Sindacato: "Il superamento delle correnti partitiche della CGIL"

C'era Strehler dopo di lui dalla RAI compagno Larizza segretario confederale della UIL
Ma
Io credo che il
Le proposte che ha fatto il compagno venti nella relazione abbiano avuto un giusto risalto
Negli organi di stampa
Quando qualcuno vomita significative ma dopo avere non sempre sono emerse novità di contenuto rispetto alla proposta di scioglimento graduale della componente e a mio parere bisogna sottolineare di più da parte nostra io cercherò di farlo
Le novità significative di contenuto e di metodo rispetto alle stessa Conferenza di programma che abbiamo tenuto l'anno scorso a Chianciano
Perché io credo che nelle proposte che ha fatto il compagno trentini nella relazione
Si unisce si precisano degli obiettivi
E anche si precisa con quale organizzazione perseguirli
Per arrivare a un nuovo patto costituente della CGIL però vista l'attenzione
Più come processo politico che come obiettivo organizzativi schivo e un nuovo patto costituente della CGIL
Che sia fondata appunto su diritti e solidarietà ma con chi per quali diritti e come raggiungerli
Io però vorrei quando ci si riferisce alla crisi della solidarietà
Vorrei anche che questa crisi della solidarietà cui se riferite compagno printing nella relazione non deve essere a mio parere soltanto letta in senso negativo
Perché è questa crisi contiene delle dinamicità importanti
E contiene in sé i nuovi valori naturalmente se sappiamo coglierli questi nuovi valori
E quindi
Sottolinearli accoglierli e valorizzarle
A me pare poi un'altra novità sostanziale nella relazione compagno Trentin sempre rispetto anche ad altri appuntamenti della CGIL
Sia che quando si parla di programma
Sì collega molto più strettamente rispetto al passato il rapporto che esiste tra l'organizzazione del lavoro
E la qualità della vita e soprattutto per quanto mi riguarda
Vorrei sottolineare l'influenza e la proiezione di questo rapporto come diceva Trentin nella sua relazione con i processi di invecchiamento della società
Perché è chiaro che noi abbiamo nella società attuale protagonismi
E soggettività nuove
Che si esprimono come per gli anziani
Non solo in termini quantitativi certamente quindici milioni di anziani quattro milioni di pensionati iscritti alle organizzazioni sindacali
Quarantaquattro per cento dei pensionati iscritti alla CGIL certamente conta la quantità ma credo che dobbiamo sottolineare più di quanto si fa attualmente che da questa presenza questa soggettività nuova
Emergono domande appunto nuove dal collettivo da questa dimensione nel suo insieme e dalla persona singola e ci sono delle trasformazioni profonde delle conoscenze delle persone ed anche fra le anziani che singolarmente intesi l'anziano non è più quello di prima avanza
Una forza un'esigenza con forza un'esigenza la partecipazione anche da parte degli anziani alla formazione e alla cultura credo si debba guardare di più
A questa novità perché anche questa può rafforzare e rafforzerebbe il carattere il soggetto politico della CGIL come si diceva nella relazione ma per questo
A mio parere rimane un punto fondamentale il problema del due concezione della pratica del ricongiungimento dei tre aspetti fondamentali della vita di ciascun individuo
Perché è il periodo della formazione il periodo del lavoro il periodo della pensione ebbene numerosi l'umanizzazione del lavoro e dell'esistenza va vista appunto fino all'ultimo stadio della vita
E allora credo dobbiamo anche incominciare a vedere
La risorsa degli anziani vista anche come lavoro e lavori socialmente utili però da questo punto di vista non esiste la cultura del sindacato rispetta questi problemi
Non esiste la cultura del Paese
Poiché i nuovi soggetti aprono certamente nuove possibilità e processi complicati ma nello stesso tempo processi aprono process interessanti per le prospettive per il rinnovamento dello stato sociale
Allora anche per la terza età lavori
E il lavoro come scelta scelta del tipo di lavoro Scelta del tempo di lavoro e allora se noi partiamo anche nel programma della concezione degli obiettivi base per il programma da queste considerazioni credo che queste considerazioni possono avere un'influenza più dirette nuova sul tipo di riforme da perseguire come obiettivi
Nel nel decido solo due allora da questo punto di vista l'età pensionabile possiamo vederla in allevamento in modo flessibile e volontario possiamo vedere in questo contesto la riforma del passaggio dall'assistenzialismo ai diritti
Mi convince lo sottolineo perché non è così nella pratica quotidiana mi convince anche l'affermazione della ricerca e definizione rinnovasse contrattuale
Che sia un e abbia un collegamento con il rapporto e quindi un rapporto stretto tra la politica salariale e la politica previdenziale basta pensare al costo del lavoro
Alla contribuzione basta pensare all'aggancio delle pensioni alle retribuzioni che sta dentro questo contesto come diritto fondamentale come diritto essenziale
Allora
I Little solidarietà va bene ma per che cosa uno stato sociale nuovo ma con chi e per che cosa
Allora credo che l'obiettivo fondamentale dei diritti e della solidarietà
Debba essere l'affermazione per le persone tutte giovani lavoratori e anziani l'affermazione dell'autonomia
Della dignità della persona e allora da questo di punto di vista io sono d'accordo che debba esistere uno stretto collegamento fra diritti lavoro e lavori come ad esempio per quanto riguarda il minimo garantito non a tutti indistintamente
Ma solo a chi ne ha bisogno e chi ne ha diritto a chi si collega con l'esigenza del lavoro dando naturalmente come diceva il compagno trentenni pari opportunità a tutti
E da qui emerge anche l'esigenza di una nuova linea per i servizi per la loro efficienza la gestione e l'importanza del controllo sociale ma io qui aggiungerei qualcosa che lo diceva il compagno Tronti insomma io vedo il controllo sociale non solo per gli utenti dagli utenti come singole categorie ad esempio l'indice per i pensionati
Ma vedo il discorso del controllo sociale come un aspetto e si estende come controllava non o di singole categorie appunto ma i lavoratori ai cittadini agli utenti nel loro insieme non distinti appunto a categorie sociali
Allora le riforme come è stato detto ma su questo credo dobbiamo avere la possibilità d'approfondimento non dalla destra viste come il vecchio slogan ormai consumato da tempo
Ma un concetto di riforma fondato sui diritti e quindi su fatti e pratiche processuali porta solo due esempi
Sul fisco noi abbiamo fatto delle proposte nuove
Abbiamo vista anche la riforma fiscale come processo qualche risultato l'abbiamo ottenuto per quanto riguarda la previdenza invece non abbiamo a partire da sindacati dei pensionati ancora un progetto complessivo di riforma e qui marcano il passo anche sui singoli obiettivi
Allora
Se le riforme non sono viste più come lo slogan ma come processo c'è un'importanza fondamentale nel programma che è stato proposto e nella coerenza che lo stesso compagno trentini
Ha avuto ed ha onde affermazioni a Chianciano però io credo è qui
E concludo rapidamente
C'è un ci sono delle novità rispetto a Chianciano come dicevo all'inizio cioè qui io credo che nell'azione iniziale a questo dibattito
Si tenta di sciogliere alcune contraddizioni che esistano ancora a mio parere nel programma della CGIL è stato redatto dopo Chianciano io vedo queste novità
Su due versanti fondamentali sull'asse contrattuale e il rapporto dell'asse contrattuale
Rispetta lo stato sociale la seconda novità questa e più palese mi pare e quella sulla democrazia ma sulla democrazia che non è un problema soltanto di scioglimento graduale delle componenti questa proposta scaturisce dai contenuti stessi di rinnovamento da un punto di vista sindacale
Politica e culturale e anche il problema necessario dello scioglimento della componente maggioritaria della CGIL tende a creare un presupposto tende a riportare a mio parere la decisione su questi problemi
Nelle sedi esclusivamente di carattere sindacale in modo di rimettere in moto
Tutte le energie della CGIL sollecitarne delle nuove fuori e dentro la CGIL fuori e dentro il movimento sindacale
E ciò al di fuori delle vecchie componenti e degli schieramenti tradizionali appunto degli Inti ha conosciuto l'intero movimento sindacale fino a questo momento allora
E concludo davvero la pratica e l'obiettivo dell'unità sindacale
A cui si riferiva anche compagno grandi ieri viene così liberato dalle ossificazione dalla stereo l'utilizzazione i tradizionali
Per riavere questo obiettivo tutta quella invenzione
Politica e culturale che ci vuole per fare dei passi in avanti della direzione di un programma complessivo e gli obiettivi pratici da perseguire con l'iniziativa con la lotta e con la contrattazione
Ha ora la parola Pietro Larizza segretario confederale della UIL chiederei a chiedere un secondo di pazienza perché dobbiamo decidere rapidamente come procedere io trenta iscritti
L'intenzione nostra e finire i lavori questa mattina
Intorno alle quattordici perché abbiamo verificato che la gran parte dei compagni nel pomeriggio
Ha oramai programmato il ritorno alla propria sede
Questo vuol dire adottare da qui in avanti dei criteri molto rigidi
Con pieno mandato al presidente criteri sono che parlando gli ospiti
Che che per quanto riguarda i compagni iscritti procediamo secondo l'ordine di iscrizione fino ad esaurimento ma non è possibile dare la parola al compagno trentini per la replica oltre le tredici tredici e quindici
Vuol dire che tutti coloro che rimangono fuori
Possono anzi devono presentare il loro intervento scritto perché poi di questo convegno verranno pubblicato gli atti
E trattandosi di compagni che hanno mi pare tutti allo Stato anche
La titolarità della presenza del direttivo della CGIL avranno a breve una sede nella quale gran parte delle questioni che sono state affrontate qui potranno essere ridiscusse
Peraltro ci sono anche compagni della segreteria confederale che proprio per dare l'esempio
Rinunciano a parlare questa mattina
Non ci sono mi pare altre soluzioni
Ci sono obiezioni su questo modo di procedere
Va bene allora andiamo avanti così Pietro grazie
Io credo che non occuperò molto del vostro spazio
Noi abbiamo accettato volentieri l'invito che ci ha rivolto Bruno Trentin al nome della componente unità sindacale
Riteniamo infatti che se c'è coerenza con la scelta dell'unità
E se il lavoro che stiamo compiendo in questi mesi serva a questo scopo
Allora una discussione sul rapporto tra politica e sindacato non solo ci interessa ma ci riguarda direttamente
In questo campo non ci sono né primati né purezza sindacale da esibire
Semmai c'è una ricerca da completare nelle tre confederazioni
Ciascuna delle quali anche se in diversa misura ed a volte in misura molto diversa ha un conto da regolare con la propria autonomia
La proposta avanzata da Bruno Trentin per lo scioglimento graduale dalla componente comunista
L'abbiamo accolta con favore per le stesse motivazione contenute nella sua relazione
Anche noi ci siamo posti questo problema prima del congresso confederale della trentacinque
E l'abbiamo adottato il primo correttivo affidando alle strutture il compito di assicurare senza una mediazione centralizzata pluralismo ed unità navali
è stato un primo passo importante
Per lo meno importante per noi che abbiamo perfezionato nel congresso dall'ottantanove
Ma siamo i primi ad essere consapevoli che la scelta dell'autonomia per essere credibile
Ha bisogno di una forte capacità progettuale del sindacato e comportamenti coerenti sul campo
E quindi il superamento dello schema politico per organizzativo per componenti può essere il punto di passaggio emblematico ma non è certamente il fine ultimo che ci riguarda
Anche per queste ragioni stiamo insistendo da tempo
Finora con scarso successo su un'esigenza di chiarezza tra noi che consideriamo fondamentale nessuna regola di convivenza e nessun modello organizzativo possono impatterà leggerà un lungo
Se non chiariamo in premessa le ragioni della ricostruzione unitaria gli scopi che ci prefiggiamo ed il ruolo che pensiamo debba avere il sindacato confederale nel nostro Paese ed in Europa
In tutta onestà credo si possa sostenere una tesi che ci riguarda tutti
Non c'è un modello sindacale europeo al quale occorre unico uno uniformarsi
Ma non c'è nemmeno un modello sindacale italiano da esportare nella dimensione europea
Costruire il nostro futuro legandolo ad una dimensione domestica sarebbe poi un atto di presunzione ed un grave errore politico
Insistiamo quindi sulla chiarezza
Sapendo che la chiarezza dovrà necessariamente produrre un percorso di lavoro con delle conseguenze pratiche con poco margine per le esercitazioni teoriche sul volo della classe operaia e per le dispute politiche sul significato dell'antagonismo sociale
Ci sono temi pressanti sempre accennati e mai risolti
Cito tre soli esempi
Il rapporto con le istituzioni
La democrazia sindacale ed il volo dei lavoratori rispetta la funzione degli scritti e dalla rappresentanza generale del sindacato
Lo sviluppo della democrazia economica e delle relazioni industriali
In relazione alla possibilità di accesso del mondo del lavoro nelle sedi decisionali o di controllo
Mi sia consentito un altro mese
La politica dei redditi
Di tutti i redditi e non solo del salario
Noi possiamo esprimere giudizi DiVersi
Così peraltro come abbiamo già fatto
Sulle poche esperienze del passato che abbiamo avuto in tema di politica dei redditi
Ma sarebbe ben strano
Se è a se partissimo da questi giudizi che ripeto sono diversi ettari li abbiamo registrati
Per arrivare alla conclusione che si possa realizzare un piano di riforme a prescindere da una politica di ieri
E siccome alcuni di questi temi
Ed in particolare alla partecipazione del rapporto con le istituzioni
Vengono regolarmente usati per accusare i loro sostenitori di essere dei normalizzatore dal conflitto sociale
Aggiungiamo subito che nessuno di noi
Purché provvisto di un minimo di buonsenso o lontanamente immaginare di agire in una cosa economia di mercato senza conflitti con un idillio sociale che vede uniti capitale azienda e l'amore
La discussione che voi state affrontando sul ruolo delle componenti politiche nel sindacato
E anche o soprattutto finalizzato al rafforzamento dell'autonomia reale del sindacato
Ma care compagne e cari compagni o credo si possa dire
Che l'autonomia di cui parliamo oggi non può essere più quella identificata nella formula classica di cinghia di trasmissione dei partiti
Deve essere invece quella progettuale e gestionale
Capace di sottrarci alle seduzioni di schieramento rispetta la lotta politica cui si dedicano quotidiana menti i partiti
Ciò sarà possibile se guardiamo oltre il fragile schermo dell'autocertificazione formale di autonomia
E non importa se questo problema costituisce un terreno vergine per alcuni e già esplorato per altri l'importante è arrivare insieme ad una scelta lo autonomia reale con procedure e strumenti che la rendano credibile e verifica
Diverso il discorso se affrontiamo il problema della composizione dei gruppi dirigenti
Rispetta la composizione politica degli scritti
E ho questo un problema comune a tutti quanti noi
Ma non è un problema
Che per quanto ci riguarda riteniamo semplice
E di cui certamente non conosciamo ricette facili
Il coinvolgimento di tutti lavoratore alla gestione del sindacato
Forse può essere meglio valutata attraverso un'analisi aggiornata
Delle motivazioni che stanno a base delle adesioni al sindacato ed delle condizioni che si creano per l'esercizio del mandato elettivo
Io naturalmente esprimerò il punto di vista dalla UIL
E non potrei fare diversamente visto che non siamo qui per una celebrazione
Ma per cercare di costruire insieme un sindacato unitario
Avendo coscienza che i tre sindacati divisi oltre ad essere meno forti
Alla lunga esercitano nelle controparti un solo sentimento la tenerezza
Noi crediamo e ne siamo fermamente convinti
Che la ventennale analisi sui nuovi soggetti sociali ha prodotto numerose interessante ricerche e moltissime discussione
Ma non ha prodotto se non in misura trascurabile effetti concreti nell'organizzazione e nelle strategie del sindacato
Per questo
Noi della UIL preferiamo quindi parlare di un nuovo soggetto sindacale
Fortemente ancorata ai nuovi diversi in ai nuovi e diversi bisogni e dalle nuove aspettative dei lavoratori dei pensionati delle donne dei giovani
Un sindacato che assume valorizza le nuove motivazioni che possono indurlo ad aderire sostenere il volo confederale
Così come si può evolvere nel nostro Paese e per il ruolo che posso volgere in euro
Da lontano congresso dell'ottantacinque
Che è stata la sede di avvio del sindacato dei cittadini per quanto riguarda la UIL siamo passati da una diffidenza critica per le nostre proposte
Ad una fase attuale del riconoscimento del valore primario dei diritti sostanziale dei cittadini elvis modo specifico dei lavoratori e cittadini dentro e fuori dai luoghi di lavoro
Non si tratta
Quindi di discutere di Filosofia del diritto
Ma di valori concreti e negoziabili
Per un sindacato non sono espressione diretta del mondo del lavoro ma anche della società civile
Se questa è l'analisi dei nuovi bisogni
Ci sarà quindi nei fatti la scelta di una forte dialettica
Che attraversi problemi presenti nella società civile interesserà tutti i soggetti istituzionali politici sociali produttivo
In una prospettiva del genere
L'autonomia sindacale significa anche una scelta di campo
Decidere cioè se il confronto dialettico potrà svilupparsi in tutte le direzioni oppure se occorrerà prefigurare delle soglie invalicabili
Compagne e compagni io sto arrivando alla conclusione ma vi assicuro anche per la conformazione dalla sala
Nella mia modestia di vostro ospite vi assicuro che è difficile parlare
Quando tre persone non più di tre Ballandi ha una sua
Dicevo sono decisioni importanti che contano e pesano
La vera svolta che riguarda ciascuno di noi e il sapere
Se esistono le condizioni per approdare ad un articoletto una dialettica politica più estesa meno controllata
Che sottopone il sindacato confederale ad un giudizio critico di merito anche da parte dei singoli partiti
E contemporaneamente consente a noi di esprimere liberamente e con forza lo stesso diritto senza l'autocensura della doppia fedeltà
Noi crediamo fermamente nella funzioni insostituibili dei partiti anche come garanti della tenute dello sviluppo dalla democrazia
Non siamo d'accordo con gli orchestrali che periodicamente organizzano campagne di delegittimazione dei partiti
Ne pensiamo che l'autonomia sindacale equivalga ad una presa di distanza da loro
Siamo invece i sostenitori di Roma nuova dialettica
Politica e sociale
In cui ciascun soggetto volendo
Pongo aversi senza dover mediare tra i propri convincimenti ed il calcolo dell'opportunità politica o delle convenienze
Non voglio usare termini paradossali
Ma consideriamo anche la possibilità che oltre all'autonomia del sindacato dai partiti
Ci possa essere
Soprattutto in talune circostanze anche un problema di segno contrario
Noi abbiamo numerosi problemi da affrontare e risolvere
Forse sono meno di quelli che ci attribuiscono ma rischiano di diventare insolubili se non scopriamo il valore dell'unità ed un legittimo patriottismo sull'osso ruolo nel sistema democratico
Sotto i nostri occhi ci sta si stanno riorganizzando ed estendendo i cosiddetti poteri forti del mondo produttivo
Fino al punto che non c'è alcun settore che possa considerarsi al riparo da i loro desideri
E mentre ciò avviene
A sinistra si continua a litigare
Non sempre le ragioni sono comprensibili
è proprio questo legittimo il sospetto di alcune ostilità patologiche
Invece dovrebbe essere chiarissima l'esigenza della ricomposizione dei rapporti a sinistra
