Dieci anni senza Stefano. Umanità in marcia - 5° Memorial Stefano Cucchi (1ª giornata)

Qua
Sì
No
Corta
Corretta
Legami
Legame radici nella DC di terra terra
Sangue sangue periferia periferia cortile cortile spazzatura spazzatura possono sono di bollo ossa di pollo desiderio desiderio Cilio
Poi Cilia boh veste destinate
Estate pentita rogo sentita lo cose impronte impronte inchiostro inchiostro penna penna esami esami medico medico
L'attrice dell'attrice Barella Barella dell'Otello corpo Corvo bisturi bisturi ambulanza ambulanza corpo corpo giudice giudice Tribunale tribunale sentenza sentenza verità verità insabbiare insabbiare sabbia sabbia tramonto tramonto rosso lo so pugni pugni lividi lividi foto foto autopsia autopsia appena appena mi faccio appena appena specchio riflesso richiesto al contrario
Già positiva nero morte nero buio
Luglio
Non sono neanche più capace di farlo veti
Anzi da sola non è neanche un gioco così divertente cominciasse già come finisce
Questa storia
Comincia dalla fine
Domattina mostrerò le tue foto
Quelle foto
Non sono neanche riuscita a guardarle
Chissà cosa diranno chissà cosa diresti tu
Per ora il mondo dorme è bello il mondo quando non pensa ancora gli uomini vero
Se quello che è il mondo che si colora piano piano Davis degli arti presto la mattina come
La mattina del tuo funerale
Guardavo la mamma il papà che si spingevano può
Non li avevo mai visti così vicini è impressionante quanto unisca il dolore
Mi guardavo intorno e continuava a chiedermi chi mancasse e saggi mancava alla fine
Non ci ha visto
Come quella foto che abbiamo scelto per la tua lapide quella foto in cui sorride
Riprenderebbe dice quel giorno
Quintetti Astor neanche com'era finito l'incontro perché non c'ero
Perché mi vengono in mente tutti i momenti rinunce
E che non riusciva ad enti bravo gli dicevo sono
Ma quanti se combinato al naso quand'anche se comminato le braccia guardami guardami non ha ricominciato ovvero
E sempre in lotta contro qualcosa
Contro te stesso
Ed è questo che il tiranno diranno che mio fratello si è ucciso da solo anziché mio fratello
Ha ucciso mio fratello
Se uno
Sapesse che una persona non la vide più cercherebbe di imprimere nella memoria ogni frammento del corpo dell'altro
Questo è un mistero
Sepolto alla luce del giorno
è il tuo corpo parlare
Io
Devo solo ascoltarlo
Non so se riuscirò a reggere quello che dirà
Paura di quello che scoprirò
Io
Io non so se ce la farò
Non so come finirà questa storia
Certo forse qualcuno potrà dire che senza questa piccola Anticoli sarebbero stati tutti più tranquilli ma
Ormai ho cominciato
Cioè quelli che dovranno mentire mentire hanno quelli che credevano una cosa e quelli crederanno il contrario
E quelli che non crederanno niente si troveranno persi nella storia senza capire nulla mi sembra già di vederle tutte
Di vederle tutte quelle bocche aperte da cui non esci non
Infine quelli che rimarranno dopo tutto questo
Ricominceranno dolcemente anche a dimenticare i nostri nomi
Come in ogni nuovi inizio bisogna rinominare il Consiglio
Un anno dopo spero di non rendere
Come ti chiami fratello
Fratello lo corta
Corretta
Radici
Pratici
Foglie
Foglie
Terra
Terra
Sangue sanno
Buonasera a tutti
E grazie
Da parte di tutti noi che la compagnia ecco di fondo
Per averci ascoltato in questo breve estratto dallo spettacolo Antigone sangue del mio sangue che è dedicato alla persona di di Ilaria Cucchi e ringraziamo lei per prima per averci permessa di essere qui questa sera in questa serata speciale
Grazie davvero a tutti voi
Allora buona sera a tutti e di nuovo grazie di essere qua prima intanto feste fai un benvenuto ad Ilaria prima di cominciare
Fece accendere anche il secondo megafono intanto parla con questo
Grazie a tutti per essere qui grazie all'Angelo Mai che ci ospita grazie a tutte le associazioni al comitato promotore che ogni anno assieme hanno e contribuiscono a realizzare tutto questo
I questo è un Memorial particolarmente significativo per due motivi il primo perché coincide con il decennale della morte di Stefano
Per il secondo perché coincide con una svolta finalmente nella vicenda processuale
Quella verità che era chiara ai nostri occhi a tutti coloro che in tutti questi anni è sempre di più si sono uniti a noi finalmente entra
E la legge stizza
Borsano vogliamo ricordarlo come ogni anno con un sorriso tant'è che lo ricordiamo in una ricorrenza più vicina la data della sua nascita piuttosto è quella della sua morte
E vogliamo ricordarlo come un segnale di speranza perché quella che portiamo avanti
Tutti insieme ormai da anni che è diventato una vera e propria battaglia di civiltà non è più qualcosa che riguarda solo Stefano sulla nostra famiglia qualcosa che è diventato un patrimonio di tutti e di questo me ne sono grata del fatto di non averci mai fatti sentire suoni
