"Europa, cultura, sviluppo: le proposte"

E in
Gentile signore e signori buongiorno
Vi prego di prendere posto
I lavori di questa seconda giornata del convegno Europa cultura sviluppo saranno dedicati alle proposte
L'analisi delle condizione delle istituzioni educative e formative
La ricerca delle opportunità svolta ieri è stata ampia stimolante e profonda
Fino a toccare le corde più intime dei sentimenti umani quando sua Eminenza il cardinal Casaroli ha ricordato l'esigenza di un soprassalto morale per la costituzione della nuova Europa
Rimedio contro la demoralizzazione e la perdita di ideali che nei Paesi dell'Est ha largamente contribuito alla disintegrazione del tessuto sociale
Alla domanda quale futuro è possibile costruire quale risorse spirituali e materiali possono essere messe in campo e in quale direzione
Già ieri sono state date delle risposte che vorrei riprendere nell'aprire questi lavori
Innanzitutto la necessità di ricostruire quel legame tra università e sistema produttivo
Che autorevoli relatori da Vittorio Branca a Paolo Blasi
Hanno ricordato come storicamente inscindibile
Però voi affermare che gli obiettivi che il presente ci pone non possono essere perseguiti senza una fusione tra il sapere ed il saper fare
E come ha sottolineato Ennio Presutti il sapere essere ed infine la necessità di rendere l'istituzione formativa
Una vera impresa della cultura e della produzione del sapere
Così come era stato ai suoi albori nei secoli quattordicesimo il quindicesimo così come la sala che ci ospita lo testimonia e così come è stato giustamente ricordato dal sindaco Morales e dal presidente Busi
In questo modo si ricrea quella sintesi tra culture umanistiche e scientifiche e fra sistemi culturali e produttivi a tutto vantaggio della società in cui operiamo
Ma in nessuna impresa per restare produttivi e generare ricchezza il bilancio può pre vedere i il novanta per cento delle risorse destinati agli stipendi
Così come ha ricordato il settore il il rettore Blasi per l'università
La dirittura il novantotto per cento per la scuola come ha ricordato il ministro Misasi
Come quindi riqualificare la produzione di questa impresa e nel contempo riqualificare e ridare ruolo imminenti ai docenti e ai formatori
Qui sono intervenuti gli interessanti stimoli del professor Prodi che propone di imitare il modello tedesco
Di scuola Politecnica post secondaria che costituisce il patrimonio da cui attinge l'impresa
E le raccomandazioni di Dioguardi che con la sua esperienza di Tecnopolis ci ricorda la necessità di legare la ricerca tecnologica alle aziende e al tessuto sociale in cui operano
Ponendo particolare attenzione al recupero delle risorse umane nel Sud
Come patrimonio da sottrarre al degrado e dalla criminalità
Con questi presupposti apriamo i lavori odierni con l'augurio di quindi giù di individuare proposte che ci permettano di rendere virtuoso il circuito Europa cultura e sviluppo
Grazie
Grazie Franco Benedini per le sue introduzione
La giornata di ieri è stata effettivamente molto interessante e vivace
Questione secondo che anche i lavori di stamane saranno interessanti e proficui
Adesso passiamo il intervista filmata
Con Ralf Dahrendorf
Grande politologo e studioso di problemi politici ed economici
Tedesco di origine inglese di adozione
Che ne dici
Darà materia food fosse vuoto
Materia di riflessione per le successive relazioni e discussioni
Vogliamo operative con interviste
Il giorno siamo nello studio dice Ralf Dahrendorf Oxford deve dare nel suo direttore del sentenze mescola legge
Anzitutto gli porgiamo le congratulazioni del convegno di Firenze perché da pochissimi giorni Dahrendorf è stato insignito del Premio senatore Giovanni Agnelli per la dimensione etica nelle società complesse
E se Ralf Dahrendorf ha scritto il suo ultimo libro reflection on the Revolution in Europa è proprio sul tema di come facilitare l'ingresso delle società post comuniste nell'Europa capitalista
La sua posizione è molto chiara Dahrendorf sostiene che sarebbe un errore
Passare da un sistema di valori chiuso com'era il marxismo è un altro sistema altrettanto chiuso come potrebbe essere il capitalismo
La Società aperta la strada per garantire il passaggio nel campo delle libertà costituzionali ma nel campo delle altre politiche Dahrendorf sostiene che bisogna lasciare una possibilità un'opzione di scelte di strategie
Quindi la prima domanda che vorrei rivolgere a Sir Ralph è proprio questa come crede
Che sia possibile costruire una rete di valore comune tra le nazioni dell'Europa occidentale quello dell'est che scoprono questa valle di lacrime che per loro il casco bullismo
Cioè
Sai innanzitutto desidero ringraziarla per la sua cortese introduzione vorrei anche dire quanto mi spiace di non per Resta il presente personalmente al vostro convegno per rispondere alle vostre domande sue anche di altre persone
Sarà comunque difficile esaminare il problema in questione problemi sono molto facile definibili in teoria solo di riassumerlo praticamente in un punto solo proviamo delle istituzioni politiche economiche che possano minimizzare il costo degli errori umani
Cerchiamo di spiegarci poniamo accertarci che partendo dal fatto che l'orrore umano che tutti faranno sempre errori
Ma bisogna che questi errori possano essere corretti una mano che vengono compiuti come succede in una democrazia dove in teoria si debba potere e non sono sicuro se questo è il caso dell'Italia si possa cambiare un Governo completamente e si possa evitare un proseguire il sì di errori
E che si possa costruire un sistema economico una struttura un meccanismo che si rettifica e sia otto Correggio man mano che si sviluppa
Quindi in teoria è facile vedere cosa vogliamo fare ma in pratica scopriamo adesso dopo che le nostre istituzioni proprie
Hanno ottantatré condizionamenti che sono legati alle radici a delle persone alle radici delle società delle istituzioni e questo è il grosso salto che bisogna fare il salto tra i Paesi ricchi del occidentali e i Paesi dell'
Da est fatte come lei ha detto chiaramente devono passare attraverso la valle dell'Academy e che sono in una situazione in cui dovevano distaccarsi da queste radici che ora e sono più tradizionali
Che non accettano questi società aperte dalla rivoluzione del mille novecentottantanove
Da due anni abbiamo dunque un periodo molto critico nel quale vedremo l'evoluzione della situazione come credo che i Paesi occidentali possono aiutare le società orientali a costruire questa società civile in termini di cultura esperimenti Mao esperienze e poi c'è il tempo di costruire una società civile quando la gente a me
Se non ci riusciamo d'altra parte non teme che quel pericolo di quelle spesso parla alla i nazionalismi l'autorizzazione per fascismo possa prevalere in quella società
Di quel tipo cioè boccia in un periodo critico del quale ho parlato molto pericoloso qui a dobbiamo costruire delle società civili perché illumini che
Garanzia che ci può dare garanzia di libertà
è questo una grande forza dell'Italia perché l'Italia ha una tradizione molto forte di libertà ma ci vuole tempo ci vuole più tempo che l'introduzione di regole del mercato forse ci vuole tutta una generazione in alcuni di questi Paesi nuovi ci sono già elementi di civiltà ad esempio in Ungheria ci sono tante piccole aziende ci sono delle il gruppo di locali e l'Ungheria e potrei dire che è molto simile all'Italia incerti e sotto certi aspetti e meno vero INCE questo va che ha dire che nella maggior Tardella niente l'ex Unione Sovietica non è vero quindi diciamo a partire bisogna dare inizio a un lungo processo bisogna stare attenti a non sbagliare
Se sbagliamo può essere dovuto a due questi l'effetto del nazionalismo o l'effetto del fondamentalismo cioè o in certi casi di tutti e due
E perché in certi casi il la gente potrebbe dire non mi sembra che i valori che noi vogliamo non sono validi non sordo adempimenti Gariglio mercato aperto e quindi potremmo volere delle cose che ci riesce piacciono di più che sogni sono di più l'anima
E quindi questo è un grande pericolo e spero che lei non mi chiederà un rimedio una ricetta per evitare questo il non per evitare quello che ho visto in Jugoslavia e quello che aveva visto anche in Unione Sovietica
Ma ma non so una ricetta
Distretti bisogna insistere dobbiamo insistere molto fortemente da parte nostra che ma bisogna lavorare per i i diritti civili dell'agente s'pur rispettando il etnie particolarità di ognuno e della sua proprio l'Inter sta
Tutto questo funzionerà solamente in una società in cui abbiamo istruzione al condom il naturalista di autonomia Guido nella quale c'è un grado sufficiente di civiltà Recoba come possiamo aiutarli poi concretamente nessuno i Paesi occidentali che cosa devono fare mandare aiuto elementare ma dal libro
Penso a noi due norme spero che nessuno farà le il ore di dovrei suoi sull'assistenza secondo unica fornivano necessarie esausto tra necessariamente risolvere i problemi di questi Paesi o Simmonds non certo fa quindi a trovare scuse non bisogna assolutamente trovare un sistema per aiutare questi Paesi per il prossimo inverno perché se no non sarà un disastro ma non credo che con questi aiuti si può sembrano aver soluzioni aperta sette medio e lungo termine certamente dei libri possono anche aiutare ma soprattutto è l'incentivo a creare delle nuove piccole attività a creare parenti alterare università
E soprattutto aiutare mostrare alla gente poi che molto utile aiutare se stessi piuttosto che credere appoggiarsi sperare Linda aiuti che possono venire venire dall'esterno penso che sia molto importante soprattutto che la nostra Europa occidentale sia in grado vogliosa di accogliere generosamente per questi Paesi la nostra comunità fittizia ecco esatto un'idea fondamentale per me
Penso che abbia una grandissima responsabilità dobbiamo preoccuparci molto di più dell'accoglienza di questi Paesi del nostro sistema autostop di perseguire lungo adempimento di un calendario di sviluppo tornando alla comunità
Nel suo libro lei dice di non voleva usare il termine italiano liberal socialista e preferisce definire secondo un liberarla radicale per il quale la disponibilità dei diritti di cittadinanza
Sono una condizione il Congresso tanto importante quanto l'opportunità di scelta che richiedono iniziative imprenditoriale è uno spirito innovativo ecco come si può garantire nelle società
Proprio in tali questo spirito innovativo e l'iniziativa imprenditoriale secondo lei
A Lopez posso pero sia possibile ma educare questo spirito innovativi ma potreste dirmi che gli sviluppi iniziali sono stati abbastanza scoraggiante si protrarrà per dire che la prima fanno governo post rivoluzionario della Polonia ha cercato di fare codesto fase abbia da un ministro delle finanze che ha cercato di forzare rivisto lo spirito innovativo ma lì c'era un primo ministro che cercava di a vedere l'affermazione del libro dei nuovi valori ma abbiamo visto che questo governo non era molto popolare non ha neanche raggiunto più nel quindici per cento solamente quindi sappiamo anche che cioè in Cecoslovacchia nella ci sono questi due elementi che sono stati a messi da parte cretesi stando concentrando cercano di concentrarsi sicuri spirito
O innovativi però dall'altra parte cioè Forum civico e sta combattendo questa idea senza questi casi potrebbero anche in altri paesi
Ovviamente ci vogliono delle circostanze storiche molto felici per sviluppare questi due aspetti i diritti civici iniziativa imprenditoriale la storia dovrà seguire come le oscillazioni di un pendolo
Questo significa che gli imprenditori occidentali devono farsi coinvolgere in qualche modo in questo processo
Hector molto importante ma si capisce anche perché gli imprenditori nove siano scoraggiati da quello che dalla lentezza del progresso dello sviluppo in questi Paesi
Ma e lo stesso importante bisogna aver il coraggio di di di essere costanti di aver costanza di perseverare
Bis imprenditori devono avere questo coraggio almeno il minimo bisognerebbe mostrare a queste questa gente cose simili da quando bisogna lottare per se stessi quando bisogna aiutare se stessi piuttosto che sperare nel ricevere aiuti dall'esterno
Il massimo sarebbe poter contribuire alla creazione di impresa i miei dimensione piccola o media e che possano essere in provincia indipendenti dalla società e dallo Stato
In modo che possa avere una funzione di aiuto a livello economico sociale e politico posso dare da fare questo grande cambiamento che è in corso in Europa lei pensa che sarà un cambiamento delle due che riguarderà anche i nostri passi Montali
In altre parole dovremo cambiare anche noi in che direzione
Pazzo vuole una domanda imbarazzante cioè gente che la legge che umana virus un virus contagioso di nazionali il regionalismo perché questo investirà la comunità le modalità della comunità
Che la contagiò potrà passare oltre le frontiere e che potremmo vedere per esempio cioè problemi nell'altro agire problemi nei Paesi Baschi problemi nell'Irlanda da altre parti foto come che sia rispecchiasse il problema dei paesi all'Est io spero che ci sia anche un effetto di contagio da parte delle dei valori di qualità delle società aperti che comunque nei prossimi dieci anni fai saranno vedremo poi conflitto tra queste due tendenze
Professor Dahrendorf la ringraziamo per questo contributo ai nostri lavori mi pare abbia messo in luce l'importanza dell'aspetto della cultura in questo grande processo di cambiamento che non può essere soltanto il cambiamento politico ed economico
A nome di tutti ancora grazie restituisco quindi la parola a Firenze
Bene ringraziamo anche noi
Constatiamo che neanche il saggio Dahrendorf
Sa con esattezza come possiamo fare
Ad aiutare i Paesi dell'Est
Entrare nella comunità democratica e consumistica occidentale
Sì dobbiamo farlo come farlo e severa
L'assessore molto lieto riavere qui Carlo De Benedetti in care né e ossa
E lo invito contiene al podio per parlarci di culturale dell'impresa e le in prese della cultura
Grazie
Al mio o
Pensato di affrontare questo tema in
Una serie di capitoletti
Perché è un tema talmente vasto
E anche talmente indefinito per certi aspetti perché
Poi che parliamo di due cose che in certo modo sono il materiale dal punto di vista del toccarle riceve sia la cultura che l'impresa però penso che forse
Utile almeno a me pare utile
Cercare di affrontare questo
Problema non nel suo insieme che certamente non potrebbe essere né affrontato né risolto in una breve conversazione un breve intervento ma cercare di farlo nel
Diciamo per capitoli tutto nel primo capitolo e l'abbiamo sentito anche adesso da dare Dorff
Perciò nell'Europa deve darsi un modello culturale questo vale per l'Europa evidentemente vale a maggior ragione per l'Italia
Ma i cambiamenti che sono intervenuti così drammatici e così imprevedibili
I prelievi dei tempi non certamente negli esiti
Negli ultimi due anni
Dimostrano dopo che il polverone
Si è un po'sedimentato che la rifondazione dell'Europa come sistema integrato ed allargato prima di tutto una sfida culturale
Prima di tutto intendo dire prima ancora che una sfida politica ed economiche
L'Europa ha accumulato in passato un enorme patrimonio culturale penalmente il patrimonio culturale più grande di ogni altra regione del mondo
Ma certamente negli ultimi decenni non l'ha saputo trarre pieno vantaggio da questo patrimonio
Io penso proprio perché non è riuscito a definire un modello culturale coerente e integrato
Con la società a livello continentale
All'estero sono entrati in crisi un'ideologia in modo totalmente diverso di intendere la società che è stato spazzato via dalla realtà delle cose ma come diceva anche ad avendo
Anche all'Ovest il modello culturale su cui si fonda la società attraverso un momento difficile
L'attraversamento difficile perché non ho assolutamente risposte sempre pienamente soddisfacenti
E adeguate alla domanda di sviluppo di giustizia sociale di qualità di vita del che viene sia dall'interno del continente europeo che dalle altre aree mondiali
Personalmente sono convinto che il futuro dell'Europa e del suo ruolo
Nel sistema mondiale
Dipende io credo in maniera prevalente dalla capacità di creare un sistema sufficientemente integrato in di definire un modello di società persone Europa continentale ma anche un modello di società che in qualche modo sia proponibile all'esterno io sono lo dicevo l'ho detto tante volte sono molto d'accordo su quello che abbiamo appena sentito
Nell'intervista Dahrendorf
E cioè non c'è alcun dubbio che fortunatamente il redde rationem del sistema comunista detenuto con il suo fallimento
Ma è altrettanto vero che la vittoria in termini di sistema
Di riferimento
Ancora non è una vittoria
O può essere data solo dal sistema capitalistico ma da un modello di società aperta esattamente come quello a cui si riferiva Dahrendorf
Credo che l'Europa abbia tutti i connotati culturali anche di diversità totale differenti culture delle nazioni che la compongono per avere una capacità una cultura che ne consente una capacità innovative di proporre un modello culturale credo che la cultura sia una risorsa strategica per il futuro e credo che sarà anche a mio parere io lo spero anche
Quella che definirà le posizioni di vantaggio competitivo fra le grandi aree mondiali anche perché io penso che questo nababbo alla quale dobbiamo credere ma anche puntare
Perché certamente questa è un'arma che in Europa di vantaggio sia nei confronti del continente nordamericano che anche nei confronti del far East asiatico
Se questo vale per l'Europa a maggior ragione vale per l'Italia
Penso che anche per noi la strada dello sviluppo economico e sociale prassi attraverso la capacità di fare sistema partendo da un nuovo più avanzato e coerente modello culturalmente
Il secondo capitoletto che volevo trattare il ruolo della cultura industriale
Io penso che la cultura su cui si basa una società integrata è aperta
Deve trovare oggi un forte riferimento nella cultura delle industrie e delle imprese
Personalmente non ho mai condiviso l'opinione di quelli che dicono che hanno detto in passato
Che la cultura dell'impresa debba avere una posizione centrale nella cultura del Paese
Non credo a questo ma nello stesso tempo invece penso che le imprese attraverso il loro operare siano dei grandi produttori di cultura e che alla società le imprese possono portare un contributo determinante alla Società e Clare gente
Sia in termini di innovazione cultura dell'innovazione sia in termini di cultura della crescita
Della competizione aperta del rischio imprenditoriale e dell'internazionalizzazione
Questi sono certamente i contributi importanti che la cultura d'impresa troppe portare alla cultura complessivo della società integrata
Io credo però che queste cose possono avvenire solo nei limiti in cui vi sia anche una capacità di dialogo di confronto dialettico fra la cultura dell'impresa e quella degli altri soggetti che operano nel Paese
Credo che l'incapacità di confronto e di integrazione tra la cultura delle imprese e le altre culture
Che legittimamente vivono in una società
Sia una delle cause principali della debolezza e della fragilità del sistema Italia
Allora vorrei affrontare un anche se ripeto in maniera necessariamente sintetico superficiale dovuta al tempo un terzo tema che una cultura delle imprese in Italia
Non c'è alcun dubbio che il divario
Di cultura e di comportamenti tra le varie componenti del Paese è diventato estremamente evidente nell'ultimo periodo
Non c'è altrettanto dubbio che esiste un consenso sempre più ampio
Sul fatto che l'industria sia portatrice di una cultura più moderna più innovatrice
Rispetto alla maggior parte degli altri operatori
Che invece si adattano con ritardo ai cambiamenti dello scenario