Innanzitutto fra i due partiti maggiori io non so se noi possiamo solo auspicato uno oppure abbiamo i mezzi per facilitare e certo però che la ricomposizione sarà più o meno facile non solo in ragione del comportamento dei porti dei partiti
Ma in una certa misura anche in ragione dei nostri comportamenti
E un altro errore non si deve commettere legare queste possibilità al gioco stretto ed esclusivo tra i partiti
Già da oggi occorre che i che si presti molta attenzione
Ai rischi derivanti da una nuova sistemazione dei poteri economici
Che hanno già occupato tali spazi da comprimere il pluralismo di mercato con effetti evidenti sulle stesse condizioni di sviluppo del pluralismo politico
E la sinistra non può nemmeno ignorare
Che abbiamo un sistema industriale che alterna la vocazione alla questua nei confronti dello Stato
Alla tracotanza verso le legittime attese dei lavoratori
Non c'è bisogno di indossare i panni del rivoluzionario
Nursery è un sostenitore di ideologia superate
Per esprimerà la più netta opposizione alla marea crescente di critiche politiche
E interessi privati convergenti intorno alla possibilità di divisione delle spoglie delle aziende pubbliche
Abbiamo assistito non senza tristezza
Anche alla celebrazione del decennale della vertenza FIAT
Noi non abbiamo alcuna ostilità verso coloro che hanno partecipato a quella marcia
Ma dai dirigenti FIAT ci saremmo aspettati e maggiore prudenza o quanto meno Maggio boh maggior buon gusto
Per il resto chi lo sa
Quale celebrazione avremmo avuto oggi
Se invece dell'ascesso per la scelta giusta di concludere l'accordo
Avessimo fatto quella sbagliata dei pensano solo a noi stessi
Care compagne e compagni ci piaccia o no
Siamo organi che a mente inserite in un contesto produttive sociale
Che segue ritmi propri rispetto ai quali non sempre riusciamo a mantenere il passo con l'aggravante di non disporre di alcuna leva di potere
Se non quello ultimo di pura contestazione con il ricorso alla forza
Se questa è la fotografia del presente non è detto però che debba essere l'immagine del futuro
Anzi diciamo subito che non deve essere l'immagine del futuro
Esistono ancora molte fondate ragioni di fiducia sulle nostre possibilità cominciando proprio a tradurre in azione sindacale
I tre obiettivi che avete indicato per questo convegno programma riformatore unità ed autonomia
Sono tre punti saldi del nostro patrimonio politico
Che possono finalmente diventare i connotati certi del sindacato di domani
Ci teniamo
Ad anticipare questo giudizio oggi in questa componente aggiungendo che per noi e anche un impegno che confermeremo nella sede propria dagli organismi unitari dalla CGIL vi ringrazio
Ringraziamo di nuovo Pietro Larizza per aver accettato lui e la sua organizzazione il nostro invito e per aver contribuito alla nostra discussione alla parola Adriana Buffardi
Campagna Compagna scusa Adriana dopo Adriana Buffardi Tonino Lettieri non capita spesso in questa fase di esprime soddisfazioni tantissima una riunione nel condividere una scelta
Io mi ritrovo pienamente nell'impostazione della riunione nell'intreccio stresso
Delle finalità intenzione alla base della nostra discussione
Dissoluzione della componente comunista rilancia approfondimento del programma contributo di metodo e di merito al dibattito del partito sono tre questioni che trovano spessore significanza anche nella loro interrelazione
E io condivido le motivazioni e le prospettive alla base dell'atto di scioglimento la componente mi è piaciuto il modo in cui Trentin di fronte alla strumentalità e alla povertà del dibattito innescato da questa proposta labiali ripercorsa dichiarando il luogo da dove si parla e non me ne vogliano trentini nelle mie amiche femministe
Per questo uso anomalo di queste precluso anomalo di questa espressione richiamando così gli altri a dar conto di sé stessi in questa fase di crisi storica del sindacato la sinistra politica
Convinta come sono che democrazia del sindacato sia un pezzo della questione democratica del Paese
Mi sembra inoltre che abbia grande valore il contributo dato alla riapertura di canali di ascolto e di comunicazione con l'insieme dei lavoratori e delle lavoratrici
Senza filtri occhiali colorati alla riconversione del sindacato dei conflitti sociali
Senza premesse ideologiche compatibilità porti partitiche
Io credo che si tratti di uniti iniziativa complementare alle decisioni del consiglio generale del luglio scorso sulla rappresentanza di base
In un certo senso controcorrente in una fase di opaca mento degli spazi di democrazia nel Paese
Ed è la stessa rappresentanza democratica della gente cui fa da contraltare un fiorire di circoscritti identità
Di localismi corporativi di micro lobbies
Ma se l'operazione che qui facciamo anche se non soprattutto a questo segno di diminuire il divario tra rappresentanti e rappresentati io credo decisiva l'attivazione di iniziativa politica conseguente ed è certa l'iniziativa politica non evocare ma cominciare a discutere il nuovo sistema di regole democratiche e trasparenti e certa iniziativa politica porre alla base di un nuovo patto di governo della CGIL
Ma anche di una nuova legittimazione sociale del sindacato la questione del programma
Ma io credo che sia anche iniziativa politica produrre fatti nuovi
Ieri guardi dell'insieme dei lavoratori e delle lavoratrici che altrimenti rischiano di vivere questa scelta come un atto autoreferenziale del gruppo dirigente
Ha certamente ragione Trentin a pensare proporre considerare necessario il passaggio dal Welfare State alla uguale perso sia Haiti
Ma che cosa diciamo e pratichiamo come sindacato ha dei diritti di fronte alle scelte della legge finanziaria e all'allora le ricadute nella vita concreta di donne e uomini e al loro comune sentire
Come io sono d'accordo così come sono d'accordo sulla preoccupazione espressa sulle esplodere le grandi contraddizioni nord e sud e anche sulle possibili devianti perpetrazione del sud
Ma come li costruiamo un filino infine di presenza e di voce della CGIL tra la gente è disorientata di fronte alla guerra del Golfo
E vorrei ritornare su un elemento pur compreso anche se compresso nella relazione lo scioglimento della componente comunista certo la figlia di una crisi di democrazia di rappresentanza ma è anche figlia di processi di crescita nella società
Di presenza di nuovi soggetti sociali di costituirsi di nuove soggettività politica identità collettive
Penso a gente al percorso delle donne che dalla autodeterminazione visse hanno posto nell'agenda del sindacato il superamento di una questione sociale da onde
Riconoscimento delle donne come soggetto politico
Un soggetto politico ristretta interlocuzione con i bisogni e le esigenze le aspirazioni delle ronde delle lavoratrici voglia dire compagne e compagni che su un tema oggi essenziale per la CGIL innesto tra un soggetto politico non più legittimato dalla visione a valori fuori dal sindacato e rappresentatività sociale
E al suo nesso rappresentanza il vincolo del Progetto lei no le uniche credo in questo organizzazioni in questi anni
Hanno in un percorso certamente non lineare anche contraddittorio accumulati un sapere una riflessione e qualche sperimentazione io trovo perciò strano che non venga riconosciuto il contributo delle donne
A una battaglia contro gli schemi di cui le componenti e non solo per un vero modello di sindacato ma per una nuova forma sindacato e quando dico contributo penso a voi dati in sintonia
Ho voglia o forse sarebbe meglio dire è un rapporto dialettico le grandi manifestazioni che hanno reso visibile a livello di massa
Una diversa consapevolezza di sé e delle donne delle lavoratrici in rapporto al lavoro e del rapporto tra lavoro e altre dimensioni della vita
Manifestazioni che raccoglievano complessi processi nella realtà quello che abbiamo chiamato il femminismo sociale diffuso ma richiede ora anche modifiche al sindacato nella linea nella rappresentanza nell'autorappresentazione di sé
L'altro elemento è la debolezza della proposta delle donne dentro al sindacato per serie strumenti riequilibra rappresentanza alle quote coordinamenti troppo spesso percepite nel nostro dibattito nel migliore dei casi come richieste puramente di parità democratico Democrazia di diritti di cittadinanza e non anche come strumenti di lotta politica per modificare vi faccio grazia del termine sessuale la politica e l'organizzazione del sindacato
E il suo programma certo nell'impostazione qui presentata da Trentin beh la prosecuzione nella ipotesi di Chianciano
Del sindacato dei diritti delle differenze della solidarietà
Ci sono grandi spazi
Per modificare dal punto di vista delle donne la politica della CGIL ma io mi chiedo e chiedo apre infine perché rispetta Chianciano sia sparito
Il il PRA il vincolo delle compatibilità della strategia della CGIL il vincolo della differenza sessuale con il rischio che questa differenza
Venga riconosciuta come una delle tante e purtroppo mi sembra malgrado Chianciano ci sia una sorta di impermeabilità del sindacato
E quando dico al sindacato evidentemente accenda una struttura di potere soltanto scalfita da riequilibra presenta fa non è impermeabilità del sindacato di fronte alla spedizione di elaborazioni
Elaborazione faticosa che non è facile innovare a partire dall'utilizzo di capitoli e inusitate per la teoria e la pratica sindacale spezzoni di elaborazione intorno agli atti valorizzazione di tutti i lavori
Diritti e pari opportunità cioè i diritti sessuali rapporto produzione e riproduzione guardate compagni e compagne io non sottovaluto della CGIL nel sindacato l'apertura formale che tra l'altro non c'è stata certo regalata del suo significato politico e culturale prima ancora che contrattuale diciamo l'apertura formale del sindacato di fronte a tematiche quale reazione positiva le molestie sessuali
Rileva però contemporaneamente il carattere un rigidamente
Bono sessuato non trovo un altro termine delle grandi scelte nel sindacato dalla struttura del salario ai modelli contrattuali alla democrazia economica all'organizzazione del lavoro
Sembra quindi comparire l'assunzione
Di un punto di vista maschile
Data per generale dato per neutro del sindacato lui casomai aggiungerei specificità femminili
A me sembra invece che proprio sulle tematiche messe al centro del programma da trentini ci sia la necessità di una elaborazione di due parzialità
Di una ricerche di una verifica dal punto di vista dei due soggetti penso in particolare alle nuove forme di organizzazione del lavoro come elemento centrale della democrazia economica
Penso alla sperimentazione di momenti di discontinuità per usare le parole di tempi e nelle modalità del lavoro dentro c'è tutta la tematica dei tempi imposti dalle donne dentro c'è anche la necessità di una ricerca sull'organizzazione del lavoro facendo interagire proprio lasse produzione e riproduzione sociale
Né si tratta o si tratterebbe di richieste aggiuntive sommabili a linee sociali a linee sindacali già predeterminate
Perché le proposte delle donne
La loro criticità
Posso dire loro antagonismo rispetto agli assetti produttivi e sociali date dati Vettel per prima cosa in discussione proprio la concezione produttivistica ed economicistica del sindacato
Un'ultima considerazione senza voler riprodurre qui un dibattito che va fatto nelle sedi proprio delle donne
Su come mi sembra interagire il dibattito delle donne con la propenso con la proposta del dissolvimento della componente comunista e delle sue ricadute
Io credo che al di là del contributo in dubbio data dalle donne non certamente soltanto delle donne comuniste a questa svolta
Oggi c'è una duplicità di impatto di cui tutti dobbiamo esserne consapevoli cioè ci sono rischi è potenzialità per il nostro percorso unitario rischi
In quanto la un'operazione nasce con tempi certamente non scelti tra dalle donne
E per giunta fatti da una sola componente rischia di creare una sorta di corto circuito nel dibattito unitario delle donne paradossalmente riproponendo elementi spuri componenti sì
Secondo il rischio che si manifestano preoccupazione intorno agli spazi conquistati dalle donne del sindacato che la struttura pattizia della CGIL è comunque aveva cominciato a garantire la presenza delle donne casomai pizzata e a sopportare un'altra sparsa Anita seppur protetta io sottolinea questi rischi perché mi sembrano invece no armi le potenzialità in questa nuova situazione da un punto di vista organizzativa del programma
Potenzialità enormi
Se però noi donne del cogliamo partendo tutte dalla nostra pratica ed elaborazione unitaria nella CGIL
Facendo non solo convivere che cosa ha da poco ma interagire differenze appartenenze per definire rafforzare una forte autonomia di proposte di intervento e anche le forme i vincoli di questa autonomia
Trentin parlava peccato che lo potesse tra i diritti delle minoranze parlava però di una norma cogente per lo spazio per il riconoscimento dello spazio alla differenza sessuale nella formazione dei gruppi dirigenti
è un'affermazione importante io credo che spetti a me le donne immaginare proporre norme anti discriminatorie che sviluppino lo strumento delle quote sottraendole al mio Oudin perpetrazione di tutela
E ancor di più sta in noi tutte difendere e rafforzare gli spazi di autorganizzazione a cominciare dei coordinamenti sul programma ho già detto vorrei però a finire con un'Albania uno spicciolo
Che in questa futura CGIL che stiamo ridisegnando e in prospettiva a livello sindacale unitario
Sia riguardo al Patto di maggioranza sul programma
Sia riguardo alle maggioranze alle minoranze programmatiche
Le donne possano stare banda dentro la maggioranza è la minoranza ma possono stare con la maggioranza e le minoranze
Conservando costruendo pienamente una loro trasversalità autonoma
Ecco su queste cose un momento unitario importante delle donne sarà l'Assemblea delle lavoratrice le donne la CGIL del quindici e sedici novembre ma io credo che debba essere anche un momento importante
Per la CGIL tutta un momento di affermazione di quel sindacato duale
E quando dico duale intendo dire un sindacato di uomini e di donne la cui linea politica rivendicativa parta da un'interpretazione sessuata dell'organizzazione sociale del lavoro
Di un sindacato dove uomini e donne abbiano pari opportunità di militante di accesso alla direzione politica
Quel sindacato uguale che a Chianciano e a Firenze
Compagni e compagne abbiamo già tutte tutti duetto di voler costruire dal quale siamo lontano e appare forte ci avvicina il contributo di questa riunione
Ha la parola
Tonino Lettieri dopo di lui Maria Luisa Boccia
Ma compagne e compagni
Io non credo di dover argomentare l'organo lungamente
Le ragioni di condivisione profonda
Con la proposta che qui è stata avanzata da Bruno trentenne e qualche tempo forse qualche anno che insieme ad altri compagni ho manifestato la convinzione
Che bisognasse superare il vecchio regime
Delle correnti di partito e diretto curvo
Delle correnti anche quelle un po'anomale un po'spurie come è stata nel tempo questa mia piccola comporre la piccola componente alla quale ho fatto riferimento anche la piccola terza componente
Ma proprio per questa ragione io non penso che
Nove in quest'avvio di processo così importante di le identificazioni e delle ragioni della CGIL
E di disegno del futuro della CGIL io non penso che noi dobbiamo abbandonare la nostra memoria storica come un po'diceva criticamente
Richiamando il già quaestor Cazzaniga
Non vorrei essere io a fare l'elogio
Delle correnti che potrebbe essere per qualche verso paradossale
Ma non vorrei dimenticare che il regime delle correnti ha garantito per una lunga fase della storia della CGIL nei momenti alti della CGIL
Una grande unità è una grande capacità di produrre cultura è strategia sindacale
E che il regime delle componenti ci ha consentito nei periodi
Di difficoltà e di crisi della CGIL di mantenere unita questa organizzazione anche quando fuori le grandi forze politiche di riferimento i grandi partiti il Partito Socialista il Partito comunista
Erano in una situazione di grave conflitto
Ma non soltanto c'è questa ragione
Che dobbiamo ricordare a noi stessi io credo che il regime delle componenti è stato quello che storicamente ha fatto della CGIL è quella che è la CGIL
Consentitemi ha di dire a me
Militante della sinistra militante non comunista
Che un sindacato che fosse stato per avventura storica soltanto comunista che non è
Lei che non annoverasse tra i suoi padri fondatore
Di Fernando Santi e Vittorio Foa non sarebbe stata la Cgia e per questa ragione che vorrei rassicurare me stesso e tutti che questo passaggio non è un abbandono dalla memoria storica veramente un passaggio in avanti della CGIL
Perché si realizza oggi
Vorrei porre tre domande
A me stesso e porre tre questioni in questi interventi
Perché cambiamo il perché cambiamo
Perché cambiando decidiamo di andare in una direzione nuova di sindacato programmatico non ideologico
Attraverso quale processo
Perché cambiamo eh perché cambiamo oggi la risposta più semplice più facile ma francamente io trovo eccessivamente semplificatoria
Eccessivamente giornalistica senza che questo possa suonare minimamente offesa ai nostri amici
Giornalisti e la CGIL oggi cambiare la corrente comunista si scioglie perché c'è un processo critico all'interno del partito comunista e di auto superamento del partito come
Io credo che nessuno di noi può essere talmente ingenuo da non vedere alle correlazione che sempre ci sono fra una cosa e l'altra il Partito Comunista cambia per molte ragioni e cambiando trasformandosi
Inventando un nuovo partito come io mi auguro democratico e della sinistra come è stato detto
Porta con sei una serie di altre riflessi e di altre cose ma non credo che il cambiamento della CGIL possa essere in qualche modo ricondotto
Dal punto di vista della determinazione a questo fatto politico pur essendo un grande fatto secondo me la CGIL queste vero non da oggi ma da molto tempo e
Portata costretta a cambiare perché cambia l'universo di riferimento sociale
Perché non c'è più quel soggetto centrale che è stato il cuore il punto di riferimento
Dalla nostra organizzazione erano saltate in sia per alcuni decenni perché è cambiata la cultura della gente dei giovani delle donne perché sono declinate l'ideologia e come schemi interpretativi
E come modelli di appartenenza perché la politica la politica dei partiti non è più un tramite come pure fu per alcuni decenni non è più una mediazione tra individuo tra interessi particolari e valori collettivi tra individuo e società perché la politica la forma della politica e in crisi oggi l'esistenza delle correnti ma non solo oggi Hunter Meda molti anni non è diventato un elemento di collegamento ma è diventato un diaframma un ostacolo noi oggi non possiamo chiedere alle donne ai giovani
Ai tecnici dalla produzione dei servizi ai nuovi intellettuali di aderire al sindacato non per quello che il sindacato per il suo modello organizzativo per i suoi programmi per i suoi valori ma passando attraverso la cruna dell'ago
Delle correnti di partito questa è un errore oggi ed era un errore
Già negli anni negli anni passati già nella maggior parte di questi anni
Per questa ragione abbiamo bisogno di un sindacato profondamente e radicalmente laici usato fondato su valori etici su programmi su strategie ma su questi io non voglio dire nulla condivido in linea di principio
Le cose che ha detto Bruno trentenne credo che su quelle cose bisogna lavorare
Più che come dire adorare lo schema che ci viene prospettato io non vedo niente di peggio
Pronti ha detto dopo Chianciano che una sorta di unanimismo generale e generico
