Processo d'appello per l'omicidio del giornalista Mino Pecorelli

Così si fa
Signore
Dovrebbe almeno la bontà di legge il nome degli imputati nel capo d'imputazione
Non voglio usurpare i compiti degli altri
Non ce l'abbiamo noi tutto doveva sul
Venga signora
Ecco qua ma in nessun altro non sono
Capiti i nomi di tutti gli imputati col capo d'imputazione sono giudice fosse la
Riuscendo dispone che non si rianima medica a fine casino
Allora
Carlo Giuseppe nel film Tutti i nomi
Ma non c'è c'è Andreotti Giulio Michelone Claudio Carminati Massimo ARBEA Michelangelo Badalamenti Gaetano allora il portatile per il reato di cui agli articoli centodieci centododici numero uno cinque settantacinque cinque settantasette numero tre codice penale
Sperare agendo in concorso con Badalamenti Gaetano canonici sette Andreotti Giulio i canoni Claudio la barbetta Michelangelo e cognati i primi quattro quali mandanti
Indaga Arbel Carminati quali se quotarla Keqiang nonché con Sant'Antonino Sant'Ignazio
Vantate Stezzano inserisce l'ha salvata attrici a Titanic non ci si è poi ci Franco questi ultimi sei tutti deceduti
Cancellati con premeditazione la morte di Pecorelli Casanova mediante quattro partiti cristiana Islam ventitré mille novecentosettantanove
La stessa Francia basta così
Ma non è tutto un'accusa
Formulato nei confronti di tutti gli imputati il Presidente dispone che si dia inizio Anna nell'azione dalla causa
La tesi che la pubblica accusa ha cercato di dimostrare in primo grado può essere così sintetizzata il delitto sarebbe stato deciso da Giulio Andreotti per la tutela dalla sua posizione politica
Il quale attraverso Claudio Vitalone avrebbe chiesto l'eliminazione dello scomodo giornalista ai cugini Ignazio e Nino Salvo i quali a loro volta si sarebbero rivolte ai capi di Cosa Nostra Stefano Bontate e Gaetano bagarre Bontade Gaetano Badalamenti attraverso Giuseppe Calò
Che aveva conoscenze con esponenti della banda della Magliana e in particolare conteneva bruciati Franco Giuseppucci
Avrebbero incaricato costoro di organizzare il delitto utilizzando persone del luogo Massimo Carminati e associati alla mafia Michelangelo la Barbera detto Angiolino il biondo ciò premesso i primi giudici motivano la sentenza assolutoria pronunciata nei confronti di tutti gli imputati sulla base dei dati processuale delle argomentazioni così sintetizzabili
Carmine Pecorelli fu ucciso la sera del venti marzo mille novecentosettantanove in Roma nei pressi della relazione di OP settimanale da lui diretto con quattro colpi di pistola esplosi dalla stessa arma munita di silenziatore
Nella circostanza ha puntato la pistola semiautomatica calibro sette sessantacinque Browning trentadue auto riconducibile probabilmente ad una delle seguenti armi ma modello di di fabbricazione francese castra trecento Herman KGB sessantotto Beretta modello ottantuno
Parma la quale esplose due cartucce marca Fiocchi e due cartucce marca riceverlo queste ultime di fabbricazione francese piuttosto rare facenti parte di un lotto fabbricate in epoca successiva al mille novecentosettantasei
Nell'occasione agirono probabilmente almeno due persone perché due furono gli individui dotati da Franca mangiava Ca'collaboratrice l'amante del Pecorelli sul luogo dell'omicidio
La vittima era un giornalista che aveva rapporti con personaggi di spicco appartenenti agli ambienti più disparati
Che gli consentivano di entrare in possesso di in via esclusiva di notizie di grande interesse pubblico alle quali Pecorelli cercava di dare la massima diffusione sia pubblicando nel sulla sua rivista sia consentendo ad altri giornalisti di attingere al materiale in suo possesso
La sua vita privata pur caratterizzata da un matrimonio finito e da diverse relazioni sentimentali da ultimo con Franca mangiava Ca'non presentava secondo i giudici di primo grado aspetti tali da fare pensare che in tale ambito dovesse essere individuato il movente del delitto
Sì che quest'ultimo era da ricercare nell'attività professionale svolta dalla vittima
Come confermavano i tentativi di depistaggio messi in atto subito dopo l'omicidio rivendicazione dell'omicidio da parte di un sedicente gruppo anarchico nella notte sul ventuno marzo mille novecentosettantanove
Lettera anonima inviata al procuratore della Repubblica di Roma indicante in Licio Gelli il mandante dell'omicidio abbandono a bordo di un taxi la notte sul quindici aprile mille novecentosettantanove di un borsello contenente tra l'altro la fotocopia di una scheda relativa Carmine Pecorelli che indirizzano le indagini verso le Brigate Rosse
Nonché e minacce telefoniche ricevute dal Pecorelli nei mesi precedenti l'omicidio il danneggiamento dell'auto del medesimo e le preoccupazioni per la sua vita espresse dallo stesso Pecorelli relazione agli articoli che andava scrivendo
Del resto proprio il giorno dell'omicidio Pecorelli nel consegnare a Umberto Limongelli uccide un suo collaboratore al Giornale un pacco contenente apparentemente fogli e definito esplosivo
Perché lo portasse in tipografia il pecorelle espresse ancora una volta timori per la sua vita
Del pacco regolarmente consegnato è ritirato da persona sconosciuta a Limongelli non è stata trovata alcuna traccia
La corte di primo grado pertanto ha esaminato le varie vicende trattate da Pecorelli sulla sua rivista soprattutto con riferimento a quelle che al momento dell'omicidio si presentavano come attuali
Perché nuove o per pecche riproposta all'attenzione del pubblico attraverso la rivelazione di nuovi particolari o la fornitura di una nuova chiave di lettura
Sulla premessa che solo la notizia attuale inidonea per il pericolo che la sua pubblicazione rappresenta a costituire valido movente per la soppressione di una persona
Dall'esame degli scritti pubblicati sulla rivista sono emesse cinque vicende che hanno spiccate caratteristiche di pericolosità
Per gli interessati vale a dire il cosiddetto golpe Borghese l'Ital casse fallimento Sindona il dossier mitico viali e il caso Moro
La vicenda giudiziaria cosiddetto golpe Borghese come ricostruito nei primi giudici nata su impulso di Giulio Andreotti ministro della Difesa all'epoca
Il quale avuta notizia dal generale Gian Adelio ma deve Maletti del servizio segreto all'epoca denominato sito di un'attività golpista di Valerio Borghese
Coinvolgimento Inessa del generale Vito Miceli suo predecessore aveva trasmesso il rapporto fornito dal Sid all'autorità giudiziaria
Dell'indagine era stato incaricato il sostituto procuratore della Repubblica di Roma Claudio Vitalone
Pecorelli era in possesso di documenti segreti e aveva preso netta posizione in favore del generale Vito Miceli
Sostenendo che rapporto originale completo
Erano stati eliminati i nomi di politici e di alti funzionari che avevano aderito al golpe e precisando ancora che l'originario dossier era stato regolarmente inviato dal generale Vito Miceli alla magistratura
Che l'aveva restituito avendo preferito lavorare su ipotesi minori nei suoi articoli Carmine Pecorelli aveva sempre sostenuto che il coinvolgimento del generale Miceli nel cosiddetto golpe Borghese
C'era stato frutto di un piano di Giulio Andreotti per continuare ad esercitare il potere e che per attuare tale piano lo stesso Andreotti aveva consapevolmente omesso di mandare all'autorità giudiziaria tutte le informative del generale dicevi sul golpe
E si era servito di Claudio Vitalone per colpire Vito Miceli
Carmine Pecorelli aveva inquadrato tutta la vicenda del coinvolgimento di Vito Miceli nel golpe Borghese nella più ampia vicenda Giannettini Sid Miceli Maletti relativa al ruolo ricoperto da Giannettini nella cosiddetta Strage di Piazza Fontana attribuendo a Giulio Andreotti e non la rumorosa la decisione di opporre il segreto di Stato sull'appartenenza di Guido Giannettini al sito
E lì poi aveva richiamato l'attenzione su uno strano furto subito da Aldo Moro del mille novecentosettantacinque
Relativo a documenti che si dicevano inerenti al cosiddetto golpe Borghese i quali avrebbero dimostrato come il volto e borghese fosse stato una farsa fondata da Giulio Andreotti inoltre
Quanto detto a proposito del golpe del veniva da Pecorelli messo in relazione alla riorganizzazione dei servizi segreti che in quel periodo il governo presieduto da Giulio Andreotti aveva approvato
Sino a mettere in luce dello smantellamento dei vecchi servizi segreti era a tutto vantaggio dello stesso Andreotti capo del governo
E in secondo luogo di Francesco Cossiga ministro dell'interno all'epoca i quali avevano messo a capo dei servizi personaggi politici abituati al compromesso
Il Coppe coppa olbiese porta dunque secondo primi giudici a Giulio Andreotti a Claudio Vitalone
Al primo dei quali Pecorelli attribuisce la responsabilità di aver usato generale Vito Miceli come capro espiatorio per tutelare la propria posizione di Ministro della Difesa che aveva opposto il segreto di Stato
Sulla partenza del giornalista Guido Giannettini imputato a Catanzaro della cosiddetta Strage di Piazza Fontana al sito
Mentre al secondo
Attribuisce la responsabilità di aver condotto l'istruttoria del processo secondo le direttive di Andreotti di cui era la longa manus al palazzo di giustizia di Roma in modo da conseguire l'assoluzione però alcuno dei copisti e la condanna per altri
Inoltre il caso del cosiddetto golpe Borghese era venga all'epoca fosse finito il processo e Claudio Vitalone fosse stato trasferito alla Procura generale presso la Corte di appello di Roma ancora attuale in relazione al così detto memoriale Moro
Trovato nel covo delle Brigate Rosse scoperto a Milano nel settembre mille novecentosettantotto in via Monte nevoso
Contenente la Rossi analisi e conclusioni sul ruolo di Giulio Andreotti in relazione al cosiddetto golpe De Lorenzo al golpe Borghese
E in generale al rapporto fra Giulio Andreotti ai servizi segreti
Che ricalcano fedelmente le conclusioni espresse da Carmine Pecorelli nell'articolo pubblicato su P del ventotto marzo mille novecentosettantotto
Durante il sequestro dell'onorevole Moro intitolato che ha smantellato i servizi segreti e il memoriale queste vere questo è falso pubblicato prima che gli organi istituzionali provvedessero a rendere pubblico il memoriale Moro del settantotto segno questo che Carmine Pecorelli era in grado di arrivare a fonti diverse da quelle ufficiali per conoscere notizie sul sequestro di Aldo Moro senza che ciò significasse che fosse in possesso di copia del memoriale quanto appena detto
E cioè che Pecorelli poteva attingere a notizie riservate sul contenuto degli scritti di Moro
Prendeva secondo la Corte di primo grado il cosiddetto golpe Borghese un valido momento per l'uccisione del judo alcun valido movente per l'uccisione del giornalista Carmine Pecorelli
Con la denominazione del caso vita al cassiere
Nella denominazione per meglio dire del caso di tal case sono comprese diverse vicende aventi come comune denominatore l'ingerenza dei partiti politici nella gestione del credito da parte delle banche pubbliche
E i suoi riflessi nel finanziamento di detti partiti
Il fulcro centrale è senza alcun dubbio la gestione dell'Ital casse Istituto Centrale delle Casse di Risparmio italiane
Che in quel momento era al centro di inchieste amministrative e per il quale erano in corso inchieste della magistratura che venivano comunemente definite lo scandalo dei fondi neri e lo scandalo dei fondi bianchi
Intendendo con il primo termine la vicenda connessa al finanziamento illecito dei partiti con operazioni in nero nella contabilità dell'istituto
E con il secondo termine
La vicenda connessa alla concessione in violazione di norme di regolamento del credito Thai prese collegate al mondo politico dall'ordinanza del giudice istruttore di Roma dell'undici sei mille novecentottantuno
Emerge che l'istituto aveva favorito gruppi economici o persone che a quei gruppi appartenevano attraverso operazioni consistenti
Non la sottrazione di fondi elargiti direttamente a quei gruppi di potere
I cosiddetti fondi neri per decine e decine di miliardi attraverso falsità contabili con cui si creavano fondi a disposizione di gruppi di potere soprattutto dei partiti della maggioranza governativa e di persone a loro fedeli o comunque collegate
E tramite assegni circolari da cinque dieci milioni di lire detti fondi furono distribuiti alla DC al PSI al PRI e al Psv
Altra operazione può distendere l'abuso dell'esercizio del credito ordinario
Attraverso forme apparentemente lecite e qui ci si riferisce ai fondi bianchi a favore di determinate persone solo perché vicina a certi gruppi di potere le quali a loro volta favorivano i loro protettori politici questo meccanismo
Consistente nell'erogazione di credito per somme ingentissime senza preventiva accertamento tecnico istruttorio senza garanzia alcuna
E mascherando le però breve per operazioni di breve termine come previsto dallo statuto anziché di medio termine come essi erano in realtà quotava intorno alla figura del direttore generale e ai membri del consiglio di amministrazione che dominati da gruppi politici ben determinati
Non avevano alcuna difficoltà a concedere che evita agli imprenditori legati agli stessi gruppi politici
Fra i grandi gruppi economici che avevano avuto accesso al credito presso le carcasse di era per quello che interessa a questo processo
Il gruppo facente capo ai fratelli Caltagirone i quali avevano beneficiato di credito nell'anno mille novecentosettantacinque per complessivi duecentonove miliardi
Senza garanzie istruttorie senza che avessero titolo perché operavano nel campo dell'edilizia disciplinato nello specifico settore del pregiudizio con le garanzie connesse a tale settore dell'attività economica
Inoltre c'era un nuovo Flaminia facente capo all'era bello Balducci Domenico e Carlo Giuseppe
Il gruppo si vergogna facente capo a Nino Rovelli composto da una molteplicità di società
Costituite per parcellizzare la produzione e ottenere così una maggiore messe di contributi statali per lo sviluppo del Mezzogiorno Società finalizzate alla diversificazione della produzione avente come materia prima il petrolio
In quest'ultimo caso cioè quello da sir bomba è stata un'erogazione diretta di credito da parte di Percassi ma se ha avuto comunque un illegittimo esborso di denaro utilizzando con spregiudicatezza i meccanismi per attingere al finanziamento pubblico
Ed invero la Sire le sue collegate avevano sfruttato per ottenere credito non altrimenti ottenibile stante la loro disastrosa situazione finanziaria
Le leggi emanate per l'industrializzazione del Mezzogiorno che prevedevano la possibilità di accedere ai crediti agevolati e di ottenere contributi a fondo perduto dalla cassa
Il meccanismo prevedeva la richiesta di finanziamenti a tasso agevolato ad un istituto di credito speciale che in genere era lì pollici punto o il Ceis
Detti istituti ricevuta la richiesta e la documentazione presentata dal richiedente
Dovevano provvedere all'istruzione alla pratica
L'erogazione del credito e in attesa del completamento dell'iter burocratico potevano ma non erano tenuti legislativamente concederà un prefinanziamento apparso ordinario la pratica così istruita perveniva al Ministro per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno il quale provvedevano autonome istruttoria la sottoponeva se ne ricorrevano le condizioni al vaglio del CIPE
E all'esito dell'istruttoria se queste era positiva
Il ministro per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno emanava un parere di conformità
Che veniva inviata all'istituto di credito a cui era stata richiesta l'erogazione del credito e alla Cassa per il Mezzogiorno per quanto di rispettiva competenza in relazione alla missione al credito agevolato e all'erogazione di contributi a fondo perduto
Su tale meccanismo di attingimento al credito agevolato si innestava l'erogazione anomala del credito da parte delle carcasse la quale su presentazione del parere di conformità
E con il rilascio da parte della società richiedente di una delega ad incassare i contributi a fondo perduto erogati dalla Cassa per il Mezzogiorno e sulla base di questa solo a condizione erogava un credito a titolo di prefinanziamento
Così la SIR aveva beneficiato di credito da parte dei dal casse per duecentosedici miliardi come anticipazione di di dire ovviamente parliamo come anticipazione di contributi della Regione Sardegna
Ed è la Cassa per il Mezzogiorno senza istruttoria della pratica né documentazione alcuna
E facendo riferimento solo ai pareri di conformità del ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno
Carmine Pecorelli ha costantemente seguito le vicende di tal case dei suoi principali debitori attingendo a notizie fornite dal sua persona rifondi
Fonti e pubblicizzando al massimo il contenuto della relazione ispettiva dalla Banca d'Italia subita al cast all'un consegnata la Franco Evangelisti
Tante se si è tramutata in una serie di articoli pubblicati con cadenza quasi settimanale in cui segnalare del mondo politico prendeva scaricare tutta la responsabilità delitti della situazione di vita casse sul direttore generale Giuseppe Vaccarini che era in precarie condizioni di salute
Avendo la magistratura ha centrato l'attenzione su un conto di lire sei miliardi intestato a Giuseppe arcaismi tralasciando altre operazioni
Li prendeva la notizia del salvataggio del gruppo Caltagirone attraverso l'operazione della Flaminia Nuova catalogava tale operazione come equivoca e dava anche conto che il tentativo di salvataggio posta in essere da Giampaolo Finardi
Era fallito perché non si erano verificate le condizioni richieste ivi compresa l'autorizzazione della Banca d'Italia
Ritornava sui finanziamenti concessi la vita al casse in favore di grosse società sponsorizzate da partiti politici
Che avevano provocato un buco di oltre mille miliardi e affermava che lo scandali tal casse del frutto della corruzione politica del Paese
In particolare Carmine Pecorelli metteva in evidenza la posizione dei gruppi sir e Caltagirone reputando più grave quello Della sir che non aveva fornito garanzie al di fuori una fideiussione personale
E non aveva possibilità di rimborsare il credito per lei carcasse
Segnalava che fallito il tentativo di salvataggio dei fratelli Caltagirone effettuato tramite il gruppo Flaminia Nuova Sofia oltre a Ravello
Si era tentata una nuova via attraverso l'acquisizione del gruppo dei fratelli Caltagirone da parte della società immobili di cui erano soci la stesse toccasse i suoi maggiori dirigenti
Avente come scopo sociale iniziare la costruzione di bagni pubblici in Roma ma che in realtà non aveva mai operato e serviva per il salvataggio degli amici dà vita al Qassem
E faceva presente che al salvataggio dove era andato a buon fine perché la trattativa sarebbe stata troppo onerosa per Rita case mentre il gruppo Caltagirone non era in grado di dare di più
Rilevava che dà vita al Cassero scomparso il miliardo e duecento milioni che erano servite con un gioco di borsa si fa riferimento alle obbligazioni ENEL
