Intervista a Maria Antonietta Farina Coscioni sulla proposta di legge, in esame alla Camera dei Deputati, sulle cure palliative

Maria Antonietta Farina Coscioni questo testo di proposta di legge sulle cure palliative e sulla terapia del dolore secondo te testo che può essere considerato esaustivo
Questo testo di quindi in serata oggi
La discussione è un un testo che in qualche modo cioè il risultato di un percorso ad ostacoli è una sorta di di compromesso al ribasso tra Governo e maggioranza un come un compromesso al ribasso che ha vanificato il dibattito iniziato in Commissione e che ci vedeva tutti
Dalla parte del del malato poi questa volontà è cambiata personalmente anche con i colleghi del Partito Democratico ci siamo posti
A rischio di arrivare solo ad una legge manifesto
Questo testo di legge può essere migliorato con i numerosi emendamenti che sono stati depositati diversi sono anche a mia prima firma
E che potrà rappresentare quell'opportunità per migliorare la condizione dei malati inguaribili in Italia ho voluto citare nella mia discusso zone
Una serie di prese di posizioni scientifiche ed istituzionali e una in particolare l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che ha sottolineato la stretta connessione che c'è
E tra le cure palliative le terapie del dolore e il testamento biologico e pertanto devono essere trattati insieme lo ha evidenziato proprio perché
Per rivolgermi a quanti in quest'Aula perseguono in quella politica che fa della sofferenza un valore da preservare
E del medico un dominus assoluto della vita e della morte di una persona malata e che hanno deciso coerentemente di affrontare questi aspetti separatamente
Ma orribile tu ribadito con forza che è una coerenza nel nome della quale
Si sacrificano la libertà di ricerca scientifica alla scienza la coscienza il corpo di milioni di malati
Stanti i dati e dell'organizzazione mondiale della sanità in che direzione vanno che cosa che cosa succede nel nel resto del mondo
Io ho evidenziato un dato dei invisibili dagli italiani che sono avvilenti cioè io ho evidenziato che in Italia e evidenti
Che la cultura medica considera la sofferenza altrui come un valore da preservare altrimenti non si spiegherebbe
Come mai il nostro Palese si occupare si si si collochi al centounesimo posto al mondo per consumo di morfina
Cioè quarantasei dosi medie quotidiani per milioni di abitanti
Contro le mille quattrocentosessantadue della Francia e le sei mila quattrocentotrenta della Danimarca e siamo preceduti in questa graduatoria dell'indifferenza e della noncuranza per la sofferenza addirittura dall'Eritrea dal Congo e della Cambogia
Io credo che questa situazione non va in un'unica direzione c'è in Italia c'è una vera e propria resistenza all'impiego di farmaci analgesici e oppioidi e non costante sappiamo bene come un parametro per valutare la qualità della vita e di trattamenti per curare tutti i tipi di dolore è utilizzato dall'Organizzazione mondiale della sanità proprio
Si basa sul le dosi procapite di morfina e di farmaci oppioidi utilizzati
Solo un altro dato per completare veramente
La situazione italiana che affianco quindi a una
Resistenza all'impiego di farmaci oppioidi
C'è un vero e proprio proibizionismo per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci cannabinoidi perché è un probità cinismo che deriva non solo dalla sogni dall'ASP dalla dalla sua
C'è un vero e proprio proibizionismo che deriva non dà la sua inefficacia basta andarsi a leggere le quantità enormi di studi in materia ma dall'approccio culturale che sia nell'associarmi all'uso non terapeutico della sostanza stessa