Allentata sedici che abbiam fatti anche il secondo amica farà pesticidi c'era gestiamo meglio e io diciamo Ilaria ha già detto tutto nel senso che questo memoriale è particolarmente importante perché sono passati dieci anni dalla morte di Stefano e perché è un momento speciale nella ricerca spietata e la sua morte dieci anni dopo quel violentissimo pestaggio adesso lo possiamo finalmente dire a gran voce dopo che pochi giorni fa Giovanni Musarò il pubblico ministero ha detto e ribadito con forza nella sua requisitoria del tracciato violentissimo pestaggio avvenuto vent'Stefano era nelle mani dello Stato e nelle mani di quei carabinieri che avrebbero dovuto attenti della che avrebbero dovuto tutelare i suoi diritti come quelli di tutti noi
Questi giorni di ottobre ricordava i Lions ragioni particolarmente importanti
Perché sono i giovani del compianto Stefano sono i giovani in cui Stefano è morto e sono anche i giorni in cui proprio un anno fa è venuta finalmente fuori una verità importante perché sono i giorni in cui abbiamo saputo che una dei carabinieri tedesco
Chelli quella notte aveva finalmente deciso di raccontare la verità e quindi aveva raccontato come Stefano era stato picchiato dagli altri carabinieri dei suoi i colletti
E quello che dico è chiedere ai lariano dopo questi dieci anni di battaglie dopo essere arrivata a questo processo
Grazie al quale ci stiamo Gazzera fatta sua Gatta fatta della sua famiglia grazie alla forza dell'avvocato Fabio Anselmo che in questi anni
Gli ha seguiti perché non era scontato perché se pensiamo anni fa a che punto eravamo quando cinquanta rapaci parlavamo veramente sembrava molto lontano questo momento
Ecco in questi dieci anni di battaglia nuovo e chi da chi un Bilancio quello che hai capito che quello che secondo me è ancora importante dire
Sulla vicenda si Stefano su quello che voi dovute avete dovuto affrontare insomma in questi anni
Ma quello che voglio dire che e che non tutte le persone sanno perché chi non li vide questi processi certe cose non le può nemmeno immaginare che questi processi sono qualcosa di enorme spesso come nel nostro caso sulle spalle di famiglie
Indifese spesso disarmate no a parte importante fa la differenza anche avere una sorella che sa parlare sono qualcosa di disumano e dopo il dolore dopo la tragedia dopo la violenza subita si aggiunge l'ulteriore violenza quella di doversi far carico sulle proprie spalle
Di un ruolo che dovrebbe in in realtà essere quello dello Stato ed entrare in quei processi abbattersi da soli contro tutto e tutti
E il bilancio che voglio fare e ripeto quello che voglio lanciare un messaggio di speranza se ci battiamo per quello in cui crediamo dobbiamo mai smettere di crederci perché alla fine ce la possiamo fare
Mille volte sono entrata in quelle aule tutte le volte mi sentivo in colpa nei confronti di mio fratello per cui per quello a cui lo stavo sottoponendo un processo a se stesso però
Sentivo hanno gli stessi sopra sentivo dentro di me che valeva la pena di andare avanti perché sapevo di essere dalla parte della verità quella verità che in ogni maniera veniva negata credetemi con dinamiche che son sempre le stesse professor Manconi
Il cielo potrà confermare così come anche Fabio son sempre le stesse la criminali David criminalizzazione della vittima così si chiama giusto e quindi rendere Stefano e tutti gli altri Stefano il principale responsabile della sulla stessa morte
Eppure siamo andati avanti siamo andati avanti siamo caduti tante volte e tante volte ci siamo rialzati ricordo un momento che paradossalmente doveva essere la fine di tutto invece è stato l'inizio di tutto quel momento coincide con la sentenza di secondo grado quella che assolveva tutti per insufficienza di prove dico bene dopo sei anni di battaglie tutti assolti per insufficienza di prove
Bene
Quella quella sera dissi a Fabio abbiamo vinto
Fabio ma guardate ma detto mi soggioga dal cliente
Ma cercava di spiegarmi noi la che abbiamo perso e anche alla grande sono stati tutti assolti e Fabio non sapeva più dove h
Grazie
Non sapevamo qual è la verità il professor Manconi la sapeva perché quelle foto le aveva viste fin dal principio non fatto una conferenza stampa ricordo le facce dei giornalisti davanti a me quando hanno aperto quel dossier hanno visto quelle foto quella verità era chiara
Eppure in un'aula di giustizia era stata negata in tutte le maniere
Non avevamo vinto
Perché se per anni si era detto che Stefano Cucchi era morto di suo perché era caduto dalle scale era morto perché era un tossico era morto perché era stato abbandonato alla sua famiglia
In un'aula di giustizia si diceva che Stefano Cucchi era stato pestato
è solo della giustizia non era stato in grado di di di di determinare i responsabili non avevamo perso io non ho perso professor Manconi una persona Fabio aveva perso la giustizia e l'aveva ammesso e da lì è ricominciato tutte siamo arrivati fino ad oggi
Ci sono state le prese di posizione dei generali ci son stati le persone coloro che si sono fatti coraggio perché ragazzi qua si tratta di aver coraggio
Ed hanno parlato e paradossalmente tutti quelli che hanno parlato Arno collocavano tutti da perdere era un detenuto lena
Era Riccardo Casamassima con la sua compagna Maria Rosati che non so se oggi sono tra noi ma il mio pensiero in questo momento va al loro due carabinieri che avevano tutto da perdere e che effettivamente sono stati poi devastati sulla posto di lavoro
E quelle persone hanno avuto coraggio ci hanno dimostrato che hanno dettato un enorme esempio a tutti noi
