Incontro dal titolo "In ricordo di Montanelli, Fallaci e Terzani"

Io direi che possiamo
Cominciare
Per prima buona sera a tutti prima cosa
Chiederei al padrone di casa il Presidente della Provincia
Se vuole dire qualcosa
In realtà come padroni di casa sarà saremmo in due perché c'è anche sua Eccellenza il Prefetto Andrea De Martino che saluto e che ringrazio per la presenza
Così come saluto e ringrazio per la presenza a tutti voi che siete qui oggi
è un particolare ringraziamento alla Fondazione Rizzoli Corriere della sera
Sono al suo Presidente Marchetti facciamola anche con la sua presenza personale ma per avere accettato quella che è apparsa all'inizio un po'quasi un
Elemento di di valorizzazione del Genio fiorentino credo qualcuno ha lasciato anche un po'stupito perché noi pensiamo che il Genio fiorentino questa manifestazione che vuole
Collegare idealmente il passato il presente e il futuro del nostro territorio non possa essere semplicemente lo straordinario ricordo della cupola del Brunelleschi delle invenzioni di Leonardo della Divina Commedia
è anche questo naturalmente
Però il Genio fiorentino si riscontra in elementi e tratti caratteriali in un talento in una passione in una capacità di esprimere il coraggio
In una capacità di essere anche
Personalità del nostro tempo e non soltanto quindi del passato
E in questo senso abbiamo ospitiamo molto volentieri in questa sala che è la sala un po'delle feste della Palazzo Medici il primo palazzo della famiglia medici in Firenze
In questa sala ospitiamo volentieri un momento di incontro che io giudico molto bello
E che lega le storie la le più che le storie direi il messaggio la profondità del pensiero vola grandezza del contenuto di tre figure del giornalismo
E non solo del giornalismo che sono accomunate probabilmente soltanto da due caratteristiche forse non soltanto non voluta vuol dire e forse non è così però ad essere
Ovviamente dei grandissimi giornalisti delle persone che hanno scritto la storia in particolar modo sulle pagine del Corriere della Sera e comunque del Gruppo RCS e il fatto di essere fiorentini
Di essere i fiorentini con tra l'altro abbiamo scoperto nell'inedito di Montanari del due mila cinque l'espressione genio Ferentino ricorre proprio testuale
Anche se parla più del paesaggio più che del
Della diciamo come ovviamente che di una manifestazione ecco io credo che questa doppia caratteristica ci ha spinto semplicemente a chiedere
Di provare a mettere assieme
Queste tre figure in questa cornice in una cornice in cui Firenze vuole
Ricordare i suoi Firenze la sua provincia i suoi figli più illustri e vuole in qualche misura lanciare questo messaggio nel presente per costruire il futuro in questo senso io vorrei esprimere il mio ringraziamento al alla Fondazione Resce asse a Paolo Ermini che ha il compito oggi di moderare o comunque di
Presentare questa importante serata ha i suoi ospiti che ovviamente present era l'unica da parte mia un saluto ovviamente I familiari e alle e persone che hanno condiviso un tratto di strada molto significativo di queste grandi figure al Presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini la cui sensibilità su questo
Su questo settore è particolarmente nota ma soprattutto lasciatemelo dire nella sala delle feste del Palazzo Medici un po'a Firenze e alla sua provincia
Io credo che quella frase di Leonardo che lo slogan del gene Ferentino di quest'anno triste quel discepolo che non avanza al suo maestro sia un monito quasi vertiginoso impegnativo per noi ma sia il monito con il quale dobbiamo fare i conti prendere atto del nostro passato per provare a ragionare di come essere oggi una realtà vive vitale e come costruire un futuro che parta anche e vorrei dire stasera soprattutto
