"Politiche nuove per l'industria italiana"

è stato per favore apre
No
Condividendo in per larga parte la redazione di Cicchitto
Quella di querce di Cavazza di Colajanni nell'intervento viene molto interessante del anche del professore Vito io vorrei limitarmi a fare alcuni commenti rispetto a queste relazioni alla discussione che si è svolta nella giornata di ieri
Il primo commento come dire sulla politica industriale
Mi pare che la novità di questo convegno sia l'accettazione
Piene convinta
Della logica della politica industriale così come si configura a livello europeo
In realtà e per la prima volta che la politica industriale viene considerato un elemento della politica della concorrenza
Sia l'elemento di grande novità che la politica industriale è un elemento di un'altra grande politica tant'è vero che a livello comunitario diciamo l'attività del dipartimento e del commissario alla concorrenza e molto più significativa di quella della politica industriale nel corso di questi anni abbiamo visto che questa è la questione
La sì il secondo aspetto che la politica industriale non può essere considerato un fatto isolato e investe anche settori non direttamente collegati all'attività economica
Io vorrei fare soltanto un riferimento credo un elemento centrale del di una politica industriale sia la politica delle risorse umane il fattore umano
C'è una uno studio fatto negli Stati Uniti sulla competitività industriale del sistema americano che si della MT che si chiama made in America
Che e pone al centro del rinnovamento della sistema industriale americano il problema del riforma del sistema scolastico dell'istruzione in genere
E in questo senso io ritengo uno del decreto grandi cose si sono fatte in questo periodo è stata la nuova legge sull'università e sul rapporto fra università ricerca e industria
La politica industriale sopravviverà ma sopravviverà in alcune aree
Che dobbiamo saper saperle a livello comunitario ormai c'è una ci sono diretti orientamenti giurisprudenza
Cioè tutto se la polemica industriale sarà orientato verso le politiche regionali verso la ricerca e verso l'impresa minore
Questa è l'orientamento nella politica industriale a livello europeo e quindi il nostro problema è di adottare
Il nostro sistema di interventi legislativi normativi a queste orientamenti
Quando io dico va e quando parlo di politica della concorrenza non dico una cosa
Come dire banale
La concorrenza in Italia a un una impatto straordinario
Perché il sistema industriale italiano non è stato pensato in termini di concorrenza qui c'è un ritardo naturale negli anni settanta e qui facciamo pure un po'di autocritica perché a me non pare e non mi piace sempre interpretare positivamente tutte le cose non in realtà negli anni Settanta gran parte del mondo politico italiano
Del mondo culturale
Non accettava un'idea di questo tipo del mercato
Quando ci siamo impegnati nella nella ricerca di una legislazione antitrust la cosa che mi aveva colpito che nella bibliografia cenno sterminate opere i professori accademici sull'impresa pubblica
Ma non c'era un'opera uno studio un lavoro sulla libertà di concorrenza sulla legislazione antitrust e così via perché era un fatto culturale
Ha un impatto straordinario la concorrenza in Italia non solo perché noi abbiamo un sistema delle partecipazioni statali che copre gran parte una parte consistente del sistema industriale ma anche perché l'impresa privata adottato tutto una situazione di politiche di sostegno di protezione non simili a quelle delle altri paesi e da qui nasce la questione del libro bianco della Comunità europea sulla politica degli aiuti di stato che certo riguarda
La politica delle partecipazioni statali e ci torno ma riguarda anche la politica dell'impresa privata italiana
Dell'impresa privata italiana
E soprattutto riguarda anche tutta una serie di istituzioni a tutela del mercato che non funzionano una delle ragioni di mancati investimenti stranieri in Italia
Non è soltanto la questione che noi sappiamo del sud è che al Nord e non sono considerati del degli istituti che consentono un libero gioco delle parti economiche da parte di alcuni investitori
Internazionale
E allora se questi sono
I problemi non ci troviamo adesso sono contento è venuto stamattina anche Biagio marzo è stato pari sui giornali stamattina una grande voglia ci troviamo innanzitutto con problema straordinario
Per l'Italia
Che la questione delle partecipazioni statali
Allora io vorrei parlare con grande franchezza
Ora il sistema italiano si prepara a quella che io definisco la grande Bagnoli
Allora il sistema Italia è questo che i sindacati i partiti il sindaco con la fascia il
Le partecipazioni statali incominciò a dire c'è un attacco sistematico da parte della Comunità europea non dobbiamo reagire io credo che questa sia una via perdente
L'abbiamo percorsa anche sul piano privato sul piano della politica degli aiuti battaglie andate in sede comunitaria ha fatto un grande fuoco è stato immesso in minoranza per tutti gli altri Paesi questa è la vicenda
La nostra via e quella di non accettare forzature naturalmente di carattere ideologico di carattere liberista che provengono dal commissario però aprire un serio negoziato
Tra l'Italia e la comunità di una nuova regolamentazione delle partecipazioni statali
Per la verità io penso che questa sia la vera riforma delle partecipazioni statali
Si discute tanto da molti anni delle partecipazioni statali io credo che il il rapporto che si sta ora tra il sistema Italia delle partecipazioni statali e la comunità europea determinerà di fatto la riforma delle partecipazioni statali in Italia e fa cadere anche tutta una serie di quesiti di carattere ideologico che abbiamo sentito anche ieri sul problema dell'impresa pubblica dell'impresa privata
Sia nel momento che c'è un'accettazione da parte della Comunità europea di un sistema di partecipazioni statali italiano significa si risolve anche il problema in Italia
Perché a questo punto c'è una griglia di comportamenti a questo questa è la grande novità perché noi ci troviamo di fronte a un interlocutore che non pensa alla solita dialettiche italiana la Confindustria contro le partecipazioni statali all'estero dico c'è un'impresa di Stato non siamo concorrenti e vogliamo avere le stesse garanzie questa è la grande questione che io ritengo molto importante
La seconda questione e qui mi rivolgo invece la parte privata
Stiamo attenti al tavolo sul quale giudica
Pensavano che dobbiamo giocare e il tavolo della comunità e quindi una serie di politiche degli aiuti e di sostegno devono essere fatti secondo le regole della comunità
Anche perché c'è una grande questione che ormai la comunità ci sta seguendo con particolare attenzione a un po'di tempo a questa parte cerchiamo sempre di aggirarla e poi ci troviamo di fronte alle sentenze che abbiamo visto
E a questo punto occorre fare un altro commento su un altro tema discusse ora che c'è stato nel nel convegno la questione delle grandi imprese nella questione della piccola impresa
La mia osservazione che noi non abbiamo soltanto un problema di grande impresa in Italia
Del numero perché piccolo certamente piccolo sono un po'generalmente familiari
In realtà la come dire l'anomalia in parte del nostro sistema che la grande impresa non è una grande impresa è un conglomerato
E perché ci sono grande impresa ma sono grande impresa che poi sono definite da un settore produttivo noi abbiamo un comitato e anche in Italia per dirla sino in fondo
C'è un'anomalia che non esiste nessun Paese al mondo neppure in Giappone dove ci sono molti conglomerati che i conglomerati alcuni hanno anche i mezzi di informazione di massa
Che è un'anomalia tipicamente italiana
Completamente straordinaria io non lo dico per polemica dico perché è una è una struttura del sistema
E siccome io penso che la l'informazione
Sì è diventata una risorsa economica quanti altri fattori produttivi a questo punto lo dobbiamo fare delle riflessioni e qual è la conseguenza del conglomerato in termini economici
Prima c'è una vocazione molto forte finanziaria
Sia l'aspetto finanziario in un conglomerato assume un rilievo molto importante mentre nell'industria diciamo monodirezionale naturalmente è la competitività e tecnologica
E l'altro è la vocazione al potere al potere economico sia non si capirebbe la storia di questi dieci anni
Senza valutare la conformazione del sistema che è un conglomerato privato è un conglomerato pubblico
Molto dispersi
E qui si ritrova la ragione che dopo un decennio l'Italia arriva in Europa con un sistema completamente Strout arrivò in Europa attraverso le aziende e non apriva il suo e di sistemi stato se noi andiamo a vedere la politica industriale negli ultimi dieci anni una cosa al è una una politica a livello di sistema star non è riuscita a in tutti i settori
Vuoi per responsabilità dell'uno vuole scusabilità dell'altro io non voglio intervenire nelle polemiche di questo tipo non mettere faccio una constatazione che mentre la Francia entra in Europa con un sistema Stato e come Amministrazione elemento centrale di questa politica mentre la Germania entrerà in Europa attraverso un sistema Stato che la banca d garantisce noi arriviamo in Europa attraverso le aziende
è una situazione che devo dire
Molto ma molto difficile
Anche perché abbiamo come dire la sfortuna
Di avere posizionate le nostra grande impresa i settori molto difficile
Molto difficile
Perché cito l'automobile e l'informatica sono difficili oggettivamente
è una è una situazione ecco si sarebbe detto non una volta in modo siamo di fronte a cambiamenti epocali
E cambiamenti epocali
E l'automobile per esempio bisogna affrontarla con estrema serietà
Perché la sfida già pure che sta facendo saltare delle industrie che solo storicamente importantissima anzi dopo le prime sono le industrie americane
è stato citato più volte questo studio da elementi sull'automobile cosiddetto io ho avuto modo di parlare con gli estensori di questo rapporto
Abbiamo discusso per un'intera giornata è la cosa che mi ha più colpito è
è stato non soltanto il rapporto nuovo proprio il processo di qualità totale Chiappori tante implicazione ma il fatto che già pure
Avessero
Avessero preso uno stabilimento di un'industria automobilistiche americane California abbandonata nell'ottantadue l'anno credo dopo quattro anni hanno chiamato il management giapponese con la stessa mano d'opera anzi con lo stesso tipo di macchinario nel giro di tre anni questa è una delle fabbriche più competitive negli Stati Uniti ci sono delle cose molto interessanti molto straordinarie
Le posizioni sindacali nella fabbrica americana che è molto simile a quella italiana erano centocinquanta
E non si è presentato nella nella fa nelle il sistema giapponese ci sono due categorie
Per dire l'importanza di queste questioni e quindi io direi che il problema dell'Asia del problema dell'Italia sostanzialmente oltre o prima dell'Olivetti un problema dell'Italia
Su questo consentitemi soltanto un'osservazione minimamente polemica sarebbe di cattivo gusto dire
Che da parte nostra cosa che entrate penso che la FIAT rischia
Di prendere
Una tale innalzata nei prossimi anni
Come è stato detto
Alla rovescia sarebbe di cattivo gusto perché poi la mazzata non la prende la FIAT dovrà prendere pure lo Stato ma lo prendiamo tutti insieme
Sia industria sia politica quindi un atteggiamento anche di maggiore responsabilità nel linguaggio e nella polemica si dovrebbe ad opera perché dico che noi dobbiamo difendere alla grande impresa italiani perché io rischio che vedo nei prossimi anni può darsi che sia troppo allarmato però i dati che portava ieri Reviglio che non ci possiamo trasformare in un grande indotto dell'Europa in un grande indotto dell'Europa
Dove tutto il sistema industriale quello forte e in altri Paesi dove non venduto significa anche livelli di vita abbastanza altri non è non è vero che si però indotto e ci trasformiamo di fatto in un mercato e un mercato delle altre aziende già avvenuto non siamo negli anni ottanta ci sono alcuni settori elettronica civile via non ce ne sono più non è non le conosciamo e questa tendenza si può si può accentuare per questo una difesa del sistema dell'industria che significa partecipazione statali e impresa privata quindi saltare diciamo il dibattito ideologico la difesa del tessuto industriale del nostro Paese non in quanto visione nazionalista ma quanto competizione all'interno dell'Europa
Vorrei concludere
Questo intervento sulla questione della piccola e media anche delle diciamo dei riferimenti mediatico
Una legge sulla piccola e media voi sapete che non è che discussione da molto tempo alla Camera e da molte legislature che si sta discutendo e non si è mai fatta
Si è mai fatta vuole un po'per ragioni politiche
Voglio porre ragione di capacità e poi anche tutta una serie di problemi che erano intervenute le categorie
C'è stato un conflitto tra legate categorie molto forte che ha impedito la il varo dalla legge sulla piccola io penso che lo dobbiamo fare presto lo dico subito come presidente della commissione al Senato io voglio fare presto
Voglio fare presto perché credo che il la congiuntura sia una congiuntura negativa però altrettanto con altrettanta chiarezza qualche cosa deve essere modificato io pongo tre verifiche gravi scontri insieme la prima verifica e quello che ho detto all'inizio
è una legge coerente con gli indirizzi comunitari
E questo mi rivolgo ai rappresentati da piccole e media sarebbe il secondo me è un grave danno grave danno che la piccola e media così peculiare del nostro tessuto industriale si presenti all'appuntamento del mercato unico con una legge in contrasto con gli orientamenti comunitari
Sarebbe un grave danno e infatti io penso che sia giusto quello che noi abbiamo deciso come Commissione cosa che ha appena avremo la possibilità di entrare in carica effettivamente con il nuovo governo noi andremo a Bruxelles a fare un check
Con il commissario e con il Dipartimento la concorrenza in sede comunitaria
L'altra è un problema politico che pongo
Che poi ha ha una serie di complicazioni politiche ovvero
Le risorse di queste per questa legge sono assai limitate
Sono trecento miliardi cinquecento mille e trecento miliardi basta vedere quanto costa un impianto o le cose delle grandi perché per capire la dimensione
E su questo agli industriali la parola
Perché a me questa discorso che noi dobbiamo prendercela con la grande impresa e poi le piccole elementi accettano tutto questo sistema e anche s'è un po'sarà detiene prima a livello Confindustria a livello dell'organizzazione di categoria perché qui a è un problema politico noi di grandi risorse non le possiamo trovare
Nel senso che c'è il vincolo del deficit per a questo punto io credo che la legge così finanzia ci sia sia finanziata in poppa in modo modesto
Cercheremo di trovare altre risorse adesso stiamo facendo un lavoro per trovare risorse nelle pieghe Tognoli sono state distici Lazard attrezzatura anche perché
La questione delle risorse è una questione molto importante perché è connesso anche con alcune strumentazione tecniche organizzative della legge tecniche
Perché io sono dell'idea e mi pare che ci sia un'opinione generale che in tutti i convegni da quando sono piccolo si diceva che non bisogna fare la politica degli incentivi ma gli automatismi e sul piano fiscale
Io sono pubblicamente di questa idea
Perché la legge deve essere fatta dagli imprenditori noto la burocrazia ministeriale e chi ha possibilità di accedere alla burocrazia ministeriale perché abbiamo una storia dietro a questo abbia una storia non è che ci inventiamo niente
Allora deve essere stato degli dall'imprenditori attraverso possibilmente la leva fiscale e anche perché cioè come dire una piccola astuzia
In questo modo ci mettiamo realmente in linea con l'Europa perché queste sono operazioni che fanno a livello europeo lo abbiamo la politica del sostegno visibile trasparente sono leggi dello Stato mentre gli altri hanno tutti i sistemi fiscali coprire ma per adottare il sistema fiscale anche le risorse devono arrivare a una massa critica
Perché ampliandosi la la platea di tutti coloro che possono accedere attraverso la leva fiscale e quando turba le prove trecento miliardi è difficile poter trovare capi io stavo lavorando su questa ipotesi è una delle grandi difficoltà è proprio questa che la leva fiscale entra in contraddizione con le risorse e anche con il vincolo di bilancio ecco quindi questo e l'altro e l'altro aspetto io penso che dovremmo innesta e inserire anche alcuni aspetti favoriscono la concentrazione delle piccole delle piccole per arrivare in quella in quella direzione dei riferimenti fiscale ecco dunque q qual è il quadro della politica industriale io credo che è visto che a quanto pare senza il governo dobbiamo utilizzare e questa legislatura questo scorcio di legislatura per chiudere tutta la partita tradizionale io spero che nel corso di degli ultimi dell'ultimo anno dopo aver fatto abbastanza come lavoro legislativo siamo fare la legge sulle piccole spero anche la legge sulla Camera di Commercio
La riforma la riforma delle mele quindi tutto il quadro istituzionale
Preposto alla politica e industriale l'abbiamo modificata in tutti questi anni credo che poi nello scorcio della legislatura dobbiamo immaginare per l'appunto delle politiche nuove e per l'industria italiana
Grazie
La parola ricorda migliori segretario confederale della CISL
E condivido anch'io
L'impianto di base ma anche molte delle dei contenuti specifici delle relazioni presentate ieri vorrei fare qualche osservazione
Richiamandomi un po'punto di vista certamente specifico quello sindacale ma anche con qualche ambizione almeno di fornire osservazioni e valutazioni interessanti un po'per tutti i soggetti coinvolti
Beh intanto io voglio dire questo convegno un merito se le già conquistato nel senso che ha riproposto con forza l'attenzione sul tema delle politiche industriali
Io penso che non era scontato all'inizio al tema di politiche industriali e uno dei più trascurati nel nostro paese è un po'una sorta di riserva nella quale si esercitano gli addetti ai lavori basta pensare a quanto spazio a anche dei nostri lavori politici parlamentari la politica finanziaria a confronto appunto di un tema
Di un tema come questo
E direi che è troppo spesso ridotto l'interesse la politica industriale uguale a politica scelte strategie delle grandi imprecisi
Mi sembra di poter dire che nel nostro Paese dopo la discussa legge la sei sette cinque che era stata impostata su di una griglia di controllo delle politiche settoriali a livello centralizzato una legge sostanzialmente caduta in fase applicativa siamo passati poi a scelte di orizzontalità azione della politica industriale più basata su una politica di fattori di sviluppo come la ricerca la formazione l'incentivazione al rinnovo dei macchinari e degli impianti e poi in quest'ultima fase nella fase degli anni ottanta la politica industriale un posto oggi i dati in mano a forse a tutte le forze politiche sicuramente sfuggita di mano ai sindacati nazionali che appunto hanno ridotto il fare politica industriale nel momento in cui venivano gestiti essenzialmente gestiti i processi di ristrutturazione
La politica industriale è stata sostituita o almeno si è dispiegata dell'iniziativa e rogatoria del ministero dell'industria da una parte in tema di incentivi e di agevolazioni e dall'altra parte nell'iniziativa
Delle Regioni nell'iniziativa locale tendente a creare servizi all'impresa e e legislazione a favore delle imprese artigiane e della costruzione di infrastrutture industriali nel territorio
E quindi fra questi due poli da una parte la discrezione ministeriale nella amministrazione degli incentivi e le varie leggi regionali in particolare Emilia Lombardia Toscana Veneto è un po'mancato una visione nazionale di una politica di una politica industriale
Le grandi imprese si sono mosse per proprio conto puntando tutto sulla loro forza sulla logica delle pressioni dei rispettivi mercati sovranazionali
Le piccole e medie imprese hanno tentato di ristrutturarsi con i propri mezzi e ricorrente canali di agevolazione disponibile
Altri veicoli della politica industriale nazionale quali il sistema d'impresa partecipazioni statali gli agenti hanno operato senza un disegno di insieme sono stati colti parzialmente degli obiettivi e hanno sono stati date risposte a talune esigenze come quelle di un parziale riequilibrio tra Nord e Sud e è stato seguito certi imperativi la ristrutturazione la sfida dell'internazionalizzazione dei mercati ma si tratta di obiettivi molto parziale
Allora oggi alle soglie dell'integrazione europea i limiti di una politica industriale di respiro nazionale si fanno sempre più evidenti come i limiti di una mancanza di una politica industriale europei
Le scelte comunitaria sono sempre più rivolte alla costruzione di una politica della concorrenza
Con la definizione di strumenti tesi ad evitare l'abuso di posizioni dominanti da parte delle grandi imprese e tese ad evitare situazioni di tipo monopolistico oggi oligopolio squilibrato
Nei fatti in molti settori la situazione che si tenta di determinare quella di a vere
Degli oligopoli equilibrati in cui la concorrenza regolata da un numero ristretto di grande impresa in posizione di leadership costituisca la premessa
Per sostenere il confronto con le industrie del Giappone e degli Stati Uniti
Un'altra caratteristica meno evidente ma probabilmente più incisiva della politica comunitaria e quella legata agli accordi commerciali e tariffari con le aree di mercato extra comunitarie
E questi accordi ormai posso determinare il destino produttivo ed occupazionale di molti settori che normalmente vengono definiti con termini con una terminologia che a me sembra talvolta
Sfiorare l'ideologia
Vengono ritenuti tradizionali o a tecnologia matura settori come il tessile il legno il mobile l'abbigliamento la meccanica leggera è legata al consumo comunque si tratta di settori in cui l'industria italiana è largamente presente
Al momento attuale l'esperienza europea può far leva su alcune politiche di tipo difensivo quali quelle appena ricordato
E sulla costruzione delle regole del gioco di un sistema industriale improntato alla concorrenza correlativi guardiani e garanzie legislative e la stessa nostra legislazione antitrust sì ispirato
A questa politica comunitaria
Manca però ancora non so se è lecito dirlo da parte nostra che siamo così carenti ha tuttavia credo vada detto manca una politica industriale europea
In qualche modo in grado di orientare gli esiti del gigantesco processo di ristrutturazione che è già oltre la fase iniziale
Infatti l'area europea presente no opportunità di decentramento produttive rito laico Harry localizzazione di missioni produttive in aree geografiche a minor costo del lavoro a minor tutela sindacale
E con incentivi diretti ed indiretti più sostanziosi la Spagna il Portogallo l'Irlanda offrono tutto ciò mentre non solo la Grecia ma lo stesso Mezzogiorno d'Italia e emarginato rispetto ad un circuito di ricollocazione geografico dell'industria europea
In ogni caso appare debole la possibilità di sviluppo autonomo e diversificato delle aree in ritardo a cui la politica comunitaria va sottraendo la possibilità di politiche industriali autonoma perché ormai dominano
Le nuove regole del gioco
Mi pare che è un fatto positivo che finalmente questo convegno abbia detto a voce alta che non sono ormai tutti gli strumenti classici della politica industriale italiana
Quali gli aiuti finanziari all'impresa di fondi di dotazione alle imprese a partecipazione statale
La riserva del quaranta per cento di commesse pubbliche alle imprese meridionali tutte queste scelte sono nel mirino delle istituzioni europee sotto l'accusa di stravolgere le norme di equilibrata concorrenza fra le impreviste
La prospettiva che si annuncia dunque quella di un progressivo smantellamento degli aiuti diretti degli Stati nazionali alle imprese
A favore del regime regolato di concorrenza europea cioè ormai e messa radicalmente in discussione sono messi radicalmente in discussione i tratti caratteristici di decenni di politica industriale nel nostro paese
Le politiche di riequilibrio di matrice comunitaria agli effetti di pali e di della politica di concorrenza tra del nostro Paese sono ancora insufficienti
L'azione comunitaria prevede interventi di sostegno complementari a quelli nazionali e locali
In aree particolari colpite da declino industriale o in forte ritardo di sviluppo con un'architettura gestionale che si basa sulla responsabilità diretta degli attori politici e sociali anche a livello territoriale
Il sindacato ha iniziato accanto alle forze imprenditoriali e di governo ad esercitare un ruolo di soggetto consultato partecipanti a questa politica europea per progetti
Di sostegno allo sviluppo di particolari aree del territorio europeo l'impresa però è difficile per ritardi nostro delle forze governative per difficoltà ad utilizzare le pur limitate possibilità offerte da questa politica di riequilibrio degli affetti della ristrutturazione provocata logiche di mercato e di impresa
La valutazione del sindacato in ogni caso e che il respiro attuale della politica industriale europea manca a forse anche perché la nostra voce è molto debole a quel livello ma manca ancora fortemente di una valutazione degli effetti sociali provocati dal mercato concorrenziale fra le imprese
E di conseguenza manca di strumenti di intervento solidaristico che trasformino opere fatti le premesse dichiarate di salvaguardia della coesione sociale e politica del tessuto umano della comunità scrisse
Non nasconde la sua abbastanza preoccupato da un prevalere di logiche esclusivamente di impresa nonché non le logge impresa non debbano essere terminato ma esclusivamente di impresa che cioè non non tengono non fanno i conti con gli squilibri
Regionali e settoriali oggi già esistenti e che rischia di essere aggravati
Sia per via di una ride localizzazione della impresa interno allo Spazio geografiche europeo sia per una politica di accordi commerciali esterni in cui prevalga una concezioni dalla quale sono estranee considerazioni di ordine sociali
Già oggi gli elementi di una politica di costo fortemente concorrenziale fra i Paesi europei
Insieme al confronto fra diversi modelli di garanzie protezione sociale per il lavoro
Ci sta portando ad un duro lavoro di revisione confronto del modello sindacale italiano e delle relative conquiste sindacali con quanto esiste in altri paesi della comunità e in prospettiva in paesi Esterni alla comunità
Diversi settori infatti per effetto delle politiche commerciali comunitari si debbono oggi confrontare con sistemi industriali con un livello di civiltà del lavoro molto più basso del nostro è chiaro che qui non valgono politiche di pura difesa ma noi diciamo che bisogna fare i conti con gli effetti di queste scelte commerciali e industria
Non tutto quindi può essere ricondotto esclusivamente agli imperativi pur validi della competitività e dell'efficienza del sistema industriale
Senza valutare le conseguenze sociali i costi di possibili devastazioni di aree già oggi in declino e di congestioni di aree già ampiamente sature dal punto di vista della presenza industriale
Cioè e credo che vada considerato e qualità della vita e qualità della vita sociale non non possono essere puri effetti di ricaduta delle scelte di politica industriale probabilmente già oggi
Qualità della vita e della vita sociale sono condizioni di efficacia della stessa politica industriale il problema è appunto poi come attivarsi e come procedere ad una politica industriale di correzione graduale di tali squilibri
L'ultima l'utile considerazioni sulle cose da farsi e sulle cose più immediate
Valenti o fare i intanto a qualche osservazione come veniva fatta adesso la cassoeula sulla la legge sulle piccole imprese penso anch'io che occorrerà fare presto
Penso che alle osservazioni fatte però le osservazioni fatte a casa aveva da Giunta
Qualcuna da perché questa proposta resta richiama siamo in regola con siamo cioè raccogliamo la disciplina comunitaria in qualche modo che a me pare questa proposta resta in bilico fra il recepimento delle direttive comunitarie
Tesi ammirare gli interventi allegare in ritardo di sviluppo e declino industriale già definite e il mantenimento di un potere discrezionale forte alle sedi del ministero dell'industria
I limiti della nuova normativa uno dei limiti è sicuramente quello di soffocare il ruolo dei soggetti sociali e territoriali comprese le regioni che sono i soggetti in questi anni hanno più messo in atto interessanti iniziative di sostegno dello sviluppo locale del tessuto delle piccole e medie imprese se non altro perché sono stati direttamente coinvolti prestati da domande non e sa udibili a livello nazionale quindi questo questa questa disegno di legge pur interessante è necessario che ha recepito una serie di strumenti di modernizzazione del sistema di piccole e medie imprese
Tipico è cruciale dell'esperienza italiana ci sembra però appunto
Un po'in insufficiente perché recupera dei ritardi accumulati ma ripropone una gestione centralizzata degli strumenti che rischia di non farli funzionare
Trascura il ruolo dei soggetti sociali non ha forse respiro in sede europea e è vero stabilisce delle risorse del tutto insufficienti
La seconda osservazione sulla proposta avanzata di unificazione del ministero industria delle partecipazioni statali un una proposta che trova facile ma credo da organizzazioni sindacali comunque sicuramente la mia trova del tutto consenzienti ormai non non c'è politica industriale né politica di di gruppo di grande gruppo possa essere fatta senza degli intrecci come l'esperienza per prima di queste ultime settimane ci dimostra senza intrecci stretti tra privato e partecipazione statale pubbliche quindi senza una possibilità di governo di governo a quel livello
Sempre sul versante delle cose da fare e credo che non vada trascurato del tutto il il tema relativa agli strumenti
Di e ai progetti di creazione lavoro di ricreazione attività produttiva sul territorio
In questo ambito io penso per esempio che non vada dimenticata uno strumento che in talune aree del paese alla fine è uno dei pochissimi utilizzabili come quello della Gepi
Che io la cui riforma invece continua a giacere nei cassetti del ministero dell'industria che pure la proposto ci sono poi c'è poi l'esigenza di ampi processi di formazione imprenditoriale riqualificazione formazione del lavoro miglioramento dell'ambiente e dei servizi e infine vorrei ricordare l'esigenza di come dire fra residenze migliora i servizi quella di migliorare i servizi pubblici
Un tema che io credo sia decisivo per qualunque processo di ammodernamento
Dell'apparato industriale del nostro Paese e di tenuta competente della competitività del nostro Paese
Sindacato è impegnato in un progetto complicato di modernizzazione del lavoro
Nel settore pubblico lì la l'ispirazione che ci ha guidato è quello di poter mettere a disposizione il lavoro pubblico anche per per migliorare l'efficienza e la competitività dell'apparato industriale del Paese che ormai si misura sicuramente a livello di sistema questo è l'ispirazione
Che ci ha guidato per probabilmente il nostro progetto è ancora forse non saremo riuscì a farci comprende ma larga misura incompreso dalle forze imprenditoriali però io penso che anche il negoziato di giugno dovrà essere un momento per
Lavorare e insieme in questa direzione vi ringrazio
Grazie capitoli la parola se accettasse l'alt direttore generale partecipazioni statali poi Giorgio Benvenuto si lancia nella
Noi pubblichiamo gli atti come loro sanno quindi preghiamo la somma di fare sintesi degli interventi ne abbiamo moltissimo
Io ringrazio per la presidenza per avermi concesso la possibilità di parlare fra lo farà molto rapidamente molto sinteticamente in ordine ad uno due problemi specifici comunque vorrei fare un piccolo riferimento storico
Ed è questo quando venne insediato alla presidenza dell'IRI l'allora presidente Romano Prodi ci fu appunto una riunione di insediamento alla quale partecipò il ministro allora delle partecipazioni statali De Michelis
Il presidente Prodi insediandosi fece un lungo e affascinante discorso di quello che sarebbe stato lassù il suo programma la linea programmatica che avrebbe seguito negli anni nei tre anni della sua presidenza
E devo dire con un eloquio e con una capacità di convinzione molto elevata
Terminato il discorso si alzò il ministro De Michelis il quale e non lo dimenticherò mai perché è stata una regola di condotta
Inizio dicendo Caro Romano tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare
E chi era presente a quella riunione dovrebbe ricordarlo che cosa voglio dire con questo
Che sia evidente noto e detto in più occasioni che il nostro Paese non ha una politica industriale credo che non ci sia più bisogno di ripeterlo
Quindi che sia necessario attivare una politica industriale è vero è necessario urgente
Ma che poi sia necessario camminare di giorno in giorno cercando di risolvere di giorno in giorno i problemi cercando di aggiustare le cose di giorno in giorno e anche questo è un fatto estremamente importante e ancor più importante sarà nel momento in cui dovessero dovranno o potranno essere definite delle politiche industriali e nell'ambito del nostro sistema sia pure con quella limitatezza che viene dal fatto e questo pure è un elemento che noi dobbiamo tenere sempre presente limitatezza dipendente dal fatto cioè nella gestione delle nostre aziende che non possiamo immaginare che un sistema industriale o un sistema di impresa specie a partecipazione statale possa funzionare in un sistema complessivo in un sistema Italia che non funziona io ricordo che quando un tempo si diceva che l'Alitalia non funzionava
Io continuo a ripetere ma certamente ci sono delle responsabilità imprenditoriale anche in certi difetti gestionali ma come potete pensare che un'azienda di servizi funzione non sistema Italia che non funziona non potrà mai funzionare qui è anche un fatto cento che un sistema di impresa è a anche delle ragioni e delle giustificazioni oggettive ha delle difficoltà di funzionamento ha delle difficoltà di sviluppo di una programmazione come quello del sistema delle partecipazioni statali e noi sappiamo bene che possibilità di indirizzi e quindi politiche industriali diciamo così dettate a livello di governo e quindi di ministero che presiede al controllo di questo sistema sono stati sempre difficili da impartire
Gli enti hanno avuto delle resistenze ha realizzato la politica di coordinamento non ne parliamo voi avete sotto gli occhi quello che è successo negli ultimi anni io parlo non voglio dire neanche negli ultimi mesi e quindi come sia stato come sia difficile addirittura operare quel necessario coordinamento all'interno del sistema che pure dovrebbe essere elementare un elementare possibilità da parte di chi alla direzione politica del sistema
E voi dovete sapere che è altrettanto estremamente difficile e qui parlo in relazione alla mia esperienza specifica poter effettuare quello che il controllo su questo sistema
Noi abbiamo tentato in tutti i modi di esercitare questo controllo parla cioè una direzione specifica nell'ambito del ministero che al compito del controllo della realizzazione dei programmi del controllo della gestione economica delle imprese
Ora in affetti e lo ha detto il compagno Cassola noi siamo di fronte ad un problema molto serio finalmente cominciamo a preoccuparci cioè quello che la comunità cioè questa Entità sovranazionale sta creando è stato determinante mettendo ponendo dei paletti al nostro sistema per cui improvvisamente ci mettiamo paura
Però io vorrei anche fare presente che c'è una legge dunque un articolo preciso che diceva impresa devono essere gestite secondo criteri di economicità
Quindi non è che non esistano nelle leggi italiane delle norme che stabiliscono che le imprese devono essere gestite in modo economico le norme ci sono il problema è che queste norme non hanno mai avuto efficacia perché perché manca
Un indirizzo politico preciso in termini di politica industriale e una posizione politica che consentisse
Di esercitare quell'azione di censura delle situazioni
I di di impresa negative che mano a mano si andavano evidenziando che purtroppo poi trovavano delle giustificazione come dicevo in un sistema così complesso così difficile e pieno di remore di difficoltà di blocchi di ostacoli che a un certo punto hanno determinato gradualmente questo direi Franco questa frantumazione del nostro sistema
Vorrei fare presente anche di fronte a quello che sta emergendo a livello comunitario noi non dobbiamo come io sono qui d'accordissimo con cassone non dobbiamo affatto preoccuparci anzi ne dovremmo essere più che soddisfatti che molto spesso io
Parlando con i nostri capi azienda dicevo che loro dovrebbero essere i primi ad essere soddisfatti del fatto che ci siano delle regole più rigide per quanto riguarda l'agenzia la gestione aziendale per quanto riguarda il fatto che non si può perdere
Perché naturalmente questo ricostituisce tutti i margini di managerialità che è un capo azienda dovrebbe avere
E quindi sotto questo profilo i primi ad essere soddisfatti di questi dovrebbero essere i nostri capi azienda e quindi in genere anche tutto il management e tutta l'imprenditoria nazionale
A questo punto vorrei fare presente che parlando per esempio con una il direttore della concorrenza che direi venendo a Roma per il poi sono molto più sensibili loro nella stabilire contatti di con noi di quanto lo siamo noi con loro in genere sono i con dire i direttori generali delle direzioni delle comunità che vengono a trovarci sono i direttori generali dei ministeri dell'industria francese che vengono a trovare noi
Noi ci troviamo molto spesso nella condizione di essere anche qui più resistenti in al colloquio
E quindi dicevo quando è venuto in Italia e a trovare il collega Massari e me il dottore e Lerna Anna
è venuto fuori siamo scesi nel dettaglio di quelle che sono le disposizioni che la comunità intende dettare per quanto riguarda le regole della concorrenza e quindi impedire che ci siano delle forme d'aiuti avente alle aziende
E a parte che certamente ci dovrebbe essere c'è un margine di trattativa per arrivare alla definizione di regole più semplici perché le regole complicate le masse di carte loro pretenderebbero renderebbe addirittura difficile esercizio del loro mestiere
Si faceva presente che basta appunto
Che a livello comunitario venga effettuato quel controllo che loro chiedono a posteriori tra l'altro per quanto riguarda le riduzioni per perdite gli aumenti di capitale quindi il i ripianamenti dei capitali per perdite per determinare già attraverso quella sede Prodi e a mente un controllo di quello che è l'ottanta novanta per cento delle situazioni che possono prestarsi ad essere valutate come situazioni per le quali si sono creati degli aiuti
Che hanno falsato la concorrenza a livello comunitario quindi sotto questo profilo noi stiamo stringendo i tempi e volevo fare presente
Due sono gli argomenti fondamentali due tre che anche direi al di là di quella che è la definizione prima ancora che si venga a definire una politica industriale a livello nazionale ma a livello di sistema ci sono poche regole praticabili che però se vengono osservate possono creare un minimo di cambiamento nella situazione
Una prende le mosse diciamo dal fatto che ne feci una una valutazione l'anno scorso nel nostro sistema nell'arco del periodo che va dall'ottantadue all'ottantanove sono stati fatti investimenti per centosedici mila ottocentosettantuno miliardi
Penso una riduzione dell'occupazione certamente la mancanza di una politica industriale perché qui non possiamo attribuire queste responsabilità agli enti per se stessi la mancanza di una politica industriale ha determinato come effetto che questa massa di investimenti non sia stata probabilmente bene orientata il passato deve servire quindi esclusivamente per indicarci quali sono gli errori che abbiamo commesso senza andare a cercare capri espiatori o altro ma per vedere di modificare una situazione che non funziona
Ho una situazione che non produce il massimo di efficacia
Da quello che nella gestione finanziaria che si vuole e quindi lo sviluppo industriale che si vuole perseguire
Qui uno l'efficienza degli investimenti è una necessità assoluta noi abbiamo chiesto agli enti dicci quali sono i criteri e i metodi e i sistemi che stai o ai adottato per controllare l'efficienza sia della spesa degli investimenti che della realizzazione degli investimenti abbiamo saputo che gli enti si stanno oltretutto adoperando per rendere più efficace questa capacità di conti valutazione degli investimenti e di controllo della loro esecuzione è un processo estremamente difficili
Però noi pretendiamo che siano i nostri enti ad assumersi la responsabilità di questo in un colloquio con le società quindi una efficienza degli investimenti
Due gestione economica del sistema la gestione economica sino ai Singh si misura nella nella misura e nella nella nella misura in cui si verificano delle perdite che vengono esposte nei bilanci non solo in quello vero
Perché a volte anche situazioni di utile possono nascondere delle situazioni efficienza ultimo noi riteniamo e questo sarà un discorso molto duro che si debba arrivare per quanto riguarda un altro argomento estremamente delicato che è stato sollevato anche di recente sulla stampa si debba aggiungere alla certificazione dei bilanci degli enti
Perché la certificazione dei bilanci degli enti da parte dell'autorità vigilante e una necessità è un obbligo travolto tra l'altro è un obbligo previsto dalla legge noi crediamo che già alcune misure di questa natura che sono misure relative all'incidere su quello che la gestione il funzionamento di un sistema possono creare un minimo di miglioramento di una situazione che certamente difficile pesante nel contesto di una situazione generale grazie alza
Giorgio Benvenuto poi tuttora ingegneri poi dottor D'Antoni
Ma delle osservazioni e delle sottolineature su alcune questioni che io penso necessarie per la realizzazione degli obiettivi che sono stati alla base della proposta fatta da Cicchitto
E soprattutto delle sottolineature per indicare anche quelle che sono le posizioni presenti nel sindacato e sostenute dalla UIL
La prima questione
Può sembrare
Una divagazione ma non lo è anzi è una condizione fondamentale
Che per affrontare il problema di una nuova politica industriale noi dobbiamo risolvere con assoluta priorità il problema del pubblico impiego nel nostro Paese
è una condizione fondamentale perché sono notevoli le risorse che vengono impegnate in quella direzione
Nuovi se non siamo in grado di dare una risposta qui il problema diventa impossibile attuare una svolta nella politica industriale io voglio solamente dare alcune indicazioni per una riflessione a questo riguardo la prima che noi negli ultimi vent'anni abbiamo aumentato i pubblici dipendenti di un milione e ottocento mila quindi siamo quasi a quattro milioni di pubblici dipendenti nel nostro Paese
La seconda osservazione e che in molte grandi e città non parlo del Meridione dove non c'è c'è poca industrializzazione ma c'è una occupazione fortissima nel pubblico impiego in alcune grandi città una volta industriali oggi i posti di lavoro con più occupazione
Prendo il caso di Milano o di Genova non sono più industrie ma sono grandi insediamenti e il pubblico impiego dal comune ai grandi ospedali aggiungo un'altra questione che noi siamo impegnati mentre i futuri contratti di lavoro nell'industria una volta risolti
Quelli che sono ancora in corso si riprenderanno a discutere nel mille novecentonovantaquattro e nel mille novecentonovantacinque
Siamo nel pieno di una stagione contrattuale che riguarda tutti i pubblici dipendenti io sono convinto che sia decisivo
Rinnovare questi contratti
In un modo diverso e in modo che lì si renda omogenei a quella che la contrattazione nell'industria privata sarebbe sbagliato pensare di far convivere un determinato sistema di relazioni sindacali nel privato con un pubblico pubblico che si muove in una logica completamente contraria voi abbiamo formulato delle proposte su queste proposte non c'è e una grande sensibilità da parte
Di chi ha la responsabilità all'interno del governo c'è una singolare ostilità da parte della Confindustria noi ci proponiamo questo obiettivo
Nei prossimi giorni come una condizione essenziale ed un obiettivo che deve permettere anche di dare una risposta a due altri problemi
Il primo problema e quello di una politica retributiva differenziata nel pubblico impiego mentre oggi è omogenea un pubblico dipendente prende lo stesso identico stipendio sia che lavori a Milano
Sia che lavori a Moggio Udinese sia che lavori in un piccolo comune non c'è nessuna possibilità
Di legare la retribuzione a una esigenza di flessibilità di mobilità e di elasticità
E in secondo luogo dobbiamo superare la giurisprudenza particolare che nella pubblica amministrazione pensate che oggi sono giacenti al ai tribunali amministrativi seicento mila ricordasse seicento mila ricorsi su quattro milioni di pubblici dipendenti e quindi questa e una prima questione che diventa fondamentale se si vuole disegnare una strategia e che ridia efficienza che risponda delle esigenze dei cittadini ma diminuisca anche questi costi esterni questi costi di produzione che oggi gravano sull'industria
In questo contesto io sono d'accordo su questa ipotesi e di una unificazione partecipazioni statali ed industria anche se serie noi ci troveremo sempre qui in una situazione di non sintonia
Col mondo politico perché nel mentre noi parliamo di riduzione dei ministeri molto probabilmente il Governo o avrà come elemento di novità qualche ministero
In più io per quanto riguarda invece il sindacato le nostre controparti riterrei importante sessi arrivasse
Come obiettivo a una unificazione della Confindustria con l'Inter finte con l'ASAP
L'i motivi che avevano portato alla costituzione dell'Inter si intende l'ASAP all'inizio degli anni sessanta
Avevano una loro validità oggi hanno perso quella validità sarebbe importante ricomporre un fronte comune della industria e riterrei che inattesa di arrivare a questo obiettivo sarebbe già importante decisivo se nell'Inter sind potessero già confluire lei nel Idee per è l'ente delle ferrovie e domani lente riformato delle Poste e l'ente ride riformato la modifica che si faranno i Monopoli di Stato
Penso che sia importante perché il fatto che i contratti degli elettrici e i contratti per quanto riguarda i ferrovieri vengono discussi direttamente tra sindacato la controparte dando a questi contratti un aspetto di carattere corporativo sia per quanto riguarda l'azienda sia per quanto riguarda i sindacati che invece avrebbe un'altra dimensione delle altre interrelazioni in una una associazione che sia che sia diversa
Aggiungo ancora a questo riguardo che nel discorso pubblico privato abbiamo una possibilità realistica sulla quale egli immediatamente operare questo discorso tra pubblico e privato
è un discorso complesso con grandi problemi di carattere ideologico come facciamo anche fatica a trovare non dico una intesa tra pubblico e privato ma anche una intesa all'interno del pubblico basti pensare alle vicende del polo ferroviario
L'opportunità alla quale mi riferivo e la nuova legge delle autonomie locali
Che prevede che per quanto riguarda i servizi dei le Autonomie locali e dei Comuni possa essere dato luogo a una forma di partecipazione di privatizzazione e io penso che se anche questo comporta dei grandi problemi per il sindacato sia una strada da perseguire anche se in questa direzione noi vedremmo
Di grande importanza che nel discorso della privatizzazione non ci fosse solo un elemento nel quale il privato e riferito solamente a un investitore ha un grande imprenditore
Ma penso che dovremmo portare avanti non solo come riflessione ma anche come proposta che in un discorso necessario graduale di privatizzazione è importante che possano intervenire anche degli investitori collettivi penso alla possibilità per i lavoratori di poter acquisire di poter investire nelle anzi nelle azioni che le imprese
Penso alla possibilità di realizzare nel nostro Paese i fondi e pensione come un elemento che da maggiore dinamicità che permette hanno
Che un utilizzo diverso più pluralista del risparmi e quindi penso che questa sia una strada da perseguire che forse renderebbe meno
Drammatico questo discorso tra pubblico e privato un discorso nel quale sia presente anche la possibilità di una partecipazione di una utilizzo del risparmio di massa
Naturalmente accompagnato ad una
Maggiore trasparenza per quanto riguarda la borsa a una modifica per quanto riguarda la borsa al do una maggiore trasparenza per quanto si riferisce al problema del l'utilizzo del risparmi
Vengo poi in questo contesto a questo o quel problema che abbiamo dinanzi a noi di questa trattativa del mese di giugno
