direttore generale Daniele a quel punto ha dovuto lavorare o per lavorare per
Per riuscirci e devo dire ha fatto un lavoro straordinaria
Ovviamente abbiamo lavorato molto Daniele con la Maria Antonietta
Pepa spalti e con il diciamo il board editoriale ringrazio tutti Carlo Bordoni Ernesto Di Mauro Andrea mille fiorini credo sia qui
E comunque un grazie davvero a ai grandi contributi e poi con con molto affetto e con tanto
Contatto riconoscenza anche il lavoro che Paolo Prevedini e Gianfranco Pellegrino hanno voluto dedicare a questo progetto perché poi uscire nei fori col numero uno sempre la cosa più difficile chiudo dicendo che
C'è grazie normalità riconoscere anche le autrici gli autori di questo numero di prossimi numeri che stanno che stanno arrivando e ci sono dei numeri molto belli vi dico
Io ho già avuto e qualche informazione sul numero due sul numero tre e sono delle delle delle degli argomenti di assoluto di assoluto interesse e
E poi i collaboratori Maurizio cercato che a Rezzato progetto grafico che è bellissimo e e la redazione Enzo Mancini luglio di Corsini Baroni Ilie Pierini e Daniele Rodia ecco
Così come questo evento organizzato dei nostri dagli astri ragazzi del del del del degli eventi delle necessarie insomma noi abbiamo un una una voglia intenzione quella di conservare la passione del far le cose queste questa rivista di potrà piacere
Ripagherà un po'lo sforzo che abbiamo prodotto per realizzato grazie grazie siete
Scusate devo abbassare perché la statura non è dalla mia
Grazie per questo invito che ritengo prezioso non tanto per me anche se sono davvero onorata grazie recettore grazie al direttore generale
Ma perché celebra una nascita e ogni nascita sempre atto di grandissimo coraggio
In Grecia
La felicità azione per una nascita ecco nazisti che significa che possano vivere abbia vita
E allora che la mail meraviglia del possibile possa vivere sempre
E questo non è solo un augurio per la vostra bellissima rivista ma è anche un'esortazione
Un'esortazione rivolta ad ognuno di noi per fare tre cose di cui vi parlerò stasera che prendono spunto proprio dal nome della rivista
La prima cosa è qua dare con attenzione e uso il termine guardare apposta perché la meraviglia viene proprio da lì meraviglia mirabilia latino minerari
Meravigliarsi riflessivo in transitivo e il suo transitivo latino mirare guardare con attenzione
Chi fa scienza fa molto bene che proprio questa la cosa preliminare che si deve fare guardare bene osservare
E chi fa ricerca e anche chi è pagato per pensare non cercava vuoto
Prima guarda quello che ha davanti e poi contempla le innumerevoli molteplici Spy tanti geografie delle possibilità che quello che ha davanti posso gestirli
E poi sceglie
Sceglie che strada seguire di che causa a trovare l'effetto cerca gli anni di saldi quelli meno saldi quelli deboli di una catena logica
Immette in un labirinto fatto di reazioni di effetti domino moltiplicatori di passaggi i tentativi di errori di tantissimi errori amanti così
Mirare allora vuol dire guardare ma anche scegliere l'obiettivo prendere la mira puntare
Non è meraviglia e va non è meraviglia e basta
Non è stupore da fanciulli da fanciullino pascoliano è calcolo è valutazione riflessione guardare attentamente
E prendere la giusta mira non c'è nulla di emotivo o istintivo nella meraviglia non è poesia lettura attenta del mondo
Freddi finisce quando era ancora filologo in un filosofo disse una frase all'inaugurazione dell'Università di Basilea cui fu invitato disse
La filologia è l'arte di leggere attentamente eh e lentamente ecco
Leggere lentamente il mondo nella ricetta il presupposto la conditio sine qua non per la meraviglia senza la quale meraviglia annuncia
E se la prima cosa la meraviglia come osservazione riflessiva seconda cosa di cui vi voglio parlare questa sera
Il possibile a che fare con l'immaginazione
Per fortuna o per la sorte io di immaginazione mi occupo per lavoro non sono un però pagata solo per immaginare ma per spiegare da dove venga l'immaginazione come gli esseri umani siano arrivati i primi singoli e dunque al pensiero astratto e poi molto dopo alla scrittura
