Mario Pannunzio cent'anni dopo

Autorità a signore e signori
La Camera dei deputati rende oggi doverosamente omaggio
Alla figura di Mario Pannunzio un intellettuale che ha legato il suo nome a una delle stagioni più intense feconde della cultura politica italiana
Desidero rivolgere il mio più cordiale benvenuto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ci onora con la sua presenza
Saluto e ringrazio Nello Ajello Antonio Maccanico che Massimo Teodori per gli autorevoli contributi che si apprestano a fornire al convegno
Mario Pannunzio fu un maestro di libertà è un campione di etica pubblica e la sua lezione ideale e morale si rivela quanto mai preziosa nel centenario della nascita
Essa
Contribuisce a mantenere vivo l'ideale di quell'Italia civile
Che ispirò tante intelligenze della sua generazione e che deve rimanere una forte aspirazione anche per le generazioni odierne
Pur nella necessaria valutazione dei tanti cambiamenti avvenuti nei decenni passati e pur nella doverosa considerazione dei grandi traguardi raggiunti dal nostro Paese dal dopoguerra a oggi
L'ideale anziano dell'Italia civile è il sogno di un'Italia moderna profondamente inserite nell'Occidente liberale
Non solo nell'Occidente delle istituzioni della politica e dell'economia realtà ampiamente consolidata da molti decenni
E il sogno di un'Italia moderna inserita soprattutto
Nell'Occidente della curiosità culturale dell'apertura mentale degli stili e dei comportamenti virtuosi comunemente seguiti tanto dalle classi dirigenti quanto dai ceti più umili della società
E ciò diciamolo con franchezza in Italia non appare ancora come una realtà totalmente acquisita e sufficientemente interiorizzato
Dunque Pannunzio maestro di libertà e di moralità
E prima di soffermarmi brevemente sulla sua figure sui motivi che rendono vive attuali il suo insegnamento
Voglio esprimere il mio apprezzamento per l'iniziativa delle Poste italiane che il cinque marzo hanno emesso un francobollo in onore del direttore del mondo e circostanza da rimarcare
Le missioni avvenute in contemporanea con l'analogo maggio filatelico tributato un altro illustre personaggio della cultura italiana di cui ricorre sempre quest'anno il centenario della nascita Ennio Flaiano
Una delle intelligenze più vivaci dalla seconda metà del Novecento italiano che di Pannunzio non a caso fonico e che con Pannunzio condiviso la battaglia per la libertà intellettuale
L'Italia di Erna e indebito verso questa generazione di intellettuali nemici di ogni massificazione e di ogni conformismo
E indebito Compagnon se con Flaiano e allo stesso modo lo è con uomini come Panfilo Gentile Indro Montanelli Giuseppe Prezzolini Leo Longanesi Ignazio Silone Bruno leoni Elio Vittorini
E con le tante altre voci scomode fuori dal coro che hanno scritto pagine importanti nella storia culturale del nostro Paese
Erano scrittori giornalisti economisti giuristi che furono animati da potenti passioni civili e che pur tuttavia mantenerlo sempre un rapporto variamente critico con la politica e con i partiti
Un atteggiamento che non discende dalla superbia intellettuale tutta snobismo come a molti peraltro fu rimproverato
Ma che veniva dalla loro forte rivendicazione di laicità rispetto non solo al confessionali smog ma anche e direi soprattutto ai canoni dettati dei partiti di massa negli anni caldi delle ideologia imperanti
Non intendo con queste parole
Sminuire la funzione positiva anche di pedagogia civile
Assolta da tanti altri intellettuali che fecero scelte diverse chino secco i propri ideali stabilire un rapporto più o meno organico con le principali forze politiche italiane
Ma non c'è dubbio che nella vicenda delle figure più compiutamente laiche come Pannunzio si specchia stato tutte le difficoltà incontrate dalla cultura della modernità per farsi largo nel nostro Paese
E non tanto nell'élite intellettuali quanto piuttosto nella società e nelle classi dirigenti
Non era facile essere laici liberali
Nel senso più ampio del termine nell'Italia dei primi due decenni del dopoguerra
Riesce bene a rendere il senso di tale difficoltà questa testimonianza sul Pannunzio resa da Montanelli
Il Pannunzio degli ultimi tempi di se Montanelli era un uomo amareggiato e deluso
Eravamo delusi entrambi perché in fondo le sue battaglie in uno stato un po'anche le mie e i risultati non erano certo esaltante
Mi ricordo che un giorno mi disse vedi al tempo del fascismo eravamo in pochi e diventano amo sempre di più oggi siamo in pochi e diventiamo sempre di meno
Non ero soltanto responsabilità del ceto politico era anche il frutto di alcuni limiti storicamente presenti nella cultura della stessa borghesi tagliano
E proprio il superamento di quei limiti costituiva uno dei grandi obiettivi che animavano le battaglie giornalistiche culturali del mondo
E diciassette anni in cui dire sulla rivista Pannunzio riuscì comunque
Esprimere un magistero intellettuale e morale il cui prestigio sopravvissuto alla sua morte segno della profondità delle sue analisi della capacità anticipatrice delle sue intuizioni
Non intendo ovviamente entrare nelle questioni più specificamente politiche delle battaglie condotte da Pannunzio attraverso la rivista e attraverso i convegni degli amici del mondo
Convegni da qui emerge con l'obiettivo di costituire una forza anti egemonica di ispirazione laica e liberale rispetto alla democrazia cristiana da una parte e al più forte partito comunista dell'Occidente dall'altro