Noi abbiamo un problema temporale il problema temporale di riuscire a chiudere con rapidità ai contratti che sono bloccati
Quello degli edili
Gli altri che sono meno complicati come quello dei testi di e degli alimentaristi
Ma abbiamo bisogno che su questa trattativa di giugno ci siano degli elementi di chiarezza abbiamo una necessita di soluzioni immediate le soluzioni immediate devono riguardare il modo con il quale noi modifichiamo il sistema di scala mobile l'opinione che noi abbiamo come lui ma la dobbiamo concordare ancora con le altre organizzazioni sindacali
E di valorizzare il il meccanismo che è stato già sperimentato ed attuato per i chimici che prevede una sorta di predeterminazione con la quale si può concorrere alla realizzazione di una politica dei redditi
Ma abbiamo anche la necessità di una operazione nella quale diventa parte fondamentale anche il governo una operazione nella quale venga affrontato il discorso che consenta di spostare a fiscalità una serie di oneri impropri che oggi gravano sul lavoro
In questo senso come veniva ricordato nella relazione che di Cicchitto
Diventa fondamentale la realizzazione di una politica dei redditi la realizzazione di un modo diverso e meno convulso con il quale preparare ad approvare le leggi finanziare ma diventa anche necessario stoppare alcuni rischi che possono capitarci tra capo e collo
E tra questi esiste il problema del sistema pensionistico problema che richiede una riforma perché altrimenti noi ci troveremmo
Ad a vere un ulteriore imprevisto carico di oneri su quelle che sono le retribuzioni e su quello che il costo del lavoro per l'impresa
Voglio ricordare solo a questo riguardo quello che è il costo delle mancate riforme voi immaginate che se fosse stata attuata una delle riforme previste nell'accordo fatto nel mille novecento settantotto tra sindacato imprenditori e governo sulla riforma del sistema pensionistico
Se avessimo nel mille novecentosettantotto per spiegarci
Al salto progressivamente l'età pensionabile e in base alle tabelle di allora oggi avremmo che gli uomini andrebbero in pensione a sessantacinque anni e le donne a sessantadue anni
Ebbene se quella modifica che era stata concordata nel mille novecentosettantotto solo quella modifica fosse oggi operante
Sono calcoli lavorati dall'INPS oggi l'INPS risparmierebbe dieci mila miliardi questo per dire come nel nostro Paese c'è anche un costo
Di mancate riforme quindi sono convinto che nella trattativa di giugno
Dobbiamo dare delle risposte immediate a problemi che non possono essere rinviati dobbiamo individuare un meccanismo di concertazione che ci aiuti a preparare le prossime leggi finanziarie
Che si faccia un'azione incerto riferita alla una
Controllo della scala mobile in modo che possano comporre a una forma di predeterminazione del salario e che vengano messe in moto alcune riforme che impediscono una ulteriori aggravi e del lavoro
Sulle altre questioni il discorso è più complesso perché potrà entrare in funzione a regime
Non immediatamente e su queste questioni diventa fondamentale che si possano lavorare a delle regole nella contrattazione e che si possa lavorare anche a dare una risposta a questo modo con il quale il sindacato vuole riaprire vuole riattivare i propri terminali in fabbrica
E qui c'è la necessità di
Superare le difficoltà e le prevenzioni
Difficoltà che esistono all'interno del sindacato ma difficoltà che esistono anche in una concezione ancora diffusa del mondo imprenditoriale per cui si teme di esplorare il terreno della democrazia economica della partecipazione e qui la scelta va fatta perché se noi dobbiamo immaginare un valorizzazione delle risorse umane
Se noi dobbiamo immaginare che il fattore uomo non è un qualcosa su cui risparmiare ma è un qualcosa è una ricchezza su cui investire e meglio utilizzare noi abbiamo la necessità che questo discorso di una ricostituzione delle strutture di base nel del sindacato dell'industria avvenga non all'insegna del vecchio della conflittualità e dell'antagonismo ma perché questo avvenga si debbano definire delle posizioni di coinvolgimento
Delle posizioni nelle quali nella democrazia economica si fanno dei passi avanti non dal punto di vista teorico ma dal punto di vista pratico
Ultima osservazione
Questo richiede un grande cambiamento per una politica industriale nuova
Esiste un problema delicato e difficile di cambiamento di accelerazione di trasformazione del sindacato nel suo complesso
Di un sindacato più attento ai problemi dell'industria meno distratto sui problemi dell'industria di un sindacato che non può accettare che le soluzioni del nostro Paese vengano tutte risolte con un allargamento della occupazione nel Pubblico impiego rimarremmo l'ultimo sistema nel pubblico di economia dell'Est perché forse anche l'Albania lo supererà ma richiedono anche un grande cambiamento anche da parte della Confindustria
Lo richiedono io non in rosso e l'ho letto le quanto ha detto Pinin Farina sento o anche le dichiarazioni su cui poi tutti si affrettano a dire che ha ragione Romiti quando indica i mali e i guasti del nostro Paese
Ma diventa fondamentale che anche la Confindustria abbia una sua coerenza
E la sua coerenza deve venire in due direzioni
Una prima direzione e che la Confindustria deve essere rappresentativa anche delle piccole e medie aziende perché la Confindustria un po'come la Borsa italiana dove l'undici per cento delle grandi famiglie hanno il settantacinque per cento
Della posta italiana e nella Confindustria ancora peggio il rapporto che si esprime
E in secondo luogo non è pensabile che si imbocca il nuovo
Non è pensabile che si imbocca un grande cambiamento e io faccio l'esempio più recente e poi ci troviamo con la Confindustria
Che propone il rifinanziamento della sessantaquattro per il Mezzogiorno e con una situazione imbarazzante per carità
Nessun equivoco noi siamo favorevoli a che vada la FIAT immediatamente abbiamo dato anche con molte critiche le nostre disponibilità per un utilizzo pieno degli impianti preferiamo che ci sia la FIAT è un insediamento cioè rotto forte autorevole ma troviamo singolare che per andare a fare la FIAT nel Mezzogiorno e quindi darle la possibilità di determinate incentivazioni il ministro del bilancio e ci ha proposto per dare quei tre mila e cinquecento miliardi bisogna darne altri otto mila per una politica tradizionale nel Mezzogiorno che quella delle fontanelle che quella delle chiese
Che è quella che so io dei passaggi pedonali che è quella dei finanziamenti a fondo perduto o a credito agevolato che come sappiamo un impediscono un mercato nell'Italia meridionale e che come sappiamo portano alla distruzione alla impossibilità di una imprenditoria meridionale nel Meridione quindi necessità da questo punto di vista di una svolta di una svolta non facile per il sindacato perché il sindacato si trova su un sentiero molto stretto
E si trova con una situazione nella quale fortissimo come iscritti nel pubblico impiego perché il pubblico impiego anche se ci sono i Cobas il sindacato arriva all'ottanta per cento degli scritti
Con un sindacato che è fortissimo nell'Italia meridionale
E che con un sindacato che si è indebolito moltissimo nell'industria con un sindacato che non c'è nella piccola e media industria con una piccolissima industria che
Molto ampia
Molto diffusa nel North quindi necessità per il sindacato di non avere ambiguità di fare una scelta chiara sulla strada della partecipazione sulla strada concreta delle riforme non quelle a parole
Ma necessita anche che all'interno del mondo imprenditoriale
Da dove vengono molti e chili positivi volte indicazioni interessanti ci sia una svolta ecco non venga più visto il sindacato e il lavoratore come il nemico di classe da sconfiggere
Ma venga visto invece come un interlocutore fondamentale come una sponda per vedere di pare che il nostro Paese una nuova politica industriale nuova politica industriale chiede atteggiamenti diversi da parte delle forze politiche e del Governo
Fabrizio Cicchitto ha indicato molti elementi uomini non la ripetizione del vecchio chiede una politica nuova del sindacato ma io mi permetto di dire che chiede anche una politica nuova del mondo imprenditoriale
Farò ancora inglesi o il dottor Antonio dopo l'ingegnere Gambardella Bossi finalmente sì
Bene io l'ho una relazione da lasciare hanno comunque abbiamo già dato da tempo alla alla segreteria del Partito socialista in particolare alla Turchia al a Cicchitto che si occupa della parte appunto industriale un progetto sulla progetto molto molto ampio molto diciamo variegato completo a trecentosessanta gradi su come
Diciamo vorremmo che crescesse si facesse un progetto di politica industriale a favore delle piccole e medie in paese cioè evidente che io come rappresentante di una confederazione che raggruppa solamente piccole e medie imprese le al discorso più generale di un nuovo progetto
Di politica industriale
E a questo punto io parlerei soprattutto di un progetto di politica industriale perché non mi risulta che in passato si sia stato Panzetta dato questo sforzo di
Disegnare una Progetto strategico di politica industriale
Non chiaro che mi mi astengo dall'entrare nel
Discorso più più più importante che potrebbe essere villa che riguarda il il il rapporto pubblico privato al quale possibilità
Ne abbiamo sito prima parlare di partecipazioni statali come
Ancora di salvezza nei confronti di settori che viceversa sarebbe destinati a sparire e giusto in questa ottica l'intervento pubblico può essere giustificato
Ma mi interessa soprattutto a il discorso che riguarda il comparto che che ho l'onore di guidare e che riguarda appunto il settore della piccola e della media impresa
Un un settore che avuto nel trentadue anni settanta e gli anni Ottanta una fortunato periodo di crescita
Ma che oggi comincia come
Lodevole Cassola giustamente ha il senatore Cassola giustamente prima ricordato comincia a presentare problemi
I rischi
Una parte di questi problemi e rischi si potrebbero identificare in tre
Situazioni
No importanti una riguarda
Secondo me il grado di innovazione tecnologica che le piccole e medie imprese hanno potuto raggiungere sinora a differenza della grande impresa che utilizzando il capitale di rischio e quindi il mercato mobiliare ha saputo e potuto fare negli ultimi anni un grosso sforzo in avanti in questa direzione
Io ritengo che la piccola in media abbia ancora un lungo percorso da compiere Lella nella processo di innovazione che pure di è indispensabile si essa vuole competere voi con il mercato estero
E questo dovuto al fatto che per fare innovazione o con i mezzi e questi mezzi in una situazione in cui come ripeto la piccola e media industria non è al massimo della propria redditività
Io risulta difficile immaginarla
La seconda
Posizione debole chiamiamola così
E quella che riguarda la presenza sui mercati esteri quindi l'internazionalizzazione della della nostra piccola e media industria su versante dell'esportazione una presenza che
Io ritengo ancora insufficiente non
Sufficientemente strutturata non sufficientemente forte soprattutto per il modo per cui oggi si estinsero ciò non significa che la piccola e media impresa non faccia esportazione Sirica soltanto che non è in grado di rispondere ad eventuali crisi di me dei mercati esteri
Proprio perché la sua presenza è spesso occasionale non è strutturata non è bello organizzata
Anche qui è un discorso di mezzi
Il terzo aspetto
Critico
Cui coinvolta la piccola e media impresa è il discorso finanziario
Le piccole e medie imprese si sa oggi hanno diciamo svolto
Un'attività finanziaria esclusivamente legata hanno con il mondo bancario spente tratto neppure nel modo corretto se è vero come è vero che la
Piccola e media impresa
Soprattutto indebitata nei termini appicca breve termine e sotto capitalizzata
E quindi rischia di trasferire la maggior parte delle proprie risorse proprio al mondo bancario anziché a disposizione anziché averli a disposizione per poter innovarsi per poter rinforzarsi
E quindi occorre trovare un un nuovo modo
Mette a disposizione delle piccole e medie imprese strumenti finanziari alternativi a quelli che esistono attualmente
A questo punto io mi ero preparato tutta una serie di
Di rilievi e di considerazioni che avrei voluto fare proprio a senatore Cassola che
Non appena il governo sarà fatto prende la mano al disegno di legge appena approvata alla Camera ma mi sono accorto che tra con fatti e senatore Casson esiste una perfetta sintonia in tutti gli aspetti e soprattutto
Proprio per l'aspetto che riguarda questo discorso di alla strumenti finanziari alternativi a quelli attualmente esistenti
Il senatore Casson ha parlato di terza detassazione degli usi degli utili reinvestiti
E quindi dell'uso della leva fiscale come leva economica e quei e questo degli utili della detassazione utili investiti è una battaglia che con fatti fa almeno del dieci anni e che non ha mai potuto vincere proprio per la resistenza del ministero delle finanze che in qualche modo ha sempre avanzato grosse perplessità
Sulla reale concreta possibilità di mettere a disposizione questo strumento
Se quindi queste la strada che si vuole percorrere noi siamo ovviamente felici che finalmente si sia individuata la possibilità pratica di poterla utilizzare
Il senatore Cassola ha parlato di Ulla maggior
Attenzione nei confronti degli imprenditori per quanto riguarda gli automatismi degli incentivi cioè il fatto che impieghi gli imprenditori devono essergli Brambilla di turno debba essere dispensato da quella
Dal dal dal dover istruire o fare o mettere a disposizione pratiche che spesso sono causa di grossa Petri tempo di grosso impegno di tempo
Ma la discriminazione
Tutta da da capire e quindi la il il dispotico disporre di una situazione automatica gestita dagli imprenditori ovviamente il sistema migliore che noi possiamo individuare
Un'altra un'altra
Raccomandazione che noi faremmo è se sia possibile decentrare
Una parte della politica industriale regionali Zandonà il che vuol dire non non concepire una politica non fare un progetto di politica industriale che si è regionalizzato per carità gruppo etnico un progetto di politica industriale deve essere ovviamente a carattere nazionale e al ministero deve essere dovuto il la possibilità di di indirizzo e di controllo e di programmi e di di e di programmazione della politica industriale io mi riferisco alla parte invece dell'utilizzo e della operatività che la politiche questa che la Pocket un progetto di politica industriale calato sulle piccole imprese Possa prevedere e il se c'è se se esiste la possibilità di organizzare una tale tipo di servizio a livello regionale io sono convinto che le piccole imprese Silvano largamente avvantaggiate
Ne siano largamente Vantaggiato oltre al fatto
Chiediamo che potevo sfruttare la possibilità delle Regioni di meglio conosce la realtà locale di meglio conoscere le la situazione
Della della del proprio tessuto industriale
E quindi di poter nuove si nei suoi confronti nel modo migliore e nel modo più specifico
Quindi
Tre
Fronti sui quali è necessario trovare da ai quali è necessario dare delle risposte proprio perché se vogliamo che la piccola e media impresa abbia un futuro garantito in questo s'è spento
Ritornando al discorso del disegno di legge a me sembra che questo disegno di legge che pure ha avuto una gestazione in così lunga senatore Cassola parlava addirittura di alcune legislature
Sia finalmente però undici una un buono un buon punto di partenza si muove su due filoni principali uno quello che riguarda la ricerca l'innovazione l'alto quello che riguarda la disponibilità la rissa l'individuazione di mezzi nuovi i nuovi mezzi finanziari ecco mi sembra che da una parte i mezzi e dall'altra
Un nuovo modo di concepire e di fare impresa
Io sono convinto che la commissione del Senato troverà senz'altro delle punti da migliorare certamente quello delle risorse per esempio
è una legge che è nata inizialmente per le piccole e le medie imprese siede individuati in modo ben preciso quali fossero i soggetti beneficiari e nella e pian piano però ha finito per essere una legge che ha imbarcato
Sempre più
Ma maggior numero di di soggetti i soggetti beneficiari essendosi allargata anche a settore produttivo dall'artigianato
Essendosi allargato anche al al giustamente direi al terziario avanzato essendosi allargata anche al
Settore del turismo per quanto riguarda il commercio
Ora mi sembra che nella nella nella assieme all'aumento dei soggetti beneficiari sia necessario anche mettere a disposizione adeguati un ad un adeguato
L'adeguata quantità di mezzi che posso risponde a tutte le aspettative di questi soggetti e i mille cinquecento miliardi
Finora di messi a disposizione di questa legge sono veramente effettivamente pochi quindi mi pare che uno sforzo importante dovrà essere fatto per rimpinguare il fondo di dotazione di questa legge se teniamo presente poi che nel primo anno una parte di questi fondi penso dovesse utilizzata per ultimare il finanziamento delle tre nove nove che stanno ancora venendo avanti
Bene
Come come vi avevo io avevo preannunciato io mi sono limitato a perorare la causa delle piccole e medie imprese non vi è non è non sono molte le occasioni che mi sono date
Per a parlare dei problemi che riguardano il compatto in grado di guidare invia quindi ne ho approfittato
Anche se ripeto
Non non non mi non sono intervenuti quello che poteva essere un dibattito più più più più l'altro più aperto di una politica industriale a tutto a ad ogni livello e a tutto il piano
Ecco finisco dicendo che
è vero
Ciò che ha detto benvenuto che
All'interno dalla Confindustria il peso
Della piccola e media industria deve crescere ecco non non è invochiamo sul fatto che debba essere solo la Confindustria rappresentare
La piccola e media impresa semmai si debba trovare un terreno d'incontro con la confederazione che io ho l'onore di guidare i che rappresenta la piccola e media impresa con la parte di questa di questa confederazione che si occupa dei problemi dei piccoli e medi imprenditori
Grazie
La parola al dottor Cantoni presente la viene
Allora
Prima considerazione fosse una provocazione per affrontare un problema
Così complesse centrale
Per lo sviluppo del nostro sistema economico
Può essere utile iniziale con una provocazione ricordando gli ammonimenti di Franco Momigliano
E cioè a dire che anche non fare politica industriale è fare una politica industriale ma è la peggiore di tutte e queste sono le considerazioni che AN stanno emergendo anche da questo convegno nel senso che in realtà la politica industriale è stata fatta per finta nel nostro Paese che uno degli aspetti fondamentali
Devo dire anche che
Alcune osservazione di acutezza che ho sentito
Io sto ascoltando delle cose che già dieci anni fa non ci dicevamo e cioè ci conteniamo parlare addosso
Però se vogliamo dare un contributo a questa discussione facciamo dall'analisi e forse sembra scontato prendere il Giappone come punto di riferimento in un Paese che ha inventato la politica industriale
E ha accertato che la rapidità e l'ampiezza del successo dell'impresa giapponesi sono attribuite anche all'azione soprattutto all'azione politica del mitico ormai Mitt al ministero dell'industria del commercio estero
Un'azione in un certo senso esclusiva che ha dato vita a quello che oggi è definita in Occidente la politica industriale
In particolare esso riguarda l'assistenza all'industria locali lo sviluppo strategico del settore gli aggiustamenti strutturali a seguito delle modificazioni dei mercati ha seguito e anticipando spesso le modificazioni stesse cose assolutamente nel nostro Paese che non si tiene conto perché in realtà non esiste nulla di queste cose
E pertanto non si può neppure pensare a degli aggiustamenti di mercato non abbiamo neppure degli aggiustamenti industriale
I programmi di politica industriale del meeting dicano le linee guida
Di sviluppo del Paese per il lungo termine
Ne ha parlato nella sua relazione mi piace qui ricordare il professor Guerci e condivido il suo richiamo circa la necessità di riacquistare un'ottica di lungo periodo
Che è l'aspetto fondamentale che manca al nostro Paese
Paralizzata troppo spesso da un'ottica di breve periodo di cicli elettorali dobbiamo dire che soprattutto invece di politica industriale nel facciamo politica clientelare questo è l'aspetto fondamentale
Tra le due posizioni estreme si colloca la politica italiana in realtà sul tema della politica industriale
In Italia si continua a parlare tantissimo ma poco si è operato
L'azione della politica industriale è stata prevalentemente di pronto soccorso interventi sfotte per sanare all'ultimo momento improvvise situazioni di crisi
Invece il quadro interno e lo scenario internazionale obbligata ormai anche l'Italia a dotarsi di nuove politiche per affrontare i problemi connessi con la realizzazione attenzione
Di una data che noi riteniamo epocale non solo per il sistema finanziario bancale che è il mille novecentonovantatré
Ormai non possiamo più parlare se non riusciremo a operare in termini pragmatici saremo come giustamente ormai sta
Evidenziandosi nelle varie ironiche osservazione dei nostri colleghi europei
La differenziazione gettando il nostro Paese giustamente fra i Paesi meno industrializzati dell'Europa e perciò del terzo mondo
I problemi sono prevalentemente la struttura e l'organizzazione in senso lato dell'impresa che dovranno fronteggiare le nuove sfide tecnologiche
è vero peraltro quanto è già stato sottolineato che prima ancora di parlare di indirizzi e strumenti di politica industriale occorre lavorare con intensità
E soprattutto approfondita per analizzare le cosiddette condizioni di fondo
Sulla base di una recente esperienza o forse meno recente si è potuto constatare che per il superamento dei problemi presenti non si può fare affidamento alle sole forze di mercato
Appare invece indispensabile un più stretto coordinamento con le altre politiche macroeconomiche recependo da questi la tendenza ad agire in via direi indiretta sugli operatori
E in secondo luogo la definizione di un quadro di riferimento di politica industriale capace di esprimere unicità di indirizzo all'azione dell'operatore pubblico che è assolutamente non presente nella nostra politica
Io vorrei sottolineare alcuni punti che ritengo importante in questo quadro il primo il miglioramento in senso lato del funzionamento del mercato in cui operano le imprese con particolare riferimento al problema dell'efficienza dei servizi il nostro ormai un problema è un problema ormai il nostro dell'efficienza dei servizi che ci mette in modo inesorabile al di fuori del contesto dei paesi veramente industrializzato
Da qui allora dato che sono prevalenti in mano allo Stato o ci diamo un una mossa e più ancora che parlare incominciamo a lavorare veramente o altro in mente le aziende di servizi degli altri paesi doteranno saranno verranno supereranno come già sta avvenendo in alcuni ospedali dove delle aziende tedesche
Sta restandoci gli infermieri restano facendo la pulizia etica e l'assistenza delle sale operatorie nel caso specifico del del San Raffaele in alcuni reparti
La promozione dell'innovazione tecnologica e della ricerca scientifica
Realizzata anche attraverso una più stretta collaborazione fra industria
E università
Che è sempre più strumento strategico per una politica di sviluppo infatti il nostro Paese
A una scarsissima propensione a questa interazione Happy sviluppo consorzio Milano che cerchi ad altri consorzi dove anche il CNR presente
Lire e ed altri sono un aspetto ma ancora in emarginate perché dobbiamo avere delle masse critiche per poter veramente a trasfondere questa processo culturale processo culturale
Il terzo la crescita della dimensione economica organizzativa allontanare un po'delle imprese pertosse
Seicento il sistema di normazione e di certificazione
Un nuovo ruolo dell'impresa pubblica maggiormente vincolata al rispetto della redditività
Qui io ho ascoltato con grande interesse castellane che indicava che delle imprese pubbliche ci sarà la richiesta di poter fare le certificazione dei bilanci avremmo delle belle sorprese
Una maggiore considerazione del problema dell'ambiente del territorio e naturalmente sull'energia che ha un fattore essenziale dello sviluppo economico
Infine la politica della domanda pubblica e la rimodulazione degli interventi assistenziali che devono essere drasticamente diminuiti anche perché la comunità europea non c'era e consentire a ulteriori a partire dal novanta
Per affrontare questi problemi occorre due aspetti fondamentali il coraggio la consapevolezza la voglia di fare e soprattutto l'autorevolezza che ci manca gli operatori economici finanziari hanno bisogno di un governo capace di avere una visione realistica dei punti di forza e di debolezza del sistema Paese
Coraggioso nel porvi mano rapidamente autorevolmente nella sua azione cosa che ahimè attualmente non possiamo ipotizzare che tale possano diventare il sistema Paese esprimere infatti una domanda fondamentale che è anche legata degli aspetti di carattere le otto artistico delle leghe d'altro
E che è attualmente non è soddisfatta e cioè la certezza degli orientamenti noi abbiamo bisogno di una strategia Paese che manca e la certezza pelli orientamento
Ma e soprattutto sulla rapidità dell'intervento che occorre porre l'accento poiché la concorrenza è sempre più in concorrenza non dimentichiamolo sempre più concorrenza sui punti delle decisioni
E ciò tanto a livello micro tanto quanto al livello macro
La nuova politica della strategia industriale dovrà pertanto conseguire l'obiettivo di incidere sull'apparato produttivo del Paese favorendo il completamento di quell'azione di ristrutturazione di a morte ornamento dell'impresa gli hanno messo in atto nell'ultimo decennio etica e che va consolidata dal sistema anche attraverso una base della produttività in questo caso una posizione rilevante dovranno avere le imprese di minore dimensione
Che in molti settori importanti non dimentichiamolo costituiscono la struttura portante dell'apparato produttivo del nostro Paese
Negli ultimi tempi le in fasi si è spostata anche su aspetti che attendono da anni una boulder mi dà zonazione nel sistema in particolare le infrastrutture le aree meno sviluppate dell'Europa del Sud Europa in nuovi assetti di politico territoriale
Dopo la cosiddetta caduta della cortina di ferro e il fenomeno delle fusioni e acquisizioni quale strumento di crescita dell'impresa
Perché io salterei alcuni aspetti che sono poi oggetto dalla mia relazione per Termini tempo ma vorrei questo capitolo indicare che l'intenso movimento di compravendita di aziende porta di di migliorare nell'esperienza italiana una nuova fase di ristrutturazione non più e non solo all'interno dell'impresa ma all'esterno per il tramite di acquisizione
E un fenomeno che noi riteniamo dovrà nei prossimi anni avere una notevole accelerazione
In tale contesto generale occorre svolgeva alcune riflessioni su un aspetto particolare dell'apparato produttivo del nostro Paese e cioè la situazione finanziaria dell'impresa e sul relativo ruolo del sistema bancario
In Italia il processo di ristrutturazione industriale degli anni ottanta avuto riflessi molto diversi da quello che riguarda la struttura finanziaria dell'impresa a secondo delle loro dimensioni
Il fenomeno è stato osservato e ha assunto caratteristiche di vera e propria diconomia
La dipendenza dell'impresa medio-piccola dal credito bancario è rimasta molto elevata
Mentre le grandi impresa fortemente indebitate degli anni settanta hanno ridotto l'indebitamento bancario grazie a una ripresa dell'autofinanziamento all'interno del proprio gruppo
E grazie anche alle grandissime capacità di ammortizzatori sociali nel nostro Paese le ha consentito qui io faccio un'analisi fra l'indebitamento delle medio e lungo termine delle banche e istituzioni finanziarie che non vi voglio propinare in quanto può essere noioso ma si evidenzia un fatto fondamentale
Che le imprese medio piccole hanno un livello di indebitamento verso il sistema bancario inaccettabile
Probabilmente quando dei grandi utili quando magari delle altre valvole che bisognerà scoprire magari come una situazione di minore capacità contributiva fiscale se vogliamo pubblicarlo così
Però è vero anche cioè la parte caratteristica dell'attività dei nostri imprese minori piccole e minori e medie deve essere assolutamente salvaguardati in quanto è uno degli aspetti fondamentali della flessibilità della capacità concorrenziale il nostro Paese
C'è un'indagine dalla Banca d'Italia che è conforme conferma questo aspetto che salto
Quello che è importante
Che il compito del banchiere diventa sempre più impegnativo nelle fasi in cui la congiuntura gli interni l'analisi dell'offerta di credito documenta la maggiore attenzione il comparto verso le medie e piccole imprese e le modalità di fruizione dei credito e sia la caratteristica dei rapporti con H int. caratteristica con i rapporti con la clientela in prenditori viale
Questo è chiaro che una nuova politica industriale non può prescindere da un ruolo coinvolgimento del sistema bancario
Che si presenta nel novantatré verso la concorrenza dei nostri dodici Paesi degli Stati Uniti d'Europa a mio avviso in modo estremamente frazionato debole e confuso
In realtà noi abbiamo pure essendo la quinta il quinto Paese industrializzato dei Paesi industrializzati della graduatoria per trovare la prima banca
Nella classifica dobbiamo andare al quarantatresimo posto questo dimostra che il nostro sistema bancario sotto l'aspetto dimensionale dell'innovazione è un Paese che a livello Europa Europa agli ultimi posti
Da qui se vogliamo aveva una politica di carattere industriale che abbia un sostegno finanziario e bancario
Da grande Paese come il nostro dobbiamo assolutamente avere una strategia bancaria a livello Paese ma io penso che il il sottosegretario Sacconi Cass specialista in queste cose oltre che in altro avranno modo di poter evidenziare questo aspetto perché ormai da molti mesi sta predicando scusate mi disse
Uso questa parola poco laica in nel mondo bancario corda ahimè non grandi risultati per il momento
Bene io non voglio far portar via molto molto tempo
Voglio solamente dire vedi che la variabile del prezzo cioè del costo delle commissioni diventerà uno degli aspetti fondamentali del novantatré è nostra è piccola e media impresa esse non cito terreni nuovi strumenti finanziari dinamici lavoreranno prevalentemente con le banche tedesche francesi piuttosto che quelle banche italiane
Non vorrei chiudere con delle note solo ed esclusivamente pessimistiche
Via dico solamente che la tendenza di una sostanziale omogeneizzazione nel rapporto diffidenza fra banchi impresa trova ulteriore conferma nelle strategie di ricco che ha Lizza azione adottati in seguito alla liberalizzazione degli sportelli
Cioè nell'analisi che agli atti si analizza il fatto che le banche locali
Il localismo il campanilismo è uno degli aspetti fondamentali che deve essere salvaguardato nel nostro Paese
In questa direzione si colloca l'interesse dei grandi strutture sì nei confronti delle pazzie del piazze più piccole mentre scelte di segno opposto sono evidenti dalle banche di minore dimensioni in sintesi
E ho finito la lezione degli anni Ottanta indica come le banche non si siano limitate a registrare passivamente i riflessi che la profonda ristrutturazione dell'apparato industriale ha trasmesso alla domanda di credito
Stimolata dalla rivoluzione dei controlli amministrativi e proiettata nello scenario dell'integrazione internazionale l'Offerta dei finanziamenti dobbiamo dobbiamo fare una considerazione reale si è riqualificata accrescendo l'attenzione del mercato
Migliorando notevolmente la qualità e riducendo il il prezzo dei mercati offerti ma questo non è sufficiente siamo sulla buona strada
E senza dubbio però questa strada cioè deve essere seguita con sempre maggiore efficacia anche al fine di rendere coerenti politiche creditizie con eventuali nuove
Ma io qui ho i miei dubbi politiche industriali grazie
La parola l'amministratore delegato dell'invenzione campata la poi dottor morale di
Ma io vorrei
Raccontarvi
Alcune
L'esperienza di carattere generale che in questi ultimi anni un gruppo di miele eccetera
Ha vissuto
In un settore
Definito cosiddetto maturo
E soprattutto mettere in evidenza
I fatti
Che magari abbiano interesse più generale che particolare del nostro settore
E qualche anno fa esattamente nella seconda metà dell'ottantasette un gruppo di manager fu prestato al settore siderurgico e collocato non avendo nessuna conoscenza del problema da trattare
Nel tentativo di
Ristrutturare questo settore che oramai veniva considerato oltre che maturo un settore assolutamente più non recuperabile occupati
Il progetto di ristrutturazione
Fu diviso in tre parti ecco volevo precisare che questo gruppo pagina non era solo interno questo hanno contribuito anche alcuni esperti esterni a ha contribuito il mondo sindacale anche in maniera determinante
Le fasi essenziale questo processo sono state la ristrutturazione una fase di consolidamento nella fase di sviluppo ecco senza raccontarvi tutto annoiarvi
Vi dirò quali sono stati i problemi principali di queste tre facce nella fase di ristrutturazione
Dovendo poi rispondere a una domanda molto semplice e il mercato dell'acciaio un mercato interessante
Ebbene è il business dell'acciaio un business interessante per un Paese industrializzato che era la prima domandava quale dovevamo rispondere
Ha avuto un grosso problema il problema della credibilità del piano e dell'accettazione da parte di tutti
I soggetti interessati esterni al gruppo manageriale proponente
E in effetti noi siamo partiti dalla considerazione che siccome gli altri Paesi analoghi analoghi al nostro il sistema produttivo dall'acciaio rappresentava un business profittevole eravamo convinti che questo dovesse esserlo anche per il nostro sistema
Ci riferivamo sistema giapponesi al sistema europeo tedesco in particolare ma anche oramai al sistema francese ed inglese che a grandi passi recuperava
Questo settore a profili
Devo dire che col tempo soprattutto con discussioni molto chiare e con determinazione nel portare avanti l'operazione col tempo il contesto si è trasformato da un contesto sfavorevole ad un contesto che ha dato notevole apporto nella fase di consolidamento che necessariamente si sovrapponeva alla prima fase non avendo noi il tempo di diluire
Il nostro piano di ristrutturazione nella fase di consolidamento
Il nostro problema principale è stato
Interno cioè è stata la cultura industriale che doveva
Attraverso una micro analisi e micro provvedimenti ed interventi doveva portare a un regime stazionario cioè ad un savoir faire giornaliero
Le cose che nel prima fase di ristrutturazione presso una serie di macro interventi avevamo attuato molto facilmente perché i ma con interventi sono chiaramente interventi che si fanno dall'alto in basso sono molto duri molto dolorosi ma richiedono solo che pochissime persone determinate portino avanti la ristrutturazione vedrà l'altro scegliemmo un tipo di ristrutturazione ha gradito
Non pensando che fosse possibile una razionalizzazione a rampa in quanto durante il tempo dell'azione di azione non avremmo potuto assolutamente
Mantenere un minimo di assetto competitivo con i nostri partner stranieri
La fase naturalmente di consolidamento ha richiesto una formazione Interna e purtroppo un'enorme turnover anche di classe dirigente non perché la classe dirigente alla quale abbiamo rinunciato non fosse professionalmente adeguata ma perché oramai la cultura industriale che era necessaria
Non era più
Possibile attuarla e farla sviluppare attraverso la cultura degli anni precedenti degli anni precedenti il mercato dell'acciaio era stato sostanzialmente un mercato del venditore
E quindi la produzione era al centro del business il mercato attuale chiaramente un mercato del compratore quindi è il mercato che al centro del benessere
Questa che segue il gioco di parole è una cosa difficilissima da attuare specialmente in un sistema di dimensioni enormi e complesse com'era quello siderurgia del nostro Paese
La terza fase del nostro progetto
Però la fase più interessante
E come innestare una fase di sviluppo
Perché le aziende non restano ferme le aziende o crescono muoiono
Come restare quindi una fase di sviluppo a quella di ristrutturazione di consolidamento
E qui devo dire che malgrado
Si tratti perché è una fase attualmente ancora in corso sicuramente della fase più interessante del nostro lavoro
Devo dire che i problemi sono enormi i problemi sono enormi soprattutto perché non c'è una definizione di carattere generale nella quale inserire il nostro problema
E quindi è per questo che io mi collego al tema del vostro convegno
In quel periodo comincio il discorso
In maniera eclatante del tipo di proprietà da dare alle aziende
Ecco io ho vissuto questo periodo come quando ai tempi dove si sta andavo a vedere al cinema la corazzata Potëmkin
Cioè mi sembrava un non problema e comunque mi sembrava non il mio problema
E devo dire che non trovavo assolutamente ascolto in quello più vicino
E e collidono tra l'ascolto non è che ci fosse l'azionista che era particolarmente cattivo non trovava svolto in nessuna parte del mondo politico e completamente distratto in questo momento
Da grossi problemi per carità da problemi di politica internazionale da problemi di politica industriale
Cioè discorde di politica interna da un problema di ristrutturazione
Della politica tout cour italiano problemi istituzionali probabili grandissima priorità dal debito pubblico
E quindi ha trascurato in questo momento completamente la creazione del contesto nel quale potere operare da parte della grande industria una collezione di sviluppo
D'altro canto la mia proprietà è una proprietà cosiddetta partecipazione dello Stato
E quindi io mi sono trovato anche in una fase di controcorrente nella quale la partecipazione dello Stato non è più di moda privato è bello pubblico brutto
In effetti il problema la proprietà è un problema importante
Io sostengo che in questo momento però non è il più importante
è importante perché effettivamente
Il tipo di proprietà e determinante in una strategia di sviluppo di un'azienda
Chiaramente la proprietà a partecipazione dello Stato a dei grandi handicap
Primo fra tutti la cambia dei ruoli che è una gabbia verticale ed orizzontale verticale in quanto nessuno può muoversi se non all'interno del prodotto assegnato
Poi a una gabbia orizzontale
Che e il cosiddetto ruolo delle partecipazioni statali come strumento di politica industriale del governo
Cosa nobilissima cosa
DT di alcuni anni fa ma oggi non è più possibile pensare alle partecipazioni statali come strumento di politica industriale del governo o meglio non è possibile pensare soltanto come strumento prima cosa le partecipazioni statali devono essere impresa ed è giusto che all'interno dell'impresa lo Stato possano anche sviluppare ruoli di partecipazione statale ma il ruolo primario è quello dell'impresa in quanto la competizione non è più all'interno di una fortezza bloccata
La competizione e che non e con un mondo che in questo momento e competitivo avvinto il mercato e non il gossip
E vero le partecipazioni sta avendo grandi difetti
Un sistema decisionale complessissimo ma soprattutto letto
Letto per procedure lento per le preoccupazioni dei soggetti
Il sistema delle partecipazioni statali e lontano dal mercato perché se no gli è stato assegnato un ruolo di conseguenza immerge vertenza che gli sia dovuto il mercato molti manager dicono il mio mercato e il Parlamento
E vero il sistema delle partecipazioni statali non ha ben chiaro in mente spesso non sempre
Che l'impresa e solo e principalmente strumento per creazione di ricchezza
In altri periodi
L'impresa vista come sistema d'occupazione l'impresa mista come sistema per procurare valuta
Era utile
E anche efficace in questo momento l'impresa deve tornare anche a partecipazione statale ha un ruolo di creazione di ricchezza
Però di contro non è che esistono in Italia altre proprietà modello di riferimento
Insomma senza critica di nessuno l'impresa
Italiana di tipo proprietario privato è un'impresa in cui c'è spesso una identificazione tra manager e azionista e quindi un rischio continuo di svuotamento dell'impresa a vantaggio dell'azionista
Questo è un rischio grosso perché si possono consegnare al termine di un percorso imprese decotte e azionisti ricchi
L'impresa privata
E molto orientato al business però intende per business più l'affarismo che i ricavi conseguiti a dei costi industriali ci avessero chiaro questo
E spesso è interessata al Breve piuttosto che al medio-lungo quindi si è che anche l'impresa privata deve subire
Dei processi evolutivi che supera il nome questi condizionamenti
L'impresa a partecipazione statale
Ha scarsa capacità e forse anche cultura nel reperimento delle risorse finanziarie
Questo comporta che anche nel reperimento delle forze e risorse finanziarie non
Come mezzi propri ma come indebitamento
L'impresa a partecipazione statale e pensa di poter superare qualsiasi limite di indebitamento ottanta alla fine
Interviene qualcuno che equilibrare i mezzi propri rispetto all'indebitamento
L'impresa a partecipazione dello Stato anche lei quindi deve subire delle grossi
Sviluppi di proprietà però se ci guardiamo bene non è che l'impresa a partecipazione statale e la conseguenza di una ideologia nel nostro Paese né è la conseguenza di un programma di governo l'impresa a partecipazione statale come tutti noi sappiamo è stata una necessità
Una necessità per equilibrare uno squilibrio tra il livello di cultura del nostro Paese e la relativa ridotta dimensione economico geografica del nostro Paese
E l'arretratezza del sistema di governo dovuta alla sua gioventù abbiamo due mila anni di storia centocinquant'anni di governo imperiale
Per equilibrare questo qualcuno e non sulla politica fu un manager indicò la via di questo genere
Questa mia è stata utilizzata non solo nei momenti importanti della storia economica del nostro Paese quando si trattava di recuperare l'industria quando si trattava di fare la ricostruzione del Paese
Ma è stata recuperata anche nei momenti peggiori perché molto facile
Capire che senza l'industria a partecipazione statale che negli anni Settanta ha investito moltissimo e ha fatto da ospedale non ci sarebbe stata industria privata siamo stati il Forum Niccolò del sistema industriale italiano
Quindi anche nel negativo imprese a partecipazione statale ha avuto un ruolo molto molto importante
Quindi secondo me scusate
Abbiamo l'equilibrio
Attuale proprietario che ci siamo meritati
Ma quando dico ci siamo meritati ci siamo meritati tutti
Non possiamo dare la responsabilità o la colpa Tizio a Caio Sempronio e la risultante dell'equilibrio che siamo riusciti a costituire nel nostro Paese
E quello che poi invece ne lamentiamo
Ma che effetti alcuni ci invidiano e che spesso ha risolto molti problemi del nostro Paese
Certamente l'equilibrio insoddisfacente
Non è
Però con i modelli astratti che risolviamo i nostri problemi
Dobbiamo partire coscientemente dalla realtà nella quale ci troviamo
E la linea di tendenza deve essere chiaramente quella a mio avviso
Di portare la proprietà delle aziende quanto più vicino di quanto prima
Al risparmiatore finanziato senza grosse intermediazione negli singoli
Negli Scattone
E neanche di troppo Stato
Limitando gli interventi dello Stato quando veramente necessari quando veramente impossibilità essere escluse
In particolare
Questo sistema di spostamento del sistema proprietario a mio avviso
Non può essere fatto a liquidazione coatta
Pensiamo assoggettati continuamente a richieste
Da prezzi ristretta dei nostri cespite o delle nostre attività
In effetti poi le nostre aziende all'interno anche se forse dal punto di vista redditivo
Non molto brillanti hanno ancora patrimoni non toccati non svuotati nei quali conviene ancora andare
In Italia
Noi non possiamo delegare tutto questo a dei singoli
Non lo possiamo fare soprattutto perché in un sistema come quello attuale in cui le regole di chiarezza di trasparenza le regole di antitrust e anti Dante non sono ancora ben chiaramente
Definite è molto difficile che riusciamo
A creare situazioni di sviluppo delle industrie se contemporaneamente facciamo dei passaggi senza contemporaneamente preoccuparci dell'evoluzione del nostro sistema mercato
Però oggi il problema vero non è solo soltanto quello che la proprietà è un problema importante abbiamo visto secondo me devono esserci dei processi tendenziale
Il nostro problema più pressante in questo momento e l'impresa
E non la sua proprietà
Il nostro problema più pressante
E come fare in maniera che l'impresa ma soprattutto la grande impresa Querte io sono sempre stato in lotta col discorso piccolo è bello perché piccole importantissimo
Ma eccome il terziario se non c'è il secondario non c'è terziario
Ed indegno di aver terziario solo chi ha una tale raffinatezza nel secondario da poter controllare solo tecnologia e mercato e far fare il secondario e più povere
Ma uno che non ha un secondaria non ha tecnologie nominato il secondario e più importante del terziario ed è condizione per lo sviluppo del terziario la stessa cosa dico
Stiamo attenti non c'è piccola e media impresa interstiziale se non c'è la grande impresa
Non c'è indotto importante non c'è se non c'è la grande impresa come non c'è sviluppo dell'economia se non ci sono le cosiddette
I costi i cosiddetti trascinatore
Ecco la grande impresa svolge un ruolo non solo d'immagine verso la piccola e media impresa verso il Paese ma svolgerà un ruolo di trascinamento economico se la grande impresa non va la nostra piccola e media impresa e figlia di un'altra grande impresa
E questo è fondamentale
E allora il nostro problema oggi non è tanto di proprietà ma quanto come adeguare il sistema della grande impresa agli enormi capovolgimenti e alle dinamiche che si stanno attuando
Quella dei dietro queste dinamiche lo diciamo l'altro giorno un convegno a Taranto sulle dogane col ministro Formica dietro queste dinamiche
Si sta contrattando la nuova ripartizione internazionale del lavoro
Questo significa che al di là dei fatti politico sociali
E al di là dei fatti umani che stiamo vivendo tra un anno o due noi avremo una nuova politica di suddivisione internazionale del lavoro
Noi
Se non interveniamo corriamo dei grossi rischi
Allora che cosa fare
Quali nuove politiche
Io direi con le politiche economiche che comprendono quelle industriali non ritorniamo al discorso a voi di industriali settori fattori quali nuove politiche di creazione di ambiente di creazione di condizioni
Che veda anche il sistema industriale come protagonista
Quali nove politiche dobbiamo
Innestare
Per adeguarsi a sistemi competitivi molto più forti per riportarci ha margini vincenti che ci ricolloca cono come sistema Paese a livello che meritiamo nel novero dei Paesi industrializzati
Se teniamo conto della nostra cultura
Generali
Io
Dico qualcosa
Timidamente devo tutto è arrivato il momento di fare delle scelte
Parte anche qui non pensate alle solite politiche di settore come facciamo delle scelte molto semplice subito
Semplici e subito a qualsiasi livello a livello di governi a livello di grandi gruppi non si può portare avanti tutto
Non abbiamo la forza ne abbiamo la fortezza
Ci penetrano da tutte le parti quella che io non ho paura dei tedeschi
Così come tanto non ha paura di Milano
Milano in saturazione la Germania e così forte ma a dinamiche più lente e di altri chi chi sottrae spazio sono quelli a dinamiche veloci o io o lavora matta dei francesi
Io ho una paura matta che la locomotiva francese ha tentato di trascinarci quando ha visto che noi avevamo velleità sta trascinando la Spagna e forse trascina il Benelux chi è a dinamiche progressive veloci ci toglie spazi di produzione
Chi ha margini ben diversi dai nostri può comprare punti di produzione e punti di vendita al livello di prezzo dieci volte quelli che noi possiamo dare e il caso che è capitato a me personalmente un centro di servizi acciai inossidabili io valutato sette milioni miliardi è stato comprato dalla dalla usino faccio per settanta miliardi
Senza colpo ferire
Ma settanta miliardi dell'ausilio sassi loro rispetto ai suoi margini sono niente rispetto ai sette miliardi di margine
Non sembra una contraddizione questo quarto
Allora come possiamo scegliere un vi pose riesce ad allacciare penso avrebbe Cicero pro domo mia però due elementi sono fondamenta il primo
Ci diamo sulla base di criteri strategici
E smettiamola col ministro Living che è strategico e solo loro l'alta tecnologia e solo il nuoto strategico è un'altra cosa
Strategica e qualsiasi impresa e capace di creare ricchezza e con la sua il con il suo livello di competizione assicura che si svilupperà per continuare a crearne
Quei
Queste classificazioni storiche che abbiamo fatto vanno superati
Io sono d'accordo con querce quando dice che un'industria Elettronica non competitiva
E più matura dell'industria di base se competitiva
Avendo superato questi concetti devianti la seconda caratterizzazione della scelta del servizio tipo andiamo ad analizzare
