L’arena della città inglese, una struttura da oltre 21mila posti, gremita di teenager, si è trasformata nel set di un film dell’orrore: almeno 22 i morti, fra cui anche bambini, e i 120 feriti.
59 sono stati portati in ospedale, gli altri sono stati curati sul posto.
La polizia ha parlato di «attentatore kamikaze che si è servito di un ordigno rudimentale, e ha sottolineato … che e si tratta del peggiore attacco terroristico nel Paese dal 2005».
Secondo la Cbs si tratterebbe di Salman Abedi, 23 anni, già noto alle forze dell’ordine.
L’uomo avrebbe agito da solo, ma in mattinata sono state fermate tre persone che sarebbero legate all’attentato.
L’Isis lo ha rivendicato, affermando che «uno dei soldati del Califfato è riuscito a posizionare ordigni esplosivi in mezzo a un raggruppamento di crociati nella città britannica di Manchester.
Per chi venera la Croce e i loro alleati il peggio deve ancora venire.
Sia lode al Signore».
Nel comunicato rilanciato dall’agenzia Amaq non si parla quindi di kamikaze e si parla di un bilancio di 30 morti e 70 feriti.
Cinzia Bianco (Ricercatrice sulla politica del Medio Oriente all’Università di Exeter, analista di Limes), Jean-Pierre Darnis (Direttore del Programma Sicurezza e Difesa dello IAI), Lucia Goracci (Inviata Speciale di Rai News 24), Andrea Laffranchi (Giornalista musicale del Corriere della Sera) e Guido Olimpio (Analista del Corriere della Sera).
Conduce Francesco De Leo.
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