Sono profili sicuramente rilevanti ma che devono essere valutati in sede storiografica
Quello che ritengo ancora oggi particolarmente interessante e semmai la valutazione dei frutti culturali lasciati Pannunzio e la fecondità della sua idea di un'Italia solidamente fondata su principi liberali
Un'idea nuova astrattamente dottrinaria ma tesa sempre a confrontarsi con i problemi reali della società italiana
Ci siamo sempre battuti scrisse Pannunzio nell'ultimo editoriale del mondo prima della chiusura sessantasei
Per dare il loro nome a fatti e personaggi
Problemi reali problemi concreti non stanno su piani diversi gli intellettuali tra di noi non si trovano soltanto tra poiché nove di ieri né tanto meno fanno parte di una corporazione di privilegiati separato dalle altre
L'intellettuale tra di noi una figura integrata
Il mondo fu in questo una vera fucina di idee nella quale si incontravano esponenti delle diverse ispirazioni liberali e liberal socialista che agivano sulla scena pubblica italiana
Per Luigi Einaudi Ugo La Malfa da Nicolò Carandini a leone Cattani dalle o Valiani a Panfilo Gentile dal tiro Spinelli e Giuseppe Saragat a grandi cattolici liberali come don Sturzo Arturo Carlo Jemolo
Sulle colonne del settimanale dannunziano si incontrò una grande autorevole porzione di quell'intellighenzia italiana che oggi tra nel dopoguerra e la prima metà degli anni Sessanta
E credo che particolarmente significativo fu la circostanza che si ritrovarono grazie al mondo altissimi esponenti del pensiero liberale come Croce e Salvemini che pure erano stati divisi da vivaci contrapposizioni politico-culturale
A questo proposito è per la Camera motivo di particolare soddisfazione annunciare che l'archivio storico ha recentemente pubblicato ottimamente curato introdotto da Massimo Teodori il carteggio inedito tra Salvemini che Pannunzio
Si tratta di un materiale che risulterà di grande interesse per gli studiosi e che testimonia la corrente di simpatia politiche di fiducia personale che parallelamente alla collaborazione di Salvemini con il mondo
Si instaura fra i due intellettuali e che da ulteriore testimonianza della forte pulsione etica nella vita pubblica che animava intanto
L'esperienza del mondo va quindi valutata oggi al di là del progetto politico che la ispirano e se rappresenta un lascito più che mai secondo per la politica e per la società italiana
è innanzitutto l'insegnamento che i grandi processi di modernizzazione non possono essere mai sacrificati a nessun ideologia nessun dopo ma valutati nella loro effettiva potenzialità di progresso umano e civile
Ed è anche l'insegnamento che la modernizzazione stessa non può essere separata né dall'etica né dalla razionalità senza correre il rischio come purtroppo poi è avvenuto in particolare negli anni settanta
Di assistere a una crescita caratterizzata da vaste zone di inefficienza dispetto di privilegio di dissipazione delle risorse
Le inchieste del mondo
Fecero conoscere l'Italia gli italiani senza veli senza filtri denunciando le contraddizioni presenti nello sviluppo del Paese
Pur in un periodo di elevata crescita economica e di progresso sociale come quello degli anni Cinquanta ed alla prima metà degli anni Sessanta
Denunciavano quelle inchieste le pratiche del sottogoverno il malcostume politico l'incipiente invadenza degli apparati pubblici
I convegni degli amici del mondo affrontavano inoltre più di cinquant'anni fa diversi problemi che oggi definiremmo strutturali con i quali la società italiana fa ancora oggi i conti
Dalla necessità di riformare la pubblica amministrazione alla speculazione edilizia dalla tutela del paesaggio alla qualità dell'istruzione
Mario Pannunzio
E concludo animale coordinava quel grande laboratorio culturale e politico con rigoroso dedizione alla causa dell'etica pubblica la sua rivista non faceva sconti a nessuno
Non ci piacciono le mezze misure scrisse con orgoglio e certo non a caso
Vittorio corregge definì Pannunzio intransigente anticomunista in nome della libertà intransigente antifascista in nome dell'intelligenza intransigente anticlericale in nome della Regione
Il Direttore del mondo non cedette comunque mai alla tentazione del sensazionalismo dello scandalismo di quella che oggi chiameremmo informazione spettacolo
La sua era un'intransigenza senza fronzoli e senza ostentazione che non cercava popolarità buon mercato
Il giornalismo delle idee
E la battaglia culturale di Pannunzio al di là dell'asprezza dei toni con cui talvolta si esprimevano si ispiravano per davvero i valori della grande cultura liberale europea ha dato di la croce
E tendevano a fare di quei valori un debito morale perennemente in azione all'interno della società
Spetta ovviamente agli storici stabilire in che misura e per quali ragioni
Quel progetto culturale e civile risultasse in dissonanza e fortemente minoritario rispetto alle tendenze politiche prevalenti nei primi decenni della storia repubblicana
Certo è
Che l'esperienza di Pannunzio
Non può e non deve essere misurato con il mezzo dei suoi diretti effetti politici
Ma con quello delle idee che mettono radici nella società e che danno frutti nel tempo al di là di ogni visione o prospettiva di parte e certamente le sue idee
Furono idee seconde innovatrici che ancora oggi appartengono a pieno titolo al patrimonio ideale della Repubblica e alla civiltà politica dell'Italia grazie
Ecora Massimo Teodori tanto
Un concetto è stato raramente usato per definire Mario Pannunzio
Intellettuale politico e giornalista
