Tra gli argomenti discussi: Cultura, Disarmo, Economia, Europa, Istituzioni, Moneta, Politica, Sicurezza, Societa', Sviluppo, Territorio.
La registrazione audio di questo convegno ha una durata di 3 ore.
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Vi prego di prendere posto
All'inizio dei lavori dell'ultima sessione di questo
Convegno
Vorrei cominciare con una comunicazione di grande importanza
C'è qui davanti nel piazzale una macchina
Che se non viene rimossa verrà portata via
Quindi consiglio vivamente il proprietario della macchina stessa di rimuoverla la targa eccidi duecentodieci a fu
E per pregata di essere
E adesso passiamo alle frivolezze
A quanto pare sta stavamo per portare via la macchina
Dell'ambasciatore dalla Germania
Dunque come dicevo adesso passiamo alle cose meno serie e vorrei innanzitutto dargli
Qui il benvenuto
Quest'ultima sessione che come sapete prevede in apertura le relazioni dei gruppi di lavoro
Abbiamo avuto cinque gruppi di lavoro nell'ordine
Sicurezza e disarmo
Economia e moneta
Sviluppo e territorio
Cultura e società
Politiche e istituzioni
Io prima di dare la parola ai relatori di questi gruppi di lavoro vorrei e rivolgere alloro collettivamente un vivo ringraziamento per il lavoro che hanno fatto non farlo estendere questo ringraziamento
Agli autori dei documenti di lavoro ai presidenti delle commissioni ai respondents dei ciascuno dei gruppi di lavoro che hanno costituito insieme agli altri partecipanti che hanno contribuito alla discussione
Il nervo la la colonna portante
Del degli aspetto più culturale più profondo di questo convegno
Tutti i documenti sia di Area comunque perché su hanno costituito un background che sono stati mandati prima
Sia i documenti di del convegno saranno pubblicati in italiano e in inglese quelli di Belgrado sono già stati pubblicati in inglese su un numero speciale dello spettatore internazionale
E altrettanto succederà nei documenti di lavoro
Ci ripromettiamo che questo sforzo di ogni pubblicazione costituisca l'esito
Naturale di questo convegno
Detto questo io vorrei dare la parola a Stefano Silvestri vice presidente dello IAI che il relatore del primo gruppo sicurezza e disarmo
Stefano
Ore ma per abbandonasse ma il
Il gruppo sicurezze disarmo ad discusso di varie questioni
Sulla base di due relazioni che erano abbastanza coerenti anche abbastanza d'accordo tra loro scuola ma ma gran parte di temi
E quindi a fu pur toccando vari vari punti direi che ha manifestato diciamo un consenso abbastanza largo almeno sul settanta per cento delle questioni anche che rimanevano ampi ampi spazi per ulteriori nel porre
Volendolo sintetizzare naturalmente facendo ingiustizia al dibattito che c'è stato direi che i temi maggiori temi principali che sono stati affrontati sono stati due
Il primo la questione da un lato della sparizione della minaccia e dall'altro del futuro della minaccia quale sarebbe qual è in questa situazione
Il futuro accuse di di minacce a cui dobbiamo pensare di far fronte se c'è si è parlato di rischi di sfide di di di vari sinonimi di minaccia ma insomma diciamo qual è il problema militare che abbiamo di fatto
Il secondo il problema della organizzazione del di questa del dell'eventuale della della della sicurezza europea e quindi per le strutture delle istituzioni
Che attorno a cui si del consenso politico attorno a cui si organizza la difesa si può organizzare la difesa la sicurezza nel continente europeo fuori del continente europeo
Direi che per dare un po'un quadro di questa discussione posso iniziare da una considerazione
E ha fatto durante il dibattito uno dei relatori novanta e cioè che la CSC
Ha in un certo senso processo CSC così come esso si presenta oggi dopo il vertice di Parigi ha in un certo senso chiuso un'era
A quindi diciamo seppellito il vecchio mondo e lo ha fatto arrivando a a stabilire una serie di punti fermi
Che essenzialmente sono il fatto che esiste un'Europa una definizione d'Europa larga che comprende tutti soprattutto che comprende da una parte l'Unione Sovietica dall'altra gli Stati Uniti il Canada
E che in cui include l'Europa dell'Est e da una riconosce il diritto anche dei più piccoli ad avere una voce in capito
Io forse aggiunge lei a queste considerazioni
La CSC è stata anche un utile strumento perché grazie ad essa anche grazie ad essa il sistema sovietico
Approvato un solvente non esplosivo che gli ha permesso di dissolversi rapidamente senza una a crisi maggiore di tipo militare
Ma detto questo quindi citati grandi meriti e l'importanza del processo della CSC
Bisogna anche dire che la CSC ieri
Non è o non è ancora comunque
Un sistema di di gestione della sicurezza cioè non è un sistema che garantisca
La sicurezza militare in senso proprio e che garantisca le iniziative militari di gestione nei confronti delle crisi
E che quindi permane
Malgrado questo quadro paneuropeo
Atlantico di sicurezza un problema più difficile da risolvere che è quello di chi come si organizzarla risposta alle sfide militari che possono essere ancora aperti
Quali sarebbero queste sfide
Ma l'Elenco discusso nel nel nel nel gruppo di lavoro è stato molto variato io penso che si possa più o meno a sintetizzare così
Il
La prima grossa sfida un rischio è quella che si incentra intorno al futuro
Dell'Unione Sovietica
Potere sovietica che è stata definita ancora come il potere militare dominante in Europa per ragioni geografiche per ragioni di Massa anche sentimenti di uomini che è tuttora una superpotenza superpotenza militare superpotenza nucleare e che però vive un grande periodo diviso movimento
E e di crisi che evidentemente essenzialmente un periodo interno
Di di problematiche Intermarc internazionale ma che proprio per il fatto che il potere dominante
Poteri più forti che non ha una capacità il genoma sul resto dell'Europa per ragioni soprattutto politiche anche grazie alla presenza degli Stati Uniti ma che comunque rimane pur grande potere militare europeo e perché e a capo la superpotenza nucleare questi sommovimenti interni possono creare una grossa grosse crisi internazionale tra le tra i problemi maggiori che sono stati sottolinea vi è quello del continuo controllo dell'arma nucleare sovietica
Della possibilità che un eventuale dissoluzione dello Stato sovietico unitario
O creazione di alcune altre repubbliche con un forte grado di indipendenza e della trasformazione dell'Unione Sovietica in una confederazione più più più più Mac a maglie larghe diciamo comporti una proliferazione nucleare di fatto a che potrebbe violare tra l'altro il Trattato di non proliferazione quindi creare un problema complesso
Questione di rischi di guerre nazionale
Minoranze e guerre nazionali che potrebbero facilmente
Entrare divenire internazionali
In tutte quelle dei Paesi e per le regioni che hanno che confinano come essenzialmente con l'Europa dell'Est e con il mondo e con il mondo asiatico
Questa è la prima grande incognita quindi
Una minaccia sovietica se volete a cui forse si può aggiungere il problema dei profughi
Quando il economisti trovava doveva sciatta ma in una una chance Alcamo in non era ma non era più l'Armata Rossa erano i milioni di profughi forse sette forse più che potrebbero venire in caso di biglietti di eccellenti accentuazione per la crisi economica sovietica
Non è quindi la vecchia minaccia
Della guerra
Della guerra lampo anche se attenzione sia stato stato notato sottolineato più volte anche nel comitato che quest'non è l'arte non è la vecchia minacciasse noi consideriamo ottimisticamente forse anche razionalmente che le riduzioni decise attualmente per complessivi se firmate appare Parigi con negoziati a Vienna verranno effettivamente applicati per l'Armée dobbiamo prima vedere l'applicazione questo trattato prima di dire che la spartizione di vedermi al tipo di minaccia comunque sparisce lo scritto di minaccia ne ne viene fuori un altro che è di natura diversa di natura di ordine
Politico europeo più che a dire più che immediata ideali ma che ha una forte componente di incertezza militari a questa problema sovietico si aggiunge l'altra questione di stabilità che è quella dell'Europa dell'Est naturalmente
Specialmente direi nell'Europa centromeridionale dei Balcani è stato molto sottolineato il problema del del futuro dei Balcani dei conflitti che si che si agitano all'entrata del bar
Diverso ancora è il tipo di minacce che può venire da sotto quindi sia ancora contestato anche il termine minaccia nel senso proprio nel senso che la minaccia militare in quanto tale proviene dal Sud e probabilmente di quantità e qualità diversa di quella cui ramo tradizionalmente
Io pensavo tradizionalmente cioè dalla minaccia veniva da Est
Può essere una minaccia qualitativa può essere una una minaccia selettiva può essere una minaccia terroristica può essere una minaccia contro determinate i nostri interessi economici o contro comunità o persone
Di difficilmente può essere ancora una minaccia massiccia credibile militare contro il nostro territorio
Nel senso di una guerra condotta contro di noi tutti tutto in tutti i suoi aspetti però
Anch'esso
Anche il Sud pone un problema come l'Est come l'Unione Sovietica un problema di gestione delle crisi cioè porre un problema sempre molto grave di conflittualità
Che questa crescendo che nel Sud e in particolare del Medioriente non è più l'attente esplosa tra completare esplosa e che crea il il problema
Di come confrontarsi con tutto questo se cioè ignorarlo chiudessero ignorarla se si riesce o se
Occuparsene
E i e quindi aprire gli strumenti necessari per potere in qualche maniera intervenire in senso di mantenere la pace o imporre la pace e imporre un ordine internazionale con l'aggravante che nel caso dell'Europa e del Medioriente vi è questo nodo di collegamento costituito dalla Turchia che costituisce immediatamente la frontiera immediata nella la di cui di cui necessario
Che è necessario sostenere
Di cui quindi che ci impedisce quindi una effettiva un un anche la Teoria dell'isolamento da queste da queste
Nel complesso tutto questo suggerisce però una situazione una una ma necessita di una politica di difesa
Che M. estremamente è complessa non è soltanto una politica di tipo militare ma è una politica che abbraccia tutta una serie di fattori politici economici sociali di sviluppo oltre che militari
Molto più che nel passato perché mentre passato diciamo i fattori economici erano soprattutto un problema di risorse da destinare alla difesa e di Bardem sharing fra gli alleati
Oggi il problema della sicurezza comporta anche il problema di una politica economica internazionale cioè di un uso internazionale del degli strumenti economici e commerciali
Per
Intervenire cerca di agire all'interno delle crisi che si che si propongono
Quindi mai come oggi la politica di difesa dire una politica complessiva che deve utilizzare un ampio spettro di strumenti di azione
In tutto questo quadro non ho citato la Germania direi che nella discussione di gruppo
Non la Germania non era più vista tanto come una minaccia come è stato visto un po'nella discussione che c'è stata al momento dell'unificazione tedesca
Quanto direi soprattutto una parte
Del problema è una parte della soluzione cioè è essa è parte della questione se esisterà o non esisterà una risposta europea a questo tipo di dei problemi
Ed è evidentemente l'elemento determinante attorno a cui si deve organizzare il fatto se esisterà consisterà una risibile con cui si si respira già risposta se esisterà consisterà questa soluzione europea
Cioè la questione tedesca a dire che è stata vista dal gruppo essenzialmente come il centro della questione europea
Qual è questa questione ma nel dibattito nei documenti del dibattito
Si è parlato molto del problema della rinazionalizzazione delle politiche della difesa dei Paesi europei qui bisogna secondo me intendersi sul termine rinazionalizzazione
In realtà le politiche di difesa dei paesi europei sono sempre state delle politiche nazionali
Con del
Alleanze fonde nel più o meno forti
Ma erano diciamo in qualche maniera dei nazionalizzate dal fatto che erano tutte alle acque con gli Stati Uniti e avevano tutte un amico comune che era l'Unione Sovietica
E la grande potenza del nemico ma soprattutto la grande potenza dell'alleato faceva sì che esse potessero in un certo senso mantenere la loro dimensione
Nazionale invita un po'come un esperimento in vitro
Da laboratorio
Questo permetteva loro di
Prometteva le nostre politiche difesa di continuare ad a vere una la loro dimensione nazionale senza in realtà più esserlo essendo integrate in un contesto dell'Alleanza atlantica dell'alleanza con gli Stati Uniti
Quindi oggi quando in realtà parliamo di rinazionalizzazione
Io credo che parliamo essenzialmente del problema del rapporto con gli Stati Uniti
Che sta cambiando e di quale dovrà essere quindi futuro per ecco far continuare ad esistere una credibile opzione europea che deve evidentemente fondarsi su qualche cosa di diverso
Secondo me
Era anche se volete è stato esame anche incuriosito il fatto che a a sottolineare questo rischio dire nazionalizzazione oltre a dei documenti italiani da come lo stralciato il più è stato il nostro rispondenti parte francese
