"Il piano energetico nazionale"

Siamo in ritardo di oratori sono numerosi e quindi io non voglio assolutamente rubare il benché minimo spazio alla discussione
La quale prende immediatamente avvio
Con gli onori di casa primo intervento del compagno Giulio
Fatto
Deve ancora discutere meglio
Caro cercano di usare questo
Generale su questo bisogna
Tanto anche per la cortesia
La preoccupazione e l'allarme al mille novecentonovantacinque
Il che significa che poi di fatto al due mila saremo trecentoventi trecentoventicinque non lo so
Tornano però questa parte del fabbisogno i famosi cinquanta sei mila megawatt di fabbisogno di potenza di punta che sono esattamente quelli che lei ne prevedeva addirittura nel mille novecentosettantanove ottanta che poi finirono nel piano energetico del mille novecentottantuno così in questi anni non si fosse dimostrato a sufficienza che le tendenze di crescita del fabbisogno elettrico erano tendenze del tutto diverse
Da quelle previste
Il risparmio energetico calcolato correttamente nella parte complessiva generale del Piano nella parte sul risparmio non compare mai nella parte elettrica si fa tutta questa politica di risparmio ma poi quando si va alla parte elettrica non si trovano
La quota di risparmio anche sulla parte
L'incentivazione
Al di autoproduttori cioè aziende municipalizzate industrie che possono produrre direttamente l'energia ed elettricità giustamente posta come uno degli obiettivi della parte generale e nella parte elettrica ridotta a una quota mille Mw insomma una quota del tutto il riso e così potremo poi continuare io vi potenziamento delle centrali che viene
Decantato Malaparte generali poi nella parte elettrica si riduce anche sono a quota ridottissima
Il risultato di questa
Difformità perché nella parte elettrica di una sovrastima una stima eccessiva del fabbisogno una stima eccessiva della quota di produzione che dovrà essere riservata all'ENEL
Una stima eccessiva degli impianti elettrici necessari per coprire questo fabbisogno e quindi la conferma di obiettivi che sono obiettivi palesemente non realizzati
Si riparla di quattro mila megawatt e Poli combustibili a carbone Poli combustibile a Brindisi di due mila seicento megawatt a Gioia Tauro l'ultima notizia è che il governo si appresterebbe
A proporre una soluzione di tre mila trecento Mw oli combustibili per Montalto di Castro ciò che preoccupa è che questi obiettivi sono in contrasto con la parte generale
Palesemente irrealizzabili perché palesemente incompatibili con nell'impatto territoriale
Previsto e fanno perdere di credibilità a tutta questa parte che è fondamentale
E io voglio aggiungere finisco su questo punto
Rimane poi solo l'ultimo voglio aggiungere che così proponendo obiettivi di questo tipo così in realtà si demonizza il carbone
Io probabilmente non c'è qui l'onorevole Scalia probabilmente c'è un dissenso su questo fra il Partito Comunista io credo che il carbone
Deve essere una fonte sarà una fonte essenziale per il futuro energetico ed elettrico del nostro
Ma il carbone per potere essere questo dovrà essere usato taglie piccole
E medio piccole e dovrà essere usato con le tecnologie di trasporto e di combustione le più avanzate ormai già disponibili che
Possono essere prego stesse invece si propone quattro mila megawatt a Brindisi due mila seicento a Gioia Tauro che in realtà si alimenta quella campagna che tende a demonizzare il carbone renderà impossibile utilizzare questa fu vengo all'ultimo al secondo
Dei due punti critici che ho anticipato
Ed è forse quello decisivo anche se è quello che in genere come dire
Appassiona meno nel dibattito sulle leggi
Il quadro politico istituzionale che viene presentato
Io lo definirei così un assetto istituzionale del governo dell'Energia di tipo centralista e e impotente
C'entra in lista
Le Regioni e le Autonomie locali in questo piano hanno soltanto una funzione consultiva
Non sono cioè soggetti che concorrono alla programmazione energetica del Paese
Quindi non hanno nessuna responsabilità
In quanto non hanno sostanzialmente nessun potere
Non hanno nessuna responsabilità cogente alle regioni e agli enti locali non rimarrà a fare quello che hanno fatto fino ad fino ad adesso cioè cercare di raccogliere magari sbagliando su questo o quel punto
Le spinte il rifiuto magari sbagliato delle popolazioni per questo o quell'impianto Manoli rimarrà questo perché non gli viene affidato nessun potere
Effettivo di concorso alla programmazione energetica e quindi nessuna responsabilità politica cocenti in questa direzione centralismo quindi ma quel che è peggio centralismo impotente
Io voglio farvi riflettere su un solo su una questione Piano energetico lo si dice anche nel nel documento di cui stiamo discutendo
Prevede il concorso di nove ministeri
Di tre enti potentissimo
Nelle ne delle regioni e dei comuni delle aziende municipalizzate
Delle università e centri di ricerca del sistema industriale del Paese dei soggetti sociali diffusi che dovranno conformare le proprie abitudini e stili anche divisi cose complesse
Per realizzare una unificazione un coordinamento di questo insieme di soggetti il piano prevede un organo consultivo
Consiglio Superiore dell'Energia Rossini definisce vien da pensare al Consiglio superiore dalla sanità
Che non ha
Dato contributi rilevantissimi alla risoluzione dei problemi drammaticità la sanità nel nostro Paese e un segretariato per l'energia all'interno del ministero dell'industria che dovrà
Punta del piano si dice dotandosi di un nucleo operativo ci mancherebbe altro che fosse totale che fosse fatto solo di seggiole di tavolini e di qualche e di qualche telefono che dovrà coordinare questo insieme di soggetti e di tinte
Noi comunisti a questo punto diamo una importanza rilevantissimo
Con questo assetto istituzionale del governo dell'Energia non si realizzerà a me questo come non si realizzerebbe nessun'altro piano tenerci e qui vi è un punto di fondo
A noi pare che abbia prevalso ancora una volta
La volontà dei garanti e potentissimi gli enti e tiranti e potentissimi interessi nazionali di fare e disfare fissi la politica energetica italiana senza il disturbo di un centro politico istituzionale capace di fare il proprio mestiere
Cioè di tentare indizi di controllare l'effettiva attuazione
Il e realizzazione di questi indirizzi e quindi di sostenere lo sforzo complessivo del Paese su un terreno così per
Così la politica abdica al suo ruolo e alla politica magari si riservano al suo ruolo
Faranno a questo punto lo scontro all'interno dei partiti di governo l'hanno già iniziato a
Nei prossimi giorni faranno il Consiglio di gabinetto Perilli ieri per lei per il complesso delle partecipazioni statali faranno lo scontro per decidere chi deve fare il presidente dell'ENEL legno dell'Enea
Perché appunto il modo degli atti e della politica di controllare e dirigere questi grandi realtà del nostro paese non è quello cornetto di dettare i grandi indirizzi e di coordinare ma è quello di mettere il gli uomini di questo o quel partito alla testa di questo o quelle
Non si può cambiare
Politica energetica senza cambiare anche gli strumenti gli attori della politica energetica questo è il grande buco che noi vediamo del piano energetico che ci fa temere che questo piano
Rimarrà sulla carta
Giungo a una conclusione pence
Quel che c'è di nuovo nel piano energetico io l'ho detto con grande anche fasi credo senza nasconderlo perché frutto anche delle battaglie nostre a nostro avviso o è
Un pezzo consapevole di una più generale politica di programmazione
Dell'economia dello sviluppo
Dell'uso delle risorse delle priorità nei bisogni nei consumi nell'assetti politici istituzionali del Paese o rischia di rimanere sulla carta
Quel che c'è di vecchio nel piano energetico e anche questo io ho cercato più rapidamente di dire ha dalla sua una grande forza ha dalla sua la forza della tradizione la forza dell'abitudine la forza degli interessi forti di questo per
Vi è difeso il pessimismo
Il vecchio almeno a stare
Sulla carta a più forza e più probabilità di prevalere che non il nuovo e magari se il vecchio prepara prevarrà domani ci spiegheranno che chi era sostenitore del nuovo era in realtà un sognatore un utopista che non c'è altro da fare che quello che si è sempre fatto magari tornando al nucleare
Ho cose di questo
Ecco io voglio dire soltanto per temperare questo pessimismo a me pare che il nuovo abbia dalla sua
La straordinaria maturazione di coscienze che sulle questioni energetiche ed ambientali si è realizzata in Italia in questi anni
E che il problema che sta di fronte nei prossimi mesi e il dibattito in Parlamento e più in generale nel confronto politico e culturale del Paese il grande problema è di fare essere in campo di nuovo questa coscienza energetica e ambientale
Che si è vista in questi anni in Italia per impedire che il vecchio prevalga sul nuovo e che ancora una volta l'Italia non abbia una politica energetica degna di questo nome grazie
Dibattito entra nel vivo
Il l'onorevole Bruno Orsini è responsabile per la Democrazia cristiana delle politiche
è bene che questo piano energetico sia indiscusso nel Paese prima ancora che nel Parlamento
Perché è importante
Perché a mio avviso diversamente dai poco fortunati piani energetici che lo hanno preceduto
Apre una fase nuova nella politica energetica del nostro Paese esattamente la quarta
Mi si consenta questa breve sistematizzazione per le tentata
Perché è difficile capire il presente se non si conosce almeno per brevissimi cenni il passante
Non lo paese ha conosciuto una prima fase di politica energetica che vai sostanza dalla Liberazione al mille novecentosessanta
Che è stata una fase di grande politica energetica
In cui siamo riusciti a realizzare
Obiettivi di grande livello e di grande respiro
Che hanno concorso allo straordinario sviluppo che il Paese è conosciuta in quel periodo
Riuscimmo a creare un'industria petrolifera forte
Anche rimarrà il potere delle multinazionali del petrolio attraverso le iniziative di Mattei
A reperire risorse energetiche nazionali a utilizzarle efficacemente in grande misura
A realizzare una politica estera dotata di elementi significativi di autonomia
Che riusciti a concretizzare la presenza di una forza italiana nelle aree produttrici di petrolio
E l'elemento di lungimiranza di quello politica è costituito che anche in quella fase di bassissimi costi Del Potro Oglio
Iniziamo una diversificazione molto forte dal petrolio proprio nel settore nucleare con un consenso politico vastissimo
Che pose il nostro Paese alla testa nel mondo e certamente in Europa di questo tipo di diversificazione con la realizzazione delle centrali di Latina di primo e di Garigliano
Che ebbe venticinque anni hanno
Fatto il loro lavoro senza catastrofi e che sia realizzarlo comunque con un consenso politico molto arco
Nel mio centosessanta finisce questa fase politica
Finisce in concomitanza dell'attacco di un grande leader socialdemocratico al presidente del CNEN
Con la liquidazione del programma nucleare italiano
E con una progressiva attenuazione non voglio dire sì non lo spegnimento della incisività dalla nostra politica estera in materia energetica
Il Paese in regime di quantità illimitate di idrocarburi disponibili a basso costo non recenti dalla sua produzione del suo sviluppo di questo fatto
E si realizzò così quella che io chiamo questa seconda fase di stagnazione della politica energetica italiana che va da sessanta settantatré
Ne sa da trenta e ci fu un grande fatto
Ci fu
Il drammatico
E vento della moltiplicazione dell'acqua duplicazione in pochi mesi del costo del petrolio
E tutti i Paesi industriali del mondo si trovarono di fronte a una realtà del tutto nuova determinata dal processo di autonomia progressivamente affermato si dei paesi produttori di petrolio i quali imposero loro beh
L'Occidente conobbe una grave crisi la quale però fu comune a tutti i Paesi dell'Occidente
Tutti in misura pressoché analoga dipendenti dal teatro
I Paesi dell'Occidente
Industriali risposero alla crisi petrolifera con tre strategie sostanzialmente identiche
Introducendo politiche di uso razionale dell'energia
Espressione che io preferisco a quella che elementi di quipu città di risparmio energetico del poliziotto imposte Gros perché reagirono coltivando la prospettiva della massima sostituzione possibile del petrolio con altre fonti energetiche
E a reagirono con la ricerca la coltivazione lo sviluppo di risorse petrolifere propria
Queste enunciazioni che furono comuni a tutti i Paesi industriali diedero proprio luogo a dei risultati molto diversificata
Negli Stati Uniti dal settanta tra l'ottantacinque la dipendenza dall'estero passò dal diciassette al dieci per cento
In Giappone dal novantadue l'ottantuno per cento
In Europa dal sessantadue al quaranta per cento in Italia la dipendenza petrolifera passò dal sessantotto al cinquantotto per cento
Ma la dipendenza energetica complessiva dall'importazione è rimasta invariata intorno alla all'ottantadue per cento
In pratica riuscimmo a sostituire parte del petrolio
Commettano
E a a realizzare una diversificazione sul settore delle fonti rinnovabili e del nucleare relativamente modesti
Questa situazione che non analizzo
Devo dire che per esempi il rilancio nucleare che fu sostenuto dal novantacinque per cento delle forze politiche italiane
Fino allora piano energetico del gennaio mille centottantasei che presentai al Parlamento che formato appunto dal novantacinque per cento
Delle forze presenti in Parlamento ebbene e la diversificazione nucleare abbia ritardi molto che molto pesanti anche perché avevamo disperso con l'uscita dal nucleare del sessanta il tessuto
Culturale tecnologico produttivo e che è difficile ricostituire in ogni caso nell'ottantacinque ottantasei ci fu l'inizio della quarta fase quella che questo piano energetico tenta di razionalizzare
Questa quarta fase fu determinata una serie di eventi il primo dei quali più significativo senza del quale probabilmente la quarta fase non ci sarebbe stata fu crollo dei prezzi petroliferi
Sarebbe interessante esaminare le vicende della politica energetica italiana in funzione del prezzo del petrolio sarebbe una chiave abbastanza strutturale interessante
Il prezzo del petrolio crollo da trenta dollari al barile a meno di dieci dollari al barile
La fattura energetica italiana cioè i soldi che paghiamo per rifornirsi di Energia passarono da quaranta mila miliardi a diciotto mila miliardi nel giro di pochi mesi
E e quindi la pressione della dipendenza ed è la vulnerabilità del nostro sistema economico in quanto legato all'energica si allentò immediatamente spettro tutti bene non c'era più ragione di diversificare o di contenere i consumi visto che Energia c'era a prezzi bassi parallelamente lo stellone d'Italia ci diede la crisi del dollaro
E noi intuimmo del combinato disposto del della riduzione a un terzo tra la diminuzione di due terzi del prezzo del petrolio e del dimezzamento o quasi del valore del dollaro
E quindi vacche grasse tutti allegri e naturalmente grande spazio per
Sottolineare fortemente i problemi oggettivi intrinseci al nucleare
In questa situazione si verificò l'evento di Chernobyl
Il quale rovesciò la situazione italiana sia sul piano dell'opinione pubblica sia sul piano dell'atteggiamento di alcune importanti forze politiche che capovolta Saro o modificarlo i loro precedenti atteggiamenti di politica energetica in questo Paese
Di qui l'uscita di fatto dal nucleare che non è stato tanto determinata da referendum equivoci e mistificatorio perché configuravano la singolare categoria dal referendum risultato presunto visto che si chiedevano certe cose gli italiani i supremi assumeva che la risposta a queste cose significasse altre cose
Io apprezzai lo dissi anche pubblicamente l'ipotesi del Partito comunista di referendum consultivo
Che poi si arenò perché probabilmente lo stesso Partito Comunista preferite la prospettiva di larga aggregazione dell'unità delle sinistre che invece i famosi referendum poi di fatto svolti comportavano di fatto di fatto il la situazione decisionale è costituita dal fatto che non esiste in questo Parlamento la maggioranza parlamentare disponibile ad un uso significativo delle tecnologie nucleari
Disponibile
E questo significa che il nostro Paese non può per volontà del popolo quindi legittimamente e di chi lo rappresenta fruire di una fonte che in Europa copre trentatré per cento dei consumi perché di questo si tratta
E quindi noi abbiamo un trentatré per cento di diversificazione fortemente discutibile e certamente ma comunque da altri attuato che non è utilizzabile nostro paese e il governo non ha potuto che fare per l'azione meritoria del ministro battaglia di cui conosco l'impegno e la serietà che un piano energetico questo cani diciamo subito approviamo nelle sue grandi linee con osservazioni particolare il quale peraltro prevede la copertura del fabbisogno
Del nostro Paese con il novanta per cento di combustibili fossili
Di questo si tratta
Perché l'apporto dell'idroelettrico che pure va incentivato e che viene incentivato anche con misure proposte ha dei limiti obiettivi perché le fonti rinnovabili che vanno incentivate passeranno dal tre per mille di copertura del consumo adesso