Dal messaggio dalle anche dalle polemiche e dalla forza e dal coraggio delle tre figure che grazie alla Fondazione decidesse oggi ricordiamo quindi caro no grazie a voi per questa occasione e credo lasciatemelo dire che ci sia anche un pizzico di orgoglio di commozione nel provare ad accostare queste tre figure insieme ma soprattutto nel riconoscerle come
Figure fondamentali della nostra storia e della nostra terra
Grazie Presidente grazie signor perfetto mi scuso nel condominio di Palazzo Medici Riccardi per l'omissione
Iniziale il lo ha già detto il presidente diciamo nella chiave di questo incontro sta in tre parole genio Firenze giornalismo
E con questi tre Pallone vogliamo ricordare tre grandi Oriana Fallaci Indro Montanelli Tiziano Terzani
Lo faremo leggendone alcune pagine con la voce di Franco Palmieri e lo fa io amo ascoltando la testimonianza di sarei giornaliste importanti che sono a questo tavolo con me
Paolo Occhipinti direttore editoriale
Delle ricevesse periodici e soprattutto storico direttore di oggi
Che ci parlerà di rientro Montanelli
Rettore modo
Che
Rappresenta un po'tutti rinviati
D'Italia
E
E che ci parlerà di Tiziano Terzani
Per parlare
Di Oriana Fallaci avrebbe dovuto essere tra noi Gianni Riotta
Impegni improrogabili lo hanno trattenuto a Roma
E così con la disponibilità
Che
Che lo contraddistingue da sempre
Ha accettato di venire qui all'ultimo momento Alessandro Cannavò
Che quindi prende posto di Riotta direi con pieno titolo perché
Alessandro ha frequentato a lungo Oriana a Milano a New York ha lavorato colleghi ore ore e giorni interi
Con tutto quello che questo accordo comportava e più di tutti forse ne ha accolto il profilo professionale e umano
Io li ringrazio così come ringrazio tutti presenti e soprattutto
I parenti dei tre protagonisti di oggi sono qui con noi
La moglie di Tiziano Terzani signora Angela la nipote di Indro Montanelli letizia
E nipote di Oriana fallaci Edoardo e
Allora
Io devo introdurre le letture gli interventi
Lo faccio volentieri il Presidente ha parlato di commozione se non sbaglio
Io parlerò di emozione perché
Svolgerò questo mio ruolo con la stessa emozione
Che ho provato tutte le volte
Che
Ho parlato con ciascuno dei tre grandi che vogliamo ricordare stasera
Lo dico subito non so se questa serata
Si sarebbe mai svolta se a decidere fossero stati loro
Non solo non solo perché in alcuni momenti della storia e anche soltanto della cronaca
Hanno espresso posizioni diverse anche aspramente contrastanti su temi importanti
Ma anche perché tutti e tre
Erano congenita mente contrari a ogni forma di celebrazione
Diritto contrari a rischio retorico che ogni celebrazione e ogni rito fatalmente
Contiene e lo dimostra il loro modo in modo che hanno scelto di andarsene
Ogni volta che ricordiamo un personaggio li facciamo un po'di violenza
Perché è difficile forse è impossibile
Rappresentare fedelmente pensieri passioni ansia
Ogni volta facciamo
Un passo nella sfera più intima nella sfera più intima di qualcuno che non è
Più lì
A smentire se ce ne fosse mai bisogno
Figuriamoci quanto questo pericolo cresca in un'occasione come questa con personaggi di questa levatura
Però siamo qui ci siamo
Confidando nella clemenza nella triplice clemenza
Che ci siamo perché ci sembrava giusto ospitare
Sfidare le fazioni
Per dire semplicemente che questa
Nostra terra abuso il privilegio di dare al nostro Paese non solo al nostro Paese tre giornalisti tre scrittori che l'hanno fatto più grande
E che la storia non solo l'hanno raccontata ma l'hanno anche fatta
Orientando l'opinione pubblica
Orientando le coscienze di ciascuno di noi
In momenti anche drammatici in cui tutti noi eravamo chiamati
