"Stato ed economia"

E signori buongiorno
Benvenuti a questo nostro convegno
Stato ed economia istituzioni efficienza sviluppo
Dichiaro aperto i lavori do la parola alla sindaco di Napoli onorevole Lezzi
Ho il piacere di porgere a nome della città di Napoli
Da questa splendida sala
Nel Castel Sant'Elmo ho restaurato
Ad opera dell'ingegnere Paolo Martuccelli deputato al Parlamento delle sovrintendenze e dei loro tecnici
A nome della città di Napoli il saluto e l'augurio di buon lavoro al presidente Lucchini
A tanti illustri ospiti qui convenuti per lodevole iniziativa dalla Confindustria a discutere ad approfondire un tema quello dei rapporti tra Stato economia
Si occupa un posto centrale nella riflessione tanto teorica che pratica
Sulla grande svolta istituzionale che le democrazie occidentali vanno approntando per aprire la strada al grande appuntamento dell'anno due mila
Per i Paesi europei e tra questi per l'Italia il compito è ancora più impegnativo
Se si Tien conto di quel grande disegno di mercato unico che ci si propone di varare con la scadenza ormai prossima del mille novecentonovantadue
Le attese quindi di risultati proficui volano alto perché si tratta di apprestare strumenti idonei riassetto istituzionale della società
In grado di garantire un'idea di sviluppo e Possa farsi carico di maggiore benessere
Di giustizia sociale di equilibrio territoriale e ambientale nel contesto di una comunità internazionale orientata verso obiettivi di cooperazione e civile convivenza
Stato di economia o per altri aspetti politica ed economia hanno certamente vissuto in questi ultimi anni un rapporto fortemente conflittuale
Riferendosi di volta in volta che l'uno abbia prevaricato sull'altro ed è forse la sconfitta dell'uno potesse essere l'unica via di risoluzione del conflitto e l'avvio di una fase nuova
E questa a mio avviso una scorciatoia rispetto ai problemi presenti sul tappeto che la politica
Già da tempo abbandonato alle sue spalle e che il privato nella parte più illuminata una tratta talvolta dalle sirene del meccanismo del thatcherismo sembra ugualmente disposto a mettere da parte
Questo mi fa dire che soltanto l'abbandono dell'ideologismi del mercato
E di alcune astrattezza e della politica
Gli uni e gli altri coltivati ampiamente da sponde opposte degli anni passati può riproporre il tema entro binari serie di discussione
Per far ciò c'è bisogno di acquisire esplicitamente al dibattito un concetto di sviluppo
Che affianchi obiettivi quantitativi e altrettanto validi obiettivi qualitativi che contemperino cioè risultati economici e risultati sociale in un contesto fortemente partecipativo in cui il principio di esclusione operi sul superfluo avendo garantito a tutti il necessario in una società che soddisfacendo il bisogno ne esalti il merito ormai esperienza della storia hanno affiancato ai fallimenti del mercato i fallimenti dello Stato ed è inutile continuare a dividersi su questo fronte
Il problema oggi non risolto e per il quale sembra più che positivo battersi è un altro
Quello cioè di individuare esattamente le funzioni degli uni e degli altri e lavorare perché gli operatori che vi siano preposti non si ostacolino la vicenda c'è da dire che nel nostro Paese la constatazione di un sistema privato efficiente troppo spesso oggi si contrappone ad una inefficienza diffusa ahimè del settore pubblico
E si ha ben ragione di ritenere che ciò pesa negativamente sul funzionamento dell'intera macchina sociale
Beh pure da dire però che a guardare alla storia più recente del nostro Paese un processo di ristrutturazione industriale come quello portato a termine in questi ultimi anni non può omettere di considerare un ruolo attivo svolto dalla politica che pur tra contraddizioni ha consentito di farvi fronte
Gli scontri di cui da testimonianza il dottor Romiti in un suo recente libro non possono intendersi soltanto come ferma determinazione imprenditoriale il successo unilaterale
Devono invece assumersi come sostiene il professore pace
Come riflessione e partecipazione di responsabilità della classe politica sulla quale peraltro tendevano a riversarsi tutte le tensioni del processo opposto in atto
Su altro versante certamente una più attenta presenza del settore pubblico ha consentito di superare momenti di crisi del Mezzato moltissimo
Che non a torto qualcuno ha paragonato ad eventi simili a quelli del mille novecentoventinove
Ed ancora se è vero ed è bello che sul mercato europeo qualche italiano ha potuto affacciarsi
Non più nelle vesti di ogni dose ma povere dell'emigrante ciò è certamente dovuto a grandi intuizioni della classe politica che ha saputo annunciare svolte che resteranno segnate nella storia di questa
L'operatore pubblico però è ancora fortemente indebito con la parte attiva della società italiana
Il suo essere è debole nel senso che costretto ad un processo decisionale che diffonde incertezze nel calcolo economico ed apre una forte contraddizione tra l'estensione dell'area che controlla e la incapacità di esprimere in maniera efficiente il suo intervento
Giustamente qualcuno ha di recente posto il problema della innovazione della politica quasi a fare da contrappunto al tema della innovazione oggi ampiamente presente dei processi industriali
Ciò significa proporre un'ipotesi di rinnovamento che rinunci esplicitamente ad ogni idea di primato
E viceversa proponga forme nuove di collaborazione che facevano affidamento soltanto su una precisa delimitazione di ruoli e funzioni
Il Mezzogiorno e Napoli innanzitutto potranno sicuramente giovarsi come del resto già incomincia ad essere di un processo così delineato sì che saremo attenti alle proposte che vorranno anche dal vostro convegno per meglio verificare la validità di questa nostra scelta e due ulteriormente articolarla
Signor Presidente Lucherini buona fortuna
E mi sia consentito di rivolgere al collega onorevole Pininfarina i migliori auguri di buon lavoro
Grazie
Grazie signor sindaco
Ed ora do la parola al presidente dell'Unione degli industriali di Napoli cavaliere del lavoro Salvatore D'Amato
Signor presidente della Confindustria autorità gentili signore
Cari colleghi
Tre quattro tutti gli illustri ospiti qui presenti il saluto più cordiale sentito dell'Unione degli industriali della provincia di Napoli
E desidero esprimere a nome dell'imprenditoria napoletana il vivo compiacimento di vedere a Napoli lo svolgimento di questo importante convegno nazionale
Consentitemi di sottolineare subito a questo aspetto
La scelta di Napoli quale sede del convegno annuale della Confindustria
Assume infatti un significato emblematico che va ben oltre la considerazione dovuta alla più grande città del Mezzogiorno
Noi riteniamo che questa scelta risponda ad una scelta strategica
Con la quale l'imprenditoria italiana ha voluto offrire un segno un segno certamente simbolico ma di grande rilievo dell'attenzione oggi riservata a Napoli e al Mezzogiorno
Napoli è il Mezzogiorno è bene dirlo con chiarezza
Contano sulla industrializzazione per accelerare quel processo di sviluppo che solo mediante una rabbia robusta espansione industriale può assumere intensità adeguata ai gravi problemi poco economici ed occupazionali da risolvere
Napoli nel Mezzogiorno continua ad avere una forte vocazione industriale
E guarda alla ripresa degli investimenti industriali quale molla per riattivare quel circuito di creazione di nuova ricchezza
Che è indispensabile per la sua crescita economica e civile ma per far sì che il circuito si di attivi in tempi brevi e con flussi continui e consistenti Investimenti e opportuno
E ce ne rendiamo ben conto che l'ambiente industriale sia migliorato in tutti i suoi aspetti
Proprio noi non possiamo fingere di ignorare la logica degli investimenti privati
Di quegli investimenti che si rivolgono laddove esistono opportunità adeguate di ritorno sia reddituale con rischi complessivamente sopportabili
Sono queste le regole che in un'economia di mercato fanno condivise e rispettate
Ed è sulla base di questo convincimento che da tempo l'Unione degli industriali di Napoli va dedicando la sua attenzione
E le sue capacità progettuali al miglioramento dell'ambiente urbano e al problema dei servizi per l'industria che devono assolutamente vedere crescere il loro livello di efficienza
La realizzazione e il risanamento di aree importanti della città la creazione di nuove aree industriali
Il miglioramento della dotazione di infrastrutture l'espansione delle reti di servizi alla produzione
Rappresentano dunque i capisaldi della politica promossa dalla imprenditoria privata napoletana
Rendere meno labile l'ambiente e cercare di trasformarlo da vincolo io risorsa in risorsa per lo sviluppo rappresenta una delle iniziative di fondo dell'Unione degli industriali di Napoli
Tutto ciò è testimoniato dagli sforzi promossi dall'imprenditoria per i progetti di risanamento e di riqualificazione del centro storico e della zona orientale
Quest'ultima ad opera della prossima costituenda Police due mila si tratta di progetti importanti verso il quale fortunatamente si è indirizzata anche l'attenzione delle istituzioni locali
Del resto sola migliorando l'ambiente fisico facendo crescere la cultura industriale promuovendo la nascita
Di idoneo reti di servizio si contribuisce a rimuovere quegli elementi che oggi anche di fronte a cospicue agevolazioni finanziarie fiscali contribuiscono a disincentivare il flusso degli investimenti industriali verso il Mezzogiorno
In questo disegno di evoluzione e riassetto dell'ambiente fisico
Socio è socio economico un ruolo di primo piano spetta alle istituzioni centrali
E locali
è chiaro infatti che l'efficienza delle istituzioni costituisce un fattore essenziale di efficienza del sistema
Efficienza del sistema produttivo che altre ed è altrettanto chiaro e questo vale ancora di più in aree meno forti
Cioè in aree meno pronte ad esercitare quella funzione di supplenza delle istituzioni
Che sovente all'imprenditoria è chiamata a svolgerlo
Centrale dunque per il Paese per il Mezzogiorno il tema del convegno dirlo
Tema intorno al quale siamo sicuri si svilupperà un discorso di grande valenza politica e sociale
Noi siamo fiduciosi e speriamo che proprio da Napoli possa prendere avvio una nuova politica nei confronti del Mezzogiorno
Che dopo un periodo di lungo ingiustificato abbandono
è stato giustamente posto al centro del programma del nuovo governo
Ma tale riguardo dobbiamo ritornare su una delle preoccupazioni che più ci assilla
Ci domandiamo infatti cosa accadrà nel Mezzogiorno nel mille novecentonovantadue se non si pone subito mano ad affrontare e risolvere i problemi del suo sviluppo
L'apertura del mercato comune ora per europeo può rappresentare un'opportunità
O forse una minaccia per il Mezzogiorno
L'opportunità è data che è data a mezzogiorno ma che è relativa all'intero Paese e quella di presentarsi alla sfida internazionale con un Paese più forte più omogeneo più equilibrato nelle sue realtà economiche e sociali
Se questa opportunità non sarà colta il Mezzogiorno corre il rischio di essere ancora più marginalizzato di diventare sempre più la periferia assistita di un Paese fortemente squilibrato
Questo rischio amici e colleghi imprenditori non può essere certamente corso
Deve essere quindi impegno comune quello di evitare che l'Italia si presenti all'appuntamento del novantadue senza avere rafforzato la sua struttura e conveniamo le tutti questo rafforzamento non può certo riguardare una sola parte del Paese
L'augurio che il convegno di Napoli possa rappresentare un passo importante su questa via
Che necessita d'essere percorsa insieme a tutte le forze sociali imprenditori lavoratori e istituzioni e quello che l'unione di Napoli sente di dover formulare all'inizio dei lavori
E con questo augurio e con viva cordialità saluto il presidente Lucchini il designato presidente Pininfarina e tutta l'imprenditoria di prestigio qui riuniti a e rinnovo il ringraziamento degli imprenditori napoletani e di Napoli
Avere potuto ospitare un convegno di così grande rilievo per il nostro Paese
Grazie presidente la
Signore signori l'autorità
E cari colleghi
In questi ultimi anni
L'apparato produttivo italiano
E in particolare
Quello industriale
Hanno compiuto passi giganteschi sulla via della efficienza
Dal rinnovamento
Nella modernità
Oggi noi possiamo dire
Che l'industria italiana è in grado di affrontare la difficile competizione internazionale
Con prodotti di elevata qualità
E con processi produttivi di avanguardia
E questa constatazione
Quella che ci spinge ad affrontare l'arretratezza che ancora e la caratteristica purtroppo di vaste aree del nostro sistema pubblico
Are
Che si muovono ed operano con modalità superati e con obiettivi di vari campi
Rispetto alle tendenze
Delle democrazie moderne industriali
Noi sentiamo alla vigilia degli anni novanta
Come un peso eccome un freno alla capacità espansiva
Del sistema
La forte contraddizione
Che esiste ancora nella società italiana
Tra una parte attenta al cambiamento moderna
Progredita
Capaci di cogliere lo stimolo della competizione
E l'altra parte
Arretrato
Legata a vecchi schemi e a vecchi modelli di pensiero
Di fatto conservatrice e quindi non in grado di rispondere alla sfida
Che proviene
Dall'interno del Paese e dalle realtà internazionali
Con le quali noi conviviamo
è un patrimonio comune della Società italiana il cammino compiuto per uscire dalla recessione
E dalla regressione
Degli anni settanta
Un cammino
Che ha portato con sé
Il risanamento dall'apparato produttivo
La sua ristrutturazione
Il rilancio dello strumento borsistico
La ripresa degli investimenti
E una maggiore propensione ai fattori e internazionali
Sia dal nostro mercato finanziario
Che di quello manifatturiero
Ma se questi sono stati gli aspetti
Fattuali
Del cambiamento
Io credo che il punto centrale e quindi
La ragione fondamentale della svolta
Il nuovo concetto che si è affermato
Nella società italiana
Sul rapporto fra Stato ed economico
Un concerto che si è mosso
In modo lineare
Che ha investito prima la realtà più mature e più attente
Del paese e poi tutti quei cittadini che hanno riscoperto il rischio economico e la follia di intraprendere
L'analisi di questo cambiamento
E la ricerca dei nuovi in valori
Chi
Ma duravano
Ecco questi sono stati l'oggetto è l'occasione dei nostri confini di questi ultimi anni
Oggi noi dobbiamo
Affrontare il nodo più delicato
Certamente il più complesso
Della contraddizione italiana
La lentezza
Con la quale la pubblica amministrazione compie il proprio adeguamento alle nuove esigenze
E la sordità
Che ancora pervade larghi settori
Del mondo politico e dello Stato
Una spaccatura che si aggiunge ad altre
E pesanti di controllo dicotomie
è una situazione che rende più gravoso e difficile il nostro impatto con gli appuntamenti internazionali e con la crescita
Concorrenziale divenuto ormai planetari
Una situazione che fa affrontata e modificata
Con una grande opera di governo di con un senso
Di progettualità
E di iniziativa politica
Il problema che l'industria italiana considera
Di più alto grado di priorità
E quello rappresentato dall'efficienza e dalla competitività del sistema
I settori produttivi pagano più di ogni altro le arretratezze della società italiana ebbe il giorno dopo erodersi per questo margini sempre crescenti di competitività
Io considero che una delle ragioni più convincenti delle difficoltà che anche ai tempi recenti
Abbiamo incontrato sui mercati internazionali
Proprio
Beh lo scarto di modernità
In un humus arretrato e contro di torio è quello del quale l'impresa italiane italiana vite
Tutti
Sappiamo
Del costo aggiuntivo
E noi paghiamo all'esterno
Dalle nostre fabbriche
E questo per la mancanza di servizi e di infrastrutture efficienti
La relazioni che sentiremo
E le relative le le le ricerche
Che valuteremo
Ci diranno l'entità e la grandezza di queste diseconomia
Dovremo trarre tutti
Motivi di forte riflessione e di concordare iniziativa
Per offrire alla politica
Quel supporto
Che sia in grado
Di rendere vincente
Un governo dalla cosa pubblica orientato al risanamento e alla modernità del sistema
La piena libertà di mercato che fra qualche anno o attraverserà
Il continente europeo
Non significa apertura di un'area privo di regole ho lasciata alle forze spontanee del sistema
Io ho detto in tempi non sospetti
Che la modernità del capitalismo diffuso è la regola
E cioè l'ordine e la stabilità
Questo significa che la macchina politica dovrà decidere di adeguare la propria velocità al cambiamento
Affrontare concerne l'altezza dei confini il proprio ruolo
Abbattere le barriere
Di protezione e di preavviso che la circondano
Togliere
I vincoli e le procedure che distorcono il suo operare
Esaltare
Le forze innovative presenti
E
A circolare
La capacità di crescita
Senza la quale
Non è possibile vincere
La sfida per lo sviluppo
Nel novembre
Dal mille novecentottantacinque abbiamo lanciato a Torino
Una proposta all'intero Paese
Quella di considerare la capacità imprenditoriale è l'impresa
Come risorsa avvincente per lo sviluppo
E per superare inno di più gravi presenti nella società italiana
Mi pare
Che
Ma l'analisi sia stata centrale nel comportamento dagli anni successivi
E sia stata la base di quelle coerenza diffuse
Che hanno permesso un triennio
Di crescita e di progresso
è stata però una risposta insufficiente se è vero come è vero
Che il disagio meridionale
E la disoccupazione giovanile rimangono ancora con risposte parziali
E in una oggettiva situazione di emergenza
Noi siamo convinti
Che questo il nodo vada finalmente affrontato come un fattore di sviluppo
E come una opportunità positiva
Cioè
Tutti
Devono guardare al Mezzogiorno
Come ad una parte integrante del Paese
E come ad un'area strategica della comunità europea questa
è una delle ragioni più importanti
Che ci hanno spinto a scegliere questa città
Come luogo dal nostro convegno
Abbiamo scelto
Napoli
Perché questa
è una città cerniera
Specchio fedele delle contraddizioni e delle speranze dell'intera Società italiana
Abbiamo scelto Napoli perché qui abbiamo visto maturare in questi anni
Un confronto positivo
Tra le forze economiche
La cultura
E lì la società civile
Un confronto che si è mosso alla ricerca di un quadro di responsabile direzione politica
Che costruisce
Consensi crescenti
E che reclama un forte primato progettuale della politica e dalle istituzioni
Abbiamo scelto Napoli
Perché siamo convinti
Che si possa iniziare dal regno
Del possibile
Per cogliere i primi frutti in termini di lavoro di ricchezza diffusa
Di vivibilità urbana