Di questo abbiamo molto parlato in altre occasioni molti di noi imprenditori per cui io credo che oggi non vorrei parlare dei ritardi del resto del Paese
E mi sembra che siccome è un convegno organizzato da Confindustria
Sarebbe più utile che noi fermassimo alla nostra attenzione sulle imprese e sull'industria italiani
Prima di tutto chiedendo ci si questa impresa sono in grado di esprimere una vera cultura industriale
Naturalmente questo
Parte da un convinzione io credo una constatazione e cioè che la cultura industriale complessiva del nostro Paese certamente inadeguata al nostro ruolo nel mondo come potenza industriale
Così come sono convinto che insufficiente competitività che molti di noi credo che c'è stato tra i primi a denunciarla ma certamente non sono l'unico
Di sufficiente competitività del sistema industriale italiano
Non dipende da anche se certamente né pesantemente influenzata dai differenziali di costo del lavoro non dipenda solo da quello ma dipende anche dai ritardi accumulati nella nostra cultura industriale e per questi ritardi ci sono gravi colpe della classe politica
Delle corporazioni delle strutture amministrative del Paese ma ovviamente come in ogni società aperta o quasi aperta mi sono anche colpe e responsabilità da parte dell'impresa
Parliamo un attimo allora delle imprese italiane da questo punto di vista
Io credo che sono poche le imprese italiane che fanno realmente cultura d'impresa
Non mi riferisco ai pochissimi grandi gruppi privati pubblici mi riferisco piuttosto alle medie e piccole imprese che costituiscono quantitativamente la parte più rilevante del tessuto industriale italiano
Queste imprese lo abbiamo detto in mille occasioni costituiscono una grande forza per il Paese
Direi che nei sistemi economici di altri paesi lo sviluppo e soprattutto la creazione di nuovi posti di lavoro dipendono quasi esclusivamente se prendiamo gli Stati Uniti per esempio dalla performance delle piccole e medie imprese
E credo che anche l'Italia molte moltissime piccole e medie imprese abbiano raggiunto posizioni invidiate di competitività internazionale conquistandosi delle significative
Nicchie in mercati specializzati
Ma se noi guardiamo al complesso delle piccole e medie imprese italiane quindi non fino a
Non singolarmente ovviamente ma le guardiamo al complesso come si spegne io devo dire francamente che mi chiedo se questo tessuto contribuisca a trasmettere al Paese la mentalità della crescita dell'innovazione
Dell'internazionalizzazione
Cioè in una parola sei contribuisca ad una vera cultura d'impresa
In passato ho avuto occasione di paragonare il sistema delle imprese italiane a una foresta di pochi Baobab irritanti bonsai
La dimostrazione di questa affermazione deriva dal fatto da due numeri eccellente il prodotto lordo italiano rappresenta il diciotto per cento della CEE ma in termini di fatturato dei primi cento gruppi imprenditoriali europee il peso dell'Italia si riduce al dieci per cento soltanto dunque direi che non è un'affermazione
è una frazione basata sui numeri
Il nostro sito industriale lo sappiamo è fatto di migliaia di piccole imprese che o non riescono o non sanno crescere
Questo è il fondamentale problema
Può darsi anche che non vogliano crescere
Perché diventare grandi costa
Rischioso
Perché si vive bene da piccoli perché non si vuole quello che fino in fondo il rischio della crescente che in definitiva il rischio della missione dell'imprenditore
E io penso che in Italia molte piccole imprese
Ripeto non voglio fare una generalizzata Rizzo azione non oltre riescono a prosperare
Perché l'Italia è ancora un Paese dei tanti mercati poco aperti di tanti mercati provinciali che invito ma mantenere difendere posizioni di nicchia accontentandosi dei vantaggi raggiunti direi che è un esempio
Visibile a tutti il sistema frammentato la distribuzione
Che continua a sopravvivere nonostante le enormi inefficienze di strutture arcaiche che liberano che lì limitano la libera competizione
Di questo non ne beneficiano solo i commercianti
I benefici ma anche molte piccole imprese industriali perché una distribuzione frammentata e organizzata su base locale rende assai più difficile la penetrazione di produttori esteri
Le piccole imprese a controllo familiare che sono una straordinaria forza per promuovere imprenditorialità nuove iniziative
Credo non debbano cedere alla tentazione di ritirarsi al riparo dei piccoli vantaggi dei mercati protetti e delle rendite di posizione
Io credo che l'aspirazione della piccola impresa debba essere
L'evoluzione verso una dimensione maggiore
Verso la competizione aperta verso forme organizzative più complesse e articolate
Vorrei che se guardiamo al successo della cultura imprenditoriale in particolare statunitense
Questo deriva proprio dalla straordinaria dinamica evolutiva delle forme e delle dimensioni dall'impresa
Direi che ritornando agli Stati Uniti
Il sistema produttivo formato da un tessuto di imprese in continuo movimento
Un tessuto che da un anno all'altro si arricchisce di nuove presenze le nuove forze pronte a subentrare ad altre imprese che non abbiano più ora esordisce o capacità di crescita
E questo straordinario stimolo competitivo e dinamico per tutto il sistema chiaramente uno stimolo che fa cultura
Direi che prendendo sempre l'esempio degli Stati Uniti
Per un'impresa americana
Nata per esempio da una cioè ogni iniziativa di non cercare più tram
Il punto di arrivo anche da un punto di vista della misura del successo dell'imprenditore dell'insieme di operatori che si sono uniti in questa l'avventura imprenditoriale è quello di andare al pub cioè di essere quotato ciò che mi chiedo quanti
Delle migliaia di imprese italiane si pongono realmente questo comune obiettivo con lo stesso livello di spenta culturale direi proprio esiste per esempio negli Stati Uniti
Però non mi può rispondere ma esiste l'agonia del mercato azionario italiano e quindi perché dovrebbero avere questa aspirazione sarebbe un discorso che esula da questo
Da questa riunione di oggi però una cosa è certa limitandosi solo a questa faccia del problema che la Borsa muore anche perché i titoli da trattare sono pochi
Io credo che rispetto al sistema delle piccole e medie imprese italiane
Oggettivamente la sfida del mercato globale
Una è un rischio
Lo è in tutti i Paesi
Europa come negli Stati Uniti
Perché è evidente che venendo meno in qualche modo per le aree protette la debolezza di una parte rilevante perché sotto industriale in particolare italiani costituito da molte piccole compreso il
E deve adeguarsi rapidamente ad affrontare con strumenti di cultura adeguata alla competizione aperta dei mercati globali
Io devo dire che se uno guarda per esempio le spese di ricerca e sviluppo fatto dalla aggregato delle piccole imprese italiane è molto basso molto più basso di quanto non sia per esempio in Francia in Germania e lascio perdere ripeto le grandi imprese
Perché è questo ma probabilmente una causa sicura ce ne saranno tante le case non è sicura e cioè che il sistema Italia nel suo insieme non aiuta a crescere
Però io credo che altrettanto che spetti a noi imprenditori affrontare e superare gli ostacoli che il sistema con
Contribuendo a modificarne la cultura
Credo che se vogliamo essere imprenditori fino in fondo dobbiamo imparare ad esportare cultura d'impresa nel Paese
Ripeto non penso che
Il Paese debba
Se non si va a fare una confusione tra la cultura d'impresa e le varie culture che devono convivere in una società aperta come dovrebbe essere l'Italia ma certamente
Il sistema Italia a un grande bisogno di contributi da parte del sistema industriale per modificare la propria cultura
Questo penso che sia un compito delle associazioni imprenditoriali
Che hanno la responsabilità di contribuire alla crescita di una cultura industriale del Paese cominciando alle piccole e medie imprese
Un un ulteriore argomento così affreschi corali trattare su questo tema
Un modello di cultura d'impresa con responsabilità sociale
Ce l'ha parlato sempre
è un tema ampiamente dibattuto anche nel passato
Io personalmente ritengo che la cultura d'impresa
Non è
E non debba restare una cultura chiusa
Credo che lo scopo primario dell'imprenditore sia di far rendere le risorse che possiede credo che divengono federazione
Di moltiplicare le producendo nuova ricchezza reale
E queste sono cose che tutti noi diciamo da molti anni
No io credo che occorre anche una grande responsabilità sociale in quanto l'impresa è parte di un sistema più ampio
E dire che riferendomi alla storia di un'azienda che ho l'onore di presiedere ma che non ha fondato io cioè l'Olivetti penso che l'Olivetti sin dalle sue origini sia stata
Un'impresa che da un lato abbia prodotto ricchezza
E dall'altro sia stata attenta a creare un rapporto sinergico armonioso corro sul realtà sociale in cui era inserita
Credo che l'Olivetti abbia prodotto culturale
Da un lato la cultura d'impresa
Che basta pensare a quanti manager sono usciti dall'Olivetti per
Entrare essere presenti in tantissime realtà industriali e di servizi in particolare in Italia
E questo credo che sia una dimostrazione importante cioè il fatto che mi riferisco a tempi scusate in cui io non
Se non erro in Olivetti quindi non è un auto elogio ma dico guardando le cose storicamente
E credo che
Questa cultura d'impresa sia stata una importante contributo che l'Olivetti ha dato al mondo delle imprese italiane
Così come penso che abbia svolto un sul ruolo di responsabilità sociale aperta a contribuire alla crescita dell'assetto sociale della comunità
E penso che in questo modo impresa e società sono progrediti insieme
Credo che l'esempio del Canavese con me un esempio evidentemente estremamente limitato dal punto di vista territoriale probabile mostri questa specie di sinergia
Che in qualche modo è nato anche il termine culturale tra un'impresa e il territorio all'interno dalla quale s'era inserita almeno dal punto di vista
Dei della testa dell'impresa
Credo che l'Olivetti possono a pieno titolo rivendicare una leadership culturale tra le imprese italiane mi riferisco anche da questo punto di vista e le iniziative culturali come le grandi esposizioni d'arte che l'azienda ha promosso e che hanno fatto di Olivetti quasi un'impresa della cultura con un suo stile particolare equivoca e naturalmente distinguere quello che sta capitando ultimamente cioè sponsorizzazioni sono la cosa ovviamente diverso che non l'organizzazione ma questo solo alcune grandi imprese in Italia in particolare
L'Olivetti la FIAT alcune altre hanno la capacità la voglia la sensibilità di non essere semplicemente degli sponsor ma di essere degli organi esattori certi tra gente che dà un valore aggiunto alla questa diciamo attività che è un'attività io credo anche utile da parte delle imprese nei confronti della
Società
Però parlando di responsabilità sociale
Io credo
Che la responsabilità sociale d'impresa sia diventata oggi anche più ampia e più impegnativa
Per esempio credo che con il crescere dello sviluppo umano
L'esigenza di un rapporto più attento tra impresa e ambiente
Tra l'attività produttiva e qualità della vita e dell'ambiente stia emergendo
Io ieri ero in Germania
A tornare a un convegno di
Consulenti fiscali
E ha parlato il ministro dell'industria tedesca che tra l'altro è una persona molto vivace molto brillante
E devo dire che l'attenzione
Che il ministro dell'industria che non è un errore ha dedicato parlando del sistema delle imprese tedesche al rapporto tra imprese
Sì ambiente e qualità della vita
Non in campagna elettorale
Faceva veramente pensare
E poi Polonia
Aspirazione e cioè che aspirazione
Diciamo pallino
E cioè che accanto al tradizionale bilancio economico finanziario le imprese con il tempo dovranno prepararsi a predisporre un bilancio sociale
Che nel dare ognuna vere evidenzi quanto l'impresa ha dato in quanto ricevuto preso nel suo rapporto con la società e l'ambiente in cui opera
Un attimo di questo bilancio dovranno mettere i contributi che l'impresa ha dato alla crescita della cultura della formazione delle persone
E alla creazione di più equilibrate relazioni industriali e sociali questo per quanto riguarda l'attivo e precede al passivo dovremmo mettere
Tener conto in qualche modo anche dei danni ambientali prodotti dall'attività aziendale
Mi sono coltivo vi sono costi occulti finora scaricati sul paese sulla collettività
Che comunque con il tempo sono destinati a emergere moltiplicati
Nel medio termine a ritorcersi contro l'impresa stessa
Penso quindi che sia utile che le imprese non tengano un'attenta contabilità limitando quanto più possibile la crescita di questo problema
Ma tutto questo richiede un ampliamento
Della cultura dell'impresa in una prospettiva allargata di rapporto con la società in cui opera
Io credo che non esista un sistema integrato
Se non c'è il senso della collettività
Cioè il senso di una società che cresce attraverso il dialogo di cultura e mentalità diverse
Questa attenzione al sociale e al collettivo
Io credo che debba essere presente dovunque a cominciare dalle imprese che devono sentirsi partecipanti e corresponsabili il sistema di società in cui operano
Io penso che se siamo arrivati a questo punto di crisi
Abbiamo certamente ragione di addossare
Molte probabilmente la più parte delle colpe alla classe politica che alle corporazioni che la sostengono ma credo che non possiamo ignorare
Responsabilità delle imprese che hanno fornito un contributo a mio parere troppo modesto in termini di diffusione della cultura d'impresa e di sensibilità verso i problemi della società
E mi annoio sulla fine voleva ancora trattare due temi comune la cultura d'impresa per costruire un sistema
Gli ho detto che
Per fare sistema la cultura d'impresa deve essere aperta al dialogo e al confronto
Con tutte le componenti del processo
Io penso in particolare con due componenti l'università
Proviamo un attimo di università
Io credo che ogni giorno abbiamo all'evidenza
Il vero fondamento dello sviluppo economico e sociale sia la conoscenza
Io penso lo dico da tanto tempo il sapere sia la risorsa scarsa condizione alla crescita delle società la condizione era sempre di più in un futuro all'inizio più dato disponibilità delle risorse materia finanzia
Solo constatare credo tutti noi dobbiamo constatare
Quanta scarsa attenzione sia dedicata in Italia al rafforzamento del progresso tutto il sistema dell'istruzione della formazione credo letto dal programma che poi Cesare Romiti parlerà specificamente di questo punto ma credo sia veramente un punto cancro centrale in questo convegno proprio perché
è un obiettivo grosso il problema del Paese
E non credo che sia un problema solamente di risorse carenti
Le strutture inadeguate di laboratori insufficienti
Dopo penso che sia un problema di ingiustificata Sappada attraverso tra università e industria
è una università e mondo del lavoro
Anche quando il sistema universitario ha compiuto grandi salti in avanti forniscono perché sia presente qui oggi al nostro convegno al ministro Ruberti mordere informa Roberti ha creato istituzionalmente maggiori spazi alla collaborazione tra imprese e università
Con l'introduzione del diploma universitario intermedio che corrisponde un forte bisogno del mercato del lavoro ha contribuito sicuramente
Hanno miglioramento
Sostanziale di questo rapporto
Però io devo dire perché abbiamo constatato tutti come siano emersi dentro l'università e fuori dell'università resistenze e opposizioni
E questo significa che il le distanze culturale tra i due mondi restano profonde
Io personalmente sono totalmente d'accordo con Giancarlo Lombardi quando sostiene che le imprese devono aumentare gli sforzi per più estese forme di collaborazione con l'università per contribuire a un più attivo scambio di conoscenze più ricercatori ed indirizzi di circa
Ma questo è possibile solo se le imprese cercano fino in fondo di lasciarsi guidare nelle loro scelte strategiche e gestionale dalla cultura dell'innovazione
E solo se anche l'ambiente universitario mette da parte un po'del suo spirito accademico per badare più concretamente ai problemi vere della scienza e della società
Corretto perché il due
Punti petto mi avvio alla conclusione Terranova sono a mio parere rapporto curiosità e rapporto con le amministrazioni
Per l'università ho detto qualche parola mi rendo conto della superficialità data la brevità
Ma dico che se sono grandi le distanze che separano imprese università
Quello che è certo è che sono inaccettabili le distanze che separano imprese e amministrazioni pubbliche
Lui le amministrazioni in quanto cerniera tra istituzioni e società
Sono un elemento vitale i magistrati Parigi
E questo si arriverà in Italia con alcune eccezioni ovviamente in funzione
Credo che ognuno di noi sa gli enti e imprese e amministrazioni partner parlano linguaggi differenti
Allora si può
Addossarne la responsabilità al mondo politico certamente è vero
Se può addossarne la responsabilità all'invadenza della burocrazia certamente non era
Si può addossarne la responsabilità al dilagare del clientelismo certamente però resta il fatto che anche le imprese
Hanno contribuito a creare una quasi totale separatezza fra cultura industriale e cultura delle amministrazioni
Penso che mi pare che chi ha fatto una situazione di questo genere sia Giuliano Amato ultimamente
Gli imprenditori non siano stati particolarmente attenti alla gestione dello Stato delle amministrazioni
E spesso quando l'hanno fatto lo hanno fatto nel modo sbagliato cioè adeguandosi alla cultura burocratica nei suoi aspetti deteriori citando tra l'altro alla logica del clientelismo dello scambio di favori piuttosto che quello dell'efficienza e della competizione
Io credo che parlando di prospettive di programmi convegno come questo è fatto per il futuro e non per il Passante poteva dobbiamo ricercare nuove occasioni di cooperazione con le amministrazioni ispirati alla logica del sistema integrato che non ha niente a che vedere con l'incultura delle convergenze di comodo dello scambio dei favori sottobanco
E cooperazione che servono sono quelle rispondenti alle esigenze vere della società cioè quelle che mirano ad innalzare l'efficienza e la competitività complessiva del sistema
Quelle che normano le infrastrutture e i servizi pubblici secondo una logica imprenditoriale e di competizione internazionale
Concludo
Le conclusioni sono due
Estremamente ovvie e notte ma non credo per questo meno preoccupante
La prima non si può conclusioni perché il nostro Paese non è una cultura industriale adeguata alle dimensioni Barolo di grande peso industriale che si è conquistato nel mondo
La seconda conclusione perché le distanze che separano le varie componenti del Paese sono profonde
Crescevano soprattutto lo constatiamo quotidianamente
Sono soprattutto distanze culturali
Dico una banalità queste queste non si sono difficili da colmare
Che allontanano la prospettiva di trasformare il Paese un sistema integrato e coerenti in termini sociali ed economici
Negli ultimi dieci anni l'industria ha fatto moltissimo per innovare il sistema produttivo
Ma se molti ambienti sono rimasti del tutto impermeabili alla cultura d'impresa certamente anche noi
In qualche modo abbiamo avuto dei comportamenti evidentemente a consuntivo inadeguati
Ora io penso che il Paese sia alle corde
Non c'è dichiarato in altre occasioni sono sempre più convinto credo che la crisi vada molto al di là della dimensione congiunturale
Non penso che moltissimo lo scambio di accuse sulla responsabilità passate
Io credo che serva piuttosto un impegno collettivo nella ricerca comune di una cultura dell'innevamento che spinga il Paese verso la dimensione di moderno e competitivo sistemi integrati
Io credo impegnandosi con la propria cultura e a contribuire verso questo obiettivo
E tutte le imprese industriali possono legittimamente assumere le caratteristiche il ruolo di imprese della cultura grazie