Perché è difficile immaginare una politica di difesa più nazionale oggi ieri di quella della Francia in Europa
Direi che per tre per per per definizione una una politica nazionale sia pure con Al nell'Alleanza atlantica e nella nella nella cooperazione europea
Evidentemente anche qui il problema principale acquisiti che ci poi appaia qui si rifletteva era quello della del del nuovo rapporto che si può instaurare con gli Stati Uniti
Ed è questa la le in realtà è il problema principale che si agita in Europa cioè quale sia il futuro della NATO il futuro alla sicurezza in un momento e delle nostre politiche di difesa in un momento in cui
Chiaramente
Un po'per ragioni contingenti il Golfo un po'per ragioni di bilancio un po'per ragioni di mutamento della minaccia qui è una diminuzione crescente della presenza americana in euro
E esplicito in questo in questa in questa diversa in questa Pet complessa percezione del problema è restato ti batti dove si è svolto all'interno del gruppo sulla questione della dissuasione nucleare
Che relatore americano ha definito come definito lite ha detto che
Tutto avrebbe potuto essere una dissuasione di tipo
Esistenziale
Come ha scritto un europeo questo significa essenzialmente dire
Sì insistenza le significa che gli americani avevano le armi nucleari dell'Europa
Da parte proprio per l'ordine è stato interpretato così
E a gli europei hanno piuttosto sostenuto la tesi di una deterrenza essenziale il compact con una distinzione di aggettivo che tendeva a dire che alcune armi nucleari particolari sostenere almeno Cravero portate tattiche ero per la ricerca
Potessero e dovessero restare in Europa per ragioni di equilibrio e
Non sulle di equilibrio internazionale di equilibrata europei ma anche e soprattutto per il mantenimento dell'Alleanza atlantica e di un certo tipo di rapporto con gli Stati Uniti ma è chiaro che qui a c'è un problema
E che
Anche perché
è facile dire questo in un convegno
Ma all'atto pratico da una nel nel nel dibattito politico
Sarà da vedere se un Governo americano veramente sostenesse la tesi della deterrenza esistenziale quali governi europei sosterranno pubblicamente la tesi della deterrenza essenziale
Comunque è chiaro che in questo vi è uno dei nodi del rapporto
Europa Stati Uniti e quindi uno dei nodi del futuro dalla NATO una NATO che come ha notato ieri sera De Michelis e come notava che il documento di parte italiana convegno tende ad estendersi sempre più verso est in maniera impropria ma diciamo estendere la sfera di sicurezza sempre più verso Est
è in qualche modo anche verso sud ma che nello stesso tempo in cui si allarga un po'come la rana della favola vede la diminuzione della sua consistenza
Tende cioè ad esplodere andare a perdere il suo collante per cui rischiamo di avere una NATO che in un certo senso perde la sua anima nel momento in cui diventa in quel momento in cui trionfa al punto che tutti vogliono entrare
E questo o vogliono in qualche maniera esservi associati
Direi che il consenso del gruppo era che la NATO fosse realmente necessaria o o comunque fosse realmente necessario un'alleanza Europa Stati Uniti e una credibile opzione militare occidentale chiamata era un po'come volete ma che
Il problema di come risolta la questione dell'allargamento delle competenze o comunque l'allargamento della sfera da un lato e del mantenimento insufficiente re elemento disabilità dall'altro non fosse ancora stava prova la maniera di risolvere direi che la da un punto di vista teorico quello che hanno sottolineato tutti è stata l'opzione europea è chiaro che Hum più forte
Identità europea nel campo della difesa di assunzione di responsabilità da parte degli europei nel campo dalla difesa potrebbe inoltre Hooper occidentali intendo
Potrebbe in qualche maniera compensare questa diluizione questa esplosione lenta della NATO e fornire un credibile alleato gli Stati Uniti che potrebbe anche facilitare una loro permanenza in Europa a livelli inferiori ma uguale credibilità certo quindi l'Europa è necessaria tuttavia e direi che e su questo concluderei su questo osservazioni che ancora non c'è un vero consenso su come costruirla e e quando in un certo senso cioè che mentre le le le l'individuazione delle esigenze è abbastanza chiara l'individuazione della strada e soprattutto del punto del consenso politico non è ancora chiarissimo
Esistono molte istituzioni in cui è possibile da cui è possibile
Che è possibile sviluppare che già attualmente si stanno sviluppando in senso europeo
Direi che non abbiamo molto affrontato il problema del rapporto UE o c'è siamo stati generosi con ambedue le istituzioni
Che ma
La la già abbiamo trovato che c'era in ambedue potenzialità di sviluppo che poi la convergenza la nostra abilità di convergenza di di far convergere le parallele sarebbe stato tale che avremmo risolto anche questo problema
Ma il il il problema forse più spinose proprio questo di questo consenso politico in cui direi che si è arrivati a delineare un possibile contrasto
Tra gli stati
Alcuni ho detto di stati sconfitti gli Stati vincitori della seconda guerra mondiale altri hanno detto gli Stati colpiti con un forte potere centrale agli Stati più decentralizzata i altre detto vista di decisioni stilista di consensuali visti comunque extra come volete praticamente tra Germania e Italia da una parte Francia e Gran Bretagna dall'altra
La la possibilità cioè che da un lato vi fosse una forte spinta soprattutto tedesca
Italiana nel senso di una
Di una integrazione europea più accelerata anche nel campo dalla difesa
E dall'altro vi fosse una una resistenza franco tedesco Anco britannica
Forse più francese che britannica adesso che i britannici hanno perso la lady di ferro però non è detto
Che potrebbe creare una una con grave ma grave crisi europea
Nessuno l'ha citata ma io direi che potrebbe arrivare ad essere comparabile a quella degli anni mille novecentocinquantadue cinquantaquattro è chiaro che una cosa del genere andrebbe del tutto evita è chiaro anche a meno che abbia mio avviso che il quadro internazionale differente ricorra cinquantadue cinquantaquattro e che anche il quadro politico interno al più complessa nei vari Paesi
E che abbiamo forse anche maggiore finezza di analisi e maggiori opzioni
Vi è chiaramente un consenso sulla necessità di procedere un consenso sopra la necessità di affrontare
Alcuni problemi come quello appunto della credibilità futura dell'Alleanza atlantica vi è la possibilità di proseguire per via incrementali
Successive un po'come suggeriva il nostro terzo modello verso una maggiore cooperazione della sicurezza in Europa senza porre sul tavolo un grande dibattito ideologico tra federalisti e con federalisti tra fine della sovranità nazionale o riapertura della sovranità nazionale quindi non non si deve essere necessariamente pessimisti però direi che questo punto è uscito fuori dal dalla dal dal dal da Lo Jucco terrore mi sembrava necessario sottolinearlo perché è un punto politico che effettivamente a mio avviso ebbene non sottovalutare grazie
Grazie a Stefano
Ho menzionato prima il presidente di questo gruppo lo ricordo è stato Paolo Vittorelli i due relatori
Erano i due autori dei pepper's erano Robert Hunter
Carlo Ciani generale siamo nell'aprire la sessione ho fatto una dimenticanza e me ne scuso
Nel programma era annunciata la presenza di Arrigo levi per questa sessione qualcuno di voi voi che avrà notato che
Giovedì pomeriggio si muoveva anzi la gamma credo che l'abbia detto anche al microfono con un po'di difficoltà per il mal di schiena mi ha mandato un messaggio ieri mattina dicendo che era immobilizzato a letto con prospettive di non muoversi per due o tre giorni e quindi non può essere qui con noi e mi ha chiesto di sposarlo presso di voi
Passo al secondo gruppo che quello economie monetarie
Professor Pier Carlo Padoan il rapporto di questo gruppo che è stato presieduto da Paolo Baratta presidente della del Crediop che ha avuto come autori dei Têtes avesse
Carlo Bo Fitto e mistiche esente
Piercarlo se potessi stare più nei limiti di quanto ha fatto Stefano te ne sarei grato
Lo prendo come un chiaro esempio di imperialismo militare nei confronti dell'economia
Io direi che
Un modo per sintetizzare il senso la nostra discussione assai vivace
Di dire che questa discussione iniziata su due poli estremi dell'ottimismo e del pessimismo che poi si sono mescolati e si sono reciprocamente contagiati
Dire che ci sia e Timpa chimismo in una discussione fra economisti è una cosa abbastanza rara e questo mi fa molto piacere dirlo perché una delle relazioni quella ottimista cura dal professor Attilio sembra riguardava quello che una volta si chiamava l'occidente cioè riguardava la capacità dell'economia occidentale di trovare un suo equilibrio mentre il pessimismo veniva inizialmente dalla relazione di Carlo Bo finito che riguardava i problemi la transizione dell'economia dell'Est europeo verso forme di mercato
Questi toni poi si sono mescolati intrecciati nella discussione e direi che ne è venuta fuori un'immagine assai ricca complessa
Che appare fosse più problemi di quanti ne doveva chiudere ma credo che questo nel caso la discussione sia sempre un segno di vitalità e di interesse
Dicevo ottimismo iniziale nella relazione Bini ostiche se ne sulla capacità del sistema occidentale di trovare un suo equilibrio meglio di di tornare
Tendenzialmente ma i dati ce lo dicono decisamente verso un equilibrio di quello che era stata il grande problema delle relazioni macro economico dagli anni Ottanta cioè l'emergere di squilibri nei pagamenti crescenti
Fra le tre grandi aree del mondo gli Stati Uniti in Giappone l'Europa
Questi squilibri via via si stanno
Assottigliando e uno dei temi su cui poi la discussione sia incentrata e se questi squilibri
Tenderanno a scomparire del tutto o ci siano rischi che possano riapparire in qualche modo le ragioni comunque presentata alla redazione di Chi chiese ma per questo ottimismo be'direi che sono diverse in tutte queste o in molte di queste c'è però il ruolo dell'Europa che emerge come grande protagonista anche economico delle relazioni internazionali
Certamente la unificazione economica e monetaria tedesca a spazzato in un sol colpo uno dei problemi uno delle colpe che si facevano sempre a alle politica economica tedesca quella di essere con una parola ormai desueta dei mercanti liste di avere un surplus commerciale troppo forte per essere sostenibile dall'Europa e dal Paese come il nostro
L'unificazione tedesca tenderà a far scomparire questo problema e anzi darà all'Europa una forza di traino che da tempo non aveva Costa Rita in oh che sarà sicuramente accentuata dalla processo di completamento del mercato interno a sua volta rinforzato ed esaltato dal processo di unificazione monetaria
Quindi in prospettiva all'Europa si pone come uno dei grandi poli di trainato l'economia internazionale sia nei confronti delle altre grandi aree Stati Uniti e Giappone sia nei confronti dell'altro pezzo di Europa che si affaccia alle dimensioni dell'economia di mercato
E da qui dicevo venivano le prime note di pessimismo che emergevano dalla relazione di Bo fitto il quale a parte quella che era una volta la Repubblica democratica tedesca
Vede nei problemi di oggi dell'economia dell'Est europeo ostacoli che potrebbero diventare insormontabili
Nel raggiungimento dell'obiettivo di una progressiva democratizzazione ma soprattutto del passaggio un'economia di mercato
E su questo direi che poi si sono concentrate le preoccupazioni di gran parte degli interventi
Preoccupazioni che hanno poi fatto emergere come spesso avviene dibattiti degli economisti che dietro il pessimismo della prima il primo sguardo ai dati c'è una sorta di ottimismo della possibilità di cambiare le cose e quindi del trovare i giusti strumenti di politica economica per raddrizzare eventuali sentieri che abbiano preso un andamento indesiderabile ma perché il pessimismo nell'economia dall'est
Essenzialmente per quella che oggi viene giudicata una incapacità strutturale delle economie di questi Paesi che in alcuni casi più pessimisti ancora vengono giudicate con una parola un po'brutale da buttar via e quindi assolutamente di scarso interesse certamente per una prospettiva di ingresso massiccio degli operatori economici occidentali in quei Paesi
Cosa che fosse ancor più drammatica tali da presentare prospettive assai gravi per le popolazioni di quei paesi che da queste aperture hanno evidentemente innescato aspettative assai alta di cambiamento del loro tenore di vita
Problemi che già si manifestano in due dimensioni una strettamente economica che l'inflazione
Che nelle economie a sistema di comando centrale centralmente pianificate
Sono il segno più evidente di immediato di una assoluta inadeguatezza dei sistemi produttivi al risponde all'esigenza la popolazione e dal punto di vista politico su questo c'è stato un dibattito assai interessante
