2011, un anniversario per ricominciare - presentazione del nuovo numero di Charta minuta

Perché
Poiché l'incontro odierno si colloca come dire in anticipo di un anno rispetto alla scadenza iniziamo anche in anticipo di un minuto rispetto alle undici dello spirito diciamo di essere anticipatori dei dei tempi
Quindi alle
Alle dieci e cinquantanove con orgoglio
E anche come segno di una positiva discontinuità e
E come dire di di volontà di essere
Presenti allora giusta do a tutti voi per il rimpatrio
Manca un anno
Manca un anno esatto al diciassette marzo due mila undici
Che sarà
L'anniversario dei centocinquanta anni l'Unità d'Italia per l'occasione Prato sarà festa nazionale cioè fra un anno stare in quel giorno sarà festa nazionale
Inizia oggi per un conto alla rovescia
Un conto alla rovescia che Farefuturo vuole scandire promuovendo un dibattito
Su come rendere questa ricorrenza non solo celebrativa voi edilizia
Non serve solo costruire omettere lapidi ma una ricorrenza per formativa l'abbiamo data c'è una ricorrenza che
Induca tenere comportamenti rispondenti ad una nuova etica pubblica
Rispondenza del desiderio dividere questo giubileo della parte l'abbiamo trovato con un nuovo inizio non a caso il numero di Charta minuta si chiama un anniversario per ricominciare
E questo
Invito questo scandire
Il tempo che manca la ricorrenza loro lanciamo innanzitutto a tutti voi e quindi
Grazie di essere qui oggi e grazie
Di aver accolto il nostro invito lo lanciamo a tutto il network di associazioni e fondazioni
Con cui fare futuro collabora nello spirito di creare nei prossimi dodici mesi un momento di confronto fra fondazioni che sono
Ahimè oggi gli unici soggetti che si parlano veramente perché talvolta i partiti anzi dire quasi sempre articolo fanno
E insieme provare a elaborare un'idea di Italia del futuro per la quale valga la pena impegnarsi
Per la quale ci sia la percezione che si può dare il meglio di sé questa il nostro obiettivo perché oggi al contrario diffusa una frustrazione legata alla constatazione che siamo in piena disunita generazionale geografica si vive in una sorta di individualismo masticato due termini che sembrano antitetici perché in realtà rispondono a forte sono soggettivi Zazie ore dell'etica pubblica
Potremmo dire che si è passati potuta etica pubblica ad estetica privata insomma diventa
Una forma di continuo prese nudismo simile per l'istante sia di per sé
Sia in una sorta di provincialismo del tempo potremmo dire si appartiene alloggi non si appartiene ad una storia ad un futuro si appartiene all'istante
Noi ci vogliamo combattere questa forma di provincialismo del tempo vogliamo
Farlo consapevoli che oggi
La politica vive una fase di
Grande assenza di autorevolezza purtroppo vorremmo invece
Contribuire in qualche misura a ricreare quel patto tra governanti e governati a ricreare quella fiducia fra istituzioni e Paese
Perché la scarsa autorevolezza alle istituzioni talvolta offre l'alibi continuo
Ad una forma di autoreferenzialità di soggettivi smog di assenza di etica pubblica invece vorremmo far sì che il nuovo patto tra governanti e governati con quello che ho definito il giubileo della patria
Possa segnare un nuovo inizio per il nostro Paese
Vorremmo che fossero demolito delle soluzioni e non dei duelli ecco questo è il
è quello che auspichiamo da questo numero quindi un grazie a chi questo numero ha contribuito a realizzarlo grazie alla redazione
A Barbara Mennitti a Pietro Urso a Domenico naso un grazie a tutti quelli che hanno scritto su questo numero facendo veramente una
Qualcosa da conservare coloro che magari ricorderemo nel tempo come la pietra che ha generato un cerchio con altre un altro
Un grazie a chi davvero ci onora della sua presenza in questo tavolo anzitutto al Presidente Gianfranco Fini che ringraziamo di cuore di aver raggiunto ringraziamo di cuore di aver creduto
In questo progetto che stiamo lanciando oggi un grazie al Segretario generale della Fondazione ad Adolfo Urso
Un grazie al professor De Rita segretario generale del Censis un grazie al professor Melograni storico docente a lungo Nizza di Perugia oggi apprezzato saggista e un grazie ad un
Giornalista un amico un saggista apprezzatissimo columnist del cuore della sera che Aldo Cazzullo
Io non frapponga ulteriormente
Altre considerazioni magari verranno nel corso della della ricca mattinata DOP davvero con gratitudine la parola dopo Urso anche perché con l'occasione l'appuntamento odierno abbiamo in animo di lanciare anche grandi e belle nuove cose grazie
Grazie Federico che ha fortemente voluto questo fascicoli carta realizzato magnificamente
Barbara
Da Pietro da Domenico
Tale giovani e meno giovani che collaborano al nostro bimestrale culturale bimestrale della fondazione
Io aggiungo a quello ringraziamenti Federico un unico ma sentite significativo
Ringraziamento a chi ci ospita alla nicchia fondatrici
Aggiunge ripresentare questo fascicolo
Da cui parte
Grandi iniziative
In un anno che ci vedrà molto impegnati che ci vedrà molto impegnati in questo palazzo storico
è un percorso dell'arte
E della storia dell'architettura e della cultura è un percorso italiana
Al centro in
Al cuore della capitale segnando la storia della nostra Capitale
E questo fascicolo
A differenza di altri non è un bilancio né una retrospettiva
Il giustamente Federico diceva presentiamo oggi un anno prima
Non per anticipare ma per
Realizzare
Un anno diverso rispetto al clima in cui siamo
Se pensate che siamo a un anno del centocinquantesimo anniversario dell'Unità il clima che viviamo in queste ore in questi giorni è sempre più avvelenato
Ho già
Oggi l'Italia di oggi
L'Italia che si contrappone in Italia lacerata Italia divisa Italia che non comunicano tra corpi Nanni
Forze politiche e istituzioni L'Italia di oggi e forse più divisa per la serata più contrapposta di quello dicendo quarantanove anni fa
E soprattutto l'Italia di oggi ci sembra più retrospettiva
Più volta è rivolta al passato i alle divisioni del passato che vengono i propositi oggi
Rispetto a quanto accadeva centoquarantanove anni fa
Ho centocinquanta anni fa che invece in Italia che guardava futuro ancorché divisa da fonti della dogana e talvolta da lingue diverse certamente da istituzioni contrapposte
Ecco
Noi crediamo che oggi
Possa o almeno ci auguriamo possa
Nasce un impulso diverso
Per dare senso a questo anno che abbiamo davanti
E ci auguriamo
Che in questo anno possa rispondere alle sfide che abbiamo perché certo l'Italia di oggi a differenza di quella da allora non deve costituire l'assoluta
E non è una minacciata l'assoluta anche perché siamo tutti dentro la comune casa europea
Però è minacciata nella sua coesione sociale
E anche le difficoltà economiche
Possono ampliare e ci auguriamo di no questa
Di affamate la cui si sociale
L'Italia di oggi lo diceva Federico e minacciato e la sua coesione geografica tra nord sempre più europea avanzato
E sud
Che invece ancora ampie sacche diarie svantaggiate anzi i divari aumentarle in questi anni
L'Italia di oggi
E a rischio la questione generazionale tra nonni e nipoti
Tra i più anziani che difendono
Le proprie prerogative la propria sicurezza e giorno in cui vengono negate le opportunità
O le nuove opportunità
L'Italia di oggi in qualche misura appare divisa anche a livello istituzionale la cui sessione dalle alta tra le istituzioni
Appare ogni giorno messa a rischio
Ecco Italia di oggi ha bisogno di una spinta di un impulso
E noi vorremmo darla un po'corpo la riflessione che abbiamo fatto in questo fascicolo non a caso intitolato un anniversario per ricominciare
Ovviamente con il dibattito di oggi confrontando e mettendo a confronto storici
Sociologi
Giornalistici osservato che la realtà col Presidente Gianfranco Fini e anche
Vogliamo dare un impulso con l'iniziativa che oggi
La nuova iniziativa della Fondazione Farefuturo che di oggi su impulso di Gianfranco Fini prende forma
Nella
Piazza di oggi
Che
La Rete
Prende forma cercando di dialogare di confrontarsi e di far partecipare e di comunicare
Con tutti amici e anche avversari ovviamente chi è condiviso le nostre idee le nostre proposte l'impulso avviato in questi due anni alla vita politica e sociale del Paese chi luogo versato chi non l'ha capito
Oggi
Farefuturo come tale non come Federico ai che però come Mario c'è ampio Filippo Rossi Alessandro Campi qua o Angelo Mellone che hanno già ovviamente i nuovi spazi ma fare in futuro come tale scende su Facebook
O meglio parti su fai sbocco
Da oggi e possibile diventare amico e soprattutto è possibile partecipare e dialogare con noi in ogni momento in tempo reale nella rete
Perché noi pensiamo che come fondazione avendo in questi due anni sono passati poco più di due anni
Segnato ce lo auguriamo in qualche misura il dibattito culturale forse anche politico del Paese
Attraverso nuove frontiere lanciato la possibile
Oltre ogni steccato lotto ogni pregiudizio nella convinzione che non ci possono essere staccate pregiudiziale insita per esposte la sfida dalla modernità
In Europa come altrove fanno le forze che sentiamo
Al Partito Popolare Europeo come noi
Me lo sentono riteniamo e queste idee queste proposte queste sfide queste frontiere vanno portate
Nel popolo più innovativo che partecipativo che sente il bisogno di essere coinvolto che il popolo di internet
Lo facciamo con questo non lo strumento in cui venti giorni più o meno con qualche eccezione la mia