Queste sono stati lunghi lunghissimi graduali centellinati salti che hanno portato alla proiezione di qualcosa di diverso da quello che c'è
Dal fatto accidentale all'esperienza voluta all'idea e all'idea dell'idea
Italo Calvino ha tanto amato dal vostro lettore la chiama la forza speciale il nodo di una rete di rapporti invisibili che compaiono quando compare qualcosa che prima non c'era
E immaginazione a livello etimologico viene dall'immagine
E allora mi sta parlando di disegni profili proiezioni numeri e soprattutto i segni che nascono prima delle lettere prima dell'alfabeto
E sono i punti zero dell'immaginato i tentativi di interpretare il mondo per darli in senso imporgli anche un ordine
è il salto verso i primi simboli verso la loro rappresentazione creata per fissare per trasmettere per rendere immortale qualcosa
Il nostro passato ci ha rivelato proprio questo il ruolo più importante almeno in questo senso quello di trasformatori di creatori di Fabri Di Segni scalpellini della natura della quale noi che abbiamo improvvisato modificato tutto quello che ci si circonda abbiamo cambiato un copione della natura
Abbiamo creato la più grande opera mai vista tutta fatta di simboli questo il nostro mondo e perché vi parlo di questo
Perché il nostro percorso la nostra mente moderna nasce proprio lì
Nasce nelle grotte di quaranta mila anni fa alcuni labirinti di figure dimensione le invenzioni e colori
Nasce nelle mozioni di paura e sorpresa che alcune immagini possono evocare anche noi se entriamo in una grotta paleolitica
Come lei evocavano agli occhi delle donne e degli uomini che guardavano o dovrei dire miravano quei disegni
E non è una cosa da poco disegnare creare i contorni Silhouette profili è un investimento enorme cognitivo per il cervello
Crea dei profili su una superficie piana in due dimensioni di contorni di sagome di silhouette è un'azione costruttiva che richiede l'intervento di moltissime strategie bisogna scegliere ci sono decisioni da prendere
Si deve mirare in tutti i sensi
è questa la mente moderna a un'immagine fisica davanti a sé qualcosa in tre dimensioni un bisonte un leone un cavallo
E parte vendendo la in tutti i suoi trecentosessanta gradi di bisonte di leone di cavallo lista legata davanti agli occhi e poi la rende un'immagine altre dimensioni appiattita su una superficie su una parete
Convertire qualcosa di tridimensionale a una rappresentazione bidimensionale è una cosa rivoluzionaria guardate quella rivista era rivoluzionaria come ci siamo arrivati
Ci sono voluti millenni
Non è un caso che le prime statuine preistoriche siano ancora più antiche dei disegni in due dimensioni
è la più antica un po'controversa viene da bere catramata nelle alture del Golan in Israele
è un approccio Venere con le fattezze appena accennate appena abbozzate sono timide curve di una dichiarazione quasi femminile a duecentotrentatré mila anni ci sono voluti migliaia di anni per iniziare a immaginare per creare immagini per rendere possibile la stazione per rendere concreta la capacità dell'essere umano di creare cose che non ci sono Umberto Eco diceva di presenti ficcare l'assenza di pensare le realtà e per darle forma e per dare il nome e poi trasmetterla renderla quella cosa che noi spesso abusando né chiamiamo cultura
E da lì nasce il fondamento e la potenzialità di un'altra cosa unicamente umana la nostra netta potentissima insuperabile unica capacità di creare storia ma quali sono le storie da raccontare perché scegliamo delle storie non altre
E questo con questa cosa arriviamo alla terza nel terzo punto di cui voglio parlare questa sera questa cosa è il taglio come raccontiamo le storie è importante tanto quanto le storie che scegliamo di raccontare
Una dell'acqua delle cose che caratterizza la nostra specie umana come sapienza guardare mirare dovremmo dire i nostri fallo fiumani e guardarli da vicino
Per far loro domande per giudicarli per testarlo
Anche il più riservato tra noi adora fare queste cose così dal Pleistocene