Su quello schema bisogna lavorare quando lavoreremo troveremo tende enormi massi degli ostacoli delle difficoltà ma non voglio parlarne in questo momento
Preferisco parlare del modello organizzativo
Del fatto che quando si si cambia il programma bisogna cambiare il soggetto che deve portare avanti quel programma se il modello organizzativo rimane lo stesso il programma diventa soltanto un alibi un punto di riferimento cambiare
Il modello organizzativo della CGIL ma mi permetto di dire se il compagno Larizza me lo consente ho apprezzato il suo intervento come dire ho apprezzato l'intervento di smog Rizza
Cambiare insieme il modello organizzativo di di riferimento e di rapporto fra sindacato e lavoratori
Il superamento delle correnti non è di per sé una panna c'è una soluzione conclusiva e definitiva il primo anello di una catena il primo anello di un processo il secondo se volete o comunque un elemento essenziale e un processo di profonda democratizzazione di questo sindacato dei nuovi rapporti fra questo sindacato il lavoratore noi in Italia abbiamo vissuto una lunga stagione di autonomia
Collettiva e anche di legislazione che ha dato grandi privilegi alle organizzazioni sindacali
è il momento che l'autonomia collettiva ma anche la legislazione anche le leggi ricostituiscono i diritti fondamentali minimi essenziali per il lavoratore non è il sindacato che può controllare il rapporto Sindacato lavoratori sono anche i lavoratori fondamentalmente i lavoratori
Che debbono essere in grado di governare il loro rapporto con il sindacato badate voglio dire una cosa forse sgradevole se si trattasse soltanto di superare le componenti senza affrontare questo nodo radicale
Di una integrale democratizzazione del rapporto sindacato lavoratore le cose potrebbero perfino diventare più complicato una burocrazia che oggi comunque ha avuto al suo interno una dialettica potrebbe essere una potrebbe diventare una burocrazia monolitica si auto centrata mono Centrica
In qualche modo oppressiva ecco perché il superamento delle componente il superamento di questa CGIL
Bicefala a la necessità di un processo di radicale democratizzazione di nuovi rapporti con i lavoratori garantiti sino all'autonomia collettiva ma compagne e compagni garantiti dalla legge
Perché se vogliamo garantire i diritti di cittadinanza questi non possono essere affidati alla buona volontà delle organizzazione di alcune organizzazioni sindacali siano pure le più rappresentative c'è un secondo punto che riguarda il modello organizzativo
E il pluralismo sociale
Noi facciamo riferimento al Moby bisogni facciamo riferimento a nuove culture facciamo riferimento a nuovi interessi e cerchiamo di costruire un programma su questi bisogni culture interessi ma io non credo in questo programma
Se i portatori di questi valori in modi di queste diversità di questi bisogni non diventano essi stessi protagonisti della realizzazione del programma dobbiamo portare dentro il sindacato
Quelli che oggi non ci sono oggi sono troppo scarsamente
Un'operazione che abbiamo fatto in qualche modo non ancora sufficiente con le donne che dobbiamo fare con i giovani
Con gli intellettuali dalla produzione che dobbiamo fare con la grande massa di giovani di lavoratori e di donne che sono nei lavori dispersi nei lavori atipici
Tutto questo non si fa in modo automatico tutto queste un obiettivo strategico nessuno viene a noi
Perché non abbiamo una questa grande capacità di attrazione di gente di egemonia non siamo negli anni settanta
Dobbiamo avere una strategia di costruzione del pluralismo sociale all'interno di questo sindacato che pretende di essere un cent e buone deve essere
Un sindacato generale da questo punto di vista nello Statuto noi dobbiamo fissare degli spazi mi rendo conto che avvolto su una cosa sono cose anche discutibili difficili fissare degli spazi che rendono operativa questa pluralità sociale
Questo cambiamento di modello organizzativo io lo ricordo netto come punto necessario dello svolgimento di questo processo che nasce con il superamento delle componenti vi è un terzo punto infine su questo aspetto che quello dell'unità sindacale
Ancora una volta io debbo dire quanto sia
Grato è soddisfatto per gli accenti nuovi che stiamo sentendo in quest'ultimo torno di tempo in questa fase anche in questi due giorni sul processo di unità sindacale ancora una volta ne parlava
Larizza con accento importanti a ieri ieri anche Small insomma io dico qualcosa
In cui credo profondamente una grande organizzazione fa sempre fatica ad autoriformarsi la sfida che noi poniamo hanno gli stessi è una sfida straordinaria ci sono tutte le ragioni perché la sfida che poniamo venga perduta dalla CGIL
Io credo che dobbiamo lavorare per vincere questa scommessa
Ma questa scommessa va collocata giustamente in un grande processo di rinnovamento dell'intero movimento sindacale italiano
E di unità quindi delle movimento sindacale italiana la CGIL vince la sua scommessa nell'ambito della più grande scommessa
Del rinnovamento e dell'unità del movimento sindacale
L'Italia a voi pensate alla strana ironia dalla storia ieri Bruno Trentin e ci ricordava che noi ci stiamo battendo in prima fila e con dei risultati al di là delle previsioni
Sull'obiettivo di costruire un sindacato della cioè un sindacato europeo una Confederazione europea
Dei sindacati con caratteristiche sovranazionali a cui noi vogliamo severe vuota ed è la nostra sovranità nazionale pensate la straordinaria ironia della storia
Se noi siamo in grado di costruire un sindacato unitario europeo severe
Privilegia aspetti della nostra sovranità e non siamo in grado in Italia di costruire
Un movimento sindacale unitaria è una grande stranezza Pietro Larizza arbitrati gli amici della noi siamo d'accordo in Europa ne abbiamo e stiamo facendo passare questo principio abbiamo forse una maggioranza dalla nostra parte
E non riusciamo a riavviare il processo di unità sindacale
Sindacati in Italia ne abbiamo una politica comune sul piano internazionale abbiamo parliamo con una voce unica nell'Europa dei Dodici abbiamo una politica che tende a essere sempre più unitaria su cosa importanti come il golf mentre la CISL Internazionale alla quale voglio dire noia
Aderire visto che Letta SM va verso il proprio dissolvimento
Con qualche anno o forse con qualche decennio di ritardo l'unico organizzazione di riferimento alla CISL e noi siamo una grande organizzazione che sarà nella CISL Internazionale ma chi entreremo son d'accordo con Bruno
Con portando tutta la nostra forza tutta nostra capacità d'iniziativa il nostro prestigio oggi rispetto alla questione del Golfo c'è un solo sindacato in Europa e non è la CGIL e la CGIL la CISL e la UIL che hanno un rapporto con tutti i sindacati arabi
Che gravano
E sono di maggiormente colpiti da questa crisi è possibile nel giro di un mese a realizzare in Italia a Roma una grande iniziativa italo araba
Dei movimento sindacali italiane del movimento sindacale europea quando ci sono queste cose
Quando la politica internazionale tende a essere convergente come è possibile non porre il problema del io dico allora che il prossimo congresso
Della CDL dovrà avere una tesi fondamentale una tesi sull'unità sindacale e dare mandato ai dirigente che saranno eletti di fare tutti i passi necessari per realizzare un prospero rilanciare il realizzare sperimentalmente nuove condizioni di unità dazione prima verso un processo di unità organica del movimento sindacale italiani
Ecco allora il superamento delle correnti insieme con un pretesto profondo di democratizzazione nei confronti dei lavoratori
De allargamento del pluralismo sociale di unità sindacale tutto questo compagni non è un piccolo espediente tutto questo non so quanto sia collegato
Congiunturalmente
A una questione di un grande partito so che collegato strutturalmente politicamente e culturalmente alla ricerca di una nuova identità della CGIL del movimento sindacale italiano la terza e ultima
Domanda è questa
Non è la più non è la più semplice
Anzi è l'
Più complicata esige da noi una grande franchezza una straordinaria chiarezza di propositi di intenti di capacità di lavoro la domanda è questa come si passa dall'oggi
Al alla CGIL che stiamo delineando che non è la CGIL di domani mattina
Qual è la fase di transizione quali sono questi passaggi chi governa questa transizione
Resta il pur
Su questo punto io
Vorrei dire una cosa molto semplice
Perché l'argomentazione poesia sarebbe troppo complessa ma credo che i compagni
Che tra i compagni ci si capisce
La prima regola non scritta è una regola materiale che noi dobbiamo rispettare
E che la transizione deve essere garantita da tutto il gruppo dirigente della CGIL questa transizione alla CGIL che stiamo disegnando
Può essere realizzata se garantita dall'insieme del gruppo dirigente della CGIL il regime delle componenti e non può essere superato
Vorrei che si comprendesse che io non ho nessun dubbio
Sulla necessità di superare sto dicendo che non può essere superato soltanto attraverso una decisione unilaterale di scioglimento della componente di maggioranza c'è bisogno di due volontari convergenti almeno due volontà convergente anzi dico che sono sufficienti due volontari
C'è bisogno di passare da un vecchio patto da un vecchio regime a un nuovo regime questo si può fare soltanto con il consenso ma non un consenso che si scrive nelle risoluzione
Un consenso profondo io so che tutta questa storia avuto un itinerario complessa quando mi è capitato nel tempo
Di affermare la necessità di superare le componenti o approvato
Molti approvato molti compagni scettici e qualche volta anche contrari per ragioni serie
Devo dire a Ottaviano se me lo consente che lui era tra i compagni che avevo obiezioni molto serie nei confronti di queste ipotesi
Debbo dire che il tempo passa
Che dobbiamo a Ottaviano Del Turco il rilancio di questa problematica e di questa ipotesi
Di ricostruzione della CGIL al di là delle componenti se non sbaglio Piero Boni fu in un convegno dal convocato per la Brodolini nell'estate che Ottaviano rilanciò con forza quest'idea debbo dire che Bruno
Trentenne che per la sua cultura può essere annoverato molto meno di tanti altri com'è un uomo di corrente chiuso nere Cinti eppure Bruno trentine per lungo tempo
Come dire ha proceduto a zig zag
Pensando che la cosa fosse necessaria ma al tempo stesso fosse in quantistici le che ci dovessero essere molti dovette essere molta prudenza nello sviluppare questo processo e oggi siamo giunti a un momento conclusiva di svolta
Di fronte a questo
Possiamo avere denti
Dei dubbi sul modo come il processo debba essere condotto ma c'è un solo modo di sciogliere questi dubbi è che l'intero gruppo dirigente affronti la questione della transizione assuma subisse la responsabilità si è parlato di responsabilità politica io dico abbia una deontologia propria
Che consenta a questa CGIL di essere sicura che il processo di transizione è governato secondo delle regole
Voglio concludere su questo punto dicendo una cosa molto chiara compare
Se mentre vogliamo superare una Chigi gliele che qualche volta ho definito Bichat parlare di partita per andare a un pluralismo più grande un pluralismo sociale politico e culturale
Se nel frattempo mentre ci poniamo questo obiettivo grande obiettivo di una nuova identità della CGIL dovessimo scoprire che quel pluralismo politico
Insoddisfacente si è addirittura ristretto si è ridotto allora noi staremmo facendo un'operazione
In cui si verifica come dire una eterogenesi dei fini partiamo verso Teheran verso un traguardo più alto per tornare regressiva mente verso un traguardo che non è stato mai il nostro
Chi può garantire queste cose si dice le regole del gioco queste possono essere fissate Bruno ne ha indicate un certo numero e ha detto che vanno elaborati insieme ma io credo che dietro le regole del gioco chi sono le persone che gioca
E questo è molto importante e su questa base che io credo che si possa andare avanti costruire la nuova CGIL si dice il e concludo il patto
Significa dirci come si formano le nuove maggioranze si formano sulla base programmatica qui c'è un punto che sul quale vorrei richiamare anche l'attenzione di Bruno per le sue conclusioni
Se diciamo che le nuove maggioranze si formano su una base programmatica allora il programma diventa una cosa
Straordinariamente seria impegnativa e discriminante allora non basta dire se tutti siamo d'accordo
Sulla principio di solidarietà
O di un mia umanizzazione del lavoro perché vorrei vedere chi qui ha il coraggio di venire a dire che in disaccordo allora diventa importante sapere le tesi concrete in cui si svolge questo programma questa finalizzazione come vengono re per cosa dicono in concreto sul modello contrattuale sulle politiche rivendicativa
Solo la democrazia economica sul rapporto conflitto partecipazione voglio sapere in concreto cosa significa politica dei redditi se politica centralizzata per rendere compatibili le politiche sindacali con le politiche monetarie o al contrario
è una politica che a momenti di centralizzazione di articolazione una politica che di partecipazione ma di lotte di conflitto una lotta per l'eguaglianza
Una lotta per nuovi criteri e processi di distribuzione voglio dire che il programma diventa molto importante a quel punto lì si misurano le maggioranze e minoranze anche se non sono del d'accordo
Con una interpretazione possibile del discorso che faceva ieri Claudio Sabattini per cui diceva
Se
Si forma una mazzetta c'è un programma che c'è una maggioranza si stabilisce qual è la maggioranza che dirige e chi sta fuori da questa direzione testo è un criterio Center per probabile comicamente però può darsi che io vado errato è un criterio più vero è sicuramente valido dentro i partiti politici ma dentro a un sindacato una volta che si è definito una maggioranza su una base programmatica
Quello è il programma sul quale si svolge la vita sindacale dell'organizzazione non un altro chi è stato battuto deve stare al programma che ha vinto
Però gli organi esecutivi comprendono
Tutti gli altri tutte le tendenze presenti perché
Nel sindacato se un ove dovesse essere escluso per lungo tempo Sicco abbiamo una costituzione democratica potrebbe essere indotto a fare altre organizzazioni sindacali ma questo è soltanto un paradosso
Compagno credo che si può andare avanti nella nostra direzione costruendo una nuova è grande CGIL il fatto che contemporaneamente ci siano grandi processi politici il fatto che il Partito comunista
Abbia dato luogo a un processo
Straordinario
Il fatto che il perito comunista possa essere nei prossimi mesi e diventare il partito
Democratico della sinistra
Tutto questo non può essere vissuto come un ostacolo aveva ragione Riccardo Terzi
Tutto questo significa semplicemente un grande passaggio
Politico-culturali ideale
Significa che il nuovo partito si priva di una sua
Corrente di una sua tendenza di una sua presenza organizzata nel futuro sindacato della CGIL nel futuro sindacato italiano ecco significa anche per rovescia che il sindacato non può avere più pretesti non può avere più alibi deve camminare sulle proprie gambe una nuova autonomia uno la dialettica si stabilisce tra partiti
Conta tra partito e sindacato la mia personale opinione
La mia convinzione del tutto del tutto personale e che il partito nuovo che si costruisce se si costruirà
E io non entro nelle polemiche interne ma sono d'accordo con molta osservazione che a questo proposito faceva ancora trentenni
Apre nuovi orizzonti a tutta la sinistra
Finalmente non ci saranno più pretesti finalmente la nostra democrazia non sarà più una democrazia dimezzata
Finalmente l'idea stessa di Democrazia
Tieni scritta nel nome di questo partito che si vuole costruire potrà avere un significato compiuto come io glielo attribuisco un significato non soltanto di tecnica di organizzazione dei regimi politici ha un significato pieno radicale
Di una democrazia che ha contenuti etici Democrazia che significa lotta per l'uguaglianza realizzazione di una nuova cittadinanza
Se tutto questo è possibile tutto questo si realizzerà se si realizzeranno le condizioni di una reale alternativa dal nostro Paese
Se ne potrà non se ne potranno che avvantaggiare la CGIL l'intero movimento sindacale l'intero movimento dell'avvocatura nel nostro Paese
Alla parola Maria Luisa Boccia e dopo Delay Ottaviano Del Turco
Parlo qui in primo luogo perché sento il bisogno di stabilire una comunicazione con le donne che in questi giorni hanno preso la parola sulla proposta di Trentin
Molte di noi stanno compiendo per corsi affini nelle due più importanti organizzazioni del movimento operaio il PC alla CGIL
Dobbiamo non solo creare sedi nostre per scambiarci giudizi e sapere su queste esperienze ma venirci di queste sedi pubbliche per darci forza comune
S nel sindacato queste la felice espressione con cui molte donne hanno dato vita a gruppi ed hanno costruito esperienze relazioni tra loro
Che andavano oltre le sedi specifiche e che superavano lo spirito di rivendicazione o la mera protesta per le discriminazioni
Anche nel partito alcuni di noi hanno misurato l'efficacia di darsi proprie forme politiche per produrre scelte e iniziativa pro femminile sui contenuti e sull'identità stessa del partito
Negli interventi che compare un gruppo di compagni e di Roma e un gruppo di compagnia di Milano hanno pubblicato sul Manifesto si fa riferimento alla pratica delle donne sostenendo giustamente che nelle nostre esperienze
Che dalle nostre esperienze possiamo trarre idee pestare nel dibattito sul quale organizzazione e quale democrazia costruire nel sindacato
Ma soprattutto possiamo dobbiamo vendere esplicita e compagni che noi abbiamo un altro modo di produrre politica e forme organizzative
Un modo che non è efficace solo per le donne non intendiamo limitarci a costruire un nostro pezzetto di mondo un pezzetto di sindacato o un pezzetto di partito
Siamo ormai forti quanto basta per misurarci non solo tra noi ma con l'altro sesso per non dover più rivendicare spazi protetti o quote oppure garanzie di parità possiamo vogliamo prendere il sindacato è il partito nelle nostre mani
Cosa ci dice allora la nostra esperienza ci dice in primo luogo che l'organizzazione non muta se la rifondazione resta titolarità dei gruppi dirigenti come hanno scritto le compagne nel documento di Roma
Tanto più se la volontà di realizzarla da parte di questi gruppi dirigenti non si misura in primo luogo con la storia anche recente
E non si renda le esplicite le ragioni che hanno contribuito a provocare asfissia e ingessamento
Non voglio con questo minimamente cancellare la positività dell'atto unilaterale compiuto dal compagno trentini con la proposta di scioglimento della componente comunista
Quest'atto però per essere efficace deve essere messo nelle mani dollari lavoratrici e dei lavoratori
Deve chiamare in gioco gli altri deve affrontare nel suo insieme il tema della democrazia nel sindacato ed è la democrazia nel rapporto tra sindacati e lavoratori
Agire domestiche questo è per noi il modo di rendere praticabile da tutti e non solo dalle donne la pratica del partire da sì
Che ogni lavoratore ogni lavoratrice ricomincia a prendere la parola e ricomincia a produrre politica muovendo dalle cose che lo vedono coinvolto e che lo condizionano in prima persona
Questa può apparirvi un'affermazione banale ma non lo è
è un richiamo ruggente a lavorare perché uomini e donne escano dall'impotenza politica
Superino il senso di espropriazione distanza rispetta le stesse organizzazioni che hanno in passato dato che la possibilità di sentirsi protagonisti e non oggetti di scelta
è certo che non è possibile separare la democrazia nell'organizzazione dalla democrazia nei luoghi di lavoro
è possibile anzi effettuando muovere dal superamento delle differenze partitiche in quanto esterne al sindacato
