Il futuro del lavoro

è una pena l'anno scorso per la fascia di età tre e quindici ventiquattro anni il tasso di disoccupazione ha macinato raccordo sulla corda arrivando a superare quota quarantaquattro per cento
A fine due mila quattordici i giovani in cerca di lavoro in Italia sono oltre seicentosettanta mila
A cui vanno aggiunti circa due milioni di Nizza
Ovvero coloro che non lavorano e non frequentano non lavorano e non frequentano alcun
I dati sulla disoccupazione giovanile nel nostro Paese sono a dir poco drammatici
Il due mila quattordici è stato l'anno peggiore dall'inizio della crisi e le stime relativi all'economia due mila quindici due mila diciassette indicano una ripresa molto rallentata inferiore alla media europea
L'anno scorso per la fascia di età tre e quindici ventiquattro anni il tasso di disoccupazione ha macinato raccordo sulle accorta arrivando a superare quota quarantaquattro per cento
A fine due mila quattordici i giovani in cerca di lavoro in Italia sono oltre seicentosettanta mila a cui vanno aggiunti circa due milioni dignità ovvero coloro che non lavorano e non frequentano alcun corso di formazione
E poi ci sono i precari di cassintegrati le persone licenziate inteso dati e i part-time involontari
Oggi in Italia gli under trentacinque difficoltà con i lavori sono circa quattro milioni
Si tratta di un'intera generazione che ha bisogno di risposte concrete
Quella della disaffezione giovanile in Italia è un'emergenza fuori dall'ordinario che si sono peraltro ai disoccupati meno giovani per questo che la CGIL nel suo piano di lavoro
Propone un programma straordinario per l'occupazione dei giovani oltre che una contrattazione inclusiva in grado di accogliere le esigenze di figure attualmente presenti nel mercato del lavoro
Anche quelli più deboli e precarie
Per questo la CGIL propone un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori per conquistare i diritti del futuro
Grazie al professor qui oppure popolo porcellum pubblico però molti
Il pubblico
Giuliano Poletti conosco per aver aveva monsignor Giancarlo Maria Bregantini che il Presidente della Commissione episcopale per il lavoro il sociale e Nino Baseotto segretario confederale della CGIL
Il futuro della vorrei partire proprio dal titolo di questo incontro
Ministro lei che futuro vede per il lavoro grigio
Pessimisti dicono ancora molto nero oppure invece il suo colore un po'più
Come dire
Ma io credo che dobbiamo prendere atto di una situazione che molto difficile da un certo punto di vista si potrebbe si dovrebbe dire terribile perché noi abbiamo una situazione di disoccupazione di precarietà nel lavoro che è assolutamente gravissima bisogna partire da questo dato di fatto
E poi naturalmente bisogna provare a lavorare perché questa situazione cambi
Questo è l'obiettivo che abbiamo e del lavoro che stiamo facendo naturalmente da questo punto di vista il cambiamento si realizza prima di tutto se le dinamiche delle cono via cambiano se c'è una fase di espansione economica e di nuovo sviluppo che vuol dire investimenti da parte dell'impresa che vuol dire cambiamento del contesto generale
Possibilità
Di promuovere nuove opportunità di crescita di sviluppo e naturalmente dentro questa dinamica anche la capacità di collegare il lavoro ai cambiamenti in corso abbiamo dei problemi
E che diciamo così il titolo giustamente parla del futuro del lavoro e poi potranno contemporaneamente
Interrogarci sul lavoro del futuro perché sappiamo che ci sono lavori che finiscono lavori che
Nascono c'è un grande e rapidissimo e tumultuoso cambiamento gestire
E
Saper produrre le condizioni perché questo cambiamento sia utile I lavoratori sia utile alla collettività
Sia accettabile positivo nel futuro e lo sforzo che bisogna fare quindi io
Non mi esercito in previsioni roseo almeno rosse io so che la situazione è molto difficile ciò che c'è un lavoro faticosissimo
Da fare so anche che abbiamo alle spalle vent'anni di guai
Perché la situazione di oggi non era TAC ieri sera è figlia di una lunga storia e di una sequela di errori di scelte sbagliate che hanno portato a questo risultato quindi
Bisogna volere cambiare radicalmente le cose per cercare di migliorarle la nostra intenzione e appunto di cambiare radicalmente a partire dalla drammatica situazione che abbiamo perché le cose migliorino
Baseotto magari qui entriamo dopo nel dettaglio delle azioni di governo e le cose condivide questa lettura è lei come lo vede il
Futuro del lavoro
Ma il futuro del lavoro
Con le attuali politiche
Lo vedo piuttosto grigio se si cambia verso le politiche si dà un nuovo senso un nuovo valore al lavoro si mette al centro delle politiche il lavoro e non la questione del reddito ad esempio e così via forse
Si può
Fare quello che il ministro stava dicendo cioè si può in
Investire su una risorsa
Del Paese enorme una potenzialità enorme che oggi squalo Rizzato
C'è contraddizione tra reddito e lavoro tra politica del reddito e quelle che il lavoro secondo me bisogna parlare prima di lavoro prima per di parlare politica deve oggi si parla di reddito e non si parla di lavoro questo è un problema
Monsignor Bregantini
Alziamo il ragionamento qual è il valore del lavoro oggi e quale deve essere
Anche in futuro il valore il senso del lavoro
Come è stato detto
Siamo davanti a un momento drammatico
Io credo che
Sullo sfondo di questo dibattito in questa saldato
In questa sala così nobile
E in questa città così
Carica di arte di storia
L'esperienza del mondo del lavoro che dibattiamo oggi vada vista
Sotto il tre aspetti
Da una parte
Partendo dalla realtà di chi lavoro non ce la
E il mondo dei precari che dovremmo ascoltare
Perché sono loro che dettano le leggi di attese
E dall'altra l'esperienza di una città
Particolarmente segnata dall'arte e dalla bellezza come abbiamo visto solo attraversando poco fa Santa Maria del Fiore
Con quel meraviglioso Battistero il campanile la facciata ci dice che forse
Il futuro del lavoro sta nel tornare alle radici del lavoro
Che l'esperienza antichissima
Dell'esperienza del lavoro già nel cuore del Medioevo
Io credo che in questo momento come un albero
Guai se ci lasciamo
Coinvolgere
Dalla esperienza delle
Dei rami
Perdonate l'esempio io vengo dal sud le sorde
Specialmente in Puglia
Anche se sono nato a voi lo sapete nella Val di Non la valle delle mele Melinda è un po'di pubblicità la Melinda bisogna farla no ma al di là di questa
C'è una un terribile morbo che è stata accanto gli ulivi Lexil il no
Allora la xilene l'attacca i rami
Ma bisogna difendersi senza sradicare L'Ulivo
Cioè la stessa Corte sul lavoro io credo che noi dobbiamo tornare
Alle radici fondative del mondo del lavoro attraverso i grandi valori che hanno creato le città d'arte come questa
Che hanno creato d'Italia che non era creato le municipalità cioè i valori stanno nelle radici
Potremmo dire che il futuro del lavoro non sta in ciò che appare
Ma in ciò che c'è dentro
In ciò che noi dobbiamo guardare con più intensità
E questo a mio giudizio l'impostazione che dobbiamo dare così con molta essenzialità anche a questo dibattito che coinvolge tutti soluzioni rapide non ce ne sono
Ma capire dove vogliamo guardare se il problema quali radice dei problemi e decisivo per dare a questo momento un'impostazione corretta
Precarietà giovani il tema
Di queste politiche di governo il ministro ovviamente poi ci spiega meglio il senso di un
Architettura che è stata di fatto completata
In questi giorni praticamente definita
E però una sono somme seri politiche i provvedimenti che la CGIL contesta dicendo esattamente l'opposto cioè non si va
Verso una riduzione no della
Della precarietà del precariato ma
Sì si continua sulla strada dell'abbassamento delle tutele dell'abbassamento dei diritti l'apertura di nuovi spazi così
Anche anche con gli ultimi provvedimenti se mandare presentati
L'altro ieri sigle può la posizione della CGIL alla posizione
Assolutamente nota
Le nostre critiche i nostri rilievi all'insieme dei provvedimenti che compongono il gioco sa che sono
Patrimonio comune sono conosciuti
Io credo che
Se vogliamo parlare
Per il futuro del lavoro
Se vogliamo provare a fare una discussione che
Parli di ciò sacco ma vada anche un po'
Io penso che si debba parlare
Come
Diceva un film di un po'di anni fa di relazioni pericolose da far diventare virtuoso
In questi anni
Il lavoro
è stato accostato pericolosamente
In alcune relazioni che appunto dovrebbe orientare virtuoso
Prima cosa
Il lavoro in questi anni
è sempre più diventato
Nelle politiche pubbliche e anche dal punto di vista dell'approccio delle imprese un problema semplicemente di costo e
Non è più considerato una risorsa una grande potenzialità un grande fattore di sviluppo
Qui c'è anche un fatto culturale
A
Abbiamo avuto in questi anni una ubriacatura di individualismo a scapito della solidarietà che poi
E uno dei fondamenti
Dell'idea di lavoro e del valore della Procura
In secondo luogo
C'è una relazione
Che non deve essere mai pericolosa ma virtuosa fra lavoro il tema della legalità
Io voglio dire al ministro Poletti
Che
Tra le tante cose
Che
Il consiglio dei ministri ha
Decretato l'altro giorno ieri
Ce n'è una in particolare che a me lascia esterrefatto
E cioè che nell'ambito delle misure per la semplificazione
è stato tolto
L'obbligo di apposizione da parte dei lavoratori nei cantieri edili del cartellino identifichi in sede di identici identificativo
è rimasta la norma ma non c'è più il cartellino
Adesso scarico e risponde
Venisse necessari se è così io penso che siccome vengo da una
Realtà dal mestiere che facevo prima che ho fatto fino a un anno fa