Ringrazio all'ingegnere De Benedetti per il suo intervento nel quale ampia materia di riflessione non c'entrava al trattamento dei assurdo proprio che lo abbastanza conciso ma le cose che mi colpiscono sono
Da una parte l'importanza della cultura industriale e dall'altra parte la debolezza della nostra cultura industriale
Specie negli ultimi tempi e De Benedetti ha insistito sovente sulla necessità che tutti ci chiediamo quelli sono le nostre responsabilità le nostre deficienze se preferite
Nel mancato sviluppo del paese e perché qui siamo in casa ed industriali predispone le deficienze del mondo industriale e quindi non soltanto l'accusa agli altri ma anche esame di coscienza per noi
E la consapevolezza della malattia non è ancora nella guarigione ma certamente il primo passo verso dopo la Regione
Ha messo che guarire possiamo
Adesso è venuto possiamo quasi nei tempi è venuto il momento ed è la tavola rotonda che ha un titolo complicato lo devo leggere da società italiana e la produzione di risorse umane e per il mercato europeo
Tra istituzioni il sistema di impresa
Lo introduce Giuseppe De Rita presidente del Cnel venduto che noi e sono sicuro che De Rita non si spaventa per la complicatezza del titolo
Grazie dottore
Io in questa introduzione non sarò otto otto richiede vero che un giornale di oggi ha relegato le relazioni di ieri
Quella di Prodi cardinale dove Dioguardi ultime tre righe dell'articolo con le dotte relazioni la bara vergognarsi poveri nitida Fante
Ma farò soltanto una riflessione più funzionale al convegno
La riflessione funzionali al convegno negata una domanda che sottende tutta la relazione Giancarlo Lombardi
Giancarlo Lombardi dice dobbiamo fare qualità di massa nel sistema formativo italiano noi per fare qualità di massima dobbiamo fare non un patto istituzionale secondo i due testi forti nel convegno e credo che sia giusto che avviandosi alla conclusione nuovi ragioniamo su questo testi forti e cerchiamo di capirne
Anche perché come dice lombardi nella relazione nel rapporto fra qualità e sistema quindi il patto istituzionale sul sistema qualità alta di massa del sistema il rapporto di cellule pagina ventuno della relazione rapporto fra qua con il creare qualità il sistema il Segre
Lo stesso della modernità
Quindi il sistema d'impresa e oggi avviandosi alla conclusione di un lungo ciclo di riflessione sulla scuola e sul sistema formativo il sistema di imprese oggi si trova di fronte a venire quale non Gica può portare il sistema formativo italiano ha una qualità di massima
E quale logica può portare il sistema formativo a fare un patto istituzionale con il sistema di impresa e questa è la nel nel continuo che ci ha dato Giancarlo Lombardi ieri e che informa con dovremmo rispondere
La prima risposta alla prima domanda che mi viene in questo coniugare qualità e il sistema e se il sistema e poi unitario
O se invece non perché abbiamo Ruberti classe nel sistema formativo italiano non sia alla fine due sistemi
Ieri abbiamo toccato una parte è quello della formazione fino all'università oggi tocchiamo un antico
Ma soltanto un aspetto banale di ripartizione fra i giorni oppure noi non possiamo più cura parlare di qualità del sistema formativo ma dobbiamo cominciare ad avere due sottosistemi con logiche diverse con modi diversi
La domanda provocatorio che faccio perché tutta la relazione dei lombardi ore nel sistema formativo presuppone una unitarietà della controparte degli imprenditori come sistema formativo
Però se si va a vedere quali le logiche interne dei due sottosistemi quello fino all'università e quello dell'Università e della Ricerca sono un po'diverso
S e alla fine come arriveremo come arriverà anch'io fra un quarto d'ora
A ragionare di tatto istituzionale dobbiamo vedere se il patto istituzionali lo facciamolo tentiamo tutta la gamma del sistema formativo se cominciamo a tentar lo su una parte magari quello più consonante al no di quello su cui c'è più avuti nella logica dell'autonomia c'è più ricerca scientifica cioè nel sotto si spegne dell'università e della ricerca
Io presto però né il compitino e il compitino in fondo parla ancora di sistema nel suo complesso qualità di massa del sistema che significa
Quali sono i punti per fare un accordo un patto per innalzare la qualità di massa del sistema
Ma sembra banale ma qualità di massa del sistema significa che nel sistema sia effettivamente dei mass e che abbia alta qualità
Cioè che ci sia una dimensione quantitativa del sistema da curare e ci sia una dimensione qualitativa
Allora vediamo quali sono le dimensioni quantitative e quali sono le dimensioni qualitative su cui si può stabilire un patto o su cui si può ragionare in termini dell'innovazione radicale
Sul piano quantitativo ci sono tre problemi gravissimi nel sistema italiano Docci
Il primo è sembrerà strano mi hanno devo dire il livello base del sistema
Noi abbiamo ancora oggi e non soltanto in Italia un livello di bassa qualità dell'istruzione che sconfina quasi nell'analfabetismo
In Italia sono ancora censiti un tre per cento di analfabeti
E siccome c'erano circa un sette per cento che abbandona prima della seconda media
Non vengono considerati statisticamente potenziali analfabeti di ritorno noi abbiamo uno zoccolo di un dieci per cento prevedibilmente dei analfabetismo anche se non è solo alfabetismo per non saper né leggere né scrivere una proprio del rapporto fluido con la cultura con il giro con lo scritto
Ce lo lasciamo da parte perché vogliamo ragionare in termini di eccellenze dei master dei post laurea oppure questo dieci per cento fa parte del sistema
Il rischio di diventare nuova marginalità se è vero che questa fascia di analfabetismo di ritorno crescente anche in altri paesi
Perché l'Italia la percentuale del sette ma in Francia e del dodici per cento
In Spagna del tredici in una Germania del nove
Significa che una nuova povertà dello zoccolo basso dell'istruzione nel mondo occidentale sta arrivando questo è un primo problema quantitativo
Nel secondo problema quantitativo del sistema e che il sistema produce
Ma anche iscritti ma produce pochi poco auto
Noi dobbiamo
Una una a livello intermedio una dimensione assolutamente di abbassamento dei livelli di scolarità né di troppa out fortissimo
Se cento per lezioni entrano nella scuola italiana novanta escono dalla scuola media dell'obbligo arrivano alla non diploma di scuola secondaria soltanto quaranta
Significa che fra i quindici tra i tredici quattordici e diciannove anni se ne perdono cinquanta
Sono dei drop out della gente che esce fuori
Di cui ICI nei trentacinque per cento dei costoro non il trentacinque per cento il cinquanta per cento ma di tutta la massa dei centro esce senza qualifica professionale
Esce senza una logica professionale e quelli che in qualche modo hanno continuato a lavorare dichiarano nel quarantaquattro per cento dell'interrogante che
Segnali fossero stati aiutati a scegliere avrebbero fatto una scelta diversa
Significa che il grumo centrale del sistema quello che va fra la terza media e la maturità
Si forma una sacca di inefficienza dei drop out di frustrazioni di bassa qualificazione
In mancanza di qualifiche assolutamente forte
Ieri Prodi diceva ci vuole la formazione professionale bisogna trovare una formula che copra questo spazio infernale dei decadenza anche quantitativa del sistema
Non lo so le scelte poi non non fanno parte di oggi però il problema della formazione professionale in quel settore sistema fortissimi
Ma è anche il problema del non lasciar cadere cinquanta ragazzi su cento come drop out son nella realtà
Devi fine fra i quattordici e i diciannove anni
è stato uniti specialmente nel Mezzogiorno la percentuale molto più alta e sapete il Mezzogiorno non si esce senza qualifica professionale per andare a fare l'operaio si esce senza qualifica professionale per andare a fare qualche altra cosa
Terzo elemento quantitativo che in qualche modo riduce la natura dei sistema mi fa soltanto un grande aggregato corpaccione
Il problema del della frequenza universitaria
Noi abbiamo una bolla università mica ho soltanto due dati nel settanta per cento settantadue per cento
Di coloro che un prendono la maturità cioè che finiscono la scuola secondaria si iscrivono all'università
Che gonfia Rabbo nel settanta per cento cioè l'equivalente quasi esatto degli studenti universitari abbandonano prima della laurea
A un sistema che si gonfia e si sgonfia senza produrre nulla c'è un'aria fritta probabilmente se non nuovi incarichi Unione nuovi professori universitari mi mi perdoneranno i municipi di destra è un sistema che non è un sistema
E il problema della bolla universitaria un problema che dobbiamo porci perché anche lì
Sei contrade il settanta percento dei diplomati se riscontro del settanta per cento dei drop out ma quel settanta per cento che fanno ritorno a a sul mercato dei diplomati oppure son dei frustrati oppure vanno alla formazione professionale
Dice vanno un post diploma non lo sappiamo certamente l'ambiente più triste che ci sia in Italia quello dei diplomati che non sono riusciti a diventa
No lauree
L'ambiente più frustrato più tristi
Allora vedete che il problema quantità ogni problema quantitativo oltre che qualitativo del sistema esce
Nel suo complesso al livello più basso dello zoccolo alfabetismo al livello intermedio della dell'uscita nelle cinquanta per cento senza professionalità che senza qualifiche
E poi della bolla universitari
C'è un fesso che nella relazione di lombardi qualche accenno cioè né altrove questi tre problemi che sono pronti sistema fa configurano quantitativamente il sistema sono all'attenzione nei nostri ragionamenti mentre poi ci perdiamo sui problemi delle culture avanzate della modernità e dell'innovazione
Ma c'è un problema anche di qualità
Consiste nel fatto di quantità ma anche di qualità
Dove stanno i problemi di qualità all'interno di questo nostro sistema formativo
Ma il primo problema di qualità le quantità sta certamente qualità sta certamente nella professionalità intermedia
Ho già detto prima e la formazione professionale non esiste in Italia quella specialmente regionale sarebbe da mandarli tutti in galera
Che non esiste nel non una reale comprensione di che cosa significa fare formazione professionale in Italia
Che non ci sono realtà di parifica di qualifiche reali o di uscita di qualifiche ma il nodo qualitativo fondamentale come trattiamo le professioni in fermento
Noi siamo stati un Paese mi ragioniere di geometri
Oggi direttive europee si spengono
A tre anni oltre la secondaria abbiamo deciso per la laurea breve però il sistema scolastico tradizionale gestisce nel posto diploma cioè due o tre anni dopo il diploma pensando a una specializzazione ulteriori alla domanda che ci poniamo dei professionisti intermedi del futuro faranno dei super ragionieri o dei semi ingegneri
Problema non è tanto non è ancora stato risolto certo la riforma Roberti implica una tendenza a dire saranno dei semi ingegneri dei semi commercialisti e non dei super ragioniere o dei super geometri
Nella cultura collettiva di questo Paese
Se uno gira l'Italia è più per il super ragioniere
Perché in fondo tutto questo Paese nasce dal basso in qualche modo vuole veder riconosciuto lentamente Esteban università alla fine va fino in fondo
Perché deve fare il salto proprio a dottore non a un in termini intermedi
Questo problema qualitativo è ancora un problema che attacca profondamente il sistema di imprese ma così tocco il sistema di imprese nona una valutazione
Complessiva certo
Su il modo in cui questo primo problema qualitativo si impone il secondo problema qualitativo quella dico a quello all'università
L'università ad oggi è spaccata fra una logica di licealizzazione una logica di eccellenza
La massa delle università italiane sono dei super licei
Chiban negarlo in qualche modo però ci sono delle spinte fortissimi ancor nel sistema di imprese da un suo contributo anche non sono imbranati come anche sostanziale vanno verso l'eccellenza
Questo accade anche per esempio nella partecipazione dell'università ai processi nuovi programmi di ricerca europei dove alcune università quello di Catalogna in quel nel Baden-Württemberg quella del quelle vere
Del darò un'auto si riuniscono insieme all'università per esempio lombarda
Comincia il circuito dell'eccellenza ad andare verso una propria affermazione
Ma siccome sono dieci anni che da Prodi in giù tutti diciamo eccellenza eccellenza eccellenza questa ormai sta diventando una realtà di fatto ma il problema qualitativo del sistema è come si combina una super licealizzazione una licealizzazione dell'università nel corpo globale e questa fetta di d'eccellenza come si collegano
Visto che poi i valori dei titoli sono prassi per tutti uguali come non c'è realmente in un mercato nel cervello dei cervelli in quanto tale
Terzo problema qualitativo del sistema
Quello della
Qualità della cultura che tutto il sistema Daniela dalla base al vertice garantisce a questo a questa realtà metallica
Io sono convinto rileggendo Giancarlo
Le sentendo anche alcune delle relazioni e noi dobbiamo prendere una cultura dell'innovazione una cultura dell'internazionalizzazione una cultura dell'efficienza una cultura dell'innovazione scientifica eccetera certo per carità battuto bene
Non ha una struttura formativa
Dove il momento della ricerca è sempre sacrificato
E dove vige in in fondo non l'intelligenza fluida del nuovo anno all'intelligenza cristallizzata
E poi i conigli si fa a chiedere innovazione internazionalizzazione efficienza e razionalità
Nel libro di testo delle nostre elementari intelligenza cristallizzata nei libri di istituzioni nel diritto privato del diritto romano delle nostre università sono intelligenza cristallizzata sono trattati
Voglio solo dire che alcuni pacchi di S. Larix dei nostri formatori aziendali sono intelligenza cristallizzata ripetuti
Come fossero libri di testo
Ma nessuno sa far più nel sistema formativo italiano un paio di vagabondaggio intellettuale un po'di intelligenza florida
Abbiamo scambiato la razionalità con la banalità della ripetizione
Si seguono vagabonda è un cialtrone come verità
Non essere serio deve avere l'altro leit l'applauso e lancia che l'applauso è al riconoscimento che sono cialtrone che aveva
Allora il questo aspetto qualitativo va risolto
Altrimenti non gli aumenti è anomala non nel nostro capitale umano aumentiamo il nostro dovere umano cristallizzato che non ragiona
Quando io mi guardo intorno e non lo faccio per e nella mia vita professionale ho fatto per quasi trentacinque anni ricercatore ogni guardo intorno ritrovo che nell'Università di Roma
C'è un dipartimento di Scienze sociologiche la mia materia composto di cento cinque professori
Non mi sembra che il volume di ricerca del dei ricerca di intelligenza di di disponibilità di comprensione non la realtà italiana sia in qualche modo più alto di quello che faccio io con un imprenditore privato
Con un terzo quarto del personale del Dipartimento
Perché perché lì c'è un assorbimento della routine che sono gli esami per le elezioni la trasmissione del dell'intelligenza cristallizzata che elimina nel vagabondaggio la cultura come vagabondaggio
In fondo Platone diceva che la verità sì
A a Letteria cioè non nascondimento cioè rilevazione era anche alletta Elvia vagabondaggio di Dio
La verità è sempre la ricerca è sempre un vagabondaggio non è una trasmissione Nese Lights o di trattare
Allora vedete che ci sono questi tre problemi qualitativi come trattare ora professioni intermedie
Come ragionare
Né in termini di licealizzazione apporto fra licealizzazione d'eccellenza come ragionare in termini di
Dei intelligenza di trasmissione dell'intelligenza come vagabondaggio come cristallizzazione del cervello
Che sia alta a aggiungono i tre problemi quantitativi che ho detto prima
Se vogliamo dieci mi avvio alla conclusione se vogliamo ragionare in termini di qualità di massa del sistema o di connessione fra attualità e sistema
La qualità di massa del sistema passa attraverso queste sei Cost
Allora la domanda che ci possiamo porre il patto istituzionale dell'ipotesi finale deve lombardi
Con chi lo facciamo su qualcosa lo faccia
Ripeto la domanda lo facciamo su tutto il sistema
O lo facciamo soltanto su quella parte di sistema che poi in qualche modo sentire
Il rapporto con la cultura d'impresa con il modo di fare cultura di impresa
Lo facciamo per istinto soltanto con università e ricerca
Perché c'è più autonomia più fluidità più capacità di fare accordi più possibilità di collaborazione oppure il sistema così come l'ho descritto così drammatico da dover in qualche modo essere recepito come confronto in modo unitario
E su che cosa si fa del patto
Si fa sulla gestione
Se fa sui criteri di gestione si fa sui poteri
Se fosse un patto con tutto il sistema io dovrei avvisare gli imprenditori italiani
Che il sistema nel suo complesso specialmente per quanto riguarda nel
La scuola secondaria primaria e secondaria
Se estrema ha potere esclusivo dalla corporazione degli insegnanti
Dove la stessa possibilità di innovare la gestione uno dei mestieri degli imprenditori sanno fare
E praticamente
Nulla
Vorrei ricordare
Che abbiamo ben più alto nel il più basso tasso nel rapporto di alunni per insegna in tutto il mondo occidentale
Ma le primarie non abbiamo un insegnante ogni tredici allievi
Contro sedici a Lione in Francia diciassette in Germania venti minuti in in Inghilterra
Nella secondaria di primo ciclo cioè la scuola media uniti abbiamo un insegnante on nove allievi contro diciannove in Francia tredici in Germania sedici in Inghilterra
Nella secondaria di secondo grado abbiamo insegnante nove allievi contro quattordici in Francia nuovi in Germania nove in Inghilterra
Nel complesso quando il ministro ci dice che il novantotto virgola ottantacinque per cento il suo bilancio è ministro Misasi non Roberti e insegnanti significa che il sistema è bloccato nella gestione
E che Patti sono soltanto chiacchiere se non si riesce a cambiare questo tipo di realtà
Diverso può esserne naturalmente il rapporto con università
Non tanto perché nel peso del del del della docenza molto forte
Anche l'università eccetera
Ma in fondo abbiamo un insegnante ogni ventuno ventidue studenti nelle università italiane ma siccome c'è il grande troppa auto
Un insegnante ogni nuova il quarto lavoranti di quindi lì anche lì c'è un sovrappeso da insegnanti specialmente cresciuti negli ultimissimi negli ultimi sette otto anni
Però la possibilità di giocare in qualche modo molto articolata niente sulla realtà dei
Della del dell'università e della ricerca hit più più nobile non è così bloccato
I problemi della gestione e quindi sono problemi che
In qualche modo possono essere meglio individuati che ci si può far meglio patto all'interno di un rapporto privilegiato con il sistema con il sotto sistema università ricerca piuttosto che su tutto il sistema complessivo
Primo perché c'è un minuto minor peso del ma i docenti secondo perché c'è una maggiore spazio per l'autonomia terzo perché c'è una maggiore vitalità delle cellule elementari del sistema le facoltà
Nelle sedi universitarie quarto perché ci sono alcuni punti di eccellenza che possono fare da luogo per l'ampio mettere Ivan Pini del collegamento
La mia valutazione finisco che questo lungo lungo il percorso Locri Giancarlo Lombardi si sta facendo fare da qualche anno sui problemi formativi
Deve in qualche modo portarci a una qualche concreta decisione
L'idea di un patto mi sembra tutto sommato buona anche se forse lo stesso infrazioni batte in questo momento vero doveva essere in qualche modo definito dove con chi si fa il patto e su qualcosa
Le credo che si sia capito non soltanto perché stiamo parlando nulla giornata destinata al sottosistema università e ricerca si sia capito che io sono propenso