Ma il grande tema delle differenze politiche non è risolto da questa scelta
Non è difficile condividere evitiamo di Trentino a superare le pregiudiziali ideologiche ed a sottrarsi e finalista mi dico che dobbiamo stare attenti un po'lo dico per inciso al fatto che fino a listini possono riprodursi
Anche in chi attivi dall'innovazione all'enfasi sul nuovo e la risolve con una nuova enunciazione di nuovi nero universalismo
La stessa indicazione fatta da trentini né di fare del programma il vincolo delle convenzioni per le coerenze politiche e per definire il nuovo patto anche le forme della direzione del sindacato
Non solo può contribuire a portare il confronto sui contenuti ma può aiutarci a discutere di quali sindacato costruire tuttavia mi sembra che due questioni vadano discusse primo quanto al espressione delle differenze politiche sia riconducibile del tutto dentro il programma
Queste le idee differenze infatti si definiscono anche a partire da opzioni culturali non ideologica emozioni che partono da analisi e da punti di vista teorici differenti
E oltre a questo si definiscono a partire da un radicamento in identità che non è solo numero presupposto ma tendono a porsi come vera e propria soggettività politiche
Penso ancora alla scelta delle donne di fare dell'appartenenza di sesso
Il luogo in cui a partire dal quale si costruisce la propria soggettività
Secondo il problema delle coerenze
E proprio nella traduzione di contenuti magari condivisi in concrete scelte politiche che le differenze prendono corpo faccio un solo esempio quello della vicenda relativa alla crisi del Golfo
Il contenuto Pace che ha un contenuto da noi condiviso ci ha visti però divisi profondamente divisi
Sul il modo in cui farlo vivere in concreti atti politici
Dunque se il programma e decisivo il programma non è tutto a meno di non scaricare sul programma questioni che il programma spesso non è in grado di sopportare per dare conto delle differenze allora assunte con questo spessore non basta nemmeno proporsi di tutelare le minoranze
Quella differenze non possono dare tra parte esteri misurante in termini di Mary diritti e dividersi in Tennessee devono trovare riconoscimento in quanto soggettività politiche autonome
Questa chiede una radicale invenzione difforme
Chiede di pensare a un sindacato che senza rinunciare a essere un sindacato di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori ampia e non riduce gli spazi per l'espressione del costituirsi di soggettività politiche
Significa ripensare la rappresentanza profondamente rinunciando alla rendita di posizione della maggiore rappresentatività delle confederazioni
Significa mutare forma la rappresenta mutare forma la rappresentanza porta con sé anche un diverso modo di intendere la pelle Calle forme della mediazione e le forme della sintesi e della decisione
Le compagne e i compagni che hanno stilato il documento chiamata dei trentanove hanno proposto di ripartire dal principio una testa un voto chi ha osservato che questo cancellerebbe le differenze in particolare quella tra uomini e donne
è vero se quel principio resta il solo modo di prendere la parola non lo avesse l'esercizio di quel voto alle spalle alla costruzione di una democrazia fondata su pratiche politiche agita in prima persona
Sua riconoscimento di spazio e di forme di iniziativa che consentono a donne e uomini di stare nel sindacato da protagoniste protagonisti
Una teste un voto è una premessa non è una soluzione per il problema delle differenze
Senza veli conquistate diritti politici d'altra parte noi donne non avremmo potuto nemmeno sperimentare i limiti e della democrazia
Consentitemi un'ultima osservazione relativa alla vicenda in corso nel partito
Stiamo vivendo un momento delicato e difficile è sotto gli occhi di tutti che superare le vecchie forme organizzative può dar luogo all'aprirsi di un quadro di regole e al venir meno di garanzie democratiche
Un'organizzazione che è un corpo collettivo cioè una comunità non muta pelle per decreti o atti di volontà se non si governa il processo anzi ancor prima se non ti dà vita ad un processo collettivo invischia di produrre guasti è un rischio serio
Si fanno forti le tentazioni sempre ficcanti compaiono intolleranze e lo stesso diritto elementare Aldo e senza si fa più difficile
Lo stesso confronto che deve essere reale e approfondito tra le differenze
Rischia di essere presentata come un intralcio vince così la cultura decisionista del cambiamento di un cambiamento promosso dall'alto
Per questo la battaglia per la rifondazione si vince in primo luogo si assicura un arricchimento di democrazia e non procede sul doppio binario del dirigismo magari illuminata o e di una ricerca di consenso basata su un po'di pronunciamenti
Se vinciamo questa battaglia possiamo davvero andare oltre il sì e di no nel sindacato come nel partito
Ringraziamo Maria Luisa Boccia la parola Ottaviano Del Turco
Dopo di lui parlerà Achille Occhetto
Care compagne
E cari compagni
Permettetemi di ringraziare Bruno Trentin
E gli altri compagni per aver voluto
Allargare gli inviti a questa riunione oltre i confini
Della componente di unità sindacale
Penso che anche questo sia un segno dei tempi
E forse anche questo sollecita una riflessione tra di noi
Noi eravamo qui in questa stessa sala novanta giorni fa
Per avviare i lavori preparatori del congresso nazionale della CGIL
Novanta giorni e dentro questi novanta giorni ci siano state anche trenta giorni di ferie
Beh compagni tutto sembra di essere da consumato
Se provassimo a fare un esercizio tra di noi
Scopriremmo che rapidamente tutte le cose che ci siamo detti in quel Consiglio generale di luglio
Ho valgono poco
O non valgono più
Delle conseguenze discutiamo ovviamente non qui negli organismi direttivi della CGIL
Però bisogna trarne una conseguenza e cioè che bisogna abituare ad una idea della velocità
Che sta diventando il vero dramma quella capacità di gruppi dirigenti di rincorrere
La realtà che si muove davanti e dentro di noi
C'è un'altra osservazione
Io ho la sensazione che comincia
Una discussione assai bella
Non sprechiamo ora
Non roviniamo la con
I piccoli trucchi dialettici
Trentin secondo me è andato da questo punto di vista un esempio importante
Dobbiamo essere chiari almeno per quanto è stato chiaro trentino
Io mi sento di dire con un certo orgoglio
Quella che si apre dentro la CGIL una discussione e io credo una battaglia politica
Nella quale non c'è bisogno d'altro
Se non della nostra intelligenza della nostra passione e delle nostre idee
Badate che nessuno dei grandi fenomeni dei gravissimi fenomeni
Di degenerazione
Della vita politica dei partiti è entrato nel sindacato
Qui dentro nella CGIL si può fare lotta politica si fa lotta politica
Si può essere dentro lo scontro politico e sociale
Senza dover ricorrere alle cose che ci fanno arrossire
Io questo lo voglio dire anche in particolare agli amici giornalisti
Questo la CGIL non cambierà mai
Potremo discutere potremo dividerci su molte cose
Ma tra i tanti difetti della vita delle componenti non vi dimenticate che noi abbiamo impedito che nascessero dentro la CGIL i signori delle tessere
E abbiamo anche impedito che il tesoriere diventasse sempre il candidato a fare il segretario generale
Come spesso succede in giro per il mondo
Qui c'è un altro messaggio per tutti quanti noi
Chi ci conosce sa bene
Che abbiamo affrontato prove anche più complesse e più dure
Di quelle che si aprono con questa discussione
Ed è per questa ragione che traggo il ragionevole ottimismo per dire che anche questa volta quale che sia il cammino tortuoso che faremo
Alla fine la cosa si concluderà
Bene
Verremo a capo anche questa volta dei problemi che abbiamo
Io voglio raccogliere le questioni poste da Trentin
Cercando di evitare che questo confronto si trasformi
In uno scontro tra vecchi album di famiglia
O in una singolare
Rincorsa a cercare
Ognuno lo scheletro nell'armadio dell'altro
Poi quando agli album di famiglia tutti sanno che ognuno è attaccata i suoi e ci tiene sempre tanto
Voglio evitare di riprendere molti degli aspetti della sua relazione perché in quelle cose
Noi in genere diamo il meglio e il peggio di noi
E il vaglio della passione politica
E il peggio del nostro carattere diventiamo tignosi Trentin da questo punto di vista e il segretario generale il più dignitoso di tutti
Però non sarebbe are con Trentin e devo dire che questo è l'ultimo sgarbo che vorrei fare nella vita a Bruno
E con tutti voi se non vi dicessi che se mi ha persuaso poco quella parte della relazione
Nella quale sono collocate sullo stesso piano
La crisi della tradizione comunista
E quella riformista e socialista
Non è giusto compagni chiudere una questione di grosso spessore come questo
Rendendo omaggio alla legittimità delle opinioni di tutti e ci mancherebbe
Penso che sia proprio sbagliata
Ignorare le radici riformiste
Del sindacato
E penso che ci sia qualcosa di più grave di una svista
Se si pensa di poter proporre a tutta la CGIL
Un'operazione che cancella con lo stesso tratto di penna
Quindi brande e Breznev
OLAF Palme e Ceausescu
Nei Kinnock
E non è
Oppure Mitterrand
E USA
Io so bene che sono storie molto diverse tra di loro
E so bene quanto grande deve essere lo sforzo della tradizione riformista di rinnovare il suo linguaggio la sua cultura
I suoi approcci programmatici
Così come è chiaro
Che il lungo questa strada lungo questa ricerca quella che ci propone Bruno Trentin
Noi troviamo anche storie di idee di uomini che non sono riconducibili a un filone soap
Negli anni dell'unità sindacale
Noi abbiamo imparato molte cose dalla CISL e dalla UIL dagli amici della guida abbiamo imparato a riconoscere il valore dei diritti civili
Dagli amici della CISL e il valore della persona
E se questi amici e compagni permettono tutti loro hanno imparato dalla dalla CGIL il valore sempre politico dell'azione sindacale anche quando si tratta di contrattare come diceva Trentin la fontanella e la sua collocazione
Io credo che sia giusto fare come fa tentino in fondo ce l'ha insegnato l'undicenne ce l'ha detto lui negli anni più belli della nostra esperienza sindacale di andarci a rileggere quei filosofi francesi Mounier e Maritain Simone Weil
Che parlavano del destino della persona in questo mondo sapendo che anche lì la tradizione socialista e comunista poteva
Trovare qualche elemento di completamente
E qui vorrei fermarmi compagni per questa parte
Per non trasformare le questioni aperte la trentina
In una disputa
Ideologica e teologica irrisolvibile
Io non cerco mai
E sa di poterlo dire con la testimonianza di tutti quanti voi
Le ragioni delle differenze delle diversità
Se qualche volta la cultura della diversità è entrata dentro la CGIL non è mai passata per questa parte
Del dibattito
Noi cerchiamo convergenze unità non pregiudiziali
E chi come me si è adoperato nel consiglio generale l'invio di immaginare un percorso anche diverso da quello che dice il venti enne lo ha fatto sulla base di una proposta unitaria e dunque no assolutamente senza fare
Si parta con una proposta unitaria si parta con una rissa
Ha parlato di cultura riformista allora
Come centro di un nuovo patto
Di governo della CGIL
Perché penso che qui sta il problema
Perché pensavo al luglio compagni quando non era stata ancora convocata questa riunione che questo sarebbe diventato un passaggio ineludibile per la storia della CGIL
Perché la storia non vive fuori minori e gli avvenimenti che stavano cambiando la geografia dei partiti della sinistra italiana prima o poi avrebbe accelerato anche dalla parte della discussione che è nata autonomamente dentro la CGIL
Quello che voglio dire oggi compagni perché ne ho lette di tutti i colori sul patto riformista
E che questa proposta non è
L'ipotesi di un nuovo regime dispotico delle componenti di partito
Ma manco per niente
Non ha proprio senso immaginarle in questo modo
Nei Paesi democratici
Dove il riformismo non è stato maledetto dove è diventato pratica di governo cultura di governo
La regola
è stata sempre rispettare
Quando sbaglia paga
E va all'opposizione
Che poi compagni la differenza che passa tra la cultura riformista e la pratica riformista e quella che invece ha visto protagonista il movimento comunista internazionale
Al quale invece dopo una sorte più feroce
Quando sbaglia crolla
Sì cancello
E soprattutto quando il cemento è comune crolla
Nello stesso tempo nello stesso periodo e nello stesso modo in tutti i Paesi
Nella CGIL non c'è bisogno di un regime
Ma solo di un governo democratico
Che pratichi e lo pratichi sul serio il sesto comandamento
E Bruno Trentin ci ha consegnato ieri
Se il governo se il consenso può governare
Ma se non ha il consenso e sbaglia se ne va
Lascia il campo
A chi altre proposte
Io compagni non ignoro ma come si fa a polemizzare tra di noi con queste semplificazioni il valore
Del programma
Ma ci può essere un sindacalista che ignora il valore fondamentale l'indirizzo programmatico che presiede la propria azione e la politica rivendicativa ai livelli in cui si svolge l'azione sindacale a tutti i livelli
Io credo che sia giusto sollecitare da subito la messa in campo di proposte
E io stesso e propongo di illustrarne tre o quattro noi aspettiamo e parteciperemo con grande tensione con grande attenzione a questa discussione
Però io non penso compagni che ci sia una sola tradizione vecchio nuova in crisi o da riformare tra di noi che abbia mai teorizzato l'indifferenza delle maggioranze
Una maggioranza e chiamatela come volete sono parole che non piacciono se ne possono trovare sulle altre
Una maggioranza vuol dire un programma
Altre maggioranze vogliono dire altri programmi e se osservate il dibattito che si è svolto tra la relazione di trentini
Per tutta la tradizione per tutte le tradizioni presenti in questa sala
Faccio un esempio di passare dalla cultura del bar fast at
Alla proposta che è stata assunta recentemente dal segretario del Partito comunista d'Achille Occhetto e immagina l'apertura di una discussione
Fondato sul modello del welfare society
è una grande questione che vogliano assumere con grande coraggio
Però
Se il cappello programmatico se il patto programmatico è questo
Allora bisogna sapere che le maggioranze non sono indifferenti peccato Occhetto mi sento di dire che se incontra lungo la strada Cirino Pomicino continuerà a fare la politica delle mance
Se incontra altre forze della sinistra storica di quella vecchia di quella nuova può immaginare discutere di questa società
Anna e normato
E la dialettica che ha visto protagonisti le forze socialiste riformiste in tutti i Paesi in cui hanno governato o sono andata all'opposizione
Mi sia consentito a questo punto di fare un'osservazione proprio i commenti che il segretario del partito comunista fatto
Alla relazione di Trentin
Occhetto ha osservato
Il problema delle maggioranze del loro rapporto con il programma è un problema da discutere dentro il sindacato
Ma aggiunto
Condivido la posizione di Trentin
Per definire gli schieramenti sulla base di programmi senza Ossi ficcare
Eventuali maggioranze
Io trovo la formulazione rispettosa
Cioè la nostra autonomia
E legittima
Mi auguro che Occhetto trovi allo stesso modo rispettoso illegittima l'osservazione che gli rivolgo
Ma perché se il programma è tutto
Tu
I compagni che Conte hanno condotto a questa grande battaglia nell'ultimo anno il PC
Avete cercato prima una maggioranza o in un simbolo poi un nome e poi fa tre giorni cominciano a discutere di programmi
Ripeto
Io sono del partire da queste cose
Da queste cose che appartengono alla banalità della riflessione sindacale
E sono anche per uscire lo dico con grande enfasi compagni dalla logica del muro contro muro patto di governo confronto sui programmi
PA queste cose sembrano somigliano tanto alla presentazione delle squadre in campo nei tornei americani quando si presentano le squadre del basket del futbol o di altri sport
Putti esibiscono i muscoli e poi gli allenatori impartiscono le disposizioni
Noi vogliamo vedere il merito sindacale
Che c'è dietro le opzioni ideali che vi proponiamo i principi i valori dei quali parliamo
Io per comodità di linguaggio i compagni della stampa lo sanno perché ho ripetuto più volte anche nel nel corso di conversazioni con molti di loro
E considerando che l'apertura di questo dibattito promosso da Bruno Trentin aveva quattro questioni di carattere generale e poi a moltissime di più penso ma dovendo scegliere quali sono le priorità nelle scelte quattro
Una questione la prima non a caso che si chiama unità rilancio del processo unitario
Una seconda
Riguarda i riferimenti internazionali del sindacato
Una terza riguarda la natura e le novità da introdurre nell'azione sindacale riforma del sistema di relazioni
Rapporti con i nuovi soggetti con i nuovi lavori
Con il nuovo assetto dell'impresa
Una quarta
E riguarda il sindacato e il suo ruolo nella politica economica del paese
Già avvenuta nelle settimane scorse una primo obiezioni che riassume in questo modo
Cari compagni socialisti delle due l'una
Ho solo pregiudiziali poi qualcuno aggiunge malignamente nel tentativo di fare una scorribanda dentro la corrente comunista
O sono pregiudiziali ideologiche che hanno questo fine appunto interrompere la solidarietà degli altri e allora la reazione non poteva immaginarlo fuorvianti
Oppure si tratta di cose banali cioè di cose che stanno sempre dentro tutti i processi ma che non c'entrano molto con la spessore con la corposità della proposta di dissolvimento della componente comunista
Ecco compagni qui forse fa una prima differenza tra di noi io penso proprio che c'è un rapporto stretto diretto tra queste quattro cose il dissolvimento della corrente sindacale comunista
Non è senza significato
Né per gli amici della CISL
Non per gli amici della UIL
Quello per molti di noi il fatto che
Si dissolva
Una componente sindacale che ha occupato una storia così rilevante
Nel panorama dei rapporti sindacali di questo Paese
Cari compagni nell'ultima pagina della relazione di Trentin c'era una curiosa riproposizione di una vecchia accusa che veniva rivolta ai sindacalisti comunisti
Che Bruno Manghi riassunse con una formula brillante che notevole insieme
Intelligenza e brillanti come quello di Bruno Manghi e collocate su una certa parte dello schieramento sindacale cattolico ma anche molte forse dentro la CISL e che non avevano esattamente le stesse opinioni ma
Bandi teneva la cultura egemone maniacale la chiamava così
Dei comunisti
Giusta o ingenerosa che fosse questa
Definizione
E se ha costituito un potente cemento potentissimo cemento di unificazione del fronte di quelli che al momento decisivo hanno detto no
Agli sviluppi del processo unitario
Ora a questi qui basta dire che non c'è più la corrente comunista febbrile che si può ripartire da dove eravamo
Credo che Trentin per prima tutti quanti noi dietro di lui siamo in grado di rispondere no
Questo non basta
C'è bisogno di un quadro di garanzie politiche
C'è bisogno come diceva ritieni poco fa trovo molto convincente questa parte del suo discorso
Di un sistema di regole democratiche che sia conseguente
Con la crisi del modello che abbiamo alle spalle
Io penso compagni siccome discorso non può essere lungo azzardare per semplificazione poi dietro le frasi ormai abituati come siamo a frequentarci per anni ognuno sa quello che c'è io penso che la CGIL debba fare una grande operazione di rivalutazione del ruolo degli iscritti al sindacato
Fondamentale
La gente che si scrive la gente che partecipa alle assemblee la gente che fa gli scioperi la gente che
Ai picchetti o la gente che consente a queste seicento persone più o meno funziona con i sindacati
Avere lo stipendio piccolo modesto orribile alla fine del mese
