Sviluppo o declino: il ruolo delle istituzioni per la competitività del Paese

Lasciate
Grazie così largo stiamo ai presenti che ci sia
Va be'
Bene buonasera grazie e aveva accettato il nostro invito adesso poi diamo ai colleghi fotografi infine
Lasciarci
Bene questa sera presentiamo una serie di analisi su ruolo delle istituzioni li ricerca della competitività in un'economia di mercato
Studi che sono stati scritti Pera scritte che l'Associazione per gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche sull'innovazione dell'amministrazione pubblica
Che è presieduta da Franco Bassanini
Qui presente
Siamo come vedete in una condizione assolutamente by partisan e neutrale
Tra l'altro i lavori che compongono questo libro vengono da studiosi di diversi orientamenti
Il punto centrale è il rapporto fra istituzioni ed economia se volete tra politica ed economia
Io direi tra buona politica buona economia
Con un solo obiettivo
Il profitto complessivo del Paese
Che è misurato da un solo indicatore che è la sua competitività oggi il sistema delle aziende non può più essere competitivo se non è inserito in un contesto di istituzioni pubbliche
Che si confrontano con la volta con i parametri di produttività e di efficienza di altri sistemi amministrativa
Fino a qualche tempo fa in anni che molti di voi presenti a questo tavolo a questa sala conoscono molto bene
E che sono molte volte dibattuti in questa sala
In altri tempi si poteva essere competitivi nonostante i ritardi della politica e nonostante l'inefficienza della pubblica amministrazione
Oggi non è più così
I partecipanti li conoscete tutti Piero Fassino Marco Follini Mario Monti Corrado Passera Francesco Rutelli Marco Tronchetti Provera che ringrazio anche a nome per l'editore Passigli è qui presente
Ora la domanda che io rivolgo al primo
Ai nostri relatori che Piero Fassino
E quale può essere il compito delle istituzioni
E quale deve essere il compito di una buona politica che Possa mettere in condizione il mercato di operare al meglio calato Fassino avuto responsabilità dirette nella gestione tesa
Politica economica anche in passato i governi e molte parti del programma anche e in via di elaborazione ma anche in parte Nottola per il PSI e in generale del centrosinistra è dedicato al recupero della competitività del paese Piero Fassino prego grazie
Bene io ringrazio naturalmente gli organizzatori di questo incontro e grazie in particolare
Gli interlocutori di questo dibattito il libro io credo sia un buon contributo ricco pieno
A questioni che sono cruciali per il governo del Paese e per le scelte che l'Italia di fronte
E allora per stare diciamo in un tempo accettabile di dieci minuti
Parto intanto dal titolo
Io penso che quando si dice l'Italia è un Paese in declino e realtà si usa una formula che può essere giusta o sbagliata al tempo stesso è sbagliata se alla nozione di eclisse si assumano sei declino come una condizione perché l'Italia non è un paese che può essere essere definito oggi in declino è giusto se essi ci si riferisce al non sono il delfino comune eventualità ha un rischio perché non c'è dubbio che l'Italia e di fronte a un rischio di declino
E di fronte al rischio di una riduzione di capacità produttiva di riduzione di competitività una riduzione di peso a una riduzione più in generale della sua forza economica quindi
Non è i perché dico questo perché spesso la discussione come dire oscilla tra due termini che entrambi sono come dire enfatici o di dare per scontato un declino come condizione irreversibile e non penso che l'Italia si è una condizione di e irreversibile
Marginalizzazione del suo ruolo della sua forza della sua capacità oppure quello di esorcizzare questa espressione negando la invece io credo che noi dobbiamo vedere che siamo di di fronte a noi sta un rischio un'eventualità una possibilità di declino che naturalmente a seconda di quello che si fa può realizzarsi o essere evita
Che cosa bisogna fare ma le cause strutturali del rischio che sta di fronte al Paese sono note qui sono ampiamente analizzate e devo dire anche che credo che nella politica italiana ci sia ormai una larga condivisione tra le forze politiche gli schieramenti su quali sono le principali contraddizioni strozzature che il Paese si porta dietro
Dal fatto che siamo un Paese cresciuto come grande nazione industriale intorno produzioni di Baigent sita tecnologico che sono quelle oggi più che localizzabili più imitabili più su cui più si esercita la capacità competitiva di nuovi attori economici e quindi noi siamo più esposti di altri paesi
Da un livello di formazione insufficiente rispetto a il processi di specializzazione tecnologici che richiedono anche specializzazione della forza lavoro delle risorse umane
Ai problemi che derivano da una dimensione di impresa medio-piccola il micro
Che se ci ha dato ci continua a darci un vantaggio in termini di adattabilità ai mercati e di flessibilità sì of si espone però un rischio e ha svantaggi in termini di volumi produttivi capacità di autofinanziamento livello di internazionalizzazione
A una internazionalizzazione continua a essere scarsa sia in uscita che in entrata a un livello della di qualità e di efficienza della pubblica amministrazione che rappresenta una diseconomia Esterna piuttosto significativo
Se ne potrebbero aggiungere altre queste sono le principali ma sull'analisi diciamo che di queste contraddizioni non mi pare che si possa dire
Che c'è una diversità di lettura tra le forze politiche italiane o tra le forze politiche i principali attori economici e allora se queste sono le strozzature che cosa bisogna fare io per comodità e brevità proprio dire quali sono le cose che non bisogna fare e quali sono quelle che secondo me bisogna fare i no e i sì per essere più chiaro
Io dico che ci sono tre nota dire con grande chiarezza primo no pensare che dalle difficoltà che il Paese ha di fronte da un rischio di declino si riesca rinchiudendolo sì in una logica neo protezionista
Badate non è un rischio così lontano
Perché a parole non c'è nessuno che accetta di essere definito oggi in Italia protezionista o neo protezionista ma poi se si evoca l'Europa continuamente con un rischio come un peso
Come
Un impaccio se si lascia intendere al Paese che quante cose si potrebbero fare se non fossimo in Europa da anche se poi si rifiuta l'etichetta di protezionista neo protezionista in realtà sia la Nostalgia
Di rinchiudersi in una logica puramente legata al mercato interno che asfittica insufficiente perdente
Qui intanto una prima grande questione no a qualsiasi forma diretta o indiretta esplicito surrettizia di protezionismo a vantaggio dell'assunzione fino in fondo della dimensione europea della dimensione lombare dei mercati aperti in cui bisogna stare
E qualsiasi tentazione di uscire dalle difficoltà ripiegando dal misurarsi con questa dimensione puramente illusoria può perfino d'arte qualche vantaggio nel brevissimo nel medio nel lungo ti condanna a morire
Secondo no ad uno Stato Azio tenere alla tentazione di scommettere su uno Stato azionista e prodotto perché oggi la produzione di beni e servizi fondamentali
Passa per il mercato e c'è una ricchezza di offerta sia sul mercato interno sia sul mercato europeo internazionale che non sollecito un deve sollecitare
Diciamo alla tentazione di pensare che se lo Stato torna essere imprenditore come è stata in un in altre fasi dello sviluppo del Paese fase nei quali essa l'imprenditore era essenziale e strategico se ne esce in altre fasi questa scelta è stata giusta
Oggi questa scelta sarebbe diciamo esiziale
Per sono
Pensare che si esce da queste difficoltà con un eccesso di regolazione con un'invadenza diciamo della pubblica amministrazione del sistema dei poteri locali del del sistema del potere politico istituzionale perché semmai il problema che Alitalia oggi è che c'è una farraginosità di regolazione che deve essere affrontata nei termini della semplificazione della coerenza e noi soffriamo già diciamo pesantemente di una
Eccesso di regolazione e di una distribuzione di funzioni di pubblici poteri l'intervento l'economia che non fu sarebbe esiziale pensare di ulteriormente enfatizza
A partire da questi tre no credo siano individuabili quali siano i sì
E io divido i siti in due grandi fronti le politiche che servono a rimettere in moto sviluppo evitare il declino e le regole e servono a rimettere in moto lo sviluppo eviterebbe
Politiche mi pare che ci siano tre scelte prioritarie possiamo possono indicare tante altre
Le politiche che servono all'innovazione
Noi siamo un Paese industriale grande cresciuto su produzioni di media intensità tecnologica
Che appunto sollecito nel Paese se vuole essere vinse la sfida competitiva a innalzare il livello di specializzazione tecnologica
L'innalzamento del livello di specializzazione tecnologica passa per un investimento forte in tecnologia e innovazione ricerca e tutto quanto diciamo spesso
In un Paese nel quale il novantacinque per cento dell'impresa meno di trenta dipendenti un investimento forte a sostegno dell'innovazione passa per un forte investimento pubblico a sostegno dell'innovazione
Perché una morfologia di impresa di quelle dimensioni non assicura che confidando soltanto sulle risorse d'impresa ne siamo in grado di mettere in campo un diffuso processo innovativo per una ragione se non altro dimensionale
Ne faccio un problema di cattivo di buona volontà pre mobile estivo
E quindi un forte investimento pubblico a sostegno di innovazione sia sul fronte dell'innovazione di processo e di prodotto sia sul fronte della formazione perché quello che spesso si sottovaluta è il legame secondo me Ines come dire indissolubile tra specializzazione di prodotto e di processo esposizione specializzazione delle risorse umane
Ora se noi compariamo qual è il livello di specializzazione risorse umane italiano rispetto ai grandi Paesi nostri competitori Stati Uniti Germania fra Cenni il terra non possiamo non notare che tra il venti e sessanta anni la nostra popolazione registra il dodici per cento i disoccupati contro di laureati scusate
Contro il trentotto per cento degli Stati Uniti il trentatré di Francia Inghilterra Germania
E che se pigliamo le classi di età più fertile feconde venti quarantacinque ne abbiamo il cinquantasette per cento dei laureati contro il novantatré del Giappone novantuno della Corea l'ottantasette la Germania l'ottantatré dalla fra
Quindi se un primo grande no che cosa serve cosa deve fare l'attore pubblico l'attore pubblico ad essere capace di individuare e mettere in campo politiche di sostegno a un livello di specializzazione tecnologica sia sul fronte dei processi produttivi e dei prodotti sia sul fronte della formazione senza il quale noi siamo esposti ad una rischio di minore competitività seconda politica di soste se Condò intervento le politiche di sostegno se ne possono indicare molte ma io ne vedo due prioritari politiche di sostegno un più alto grado di internazionalizzazione
Noi soffriamo di un'internazionalizzazione che tutta commerciale le imprese italiane che stanno sui mercati esteri sono mal contate centottanta mila secondo le indagini statistiche il novantotto per cento di queste imprese sta sui mercati esteri esportando quello che si produce in Italia un lì uno squilibrio così grande trasporto azione commerciale capacità di Prodi di indirizzare investimenti diretti all'estero è un elemento di debolezza puramente pesa su questo la dimensione di impresa ma appunto per questo
Proprio perché un sistema industriale con una morfologia così diciamo caratterizzata da nanismo
Difficilmente può avere un procede un una politica di internazionalizzare affidate solo alla scelta di ogni singola impresa serve una politica di sistema che sia capace di fare in modo che nessuna impresa sia solo nell'aggredire i mercati tanto più quando le sue dimensioni sono di quella taglia quindi il problema di come sono politiche di sostegno più alta politica interna sanzione mi pare una priorità colti