E di qualità complessiva nella vita
Tra le risorse
Per lo sviluppo oggi
La posizione centrale è assunta dal sistema pubblico
Dalle istituzioni dall'amministrazione dallo Stato
Dalle sue aziende produttrici di beni e di servizio
Noi
Riteniamo maturo il tempo
Per affrontare la grande tematica
Che sottende
Il rapporto tra stato ed economia
E confini necessari fra pubblico e privato
Le linee guida
Che muovono lo sviluppo economico illogiche di garanzia
E di difesa della libertà di concorrenza
E per la caduta dei pre Pileggi
Derivanti dal monopolio
E maturo il tempo per un confronto di alto spessore
E di grande respiro
L'ingrato di e inserirsi come contributo
Nel dibattito sulla riforme istituzionali
I nuovi traguardi di progresso
E l'irrinunciabile prospettiva di una crescita duratura
Passando
Attraverso l'assoluzione moderna e democratica
Dal rapporto fra Stato ed economia
Questo
è il confronto e noi vogliamo offrire al Paese
Alla fine di un itinerario ideale
Che abbiamo compiuto in questi ultimi quattro anni
Lungo il tema delle risorse
Che sono a disposizione dalla Società italiana
Un confronto costruttivo
Capace di aprire un dibattito tra le forze politiche e le realtà sociali
Un contributo ricco di cultura
E di progetto
Che guarda all'indietro società
E tutto ciò
Senza pretesa
Di offrire ricette o soluzioni definitive
O meglio ancora
Evitando la pericolosa illusione
Di poter rendere più relazionale
E più moderno il nostro Paese sfuggendo o sottraendosi
Alla necessaria sintesi della politica
Che rimane
Il momento ovvero dà il consenso e della certezza democratica intorno al cambiamento
Questa e la ragione
Per la quale i presidenti del Senato e della Camera tempo naturalmente permettendo
I rappresentanti delle forze politiche di governo sono in questo convegno i punti di riferimento reale del dibattito e dal confronto
Da loro noi ci attendiamo un'analisi preciso della situazione
E
Un indirizzo di impegno per quel cammino istituzionale che consenta al Paese
Di raggiungere tutti quei traguardi di crescita
E di progresso che sono alla nostra portata
La formazione del nuovo governo
è il sostegno politico che lo caratterizza
è un fatto
Positivo che noi valutiamo in tutta la sua importanza
è anche questo
Il segno di una solidarietà
Che guarda una maggioranza stabile e a una politica di respiro
A questa nuova fase
Anche noi
Dobbiamo essere preparati
Noi non dobbiamo chiedere al Governo Nepal edilizi né assistenza
Dobbiamo chiedere comportamenti e decisione
In grado di metterci sullo stesso piano delle aziende con le quali siamo chiamati a confrontarci nell'Europa e nel mondo
Il passo decisivo
Anche se certamente non l'unico
Che va compiuto in questa direzione è quello rappresentato
Dal risanamento della finanza pubblica
La crescita del deficit pubblico
Mangia risorse e sacrifica Investimenti che dovrebbero indirizzarsi alle infrastrutture alle attività produttive alla crescita
Della modernità complessiva del paese
C'è il rischio
Anche sulla scia della pesante eredità della legge finanziaria per il mille novecentottantotto
Che è tutta la politica economica venga costretta
E limitata
Ad una manovra di pura gestione
Del debito pubblico
è questa una strada cieca
E che rischia di avvitarsi su se stesso
Nel mentre la realtà reclama di eliminare tutti quei fattori di squilibrio e di debolezza strutturale
Che mettono i nostri fattori economici in condizioni di sul vantaggio rispetto a quelli degli altri paesi
La manovra
Economica che noi ci attendiamo
è quella che si indirizza in primo luogo verso il Mezzogiorno
E che capace di colmare quel ritardo storico
Incominciando
A rendere operativi gli strumenti di Lecce da tanto tempo previsto
Vi è poi
Quella fase di politica economica
Che deve eliminare le diversità
Che ancora penalizzano i fattori dall'economia
Penso alle normative fiscali
Ai Lazzi della burocrazia
Alle frontiere valutarie
Al credito protetto
E alle infrastrutture
Così arretrata
Nel programma di governo
Abbiamo letto indicazioni di grande interesse
E abbiamo individuato anche volontà positivo
Ci pare però modesto l'obiettivo di neppure comperare poche migliaia di miliardi sul deficit per il corrente anno
Credo
Che l'invito del governatore della Banca d'Italia
Per una più incisiva opera di contenimento
Vada valutato e Fava col
Alcune parti del programma ci paiono invece in evidente contraddizione
Con l'impianto complessivo
Che tutto teso all'appuntamento europeo e alle sue coerenze
E quella parte relativa all'Energia e soprattutto
Al ruolo delle imprese a partecipazione statale
Sull'energia
Qui
E chiaro ormai
Che le classi dirigenti hanno scelto la politica dello struzzo
Il dibattito
Del piano energetico nazionale
Si è perso nella frantumazione delle forze politiche
E nel risultato referendario
Le incertezze successive e le contraddizioni quasi quotidiane
Che hanno caratterizzato i comportamenti politici
E amministrativi
Sono il frutto di una non una politica energetica
E ormai dura da quasi vent'anni
L'industria italiana ha indicato con chiarezza
Le sue esigenze
La risposta ai problemi dal lavoro eterno rilancio meridionale
Esibizione che venga affrontato anche il tema dell'energia necessaria a garantire la crescita dell'apparato produttivo dal paese
La ma durata e diffusa coscienza
Di una più alta attenzione all'ambiente
Al territorio
Alla qualità della vita può anch'essa convenire anzi deve
Convivere
E dire convivere con le esigenze del progresso
Dello sviluppo della ricerca
Io credo che il nuovo governo
Dovrà dedicare grande attenzione a questo tema
Un'attenzione
Che per essere vincente dovrà dilatare il proprio campo di opzione
Al di là delle Alpi
In uno stretto collegamento scientifico ed industriale con la comunità europea
Un altro punto del programma che contiene aspetti contraddittori rispetto all'obiettivo europeo
E quello
Nel quale si cerca di definire la natura strategica
Dell'impresa pubblica
Mi pare
Che di fronte a disastrosi
Ed ancora irrisolti comparti industriale di proprietà pubblica il voler indicare nuovi ed equivoci campi di espansione della mano statale
Sia una scelta non realistica
Arretrata
E contraddittoria rispetto all'obiettivo di voler muovere la macchina dello Stato
Nella direzione dell'efficienza e della modernità del sistema
E certo
Che un fatto andrà ribadito con forza e senza cedimenti
Queste
Che l'opera di risanamento e di ristrutturazione del settore pubblico non potrà certamente pensare sulle casse dello Stato
La logica europea
Nella quale noi vogliamo inserirci a tutti gli affetti
Impedirà
Che il pubblico denaro vada a coprire perdite di gestione
E a finanziare di fatto forme distorte di concorrenza
La legittimità
Che sostiene
Il ruolo dall'impresa
De Rita dalla capacità di stare sul mercato e di produrre profitto anche differito
Ecco perché i silenzi delle linee programmatiche
In questo capitolo
Devono preoccupare
Debbono richiedere una nostra costante attenzione
La parte più qualificante che e poi la birra grande novità della coalizione
è l'impegno solidale del governo per la riforma delle istituzioni
Un impegno
Che si rifrangente giustamente nel parlamento e nella sua sovranità
I passi indicati come urgenti quali le procedure di bilancio e i regolamenti parlamentari
E indicano la comune volontà
Di rendere meno conflittuale la dialettica politica
E più quindi governata la nostra democrazia
Se
La solidarietà delle forze politiche
Riuscirà a sostenere questo sforzo di riforma
E questo impegno di rendere più solide e autorevoli le nostre istituzioni la modernità complessiva del
Rappresenteranno occasioni effettive di progresso per tutti
Noi
Voliamo affacciarci all'Europa degli anni novanta
Non con due realtà sociali e con due risultati economici noi vogliamo che l'intera Società italiana faccia propria la sfida del mercato unico europeo
E che
Tutta insieme tragga quei benefici di giustizia e di ricchezza diffusa
Sui quali si forma si fonda il moderno stato sociale
Questo auspicio
E questa volontà sono il nostro impegno l'impegno
Dall'imprenditoria italiana
E rappresentano il patrimonio più vero
Di una parte dinamica e moderna dal paese
Una parte
Che rinnova il proprio contributo alla crescita complessiva della società
Italiana
Ed ora la parola al dice presidenta pardon al consigliere delegato
Della Confindustria del centro studi della Confindustria dottor Luigi Abete
Signore signori cari colleghi il mio compito è quello di introdurre la relazione di base
Che raccoglie le considerazioni gli spunti le osservazioni emerse dalle ricerche sono state effettuate
Qualcuno di voi potrebbe dire c'è oggi un nuovo convegno sul settore pubblico
Dopo tante analisi dopo tante discussioni dopo tanti interventi anche da parte del mondo imprenditoriale perché
Ecco a me sembra che al di là
Della esigenza dedicare attenzione a temi centrali da sempre centrali nel nostro Paese ci si oggi effettivamente una nuova consapevolezza
La crescita del sistema economico presuppone infatti non solo un apparato pubblico efficiente ma anche uno Stato e delle istituzioni che riprendano il gusto di far politica nel senso più alto del termine
Oggi purtroppo le istituzioni italiane non sembrano in grado di svolgere appieno questi compiti di indirizzo politico
Perché assillata e dalle mille incombenze quotidiane
Nelle quali è finita per essere legata all'azione pubblica
In un'epoca quella che noi speriamo mai superata per sempre in cui lo Stato intendeva occuparsi di tutto
Il pesante impegno pubblico in molte incombenze specifiche dalla produzione dei servizi sociali a quella di beni di uso individuale
Il mescolarsi sempre più fitto tra attività di indirizzo e controllo e attività di gestione non ha allargato la presenza pubblica nel nostro Paese
La invece relegata nell'ambito ristretto delle faccende spicciole ove il suo agire risultato necessariamente inefficiente e di ostacolo alla crescita del Paese
Il risultato è stato quello di mortificare spesso la ricerca di soluzioni specifiche nella gestione di molte singole funzioni pubbliche
Di mancare in tutto in gran parte dell'azione di indirizzo politico e di capacità progettuale pubblica necessaria per un Paese che deve progredire
Proprio perché coscienti
Del ruolo dello Stato nostro impegno è stato quello di riflettere non già ha come ridimensionare il settore pubblico
Bensì a come spostare in avanti la sua funzione
Ciò che vuol dire evidentemente sapeva abbandonare compiti ormai superati o per i quali esiste un sufficiente impegno di risorse private per avanzare verso Coppini più moderni
Siamo convinti che questo spostamento in avanti sia la vera interpretazione da dare alle richieste di privatizzazioni e dite nazionalizzazione
Che con successo sono state portate avanti in quasi tutti i Paesi industrializzati
Venne il profondo in tutti la consapevolezza che solo liberandosi dei mille problemi di gestione quotidiana lo Stato possa ritrovare quello spazio che gli è congeniale per un'azione politica di reali Indirizzo
E in questo senso vanno interpretati gli sforzi avviati in molti Paesi industrializzati per ridurre gli squilibri finanziari e per restituire al settore privato alla libera concorrenza del mercato
Attività ed iniziative gestite direttamente o di internet indirettamente dalla mano pubblica
L'Italia in questo campo ha certamente accumulato un pericoloso ritardo
Mentre riprese come ricordava prima il presidente Lucchini hanno avviato sforzo di ristrutturazione per adeguarsi alla concorrenza mondiale il settore pubblico ha stentato a mettere in moto un processo di profonda modifica delle proprie strutture
Perché oggi l'Europa si costruisce senza di noi
Perché i nostri sforzi e le nostre risorse intellettuali fisiche finanziarie sono tutte concentrate nel tentativo di risolvere i problemi spiccioli di gestione come retribuire professori
Come assicurare il funzionamento degli aeroporti come impedire i gravi ritardi del sistema postale come come come
Risolvere i problemi dell'ordinaria amministrazione sollevare lo Stato da miriadi di incombenze gestionali
Liberare risorse per impieghi più produttivi c'è sembrato un passo fondamentale non solo per dare ai cittadini ed alle imprese servizi pubblici già efficienti
E questo certamente non sarebbe poco per i cittadini
Ma anche soprattutto per poter riflettere sui rapporti tra Stato ed economia
Individuare i nuovi confini e nuovi compiti dell'azione pubblica al tempo stesso in cui dobbiamo riflettere sui comportamenti delle imprese e dei cittadini per affrontare questa nuova realtà europea
Voi io va svolge alcune considerazioni sul metodo di lavoro che è stato utilizzato
Per queste ricerche
Quando due anni fa
Il centro studi di Confindustria d'intesa con tutta l'organizzazione confindustriale
Aderì al a questo impegno il compito si presentava immane c'erano tante isole e isolette tanti problemi da affrontare occorreva individuare innanzitutto un metodo noi non divido ammonì un approccio multiplo di analisi sotto un triplice aspetto l'aspetto economico l'aspetto politico l'aspetto sociale
Cui sottoporre le tre funzioni tipiche del settore pubblico
Lo Stato come incassa lo Stato come spende lo Stato come investe l'attenzione nostra è posta come potete vedere sul come
Funzione il settore pubblico e non sul chi gestisce la cosa pubblica o sul quanto o su cosa sia gestito dal settore pubblico
Tale scelta non è casuale
In un Paese democratico qual è l'Italia è l'elettore le forze politiche Daloui espresse che definiscono chi gestisce la cosa pubblica
Noi imprenditori possiamo concorrere con le altre forze sociali e con quelle politiche a indicare cosa e quanto è gestito dal settore pubblico
Riteniamo però che possiamo avere titolo e capacità professionale per suggerire come vanno gestite in maniera efficiente le risorse pubbliche che sono le risorse di tutti i cittadini
Tale attenzione riservata la modalità di gestione può apparire strana in un momento come l'attuale
In cui si discute soprattutto in termini di quanto lo Stato spende dato l'elevato livello del debito pubblico
Non si tratta tuttavia di una fuga in avanti
L'esperienza del sistema produttivo
L'esperienza delle imprese ha mostrato che l'attenzione sul come vengono gestite le risorse deve andare almeno di pari passo con l'attenzione su quanto di risorse sono impiegate
Nessuna impresa avrebbe potuto vi dunque in maniera significativa i costi di produzione
Se non avesse messo mano in primo luogo all'organizzazione interna dalla produzione della commercializzazione della politica di acquisto e della politica dei prezzi
è stato un recupero di capacità di gestione ordinaria che ha consentito di arrivare all'economia necessarie per un aggiustamento
Un recupero fatto non solo di introduzione di grandi processi innovativi che spesso trovano
Sui giornali e sui mass media il massimo di rilievo ma anche soprattutto e questo lo sappiamo noi imprenditori di costante attenzione all'ordinaria amministrazione
Di caparbia volontà conseguire obiettivi specifici anche minimi ma significativi nella loro numerosità questa scelta del come implicava tuttavia un'analisi approfondita delle modalità effettive sul funzionamento dall'apparato pubblico
L'impossibilità di procedere a tappeto su tutto il vasto campo dell'operare ci ha indotti a procedere attraverso un'analisi di casi emblematici
Sono stati scelti taluni settori di rilevanza evidente il sistema delle imposte la sanità la scuola i trasporti urbani le Poste
E nel loro ambito sono stati analizzati i casi specifici su tutto il territorio nazionale
Alcuni istituti scolastici un certo numero di unità sanitarie locali il caso di talune aziende di trasporto municipali
Complessità dell'approccio multidisciplinare numerosità e diversità dei casi analizzati loro distribuzione su tutto il territorio nazionale
Sono stati tutti fattori che ci hanno indotto a coinvolgere in questo viaggio nell'arcipelago pubblico un numero rilevante di centri di analisi e di studiosi per l'esattezza le nostre ricerche hanno collaborato sette centri di analisi e trentatré studiosi oltre al Centro studi di Confindustria con i propri ricercatori il tutto sotto la guida del professor ci vuol Cipolletta a cui va il mio personale ringraziamento
Ma non è stata solo
L'applauso è più che meritato per il professor Cipolletta ma non è stata solo la complessità delle analisi ad induce a questa operazione di coinvolgimento Esterno è stata piuttosto la convinzione dell'opportunità di operare congiuntamente fra quanti hanno avviato riflessioni su come pervenire ad un miglioramento del funzionamento della struttura pubblica
Per evitare analisi di parte per individuare soluzioni praticabili per sfruttare la sinergia di più azioni
E questa operazione di coinvolgimento di discussione di verifica è stata anche essa un tratto specifico del nostro metodo di lavoro al fine di dare valenza più generale alle nostre proposte
Le analisi specifiche condotte sui tre temi dello Stato come incassa come spende come investe sono state poi esaminati in tre seminari di studio svoltisi rispettivamente a Milano Roma e Bari nel
L'uso dell'autunno inverno
In tali seminari sono stati invitati esperti di settore che hanno avuto il compito di dibattere le ricerche
Supportare talune affermazioni oppure confutabile
Il dibattito è stato ampio e ha coinvolto oltre agli e Sperti e agli studiosi anche molti degli operatori dei settori analizzati e delle forze politiche e sociali implicati
Ma il confronto non si è arrestato al campo degli esperti e degli operatori di quelli che normalmente parla degli addetti
Abbiamo anche voluto verificare la sensazione la reazione dell'opinione pubblica per vedere in che misura essa fosse avvertita dell'importanza dei problemi da lui trattati e fosse disponibile ad eventuali modifiche proposte
Per tale motivo abbiamo condotto un sondaggio d'opinione presso un campione rappresentativo dalla popolazione italiana
Nel sondaggio abbiamo cercato di misurare il grado di sensibilità e la capacità ad avvertire i problemi inerenti al funzionamento del settore pubblico
Abbiamo altresì sottoposta a verifica presso la gente
La gente tutti i giorni quella che vive dentro al settore pubblico che dovrebbe utilizzare che deve utilizzare che talvolta è costretto a utilizzare i servizi pubblici talune delle soluzioni o modifiche che emergevano dalle analisi compiute
Non avevamo ne abbiamo l'intenzione di istituire una pratica di tipo referendario