Rispondono in tempo reale e dialogano aprendo fornisco missioni di conversione disco di dibattito
In qualche costoro ovviamente anche di scontro
Parlando di sette milioni
Italiane che sono su Facebook
Oggi i partiti e sindacati e lo vediamo ogni giorno noi ci ridiamo dentro
Più di altri ma credo anche gli altri
Hanno perso la loro valenza
In rappresentanza di mediazione degli interessi e soprattutto dei valori e delle idee della Società dei soldi della società
Non hanno più la capacità di infondere
Passione e partecipazione
E di elaborare proposte sulla base della ragione pensiamo che questo si possa e si debba fare
Ripartendo dalla rete
E cioè
Dalle tante ancora che esistono o dalle piazze che esistono
E che discutono ogni giorno di quello che accade intorno a noi hanno
E quindi su Facebook e vi invitiamo a scendere in campo anche voi non lanciamo questo Risorgimento culturale
In questo anno che ci convince
Al diciassette marzo del due mila undici per dire che il Paese deve guardare ai tanti e soprattutto deve condividere come una comunità di destino un progetto comune
E per farlo questo Risorgimento culturale basso stanziato non solo da pagare ma ad azioni e per chi fa politica e delle istituzioni quindi da riforme
Un anno contraddistinto da grandi riforme sociali economiche istituzionali come necessità un Paese che vuole davvero sentirsi ancora una volta nazione
Quindi condividere non ciò che è stato il passato che comunque ci appartiene ma condividere dei più difficile ma è più fascinoso e importante il futuro
Che è tutto da costruire e noi vogliamo contribuire
Contribuire a costruirlo
Grazie Adolfo ai
Focalizzato molto sul tema che
La speranza un nuovo inizio con cui scandire questa ricorrenza però sul tema della
Della speranza cioè della nuova assegnazione del vincere una certa inerzia
Trovo che il professor De Rita prescritto negli anni
Dei magistrali saggi degli spunti che individuavano i mali di tale ma sapevo anche darle quella speranza proprio l'ultimo rapporto si concludeva con questa seconda rivoluzione del sistema Italia
Quindi di ben volentieri la parola e lo ringrazio perché con gli stimoli in questi anni ci ha aiutato anche ad aprire gli occhi e lanciare questa e delle loro inizio prego professore
Grazie
Sussurra va Cazzullo
La mia esigenza quasi la mia colazione a tentare di
Strade nuove nella riflessione di questa società
Per una ragione molto semplice che molte delle cose che
Continuiamo a dirci devono essere riguardante anche in termini di possibilità future
Non possiamo continuare il signor De dire alcune cose tipo ad esempio che siamo una società a tanto individualismo ad altro egoismo che siamo una società mucillagine senza connessione
Ancora dal presente addirittura onnivora come dice Celli nel suo saggio del presidente dell'esistente del consumo dell'emozione
Cioè
Noi oggi siamo su una riflessione sull'Unità d'Italia e sull'Italia di oggi che troppo negata
A un nodo antropologia come sono italiani oggi e cosa possono volere per domani o cosa possono rimpiangere il passato
Il nodo è antropologico perché altrimenti perché altrimenti non potremmo capire
Perché tante parole anche nobili risorgimentali
Di legalità di ritorno alla legalità di un nuovo patto di nuovo contratto sociale tutte cose che ci diciamo le dico anch'io alla fine restino un po'inerte
è come se fosse sostanzialmente uno in fuga rispetto a un'antropologia collettiva che invece va per altri versi
E allora la mia riflessione va su tre punti fondamentali
Il primo
Ecco che
La dimensione risorgimentale è stata alcuna ri dimensione altamente emotiva
Se non riusciamo a ridefinire le emozioni a convogliare l'emozione e parliamo freddo noi di Secondo Risorgimento non ne farei c'è un problema emozionale
Il secondo è un problema di convergenza coscienza
Cioè che cosa è legalità cos'è reato cos'è coscienza individuale coscienza collettiva e e quindi una linea che segua l'antropologia dell'indirizzo delle emozioni porti avanti
Una coscienza collettiva Laterza è invece il problema dell'organizzazione intermedia con cui in cui i singoli si ritrova primo punto
Ricordiamoci sempre che il Risorgimento è stata alcuna grande infondata emotiva
L'anti Risorgimento ci ha detto che Risorgimento era stato fatto da pochi contro tanti che il popolo non partecipava vero
Chi partecipava ed era sostanzialmente almeno all'otto tutta la maggioranza era emotivamente vertici
Leggete il libro di Villari Italia si delle per dotare trovate la la forza che ha avuto nel Risorgimento italiano la poesia e la musica
Ci sono questi è straordinaria oggi ridicole però alla fine
Lì le le recitavano in piazza
C'erano c'era la musica il viva ovvero dette che veniva strappato da
Da da da dalla sua carrozza per portare esser trascinato a a dalla carrozza Amman c'era una cultura dell'emozione profonda
Tutti coloro che hanno fatto Risorgimento da Garibaldi a Mazzini hanno dar vita a Gioberti allo stesso Rupar del mille ottocentoventiquattro giocavano sulle mozioni
Noi oggi di emozione ne abbiamo poche forse perché abbiamo troppe
Forse perché siamo bombardati ogni giorno dal titolo di giornale al titolo della televisione dalla notizia stravagante che poi il giorno dopo ci siamo dimenticati viviamo di eventi ma l'emozione di un processo collettivo non ce l'abbiamo
E non sono le parole neppure le mie che pervengono in essere un'emozione collettiva emozione collettiva si costruisce nel tempo
Si costruisce se andate a vedere Risorgimento italiano si è costruito in quaranta quarantacinque anni di emozione convergenti non in una in un in un manifesto non abbiamo avuto noi italiani
Un manifesto rosso del Risorgimento manifesto dell'Unità d'Italia
Abbiamo costruito via via passo per passo corno una uso della lingua della poesia e della musica eccezionale
Ci guardiamo intorno e che cosa troviamo una lingua
Che basta leggere l'intercettazione è un romanesco Smoke Sica tu insulso disturbante arrostisce uno romano
E grande cultura del venti
Non c'è la lingua la lingua italiana e come se
Non fosse usabili per le nostre mozioni
Se ci incartiamo dice parliamo romanesco sedici alteriamo orgogliosamente parliamo lombardo ma la lingua non c'è
Così come non c'è politica
Oggi chi chi tedeschi destinerà in me un po'di senso poetico una cultura collettiva un ritrovarsi insieme magari
Qualcuno ha scritto ma nessuno la conosce non è più partecipa
E non c'è neppure Mussi
Ma non perché io sia un
Pessimo ma anche la rubrica fonia ma non c'è quella musica che porta avanti nel
Quindi stiamo attenti rilanciare un discorso di unità italiana è profondamente giusto profondamente vero lo dico io per primo che di questa società sono stato
Un osservatore spesso anche un dottore negli ultimi cinquant'anni ma il futuro non si costruisce senza un po'
Di nuovo lingua di lingua nuovi lingua viva confronti di poesia è un po'di Consiglio altrimenti non scatta l'emozione
Secondo punto
C'è un problema
Che nel
Nel Risorgimento è stato fondamentale che oggi a mio avviso ritorna di moda
La lotta
Fra i l'etica civile la coscienza civile il di lettiga civili che diventa Stato diventa legge dello Stato e
La dimensione cosce anziane
Che allora si riservava al peccato
Guardate che la lotta del Risorgimento se pensate a Mazzini è una lotta in cui si costruiva un'etica civile
Anche in religiosa tanti papalina quello che volete la del venti settembre tre per cento Barberis non è stato soltanto una breccia portabile
è stata anche la linea conduttrice di una lotta Internal la società italiana fra un potere che voleva restare religioso attraverso
Il peccato attraverso
La condanna di un comportamento perché contrario a una legge
Divina e dall'altra parte una nazione che per farsi si doveva fare la sua etica e le sue leggi i suoi reati
I suoi Codici
Che erano diversi dall'altro RAI ebraico da i dieci comandamenti o dal Vangelo erano diverso
Questo
Naturalmente lo si deve anche loro quando Barberis città l'anticlericalismo di di
Antipapa lirismo dei Crespi certamente l'uomo che più ha sentito questo tipo di problema
Ma che cita anche il fatto che lì ci fu uno scontro profondo
Il papato di destituito del suo potere temporale si rifugia nel suo valore puramente morali definizione del peccato
Il giudizio morale su Christié sulla moglie Ligresti il giudizio morale su Vittorio Emanuele c'è ed è chiaro non contavano niente per le piace dire che stanno crescendo che ci importava di avere reti più o meno brutta Nieri stiamo facendo uno Stato nuovo
Con un'etica nuova come dei codici nuovi con dei comportamenti rispondenti a una
Capacità di
Evolvere costituzionalmente un'etica evolutiva
E dall'altra parte invece su il papato si è messo arroccato affare giudizio morale
Oggi siamo su per giù in un problema non dico inverso ma in una delicatezza del rapporto non indifferente
La dimensione dell'etica civile e
Lo diciamo tutti in crisi la definizione del reato e ancora è ancora di più in crisi
Tant'è vero che chi fa il male
Poi si volta verso dissenso verso la dice e dove sta il reato
Come dire non mi venite a scorci are con meccanismi di organizzazione etico giuridica sul reato siamo liberi di fare quello che vogliamo
E al tempo stesso alla fine arriva anche la tentazione
Della Chiesa di ritornare a fare giudizio mora
I cento anni dell'Unità di dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia sono stati anni in cui la dimensione del rapporto fra peccato il reato è stata vinta dal reato
