Intervista ad Ermete Realacci sulle misure di green economy nella Legge di stabilità

Il Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci del Partito Democratico parliamo di green economy
Tra l'altro fra qualche giorno verrà presentato il Rapporto nazionale
Ne parleremo in maniera più esplicita
La prima domanda che volevo farle questa
Quanta green economy c'è nell'attuale legge di stabilità che arrivata finalmente approvato al Senato
Delle cose ci sono sicuramente bisognerebbe
Allieve con più forza una direzione che affronta la crisi e anche
Da parte dei mutamenti climatici scommettendo su un'economia diversa
Ci sono dei tagli stabilità delle conferme e qualche passo in più
Alludo ad esempio
Alla conferma dell'ecobonus discredito d'imposta che nell'edilizia
Sono state di gran lunga la misura più efficace contro la crisi un settore drammatica perché l'edilizia in realtà il settore che ha perso di gran lunga più posti di lavoro in servizio oltre cinquecento mila posti di lavoro
E
La cosa che più attenuto stato proprio la manutenzione ordinaria e straordinaria di investimenti sul risparmio energetico sulle fonti rinnovabili
Dall'anno scorso ed è confermato anche per quest'anno gli investimenti sul consolidamento antisismico ottenuti attraverso defiscalizzazioni
Questa non si aggiunge anche un investimento sull'edilizia sociale sulle tasse popolarità se pubbliche diciamo sempre sul fronte del risparmio energetico a mio avviso più deve fare anche di più perché
Per esempio dal punto di vista
Dell'consumi di energia
Io e anche
Dal punto di vista delle spese delle famiglie delle imprese questo settore importantissimo il trentotto per cento dell'energia
Che consumiamo in Italia è legata agli edifici
E nel bilancio delle famiglie nuove spesso
Ci accapigliamo sul villino sulla prima casa
Però l'IMU sono di una casa in media vale poco più di duecento euro tantissimi pagano di meno per capirci
Chi fra una casa costruita bene ha una casa costruita male tasse una bolletta da mille cinquecento-due mila euro quindi ridurre anche solo di un terzo con la bolletta vale due-tre volte vino no quindi
è un settore di grandissima importanza lo è anche dal punto di vista della riduzione dei consumi energetici e quindi dell'emissione di CO due
Il rapporto per quest'anno presentiamo
Per l'appunto prova a mettere in fila
No in tutti i campi
Come abbiamo fatto nei discorsi ma quest'anno i dati sono ancora
Più interessanti i punti in cui l'Italia anche senza politico molto spesso sta andando nella giusta direzione
E quello che risulterà
Venerdì vedremo meglio i risultati perché il rapporto
Bruciamo cinquanta per cento pagine analizza tutti i settori non voglio uccidere ascoltatori di Radio Radicale
In materia quello che risulterà e che l'impresa si sono circa più di un quinto delle imprese italiane che dall'inizio della crisi hanno fatto investimenti legati all'ambiente alla green economy in senso lato perché
Poi green economy non significa solo ovviamente risparmio energetico fonti rinnovabili riciclaggio dei rifiuti stavamo parlando prima dell'edilizia ma allo stesso ragionamento vale per le macchine agricole o per la meccatronica o per tanti settori
In cui
Rivestimento diciamo sulla qualità sull'innovazione si è
Sempre più nel corso di questi anni
Collegato con un investimento sui temi ambientali pensiamo l'agricoltura l'agricoltura di qualità sta per finire l'Expo
La forza dell'agricoltura italiana e legalità
Molto ha un legame con il territorio con la qualità numeri glielo dico sempre perché lo trovo una metafora fantastica se prendiamo solo del vino no
Vediamo che questa storia è stata poi ripercorsa anche in altri campi della delle produzioni italiane anche manifatturiere ma è una straordinaria storia di passaggio dalla quantità alla qualità