Il nazionalismo come manifestazione di uno scontento anche economico nazionalismo che stappata rompendo nei sistemi dell'Europa orientale nella stessa Unione Sovietica come tutti sappiamo che come ci spiegava Boffi perveniva poi approfondita discussione sono una sorta di negazione di tutto quello che c'è stato nella Periodo l'impegno di economia pianificata e che trova la manifestazione del fatto che le singole repubbliche sovietiche per esempio si rifiutano di cedere l'una all'altra ciò che ritengono essere la propria ricchezza principale che avete può essere di volta in volta una materia prima un prodotto particolare
E quindi la chiusura delle frontiere la chiusura dello scambio e naturalmente da questo tentativo individuale di reagire alla crisi un risultato globale disastroso per tutti
Posto questo il quadro della discussione
E la discussione si è incentrata attorno a queste due aree geografiche che solo apparentemente sono separate ma che hanno poi evidenziato due temi che utilizzando una una felice espressione del nostro efficacissimo presidente che qui ringrazio per il suo enorme aiuto
Nel suggerirmi degli spunti ha così precisato
C'è un primo problema che va affrontato quando
Sì pare la della situazione dell'Europa oggi Xia occidentale che orientale in generale dei rapporti fra
E che e cioè che esiste una netta distinzione fra quelli che sono i problemi posti
Dallo l'unificazione per esempio l'unificazione monetaria o l'apertura dei mercati i problemi che sono posti al fatto che economia diversa sia costa una dall'altra
E i problemi posti dall'integrazione che è un fenomeno assai più complesso radicale
Perché coinvolge i meccanismi di comportamento le abitudini le funzioni obiettivo
E quindi inevitabilmente porta dei conflitti almeno potenziali che vanno in qualche modo affrontati e questa tematica generale si trova sia nei rapporti all'interno del paesi occidentali che all'interno
Dell'economia dell'Est europeo
Il secondo tema che in qualche modo discende direttamente dal primo è che fare del rapporto fra Stato e mercato quale ruolo per la politica economica dagli anni Novanta a livello globale
E da questi due temi poi dicevo ottimismo e pessimismo si sono intrecciati hanno riguardato
Le due tematiche che via via si sono unificate per esempio sulla questione dell'ottimismo sulla capacità del mercato occidentale di ritrovare da solo equilibrio è stato notato
Da parte di alcuni dei di scarsa anzi che forse una parte del merito della di aggiustamento degli squilibri non va
Va data anche al ruolo che le il coordinamento delle politiche
Monetari essenzialmente hanno svolto nell'ambito del G7 per esempio nell'ambito dall'accordo del lupo dal nell'impedire soprattutto nell'ultima parte del decennio passato che si potessero ripetere
Delle instabilità monetaria sotto forma di ampie oscillazioni dei cambi che oggi tutti sono concordi nell'essere un fenomeno dannoso e che non bisogna che si ripeta di qui la necessità l'urgenza posta per peraltro con diversa enfasi nel dibattito di non abbandonare la strada della cooperazione globale strada che è stata difficoltosa volte è stata caratterizzata da interruzioni da ritorni indietro macché sarebbe appunto dannoso abbandonare
Perché è impensabile che nella prospettiva degli anni novanta i successivi i rapporti fra grandi aree possono essere lasciati unicamente alle relazioni di mercato al comportarsi dei mercati spontaneo diciamo così i quali invece come l'esperienza dimostra hanno Grosso bisogno di una guida di politica economica
Di qui l'invito a rafforzare il processo di cooperazione globale dando a questo forme istituzionali nuove nell'ambito delle sedi che già esistono come Fondo monetario e trovando anche soluzioni tecniche forse più appropriate più adeguate di quelle fin qui seguite sulle quali non mi soffermo
Dicevo quindi un po'di pessimismo ma l'ottimismo della del rapporto fra economie occidentali ma per cui al contrario anche un po'di ottimismo nel guardare alla situazione
Dell'economie orientali qui si è innescato un dibattito assai vivace e interessante sulla questione del per dirla in termini brutali se basta privatizzare all'Est per fare di queste economie dei sistemi di mercato
Qui è stato notato che ciò che di cui queste economie hanno bisogno e capacità manageriale un sistema di meccanismi di mercato che non necessariamente può essere generato soltanto da un assetto di proprietà nuovo
è stato fatto notare che anche volendo privatizzare queste economie bisognerebbe risolvere risolvere il banale ovvio problema di trovare qualche privato a cui vendere queste economie
E quindi si è posto il problema di come trovare un rapporto nuovo fra Stato e mercato in queste economie o se volete per usare un termine che qui da noi
Ormai del tutto a Busato quale tipo di economia mista è possibile pensare per le economie dell'Est
E come è stato fatto notare tra l'altro nella stessa relazione di economia mista ce ne se ne deve attendere molta in questi Paesi anche quelli che più di altri più velocemente hanno imboccato la strada della privatizzazione privatizzare vuol dire mettere le in paese
In pasto al mercato metterle sul mercato e falle notare da sole ma che succede se queste una dopo l'altra rischiano di affogare be'succede che lo Stato ritorna indietro conforme di salvataggio più o meno ampie e allora sia detto cerchiamo di evitare di ripetere errori che sono stati fatti in altri sistemi ma di tirare le esperienze positive che si possono trarre da sistemi ai colonia mista e quindi di nuovo un grande contributo dell'Europa non solo in termini di risorse ma in termini anche di conoscenza e di know how e di indirizzi
Ma anche risorse però l'Europa orientale ha bisogno di capitali ha bisogno di risorse per fare in modo che un sistema di mercato nuovi meccanismi che siano inchiodati sulle Igityan su regole chiare
Che questo mercato dicevo sì anche alimentato da flussi finanziari da risorse che non possono essere guidate soltanto da scelte di mercati finanziari i quali a loro volta devono essere indirizzati devono essere ristrutturati e quindi la stessa la stessa idea dell'aiuto all'Oriente deve essere ripensato
L'Europa dicevo ha un grande ruolo da giocare in questo come alcuni hanno con forza sottolineato l'Europa anche grandi responsabilità responsabilità che sono tanto nei confronti dei Paesi dell'Est europeo quanto nei confronti degli altri blocchi l'Europa rischia è stato detto di diventare un attore
Troppo attivo sul piano dei conflitti commerciali che è stato indicato come uno dei temi cruciali che oggi si affrontano come tutti sappiamo c'è il problema l'Uruguay Round
Che questa scadendo
Ecco su questo è stata da alcuni con forza la richiesta la liberalizzazione ciò che serve
Al sistema completo e complessivo e in particolare all'Europa orientale e liberalizzare i mercati permettere l'accesso di merci provenienti fuori dalla comunità sui nostri mercati
E qui è emersa la questione del quale assetto istituzionale può gestire
Questa transizione perché è chiaro che aprire vuol dire colpire interessi di chi è protetto tutto per tutti basti pensare alla politica agricola comunitaria il cui
Il cui macigno pesa non solo nei rapporti fra Europa e Stati Uniti ma anche nella rapporti tra comunità Europa orientale
Quindi un ruolo attivo della politica strutturale che richiede nuove forme di consenso perché è chiaro che nel momento in cui si va verso aperture così massicce bisogna fare i conti con forme di coordinamento che passano per i Parlamenti un'altra felice espressione di uno dei nostri di scarsa intestata alla seguente il coordinamento nell'ambito del G7 è stato possibile anche perché la politica monetaria è autoritaria dissenso Bankers'non devono essere rieletti
Mentre il coordinamento fiscale ultimo grande tema su cui dirò alcune brevi cose per sua definizione un problema di democrazia perché passa per i parlamenti e quindi la domanda che si è posta e che non ha avuto una risposta ma che pongo voi
Che tipo di coordinamento è possibile pensare per dare allo strumento fiscale a livello sovranazionale maggiore efficacia
Sulla questione del coordinamento fiscale c'è stato poi un amplissimo dibattito il tempo mi impedisce di approfondirlo direi facendo estrema violenza ai relatori ai partecipanti al dibattito
Che si è posta la seconda la seguente questione in Europa nel momento in cui l'Europa va verso l'Unione monetaria europea e si prefigura una banca centrale si pone con altrettanta urgenza il problema di quello che gli economisti chiamerebbero l'ottimo grado di decentramento fiscale
E quindi quale tipo di struttura che trovi l'ottimo trade-off tra decentramento il problema della perequazione si può immaginare per l'Europa
è finito così il nostro dibattito con una frase che mi permetto di proporvi come sintesi l'Europa può essere fonte di grande ottimismo di grande pessimismo per tutti i problemi globali può essere fonte di pessimismo e di preoccupazione se non gioca un ruolo di apertura
E sapendo che ha enormi potenzialità e strumenti sia nei confronti dell'Est che nei confronti in generale della gestione di squilibri internazionali
Può essere fonte di ottimismo se invece abbandonerà tentazioni nazionalistiche in economia come in altri campi e quindi si fa promotrice effettivamente di sviluppo visto che ne ha tutte le potenzialità
Azioni ed è importante sottolineare come faro quali sono queste condizioni possono essere sfruttate positivamente dalle aree dalle regioni minori o periferiche
Quindi pur scontando il permanere di livelli di Speedy di ricchezza differenziati in Europa in questo scenario i tassi di crescita della periferia potrebbero risultare superiori a quelli del centro
E questo naturalmente è importante anche il sottolineare come in questo scenario di diffusione dello sviluppo il concetto di perizia di periferia tende a modificarsi
Dal momento che in un in uno sviluppo diffusivo di questo genere l'Europa avrebbe un carattere più policentrico con più aree di attrazione diffusione dello sviluppo e allo stesso tempo nuove opportunità di partecipazione si aprirebbero per molte regioni anche a Sud Europa
Quello che è emerso soprattutto sia dalle relazioni che dalla discussione e tuttavia che il prevalere dell'uno o dell'altro di questo chef di questi scenari sarà funzione soprattutto delle politiche che verranno attuate in Europa
Quindi in questi anni di profonda trasformazione le tendenze spontanee oggi in atto spingono più verso un approfondimento delle disomogeneità tra le singole Regioni e non vi è dubbio che squilibri non governati comporterebbero effetti di profonda destabilizzazione in Europa e da qui si è sottolineato nasce una forte domanda di politica e di governo dell'economia in Europa a fronte della quale va tuttavia rilevato destato rilevato da molti partecipanti alla discussione
Una a fronte di questa domanda vi è ancora una scarsa inadeguata capacità di Offerta delle stesse politica e questo ha la sua base una decrescente legittimazione di tale politica di intervento e qui sono emersi due punti che credo che sia importante sottolineare che riguardano la natura di queste politiche d'intervento e riguardano i soggetti in qualche modo deputati ad adottare queste politiche
Sulla natura di queste politiche se diciamo è stato ribadito in qualche modo c'è stata una unanime consenso sul fatto che il riferimento non può essere né deve essere politiche del passato quali politiche settoriali politiche di sussidi e aiuti fortemente discrezionali che non sono oggi naturalmente più proponibili si tratta in realtà di fare di riferimento a politiche nuove tendente a creare più favorevoli condizioni di contesto economico attraverso la creazione di infrastrutture la diffusione delle informazioni ad esempio la promozione della ricerca scientifica e dell'innovazione la fissazione di regole di tutela della concorrenza che tali politiche possono come è stato sottolineato contribuire a risolvere il problema non solo delle esistenti e in prospettiva crescenti disuguaglianze tra le regioni d'Europa ma possono contribuire contribuire a migliorare anche la competitività il sistema industriale europeo nel suo insieme
è stato infatti ricordato da molti nella discussione ha ragione
Che l'industria europea sconta oggi un ritardo tecnologico e competitivo ancora consistente nelle produzioni ad alto contenuto tecnologico nei confronti di altre aree quale ad esempio il Giappone di queste produzioni sono imperniate in qualche modo nel comparto dell'Elettronica della tecnologia dell'informazione
Allora questo credo sia un punto interessante emerso il rafforzamento della competitività del sistema economico europeo e le attenuazione degli spiriti degli squilibri territoriali esistenti
Possono essere vanno affrontati in modo complementare attraverso quindi politiche di intervento dirette a favorire uno sviluppo più accelerato il più diffuso territorialmente secondo punto importante è relativo ai soggetti che devono mettere in atto tali politiche queste queste politiche sono chiaramente un insieme di interventi che coinvolge una molteplicità e una eterogeneità di attori di obiettivi di livelli di applicazione
E se richiedono quindi competenze da condividere fra livelli sovranazionali suo comunitari nazionali e regionali