Che è quello di occuparmi
Della CGIL in Lombardia io penso che
La battaglia fatta per reintrodurre quel cartellina identifichi identificativo
Messo dall'ultimo Governo Prodi se non sbaglio nel due mila sei ministro era Bersani
Ad esempio per garantire
Un
Confine di legalità e di sicurezza a ai lavori del del cantiere dell'Expo
E questo è stato un elemento importante per garantire queste cose io penso che se ci fosse come
A noi risulterebbe una
Allentamento da questo punto di vista sarebbe un problema
Terzo tema c'è un rapporto tra lavori diritti
Ora io non voglio tornare
Sulle polemiche sulle posizioni differenti che ci sono sui provvedimenti presi all'interno del gioco sarte in merito all'articolo diciotto piuttosto che al demansionamento piuttosto che al controllo a distanza dei lavoratori
Dico una cosa
Semplice in questi anni c'è stato un complessivo abbassamento del livello dei diritti e delle tutele delle persone che lavorano
Noi abbiamo bisogno ti ristabilire un principio giuridico che è quello che
La legge l'ordinamento giuridico
Agisce in favore della parte più debole cioè dalla parte del lavoratore del lavoro del lavoratore nella rapporto di lavoro
Che da questo punto di vista noi
Proponiamo e noto lo accennava anche il filmato due cose da un lato
Il nostro mestiere di sempre cioè la contrattazione il ruolo del contratto nazionale del
E dei livelli di contrattazione e in secondo luogo avanziamo la proposta del nuovo Statuto dei diritti delle lavoratrici e lavoratori non a caso nuovi
Perché noi pensiamo a uno Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che parla e parte dalla realtà del lavoro nel due mila e quindici che guarda quindi lavoro dipendente al lavoro parasubordinato ma guarda anche alla V
Offrono nell'idea
Che
Uomini e donne che svolgono una qualsiasi attività che vengano qualsiasi motore circuito debbono avere
Dei diritti fondamentali delle tutele
Fondamentali assicurate per legge
E infine
Il tema
Della qualità del lavoro
Certo arrivo direttamente alla domanda che mi veniva fatta
C'è stata in questi anni un'esplosione della precarietà
La precarietà è
Il primo nemico della qualità del lavoro
Io credo che con così tanta precarietà che ancora non è stata
Debellate non è stata nemmeno in misura sufficiente ridotta
Ci perde il sistema Paese non ci perdono solo i lavoratori i loro le loro condizioni inutili che ci perde il sistema Paese perché con un lavoro di scarsa qualità noi non competiamo nella
Nella competizione noi non siamo competitivi anche con Paesi in Europa che hanno anche un costo del lavoro a volte anche superiore del nostro
Non siamo competitivi perché noi non abbiamo una sufficiente qualità del lavoro non abbiamo una sufficiente investimento in formazione non abbiamo un sufficiente investimenti in politiche attive
Tutti questi sono fattori che io credo concorrano a disegnare un futuro del lavoro dignitoso così come non lo chiamiamo
Ministro corretti una risposta come dire sulla questione del cartellino e poi invece la
Cogliere Illy la lettura la filosofia del Governo invece nella nella costruzione Giobatta precariato e quant'altro
Allora per quello che mi risulta
Da una verifica fatta si tratterebbe di una sezione dove c'erano due norme che interveniva sulla stessa materia ne è stata tolta una rimasta l'altra e quindi la norma che prevede i cartellini c'è ancora detto questo
Perché questa è la verifica che ho fatto
Si applica dal potestà di Poletti sempre il criterio che adesso
C'è la possibilità di fare una discussione qualora siccome sono intervenuti su centinaia di norme ce ne fosse una sulla quale abbiamo fatto una cosa che non è esattamente coerente col nostro principio che no
è quello di abbassare il tasso di legalità ma quello di mantenerlo si modificherebbe la situazione io a fronte della segnalazione fatta una verifica la verifica che viene dal mio mondo delle ispezioni
Perché con la norma viene dagli ispettori del lavoro
Quindi se gli ispettori del lavoro mi dicono che quella è
La modalità migliore per risolvere ma io sono tenuto a credere che sia così qualora alla verifica dei fatti dovessimo riscontrare e c'è un problema lo affrontiamo lo risolviamo
Detto questo prima questione e sicuramente vero che il dramma dei drammi alla precarietà
Però dobbiamo interrogarci sul come ci siamo riparati alla precarietà
Perché qui si è sviluppato un confronto
Dove da un lato
Si è
Comprensibilmente legittimamente sostenuto che così come stavano le cose a livello di
Tipologie di contratto le cose
Dovevano rimanere come erano dall'altro parte all'opposto si è lavorato sul versante di quella che veniva definita flessibilità ma questi due punti di
Attacco il problema hanno prodotto un effetto sostanziale sono state introdotte una quantità rilevanti di tipologie contrattuali
Che partite con la logica della flessibilità
Sono arrivate con la logica della precarizzazione perché sono arrivate dalla logica della precarizzazione per una ragione fondamentale che quei contratti costavano meno del contratto stabile quindi se fai un'operazione
Che mette insieme un contratto con meno vincoli con meno obblighi convenuto tutele e che costa di meno
Credo non sia difficile capire perché sul cento avviamenti al lavoro ottantacinque sono a tempo determinato precari co.co.co. o Co.Co.Pro eccetera l'ottantacinque stabili
Perché abbiamo messo insieme due cose che non debbono stare insieme un contratto flessibile non deve mai costare di meno di un contratto stabile per un'ovvia ragione quello che abbiamo fatto noi esattamente questo a siamo intervenuti sul contratto introducendo il contratto tutte le tre senti e dall'altro lato siamo intervenuti sul fronte economico facendo in modo che il contratto a tempo indeterminato accorti di meno con la decontribuzione che le assunzioni e con l'intervento sull'IRAP cioè togliendo dal calcolo della base imponibile dell'IRAP il costo del lavoro per i contratti a tempo indeterminato
La dico in questo modo se togliessimo dalla discussione anche l'argomento sulla decontribuzione il semplice fatto di avere tolto dal calcolo della base imponibile
Dell'IRAP il costo del lavoro stabile ha prodotto l'effetto di abbassare il costo di quel lavoro e portarlo mediamente sotto gli altri
Ma la nostra scelta è chiara noi vogliamo che il lavoro a tempo indeterminato costi struttura all'ente di meno di tutte le altre tipologie contrattuali perché noi vogliamo che nel nostro Paese il contratto a tempo indeterminato
Torni ad essere il modo normale di assumere in questo Paese perché in un Paese dove si assumono a tempo determinato il quindici per cento non è più la normalità è abnorme questa situazione quindi questa è una situazione che va cambiata
E io sono assolutamente convinto adesso non dico fa da palo cosa possano di fatto del danno quindi non lo dico
Ma è assolutamente vero
Che
Quel tipo di situazione Abram attica mente penalizzato i giovani del nostro Paese
E insieme i giovani del nostro Paese ha danneggiato il sistema imprenditoriale e la nostra economia
Perché quel tipo di intervento ha prodotto una situazione per cui
I giovani non erano in condizione di progettare niente investire niente fare niente imparare niente perché erano sempre a rischio di ricezione dopo tre mesi o sei mesi l'impresa analogamente avendo una persona che non sapeva se sarebbe rimasta lì tre metri sei mesi nove mesi a dodici mesi non aveva nessuna ragione per investirci sopra
Queste due cose insieme hanno prodotto l'esito che quell'impresa hanno pensato di poter competere
Sul piano della produttività invece di
Essere più efficienti più efficaci più innovative con più tecnologia con più investimenti hanno pensato di poter competere nell'abbassamento del costo del lavoro e cioè abbiamo indebolito strutturale mentre il sistema imprenditoriale italiano questa storia va avanti da vent'anni bisogna rovesciarlo ha radicalmente e la scelta che non abbiamo fatto è questa noi abbiamo investito una quantità rilevantissima di soldi
Per rovesciare questa situazione questo punto di discussione bisogna che lo chiariamo noi vogliamo contratti stabili e vogliamo trattamento economico Migliore dai lavoratori le nostre politiche non tendono assolutamente a ridurre il trattamento economico dei lavoratori e a destabilizzanti è esattamente l'opposto
E i numeri i primi numeri che abbiamo
Vanno in questa direzione
Non parlo di valori assoluti di numero di assunti di numero di occupati al di là del fatto che dovremmo anche tenere conto che alla fine del mese passato il numero assoluto degli occupati italiani
Era uguale al primo di gennaio del due mila e
Dodici no al trenta dicembre del due mila dodici e cioè
Sono stati recuperati da questo punto di vista i duecento mila posti di lavoro che si hanno perso il due mila tredici
Ma io questo conto non lo voglio fare parlo solo di qualità dell'occupazione da quattro mesi i contratti a tempo indeterminato aumentano in maniera significativa
Che il primo obiettivo qualitativo per il quale lavoriamo e io lo dico in maniera semplice
Forse anche per uno solo di quelle persone lì essere riusciti a trasformare un Co.Co.Pro in un contratto a tempo indeterminato dal mio punto di vista valeva la pena fare le cose che abbiamo fatto e se invece di uno sono duecento mila io sono contento non una volta ma duecento mila volte e credo che questo sia un bene per il nostro Paese queste la nostra opinione il nostro obiettivo è per questo che lavoriamo essendo ministro lo dico da giornalista ma non ci sono
Che convinto che più numeri ci sono i più informazioni sono meglio è ma non è così non pensa che si fa ci sia un po'troppa confusione