E l'altra grande priorità le politiche di sostegno per il mercato del lavoro
Noi viviamo in un mercato del lavoro flessibile e questo chiunque abbia un po'di buonsenso diciamo non può che prenderne atto non può che registrare questo fatto qualsiasi politica
Che neghi la flessibilità diciamo sarebbe una politica destinata ad essere sterile o perdente però non possiamo non vedere che in Italia si è alzato notevolmente il livello di precarietà del lavoro
Io penso che mentre giusto
Accogliere la dimensione della flessibilità come una dimensione di organizzazione non solo della produzione del lavoro ma della società di oggi è altrettanto giusto però battersi perché la Frankel flessibilità non si traduca in precarietà tradotto in cose più concrete
è difficile pensare che ci sia un mercato del lavoro flessibile che non è precario se non si fa una robusta riforma degli ammortizzatori sociali
Che siano capace appunto di offrire alle imprese quegli strumenti che consentono di gestire la flessibilità interni non precario questa una politica di sostegno pubblica evanescente
E terza politica scommettere sulla liberalizzazioni
Sulla introduzione di più alte dosi di concorrenza di competizione del sistema
Io penso che negli anni scorsi in Italia si è commesso un errore prospettico si è pensato che privatizzare fosse sinonimo di liberalizzare
Neanche io penso che se si deve stabilire un rapporto tra queste due parole viene prima la liberalizzazione poi dentro la liberalizzazione se evidentemente anche il tema della privatizzazione di ciò che eventualmente pubblico e più opportune più conveniente privatizzare
Perché politica di privatizzazione senza diciamo collocarle dentro politiche di liberalizzazione possono tradursi facilmente semplicemente nella sostituzione di monopolio Dorigo Poli pubblici con monopoli e oligopoli privati senza che questo determini un apprezzabile crescita
Di livello
Di concorrenza e di competitività e quindi scommettere su politiche di liberalizzazione dalle libere professioni alle public copriletti eccetera
Finisco
L'altro fronte delle stessi e il fronte delle regole
Vedo che qui tre priorità
Semplificazione
Del
In primo luogo dei della pubblica amministrazione
Da questo punto di vista
Io penso che se davvero gigantesco lavoro da fare di disboscamento di una pubblica amministrazione che sia nel livello statale sia nei livelli locali in realtà continua a essere enormemente farraginosa e quindi una diseconomia Esterna del del dello sviluppo dei soggetti per i soggetti economici molto rilevante
Tra le semplificazioni ne metto una dentro questo primo tema che a me pare assolutamente essenziale
Ed è che tutti i meccanismi di incentivazione e di trasferimento di risorse devono essere affidate a meccanismi automatici
Abbattendo ogni forma di intermediazione discrezionale della politica e delle istituzioni nella distribuzione delle risorse perché questo Stato un fattore distorsivo penso a mezzogiorno enorme
Per cui sono più favorevole ai crediti d'imposta che non ad altri strumenti per fare un esempio cioè automatici che l'hanno certezza di funzionamento e certezza
Di contesto agli operatori economici riducono ogni forma impropria
Di intermediazione
Secondo tema affrontare tutti i temi della governance
Da questo punto di vista io
Di con chiarezza che la legge sul risparmio che noi abbiamo approvato risolve solo in parte i problemi di governance che si pongono oggi al sistema economico-produttivo
Così come anche la riforma del diritto societario risolve solo in parte
E anche lo stralcio delle norme sul diritto fallimentare solo in parte cioè mi pare che si è fatto un mezzo passo non si è fatto il passo completo di quindi riaperto un problema normativo e legislativo il Governo sta affrontare nella trasparenza Dark Horse conferire più trasparenza
E definire una chiarezza di rapporti sia dentro il sistema delle imprese tra imprese e banche per esempio
Tra impresa e mercato borsistico eccetera eccetera e sia nel rapporto tra istituzioni e sistema delle imprese e infine il terzo fronte delle regole e quello di un sistema politico che sia capace di assicurare stabilità
E certezza di di durata nel tempo che è chiaro che
Un operatore economico un sistema economico ha bisogno di un quadro certo per compiere le proprie scelte programmarle realizza e la stabilità politica è un valore diciamo che ha sempre più
Una dimensione ha un valore economico oltre che un valore diciamo
Politico in sé o sociale
O istituzionale da questo punto di vista la la consapevolezza degli attori politici che assumono responsabilità di governo che devono essere capaci di offrire un quadro di stabilità
Tale che consente a ciascuno di programmare le proprie scelte troppe
Opzioni è una priorità importante anche questo non è così scontato e così banale dove abbiamo un sistema politico
Che obbliga
Un sistema politico bipolare che obbliga ciascuno dei due schieramenti per vincere ad allargarsi ad ala dilatare al massimo la sua diciamo il suo spettro il suo campo a quanto più uno schieramento largo tanto più e meno omogeneo quindi questo è un problema
Di sistema certezza tutta la sera ad esempio l'esterno è un po'di sistema che va affrontato secondo me va affrontato fin ultima consenso che faccio sul versante istituzionale vedendo come
Si mettono emessa dalle riforme lignaggio istituzionale finalizzate alla stabilità del sistema ma anche riformando i soggetti politici
Perché una delle contraddizioni che noi abbiamo pagato in queste Annette che abbiamo cambiato in senso bipolare l'assetto istituzionale ma i soggetti politici hanno continuato a funzionare secondo una cultura enologica proporzionalisti
E quindi o c'è una capacità di autoriforma che dei soggetti politici o non sono solo le regole istituzionali che ti danno quella stabilità e quella certezza che è necessario grazie
Grazie Piero Fassino
Proseguiamo ora i commenti su sulla poco sviluppo declino che ricordo è curato da Luisa Torchia Franco Bassanini che sono qui presenti e ha una prefazione di Romano Prodi
Abbiamo ascoltato i punti di Fassino io nel dare la parola a Marco Follini e nel chiedergli il commento alle tesi di questo libro ricordo che all'inizio Fassino ha sostanzialmente detto che in certe polemiche sull'Europa e sul peso dell'ego
In qualche modo si nota una sorta di deriva protezionista e quindi la critiche rivolta ad alcune o quanto meno una posta all'Asia
Marco Follini
Bertinotti avevo capito che sarà ma contento ancora
L'alternativa che ci pone a strizzare sviluppo ventinove perché siamo tutti per lo sviluppo ma
Dovremmo cercare di capire per quale ragione l'argomento dalla competitività diventato rilevante il tema
Pubblico
Qualche volta un tormentone
Su queste classifiche sono come dire al centro dell'attenzione dei media denti degli operatori
Anche la politica recupera un'attenzione che non ha
In passato ha avuto verso questo tema
Cioè com'è che oggi parliamo tutti di competitività eccome che dieci o quindici o vent'anni fa non ne parlava nessuno
Probabilmente la ragione sta nel fatto che noi abbiamo sviluppato nel tempo un'economia che è stata lungamente capace di farsi forte
Per le sue debolezze dei suoi difetti non abbiamo accumulato il debito pubblico che tutti sappiamo che però è stato anche un fattore di coesione sociale
Abbiamo contato sulla svaluta sono della lira per dare forza alle nostre esportazioni alla nostra presenza sul mercato internazionale
Anche il nanismo del nostro sistema di impresa è stato considerato molto a lungo
Un punto di forza di dinamismo di flessibilità del nostro sistema imprenditoriale cioè abbiamo convissuto per molti anni
Con
Una serie di fattori che hanno a lungo andare concorso ad indebolire la nostra competitività e noi oggi ci troviamo al bivio cioè oggi ci troviamo al punto nel quale queste due cose non stanno più assieme e o siamo capaci di cambiare passo oppure come sistema Paese non ce la faremo
E non possiamo immaginare di essere come dire così indulgenti con noi stessi come siamo stati fino ad ora
La nostra difficoltà a evidentemente a che vedere con quello che succede nel resto del mondo
Perché io che mi considero europeista tanto quanto Fassino
Quasi quanto Mario Monti
So che come dire l'Europa
A posto all'economia italiana
Una serie di come dire domande molto esigenti
E ci ha costretto
Lo dico come dire con il sollievo di chi è costretto a fare la cosa giusta a fare cose anche che hanno come dire pesato
Il risanamento delle feste la finanza pubblica l'adesione alla moneta
Europea la fine degli aiuti di stato tutto questo come dire deve molto ad una cultura europeista che io apprezzo ma che certamente ad una parte del Paese e anche costata diciamo che è stata una cura
Ragionamento che spesso ha fatto Mario Monti ma non dovremmo vivere tutto questo non come imposizione ma come come dire la ricerca di una virtù è molto giusto ma indubbiamente in una parte del nostro Paese ha seminato
Qualche difficoltà
Così come ci siamo trovati a pagare il costo dalla globalizzazione che significa poi una grande come dire divisione internazionale del lavoro
E anche questo ha messo a nudo i fattori strutturali di debolezza per la nostra economia
Oggi che cosa possiamo fare per arginare il declino qui naturalmente non vorrei che clima della campagna elettorale condizionasse troppo i miei ragionamenti io credo che noi dobbiamo partire da una premessa
Che è quasi etica
Noi dobbiamo andare rapidamente ad un progressivo da un grading
Della nostra capacità di fare promesse e di prendere impegni lo dico in vista dei prossimi contratti
Noi dobbiamo riconoscere lealmente
Fronteggiare questa realtà dentro la campagna elettorale
Che i prossimi anni non saranno anni facili e quindi non saranno anni nei quali possiamo giocare gli uni contro gli altri all'insegna del più uno chi è più generoso nelle promesse che riesce a fare balenare l'avvenire migliore perché l'avvenire contiene un certo grado di difficoltà di adattamento a una situazione nuova e onerosa
Abbiamo alle spalle la campagna elettorale tedesca
Se combattuta con una certa asprezza
Con qualche promessa ma anche con la segnalazione delle difficoltà a cui quel paese pure più grande e più robusto del nostro andava incontro noi dobbiamo attrezzarci
In vista appunto di mesi anni nei quali la politica non sarà in grado di essere come dire troppo indulgente troppo generosa
E allora quali sono le priorità che oggi noi abbiamo davanti una volta che riconosciamo questa difficoltà io come dire ne individuò due
La prima molto ben descritta nella relazione di Giuliano Amato
E sulle liberalizzazioni
Amato giustamente segnala che in questo c'è un ritardo anche europeo noi le liberalizzazioni le vediamo
Dentro i confini del nostro paese ma cioè come dire un ritardo
Del
Dell'Europa su questo fronte
E c'è poi un ritardo come dire più specifico nostro che verte
Su una grande quantità anche di micro liberalizzazione di di liberalizzazioni di servizi pubblici locali di liberalizzazione degli assetti professionale
Concordo con ragionamento che ha fatto prima Fassino noi abbiamo come dire privatizzato prima che liberalizzare
E molte volte la privatizzazione diventato un surrogato della liberalizzazione ci siamo fermati al primo gradino tant'è che abbiamo trasformato una discreta quantità di Monopoli di proprietà pubblica in quasi monopoli di proprietà privata o quasi privata
La riforma degli ordini professionali anche qui come dire io riconosco che in questo c'è un ritardo che è tanto più colpevole da parte nostra c'è da parte di una maggioranza che aveva questi argomenti iscritti nelle proprie bandiere e rivendicava con qualche titolo ideologie una sorta di primato in questo campo premiato che