Non ha fondamento in effetti è stato sostenuto nella discussione l'affermazione che qualsiasi trasferimento o di competenze dal livello nazionale a livello sovranazionale comunitario sia di per sé una scelta razionale
E quindi da appoggiare Segni tre in realtà il problema delle politiche per l'Europa richiede sia un approccio cosiddetto di Portonaccio che per tutta una serie di interventi privilegi Soggetti quali le autorità locali e regionali come nel caso delle politiche industriali delle politiche territoriali vi sia un approccio totale in cui il centro delle scelte sia quello sovranazionale
Come ad esempio nel caso della fissazione di regole del gioco della formulazione degli indirizzi delle politiche strutturali nella formulazione di politiche di salvaguardia dell'ambiente tema questo di grande rilevanza ma che in qualche modo è stato sviluppato solo parzialmente dati i tempi dal gruppo di lavoro
Una sorta quindi si deve disegnare di continuum di centri decisionali che tenda a vedere nella interazione tra questi centri
Una efficace modo di formulare una serie di interventi che devono necessariamente rimanere differenziati perché rivolti a soggetti che presentano una domanda assai differenziate e vorrei qui accennare ad due altri problemi discussi ieri che sono rappresentati rispettivamente dai rapporti tra comunità e Paesi dell'Est e tra comunità e più in generale paesi del Sud
Sui Paesi dell'Est non mi soffermo più oltre perché mi sembra ci sia una forte convergenza tra i risultati delle relazioni della discussione del nostro gruppo di lavoro di quello che prima Padova riportava circa il fatto cioè da un lato di sottolineare come l'andamento dello sviluppo economico dell'Europa subirà naturalmente una profonda influenza dalla rapidità e dalla efficacia di questo processo di trasformazione integrazione dei paesi dell'est europeo comunque mi sembra che sia in un un portato Comune quello di sottolineare come il processo di trasformazione sarà assai più lungo assai più compresso di quello che in un tempo in in un primo tempo non era stato previsto
La trasformazione cioè dei Paesi dell'Est e non può essere letta come un cambiamento assimilabile a quello sperimentato dai Paesi dell'Europa occidentale nell'immediato dopoguerra per una serie di ragioni esso va considerato in realtà come una sorta di ripartenza da zero nel senso cioè di Paesi che devono arrivare apprendere e sperimentare
Dei metodi e dei modelli di organizzazione e comportamento completamente nuovi
Se quindi sottolineato naturalmente che per l'Est la strada da seguire non può che essere quella di un avvicinamento alla comunità anche se tale avvicinamento va realizzato con cautela e distribuito su più fasi a questo riguardo naturalmente sepolto sottolineato il ruolo importante che la cooperazione della comunità può dei riavere con i Paesi dell'Europa orientale
Da questo punto di vista va fatto di più sia sotto l'aspetto quantitativo nuovi aiuti finanziari sono necessari solo per coprire i maggiori costi che oggi queste economie si trovano a dover affrontare per l'Effetto dello shock petrolifero seguito alla crisi del Golfo e per quello che sarà l'effetto di liberalizzazione dei prezzi negli scambi all'interno dell'area come con i va fatto qualcosa di più sotto l'aspetto qualitativo dei rapporti e di cooperazione nel senso cioè di una gestione maggiormente collettiva a livello comunitario dei meccanismi di cooperazione la cioè in altre parole si è detto deve dimostrare con i fatti di essere aperta al cambiamento dell'Est
Nella consapevolezza che un fallimento delle riforme Porter e quindi dell'aumento del livello di benessere di questi Paesi renderebbe possibile una migrazione di massa Ovest voi o a nord di intere fasce di popolazione da questi Paesi
Per quanto riguarda i rapporti con il Sud un tema anche questo di grande rilevanza e fortemente sottolineato è stato quello di guardare alle tendenze demografiche di questi Paesi come tendenze che mostrano un aggravamento delle tensioni occupazionali dell'intera area mediterranea
Comunque né prevedibile e in qualche modo scontato aumento della pressione migratoria che proviene da questi Paesi vi è dunque la necessità sia detto per l'Europa di ideare azioni d'intervento ma in una visione globale di sistema con l'interazione quindi tra i piani economico del mercato del lavoro e dell'ambiente
Si è parlato soprattutto di predisporre al di là cioè di di predisporre di armonizzare un sistema di quote a livello europeo in realtà vi è la necessità di approntare un meccanismo di trasferimento e di investimento che deve tendere a ridurre la pressione migratoria da questo punto di vista un primo risultato importante sarebbe già quello di arrivare aumentare all'uno per cento del prodotto nazionale lordo dei paesi sviluppati
L'aiuto e il le risorse finanziare che oggi vengono destinati a questi Paesi perché questo significherebbe in concreto poter disporre già dal prossimo anno di oltre sessanta miliardi di dollari per quanto riguarda la possibilità di aiuto verso questi Paesi
Tale risorse naturalmente andrebbero comunque legate a progetti specifici e quindi in qualche modo condizionate alla realizzazione di questi progetti
Ma iniziative di cooperazione internazionale sono importante anche in campo industriale
Sottolineando tuttavia la necessità di garantire poi degli sbocchi alle produzioni di questi Paesi e qui si è sottolineato il la l'aspetto contraddittoria e paradossale
Di una grande preoccupazione per quanto riguarda il futuro di questi Paesi e poi il rimanere abbarbicati a misura di protezione in qualche modo di Monte ostacolo all'ingresso delle produzioni come oggi
Attualmente ancora esistono i rapporti commerciali
Tra il nord e il sud del mondo
Ora questo insieme di considerazioni per rispettare in qualche modo i tempi che non ha fatto giustizia proprio della vastità dei temi della ricchezza dei contributi che si sono avuti
Nel corso della discussione
Dicevo questo insieme le considerazioni porta a ritenere che le scelte della comunità in queste aree che sono la crescita e l'occupazione la politica commerciale gli aiuti internazionali l'immigrazione
Queste scelte della comunità non possono in qualche modo non potranno che riflettere una strategia decisa a livello comunitario con una visione che non potrà che essere sistemica e quindi di lungo periodo
A questo punto di vista parte emerso esso disse è stato sottolineato con forza la necessità dello sviluppo parallelo di un processo di integrazione che non può rimanere e non può essere certo solo monetario ma che deve divenire anche sociale e politico
Il rischio di un mancato sviluppo di questo simultanea di questo genere è stato detto e quello di poter in qualche modo avere domani dopo il passaggio dall'euro pessimismo degli anni ottanta all'euro ottimismo dell'inizio degli anni Novanta
Quello di sprofondare di in una nuova in un ambito nuove in una fase di euro incertezza dalle prospettive assai ambigue e in qualche modo profondamente disseminate di rischi per il futuro dell'Europa e dei rapporti tra l'Europa e le altre aree grazie
Il gruppo di lavoro di di cui ha parlato adesso Paolo Guerrieri è stato lo ricordo ha aggiunto successivamente ha proposto programma originale che prevedeva solo un aree economiche invece l'abbiamo divisa in due parti sentendo queste due relazioni mi convinco che è stata veramente una scelta giusta
Tra l'altro ispirata dal delle suggestioni che ci sono venute dal mondo industriale
In fondo è innovativo questo tipo di analisi rispetto ai normali convegni sulle relazioni internazionali così come abbastanza innovativo il prossimo gruppo di la
Oro quello su cultura e società
Che è stato introdotto da due documenti di lavoro uno di Massimo Fichera vicedirettore della RAI incaricato per i rapporti internazionale che ha parlato proprio dell'impatto dalla televisione sulla relazione internazionale è una e relazione di Piera straniera della
Fondazione sia Spoletini di di Parigi che ha fatto un un'ampia relazione sulla la cultura e delle o dell'Europa futura l'impatto del problema del nazionalismo
Ed relatore di questo gruppo di lavoro Roberto a Libone a cui do la parola
Il tema a sul quale io sono chiamato
Fare un rapporto
è un tema che professionalmente mia estraneo non sono un sociologo solo in un senso molto ampio sono un operatore culturale
Quindi a differenza dei colleghi che mi hanno preceduto e di quelli che mi seguono
Io sono un rapporto è utile tante quindi mi scuserete se la mia relazione
Potrà avere dei difetti delle mancanza e come dilettante tuttavia voglio subito sottolineare che ho apprezzato molto il dibattito che abbiamo avuto nella nostra Commissione per me è stato di grande interesse
E molto istruttivo
Nella commissione sono stati affrontati due temi principali
Innanzitutto le tendenze culturali che emergono in Europa come conseguenza del dissolvimento del dell'ordine internazionale
Che esisteva fino a pochi anni fa ha detto a sulle come conseguenza della c'è tutta
Del muro
La l'altra relazione l'altro tema ha riguardato l'evoluzione del sistema dei media e il suo impatto sull'evoluzione europea
Non c'è stata una terza introduzione sui rapporti fra all'emergere di nuove tendenze culturali in Europa e le tendenze culturali che si manifestano a sud dell'Europa e specialmente nei Paesi arabo islamici tuttavia anche se questa terza relazione non c'è stata
Il tema è stato toccato dalle due relazioni in modo significativo ed è stato ovviamente
Evocato dai partecipanti alla commissione e quindi ha avuto anch'esso una presenza importante e necessaria nel nostro dibattito
Vorrei cominciare dalla da riferirvi per sulla relazione di Massimo Fichera
Sul sistema mediale Home Midi Aler non lo so se questa parola si pronunci all'inglese o all'italiana sul sistema dei media
Il relatore ha sviluppato quattro tesi principale
In primo luogo
La crescita dei media rende necessario lo sviluppo di un mercato a dimensione europea
Al tempo stesso la crescita dei media rafforza la tendenza europea all'integrazione ma è un importante fattore
Di conseguenza i paesi europei si trovano di fronte a una specie di dilemma o sviluppano un mercato integrato come condizione di uno sviluppo industriale dei media ora restano dei mercati destinati ad essere oggetto semplice oggetto della distribuzione americana e giapponese
Questa tesi è stata condivisa dalla Commissione anche se alcuni dei membri della commissione hanno criticato l'inerzia e l'inconcludenza del necessarie politiche a livello comunitario cioè hanno sottolineato che la responsabilità di questa evoluzione lo sta solo nelle cose non riguarda gli Stati Uniti non riguarda il Giappone riguarda innanzitutto la capacità o l'incapacità della comunità di darsi una politica in questo senso
La seconda tesi
Dice che se questo sviluppo integrativo dei media a livello europeo ci sarà
Cito la relazione il mobile e articolato panorama del continente
Non potranno riflettersi sulla natura del sistema della comunicazione
Il sistema della comunicazione il sistema dei media sarà influenzato dalla mobile e articolato panorama del continente
Il sistema europeo in altri termini il sistema europeo dei media in altri termini è rifletterà la cultura europea e credo che sia un po'qui il nocciolo della tesi sarà un sistema misto a differenza di altri sistemi specialmente quello americano che sono invece dominati dalla componente privata
Terzo punto della relazione e della discussione è stato questo lo sviluppo dei media in Europa
Lo sviluppo dei media della comunità europea dovrà fare attenzione a creare con lesto con il sotto
Una sorta di partnership
Attualmente non ci sono dei flussi di scambio bilaterali fra esperto e su da una parte Europa dall'altra e il mondo occidentale nel suo complesso dall'altra ma ci sono dei flussi mono Odorizzi monodirezionale cioè Leicester Sud ricevono
Delle comunicazioni delle informazioni ne danno una proporzione molto piccola rispetto a quelle che ricevono
La tesi della relazione e chi instaurare con lesto e con il Sud una cooperazione europea
Che possa fare di Este Surdo dei partners e non dei subordinati non dei bacini di utenza
Per usare l'espressione della della relazione dei bacini di semplice ascolto
Quarto punto
Non è vero secondo la relazione che il sistema mediale il sistema dei media è un sistema Massi ficcante
L'espressione di mettergli davanti villaggio globale deve essere interpretata come
Grande metropoli articolata il risultato dei media non è il villaggio globale ma è la grande metropoli articolata evidentemente c'è da parte di Fichera l'intenzione di sottolineare che la massificazione dei media l'omologazione critiche implicita nei media non porta al villaggio globale con una connotazione con la connotazione provinciale di provincialismo che implicita in questa espressione ma ha una grande metropoli articolata a una a un livello culturale quindi elevato questa questa ultima tesi non era molto elaborata nella nella relazione
Fichera la sottolineata verbalmente a voce ma mis mi è sembrato importante riportarla perché poiché riguarda
è influente importante per quanto riguarda invece gli argomenti che sono stati discussi in relazione all'altra