A nominativo dei accordò un tipo di offerta di accordo di collaborazione più giocato su uno dei sottosistemi piuttosto che su tutto il sistema in quanto tale su tutto il sistema in quanto tale rischiamo anzi rischia come sistema di impresa nel fare lavoro predicatori un lavoro di richiesto esigenziale una non non uscire da questa funzione di leggiamo all'ordine che però produce sempre molto poco grazie
Si può essere si può essere secondo i casi d'accordo disaccordo con delitti ama la chiarezza dobbiamo sempre riconoscerglielo
In particolare qualche a volte io mi sento in disaccordo quando e mi sembra che dell'iter dia prove di un ottimismo sulle nostre situazioni che mi è difficile condividere però ho scoperto quest'oggi che in tema di istruzioni in tema di scuola
Neanche lui un neanche De Rita ottimista
Adesso passiamo alla tavola rotonda di cui io sono moderatore
Sarete tutti d'accordo e che moderatori meno parlano e meglio è
Perché nel nel loro compito di dire delle cose però una mia riflessione
Che mi è tornata alla memoria sentendo
Gli interventi fino a questo momento non resisto il desiderio di
Sardelli farvi partecipare
Se parla devo Coppa Italia cultura sviluppo italiano i tagli a seria serie B serie C
Ci prendiamo delle botte di uovo scemi quando diciamo che forse non siamo proprio seria
Beh io l'altro giorno elevato due giorni fa
Lady in grado Pietroburgo
Non sono entrato nell'ascensore dell'albergo
Queste grandi alberghi che sono
Mi duali quel paese
Con un italiano con un amico
Quindi si parlava nella nostra lingua
Sono entrati anche due ragazzotti che invece va vent'anni venticinque che mi sembravano dei locali dal modo come vestivano tutto che potevano essere non so georgiani invece che i russi ma comunque sovietici per usare ancora il vecchio termine
Questi ci sentono dall'aria italiano
Ci guardano e con un sorriso che forse voleva essere di amicizia e di simpatia hanno detto italiani
Mafiosi
Forse tale simpatia
Certo per un'impertinenza ma
Io ci siamo anche chiesti può fra di noi
Se questa nostra fama alto di serie A e serie di queste nostre qualificazione
Sia poi il popolo del tutto infondata non mi riferisco soltanto alla mafia ufficiale
Quella della criminalità e dell'amara vita ma mi riferisco a tante altre abitudini italiane che sono di tipo mafioso anche se non sono di Murphy ufficiale
Tangenti corruzione
Esami truccati
Qui come giornalista e siamo inattualità mi pare no
E parliamo di istruzione io scoperte di questi giorni che non si riesce neanche a fare l'odontotecnico in Italia non si riesce neanche devono abilitazione per fare l'odontotecnico
Se non sia lo dico da raccomandazione del capo degli odontotecnici o del presidente dell'ordine degli odontotecnici ammesso che esistesse Maseru sia una raccomandazione politica
Ecco allora problemi di scuole di istruzione sono importanti rifletto io da moderatore quindi un po'a parte
Però altrettanto importanti quando si parla di cultura
Nel nostro Paese e il problema di moralità
Diretto operare di operare non mafioso
Per la moralità non si insegna nelle scuole non si insegna con i precetti ma si insegna soltanto con un esempio
Questo ci potrebbe riportare anche all'argomento del comportamento della borghesia produttiva comportamento degli imprenditori che sono classe dirigente gli esami critici e autocritici
Di cui facevamo cenno prima dopo l'intervento di Carlo De Benedetti
Bene questo punto il moderatore ha parlato abbastanza introduce il dibattito
Il relatore del dibattito e ve li vedete qui accanto a me sono Fumagalli
Presidente dei giovani industriali Berlinguer rettori di università di Siena Monti rettore dell'università Bocconi
Credo che sia forse
Così
Piacevole cominciare
Come rappresentante dei giovani con Fumagalli che siete qui alla mia destra pre
La ringrazio tra legato soprattutto per
Le parole che ha detto introducendo questo dibattito
Perché se non stiamo attenti e c'è il rischio che qui facciamolo in realtà della dialettica dell'esercitazione dialettica accademica nell'affrontare il problema dell'istruzione della cultura
Se non andiamo anche a guardare una serie di problemi a monte
Che sono stati toccati dalle sue parole ecco io non
Non mi rifiuterò di cercare di di rispondere prima voglio dare però il mio contributo su aggiungendo anch'io diciamo alla lista delle necessità
Quattro punti quattro necessità che io vedo
Dovrebbero
Cercare di vederci impegnati a dare delle risposte per migliorare il rapporto in questo caso tre mondo accademico impresa perché il secondo giorno alla nostra
La nostra nostro momento alla nostra tavola rotonda e più incentrato sul rapporto università impresa ed è un'aggiunta rispetto a cose già dette ieri
Detto molto bene l'azione dei lombardi sono quattro punti il primo
Che secondo me è necessario
Favorire
Nell'integrazione tra il mondo universitario e l'impresa
La ricerca innovativa soprattutto per le imprese ancora minori non le chiamo le piccole imprese
Già De Benedetti prima ci ha detto che ci sono in piccole imprese io aggiungo media impresa e grandi imprese
Che non vivono non voglio vivere la cultura del mercato voglio vivere la cultura
Della protezione
Dell'assistenzialismo
Ecco io parlerei cioè delle altre piccole medie grandi che vogliono vivere la cultura del mercato all'interno di questo penso che quelle ancora minori
Non perché non vogliono restare minori ma perché sono ancora all'inizio del loro processo di sviluppo devono essere aiutate maggiormente per esprimere attraverso un collegamento tra Università ricerca innovativa la loro potenziale cresta secondo punto secondo me è importante
Che si cerchi di migliorare il sistema formativo il sistema dell'istruzione in maniera tale che se possano favorire i possibili progetti imprenditoriali The nascono nelle università nell'ambito delle rispetto e la ricerca universitaria
Si crea anche un progetto possibile imprenditoriale ma poi spenta oggi a poter trovare un'attuazione a concretizzarsi in un'azione imprenditoriali in una vera impresa e quindi mancano una serie di strumenti che dovevano essere favoriti
Innanzitutto una maggior apertura mentale della docenza all'imprenditorialità
In secondo luogo strumenti finanziari non abbiamo ancora una legge sulla ricercati tal e in terzo luogo una sinergia maggiore tra università territorio istituzioni
Terza necessità
Penso che sia necessario favorire una partecipazione e qua di tutto il mondo delle imprese
In un'azione di sinergia con università nell'ambito della ad esempio nell'ambito dei lavori di ricerca delle più dei delle tesi sperimentali di giovani ricercatori all'interno delle aziende cosa che oggi non avviene
E infine quarta necessità
Che aggiungo la lista quella di favorire
La creazione anche dall'Italia di un metodo diciamo di valutazione reciproca tra i corpo docente e corpo
Utente cioè il corpo degli studenti
Quindi valutazione
Poi in un corpo accademico una valutazione dei metodi di insegnamento cosa magari elementari che però sono anche alla base di un di università più adeguata alle esigenze imprenditoriali però ecco dicevo queste sono una serie di necessità si aggiungono a quelle che hanno detto ieri
Ma se non andiamo a vedere il vero problema che c'è a monte e che io sostanzialmente il problema che annunciava prima
Dottor Ottone
Perdiamo una parte importante del problema
Della realtà
Il problema è come diceva ieri io guardi che oggi non viene rispettato l'attuale obbligo di frequenza scolastica via via ragazzini che a undici anni vanno in giro
E diventano ma scotta o anzi operatori nelle bande criminali abbiamo e questo è il problema ragazzini tredici anni che dicono che come loro aspirazione massima è quella di sposare un boss mafioso
Il problema è che i giovani a cui viene chiesto cosa vogliamo fare dalla fine degli studi la maggior parte molti forse però che la maggior parte molti dicono voglio trovare un posto tranquillo e sicuro nel pubblico impiego
Il problema è che molti che magari vorrebbero in più iniziare un'attività imprenditoriale quando gli si viene a chiedere secondo voi cos'è la cosa importante il requisito principale per iniziare un'attività imprenditoriale la risposta spesso è un buon collegamento pongono amicizie politiche ombra un collegamento col sistema politico
Il problema e che molto spesso la riforma delle istituzioni anche le istituzioni scolastiche
No non avviene o avviene con una lentezza inadeguata la necessità e quindi prima poi di efficacia
Il problema è che siamo immersi tutti noi in una cultura della raccomandazione una cultura della lottizzazione
Il problema è che siamo immersi in una culturale l'assenza delle regole o comunque del non rispetto delle regole perché tanto tutti fanno così
Il problema è che stiamo andando verso una cultura della disgregazione del corporativismo dei ciascuno pensi un po'perse
L'ha detto bene Giancarlo Lombardi nella sua relazione oggi gli attori dice
Al potere più divise che unite nei valori snervanti da crescenti egoismi
Oggi il problema la partitocrazia imperante
E la crisi tra il sistema politico la società come diceva via De Benedetti le responsabilità sono di tutti non sono solo il mondo politico sono a anche in gran parte del mondo imprenditoriale che non si è fatto carico sufficientemente
Nelle sue responsabilità sociali delle sue responsabilità di carattere politico
Che ha sempre avuto e continua ad avere
Però se non siamo consci di questa situazione che li vede particolare del nostro Paese in questo momento è inutile che parliamo
Di riforma della Pubblica istruzione
Perché noi realtà
Dobbiamo esser Cossiga tornano è stato venendo invece un processo di pubblica distruzione
Dei valori che normalmente tengono coesa e unita una società civile
Ieri monsignor Casaroli ha detto una frase diceva
Che era un po'del Santo Padre diceva la veniva dell'Europa dipende da un soprassalto della coscienza morale
Secondo me in questa frase e anche ancora mal più vera per il nostro Paese
Più decisiva per noi che non per l'Europa
Decisiva nel senso che secondo me non è non non solo non rischiamo non rischiamo tanto di non prendere il treno di un possibile tutti auspicabile al Rinascimento europeo ma il rischio è quello di sprofondare come Paese in un novello Medioevo italico
Però io dico che sono ottimista
Io sono ottimista e vengono lì alla parte diciamo finale anche degli di quello che volevo dire e di quello che però è anche la mi sembra la la la relazione di Giancarlo Lombardi
Sono ottimista perché
C'è un fermento nella società civile
C'è una una soglia oggi nel sistema italiano di diciamo di pulizia di trasparenza di regole
C'è una voglia di ridare legittimazione e fiducia alla politica la sua capacità di regolare i rapporti tra cittadini
Ma loro dobbiamo cercare di riscoprire lo il senso vero dello Stato
Dobbiamo cercare di riscoprire il nostro compito di civile est di appartenenti a questa società
L'andare dice col patto istituzionali io in questo modo lo interpreto il patto istituzionale Giancarlo Lombardi dobbiamo abbiamo detto un po'di tempo fa con un patto civile vedo molte assonanze tra le due cose anzi forse il patto civile
Ingloba in un certo senso il patto istituzionale proposto da Lombardi
E attraverso quindi questo patto civile e istituzionale che dovremmo cercare di recuperare oggi in fretta
Una conduzione etica della res pubblica dobbiamo riappropriarci di una cultura della responsabilità collettive che è quello che ci manca per poter poi risolvere tutti i problemi a valle i problemi dell'istruzione della cultura di cui abbiamo discusso di questo patto civile un patto insieme culturale è un patto per lo sviluppo un patto istituzionale
è un fatto culturale però è un patto di una cultura calata nella realtà
Una cultura calata nella società civile nei nella società di tutti i giorni nella concretezza dei rapporti tra di noi ecco perché è un patto proposto da imprenditori
Non un patto intellettuale non un patto intellettuali visti con un'idea per l'idea non tanto diciamo di Rousseau di di Russo ne ha una memoria un patto sociale lì la responsabilità diciamo individuali venivano mischiate Dino annacquate le responsabilità collettive Pini per la responsabilità non si capiva più veritiera qui le responsabilità sono individuali
Ma consapevoli di essere parte di una di un asse di una società i cui non responsabilità civile
Ecco il patto civile secondo me
Il patto istituzionale è un patto di azione
C'era un patto che si basa su una cultura pragmatica
Supermodello sul modello anche della cultura d'impresa e non è la risposta a tutti i problemi
Ma è una è una risposta essenziale è una parte di problemi e cultura d'impresa la stamattina
In via De Benedetti ha detto molti delle i valori in cui si riconosce la cultura d'impresa
La libera iniziativa il lavoro la voglia di intraprendere io aggiungo la trasparenza la dinamica il divenire
L'innovazione è a rischio
La meritocrazia
Cultura di impresa è l'antitesi della cultura dell'assistenzialismo della dipendenza
Delle aspettative di consumi che siano dissociati
Dai risultati delle possibilità produttive
Ecco un filetto e che può portare avanti questo patto istituzionale questo patto civile
I giovani non i giovani necessariamente anagraficamente
Io vedo che ricalcava lombardi
Ha più fiducia nei giovani di Prodi quadrare se ieri però il professor Prodi mi sembra ma non penso soli non i giovani senso anagrafico i giovani in stesi tutti coloro che nei confronti del cambiamento si pongono nello stesso modo cioè quella stessa cultura del cambiamento quindi contro la cultura dell'immobilismo contro la cultura della spero titolazione che purtroppo oggi nel nostro Paese imperante
Sorensen giusta vent'anni faceva discorsi su in Parlamento in Francia e certo meglio non morire poi gli ottimati però
è da questa volontà e in fiducia e non paura del cambiamento che oggi nel nostro Paese può rinascere un nuovo modo un nuovo patto civile un nuovo modo di intendere i rapporti tra di tra tra di noi per ricostruire un senso della società civile
Ma se abbiamo di fronte questa sfida da un lato le forze dell'immobilismo le forze della conservazione
Dall'altro le forze della modernizzazione reale le forze del cambiamento
Io punto sulle seconde grazie
Fa molto piacere di sentire questa
Insistenza sulla dimensione dopo morale del problema
Da parte
Del presidente dei giovani
Giovani per l'anagrafe poi ci sono anche alcuni giovani onorari come Giancarlo Lombardi non che vogliamo cooptare
Potete cooptare insolenza dei giovani
De mentalità sapete la borghesia produttiva in Italia
Può spiegare diventare classe dirigente ma soltanto se ha una legittimazione che deve essere appunto delegittimazione morale più soltanto con questa modalità si può assurgere ai dirigenti di un Paese
Vediamo adesso che cosa ci dicono
Gli elettori
Cominciamo con Berlinguer
Grazie
Leggo in questo convegno sicuramente molto rilevante
Due temi
Uno
Lo riassumo rapidamente perché risuonato con insistenza nel corso della discussione
Naturalmente non posso che convenire fino in fondo la sottolineatura anche dal da parte della Confindustria come del resto già avviene da tempo per la rilevanza strategica dell'istruzione della ricerca come bene non soltanto civile ma economico fondamentale
Mi pare che sia molto importante che emerga nel nostro Paese che si affermi anzi la consapevolezza politica di questo fatto
E tuttavia penso che a questo punto io non mi soffermo ulteriormente su questo fatto perché tutti hanno convenuto credo che sia stato organizzato il convegno per ribadirlo
A me a questo punto mi pare che stia avvicinandosi sempre più l'ora di tradurre operativamente alcune conseguenze
L'indirizzo che ministro Ruberti ha dato a questa politica in questo campo
Che è condiviso anche da noi lettori
E che occorre muoversi su due piani quello delle riforme e quello delle risorse
Sul primo piano noi abbiamo avuto in questi anni
Come dire il calarsi sulle realtà istituzionali universitarie di una messe di riforme
Ingente
E bisogna prenderne atto ci sta radicalmente cambiando il sistema istituzionale delle università
Per quanto riguarda le risorse non siamo ancora arrivati a quello a cui aspettiamo
Riteniamo molto importante che anche una forza sociale del rilievo della Confindustria e tutto il sistema produttivo italiano il sostegno delle imprese ribadisca in sede politica e pur ribadisca all'interno dei propri bilanci la necessità di un mutamento vere gerarchia nelle poste di bilancio che portino a superare
L'attuale situazione italiana che prevede rispetto ad altri paesi europei una scarsa ancora scarsa destinazione di risorse
Al sistema formativo e di ricerca
No io non voglio dilungarmi su questo
Per affrontare l'altro aspetto che mi pare stia anch'esso al centro di questo convegno e riguarda il rapporto fra sotto sistema dell'istruzione della ricerca da un lato e
Sotto sistema imprenditoriale
Produttivo all'interno del sistema Italia
Tale sistema euro
Sono assolutamente d'accordo non solo con l'idea di patto ma connaturate la creazione di diversi momenti di cooperazione continua d'incontro fra i due sistemi
Se non c'è più una sorta di cross tortilla di session senza il quale noi non riusciremmo raggiunge livelli di sviluppo l'improduttività di efficacia di cui abbiamo bisogno in Europa la prima cosa da fare e superare il reciproco sospetto
Che ha avuto varie forme di manifestarsi
Io mi rendo conto che questo è un dato di primitivismo del nostro Paese
Il fatto che l'istanza ancora io parlo non soltanto non tanto dei vertici nominati parlo del sistema nel suo complesso un reciproco sospetto
Che occorra abbattere gli ideologismi ancora presenti
Ma soprattutto una mancanza di dimestichezza del rapporto è una estrema fragilità e forse anche una dimensione troppo ridotta della pratica del rapporto fra il sistema
Voglio dire a questo proposito che parlo in questo momento anche a nome della Conferenza permanente dei rettori italiani non soltanto come rettore di una sede di una regione a Tonino che le università la Conferenza dei rettori
Propongono di continuare di andare oltre nel rapporto continuano nel rapporto praticato e non soltanto auspicato e quindi creare le condizioni operative
Di questa di questo di questa relazione
Tuttavia per abbattere definitivamente il sospetto quanto meno limitarlo radicalmente molto contribuisce questo stesso convegno per il fatto che una forza sociale come la Confindustria ci pone anche al fianco si pone come proposizione propria ma anche al fianco nel dell'azione che da tempo le università fanno per affermare alla Consap la coscienza e nell'immaginario collettivo del Paese quanto nella consapevolezza della società politica
Che gli obiettivi sono gli stessi che sono quelli di una sottolineatura di enfatizzazione della istruzione ricerca come bene economico fondamentale quindi di una priorità nella scala non solo che la spesa pubblica ma dell'attenzione politica complessi
Un altro elemento per superarle sospetto risiede nel fatto che noi dobbiamo ribadire che la cooperazione non significa indistinto nei ruoli anzi il contrario
Che ognuno deve fare il suo mestiere
E gli scopi sono diversi
In qualche misura le culture hanno una loro diversità legittime e che non ci si può occupare l'uno dell'altro soprattutto scimmiottare l'uno o l'altro
E quindi una reciproca autonomia
Questo significa rispetto fino in fondo delle necessità formativa di base da parte dell'università della ricerca di base da parte dell'Università del sistema ricerca
Com'è il bene più prezioso che noi abbiamo in questo Paese permettetemi di sottolinearlo come il bene più prezioso