Su cui si ritornerà al finanziamento di tutti i partiti poneva l'accento sui sistemi di finanziamento verità al cassiere
Indicando la mancanza di istruttoria basata sulla documentazione presentata che presupponeva un previo accordo fra il debitore Giuseppe alcalini la qualità dei debitori
Che presupponeva l'esistenza di potenti padrini politici vicini ai debitori e la mancanza di adeguate garanzie
Poneva poi l'accento sull'operazione di finanziamento delle società interessata al salvataggio del gruppo Caltagirone operazione sulla quale da più parti erano stati espressi dubbi
E in particolare indicava sia la proposta fatta in data ventisei gennaio mille novecentosettantotto dal nuovo direttore Giampaolo chinare
Di aumento del Castelletto da lire quattrocento milioni a lire mille milioni dopo soli due giorni dalla richiesta in favore del gruppo Sophia Fagnano la mia nuova
Quando l'analoga richiesta era stata respinta nel settembre del settantasette
Vale a dire qualche mese prima a causa dell'insoddisfacente andamento del rapporto
Sia e indicava tre sì la concessione di una nuova linea di credito per cinque miliardi concesso l'altra società dello stesso gruppo
Riprendeva un intervento di farla mento suo analogo scandalo sull'Italcart s'è scoppiato nel mille novecentocinquantotto quando il ministro del Tesoro era Giulio Andreotti
In particolare si trattava di un finanziamento alla Democrazia Cristiana avendo scontato l'istituto cambiali della DC per novecento milioni
In quell'occasione l'opposizione lamentava che l'Ufficio di Sorveglianza del ministro del tesoro
Non aveva esercitato alcun controllo e imputava tale omissione la sottosegretaria al Tesoro Giuseppe Vaccarini il quale a seguito dello scandalo era stato nominato direttore dell'Ital casse come successore di quello coinvolto nello scandalo stesso
Evidenziava la posizione debitoria della Sirma
E risultava debitrice dell'Ital casse per circa duecentonovanta miliardi
E di Rovelli indicando come problematico il loro rientro e sottolineando il loro riflesso sul bilancio dell'istituto
Metteva inoltre l'indice sul disastro finanziario della signora che non era in grado di acquistare neppure le materie prime e sperava solo in un intervento governativo con l'aiuto dei sindacati per andare a
Poneva a raffronto la posizione del Gruppo Sirio con gli istituti di credito speciale in relazione anche ai crediti dell'Ital casse
Osservava che a garanzia dei crediti ricevuti da sir aveva rilasciato mandata a riscuotere i contributi in conto capitale e in conto interesse
Che la Cassa per il Mezzogiorno avrebbe erogato per la costruzione del completamento dei futuri stabilimenti
E faceva presente che tali stabilimenti per quello che emergeva dall'inchiesta per i crediti rilasciati dagli istituti speciali non erano operativi per cui neppure l'aiuto provvidenziale la Cassa per il Mezzogiorno avrebbe potuto risollevare le sorti dell'Italgas per il recupero del sui crediti
Analizzava ancora Pecorelli la situazione del gruppo sir
Facendo una radiografia delle società del gruppo dei finanziamenti avuti dagli istituti di diritto pubblico come limite ci fu cioè Iss
Annotando anche le irregolarità commesse da tali istituti nella concessione del credito ai controlli dirette a verificare la realizzazione degli impianti del loro collaudo
Attraverso cui si accedeva i contributi della Cassa per il Mezzogiorno crediti agevolati erogati sempre dalla Cassa per il Mezzogiorno e diagnostica ampio lo stato di crisi irreversibile del gruppo chimico
Ritornava nuovamente sulla vicenda dei finanziamenti e l'Inter ricevuti dalla stirpe tramite il Miart istituti di diritto pubblico
Metteva in relazione alla figura di Rovelli anche Comital Cars e faceva presente che nei confronti di questo istituto era stata posta in essere una vera e propria truffa in quanto l'ultimo finanziamento di trenta miliardi era stato garantito dalla gestione del futuro un mutuo ottenuto bambini
Mentre incassato il denaro dovevi si era ben guardato dal restituire la somma da tale vicenda faceva discendere che Nino Rovelli riceveva protezione sia nell'ambiente giudiziario sia politico
E che tali ambienti erano così potenti da permetterle di chiedere un aumento della sua partecipazione del Consorzio di salvataggio delle sue stesse aziende facendo così uno stretto collegamento fra la vicenda si è la vicenda attaccasse
Prospettava un intervento dei politici per salvare l'azienda di Rovelli facendo confluire la clinica privata in quella pubblica come effettivamente poi avvenne ma la vicenda dell'Ital case presentava due altri aspetti rilevanti fra i suoi clienti vi era anche la nuova Flaminia
Cioè non solo era una dei beneficiari dell'erogazione legittima del credito da parte dell'Italia casse ma aveva interesse a un tentativo di salvataggio del gruppo carta il Caltagirone insieme a società facenti capo a Tobia Conte
Ed era nelle mani di Giuseppe Calò che operava attraverso Domenico Balducci suo prestanome il quale a sua volta si serviva di prestanome
Da lì da casa si era interessato Aldo Moro nei suoi cosiddetti memoriali ponendo l'attenzione su di essa per la sua funzione di Canale avvilente rifinanziamento che si ha il torto di ritenere meno importando più inestricabile di altri secondo i primi giudice dei fatti in questione era interessati sia Claudio Vitalone sia Giulio Andreotti e gli elementi che indicano un ruolo di costoro nella vicenda Ital casse complessivamente è valutata sarebbero i seguenti
Il tentativo di soluzione della posizione debitoria del gruppo Caltagirone cioè in quel momento era critica e si prospettava il fallimento delle loro società
La nomina di Giampaolo Finardi a successore di appelli nella carica di direttore generale carcasse
La vicenda degli assegni emessi da sir nel mille novecentosettantasei la cena al circolo privato la famiglia piemontese in cui si era parlato dalla copertina di OP relativa agli assegni Grassi
In ordine alla vicenda dei finanziamenti al gruppo dei fratelli Caltagirone e al suo salvataggio finanziare attraverso l'azione Società Nuova Flaminia
Che devono essere trattati unitariamente vi sarebbe secondo i primi giudici d'interesse di Giulio Andreotti e di Claudio Vitalone
Va premessa al riguardo che provata l'esistenza di rapporti intensi fra i fratelli Caltagirone soprattutto Gaetano Giulio Andreotti Franco Evangelisti e Claudio Vitalone risalente al mille novecentosettantacinque per quel pratica dei rapporti Caltagirone Di Tano
E all'infanzia per i rapporti Andreotti Caltagirone
Così come viene ora porti fra Andreotti Evangelisti e Vitalone
Ma oltre a vincoli di amicizia i fratelli Caltagirone in particolare Gaetano Caltagirone facevano parte di quella schiera di imprenditori
Che per la comunanza di idee politiche erano molto vicini al partito in cui Giulio Giulio Andreotti di cui Giulio Andreotti era uno dei massimi leader
Meglio ancora i predetti erano molto vicini alla corrente di cui Giulio Andreotti era il capo indiscusso e Franco Evangelisti era all'epoca uno dei suoi più influenti esponente corrente a cui aderirà anche Claudio Vitalone nel momento in cui inizierà la sua carriera politica in precedenza per stessa ammissione di Claudio Vitalone la sua fede politiche era quella del partito di Giulio Andreotti anche se la sua attività politica era cessata
Nel momento in cui era entrato a far parte della Polizia di Stato
Momento che precede quello in cui può entra in magistratura
Banco ha detto De Gaetano Caltagirone proprio per i rapporti di amicizia che la congiura Andreotti e con Franco Evangelisti era anche un finanziatore della corrente facente capo ad Andreotti
In questo contesto di rapporti amichevoli scoppia la vicenda relativa ai finanziamenti erogati dà vita a casse alle società del gruppo facenti capo ai tre fratelli costruttori
E che per comodità sarà chiamata vicende attaccasse Caltagirone e cioè la vicenda relativa alla soluzione dell'esposizione debitoria di tali società
Del gruppo nei confronti dei tal casse vicenda questa che aveva dato origine a procedimenti penali e civili dal momento che erano in corso delle indagini sull'Ital casse relazione proprie finanziamenti illegittimi non illegali posti in essere dall'istituto di credito
E vi erano rischi di fallimento per l'indebitamento delle società facenti capo ai tre fratelli
Orbene non può revocarsi in dubbio che nel biennio Periodo settantotto settantanove la situazione del gruppo dei fratelli Caltagirone fosse critica tanto che anche se erroneamente nell'anno mille novecentottanta fu dichiarato il fallimento delle società del gruppo degli stessi Caltagirone ed è altrettanto certo che l'indebitamento del gruppo nei confronti del tal casse era in cella ingente
Sicché non era possibile un rientro immediato dei debiti
Tanto premesso occorre ancora preliminarmente accertare come si è articolato il piano di salvataggio del gruppo dei fratelli Caltagirone
A Ponte di un indebitamento per oltre duecento miliardi
Del gruppo Caltagirone era stato proposto dalla Flaminia Nuova di il lei il la rare l'altro avrei
In realtà facente capo Domenico Balducci a Giuseppe Calò
E dalla intende con alcune società di assicurazioni facente capo al finanziere Tobia Conti è stato proposto un piano trattato con Francesco Gaetano Caltagirone che prevedeva la sostituzione della posizione debitoria dei fratelli Caltagirone con la cessione al gruppo subentrante delle società proprietarie degli immobili in costruzione
Tale piano era stato sottoposto all'approvazione del consiglio di amministrazione dell'Ital casse pochissimi giorni dopo la sua presentazione e i fatti erano avvenuti fra il dicembre del mille novecentosettantasette nel gennaio successivo
Dopo tale approvazione dello Stato i contatti con la Banca d'Italia
Che non aveva approvato il piano ritenendo che le garanzie fornite dai successori della posizione debitoria non fossero adeguate si ricordi che in quel periodo la Flaminia Nuova era sospeso dalle quotazioni borsistiche ed era indebitata anch'essa colpita H venne perciò ho studiato l'altro piano che prevedeva l'intervento della Società immobili ma anche esso aveva avuto esito positivo successivamente era stato dichiarato il fallimento delle società del gruppo Caltagirone
Legale dei fratelli Caltagirone per l'aspetto civilistico era fra gli altri Rodolfo Guzzi
Il quale sempre secondo i primi giudici offre elementi importanti per poter affermare che Claudio Vitalone benché sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma
Si è interessato della vicenda dei fratelli Caltagirone
Egli infatti ha partecipato a riunioni in qualità di consulente per la difesa dei fratelli Caltagirone in ragione della grande amicizia che lo legava i predetti violenti avvenivano nello studio di via Mazzini
Che a cui partecipavano i fratelli Claudio Vilfredo Vitalone l'avvocato Pettinari l'avvocato Di Pietro Paolo dello stesso studio l'avvocato Gambino e occasionalmente fratelli Caltagirone
La testimonianza di Rodolfo Guzzi permette con altrettanta chiarezza di poter affermare
Chiedo al salvataggio del gruppo Caltagirone si sono interessati Franco Evangelisti e Giulio Andreotti ora se a ciò si aggiunge che Mario Sarcinelli all'epoca capo della vigilanza dalla Banca d'Italia
Ha avuto con Franco Evangelisti colloqui presso la Presidenza del Consiglio ettari incontri sono avvenuti solo per motivi istituzionali
Che in quella sede gli furono presentati i fratelli Caltagirone egli fu anche detto che all'intera vicenda era interessata la Presidenza del Consiglio Presidente del Consiglio all'epoca era Giulio Andreotti
Resta dimostrata appare dei primi giudici che anche quest'ultimo interessata al salvataggio del gruppo dei fratelli Caltagirone
Peraltro a conferma della circostanza vi sarebbero altri due elementi il primo derivante ancora la testimonianza di Rodolfo Guzzi che è andato a trovare nel suo studio Giulio Andreotti per parlare del caso Sindona aveva dovuto attendere perché era tesa vi erano già Nino Rovelli è Gaetano Caltagirone
Cioè i rappresentanti dei gruppi più indebitati con Vital casse tale circostanza sarebbe per i primi giudici estremamente eloquente sui motivi di quelle visite
In secondo elemento derivante dalla lettura del memoriale Moro del mille novecentosettantotto e ancor più chiaramente da quello del mille novecentonovanta
Ingressi Aldo Moro indica le la nomina del successore di Giuseppe Taini nella carica di direttore generale di carcasse un evento inquietante
Perché la scelta del nuovo direttore sarebbe stata delegata dal potere politico al debitore Caltagirone così che questi avrebbe potuto sistemare la propria posizione
Il riferimento non può essere che a Giulio Andreotti perché l'affermazione di Moro va messa in relazione all'altro brano del memoriale ove si parla di tutte le vicende inquietanti che hanno interessato Giulio Andreotti
Alla luce delle considerazioni svolte dovrebbe ritenersi raggiunta sempre ad avviso dei primi giudici la prova che sia Giulio Andreotti sia Claudio Vitalone si sono interessati alla vicenda ITA casse Caltagirone adoperandosi in favore dei secondi
Carmine Pecorelli aveva individuato proprio un Claudio Vitalone in Giulio Andreotti entrante Evangelisti
Le persone che si erano adoperate per risolvere la situazione dell'ora amici
Rovelli e Caltagirone e nel numero quattro dell'anno mille novecentosettantotto di Oppini faceva presente che si notava una stretta amicizia labili freddo Vitalone legale a parte lesa Caltagirone e fratello del PM Claudio
E il pm ieratico titolare dell'inchiesta subita casa insieme al GP tessuti tanto che i due erano stati visti spesso insieme nei più disparati angoli del palazzo di giustizia nella vicenda degli assegni Siro l'interesse di Giulio Andreotti sarebbe diretto in breve la Siria aveva emesso un prestito obbligazionario di cui una parte era stato sottoscritto da Nino Rovelli
Al momento del pagamento delle cedole gli interessi erano stati richiesti in contanti e assegni circolari
Le società sinistro o Pitti Rumi anca avevano pagato tali cellule mediante un ordine di pagamento portato da cinque assegni e da un ordine di pagamento in contanti per un totale di lire un miliardo e quattrocento milioni
Tale somma era stata convertita in assegni circolari dal dieci e cinque milioni di lire intestati a nomi di fantasia erano stati individuati beneficiari finali e fra questi Ezio Radaelli
Il quale a sua volta aveva riferito di aver avuto gli assegnò all'onorevole Giulio Andreotti e alcuni politici
Alcuni di tali assegnano anche giunti nella disponibilità di Giuseppe Arca egli e tramite questi del figlio Arturo nonché di società facenti capo alla famiglia alcalini come la Francis S.p.A.
In quell'occasione
Era stato accertato che alcuni assegni erano finiti nelle mani di politici in cambio di aiuti
Consistenti nell'avere favorito e finanziamenti agevolati
Come si ricavava da un'annotazione riservata rinvenuta negli archivi della polizia valutaria a firma D'Aloia di dare annotazione venerata notizie vestiti dalla Guardia di Finanza ma non dalla magistratura
Era stato accertato anche che l'uscita era formalmente portata nella contabilità delle società ma che non era stato possibile ricostruire il pagamento l'assegno per mancanza della documentazione elementare di supporto in altre parole risultava l'uscita ma non vi era indicato il percettore del pagamento una qualsiasi indicazione che giustificasse il pagamento
Non erano state fatte ulteriori indagini è il fascicolo su richiesta del pubblico ministero Saviano era stato archiviato
Giulio Andreotti aveva ammesso di avere ricevuto tali assegni che da luglio erano stati dati senza apporre la firma di girata Ezio Radaelli e anche alcuni politici del suo stesso partito come Franco Evangelisti ed altri
Sì che doveva ritenersi che la somma ricevuta fosse superiore a quella portata agli assegni di cui Carmine Pecorelli aveva i numeri di matricola
Giulio Andreotti ha cercato in ogni modo di negare un suo coinvolgimento nella vicenda degli assegni Searle dovendo poi ammettere solo di fronte all'evidenza della prova
E ha cercato di non apparire come il reale beneficiario Italia segni questo comportamento trova secondo la Corte dei primo grado la sua logica spiegazione la consapevolezza di Andreotti
Che instaurare un collegamento fra gli assegni ricevuti da Nino Rovelli e la morte di Carmine Pecorelli per lui era un rischio che non poteva correre perché a base della corresponsione degli assegni vi era un suo comportamento illecito
Il liceo età non derivante come ha sostenuto Andreotti nel suo esame
Dal fatto che si erano un finanziamento al partito ma dal fatto che andavano messi in relazione al promemoria riservato consegnato dal capitano D'Aloia al suo comandante la male in cui si affermava che gli assegna era il corrispettivo per favori ricevuti da politici per la concessione di crediti agevolati
Del resto del modo di concepire la gestione della cosa pubblica da parte di persone il cui scopo doveva essere quello di realizzare l'interesse pubblico
Ed è pesante condizionamento esercitato dai politici nel settore del credito di esplicita affermazione del verbale del consiglio del Banco di Napoli
Il quale preso atto della rischiosità dell'operazione trattavasi di un ulteriore finanziamento chiesto alle società del gruppo sir in data trenta aprile settantacinque la provava
E concedendo ugualmente finanziamento sulla base della considerazione che era Siro godeva di appoggi politici e di amicizie che contano da parte del suo presidente Rovelli
Nonché nella dichiarazione di alcuni consiglieri del Dini nella seduta undici giugno settantasei i quali sperando in un consolidamento della maggioranza non erano lesinato denaro e avevano sollecitato un ulteriore massiccio finanziamento all'asilo
Orbene gli appoggi politici di cui godeva ingegner Nino Rovelli a giudizio alla Corte di prime cure si identifica con Giulio Andreotti
Infatti la richiesta di finanziamento per mille miliardi fu immediatamente inoltrata al ministero per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno per ottenere il previsto parere di conformità
Senza il quale non si sarebbe potuto accedere ai finanziamenti agevolati ai contributi a fondo perduto
La richiesta
De qua giunta in data sedici maggio settantacinque fu fu protocollata in data ventuno maggio settantacinque
Presso gli uffici tecnici del predetto Ministero di cui Giulio Andreotti era titolare in quel momento
Fu protocollata per l'istruzione tecnica
Ma prima ancora che tali uffici provvedessero all'esame della pratica essa fu immensamente richiesto dalla segreteria particolare del ministro il quale nel giro di due o tre giorni vi lascio richiesto paese immediatamente comunicato agli enti interessati
Dei pareri di conformità rilasciati da Giulio Andreotti quello che qui interessa particolarmente è riferibile alla società si ronda S.p.A.