è quello espresso dal termine antitotalitario che vorrei qui mettere in evidenza accanto ai più noti liberale democratico liberaldemocratico
A cent'anni dalla nascita del marzo mille novecentodieci e a quarantadue anni dalla scomparsa nel febbraio sessantotto
Come un aggettivo appropriato a descrivere colui che forse per il maggiore intellettuale politico liberaldemocratico del Novecento italiano
Vittorio Corriere esso lo ricordava poco fa il Presidente Fini alla scomparsa diede una incisiva definizione dell'uomo
Intransigente mente anticomunista in nome della libertà intransigente mente antifascista il nome dell'intelligenza e intransigente mente anticlericale in nome della ragione
Non gli sembrò necessario evocare l'aggettivo qualificativo che compendiata di tre caratteri enunciati antitotalitario appunto
Non è casuale in Italia la scarsità degli studi sugli antitotalitaria
La storiografia contemporanea ha generalmente ruotato attorno a due coppie di concetti
In una prima fase alla coppia fascismo antifascismo in un secondo tempo a quella comunismo anticomunismo
Non v'è dubbio che queste categorie antitetiche siano funzionali alla vicenda italiana ma insufficienti accogliere l'intera gamma dei protagonisti che hanno fatto la nostra storia
è stato trascurato il filone degli antifascisti non comunisti i quali vi vennero in seguito anticomunisti liberali ben distanti dai reazionari
In una parola si è scritto poco degli antitotalitari
è significativo che il vocabolario del riciclo veniva Treccani indichi come antitesi atto tali taglio i termini democratico e liberale che sono i due aggettivi da sempre usati per Pannunzio
E proprio il fil rouge antitotalitario che lega i capitoli della vita di Pannunzio fin da quando
Nel mille novecentoquarantatré pubblico il saggio esplicitamente autobiografico le passioni ritocco PIL in cui si sottolineavano le degenerazioni autoritarie che insidiano la libertà degli uomini
E in quell'estate di guerra che avete la trasformazione di Pannunzio da letterato al leader politico
Nel pilotare i Liberali verso una libera democrazia anglosassone rivelò subito uno spirito anticonformista in tutte le direzioni
Cosa difficile nel clima dell'unità resistenziale
Si schierò contro la perpetuazione del regime CL Nisticò voluto dei giacobini richiamandosi l'esigenza della legalità istituzionale
Non accetto che in nome dell'antifascismo si commettessero nuove violenze e prese le distanze dai conservatori e dai reazione
Alla fucilazione di Mussolini il ventinove aprile meno centoquarantacinque scrisse sul Risorgimento liberale e dunque questo il vento del nord un vento di sangue e vendetta
Tutti coloro che hanno sempre deprecato la violenza sono oggi turbati dalle notizie che ci giungono dal nord
Nel novembre quarantacinque annunziando il ritiro dei dei liberali dal Governo Parri non esitò a parlare della classe dirigente antifascista costituita in casta chiusa e dal sta altezzosa
Serrata in una fortezza inaccessibile che ha dato vita a una legislazione frenetica incontrollata capricciosa che ha prolungato ed esteso in tutto il Paese i tribunali politici ed ha ristabilito l'istituto del confino
Il cuore della sua visione fu espresso a chiare lettere al congresso del Partito liberale dell'aprile mille novecentoquarantasei
Il mondo moderno è diviso in due vastissime correnti il liberalismo e il totalitarismo sono due concezioni della vita in urto e il conflitto annuncia ogni giorno di più aspetti drammatici
Dopo il mille novecentoquarantasette con la guerra fredda avendo rifiutato la degenerazione dell'antifascismo potete anche praticare un anticomunismo scevro dà conto di un contaminazioni liberali
Sia che provenissero dei fascisti dei qualunquisti con cui si era alleato il PP il PLI Daloui abbandonato o dei clericali di Luigi Gedda che per una importante funzione il diciotto aprile mille novecentoquarantotto
In quelle elezioni di fronte allo scontro di civiltà
Fece un passo indietro dalla politica attiva per animare il manifesto Europa cultura e libertà
Promossa dei liberali Croce ed Einaudi dal democratico repubblicano Ferruccio Parri da socialista umanitario Ignazio Silone e dal cattolico Gaetano De Santis uno dei professori universitari che non ci vadano a Mussolini
Fu quello il vero documento fondante dell'antitotalitarismo italiano a cui si deve ricondurre l'enunciazione del ruolo dell'intellettuale e libero in contrapposizione al cosiddetto intellettuale organico
Pannunzio in Italia rappresentò qualche Albert calmi era in Francia di fronte a Gian possa
Con il suo contributo nacque cinquanta l'Associazione italiana per la libertà della cultura di Silone Chiaromonte Nicotra
Espressione dell'Internazionale antitotalitaria patrocinata da John Dewey Bertrand Russell Orwell Astore Maritain Kessler Raimo a Roma Benedetto Croce e Hannah Arendt
Non a caso una delle prime più importanti collaborazioni di Benedetto Croce al mondo si ebbe nel mille novecentoquarantanove con la recensione chiesta gli dà Pannunzio
Del romanzo mille novecentottantaquattro di Giorgio Orwell il grande libro della critica al comunismo sovietico
Nel mille novecentocinquantatré
Quando gli intellettuali comunisti chiesero solidarietà i democratici contro le restrizione delle libertà di stampa Pannunzio aprì sul mondo un dibattito con la partecipazione di Ernesto Rossi
Calamandrei e Moro Silone Garosci in cui si replica affermava l'opposizione qualsiasi provvedimento restrittivo dei diritti e delle garanzie individuali anche nei confronti dei totalitari