Nei numeri sul lavoro perché ci sono le regole le rilevazioni vostre degli uffici di Collocamento ci sono quelle dell'INPS che tra l'altro pubblica un rapporto sul precariato che è un titolo diciamo un pochettino improprio
Un rapporto che fotografa la situazione contabile qui ci sono le stime dell'Istat anche gli esperti del settore dicono che ci sono troppi numeri e si fa troppa confusione e bisognerebbe magari unificare il tutto è quello che stiamo facendo ma abbiamo attivato un progetto con Istat in se INAIL e Ministero del lavoro con l'obiettivo di avere una informazione unificata sul lavoro ci servirà qualche giorno per farlo non abbiamo interrotto la pubblicazione dei dati perché chi utilizza quei dati fino ad ora ci ha chiesto di darglieli e noi glieli diamo chi li usa sacche cosa USA perché usare le comunicazioni
Sugli avviamenti le cessazioni è un conto
Usare i dati dell'Istat sull'occupazione generale un altro chi se ne occupa lo sa ma io non voglio fare questa discussione lo risolviamo facciamo una buona comunicazione o unificata
Che stranamente non è mai stato fatto perché io sono
So sono ora
Russo ho una curiosità
Mi capita appunto hanno un sacco di cose da fare che sembrano banali
E la domanda che mi fa cioè quelli che lo stabili prima cosa cavolo facevano
Come mai non vi è venuta questa idea
Sarà che l'ha lasciata da fare qui permette perché è facile andato facciamo piacerà Poletti sarà stata così comunque
Non so perché è stata così ma prima facevano così adesso voi la cambiamo
Basi otto dei numeri Istat INPS Ministero manca microfono
Cosa ne pensa
Io penso
Non ricordo se vedo segretare in prima fila che ogni tanto dice propaganda Cantona sento no
Ne fa un anno e non stai Segretario suggerito me di fare propaganda e sta dicendo un'altra cosa
No forse suggeriva Poletti non lo so
No
Io credo che ci sia
Nel discorso del ministro qualcosa che non funziona neanche anche qualche cosina in più di qualcosa
E cioè
Se intendimento fosse questo Poletti ma perché
Mantenere
Quella
Lunga pletora di tipologie contrattuali che avete mantenuto suo tutte appartenenti alla precarietà
E perché
Perché questo è un dato che dall'INPS non lo diamo noi
Nel due mila e otto
Gli occupati con voucher erano ventiquattro mila settecentocinquantacinque due mila quattordici
Un milione nove mila duecentocinquantasei cioè quaranta volte in più io non credo che si vada con questi dati nella direzione
Di lavorare per la stabilizzazione per il tempo è determinato il voucher esattamente l'opposto è qualcosa che va anche oltre la semplice precarietà
Cioè secondo lei non è non c'è una quota di lavoro nero che emerge nell'audizione
Cioè se c'è una Camusso c'è una quota sono emersi dalle somme visto
Beh intanto se prendiamo il primo anno una macchina che va in moto al primo
Centimetro che Fava chilometri zero
Quindi se compariamo il giorno che abbiamo fatto la norma con sei anni dopo la differenza mi pare ovvio una macchina da fare ma che mai cento se prendi quando è ferma quando precetto la differente cento ma voi avete investito sui va no no ma adesso vi spiego come la storia
Questo è il primo dato quindi questa comparazione mi pare fatta in maniera
Birichina chiuso il fatto che l'abbia fatta in maniera birichina
Il secondo dato è che anche qui si parla di ieri nella nuova norma che abbiamo fatto sui voucher c'è scritto che le imprese che le
C'è scritto che lei prese perché parliamo del lavoro delle imprese
Che non debbono usare i voucher
Le imprese hanno mantenuto il limite massimo di due mila euro le imprese non possono più comprare il valzer dove gli pare lo debbono comprare o line e quindi tracciabile lei impresa se uso non voucher debbono mandare un sms con il numero di codice fiscale in tempo reale
Ieri non era così
Allora domanda è più tracciato il voucher di Poletti o quello di un anno fa secondo l'opinione di Poletti è molto più tracciato quello di Poletti poi si critica Poletti per i voucher va benissimo
Volete il voucher di ieri l'altro va benissimo no ma ricordando che vorremmo capolista i voucher pene
Non abbiamo
Non abbiamo abolito i manager
Non abbiamo abolito i voucher così in una richiamo né il voucher ripone di meno arriviamo abolito i voucher abbiamo fatto quello che sta scritto nella legge delega che diceva li dovete fare definiti quindi e tracciati non li abbiamo fatti definiti e tra Ministro La per la legge delega l'avete fatta voi non noi no no ma che abbiamo un'opinione diversa bipolare agrario medesimo mi sembra nell'ordine delle cose
Però
Se facciamo la comparazione nel tempo allora se uno dice io non sono d'accordo in assoluto sul voucher ok già finita la discussione se uno fa la discussione dice erano dieci ieri che oggi sono dodici e quindi Puglia e aumenta la mia risposta è
No perché io c'ho messo una regola che dice che uno non lo può comprare in tabaccheria e che sia l'usato deve tracciare
è cosa volete che vi dica io credo che oggi rispetto a ieri il voucher e più tracciabile e più regolamentato
Io dico solo questa cosa qui gli ho un altro timore
Che la fortuna
Del Ministro
è che siamo a giugno perché se facessimo questo dibattito
Non a giugno due mila quindici ma lo facessimo giugno due mila sedici la comparazione tra voucher due mila quattordici due mila e quindici
Forse non darebbe tutta questa ragione al Governo
Crediamo i numeri cioè tanti numeri sono da verificare non solo fra sei mesi ma molto più avanti no
La tenuta dei contratti a tutte le crescenti tante tante forme soluzioni devono avere un po'di tempo per svilupparsi tutta mia ma i valori monsignor Baseotto qualità del lavoro
A che punto cui va a impattare con la dignità della persona perché poi si
Scende troppo di livello forse c'è un problema anche di questo tipo no
Certamente io non ho la competenza tecnica di questo simpatico il dibattito sui voucher anche se
Qualche parola tecnica la potrete dire della mia esperienza
Io ho lavorato nelle fabbriche del nord senno prima di essere tre per Porto Marghera nelle fonderie di Verona
Quindi l'esperienza che mi viene da dire sul piano specifico del mio settore che il piano etico
E quello di dare il più possibile
Quella sicurezza al mondo del lavoro che decisiva
In modo tale che chi entra nel mondo del lavoro abbia due
Due sentimenti che si incrociano da una parte il riconoscimento della propria dignità e dall'altra della propria qualità
A fondo dietro questi problemi c'è un grossissimo problema etico che ha investito la nostra storia ed è la mancanza
Del per sette a tutti i livelli a livello sociale a livello culturale a livello matrimoniale a livello
Culturale in modo particolare
La precarietà oggi ha investito terribilmente la cultura ed è da quell'abbassamento culturale chiatta cioè
L'accesso è passato a quello sociale e quindi lavorativo e da quello lavorativo si risale tristemente a quello culturale
Ora il problema è proprio questo
La grande esperienza anche di Papa Benedetto è oggi il Papa Francesco è quello di dire Noam relativismo non a dire che il mio e più grande del tuo no
Ma il nostro vale prima del mio questo è il principio fondamentale i nostro viene prima del mio
Se non riusciamo a dare dignità a dare solidità al perse cioè il valore delle cose fatte bene fatte con amore fatte con
Dignità e fatte con grande spirito
Di passione per le cose
A cominciare dalla
Passione per la propria terra per il proprio territorio precisamente questo nel sud
è importantissima anche nei confronti della lotta alla malavita
Di cui abbiamo parlato stamattina con Ciotti e con Rosi Bindi e decisivo allora dare ai giovani in senso
Che valgono che sono preziosi che sono importanti
Ovviamente se questo ecco quello che io auguro al mondo legislativo di qui io affido a voi l'aspetto tecnico però
Il problema maggiore guardate oggi che ragazzi e non si sentono valorizzato
Non sanno chi sono non sanno di valere ai perché anche la scuola in crisi nonostante tutti i problemi perché manca l'idealità manca il valore manca la passione delle cose
Se permettete
Perdonatemi un pizzico di storia antica
Siamo in una città che del Medioevo e del Rinascimento ha fatto la sua grande esperienza
Ebbene
Storna nel cuore di questo discorso perché si lavora perché si lavora
Permettete questa domanda antica ma è giusto andare alle radici oggi
Loro sono più ai rabbini alle foglie io sono un po'per lo più legato ciascuno il suo mestiere
Ebbene
Io dico che
La tradizione nostra che ci ha consegnato anche questa città dice che si lavora per tre cose si lavora per avere dignità
Si lavora per dare un servizio ai fratelli agli altri e si lavora per lavorare e collaborare con la mano stessa di Dio che ha fatto bene le cose quindi dignità servizio e collaborazione ebbene
Con un pizzico di latino nemmeno per un
Permetterete tra le
Quel prego preferite forse di più l'inglese e poi non si sa
Già atteggiamo secche tutte ste grande confusione no i letti lo dice
Noi
Dobbiamo fare la sintesi e tra tre parole meravigliosi tra il porno il ferro e pur
Personaggio e le spiego subito il bonus è io sono
Utile ante quello che io faccio è utile ante il bordo il vero un io sono
Né spesso lavorano e la mia dignità
Il terzo del POR la bellezza di Firenze
Le cattedrali perché li faceva
Non avevano bisogno di una chiesa in più
Bastava quattro mura
Ma il Medioevo non ha fatto quattro mura ha fatto alle cattedrali
Questo è il punto sono le cattedrali il luogo che ci insegna a dire che la vita anche oggi deve recuperare la voglia di costruire cattedrali
E non semplici
Capannoni capite questo incontro i laboratori del Medioevo