Che dalla documentazione acquisita e dagli accertamenti eseguiti suddetta società in data quindici dicembre novantaquattro esulta essere sempre stata nella disponibilità dell'ingegner Rovelli
L'asilo non S.p.A. in forza di tale parere aveva chiesto un prefinanziamento alla Ital casse offrendo a garanzia del rimborso la delega all'incasso sui futuri contributi a fondo perduto o all'erogazione del credito agevolato
I toccasse erogava leggendario in credito di venti miliardi come già detto illegittimo sotto il profilo amministrativo perché contrario al regolamento dell'istituto
Parte di tale credito pari a quattro miliardi venga inserito nella contabilità della Sirma
Con un giro vorticoso di operazioni nella contabilità di altre società del gruppo sir al fine di pagare gli interessi sulle obbligazioni da sms
E che forniranno la provvista degli assegni che arriveranno anche nelle mani di Giulio Andreotti e Giuseppe arcaici
Che per la sua qualità di direttore generale dell'Ital casse aveva perorato e portata all'attenzione degli organi deliberativi la pratica per la concessione del prestito all'asilo nido
Come si vede vi è una stretta correlazione fra parere di conformità rilasciata da Giulio Andreotti
Concessione di un finanziamento da parte dei toccasse sulla base di tale parere di conformità che di essere il presupposto necessario e la percezione da parte di Giulio Andreotti in una somma di denaro
Che per il potere d'acquisto della moneta all'epoca della l'audizione era ingente
Andreotti ha cercato di sminuire l'interesse e l'attualità della vicenda degli assegni non ricevuti dall'ingegner Rovelli
Sostenendo che la vicenda era una storia vecchia già pubblicate da Carmine Pecorelli del notiziario Peter quattordici ottobre settantasette per cui non aveva il carattere dell'attualità
In realtà la vicenda rivestiva per Carmine Pecorelli un grande interesse è una grande attualità perché era stata la collegata all'intera vicenda tal casse nelle varie sfaccettature che si sono individuate come dimostrato dal rinvenimento fra i documenti sequestrati nella sede di Oppi di un appunto in cui si fa Dessì espresso riferimento quando si legge che la vicenda dal casse non è ancora finita
è che all'inizio del mille novecentosettantanove si saprà chi ha preso gli assegni
E aveva saputo alcuni mesi prima della sua uccisione contrariamente a quello che aveva pubblicato nel settantasei e gli assegni ricevuti da Giulio Andreotti provenivano da Nino Rovelli
Malaffare ritenere che la vicenda degli assegni di provenienza sir fosse attuale e di rilevante interesse è sufficiente fare riferimento a quello che è accaduto durante e dopo la cena al circolo la famiglia piemontese
L'evento in questione è accaduto verso la fine di gennaio del mille novecentosettantanove
E precisamente a parere dei giudici il mercoledì del ventiquattro gennaio mille novecentosettantadue secondo quanto desumibile da un'annotazione fatta dallo stesso Pecorelli sulla sua agenda
Alla cena per concorde ammissione di tutti i partecipanti erano presenti l'anfitrione Walter Bonino il giornalista Carmine gestore il generale la Guardia di Finanza Donato Lo Prete e i magistrati Claudio Vitalone e Carlo A. Viano testi
Tanto premesso occorre subito porre in rilievo che nessuno dei partecipanti muti all'incontro ne parla spontaneamente è l'unico interrogato nell'ambito delle prime indagini Walter Bonino si guarda bene dall'accennare la citata che antecedente storico per comprendere le ragioni di un tale compito va individuato negli attacchi giornalistici che Carmine Pecorelli aveva mosso sulla sua rivista nei confronti del gruppo politico facente capo a Giulio Andreotti e quindi a Claudio Vitalone all'epoca sostituto procuratore presso la Procura Repubblica di Roma
Al quale Carmine Pecorelli come emerge dai suoi stessi articoli addebitava la vicinanza Giulio Andreotti
Nonché nei confronti della guardia di finanza e dei suoi vertici individuati in Raffaele Giudice e Donato Lo Prete
Per porre fine a Tata chi gruppo andreottiano e quindi Vitalone
Cercava di entrare in contatto con Carmine Pecorelli l'occasione era stata fornita da Walter Bonino il quale aveva organizzato la cena per superare le divergenze che vi erano fra Carmine Pecorelli da un lato Donato Lo Prete Claudio Vitalone dall'altro
Le motivazioni dell'incontro sono state ampiamente indicate dalla
Svizzera ce l'ha fatta sua
Perché riteneva che l'incontro sarebbe stato gradito a tutte le parti e in particolar modo a Claudio Vitalone sia perché tanto Vitalone Piero Prete erano stati attaccati da Carmine Pecorelli
Sia perché in precedenza Claudio Vitalone gli aveva detto che aveva interesse ad avvicinare Carmine Pecorelli ma non sapeva come fare
Già che a suo dire nessuno del sud del gruppo facente capo a Giulio Andreotti lo conosceva
Ha precisato o sul punto Walter Bonino che all'affermazione di Claudio Vitalone secondo cui nessuno del gruppo andreottiano conosceva Carmine Pecorelli egli aveva replicato che Franco Evangelisti conosceva Carmine certo
Ed era un finanziatore
L'incredulità mostrato da Claudio Vitalone in ordine a tale rivelazione era stato l'ulteriore motivo per cui Walter Bonino aveva organizzato la cena
Volendo fare venire alla luce per bocca dello stesso Carmine Pecorelli il fatto che Franca Evangelisti era un finanziatore di Carmine Pecorelli
Ha precisato infine Walter Bonino che la presenza di Carla diano testi all'epoca componente del Consiglio superiore della magistratura
Era stata richiesta da Claudio Vitalone perché assorbe essa una funzione di moderatore se ve ne fosse stato bisogno
La cena era riservata per la delicatezza e gli argomenti che sarebbero stati trattati infatti quella sera al Circolo una famiglia piemontese vi erano solo gli invitati alla cena e addirittura al cuoco cameriere era stato detto di bussare tutte le volte che doveva entrare nella sala gli argomenti trattati durante la cena hanno riguardato su quanto ci interessa le lamentele di Carmine Pecorelli per ridare Idrissi dei finanziamenti alla rivista OP da parte di Evangelisti
Una copertina
Relativa degli assegni ride ricevuti da Giulio Andreotti e la pubblicazione sul numero di OP impreparazione
Di un articolo in cui veniva attaccato il presidente del Consiglio in carica Giulio Andreotti che sarebbe stato anche lo strillo della copertina del numero di OP sul quale l'articolo sarebbe stato pubblicato i testi escussi sul punto permettono di affermare con tranquillità sempre secondo i primi giudici non solo che entrambi gli argomenti erano stati trattati durante la cena
Ma che essi avevano interessato esclusivamente Claudio Vitalone il quale alla notizia della pubblicazione di un articolo contro Giulio Andreotti
Voleva persuadere Carmine Pecorelli a non procedere alla pubblicazione ottenendo solo vaghe assicurazioni perché vi era ancora tempo fino a sabato successivo termine ultimo per la stampa del giornale
Effettivamente la copertina con lo strillo sugli assegni del presidente era stata preparata la Carmine Pecorelli
Essa fu preparata primavera c'era la famiglia piemontese come si è detto è avvenuta il mercoledì ventiquattro gennaio settantanove e fu consegnato il giorno precedente alla tipografia Abete per essere stampata con il numero cinque dell'anno settantanove
Ciò si evince dal fatto che la tipografia dette non aveva stampato la copertina perché era stata sostituita con un altro stabilimento tipografico e aveva malvolentieri a causa degli inconvenienti che la circolazione delle pellicole potevano derivare allo stampatore
Aveva restituito i bozzetti su richiesta esplicita di Carmine Pecorelli
Consegue che quando Carmine Pecorelli parla durante la cena la famiglia piemontese della copertina con lo strillo gli assegni del presidente era ancora sua intenzione stampare la copertina in questione
Come richiamo dell'articolo che voleva pubblicare cioè gli assegni ricevuti da Giulio Andreotti
Effettivamente Carmine Pecorelli voleva scrivere un articolo sugli assegni ricevuti dal presidente del Consiglio Andreotti e nell'attesa di ricevere le fotocopie degli assegni da questi ricevuti
Infatti Paolo Patrizi ricorda Paolo Patrizi è un collaboratore di Pecorelli ricorda che alcuni giorni prima della preparazione del bozzetto gli assegni del presidente
Aveva ricevuto l'incarico da Carmine Pecorelli di scrivere un articolo su tale assegni ma che è la sua attività si era risolta nel tirare fuori il vecchio materiale pubblicato nel settantasette in attesa del nuovo che non era mai arrivato tanto che l'articolo non era mai stato scritto
Le dichiarazioni di Ezio Radaelli permettono di affermare che l'interesse di Carmine Pecorelli per quegli assegni era ancora attuale e che ieri in possesso di notizie nuove aveva saputo che la provenienza degli assegni e possesso di fotocopie di tali assegna avrebbe permesso Carmine Pecorelli di contestare documentalmente la ricezione dei titoli
Quindi notizie nuove rispetto a quelle già pubblicate
Avendo nel frattempo ha preso che gli assegni erano stati dati a Giulio Andreotti da Nino Rovelli
Resta da risolvere la questione relativa al motivo per cui la suddetta copertina è stata egualmente stampata il ventisei gennaio mille novecentosettantanove
Teoricamente ancora utilizzabile per il numero cinque di Oppi del mille novecentosettantanove se le notizie e documenti Carmine Pecorelli aspettava fossero arrivate anche se di fatto inutilizzabile sia per la diversità dello stampatore
In quanto il giornale venne stampato presso la tipografia Abete e le copertine presso la tipografia Ferretti sia per l'esiguità delle copie della copertina stampate in relazione al numero di copie generalmente stampate del settimanale
La ragione giudizio dei primi giudice strettamente collegata al motivo per cui Carmine Pecorelli all'improvviso durante la cena la famiglia piemontese ha parlato della copertina e dell'articolo sugli assegni del presidente
Egli sapeva di parlare a persone vicine a Giulio Andreotti e al suo entourage
E ha approfittato dell'occasione per lanciare un'esca consistita fare presente che egli aveva notizie importanti su una certa vicenda senza peraltro specificare l'esatto importanza per verificare le reazioni dell'avversario
Con la consapevolezza che le sue parole sarebbero arrivate al vero destinatario
Cosa puntualmente verificata sì se è vero che Claudio Vitalone ha cercato di convincere Carmine Pecorelli a desistere dal pubblicare l'articolo e nell'immediatezza
Ha riferito a Franco Evangelisti sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Andreotti e suo braccio destro gli argomenti al contenuto delle conversazioni avute quella sera
La stampa delle copertine la consegna di due coppie di esse a Franco Evangelisti ha il significato di una conferma per il vero destinatario di quanto detto nel corso della cena
E cioè che sull'argomento assegni del presidente Pecorelli era in possesso di notizie importanti
Argomenti di cui si è parlato durante la cena presso la famiglia piemontese sono stati portati a conoscenza di Giulio Andreotti
La circostanza è provato dalle dichiarazioni di Franco Evangelisti il quale riferisce che ne conosce l'oggetto d'attacco nei suoi confronti Giulio Andreotti era rimasto indifferente trattandosi di notizia vecchia
L'argomento fu trattato con Andreotti anche da Claudio Vitalone il quale secondo Bonino aveva chiesto a bordo Pecorelli di non procedere alla pubblicazione dell'articolo perché gliene potesse parlare in alto loco
Salvo il tallone si è adoperato perché la magistratura non venisse a conoscenza della cena e del contenuto dei colloqui quella sera sono stati fatti
Fino a quando non è stato più possibile tenere nascosto il fatto
Il comportamento di Claudio Vitalone argomentano i primi giudici si è estrinsecata tacere quello che sapeva sulla cena la famiglia piemontese
E nel tenere un comportamento persuasivo nei confronti di alcuni commensali affinché questi a loro volta non rivelassero quanto loro corso sotto il primo aspetto va osservato che egli non ha sentito il bisogno benché spettasse all'epoca le funzioni di sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma di recarsi immediatamente appresa la notizia della morte di Carmine Pecorelli
Dal Pubblico Ministero titolare dell'inchiesta per portare a sua conoscenza di fatti avvenuti il ventiquattro gennaio mille novecentosettantanove
Nettare bisogna sentito successivamente nel momento in cui scoppiata sul caso radio lenta polemica giù giornalista e politica la cena presso la famiglia piemontese aveva assunto sicura rilevanza per l'omicidio di Carmine Pecorelli
Ed invero malgrado ciò Claudio Vitalone pur non potendo negare il fatto sia nel suo intervento in Senato sia nella memoria depositata davanti al pm che conduceva le indagini non ha riferito il contenuto della conversazione
Il silenzio tenuto da Claudio Vitalone in quell'occasione prosegue primi giudici altro non è che la riprova del fatto che egli era ben consapevole della importanza del colloquio lei di rigettare il suo comportamento
Ma il comportamento dei quali dodici allo la vicenda relativa alla cena presso la famiglia piemontese
Non si è limitato solo a non dire quello che sapeva giacché si esplicita dell'opera di persuasione nei confronti di altri commensali presente alla cena e precisamente all'inizio delle indagini per l'omicidio di Carmine Pecorelli nei confronti di Bonino
E successivamente quantomeno indirettamente nei confronti di Carlo abbiamo testi
In occasione dell'incontro avvenuto fra i due alla presenza di il freddo Vitalone e dell'avvocato Saverio Saverio Pettinari in casa di Carla diano testi nel febbraio del mille novecentonovantaquattro
Subito dopo che questi era stato invitato a presentarsi a Perugia per essere sentito sulla cena presso la famiglia piemontese nell'occasione Claudio Vitalone ha fatto in modo che per la presenza di suo fratello e dall'avvocato Pettinari
Carlo abbiamo testi non potesse aver voluto colloquio serio e proficuo sugli avvenimenti accaduti al Circolo della famiglia piemontese
E quando e gli ha fatto cenno alla nuova situazione che si era venuta a creare con la sua convocazione a Perugia normale lo aveva messo a tacere richiamando quello che già aveva dichiarato
Testi aveva riferito al pm Sica che si era parlato solo del ritiro ovvero il mancato rilascio del passaporto al Pecorelli negando che si fosse parlato dalla copertina di OP
E che Rita non avesse insistito con Pecorelli perché non desse corso all'attacco contro Andreotti
Quindi richiamandosi a quello che già aveva richiamato
Italo le aveva inteso dire attesti che doveva ben guardarsi da cambiare la versione dei fatti data nel lontano mille novecentottanta
Va evidenziato peraltro che tanto Bonino quanto testi
Costituivano terreno fertile per dette pressioni essendo il primo legato da rapporti di affari con il petroliere Rovelli secondo piuttosto vicino a Giulio Andreotti
Tant'è vero che lo stesso Pecorelli scrive lui suo pit del ventitré maggio settantotto che lo definisce longa manus di Andreotti a Palazzo dei Marescialli
E che Bonino definisce amico di tutta vicino e in alcune fasi della sua vita andreottiani
Il messaggio lanciato da Carmine Pecorelli è stato immediatamente percepito dai diretti interessati
E la conversazione sulla copertina con lo strillo gli assegni del presidente e l'annuncio del paventato attacco Giulio Andreotti hanno immediata ripercussione su Giulio Andreotti e sul suo entourage
Segno questo che questi ultimi hanno avvertito il pericolo che dalla notizia mai di Carmine Pecorelli poteva derivare per cui viene posta in essere tutta un'attività diretta a disinnescare il temuto perito
E così Franco Evangelisti si è subito mostrato molto prodigo nei confronti di Pecorelli offrendo contributi aiuti nel campo tipografico nel campo della pubblicità
L'accusa contro
Risulta dal racconto di Bonino dal viaggio a Milano di Mangia Vacca ed è lo stesso Pecorelli per sottoscrivere un contratto di pubblicità con un minimo garantito di trecento milioni
C'è un contributo di trenta milioni per la tipografia Abete e via dicendo
Si intensificano quindi rapporti fra Claudio Vitalone Carmine Pecorelli che si sono conosciuti di persona a Torino nell'ottobre del mille novecentosettantotto presentati da Carlo Adriano Testi
Tanto che sull'agenda di Pecorelli nome Vitalone risulta annotato dopo la cena il venticinque gennaio vale a dire non giorno successivo unitamente a quello di Walter Bonino
Poi l'uno il due il sei sette
In questo caso unitamente al nome di incredulità alone che compare anche in data dodici insieme a quello di Ciarrapico
E il primo marzo settantanove poi quattordici aprile e cioè il quattordici febbraio sono indicati i nomi di Vitalone Ciarrapico fra parentesi il sedici il diciassette il ventotto febbraio ancora il tredici e il sedici marzo del settantanove
Inoltre l'agenda tascabile di Carmine Pecorelli
è stato trovato il numero di telefono riservato nell'abitazione di Claudio Vitalone che sta a significare che quest'ultimo era disponibile ad avere contatti con il primo anche al di fuori dell'attività professionale di ciascuno
La vicenda mi fo Ubiali col termine info viali si intende un dossier formato dal Sid negli anni settantaquattro settantacinque sul Mario Follini fondatore del nuovo Partito popolare con questi voleva contrastare la Democrazia Cristiana
E secondo quello che gli riteneva era degenerata perdendo i suoi originari valori l'indagine era stata avviata dalla Guardia di Finanza dello stato effettuato anche delle intercettazioni telefoniche ed ambientali illegali
L'autorizzazione a indagare sul mare Polignac sul nuovo partito popolare era stata data secondo il generale Gian Adelio Maletti dal Ministro della Difesa che all'epoca era Giulio Andreotti
Il dossier era pervenuto nelle mani di Pecorelli che ne aveva pubblicato ampi stralci
Sottolineando che da tale costi emergevano non solo l'attività politica di Mario Follini e del nuovo Partito popolare ma soprattutto episodi di corruzione ed esportazione illegale di valuta degli atti gravi della guardia di finanza e in particolare comandante generale del corpo generale Raffaele Giudice di sua moglie
Del suo segretario pare del suo segretario particolare Giuseppe Trisolini nonché del vice comandante generale del Corpo Donato Lo Prete ed emergeva anche un traffico di petrolio con la Libia
Si erano interessati non solo Mario Follini ma anche il fratello del premier dello stato di Malta convinto petrolieri italiani alti prelati e ancora il comandante dalla Guardia di Finanza generale Raffaele
Per tali l'osso scandalo vuole ravvisabile alcun interesse di Claudio Vitalone mentre evidente argomentano i primi giudici quello di Giulio Andreotti
Che nella qualità di ministro della difesa aveva autorizzato lo spionaggio politico utilizzando mezzi illegali nonché gli appartenenti alla Guardia di Finanza e dalla pubblicazione di articoli vedevano compromessa la loro posizione
Peraltro va tenuto presente che dal raffronto fra il dossier e quello che era stato pubblicato tutti si raggiunge la convenzione che oramai non vi era altro di scottante da rivelare in ordine alla corruzione dei vertici della guardia di finanza e al traffico di petrolio con la Libia
C'è poi la vicenda di Michele Sindona Michele Sindona dall'inizio la sua attività aveva da un lato stretti rapporti con l'Istituto opere di religione cosiddetto io
Vale a dire la banca del Vaticano per trasferire i capitali immobiliari dello Ior dal mercato italiano a quello internazionale
E dall'altro con il Banco di Roma e in particolare con la società immobiliare in cui viene la compartecipazione dello IOR di Michele Sindona e del Banco di Roma
E qui la sua ascesa del mondo finanziario
Parallelamente essendo che aveva creato la banca privata finanziaria la Banca Unione
Aveva rapporti internazionali con la banca Ambros di Londra ecco la Continental Bank of Illinois nella Banca Unione fra i dirigenti di erano Massimo Spada e monsignor Marcinkus dello IOR
Gli interessi di Michele Sindona e dello IOR erano poi confluite nella fino a dente di Ginevra che sarà al centro delle licenze
Di Michele Sindona per essere stato il centro del sistema finanziario sintonia hanno e dello IOR
Nel settantuno settantadue le banche di Michele Sindona era stato oggetto di ispezione da parte della Banca d'Italia
Che correlazione dodici aprile settantadue aveva accertato irregolarità ma non aveva preso alcuna determinazione trasmettendo la relazione la magistratura solo nel febbraio del settantatré
Per le difficoltà delle sue banche Michele Sindona nel marzo del settantatré si era rivolta al Banco di Roma aveva ottenuto attraverso la consociata estera di Nassau di quel banco un prestito di cento milioni di dollari che non era stato autorizzato all'Ufficio cambi italiani
Il Banco di Roma per evitare il fallimento delle banche di Michele Sindona
Aveva posto in essere un tentativo di salvataggio con l'assorbimento delle banche ma tale soluzione non era andata in porto per l'opposizione del presidente dell'IRI proprietaria del Banco di Roma
Michele Sindona aveva cercato allora di porre rimedio alla situazione con un doppio aumento di capitale della fine Ambro sua Società prima fino a venti miliardi poi fino a centosessanta