All'altra relazione quella che riguardava appunto di più i rapporti interculturali rapporti a livello di società
Ora in generale il dibattito ha condiviso
L'idea chi lei nel nello sviluppo dei media in Europa c'è un'implicazione politica europea c'è un'implicazione istituzionale sovrannazionale
Cioè l'idea che lo sviluppo dei media porta con sé richiede un un una dimensione europea è uno sviluppo politico istituzionale europea
C'è non c'è però stato accordo diciamo così sul carattere necessariamente positivo dei messaggi trasmessi dei media cioè è vero che i media
Implicano una dimensione europea ma quale messaggio trasmettono cioè su questo punto non c'è stato nei accordo le molta chiarezza
Ci sono effetti dimostrativi
Che creano aspettative frustrate poi frustrate che delle aspettative che poi vengono frustrate che creano delle nevrosi e quindi conflitti
Ci sono effetti educativi ma questi effetti educativi si verificano solo nel più lungo termine ecco quindi oggettivamente l'azione dei media il messaggio che viene trasmesso specialmente nella situazione europea
Odierna la situazione europea sia verso est sia verso sud contiene delle contraddizioni perché contiene un mezzo di è è un veicolo di allargamento alla alla a livello europeo è un veicolo di allargamento istituzionale in Europa ma il messaggio non è necessariamente congruo a
Alle necessità di questa transizione cioè può creare delle frustrazioni
E e degli affetti di massificazione
Negativa che
Ferma restando la dimensione europea sono però di per sé negativi questo è stato sottolineato da quasi tutti coloro che sono intervenuti
A fronte di questa osservazione il relatore ha tenuto a sottolineare che non a caso aveva evocato il sistema europeo come sistema carattere misto
E cioè intendeva dire che fra una Anarchia infra una tirannia sui media
C'è un sistema di governo di un sistema misto un sistema intermedio nel quale è importante il governo su questo punto non abbiamo non siamo andati non siamo andati oltre
Scusa
No scusa io devo affrontare la seconda parte superamento come
Questa è stata la prima la prima parte della nostra discussione la seconda parte e si è sviluppata sopra
La relazione la relazione di Assemblea per ha riguardato un problema essenziale la relazione di assumerti conteneva un numero considerevole di tesi di spunti di paradigmi io direi che la tesi principale
è stata questa è caduta la struttura est-ovest
Che facilitava l'omologazione delle diverse identità nei Paesi occidentali e che la rendeva obbligatoria nei paesi orientali è caduta questa struttura che facilitava la nostra identità e la nostra sicurezza l'Europa del futuro conoscerà perciò una più ampia ricerca di diverse identità anzi già lo sta facendo e questo processo è destabilizzante non è facile i identificarne i termini
E e i fini abbiamo identificato comunque due serie di problemi i problemi politici cioè il nazionalismo che proviene da questa situazione che è sorto come conseguenza di questa
Di questa più di questi cambiamenti
E i problemi sociali cioè l'emigrazione
Come conseguenza di questi cambiamenti sono già in corso essi preannunciano sia da sud sia desto delle dei grandi movimenti di spostamento di individui e di gruppi il dibattito ha riguardato essenzialmente questi due punti
Per quanto riguarda il nazionalismo sono stati sollevate alcune questioni che io qui ricordo innanzitutto la ricerca dell'identità e il rischio di evoluzioni nazionaliste è un processo diverso a est a Ovest
A ovest questo processo è stato identificato è stato definito come legittima aspirazione ad articolare Autonomie spazzi
All'interno di un quadro internazionale di cooperazione che nei suoi termini essenziali non viene messo in discussione ma che anzi ormai acquisito
E così si presume come un valore duraturo da conservare
A est il processo è diverso si tratta di una reazione che uno dei partecipanti ha definito di carattere libanese per sottolineare il carattere di insicurezza che
Suscita
Questa reazione nazionalista c'è insicurezza c'è bisogno di protezione sì certe sicurezza e protezione nell'evocazione di una dimensione nazionale che da solidarietà e strutturazione al gruppo ma in definitiva il processo si palesa come campanilista come parrocchiale come limitato
Una seconda considerazione è stata fatta nel senso che il nazionalismo non è il problema numero uno
Il nazionalismo non il risultato di il nazionalismo scusate il nazionalismo è il risultato di una incapacità a realizzare immediatamente le condizioni economiche sociali della democrazia
Non lo si riesce in questo compito ne consegue questa reazione nazionalista
Cioè il nazionalismo non è un fatto necessariamente e in primo luogo intrinseco alla cultura politica del sto
Un partecipante tuttavia ha illustrato alcune interessanti condizioni che fanno sì che il nazionalismo si presenti
Come facilmente necessariamente come l'erede del marxismo leninismo cioè di alcune strutture totalizzanti
Che sono state create dai regimi
Comunisti che facilitano
L'eredità passaggio dal marxismo leninismo alla nazionalismo
Ora di fronte a questi sviluppi è stato detto che c'è una forte responsabilità della comunità mi pare che tutti i partecipanti anche se questo non è stato detto esplicitamente hanno individuato una direzione positiva nella nell'indirizzo culturale occidentale
E un certa centralità dell'indirizzo culturale dell'Occidente dell'Europa occidentale tale appunto da conferire alla comunità una responsabilità nel trasmetterlo
E nel raccomandarlo fra virgolette a agli altri alle zone
Adiacenti all'Europa occidentale
Ora
Arriviamo all'ultimo punto che è stato evocato il problema delle immigrazioni e il problema delle dietro il problema dell'immigrazione il problema del confronto che nasce in Europa con fra culture diverse non solo in Europa ma fra l'Europa e le regioni a sud dell'Europa sono caduti
Molti i muri
In Europa è accaduto è caduto il muro per antonomasia ma vediamo che ci sono dei muri invisibili dà il muro Ganga uso che nessuno conosceva al muro transilvano a questo grande muro che come ha ricordato il partecipante turco alla nostra Commissione fa sì che ci sia un nella cultura europea una connotazione ancora anti turca e anti islamica sulla quale occorre riflettere
E in effetti
E in effetti noi che viviamo in queste metropoli ellenizzata New York Parigi Roma non avvertiamo
La grande emozione che invece esiste ancora a livello di massa nella nostra società nei confronti dell'islamismo nei confronti dell'altro mondo alticci confronta l'altra parte del Mediterraneo
Basta pensare sui nostri libri
Di scuola ci sono fattori si sono notizie che poi rimangono a nostra memoria Carlo Martello può Ethiel riduca di Savoia a Vienna alla battaglia di Lepanto ma al di là
Di queste semplici informazioni ci sono anche delle delle cose visibili cioè
La cappella della Madonna di Lepanto a Barcellona che è certamente quella più frequentata dai fedeli
A Barcellona nel Museo Navale ce la galea di don Giovanni d'Austria conservata non tutte sua le sue bandiere nel al santuario di Santiago di Compostela e conservato il gagliardetto che don Giovanni d'Austria ha consegnato a quella cattedrale perché fosse conservata per non parlare di Otranto dove non a caso l'attuale pontefice nel suo esplicito programmare integralista ha compiuto un importante pellegrinaggio esiste quindi un muro che forse ancora più importante di quello che evocava
Il partecipante turco la nostra Commissione ora di fronte a questo muro si pongono certamente dei problemi
Si pongono innanzitutto dei problemi rispetto a ai movimenti di emigrazione che noi avremmo verso la comunità
Da parte dell'Est si pongono dei problemi da parte dei movimenti d'emigrazione che noi aspettiamo e che già sono in corso dal sud da dalle regioni a sud dell'Europa
La commissione nel suo insieme ha indicato la necessità che l'Europa si orienti cult caldeggia un orientamento così di cultura universale
Un orientamento cioè che assuma quei valori che oggi sono largamente condivisi
A livello mondiale senza voglio dirlo per questo imporre e come risultato pratico io non posso darvi tutti gli interessanti dettagli di questa discussione che c'è stata ma mi limito quindi a darvi il risultato diciamo le indicazioni più pratica che sono poi emersi alla fine della nostra discussione
Che cosa fare che cosa fare di fronte a questo problema è cosa fare di fronte a un problema che non è di emigrazione ma che è anche politico cioè il problema della Turchia
Di fronte a questi problemi
La commissione ha esortato
Ha indicato la necessità che l'Europa diventi una società multiculturale che si prepari a questo destino di società multiculturale
Che
Ci sia però al tempo stesso una politica che deve determinare chi sta fuori e chi sta dentro cioè che deve determinare le condizioni di accesso
Ma una volta determinata in queste condizioni di accesso
Queste condizioni di accesso devono essere rispettate
E soprattutto queste condizioni devono essere determinate senza presumere di decidere chi è veramente europeo
Cioè il suggerimento è che nel momento in cui oggi dobbiamo trovare un'identità europea non solo e non senza astratto ma anche tracciare delle linee
Non questo non venga fatto con una vana ricerca di chi è veramente europeo se i lituani sono veramente europei se i turchi sono veramente europei se per essere europei
Ci sia un fatto biologico ci sia un fatto culturale ecco questo non un una strada che viene sconsigliata e quindi si consiglia
Sì è sorta
Chi si occuperà di questi problemi a compiere una una delicata
Costruzione politica di policy fra Haji diritti individuali
La cittadinanza
E la nazionalità è necessario trovare un equilibrio fra questi tre termini fare delle scelte
Ma che qui ma queste scelte non debbono essere fatta sulla base di un'astratta indicazione europea l'Europa l'Europa deve essere innanzitutto una società e e questa società una volta stabilite le regole di accoglimento dovrà rispettarla
Credo che
Grazie Roberto Liboni e sono stato rimproverato al riequilibrio Goya e sono più lunghi e terrà degli economisti d'ora la parola a Natalino Ronzitti e professor Natalino Ronzitti
Che riferire Raf sul gruppo che politica e istituzioni gruppo che ha lavorato sulla base di due relazioni
Quella del professor Sergio Ristuccia e quella di John pende nel Natalino
Grazie Cesare il mio gruppo come ha ricordato presidente sì sì sarò breve e sintetico ricorda al presidente Merlini ha lavorato su due relazioni quella dipingere che si è focalizzato
Non solo sui problemi relativi all'integrazione europea ma sul quadro continentale del quadro paneuropeo laddove Ristuccia ha preso più in considerazione i problemi relativi all'integrazione europea istituzione appunto viene per ultimo questo gruppo come gruppo di chiusura ma una problematica investe quella dell'istituzione che ha avuto e da dei contatti con altri gruppi di lavoro sia per quanto riguarda il gruppo e sicurezza e pensiamo ad esempio alla CSC perché vengono in considerazioni tutte queste nuove istituzioni su cui dovrebbe essere dovrebbe e dovrà essere ancorato il processo paneuropeo e in particolare sull'istituzione di integrazione esistenti quali la comunità europea e anche il Consiglio d'Europa
Ma questo gruppo ha avuto anche dei contatti con altre
Gruppi di lavoro e mi riferisco ad esempio al gruppo del quattro Gruppo coltura possiamo far riferimento al problema delle migrazioni al problema della cittadinanza europea nonché anche con il gruppo di lavoro di cui prima ha risposto Paolo Guerrieri per quanto riguarda il trasferimento di competenze dal livello nazionale a livello paneuropeo su cui verrò a livello di integrazione europea
Su cui però il seguito diciamo che il mio gruppo a presentato dei punti di consenso ma anche dei punti di dissenso su cui poi mi soffermerò verso la fine della relazione
Ecco cosa è stato affermato in particolare per quanto riguarda questo quadro paneuropeo
Ovviamente si è partiti dalla Costituzione che dalla constatazione che il vertice di Parigi ha creato nuove istituzioni che sono le istituzioni
Della CSCE ma per ora queste istituzioni hanno un grado relativamente basso di operatività ma pur avendo questo grado relativamente basso di operatività offrono ciononostante un quadro di riferimento all'Unione Sovietica e dei paesi dell'Est e in particolare offrono un quadro di riferimento
E di collocamento ai paesi di nuovo democrazia ma è ovvio con questo tipo di istituzione è difficile far fronte alle sfinite alle sfide degli anni novanta e specialmente alle sfide che vengono dall'Est e mi riferisco come hanno già fatto
I precedenti oratori coloro che mi hanno preceduto all'emigrazione all'integrazione dei Paesi di nuova democrazia nel sistema occidentale e agli stessi abbiano la stessa gestione mirata dei cambiamenti che stanno avvenendo in Unione Sovietica
E questa nuova architettura europea qualora ancora diciamo non si può parlare di un'architettura compiuta ma di Arcus lettura in itinere
Dovrà essere rapportata al sistema universale al sistema di sicurezza delle Nazioni Unite che ora o mai la comuni su Plinio