E si ribadiva la linea della terza forza riassunta nella parola d'ordine
I laici devono stare con i laici i comunisti con i comunisti nelle battaglie comuni si deve colpire uniti quando il caso ma marciare separati sempre ad ogni costo
Con la stessa sensibilità Pannunzio diede vita né quarantanove al mondo pubblicato fino al mille novecentosessantasei
Non si tratta soltanto di un'impresa giornalistica di qualità
Ma anche e soprattutto di uno strumento politico volto a creare quell'unità democratico laica della terza forza che non si realizza un mai sul terreno partitico
In quell'armonia orchestra politico-culturale diretta dal regista Pannunzio si espressero quegli individui e quei gruppi democratici laici che da soli o insieme i settori istituzionalmente più responsabili
Del mondo cattolico e delle sinistre tennero viva la fiamma dello stato di diritto e della razionalità politica
Nella stagione in cui l'Italia era assediata dai fondamentalismi di ogni tipo
Quanto all'anticlericalismo Pannunzio lo interpreto come necessaria reazione alle invadenze dei clericali nella vita pubblica
All'accusa di essere occulto laicista rispondeva che si trattava di un imbroglio lessicale
Peraltro ancora oggi praticato dovuto al trasferimento in sede politica del linguaggio dei chierici abituati a chiamare laicista quel che è semplicemente laico e laico quel che convalidato dalle gerarchie ecclesiastiche
E per ciò che nella sfidare a Salvemini oltre che
Al suo stretto collaboratore Rossi un ruolo primario al mondo Pannunzio ne sottolineo la dimensione anticlericale che nella temperie degli anni Cinquanta riteneva indispensabile per la difesa della laicità dello Stato
Quando Salvemini gli invia un articolo in cui scriveva di non accettare alcun totalitarismo nei plessi Astico né secolare e perciò si dichiarava anticlericale antifascista e anticomunista Pannunzio lo comportò con questa risposta
Caro Salvemini nessuna difficoltà per il suo anticlericalismo
Nel corso della sua ventennale leadership politica e intellettuale per Nunzio fu criticato da sinistra da destra e dal centro
Per il rifiuto di fare corpo comune con i comunisti in funzione antifascista con i fascisti in funzione anticomunista e di sposare le tesi clericali per difendere il centrismo Degas speriamo
All'inizio degli anni cinquanta si oppose alle involuzioni che le forze retriva e del mondo imprenditoriale e militare
Sulla scorta del maccartismo statunitense volevano imprimere alla Democrazia Cristiana a scapito dell'equilibrio tra laici e cattolici
Su questa frontiera liberale e democratica dopo i fallimenti della linea riformatrice del PLI Pannunzio costituire cinquantacinque il Partito Radicale
Che doveva tradurre in politica insieme le altre correnti della terza forza in primo luogo i repubblicani
Di Ugo la Malfa quelle istanze riformatrici sociali economiche culturali e di etica pubblica che il direttore proponeva settimana dopo settimana sul mondo
Fu fermo nel rappresentare la voce del occidentali istmo democratico
Matrice della solidarietà atlantica e dell'unificazione europea espressione in politica estera di ciò che l'antitotalitarismo rappresentava sulla scena italiana
Perciò sostenne il Presidente del Consiglio cattolico De Gasperi come Ministro degli esteri laico Carlo Sforza contro le tentazioni neutraliste
E patrocino la Federazione europea sulla scorta di Arturo su
Di Altiero Spinelli Ernesto Rossi e Luigi Einaudi
Mario Pannunzio fu dunque uno dei grandi intellettuali italiani
Non attratto dai totalitarismi del suo tempo che pure affascinavano tante personalità politiche culturali anche di formazione liberale e democratica
Ed è una visione rigorosa della funzione della stampa in democrazia del significato dell'eredità risorgimentale e del rapporto che deve intercorrere tra moralità e politica concetti tutti contenuti
Dell'articolo di commiato del mondo pubblicato l'otto marzo mille novecentosessantasei che può essere considerato il bilancio di una vita e il suo testamento spirituale in parte già il Presidente Fini ha parlato ne faccio alcune citazioni
Un giornale liberale un giornale laico e antifascista un giornale indipendente
Doveva impegnarsi sui problemi della libertà e del costume civile e non vi è stata questione di educazione del cittadino di rinsalda mento dello Stato e delle istituzioni parlamentari
Di efficienza di governo e di moralità pubblica di politica interna e internazionale di economia sociale e di conflitto fra l'interesse privato e quello collettivo
Di fronte alla quale il giornale non abbia detto quel che gli è sembrato di dover dire anche se le sue parole sono apparse spesso verità scomode e qualche volta dure
Cito ancora da quell'articolo da quel bell'articolo di commiato
Tante volte quando le cose sembravano più buie aggrovigliate ci siamo domandati come mai
Corrente di ispirazione liberale e democratica fedeli ad una tradizione di pensiero di grande nobiltà
Che tra le sue origini dal sorgere dell'Italia moderna e che ha avuto maestri come Cavour Mazzini Benedetto Croce Gaetano Salvemini Giovanni Amendola hanno trovato e trovano così poco udienza
Nel nostro Paese insieme una così unanime agguerrita ostilità
Da rendere similia pattuglie isolate di frontiera quasi separate dal tessuto vitale della nazione
Non ci piacciono finiva il l'articolo di commiato sul mondo non ci piacciono le mezze verità non ci piacciono le differenze l'unzione per le idee che dette stiamo