E conoscere storia altrui e provare emozioni che derivano da questo storie a una cosa assolutamente darwiniana ci aiuta per la riproduzione ci aiuta per la sopravvivenza
Ci aiuta a prevedere le mosse dell'altro ad anticiparla le reazioni tutto questo allegato al nostro anelito di rimanere su questa terra un po'più lungo
Ed è un gran peccato che tutte queste storie che sono conoscenza siano state storicamente divise
L'Illuminismo europeo pur con tutti i suoi meriti c'ha fatto un disservizio epistemologico
E in questo parlo da accademico a chi fa ricerca fra disciplina fra scienza esci Mantis perché ha diviso la conoscenza in tre grandi rami scienze naturali scienze sociali e studi umanistici
E in Italia questo è vivissimo e ferocemente presente
E lei ci Humanities mi scuserete se uso il termine inglese ma studi umanistici per me proprio brutto e non siamo ancora ahimè pronti a chiamarle scienze umane chiamiamole come volete ma io sono convinta non sono distinte dalla scienza nessun vuoto fondamentale nel mondo reale
O nei processi della mente umana le separa le une ternano indissolubilmente le altre
Non ha importanza a quanto sembrino distintività l'esperienza ordinaria i fenomeni affrontati dal metodo scientifico non ha importanza quanto vasti in espansione o microscopici
Tutta la conoscenza scientifica tutta la conoscenza tutta passa dal filtro della mente umana l'atto di scoperta è completamente una storia umana
E la sua narrazione a un risultato umana
La conoscenza del prodotto assolutamente intrinsecamente umanistico del cervello e del corpo negli esseri umani
E non importa quanto sia sottile o quanto sia fuggevole o personale o arbitrario il pensiero umano la sua base fisica è spiegabile sempre è soltanto dal metodo scientifico
La scienza e dunque il fondamento delle materie umanistiche forse queste ultime hanno un nuovo slancio potremmo dire qui su un po'più lungo chi di voi non è convinto potrà essere convinto dopo che avrà approvato almeno spiegarvi perché l'osservazione scientifica che cosa fa guarda mira diremmo di nuovo a tutti i fenomeni che esistono che ci sono nel mondo reale così come la sperimentazione scientifica guarda tutti i mondi possibili quelli che potrebbero essere e la teoria scientifica abbraccia tutti i mondi concepibile Lecce umani racchiudono tutti e tre livelli e un ancor di più
L'orizzonte dei mondi immaginati
Ne parla rettore nella sua presentazione ma al disservizio per la cima Nittis stava nella versione riccamente relegato essersi relegate a delineare che cosa significhi essere esseri umani
A descrivere e basta la condizione umana non la spiega non lo spiegano
Eppure essere state confinate a fare quella cosa lì a descrivere paro paro la condizione umana è stato il germe che ha tolto l'ICI Mannix le radici
Una bolla sono diventato una bolla piccola inglobata nel vasto mondo fisico nel mondo biologico in cui è nata
La nostra specie in cui continua ad esistere sono incuranti disattente a capire perché la mente umana si comporta come si comporta
La mente umana proprio lei che ha creato tutta la Storia con la esse maiuscola e le storie che le scienze umane raccontano
E così anche le arti creative lasciando da parte tutti i processi fisici e biologici cieche di fronte all'ambiente alle forze che lo guidano e che Cinquini danno ma quale che sia il destino che ha ordinato precipuamente non arbitrariamente dalle nostre azioni
In un mondo in cui la scienza si espande si spande così velocemente tutto sembra essere diventato più piccolo
E ci metto una nota piccola e meschina coccolata e scusate mi preme riunioni diversi ettari fra noi noi in Italia siamo arrivati a creare in questo Paese in cui la creatività
E le grandi domande abbondano nelle menti dei nostri ricercatori l'aberrazione tutta italica dei settori scientifico disciplinari
Abbiamo creato il microscopio il microscopio ti un imbuto della conoscenza e la conoscenza che si guarda al microscopio dalla parte sbagliata dell'importo
E allora
Scienze umane umane non umane possibili e immaginate