Operazione questa non andata in porto perché secondo aumento di capitale non era stato autorizzato dal Comitato ministeriale del perito presieduto da un volo la conseguenza del mancato aumento di capitale della figlia Nigro era stata la dichiarazione di insolvenza della banca privata finanziaria della Banca Unione che nel frattempo si erano fuse dando vita la banca privata italiana
E la messa in liquidazione coatta di quest'ultima era stata decretata dal Tribunale di Milano il quattordici ottobre mille novecentosettantaquattro in data ventisette settembre mille novecentosettantaquattro era stato emanato un decreto ministeriale che aveva creato una cintura di salvataggio intorno alle banche di Michele Sindona garantendo i risparmiatori e i depositanti
Ed escludendo tuttavia rimborso dei depositanti coinvolti nell'esportazione illegale di capitali stabilendo il rimborso dei suoi piccoli risparmiatori il provvedimento va sotto il nome di decreto Sindona
Dalla sentenza emessa dalla Corte di Assise di Milano per l'omicidio di Giorgio Ambrosoli commissario liquidatore della Banca privata italiana avvenuto a Milano il quattordici luglio del mille novecentosettantanove risulta per quello che qui essa
L'emissione di un mandato di cattura nei confronti di Michele Sindona per i reati di false comunicazioni sociali e illegale ripartizione di utili prima della dichiarazione di insolvenza la banca privata italiana avvenuta il quattordici dieci settantaquattro
L'emissione di un ordine di cattura nei confronti di Michele Sindona il ventiquattro ottobre settantaquattro per bancarotta fraudolenta
Confermato con mancato di con mandato di cattura la formalizzazione avvenuta in data due luglio settantacinque con richiesta di estradizione dal governo degli Stati Uniti d'America
L'accoglimento in prima istanza della richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti d America in data diciotto maggio mille novecentosettantotto e sulla conferma in secondo grado in data quindici novembre mille novecentosettantotto
L'arrivo in data sei luglio settantanove della dichiarazione che è stata l'abilità
A seguito dell'impugnazione fatta da regali con Michele Sindona nei cui confronti era stata avviata negli Stati Uniti d'America anche una procedura per il fallimento della Franklin Bank per duplicazione di procedimenti
In data venticinque marzo ottanta vi era stato definitiva accoglimento della richiesta di estradizione
Il ruolo di factotum assunto all'avvocato Rodolfo Guzzi legale di Michele Sindona il quale specie dopo la morte di Fortunato Federici aveva assunto la veste l'intermediario con il potere politico
Egli infatti ha avuto rapporti con Giulio Andreotti Gaetano Stammati Franco Evangelisti e Licio Gelli
Facendo da tramite fra costoro Michele Sindona colpito da mandato di cattura internazionale in relazione alla messa in liquidazione della sua banca
La reazione di Michele Sindona non sul piano tecnico giuridico ma con l'adozione di un piano di attacco aggressivo
Teso a piegare gli eventi a suo favore fondato sulla rete di amicizie compiacenze complicità che egli si era creato negli anni la sua potenza economica il ricorso a il ricorso a pressioni intimidatorie
Nei confronti di Enrico Cuccia Giorgio Ambrosoli sfociate poi in atti di danneggiamento nei confronti del primo e dell'uccisione del secondo
Pressioni dirette a ottenere un interessamento di Enrico Cuccia
Per la revoca del mandato di cattura nei suoi confronti per l'approvazione dei piani di salvataggio dalla banca con interventi presso la Banca d'Italia affinché Rodolfo Guzzi potesse esporre il piano di salvataggio e per la reintegrazione di Michele Sindona del suo patrimonio
Dalla testimonianza di Giuseppe Lazzaro componente dalla commissione parlamentare d'indagine istituita per accertare cosa fosse accaduto nella vicenda delle banche di Michele Sindona emerge altresì
L'esistenza di un tabulato di clienti delle banche di Sindona che avevano esportato denaro all'estero illegalmente ma che tale tabulato non era stato mai materialmente trovato
A contestazione del pm Azzaro ammette che da alcune persone erano stati indicati alcuni nominativi dei depositanti e di essi qualcuno era coincidente con le diverse dichiarazioni
E sul punto Mario Barone aveva riferito che Andreotti l'aveva invitata a consegnare la lista sei suo possesso
La DC aveva ottenuto da Sindona due miliardi di lire
Ma la naturalità relazione era rimasta ambigua perché il segretario amministrativo della democrazia cristiana Michetti aveva affermato che si era trattato di un prestito mentre segretario politico Amintore Fanfani
Aveva affermato che si era trattato di un'elargizione in vista del referendum per il divorzio
Nessuna certamente era stato fatto sulla legittimità della nomina di Mario Barone all'amministratore delegato del Banco di Roma
Precisando a richiesta del pm che tali nomine l'avvenuta con il beneplacito del segretario della DC Amintore Fanfani che all'epoca aveva come era del resto uso comune un peso nella nomina dei consiglieri di amministrazione che erano di nomina politica
E non escludendo che Giulio Andreotti potesse avere sostenuta domina di Barone di cui era notoria l'amicizia cioè anche se dalle dichiarazioni rese da Fanfani
Alla commissione inquirente risultava e il primo aveva dichiarato che la nomina di Mario Barone era stata fatta di concerto con Giulio Andreotti all'epoca presidente del consiglio dei ministri
E circostanze riferite da Giuseppe Lazzaro sono arricchite da quelle fornite da Gustavo Minervini anch'egli membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Sindona il quaranta i chiaramente
Che Rodolfo Guzzi aveva reso edotto Giulio Andreotti consegnandogli tre promemoria relativi alle sanzioni Michele Sindona con la strategia perseguita per quella procedura e che prevedeva l'intervento di personaggi politici
Che il piano di salvataggio della banca di Michele Sindona che si era modificato del tempo ultimo dei quali veniva chiamato giroconto capi secco
Non aveva la finalità di garantire i depositanti risparmiatore o i dipendenti garantiti dal ricordato decreto ventisette settembre settantaquattro
Ma soprattutto gli azionisti e gli amministratori e in definitiva di consentire a Sindona
Di ritornare a dirigere le sue banche a spese dei contribuenti
Dalla deposizione di Silvio novembre magistrati maresciallo della Guardia di Finanza che aveva lavorato a fianco del liquidatore della Banca privata italiana
Risulta inoltre che negli anni settantasei settantasette Fortunato Federici Rodolfo Guzzi prima ed solo Rodolfo Guzzi poveri
Nell'illustrare le soluzioni per la sistemazione della vicenda avevano speso nei confronti di Giorgio Ambrosoli il nome di Giulio Andreotti dicendogli che a quel progetto era interessato lo stesso Andreotti
Va aggiunto per completezza che il nome di Giulio Andreotti
Era stato fatto anche dal mafioso cara fatto le telefonate intimidatorie a Giorgio Ambrosoli dicendogli di avere saputo dal Andreotti che l'unico ostacolo all'accettazione del piano di salvataggio era proprio Giorgio Ambrosoli
Le pressioni per l'accettazione del piano di salvataggio la banca private italiane
Non sono state rivolte nei confronti del solo Giorgio Ambrosoli ma anche nei confronti dello stesso Silvio novembre attraverso velati avvertimenti
E domestici della Banca d'Italia come emerge dalla deposizione di Massimo Riva il quale riferisce di avere atteso dal governatore della Banca d'Italia pressioni fatte nei confronti dei vertici dalla stessa banca
E come si evince anche dalla deposizione di Mario Sarcinelli il quale pur riconoscendo che mai era stata posta in discussione l'autonomia dell'istituto di emissione ha parlato di velati avvertimenti
Questi alcuni degli elementi di fatto su cui porre l'attenzione ad avviso del primo giugno
Giulio Andreotti in merito alla intera vicenda negato ogni suo coinvolgimento ammettendo solo il suo interessamento per il salvataggio e la banca privata italiana attraverso Fortunato Federici prime Rodolfo Guzzi poi e precisando
Che l'interessamento era dovuto alla presenza di un gruppo importante a cui era collegata anche la Società generale immobiliare avente interesse internazionale
Che è suo interessamento si era limitato a sottoporre il piano di salvataggio all'attenzione del ministro Gaetano Stammati
Per avere un parere sulla fattibilità del piano per cui ha avuto parere negativo non si era più interessato alla vicenda il suo interessamento era durato circa un mese
E il suo interessamento e la sollecito istituzionale mentre quello di Franco Evangelisti reso ridotto successivamente la stessa parte in causa era avvenuto a sua insaputa
Come a sua insaputa era avvenuta la convocazione del capo della sorveglianza dalla Banca d'Italia Mario Sarcinelli presso la Presidenza del Consiglio per sottoporgli il piano
Aggiungeva Andreotti di avere rimproverato di ciò Evangelisti dicendogli che aveva invaso un campo che non era di sua competenza
La tesi difensiva e appare primi giudici riduttiva perché l'interessamento di Giulio Andreotti è stato più pregnante di quanto lui ha asserito
Cioè emerge dalla deposizione di Rodolfo Guzzi il quale nella sua veste di legale di Sindona dal settantaquattro all ottanta ne ha seguito tutte le vicende da tale testimonianza che trova conferma in altri elementi probatori emerge che l'interesse di Giulio Andreotti e prime che l'estintore
è iniziato quantomeno dal ventotto ventitré agosto mille novecentosettantasei allorché ha incontrato i due italo-americani poi Rao per finire Guarino
A quel tempo la vicenda banca privata italiana era scoppiata da molto tempo
Michele Sindona colpito da mandato di cattura per bancarotta fraudolenta per la legge italiana era latitante negli Stati Uniti d'America tanto che la magistratura italiana aveva avviato la procedura di estradizione
Egli è imputato di gravi reati che avevano comportato un rilevante esborso di denaro pubblico per tutelare la massa ignara dei piccoli risparmiatori
Costringendo la Banca d'Italia all'emissione di titoli obbligazionari a tasso irrilevante
In relazione a quelli correnti per permettere metterà le banche del consorzio di salvataggio di lucrare la differenza e con quella rimborsare i risparmiatori
Di contro nessun piano di salvataggio
Era stato ancora messo a punto sicché l'unica questione rilevante per il Michele Sindona in quel momento era la procedura di estradizione che se accolta avrebbe comportato una situazione per lui sicuramente dannosa in Italia
Di qui la sua necessità colmato vitale revocare il mandato di cattura nei suoi confronti e dall'altro di impedire o quanto meno di ritardare il più possibile l'estradizione
Ed è proprio questo l'argomento del colloquio che i due italo-americani avevano avuto con Giulio Andreotti
Il guaio dopo l'incontro l'avevano riferito a Rodolfo Guzzi e confermata Licio Gelli presente ancora Rodolfo Guzzi durante la cena tenutasi quella sera all'Hotel Parco dei Principi
Licio Gelli che per parte sua e con i suoi canali Traversi si stava interessando alla soluzione della stessa vicenda
Ma che in quel periodo oggetto dell'interesse di Michele Sindona fosse solo il procedimento di estradizione emerge dal contenuto della lettera ventotto settembre settantasei inviato era Michele Sindona Giulio Andreotti
In cui si chiedeva a quest'ultimo di contrastare la procedura di estradizione
Di fare ogni volta revocare la dichiarazione di fallimento nella sua banca e in altri termini vietarlo Ikea ricerca
Ulteriori elementi in tal senso emergono dalle annotazione delle agende di Rodolfo Guzzi
Che indicano come la richiesta di intervento sul Dipartimento di Stato sia stata fatta e che si erano avute notizie che quell'ufficio non avrebbe esercitato pressioni per accelerare la procedura di estradizione
Deve poi escludersi il carattere pubblico dell'incontro con i due italo-americani soprattutto perché nella sua attività Giulio Andreotti non ha reso edotti i titolari delle cariche che istituzionalmente erano deputate alla soluzione della vicenda
Dal resto
Anche successivamente Giulio Andreotti si occupa della vicenda ad esempio Fortunato Federici riferiva Roberto Muzzi di un incontro di Andreotti con Roberto Calvi
Per trovare una soluzione attraverso il Banco Ambrosiano durante il quale l'atteggiamento di Roberto Calvi aveva lasciato sconcertato Giulio Andreotti
E
Dicevamo si occupa Andreotti della vicenda senza lasciare tracce istituzionale di tale attività tanto che il liquidatore dalla banca privata italiana si duole di essere stato insomma
Ma che l'interessamento di Giulio Andreotti non è stato attrito istituzionale emerge argomentare primi giudici dal comportamento da lui tenuto nel periodo successivo alla morte di Fortunato Federico
Durante il quale l'interlocutore è stato proprio Rodolfo Guzzi il periodo va distinto in tre distinti momenti
Quello relativo alla proposizione del piano denominato giroconto capisse
Questo progetto riguardava espressamente la banca privata italiana e adesso aveva partecipato inizialmente anche Mario Barone amministratore delegato del Banco di Roma e s'era stata abbandonata nella forma iniziale perché troppo oneroso per il Banco di Roma
Il piano successivamente con delle modifiche era stato sottoposto all'attenzione di Giulio Andreotti
E aveva visto l'interessamento prima del ministro Gaetano Stammati e poi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Franco Evangelisti quest'ultimo ritenuto più idoneo a muoversi nei meandri della politica
Per questo periodo pacifico l'intervento delle due personalità
Va precisato che non è credibile ad avviso dei primi giudici quanto affermato da Giulio Andreotti di non avere dato alcun incarico al sottosegretario Evangelisti
In quando Rodolfo Guzzi ferisce di avere visto nelle mani di Franco Evangelisti la lettera di accompagnamento del piano di salvataggio col consegnata Giulio Andreotti per cui essa non poteva esservi stata data che era lo stesso Giulio Andreotti
Poiché il periodo successivo
Quando il piano viene accantonato ma Andreotti continua ad avere incontri con Buzzi otto gennaio settantanove
E poi l'ultimo successiva all'otto gennaio settantanove relativa alla questione della incriminazione di Michele Sindona per il fallimento della banca Franklin negli Stati Uniti d'America
Su quest'ultimo punto Rodolfo Guzzi ha affermato di avere fatto Giulio Andreotti plurime comunicazioni
Hanno messo in vendita tutti i
Non è più in funzione in videocollegamento con
L'imputato Gaetano Badalamenti e inoltre si sia allontanato come aveva preannunciato il presidente ha probabilmente la cosa andava regolarizzata
Piazze e li aveva avvertiti verranno tenuti a considerare ma è andato a vivere insieme ad alimenti ma comunicata e avverrà Muntenia indifferibile e si sarebbe dovuto allontanare è all'incirca un'ora e mezzo dopo la difesa quell'iniezione essersi invece di far presente che
Nel corso del protocollo avuto
Il signor Badalamenti ha dichiarato che si sarebbe allontanato ma non si vede neanche il funzionario avrebbe ho visto che lui si è allontanato in che Paese sparito questo grazie bandiera
Quindi era era stato preannunciato avvocatessa era stato preannunciato passò il Milan era comunicato abbiamo e allontanata perché allegramente dispone che
Un'aberrazione pulsioni
E allora
Vediamo
Guardi sì sì
Ma era dove si sia allontanato rappresentano
Allora il terzo momento che è successivo al all'otto gennaio settantanove relativo alla questione della incriminazione di Sindona per il fallimento della banca fra incline negli Stati Uniti d'America
Su quest'ultimo punto Rodolfo Guzzi ha affermato di avere fatta Giulio Andreotti plurime comunicazioni a seguito di pressanti richieste da parte di della grata al è una statunitense addetta alle pubbliche relazioni la quale ha avuto il ruolo di intermediaria frasi Indore Andreotti
Che ben conosceva per averne curata sebbene l'immagine durante i suoi viaggi negli Stati Uniti d'America
Tanto da essere insignita sotto la presidenza pubblica di Giovanni leone dell'onorificenza di commentatore al merito della Repubblica italiana onorificenza che in mancanza di altre menti
Che inducano a ritenere la sussistenza di tali leggi eccezionali diversi dall'amicizia dei servizi resi a Giulio Andreotti negli Stati Uniti d'America deve ritenersi concessa su proposta dall'allora presidente del Consiglio
Quindi dicevamo
Buzzi ha affermato di aver fatto sollecitazioni comunicazione Andreotti a seguito di pressanti richieste di della gratta il e di Michele Sindona
Circa il pericolo di una incriminazione negli Stati Uniti d'America di Sindona con cui era stato richiesto Giulio Andreotti di intervenire sul segretario di Stato americano Warren Christopher
Perché si ritardasse questa decisione dell'autorità americana e di aver ricevuto il nove marzo del settantanove in risposta a una sollecitazione della stessa mattinata
Una telefonata di Giulio Andreotti che gli comunicava di avere dato istruzioni cioè che sarebbe torna informa
Di nessun rilievo è secondo i primi giudici la circostanza che non ci siano stati risultati favorevoli a Michele Sindona
Perché il fatto non esclude l'interessamento di Andreotti non andato a buon fine ovvero egli abbia mentito sul suo interessamento di fatto mai avvenuto
Che quello che rileva in questo momento per i fini che qui interessano e che Michele Sindona colpito da mandato di cattura per fatti gravissimi
Trovasse ascolto presso Giulio Andreotti tramite i suoi emissari e che le sorti ricostituì malgrado il danno provocato al Paese tessera Cuore al presidente Andreotti
Presidente mi scusi Carlo ci vuole allontanare dica dallo ci vuole allontanare
A Camon si può allontanare si può ci può allontanare gravi minacce all'udienza di oggi insomma da questo
La leggenda Moro
L'attenzione di Carmine Pecorelli per il paziente chiedo scusa
Autorizzo lo scollegamento compromessi dopo il famoso combaciare tra loro va bene va bene siete stati buona serata a ridere
La vicenda Moro l'attenzione di Carmine Pecorelli per il caso Moro si è diretta su vari argomenti in relazione all'evoluzione del sequestro
In particolare durante il periodo che va dal giorno del sequestro dall'ottobre del mille novecento soap settantotto giorno del ritrovamento del cosiddetto memoriale Moro settantotto avvenuto a Milano Carmine Pecorelli ha prestato attenzione
Alla problematica della liberazione del prigioniero schierandosi fin dal primo momento per la linea della trattativa però nata dallo stesso Aldo Moro attraverso le lettere fatte uscire dalla sua prigione
E contro la linea della fermezza impersonata dal governo italiano presieduto da Giulio Andreotti
E in questo filone di informazioni che verranno inseriti gli articoli pubblicati su OP in cui oltre che a commentare notizie relative alle lettere di alto moro ufficialmente conosciute il giornalista ha dato notizia di lettere
Il quindi era stato tenuto riservato se non addirittura l'ascolto
Nonché quelli in cui prende posizione sulla genuinità del contenuto delle lettere di Aldo Moro e della lucidità delle analisi fatte dallo statista in contrasto con la tesi circolante in quel periodo
Di un Aldo Moro sotto l'effetto di droghe o quanto meno portato psicologicamente
Tesi peraltro smentita dallo stesso Moro il cosiddetto memoriale in cui dava atto di essere a conoscenza delle voci circolanti sul suo stato di salute mentale e le confuciana
Inoltre Pecorelli ha posto attenzione agli scritti che dal luogo del sequestro Aldo Moro faceva pervenire mostrando di essere in possesso di notizie riservatissime non conosciute neppure dagli inquirenti
E in questo filone che vanno inseriti gli articoli sulla distinzione fra lettere scritte da Moro per salvare la propria vita
E i risultati del processo Aldo Moro che i brigatisti rossi avevano promuove promesso di rendere pubblici
In particolare Carmine Pecorelli ha posto l'attenzione al fatto che sarebbero finite alla prigione molte lettere rimaste segrete
Dirette ai maggiori esponenti del partito in cui lo stesso Moro Lilin troverebbe di volere difendere lo Stato mentre fino ad allora loro lo avevano tradito e più fatto
E sempre in questo fin dove che vanno inseriti gli articoli di commento alle lettere segrete pubblicate suo Pink quando ha affermato che in una ditta di lettere diretta di un Andreotti
Si parlava di accuse specifiche e spietata nei suoi confronti
Che avrebbero dato corpo è sostanza ai sospetti fino ad allora solo affiorati sulle malefatte privata e pubblica del presidente del Consiglio
E spiegava perché era stato sequestrato proprio Aldo Moro fornendo come motivazione l'esistenza di un progetto politico di Aldo Moro che prevedeva la sua elezione a presidente della Repubblica alla scadenza del mandato di Giovanni leone
La nomina di Benigno Zaccagnini a presidente del Consiglio nazionale della DC e quella di Flaminio Piccoli a capo del governo esautorando in tal modo Giulio Andreotti
Durante il periodo che va dal ritrovamento del cosiddetto memoriale Moro settantotto alla pubblicazione del memoriale o meglio alcuni giorni dopo detta pubblicazioni che avviene il diciassette ottobre del mille novecentosettantotto Carmine Pecorelli si è interessato dei fatti ruotanti intorno a tale ritrovamento dal significato contenuto del memoriale in particolare si fa riferimento all'incertezza sulla completezza del memoriale