Se tutto va bene all'uno al due per cento ma restano degli apporti marginali e perché le ricette che si sentono da tutte le parti al riparo da molte parti arrivare di soluzione del problema la copertura energetica italiana attraverso l'abbinata magica risparmio energetico fonti rinnovabili sono splendide
Solo che chi è abituato a vedere i problemi come sono antiche come vorrebbe che fossero ed è abituato a risolvere o cercare di risolvere questioni piuttosto che ad agitarlo e si rende conto che questa formula non è adeguate risolutivo
Il pregio di questo piano quale e mi avvio a concludere il pregio di questo piano è sostanzialmente quello di denunciare questa tesi di svilupparla coerentemente visto che dobbiamo bruciare combustibili per coprire il fabbisogno energetico italiano bruciamo rimedio che si può
E infatti una serie di misure estremamente severe per quello che riguarda l'immissione nell'atmosfera di sostanze nocive
Per quello che riguarda l'applicazione rigida di standard europei per quello che riguarda l'utilizzazione di tutte le tecnologie idonea a diminuire
Al minimo d'impatto ambientale dei combustibili fossili cui sia necessariamente costretti a ricorre sono analiticamente precisamente e puntualmente previste nel piano quale fa quello che nella situazione data doveva fare
E e non fa quello che nella situazione data non poteva fa
Le politiche di uso razionale dell'energia sono anche qui sviluppate all'estremo ventiquattro mila quarantotto mila miliardi questo una forbice molto larga ma saremo più vicine quarantotto che non è il ventiquattro per le politiche di uso razionale energie sono benissimo spesi
Sono anche qui non facciamoci troppe illusioni io leggevo oggi sul giornale contatti mediche di italiani sono spreconi in materia energetica
Ma io non vorrei non voglio accreditare l'illusione che c'è nostro spazi infiniti sulla diminuzione dei consumi italiani sia pure per unità di prodotto cioè per il miglioramento delle intensità energetica
Perché per quello che riguarda i consumi totali giustamente piano accetta i dati prima contestati ormai unanimemente accettati dei centottanta negate ed duecentonovantatré cento terawattora elettrici al due mila
La verità è che in Italia ne consumiamo mediamente il trenta per cento di Energia pro capite meno di quello che consumano di altri paesi europei
Tre virgola nove a cranio e in annui migliaia di kilowattora rispetto ai sei sette degli altri Paesi e gli undici degli Stati Uniti
Quindi abbiamo questo immenso spazio a meno che vogliamo cambiare modello di sviluppo c'erano alcune cose di quel cinico mi preoccupavo non poco teme richiamo che il Paese che ha realizzato il maggior risparmio energetico al mondo è stato la Bulgaria
E tracciata sale dieci di siero tipo che accenderà luce ma questo è un altro modo di concepire rapporto potere cittadino potere società che certamente non è quello che il Partito Comunista ha in mente
Spazi per il risparmio energetico per l'uso razionale ed energia
Sono quelli che sono perde intensità di prodotto cioè il rapporto tra energia consumata e ritira ricchezza prodotta noi siamo come i francesi giapponesi e siamo molto meglio dei tedeschi del Regno Unito e degli Stati Uniti
Quindi perseguiamo questi margini al meglio ma sappiamo che saranno quelli che sa
Molto buona nel piano la impostazione che
Sì conduce ad uscire dall'antica querelle delle fonti attraverso la valutazione delle emissioni cioè non conta tanto cosa Abruzzo
Ma come lo brucio e che effetti determina l'atmosfera una volta che l'ho bruciato
Di qui l'opzione per le centrali colpo di combustibili
Certamente sento l'odore qua e là di un bis in idem e cioè della
Dal nuovo slogan metano è bello Carbone brutto
Stiamo attenti e cerchiamo di vedere le cose sul piano reale mentre c'è si apre questa querelle procede indisturbato il petrolio e l'olio combustibile e noi bruciamo nove megattere
E i cioè la metà perché quasi la metà di tutto quello che consumiamo di olio combustibile ha un tenore di zolfo del tre per cento il vero problema centrali termoelettriche all'emissione dello zolfo non delle altre cose che derivano da altre fonti
Mentre
Si fanno le sale d'azioni popolari se si propone di usare il carbone allo zero sette per cento ci deve spiegare perché
Metano è bello sarà metano e conveniente non so
A proposito di fiscalità e poi mi fermo ho visto i prelievi fiscali dello Stato dall'energia sono tanti sono trentacinque mila miliardi in globale attualmente sono molti i trentacinque mila miliardi ma se compro confrontiamo mettano e il gasolio
Entrambi la stessa quantità in termini di potere energetico trenta mega tetti gli uni e trenta megaTEP gli altri vediamo che il prelievo fiscale da metano di mille settecento miliardi il prelievo fiscale da gasolio e tredici mila miliardi otto volte tanto
E certo che le convenienze relative sono determinate evidentemente da una certa politica
Fiscale che mi sembra vada ripensata se facciamo l'opzione che il ministro ha fatto che si misura ciò che si mette nell'atmosfera e che quello che conta è questo
Io mi fermo qui ci sono stimoli molto importanti sul governo della regia che in parte condivido forse il punto io ho vissuto in posizione meno autorevole di quella del ministro battaglia ma un lungo lavoro politico al ministero dell'industria e so bene che esiste
Una oggettiva sperequazione tra le responsabilità politiche istituzionali
Che il governo e Ministero hanno nei confronti la politica energetica italiana e il potere effettuale concreto di cui gli enti energetici dispongono e credo che le invocazioni ed ha richiesto
Che il Partito comunista fa di un riequilibrio di questo rapporto siano profondamente fondate anche se naturalmente occorra trovare i modi per realizzare questo equilibrio perché l'energia e politica
E non è un una questione di settore non è piano dall'acciaio al piano terra chimico altre cose
è un problema che passa trasversalmente per l'economia per l'ambiente per le scelte generali persino la politica estera il nostro Paese
Per la sua dipendenza valutaria e non può che essere gestita da chi abbia responsabilità politiche generale io non ho mai condiviso la demonizzazione degli enti energetici che è stata fatta
Per lo più più lungo più dell'uno che dell'altro l'Enea non è un ente energetico un'agenzia l'altra cosa sostanzialmente cioè non ho mai confuso condiviso la demonizzazione ma devo dire che questo problema del riequilibrio del ruolo della politica rispetto al ruolo di questi organi quali dovrebbero essere degli enti economici esecutori di una politica esiste e questa può essere una delle convergenze che con gli amici comunisti e non soltanto con loro potremmo trovare in sede di discussione parlamentare del piano
è arrivato anche l'onorevole Massimo Scalia in rappresentanza del gruppo Verde e quindi adesso la tribune completa mi sembra che un'auto disciplina funzioni siamo nell'ordine dei dieci dodici minuti ad intervento segno così credo ci sia spazio anche per una breve replica lascio la parola Valerio Bitetto che rappresenta questa sera il Partito Socialista Italiano
Ma io condivido due osservazioni di fondo che hanno fatto sì e due quel ciniche
Orsini
Meglio era separata primo osservazione di fondo e che quel Cini ha notato che nel piano il gettito nazionale sembra quasi che ci siano due nel mani che abbiamo scritto due aspetti diversi del piano energetico nazionale
Che è un fatto un po'obbligato perché la prima parte è un fatto innovativo estremamente interessante perché apre un'analisi molto approfondita molto ampia su un aspetto che fino ad oggi in tutte le varie scadenze in cui il tema Energia è stata assunta a livello istituzionale era stato in qualche modo trascurato e poi magari emergente in maniera non molto in maniera un po'casuale se vogliamo nell'opinione pubblica e nel dibattito pubblico ma mai razionalizzate portato ad un punto di riferimento oggettivo col quale poi misurarsi come tematica
Nel globale
Poi c'è l'aspetto finale del tema
Di come potere in qualche modo passare a delle scelte di natura operative concrete per far fronte
Ad una scadenza
Che deve tener conto di questa variante nuova che viene introdotta materie tener conto anche del fatto che il questa variante è stato un elemento in qualche modo di in non decisione per lungo tempo e che comportava anche delle scelte concrete nel breve per poter in qualche modo fare fronte alla situazione
Quindi evidentemente ci può sembrare che esiste uno scollamento
Questo tipo di di analisi va fatta che allargata su un arco temporale molto più lunga perché secondo me questo piano energetico introduce elementi innovativi e importanti a riflessione dell'opinione pubblica sulla base di un'onda emotiva
Che è stata quella di Cernobyl
Che però non si possono concludere
Oggi allo stato attuale delle conoscenze perché la stessa emotività dell'opinione pubblica e sollecitata giorno per giorno da nuovi fattori che in qualche modo introducono nuovi elementi di valutazione proprio in questa cornice di riferimento
Di base
Ma i fattori che non sono ancora del tutto e mezzo
E Orsina ha ricordato giustamente che questo è il quarto
Punto di un processo che io chiamerei di presa di coscienza da parte dell'opinione pubblica e quindi per interessa da parte degli organi istituzionali cioè dal Parlamento dell'impatto del Governo di questo tema delle ci
Io vorrei dire che non basta fermarsi alla fine della guerra
Perché forse vale la pena ricordarsi su questo aspetto dell'Energia
Che la
Rivoluzione industriale nel secolo scorso tutti i Paesi l'hanno fatta per l'irrompere sulla scena del fattore energia mentre prima l'unica fonte energetica era il lavoro manuale era l'uomo era l'uomo
Tutti i paesi europei hanno fatto loro evoluzione sul carbone noi siamo l'unico Paese che l'ha fatto sull'energia elettrica questo è il dato che non va dimenticato
Quest'anno s'potrà più energetico si dovrà celebrare i venticinque anni della mia sensazione energia elettrica io ricorderei grosso modo anche i cent'anni dell'industria italiana questo è credo che non possa essere dimenticato tra il mille ottocentottanta del mille ottocentonovanta con un processo di assimilazione che ha del prodigioso alla giapponese l'Italia è diventata leader nel settore dell'energia elettrica
Non dimentichiamoci che in quegli anni è Italia poteva vantare degli scienziati Juan Pacinotti come Galileo Ferraris che hanno permesso una rapidissima
Sviluppo e una capacità di di di di di di di di di di di di sviluppo di di questo sistema energetico che prima era fermo che so io alla pila di Volta e primi esperimenti di Edison che non con importanti ma che comunque non molto arretrati
E quegli anni alla fine del noi paese che non avevamo altro che le energie io ricevo Idraulica trasformato in energia elettrica siamo cresciuti come impresa industriale molto rapidamente
E questo ci accompagnato fino alla prima guerra mondiale poi nella seconda guerra mondiale ha creato il centro del potere industriale ed anche economico del nostro Paese fino alla prima crisi di questo sistema del posto post bellico
Quando questa risorsa incomincia a tessere esaurite quando in maniera molto
Diciamo
Implicite non esplicita è incominciato a porsi il problema del paese di avere di arricchire il PIL di di ampliare le possibilità di approvvigionamento perché la risorsa idroelettrica si stava in qualche modo esaurendo
Lui è venuto fuori il tema di cominciare ad affrontare le province Romiti petroliferi abbiamo
E poco importa anche un cambiamento
Sessantatré la nazionalizzazione
A ricordare che la nasalizzazione ha coinciso anche con un aspetto cioè alla ormai Presa d'atto formale da parte dei nuovo ente elettrico nazionale che la risorse idroelettriche era finita e che si poneva il problema
Di far fronte alla crescente domanda
Perché noi comunque siamo un Paese che ha è in arretrato di domanda rispetto a alla a agli altri paesi rischiare di europei
Con nuove risorse energetiche e si è aperto un dibattito insieme nazionalizzazione già allora che ricordava bene Orsini se la diversificazione andava fatta sul petrolio sul carbone o sul nucleare
Era qualcosa già presente nell'atletica precedente maggio allora ed è emersa e qui è sono cominciati su questo terreno i primi grandi scontri d'interesse perché ci sono anche questi fatti che vanno dimenticate
Io non lo so
Se la scelta nucleare che già l'industria elettrica privata aveva operata
Sarebbe proseguita in quel momento in cui sinistra per prima pensava che il nucleare bianchi
Non dimentichiamo quando la sinistra era su una posizione per cui pensava che dalla DC si potesse modificare meccanismo di sviluppo quindi essendo la ricerca in quel momento puntata proprio sulla disponibilità di risorse energetiche no questa specie di ricerca di
Battesimo per il peccato originale della bomba atomica sul nucleare si era spinta proprio a contrastare nel nel momento in cui si pensava di non poter vincere la battaglia della nazionalizzazione la sinistra aveva puntato all'ente nucleare come alternativa
Per fare l'energia elettrica in alternativa i padroni del vapore no questo infatti il tenerne era nato originariamente su questo tipo di tema e la persona che aveva rappresentato qui tutti questo tipo di figura era proprio pone
E l'accaduto di Polito la criminalizzazione di Polito che cosa ha fatto sfondare
All'interno di un ente che ormai era tutto piegato su se stesso perché doveva fare questa fusione di mille duecento aziende l'unica che sul che è stata operata in Italia vorrei ricordarlo no che oggi avete di fronte un ente che ha nasce da mille duecento aziende con un corpo tecnico omogeneo e questo fatto qui non ha permesso di sviluppare un'azione di promozione politica di chiarimento dell'opinione pubblica eccetera in quell'epoca e chi ha sfondato ha sfondato la lobby del petrolio infatti la diversificazione sono fatta secca sul petrolio nel sessantatré
Allora si viveva in una situazione come quella attuale costava poco il petrolio si parlava dell'Italia come della raffineria nel Mediterraneo c'erano tutti i grandi piani per potere portare in petrolio da tutto il Medioriente
Sulle nostre raffinerie in Sicilia nel nel nell'Italia meridionale Italia sezionale per poi arrivare da qui a farlo svista mento
Nel in Europa dei sottoprodotti e sviluppare tutta l'industria chimica era l'epoca in cui nascevano imperi Rovelli gli imperi di Rossini in cui si sviluppava Ursini Ursic nella scuola voleva la pace e era questo tipo di cioè c'era questo tipo di processo ed è andata avanti fino a quando fino a quando l'aprile prime crisi petrolifere hanno fatto capire che noi avevamo sbagliato completamente le prospettive energetiche nel settantatré e ci siamo svegliati all'improvviso ma era tipo era difficile e lì si è riaperto il problema del piano energetico
Il primo piano energetico seria perché mi ricordo una catena fatta prima battaglia della diversificazione verso il nucleare
Ed eravamo già in ritardo maturando le prime resistenze
Poi il prima crisi si è assopita l'accordo si è in qualche modo tormentata fino all'ottanta ottantuno quando seconda batosta all'improvviso abbiamo avuto inflazione galoppante tutta da bolletta petrolifera
Quando si viaggiava sull'inflazione a due zero il no bisognava in qualche modo rientrava
Io questo fatto l'ho vissuto drammaticamente perché era l'epoca in cui in tre anni lena aveva raccolto sei mila miliardi di deficit questo me lo vuole un attimo buttarlo
Sul tappeto perché corrisponde caso casualmente ad un'altra situazione attuale concerti uguale si mila miliardi di Lerici col quale viene che cosa ha fatto ha finanziato per conto alla Banca d'Italia l'inflazione perché invece di far pagare all'utente il maggior costo del petrolio andava ai e indebitarsi sul mercato del Dodaro per pagare quattro alle che importava e poi c'è stato un rientro in sei anni
E quindi si è in qualche modo ammortizzato questo impatto inflattivo e questo è già un fatto che ma qualcuno che rifletta già difetto cioè è vero che ci sono altri vincoli ma i vincoli economico comunque un vincolo che prima o poi sulle famiglie cade cade va sentito che non si può dimenticare e che abbiamo vissuto poi tutti gli aspetti positivi per converso a quando c'è stata la caduta successiva
Ma
Il secondo piano energetico che era quello accorato Andolfi no se vogliamo fare un certo dico era un tentativo di superare questa seconda impatto e quindi di ripartire con discorsi diversificazione
Ora il primo piano di una catena è stato a mettere a morte secondo piano sulla diversificazione è stato ancora lettera morta
Questo piano nasce su che cosa su una cosa del tutto diverso d'un momento in cui il petrolio costa poco e quindi anche il metano costa tra poco poco perché idrocarburi sono uguali per note vicende internazionali che si possono conoscere questo mercato nervosissimo ci vuole nulla
A farlo scattare in ribasso in salita e noi siamo alla mercé di questo sistema
No e sulla base di una fortissima emozione d'opinione pubblica legata al fatto che la vicenda di Cernobyl ammesso immediatamente di fronte l'opinione pubblica
L'impatto del rischio nucleare allora dall'impatto rischio nucleare bisognava uscire dicendo l'opinione pubblica rifiuta questo libri risibili