Ci siamo sempre battuti per dare il loro nome infatti personaggi
L'intellettuale per noi è una figura intera l'uomo politico se non vuole essere un puro faccendiere e anche su un intellettuale che vive pubblicamente che fa con naturalezza la sua parte nella società
Nell'accingerci
Ricordare Mario Pannunzio cent'anni dopo vorrei avanzare qui una proposta per finire
Mi pare giunto il momento di studiarlo ispirandosi rigorosi criteri Pistorio grafici
Lasciando cadere le appropriazioni indebite e le celebrazioni di maniera
Sulla base dell'imponente documentazione lodevolmente raccolte conservata dall'archivio storico della Camera dei deputati
E oggi possibile in fretta interpretare a fondo il ruolo di pancia Nunzio nel Novecento italiano
Quello di principale esponente della famiglia antitotalitaria fin qui troppo trascurata dalla memoria e dalla storia nazionale grazie
Grazie a Massimo Teodori pletora professore Nello Ajello di prendere la parola grazie
Mario Pannunzio è morto quarantadue anni fa nel mille novecentosessantotto
E ora il suo nome nell'albo d'oro della patria
Tutti vogliono figurare
Nella schiera dei suoi eredi
Non a caso Eugenio Scalfari ha definito i Pannunzio anni postumi in nuovi Mille
Sono comunità Emporio i garibaldini
Tutti asserivano di avere partecipato alla storica impresa
E ancora non è un caso
Che è un'osservazione molto simile sempre su questo tentativo di accaparramento ideale di Pannunzio sia stata fatta in un libro interesse intervista curato da Pierluigi Battista
Da quell'Alberto nonché che ci aspettavamo di vedere stamattina qui fra noi
Ma la sua morte improvvisa prendervi cinque ci ha colpiti e addolorati privando oggi della sua accada presenza
Non ci resta che ricordarle
L'altissima lezione professionale
Rimpiangere me il sorriso saggio e arguto
Onore allori
Ma torniamo
Ma torniamo toccati da questa recente malinconia
Appare Nunzio
L'ansia di assicurarsi delle reliquie dell'antico direttore del mondo ha un che di patetico neppure
Non è del tutto in sincera
Per la generazione di intellettuali maturata nel dopoguerra quel personaggio è stato davvero un carattere
Un modello di coerenza
In tempi politicamente acrobatici alla sua capacità di non perdere l'equilibrio appare proverbiale se non miracolosa
E oggi quel rigore e una medaglia di conio ancora più raro
Che fa piacere approntarsi magari indebitamente sul petto
A me tuttavia Pannunzio ha fatto sempre l'impressione di essere un professionista non ripetibile
Le sue preferenze oscillavano fra la politica e la letteratura
Aveva cominciato a fare il giornalista sulla scia di Leo Longanesi
Un maestro di arguzia sbagliate è un esperto invii simulazione politica
Ma di questa esperienza vissuta nel settimanale omnibus fra il mille novecentotrentasette e il trentanove aveva assorbito soltanto la sostanza migliore
Di Longanesi conservava infatti lo humour
La passione artigianale
Il Tarantini talento grafico
Ne ereditò in sostanza vari tratti
Ancorché sono sue parole l'elegante e vizioso qualunquismo
Della successiva avventura che lo vide direttore del settimanale Oggi accanto ad Arrigo Benedetti di restauro e il trauma che trasmette il potere politico quando lo si subisce sulla propria pelle
Oggi
Fu infatti soppresso dei fascisti nel minore novecentoquarantadue per spirito antinazionale o qualcosa di simile
I contatti con l'ambiente
Liberale che Pannunzio intrattenne poi
Fin dagli anni della Resistenza furono segnati da periodici Audi
Ma Pannunzio riuscì ugualmente a fare nel Risorgimento liberale loro il loro fiancheggiatore del partito che diresse per quattro anni
Un quotidiano che oggi è sorprendente sfogliare
Vi si incontravano appunto illiberale alla Pannunzio esponenti dell'ala crociana e intellettuali che un qualche vena progressiva più o meno evidente
Franco Libonati Nicolò Carandini
Leone Cattani Panfilo Gentile Mario Ferrara Nicola Chiaromonte albicocca gli uomini Leo Valiani Altiero Spinelli Aldo Garosci Arturo Carlo Jemolo Achille battaglia Guido Calogero
Ed è d'obbligo inserire in questa leggo Ugo La Malfa
Come assiduo suggeritore politico
Ma non si fermava qui la sapiente tessitura praticato nelle colonne del mondo
Ricordo per esempio i contributi di Alberto Arbasino o dolorosi di attualità cosmopolita
Non sembravano stridere quegli articoli di una modernità a volte irridente con le elezioni filosofiche di un Carlo Antonini
Con la prese con la prosa accolta di un Giovanni Ferrara
Con l'indignazione di un urbani urbanistica di un Antonio Cederna
Con l'intonazione azionisti cari quali repubblicana di Adolfo Battaglia coll'aperta intelligenza di Edgardo Bartoli
In questa in questa sala
Non ho visto Eugenio Scalfari
E mi dispiace essendo stato lui del mondo tanta parte
Pannunzio potrebbe poteva inoltre inoltre contare su numerose teste d'uovo che provenivano come l'umido al migliore giornalismo fascista Sandro De Feo vitaliano Brancati Ennio Flaiano
Alfredo Mezio artiglio Riccia Giambattista angioletti Giovanni Comisso Paolo Monelli Mino Maccari Amerigo Bartoli Pietropaolo trompe Teo Giorgio Vigolo
Nella diversità di generazioni e temperamenti
Ad unire idealmente molti di loro era l'immagine un po'letteraria e un po'a farli di un'Italia osteria quasi ottocentesca
Qualcuno come Brancati
Dichiarava di non amare la propria epoca
Come ciò riuscissi a conciliarsi con il miraggio di una moderna civiltà laica che il mondo vagheggiava può apparire un enigma
Il connubio più problematico cui poi il settimanale fece assistere doveva essere quello