Potendo parte di esso essere stato consegnato uomini politici per essere depurato
A questo punto il Presidente ha dato
Significa gli imputati
Badalamenti Gaetano rinuncia
Per quanto riguarda
L'udienza pomeridiana
Adesso
E pertanto il collegamento viene disattivato
Dicevamo quindi che Carmine Pecorelli si è interessato inoltre alla pubblicazione dello stesso periodo
Cioè antecedente alla pubblicazione del memoriale Moro nella rubrica delle lettere al direttore della lettera comunemente intesa con il nome di ammenda
Cui si fa riferimento a un generale dichiara dei carabinieri
In grado di intervenire per la liberazione di Aldo Moro
Perché a conoscenza dell'obbligazione della prigione dello stesso al quale era stato vietato di intervenire per motivi politici
Ed era preannunziata l'accidentale morte del generale a conoscenza del segreto che viene indicato in Carlo Alberto Dalla Chiesa chiamato col nome di ammenda
Durante il periodo che va all'inizio del gennaio settantanove a quello che la sua morte
Dopo un silenzio di due mesi
Carmine Pecorelli ritorna sul sequestro di Aldo Moro con la pubblicazione della notizia in uno strano furto messo in relazione al sequestro Moro subito dallo statista nel mille novecentosettantacinque e che si diceva inerenti per borghese
Corrente articoli Carmine Pecorelli manifestava l'intenzione di tornare sul sequestro di Aldo Moro e di rivedere criticamente tutti gli aspetti del caso a partire dalle compiacenze ed alla inopportunità della lettera del Papa
Per finire a coloro che avevano speculato sulla vicenda alzando il prezzo delle trattative in quando volevano morto Aldo Moro
E al riguardo passando le notizie come protesi di fantapolitica dava alcune indicazioni che implicavano la conoscenza di notizie precise sul sequestro relative all'esistenza di trattative giunti a buon fine che prevedeva nel rilascio di Aldo Moro sotto la sorveglianza dei carabinieri trattative non andato a buon fine perché all'ultimo momento era stata alzato il prezzo alla farsa dell'anno dalla duchessa con la secca e immediata smentita da parte delle BR
Che aveva impedito di capire se si era trattato di un depistaggio o di un'abile mossa del ministero degli Interni tra cui le Brigate Rosse avevano bene mentalmente ha risposto
Attribuendo la paternità dell'operazione ad Andreotti ai servizi segreti alle sue dipendenze
Tanto premesso i primi giudici ritengono che due siano le circostanze già pubblicate da Oppi
E in caso di approfondimento supportato da elementi probatori potevano sconvolge la valutazione del caso Moro con pesanti riflessi sulla situazione politica italiana e precisamente
La lettera pubblicata sul qui del diciassette ottobre settori Totti
In cui si fa riferimento al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa che aveva scoperto il covo in cui era tenuto prigioniero Aldo Moro ma non era potuto intervenire perché impedito al potere politico
L'articolo vergogna buffoni pubblicato stupide il sedici gennaio settantanove in cui Carmine Pecorelli preannunciava una rivisitazione di tutto il caso Moro
E passando il progetto come ipotesi fantapolitica faceva esplicito riferimento alle trattative per la liberazione di Moro come si era fatto per il passato per i terroristi palestinesi
Chi sarebbero intervenute con i brigatisti rossi e che prevedevano la liberazione di Moro trattative non andata a buon fine perché qualcuno non aveva mantenuto i patti
Allora ha giocato al rialzo pretendendo un prezzo che non poteva essere accettato per cui i brigatisti rossi aveva ucciso Aldo Moro
Ipotesi fantasiosa ma che come per altre notizie fornite da Carmine Pecorelli dava un concreto indizio per chi era al corrente della vicenda
Con un preciso riferimento a tale Maurizio De Pinto il macellaio
Nome con cui era solito chiamarsi Mario Moretti l'esecutore materiale dell'omicidio di Aldo Moro
Entrambe le circostanze sebbene e portata a conoscenza del pubblico sicuramente avrebbero sconvolto il panorama politico italiano
Perché erano riprova che il potere politico non aveva voluto la salvezza di Aldo Moro e costituivano il giudizio dei primi giudici un valido movente per l'eliminazione di Carmine Pecorelli per la potenziale pericolosità della notizia in suo possesso
Ora se non vi sono elementi probatori a sostegno della circostanza della conoscenza da parte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa della prigione di Aldo Moro
All'infuori dalla conoscenza fra Carmine Pecorelli e Carlo Alberto Dalla Chiesa
Vi sono in atti elementi per affermare che erano stati presi contatti con i brigatisti rossi per la liberazione di Aldo Moro e che le trattative si erano all'improvviso interrotte
Risulta infatti che vari sono stati i tentativi al di fuori dei canali internazionali di trovare la prigione di Aldo Moro e che essi non sono andati a buon fine per il vento o quanto meno il disinteresse delle forze politiche
Su tali tentativi occorre soffermare anche se brevemente latte
Il primo tentativo ruota intorno alla figura di Eduardo Formisano che si serve tramite la criminalità milanese facente capo a Francis Turatello e Ugo Bossi di Tommaso Buscetta
Il quale d'altro canto dell'interessato anche la cosiddetta mafia perdente facente capo a Stefano Bontate
Il tentativo non va a buon fine
Dagli atti emerge che Formisano rapporti con Claudio Vitalone e che non mise a conoscenza delle iniziative da lui intraprese per giungere alla liberazione di Moro il secondo tentativo ruota intorno alla figura
Quasi sul punto i primi giudice osserva che all'apparenza non vi sono novità nelle parti inedite del del manoscritto rinvenuto l'otto ottobre novanta rispetto al dattiloscritto
Per il momento rinvenuto il primo ottobre settantotto perché quest'ultimo conteneva le notizie inedite contenute nel primo la comparazione tra gli iscritti tuttavia permette di affermare che quello rinvenuto nel novanta contiene notizie più pregnanti d'organica rispetto a quello del settantotto ed invero sul caso varcasse se da un lato dello scrittore settantotto vi è un riferimento al ruolo del debitore Caltagirone che tratta su mandato politico la successione del direttore generale dell'Italia casse
Nello scritto del novanta si fa un maggior cenno al motivo per cui Caltagirone ha mandato politico nella nomina del direttore dell'Ital casse e cioè la sistemazione della propria posizione debitorie
Parimenti sui rapporti tra Michele Sindona e Giulio Andreotti
Mentre nello scritto del settantotto si parla quasi occasionalmente del viaggio di Giulio Andreotti negli Stati Uniti d'America rincontrare Michele Sindona
Ed è la nomina di Mario Barone come pretesa di Michele Sindona per la sua collocazione all'interno del Banco di Roma
Quale contropartita per l'elargizione di due miliardi di lire in occasione della campagna per il referendum per il divorzio da parte di Sindona e delle ripercussioni che tale nomina politica avrebbe avuto degli equilibri del Banco di Roma
Si parla nell'ambito della valutazione quindi della nomina di parole si parla nell'ambito della valutazione la figura di Amintore Fanfani
Nello scritto del novanta i rapporti tra sin d'ora barone Giulio Andreotti bellico vengono organicamente trattati come espressione della personalità di Giulio Andreotti da lui definito nello scritto del settantotto un regista freddo
Imperscrutabile senza dubbi senza palpiti senza mai un momento di pietà umana
E questi l'onorevole Andreotti del quale gli altri sono stati tutti gli obbedienti esecutore di ordini e continua affermando che Andreotti era stato indifferente livido assente chiuso dal suo popolo sogno di gloria giudizio
Completata l'ho scritto nel mille novecentonovanta
Quando dopo avere unitariamente analizzato i fatti riferiti a Giulio Andreotti ed avere tra questi inserito anche l'intervista in cui denunciava l'appartenenza di Guido Giannettini come agente del Sid
Afferma che quelli sono tutti segni inintelligibile spregiudicatezza
Che deve avere caratterizzato tutta la fortunata carriera Camp esso modo voglia mai invidiato
E della quale la caratteristica più singolare e che passi così frequentemente priva di censura o anche solo del minimo rilievo
Di particolare del memoriale Moro e il fatto che solo nei confronti di Giulio Andreotti sono stati fatti apprezzamenti che esulano dall'attività politica delle persone di cui ha parlato dei suoi scritti
Accostando la persona vicente quanto meno discutibili sempre secondo il giudizio di Aldo Moro sul piano della correttezza istituzionale come si vede il contenuto degli scritti di Moro interessa Giulio Andreotti anche in relazione agli altri moventi individuati fino ad ora il movente dell'omicidio è stato individuato Bettini giudici sulla base di elementi oggettivi che conducono per aspetti diversi a Claudio Vitalone a Giulio Andreotti
Tale prospettiva trovò la verifica sempre secondo i primi giudici sotto l'aspetto soggettivo nell'attività giornalistica di Carmine Pecorelli
Ed invero se si esaminano i numeri di Oppi primavera resti di agenzia di notizie e poi in quella di settimanale si osserva che molteplici sono le prese di posizione nei confronti di Claudio Vitalone
Egli infatti viene criticato perché nella sua posizione istituzionale il Pubblico Ministero per il processo al cosiddetto golpe Borghese
Nei confronti del generale Vito Miceli ha agito come strumento di lotta politica
Ritenendo Pecorelli che l'inchiesta sul golpe Borghese sia stata in realtà un golpe bianco di un gruppo di politici che strumentalizzando la parte dalla legislatura politicizzata vuole continuare a mantenere il potere
Era amico di Gaetano Caltagirone difeso da fratello Vilfredo coinvolto nel caso di tal cassa per il quale insieme alla vicenda sito erano belli viene definito il regista si trovava in situazione di incompatibilità perché al fratello il prete esercitava la professione forense nella stessa sede in cui Claudio Vitalone era pubblico ministero
Si interessava dei processi a carico del fratello il freddo facendo pressioni sui colleghi che doveva giudicarlo aveva un tenore di vita superiore a quello derivante dal momento sto stipendio
Avendo acquistato un piano a corso Vittorio Emanuele è una villa Caprile
E possedendo macchine di lusso parimenti nelle vesti di Giulio Andreotti scorrendo i numeri della rivista ma anche dall'agenzia potessi che non vi siano numero che non contengono articolo relativo Giulio Andreotti a cui sono addebitati in particolare
Di avere riarmato la Libia fornendo armi malgrado il parere contrario del ministero degli esteri del governo americano
Di avere strumentalmente istruito il processo per il golpe Borghese di avere distrutto i servizi segreti di avere tratto giovamento con la sua politica della fermezza
Dalla morte di Aldo Moro e di avere aperto i comunisti tutti argomenti questi trattati anche da Aldo Moro nei suoi scritti dalla prigione con identica valutazione dei fatti
La individuazione dei morenti come sopra delineata comporta la verifica della possibilità concreta per Carmine Pecorelli di entrare in possesso di documenti o di notizie inediti
Sul punto si è già detto del Carmine Pecorelli aveva fonti qualificate
Che gli permettevano di accedere a informazioni riservate importanti ed entrare in possesso dei documenti classificati addirittura come segreti vale per tutti il possesso del dossier mi info viali
Delle lettere di Aldo Moro non conosciuta dal grande pubblico riportanti il timbro di copia conforme dalla questura
Io i documenti relativi al cosiddetto golpe Borghese
Attestanti la data di opposizione del segreto vi Prato sull'appartenenza di Guido Giannettini Al servizio segreto di paglia
La pubblicazione per primo
Bella notizia relativa all'esistenza di una seconda lettera di Aldo Moro al Papa il possesso del primo fra i giornalisti italiani della relazione ispettiva della Banca d'Italia di tal casse e il possesso dei numeri di serie dei cosiddetti assegna al presidente
Concreta era quindi la possibilità che Carmine Pecorelli interrogando le stesse fonti che avevano fornito le notizie già pubblicate venisse in possesso di ulteriori notizie riservate e segrete
La riprova Riccio sia nella testimonianza di Ezio Radaelli Franca mangiava h e di Paolo Patrizi i quali sono concordi nell'affermare del Carmine Pecorelli era l'attesa di un pezzo forte
E nella deposizione di Luciano Infelisi che aveva preso proprio da Carmine Pecorelli dall'incontrato la stessa mattina del giorno in cui è stato ucciso che questi era in attesa di una notizia importante
Era una bomba così come esplosivo scoppiettante era stato definito l'articolo che Umberto Limongelli aveva recapitato in tipografia per la pubblicazione e di cui non si è avuta più traccia
Ed invero da tali testimonianze emerge Carmine Pecorelli era in attesa di ulteriori notizie sui toccasse
Nell'ampia accezione in cui il caso carcassa è stato inteso raccolte di primo grado perché
Ricevuta una certa lettera riguardante il figlio di Giuseppe arcaismi che in precedenza era stato sequestrato verosimilmente da parte di imprenditori in cui il padre non aveva concesso finanziamenti e chi l'aveva messa in relazione al caso carcasse
E si era messo sulle tracce degli assegni del presidente
Aveva scoperto che a dare gli assegna Giulio Andreotti era stato Nino Rovelli
Per tale fatto è ora atteso che la fotocopia degli assegni e di ulteriori notizie relative al sequestro del figlio via Calini
Del resto e Carmine Pecorelli fosse l'attesa di notizie relativi alle vicende che in quel periodo lo interessavano particolarmente emerge non solo dai citati elementi e testimonianze ma anche dalle deposizione Paolo Patrizi e da quelle di Rosina Pecorelli Liliana Chiocchetti e Gian Adelio Maletti
Da tali testimonianze sia la prova
Da un lato che Carmine Pecorelli aveva ricevuto offerte da personaggi gravitanti intorno uomini politici perché non pubblicasse una notizia e dall'altro poco prima della sua morte
Aveva avuto contatti con un brigatista rosso e che era in possesso di una notizia che se pubblicata non pubblicata avrebbe provocato come purtroppo è avvenuto la sua morte
Non va sottaciuto peraltro che la la testimonianza di Franca mangiava h emerge che Carmine Pecorelli attese delle notizie in un dossier da parte di Michele Sindona e di ciò vi sono elementi concreti e la pubblicazione su qui del venticinque luglio settantotto dell'articolo una risposta in cerca d'autore
Lettera a firma di Michele Sindona di accusa al vertice della Banca d'Italia in relazione alla situazione dalla banca privata italiana
Ora
Poiché la situazione di Michele Sindona si faceva sempre più pesante l'invio di un dossier esplosivo scoppiettante da parte di costui con le conseguenze che le notizie riportate
Avrebbero potuto determinare sul panorama politica ed economica italiana a fare plausibile
Perché fatte conforme al carattere di carta Tosoni Michele Sindona
Che l'operazione avrebbe ricalcato con le dovute differenze un'analoga operazione fatta da Michele Sindona nei confronti di Roberto Calvi presidente del Banco Ambrosiano
Attraverso l'agenzia di stampa diretta out al cavallo che compare sotto altre vesti in questo processo
Operazione con cui Michele Sindona sotto pena di rivelare notizie scabrose sul suo conto aveva ottenuto da Roberto Calvi la somma di cinquecento mila dollari statunitensi
Che tale fosse il rapporto fra Carmine Pecorelli perché residuo
Se a conferma della deposizione di Paolo Patrizi
Il quale ha espressamente dichiarato di Michele Sindona attribuiva l'esilio Spiazzi a Licio Gelli e a Roberto Carlos la sua guerra aveva dato numerose notizie di Roberto Calvi a Carmine Pecorelli che le aveva pubblicato il suo più
In merito alla possibilità di Carmine Pecorelli di entrare in possesso di notizie relative al sequestro di Aldo Moro o al possesso di notizie relativi ai documenti da lui scritto durante la prigionia o comunque relativo al suo sequestro mi sono in atti elementi per affermare che Carmine Pecorelli aveva avuto notizie relative a tali circostanze ed era in grado di Geremia
Tali eventi incontri
è una testimonianza di Paolo Patrizia Franca mangiava h i quali hanno affermato che il merito al sequestro di Aldo Moro Carmine Pecorelli aveva anche fonti proprie nella pubblicazione di documenti riservati di cui si è già detto trattando dei momenti nei contatti che Carmine Pecorelli aveva con persone appartenenti o quanto meno vicino alle Brigate Rosse nella pubblicazione di notizie relative al ruolo di Mario Moretti nella uccisione di Aldo Moro
Come si desume dalla lettura dell'articolo vergogna buffoni
Nell'articolo in questione al termine dell'analisi della situazione dopo avere polemicamente fatto l'elenco delle cose che non erano state ben fatte e la gestione del sequestro di Aldo Moro
Carmine Pecorelli ha fatto riferimento a Maurizio il macellaio attribuendogli così il ruolo di esecutore la condanna a morte di Aldo Moro
Maurizio che come si saprà molto tempo dopo sarà identificato Mario Moretti uno degli esecutori materiali del delitto
Riferimento che Carmine Pecorelli non può avere appreso da persone che istituzionalmente si occupava del sequestro essendo la circostanza del segno
Ancora
Nella pubblicazione di notizie in anteprima relative al cosiddetto memoriale Moro sul punto occorre precisare che fino al primo ottobre settantotto
Sulla stampa italiana si era sempre parlato di un memoriale scritto da Aldo Moro ma della sua reale esistenza e soprattutto del suo contenuto non si sapeva nulla
Della sua esistente si è saputo solo dopo che nell'annata suddetta i carabinieri del Reparto antiterrorismo comandato dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa penetrarono nella base delle Brigate Rosse
Sita in Milano via Monte nevoso
Dove vennero arrestati alcuni capi delle BR e fu trovato molto materiale documentale quanto al suo contenuto le prime notizie dalla comparsa sulle pagine dei giornali cioè su Repubblica del sei e sette aprile se tanto sto mentre il governo aveva divulgato un documento nella sua interezza il secondo quello che viene definito comunemente memoriale Moro settantotto in data diciotto ottobre mille novecentosettantotto
Ora se si leggono gli articoli in questione
E quello scritto da Carmine Pecorelli suo Pitti il diciassette ottobre settantotto distribuito parere di cuore
Il dieci dieci settantotto dal titolo il filo rosso
Si nota che l'articolo scritto da Carmine Pecorelli si fa cenno ad una circostanza fino ad allora inedita e che troverà conferma con la scoperta nello stesso covo delle BR di un'altra versione del memoriale il nove ottobre novanta
Vale a dire la presenza in via Monte nevoso di un manoscritto di Moro di circa centocinquanta Ford invero se si sommano le parti inedite del settantotto e quelle edite si giunge appunto al numero centocinquanta pagine circa parimenti se si leggono gli articoli non c'è blitz senza spine e il memoriale questo è vero questo è falso pubblicate nello stesso numero di OP si osserva che viene data la notizia del ritrovamento di lettere inedite di Aldo Moro
Che verranno ritrovate nell'anno volante sempre in via Monte nevoso
E si fa una cernita delle affermazioni fatte da altri giornali sul contenuto del memoriale Moro sulla base di notizie avute da un informatore dello stesso Carmine Pecorelli
Con ciò si ha contezza per la stessa voce di Pecorelli del fatto che egli poteva arrivare a fonti informative in grado di conoscere notizie sui documenti di Aldo Moro
A riprova di quanto detto vi è l'episodio del ritrovamento di documentazione del carcere di Cuneo dovuto proprio all'informazione fornita da Carmine Pecorelli
L'affermazione della corte di primo grado
Trova il suo fondamento nell'incontro che il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa è Carmine Pecorelli ebbero del gennaio settantanove Colangelo incanta era capo degli agenti di custodia del predetto carcere del quale è stato proprio un grande era a riferire
Ma era il maresciallo in Candela che nel gennaio settantanove il generale Dalla Chiesa all'epoca responsabile per la sicurezza degli istituti di pena
Ma l'incontro in una zona di campagna del cuneese all'interno dell'autovettura condotta l'altra persona che non gli fu presentata ma che egli intuì essere un giornalista e che attraverso le foto pubblicate dai giornali dopo l'omicidio
LIPU conobbe con sicurezza per Carmine Pecorelli in detta circostanza l'uomo ne scrisse alcuni luoghi del carcere di Cuneo
In parte sconosciuto al maresciallo in Candela che vi era stato trasferito da poco tempo
Attraverso i quali era possibile che le persone ammesse a colloquio facessero entrare qualcosa all'interno dell'istituto
E preciso che nel carcere entrati due involucri contenenti documenti relativi al sequestro Moro destinate a detenuti nel braccio di massima sicurezza e aveva anche descritto la forma degli involucri diretti a Francis Turatello
Il giorno successivo il maresciallo aveva verificato nel carcere di erano luoghi corrispondenti a quelli descritti dall'accompagnatore del generale Dalla Chiesa
E dopo circa venti giorni
Aveva ritrovato uno dei due involucri che si presentava chiuso con del nastro adesivo con la forma descritta da Carmine Pecorelli e in conformità alle disposizioni ricevute lo aveva consegnato integro al generale ben prima dell'uccisione di pecorino