Si sta rivitalizzando ma anche qua bisogna un po'fare attenzione con facili ottimismi perché questo sistema di sicurezza delle Nazioni Unite dovrà essere ancora messo alla prova con eventi
Molto gravi
Ma di queste sfide si è parlato se di queste sfide se queste sfide difficilmente potrà far fronte nella sua nella loro completezza il nuovo sistema di la nuova architettura europea
E con l'altro tema affrontato e se a queste sfide queste sfide specialmente che vengono dall'Est può far fronte la comunità europea ecco qua
Un punto un punto fondamentale di consenso è stato il seguente che l'attuale apparato istituzionale della comunità è insufficiente questo apparato istituzionale
Deve essere trasformato poi vedremo come e diciamo solo come si sono verificato dei punti di dissenso
Perché si è affermato che questa comunità non deve solo far fronte alle sfide proveniente dall'Est e deve gestire questi cambiamenti
Ma deve far fronte anche a dei problemi Dolcini alla comunità stesse deve far fronte ad esempio ad un problema non solo di approfondimento ma anche di allargamento largamente una comunità che fra poco sarà una comunità servizio negli anni due mila e saranno composita composta di una ventina di Stati
E le istituzione attuali no saranno in grado di gestire una comunità composta da una ventina distacchi tra l'altro vi sono dei Paesi i quali hanno uno status particolare che è pieno di entrare nella comunità su questa ad esempio sia soffermato quindi nella sua relazione ad esempio vi sono Paesi neutrali come l'Austria
Che è stato detto che con la fine della guerra fredda la neutralità sta cambiando o addirittura la neutralità permanente ormai sta perdendo significato però si è posto l'accento sul fatto che occorre verificare se l'ingresso non di un solo Paese ma di più Paesi neutrali
Possa compromettere l'approfondimento della comunità la profondamente o della comunità in un particolare campo ad esempio nel campo della sicurezza quindi approfondimento della comunità nel campo della politica
Nel campo politico e militare
Allargamento della comunità che non è la sola risposta ai problemi connessi alle relazioni come i Paesi ad economia di mercato ma e ancora ad esempio da trovare una soluzione soddisfacente è stato detto al problema dei rapporti certa si sta attualmente parlando tentando di porre in essere uno spazio economico comune ma questa non potrà questa teoria questa nozione dello spazio economico comune non potrà essere una soluzione compiuta soddisfacente che potrebbe instaurare un quadro di relazione incerto e sicuro tra queste due istituzioni
Il punto su cui si sono verificati Davis sei si sono verificati relative relativamente al problema istituzionale non per il fatto come ho detto che tutti tutti sono stati d'accordo sul fatto che ci deve essere un cambiamento
Che le attuali strutture della comunità debbono cambiare
Affinché si possa far fronte a questi gravi problemi
Ma
C'è è stato un dibattito per quanto riguarda i contenuti di questo mutamento perché mentre alcuni vedono una riforma istituzionale della comunità nei termini di una continuazione del progetto di unione politica così come elaborato dal Parlamento europeo nel mille novecentottantaquattro il progetto Spinelli
Altri invece preferiscono percorre delle nuove vite allora qual è la prima via
Cioè la via tradizionale storica che si innesta nel solco del mille novecentottantaquattro la prima via come è noto è la soluzione tradizionale un esecutivo il quale sia centrato nella Commissione un parlamento bicamerale composto dall'attuale Parlamento europeo
Il quale deve essere strutturato come Camera dei popoli più un consiglio che deve essere trasformato invece in camera vista Camera degli Stati il Senato degli Stati
Ma vi sono state delle nuove soluzioni nuove soluzioni che sono state sottolineati ad esempio nel rapporto con Ristuccia dove si parla di
Assorbire alcuni nazionalismi che sia lecito all'interno stesso della comunità questa soluzione che fa perno fa centro poco tradizionale
Rispetto la precedente che fa perno sul Senato delle Regioni è stata però criticata perché molti vedono il loro ruolo delle regioni
Sotto un profilo tradizionali cioè queste regioni debbono partecipare nell'ambito del proprio stato alla formazione della politica comunitaria nell'ambito dello Stato nazionale ma non si vuol creare un Senato delle Regioni anche perché l'istituto e la regione è un istituto il quale esiste in alcuni Paesi in alcuni Stati non solo nella Germania federale ma anche l'Italia ma è un istituto che non esiste in tutti gli stati membri
Della Comunità economica europea e quindi è difficile da organizzare un altro punto che vale la pena di sottolineare quello relativo all'Europa sociale cioè si è detto che in una riforma istituzionale vi sono altre strutture che dovrebbero giocare il loro ruolo e ad esempio un ruolo sarebbe da assegnare
Al comitato economico e sociale che dovrebbe appunto assumere da eventualmente la dignità istituzione della comunità dovrebbe essere trasformato di una sorta di Chmel'
A livello europeo però devo dire che indipendentemente dal processo dalla modello prescelto vi è restato un largo consenso
Nell'ammettere che ormai è stato messo in moto un processo un processo che ad esempio Manzella chiamato costituente allo stato nascente un processo che è innestato su una parte di strutturale una parte strutturale che sarà costruita dalla Costituzione
Dell'unione monetaria d'unione economiche e monetaria dalla Costituzione monetaria e fiscale dove fiscale sta appunto indicare il controllo democratico non solo del riuscite ma anche delle entrate in questa nuova struttura e pensiamo oggi che questo Parlamento europeo a un limitato controllo sulle uscite della comunità sulla spesa ma non ha nessun controllo per quanto riguarda le entrate per quanto riguarda le entrate
Tutte queste sono le poste di bilancio sono stabilite dagli Stati membri e questo è un processo profondamente antidemocratico
Gli è stato poi un vivace dibattito che ha assorbito molta parte dei nostri lavori su questo principio della sussidiarietà
E devo dire che di fronte ai gravi problemi che si agitano in Europa attualmente mi sembra che questo principio di sussidiarietà
Somme di un po'troppo spesso ad una disputa teologica che cos'è questo principio della sussidiarietà
E così è stato almeno un consenso circa il suo significato
Cioè si è detto che il trasferimento di potere di competenze alla comunità al processo
Paneuropeo al processo di integrazione europea
Deve essere fatto nella misura strettamente necessarie nella misura in cui ci sia un'effettiva necessità di una gestione collettiva questo in nuce il principio della sussidiarietà
Però alcuni affermano che questo è un principio di carattere procedurale altri affermano che un principio di carattere politico altri affermano che questo principio ha una valenza giuridica
Ed altri addirittura avvengano in questo principio di sussidiarietà un freno potrebbero vedere un freno allo sviluppo dell'integrazione europea perché se si finisce per ammettere
Che si debbano trasferire competenze solo nella misura in cui questo sia strettamente necessaria questo verrebbe oggi ad essere un freno allo sviluppo dell'integrazione europea cioè si afferma che questo principio di sussidiarietà
A una valenza negli Stati a struttura federale forte ma a un significato politico piuttosto basso nella misura in cui si tratti invece di arrivare ad un effettivo processo federale ad un effettivo processo di integrazione europea
Ma al dirà dei nominali ismi che sono appunto rappresentati da questa al dibattito sulla disputa teologico ma ho chiamata sul principio di sussidiarietà
Mi sembra che l'affermazione secondo cui siano necessari istituzioni più forte democratiche possa essere considerata come la piattaforma comune il comune denominatore del gruppo di lavoro che di cui visto spiegando le conclusioni
E come alcuni hanno affermato ad esempio affermato Ristuccia si si sta avvicinandosi verso si sta instaurando verso un qualcosa che possiamo definire come federali l'ISMU parziale cioè verso meccanismi istituzionali forti di cooperazione per alcune furente per alcune aree funzionali presto sarà la moneta e domani addirittura potrà essere la difesa quindi ormai il modello che sta prendendo corpo è il modello di Stato pre federale
Che dovrebbe ricevere un nuovo impulso dalle due conferenze che sono state programmate in dicembre cioè da quello relativo all'unione monetaria e da quella relativa all'unione politica grazie
Grazie molte
Ronzitti abbiamo avuto così un un panorama condensato divenne l'intera giornata di lavoro
Ripartite in cinque
Commissioni cinque committenze
E adesso
Avranno luogo
Quattro interventi
Che inizieranno
Con quello del l'ambasciatore Bruno Bottai segretario generale della Farnesina
Seguirà l'ambasciatore Ricci avverte l'onorevole Giorgio Napolitano
Il segretario generale dell'UE orfane che la e poi avremmo piacere della avere la chiusura da parte del ministro Maccanico
Sono si ringrazio Merlini il questo che però non è un intervento ma soltanto un saluto non mi sarei mai permesso di scavalcare degli interventi molto più illustri di quello che avrebbe potuto essere Maputo è un saluto saluto che trova accettato ben volentieri di dare anche se non era strettamente necessario per confermare lo stretto rapporto che c'è
E credo ci debba essere fra alla Farnesina nelle sue strutture anche della tra carriera diplomatica e e lì e lì Ali è un rapporto che io io e molti altri che mi hanno preceduto abbiamo sempre coltivato con grande attenzione credo
Tutto è evidente forse era superflua confermarlo han fatto più che ieri sera il ministro degli esteri a confutare lui molto più autorevolmente
Il dato prova della della della considerazione che il ministero degli esteri a Pedriali ma appunto volevo anche io così più modestamente
Ripetere una una una parola di di vivo apprezzamento per ciò che gli hai ha fatto fa per ciò che ha fatto in questi venticinque anni via è andato sempre perfezionandosi e di questo siamo molto contenti e dovrei dire che lo siamo particolari sicuramente in una fase apertasi ormai da un paio d'anni in cui davvero la politica estera Varé inventata la politica estera italiana è quella di moltissimi altri paesi il credo che proprio dai nostri dibattiti è uscito fuori pista questa estrema incertezza delle delle del delle Alpi la fisionomia che torneranno i rapporti fra gli statisti in Europa e nel mondo quindi credo che è una fase in cui di l'azione del l'opera lo stimolo di istituti come li hai diventa ancora più necessarie quindi e proprio per questo che ho accettato di prendere la parola e rivolgo un saluto a tutti voi un ringraziamento anche per il contributo che ciascuno di voi ha dato questo dibattuti certo è utile anche a noi della Farnesina grazie
Ringrazio
L'ambasciatore Bottai
Confermo appunto questo rapporto strette crescente che c'è fra l'istituto del ministero degli Esteri
Dal quale
Ci ripromettiamo per parte nostra il
La rispondenza continua delle nostre ricerche con la realtà di chi fa effettivamente direttamente la politica estera intendo che questa verifica sia un un fatto essenziale nel nostro lavoro no la di eternit inglese beh detto in oggetto infradito Stern ex speaker
Christian bastardo Ricciarda
Carente
Le Rex stilisti perdo che io Este Id
Chief Io Es negozietto tutto è stato sto bene coscienza nove nemico state Richard Techint Racing finiva
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Giusto contribuisce al travaglio diventi do ora la parola all'onorevole Giorgio Napolitano che come Bottai fa parte del comitato direttivo dello Iaia ieri abbiamo sentito il ministro degli esteri in carne e ossa adesso sentiamo che ascoltiamo un punto di vista delle ministro degli esteri del governo ombra
Il
Partito comunista italiano
Anche Giorgio Napolitano e da molto tempo legato alle attività e alla vita dell'istituto ed è particolare piacere averlo con noi stamattina già grazie
Dico subito che non intendo competere con il ministro degli esteri con l'amico De Michelis nel disegnare grandi architetture
Farò un intervento assai modesto mi limiterò a una premessa e a tre brevi considerazioni la premessa è un apprezzamento sincero era difficile io credo immaginare una celebrazione meno celebrativa dei venticinque anni dello IAI
Questa ricorrenza è diventata un'occasione di impegno molto notevole mi permetto di dire guardando viva all'e sterno pur pur essendone partecipe è stato compiuto uno sforzo non comune di ricognizione delle prospettive di un nuovo ordine internazionale viste dall'Europa e mi chiedo questa è la premessa anche se si possa mettere a frutto questo sforzo al di là della conferenza che si conclude oggi mi riferisco a un problema che sento sempre più fortemente che considero sempre più acuto il problema del rapporto tra competenze e politica in Italia
C'è in generale scarsa interazione tra cultura specializzata in mondo politico scarso ascolto per l'elaborazione e il contributo delle istituzioni culturali e degli e Sperti
Se non vera e propria separazione tra convegni e seminari di approfondimento a cui qualche politico porta un frettoloso saluto e tavole rotonde tra politici un prodotto tipicamente italiano e in larga misura superfluo a cui qualche esperto viene magari chiamato a fare da butta fuori e colpisce soprattutto il divario