A scegliere
A decidere
Nessuna intenzione di fare come si dice da queste parti dalle nostre parti di ogni erba un fascio
Nessuna intenzione di annacquare di annacquare fino
Di soffrire
Di confondere mescolare convinzione propositi identità
Noi vogliamo
Solo dire che Firenze
Può andare fiera
E mi verrebbe da aggiungere finalmente step che vuole
Di questi tre i fiorentini che Firenze l'anno a Marsala
E che a Firenze hanno
Scelto di tornare per l'ultimo viaggio anche se tante volte qui sono stati maltrattati
In qualche caso perfino vilipesi sempre e comunque non sono stati ascoltate abbastanza
Io li ho conosciuti tutte e tre ho avuto questa grande fortuna
E di tutti e tre vorrei ricordare un episodio piccolo
Ma con un significato importante credo non solo per me
Quando ormai da parecchi anni fa
Sembrava imminente la nascita
Di un Corriere della sua scarna
Indro Montanelli mi chiamo una mattina
E mi chiese di andare a pranzo con lui da bisce
Ristorante di Milano dove lui
Era solito andare diciamo dove andava a far finta di mangiare perché qualche volta mangiava dieci fagioli ma dieci proprio dieci di numero
E
Io andai
Molto emozionato perché non mi aspettavo questa telefonata e quando fumo seduti al tavolo lui non mise non mise tempo in mezzo ho saputo della novità mi disse
E ti volevo dire una cosa contatti su dimetti qualunque cosa di qualunque articolo ci sia bisogno io
Sappi fin d'ora che io sono
Attua disposizione disse proprio così attua disposizione
Non me l'aspettavo non ci speravo mai mi sarei aspettato di sentire proprio queste parole grande Montanelli si stava facendo carico giornale che ancora non era nato
E che sarebbe stato fatto fa dei signor nessuno
Di cui si poteva benissimo non occupare
Io
Civili un gesto di straordinaria generosità
Ma anche un atto di amore vero e disinteressato per la sua terra
E mi colpì soprattutto il modo in cui lo fece
La sua sincerità quasi disarmante
Le parole che scese
Semplici dirette essenziali senza chiedere nulla io pensai e continuo a pensare
Che un fiorentino di città
Prima avrebbe voluto saperne di più
E che poi probabilmente con quel dose di cinismo che ci è propria
Si sarebbe preso un po'di tempo prima di spendersi in prima persona lui
Fiorentino foce chiese fece diversamente
Fece tutto l'opposto con la schiettezza veggente l'uomo di campagna senza far calcoli come solo un grande riesce a fare
è un piccolo episodio ma Indro era così anche in questioni ben più importanti ascoltava solo il suo cervello e il suo impulso e da quelli si faceva guidare senza tanto almanaccare
Per questo si è fatto amare per questo anche pagato prezzi pesanti e qualche volta pesantissimi come sappiamo
Conti siano
Parlare era praticamente impossibile anche perché nessuno di noi al Corriere sapeva mai dove lui fosse
Nel lunghi anni
Della sua direzione Ferruccio De Bortoli affidava al computer le sue richieste le sue sollecitazioni
Scriveva
A Tiziano e questi messaggi erano un po'come messaggi in bottiglia nessuno sapeva se e quando eccome sarebbero arrivati
Ma qualche volta che succedeva assai tirare per la verità
Tiziano compariva in redazione
Senta elegante sempre in forma sempre sereno
E quando a sorpresa arrivata passava in tutte le nostre istanze che sono allineate nei corridoi via Solferino uno accanto all'altra
Egli si soffermava parlare con noi è molto affabilmente amabilmente
Seduto in piedi
Sull'angolo delle nostre scrivanie
Ecco e contrasto tra le stanze
Austere un po'impettito telegiornale
Con noi dentro tutti in cravatta si è sempre un po'affannati
E quell'uomo alto quell'omone diciamo pure tutto vestito di bianco era netto in contrasto proprio visibile che essi toccata
E