Oggi
Gli stessi magistrati i sacerdoti del reato
Quando capiscono che fra prescrizioni lentezza leggi del
Lei procedesse furbizie testimonianze più o meno false non ce la fanno che cosa fa dichiaro quello un peccatore
Le sparano un po'di intercettazione e lo sputtanare avvisato
Questa è
Conte con tanti ringraziamenti all'etica civile al reato al Codice alla a alla dimensione evolutiva dei comportamenti della loro regolazione
Questo è un punto a mio avviso su cui nei prossimi anni dovremo lavora
Perché la dimensione morale in una società che crescere in una società che essi che vuole un secondo Risorgimento è fondamentale
E dobbiamo capire se fare ancora mettere il il piede sull'acceleratore dell'etica civile la legalità dell'educazione alla legalità tutte queste cose che diciamo tutti o se invece bisogna cominciare ragionamenti anche interni
Di morale non di peccato ma almeno
Di giudizio morale condivise
Altrimenti lasciamo al povero Boffo di farsi fregare per fare il moralista su qualcuno
Terzo e ultima indicazione
Questo meccanismo di
Emozioni da creare
Diceva Luciano Violante nel suo testo con il comunismo è finita la dimensione umana della politica è vero
Tutti noi che io non faccio politica per
Per mia scelta da cinquantacinque anni ma
Tutti coloro che fanno politica lo servono sentono questa caduta del dell'intera dimensione umana
è la dimensione in qualche modo di
Di fedeltà una una realtà politica mare la realtà politica qual era non era una fedeltà umana una dimensione umana dello Stato
Era una dimensione umana dei corpi intermedi
Il militante comunista che si faceva fucilare dopo esca aver confessato dei crimini ignobili che non aveva commesso ma lo faceva per obbedienza di partito era una morale distorta ma era uno morale
Interventi
Così come gran parte
De della cultura per esempio dei cattolici italiani negli ultimi cinquant'anni dal
Da ossicini occhio colloquiava con De Gasperi fino fino a Moro tutti hanno sentito la dimensione intermedia
Della RAI del rapporto con una dimensione intermedia sarà l'Azione Cattolica il partito il sindacato perché il sindacato ha garantito tante classe dirigente perché ce l'aveva una dimensione intermedie cui obbedisca
Se leggete
Prima la parte relativa
Al all'aspetto intermedio che c'è credo alla testa dei Barberis voi trovate che ittico il Risorgimento ha avuto la sua dimensione migliore nel Mazzin nel Mazzini
Che gestiva associazione
Non nella cultura diciamo così quel riesca di di Garibaldi non è una cultura
Statali statalista diplomatica di Cavour ma nella capacità di creare dimensioni interventi Mazzini è stata un grande
Della di questa dimensione intermedia ancora oggi abbia
Ancora oggi è la mia generazione ha trovato in alcune realtà associative penso all'Associazione idee
Generale delle cooperative di stampo mazziniano ancora i residui
Di questa cultura intermedie questa moralità intermedi di questa emozione interna
Allora finito quello che
Volevo dire
Tentiamo tutti
Lo facciamo per l'interno gli stessi lo faccio per per i miei figli per i miei nipoti tentiamo tutti il rilancio di una cultura del Risorgimento dello stare insieme e andare avanti però
Teniamo conto che un discorso di rimozione che le mozioni vanno formate lentamente non esplodono in piazza
Secondo che è un discorso di moralità collettiva che c'era allora che dobbiamo recuperare per fare ulteriore etica civile o per tornare ha un'etica individuare più o meno esposta
Al a a alla confessione al perdono terzo che dobbiamo fare anche
Livelli intermedi i livelli intermedi che non sono mai stati invenzioni fretta
Sono sempre state dimensioni forti i nostri
Se io
Avevo chiesto a un Sindaco di fare una mostra dei militanti del Risorgimento dei carbonari ieri martedì per Fulvio ore e come sono finiti oggi militanti a stipendio fisso questa cultura o no
Per il militante è stata una cultura del Risorgimento italiano
De oggi senza militanti non ce la faremo
E questo comporta una riflessione molto più dura anche lo dico verso me stesso che
Beh anche del fatto che comunque alcune cose le abbiamo già dette come già detto io per primo non conta niente bisogna
Portare il discorso un po'più avanti grazie
Grazie professore
Questi tre punti su quel focalizzato credo che saranno dissimulare lavoro che in quest'anno condurremo con
E altre fondazioni con i network
Saluto
Grato parla Presidente Violante che ci ha raggiunto che con Italia decide ha dato uno stimolo significativo proprio in vista della ricorrenza del due mila undici
Adesso il primo focus che lei ci ha indicato il ruolo delle mozioni e come dire la letteratura della musica allora sul tema usi abbia offerto un assist perché il professor nel professore drogare dobbiamo non solo tanti studi storici ma recentemente anche gli studi Toscanini
Molto belli e ed appassionanti vedi anche come dire un tocco ed è su Mozart tutto tutto
Quindi nel dargli la parola lo ringrazio perché ci ha ricordato una dimensione storica manco di cui un dimensione emozionale prego professore
Grazie
Su questo
Buongiorno da tutti voi signore e signori
E
E grazie anche al Presidente Fini che mi ha voluto qui con voi questa mattina
Cari amici o una certa età e per feriscono leggere e non parlare a braccio però vi garantisco che quello che leggerò l'ho pensato e l'ho scritto io
E prima di tutto lasciatemi dire buona fortuna
A
A carta di nullità
Direttore da caro
Adolfo Urso
E
Un bel prodotto editoriale della Fondazione Farefuturo perché ha realizzato per questa occasione un anniversario per ricominciare
Perché infatti bisogna ricominciare a costruire il Paese e l'occasione ce l'avrà la celebrazione dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Noi qui ed oggi ci interroghiamo su quale come sarà il futuro della nazione
Un momento di riflessione ma anche di progettualità un momento di ritrovata unità ma con un'attenzione al domani con l'auspicio di costruire una società identitaria che Ardenzi la cultura dell'integrazione
Nel tracciare le linee di un programma anche guardi al futuro e per parlare alle giovani generazioni
Del mondo che verrà o al quale miriamo oggi che stiamo per fare i conti con i centocinquant'anni dell'Unità nazionale
Non posso non ricordare le giuste parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a pronunciate il dodici febbraio scorso all'Accademia dei Lincei
Solennemente convocata a classi riunite
Parole che sono state pubblicate in un opuscolo edito dalla Presidenza della Repubblica con il titolo di verso il centocinquantesimo dell'Italia unita tra riflessione storica e nuove ragioni di impegno condiviso
Del quale Presidente mi ha fatto gradito dono
Durante una
Udienza privata
Che
Abbiamo avuto pochi giorni fa
Cito quello che ha detto Giorgio Napolitano ai Lincei
Le ragioni storiche profondo e dell'Unità risultarono più forti dei limiti e delle tagliare pure innegabili dell'unificazione computer si nel mille ottocentosessanta sessantuno
Ma con la crisi succeduta la Prima guerra mondiale
Con il rovesciamento ad opera del fascismo delle istituzioni di Berardi dello Stato unitario e con la conseguente estrema deriva nazionalistica bellicista della politica italiana si creano le premesse per un fatale
Processo risolutivo che culminò emblematicamente nella giornata dell'otto settembre mille novecentoquarantatré
L'otto settembre quarantatré una giornata che io personalmente ho vissuto e della quale ho ricordi vivissimi è stata definita da Salvatore Satta ed è rimasto Galli Della Loggia come la morte della patria
E infatti quando l'Assemblea costituente si riunì a Roma e mise all'opera
E si mise all'opera eravamo nel giugno del mille novecentoquarantasei avendo alle spalle il collasso dello Stato che era stato che era nato nazionale e unitario sotto l'egida
Della monarchia sabauda per finire travolto dalla degenerazione totalitaria e dall'avventura di guerra del fascismo avallata dalla monarchia ma aggiungo io
Grazie a studi recenti che ho compiuto
Avallata anche dalla pubblica opinione
Con la vittoria e illusa si pure essa che la guerra stesse finendo con la vittoria di Hitler e anzi fosse già stata vinta dai tedeschi
Poiché era stata sconfitta la Francia dopo l'invasione di Belgio Olanda e Lussemburgo e il conseguente aggiramento della linea Mancino
Io credo che il futuro dell'Italia dovrà essere legato alla sua modernità con un'avvertenza tuttavia
Che anni orsono era assai più figli fiducioso nella modernità ho scritto anche un libro su questo tema dal titolo la modernità e i suoi nemici
Oggi ancora più di allora mi rendo conto però che come tutti i fenomeni storici anche la modernità ha una doppia faccia benefica e nello stesso tempo negativa
Senza le cure che la modernità ci assicura ogni giorno molti di noi io per primo forse ci troveremmo certamente io mi troverei in una tomba anziché qui davanti a voi e ne sono ben lieto vivaddio
Ma questo ma esiste pure un l'altra faccia della modernità
Ambivalente come tante altre cose al mondo e nell'altra faccia quella negative stancante troviamo la sua fragilità oltre che la sua inarrestabile velocità la quale rende ogni innovazione rapidamente obsoleta
A volte ho l'impressione che l'umanità non sia stata programmata per una civiltà così veloce spero che ci
Abitueremo ad essa altrimenti non avremo scampo