Il di di rischio bisogna costruire qualche cosa di nuovo
Allora è chiaro che se non si approfondisce fino in fondo questo tipo di analisi corriamo il rischio un'altra volta e che costruiamo un altro piano che ha degli aspetti positivi perché centra diciamo l'aspetto tattico rilevante del momento non approfondisce questo tipo di analisi ma discorso molto più razionale molto prima
Questo è un tema e che secondo me ci deve riportare a riflettere quali sono i vincoli progettuali di qualsiasi piano perché qualsiasi azione che si sviluppa nel concreto coi è un fatto strutturale dura dieci quindici anni ha scelto di Oggiono dura dieci quindici anni oppure viene distrutta cioè il la scelta nucleare fatta dieci anni fa cancellato oggi da questo costa sei mila miliardi questo quello quello che costano cioè e costa diciamo così contabilizzati le per sei mila miliardi dalle dalle poi costerà di più sicuramente costa molto di più e contabilizzati però questi qui sono già qualche cosa che in qualche modo al di là dalla fiscalità finirà sull'utente perché io non vedo in una situazione come questo che il bilancio dello Stato tira fuori dei soldi che ti metti di sopra non li farà adesso vi farà domani ecco però anche questo è un dato economico e col colpisce l'opinione pubblica magari con ritardo no e quel punto bisognerà in qualche modo di satelliti verrà fuori di chi è la colpa no anche allora di questo fatto
Ma viene fuori un altro fatto che le stesse ragioni che avevano portato allora spingere io mi ricordo una volta avere incontrato Mattioli in un dibattito pubblico gli avete detto oggi tu fai i conti si potenziare i morti da radionuclidi
Però ti dimentichi che fra un po'come stanno già facendo in altri Paesi ci sono i potenziali rischi che so io
E già incombusti volatili che sono mutageni e cancerogeni la formaldeide il benzopirene che si produce nelle nelle case e poi nel frattempo mano mano che l'analisi dei problemi ambientali ed ecologici
Non soltanto spunta punti vista macro ecologico ma che appunto vista fisico sanitario andrà avanti perché si conosce molto poco purtroppo e si più si conoscerà questo
Più ci sarà una successione di emozioni che si scatenerà addosso l'opinione pubblica che tutte le volte ci costringerà a fare un certo tipo di repliche preme dimetto complessivo perché dobbiamo prendere coscienza di tutto e questo è un merito che ed è arrivato fino in fondo cioè a chi ha fatto le battaglie ecologisti che non soltanto i verdi anche il mio partito è stato uno di quelli che ha fatto questo tipo di battaglia ma poi ormai questo tema qua è ben cosciente
Non soltanto inutile pubblica ma anche nelle strutture dei partiti
Però c'è un approccio di metodo perché ne corriamo il rischio di
Formalizzare scenette
Sulla base di presunzioni dite di dati presunti che il giorno dopo gli scienziati ci modificano basta andare a vedere come è stato drammaticamente divisa l'opinione scientifica sul tema nucleare
Dove addirittura nella società di fisica nazionale si sono spaccati in due correnti i pro e i contro determinati tipi di scelte capire come siano difficile da da formalizzare determinati tipi di servizi
Allora bisogna rendere sistematico il tema vincolo ambientale
E quindi credo che avete genetico alcune scelte di fondo sono state fatte
Perché quando si comincia a dire per esempio
Non facciamo l'accento sul combustibile ma sul livello di emissioni vuol dire che per esempio quegli elementi che sono a rischio fisico sanitario rischio ecologico debbono essere sottoposti a controllo
Ma allora bisogna cominciare già adesso ad allungare questo tipo di elenco perché fino ad oggi alcuni sono stati indiziati e altri non sono stati indiziati e ora cominciamo a a dal il celebrare questo processo di chiarimento di quali sono questi elementi queste missioni a rischio
Perché forse potremmo scoprire che allora determinate ipotesi per esempio di uso razionale dell'energia
O determinate ipotesi e di risparmio energetico possono essere anche rapidamente capovolto io ho sentito un convegno medico un illustre professore un clinico diceva tra autorizzato lo so Cummings no del quale ha illustrato in un convegno internazionale le le le sui suoi studi sull'impatto della trecentootto se fosse formalmente applicate dicendo che questo è una legge che dà punti statico sanitari probabilmente non è stata affrontata perché comporta dei rischi molto molto pesanti molto drammatici
Cosa che per esempio gli svedesi hanno già incominciato ad esaminare giacché già inglesi incominciano ad esaminare che possono capovolgere per esempio se fossero problemi fino in fondo anche le ipotesi di Scelta di vettore energetico finale
E allora se detonante del finale poi può essere modificato e allora qualche preoccupazione poi può come per esempio il dramma dell'effetto serra su quale che si sta rapidamente enfatizzando quadrati la conferenza di Vancouver
Può comportare qualche riflessioni in più perché è chiaro che noi siamo stati traumatizzati dalle piogge acide
è stato fatto un certo tipo di analisi chi viene progressivamente corretta per cui per esempio gli indiziati si moltiplicano sul piogge acide non sono soltanto alcuni e mi si è fatto le missioni ma altri ma scoppia questo tema in maniera
In questo documento
Di accentuare l'attenzione su alcuni aspetti di dimentica né di altri no perché poi vado a leggere sui giornali
Che avere messo per esempio l'oblio sul fatto che il C H quattro in quanto tale da solo già di per se stesso determina l'effetto serra
Al allarmato alcuni potenti interessi Kakà quattro mettano sul metano
Poi leggo che in alcune città si dà per scontato per esempio perdette nella rete di distribuzione del cinque per cento di questo metà allora non è soltanto il MOT hanno dell'agricoltura e allora è un discorso di natura più generale che può venire avanti
Allora mi sembra ancora a maggior ragione necessario approfondire questo tipo di analisi della pacchetto dei vincoli da mettere sul tappeto
E quindi poi della diversificazione perché ora si può bilanciare in maniera corretta il vincolo economico col vincolo ambientale cosa che va portata avanti con molto vicino
Fatto questo tipo di Ali presso Micari perché evidentemente non è tempo ma che permette una riflessione secondo me perché non possiamo dimenticare che da un lato abbiamo il vincolo d'altra parte se non stime sistema Tiziano questo fatto qui finiamo dentro un processo di luddismo industriale
Perché ad ogni emozione reagiamo con la e col col col col con un meccanismo di di fuga rispetto al problema e fungiamo dall'uno poggiamo dall'altro alla fine siamo fermi come stiamo fermi perché vorrei poi sintetizzare che cosa dice
Il così detto piano tampone dell'ENEL che noi non crediamo molto
A delle prospettive rapidi di messa in marcia di investimenti che si reca a ricoprire servizio elettrico che se vincere noi andremo su scelte facili che so io più metà perché tanto così si investe di meno non ci son tanti problemi e importazione massiccia ed energia elettrica per cui oltre a essere dipendenti
Sul petrolio che apre diventeremo dipendenti su questo non a caso per esempio i più attenti su queste cose sono i banchieri Zurigo che siccome Zurigo razzi Bizera è su una posizione cruciale non si passa che da lì nella sostanza per alimentare l'Italia si stanno organizzando
Per propria rare energia elettrica verso l'Italia da tutta l'Europa e questo è l'altro aspetto prime non siamo soltanto alla Francia no
Tutta l'Europa frontale invece aspetto soltanto che il costo salga appunto dall'essere rumena remunerativo siccome sta diventando una merce rara diventerà remunerativo non c'è dubbio mai già i nostri contratti stanno diventando decennali a costi più alti di prima e quindi questo è un primo dato e questa è una riflessione che in qualche modo ha fatto come anche attenzione perché io ho visto che c'è questa tendenza per esempio mettere il vincolo sulla sulle missioni ma vedo anche che nel frattempo vanno avanti delle azioni amministrative per incominciare a stabilire per esempio
Il vincolo sud i contenuti di zolfo sui combustibili principe primari sulle fonti primarie
E poi magari vediamo che si organizzano i classici centri di interesse che non sono solo quelli degli enti perché quelli sono istituzionalizzati sono condizionati sono soggetti a cento pressioni ma sono quelle invece che si organizzo sotto forme private che poi riescono a stabilire che per esempio è giusto che anche il petrolio sia pulito per cui l'olio combustibile sono uno per cento sì ma chiedo lo stato dei finanziamenti a basso tenore per fare dalle soffocazione raffinerie ricostituire un cartello formale no
Quando si viaggia da cartello cartello quindi questo tipo di ragionamento Petros
Io questi sono gli aspetti un'ultima considerazione sul governo dell'Energia
Io ho richiamato il venticinque anni Aldo del dell'ENEL perché forse una delle ragioni l'impasto tipico dell'ENEL e che e giusto che si costruiscono rapporti più articolati con le autonomie locali con le istituzioni periferiche con gli enti locali eccetera però gli strumenti non ci sono la famosa legge otto non li ha tirati fuori allora venticinque anni fa una battaglia ideologica ha portato a questo tipo di scienza
Sì sono scusi gli strumenti più elastici che hanno le partecipazioni statali che alle stesse Ferrovie dello Stato oggi no con tutti i suoi limiti che hanno altri enti che allinea proprio per Egl
Perché allora si usciva da uno scontro in cui si voleva colpire un certo interesse economico ben preciso si poteva dire e non può nascere uno strumento che diventa il secondo strumento in questo tipo di direzione poi anche perché chi era sconfitto allora vi interessa quel tipo di soluzione perché riusciva a capitalizzare di più dalla nazionalizzazione reti cinque negata questa ragione non ci sono più
Allora nella riflessione forse si porrà un prema di coordinamento attenziona non burocratizzare i processi o fondamentale rendere flessibile elastici di strumenti
Di effettiva partecipazione di collegamento con tutte queste istituzioni periferico si vogliono costruire molte volte con gli enti locali e le incomprensioni nascono perché i vincoli istituzionali giuridici non permettono di andare incontro alle richieste agli Enti locali
E il referendum da questo punto di vista complicato le situazioni che vanno corrette questo tipo di situazione questo è un po'un altro forse un aspetto dimenticato nel pieno del gettito che può essere qualche modo ripropone
Fabio Alberti della segreteria nazionale di Democrazia proletaria
Sì io nel ringraziare
Vito democrazie poter praticare questo dibattito volevo cominciare però con un accenno
Appena polemico Giuseppe nel facciamo un dibattito dal titolo idee per la sinistra
Sulla energia dibattito che non è
Come partecipanti con inviti
In cui non è difficile sviluppare un ragionamento che sia il confronto lite con la sinistra
In quella direzione che ne ospitiamo di rinnovamento della sinistra di costituzione di una nuova sinistra alternativa del nostro nel nostro nel nostro Paese
Voglio dire che è difficile
Interloquire tra cose di cui si potrebbe parlare nel merito che quelle che devono essere della sinistra partire dall'energia e qui c'è tutta la questione del rapporto consumi produzione lavoro ambiente
La questione del nuovo modello di sviluppo come questione necessaria per impostare correttamente a sinistra
Le questioni energetiche
La questione del come si fa la lotta politica come la sinistra di fare lotta politica in Italia a partire dall'esperienza del referendum di quello che ci ha insegnato di quello che io credo debba insegnare la sinistra
Nel senso che si fa che s'intende molto rapidamente si è teso a esorcizzare questo grande avvenimento
Democratico del nostro Paese che stato referendum
Alle lotte democratiche di massa come le ha definite
Quercioli prive di bene
E su questo io credo che un attimo il ragionamento vada fatto non solo perché al referendum non si è arrivati
Cominciamo da Chernobyl
Perché a referendum ci arrivate con credo una ventina di anni di lotte d'iniziativa che forze piccole tra cui democrazia proletaria non solo hanno portato avanti nel Paese per affermare caparbiamente una concetto
Di quelli che devono essere i vincoli alle scelte tecnologiche politiche economiche tra cui quello ambientale
Anni in cui i comitati popolari locali hanno bloccato fortunatamente la costruzione delle centrali perché noi abbiamo potuto vincere su Montalto
Su
Viadana super Rovigno ancora prima del referendum perché le popolazioni locali organizzati in comitati di lotta con i trattori bloccavano la costruzione delle centrali
E cioè il fatto che in maniera unilaterale costruendo un'opzione forte un valore forte di riferimento
A sinistra si è costruito nel Paese la possibilità dopo Chernobyl
Di conquistare a questa idea altre forze politiche che non l'avevano condivisa fino a quel momento e quindi attraverso questo fare il referendum vincerlo
Non è vero che la nucleare che non si è ancora abbandonato
Nel nostro Paese sia stato superato per altri motivi che non fosse il referendum
Perché è stata proprio la raccolta
Ancora caparbia di piccole forze di cinquecento mila firme il fatto automatico che gli italiani volevano votare pronunciarsi su questo che ha determinato io credo in maniera forte i progressivi spostamenti verso l'opposizione al nucleare che le forze della sinistra storica hanno fatto nel corso degli ultimi anni
E cioè io non credo che la riconversione
Della
Così completa fino ad abbandonare il presidio ad abbandonare le prime idee che erano causa di rimanere aperti non ancora da abbandonare necessità di chiudere super Felix credo perché non se ne parla più ma va ricordato che il super festa ancora funziona nessuno ne parla abbiamo votato in un referendum esplicitamente contro la prosecuzione della produzione di energia per fortuna ci apprestiamo pensa ad un guasto provvidenziale
A bloccarlo per adesso e a dimostrare i costi iper bollicine quella opzione
Della della filiera
Al plutonio aveva ma devo ricordare che questo è un problema che è ancora aperto
E che andrà affrontato in Parlamento anche da parte delle forze che hanno sostenuto il referendum per chiedere il conto di quanto la volontà popolare ha chiesto nei confronti di questa cosa
Come dicevo appunto non siamo ancora usciti al nucleare perché io ho visto e quindi preoccupate invece della sinistra non ci sia chiarezza e forse ci vuole dibattito che ancora viene riproposto dentro al piano che stiamo discutendo
L'opzione della fusione timbri riteniamo illusoria costosa e pericolosa
E del cosiddetto intrinsecamente sicuro
Sul quale abbiamo lo stesso lo stesso un parere e gli investimenti saranno massicci in questi anni la torta perché quando in Italia si fanno investimenti vanno di torte
Intorno alla ricerca sulla fusione molto
Molto molto grosso
E allora io credo che appunto un dibattito della sinistra sul piano energetico deve guardare al futuro e deve imparare dal passato
Impara dal passato io credo imparare dal referendum da come si può costruire una capacità della sinistra di tornare all'attacco
Di vincere all'interno del nostro Paese dopo anni in qualche maniera di sconfitte o di omologazione che sono andati avanti nel merito del piano
Io capovolgere la definizione che ne dava che ne dava Quercioli
E cioè un piano felici
Un piano buono con una parte che non va
Allora capo svolge lei perché
Nel piano che ci è stato presentato c'è una parte concreta
Realizzabile prevista finanziata con le procedure già attuate che il piano carbone dell'ENEL la parte che sembra scritta da un'altra ma non lo è effettivamente perché la fotocopia
Napoli punti anche con le stesse parole la fotocopia del piano Carbone
Notiamo che hanno Carbone che così è dell'ENEL presentato all'inizio di questo anno ricopiato e messo che annuncia di colazione questa parte che la parte che poi voglio criticare nel merito e l'unica parte vera che c'era il piano energetico nazionale Gesù presentato
Perché ha i finanziamenti le procedure lente i centri di spesa le previsioni i siti individuati tutto anzi già la stanno realizzando
E il resto io lo definirei per delle buone intenzioni
Nel senso che c'è tutto certo
C'è le fonte rinnovabili anche se molto sotto dimensionate a mio parere sui numeri non ci si intende mai per cui è inutile far numeri c'è il risparmio ci sono individuate anche qualche maniera in maniera puntigliosa le
Normative le iniziative che vanno presi non anche la quantificazione ma solo la quantificazione della spesa
Ora noi sappiamo come avendo essendo stati governati da quarant'anni da un governo più o meno sempre uguale come in Italia se ne fanno molti di leggi di programmazione di buone intenzioni ma poi i regolamenti le leggi di attuazioni cioè le normative che per singolo settore nella l'umiliazione nel riscaldamento
Dei singoli settori industriale
Introdurranno normative che porta a
Fittili risparmi energetici le leggi di spesa per incentivare il risparmio
Eccetera
Queste cose non non le vediamo punto più che poi come già si diceva il sistema di potere della sostanza del governo allergie rimane sostanzialmente in in in attaccato e quindi non ci fa ben sperare leggi