Alcuni tratti abbiamo esercitato ma troppe volte no
Accanto a questa priorità delle liberalizzazioni però io credo che noi dobbiamo immaginare una robusta opera
Non voglio dire di centralizzazione perché la parola suona eretica
Ma di nazionalizzazione della politica
Noi siamo andati come dire inseguendo vedo Bassetti davanti a me che è un pioniere del regionalismo
Noi siamo andati inseguendo una disarticolazione
Del sistema decisionale
Che sta diventando un serio problema
Le regioni producono ogni anno una media di mille e cento leggi mi pare
Ogni provincia nuova che viene istituita in questa legislatura ne sono state istituite tre chiedo scusa brianzoli io sono tra quelli che hanno votato contro
Ma ogni nuova provincia costa una cinquantina di milioni di euro vedo che certo numero di nuove province sono già sulla rampa di lancio
Sono stati bloccati per vicissitudini le più diverse centonovanta Progetti per centrali elettriche e smaltimento rifiuti non siamo attraversati da una gigantesca sindrome di Scanzano tutto deve sempre avvenire
Nel paese accanto possibilmente nel Paese più lontano
è fermo il rigassificatore di Brindisi c'è stata la storica stretta di mano tra Berlusconi Blair
Un impianto che doveva gestire dieci per cento del gas importato in Italia un investimento di quattrocento milioni di euro mille posti di lavoro in ballo fermo perché l'amministrazione locale ha deciso che è meglio così
E sappiamo tutti che cosa è successo in Val di Susa e tutti ci chiediamo come qual mente in Francia queste cose si fanno in quattro e quattr'otto poi possono essere giuste o sbagliate ma in quattro quattro otto si decide
E non accumuliamo ritardi su ritardi quanto costa questo al sistema Italia
Non c'è oggi la necessità di riprendere in mano il filo di politiche nazionali perché non una parte delle politiche le abbiamo come dire
Devolute saggiamente all'Europa
E sottolineo saggiamente
Un'altra parte le abbiamo allegramente disperse nel territorio la responsabilità politica nazionale un po'venuta meno
E le riforme istituzionali che abbiamo messo in campo in questa legislatura e nella legislatura precedente risentono
Di una visione del sistema Paese secondo me pericolosamente sbilanciata io non vengo da una cultura centralista
So quanto valgono le Autonomie locali e so quanto questo nostro Paese ricco del suo pluralismo però temo che abbiamo un pochino passato il segno
E temo che dobbiamo riportare al centro dell'agenda politica
Tutto quello che riguarda
Il livello statale che abbiamo tutti un po'disertato
Di questo ragionamento fanno parte a pieno titolo altri due argomenti che accenna di sfuggita fanno parte diciamo dei sì per dirla con linguaggio causato prima Fassino
Un rilancio delle politiche di coesione di concertazione di rapporto con le grandi organizzazioni sociali ma dentro modelli nuovi
E dentro l'auspicio
Che in particolare
Nel sindacalismo storico il riferimento modello contrattuale nuovo si faccia strada
E il recupero della legalità la lotta all'evasione l'emersione del sommerso tutto quello che costituisce oggi una grande palla al piede
Che potremmo
Quanto meno alleggerire seguendo strade anche molto banali quelle che rendono l'evasione è un po'meno conveniente un po'meno come dire una lusinga
Un po'meno facile detrazioni deduzioni contrasto di interessi tutte cose come dire che non abbiamo inventato noi dobbiamo semplicemente importare e che però ci darebbero una mano
A ridurre il peso
Di grande fattore di distorsione della nostra economia della nostra legalità e per qualche aspetto direi anche dalla nostra civiltà
Infine
Noi in queste occasioni cerchiamo sempre di dire agli operatori economici come faremmo noi politici mettendoci nei panni loro
E viceversa e facciamo invece un po'più di fatica a dare lezioni e ammaestramenti a noi stessi
Noi siamo un Paese che ha attraversato negli ultimi anni una sorta di guerra istituzionale
Questa ascia di guerra va sotterrata la politica si può combattere con asprezza sui programmi ma non può attraversare il campo delle istituzioni perché quelle sono di tutti
E su quelle un nuovo patto va stipulato lasciamo da parte come dire gli argomenti con i uno di noi queste occasioni USA a proprio vantaggio chi l'ha fatto prima chi l'ha fatto peggio
Recuperiamo però la consapevolezza che o la politica capace di guardare ad un interesse generale oppure persa
E la politica in questi anni è stata sia andata disperdendo perché è andata alla rincorsa di interessi particolari noi oggi siamo una democrazia corporativa in cui ognuno di noi
Si pone come parte e guarda soltanto alla propria parte
Manca all'orizzonte di un interesse generale
E naturalmente quest'interesse generale richiede un briciolo di di intesa tra tutti richiede di riannodare in qualche modo mi rendo conto che questo tema appartiene alla prossima legislatura non non ha questa e tanto meno
Appartiene al clima della campagna elettorale
Però se non riusciamo da questo angolino nel quale ci siamo messi tutti quanti negli ultimi dieci anni io temo che non esca il Paese
E se la politica non ha la capacità di dare a se stessa regole condivise è un po'difficile che possono dare all'economia
Regole e principi e orientamenti che fatichiamo a trovare dentro di noi
Grazie a Marco Follini
Ho segnato alcuni passaggi del suo intervento come il downgrading la capacità della politica di fare promesse
Anche la necessità
Porre fine a questa disarticolazione del sistema decisionale che certamente centrale anche la trattazione di questo libro oltre che naturalmente al recupero della legalità certamente anche l'accenno su una democrazia corporativa che impedisce per esempio di liberalizzare una parte consistente dell'economia ed è l'accenno che si faceva all'inizio per la parte dei servizi che rappresenta circa il settanta per cento del nostro prodotto interno lordo
E che certamente una delle sfide più importanti che avranno prossimi nei prossimi anni coloro che avranno una responsabilità di governo sul tema non fare promesse che non si possono mantenere professor Monti lei si è intrattenuto anche con diversi articoli sul Corriere della Sera ed è certamente uno degli aspetti nel rapporto tra politica istituzioni ed economia che certamente va affrontato professor Monti
Grazie
Ringrazio per l'invito e soprattutto mi rallegro con Astrid con Luisa Torchia con Franco Bassanini e con gli autori
Sia per la qualità dei contributi ma se posso dire soprattutto per l'impostazione cioè per avere individuato come cruciale il nesso tra istituzioni e competitività
Per economia di tempo non farò riferimenti specifici ai singoli capitoli ma queste mie brevi considerazioni si si nutrono anche dei loro contenuti il libro si riferisce a istituzioni e competitività in Italia ma coglie un nesso che sussiste simmetricamente a livello europeo e vorrei proprio cominciare con una riflessione sul messo istituzioni competitività a livello europeo
Che si può riscontrare sia in una dimensione compare artistica sia nella dimensione squisitamente comunitaria in termini comparatistico cit
In questo momento non è vero che l'Europa globalmente non sia competitiva ci sono Paesi in Europa che hanno una buona una soddisfacente competitività che cosa hanno in comune questi Paesi tra loro
Bassa tassazione
Non essere dentro la camicia di forza come molti la vedono dell'euro
No nell'una né l'altra cosa quello che hanno in comune sono istituzioni adeguate e ben funzionanti
Non hanno in comune la bassa tassazione i Paesi che ben competono in Europa perché hanno bassa tassazione paesi come Irlanda che ben competono ma competono bene anche Paesi ad alta tassazione come quelli nordici
In un caso le istituzioni sono molto leggera e flessibile molto basate su ciò che attira al di là della bassa tassazione forse più della bassa tassazione gli investimenti esteri cioè lo One stop shop
Oppure dall'altra parte come nei Paesi scandinavi c'è un grandissimo contributo delle pubbliche istituzioni alla ricerca e all'innovazione
Ne è la libertà dall'Euro che rende competitivi
Nel gruppo dei Paesi competitivi abbiamo Paesi non dell'euro come la Svezia e la Danimarca ma Paesi come la Finlandia e l'Irlanda che appartengono
Persino felicemente all'euro
La mia seconda riflessione e le sue istituzioni e competitività sul piano comunitario
Arrivando col pensiero al precedente lavoro di Astrid la Costituzione europea volume pubblicato nel due mila quattro
Ecco a me sembra di grande importanza anche per la competitività dell'Europa non solo per lo sviluppo istituzionale politico dell'Europa che nelle ultime settimane Minardi ha ripreso quota ipotesi
Di ripescare il Trattato costituzionale perché questa dimensione istituzionale è anch'essa molto importante per la competitività dell'Europa
Perché così come una impresa abbiamo due eminenti capi d'impresa al nostro tavolo
Non credo possa essere competitiva se la sua governance non le consente meccanismi dalle decisioni ragionevolmente spediti tempestivi
Così una nazione o un insieme di nazioni non può aspirare alla competitività se ha una procedura decisionale obsoleta farraginosa difficile da campo da capirsi persino da parte dei protagonisti
Grande importanza riverserebbe dunque il recupero da ciò che per ora non è stato notificato di quelle disposizioni di snellimento funzionale che consentirebbero l'Europa di prendere decisioni di politica anche economica un po'più in tempo reale è un po'meno il tempo storico
Facendo d'altra parte attenzione perché se una a mio giudizio eccessiva angoscia da rigetto popolare
Pensando ai due referendum negativi dovesse indurre a rivangare in profondità l'intero tessuto costituzionale con una nuova convenzione un altro esercizio pluriennale molto in profondità a mio parere le probabilità che l'esito in termini di nuovo testo
Siano consone con le esigenze di un'Europa competitiva sarebbero molto ma molto limitate vedo bassa la probabilità per esempio che a seguito di un esercizio di nuovo ripensamento profondo quegli articoli snellire efficaci che abbiamo nel Trattato di Roma sul mercato unico e concorrenza e che sono stati grazie a Dio preservati nell'accordo costituzionale di Roma
Vedo basse le probabilità che vengano mantenuti integri e allora un Europa con una nuova costituzione magari più sentita dalle popolazioni ma molto meno liberale e di mercato verosimilmente sarebbe un'Europa che farebbe più fatica a competere nel mondo
Istituzioni e competitività e qui il libro è particolarmente di guida sul piano italiano due sole considerazioni una
In questa fase credo Addis nella fase che che sta per iniziare a differenza che in altre fasi difficili della vita pubblica italiana
La la durezza a mio parere dovrà consistere non nel sottrarre potere d'acquisto e cittadini come era necessario quando la priorità essenziale era il ristabilimento di decente equilibrio di finanza pubblica
No qui il compito credo sarà molto più difficile ancora perché consiste nel ritiro di una serie di privilegi alle diverse categorie
Privilegi degli inclusi ai danni degli esclusi
Barriere all'entrata e sono privilegi che non necessariamente ritirati o ridotti si riducono detto determinano un minore potere d'acquisto delle singole categorie ma quasi una diminuzione della propria identità perché a volte sono secolari questi privilegi e d'altra parte sono essenziali perché tutti gli appartenenti a tutte le categorie
Vivano in un Paese con un tasso di crescita un pochino più sostenuto bene in questo compito mi sembra molto complicato anzitutto è importante e libero da suggerimenti non disperdere le istituzioni che già esistono e funzionano abbastanza bene per questo
L'Italia ha da quindici anni un'Autorità garante della concorrenza e del mercato che con quindici anni di ritardo a adesso recuperato anche la funzione che ovviamente le spettava