Dove c'era un maestro acque legga perché il l'apprendistato
Dove c'era pure nelle sedi che insegnava Michelangelo e di che lanciano agli altri
Allora questa esperienza ci dice
Credo che dobbiamo tornare a città al volti a una nazione
Che recupera i grandi valori ripeto il bon
E ciò che tu setter latte qualità
Il vero muratura dignità devi sentirti valorizzato e il pubblico ma il costo di creare una città bella un mondo pulito un mondo dove sia bello vi farete restare io sono il Trentino
Della Val di no B il Trentino vale perché ha saputo custodire due cose l'ambiente
E la realtà della cooperazione
Questi due valori non sono monetizzabili
Perché l'ambiente certo lo costo dei siti custodisce dell'enciclica tra qualche giorno del Papa e la cooperazione vuol dire
Io lavoro insieme a tutte da solo non ce la faccio
Io sono stato per la Firrantelli però
Presentarli probatori
Il Piemonte vive un momento per gravissimo perché dipendente dalla FIAT
Oggi
Dette difficoltà enormi perché è dipeso da
Il Trentino invece ha saputo tramite la Rete cooperativistico creare una rete che resiste
Perché legata al territorio
Perché legata all'interesse questo comunque ci sono i valori su cui ricostruire allora
Noi diamo stabilita e costruiamo un monito veramente dove la cattedrale ed simbolo
Di questo mondo costruito con valori dove il
Il il servizio di qualità la dignità è
Mantenuta era valorizzate nel cuore dei giovani
E insieme costruiamo un mondo dove il bello diventa la cifra del futuro grazie
Visto che Consiglio perché lui mi ha citato l'apprendistato una cosa breve per il ministro e poi ripartiamo a parlare di giovani il futuro i dati questi dati utili dicono che i contratti di apprendistato stanno scendendo
E quindi si
Come dire il Montello l'incentivo di contratti a tempo determinato penalizzano quelle forme invece di contratto che sono più pure fossero Rizzardi chiusa si sta facendo passi indietro su questo fronte si penalizzano i giovani perché l'apprendistato riguarda soprattutto i giovani o o che cosa sta succedendo
Allora che l'apprendistato non funzionasse prima era evidente perché numero lo dicevano è del tutto i PIT erano troppo bassi erano troppo era nettamente troppo bassi adatta addirittura una tipologia era praticamente inapplicata
Ed è evidente che un intervento come quello che è stato fatto con la legge di stabilità che ha introdotto il bonus chiamiamolo o la decontribuzione
A spinto più in direzione di utilizzare questo vantaggio economico sull'assunzione che il meccanismo dell'apprendistato
Noi nella decreto che abbiamo appena portato in Parlamento abbiamo
Profondi cambiamenti da questo punto di vista abbiamo innescato un meccanismo che analogo a quello
Trentino
A altoatesino sul tema della
Formazione duale quindi al possibilità di fare utilizzare l'apprendistato anche nel sistema formativo e della formazione professionale
Abbiamo ulteriormente ridotto gli oneri per quello che riguarda la possibilità di realizzare questo intervento abbiamo promosso una forma strutturata di apprendistato che dovrebbe essere
Molto più
Tra virgolette efficace ed efficiente su questo terreno abbiamo un problema non voglio scaricare una responsabilità un problema sulle Regioni ma noi sappiamo che il tema della formazione e il tema dell'apprendistato
è una competenza costituzionalmente in capo alle Regioni italiane
Questo ha prodotto un effetto problematico perché ogni Regione
Legittimamente sia data la propria regolazione e il fatto che sia data la propria regolazione ha prodotto degli elementi di inefficacia o inefficienza delle difficoltà nel tentativo di superare queste
Nel meccanismo che abbiamo dotato di agenzia per le politiche attive del lavoro abbiamo ricompreso anche questi elementi per cercare di a vere uno schema unico unitario nazionale
Di prestazioni essenziali che vanno date a tutti i cittadini dal Trentino alla Sicilia tutte le altre Regioni
Poiché la competenza regionale si esercita da quel livello in su per evitare che meccanismi di diversità territoriale producano il rischio che nei fatti si è concretizzato
Che non tutti i cittadini siano uguali di fronte alla norma quindi noi siamo convinti che le nuove norme sull'apprendistato che sono in questa norma siano sicuramente Incet Ivan anche perché
Abbiamo scelto di posizionare in questo contesto anche le norme sulla formazione duale quindi non abbiamo diviso la materia tra scuola e
Decreto del Ministero del lavoro abbiamo unificato unito le due cose e quindi faccia lavorare insieme la scuola e l'apprendistato io credo che questo sia una buona soluzione naturalmente lo vedremo solo alla prova dei fatti perché se riprenderà questa possibilità sicuramente vuol dire che abbiamo scelto la strada giusta
Continua a parlare di questi argomenti cioè dei giovani del futuro nel filmato si citava la proposta della CGIL
Sui diritti del futuro su come si intercetta anche il lavoro del futuro ce la
Fra sintetizza dalla arringa ricorda un po'meglio spiega un po'meglio anche perché diciamo fuori dal mondo del lavoro
C'è una larga fetta di
Giovanni non inclusi che aspettano che che che che che cerca nel non trovano
C'è il problema
Più drammatico
Il macigno più grande sulla strada di una
Ripresa economica e di una ripresa dello sviluppo di questo Paese che è il tasso di disoccupazione giovanile che oggi noi abbiamo in Italia
Perché noi possiamo stare qui dentro a discutere con il Ministro con altri
Di dati dipinti tante cose
Però il punto è uno o si cambia verso
Alla politica economica e si creano le condizioni per un investimento
Nel senso del rilancio dell'occupazione segnatamente dell'occupazione giovanile e o
Aggiungerei dell'occupazione femminile oppure questo Paese è un Paese che non ha un grande futuro
Non c'è nessun Paese al mondo che con oltre il quaranta per cento di giovani che
Che non hanno occupazione che sono disoccupati può guardare con ottimismo al proprio futuro
Allora da questo punto di vista
Io credo che vadano
Decisamente cambiati paradigmi della politica
Economica
Perché bisogna trovare le risorse noi pensiamo che le risorse vi sia
Non bisogna fare le cose a metà
Bisogna perseguire l'idea che investire anche da un punto di vista del pubblico non solo del privato sul lavoro e sulla creazione di posti lavoro è un investimento che ritorna in termini di benefici anche per lo stesso bilancio dello Stato
Si sta parlando si sta facendo una cosa che
Credo
Sia giusto che si faccia anche se forse si arriva in ritardo
Che è quella dell'allentamento dei vincoli del patto interno di stabilità per i Comuni per i Comuni virtuosi misura che a mio modo di vedere andava fatta molto prima perché essenziale per per rimettere in moto il il circolo virtuoso dell'economia
Poi
Si parla tanto di Europa proviamo ad essere un ok anche su qualche cosa d'altro
Proviamo ad esempio a sfatare il mito il tabù non il mito a sfatare il tabù per cui l'Italia e l'unico Paese dove una tassa sui grandi patrimoni sulle grandi ricchezze non si può opporre che governi una parte o quei Governi l'altra l'unica cosa che non si può fare la patrimoniale ce l'hanno tutti i Paesi d'Europa non ce l'abbiamo noi lo indichiamo anche un'altra strada
Che è quella di provare ad essere europei ad esempio sulla tassa sulle successioni noi siamo molto più in basso
E proviamo anche a immaginare a proposito di politiche attive
Proviamo anche immaginare il fatto ministro che
Io credo che converrà con me che oggi
Il
Molte risorse impegnato dal sistema Paese sulle politiche attive eh ridicolmente troppo basso rispetto alla media europea noi così non competiamo noi così non ce la facciamo
E a questo proposito
Il nostro conduttore lo sa
Perché c'è un euro tra le sue carte è una
Domanda che veniva da un
Da un po'di lavoro tenta un po'da un gruppo di lavoratori e lavoratrici
Che operano nelle politiche attive in questa in questa Regione beh io credo che da questo punto di vista dare
è vero delle risposte a quelle professionalità quei lavoratori e per le lavoratrici si anche dare una risposta al Paese in termini di politiche attive del lavoro che
Davvero abbiano un'efficace
Al allora visto che Baseotto ce l'ha ricordata le leggo questa domanda che è arrivata da un gruppo di lavoratori da più di un anno i centri per l'impiego stanno operando per le politiche attive del lavoro
Con una progettualità di brevissimo respiro in attesa della riforma
Oggi ci sono due novità l'Agenzia nazionale e il decreto enti locali il sindacato sostiene che rimangono irrisolte due questioni
Il personale precario per il quale finora sono state previste proroghe al massimo annuali senza concrete possibilità di stabilizzazione e il definanziamento per il biennio
Due mila e quindici due mila sedici
Le regioni infatti avranno settanta milioni di euro l'anno da destinare i centri per l'impiego mentre trovano sostenere costi per duecentoquindici milioni annui quale in questa situazione il futuro
Delle politiche del lavoro chiedono
Questi lavoratori che immagino siano gli occupati dei centri per l'impiego
Ma io credo che
Se vogliamo far le politiche attive per il lavoro nel decreto che abbiamo appena presentato c'è scritto in maniera inequivocabile
Che le Regioni hanno l'obbligo di mantenere i centri per l'impiego e c'è una dichiarazione esplicita di volontà da parte del Governo del Ministero del lavoro di finanziare
Con questo decreto una parte dei costi del mantenimento dei centri dell'impiego e c'è una dichiarazione esplicita del ministro
Pesa
A dire
Che