Che consente al synth alla CGIL di essere la più grande organizzazione sindacale del nostro Paese
Mi ha molto colpito era presente Bertinotti gliel'ho anche detto
Una tirata polemica gentile cortese come sa farla Gino Giugni ammirando
Nella quale Giugni diceva sostanzialmente ma insomma la CISL e qualche volta esagerato popolo degli iscritti il contratto per i suoi scritti ma tra queste il disprezzo che voi manifestare quando qualcuno mi dice che c'è un problema di rapporto con la gente si iscrive al sindacato
Ce ne passa ebbe un grande tema per il vostro congresso
Io sono per assumere questo contributo
I giudici
Penso che dobbiamo immaginare una rete di proposte di vita democratica
Che faccia i conti però compagni esattamente con il contrario della proposta che viene ripetuta spesso tra di noi ci
Perché è l'unica che considera impraticabile non solo per il sindacato in generale per i rapporti con CISL e UIL
Ma anche dentro la CGIL
La regola ogni testa un voto
Caro Fausto Bertinotti
Un sindacato non si governa
Con il cinquantuno per cento devo
Chiunque sia in maggioranza di chiunque stia
Minoranza
Chi pensa di governare e se avessimo qualche volta ha pensato di governare per lungo tempo la CGIL con questa delibera a quest'ora pacifico che abbiamo non ci sta
Chi discute di democrazia rappresentativa e la contrappone sempre
Al all'intervento risolutivo
Delle masse che stanno fuori dalle logiche degli apparati logiche oligarchi che
Non è un'invenzione di Occhetto questa cosa qualche giorno fa per la verità fu in grado un anno e mezzo fa rivolgerla a tutti i dirigenti sindacali della CGIL a tutti quanti voi vico compagni perché in grave selettivo nei suoi insulti
Non mi sono non mi sono sentito
Partecipe della della rabbia ecco
Nessuna organizzazione che abbia rispetto di se stessa
Fa mettere ai voti la propria identità
Ma
Ma mi sembra che Marini la CISL e ma chiunque nella CISL ma mi sembra che Benvenuto Larizza e gli altri compagni Mussi e sono
Sono in condizioni di dire benissimo sapere che c'è ci vediamo le Servedio come sono
E poi con la propria di ogni testo mode con i numeri che ci sono in Italia beh insomma se vinciamo bene altrimenti se vince la CGIL facciamo quello che dice la CGIL a questa
La contraffazione Della Vedova
Non c'entra niente con le cose
Viaggio fa sì Brodus perfezionate io infatti infatti se tutti riferisce ad Aragona
E a e alla sua proposta di mettere ai voti la rivoluzione io trovo singolare che ancora ci sia qualcuno nel mille novecentonovanta che pensi di imitare dall'agone che mi sembra una cosa non non proprio da riproporre la nostra discussione
Io non voglio fare il Pierino che ripropone il modello riformista ad ogni passaggio perché poi non è che ci sono tutte le risposte nei modellini che abbiamo in tasca
Dico però compagni che girando il mondo scopre che i tedeschi che non hanno tre sindacati ma ne hanno uno solo
Ed è un sindacato unitario in un sindacato unico
Perché il vento la segreteria del degli ebrei convivono con una grande attenzione alle presenze non solo i tradizionali leader socialdemocratici di quel Paese ma anche il rappresentante della CDU e dieci essendo la Baviera
Perché questo è un bisogno profondo
Di quel sindacato di rappresentare anche le forze popolari del cattolicesimo
Dalla tradizione democristiana tedesca beh i tedeschi hanno inventato un sistema l'ha risentito anche dentro la CGIL in questi giorni sono veramente contento perché poi quando si scende
Da dai danni della delle pregiudiziali ideologiche si cominciano a fare i conti scoprì che poi tutto sommato questo patto riformista in meno scandaloso di quanto si pensi tedeschi per decidere uno sciopero hanno bisogno di una maggioranza molto qualificati
Che va oltre il settanta per cento e per revocarlo hanno bisogno di una
Quantità di gran lunga inferiore al cinquanta per cento
Perché come in tutte le sale regole democratiche
E come nella proprietà credo della moltiplicazione si applica che cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia se devi decidere uno sciopero hai bisogno di molto consenso se questo consenso viene eroso
E fai una verifica e scoprì che la quantità di persone che non la vogliono è aumentata e superato lo certa quota non è più la legittimità per per andare avanti
Beh questo consente ai tedeschi tutti di ritrovarsi nel decrebbe salvo alcune propaggini alcun articolazione di questo sindacato che ci sono in barile
Non dobbiamo essere più netti
Nel dare questi segnali di novità proponiamo alla CISL e alla UIL queste cose diciamo guardate che non stiamo solo cambiando l'identità degli attori del dibattito interno alla CGIL stiamo ragionando in modo diverso
Questa è la cosa che mi appassiona non sapere se tra un fin da oggi si può chiamare non si può chiamare unità sindacale o comunista perché a questo provvede Luís e il suo partito autonomamente nel giro di qualche mese
Ma questo sì questo è un problema che ci riguarda tutti questa è una questione con la quale dobbiamo fare tutti quanti i conti
Prima lo facciano
E prima probabilmente possiamo rivendicare un'attenzione anche più grande di quello che abbiamo in queste ore alla nostra discussione da parte degli amici della CISL
E della
Non torno sulle questioni internazionali compagni la risposta di Trentin
è sufficiente anche se ho visto il su qualche giornale qualche affermazione che mi pare non proprio precisa Trentin dice non ci sono problemi per la verità la CISL Internazionale e rivolgendosi a me
Chiede che ci sia una sorta di patto tra di noi e nel momento in cui si fa questa scelta non cambi l'identità della CGIL
Non proprio niente da obiettare sulla sulla mente d'accordo con Bruno
Aggiungo solo che la migliore garanzia della nostra identità
Sta nella nostra laicità e un vero laico come Bruno non crede all'esistenza del diavolo del Maligno
Non andiamo in un altro mondo andiamo tra i sindacati che incontriamo quasi tutti i giorni in un'organizzazione che rappresenta centoquarantadue sindacati dei principali Paesi del mondo
Finisce qui questa discussione parla riprendono nel congresso per vedere i modi tempi con quali obiettivi entriamo quale la battaglia che facciamo questa è una generazione che è cresciuta con la cultura del confronto Ovest
E abbiamo sempre immaginato una politica internazionale così
Andare nella CISL Internazionale vuol dire parlare a nome di quei quattro quinti dei lavoratori del mondo che non hanno
La situazione di benessere di servizi di condizioni salariali dei rispettivi normativi di libertà che hanno invece il quinto più evolute più emancipate
Ecco
Più sul tema dell'identità del sindacato e sulla sua natura
Mi sento di chiedere a Bruno di essere più preciso
Non mi va di dire che non sono d'accordo con le cose che ha detto
Perché dovrei dire allora che non sono d'accordo con le cose che ha detto a Chianciano a Firenze invece eravamo d'accordo
Dunque si tratta di scegliere quali sono le questioni sulle quali questa verifica si fa fare Savino
Io so bene compagni perché non c'è bisogno di apparteneva alla tradizione dei ritratti di Carlo Marx come la vice Carniti
Basta leggersi solo un filosofo che va di Bogarde un filosofo tra i principali del pensiero liberaldemocratico
Basta leggere Dahrendorf per capire che qualunque società industriale produce conflitto e che il problema degli attori che questo conflitto
Assurgono lo gestiscono lo guidano governano
E so bene
Che qualunque conflitto per sua natura comporta una dose di antagonismo più o meno grande
Per quanto grandi sono gli interessi in ballo la forza in gioco i rapporti di forza che si mettono in campo
Però se non vogliamo fare il verso i sofisti perché queste proprio lo dice il ragionamento spesso esserlo soprattutto se non vogliamo fare il verso a Ferrini
La domanda io la pongo così la pongo argentine ai compagni
Possiamo fare adesso qualche passo avanti
Non registrare la posizione del sindacato nei confronti dell'impresa
Partiamo dalla grande impresa ma quella gara che ci ha fatto vedere più di qualche mal di testa nel corso di questi anni penso alla FIAT in particolare
Senza dover ricorrere alle categorie del passato
Alla demonizzazione del passato
Bruno ha parlato con accenti nuovi bisogni per noi tutti di fare i conti con le questioni dell'umanizzazione del lavoro
Va beh compagni che questo tema è stato per lunghi anni cacciato via
Dalla nostra discussione perché era il fondamento teorico sul quale lavorava la scuola di Firenze della CISL
Mentre per alcuni era un terreno sbagliato nella CGIL c'era anche chi sosteneva che parlare di queste cose voleva dire fare troppe concessioni al nemico di classe
Ma davvero Bruno
Pensi che siamo tutti d'accordo con questa novità che tu introduce
No
Non so che tu allarghi le braccia e dice vedremo
Io mi permetto di darti una risposta perché noi siamo dirigenti sindacali non cronisti non possiamo verificare il giorno dopo quello che è successo il giorno prima
Noi dobbiamo in qualche modo per vedere che cosa capita dentro questo organizzazione e magari fare le scelte politiche che siano le più coraggiose ed esplicite perché si stabilisca finalmente una volta che si definisce un orizzonte programmatico badate bene
Lo sta parlando di patto sull'impresa
Ecco l'orizzonte programmatico chi ci sta
E chi non ci sta
Io vorrei vivere in una CGIL compagni in cui non succede che un mio amico carissimo richiama ieri sera alle otto e mezza
E mi dice che
Claudio Sabattini intervento che non ho potuto sentire perché era a casa
A scrivere il mio aveva parlato di riforma abilità dell'impresa
Nel mille novecentonovanta in una tranquilla serena di ottobre una telefonata del genere raccontata in Europa e nel mondo è un non senso
Lo dico ad uno di Claudio Sabattini
Nel senso che Claudio prende atto anche sulla base di esperienze molto sofferto
Anche dal punto di vista personale di una cosa alla quale io voglio dargli atto qui far questa tribù
Un lungo processo e arriva ad una conclusione mascelle decide
Non lo so se sì possiamo parlare di patto se possiamo parlare di di di di di programma che unifica queste cose ma certo con chi ragiona così è più facile stabilire che non si cambia solo il nome
Non si uccide solo un fantasma
Si fa i conti con un pezzo importante dallo storico si fa sul serio
In questo modo cari compagni non diventiamo mica solo credibili fra di noi diventiamo anche credibili con le nostre controparti crescevano sta autorevolezza negoziale io lo dico perché quel ragionamento di Claudio speso intelligentemente
Al tavolo di lavoro per il contratto dei metalmeccanici è un aiuto alla delegazione che sta trattando perché libera quel tavolo dai sospetti che si possono innescare meccanismi non controllati
Io però penso
Che occorre immaginare Bruno qualche novità nei contratti di categoria
Se i compagni metalmeccanici potessero fare un bilancio dicono che quale che sia la conclusione del contratto questa è una cosa che costa moltissimo
Soprattutto dal punto di vista politico e non rende
Nella migliore delle ipotesi conclusive lo sforzo
I drammi che quella categoria sta vivendo in questa fase noi visto che siamo d'accordo dunque
Sul fatto che occorre procedere a un grande rinnovamento del sistema delle regole sono invece
Che quando discuteremo queste cose avremo anche delle idee diverse ma questo non è un problema qui non siamo dentro contenuti e fatti che possano mettere in discussione l'unità della CGIL
Perché centinaia di volte in questi anni il segretario generale aggiunto mezza segreteria si è trovato in minoranza su questo a quella questione dove sta entrando
E quando mai stamattina avete sentita Moretti raccontare quante volte gli è sembrato di aver raggiunto la maggioranza necessaria per mettere al pronto alla discussione una cosa e quante volte si è visto ritornare ad essere il solitario protagonista di una battaglia su alcune questioni
Capiterà ancora
Tontini dice
La politica dei redditi non è un tabù
Vale per tutti i compagni questo concetto
Se è così io non vedo nulla di male che una volta che il congresso abbia deciso che questo è un terreno su cui il sindacato si spende
Poi ci si possa dividere tra di noi assumo l'esempio che ha fatto trentine perché è molto bello
Tra chi propone il blocco dei salari per sei mesi
Ma prevede delle sanzioni fiscali per le imprese che violano in quel periodo il blocco dei prezzi
Che poi era la proposta che fece Bruno Trentini nel tentativo estremo di evitare San Valentino
E chi come noi
Pensava invece la predeterminazione degli scatti della scala mobile mandava il segnale capace di invertire la tendenza anch'io come tanti non voglio riaprire una discussione di merito su quella cosa dico che questa è una discussione
Tutto a legittimare avverto solo di Lentini che allora Luís nella corrente comunista fu in minoranza questa proposta
Perché nella corrente comunista vinse non so se chiamarlo alla maggioranza programmatica o il patto fra massimalisti B dunque vinsero quelli che dicevano di qualunque accordo con quel governo era un tradimento degli interessi di classe dei lavoratori italiani
E questo compagni nucleo delle questioni sono di soltanto
Non i nomi
E nemmeno i destini personali
Cioè un teen da questo punto di vista fatto un'operazione che io considero molto intelligente ieri abbiamo un po'tutti i Rizzo
Quando abbiamo letto i cosiddetti dieci comandamenti
Non se l'è sentita di fare l'undicesimo Bruno
Eliminare ed è inevitabilmente la cosa ha rimandato a vecchie memorie per tutti quanti noi
Io dico che quelle dieci regole che Bruno propone
Ci consentono di dire che siccome sono rispettose dei diritti e delle vere e proprie delle prerogative di ciascuno maggioranze e minoranze
Io credo che possono essere assunte da subito
Io se potessi cambiarne qualcuna
Avrei qualche imbarazzo lascia Bruno
Lo so che non sei mosse
Sulla mosse consentito cambiare
Se potessi cambiarne qualcuna
Ne aggiungerei
Al posto di quello che scarto ma ripeto c'ha provato a leggerne uno che mi piaceva poco ma poi ho scoperto che tutto si tiene come sempre capita nell'elaborazione di Bruno che sono sempre un'architettura molto precisa
Beh il comandamento che vorrei innestare
Lo muto dalla tradizione più autentica di tavole della legge
Comandamento dice onora il padre e la madre
Beh compagni prendetelo come un richiamo alla storia
Alla tradizione
Alla esperienza di questa organizzazione che ci ha fatto grandi e che ci fa essere il primo sindacato di questo paesino in questo da una lettura un po'diversa Bruno desumere da molte ragioni di come dire di di di osservazione critica delle cose che non vanno in bisogno di cambiare
Io invece penso che dobbiamo valorizzare il fatto che rimaniamo nonostante le contraddizioni il primo sindacato
Perché se non c'è questo richiamo ai valori brulle se non le abbiamo sempre presenti e nessuno più di te
Per l'anzianità di servizio per il prestigio e per il carisma che hai dentro quest'organizzazione di può far vivere continuamente
Nella nostra discussione
Se non c'è questo richiamo si rischia di predicare una sorta di indifferenza
Nella militanza sindacale e ballate compagni che il tema dell'indifferenza è un tema che riguarda tutti prima pensavo che fosse un tema che riguardava di più i socialisti perché ce ne sono e sono in maggioranza nella ville ce ne sono come sapete nella CISL
Ma adesso con i tempi che corrono e con le vicende di questi ultimi anni il tema dell'indifferenza rispetta le grandi opzioni politiche e ideali rischia di essere un problema che paga anche la Bottega della CGIL
Perché non abbiamo più le garanzie quelle sì importante
Che anche in anni in cui avevamo cacciati via dalle fabbriche
Eravamo messi fuori dai grandi processi di organizzazione del sociale beh insomma
Eravamo sempre organizzazione che metteva insieme i milioni di lavoratori che si riconoscevano delle forze storiche della sinistra italiana e poi compagni se non posso parlare per voi per la corrente comunista o per la corrente
Rice corrente comunista io mi sento di parlare per me senza richiamo a questi valori per nuovi è complicato dire alla gente di venire da noi di stare con lui in CGIL
è una questione di bottega questa qui perché l'ho vista scritta da qualche parte io l'ARPA una mobilissima ragioni di bottega
E sono orgoglioso di rappresentare questa bottega e ringrazio
Per quel riferimento che poi un riferimento a una storia comune Tonino perché tutti abbiamo fatto in modo di questa CGIL
Fosse una cosa diversa
Ed è una questione delle correnti
Io ho chiesto ieri mattina compagna Fausto a Giuliano e Guglielmo ad Anna
Ma anche a tutti i compagni più giovani che erano lì
Vicino a me da quanto tempo non si ricordavano di aver partecipato a una riunione di componente in via del Corso
Non l'ho chiesta Piero Boni che era poco distante perché Piero se lo sarebbe ricordato subito perché ai tempi suoi si facevano quelle cose il più vecchio Dinoi Fausto ha detto ma forse sono dieci anni io dubito che sia così forse sono qualcuno di più
Ma il punto non è questo
Non la voglio mettere così per alcuni giovani compagni
Via del Corso il posto dove comprano i jeans per i figli
Non è un luogo di riunione
In che cosa si avverte allora questo grande bisogno di rinnovamento
Ecco compagni decidete voi se la risposta che do io è uguale a quella che da Bruno che danno anche altri compagni questa discussione perché ripeto non andiamo cercando le ragioni della lacerazione
Io penso che il sindacalismo confederale non solo la CGIL
Rischia una crisi grave per il semplice fatto che una rete decisionale fortemente influenzata dai meccanismi
E dalle logiche di partito
Non è più in sintonia con una struttura del mondo del lavoro
Sempre più permeata gli altri diverso il più ricche suggestioni valori interessi
Una struttura per componente in crisi non già perché prevaricante ma di chi
Ma di che cosa
Ma volete fare un esempio di questa tragica prevaricazione
E di quante cose sono state prevaricato nel corso di questi anni ho letto delle cose insopportabili
Le prevaricazioni dei partiti
Non già perché non riesce a garantire l'autonomia
L'autonomia di chi
Bruno l'autonomia da che cosa
Ma che c'è qualcuno tra i dirigenti sindacali della CGIL che può rimproverare te
Di essere stato nelle vicende politiche recenti o quelle più lontane poco
Attenta alle questioni dell'autonomia e non voglio parlare di dirigente della CGIL ma c'è qualcuno della CISL di oggi che può farci la lezione
Larizza se la sente
Di dire
Chi è senza peccato e che quindi può scagliare tutte le pietre che vuole
Lo so e infatti per questo ti cito senza sa
Se senza corre il rischio di rovinarmi la mattinata conteso
Però
Se sappiamo che è questo il problema
Se mi guardo in giro
E se ci guardiamo in giro per il mondo compagni perché poi sembra con questa una vera anomalia italiana ci in Italia ci sono i partiti intestina ma voi conoscete una sola esperienza sindacale nel nell'Occidente europeo in America in Giappone
Nel Repubblica africane o nelle vicende asiatiche e sudamericani conoscendo una sola grande esperienza sindacale che non abbia nessun rapporto nessuno
Con i rapporti politici che ci sono dei loro paesi nei rispettivi Paesi
Guardate io l'Olanda
Gli ultimi tre veri presidente del sindacato olandesi sono rispettivamente ministro delle Finanze ministro del lavoro e ministro di non so che cosa sono i capi naturali quando finiscono il lavoro sindacale
Dei partiti o solo
Pezzi importanti della storia del partito socialdemocratico che il Governo a quel paese
Il limite di tutto
Cui limite di tutti
Non è solo
Il nostro
E per adesso si manifesta allorché i partiti
Per come sono nella democrazia italiana
Non sono più in grado con tagli questo è il problema drammatico che anche la CGIL
Divergere ed interpretare i mutamenti che sono intervenuti nella nostra società
Ecco Bruno
Dove io vedo una possibile differenza tra vino