Di vigilanza sulla concorrenza nel sistema creditizio e finanziario occorre comunque che le risorse siano adeguate e che l'attenzione prestata dal Governo e Parlamento alle segnalazioni che l'Autorità garante fa su quei temi sui quali non può direttamente intervenire
Ma sui quali i pubblici poteri possono intervenire per rendere il sistema più concorrenziale
Siano prese seriamente
E poi se posso al a un tavolo in cui sono presenti tre personalità politiche di primissimo piano
Balbettare una considerazione su l'impostazione politica per la competitività se davvero questa deve passare attraverso una maggiore concorrenza e il ritiro di alcuni privilegi
è stato osservato che in questo momento non ci sono grandissime divergenze ideologica come c'erano solo dieci avevo vent'anni fa sulle politiche economiche ma c'è una grande difficoltà perché le forze organizzate le categorie organizzate
Ovviamente oppongono grande grande resistenza e io sono personalmente convinto che ci sia in Italia un forte squilibrio tra altissima intensità della concorrenza nella politica
E scarsa intensità della concorrenza nell'economia e che sia in qualche modo necessario un riequilibrio che forse dovrebbe passare attraverso
La
Il salvacondotto concesso ad alcuni principi di riforme rivolti ad accrescere la concorrenza rispetto alla battaglia politica
Quotidiana l'esperienza americana ma anche quella a livello di Unione europea mostrano che non è impossibile
Per i pubblici poteri prevalere sulle lobbies nell'interesse dei cittadini consumatori
E favorendo così anche le imprese che diventano più produttive e l'occupazione
Ma se come tende ad avvenire in Italia le forze politiche temono di allenarsi e le diverse categorie allora si assiste a molta concorrenza nella politica tra le coalizioni quasi ancora di più al loro interno senza che si riesca a introdurre sufficiente concorrenza nell'economia si osserva la debolezza dei pubblici poteri di fronte ha poteri economici che magari possono apparire forti rispetto a una politica debole
Ma che sono in genere deboli e qualche volta debolissimi rispetto alle forze economiche di altri paesi
Che sono state costrette da pubblici poteri più forti rispetto ad esse in casa loro Hutten prassi in un ambiente economico più aperto e competitivo
Io osservo da inesperto grande progresso che l'Italia affatto acquisendo l'abitudine dell'alternanza vedo i vantaggi del bipolarismo non considero però vedendo la l'importanza proprio della competitività un fine a se stesso
Il fatto che ci sia una fisiologica alternanza capisco che da un punto di vista Potito politologico questo può essere il fine ultimo non credo che lo sia agli occhi dei cittadini se questo comporta poi una incapacità di prendere le decisioni essenziale dare più slancio al all'economia e quindi credo che sarebbe interessante trovare il Monti
Unire l'altra condizione necessaria alla prima necessaria ma a mio giudizio non sufficiente cioè la buona funzionalità del bipolarismo perché il sistema produca un minimo di capacità decisionale su quei terreni pochi che sono difficili ma cioè
Quindi grazie professor Monti molti dei suoi spunti sono certamente hanno certamente raccolti da Francesco Rutelli al quale passo la parola parlando del rapporto fra politica corporazioni e settori chiusi possiamo dire che abbiamo un eccesso di offerta di protezione da parte della politica
Verso questi settori che falsari addirittura al prezzo che poi la collettività è chiamata a pagare Rutelli
Grazie sono anch'io grato e
Pieno di apprezzamento per altri per il lavoro che è stato fatto in questi mesi
Temo che primo meno va bene San forse accettabile
Per il lavoro che è stato fatto in tutti questi mezzi
Dove spesso quando facciamo dei dibattiti pubblici
Prendiamo la parola priorità che vuol dire ciò che si deve fare per primo e in generale di priorità nel squadre amiamo qualche migliaio qualche contraddicendo il concetto
Penso che una priorità per il nostro Paese sia effettivamente la prima parola di di questo volume lo sviluppo il ritorno alla crescita
Se qualcuno ci chiede nella ipotesi che il centrosinistra
Assuma una responsabilità nel governo nella prossima legislatura quale la prima cosa qual è la vera priorità assoluta per evitare il ritorno cresce
E dunque dotarci degli strumenti per il questo possano avvenire
Il lavoro che è stato fatto qui
Credo centri uno dei temi cruciali appunto per il ritorno
E di solito non se ne parla secondo questa angolazione qui risiede una parte importante del merito
Perché indubbiamente noi parliamo delle istituzioni solitamente come la casa comune
Il terreno comune del di una comunità nazionale
Di una via con l'aria di accesso alla democrazia ma appunto trascuriamo il fatto che le istituzioni il funzionamento del sistema è un fattore assolutamente decisivo
Per il funzionamento delle economie tanto più nella competizione globale con tutti gli interventi autorevolmente fin qui svolte hanno richiamato per toccare un tema che siccome non sarà tanto affrontato oggi
Dico due cose sulla giustezza
Il mal funzionamento della giustizia in Italia un fattore determinante della nostra perdita di competitività
Il sole ha pubblicato un'inchiesta qualche mese fa da cui emerge che per far rispettare un contratto parlo giustizia civile attraverso i tribunali in Italia ci vogliono circa mille quattrocento giorni un record negativo
Peggio solo in Guatemala
Che il recupero dei crediti in caso di fallimento e al quaranta per cento peggiore nel Ranking credo sia il Giappone al primo posto
E qui al di là di questi due esempi ciascuno di voi nella vita concreta misura
Come il tema della giustezza che di solito noi affrontiamo con un campo di battaglia politico
Un campo di battaglia riguardante alcuni aspetti fondamentali magari anche di una visione con la possiamo chiamare i garantisti verso sei giustizialiste e così via invece appunto parte decisiva di questo grande ragionamento che tendiamo a non fare cioè impongono immaginiamo che le istituzioni e loro funzionamento siano neutri
Che vadano per conto loro e poi alla fine ci esercitiamo su l'uno all'altra da scelte politiche che che sono che attraversano queste scene
Lo stesso sappiamo ovviamente vale per il fisco adesso per tutto il sistema dei processi autorizzativi vale per le regole di gestione del territorio
L'urbanistica quanto è l'urbanistica fattore determinante per l'esito lo sviluppo e per la competitività che tra l'altro come sappiamo sempre più oggi Meglio per la competizione che si svolge sempre più tra grandi aree urbane tra grandi aree metropolitane
Nel mondo per l'attrattività degli investimenti per la localizzazione di opportunità
Non soltanto industriale ma di ricerca e così via
Allora poiché noi sappiamo anche qui faccio una sull'altra considerazione
Generale che l'ampiezza e la durata dei fenomeni di perdita di competitività nel nostro Paese supera naturalmente
Il tempo di questa legislatura e quindi supera anche la mia è nostra di Piero mia capacità di polemica verso il governo
In carica
Riguarda la crescita la produttività alle quote di esportazione la divaricazione tra le due Italie e il sud però riguarda molto dobbiamo dirlo
Molto più sovente spiegando in che modo se ne esce
Appunto il mal funzionamento del sistema istituzionale
Qui le classifiche ci soccorrono un po'meno se ci sono quelle dal bordo Economic Forum spiegano con come si funzione quanto si attrattive l'elezione sono anche le Transparency International a proposito delle classifiche della corruzione altro elemento non no non trascura
Allora poiché credo a questo tavolo conveniamo tutti che il compito della politica è naturalmente regolare guidare incentivare innovazioni e conversioni produttive e non organizzare tantomeno gestire
Process settori dell'economia e della finanza
Che dobbiamo tenerci alla larga sia dal dirigismo si era commistioni questo senso ecco come rovesciare
Questo enorme svantaggio competitivo che viene crescendo al nostro Paese che riguarda il funzionamento delle istituzioni mi limito a tre grandi titoli
Che sono su posso dire così allo stesso tempo
Strategici culturali e di riforma operativa
Primo le liberalizzazioni
Lo dico da un punto di vista del centro sinistra
Più concorrenza eh qualcosa che fa bene alla democrazia
Mette al centro cittadino in quanto sovrano consumatore utente e abbiamo qualche migliaia di chilometri da fare per spostare l'ottica da quella delle classico delle corporazioni a quella il rapporto corretto mercato cittadino consumatore regole che accrescano la capacità di produrre ricchezza di controllare parte da parte dei cittadini la qualità dei servizi che gli vengono erogati
Non entro nel merito ma questa è una sfida vera spero che la discussione sua direttiva sui servizi ad esempio nella Parlamento europeo esca dalle secche e approdi ad un compromesso ragionevole la vedo un po'malmessa caro
Commissario Monti mi auguro che invece si rimetta sulla carreggiata perché va nell'interesse vorrei dire innanzitutto nazionale del nostro paese che si portino a casa dei risultati in quella sede quindi liberalizzazioni più concorrenza sappiamo bene quali settori fondamentali questo dovrebbe avvenire professioni servizi servizi pubblici locali
L'Energia Lalla la rete distributiva
Mi fermo alla alla punto
Secondo
Buona organizzazione efficienza efficacia delle amministrazioni pubbliche il centrosinistra se vincesse le elezioni ecco io potete immaginare anche perché non nutro le preoccupazioni dell'attuale presidente del Consiglio
Secondo cui se noi dicessimo elezione avremmo a parte che secondo lui non mio partito sarebbe calpestato dalle armate rosse come come ha detto venne intende stanziare malmesso però lui dice che avremo tutto il potere quindi sommando a tutti gli altri poteri l'ottantacinque per cento della del dei mezzi di comunicazione neanche ne fa parte mi scusi ugualmente
E e centottantuno e fa parte eccetera però io ho meno paura di questo però un altro tipo di preoccupazione se vinciamo le elezioni noi avremo i tre quarti
Delle regioni tre quarti delle province tre quarti delle dei comuni
Disegno centrosinistra
E il governo centrale quindi non avremo alibi nel fare una riforma della organizzazione della repubblica che risponda a questi requisiti inquinamento in positivo non c'è motivo di temere ma c'è Nese necessita di rispondere
E mi permettete di sottolineare questo punto particolare della buona organizzazione
è una parola mal usata o poco usata in Italia
Io ricordo una è la citata ieri alla trasmissione una bella frase Longanesi che diceva l'Italia è un paese di inaugurazioni e non di manutenzione
Il che è verissimo vale per le ferrovie vale per tutti tutto per tutto
è tipico identifica va battuta del del tempo fa facile è fondata vivente
Però è vero che noi la battaglia politica in Italia e anche la battaglia sulle regole la facciamo un
Tutto di più sull'ordinamento
Che non sulla organizzazione e sull'analisi dell'impatto delle decisioni legislative su come funziona questo Paese da questo punto di vista la lunghissima transizione istituzionale ha ha cresciuto e i problemi
Io penso che noi non dobbiamo prendere dalla romantica ma lo stiamo facendo tutto sommato quella che è stata la parte più
Forse discutibile dal punto di vista istituzionale che fu la dinamica
Incrementale
Nella
Esistenza delle istituzioni
La Roma dei Reti trasmetteva la Roma repubblicana tutti sui diritti inclusi i suoi miti ma anche le sue traduzioni
Organizzative e pratiche la Roma repubblicana trasmetteva l'impero tutte tutte le festività tutte le figure istituzionali eccetera il problema è che lì c'era un impero che funzionava e che era egemone si poteva anche permettere di mantenersi
Tutte le strutture preesistenti
L'Italia di oggi e non può permettersi di avere
Responsabilità sovranazionali
Molte crescenti europee
Statali