Sul piano operativo nazionale per l'occupazione una parte delle risorse verrà destinata a rafforzare qualificare formare gli operatori dei centri per l'impiego quindi i cento per l'impiego in Italia ci sono ci rimangono vanno rafforzati è vero che in questi dieci anni le risorse per i ceti per impietosi sono ridotta alla metà quindi inutile che veniamo che fa dei ragionamenti tante chiacchiere tanti discorsi
I soldi dei centri per l'impiego in dieci anni si sono ridotti alla metà quindi bisogna fare l'operazione opposta e noi abbiamo cominciato a farla abbiamo piccolo problema tecnico le competenze in termini di politiche attive solo delle Regioni secondo la Costituzione italiana
Quindi l'unica maniera per fare un intervento è che noi ci si metta d'accordo con le regioni il Ministro del lavoro si è preso la responsabilità di attivare un confronto con le regioni per fare un accordo Ministero del lavoro Regione per Regione per decidere insieme come facciamo le politiche attive e la prima cosa che abbiamo fatto come atto chiamiamolo di buona volontà beh insomma come buona volontà mi pare significativo che ha messo settanta milioni quest'anno e settanta l'anno prossimo
Che non erano virgolette previsti hanno scelte abbiamo fatto perché noi vogliamo che quando diciamo che voglia fare una cosa vogliamo farla e se vogliamo tenere i centri per l'impiego lo pagarla gente che sta lì
E per pagare l'azione collettiva dei soldi il Ministero del lavoro c'ha messo i primi settanta milioni adesso vediamo se si metta d'accordo con le regioni per chiudere questa vicenda
Comunque dobbiamo trovare una risposta a questo dato
Uno può dire non sono abbastanza sì certificante particolare che fino alla mattina prima il Ministero del lavoro non aveva alcuna competenza alcune euro a Bilancio e alcuna responsabilità diretta sui centri per l'impiego oggi
Oggi
Oggi il Ministero del lavoro da questo punto di vista ha fatto la sua scelta ha detto i centri ci sono e rimangono a
Detto ci metto le risorse che sono in grado di mettersi e ha detto che investo dei soldi del Piano operativo nazionale per rafforzare i centri per l'impiego
Credo che questo sia quello che dobbiamo fare insieme alle regioni c'è troviamo un punto di equilibrio e di condivisione credo che ognuno per la propria responsabilità siamo in grado di sostenere le politiche attive attraverso la
Il ruolo attivo ed essenziale dei centri per l'impiego quindi se la domanda è questa l'impegno del Governo è chiaro esplicito diretto in questa direzione Ciardo che insomma da settanta duecentoquindici
Allora la differenza tenendo presente che poi su altre voci io chiedo io vengono continuamente io convengo
Ma c'è un piccolo problema
Fino al primo di tre di quest'anno
Il Ministero del lavoro sui centri per l'impiego investiva tra virgolette zero euro senno seno
I fonti comunitari
Per i progetti i piani e le politiche che continuiamo a fare e che continueremo a fare
Perché ci sono dei progetti che devono andare avanti e quindi noi continueremo a farlo abbiamo aggiunto settanta milioni
Non sono sufficienti discutiamo però tra aggiungere settanta milioni e dire che non può fare una cosa a me pare che ci sia una qualche differenza senta fisicamente
Dino rispetto alle regioni lo Stato si sta riprendendo un po'di competenze non è il caso diciamo visto che si sta ridiscutendo anche
Sarebbe troppo e male riprendersi anche un po'di competenze su questo tempo sia nella discussione davanti alle al Parlamento italiano l'ultima stesura
Della
Costituzione
Così come è stata approvata dalle Camere prevede che la competenza sulle politiche attive torni al centro quindi non si è più delle Regioni ma sia del Governo ma siccome oggi la Costituzione vigente
è quella che abbiamo nella costituzione vigente la competenza è delle Regioni quindi dobbiamo trovare il modo di gestire la transizione tra
La Costituzione vigente dove la competenza delle Regioni era Costituzione futura che sarà quella che sarà perché io oggi
Posso solo dire che dal Parlamento così cito una norma che dice che la competenza attorno allo Stato ma siccome non è finito l'iter di approvazione della Costituzione nessuno vi consente di dire
Che al prossimo giro la Camera il Senato se vorranno cambieranno quella norma quindi io oggi debbo stare nella condizione data che è la costrizione vigente
Credo che il massimo che posso fare perché non posso fare quello che mi pare il saldo per la protezione dice che la competenza delle Regioni quello che posso fare è un accordo con le regioni per fare l'accordo con le regioni c'ho messo anche settanta milioni mi pare un atto di buona volontà
Preso atto secondo lei ministeri tra di loro non remano un po'contro uno contro l'altro il Tesoro taglia lui non ha i soldi allora o dopo si deve ritagliare sì
Sul succede spesso
Quello che succede ancora più spesso quando si parla di lavoro a dire che il tema del lavoro non sta
Per oserei dire purtroppo per tradizione al centro delle politiche e non è il farlo delle politiche economiche di molti governi che si sono succeduti in questi anni ma io vorrei tornare un attimo
Sulle politiche attive perché
Ministro non c'è solo un problema
Di competenze che che un problema che
Dovrà essere risolto dalla riforma costituzionale c'è anche un problema di qualità delle politiche attive
Perché
Lì si parla ancora una volta
Di definizione dei livelli essenziali
Delle prestazioni no
E però l'unica misura fino adesso introdotta
è una cosa che ha un
Termine roboante contratto tipi collocazione
Che però la nostra esperienza poi
Su
Sono già stato definito dal ministro un birichino quindi continua a farlo la nostra esperienza
Dice che il contratto di ricollocazione nella stragrande maggioranza dei casi rischia
Di trasformarsi unitamente guarda un po'né i famosi voucher che
Di recente memoria perché ne abbiamo discusso mezz'oretta fa forse da un punto di vista della qualità delle politiche attive ridurre tutto a un po'di voucher
Funziona poco
Lo sono assolutamente d'accordo non credo che si possono definire fatelo
Non credo che possa essere risolto il tema delle politiche attive per il voucher io che l'che ci sia bisogno di un'azione molto più complessa che fa riferimento all'H alla conoscenza al sapere alla formazione
Alla allineamento delle competenze con la domanda delle diverse imprese c'è un lavoro complesso da fare che va fatto questo Paese ma l'ha mai fatto questo il dato noi possiamo io sono d'accordissimo sulla dobbiamo combattere la disoccupazione giovanile dobbiamo fronteggiare queste situazioni
Però devo prendere delle decisioni sul come farlo noi abbiamo deciso di fare questa operazione di investire sulle politiche attive
In sé ma in passato non si è mai fatto esatto in passato non si ha mai fatto adesso abbiamo deciso di farlo abbia deciso di metterci i soldi perché noi metteremo su questo versante
Al
Primo giro
Circa cinquecento milioni ridiamo trecento milioni di euro l'anno che vengo dal Piano operativo nazionale cento che abbiamo già destinato alle politiche attive a cui stiamo facendo la riorganizzazione
Degli degli incentivi noi consideriamo di poter avere circa cinquecento milioni l'anno da destinare alle politiche attive
Che da zero che erano
Diventano cinquecento milioni sono sufficienti no sono cinquecento milioni a fronte di niente io credo che quando uno prende una strada debba dare dei segni
Questa serietà a me pare una scelta che dice chiaramente dove vogliamo andare Pedio sul tema della qualità delle politiche attive non posso che essere d'accordo d'altra parte
Se ragioniamo in termini generali abbiamo bisogno
Di politiche del lavoro in Italia che siano sostanzialmente allineabili o confrontabili
Con quelle medie europee che sono quelle che fanno da riferimento per gli investitori per gli imprenditori per chi deve decidere se fare una cosa in Francia e Germania proveniamo in Italia
Bene le politiche che noi abbiamo importato sono largamente paragonabili riconducibili alle pratiche che si stanno sviluppando in Europa è del tutto evidente
E che le risorse che la Germania la Francia o la Danimarca nome sulle politiche attive sono clamorosamente più alte delle nostre noi partiamo da zero loro partono da trent'anni che lo stanno facendo
Noi al primo anno cerchiamo di metterci tutto quello che possiamo
Ma se non cominciamo mai non ci arriviamo mai quindi io posso anche convenire che magari le le le risorse non sono ancora quelle giuste anzi possono essere sicuramente d'accordo però siccome dobbiamo ancora costruire anche la macchina che le fa le cose bisogna fare la macchina
E metterci la benzina
Le due cose in questo caso ci tocca farlo insieme
Ad ha citato la Slovenia ma per evitare ha citato la Slovenia ma dico Slovenia per dire qualsiasi altro posto fino a che punto si deve arrivare per evitare che è una fabbrica una produzione non finisca in Slovenia
Dico in Slovenia per dire perché il mondo purtroppo e questo lo sappiamo no arriva un signore che può essere tedesco che può essere torinese che può essere il Milan agli cioè io
O questa cosa da fare
Do ora faccio
Ma a Bologna o
Io penso che la risposta possa essere capovolta
E cioè non fino a che punto bisogna arrivare ma che cosa facciamo
Per come dire per qualificare il sistema Paese il sistema delle nostre imprese e per renderlo competitivo nella sfida globale e anche solo nella sfida comunitaria europea
Io vengo da una regione
Dopo una volta alle porte Milano a cavallo tra
Milano e la Brianza c'era un poderoso distretto dell'hi-tech
Distretto che adesso è un deserto dei Tartari non c'è praticamente quasi più niente se ne sono andate
Grandissima parte di quell'impresa e così via
E siccome per mestiere un sindacalista