E il messaggio che vogliono alzare per questo è un messaggio veramente di speranza non siamo il partito anti polizia
Non siamo quelli che vanno in giro a parlare nelle scuole a dire che i poliziotti carabinieri son tutti dei picchiatori si hanno in qualche maniera quelli che si fanno addirittura carico della dell'onorabilità delle forze dell'ordine dicendo che coloro che sbagliano vanno puniti
Ma non perché non vogliamo vendetta ma perché ne abbiamo rispetto per il lavoro che tutti gli altri loro colleghi quotidianamente tantissimi
Svolgono con onore nel nostro interesse e per tutelare i nuovi e i nostri figli allora ma quel rispetto oltre che a noi
Fabio Anselmo oggi lo conosciamo tutti come è l'avvocato della famiglia Cucchi mai neanche l'avvocato che segue tanti a seguito tantissimi casi di abusi delle forze dell'ordine tantissimi casi di ma la giustizia quella tutti voi a chiedergli Fabio il tre ottobre al chiusura del processo
Per la morte di Stefano Tura eletto una sua lettera no alla lettera l'ultima lettera che Stefano aveva scritto alla comunità quello aveva ospitato
Una lettera che gridava voglia di vivere una lettera che tu hai letto per raccontare quanta Stefano ancora avesse voglia di vivere voglia di combattere voglia di esserci
E quello stesso giorno il pubblico ministero Giovanni Musarò quale lato di processo kafkiano ha parlato di depistaggi inimmaginabili ed è contro queste cose che tu ti sei battuto in questi anni all'interno dei tra i guadagni adesso a Copenaghen cinico e darsi alcuni dei momenti e delle persone che sono state cruciali in questa battaglia Ilaria ha già citato quelli
Fondamentali e voi sapete cosa CEI che cosa vi aspettate che cosa ti aspetti cosa ci dobbiamo aspettare da questa sentenza che ha ideato per me ma anche dal resto perché c'è ancora un altro processo che
Deve cominciare è quello che il depistaggi
Sulla morte di Stefano e che sarà un processo fondamentale
Sì
In effetti quello che ha raccontato Ilary è assolutamente vero non potrebbe essere diversamente
Il vero tema per noi è la vera sconfitta però Ilaria e su questo io non sono d'accordo con era il fatto di dimostrare che Stefano non era morto per colpa sua
Ma era morto perché era stato violentemente prestato
Questo era è nostro scopo
In quell'udienza drammatica che terminò con la sentenza altrettanto drammatica
Io devo Cai la metafora dello il gioco dello schiaffo del soldato
Si sapeva già che Stefano era stato prestato
Ma non si sapeva da chi per noi era fondamentale dimostrare ciò che siamo riusciti io credo a dimostrare oggi e cioè che senza quel violentissimo pestaggio Stefano Cucchi sarebbe ancora vivo e noi non saremmo qui questa sera
Chi avesse perpetrato quelle azioni criminali e violente
Noi non lo sapevamo dovevamo difende dovevamo fidarci
Di quello che ci diceva la procura quindi di quello che ci diceva la giustizia
E io ricordo le parole del pubblico ministero Bellotto Musarò sia nella prima parte della sua requisitoria ma anche nella seconda parte quella del tre ottobre
Il quale nel ricostruire la vicenda
Riportò due passaggi fondamentali
La tu intervista del ventitré ottobre del due mila e nove
Resa al TG tre
Che avevo
Sollecita il quale avevo sollecitato l'attenzione su questa vicenda
Che era l'intervista di una linearità e di una semplicità dal punto di vista comunicativo ma anche di verità
Terribile perduto per l'arma dei carabinieri e io dico dell'arma dei carabinieri perché in quel momento purtroppo così è stato
E che suscita una reazione immediata da parte della cosiddetta scala gerarchica perché non la chiamiamo scala gerarchica del processo si parla di scala gerarchica perché così sì spersonalizzo hanno le varie posizioni di comando
La scala gerarchica non è un'entità astratta da scala gerarchica vi sono dei venti colonnelli di maggiori per dei colonnelli colonnelli generale
E poi il secondo elemento di crisi
E sono parole del pubblico ministero che rese il re Nuto sono parole del pubblico ministero il re era nudo in quel momento fu il comunicato Ansa
Terribile nella sua efficacia argomentativa e logica
Lanciato da
Professor Luigi Manconi e da Patrizia condensa di Antigone
L'intervista tua del ventitré e il successivo comunicato Ansa
Di Manconi e con la era un atto di accusa formidabile
Nei confronti dei carabinieri che avevano operato l'arresto
Semplice diretto vero
E il Pubblico ministero proprio evocando questa metaforici in quel momento io come è noto
Dopodiché si è immediatamente avviato una catena di depistaggi
Di menzogne di classificazione per ridurre a tutti i livelli
Che si è protratta per anni nel due mila e nove nel due mila e quindici e anche nel due mila diciotto
Durante il processo
E nella quale si sono resi protagonisti anche persone soggetti li chiamo così perché siccome Stefano vivibile definito soggetto gli arrestati vengono definiti soggetti io chiamo anche queste persone Soggetti questi soggetti non avevano nulla che vedere con questi con quel fatto criminale di quel pestaggio
Erano completamente indifferenti adesso e nonostante questo si sono presi io riscaldo la pratica di porre in essere quei comportamenti gravissimo