Tra l'irrompere dello scenario internazionale in particolare della dimensione europea nella nostra vita nazionale
E il persistere nel mondo politico italiano di vaste zone di sordità di disinformazione di conoscenza approssimativa e superficiale
Per quel che riguarda i problemi dell'integrazione europea e della politica estera mi sembra perciò urgente
Un impegno di s'provincializzazione per superare quel divario per rimuovere quello che io considero un fattore non secondario di difficoltà
Rispetto alle scelte e alle sfide che si prospettano per l'Italia
Di scelte complesse e di pesanti incognite in effetti se ne prospettano multe per tutti negli anni novanta
Lo scenario globale presentata questa conferenza mia band dato conto e io desidero dedicare qui la mia prima considerazione qualche giorno fa altri Fontaine ha scritto sul mondo quello che avevano in comune i trentaquattro riuniti a Parigi era dopo la grande speranza la paura dell'avvenire
Paura Elia sostenuto per la perdita di grandi punti di riferimento e di equilibrio per quello che potrebbe essere una balcanizzazione dilagante
Ebbene io mi auguro proprio che sulla paura prevalga la lucida individuazione dei problemi e dei rischi nuovi e anche io come ha detto poco fa l'ambasciatore Vertis
Sottolineerei la distinzione tra minacce e rischi lucida individuazione dei problemi nuovi senza perdere il senso degli straordinari cambiamenti positivi prodotti sì
Nel mille novecentottantanove novanta e delle opportunità che ne discendono per la costruzione di un ordine internazionale più ricco e più equilibrato
Non dico che stia uno spuntando troppi nostalgici del buon vecchio ordine bipolare
Fino a rimpiangere le garanzie di stabilità chi offriva il blocco sovietico
Ma certo c'è in giro comprensibilmente molto turbamento e allarme per una trasformazione che si sarebbe potuta immaginare e auspicare più graduale più controllata Mino dirompente
Ma come sappiamo non si possono mettere le baracche alla storia comunque rispetto a un anno fa direi che si è certamente e mi pare sia emerso dalle discussioni in questa conferenza sottovalutato il rischio di fenomeni di disgregazione e di ingovernabilità nell'Unione Sovietica
Questo forse il dato più rilevante insieme io però vorrei dire che si era sottovalutato il rischio di esplosioni in quella che pur si sapeva essere la polveriera del medio oriente
Abbiamo per far fronte a queste incognite le risorse di un impegno del tutto nuovo di cooperazione tra Est e ho questi tra Occidente in Unione Sovietica e con ricadute in un'area ancora più ampia di relazioni internazionali
E tuttavia la crisi del Golfo l'aggressione irachena
Cadute in una fase di transizione che sul piano delle relazioni internazionali
Ci fanno misurare le difficoltà della prova da un lato abbiamo visto emergere la possibilità di attivare quella che io considero l'essenziale funzione Sanzo sanzionatoria dell'Ono sulla base del capitolo sette della Carta e dall'altra abbiamo anche visto e vediamo emergere le enormi difficoltà politiche persino militari i costi e le conseguenze che implica l'esercizio di questa funzione sanzionatoria nelle sue forme estreme inalare cruciali
Non sappiamo oggi come si risolverà questa contraddizione relativamente alla crisi del Golfo
Io però vorrei qui fare una considerazione di carattere un po'più generale prendendo lo spunto da questa vicenda drammatica sia di chiamata nella relazione di base della conferenza la vecchia polemica sulla Scelta controversa in un passato più o meno lontano tra opzione europea e opzione mediterranea per la politica estera italiana
Io credo che qui si debba dire che è stata gravemente insufficiente la politica mediterranea dell'Italia e dell'Europa
Insufficiente l'azione svolta da entrambi per disinnescare quella terribile Bina
Che era costituita dal trascinarsi del conflitto mediorientale
E quindi insisto come hanno fatto alcuni papers preparati
Per questa conferenza sull'assoluta necessità di uno sviluppo consistente rapido
Della politica mediterranea della Comunità europea cioè voglio dire non più un ruolo mediterraneo e solo marginalmente europeo per l'Italia
Ma di uno sviluppo della politica
Della comunità nel suo complesso verso la sponda sud del Mediterraneo la seconda considerazione relativa all'Unione Europea e naturalmente alla posizione dell'Italia non voglio dire nulla su su su quello che mi pare appare ovvio a tutti cioè di importanza che hanno avuto sviluppi
Estremamente impegnativi del processo di integrazione comunitaria a partire dall'ottantacinque mi si consenta di mettere l'accento sulla svolta
Come chiamarla politico psicologica
Tra rappresentata o innescata dalle decisioni del consiglio europeo di ottobre sul punto critico della politica estere di sicurezza e di difesa dell'Europa credo che si possa parlare di una svolta fortemente sostenuta in anni lontani da Altiero Spinelli
Io voglio qui ancora rendere omaggio ad Altiero Spinelli non solo fondatore del dello IAI
Ma grande maieutico di una più conseguente a scelta europei Istica del partito
Comunista italiano
Ora l'Italia è in prima linea nel sollecitare è stata in prima linea nel sollecitare e o decidere
Questi sviluppi nuovi innanzitutto sul piano dell'unione economica e monetaria del processo di integrazione e tuttavia resta in grave difficoltà attenere il passo con questi stessi sviluppi
Ho letto delle affermazioni che ha fatto molto preoccupato il governatore Ciampi col suo Dean spiccio allo Iaia
L'altra sera credo che esista il rischio
Di finire tra i Paesi ritardatari confinati nella corsia lenta nella ipotesi di una unione economica monetaria Fase tre a due velocità
Pisano Pisano purtroppo negativamente allo stampo pesato negli anni ottanta come ci ha ricordato il Fondo monetario insieme con la pressione deviante nella postilla politics come diceva Keynes quegli elementi di scarsa conoscenza e consapevolezza nel mondo politico italiano a cui già mi richiamavo dei termini effettivi del processo di unione economica e monetaria dei vincoli e degli impegni che ne derivano
E poi credo che pesi insieme con questi elementi una sconfinata fiducia
Nella capacità di aggiustamento dell'Italia nonostante i moniti del governatore della Banca d'Italia ai quali naturalmente
Si fa un inquilino ma si presta poca attenzione nella sostanza bisognerà vedere se riusciamo a sbarazzarci dell'uno e dell'altro vizio concludo
La terza considerazione
Riguarda il problema del consenso sulla politica estera italiana io non condivido
La considerazione di filosofia della storia contenuta nel paper sullo scenario globale laddove si dice che la mancanza di un'alternanza
Nel governo del Paese oltre quarant'anni può aver prodotto anche una serie di inconvenienti ma tutto sommato acconsentito continuità nelle scelte di politica estera dell'Italia
Potremmo metterci a fare la storia comunissimi e dire che forse se si fosse praticata almeno a partire dagli anni Settanta una democrazia dell'alternanza
Avrebbe potuto maturare un processo di by partisan Foreign policy
Tale da garantire su basi più ampie solite l'auspicabile continuità nelle scelte fondamentali di collocazione internazionale del Paese
E invece abbiamo sofferto a lungo di un intreccio perverso tra politica estera che lotta politica interno io sono tuttavia d'accordo con quel che si dice in quel documento in quella relazione quando si sottolinea che ormai non basta più il riferimento alle scelte più generali europea e atlantica
Essendo mutato il quadro internazionale essendo mutate le domande a cui dare risposta
Convengo che occorrerebbe un grande dibattito sui nuovi problemi strategici nessun nuove specificazioni da assumere nella politica estera italiana un dibattito che permetta anche di verificare la possibilità di una by partisan forense policy
Io non so
Se gli anni Novanta vedranno realmente posso augurarmi a Roma non lo so se gli anni Novanta vedranno realmente una dialettica di alternanza nella vita politica italiana
Ma anche se questa fosse solo un'eventualità
Sarebbe a mio avviso o saggio
Preparare un paracadute
Di serio consenso sul terreno della politica estera tra schieramenti politici alternativi che competano tra loro per il governo del Paese grazie
Grazie Giorgio Napolitano
Ma
Arlacchi entro imponente
L'immane che nelle segreterie generano dei da Brivio queste micro pieni ogni anno
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Voto gli occhi altri piatti più Ford accomodarsi Fioretti verrete senta Copley pur Claudia mette a rischio complice più Hendrick aperti ex complemento Ray forse è trascorso in quei CD una States S ex importo in tempo utile giù in dittici fasce la tua
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Qui ET fuori Firefly spia voglio io due network Menosso Spadolini pure in fine side-project Mct e tu mi fai Minesso soldi fermi studi ovvio Yumi Tex de ai pensieri esterni e Sven degli uni contro Pius noto abbrivio nel sapone persa & differenze presente ai box è nata al nuovo all'epoca o sopporta meno Street degno di presente
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E nato work tournèe ed io il Camusso condotte www o Melissa Pace ex Pet colpite scarpe
Blair cioè nel sito al proprio Union Morales giuste pretese in box Stock & eroi è un punto andare io il pm causò o aumenti ai nei ex tecnico e presso il sito a caccia qui ci Mensi data pur Byrne al a nato a Camusso un ex tute già nuova sei A scansò tende copione ti Framework PC made in modo eccellente Poletti come FI a scanso Pati Moriggi ed Ernesta Stern fuori vi vorrebbe dopo io Yuka so
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Ora il il il dibattito giovedì pomeriggio è stato aperto
Da
L'amico Renato Ruggiero ministro del Commercio estero
Abbiamo il piacere di avere oggi come ultimo intervento di questa giornata
Il
Quello di un altro mito dello IAI membro del direttivo dello IAI che Antonio Maccanico
Antonio Maccanico come sapete ministro delle regioni e della riforma delle istituzioni
I problemi istituzionali per non restare delle riforme è stato segretario generale della Camera e poi per la presidenza della repubblica andrà a spingere canicola tipico una tessera stamattina grazie non è certo mia pretesa
Perché parlo per ultimo
Con questo intervento un po'improvvisato fare
Fare le somme Dini
Un lavoro così intenso di tre giorni di questo convegno non ero la competenza non ne ho l'autorità anzi esprimo il rammarico di non aver potuto seguire tutte le fasi di questo convegno per impegni di governo che mi hanno occupato altre altrove
Ritengo ritengo soprattutto innanzitutto di dire che mi complimento con diari per questa per questa manifestazione che credo sia via degnamente veramente degnamente così ricordato il venticinquennale della fondazione
Concordo in questo nel giudizio che ha dato Giorgio Napolitano io credo che non si potesse fare meglio
Non si potesse ricordare meglio la nascita dell'Aia che con questa con questa manifestazione
Ritengo invece che possa essere utile attenermi alla mio campo di competenze che appunto quello degli affari regionale dei problemi istituzionali
Per rilevare come
Almeno dalle conclusioni di questo convegno si denota si è registrato certamente un'accelerazione notevole del processo di integrazione europea
Il successo recente della conferenza di Roma della conferenza che ha fissato la data della seconda fase della unione monetaria e certamente un fatto importante la conferma della realizzazione del mercato unico entro il novantadue sono fatti importanti tutto ciò che avviene nel mondo che è avvenuto nell'Europa orientale che avviene spinge verso un'accelerazione della
L'azione europea del processo di integrazione
Questo pone a nuovi dei problemi molto seri i ritardi che noi rileviamo le e questo e su questo vorrei fare alcune poche considerazioni diventano macroscopici in presenza di scadenze così si avvicina
E io credo che proprio se noi partiamo dai più importanti i ritardi del più importanti condizioni di inferiorità anche noi abbiamo in Europa
Noi possiamo possiamo anche vedere quali sono i problemi di aggiornamento istituzionale che abbiamo davanti a noi e che sono e che sono indilazionabile
Certamente
La questione del deficit
Del Bilancio e del debito pubblico è una questione impressionante governatore della Banca d'Italia l'ha ricordato ma questa condizione che noi abbiamo in Europa
Veramente una condizione di inferiorità non ha una dimensione istituzionale io ritengo di sì
Perché noi non riusciamo
A
A fare i conti qua questo problema perché noi non riusciamo
A
Contenere il deficit non riusciamo a Rea
A perseguire questo obiettivo di eliminare il debito pubblico è un fatto di errori di direzione politica o perché esistono dei meccanismi istituzionali che rendono difficile questo io sono convinto che esistono dei meccanismi istituzionali che rendono assai difficile arrivare a questo
A questo obiettivo
E mi ha fatto piacere vedere del l'ultima relazione del Fondo monetario che a questo a questo aspetto si si fa riferimento