Perché questo ci pone in condizioni non solo di competitività complessiva e non possiamo giocarcela o in un rapporto che tende alla indistinzione deve questo significa la parte dell'università riconoscere fino in fondo le esigenze di una struttura produttiva di un'impresa le sue necessità e quindi anche la logica della quale essa si pone in un rapporto a due
Significa non sono autonomia reciproca
Ma anche e mi pare di cogliere in questo uno degli aspetti molto importanti e belle della relazione di Lombardia e della politica della Confindustria nel nostro Paese
Non pensare
Che la Confindustria o le imprese si possano fare le proprie università le proprie istituzioni di ricerca come ci dovrebbero fare i propri ospedali all'interno di un sistema sanitario con un funzionario propri treni coi pupi telefoni
Ma debbano a proporsi come forza dirigente del Paese e quindi richiedere una riforma complessiva in quella eterogeneità ritrovato Rocchi De Rita in qualche modo criticava che io
Ma assume un po'più come dato oggettivo perché non potranno ancora esistere in un sistema formativo di ricerca il momento dell'eccellenza e con il movimento della diciamo così ordinarietà anzi io
Sono sempre più ritornando alla necessità di salvare l'ordinario e il mediocre l'aurea mediocrità s'e se questo non facciamo però il il complesso della macchina pubblica non funzionerà nel nostro Paese
Ora voglio dire cerca con diversi momenti diversi compiti e diversi livelli di intervento salvando anche ripeto i ragazzi che hanno bisogno di un manuale e i ragazzi che sono in grado dopo aver imparato il manuale di dare quelle scintille quelle ci sta di assoluta autonomia dell'apprendimento
Che costituisce uno delle con una ma non l'unica componente essenziale
Di un corso universitario ecco è molto importante che non esistano sollecitazioni del farsi da sé le proprie istituzioni di fronte allo sfascio generale tra l'altro io non sono molto convinto che si possa parlare discreti indiscriminatamente di sfascio generali
Devo dire che in questo mi mi piace prenderne atto e affermarlo pubblicamente ma l'ho già fatto in qualche articolo nei mesi passati la Confindustria si colloca con una posizione che aiuta a superare come dicevo il sospetto perché non è da oggi che si trattava di una politica di reciproca autonomia almeno le opportune azioni Generali fra impresa e università
E si infatti sottolinea la necessità della formazione di base della formazione generare come della ricerca di base da parte dello stesso mondo imprenditoriale
Noi ci saremo più accurati come struttura istituzionale dei rettori che altrettanta vivacità for venisse dalle altre forze sociali a cominciare dal sindacato che invece da qualche tempo Thatcher su questi argomenti
IVA dimestichezza del rapporto con soprattutto Greco l'ufficio scuola e formazione del della Confindustria
A in questo caso creato condizioni frequenti di rapporto di vertice quanto meno e penso che Evelina cosa sia di non poco significa
Voglio aggiungere però che al di là e oltre il superamento di difficoltà come dire di natura ideologica
Noi oggi ci proponiamo e penso che sia uno dei temi di questo convegno
Le questioni del rapporto fra sistema dell'impresa e sistema formativo superiori universitario formativa e di ricerca anche in temi in in termini operazioni
E anche su questo permettetemi ma qualche franchezza
Scendendo sull'operativo forse uno degli aspetti su cui dobbiamo
Insisto in qualche maniera che è stato del resto richiamato anche dall'ingegner De Benedetti
Deriva dal fatto che non è soltanto il sistema pubblico il bilancio pubblico in qualche modo a far nei confronti della attenzione per la ricerca e la formazione
Anche il mondo delle imprese spende tocco per questo settore nel nostro Paese anche più il mondo delle imprese non saremmo ben felici che un con la sensibilità dimostrata un convegno di questo tipo
Nell'organizzazione di un convegno di questo tipo possa significare l'inizio di una fase in cui non ci avviciniamo a livello di altri Paesi più sviluppati in Europa per quanto riguarda l'investimento da parte delle imprese in ricerca e sviluppo nel particolare nella cooperazione con le strutture pubbliche della ricerca penso però che questo non si dica che non sia il solo argomento da da discutere lo dico perché sono d'accordo con l'ingegner De Benedetti quando afferma che il problema non si pone soltanto nei confronti di alcune grandi imprese e che Ancona pure il problema della cooperazione non si pone soltanto nei confronti di alcuni episodi importanti che pure datano da molto tempo e che riguardano non soltanto le università e politecnici delle zone più industrializzate macchine oggi con un aumento progressivo delle convenzioni e dei rapporti formali non soltanto che sostanziali fra università e imprese dimostra un crescendo a questo proposito lo dico perché credo che il problema si ponga nel tessuto diffuso dell'imprenditoria italiana e quindi dobbiamo riuscire a a raggiungere questa maturazione politica è soprattutto culturale dalla necessità di un maggiore investimento e quindi di una aumento anche su questo terreno dei rapporti diffusamente
Su tutto il tessuto imprenditoriale io vorrei fare accenna se mi si perdona ad un'esperienza personale che con Giancarlo Lombardi abbiamo fatto nella università di cui sono rettore noi abbiamo pensato di istituire di chiedere al governo che poi lo ha fatto di istituire un corso di laurea nuovo
Denominato scienza della comunicazione quando abbiamo cominciato alcuni anni fa parecchi anni fa
Si trattava di un'avventura perché non esiste un tale lauree nel nostro Paese una prima operazione che abbiamo fatto quella di contattarci per impulso reciproco e non solo da una parte con Lombardi con i suoi collaboratori per capire quale sarebbe stato del mercato del lavoro proposto e c'è stata The fornito dei dati poi abbiamo organizzato insieme una serie di momenti di riflessione per capire quale sarebbe stato anche il contenimento di una laurea in scienza della comunicazione
Abbiamo poi nessun il su come dire un'impresa comune abbiamo stilato una convenzione creato un organo comune abbiano
Come dire l'ha visitato in pratica un'esperienza di cooperazione badate non con un politecnico non in materia di chimica o di ingegneria ma dentro una facoltà di lettere c'è una facoltà che quasi naturalmente e un po'chiusa nei confronti tra possibile rapporto con le imprese
Proprio a dimostrazione del fatto che il ventaglio di opportunità di collaborazione economici non solo amplissimo ma totale
E aggiunge anche settori nei quali nei confronti dei quali non ci sarebbe è stata forse neanche pensata nella tradizione un'operatività di rapporti ebbene abbiamo riscontrato una fatica notevolissime i nostri colleghi sono sempre da me a dire che con l'industria difficile parlare e collaboratore di Lombardini telefono continuamente col dire che con i nostri colleghi hanno difficoltà a parlare e un'impresa difficile dove risiede la difficoltà primo in una scarsissima conoscenza recinto
Il primo fatto operativo concreto per creare una cultura del dialogo
E la cultura della cooperazione nel pieno rispetto delle reciproche autonomie e intanto di conoscersi e io sono convinto che il tessuto diffuso dell'imprenditoria non sa quasi niente e come vive un dipartimento una facoltà universitaria e viceversa
Abbiamo bisogno di questo io resto quello che il tempo passa non mi dilungo ma
Insisto sul fatto
Che per esempio si deve comprendere da parte dell'impresa che l'università che sempre più si sta azienda Rizzardo sta diventando un'azienda oggi e tuttavia un'azienda che produce cultura e che non può vivere senza il consenso Massimo senza il quale non esiste possibilità né di mezzi il management di leadership di un'azienda di questo tipo
E quindi a delle logiche senza le quali non si raggiunge neanche la produttività scientifica e altrettanto forse dobbiamo fare al nostro interno per comprendere altri elementi di questo tipo all'interno del mondo imprenditoriale insisto col dire quindi che il primo problema è un problema di conoscenza reciproca addirittura di linguaggio
Perché c'è difficoltà a conoscere a terminologia se non la concettualizzazione
Delle forme di comunicazione e poi ci sono obiettivi pratici molto precisi il contemperamento dei quali in un'ottica di collaborazione richiede non solo molta pazienza e molta fatica e soprattutto chiarezza strategica ma anche l'impegno anche un impegno individuazioni concreta che io Viero qua elencato ma che è vero che il tempo che passa forse non mi consente
Di diffusamente di sottolineare salvo un accento salvo un accento abbiamo non campo della ricerca il problema di superare la cultura delle sole consulenza un istituto universitario non è un istituto di consulenza per ma di un coinvolgimento su ricerche che abbiano una loro dimensione strategica altrimenti non sono ricerche
E per quanto riguarda cito un altro sull'attività didattica abbiamo un problema oggi di un maggiore contemperamento della domanda professionale esistente nel mercato
Da introdurre come elemento di contaminazione salutare ma non inquinante della natura formativa di base che qualunque tipo di corso universitario
Deve conservare e per questo per esempio Giglioli questa si stanno aprendo dovremmo farlo sempre di più nei confronti di un apporto di docenza da parte di tecnici da parte di conoscenze operative che possono venire dalla formazione
Del mondo industriale nei confronti del quale ormai gli esempi si moltiplicano dobbiamo tenerli presenti come un fatto
Di creazione di quel linguaggio di quelle occasioni per la conoscenza reciproca
Un'ultima considerazione
Io credo che
Un esempio specifico del modo di contaminare le due culture e creare un terreno di scambio ma non di appiattimento
E dato dal concetto di fallisce di valutazione
Il mandolino è stata tradizionalmente ha rifiutato nel passato come un'offesa alla sacra libertà dell'insegnamento della ricerca il fatto che qualcuno saluti il risultato della nostra azione
Tuttavia ormai la situazione è cambiata perché una legge che ci auguriamo tutti che in brevissimo tempo si approvata dal Parlamento italiano
La legge cosiddetta Ruberti conclusione a quanto meno parziale conclusivo del ciclo delle grandi riforme universitarie introduce come obbligatorio l'elemento di valutazione alcune università penso che questo avvenga nelle due qui rappresentate noi abbiamo cominciato già sperimentare ed altre ovviamente non solo al nostro strutture di valutazione a diversi livelli la Conferenza dei rettori affatto un convegno per discutere il problema della valutazione della verifica del controllo il risultato a monte di una concezione che per quanto riguarda non la ricerca ma la gestione beh tipica dell'amministrazione pubblica italiana che è quella della del controllo di legittimità del tutto inutile astuto e che è nocivo come impostato dalla Corte dei Conti e in generale dalla dall'amministrazione pubblica italiana per tutte le le pubbliche entità
Oggi il problema della verifica del risultato e come dire l'assunzione di un brandello di cultura imprenditoriale all'interno del pubblico in particolare anche del mondo della ricerca e forse questo è uno dei terreni sui quali è possibile costruire non solo a conoscenza reciproca ma le forme concreti di operatività e di collaborazione
Un'ultima considerazione
Ho detto queste cose percepito anche un po'con i piedi sul piatto su un terreno meno che ritengo essenziale e che è un fondo la sostanza politica della proposta e Giancarlo Lombardi di questo convento
C'è una ragione in più
Tutte quelle che sono state dette
Che ci deve portare a questa questo l'impegno comune sta nel fatto che dato più pericolosa in questo momento di questa nostra società e la sua disgregazioni in corpi in particolarismi in egoismi crescente ognuno ritagliato il suo particolare e pretende che nessuno metta il naso all'interno per potessero gestire comodamente tasse e questo è un po'il segno di questa gravissima disgregazione
Che nel mondo che si chiama serba Chrome Serbia Croazia che si chiama Paese Basco del resto della Spagna che si chiama Irlanda che si chiama forse anche del leghismo nel nostro Paese una forma di disgregazione del particulare
Ora noi siamo in questo costa forse l'unico punto di pessimismo delle mie parole come avete notato non condividendo io nell'ideologia nell'analisi di sfascio
Però c'è questo germe gravissimo e si si rafforzava ecco e loro particolarismi non ci avrà io credo lo sviluppo del nostro Paese secondo le esigenze e i tempi che vengono dettati dall'integrazione europea
Una con la creazione di basi concrete prima culturali e insieme operative di cooperazione fra i due sistemi e anche un contributo alla civiltà nel nostro Paese
Il punto di forza degli Stati Uniti la continua collaborazione fra università e industria e politica e dove siamo
Storicamente il Paese deve incomunicabilità Berlinguer ha messo molto bene in rilievo questo aspetto
Convegni come queste devono contribuire a rompere le periferie delle incomunicabilità o lo speriamo presso il turno di Mario Monti rettore della Bocconi
Questo questo convegno sta facendo emergere un obiettivo importante
E nel farlo emergere presenta a mio giudizio una lacuna importante
L'obiettivo che emerge con forza e chiarezza senza precedenti da questo convegno e di questo dobbiamo dare atto alla Confindustria e a Giancarlo Lombardi
è che l'Italia migliore sostanzialmente la formazione del proprio capitale umano se vuole coltivare qualche residua speranza di competere sul mercato europeo
Necessità che è poi molto maggiore se includiamo nel quadro della competizione il sistema asiatico guidato dal Giappone
Se il sistema produttivo italiano vuole non farsi emarginare occorre che possano disporre in misura maggiore di risorse umane preparate di più e meglio in maggiore sintonia con le esigenze dell'impresa
Più flessibili e disposte all'aggiornamento continuo formate in un sistema che comporti meno sprechi è un compito enorme
Ma dobbiamo convincerci e qui sta secondo me la lacuna finora del convegno che per l'Italia di oggi questo obiettivo non basta minimamente
Pensiamo davvero che per le imprese italiane l'ostacolo principale allo stare con successo nel mercato internazionale sia l'insufficiente disponibilità di risorse umane
Più ricche individualmente di conoscenza nel senso che ho appena articolato io penso di no
Avere queste risorse umane più ricche individualmente di conoscenza certo aiuterebbe per l'innovazione e per la qualità aiuterebbe ma non basterebbe se è vero come è stato affermato che l'orientamento alla qualità non è ne è un insieme di tecniche non è una ricetta di pronto impiego
E invece una cultura un ethos dell'impresa
Inoltre avere semplicemente individui più preparati non aiuterebbe a risolvere le altre grandi difficoltà alla competizione inflazione e costo del lavoro disavanzo e debito pubblico servizi pubblici inadeguati
Si dirà è vero ma che c'entra con il capitale umano centra perché tutti questi problemi hanno le loro radici al di là delle critiche spesso fondate che tutti muoviamo ai politici
Nel fatto che il nostro sistema scolastico e universitario forma individui
Più o meno preparati sul piano delle conoscenze ma non cittadini
Riproduce inerzia aumenta i caratteri della cultura della psicologia del modo di essere degli italiani
Quando sono questi caratteri ad essere ormai incompatibili ci piaccia o no con la competizione internazionale
Che cosa dovremmo accrescere nella formazione dei giovani per rendere il Paese più adatto alla competizione internazionale ma la capacità in loro di interazione e di lavoro di gruppo
Il rigore nell'interpretare il proprio ruolo nel lavoro
Una minore propensione alla litigiosità e al tempo stesso una minore propensione all'accomodamento compromissorio al margine o al di fuori di leggi di regole una cultura più pragmatica e meno ideologica un maggiore senso dell'appartenenza al corpo sociale quello piccolo dell'impresa e quello grande dello Stato
Un superamento della cultura della separatezza tra sé e il corpo sociale cultura che è diffuso in tutti noi
Nel lavoratore convinto di doversi rallegrare di ogni incremento retributivo senza coglierne i riflessi sulla solidità della sua impresa che non sente come sua nel risparmiatore beato di indirizzare i suoi risparmi su titoli di Stato che offrono rendimenti imbattibili
Per seppellire il risparmio in destinazioni del tutto improduttivo e per la collettività che il risparmiatore non sente come sua
Per la classe dirigente dell'economia che nella storia d'Italia ora mi sembra che sia meno così questo stesso convegno le parole dell'ingegner De Benedetti di altri imprenditori in altre occasioni lo testimoniano che sia sempre meno così ma tradizionalmente questa classe dirigente dell'economia italiana si è spesso arroccata
In più in una posizione di disinteresse totale
Verso la gestione della cosa pubblica che non sente o non sentiva come sua
Ora se non formiamo individui adatti all'aggregazione in strutture sociali
Non solo continueremo ad avere una vita civile politica alquanto degradata ma certamente potremo scordarci
A livello di impresa di poter competere con Paesi che hanno il loro punto di forza nella codeterminazione
Come la Germania o nella coesione sociale implicita come il Giappone
A livello di sistema pubblico potremo scordarci efficienza dei servizi riequilibrio della finanza pubblica e tutto questo anche se formeremo individui sempre più preparati
Secondo la necessità che è emersa questa sì con chiarezza nel convegno no no indicazioni da dare su come realizzare questo obiettivo di formazione
Non solo di capitale umano individualmente più preparato ma di capitale umano più adatto a processi che sono sempre più di interazione
è chiaro che è un compito formidabile che richiederà generazioni a sforzi coordinati nella scuola soprattutto ma anche nell'università
Ma il primo passo è la consapevolezza di questa esigenza persino in questo convegno la consapevolezza mi era sembrata scarsa per questo ho voluto sottolineare il punto sul quale dovremmo tutti concentrare l'attenzione
E presto
Vengo
A rapporto tra sistema scolastico universitario e qualità sia nel senso del qualità del sistema Paese sia nel senso qualità dell'impresa
è chiaro che il sistema universitario a questo mi riferirò a molti spazi per il miglioramento della propria qualità sono necessari a questo scopo interventi a livello di sistema universitario interventi legislativi e amministrativi e in questi anni devo dire con grande competenza lucidità e determinazione il ministro Ruberti apposto
Tutte le premesse di un ammodernamento del sistema universitario italiano
Ma sono anche necessari e io credo possibili interventi a livello di singola università che devono e possono essere infatti anche nel sistema legislativo e amministrativo ancora rigido che abbiamo possono essere fatti certamente da parte delle università non statali ma io credo anche da parte delle università statali
Non è
Molto diffusa ancora nelle università la consapevolezza di una politica per la qualità
E non è neppure ben chiaro quali sono le difficoltà che vi si incontrano sono difficoltà anche maggiori che nelle in prese tanto proprio perché è meno evidente la necessità poi perché vi sono vari vincoli l'uniformità del prodotto connesso con il valore legale
Il vincolo della inamovibilità dei docenti il vincolo di un reclutamento dei docenti che per modalità e tempi dipende più da procedure a livello nazionale che dalle singole università
Il vincolo dell'autonomia del singolo docente la quale autonomia peraltro è presidio della libertà di insegnamento e di ricerca è però possibile anche con tutti questi vincoli fare uno sforzo per la qualità all'interno delle sedi universitarie
E credo che sia possibile farlo sia come innovazione di prodotto sia come innovazione di processo