Io non provo nessun imbarazzo
E lo dico per me e perché credo di poterlo dire anche per te
Verso quei milioni di iscritti alla CGIL che non l'hanno tessera di partito
Per il fatto che io mi onoro di averne una da trent'anni
A me non mi convince dunque una lettura ideologica di questa realtà
Il mio imbarazzo del reale e concreto se nell'epoca delle specificità
Delle peculiarità
Delle realtà professionali distinte delle diversità come l'abbiamo chiamata anche dentro il sindacato
Io pretendo
Di operare sintesi con una macchina abituata a ragionare secondo logiche logiche ideologiche e di partito queste l'operazione che non funziona più per nessuno di noi
Ma proprio per questo
Come può venire in mente
Lo ripeto compagni ma come gli può venire in mente cari compagni che firma del documento dei trentanove
Che per far fronte a questa complessità basta agitare la regola di ogni testo un voto o come può pensare Bruno che sia sufficiente innestare questo rapporto cinquanta e cinquanta o anche i correttivi che Luigi immagina di dover discutere nelle organi negli organismi della CGIL come può pensare che questa cosa così complessa
Non è più rappresentati dalle componenti mentre ci sarebbero queste due cose che risolvono tutto
Non siamo convinti
Io Trentino in chiedo di abbassare
La mira
Siamo chiari da questo punto di vista
Al contrario chiedo di difendere con tutti noi la CGIL quello che essa rappresenta
Che è qualcosa di più e di più grande
Della semplice somma delle sue componenti
Io mi sento di rivendicare a questa esperienza
A quella compiuta
Da altri compagni gli altri organismi di massa penso alla lega delle cooperative ma non solo a questa
Un volo decisivo
Per la costruzione di una specificità positiva per la sinistra italiana
Guardate compagni che io penso al pc
E se oggi Occhetto può dire
Che c'è una specificità della tradizione comunista di questo Paese diverso anche da quelle che si sono manifestate in altri paesi dell'est
Lo può fare anche perché dentro la tradizione dei pc
Viveva il messaggio di vittorie di santi
E io mi sento di dire che nonostante le spinte alla modernizzazione e anche alla rincorsa di certe opinioni che giravano in Italia e nel mondo
PSI
Ha dovuto fare i conti con il suo insediamento sociale con il suo insediamento elettorale beh io rivendico alle sue rappresentanze del sindacato a quelle che sono CGIL ma non solo a questo
Il fatto d'aver costruito un ancoraggio solido ad alcuni valori alcuni riferimenti al mondo del lavoro cambiamo aggiorniamo lì modifichiamo lì ma queste sono così importante che fanno dire
Ai leader della sinistra di essere un pezzo dalla storia del mondo del lavoro dipendente di questo Paese
Io chiedo a trentine di avere un'ambizione ancora più grande di quella che ha manifestato qui
Che è quello di parlare un linguaggio che non solo riesce a fare unità nel popolo comunista della CGIL come è evidente dal
Dal dai contributi che sono venuti
In questa giornata ed è un risultato politico che io non
Non intendo sminuire
Però attenzione
E qui sta l'ambizione che da Bruce
Gli avvenimenti di questi giorni
Gli avvenimenti di queste ore
Consumano un pezzo di storia
Del nostro sistema politico
E i compagni non solo abitava essere apocalittico però l'impressione leggendo i giornali ascoltando stamattina la radio alcuni pezzi delle lettere di Moro
E anche le reazioni che vedo nel mondo politico italiano penso che siamo probabilmente al capolinea
Di un pezzo di storia della Prima Repubblica del nostro Paese
E non è un caso pensateci compagni
Non è un caso
Che il dramma esplode sulla vicenda Moro
Guardate fra i tanti fatti che della vita di questo Paese
Riemerge
Dalle tenebre o da un o da un muretto
Costruito male
L'unico pezzo dalla storia politica italiana che dopo il diciotto aprile
Fa i conti con la conventio ad excludendum e mette il Partito comunista nel grande giro della politica
E quindi lo indette da Uto Rita
D'ufficio dentro questa crisi dentro la crisi dell'intero sistema politico io certo capisco che Occhetto dico noi siamo altra cosa abbiamo agito in un altro modo abbiamo altra storia ma io dico che questo è il tentativo la CGIL atti papali
Con quante forze vuole parlare quanto ambizione
In questa battaglia per rinnovare il Paese per rinnovare la sinistra io ho ricevuto un invito per questa riunione
Che era fatto di due slogan nel primo c'era il riferimento al dissolvimento nel secondo si parlava di proposte
Per rilanciare il dialogo i rapporti della sinistra italiana questo è il terreno che mi interessa di più
I più congruo trentine con tutti quelli che se la sentono di dire che la CDL ancora un ruolo da giocare in questo caso
Trentino ha detto che vuole discutere e chiudo compagni mi dispiace di averla fatta più lunga di altre volte di aver quasi rincorso trentine tempi che è una cosa che non succede mai
Trentino ha detto che
Discuteremo in altre sedi le regole nuove
E noi sai Bruno
Daremo tutto il contributo
Perché siano regole capaci di avere tante efficacia tanta efficacia come quelle vecchie che abbandoniamo
Quello che ci hanno consentito ripeto per cinquant'anni di affrontare tutte le bufere di questo mondo e di essere ancora qui a discutere
Dobbiamo delle regole che sappiano far ridere i doveri delle maggioranze quelli che si creeranno
E i diritti delle minoranze
Quello che ci saranno
E noi lavoreremo per un congresso nel quale maggioranze e minoranze non siano più simmetriche
Alla geografia dei partiti
Non mi piace l'idea di una maggioranza fatta di soli comuniste di una minoranza fatta
Vi sono i socialisti
E se per caso Trentin ostinandosi lungo la strada mi permetta questa
Questa immagine Bruno
Dovesse trovare uno tanti socialisti disposti
A immaginare una scelta che faccia del programma l'unico perno e io se non vi dispiace mi auguro di trovare tantissimi altri compagni di diversa
Provenienza politica che vogliono combattere con nella battaglia per affermare quella parte dei valori riformisti che sento non essere morti né in Italia ne hanno altre parti del mondo badate che non stiamo cercando garanzie per i nostri destini personali
Se se la battuta non fosse pesante direi che chi parla come me ha il dovere di darle queste garanzie non di chiederle
Io però so compagni che nell'organizzazione avvolte vigono delle regole che non sono scritte
E che io traduco in questo modo mutuando dal linguaggio del pubblico impiego
Quando si passa da un regime all'altro che si definisce una fase una fase transitoria la farà la fase transitoria la più attenta a come dire a coprire le istanze i benefici pregressi e futuri anzi in generale le fasi del sì dagli hanno questa caratteristica che i lavoratori si prendono il meglio di quella vecchia con subito le cose nuove che la fase nuova Provincia
Se fosse questo il problema che c'è tra di noi compagni lo dico soprattutto agli amici giornalisti i quali hanno il dovere di capire poi anche di criticare il nostro opinioni ma capirle
Se il problema fosse questo di quanti posti di quanta responsabilità
Beh questa è la situazione migliori per uno per più minoranze soprattutto sapete perché compagni perché il segretario generale di questa organizzazione si chiama Bruno Trentin e io non ho mai conosciuto uno tanto rispettoso del tema del pluralismo politico di questo organizzazione
Io invece penso che dobbiamo lavorare con intelligenza e con lealtà perché non stiamo parlando di noi stessi i nostri destini personali compagni dentro questo organizzazione
Presto o tardi finiscono dobbiamo lasciare una CGIL
Nella quale
Viganò del cuore si stabiliscano linee
Che ci facciamo diventare sarà di Vittorio e a Santi come dei nostri grandi maestri come dei grandi costruttori da rispettare e se possibile compagna anche da imitare grazie
Ringraziamo anche Ottaviano
Gli aver voluto non solo accettare l'invito ma affrontare tutte le questioni di merito che gli erano state sottoposto allora la parola al compagno Achille Occhetto
Considerò questa iniziativa e in particolare la relazione di Bruno Trentin
Molto importante
Molto importante per il futuro non solo del movimento sindacale
Ma anche della sinistra italiana
Già ho detto ieri a caldo le mie impressioni
Dopo avere ascoltato l'introduzione e oggi intendo riprendere e approfondire le ragioni della convenzione
Da me espressa
Voi sapete che da tempo io insisto sul fatto
Che di fronte alle grandi contraddizioni alle sconvolgenti trasformazioni dell'epoca attuale
Occorre un nuovo inizio per tutti
Per i sindacati per i partiti
Per tutti i soggetti sociali e politici
E per quanto ci riguarda sono convinto che occorre dare vita
A una nuova sinistra sociale a una nuova sinistra politica
La quale deve avere alla base prima di tutto nuove categorie culturali metodologica
Senza queste nuove categorie di pensiero non si affronta nel modo dovuto alla realtà
I processi di oggi
E non si avvia quella ricerca senza pregiudiziale di cui ha parlato giustamente trentenne
Dando un apporto ricco e produttivo
Non soltanto hanno i comunisti ma tutte le forze di sinistra
E badate non si tratta di passare da una tradizione all'altra
Come qualcuno più o meno interessa attualmente ci suggerisce
Ma si tratta di innovare inventare nuovo
Sapendo cogliere il meglio della tradizione della storia del movimento dei lavoratori per andare oltre
Per ricercare vie concetti inediti e inesplorati
Ebbene questa istanza che io ripropongo qui
Voglio dirlo con franchezza Del Turco
Non può essere banalizzata
Non si può pensare che ci sia qualcuno di noi
Che metta sullo stesso piano e che quindi pretenda di cancellare Brancaccio cesso
Perché se riduciamo a questo il nostro pensiero politico francamente sarebbe tempo opera corso
Quando pensiamo di Abele l'autorità intellettuale
Riuscirà affrontare le grandi contraddizioni nuove che ci stanno dinnanzi e perché pensiamo che nel nostro passato
C'è la grande tradizione riformista che noi abbiamo in gran parte ereditato
E nel nostro passato non c'è c'è un Cesco
Ma c'è appunto Antonio Gramsci e Pertini che stavano insieme a casa
C'è e Vittorio
E cessante
Foa
E noi pensiamo di andare avanti non rinnegando nulla di questo passato
Ce la faremo
A me sembra che dobbiamo guardare avanti con fiducia e proprio perché partiamo
Da una grande tradizione da un grande patrimonio storico possiamo guardare avanti con fiducia
Ha avuto ragione trentina nel rivendicare il contributo dalla CGIL quando cioè ricorda che la CGIL nella sua elaborazione
E nella sua lotta pratica e organizzativa
E andata ben al di là dalla tradizione comunista e socialista
Noi oggi vogliamo mettere a frutto questo patrimonio avendo ben presente che la ricerca richiede da una parte avuta cioè spirito innovativo e quindi la rottura dei vecchi schemi e delle antiche apparati e dall'altra
Richiede però un rigore culturale
Verifica pratica e anche una certa modestia
Voglio a questo proposito rassicurare coloro che sinceramente preoccupate per gli sbocchi di questa nostra ricerca
Ci pongono in questi giorni
Vari interrogativi
E in particolare intende rispondere a chi ritiene che staremo per recidere le nostre radici storiche i nostri legami culturali con il movimento socialista e con il movimento dei lavoratori del nostro Paese
è un tempo annullare il rapporto complesse secondo che i comunisti italiani hanno avuto con un'esperienza del riformismo italiano
E tutto ciò lo faremmo
Per rincorrere suggestioni culturali e di altra matrice specialmente liberaldemocratico
Devo dire che la preoccupazione è singolare
Da sempre il movimento operaio ed anche il nostro partito dialogano con le correnti liberaldemocratiche con altre tendenze culturali laiche cattoliche
Un nome per tutti l'ho già ricordato Gramsci la sua capacità di capire di ricercare la verità ovunque
Di assumere dentro una visione completamente autonoma la parte di verità
Che esiste nelle posizioni altrui
E voglio rassicurare in modo particolare Giorgio Ruffolo
Che in un articolo sull'Avanti
Con una ispirazione unitaria positiva
Invita ad un confronto più serrato il Partito comunista il partito socialista ma esprime anche lui tale preoccupazione
Ma come lui ha sempre saputo dialogare con il pensiero liberaldemocratico
E non a norma
Opzione sulla fecondità di questa matrice
Per il profondo radicamento che abbiamo nel sindacato e tra i lavoratori
Ciò che conta è l'autonomia culturale politica e questo vale per il sindacato e per il partito
Quello che è essenziale che tale autonomia si fondi sul programma e sul contributo di molteplici energie ideali e non come appunto già ricordato suo aprioristiche appartenenza ideologica
E io voglio ancora una volta a ripetere come già facemmo al diciottesimo e diciannovesimo congresso che lo sforzo che siamo chiamati a compiere di andare oltre il modo tradizionale delle forze di sinistra e non solo dei comunisti
Di rapportarsi alla dialettica di classe non significa in alcun modo un abbandono del radicamento fondamentale del forte ancoraggio di ogni possibile politica di riforma di ogni possibile scenario di sinistra ai bisogni e le aspettative
Alle potenzialità di emancipazione di crescita sociale e umana delle lavoratrici e dei lavoratori e alla loro volontà collettiva di lottare per migliorare le proprie condizioni di lavoro di e di vita e più ampiamente per lo sviluppo democratico e civile dell'intera società per la liberazione di tutte le donne e di tutti gli uomini
E immagine a questo convegno consentitemi di esprimere la solidarietà e l'impegno
Del mio partito
A sostenere tutti i lavoratori pensionati in lotta in particolare i lavoratori metalmeccanici a cui dopo mesi di lotta e di trattative viene negato un contratto degno di questo nome
Il nuovo partito democratico della sinistra cui pensiamo che sarà promosso in prima persona del Partito Comunista Italiano
Non vuole certo rinunciare a queste radici del suo albero che sono le radici dalle quali il Partito Comunista tratto la parte decisiva della sua forza e della sua vitalità
Esso non abbandonerà le lavoratrici e i lavoratori al loro destino alla prospettiva incerta
Di una lotta che torna a farsi più impegnativa e più aspra del partito nuovo le lavoratrici e i lavoratori troveranno un punto di riferimento sicuro
Una casa non meno accogliente solida di quel che è stato per essi per un'intera fase nella vita del Paese il Partito comunista
Per noi non c'è contrapposizione
Fa il legame con il movimento dei lavoratori e l'orizzonte più ampio cui intende riferirsi ad esempio il nome di partito democratico della sinistra che ho proposto in direzione tutto questo non è in discussione
Il vero problema è quello di sapere che rapporto può e deve esserci oggi
Nella fase storica che è alle nostre spalle che rapporto può esserci
Fa gli interessi le aspirazioni e le esigenze che si esprimono nel movimento operaio e lo sviluppo della democrazia
E qui vengo al secondo ordine di ragioni per cui ritengo molto importante
Il convegno di questi giorni
Il tema che avete posto al centro e questa discussione
Una profonda riforma del regime di vita interna
Dalla CGIL io ritengo che sia un tema di grandissimo rilievo
Come sapete noi abbiamo più volte sollevato l'esigenza di un superamento delle correnti partitiche nel sindacato
E non lo abbiamo fatto certo per spiegare al sindacato quello che deve fare noi abbiamo colto in quella proposta qualcosa che valga
Si allargano ad altri campi della vita umana e sociale
Si allargano all'uso della scienza al rapporto uomo e natura
Pensiamo ai temi posti dalla questione ecologica
Abbiamo visto manifestare a Roma davanti a Montecitorio nello stesso giorno rappresentanti dei lavoratori dell'Acna di Cengio e rappresentanti delle popolazioni piemontesi della Val Bormida
Lavoratori gli uni in gran parte dei lavoratori gli altri
Ebbene dove passa in questo caso come in mille altre di questo tipo
La linea di demarcazione dell'antagonismo di classe
Da che parte dovrebbe schierarsi fedele alla sua ispirazione
Un moderno partito
Io credo sia più giusto mettere in evidenza che la pur sacrosanta battaglia dei lavoratori di Cengio per la salvaguardia del proprio lavoro e per l'avvenire dei propri figli
E destinata a rovesciarsi in danno per l'avvenire dell'ambiente comune dei liguri dei piemontesi se non saprà uscire dall'impostazione tradizionale cercare nel più genuino movimento ambientalista il proprio alleato
Ma a sua volta l'ambientalismo rischia di restare prigioniero di una visione parziale
E di risultare sconfitto con danno per tutti e se non si dimostra capace di farsi promotore esso stesso di sviluppo
Quindi di un'alleanza vincente con le forze migliori del lavoro della scienza e della stessa imprenditori
Qui sta il senso di proposte
Che possono affrontare
Questa contratti
Lavoro e l'ecologia rischiano d'altra parte di restare schiacciati dalle forze colossali che dominano oggi il campo a livello mondiale
Se non imparano l'uno e l'altra a fare i conti con una capacità di misurare l'efficienza i risultati economici e che proprio dello stesso mercato
è impiegare anzi il mercato come terreno su cui sperimentarsi concretamente come strumento da impiegare in modo attivo
Per il perseguimento di finalità come
Il mille novecentottantanove non ha forse insegnato a tutti che le sperimentazioni politiche sociali
E pretendono di opporsi frontalmente al mercato di separarsi del tutto dalla sua sfera sono destinate a partorire mostri e infine a fallire
Noi non da oggi riconosciamo il ruolo e il valore del mercato e dell'impresa
Essi non sono solo luogo e strumento idoneo a indurre comportamenti efficiente
Ma sono anche mezzi di comunicazione ed espressione
Base momenti decisivi di iniziativa e di innovazione in altri termini forme di manifestazione
Dell'autonomia della società civile a patto che si introduca il problema democratico vento impresa
Ma sappiamo pure che il mercato così come l'impresa non solo un fatto astratto
A definire le rispettive caratteristiche sono la storia il contesto istituzionale in cui si compattano quelle che possiamo chiamare le loro base sociale
Mercato e d'impresa insomma se sono luoghi e strumenti iniziative autonomia sono anche luoghi e strumenti di potere
Il potere esclude che distorce
Che può anche entrare in contraddizione con la democrazia politica e con le condizioni che ne permettono lo sviluppo che rende alcuni protagonisti e molti altri semplice comparsa
E ciò avviene quando il potere è concentrato quando le regole nell'impresa nel mercato non esistono non sono osservate quando le istituzioni sono deboli
Quando le condizioni per accedere al mercato e manifestare le esigenze e i bisogni o sviluppare un'attività imprenditoriale sono per il più irraggiungibile
Da qui l'importanza della presenza dentro l'impresa di un soggetto collettivo e di un conflitto capace di ampliare le frontiere della democrazia
Per questo noi diciamo che la democrazia non può fermarsi al di qua dei cancelli della fabbrica e che quando questo accade la democrazia è meno salda e sicura anche fuori ai cancelli dell'impresa
E sul tema della democrazia trentina ha fatto un'affermazione che condivido pienamente
La quale tra l'altro è alla base dell'obiettivo che ci siamo posti della democratizzazione integrale come via del socialismo
Ha detto trentini non c'è democrazia economica
Senza democrazia sindacale senza democrazia di mandato senza socializzazione dei saperi
Ebbene questo è il problema centrale della democrazia che non ha nulla a che vedere con Milano ripiegare
Sul pensiero liberale la democratica ma questo problema
Che ha posto Trentin che domina la vita politica dell'Europa del mondo nei prossimi decenni e nient'altro che lo sviluppo coerente dell'istanza fondamentale posta dal movimento operaio e dal movimento socialista