Ecco non abbiamo ripercorso
In un libro che sta per uscire si da parte mia di lari ha scritto a quattro mani le vicende dell'epoca soprattutto
E quelle di di oggi
Se devo pensare a qualcuno che ci ha aiutato non posso non pensare a queste persone
Ma soprattutto non posso pensare a voi
Siete qui questa sera
Perché la vostra presenza voi non avete idea di quanto sia importante
Perché quelle sedie vuote
Sono per noi la sconfitta
Sono per noi diciamo e l'oblio ma quelle serie piene che quei saperi state occupando per noi sono una società rappresentano una società civile ma non solo per noi
Non solo per noi una società civile
Che si occupa di questa vicenda
Che il vigile su questa vicenda vicenda che studia che osserva questa vicenda non si limita agli spot elettorali
Di facile prese efficace perché ignoranti e semplicistici
E quindi siete voi
Coloro che ci hanno aiutato di più
Insieme anche a tanti giornalisti tra i quali credo che
Diciamo non sia un caso oggi vi sia proprio da da Milano
Che tante volte si è occupato della vicenda di Stefano Cucchi tante volte ha contribuito a mantenere
Acceso il faro su questa su questa tragedia dal punto di vista personale su questa tragedia punto di vista umano su questa tragedia anche del nostro sistema di giustizia
Ecco credo che
Questa sia la sintesi
Del come mai siamo riusciti ad arrivare fino a qua
Grazie
Combatterà minano direttore dell'Espresso che appunto in questi anni ha seguito questa vicenda così da vicino vorrei fare un ragionamento un po'più ampio accesso il senso sociale e civile che è la storia e la battaglia di là e della sua famiglia hanno avuto
Perché dopo i depistaggi di questi anni dopo gli abusi e le falsificazioni di cui Fabio ci ha parlato e ci sono stati dei momenti fondamentali una di queste è stato quando a maggio nel processo sui depistaggi l'arma dei carabinieri i ministeri della Difesa e dell'interno hanno deciso di costituirsi parte civile quello è stato un momento rivoluzionario rispetto a quelle prime chiusure e a quel primo serate anche falsificare pur di difendere dall'interno di cui prima ci ha parlato Fabio il giorno della requisitoria di museo a propaganda laico e tu hai detto una frase che mi sono segnata perché eravamo molto forte
Uno Stato che ha il coraggio di processare uomini dello Stato che sbagliano
è uno Stato che merita fiducia
Ecco io quello che vorrei chiederti è che cosa è rappresentato secondo te questo pezzo della storia di Stefano Cucchi per la nostra società livello civile ma anche delle nostre istituzioni
Allora intanto grazie per me una serata davvero emozionante quindi vi ringrazio di avermi invitato volevo partire da a quello che abbiamo visto prima della nostra del nostro momento
Ancora una volta il buio il buio che è anche il titolo voi di un la graphic novel di cui abbiamo parlato l'anno scorso
E il pugno di quella stanza della caserma Casilina nella notte tra il quindici sedici ottobre
Prima di arrivare a quella requisitoria ci sono stati molti anni di buio
E non possiamo parlare di luce di speranza di ottimismo come colava fatto Ilaria comma fatto Fabio adesso se non partiamo da questo buio che il buio della notte di stelle farlo ma è il Buy io del nostro Stato
Cosa è successo in questi dieci anni
è quello che è successo in altre situazioni della nostra storia repubblicana e oggi pensando a cosa avrei voluto dire ragionavo sul fatto che erano tra qualche settimana fare cinquanta anni la strage di piazza Fontana il dodici dicembre
E quindi saranno anche cinquanta anni in cui è morto Giuseppe Pinelli ma cercando la data precisa mi sono accorto che il quindici e sedici dicembre un quindici e sedici
è la notte in cui Pinelli vola su dalla questura di Milano l'anarchico accusato di essere l'autore della strage tenuto illegittimamente bloccato nell'asse nella stanza della questura di Milano oltre ogni limite
Il fermo di polizia
Quella è una vicenda spartiacque nella storia nazionale ne sono seguite altre
E poi ci sono le vicende di di ragazzi come Paci dirigo come stelle fanno che sembrano singolari che sembrano legate alla loro vicenda personale alla loro biografia
E invece riassumono tutto il buio in cui si può trovare qualunque cittadino sia dentro la storia epocale come quella di piazza Fontana quella della strage di piazza Fontana
Sia quotidiana
Tutti potevamo trovarci in quella stanza buia
E ci sono sempre questi meccanismi
L'omertà il depistaggio da parte di uomini dello Stato e quindi possono godere di mezzi importanti per compiere queste azioni
Quello che è successo in questi dieci anni
è nella storia anche della difficilissimo Processo
Per i fatti della di Axa a Genova
Anche lì
Azioni di repressione depistaggio anche lì Abe ai vertici della polizia
Una condanna all'Italia da parte della Corte dei diritti dell'uomo
L'approvazione finalmente dopo molti molti anni soltanto nel due mila diciassette di un reato di tortura che però molto
Discussione la sua applicazione
E è la storia del nostro Stato l'asse del nostro Paese
E il caso Cucchi come lo chiamiamo noi giornalisti che invece nella persona di Stefano ed è la persona Ilaria de la famiglia
In che modo ha spalancato questo buio
