Intervista a Mario Baldassarri sul servizio pubblico di Radio Radicale e sul rinnovo della convenzione per la trasmissioni delle sedute parlamentari e sulla legge finanziaria in discussione alla Camera dei Deputati

Radio Radicale abbiamo qui con noi il professore senatore ma Mario Baldassarri economista senatore del PdL Presidente qui a Palazzo Madama della Commissione Finanze innanzitutto radio radicale perché proprio anche le è stato protagonista
E dell'iniziativa delle battaglie che si è tenuta qui al Senato in sede di finanziaria su Radio Radicale a che punto sono le cose
Va bene Radio Radicale e il servizio pubblico molto
Qui
Del Parlamento
Lo fa da tantissimi anni in modo direi encomiabile efficiente
E credo anche a costi relativamente contenuti vista la convenzione sulla base della quale
Viene svolto questo servizio pubblico concerto è proprio questo servizio pubblico non dipende dal soggetto
Che lo fa voglio fare
Il soggetto può essere pubblico privato oggi ma
Quello che conta è risultato finale cioè il servizio ai cittadini
Sta di fatto che e
Su questo mi pare che ci sia quasi unanimità
Di giudizio
Qui al Senato e anche alla Camera è occorre trovare però il momento di certezza
E cioè l'assegnazione dei fondi per il rinnovo della convenzione chiarissimo professor Baldassarri passiamo è un altro tema le molto caro la finanziaria la politica di bilancio
Che la Finanziaria va in approvazione all'altro ramo del Parlamento modificata con un voto di fiducia quale giudice e il suo giudizio sulla manovra di bilancio che uscirà da Montecitorio
Beh che viene confermata viene confermato l'obiettivo di garantire i saldi di finanza pubblica
E questo rigidamente doveva venire con una finanziaria leggera circa la la necessità di salvaguardare il deficit pubblico
Di contenerlo al massimo di non creare un euro in più di deficit pubblico cioè totale unanimità almeno credo sia anche una posizione di assoluto buonsenso
Visto l'enorme debito pubblico che l'Italia ha sulle spalle accumulato negli ultimi trent'anni e vista anche l'aria che tira in giro per il mondo sui mercati finanziari per non riferirsi più direttamente alle situazioni della Grecia ad esempio
E sta di fatto però che la politica economica non si esaurisce nel garantire i saldi finanziari ma la politica economica vera è quella che rimette in discussione
L'enorme quantità di spesa pubblica oltre ottocento dodici miliardi di euro all'anno in modo tale che attraverso contenimenti di spesa pubblica si possono fare operazioni di riduzione della pressione fiscale o di
Aumento degli investimenti pubblici delle infrastrutture della ricerca
Senza causare un euro in più di deficit pubblico ecco questa seconda parte che a mio parere e poi il cuore vero della politica no mica a meno che qualcuno non intenda sostenere che la politica economica e quella che si può fare facendo deficit debiti
L'Italia su questo credo che possa insegnare in termini negativi guardate ha già dato su questo
E quindi il cuore della politica economica cioè crede mettere mano a quel Moloch di di oltre ottocento miliardi di spesa pubblica
Dentro i quali a mio parere ci sono spazi
Per contenere tagliare e quindi creare le possibilità di abbassare la pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese e di aumentare gli investimenti
Tutto insomma ristrutturare per così dire riformare la struttura stessa della spesa di bilancio
Sì assolutamente sì questo è necessario anche perché
C'è un problema di patto democratico fra Stato e cittadini cioè in uno Stato in cui
La pubblica amministrazione intermedia oltre la metà del prodotto interno lordo cioè del reddito di tutti i cittadini
Vuol dire che i cittadini sono liberi a metà nel senso solo sul netto in busta paga sono liberi di decidere ma quello che c'è prima che il cinquanta per cento del reddito che ciascuno produce è definitivamente
Certo nella media nazionale o di qualcuno che viene probabilmente ci mette più che ci pare docente qualcuno
Assolutamente sì e questo rende ancora più grave il problema dell'evasione fiscale
Tant'è che un po'più della metà si Caprio tutta la spesa pubblica
No la spesa pubblica attorno al cinquantadue per cento lenta
Quarantasette per cento totali che vuol dire che il cinque per cento è appunto il deficit pubblico di cui
Parliamo che comunque
è ricompreso esattamente siano tasse sponsor
Dopo le tasse che possa essere pagare Colom con l'articolo recita del PIL ecco ma professor Baldassarri lei appunto ha fatto riferimento alla situazione greca l'Italia rischia col suo enorme debito pubblico di fronte all'instabilità dei fattori di stabilità che ci sono sui mercati finanziari deleghe Beghieri per debiti sovrani
No credo proprio di no paradossalmente per un motivo in parte di virtù italiano nel senso che
Nonostante l'enorme debito pubblico l'abbiamo gestito bene e abbiamo gestito bene anche la fase di emergenza
Quindi siamo il Paese che non ha fatto crescere
Deficit pubblico e debito in modo così inconsulto come hanno fatto altri Paesi in Europa ma soprattutto gli Stati Uniti e l'Inghilterra quindi a questo punto paradossalmente il debito pubblico italiano
Purtroppo verrà a trovarsi in buona compagnia rispetto ad altri debiti pubblici che nel frattempo sono cresciuti problema il problema rimane di fondo era quello della crescita del PIL perché solo la Grecia per assorbire tempo diciamo e convinsi vorrei fare un debito
Assolutamente sì se non si riavvia la crescita il problema del debito pubblico rimane intonso ma c'è un problema invece in prospettiva che proprio perché tanti Paesi per fronteggiare l'emergenza hanno fatto deficit e debito pubblico Paesi anche insospettabili che per tradizione avevano
Debiti pubblici molto più bassi questo vuol dire semplicemente che nei prossimi anni ci sarà una grande gara competitiva sui mercati finanziari da parte di tutti i debiti pubblici dei vari Stati e quindi è possibile che i tassi di interesse crescano
E chiaramente per un Paese come l'Italia che ha uno stock pregresso di debito pubblico così elevato dovremmo pagare oneri finanziari sul debito pubblico
Forse superiori a quelli che sono prevedibili oggi e
Ricordo che quelli previsti oggi
Nell'ultimo DPEF ad esempio ammonteranno nel due mila tredici accento miliardi di euro cioè prima esattamente cioè cento miliardi di euro all'anno
Servono in Italia solo per pagare interessi sul debito pubblico
Tanto per fare un esempio più più più più semplice a volte anche nell'Aula del Senato del Parlamento si discute si litiga tra maggioranza e opposizione magari anche all'interno
Nelle singole compagini politiche per decidere se assegnare cinquanta cento milioni centocinquanta milioni a questo a quell'esigenza tutte esigenze sacrosante
Ecco discutiamo e litighiamo su cinquanta cento milioni
Forse sarebbe opportuno avere una strategia vera per liberarci da questo giogo soffocante
Che è il debito pubblico e i cento miliardi di euro all'anno di puri interessi da pagare sul debito pubblico chiarissimi i numeri parlano da soli che siamo come sempre il professor Mario Baldassarri senatore il PdL Presidente della Commissione finanze