Regionali
Provinciale
Comunali ciascuna delle quali figlia
Un numero imprecisato di altre competenze e responsabilità l'Italia Italia sì decide da parte degli aree
In prospettiva di aree metropolitane comunità montane naturalmente parchi unione di comuni e municipi autorità di bacino
Non abbiamo mai adottato nel nostro ordinamento la cancellazione di un livello istituzionale via via che ne introduce ramo di nuovo
Ora credo che
Riportare il dibattito
Dalla impostazione politico ordinamentale a quella della organizzazione e dell'efficacia
Veri risultati sia assolutamente decisivo in uno scenario come quello che ho descritto di una possibile nostra
Legislatura nella responsabilità di guida il governo credo che debba far parte di questi tormenti Frisco all'ultimo riferimento all'ultimo accenno del professor Monti
Anche il tema della riduzione drastica degli organi di nomina politica
Noi abbiamo penso alle agenzie di sviluppo
Forse questo meriterebbe una una inchiesta Il Sole ventiquattro Ore
Abbiamo delle province dei territori nostro paese dove si occupano delle stesse cose agenzie di sviluppo dello Stato della regione della Provincia del Comune di consorzi intercomunali della Camera di Commercio
E continua
Chi verifica se esse collaborino pur avendo molti casi missioni identiche o assimilabili e chi verifica la qualità dei risultati
Ecco una grande sfida che si prendeva cui cabina di regia a ordinamento vigente la la Stato Regioni autonomie locali dove coesistono governo le regioni e il sistema degli enti locali per un per uno spettacolare disboscamento e ridimensionamento di duplicazioni sprechi
Questa proliferazione che ripeto ha purtroppo un segno qui e questo sì che by partisan
Di ricollocazione di ceto politico in eccesso anche se tra le tante cose c'è un eccesso naturalmente non sapesse
Mai lo è la nostra la nostra categoria
Ultimo punto la semplificazione
E sappiamo che abbiamo
A che fare con una esigenza vitale di semplificare regolazione e processi burocratici pensate solo la creazione d'impresa in Italia noi abbiamo
Per
Dare il via ad un'attività di esportazione
Ventotto giorni di tempo siamo al penultimo posto sei giorni la Grecia
Cinque firme tra virgolette passaggio autorizzative contro una della Germania otto documenti documentazione numero l'autovelox
Allora non c'è dubbio che nella creazione d'impresa nell'edilizia nel commercio
La semplificazione
Degli adempimenti il ridimensionamento delle prime è un'altra delle grandi più grandi sfide di governo la possiamo mettere in campo
Quindi concludo
Il miracolo dobbiamo fare mi rivolgo a Franco Bassanini che è stato il pioniere della semplificazione
Nel nostro Paese il miracolo che dobbiamo fare e cercare di accoppiare
Semplificazione
Amministrativa semplificazione degli adempimenti semplificazione dei procedimenti con migliore organizzazione
Ovvero
Far partire la riorganizzazione del quadro istituzionale
E permettetemi di dirlo lo dico perché adesso parlerà Tronchetti parleranno trucchetti passerà noi non abbiamo sempre avuto buoni consigli dal mondo dell'impresa secondo me posso dirlo criticamente anche
Le le grandi associazioni produttive sono un pochino calate
Nella dinamica
Del dello status quo cioè della del realismo con cui ci si misura
Piuttosto che mettere in campo dei Progetti coraggiosi di di innovazione delle dell'organizzazione delle procedure dicevo ieri sera scherzando nella trasmissioni Ferrara che a mio avviso una delle più efficaci battute che ha usato Tremonti per conquistare la maggioranza netta dei consensi nei mondi produttivi particolare
Quindi
In Lombardia nel nord del Paese tra quello che si chiama il popolo e partite Iva ma anche ben oltre è è stata una immagine molto efficace
Lui diceva mettete in fila alla Gazzetta Ufficiale gli adempimenti regolarmente le direttive che vengono approvate che sono in vigore in Italia si fa l'equatore ci fate il giro della terra
Fantastica battuta efficacissima Bohm cazzotto nell'occhio del fegato di da quanto i rialzi piccolo particolare
Non è avvenuto niente in questa legislatura sostanziale
Sento Presidente del Consiglio che si vanta di quante centinaia di leggi approvato
Esattamente il contrario che la logica che aveva sovrinteso a una notevole aspettativa riguardato l'attuale governo molti settori produttivi del nostro Paese in molti di coloro che hanno a che fare con l'amministrazione pubblica e si lamentano tutti una serie cose che io ho detto e che ci riguardano
E di cui anche noi siamo corresponsabili ecco i prossimi cinque anni debbono rappresentare da parte del centrosinistra
E lo dico senza retorica sommessamente ma convintamente una svolta per quanto riguarda le liberalizzazione
La regolazione quindi basilare della concorrenza
La riorganizzazione del sistema la semplificazione degli adempimenti e questo penso sia il miglior servizio che noi possiamo rendere a
Al sistema produttivo del nostro Paese
Grazie Francesco Rutelli che coi ci dovrà lasciare perché deve prendere un aereo in qualche modo
E auspicabilmente deve prendere una facciamo gli auguri
Naturalmente nel suo intervento cioè anche contenuto una critica al mondo dell'impresa al mondo dell'economia questo mi consente anche l'interrogano intervento di Corrado Passera sul fatto che spesse volte anche dal mondo del mercato non siano arrivati gli stimoli giusti
Che sia stata forse una maggiore attività di lobby ma non siano state rappresentate nel suo insieme
Le ragioni dell'economia e della finanza Corrado Passera
Vediamo di rimediare
Innanzitutto i complimenti a Bassanini suoi per il lavoro perché non è soltanto un lavoro che da l'idea di quello che dobbiamo fare che è un lavoro
Sistemico e sistematico e non soltanto come dire opportunistico qua e là lavoro grosso quello che ci tocca fare se vogliamo evitare il declino e poi per la forte
Chiamata a responsabilità di tutta la classe dirigente perché da questa situazione non ne usciamo se non ci mettiamo tutti la nostra parte
Rischio di declino reale e aggiungeva una ragione alle ragioni che sono già state indicante ma rischio di declino sicuramente evitabile e almeno una cosa vorrei aggiungere poi valuti ma anche perché questo è il compito che mi è stato dato certamente tra le ragioni del declino
Grosse cioè la crescita economica insufficiente nessun Paese può reggere un periodo come quello che stiamo avendo noi così prolungata non crescita economica
Non è solo una questione di benessere proprio la questione di tenuta dei conti di quelle conquiste sociali che tutti diamo per scontato ma che scontate più non sono cosa fare più o meno
Ce lo siamo ripetuti e chiaro diciamo che presi degli impegni teoricamente con l'agenda di Lisbona che poi non stiamo realizzando
Soprattutto come Italia in parte come il resto d'Europa però certamente crescita economica eh la principale
Ragione di possibile declino
Raggio crescita economica che si viene aggiunta dello stress dell'invecchiamento della natalità
Diventa effettivamente a rischio di tenuta del sistema del dello stato sociale che ripeto lo diamo per scontato ma scontato non è e se dovesse venir meno l'involuzione della società
Potrebbe essere grande a piacere assolutamente corretto il tema della precarietà
Precarietà in gran parte inevitabile ma come giustamente diceva Fassino ma allora fronte un forte intelligente è stato sociale per il quale oggi non ci sono i soldi e quindi di nuovo crescita economica
Poi c'è quello su cui efficaci sicuramente ha parlato Rutelli noi ci stiamo impantanata lindo dal punto di vista del processo decisionale
Noi ci stiamo fermando come il Paese perché tutti fanno tutti
Tutto tutti possono bloccare tutto tutto è diventato così compresso impugnabile blocca pile che questo Paese si sta bloccando da complessità è un tema ovviamente politico ma anche moltissimo organizzativo e chiunque sia il prossimo responsabile come compagine governativa questo ad affrontare perché oggi questo Paese si è impaludamento e se non c'è il meccanismo diceva anche Monti è inutile dire cosa dobbiamo fare se poi non abbiamo i meccanismi per realizzarlo lasciatemi aggiungere che l'ultimo aspetto del del declino dietro l'angolo e quello legato sono state parte delle corporazioni di interessi di parte questa è una società che si è bloccata dal punto di vista della sua mobilità in Terna
Noi ci siamo irrigiditi la gente non ci crede più che si può emergere che si può Roma vere e si può crescere per merito la nostra è una società dove il merito non è più in nessun modo riconosciuto
E non è vero che la gente che è brava può arrivare in fondo gli studi c'era gente che brava può avere un lavoro efficace o può crescere nelle organizzazioni quando manca questo fuoco queste mie regia nella società tutto va a diluirsi queste sono ragioni molto importanti di declino non solo economico ma sociale
A fronte di questo mi tocca dire perché non l'ha detto nessuno e e lo dico con grande forza che non è assolutamente vero che quasi quasi non funziona più niente in questo Paese perché se sono cento i casi di aziende in difficoltà che passano sulle nostre scrivanie sono cento i casi di aziende assolutamente capaci di giocarsela
Nel nella nel nuovo mercato globalizzato il numero di aziende piccole piccolissime e medie grandi o grandissime che stanno facendo un ottimo lavoro e dopo un periodo di grande ristrutturazione di delocalizzazione di investimento eccetera che ce la stanno facendo è fortissima quindi è giusto che parliamo dei grandi temi che ci possono portare al declino
Ma è assolutamente certo che le forze di questo paese economico aziendali culturali di disponibilità di risorse e anche di energie e non lo dico in maniera così tanto per dire perché non è che va tutto bene va va molto male però vi assicuro
è giusto dirci che ci sono fior di imprenditori di istituzioni di centri di ricerca e di associazioni di terzo settore di commerciati che fanno gran bene il loro mestiere quindi non è persa anche i modelli campioni da seguire ci sono parliamo di banca le banche portò sono devono giocare un ruolo molto importante in questa in questa situazione
Le banche nel loro insieme poi guai a mettere tutto insieme come in ogni settore bisogna fare mille distingui non c'è settore dove sia tutto buono tutto cattivo e così anche nel nostro settore
Le banche in questi ultimi anni hanno fatto un gran lavoro mille cose ancora da fare ma il settore bancario italiano ha fatto grandissimi passi avanti nessun Paese europeo ha privatizzato liberalizzato quanto noi
Nessun Paese al novanta per cento degli attivi bancari privati quotati in Borsa nessuno ha privatizzato tra i grandi Paesi dell'Europa continentale le sue casse di risparmio quindi chapeau a un settore che ha introdotto fortemente con in maniera convinta la concorrenza concorrenza
Liberalizzazione privatizzazione ha portato a un forte miglioramento sia del servizio che dei risultati
Detto questo abbiamo un milione di cose ancora da fare da migliorare però anche lì non dimentichiamoci e non faccia non dimentichiamoci questo tipo di confronto perché di lavoro positivo ne è stato fatto
Le banche sono una un'azienda particolare non sono solo impresa che devono andare bene loro lo non lo devo dire a voi che lo sapete benissimo ma sono anche imprese che hanno delle responsabilità in più
Noi dobbiamo andar bene render conto ai nostri azionisti ma fa parte della nostra responsabilità sociale fare andare bene il resto dell'economia
Occuparci di progetti di lungo termine affrontare problemi che magari nel breve termine possono anche essere fastidiosi ma sono poche le ragioni della crescita dell'economia nel breve-medio periodo sbaglierò ma che nel dire che le banche hanno di più di una responsabilità solo imprenditoriale
Io ne sono assolutamente convinto