I primi giudici nell'indicare i motivi per cui il teste in Candela deve essere considerato attendibile hanno evidenziato tra la che Carmine Pecorelli del generale Dalla Chiesa si erano conosciuti e che la conoscenza databile quanto meno al quattro ottobre settantotto che rapporti esistenti fra il generale Dalla Chiesa D Angelo in Candela risultano provati sulla base dichiarazione dei più stretti collaboratori del generale e di quelle dei colleghi di lavoro del maresciallo
Che si trattava di rapporti che andavano al di là dei formali rapporti di ufficio perché Gianfranco Paola
Operatore del carcere di Cuneo sa per averlo appreso dallo stesso maresciallo in Candela e per avere visto il generale Dalla Chiesa all'interno del carcere che i due si incontravano anche luoghi riservati sempre per riferire notizie relative alla lotta al terrorismo
E che i contatti tra i due erano proseguiti anche dopo il trasferimento del generale Dalla Chiesa a Milano ove il maresciallo si recava tanto che alcune di tali viaggi avvenivano con auto che andavo a prendere il maresciallo in Candela a cui quest'ultima circostanza è confermata dai testi Zaccagnino state Pozzo i quali fanno riferimento a un incontro a Milano nell'all'ottantuno fra il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa D Angelo in grande
Che l'episodio come sopra riferito al maresciallo in Candela trova eco nella testimonianza di Raffaele Cutolo
Il quale ha affermato di avere accredito
Quando era stato detenuto nel carcere di Julio
E Carmine Pecorelli e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa andavano insieme a fare perquisizioni nel carcere di Cuneo l'informazione va peraltro intesa come comunione d'interesse alla perquisizione e non come partecipazione materiali Pecorelli alla episodi trova ancora conferma nelle dichiarazioni di Edoardo Formisano politico che aveva tentato di trovare la via per giungere alla liberazione dell'onorevole Moro secondo il quale Turatello Daloui incontrato nel carcere di Cuneo il tredici agosto settantotto
Gli aveva detto di avere carte importanti anche se non aveva precisato a cosa si riferissero che non gliele dava perché erano troppo pericolose riservandosi darle ai carabinieri
Formisano aveva ritenuto che si riferiscono al sequestro di Aldo Moro perché era andato nel carcere per parlare di quel sequestro con l'accordo dei carabinieri e Francis Turatello aveva detto che si trattava di documenti pericolose in definitiva
Quanto sopra detto confermo che Carmine Pecorelli alla data del gennaio settantanove era in possesso di notizie precise inerente al sequestro di Aldo Moro
Essendo stato in grado di indicare esattamente la zona del carcere di Cuneo ove era nascosto l'involucro e la forma di essere
La cosiddetta vicenda Chichiarelli
Franca mangiava care
Ha riferito di essere stata seguita insieme a Carmine Pecorelli nella mattina del sei marzo settantanove
Sotto la relazione di Oppi da una persona dalla stessa successivamente identificata mezzo di coniazione foto ricognizione fotografica in Antonio Giuseppe Chichiarelli
In data quattordici aprile settantanove in taxi era stata ritrovata la copia fotostatica di quattro schermi fra cui una relativa Carmine Pecorelli una relativa ad un attentato all'ascolto del presidente della Camera dei Deputati Pietro Ingrao
Un volantino delle BR delle armi e munizioni una testina rotante IBM
Gli elementi raccolti consentono di affermare che le schede erano state vanno scritti da Chichiarelli
Costui era un abile contraffattore di grandi pittori moderni attività cui si ricava anche la moglie Chiara solo
E nell'ambito di questa sua attività non disdegnava la più prosaica attività di falsificazione di documenti
Come emerge dal ritrovamento nella sua villa di timbri lineari e tondi
Con cui falsificava patenti passaporti certificati di assicurazione peraltro destinati anche a personaggi appartenenti alla cosiddetta banda della Magliana con cui era in contatto
Avendo rapporti con esponenti di rilievo di tale sodalizio sono emersi i nomi di Diotallevi Danilo Abbruciati Franco Giuseppucci
E frequentando lo stesso bar di via Fermi che luogo di ritrovo abituale degli esponenti dalla banda là negli anni
Era frequentato anche dagli estremisti di destra del gruppo euro Marconi i quali però avevano come siete abituati a un altro bar sito in via dicendo
è emerso agli atti che Antonio Chichiarelli assassinato nel mille novecentottantaquattro
Era in contatto con elementi dalla destra eversiva in particolare con Massimo spartì
Considerato la cristianofobia Fioravanti aderente al gruppo di estrema destra di viale Marconi Eur di cui faceva parte anche Alessandro Alibrandi Massimo Carminati fratelli più avanti suo padre putativo
Il complesso degli elementi probatori racconta dibattimento permette di affermare che Antonio Giuseppe Chichiarelli sicuramente era in possesso di notizie sull'omicidio
Perché nella vicenda gli era stato affidato il ruolo di ricercatore di ricerca dove si informazioni sulla vita e sulle abitudini di Carmine Pecorelli in ciò facilitata dalla sua amicizia con Osvaldo Lai
Il quale abitava nei pressi della relazione di Oppi
Egli pertanto era in grado di informarsi
Dell'omicidio presso coloro che l'avevano incaricata di raccogliere le notizie ed invero la sua presenza nei pressi della sede di via Tacito non molto tempo prima dell'omicidio l'atteggiamento Avalon tenuto in quell'occasione nei confronti di Franca mangiava HD Carmine Pecorelli
Atteggiamento che aveva suscitato paura dapprima tanto da raccontare l'episodio al portiere dello stabile
L'accuratezza e la precisione notizie raccolte trasfuse nella scheda fatta ritrovare nelle predette occasione
L'accenno fatto nella scheda una riunione protrattasi a lungo con l'alto ufficiale dei carabinieri nella zona di piazza delle Cinque lune dove il colonnello Varisco amico di pecore gli avevano stunt riunione che era avvenuta lo stesso giorno del pedinamento raccontato da Franca mangiava caro
Costituiscono elementi che coinvolgono a pieno titolo Chichiarelli nell'omicidio del resto e lo stesso Antonio Giuseppe Chichiarelli
Che a sua mi cominciano dal bello in presenza d'Osvaldo lie aveva chiesto un prestito adducendo a giustificazione che serviva per giovane coinvolto nell'omicidio di Carmine Pecorelli
Ad analoga conclusione si perviene esaminando la deposizione della moglie di Antonio Giuseppe Chichiarelli
La quale riferisce che circa quindici giorni dopo la morte di Pecorelli per maggior precisione l'episodio va collocato fra il venti marzo settantanove
Giorno dell'omicidio e la notte fra il tredici e il quattordici aprile settantanove data del ritrovamento del borsello
Aveva visto il marito preparare le schede che avrebbe abbandonato in un taxi
E in quell'occasione il marito molto turbato aveva affermato che Carmine Pecorelli non meritava di morire che era stato ucciso perché aveva scoperto qualcosa che non avrebbe dovuto scoprire
E che il delitto era stato commissionato da persone al di sopra di ogni sospetto molto in alto
Che si mascheravano un falso perbenismo
Resta da chiarire il motivo del comportamento tenuto da Antonio Chichiarelli che
Abbandonando il borsello il suo contenuto sul taxi ha rischiato di concentrare su di sé l'attenzione degli inquirenti
Il primo giudice ha ritenuto che Antonio Giuseppe Chichiarelli abbia voluto da un lato dare soddisfazione alla sua personalità
E dall'altro fare capire agli inquirenti che egli è in grado di fornire informazioni c'è bisogno di criminosi di interesse rilevante per la vita delle azioni
Infatti la sua personalità egocentrica lo induceva a fare cose più grandi di lui quasi a rendere noti gli altri
Delle sue azioni eclatanti a vantarsi delle azioni commesse che erano appunto più grandi di quelle che gli altri ritenevano che fosse in grado di fare
In tal senso deporre la testimone scusate estivo finanza dichiara zoo solo quando descrive il carattere del marito prescrizione che è confermata anche se con sfumature da coloro che conoscevano e frequentavano Antonio Chichiarelli
Quanto al secondo aspetto la giustificazione del comportamento di Antonio Giuseppe Chichiarelli trova il suo fondamento nello stato d'animo e nella frase riferita dalla moglie Daloui pronunciata in quell'occasione della preparazione del borsello da lasciare sul taxi
E cioè in quell'occasione testualmente aveva visto il marito molto turbato che aveva affermato del Carmine Pecorelli non meritava di morire
Pronunciando tale frase Antonio Chichiarelli addirittura la Corte di primo grado giustificava il suo operato
Volendo che si facesse luce sull'omicidio ed era pronto a dire quello che sapeva se si fosse riferito risalito la sua persona
Perché non era d'accordo con coloro che dopo averlo mandato a sorvegliare Carmine Pecorelli di lì a poco lo avevano ucciso infliggendogli una punizione che non meritava
Il punto centrale verificare quello che effettivamente Antonio Giuseppe Chichiarelli sapeva sull'omicidio in ordine ai suoi mandanti mandanti ed agli esecutori materiali
Ma di ciò si parlerà in seguito in questo momento è sufficiente aver accertato che effettivamente Chichiarelli sia interessato dell'omicidio di Carmine Pecorelli ed il ruolo che egli ha avuto i mezzi il deposito di armi presso il ministero dalla sanità
Altro avvenimento importante per tentare di ricostruire fatti relativi all'omicidio per Pecorelli e la scoperta del ventisette novembre mille novecentottantuno
Presso i locali del ministero della Sanità in via visti del deposito di armi
Parere opposto era frequentato oltre che dal custode viaggio avesse da elementi di spicco appartenente alla banda della Magliana come Maurizio Abbatino
Marcello Colafigli Franco Giuseppucci Edoardo Toscano Danilo Abbruciati Claudio Sicilia Alvaro Pompili Antonio Mancini e Massimo Carminati
Il deposito di armi è importante all'avviso dei primi giudici perché
Ingresso oltre a confluire le armi del gruppo della Banda della Magliana detto propriamente il gruppo di Acilia Magliana erano conservate anche le armi che gli potevano depositare Danilo Abbruciati e Massimo Carminati autorizzati ad accedere al deposito
E che per quello che si dirà avevano stretti rapporti fra di loro e con persone aderenti o simpatizzanti della destra eversiva che gravitavano intorno alla zona viale Marconi euro il gruppo Acilia Magliana della Banda della Magliana non usava se non per difesa personale male ma non per commettere azioni delittuose programmate pistole calibro sette sessantacinque
Preferendo un altro tipo di pistole per cui quello di quel calibro erano state depositate o da bruciati o da Carmine
Nel deposito del Ministero della Sanità erano state trovate armi che potevano essere state impiegate per commettere omicidio di Carmine Pecorelli
E munizioni dello stesso tipo di quelle usate per sparare a Carmine Pecorelli
La circostanza porta necessariamente
A parlare del proiettile dell'arma con cui fu ucciso Carmine Pecorelli
Ed invero dal verbale d'ispezione dei luoghi prelato al momento del rilevamento degli elementi oggettivi di prova emerge che furono esplosi nei confronti di Carmine Pecorelli quattro colpi di pistola essendo stati ritrovati nelle vicinanze dell'auto del giornalista quattro bossoli due rimarca il gemello e due di marca Fiocchi
Ai bossoli erano idonei per essere esplosi dalla pistola automatica o semiautomatica
Calibro sette sessantacinque
Le perizie medico-legale balistica disposta nel corso delle indagini hanno accertato che a sparare è stata un'unica pistola calibro sette sessantacinque munita di silenziatore
Analogo il munizionamento e pistole dello stesso calibro di quell'altra in cui fu ucciso Carmine Pecorelli sono stati trovate nei sotterranei del ministero dalla sanità deve aggiungersi che almeno una delle pistole del calibro che interessa
Era stata la tata per poter utilizzare un silenziatore di tipo artigianale benché il modello è il tipo di pistola non fosse strutturalmente Dorio autorizzare un silenziatore
Del resto che la delinquenza comune e quella politica della destra fossero solite modificare le armi in loro possesso
E adattarli all'uso che più era loro comodo trova la conferma degli atti processuali siano essi testimoniali o per l'Italia derivanti da fatti oggettivi acquisiti al processo in tal senso del porco
Le dichiarazioni di Valerio for Fioravanti il quale ha affermato che fino al mille novecentosettantotto egli tramite uno strano giro
Aveva acquistato i silenziatori da persona che in seguito era stata inquisita come fiancheggiatore delle Brigate Rosse mentre dopo tale data aveva imparato a costruirli da solo
Cioè è confermato dal fatto che al momento del suo arresto Valerio Fioravanti è stato trovato in possesso proprio di una Beretta modello settanta non predisposta per le sue caratteristiche di costruzione all'uso del silenziatore ma che era stata adattata artigianalmente
Vi sono poi le dichiarazioni di Antonio Mancini Maurizio Abbatino e Fabiola Moretti
Il primo ha dichiarato che Massimo Carminati era bravissimo a costruire silenziatori per i quali usava anche terzini per le sedi
Il secondo ha dichiarato che Massimo Carminati era brava confezionare ordigni esplosivi e che ne avevano costruiti insieme per compiere attentati intimidatori
La terza nel riferire di un colloquio avuto con Danilo Abbruciati ha fatto riferimento ad armi truccati
Vi è poi il rinvenimento dei locali del ministero dalla sanità di una Beretta modello mille novecentoquarantadue munita di Sensi di silenziatore di una Beretta modello settanta che come si è detto e databile artigianalmente all'uso del silenziatore priva di Kandahar
Non che ogni materiale utilizzabile per la costruzione di silenziatori artigianali
La perizia redatta da Pierluigi Baima Bollone che ha esaminato i bossoli rinvenuti sul luogo dell'omicidio di Carmine Pecorelli e ha stabilito che si presentavano sul fondello una impronta del percussore caratteristica della Beretta modello ottantuno
Mentre le altre caratteristiche escludevano che colpì fossero stati esplosi con l'arma di quel modello di qui la possibilità che all'arma con cui fu ucciso Pecorelli fosse stato sostituito il percussore con quello di un'arma di modello diverso
Piena verbale di sequestro quindici aprile ottantuno
Anteriore a quello presso il ministero del sequestro presso il Ministero la sanità a carico di Egidio Giuliani i rapporti con Danilo Abbruciati Franco Giuseppucci h Massimo Carminati trovato in possesso di pistole calibro sette sessantacinque predisposte per l'applicazione di un silenziatore proiettili dello stesso calibro ma non di marca gelo
Di quello usato per uccidere Carmine Pecorelli silenziatori completi è in allestimento
Non è stato possibile accertare se qualcuna delle armi rinvenute nel deposito fosse stata usata per commettere l'omicidio di Carmine Pecorelli
Ma ciò non esclude che del deposito del Ministero della Sanità sia transitata l'arma in questione
Atteso che al momento dell'omicidio al momento della scoperta del deposito di armi sono trascorsi più di due anni e mezzo a risultati più pregnanti si è giunti con esclusivo riferimento ai bossoli ritrovati sul luogo del delitto
La perizia balistica redatta da Ugolini leghe Benedetti
Ha accertato che vi è compatibilità fra i bossoli Fiocchi rinvenuti in via Tacito e il tipo di proiettili Fiocchi sequestrate nello scantinato del Ministero della Sanità
Corrispondono infatti la marca cioè l'anello rosso rinvenuto su entrambi i reperti ancora più pregnante della Fondazione progetta la il boss riceverlo trovati sul luogo del delitto e le cartucce dalla stessa marca sequestrata negli scantinati del ministero della Sanità
Perché la loro comparazione porta un giudizio di identità dei due reperti intesa come provenienza dallo stesso stock di Proietti
Entrambi i reperti presente all'infatti
Le stesse imperfezione di punzonatura e di stampaggio del marchio di fabbrica sul fondello e tale imperfezione identifica uno specifico lotto di fabbricazione dei bossoli perché presso lo stesso punzoni
è ben vero che i periti non hanno potuto stabilire la provenienza dei bossoli rinvenuti sul luogo del delitto
Dalla stessa partita sequestrata presso il ministero dalla sanità perché uno stesso punzone viene di regola utilizzato per stampare marchi fino a un massimo di quattrocento mila proiettili
Ma tale giudizio di identità di partita pur giungesse sulla base di alcune considerazioni
Che possono farsi alla luce delle risultanze processuali
Sulla base delle considerazioni fatte dai periti può affermarsi che reperti rinvenuti sul luogo del delitto e i proiettili sequestrati presso il Ministero della Sanità
Presentava particolarità molto vicine come lo stato di usura della matrice il primo ente del punzone
La circostanza restringe l'ambito entro il quale l'ha fatta la comparazione dovendosi escludere per la naturale usura del punzone che possa essere preso in considerazione tutto lo stocco ricavabile dallo stesso punzoni
Così ridotto il campo di indagine va ancora tenuto presente che i proiettili di origine estera vengono importati in quantità non rilevanti e sono venduti in confezioni al dettagliante
Da ciò consegue che la probabilità che i proiettili usati per uccidere Carmine Pecorelli provengano dalla stessa scatola di quelli sequestrati
Alla ministra della Sanità aumenta
La circostanza sopra esposto maronita alla considerazione che Proietti dice dello di fabbricazione francese non sono molto comunitaria
Che il loro reperimento sul mercato illegale e ancora meno comune che nella sua attività professionale per i topolini malgrado le migliaia di casi trattati non ha constatato l'uso di proiettili gemello
Nelle azioni delittuose tutto posto sul giudizio che tutti i rinvenimenti di munizionamento Della Marca in questione effettuati dalle forze di polizia non riguardava ad eccezione di un solo caso
Proiettili calibro sette sessantacinque e che anche l'unico caso di impedimento di Proietti riceve locali ben sette sessantacinque avvenuto alla Rispoli era comunque riconducibili alla banda della Magliana
Tutte queste considerazioni fanno ritenere che i proiettili usati per commettere l'omicidio di Carmine Pecorelli provengano dall'otto di proiettili sequestrati nello scantinato del Ministero della Sanità
Nel quadro generale sopra delineato occorrerà verificare se la responsabilità dell'omicidio sia da attribuire agli imputati in questo processo
Sì affiora visto che due soli elementi possono ritenersi rilevanti per la individuazione delle persone che hanno avuto un ruolo nell'omicidio
Il borsello abbandonato sul taxi contenente la scheda relativa Carmine Pecorelli che ha portato alla persona di Antonio Chichiarelli in rapporti con Franco Giuseppucci Danilo Abbruciati e altri elementi della Banda della Magliana
E il rinvenimento nello scantinato del Ministero della Sanità adibito a deposito di armi della Banda della Magliana di Proietti dice però della stessa partita di quelli con cui è stato ucciso Carmine Pecorelli entrambi gli elementi portano lo stesso ambiente la banda della Magliana che ha operato a Roma dalla fine degli anni Settanta agli inizi degli anni novanta
Essi da soli non avevano permesso di approdare ad alcun risultato positivo tanto che le indagini per l'omicidio di Carmine Pecorelli non ebbero ulteriore impulso anzi il relativo processo pendente presso il Tribunale di Roma
Era stato definito con sentenza di proscioglimento nei confronti di di tutti gli indagati dell'epoca
In quella situazione di stasi nell'anno novantatré intervengono le dichiarazioni di Tommaso Buscetta e di Vittorio Carnovale a cui in seguito
Si aggiungeranno quelle di Antonio Mancini Fabiola Moretti e Maurizio Abbatino e marginalmente
Quelle di altri imputati in procedimento collegato con nesso
Che avevano scelto la via della collaborazione con la giustizia
Il primo cioè Buscetta fa riferimento al ruolo della mafia denominata Cosa Nostra l'omicidio di Carmine Pecorelli
Con specifico riferimento alle persone di Giulio Andreotti Antonio detto Nino salvo e Ignazio Salvo Stefano Bontade Gaetano Badalamenti
Gli altri
Fanno riferimento al ruolo che la banda della Magliana in connessione con Cosa Nostra
E in particolare al volo di Michelangelo la Barbera Giuseppe Calò Claudio Vitalone Danilo Abbruciati Franco Giuseppucci e Massimo Carminati salvo alcuni mastini
Nessuna di tali persone ha però dato una visione complessiva dell'intera vicenda
Tommaso Buscetta infatti si è limitato a riferire che l'omicidio è stato richiesto a Stefano Bontade Gaetano Badalamenti dei cugini Ignazio e Nino Salvo nell'interesse o su richiesta di Giulio Andreotti
I secondi anche se partitamente
Hanno riferito che mandante del delitto è stato Claudio Vitalone
Che a organizzare il delitto erano stati Danilo Abbruciati e Franco Giuseppucci su richiesta dei siciliani da loro identificati in Giuseppe Calò e che ad eseguirlo erano stati Massimo Carminati e Angiolino il biondo che sarebbe Michelangelo la Barbera
Prima di passare all'analisi delle singole dichiarazioni per verificare la fondatezza occorre veramente parlare di Cosa nostra della banda della Magliana
Al fine di accertare la partecipazione addetti sodalizi criminosi delle persone che hanno reso la dichiarazione per questo processo e di quelle da costoro accusate l'esistenza di rapporti fra le varie persone le fonti della loro conoscenti