Non ci interessava sapere quali delle soluzioni fossero condivise quasi che per ogni decisione occorresse verificare il grado di soddisfazione immediata come purtroppo sembra essere la tendenza di alcuni politici sulla base di un malinteso senso di democraticità io invece c'interessava e ci interessa capire quanto l'opinione pubblica è informata ed avvertita di specifici problemi
Quale e quanta resistenza vi possa essere nell'introdurre modifiche che Sperti giudichino necessarie od opportune
Sappiamo tutti che la gente noi stessi messi di fronte all'alternativa di perde un vantaggio attuale a fronte di un miglioramento promesso appare incerta scettica titubante
Ma sappiamo anche che le resistenze si riducono quando è dibattito informazione
Coinvolgimento e quindi consapevolezza il sondaggio ha rilevato tra l'altro proprio questa assenza di informazione
Una senza colpevole a nostro avviso sia da parte dello Stato che da parte delle realtà dirigenti nel in senso lato del nostro Paese
Occorre informare i cittadini del reale andamento delle cose se si vuole poi proporre soluzioni senza il rischio di generare i movimenti dirige
Questo metodo ci ha consentito di pervenire ad alcuni risultati
Risultati sui quali io non mi soffermerò ovviamente in termini specifici caso per caso
Questi sono stati raccolti nei volumi intitolati stato ed economica che abbiamo pubblicato con non pochi sforzi e con mille peripezie l'ultima delle quali sembra il trasporto alla sede del convegno uno la fa ancora non arriva di volumi spero che arrivino ma se non arrivino ad oggi evidentemente un impegno per tutti quanti voi ad essere presenti domani mattina in modo che possiamo approfondire nel merito
I risultati delle ricerche nel materiale distribuito al momento dell'iscrizione al convegno avete invece trovato la documentazione inerente l'iter delle ricerche
Le presentazioni dei seminari di studio le reazioni e le discussioni degli e Sperti i risultati del sondaggio di opinione
è mio compito qui riprendere alcune considerazioni di carattere generale che si basano sull'esperienza acquisita in questo lungo periodo di analisi
Le ricerche in particolare quello dello Stato come incassa hanno fatto emergere una forte necessità di maggiore trasparenza del sistema fiscale che seduttivo un sistema ossia che sia più neutrale nei confronti dei singoli soggetti e delle singole operazioni e più trasparente negli obiettivi che persegue
L'attuale sistema fiscale contributivo è la risultante di una riforma pensata negli anni Sessanta e avviata parzialmente negli anni settanta
Non deve meravigliare quindi se l'ottica di tale sistema essenzialmente quella di redistribuire una ricchezza che supposta crescere in maniera sostenuta ed equilibrata
Così come lasciava presumere l'esperienza degli anni sessanta quando la riforma fu pensata
è così che il sistema attuale fortemente progressivo a scopi redistributivi favorisce l'indebitamento a fronte del ricorso al capitale di rischio contiene normative di favore assetto più soggetti ritenuti più deboli come ad esempio il sistema cooperativo
Ma le condizioni macroeconomiche sono profondamente cambiate nel corso degli ultimi quindici anni proprio quasi a partire da quando la riforma tributaria è stata applicata l'economia cresce ormai a stento
Il tasso d'inflazione è stato in alcuni anni recenti elevatissimo resta molto alto l'eccessivo indebitamento dell'impresa ha creato problemi di gestione ed è stato superato solo in una certa misura
I vantaggi o svantaggi di specifici settori si sono modificati
Oggi il sistema fiscale contributivo deve associare all'obiettivo di vista redistribuzione anche quello di favorire lo sviluppo
Perché non si può distribuire unguento che non si produce
Ecco allora che occorre spostare come le analisi mostrano il carico fiscale e contributivo dal momento della produzione a quello del consumo della spesa
Vanno in questa direzione le proposte di spostare carichi contributivi ad imposte indirette
Quello di ridurre il ruolo delle imposte nel finanziamento di taluni servizi pubblici e dico che è maggiormente al sistema dei prezzi
Quell'anche di restituire autonomia impositiva Adenti distesa senza tuttavia dare autonomia di determinazione degli imponibili essenza momento complessivo del carico fiscale
Quella infine di rivedere il sistema di imposizione per consentire una detassazione delle risorse finanziarie investite in capacità produttive
Ma il sistema fiscale soffre anche della inefficienza degli uffici tributari
Un'efficienza che pesa sul sistema produttivo perché favorendo l'evasione distorce la concorrenza ed impone costi eccessivi a quanti pretendono ancora di rispettare o tentare di rispettare i tutta la farraginosa normativa tributaria
Le analisi offrono nel merito diversi suggerimenti volti a migliorare il funzionamento degli uffici tributari
In particolare favorendo l'autonomia e la professionalità delle strutture
Riducendo il carico di esazione che oggi grava il il larga misura sul sistema produttivo arrivando ad una drastica semplificazione delle procedure dei modelli e delle casistiche
Quella della semplificazione è sicuramente un esigenza avvertita il numero delle denunce la moltitudine dei casi la complessità delle procedure sono al tempo stesso
Scuri impedimento reale alle strutture tributarie per verificare da accertare ed una fonte di errori di preoccupazioni per il contribuente
Ne danno prova i risultati del sondaggio su cento italiani ben ottantasei devono farsi aiutare da qualcuno per fare la dichiarazione dei redditi e di questi oltre la metà di Corrado un professionista pagamento
Sono gli italiani un popolo di incompetenti
La realtà è che il settantotto per cento della popolazione giudica inefficiente l'apparato fiscale
è una grande maggioranza ritiene mal fatte o incomplete le leggi in materia fiscale
Sul versante della spesa e della produzione di servizi collettivi le ricerche hanno individuato moltissimi punti di intervento
Tentando di riassumerli in un
Unico concerto possiamo dire che risulta evidente la necessità di ricomporre l'autonomia gestionale per molti dei servizi pubblici
Nel mondo della scuola abbiamo Visconti ricostruito caso per caso istituto per istituto il Bilancio effettivo contabilizzando le risorse impegnate in termini di stipendio di spese per acquisto di beni e servizi
Ebbene il capo dell'istituto a un controllo limitatissimo su questo bilancio che dipende invece da miriadi di amministrazioni pubbliche e private che intervengono su lo stesso soggetto fisico sulla stessa realtà di insegnamento come è possibile in queste condizioni gestire un servizio di chi è la responsabilità come introdurre un po'di sana concorrenza anche tra gli enti pubblici
Analogo il caso delimita sardi sanitarie locali ove peraltro si assiste ad una pericolosa commistione tra attività di indirizzo politico l'attività di gestione
Che impedisce la necessaria autonomia responsabilità di chi gestisce le risorse per la produzione
Come ovviare a questi inconvenienti
Le vie sono in parte già note
Quella di riconoscere personalità giuridica molti centri di spesa
Di imporre il vincolo di bilancio e la responsabilità politica e civile agli amministratori
Di separare nettamente la funzione di rappresentanza politica da quella di gestione corrente
Di consentire politiche di prezzo differenziate per alcuni servizi
La possibilità di ricorrere a un sistema di prezzi tariffe o di imposte per graduare la soluzione di alcuni servizi pubblici e per meglio selezionare domanda e l'offerta è stata avanzata in molte ricerche
Per chiarezza dobbiamo dire che i sondaggi di opinione hanno rilevato una certa resistenza della popolazione a tali soluzioni ma i sondaggi hanno anche segnalato code richiamavo prima una pericolosa disinformazione
La maggioranza della popolazione non sa che i servizi pubblici sono gestiti in perdita malgrado il continuo parlare del disavanzo pubblico
Addirittura alcuni mi sembra dal quindici al venti per cento ritengono che i servizi pubblici diano utili allo Stato italiano
Questo implica che lo stato delle favole un'operazione di informazione perché in caso contrario troverà sempre insomma instabili difficoltà a gestire una spesa pubblica per l'opposizione di un'opinione non informata
Gli italiani tuttavia sono anche disposti a far pagare agli utenti servizi per quello che costano
Il quaranta per cento di persone si dichiarano favorevoli ed è una percentuale rilevante forse anche perché ancora non sanno quanto effettivamente questi servizi costa
Gravissima peraltro in tutte le aziende pubbliche è apparsa la mancanza di una struttura informativa interna volta al controllo di gestione e rapporto con il mercato
Trattasi di scuola di salita persino di Poste non esiste un sistema informativo per la gestione ottimale della spesa e per l'allocazione delle risorse umane e finanziarie
E soprattutto assente un qualsiasi raccordo con il mercato e con i clienti abbiamo delle aziende producono senza sapere quello che vogliono in quel momento i propri clienti che sono i cittadini
I casi sono evidenti ce ne sono tanti viene spesso ricordato quello del dei telegrammi che oggi è diventato un servizio che occupato per la larga parte da congratulazioni da condoglianze
Sì anche le Poste per rimanere su questo esempio funzionasse un po'più come un'azienda privata con quella dotazione di rete commerciale potremmo avere un sistema postale efficiente redditizio
Oggi realtà assistiamo proprio in questi mesi ha qualche ripensamento del servizio postale
E a tentativi di piani di ristrutturazione del sistema delle telecomunicazioni
Senza entrare nel merito è certamente un segno positivo
Che questo accada e speriamo che a questo abbia contribuito anche l'attenzione che il nostro mondo ha portato a questi processi di ristrutturazione
Questa incapacità di gestire in senso produttivo taluni servizi servizi
Suggerisce la possibilità di ridurre la presenza pubblica nella produzione di servizi ove possano innestarsi un'offerta privata
Ciò che può significare e dunque i casi di monopolio o anche ricorrere di più a forme di concessione
Sviluppando da un lato la collaborazione
In forme equilibrate tra imprese grandi medie e piccole dall'altro valorizzando la concorrenza come strumento ultimo di efficienza l'opinione pubblica è in questo caso pronta ad accettare un servizio privato almeno come gestione dato che la maggioranza degli intervistati ha espresso la convinzione che una gestione privata dei servizi pubblici con due ebbe ad un servizio migliore specie per quanto attiene le ferrovie l'assistenza sanitaria i trasporti locali la scuola e le Poste
Ma impone una gestione privata significa in primo luogo eliminare la natura pubblica del rapporto di lavoro
Una natura che non risponde più alle esigenze differenziazione e di riconoscimento di professionalità che un tempo si voleva riservare oggi a voler essere generosi e sono sinonimo di protezione assistenzialismo e corporativismo
Infine nel vasto ma importante settore degli investimenti pubblici emersa evidente come prioritaria la necessità di semplificare le procedure
Accorpare le competenze accelerare i tempi introdurre meccanismi del tipo silenzio assenso
Istituire procedure di istruttorie parallele anziché procedimenti a cascata che allungano inevitabilmente i tempi
Spostare il controllo dalla modalità preventiva formale
Di oggi a quella successiva sostanziale quella su cui si deve misurare l'amministratore pubblico cioè sulla capacità di gestire con efficienza il bisogno qui deve dare una risposta
Il rilancio degli investimenti e delle infrastrutture collettive è un'esigenza troppo avvertita per un Paese come il nostro che ha preso un ritardo considerevole in questo campo nei confronti degli altri paesi industrializzati
Le infrastrutture sono non è lo mancante del processo di ristrutturazione dell'economia italiana
Non è l'assenza di risorse finanziarie nell'insufficienza della tecnologia ad ostacolare il necessario processo infrastrutturale
E l'attuale sistema procedurale l'ostacolo a fare emergere il ruolo tutto politico di aggregare il consenso collettivo verso scelte importanti e necessarie per il nostro Paese
Fatte queste considerazioni sui principi comuni alle analisi e alle risposte che sono emersi dalle analisi di ricerche
è opportuno a questo punto trarre brevemente alcune conclusioni di carattere generale
Innanzitutto le ricerche hanno confermato al di là delle singole proposte che esiste lo spazio e la possibilità di riparare la macchina pubblica
La condizione che si abbia il coraggio di affrontare i singoli casi
Di smontare i meccanismi in essere di sfruttare le possibilità che già oggi in parte esistano l'ordinaria amministrazione come dicevo all'inizio e altrettanto importante dei vasti progetti di riforma
L'attesa di questi ultimi non può in nessun caso costituire un alibi per non far nulla oggi
Per questa operazione di intelligente uso dei meccanismi esistenti è importante l'opera proprio delle istituzioni che potremmo definire lunghe
Di quelle cioè che non soffrono soffrono meno o dovrebbero soffrire meno delle incertezze tutte politiche che caratterizzano il nostro Paese
Ecco perché in questa convegno intendiamo rivolgerci alle istituzioni oltre che all'esecutivo offrendo l'apporto di una istituzione privata qual è la Confindustria
Che anch'essa alle pretese il privilegio di operare su tempi lunghi quelli necessari per le riforme di struttura
A queste istituzioni noi offriamo il contributo delle ricerche svolte e delle riflessioni condotte
Con la convenzione di aver portato un contributo fattivo al processo di adeguamento del quadro istituzionale che non significa nel nostro Paese oggi soltanto parlare dei problemi di rapporto tra i partiti che non significa soltanto di parlare dei problemi dei rapporti delle grandi istituzioni politiche ma anche di dare efficienza di innovare le istituzioni che operano al contatto con i cittadini i terminali ultimi migliorare il funzionamento delle istituzioni è un passo necessario per una più efficiente interazione tra Stato ed economia
è il primo passo verso l'individuazione e la risoluzione di alcuni nodi che periodicamente si incontrano intendo parlare dello spazio occupato unitaria dal settore pubblico del suo modo di operare dei rapporti che si determinano tra attività di controllo pubblico e attività economica e di quelli tra politica ed affari
Anche l'Italia rapporti dobbiamo parlare apertamente perché con essi dobbiamo fare i conti sia che si voglia procedere sulla via del rientro degli squilibri sia che si voglia entrare in pieno diritto nell'Europa del mille novecentonovantadue
Sullo spazio occupato dal settore pubblico sia già soffermato ampiamente il presidente Lucchini e quindi voglio qui soltanto ribadire la necessità di liberare lo Stato da quelle incombenze che non gli sono congeniali
Per concentrare la propria opera sulle grandi scelte per il futuro del Paese
Guidare il mercato verso il conseguimento del massimo sviluppo in un regime di correttezza di libertà di eguaglianza e di giusta solidarietà con quanti risultano svantaggiati
Per conseguire un tale obiettivo sarà necessario soprattutto ripensare il come le modalità dell'intervento pubblico
L'Italia ormai in Paesi ad industrializzazione consolidata
Che pretende più o meno giustamente di partecipare al gruppo dei maggiori Paesi che talvolta fa gara nella pubblicistica per superare questo qui
Riconosce questa partecipazione significa saper abbandonare logiche di protezione di assistenza generalizzata per persone o settori significa operare con azioni che garantiscano effettiva libertà ed eguaglianza di regole il nostro Paese ha bisogno di operazioni più neutrali
Che garantiscano il funzionamento di regole più possibili eguali per tutti over eventuali eccezioni siano appunto tali esplicite limitate nel tempo conosciute possibilmente da tutti
Questo modo di operare deve riguardare tanto le azioni tradizionali e quindi ad esempio il sistema fiscale il diritto società Mario il mercato del lavoro il sistema di tariffazione la gestione del pubblico impiego il sistema delle imprese pubbliche
Quanto le azioni più moderne attuali
Quali la politica industriale quella della ricerca la tutela della concorrenza la costruzione di un moderno mercato finanziario per tale via ossia garantendo neutralità si potrà separare la necessaria attività di controllo da quella di gestione
Una separazione che come ho detto prima è necessaria anche per evitare le pericolose commistioni tra politica ed affari di cui purtroppo sono dense le cronache italiane
Un Paese ove tali commistioni sono estese di ove esistano possibilità diffuse di pressioni politiche sugli affari
O di scappatoie favoritismi o le evasioni è un Paese votato al basso sviluppo allo svilimento individuale e collettivo alla palese inefficienza
La stessa libertà di competere sarebbe compromessa e di vantaggi dei singoli si tramuta avrebbero i svantaggi collettivi
Per l'incapacità di reggere alla concorrenza di un mercato più vasto e più libero sul continente europeo
Le imprese italiane soffrono del gioco perverso tra affari e politica un gioco che va spezzato attraverso la separazione netta tra funzione di controllo e funzione di gestione
Attraverso il ritiro del settore pubblico ad attività produttive non necessarie
Attraverso la semplificazione di molte procedure all'introduzione di automatismi
Attraverso il restringimento delle ali di discrezionalità e la responsabilizzazione di coloro che devono gestire le rimanenti necessaria riti di espiazione a vita
Attraverso la fissazione di regole chiare ed automatiche cui devono conformarsi le imprese
Attraverso infine il miglioramento dell'apparato pubblico di controllo in tutti i settori da quello fiscale tributario a quello degli enti locali e dei gestori delle politiche di intervento
L'economia italiana è pronta a immergersi in un mercato più libero fatto di regole più automatiche diminuì sostegno protezioni le imprese per competere devono essere certi che non vi siano distorsioni di concorrenza per interventi specifici
E se devono avere come riferimento essenziale l'utilizzatore finale dei loro prodotti così come lo Stato per avere come riferimento essenziale i bisogni dei cittadini
Per far ciò è necessario che il settore pubblico entro il meno possibile nel mercato come produttore Massiah presente in maniera sempre più efficace per garantire competitività di insieme rispetto delle regole
Ed efficienza nel perseguimento di obiettivi di interesse comune
Avendo a mente tali obiettivi abbiamo avviato questo sforzo di ricerca e questa procedura di confronto
Senza l'utopia di poter risolvere tutto e presto