Deve fare anche quello che cerca di capire
E ci si cerca di capire anche parlando con le controparti
Io ho provato insieme ad altri colleghi a capire perché
Perché la propaganda ufficiale
Non c'entra in questo caso l'attuale Governo sto parlando di prima la propaganda ufficiale era quella se ne sono andati perché ci sono troppi vincoli c'è l'articolo diciotto che impedisce alle imprese la flessibili tutte queste storie
Io ho provato a chiacchierare con un po'di manager alcuni dei quali nemmeno italiani perché hanno imprese multinazionali
Che mi hanno spiegato una cosa
Guardate voi italiani siete curiosi
Perché noi ce ne stiamo andando dall'INPS ce ne stiamo andando dalla ricca Lombardia
Non perché c'è l'articolo diciotto non perché ci sono vincoli o lacci e lacciuoli ma per una ragione molto semplice
Perché i nostri settori hanno bisogno di un
Grande
Immediata disponibilità di rapporto fra il
L'impresa
E il mondo della ricerca il mondo universitario siamo venuti e siamo in Lombardia perché c'è un
Un'infrastruttura universitaria importante questo rapporto e questa possibilità di rapporto tra imprese e università il sistema della ricerca
Non l'abbiamo trovato altri Paesi o frodi meglio
Vi salutiamo il problema egli
Ora
Ho citato questo esempio mi viene comodo perché o ancora sufficiente memoria per ricordarvi quello che è successo qualche qualche anno fa
Perché io credo che sia
Il paradigma esemplificazione di un problema cioè noi
Tocchiamo attrezzarci e sapere competere
Per la situazione da
L'Italia può competere e il sistema dei presenta diano può competere sulla qualità difficilmente possiamo competere su altri parametri
Dobbiamo competere sulla qualità l'ho detto prima noi non riusciamo a competere anche con Paesi europei dove il costo del lavoro la retribuzione del lavoratore più alta della nostra non riusciamo a competere
Perché abbiamo un sistema di formazione e di ricerca
Di collegamento tra
Il lavoro è l'unico il sistema universitario e così via assolutamente deficitario dirà Poletti
Sono anni che non si fa questo sì bisognerebbe iniziare a farlo
Signor recanti
Io credo che siamo interattivi nel vivo del problema
Permettete che io vi dica come spiego ai giovani
Nei grandi momenti di formazione tristemente il progetto Policoro chi altri
Un
In uno schema proprio
Didattico perdonerete l'esemplarità mi sono portato il mio disegno che faccio ai ragazzi perdonate se ci sono un po'
Però
Lo spiego
Notificato avventura
Sinistra ci voleva si volevano cognitiva responsabile
Fanno alla male dell'Italia quello sì l'accetto perché io sono
Se non avessi fatto il prete avrei fatto il maestro allora permettete che mi
Mi alzo in piedi guardate questo schema l'ha fatto un professore universitario di Pisa qualche decennio fa e di Toniolo
Questo schema è un po'alla realtà di oggi di quello che abbiamo detto questo pomeriggio che è importantissimo la società e come una grande casa
Tognolo la immaginava cinque livelli
Interconnessi ma anche distinti capaci cioè ciascuno di esprimere la sua potenzialità rinviando però progressivamente il cammino di soluzione a tutti insieme
Che è il problema del mondo del lavoro oggi il primo livello e la spiritualità cioè gli emigranti motivazioni del vivere il perché
Perché la grande domanda è perché si lavora non corresse lavora o dove si lavora ma il perché
E ti Dedaj domande che riemerge nella ricerca universitaria nell'ambito della formazione dell'accompagnamento ed è il discorso della spiritualità delle ragioni delle motivazioni
Il secondo livello livello etico che verificare l'autenticità di ciò che io voglio fare e la coerenza tra il dire e il fare
Ed è importantissimo oggi la corruzione e grande problema dell'Italia perché manca appunto il livello etico
E livello etico è una griglia
Che mi permette di dare concretezza
E coerenza tra ciò che dico e ciò che faccio
Terzo livello c'è la cultura ecco la scuola ecco l'università dentro dotto molto bene questo tema
Che è decisivo la qualità della scuola il mondo dell'università la sapienza popolare antica i proverbi dei nostri nonni l'esperienza quotidiana del vivere la sofferenza di tutti i giorni
Al quarto livello il solo al quarto livello c'è la politica non al primo livello
La politica e vera si regge sulla cultura si si verifica con l'etica e si è fondata da motivazioni alte di spiritualità e al quinto livello l'ultimo livello all'economia
Non il primo non nello spread che decide l'Europa
Ma è le idee che fanno l'Europa capiti divenne ecco perché noi abbiamo ribaltato end e purtroppo l'economia diventato il primo livello ed ecco il guasto che ne abbiamo creato
Riproponiamo la serietà e la onestà di questo schema
Perdonate la banalità che io vi ho detto sì ho portato anche il mio schemino per i ragazzi a scuola però è utilissimo perché in fondo dice il problema del lavoro è un problema antropologico non è un problema economico
Sono le idee che fanno il lavoro non sono lì non è la finanza che fa il lavoro
Detto a Firenze voi che avete scelto opportunamente come CGIL Firenze
Di Resta e nel cuore questa intuizione è il campanile di Santa Maria del Fiore che indica la strada del futuro quella suoi leggerezza progressiva quel cambio avete visto che non è uguale
Mano a mano che si sale si alleggerisce è bellissima questa intuizione cioè più sociali più di ridiventare capaci di
Tirar su i ragazzi di accompagnarli di farli crescere questo è il punto di riferimento ora ognuno di noi oggi sentiamo che di fronte il tema del lavoro non c'è
Il Ministro delle o la Susanna o voi o il tecnico
Siamo dentro tutti da
Dal tuo ideale dalla mamma che ti dice di sì ma io voglio fare il contadino il contadino ma ti pare
E
Insomma dei fa l'avvocato no io voglio fare quello che il mio cuore dice
Perché ogni lavoro uguale voglio le lettica al la trasparenza eccetera eccetera cioè questo il punto dobbiamo restituire alla tema lavoro il tema della sua globalità è un problema antropologico
Il futuro del lavoro passa attraverso una nuova idea di uomo una nuova idea di società una nuova idea di famiglia questo il punto fondamentale di esperienze e allora ci sentiamo oggi che il dibattito che voi avete sollevato e preziosissimo perché ci permette di dire o tutti insieme pensiamo riflettiamo facciamo anche mea culpa orco aula ma insieme non col dito puntato uno contro l'altro
Ma insieme perché è un tema così grande
C'è un però un punto di partenza che sollevato da tutto stasera ed è
Il punto di partenza di chi il lavoro non c'era e sono i precari il precariato è il giovane precario
Una ragazza precaria mi ha detto perché mi chiedono sempre lavoro che fa tutti cosa fare
Io avrò Cisco a me piacerebbe chi mi dicessero ma tutti i sensi
Capite bene non ciò che fai ma tu chi sei questo è il punto di partenza innovativo non ciò che fai ma ciò che sei grazie
Sei cinque piani della casa sociale del bene fossero dei parametri per dare la pagella al Paese saremmo siamo rovinati o comunque se fossero dei parametri per un per una writing di un paese siamo Messina dei no
E
Abbastanza
Cosa ne pensa il ministro
Mi pare assolutamente fondato anche come ordine
Si assolutamente
Anche perché ci porta
A fare anche un un piccolo sforzo tutti quanti
A me pare
Che siamo troppo schiacciati sull'oggi siamo
Troppo spinti
A dover a vere una risposta
Immediata e domani mattina
Se costruiamo un disegno di questo tipo non possiamo che immaginare che ci serve prima di tutto cultura ci serve prima di tutto responsabilità ci serve prima di tutto disponibilità ad ascoltare a discutere a riflettere a cercare di capire
A costruire le basi su cui poi si edifica no i passaggi ulteriori io credo sia un tema
Che riguarda molto il nostro Paese perché ad un certo punto abbiamo detto basta con le ideologie e forse era assolutamente bene dire basta con le ideologie ma probabilmente insieme al parte politica tutti abbiamo anche detto basta ride abbiamo detto anche basta a prenderci la responsabilità di avere un disegno per il futuro avere un'idea di uomo avere un'idea di società avere un'idea del come noi vogliamo costruire un dato di equità e di solidarietà non abbia amo costruito un nesso razionale oltre che valoriale intorno al quale e con il quale misurare gli atti che andiamo a compiere io credo che questo schiacciamento produca De i gravi danni perché rende difficile comprendere anche gli atti che andiamo a compiere rende difficile anche dare un senso alle cose che facciamo quindi io sono assolutamente convinto che il nostro Paese ha bisogno
Di questo ha bisogno di un disegno condiviso e dentro BPU condiviso delle decisioni concrete delle responsabilità che ogni protagonista si prende dentro quel disegno
Non scambiandosi ruoli o facendo confusione no prendendoci o di una la propria responsabilità ma sapendo che la stiamo costruendo dentro quella conditio a partire dai giovani che lavorano ce l'hanno a partire dalla precarietà a partire dal bisogno di promuovere
Un'idea
Nuova anche dell'impresa che è un altro problema di questo Paese perché io penso
Che noi non possiamo non dotarci di un modo di definizione dell'impresa
In un senso o nell'altro io non voglio fare che il difensore di uno dell'altro ma la relazione tra impresa e lavoro è
Una elemento essenziale e oggi al centro del cambia metto della nostra società e quindi tutti quanti siamo la prova del capire come si può costruire questo nuovo nesso tra lavoro e impresa e quindi prospettiva futura senso etico e avanti