Si fa riferimento quando si dice e difficile arrivare a un riordino dei conti pubblici se non si commisura no le
Capacità di spesa alle responsabilità nei confronti nei confronti del corpo elettorale
è molto facile accentrare le entrate e poi far proliferare le in centri di spesa il responsabile ecco questa è una indicazione addirittura il Fondo monetario si dà un'indicazione di natura istituzionale
E per la verità su questa linea io devo dire che il Governo si sta muovendo si sta muovendo
Quando noi abbiamo scontiamo il problema della della riforma della sanità cioè dire spregio analizzare la spesa sanitaria e conseguentemente istituiamo il
Potere impositivo delle regioni i poteri in positivo degli atti tali noi seguiamo questa indicazione ecco questa è un'innovazione istituzionale che a mio avviso può metterci sul può dare un contributo alla soluzione dei problemi della finanza pubblica
Ma non rimanga sopra questo se voi vedete come si discute la legge finanziaria e come si discutono provvedimenti collegati c'è qualche cosa che non va nemmeno il modo in cui si discute in Parlamento
Io sono del parere non vorrei sembrare
Un antidemocratico che tutti i paesi che hanno la cogestione del bilancio pubblico cioè cogestione governo parlamento sono quelle che hanno maggiore difficoltà di controllare i conti pubblici
Avviene in America avviene in Italia ecco per esempio non dobbiamo trarre qualche insegnamento da questa esperienza se vogliamo veramente per il novantadue essere in grado di avere una finanza pubblica North
Aggiungo che anche l'altro elemento di differenza che abbiamo cioè il divario il divario
Di tasso di inflazione e anche quello e molto legato a un certo modo di produrre legislativo
Mi limito e e alla impossibilità di poter avviare una politica dei redditi seri pensiamo a che come si amministra in Italia il pubblico impiego il Pubblico impiego per una parte e contrattuale per l'altro
Poi è fatto con norme parlamentari che inseriscono nuovi oneri incontrollata mente anche questo è un problema puramente di guida politica o il problema istituimmo dei meccanismi istituzionali che vanno cambiate questo
Possedere un bicchier d'acqua
Un terzo elemento di di inferiorità noi abbiamo e per quanto riguarda il recepimento delle direttive comunitarie
Noi abbiamo duecentocinquanta direttive comunitarie che non abbiamo recepite siamo il Paese dell'Europa che più in ritardo su questo argomento
Abbiamo fatto però anche qui dei passi avanti la legge
Del collega la Pergola che ha proposto il collega l'apertura ha creato questa legge comunitaria annuale
Questa legge comunitaria hanno alla prima legge comunitaria annuari è stata presentata nel marzo della de de di di quest'anno e ancora non è divenuta legge
è una legge mostro ma è una legge è una legge che però intendiamoci non ci metta in pari
Riprende solo centocinquanta direttive comunitarie centocinquanta direttive comunitarie che significa che quando sarà stata approvata io spero che sia approvata presto al
Sì ma ancora centocinquanta intanto sentisse sei saranno aggiunte altre forse anche di più perisce pile queste è un meccanismo su qualche barrique va riveduto
Ecco questo mi apre
Apre lo spiraglio su una considerazione che non ho vista fatta qui
Noi consiglio consiste continuiamo a considerare i rapporti Inter comunitari
Come rapporti di tipo internazionale come regolate dal diritto internazionale ora questo non è non è più intollerabile al punto in cui sia i rapporti inter comunitari non hanno sono qualche cosa di diverso dalle normali rapporti internazionali
Il riflesso di questa concezione è nel fatto che noi abbiamo adesso non vorrei che gli amici degli esteri si offendesse
Che tutta la materia comunitaria sostanzialmente nelle mani del ministero degli Esteri il collega Romita per la politica comunitaria si occupa della l'azione delle dei regolamenti e delle reti cioè nella fase discendente ma non ha nessuna voce in capitolo per quanto riguarda la politica comunitaria
Ecco questo per esempio perché dico questo perché se n'è andato al problema della recepimento delle direttive comunitarie voi sapete che quasi l'ottanta per cento dell'attività normativa della Comunità
E attività che riguarda materia e che sono in gran parte di competenza delle regioni
In grandissima parte agricoltori
Ambiente
Assetto del territorio l'istruzione professionale sono tutte materie di competenza delle regioni ora io mi domando per quale ragione noi
Dobbiamo sostenere che la direttiva comunitaria che riguarda materie di questo tipo deve passare attraverso una legge di delega del Parlamento italiano e perché le regioni non devono essere considerate nel nostro ordinamento soggetti
Direttamente rilevanti per la comunità ecco questa è una conseguenza di carattere istituzionale che bisognerebbe valutare
Io credo che mo'gran parte di quelle direttive forse potrebbero essere recepite direttamente dalla comoda senza aspettare che ci sia la legge di Tele
E io penserei anche che la corte di giustizia potrebbe addirittura in caso di inadempienza rivolgersi alla Regione inadempiente quando si tratta di competenza regionale
Ecco questo presepe qualcosa perché io ho parlato di questa concezione di diritto internazionale di rapporti inter comunitari bisognerebbe fare uno sforzo per superare tra dualistico finché si vuole
Però mi pare che questo è il senso del quale noi dobbiamo muoverci
Le implicazioni
Di natura istituzionale di questa accelerazione del processo di integrazione europea naturalmente non riguardano solo l'ordinamento interno ordinava tu interno riguardano anche l'assetto stesso della comunità io sono d'accordo con la conclusione del gruppo di lavoro di cui ha parlato professor Ronzitti
E cioè che in realtà l'attuale assetto istituzionale della comunità non è in grado di reggere
Questi tempi rapidi di integrazione quando noi avremo il la banca europea e noi se ci rendiamo conto di quale insomma di potere avrà la banca europea io sono un difensore delle Autonomie delle banche centrali ma pensiamo veramente che questo deficit di democrazia che esiste nel suo orto nelle piazze lo possa permanere in presenza di un passo così importante ecco che qui si pone il problema anche di come far avanzare la comunità
Sul piano istituzionale
Io per la verità devo dire esprimere la mia preferenza visto che né si è discusso molto nel comitato di lavoro ed esprimeva per per il disegno originario spinelliana
Oddio spezzato una lancia a favore delle Regioni come soggetti di di rilevanza diretta per le diritto comunitario fino adesso però arrivare a fare una seconda camera europea delle Regione mi pare francamente eccessivo
Mentre invece mi pare veramente importante far perno sulla Commissione e sul Parlamento e sui rapporti reciproci
Che a mio avviso si stanno in questo periodo a burocratizzare alcuni amici del Governo che vanno vanno spessissimo a Bruxelles mi dicono che si trovano a dover discutere lo pardon parlano non dialogo ma di italiano può comunità il Consiglio dei ministri Parlamento anche su cose minute non c'è nemmeno una ripartizione di lavoro un po'più congruo per cui il Parlamento si fanno tre grosse scelte e la e la Commissione fa altre c'è un un ordine che va rimesso
Io non voglio tediare ulteriormente questa
Insomma abbiamo fatto un'ora un po'tarda
Voglio solo dire che questo ordine di problemi merita una
Riflessione affondo credo che questo convegno l'abbia la Piaf IATA pene ed esprimo lavori
Che le secondo lavoro di questo convegno che ha spaziato sui temi più ampi della politica internazionale dell'integrazione europea possono finalmente essere chiamate l'attenzione di chi opera politicamente io sono d'accordo con l'amico Giorgio Napolitano che purtroppo il mondo politico
Si rivela spesso impermeabile a questi apporti
Rapporti seri che vengono dagli istituti di ricerca queste un altro elemento di inferiorità che abbiamo con altri Paesi
Io mi auguro che nel futuro le cose cambino e che la realizzazione avvicinarci all'integrazione europea faccia maturare anche questa consapevolezza la nostra classe politica grazie
Grazie molte Maccanico in fondo il mio piccolo errore ministro della riforma istituzionale non era poi così grande errore Zoff fresca
Prima di chiudere il convegno e di invitarvi al buffet lunch che abbiamo predisposto nella sala accanto
Vorrei i ricordare
Brevemente il fatto che molte personalità che non hanno potuto essere qui noi di crescono e di persona
Ci hanno fatto a vere testimonianza scritta della loro adesione questi queste mi guardo bene dal leggere lettere telegrammi che sono sempre molto noiosi però vorrei ricordare tre nomi in particolare
Quello del Presidente del Consiglio Giulio Andreotti quello del presidente del Parlamento del Senato Spadolini e quello dell'amico Giorgio la Malfa che doveva prende la parola questa mattina ma che è trattenuto a letto dall'influenza come mi ha scritto in una simpatica lettera che ho testé
Le ricevute poiché da varie altre come ho detto che non starò qui
Ad elencare e neppure farò Lollo grave scherzo cattivo scherzo di pretende di fare io qui una sintesi dei lavori di tre giorni di di liberazioni
Vorrei solo fare brevissimo commento
Sulla l'incontro che abbiamo avuto ieri sera
Con il ministro degli Esteri
Stimolante utilissimo
Significativo come del resto anche gli altri due incontri conviviali quello con governatore della Banca d'Italia e con il ministro della difesa
Chiari di vecchie liste
Ha detto di non ritenere probabile lo scenario è il della fortezza Europa che non l'avrebbe messo nella nell'Elenco
Condivido l'opinione che non sia uno scenario probabile
Ma in armonia con il fatto che noi non non può facciamo non pretendiamo di avere ruolo di profeti
Personalmente io non non ritengo che il nostro ruolo sia quello di fare delle previsioni
Personalmente non ha mai avuto grande stima e considerazione contro quegli studiosi che più fanno di mestiere di vendere delle previsioni
Anche se sorprendentemente sono spesso comprate e poi raramente verificata e basta leggere lo scorrevole altro giorno il libro di Herman Kahn degli air tutt'altro siamo dieci anni degli a tutt'altra sede già che gran parte delle cose che erano state previste erano sbagliati
Herman Kahn è un pronto prototipo di venditore di previsione
Perché io non credo che il nostro ruolo sia quello di fare delle previsioni o di dare comma un bookmaker devi fare delle delle assegnare delle probabilità questa o quella
Situazione il nostro la nostra funzione è quella di cercare Gillette scegliere l'andamento delle cose
In corso
E poi
Prospettarle nella futuro
Affrontando non l'infinita delle ipotesi perché sarebbe un lavoro inutile
Ma
Cogliendo con il senso politico che insieme che con la ricerca scientifica quelle che sono le ipotesi più bravi propongo avvenne
E su queste ipotesi costruire scenari possibili io ritengo che
La situazione lo sguardo che dobbiamo proiettare sul futuro dell'Europa non può essere uno sguardo deterministico
In cui c'è una possibilità una soluzione un bene che rispetto a al al male io credo che noi siamo aperti e l'abbiamo sentito ne abbiamo sentito conferma stamattina dalle relazioni dei gruppi di lavoro
Noi siamo esposti in un mondo che ha delle grandissimo porti unità ma che si confronta anche con molti i rischi
Che un rischio di frammentazione grave del sistema internazionale che quel
L'environment nel quale si si terrebbe il disegno della fortezza Europa non si può escludere
Per questo l'abbiamo compreso nel nostro scenario
L'altro scenario e quello che invece l'affettazione la frammentazione invece di avvenire all'interno all'esterno della dalla Comunità europea venga all'interno della Comunità europea e dello scenario delle equilibri dell'equilibrio di potenza
Rispetto a questi è chiaro che è venuto da noi pone indicazione
Un'indicazione implicita del nostro o la nostra preferenza per lo scenario delle delle dell'Europa attore
Però appunto il compito del nostro ed è di un istituto di studi come come lo IAI esattamente quello di mettere di fronte
Al chi prende le decisioni
Chi siano operatori politici operatori dell'amministrazione pretori dell'impresa di mettere davanti tutte le possibilità
Più probabili più essenziali sulle quale loro debbono o costruire ricordo delle loro decisioni
Che mi ha fatto molto piacere sentire dire da molti che l'istituto non ha fatto oggi una celebrazione ha fatto ha colto l'occasione del venticinquennale
Per fare una riflessione Erri proiettarla sul futuro su su delle linee sul quale ci ripromettiamo di lavorare
Negli anni negli anni prossimi
E con questo concludo vorrei di chiedervi di associare con me
Nelle rivolgere un ringraziamento a tutto lo staff dell'istituto che si è impegnato allo Spazio Mimmo per realizzare questo incontro e questo convegno nel quale appunto lo sforzo intellettuale sie combinato con lo sforzo organizzativo
Vi vi ringrazio vi ringrazio e nel correggere ho parlato della sala accanto il buffet lance e al piano di sotto come del resto quelli precedenti ringrazio tutti voi che avete partecipato attivamente contro la pazienza di resistere fino a oggi
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