Le banche possono fare di più per affrontare tematiche che oggi sono estremamente funzionali alla crescita che non c'è la crescita e fatta di competitività la competitività ce l'hanno detto i relatori prima di me è fatta di tante cose le banche su molte di queste cose possono fare innovazione prima di tutto faccio solo un esempio e poi farò dei pochissimi esempi concreti
Piccole e medie aziende è chiaro che non possono investire in ricerca come le grandi aziende e chiaro che hanno difficoltà
A garantire finanziamenti di lungo termine su progetti di innovazione le banche devono trovare il modo di finanziare anche le piccole e medie aziende senza garanzie reali su progetti di innovazione
Non sto a dirle come ci siamo inventati il modo ma miliardi di euro disposizione su questo sono stati Metz messi e centinaia di aziende stanno ricevendo finanziamenti a lungo termine per progetti di innovazione anche se piccole piccolissime
Internazionalizzazione stesso ragionamento le banche devono andare all'estero portare accompagnare imprenditori italiani all'estero devono finanziare investimenti di di di di espansione all'estero anche senza
Garanzie reali anche lui non sto a fare lo sport di banche intesa ma il modo per risolvere questo problema l'abbiamo
Trovato
Competitività vuol dire infrastrutture ci siamo grati una banca ad hoc perché il mondo delle infrastrutture sia per la parte pubblica che per la parte general contractor è un è un tema assolutamente specialisti con le banche possono devono stanno facendo di più e possono fare ancora di più questo lo dico soltanto per dimostrare che poi sta succedendo delle cose non sufficientemente ma non è che non sappiamo un po'come sistema in che parte andare
Le banche devono fare molto di più anche non solo cosa ma come e quindi a un tema di investimenti le banche molte banche stanno investendo come nessun'altra azienda nel nostro Paese in termini di innovazione tecnologia informatica formazione credo che i più grandi piani di formazione oggi siano fatti da organizzazione come quelle che ho il piacere e l'onore di Guidi di di di guidare stanno investendo all'estero non sono molte le aziende italiane che lo stanno facendo alcune delle grandi banche italiane stanno occupando ruolo importante in paesi importanti per la nostra economia
Qui mi attacco al tema del consolidamento europeo che ci che il saggio molto interessante contenuto nel libro naturalmente città consolidamento europeo solo all'inizio ma adesso succede
Consolidamento europeo a cui le banche italiane possono partecipare da protagonisti
Consolidamento europeo per cui le banche italiane non hanno bisogno di alcun tipo di protezione illecita o non coerente con le regole europee consolidamento europeo che però se vogliamo veramente dobbiamo favorire creando un mercato dei servizi finanziari europei
Comune in termini di normativa cosa che oggi solo in parte
Solo in parte come normativa solo in parte come è come sorveglianza solo in parte proprio come funzionalmente solo a quel punto oltre al consolidamento già avvenuto nell'investment banking
Oltre al consolidamento parzialmente avvenuto nel Corporet venti ci sarà un vero consolidamento anche nel mondo retail nel mondo della della banca al dettaglio che quella che tocca più le persone perché oggi grandi operazioni delegazioni a livello europeo sono scarsamente portatrici di benefici e proprio per questa diversità di ambiente normativo di ambiente regolamentare e di funzionamento
Il tema dell'espansione delle banche italiane si porta dietro quello della proprietà discorso lungo non lo vado certo da affrontare
Compiutamente ne parla molto bene il saggio
Certamente il tema della proprietà è un tema importante il fatto di avere privatizzato e quotato quasi tutte le banche italiane un un titolo di merito è uno strumento a disposizione del sistema italiano
Dove con testo un pochettino il tono del di quel di quell'assaggio è più questa predisposizione negativa nei confronti delle fondazioni bancarie che invece hanno svolto un ruolo formidabile nel consolidamento del sistema bancario italiano e oggi costituiscono un una base di azionariato di lungo periodo
E tornerò su questo aspetto del lungo periodo nel nel finale a banche che stanno investendo e che hanno bisogno di investitori e azionisti che credano in progetti
Di lungo periodo quindi attenzione a maltrattare Co. a considerare negativi degli azionisti che finora si sono dimostrati grandemente positivi e che non necessario che non facilmente potrebbero essere sostituiti
Le cose che possono fare la banca sono una piccola parte di quello che serve al Paese per rimettersi in moto è un compito della politica è un ponte un conto della politica che speriamo presto ci parli di un piano che non c'è per questo Paese perché quasi tutti i nostri concorrenti hanno scelto come competere sul mercato globale c'è chi ha scelto la tecnologia che certo i costi bassi che ha scelto il Welfare State
State di un certo tipo e c'è chi ha scelto i campioni nazionali ma tutti hanno scelto come giocarsela
Noi non ci siamo scelti come giocarcela e quando non si sa come andare in un posto in quel posto non ci si va certamente quindi un tema che ha una un piano che affronti la complessità dei problemi che dobbiamo affrontare in maniera coordinata un piano che suddivideva sacrifici molti a benefici molti tra tutti un piano che sappia parlare a di breve periodo ma saper parlare anche di lungo periodo un piano che ovviamente parli di ristrutturazione perché c'è un grosso lavoro di disboscamento riduzione costi messa in efficienza del meccanismo ma anche di rilancio perché sei né un'azienda con un Paese se parla solo di ristrutturazione non di rilancio non va da nessuna parte obiettivi che possono essere comuni
Una concertazione che può essere di nuovo tipo legato a quello che bene o male tutti vogliamo fare
è un momento in cui tutte le parti So economiche devono impegnarsi tutte le parti politiche devono impegnarsi lasciatemi dire sarebbe un momento di grande politica perché senza grande politica il fa il declino di cui parlavamo prima non c'era il richiamo grazie
Grazie
Corrado Passera
Chi ha ricordato anche quella parte del lavoro molto interessante segnalo in particolare il lo studio di farine di dagli al Duce sul le ragioni della perdita di competitività ma si ricorda anche vedo un dato che volevo sottolineare prima di passare la parola a Marco Tronchetti Provera
Che d'Italia tutti i numeri per restare un paese a forte vocazione industriale
Se pensiamo che in Europa i territori a forte vocazione industriale potremmo chiamarli Marco distretti sono sessantadue quarantuno sono in Germania quindici in Italia e negli altri Paesi soltanto sei il che vuol dire che c'è una base sulla quale costruire investire c'è anche un modello piccola e media impresa di queste multinazionali tascabili strenuamente forte e vivace naturalmente questo passa attraverso quel miglioramento del rapporto fra politica istituzioni ed economia di cui si parla
Tronchetti prudente grazie ma anch'io mi associo a un riconosce il merito in generale di Astrid e di questo libro di essere uno stimolo su temi che sono fondamentali per la vita del paese
Temi che possono determinare la nostra capacità di competere se verranno affrontati in modo corretto da una classe dirigente che sia tale che sia riconosciuta come tale
Perché credo che dietro tutti questi temi di cui devo dire in modo sempre più approfondito si parla da tanti anni purtroppo da decenni temi che non sono mai risolti dai chimica menzionato prima Rutelli della giustizia che perde anche per la vita delle imprese sono traumatici in termini di competitività all'infrastruttura pubblica amministrazione tutti questi temi sono noti domandiamoci perché non si è mai riusciti a dare una soluzione a questi problemi
Domandiamoci perché siamo più lenti degli altri perché perdiamo competitività la responsabilità non può essere del cittadino comune la responsabilità della classe dirigente
Dobbiamo fare un'analisi profonda su questo fattore se c'è una responsabilità della classe dirigente bisogna capire perché la classe dirigente non è credibile
Per poter portare avanti questi progetti di rinnovamento perché ogni volta che si ripresenta un'opportunità perché l'Italia cambi perché riprende il cammino non ci riesce
Perché per fare qualsivoglia cosa bisogna essere credibili bisogna dare fiducia alle persone già che si affrontino dei cambiamenti e per rompere quelle nobili cui si è parlato prima solo una classe dirigente credibile senza contaminazioni nella differenziazione dei ruoli nel rispetto delle istituzioni
Nel rispetto della trasparenza delle regole può portare avanti questo cambiamento
Questo secondo me è il tema più grave del nostro paese questo è il tema prioritario
E se lo affrontò guardando come è giusto fare in casa mia
Devo partire evidentemente dall'organizzazione
Che rappresenta come vicepresidente di Confindustria e devo dire che all'Inter in Confindustria molti sforzi in questi termini di maggiore trasparenza richiesta di liberalizzazioni che ricrei richieste di aperture al mercato
Sono fatte sono fatti sono richiami sinceri che ovviamente vanno anche contro gli interessi di alcuni degli associati io sono uno degli associati che rappresenta un'azienda che credo strategica per il Paese che ha saputo liberarsi da certi vincoli lo riconosce Giuliano Amato in questo documento che ha saputo entrare nel mercato competere ha saputo ridurre di fronte alla concorrenza i suoi costi innovare immettere tecnologia nel mercato farlo professionalmente
Tutti sbagliano ma cerchiamo di farlo alla velocità e se possibile a una velocità maggiore dei nostri concorrenti
Tutto questo è stato fatto compassione dal due mila uno abbiamo preso come gruppo Pirelli un gruppo multinazionale che poco aveva a che fare con le realtà interne italiane avevo solo il dieci per cento la sua attività in Italia
Abbiamo preso la guida di un'azienda che veniva da un periodo diciamo molto complesso di cui parlerò dopo e che in quattro anni è riuscita a cambiare la pelle dell'azienda grazie ai suoi manager in due anni ha trovato grandi sorprese in dodici mesi ha dovuto fare svalutazioni per dodici miliardi di euro che sono ventiquattro mila miliardi
Per diciamo non vero questioni bolle speculative o quant'altro perché c'erano stati gli orrori di scelte chiare
Perché un progetto industriale che era stato presentato con la famosa OPA del novantanove non era mai stato realizzato l'azienda è stata riempita di debiti erano state comprate cose
Che non aveva senso comune comprare l'abbiamo salutato il cammino ha continuato la tecnologia è cresciuta abbiamo cambiato dirigenti da due mila dirigenti siamo scesi a mille duecento dei mille duecento stesse seicentocinquanta son di nuova nomina
Questo ricambio è avvenuto anche questa quindici mila persone sono uscite dieci mila sono entrate sa se fatto un percorso normale
Quindi ha vissuto la realtà di un'azienda normale che ha fatto un suo percorso è la riprova che in Italia anche un'azienda che veniva dal mondo pubblico ed era molto vicina alla politica può staccarsi dalla politica perché nel momento in cui abbiamo acquistato
Le azioni non abbiamo assolutamente chiesto nulla la politica abbiamo doverosamente informato dopo l'acquisto le istituzioni ma nulla abbiamo chiesto prima e quindi questa azienda è arrivata
A dare risultati ed è riconosciuta internazionalmente per la sua governance e per quello che sta facendo e credo che darà un grosso contributo alla produttività del Paese