Ti vuoi te ce ne son fatte tante voglio ricordare la legge novecentoquindici sullo smaltimento dei rifiuti mai ci ha credo sette otto anni non ricordo
Dove ci doveva fare il riciclaggio la raccolta differenziata la smaltimento la riduzione della produzione dei rifiuti tossici c'era tutto anche l'ENI tanto che noi dicemmo che era un'ottima legge siamo a oggi che domani una nave carica di rifiuti approderà probabile dopodomani probabilmente di notte all'insaputa la popolazione senza informazione mentre dovevano finire carica di rifiuti trasportati legalmente quando il governo non era a conoscenza in Nigeria
Con otto anni di distanza da una legge che doveva evitare il fatto che domani a Carini
Attraccava a Livorno allora Ravenna non so che cosa che cosa il governo ha deciso definitivamente
E quindi io quello che mi aspetto io quello che mi aspetto che c'è una grossa mole circa adesso il il settantacinque ottanta per cento del piano che è un bel malloppo
Che è l'isolamento della pillola e poi c'è la pillola
Che è quella vera che sono i circa venti mila Mw a carbone ingrossa centrali
Che è la riconferma di tutti i siti anche questo va ricordato di tutte le centrali sulle quali le popolazioni con referendum ci sono pronunciate e quindi qui si pone un problema di democrazia Gioia Tauro ha votato ottantacinque per cento no alla centrale Brindisi Lecce Tavazzano Piombino
Monfalcone è credo nelle dette tutte
Delle centrali che adesso il piano il piano prevede più di un milione di persone che hanno già votato contro enti locali regioni la regione Calabria in quanto tale non c'è una giunta di sinistra che si è o quasi che si è pronunciata contro quelle centrali un piano che ripropone contro volontà delle popolazioni i grandi impianti
Oli combustibili a un modo di dire per dire Carbone
E la stessa logica del vecchio Piano energetico dove le grandi centrali nucleari vengono sostituite le grandi centrali a carbone
E questo il piano energetico che sia discuterà in Parlamento a meno che noi non avremo insieme la presentazione delle leggi di normativa per la riduzione dei consumi distesa per la ricerca
Se avremo queste cose crederemo questo piano altrimenti il piano è la costruzione delle centrali a carbone fatte quelle perché nel frattempo le leggi per incentivare risparmi non ci saranno diventerà non economico
Applicare il risparmio diventerà fuori del mondo ragionare sulle fonti alternative perché ormai avremo un parco elettrico di dimensioni tali molto sovrabbondante alle necessità nazionali per cui le altre cose sarebbe solo un folle a proporla perché sarebbe butta via dei soldi oltre quelli che già ci sono buttati tra l'altro i porti certo
E quindi io credo che questo piano vada criticato radicalmente per questo motivo possiamo apprezzare le buone intenzioni ma vogliamo vederle tradotte in provvedimenti
Legislativi che le rendano che le rendano effettive e allora la logica del piano è la stessa del vecchio Piano
Sì cerco di di riassumere era se se il vecchio piano cioè centralizzazione del governo dell'energia
Mantenere inalterati tutti i centri di potere interno questo fra l'altro anche tutti gli uomini che hanno costruito la politica nucleare non so presto rimasti tutti al loro posto io credo questa abitudine italiana che
Si può fare politica
Urge sia perché da quello che si pensa è una cosa che non che non mi convince nel senso che io ritengo che quando sia sposate sia attuato una politica per quando si cambia politica andrebbero cambiati anche gli uomini altrimenti non si è abbastanza convinti perché la politica nuova venga effettivamente attuata centralizzazione grandi impianti
Grandi Impianti che vuol dire in Italia grandi appalti grandi tangenti navi connesse perché questo è l'altro dato che ruota intorno a questo piano di mega impianti nel nostro paese abbia un rilancio ma i danni autostrade ferrovie porti chi più un mondiali riuniamo più netta del rilancio delle grandi opere pubbliche come strumenti rifinanziamento
Ai tronchi e grossi grossi gruppi industriali e finanziari italiani mondiali ne sono ne sono un caso partecipazioni statali FIAT lega delle cooperative Montedison si spartiscono egualmente questi grandi appalti adesso partirà anche la filiera dei grandi appalti sulle piattaforme di smaltimento dove invece altre politiche avrebbero fatto di riduzione della produzione invece che gli altri grandi impianti inefficienti per lo smaltimento
E quindi la logica del piano è la stessa logica del piano nucleare
Quello che io credo noi dovremmo essere in grado di lanciare una logica diversa del decentramento del passaggio di poteri della ridimensionamento secco del potere otto il potere dell'ENEL che a nostro parere di rimanere il gestore dei grandi impianti la rete di distribuzione e basta
Un'altra cosa che probabilmente non al nulla che vedere con quello che di solito si chiama cultura di governo ma che probabilmente invece la cultura dell'alternativa e dell'opposizione che dobbiamo costruire ci sarebbero altri accenni sulle tariffe su dove si trovano sempre i soldi da trasferire alla FIAT non si trovano per coprire invece altre scelte energetiche ma
Sono costretto o per ora tagliare ringrazio
Onorevole Massimo Scalia più
Io sfuggirono alla tentazione ancorché stimolato in qualche modo di andare a fare ricostruzioni storiche anche se seguo questa vicenda dal giardino da molti anni
Come dire eviterò anche perché mi pare che il mio intervento voi
Oppure gli oratori ma l'ha preceduto seppure precisamente c'è sempre la domanda ma perché gli ambientalisti non si sono occupati di questo ma intanto il pianista poverino cerca di occuparsi con le sue esigue forze di tutto
Dai centodieci all'ora all'olio combustibile tanto così per restare nell'ambito delle cose nel genetiche la Procura della Repubblica la Procura della Corte dei conti sono state interessate da un'interrogazione presentata da deputati
Verdi consentitemi in senso lato c'è di vari gruppi ma tutti ambientalisti su questi strani differenziali di prezzo sembrerebbe che lei non riesce a acquistare il greggio sempre a un prezzo più alto di quello di mercato come è possibile ci siamo appunto interrogati abbiamo interrogato
Il ministro competente abbiamo anche fatto sapere alla Procura Repubblica
I numeri che poi venivano da una fonte insospettabile che la
Staffetta petrolifera quotidianamente
Nelle nostre misere forse noi cerchiamo di occuparci di tutte le cose che vengono fuori dall'esaminare con attenzione i problemi ambientali e non siamo come dire di Julie del fatto che l'acquisizione di nuovo sapere scientifico
Vuole accerto sempre nuovi problemi tanto che noi da molto tempo stiamo dicendo badate non vogliamo essere catastrofisti però i livelli di guardia si sono raggiunti dappertutto Chernobyl è stata solo la punta dell'iceberg che ha reso dominio delle coscienze di centinaia di milioni di cittadini in tutto nove tutto il mondo proprio di questo e cioè che lo sviluppo industriale a delle distorsioni profonde
Dal buco dell'ozono alle piogge acide a tutto quello che si voglia siamo confrontati oggi con fenomeni globali innescati da accelerazioni
Certe volte proprio il responsabile dello sviluppo industriale rispetta le quali lo stesso sapere scientifico spesso sta indietro spesso non ha una visione chiara sappiamo benissimo
Tutte queste cose
Non ne voglio fare appunto oggetto di dibattito anche se qualche domanda implicita meriterebbe risposte e vengo dritto secco al nuovo piano energetico nazionale
Io ritengo che non vadano sottovalutati alcuni elementi innovativi di questo piano non vadano sottovalutati perché sarebbe un po'come voi darsi le martellate sulle mani in fin dei conti se questo piano fissa
La priorità del risparmio energetico e dell'ambiente se questo piano rinuncia almeno per cinque anni al nucleare io credo che questo vada rivendicato come il frutto non in quella versione un po'chiusa mentre seduce una lista che sentivo tracciare dal collega Orsini ma ma rivendicato loro come il frutto di anni e anni di lotta di movimento che sono stati in grado di certo con l'aiuto di Cernobyl ceto politico dell'emergenza ambientale di entrare nel profondo delle coscienze dei cittadini portare a rivedere molte forze politiche giustamente le loro posizioni
Portare al risultato referendario che fa sentire ha fatto sentire pesantemente i suoi come dire influssi ed Effeti sulla stesura di questo piano energetico nazionale
Voglio anche riconoscere al ministro battaglia col quale come dire abbiamo avuto spesso discutere in modo si direbbe Franco Roberto nel senso che proprio mi pare che siamo arrivati non dico le parolacce insomma a avere un dibattito serrato quale riconoscere se non altro sul piano del metodo il fatto che tutti sappiamo che il cosiddetto perno del piano generazionale non è niente se non è accompagnato da leggi di attuazione del piano energetico nazionale
E quindi la volontà del ministro di accompagnare quando presenterà adesso alle Camere che aveva già nazionale convergere attuazione sul piano del metodo è sicuramente da approvare poi vedremo
Sui contenuti di questa legge qui non c'è nessuna cambiale in bianco
Ma dette queste cose non si può poi non concordare e mi pare che l'abbiamo già scritto
Qualche mese fa su settimanali di relativamente alta di natura su la natura come dire
Dicesse alla di questo piano energetico nazionale appunto le cose imposte da anni di lotte dalla crescita straordinaria sensibilità dell'ordine pubblico su questo terreno
E però poi si vede chiaramente che il cuore di questo piano batte sulla vecchia cultura energetica
E addio voglio sottolineare soltanto alcuni punti per rapidi flash sono i punti su cui io credo aspro sarà il dibattito alla Camera sicuramente da parte nostra ma
Concreto non ho sentito quello che diceva quel cinema mi ha mi è stato detto che diceva credo che non saremo soli a nuove critiche di fondo a questo piano energetico nazionale
Punto primo
Forse quello su cui
Non c'è ancora almeno una fusione di vedute all'interno di una drupa metto molto anche le forze politiche il discorso Carbone
Questo piano energetico nazionale riguardano detti prima recepisce sostanzialmente per intero c'è una sorta di zona franca ENEL nel piano energetico nazionale che la parte elettrica si prende il piano operativo dell'ENEL si mette ha detto al piano energetico nazionale
Si assumono per buoni i numeri dell'ENEL su questo sapete c'è polemica antichissima non la voglio neanche ridare interni del balletto dei numeri perché ormai stufa il balletto dei numeri però questo piano da questo punto di vista per la parte elettrica è un mare di carbone badate dagli attuali quattordici megaTEP e mezzo a ventinove nega AVEPA due mila significa raddoppiare il contributo del carbone
Dove andrà a finire la Valle Padana se mai si farà tutto questo Carbone
Ma non lo credo ci batteremo contro non lo so però queste quanto propone il piano umane di carbone
Con anche un mare di soldi allora io come dire dopo aver apprezzato lo sforzo di segnalare come primario risparmio energetico non posso non notare che il mare di carbone per l'impegno
I dal punto di vista dei quattrini dal punto di vista organizzativa tecnologico dal punto di vista delle forze umane che vengono impiegate per realizzare queste cose è ovviamente antitetico a fare il risparmio energetico questo Paese non ha risorse infinite
Riguardava primo Orsini quarantotto mila miliardi è ipotesi massima a favore delle spalleggiati come dice che quella sia la cifra e io concordo
Sì sì ma se si vuole fare quello che si dice quelle la cifra e la cifra dello stesso ordine di grandezza per fare il carbone ci dobbiamo mettere d'accordo
L'Osservatore tecnico potrebbe notare che se per davvero si facesse tutto il carbone e tutto il metano che è a disposizione da parte del piano energetico
Il risparmio diventerebbe semplicemente un esercizio di cancellazione con la penna di una cifra che è stata sovrastimata cura dei consumi globali al due mila
Va bene molto semplice ci troviamo da qui a dieci anni non abbiamo fatto niente di risparmio energetico abbiamo fatto carbone metano scopriamo che i consumi energetici non sono cresciuti guarda abbiamo fatto il risparmio ma su questo voglio
Tornare tra breve
Ancora sulla questione risparmio energetico qui
Come dire questa mi sembra la sede giusta perché su questo tema c'è stata una crescita comune e una grande grande confronto con le forze a sinistra in particolare col Partito comunista mandate
La l'aspetto debolissimo del piano il gioco nazionale vedremo se le leggi che il ministro propone a Roma si dice ci mettono una pezza è esattamente quello degli assetti istituzionali
Il movimento ambientalista piena consapevolezza che qualunque tenente può fare da Roma un piano fatto di mega centrali e dire
Si fa qui smettevo Spillo qui lì poi magari la storia se Caracalla dimostrare che questa apparente semplicità Cozza contro il volere delle popolazioni
Però questo è un discorso semplice e brutale
Ben altro è attivare su tutto il territorio nazionale quella rete di censimenti di piani comprensoriali
Di competenze tecniche di partecipazione dei cittadini che solo le condizioni necessarie perché è un vero piano di uso appropriato ed efficiente del Gia possa decollare in Italia è una cosa complessa
Badate non è uno scherzo è il saper coniugare i problemi dell'energia e l'ambiente con i problemi del territorio e della democrazia
Ci siamo riusciti in questo Paese un partecipante no l'Energia i risparmi della lista mediatico e anche questa sfida e forse soprattutto questa sfida dove stanno gli organi tecnici dove stanno le strutture dove stanno le competenze dove stava il coordinamento di tutto questo nel piano presentato dal governo debolissima questa parte
Noi a suo tempo proponemmo e su questo trova un accordo col Partito comunista DDA di un'agenzia per il risparmio energetico le fonti rinnovabili che coordinasse a livello nazionale quello che partendo insisto risottolineo
Da piani comprensoriali e piani regionali si può fare nel campo di iniziative che per forza sono diffuse sul territorio quale appunto quelle del risparmio energetico quelle relative le fonti rinnovabili
Di questa agenzia rispetto alla quale sarebbe interessantissima
Una riproposizione dell'Enea non come ente che continua a fare il nucleare perché tra parentesi con la storia dei reattori a sicurezza intrinseca che stavo dilettando reattori a sicurezza passiva perché come diceva giustamente che quante quando mancano i concetti vengono fuori le parole
Noi ci stiamo preparando a da qui a cinque anni a riavere quel nucleare forse di marca statunitense che già conosciamo cioè reattore un po'più piccoli
Motore un po'più facili da assemblare
Un qualche elemento di sicurezza passiva più e sarà il tentativo del nucleare di seconda generazione dopo i reattori cosiddetti provati qualcuno sicuramente ci proverà e mi sembra che qualcuno in Italia sia configurando per Enea
Una strada del genere stia a un morbo per un po'danni faccio un po'di studi e ricerche sviluppo sulla fusione o di ricerca e sviluppo sbagliato
Ricerca ricerca ricerca quale sviluppo
E poi sia pronto quando si riaprirà la partita dalla fissione nucleare a svolge il suo ruolo no Elea un ruolo importante da svolgere proprio rispetto a risparmio energetico ma qui
Io non voglio rubare troppo tempo vorrei che come dire
Quella sufficienza che sento sempre un po'
Se mai risparmio non risolve i problemi badate qui proprio siamo di fronte a questo discorso delle diverse culture energetiche
E qui io onestamente vorrei che compiutamente completamente il Partito comunista nel suo complesso il suo lì davanti ma insomma decidessero di schierarsi una volta per tutte con la nuova cultura energetica che badate non ha più quegli sparuti portavoce che potevano essere io Mattioli qualcun altro
Molti si sono accorti
Scusate una citazione ma
Questo testo qui è un rapporto del ruolo delle Sas Institute fatto dal rettore di Rio de Janeiro fatto da canadesi indiani Statunitensi brasiliani ne è uscito un libro sta credo che sia già uscito quest'anno
Come dire che ha avuto voltare o no perché sono personaggi noto in tutto il mondo beh dicono le stesse cose che noi stiamo dicendo da anni questo come dire direbbe felice ma al tempo stesso fa capire quello che mi sembra stenti non voglia penetrare nella mente di molti in questi anni ci siamo trovati di fronte a una rivoluzione silenziosa in campo energetico
Questa rivoluzione è stata lo sottolineano anche loro anche qui su anche su questo c'è accordo non è davvero dovuta azioni consapevoli dei governi no
Come dire lo sviluppo delle forze produttive ha portato a diverse conseguenze
Ha portato a quelle colossale trasformazioni badate non le sto facendo l'inno dal punto di vista delle conseguenze sociali
Ma che ogni giorno sono oggetto di convegno informatica elettronica telematica sostituiscono sempre più in termini macroeconomici in termini di struttura di sistema
Le grandi produzioni di base energivore sismologia chimica di base chi pensa che ci sia più un avvenire trainante in questi settori e queste questa innovazione tecnologica questi nuovi settori hanno sui consumi energetici soprattutto lettrici ma molto inferiori rispetto ai settori di base che vanno a sostituire è successo anche che Edward Shock energetici quota settantatré cosa settantanove hanno indotto il moltissimi settori del produrre