Tenga anzitutto con con quello che abbiamo di più sembra il più banale ma quello di più fondamentale cioè che la vita
Si è detto la rabbia e l'indignazione e la ricerca di giustizia sì ma intanto prima di tutto un'esigenza di vita che viene dagli affetti giudicali quindi anche Ida i legami prima si diceva nella nelle parole che si connettono legami radici terra sangue
Sono spesso solo parole usate a sproposito nel dibattito della politica spesso solo parole usate perché reale delle appartenenze che escludono dei confini delle frontiere
E invece
Stefano è Ilaria ci dicono come i legami e gli affetti possono diventare qualcosa che aprono intanto avranno
Percorsi di giustizia
Percorsi di giustizia che sono innanzitutto per star fanno e per la sua famiglia ma poi sono percorsi di giustizia per tutti perché tutti
Possiamo ritrovarci in quella situazione e si è soltanto uno di noi viene colpito uno di noi cittadini
Uno di noi cittadini tutelati dalla Costituzione italiana
E la Costituzione italiana che viene sfregiata nel suo complesso e quindi siamo tutti
Stefano
Ecco come un legame comunale come un affetto diventa qualcosa che apre uno squarcio di giustizia per tutti
E diventa una comunità ampia molto ampia
Non è che siamo cui chi a vario titolo fa un lavoro la un avvocato un giornalista un un professore
Un intellettuale un politico
Anche chi poi per conto dello Stato amministrano la giustizia e qui arriviamo appunto a quella requisitoria
E anche a quella costituzione di parte civile Kendall arriva all'inizio del percorso purtroppo arriva
In un tempo lontano da quella notte
Ma certo è un momento di luce perché in quella notte Stefano si è ritrovato accanto un altro detenuto
Luigi Reina è stato lui a dire più delle perizie più o delle indagini e delle prime indagini che cosa gli era successo con parole molto semplice popolare esche
Eppure efficaci
Questo è uno Stato in cui in tutti questi anni sono state spesso le vittime e le famiglie delle vittime a fare da supplenza a quelle istituzioni
Che preferivano non vedere e a cui gli uomini delle istituzioni che tradendo le le le istituzioni e la divisa che portano come attento il Pubblico ministero Musarò
Avevano occultato mentre sono le vittime e le famiglie delle vittime che hanno incarnato quei valori dello Stato questo è un paese in cui molti anni fa ormai Cifola manifestazione silenziosa davanti al Parlamento
Di vittime di parenti e le vittime che non parlavano e alzavano semplicemente la foto del loro caro che era magari è stato ucciso in una strage degli anni settanta o in un attentato della mafia
Sembrava legato una stagione ma ne sappiamo invece che tutto questo non finisce Ilaria a alzato anche lei una foto con la foto che non si voleva vedere delle foto che non si volevano vedere e così facendo ha dato lei l'occasione a quello stato di riscattarsi il nome distanti fra loro e in nome di tutti per questo stasera facciamo memoria di star fanno di Federico di tanti altri
E cerchiamo di ricucire quella ferita che è stata fatta
Alla costituzione a tutti noi e quelli ferite
Da cui sta il faro purtroppo non ha potuto guarire
Ma guardando quella ferita collettiva che è stato il Silenzio e il buio
Possiamo fare memoria che significa non ricordare chi non c'è più ma continuare a farlo vivere nella nostra vita nel nostro Paese
Con il professor Luigi Manconi che lo diceva prima e L'Aia è stato al fianco della famiglia Cucchi fin dal primo istante e lo è stato in una maniera molto importante perché lo è stato da dentro alle istituzioni da di cento ai palazzi del va al potere
E a è stato vicino alla vicenda Di Stefano ma anche a tante altre storie come quella di Stefano storie di abusi delle forze dell'ordine e su queste vicende ha fatto delle battaglie dicevo anche dalla commissione
Dieci umani che sono state battaglie fondamentali in questi anni ci siamo trovati più volte no e ragionare
Anche su quello che era il ruolo della politica delle istituzioni sulle sulle leggi cioè dal punto di vista legislativo abbiamo parlato della legge della tortuoso l'autovettura di cui gli che citava prima Marco
O della legge sulle numeri identificativi o delle forze dell'ordine ecco tutte questioni fondamentali quello che ti chiedo è ragionando sull'oggi cioè dove siamo arrivati a che punto è oggi la vicenda Di Stefano
E allargando il discorso dal punto di vista legislativo dal punto di vista istituzionale che cosa manca ancora che cosa bisogna fare di più
Credo che manchi tuttora moltissimo
Davvero tanto la legge sulla tortura è una legge assai fiacca
Che tradisce quello che era la sua ispirazione e tradisce la convenzione delle Nazioni Unite unite contro la tortura che chiedeva ai Paesi che l'hanno sottoscritto una normativa ben diversa da quella che l'Italia dopo ventotto anni infine si è deciso ad adottare
E tuttavia quella legge così inadeguata al presente
E stata sottoposta a contestazioni molto aggressive e temo che se fosse rimasto il precedente governo il rischio che quella legge ripeto totalmente inadeguata
Sarebbe stata addirittura cancellata è stato un rischio che il nostro Paese accorso ma manca soprattutto
La consapevolezza da parte
Della stragrande maggioranza della classe politica