Delle nostre attività del nostro impressi sia pubbliche che private perché anche i privati devono devono scegliere non possono far tutto
All'interno dei loro gruppi andiamo a ad analizzare
La dimensione
Dell'impresa la capacità di stare sui mercati
Il livello di tecnologia il livello degli uomini
Il livello delle risorse manageriali e scegliamo quelle lì ma facciamolo in maniera fredda e in maniera determinata
E definitiva
Non diamo atto come succede sempre in Italia che facciamo gli incontri le ridicoli ma non questi diciamo decidiamo delle cose e da quel momento tutti siamo pronti a rimetterla discussione attraverso le connivenze diverso con i vari sistemi che compongono il sistema
Del nostro Paese
Quindi prima di tutto la scelta poi su questa scelta investiamo immediatamente
Con chiarezza e trasparenza
E con tempestività quello che non son parole vuote non solo parole generiche terrestre
Perché spesso qualcuno condanna questi termini dicevo che son cose generiche
E che ci siamo dimenticati dell'importanza di queste cose io quando parlo con uno la prima cosa che dico e che mordi
Penso al dietro Isma'
Ritorniamo alla chiarezza la trasparenza e alla tempestività
Che significa
Non facciamo politiche di sostegno a valle
Facciamo politica di sostegno a monte creiamo condizioni non saniamo risultati
E in queste scelte dobbiamo concentrare le risorse finanziarie
Le risorse manageriali
E dobbiamo conferire a queste scelte
Rapporti
Fisiologici tra mezzi propri e indebitamento chiusa io qui faccio un discorso molto serio smettiamola
Chiunque sia l'azionista smettiamola di calmierare il rapporto mezzi propri indebitamento
Signori io se Palermo su dieci mila miliardi cinquecento miliardi di interessi alle banche ho mi vendette o mi fate fallire ogni finanzia non è che sto perché son partecipazioni statali no oppure mi lasciate libere o di andare a cercare il finanziamento e se lo merita
Questo lo dico a tutti anche a al sistema privato al sistema politico
Io mi ricordo sempre episodi famosi quando qualcuno qualche licenziato perché scrisse il signor tale ha tanto di debito per fare ha fatturato
Perché era un privato non si poteva
Sia
Con cinquecento se un mio competitore
Con grazia
Dei vari sistemi di media
In un anno come del resto non venga oneri finanziari voi addirittura approva iniziative e io pago seicento miliardi di oneri finanziari
Questo significa che sul mercato della competizione globale luminosi comprerà cose contro di me per seicento miliardi
C'è poco da fare
Purtroppo immagine differenza tra ricavi e costi o lo dà il profitto o lo dai tasse
O lo dai in investimenti o in ricerca e sviluppo in acquisizioni questione i cinque parametri dello sviluppo delle aziende no c'è sul
Io considero anche le tasse lo sviluppo verso il Polo come sono fuori moda
E signori
Nel caricarci dei mezzi propri proporzionati all'indebitamento in termini fisiologici noi imprenditori dobbiamo prendere l'abitudine di capire che il capitale al passivo
Del bilancio
E che l'indebitamento va va fatto rientrare
E che non sono cose che crescono indefinitamente
E poi bisogna vendere il resto vendevo chiudere
Smobilizzare ridare a chi sa gestire le cose per cui la dimensione o il tipo di mercato il tipo di tecnologia non conserviamo
Quello che non siamo in grado di gestire quindi prima le scelte e poi il sostegno alle scelte
E poi impostare subito ma subito alcune politiche che sono a cavallo tra il sistema industriale e il sistema politico
Una e l'internazionalizzazione batte che l'internazionalizzazione provento ottici riempiamo la bocca
Quando io ho presentato grosso progetto di di internazionalizzazione
Mi è stato detto tu questi soldi li spendi assunto io per carità spendo pure tutti i soldi al Sud
Però stati attenti stiamo attenti
Che gli altri invece li spendono dove e necessario anche in Italia anche al sud
Quindi io devo poter rispondere anche al nord non d'Italia o anche nei Paesi ricchi
Perché se no non mi internazionalizzato se no al massimo esporto cioè produco in casa esposto internazionalizzarsi significa
Oggi
Che e quasi impossibile un concetto di multinazionale sia diventare molti domestici cioè essere in qualsiasi Paese come si sta a casa propria
E poi cogliere le sinergie orizzontale di una molti domestici fa e poi complessissimo difficile
Che richiede investimenti con ritorno di lungo periodo che corre il rischio dei sistemi Paese quindi non è una parola di cui imprevisti la bocca è un programma rigoroso da attuare nella collaborazione tra le aziende e il sistema e il sistema governativo
Poi signori la politica dal tecnologica io qui
Sono veramente
Il relitto all'idea delle sfizio privo poi tra l'altro
Ho attraversato un lungo periodo e la mia vita dieci anni con Sergio Ferrari nel campo della ricerca sia
Insiste una schizofrenia tra la scienza di base l'application engineer che fa spavento nel nostro dobbiamo subito ridurla cioè oggi noi facciamo scienza di base per obiettivi cioè no allo reale non non la scienza di base da premio Nobel ma lasciamolo fare perché è giusto è il trascinamento del paese c'è cioè ma il resto della scienza di base non è assolutamente coerente con la ingegneria di applicazione di cui abbiamo bisogno
Per cui non voi
La scienza di base molto programmata dall'alto molto ricca anche qualche volta
La destiniamo a qualcosa che nella via ipotesi e la formazione dei professori
L'ingegneria applicata ma comprare la scienza di base per cui noi non produciamo più brevetti e andiamo a comprare i brevetti degli altri spesso e mi sta capitando in questi giorni
Noi andiamo a comprare brevetti dagli altri paghiamo l'impianto dimostrativo e poi dopo un po'di tempo non siamo più probatorio nuova
E c'è chi li finanzia questi progetti
C'è questa politica della tecnologia e disastrosa e disastro addirittura io sono stato tacciato di non capire il progresso tecnologico per aver detto queste cose io ho detto a mio figlio io il caviale champagne e l'ho già pagato mangiato e per questo non mi piace il pane e salame
Torno e ha mangiato e quindi in questo momento che sembra una grande cosa
Allora
Che significa fare una politica dalla tecnologia
Virtus programmare la politica da secoli basta con questi grandi enti che programma il programma pagare i risultati e non i progetti
Cioè praticamente non perché questa sia la migliore maniera
Praticamente torniamo un po'a ricreare il green field della tecnologia dall'innovazione
E poi integrare a tutti i costi
Io qui son d'accordo con qualcuno che dice ma è bravo signor giudice ammette l'accordo a gente chiamata eravate d'accordo
Integrare a tutti i costi il mondo produttivo col mondo dell'accademia e col mondo amministrativo non si possono fare leggi in una direzione
Programmi in un'altra e applicazioni null'altro l'integrazione va fatta a viva forza scusate
Basta andare soldi basta dire tu non fai più il professore se va così otto non fai più il manager
Anche la gente ancora va alla ricerca del premio o punizione recuperiamo stivaloni
Ebbene già di cominciare il coraggio di dirlo perché se no qui per metterci sempre a giocare alle belle statuine il Paese va alla deriva
Rompiamo Legambiente della partecipazione statale guardate Lover fondi tecnologia che esiste nelle partecipazioni statali e che non può trasmigrare in orizzontale perché il capo non vuole
E il nord allora rompiamo queste gambe ci sono aziende decise di tecnologia che con una opportuna application e vicini potrebbero dare nuovissime prodotti e non lo fanno perché gli imprenditori o degli esempi in mente mirabili da questo punto di vista
E cominciamo a considerare l'innovazione una variabile strategica
Cominciamo a premiare il management innovativo cominciamo a premiare le aziende quando hanno qualche non licenziamo né come è successo ultimamente
C'è un noto manager che aveva un'azienda troppo sbilanciata innovazione e l'aveva portata da un miliardo e ottocento miliardi di fatturato con grandi proventi è stato licenziato
E abbiamo detto tutti sul giornale no
Quindi internazionalizzazione politica dalla tipologia il terzo punto è nuova politica delle relazioni industriali
Presa d'assedio quando pervenuto diceva portiamo tutti dentro si portiamoli puri delle associazioni ma stiamo attenti alle contrattazioni
Cioè se l'opera è prima di tutto
Bisogna trasformare la contrattazione in partecipazione per
Le macro ristrutturazioni macro interventi si possono fare Totti da quando uno entra nel vivo dei problemi o il supporto e da sotto a sopra che razionalizza sistematici sa e detta le regole oppure novità non è se voi chiedete a me come innovare altre non altri due di Taranto che voi dite era cosa da niente treno nastri breve Taranto producendo quattro milioni di tonnellate di cori a seicento ricalchi lo fate la moltiplicazione seguito duecentoquaranta miliardi l'anno
Quindi è una grande impresa quella è gestita dai campetti dagli operai io non so come si fa a modificare quel treno nastri per aumentare la produzione o per migliorare la qualità
Al fenomeno Totti da questo significa dobbiamo cambiare le relazioni industriali perché scusate se voi chiamate a partecipare dovete pagare
Non esiste un mondo in cui uno partecipa è un altro guadagna
Quindi bisogna che ci abituiamo a pensare che variabile
Strategica non è solo il costo del lavoro perché venga ridotto il costo del lavoro generale rispetto al costo del lavoro dall'azienda
Ma che il costo del lavoro che fattive ossia un costo del lavoro adeguato agli obiettivi che la gente della gente raggiunti
Io su queste problemi potrà ecco io presepe non faresti grandi contratti io quest'anno ha perso centotrenta miliardi per scioperi per scioperi centotrenta miliardi non una lira
Politico che fine hanno fatto centotrenta miliardi centotrenta miliardi per scioperi perseguire il contratto dei metalmeccanici e tra le il bianco della Zanussi l'automobile la FIAT e il il tornitore del calabrese non c'era nessun nesso
Eppure ero lì per ad aspettare
E fare gli scioperi generali magari la gente si chiedeva perché un vasto ciò però eppure facevamo gli scioperi ma non per colpa del sindacato e la colpa è di tutti di chi creava le condizioni etiche le attuava io non sono il tipo che vengono Pirri
Come vi è capitato in qualche convegno i buoni sotto di qua i cattivi son tutti dentro e fuori
Buoni e cattivi sono uniformemente distribuiti il tutto in tutto il Paese
Però questi centotrenta miliardi e questa è l'accusa più grave in un momento storico come questo non son rimasti in Italia
Sono emigrati in Francia e in Germania
Perché siccome figuratevi se la FIAT non compra il costo chiuso diciotto Cotena comprarle e li comprava Dattis sette da troppo da usino assassino quindi io i centotrenta miliardi di margine margine netto è
Perché i costi io ce li avevo sì forse non ho pagato gli stipendi
Io ho trasferiti ad un competitore e quel signore con quei centotrenta miliardi seduta a comprare i magazzini a Mila no
Quindi somiglia molto all'avventura di quel signore che per far dispetto alla moglie no ecco signori questa è la situazione nella quale viviamo delle nostre attuali relazioni industriali dobbiamo cambia il sistema di relazioni industriali
Ma non è una cosa da poco e dobbiamo farlo subito
E poi dobbiamo innestare forniti al territorio qui mi sentirei di parlare venti ore di seguito ma ma vi voglio dire una cosa ma mi pare giusto che io gioco a tennis in un campo di calcio ma chi di voi andrebbe a giocare a tennis un campo di calcio al centro della città
Scusi
Ma comunque
Per quanto lodevoli al territorio c'è un problema di andare a rivisitare dove sono collocati e le dimensioni del territorio
Che spesso sono adiacenti ai centri storici
Poi secondo me guardate non esiste azienda che cresce se non cresce il territorio io non posso portare Taranto a modello di loro e avere la città di Taranto che a modello di Addis Abeba
Tracce viaggi parolacce Biagio marzo che mi mi riprenderà pendici ma tu sei quello no non è vero io dico che se non mi fa non facciamo in maniera non solo lui ma anche il mio tutti quanti e anche Roma mandando istituzioni adeguate a quel territorio che non quello che sta per andare in pensione
Se il territorio non cresce l'isola stabilimento prestò Bardi crolla non si può vivere da
Signori
In un ghetto
Che ha dei problemi enormi quindi uno dove lavoriamo come lavoriamo in che direzione lavori
Sul territorio a chi lo sottraiamo a Genova c'è centosessanta diretta ettari di terreno prospiciente il mare
Dove lavorano un decimo dalla gente che lavora una volta
Ed è impossibile trattare il problema
Perché non c'è un uomo in in di dimensione adeguata a gestire parliamoci chiaro questa è la situazione
Sul territorio c'è una politica dell'indotto una politica dalla formazione per carità
Del resto qua per farmi pochissime considerazioni finali se mi sono permesso
Una prima col considerazione condizione e la dimensione tempo
Io concordo con la nascita di non di creare condizioni generali che permettono la crescita della cultura industriale produttiva del Paese
Come diceva la relazione di querce
Però tutto questo abbiamo il dovere di farlo anzi direi che abbiamo l'obbligo di farlo
Però questi sono processi letti
Cioè sono processi che corrono il rischio di consegnare cadavere il sistema produttivo ad un sistema generale che magari e cresciuto
Occorrono oltre a questi doverosi processi occorrono innestare politiche tempestive e a gradino quelle cose che abbiamo detto non possono essere fatte in dieci anni
Alcuni vanno fatte oggi
Quindi questa è la prima considerazione la composizione della del tempo e delle dinamiche
La seconda condizione spesa io la ritengo molto importante e spero di non essere frainteso
Il mondo produttivo deve subito porsi il problema del rapporto con la politique
E non deve porselo in termini conniventi o conflittuale
Ma propositivi
Nel rispetto dei ruoli recuperando il ruolo della proposta anche delle strategie di contesto e della creazione di condizioni di Andrea
Deve nello stesso tempo imparare ad accettare le decisioni della politica
E però deve riappropriarsi della gestione e dell'operatività delle imprese con pienezza di ruolo e senza abdicare ai propri poteri io lo so che non è facile ciò che una cosa conditi rischiosissimo ma è la condizione necessaria per il nostro sviluppo
L'imprenditore il manager in Italia troppo spesso non è stato classe dirigente
Cioè è stato un subalterno ceto manageriale che non sa dare un senso più generale cosa che fa
E tempo che inizi una trasformazione
Verso un miglioramento è una qualificazione della lisci leadership dalla classe imprenditoriale
Il mondo della nostra grande impresa e vissuto in generale in un sistema protetti in un sistema poco orientato al futuro
Ha investito poco in termini sia politici che economici per la formazione di una cultura produttiva adeguata alla nuova situazione riservata creando con questi stravolgimenti al quale il mondo e assoggettato stravolgimenti al quale il mondo spietato da dimensioni bibliche e con dinamiche fortissimo e per giunta
Non ha utilizzato il precedente ciclo produttivo durato trent'anni perché non ha attuato i famosi piani nazionali
Quando il mondo viveva diviso in fortezze all'interno delle quali era possibile attuare dei programmi nazionali oggi si illude chi si basa ancora sulla committenza pubblica la committenza pubblica durata bassissima come fatto solo per il nostro Paese tra un po'recuperate al capelli che viene e che vuole la committenza pubblica così come Italtel così come gli altri
Finisco subito
Nel frattempo il nostro sistema paese dopo lo sforzo della ricostruzione e la forte spinta sociale che ne è derivata non è riuscito ad adeguare il proprio sistema amministrativo nel proprio sistema generale dei servizi
Come affrontiamo questo momento lo affrontiamo come sistema Paese lo affrontiamo come sistema impresa ora affrontiamo come sana così sommatoria di singoli individui
Si sta ripetendo a livello nazionale la tragedia del Mezzogiorno
Io sono convinto che molti di noi a livello singolo vinceranno
Temo
Che alcune forse poche grandi organizzazioni sopravviveranno se continuiamo così
Ma la mia grossa preoccupazione il rischio che noi interverremo ad una globalizzazione come sistema Paese in un bilico instabile tra la malavita e la colonia tecnologica ed in una posizione subalterna per molti anni rispetto ai Paesi oggi i nostri partner The competitor
Razze legge ACAM parlai Garbatella la parola al dottor Moratti poi Giannotta
Questo convegno di grandissimo interesse devo dire che ho sentito delle analisi molto approfondite
Quindi siccome io faccio l'imprenditore analizzerò l'economia un sistema economico perché non è il mio mestiere poi crea ripetere cose già sentite
Vuole dire che ho apprezzato molto dell'interventi dei miei vecchi amici come non Soroberto Cassolnovo Giorgio Benvenuto Giampiero Cantoni e anche in quello legge che Aqaba bella mi è piaciuto molto vorrei però sottolineare un particolare che quello che riguarda l'affarismo
Del settore privato nel settore privato c'è di tutto se affarismo ci sono a carico tra bandiere ci sono anche i truffatori
Ma il substrato del settore privato non è questo
Perché io questo l'ho cresciuto alla scuola di un grandissimo personaggio stimava zero Moratti che mi ha insegnato che un buone industriale non deve avere timore deve avere paura perché la paura fa scaturire buon senso e quando ne sbagliamo i nostri a fare dobbiamo portare i libri in tribunale
E questa paura che c'è l'assenso sulla spalle li spinge a far scaturire il buonsenso
E devo dire che nella sua maggioranza settore privato a questa paura
E quindi agisce con buon senso io ho dei miei Creti su quello che è l'industria privata e che l'industria specialmente quella carattere familiare così estesa in Italia deve avere dei limiti ben precisi
Quando noi ci mettiamo in testa essendo famiglia di conquistare il mondo facciamo di grandissimi buchi nell'acqua esempi ce ne sono tantissimi quando come
Possiamo vedere i tanti esempi del passato raddoppiamo all'improvviso le nostre dimensioni succede quasi sempre anzi sempre da quello che mi ricordo
Un fatto o si ritorna dopo un po'alle dimensioni precede
Sì o si salta è molto importante che le Rigatti seguiamo le regole dei fari passi gradino per gradino cioè le regole della prudenza però se io mi guardo intorno di questa città che è la mia città devo dire che le basi delle industrie private e anche dell'industria familiare sono solite e seguono dei criteri tradizionali di buon senso
Che sono quelli del limite che sono quelli della specializzazione e da un po'di tempo a questa parte sono i criteri
Che ci legano al mondo internazionali così come un direttore finanziario al giorno d'oggi se sta cinque anni senza studiare finanza è totalmente obsoleto
Così noi industriali sì smettiamo di studiare se smettiamo di guardarci intorno se siamo convinti che la nostra formula sia giusta
Invecchiando
Io recentemente ho ristrutturato la mia azienda è un'utopia che alle tante cose se il dottor Cuneo qualcuna programmano sa cosa ho dovuto fare non è semplice specialmente industrie familiare dove ci si affeziona al proprio personale ma sono cose che dobbiamo sempre tenere vive
E il criterio dell'internazionalizzazione
E quello che io vorrei approfondire un po'oggi come criterio specifico perché quello di cui parliamo più in assoluto in questo periodo fa imprenditori quando ci troviamo fra imprenditore
La situazione internazionale in questo momento è un po'è un po'caratterizzata sia a livello politico che sociale che economico da un fattore che li stabilita
Queste stabilità aveva portato a parlare di possibile crisi prima la guerra del Golfo querelato la quale può forse ha buttato tutto sul BUR lo abbia fatto presente che due mila settecento miliardi diagrammi sulla bilancia dei pagamenti non potevano certamente creare dei problemi di ricezione questo Paese adesso più o meno tutti ci hanno dato ragione
E diciamo e permane questa politica di questa questa instabilità ma a livello internazionale la politica economica o l'economia in generale viene vista con maggior ottimismo
Perché esiste questa instabilità
Perché e qui il mito che usano la parola abbastanza brutta ormai l'economia e globalizzata
E quando qualsiasi cosa al mondo ha dei confini molto larghe
Si cade negli stabilità e noi dobbiamo abituarci a queste stabilità perché per moltissimo tempo non ce lo toglieremo di dosso basta che crolli il muro di Berlino persino stata mossa in faccia alla sì ma c'è un altro Paese e più o meno trema tutto
Cosa succede nel nostro Paese io non voglio star qui a fare Lincolin mali servizi debito pubblico sta cosa l'abbiamo sentito parlare parecchio
Quello che preoccupa molto non imprenditori questo momento moltissimo e parlo di imprenditori piccoli imprenditori medi imprenditori grandi imprenditori grandissimi e l'appuntamento col mille novecento novantatré
Anche qui non voglio entrare nei dettagli ma le nostre normative le nostre strutture sono chiaramente inadeguate cosa dovremmo fare noi noi dobbiamo al più presto equipararsi all'Europa
E noi dobbiamo avere l'intelligenza di far sì che la nostra economia diventi il più internazionale possibile
Come si può diventare internazionale cercando di far sì che il grosso tipi di grossi gruppi internazionali tornino o vengano nel nostro Paese
E possibilmente che vengano attraverso joint ventures abbiamo sentito parlare in maniera molto intelligente
Il presidente cantore
Sui problemi che le banche il ministro del tesoro che spero sia che Oggiono sopraffina era ministro del Tesoro
Beccarli
Spinge molto perché il sistema bancario non si agglomerati all'interno del nostro paese ma trovi un patto per straniero perché questa è la strada questo vale anche per il mondo dell'assicurazione questo vale per il mondo economico in generale e vale molto per il mondo dell'energia con la cui appartengo e moltissimo per il mondo del petrolio che è un mondo internazionale per sua per sua natura
Se l'analizziamo un po'settore dell'energia cioè energia elettrica che dipende da un monopolio di Stato
C'è l'altra grandissima molto di modo esso emerge Agrigas che dipende da mo'lo spoglio di Stato di fatto poi c'è il carbone che sfortunatamente dico una cosa e poi c'è il mondo del petrolio
Che rappresenta sessanta per cento del consumi energetici di questo Paese e che è formato da un quaranta per cento di industria di Stato quello che viene chiamato settore alti cioè Agip e IP
E un sessanta per cento di settore privato
Devo dire sinceramente che all'interno di questo settore anche l'Agip e anche Lippi agiscono come un settore privato per due motivi prima di tutto perché devono seguire una concorrenza dei privati secondariamente perché chi regge questo settore
Ha una mentalità internazionale e una grande preparazione di livello petrolifero
Cosa sta succedendo adesso nel settore del petrolio la natura del petrolio è una natura di carattere internazionale è un mestiere nato in America che ha una sua collocazione sta personale
Se non in qualche paesino comunista come potrebbe essere l'Albania
Che è al di fuori di tutto occuperà lo rumeni è una volta che aveva proprio grezzo
Chi di comprendente petrolio deve inserirsi in un circuito internazionale e quindi il petrolio a sempre avuto una natura acquistabile e quindi del petroliere a diciamo questo tipo di stabilità non ci fa paura perché ci siamo nati voi pensate che il prezzo del greggio i prezzi dei prodotti variano parecchie volte durante il giorno e noi abbiamo lo schermo della Reuters che ci dice in continuazione queste variazioni a cui noi siamo costretti
Ad adeguarci
E quindi molto importante che all'interno del nostro Paese la componente petrolio sia una componente di carattere internazionale se così non fosse
Brusca tremo dal punto di vista energetico in maniera drammatica
Quindi è importante che all'interno del Paese ci siano la ci sia la presenza delle Meggiolaro Remigio sarebbero le con grandi compagnie le Sette sorelle le grandi compagnie di carattere internazionale così come i Paesi prenditori così come la compagnia di Stato così come i gruppi
Italiano
Cosa è successo però questi ultimi anni che e le normative adeguate e tutto il resto che voglio approfondire che chiamerò come è stato chiamato dal governatore lacci e laccioli hanno allontanato in maniera abbastanza sostanziale alla compagnia che la la componente internazionale dal mercato italiano
Lungo il porto qualche esempio veloce provammo Agliardi ma non so in Italia i prezzi di Prodi petroliferi sono bloccati e l'unico paese occidentale al mondo in cui prezzi petroliferi vengono
Valutati da un ufficio di Bruxelles che valuta la media europea dei cinque Paesi più industrializzati in Europa poi viene trasmessa al CIPE il martedì e il venerdì tutti gli inerti il Consiglio dei ministri stabilisce quale prezzo del petrolio e poi dobbiamo lavorare senza sapere quale sarà il prezzo finale
In Italia sull'estero
Abbiamo a volte sul l'altro invece ci viene imposto e quindi voi capite come e handicappato industriale petrolifero in questo Paese il secondo punto piuttosto importante è che mentre tutti i Paesi
O industrializzati al mondo possono vendere nipoti vivente di benzina qualsiasi tipo di prodotto cioè prodotti alimentari magliette Celin Kandinskij
In Italia questo impedito e questo che viene chiamato non noi rappresenta e gli altri Paesi della CEE un terzo dei guadagni
Dell'industria petrolifera un terzo fattore che abbastanza importa piuttosto importante che ne siamo gravati da un'imposta di fabbricazione invece l'imposta consumo cosa significa significa che qualsiasi passaggio di prodotto all'interno dei nostri stabilimenti
E le raffinerie sono complicatissime pensate che la raffineria che io presiedo a dieci mila chilometri di tubi
Ora tutti i passaggi da impianto impianto hai pianto Salvatore osservatore osservatorio vengono controllati da lutti e sigillati
Ora queste tre cose sono cosa che
Tenendo le firme non è che sono nell'interesse dello Stato procura uno guadagna lo Stato
E solo diciamo una macchina che non si è messa in moto e non ha permesso a questo tipo di industria che da sessanta per cento delle merci al nostro Paese
Di diventare europea c'è un quarto punto è una storia molto breve che vuole raccontarle che riguarda una dilazione di pagamento di trenta giorni che esisteva sull'imposta di fabbricazione
Che adesso è l'inchiesta sui trecento miliardi nell'ottantadue a molto meno e che venne tolta al mondo del petrolio
Siccome le grandi compagnie i petrolieri generale chiedevano di morte bizzarre già da allora il comparto questo fatto viene visto come una chiusura totale dell'Italia
All'internazionalizzazione del modo del petrolio e ben sette compagnie dall'ottantadue l'anno scorso hanno lasciato l'Italia di queste sette cinque erano delle sette sorelle e due due compagnie statali portatili qui i nomi
Numero ad altro l'altra la moto ladro lasci libero l'altra la Texaco l'anno scorso se n'è andata anche la mobile è una compagnia che storie che era venuto in Italia nel mille novecentouno
Ha venduto i suoi beni per trecento miliardi pochissimo quattrocento miliardi al giorno d'oggi si fa un buon impianto di raffinazione loro ha venduto più di due mila cinquecento punti vendita è una raffineria spero proprio svenduto a chi al Pupa ecco un paese produttore se ne sono andati dichiarando che l'Italia non era Europa tutte queste cose e la minaccia anche che le altre compagnie avrebbero lasciato l'Italia hanno convinto il governo ha supportare quanto contenuto nel piano energetico cioè a ridare costa dilazioni petroliere
Questa dilazione era contenuto nella legge mille ottocentotré del piano energetico che è passata al Parlamento e siamo rientrati in possesso di questa di questa dilazione io questo lo dico anche perché non voglio sembrare viene qui a fare il Pian Gina sapete che il presidente Craxi dice sempre che l'industriale seguiti aggira e ha perfettamente ragione e quindi ogni tanto dobbiamo cercare di mettere negli argini alla nostra mente
Questo per dirle questa dilazione di pagamento che sono in tutto solo trecento miliardi di cui centocinquanta esatti vanno all'industria di Stato perché al cinquanta per cento al mercato le benzine si riduce a centocinquanta miliardi che vengono divise da dieci compagnie
Ma questo segnale è stato preso con tale ottimismo dall'industria del petrolio ha visto in questo una volontà del Governo di riportare tutto settore a livello europeo e tutte le compagnie petrolifere hanno portato finalmente dei nuovi piani di investimento
Al ministero dell'industria
In particolare compagnie come la Esso la Tamoil ERG la fine la Saras hanno dichiarato di voler fare investimenti molto consistenti all'interno dell'OLAF inerire non solo ma laggiù per l'uscita l'abbiamo letto pure sui giornali a fare un accordo col Venezuela perché il Venezuela venga investito in Italia e il presidente della compagnia venezuelana ha dichiarato i giornali che la ragione per cui tornare in Italia e perché questo segnale dato da
E le il fatto che era ritornata questa dilazione significava che l'Italia finalmente si apriva
Questo porta anche una speranza di liberalizzazione del mercato e ci fa vedere il mille novecentonovantatré
Sotto una dicono revisione completamente diversa oltretutto diciamo ridusse il petrolio otto o perdonatemi se se mi vanto ha avuto il merito di saper gestire molto bene la crisi del Golfo
Noi dal primo giorno abbiam detto che non era una crisi così grave sarebbe stato nel nostro interesse drammatizzare si sarebbe stata permessa la speculazione non solo se qualcosa non andava potevamo dire l'avevamo detto
Noi cifre alla mano abbiamo fatto presente che la cifra che la la nonostante mancassero due grandi paesi produttori come vera per Cuba e te che avevano portato via qualcosa come quattro milioni e mezzo di Parigi dal mercato
Ci sentivamo di poter assicurare i rifornimenti anche in caso d'inverno particolarmente rigido come c'è stato e così è avvenuto questo ci ha portato diciamo consensi dei media dei politici i complimenti del Presidente del Consiglio
Ora succede che io penso che sia qualcosa devono sia una cosa seria abbiamo letto sui giornali sia ieri e qualche giorno fa che nella nel l'ambito della manovra per il rientro di questi dodici mila miliardi che mancano per renderli assorbita
Dallo Stato
Questa dilazione di pagamento
Io penso che sia una barzelletta perché significherebbe che cosa significherebbe togliere toni totalmente la fiducia per la fiducia che era ritornato nel settore vorrebbe dire liquidare il settore petrolifero privato
E scusate né quello che è molto più grave riempire di ridicolo i nostri ministri finanziari io sono prima che petroliere solo italiano
Non ho mai attaccato il Governo ho sempre cercato di collaborare con le strutture
Ci tengo molto di più all'immagine a volte che abbiamo del nostro Paese che ai nostri interessa
Io penso che questa breve esperienza che ho voluto riassumervi gli dia l'importanza di come importanti come e preminenti in questo momento
Il fatto che noi dobbiamo equipararsi all'Europa e attivare all'interno dei nostri meccanismi economici quella che noi chiamiamo la mentalità internazionale questo vale anche per per la politica vale per l'amministrazione dello Stato vale per i servizi vale per la finanza vale per l'economia in generale
Io penso che il target e noi dobbiamo porci poi ci sono mille altre cose c'è anche la malavita ci sono tante cose la droga ci sono tanti problemi ma il target principale deve essere quello di poter nel mille novecento novantatré trovarsi a parità con resto d'Europa è un compito molto impegnativo ma è un compito assolutamente indispensabile i tedeschi ci mandano molte frecciate
Noi rispondiamo risentiti sarebbe forse meglio come ci mettessimo ordine a casa nostra prima di rispondere con delle battute di spirito che però non hanno molta sostanza per gente come me
Chi viaggia moltissimo
I commenti sullo in questo Paese sono pesanti noi senza rendercene conto abbiamo logorato moltissimo la nostra immagine
Pensate che in tre giorni in cui sono state in Inghilterra la settimana scorso ventisette persone mi hanno fra cui un taxi viste fra cui il gestore di un ristorante mi hanno chiesto se è vero che con l'unificazione d'Europa la mafia invaderà l'Europa
Questa non è solo una mia esperienza personale ma molti di quelli che viaggiano come italiani hanno dovuto subire l'umiliazione di sentirsi fare domande di questo tipo
Io penso anche che
Questo lavoro grosso molto grosso deve portare il sistema economico avere delle regole certe ve lo possiamo vedere che ci vengono date delle cose fare dei programmi poi tre mesi dopo ci vengono portate via poi ce le danno metà queste cose devono uscire dal nostro tipo di mentalità e dobbiamo diventare in questo molto più lineare
Io penso che per attirare il gruppo internazionale e per non cacciare quei pochi che sono rimasti in Italia
Noi dobbiamo forse ma agire come recentemente hanno agito i governanti all'interno del settore petrolifero aspettando sperando di quei mantengono la loro parola
Che è quello di sensibilizzarsi alle richieste di grossi gruppi e cercare di creare un mercato che come ripeto scusatemi sono rispetto ripetutamente tante volte debba dare quella serietà
E quegli obiettivi che sono tipici in questo momento del mercato europeo grazie
Grazie il dottor Michele già Motta presidente dell'assegno
Io sono molto d'accordo sulle indicazioni su quasi tutte le indicazioni
Contenute nella relazione introduttiva del compagno Cicchitto
Apprezzo molto l'approccio di questa relazione che mi pare fortemente innovativo
Perché riconduce l'analisi dei problemi dell'industria italiana una valutazione di sistema
Richiama tutti alle interconnessioni che esistono all'interno del sistema alle sinergie virtuose a quelle perverse
Che esistono fra Stato impresa sarà stato impresa privata era stato l'impresa pubblica decreto dovrebbero richiamare tutti a contare almeno sino a dieci prima di scagliare sax
Su questo quadro di consenso io voglio fare alcune brevissime riflessioni che sono essenzialmente frutto di esperienza
Che non sono motivate su un tema del quale peraltro in questo convegno si è parlato
Sì sì e Cicchitto nella relazione dei bisogna avere un chiarimento di fondo sulla politica industriale della scena a
E mi pare che questo sia assolutamente necessario
Anche per evitare non solo strumentalizzazione da parte degli organi comunitari ma certe pigrizie certe resistenze incomprensibili che i nostri rappresentanti a Bruxelles presentano volte a cuore però sono anche convinto è il convegno militare conforta questa convenzione che sia necessario per fare questo fare un chiarimento fino in fondo fa di nome
Sulla dimensione europea delle nostre politiche industriale
Dimensione europea
Non scenario europeo dentro al quale inserirsi non vincolo da accettare o da respingere ma qualità intrinseca di politiche destinate a un comparto industriale che dovrà sempre più cimentarsi con rapporti di interconnessione strettissima
Di competitività
Valutazione di competitività che non ha avuto per il passato
La competitività sul mercato esterno sul mercato domestico non è possibile se non c'è un equivalente sul mercato esterno la competitività sul mercato esterno non è possibile se non si e competitivi sul mercato domestico e l'Europa sarà mercato domestico questa la questione
Più penso va esaminata con molta attenzione e per quanto mi concerne con la mia
Da mia riflessione non la mia esperienza con preoccupazione soprattutto nel settore delle piccole e medie imprese
Che hanno guadagnato spazio importante sui mercati esteri
Ma non sono abituati a non esserne le grandi imprese a considerare domestico il mercato europeo ad essere competitivi anzitutto sul mercato europeo se non saranno compitini lei
Difficilmente potranno mantenere le nicchie di competitività che pure hanno positivamente acquistato sui mercati
Questa qualità diversa della politica industriale porta a mio avviso senza infingimenti
A dover ridiscutere sino in fondo
Senza ideologismi la questione dell'impresa pubblica insomma
E anzi più precisamente la questione dell'industria
Serve all'impresa
Un comparto io credo che sbagliato considerare che l'industria pubblica sia tutta da svendere
Ma anche sbagliato che sia tutta tattica
Penso che invece un processo fra calmati graduale
Con approcci molteplici ma incisivo ci debba essere di riforma dell'industria pubblica che deve dare nuova capacità di respirazione all'industria
In un triplice assenso
Anzitutto deve ridefinire la missione dell'impresa qui non si tratta di reti spolverare le vecchie ideologie settori strategici i settori tecnologicamente avanzati e quant'altro
Si tratta di definire quali sono storicamente in un momento tanto le ragioni che consegnò allo Stato di mantenere un impegno quello è solo di risorse finanziarie ma un impegno complessivo di risorse anche umane nella proprietà di un'impresa e questa ridefinizione della missione specifica dell'impresa deve servire a responsabilizzare la gestione dell'impresa sulla sua omissione
Secondo punto è indubbio e i socialisti ne devono fare una bandiera elevare significativamente l'efficienza dell'industria pubblica
Che ci ha molto da fare
In questo campo
Il terzo punto e di ricercare un consenso ampio
Diffuso leale sull'impresa pubblica che si muove in questa direzione anche nel sistema delle imprese private
Le vicende cui si è assistito negli anni scorsi circa
Isola dei negativi se ne sono stati anche nel settore delle telecomunicazioni circa riverse metodologia di accordo di integrazione non avevano per oggetto il disaccordo non verteva sulla modalità dell'integrazione
La questione era l'accordo e disaccordo sull'esistenza dell'impresa pubblica
Questa la questione che bisogna porre apertamente al sistema deprivati accetta che il loro consenso comportamento leale come le hanno deve essere il rapporto del pubblico
Le sue prime
Tutto questo implica delle trasformazioni
Cicchitto propone la unificazione dei due ministri io son d'accordo
Voglio però ricordare
Che la legge ventidue dicembre mille novecentocinquantasei istitutiva del ministero delle partecipazioni statali si regge su tre gambe
Di cui una appunto l'istituzione del ministero
L'altro era il distacco dalle aziende a partecipazione statale che non ha più senso nella realtà e sono stato molto lieto di sentire che Giorgio Benvenuto ha invocato il superamento di questa struttura ma di queste politiche osservò che potrebbero essere negative
E il terzo l'articolo tre gli enti pubblici di gestione beh senza nominare nessuno e tanto meno nominando solo i punti nei quali si sono determinate e non altre tessere di partito
Io credo che un disegno di riforma dell'industria pubblica che voglia incorporare la dimensione europea nella quale gli enti pubblici economici esistono la Francia ne ha quarantasei
Ma nella quale non esistono questo genere di enti pubblici di gestione un disegno di riforma debba rimettere in discussione l'ente pubblico digestivo
E non solo o non tanto nella natura pubblicistica delle quanto nella logica a cui lenti obbedisce
Ragioni storiche notissime
Che non si sono affatto attenuate nel corso degli anni ottanta
Hanno consolidato
Questa logica in una direzione diversa da quella del mercato
Il mercato segue logiche ieri di verticalizzazione
Poi di divisionalizzazione oggi sempre più di specializzazione Strauss l'ente pubblico di gestione e in particolare il più grosso di essere segue per tradizione una logica di vera agglomerazione
Che non ha riscontro nelle economie di scala interna l'impresa non è supportata da sinergie tecnologiche il materiale confacenti e una logica storica
è una logica dei fatti che nascono in virtù delle loro spinte ma una logica che sottende è questo il punto sul quale io intendo fortemente richiamare l'attenzione
Una opzione politica di fondo
Una opzione Takashi
Della collettività che riguarda il sistema di finanziamento delle imprese in perdita
Nella logica dell'agglomerazione si ripropone la logica del salvataggio
Che copre
Chiamate in prese attive dei settori più dinamici
A partecipare direttamente almeno una quota del finanziamento delle imprese che la collettività ritiene di mantenere l'ente questo è un costo inutile che abbassa
La missione la trasparenza dell'emissione specifico dell'impresa
Il Chievo letizia tutto perché riduce tutto ad un uomo così litologia dell'impresa pubblica in funzione antimonopolistica o in funzione di prescinda evento tecnologico o anche più di tutto in funzione di sostegno del mezzogiorno è una logica che deprime l'efficienza dell'impresa
Perché non è una logica c'era perfetto
è una logica che penalizza le imprese più dinamiche con questo sistema
Definanziamento da collettività paga due posti uno il costo finanziario
Per le imprese che ritiene giustamente di mantenere ancorché imposizioni passi e l'altro il costo di rallentare la velocità dei sistemi né dinamici perché l'aggancio ai balconi più lenti
Queste tiro può al momento sono cessione il frutto di esperienza purtroppo
La l'immagine esterna di queste cose si chiamerà cosiddetto conto economico consolidato
Ma io mi rendo conto che questo documento puramente ragionieristico contabile certo che il conto economico consolidato è una finzione perché consolida poste in realtà imprenditoriale che non sono unità su questa finzione sono cresciute politiche spettacolare
Tecnost
Se Udo culture imprenditoriali ancora più dannosa per la collettività che nascono anche strumentalizzazioni delle quali bisogna venire in chiaro io ho sentito la persona dalla quale ho grande stima
Ieri porre la questione del effimera e voglio dire la mia
Su questo punto
A dirlo è ancora un po'ellittica
Supponiamo che un mattino il compagno Gaetano Mancini si sveglia
Da un sogno o da
Un sogno dico positivo da un incubo
E si trovi a gestire nelle insieme tutto il settore delle telecomunicazioni a partecipazione
A quel punto Mancini la sera è perfettamente in grado di rifare il conto economico consolidato
E tornerà
Che crescerà molto io temo anche moltissimo l'indebitamento al tempo stesso il saldo netto del conto si sarà invertito rosso nero in modo anche fortemente significativo
E io dico che il merito c'era Mancini tutto questo
Che meriti sociali dei figli
In questo caso e che merito ciarlieri della situazione attuale se non il merito storico indiscutibile di aver trasformato nel mille novecentosessantacinque
Gli indennizzi rinazionalizzazione della SIP Società idroelettrica piemontese in investimenti di Tevez situazione della città che si trasformava in società in Italia per l'esercizio delle telecomunicazioni
Allora a questo punto scegliamo le firme
Per versare le sue attività nella grande conglomerata ivi non avremo risolto il problema dovremo ingigantito perché il problema è in quella logica del problema in quella filosofica dalla quale bisogna venire a casa bisogna rifare questo conto bisogna che i conti per essere trasparenti anche a Bruxelles e la cosa che più che meno comprensibile a Bruxelles e questa logica di compensazione interna perché sia ben chiaro che il trattato di Roma consente di superare anche le regole della concorrenza alle più strette
Alle imprese chi abbia una missione specifica dice l'articolo del trattato legittimata dal fatto che ci sono imprese di interesse economico generale
O imprese di monopolio quando questa missione specifica si scolora nell'universo consolidato di imprese
Che non hanno altra logica che la logica dell'agglomerazione anche la logica comunitaria trova difficoltà a capire il significato lei prese che lo Stato per una ragione qualsiasi mantiene sul mercato devono essere finanziate a cielo aperto
Questo deve consentire anche un'apertura con i privati io non credo che sia molto decisivo alla questione natura pubblicistica o espiate lente
Però mi rendo conto benissimo che la formula societaria e più flessibile più duttile offre possibilità maggiori e gestione di ricorso al mercato
Ma la formula societaria diventa simile
All'ente pubblico
Se non sia l'accorgimento di portare a pregnanza questa forma giuridica tipicamente capitalistica
Ora per esempio nel nostro regime societario
E il nostro regime assembleare le assemblee hanno quasi totalmente permesso i contenuti del potere dico le assemblee dei soci azionisti con azioni ordinarie non vuole essere che recita
è un forno vero fisiologico c'è in tutto il mondo da noi siamo più arretrati perché però io ho sentito parlare tanto negli anni scorsi di public companies
Bene il fatto è che per esempio azionariato diffuso popolare e chi più ne ha più ne metta una società come la si incontra che ha sessanta mila azionisti
Più due che sono gli azionisti di maggioranza l'IRI e STET
Fa le assemblee alla presenza di cento persone
Salvo descriverti che vengono in assemblea come si comprasse biglietti rimesso alla Scala
Cento persone delle quali intervengono sette o dieci che sono quei sette o dieci che vanno in tutte le assemblee e sono chiamati ottimisticamente frequentatori abituali delle assemblee delle grandi società
Questo è appartiene alla logica del resto molto studiata del fenomeno società contemporaneamente i consigli di amministrazione perdono la loro qualitativo Roccaro di governo sovrano della società diventano sempre più organi di indennizzo di contro di ratifica in qualche caso Energy allora dico
Se dobbiamo a vere l'azione ha rilevato privato all'interno dell'impresa che sia controllata dal potere pubblico e la SIP il trentasei per cento
E già diffuso tra i privati
Quando sia garantita
La presenza di controllo del potere pubblico a tutti i livelli compreso il livello dell'assemblea straordinaria che in qualche caso si è dimenticato
Di considerare importante nella vita societaria a quel punto bisogna sollecita
Il consentire che il capitale privato abbia comunque rappresentanza nei consigli di minoranza
Nei consigli di amministrazione delle società in mano pubblica io penso che questo non è sono un momento di dialettica di correttezza di rapporti è un momento di elevazione dell'efficienza interna delle imprese ci possono essere controindicazione mi rendo benissimo con conflitti di interesse ma il Codice regola questa materia per le assemblee per i consigli di amministrazione io mi auguro questa cosa possa essere accolta forse si potrebbe studiare introdurre in genere sistema societario almeno per le società quotate in borsa possa essere realizzata al più presto
è io non posso finire senza dire due parole sulle telecomunicazioni
Telecomunicazioni hanno bisogno urgente che tutti questi punti di riforma
Specializzazione indicazione la missione elevazione dell'efficienza concentrazione di risorse apertura al sistema dei privati
Ieri i cui versi
Cortesemente ha fatto riferimento in relazione alle difficoltà note del servizio
Che sono però minori di quelle tre anni fa
Al problema degli investimenti
Io gli dicevo domani voglio dirti perché lui lo sa gli investimenti nelle telecomunicazioni sono stati passi
Anzitutto l'Italia era telecomunicazione settantadue è la prima in Europa
Seconda soltanto alla Svezia
A seguito degli investimenti fatti con lo il procedimento a valle della nazionalizzazione
L'Italia raggiunse la teneva la automazione telefonica su tutto il sistema nazionale prima di tutti gli altri Paesi ed è una densità telefonica maggiore di quella dalla Francia
Della Germania e del Regno Unito
Dopo lo shock petrolifero
La Francia
Dedico programmi risorse ingenti che noi non siamo ancora riusciti a recuperare al settore delle telecomunicazioni e oggi è la prima in Europa ben distanziata rispetto agli Stati Uniti e ben distanziata rispetto al Giappone ma certo molto distanziate rispetto all'Italia l'Italia negli anni settanta fece un'opzione
Le risorse
E i risultati brillantissimi sono sotto gli occhi di tutti la chimica siderurgia nella meccanica ma questa fu l'opzione del sistema negli anni ottanta
Tra l'ottantacinque e l'ottantasette la sì
Realizzava programmava investimenti dell'ordine cinque mila trecentocinquanta
A cinque mila cinquecentocinquanta divertiti lire l'anno
A tassi d'inflazione vicini alla doppia cifra Irlanda metto in termini reali era nettamente decresce questo non era una cattiva volontà dell'assegno
Questo veniva una direttiva precisa e formale dell'istituto
E lì che nonostante la qualità di servizio ammissione di servizio affidato all'impresa
Nonostante il fatto che c'era e c'è una domanda potenziale inespressa che rende redditivo qualsiasi tipo di investimento avverte Nunzio investimento
Del tutto cervellotico imponeva formalmente come obiettivo a brevissimo tempo Della si quello di portare l'indebitamento sotto il fatturato fu una crisi interna
Per il gruppo discussioni
Astri
Che determinano una modifica formale del comitato di presidenza dell'IRI che consentì di portare una svolta nel processo di investimenti che sono adesso arrivati a dieci mila e cinquecento quella questione delle conglomerate come tonni l'investimento può e non è soltanto una massa di miliardi