L'adozione di nuovi processi produttivi di nuovi materiali che hanno molti minore consumi energetici
è credo dominio comune le autovetture consumano oggi molto meno per restare un'esperienza di tutti i giorni che nove autovettura di quindici anni fa
Oggi ci sono le lampade ad alta efficienza e adesso non vi voglio annoiare con l'elencazione di tutti i dispositivi di tutte le cose che possiamo comprare fatte con materiali che incorpora energia fatte con dispositivi che consumano meno energia e appunto roba che riempie i rapporti internazionali e ora io vorrei che consapevoli che questo è il trend dei Paesi industrializzati badate bene diverso il discorso per i Paesi in via di sviluppo e per i Paesi dell'Est europeo
Però
Se questo è il discorso per i Paesi industrializzati perché non giocare questa carta
Impegnandoci sì per davvero questo il vero rischio qui appunto il cuore batte su la vecchia cultura energetica fatta di grandi impianti e sarà difficile strappare quella strumentazione quel complesso di iniziative di capacità e competenze che servono per davvero a realizzare quei venti megaTEP di risparmio energetico da qui al due mila che poi non voglio ricordare quasi incidentalmente
Vogliamo anche dire qualche cosa come centocinquanta mila nuovi posti di lavoro nell'arco del medio termine prossimi dieci quindici anni ecco
Questi mi sembra i problemi su cui noi dobbiamo approfondire
Il nostro confronto
Vale la pena ricordare en passant anche qui voi a proposito di vecchia cultura energetica nel nuovo piano energetico
Il fatto che esista un modello California e che in quella o Stato degli Stati Uniti che badate preso da solo e il settimo paese industriale del mondo l'Italia si dice sia il quinto beh in questi cinque analizzato sette mila Mw in tutto il complesso delle fonti rinnovabili solare di prevalenza credo
Solare ad alta temperatura fotovoltaico eolico di o masse io non capisco perché in quel Paese
Nell'arco di otto anni sette otto anni si sono realizzate cose che noi in Italia secondo il nuovo piano energetico nazionale neanche nell'arco dei prossimi dodici anni saremo in grado di mettere in condizioni di decollare
E qui concludo per davvero mi trovo molto d'accordo con l'osservazione che faceva Alberti e che un ulteriore elemento di riflessione
Certo non si può pensare di fare una politica energetica innovativa coraggiosa se le vecchie culture e i vecchi uomini restano tutti tranquillamente vola posti quegli stessi uomini consentirebbe di ripetere la ventesima volta una battuta che però vera che hanno reso in Italia Il Sole più scarso di Danimarca perché di energie derivanti dal sole
E Olivia fotovoltaica sulla realtà dove eccetera badate si realizza molto di più in molti Paesi del nord Europa che non nell'Italia le cui condizioni di latitudine di clima sono note a tutti quanti grazie
Parola onorevole Adolfo Battaglia ministro dell'industria
La ringrazio molto per
Quindi da questo dibattito sembrava battito pacato e duttile
Sono anche soddisfatto del dibattito perché mi pare che questo piano
è un documento di duecento pagine così irto di cifre così complesse che tocca tanti aspetti diversi
Non ti uccido fondamentalmente scosso da questo dibattito come alcune critiche come è giusto come inevitabile
Ma fondamentalmente ecco ci si poteva attendere di peggio diciamo così da uno schieramento gli amici oppositori così ampio come questo
Io non sto naturalmente sui discorsi di carattere politico più generale che hanno fatto Alberti parte anche Scalia sto rigidamente sul problema del piano energetico nazionale
E mi propongo di rispondere a qualche critica che ho inteso
Dice innanzitutto a che cosa serve un piano energetico
Ha un piano energetico serve fondamentalmente per assicurare al Paese che ne ha bisogno la quantità di energia di cui ha bisogno ad un prezzo che sia ragionevole e competitivo con i prezzi che
E con i costi che si hanno in altri Paesi industriali con cui il nostro poi in concorrenza
Da questo punto di vista il piano certamente non è un
Libro dei sogni un documento molto concreto
Indico obiettivi precisi indica i modi per raggiungere questi obiettivi indica le dimensioni finanziarie che sono necessarie per raggiungere gli obiettivi accertato attraverso certi strumenti
Cioè non è un libro dei sogni è un documento che effettivamente far fronte ad una situazione molto complessa
Molto complessa
Quello che non ha inteso in questo dibattito
E ciò che si osserva e si analizza nel primo capitolo del piano energetico cioè la delicatezza della situazione energetica del Paese
Siamo un Paese che larghissimamente dipendente
Dall'estero per i suoi approvvigionamenti di energia
Attualmente dipendiamo dall'estero per l'ottantuno per cento dell'energia che consumiamo in Italia per l'ottantuno per cento considerando le scorte anzi per l'ottantatré per cento
E voi capite come una dipendenza dall'estero così spropositata
è una condizione di pericolo
Implica poi mi dei vincoli di carattere economico perché evidentemente approvvigionarsi dall'estero costa intrigo trasferimento di risorse all'esterno verso i Paesi che ci danno energia impoverisce il nostro Paese lo fa dipendere politicamente ed economicamente da chi ci dà energia
è una situazione delicata
E per di più in Italia
Abbiamo situazioni qui è stato difficile fare una politica dell'Energia
Fondamentalmente perché apre ragionamento
Perché effettivamente siamo partiti molto in ritardo con una politica seria dell'ambiente da questo punto di vista vitale certamente arretrata rispetto alla serie di altri paesi industrializzati avanzati hanno iniziato la politica ambientale vent'anni fa
E che affrontano oggi i problemi dell'Energia
In condizioni ambientali sì psicologiche di atteggiamento dell'opinione pubblica diverse ecco perché affrontiamo in Italia dopo che per vent'anni effettivamente abbiamo trascurato il problema della politica ambientale
Cioè uno dei problemi fondamentali che l'umanità sente che l'opinione pubblica sente nel nostro Paese come in altri
In questa situazione
Fare un piano energetico
Con i vincoli politici sul nucleare che voi conoscete non è stata la cosa più facile del mondo
Ci abbiamo impiegato non molto tempo quel cinico re dirlo questo
Beneficio del del comitato che ha lavorato molto intensamente in questi mesi molte consultazione molto audizioni molti documenti recepiti con una larga opera di documentazione di informazione di audizione
Complessivamente il comitato ha lavorato circa sei mesi per redigere un piano di questo genere molto complesso molto ricco
Comprendendo in sei mesi anche circa un mese e mezzo perso per la crisi di governo che è intervenuto tra marzo e aprile di questa
Ecco vita nuova lavorata però perché infatti essere politica né di consentiva di lavorare
Poi se abbiamo nessun mese per redigere il piano del governo ma approvata all'inizio di luglio
All'inizio di agosto il piano era pronto all'inizio di luglio il governo esamina dall'inizio di agosto adesso di fronte alle Camere
Sarebbe occupata anch'io adesso dei tempi di attuazione del piano sarei preoccupato come altri amici mica siamo intervenuti spiegano dei
Naturalmente una degli elementi di concretezza del piano e ciò che ha rilevato Scalia
Cioè il fatto che è mia intenzione accompagnare il documento generale di piano
Con una legge che traduce norme legislative una quantità di cose che stanno scritte nel Piano ma che hanno bisogno per tradursi in pratica difatti legislativi innovativi rispetto alla situazione precedente attuale
è un lavoro anche questo molto complesso ci sta lavorando da parecchio tempo
Una volta che il piano è stato approvato naturalmente dal governo quindi da un mese ci si sta lavorando ci si procurava un pochino anche prima tra giudizio infermiera informale
E un documento di base pronto si tratta adesso di passare dal documento di bassa l'elaborazione di circa cinquanta articoli di legge
Perché si tratta di cinquanta modifiche legislative circa
E naturalmente questo mi preoccupa un poco
Perché è difficile tecnicamente
E non è facile politicamente perché momenti in cui si innesta la norma legislativa di modifica dell'assetto precedente lì in quel momento si scatena la reazione si toccano interessi che si erano consolidati che erano legati alle vecchie norme
E s'innesta un processo di riforma cioè di modifica
Ci sono reazioni
Spero che questo documento legislativo sia pronto entro un termine non troppo lungo
Mi preoccupa un poco il tempo parlamentare di approvazione prima del piano e poi della legge che deve accompagnare il piano
Se potessi rivolgere un appello a movimenti popolari non direi che sarebbe nel senso che disse
Amico Alberti cioè movimenti popolari per impedire la costruzione di centrali elettriche ospiterà i movimenti popolari di quello che impressione che non abbiamo molto bisogno perché abbiamo già in parecchie difficoltà ad approvvigionare d'energia elettrica il Paese avremmo bisogno invece di movimenti popolari dei movimenti politici che spinge estero rapidamente all'approvazione del Piano e spingesse lo soprattutto rapidamente all'approvazione della legge
Che traduce in norma legislativa alcune impostazioni generali del Piano questo sarebbe davvero politicamente molto importante molto utile
Non ripercorro allora
L'impostazione generale del Piano certamente far fronte a queste due aree di rischio che il nostro Paese ha di fronte l'estrema vulnerabilità
Dipendente dal nostro alto grado di approvvigionamento dall'estero da una parte il la precaria condizione dell'ambiente italiano e su cui si innestano gli impianti energetici dall'altro il piano a far fronte a questi due grossi problemi
Non condivido una critica che quel cinema usato per primo acquisti si sono aggiunte poi critiche di Alberti di Scalia
Ho apprezzato naturalmente condivido tutto l'intervento della di Corsini apprezzo molto dell'osservazione che ha fatto Bitetto
Mi concentro necessariamente esigenze anche di stringere
Su questo elemento negativo il primo elemento negativo sollecitato da quel cinque
Che non condivido
Mentre in parte condivido comunque ricostituisce anche per me è un problema il secondo elemento negativo che questi ne ha rilevato su cui sono intervenuti anche altri vincite seduta
La parte elettrica non è
Dello presiedevo
Di procedere a parte un economista della Banca d'Italia che è l'assistente del Governatore Baffi
Gli ha fatto parte il direttore generale dell'Enea ed uno dei direttori dell'Enea ed inoltre il presidente del primo gruppo di lavoro del Comitato ce li Janvier puri motori vuole dirigente industriale
Il mio partito debbo dire
Persona di grande rigore
Non è scritto da parte la mano di terza è scritta nelle stesse mani certamente tiene conto inutile negarlo certamente Gianello che se non il secondo dei piani specie in materia di approvvigionamento elettrico prodotto Lehner che ha il dovere di produrli
Ma non vorrei negare in particolare che c'è stato anche qualche momento di tensione con lei nel suo proprio sulla parte letta
Non vorrei negare che c'è stato qualche momento di tensione in particolare sul carbone
Ma andiamo per ordine
Qui si dice che
Le stime anzitutto non convincono per la produzione di energia elettrica nel mille novecentonovantacinque nel novanta
Le stime che abbia sono nel piano sono le stime che ha fatto e che ha ha dato sostanzialmente la Conferenza nazionale dell'energia in particolare il documento corredato dal governatore bus che sono cifre che fondata su un'analisi molto approfondita del servizio studi della Banca d'Italia e che sostanzialmente non vengono discusse si possono così criticare polemica polemicamente ma sostanzialmente non vengono discusse centottanta mega tette di consumo di energia un minimo di duecentonovanta miliardi di kilowattora nel dovevi
Dice quel cinico rispetta duecentonovanta miliardi di chilowattora nel due mila
Ne prevedete duecentottantacinque nel mille novecento novantacinque no ne prevediamo per la precisione duecentosettantacinque
E prevediamo inoltre che
E il consumo di energia in Italia nel Duemila
Tra undici anni onestamente è difficile prevedere che cosa sia il consumo di energia elettrica Italia tre undici anni è onestamente difficile
Prevediamo una forchetta Igor il documento di bassi dice che al di sotto di duecentonovanta miliardi di energia non si può comunque andare a meno di crisi economiche devastanti che avrebbero esiti disastrosi per il Paese
Facciamo gli scongiuri diciamo che un limite minimo
Se c'è un momento dei consumi di energia un pochino superiore a quello che nel Piano ipotizziamo e poi dirò quanto siamo stati stretti nell'ipotizzare in crescita dei consumi
Ecco la ENEL dice sostanzialmente data di un margine di sette otto per cento di aumento di consumi cui far fronte perché se si verifica un aumento del sette otto per cento rispetto a una cifra minima
Evidentemente devo essere in grado di far fronte a questo aumento del sette otto per cento perfettamente ipotizzabile verità al Duemila cioè stiamo in una forchetta da duecentonovanta miliardi e trecentodieci trecentododici miliardi di chilowattore
Rispetto a questa cifra duecentonovanta trecentodieci si ipotizza effettivamente nel piano non duecentottantacinque ma duecentosettantacinque miliardi di chilowattora di consumo nel mille novecento novantacinque di qui a pochi anni
Perché si ipotizza queste
Ma lo spieghiamo abbastanza
Abbastanza eloquentemente
Diciamo esattamente
Nella stima dei fabbisogni tenerci al novantacinque bisogna tener conto che in questo periodo è prevedibile che i prezzi internazionale dell'energia rimarranno ancora abbastanza bassa
Come del resto dimostrano le recentissime vicende del prezzo del petrolio che dopo la fine del guerra del conflitto Iran Iraq e sono addirittura calati sui tredici dollari rispetto ai quattordici quindici tutti si erano assesta
Quindi ipotizziamo che i prezzi dell'energia il futuro dipende i prossimi cinque sei anni saranno ancora relativamente bassi naturalmente prezzi bassi Stino momento dei consumi queste chiazze posta poco consumo di più se costa di più consumo di meno
E che i conti e consideriamo inoltre
Per dare alla cifra del novantacinque che le azioni di risparmio che si possono mettere in moto hanno bisogno di un certo tempo per svilupparsi
E avranno un primo impatto forte dopo il novantacinque ma prima del novantacinque difficile ipotizzare una forte risparmio energetico
Quindi abbiamo creato abbiamo considerato un aumento dei consumi di energia e di circa il tre per cento per tutto il periodo dal mille novecentottantanove al due mila tre per cento ogni anno come me
Ma abbiamo distinto tra il periodo novantacinque due mila e qui si inserisce una manovra di risparmio energetico più intenso
E probabilmente prezzi dell'energia più alto che inducono un certo risparmio di energia un minori consumi di energia e il periodo precedente in cui i prezzi saranno ancora basse del risparmio energetico sarà più difficile realizzati in termini concreti
Allora ipotizziamo un secondo periodo in cui i consumi di energia che riescono a un livello minore del tre per cento è un primo perito in cui crescono livello superiore al tre per cento
Per il primo periodo infatti fino al novantacinque questa la ragione quel cinico ipotizziamo un aumento del consumo di energia dagli attuale duecentodieci miliardi di kWh del tre virgola quattro per cento è troppo dubito che sia troppo onestamente qui non è questione di dire ci piace non ci piace siamo sui fatti
Tre quattro per cento di aumento dei costi Venezia non è molto anzi piuttosto poco e c'è chi dice avete considerato un valore dei omento troppo basso
E se Dioguardi abbiamo fatto questo sbaglio è un vero pasticcio perché naturalmente a questi duecentosettantacinque miliardi che prevediamo fanno protorace impianti elettrici per produrre duecentosettanta miliardi centosettantacinque miliardi di kWh
Io guardi abbiamo sbagliato i calcoli effettivamente e poi non abbiamo gli impianti per produrre energia che invece
Di cui c'è bisogno e siamo in un pasticcio
Ora consideriamo queste
Che
Negli ultimi quattro anni negli ultimi quattro anni i consumi di energia sono cresciuti non del tre virgola quattro come ipotizziamo per i prossimi fino al novantacinque ma sono cresciuti del tre virgola otto
Quindi se ci dovessimo a basare sull'ultimo quadriennio avremmo dovuto prevedere non duecentosettantacinque miliardi ma più di duecentosettantacinque miliardi perché duecentosettantasei che fa capo alla cifra di aumento di tre virgola quattro
Negli ultimi quattro anni devo zio ha mandato il a tre virgola otto
Nell'ultimo anno per cinema Scalia
Nell'ultimo anno i consumi di energia elettrica sono aumentati del quattro virgola nove
Rispetto a un aumento del prodotto interno lordo di circa il tre per cento
Allora capite che cifra duecentosettantacinque miliardi potrà essere alta ma secondo me è abbastanza realistica eguali andar di sotto
Perché ripeto è difficile ipotizzare prezzi più alti e consumi molto risparmi energetici molto importante
Naturalmente se dobbiamo produrre
Se Tabacci abbiamo fabbisogno duecentosettantacinque miliardi ipotizzati o realisticamente dobbiamo avere impianti che producono duecentosettantacinque miliardi illeciti kWh