Senza la presunzione di insegnare il mestiere a nessuno ma con la consapevolezza di poterci e doverci impegnare insieme per lo sviluppo della nostra società
Mi scuso per la lunghezza dell'intervento non è mia abitudine leggere ma questo non è l'intervento Luigi Abete e la relazione conclusiva di un gruppo di lavoro e motivi di onestà e di completezza hanno reso necessario qualche minuto in più per l'esposizione vi ringrazio
Migliorare il funzionamento del sistema pubblico e ormai l'obiettivo di tanti studi e di tante sì
Tutti i programmi dei numerosi governi che si sono succeduti negli anni hanno parlato di miglioramento del sistema pubblico
Come riuscire in tale impresa
Cerco di presentare un attimo i
I miei interlocutori in questa tavola rotonda alla mia sinistra credo che non abbia bisogno di presentazioni professor Cassese professor Cassese uno
Tra gli studiosi più eminenti per quanto riguarda la pubblica amministrazione
Alla mia destra poi andremo a interrogarlo più nello specifico
Niente popò di meno che il presidente della magistratura di controllo e cioè il presidente della Corte dei Conti
Che quell'istituto che ogni anno fa un bellissimo volume il quale dice che le cose non sono andate affatto come avrebbero dovuto andare per quanto riguarda il bilancio dello stato dei conti dello Stato
Lo leggiamo tutti con grande interesse Lupoi i vorremmo chiedergli che cosa accade
Alla mia lastre ma destra il professor Sheldon Zoppi invece che è presidente del Formez e che pure lui un'importante devo dire che uno il Formez ha dedicato ampio oltre che l'attività di informazione ha dedicato invece un ampio approfondimento i temi del funzionamento della pubblica amministrazione io mi ricordo i primi volumi che vennero pubblicati quasi in contemporanea un occorra porto Giannini e che contribuirono proprio lo sviluppo del Rapporto Giannini sulla pubblica amministrazione il mio ruolo in questa occasione qual è perché il mio ruolo in questa occasione non può che essere quello di prendere spunto da alcune indicazioni che sono emerse dalle due relazioni di questo pomeriggio dalla relazione del presidente Lucchini ed alla relazione di Luigi Abete e cercare di trarne alcune indicazioni cercare di sollecitare il dibattito con degli interlocutori così importanti e così professionalmente qualificati per la loro esperienza per la figura che rappresentano per gli studi che hanno fatto
In realtà insomma in questa tavola rotonda che cosa vogliamo realizzare beh finora noi abbiamo detto che cosa vorremmo quali sono gli auspici quali sono le cose che noi ci aspettiamo abbiamo denunciato il collo scollegamento esistente tra società civile l'avanzamento del sistema produttivo l'avanzamento della società e l'arretratezza della pubblica amministrazione delle istituzioni in realtà la loro incapacità di rispondere ai nuovi bisogni alle nuove esigenze
è vero non è vero ecco io cerco di e possibile realizzare miglioramento io cerco di dare tre o quattro Flash
Per cercare di stimolare se mai ce ne fosse bisogno la vostra
Vostri interventi successivi mio mi proporrei anche perché almeno così dare un minimo di ordine dei lavori una durata di questa tavola rotonda sull'ordine di un'ora siamo partiti purtroppo con grande ritardo se poi cercheremo di di stringere per quanto possibile ma cercherei prima di fare due puntualizzare due temi i due temi su cui io voglio richiamare la vostra attenzione sono essenzialmente questi mi pare che nelle due relazioni che sono state presentate oggi pomeriggio ma anche un nesso
E questo nesso è il problema
Della dare o dell'attribuire
Capacità recupero di decisione effettiva al sistema politico
Mi pare che questo sia uno dei temi su cui in questi giorni si stia enormemente centrando l'attenzione dei partiti che compongono la maggioranza e degli altri partiti
Ma recupero di capacità di decisione io credo che sia il nodo vero su cui incominciare a ragionare
Perché primato della politica che è un dato sul quale noi non discutiamo
Ebbe deve essere correttamente inteso
E cioè
Noi intendiamo per primato della politica il recupero da parte del sistema politico di capacità di decisione strategica
Senza però che questo primato della politica non corre rischio né di diventare una figura retorica
Né dall'altra parte la copertura ideologica di un'attività di prevaricazione
E questo voglio dire è un passaggio abbastanza delicato perché questo non accada allora un primo tema sul quale avrei piacere perché personaggi come voi in cui ci dessero il loro contributo
E proprio su questo su questo principio il secondo principio
Sul quale io credo che sia Dio doveroso oggi fare una riflessione è il rapporto esistente tra sistema politico e sistema amministrativo
Tra potere politico e sottolineo potere politico e dirigenza e sottolineo dirigenza amministrativa
Per questo io credo significhi riprendere ripristinare una linea di demarcazione
Tra la sfera delle competenze politiche la sfera delle competenze amministrative cosa che oggi mi pare invece estremamente confusa
Tra poteri di indirizzo e Di Centa
E poteri di attuazione e di gestione
L'avevo detto distinzione
Non separazione perché sappiamo anche dobbiamo fare i conti anche prende pragmaticamente con quello che abbiamo di fronte
Ma distinzione che mai come in questo momento se vogliamo rimettere in moto un meccanismo istituzionale corretto io credo debba essere recuperate riaffermata con grande forza
Il terzo passo perché questo si realizzi voglio dire e questo è se mai il terzo passaggio sul quale io vi invito un attimo a considerare
E che allora significa che il potere politico ha bisogno di nuove nuove funzioni
E allora per me questo significa per il potere politico meno leggine
E migliori leggi di indirizzo generale
Io credo che la lentezza del Parlamento di questo Paese dipenda anche dall'eccesso di legificazione
Allora eccolo qui un altro nodo importante possibile delegificare
E possibile recuperare al ruolo del parlamento
Funzioni più importanti rispetto a quello che oggi svolge e su cui spesso si perde una marea di tempo di energie e di risorse
Ma se questo riguarda il sistema apolitico una parte importante riguarda anche il sistema amministrativo e qui voglio dire la vostra esperienza credo
Che sia particolarmente prezioso Done interpretazione mia personale ma che in parte deriva anche da i contenuti di questa dalla ricerca dal filmato che abbiamo visto
Ma io credo che per la pubblica amministrazione
Significa anche recuperare potere effettivo
Ma soprattutto potere effettivo significa assunzione delle proprie responsabilità
Ma allora le responsabilità verso chi
Ecco io credo che la pubblica amministrazione ha spesso dimenticato che essa è al servizio dei cittadini
Servizio delle singole persone
E al servizio delle forze sociali al servizio delle categorie economiche
Ed è a questi che occorre rispondere nel modo in cui la pubblica amministrazione svolge il suo servizio
A me pare ma ripeto è un'opinione personale a me pare invece
Che la pubblica amministrazione sia una specie di corpo separato dalla società
Un corpo che si auto legittima un corpo che si autoalimenta un corpo che poi tutto sommato serve soltanto gli interessi di quel gruppo sociale che oggi è diventato un gruppo sociale del più importante all'interno di questo Paese
C'è un gruppo sociale che anziché tutelare misurarsi rispetto agli interessi e rispetto alle esigenze dei cittadini Inti dei conti cerca di auto tutelare in sostanza solo se spesso Noemi spesse volte abbiamo considerato durante questo periodo la pubblica amministrazione come se fosse un'azienda re se dovessimo ragionare come un'azienda diremo che la pubblica amministrazione non ha un minimo di capacità
Di politiche di marketing nel senso che forse neppure conosce i bisogni dei propri consumatori allora
Arriviamo sull'ultima parte proprio a parte queste allora fatte questo minimo di premesse
Io credo che noi dobbiamo incominciare a interrogarci e credo di voler partire proprio dal presidente per vorremmo su questo costiamo poi interloquire su questi tre punti Inter lo chiamo tu
E allora il primo problema che si pone per realizzare effettivamente un miglioramento come ha detto poc'anzi Luigi Abete in termini di gestione dell'ordinario
E di concentrare su questo delle energie perché questo è il primo punto prima ancora che fare grandi progetti di riforma grandi progetti di struttura e e quello di gestire meglio l'ordinario
Allora le modalità incominciamo interrogarci le modalità di formazione delle decisioni del di spesa
Da parte del Governo e del Parlamento
E quello parimenti importanti
Delle caratteristiche delle moto alle tra dei controlli sugli impegni sull'erogazione ora la Corte dei conti ha un ruolo centrale su questo tema
Io voglio
Presentare due interrogativi
Un po'brutale primo abbiamo una speranza che l'articolo ottantuno
Della costituzione ritorni ad essere l'elemento portante del funzionamento di del sistema della pubblica amministrazione nel rapporto con i pubblici poteri la seconda
Ma quel libro estremamente interessante di cui tutti parlano i giornali in un certo momento dell'anno
Che fine fa
Qual è la funzione che assume questo importante documento e come è possibile recuperare alla Corte dei conti il ruolo di magistratura di controllo perché magistratura senza sanzioni io credo che non abbia neppure motivo di esistere
Presidente Carbone vuole dirci qualcosa su questo
Grazie dottor o trucco questioni che lei apposto
Coprano l'universo delle riforme istituzionali
Perché al centro delle questioni che lei ha posto la dislocazione d'esercizio del potere
Quindi io mi aggrappo alle più specifiche domande che lei alla fine ecco Milburn certo perché con direttamente ineriscono al ruolo istituzionale della corte
Provando a dare una risposta anche un tantino ottimistica
In ogni modo informativa
Che speranza c'è che l'articolo ottantuno della Costituzione
Che ricordiamolo termina il carico del legislatore che è decisiva non la spessa anche di identificarla quantificarla e allocarla in equilibri complessivi di bilancio che prospettiva ci può essere che questa norma ecco travagliata elusa e e che ci ha tanto nervosismo possa trovare invece un miglior destino
Bene ecco
In questo modo le chiama direttamente in causa la Corte dei conti
Perché
La Corte dei conti da decenni ha fatto da Cassandra della finanza pubblica a avvertito come i conti non torna sono non tornassero proprio a monte proprio nella impostazione della legislazione di nuove spese
E ha dedicato a questo ogni anno forse da vent'anni un capitolo per la propria relazione
Annuale al Parlamento nell'occasione del rendiconto sul bilancio dello Stato
è proprio dalla sua ultima relazione che ha tentato di fare qualcosa di più e di diverso che un membro discorso pretermine attori
Di assumere una iniziativa in qualche modo istituzionalmente coraggiosa di assumersi un mestiere ulteriore ecco rispetto a quello tradizionale ancorché indescrivibile nello Statuto legislativo Saracco
Si era assunta cioè a fronte di ogni legislativa dispensa dal governo di ogni nuovo disegno di legge approvato in Consiglio dei ministri
Di fare i conti preventivamente di andare a vedere se davvero erano stati identificati e quantificati tutti gli oneri che ne derivano e che ne derivano nel primo negli anni successivi e di verificare ecco se la clausola dell'articolo ottantuno la l'indicazione di una copertura che ricostituisce a e equilibri di bilancio che compensato se nuove spesso e con nuove risorse fosse stata correttamente osservata
E perciò da quest'anno
Direi iniziando nell'ottobre ottantasette a
Cominciato a riferire al Parlamento a riferire in Parlamento ecco non dopo che la legge fosse stata approvata ma non appena il disegno di legge era stato presentato dal governo al parlamento ha riferito sul costo e diciamo ha prodotto al Parlamento sette di questi referti su ottanta circa iniziative legislative del Governo
Che hanno trovato ecco una forte
Attenzione di opinione pubblica ma anche parlamentare e hanno eccitato perciò hanno introdotto perciò nel approcci nel procedimento che sale
Diretta da parte delle camere ecco elementi di riflessione di collezione di integrazione ecco
Che prima non c'erano
Questo non è tutto
Questo non è tutto perché come era nelle intenzioni della corte questo era un'iniziativa intesa e citare un circolo virtuoso ecco sia nel
In parlamento sia nella normativa che regge questo rapporto ma legge dispensa
Bilancia no presidente io anche per movimentare un attimo altrimenti poi Crema sulla legge finanziaria tanto per dirne una riforma la Corte dei conti come ha giocato perché qui siamo di fronte ad un palese splafona allora com'è intervenuta la Corte dei conti in termini di magistratura di controllo sulla legge finanziaria che ormai è diventata legge dello Stato le le rilancio un discorso un po'più ampio come vede tutto sommato
La Corte dei conti una legge che doveva essere una legge di Bilancio e cioè regolatrice della risorsa nei confronti del Paese quella che oggi è diventata la legge omnibus quella su cui tutti quanti si buttano per recuperare l'emendamento per recuperare il miliardo per recuperare i mille miliardi ecco come si pone rispetto a questo atteggiamento del sistema a politico nei confronti nei confronti degli splafonamenti che sono evidenti tant'è che siamo alla ricerca e chi di dieci di sette di quattro poi vedremo quanto saranno i miliardi che si occupano per risanare il disavanzo
Come si pone anzi
La Corte non soltanto ha sempre negato la legittimità del di tradurre la legge finanziaria in una leggi omnibus dispensa questo lo ha detto dal settanta al mille novecentosettantotto dalla
Introduzione perciò con la legge di riforma della contabilità giusto quello che dice il programma li governa di rivedere la la struttura dalla Germania ha detto qualche cosa di
Più precise ha detto la legge finanziaria è una legge di spesa perciò deve essere sottoposta ai vincoli di articolo ottantuno
Ecco deve indicare essa stessa copertura e in base alla riforma del bilancio non può trovare copertura in indebitamento per spese correnti
Quindi ecco a contribuito a una interpretazione della legge di riforma della contabilità pubblica che hanno stretto ulteriormente i freni voglio dare questa parola racconta notizia confortante che non è una novità ma che né opportuno tirare in questa sede in evidenza questa iniziativa dalla corte e sulla
Deciso tutta la legislazione dispensa e questa interpretazione dalla corte sulla legge la finanziaria da trattare da stringere con gli stessi vincoli della digestione dispensa è diventata adesso anch'
Con la legge finanziaria mille novecentottantotto una norma di legge l'articolo due della legge finanziaria mille novecentottantotto ha stretto d'
Molto le maglie dell'articolo ottantuno in attuazione dell'articolo ottantuno sicché ecco il compito della corte dei conti che ammonisce avvisa il compito delle Commissioni parlamentari intese a verificare il rapporto nuove spese allocazione di copertura a dei puntelli molto maggiori
Non è un risultato ecco che possiamo già ritenere acquisito questo
Freno alla pressione sulla finanza pubblica in definitiva sul debito pubblico della nuova legislazione dispensa ecco perché ecco il non basta scrivere delle norme per avere dei risultati
Il resto appartiene ai soggetti che sulla scena sono le drammatici persone della politica e di professor si sente un po'meno Cassandre un po'più interventore fattuale in questo momento ecco allora
Io vorrei a questo punto passare un attimo la parola anzi passare la parola a Sabino Cassese
Perché e il prima parte di questo intervento è stato sul più sull'aspetto quantitativo
è la seconda parte che pure ci preoccupa cosa l'aspetto qualitativo dalla spesa
Perché qui c'è l'abitudine a far passare e lo dico brutalmente come Investimenti delle risorse che in realtà sono destinati ad altri scopi
C'è la sistematica violazione per quello che riguarda gli impegni
I tempi di esecuzione delle opere infrastrutturali c'è il dirottamento a spese correnti e di somme che sono destinati agli investimenti
Sono temi non nuovi ne abbiamo discusso tante volte ne abbia discusso all'interno del comitato scientifico
Io vorrei che Sabino Cassese cedesse un quadro complessivo su quegli interrogativi tenendo anche conto specificatamente dell'elemento della qualità della spesa oltre che della quantità della spesa
Secondo me il problema è molto semplice
In Italia non abbiamo un organo di controllo serio
E quindi non abbiamo neppure una
Registrazione precisa di quello che lo Stato fa
Noi stiamo vice vivendo una commedia in realtà perché per vent'anni abbiamo detto che si facevano legge pesa
Poi a un certo punto si è pensato che il Parlamento dovesse essere chiamato a prendere delle decisioni complessive perché altrimenti non esisteva una politica di bilancio sull'esempio francese è stata introdotta la legge finanziaria
Ora noi ci lamentiamo della legge finanziaria ebbene io a questo punto penso che veramente siamo alla commedia
In realtà il problema della legge finanziaria e tutt'altra questione il problema vero della legge finanziaria e la difficoltà di decisione del Parlamento
E lo stato di frustrazione del parlamentare che sa che se prende quell'autobus arriva se non prendere quell'autobus non arriverà mai e quindi cariche alla legge finanziaria di tutti i suoi sogni di tutte le sue aspirazioni e anche di tutte le sue frustrazioni
Questo è il problema della legge finanziaria se è vera questa diagnosi il problema della legge finanziaria quindi non riguarda la legge finanziaria riguarda il Parlamento la legge finanziaria uno strumento buono
Ciò che è sbagliato e il modo con cui si carica di aspettative che non sono proprie della legge finanziaria
Secondo problema noi abbiamo una istituzione che si chiama ragioneria generale dello Stato questa prepara il bilancio dell'intero settore pubblico cioè di quel complesso di organismi che sono lo Stato i ministeri gli enti pubblici e così via
Però mentre prepara il bilancio di questi organismi ventre li finanzia
Poi non li controlla
Quindi è un organismo asimmetrico squilibrato
Si aggiunga questo organismo è collegato a quella vecchia mentalità badate è retto da una legge del mille novecentoventitré quindi naturalmente non può che essere legato a questa mentalità
A quella mentalità per cui bisogna guardare in maniera occhiuta
Ogni atto ogni singolo provvedimento ogni trasferimento di maestro elementare da un luogo all'altro ogni decisione della pubblica amministrazione e naturalmente guardando l'autore parte gli sfuggono le cose più importanti