Poi dopo c'è il lato negativo questo è la storia bella poi quando uno litro ove si legge sui giornali trova che nel novantanove alcune persone si erano messe d'accordo per fare un'OPA questo corre indebitato molto l'azienda può nel due mila uno l'avevano venduta nuovi poi dopo erano rientrati per una riduzione attrezzi legata circostanze internazionali particolare l'undici settembre all'interno dell'azienda l'hanno mai avuto poteri i gestire nun poi nell'estate scorsa abbiamo scoperto che c'era un grande disegno che da quello sempre che si legge sui giornali poteva portare il Paese ad essere nelle mani di personaggi che attraverso traffici illeciti cercano di avere il controllo di banche di impresa e perché ci fu chiaro un chiaro segnale sia nei confronti di Telecom sia nei confronti di FIAT che c'era un interesse ad andare a mettere le mani anche su queste aziende e a questo punto uno vede un'Italia totalmente diverse ma come è possibile
Che tutto questo succeda come è possibile che la classe dirigente di questo Paese non abbia saputo impedire che ci fosse questo tentativo come è possibile che noi come imprenditori e il mondo della politica non ci si è seduti razze assieme al tavolo da persone perbene dicendo questo non può succedere
Metà del Paese sta per finire in queste mani
Perché se ne Teresio Delfino perfetto e le banche questo stava per succedere
Come questo si può evitare che succede per quanto mi riguarda è chiaro che questi signori sono fuori non metteranno mai più piede se come leggo sui giornali erano già raccordo non solo nel novantanove all'epoca dell'OPA ma anche nel due mila uno quando vendettero Benetton e a Pirelli
Il pacchetto azionario di Olivetti piena di debiti ma comunque lo vendettero se allora è vero come dicono i giornali che manipolare nel mercato per tenere intitolato no se vocate hanno già in mano tutta la documentazione per procedere legalmente in modo tale che se truffa truffa avvenga in modo trasparente
A alla superficie
Questo non è per fare il caso personale questo è perché a dire che c'è una contaminazione nel nostro sistema
Che deve essere estirpata perché se il Paese non si libera da queste Commissioni anomale che talvolta si crea mi piace molto una frase
Introduttiva di Romano Prodi che dice che questo è un Paese dove talvolta vale più il rapporto fra le singole persone che la competenza sulla realtà e sulle cose
Ecco se tutto questo lo teniamo a mente e diamo un segnale cittadini perché il cittadino e confuso non poi possiamo fare delle analisi e capirci e apprezzato molto la posizione Fassino che con chiarezza ha detto quali cose potevano essere state
E visto in un'ottica diciamo non pienamente approfondita per cui possono essere state viste in modo diverso ma forse se ci fossimo parlati in modo chiaro nel rispetto dei ruoli se il mondo dell'impresa ecco sul mondo forte chiaro e credibile il mondo della politica forte chiaro e credibile
Senza ombre di allocassero
Nel rispetto delle istituzioni nel rispetto dei ruoli queste cose non potrebbero più succedere i mascalzoni sarebbero mascalzoni e persone perbene persone perbene
E il dialogo fra persone perbene renderebbe la classe dirigente credibile e tutte le riforme di cui ne parliamo potrebbero diventare realtà
Perché altrimenti succede che coloro i quali inquinano fanno sì che per coprire i mascalzoni alla fine
Siano considerati tutti un po'mascalzoni no non ci sono i mezzi mascalzoni ci sono i mascalzoni e le persone perbene non facciamola questa confusione allora facciamo un passo avanti vediamo se è possibile che questa classe dirigente
Che ha delle responsabilità importanti trovi un terreno di dialogo rispetti le regole accetti la logica della semplificazione del mercato della trasparenza della governance si confronti con la gente su questi temi
E sappia dare una prospettiva di chiarezza in cui certi valori vengono riconosciuti e se certi valori vengono riconosciuti anche i nostri figli cominceranno avere fiducia nel futuro perché l'elemento trainante quello di cui parlava prima Corrado Passera relativamente alle banche
Piuttosto che all'impresa che transitano attraverso le banche e che vede crescere e la fiducia e gente che ha riconquistato la fiducia però sono ancora una piccola parte del paese allora le riforme
La ripresa economica la possibilità di competere le liberalizzazioni si fanno solo se c'è una classe dirigente che è in grado di ridare fiducia al Paese grazie
Grazie
Grazie a Marco Tronchetti Provera non vi promettiamo di finire entro le sette e mezzo per cui io chiederei agli altri relatori proprio due minuti due per interloquire
Passo prima la parola passi mi serve farebbe piacere visto che l'ha citato anche Rutelli sapere questa semplificazione del degli organi decisionali dove da dove potrebbe cominciare
Sì nei voglio riprendere anch'io questo tema infatti mi ero segnato vi ringrazio le Borse mai Inter l'ho qui interpellato su questo perché ne ho segnato questa questione
Che è stato evocato da Follini da Rutelli e che io condivido cioè io penso che noi dobbiamo
Operare una attenta revisione della intelaiatura e della architettura istituzionale del nostro Paese
Applicando davvero
E con rigore quel principio di sussidiarietà a cui spesso ci riferiamo ma che poi nel concreto
Processo di ridefinizione degli assetti istituzionali non sempre abbiamo gestito concorrere
Faccio degli esempi
Io penso Franco Bassanini questa discusso molte volte io penso per esempio che
Nella riforma federalista che noi abbiamo approvato con la riforma del titolo quinto si sia autorizzata la possibilità che ogni Regione Silvia una propria legge elettorale io trovo questa una pericolosissima misura
Perché la vedo come una fonte di disarticolazione della certezza del diritto delle decisioni perfino dell'uguaglianza dei diritti dei cittadini
Penso che sia giusto decentrare le politiche non sia giusto decentrare le regole
E penso che le regole devono essere omogenee uniforme in tutto il percorso del Paese questo per esempio una questione io penso andrebbe affrontato
Riconducendo in capo allo Stato l'intera normativa delle regole elettorali se non noi rischiamo questa volta nel due mila cinque e noi siamo andati a votare come nelle regioni ancora con la legge elettorale uguale in quasi tutte le regioni perché Zani
Per litigi tra le forze politiche non ce l'hanno fatta dal silenzio elettorale nuove ma il rischio la prossima volta di un Libano ma questo è un primo problema
Secondo
Il principio di sussidiarietà va applicato con grande rigore a partire Dallas considerare che se la dimensione statuale nazionale non è oggi esaustiva io ho messo in guardia prima da qualsiasi rischio di protezionismo
Ma non si può neanche pensare che ormai si organizza il mondo attraverso il globale poi regionale saltando qualsiasi ruolo della dimensione è stata io sono stato ministro del Commercio estero
E ho dovuto fare i conti con il fatto che le regioni erano venute assumendo competenze vaste in questa materia sulla base dell'esperienza io vi dico che venti politiche regionali di sostegno al sistema produttivo
Inter e alla sua internazionalizzazione non fanno la politica di un sistema paese fanno una somma che nella migliore delle che ha dei casi a qualche elemento di virtualità
Di virtuosità nella generalità dei casi riduce la capacità del sistema di essere competitivo
Allora dobbiamo rivedere seriamente quali sono ecco perché io mi ancor più centri sussidiarietà ma rigorosamente interpretata quali sono le questioni che effettivamente dal punto di vista della gestione e dell'efficienza dell'efficacia devono essere portati in capo al sistema dei poteri locali
E quali invece è è necessario ricondurre alla dimensione statua così come dobbiamo avere coraggio nel vedere che essere partecipe dell'Europa comporta anche un passaggio di sovranità
All'Unione Europea dimensione sovranazionale in alcune materie abbia già fatto sulla moneta peraltro senza senza il cui passaggio
Noi rischiamo una inefficienza quella prevalse la seconda ci metto minuto
Non più di due punti è due punti è un altro tema che io è stato richiamato io penso che noi dobbiamo fare ricorso come norma ordinaria o sempre in qualsiasi procedura di decisione al principio dell'Autorità sostituti
Lo dico esattamente sulla base dell'esperienza qui richiamata
Noi oggi non riusciamo a fare più nessuna grande opera perché come dire il concorso di una pluralità di poteri ciascuno dei quali non solo insindacabile
Ma è talmente sovrano da non poter essere come dire mai messo in discussione determina il rischio di una paralisi
Allora io sono per riconoscere a Comuni Province Regioni stati i poteri che ciascuno deve avere però occorre stabilire il principio di un'autorità sostitutiva e cioè quando a un certo punto la decisione non viene assunta da chi ne ha la titolarità entro certi tempi di attuazione per procedure scatta un meccanismo di procedura sostituti
Monti messo al professor Monti mi soccorre la sua non è vero io credo che una delle cose che ha determinato un innalzamento secco nell'utilizzo dei fondi comunitari da parte dell'Italia rispetto a un bassissimo tasso di utilizzo e quando Ciampi ministro
Del tesoro introdusse meccanismi di questa natura per cui o l'ha reso noti usano i soldi oggetto punto il Tesoro intervenivate determinava una sostituzione a quel punto la Regione pur di no
Essere espropriate si sono date una mossa ed è salse diciamo fortemente solo questo ma questo a concorso lo dico perché tale rigassificatori rifiuti e tutte queste cose qui
Pongono questo problema pongo il problema che a un certo punto ci vuole un'autorità che in tempi certi si assuma la responsabilità di chi poi salgono politico so benissimo che nessuno autorità anche la più illuminata può decidere senza fare i conti con la costruzione di condizione di consenso dei cittadini perché questa parte da dialettica di una società però un certo punto occorre come un'autorità la decisione sarà su questa è un'altra grande questione che secondo me affronta grazie
Marco Follini
Tre sms per rimanere nei tempi il primo Noè nel dopoguerra
Abbiamo fatto come gli altri né più né meno
Non abbiamo come dire non avevamo una vocazione c'era da fare de casa le autostrade della siderurgia alle automobili né più né meno come gli altri
Noi usciamo dalla difficoltà a partire dal momento in cui ci diamo una vocazione questa volta la globalizzazione ci impegna a trovare per il nostro Paese un destino
Questo è un ragionamento molto come dire complicato a più voci che richiede però alla classe dirigente del Paese la capacità di dotare l'Italia di una missione
Secondo
In attesa che adottiamo il credo liberale del professor Giavazzi e finalmente possiamo comprare l'aspirina al supermercato viaggiare in città con tassisti di cittadinanza singalese
Nel frattempo avviene che i figli battono professionalmente le strade dei padre la riforma degli ordini professionali segna il passo
E la struttura che regge e consenta questo paese di assorbire il colpo di questa distorsione si chiama famiglia
Abbiamo saltato questo passaggio ma come dire lo possiamo saltare in una tavola rotonda ma non lo potremmo saltare nelle decisioni politiche programmatiche legislativa dei prossimi anni perché tutto regge su questo sia chiaro non ne faccio una questione come dire
Confessionale in Francia c'è una grande politica delle famiglie che data a partire da quando
Napoleone Bonaparte volendo molti soldati trovo gli strumenti legislativi che favorivano un tasso di natalità adeguato
Quale che sia come dire la molla che ci spinge non credo che possiamo sottrarci a questo
Terzo ed ultimo sms professor Monti dice in politica c'è come dire un eccesso di concorrenza
Io non lo so
Io constato che una volta c'era
Come dire un grande ricambio senza alternanza
C'erano governi leader che cambiavano a ogni giro di giostra dentro una condizione di democrazia bloccata
Noi ci siamo liberati della democrazia bloccata abbiamo adottato il sistema dell'alternanza in modo puntuale spero che questa puntualità verrà smentita l'anno prossimo ma di norma viene che vinciamo una volta per uno e però siamo l'unico Paese al mondo che dieci anni dopo rimanda in scena i protagonisti del duello di dieci anni prima