Il dottor Musarò il Pubblico ministero nel corso della sua requisitoria
A un certo punto parlando delle molte connivenze
Persino delle omertà e dei silenzi e delle censure
Ha usato una formula che disperatamente
Per un decennio abbiamo cercato di introdurre nel dibattito pubblico sulla vicenda di Stefano Cucchi il pubblico ministero ha detto qui si manifesta la crisi dello Stato
Intendeva dire che quando appare evidente che la morte di Stefano Cucchi sì e dovuta al comportamento illegale brutale e violento di alcuni appartenente all'Arma dei carabinieri ma voi
Quell'assassinio
Viene coperto da una catena di responsabilità quali quelle che prima Fabio Anselmo richiamava noi non stiamo parlando di un piccolo gruppo come si dice con un'immagine totalmente sbagliata le mele marce
Stiamo parlando di una cultura interno all'Arma dei carabinieri di un costume dunque di un sistema di relazioni che immediatamente scatta a difesa di colui che ha commesso reati
Eccomi sono appare la debolezza delle istituzioni alla quali e delegato l'esercizio della forza legittima
Dunque crisi dello Stato bene quello che la stragrande maggioranza della classe politica non ha capito
è stato esattamente questo
Nella vicenda di Stefano Cucchi e in tante vicende simili è in gioco il rapporto tra i cittadini e lo Stato mentre invece
Nella classe politica tutta a parte coloro che immediatamente hanno preso partito contro Stefano e dunque hanno passato una lunga fase della loro esistenza a calunniando
Di formarlo insultarlo apro una parentesi
Io credo che sia un motivo di sollievo per me per Fabio te per Ilaria che finalmente possiamo disinteressarsi totalmente del senatore Giovanardi
Per tutti direi
Guardate non è una citazione pretestuosa tra le tante infamie detti Distefano le infamie più infami sono state pronunciate dal senatore Giovanni
Lo lasciamo oggi alla sua solitudine alla sua infelicità perché questo è un uomo solo e infelici
Ma l'altra parte della classe politica
Nel caso migliore ha creduto che la vicenda Di Stefano fosse o un caso pensate di mala sanità ho un caso di abusi appunto a opera di alcuni militari o nella migliore proprio nella più favorevole delle interpretazioni un caso umanitario
Cioè non è stato colto senso profondamente politico di questa vicenda la sua politicità sta esattamente nel fatto che mette a nudo
Come ha detto il Pubblico ministero Musarò il rapporto tra cittadini e lo Stato perché
Lo Stato lo Stato moderno lo Stato democratico lo Stato di diritto si fonda su un patto che quello sfatto stringe coi cittadini
Lo Stato promette ai cittadini protezione garantisce la loro incolumità garantisce la loro sicurezza fisica la loro il loro benessere psichico e in cambio chiede ai cittadini ubbidienza
Pagamento delle imposte ottemperanza delle leggi in questo scambio tra lo Stato e il cittadino c'è il fondamento giuridico e morale dello Stato stesso
Quando lo Stato viola il fondamento di questo patto e dunque non solo non protegge il cittadino ma addirittura ne insidia la sopravvivenza addirittura contribuisce alla sua morte di colui che nella sua gusto UDA ad esempio all'interno di una cella ma che sono all'interno di un centro di identificazione e di espulsione per stranieri in quel momento tradendo
Il suo patto con i cittadini eccome se lo Stato entrasse in crisi crollasse ha perso la sua legittimazione giuridica e morale ecco questo si poteva vedere nella vicenda di Stefano Cucchi ma quasi nessuno lo dico non con soddisfazione per essere stato uno dei pochi che grazie l'aria lo ha capito ma con rammarico combo lavori addirittura perché questa dedita appariva talmente bruciante talmente evidente talmente intensa che era difficile inventarla
E allora
Poco fa è stato citato Pino Pinelli
La vedova di Pino Pinelli Licia Pinelli pochi anni dopo la morte
E io su quella morte o al presente la stessa opinione
Che ho avuto dopo il quindici dicembre del mille novecentosessantanove
Mezzo secolo non mi ha fatto cambiare opinione sulle ragioni di quella morte
Sulle cause di quel precipitare dal quarto piano sulle responsabilità di quanti si trovavano in quella stanza insieme a Pino Pinelli
Ha qualche anno dalla sua morte pubblicò un libro insieme o giornalista scomparso un mese fa
Piero Scaramucci e il titolo di questo libro era una storia quasi solo Milia
Quasi solo miglia diceva esattamente quello che ha detto Ilaria a conclusione del suo intervento
La storia di Stefàno e con lui di Ilaria di Rita Di Giovanni e di Fabio Anselmo
Accanto a loro è una storia che riguarda tutti noi non averlo capito io credo che abbia contribuito
A questi ritardi a questi silenzi a queste censure che solo oggi finalmente dopo dieci anni pensate cosa significano dieci anni nella vita delle persone cosa significa nella vita dei genitori di Stefano della sorella
Qual è carico immane di sofferenza di tensione
Di violenze subite
Ha comportato ecco allora questo il senso della vicenda ma non solo
Dicevamo
L'ICI a Pinelli
E diciamo Ilaria Cucchi da quel sedici dicembre del mille novecentosessantanove fino a oggi
Io visto in contratto
Ho parlato con una lunga teoria di donne
Per esempio Daria Bonfietti presidente dell'associazione dei familiari