Tra Croce e Salvemini depositari di due diverse anime
Dell'antifascismo
Per iniziativa di Pannunzio i due grandi vecchi erano presenti nelle pagine specie Salvemini vi avrebbe lasciato il suo segno
E così Luigi Einaudi il creatore del settimanale era troppo avvertito per non riservare all'economia uno spazio privilegiato
Basti pensare al ruolo che vi svolgevano Ernesto Rossi e il giovane Eugenio Scalfari
Le difficoltà politiche e di schieramento che il mondo incontrava erano rilevanti
Le istituzioni culturali più autorevoli almeno su un terreno militante si trovavano tutte nelle mani dei comunisti
Dietro la frontiera opposta c'erano i democristiani fermi per lo più
Nella condanna di ciò che definivano culturale
Stretti fra questi due blocchi Pannunzio e i suoi amici venivano accusati contemporaneamente
Così si sarebbe espresso Norberto Bobbio
Di essere guardie svizzere della reazione dagli uni
Ed utili idioti del comunismo dagli altri
Va evocato dal vivo l'atteggiamento che lo storico segretario di Botteghe Oscure adottava contro i Pannunzio anni
Stia attento il lettore si legge a firma di Togliatti suo di nascita alla fine del cinquantuno
Se gli accade di trovarsi accanto un redattore del mondo
Attento al portafoglio
Con i comunisti c'erano botte
Legami personali non più di questo ma contava
Mi capitò di trascrivere a suo tempo cerchio mangia Pannunzio di Lucio Lombardo Radice
Quanto ai democristiani
Gli anni del nono trionfo coinciso ma con la stagione più incisiva di Pannunzio e della sua
Creatura
Qui basta di produrre
Una frase di Vittorio con restio già ricordata qui dal Presidente Fini e dal professor Teodoro Teodori
Ecco adesso diceva che quell'impresa di carta
Il mondo era antifascista il nome della civiltà anti confessionale il nome dell'intelligenza anticomunista in nome della ragione
Anche l'autocritica o almeno l'auto santità rientrava nelle corde nel fascicolo di via della colonna Antonina
Il quale
Schierato a favore della riforma agraria
Aveva fra i suoi numi tutelari com'è noto il conto e Niccolò Carandini
Ricco proprietario terriero
La terrei Carandini si leggeva sui cartelli Brandigi da una folla di villici manifestanti in una vignetta disegnato proprio per il mondo da Mino Maccari
In verità il modo con cui l'équipe annunziarla trattava il costume era inimitabile
Passava attraverso una sotto Italia dei notabili a piacere i residui fascisti star Mazzanti
I monarchici riso citati da lauro il salmo gli anti Pardini stile dopoguerra
Nei Tarquini di correzione di Forcella nei personaggi non roba certezza tratteggiati da Maccari ancora lui
O da Bartoli circola bonaria ilare sferzante
In quelle pagine trova posto il sud
Ne parlavano i rappresentanti della cultura crociana più viva compagna Romeo De Caprariis Galasso Cervini
Il mondo fa opinione
A cavallo fra i cinquanta in sessanta lo slogan aveva della contagioso
La fondazione del Partito radicale e ancora prima l'invenzione dei convegni sorretti dalla passione di un Rossi ed io lo Scalfari segnarono momenti di fervore poi
Vasto poco perché il gruppo si frantuma asse con l'uscita di Ernesto Rossi Ferruccio Parri
Leopoldo Piccardi
La testata non si direbbe più
Il centrosinistra che Pannunzio i suoi avevo ridurre il gelato diventando realtà non li soddisfece
Fu l'ultima delusione
Il mondo che per l'anagrafe durò fino al marzo del mille novecentosessantasei in realtà ha finito in anticipo
Alla scomparsa fisica del suo giornale comunque Pannunzio sopravvisse due anni appena
In quella primavera del sessantasei andai a trovarlo a casa sua con in mano il numero novecento ottocentonovanta l'ultimo del mondo
Mi parve stanco
Non usciva più
La sua pigrizia già leggendaria si era aggravata leggeva molto non facevo un passo a piedi
Fumavo moltissimo
Poi perché mi avevano chiesto per L'Espresso un servizio su di lui e le sue creature stampate
Mi raccontò qualcosa degli esordi del mondo nel quarantanove
Caro Mazzocchi aveva detto all'editore
Le pongo una sola condizione
Mai parlarmi di tirature e di vendite
Mentre salutavamo il mondo che chiudeva in Italia i giornali stavano cambiando
Molto sarebbero cambiati in seguito
Oggi tutti li chiamo lo mass media
Un termine che Pannunzio avrebbe di certo giudicato pretenzioso e inelegante
Era un uomo di altri tempi
Scomparve a cinquantotto anni
Un'età che oggi appare quasi indecente per morire qui
è passata un'era
è tuttavia il mento di quell'antico inventore di giornali non fa che crescere
Nel parlarne c'è anche un po'di rimpianto per le élite
Quando sono serie e pulite
Grazie
Stranieri
Antonio Maccanico concluderà il convegno prego senza
Nel dicembre
Del quarantatré
Nella Roma occupata dai tedeschi
Dopo l'arma estinzione dell'otto settembre
Mario Pannunzio veniva arrestato
è assegnato al sesto braccio dei detenuti politici
Allora Pannunzio non era ancora Dunant fascista impegnato nella resistenza
Era un autorevole in per l'attuale
Un uomo di cultura letterato giornalista con esperienza nel campo della pittura del cinema partecipe di iniziative editoriali prima con Longanesi omnibus
Poi con Arrigo Benedetti oggi periodici soppressi perché sospettate di fronda verso il regime
Si era definito prima a fascista
Poi antifascista ma non era meritando nella Resistenza
I sessanta giorni di detenzione
Insieme a molti combattenti antifascisti soprattutto di giustizia e libertà in quel periodo furono arrestati anche Saragat Pertini
Determinare amen Pannunzio un cambiamento di fondo nella sua vocazione