Farò qualche brevissimo esempio tratto e me ne scuso dall'università che conosco meglio e che del resto è stata fondata novant'anni fa da un imprenditore e che vive molto la compenetrazione con la cultura industriale pur in una totale autonomia
Nel senso dell'innovazione di prodotto abbiamo lavorato per quattro anni all'Università Bocconi
Per elaborare nuovi corsi di laurea sul troncone tradizionale dell'economia e commercio per cercare di anticipare le esigenze dei prossimi decenni e questi nuovi corsi hanno avuto la una forma di riconoscimento per noi importante nel fatto che il ministro Ruberti ha colto questo sforzo innovativo e pur provenendo esso da un'università non statale
Ha ritenuto di proporlo come riferimento anche per università statali e dal punto di vista della innovazione di processo molto è possibile fare pur nei gravi vincoli attuali dentro le università
Nel senso di predisposizione di stimoli e interventi per il miglioramento della didattica e della ricerca
Faccio solo un esempio relativo alla didattica è chiaro che se esistono molti vincoli circa la possibilità di dare disposizioni ai docenti data la loro autonomia bisogna mettere in piedi meccanismi di persuasione che trovino un riconoscimento come dire cogente nell'ambiente e che siano anche in assenza
Di una possibilità di intervento gerarchico burocratica percepiti come stimolo efficace da parte dei docenti
Quello che noia certamente altre Università stiamo cercando di fare in questo momento il rettore Berlinguer ha fatto del resto a sua volta un riferimento cercare di determinare un circolo virtuoso che da una parte e via i docenti qualche indicatore su come la loro performances didattica viene percepita valutazione della didattica da parte degli studenti dall'altra consenta al docente che voglia migliorare la sua performances di seguire corsi che gli spieghino come si possa insegnare meglio
Dall'altra ancora indurre gli studenti stessi con apposite iniziative didattiche a predisporsi a migliori tecniche di apprendimento imparare a studiare meglio
Anche in università che per la situazione in cui si trovano come può essere il caso della mia che conduce alla laurea il novanta per cento di quanti vi entrano
Non potrebbero avvertire drammaticamente un impulso al miglioramento della qualità è invece importante in questo momento sta avvenendo che questo impulso
Venga avvertito e che ripeto anche in presenza di vincoli esterni che pur per le università non statali sono molto stretti si cerchi internamente di migliorare la qualità credo d'altra parte che occorra andare verso l'attenuazione dei vincoli compresi quelli che riguardano il personale docente e non docente nell'ottica qui oggi giustamente richiamata di guardare anzitutto alle proprie responsabilità
Mi riferirò alla categoria alla quale appartengo il personale docente
Che non potrà non subire le conseguenze di un sistema che sta evolvendo
Si inietta daranno via via nel sistema universitario elementi di concorrenza fra le diverse università e tra i diversi docenti il portato dell'integrazione europea è anche questo
Credo che vedremo progressivamente diffondersi elementi di concorrenza nel sistema quindi sempre maggiore impossibilità di vivere su posizioni acquisite sia come istituzioni universitarie sia come individui
E credo forse che se andassimo a esplorare un futuro un po'più lontano un elemento per ravvivare la concorrenza fra le università sarebbe la rivisitazione del concetto di valore legale del titolo
Mentre la crescente concorrenza fra i docenti è nel senso dello stimolo attenersi vivi scientificamente
E io credo che i professori universitari non potranno rimanere
Indefinitamente l'unica categoria o una delle pochissime categorie nel tempo ad avere garantita la propria inamovibilità
Credo che vi siano sistemi che riescano a contemperare la tutela doverosa della libertà di ricerca e di insegnamento con la continua messa in discussione della produttività scientifica e didattica
Dei docenti
Un'avvertenza un'annotazione finale tutto il problema che qui stiamo trattando quello della formazione di un capitale umano meglio preparato individualmente più adatto a fare gioco di squadra
Con un miglioramento di qualità nelle istituzioni che lo producono tutto questo problema già grave e difficile
E ancora più grave e difficile perché è un problema circolare
Se il sistema Paese in Italia non migliorerà come competitività dell'impresa come efficienza del sistema come eliminazione nelle distorsioni dell'uso del risparmio
Non troverà occupazione nel tempo il capitale umano che formiamo perché l'Italia sarà sempre più emarginata nella competizione internazionale d'altra parte se la qualità del capitale umano
Che formiamo e la sua attitudine a far parte di un sistema non migliora rapidamente è difficile che il sistema Paese Fossa a sua volta migliorare grazie
Mi pare che vi sia stato generale consenso fra i tre relatori e motivo di consolazione è il pensiero che si tratta di pressione che hanno responsabilità
Rispettivi posti di di comando e quindi sentire dire le cose giuste due persone che poi hanno anche responsabilità operative e qui delle possibilità di operare nella direzione giusta forse un motivo
Di speranza ed una discussione che altrimenti fra ieri e oggi
Non è tale da indurre autunno s'moderato ottimismo se non vi sono obiezioni reciproche fra i tre relatori o comunque motivi di interventi successivi
E mi pare di nuovo
Possiamo passare all'intervento del ministro Uberti parlavamo prima parlavo di circolazione fra università politica industrie che in Italia è difficile ma professor Ugo Berti mosca bianca
Perché si trova a fare il ministro adesso cose di cui molte ci rallegriamo prego previsto epocale
Il tema che mi è stato assegnato in questo appuntamento ormai regolare dei convegni della Confindustria sui problemi della formazione e della ricerca ricorda quello dell'anno scorso emergenza formazione
è quello del ruolo dell'Università e della Ricerca rispetto a Europa cultura e sviluppo
In realtà essendo quasi alla fine del convegno
Parlare del ruolo dell'università e della ricerca rispetto ai processi
Di trasformazione italiana europea mi sembra che possa essere pretenzioso rispetto a tutto quando qui è stato chiaramente ribadito sull'importanza di questo nuovo e forse in qualche misura anche in elegante ignorando essendo pro tempore responsabile di questo settore continuare a dire che è importante ed è strategico potrebbe apparire come per ogni ministro per il suo settore
Fuori luogo io quindi darò per scontato
Quando qui è stato boh ribadito e cioè che il luogo in cui si producono conoscenza e competenze
La vita
Il capitale immateriale questo è un problema quindi questi luoghi sono importanti
Per lo sviluppo e in tutti i Paesi industrializzati indulto grave dello sviluppo e quindi anche in Europa
All'alba forse ci sono due specificità per e in qualche modo dovrebbero essere sempre tenuto in conto quando si guarda questo ruolo
Le due specificità che io vorrei ricordare molto rapidamente sono da un lato quella che l'Europa è stato il luogo in cui è nata la cultura scientifica e tecnica è nato il metodo scientifico che però il e anche frase Mingardo impari trapiantato negli Stati Uniti energia può e l'altro
E anche il luogo in cui sono nate le università qui ci assegna in tutti i Paesi ormai rispetto ai decenni passati un ruolo centrale rispetto produzione di conoscenze di pompe
C'è anche un'altra differenza l'Europa è anch'un luogo in cui c'è un grado di varietà
Molto più grande di quando c'è nel Giappone degli Stati Uniti questo è un elemento importante
Per vedere quale ruolo si può giocare perché questa varietà è a un tempo
Motivo di ricchezza e di potenzialità ma anche motivo di difficoltà rispetto alla frammentazione e alla Repubblica al recupero di una politica di integrazione
Ammettiamo dunque che il ruolo delle università e della ricerca siano strategicamente importante allora il tema che io svilupperò in questo mio intervento e piuttosto quello di vedere come il nostro Paese
Opera in questo settore
Per svolgere questo ruolo
Affondando tre temi
Il primo tema e quello di che cosa stiamo facendo preamboli armonizzare il nostro sistema rispetto a quello degli altri paesi
Secondo come partecipiamo ai processi di integrazione europea Terzo quale contributo dovremmo dare per disegnare una politica della ricerca e dell'alta formazione in Europa che sappia stare al passo con i nuovi scenari che qui sono stati disegna
Vediamo il primo il primo il primo punto che cosa stiamo facendo
Io penso che si possa onestamente dire qui è stato ribadito e ci sono
In alcuni a specchi ci sono provvedimenti iniziative interventi che hanno diminuito
Ho creato le premesse per diminuire la distanza tra il nostro sistema formazione ricerca rispetto a quello europeo
Voi continuamente ci sentiamo come slogan dire l'appuntamento per novantatré
Beh mi pare che in questo settore in questi anni alcune cose relativamente a questa distanza sono stati fatti
Mi è stato ricordato la modifica
Che arriva con venti anni di vita del modello formativo
Con l'introduzione del di brodo intermedio è stato ricordato anche questa mattina
Ma non è solo questo
Perché c'è anche un superamenti della conci di una concezione didattica basata solo sul sulla lezione e sull'esame con un arricchimento della didattica alle i meccanismi dell'orientamento del tutorato l'introduzione che è fondamentale e credo che sia la riforma più importante fatto per il sistema scolastico quello dell'analoga per le scuole per insegnare nelle scuole elementari e nelle scuole materne
Fosse la riforma più importante fatta per il sistema scolastico in questa legislatura è venuta nella legge sugli ordinamenti perché è lì che si è recuperato il ritardo rispetto ai Paesi europei di avere una formazione universitaria per insegnare nel elementari nelle materie
Io vorrei adesso diffonde a queste modifiche che dobbiamo realizzare nel sistema concretamente partiremo con i diplomi di laurea il primo novembre novantadue abbiamo già definito molte di biologia per esempio tutto quelle di ingegneria io vorrei su questo punto visto che se n'è parlato ieri nell'intervento del collega Misasi
Che ne ha parlato però di che ne ha parlato a oggi verità io vorrei fare qualche precisazione
Perché temo che qui in questo campo possa nascere un po'di confusione
Abbiamo ritardato venti anni per introdurre il cinque Breve il diploma interventi
Abbiamo fatto polemiche infinite per dire se dovessi vinse parallelo misto se poteva essere speso solo nel mercato del lavoro o anche per proseguire gli studi a questo punto si riapre subito il discorso senza avere ancora incominciato a realizzare i diplomi intermedio su una specie di nuova parola post secondario
Il quale in qualche modo non si capisce bene come si distingue dal sistema terziario ed al sistema universitario
Cioè mi pare di a questo punto si stia creando una specie di all'arredamento del fronte per affronta per risolvere il problema della formazione di professioni dopo cicli brevi che contiene Bondo di quanto avviene in Europa perché basterebbe vedere che cosa avviene in Germania in Francia in ditte in Spagna con diverse modalità
Ma in cui definitiva c'è una cosa ben precisa che basta andare a verificare e te è il sistema terziario cioè quello che viene dopo il secondario produce delle professionalità ter vengono riconosciute per la libera circolazione in Europa questo è il punto fondamentale
Quindi c'è un problema di unitarietà dei processi formativi che secondo me molto rilevante in cui devono coesistere
Quella che è la soluzione parallelo la soluzione seria l'anno scorso affrontammo nel convegno pure organizzato dalla Confindustria questo punto affronto
No volevo Moldovei affronta mai il problema di tener conto di una situazione specifica italiana che è quella che si è
In carenza di un processo di formazione delle professionalità intermedie si sono avuti iniziative della scuola iniziativa dell'Università iniziativa delle regioni allora si disse
Mi pare che questa era la soluzione anche prospettata dalla Confindustria nella relazione generale se disse che dovevamo partire dal patrimonio di competenze che si era accumulato e far convergere questo patrimonio in soluzioni che deve esserlo come attori sia il sistema universitario sia la legge le regioni sia va a scuola in un rapporto costruttivo con il sistema produttivo in cui questa professionalità deve essere speso quindi io credo che su questo campo occorre evitare via assumere posizioni un po'superficiale mi permetto di dire cioè che non vengono condotte l'esperienza europea delle direttive europee
Perché il non possiamo nel momento in cui parliamo di armonizzazione con l'Europa non andare ad affrontare il problema per quello cruciale
Dal con l'integrazione del mercato ci sarà una libera circolazione delle professioni e c'è un problema di riconoscimento dei titoli
E da qui che bisogna partire per vedere poi quali sono le strutture istituzionali attraverso cui si realizza questa risposta al sistema produttivo che ha bisogno di quadri interventi
Questa risposta al sistema produttivo può essere anche data con una soluzione articolata istituzionalmente
Ma questo non comporta
Una un una coesistenza di risposte che non si capiscono bene come si potrebbero dare in maniera coerente con i processi di armonizzazione europea
Anche sul diritto allo studio ci stiamo stiamo per varare
Avvicinamento all'Europa che è molto importante perché ha una politica dei servizi collettivi indistinti e diffusi in sostituiamo una politica indirizzata al singolo attraverso i prestiti di onore le borse di studio e cioè meccanismi che si indirizzano e responsabilizzano il singolo nel sostegno alla nel suo percorso universitario c'è un appuntamento importante che è quello con l'autonomia
E al rapporto nell'esercizio di questa autonomia col sistema produttivo
Qui è emerso una
Un'assoluta concordanza di vedute sulla opportunità sulla necessità per il nostro Paese di far crescere questo rapporto in realtà io devo dire che queste unanimità come peraltro è stato poco fa ricordato spesso poi non si realizzano nella pratica
E nei percorsi parlamentari in queste settimane stiamo in Parlamento all'ultimo momento di passaggio della legge sull'autonomia che prevede in modo chiaro la presenza dei membri
Esterni al consiglio d'amministrazione del sistema pubblico e privato dentro il consiglio d'amministrazione e in sostanza le perplessità di certi gruppi politici permangono soprattutto abbiamo delle manovre ostruzionistiche dalle minoranze estreme del Parlamento questo è un dato di fatto
Ma qui bisogna avere il coraggio politico
Queste cose di dirle senza pensare che ci sia poi una unanimità di fatto e qui non emerge insomma cioè abbiamo come è stato ricordato da un lato delle resistenze diffuse sommerse
Esistono per una concezione aristocratica
Del rapporto di separatezza Hristo radicata università e sistema industriale e dall'altro viceversa divide dei gruppi organizzati anche se minoritari That continuano su questo problema
Ho hanno insomma fa a a ostacolarlo con una visione del tutto per tutto su varie ha voluto dire queste cose con onestà e lealtà perché dobbiamo evitare di pensare che l'unanimità sia sembra reale e non ci siano resistenze obiettive da vincere e quindi ci siano delle posizioni chiave da su
Dunque a me sembra che si possa dire che abbiamo avviato un processo rispetto all'avvicinamento all'Europa
Quali sono i punti sui quali invece la distanza rimane notevole io ne voglio citare Itri
Uno è il problema della abbonarmi situazioni italiana in cui non c'è stato un adeguamento delle strutture rispetto ai bisogni e di formazione
Qui si diceva ho sentito l'amico De Rita che diceva che l'università non produce nulla questo non è giusto non e sta producendo ottanta mila laureati all'anno
E venticinque anni fa ne produceva trenta mila e i laureati prodotti da queste università sono serviti alla crescita del sistema produttivo di questo Paese oggi però in realtà fa c'
Amo fatidica facciamo fatica a rispondere alle nuove domande sia perché non c'è una sistema logistico di attrezzature adeguate sia perché non ci sono processi di innovazione
Che sono importanti importanti per il nostro per il nostro sistema universitario alcune le abbiamo introdotte recentemente con molto ritardo ricordo quella che aveva che ha citato lettore Monti
Sull'articolazione dalla formazione in economia e commercio quella di scienza delle comunicazioni quella nel campo del disegno industriale delle biotecnologie però non c'è dubbio che abbiamo una difficoltà a produrre le nuove rispondere ai nuovi bisogni di formazione sulle frontiere delle trasformazioni del nostro sistema produttivo una terza questione e il problema delle risorse
La Germania spende
Costo
Per l'università tre volte di quello che spende l'Italia il triplo
Allora qui il Problema
Diventa un problema di valutazione realistica
Dei problemi possiamo in questa situazione finanziaria triplicare l'investimento italiano alle università o questo diventa un obiettivo difficile da perseguire
In questo contesto di difficoltà finanziarie probabilmente difficile da conseguire
E allora bisognerà con onestà affrontare il problema del contributo degli studenti che non appartengono alla fascia debole al costo dell'istruzione questo è un problema ormai venuto sul tappeto perché non possiamo continuare a pensare che si possa semplicemente parlare in termini di invocazione di una crescita degli investimenti senza trovare i meccanismi attraverso i quali poi si risolve il problema io credo che varata la legge per il diritto allo studio pesa al clic adatta affrontare i problemi di equità sociale e quindi di sostegni o della fascia debole sia venuto il momento di affrontare il problema per la fasce che debole non è il problema del contributo al costo di istruzione e questo permetterà probabilmente di adeguare il livello delle risorse investite in questo settore è quello che avviene negli altri Paesi
Dunque abbiamo anche abbiamo iniziato un percorso che ci avvicina all'Europa abbiamo delle scadenze diffondendo i abbastanza vicine abbiamo poi quelle più lontane io credo che pure ci sono che sono i problemi di una maggiore autonomia di una maggiore competitività di eliminare alcuni vincoli per esempio di incardinamento della docenza in modo permanente
Nella situazioni desiderare che venivano ricordate è un processo che abbiamo avviato un processo nella direzione però Giusto Dima ammodernamento del sistema
Partecipazione all'Europa qui sarò brevissimo
La partecipazione all'Europa in realtà
In alcune settori eccellente non possiamo non dire che nel campo spaziale l'Italia
Partecipa al terzo posto nei programmi europei per i progetti eureka al secondo terzo posto
Per quanto riguarda cioè la oppure nella fisica delle particelle cioè dove siamo della big science o sull'innovazione industriale riusciamo a essere presente
Però le proprie mire programmi della comunità della comunità europea non solo l'università ma anche l'industria non riesce a cogliere tutte le opportunità che ci sono perché noi partecipiamo col quindici per cento al al Budget della comunità riusciamo a
Lei entrare soltanto all'undici per cento quindi è chiaro che da qui emerge la debolezza del nostro sistema ricerca Pubblico e privato
Nella capacità dei
Vedere tutti i vantaggi che possono venire dalla cooperazione
E questo è un problema che abbiamo di fronte due tutti qui è stato ricordato che il nostro Paese spende
Metto un terzo della Germania
E in termini di prodotto interno lordo metà della Germania
Però questo avviene in misura uguale da parte dello Stato e del sistema produttivo
Cioè se non i raddoppi Asimo l'investimento in ricerca dovremmo raddoppiare lo tenuto conto che la percentuale cinquanta per cento quasi tutti i Paesi tra indù tra sistema produttivo e sistema pubblico dovremmo