In ogni caso state tranquilli ogni tanto qualcuno viene ad annunciarci la fine della storia
Penso che non sia vero la storia non finisce qui ma continuerà a lungo verso un futuro ricco di sorprese
Mi piacerebbe esserci ma dovrei vivere centocinquant'anni come si augura di vivere il nostro Presidente del Consiglio
Ricette non ne ho sono uno storico che forse conosce qualcosa del passato assai meno del futuro
Ma se guardiamo al nostro
Paese con più serenità di giudizio
E molto obiettività facendo la nostra parte dobbiamo tenere sempre presente che l'azione politica e il fare politica deve essere mosso da una ispirazione ispirazione ideale
Gianfranco Fini nell'editoriale che apre la rivista che oggi presentiamo
Scrive giustamente che la politica parla il cuore oltre che alla mente e che la politica suscita passioni e sentimenti forse suscita anche illusione io infatti mi ricordo quante illusioni avuto nella mia vita
Da cui poi mi sono ravveduto
Mi sono spesso gesso dopo aver analizzato tutta per tutta la vita quali tragedia portato scatenarsi della passione politica
Non mi ero centocinquant'anni
E
Scatenarsi dalla pressione politica se fosse meglio questo nostro mondo che vede una politica fatta solo
Di immagine dove le passioni sono state messe da parte
Credo che la soluzione si possa ricercare nella selezione della prossima classe dirigente
Chi governerà quelli che verranno in futuro
Ho ritrovato mettendo in ordine le carte del mio studio una cartolina spedita mi nell'agosto del mille novecentonovanta
Da
Federico Zeri grandissimo e libero intellettuale di cui
Oggi sentiamo tanto la mancanza
Attenzione mille novecentonovanta venti anni fa
Mi scrive generi caro Piero il risveglio dell'Islam non è ancora avvenuto siamo soltanto agli inizi
Però le vicende attuali sono straordinarie con l'astuzia debbo compra da un lato
Dall'altro con l'ipocrisia occidentale con i nostri tre mesi menti di neocolonialismo e prosegue Zeri guardando questa invasione
Io mi diverto molto
Anche come diversivo lo Schifano strano ormai tocca vertici somme
Ho trascorso una decina di giorni a Leningrado e a Tallin un'esperienza straordinaria mentre qui si discute della cosa vi ricordate la cosa di Occhetto
E di questo che parla di zeri in Russia vengono alla luce fosse comuni anche con quaranta mila morti alla volta
Qui si ferma con i saluti il messaggio di zeri che evita che ho ritrovato dopo vent'anni che conserva la sua innegabile attualità
Posso
Posso convenire con lui sul risveglio dell'Islam sull'ipocrisia occidentale sui travestimenti del neocolonialismo aveva anticipato tutto come i veri intellettuali a volte possono fare
Ma non condivido Luca quando lui parla dello schifo nostrano
Noi paghiamo ancora infatti le conseguenze della guerra fredda che ha impedito che nascesse una nuova classe dirigente libera libera da condizionamenti ed ipocrisie
Poiché quello italiano era un sistema assolutamente bloccato e bloccato
Per un accordo di entrambe le parti
Sia
Perché gli Stati Uniti sia di Stalin
Che vietavano al Partito Comunista di andare al Governo in questo modo noi non abbiamo avuto alcuna democrazia con l'alternanza pubblica
Sì
Allora qui noi oggi assistiamo al compiersi dello sforzo che la destra ha fatto per liberarsi
Da questa pesante eredità ma siamo ancora inattesa
Che
Di un analogo sforzo da parte di coloro che si riconoscono nella sinistra
Intanto la società civile il volontariato bussano alle porte della politica chiedono di accedere alle istituzioni
Poi anche loro potranno e dovranno sporcarsi le mani trovare compromessi cercare con mediazioni ma tutto è sempre nel rispetto del dettato costituzionale
E per una convivenza più giusta la via delle riforme infatti deve essere meditata compiuta con senso di responsabilità ma soprattutto senza faziosità alcuna
Grazie
Grazie professore tanto per
Quadro storico ci ha offerto quanto per questo spunto finale sopra le faziosità per un cammino condiviso
Io ora la parola
Ad Aldo Cazzullo ringraziandolo per una
Duplice lettura dell'uscita da un lato con i suoi testi ci aiuta sia con Outlet Italia sia condita dei novanta utilmente a focalizzare su quegli aspetti che il flusso dei dati credo anche un po'antropologici non c'è quest'ultimo sulla vittoria del pomodoro è stupendo insomma ma anche devo dire con delle memorabile intervista è una
Cardinale Scola Una ultima monsignor Paglia a guardare con una certa fiducia poi alla capacità di superare un'inerzia di superare anche una rassegnazione Aldo la parola
Grazie
Grazie per l'invito è lasciatemi fare da giornalista i complimenti e cioè questo numero di di carta minuto veramente molto bello
Anche graficamente una via di mezzo tra una rivista un libro
Davvero molto efficace gli interventi non sono con me anche troppo lunghi si leggono molto volentieri davvero bello complimenti e questa è anche una riprova del fatto che
Le fondazioni ormai famiglie o mai famigerate fondazioni servono
Servono intanto ne parlavamo con Federico prima intanto servono a far sì che ci sia un dialogo politico tra partiti che è quasi non si parlano più e qualche volta si parlano poco anche al loro interno
Meno male che ci sono le fondazioni che invece dialogano e io credo sia anche un modo per avvicinare molti giovani alla politica giovani che hanno studiato giovani disinteressati giovedì che non vedono nella politica un modo per fare soldi per fare affari
Ma un modo per portare il loro perfetto loro contributo di cultura di esperienza modo punto per dialogare discutere quindi meno male che ci sono
Le fondazioni
Beh
Devo dire che apprezzo anche molto lo sforzo di andare oltre di non fare appunto di non ovvero solo uno sguardo retrospettivo sul passato ma
Come indicato programmaticamente proprio nel nome Farefuturo
Di guardare avanti di chiederci
Quale l'Italia che vogliamo qual è l'idea di patria che che sarà dei nostri figli dei nostri nipoti quali sono le ragioni del nostro stare insieme il futuro del nostro essere popolo nei prossimi anni nei prossimi decenni
Anche se è indubitabile che l'idea dell'unità nazionale oggi sia tutte in crisi sia sotto attacco
E sotto attacco Risorgimento Risorgimento viene negato non soltanto al nord dalla lega ma anche al sud
C'è un movimento di pensiero che vive L'Unità l'unificazione nazionale come una conquista militare e come un porto subito che in qualche modo viene concepito come un torto che non finisce mai che dura ancora adesso
Però credo che sia importante
Rispondere a questa
A questa accusato come critica sempre legittima facendo notare che il Risorgimento non coincide soltanto
Con l'unificazione nazionale
Ma anche con la fine dell'antico regime con l'inizio delle libertà civili dalla democrazia rappresentativa delle costituzioni
Non a caso questa una cosa che faceva
Spesso notare Carlo Azeglio Ciampi sul frontone del vittoriano ci sono due scritte
Patrie unità anti eccidi un libertate quindi all'unità della patria certo ma anche alla libertà dei cittadini
E poi nel giro di due generazioni si arriva a suffragio universale purtroppo solo maschile quindi
è una storia che va raccontata così come Ciampi ricordo insisteva molto e anche Napolitano giustamente lo fa sul legame che lega il Risorgimento alla Resistenza
Beh qui è ovvio che la Resistenza sotto attacco da tempo io credo che oggi il vero revisionismo non starebbe tanto nel dire che i parchi già non erano poi così buoni ma sarebbe anche nel dire che non erano poi così cattivi
E anche perché ad esempio non erano sarebbe badante che dire che non erano tutti comunisti
Il CLN di torinese che viene i cui capi vengono arrestati nella sacrestia del Duomo una Mirafiori nel Duomo
E composto da un comunista Osvaldo Giambrone non democristiano Baldo fusi e gli altri il generale Perotti capitano Baldi si tenente Gea una sono ufficiali generali dell'esercito
I caduti di Cefalonia cinque mila fucilati cinque mila
E anche loro sono resistenti
Il professor Melograni ha inquadrato in modo storicamente ineccepibile il concetto di morte della patria no che alcuni studiosi Satta Galli Della Loggia collegano all'otto settembre
Ma io mi chiedo i cinque mila fucilati di Cefalonia sono morti con la parte lo sono morti per la parte
è evidente che sono morti per la pace
Ma la stessa parola patria
In qualche modo fino a qualche non molto tempo fa era quasi impronunciabile nella discussione pubblica o comunque era fortemente connotata a destra
Ieri sono stato Bologna a intervistare Lucio Dalla Francesco De Gregori che stanno ricominciando la loro storica tu me
Ed è Gregori mi raccontava che quando lui compose viva l'Italia
Trenta natanti ad anni fa beh non fu messo proprio sotto attacco anche lumi da parte della sua stessa parte politica di allora i suoi amici giornali vicine alla sinistra e lo accusava di aver fatto punto una cosa di destra no
Beh oggi le parole come patria con me anche i simboli della patria il tricolore l'inno di Mameli io credo siano simboli in cui tutti quanti soprattutto i giovani ma tutti generali possiamo agevolmente riconoscerci
Ho rivisto qualche giorno fa una dei che trasmissione RAI di correva l'anno dedicata al
Grado storico mondiale del mille novecentosettanta e c'erano le immagini dell'inizio di Italia Germania quattro tre con l'inno di Mameli
Ebbene
Il telecronista Nando Martellini personale rispettosi sì ma Crispi è un'altra persona che ci manca molto