Io credo che questo sia il terreno sul quale tutti dovremmo interrogarci tutti prenderci una responsabilità io non c'era una risposta definita ma una cosa credo di averla capita che come l'abbiamo costruita in passato oggi non regge la prova dei fatti quindi o PLAY ma non è io la risposta e tu non ce l'hai il tema è dobbiamo esser tutti disposti a misurarci di fronte a questa questione perché noi compariamo la nostra situazione ad altra realtà un'altra realtà hanno elaborato diverse PUTT pure diversi approcci la partecipazione la cooperazione la responsabilità condivisa un modello di relazione industriale diverso quindi ci sono molte cose che vengono chiamate in campo da questa situazione quindi
A me aiuta molto questo schema perché rimette in fila le cose perché ci dice che certo ognuno di noi ha una responsabilità marcerà dentro e con un obiettivo condiviso che il bene comune che ha un senso etico che è un sistema valoriale
Se non riusciamo a ricostruire questo dato litigheremo sempre sull'articolo di una legge o su un decreto su questo è sempre possibile farlo ma se non abbiamo il senso compiuto delle cose che facciamo allora gli atti diventano più materia di conflitto che ha ragione del fare insieme
Ma la politica lo dico a tutti voi sentiamo non dovrebbe avere un ruolo un po'più di guida o di sintesi se vogliamo
Sì sì certo perché
Si ci vuole qualcuno che io mi aspetto che mi piace più parlare in piedi è vero
Papa Francesco dice la politica non deve agire
Sui gli affetti ma sulle cause fondative del male delle ingiustizie questo il punto
è verissimo noi dobbiamo avere una politica non risolve i problemi Lima radice
Si pone le radici e pone lei esamina e risolve le cause dei problemi queste fondamentali
Però
Questa di questa suddivisione permetti di dire
Che la politica e sarà efficace non si è assistenzialismo dica ma se a motivazioni
Criterio etico progetti culturali ampi e sfocia potremmo dire
Nel progetto Policoro tre sono le domande perché si lavora
Come si lavora accorgersi lavoro
La politica è lì a metà tra il perché si lavora è la piano etico e spirituale culturale
Come si lavora l'aspetto organizzativo la politica e sul come
E sul che cosa i lavori e insieme
Ma è decisiva la politica nobilissima la politica è un lettere il Papa dice la tradizione e la vediamo studiato
Che non è
Un pungente sto di carità ma è la forma più alta
Di carità perché deve arrivare alla radice dei problemi e togliendo l'ingiustizia implicita per creare
Realtà di giustizia quindi al massimo il lo spazio per la politica
Le otto ma cinque piani si io innanzitutto ringrazio
Monsignor Bregantini per
Il disegno alla lavagna
Diciamo così Fiorentina e non di testa
Perché
Ha illustrato n se posso dire anche
Il contenuto di un
Convegno
Che monsignore ha organizzato l'anno scorso per la Conferenza episcopale italiana a Salerno sul tema della precarietà
Io leggiucchiate o qualcosa perché è sempre bene essere imparati in certe occasioni e
Questo schema questa casa illustra bene il succo di quel convegno devo dire poi che ha una casa
Interessante nella quale io ci abiterei
A condizione che cambino un po'alcune cose
Perché c'è un primo piano quello che
Monsignore chiamate l'aspetto
Spiritualità io potrei chiamarlo del sistema parchi valoriale che è straordinariamente poco abitato straordinariamente poco accogliente
C'è un secondo piano che è l'etica che poi potrebbe essere richiamata il tema della legalità su cui abbiamo già detto
C'è un terzo piano anch'esso abitato umane che è quello della cultura
C'è un quarto piano dove stanno
Dei personaggi e un insieme
Ti persone di
No strutture troppo adesso parlando di politica di clienti Tata che pensano di essere straordinariamente autosufficienti e forse non si rendono conto del
Profondissima crisi che ancora vivono di se stessi e di quanto appaiono i cittadini e poi c'è un quinto piano abitato dai dei signori che pensano di essere i padroni di tutta la casa riequilibriamo queste cose essi proviamo
Concepire l'economia semplicemente come uno degli inquilini di quella casa e non come il padrone dei padroni forse quella casa diventa una casa accogliente e soprattutto diventa una casa come ci possiamo statuti
Forse però quelli del quinto piano spadroneggiano perché quelli del quarto scarseggiano
Sì
E poi il fatto che
Al quinto e al quarto ci siano quelli lì in queste condizioni rende complicata la stabilità della casa
Poi siccome sono al quinto sono ricche li mettiamo esatto esatto pagano di più condomini e tutto il resto va bene siete esigono
Ritorniamo a le questioni
Consigliere cosa ne pensa lei del salario minimo
Va fatto serba pure rischia di
Mi hanno chiamati anche in Senato a fare una
Quelle che si chiama l'audizione e quindi a maggior ragione
Sì
Certamente
Bisogna motivare molto e sorreggere chi perde il lavoro
Specie a cinquant'anni
Queste sono le i drammatici effetti di questa crisi poi sapete che come vescovi abbiamo la casa piena di persone
Che vengono non sanno benissimo delle che non possiamo fare niente di fatto
Però ascoltare
Dare valore alle lacrime ai drammi
Io porto davanti ai miei occhi i vostri occhi per dire come si bisogna fare
Due situazioni
Uno è
Un tecnico di una grossa industria petrolifera per ragioni particolare si trova senza lavoro a cinquantaquattro anni
Bene da una situazione di vita Giata improvvisamente dopo passati tutti gli affetti di sussidi azioni si trova adesso
Cioè una figlia di diciassette anni diciotto anni educata tranquillamente con comodità che improvvisamente scoprono la miseria
Ecco questi sono i problemi maggiori come accompagnare
Queste immagini i momenti più difficili
Dall'altra però io mi chiedo e mi faccio una domanda mi fa mio fratello lavoratore delle
Delle mele
Ma
Che senso ha che è un noi paghiamo in cassa integrazione chi non lavora
Un contadino dice ma mandati da sistemare i prati mettete a posto le Jole dell'ASP della scuola sistemate mettete a posto la biblioteca cioè
Capite bene chi lavora nella campagna non capisse
La cassa integrazione pagata per chi
Non fa nulla
Pagati per stare a casa paga il riesame avrà anche questo è da rivedere cioè
Perché io sono convinto che la cassa integrazione meglio pensata e meglio gestita ridare bianche fiato all'economia
Non all'economia ma un altro tipo di economia emanare il terziario l'assistenza agli anziani la con maggior capacità eccetera eccetera ecco è un problema amplissimo quello che lei mi ha fatto la domanda
La terza alle questione è
Evitare che ci siano dei momenti di crollo presente io ieri ho visitato l'azienda mi chiamano tantissime volte
Un'azienda di pelle con trenta operai tutti i giovani alle nella zona industriale di Campobasso
Di altissima qualità col per le loro borse eccetera qui io vi ho le ho portato uno schema Scheda perché il tempo
Improvvisamente un'azienda che ha sempre investito comprando si trova in crisi e abbandona queste aziende sta crollando
Allora questo è il punto più che susciti azione
Dopo bisognerebbe aiutare
Prima che crea che entrino in un disagio finanziario cioè bisogna fare in modo che le banche
Sussidiati da una da un sistema di aiuto alle aziende che stanno per crollare
Quindi ci vorrebbe una accompagnamento dei casi critici del momento in cui questa azienda dice io lancia un SOS se mi date un maggior respiro finanziario
Se mi permettete di avere figli più lunghi più prolungati nel tempo io
Suo però anche in questo momento perché chiare con aziende che al cinquanta per cento
Dipende da un'altra che improvvisamente l'Asia quei trenta giovani ecco perché allora io dico che
In sella domanda grandissimo
Però il sussidio dividere chi lo ha perduto a cinquanta
Chi vive l'esperienza da casse integrazioni so che bisogna
Rifletterci secondo me
Dalla voce dei contadini impensabili
E l'esperienza di chi gli sta per entrare allora evitare question tre esempi diversi io vi porto della mia vita a voi
L'hardware risposte
Pare mia ribattono sms dicono chiedi al ministro incentivi per assunzioni e gli over cinquanta
Quindi siamo
Naturalmente detto le cose che si possono fare a dir la verità questo è un tema europeo abbiamo fatto recentemente alla discussione tra i ministri del lavoro in Europa il problema dei problemi sull'occupazione in Europa è esattamente questo
Over cinquanta
Cambiamento del mercato del lavoro crisi persone che rimangono senza lavoro a quel punto è come si gestisce questo passaggio
Poi anche qui c'è probabilmente un tema
Che va
Riconsiderato perché over cinquanta è forse ancora un affinato troppo larga perché
Un conto è una persona che a sessant'anni di mancano tre anni due anni quattro anni
Alla maturazione dei requisiti previdenziali per la pensione
Un conto è una persona che ne ha cinquanta e quindi c'è una differenza significativa
Però ad esempio io contino proporne un problema questo Paese un Paese che in maniera piuttosto originale ha inventato i lavori socialmente utili e i lavori socialmente utili gli ha fatto fare i ragazzi di vent'anni
Dandogli settecento euro al mese non pagando gli oneri per la pensione
E son dieci anni che sono lì
Io continuo a pensare che se debbo immaginare un lavoro socialmente utile è meglio farlo fare alla persona che ha sessantadue anni di mancano tre anni a maturare i requisiti per la si oppone lo accompagnò a quella condizione di fatto fare una cosa utile alla collettività non rimane a casa inutile asse agli altri che la peggiore delle condanne
Che nessuno può infliggere a nessun altro per cui io credo che l'obiettivo che noi dobbiamo vere eh che tutti abbiano una cosa da fare
Il lavoro la ricerca del lavoro la formazione il rapporto con la comunità
Questo è il tema
Vario modo come fare a fare questa operazione naturalmente secondo me va spezzettato ma spacchettato con strumenti specifici riferite pari condizione sul salario minimo se parliamo