Alla cifra duecentosettantacinque miliardi per il sì corrisponda la Cina di impianti di potenza di cinquantasei mila Mw che ci posso fare e così cinquantasei mila negata vi possono dare trecentosettantacinque miliardi se ci a cinquanta miglia regalata non produco duecentosettantacinque miliardi
Allora le cifre effettivamente sono realistiche quindi non condividerei
Il giudizio negativo di questi di sulle cifre sono basate su questi elementi fattuali che mi pare difficile sconfiggere anche in una polemica
Aspra
Ecco il progressive avvenisse io sono apertissimo accezione sai sono apertissimo discussione su questo punto aveva problemi è che effettivamente il giudizio che abbiamo dato dopo molte discussioni molto si basa su queste solide
Elementi
Secondo punto non direi Alberti che le energie e le piste un piano del carbone ma è una formula ma è una formula che non ha ha consistenza
A far volare si può vendere all'opinione pubblica per ingannarlo
Ma non è così
Eh basta guardare alle sigle chiediamo nel piano per vedere che
Non è così
Può darsi che fosse stato così nei piani iniziali nelle nelle nelle effettivamente ce l'ha prodotto un documento che prevedeva un fortissimo aumento del carbone
E anche con alcune ragioni valide devo dire da parte dell'ENEL n cosa dice volete un'energia che costi poco e allora la utili la produciamo con l'elemento con del combustibile che costa meno di tutti
Siccome è l'energia prodotta con il carbone costa diciamo la metà di quanto non costi l'energia prodotta col metano col petrolio se volete energia a basso costo certamente il carbone pesa la produce a basso costo
Quindi qualche ragione pure la merce la ma rispetta le cifre che ci ha dato lei dal ecco noi l'abbiamo molto contenute
E in effetti prevediamo in percentuale che
Passando dall'ottantasette al due mila il petrolio
Col petrolio oggi produciamo il quaranta per cento dell'energia elettrica
Prevediamo che nel Duemila
A consumi di trecentoquindici
Miliardi di kWh cioè la cifra massimo della forchetta
Il petrolio ma dal ventidue per cento
Si usa soltanto il ventidue per cento per produrre energia elettrica proporre al genetiche si usa soltanto
Petrolio della misura del ventidue per cento rispetto al quaranta attuale diminuisce fortemente
Il grassa o mente il metano aumentar rilevante mente dal tredici per cento al ventiquattro virgola cinque per cento
Il carbone Noventa da quindici virgola cinque al ventotto virgola cinque per cento
Non direi che è un piano del carbone è un piano che effettivamente bilancia in modo ecco l'utilizzo del petrolio l'utilizzo del carbone dell'uso del metano
E e l'energia elettrica si produce o con petrolio commentano con carbone o con l'acqua attraverso impianti tra le più col nucleare nucleare non ce l'abbiamo l'idroelettrico cerchiamo di sfruttarlo al massimo passando infatti da passando ai fatti da dieci a quindici megaTEP prodotti attraverso impianti idroelettrici
E poi restano petrolio metano e carbone allora il mix di fonti che abbiamo ipotizzato per i consumi finale al due mila e un mese abbastanza equilibrato tra petrolio carbone metano
Inoltre questa disputa sul petrolio carbone metano è in gran parte una disputa nominalistica
Di qui veramente ecco con la cultura ambientale che credo tutti
Ci ritroviamo io mi ci ritrovo per quanto riguarda da molto tempo per la verità perché
Credo che
Ho anche ho fatto parte della più importante del più importante del direttivo nazionale la più importante associazione ambientalista italiana per sette anni quando era un po'più giovane
Vedi qualche elemento di cultura ambientale non di oggi ma di parecchi anni fa ce l'ho la mia squadra
Ma con questo tipo di cultura ambientalista questa disputa sul carbone superveloci metano diventa largamente nominalistica perché l'elemento nuovo che hanno rilevato il Orsini epiteto che cosa e del piano energetico il fatto che si guarda non tanto alla fonte che alla fonte energetica
Notata ciò che si brucia ma ciò che fuoriesce per per cui nell'ambiente
Ora attraverso il mix di nuove tecnologie che imponiamo e di nuovi standard che sono anche più bassi degli stand della Comunità europea talvolta da ieri siamo sostanzialmente un'emissione inquinanti di baby Valente tra petrolio carbone matto
Petrolio o carbone metano sostanzialmente equivalente non esattamente equivalente naturalmente non non ci stiamo a perdere il jet non sostanzialmente non è perfettamente che ma sostanzialmente bivalente
Allora il mix delle fonti di energia petrolio carbone metano al Duemila è un mix molto equilibrato
Le emissioni inquinanti sono sostanzialmente pari
Ecco
Stiamo a fare una disputa se utilizziamo più carbone perché costa meno più metano che costa di più o più caropetrolio che ci pone difficoltà anche dal punto di vista vede e provvede geopolitico della dipendenza geopolitica
Mi pare largamente la disputa nominalistica se afferriamo la nuova impostazione del piano che guarda appunto all'impatto sull'ambiente di ciò che si brucia per produrre
Energie per per regolare nel G eletti
D'altra parte mare di carbone certo non ce ma se non si veto ma non possiamo anziché va abbiamo detto risparmio se ne fa parecchio
Se ne fa parecchie di risparmio
Guardate che risparmio si può fare si consuma molto si consuma molto si può risparmiare molto come è ovvio se si consuma poco si può risparmiare di meno altrettanto chiaro
Se non avessi di consumi degli Stati Uniti che sono quattro volte il nostro probabilmente potremmo risparmiare parecchio di più i nostri consumi sono circa quattro volte di meno di quegli Stati Uniti
Sono circa la metà di quelli della Germania
Sono circa due terzi rigore dalla Gran Bretagna
Sono inferiori a quelli della Francia cioè le nazioni industrializzate ci hanno con
Sì anche questo naturalmente anche questo però complessivamente come sa e tutte le cifre del piano lo dicono perché si considera questo problema del
Dell'energia che consumiamo la serie di punti di vista
Effettivamente siamo bassi quindi risparmiare molto non si può risparmiare parecchio risparmiamo parecchio risparmiamo al Duemila circa come obiettivo circa il venti per cento dalla il dieci per cento della produzione di energie
Dieci per cento del fabbisogno
Risparmiamo come ipotesi da diede diciassette venti Mega TEP su centottanta più del dieci per cento
Dico la verità se al Duemila risparmiarsi ma diciassette mega perché io sarei felice felice
Ma so benissimo che per risparmiare diciassette nega AVEPA al due mila e abbiamo avere una tale concentrazione di sforzo
Un tale coordinamento
Una tale mole di Investimenti perché Corsini ha ricordato la cifra che si parla di ventiquattro quarantotto mila miliardi o il ventiquattro quarantotto mila miliardi non sono uno scherzo naturalmente non tutti i fondi di parte pubblica moltissimi di parte privata
Di enti e istituzioni di Brianza
Ma ventiquattro quarantotto mila miliardi sono ciclo sbalordire se risparmiamo diciassette negate però due mila Scalia guardiamoci negli occhi siamo felici tutti e due
Poi tu mi puoi dire che bisogna risparmiare trenta e dico se si risparmia trenta tanto di guadagnato ma realisticamente dedico ecco se ne risparmiano diciassette abbiamo fatto moltissimo moltissimo oltretutto ripeto
Al di là di certi limiti fisiologici non si può andare perché consuma effettivamente non è altro
Allora dico il risparmio è questo
Le fonti nazionali ci possono dare qualche cosa
Le fonti rinnovabili posso fare qualche cosa anche qui a prezzo di investimenti molto alti molto alti e con qualche incertezza
Allora mare di carbone non ce ne
Lago di petrolio si riduce si espande a un po'il metano si espande un po'in metallo e si riduce il petrolio è ormai troppo il carbone ecco questi sono i termini realistici della cosa se vogliamo abolire il carbone dobbiamo aumentare dobbiamo avere un lago di petrolio occorrono c'erano di metà
Che può anche dal punto di vista ambientale inquinamento sostanzialmente identico ma costi molto lo aggiorno a costi molto maggiore per cui voi il vincolo economico dovete avere l'Italia deve avere Energia abbondante e a basso prezzo e storico non si riesce più a soddisfarla perché produciamo proprio con le fonti energetiche che costano di più
Quindi sollevo negativo che riguarda la parte elettrica o s'è fatto inizialmente da quel cd ripreso da altri due amici ecco su questo direi che non si può essere d'accordo sulla base non di ipotesi pregiudiziale ma sulla base dei fatti e delle cifre
Anche qui stiamo attenti alle formule ecco un invito che io ripeto quasi sempre quando partecipa a questo dibattito non contempliamo ci di formule
O di schemi agli stereotipi
Che molto spesso circolano e poi siccome son cose banali hanno la facilità di attaccarsi prima perché le cose più difficili si attaccano all'opinione pubblica con maggiore difficoltà ma le cose banale si attaccava con maggiore facilità perché penetrano Savarese banali
Vanno fatte proprie con maggiore facilità siamo attenti agli stereotipi
è vero che c'è nel piano una tendenza
Ha impianti che non siano mega impianti
Tuttavia però
A impianti di dimensioni più contenuta
Tuttavia stiamo attenti perché
Impianti massicci impianti più potenti probabilmente riescono a
Avere un costo
Per far fronte ai problemi di impatto ambientale minore di quanto non siano i costi che hanno impianti di dimensione minore
E ha avuto una polemica la Camera dei deputati con deputato della Sinistra indipendente un autorevole ambientaliste professor Brutti Tiezzi
Il quale rispetta l'impostazione che è volato andiamo sugli impianti più contenuti di dimensione
Vedo ma perché dice queste gli impianti più contenuti sono più inquinanti
Che i pirati oppure no più assai più costosi
E quindi attenti quindi è bene avere una certa flessibilità da una parte ci possono essere impianti più grosse da un'altra parte impianti medi dall'altra parte impianti piccoli nella costruito recentemente un impianto molto piccoli nubile mi pare per centocinquanta megawatt
Beh insomma delle costruito la messa in cantiere
A carbone per di più all'imminente
E certamente una moltiplicazione di impianti energetici sul territorio ha un impatto sul territorio molto maggiore di pochi impianti se in una regione dovete mettere cinque impianti energetici
è meglio metterne cinque con cinque problemi di impatto territoriale o o metterne uno con un solo impatto territoriale e con minori problemi di impatto ambientale
è un problema da vedere realisticamente ma non stiamo pregiudizialmente sullo stereotipo impianto medio l'impianto piccolo perché può darsi che sia sbagliato gioco era una certa flessibilità
Lasciando naturalmente ai tecnici la valutazione diversa del vestibilità perché se la dobbiamo giudicare io quel cd Orsini è evidente che ci capiamo non tanto e quindi cosa premete facciamo più errori di quanto ne facciano i tecnici
Ecco
Considero invece più importante della l'elemento
Di osservazione che è stato fatto sul quadro politico istituzionale di governo della politica energetica italiana
Non sono d'accordo su una parte di questa osservazione
Cioè che c'è una la visione di tipo centralistico
Questo non è così
Naturalmente non è così
Nei limiti in cui
La Costituzione stessa ci fissa il cammino la competenza in materia di energia è una competenza del Governo nazionale non è una competenza delle Regioni né tanto meno dei comuni
Le competenze delle Regioni dei Comuni sono fissate dall'articolo e la Costituzione in questo articolato sul non c'è scritto
Che l'Energia è competenza delle Regioni dei Comuni
Però malgrado questo e quindi rimane competenza essenziale del governo nazionale e guai se non fosse così in certo senso perché devo una dispersione una frammentazione che
Difficilmente ci frutterebbe qualche cosa di positivo
Però malgrado questo e nel piano si dà larghissimo spazio presentano in le municipalizzate all'autonomia locale attraverso le municipalizzate
Le municipalizzate in effetti hanno varato un documento proprio la settimana scorsa a Bologna se non erro dove esprimono molta forte apprezzamento per il valore per il rilievo che si dà nel piano le aziende municipalizzate quindi le Autonomie effettivamente recano abbastanza motorizzato da questo punto di vista
Non solo
Mettiamoci all'idea della Conferenza delle Regioni sul risparmio energetico per concentrare gli sforzi per realizzare sinergie per concentrare gli investimenti in modo da fare un piano che sul risparmio che valga per tutte le regioni e quindi molti vicini gli effetti positivi
E elimini al massimo gli effetti che la frammentazione chi si dirige in un senso chi si dirige non altro è chiaro che c'è una dispersione di sforzi apericena conferenza nazionale delle Regioni sul risparmio sulle foto che è importante è una cosa nuova
C'è una partecipazione importante delle regioni anche dei comuni sulla scelta dei siti
Che abbiamo discusso infatti per i rappresentanti la Regione Toscana in particolare
E ci sta nel piano molto spazio all'autoproduzione e quindi agli interventi dell'autonomie locali dei Comuni delle Regioni per tutto ciò che riguarda l'autoproduzione di per impiantini fino ad una certa dimensione
Una politica un po'cinese diciamo così no cioè la moltiplicazione di piccoli impianti per sfruttare piccoli salti d'acqua risorse locali cose che sul piano nazionale non possono essere colte
Ma che possono essere colte dalle Regioni o dalle autonomie locali che conoscono più adeguatamente la situazione molto spazio del piano all'autoproduzione quindi all'intervento delle Autonomie
Quindi la critica sul centralismo secondo me non è centrata diciamo così non è centrata
Anche perché la competenza ripeta di carattere nazionale non può essere elusa
Ecco sul problema degli strumenti di governo delle nevi della politica energetica su queste effettivamente bisogna che discutiamo con molta franchezza anche ostilità detto immagine diretta condivide
Biglietto condivide meno perché se ad autorevoli stimo vengo dalla Giunta esecutiva dell'ENEL ecco io penso che abbia reagito negativamente da conservazione che faceva il principio che faceva Scalia sul sul tentativo di predominio degli enti del direzione della politica energetica
E insomma parliamoci francamente complessivi ce lo siamo fatto sto discorso del resto
Facciamocelo francamente
Realisticamente bisogna trovare delle forme di maggiore
Coordinamento
Chiediamo al potere pubblico
Espresso che si esprime attraverso il Governo il Parlamento
Una capacità di direzione
Che probabilmente fino a questo momento ha avuto in maniera assai limitato
Assai limitato bisogna innovare su questo punto
Quali sono gli strumenti che consentano una certa direzione della politica energetica qual è il quadro di comando che può uscire realisticamente
Naturalmente non in Inghilterra in Francia distribuiti in Italia nella situazione italiana con queste forze questa burocrazia questa amministrazione questa situazione questo il problema concreto
Avrà le ipotesi sono tre essenzialmente restringe
Creiamo ministero dell'Energia
Può darsi che sia la soluzione migliore in altri Paesi c'è
Ma amici se voi mi dite che bisogna cominciare a dirigere rapidamente la politica energetica italiana
Da parte dei poteri pubblici creato il ministero dell'Energia benissimo ne riparliamo tra cinque anni cento per cinque anni se proprio non si risolve ammesso che si crei un ministero dell'Energia certo ci mettiamo cinque anni direzione per i prossimi cinque della politica energetica non c'è
Obiettivo forse raggiungibile a lunga scadenza
Realisticamente non mi pare che dobbiamo creare un altro viste
Non è il ministero dell'Energia
è l'agenzia
Su questo nel comitato tecnico di redazione abbiamo fatto una lunga discussione
Molte discussione è un sistema molto discusso anche della pubblicistica
Ecco io mi son convinto inizialmente devo dire era favorevole all'energia mi son convinto di no che effettivamente non funziona l'energia
Un'agenzia per l'Energia
Non funziona perché non ha potere
La ragione essenziale amici non funziona perché non ha potere e nessuno glielo può dare diventa un ulteriore carrozzone burocratico
L'ENEL ha
Impianti finanziamenti risorse potere
Lei mi c'era impianti risorse finanziamenti metano potere bene
L'area sia ricerca tecnologia
Conta un pochino meno ma conta un pochino meno ma con contano di più l'ENI e l'ENEL per essere concreti
Crediamo che cosa un'agenzia composta da cento inverte tecnici nominati
Che si propongono di coordinare l'Enel Enel Elena
Ma dico ma il potere di coordinamento ma chi glielo del
La forza politica di coordinamento quando tratta con la alla fine io dico caro amico sai che ti dico tu mi dici questo che non sei d'accordo con la direttiva che ti do benissimo poi non rispettarla se tu non la rispetti naturalmente in aula con la conseguenza su un altro piano
Ciò ha poteri per permetterti apposto su un altro piano è uno scambio parliamoci chiaro la lotta politica una lotta di
No è un gioco di forza
Certo gli enti hanno molta forza
Se io forza politica in mano su altri terreni è probabilmente riesco a
A comprimere le spinte che ricevo da parte di questi enti che hanno molta forza molto potere molti molto finanzi molti finanziamenti molte risorse ha se non ha forza politica