L'investimento in una sorta di monopolio i la spia di una cultura quanto un'azienda non è in grado di soddisfare le esigenze dalla sua domanda viene da una cultura di tipo conservativo che la vita in se stessa
Traumatizzato ad esempio la questione delle tariffe cenerà lacerazioni nei rapporti con gli utenti sinora incapacità di dinamismo perché non è alimentata dalla possibilità di rapportarsi al suo mercato tutto questo c'era io penso di poter dire senza senza
Senza eccessiva modestia è stato cambiato ma i cambiamenti non sono sufficienti
La questione che mi alla
E che l'insieme di riforme che sono necessarie nel settore sul piano istituzionale normativa di concentrazione delle risorse operativo un istante una cosa di cultura non è al centro dell'attenzione del Paese questo il fatto
Non ci siamo
Mentre qui i rischi sono gravissime si continua con la politica dei piccoli passi
Dei miglioramenti incrementali e qui si vogliono svolte immediati urgente anche nel campo delle risorse
Faccio tre esempi e perfettamente legittimo
è un'azienda di Stato l'opera nel settore telecomunicazioni generi eccedenze
Poster anni
A rifare i sogni finanziarie l'eccedenza per ordine superiore a migliaia di miliardi
Quello quest'anno e che questo serva fino a provvedere ai fabbisogni di cassa del Tesoro
E ancora più sorprendente fece norme di questo genere si presentino si realizzano emendamenti correttivi negativi che il disegno di legge sul riassetto quindi in discussione al Senato
E perfettamente comprensibile
Che l'azionista destini le risorse che ricava dalla sua partecipazione azionaria come crede la società non ha niente da dire il suo presidente neanche
Ma se l'azionista pubblico se appartiene alla logica di un gruppo che non solo missioni quando questa risorsa fuoriescono e non ritornano all'investimento di quell'impresa ha bisogno però ed ebbe la sua visione il presidente qualcosa da dire ce l'hanno
Io spero che non sia solo il presidente
E perfettamente legittimo
Che l'impresa concessionaria paghi un canone di concessione mi auguro che quando come dirlo subito si possa avere la concorrenza del canone di concessione lo paghino tutti
Non son cari concessione non è dimensione europea ma anche questo di pensare non importa tutti i paesi europei hanno canoni zero virgola abbiamo il canale del tre per cento
Questo canone dell'esercizio sono adesso chiuso
Ha portato un finanziamento né Totti
Una somma superiore a quattrocento miliardi di lire dalla SIP al deficit pubblico
Questa somma
Eguaglianza
L'utile netto complessivo dell'esercizio
Perfettamente legittimo
Ma è opportuno e questa la strada per andare verso l'Europa ed è questa la strada dei meccanismi di trasparenza di concentrazione di risorse di valorizzazione delle culture imprenditoriali di cui si ha bisogno finisco io credo che a questa strada per imboccare questa strada bisogna decidere rapidamente sui limiti e dunque sulle nuove funzioni del Monopoli
Se voi e le acque sezioni
Un elemento che dovrebbe far pensare
Come mai nel nostro Paese non sono o non ci sia questa normativa come mai nostro paese il più impegnato
A richiedere l'apertura alla concorrenza sia il presidente della Sea
Che cosa c'è
Ci sono elementi che non vengono chiari
Perché per avere la concorrenza bisogna fare la concorrenza per avere la concorrenza
Nostro codice postale prevede il sistema della gara
Se puoi una distinzione da fare la concorrenza è un conto
La concertazione per la gestione unitaria del monopolio è un altro conto io sono favorevole a prima conserva se contate cui non vedo nessuna utilità forse il fatto che il presidente della SIP assunte in questi anni come sua
Costante alla quale non intende rinunciare
Quella di ricercare sempre il più possibile stimoli esterni che determinano il cambiamento nelle strutture nelle decisioni nelle culture dell'impresa che essendo impresa di monopolio di per sé per definizione non riceve dal suo mercato stimoli né sanzioni né controlli né in termini di qualità né in termini di prezzo questa è la condizione essenziale
Te l'impresa di Monopoli io ho sempre cercato dal Regolamento di servizio i bollettini sulla qualità o il mio occasione e penso che questa sia un'occasione da cogliere perché la concorrenza in determinati servizi esiste in tutti i Paesi europei è stato determinando cambiamenti importanti positivi delle strategie
Dei gestori pubblici dei gestori nazionale io mi domando come potrebbe un gestore nazionale
Chiuso nel suo monopolio essere competitivo rispetto a France Télécom riflettono alla Bundesbank rispettabili stella compagna che sono aperti alla concorrenza dove stiamo andando
Dunque riforme urgenti
Io mi auguro che anche questo convegno serva a riattivare la consapevolezza dei tre compagni c'è ma non c'è nel Paese non c'era la classe politica per dirla tutta
Di queste esigenza
Senza di essa senza queste riforme noi continueremo a vivere
Noi continueremo ad essere in Europa
Ma io sono sicuro che non potremo e se ne e uno
Grazie militare dare la parola al dottor Krauss le faccio presente che ci siccome abbiamo un certo numero di interventi dobbiamo tirare un po'il collo né in questa fase finale e quindi dopo Krauss
Parlerà Cuneo e Sacconi e concluderà viaggio emersi poi nel pomeriggio tra gli altri parleranno Mancini Cagliari Acquaviva e conclude ramato la parola d'ordine va bene grazie presidente ma innanzitutto volevo prima di iniziare la relazione
Riallacciarmi è una cosa molto giusta che ha detto Michele già nota ha ricordato che tra gli ostacoli principali e mai citati nel del perché molte aziende tipica di media dimensione non accedono alla Borsa
E quindi al a tutti canali che la quotazione potrebbe loro portare quindi tra questi ostacoli ci sia innanzitutto quello che egli ha definito dei ben noti soliti partecipanti alle aziende leggi sia al problema della non regolamentazione
Delle assemblee
Io volevo solo ricordare che è vero che in questi la cosa è molto urgente necessario adoperarsi affinché ci siano deregolamentazione dicembre ed è una delle azioni che la Consob dovrebbe portare avanti in modo preciso e deciso voglio solo ricordare che la partecipazione da parte dei soliti ben noti è vero che costa solo un'azione per poter partecipare ma probabilmente il beneficio derivato e molto è molto grande non si tratta di soliti ignoti ma si tratta di persone che molto spesso lo fanno per un tornaconto proprio
Ben poco credo TC ad aggiungere alle analisi elaborate dalle relazioni introduttive a questo convegno in particolare a quella di Carlo Maria Guerci e a quella di Franco Reviglio e alle indicazioni strategiche che correvano queste relazioni
E forte semmai il disagio permettetemi di dire nel constatare come ancora una volta un partito di governo proponga analisi autorevoli e richiami alla discussione su di essi personaggi di primo piano tutti concordemente preoccupati
Pur con le diverse preoccupazioni di accenti punti di vista prospettive della situazione dell'industria italiana senza che poi purtroppo molto spesso tutto questo sortisca
In qualcosa di più di auspici e speranze e questa mia un'affermazione forse un po'dura è volutamente provocatoria ma credo che in un gioco delle parti mi competa
Perché questo è il sentimento prevalente tra una grande parte di imprese
Che qui io rappresento come direttore generale dell'Assolombarda
Sono in prese permettetemi di dire che scambia ebbero volentieri una gran parte dei complimenti che quotidianamente ricevo sulla loro vitalità sui colpi
Con concreti provvedimenti e più concrete attenzione loro rivolti tanto più che ultimamente anche la loro vitalità stenta molto a mantenersi al livello oggi richiesto
Dalla gara competitiva che a livello internazionale
Vorrei infatti ricordare che il pericolo di marginalizzazione della nostra industria in un contesto di grande mercato europeo di cui giustamente si è tanto parlato in queste ultime settimane anche in questi due giorni
E dal nostro osservatorio
In pericolo da molto tempo
E credo che probabilmente dobbiamo incominciare ad esaminare questo pericolo e comincia a riconsiderare molte delle politiche dell'intervento della politica industriale del nostro Paese che troppo spesso ha privilegiato le aree deboli del Paese principalmente il sud
Dimenticandosi che anche il Nord rispetto a un'Europa rispetto alla Germania una Francia rappresenta un'area di debolezza in un contesto europeo e non un'aria di forze quindi anche un invito non tanto ad abbandonare la la priorità del Mezzogiorno che sicuramente ancora esiste ed è con noi ma cerca di dar la stessa priorità anche problemi di politica industriale che emergono al nord perché il nostro nord e il sud dell'Europa
Peraltro devo aggiungere che nell'attuale quadro competitivo
E per un sistema politico industriale avanzato come quello che indubbiamente esiste nel nostro Paese in quest'area del Paese la politica industriale dovrà sempre più intendersi in un senso più ampio di so che tradizionalmente forse si è identificato con questa parola
Essa infatti si compone non solo di interventi direttamente rivolti al sistema industriale ma anche e soprattutto di interventi suscettibili di rilievo infine dell'evoluzione dello sviluppo dell'industria ciò significa che una buona politica per l'industria può prodursi solo in contesti normativi e istituzionali coerenti al contesto europeo ed a comportamenti amministrativi efficaci ed è questo il primo aiuto
Che a costo zero per chi lo ero GRA ma un ad elevatissimo valore per il destinatario richiesto oggi dalle imprese
Sono senz'altro convinto che nel contesto di un convegno come quello di oggi
Sì è importante che la rappresentanza dell'industria ribadisca
Quelli che a mio avviso devono essere gli interventi da realizzarsi nell'ambito dell'odierna realtà istituzionale e nei tempi più brevi possibile prioritariamente rivolti all'industria
Anche se ciò non significa affatto togliere importanza questioni come ad esempio
Quelli della cultura e della formazione che in un'ottica di medio termine sono cruciali ed è con enorme piacere che ho visto trattare con intelligenza e con grande coerenza e sagacia
Questi due temi della cultura della formazione azione di guerra civile
Alla base di una consapevolezza fondamentale
Per non rendere velleitario teorica qualunque proposta o richiesta
Quella cioè che oggi allo stato non si può chiedere una mobilitazione significativa di risorse in una situazione di bilancio come quella attuale impegnare tempo energie per esprimere pochissime lire da casse esauste io penso non valga più la pena
Ma proprio per questo sotto il profilo del metodo ritengo fondamentale chiedere buoni ed efficaci regole
Tali da determinare i riferimenti chiari ed inutili univoci è idonea a mobilitare a favore dell'industria o delle iniziative di interesse industriale
Quote di risparmio privato e risorse di investitori internazionali pronti a scommettere sulla capacità e sulla vitalità
Dell'industria e dell'economia del nostro Paese
Piuttosto che risorse direttamente stanziate dallo Stato
Devono concepire piuttosto le risorse direttamente ad est stanziati dallo Stato dovranno concretizza concentrarsi da un lato sulle opere di grandi investimenti infrastrutturali particolarmente quelle promosse dei grandi enti pubblici economici in grado di reperire probabilmente ulteriori risorse sul mercato e dall'altro nel sostegno diretto in forma estremamente semplice forse anche automatiche
Alla realtà delle imprese che Guerci ha definito microbiche
Nelle quali l'obiettivo e innescare un processo di identificazione della convenienza aziendale alla crescita rompendo a me la vocazione al nanismo
Tali contributi acquisteranno senso nella misura in cui si tratterà di risorse non altrimenti acquisibile dall'impresa a causa di una dimensionamento tecnico ed economico che rende incapaci di stare sul mercato del capitale e inidonea generali volumi di risorse significative per a creare attirare quella che la funzione critica della crescita dello sviluppo cioè l'innovazione tecnologica
Io penso che se questa è l'impostazione accettata di azioni di politica industriale devono essere concentrati innanzitutto sull'obiettivo di sviluppare la struttura produttiva nel suo complesso sostenere migliorarne
La capacità competitiva ottenere il miglioramento della qualità dei fattori produttivi dei servizi
Funziona funzionali correlati alla produzione in particolare capitalizzazione dimensionamento sono obiettivi strumentali per l'acquisizione di un alto grado di competitività
Ma quale deve essere una politica nuova e concreta per il settore industriale
E qui vorrei innanzitutto
Dire che opportuno uniformare il nostro sistema di sostegno all'impresa e a quello dei nostri partners introducendo innanzitutto strumenti di carattere fiscale e qui vorrei dire che innanzitutto il primo incentivo fiscale
La cui attuazione corrisponde anche ad un atto di giustizia fiscale dovuta e l'introduzione della compensazione tra debiti e crediti d'imposta anche nella formula totalmente all'esame del Parlamento di conto corrente posti scale contributivo
Ci rendiamo conto che non si può chiedere allo Stato di rimborsare di botto da oggi al domani
Settanta mila miliardi di crediti d'imposta quanti sono stati stimati siano questi crediti
Vorrei però credere irrealistico che a partire dagli esborsi da i crediti per mille novecentonovantuno inizia ad operare la compensazione e che si attivino al contempo forme e qui per lo smaltimento dello stock arretrato
Credo che questo sia una richiesta e quant'giusta che nei fatti crea grande trasparenza restituisce il dovuto e una volta a regime non rappresenta alcun costo per il sistema pubblico
Ulteriori interventi che io vedrei di grande utilità per il sistema della delle imprese
Sempre di carattere fiscale sarebbero innanzitutto la detrazione degli utili reinvestiti attraverso la riduzione dell'aliquota IRPEG e l'applicazione della maggiorazione di conguaglio qualora l'utile venga ridistribuito agli azionisti
In secondo luogo vedrei bene un'incentivazione a sottoscrivere quote di partecipazione in società
Attraverso la detraibilità di capitali investiti dal reddito imponibile sullo stile della legge omologhi francesi e sulla scorta di quanto pure indicato e quindi in materia al ministro Formica
Nel documento di politica fiscale mille novecentonovantuno novantatré
Infine incentivi fiscali a fusioni e accorpamenti
Tra imprese industriali e ripristino della legge sei nove su questo uno sei nove dell'ottantatré relativa alla sospensione d'imposta sulle plusvalenze conseguenti
All'accesso all'accesso al mercato borsistico plusvalenze peraltro teoriche di fatto vorrei ricordare poiché senza l'agevolazione probabilmente l'azione stessa cioè la quotazione non avrebbe motivo di manifestarsi
L'altra grande esigenza
E di disporre di un mercato finanziario efficiente e funzionale ed una migliore capitalizzazione della nostra impresa per questo io credo oggi serve innanzitutto una regolamentazione dei mercati
Attraverso i provvedimenti est attesi da tanto tempo e a tutti noi notti
Ma purtroppo tutto questo forse oggi non basta
Si rendono necessarie anche strumenti diversi a cui bisognerebbe cominciare a pensare ad esempio norme per l'introduzione di nuovi operatori finanziari istituzionali
In altre parole il rendere attivi rendere Valenti rendere operanti i fondi chiusi e i fondi pensione che rappresentano poi l'unico elemento che non abbiamo nel nostro Paese se vogliamo avere veramente un sistema previdenziale basato sui tre livelli
Perché portare modernizzare nobilissima previdenziale significa innanzitutto creare gli strumenti quando io sento leggere di volontà iniziative che mirano a mutare notevolmente la natura stessa del trattamento di fine rapporto unico mezzo e oggi la il pericolo è che tutti questi denari poi vadano lasciano il mondo del della produzione dovevamo giocato un ruolo rilevante per poi andare solo finanziare quote crescenti deficit pubblico
Invece se al contempo ci fossero gli attori istituzionali per arrivare veramente
A un sistema basato sui tre livelli di presidente
Di questo tipo credo che sarebbe di presidenza sarebbe molto importante probabilmente favorirebbe anche lo sviluppo del Paese ed infine volevo ricordare l'esigenza di sviluppare anche mercati mobiliari specializzati funzionale alle esigenze di crescita delle imprese
Infine vorrei ricordare mi avvio chiudere subito che sul piano della produzione e il rinnovamento tecnologico e sempre più determinante fondamentale
E di qui deriva la necessità di incentivare gli investimenti nell'acquisizione di beni ad alta tecnologia
Manfredi ieri prima di ieri dal suo intervento ha ricordato l'esperienza positiva della legge tre nove nove
Tale strumento a mio giudizio andrebbe ripensato non dico ripristinato tout-court mantenendo quegli aspetti positivi che sapeva che erano quelli dell'automaticità che poi sono indispensabile per operare a livello della media dimensione
Estendendo magari uno strumento ai sistemi oltre che alle singole apparecchiature concentrando su di essa la maggior parte delle risorse destinato alle piccole imprese
Io penso che l'innovazione l'innovazione tecnologica potrebbe anche giovarsi
Di misure di sostegno fiscale come quella ad esempio relativa alla realizzazione di un ammortamento particolarmente elevato eventualmente sino al sessanta settanta per cento del nell'esercizio di entrate in funzione del bene
Per macchinari e sistemi di particolare qualificazione se questo agevola l'aggiornamento dello Capital stop credo che sia una cosa che si possa fare con un costo inesistente nei patti per migliorare incentivare le imprese ad aggiornarsi tecnologicamente
Strettamente correlato poi alla questione della produzione il tema della qualità
Standards europei e mutuo riconoscimento stanno accelerando la spinta competitive sulle questioni della qualità totale necessario quindi un forte impegno pubblico nel campo dell'informazione della formazione il sostegno al sistema della certificazione che si sta strutturando
L'utilizzo anche delle strutture associative come canali di promozione della sensibilità al tema della qualità
E qui avremo un messaggio molto importante sta si sta discutendo si discuterà proprio in questi mesi in Parlamento la riforma della Camera di Commercio e c'è questo credo al grande tentativo delle camere di commercio
Di rifarsi loro attori affidabili della qualità
Come se la qualità invece non fosse una questione di autocertificazione da parte dell'impresa una questione che non può essere spinta regolamentata dal pubblico ma deve trovare nel privato lo stimolo per poter realizzare dei forti vantaggi io temo che se noi creeremo dei dei canali attraverso le camere di commercio che sono notoriamente inefficienti
E notoriamente opera una logica non imprenditoriale daremo anche a loro il compito di monitorare
I marchi di qualità e tutte le questioni normative legati alla qualità noi daremo uno svantaggio strategico alla piccola e media impresa che invece delle auto regolamentare questa materia
In modo proprio con i propri partners europei in una logica completamente diversa
Miranti alla promozione di sistemi di qualità nell'interesse e non all'imposizione di Stendhal ridicoli
Quindi per confrontarsi su un piano di parità con gli altri competitori internazionali il mondo produttivo deve anche poter contare su una serie di economie esterne nel campo dei servizi come ha ricordato dei trasporti e delle telecomunicazioni
Senza ripetere discorsi noti che son già stati tutti i fatti qui ricordo solo l'urgenza di accelerare gli investimenti in questi campi anche con modalità innovative ti faccio riferimento alle tecniche del project financing
Operino con procedure veloci mobilitano il risparmio privato
E a quest'ultimo riguardo in mente soprattutto esempi di interventi a dimensione urbana e regionale dove in pochi est
Stentato gli esempi finora i offerti mettiamo penso al piano per i parcheggi a Milano hanno dimostrato da una parte l'esistenza di risorse private pronte e vogliose mobilitarsi
E dall'altra le difficoltà che incontra spesso la pubblica amministrazione ad offrire un quadro normativo e la capacità operativa necessarie a rendere spendibili maggiore autonomia e poteri forti poteri locali a mio giudizio favorirebbe non senza dubbio la soluzione di questi problemi che si sono
Evidenziati
Un'economia avanzata quindi come quella italiana ha bisogno e questo proprio infine voglio ricordare di adeguate e crescenti disponibilità di energia e soprattutto di un'elegia sempre più qualificata non quella di ieri
E se necessita anche di prezzi il più possibile bassi
Ma comunque costanti non è tanto questione di Bassine auspichiamo che siano bassi ma che siano costanti in modo che si possono programmare gli investimenti e lo sviluppo dell'attività produttiva
Le imprese hanno già realizzato gli interventi a loro portata e ulteriori sforzi potranno avere
Solo che dei risultati più contenuti perché oltre certi livelli e oggettivamente fisiologicamente più difficile ridurre i consumi di energia se non per quantità poco significative il problema energetico e quindi è un problema sostanziale che richiede soluzioni di interventi strutturali di medio periodo
Si impone dunque una riconsiderazione dell'opzione nucleare
Che era presente in prospettiva forse l'unica concreta alternativa
Anche per motivi ambientali all'utilizzo
Dei combustibili fossili credo sia importante appunto perché ne vogliamo guardare al futuro
Vogliamo guardare al medio termine convinti come siamo che l'industria italiana potrà e vorrà giocare anche in quel periodo un ruolo significativo grazie
No no Maurizio Sacconi sottosegretario
Ma allora costituisce per per un po'di per un operatore politico una giusta sfida a cercarti dire poche cose se se è possibile il mirate nel momento in cui la premessa di questo convegno vuole essere una Forte segnalazione da parte del gruppo del Partito socialista dello stato di indebolimento progressivo che da un qualche da qualche tempo caratterizzato nostra economia industriale
E la ragionata preoccupazione quindi che si vanno modificando in negativo le posizioni relative del nostro sistema Paese e delle nostre e dei nostri principali attori industriali
La relazione di Cicchitto mi pare abbia evidenziato in particolare molto bene la debolezza della prima linea del capitalismo nazionale
E abbia giustamente richiamato in modo particolare le travagliate anche poco edificanti talora vicende che hanno segnato nel recente passato i pochi grandi gruppi i doppi pochi noti grandi gruppi di questo Paese è un punto che essi in qualche modo un escono fortemente indebolito in termini di credibilità di affidabilità
In quanto a componente della classe dirigente
E il manifesto di Guerci
Mi sembra che abbia giustamente sottolineato la debolezza attuale ancor più potenziale dell'impresa e medie piccole i cui punti critici egli ci ha detto riguardano proprio quelle aree che generalmente costituiscono invece i punti di forza del sistema delle imprese medie e piccole
E lì ci ricorda cioè la bassa turbolenza tecnologica che caratterizza questa area produttiva la il fatto che se è segnato cioè da un miglioramento continuo piuttosto che da innovazioni rilevanti
E che in conseguenza alla realtà delle piccole e medie imprese fatta di imprese che nascono piccole restano piccole cioè ci segnala lavoro difficoltà a crescere in modo particolare per ora ora nel momento in cui oltre a tutto in atto per me in sistema delle medie e piccole imprese il passaggio generazionale
Tema non a caso del prossimo seminario dell'Ambrosetti
Nel momento in cui ciò accada assistiamo ad un diffusissimo fenomeno di concentrazione passiva per molte di esse
E ma il cancello concentrazione passiva ovviamente a saldo negativo sotto il profilo del rapporto con altri sistemi Paese
E per quanto riguarda la tanto il tanto decantato localismo o di cui cantori adesso non si sentono più molto anzi ho visto Prodi l'altra sera in televisione che mi ricordo
Consigliamo perché è stato uno dei cantori a dei cantori a posteriori del localismo in questo momento mi ha ma ci appare sempre più in in cigolante verso il terzo Isma'verso il conto lavorazione cioè le piccole unità produttive appaiono sempre meno protagonista del mercato ma dipendenti da intelligenza terziaria capaci sotto il profilo finanziario sotto il profilo da propellente della conoscenza del mercato sotto il profilo delle ricerca e quindi in una
In una condizione che non può non preoccupare complessivamente il nostro sistema Paese aggiungo in modo particolare una preoccupazione poi per quanto riguarda quell'area di impresa e gran medio-grandi
Che non sono i soliti pochi noti grandi gruppi non sono credibili prese sono qualcosa di più che tuttavia verso le quali avevamo portato grande speranza grande fiducia ma che appaiono in questo momento bloccate
Nella processo nel percorso che arrivano in fondo imboccato di ottimizzazione su scala globale dei loro flussi finanziari e reali
Bloccate da paura di volare dei loro azionisti dall'operazioni sta dividendo l'azionariato di riferimento da una certa debolezza dello stesso management
Probabilmente io qui faccio autocritica generazionale allettata la maturità sono quei quarantenni che hanno fatto come me male le università buone ebbene l'università cattive velluto partendo nel mille novecentosessantotto
Quelle tossine sono anche nel merito mentre sono anche nella qualità di molto di molto meno e ci mentre difficoltà per carenza obiettivamente del servizio interno del servizio internazionale del nostro sistema Paese dalla rete diplomatica al sistema bancario quindi anche quest'area verso la quale io conto peraltro ribadisco dobbiamo avere una certa speranza e guardare con una e alla quale guardare con una certa attenzione
Appare nel in questo momento bloccata in un mondo in un mercato che non consente però situazioni di stallo in cui appunto inevitabilmente si modificano le posizioni relative se non se non si colgono le opportunità che nel frattempo si presentano allora mi pare che l'obiettivo chiaro che assumiamo con forza è quello della della crescita
Di fronte a questa pochezza della prima linea a questa debolezza della dei pochi noti
A questa loro stessa crisi di credibilità vogliamo la l'obiettivo non può che essere quello della della crescita
La crescita quantitativa e qualitativa in termini Gioè di dimensioni congrue per il mercato lo di riferimento per il mercato internazionale di riferimento a seconda cioè della delle varie aree merceologiche in termini di innovazione di prodotto e di processo non solo leggere continue ma più rilevanti più consistenti di capitalizzazioni quindi crescita in termini di capitalizzazione conseguente questi obiettivi
Crescita di qualità del bene cemento una crescita qualitativa di quest'ultimo che non possiamo ospitando non spiegare anche sotto il profilo della proiezione verso i temi generali di questo stesso medici mentre verso il bene comune se così avesse retoricamente possiamo dire ma intendendosi però con ciò un parametro importante della qualità
Del Ménez mentre in modo tale che l'obiettivo non può che non essere quello di un allargamento dalla classe dirigente
Di questo Paese
E penso che per un obiettivo di crescita quali-quantitativa come sommariamente detto sia importante il contributo degli strumenti finanziari
Determinante potremmo dire nella realtà di questo paese il contributo degli strumenti finanziari se partiamo poi dalla presupposto che la carenza maggiore soprattutto sotto questo profilo che la meravigliosa crescita degli anni sessanta e gli anni gli sostituite dalla dalla ricostruzione agli anni successivi avvenuta ad opera di imprenditori orientati al prodotto al processo al mercato
E di uno stesso medici venti con queste caratteristiche ma molto meno limitati al fattore finanziario relazioni stesse ce lo ricordano e quindi la la e soprattutto nel momento in cui non v'è dubbio che il salto al quale niente in questa crescita e che per questa crescita necessario richiede una adeguata leva finanziaria intervenire anzitutto di intelligenza prima ancora che di disponibilità di messa a disposizione di mezzi finanziari di risorse e però riscontriamo credo a questo riguardo una debolezza del fronte progressista per fronte politico progressista perché il fronte politico progressista ancora nonostante tutto è abituato a una cultura dei beni materiali
Pensa ancora che la gli investimenti materiali siano il terreno principale del conflitto del conflitto politico del conflitto sociale che poco attento invece il molto spesso a quelli che sono oggi pieni di comando dell'economia dei beni del sapere o i beni della FIOM bene dalla finanza
Mi sembra che tante volte commettiamo il fronte politico progressista commetta lo stesso chiamiamolo errore virgolette politico virgolette di quegli amministratori politici dell'unità sanitarie locali
Che come si occupavano moltissimo dall'acquisto di beni e servizi si occupano non so con la riforma cosa accadrà e molto meno della e molto meno del soddisfacimento della domanda del loro mercato
Di cervelli servizi rivolti alla salute e di controllo di gestione
E ho timore che questo errore però ripeto in qualche modo venga commesso non solo genericamente confronto politico che per una parte non mi interessa ma dal fronte politico progressista
La riorganizzazione del sistema bancario quindi è un terreno nel con il quale cimentarsi in rapporto proprio alla domanda che questa riorganizzazione deve soddisfare non soltanto di fronte al pericolo di uno spiazzamento del nostro sistema bancario spiazzamento che io vedo soltanto per la fascia alta della domanda cioè quella del servizio l'ottimizzazione dei flussi finanziari su scala su scala globale su scala internazionale
Ma soprattutto mi preoccupa ancor più una riorganizzazione in rapporto ad una domanda che non sarebbe soddisfatta neppure dalla concorrenza internazionale su finanziaria neppure ad attori esterni al nostro Paese perché sa almeno ci fossero quelle anche se sarebbe si tratterebbe sempre di una diminuzione di una quota di intelligenza almeno come dire la nostra economia reale un servizio novembre
Individuo trait livelli di domanda cui la riorganizzazione del sistema bancario finanziario deve far fronte
E sono l'uno appunto quella che ho detto la fascia alta della domanda la il servizio all'internazionalizzazione perché non significa soltanto servizio all'esportazione e già questo come dire un problema aperto nel nostro sistema finanziario devo più soddisfatto dal servizio pubblico della Sace
Quando invece perfino il rischio politico pagando s'intende trova soddisfazione presso altre piazze finanziarie
Ma mi riferisco un servizio più globale Misseri mi riferisco a tutto il servizio
Che non so un un gruppo Benetton potrebbe desiderare di avere per accompagnare la globalizzazione di produzione distribuzione anche dalla globalizzazione della finanza contando sia proprio per il mercato del far East eccetera eccetera
Il secondo mercato e la seconda domanda la quale questa riorganizzazione deve dare una risposta è quella del localismo
Per la riorganizzazione del localismo delle e con lei sotto mercati rappresentati dalle economie locali
Che hanno la necessità di un'intelligenza finanziaria del territorio perché nelle nostre economie locali reali non troviamo all'interno di esse economiche non troviamo intelligenza finanziaria
Io sono un cittadino del Nord Est di questo pesto dello sviluppo giapponese credo dico di come dire che si debba andare a grandi livelli di fatturato e a società quotate per cominciare ad incontrare intelligenza finanziaria non essendo certo tale quella del controllo mi pare un po'come dire un po'poco per definire per parlarsi
Di intelligenza finanziaria
E quando il pericolo concreto che le nostre banche locali affetto e dai problemi ben noti tra i quali ve la sottocapitalizzazione molto spesso si omologhi no in ho rapporti di Francia il single direte
Che le sradicato dal territorio pericolo maledettamente concreto che sottrae a quel territorio intelligenza finanziaria per fare in modo che le piccole unità produttive prendono la via della specializzazione anziché del terzo istmo prendono la via della connessioni Wi Fi anziché quella del conto lavorazione e infine il Mezzogiorno il Mezzogiorno nel quale il tema grande la riscoperta del rischio d'impresa e dei contesti quindi in conseguenza alla rivalutazione del contesto ordinario
Rispetto allo strato strumentazione straordinaria e nel contesto ordinario cioè il Servizio bancario quindi ordinario e quindi io non amo non ho amato le fughe in avanti della come dire come quella sulla finanziaria di per sulla sulla banca d'affari per il Mezzogiorno ridotto sì poi a una ennesima finanziarie di partecipazione
Perché una fuga in avanti rispetto alla riorganizzazione dei banchi pubblici meridionali delle casse di risparmio meridionali e più in generale ripeto del sistema ordinario
Quindi primo tema secondo tema mi avvio a concludere la trasparenza della trasparenza ed efficienza del mercato mobiliare per l'attrazione di nuovi soggetti al listino una delle ragioni che questa casa ma non è molto attraente ovviamente abbiamo cercato di fare qualcosa la legge per le SIM
La legge per insider trading ora speriamo con la vogliamo concludere con questa legislatura la legge sulle offerte pubbliche di acquisto sull'offerte pubbliche di vendita
Ma c'è un problema con il barbaramente concludo che ritengo a questo riguardo decisivo quello dell'avere a disposizione anche nuovi strumenti come i fondi chiusi fondi pensione
Non se può o non occorre fortemente al centro considerandoli irrilevanti potenzialmente rilevanti anche per volumi gli strumenti come i fondi chiusi e i convegni e i fondi pensione
Per i fondi chiusi ormai ci sono tutte le condizioni per approvarli entro l'estate
Nel e per dotare quindi soprattutto l'economia in media l'economia e le le imprese medie medio piccole di questo possibile strumento di capitalizzazione apertura capitale di d'apertura e culturale al capitale di terzi eccetera ma so che c'abbiamo i fondi pensione perché sono un terreno nel quale la minuta sedi sul quale la sinistra misura la propria modernità perché non basta dire facciamo i fondi pensione bisogna avere il coraggio di dare una spallata al sistema previdenziale pubblico perché ci servono fondi pensione dai grandi volumi non cito per non va perché essi siano attori del mercato finanziario
Protagonisti del sogno dalla Public Company
Per uscire tatuaggi la nel pubblico e la carenti della famiglia di campagna cui un po'passato ai quali andrà un movimento lo possiamo affidare la di grandi business come la chimica se vogliamo uscire da queste Scilla e Cariddi e sognare anche noi le nostre public companies abbiamo bisogno di fondi pensione
Ma la sinistra deve fare la sua scelta riguardo non può dipendere il tetto l'assenza di tetto al sistema pubblico e allo stesso tempo parlare i fondi di fondi uno strumento di democrazia economica come i fondi pensione in uno studio un paese di grande risparmio e di grande economia reale che potrebbero in qualche modo coniugarsi meglio di quanto finora non si siano fatti
Lo si sia fatto finisco solo con la legge sulle piccole e medie industrie per dire che non ha conti personalmente non la condivido
Non la condivido perché essa non fa una scelta fondamentale Esa parla ancora di acquisto di macchine utensili incentiva ancora in conto capitale
L'acquisto di macchine utensili come scelta principale se pensate che sia questo il grande tema delle piccole imprese considero frutto di una cultura arretrata maledettamente arretrata
Quella legge mi pare molto poco repubblicano il ministro che ha continua a sostenerlo in questi termini io penso che la scelta debba essere forte e robusta
Per produrre dall'esterno con i residui spazi d'incentivazione che abbiamo Leonetti fra piccole unità produttive la connessione fra piccole unità produttive
Questo strumento Traverso non solo i consorzi che sono da mille ottocentonovantadue
Cioè mutualistici bevute ma anche attraverso le società dei servizi che possano connettere le piccole unità produttive per un obiettivo finito sul serio che vuole essere che vuole essere quello nostro
Di una democrazia economica moderna nel senso di evitare lo scivolamento verso uno Stato delle banane nel quale esistono pochini pochi gruppi con tanti problemi di cui il pupo che i gruppi privati con tanti problemi
Di cui il pubblico deve periodicamente occuparsi e una grande terzi Isma'nei confronti di intelligenza del di intelligenze protagonista del mercato magari estranee al nostro Paese grazie
Fornita parola Biagio marzo presidente della commissione bicamerale poi l'ultimo intervento Cuneo
Vorrei dire
Alcune cose proposito di questo convegno
E dobbiamo dare atto
Alla sezione industriale del partito socialista
Tre compagni Fabrizio Cicchitto
E Alceste che che hanno avuto la sensibilità proprio in questo contesto in questo momento
Di organizzare
Un dibattito un convegno così dialettico così il laico e Franco
Non possiamo disperdere questo patrimonio
è stata una scelta opportuna
Puntuale
è un'occasione che non possiamo sciupare
Nella solita convegnistica parlarsi addosso
I bla bla di sempre
Credo che
Io sofferente
Principale è stato lo documento di Fabrizio
Che ha posto alcuni problemi inediti originali
Perché un partito riformista socialista come il nostro deve avere la bandiera Della politica industriale dell'industria moderna
E voglio dire anche un'altra cosa se mi permetti Fabrizio
Che la scelta di Mila no è stato una scelta
Autorevole importante
Per noi socialisti
Milano è la città storica
Della classe operaia
Dei primi grandi scontri di classe
Dei primi grandi insediamenti industriali
L'area nord Ovest Maurizio
Che ancora si contrappone al Nord Est
Con la linea adriatica
Non possiamo dividerci tra il gigantismo industriale e da piccola into
Sarebbe una iattura grande errore oggi sempre più sentiamo questo tam tam del piccolo è bello privatizziamo pubblici privatizziamo dismettiamo quando le cose bisogna ragionare alle
In un modo diverso
Usciamo fuori dagli schematismi e dagli ideologismi
Milano quindi stata importante ieri è oggi oggi è anche una risposta a certi fenomeni primitivi di fare politica io mi riferisco alle leghe
Qui a Milano abbiamo avuto le prime grandi repressioni di Bava Beccaris nei confronti del movimento operaio
E quindi credo che
Di qui come socialisti dobbiamo lanciare questo messaggio questo manifesto della politica industriale
Il PSI si sta confrontando sulle nuove politiche industriali
E lancia questo manifesto
Noi non possiamo fermarci soltanto al dibattito più a trovare una sintesi una concretezza
Dare
Al paesi Italia
Un disegno riformista
Di grande modernizzazione
Perché io puntualizzo fermamente questo punto
Perché nei giorni passati
Cioè se Romiti da una parte
Carlo De Benedetti da la
Nella Commissione bicamerale che io ho l'onore di presiedere
Ha noleggiato delle provocazioni
Mettendo sotto accusa la politica il primato della politica
Come se noi fossimo
Diciamo così degli sprovveduti
Gente che non si interessa di questo paese ma fa altro
Allora c'è una sfida una grande proposta
Ricostruiamo il Paese Italia
Io non vorrei fare una ricostruzione storica della ricostruzione italiana
Non basterebbe la Treccani la britannica la Curcio
Io non sono per ricostruire questo Paese
Io lancia un'altra sfida che quella riformista che potrebbe essere nostra socialista di un mio un nuovo Miotti
Voglio dirle che deve tener conto
Della peculiarità di questo Paese
E noi socialisti ci facciamo carico di questa sfida ed ha la peculiarità di questo Paese
E ci sentiamo sempre più impegnati
Voglio dire che
Molti come si può dire analisti e la politica industriale non si può inventare in vitro il laboratorio nei centri studi
Noi leggiamo continuamente documentazione che ci vengono dal rifare dirà Alemanno Vismara tutto
Leggiamo tutto però sono analisi fatte laboratori
Noi dobbiamo fare delle lavorazioni della discussione dei confronti sul terreno reale
Quello industriale non ragionando più però con la vecchia chiave domestica italiana
Fatta
La gara antismog esasperato
Di protezionismo che ancora c'è
Di assistenzialismo
Ma dobbiamo fare un ragionamento inedito nuovo
Su coordinate
Che non possono essere coordinate interiore endogeni ma esogene
Cioè ragionare sul piano globale sul piano mondiale
La scommessa quindi il mercato globale
Che non è più un mercato locali
Regionale
Protetta regolato come si può dire dall'interscambio commerciale come abbiamo visto
Subito dopo è anche negli anni decenni passati sull'interscambio commerciale
Siamo al mercato internazionale
Come un'entità unitaria
Non c'è più
La separazione la divisione dei mercati
E lo si deve ragionare in più caso per caso
E ieri prodotti che oggi hanno accesso a questo mercato globale sono prodotti nuovi
Sono quelli con maggiore intensità tecnologica perché la tecnologia la scienza is appelli che danno
La globalizzazione
L'aria un'antica ad esempio un settore
Global
Il settore automobilistico
Il settore dei televisori
Le telecomunicazioni
Solo settore che hanno una grande
Valenza
E sono settori che hanno investimenti in ricerca in sviluppo e rientro nell'economia di scala
Poi ci sono anche altri settori inediti che stanno venendo fuori nel mercato globale
Sono quelli dei beni di consumo ai servizi
La grande ristorazione la carta di credito la moda
Sono settori che rientrano nel mercato globale
In questi settori e trainante la tecnologia e questo Paese e impreparato
Noi importiamo ingegneri dall'India
Non abbiamo ingegneri chimici
Viva ha importato ingegneri dalla Germania dell'Est
Quindi la tecnologia vuol dire anche investimenti e risorse umane
E in una serie di
Scienze che sono in nome e che hanno bisogno di forte impegno
Però c'è anche la l'organizzazione e in questo Paese manca l'organizzazione
Mentre
Le alleanze tradizionali
Erano di tipo tattico nel mercato globale sono di
Caratterizzazione sette cit
Il mercato globale a
Dei dati nuovi dei fenomeni
Che dobbiamo studiare specialmente in Italia siamo impreparati
Noi il sedici presenteremo questi nostri indagine
Il Parlamento italiano al mondo politico managers
E vengono fuori così molto divertenti
Che non siamo preparati non siamo attrezzati di stare nel mercato globale
Perché il mercato globale un mercato omogeneo senza barriere doganali c'è sempre di più un concentramento in poche mani delle multinazionali siamo quasi a un una sorta di regime oligopolistico
C'è una violenta aggressione nella concorrenza
Cioè la ricerca e sviluppo
C'è uno spostamento del baricentro
Industriale
Dal manifatturiero
Al software
Ai sistemi immateriali
Ai servizi
Un altro dato è l'organizzazione ha distribuzione la commercializzazione
L'ultimo e il manager noi soffriamo molto
Su questo dato
Abbiamo ancora il management molto provinciale e dobbiamo stravincere Rizzardi dobbiamo tentare in tutti i costi di sollecitare
In management
Essere europei diceva
Qualcuno questa mattina di essere io dico globale
A questo punto non siamo preparati per stare nel mercato globale
Quando i processi di internazionalizzazione sono tutti passivi perché si controlli manifatturiero mentre si lascia nelle mani del partner straniero
La ricerca e sviluppo
La commercializzazione che sono i grandi business del futuro
Oltre a questo dato di non stare al mercato globale poi c'abbiamo
Una grande iattura italiana
E negli attori ideologica
E una iattura che pesa moltissimo
Il nocciolo duro il rapporto tra pubblico e privato
La politica industriale oggi ha bisogno di un rapporto tra pubblico e privato
E questo rapporto e molte volte conflittuale
Molte volte
Questo rapporto è difficile complicato complesso
E sarà proprio alle radici dello sviluppo capitalistico italiano
E del mercato italiano
Lo sviluppo capitalista
E il mercato sono stati sempre due
Categorie molto linfatiche molto deboli molto Francia
Se vogliamo fare una veloce rapida
Ricostruzione diciamo che questo rapporto
E legato sempre ai diversi regimi politici governativi si sono succeduti in questi decenni
Prima libera le cui fascista
Poi regime democratico che ha portato all'espansione
All'estensione del ruolo pubblico nell'economia
è un rapporto che ha attaccato con lo sputo diciamolo chiaramente
E qui poi la mazzata di
Di Romiti
Perché non può dare lezioni a nessuno
Non può dare lezioni alle partecipazioni statali quando lui venne
Telettra ai francesi
Non può dare lezioni strumenti la figlia da alle partecipazioni statali quando nel mille novecentottantadue la Pepsi
Il settore
Ci dormiva la figlia purché non entrava nell'economia di scala
Del gruppo
è stata passata
Stata passata chi se non alle partecipazioni statali per non parlare poi della chimica
Di qui chimiche Roveri Rossini e compagnia cantante
è un rapporto asfittico
è un rapporto difficile da gestire
Non è un rapporto nuovo dobbiamo dirlo
Perché tutto l'impianto della nostra politica economica
Trovare
Questo schema che difficilmente si trova poi la sintesi
Quindi siamo a un mix che non funziona perciò ci vuole secondo me Fabrizio un coinvolgimento maggiore del Governo non quello Andreotti praticamente che vive sempre sul Carpe diem
E nessun gli andreottiani nelle partecipazioni statali
Io ci scampi e liberi
Delle forze imprenditoriali
E del sindacato
Da questo ragionamento scaturisce un dato nuovo che questo Paese non ha una cultura dell'alleanza non ha
Una cultura degli accordi
Delle joint ventures quelle che abbiamo visto nella chimica
E l'esempio classico di un fallimento
Però dobbiamo essere franchi e leali qui c'è il mio amico e compagno di partito Gaetano Mancini
E quindi voglio dire delle cose
Nell'interno del pubblico c'è conflittualità
Conflittualità perché ci sono sovrapposizioni
Doping azioni di settori
Che creano dualismo e cannibalismo
Però si riesce a gestire a denti stretti
Si riesce a gestire a mettere le toppe volta per volta
Ma che cosa succede poi nel nel privato
Cioè soltanto Larissa la ritroviamo nel campo pubblico
Oppure c'è qualche cosa di destabilizzazione di ingovernabilità anche nel
Privati beh quello che stiamo vedendo in queste ore
Tra Berlusconi
E la Mondadori
I privati non possono darci lezione
E se ciò è vero come vero i processi di privatizzazione per questa stagione per altre sono difficili da portare in porto
Ma io mi diverto molte volte ad ascoltare
Il manager amministratori delegati privati quando dicono ma in Gran Bretagna e noi abbiamo privatizzato in Francia in Germania
Queste privatizzazioni hanno avuto successo
Ma dobbiamo ricordare che in questi paesi sistemi economica ben diverso da quello italiano
Non hanno l'indebitamento pubblico
Da un anno il tasso l'inflazione così elevato come
Da noi
E poi dulcis in fundo non c'è un mercato vero di capitali
Il nostro paese in cui c'è la Stewart l'assenza il voto di discipline di norme
Chiare e trasparenti per tutti
Privatizzare non vuol dire vendere un'azienda al privato
Ora più privati
Significa mettere un'azienda sul mercato
Aprendo l'azienda al mercato
E a tanti possibili investitori
E quindi con la concorrenza in Italia il mercato dei risparmiatori non è sufficientemente sviluppato stenta a crescere
E soffre di parecchie distorsione
Inoltre il risparmio viene assorbito
Dal debito pubblico
Il progetto di privatizzazione nostro Paesi difficili
Non ha sbocchi
Diciamolo chiaramente una volta per tutte
Perché non possiamo prendere il modello inglese perché IMEI mercato inglese a tanti azionisti perciò si ragiona sulla public company
Tenuto conto che anche in
Inghilterra
Una parte una quota
Delle società privatizzate o dismesse sono sempre le mani del Governo
Non con una percentuali altissime però
Il governo in alcune
Aziende vuole avere un controllo perché sono strategiche perché sono innovative sono le industrie del domani
In Germania
Abbiamo un rapporto molto diverso di cogestione noi che ci siamo formati
Io Fabrizio su alcuni testi che non voglio menzionare in questo momento
La cogestione veniva visto come una subalternità del sindacato al padrone
E poi siamo maturati abbiamo capito che il mondo non era quello dei libri
Dei Quaderni Rossi i pensieri o dei con un disse di Max
Abbiamo visto che il mondo è cambiato
Che le banche sono proprietarie di industrie
In Germania ci sono le fondazioni che hanno un potere
Molto forte nell'interno
Più del delle industrie
E quindi la cogestione un modello un modello prettamente tedesca
Però parlare poi del rapporto tra governo impresa in Francia
Che ancore dirigistico
Allora privatizzare
Questo slogan
Tutti quanti si fanno questo Gargari istmo privatizzare privatizzare dove c'è una peculiarità economico dell'inglese come quella francese come quella tedesca come quella svedesi
è ma qui il nostro sistema e nato debole
E cresciuto fragili
Oggi però non possiamo andare avanti in questa maniera
Dobbiamo ripensare
E dobbiamo
Per usare un'espressione pensare paese pensare l'industria perché non possiamo essere quinto Paese industriale del mondo e poi viviamo
La situazione industriale
Italiana come un Paese in via di sviluppo
Non abbiamo aziende che hanno ai specie
La Korea Singapore
Sono paesi che hanno un grande calcio vecchio e quindi hanno valore aggiunto le nostre aziende non hanno valore aggiunto e pesa moltissimo sul prodotto interno lordo