Una scelta di vita nuova l'impegno pieno nell'attività politica
Era culturalmente attrezzata questa svolta
Ma soprattutto era spiritualmente eticamente pronto al grande cimento
Con il suo rigore a difesa dei principi di libertà
La sua chiarezza di idee
La sua inclinazione a slanci ideali corretti dal solito realismo la sua profonda capacità amarli analitica
Non tardò ad affermarsi per le sue qualità nel mondo dei vecchi liberali pre fascisti come casate netti Orlando e quello che è nuovo e più giovane liberali come Nicolò Carandini leone Cattani Franco Libonati mare afferrare a tante altre
Mi fu affidata la direzione ecco delineato Risorgimento liberale
Che vi venne presto non solo il più bel quotidiano del post fascismo
Ma lo strumento di un nuovo liberalismo di una linea politica rigorosamente antifasciste antitotalitaria ma per nulla conservatrice ispirata alle forme più avanzate del liberalismo europeo e di stampo anglosassone
In Italia il suo referente Massimo era Benedetto Croce che egli considerava il baluardo contro il tentativo di Togliatti e per Partito Comunista di egemonizzare la cultura italiana
Dal giugno del quarantaquattro alla fine da quarantasette Pannunzio alla direzione del giornale del Partito liberale condusse una battaglia politica ininterrotta e di grande intensità
Volta a contenere la tendenza conservatrici nel partito
L'affare del partito liberale il perno di una forza politica di ispirazione laica riformatrice nettamente distinta dai perché vede tendenza marxista e dalla Democrazia Cristiana
Saldamente ancorata all'occidente democratico europeista e soprattutto impegnato ad un rinnovamento istituzionale e morale ad una nuova etica politica nel governo del Paese
Questa generosa battaglia fallito in pieno
Il Partito Liberale Scevola a destra
Si è alleato con il partito qualunquista il monarchico Lucifero divenne segretario panni insieme suoi amici lasciare nel partito
Con le dimissioni dalla Direzione procedendo liberale nell'uscito dal Partito liberale si chiudeva la prima fase della esperienza politica di Mario Pannunzio usciva sconfitto
Ma con l'autorità e di grande prestigio che danno la linea retta la coerenza la fedeltà ai principi
Con la lezione del quarantotto
Deprime dopo l'approvazione dalla Costituzione si chiudeva il travaglio del dopoguerra italiana essi pervenire ad una stabilizzazione politica molto chiara e ben definita
Più dell'ottanta per cento del corpo elettorale si era pronunciato a sostegno della Democrazia Cristiana uscite vincitrici assoluto e del Fronte popolare comunista e socialista la forse maggiore di opposizione alla Democrazia Cristiana
Le forze di democrazia laica liberale frammentate divise uscivano in condizioni di assoluta minorità di sostanziale irrilevanza
In questa situazione Pannunzio indomito messo i propositi pensò che fosse necessaria una grande iniziativa culturale e politica
Di livello tale da costituire un richiamo unitario
Alle energie disperse del liberalismo della democrazia laica del repubblicanesimo del socialismo democratico che desse voce cioè a quelli pagati minoranza
Più legata alla tradizione risorgimentale schiacciata tra i partiti di massa e fortemente ideologizzata
Nacque così dall'incontro con il coraggioso editore Gianni Mazzocchi il mondo Lissa tema male che fece rivivere la testata del Giornale di Giovanni Amendola soppresso dal fascismo
Ispirazione di fondo del settimanale si richiamava i maestri
Conosce ed Einaudi ma si rivelò aperta a tutte le protezioni democratiche laiche Salvemini La Malfa Calogero caro OSCE Valiani pagine il liberalsocialismo in Repubblica messi male
Il liberalismo di Pannunzio era uno di una modernità affascinante aperti al tempo stesso rigoroso nelle scelte politiche
BG temendo antifascista e anticomunista ma intollerante delle isterie maccartismo autoritarie giustizialista
Laico è critico della democrazia cristiana nelle sue debolezze clericali e nel suo moderatismo e conservatorismo ma deciso sostenitore di De Gasperi e della sua linea di politica estera di interna
Capì che il De Gasperi
Che pur avendo la maggioranza assoluta in Parlamento chiamava nel Governo personalità di democrazia laica come Einaudi all'economia sforzo agli esteri Pacciardi alla difesa la Malfa commercio estero dimostrava una missione politica sa avanzata
Che un Governo che istituiva la tassa per il Mezzogiorno varare una riforma agraria
Attuava la liberazione degli scambi lanciava il Piano siderurgico Sinigaglia si legava strettamente agli Stati Uniti e si impegnano nella politica di unificazione europea non poteva essere definito un governo conservatore malgoverno riformista
Di qui il suo sostegno
Per queste ragioni quando il Ministro delle reazioni e cinquantatré il Governo ha proposto una riforma elettorale con premio di maggioranza proposta che spaccò le forze politiche di adeguarsi alla lega egli si schierano in favore della legge
Penso che la fase Degasperi hanno
Meritasse continuità
Con la stessa chiarezza e determinazione
Quando capì che l'equilibrio politico centrista era ormai logorato cioè che il legame comunisti socialisti si stava spezzando impegno il suo settimanale nella lunga preparazione alla svolta di centrosinistra
In quegli anni Pannunzio al mostro la sua grande qualità pietà e del relatore e di organizzatore culturale
Con la collaborazione appassionata di Ernesto Rossi ed Eugenio Scalfari
Pannunzio avviò allora la stagione del convegno del mondo