Dovremmo impegnarci a fare questo raddoppio su ambedue i settori questo dobbiamo dircelo con chiarezza non è che questo avvenga
Per una qualche non avvenga per difficoltà oggettive avviene per difficoltà oggettive da parte pubblica di fronte alle difficoltà di Bilancio alla difficoltà di fare una politica di priorità
Dipende di avviene nel sistema produttivo per quel problema della dimensione dell'impresa ed è stato ricordato perché soltanto al di là di certe dimensioni gli investimenti in ricerca
Anche negli altri paesi raggiungono livelli di investimento analoghi
Quindi anche sul problema della partecipazione noi abbiamo degli appuntamenti importanti
Perché è evidente che l'integrazione del mercato e destinato a far crescere nel decennio
Le avventure europee i progetti di cooperazione europee
Parte delle risorse della ricerca e della formazione si sposteranno nei programmi congiunti europei e quindi è un appuntamento in cui la quale dobbiamo prepararci sempre con maggiore cura l'ultimo punto soltanto dei qualche minuto relativamente alla questione
Alla terza questione come contribuì a come Paese
Alla a una politica della ricerca dove sta in sede europea
Una politica che non può non cambiare qui che sono state date tutte le ragioni sia nell'intervento introduttivo si negli altri interventi che ho ascoltato questa mattina di nuovi rapporti
Est Ovest il nuovo quadro della competizione con Stati Uniti e Giappone colare egemoniche dello sviluppo tecnologico cioè gli scenari che certamente caratterizzeranno questo decente
Io credo che noi non dobbiamo solo armonizzarci con l'Europa partecipare ai progetti euro europee dobbiamo contribuire a disegnare questa politica
Noi in Italia in genere manteniamo il dibattito politico quasi sempre sulle faccende interne senza tener conto che il baricentro delle decisioni si va spostando
Sul piano legislativo per molte questioni verso l'Europa
è verso l'Europa si sposterà la politica delle scelte lasci si costruì si sposteranno le scelte per la ricerca e la formazione
L'integrazione del mercato i trecento milioni di cittadini europei avranno necessariamente una problema di armonizzazione che costringerà le scelte dei singoli Paesi entro certi vincoli allora noi dobbiamo dibattere questi problemi credo che questo convegno dia un contributo in questa direzione alle nostre proposte proposte di quale politica a che livello vogliamo portare i processi di integrazione che tipi di rapporti vogliamo tenere tra Est e Ovest che tipi di cooperazione tra le università di fronte alla tradizione in cui le università devono mantenere un'autonomia e non c'è dubbio che l'autonomia delle università europee sono una ricchezza importante perché se si confronta il sistema universitario europeo
Al sistema degli Stati Uniti complessivamente io credo che poi questo questo confronto non sia poi così negativo come può apparire se si confrontò un singolo Paese europeo dei dodici con l'intero settore negli Stati Uniti ecco io credo che queste tre questioni
Le questioni che sono l'armonizzazione del nostro sistema con quello europeo il superamento delle carenze dei livelli la questione della partecipazione che sarà crescente ai programmi europei la capacità di contribuire a scegliere una politica attiva nella elaborazione della politica per i prossimi dieci anni debbano essere in questo settore gli appuntamenti con i quali misurarci
Ringraziamo il ministero per un intervento
Sembra poter definire sereno e obiettivo
Giustamente insistendo su lati positivi e negativi delle situazioni
Ascolteremo adesso cesello meeting quale di recente ha affermato che
Abbiamo bisogno di uno shock per risolvere i nostri problemi
L'affermazione ha fatto sensazione viene per l'abbiamo sentito del cardinal Casaroli l'auspicio di un soprassalto morale che forse dopodiché la stessa cosa non lo so
Sentiamo a lei il podio
Mi fa seguito a cominciare contestare quello che lei ha detto io non ho mai detto che abbiamo bisogno
Che c'è necessita di uno shock ho detto di un trauma ho sempre detto che così facendo andiamo incontro ad uno shock entra un quindi ci tengo a precisarlo subito terze perché le interpretazioni altrimenti circolano così e sono purtroppo qualche volta distorcente
Io mi trovo qui a parlarmi stamane
Alla chiusura di due mezze giornate per la parte che ho potuto assistere io molto interessanti di questo dibattito un convegno che ha portato temi nuovi anche qualche polemica certamente su il fondo tutti ragionano in tempi in sullo il fondo del problema della istruzione e della formazione sono tutti portati a ragionare in termini pessimistici
Poi nel senso che le carenze di questo Paese al di là degli sforzi al di là e l'abbiamo sentito adesso anche dal ministro Ruberti sonno così purtroppo tante rispetto Hajduk resto dell'Europa che il pessimismo non può non albergare inconvenienti del genere io non è che io voglia aggiungere al pessimismo degli altri anche il via pessimismo
Cercherò
Di svolgere il tema che mi è stato assegnato cercano di svolgerlo non certamente nella maniera lo dico fra virgolette perché mi pare che De Rita si aggiornando non nella maniera addotta come la svolta dritta
Ho con me nella maniera egregia come l'hanno svolto il rettore dell'università che stamattina o gli altri relatori
Cercherò di svolgere un tema un po'particolare
Noi ci interroghiamo ogni giorno sul futuro dell'Europa l'Europa che e qui alla porta che nella quale stiamo per entrare quasi come un miraggio e dalla quale qualche volta ci sembra che i pochi passi
Che rimarrebbero da fare per poter entrare nell'Europa stessa irrealtà diventino distanze incolmabili
Ci domandiamo così continuamente
Noi uomini dell'impresa ma credo oramai tutti i cittadini di questo Paese i cittadini degli altri Paesi europei
Quale posto noi italiani quale posto avrà la nostra dimensione economica la nostra dimensione politica del culturale nel mondo del prossimo secolo
Ci domandiamo quale sarà in realtà in questa prospettiva il ruolo particolare di questo Paese il ruolo dell'Italia
E che a me sembra che mentre uscivo non ci rivolgiamo queste domande viviamo un momento drammatico un momento angoscioso
Proprio qui nel nostro Paese
E viviamo un momento drammatico angoscioso
Sotto il profilo etico la voglio mettere per primo perché è certamente uno dei punti sui quali maggiormente in questo momento il nostro Paese dimostrò le sue carenze
Ma è un momento drammatico per quanto riguarda le istituzioni che ci governano e un momento drammatico per l'economia
Questi interrogativi e allora il con me sarà la prospettiva e il ruolo dell'Italia nei confronti di un'Europa che sentiamo da un certo punto di vista così vicina e contemporaneamente così lontana
Ci consentano di dare difficilmente delle risposte perché in questo momento da noi qui nel nostro Paese d'opinione di più e le incertezze e le tensioni che non le realtà obiettive
Però dobbiamo cercare di darle queste risposte prima cercare di allontanare un attimo di problemi le intenzioni le incertezze che ci dominano e cercare di dare qualche risposta
E allora se mettiamo così idealmente da parte un attimo i problemi che ci sovrastano
Possiamo cercare di vedere quali potranno essere le sfide con cui i cittadini ripeto non certo soltanto quelli italiani dovranno confrontarsi in Europa per l'Europa e nel mondo
Metterei per prima di tutto la sfida di un confronto competitivo globale parola espressione che abbiamo ripetuto etico ripetiamo in tanti frequentemente
Ma dalla pena di ripeterlo perché certamente ci troviamo di fronte a un confronto competitivo globale che va crescendo in asprezza ed accrescendo in complessità e quando si parla di competizione
Di solito la gente comune pensa soltanto alle imprese le quali certo sono quelle che maggiormente in presa diretta ne sostengono l'impatto più forte e più diretto
Ma io vorrei invitare a riflettere sul fatto cioè la parola globale la parola competizione globale non ha solo un significato geografico o un significato soprattutto economico non riguarda soltanto nell'interesse
Questa competizione globale l'influenza influenzerà fortemente le abitudini i comportamenti anche del persone comuni del singolo consumatore
Modifiche era sta modificando le relazioni sul lavoro e lo vediamo noi che viviamo in impresa
Sta cambiando molto professionalità e molte dovranno ancora cambiare
La competizione premio fortemente sulle decisioni della politica che sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni
In ultima analisi quella che noi chiamiamo competizione globale incide e inciderà su di noi come cittadini sul tutti i cittadini italiani e degli altri Paesi
Al di là quindi dei suoi riflessi sull'impresa la competizione accerto il primo grande fattore di cambiamento che abbiamo di fronte
Ma dobbiamo tener conto anche di altri fattori
Si parla di Europa unita
Tutti siamo convinti che il futuro dell'Europa sta nella capacità di realizzare una unificazione piena e completa
Ma pensiamo un attimo a quale sforzo di adattamento comporterà questa unificazione
Si tratta di far convivere qui nel nostro convive nel nostro continente culture e abitudini diverse maturate nei secoli maturate anche con sotto lo strato di cultura vera con il con nel senso vero della parola
Si tratta di livellare interessi spesso contrastanti si tratta di capire gli altri di farci capire dagli altri tra singoli individui tra diversi gruppi etnici
E tutto questo comporta un ulteriore cambiamento spesso Fruttero fondo un trattamento profondo di mentalità di comportamenti di tutti noi
Ecco io non so quante volte tutti noi ci domandiamo con umiltà con serietà
Se ciascuno di noi sarà capace di inserirsi in un mondo che deve tener conto anche di altre realtà vive e storiche Co altrettanto quanto la nostra
E poi non è che soltanto questo
Il problema nel lungo periodo qui in Europa non si farà soltanto all'interno del continente abbiamo già segnali di quelli che potranno essere nei prossimi anni i flussi migratori da estere oppure da frutto ed è una prospettiva per la quale abbiamo tuttora salvo in qualche Paese europeo una scarsa attrezzatura soprattutto mentale oltre che organizzativa per agire in modo corretto
E non credo degli eccessi per esempio di un rifiuto razzistico tout-court da un lato o del superficiale solidarismo dall'altro
E se voglio aggiungerne un altro ma potrei elencarne molti ma mi fermerò con un altro il problema dell'ambiente un problema che sull'oggi faticosamente star trovando qualche convocazione razionale
Fra paure inconsulti in consulte e facili demagogie
Ma che richiederà l'ambiente la costruzione di una forte coscienza collettiva e individuale
Mi domando erette perché questa premessa
Perché ha voluto ricordare soltanto alcuni aspetti di un quadro che probabilmente sarà quello in cui dovranno essere in grado di di muoversi le generazioni appunto alle generazioni più giovani
Quelle che si apprestano a valicare la soglia dell'anno due mila e a fare nel nuovo secolo il perno la base della loro attività
Ed è certamente un quadro questo che ho cercato così
Di delineare in maniera così sintetica certamente e certamente molta molta più non certamente approfondita cretina richiederà una forte crescita delle responsabilità individuali
Perché fenomeni così complessi quali quelli che abbiamo di fronte non possono essere affrontati e governati senza un deciso salto di qualità nel comportamento delle singole persone
Che anche se richiederà in misura sempre maggiore sarà un chiaro riconoscimento dei propri doveri un forte spirito di comprensione delle diversità una grande capacità di adattarsi al cambiamento
Diciamo allora o per lo meno dico io che la configurazione della società del futuro quella del futuro prossimo
Più che quella della società nella quale siamo vissuti negli anni che ci siamo lasciati alle spalle dipenderà molto più dagli uomini come persone singole e molto meno dalla società intesa in senso collettivo
Ed ancora
Probabilmente mi domanderei tema perché dice questo ecco dico questo perché come introduzione a questo mio intervento di stamane con mio contributo alle discussioni io vorrei tentare di porre all'uomo al centro del mio ragionamento
E infatti se è vero che la soluzione dei problemi di prende dalla capacità dell'uomo a risolvere gli stessi è vero che in questa società del futuro in questa società nella quale stiamo per entrare è vero che l'uomo viene prima della soluzione dei problemi stessi anche se l'uomo come dicevo che deve rissa
Questa è del resto una realtà che già oggi stiamo sperimentando noi che viviamo del nostro mestiere all'interno delle nostre imprese ma secondo me è una realtà che travalichi era i confini dell'impresa stessa all'interno delle nostre imprese noi parliamo per esempio di qualità totale come processo di miglioramenti di miglioramento continuo nei prodotti nei metodi di produzione nel funzionamento dell'organizzazione
Ecco io per quello che è la mia esperienza sono convinto che questo processo funziona solo se esso si articola fortemente sull'individuo
E per questo quindi il nostro sforzo è quello di accrescere la responsabilità attraverso le maggiori deleghe
La cooperazione attraverso il lavoro di gruppo la flessibilità e l'adattamento ai cambiamenti attraverso la semplificazione della burocrazia l'eliminazione delle burocrazie e la semplificazione delle gerarchie
Io sono profondamente convinto per l'esperienza che sto vivendo
Che il miglioramento continuo della qualità totale
E anche la strada di fondo per tentare di dare soluzione a una domanda delle persone della civiltà della della collettività che richiede un miglioramento continuo della qualità della vita
Questo miglioramento continuo della qualità della vita intesa come aspirazione di tutti gli uomini in qualunque latitudine gli uomini vivono
Ma non credo che stamattina sia il caso di dilungarci sui concetti della qualità
Dico soltanto che il processo di adeguamento culturale vitale per il futuro dell'impresa e altrettanto vitale per la crescita della nostra società
E si tratta di un processo che certo non può essere affidato all'andamento naturale degli eventi o alla sua la buona volontà delle persone
In queste prospettive di una società diversa
Più complessa più difficile ma nello stesso tempo che tende a elevare l'individuo una società più ricca di sfide una società che tutti ci auguriamo possa essere migliore di quella nella quale viviamo noi
Ecco vorrei arrivare al tema di questo convegno un ruolo centrale non può che essere affidato alla formazione
La formazione e ripeto non voglio predomina vede il la pretesa di parlarne così bene come ne hanno parlato coloro i quali mi hanno preceduto
Ma della formazione intendo parlare non soltanto come un modo di impartire le conoscenze agli uomini che certo sono necessarie in misura sempre maggiore ma anche e soprattutto dalla formazione come strumento se mi permettete dalla costruzione dei cittadini e naturalmente come cittadini dei lavoratori ma anche degli imprenditori
Della sfida di domani in tutte le componenti in cui la collettività si sfa accetta e compone appunto la collettività stessa
Fondamento primo di questa formazione e naturalmente la scuola di base
Perché la scuola di base il terreno dove si semina per il futuro dove si comincia a mettere i disegni
Dove si definisce nelle linee essenziali
Quello che sarà il comportamento degli uomini e nella loro vita e nella loro professione
La loro capacità di vivere in una realtà complessa e mutevole certo più complessa e più notevole che in passato
Ci spiegano
Alcuni medici che la personalità dell'individuo la si forma addirittura nei primi giorni dopo la nascita
E se questo è vero pensate quanto è necessario nella scuola di base introdurre i primi elementi per la formazione non soltanto culturale ma anche dell'uomo in senso stress
E questa e quindi alla ragione per cui la scuola di base e di una criticità fondamentale è una criticità film lamentato in tutti i sistemi formativi e naturalmente non solo di quelli del nostro Paese
Perciò che confermi che concerne invece i problemi specifici nostri in questo campo come dicevo se n'è parlato molto e io non credo di rientrare in questioni di dettaglio
Ma vorrei esprimere soltanto alcune opinioni a complemento sulla materia
E direi che mi sembra anche in questa scuola e non prenderebbero per una necessità di parte ma perché credo che ne valga la pena ai fini del miglioramento della collettività
Mi sembra che sia necessario che una scuola di base oggi impartiscono ma anche nozioni elementari sul funzionamento di un'economia di mercato
Quale quella nella quale noi oggi viviamo
E sulla quale è basato il nostro sviluppo
Che vuol dire appunto il miglioramento della vita che vuol dire la creazione di nuovi posti di lavoro che vuol dire il miglioramento del tenore di vita di colori quali vivono nei singoli Paesi
Ecco credo che parlare un pochino nella scuola di base e parlare di economia di mercato sia un elemento essenziale e non con me e non indulgere come è stato purtroppo negli anni passati
Ai tavoli stessi collettivistiche spazzate via dal vento sferzante sprezzante della storia
Detto per inciso le carenze in quest'area proprio per l'indulgere fra la possibilità di un'economia di mercato e uno economia collettivistica si sono lungamente riflesse nell'atteggiamento di diffidenza verso l'economia e l'industria spesso presente nel mondo della scuola spesso presente nel mondo degli insegnanti
E atteggiamento che ancora in alcune aree del nostro Paese si porta dietro l'eredità di ideologismi ormai definitivamente superati
E ancora per esempio che nella scuola di formazione
Si debbano rendere sempre meno causali meno superficiali
L'emozione che riguardano il funzionamento di uno stato democratico moderno di uno stabile di uno stato che tende sempre di più al miglioramento perché i giovani acquisiscono con chiarezza
La conoscenza di quali sono i loro diritti in uno Stato moderno
Ma anche e ancor prima di conoscere quali sono i loro diritti quali sono i loro doveri di partecipanti e di contributori in una società moderna
So bene che tutto questo è una questione di programmi di insegnamento di metodo gli strumenti didattici
Ma sono anche convinto che sia fondamentalmente una questione di qualità e di professionalità degli insegnanti
E quindi al di là delle critiche che spesso sono infondate sono superficiali possono generiche che vengono rivolte alla categoria appunto degli insegnanti credo che forse occorrerebbe capire un po'più in fondo la realtà che i docenti vivono e devono affrontare quotidianamente
Non so se anche a voi è capitato ma a letto un'inchiesta che nel mille novecentonovanta è stata fatta sui sentimenti e sulle opinioni degli insegnanti italiani
E mi hanno colpito nel leggere le risposte a queste indagini il pessimismo la sfiducia
Il senso di frustrazione che essi esprimono e parliamo degli insegnanti di coloro i quali parlano ai nostri figli parlano i bambini parlano i ragazzi che man mano crescono sul nella scuola
Ecco secondo questa indagine
Circa i due terzi dei cinque mila insegnanti intervistati quindi mi sembra un campione abbastanza abbastanza significativo
Dicevo che i due terzi dei cinque mila insegnanti intervistati ritiene la nostra società e la nostra epoca dominante darvi visti con pochi scrupoli
Il che francamente riesce difficile a dar torto a questa loro impressione
Il sessantotto per cento degli insegnanti interpellati ritiene che la considerazione sociale da parte della collettività verso gli insegnanti sia fortemente diminuita negli ultimi dieci anni
E poi continua corrisposte sempre del tipo con mio dato prima molto pessimisti