Che in questi giorni del due per cento se non sbaglio
Il valore aggiunto che fa ricchezza
Per non parlare poi dalla borsa
Una sorta
Una sorta di Casino di Montecarlo
Specie di Biscardi
Una borsa che non conta niente fatta di speculazione
E come facciamo a privatizzare
Io mi pongo queste domande forse ingenue
Ma sono domande reali
Questo Paese deve riscrivere accanto alla grande riforma
Lanciata dei socialisti anche
Una riforma di nuove regole del gioco per arrivare a un governo dell'economia noi sentiamo il bisogno di avere un governo dell'economia
Noi sono mogli entrare ministero le partecipazioni statali concentrato nel ministero industria cos'è
Tutto tutte giuste però dobbiamo per un governo dell'economia
Questa è la nostra battaglie l'abbiamo fatta sempre
è fatta tu negli anni passati quando il responsabile economico è partito riproponiamo anche oggi un governo dell'economia che programmi si sente il bisogno questo Paese di essere programmate
E nella programmazione entra poi in gioco la politica industriale e la politica se l'abbia grandi componenti come abbiamo visto quello della globalizzazione dell'internazionalizzazione nostra economia
E quello
Quello del rapporto pubbliche private per arrivare poi alla sintesi del rapporto pubbliche e private
Privatizzazione abbia fatto soltanto una privatizzazione che oggi sta alla corte all'Alta Corte di giustizia l'Alfa Romeo
Si parla di privatizzazioni quando in tutti questi anni in questi decenni fatto una privatizzazione
In questi problemi lo possiamo al presidente nobili
Nobile mi ha detto non è mai venuto da me un imprenditore privato a chiedermi l'acquisto
Di un'impresa
Questo sta a dimostrare
Che
La privatizzazione di una teoria
Una poesia anziché
Un elemento per uscire dalla crisi in cui ci troviamo
Quindi
La privatizzazione
O il disegno la strategia di privatizzazione e senza sbocchi noi se vogliamo fare un salto di qualità e proporre un disegno riformista possiamo proporre l'entrata di privati nell'interno delle aziende pubbliche
Ma sempre
Senza metterlo come un fatto ideologico il cinquantuno per cento nelle mani
Dell'azionista pubblico perché questa è una garanzia
E non me lo vediamo i processi mentre di questo Paese fare la riforma sulla Borsa non abbiamo fatto ancora la riforma antitrust
Non abbiamo ancora una legge OPA e non credo che non la vogliono gli operai Loparco
Non la vuole la Confindustria lo
Quindi un disegno alla francese se vogliamo
A metà
Io dico di esplorare
Questa strada
è importante e nuova con molta attenzione perché c'è sempre qualcuno che vuole poi fare l'assalto alla diligenza
Quindi
Se vogliamo dare una risposta sempre riformista dobbiamo fare di tutto di costruire un sistema
Cioè dobbiamo fare sistema tra pubblico e privato e diversi settori bisogna costruire questo sistema in modo tale da essere sinergici di essere massa critica perché conta nel mercato globale la massa critica
Per quel fare delle alleanze anche a livello internazionale
Fare sistema costruire un sistema tra pubblico e privato
Tradendo facendo cadere lei le ideologie
Del PAN statalismo
O dalla linea thatcheriana
Di Britannia
Perché in questi giorni in queste settimane Gaetano lo sa meglio di me c'è un attacco concentrico
Del grande vecchio nei confronti delle partecipazioni statali
Chi è il grande vecchio e la comunità europea che ha strumenti e mezzi
C'è un partito trasversale nel nostro Paese fatto da mass media da uomini politici forze sindacali che buoni o no portare avanti questo disegno di britannica
Un disegno che trova molto spazio anche nella Germania
Dico il nostro Paese non ha
Il bene non ha forza non ha dignità non Antonio
Ma i nostri ministri Agostino cosa fanno quando vanno a Bruxelles
Se non sanno tutelare gli interessi del nostro Paese se noi non riusciamo ha detto stamattina Casso a rispondere a questo attacco
Beh il settore dell'industria finirà come l'agricoltura
Finirà come l'agricoltura
Certamente poi saremo un Paese colonizzato a livello industriale saremo un Paese che non conterà niente
Noi socialisti abbiamo voluto dare forza a questo Paese e vi ricordate la battaglia fatta da Bettino Craxi
Per fare entrare l'Italia l'azienda Italia tra i Paesi più industrializzati del mondo la battaglia che vi ho fatto sul costo del lavoro per modernizzare questo Paese
Abbiamo sciupato
Anni
Per ritrovarci ancora a discutere sulle privatizzazioni
Sul sistema
Delle partecipazioni statali che deve essere dismesso
Le partecipazioni statali hanno tanti managers io li sto conoscendo
Uno per uno sono manager bravi
Onesti che danno dignità al nostro paese all'estro
Non possiamo dividere i manager pubblici manager privati
Noi siamo un partito
E ha un ruolo una funzione una sua peculiarità nel sistema economico
Ma stiamo attenti a non sparare sempre sul pianista
Perché ci va di mezzo il nostro Paese indosso il sistema Italia
Ma io stamattina
Ho sentito anche dei manager
Dicono tutto e il contrario di tutto
E mi dispiace che
E mi dispiace sul serio
Che il mio amico Querci nella sua relazione
Ha una linea più confindustriale
Chi è riformista socialista devo dirlo
Non si possono trattare le partecipazioni statali io non faccio l'opinione accusato su diversi su giornali di essere un lobbista me sono l'ho visto perché presiedo sistema di partecipazione settari
Quelle mio confronto
Però voglio dire questo stiamo attenti
Stiamo attenti perché è un momento difficile
E qui si dovrebbe rivedere un po'
Il suo ragionamento
Come dico caro Fabrizio
E voglio dirlo anche a tanti altri che mi hanno preceduto nel dibattito di questa mattina
Io ho dato molta importanza e autorevolezza Milano
Però non avete parlato del Mezzogiorno d'Italia
Mi dispiace io sono un meridionale convinto un parlamentare meridionale però dobbiamo parlare un po'del Mezzogiorno
Dobbiamo
Non può essere la Cenerentola sinora ne parliamo del mezzogiorno
E certamente ha ragione la comunità europea
Perché anche sul Mezzogiorno c'è un attacco concentrico diffusa portato contanti strumenti e con tante risorse contro il Mezzogiorno
Romiti ne parla del Mezzogiorno ad usum delfini perché aspetta il caldo dei ventiquattro mila miliardi per investire ammessi ad Avellino
E questi sistema garantista dove c'è la FIAT dove c'è le partecipazioni statali con i fondi di dotazione dove c'è la legge sull'innovazione dove ci sono tante leggi che vengono usate forse meglio dai privati anziché
Dal pubblico
E si bisogna dirlo questo
Quando molte
Imprese private fanno i contratti
Il programma nel Mezzogiorno prendono risorse
Per l'innovazione
Ma l'innovazione Mezzogiorno non arriva perché viene riportata l'altra volta al nord
E forse anche all'estero
Allora andiamo cauti tutti quanti qui non c'è il Pierino non c'è chi può dare lezioni dobbiamo fare sistema anche qui aiutarci a vicenda
L'abbia avuto delle grandi limiti
Di avere ministri delle partecipazioni statali di basso profilo
Ministri che non conoscono
I
L'industria non conoscono l'economia
Danno soltanto
Lezioni come si gestisce sull'indebitamento sui bilanci sulla modernizzazione però in realtà notiamo che
Questi ministri sono stati fallimentari per non parlare poi del ministro dell'industria
Il quale è entrato con le trombe della ridà
Con un libro bianco sulla competizione globale un manifesto del ministero dell'industria
Però non abbiamo visto granché di questo ministro repubblicano forse in altre faccende affaccendato ma non certamente quelli dell'industria privata
Ministro dell'industria
Battaglia o è confermato non ha riconfermato io voglio dirle le cose
è intervenuto soltanto molte volte per dare fastidio
O per scassare come in altri tempi affatto nell'interno delle firme
Allora dobbiamo essere più coraggiosi
Io prego
I manager
Partecipazioni statali
Di volare alto
Di avere più grinta
Di avere dei disegni di politica
Industriale
Non possono venire alcuni
Maneggiare delle partecipazioni statali riempire Taranto e Addis Abeba
L'Ilva lì e da quarant'anni
Se oggi ad Isabella
è dovuto principalmente all'Ilva e prima la FIN si riversa che ha ridotto lo stabilimento di Taranto un opificio non certamente
E
Un'industria con un cervello
Di managers
Taranto un indotto di Genova io non voglio fare quello di poveri
Già l'ho creato una un'altra occasione uno scontro tra due città non voglio grave
Quando ho detto che bisogna trasferire a Taranto
Bisogna trasferire a Taranto il cervello industriali management
O sbaglio Agostino
Eh sì
Perché il fallimento della politica dei popoli delle cattedrali nel deserto negli anni Sessanta salì perché abbiamo costruito delle fabbriche quando i cervelli stavano del Nord
E il management era tutto nordista
Non è venuto fuori un manager in queste realtà che fosse meridionale dell'intero indotto di Taranto e nell'interno della Lima ritardo non c'è un Tarantino che gestisce il posto chiave
Lo stabilimento di Taranto
Ora bisogna fare discorsi chiari ma devono essere conseguenti perché i patti sono patti e quando si dice che bisogna investire soltanto bisogna investire lacrime e sangue lacrime e sangue i sindacati le forze politiche devono essere devono essere forse di consenso e noi siamo d'accordo però non si possono
Dire alcune cose
E lasciare la situazione così com'è
Come bisogna ripensare le cose all'interno dell'IRI
E simili non può essere una nicchia un bunker
Di tecnocrati tra virgolette
Che non hanno idee
Non hanno neanche la forza molte volte di imporre alcune scelte di fronte ai privati
Il caso Telethon è stato dato significativo
Grazie a Dio
E grazie Gaetano abbiamo trovato anche una parte sono ferroviario
A quanto abbiamo Soddu sudato in questi anni per trovare questo tipo di rapporto senza e cerimonie
Sì perché
Vengono fuori egemonie poi
In alcuni settori che poi bisogna leggerli attentamente e dei bilanci e fatturati
Nelle politiche industriali nei programmi
Sì bisogna legge
Ad esempio un problema vero della dell'Ilva dell'acciaio italiano e la commercializzazione non certo macellazione come nella chimica
La cominciamo a ragionare certamente l'inglese l'internazionalizzazione che lì non mi ha permesso
Era un passaggio di qualità un passaggio verso una fase nuova fatto male Ifi perché lì e chiusa e io
Come sta gestendo l'IRI Tecne certamente
Fa rimpiangere altri tempi dei grandi scontri con Prodi
Almeno allora facevamo io e Fabrizio grandi scontri con Prodi e qui invece c'è un clima
Ecumenico cardinalizio papista
Non si riesce
Muri di gomma
L'IRI deve muoversi di più
Io sono fortemente preoccupato per questo
Progetto delle gite
Non credo che a giugno noi concluderemo questo disegno così importante per la nostra politica cioè
Io ho finito non voglio dire nient'altro ho detto tutto io ringrazio nuovamente Fabrizio di avermi invitato
Questo convegno deve avere un prosegue
Deve essere diciamo così un punto di partenza Fabrizio
Noi dobbiamo andare avanti dobbiamo andare avanti come ne ho fatto questo convegno
Con la massima apertura e anche dicendo le cose come sappiamo di Leno i socialisti
E questa brutto con grande lealtà e con grande franchezza
Qua
Per prima cosa vorrei ringraziare
Per aver invitato penso una poche volte un facoltoso poco comune un ricercatore a parlare di politica industriale
Quindi un segnale dire molto molto positivo di una visione a trecentosessanta gradi e non settoriale della politica industriale
Io vorrei
Il più breve attualmente possibile
Prendere un tema Trenitalia
Ho visto che è stato ripreso perché anche gli ultimi anni partì dal Partito socialista
Ed è il tema della innovazione come elemento essenziale per una politica industriale
Perché è una politica industriale di un Paese moderno di un Paese industrializzato
Non può non contenere sui punti essenziali un'adeguata politica dell'innovazione
Fare politica industriale se si fa quantità industriali
E non contenere in essa una parte e senz'in di innovazione partitamente innovazione tecnologica significa fare una politica industriale una vetero politica industriale c'è una politica industriale
Che si riferisce forse all'Ottocento l'inizio Novecento o quanto meno a prima della seconda guerra mondiale
Una politica industriale noto il fatto il professore qui fatta da molte componenti componenti
Prioritaria ecco settoriali politiche energetiche politiche ambientali oggi come oggi estremamente importanti da non trascurare in una politica industriale
Costo del lavoro
Costo del denaro politiche delle aree in sviluppo quel mezzogiorno di riconversione piccola sostegno a piccole industrie chi ne ha più ne metta
Ma certamente in una in un Paese come l'Italia la componente scientifica e tecnologica di una politica industriale e sempre più essenziale
Devo dire che il nostro Paese non eccelle
In questo Necci all'Europa
Perché
L'apporto per la rinnovazione della ricerca cioè lo sviluppo industriale nel nostro Paese
E diventato sistematico soltanto dopo la prima guerra mondiale
Quindi rispetto al grande rivoluzione industriale sessanta settanta mila differenti diritta
Ereditato politicamente riconosciuto come un fatto politico da curare proprio nel senso più ampio di politica non senso economico passato nella gestione del bene pubblico soltanto agli inizi degli anni settanta
Le prime leggi
Che si occupavano
Punto puramente appuntita finanziarono di politica di finanziamento pubblico alla ricerca e all'innovazione che sono legge sessantanove sessantotto anzi precisamente la legge mille ottantanove del mille novecentosessantotto che recentemente sì a questa legge costituisce il fondo IMI è stata proprio ricordata con un minuto Undead ufficiale del Censis dimmi come ventennale
Venti anni sono pochi
Ne facciamo politica industriale così l'innovazione voi fate essenziale dal punto vista politico soltanto da venti anni
Quando si pensi che il progetto Manhattan che è un caso tipico di politica industriale molto specifica nel mille novecentoquarantadue o altre politiche sono ben precedenti quindi
Il ritardo è molto evidente
C'è stato un altro fatto
Vorrei qui a fare un per tre luglio per capire bene poi perché ci troviamo qui cosa potremmo fare e cos'è stato fatto
Dopo la guerra semmai se siamo corte tanto il settanta e non dopo la guerra come forse sarebbe stato utile per essere stabili momento estinto reale dove dobbiamo fare una politica industriale fosse in realtà non abbiamo fatto neanche politiche industriali dopo la guerra mentalmente e perché proprio perché mancato una politica industriale perché l'abbondanza delle soste naturali particolare petrolio elmetti dispotismo mercati internazionali a pezzi a costi sempre più decrescenti
In Italia la valorizzazione e la scoperta del gas naturale che è stato un bene ma è stato anche un male certi punti di vista
Il relativamente basso costo del lavoro e la forte domanda interna al patto fin qui che la industrializzazione avvenisse senza e politiche ciò avvenisse monitorizzazione pur diffusa con qualche linea politica molto limitata
Con pochi contenuti o quasi zero di sviluppo in tutte tecnologico tutto quello che mi ha fatto in Italia dopo la guerra era spontanei Nisticò altro propulsore tipico di un processo rapido ma disorganizzato di industrializzazione
Come dicevo solamente verso la fine degli anni settanta questi fattori sono venuti meno
E non è a caso che solamente verso la fine degli anni settanta si è incominciato a pensare di fare della politica industriale basata sull'innovazione perché ci si è accorti e questi fattori di successo che il Paese aveva in realtà stavano venendo meno e quindi che bisogna trovare altri fattori di successo
In un Paese come il nostro che non è ricco di energia cronico in materie prime che ricco soltanto di di testa l'inventiva Arditti attività
Non c'è dubbio che una innovazione gioca un ruolo essenziale quando io parlo di innovazione pavimenti oggi io parlerò d'innovazione tecnologica ma innovazione un senso molto più ampio perché contro i parliamo di valutazione innovazione design direzione e capacità di far turismo innovazione è un senso messo tanta innovazione tecnologica cala l'unico bene naturale che a questo Paese e la capacità di fare innovazione
E lo spirito ed in intimidita di fare innovazione
Quando io mi ricordo quando arrivo con una volta a San Francisco c'è una signora che non sappia piove l'uso per aprire una una sua borsa apprezzata chiusa a chiave e ne mancano chiave adottato io mi sono messo lì prova riprova coperto creano le mie labbra perché italiano Leonardo da Vinci quindi c'è un rapporto no con questa capacità di e dato molto bene che l'ha detto mafia ecco ma il marito Leonardo da Vinci va estremamente aveva ha visto la parte positiva del nostro innovazione
Quello che è grave però queste schede sviluppato
Quando
Sono i commi si comincia a considerare innovazione con un fatto strategico Cornelia tenuto una grave crisi quando è venuta la crisi degli anni settanta
Quasi cercato di guadagnare il terreno si è cominciato a registrare e mi riferisco perché la legge mille ottantanove sessantotto che ci son consolidate poi con la legge seicentosettantacinque stante cinque due mila centottantacinque la quarantasei la più famosa le minacce trentadue di cui un su un l'esempio più noto è quello del fondo invece sono molto molti altri però come dicevo è stato molto tardi
E il nostro tempo molto sporadico cioè molto labile sia a livello politico sia e ripetono sotto quello politico ma anche a livello del mai sopito industriale perché non c'è dubbio che c'è stata una scarsezza di politiche industriali battutista politico questa politica che andare a dal sul tema allontanarsi a ritornare sul tema dell'innovazione come fatto importante ma voci altrettanto dubbio che a livello del macho industriale questa politica dello yo yo sia stata spesso caratteristica degli anni settanta
Lo stesso tempo negli anni Settanta però ci siamo trovati davanti ai grandi innovazioni lei settanta anni di crisi dal punto it economica sono anni di grandi scoperte scientifiche
Dietrologia e sono nate negli anni Settanta i nuovi materiali e immateriali per lettori capi pensati Chicks quelli altissimo l'ingresso negli anni settanta
Sono degli anni settanta gli sviluppi inarrestabile dell'uso del computer se voi ricordate il famoso PK genitali con il computer con il personaggio dell'anno e degli anni Settanta perché ed allora che la società si è informatizzata e se computerizzata
Da i laser ha ha maturato le prime applicazioni grazie oggi la nostra civiltà è pervasa da te bugie dell'ANAS degli anni settanta
In questo contesto non arriviamo fatto politica dei piccoli passi
Tutto il paese negli anni settanta ha fatto politica industriale dei piccoli passi
Tutto il paese negli anni settanta a livello politico a livello industriale è andata avanti per meccanismi marginale c'era ovviamente una necessità economica perché ovviamente la struttura industriale la struttura statale manca tutto industriale si trattava sotto si trovava sotto le soglie minime per poter fare certi investimenti di carattere radicale
E non c'è dubbio che questa politica dei piccoli passi in un certo senso ha pagato perché se io adesso l'industria e più robotizzata automatizzata se c'è il miglior utilizzo di materie prime se c'è un consumo di un contenimento dei consumi energetici e del rapporto costo di manodopera per unità di prodotto più basso non si deve agli investimenti e la politica dei piccoli passi
Infatti oltre altre politiche mente politica il lavoro poi fatte nel di costo del lavoro eccetera di cui vive il partito socialista parte rilevante perché l'Est sulla politica del del costo del lavoro come effetto importante della della del della del politica industriale bisogna dare atto Franco al governo Craxi quando è stato fatto
Però questo consolidato ha prodotto un maschio lottizzazione il nostro Paese alla fine degli anni Settanta iniziano a tante si consoli dato nelle linee tradizionali di media tecnologia ha mantenuto la competitività ma
Non si è presentato con quella visione a largo raggio globale di una politica più ampia che gli permettesse di affrontare la competizione internazionale
All'inizio anni ottanta quindi per mancanza di
Da quando è venuto l'inversione di tendenza per il ritorno al profitto creava opportune flussi di cassa quindi risorse finanziarie per l'auto sviluppo si assisteva a una fase di espansione economica che è unica quasi poco comune ritornava a quello che è importante notevole pace politica e sociale
Ringrazio sindacale
A ciò non ha corrisposto in realtà negli anni ottanta un miglioramento del posizione competitivo de la struttura industriale paese dal punto di vista tecnologico
Occorre quindi essenziale quindi i dipinti quale le linee chiave di una politica non è che si ha perso il tempo si è perso un'occasione nel mentre qualche linea è stata buttata giù partito Intrieri politiche di ricerca scientifica ma quello che e devo dare atto al Partito socialista che nella linea politica ricerca scientifica tecnologica il partito si è mosso con leggi molto precise contro proposte molto molto chiari altrettanto anche in politica industriale ha incominciato a definire certe con maggiore chiarezza anche legislatori nei settori della formazione nel sito di rifinanziamento
Però dovremmo fare occorre avere una visione globale non si può fare politica industriale come facendo tante politiche differenti con senza avere un unico comun denominatore si corre il rischio di andare avanti per stralci e andare avanti per stralci siti ancora la politica dei piccoli passi
Mi pare che proprio la posizione anche recente di dire siamo stufi dei piccoli passi facciamo l'opposizione dove non affrontiamo il day by tema affrontiamo veramente i problemi sita testé detto espressamente altre sedi su quindi molto simili
Le ore qui molto brevemente delineare alcune che secondo me sono le linee guida per quello che riguarda la l'aspetto innovativo la politica industriale commenterò su altri aspetti che non sono di mia competenza
Ma che devono essere messi in evidenza tenuti buon conto e quindi asportati da opportune legislazione leggi che lì sono importanti per riportare il nostro Paese
In un quadro più preciso di competitività
A sostegno del del settore industriale proprio della struttura industriale ne abbiamo alcuni problemi di fondo che dobbiamo considerare e che non possiamo trascurare
Crescita della massa di risorse finanziarie a sostegno del ceto industriale
Signor guardiamo i numeri si vede un un termine molto pericoloso
La ricerca industriale negli anni settanta coppia più del sessanta per cento della ricerca italiana
Negli anni novanta alla ricerca industriale copre soltanto il quarantatré per cento dello sforzo totale di ricerca innovazione del Paese
C'è una politica industriale molto miope
Molto molto limitati a cui ho quindi a cui lo Stato cerca di sopperire ma non completamente bisognerà sopperisce facendo in più implementare una spesa di ricerca pubblica che in realtà a poca ricaduta quindi cercare di ottimizzare le risorse che lo Stato mette a disposizione per circa stessa
Identificazione di in questo Paese in questo contesto di alcune aree strategiche di sviluppo industriale per non consolidare normali non so cronica presenza in altri in serali a media bassa tecnologia bisogna che ci chiediamo a dire anche occultista innovativo cosa vogliamo fare voglia fare elettronica facciamo tutti a usare tanta voglia fare la farmaceutica puntiamo a fan sulla farmaceutica dobbiamo non possiamo assistere allo sgretolarsi velato struttura industriale io quando leggo operazioni presunte di alleanze strategiche o con grandi multinazionali straniere di piccoli imprenditori italiani viene da sorridere perché noi sappiamo tutti che queste sono forme di cessione e di rese strategiche
Nostro paese con una serie di di false alleanze strategiche sta facendo una serie di imprese strategiche per cui noi stiamo sgretolando ristrutturato struttura industriale
Particolare a maggior contenuto d'innovazione
Il bilanciamento della struttura con recupero della presenza nella media impresa nazionale la la nostra industria e ma strutturata abbiamo qualche grande l'industria testuali dell'Internazionale piccola ma diciamo grande avevo molte piccolissime abbiamo pochissime medie industrie cosa dicono gli industriali un giustificato da cinquecento a mille miliardi di fatturato pochissimi di note che siano italiani non ecco non l'abbiamo
Ma sono fondamentalmente immane multinazionali e quindi ho appena fonda non con la logica industriale ma con una logica di quote di mercato e di e i di commercializzazione di prodotti importati come andiamo a dire che la bilancia dei pagamenti dalla chimica i dieci mila miliardi in rosso
Ah sì chiarire molto semplice se quando tutta la parte grossa parte industria chimica dai fatturato che la duecento miliardi a mille cinquecento miliardi ma le multinazionali cosa credete che materie prime le motivazioni del proprio in Italia economia vedere che ci che sono delle materie prime fondamentalmente i prodotti a bassa tecnologia che ne importiamo ma certo le torte in Italia vi mischiano li tengo ci Fattuzzo gente ha vedendo e quindi è un ridicolo pensare che noi possiamo risolve un problema di politica industriale se non operiamo solitamente per Hillary villaggio da piccola Meeting italiano affinché diventi veramente media e affinché ma ecco blocchiamo queste operazioni di scarsa presenza nel settore che potrà più innovazione perché e l'Inter la media industria che fa innovazione rame industria che poté innovazione al processo ed avendo stia chi ha risorse capacità per inventare e portarsi al mercato non è la piccola industria
La quale comprò la licenza non ha le risorse ripetuta non è la grande industria o perlomeno molto parzialmente perché la grande industria italiana soffre deve andare su certe cose liberi competizioni in cui la sua dimensione spesso non è sufficiente
Aumentare la presenza nei settori high tech questo è un tema che direi
Oggi sono parlerà Cassola qui inutile che parli io perché sono affatto come prestampato stamattina mi scuso c'era il Boccaccio ha fatto come i nemici ha fatto una bellissima allora era piuttosto perché depressa e basta Cassola ha fatto un balzo è uno studio come presidente la commissione del Senato industria sul situazione ai tecnici tagliare venuto qua in una situazione tragica o non si vuol dire che l'Italia debba fare dell'alta tecnologia o industrie di alta tecnologia
Forse troppo tardi ma che italiano faccia alta tecnologia significa che non rinnoverà mai le strutture tradizionali
Perché iniezioni di alta tecnologia permette di mantenere la competitività nel nel due strutture tradizionali negli anni settanta si diceva che il testi verrà morto perché Eluard lo sta facendo fuori il teste si lanciato con un rinnovamento della tecnologia
La meccanica sta diventa è diventata da meccanica pesante meccanica di precisione grazie certe tecnologie e ci prendiamo la meccanica sta diventando meccatronica cioè meccanica più elettronica
Se noi non mettiamo le iniziative tonica la meccanica usciremo anche al settore meccanico
Ma se non abbiamo in mano
Il competenze dell'alta tecnologia non abbia le competenze di laser non abbiamo le competenze delle delle biotecnologie la farmacia che usciremo da tutti questi settori tradizionali perché non rinnoviamo usciamo di competizione
Lo abbiamo il costo lavorano abbia inventato sino in non capiamo attenzione a questo settore e l'attenzione quello che meraviglia FIAT Uno studio Greggio fatto da Cassola poi dal punto di vista politico c'è sempre questa lentezza di attuazione in fase attuativa non si si risolve certamente questo problema con l'agenzia l'agenzia è un punto essenziale ma si risolve alcune altre con altre cose e vedremo che cosa secondo a sostegno dell'infrastruttura quindi quindi questi sono i problemi a sostegno della settore industriale e di attenzione assetto industriale
A sostegno delle infrastrutture ed i capitali nel settore pubblico
Se uno va a vivere di Thomas uno studio televisivo di un di una Società di consulenza che dalle regole generali questi creazione molto famosa creare egregiamente essiccazione per una politica industriale e poi impalcatura pari credo di alta tecnologia pagava lì a quali sono i compiti
Del della partita statale
Il primo compito e rilanciare l'educazione superiore mi pare che qui battutista per trasferite ci sia una grandissima attenzione
La ricerca fondamentale e rilancia l'educazione superiore
La ricerca fondamentale e le infrastrutture pubbliche di ricerca questo lo Stato è compito dello Stato non c'è dubbio compito pubblico ed ecco e senza questo non si fa innovazione senza trovarmi in senza scompensi Perez secondo violentare le attività degli enti pubblici di ricerca verso una reale attività di cerniera fa ricerca fondamentale dell'università e la ricerca di sviluppo dell'industria
Ciò significa favorire finalmente in Italia quello osmosi quella ricerca applicata e non sostituire più quella ricerca che si chiama Rana
Cioè ricerca applicata non applicabile
Ora è una classica classica
E quando uno dice classe dei vari professori universitari banche consolati italiani anche americani anzi sta inventata Papi in America cosa voglio farti dal più soldi dico che lo ricerca faticosa e spaventosa e così è questa viene siglata particolarmente per esempio da gli Stati Uniti con la sigla Rana va esserci Applied hanno torto acqua attrattivo perché la ricerca non può in realtà e finta applicata ma non è applicabile
Favorire la diffusione della scientificità e la teologia come cultura non soltanto tra ipotetica azioni trasferimento tecnologico ma mediante attività reali che intitola il contesto del Paese perché sul trasferimento tecnologico tutti ne parlano ma nessuno sa bene che cosa sia è un problema molto reali
Sostenere lo sviluppo del Mezzogiorno interni innovazione questo certamente un'occasione secondo me mediante una industrializzazione che si è favorito dalle dalle infrastrutture volte all'innovazione quindi
Per chiudere chiudo
Rendere più agili e più rapidi processi di erogazione a sostegno pubblico
Rinnovazione della ricerca innovazione industriale
Infine non dimentichiamoci grotte molto importante creare leggi specifiche infrastrutture opportune per favorire l'innovazione nella piccola e media industria
Particolarmente con strutture regionali che ci sono già ma che devono spese potenziate
Ricordiamoci che il processo d'innovazione nella struttura piccola anche nell'industria viene con obiettivi intenti e meccanismi complementi diversi da quelli tradizionali
E usare un'unica legge per tutta l'industria o unici approcci per tutta l'industria nel settore dell'innovazione anche con quote limitate per la piccola nell'industria è un errore molto grave
Mi scuso per aver aspettato un po'confuso ma perlomeno voluto lanciare certi messaggi di carattere generale grazie passa
Poi tormentoni
Ma in queste relazioni sono
Il primo che meriterebbero dei commenti abbastanza ampi che
Data la
Vastità delle presenze non è il caso PT approfondirli intorno devo dire che sono rimasto molto colpito dall'evoluzione del pensiero nel corso di questi anni ottanta sui temi di politica industriale quindi è su questo che mi soffermerò
Sta ma stamane il mio amico Cantoni
Diceva che il peggior modo di fare politica industriale
E quello di non farne per cui anche l'assenza di provvedimenti specifici in materia costituisce un modo per fare politica industriale
Ed in effetti e Cicchitto lo lo precisa molto bene correttivo
Il gli anni Ottanta solo per quello caratterizzati nel nostro Paese da una sostanziale assenza di politica industriale
Intesa nel senso classico cioè di intervento a favore delle imprese con provvedimenti diretti mirati intanto è domanda pubblica e via discorrendo
Ciò nondimeno
Denotando Serracchiani caratterizzate da un un un ciclo lungo di espansione dell'economia che in qualche modo potrebbero far pensare che di politica industriale non ce n'è bisogno dal momento che l'economia va bene lo stesso
Cicchitto ricordava altresì che l'unico decreto in qualche modo influente sull'evoluzione dell'economia industriale italiana è stato che il decreto di San Valentino
Preso al governo Craxi nell'ottantacinque
Però questo decreto è un decreto di politica industriale di politica economica complessiva
E come tale non si può ritenere una indicazione specifica di politica industriale per cui se vogliamo andare ad analizzare fino in fondo le cose dobbiamo ritornare al Libro Bianco e De Michelis mi spiace ma c'è Cicchitto ma è un po'un'Euridice Vamos cioè un ritorno a una serie di di di indicazioni di iniziative che in maniera molto fervida alla fine degli anni Settanta di insegnano ottanta si erano sviluppate
Cioè Libro Bianco e De Michelis che in teoria indirizzato le imprese a partecipazione statale strumento fondamentale politica industriale in realtà si occupava di una serie di strumenti possibili per le azioni di politica industriale e su queste indicazioni
Su questi tipo di di interventi non ci siamo orientati dicono i come Partito socialista nelle varie sedi per fornire in maniera anche abbastanza
Non non non dico intelligente sarebbe ma comunque in maniera abbastanza sostanziale per dare indicazioni di tipo di politica di intervento in questo campo
Dalla la la poi la ma come la conferenza di Rimini sulla politica economica
Appunto tutta una serie di altre occasioni che hanno visto impegnato in quegli anni in cui si scontava una crisi
Abbastanza violenta conseguente agli o gli shorts degli anni settanta sì pensava si individua una serie di strumenti che dovevano essere strumenti di intervento a favore dell'impresa
Poi abbiamo vissuto dall'ottantadue al novanta praticamente un periodo in cui di politica industriale scusatemi se ignoro qualche fatto così sporadico praticamente non se ne parla
E quali sono i motivi di questo
Periodo di di sonno diciamo così della politica industriale italiana
Abbiamo a mio parere sono tre
Innanzitutto e l'espansione economica cioè gli anni ottanta soldati caratterizzati almeno dall'ottantatré in poi da una fase di espansione di una lunghezza di un'intensità sostanzialmente sconosciuta
Che ha portato a soluzione quasi naturale di una serie di problematiche
Riguardassero avesse sistema delle prime di piccole e medie imprese sulle quali molto si era detto sì trascritte in termini di capacità innovativa di spontanei cattività faceva già paramento
Di cespuglio e via discorrendo sia per quanto riguarda le grandi imprese medio-grandi per la verità
Che in Italia hanno affrontato e hanno realizzato una serie di ristrutturazioni obiettivamente importanti portandole a livelli di competizione di capacità competitiva che apparivano soddisfacenti apparivano soddisfacenti non solo in termini inizio ma anche interni macro perché uno deve anche guardare un po'i dati complessivi non solo la bilancia tecnologica Carugo
Ma ci sono altre cose queste qua perché sulla bilancia tecnologica se mi permette e qui lo lo volevo dire che Cicchitto Majorino dopo che
Mi piacciono le sue citazioni molto molto forte e molto stimato che va bilanciato e Modica proprio non esiste perché la come è fatta e qualunque statistico con lo può spiegare di prodotti ad alta tecnologia sono una cosa che non si riesce a classificare in maniera precisa e poiché non si possono classificare non si possono neanche misurare ciò detto quindi dato fondamentale nello stato in questi anni che pur in assenza di una politica interventista molto chiara del Governo anzi naturale assenza di questa politica c'è stato un grossissimo sviluppo industriale
Che ha provveduto diciamo spontaneamente a sistemare una serie di cose
Un secondo elemento che ha giocato è stato una valutazione c'è un fatto culturale che è emerso in maniera prepotente e che ritroviamo anche in tutte e tre le relazioni di base che abbiamo avuto ieri e cioè l'importanza delle condizioni di contesto quelli io potrei che mai semplici semplificando il territorio e l'ambiente
Cioè la competizione la capacità competitiva dell'impresa è legata sempre meno a fattori micro economici
Il casto Clup il costo del lavoro per unità di prodotto e via discorrendo sempre di meno il costo dei fattori è la combinazione degli stessi e sempre di più le condizioni generali gli ambienti in cui le imprese si trovano ad operare per cui in tutto de queste condizioni di contesto che fanno del cosiddetta competitività globale un fatto appunto globale vengono nel corso degli anni Ottanta in evidenza molto di più
Per cui l'insistenza della stessa relazioni Cicchitto e delle due relazioni di base e violento cioè girare video che
Che Guerci
A fanno molto bene secondo me a mettere in evidenza questo fattore prevalentemente di carattere territoriale materiale vuol dire servizi si ma servizi molto legati a certe strutture fisse fisiche del territorio cioè non possiamo ignorare la differenza fra l'aeroporto di Linate e quella di Francoforte perché non la possiamo ignorare noi in quanto non la posso ignorare gli imprenditori
E questo vale per tutta una serie di cose che non sto qui a ripetere dalle telecomunicazioni discorre perché sono state già molto perché questo però è un fatto nuovo
Profondamente nuovo tra cultura degli anni ottanta che si aggiunge appunto questo che la panacea dello sviluppo che ha avuto conseguenze e Cicchitto nella pagina alla pagina ventotto per la sua relazione ha molto chiaramente delineato
Quindi due fatti al tempo stesso
Reali e culturali che hanno determinato questo cambiamento di ottica rispetto agli anni dicevo prima in cui noi parlavamo di politica industriale
Il terzo fattore di cambiamento ente al tempo stesso reale istituzionale sostanziale e la prospettiva del mercato unico che non è più un concetto astratto di concorrenza aperta su mercati sempre più integrata ma è un fatto che diventa istituzionale nella misura in cui il confronto non è più solo fra impresa e fra le infrastrutture discorrendo ma anche fra le istituzioni sul funzionamento delle del delle amministrazioni e la regolamentazione che regge complessivamente
Il modus operandi dell'impresa
Questo è un confronto che si verifica già di fattori molteplici campi con la possibilità di trasferire la regolamentazione di certi Paesi verso e che pone una concorrenza fra le istituzioni che non è solo nazionale ma che si discende addirittura a livello regionale
Ecco per questo nel commentare sia pure brevemente il la relazione di di Cicchitto io condivido in larga parte anche se è talmente complessa e vasta che andrebbe come dicevo prima analizza
Su diversi c'è un una frase che mi ha molto colpito ed è proprio l'ultima e dice il discorso delle riforme sul Riformista dichiarare un profondo rapporto con l'esigenza di un no politico industriale economico e sociale cioè oggi le istituzioni per motivi di evidenza economica
Ma anche di forma di divieti evoluzione culturale dei protagonisti le istituzioni soldi strettamente legata al funzionamento dei protagonisti dell'industria e quindi del del del settore produttivo e un discorso sull'istruzione e Assoutenti indispensabile per arrivare a una definizione di politica industriale qualunque essa sia
Come dicono su questo c'è molto da discutere
Qualunque essa sia
Perché se non non si modifica non son si riformano istruzioni la politica industriale è inutile pensarci non ha senso tanto vale sperare nella buona stella che negli anni ottanta ha fatto della nostra economia la quinta del sistema dicono quinta o sesta
Destino economico mondiale
Fatto questo premessa di carattere generale però è una è anche una filosofia oltre una promessa io volevo sottolineare soltanto due fattori che mi sembrano importanti emergono già ripeto dalle relazioni di base ma che oggi assumono anche alla luce degli interventi che ho sentito questa mattina spiace sta presente ieri un grande rilievo
Ed una riguarda il territorio la seconda riguarda ovviamente la ricerca e lo sviluppo
Il territorio in primis
Perché le condizioni di competitività delle imprese come dicevo prima sono strettamente legata per infrastrutture territoriali che se non vengono fatte in termini rapidi non hanno nessuna nessuna possibilità di consentire ai nostri impegni oggi la con la concorrenza si fa molto di più sul TLX e sulla fiducia degli spostamenti che non sulla qualità dei prodotti perché non sono qualità dei prodotti siamo capaci comunque abbiamo dimostrato di essere capaci le nostre imprese sono capaci di adeguarci e nell'inutile che gli diamo delle prescrizioni perché si adeguino pre questo compito dell'impresa non è un compito del settore pubblico il compositore pubblico di adeguare entrature di contesto e su questo siamo in pauroso
Ritardo e lo siamo ripeto non per mancanza di mezzi non per mancanza di capacità ingegneristiche Dio ce ne guardi sappiamo benissimo cosa fanno i nostri geni all'esterno ma perché le nostre istituzioni non sono in grado di fare queste cose
Perché non si può fare una spesa senza finire davanti al magistrato perché esistono sistemati una quantità di controlli ex ante talmente complesse e frenanti che alla fine dissuaso uno qualunque buon amministratore di fare delle cose da fare delle cose serie
E perché esiste una volontà di concentrazione verso il centro Cicchitto ha fatto bene a dire queste cose anche se Milano a Milano oggi parlare di autonomie locali e un po'pericoloso
Però pericoloso comunque poco atto detti ma certamente questo discorso andava fatto è bene che la relazione lo abbia ricevuto percepito a maggiore ragione mi ha fatto piacere che è responsabile della dell'Assolombarda locale insomma delle aziende locali ha voluto dire oggi che in effetti una via di soluzione non può essere quella che il travaso amento verso le Autonomie locali di tutta una serie di compiti istituzionali che oggi ecco torto o ragione sono svolti se centrale a torto direi perché tutto una serie di provvedimenti di carattere infrastrutturale che devono riguardare per esempio la nostra regione oggi non sono attuati non sono attuabili per uno scarico di responsabilità
Che si fanno continuamente svolgendo in questo senso se non si danno alle regioni e agli enti locali responsabilità effettive della spesa significa anche per l'entrata noi non usciremo da questo
Ma questo collo di bottiglia che è il primo e fondamentale perché si possa parlare effettivamente di condizioni di contesto tali da consentire la competitività alle nostre imprese all'interno di un mercato unico europei
Il secondo tema e quello della ricerca e sviluppo io ne parlo per cinque minuti perché siccome ne parla tutte le settimane non è il caso che mi soffermi granché
Però stamattina ho sentito l'intervento molto divertente di Gambardella che mi induce a fare alcune brevissime riflessioni su questo argomento
Premetto che sono d'accordo col mio amico Ugo sul fatto che i grandi enti di ricerca devono fare da tramite la cerniera fratture settori della ricerca che oggi si parla poco sono l'università e lì e lì
Però devo dire altresì che a differenza di quanto detto stamane Gambardella
Il
Il nostro Paese ha fatto dei grossi sforzi
In questa materia nel corso degli anni ottanta sforzo che sono esplicitamente riconosciuti dal rapporto dell'OCSE di una settimana fa
Cioè lo storico russo al nostro Paese di essere passato in dieci anni aver aumentato del cinquanta per cento pur una cifra non li ha fatti sino al proprio interno il proprio sforzo ricerca sviluppo di avere sviluppato in maniera sensibile alcuni settori della della della ricerca di base e di avere ha raggiunto dei punti di eccellenza in diversi campi per la ricerca stessa
Nonché di aver realizzato attraverso l'azione di un ministro che grazie al cielo e socialista una organo riorganizzazione del sistema
Della ricerca in Italia che sta dando e potrebbe dare comunque almeno valutazione degli esperti dell'ottone dell'OCSE dei risultati estremamente positivi
Nel sistema ricerca oggi in Italia ha avuto degli impulsi nel corso degli anni Ottanta che costituiscono in qualche modo l'unico figlio la novità che intermittente strumenti di politica industriale siano stati effettuati nel corso di questi anni
Ed è un ed è una cosa importante perché la formazione del capitale umano complessivamente intesa costituisce a mio parere quanto meno oltre al discorso delle infrastrutture territoriali l'altro punto nodale di snodo della politica industriale
Lascia da parte le proprie partecipazioni statali perché su questo pur di avere qualche idea un po'diversa da quelle del del compagno Cicchitto ma peraltro è un argomento di cui mi occupo meno e quindi ebbene parlare soltanto delle cose su cui siamo una competenza più specifica
Sul discorso di invece della formazione del capitale umano credo
Che le riflessioni che sono state fatte nel corso degli anni degli anni ottanta attraverso il rapporto data e successivamente l'azione del ministro Ruberti abbiano effettivamente portato a individuare degli istituti sviluppo che possono consentirci un miglioramento della nostra posizione competitiva
Attraverso una maggiore internazionalizzazione della ricerca e attraverso una ristrutturazione del sistema complessivo del rapporto fra l'Università agli enti l'industria che possa in qualche modo portare ad una maggiore integrazione fra queste tre componenti
Perché come appunto rilevava il rapporto dell'OCSE i difetti fondamentali del nostro sistema in questo campo sono
Prima di tutto una mancanza di interazione fra queste tre componenti del sistema e dall'altro una mancanza di verifica a valle dei risultati della ricerca qui
Le osservazioni che faceva poc'anzi Renato Ugo vengono estremamente a proposito e sono molto importante la nostra industria fa ancora poco ricerca verissimo però sicuramente ne fa più di quanto non ne facesse negli anni settanta quando si credeva che lo spontaneismo delle piccole e medie imprese avrebbe potuto sopperire a questa carenza
Soprattutto ne fa di più almeno in certi comparti il settore delle partecipazioni statali che almeno in questo senza dubbio si differenzia in termini positivi rispetto al resto del sistema impresa
Per quanto riguarda i grandi eventi Gambardella diceva stamattina che tanto valeva proporrà abolirli perché tanto non servono costituiscono un'inutile
Elemento di di dipinti interruzione dei rapporti fra l'università e e l'impresa
Certamente qui si potrebbe
Fare questa osservazione potrebbe anche essere
Accettata però il rischio di abolire questa interfaccia che realizzano oggi grandi enti come il CNR l'Enea l'INFN e via discorrendo
Fra l'università e l'industria rischiano di portare poi ad un rapporto diretto all'industria con l'università un rapporto che fino ad oggi si è sviluppato in maniera estremamente parziale e soprattutto i manifestamente dispersa per cui come dice l'OCSE non è l'industria che in non è l'università e intrattiene rapporti con l'industria ma sono i singoli professori universitari in perché era descritte non è la stessa cosa
Ecco queste sono le previsioni fossero osservazioni caro
Il compagnie Cicchitto che volevo fare sulla tua relazione peraltro interessantissima mi spiace solo che il tempo e l'attenzione dei dei presenti non ci consente di approfondire di più un argomento che indubbiamente è stato trascurato per per il più tempo e che oggi merita una sua rivisitazione tenendo conto delle profonde trasformazioni che peraltro sono venute nel corso degli anni ottanta grazie
Approvato Venturini
Oggi
Era
Venturini e la pensano
Va bene allora
Il Giappone insomma
Un aspetto
Mi riferisco quest'ultima
Del territorio questa nuovo
Costruita nel nostro
Il suo presente lascio qui
I lavori entro
Riferimento proprio di conoscenza da subito l'associazione che raggruppa tutte le finanziarie regionali
Ho
Attuazione posposto
Lassù che dicevo è l'associazione regionali tagliatelle
Associazione alla quale aderiscono tutte le spese finanziate giornali finanziari tra il nostro Paese sono partecipate dal maggioranza del capitale
Dalla regione di appartenenza e il quarantanove per cento in mano al sistema imprenditoriale privato piccole si punta la nostra idea di intervento essenzialmente rivolte quindi al piccola vettura
All'associazione oltre alle interregionali italiani altri sono tutta una serie di multinazionali che fanno della filosofia della promozione di servizi alle imprese una loro ad intervento mi riferiscono gli armadi su
E ad altre
Società
Dicevo volevo un attimo riprendere questo dato perché noi stiamo vivendo una straordinario contraddizione ed è questo la prima contraddizione che
Da un lato si chiama tuba centralizzato della piccola nel nostro Paese che rappresenta ancora oggi tessuto di riferimento economico
E a fronte di questa centralità avvertiamo una marginalità della produzione legislativa di strumenti a favore della
Questa è una prima contraddizione la seconda contratti e che proprio in questi giorni
è stato provato dalla Cam il decreto ricchi
Impresa
Che con una straordinaria incapacità progettuale del Nord non coglie un aspetto che decisivo che c'entra
Che quell'aspetto che richiamava francobolli quando diceva citata Saba negli anni ottanta una cultura cultura del territorio