E aderiamo a Cosa Nostra
Per eliminare l'affermazione dell'esistenza di un'associazione a delinquere denominata marchio Cosa Nostra della sua struttura e delle sue regole di funzionamento
Al riguardo va detto che l'esistenza è stata accertata con sentenza ormai passata in giudicato
Sulla scorta delle dichiarazioni rese da più affiliati che hanno collaborato in tempi diversi sono stati accertati i seguenti fatti
La cellula primaria dell'organizzazione la cosiddetta famiglia
Struttura base territoriale che controlla una zona della città prevalentemente un quartiere da cui prende il nome di famiglia di corso dei Mille famiglia di Ciaculli eccetera ovvero l'intero centro abitato quando questo ha dimensioni minori come famiglie vicini si trasferì Partinico e via dicendo
Il collegamento con il territorio assume primaria importanza per il funzionamento dell'organizzazione perché fissa rigidamente l'ambito operativo di ciascuna famiglia limitando la possibilità di conflitti e ingerenze la famiglia
è composta da uomini d'onore consolidati coordinati da un capo decina ed è diretta da un capo di nomina elettiva il rappresentante assistito da un vice capo e da uno o più consiglieri
Però più famiglie generalmente contigue come territorio sono costituite mandamento a cui presiede il capo mandamento
Al di sopra delle famiglie
Con funzioni di coordinamento e direzione esiste un organismo collegiale a base territoriale provinciale denominato commissione
Di cui fanno parte i capi mandamento tale organo istituito originariamente allo scopo di evitare abusi da parte dei capi delle famiglie in pregiudizio dei membri
Delle medesime ben presto è divenuto un vero e proprio organo direttivo mediante il quale Cosa Nostra accentuato il suo carattere gerarchico esperti cistico
La commissione interprovinciale poi a ulteriori compiti di coordinamento a livello regionale
Per la trattazione di affari un volgente un ambito più ampio cioè più province
Quanto
Alle regole che disciplinano l'ingresso nell'organizzazione
E in orari di comportamento degli aderenti è stato accertato che il soggetto viene per un certo periodo cautamente osservato per saggiarne la disponibilità e valutarne le attitudini coraggio spietatezza e requisiti primo fra tutti la mancanza di legami con magistrati o appartenenti alle forze dell'ordine
Solo se questo esame ha dato esito favorevole si procede alla formale affiliazione del soggetto
L'iniziazione comporta la presentazione del nuovo ha detto ai membri della famiglia e allocazione delle altre famiglie
Ma può accadere che essa rimanga segreta è conosciuta solo dal capo mandamento o da poche affiliati della famiglia ovvero che venga limitata alla sola famiglia in questo caso l'affiliato si chiama riservato la vita del sodalizio criminale
Disciplinata dalle seguenti regole indiscusso obbedienza agli ordini del capo
Con la precisione che con la precisazione che il soldato fino all'avvento di Salvatore Riina come capo della commissione o insomma riceveva gli ordini dal suo capo mandamento
Mentre dopo l'avvento di Salvatore Riina questi aveva il potere di dare ordine a qualsiasi nuovo di un'ora indipendentemente dall'appartenenza alla sua famiglia
Fondamentale dovere dell'uomo d'onore è quello di rispettare rigidamente la consegna del silenzio voglio stare all'organizzazione un non può ovviamente svelare la propria partenza l'associazione criminosa nei suoi segreti
Si tratta con tutta evidenza nella regola più Ferrea la cui rigida e assoluta osservanza acconsentito a Cosa Nostra di sopravvivere tanto a lungo restando impermeabile alle indagini giudiziarie
Obbligo fra uomini d'onore di dire sempre la verità
Obbligo della riservatezza per cui non è opportuno chiedere notizie a meno che non sia la controparte a trattare spontaneamente all'argomento
Collaterale a tale obbligo vi è quello di parlare con mezze frasi quando entrambe le persone interessate al dialogo sanno di cosa si sta parlando
Ma l'obbligo dell'uomo d'onore di non rifiutare la richiesta proveniente da altro uomo d'onore
Per questioni relative ad affari di Cosa Nostra
L'obbligo per gli uomini d onore di non avere rapporti con uomini d'onore nei cui confronti è stata comminata una sanzione diversa dalla morte
La facoltà e non l'obbligo per l'uomo di odore di risiede nel proprio territorio
La necessità e per diritti importanti di interesse di varie famiglie la decisione venga presa dalla Commissione
Va tuttavia precisato che tutti gli obblighi come messo all'istruttoria dibattimentale erano tali fino a quando la loro osservanza era conveniente
Salvo poi girarli bellamente se essi erano in contrasto con i propri interessi la violazione degli obblighi quando era accertata era duramente sanzionata con la previsione in genere di una sola pena la morte
Tuttavia per alcuni violazioni Cosa Nostra prevedeva anche la sanzione dell'espulsione o la sospensione dall'organizzazione in gergo Marmo sospese la detto posato
Quando ero comminate tali sanzioni uomo d'onore espulso posato non poteva avere contatti per affari di mafia con altri uomini d'onore neppure la propria famiglia d'appartenenza ed era lecito per gli altri uomini d'onore uccidere il posato Poleschi
A questo punto appare opportuno fornire brevissimi cenni biografici su persone a vario titolo implicate nel delitto Pecorelli di cui è certa l'appartenenza alla mafia Gaetano Badalamenti chi è esclusi sono l'avvocato naso
E venuto adesso no no no due ore fa all'inizio dell'anno l'azione si si sono venuto prima no io so è un atto che all'inizio dal giusto denuncia sanno già avvenuta da dalle quattro e dieci però che non sono stato puntualissimo no io volevo sapere cortesemente se può darci indicazioni circa i tempi di questa udienza si mandano vediamo che sono già alle sette e gran parte di noi deve rientrare entro quindi lo spoglio
Facciamo
Facciamo fino alle otto e mezzo
Presidente avete abbiamo rientrare a Roma
Chi oggi non è non c'è variabile dal Bontempo insomma onestamente
Bisogna qual è il problema il problema Presidente sit-in sul se posso e di ordine generale cioè non credo che sia limitato ad oggi allora bisogna pure intendersi cominciando un'udienza del quattro
Non a caso qua quando dobbiamo generando nutrirli deciso che siccome ci siamo costretti a denunziando chiusa dunque almeno fino alle otto bisogna fare se no andiamo all'anno del Giubileo
E che i per problemi di fuso orario no
Ora io
Lei fino alle otto può aspettare
A presidente non ci mancherebbe solo che ecco forse per in ogni caso se c'è un suo sostituto cosa cambia
Certamente no ma forse sarebbe ecco l'occasione per come diceva giustamente il consigliere allargare di fissare un programma anche per le attuata nelle udienze tenendo conto del fatto che buona metà del collegio dei difensori viene da Roma
E e quindi ad raggiungere all'orario di chiusura dell'udienza due ore Perre
Il trasferimento a Roma insomma questa scena facciamo fino alle otto va bene vi preghiamo di tenere conto in almeno tutto va bene
Non possiamo fare un'udienza di tre ore al giorno considerato per i matti non si può far nulla
Signor questo capisco
Io di cui Stefano Bontade è stato il capo aveva una decina nella città di Roma alla cui guida era al momento dei fatti Angelo Cosentino
Bernardo Brusca Vincenzo Brusca Giovanni Brusca Emanuele Brusca e Baldassare Di Maggio
Hanno fatto parte della famiglia di San Giuseppe Jato di cui formalmente capo era Bernardo Brusca rivestendo al suo ruolo in termini interloquire riuniti rivestendo al suo interno un ruolo rilevante
Anche se ho Vincenzo Brusca dove è stato formalmente affiliato a Cosa Nostra pur facendone parte tutti gli affetti per disposizione dei capi di Cosa Nostra timorosi delle rivelazioni dei collaboratori di giustizia
Tommaso Buscetta è stato un uomo d'onore della famiglia di Porta Nuova elemento considerato pericolosissimo dalle forze dell'ordine ottanta del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa appena preso il comando del coordinamento per la sicurezza delle carceri
Non aveva immediatamente trasferito dal carcere di Palermo a quello di Cuneo e aveva bloccato il suo trasferimento nell'aprile settantotto dal carcere di Cuneo al reparto clinico del carcere di Torino
Si veda in proposito quando ho detto
In ordine ai tentativi per ritrovare il la prigione di Aldo Moro e agli interventi fatti presso Buscetta
Antonino Calderone ha fatto parte della famiglia di Catania alla cui direzione vi era il fratello Giuseppe fino alla sua morte Giuseppe Calò e capo mandamento della famiglia di Porta Nuova
Di cui hanno fatto parte anche Buscetta Francesco Scrima che è cugino di Carlo e Salvatore Cangemi egli fa parte della commissione provinciale di Cosa Nostra
Salvatore Cangemi
è stato il Sottocapo della famiglia di Porta Nuova e ha rappresentato Giuseppe Calò nella Commissione provinciale
Dal momento in cui queste è stato arrestato fino all'inizio della collaborazione dello stesso Cangemi è stato condannato per associazione a delinquere come appartenente a Cosa Nostra Angelo Cosentino
è stato un uomo d'onore della famiglia di Santa Maria del Gesù over ricoperto la carica di capo della vicina che la famiglia capeggiata da Stefano Bontate aveva a Roma
Era in contatto con la delinquenza comune romane in rapporti con Giuseppe Calò durante la latitanza di quest'ultimo a Roma tanto che viene presentata da Giuseppe Calò a Tommaso Buscetta Gaetano Fara Badalamenti Gaspare Mutolo
Salvatore Inzerillo oltre a essere stato capo mandamento della famiglia di Passo di Rigano Boccadifalco
Ha fatto parte della commissione provinciale fino alla sua uccisione avvenuta nel mille novecento ottantuno
Michelangelo la Barbera è uomo d'onore la famiglia di Passo di Rigano ove dopo l'uccisione di Inzerillo e diventato Sottocapo di Salvatore Buscemi
Era rappresentato dalla commissione provinciale quanto il primo è stato detenuto è indagato per la strage di Capaci
Insieme al suo rappresentante che a sua volta ha subito condanna per associazione a delinquere
E in stretto contatto con Salvatore Buscemi tanto che dalla documentazione prodotta in giudizio dallo stesso la Barbera risulta dipendente della ditta di cui Buscema il proprietario e conosciuto agli affiliati a Cosa Nostra come Angelo o Angelucci
Francesco Marino Mannoia
è stato un uomo d'onore della famiglia di Santa Maria del Gesù persona di fiducia di Stefano Bontate che lo aveva inserito in una decina alle sue dirette di che pendenze
Consumato il fidato killer nonché esperto in eroina
Gaspare Mutolo è stato un uomo d'onore della famiglia di Partanna Gioacchino Pennino è stato un uomo d'onore della famiglia di Brancaccio in contatto per motivi di lavoro quanta Italia Sangiorgi proveniente dalla famiglia di mafiosi avendo suo zio ricoperto cariche importanti Salvatore Riina
La presentando alla famiglia di Corleone membro della commissione provinciale personaggio di spicco della commissione fin dalla sua costituzione insieme a Badalamenti e Bontade ne diviene il capo incontrastato
Dopo l'escussione del primo e l'uccisione del secondo e dei suoi alleati della cosiddetta Seconda guerra di mafia avvenuta negli anni mille novecentottantuno ottantadue
E stato giudizialmente accertato se Salvatore Riina il capo anche della commissione interprovinciale Filippo Rivi Natale vini Vincenzo Rini sono stati o sono uomini d'onore della famiglia di Alcamo di cui Filippo Dini era il rappresentante quest'ultima era anche imparentato con Gaetano Badalamenti
Vincenzo Rini e Filippo Dini erano stati imputati per l'omicidio di tale il lupo leale
Nino e Ignazio Salvo hanno fatto parte fino alla loro morte come uomini d'onore della famiglia di Salemi hanno avuto un rapporto privilegiato prima con Stefano Bontade Gaetano Badalamenti e successivamente con Salvatore Riina essendo a disposizione pur facendo parte della famiglia di Salemi direttamente di costoro
E se a disposizione significa anche premio direttamente ordini per persone di cui sono a disposizione
Gaetano Sangiorgi genero di Nino Salvo avendone sposato la figlia Angela fa parte della famiglia di Salemi è imputato per l'omicidio dello zio Ignazio Salvo per il quale in primo grado subito condanne
Francesco Scrima è stato un uomo d'onore della famiglia di Porta Nuova in cui ha rivestito la carica di consigliere e cugino di Giuseppe Calò della stessa famiglia e rappresentante
Occorrerà verificare se la posizione occupata all'interno di Cosa Nostra dalla persone che hanno riferito notizie sull'omicidio di Carmine Pecorelli era tale da permettere loro di apprendere notizie stessi
Tale accertamento è agevole per quanto riguarda le notizie circolanti all'interno della famiglia mafiosa di appartenenza
Mentre la possibilità di conoscenza da parte di persone inserite in altre famiglie mafiose
Passa necessariamente attraverso l'esistenza di rapporti così stretti da giustificare la trasmissione diretta di notizie molto delicate come ad esempio quelle riguardanti l'omicidio rapporti con personalità politiche
Ovvero l'esistenza di rapporti paritetici così formale rigidi per cui vi era la necessità per non correre il rischio di incappare in una delle sanzioni che Cosa Nostra commina per la violazione di regole interne
Di rendere partecipe della notizia il paritetico come nel caso di rapporti tra i membri della commissione provinciale per fatti di rilievo interessanti tutta l'organizzazione
Orbene aderente a Cosa Nostra che hanno dichiarato di aver appreso qualcosa sull'omicidio di Carmine Pecorelli nel loro ambiente delinquenziale sono Salvatore Cangemi che ha riferito di avere saputo la Giuseppe Calò
Che Alcide De Carmine Pecorelli era stata la decina romana di Stefano vomitare e Tommaso Buscetta il quale ha riferito di avere appreso che a organizzare l'omicidio su richiesta dei cugini Salvo erano stati Stefano contare e Gaetano Badalamenti
Ora se i rapporti sopra delineati fra Giuseppe Calò rappresentante del mandamento di Porta Nuova
è Salvatore Cangemi il Sottocapo dello stesso mandamento giustificano ampiamente la possibilità che il primo abbia rivelato la notizia secondo dovendo questi rappresentarlo negli affari del mandamento della famiglia in sua assenza per cui era necessario che il Sottocapo fosse a conoscenza del maggior numero di notizie possibile da far riconoscere se è altrettanto agevole comprendere e Giuseppe Calò fosse messo al corrente dell'omicidio di capo di Carmine Pecorelli nella sua qualità di membro dalla commissione provinciale per l'importanza che l'uccisione di un giornalista rivestiva nell'ambito dall'organizzazione
Occorre dimostrare che Tommaso Buscetta
Semplice soldato della famiglia di cui Giuseppe Calò era il rappresentante
Ereditare i rapporti di amicizia intimità con Stefano Bontade Gaetano Badalamenti da giustificare la propalazione di notizie così riservata come è altrettanto necessario dimostrare che i cugini Nino e Ignazio Salvo erano in tale confidenza con Stefano Bontade Gaetano Badalamenti
Da permettersi di chiedere un favore così grande anche se a persone che non aveva i numeri una considerazione la vita
Favore ovviamente e l'omicidio Pecorelli
L'istruttoria espletata sul punto ha permesso di accertare che i rapporti fra Tommaso Buscetta da un lato Nino e Ignazio Salvo dall'altro quelli fra Tommaso Buscetta Collalto Stefano Bontade Gaetano Badalamenti dall'altro
Quelli fra i cugini Salvo dall'alto Stefano Bontade Gaetano Badalamenti dall'altro quelli fra Stefano Bontate da un lato e Gaetano Badalamenti dall'altro
Erano così stretti intimi che giustificavano la confidenza fatta da Stefano Bontade Gaetano Badalamenti a Tommaso Buscetta di essere gli organizzatori dell'omicidio Pecorelli
I rapporti tra i cugini Salvo da un lato Stefano Bontade Gaetano Badalamenti dall'altro avevano la stessa intensità intimità da permettere ai primi i chiedere favorisce così ivi compreso quello di uccidere qualcuno
Al riguardo l'esistenza di una tale amicizia emerge non solo la voce all'interno dall'organizzazione ma anche la voce stelle
Sul punto basta accennare ad alcune circostanze che sono l'emblema di tali rapporti di amicizia oltre che sodali
Il sequestro del suocero di Nino Salvo avvenuto nel mille novecentosettantacinque
Per la cui soluzione Nino Salvo si è rivolto direttamente a Stefano volontaria Gaetano Badalamenti ammettendo espressamente riconosce la personalità mafiosa di costoro
Circostanza questa che è ammessa sia da Nino Salvo sia da Gaetano Badalamenti a conferma piena delle dichiarazioni di Buscetta circa i rapporti esistenti fra Bonn tale catalani
La conoscenza da parte di Nino Salvo della vicinanza che vi era fra Tommaso Buscetta e Stefano Bontate come ammesso dallo stesso Nino Salvo
L'ospitalità offerta panino salva Tommaso Buscetta durante la sua latitanza nel dicembre dell'ottanta a richiesta di Stefano Bontate
Ospitalità che era giunta al punto che il primo mise a disposizione del secondo l'Agip di proprietà del genero Sangiorgi Circosta za questa confermata anche da Giovanni Brusca con il quale Sangiorgi si era lamentato perché così facendo il suocero aveva messo nei guai
E oltraggi aveva messo a disposizione un aereo per andare a prendere la convivente di Tommaso Buscetta i suoi familiari la circostanza trova conferma nell'ammissione dello stesso Nino Salvo nelle dichiarazioni di Gaetano Sangiorgi che della moglie di Ignazio Salvo le intercettazioni telefoniche intercorse in occasione dell'uccisione di Bontade Inzerillo ed inizio sanguinoso della cosiddetta Seconda guerra di mafia
Fra Tommaso Buscetta Ignazio Salvo
Nelle quali il secondo invita il primo a ritornare in Italia dal Brasile
Per cercare di fermare la carneficina di cui non si comprende la ragione intercettazioni riportate nell'ordinanza di rinvio a giudizio dei cugini Salvo il cui processo cosiddetto maxiprocesso si è concluso nel gennaio del novantadue consentendo amico con sentenza di condanna definitiva di Ignazio Salvo per associazione a delinquere
E con declaratoria di non luogo a procedere nei confronti di Nino Salvo deceduto nelle more per malattia
La frequentazione in Brasile
Negli anni ottantadue ottantatré fra Gaetano Badalamenti e Tommaso Buscetta malgrado l'espulsione del primo che impediva agli uomini d'onore di avere contatti con gli espulsi da Cosa Nostra incontri ammessi dallo stesso Badalamenti
E comprovati non solo la testimonianza di Fabrizio Sanzo manca la Polaroid acquisita al dibattimento in cui si vede Badalamenti si vedono Badalamenti e Buscetta intento alla caccia in Brasile
Come si vede si tratta di trasporti stretti di profonda conoscenza e amicizia perché non si ospitano persone latitanti quando si rappresenta la faccia pulita pulita e perbene della mafia
Sarebbero i Salvo se non si accollati tanto rapporto tutta intenso di amicizia che non si rischia la propria vita e quella dei propri familiari sia la base per l'accettazione del rischio non vi è la stessa profonda stima e amicizie
Perché è Gaetano Badalamenti e Stefano Bontate si attivassero fucile Carmine Pecorelli è necessario verificare argomentare i primi giudici se era possibile per Claudio Vitalone Giulio Andreotti richiedere la commissione dell'omicidio
Tale verifica passa necessariamente attraverso l'accertamento della conoscenza dell'esistenza di rapporti fra Claudio Vitalone i cugini Salvo ed è la conoscenza dell'esistenza di rapporti dai cugini Salvo e Giuseppe rapporti meno Ignazio Salvo età diciannove la circostanza è provata per cui vi era la possibilità
Ad avviso dei primi giudici che Vitalone chiedesse di uccidere o fare uccidere giornalista Carmine Pecorelli
Claudio Vitalone nella fase delle indagini preliminari ha immediatamente decisamente negato perfino la conoscenza con i cugini Nino e Ignazio Salvo
Benché la circostanza di fosse stata ricordata da DPR maniglia
Poco prima che gli rendesse sul punto le prime dichiarazioni al pm di Roma tanto che il ministro evitando indagato sulla contemporanea presenza sull'isola di Panarea nell'anno novantadue di Claudio Vitalone Ignazio Salvo
Proprio per verificare la conoscenza negata fino ad allora
Solo a seguito di quanto emerso nel corso delle indagini Claudio Vitalone ha ammesso una conoscenza superficiale finire gli atti del saldo
Avvenuta durante la festa che si era tenuta a casa di Francesco maniglia in occasione del compleanno della moglie di quest'ultimo in data trenta settembre settantotto oppure in altre occasioni montane
Mandare tanto da escludere che la conoscenza potesse essere avvenuta durante una crociera nelle acque delle isole Eolie a bordo della barca di proprietà della famiglia di Bernardo
Perché durante quel viaggio per mare suo figlio aveva accusato malore per cui avrei giocato la crociera per tornare a Roma
Tale tesi a giudizio ordini giudici non è condivisibile perché sono state acquisite agli atti numerose testimonianze provenienti da svariate ambienti e da persone sicuramente vicini a Claudio Vitalone e alla famiglia dei cugini Salvo
Che non hanno alcun motivo per affermare false circostanze dichiarazioni rese sono altamente credibili sicché sempre a giudizio la corte di primo grado si può affermare che Claudio Vitalone non solo appositi cugini Salvo
Ma ha mantenuto con loro rapporti nel tempo
Fino al momento in cui predetti sono stati accusati di associazione a delinquere e quindi sono stati arrestati