Delle vittime di Ustica
Per esempio Haidi Giuliani
Madre beh quel giovane morto durante il G8 di Genova e poi tante altre donne
Penso a Lucia uguali penso a
Claudia
Aiutami Budroni
Penso a
La Ferulli
Che proprio in questi giorni la figlia di un uomo ucciso
A Milano durante un fermo brutale
Ha dovuto subire l'ennesimo oltraggio da parte di un rappresentante
Di quelle associazioni che è del tutto ingiustamente impropriamente vengono chiamati i sindacati dei poliziotti
E che in genere e sono piccole organizzazioni corporative
Che semplicemente tutelano gli interessi più angusti più egoistici delle forze di polizia bene
Queste donne
E ripeto ricordo la mamma del di Ilaria Rita
Sono state
Veramente vi accennava già Ilaria
La riserva di una fiducia nella giustizia nonostante tutto contro tutto e contro tutti
Pensate
Queste persone che vengono da tante parti del panorama pubblico in sulle tappe quasi volessero attentare alla sicurezza dello Stato
Credo che abbiamo rappresentato in questi anni la riserva più solida più robusta più coerente
Di fiducia nella giustizia pubblica
Coloro cioè che hanno creduto che dallo Stato democratico dallo Stato di diritto si potesse ottenere infine quella risposta di verità e di giustizia che loro col loro sacrificio hanno in questi anni cercato perché due cose vanno dette
Anche nel frammento che avete visto dell'opera teatrale che è molto bella e che va vale la pena proprio guardare nella sua complessità si parla di Antigone
Ora
Queste donne Kim Jong nominate molte altre decine potrei nominare non sono Antigone di oggi
Perché la figura di Antigone nel mito
è stata quella che contrapponeva la legge del cuore dei sentimenti delle emozioni alla legge dello Stato
Non è questo la fatica il lavoro
La speranza che ha mosso Ilaria e le altre perché
Nel muoversi a partire dal proprio sentimento di lutto
Ilaria e le altre
Diventavano cittadine irresponsabili e diventavano cittadine permettetemi l'uso di questa parola politiche
Che chiedevano che le leggi dello Stato in cui loro avevano fiducia fossero rispettate dunque non c'è una contrapposizione primitiva
Tra il cuore e la norma
C'è il cuore
Che impone come sta succedendo nella vicenda di Stefano Cucchi alla norma di piegarsi alla richiesta che viene dalla cittadinanza guardate e qualcosa di molto importante perché spiega ancora una volta il carattere politico di queste vicende e concludo
Quando io dico il sacrificio intendo dire questo
Che in presenza di una perdita come può essere quella di un figlio di un fratello
La pulsione più immediata e più profonda
E quella di vivere il proprio lutto all'interno della dimensione familiare
Cioè nella sfera privata intima Domestica
Nel momento in cui
Ilaria e le altre
Portano questa vicenda all'opinione pubblica la trasferisco nella sfera istintuale istituzionale ne fanno occasione di conflitto
Stanno rinunciando a una parte del proprio lutto se ne stanno sfogliando stanno cioè
Abbandonando una parte di quel dolore
E del fatto che quel dolore chiede di essere vissuto come un legame di sangue col propri congiunti e lo trasferiscono hanno unito hanno voi che quel dolore lo possiamo conoscere solo attraverso di loro
Quindi c'è questa rinuncia che è un atto non solo di amore perché porterà appunto
In più di un caso ottenere verità e giustizia ma è un atto d'amore perché porterà soprattutto a rendere tutti più maturi più consapevoli e arrendere la democrazia qualcosa davvero
Di vivo e di autentico concludo davvero quando quella vigilia della conferenza stampa
Si discuteva
Del fatto se si dovesse rendere notte o meno le foto
Diceva
Prima Ilaria
Professor Manconi le ha viste ne rimase sconvolto io appunto all'epoca non ero parlamentare ma ero già Cecco e dovunque le foto mi prende lo descritte
Dai miei collaboratori
E alcuni di loro mi parlavano mi raccontava nomi di Scribe vanno quelle foto tra i singhiozzi
Pensate quale atto di violenza autolesionistica dovettero fare Ilaria
Rita e Giovanni
Per acconsentire al fatto che quelle foto così conclude e crudeli
Diventassero pubbliche esponendo ancor più il loro con il giunto all'oltraggio dello sguardo pubblico che non sempre e uno sguardo pietoso compassionevole e misericordioso e nemmeno in quella circostanza lo fu
Ma quello fu un passaggio determinante perché questi dieci anni
Oggi possiamo dire non sono stati inutili
Grazie
A Francesco Zizola fotoreporter pluripremiato che con il suo lavoro ha raccontato le storie gli angoli dimenticati del mondo
Trasformando la sua fotografia in un altissimo
Impegno sociale voglio il per Conte voglio riprendere proprio un momento che è stato evocato non a caso sia da Marco Damilano che dal professor Manconi cioè il momento in cui Ilaria e la sua famiglia decidono a dimostrare
La foto del volto e del corpo martoriato e Di Stefano noi stasera prima le abbiamo mostrate magari ora lo faremo ancora abbiamo scelto di farvi vedere altre foto le foto di quando a Stefano era vivo sorridente e che esprimono chi era davvero Stefano però a quel momento è stato un momento centrale diceva prima Manconi nella sua battaglia tu che diciamo questa il pane no il tuo padre cioè quello con cui tu lavori perché un'immagine può essere così potente