Come sempre capita
Che la corte dei conti e certi altri organismi
Siano organismi che vanno completamente modificati ammodernati e cosa che mi paesi come gli Stati Uniti e in Inghilterra si è compreso prima della Seconda guerra mondiale
Io mi auguro che noi dobbiamo aspettare la terza guerra mondiale per poter a bordo ornare queste istituzioni e poter quindi assicurare quelle conoscenze che nostro amico Patrucco prima auspica queste secondo me sono i problemi che noi abbiamo davanti sotto il profilo del controllo della finanza
Poi vi sono i problemi
Dello stato ma di quelli forse possiamo parlare tra un momento se vuoi ancora queste allora legamento giù consentiva ai non abbienti che consentimi di raccontarti una cosa nel mille novecentotrentuno uno studioso americano
Scrisse un saggio nel quale conto insignificanti che aveva la parola Stato e ne conto centoquarantacinque dal mille novecentotrentuno sono passato in passato mezzo secolo possiamo dire che ne abbiamo se ne sono aggiunti almeno un'altra ventina tant'è vero che noi oggi parliamo di Stato sociale è stato del benessere ahimè anche stato delle multinazionali e così via
Cioè tutti coloro che nel bene o nel male adoperò no questa parola di aggiungono un aggettivo consentimi di dirti quindi che io nei due partiti che si stanno affrontando il partito di lo stato dell'economia che era scritto lì adesso non si vede e il partito di Patrucco che ci ha posto il problema parlamento amministrazione governo corte dei conti io sono del partito di Patrucco cioè di quelli che ritengono che oggi il problema va visto
Vedendo esaminando il ruolo di ciascuno dei protagonisti della vicenda
E non ammantandoli tutti i protagonisti mettendoli tutti quanti in una specie di Sacco questa parola che si chiama stato e che nasconde poi tutte le responsabilità
E vedendo quindi le responsabilità di ciascuno di questi ecco io sono pronto dirti quali sono secondo me le responsabilità del Parlamento quelle del governo quelle della pubblica amministrazione
No grazie
Grazie Cassese io credo che a questo punto si
Si possa fare a un altro passaggio ancora lo abbiamo parlato di quantità abbiamo cercato di recuperare in termini qualitativi con intervento di Cassese professor Zoppi voi per primi avete affrontato il problema dell'efficacia e dell'efficienza della pubblica amministrazione valutare proprio sia stato il Formez aprire i primi studi
Ecco io vorrei
Richiamare quel tema che finora non è ancora emerso
E cioè come si rapporta alla pubblica amministrazione rispetto al suo mercato
E e poi qui c'è il nodo vero cari amici
E possibile richiamare efficacia ed efficienza quello che abbiamo fatto in tre interventi e l'ho fatto pure io insomma
Se poi a chi deve gestire non sono dati strumenti
Per poter richiamare i propri collaboratori ad una gestione efficace ed efficiente ecco allora io vorrei che per il professor Zoppi cd
Cogliendo ovviamente gli stimoli che sono emersi dall'intervento del professor carbone dell'intervento di Sabino Cassese ecco che ci desse una risposta su questo punto perché poi credo che proprio sotto a Pisapia già qual è la domanda che mi faccio tutti dopo insomma ecco perché vorrei però capire qual è la risposta che ci da questo primo punto su ma io cerco di dare una risposta
Tenendo presente il secondo interrogativo che lei aveva posto il rapporto tra sistema potere politico e pubblica amministrazione e recupero della politica io credo che si debba sgombrare il campo da una pretese almeno dal mio punto di vista che per la pubblica amministrazione basti qualche opera di maquillage di aggiustamenti del meccanismo
Come dire di ripulitura dell'orologio
Ma al tempo stesso ritengo che non si possa e non si debba parlare di riforme generali perché questo significherebbe rimandare tutto ad un domani improbabile
Il punto di partenza della riforma della pubblica amministrazione e credo che non lo si sottolinea abbastanza
è un punto politico cioè la domanda è questa come mai da dieci anni parlamento e governo dispongono per la pubblica amministrazione di molte analisi di serie proposte
Alle quali ora si aggiungono queste della Confindustria ma per quale motivo non si traducono in concrete riforme questo è un problema che credo vanta posto
Ecco credo che non si sia sottolineato un fatto abbastanza
Che non c'è problema al mondo che sia più politico di questo perché coinvolge il rapporto di fiducia tra stato e cittadino
Ecco un'autentica interpretazione politica del problema amministrativo oggi in Italia tanto urgente quanto indilazionabile
Cioè in questa fase i burocrati i tecnici gli e Sperti non possono fare più di tanto l'amministrazione è parte vitale del problema politico Ančić mi spingono più oltre in una società come la nostra è la principale fonte di legittimazione sociale del Polo del sistema politico stesse se non si affronta il problema partendo dalla reale comprensione dei suoi termini reali per complessi che siano coglie giustamente non si ottiene niente
Io saluto con gioia una piccola nota che ho trovato nel programma ampia ha commentato del presidente De Mita
Di speciali strutturate ben organizzate sessioni parlamentari dedicati a capire il problema della pubblica amministrazione ed era mi sia consentito dirlo un'idea che lancia il tre anni fa e due anni fa poi aveva inserito nel libro della Confindustria risorse per lo sviluppo cioè il primo punto di partenza è capire nella società moderna il ruolo della pubblica amministrazione
E la separazione tra momento politico e momento amministrate come come facciamo a realizzarlo in questo Paese
Lo può lo possiamo fare anche mi pare proprio che sia il nodo queste insomma invece dell'interconnessione stretta tra sistema politico e pubblica amministrazione
Riusciamo a a riprendere questa linea di demarcazione tra poteri e doveri del sistema politico e poteri e doveri e responsabilità della pubblica amministrazione di
Dipende dottor Patrucco se fuori dai bei discorsi
Ed è buoni propositi di comodo
Si continua invece a mantenere tutti insieme lo stesso sistema
Perché c'è questa volontà di cambiare ecco io esprimo qualche dubbio fino ad oggi da parte di tutti
Può bastare la richiesta per molti versi giusta di maggiori spazi di movimento per l'impresa disposta magari a queste condizioni sia maggiori spazi
Di fare la donatrice di sangue un debito pubblico senza fine
Quanto possono durare questi scontri apparenti o giochi cooperativi con il rinvio dei problemi veri io credo che fino ad oggi si sia andar via misura operato alla giornata
Attribuendo la qualifica di razionale ad ogni comportamento adattivo faccio degli esempi può bastare l'indirizzo dell'aggiudicazione legislativa per le opere pubbliche
O non introduce adesso pratiche distorcente la concorrenza non altera la parità di trattamento dell'impresa non facilita anche nel debole mezzogiorno lo schieramento di imprese più forti
A svantaggio di quelle che cercano di affermarsi
Non snatura lo stesso rapporto pubblico e privato qui non basta tirare in ballo efficace efficienza se non entra in gioco l'equità e per dirla con Pascal la certezza che coniugare equamente potere giustizia e l'impresa che segna il progredire della civiltà in ogni aspetto della convivenza
Ma anche l'attenzione alla Società tecnologicamente avanzate che non lo dobbiamo dimenticare nella corsa accelerate disarmonica anche verso il progresso
Possono andare incontro a più laceranti squilibri se non c'è un bilanciamento
Di forza ecco io credo che oggi in Italia ci siano delle condizioni per cambiare questo se lo si vuole politicamente sapendo però un fatto molto importante almeno dal mio punto di vista che l'idea di puntare più sullo Stato regolatore e garante
Che sullo stato imprenditore investitore è senz'altro buona
Ma le funzioni di regolazione di garanzia
Sono difficili da esercitarsi richiedono una superiore capacità di previsione e di calcolo è una raffinata capacità di arbitraggio
Rispetto alla molteplicità degli interessi in gioco anche tra loro conflittuali e qui essenziale il contrappunto fra efficienza equità poteri e responsabilità
Diritti e doveri e avere un'altra consapevolezza quello che si chiama il policy making è molto complessa non è soltanto fare la legge lanciare dei messaggi
Questo è anche un po'il limite della nostra classe politica è un quello che si chiama il processo di implementazione è un processo ricco di trabocchetti
Di buche
Il processo di trasferire la legge all'attuazione di verificarla implica una capacità organizzativa progettuale tecnica di verifica
Dalla quale siamo ancora molto lontani che deve essere costruita questo è un punto a mio avviso molto molto importante altrimenti viene fuori quella storiella di quella pattuglia inglese nella prima guerra mondiale che voleva avanzare
E chiedeva
Chiedeva dei rinforzi
Per avanzare
Telefoni funzionavano male
E invece dei rinforzi capirono mandati sci quattro cinque soldi dobbiamo andare a ballare
Cioè perché cito questa storiella perché non basta fare la legge occorre quello che si chiama il processo di implementazione per l'attuazione
E qui viene fuori il grande ruolo della pubblica amministrazione che è un ruolo da progettare
Ma se lo si vuole
Io la ringrazio soltanto che su questo ruolo da progettare pensando che da dieci anni che ormai il Parlamento ha preso funzione di tutti gli studi che ormai mi pare che dal rapporto rapporti i libri bianchi del Formez
La commissione Giannini la riproposta di riforma Sabino Cassese che ne ha riempito volumi la Corte dei conti che ci dà indicazioni credo che siamo oggi questo Parlamento ha nelle mani degli strumenti problema è che oggi bisogna passare da quello che un'indicazione di tipo Cosimo del concerto al culturale a nella sanzione all'assunzione il problema allora io nel museo pongo un problema immediatamente politico di assunzione di responsabilità
Mi fa piacere che ha detto
Che Cassese diceva incominciamo a vedere un problema per problema adesso ovviamente per necessità atti tenta ma io mi pongo un problema che mi pare il problema centrale per la pubblica amministrazione su questo mi piacerebbe proprio che mi deste il vostro parere ci teste il vostro parere per e questo indica una discussione tra quattro amici
E ma insomma qui se noi cominciamo a considerare il problema del rapporto tra pubblica amministrazione i propri dipendenti scopriamo che ogni anno sistematicamente ormai ogni anno la pubblica amministrazioni dipendenti della pubblica amministrazione hanno un interamente in termini retributivi superiore rispetto a qualunque tetto programmato questo è un dato
Un vero e proprio
Tranquillo secondo vengono anche disattesi quei timidi che si potevano quei timidi accenni che si potevano leggere Perego menzionare a
Rompere quell'appiattimento che esisteva all'interno del settore della pubblica amministrazione
Tacco dire basta pensare al fondo di incentivazione che fine ha fatto e che fine farà nella trattativa per la scuola verrà redistribuito a pioggia su tutti quindi con buona pace di chi pensava che i fondi di incentivazione potessero costituire un elemento di modifica del sistema
Terzo elemento mi
è possibile evitare che ci siano dei ministri che discutono al tavolo delle trattative con il pubblico impiego e si riesca ad avere una struttura tecnica professionale che sia l'interlocutore
Nella vertenze che riguardano il pubblico impiego quarto elemento perché su questo voglio dire mi pare abbastanza importante ritenete che oggi sia possibile cambiare la cultura giuridica del rapporto di lavoro
Per e cioè insomma
Che si smetta ricca di considerare il rapporto di pubblico impiego così come esso è
E si introducono invece contratti aventi natura privatistica
Perché io credo che altrimenti il primo blocchiamo quel processo di mobilità orizzontale tra settore e settore secondo ma me lo spiegate chi è quel manager per quanto bravo esso sia che riesce a gestire una pubblica amministrazione quando esistono queste condizioni
Di gestione contrattuale della pubblica amministrazione
Io vorrei magari forse un esplicito alla corte dei conti ma credo che la corte dei conti su questo tema abbia già detto alcune cose almeno per quanto riguarda il primo punto cioè lo splafonamento rete con buona pace di chi invece
Poi deve accettare che tutto rimane come prima dal professor Bonci dice qualcosa ma proprio l'esperienza il recentemente ha fatto la corte dei conti in materia di contratti del pubblico impiego
Che è stata
Chiamata a conoscere in sede di controllo perché commessa
Ecco quanto contrattato si traduce poi in un provvedimento in un decreto del Presidente della Repubblica assoggettato talk show controllo a della Corte dei Conti
Ebbene l'esperienza fatta ecco i rilievi fatti dalla Corte dei conti per un po'mero riscontro di Cointreau contrattato oggi perciò
Quanto tradotto nella decreto del Presidente della Repubblica sul paradigma della legge quadro del pubblico impiego andando direbbe questo la regia del quadro Pubblico impiego non lo consente ecco
Cosa dice questa esperienza
Dice che ecco qualsiasi remora
Dica di carattere amministrativo qualsiasi autorità amministrativa
Ecco sia pure di vertice ecco sia pure ecco in collocazione neutra terza come la corte dei conti ecco una volta da una da una qualità ecco indelebilmente politica della contrattazione tra anch'
Perché ecco voglio dire che la risposta è stata data dai fatti il rifiuto di registrazione della Corte dei Conti essa fotogramma ricavato da decreti legge approvati in Consiglio dei ministri ecco
è a dimostrazione che i livelli di rappresentanza alla valorizzazione nipotini che decidono in materia ecco non è interferì bile a livelli tecnici e amministrativi
Occorre per ottenere questo risultato ecco andare a lavorare sui rami alti della nostra Costituzione sulle imputazione dei poteri chi decide che cosa ecco non è ecco al livello di una riforma della pubblica amministrazione che non abbia in premessa
Una a riforma costituzionale di diversa dislocazione di qual è non reputa che nel momento in cui ci sia un interlocutore di tipo tecnico e quindi meno sensibili al problema del consenso spicciolo questi problemi non si riescono almeno in parte a risolvere almeno al tavolo contrattuale
Francamente avrei molti dubbi che il livello tecnico amministrativo abbia la virtù di svelenire ammorbidire sciogliere ecco tensioni e e sui riscaldamenti che sono propri di una contrattazione sindacale che coinvolge milioni indipendenti
Cassese cosa ne pensi
Abbiamo sognato per anni
Che rapporto di pubblico impiego e rapporto di impiego privato i due grandi modelli confluissero in un solco unitario
E in fondo se ci pensate bene uno dei capitoli fondamentali di questo sogno la contrattazione nel pubblico impiego
Ma ci sono due ostacoli fondamentali
Il primo direi alla concezione posso dire una parola grossa antropologica del lavoro
Il lavoro nella pubblica amministrazione
Non è il lavoro e la retribuzione non nella giusta mercede di un lavoro e un finanziamento dovuto dallo Stato
Se il lavoro c'è è un fatto volontario ed eventuale
Se non si cambia questo
Si fonda difficoltà
Il lavoro va gestito
Ma si può dire che nella pubblica amministrazione ci sia qualcuno che gestisce il lavoro
C'è il capo dell'ufficio c'è il direttore generale del personale c'è il ministro della funzione pubblica
E c'è
Il Consiglio di Stato e i tribunali amministrativi regionali
A cui la metà del lavoro e data dal pubblico impiego
Con un gioco reciproco di connivenza perché è chiaro che un giudice che diventa giudice prevalentemente del pubblico impiego è un giudice che allarga le braccia apre le porte ai dipendenti pubblici e un giudice incline ad accettare
Le controversie in materia di pubblico impiego
Come si può gestire il personale in questa maniera
Non c'è un'autorità
Che possa veramente amministrare il dipendente pubblico e per cui i ragazzi che si laureano con me e che poi entrò nella pubblica amministrazione Milano sempre questa
Come la prima testimonianza sono entrato in un luogo nel quale non c'è non aveva un interlocutore non c'era qualcuno che mi dicesse che cosa dovevo fa
Cassese se così stanno le cose quali sono gli interventi che si possono prendere
Perché altamente il constatare una situazione di questo tipo rispetto a quello che abbiamo detto nella relazione di Lucchini nel reazione diabete gli ospiti che ho perché abbiamo portato anche durante questo
Momento di confronto tra di noi prendiamo tutti andiamo a casa perché non c'è assolutamente spazio per poter recuperare efficienza e almeno da parte tua vorrei che qualche indicazione di soluzione intervenisse
Patrucco fa il provocatore dunque ce n'è uno ed è questo innanzitutto bisogna
Attenuare la Meridional Rizza azione dello Stato della pubblica amministrazione
Non c'è dubbio che nella pubblica amministrazione il fattore lavoro ossia dominato dalla eccezionale presenza di un Sud parzialmente sviluppato
Bisognoso di posti di lavoro che trova allo stesso modo descritto da Salvemini negli anni trenta nella pubblica amministrazione
L'unico posto nel quale
Accedere ed avere una retribuzione e questo evidentemente il primo punto voi capite bene che e ne abbiamo una pubblica amministrazione che non riflette affannato il nord industriale non riflette affatto la concezione industriale
E quindi questa è la prima premessa quando si sarà cambiata questa premessa si sarà cambiata la pubblica amministrazione
Tutto qui Zotti presidente del Formez non vorrei che le due sponde essa questa indicazione che viene da Sabino Cassese ma anche al quadro generale del problema del rapporto esistente all'interno della pubblica amministrazione della possibilità di cambiare un rapporto con questa natura giuridica con natura privatistica
Intanto rispetto a quella dichiarazione di sfiducia dico non vanno mai troppo sotto sopravvalutati i programmi di governo ma il Governo che in questo momento e alle Camere ha per la prima volta mi pare dal dopoguerra una larga positiva attenzione ai problemi delle istituzioni e a quelli della pubblica amministrazione in particolare
C'è una dichiarazione forte di volontà politica di affrontare questo problema di riconoscere il ruolo e il peso alla pubblica amministrazione
Io sottolineo con i piccoli aggiustamenti non si modifica il problema perché la pubblica amministrazione oggi non è stata ancora capita per quello che ha di peso e di significato nella società
Industriale avanzate terziaria siamo andati troppo avanti in questi quarant'anni per burocrazie parallele
E alternative