Beh Edimar doveri no mancando dell'aspetto nessuno ma come cosa assolutamente normale parlava sull'inno di Mameli dava le formazioni raccontava le scelte di Valcareggi perché io ma verrà considerato assorbe diritto l'età non era così importante insomma
Beh
Anche questo una cosa che è cambiata
Anche i simboli sono
Qualcosa secondo me di di di importante decisivo
La galleria folli che mi sono fatto che lo spesso veri perché Federico avuto la bontà di ricordare e che in fondo italiani si assomigliano tra di loro più di quanto loro stessi pensano
Se Dio solo dire ma mai a volte la sede sull'odierno code si sentono al nord come al sud si sentono diversi certo lo sono sono diversi purtroppo
I livelli di reddito ma ci sono molte cose nel bene e nel male in cui ci assomigliamo davvero davvero tanto
E il merito di questa un numero di Charta minuta e anche di raccontare
I grandi processi di unificazione linguistica culturale e anche di chiedersi soprattutto che cosa sarà di questi meccanismi di unificazione che sono innanzitutto la scuola e la televisione
E giustamente Federico Brusadelli
Si ricorda che a scuola che si riscopre l'identità e io aggiungo soprattutto della scuola pubblica che non vuol dire necessariamente scuola statale holding una scuola che
In qualche modo e anche risponde a certi requisiti
E secondo me è fondamentale anche per integrare di stranieri e soprattutto i figli degli immigrati
Che a volte si sentono più italiani di noi
Badate io non credo al fatto che stiamo diventando così il rischio dell'islamizzazione io non vedo molti italiani
Ansiosi di fare la ma danno di smettere di bere vino vedo tantissimi figli i pachistani di marocchini che vorrebbero vivere insieme con gli italiani come gli italiani
E questo magari fa dispiacere ai loro genitori pachistana marocchini ancora di più di quanto posso fa dispiacere leghisti
E io credo che la scuola sono formidabile fattore di integrazione anche di unificazione lo sia ancora oggi
Così come la televisione
Molto bello interamente di Domenico naso ogni sito in memoria della TV che ha unito il Paese esista è quasi una retorica una sana retorica della RAI
Di Bernabei della città della quota Alberto Lupo è spesso piangiamo su questa tv
Che purtroppo volevo non esiste più
Ma naso giustamente ci chiede Space studiamo come poter fare ancora la televisione pubblica di qualità
Ma non una televisione pubblica come arte la tv Franco tedesca che dà dei film meravigliosi ad esse e che poi a fare ovvero il cinque per cento gli ascolti
Do la TV come TV pubblica americana che nessuno guarda
No la televisione che sappia essere competitivo dotazione privata ma che in qualche modo scopa con le caratteristiche anche di rispetto della lingua come che faceva notare professor De Rita prima
Che sono state tanto importante dei decenni precedente
E poi ci sono questi grandi soggetti che sono rimasti un po'a per lungo tempo un po'ha il la latteria della vita pubblica italiana e che oggi chiedono di entrare che sono già entrati
Io sono i giovani
E le donne
Pier Luigi Celli fa un intervento importante che in parte corregge la sua lettera a Repubblica di qualche mese fa in cui diceva provocatoriamente a suo figlio
Lascia l'Italia vai all'estero qui non c'è più
Non c'è più niente da fare Cellin partono sui suoi passi
Continua a denunciare siccome non ha torto
E limite dell'Italia di oggi che questo essere ripiegati ognuno sul proprio campanile sul proprio clan nella propria fazione la propria corporazione la propria famiglia quello che cerco di esprimere un concetto di novanta ecco
Questo è vero che il professor De Rita che il concetto di mucillagini dalle laboratori per molto tempo e forse l'abbiamo ripetuto troppe volte però purtroppo ancora lì
Stiamo insomma no a questo particolarismo che è anche un altro fattore che tutto sommato ci rende simili fare un nord e sud e non è il fattore migliore a mio modo di vedere e poi c'è l'intervento di Barbara Minniti intitolato sorelle d'Italia
E sulla dignità delle donne in politica barbarie prima scherzando mi diceva speriamo che non è che nessuno perché sulla dignità delle donne di candidature noi di Farefuturo diamoci fatto abbastanza guai ha continuato a farle questi guai perché ma tanto male non fa
Bello l'intervento di Chiamparino sul sulla
La città in cui mi sono formato su Torino
Che è una città che ha cambiato umore cambiato colore a Torino una volta era tutta giallina adesso dopo l'Olimpiade colorata rossa è è una città che tutto sommato ha saputo superare traumi molto gravi
E che basita calmo Colombano Adro ma l'ha fatto l'Italia e come ci racconta anche il professor Barberi se si prepara a celebrare Unità Italia con uno spirito diverso più ottimista più aperto il futuro di rispetto a qualche anno fa
E poi c'è l'intervento di Pisano importante che ci ricorda come federalismo prossimo venturo non possa dimenticare ad escludere il sud
E qui veniamo all'aspetto politico
Della di questo sforzo di pensare in futuro
Che Presidente fine per
Maginot provoca parlare un sicuramente confini molto più autorevolezza di quanto possa fare io mi limito a far notare
Che vedo una certa sintonia degli interventi su questo tema e su questo rivista del Presidente Fini
Era il presidente Violante che qui saluto entrambi insistono molto sulla necessità di riforme che in qualche modo rinnovo vino per il futuro il patto tra gli italiani e la politica
E credo che queste riforme inevitabilmente dovranno cercare di rendere il meccanismo decisionale da una parte più rapido
Più essi più più veloci più efficiente ma nello stesso tempo anche più vicino a alla società ai cittadini più vicino alla rappresentanza reale
In credo che questo passo inevitabilmente
Da offre forme che consentano agli elettori di scegliere direttamente gli eletti e del personale cui vogliono essere rappresentate ma ripeto non voglio entro un finale è un argomento che aveva come te che appartengono alla politica mi limito a ripetere
Ci sono più che mai convinto che
L'unificazione anche culturale ci sia ci sia stata ecco che la attesi la vecchia tesi del di massima attribuita a Massimo D'Azeglio fatta l'Italia bisogna fare gli italiani se la tesi
In qualche modo mai superato italiani ci sono posso non sono venuti granché ma
Questa è l'unica Italia che abbiamo e non potremo mai averne un'altra Poliphoto gli italiani annuo un'idea complessa della loro identità hanno una cattiva opinione
Del di se stessi come come popolo però coi hanno un'ottima opinione di se stessi come somma di individui
E alla fine ci consoliamo dicendoci che l'Italia il Paese più bello del mondo il che è vero ma non può essere una con soluzione deve essere uno sprone
A latere se questo intervento di Giuseppe Mancini su Pompei che ci racconta la grande occasione perduta di Pompei che è uno dei posti più belli del mondo ma che è stato fino adesso però è stato poco ma che sta in qualche modo anche lui rinascendo anche queste d'identità italiana
Lo SPRAR tra costo cultura nostro modo di vivere le cose che all'estero cinici invidiano ripeto Italia
E questa e non tra un mai averne un'altra la possiamo rendere migliore un pezzo alla volta ecco qua dentro ci sono ottime istruzioni per l'uso vi ringrazio
Grazie al dottor ovviamente non è proprio questo una nazione bella e possibile
Non belle considerazione è un plebiscito che si compie ogni giorno diceva reale quindi ciascuno di noi ogni giorno può essere parte di questo plebiscito noi vorremmo lanciare proprio questo con
Con la nostra iniziativa odierna lanciarla come stimolo a tutte le fondazioni si intende per fare quest'anno un percorso insieme terrà dialogare fra di noi portare alla politica
Idee che siano soluzioni che non siano duelli ne abbiamo fin troppi duelli vorremmo
Far sì che vi salienti del possibile e a te Presidente
Come dire diamo non solo tanta gratitudine perché sul su questo ci Speroni e ci sei di stimolo
Ma in qualche misura
Come dire Conte porremmo contribuire a creare questo abbiamo questo strumento Facebook che
Costume do così innovativo dinamico e che vi invitiamo il più possibile l'avete visto che scorre già tanti interventi in questa ora
E poco più
Perché Facebook per eccellenza la piazza aperta a noi piace la riaperta dei dipinti imprese inizia un premier poter insieme dialogare costruire ecco Presidente vogliamo costruire Conte grazie
Grazie
Desidero innanzitutto ringraziare
Questa circostanza in modo ancor più caloroso del solito gli amici di fare futuro a partire ovviamente dato il suo uso e Federico Haider
Non solo per quello che fanno quotidianamente ma anche per aver redatto questo numero monografico di carta minuetto dedicato esclusivamente
Alla centocinquantesimo anniversario dell'Unità nazionale
Un ringraziamento altrettanto sincero agli ospiti illustri che hanno reso possibile questa presentazione
Autorevole non per quello che viene nella documento la dossier bensì per quel che è stato detto
Da personalità a settori diversi quali Melograni cassonetto criteri
E anch'io ovviamente non in ultimo e ringraziamento ad un'amica sociale fondatrice di fare in futuro la nostra squisita padrona di casa Daniela Memmo da meglio che ci ospita in questa magnifica timore
E io cercherò non di riassumere quel che è stato detto perché il taglio che inteso dare al mio intervento eh come ha
Conto subito da giornalista
Autorevole quale Aldo Cazzullo più di tipo politico che di tipo
Storico culturale