E mi riferisco in particolare al fatto che questo decreto a favore la piccola e media impresa non affronta problemi di nessun tipo quali primo una compatibilità con la produzione
E la Comunità economica europea mi riferisco ai big difeso Innovation center mi riferisco a tutte quelle aree applicative che rappresentano per la piccola e media impresa un punto di riferimento politica dispersi un decreto che è incerto nella definizione dei soggetti che dovranno sul territorio determinare delle azioni di governo a favore della piccola ed è questo un altro
Che fine ha fatto e Cicchitto quando sottolinea un aspetto fondamentale rispetto al decreto di cioè questo tentativo di ribalta il riconfermare una centralità della decisione a favore della politica nella gestione della politica della della politica di promozione economica nel settore della piccola frequenta devo dirvi una vorrei richiamare l'attenzione su un aspetto che è fondamentale tutta la filosofia di intervento della Comunità economica europea
La piccola media impresa ma come scala di riferimento territoriale d'abitazione Regione
Nel corso di questi anni la politica di sostegno della promozione della piccola media impresa è nata sul testo e sul territorio chiediamo con Stream costruito in questo Paese centri servizio reale che stiamo costruendo inviti il business che stiamo picche che stiamo costruendo i parchi scientifici e tecnologici e questa articolazione territoriale il movente l'innovazione in questo Paese sono quei luoghi dove dove esistono sul territorio varie funzioni varie funzioni varie da questo punto di vista noi abbiamo incrociato quindi una politica di grande attenzione come finanziarie regionali proponiamo seccamente una nostra una nostra candidatura nella gestione dei processi di promozione economica territoriale regione dico questo perché stiamo realizzando un network europeo dei soggetti della promozione economica regionale nei prossimi giorni a Brussel di raccordo con con la Comunità economica europea e accogliendo un impianto della Comunità economica europea del Parlamento comunitario Palestra Sannitica divisi le società di sviluppo regionali invita i governi di appartenenza il paese di appartenenza creare un osservatorio dando comune a livello a livello poi politicamente come Partito Socialista siamo il partito che ha gli animato un dibattito sul ruolo sul nuovo ritorni bene facciamo entrare in rotta di collisione con questa concezione relativa alla centralità della gestione politica della politica che è contenuto nel decreto ricchi ma dobbiamo essere conseguenti certo piatto valorizzare tutte quelle esperienze più sul territorio possono il punto di contatto nell'arco cubicoli prima sì complessivamente del tutte la dell'arco di per
C'è questo nuovo rapporto tra pubblico e privato e abbiamo costruito norme in una logica e non fu compiti assistenziali matematico che compete guardate noi qui in questo Paese al di fuori il dibattito probabilmente avvertiamo anche noi delle farsa conoscenza attorno a quello che abbiamo intanto però il dubbio
Quello che abbiamo costruito i centri servizi buoni matrimoni chiamata ad l'auto per il ritorno circa cento centri servizi reali che sono servizi fondamentali strategie per la piccola e media impresa nelle nostre realtà in una situazione in cui parliamo di globalizzazione dei mercati in una situazione che sempre di più
Voglio dire assistiamo ai fenomeni di competizione e collaborazione fra i siti dicono
La nostra il nostro critico il nostro critico a fronte di questa domanda e offrire alla piccola impresa che offriva i nostri localistica economici la possibilità di accedere a dei criteri di contatto di contatto e di relazione e
Da questo punto di vista quindi riteniamo che un partito come il nostro portieri in questa occasione
E debba sottolineare un aspetto che c'entra
Siamo il partito del nuovo terrorismo siamo il partito che sinistra di un sul territorio del territorio nel corso di questi anni le azioni di promozione economica sono passati sono state costruite con l'imprenditore
Certo insufficiente ha ragione Berlusconi quando ha richiamato a il rapporto tra piccola media impresa di tempio qui ricerca scientifica ma sono le azioni ruolo attiene come il CNR come deve nessuno Pinotti incartata sul territorio dove i quali costruiamo degno dell'opportunità concrete per offrire alla piccola e media impresa questo accesso quindi gli viene negato perché proprio oggi quei Savona grandi brasiliani a pensare e a ragionare in piccolo è bello da piccolo l'impresa non ha problemi noi ci troviamo di fronte ad una straordinaria centralità della piccola impresa ma ci troviamo di fronte anche ad una grave indizi strutturale della in sintonia rispetto a questa quota economica gli interventi che sono stati attivati nel territorio nel localismo economico
Attraverso un ruolo come quello che è stato toccato dalle finanziarie dovrei riguardare norme un'esperienza italiana
Noi stiamo pensando all'Europa determina la seduta ottica di intervento nella promozione economica e lei l'intervento della comunità vede passare attraverso i soggetti misti pubblico privato e le finalità che bisogna rispondere indubbiamente questi criteri io vorrei concludere solo per richiamare
Intanto ringrazio partiture
Ma dobbiamo insistere non solista politica di attacco
Piattaforma concezione verticistica ma soprattutto dalla destra altrettanto gli atti nell'individuare in quei soggetti che sul territorio dovranno produrre come è stato in parte il fatto quella di completi sotto il vostro piccolo alla nostra piccola media impresa ripeto la punto più delicato posti
Dottor Venturini
Non c'è ancora un
Ecco ecco ecco perché
Cioè c'è quattro precise
Sì diversamente da
Altro informo che sta arrivando sia il compagno malato
Senatore Maggi
Cagliari tutto eccedenza abbiamo
Molti interventi
Bene
Come spesso succede in questi casi la relazione è stata preparata una settimana fa quindi agli atti è stata distribuita ma vale la pena di reagire ad alcune riflessioni avverte che sono avvenute in questi due giorni
Come Federchimica e quindi contributo ancora nella logica della parte industriale credo sia stata chiamata in causa non poco
Da questa ottima iniziativa
Negli ultimi mesi ho avuto modo di osservare una serie di comportamenti di tipo imprenditoriale
Non fosse altro perché sollecitato dei problemi per esempio della crisi del Golfo
E della guerra
E molto spesso mi si chiedeva quale tipo di comportamento l'imprenditore
Mettere in atto di fronte a un quadro di così ampia incertezza
Ne abbiamo schematicamente raccolti tre vorrei proporvi
Sicuramente è un comportamento attendista
Cioè di colui quale di fronte a un quadro di incertezza dice sospendiamo le decisioni attendiamo che questa incertezza si chiarisca
Aspetto vedo che non rischio
è un atteggiamento molto comprensibile a patto che l'incertezza si apre
A patto che i chiarimenti avvengano nel giro di poche settimane non dimessi
Un comportamento secondo invece di carattere decisionista
Cerchiamo di mantenere a fronte anche di un quadro
Di incertezza che di crisi
Che avanza la stesso tipo di redditività degli anni passati e quindi un taglio immediato sui costi un intervento molto deciso di sospensione degli Investimenti un sacrificio per tentare di mantenere leale stessa redditività raggiunta prima
Un terzo comportamento abbiamo potuto notare è un comportamento che cerca di gestire il cambiamento
Cioè cerca di cogliere l'occasione per cambiare
Per cambiare per preparare evidentemente l'azienda momenti migliori futuri
Questo cambiamento però è già stato detto diverse volte ha bisogno di consenso
Ha bisogno di consenso perché l'azienda si prende dei rischi
Ha bisogno di consenso perché non può essere gestito solo da chi gestisce l'impresa
Ma deve essere partecipato
A livello complessivo della dirigenza a livello dei dipendenti io dico anche a livello degli azionisti a livello della cliente
Da parte quindi complessiva dell'impresa la gestione del cambiamento non è un'operazione verticistica un'operazione molto ampia molto difficile
La nostra esperienza ci dice che è facile
Ritenere che questo terzo
Modo di atteggiarsi a quello più facile sia quello più giusto quello più indicato
Però non richiamo anche riteniamo anche che sia l'atteggiamento più difficile l'atteggiamento nemmeno l'impresa italiana dotta
Direi che nei primi due atteggiamenti quello dell'attendismo e quello della contrazione
E della decisione ritroviamo un modo diverso di leggere quel fenomeno esaltati più autorevolmente di meno in questi giorni hanno indicato
E che constatare la micro dimensione diffusa dalla nostra impresa
Loro pensino che l'industria chimica in Italia ci sono mille duecento imprese che operano
E ce ne sono seicento ottantaquattro che hanno meno di trenta dipendenti
Mille duecento imprese sono lo stesso numero di imprese che operano nella Germania occidentale
Dove però c'è una componente molto importante di impresa che manca totalmente nel nostro Paese una componente media quella componente a cui la bella relazione del professor Guerci faceva riferimento quella componente dai trecento ai mille miliardi di fatturato che è l'ossatura
Dell'industria chimica tedesca
Ecco perché io vorrei introdurre confermare quanto già emerge nella convegno ecco perché parliamo di sviluppo bloccato
Di crescita frenata di non crescita
Però c'è anche da dire che con questi imprenditori di piccola piccolissima dimensione noi dialoghiamo quotidianamente
E molto spesso Trovo dell'imbarazzo a fornir loro delle risposte su quello della crescita
Loro mi dicono crescerebbero i problemi
Non sanno se ne saprebbero governare
Sicuramente sono convinti che crescerebbero i costi
Ma non sanno se crescerà loro mercato
Non sanno se hanno a disposizione nuovi prodotti con quale ricerca cercare nuovi prodotti
Sono timori preoccupazioni che si trasformano in un comportamento molto preciso quello dell'attendismo quello della contrazione quello
Dello sviluppo
Col professor Guerci abbiamo fatto un lavoro che vi presenteremo spero che presenteremo nei prossimi mesi abbiamo analizzato la struttura della e l'andamento storico degli ultimi dieci anni di duecento imprese chimiche nel nostro paese comprese le multinazionali
Ebbene a mo'di esempio vi dico che comprese le multinazionali di questi duecento imprese analizzate non ce n'è una che leader di costo
Cioè non c'è un'impresa in Italia nella chimica di quelle che non conosciamo che sia in grado di competere a livello internazionale perché sa
A sfruttare al meglio
Gestire meglio i propri costi
E quindi quali tipi di corsi solo il costo del lavoro ma corte delle logistiche dei trasporti dell'approvvigionamento delle materie prime
I costi della ricerca
In questa nostra ricerca abbiamo posto una domanda molto precisa
All'imprenditore e la classe dirigente delle nostre aziende che tipo di ricerca fare quanto importante per lei farla ricerca la risposta è stata da parte di tutti importantissima la ricerca decisiva le ricerche un elemento chiave per le imprese chimiche italiane
Dopo due ore nella nostra intervista mi hanno chiesto ma lei in quanti esercizi spesi alla ricerca che lei fa la risposta è stata due al massimo tre
Che tipo di ricerca altra convinzione che su una ricerca di assistenza alla clientela di miglioramento dell'esistente una ricerca dignitosissimo per carità ma non non una ricerca che va a gestire il cambiamento non una ricerca che modifica il portafoglio prodotti non una ricerca che posizione all'azienda sul futuro
Sono solo due esempi
Per dire allora scusatemi la rozzezza
Che mi sembra di trovarmi di fronte all'interlocutore
Forse è un uomo che è una conquista troppo recente non lo so e quindi c'è una preoccupazione nel fare un giorno non sta a me dirlo però questa sensazione la sensazione che al di là dell'impresa dal mio osservatorio poi corresse non è la stessa sensazione che taglia trasversalmente tutto il Paese quali sono quelle categorie sociali che si pongono il problema di accettarne di nuovi rischi per un problema di mutamento del proprio equilibrio della propria responsabilità in una logica di crescita
è uno sviluppo bloccato ha dimostrato un'apparente dinamismo mai bloccato così come io lo ripeto credo sì ha bloccato il meccanismo innovatore riformista della politica
Ha moltiplicato i legislatori nei punti di legislazione
Ne ha un impatto i dettagli normativi però sta aggiustando un apparato superato
Un sistema che si sta migliorando ma che noi diciamo va cambiato
Ecco allora che trovo un'intuizione corretta quella del professor Reviglio che posizione alla sua la sua
Presentazione di base
Partendo da Bruxelles introducendo un concetto un operista di mercato unico sul nostro problema
Ecco come dobbiamo fare i conti con me questo centro direzionale e mi sembra ancora tutto sommato che tutto interlocutore il nostro Paese abbiano poca voglia di fare i conti con questo centro decisionale nuovo livello europeo
Ecco l'eccellente taglio dicevo della relazione di Guerci sul discorso della cultura d'impresa dalla cultura industriale che ma anche in questo Paese
E si fa troppo poco sforzo per cercare di farla crescere
E con l'avvio era buona ragione del convegno del Cese di questi giorni
Ecco anche perché la relazione di Cicchitto
Se ottenuta mente guardato mi è sembrata forse troppo timida da questo punto di vista forse un po'troppo tradizionale
Ma forse serviva anche per avviare un dibattito per fare una verifica allora se è così e se il dibattito riscontra quello che io sto riscontrando cioè la volontà di andare avanti forse la relazione ci titola una buona provocazione per proseguire e se le persone che stanno parlando intervengono dimostrò uno questa volontà di cambiare forse ci sono anche degli scambi possibili
Per l'impresa lo sviluppo
Per il sindacato la partecipazione l'allenamento nuove categorie di lavoro
Una disponibilità naturalmente alla flessibilità che vorrei fosse chiaro deve essere di altissimo livello
Per l'università per la ricerca forse anche mercati nuovi forse anche nuove opportunità
Probabilmente anche una leadership che dovremmo offrire come il Paese all'università e la ricerca per guidare questo cambiamento
Per il terziario servizi una modernizzazione reale del Paese
Che potrebbe aprire nuovi spazi di mercato
Per le forze politiche direi la saldatura tra Paese reale e il Paese che governano
Io non vorrei oggi c'è stata una smentita sulla stampa
Della dichiarazione di curve sul discorso dell'Italia di serie B
Quando si dichiara una cosa la si smentisce non mi interessa rimane il fatto che si è parlato di questo problema e non vorrei che chi ne parla lo facesse proprio per cercare di comunque ho di presuntuosi Italtex chiuderci da questo tipo di discorso meglio avere pochi interlocutori intorno al tavolo capire anche l'Italia intorno al tavolo
Quindi io direi un lavoro di diffusione di queste di averci rese l'avvio di progetti si è già detto
Di gruppi di lavoro specifico
Reviglio parlava di gruppi di lavoro che potessero ipotizzare riforme modifiche legislative dal punto di vista dell'economia di dire che questa è la cosa forse più difficile cerca le soluzioni possibili
Al vin tossica ha presentato un suo volume un grosso futurologo americano ha presentato un suo volume
Paolo scelti ieri a Milano ne parla anche il colore dalla sera in terza pagina uno buono intervista ci sono secondo me una nota di pessimismo una nota di pessimi di ottimismo con la quale vorrei concludere nota di pessimismo e che lui ci richiama a un problema molto importante per il nostro Paese la velocità
E dove sicuramente una dimensione che non abbiamo
Avvocato Necci interviene dopo di me non l'abbiamo la dimensione della velocità
Mentre la nota di ottimismo è un'altra invece al ventotto e dice che la merce più rara del due mila e quella che saprà saprà far vincere un paese rispetto all'altra quella delle intelligenze
Ebbene io credo che sì riusciremo a liberarla sull'usciremo fare un'operazione di liberazione dell'intelligenza del collettivo oltre che nell'individuo
Nostro paese saprà ancora dimostrare la sua potenzialità vi ringrazio
Dottor Venturini la parola al dottor frecce amministratore straordinario tendente a zero dopo la parola al dottor Dracula
A Fastweb
Dato Cicchitto signori signore
Era un po'imbarazzato nel preparare l'intervento a questo convegno perché politiche nuove per l'industria italiana naturalmente mi complimento per il fatto che è stato organizzato dal perché se ne parli però mi sembra che da un po'di tempo noi facciamo troppe analisi sull'industria riprendiamo troppe poche decisioni per l'industria
Se mi sembra un Paese che ha un unico uno blocco diciamo mentale
Quello di autoanalisi darsi continuamente di fare tutte le diagnosi possibili e immaginabili facendo pochissime terapie cioè decidendo pochissime cose che si debbono effettivamente fare
Vi sembra che ha perso un po'coraggio in questo Paese si guarda pensa che ha la febbre Sellani su su come quei malati immaginari no che stanno continuamente dal dottore a dire ma che coso
Io non credo che il Paese abbia grandi Mario grandissimi mali
Penso che il Paese abbia dei problemi seri che questi problemi li debba vedere in un quadro internazionale debba vedere quello che sta succedendo che debba prendere delle direzioni di marcia
Il vero problema del Paese scegliere di fare delle cose e non discutere di fare tema e siamo diventati un po'parolaio un po'convegnisti ci piacciono i giornali che dicono ma esiti orari dicono tante parole ma pochissimi fatti cioè riportano sempre pochissimi fatti
Se guardiamo la stampa italiana in quella internazionale è sconvolgente la misura tra l'una e l'altra dal su quella internazionale dei fatti importanti magari date con poche parole
Quei delle parole dette dei programmi delle analisi delle previsioni delle discussioni che poi son sempre quasi sempre le stesse riportate con grandissimi articoli c'è una enorme
Diagnosi è una norma emorroidi diagnosi pochissime
Sintesi pochissime decisione io naturalmente parlo un po'a braccio quindi naturalmente vi dirò delle cose banali ottenuto sentito
Io ho letto a molte cose intelligenti che sono state dette sulle quali concordo le le donne donne doppia scontate
Cercherò di non ripetere mi cercherò di dire solo alcuni concetti che forse possono dare un contributo al dibattito io credo che noi abbiamo vissuto gli ultimi anni sostanzialmente avendo come come politica come filosofia come come punto di riferimento quella che è stata chiamata la centralità dell'impresa
Il nome di questa centralità dell'impresa credo abbiamo fatto degli errori drammatici cioè abbiamo difeso ogni punto di produzione di questo Paese con un accanimento incredibile
Con manifestazioni di piazza si chiudeva l'ultima piccola azienda di cinquanta persone guidate magari anche da sindacalista illustrissimi e da politici super illustri
In difesa di questa cosiddetta centralità dell'impresa che è stato un concetto non solo della della impresa stessa dell'industria che del della politica liberale che capitalista ma anche della stessa sinistra
E dello stesso sindacato che è vissuto per moltissimi anni sul concetto della centralità del con delle conseguenze drammatiche a mio modo di
Questo è un Paese che ha abolito il fallimento è un paese che da un lato parla del rischio dall'altro lato non ammette più le conseguenze del rischio qui tra leggi Prodi Gepi interventi solo per inciso pubblico-privato voglio dire se ne continua a parlare ognuno di noi ha delle esperienze se io poi raccontarsi le mie insomma perché rosa esperienza è lunga di di privati che sono andati nel pubblico e poi quando il pubblico ha deciso di privatizzare siamo ritornati nel pubblico insomma dare alla fine quindi è un Paese in cui le parole non vanno mai in linea con i fatti le dichiarazioni di intenti le battaglie non sono mai battaglie reati con dei contenuti e con delle dimostrazioni di conseguenze sono sempre e rimangono sempre dagli ideologiche e di principio che rimangono sui giornali
Credo che questo sia una discorso estremamente grave
Beh questo concetto della centralità dell'impresa e non il concerto della competitività dei sistemi e qui problema vero non è vedere che cosa fa il di industria italiana e vedere cosa fa l'Italia
Per vedere in che modo l'Italia si inserisce in Europa in che modo l'Italia si inserisce nel mondo in che modo l'Europa la teoria del tutte le questioni che tutti quanti conoscete perfettamente il vero problema a me sembra quello di trovare la competitività del sistema Italia nei confronti degli altri sistemi industriale e quindi il problema di questo Paese diventa le infrastrutture veri i servizi il mercato i sistemi bancari i costi sociali
La situazione italiana le infrastrutture penosa la situazione italiana nei servizi ridicola i costi dei servizi i costi che il sistema complessivamente paga
Nei confronti di sistemi competitivi sono costi assurdi per avere servizi assolutamente scadenti e non Conte e non competitivi
Per io son convinto che siamo il quinto paese del mondo che abbiamo le potenzialità del quinto paese del mondo ma sulla sulle infrastrutture e sui servizi forse siamo il venticinquesimo al trentesimo o forse ancora peggio
Quindi la situazione delle infrastrutture e dei servizi mi sembra il nodo centrale da affrontare per ritrovare competitività all'industria
Io credo che l'industria a un vero problema di competitività nel senso che deve vivere in un ambiente competitivo o che le consente di essere competitivo
Qualche qualche parola sull'industria lasciate da spendere anche a me visto che se ne è parlato tanto
L'Italia non ha grande industria cioè l'Italia oltre al al Monte Bianco della FIAT
Sempre più innevato peraltro
Sempre più pieno di ghiaccio poi c'è il Colle Oppio cioè il Pincio cioè non è che c'è una catena di montagne e non è che c'è una struttura industriale di grandi industrie coerente con le ambizioni e con le prospettive del Paese
C'è una grande industria poche industrie medie forse trenta quaranta competitive a livello a livello europeo e poi nient'altro
Ma anche il mercato in entrata cioè manca una un recipiente dove raccogliere i risparmi investirli e investiti nell'industria
Manca il management e manca la scuola del management
Manca il concetto di public company
Manca la possibilità di finanziare l'industria attraverso il mercato poi discutiamo giustamente continuiamo a discutere sempre di grandi famiglie industria pubblica ma perché non abbiamo altro cioè non abbiamo le condizioni per avere altro
Questa è un dramma cioè non abbiamo l'infrastruttura cultura finanziaria e di strumenti che permettano di creare di far crescere
Una vera industria
Incerto che continueremo ad avere sempre le grandi famiglie l'industria pubblica su cui voglio dire possiamo dire fiumi di parole così sono state dette peraltro e possiamo ideologizzare possiamo fare la battaglia contro il pubblica a favore del privato non serve mica niente
Perché bisogna creare le condizioni perché ci sia un privato perché ci sia una privatizzazione che ripeto significa mercato mannaggia
Significa disponibilità di risorse finanziarie non individuati di risorse finanziarie collettive raccolte correttamente in base a regole trasparenti e gestite da manager
Gestiti da scuole di manager che sono capaci di fare l'interesse del collettivo e non all'interesse proprietà di questa famiglia
Ho di quel partito o di quel gruppo di potere per questo bisogna dirlo rompiamo questo schema poi tra pubblico e privato non non mi pare che ci sia differenza o ce ne debba essere beh se la proprietà è più pubblica voi più privata è un concetto relativamente poco importante in America si chiamano public companies le compagnie quotate in Borsa e questo deve essere il vero pubblico del nostro Paese
Deve essere un pubblico che raccoglie il consenso il risparmio che capace di tradurlo in attività industriale
Scusate anche Sargent
Per l'industria pubblica bensì l'industria pubblica l'attaccano tutti insomma forse anche con molte ragioni ci son certamente molti problemi noi che abbiamo vissuto che viviamo nell'industria pubblica anche ne siamo rappresentanti io ho l'impressione che l'industria pubblica il vero problema e che è venuto meno il sistema di valori comuni e di obiettivi comuni cioè che l'industria pubblica mi pare che non sappia più esattamente cosa deve fare
C'è stato l'industria pubblica tutta basata sul concetto del sociale dell'occupazione e dell'assistenza sostitutiva dell'industria privata o di salvataggio dell'industria privata
E ha fatto anche un ruolo qualche volta anche esemplare qualche volta anche molto importante
Si può ancora parlare di panettoni di Stato ma io vorrei ricordare che i panettoni di Stato vengono dal privato che sono stati salvati in un certo modo dal pubblico poi bisogna ristabilire quando si riferiva Tiziano questa è un'altra cosa però vengono da lì vengono da quel da quel concetto di salvare ogni impresa che in Italia falliva
Lo stesso discorso vale per la chimica e vale per mille altre cose che sono finite nel pubblico poi non ci sono le regole per riportarle fuori la pubblica non si sa nemmeno giustamente dice pubblico ma perché dopo che il non risanate le debbo ridà
E no questo non è un concetto corretto invece proprio quando la risata e le deve riportare sul mercato
Ma ripeto quando poi ci si trova non sempre si trovano le condizioni per farlo
E avete tutti davanti agli occhi esempi che portano a a a concludere il contrario
Mi sembra ripeto che quello che manca veramente nell'industria privata e nell'industria pubblica italiana
è
Una serie di valori comunemente condivisi un minimo comune denominatore di dove deve essere deve andare in Paesi con quali regole deve andarci
Ognuno le interpreta a modo proprio o dei valori quello che sembra drammatica di un operatore pubblico e non ha vere più un minimo di valori su cui ci si può basare sicuramente perché riconosciuti da tutti
Perché riconosciuti da tutti politici economisti industriali finanzieri questo credo che sia uno dei difetti poiché il Paese
Cioè questo Paese forse fa troppi discorsi forse fa troppe ammucchiate fa tante cose non c'è più la maggioranza e l'opposizione ho sempre molto difficile ma manca una Rete collettiva di minimi valori industriali etici morali i valori che indicano dove si deve andare dove ci si deve andare tutti insieme
Paese non può andare da nessuna parte se non ricostruisce questi valori minimi nei quali ci riconosciamo tutti i quali si riconosce la classe dirigente i quali si riconosce l'imprenditoria pubblica privata nei quali si riconosce il politico io credo che sia una uno uno sforzo eccezionale quello di ricostruire i valori comuni
Il Paese ha fatto delle cose eccezionali in tante in tante epoca della sua storia e se li andiamo a vedere
Primo la ricostruzione andiamo in passato con con dopo il Risorgimento all'inizio del secolo la prima industrializzazione del primo dopoguerra Parisi aveva una classe dirigente
Formata da imprenditori privati da imprenditori pubblici da banchieri e da politici che la pensano allo stesso modo e tiravano nella stessa direzione questo è venuto meno
O almeno io sento che è venuto meno e mi trovo in grande difficoltà a trovare valori e riferimenti comuni
Oggi sto facendo un'esperienza nella nel sistema del dei servizi nel sistema delle infrastrutture sarebbe forse facile forse vi annoierei a parlarne e certamente alcune considerazioni vengono fuori vengono fuori da sole
Il Paese ha privilegiato la industrializzazione e il fai da te diciamo così
Il tira a campare arrangiati ha privilegiato tutta una serie di di di fattori senza mai preoccuparsi seriamente di creare le condizioni per lo sviluppo industriale cioè le infrastrutture le reti e i servizi
Parte che anche l'Europa sta nascendo ma dal mio modo di vedere perché una politica europea che parla di politica industriale di politica agricola e non parla di infrastrutture non porterà l'Europa da nessuna parte
I paesi si sono fatti sempre sulle infrastrutture
L'unità d'Italia si è fatta portando le poste e le ferrovie ha subito e su quella base si è fatta l'unità d'Italia e non s'è fatta dando l'aiuto a questa impresa o a quell'altra impresa
Si è fatta creando le condizioni naturalmente per infrastrutture intendo anche scuola intendo anche in sanità intendo tutti quei servizi comuni che fanno di un paese un paese civile dico anche l'Europa sta facendo un grave errore
Allora nel nella delle ferrovie cosa è successo è successo che c'era un sistema ferroviario abbastanza efficiente fino agli anni Sessanta
Un sistema ferroviario che aveva quote di mercato importanti nel servizio del trasporto passeggeri del trasporto merci e questo servizio lo si è lasciato completamente andare alla deriva
In preda anche poi a giochi che è inutile stare a dire
Il nome del fai da te il nome della della privatizzazione in nome della filosofia della centralità dell'industria dell'arrangiarsi
è venuto fuori ovviamente la industrializzazione dell'automobile cosa importantissima è venuto fuori il trasporto individuale sono venute fuori le autostrade però tutto senza una logica di sistema
Abbandonando un sistema importante competitivo che tutti gli altri Paesi hanno curato con estrema attenzione e di cui oggi si avvantaggiano perché competitiva mentre riescono ma dare risultati all'industria e al Paese e alla società molto migliori di quanto riusciamo a dalle nove
Per le ferrovie sono state lasciate degradare in venti anni ad un livello incredibile
è diventato un sistema assistito perché non poteva che essere assistito
Ed è diventato un sistema assistenziale perché giustamente ha tradotto l'assistenza che riceveva dal pubblico non avendo più parametri di economicità di economicità e parametri di efficienza la tradotto in assistenza a sua volta verso i sistemi che lavoravano con con le Ferrovie
Con una serie di effetti a catena effetti a catena gli azionisti occulti che erano diventati i sindacati e le imprese
Una certa classe politica anche purtroppo cioè una serie di effetti dirompenti che hanno distrutto non solo le ferrovie non solo l'esercizio ferroviario non solo la possibilità di dare un servizio e ai cittadini e alle imprese
Ma anche l'indotto ferroviario
Anche il mercato ferroviario anche l'industria di produzione dei sistemi ferroviari l'industria di costruzione
Del materiale ferroviario di industria che che offriva servizi alle ferrovie perché si traduceva tutto in uno scambio
Si è tradotto per troppi anni tutto in uno scambio ovviamente è un settore limitato ma lo possiamo moltiplicare per le Poste per la sanità per tutto quello che questo Paese purtroppo ha combinato ha combinato negli anni
Questa mi sembra un un errore molto grave
Il discorso dei servizi pubblici va riportato al centro dell'attenzione della politica del Paese e i servizi pubblici devono essere gestiti in modo economico in modo economico ed in modo efficiente eliminando le tariffe
Questa storia delle tariffe sociali questa storia e io non la condivido affatto
La gente non vuole servizi quantitativi
S'abbondanti e gratuiti vuole servizi qualitativi e vuole pagarli e li può pagare dobbiamo rovesciare questa logica del servizio pubblico che deve essere dato a tutti gratuitamente però però può anche essere inefficiente se vi dicessi i numeri del disavanzo delle ferrovie ci sarebbe tutti quanti dal Salsedo andare a casa parliamo di cifre assurda che pesano sul deficit dello Stato in un modo incredibile paghiamo gli introiti per quattro mila miliardi di spese per venticinque mila miliardi l'anno
Parliamo di linee tendenziale che portano da sole a fare l'intero disavanzo dello Spiegel conche beneficio e con chi beneficia
Mentalmente nessuno
Se non riportiamo ad economicità il sistema se lo riportiamo a logica d'impresa il sistema non lo riportiamo a capacità di produrre reddito ha capacità di intendere il servizio vendere servizi al cliente
Ed al tempo stesso ha capacità di creare una domanda sa e non assistita verso l'indotto verso l'industria verso le imprese di costruzione
Noi andiamo ad affrontare solo nel settore del SAP trasporto ferroviario un disastro senza pari solo quello può incidere per una misura cospicua del disavanzo dello Stato nei prossimi anni
Quindi abbiamo bisogno di riportare
I servizi al centro dell'attenzione le infrastrutture al centro dell'attenzione però infrastrutture che continuino ad essere gestite con criteri di economicità e di efficienza
Io penso che questo è il vero problema che ha di fronte l'industria l'industria deve vivere in un paese competitivo
L'industria non ha bisogno di aiuti io credo che per l'industria bisogna fare solamente tre cose scusate se sommessamente dico la mia opinione
Dagli un Paese in cui le infrastrutture e i servizi funzionino dagli poche regole certe e obiettivi comuni di paese con progetti capaci di generare
Risultati e capaci di guardare lontano e non darle aiuto
Il vero problema dell'industria e non da nessun aiuto fare in modo che l'industria sappia che non aiuto né quella privata né in quella pubblica ma sappia che può vivere in un contesto globalmente competitivo
Come cultura come scuola come sanità buone infrastrutture come servizi e sappia di poter avere pochissime regole certe alle quali conformarsi
Questo credo che sia mio contributo a questo convegno Federica
Grazie al Governo citava consigliere del
Dopo tormentati
E devo dire che ho apprezzato molte operazioni di cicchetto di Querci merci perché ho trovato dentro una specie di filo conduttore che per la verità mi sarei augurato che fossero ancora più robusto di quello che ho trovato c'è un filo conduttore che mi auguravo che fosse ancora più robusto di quello che ho trovato dentro
Di come dire di una attenzione un po'irriverente finalmente un po'irriverente nei confronti dell'industria privata italiana cioè non ho trovato con mia grande soddisfazione relazioni una specie di complesso di colpa che spesso sembra caratterizzare degli uomini politici gli studiosi quanto esame dei problemi dell'economia italiana quasi per dire che il scelte ne sono bravissimi scusateci se lo siamo stati anche noi alla vostra Altezza
Però naturalmente nei prossimi mesi ci metteremo d'impegno e cercheremo di far dimenticare le pecche del nostro comportamento precedente e di arrivare presto alla vostra Altezza
Al sito dell'apprezzato presumo la battuta la relazione sì chiedo in cui dice che se al tre o quattro grandi famiglie italiane oltre il possedere giornali
Non possedere sono anche squadre di calcio la loro qualità sarebbe leggermente inferiori nell'opinione pubblica
E e questo è vero tra l'altro quei pochi che ancora non posseggono giornali o squadre di calcio sci arrabattano per farlo che nel caso di Roma
Notte imprenditori romani noti imprenditori romani che si affannano a prendere sia giornali che squadre di calcio che squadre di calcio a Roma
Ibrido ci chiedo questo non l'ha detto essendo tifoso l'avrei delle squadre di calcio romane per quelli su quello si tratti però questa è la verità questa è la verità
E se i maggiori industriali italiani non possedessero giornali non riempirebbero le cronache dei settimanali sostituendo sì da qualche decennio a questa parte alle cronache sulle famiglie reali in esilio
Alle teste coronate alle famiglie di sangue blu che un tempo ci delizia vanno suo oggi sfuggente dei primi anni del dopoguerra e oggi invece ci delizia ci dedizione lo su
Questo importante in una suite si chiamano così recentissimi che vanno oggi per la maggiore
I gialli italiani simpatici dalla loro come dire
Al Foro nelle loro acrobazie verbali
Il RIS e dell'ingegner De Benedetti ha detto che quando i giapponesi arrivano in Europa o negli Stati Uniti fare un gioco di squadra
Fanno il gioco del dell'impresa giapponese istituzioni finanziarie istituzioni industriali istituzioni politiche
E si lamentava che questo non avvenisse in Italia
è vero
E però
Una di queste mi in questo rimprovero dovrebbe per la verità rivolgere l'avvocato Agnelli ed è stato così ricco di aiuti quando ingegner De Benedetti ha affrontato la campagna del Belgio
Ho altrettanto dovrebbe dire l'ingegner Pirelli al quale giustamente l'avvocato Agnelli stato così ricco di aiuto quando Tirelli ho cercato di fare la campagna per l'acquisizione della Continental e allora comicità accendete sì d'accordo tra di loro per la verità
Se si mettessero d'accordo tra di loro sarebbe anche più facile poi chiedere l'aiuto delle autorità pubbliche italiane in questo loro scorribande straniere che per la verità a differenza da quanto succede per le squadre di calcio dove di tanto in tanto insistono qualche coppa europea
Molto più difficilmente con quest'anno imprese in Europa mi sembra di capire gli industriali italiani a differenza di quanto succede delle squadre che invece delle squadre sponsorizzano
E allora bisogna che secondo me il potere politico italiano
E stato un certo conflitto e da una certa sudditanza psicologica è uscito in questi giorni un pamphlet
Di cui molto si discute Acqui attribuire la paternità che dice Peppino Turani che bisogna invarianza
Io trovo che sia uno dell'espressione di maggiore volgarità figlio abbia avuto occasione di leggere nel corso degli ultimi anni
Dove tutto sembra essere attribuibile alla classe politica
E dove mafia lupara mille un milione trecento mila miliardi di deficit sono stati determinati dei politici in questo Paese e gli industriali non ho avuto nessuna colpa nel corso di questi dieci o quindici anni
Discepoli sinceramente dire quale colpa posso aver avuto i politici e quale possa essere questa ripartizione
Ma che si possa dire scientemente
Oggi in questo Paese che gruppi industriali italiani se per la verità un leggerissima sensazione di autocritica quando dice De Benedetti e Berlusconi si stanno scannando per la Mondadori scannando sì per la Mondadori
C'è il rischio che riducano la Mondadori a zero cioè che facciano fallire la Mondadori cioè c'è un tentativo di direbbe forse di tanto in tanto c'è anche qualche nervosismo e anche qualche leggero sintomo di pazzia da parte degli industriali privati cioè non sempre c'è una razionalità così perfetta e precisa come quella che vorrebbero naturalmente attribuire sottoporta menti ma che in questo Paese quando va bene l'economia si è sempre merito degli industriali e quando va male l'economia sia sempre colpa dei politici beh ragazzi però dovremo cominciare magari a fare
Qualche riflessione credo che il prezzo socialista da questo punto di vista su un partito abilitato potere fare questa riflessione
Tramite questa mia interpretazione se capziosa ovviamente delle relazioni di Cicchitto ed immersi però sono stati in grado riscontrato un atteggiamento deglutire
Ossequioso e
Servile
Nei confronti degli industriali privati acciocché i giornali di proprietà degli industriali ribatti parlassero bene dal Partito socialista alla gamba e alla fine questa questione e per me è motivo sufficiente per complimentarmi con i relatori anche per molte altre cose che relatore hanno stretto ma questo il motivo per me è sufficiente per complimentarmi con il relativo vedo dal rosso al fatto che non ci sarà accordo la paziente
L'importo non c'è una grande importanza apro la mia opinione precisa in questo senso
Allora veniamo d'un punto che mi sta un po'cuore per dovere d'ufficio cori di cui si parla molto in questi giorni e di cui parlano i due relatori quello delle privatizzazioni
Dove ogni giorno siamo angustiati
Da articoli sui giornali italiani che di ama l'Italia proprio l'ultimo paese al mondo ma Santo Iddio anche Mitterand adesso consente di arrivare al quarantanove per cento delle imprese pubbliche francesi coperta al sette per cento vergognati
Sciagura questo
Dimentica superiorità che Caranta rotondo e l'ottantacinque da cima a Reggio due terzi dell'industria francese o in parte Chirac last nazionalizzò la stazione Ascenso
Serata a suo tempo fece delle cose intime Mai e poi mai noi avremmo potuto pensare le nel furore las nazionalizzato Orio più più più più aspro da questo punto di vista e quando arrivano gli italiani dicono tutti e quando il governo italiano si degna di fare queste nazionalizzazioni e pregano le fa naturalmente Turandot inviata rispondono non le fa perché ovviamente con questo perderebbe perderebbe la possibilità di delegare disegnare di lottizzare e via
Allora cominciamo a ragionare su queste nazionalizzazione
L'esempio che venisse riportato quello della signora Thatcher io parlo di quello che conosco
O meglio degli altri collo dell'industria elettrica inglese
Le abbiamo invitato a disporre negli uffici dell'ENEL la società di placement scusate ha collocato sul mercato internazionale
L'industria elettrica inglese ottimo invece lecito sionisti che sono riuscite a collocare cento mila miliardi ragazzini con la cifra da ridere cento mila miliardi così veniva valutata l'industria elettrica inglese
Ci hanno raccontato con quali tecniche sono riuscite a fare questo ma soprattutto ci hanno detto una cosa qual era quello che loro hanno richiesto al governo inglese perché l'operazione potesse avere successo
Hanno chiesto e si collocasse licenzierà industria elettrica inglese non quote di minoranza questa industria quote di minoranza inizierei industria elettrica inglese
Che si collocasse ad un buon prezzo perché nessuno compra una cosa che non sia come dire appetitosa al momento dell'acquisto
E che venisse garantito alle società private fisso
Determinavano si sostituivano sulla base di questa privatizzazione una possibilità per due tre anni di bilanci positivi attraverso un elevato aumento delle tariffe in modo che forse come dire considerato utile per l'azionista acquisire quote di una società che almeno per un po'di anni
Al poteva avere bilanci positivi
Hanno venduto l'hanno dichiarato loro ad un prezzo rispetto a un valore medio di stiva certo valutarne possa vedere avrei fatto lo soccorre meglio estiva
Di circa settantacinque l'ottanta per cento del valore complessivo tanto che le azioni fatte base cento da cento sono andate centocinquanta due-tre settimane successive in Borsa
Hanno dovuto chiedere al governo inglese che ha consentito che fosse tolto il minimo la soglia minima di acquisizione di azioni di concentrazione di azioni originariamente il governo invece va previsto al cinque per cento cioè nessuno poteva essere proprietario di azioni per più del cinque per cento e di portarlo al quindici per cento al quindici per cento
Anche perché le grandi istituzioni internazionali grandi investitori internazionali
Non mi sembra che siano particolarmente gioiosi ti acquisire azioni in un'azienda che magari in un domani non proprio prossimo magari stretto mani frontale del tempo non posso in qualche modo controllare e non posso di cui non possono determinare poi la politica effettiva e sono arrivati al quindici per cento
Quelli si presenti un azionariato diffuso e la norma che in Italia sembra incredibile se si pensa che la Mediobanca alle Generali o altri grandi compagnie del nostro Paese sono controllate dall'azionariato assai sotto del quindici per cento quindici per terza cosa
Hanno chiesto al governo inglese che non ci fosse nessuna Remo ora al fatto che pur partendo il collocamento dalla piazza finanziaria di Londra
Ci fossero remore perché questo collocamento andasse poi presso investitori istituzionali giapponesi o tedeschi o di qualunque Paese e cioè si parte da Londra sulla piazza molto importante ma si sa che si parte per arrivare giustamente senza sapere dove si parte data la dimensione poi dell'intervento
Bene allora va va tutto bene cioè se allora la privatizzazione e la vendita di un gioiello di famiglia perché ci si trova di difficoltà economica poi si può giudicare sebbene vendere i gioielli di famiglia perché poi magari dopo cinque anni ci si trovasse sul punto ma questo non è il senso del mio intervento
Ci sono poche regole c'è la regola difendere ma non ti svendere c'è una regola di garantire in qualche modo accessibilità di tutti all'azienda che in sentita e cioè che c'è un sistema di trasparenza per poter concorre alla Zip alla vendita l'azienda in questione e se l'azienda in questione esserci c'è un servizio pubblico che la garanzia col servizio pubblico sia per lo meno non inferiore a qualche garantiva l'ente pubblico
Proprietario proprietario dell'azienda in questione
Se c'è qualcuno in Italia capace di fare questo io vorrei che venisse presentato lo lo lo comincerei con grande interesse pro conoscere con grande interesse qualcuno in Italia capace di fare questo
Ti chiamo qualche cosa viene fuori e fuori grazie al cielo c'è ancora in Italia la destra economica rappresentata dal senatore Visentini non da Pininfarina che non è che uno automaticamente essendo presidente dalla Confindustria può pensare di essere del capo degli industriali no uno questo è il presidente della Confindustria ma non può giustamente pensare antistante il capo degli industriali
Vedo che c'è qualcuno lo è più di lui allo stesso sentire ha detto che la situazione italiana pensare ad un collocamento di alcune decine di migliaia di miliardi decine di migliaia dimmi
Sottolineo molte decine di pistacchio miliardi non poche decine di migliaia di miliardi le delle diciamo una cosa ti alcune decine di migliaia di miliardi se si sommano gli altri si va a molteplici e che queste vengano assorbite
Dal mercato finanziario italiano a me sembra roba da fantascienza ma se lo dico io naturalmente non conta niente ma se lo dice il senatore Visentini conta inizialmente di più contro leggermente di più da questo
Oltre ad una conflittualità poi nel reperimento dei mezzi finanziari sul mercato lei nella sul mercato italiano circa undici mila miliardi di obbligazioni che sono poi in fondo le vecchie azioni che cassettisti perché l'obbligazione che cos'è se lo sfondo con un nome diverso
La vecchia azione dei cassettisti da un reddito sicuro non vota le assemblee ma non è che l'azionista Edison votava le assemblee
Vogliamo CGIL perché Nesta il piccolo azionista Edison
Non esercitava molto questo suo diritto nel votare per sempre per undici mila miliardi undici mila miliardi una cifra rilevante
è chiaro che il sistema bancario fosse impegnato nel dovere collocare alcune decine di migliaia di miliardi conseguente alla privatizzazione farebbe molto fatica potere sommare sommarie allora bisogna fare un ragionamento su questo vedere quanto in questi oggetti in modo da quanto in questo vie d'interesse specifico per alcuni gruppi privati
Quanto questo invece non sia invece di l'altro persino Romiti e l'altro giorno
Lo si è magari il problema di far funzionare le aziende pubbliche un po'meglio il borgo funzionano oggi ma certamente non pensare che collocando le sul mercato sul mercato si risolverebbero questi problemi chiuso verissimo che soppresse
L'atteggiamento di
L'atteggiamento di parte
E però vorrei che si si ragionasse sulla dimensione delle cifre perché molto spesso la quantità e qualità
E allora collocare sul mercato due tre mila miliardi di caserme di bagnasciuga demaniali di costi per gestire questa è una cosa ragionevole collocati sul mercato molti decine di migliaia di miliardi di imprese industriali è un po'più faticoso
La parola Minotti occuparci
Bene io devo ringraziare innanzitutto leccese
Compagni CGT alla direzione del partito per l'occasione che ci viene offerta e a noi piccoli rappresento la Confederazione nazionale dell'artigianato non capita spesso di dibattere in questi ambiti a questo livello von Confindustria i maggiori rappresentanti delle partecipazioni statali
E la direzione di un partito di governo Luca per l'occasione che ci viene offerta di approfondire temi e argomenti che riguardano da vicino in maniera vitale le aziende che rappresentiamo
La CN ha ha quindi appunto con estremo favore e seguito con interesse crescente le iniziative e le proposte di politica industriale del partito
Condivide le analisi ed elaborazioni svolte dal dipartimento di cui è responsabile Fabrizio Cicchitto in tema di piccola impresa fatte proprie del resto e lanciate pubblicamente dal segretario onorevole Craxi ben vengano quindi lo ripeto occasioni come queste voluta dal cinese in cui si ritrovano attorno ad un tavolo ideale tutte le componenti del sistema produttivo italiano compreso quelle micro come la nostra beh ho molto apprezzato le analisi e le proposte di merito contenute nella relazione di apertura le ho apprezzate perché sono proposte concrete ed esplicite che hanno il pregio tra l'altro di abbracciare l'insieme dei problemi
In una visione sistemica della realtà produttiva ove si è colta e questo se permettete è l'aspetto più originale per noi più interessante l'importanza di definire come parimenti importanti sia pure ovviamente con diversità di peso specifico i diversi comparti produttivi tra cui l'artigianato e la minore impresa nella definizione poiché di una più kosovare nuova politica per l'industria italiana come recita il titolo del convegno
Sarà bene per tutti sapere ma penso che tutti ne siate edotti perché l'incidenza dell'artigianato nel quadro della produzione di beni e servizi ed in quella dell'occupazione nei vari Paesi europei è molto differenziata