E c'è un'altra cosa che vi voglio dire me ne ha dette tremante ne dico un'altra che ha un corollario al taglio delle storie a che fare con una cosa di cui mi occupo io che è il linguaggio per l'anno di piccoli settori che si guardano l'ombelico c'è una storia interessante forse anche una lezione importante legata all'evoluzione linguistica
I piccoli gruppi si sa creiamo linguaggi tutti i loro classici familiari incomprensibili a chi non fa parte del gruppo mostri comunicazioni che creano estromissioni confini indecifrabili Itta incomprensione
Su questo chi lavora in università sta benissimo che tutto il sapere in Italia tantissimo completamente disallineato
Investa Gigi un astrofisico non passano un archeologo i messaggi dell'archeologo non tacciono un astrofisico non si parla la stessa lingua
E io lo so bene i codici grafici le lingue sono delle trappole infernali se sei fuori dal codice sei fuori
E su questo sono stati fatti degli esperimenti su come si inventa un codice grafico all'interno di un gruppo io le trovo illuminanti per riproporre i partecipanti si siedono intorno a un tavolo e senza parlarsi e quindi senza usare un linguaggio qualunque linguaggio esso sia devono comportarsi dei messaggi
Tutto quello che hanno in mano è un appello è un foglio
Devono comunicare solo in via scritta un concerto complicato è spesso astratto o difficile da spiegare o difficile da disegnare come museo un Parlamento oppure prospetta annusato l'attore
Il gioco funziona un pochino come fiction venissero conoscete
E stimoli che creano questi gruppi iniziano sempre sempre indistintamente conforme superi conica super complesse e man mano diventano meno dettagliati sempre più astratti segni si semplificano perno elementi e dopo ripetute interazione
Gli stessi segni vengono usati per l'istituto per esprimere gli stessi significati quindi il comportamento dei partecipanti si allinea converge ha sempre più d'accordo
E così si arriva alla convenzione del Codice grafico di un sistema togliendo progressivamente tutti gli orpelli tutte le cose inutile fronzoli a questi simboli e questi segni
Ma se a questi scambi se all'interno di questi scambi entrano degli osservatori passivi persone che non hanno fatto parte di questo scambio
E chiediamo loro di identificare i simboli dei partecipanti attivi e passivi quelli entrati dopo sì tanto no non capisco niente sono tagliati fuori dalla comunicazione facciamo così anche noi
Con il linguaggio che usiamo per trasmettere la scienza forse addirittura aggiungendo degli orpelli inutili e creiamo così mostri che non vogliono dir nulla a chi dovrebbe davvero ascoltare
Allora dovremmo pensare di fermarci lentamente attentamente riflettere su come comunichiamo quali parole scegliamo perché le scegliamo tra le migliaia di possibilità a nostra disposizione
E chiederci perché ci accontentiamo di parlare solo tra noi filologica tessono filologa lo vedo questo
Tra noi archeologi tranne i giuristi
Tranne economisti tra astrofisici con i nostri lastrici familiare incomprensibili dentro a delle bolle di conforto e forse dovremmo guardare meglio al passato come se fosse sempre e per tutti per gli scienziati come per l'umanisti una scienza dura e non Moller
Che invece di descrivere l'uomo e basta ci aiuti a spiegarlo che ci dia i perché
In Cina per indicare il passato si guarda davanti a fare perché lo si conosce bene perché passato davanti ai nostri occhi
Forse ne potremmo imparare qualcosa da questo invece di fare come facciamo ce lo portiamo alle spalle lo lasciamo indietro ce lo dimentichiamo del tutto
Per capire i mondi possibili proiettati nel futuro dobbiamo imparare a prevede figli e a misurare per guardare e guardarli lentamente bene il prima
Il Rettore nella sua presentazione della rivista distilla il palazzo dei destini dei mondi reali e di quelli possibili che si ampliano su base infinita
Questo su base infinita mi ha lasciata perplessa perché ho sempre pensato che l'infinito fosse talmente inconcepibile da essere prerogativa solo dei punitivo dei filosofi
Ma l'infinito non è immaginabile
Non è immaginabile non ammirabile non è osservabile mirare meraviglia è una cosa disumana