Dalla riforma agraria gli interventi per il Mezzogiorno alla l'interventi pubblici nella economica questi meccanismi sono andati bene quando c'erano delle forti tecnocrazia è una buona separazione dal pubblico quando sono saltati hanno dimostrato una fragilità è una debolezza e anche una possibilità di corruzione maggiore
Della pubblica amministrazione tradizionale
Bisogna recuperare questo ritardo di progettazione politica della pubblica amministrazione
Le questioni da affrontare sono tutte sul tappeto
La definizione dei rapporti tra politica e amministrazione il riconoscimento della responsabilità e dei poteri degli apparati e come si può pensare al ritorno dal disavanzo pubblico senza un'accorta
Coppe l'azione della pubblica amministrazione la ricomposizione delle procedure amministrative frammentate parcella che consenta per un verso la presenza degli interessi collettivi e individuali nel procedimento amministrativo e dall'altro quella trasparenza quella tempestività quella certezza che i cittadini invocano
La rifondazione di un'etica pubblica e la riscoperta di fini e valori dell'operare dell'amministrazione ripeto di un'equità nell'agire pubblico
Paramatti e degli uffici in base a principi di competenza e di autonomia dando responsabilità articolate e pretendendo risultati
L'introduzione di criteri analoghi al giudizio di mercato o dove il caso la possibilità di scegliere tra produttori concorrenti e anche il pieno ricorso
Alla mano privata ma tutto questo non è il frutto
Di indagini
Disturbi che possono offriva la piattaforma e l'hanno offerto in questi dieci anni ricca appetibile su questo si deve esercitare una scelta politica di fondo ritagliando spazi per la politica
Per il Parlamento per il Governo e per la pubblica amministrazione qui è il nodo vero a mio avviso del problema
Ecco allora ultimo ultimo siccome non so se anzi se sento ed è chiaro che quando è troppa tutto ma allo scrupolo di rubare ancora un minuto perché mi rendo conto di quanto risultano deludenti le risposte che lei dà noia ricevuto sì devo dire che non sono tanto ecco in sono deludenti perché in fondo ecco ammettono che non si non esiste una soluzione
Unica e taumaturgica a
Restituire ecco efficienza alla pubblica amministrazione
Però senesi sono convinto persi stessimo nel in questa illusione credo che non troveremmo nemmeno quel poco di risposte concrete utili perseguibili che invece ecco possono essere perseguite
Faccio un esempio di chiarezza
Proprio a proposito della Corte dei Conti è sempre partendo da una delusione queste belle e ve ne ringrazio
Relazioni della Corte dei Conti che mettono il dito sulla paga sulla piaga che avvertono avvisano ma che restano stampate mi liberi e dimenticate
Dopo poco settimane ecco perché la corte non si dota di strumenti perché non viene dotata
Di strumenti capaci anche di provvedere dopo la predica
Bene questa è una Strada che ci porta fuori dalla democrazia dalla democrazia la Corte non ha investitura
Responsabilità ecco sovrana è uno una magistratura ha una sua connotazione tecnica non può decidere deve quanto meno interferire
Deve avvisare la sede della decisione se dislocata fuori se portata fuori dal circuito Governo Parlamento diventa una sedia tecnocratica e allora è il primo passo per cambiare il regime la corte la riforma della Corte dei conti del sistema dei controlli della corte dei conti
è intesa a ridurre l'area del cosiddetto controllo interferente il controllo preventivo di legittimità sull'universo degli atti della pubblica amministrazione
Che ecco in fondo non fa vedere niente in fondo introduce piuttosto in potere di contrattazione sottobanco
Riduce ecco la riforma l'obiettivo di riforma della Corte quest'aria e distende all'aria proprio della conoscenza di ad avviso l'aria di un controllo che come suo esito a un riferire al Parlamento il controllo successivo sull'economicità sull'efficienza sull'efficacia questa è una strada in che tutto sommato ecco introducendo un circuito indurmi virtuoso ecco organo tecnico magistratura della corte che conosceva visse a opinione pubblica Parlamento governo può dare dei risultati
Il corto circuito della corte che direttamente agisce ecco dove ecco far governare il Paese dalla magistratura e con loro abbiamo visto un esso importante
Il problema efficienza
Democrazia però mi pare che porto dalla delusione che lei ha colto nelle come si può dire nel rilanciare continuamente questi temi tutto sommato ritorna e questo ci introduce anche poi l'ultima parte di questa giornata centrale il ruolo del Parlamento e ruolo del sistema politico
Ruolo di come si fanno le leggi e di come queste leggi venti loro io vorrei partire un attimo con Zoppi
Per questo il l'ultimo intervento proprio allora recuperiamo quel problema che abbiamo posto l'inizio della separazione dei poteri del recupero del potere del recupero delle responsabilità e andiamo un attimo a dare alcune indicazioni a Giorgio la Malfa e a Bettino Craxi che interverranno dopo di che cosa poi coloro che in concreto operano all'interno col loro contributo ritirato la pubblica amministrazione si aspettano come attività da parte del sistema politico affinché le cose in parte giusto in parte non giusto insomma in parte d'condivisibili parte non condivisibili che sono state dette vita dei portava posso diventare realtà e non soltanto spiccio perché questo Paese ha bisogno di realtà
Soltanto un'annotazione che poi è una ripetizione anche di quanto detto io sono fermamente sommessamente convinto
Che è inutile pensare a scorciatoie
O a immaginarie riforme che come si dice tocchino solo iraniana
In un paese moderno non c'è vera politica né con Michel cita programmatica
Nel come organizzazione di partecipazione consenso
Se non c'è vera amministrazione come capacità di prevedere
Progettare ed eseguire mirando al risultato sul terreno steso sul quale si svolge la vita quotidiana laddove si formano e fluiscono bisogni attese iniziative realizzazione insomma una buona amministrazione ci darà una buona politica o perlomeno la renderà meno improbabile
Grazie
Professor Zoppi l'ultimo intervento di Sabino Cassese dove pare che proprio il tema del rapporto politica amministrazione debba ritornare ad essere centrale
Un esempio
Si parla tanto di una disciplina della concorrenza in Italia
Ma si dimentica sempre che in tutti i Paesi che hanno adottato una disciplina della concorrenza in questo secolo
Questa disciplina cioè le cosiddette leggi antitrust sono state adottate contemporaneamente all'abolizione del controllo autoritativo dei prezzi e della disciplina pubblica del commercio delle merci con l'estero
Noi abbiamo ancora in vigore le leggi dell'autarchiche riguardanti il controllo dei prezzi e la disciplina del commercio con l'estero delle merci
Che cosa spiega questo esempio
Spiega primo che il Parlamento ama il dolce millefoglie perché procede per inerzia e per sovrapposizione cioè regola le cose senza su abolire sopprimere le cose che esistevano prima e quindi naturalmente le cose nuove si innestano con le vecchie producendo pessimi risultati
La seconda cosa che dimostra questo e che i nostri Parlamenti del passato hanno preferito regole di tipo finalistico a regole di tipo condizionale
Cioè questo ce lo fa chi questo oppure invece
Farai quesito avrai queste conseguenze se
Farà in questo ecco le regole e condizionali sono le regole del mercato le regole finalisti che son quella della pianificazione
Io faccio una modesta proposta che Parlamento impari che ogni volta che deve adottare una legge ne deve sopprimere almeno due
Questa mi pare
Mi pare una proposta seria se io dovessi cercare un attimo di recuperare le fila di questo discorso per rilanciare poi all'intervento di Giorgio la Malfa mi pare che siano emerse alcune indicazioni che
Da coloro che studiano la pubblica amministrazione provengono da un lato mi pare ci sia condivisione sulla delegificazione sulla necessità di delegificare per poter riappropriare al sistema apolitico quella capacità di decisione strategica
Devo dire che se viene Cassese andato ancora più in là perché oltre che delegificare arrivato dire anche di regolare e quindi due elementi molto importanti è possibile in questo contesto politico in questo contesto istituzionale muoversi in questa direzione
Il ruolo delle istituzioni dell'istituzione di controllo e la possibilità che esse abbiano una pregnanza diversa molto più vincolante
Ultimo elemento ora dire su questo mi è parso davvero che ci sia tutto un rilancio nei confronti del sistema politico terra la disponibilità per cambiare la natura giuridica del rapporto di lavoro mi pare venga auspicata da tutti
Occorre che ci sia volontà a politica di cambiamento perché ha ragione il professor Zoppi quando ci dice che questa è la vera riforma politica e voglio soltanto dire che la conclusione di questa tavola rotonda è queste insomma ancora una volta e questo è un dramma emerso il distacco che esiste tra una società che tutto sommato ha voglia di cambiare le resistenze che ci sono all'interno del cambiamento però dire proprio questo elemento
Su cui oggi la Confindustria insiste
E perché la riforma delle istituzioni può essere un grande Progetto ma per realizzare un grande progetto di riforma occorre saper gestire bene quello che ci sta oggi di fronte a nuove perché molte volte lo insuccesso l'insuccesso di un progetto riformatore
Poi è condizionato dalla capacità di amministrare in maniera efficace ed efficiente
L'esistente questo voglio dire è uno stimolo che credo possiamo dare
A alla seconda parte di questa l'ultima parte di questa nostra giornata di lavori di questa prima giornata di lavori che dedicata al due interventi di due importanti leader politici allora io pregherei l'onorevole Giorgio la Malfa segretario del Partito Repubblicano Italiano di svolgere e il primo intervento grazie
Giorgio la Malfa segretario del Partito Repubblicano Italiano prego
Desidero
Si deve in primo luogo ringraziare la Confindustria per
L'invito a prendere la parola in questo convegno
Ma soprattutto ringraziarla per l'attenzione che dedica
A uno dei problemi cruciali davanti al quale si trova il nostro Paese che nostro Paese
Devi riuscire a risolvere dopo averne discusso
Nel modo più ampio nel modo
Più completo ma deve riuscire ad affrontare e risolvere nel corso
Dei prossimi anni non
Dei prossimi decenni
Problema del rapporto fra Stato economia soprattutto il problema della spesa pur evitare dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni
Prima di dire
Qualche cosa questo specifico problema
Voi mi consentirete di
Inquadrare
Il problema dell'economia italiana nell'ambito di quelli che sono i problemi che l'economia mondiale dovrà affrontare nel corso dei prossimi anni
Io ho trovato molto positiva
L'idea che l'onorevole De Mita ha avuto di collocare
Al centro e come riferimento per l'azione del governo che egli si accingeva a costituire
Il problema del mille novecentonovantadue e cioè completamento del mercato unico europeo perché è una data importante soprattutto
Per gli aspetti di concorrenza
All'interno dell'Europa e per i problemi della lì penalizzazione dei movimenti di capitale in euro tuttavia io credo che vi sia
Un altro problema è un'altra considerazione che debba essere considerato prima di parlare del novantadue
E che dà un senso un significato particolare per l'Italia e per i problemi dell'Italia quando si pensa al novantadue una cosa del quale
Della quale non si parla
In cui ho parlato nel dibattito sulla fiducia alla Camera due giorni fa che desidero portare a questa platea di imprenditori
Che credo possa cogliere in pieno il significato di questo riferimento per il quale le altre for
La politica e nulla mi paiono essere stato so
A fine anno si svolgono le elezioni negli Stati Uniti
Il primo problema che l'Amministrazione americana che sarà eletto sia essa democratica o repubblicana sarà chiamato ad affrontare
è il problema dell'ingente disavanzo della bilancia commerciale di quel Paese che si aggira nelle migliori delle previsioni delle indicazioni sul circa centoquaranta miliardi di dollari in questo momento
Ora la grande ripresa dell'economia mondiale nel corso degli anni ottanta di cui anche noi abbiamo saputo beneficiare del nostro Paese sul sistema produttivo è stato largamente trainato
Da una fase di politiche espansive di riduzione dell'inflazione ma di grande espansione economica del gol degli Stati Uniti che rappresenta uno dei titoli di merito storico se possiamo così dire dell'amministrazione repubblicana di quel Paese
La grande espansione delle colonie americane in questi anni non soltanto ha creato posti di lavoro negli Stati Uniti Michael Tito una
Gigantesco flusso di esportazioni verso il mercato americano che ha sorretto la ripresa sia dell'economia
Dei Paesi europei sia naturalmente la espansione del Giappone e degli altri Paesi
Ma l'accumularsi del disavanzo del debito estero degli Stati Uniti che ne fa oggi uno dei grandi Paesi debitori del mondo
è considerato insostenibile sarà
Inevitabilmente io credo l'oggetto delle misure di politica economica che la nuova amministrazione americana democratica o repubblicana Sarah chiama da fare
Questo pone dei problemi di riequilibrio del resto del mondo perché il riequilibrio della bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti significa
O può significare che il resto del mondo dovrà cedere esportazioni o minori importazioni o comprare maggiori esportazioni di provenienza dall'americana per questa cifra di centoquaranta milioni di dollari nella ipotesi
Ottimistica ma io spero che ha visti già che gli americani si limitano a chiudere il disavanzo della bilancia dei pagamenti consolidando il loro debito estero e non si sforzino di ridurre anche il debito estero perché allora il problema diventerebbe assai più grande
Se uno fa un conto voi esponente nostri economisti Cipolletta di grande valore ma se uno fa un conto di qual è il contenuto di di forza di lavoro di un milione di esportazioni verso gli Stati Uniti o di cento milioni uno può calcolare prendetelo come ordine di grandezza che ci vogliono circa cento milioni per ogni
Di esportazioni per ogni posto di lavoro oppure che cento milioni di asportazione dare un posto di lavoro
Questo significa che il riequilibrio della bilancia dei pagamenti americana nell'arco dei prossimi quattro-cinque anni significa che il resto del mondo dovrà cedere circa due milioni di posti di lavoro attualmente
è possibile penso dare assoluzioni cooperative cioè possibile pensare che il luogo di una riduzione netta del resto del mondo delle esportazioni del del resto del mondo o delle importazioni americane vi possa essere una soluzione cooperativa che vi Meda un accordo per sostenere
Ad esempio la crescita dei Paesi in via di sviluppo fornendo loro mezzi per reggere essi
Un'espansione
Ma i programmi tuttavia grado di cooperazione che viene oggi già tra i sette Paesi
è un dato molto modesto nella recente riunione che si è svolto presente paese in quelle che l'avevano preceduto i sette Paesi più in già si preoccupano prevalentemente
Della stabilità del mercato dei cambi
E nello stesso tempo si preoccupa giustamente di tenere aperto il flusso della libertà dei movimenti di capitale
Ma non è vengono del resto basta pensare al problema dei debiti dei Paesi latinoamericani non emergono soluzioni ai grandi problemi diciamo della cooperazione internazionale per lo sviluppo
Allora il problema del novantadue
La dobbiamo guardare perché non diventi una data rituale
è di sapere se l'Italia è in condizioni di evitare di pagare essa una larga parte di questo aggiustamento perché
Ci sono alcuni Paesi che riusciranno a evitare di pagare questo difensori grandi paesi
Del del Pacifico del Sud Est asiatico la cui ritmo di crescita della competitività e della produttività è così forte da mettervi al riparo
Può darsi probabilmente il Giappone riuscirà a evitare anch'esso per la sua produttività
Quindi l'aggiustamento possibile se non si trova una soluzione cooperativa ed è difficile trovarlo l'aggiustamento possibile Cabras in paesi in via di sviluppo più poveri e sull'euro
Allora da questo punto di vista la domanda che noi ci poniamo omini politici che debbono guardare il futuro del del loro Paese non ai problemi del domani per problemi dal dopodomani la domanda che noi ci poniamo è il novantadue cioè il momento nel quale le barriere di concorrenza verso la Germania verso Paesi economicamente più solidi di nuovi
è il momento nel quale cadono anche le barriere ai movimenti di capitali rappresenta per l'Italia una mucca azione o possono rappresentare un momento di grave difficoltà il rapporto
A un processo di aggiustamento la nazionale che comporterà una redistribuzione dei posti di lavoro a favore degli Stati Uniti per così dire contro il resto del mondo
Allora da questo punto di vista del mille novecentonovantadue significa che noi affronteremo insieme il riequilibrio delle riuniti alla concorrenza della Germania senza più le residue protezioni che hanno caratterizzato ancora l'economia italiana questi
A questo punto di vista
Quello che noi abbiamo davanti
è il problema di sapere se nel giro di tre o quattro anni l'Italia può recuperare quel grado di competitività che lamenta in condizioni
Affrontare questa data che non è una data mitica ma che è una data nella da cui posso dipende o l'Alitalia
L'Italia ha bisogno
Di un ritmo di sviluppo più elevato di quello degli altri Paesi europei io non ho mai goduto ha fatto piacere sentire ha il sapere che lo ed è sceso facevamo del tre per cento se il tre per cento era la media della festa dei paesi dell'Europa occidentale o dei Paesi industriali mi ha fatto piacere naturalmente ma non mi ha mai eccitato al punto da dimenticare
Che in un Paese nel quale esistono ancora tre milioni di giovani disoccupati e certamente nel mezzo d'non lo so la disoccupazione è un problema vero il ritmo di crescita di questo sistema non può essere quello della Germani o della Svezia deve fare qualche cosa in più benessere l'aumento della produttività più qualche cosa caserma di assorbire i posti di lavoro a creare posti di lavoro aggiuntiva
L'Italia non vorrebbe fasi di sviluppo della media dei Paesi se vuole affrontare i suoi problemi naturalmente perché altrimenti il discorso che ne facciamo sulla necessità di ridurre la spesa sociale l'assistenzialismo e così via rischiano di scontrarsi con la realtà di un Paese in cui bisogni sociali
La disoccupazione dei giovani generano le pensioni di invalidità o tutto il resto di assistenzialismo o le assunzioni nella pubblica amministrazione e sappiamo non essere la risposta ai problemi del Paese