In quanto ciò dipende non soltanto da fattori probabilmente di tipo economico ma anche da fattori storici e tradizionali ed aspetti sociali ecco i Paesi più ricchi di imprese artigiane sono Italia Francia e Germania che insieme che da soli
Rappresentano i tre quarti delle imprese europee e così come i più importanti circolo occupazioni complessiva ben nove milioni e mezzo di occupati in Artigianato su dodici milioni di tutta l'area accende
Ma il paese dove le attività artigiane sono certamente più diffuse d'Italia con ben il trentotto per cento delle imprese di tutta l'area comunitaria ed il ventiquattro per cento degli occupati in Artigianato
Ma anche in termini economici stamattina abbiamo sentito ed anche nel primo pomeriggio piangere sulla mancanza di una struttura di medie imprese
E citare spesso con la struttura di piccolissime e micro imprese microbiche sono state definite da qualcuno come un fattore di arretratezza e di di Potenza intanto c'è da dire che in termini economici l'artigianato in Italia incide moltissimo sulla produzione del reddito e sull'occupazione
Da una ricerca dell'Istituto Tagliacarne svolta per Unioncamere sudati ottantotto
Risulta che la produzione delle aziende artigiane ha superato i cento ventisei mila miliardi nell'ottantotto
Pari al dodici per cento del prodotto interno lordo mentre in Francia l'incidenza della stessa è pari al cinque tre per cento ed in Germania al nove per cento
è comunque innegabile che vi sono dei ritardi
Oltre che elementi di grande debolezza strutturale in questo settore riguardano la qualità gestionale la conduzione manageriale ed organizzativa dell'impresa
La capacità di rapportarsi con il mercato in tutti i suoi aspetti quindi la ricerca di mercato fino alla commercializzazione
Soprattutto nella prospettiva dell'allargamento dei mercati la capacità anche di andare autonomamente all'estero solo ventisei mila imprese artigiane esportano abitualmente tantissime lo fanno in maniera saltuaria
Altrettanto tante lo fanno come i subfornitori maggiori prodotti quasi finiti verso altre industrie o verso altri soggetti commerciali
Vi sono difficoltà ad incorporare innovazioni tecnologiche per la endemica debolezza finanziaria di queste aziende
E per la totale mancanza di strumenti finanziari che non siano come ricordava anche il presidente della BNL che non siano l'autofinanziamento o l'indebitamento bancario a breve che non è affatto sintomo di grande ricchezza o di grandi profitti ma è l'unica minestra perno saltando dalla finestra quella dell'indebitamento a breve bancario
Nonostante ciò nonostante tutte queste carenze e mentre da almeno quindici anni economisti politici
Banchieri sociologi di ogni genere di battevano discutevano sulla marginalità dell'artigianato sulla sua rete la terza in disaccordo soltanto sulla data del funerale mi pare
Beh nel frattempo l'artigianato italiano contribuiva a far crescere il sistema Italia ha riportato i primissimi porta da primissimi posti della competizione internazionale
Questo risultato positivo potrà essere mantenuto anche in futuro beviamo e tanto e mi
Quindi anche della piccola impresa e dell'artigianato
Diviene quindi essenziale favorire l'organizzazione di sistemi di piccola impresa reti commerciali distributivi nonché ai servizi informativi e finanziari avrete già capito
Che non siamo coloro che difendono una visione oleografico e da fattorino illustrata dell'artigianato
Siamo contro i finanziamenti a pioggia siamo contro ormai i contributi in conto interessi e in conto capitale non finalizzato siamo invece per un sistema di creazione di infrastrutture di incentivi all'innovazione incentivi su progetti e per risultati che per risultati ottenuti
Ma quali sono le condizioni che possono consentire alle nostre imprese di essere artefici del nuovo sviluppo comunque in compartecipazione con altro non vogliamo certo essere i soli sarebbe troppo ed alla ulteriore crescita economica
Beh risponde certamente al vero quanto affermava Cicchitto e confermavano molti degli intervenuti rispetto al complesso delle imprese
Accordo in Italia manca quel corpo centrale di imprese di medie dimensioni che costituisce l'elemento portante dei sistemi produttivi dei Paesi più sviluppati manca il contenuto tecnologico nuovo sia dei prodotti che dei processi
Dovuti alla modesta attività di ricerca sia nell'industria privata che in quella pubblica
Manca l'ammodernamento e l'adeguamento del sistema infrastrutturale delle grandi reti di servizi manca un sistema finanziario moderno la Borsa fortemente sviluppato manca infine un quadro istituzionale forte e determinato
Entro il quale le imprese possono operare con le dovute certezze ed in particolare una vera politica industriale la legge sulla Borsa quindi all'intermediazione non bancaria provvedimenti per la trasparenza del mercato e per la diffusione di nuova imprenditorialità ma manca anche e pesa di più sulle piccolissime imprese una pubblica amministrazione moderna ed efficiente manca una vera politica di rientro dal debito pubblico e quindi tutte le affermazioni fatte sulla lotta all'inflazione sul contenimento dell'arco del costo del lavoro sulla riduzione del costo del denaro rischiano se non si va in questa direzione
Di andare ancora una volta alla strizzare regia lastricati sine die dell'inferno tutte queste debolezze
Se rendono difficile l'elaborazione di scelte strategiche da parte delle grandi imprese e ce lo ricordava Pininfarina ieri pomeriggio e quindi il reperimento a condizioni concorrenziali delle necessarie risorse finanziarie
Prende ancora più difficile un processo di adeguamento rafforzamento da piccole imprese dell'artigianato che lo ricordo ripeto ossatura del sistema produttivo italiano
Per tutto questo segmento di impresa si pone particolare l'esigenza primaria della realizzazione di un complessivo ed unitario involucro tecnico istituzionale efficiente entro il quale far funzionare crescere le imprese minori
Solo questo può favorire il massimo di agibilità delle imprese sul mercato rispetto all'attuale indirizzo di logiche legislative tese ad alimentare settorializzazione e verticali mi e renderà più operative e più imprenditoriali le funzioni delle diverse dimensioni aziendali
Occorre in poche parole accrescere l'osmosi tra i vari settori economici non alzare nuove barriere e tendere ad una ricomposizione dei settori produttivi oggi Pertica Rizzati
Occorrerà passare da una visione vagamente assistenzialistica e qui ci trovate d'accordo
Di sola tutela e di puro sostegno alle imprese minori ad una visione che invece si ponga il problema della creazione delle condizioni necessarie per aumentarne la capacità di produrre risorse ed occupazione
Non dimentichiamo che la funzione di ammortizzatore occupazionale svolta negli anni primi anni ottanta dall'artigianato è stata notevole a fronte delle cinquecento e passa mila unità
Di occupati uscite dall'industria all'artigianato ha fatto fronte a tutto questo ma tutto questo fabbisogno e più in particolare all'artigianato non come sistema marginale o chiuso in se stesso bensì somma in sintesi di più aree settoriali o sottosistemi variamente integrato ed interagente con l'intero sistema fordista
Non voglio cioè rivendicare una velleitaria centralità Tiziana o esaltarne la specificità fine a se stessa
Credo invece che sia fondamentale costruire un corretto sistema di interrelazioni tra grandi medie e piccole imprese e se sono di più le piccole bisognerà su questo fattore puntare magari creando le condizioni per la felicità
Occorre insomma passare per l'artigianato da una visione ancora angusta quale quella contenuta nella legge quattro quattro tre sul ti sanato peraltro non ancora del tutto attuata ad una visione dello sviluppo che sappia coniugare produzione di ricchezza e profitto
In quel quadro di crescita della piccola impresa da tutti auspicata e che dovrebbe essere facilitata da interventi di ammodernamento delle infrastrutture e dei servizi
In sostanza i contenuti di una proposta politica
Industriale che guardi al futuro deve partire dall'esistente che non è affatto da buttare magari per modificarlo sicuramente Perotti imitarlo
Infatti la insufficiente sistemi città fra i due principali attori dell'economia nazionale la piccola e la grande impresa
Comporta la penalizzazione di un sistema produttivo che nella sua diversificazione può anche sopravvivere ma che risulta rallentata nella crescita e limitato sia nel perseguimento dell'efficacia così come dell'efficienza
Di fatti posto che all'efficienza complessiva di un sistema economico contribuisce proprio la coerenza sistemica dello stesso
Il livello di efficienza dei suoi servizi è una intelaiatura delle sue infrastrutture efficiente e in grado di cogliere gli orientamenti innovativi
Risulta allora è evidente che le fono mia italiana sconta un posizionamento sfavorevole rispetto alle maggiori economie mondiali
Da questo approccio si presume che una sottovalutazione del ruolo e delle potenzialità dell'impresa minore comporta inevitabilmente una sua uno svantaggio per l'intera economia nazionale
Una sua piena valorizzazione può invece diventare l'elemento che fa la differenza nella competizione mondiale si dovranno quindi rimodulare le politiche nazionali riclassifica ancora in un nuovo quadro i rapporti con le politiche comunitarie
Beh mi sollecitano
Quindi fatto molto molto rapidamente i progetti di intervento prioritario per costruire l'involucro trentenni costituzionale di cui parlavamo prima entro cui le piccole imprese possono operare si possono così sintetizzare molto velocemente
Realizzazione di grandi reti infrastrutturali adeguamento di tutto il sistema formativo ad un sistema sociale produttivo mutato senza dimenticare la scuola in tutti i suoi vari aspetti che non sforna fatto persone in grado di entrare in azienda
E il rafforzamento di meccanismi ed incentivi per la diffusione dell'innovazione alle imprese dai processi produttivi la revisione del sistema fiscale usato come incentivo per l'innovazione per il rinnovo e l'ammodernamento degli impianti
E quindi la predisposizione di strumenti di incentivi che favoriscano anche l'accesso delle imprese al capitale di rischio che la crescita dimensionale delle imprese ecco queste sono un po'le condizioni minimali le condizioni di base
Perché le piccole imprese e di conseguenza la nostra economia
Possa essere sempre più competitiva in una prospettiva europea
Permane però me lo consentono anche se il tempo stringe
è difficile e dura a morire la logica la logica tripolare emersi anche in questi giorni la logica tripolare della concertazione che prevede solo il consenso di governo insieme a Confindustria e sindacato addirittura benvenuto stamattina gli è sfuggito probabilmente diceva la Confindustria deve mettersi a rappresentare tutte le imprese grandi medie piccole e non solo dodici famiglie
Non è la Confindustria che deve rappresentare pure tutte le grandi le imprese grandi medie piccole ci sono altre organizzazioni che già lo fanno molto bene e non si perita lo di promuovere Chauvet promossi come fa la Confindustria
Se la Confindustria continuerà a tutelare legarle dodici grandi famiglie saranno cavoli loro noi vogliamo esserci vogliamo esserci nel campo della Concert io ne economica e politica perché riteniamo come piccole imprese di avere di avere diritto alla ad essere rappresentati
Va nella vecchia logica va nella vecchia logica il patto sociale per il Mezzogiorno che non ha visto coinvolto la piccola impresa nonostante gli sforzi che la piccola impresa e l'artigianato ha fatto in questi anni per ridurre la frammentazione del sistema e voglio ricordare il coordinamento unitario delle organizzazioni dell'artigianato
Di cui CN ai grande protagonista anche se non tutti concorrono allo stesso livello e con le stesse idee e da ultimo l'accordo del che nell'alleanza fra tra l'artigianato la piccola impresa le professioni che va dalla Confapi fino alle organizzazioni professionali ecco credo che questo mondo non posso comunque rimanere escluso dai grandi dai grandi parti sociali e dalle grandi concertazioni dalle grandi concertazioni economiche sono costretto a saltare assaltare un po'su tutto il resto soltanto alcune risposte per dire che condividiamo che condividiamo molte delle cose che abbiamo sentito dopo aver detto e ripetuto che vogliamo essere presenti alla concertazione economica e che è una scelta che è una scelta vincente diciamo che sulle proposte di Cicchitto siamo d'accordo condividiamo ad esempio nello specifico
Il discorso dell'unificazione tra ministero dell'industria ministero delle partecipazioni statali la legge sulle piccole imprese
Ha degli aspetti decisamente nuovi degli aspetti positivi che condividiamo e sono l'accentuazione dei servizi alle imprese sono ad esempio le il potenziamento delle risorse materiali servizi di informazione e quant'altro
L'accentuazione dell'utilizzo dei bonus fiscali che appaiono timidamente nella proposta di legge approvata alla Camera dei deputati e che dovrebbe essere uno strumento invece usato con maggiore con maggior forza
Piena disponibilità ai contributi in conto interessi e non una tantum in conto capitale
I due il dubbio quei problemi riguardano due aspetti uno citato anche da qualcuno in precedenza l'incentivazione alla moderna all'ammodernamento complessivo se non è finalizzata rischia di essere un nuovo elemento distorsivo
E che il grosso problema il finanziamento di questa legge mille cinquecento miliardi in tre anni per tutto il mondo da piccola impresa ecco non non merita non merita commenti
Costa mi pare mille quattrocento miliardi il patrimonio delle auto blu visti i soldi che il rapporto il rapporto è un po'presto
Concludo semplicemente accennando due cose la piccola impresa a un altro grosso problema andando in Europa ed è quello della contraente debole nei rapporti della della grande impresa in quanto molte delle nostre aziende di produzioni sono subfornitura in altri molti paesi un beh i contratti a tutela del prodotto eccetera hanno trovato posto nella legislazione antitrust in Italia non ancora sia ospitiamo che questa sia una delle linee incerte
Ed è da condividere alla fine l'insistenza per l'incentivazione l'utilizzo dei fondi comuni per ricercare ulteriori forme di finanziamento che potrebbero risolvere molti dei problemi di base delle piccole imprese mi scuso per la velocità oggi non di non deludere troppo grazie
Parola Gaetano Mancini presidente
Cari compagni
Prima di portare un contributo
Al dibattito
Le svolto durante questi due giorni
Ritengo
Che sia doveroso da parte mia
Ed era un ringraziamento ringraziare il compagno Cicchitto questo lo faccio con uno veramente con grande sentimento anche con grande affetto mi sia consentito
La pace come compagni
Non tanto per avere organizzato questo convegno
Che arrivé alla sua conclusione dopo un travaglio circa un anno un anno e mezzo
Quando
Per il modo come ha diretto la sezione economica del nostro partito in questo lasso di tempo
Per la puntualità dei suoi interventi
Per il modo come ha saputo portare avanti la politica economica del partito
Il partito insomma
Durante questo periodo che poi è stato anche lungo
è stato presidente è stato presente ha vissuto i problemi dell'economia del nostro Paese
Beh
Questo ringraziamento come compagno cento di parlo
A questo ringraziamento però si aggiunge un altro
Se aggiungi ringraziamento di voglio fare presidente di un ente di Stato
Per la
La giustezza della puntualizzazione effettuate per la presenza che i problemi del mio ente hanno posto in questo travagliato Periodo Carmenta trascorso questi due o tre anni
Abbiamo avuto sempre una risposta puntuale da parte dalla sezione economica del partito
E questa sezione economica si è schierata tra Cicchitto sembra sulla posizione che noi vi chiediamo la posizione più giusta quindi un ringraziamento particolare voglio Quaglia anche per questo al quale si aggiunge anche se non è presente questa sera ma lo è stato questa mattina con un intervento che ho molto apprezzato compagno Biagio marzo per il ruolo che ha svolto della commissione interparlamentare delle partecipazione statale e per la parte attiva avuto la Commissione alla sua presidenza nel dibattito che è un vuoto travagliato questi ultimi due tre anni di politica del nostro
Detto questo devo dire che ho voluto fissare su carta
Questo mio contributo al dibattito e l'ho voluto fare per
Non essere tentato ad allargare
Gli argomenti che ritenga invece essenziale dire spinto dallo stimolo di aver ascoltato il dibattito nel corso di queste due giornate l'ampiezza dei problemi certamente mi spingerebbe ad allargare il discorso e non mi pare che nel tempo ne è opportuno che mi soffermi su qualcuno ciascuno dei problemi trattate pur come forse sarebbe giusto
E però ha fatto anche per un'altra cosa messe su carte per impedire di subire un'altra tentazione
Che è quella di arricchire gli spunti polemici perché già ce ne sono stati tanti corso questo dibattito due giorni e poi se i miei sarebbero andati anche fuori posto
E allora detto questo Déco accompagnai Cicchitto che finalmente ci siamo il nostro convegno l'abbiamo fatto
E devo ringraziarlo e devo complimentarmi per l'ampia e articolata relazione
Dalla quale ha giustamente osservato che dopo tante dure repliche della storia il nodo politico centrale che una forza di sinistra moderna e riformiste chiamata a sciogliere sta nell'interrogazione su quale capitalismo puntare
E aggiunge acutamente che come termine capitalismo vengono individuate formazione economico-sociale alle più svariate e spesso distante tra di essi anni luce
Dal capitalismo di Taiwan
A quello svedese
Bene è inutile sottolineare che noi siamo naturalmente per il cateterismo Telese te svedese e non per il capitalismo vedere dai fan anche se dobbiamo non dobbiamo nasconderci
Che il cammino per arrivarci e ancora a lungo difficile e densa di ostacoli
Ora la ricetta per accorciare i tempi e non poteva essere diversamente è innanzitutto politica
Opportunamente ci è stato ricordato che per imprimere all'apparato industriale italiano un indirizzo più confacente alle esigenze del Paese bisogna creare anzi gettito un luogo delle strategie
Che individui gestisca la direzione di marcia
Bisogna cioè istituire una sede in cui i tre grandi attori dalla politica economica governo impresa e sindacati possono cooperare
Occorre anche rompere la logica burocratico centralistica che ha contraddistinto finora la politica industriale
Ed è in questo quadro e sono in questo caso ci ricorda Cicchitto che possono essere affrontate confrontate speranze di successo i problemi che abbiamo davanti e cioè la diffusione delle tecnologie l'andamento dei costi di produzione il sottodimensionamento delle riprese la loro scarsa internazionalizzazione
Si tratta di uno scenario nel quale mi riconosco pienamente e dal quale non mi pare ci sia niente da aggiungere se non una piccola sottolineatura che riguarda il Mezzogiorno
E mia opinione che il riassorbimento della disoccupazione o sotto per le dimensioni che ha assunto prima ancora che un problema sociale sia un problema di politica industriale
Ora nessuno può a cuor leggero lasciare inutilizzata una quota così rilevante della propria capacità di lavoro senza pagare un pesante Scotto in termini di tasso di sviluppo
Nel Mezzogiorno non siamo davanti a una disoccupazione né di tipo tecnologico né di tipo tradizionale
Ma è una disoccupazione strutturale di massa che si aggira intorno al venti per cento come media che tocca punte massime del ventinove trenta per cento è una inammissibile sperpero privarsi di un apporto così rilevante in termini quantitativi se è vero come ci ha ricordato il compagno professor Guerci
Che al nord non ci sono più né spazi fisici nel braccia disponibili per ampliare le iniziative in atto opera di armi e di nuovo
Quindi un Paese che rinuncia a utilizzare un milione e mezzo di lavoratori
Che per formazione culturale e professionale non sono diversi dal resto dalla manodopera nazionale occupata
è un Paese che oltre a commettere una grande ingiustizia fa gratuito autolesionismo perché pregiudica le proprie responsabilità di crescita
E parte queste doverose premesse vorrei soffermarmi un bombe metodicamente sulle osservazioni invece parte da Cicchitto e dagli altri relatori a proposito del partecipazione è stata come consentirà d'argento al Mezzogiorno io ho apprezzato molto l'attuale l'attuale l'azione forse sul Mezzogiorno qualcosa di più da questo dibattito forse era giusto che venisse venisse fuori e quindi un contributo ad integrare
Ora per meglio quindi precisare il mio pensiero mi si consenta di raccontare brevemente una piccola esperienza di vita personale
Proprio perché sto da dieci anni nel partecipazione statale
Mi è capitato in più di una circostanza
De dovere rispondere a domande di giovedì compagno di studenti creò volevano saperne di più sul ruolo che le partecipazione statale hanno avuto nell'economia italiana dal dopoguerra
E puntualmente mi è capitato di dover raccontare qualche pietosa bugia per giustificare la storia più recente
Mentre non avevo difficoltà per esempio a raccontarlo oro che se non ci fossero state Mattei Sinigaglia il miracolo economico degli anni cinquanta sarebbe stato
Meno rapido e spettacolare
è che Sensi massicci interventi alle per cento giorni partecipazione statale negli anni Sessanta visto in due industrializzazione del Sud usare de ancora all'anno zero quasi
Doveva invece arrampicarmi sugli specchi quando il discorso cadeva sugli ultimi quindici anni non potevo per esempio raccontare loro che non tutti i salvataggi che sono stati fatti rispondevano a logiche corrette né potevano dire che nonostante il mastice svolse effettuate dallo Stato all'inizio degli anni ottanta ad oggi si tratta
Tanto per capirci di oltre quarantasei mila miliardi di cui quasi trentacinque mila destinati all'IRI il sistema non ha trovato salvo l'amore con l'eccezione dell'ENI un accettabile equilibrio
Avverrà degli aneddoti personale mi sembra importante con bagni interrogarci
Come mai tutto ciò sia potuto accadere
La mia risposta
Molto parziale e perché è mancato un indirizzo strategico univoco IPA mosso al cervello invocato e Cicchitto perché non c'è stato questi di Beck virtuoso tra manager e potere politico
Che in passato aveva fatto del modello delle partecipazione statali italiane un'esperienza esemplare
Anche a livello internazionale perché si sono i barbari delle regole tutte le regole da quelle della selezione dei manager a quelle dei criteri di finanziamento alle stesse relazione industriale
E il commercio con bagno querce non vuole che si parli di ruolo delle partecipazione statale
Sostiene forse non del tutto a torto
Che la questione del ruolo e ambigue rappresentati ascesso una alle dieci per perpetuare Rohrer lassismo
Ma se non vogliamo parlare di assegnazione di ruoli
Dobbiamo quanto meno parlare di strategia
Ho qualche difficoltà per esempio ad accettare l'idea che l'impresa pubblica non si distingue niente dall'impresa privata e che l'una e l'altra abbiano gli stessi soggetti
Se così fosse avrebbero ragioni nipotini nostrane dalla signora Thatcher è invece di discutere di quali priorità strategica segnale perché ci Bazzoni statale negli anni novanta
Dovremmo discutere di come dismettere al meglio l'intero sistema delle partecipazione statale
Massimizzando il vantaggio per le casse dello Stato
A voi che a me è sembrato che in questo convegno
Nessuno considera economicamente corretti e politicamente saggia la scorciatoia inglese trovo giusto individuare sia pure con il massimo di flessibilità possibile
Visti i tempi che viviamo
Gli obiettivi che le partecipazione statale devono perseguire
Ebbene proprio alla luce dell'analisi che è stata fatta un po'da tutti
Sullo stato dell'industria italiana mi pare che compiti prioritari delle partecipazione statale negli anni novanta si chiamino sviluppo e del settore a tecnologia avanzata
Industrializzazione del Mezzogiorno rivitalizzazione dei servizi
E che è in posizione di questi obiettivi vada ridisegnata la mappa del sistema e badano riscritte le regole
Ora dal dibattito è emerso umane ma la preoccupazione per la scarsa presenza né dell'industria italiana nei settori nuovi
Ed è un problema serio perché compromette in prospettiva la possibilità di crescita del Paese e lo costringe ad adottare difficile e Corps e costose strategie di inseguimento
A questo riguardo non mi aspetto dalla grande impresa privata contributi decisivi
Primo perché non ha mai avuto una particolare vocazione per questi settori
Secondo perché non brilla certamente per un'eccessiva propensione al rischio
E non a caso quel poco che c'è in Italia delle produzioni a tecnologia avanzata è prevalentemente concentrato nella partecipazione statale
A prescindere quindi ogni altra considerazione e da qui che bisogna partire se si vuole costruire qualcosa
Ancora più complesse complesso e il discorso del Mezzogiorno
L'élite colta in cui si dibatte buona parte dell'industria pubblica rendono problematico un massiccio impegno nelle aree meridionali
Ma allora il discorso va affrontato in termini di priorità di progettualità
E di risorse
Dopo lo schiaffo di melting
Dicevo dopo lo schiaffo di merci cioè dopo l'iniziativa relativa in Basilicata
Non si può più sostenere
Come ho avuto modo come ho letto di recente leggere
In un documento dell'ivi
Presentata alla Commissione recentissimo alla commissione bicamerale della partecipazione statale e dove ha detto che se gli investimenti privati nel Mezzogiorno latitano
E perché le condizioni di mercato sono in quale posto non realizzarsi
Non sono tali da garantire ritorni adeguati
Per cui si vicino al documento è doveroso domandarsi seguendo Investimenti possano essere compiuti al di fuori delle leggi di mercato con le quali ogni impresa deve fare i conti ora non mi nascondo che per molte ragioni sulla quale non c'è il tempo di soffermarmi investire nel Mezzogiorno è diventato più rischioso
Ma proprio per questo sono necessarie più di ieri massicci interventi estende da parte delle partecipazione statale
Il problema allora non è quello di trincerarsi dietro le dure leggi del mercato
Ma da un lato di predisporre progetti credibili e concreti e dall'altro di negoziare a brutto muso le condizioni che rendano quei progetti realizzati
Ora non credo dopo tutto quello che è stato detto da quanti mi hanno preceduto io mi debba denunciare molto sull'assoluta urgenza di rivitalizzare il servizio
In questo campo le partecipazione statale per i settori che controllano hanno responsabilità notevoli almeno nel loro caso non c'è un problema di privatizzare procedure strumenti soggiornare il salto culturale da fare è un altro
Si tratta di riscoprire il ruolo del servizio pubblico e in termini di massimizzazione del benessere collettivo
è di internalizzare attraverso una maggiore vincente costi che sono stati esternalizzate
Provocando diseconomie
Esterne
Ora questi obiettivi già di per sé di difficile attuazione diventa impossibile se non si pone mano con decisione agli assetti alle regole
è stato osservato un po'da tutti
Che le partecipazione statale devono dimagrire per diventare più agile devono focalizzare meglio le loro strategie devono internazionalizzarsi questa è una diagnosi coglie il cuore del problema è che ripropone il concorso all'annosa questione del riassetto
Ora per gioco tempo si è discusso di questo problema e per troppo tempo si è terrorizzata a proposito e a sproposito di massa critica per giustificare l'esistente
Per creare pagare le condizione per tentare disinvolte scorrerie in casa altrui
Bene il problema come ci insegnano gli esperti non è di dimensione della conglomerata
Ma è di dimensione dell'unità di business e in altre parole molte attività che vengono mantenute nell'ambito delle partecipazione statali in nome di una male intesa massa critica possono essere privatizzata
è dismesse liberando così risorse umane e finanziarie che possono più vantaggiosamente essere utilizzata altrove
Mentre altre proprio in coerenza con una corretta accezione di massa critica vanno rafforzate attraverso accorpamenti fusione è acquisizioni nell'Italia degli anni novanta non ha senso che le partecipazioni statali perseguono strategie di nicchia tenendosi ben strette aziende magari redditizie ma di rilievo strategico limitato
Ho Broggi uno risorse preziose per mantenere in vita sento settori irrimediabilmente il declino ora lo sforzo va concentrata altrove nei settori a tecnologia avanzata è in quelle di base
Qualora si decida di continuare a investire visto che in buona parte sono localizzate
Dal tutte quelle di base nel Mezzogiorno ora sono questi e non altri temi del riassetto delle partecipazioni statali se l'obiettivo è quello di mantenere ordine di fare chiarezza
Bene
Il presidente Andreotti mi pare no Giuliano Amato nelle schede programmatiche inviata ai partiti ha riproposto il problema all'ordine del giorno e anticato come base di discussione il documento elaborato dalla Commissione
Insediato dal compianto ministro Pecchia
Ora mi sembra un positivo passo in avanti anche se sarebbe opportuno non limitare al dibattito solo al tema delle sinergie tra azienda partecipazione statale che operano nei sistemi di trasporto
Nell'aria un atto che nella difesa
Capisco e condivido la politica dei piccoli passi
Dopo i robusti puoi contarci tentati in questi mesi a danno del riassetto per ragioni che avevano ben poco di industriale ma se si vuole robusti invece la presenza pubblica nel settore a tecnologia avanzata se si vogliono porre solide premesse per affrontare in condizione non di debolezza
Il problema dell'internazionalizzazione forse bisogna porsi
Traguardi un po'più ambiziosi
Così come cerca anche da affrontare un versante Pintus di base ed un versante finanziario
Nel caso del settore di base il problema è se mantenerli nell'area pubblica dopo avere creato le condizione per preservarne l'equilibrio ho sempre avere un graduale disimpegno
In Italia
Non è il posto ideale per produrre acciaio né alluminio né Ti-Bre chimiche da noi i fattori critici di questi settori cioè land regia e il capitale sono più costosa perché nel resto d'Europa
Le nostre industrie vanno quindi messi in condizione di poter competere alla pari assicurando loro tariffe elettriche e costi del capitale in linea con la media rotta
Noi oggi siamo al di sotto cioè alla media europea rivolto al di sopra dalla media europea e Motta e siamo anche in un certo senso fuori mercato
Ora il sacrificio che ne deriverà alla finanza pubblica si giustifica non solo per ragioni di carattere economico strategico e batte eludeva pesa per un certo grado di autosufficienza delle scorte di materiali di base
Ma anche per la particolare localizzazione di questi entusiasti sento in gran parte del Mezzogiorno è mezzogiorno
Beh non riassetto ben patto dovrebbe mettere in condizione tutti e tre gli enti a partecipazione statale di uscirne più forti sia sul piano industriale che su quello patrimoniale
Non so se poi nei fatti questo sarà materialmente possibile anzi ne dubito fortemente ebbene comunque avere chiaro che se l'obiettivo dell'equilibrio patrimoniale non potrà essere perseguito via riassetto dovrà essere perseguito via finanza pubblica proprio perché da alcuni anni opera all'interno delle partecipazione statale sono il primo a riconoscere
Che la pratica dell'erogazione pagine sperimentati in passato e dannosa ed è anche controproducente perché alimenta la Sisme e inefficienza
Sono altresì convinto però che sia pure con la gradualità necessaria
Se non tutte la gran parte delle industrie pubbliche ma quotata in Borsa
Dalle scelte necessarie sia per spingere un'azienda comportamenti più coerenti con la logica di mercato sia per i bus che irrobustire il sistema finanziario Kobe redige tetti per l'intera economia
Ma immaginare che le partecipazioni statali possono perseguire obiettivi e così complesse
Come lo sviluppo dei settori a tecnologia avanzata le internazionalizzazione delle imprese
Le industrializzazione del Mezzogiorno il risanamento di lungo periodo delle industrie di bus
Potendo contare solo sul moto finanziamento sulla sottoscrizione degli azionisti di minoranza questo mi pare poco realistico
E l'apporto il denaro pubblico quindi sarà probabilmente ancora indispensabile
Ho parlato di apporto pubblico e non di fondo di dotazione tout-court
Perché non necessariamente all'esborso deve ricadere per intero trovato innanzi a pubblica
Imbatte adesso potrebbe essere surrogato alla porte di altri enti pubblici economici come le banche viene dal termine l'assicurazione gli enti di ricerca le finanziarie pubbliche
Già oggi molti di questi enti possono potestà dovuto sottoscrivere quote di capitale di rischio e molto spesso lo fanno anche se lo fanno al di fuori di qualunque logica di coordinamento e di interesse pubblico
In un quadro ben articolato di rilancio delle politiche industriali tali fonti possono essere impiegate più utilmente investendo le nelle partecipazioni statali
Consente di mentine due considerazione sulle regole necessariamente telefonate che dati i limiti di tempo
Bene il meccanismo che disciplina i rapporti tra azionisti ed enti di gestione tra società controllate vende controllando tra impresa e sindacati diciamolo che questo meccanismo è andato in tilt non funziona più
Ogni soggette in altre ogni soggette che in altre epoche pur fortunata aveva ruote responsabilità precise ha finito per arrogarsi compiti che non gli sono pronti
L'azionista non di rado volte i compiti di Indirizzo
Gli enti interferiscono nella questione spicciolo delle società le aziende si esercitano in compiti di mediazione tra obiettivi economici e obiettivi politici che invece competono agli enti i sindacati pretendo rintrodurre logiche la pubblica amministrazione che nulla hanno a che vedere con una moderna pratica di relazioni industriali
Ne è derivato un guazzabuglio paralizzante e in cui nessuno è in grado di decidere tutti hanno potere di interferenza come dire ne è nata l'antindustriali
Da questa situazione bisogna riuscire e bisogni uscire al più presto anche perché non partiamo da zero e si può uscire basta ripristinare le buone regole di una volta adeguando alle tempie
Solo così sarebbe possibile ridimensionare e sperabilmente annullare il ruolo dell'azionista occulto di cui impartiti sogno ma sono magna pars
Ma se questi sono i nodi da aggredire e consentirmi caro caro amico caro compagno Colajanni che la tua proposta di sciogliere le come fatto esemplare
E demagogica ed è ingiusta
E demagogica perché assolutamente inesatto identificare l'FMI come la sede tipica delle perversione lottizzati vicine Italia
Un buon novanta per cento dal management delle sua Società viene dalla gavetta e cresciuta all'interno ed è cresciuto all'interno del gruppo
Ora non so se altrove possono essere fatta valere analoghe percentuali
Ingiusta e perché nell'ambito delle partecipazione statale Lethem sovente esclusivamente manifatturiero senza supporto di cassa rappresentate da banche aziende di servizio ore veterinario tipo
è un ente porte menti impegnato nel settore tecnologia avanzata che rappresentano il cinquanta per cento del suo fatturato è nel Mezzogiorno dove lavoro il trentacinque per cento dei suoi ardenti
Queste affetto
Unitamente a alle vergognose discriminazione politica di cui è stato vittima per i circa un decennio
Nella ripartizione dei fondi di dotazione discriminazione abbia dente riconosciute di recente anche allo stesso governo spiegano l'attuale difficoltà delle
Difficoltà che sono eminentemente finanziaria
Eh no finanziaria ed industriali come è il caso di altre realtà
Ben più corposa del sistema delle partecipazione statale sulla quale inspiegabilmente vieni sovente esteso un pietoso velo anche la parte deplorevole
Rappresentanti della sinistra
Ora io mi scuso con voi se sono andato oltre il tempo che vorrei
Benevolmente consentito forse potevo dire le stesse cose in maniera il più sintetica
Ma la robusta architettura della relazione del compagno Cicchitto delle stimolante considerazione contenute nelle altre relazione hanno finito per prendere la mano anche perché sono convinto
Che almeno per qualche decenni ancora e difficile farli in Italia buona politica industriale prescindendo dallo strumento delle partecipazione statali
Faletti poi Cagliari
Presidente
No
Ringrazio la sezione industria del partito socialista e il suo responsabile onorevole Cicchitto
Invita
Staccato di avere invitato a a questo importante convegno che
Ha la fortuna di discutere due eccellenti relazioni almeno le due che ho letto solo che ce ne sono state delle ancora quelle del professor Querci dell'onorevole Cicchitto spesso la Federazione del terziario avanzato più vicino più lontano
La Federazione del terziario avanzato
Che apparentemente sembrerebbe staccata dai problemi del l'industria e del mondo industriale
E che invece strettamente connessa ma queste problematiche mi compiaccio per averlo avvertito
Per il fatto che i servizi alle imprese che noi rappresentiamo nelle prese da noi associate e quindi l'ingegneria quindi l'ambiente quindi informatica l'organizzazione aziendale gli ho detto sulla pubblicità e la comunicazione in genere alle pubbliche relazioni marketing sales promotion le attività finanziarie sono ormai attività imprenditoriali che sono sempre più strettamente legate vorrei dire quasi determinanti sempre più integrate determinanti
Nei processi industriali e in alcuni casi ne diventano addirittura sostitutivi il software in una sola parola che
Il prodotto delle nostre impresa ormai
Inserito sempre in modo più determinante nell'industria
La Federazione del terziario avanzato oggi raggruppa circa tre mila in prese che hanno fatturato nel mille novecento novanta oltre venticinque mila miliardi di software quindi una cifra
Più che
Importante e danno lavoro a circa cento mila persone di cui la maggior parte sono laureati diplomati e quindi diciamo un tipo di di di di lavoratori chiamiamoli così di alta professionalità
E siamo qui a parlare di industrie io anche oggi non è primo convegno sicuramente un come l'importante non è il primo convegno che si fa sul sull'industria anche oggi ho sentito tante campane a morto su quello che non si è fatto sul fatto che l'industria va male
Su tutte le deficienze del governo e io scusate vorrei lanciare spezzare una nota una lancia di ottimismo e se vogliamo di realismo noi siamo un Paese che l'industria l'appena toccata
Nel mille novecentoquarantacinque le attività di industriali e rappresentavano o conclude il ventitré per cento delle attività produttive contro il cinquantacinque per cento dell'agricoltore
Dal mille novecentoquarantacinque ad oggi quindi niente rispetto a Paesi come l'Inghilterra rispetto a Paesi come la Germania rispetto a Paesi come gli Stati Uniti siamo diventati il quinto Paese industriale del mondo facendo dei processi subendo in ogni in alcuni casi dei processi di accelerazione assolutamente eccezionali rispetto a tutti gli altri paesi simili al nostro
Quindi io credo che per valutare in maniera corretta anche quello che si deve fare non vada disconosciuto che i risultati che noi ci portiamo a casa dal quarantacinque ad oggi sono complessivamente io ritengo risultati assolutamente apprezzabile che ci devono addirittura inorgoglire nei confronti degli altri paesi europei quando ci sentiamo accusati un quando come ricordava stamattina Moratti addirittura ci sentiamo svillaneggiato
Mi sorprende molto
Mi sorprendo non molto le lamentele che ancora una volta ho sentito fare da i rappresentanti del mondo industriale
Io credo che le lamentele se ne devono fare prima se stessi
In questi ultimi vent'anni se noi andiamo a vedere le statistiche l'ottanta per cento
Dei finanziamenti che sono stati dati dallo Stato in termini di incentivi sono andati all'industria industria agricoltura più cultura poi credo che ne ha preso il molto molto bene
Il venti per cento sono andati al resto in particolar modo al terziario
Quindi il fatto di partire sempre dal presupposto che tutto quello che non è andato è colpa di altri anche in questa occasione credo che non solo sia sbagliato ma sia sbagliato dal punto di vista statistico quindi in chiave obiettiva
Non sono invece d'accordo con quanto è stato detto anche nelle relazioni e neanche da Cassola che ho sentito stamattina Cassola che ha fatto una relazione condivido al cento per cento su un punto non la condivido
E cioè sulla valutazione che è stata data alla opportunità ai risultati al successo alle prospettive dalla politica industriale
Io ritengo che in Italia una politica industriale c'è stata giusta o sbagliata che sia ha ottenuto anche dei risultati positivi
E io credo che oggi come dice nella relazione querce
Su quello che lui dice
La la la la defiscalizzazione dell'operazione Enimont era un fatto sporte quindi non andava bene io credo che se c'è un'operazione che serve al Paese
E che può essere anche attuata attraverso un provvedimento straordinario dello Stato io credo che si possa prendere in considerazione non ci devono essere fatti ideologici che ci bloccano sempre
Però dico in campo chimico noi abbiamo fatto bene o male con tutti i travagli che ci sono stati abbiamo fatto un discorso di polo chimico che alla fine arrivato in porto oggi abbiamo una ragionevole
Razionalizzazione del settore chimico che che c'ha portato a un risultato secondo me complessivamente positivo
Abbiamo fatto degli anni cinquanta una discorso strategico in campo autostradale che ha portato la FIAT a diventare quello che è diventata
Abbiamo verso alcune battute importanti nell'alimentare
Le abbiamo perse nel settore delle telecomunicazioni però dico in un bilancio complessivo non possiamo dire che solo e tutto è andato male e soprattutto dicendo che sono tutto è andato male
Fare unisce accusa alla domanda pubblica dicendo che la domanda pubblica non serve più
Su cui personalmente io non sono assolutamente d'accordo la domanda pubblica storicamente in tutti i Paesi industriali a partire dagli Stati Uniti
Avuto da funzione determinante in chiave di innovazione tecnologica in chiave di sviluppo di settori strategici in campo industriale
E lo dimostrano le realtà dei grandi gruppi industriali nel mille novecentosessanta all'IBM avere settanta dico settanta per cento del fatturato che dipendeva dal dipartimento della Difesa americana
Ora
Noi su questo innanzitutto io credo che il novantadue sarà probabilmente il novantatré novantacinque novantasei quindi poi non è che alla mezzanotte come tante volte abbiamo detto cambia tutto
Andiamo verso un trenta nel quale dobbiamo fare tutto quello che possiamo fare al discorso della domanda pubblica io credo che ci dà ancora qualche anno per potere rientrare da alcuni errori che abbiamo commesso
E quindi io questa arma la utilizzerei la rilancerà è era rinuncerà in chiave di politica seria da parte del governo
Si è parlato qui di
Piccola industria grande industria industria pubblica industria privata mi sembra che tutti concordano ormai sul fatto che questi titoli queste definizioni abbiano mai il tempo che trovano e che si debba andare verso dei concetti diversi
E cioè andare da un lato proprio anche per il successo la razionalità la logica di una politica industriale di settore che abbia una finalità e che abbia poi dei concreti mezzi per essere attuata
Verso una migliore e più puntuale definizione di comparti che però che poi sono i grandi comparti dell'industria del commercio dei servizi comparto ancora molto labile
Perché bene o male tra l'industria il commercio certe razionalizzazioni sono state fatte i servizi sono ancora un po'allo sbando abbiamo le banche abbiamo le assicurazioni abbiamo energie alla abbiamo la le le ferrovie abbiamo tutto un mondo di servizi che non hanno ancora avuto un contenitore di rappresentanza di interessi come l'hanno avuto altri settori però io credo che nell'ambito di un ministero qui si è parlato di una aggregazione tra ministero dell'industria Panizza delle partecipazioni statali proprio alla luce di questo superamento di ideologia
Io credo che si possa fare anche uno sforzo ulteriore io credo che oggi ne dovremo parlare di ministero dell'impresa siamo arrivati al punto di parlare di ministero dell'impresa un ministero che in una politica e in una programmazione intelligente è che riguarda l'industria che riguarda i servizi che riguarda per quello che può interessare il commercio l'artigianato diventi veramente il possa diventare veramente il motore come in altri paesi poi si chiama il ministero dell'Economia
Per potere fare una programmazione corretti tutto questo alla luce di un problema che poi il problema dei problemi se n'è parlato anche in questo convegno che il problema dei servizi pubblici che il problema della pubblica amministrazione di fronte al quale effettivamente i risultati che noi abbiamo fin qui ottenuto sono assolutamente scarse che però da un lato ci impongono anche qui uno sforzo molto maggiore di razionalizzazione di inventiva
E anche di qualità il discorso della qualità nasce in fondo da al problema della globalizzazione dei mercati nasce da un mercato che non è più un monopolistico nasce dal fatto
Che bisogna in qualche modo rivoltarsi le mani che come i giapponesi guardare sempre di più all'utente e guardare sempre di meno al produttore la qualità al di là delle così delle classificazioni al di là di questo fatto di cui che oggi fa moda significa concorrenza significa capacità di stare sul mercato e di vincere la concorrenza se questo lo si fa anche con la qualità la qualità diventa un elemento determinante per questo
Ecco sulla problema del Mezzogiorno ne ha parlato prima di me Mancini
Che io vorrei fare qui un un discorso un po'o fuori dalle tradizioni io credo che noi sul Mezzogiorno dobbiamo avere il sufficiente realismo di dire che quarant'anni di industrializzazione del Mezzogiorno è stato un fallimento perché quarant'anni di industrializzazione del Mezzogiorno hanno portato sì hanno portato a delle presenze importanti delle grandi industrie nel Mezzogiorno ma non non hanno portato all'auto fertilizzazione locale del del dell'industrializzazione del Mezzogiorno
Non è nato dalla presenza della FIAT o dalla presenza dell'ENEL o dalla presenza dell'IRI un processo che ha innescato l'auto diciamo l'Autogerma esiti impresa nel Mezzogiorno
E io mi occupo anche di di di di enti di di problemi elettrici Wiener eccetera devo dire che intorno alle grandi centrali
No in cui c'era tutta una prospettiva di nascita di crescita e di sviluppo dell'indotto si è arrivati in moltissimi casi solo a fenomeni di di di di mediazione commerciale nel senso che nascevano delle imprese locali che poi si approvvigionavano al nord e vendevano il prodotto del no allora io credo che noi sul Mezzogiorno dobbiamo fare delle riflessioni più moderne
La Federazione del terziario avanzato ha recentemente fatto uno studio sulla consistenza e sulla distribuzione geografica delle imprese di servizi intellettuale che sono quelli che noi rappresentiamo in tutta Italia
Da questo studio è emersa una realtà sorprendente da un lato interessante dall'altro
E cioè che dal punto di vista della distribuzione geografica di queste imprese la Lombardia è sicuramente all'avanguardia con un venticinque per cento sul totale nazionale il Lazio al dodici tredici per cento
Ma ci sono significative presenze in regioni come la Sicilia in regioni come la Campania parlo del sette per cento otto per cento contro un due per cento per esempio della Liguria
Che dimostrano che laddove non si va
Verso teorie e verso politiche capitali intensi massiva o si può andare verso politiche nostra o intensi esistite
Oggi mentre parliamo
Anche nel Mezzogiorno una capacità è una potenzialità molto ma molto maggiore di quella che noi non riteniamo ci possa essere concludo
Facendo anche un riferimento conclusivo al novantadue
Ma io credo che il novantadue noi dobbiamo esorcizzare urlo il più possibile come un'emergenza io credo che in questo Paese le cose migliori lei ha sempre ottenuto in stato di necessità sembra un paradosso ma e poi se andiamo a vedere la storia e così in stato di necessità noi abbiamo fatto ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo trovato delle forze assolutamente impensabile imprevedibili che ci hanno fatto risolvere problemi enormi
Io credo che il novantadue sicuramente un riferimento è un traguardo delicato e sul quale dobbiamo
Denunciare all'opinione pubblica al mondo industriale in questo caso tutte le difficoltà
E tutti i rischi per arrivare a quel superamento che la storia e probabilmente a quella Vittorio scusate se anche in questo caso sono ottimista che poi la storia in tutti questi casi ha dimostrato che il nostro camper Paese capace di ottenere l'abbiamo ottenuto con la liberalizzazione degli scambi all'inizio degli anni Cinquanta l'abbiamo tenuto con lo SME
L'abbiamo tenuto in tutti i grandi appuntamenti internazionali in cui alla fine il nostro Paese ha dimostrato di essere molto ma molto migliore di quello che è scritto sui libri grazie
Grazie alle
Sky
Ma i socialisti sono famose per arrivare in ritardo agli appuntamenti non mi pare che c'è un appuntamento alle diciotto per l'onorevole Amato per intervenire rinvio cercherò di essere molto sintetico