Ma i destini dei mondi reali e possibili mi interessa non mi piacciono non da umanista non mi sento nemmeno tanto umanista ma da essere umano in mondi reali è possibile che nascono dall'osservazione di quello che c'è mirare dalla sua trasformazione e l'immaginazione il possibile che storpia e cambia e crea metafore
E le storie che gli umani raccontano in riviste bellissime come la vostra
Altro comunque ogni giorno e linguaggio che usano per spiegare che il tutto tutto quello che c'è tutto quello che potrebbe essere tutti i mondi possibili sono umani irresistibilmente umani grazie
Bene buona sera grazie grazie Silvio a Ferrara
Che con la lectio di di di oggi possiamo dirlo avvia una collaborazione con con con la nostra università visto che tutti gli affetti
A racchiuso appunto nella sua nella sua lezione quello che ne vogliamo dire con la nostra con la nostra rivista ma la nostra rivista in realtà racchiude in sé
Quello che noi siamo e vogliamo essere come come attenersi università di delle scienze sociali degli studi sociali
Ma appunto aperto
Alle alle scienze dure alle alle scienze umane agli studi umanistici
Aperto significa essere pronti a essere contaminati come diceva il direttore generale all'inizio di questo di questo evento ed è con questa con questa rivista vogliamo ecco essere e diventare pronti ma con una con una sorta di tensione
Questo prendo una libertà cosa che non faccio quasi mai c'è quello di di di leggere
Presso casa sembra una citazione di Calvino devo essere molto attento quindi leggo dalla dalla dal mio editoriale della moralità del possibile
Calvino
Nel incominciare a finire scattato all'Addendum alle elezioni americane di caldino
Riflettendo sul momento dell'inizio di un'opera di prosa e di poesia scrive ogni volta l'inizio e questo momento di distacco dalla molteplicità dei possibili
Per il narratore l'allontanare da sé la molteplicità delle storie possibili in modo da isolare e rendere la contabile la singola storia che ha deciso di raccontare
Questo
Cerchiamo di essere particolarmente ambiziosi con questa rivista voglio mantenere quell'attenzione che lega o cerca di non legare l'Irlanda narratore
Da appunto dai mondi possibili e questo lo si può fare soltanto se si è aperti se si cerca appunto di intersecare le varie le varie scienze le varie discipline senza magari pensare che questi che i confini esistono mediata come giustamente diceva abbastanza Ferrara esistono perché non vogliamo che esistano e con questo con questo approccio appunto di di apertura che organizziamo eventi tipo questo che vedono la presenza appunto della di una collega di filologia micenea di civiltà egea
Che parla di scienza o di scienze e che però accoglie anche con con colleghi amici ex allievi docenti anche la performance di un di un di un pianista il il grande pianista Lupo Mirra Merini che celebrerà nelle nei prossimi nei prossimi minuti
Chiudo questo questo mio breve intervento
Collegandomi a un al a un concetto che il direttore generale utilizzato nel sottotitolo del suo libro
Vado a memoria perché dicono che di qualche anno fa se non sbaglio era il desiderio di prendere il largo
Perché ricordo questo questo sottotitolo per il continente parla parola il termine desiderio
Voi dite ma perché sopraggiunge un'altra parola la meraviglia del possibile che già complicato comprende perché appunto il possibile non è possibile un po'potrebbe essere stato un potrebbe essere forse se non lo è stato perché il desiderio perché il desiderio
Significa mancanza di stelle
De si terrà e perché è importante degni siviera perché mancanza di stile perché significa cessare di guardare le stelle
Per desiderare per tramare qualcosa che è possibile deve meravigliarci
E di nuovo con questa rivista noi vogliamo continuare a meravigliare a meravigliarci con questo desiderio non vogliamo guardare le stelle voucher sicuramente può abbiamo questa
Tensione
Verso la creazione lo sviluppo la generazione la costruzione dei futuri possibili grazie a tutti
Adesso siamo sul palco se non sono arrivato sul palco sull'anno in cui al pianoforte tubo per Melnic