Io cercherò di indicare quelle prospettive che mi auguro vengano considerate meritevoli di attenzione da tutti coloro
Che
Doverosamente avvertono la necessità
Di ricordare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità nazionale
Avendo ben chiaro che non deve essere in alcun modo un'occasione semplicemente celebrativa
Bensì deve essere lo diciamo sottovoce ma lo diciamo con convinzione una occasione carri fondativa
Perché c'è da rifondare il patto tra italiani
Sia per quel che riguarda il patto generazionale
Si tratta in qualche modo di restituire un futuro di opportunità alle giovani generazioni sia per quel che riguarda il patto di cittadinanza
Perché si tratta di a ritrovare un comune destino trarre sociali tra aree geografiche del Paese
E anche tema che sta particolarmente a cuore a fare il futuro si tratta di trovare le modalità per includere i nuovi italiani nella vita della nazione
Ha scritto molto bene Federico nella suo intervento i centocinquant'anni devono essere una celebrazione non retrospettiva ma prospetti
Per riuscirci lo dico subito occorre che l'idea dell'Italia come nazione non statica bensì come azioni in qualche modo in cammino una nazione unita da un vincolo solidale proiettata verso mete comuni
Appaia con una chiarezza molto maggiore rispetto a quanto avviene oggi in Italia
Perché oggi
Diciamolo francamente si tende
A smarrire anche nella dialettica quotidiana e nei suoi numerosi eccessi polemici si tende a smarrire sia la percezione reale dei problemi
Collettivi sia soprattutto a smarrire una comune volontà riformatrice
Il mio invito è quindi innanzitutto quello a non fare in modo che si possa lavorare perché il due mila undici sia l'anno voglio chiamare così della ripartenza italiana
Ossia l'anno di un nuovo inizio di un cammino affrancato quanto più possibile da tutte quelle pastoie ed a tutte quelle contraddizioni che in qualche modo ci portiamo sulle spalle dal
Passato
è ovvio che spetta in primis alla politica il compito di permettere agli italiani di rinnovare quel patto che li unisce come nazione
E la via principale passa a mio modo di vedere in sede politica per il varo di quelle riforme che sono stati a lungo promesse ma mai compiutamente realizzate
E che sono per certi aspetti indispensabili per modernizzare il Paese
Sia sotto i profili dei meccanismi decisionali dell'efficienza amministrativa della competitività economica della qualità della vita sociale
L'essere e se
Preferenze il sentirci nazione devono in qualche modo rappresentare un sentimento ed un pensiero che si traducano in azione politica capace di rinsaldare il vincolo tra cittadini
Sono cosciente che a questo ospizio si può tranquillamente e legittimamente rispondere che la necessità di riformare il sistema Italia e valide sempre e prescindendo da ogni pur rilevante ricorrenza nazionale
Però credo che quello offerto dal due mila e undici sia a ben vedere un'occasione unica
Per una riconquista collettiva di responsabilità o se volete per una forte affermazione di quell'etica della responsabilità che in qualche circostanza viene da più parti richiamata
Perché quello che è stato definito il terzo giubileo della patria non è soltanto una ricorrenza
Ma qualche cosa di più e soprattutto qualche cosa di diverso
è un appuntamento con la nostra storia
Può piacere o non piacere ma è un appuntamento che ci costringe a fare i conti con il nostro noi italiano con il nostro pensarci con una dimensione plurale con una dimensione autenticamente nazionale
E per riconquistare l'idea dell'Italia come nazione in cammino
Con una politica quindi che non utilizzi soltanto lo specchietto retrovisore ma che come continuiamo a dire cerchi di guardare avanti asse
Per riconquistare l'idea dell'Italia come nazione in cammino e naturalmente è necessaria una riflessione storica
In questo senso mi auguro che molte energie intellettuali si sentano coinvolte e forniscano degli spunti non occasionali non effimeri
Sullo non me ne voglia non giornalistici nel senso di non quotidiani con tutto il rispetto però che si deve
Alla
Luogo della libera informazione
Spunti non effimeri dibattito
Innanzitutto sulla vostra capacità di conservare il patrimonio morale e culturale del passato rafforzando però con una
Costruttivo volontà
Di
Definire un avvenire che prenda forma attorno a valori condivisi
In questa sede voglio indicare la via
Del vissuto comune degli odierni generazioni di italiani
Per
Cercare di trovare termini di paragone ingrato di capire in che modo siamo cambiati negli ultimi decenni ma soprattutto in che direzione ci dovremmo muovere per guidare i cambiamenti dei decenni a venire
Propongo cioè di confrontare l'Italia di oggi non tanto ed è ovvio con quella del mille ottocentosessantuno né con quella del mille novecentoundici il primo giubileo della PAC bensì con quella del mille novecentosessantuno
L'anno del centenario un anno che la quasi totalità dei presenti ha vissuto ricorda certamente un anno che al contrario è
Del tutto sconosciuto visto che non si studia certo nei libri di scuola a quei giovani che oggi rappresentano
Inevitabilmente
La generazione sulla quale una buona politica gestirlo sono oramai in futuro
Cinquant'anni fa
Il sentimento dell'unità nazionale
Certamente era così diviso con naturalezza
Tutta la Fenice
è ovvio che il passato non deve essere mai mitizzato nel passato ed è una banalità ci sono sempre luci e ombre e ombre
Ma credo che non possiamo fare a meno di rilevare che la ricorrenza tender centesimo anniversario dell'Unità fu celebrata in un Paese che era certamente proiettato in avanti
Paese che era uscito da soltanto sedici anni darla più grande catastrofe globale che aveva
Letteralmente raso al suolo l'Italia sedici anni dopo l'Italia era proiettato in avanti e non soltanto per la forza dello sviluppo economico
Era proiettati in avanti anche per il trend demografico che uno degli elementi sui quali una politica lungimirante tende
Accendere un
Una luce manifestare un'attenzione se la politica nell'interesse generale dalla polizia ed è una banalità non si può prescindere dalla
Dalla demografia
Che è uno degli elementi che anche in altri Paesi caratterizza le scelte strategiche di fondo della politica e non soltanto per quel che riguarda l'immigrazione che fin troppo evidente
Nel mille e novecentosessantuno si può dire che il patto generazionale il patto di di cittadinanza erano patti solidi
La mobilità sociale non solo era era un contatto presente ma era una mobilità sociale in in ascesa
I figli diciamo così avevano non la speranza ma la ragionevole certezza di essere destinati a vivere
Una vita migliore almeno sotto il profilo dell'opportunità sotto il profilo economico sotto il profilo di diritti una vita migliore rispetto a quella dei loro padri
E i padri diciamolo rendiamo merito quei padri appartenevano a una delle generazioni italiane più salde più forti
E furono in qualche modo i protagonisti del miracolo italiano
Ciò grazie ai loro sacrifici ma anche al loro lavoro e la loro dedizione alla loro ambizione allora voglia di benessere
Di costruire benessere per sé stessi per le loro famiglie di lasciarlo in qualche modo in concrete eredità ai loro figli
E
Certamente c'erano dei valori condivisi che venivano trasmessi di padre in figlio e che in qualche modo erano patrimonio comune della società
Ecco la prima grande differenza che emerge
Tra l'Italia del due mila undici in Italia del mille novecentosessantuno
Ahimè e che oggi
I figli temono di vivere sul piano dell'opportunità sul piano dell'ascensore sociale una vita peggiore rispetto a quella dell'Europa
è triste doverlo constatare ma è un fatto
Un fatto negativo oggi i giovani sono diventati una delle categorie deboli della nostra società
E credo che le tra le tante riflessioni che le fondazioni usassero sullo per averlo detto quando lo diciamo
Noi inteso come fondazione o altre fondazioni può scusare possa impari in qualche modo una sorta di
Auto giustificazione dell'opera
Quando lo dice
Chi guarda
Dall'esterno merita certamente lo faccio il ringraziamento ringrazio per aver detto se la politica non discute più attraverso gli
I partiti nemmeno all'interno dei medesimi queste questioni qualcuno deve pur fare le fondazioni lo fanno
Mi auguro dicevo che nell'ambito del dibattito che le fondazioni la politica in generale una politica innervata o perlomeno con la presunzione adesso di innervata di qualche respiro culturale altrimenti diventa solo propaganda
è una riflessione la deve fare su questa considerazione oggi i giovani temono per il loro futuro oggi i giovani sono uno degli anelli deboli della società e magari fare una riflessione su come una buona politica
Debba ridisegnare un welfare
Due mila e undici ugual fare moderno Walter proiettato in avanti perché quello è il perché è certamente
Uno dei lasciti forse più nobili più belli della politica del secolo scorso
Punto di sintesi tra l'altro si può dire anche così delle migliori tradizioni culturali politico culturali del secolo scorso perché
Le grandi famiglie quella socialista quella liberale quella cattolica non a caso si sono pure ritrovate nel pensare in Europa negli Stati Uniti no
Nel pensare che l'Occidente dovesse garantire attraverso la creazione del welfare una tutela una solidarietà nei confronti dei più deboli
Ecco questo welfare oggi non può prescindere dal fatto che per categoria debole e