E la sua tentativo di attuazione reale dopo il fallimento di una strada è stata perseguita che è stata la strada della dittatura del proletariato e della programmazione collettiva e nessuno di noi mette in discussione il problema che stava alla base di quella ricerca mette in discussione quella strada pavimentare che ha offuscato quella ricerca e ricerca ecco cosa vuol dire andare oltre le vecchie tradizioni ricerca una strada nuova per rispondere al problema
Del controllo effettivo dei processi
Di accumulazione di una democrazia reale di una possibilità reale di congiungere libertà e uguaglianza cosa che non è stata realizzata finora in nessuna parte del mondo ecco il significato più vero
E più profondo della svolta a cui stiamo assistendo
Infine per concludere voglio aggiungere che considero la relazione di Trentin un contributo di grande rilievo al dibattito in corso nel nostro partito
Per la costituzione di una nuova forza di sinistra che sia in grado di costruire un'alternativa di governo nostro paese
Nell'introduzione infatti ha proposto due opzioni fondamentali su cui sono completamente d'accordo
La prima una ricerca ha detto anche conflittuale sul progetto fondamentale di una forza di progresso di trasformazione può consentire un confronto creativo e la formazione di maggioranze e di minoranze sulle singole scelte programma
Senza determinare lacerazioni insanabili
E quali invece derivano inevitabilmente in una fase drammatica transizione come l'attuale
Da una divisione fondata su pregiudiziali ideologiche o su discriminanti di valori che devono ancora essere tutti verificati criticamente attraverso un'esperienza la seconda è che il nostro comune sentire che una lacerazione una rottura di quello che oggi il PC
Magari per salvaguardare il potere contrattuale di questa quella corrente fossilizzare da da un mondo nichilismo ideologico costituirebbe un colpo inferto a tutta la sinistra e certamente anche al movimento sindacale
Avrebbe delle implicazioni regressive sull'intera vita politica del Paese e certamente anche sull'autonomia del conflitto sociale
Ebbene io voglio dire qui
Che ritengo queste opzioni
E mi sembra siano state proposte da tutti i compagni comunisti del sindacato anche di diversa ispirazione a qualsiasi componente appartengo che queste due opzioni le faccio mie
Queste due scelte devono essere alla base il punto di riferimento per tutti
Affinché ci sia nel partito
Nella battaglia congressuale
Un dibattito costruttivo è unita che favorisca la più libera e democratica partecipazione di tutti gli iscritti
Dal quale tutti
La sinistra nel suo insieme possono Ussi uscire più forte non c'è niente di meglio voglio trovare l'occasione che mi avete dato per me di pensare che un grande importante processo di rinnovamento che sarà destinato a cambiare le sorti della sinistra in Italia non sia affidato a dei vertici
A uno solo non dico più leva del Cartier ma dico anche a nessuna forma di cesarismo perché sarebbe una contraddizione profonda pensare che si possa avviare quella processo immane di democratizzazione complessiva della socio
Da
Senza che si mettano in campo i soggetti reali la partecipazione vera della gente tante idee che sappiano convivere in un nuovo modello organizzativo
E che sappiano veramente far trarre dalla diversità una nuova capacità di ricerca io penso che oltre a tutti i grandi meriti di questa incontro può avere un merito fondamentale nel processo che stiamo perseguendo quella di avere indicato un metro di dibattito un clima di discussione
Che mi auguro al più presto pervada d'insieme del nostro partito
I nostri ringraziamenti vanno anche ad Achille Occhetto ovviamente con lui di nuovo a tutti i compagni e gli amici che hanno accettato l'invito a partecipare a intervenire a questo nostro convegno
Un sommesso ringraziamento va anche il venticinque compagni che ancora sono iscritti
Che più o meno volontariamente hanno accettato
Di rinunciare e di consegnare alla Presidenza
Il testo scritto di quello che sarebbe stato il loro intervento e che verrà utilizzato
Per la costruzione degli atti del convegno di conseguenza a questo punto
A conclusione della discussione di queste due giornate ha di nuovo la parola al compagno Bruno Trentin
Cari amici compagni compagno
Voglio innanzitutto anch'io non formalmente
Ringraziare tutti
In modo particolare
Il compagno Del Turco
Compagni mariti sei compagno no Lizza
Che hanno portato dei contributi
Aperti franchi costruttivi
A quella che è ancora lo ribadiamo una nostra ricerca sofferta
Che abbiamo voluto esprimere portare qui
Con tutta la chiarezza ma
Non è affatto una clausola di stile quella mia
Con tutta la modestia
Che è necessario di fronte a problemi a scelte di questa portata e voglio naturalmente ringraziare
I compagni dirigenti
Del Partito comunista italiano in primo luogo il compagno che tu per il suo fondamentale contributo
Per l'incoraggiamento che ci davano da se posso esprimermi così dal fronte del partito
In una fase così decisiva per la sua storia
E poi l'incitamento decida ad andare avanti nella CGIL
In una ricerca laica
Con esiti non precostituiti non garantiti
Che mette e metterà alla prova ognuno di noi come persone
E non come schieramento
Nella costruzione del nuovo che a nostro avviso rimane una necessità inderogabile
Lo scopo di questa riunione resta
Quello di esporre in tutta trasparenza in tuta lealtà alle ragioni di una proposta
Quella che abbiamo verificato qui
Di avviare
Il dissolvimento della componente comunista della CGIL che si chiamava comune un femminismo unità sindacale
E di partecipare da ora in poi come militanti della CGIL come persone
E l'organizzazione nei suoi gruppi dirigenti
Alla costruzione della sua strategia
E le sue regole di funzionamento
Abbiamo voluto espone ventuno trasparente le le ragioni di questa proposta perché ci sembravano essenziali per
Chiarire nello spirito
E anche gli obiettivi per quanto sta evidentemente a ognuno di noi
Quello di
Favorire
La ricomposizione dell'identità di un grande sindacato come la CGIL
Quello di assicurare un governo unitario della CGIL
Intorno ai grandi opzioni programmatiche
E non più
Come è stato in tutta la sua storia
Sulla base soltanto di un patto fra le grandi formazioni politiche della sinistra
Abbiamo pensato in secondo luogo di sottolineare che per noi in questa ricerca in questa proposta
Ieri alla determinazione
Più forte di ieri
Di difendere L'Unità e il pluralismo della CGIL
Quello che è stato possibile realizzare in tutti questi anni
E che solo una forza avventurista irresponsabile potrebbe pensare non dico di distruggere il Mali compromettere
Abbiamo detto di più
Se è stata possibile la CGIL nella vediamo con una strada possibile nella sinistra italiana e nei partiti
Della sinistra italiana
Sembra a me che l'intervento del compagno Occhetto
Abbia recato qui una risposta molto alta molto solenne
A quella che era la parte noto soltanto una testimonianza e un appello
Unità
E il governo della CGIL
Su un programma
Io ho cercato di dire nell'introduzione ma evidentemente non è bastato
Che non parlava
Dei mille programmi che hanno
Riempito le cantine della CGIL come quelle di molte formazione politica in questo Paese
E non parlavo quindi un programma contro il quale non si può essere contro
Come diceva con malizia il mio amico Ottaviani
Parliamo
O crediamo di parlare
Di un sindacato di programma che realizzi intanto nel sindacato una vera e propria rivoluzione culturale
Rompendo con tutto una cultura politica
Se vogliamo divertirci con la storia che risale probabilmente a Giolitti
No no no
E che ha trovato dei contributi fondamentali secondo me nella cultura della democrazia cristiana
Una cultura politica appunto che
Faceva dei programmi dei grandi cappelli di intenzione
Che trasformavano la politica quotidiana in uno scontro funzionale all'occupazione dello Stato all'occupazione della cosa pubblica
Come momento magico dal quale sarebbe cominciato
L'eventuale realizzazione dei propositi riformatori degli Unni ed Elia
Noi pensiamo che non solo perché è giunta l'ora in questa o in quella formazione politica ma
Perché arriviamo in una crisi di fondo
Del modo di intendere la politica
Nelle società contemporanee
Una crisi che risale a ben prima dal crollo del fallimento dei comunismi reali
La crisi cioè di distacco di intere generazioni
Nei confronti di un linguaggio politico che non parla più
Alla gente ogni giorno e non parla più soprattutto i problemi cotti Viani che non è detto che siano i problemi della spesa
Che sono avvolto Problemi di sofferenze individuali
Di drammi soggettivi che non trovano nessun ecco nessun riscontro in un linguaggio vecchio ossificato
Quando gli ho parlato di un sindacato di programma abbiamo parlato di questo
E quindi di un'operazione che in sé
Racchiudeva
Una grande scelta di valore io credo
Quello di affermare delle scelte operative per quanto graduale
Che richiedevano coerenze
Regole stringenti di democrazia
Fissazione di responsabilità
Potrei riprendere molti temi che sono stati qui ripresi arricchiti
Voglio solo dire che condivido molto la pignoleria con la quale alcuni compagni penso a Moretti ha detto va bene sono dei primi passi però vediamo dentro
Dentro ognuno di questi passaggi sono due o tre strada percorre dobbiamo sceglierne uno
Non dobbiamo più vendere fumo intorno a Verissimo
Dobbiamo vincolarci compromette magari sbagliando e quindi correggendo
Sulle opzioni che la gente possa comprendere le immediati implicazione che hanno nel loro vissuto quotidiano
Io credo che un programma di questa natura
Posso avere già in se stesse un grande respiri ridere
Perché introduce nella politica quello che è mancato in tutti questi anni e non solo in Italia io credo
Un rigore etico
Una concezione della cittadinanza del modo in cui si formano e si costruiscono le decisioni
Una concezione dell'associazione sia esso sindacato partito
Che si definisce in primo luogo non per i suoi target pubblicitari ma per quello che dice di volere per quello che fa
Ma anche per quello che non vuole e per quello che non fa
Un sindacato che non è disponibile poi nella vita pratica quotidiana a qualsiasi
Interpretazione dei grandi principi ispiratori magari che l'hanno guidato
E voi sapete che ci sarebbe
Altro che decalogo da
Fare un elenco interminabile di problemi che non abbiamo risoluto al nostro interno su quello che vuol dire il rapporto fra
Programma scelta programmatica principi di eticità nella sua applicazione
Anche nella riforma del Welfare State Ottaviano certi tornei ci sconteremo comunque Cirino Pomicino
Che però non è ancora fino adesso un iscritto alla CGIL
Ma io dico che prima di scontrarsi con Cirino Pomicino ci sconteremo contanti militanti iscritti e dirigenti della CGIL nella riforma del Welfare State
Se non scherziamo
Ci sconteremo con alcuni dei nostri sindacati se non scherziamo
Ci scontriamo con gli accordi conclusi nel parastato in alcuni casi col nostro consenso in altri casi col nostro Silenzio se non scherziamo ter la riforma dello stato sociale del welfare State
Apriamo una grande battaglia che diventa immediatamente purtroppo in Italia anche una battaglia morale
Su quello che è un sindacato riformatore
Perché le riforme non le costruiamo in un vuoto pneumatico in un Paese ideale le costruiamo in un Paese che ha
Quasi cinquant'anni
Di vita democratica dopo il fascismo
Nel quale si sono intrecciati potere interessi che attraversa sono anche il sindacato
E a rompere questo intreccio vuol dire incidere dolorosamente col bisturi anche nel corpo della nostra organizzazione della nostra cultura
Io questo intendo per programma
Questo intendo anche attraverso il pochi gli esempi che ho voluto fare
Come dire anche per rispondere a delle sollecitazioni ricevute
Da una serie di compagni le settimane scorse
Ma dobbiamo andare a cercare fuori dalla CDL quando parliamo di controllo del mercato del lavoro di riforma del mercato del lavoro
Quando parliamo di parità delle opportunità
Nell'accesso al lavoro
Prima ancora che al lavoro scelto come ricordava
A Moretti
Se assistiamo da parte di compagni della CGIL in un
In un paese
Chi ha il merito di aver dato la vita a Giuseppe Di Vittorio ad una caccia all'uomo
Nei confronti di lavoratori immigrati
Non facciamo i conti qui con delle ferite profonde rispetto alle quali questo sindacato
Non ha saputo reagire secondo me con la forza con la durezza aggiungo con l'intolleranza
Che in alcuni casi è necessario per dare
Il senso della nostra credibilità
Io sono d'accordo con lui
Sottolineatura che faceva Ottaviano
A proposito per esempio
Credevo anch'io d'aver portato su questo un contributo di chiarezza
Della riforma abilità dell'impresa
è una battaglia tutta aperta anche al nostro interno abbiamo avuto qui negli accenti diverso
Però attenti a pensare
Che questo porterebbe un contributo utile l'attrattiva dei metalmeccanici ho l'impressione mi viene in mente una battaglia una battuta di Cipputi di di Altan
Quando dice Agnelli appuntamento domani mattina dietro i gabinetti perché bisognerebbe sapere se Mortillaro pensa che le imprese non riformabile io so che lui pensa che l'impresa è totalmente riformare
Abbiamo escluso da questi problemi repressione la rappresentanza della democrazia
Cazzaniga hanno
O almeno se è così me ne scuso in primo luogo Conte e molto umilmente perché nella mia intenzione
Era il cuore
Della proposta della riflessione che ho portato qui
Se non è emerso io ho sbagliato tutto
Ho creduto di parlare
Come dato fondante della crisi di un movimento sindacali in tutti i Paesi
Sono a tua disposizione anche sui dati
Di una crisi di rappresentanza che non si esaurisce nel numero degli iscritti
Ma nella perdita di contatto del movimento sindacale con tutti i nuovi strati del mondo del lavoro che sono nati in questo dopoguerra
E ho detto che la crisi rappresentanza induce necessariamente una crisi di democrazia nelle organizzazioni sindacali
Con fenomeni di burocratizzazione
Che gioia responsabilizzano totalmente i gruppi dirigenti
Che diventano in questo mondo dei bunker
In cui vale la legge dell'autodifesa reciproco
Io la tua
Interrogazione se
I dirigenti non hanno delle responsabilità io ti rispondo
Sulla base dell'analisi che ho cercato di fare che i dirigenti non sbagliano mai
E non rispondono mai in vigore
Perché sono con loro
La storia evidentemente la storia futura
Quella che un giorno li darà ragione
Sono con loro delle ideologie vuote logore
Che però le hanno in qualche modo legittimato sono con loro quando occorre il partito che hanno alle spalle e che operano nei loro confronti una solidarietà di gruppo
Tu hai letto vorrebbe De Michelis per sapere
Qui siamo forse non solo il sindacato
Io credo di avere dato in questo modo una
Lettura forse anche troppo spietata
Dello stato di irresponsabilità che viene a determinarsi
E quindi di non democrazia che viene terminasse un'organizzazione non per la malvagità del dirigente venduto al padrone
Ma per questa deresponsabilizzazione generale che viene da un
Una involuzione dei processi democratici
In cui la crisi di rappresentanza il punto uno Ricci
Per questo sono spesso insofferente e me ne scuso con molti compagni del nella CGIL che invocano
L'assenza di democrazia la repressione di scioperi di movimenti spontanei che stavano per scattare
Quando tocco con mano ogni giorno e molti di noi lo tolgono Commander le assemblee deserte
Degli organi nazionali di fave che non riescono nemmeno a utilizzare le ore di permesso pagare
Per fare l'Assemblea per costruire una risposta laddove è necessaria
Per questo il solo controllore letture sommare
Della crisi del conflitto sociale vede la crisi democrazia
Quando si può assistere senza colpo ferire non faccio polemiche col passato con questo o con quell'organizzazione
Che un sindacato che tre sindacati fanno un referendum minuzioso lo fanno votare dalla maggioranza dei lavoratori e poi si fa un accordo il giorno dopo
Che non ha sarà il migliore di questo mondo che non ha nulla a che vedere con una piattaforma per la quale Salvatore Fresi
E non si alza nessuno
E non c'è neanche non so neanche tre persone
Che fanno uno sciopero spontaneo per protestare contro questa espropriazione
Questo non la dice lunga su sul carattere profondo
Di una crisi che secondo me e anche un pezzo della crisi della democrazia italiana
Di una disaffezione oramai per il confronto democratico
Per questo io avvolte reagisco anche con i miei amici di trentanove così
Con qualche
Con qualche irritazione da vecchio da vecchio burocrate perché sento
Impari la distanza fra
L'invocazione di un possibile movimento qui ed ora
E questo distacco ben più profondo che è maturato
Nel rapporto fra la gente e Noemi
Quando ho parlato di queste cose quindi
Permettetemi
Qui si di difendermi con un minimo di
Passione
Quando ho detto che anche la storia
Non è per noi un alibi non parlavo
Della storia passato della nostra organizzazione parlavo della storia futura quel che per tutto un'epoca era la certezza
Il binario da
Rispetto al quale si poteva momentaneamente discostarsi ma con la certezza sempre di ritrovare la retta via quello che non abbiamo avuto oggi l'avremmo domani
Era l'ideologia giustificato
Era allora il vecchio slogan i lavoratori non sbagliano mai anche quando chiedono in questo in quel settore in questo in quell'azienda magari le cose più sbagliato quelle che più dividono la classe lavoratrice
Io di questo parlava quando parlavo degli ideali ideologici culturali
Che hanno legittimato una burocratizzazione di un'organica azione con il sindacato
Che hanno fatto perdere ai dirigenti il gusto della lotta politica pagando di persona andando sotto
Con i volti
Con la sicurezza di una nazione democratica chi va sotto con i voti e poi ha ragione perché la maggioranza porta l'organizzazione una direzione senza uscite a una nuova possibilità di ritornare in campo
Non parlavo della storia passata
E questo credo che sia Ottaviano per Gian Mario Cazzaniga
Possono ben capire
Io sono nato alla politica non non al sindacato alla politica
Con Sante Di Vittorio
Su mi sono iscritto al Partito comunista dopo
Aveva lavorato per due anni nella CGIL
E tutta la mia vita credo testimoni quello che ha rappresentato per me nella mia formazione culturale prima di tutto l'apporto di queste persone
Quindi sono ben d'accordo di aggiungere come undicesimo comandamento onora il padre ma soprattutto quel padre e quella madre perché
Io avrei anche potuto
Usare altri padri e altre male comportarsi
Io l'ho vissuta
E l'ho vissuta con lui i suoi immensi momenti di creatività
Per questo ho difeso i consigli dei delegati o il sindacato suo ceto politico
Per questo ho vissuto il Piano del lavoro con una grande esperienza di creatività culturale
Il movimento sindacale italiano prima che un momento di rottura proprio degli equilibri sociali nel Paese
Così come mi ritrovo nel grande patrimonio
Che è stato fatto anche di errori e di grammi
Il quale ha attraversato la CGIL
Nel cinquantasei
Sulle questioni polacca prima ancora che sulle questioni ungheresi
Con le rotture che questo ha determinato fra molti di noi nella CGIL il nostro partito
Con le iniziative
Che ci hanno trovato insieme
Con Sante incontro Novella
Sulle incompatibilità o l'unità sindacale
Condivide torio contro tutti i brand del di allora ivi compreso lo stesso Breznev
Quando si trattava di rimettere in questione il ruolo d'avanguardia del partito e il suo primato sul sindacato
Al congresso delle FS
Con Dante conduce
Contro
C'è un cesto
Anche in un convegno che abbiamo fatto
In quel di Venezia
Con compagni dirigenti e i partiti socialisti europei
Dei Partito socialista democratico della Repubblica federale tedesca del pasto francese
Quello in cui un amico di Giammario
Ha ritenuto di
Additare come una vergogna anche perché delle persone come Trentin avevano partecipato dimostrando con ciò il loro radicale antisovietico