Allora bisogna dà una risposta produttivistica
Bisogna cioè che il sistema economico italiano abbia le energie non di crescere
Al ritmo medio dei Paesi dell'Occidente ma di crescere dell'uno uno e mezzo di più
E tenendo conto del fatto che i conti con l'estero già quest'anno sono in difficile equilibrio
E tenendo conto che quando verrà la liberalizzazione dei movimenti di capitale vi sarà una tendenza non credo dei capitali tedeschi a venire in Italia ma dei capitali italiani andare Germania o negli Stati Uniti e non credo che i titoli del debito pubblico costituiscono un grande incentivo a investire in Italia da parte di un risparmiatore straniero
A meno che non teniamo i tassi dell'interesse
A livelli così elevati da strangolare le possibilità dello sviluppo del sistema produttivo del nostro Paese
Quindi io desidero porre davanti
O imprenditori i termini di un problema che non va drammatizzato ha che non va neanche ovattato come può tradizionalmente vengono trattati problemi dal nostro Paese dietro la consuetudine di dire che tutto va abbastanza bene perché c'è qualcuno che va peggio perché c'è un confronto con altri paesi che vanno peggio di
Ora l'Italia ha dato prova nel corso di questi anni
Una grande vitalità questo
Questo va detto ad onore
Nel nostro paese delle sue capacità di sviluppo ha avuto una la prima metà degli anni ottanta accolto
Le possibilità consentito da questa fase di grande sviluppo dell'economia mondiale anche affrontato i problemi dell'inflazione impunturato d'acquisto meccanismi inflazionistici come meccanico della scala mobile l'abbiamo fatto
Una parte significativa di strada
Ma poiché metà del sistema italiano è pubblico perché a questa volta la spesa pubblica sul totale del reddito nazionale
Se in questa metà del sistema italiano non entrano nel giro di pochi anni dozzine di efficienza
Analoghe a quelle che sono entrati nel sistema pubblico nel sistema privato nel corso di questi anni il rischio che noi con diamo va detto con grande chiarezza il rischio che noi proviamo è che il peso il piombo messo nelle ali del sistema produttivo dal costo e dall'inefficienza delle strutture pubbliche lo trascini verso il basso e liberista di volare è questo il problema
E va visto va be faceva nei termini di una sfida
Di un processo di risanamento aiutato da condizioni internazionali che non si ripeteranno forse
è che è stato incompleto e che è tuttora in corso
E che se non viene completato e destinato a rendere più difficile la fase degli anni Novanta nella quale noi entriamo
Se lo possiamo dire
Davanti a a un
A un a un Paese che ha fatto dei passi avanti significativi nel corso di questi anni
Io non credo che il compito degli uomini politici sia di compiacersi su ciò che è avvenuto credo che sia quello di preparare
Le difese per le difficoltà che possono investire il Paese perché l'Italia ha subito le conseguenze della cecità del mondo politico per troppi anni
Della cecità della compiacenza del sedersi sui miracoli
Economici sulla capacità spontanea del sistema quello di cui il Paese ha bisogno di un governo che guardi con serietà i problemi dei posti dieci anni e li metta sul tavolo egli affronti con poca
E questo signor
Secondo
Secondo me significa
Significa secondo me tre grandi linee di azione desidero essere brevi tre grandi linee d'azione nella legislazione nell'azione del Governo e mi fa piacere poterlo dire nel momento nel quale il Governo si avvia
Uno deve essere una semplificazione delle leggi
In materia di politica industriale così via
Che miri tuttavia a mantenere in vita un incentivo forte un sostegno pubblico a tutto ciò che rappresenta la ricerca l'innovazione I Nuovi Investimenti la capacità di aggredire mercati esteri le esportazioni e così
Quindi vi deve essere un indirizzo di politica industriale che consente il sostegno al settore produttivo e che possibilmente lo liberi la quelle caratteristiche di discrezionalità che hanno caratterizzato
Che caratterizza buona parte delle procedure pubblica del nostro il nostro Paese taglia dirà il carattere io io preferisco
Io considero che lo strumento principale in questo campo siano
In questo non sempre d'accordo con il
L'autorità del presidente del mio partito il senatore Visentini io tendo a preferire gli strumenti fiscali come strumenti di agevolazione perché non portano la firma dei ministri questo per dire le cose come stanno
Beto fiscale lo strumento che se dice che è un'impresa alla quale investa per la ricerca può detrarre da ciò che resta delle al fisico senza bisogno di chiedere l'autorizzazione del o procedura del ministero dell'industria o la firma del ministro del Bilancio
O di altri ministri trovo che questo sia il grande contributo alla pulizia della vita pubblica che ne possiamo introdurre quindi un una normativa semplice ma che mantenga no
Secondo
La decisione di riportare il disavanzo pubblico un bilancio pubblico in equilibrio nel giro di quattro anni cinque ora questo è un obiettivo difficile però ha ragione che ho sentito Abete quando dice
Che questo è un problema di gestione come posso dire amico economica del bilancio pubblico cioè le inefficienze di parassitismo e gli spread che si annidano nei singoli capitoli della spesa pubblica bisogna andare a vedere i singoli
Non esiste una teoria generale del rientro dall'inflazione dalla dal disavanzo pubblico esiste la possibilità di gestire oculatamente la scuola le poste la sanità il personale pubblico per cercare
Recuperare gli ho fatto un conto
Se uno guarda i dati di Mediobanca sul risanamento delle imprese attorno agli anni Ottanta tra gli ottantadue ottantatré ed oggi vede
Recuperi di produttività nel rapporto tra fatturato i costi del lavoro nell'ordine del venti venticinque per cento nel giro di due tre anni
Se lo Stato che spende cinquecento mila miliardi avesse un recupero di produttività del venti per cento come l'inglese hanno avuto
Nella loro mente il disavanzo che di cento mila miliardi scomparire totalmente non vuol dire che questo sia
Facile farlo o che possa essere fatto con delle leggi di carattere generale va fatto con l'amministrazione
Bisogna che i ministeri le Regioni e gli assessori comunali e regionali sappiano che l'indirizzo politico al quale si sono assoggettati è la ricerca della maggiore efficienza nelle risorse questo raffinato e abile
Il terzo problema e che l'Italia ha bisogno per affrontare la sfida internazionale tagliare drammatica drasticamente la spesa pubblica nello stesso tempo ha bisogno di un
Fa tutte spesa nelle infrastrutture nella spesa dei trasporti nelle telecomunicazioni avrebbe avuto bisogno una politica energetica
E non faccia polemica perché mi rendo conto che le posizioni politiche cambiano sarebbe meglio che cambiasse o meno frequentemente mi rendo conto
Do soltanto questo dato all'attenzione dei miei mici della maggioranza
L'Italia importa il quaranta per cento delle sue importa l'ottanta per cento delle leggi
Il locale Buy Carbone ottanta per cento del fabbisogno energetico di bottoncini il quaranta per cento di questa roba viene dalla Russia dalla Libia e dalla gente
La prepara
Io mi domando se è saggia una politica di un Paese
Il quale si trova nei prossimi quindici anni a dipendere quindi con l'Algeria
Per fortuna Paris ma dipende dalle condizioni di un Paese che con cui vi è un rapporto di distensione che ne dobbiamo tutti con la giacca che certo non è nel rapporto con l'Italia non è l'Inghilterra l'Olanda come l'Unione Sovietica e con un Paese come la Libia e io mi domando se non ci siamo posti questo problema seggio in che modo se lo corregge a dove dal momento
Quindi delle grandi reti infrastrutturali che debbono essere fatta che debbono consentire una una politica di di sviluppo bene mia opinione
Roberto nel corso della trattativa all'onorevole De Vito
Per fare questo serviva un governo stabile
Io sono molto lieto d'avere concorso nel corso di questi mesi anche a prezzo di polemiche con altri partiti della maggioranza di avere concorso al sorgere di un Governo che almeno
Almeno per il fatto di essere presieduto dal segretario della Democrazia Cristiana mi auguro sia al riparo dai franchi tiratori che hanno colpito giorno dopo giorno il governo dell'onorevole Göring
Perché non credo che la democrazia cristiana voglia commettere il suicidio ho sostenuto da mesi che era necessario un impegno serio dei partiti
A cominciare dalla Democrazia Cristiana che doveva impegnare il suo vertice politico in un'azione di governo perché ciò che noi dobbiamo fare richiede un grande impegno dei partiti politici in Parlamento perché se si vuole tagliare la spesa pubblica se si vuole dare un indirizzo produttivistica
Se si vogliono fare leggi meno discrezionali bisogna che i partiti della maggioranza abbiano coscienza seria
Che si tratta dei problemi vitali pericoli
Vedremo naturalmente
Però io credo che una parte
Una partendo di dovere partiti politici della maggioranza lo abbiamo fatto costituendo un governo
è stato accompagnato dalle parole di sostegno pieno dei partiti politici dei repubblicani socialisti democristiani credo che sia un fatto positivo del mondo che voi rappresentate può cogliere nella sua importanza come condizione di base
Non come condizione sufficiente ma come condizione necessaria perché il Paese si dia una politica seria per i prossimi anni perché di questo si tratta
Naturalmente
Io non faccio una
Io non ho antipatia verso il settore pubblico in linea di principio esplica rappresento partito
A cui visione la cui visione dei problemi
Che la società la società in cui può essere scritta più o meno in questi termini e crediamo ma non abbiamo mai avuto esitazioni
Che altre volte politica al punto
Riteniamo che il motore di una società che voglia dare il benessere ai suoi cittadini sia un sistema di mercato
In cui all'impresa non siano posti vincoli ma semmai a cui ripeto violato spazio perché esce e per rafforzarsi quindi questo il motore
Abbiamo sempre pensato
E questo veicolo debba avere oltre un motore debba avere un volante
Cioè un indirizzo perché questo volante debba essere espressione delle forze politiche dell'azione del governo cioè che il sistema produttivo
Debba essere lasciato a se stesso perché può generare anche contraddizioni non solo benessere ma anche contraddizioni ma debba avere una guida ragionata
Possibilmente lungimirante da parte del governo che lo indirizzi lo aiuti a muoversi nelle direzioni che risolvono le contraddizioni e i problemi del Paese
Quindi o si va via e ritengo indispensabile la presenza equilibrata dello Stato nella vita del Paese
Ai compiti dello Stato devono essere contenti che sostengono
Che allargano che consentono l'allargamento delle possibilità
Non possono essere compiti di vicariato del sistema produttivo non possono le imprese a partecipazione statale creare posti di lavoro che l'industria non sia in grado per gli stimoli del mercato di creare perché questo ha portato a Bagnolo e alla catastrofe delle imprese a partecipazione totale che non credo voglia essere ripetuto negli anni Novanta da nessuno perché l'esperienza l'esperienza che ancora non ha finito di costare alle casse dello Stato percorso anche alcune migliaia di miliardi
Lo Stato ha dei contenuti
Di sostegno del processo di sviluppo economico e di cooperazione del processo di sviluppo economico quando esso esprime delle contrade ma non si può fare attraverso l'impiego pubblico ciò che non si riesce a generare attraverso la capacità di liberare le forze del sistema
E in questo quadro
Serve certamente una legge che tuteli la concorrenza che un tema importante di cui abbiamo discusso
Soprattutto perché esiste già una disciplina europea a cui l'Italia deve allinea
Ma il problema che noi abbiamo posto nella discussione con con gli altri partiti è che è una disciplina della concorrenza
Per non essere astratta ha bisogno di un organo amministrativo che la
A tutt'
Cioè ci vuole qualcuno
Che posso decidere se un attore monopolistico o non lo è è autorizzabile o non lo è
Allora il problema della legge sulla concorrenza in Italia non è senza sia necessaria assai forze politiche sono capace di esprimere organi amministrativi dotati di obiettività che non assomiglia ai telegiornali per così dire se volete io parli con franchezza che non abbiano
Del computer che gli viene affidato la stessa opinione che i giornalisti delle tre reti televisive hanno del problema dell'informazione televisiva in Italia cioè e si fanno un servizio educativo nulla
E credo che basta guardare la televisione persa perché questo è non l'effetto della professionalità dei giornalisti che elevata ma è l'aspetto un sistema partitico che sia troppo incentrato in tutte le maglie tutti VAC della società e che quindi ma portato in e va portato indietro
Non per ridurre il ruolo dello Stato ma per assegnare allo Stato il ruolo di sostegno necessario dopo certo di sviluppo perché noi siamo un Paese che ha bisogno di questa integrazione fra lo stato e sistema produttivo
Questa integrazione fra lo stato del sistema produttivo oggi per dirla in sintesi richiede di far fare dei passi indietro al modo nel quale e il sistema pubblico si è atteggiato nel corso di questi anni e far fare passi avanti al modo in cui si dovrebbe a te
Già o si atteggia i paesi più avanzata civiltà nel mondo occidentali
Dallo schema preso le poche cose che gli amici desideravo direi a nome del partito di ho l'onore di rappresentare
Dicendo che fra le cose che hanno aiutato la ripresa del sistema produttivo nel corso di questi anni a cui ho accennato Veneto da una
Dovuto riservare per la parte finale che è stato l'ingresso nel sistema moneta gli europei nel mille novecentosettantuno sulla decisione che fu molto contrastata politicamente ma che fu felice il territorio perché l'ingresso nel sistema monetario europeo mise al settore produttivo
La sferza della concorrenza internazionale e fu come nella liberalizzazione degli scambi nel cinquantuno fu una scelta coraggiosa ma giusta perché il sistema produttivo italiano sotto la sferza della concorrenza ha reagito positivamente
Sfortunatamente non esiste un analogo per il sistema pubblico non possiamo
Possiamo sì privatizzare qua e là qualche cosa ma non possiamo assoggettare gli assessori delle venti regioni italiane alla concorrenza degli assessori tedeschi perché questo non esiste in modo io almeno non lo conosco
Ed è questa una delle difficoltà della convezione perché
Non tutte le forze politiche o non completamente le forze politiche hanno la consapevolezza piena di queste cose di cui stiamo discutendo
Allora non potendo utilizzare un meccanismo
Di mercato per così dire
Ci vuole l'opinione pubblica
Ed è per questo tornando a quello che ho detto all'inizio che io vi sono grato per aver scelto come tema della vostra riunione
Il problema del risanamento del settore pubblico nel nostro Paese perché attraverso una pressione seria e possa venire da ambienti che pesano nella pubblica opinione la battaglia di chi è consapevole di questi problemi in parlamento nel governo sarà meno solitario grazie
Piena interezza conosciamo forse Confindustria affrontando questo tema che non è un tema facile
Che è quello del rapporto tra Stati e ho istituzione economia colto nel segno sono alle sei e mezza lasciamo veramente al massimo della capienza della sala do la parola all'onorevole Bettino Craxi segretario fa
Signore e signori ringrazio innanzitutto la presidenza di questo convegno cortese invito
Che mi offre questa sera l'occasione di prendere la parola su un tema di grande attualità come è già stato sottolineato come quello dell'efficienza delle istituzioni
Rispetto ai problemi dell'economia tema molto puntuale largamente presente nella pubblica opinione
Tema che ha il solo difetto di essere tanto esteso e così ricco di implicazioni
Da rischiare di essere sommerso da una cascata senza fine di considerazioni valutazioni e propositi magari
Anche contraddittori tali da riportarci al punto di partenza vorrei perciò seguire
Il crinale dei ragionamenti più semplici ed essenziale
Partendo innanzitutto dal problema tempo
Il tempo non è più una risorsa illimitata
Come quando potevano trascorre cinque secoli per passare dalla ruota piena la ruota raggi
è una risorsa che già lotta con le misure brevi del calendario con i mesi e con le settimane e non più con gli anni e con i secoli
Il tempo il tempo brezze è ormai un vincolo per il processo di riforma e di modernizzazione dello Stato
Dove è obbligatorio procedere lungo direttrici diverse dalle riforme istituzionali oggi possibili
Al necessario e vasto recupero di efficienza degli apparati
Il problema del tempo dà rilievo al fattore della volontà cioè della volontà politica di far progredire una effettiva opera di rinnovamento
I processi di modernizzazione soprattutto quelli molto complessi come il caso dell'Italia non possono essere sorretti da volontà generiche ma solo da una profondo da cultura innovativa e riformista che sappia individuare concretare la definizione di uno Stato moderno alle soglie del due mila
Non è solo la necessità di operare in vista delle scadenze internazionali
Di un appuntamento pure importante che ormai quotidianamente sottolineato qual è quello del novantadue la sfida è forse più alta e più impegnativa mancando un'adeguata visione generale i processi di riforma retrocedono al rango degli aggiustamenti e delle contrattazioni del caso per caso
Deve essere data perciò questa forza e questo respiro alla modernizzazione dello Stato
Ed è sempre necessario il massimo di chiarezza da parte di tutti i soggetti interessati al rinnovamento
Io vorrei osservare che il rapporto Stato economia
Si è venuto configurando e si configura tuttora secondo un insieme di scambi e di relazioni
Ben più complesse intrecci
Tante di quanto non possa apparire da uno schema che volesse collocare su di un'altura in sistema dell'impresa che ha saputo autonomamente modernizzarsi
E su quella opposta divisa da una profonda vallata uno stato culturalmente arretrato e del tutto inefficiente
è indubbio che in gran parte del nostro sistema produttivo ha saputo realizzare nel corso degli anni ottanta l'exploit di uno
Difficile ristrutturazione che è riuscita prima è riuscita ad agganciare il treno delle economie più avanzate
Ed ora addirittura risalito il convoglio sino ad occupare una posizione trainante
Occorre ricordare come ho già fatto altre volte
Che tutto questo si è realizzato anche grazie ad un intervento pubblico che forse qualcuno può avere giudicato un po'confusionario ma che è stato sicuramente il tempestivo