Naturali inserire anche i giovani
Un welfare che sia in qualche modo tarato su delle opportunità da garantire Consulta abuso delle tutele
Da assicurare a chi è tradizionalmente debole
L'anziano l'operaio che perde il lavoro la famiglia monoreddito con
Molti figli e con quel fare in qualche modo con questa sfaccettatura credo che sia una delle esigenze del tempo in cui viviamo
E questo tra l'altro l'Europa dimostra di essere
Avanti rispetto agli Stati Uniti che soltanto con la presidenza Obama si interrogano sull'opportunità o meno
Inserire in quella società fortemente competitiva e fortemente tarata sull'opportunità quel livello di garanzie di solidarietà che almeno per il diritto primario alla salute
Si cerca di affermare con quella riforma sanitaria ma non voglio fare digressione dicevo ecco rispetto al mille novecentosessantuno uno dei dati che emerge chiaramente e che oggi oggi i giovani
Sono sono una delle categorie deboli e perché lo ricordava prima Cazzullo
Siamo un Paese che da questo punto di vista a troppe contraddizioni
Negli ultimi in quindici anni si calcola che siano stati almeno tre milioni i giovani italiani che
Si sono trasferiti altrove
Sono tre milioni di ricercatori tre milioni di laureati tre milioni di giovani comunque
Molto volitivi altro che bamboccioni giovani che cercano di trovare
Dell'opportunità di crescere e magari cercando il luogo più idoneo per mettere a frutto
Quello che è l'investimento che le famiglie hanno fatto sul loro sapere sulla loro professionalità sul lavoro competitività
Sappiamo apriamo per un attimo la finestra su questo quesito
è un Paese il nostro che
In questi anni fa entrare in milioni di lavoratori perché l'economia necessità tema che abbiamo trattato mille volte e che continueremo a trattare anche se tanti ci dicono a Massa e non conviene io vorrei capire come si può a fronte di questioni così
Forti dire non conviene come se
Forse il metro della convenienza magari in relazione al prossimo appuntamento elettorale a dover guidare la politica politica o a o ha un respiro più lungo o si riduce al contingente ma accanto ai milioni che abbiamo fatto entrare una fuga di cervelli
Quei giovani che rimangono in molti casi in altre società
Nelle quali trovano più opportunità
è un'emorragia ecco un'emorragia di di creatività di entusiasmo di intelligenze che finisce per limitare la potenzialità nazionale
E
Quando si dice giovani intesi come e categoria debole della società credo che si debba
Anche mettere in evidenza come
Si tratti di oggi di
Correggere o comunque di avere ben chiaro
Che cosa significa la flessibilità perché
Siamo passati ed è uno AN dei dati nazionali più negativi quello dell'eccesso siamo passati dall'eccesso di rigidità
Che caratterizzava una lunga fase in cui con il contratto di lavoro era a tempo indeterminato o non esisteva
Ad una fase
Dopo il sacrificio uomini come Biagi accantonato oppure una maggior come dire capacità politico sociali
Di comprendere la natura del mercato del lavoro siamo passati ecco dico una fase e
Opposta in cui in Italia la flessibilità non è intesa come in altri Paesi dell'Occidente
Vale a dire minori garanzie da un punto di vista della durata
Del contratto di locazione ma
Stipendi e salari certamente
Competitivi con quello degli occupati di lungo corso o in alcuni casi penso alla Germania addirittura superiori la Germania
In alcuni contratti ha stabilito il principio tanto più è flessibile il contratto tanto più alta e la remunerazione economica dai ai nostri figli stiamo predisponendo sotto nome di flessibilità
Una precarietà perenne con una
Livelli di retribuzione che sono di gran lunga al di sotto rispetto a quella
Dei loro fratelli maggiore dei loro padri e è un punto sul quale
Dobbiamo riflettere se vogliamo pensare
A come costruire
L'Italia l'Italia di domani
In altri termini sempre su questo tema che secondo me è uno dei temi su cui la politica deve accendere i riflettori lo limito ad una definizione che può apparire solo il titolo
Oggi siamo in una società in cui con la pensione del nonno l'affido suggerite queste cose
Li ha scritti in tempi non sospetti con la pensione del nonno sì ma anche le imposte
Mentre una società proiettati in avanti una società che in qualche modo ha una sua dinamica positiva è una società in cui con il primo salario primo stipendio ipotesi garantisce al nonno di vivere serenamente negli ultimi anni della sua vita
Cioè ci siamo in qualche modo
Riportati sono gli stessi insomma ecco è
Nel mille novecentosessantuno la dinamiche era esattamente opposta
Era di forte espansione l'Italia davvero guardava avanti magari con tutte le contraddizioni dell'epoca oggi
L'impressione di essere
Introflessione
Che poi determina qualche volta anche quel po'di pessimismo che c'è o se volete quella visione non propriamente rosea del del del prossimo futuro
Ecco e credo
Sarò più rapido che dal confronto mille novecentosessantuno due mila undici emerga anche
Che il tessuto morale del Paese cioè quel cemento invisibile che fatto di valori di reciproca fiducia è oggi molto più debole rispetto alla recente passato
Mi piacerebbe che qualche economista
Magari segniamo ce lo come oggetto di qualche riflessione no
Mille novecentosessantuno il boom economico qualcuno disse l'Italia è stata fatta sulle cambiali ma le cambiali è un atto di fiducia delle cambiali in qualche modo era una scommessa ce la farò onorare quel debito
C'era certamente
Vi è l'aspetto se volete non propriamente virtuoso nel pagherò ma era anche una forte assunzione di responsabilità con la convinzione di potercela fare di la fiducia verso il futuro
Il valore condiviso anche il reciproco fidarsi no ecco oggi credo che si affievolita
Non voglio disturbare i maestri che son qua ma ecco l'atomizzazione sociale il fatto di non sentirsi in qualche modo
Ai fini di un comune destino questo rinchiudersi checché c'è oggi in Italia nel particolare
Evidentemente c'è c'è un deficit di prospettiva
La politica questo decreto è stato bravissimo quando quando l'ho detto prima la politica non può essere solo ragione d'essere anche passionalità come fu passionalità Risorgimento a condizione però che sia politica perché se si riduce ad essere
Amministrazione
Che va benissimo ma
Senza alimentare un sogno è chiaro che non riesce poi a dare altare questa questa sensazione e credo anche
Se ne potrebbe discutere che anche anche alcune rivisitazione
Folcloristiche storicamente visibili della storia risorgimentale rivisitazioni che ogni tanto fanno capolino no per cui
C'è chi lo fa in chiave filo borbonica chi lo fa addirittura in chiave apertamente reazionaria
Siano
A ben vedere poi l'espressione di un disagio
Un po'più profondo sono il l'indebolimento ecco del sentimento di nazione intesa come sede come come effetto ecco
Ecco direi che questi e altri confronti tra il passato il presente ci possono aiutare osservare l'Italia com'è per davvero oggi senza il trionfalismo e senza nemmeno però il catastrofismo
Premesso essenziale questa affinché il due mila undici sia come dicevo l'anno della ripartenza
La premessa essenziale è che la percezione esatta dei problemi nazionali insieme con la visione chiara delle nostre possibilità che rimangono enormi e lo dei lo dico a dispetto del
Chiamiamolo dei declini stilisti professione
Perché perché continuiamo ad avere un tessuto economico tutto sommato vitale
Come testimoniato dalla circostanza che le imprese nonostante tutto sono riuscite a fare innovazione internazionalizzazione permangono su un mercato che sempre più conti competitivo
Pur in presenza di tante criticità nel sistema la nostra continua ad essere pur sempre
Una economia vitale una società capace
Di produrre ricchezza
Possiamo contare su una società civile ricca e articolata questa è certamente uno degli elementi che rispetto al mille centosessantuno assegnare balzo qualitativo anche se forse stupido
Dare
Punteggio quando si paragonano epoche epoche storiche diverse ma
Oggi c'è un deficit di partecipazione politica anche per
Tutto quel che è accaduto nella politica e nei partiti ma non c'è un deficit di partecipazione specie giovanile all'interesse comune della società rispetto al mille novecentosessantuno c'è stata un'esplosione
I movimenti di carattere associazionistico ambientale tutto quello che ha fatto irruzione e il volontariato il No profit del terzo settore cioè
Il bene comune che prima si cercava attraverso la militanza
In quelle formazioni politiche che non a caso avevano una Weltanschauung un'ideologia quindi anche la presunzione di tutto capire e
E e di e di guidare la società verso
Il bene inevitabilmente
Questa concessione del progresso inevitabile de oggi quel bene comune non si cerca più attraverso quei canali ma
I nostri figli per certi aspetti su migliori noi
Perché
Non vanno più nelle Sezioni ma quanti ore dedicano al volontariato l'associazionismo a proposito del terzo settore è una società civile più ricca e c'è da chiedersi anche se
Le istituzioni
Vengono percepite come spesso accade come delle cittadelle chiuse assediate perché non sono in grado entrare in sintonia con quella fioritura
Diritti di protagonismo civile che nella nella società c'è ecco c'è questo c'è questo capitale capitali civile che che che che va impegnato nella alle nella ripartenza nazionale
Dico anche per inciso perché
Peraltro oggetto di riflessione del due mila undici diciamo del nostro due mila undici di fondazione voi anche qui spero speranza che