Il punto di partenza è dato dalle dichiarazioni di Maria Di Bernardo all'epoca amica di Claudio Vitalone e proprietario dell'imbarcazione sanare
La quale insieme a Francesco maniglia Nino e Ignazio Salvo anche se ciascuno con la propria barca affatto crociere nel Mediterraneo fino all'estate del settantotto poiché nella primavera del settantanove il marito si è ammalato
E la barca è stata ceduta alla famiglia della figlia sposata con Francesco Caltagirone
Ad alcune di queste crociere almeno due ma Maria Di Bernardo parla di più procede parteciparono anche Claudio Italo dalla sua famiglia
Come ospiti e detto in crociere per quel che prima si è detto circa la malattia del marito della Di Bernardo furono fatte nell'anno settantotto e precedenti la stessa di Bernardo ha affermato che in una di queste crociere il figlio di Claudio Vitalone si era sentito male
Ed era stato ricoverato per cui Vitalone la moglie subito dopo erano rientrati a Roma
E affermazione di Maria Di Bernardo hanno trovato conferma e ciò significa che le crociere fatte da Vitalone sulla barca Salette come affermato dalla Di Bernardo sono state più di una
E fra queste sicuramente ora in Sardegna a Porto Cervo
La prova di questa seconda crociera deducibile secondo i primi giudici dalla testimonianza di Francesco maniglia di Giuseppa pum Piero di Pierri Pietro Scotto cioè ricorda addirittura che era stato chiamato nel salotto della barca di Maria Rita grazie per servire delle bibite e viene ossia Claudio Vitalone sia Ignazio Salvo
Salvo mentre Giuseppa Cuba parla di un drink sulla barca di Maria Di Bernardo
E poi le dichiarazioni ancora di Sergio per le ardenti quali tu Bernabé
I quali tutti sono concordi nel ricordare un incontro avvenuto a Porto Cervo fra le barche di ma di Francesco maniglia Maria Di Bernardo e dei Salvo e che in quell'occasione era presente anche Claudio Vitalone
La circostanza relativa a questa crociera fatta nelle acque della Sardegna emerge anche da altre fonti di prova precisamente dall'annotazione sul libro degli ospiti d'onore dalla barca di Maria Di Bernardo in cui vi è dopo la dedica dell'Aga Khan quella dell'intera famiglia Vitalone che ringrazia per l'ospitalità
Ora se la crociera di Vitalone riceve doni di cui si è detto dove collocarsi all'anno settantotto sarebbe quella del malessere del figlio
Se dopo l'estate del settantotto Maria Di Bernardo ha ceduto la barca Francesco Caltagirone allora quest'altra croce era deve essere avvenuta almeno nel settantasette
Ha comprato di quanto detto vi è un altro elemento di prova proveniente da tutt'altra ambiente ed estranei al mondo delle Croce
Che conferma anche se indirettamente che effettivamente nel settantasette dando vita non è stato in crociera in Sardegna
Si tratta dalla testimonianza di Hugo Boss e otto e di Edoardo Formisano i quali raccontano dell'arrivo improvviso nell'agosto settantasette
Di ugual Bossi nella villa che Eduardo fornisce alla leva ad Ansedonia e dell'annuncio dell'arrivo imminente di Claudio Vitalone proveniente dalla Sardegna
Acquista rilevanza a tal fine la data del dieci agosto mille novecentosettantasette riportata nel libro degli ospiti d'onore nella barca di Maria Di Bernardo
In occasione della visita dell'Aga Khan poiché la dedica alla famiglia Vitalone apposta dopo quella l'Aga Khan ciò significa che la dedica di ringraziamento è stata apposta dell'anno settantasette
Non ritenendosi probabile che la familiarità non abbia manifestato ringraziamenti per la piacevole crociera nell'anno settantotto quando il piccolo Andrea si era sentito male
E la familiarità allora aveva precipitosamente interrotto la crociera per tornare a Roma
Ulteriore conferma ancora indiretta proviene dalle dichiarazioni di Vittorio Sbardella il quale per averlo appreso negli anni novantuno e novantadue dalla stessa Maria Di Bernardo in occasione di una cena nella sua casa dell'Olgiata
Dell'Olgiata e da Piero di Pierri riferisce anche se geneticamente della crociera fatta nelle acque della Sardegna a cui aveva partecipato anche la famiglia di Vitalone
Aggiuntiva confermo anche questa indiretta su crociere fatte da Claudio Vitalone insieme ai cugini Nino e Ignazio Salvo deriva dalle dichiarazioni Francesco Pazienza
Il quale in più occasioni ha saputo dato Bia Conte e Claudio Vitalone conosceva entrambi con i cugini Salvo avendo partecipato ad alcune gite in barca o crociere negli anni ottanta ottantuno quando era stato ospite di Caltagirone
Si ricorderà che ha barca è stata ceduta nel settantanove la famiglia Di Bernardo a Caltagirone
Quindi era stato ospite le Caltagirone esso pazienza o della barca di uno dei due cugini Salvo o ancora di Francesco maniglia
Anche in questo caso le notizie riferite da pazienza e da Piero di Pierri sono state apprese in epoca non sospetta nell'ambito di conversazioni fatte durante alcune cene in cui si discuteva di barche di procedere e di persone conosciute da tutti e dintorni
Tutori può ancora nell'ambito di conversazioni fra persone che si conoscono da molto tempo e parlano di amici comuni per cui non vi era alcun motivo di riferire fatti non veri Tobia Conte infatti era amico dei fratelli Caltagirone
Era socio o amico dell'ingegnere maniglia conosceva mila Ignazio Salvo mentre pieno di Pierri era ricco di tanto di Marilia quanto di Claudio Vitalone
A completamento dell'esame delle prove sul punto deve farsi vincendo anche la testimonianza della moglie di Nino Salvo che pur reticente relativamente contatti di suo marito con ambienti mafiosi e politici
Ha messo meno circostanze di quand'era essi ammesso addirittura lo stesso Nino Salvo nei suoi interrogatori
Però non ha potuto fare a meno di riconoscere in ordine a rapporti fra Nino Salvo e Claudio Vitalone che forse lo conosceva
Perché qualche volta all'imbarcazione rincontrati pur affermando che se lo era conosciuto doveva essersi trattato di una conoscenza superficiale nata durante le crociere
E sostenendo che arriva il tallone era andato a casa sua
Gli incontri fra caldo Vitalone cugini Salvo non sono riferibili però soltanto alle due crociere sui tetti perché agli atti del prova di altre occasioni in cui predetti si sono incontrati
Sicuramente si sono incontrati in occasione della festa organizzata da Francesco maniglia per il compleanno della moglie il trenta settembre settantotto
La circostanza riferita dallo stesso maniglia da Maria Di Bernardo da Piero Di Pietro dato Bia Conte la cui presenza la peste confermata dallo stesso maniglia e indirettamente da Gioacchino albanese Marina peloso
I quali insieme alla moglie di Claudio Vitalone e Maria Di Bernardo hanno viaggiato sull'aereo privato di Francesco maniglia
Nell'occasione va aggiunto che la circostanza è stata riconosciuta dallo stesso Claudio Vitalone il quale asserisce che questa è stata una delle due volte che ha visto i cugini Salvo sì che sul punto non occorre soffermarsi oltre altro momento in cui vi è stato un incontro fra Claudio Vitalone Nino Salvo è quello relativo alla cena avvenuto a Palermo la Pasqua del settantasette in cui si era sentito male l'onorevole Mancini
La partecipazione di vita allora cena ospite in quell'occasione di Gaetano Caltagirone risulta pacifica in atti di ammessa dallo stesso Vitalone per cui su di esse i suoi partecipanti non occorre soffermarsi
Quello che rileva è la testimonianza di Franco Evangelisti
Il quale ha partecipato alla cena e pur escludendo che alla cena avessero partecipato i cugini Salvo ha riferito che in quell'occasione vi era stata una visita di Salvo Nino Salvo allora verde in cui era alloggiato
Evangelisti insieme a Claudio Vitalone anche se lo ricordava in quell'occasione la presenza anche dell'altro cugino cioè di Ignazio Salvo
Sicuramente
Calciare Leone ha partecipato alla cena a casa di Maria Di Bernardo presenti anche Francesco maniglia i cugini Salvo
La circostanza riferita da Francesco maniglia da Maria Di Bernardo da Giuseppa Puma che la moglie di Ignazio Salvo la quale contrariamente a quanto riferito alla Corte d'Assise di primo grado avanti al Tribunale di Palermo ha dichiarato di essere andato alla volta accenna all'Olgiata nei pressi di Roma e che alla cena era presente anche Claudio Vitalone
è provato che Claudio Vitalone ha partecipato alla festa organizzata da Francesco maniglia degli anni settantaquattro settantacinque per l'inaugurazione della sua villa Morreale presenti anche i cugini Salvo di tale festa che va distinta da quella del compleanno del settantotto hanno parlato Francesco maniglia Piero Di Pietro di Giuseppa Puma
I primi giudici pur dando atto che potrebbe esservi incertezza sulla reale partecipazione di Claudio Vitalone alla festa finiscono sulla base di elementi di contorno ritenere certa detta partecipazione
E riferita Francesco maniglia un'altra cena a bordo della sua barca il giorno seguente al viaggio in aereo fatto alla famiglia di caldo Vitalone sull'aereo di Francesco maniglia per Nizza che è stato individuato nel venti agosto del mille novecentosettantanove
Tale circostanza emersa non davanti alla Corte d'Assise di Perugia ma nel processo a carico di Giulio Andreotti celebrato sì davanti al tribunale di Palermo e trova la conferma indiziaria nelle dichiarazioni di Piero Di Pietro
Il quale ha riferito di aver saputo da Francesco maniglia che le cene fra Claudio Vitalone Nino Salvo sono state parecchie
All'annuncio delle predette considerazioni la corte di primo grado ritiene che sia provato che la conoscenza fra Claudio Vitalone cugini Salvo il primo più del secondo cioè Mino più che Ignazio per la diversità dei caratteri contraddistinguerà i due cugini essendo Nino più estroverso dell'altro
Dicevamo
La corte di primo grado ritiene che provato la conoscenza fra fra i suddetti ed è riferibile a molto tempo prima dell'incontro di Porto Cervo delle stato settantasette
E giustifica la circostanza riferita da Maria Di Bernardo dell'abbraccio fra Nino Salvo Claudio Vitalone sulla banchina del porto di Porto Cervo
E la successiva presentazione Nino Salvo Maria Di Bernardo da parte di Claudio Vitalone
Come si vede molteplici sono gli episodi specifici che nel loro insieme Claudio Vitalone i cugini in da Nino e Ignazio Salvo
Essi costituiscono l'indice rivelatore di rapporti che non si sono esauriti nella semplice conoscenza mondana e gli incontri avvenuti in occasione di genio procede
Avendo spessore ben più consistente che sono giustifica la tenacia con cui Claudio Vitalone allegato la loro conoscenza e frequentazione
L'intensità della frequentazione dei rapporti trova una conferma in alcune circostanze dirette e in alcune circostanze indirette
La prima circostanza emerge dalle dichiarazioni di Mario Di Bernardo
La quale ha riferito che parecchie volte nella sua casa dell'Olgiata ha avuto come ospite Nino Salvo quando questi veniva a Roma e che ad avvisarla dell'arrivo di Nino Salvo era proprio Claudio Vitalone
La circostanza anche se riferito alla sola Maria Di Bernardo e credibile perché approvato di scontro
In altre circostanze quantomeno quelle più importanti sulla conoscenza fra io salto Toaldo Vitalone
Quali sono le dichiarazioni di Piero di Pierfrancesco maniglia
Costoro quando parlano dei rapporti fra Vitalone Nino Salvo parla un rapporto di amicizia e non di semplice conoscenza
Rapporto di amicizia che si estrinseca nell'interessamento di Nino Salvo alla candidatura di Claudio Vitalone alle elezioni dell'anno settantanove per il Senato
L'interessamento non superficiale ma frutto di conoscenze complete
Dal momento che lo stesso è in grado di sapere non solo la circoscrizione in cui Claudio Vitalone si doveva presentare ma anche la sicurezza del collegio che avrebbe garantito nei limiti delle umane previsioni la sua elezione
Fatti questi che non troverebbero giustificazioni
Se effettivamente rapporti tra i due fossero di semplice conoscenza avvenuta in uno o due incontri mondani come sostenuto da Claudio Vitalone e presuppongono quanto meno la richiesta di informazioni sulla sicurezza del collegio
Che non può derivare come sostenuto dal padre Vitalone dalla pubblicazione della sua candidatura sui quotidiani
Del resto non si comprenderebbe perché Nino Salvo all'epoca della candidatura di Claudio Vitalone uomo potente si dovrebbe interessare delle sorti politiche di un magistrato seppur nota alle cronache con cui ha solo rapporti superficiali per incontri occasionali ti dà feste bontà mondana
Quali sono le dichiarazioni Giuseppa Puma che come si è detto e la moglie Ignazio Salvo e ha dichiarato che Claudio Vitalone è stato uno di quelli che al momento
L'arresto del marito aveva loro ha voltato le spalle disconoscendo in un primo momento la conoscenza con i cugini Nino e Ignazio Salvo
E riducendo la poca conoscenza Cau casuale mentre lei sapeva
Che si si conoscevano l'uso di tale termine a giudizio dalla corte di primo grado sta a significare che non di conoscenza sporadiche si trattava ma di conoscenza frutto di rapporti frequenti
Abbiamo con le dichiarazioni di Tobia conto in ordine dal conversazioni fa caldo Vitalone i cugini Salvo durante la festa di compleanno della moglie di Francesco maniglia
Le dichiarazioni di Salvo Lima
Potente uomo politico siciliano capo dalla corrente andreottiano in Sicilia vicino a Cosa Nostra amico di lunga data dei cugini Nino e Ignazio Salvo che nel primo erano grandi elettori
Salvo Lima secondo quanto riferito dal suo amico Vittorio Sbardella
Intervenuto nell'anno novanta novantuno su richiesta di Claudio Vitalone per cercare di appianare un dissidio sotto l'intero alla corrente andreottiana fra lo stesso Sbardella Cirino Pomicino e Claudio Vitalone
In quell'occasione Salvo Lima alla domanda di Vittorio Sbardella sul perché mi vuol portare questo attrezzo con evidente riferimento a Claudio Vitalone per il quale manifestava apertamente antipatia per il suo modo di concepire la politica
Stringendo sino alle spalle aveva risposto sai sono vecchie frequentazioni siciliani spiegando che Claudio Vitalone era da molto tempo buon amico dei cugini Salvo e che non era diventata in maniera autonomia è indipendente dal ed è all'apparenza un caso e Salvo Lima passeggiando per via Veneto con Vittorio Sbardella
Gli riferisce passando davanti alla gioielleria di tale Capuano che questi è molto amico di Claudio Vitalone fatto che assume un certo rilievo
Allorché Gaspare Mutolo invitato dal difensore di Giulio Andreotti a indicare componenti dalla vicina romana della famiglia Di Stefano Bontate
Oltre al capo decina Angelo cosentina tale Di Girolamo indica anche un certo Capuano persona Gava grosso gioielleria Roma
Nello stesso senso dell'esistenza di rapporti non occasionali ai cugini salto Claudio Vitalone Barbara prefazione di Giovanni Brusca
Il quale riferisce di dichiarazioni Ignazio saldo sulla sua conoscenza di Claudio Vitalone
E i commenti fatti da Salvatore Riina e Bernardo Brusca sui viaggi a Roma dei cugini Salvo presso i loro referenti romani individuati anche incallita
E qui allora a questo punto s'interrompe
La relazione data l'ora tarda consenzienti i signori controlli sono del controllo solo una cosa da Rossano consenziente presiederò non è insensibile il signor procuratore generale se il difensore di parte civile
E il difensore degli imputati e il difensore sì va bene io volevo per anticipare i i tempi risparmiare dei tempi per la volta successiva sì
Fra le cose che abbiamo verranno chieste e sono già state indicate nell'atto di gravame come rinnovazione istruzione dibattimentale
Oltre alle dichiarazioni eventuali di un teste
Ci sono gli argomenti che questo teste sicuramente dorare carente della Sigma che questa chiedo scusa allora no io per risparmiare sul per rispettare le regole giuridiche
Nella relazione introduttiva fine della relazione introduttiva il presupposto indefettibile per la decisione son sulla istanza di rinnovazione
L'istruzione dibattimentale ex articolo seicentotré CPP sia che si scarsa sit-com quando si tratta di un'anomala nuovi che se osservino tutti procuratori generali e difensori
La norma la riconosco presidiano faccio richieste di rinnovazione anonimo ma è una chiacchierata Natalino stiamo applicando il Codice di procedura ereditato una promessa ho fatto una premessa
Per evitare tengo Ackerman regole giuridiche siano rispettate si va ed ai signori procuratori generali e dai difensori di tutte le parti do io volevo cioè sui su delle e convenuto a discutere e ancora interrompiamo interrompiamo in questo momento dove ciò introduttive simbolici decidere della resta sì sì io volevo evitare che si perdesse tempo la volta successiva assunzione davanti a non c'è tante sono le cose che un baratro la lettrice ad evitare richieste cioè non accogliesse questo punto di vista mi sono poiché la la la fine della relazione introduttiva dodici del codice il presupposto indefettibile per la discussione e quindi per la decisione sulle istanze dell'innovazione d'istruzione dibattimentale
Allora consenzienti signori procuratori generali
I il signore illeso minori difensori di parti civili e degli imputati viene interrotta la relazione
Stante l'ora tarda e in considerazione di alcune esigenze rappresentate dai da qualche difensore da qualche difensore
Nel corso della relazione è intervenuto è giunto qualche difensore o Subaru vado errato
Allora
Il presente dato che agli all'inizio della dell'automazione areazione iniziata presidente avevano iniziato a parlare della intervenuto in ordine giunto in udienza l'avvocato è giunta in udienza l'avvocatessa Daniela Falconi
Allora
Stando così le cose il del Presidente Liguria per la prosecuzione e definizione della relazione
E quindi per va sul e quindi per la decisione sull'istanza di rinnovazione dell'istruzione dibattimentale formulata da dal dal PM dai pm appellanti e successivamente ribadita all'udienza del dodici
Presidente Unione un momento non è possibile
Che
Noi abbiamo e quindi non è certamente colpa nostra
Noi abbiamo una contemporanea celebrazione come le avevamo detto una settimana sì e una settimana no a Palermo del processo l'altro processo
Ora dà udienza è fissata a Palermo alle ore nove di giovedì poc'noi che facciamo adulatore a Palermo
Qui non è scusi precedersi se mi fosse se l'udienza prossima tenendo conto che molto opportunamente
La relazione è stata scritta e lei ci ha detto che è a disposizione degli avvocati
Se si tratta soltanto di completare la relazione noi possiamo farci sostituire ma se lei pensa già di affrontare alla prossima udienza le questioni preliminari noi vorremmo essere presenti però noi non possiamo abbiamo studiato tutti i mezzi possibili di questo mondo non possiamo mercoledì sera finire
Quando quando si finirà che poi trasferirci a Palermo in tempo utile per poter alle nove della mattina del giovedì prender la parola perché per quel giorno fissato proprio intervento no vinti tutti e due nomi
Questa è la situazione gli a Palermo d'altra parte più di due udienze al mese non possono farlo le fanno alternativamente un giovedì si un giovedì no quello di oggi era libero quello di giovedì prossimo purtroppo
E stiamo andando avanti da un anno e mezzo o perché di mi scusi avvocato se dodici giugno si dovesse per avventura decidere anche sulla istanza del PM intesa ad ottenere la rinnovazione dell'istruzione
Dibattimentale e se ci fosse diciamo così io adesso mi rivolgo ad accentuazione degli avvocati e se ci fosse un sostituto processuale
Pensa che potrebbero essere diciamo così violate le garanzie difensive questa corte pensando questo volevo dire
Sì Ventriglia
L'essenziale
Sì non ho capito ho capito grottesca e caricaturale sfiducia nei confronti dei sostituti perché gli aiuti però insomma e l'unico atto nel quale dobbiamo intervenire non sa abbiamo dato atto del dell'obiezione professor Coppi
Pepe per vuol dire che presidente
Il Presidente
Precisando quanto sopra detto che è presente tra poco si dispone che l'udienza del dodici giugno
Il dodici giugno del dodici giugno
Sia dedicata esclusivamente a nulla conclusione della relazione introduttiva ecco la ringrazio molto fin d'ora come abbiamo giovedì si Giorgino qui dodici giugno ore sedici il e il il presidente fa altresì presente che le udienze successive così per cominciamo a fare un programma diciamo così di le udienze successive saranno quelle del diciannove
Venti ventisei
Il venti e il ventisette giugno ventisei ventisette ci risiamo presidente come ventisei ventisette di nuovo lo stesso problema certamente lei quattro il dieci luglio
Il ventisei ventisette giugno e siamo di nuovo a Palermo
Perché tanta tredici saltiamo al
Il giovedì successivo va bene invece il giallo non parliamo delle ore successive speriamo che servano queste udienze ventisei ventisette giugno sono paternità
Va bene quindi il l'udienza del re
Dice no dice il nove giugno avvenga cioè diciannove venti va bene diciannove venti va bene
Va bene ebbe qualche insegnamento tornerò stesa dai quattro ai dieci luglio lo stesso
Tre quattro il fratello va be perché dal ventisette decreto saltiamo di quindici giorni quindi quattro tre quattro metri Venere e dieci luglio i vigili dieci il dieci e undici va be volta per volta oppure salire in montagna sono stato e sono
Perché verbalizzati negli mille non ricordo degli allora all'udienza come si dice Bruno praticamente volta espressione che concordano definirebbe orripilante
Hanno