Il vino italiano attraverso una crisi drammatica alla metà degli anni Ottanta per la precisione nel marzo del mille novecentottantasei
Un mese io mi mi ricordo bene in un mese perché il mese dopo ci fu Cernobyl nell'aprile del mille novecentottantasei la crisi del metanolo cosa accadde accade che si era scelto una strada sbagliata
Si era puntato tutto sulla grande quantità e sul basso prezzo
Inseguendo grande quantità e basso prezzo comincio a esserci una forte sofisticazione del vino il vino italiano perdeva posizioni del mondo veniva
A volte esportato per tagliare vini più pregiati per esempio i vini francesi o distillato per ricavarne alcol
E qualche deficiente criminale piemontese in questo caso
Uso per adulterare il vino anziché da noi il metano metanolo di uccidere certamente
Moreno venti persone della gente rimase uscente ha e ci fu un tremendo crollo delle vendite cos'è accaduto dopo
è accaduto che c'è stato un passaggio
Da quantità basso prezzo a qualità legata al territorio
Prima di quegli anni in tante parti d'Italia lo dico in termini semplici senza offendere nessuno non si sapeva fare il vino
Oggi abbiamo straordinari vini dalla vetta di dati a Capo Passero ci sono aree della Sicilia la Valle del Belice tante altre che sembrano giardini abbiamo
Una forza del nostro vino che
Si è
Nel mondo affermando sempre di più noi oggi produciamo il cinquanta per cento in meno del vino
Rispetto a quello
Della metà di quello che tu riuscivamo alla metà degli anni Ottanta Magli non vale molto di più
Anche gli anni due spostavamo immunità uguale settecento milioni di euro l'anno scorso abbiamo esportato cinque miliardi
E trecento milioni di euro abbiamo battuto tutti i Paesi emergenti Australia Nuova Zelanda Sudafrica civile California con la Francia
Pensiamo un po'sopra in quantità ma ancora sotto il valore ma questo l'abbiamo fatto facendo l'Italia cioè scommettendo non sono sulla diversità dei nostri territori che non si Klimt perché
I vitigni internazionali
Coltivati in Piemonte o in Sicilia danno effetti diversi ma anche
Mettendo a frutto la nostra storia se vogliamo no non abbiamo centinaia di vitigni autoctoni
Finito il vino CHIM del fatto che il vino da me lo facevano i greci gli etruschi romani cartaginesi che sono la base di vitigni che il mondo di Vinti del mondo apprezza invidia
A volte anche nei nomi c'è questo ricovero penso agli anni come diverrà ellenico no e così potremmo continuare perché dico questo lo dico da vigilia della della fine dell'Expo no
E c'è quasi un buona un passaggio simbolico di testimone fra l'Expo i l'appuntamento di Parigi agopuntura sui mutamenti climatici
Perché
Affrontare
I mutamenti climatici significa ragionare anche di un'economia su basi diverso
No né i queste anche la grande forza dell'enciclica di Paola Francesco la dato sì perché i principi in un'isola il tema ambientale
Il tema ambientale lì un po'è connesso con il tema
Del del del dei leader dei Paesi emergenti
Delle della finanza dell'emarginazione della cultura dello scarto e esistono i sospetti
Grandi tra virgolette mutamenti climatici nei suoi aspetti
Di costumi di cambiamento nel civile in cui si parla di car sharing di raccolta differenziata allora quello che poi venerdì presenteremo è
Un'Italia che in tanti campi diciamo proprio perché ha messo a frutto cromosomi antichi
Ha fatto una scommessa che vincente anche in termini economici questo venti per cento di impresa e che
Hanno investito sull'ambiente in tutti i settori sono quelle che producono il quaranta per cento dei posti di lavoro
Che esportano
Il doppio delle altre imprese che innovano il doppio delle altre imprese insomma è una
Via un'economia più a misura d'uomo in cui l'Italia ha molto da dire
Ringraziamo il presidente Realacci