Anche la politica
E mi partitissima discuta
Quando
In cenno la capacità di espansione economica io credo che sia arrivato il momento
In altri Paesi lo fanno già in Italia
Di riflettere su un elemento nel due mila undici centocinquantesimo anniversario dell'Unità
Essere italiani oggi
Il prodotto interno lordo continua ad essere il parametro fondamentale cui la politica l'economia devono guardare per individuare il livello di benessere di benessere reale del nostro Paese
Perché dico in altri Paesi lo fanno già perché chi segue la politica europea ad esempio sa benissimo che in un Paese a noi molto vicino la Francia
E e non è il merito di un Presidente di centrodestra perché l'idea è stata sua ma affidato nuovo dichiaratamente socialista e di sinistra quale Attali il compito di fare la Commissione ad hoc per studiare in Francia discusso un anno
Ma ancora la politica e quindi l'azione delle istituzioni deve partire dal PIL otiti lei è uno dei parametri non è il fondamentale o comunque non è l'unico
Perché è chiaro che se si dà la risposta che io credo vada data il PIL è un parametro importante ma non è il fondamentale non è l'unico e poi si vanno a declinare delle politiche diverse
Perché ad esempio
è preferibile una società che ha un PIL che tende ad elevarsi ma una qualità complessiva dei servizi
Per la quale si entri in un ospedale deve augurarsi di uscirne vivo semmai i profili scuola della Guardia Medica scritte in testa o è preferibile un PIL che in qualche modo
Non cresce con ritmi diciamo
Elevatissimi ma c'è una spesa tra virgolette sociale finalizza
Non mi dilungo ma
Sono le grandi questioni che se vogliamo
Individuare il due mila undici come anno della ripartenza devono essere oggetto di titubanti un confronto e di un dibattito perché ripartire significa poi anche sapere lungo qualche strada poter camminare altrimenti più che una ripartenza è una sorta come dire gioco a mosca cieca ci si muove scomposta mente
Si dà l'idea di essere in movimento ma in realtà spesso e volentieri si rimane esattamente
Sul al punto per punto
Grazie ecco davvero concludo scusandomi se mi sono dilungato
Forse manca ecco forse manca l'idea di una direzione di marcia comune di una
Computi una convergenza di sforzi di un comuni investimento sull'Appennino
Ed è ovvio che si tenda a scaricare in particolar modo sulla politica alla responsabilità di questo disagio
Io non dicono di Roma anche la politica è esente da colpe perché sarebbe sbagliato dirlo ma attenzione hanno spingere laddove Rosa
Oltre che legittima critica alla politica
Fino agli eccessi opposti gli eccessi della qualunquismo dell'antipolitica intesa quasi
Riprendendo la metafora celebri Sciascia dei professionisti dell'antimafia i professionisti dell'antipolitica
Una sorta di giacobinismo in servizio permanente effettivo perché non ci guadagnerebbe nessuno nella politica ovviamente me la società Società lo dico per inciso che in molti casi non è esente da colpe
Lo hanno osservato recentemente Galli Della Loggia ricorsi gli altri società e politica in alcuni casi sono per davvero le due facce della medesima unità
Anche anche sul tema che deve essere oggetto di grande riflessione forte impegno
Della legalità sul tema
Della corruzione o comunque della
Del venir meno della
Doveroso rispetto di di alcuni principi fondamentali di trasparenza io non credo perché sarebbe veramente una visione manichea ad una società in qualche modo virtuosa e adamantina è una politica
Concentrato di nefandezze
C'è corruzione dalla politica perché c'è corruzione dalla società e viceversa può apparire una banalità
Che contiamo cautela tutta una serie di conseguenze che la politica deve partire possono dar luogo all'altro se c'è corruzione dalla Società vuol dire che c'è
Un problema connesso anche h
Ad alcuni valori di moralità che evidentemente non vengono più veicolati a sufficienza nella società non vengono più difesi che chiamo in causa scuola chiami in causa il ruolo il ruolo delle famiglie che
Chiamo in causa di nuovo la politica la politica intesa come come Police con quella visione omnicomprensiva che inevitabile
Ci deve essere se si vuole avere come dire l'ambizione di una politica di respinto
Certe Acri certo è chiedo davvero che alla politica spetta il compito di dare il buon esempio questo non sempre lo fa ma spetta soprattutto il compito di
Far partire il
La luce verde
Segnali di via
Accendere il pulsante della ripartenza ecco far nuovamente girare il motore delle riforme
E io concludo
Era l'anticipazione che avevamo data
Far girare il nuovo motore delle riforme
Riforme che non sono inevitabilmente soltanto le riforme istituzionali certamente questo è un capitolo
Che è stato scritto ma che va chiuso e va chiuso perché ci sono le condizioni per
Definire finalmente quelle riforme
Che possono anche essere ampiamente condivise
E che senza la presunzione di una revisione organiche globale della seconda parte della Costituzione si concentrino ad esempio
Su quegli aspetti penso in particolar modo alla forma del
Nostro sistema parlamentare superamento quel bicameralismo perfetto
Doveroso superamento specie alla luce
Della avvenuta riforma in senso federalista dello Stato
I decreti attuativi del federalismo fiscale rendono ineludibile
Un federalismo istituzionale come come disse il Presidente Violante nella scorsa legislatura poi si possa chiamare Camera delle Regioni un Senato delle autonomie
è una questione più risicata che sostanziale non possiamo rimanere a metà del guado il federalismo è una grande opportunità
Che
Può anche essere motivo di responsabilizzazione specie
Nelle classi dirigenti meridionali è al tempo stesso una
La sfida che può
Se non è
Ben gestito
Rendere ancor più forte il divario nord-sud non ci deve sfuggire
Questo
Aspetto federalismo è un'opportunità ma è anche una sfida che se non siamo in grado come comunità nazionali vincere può far regredire ancor di più
Alcune parti del Paese o se volete può addirittura portare a quella secessione morbida di cui parlo un tempo il professor Miglio
Ma a maggior ragione non si può rimanere nella condizione attuale
Con un Parlamento che e il Parlamento ancora concepito
Dai padri costituenti quando il federalismo era veramente prospettiva lontanissima che nessuno pensava di poter calare nella realtà nel settore dello Stato italiano sono le riforme istituzionali sicuramente
Questo aspetto
L'aspetto connesso ad un maggiore equilibrio tra
L'esecutivo e il legislativo qui vado per davvero e mi scuso per flash credo che proprio anche le vicende che stiamo vivendo dimostrino chiaramente come la caratteristica di una democrazia debba essere
La democrazia è autenticamente tale quanto è rappresentativa
Quando ha governato
Non si possono mettere in contrasto questi due valori di una democrazia il che significa alcune cose nella attuale ordinamento costituzionale italiano ma attenzione riforme non può significare soltanto riforme istituzionali
Perché
Dobbiamo sciogliere dei nodi
Dei nodi che si sono intrecciati ancor di più negli ultimi anni e che rischiano di rendere difficile la ripartenza
Arrendono più più pesanti il cammino
L'Italia ha bisogno di riforme che ormai tutti definiscono strutturali nel campo economico nel campo sociale l'Italia in qualche modo ha bisogno di
Di ripensarci darsi degli obiettivi se volete
Abbastanza vicine al tempo ma di raggiungerli sulla scorta di un rinnovato entusiasmo e con questo questo è e concludo per davvero il grande compito della politica
Se e ne sono convinto la pensiamo in questo modo
La politica e la la pensiamo in particolar modo
Nell'interesse
Del futuro delle giovani generazioni italiane
Non ha senso indulgere nel pessimismo non ha senso dire che si tratta di un
Onere troppo
Pesanti sulle spalle
Io sono
Ed ero convinto che
Se si rilegge il centocinquantesimo anniversario dell'Unità nazionale con questa a volontà di proiettare in avanti nostro essere italiani come già è accaduto tante altre volte
Gli italiani ce la possono fare non ricordo se
Sì se ricordo male chiedo anticipatamente scusa è stato proprio il professor De Rita a coniare nel passato un'immagine dell'Italia
Che mi colpì che ci colpì che abbiamo citato in diverse occasioni lo faccio anche qui in conclusione quella di una
Strano insetto che in certi momenti
Commi calabroni
Vincendo quasi le leggi della fisica calabrone sembra quasi impossibilità alzarsi in volo e pur ce la fa riesce persino qualche volta
D'andare innanzi
Dopo questa Italia calabrone ecco non possiamo non possiamo rimanere questa Italia perenne crisalide
Per cui tutto in qualche modo sa da fare ma per una ragione o per l'altra non si fa
Dobbiamo trovarla volontà e questo è il compito di PEC della politica
Di fare uscire la farfalla che ci andrà crisalide per consentire all'Italia di spiccare il volo e di guardare con fiducia al duecentesimo anniversario dell'Unità nazionale
Presidente credo che questa parola con l'America un duplice invito uno
All'etica civile al coraggio dei piccoli gesti che ciascuno di noi può fare
Vivete vede l'Italia che i tempi diceva un grande tanto e dall'altro un invito ad impegnarci per le grandi riforme costituzionali di riforme il sistema dei tale può fare di qui al centocinquantesimo l'impegno ce lo metteremo statici vicino grazie
Diciamo
Grazie
Coordinata e
Ciascuno valutarlo
Allora
Evoca