Se non sono in grado politicamente abbia di Contra pesare questi enti mattina la questa forse un gruppo di tecnici nominati che si costituisca un'agenzia che cercherà di fare questo lavoro di coordinamento e tutti di fine anno dietro
Non esiste dal punto it mi son convinto di queste
Cioè non siamo nelle condizioni strutturali per poter creare un'Agenzia ricordi che sia che faccia un effettivo coordinamento franati forza di potere
Allora bisogna rafforzare le strutture che esistono rafforzare in maniera adeguata per poter effettivamente dirigere in maniera migliora la politica energetica
E lega naturalmente penso che c'era qualche difficoltà capisco insomma ma da un anno che sta parte dalla fisiologia
Sette la vita economica della vita politica non c'è da meravigliarsi non è che ci scandalizziamo perché la regola vuole fare alla sua quello che richiede la politica giusta per lei tanto che dovremo scandalizzarsi pensano così ci pensa in buona fede naturalmente
Allora devo vele avere un e strumenti di contrappeso di controllo di direzione
Allora che cosa abbiamo pensato abbiamo pensato a un organismo di grande rilievo dal punto di vista delle strategie dell'informazione dell'aggiornamento
Di grande dibattito un Consiglio nazionale
Che certo non è uno strumento operativo
E invece abbiamo pensato a strumenti operativi effettivi di controllo cioè se io vado con la mia direzione anzi genera alle delle fonti di energie del ministero dell'industria
A mettere bocca su ciò che mi produce lei nello su ciò che riproduce Lelli che sono enti importanti i qui ci stanno persone di primo ordine complessivamente sono enti di valore internazionale
Questo non ce lo dobbiamo mai dimenticare
Sono enti che funzionano
Voi tutti protestiamo per le bollette per quelli che ha tono enti fondamentalmente importanti di livello internazionale matto che hanno personale di grandissima competenza grandissime qualità
Pagato naturalmente come deve essere pagato gente di alta competenza e di alta qualità che fa buonissimo lavoro
Io che cosa ciò
Ciò centocinquanta funzionari della direzione generale dell'energia sottopagati frustrati nella condizione della pubblica amministrazione italiana
Che cercano di fuoriuscire dall'amministrazione per andare giustamente imposte che siano adeguati al loro senso di alloro conoscenze loro qualità
E qui ho bisogno di di rinforzare le strutture tecniche della direzione generale le fonti d'energia con acquisti dall'esterno
Al potenziamento dei funzionari alla motorizzazione dei funzionari interni devo aggiungere nuclei a Rapporti Esterni di competenze
Di esperienze che mi robusti escono questa direzione che mi consentano un effettivo controllo su ciò che mi producono questi grandi enti e qui sta la gente di primissimo ordine
E se non c'ho i documenti i dati le cifre
Gli strumenti per poter intercettare le loro valutazioni e loro documenti e non esisto politicamente non c'è nessuna capacità di direzione
Allora effettivamente il problema di rafforzare questi strumenti direzione che realisticamente sono gli unici che abbiamo sottomano perché l'energia l'agenzia non funzionerà
Saranno diventerò Carrozzo del ministero c'è la revoca cinque anni
Straw realisticamente che cosa c'ho sottomano c'è questo problema
E queste lo risolve in questa maniera anche lei ha un nucleo tecnico con apporti esterni crea una figura nuovo un segretariato generale dell'energia ci metta la testa uno o di primissimo ordine possibilmente non lottizzato tra uno e l'altro partito ma un uomo che vale
Ma spero di riuscirci invece spero di riuscirci getto bisogna dargli una mano bisogna che tutti mi dia una mano da questo punto di vista come bisognerà andrà anche su altri terreni ecco se non altro di nomina in questi giorni che cerco di resistere al problema alla lottizzazione
Cerca di mangiare una lastra di competenza un posto di grandissima responsabilità come l'istituto di sorveglianza delle assicurazioni private
Dove girano
Alcune decine di migliaia di miliardi in questi giorni qualche mese e fra qualche mese esiste sono alle che resistono e spero di vincere spero di vincere naturalmente chiese o dura come diceva
Poeta ecco resisti e stai ferma ecco no no no lo sta facendo
Allora spero di avere oltre che la Regione delle regia che bisogna fare con legge spero che questa legge mi sia passato in Parlamento Mauro qualche resistenza che in Parlamento naturalmente se i gruppi Verdi gruppo comunista democrazia proletaria
Spero non la democrazia cristiana o il partito socialista che sono sul piano energetico che prevede il segretariato generale ma se ne vanno obiezioni sulla costituzione di un nucleo tecnica se la creazione della figura del segretario generale dell'energia con una struttura adeguata
Effettivamente mi mettono in condizione voi di non poter più dirigere la politica energetica nei negli altri ministri che si succederanno
Spero presto a me che ragiono sempre interni non deve potere personale ragiono in termini istituzionale il ministro delle le nell'industria deve dirigere la politica energetica del Paese e se no che cosa deve fare
Allora questo è il problema concreto che ho sottomano
Naturalmente se incontro obiezione in Parlamento diviene poi certo questo va bene avrete delle soluzioni senz'altro migliori non si realizzeranno praticamente l'obiettivo di avere maggiore peso nella direzione verrà un obiettivo non raggiunto
Bene concludo dicendo questo due cose se posso avere ancora due minuti
A modo novantatré
Un accenno non lo possono fare sul nucleare
E lo inquadro
Nel tema del dibattito che si ricollega la formula che credo abbiate usato qui come organizzatori per tutto questo Festival lei vede la sinistra come dice il tema generale
Lei vede una sinistra moderna
Per la per il mondo ha bisogno di energia
Non c'è niente da fare su questo punto qui
Non ha bisogno di risparmio ha bisogno di risparmio dove si consuma molta energia
Ma a tutto l'immenso platea dei paesi in via di sviluppo cioè quattro quinti dell'umanità a quei Paesi quattro quinti della qualità non si può chiedere il risparmio di energia bisogna dare più energia perché lì è la condizione dello sviluppo
Ora le cifre sono impressionante
Parliamo di queste cose senza averne spesso la dimensione
Vi do qualche cifra
Si calcola
Secondo le proiezioni demografiche dell'ONU
Che la popolazione mondiale si potrà stabilizzata nella seconda metà del prossimo secolo su bollori da otto quattordici milioni di persone rispetto miliardi di persone
Rispetto a cinque miliardi circa odierno da otto a quattordici milioni di persone
L'esplosione demografica avviene naturalmente non nei Paesi sviluppati
Aderenti all'OCSE complessivamente avviene nei paesi del terzo mondo del terzo e del quarto mondo
Cioè dei Paesi in via di sviluppo
Il consumo energetico medio pro-capite mondiale ed oggi di uno virgola sei megattere
All'anno
In Europa occidentale di tre virgola sette negate
Di uno virgola sei nei paesi in via di sviluppo bisogna aumentare dunque la cifra dei paesi in via di sviluppo
Si calcola che di qui a cinquant'anni gli abitanti dei paesi in via di sviluppo siano passati da tre sette miliardi di oggi a sei virgola cinque miliardi cioè circa il doppio
L'obiettivo di portare il consumo energetico medio pro capite di ogni aria da almeno un mega te per l'anno rispetto alla media di uno virgola sette
Implicherebbe con l'aumento dalla popolazione mondiale implicherebbe un aumento dei consumi globali Energia nel mondo di almeno cinque miliardi di te
Cioè sessantaquattro per cento in più degli attuali consumi sessantaquattro per cento di consumi in più
Con un mega tette di media
Se si alzi si invece si calcola un pur modesto incremento dei consumi
Nei Paesi dischi al di sviluppo in via di sviluppo a medio reddito e dei paesi industrializzati questo porterebbe i totali anni intorno a quindici diciotto miliardi di tette di qui a cinquant'anni cioè circa il doppio più del doppio dei valori attuali
Cioè dobbiamo produrre più del doppio
La stima il raddoppio cinquant'anni per chiudere con una forma
Ma chi la produce
La produciamo con Carbone commentano con petrolio
La produciamo con il legno
Il rapporto Brundtland dell'ONU
Di fatto dal primo ministro norvegese che si cita sempre da molti
Dice che l'uso del legno nei paesi in via di sviluppo a livello ha raggiunto livelli quantitativi tali da superare di gran lunga la possibilità di rinnovo della risorsa legno
Chiudere con il legno bastati bruciare legno bastati bruciano le proteste dell'Amazzonia bastati bruciare legna in tutti i paesi in via di sviluppo che l'unica fonte energetica che hanno sottomano
A basso costo
Petrolio carbone metano qui nasce l'altro grande problema ambientale
L'effetto serra
Tutti sappiamo che petrolio carbone metano in proporzioni differenti producono una cosa che non può essere abbattuta un inquinamento che non può essere abbattuto con nessuna tecnologia lo stato attuale delle conoscenze cioè l'anidride carbonica LDL Carbone che per circa il sessanta per cento responsabile dell'effetto serra costosi abbastanza discussi ancora oggi la problematica molto attuale si sta discutendo ma si pensa che effettivamente l'affetto Serra deriva dalla produzione di questa di larga parte di una serie di gas tra cui prevalente l'anidride carbonica che deriva dal bruciamento di corso di metano di petrolio di carbone
L'abbiamo di fronte il raddoppio dalla produzione di energia nel mondo
E dovremmo aumentare dovremmo far fronte a questo consumo di energia raddoppiato bruciando petrolio carbone metano già distruggendo risorse ottenuto che posso essere esaminato non era una follia
Andiamo incontro a quello che si chiama la catastrofe planetaria nella cultura ambientale
Cioè l'aumento della temperatura media del Pajetta dal dice lamento delle calotte polari l'innalzamento del livello dei mari l'inondazione di vastissime aree di Costa la desertificazione di zone oggi fertili
Lo spostamento di tutte le risorse ittiche faunistiche di foreste e via discorrendo catastrofe planetaria
Allora anni sì questi sono dimensione allora cosa vi è stata raccolta temi sia nucleare regia di che inevitabile gli si ricorra a leggerlo per
Naturalmente bisogna arrivarci
Avendo chiusa perché i tale abbiamo chiuso con esperienza che era si negherà la sicurezza attiva bisogna passare a nuovi divide tecnologia
La ricerca deve servire a questo forte impulso alla ricerca nel piano energetico infatti la ricerca è uno strumento non è un obiettivo lo strumento perché ci deve dare attraverso
La ricerca in materia di fonti rinnovabili
E lei a ricerche in materia di fonti nucleari sicure ci deve dare la garanzia che
Possiamo far fronte ai problemi non soltanto nostri ma dell'umanità intera ecco vorrei dire questo le idee della sinistra
Le idee della sinistra se devono essere idee di rinnovamento e di progresso devono essere idee che hanno un contenuto etico oltre che politico
Le proposte politiche della sinistra di rinnovamento o hanno contenuto etico cioè contenuto e valori universale oppure non esistono politicamente perché non hanno dietro di sé la forza etica che soltanto le può spingere allora rispetto al problema dell'energia della necessità di un aumento dei consumi mondiali di energia che ha delle dimensioni che avete fatto che oggi cercato di descrivere
Allora il contenuto etico alla proposta dalla sinistra di utilizzare allergie che sono sottomano le fonti rinnovabili per quanto è possibile utilizzarlo l'energia nucleare all'IMI della sicurezza per quanto è possibile utilizzarlo
Non badiamo ci gli occhi non guardiamo al passato affrontiamo i problemi per quelli che sono sapendo che la complessità dei problemi a tali che richiede uno sforzo di stare non so gli stereotipi ripeto ma sui dati le cifre e gli elementi di fatto
Grazie ministro battaglia
Questo primo giro di interventi avrebbe dovuto terminare alle diciannove sono le ventuno mi pare che a meno che non vogliamo poi andare alla mezzanotte sia difficile immaginare un secondo giro di interventi e allo stesso tempo mi dispiace non poter dare la parola tutti coloro che magari dal pubblico l'hanno richiesta avrebbero desiderato partecipare alla discussione
Interrompiamo qui dunque questo nostro incontro dopo una brevissima replica di Giulio questi Cini
Della direzione del Partito Comunista Italiano e i ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti e hanno partecipato e hanno parlato fino a questo momento
Io sono sono un po'in imbarazzo perché non voglio ma approfittare della posizione di padrone di casa d'altronde se qualcosa debbo dire non posso fare solo delle cerimonie debbo rispondere a delle cose e naturalmente a quelle con cui non sono d'accordo ma quelle su cui sono d'accordo siccome non sono nemmeno poche soprattutto quelle che ha detto il ministro su cui non sono d'accordo a tutte non rispondo ma qualcuna si ma io voglio ringraziare tutti per il dibattito sono convinto anch'io che su questo dibattito aiuti ad affrontare in modo costruttivo Minna
Grande partita qual è quella energetica che nell'interesse affrontarla e risolverla positivamente di tutte le forze democratiche di questo Paese
Per questo serve che il confronto sia anche appunto
Puntuale anche critico sul punto in cui c'è dissenso prima annotazione rapidissima
A Democrazia proletaria no questo piano energetico non è la stessa cosa di quelli che abbiamo avuto dinnanzi fino ad oggi
è sbagliato dire
Che il nuovo non c'è o che il nuovo è solo maschera figura del nocciolo duro vecchio antico e sempre uguale della politica energetica italiana
Che si fa così secondo me son d'accordo su questo cosca via ci dimentichiamo anche che il nuovo e parte anche delle battaglie che la sinistra noi che siamo qui abbiamo combattuto insieme a milioni di italiani in questi anni
Seconda osservazione che faccio
Come dire io un po'sorpreso perché non è molto
All'ordine del giorno vedere democristiani e socialisti d'accordo e non lo è soprattutto vederli d'accordo su questioni energetiche ma che faccio in modo unito a Orsini epiteto che hanno presentato qui un atteggiamento voglio dire anche psicologico nell'affrontare le questioni energetiche che è assolutamente identico
Debbo dire anche che in altri dibattiti gli ho fatto invece ho sentito diversità non solo psicologiche ma anche politiche fra rappresentanti del Partito socialista della Democrazia Cristiana
Che invece stasera nono ha notato sarà sarà un segno dei tempi o sarà un signore l'articolazione socialista non so questo sta ad altri tipi e e l'atteggiamento psicologico scusatemi la rozzezza con cui lo dico per ragioni di tempo è un po'questo insomma guardare a questo piano energetico un atteggiamento di questo tipo beh l'Italia è un malato grave
Perché ha fatto la scelta un po'folle di rinunciare al nucleare ma va rispettata perché hanno fatto democratico
è un Paese dove l'ambientalismo
Trova sensibilità tanto maggiori di altri paesi e quindi l'Italia malato grave per queste due colpe
Troppo ambientalista e non vuole nucleare e sfidare beccare una cura pesante da cavallo per vedere se se la se se la sfanga da questa grave malattia
Ecco io credo che questo atteggiamento sia un atteggiamento che non ci fa fare nessun passo avanti e proprio nella direzione che in tutta una parte poi glielo il piano energetico si prova di affrontare la pagheremo cara si dice in costi economici maggiori di altri abolirle
Troppo bene all'ambiente e ma qui dobbiamo porci un problema che nel piano viene viene posto e si dà una risposta positiva il costo ambientale
Sarà un costo maggiore in termini economici per l'ENEL probabilmente ma non è un costo maggiore per il Paese Italia perché il costo ambientale è un costo che non è nel nel bilancio dell'ENEL nel nel bilancio di qualche altro ente o di qualche industria ma è nel bilancio della cosiddetta Agenda Italia che poi non sa come fare
Scaricarle no avviare risanare l'Adriatico a risanare il Po e questi costi si traducono anche in costi economici
Certo il mercato non li registra perché i bilanci di nessuna azienda che sta sul mercato li registra ma il costo economico dell'Italia di regista o ragioniamo così oppure scelto
Siamo dei pazzi che ci carichiamo di costi che non sapremo come affrontare e l'altro costo che dovremo pagare
L'altra terapia
Che ci dovremo beccare perché c'abbiamo questa follia nel non volere nucleare si dice ed è che dovremo bruciare più fonti fossili di quanto ne bruciano le gli altri e quindi l'unica cosa dice Orsini e cercare di bruciarle al meglio certo che cercare di bruciarle al meglio e allora io insisto
In un tutta una parte quell'ambientale molto pregevole del piano si indicano le vie per bruciare al meglio le fonti fossili nella parte elettrica queste vie per bruciare al meglio le fonti fossili sono sottovalutate sottostimate se non messe completamente fra parenti
Bruciare al meglio le fonti fossili il carbone che non sono d'accordo con Scalia non sono per demonizzare il carbone carbone petrolio possono danno conseguenze ambientali analogo e così via la questione quale la questione che i costi le conseguenze ambientali sono le emissioni e si sono trovate forme molto consistenti per ridurre le emissioni
L'anidride carbonica e non si è trovato nessuna fonte per ridurre l'anidride carbonica che non sia l'ossigeno dell'aria cioè delle piante e così via