A che livello quanto può cambiare anche la percezione no del Pubblico c'è la percezione sociale di una vicenda come questa
Tanto può cambiare innanzitutto grazie per avermi invitato cercherò di essere breve Ellington dunque l'immagine come è stato ricordato l'immagine terribile
Che
Di qui l'aria della famiglia è venuta in possesso
Normalmente in queste occasioni è l'ultima immagine di un l'album di famiglia
E l'immagine che non vorremmo mai dover apporre l'ultima pagina
Ed è un'immagine privata un'immagine privata come lo è l'album di famiglia però io voglio partire da questo da questo da questa idea da questa concetto di album di famiglia perché l'album di famiglia attraverso le immagini e un'esperienza comune collettiva che tutti noi viviamo e attraverso questa esperienza
Sappiamo della verità della fotografia della verità incerta della verità
Che la che la fotografia trasmette anche attraverso al cambiamenti del tempo la verità degli affetti a al dolore delle persone che non ci sono più ora ricordo dei momenti felici ma sono tutte realtà che ci accomunano in questa esperienza
Perché è importante e anche in questo caso perché il momento in cui la fotografia
Distefano morto
Così crudele
Passa dal piano privato al piano pubblico e diventa politica
C'è un riconoscimento di tutti noi
Del drammatico la fotografia che diventa che che passa appunto anche nel nostro dominio e lo riconosciamo come il vero di un'epoca in cui tutti noi sappiamo quanto sia possibile manipolare l'immagine quanto sia possibile creare dei Felix
E delle cieche ogni museo attraverso anche delle immagini manipolate software che sono facilmente a disposizione di tutti i nomi dei telefonini ci consentono di creare immagini finte inesistenti immaginarie eppure credo come mi tanti altri hanno riconosciuto in quell'immagine una verità
Che è l'immagine della verità
Di una didascalia che si è dovuta a creare formare in dieci anni e che finalmente oggi
Vediamo scritta
Ma che
Di questa didascalia accompagna l'immagine che dica raccontava la verità fin dall'inizio fin dal primo giorno
E se poi c'è stata una giuria popolare un lungo processo che è durato dieci anni che è riuscito a ricollocare quella verità anche nella didascalia è stato grazie anche a quell'immagine quindi un atto estremamente coraggioso da parte dalla famiglia devo dire e
Una reazione da parte di non solo di di della società civile che ha riconosciuto in quella fotografia
Una verità e quindi ha permesso a tutti voi di identificare ci dichiarare quel meccanismo già già ricordato durante questa serata
Di identificazione ma anche un'altra cosa una reazione brutale a quella fotografia da chi quella fotografia si sentiva accusato perché questa è stata un'altra prova della verità portata attraverso quella fotografia trasmesso da quella fotografia
Quella fotografia quindi diventa si passa da un album privato un album pubblicò un album che riguarda la storia dell'Italia
E mi spingo un po'più in là
Come sempre le icone sono immagini che per accumulo di senso diventano patrimonio comune e diventano quindi anche simbolica
I
è avvenuto spesso per quanto riguarda anche immagini di morte Cristo deposto di Mantegna ma e la foto di Che Guevara ucciso in Bolivia
E diventano immagini che trasmise vanno al di là della vicenda biografica della persona ripresa
E diventano simboli e icone
Di battaglie di nel senso di senso in questo caso politico e storico ecco io credo che quell'immagine
Che era destinata all'ultima pagina dell'albo di famiglia in realtà sta diventando un'icona per la società italiana grazie
Allora siccome abbiamo ancora pochi minuti ma temo non tempo sufficiente per fare un altro zio
Intanto visto che questo per per Ilaria e per tutti noi per l'associazione Stefano Cucchi anche un momento di incontro non c'è un momento per incontrarsi con coloro che sono stati vicini alla famiglia Cucchi vicini a questa battaglia in questi anni
Visto che quest'anno abbiamo dato un nome secondo me estremamente significativo al Memorial umanità in marcia
Secondo me sarebbe bello se adesso chiede se la sente chi ne ha voglia visto che questa battaglia la battaglia di tutti di tutto questo fate parte anche voi
Serviva addivenire qui dire un vostro pensiero solo che mia moglie chiaramente
O se avete cose ovviamente da chiederei ai laghi affabile se avete delle curiosità
Sì sì ovviamente momento di imbarazzo va bene sapete che se volete utilizzando questo spazio
C'è e se no farle chiudere hai l'aria ovviamente perché questo è l'inizio in realtà del memoria Stefano Cucchi l'inizio di questa serata e quindi di sei tu che la devi aprire dunque io stasera ho riconosciuto tante facce che è ormai vedo tutti gli anni di questo ve ne sono grata
Sono mi sono grata del vostro affetto del nostra vicinanza rivolto un saluto da parte dei miei genitori che purtroppo stasera non sono potuti essere con noi mia madre in questi dieci anni si è ammalata
Però domani ci sarà e quindi di aspettiamo tutti anche domani per per marciare insieme annoio cambino voi fate chi chi non corre venga pure tranquillamente perché si può anche camminare l'importante è esserci
Grazie