Allora abbiamo guadagnato molto in termini di alternanza non abbiamo guadagnato altrettanto interni ricambio e io sono tra quanti si interrogano se in questo scambio il paese è più forte o un problema in più
A Marco Follini che idealmente ha girato la domanda al professor Monti
Inizialmente graduatoria non no io dovessi davvero coerenza no sistema politico rispetto a quella economica
Io vorrei invece si vede che ognuno guarda a destra in questo tavolo io vorrei riprendere un punto di Marco Tronchetti Provera che condivido profondamente e una implicazione di quel punto su cui o qualche incertezza analitica che in altre occasioni mi piacerebbe approfondire con lui
E cioè il punto su cui condivido pienamente l'essenzialità non solo l'importanza di una classe dirigente credibile tanto più credibile quanto più incisive sono le politiche che è necessario porre in campo e classe dirigente intesa veramente commisi Emily classe dirigente della politica dell'economia il punto su cui analiticamente mi piacerebbe in altra sede discutere è con riferimento a eventi degli ultimi anni se sia in sé preferibile
Una azione di filtro preventivo per evitare comportamenti
Ex-post emersi come grossolanamente illegali Fitto preventivo congiunto tra una componente credibile di classe dirigente politica e una componente credibile di classe dirigente economica
O se
Come in fondo è avvenuto
Fare sì lasciare lasciare che il filtro sia Cornel mi pare certa misura sia avvenuto costituito dalla magistratura
Ringrazio credo che Marco Tronchetti Provera passa risponde immediatamente
Ma ad eliminare è il io credo che prima di tutto siano prima magistratura dovrebbero essere gli organismi di controllo
Cioè gli credo che sia il punto determinante l'autonomia la professionalità la credibilità sempre la logica del merito per cui chi li siede a il merito di sedere per qualità personali a quel punto nove avremmo già un primo filtro quello che è il ruolo della classe dirigente
Responsabile della politica e stelle impresa evitare collateralismi cercando quel dialogo
Istituzionale fra diciamo realtà forti nel sistema Paese che sono in grado per quanto per qualsivoglia ragione i meccanismi istituzionali non funzionano abbiano la forza di reagire insieme cioè questo è il dialogo fra parti sociali deve essere strumento anche per migliorare il proprio meccanismi istituzionale non funzionano perché ognuno può dare un contributo non deve esserci ma la supplenza
Cioè non creò supplenza e sono nel mentre sono convinto che oggi prova con grandissimo supporto alla magistratura
Perché la magistratura deve agire fino in fondo se no la gente non capisce
Cioè se non c'è piena chiarezza noi rischiamo di chiudere una parentesi che è stata importantissima per questo Paese su cui s'era speso fiumi d'inchiostro e fra un anno non ci troveremo due
Le stesse persone come già successo in passato
Però alcune persone che erano dichiaratamente delinquenti non parlo di persone perbene che sono finito in mezzo a situazioni ambigue potremmo ritrovarci persone che ritornano in circolo rifacendo cose analoghe questo se c'è una classe dirigente Soldano non può succedere
Allora massimo sostegno alla magistratura massima attenzione alla formazione degli organismi di controllo che sono gli elementi determinanti
E massima trasparenza nel rapporto fra il mondo dell'impresa forte e politica forte perché quando un'anomalia appare il dialogo sia trasparente nessuno pensi che ci sia un complotto
Non può esserci un complotto in una classe dirigente di persone perbene non può esistere il complotto perché egli era stroncato sul nascere questo almeno è quello che ho perso
Grazie Corrado Passera
Io scendo di dieci piani che dico una cosa e perché prima parlandone non non ho fatto un esempio concreto
Quando si parla di introdurre mobilità in regia
Quello che primo detto fuoco nella Società voglia di fare non è che sia non soltanto anche se servono le grandi cose
La normativa le istituzioni organizzazione molto spesso sono anche cose piccole che si possono fare velocemente e che danno in senso alla gente che si può lo dico per canale son capitate due esperienze molto belle piccole però significative che ripasso
Ci siamo accorti che in Italia non c'era il prestito d'onore agli studenti italiani unico caso al mondo non avevano la possibilità di finanziare i loro studi senza la firma del padre o senza le garanzie reali di qualcuno
Sette ottocento mila prestiti in Germania in Francia in Inghilterra zero in Italia ce lo siamo inventati las la cosa stupenda di mettere in condizioni persone brave che solo in teoria
Hanno la possibilità di studiare perché se uno non è figlio di un benestante e non abita a Milano a Milano al Politecnico non ci tiene a farlo perché bloccato dal proprio dal dall'impedimento economico
Ecco fare ai prestiti d'onore in Italia è una piccola cosa che può essere clamorosa ed è stata di grande soddisfazione altra cosa che si dice la famiglia all'età alle donne alle rientra nel mondo del lavoro l'Italia non asili nido o meglio neanche quantità
Su esasperatamente insufficiente ma cinque per cento bambini rispetto al trentatré che siamo impegnati a fare in Europa
In due anni abbiamo messo in produzione insieme alle associazioni del terzo settore tutte ci di Oleg dell'operativo lega le cooperative piuttosto che CGM cinquecento asili nido ma se pane riusciamo a fare mille meglio ancora
Questo non è che sia una parte in importante dimensionalmente dell'attività di una grande banca come la nostra però alle banche devono sentirsi responsabile anche di questo genere di cose molto generico che sono fattibili
Dobbiamo rispondere sulle grandi sulle piccole cose a esigenze vere che non stiamo soddisfacendo grazie
Se Corrado Passera Luisa Torchia due minuti e poi il saluto di Franco Bassanini
Sì grazie due minuti soltanto per il rene
Ringraziare a nome di tutti coloro che hanno partecipato elaborato
A questo
A questo libro perché mi sembra che sia stato colto dall'obiettivo che ne avevamo l'obiettivo era di porre allaccia entro un il problema dei rapporti tra istituzioni economia
Normalmente si parla di politiche economiche da una parte di riforme istituzionali dall'altra e le cose veramente si incontrano le istituzioni come è emerso con grande chiarezza dal dibattito di oggi
Sono invece lo strumento essenziale terra l'economia e in particolare per lo sviluppo
Perché senza istituzioni non si producono beni pubblici che sono essenziali e che il mercato non produce non si fa buona ricerca non si fa istruzione garantita a tutti ma non si fa neanche internazionalizzazione delle imprese e non si garantisce
Un nessi mantiene un buon ambiente
E perché delle buone istituzioni sono un elemento essenziale per assicurare lungimiranza le politiche pubbliche per uscire da quel ragionamento che gli attori economici
Giustamente fanno perché fanno il loro mestiere che è spesso un ragionamento di ritorno avvenne subito i conti devono tornare in termini molto brevi
Un Paese per stare insieme per fare per fare sistema bisogna invece di lungimiranza ha bisogno di investimenti che diano dei ritorni
Sul lungo periodo
E che soprattutto gli diano per tutti e non e non soltanto per alcuni che cosa manca noi crediamo soprattutto in questo Paese dove ci sono tanti soggetti che pure di conseguenza fanno manca spesso soprattutto se ci confrontiamo con altri Paesi europei la capacità di fare sistema
Quello straordinario individualismo che sarà anche una ricchezza è diventato oggi però un limite fortissimo che ci impedisce di fare politiche di fare scelte di tendere cammini che non si possono prendere da soli
Questa non è una situazione in cui ci si salva da soli è una situazione in cui ci si salda si cresce si combatte si contrasta il declino se questi soluzioni lei si studiano le si sperimentano tutti insieme
E da questo punto di vista riprendendo uno degli argomenti che è stato fatto e chiudendo su questo
Le istituzioni sono un elemento essenziale della fiducia perché senza buoni ed efficienti istituzioni nessuno di noi ha fiducia sul fatto che riuscirà a procurarsi una buona istruzione
Che sarà curato se ne avrà bisogno che avrà degli ammortizzatori che gli consentiranno di perdere il lavoro e poi di trovarne un altro queste sono soluzioni che nessuno può garantire con il fai da te il fai da te non funziona su queste cose
E senza istituzioni garantiscono questo ciascuna resta attaccato al proprio privilegio perché i propri privilegi si enuncia sì disposti a rinunciare
Quando si ha la sensazione di a far parte di una comunità e dentro questa comunità i benefici costi vengono equamente distribuiti
Poiché peraltro nessuna organizzazione nessuna istituzione e migliore delle persone che ci lavorano dentro come è stato ricordato oggi e come in questo Paese ha dimostrato drammaticamente
La vicenda
Della della Banca d'Italia
Le istituzioni sono un patrimonio collettivo che è compito della politica curare assicurando che ci lavorino le persone migliori assicurando se vogliamo né amministrazione moderna che ci siano persone con un grado di istruzione
Tale da consentire l'uso delle nuove tecnologie
E avendo istituzioni che si devono essere moderne applicare delle regole semplici siano disegnate per quella missione
E quindi con un processo di manutenzione ma e modernizzazione che uno dei compiti come dire ineludibili per una politica dello sviluppo grazie
Grazie ad essa resta Franco Bassanini per il saluto finale io vorrei intanto ringraziare soprattutto oltre tutti i presenti e partecipanti alla tavola rotonda sono persone
Piene di impegna importantissima che ha voluto essere qui credo che questo dibattito sia stato in qualche modo esemplare e utilizzare ancora mezzo minuto per dirvi che Astrid da a in corso di stampa in questo momento un quaderno sui tempi della giustizia
La questione richiamata da Rutelli coordinato da Elena Paciotti che in sala
Un quaderno con che contiene rapporto Astrid sull'università e il rapporto astri sulla ricerca scientifica sembra quasi che i temi siano stati scelti per rispondere e un quaderno sulla liberalizzazione del gli utili Tess
Su cui ha lavorato un grosso gruppo di lavoro con Pippo Ranci con Claudio De vincenti con Michele Grillo Valeria Termini ne Enzo Cheli eccetera
Più una un una ricerca finanziata dalla Fondazione Montepaschi sull'innovazione amministrative netto coinvolge informatiche il caso degli sportelli unici per le attività produttive
Che appunto uno di questi One stop shop che i cui ritardi avremmo bisogno
Abbiamo però vicine alla conclusione una gruppo che sta ragionando sulla semplificazione del sistema
Delle istituzione nel senso indicato da Fassino e da Rutelli già altre volte Fassino Rutelli avevano indicato questo tema e quindi l'abbiamo raccolto un gruppo che sta producendo delle proposte sulla semplificazione burocratica e normativa abbiamo avviato un lavoro di riflessione sulla direttiva Bolkestein specificamente un altro sul finanziamento della politica e infine sulla formazione dei dirigenti delle amministrazioni pubbliche
Il primo è che ai primi quattro per già indicati sono in corso di stampa quindi saranno presto in libreria gli altri diciamo sono in fase di avanzata elaborazione
Cercando di rispettare il metodo che ci siamo dati e che riflesso anche in questo libero questo LeBron è una raccolta di saggi individuati è stato un lavoro di gruppo coordinato da Luisa Torchia abbiamo a lungo discusso poi abbiamo diviso le parti e poi abbiamo insieme riletto diciamo a insieme discusso i singoli con tre voti
Pensiamo che codesto come dire renda il lavoro più significativo perché non è una mera raccolta dividendi duale ma rappresenta un modo per cercare di produrre insieme e di controllare insieme gli esiti delle nostre riflessioni e delle nostre proposte graziato