E la logistica cioè il fatto che queste fonti devono essere portate spostate i residui devono essere riportati via e occupano una quantità di territorio e così bene sulle emissioni si sono trovare le risposte interessanti che sono lì indicate previste io dico con ritardo ma insomma fino a qualche anno fa
Quelli dell'ENEL ci diceva anche ci dicevano che eravamo dei matti che allora faceva il segretario regionale comunista in Toscana
Non mi occupavo a Roma il Parlamento di queste questioni perché a Piombino chiedevamo idee solforato ori e ci dicevano che eravamo tematiche oggi fanno idee soffocato e va bene meglio tardi che mai ma al di là di questo ci sono gli altri aspetti l'anidride carbonica siccome non si è trovato altro modo per risolvere questo problema che non l'aria o le piante se di anidride carbonica se ne fa venir fuori tanta tutta da un posto l'aria elegante ora dico
L'aria le piante che ci soli un pochino possono ridurla e possono ridurla in modo ora lo dico proprio all'ingrosso la questione delle targhe non è irrilevante rispetto a questo problema
è rilevantissimo rispetto alla questione della logistica e della movimentazione del carbone e della utilizzazione del territorio che consegue dall'utilizzazione diverse fonti per quanto riguarda il petrolio questi problemi sono più facilmente risolvibili perché il petrolio si trasporto attraverso del Belli oleodotti che comunque pongono problemi ma non gravissimi ebbe per quanto riguarda il carbone anche
La strada scemi
Si tratta di percorrerla in termini di ricerca di applicazione industriale alla stessa parte
Ci sono le viscere acqua Carbone
C'è la gassificazione
Sono questioni tecnologie che risolvono in modo assai rilevante questo problema tramutino interazione e della logistica bene allora io dico nella parte elettrica si riduca al minimo indispensabile con l'ora vengo sui fabbisogni ciò che dobbiamo fare con quelle vecchie grandi centrali
E di preveda uno sviluppo massimo possibile un'accelerazione dell'applicazione industriale di queste nuove tecnologie che saranno in grado di risolvere fortemente proprio nella parte ambientale questo discorso cioè nella parte elettrica di queste cose nuove c'è
Quasi nulla
Vengo a una terza questione su questo mi basta una battuta che è un tuo invito come dire nei dibattiti che facciamo io non enfatizzare battaglia questo obiettivo della riduzione della dipendenza emerge perché nel piano con questo piano
Non si riduce quasi nulla perché come battaglia ci ha detto prima siamo all'ottantuno siamo all'ottantuno per cento e se tutto va bene a questo piano tenuto al Duemila saremo al settantasei per cento di dipendenza dall'estero
Della economia italiana rispetto all'Energia ecco io invece di continuare a piangere tutti fra di noi o a dire che il piano si pone questo obiettivo decisivo
E poi lo si dice mai che me lo risolve perché poi in realtà non lo risolve dall'ottantuno altrettanta se non è una soluzione
Inviterei a valutare una valutazione a mio avviso molto saggia come spesso capita
Al professor Bassi che proprio il professor Bassi affatto indicando appunto a non a non enfatizzare questo punto per ricordare che siamo in un'economia integrata sul piano internazionale e integrata sul piano mondiale e che su questa base di integrazione non è uno scandalo avere importazioni di fonti energetiche per un Paese come l'Italia che non le ha come non è uno scandalo importare manufatti che magari contengono Energia o che contengono altre cose che l'Italia non sa o non vuole appunto lontano volevo monde
Non è infatti diamo appunto nome fatichiamo questa questi
Va sempre avanti
Sì certo sempre la appunto io dico la paghi nell'un caso e nell'altro sul fatto che sia dentro il bilancio energetico nella bilancia energetica ne facciamo una grande questione ci fasciamo tutti la testa e non riusciamo a risolverlo nel fatto che la riportiamo in tanti prodotti o manuale c'era non facciamo una allora dovremmo fare una vettura anche quella e dovremo e dovremmo dire che dovremmo riuscire a una una dimensione autarchica diciamo così della produzione la produzione punto riduciamo la dipendenza cerchiamo ridurla nel campo diretto della produzione energetica come cerchiamo di ridurla attraverso le politiche industriali che si fanno e sì sì luce in quell'altro versante siccome non riusciamo a ridurre in questo potremmo avere gli stessi risultati se non risulta il maggior questo voglio dire non ci non ci concentriamo tutto su questo quando i dati dimostrano che il problema non siamo in grado di risolverlo se dall'ottantuno ci si limita a scendere al settantasei quarta questione che voglio affrontare rapidamente questa richiederebbe più tempo ma mi scuserete insomma questa visione alla parte elettrica che io ho posto con grande forza eh sì taroccata
Io sbagliano i conti ma non mi sbaglio mi sono andati a riguardare nella parte elettrica c'è una sovrastima palese del fatto dentro fabbisogno perché si dice che ora sono in questi numeri sono la ragione Scalia hanno ammaliato tutti
Ma insomma si dice che al due mila si concede si consumeranno duecentonovanta miliardi di kWh
Equivalenti al tre per cento su base annua
Poi si dice che l'ENEL deve lavorare cautelativamente sui trecentoquindici come ci ha spiegato battaglia per ragioni di cautela e così fu poi detto questo su quei trecentoquindici si dice che l'aumento da qui al novantacinque non dovrà essere del tre per cento annuo ma dovrà essere del tre virgola quattro e si dice Rosa perché perché siccome il tre per cento è calcolato in previsione di una forte azione di risparmio le azioni di risparmio
Avranno dato perfetto in anni lunghi e così via allora intanto scendiamo al tre virgola quattro tutta l'esperienza la realtà dice che le azioni di risparmio lo dice anche il piano un'altra parte hanno in realtà sono più facili a farsi in tempi ravvicinati e hanno invece difficoltà economiche e anche probabilmente l'impegno nei tempi più lunghi presidente
Continuo continuo sedici
Si parla di risparmio il risparmio il capitolo risparmio nella parte in previsione elettrica non è mai conteggiato
Cioè se io prendo la parte risparmio dalla parte energetica generale diciamo delle parti non sono in grado di come dire di scindere perché non lo fa il piano l'ho fatto io occhio vi sono delle parti che riguardano l'illuminazione che riguardano
Giudici civili che riguardano
Trasporti poco che riguardano soprattutto la serie d'oltre ovviamente che vi sono delle parti che incidono che evidentemente sulla elettricità
Quanto di questa parte risparmio incide sul risparmio delle latina una bambina diamo un compare mai cioè il concetto di risparmio nella parte elettrica non c'è mai no no anni no no no aspettare sono i punti di si si prevede dici identiche poi battaglia realisticamente dice diciassette megawatt diritti di megaTEP di risparmio ecco io facendo un conto direi che quattro e cinque vanno caricati
Elettricità questi no non sono più te lo dico
Battaglia non son previste comunque ci ci rivediamo ci rivediamo e continuo si parla di autoproduzione
L'autoproduzione nella parte elettrica e nelle eh considerata al due mila in circa mille megawatt e ora non ho al piano di sotto mi pare mille megawatt cioè in una cifra irrisoria quando invece gli obiettivi che dall'autoproduzione possono venire solo a nostro avviso obiettivi che spostano la quota produzione dalla quota autoproduzione
In termini molto più rilevanti che si fanno le cose che anche il ministro battaglia stasera qui ci ha detto e sulle quali condividiamo potrei continuare viene Power ingenti di potenziamento del
Ecco io prevedo che da trecento si possa andare a tre mila può darci no io io voglio dire tecnici di ritardi rilevante anzi c'è chi prevede che si possa andare a cinque mila ma insomma
Mi fermo qui
Mi fermo il fermo mi fermo
Foglio chiudere con questo punto
E dovrebbe rendersi
Per venire rapidamente a alla questione istituzionale questione istituzionale a cui ripeto io dopo multa l'importanza insisto sia sul giudizio dato all'inizio una proposta che viene fatta che centralista e impotente
E anche centralista
è anche centralista
La convinzione nostra che se si vuole fare una politica che è basata davvero sul risparmio sulle taglie piccole e si tutte le cose che che abbiamo detto fin qui se si vuole fare questa politica le Regioni ed enti locali non è che devo diventare loro i soggetti della politica energetica ci mancherebbe altro
Devono concorrere alla programmazione energetica del Paese concorrere nel senso che essi è una Regione in una in discussione in un dibattito con non con il ministro con il Governo e con le autorità centrali dello Stato chi dice che in quella regione
Tu gli chiedi di realizzare quattro mila megawatt e tre mila megawatt chi contro propone delle soluzioni per realizzare quei megawatt
A giudizio di quella regione più compatibili con lo Stato territoriale ambientale economico produttivo e così via tu questa cosa la prende in esame le analisi la fine se naturalmente realistica è possibile e naturalmente dice a quella regione questo piano
Che quello che dice anche tu è anche il tuo e tu Regione voti in Consiglio regionale questo piano e dai la responsabilità politica cogente della programma energetico della tua regione che ti sei assunto ne rispondi e quindi poi si fa così le Regioni avranno anche la responsabilità se si fa come adesso le Regioni e Comuni non avranno altro da fare che ogni volta che uno si alza e dice io starò va a casa mia non c'è lavoro e che devono fare non fanno nulla alzano la bandiera e con loro dicono che vogliono che si uniscono con quei cittadini
C'entra lirismo
E impotente
E su questo l'accordo e diffuso cioè sul fatto che questo Governo centrale dell'economia non funziona vedi Battaglia Trigilia di una mano sul sul sull'ipotesi di di di di di soluzione no io questa mano non me la sento te lo dico fin d'ora di dare tutte le perché ritengo che questa soluzione del consiglio dell'Energia e questa soluzione del segretariato dell'Energia presso il militare illustri sia di tale fragilità di tale debolezza
E indichi l'abdicazione da parte del potere politico istituzionale alla capacità di governo di un settore decisivo che io non mi sento di dare una mano in questa direzione noi avevamo preso in esame le stesse cose che diceva barche le stesse soluzioni che diceva basta
Affidare alla presidenza del Consiglio direttamente il coordinamento delle politiche energetiche indicare la farti una domanda si è discusso nel piano si dice che il coordinamento fra i ministri lo farà il ministro dell'Energia
Ministro non lo farà no coordinamento generale ma poi il ministero dell'industria RAI una funzione di raccordarsi e si dice anche su quali capitoli con i vari ministeri
Si è discusso dei centodieci chilometri all'ora sull'autostrada
Se il ministro delle dell'industria e dell'Energia non ha una parola da dire su una questione del genere che incide in modo rilevante sul risparmio energetico sulla dipendenza dall'estero perché fa risparmiare fonti d'importazione e così via
Si sta discutendo del Piano dei trasporti e c'è la guerra frontale sulle questioni delle Ferrovie dello Stato e quindi del Piano dei trasporti tetti questo paese c'è la guerra frontale
Ed è il ministro l'industria che titolo a per intervenire in questa vicenda al nome degli interessi dell'Energia del risparmio dell'energia dell'energia più pulita e così via
Allo stato dei fatti mi pare che non abbia titolo tant'è vero non ha detto una parola o almeno non l'ha detta allestendo il pubblicamente nel sulla prima né sulla seconda cosa che sono lì questi sono esempi concreti per dire che con quell'assetto non si farà nessuna politica di coordinamento delle merci
Allora l'agenzia non va bene perché il Battaglia ci spiega bene se l'agenzia non va bene e allora chi ha affidato alla Presidenza del Consiglio ha un sottosegretariato alla presidenza del Consiglio
Abbia un sottosegretariato alla presidenza del Consiglio quei poteri quei compiti e gli altri che noi diciamo
Che battaglia rivendicava e su questa base sia Palmer una responsabilità coordinata e unitaria del governo nella sua globalità di politiche di tanta rilevanza
E però sulle riforme c'è anche un altro punto ebbe insomma qui battaglia ci ha fatto un quadro impressionanti se letto da uno come dire
Che dal di fuori impressionante
Dei rapporti fra sistema politico
Sistema degli studenti dell'delle centri organizzati
Di questo di questo Paese impressionante Masiero e viene vero ce le siamo grati gliene siamo grati ebbe di fronte a una questione del genere dice io che posso fare battaglia tu nomi le istituzioni della Repubblica italiana possono riformare questi enti posso
Riformare l'ENEL del piano energetico vi sono pagine pregevoli alcune discutibili ore concordo ma insomma pregevole l'indirizzo di riforma delle nei ecco io direi che ci vuole quattro volte tanto di pagine di riforma dell'ENEL proprio sulla base delle cose che battaglia c'ha detto qui che ci siamo detti del clima che ebbe di riforma dell'ENEL badate l'ENEL io sono convinto che è una grande struttura di questo Paese una cosa forte che ci siamo costruiti in questo Paese ed è un nostro dura che ha una grande fortuna una grande fortuna un grande da è una delle strutture più articolate sul territorio che esista se non altro per riscuotere le bollette e per avere tutte le cose è una delle strutture più c'entra e più Domine
Da una cultura centralistica che vi siano si è fatto la storia dell'energia si da sola logica è quella io mi sono andato a leggere per divertimento persino sfizio gli scritti di Giuseppe Colombo mille novecento
Giuseppe Colombo è stato il fondatore ed
L'Edison della elettricità in Italia personaggio interessantissimo modi cultura amori grandi interessi e Giuseppe Colombo quando si discuteva se in Italia dove si faceva tutto intero tutto elettrico si doveva anche fare il carbone Giuseppe Colombo insorge e dice Giamaica
Ore nove in Italia Carbone non ce l'abbiamo c'abbiamo l'acqua l'acqua la nostra fonte dobbiamo fare l'idroelettrico la fonte che risolve il problema elettrico poi Mattei il petrolio la fonte che risolve il problema del petrolio poi il petrolio poi il petrolio e le hanno petrolio e metano d'accordo di idrocarburi diciamo l'idrocarburo poi Petronio Ahmed
Presentando i problemi c'è da diversificare eccetera eccetera la fonte l'assoluzione diventa il nucleare quello che fanno in Francia dove sono arrivati altri
Tanta per cento delle cose il da la soluzione del problema energetico non c'è la fonte c'è una la capacità di fare in modo in tredici
In modo articolato in modo appunto non con la grande dimensione ma con una serie di interventi diversificati il massimo possibili di fonti questa è la cultura che deve passare
E io capisco che disse
Per l'ENEL è più facile come era più facile per l'Edison com'era intendiamoci voglio dire sì programma su uno Massimo fonti e tecnologia una serie di grandi impianti che si realizzano dieci quindici anni io non voglio dire commesse tangente c'era poi ci ci sono stata nella storia e mezzo e anche in quella delle nelle anche queste cose ma le metto voi non secondaria importanza è più facile fare una programmazione di questo tipo e arrivare è più difficile fare una politica che utilizzi l'insieme delle risorse energetiche di cui un paio e se è possibile per fare questo Lerner è potenzialmente adatta perché è decentrata sul territorio uno pro come pochi altri è strutturalmente per il modo come concepita strutturalmente e a
Anche come c.t.
Perché questa cultura aziendale diciamo viene di lontano e durante e dopo la nazionalizzazione eh come struttura come cultura un ente da riformare perché sia in grado di che
Dire questa politica scoprì articolata che usa tutte le risorse eccetera io un po'di pagine per sulla riforma delle l nel piano energetico le metterei ho finito voglio dire che son d'accordo con Battaglia del problema energetico del Paese è quello del terzo e del quarto mondo del sottosviluppo pensare che lo si risolva con nucleare secondo me per badate tutti i Paesi sottosviluppati hanno smesso sistematicamente di ordinare centrali nucleari come hanno smesso di ordinare gli americani svedesi gli austriaci i greci e così via perché quelli
Il nucleare è l'unica fonte dalla quale si fa solo energia elettrica l'unica che non serve a nient'altro
Si fa solo energia elettrica si fa sono le generazioni impianti complicatissime che ritengono tecnologie avanzate il futuro di questi Paesi dell'le aree sarebbe un futuro di totale dipendenza dai paesi avanzati e sviluppati tant'è vero che questi Paesi non lo vogliono e non lo vogliono per ragioni ecologiche o o di sicurezza mostre non lo vogliono perché non vi si connette con nulla di ciò che loro sanno già fare quindi non rappresenta un input esterni sviluppo complessivo dello società e dello
Stiamo attenti che pensare di risolvere i problemi con il nucleare i problemi di quei Paesi non sia un'idea magari generoso sa dei paesi sviluppati ma che non ha nessuna possibilità di trovare consensi nei Paesi che di queste cose hanno bisogno grazie
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e hanno avuto la pazienza di seguire fino a questo momento