Grande sfida culturale e politica in preparazione della svolta di centrosinistra
Con la mobilitazione delle competenze più autorevoli del mondo democratico laico furono affrontate i maggiori problemi dell'ammodernamento del Paese che stava attraversando un periodo di profonda trasformazione economica e sociale
Notai monopolisti questione delle ci elettrica
Peggio urbanistica riforma della società e della borsa riforma fiscale problema della scuola mezzogiorno e squilibri territoriali erano i lineamenti
Dell'economia mista o se si preferisce di una forma di economia sociale di mercato
Che emergeva da quei convegni organizzarvi prevalentemente da uomini di orientamento liberista come Ernesto Rossi e Ugo La Malfa
E a valutati dall'UDC Einaudi
Nella seconda metà degli anni Cinquanta Pannunzio
E come esso settimanale aveva conseguita una straordinaria autorità e prestigio nel mondo democratico e liberale
Penso che sarebbe stato utile a rafforzare
L'equilibrio dicendo sinistra quale lavorava una formazione politica un partito di ispirazione liberale radicale che raduna se le forze sparse della democrazia laica
L'appellativo radicale fu scelto perché era gradita ai repubblicani con i quali estinzione immediata alleanza elettorale
Di grande aiuto può in questa fase Leo Valiani a me Anna a legato da profonda amicizia sia la Malfa che ha Pannunzio
Nelle elezioni del cinquantotto l'alleanza radicale del
E partito repubblicano non ebbe successo
Ma costituì l'embrione di una forte della terza forza che puntava a rafforzare l'autonomia del PSI rispetta i comunisti
Nel sessantadue presieduto da Fanfani
Si formò il primo Governo sostenuto dei socialisti e Ugo La Malfa divenne ministro del Bilancio
Comincia la fase ascendente del centro sinistra quella del Lazio l'azione dell'energia elettrica e del ed è la nota aggiuntiva
Proposta da la Malfa con l'apporto di giovani Valenti sino economisti che arricchire il tema il semmai lo schema Vallone e fissava la strategia di lungo periodo per l'alimentazione degli a squilibri territoriale e del turismo economica italiana
Da ricordare il giudizio positivo dato con tempestività gli a Cuma dalla loro deputato di opposizione Giorgio Napolitano
Paradossalmente proprio quando si avviava la partecipazione a detta partecipazione piena dei socialista al Governo e centro sinistra si realizzava il Partito Radicale il partito era terza forza entrava in crisi
Dopo la dizione sessantatré David del centro sinistra nuove quelle Bre col Governo comincio a mostrare attenzione interne difficoltà di varia natura
La maturazione del CNR che aveva determinato un contraccolpo moderato nella Democrazia Cristiana che aveva indebolito lo spirito riformista
Le prospettive di programmazione svanì vana per l'opposizione della Confindustria nella indispone dato per forza sindacale alla politica veneta
Pannunzio capì subito esentasse andava verso una crisi una crisi irreversibile non riparabile e decidere di chiudere il mondo nel sessantasei
Sopravvisse meno di due anni alla sua chiusura
Pannunzio visse e operò
Da protagonista in una ventina Eataly agli istituzionalmente e politicamente assai diversa da quella di oggi
Ma nasce un grande assente la nostra riflessione meditazione
Il suo liberalismo cui innanzitutto energia morale
Tensione ideale verso una più alta etica pubblica
Ma può anche sforzo permanente di conciliazione al di là degli steccati partitici dell'amore per la libertà la religione della libertà con la democrazia con esse agenzie di giustizia abbia uguaglianza
Debba dall'ISMEA democrazia furono nell'Ottocento concessioni spesso antitetiche
Dopo di lui il liberalismo democratico divenuto nel nostro Paese pilastro per la più moderna coscienza politica
La convergenza sulle pagine del mondo
Della voce di Benedetto Croce
E di quella di Gaetano Salvemini segno in certo modo l'incontro nella prospettiva storica
Della scuola libera la di Cavour e di quella democratica di Mazzini e Campania quell'incontro che si può considerare la vera gloria del nostro Risorgimento Alfredo nostra storia unitaria
Come Presidente dell'Associazione Mario Pannunzio desidero con colore concludere ringraziando lei signor Presidente della Repubblica per la sua presenza qui oggi
E lei onorevole presidente della Camera dei deputati per averci ospitato a Montecitorio e per la sua partecipazione a questa manifestazione in un'ora di Mario Pannunzio non centenario della sua nascita
Egli fu consultore nazionale
Ma mai parlamentare
Averlo ricordato oggi in questa sede
Significa riconoscere
Che egli fa parte
Del PAM tema delle grandi personalità che hanno contribuito alla costruzione della nostra Repubblica democratica
Ed è nostra istituzioni di libertà
Rinnovo il mio vivo ringraziamento che estenda anche a tutti i partecipanti a questo nostro incontro grazie
Desidero desidero anch'io rinnovare alla signor presidente la Repubblica alle altre autorità ringraziamento per aver partecipato a questo importante convegno
Grazie mentre altre tanto sincera Massimo Teodori Antonio Maccanico e Nello Ajello territorio interventi e credo
Faccia piacere a tutti sapere che
Di questo convegno la Camera dei deputati pubblicherà
Un nano
Da dal una brochure darà vita alla pubblicazione
Che converrà appunto tutti gli interventi per fare in modo che possa essere ricordato un uomo che come ha detto certamente molto bene Antonio Maccanico
Fa parte a pieno titolo del Pantheon di coloro che hanno gettato le radici della nostra attuale Costituzione repubblicana grazie