E che ha garantito un sostegno concreto e diretto ai processi di riconversione tramite apposite leggi di politica industriale
La riduzione il contenimento del costo del lavoro attraverso la fiscalizzazione degli oneri e l'accordo con i sindacati
Il sostanziale controllo delle tensioni sociali
Grazie alla cassa integrazione e ad altri strumenti che hanno agito in funzione di ammortizzatore
Lo Stato è evitato infine
Che l'esercito dei disoccupati bussasse alla porta delle fabbriche
Caricando indirettamente nel settore pubblica l'offerta di nuovi posti e indirettamente favorendo la crescita del terziario e della piccola e media impresa
Come mostrano i dati dell'intervento pubblico
A favore delle imprese si nota che lo Stato ha risposto con non pochi mezzi alla domanda del sistema produttivo proprio nella fase più difficile
Ma terminata questa
Quando era lecito attendersi una riduzione fisiologica degli impegni finanziari lo sforzo dello Stato è proseguito tanto che anche nel mille novecentottantasette il Complesso
Il sostegno pubblico al complesso delle in prese e mi riferisco alle imprese private a partecipazione statale tra aziende autonome sommando trasferimenti correnti
Trasferimenti in conto capitale
Conferimenti e crediti fiscalizzazione apporti netti della cassa integrazione guadagni
Prepensionamenti e contratti di formazione lavoro si supera nell'ottantasette la cifra di sessantatré mila miliardi una volta e mezzo circa il disavanzo dello Stato al netto degli interessi
La strada non può più essere questa
Non solo a parole ma nei fatti dobbiamo tutti adoperarci perché lo Stato sappia offrire all'impresa e non tanto mezzi finanziari quanto servizi e infrastrutture efficiente
E su questo terreno che siamo in ritardo e dobbiamo essere consapevoli che potremo fare passi avanti scegliendo risorse o oggi impiegate in un eccesso di trasferimenti per destinarle all'ammodernamento dell'amministrazione e dei suoi servizi
Lo Stato deve entrare meno nei conti aziendali deve liberare le aziende dalle diseconomie esterne che oggi pesano sui loro conti
Io non voglio riaprire polemiche né a rinvigorire una guerra dei numeri
Ma se l'obiettivo è quello della cooperazione
Bisogna essere oggettivi nella premessa e nella considerazione dei fatti
Stam merito dell'impresa abbia rubato forza
E durata alla ripresa economica e Stam merito dello Stato l'averla sostenuta con vigore
Noi siamo ben lieti oggi che tutti i principali indici economici siano tuttora puntati verso l'alto
Ma non possiamo dimenticare che non è diminuita anziché cresce ancora la disoccupazione
Il cui peso economico sociale e politico sta tuttora sulle braccia dello Stato al quale le e non ad altri l'opinione pubblica tiene conto
Di una crescita chiede conto per una crescita
Da che ancora marcata da insufficiente socialità e inadeguato solidarismo
Una corretta impostazione
Del problema che noi tutti abbiamo davanti è come Stato e impresa possano collaborare sviluppare insieme un più di energie
Per dare è maggiore espansione maggiore robustezza la nostra crescita e dotte Bernie al fine ha ricadute benefiche soprattutto in quelle a
Aree del sud dell'Italia che più rischiano di essere tagliate fuori ma i progressi generali della nazione
Signore e signori l'occasione c'è
E va colta e sfruttata fino in fondo l'economia italiana continua ad essere un'economia in buona salute
L'Italia segna una crescita tra le più elevate dei maggiori Paesi industrializzati
Il tasso di inflazione si mantiene stabile e in tendenziale ulteriore riduzione dopo la spettacolare caduta registrata tra il mille novecentottantatré e il mille novecento ottanta sette
Il saldo esterno è in sostanziale equilibrio
Sul livelli elevati si collocano i margini delle imprese dopo la forte ricostituzione avvenuta nel mille novecentottantasei
In miglioramento i redditi da lavoro dipendente pur nella persistenza di Hare i bassi salari
Commenta anche l'occupazione ma in modo nettamente insufficiente a soddisfare l'offerta delle giovani leve soprattutto donne residenti nel Mezzogiorno l'apparato produttivo APPA fare risanato economicamente e ha riequilibrato finanziariamente la moneta è sufficientemente stabile il differenziale di inflazione con gli altri maggiori Paesi in reali ridotto al di sotto dei due punti la forza acquisita all'interno consente alle nostre imprese di espandersi all'estero negli ultimi anni gli investimenti italiani all'Est però come ci dice il governatore della Banca d'Italia hanno sopravanzato quelli esteri in Italia di dieci mila miliardi
La consistenza di tali impieghi nell'ottantasei aveva raggiunto i trentacinque mila miliardi Parri alle corrispondenti attività esteri in Italia ma con tendenze che trasformano sempre di più il nostro Paese in un investitore metto
L'Italia a ben guardarlo cementa il suo tasso di internazionalizzazione ai livelli dei paesi più avanzati e combatte oggi alla pari con i Paesi di più antica industrializzazione
Allarga il suo mercato e rafforza l'apparato produttivo il grado di evoluzione della nostra economia
Con il ridimensionamento dei fattori di tensione di squilibrio ha permesso di togliere alcune ingessatura
Pure alla libera circolazione dei capitali per affrontare con maggiore sicurezza alla concorrenza internazionale e prepararci meglio all'appuntamento del mercato unico
Il sostanziale equilibrio dei conti con l'estero
Il forte miglioramento delle Riserve la stabilità della moneta
Ci segnalano che lo stato di equilibrio del sistema è pienamente acquisito la capacità di tenuta solida e duratura anche se richiede vigilanza
Ed una cresciuta preoccupazione per la efficienza delle nostre istituzioni
C'è in questa situazione ebbe lo sappiamo un punto di debolezza che riguarda lo Stato
E cioè il suo enorme indebitamento
Che potrebbe incidere pesantemente negativamente nei prossimi anni quando si allargherà la competizione europea
Una correlazione precoce pressoché automatica tra Spesal e rientri
Bisognerà pure raggiungerla
E bisognerà pur metter mano alla riduzione dell'indebitamento
Non scrivendo un ennesimo libro dei sogni ma vincolando il maggior numero possibile di soggetti economici e politici ad un determinato comportamento
Ed attuando modifiche procedurali e regolamentare che non espongano la spesa pubblica a continui assalti alla diligenza
Recentissime vicende parlamentari ci hanno già dimostrato quanto poco ci voglia a rovinare un lavoro di anni che aveva avviato una significativa inversione dirotta nella crescita del disavanzo rispetto al prodotto interno Lord
Ebbene occorre riprendere il cammino e per farlo torna anche a questo proposito il problema essenziale della produttività ed è quindi dell'efficienza del settore pubblico
E infatti difficile rudere più di tanto il costo delle amministrazioni
Sulle quali la politica dei tagli sta già producendo effetti di oggettiva degradazione
C'è uno zoccolo di disavanzo al di sotto del quale si può scendere solo se al costo Cossu corrisponderà una produttività maggiore
Si creeranno in tal modo allo stesso tempo i margini per una ripresa del risparmio pubblico e le premesse disservizi migliori resi alla società
Ma tornando al rapporto fra lo Stato e le imprese
Possiamo chiederci dove è stata carente di iniziativa dello Stato
In primo luogo nella qualità come ho appena detto e nell'efficienza dei servizi pubblici che ha saputo offrire
Poi in particolare nei confronti di soggetti come la piccola e media impresa l'artigianato il commercio le imprese dei servizi
Generale che pure rappresentano tanta parte e parte così importante della struttura del nostro sistema economico l'eccessiva difficoltà delle procedure di accesso ai finanziamenti hanno di fatto allontanato i soggetti minori dai benefici previsti dalle diverse leggi e hanno soprattutto penalizzato il Meridione
Nel programmare
Nel programmare una più incisiva politica industriale
Occorre dunque tener presente non solo io raccordo tra le diverse forme di incentivo ma soprattutto l'individuazione di procedure quanto più possibile automatiche e di facile accesso
Il sistema economico nel suo complesso e nelle sue molte differenziazioni non ha più bisogno di provvedimenti settoriali ma di interventi generalizzato
Le nuove sfide sul terreno della internazionalizzazione richiedono una politica non episodica di sostegno all'export così come l'esistenza di un differenziale molto elevato nel campo delle infrastrutture delle reti e dei servizi rispetto ai nostri partner europei richiede programmi di investimento che
Michael si conciliano con l'attuale politica degli appalti pubblici e con l'attuale frammentazione dei centri dispensa
Le sfide verso il Duemila che ormai in vista
Richiedono nuove alleanze nuove logiche di concentrazione all'interno del settore pubblico e tra pubblico e privato
Alla realizzazione dei Grandi Progetti deve essere chiamato il sistema delle imprese
Sia quello privato che le partecipazioni statali
Non per partecipare al banchetto degli appalti ma per offrire il know how
E le risorse necessarie anche e soprattutto finanziarie per affrontare programmi che sono molto impegnative
E all'interno di questi contratti che può realizzarsi in modo concreto e proficuo il rapporto tra Stato e sistema dell'impresa e in questo rapporto che posso
Non realizzarsi le auspicate contaminazioni nella direzione di un assorbimento di comportamenti aziendali da parte dei soggetti pubblici
Queste ipotesi potrebbero realizzarsi sin da oggi all'interno dell'intervento straordinario per il Mezzogiorno
Che è disciplinato da una legge profondamente innovativa che però stenta ad avviarsi sulle direttrici attuative proprio a causa di un'assenza di coordinamento fra i diversi soggetti
L'alleanza tra pubblico e privato
Può manifestarsi anche attraverso la costituzione di società miste soprattutto per quanto riguarda i servizi a scala urbana
Anche il pubblico deve partecipare direttamente al momento imprenditoriale
Perché solo così si potrà realizzare nel concreto quel processo di adeguamento e di modernizzazione che noi tutti auspichiamo
L'ipotesi di uno stato che affidi tutto in concessione ai privati sul presupposto che lo Stato non sa gestire o gestisce male è inaccettabile ed è inattuabile inattuabile perché Harry
Verrebbero pur sempre servizi sociali irrinunciabili anche se non remunerativi che i privati non avrebbero alcun interesse a gestire
Inaccettabile perché perpetue Rebbe la convinzione che tutto ciò che è pubblico e ingestibile e condannerebbe a una situazione di inferiorità e di degrado do l'intero settore pubblico che al contrario contiene in sé una evidente potenzialità
La concessione è uno strumento importante ma deve essere usato più come fattore di animazione e dico
Un currency adita tra diversi soggetti che come sistema chiuso a favore i pochi soggetti
Il fattore di competitività la individuazione dei centri di responsabilità l'autonomia nella gestione dei bilanci la introduzione di nuovi parametri di misurazione dell'efficacia e dell'efficienza della Space
Sono tutti elementi derivabili dalla esperienza e dalla cultura aziendale che possono essere trasferiti all'interno dell'amministrazione pubblica come norme di comportamento
Senza le terre anzi valorizzando le funzioni e la natura del soggetto pubblico
Oltre quattro milioni di dipendenti pubblici tra stato enti rendite territoriali ed aziende autonome
Rappresentano un fattore
Che deve essere coinvolto nel processo di rinnovamento e di modernizzazione
E non si ripeterà mai abbastanza che la modernizzazione è un fatto di uomini
Di volontà politica ti competenza
E di intelligenza e questi valori non sono esclusività del privato ma esistono anche nella pubblica amministrazione
Che anzi ha un significativo potenziale viene regie qualifica
Il problema è solo quello di non lasciarle disperde
I convogli Harley di dirigere di valorizzarle nel processo di rinnovamento
Cioè in questo lungo cammino da fare
Che comporta uno spazio per la professionalità
E la produttività
Assai più concreto e assai meno retorico di quello che oggi è il loro riconosciuto nella contrattazione e nella gestione del pubblico impiego e nelle stesse partecipazioni statali
Io ripeto che niente e più errato più ingiusto
E in definitiva più improduttivo di una contrapposizione radicale e antagonistica tra pubblico e privato
Nel settore pubblico non mancano del resto esempi di funzionalità e di capacità di reggere la concorrenza anche internazionale e quindi ogni mitizzazione su questi temi francamente impropria
Queste considerazioni valgono anche rispetto ad un argomento su cui di tanto in tanto sorgono delle dispute e cioè quello delle privatizzazioni
Io sono dell'opinione che le privatizzazioni sono convenienti soltanto se accrescono l'efficienza nell'uso delle risorse nazionali
E se avvengono con procedure che assicurano trasparenza e imparzialità di trattamento
è importante non sopravvalutare il contributo che i proventi delle eventuali cessioni potrebbero dare alla soluzione dei problemi finanziari del bilancio pubblico i soli
Può finanziare immediato derivante dalla cessione di beni pubblici è evidente e potrebbe anche apparire non trascurabile ma occorre tener conto anche delle variazioni nella situazione patrimoniale complessiva
Del settore pubblico se non aumento all'efficienza nell'uso delle risorse la semplice privatizza pone del patrimonio pubblico rischia almeno in molti casi di procurare al bilancio pubblico più perdite che profitti
Signore e signori andando alla fine dei nostri ragionamenti
Il problema centrale che rimane di fronte a noi tutti è quello di accrescere l'efficienza
Nell'impiego delle risorse sia pubbliche che private
Per queste ultime lascio naturalmente a voi la parola limitandomi a ricordare che in quasi
Sì dottrina è riconosciuto il rapporto fra la proprietà del singolo e l'interesse generale
Per quanto riguarda invece le risorse pubbliche a me sembrano determinanti soprattutto due punti
La definizione la ridefinizione della strategia delle imprese a partecipazione statale e l'ammodernamento della pubblica amministrazione per le partecipazioni statali sono senza dubbio importanti recenti accordi di governo che si propongono si propongono di mettere una pietra sul passato assistenziale dell'impresa pubblica e la impegnano
Sul terreno della innovazione
Nella realizzazione delle grandi infrastrutture e nell'allargamento delle partecipazioni azionarie
Per l'amministrazione pubblica in senso stretto e per i servizi pubblici in generale
è urgente individuare correttamente le situazioni ai fattori delle inefficienze dal problema delle procedure
Che debbono essere al servizio dell'opera da realizzare e non al servizio dei diversi centri del potere burocratico
Al problema delle tariffe dei servizi pubblici
Che così come sono favoriscono eccessivamente la maggior parte degli utenti non favoriscono a sufficienza i meno abbienti incidono pesantemente sui bilanci delle varie gestioni
Vi sono almeno quattro strade da percorrere già individuate dalle commissioni istituite nella passata legislatura presso la Presidenza del Consiglio innanzitutto la semplificazione delle procedure troppi timbri
Troppe firme troppi passaggi da ufficio a ufficio ritardano i tempi e fomentano l'irresponsabilità con quello che ne consegue in materia di reti tutti poi quello che chiamammo del regulation la diminuzione degli adempimenti formali l'unificazione delle competenze
Un terzo punto è l'adeguamento delle strutture degli uffici alle loro effettive funzioni aumentandolo dove è necessario diminuendo
Dove la necessità è detenuta minore ma anche portando ovunque il senso di una mutata cultura amministrativo
Infine una nuova politica di gestione del personale che va riqualificate utilizzato
Secondo Fini di effettiva e generale utilità
E non secondo criteri personalistici
E corporativi
è forse questo il punto più difficile da realizzarsi
Date le resistenze che si incontreranno
Ma io penso che anche in questo settore è possibile raggiungere risultati apprezzabili poiché l'intero pro
Eccesso di civilizzazione del nostro Paese che ci conduce verso un rapporto di tipo nuovo tra lo Stato con i suoi funzionari e i suoi dipendenti e il cittadino
Certo tutto deve avere un impulso nuovo
Una spinta convinta per il rinnovamento
L'efficienza e una mentalità
Mai anche organizzazione
Non avremo mai efficienza se pretenderemo di governare la società di oggi e del futuro con i metodi del secolo precedente
Lo Stato deve assicurare ai cittadini la prestazione generalizzata di servizi in condizioni di efficienza non dissimili da quelli prevalenti dei maggiori paesi industrializzati
E solo così con l'eremo i distacchi
Che penalizzano imprese e singoli individui rispetto ad altri Paesi
Non posso concludere
Se non facendo un cenno varrebbe ma non per questo meno intenso ai problemi della moralità nella pubblica amministrazione
Se voi mi consentite la licenza lo faccio raccontando una dei Toto che risale ai tempi di Ferdinando ora di Borbone
Al quale capitò d'incontrare un suo governatore che vedevano veniva da una delle province dell'interno
E lo vede in condizioni veramente disperate malvestito
Affranto e lui stesso confessava pieno di debiti allora Ferdinando gli si rivolse gli si rivolse egli visse
Non firma non firma e quello non firmo e non rivide il re Ferdinando dopo qualche anno vera in carrozza con i cavalli
Aveva servitori in livrea erano e gli disse a firma firma
Firmare o non firma
Creare strozzature nella vita amministrativa
Al fine di estorcere danaro al cittadino
Come si dice di un genere ruote
Questa immoralità e diffusa nella pubblica amministrazione proverete empi di Ferdinando di Borbone che dava cattivi consigli o buoni consigli ai suoi governatori
Ed è rimasto nella tradizione di molte amministrazioni nel mondo forse di tutto a seconda con una intensità maggiore o minore a seconda dei Paesi
Ebbene un Paese che cresce a un Paese che si sviluppa un Paese in cui cresce la ricchezza la cultura nella civiltà deve essere un Paese capace anche non di eliminare ma di ridurre l'area della immoralità questa può s'era ridotta ed un altro dei temi che si ricollegano nonna un'efficienza astratta della pubblica amministrazione
Ma un'efficienza che sia veramente completa e ristabilisca in ogni senso il rapporto di fiducia tra lo stato e città
Grazie grazie onorevole Craxi e questo pomeriggio chiuso grazie a tutti voi che ci avete seguito sino a quest'ora l'invito è quello di essere è qui a
Al Castel Sant'Elmo domani finora adeguata per poter iniziare i lavori alle nove e trenta grazie