E questa storia che io rivendico
Anche con i suoi errori
Anche con le sue zone buie non abbiamo fatto tutto bene
Non abbiamo fatto tutto bene quando abbiamo esaltato anche noi assunta criticamente la bandiera dell'egualitarismo
A mio giudizio che ha partorito poi tutti i corporativismi devastanti che abbiamo spesso con lo stesso entusiasmo approvato e sancì
Abbiamo avuto dei momenti di crisi come nel mille novecentottantaquattro
Che ancora fino in fondo non abbiamo sanato
Da questa storia e qui riprendo quello che dicevo che tutto
Noi traiamo e da questa storia nel suo complesso
Senza figli e figliastri traiamo l'ispirazione per la nostra storia futura da cui partiamo
Allo stesso modo vorrei dire con chiarezza
Che mi pare e Ottaviani mi scuserà non mi scuserà anche Giammario per questo accostamento che sia lui che Gianmario Cazzaniga
Sbagliano
Nel giudizio che hanno dato di quello che è stato una mina
Considerazione
Quasi che io avessi proposto di buttare alle ortiche tre messe di valore e pregiudiziale gli orologi
Sì all'INPS
Quasi che io avessi proposto qui allegramente un rifiuto qualunquisti Co
All'alt complessa appunto dell'ideologia e quando quella di compreso era uno degli ideologi più computer corpose che aveva attraversato il movimento sindacale americana
Quasi che io avessi fatto un'ammucchiata
Fra socialismo comunismo reale autoritario come lo volete chiamare non c'è nessuna malizia nell'uso di questi termini
Anche perché il comunismo non nasce nemmeno con Marx ma con un'idea commedia ricca come utopia delle origini ben più profonde e lontane
Quasi che abbia voluto accomunare
Il fallimento prima abbiamo detto
è il crollo liberatorio poi
Del comunismo reale
Chi ha ucciso disco con la socialdemocrazia critica di libera
Non è questo è voluto e non è questo che abbiamo neanche detto letteralmente
Fino a quando come io spero non diventerò totalmente pazzo
Ne abbiamo certamente voluto fare l'ammucchiata che Ottaviano non ci ha chiesto
Tra l'esperienza dei Comunisti italiani quella per esempio di un partito come il PSD
Verso il quale ho sentito a volte giudizi sprezzanti non proprio dal partito comunista
No noi abbiamo voluto fare un discorso completamente diverso che fa i conti con una storia complessa del movimento operaio in Italia
Che ci vede se volete dentro fino al collo
Con una grande esperienza italiana europea e dentro non da oggi Ottaviano
Che ha inciso così fortemente anche sulla vita è un sindacato come la CGIL si è parlato di santi ma io parlo di Lombardi parlo di Pertini parlo di Vittorio Foa
Parlo di uomini che hanno pesato nella mia vita di dirigente sindacale della CGIL molto più di tanti dirigenti del partito
Non la nostra per una una proposta di approccio critico
Vogliamo a tutti i compagni che mito del sindacato di ritrovare dei linguaggi comuni
Anche nei riferimenti ideali
Che certamente sono comuni a molti di noi credo che per molti di noi la parola socialismo non voglio aprire il nudo
C'è questo piccolo difetto
Che a molti con i quali parliamo non vuole più dire niente
E che fra di noi che viviamo insieme non vuole più dire la stessa cosa
O non vuole ancora dire la stessa cosa
Perché sentiamo tutti il bisogno di ripensarci
Di sapere come ci si arriva
Se è una cosa un orizzonte oppure se è una cosa che costruisco giorno per giorno
Nella prova della sperimentazione
Abbiamo bisogno noi pensiamo
Di ritrovare linguaggi comuni anche nei riferimenti ideali uscendo dal catechismo
Noi sentiamo per questo come quasi come reazione istintiva e il bisogno di inverare questo catechismo nei fatti
Dio ritrovarlo nei fatti nelle esperienze compiute
Quindi non scambiamo
Uno sforzo che può essere anche sbagliato nessun detti della verità il nulla che è di rigore e di modestia
Con un atto di arroganza o peggio
Con degli atti di furbizia
Noi proponiamo noi proponiamo a tutti nel
CGIL un
Una ricerca comune senza sbocco prefabbricata
Questo è il solo la sola questione di divergenza metodologica
Che forse può prospettarsi fratino
Tenendo conto di quel sindacato accertamenti ha avuto un'origine riformista ne ha avuta anche un anarco sindacalisti
Ne ha avuto una cattolica se guardiamo al movimento sindacale italiano
Ne ha avuto uno anche comunista almeno da questo gruppo
Noi proponiamo di risalire
A quei valori a quegli ideali
Che insieme ci saranno comuni e che insieme possano parlare agli uomini e alle donne di questo Paese
Senza partire da una soluzione prefabbricate
Se il riformismo senza aggettivi
O il socialismo
Per la CGIL diventa quella cosa lì
Quella che potevano volere di vittorie Santi oggi
Quel programma
Quella democrazia quella deontologia
Quella morale sindacati
Da me Ottaviano non troverai nessuno obiezione
A definirla come credi
Anche perché sono troppo stanco e troppo vecchio per imbarcarmi in diatribe linguistiche filologiche
L'importante è che e partire da il fac
Dagli obiettivi
Dalle regole
Dalle coerenze
Dalla morale che derivi ispirare anche la vita dei gruppi dirigenti
Oggi di questo c'è bisogno perché e qui io ho l'impressione che Ski diamo tutti il problema
C'è bisogno cioè di un bagno di verità perché è cambiato è cambiato un dato che eliminazione toccarle
Non solo perché nei Paesi socialisti in Polonia da Amnesty ci dice che è impossibile persino dirsi di sinistra
Se si vuole andare avanti
Ma perché la gente di ogni giorno quella che frequentiamo quello che guardiamo con andiamo in fabbrica delle assemblee
A un rifiuto che deve trovare pur qualche ragione i nostri errori
I nostri limiti culturali
Quando li gli parli di finalismo
E non della soluzione dei loro problemi quotidiani io ripeto i problemi quotidiani non sono soltanto il Pannella Fitto sono molte molte volte
Dei problemi anche drammatici di vissuti individuali
Ma crediamo che veramente i movimenti dei Verdi l'esplosione della di una sfascio Nismo straordinario nel mondo cattolico
Siamo dei fatti casuali siano degli epifenomeno due sette persino nel mondo anglosassone
O la ricerca di nuovi modi di ricollegare di ritrovarsi insieme
Per ricostruire insieme dei valori che non siano dati
Ho mercificata
Io credo che questo sia un enorme questione per un sindacato
Sul voto per un sindacato che esclude il corporativismo come
In modo da di sopravvivere
Ecco
Noi dobbiamo io credo accettare questa sfida
Buttarci dentro in questa ricerca
Ripeto senza sbocchi prefabbricata
A me non interessa il nome che daremmo lo sbocco pregiate
Mi interessa che saremmo allo sbocco reale mi interessa il modo in cui Celia
Se questo modo può parlare alla gente
Può fare capire che la CGIL è diventato un'altra cosa
Io sono disposto a rinunciare a qualsiasi pregiudiziali ideologiche per conseguire questo risultato
Verificheremo poi volentieri
Se possiamo prefigurare per un sindacato unitario anche un modello di società
Non soltanto un metro il socialismo
Io credo che questo sarà un passo più difficile da compiere lo abbiamo scartato dalla nostra storia passata
Proprio di vittorie Santi fece Rottoli dello statuto della CGIL l'emancipazione del lavoro come l'obiettivo di gossip
Anche perché se restiamo soggetto politico se riusciamo ad esserlo
E qui c'è una differenza con il nostro amico Larizza non siamo un sindacato dei citati non pretendiamo tanto restiamo
Un sindacato generale che vuole interpretare gli interessi generale di una parte della società
Così noi pensiamo anche di contribuire nel modo più trasparente anche attraverso il conflitto
All'interesse generale della collettività nel suo insieme non confondendo connesse
Ma faremo questa verifica guardando non solo la CGIL ma l'intero movimento sindacale italiano
Perché non possiamo essere unitari
Come valore come vincolo per la CGIL in una volta lo stesso parametro di scelta
Per l'intero movimento sindacale quale Cartia
Mettiamola così
Se questo deve essere può essere anche un ultimo sforzo fare
Non dico per accertarci perché questo è fuori discussione
Ma per
Attenuare quello che rischia se non di essere una diatriba davvero di
Poca consistenza
Torniamo alle origini del movimento socialista quando il sindacato era a scuola di socialismo a me non piace molto
Però assumiamo l'oppure come scuola differenziare
Così come
Sia la terza che era secondo internazionale per un lungo periodo l'anno considera
E quindi partiamo dal fatto che abbiamo a che fare in questa realtà che è la CGIL a cominciare da me
Come militanti sbandati e immaturo
Fateci compiere un percorso ritrovare il gusto di valori veri
Esercitiamo reciprocamente una pedagogia
Che per me è una grande rivoluzione culturale
Quella che ci consente come diceva Zavattini dire Buongiorno sapendo che vuol dire veramente buongiorno e questo di questo la gente ha bisogno oggi fuori di qui
Ma non trasformiamo per piacere o davvero finito
Una volontà leale laica di ricerca con la gente non il laboratorio perché siamo un sindacato in una sorta di arroganza settarie
Non siamo d'accordo su orientamenti concreto
Bene noi rispondiamo
Buttiamo
Perché dovremmo trovarci d'accordo
Cerchio attraverso delle maggioranze
Ma sulla base di un della salvaguardia Sempre di un'unità pluralistica del sindacato
E io dico anche per questo
Dobbiamo superare le componenti gradualmente lentamente
Anche per dare credibilità alle scelte che alla fine faremo
Se c'è un dato che al delle volte indebolito la CGIL Ottaviano lo sa bene
E quando i nostri interlocutori i nostri avversari hanno potuto se non dividerla questo non ci sono riusciti ma
Ma in qualche modo scegliere il loro interlocutori all'interno della CGIL
Questo è un dato che oggettivamente indebolito l'autorità
Della CGIL la sua credibilità il suo potere contrattuale
In modo immeritevole per un'organizzazione che ha la forza la ricchezza di cui tutti qui io oggi parliamo con tanto orgoglio
Non possiamo l'unica cosa che non possiamo fare che noi non vogliamo fare e di porre come condizione l'adesione acritica ad una formula qualsiasi essa sia
Quando
Si tratta invece di ricercare di nuovo con pazienza le ragioni operative dello stare insieme
Io voglio parlarci francamente la sede quella più opportuna non è una riunione della CGIL
Parliamoci pure francamente attraverso quello che i giornali dicono di noi
E quindi questo ci esentata
Dall'attribuire questo quella formulazione ad una singola persona
Il problema è che il comunismo è fallito
Che i comunisti della CGIL hanno fallito
Nel PC e nel sindacato
Se come qualcuno scrive
Fino a ieri la divisione la CGIL Raffa comunisti anticomunisti che oggi non c'è più ha ragione d'essere
Di questa divisione
Se il discorso è allora
Venite a noi
Che non abbiamo fallito
Perché
Di fronte al fallimento della vostra vita
E badate compagni non scherziamo con queste cose
Appare largamente sufficiente vincente
Il modo in cui quello che si chiama oggi
Noi ieri il riformismo italiano affrontato se non risolto i grandi temi sui quali la CGIL si batte unitariamente tale
Perché la soluzione
Ha fatto le sue prove
Ecco credette che questo crea entusiasmo nell'organizzazione
Credete che questo crea un parto osso del rigenerante
Né i lavoratori italiani milioni di lavoratori
Credete che davvero
Abbiamo così definito una strada che non ha più incognite
Sicuri di quello che è successo fino ad oggi
Ecco io non credo io credo che sarebbe un'operazione boomerang
E io vi scongiuro
Di non ascoltare i giornali che a volte possono spingere in questa direzione francamente io spero che speravo in un altro discorso assolutamente legittimo questo anche
Se si può sempre discutere la fondatezza di questo disperato argomenti
Che è un altro
Noi non abbiamo potuto fare di più
E di diverso imitare
Come socialisti riformisti
Anche per colpa vostra
Ora è possibile lavorare insieme per nuovo e lavoriamo insieme
Non abbiamo potuto fare di più anche per gli errori del Partito comunista
Anche per il settarie mi dei lavoratori comunisti ora insieme cerchiamo diciotto
Per stare
Senza ambiguità tutti in questa sinistra
Essendo di queste a sinistra
Di questa sinistra italiane europee in questo mondo e qui dissento dal mio amico Bertinotti in questo mondo è di questo mondo con i suoi successi con i suoi errori
Ma con la volontà di partecipare al suo rinnovamento
Non per approdare affetti e sponde casalinghe quando altri come vibrante commi svedesi cercano di salpare oggi verso nuovi continenti
Non ci sono terze vie Ottaviano fra
Il comunismo reale sociali la socialdemocrazia e via di questo sono profondamente convinto
Ma ce ne sono decine
Centinaia
Per costruire cose la società di domani la democrazia di domani
Il socialismo
A misura dell'uomo
Ecco noi abbiamo fatto questa scelta credendo di rispondere in modo serio creativo se permettete dignitoso
E degno anche ad una sollecitazione dei compagni socialisti
Noi prevediamo una sola cosa
Quello di valutare questa scelta anche per questo e per i legami esistono fra di noi
Con il rispetto con il rispetto che ne
Sull'autonomia delle componenti
Non voglio certo ritornare al discorso di prima la grande storia che abbiamo alle spalle
Non vorrei però che ci nascondersi ognuno di noi
Il limite di questa esperienza
E i limiti sono di due ordini ci sono dei limiti politici culturali
Su una serie di questioni alla nostra autonomia creativa politica è stata bloccata
Giustamente si ricordano risponde che ci sono stati sul fondo di solidarietà
Quando nacque un dissenso troppo
Fra le posizioni della CGIL e le preoccupazione del patto comune
E questo dissenso attraversò il modo di lagnanze anche la nostra organizzazione
Ci sono stati dei dissensi la scala mobile
Dove non dei temi che non offesa
Senza bisogno di alcuna cinghia di trasmissione
Da parte ed altri
Delle questioni politiche rilevanti
Che i partiti avvertivano come tale
E che hanno probabilmente impedito anche qui alla CGIL di esprimere un'autonomia culturale e politica di qualche valore come quella che ricordavo Ottaviano e che non era in minoranza dalla CDL
Ma che fu respinta dal governo e dalle altre due organizzazioni sindacali anche se non è la parte tatticamente originale portava la sigla di un ministro socialista riformista
Come già loro in Francia
Non è vero che sulla politica internazionale siamo stati più volte condizionata esprime una posizione la CGIL
Che ci siamo tutti battuti reciprocamente con lealtà per scongiurare l'ordine del giorno che disturba
Una convivenza o meglio disturbasse una divisione dei compiti che apparteneva ai partiti
Non è vero che sull'informazione siamo stati praticamente impotenti e silenziosi
Non è vero che sulla riforma istituzionale siamo incapaci di giocare il ruolo che spetta un'organica azione di cinque milioni e mezzo
I lavoratori
E che ha molte cose da dire sulla riforma istituzionale di questo Paese anche dall'alto Stella fu
Ecco io credo che non è vero che sulla droga siamo stati
Come lettere
Come le tre scimmie che era un pallone o non vedono
E non sento no
Per non creare problemi nella sinistra italiana
è questo che dobbiamo superare diventare adulti
SKG magari di trasportare quelle che sono inquietudine che all'interno di ogni partito della sinistra che si sono manifestate
Come momento di ricerca comune in un sindacato che appunto ha passato oramai l'età di ragione
Chi ha la possibilità di elaborare una funzione pro
E per quanto riguarda riscritti
Io mi limiterei a una proposta solo
E sarebbe già un grande passo avanti
è un iscritto alla CGIL potesse scegliere
Fra i dirigenti comunisti
Quello che gli piace di più
Forse altri
Quello che gli piace di più
E non quello che è stato
Non eletto perché le componenti non solo un organismo democratico elettivo almeno a mia conoscenza
Tanto è vero che basterà probabilmente questa Assemblea di oggi per dichiarare sciolta
La componente comunista della Sicilia
La possibilità cioè di dell'apporto di qualcuno che è stato fuori dal gioco dei potenti delle dieci che le venti persone che hanno fatto le tende a togliere
Io non metto neanche in questione la la collocazione politica io dico saper vendere anni esperto conosco meglio questo qui mi pare citata
Non è un passo avanti piccolo verso una democrazia adulta
Un'alternativa non è allora quello di fare delle componenti delle componenti che rigorosamente rette
Con delle regole di democrazia trasparente
Non vedo un'altra falla se vogliamo fare anti un piccolo passo avanti
Compagni
La sostanza delle proposte che abbiamo fatto qui e che sono solo ipotesi di proposte
E quello di sottolineare che noi non prenderemo nessuna decisione se non quella che appartiene
Al destino di questa componente
Senza deciderla con tutte le componenti della CGIL
Non decidere
Come militante della CGIL che saremo da ora in poi sulla testa di una componente storica di questa confederazione non decideremo particolarmente
Senza il consenso della componente dello scialle
L'ho detto solennemente relaziono ripeto qui non si rompe unilateralmente impatto stretto innanzi
E quindi è solo di non dispiacere non decideremo senza di voi voi non vi libereremo che Dinoi
Quando cambiano le regole le cambieremo insieme un nulle cambieremo
L'unità è un valore ed è un vincolo abbiamo detto aggiungo quindi l'unità e anche trasparente abbiamo fatto bene oggi di fare questo bagno di verità
Se dovremmo lasciare le cose così come sono le la BCE Remo almeno parlo per me
E ora mai posso fare solo così
E parlo anche come segretario garantendo in una unità di tutta l'organizzazione non risponda una componente opera
Se il modello attuale è in crisi lo cambieremo insieme
Se dovremmo rivalutare in quale modo il ruolo degli iscritti lo faremo insieme
E io sono ben d'accordo con questa ispirazione che Ottaviano Del Turco riproponeva
Nella giornata di oggi
Contrastando una tesi che ho contrastato spesso con lui la testa un voto non è un modello di democrazia sindacale nel momento in cui
Dobbiamo adeguare questo sindacato ad una società radicalmente cambiata che questo sindacato con le sue regole sue strutture tende ad espellere
Dal proprio corpo interno
Una testa un voto non ha senso se si vuole premiare le rappresentanze privilegiate dei lavoratori immigrati
Che si vuole afferma la differenza femminile con intransigenza in tutte le sedi di decisione
Non ha senso se si è impegnati tutti a difendere il pluralismo politico e sociale dell'organizzazione
E questo
Valore umano e non garantistico del vincolo che noi abbiamo voluto assumere
E questo son d'accordo con Ottaviano la nobile ragione di bottega che insieme dobbiamo difendere
Io non ho dimenticato credo che nessuno di noi ha dimenticato
Soltanto gli anni duri delle battaglie comuni contro la repressione anti operai
Ma anche il momento più difficile più doloroso
Dopo il quattordici febbraio mille novecentoquaranta ottantaquattro
Quando ci siamo divisi sulla questione la scala mobile
Dentro la CGIL
E quando si è prospettata ad una parte della CGIL
Di sottoscrivere un accordo che la maggioranza dalla CGIL respinge
La componenti socialiste la CGIL ha rifiutato questa scelta
E ha difeso anche in un momento di profondo dissenso L'Unità dell'organizzazione
Nei confronti di qualsiasi interlocutore strade
Fosse quello di un governo a presidenza socialisti queste cose non si dimenticano
Sono la storia appunto la parte la parte più bella della nostra della nostra vita in comune e della nostra organizzazione
Io vorrei proprio
Chiuderla così
è il nome di questa storia che noi dobbiamo avere la fiducia
Di lavorare insieme
E il nome di questa storia e nella fiducia nelle persone nelle donne e di uomini con i quali lavoreremo da domani insieme
Che io
Intendo proporre qui
Sapendo come ho detto
Che non c'è bisogno di un voto
Che da questa seduta con questo spirito con quest'impegno
La componente comunista della CGIL
Come un organismo di orientamento delle scelte sindacale dei lavoratori comunisti non esiste più grazie