Di salario minimo di reddito minimo sono due cose diverse
Allora se parliamo di salario minimo tardo e mi ha fatto la scelta nella legge delega era prevista in forma sperimentale una ipotesi di salario minimo
Abbiamo deciso di non praticarla perché pensiamo che un Paese come il nostro dove la contrattazione a storie era dieci particolarmente importanti
E copre in maniera molto larga i contesti del lavoro del nostro Paese infilare lì un salario minimo figlio della bisogno di coprire settori minimali
è comunque avrebbe prodotto un effetto destabilizzante nel sistema dalla contrattazione quindi noi pensiamo che la contrattazione deve avere il suo ruolo le parti sociali debbono sviluppare loro confronto
O voi naturalmente vedremo quello che succede ognuno ha la propria responsabilità sviluppa il proprio compito se ad un certo punto si capirà si valuterà che è necessario ragionare di leggi lo faremo in questo momento noi pensiamo che sia le parti sociali che possono
E debbono
Prendersi la responsabilità di sviluppare loro confronto sul tema della contrattazione le tipologie contrattuali dipende i loro contenuti io credo che questo sia la scelta giusta in questo momento e quindi noi
Non abbiamo praticato questa che era una parte della delega ma che così come era stata ipotizzata non era risolutiva di alcun particolarissimo urgentissimo problema e avrebbe invece rappresentato un vulnus una del do di problematicità rispetto al tema generale della contrattazione quindi abbiamo scelto di non
Praticarle quindi la nostra idea su salario minimo acta in questa risposta base otto nomi venire in mente una battutaccia ma premetto che è una battutaccia
Quello che non avete fatto a proposito del gettito Saccà l'avete fatto bene terrone
Il fatto di aver deciso di non farlo extra ordinem è una è una cosa sulla quale siamo proprio d'accordo bravi
No io vi sempre un rischio fine romagnolo da questa parte
Questi la vocazione a parte le battute però va bene non ci sono contento per in qualche benevolmente mobile
Va bene potrebbe essere anche più divertente di discutere di cifre e sette no tornando
Alle cose serie io credo che
Quando si parlava degli over cinquanta
A me è venuto in mente una cosa io non so perché
Soffro di questi allucinazioni però mi è venuta in mente una professoressa di Torino e i disastri che ha fatto quando era ministro del lavoro
A proposito di su dati di allontanamento del perito della pensione
Ecco e quant'altro
Penso
Che se per una volta
Poletti volesse
Fare una cosa giusta facendo e non astenendosi dal farla magari una risposta su questo tema del
Della flessibilità in uscita
Di una revisione profonda del sistema delle penalizzazioni e quant'altro forse sarebbe un'idea utile perché
La realtà di questo Paese non è
Una realtà che non conosciamo
E non si possono nemmeno immaginare delle soluzioni
Che prefiguri no soluzioni alla svedese avendo un mercato del lavoro italiano diciamola così
E soluzioni di flexsecurity
In una condizione totalmente diversa da chi ha fatto la flexsecurity perché Aliffi alla fine c'è solo la flex e la Security rimane in Scandinavia e questo non non non funziona
Io credo che noi abbiamo bisogno davvero di porci questo problema
Di porci il problema di una revisione profonda della legge fornirò
Di riattivare un'uscita
In tempi ragionevoli dal lavoro per riattivare anche un in un circuito virtuoso negli ingressi al lavoro perché i due temi stanno assieme noi non possiamo pensare che
Che non che non sia così e da questo punto di vista ripeto il tema della formazione il tema del
Per il
Della difesa del lavoro oltre che della promozione della difesa del lavoro
Perché monsignor Bregantini
Ha ragione quando racconta che il contadino non capisce
Perché ci debba essere la cassa integrazione per l'operaio di questo di quella fabbrica
L'operaio di questa di quella fabbrica fa fatica a capire
Perché debba vivere con settecento euro al mese e perché poi senza un mercato del lavoro che funziona senza un sistema di ricollocazione che funziona
Dopo ventiquattro mesi è un disoccupato magari senza prospettiva di essere riassunto questo è Chieti trovare un'altra occupazione questo è il
Nocciolo del problema e credo che su questo si debba si debba lavorare e si debba lavorare
Io
Convengo
Le parti sociali devono fare
Il loro mestiere devono trovare
Gli ambiti del loro confronto penso che noi lo dobbiamo fare
Rilanciando
Un rapporto il più positivo possibile con la CISL e con la UIL e provando a
Trovare nel nostre controparti datoriali delle interlocutori attenti a questi temi dopodiché tra
I doveri delle parti sociali
In Europa si dice che c'è anche quello del dialogo sociale ma per dialogare bisogna essere
In più di due cioè non possiamo essere solo voi
Per dialogare serve anche se per fare il piano con sociale serve anche
Un'altra parte che intere essere disponibile a farlo
Provando a riconoscere meglio di più il ruolo insostituibile in una democrazia moderna come la nostra
Delle della mediazione sociale e delle parti sociali dei corpi intermedi della società allora sempre come fa il pensione né avanti per altre due ore
Non ci sia una risposta breve quella risposta su questo no breve sulle pensioni se l'Italia un appello alla concordia io due appelli
Io sono molto legato al tema della dall'agricoltura
Ora
Dobbiamo in qualche modo sostenere le stalle il momento in cui le quote latte sono inseriti
Perché
Il punto nodale e proprio questo se cedo se c'è del mondo rurale adagio adagio è la grande nello di difesa dell'Italia il mondo rurale
Ora in qualche modo la fine delle quote latte rischia di essere
Un ingresso delle tutte le zone forti del
Dell'arte europeo ora io non lo so io lancio questa proposta al mondo della politica al mondo perché credo che in qualche modo bisognerebbe
Il mondo dell'Alto Adige
Ha attuato un'intelligente azione ha detto
Chi chi lavora nelle precisamente in montagna nelle stalle custodisce un territorio e che il contadino oggi non è solo quello che produce ma prima ancora quello che custodisce un territorio
Allora che ha fatto l'altro acquisto attratto parte dei fondi dal turismo e li ha dati a chi lavora l'estate perché ha detto
Se si chiude una stalla guardate peggio
Che si chiude una industria
Perché la stalla
Difende un territorio e molto più devastante la chiusura di una strada
Ecco perché in qualche modo bisogna fare in modo
La seconda cosa
Qui parlo ovviamente
Dal punto di vista etico ed è
Innova assoluto al lavoro festivo i centri commerciali sono devastanti
Attenti bene inoltre la questione della messa
Ma per la questione della famiglia della gratuità delle cose la domenica non può essere ridotta a commercio puro e meschino
Addirittura scrivere fuori come visto nel mia città di Campobasso centro commerciale XY i aperti la domenica indispensabili ciò fatto non Elia terribile giorno del Corpus Domini
Perché non si può scrivere che sono indispensabili centri come cioè i contadini sono indispensabili noi centri commerciali
Allora ne abbiamo bisogno
Di dirlo non secco da parte di tutte perdonate forse voi mi ascoltati più dei miei fratelli vescovi perché ormai quelli sono
Cominciano a dire no agli una battaglia perduta
E non è vero io lancio a voi questa palla forse la raccogliete faremo Boni insieme va bene grati di questi due appelli trionfa
Risposta finale per fa deve scappare
Sulle pensioni io
Comprendo credo che non ci vogliono scienziato a vedere il nesso che c'è tra la mancata entrata nel mondo del lavoro di uno stock di giovani
E l'innalzamento dell'età pensionabile adesso che si riesca a discutere se c'è un nesso fra questi due elementi a me pare decisamente originale
Quindi io credo che questo nesso ci sia e bisogna lavorare per rendere flessibile l'uscita per le persone che sono nelle condizioni
Di poter uscire
Dal contesto lavorativo per promuovere il fatto che i giovani possono andare a lavorare quindi essendo questa l'impianto lavoreremo per trovare i modi per poterlo fare da questo punto di vista c'è però una cosa che dobbiamo sapere tutti quanti
Che come sempre c'è il tema le risorse eccetera però da questo punto di vista una cosa non la potremo fare io non la voglio fare che produrre altro debito da scaricare sulle giovani generazioni quindi dovremo trovare una modalità
Che recuperi le reso se necessarie e arrivi lanci le cose all'interno diciamo rispetto alle persone che hanno questa condizione ma senza produrre altro debito perché il nostro Paese non deve e non può scaricare sul futuro un pezzo occulti
Ricordi questo problema perché in questo Paese il danno l'abbiamo già fatto non eravamo Albare tutti quanti quando abbiamo e ci sono che qualcuno poteva andare in pensione dopo quindici anni sei mesi un giorno allora siccome abbiamo deciso quella cosa là
Quando grande sito del quella cosa lato a muovere la testa a cavallo delle spalle
E chiederci chi diavolo prepagato quelle pensioni non l'abbiamo fatto allora ben adesso è bene che evitiamo di ripetere l'errore
Aspettiamo futura quindi noi interverremo su questa materia in sede di
Legge di stabilità queste la nostra intenzione perché produce quel risultato il vincolo
Uno cioè
Noi scaricheremo sui giovani gli oneri di questa operazione
Vi ricordo che più tardi fra poco ci sarà la lectio del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco qui in questa sana ringrazio i partecipanti a questo incontro e non so se abbiamo chiarito come sarà il futuro del lavoro però qualche idea qualche spunto abbiamo dato
Baseotto Bregantini misto Poletti grazie