Ecco questa è una cosa molto grave perché i ministri con l'amministrazione possono anche creare nuove leggi in migliorare il funzionamento ma tutti noi sappiamo quel grande esperienza che non si può pretendere impegno dedizione i spirito d'iniziativa specie in una materia così delicata qual è l'insegnamento da chi ha demotivato sul piano umano e sul piano professionale
Costo ci dice che tra le molte cose da fare in aggiunta alle leggi occorre anche attivare meccanismi che siano capaci di motivare la classe dei docenti di stimolarli e le capacità professionali
Non basta soltanto dire come è anche vero che la categoria degli insegnanti è inamovibile che non si riesce a metà che esuberante rispetto alle necessità
Ma bisogna che mentre si attende a queste esigenze la motivazione nuova degli insegnanti oltre che la loro formazione diventa un fatto essenziale
Sono questi meccanismi cui attivare questi meccanismi che a mio avviso non possono essere molti diversi
Da quelli che si applicano in ogni organizzazione orientata all'efficienza e alla fine all'efficienza l'efficacia e cioè ad esempio premiare il merito
Penalizzare il demerito creare carriere selettive non automatiche rispondere ai bisogni del continuo aggiornamento professionale sono cose banali ma nel nostro Paese non si fanno
L'altro aspetto rilevante oltre la formazione di base
Che riguarda la cultura in Italia è la cosiddetta formazione professionale
E questa mi sembra l'area su cui è possibile oltre che necessario sviluppare un vasto sistema di collaborazione reciproca fra istituzioni di formazione e strutture che vivono nella società
Perché di fatto la formazione professionale molto più che quella di base e centrata sul contatto diretto con l'applicazione pratica con le realtà della vita sulle necessità immediate della domanda di lavoro
E soprattutto perché la formazione professionale è di per sé una formazione che ha bisogno di una manutenzione continua attraverso un confronto permanente con quella che la realtà quotidiana di questo campo le nozioni acquisite una tantum diventano rapidamente obsolete rapidamente superate e soltanto un aggiornamento e una riqualificazione regolare nel tempo
Consente di mantenere costante il livello di professionalità degli uomini
Per ciò che riguarda l'industria per quello che ci compete a noi io credo di poter dire che esiste da tempo una grande attenzione verso il problema attenzione che sottolineata fra l'altro dalle posizioni prese dalla Confindustria questo convegno è una dimostrazione di questo atteggiamento della Confindustria questo e quelli che lavora che lo hanno preceduto
E dato che siamo a parlare di questo convegno consentitemi a proposito di esprimermi sia da come industriale Massiah come membro anche di questa organizzazione della Confindustria ma anche come cittadino
Di esprimere così
A Giancarlo Lombardi il mio apprezzamento per tutta l'opera competente e appassionata che svolge su questo terreno oramai da molti anni
è un esempio Giancarlo Lombardi lo si conosce con industriale così come lo conosciamo come amico come collega ma la dedizione e la cura l'attenzione la passione
Questo problema merita veramente il plauso non soltanto di noi uomini del
Molte sono le forme di cooperazione tra scuole industria che si vanno sviluppando per esempio quella rappresentata dalle convenzioni delle imprese con l'università a supporto della didattica e della ricerca scientifica o su un altro piano gli incontri fra responsabili di impresa sette studenti di scuole medie per sviluppare e approfondire la conoscenza reciproca e per chiarirsi le idee sulle possibilità di sbocchi professioni e non possiamo dimenticare anche il contributo alla formazione rappresentato dai processi formativi che si sviluppano all'interno delle prese spesso attraverso organismi proprio nell'interesse e diciamo anche che molto spesso i docenti di questi organismi aggiungono alla loro la professionalità specifica anche una diretta esperienza sui concetti concreti problemi di azienda e quindi raggiungendo meglio gli obiettivi che si propongono
E credo che sarebbe molto importante che queste competenze avessero la possibilità di applicarsi direttamente anche all'iscritta alle strutture istituzionali di formazione
No sì fra mondo dell'impresa e mondo della scuola lungi dal contaminare il sapere credo che gioverebbe molto al miglioramento della formazione ma certo la cooperazione fra scuola e impresa sarebbe molto più facile ed efficace se si rendessero più semplici le norme più flessibili i rapporti più snelli gli adempimenti burocratici molto spesso eliminazione di Intra al ci burocratici esistono anche qui molti esempi non abbia bisogno di inventare per esempio potremo andare a vedere quello che avviene in Francia nella quale si realizza una forte integrazione tra le risorse del pubblico e quella del privato quelle delle associazioni di categoria e quelle dei singoli imprenditori secondo norme che sono oramai usuali codificate e con regole poche macchiare ed efficaci
Ma possiamo dire che in tutta Europa c'è un fervore di iniziative alle quali noi dovremmo guardare con più attenzione tornano ampliare ancora di più le distanze che ci separano da alcuni Paesi e che sono Giannotti
Ecco queste sono alcune idee che a complemento di quello che è stato detto ho cercato di esporvi su una questione cruciale e vitale per il futuro del nostro Paese una questione che richiama in primo luogo la responsabilità politica delle grandi scelte di fondo ma che non può esimere nessuno e quindi neanche noi
Dico a nome di tutti i colleghi industriali non può esimere neanche noi dal farsene carico per la parte che a ciascuno competenze
Vorrei ora concludere con una un'ultima riflessione
Noi tutti abbiamo ormai la consapevolezza di vivere in un grande momento di trapasso storico e credo che su questo punto i dubbi non ci siano più e momenti in cui i riferimenti del passato vengono messe in discussione e quelli nuovi sono ancora tutti da costruire e noi siamo artefici della possibilità o meno
Di costruirli in una certa maniera di cui per cui la collettività possa avere un futuro migliore
Partecipare a questa costruzione è condizione essenziale per prospettare un futuro di sviluppo economico e civile dal nostro Paese e alla nostra società
Ma per questo è necessario dare il massimo spazio e il massimo valore alla risorse dell'uomo e torno al concetto che ho cercato di dire all'inizio di questo mio intervento alla all'uomo alla alla alla concezione dell'uomo come perno appunto di queste modifiche perché proprio nei momenti di trapasso storico che l'uomo assume la massima importanza
C'è d'altra parte proprio parlando dell'uomo una certezza che mi sono fatta con l'esperienza con l'esperienza degli anni di vita degli anni di lavoro
E sono per esempio pensando riflettendo io con lo Stato io che occasione di parlar loro e cerco sempre di parlargli in in misura maggiore di quanto me la possono consentire IMI e impegna il mio lavoro e Ciampi una convinzione c'è che i giovani di oggi e parlo dei giovani che fanno la scuola che sono appena usciti dall'ASCO ora i giovani di oggi sono nel loro complesso sono molto migliori dei giovani per esempio della mia generazione o di altre generazioni che dopo la mia si sono succedute nel tempo
I giovani di oggi sono più curiosi sono in sempre più informati anche perché i mezzi di comunicazione oggi sono molto più efficienti di quanto non fossero all'epoca di quando io avevo letto al loro sono John ogni ecco più responsabili a me sembra e sono così partecipi maggiormente a quelli che sono i problemi del della della collettività nella quale vivono ecco se devo fare una distinzione i giovani di oggi sono
Molto meno spensierati molto meno allegri di quanto lo fossimo noi io no ero giovane quando la guerra era appena finita di quanto fossimo noi che veniamo appunto da una guerra aspra crudele macché quando ci guardavano intorno ci sembrava di avere il mondo intero davanti a noi non abbiamo ostacoli non avevamo nessuna frontiera alle frontiere una sì succedeva all'altra ecco noi eravamo più allegri avevano questo mondo aperto davanti a noi ma abbiamo anche tanti ideali a cui credere
Tanti ideali a cui ispirarci credevamo che la vita fosse tutto sommato anche permeata di aspetti deteriori ma che la base della vita forse una vita nella quale il merito
La capacità la professionalità la volontà il sacrificio potevano dare a chi ci si provava potevano dare i loro frutti ecco allora credo che questa sia la conclusione per dare
Così uno sprone a coloro i quali hanno organizzato il convegno e per poterlo dire un po'a tutti noi tutti noi che siamo attori vado proprio di Hopa diamo di formazione e la formazione ci riporta immediatamente soprattutto ai giovani perché nei giovani che la formazione va dato in misura maggiore ecco approviamo allora a vedere di impegnarci tutti quanti proviamo a vedere se siamo capaci e noi per la nostra parte dobbiamo cercare di farli in misura maggiore ad dare ai giovani di oggi che ripeto sono più preparati e più bravi ma che sono più tristi meno spensierati a ridare ai giovani di oggi qualche no uomo ideale qualche nuovo ideale a cui credere a nuove frontiere che essi possano raggiungere che noi dobbiamo con loro consente dire che essi raggiungono aggiungiamo se vogliamo finire questo convegno in una in modo con un l'aumento di speranza aggiungiamo al loro essere migliori di noi così come io li ho visti anche la gioia di credere in un futuro migliore grazie
Allora mi chiedo nel suo pensoso intervento che degnamente la corona il convegno ma il conte delle conclusioni non è mio e di Giancarlo Lombardi
Al quale diamo la parola in finale e conclusioni
Ci sono tre buone ragioni per cui le conclusioni saranno molto rapine
La prima è che non credo in Dio le conclusioni tratte così a a caldo sono state
Gli interventi importanti in questi due giorni ieri pomeriggio questa mattina
Tali interventi arricchenti del dibattito cioè non soltanto di appoggio alle tesi che erano sostenute Marsilio osservazioni che chiederanno anche una riflessione da parte nostra per il suo discorso con l'esempio
Proposta stamattina dalla tenerezza sulle modalità del fatto che io avanzavo non la relazione come farlo in che tempi con chi su quali argomenti dovremo evidentemente rifletterci di più non sarebbe io ritengo serio concludere chi infette il sì
La seconda ragione è che abbiamo parlato di di qualità era presente la mia relazione è stato ripreso in vari altri interventi e Cesare Romiti che ringrazio per le parole così amichevole nei miei riguardi
L'altra volta lo ha ripreso anche di un suo intervento allora una buona regola di qualità e che questo è uno dei pochi convegni che sta rispettando i tempi di programma e l'uno ma avevamo previsto e si parlasse all'uno io ritengo che sarebbe un grave errore far saltare questo questo tempo per questa ragione la terza ragione che fa notevolmente freddo
E di conseguenza a coloro che hanno resistito senza cappotto
Fino adesso sono premette il limiti della
Sopportazione
A me è sembrato di cogliere nel dibattito di questi due giorni un forte consenso sul lavoro che siamo venuti elaborando ed è stato messo in evidenza come questo convegno non si capisca che non si giustifichi neanche se non della continuità con il discorso partito cinque anni fa nel mille novecentottantasei a Mantova
Io credo che ci siano state alcune caratteristiche del nostro modo di procedere
Che sono state preziose e per quanto riguarda il mondo dell'imprenditore degli imprenditori dovrebbero essere tenuti un po'come esemplari né ci siamo avvicinati al mondo dalla scuola con modestia e con rispetto sapendo che era una realtà complessa la realtà di grande peso la realtà di grande storia e che perciò anche là dove noi eravamo portatori e come imprenditori di alcune idee di alcune istanze di alcune proposte chiedeva che venisse rapportate con con umiltà lo abbiamo fatto ma non abbiamo mi sembra sì l'invito la nostra proposta cioè non l'abbiamo annacquata eccessivamente e abbiamo cercato di costruire un corpus che stamattina molto cortesemente alcuni dei nostri interlocutori ci hanno riconosciuto
A una sua completezza cioè riguarda dalla scuola dell'obbligo all'università senza saltare nessuno dei gradini intermedi e soprattutto senza saltare gli argomenti principali che interessano in uno degli ambiti
Confermiamo che la complessità della materia chiede grande rispetto non abbiamo mai usato la parola che la scuola italiana lo sfascio non useremo questa parola in fu turno perché non riteniamo che sia vero riteniamo che abbia dei grandi problemi che ci siano dei problemi che devono essere affrontati con grande urgenza che i tempi sono molto stretti ma non condividiamo questa attenzione
Non lo condividiamo per rispetto della verità ma anche per una scelta e qui mi collego con il bellissimo fino all'intervento del dottor Romiti io credo che non si possono seminare fiducia continuando a dimostrare che non ha senso avere fiducia
Questo è è un fatto pedagogicamente
Allora
Allora il nostro il nostro problema è di cercare ragionevolmente dicendo la verità comportandosi con coerenza di dimostrare che effettivamente possibile cambiare in meglio le cose anche quando esse ripeto sono assai difficili oppure partono delle posizioni in qualche modo degradate tratti dove abbiamo avuto due testimonianze altre potevano è
Se c'è quella del rettore Berlinguer e soprattutto quella del ministro Ruberti ambedue hanno messo in evidenza come su singoli problemi caso l'Università di Siena in uno
Risolte più largo nel caso del ministro Ruberti si è riusciti a fare delle cose in tempi relativamente ristretti farle seriamente facendo evidentemente delle mediazioni superando delle difficoltà muovendosi con una certa coerenza
Il proprio nel mondo imprenditoriale suo della Confindustria a mio avviso è che noi non possiamo più fermarsi là dove abbiamo scelto e questa scelta Confindustria fatta che è quella di denunciare il discorso che serve detengono nettista ma hanno fatto questa mattina del dire
E Nuti le e continuiamo a non inutile necessario ma non sufficiente a migliorare la situazione delle nostre aziende ed è all'interno di industria se non sia moderna del Paese i a all'infuori di esso gratuito abbiamo detto dal momento in cui questa scelta è stata fatta e ha avuto dei momenti di grande evidenza pensiamo al convegno di Parma pensiamo tante azioni del presidente di Confindustria
Forse torto che abbiamo è di lanciare questi discorsi e poi di non perseguirli con quella continuità e con quella propositiva positiva che invece è
Conditio per la soluzione dei problemi ciò invece forse abbiamo fatto nell'ambito di questo settore dalla scuola e formazione e non intendiamo abbandonato
Due sono le cose ancora dico lune molto tecnica per cui mi scuso ma è una doverosa risposta è una risposta al ministro Misasi che ha fatto ieri c'era una proposta in chiusura del suo intervento e in qualche modo chiede una vi ho visto che ha desiderato formalizzarla pubblicamente in questo modo noi siamo disponibili e interessati a collaborare al discorso del post diploma e perciò fin d'ora dichiariamo la nostra disponibilità a partecipare di questa missione da quello alcune condizioni noi usciamo rigorosamente contrari che il problema del post diploma sia gestito dal ministero della pubblica istruzione lo abbiamo dichiarato in maniera precisa nella relazione lo confermiamo
In questa sede
Riteniamo che sia una materia che chiede flessibilità e che pertanto non potrà non essere affrontata in un accordo con il ministero dell'Università con le regioni con le altre forze sociali che eventualmente volessero partecipare fossero capaci di far
Dei nel rispetto del problema fondamentale che è quello che anche Romano Prodi ieri indicava e cioè la necessità effettiva del paese e dei ragazzi se invece la soluzione dovesse servire fondamentalmente a risolve
Il problema dell'esuberanza di personale docente legata alla scuola dell'obbligo alla secondaria superiore per il calo delle nascite non è questo il modo che noi riteniamo e mi stupisce che il ministro ieri invece lo abbia indicato
Il secondo problema è il patto con le nuove generazioni
Permetta teorizzazioni non vuol dire che i valori sono portati avanti oggi dei giovani e la classe adulte le persone adulte non sono direi nobilitate a poter far parte del patto al contrario sono convinto che il Patto per avere una qualche possibilità di successo dovrà
Re enormemente più trasversale credere fortemente impegnato al mondo degli adulti io mi auguro fortemente impegnato il mondo degli imprenditori
Ma non vi è dubbio che gli interessati fondamentali del futuro restano le nuove generazioni vorrei trovare il canale per far questo e su questo io credo ci sarà una inevitabile alleanze non solo forme Fumagalli lo devo dire fra la Confindustria si sceglie questa strada e giovani imprenditori e in senso lato tutti coloro che al gioco stanno sarde e trovare anche dei canali per cercare di realizzare queste
Il grande problema che oggi noi abbiamo davanti in termini anche politici è che chi di noi è più serio e responsabile è ormai stanco della fase della denuncia e siamo tutti alla ricerca di alcuni sbocchi concreti all'interno dei quali poter far confluire questa sanità di forze positive che c'è nel Paese
Io sono contrario alla radicalizzazione esiste un Paese sano esiste una classe politica che a un certo momento ha corrotto in capo non non è vero però non vi è dubbio che in un Paese complesso in cui le forze negative sono presente a tutti i livelli compreso il uno degli imprenditori è vero che oggi sta crescendo il numero delle persone che hanno voglia di cambiare positivamente ritengo esemplare intervento di Romiti in chiusura nel nostro convegno che hanno voglia di mettersi in quest'ottica di tipo positivo
Allora il trovare dei canali effettivi di sbocco che siano su singoli argomenti vedi Beppe De Rita il patto su questo argomento ma che siano
Che normalmente più larghi perché coinvolgono ovviamente discorso politico rivolgono altri ambiti è il problema cui noi dobbiamo tentare di dare una risposta
Per quanto mi riguarda limitatamente al settore che è sul premier responsabilità perché io cerco direi di di rendere però partecipe al maggior numero possibile di colleghi
Posso confermare affermare che noi cambieremo su questa strada non è secondario risultato di questi nostri incontri chi ci sia un numero di persone così elevato e così qualificato chi ha ritenuto di poter dedicare tutto il tempo di ieri e tutto il tempo di questa Matt
Bene a parlare di queste cose che non sono cose semplici non lo abbiamo visto anche nelle cronache dei giornali questa mattina e cioè fa più impressione se il presidente di Confindustria dice che che non va bene la scala mobile piuttosto fatto che non si ragione di questi fatti questo testimonia di quanto è faticoso portare all'attenzione del giornalisti de dei loro direttori del Paese su queste tematiche il fatto che i non ci siamo riusciti che prestigiosi imprenditori non è assolutamente assecondare senza importanza la loro presenza qui e testimonianza di un'adesione a questi all'importanza del discorso formativo e a questi discorsi che per noi è è di grande valore queste è uno dei segni che esce dal convento dopodiché è chiaro che convegno lascia aperti e tutta una serie di riflessione tecniche di azioni da fare ministro Ruberti lo ha ricordato ci sono opposizioni che anche quando verbalmente invece viene data un'adesione federale poi dopo lavoro non sotto impediscono di fare le cose dette in piste deve questo rientra in quello che doveva essere poi la gestione il nostro impegno quotidiano per quanto riguarda l'atteggiamento di fondo confermo e si sappia che noi
Metteremo su questa strada e questo patto istituzionale che cercheremo tra l'altro di rendere in qualche modo davvero istituzionale sarà perseguito grazie
E complessa il convegno sinistra
Grazie