E di trattare urla argomento che in questi periodi già diventato in questo periodo in questi tempi è diventato molto di moda ed è quello della privatizzazione delle imprese delle imprese pubblica ma soprattutto del privatizzazione delle imprese partecipazione frontale che sono poi quelle che interessano almeno a noi dell'ENI in modo particolare una argomentazione molto diffusa addirittura diffusa nel dibattito più popolare
Sull'organizzazione dice che questo bisogna farlo
Ai fini della riduzione del debito pubblico
In realtà con questa generica giustificazione secondo me si confondono almeno due obiettivi il primo la riduzione del fabbisogno pubblico
E secondo un obiettivo del tutto diverso la riduzione del debito pubblico
Io penso che vendere ai privati una parte del sistema produttivo delle partecipazioni statali sia oggettivamente largamente indipendente dal problema del fabbisogno fu
Le prime operazioni non possono essere viste come una soluzione efficiente ed efficace prima che sia conseguito l'azzeramento del fabbisogno primario del deficit pubblico cioè la parte eccedente
Alla alle entrate pur
Infatti la vendita di una attività produttiva anche che sia capace di generare flussi futuri diretto come appunto sono le partecipazioni statali almeno quelle nel quale noi lavoriamo se determina una entrata straordinaria nell'immediato crea contemporaneamente il presupposto per un del popolamento futuro
Dello stato
Il quale appunto viene a perdere questa sua attività produttive
Per la riduzione del deficit corrente necessario operare con rigore sulla spesa questo il mezzo per arrivare ad azzerare il fabbisogno primario dello Stato è una volta messa in atto una credibile politica di contenimento della spesa eccedente
La vendita di attività produttiva dello stato può effettivamente contribuire a ribilanciare a risanare la finanza appunto
Ma solo allora perché allora le risorse recuperate potranno infatti andare a ridurre lo stock del debito esistente
E quindi potranno allentare la pressione della spesa sta per interessi che lo Stato sostiene e potranno contribuire ad alimentare il circolo virtuoso per ridurre i tassi di interesse che sono appunto nel nostro Paese tra i più alti dei Paesi industrializzati
Al contrario mi sembra che si possa affermare
Che è la ragione principale abbastanza esplicitamente dichiarata delle attuali proposte di privatizzazione che circolano in giro
Sia quella di alleviare il disavanzo in una situazione di permanente deficit della spesa corrente
Con l'obiettivo di conseguire il massimo di ricavo nel minor tempo possibile
Ma la vendita di beni di cui è stato proprietario e tanto più tutti i gioielli di famiglia come potrebbero essere certe attività del sistema partecipazioni statali in realtà Nomentano entrate dello Stato
Finisce soltanto per modificare la sua struttura patrimoniale
Nel contempo in una fase di accresciuta competitività internazionale come quella che sta stiamo affrontando
Può interporre indebolire quel ruolo forte che possono invece a ricoprire oggi le partecipazioni statali
Infatti il patrimonio imprenditoriale delle partecipazioni statali è un punto di forza del nostro sistema produttivo è un dato dal quale non possiamo prescindere
è una cosa che esiste una realtà che cent'e che è capace di affrontare le nuove sfide che ci stanno davanti anzi direi che è necessaria questa realtà per affrontare questi
Le condizioni dell'efficienza della competitività come tutti sappiamo sono molto cambiate rispetto al passato
I fattori principali del cambiamento li conosciamo tutti sono l'accelerazione tecnologica
La crescita esponenziale dei costi di ricerca dei costi di sviluppo l'avvento massiccio di una concorrenza che si basa soprattutto sulla qualità sono lo sviluppo internazionale dell'impresa conseguente l'apertura dei mercati e che ha imposto dai costi crescenti degli investimenti necessari per stare sui mercati attraverso l'innovazione
Sono i processi di specializzazione di concentrazione della grande impresa per cui oggi ogni azienda industriale si confronta con un numero molto ristretto di colossi mondiali
Che sono presenti appunto su tutti i mercati
Sono il conseguente sviluppo delle alleanze strategiche dei rapporti cooperativi che per diversificare i rischi difficilmente sostenibili da ogni singola impresa le imprese appunto cercano di condividersi insieme
Ripresa a partecipazione statale come levi
Proprio perché detiene un ruolo strategico nella capacità produttiva nazionale
Deve essere in grado di affrontare e deve essere in grado di vincere queste sfide
Reperendo le risorse che gli sono necessarie per crescere per difendersi in modo intelligente e in maniera selettiva dai concorrenti
Ha dimensioni mondiali che sono il molto che in molti casi molto più forti di noi laddove queste risorse sono disponibili cioè sul mercato
Per far questo noi abbiamo bisogno di risorse Krauss di risorse molto importanti perché la nostra crescita nei prossimi anni
è prevista
Su questo quadro di interventi a livelli orizzontale il nostro obiettivo è la internazionalizzazione della nostra presenza
Con un'attenzione certamente prioritaria alla nuova Europa
Ai Paesi produttori di fonti energetiche perché questo è il nostro vs principale
In secondo luogo lo sviluppo della nostra capacità di ricerca e l'innovazione attraverso la crescita interna ma non soltanto anche attraverso la crescita di alleanze
Soprattutto di alleanze internazionale
Per quanto riguarda l'interventi nelle nostre aree diretti verso noi prevediamo di rafforzarci in modo selettivo nella nostra attività mineraria soprattutto per quanto riguarda la produzione di petrolio
Di sviluppare le grandi reti di trasporto del gas di specializzata sì nei la produzione di prodotti energetici abbasso impatto ambientale
Sviluppare la nostra presenza a livello internazionale nel settore chimico
Puntare e spingere
Verso un ingresso massiccio nebbia slash dei servizi ambientali diffusi sul territorio
Questa strategia di crescita
Richiederà Investimenti che per il prossimo quinquennio supereranno i quaranta mila miliardi
Saranno tra i quaranta e i quarantacinque mila miliardi quindi dovremo reperire le risorse necessarie
Senza per questo squilibrare la nostra struttura finanziaria
Dobbiamo ricordare che siamo in assenza saremo in assenza di apporti da parte del nostro sito azionista a causa sia delle difficoltà della finanza pubblica e sia anche degli orientamenti della Comunità europea
Che vieta agli Stati questi trasferimenti
Per quello che riguarda le nevi ricordo che noi non riceviamo menti del fondo di rotazione del mille novecentottantacinque e che in questo quinquennio anzi in questi sei anni praticamente abbiamo accresciuto la nostra presenza produttiva abbiamo incrementato la nostra redditività
Abbiamo realizzato imponenti investimenti e abbiamo fortemente rafforzato il nostro patrimonio tecnologico
Nei prossimi anni io li per il reperimento delle risorse richiederà una strategia finanziaria molto più aggressivo molto più nuova rispetto al passato dovremo andare come ho detto
Sempre di più verso il mercato
Il ricorso al mercato ci può consentire di perseguire due obiettivi importanti
La flessibilità nella gestione strategica dei nostri business attraverso la cessione
E attraverso lo scambio di pacchetti azionari con partner interessati a percorsi di crescita che possono essere comuni
Il maggior ricorso al capitale di rischio per il finanziamento dei grandi programmi di investimento attraverso il collocamento in Borsa di nostre società
Capitale di rischio
Noi quindi lo chiederemo per partecipare a questi investimenti che hanno redditività magari riferite che hanno un contenuto di rischio abbastanza importante ma che vengono garantiti dalla credibilità che la nostra impresa offre
Sono cinque in uno dei che dobbiamo sciogliere secondo noi per affrontare una nuova politica industriale negli anni novanta
Il primo noi possiamo decidere che il trasferimento di risorse dalle imprese a partecipazione statale al deficit pubblico sia prioritario rispetto agli investimenti prego produttivo
Tuttavia
Puro perdendo al principio del primato della politica sull'economia
Voglio sottolineare che queste risorse
Se così trasferite sarebbero sottratte agli investimenti
Devo pop depauperando perciò la nostra capacità produttiva e infine Conti la capacità produttiva del Paese
Secondo
Da quella parte è stata avanzata l'ipotesi di una trasformazione degli enti di gestione in società per azioni
Ritengo che in questo caso andrebbe decisamente separato l'aspetto della forma giuridica da quello dell'assetto proprietario
Se la trasformazione in società per azioni significa eliminare vincoli burocratici ormai incompatibili con la globalizzazione dei mercati e quindi con le attività che noi dobbiamo fare ritengo che si tratti di una certa opportune permettere di gruppi pubblici in condizioni di operare con maggiore efficienza con maggiore accessibilità
E soprattutto con quella rapidità decisionale che è indispensabile per essere competitivi
Per cogliere le opportunità del mercato Caputo per fronteggiare una concorrenza che di queste flessibilità già ampiamente dico
Terzo
La trasformazione del fondo di rotazione in capitale sociale
Potrebbe agevolare un atteggiamento meno ostile da parte della Comunità europea
Rispetto appunto all'impresa a capitale pubblico perché appunto anche se trasformato in società per azioni
E il controllo dell'ente può essere tenuto ritenuto dallo stand
Quarto
è giunto secondo me è il momento di un ripensamento costruttivo del quadro istituzionale e nel quadro normativo che oggi governa il sistema dell'intervento pubblico in economia
E ciò è necessario perché questo intervento sia più moderno sia più adeguato ad affrontare le sfide dell'Europa l'Europa appunto del novantatré e le sfide della competizione globale
Quinto
Per quanto riguarda invece l'assetto proprietario per quanto riguarda almeno planning penso che il Governo il Parlamento dovevo decidere in primo luogo se sia utile o meno per l'Italia avere un'industria energetica integrata rispetto alla approvvigionamento del Paese
Rispetto al ai fabbisogni del Paese in termini di sicurezza di convenienza economica di qualità dei prodotti ossia meglio invece a vere o un'impresa che sia controllata completamente
Dai privati
Per concludere dico che io ritengo che la nuova politica industriale ossa imboccare la via della privatizzazione se questa è utile allo sviluppo della struttura produttiva nazionale
Se non inficia ma anzi se rafforzare la natura imprenditoriale delle partecipazioni statali
Se qualifica la loro presenza produttiva e se lo Stato soprattutto se lo Stato predispone altri strumenti
Per difendere i propri interessi strategici di lungo termine e per implementare la sua politica economica la sua politica industriale
Voglio ricordare che nel nostro sistema attuale questo ruolo se il ruolo di implementare una politica economica è stato svolto presso che unicamente dalle partecipazioni statali e queste sono state fino ad oggi l'unico strumento di cui lo Stato si è effettivamente adottato per programmare e per realizzare gli investimenti di lungo termine e i programmi che la sua economico
Grazie
Accelerando franchi la parola vicesegretario del partito non è una
Quasi puntuali
Al al punto al quale siamo arrivati toccandomi le conclusioni costringendomi perciò voi a fare una parte che mia sgradita perché a me la politica industriale è sempre piaciuta molto come tema da dipanare in modo analitico
E se lo facessi a quest'ora dopo due giorni di convegno semplicemente vi annoierei di infastidire ai e vi direi cose che più sono già state dette nell'insieme di queste due giornate
Perciò mi sento doverosamente costretto a stringermi su due punti di premessa che mi paiono non privi di un'importanza generale che emergono del resto da quanto ho potuto leggere che è stato detto da quanto sentito oggi e alcuni punti di conclusioni di rilievo politico cioè allora di qui che cosa diventa importante
Fare oltre che pensare
Prima premessa
Un convegno come il nostro cade sito in un momento in qualche modo paradossale ma il paradosso è utile a capire la situazione singolare nella quale ci troviamo
Sta per arrivare in porto dopo tanti anni un disegno di legge e danni non se ne facevano che si considera espressivo di politica industriale Calloway nel senso tradizionale della medesima sulla piccola e media industria file ausili ai servizi progetti partecipativi eccetera eccetera
E proprio mentre sta uscendo questo disegno di legge qualcuno si domanda opportunamente ma come mai in Italia non c'è più una politica industriale
Allora la domanda che nasce come mai ci poniamo questa domanda nel momento in cui proprio dopo tanto tempo esce un disegno di legge del genere allora
Già questo è è un motivo di riflessione che va al di là del momento in cui ci troviamo
E che ci porta a constatare che effettivamente e così cioè noi da molti anni poi cercherò di dire in qual modo questo disegno di legge concorre a riempire il buco esprime l'esistenza del buco
Da molti anni ci ci sentiamo sprovvisti di una politica industriale non se ne parla non se ne discute non si scrivono libri sulla politica industriale insomma vent'anni fa eravamo un gruppettino di trentenni che avevano un loro mercato lavorando sulla politica industriale non è vero
Ora siamo invecchiati ed è un prodotto che si piazzerà ebbe con maggiore difficoltà proprio sembra quasi che il mercato non ci sia non ci sia più
Questo dimostra che c'è stato un tempo nel quale la politica industriale era al centro dell'attenzione pubblica dell'attenzione degli studiosi dell'analisi dell'intervento dello Stato in economia
E che poi sono arrivati gli anni nei quali tutto questo è venuto meno
E allora da questa constatazione nasce la domanda che conta quella vera quella che si nasconde dietro quella di di di mentre
Di mera constatazione del fenomeno che facevo prima ma noi abbiamo smesso di fare politica industriale su questo non ci piove
Perché non serviva più
O perché ci siamo trovati sfasati nella strumentazione per cui magari è cambiato il tipo di strumentazione noi non siamo a nostro agio e non potendo più usare quelli di prima abbiamo smesso di occuparci
è importante capire quale delle due domande alla risposta si e quale delle due domande alla risposta no perché nel primo caso possiamo andare a casa tranquilli a dire a Cicchitto che non ci faccia perdere altro tempo che già soprattutto perdere due giorni
Nel secondo caso c'è un problema invece che dobbiamo risolvere non soltanto noi
Allora parto dalla prima domanda era la premessa della prima premesso che la prima domanda è che di sicuro c'è stato un tempo nel quale di sicuro abbiamo ritenuto che la politica industriale fosse importante perché l'abbiamo identificata
Con il cuore della politica per lo sviluppo del paese
Noi veniamo da un passato non molto lontano di cui ora nuovi ricchi col cellulare tendiamo a a dimenticarci
A nord c'è il cellulare così al sud c'è l'altro cellulare ma sempre cellulare è una città moderna no Gaeta Egretta ecco stile che voi tra
Però poi quando al sud ci sono tutte e due allora c'è la preoccupazione e l'infiltrazione mafiosa e magari avverte
Ecco ci siamo dimenticati che pochi decenni fa
Noi non eravamo sicuri di poterci inserire nel mondo industrializzato sviluppato
E come tutti i Paesi in via di sviluppo
O a sviluppo interrotto a sviluppo parziale noi avevamo identificato e non solo la la sinistra ideologica per la quale cioè era naturale nella
Irrobustimento e diffusione del processo di industrializzazione l'architrave per lo sviluppo del paese
E su questo noi abbiamo costruito l'attenzione allo sviluppo l'attenzione al gli strumenti di Paul etica industriale che sono stati fondamentalmente fondendo i due tempi del prima dei tempi lunghi e poi dei tempi Brevi
La infrastrutturazione soprattutto nel Mezzogiorno attraverso un intervento pubblico Cassa del Mezzogiorno
E il sostegno allo sviluppo industriale nel Mezzogiorno e non solo nel Mezzogiorno attraverso la legislazione d'ausilio
Non dimentichiamo la preoccupazione sulla base dell'acqua la forte preoccupazione che stava alle spalle dell'attivazione di questi strumenti e per l'attenzione che riservavamo loro
Perché quando Vanoni fece il suo piano non è molto tempo fa io insomma quando Vanoni faceva il suo piano ero al liceo quindi siccome non sono Matusalemme non è moltissimo tempo fa
Quando Vanoni fece il suo piano noi ci domandavamo
Perché così tanto vada beh insomma se effettivamente
E insomma
Ecco noi ci domandavamo se eravamo in grado di produrre i posti di lavoro di cui avevamo bisogno per non restare nel ciclo della semimiseria
Poi che cosa successe ecco successe che con l'ingresso nel mercato comune ci fu era il la prima volta che sperimenta mo'la magia del mercato in sostanza e fu sufficiente un tipo di intervento puramente agevolativo per ridurre il costo del danaro perché di questo si trattava la legge per la piccola e media industria la prima poi la legge per creare la seicentotrentaquattro la legge per le aree depresse del centro nord poi la legislazione di settore
Atti vanno tutti gli strumenti agevolativi attraverso i quali facevamo la politica industriale che aiutandoli più delle imprese italiane
A non soccombere nella concorrenza con il mercato che si apriva le le misero in condizioni di crescere e di produrre da sole quell'occupazione che il piano Vanoni andava cercando attraverso una molto più complessa i più incombente strumentazione di di intervento pubblico ma e per noi la politica industriale è stata questa in realtà alla base è stata fondamentalmente questa poi si è potuto discutere se era una forma di intervento che a portava con sé una strategia una direzione io notaie
Fabrizio benevolmente lo ricordava nella sua relazione introduttiva che appunto io ho notato che ne abbiamo sempre avuto un grande bagaglio di strumenti di intervento ma piuttosto di sostegno e di promozione che non connessi ad una indicazione programmatica pubblica ma comunque fatto sta ed è che questa era la nostra politica industriale fatto sta ed è che anche grazie a questa nostra politica industriale
Poi siamo entrati negli anni dello sviluppo
Siamo entrati negli anni dello sviluppo
Abbiamo cercato di perfezionare per la verità ulteriormente questi strumenti
Ed è accaduto secondo me e un insieme di eventi fra loro contraddittori che hanno seppellito la politica industriale eventi fra loro contraddittori che secondo me si possono riassumere così per farla breve uno era legge seicentosettantacinque
La quale rappresentando la sublimazione ubriaca
Del modulo di intervento pubblico che avevamo negli anni perfezionato ha dato luogo ad una crisi di rigetto di tutta la politica industriale se questo è il punto d'arrivo che Dio ce ne scampi e liberi
Perché era iniziata dando i soldi a chi a chi diceva di essere imprenditore
Era continuata dicendo che i soldi si davano all'imprenditore che presentava un progetto
Era ulteriormente proseguita dicendo che i soldi si davano ad un imprenditore che presentasse un progetto all'interno del quale fu Bossi è preminente l'occupazione di manodopera locale la connessione con le produzioni locali in modo che fosse sinergica
A quanto si trovava sul territorio
Era ulteriormente andata avanti affidando al CIPE il compito di verificare se questi programmi fossero a loro volta coerente con altri programmi
Quando oltre al CIPE venne fatto pure il CP
E davanti al CIPE bisognava andare con piani territoriali settoriali globali marginali che demenziali
La cosa raggiunse un livello tale per cui chiunque scappo e fondamentalmente poi cadde il muro di Berlino e non se ne parlò più
Questo è il primo evento il secondo evento è che in realtà diventammo ricchi
Cominciamo a diventare ricchi
Cominciamo a sentire non più necessaria questa roba
Figuriamoci quando questa roba che sentivamo come non più necessaria ci veniva presentata in dosi così massicce così indigeste
Come quelle che arrivando noi con un quarto d'ora loro generalmente con settanta anni di ritardo con settanta anni di ritardo
I compagni con allora comunisti appunto che ritenevano Danaila né Puna cosa troppo leggera perdita degli anni settanta ispirandosi alla pianificazione suggestivamente ci avevano portato a questo tipo di roba ecco e questo creò il corto circuito
Per cui da quel momento abbiamo lasciato fare abbiamo lasciato fare e al posto della politica industriale c'è stata la politica degli amori per gli ammortizzatori sociali che hanno sostenuto i processi di ristrutturazione per cui dal ministero del Bilancio e dal ministero dell'industria fondamentalmente ciò che rimaneva della politica industriale si trasferì al ministero del lavoro e fu la cassa integrazione i prepensionamenti così a queste la vicenda no raccontata
Raccontata molto in breve
Allora abbiamo chiuso
Allora Battaglia uno stravagante diciamo ecco perché ci viene fuori non è privo di stravaganza queste effettivamente va detto ma non perché ma non perché sia diventata stravagante la politica industriale questo è il punto cioè perché ecco detto tutto questo per chiarire come mai ci siamo trovati in questa condizione
è la domanda che ci dobbiamo porre se noi a questo punto sia un modo davvero nella condizione di farne a meno
Se non esiste più un problema di sviluppo
Se non esiste più una connessione tra sviluppo e andamento e condizione delle attività industriali se non esiste più una politica che connettendo le entrambi possono essere ricondotta al genus della politica industria allora ecco qui prima mia osservazione
Noi non è vero che siamo un Paese forte robustamente industrializzato dobbiamo cacciarci nella testa che siamo semplicemente ricchi
Ed essere ricchi non significa essere forti essere gli abitanti di un Paese fortemente industrializzato fortemente competitivo
Fortemente capaci di produrre sviluppo e occupazione quando dico queste evidentemente non dico che siamo il Bangladesh è chiaro che stiamo parlando di un Paese che per il suo reddito pro-capite ormai
Gioca tra la quinta e la settima posizione del mondo e quindi una qualche forza la sicuramente a nelle industrie di primo ordine a dei tessuti formidabili è pacifico dico però non è un caso
Che noi la nostra sesta o quinta posizione l'abbiamo solo ed esclusivamente nella classifica che viene fatta con il reddito pro capite
Mentre se andiamo alle classifiche che si fanno sugli utili industrie sulle modernizzazione sulle tecnologie sul rapporto innovazione prodotto sul rapporto produzione quotidiana eccetera
No in questa classifica scendiamo molto mediamente anche se abbiamo alcune delle nostre imprese che stanno in testa nei loro settori e quindi contribuiscono a rendere la nostra classifica media ma non certo da Uefa come invece quella del reddito pro-capite appunto quella del reddito pro perché è vero che lo sviluppo è arrivato vero che va abbiamo avuto ma assunto caratteristiche tali da rendere fortemente ricchi
E mediamente ricchi e e di ricchezza finanziaria i cittadini italiani ma non corrispondentemente forte la struttura produttiva e la struttura industriale del Paese
Se uno va a cercare la spiegazione di tutto questo ce n'è evidentemente più più di una ma è chiarissimo che c'è un rapporto perverso tra la quota di economia sommersa le ragioni della sommersione
La corrispondente alta quota di evasione fiscale e contributiva che è la causa e l'effetto della sommersione io non ho mai qui non non mi permetto mai di dire quale luogo e qual è la gallina perché non mi ha fatto chiaro tutte e due sono nuove tutte e due sono Carlina
Il fenomeno dirompente del disavanzo finanziario dello Stato che immettendo nel sistema una quantità gigantesca di ricchezza finanziaria
Attiva un circuito perverso e chiuso dice colazione di ricchezza puramente finanziaria che si guarda bene dal cercare ricadute produttive perché queste non sono convenienti
Perché l'investimento finanziario per definizione molto più conveniente meno a rischio di quello produttivo quindi quella che alcuni chiamavano anni fa la malattia americana rispetto al fenomeno giapponesi o al fenomeno tedesco cioè la tendenza al verrà trasferirsi nel tempo dell'investimento per generare ad ogni quarta ad ogni trimestre una reddito finanziario
è in realtà una malattia diffusissima anche da noi che ha chiaramente la sua massima responsabilità nel disavanzo pubblico emerge il puntino perverso dell'economia sommersa
Se queste sono le nostre caratteristiche se queste e lo sono badate
Non ci dobbiamo riflettere su una circostanza che abbiamo preso un po'sottogamba
Gli albanesi
Gli albanesi sono l'espressione di un mondo est che vede questo Paese come la vetrina del mondo ricco perché il mondo ricco non è in grado di mettere in inscena una vetrina più bella e più accattivante della vetrina italiana
E allora vengono qua con le medesime aspettative con cui sono andati in passato in Francia in Germania in Inghilterra i soprattutto negli Stati Uniti
Aspettando che in questo che il più ricco di tutti tra i Paesi ci sia la possibilità di inserirsi e trovare un job più facilmente ormai che negli Stati Uniti e non cari signori potrà a stento trovate una tenda se Lattanzio perché si riposava non solo il settimo giorno fa anche prima gliela faceva trovare perché se non trovavano la tenda restavano pure sul marciapiede da allora fanno parte di questa strana realtà italiana
Sono vecchi con una pensione chi in un campo profughi viviamo tutti dei trasferimenti pubblici in qualche modo no ma sono entrato in questo giro ma il gioco non l'hanno trovato
è significativa questa cosa qui
è significativa cioè degli altri paesi industriali sono spugne che sanno reagire alla immissione di immigrati producendo molti più Jobs di quelli che sappiamo produrre noi magari neri nerissimi non è che c'abbiamo solo noi in nero ma noi neanche sul nero riusciamo ad essere quel tipo di spugna se lo fossimo non avremmo la disoccupazione più alta d'Europa nel Mezzogiorno
Eppure noi condividiamo il doppio privilegio di avere un centro nord perché ampiamente sopra la media di ricchezza rispetto alla media europea e un Mezzogiorno che ampiamente sopra la media nella sua disoccupazione queste sono le caratteristiche di un Paese ricco
Che essendo ricco è anche diseguale perché caratteristica della ricchezza e di distribuirsi per definizione in modo diseguale e non e non è
Questo allora se queste sono le nostre caratteristiche
Che cosa mi consiglia
Che noi abbiamo smesso troppo presto di occuparci del nostro sviluppo
E che abbiamo troppo presto scambiato una ricchezza per sviluppo
Perché noi non siamo in condizione stando così
Di fronteggiare la concorrenza tipica di un mercato integrato come sarà quello europeo tra poco
E come tenderà ad essere quello globale perché è globale lo dice all'inizio della sua relazione a questo convegno querce ed è giustissimo l'Europa e solo una fetta perché non ci illudiamo al Fortress Europe non si fa in effetti non è possibile farlo quindi c'è una tendenza allarga all'allargamento delle aree di libero scambio
Tra le parti consistenti del mondo quindi il Free Trade Canada Stati Uniti si allargherà non solo al Messico ma finirà per coinvolgere noi
E i musi gialli arriveranno insomma lo dico con tutto il garbo perché io ne ho la massima stima ma rifletto così l'opinione di chi teme e insomma qui in una città vicina insomma qualche problemino lo sentono insomma sotto questo profilo
Natura città
Lo sento no se mai arriveranno arriveranno con i loro prezzi con le loro tecnologie competeranno sullo stesso mercato primo secondo
Secondo gli albanesi sono soltanto il primo piccolissimo assaggio
Del problema che ci verrà dall'estero più ancora che dall'Africa
Ed è un problema che dovremo risolvere per il semplice fatto che toccherà a noi a risolverlo ci piaccia o non ci piaccia questo problema lo avremo
E allora e allora aveva sacrosanta ragione caffè badate singolare che sia toccato poco prima che morisse
A caffè che pure era stato uno dei pochi eterodossi chiave
Missaggi quello dell'ottantasette è l'ultimo ripubblicato in questo volumetto di opportunamente è stato fatto l'anno scorso
A dire alla sinistra ma chi è quell'imbecille che non ritiene più lo sviluppo il problema centrale per un Paese come il nostro e per il mondo
Uno settanta ci mettesse una venatura Etica direbbe chi è quell'intollerabile cui istanza
Che nel mondo d'oggi con la fame che ci circonda con la disoccupazione che ci circonda con sottosviluppo che ci circonda
Sì permette di cancellare la tematica dello sviluppo perché tanto lui ormai tra volte BMW una sua vita terrena ma sistemata finché campa
E settantuno non lo capisce per ragioni etiche appunto lo capirà per altre ragioni perché questo il problema del furto
E quindi lo sviluppo per ragioni di sopravvivenza anche nostra ridiventa il tema centrale
E allora vedete che qui il problema casomai e di strumenti
Non è di centralità della questione è che noi devianti
Dal parossismo raggiunto dai vecchi strumenti e dalla nostra ricchezza abbiamo in realtà accantonato un problema reale che nel suo insieme modificato molto rispetto a come era ai tempi del piano Vanoni di sicuro modificato molto tuttavia ancora un problema un problema di un tessuto industriale forte
Auto propulsivo capace di reagire a a agli stimoli del cambiamento di introiettare lì
Capace di essere all'altezza di un'innovazione che ha una velocità crescente e soprattutto come giustamente ci segnalano le nostre relazioni di trasformare queste innovazioni in prodotti di trasformarle in prodotti
Perché il buon caffè quando parla di sviluppo non parla di meravigliose ricerche fatte in laboratorio che
E producono dei risultati di ricerca formidabili parla di prodotti che debbono andare sul mercato di ricchezza
Id informazioni di quel che sia di ricchezza finanziaria o quel che sia che deve trasformarsi in beni in prodotti in servizi per gli altri questo lo sviluppo
E lo sviluppo viene dal mondo dell'impresa
C'è un bellissimo passaggio che io mi ricordo raccontai ad alcuni amici cileni che coi socialisti che uscivano dalla fase di barista marxista della loro storia
Per entrare in quella del riformismo nell'interessa in molto leggendo gli in italiano a Santiago l'anno scorso un passaggio di Beniamino Placido
Il quale era soddisfatto della caduta del mondo il muro di Berlino
Ne è della ricorso al mercato che ormai stava diventando un ricorso inesorabile anche per coloro che vivono nell'ambiente sinistre ISE che lui frequenta più sinistre il risiko uno del mio
E lui e diceva in un pezzettino insomma certo se per anni quando io dicevo ma va be'voi dite tutte queste cose fatte tutte queste cose ma chi è che produce e la domanda suscitava ilarità disinteresse e fastidio nei suoi interlocutori
Che lo insisteva a dire lui non vede i film che vediamo noi quello che produce raramente sa chi è Proust
Magari gli piace Barlassina e non di piacere mentre
La sera valletto stanco e non fa magari le tre di notte parlando di quelle meravigliose cose che ci appassiona
Ma se non ci fosse lui
Chi produrre
E notava dice fino a due anni fa proprio non mi sopportavano mi trattavano comunque male ora almeno mi ascoltano ebbe insomma non era poco ora almeno lo ascoltiamo
E e questo è il punto questi trasformare le cose in sviluppo pensate i ragazzini della Pantera al punto avevano bisogno di un Beniamino Placido al al loro tempo ma magari l'avrebbero trattato come hanno trattato De Michelis coriaceo che l'altro ieri
Ha parlato ininterrottamente soltanto a se stesse perché non lo ascoltava nessuno ha mai arrivata lo stesso fino in fondo
Tra pernacchie urli insulti palline che gli tiravano pare che sia stata una spettacolo molto molto
Qual è però il punto
Qual è però il punto
Che la connessione che è rimasta immutata tra sviluppo e industria
è una connessione che non ma più come precipitato di strumentazione pubblica la Cassa del Mezzogiorno e la legislazione di incentivo
E che noi troppo abituati dal nostro passato
A vedere in questa connessione gli strumenti da attivare quando quel problema è percepito poi finiamo se non ce ne accorgiamo per tempo nelle leggi sbagliate che magari ritornano
Tra il trenta anni dopo non è più così
Cioè di tutta evidenza che quel tipo di strumento a da un lato sta diventando largamente illegittimo in un mercato di dall'altro lato non è più adatto
Non è più adatto perché non serve più non serve più ridurre così alla cieca il costo del fattore danaro ad alcuni dal momento che poi lo posso ridurre solo ad alcuni e a tutti con questo strumento non lo posso ridurre
Ecco che allora come hai scritto giustamente tu
Politica industriale e insieme di politiche pubbliche focalizzate sullo sviluppo e la modernizzazione dell'apparato industriale e badate è facilissimo accorgersi chi è così
è facilissima richiesta CRO Santo che è così e che quindi c'è bisogno di una ricca dimessa a fuoco delle nostre politiche in funzione di questo smettendola di credere che con il cellulare all'orecchio abbiamo risolto tutti i nostri problemi è di tutta evidenza
Che la finanza pubblica e insomma e col suo circuito perverso della ricchezza finanziaria è un nemico dello sviluppo industriale anche se oggi come oggi serve molto facilmente a risanare i conti ma come lasciando in piedi tutte le diseconomie chi le rigidità che abbiamo hanno prodotto e permettendo di Colmar le attraverso i redditi finanziari prodotti dai titoli di Stato questa è la realtà
Per cui con questo congegno noi usiamo le nostre vecchie politiche compensative che non rimuovono ma il male ma ci mettono una cosa accanto per lenire il dolore che viene dal male che è poi il sistema più costoso di affrontare i problemi è rimasto questo io parlai una volta di politiche compensative
Come politiche tipiche di un sistema che non osa affrontare il male
Se ci pensate bene il rapporto che c'è tra la permanenza delle diseconomie esterne ed interne all'impresa e il ruolo che ciò che il reddito finanziario dal titolo di Stato per far quadrare i conti
Avete un un rinnovato esempio di politiche compensative e qui è inutile andare avanti questo è un problema che noi abbiamo
E questo è un problema che pesa su tantissimi aspetti insomma non non voglio fare ora la vedova del tesoro perché non mi sento affatto vedova sono felicemente sposato
E fra l'altro non ho nessuna intenzione di divorziare dalla così dalla dalla famiglia che in cui io vinco io ora mi trovo quindi no non è per questo lo dico
Con la massima serenità ma
L'altro giorno stravolti discutendo insieme ad alcuni amici e colleghi a Pisa in un convegno al problema bancassicurazione ma se uno va a guardare i dati di quel settore lì
Il cui sviluppo per i servizi che può generare a favore della famiglia e dell'impresa e di enorme portata
Confronta la quota di mercato chi l'assicurazione con i suoi servizi a in Italia rispetto alla quota che ha negli altri Paesi ma è chiarissimo che in italiano innova raggiungiamo perché risparmia continua andare di più sul titolo di Stato ma è ovvio ma c'è una concorrenza penale per cui è paralizzante anche per questo c'è anche i servizi finanziari non sono in condizione di svilupparsi perché non gli si apriva risparmio
Che c'è lo strapotere ma insomma va fa parlare operativa dove più remunerativa tra l'altro non riusciremo mai a sapere quanto è perché poi c'è quello che il ciclo produce da solo
Non quello che c'è prima del cinque ma quello che è il figlio del ciclo per cui quando lo interrompiamo
Ecco primo secondo punto
è evidente che lo sviluppo industriale nostro panca dei prezzi e stanno i suoi circoli viziosi che lo frena no per questo paradosso in cui non siamo entrati di aver fatto progressi da gigante nella integrazione monetaria europea mantenendo immutati tutti i costi interni
Che ci collocano su un'inflazione che è mediamente un terzo un quarto a volte quasi un mezzo superiore a quella degli altri Paesi europei ma vi rendete conto che è assurdo economico è
Quello di a vere un cambio fisso e forte con ben altre parità trascinandosi sulle spalle il fardello di un'inflazione chiede il trenta quaranta per cento superiore a quella degli altri
Quello significa che imbarchiamo costi e perdiamo competitività e d'altra parte è giustissimo essersi improntati sul cambio fisso perché questo è il perno del nostro aggancio al mercato europeo
Ma siamo degli imbecilli totali a mantenerci costi di inflazione che rendono questa una cosa non vantaggiosa come potrebbe essere ma paradossalmente negativa
E da questo come usciamo adeguando i costi interni
A quelli internazionali europei in modo da vedere su quel cambio l'inflazione degli altri paesi e a quel punto fra l'altro il disavanzo pubblico sparisce quasi da solo
Perché a quel punto i tre quattro punti di differenziale che oggi paga non ha più nessun motivo di pagarli mentre oggi è giusto perché ripaghi perché ci sono questi due due punti e mezzo tre punti
L'inflazione e questo capite quanto pesa nei confronti dell'industria
Ed è inutile che dica a voi quanto pesa nei confronti dell'industria e
Così insomma la la arcaiche a quasi i miserabile ignorando essa del nostro sistema educativo e formativo sono cento come come sia intollerabile per un Paese nel quale in questi convegni noi discutiamo della specializzazione della tecnologia dell'innovazione
Della crucialità del lavoratore formato ed informato eccetera eccetera lo ritrovate anche qui in queste cose e poi li mandiamo a scuola i ragazzi allora teniamoli a casa voglio dire un minimo di coerenza
Un minimo di coerenza insomma no perché ci vanno a fare cioè non
Non c'è nessun rapporto tra quello che gli insegnano dire queste cose teniamo
Perché li mandiamo a scuola la volete sapere compagni ed amici perché rimaniamo a scuola per giustificare lo stipendio del milione e trecento mila insegnanti di cui altrimenti non sapremmo cosa fare ma se non ci fosse quella ragione di i ragazzi potrebbero quasi stare a casa
Potrebbero quasi non dico solo stare a casa ma quasi stare a casa
Perché il livello formativo della nostra scuola è mediamente io lo trovo proprio intollerabile siccome sono uomo di scuola uno nessuno mi può accusare che sto accusando qualcun altro
Insomma io sto passando paradossalmente insieme alla crisi di governo ore e ore alla Camera come componente del del di commissione d'esame per funzionare il Parlamento io vi dico che insomma quando io e Cassese facciamo le domande casistiche veniamo guardati male dagli altri membri della Commissione perché questi ventisettenne o ventottenne che si accingono
Ad avere il lavoro più remunerato di Roma vengono messi in difficoltà e allora bisogna chiedere di che cos'è l'eccesso di potere mi parli del principio di eguaglianza dica qualcosa sulla responsabilità del capo dello Stato no
Siamo capelli perché
Perché se uno fa una domanda come per esempio l'ho fatta io ieri a uno che gli ho chiesto poi nelle sommarie arrabbiato dove che che gli ho chiesto di venga fatto questa domanda qua scusa vi faccio perdere un po'di te ma poi smetto subito
Gli ho chiesto dico guardi rito si concentri un momento la domanda è facile
Dico c'è voglia accanto bianco che amministra da parte della Commissione dico c'è una legge che stanzia un certo numero di miliardi per costruire una nuova sede al ministero della Pubblica istruzione perché il collega Bianco vi si trova male
Ecco allora tra quando la legge va in gazzetta ufficiale coi soldi stanziati e quando il ministro Bianco si va a sedere nella nuova sede
Ci sono una serie di procedimenti assurdo procedimenti inevitabili perché in la costruzione eccetera
Scelga lei tra questi procedimenti eccetera
Insomma
Non sapeva
Come reagire non era mica colpa sua insomma e questo è uno che si era laureato in giurisprudenza fatta amministrativo settecento chiusa la parentesi una Pini
Io con la scuola sono furibondo perché sono proprio furibondo cioè perché io ho anche una figlia che sta arrivando al quarto anno di giurisprudenza sta in cozzando migliaia e migliaia di pagine che ne fanno indossare
Non le servono praticamente niente in realtà insomma il giorno che si troverà a fare si farà l'avvocato di uno studio che magari tratterà affari con altri paesi dovrà ricominciare tutto daccapo ma allora
Allora verrebbe la tentazione a quelli come me che sono ricchi di cultura di fare come facevano cinquant'anni fa i rigidi e danaro e se li tenevano in casa e uscivano da dall'insegnamento paterno del tutore che sapevano quattro lingue
E allora io questo però non l'accetto insomma no e quindi per è inutile ne ha parlato anche troppo ma questo fa parte del nostro problema
Per quanto riguarda lo specifico della politica industriale due cose permettetemi di dire e poi chiudo lo specie perché c'è un
Il primo basta con questa storia del pubblico privato cioè perché non facciamo un break non smettiamo a mio avviso è diventata ormai la discussione più insopportabile del mondo perché fondamentalmente priva di senso
Perché viene fatta non capisco bene il perché come se noi fossimo Adamo ed Eva
Che il primo giorno del mondo debbono decidere insieme se lo vogliono pubblico ora vogliono privato e naturalmente discutono fra di loro devono ancora fare Abramo lui freddo di Caino Abele lo cui femmina voi maschio
Ma ormai sono nati ce li abbiamo sono maschi sono femmine sono belli sono brutti il nostro è un sistema di economia mista
Va bene nel quale esistono le imprese pubbliche delle imprese private
Nel quale a volte non può avere più senso che il privato sia pubblico a volte può avere più senso che il pubblico sia privato e ci sono nelle possibilità di trasformare in pubblico e in privato
Capitano Ultimo
Grazie ad episodi che l'ENI ha vissuto di recente che pubblico cerchi di diventare private poi deve ritornare pubblico perché il privato non luogo insomma guerre ideologiche nessuno ne ha fatti in questa circostanza perché
Noi siamo un sistema di economia mista nel quale esistono impresa e che sono in prese al di là del del dell'assetto proprietario che a volte sono pubbliche a volte sono private insomma Man
Ecco ci vuole una liberista ideologica priva di senso in un Paese come il nostro per sostenere che tutto deve essere pubblico che tutto deve essere privato
Tra i io mi auguro proprio che a nessuno venga mai in mente di dare il potere di governo a uno che decide che tutto deve essere privato che tutto deve essere pubblico perché si accingerebbe a un compito privo di stile privo di senso
Dice ma le privatizzazioni servono
Ecco qui è una cosa di volevo dire questa storia che le privatizzazioni sono servite in Inghilterra colmare il deficit pubblico è una balla
è una vera banda
Ecco da noi non viene detto perché non si ha il coraggio di dirlo poi quando c'era la signora Thatcher verrà rispettata giustamente perché secondo me è uno dei pochi grandi di delle del periodo storico che noi abbiamo vissuto
Una donna straordinaria che a volte pensa delle cose opposte a quelle che penso io ma questo non mi impedisce di pensare che è una donna straordinaria è un leader formidabile
Ma la signora Thatcher il suo disavanzo lo ha eliminato perché la sua banca centrale le ha fatto una politica monetaria da pre divorzio questo è stato tant'è vero che non è un caso
Che la Gran Bretagna avendo risolto il suo problema di disavanzo così è finita dopo un po'in una prevedibile infrazione dalla quale non è ancora uscita perché poi ha anche ragione chi dice che colmare i disavanzi pubblici con politica monetaria degli aspetti non positivi
L'inglese dimostra questa verità non dimostra la verità delle privatizzazioni e le privatizzazioni la signora Thatcher le ha fatte perché aveva un'ideologia privatistica e il concorso che hanno dato al disavanzo pubblico è infinitesimale rispetto a quello che è derivato da una politica monetaria molto favorevole molto strumentale al Tesoro assai di più di quella che non abbiamo fatto
In questa situazione perciò io voglio dire con tutta chiarezza e questo è di stretta attualità
Che se c'è un'impresa pubblica che non funziona
Così dopo così come
E che nello specifico contesto italiano o Demuro peggio trova un compratore privato che la fa funzionare meglio se la prenda io non ho nessuna ragione ideologica per tenermela
Se non c'è io non tento di venderla perché creo soltanto un pasticcio ed emotivo più di quanto magari non siano già demotivati i i divieti imprenditori pubblici che al momento la stanno gestendo
Seconda cosa che voglio dire
Se questa e e il quadro in cui colloquio questo problema
Che enti pubblici economici siano trasformati in società per azioni può essere utile
Sia per ragioni di migliore funzionalità della forma giuridica privatistica rispetto a quella pubblicistica
Sia perché collocando quote di minoranza sul mercato possono meglio finanziarsi di quanto altrimenti non fanno
Ma sono fermamente contrario all'idea
Che debbano essere trasformati in S.p.A. per vendere quote di minoranza sul mercato che dare il ricavato al bilancio pubblico questa è un'autentica fesseria sia che depaupera inutilmente un'impresa che è un'impresa se riuscissimo a cacciarci nella testa chi è un'impresa sia che sia pubblica sia che sia privata
Perché diavolo io debbo depauperare un'impresa per un'operazione io ho fatto il i miei piccoli punti ma banalissima
Cioè io dovrei
Che io limiti è un istituto pubblico che ha un retini internazionale di primo ordine
Che ha una rilevanza internazionale perché si è riconquistata dopo che lo avevano ampiamente rapinato in anni trascorsi in una vicenda
Di cui è bene non parlare per carità di patria e non perché vi sia motivo per non fare perché il Tarchi
Ecco io dovrei
Renderlo un un assoluto Banca di una cassa regionale italiana per spocchioso una che sia e robusta che sia nella sua regione
Per ricavarne due mila miliardi
Sono un decimo di quello che io ricavo dai tassi di interesse si riducono i due punti l'infrazione
Che me ne faccio di quei due mila miliardi quando so che ne posso fare venti mila se faccio una politica seria dei costi e dei redditi
Che mia linea all'inflazione che senso ha
Cioè proprio privo di senso allora le cose prive di senso non ha nessun senso fanno che lei nel
Ma c'è un'operazione del genere essi perciò di autofinanziarsi con una politica perde i fari a chi è fondamentalmente dissennata
Perché pone sul groppone dell'utente famiglia e dell'utente impresa sovracosti che all'interno
Sopra costi che si fra imporre a volte dalla concorrenza fra ministeri a chi è più ambientalista l'uno dell'altro e quindi viene prodotta energia a costi inauditi insomma tanto poi paga l'utente l'utente paga
L'indice dell'inflazione va enormemente su grazie al peso delle tariffe elettriche
E quindi si producono altri sovracosti per l'intero sistema se
Vendere le quote di minoranza sul mercato e comincia a finanziarsi così ed evitare di caricare tutto sulle tariffe è una cosa ragionevole questa è una cosa assolutamente ragioni ecco ma il resto è veramente l'ora di di farla finita insomma
Ormai a questo punto ci ma perché per risolvere il deficit pubblico non fanno le privatizzazioni ma che già abbiamo l'anello al naso Santo signore insomma ma ma come credo un disavanzo di queste dimensioni io do di alimenti
Ma ma ma questo non fate che distogliere l'attenzione dai problemi reali ed è paradossale che sia il mondo industriale che è quello che paga più degli altri costi reali
Che per una ragione ideologico salottiera dice ma voi dovete privatizzare ma liberate Mila i costi crea
Fare questo dovrebbe dire un vero industriale ma che li frega se io privati Zoli mi e quando si era presa Mazzotta l'industriale che ci ha guadagnato è lo Stato che ha perso due mila miliardi buttati via inutilmente insomma la e non è successo niente e Luigi ancora i suoi costi che aveva prima l'inflazione è rimasta la stessa di prima la finanza pubblica ai livelli a cui era prima ultimissima cosa appunto se tutto questo
è l'insieme della politica industriale è chiaro che il disegno di legge di battaglia un pochettino fuori tempo
Cioè si ricorda me a lui quando vestivamo alla marinara no e c'era il dottor Carboni te lo ricordi al ministero dell'industria che c'aveva un cassetto coi soldi
Allora le imprese andavano dal dottor Carboni e trattavano c'era l'istruttoria eccetera è così insomma in quell'Italia di allora si faceva la politica industriale ma francamente punto in tempi di project financing merchant banking
Banche regionali istituti finanziari eccetera e poi cerca settore dottor Carboni una cosa un po'riduttiva insomma effettivamente no un po'diminutivo a cioè
Io pensavo che almeno se il proprio ancora prima che ne spariscano le ragioni del costo del danaro va un po'agevolato
E lo si fa attraverso le strutture finanziarie bancarie alle quali l'imprenditore abituato ad andare perché è così che si entra nella moda e
Metà della interazione sinergica tra attività produttive e servizi finanziari non si dice così nei convegni da voi in Italia
E allora si si dice così in questo tipo di legge effettivamente qualche correzione la merita
Col che ho concluso e ringrazio tutti voi di essere stati con noi due giorni a parlare
Sera però
Allora
Allora alla nulla