Lui non lo diceva certamente ma era chiaro quello che l'UIC momenti pensava nonostante l'affetto che aveva per noi
Io con voi non mi cambierei per tutto l'oro del mondo
Non era
Non era superbia non era stravaganza non era neanche lobbismo
Io
Credo che fosse la sua scelta di vita la sua scelta di uomo libero di Ferentino allergico alunni costrizione
E tutto quello che faceva quello che diceva quello che scriveva esprimeva questa sua scelta anche quando lui parlava d'altro
Di Oria Oriana
Oriana potrei raccontare molte sfuriate di cui sono stata anche vittima ma le sue sfuriate sono proverbiale tante ne hanno parlato
E qui io vorrei piuttosto parlare delle sue improvvise premure
Dei suoi gesti di affetto a sorpresa
Un giorno fa assai con lei molte ore nella sua casa di campagna sopra Greve
Al mattino dello studio al primo piano
Parlammo a lungo di lavoro poi de nell'ora di pranzo
Prima mi chiese di accompagnarla in fondo all'orto dove il fornaio ogni mattina lasciava atta a casa un albero il filone del pane
Poi rincasava molto
E
E andammo cifre preparammo per per mangiare
Lei
Si mise a cucinare lo fece per me perché ormai
Quasi non mangiate niente
Parlava
Accusava
Imprecava anche e intanto mi chiedeva se le può farle volevo poco o tanto colte
Le fece benissimo quell'Europa io mangiamo lei parlava parlava e chiedeva perché lei chiedeva tantissimo chiedeva di frutto chiedeva soprattutto
Di mia figlia con la quale
Mi sembrava di essere ben più in sintonia
Che con me lei sì che è intelligente mi diceva che lo diceva spesso
E perché si divertiva così a prendermi a bersaglio per le mie cautele di cattolico
Nel pomeriggio porre giorno mi portò nel suo famoso consenso
Taglio una ventina di rose
Nelle mise tra le mani mi disse queste portare a tua moglie e mi congedò
Io credo che quelli scatti d'affetto erano le picconate che lei tale opera al muro della sua solitudine
Però la solitudine che lei aveva voluto
E che la lasciava la Senepa sola nel suo lavoro di giorno e di notte
Noi
Ci sorprendevamo per quelle picconate forse si sorprendeva un po'anche lei forse ne aveva anche un po'paura e subito richiudeva quelli squarci nel muro
Con durezza e anche con brutalità
Per restare forse fedele a se stessa per proteggersi
Ecco ma attraverso quelle brecce che improvvisamente si aprivano poi si richiedevano
Si capiva che il suo mondo era più complicato
Più ricco di come sembrava di come lei stessa voleva far credere certamente migliore di quello che ci hanno rinviato tanti suoi ritratti per non dire delle sue caricature
Certamente e ho finito stiamo parlando di tre fiorentini che ciascuno a modo suo hanno insegnato a tutti voi come si può vivere la schiena dritta
Nessuno di loro che se ne capisce bene il perché amava dire anche la categorica la nostra categoria
Ma se nel giornalismo italiano qualche schiena diritta c'è
C'è ancora
Io credo che lo dobbiamo anch'io e soprattutto allora grazie
Grazie
Io darei
La
La parola anzi la voce
A Franco Palmieri che ci leggerà
Il primo dei tre brani e quello che di Indro Montanelli tratto da la mia Firenze
Petizioni F n
Ancora oggi i giardini di Firenze non sono Sartini sono morti
Con l'Ulivo il fico il cipresso
Il signore che vi si coltiva non è la rosa mangia Giolo
In dispregiativo cafone Home burino non ha equivalenti nel vernacolo toscano
E c'è da dire che la Toscana quasi non ha vernacolo
Priva come di retroterra dialettale perché dialetto quasi coincide con la lingua
Anzi
Il volto cotto dal sole
Il collo Rugo oso
Certi modi un po'grezzi certo linguaggio otto dovrà vagamente di stalla sono oggi distintivi
Di razza
E nel guardaroba del borghese snobba che aspira a salire di rango sociale c'è la giacca di velluto magari tagliata da grandi sarti
Ancora oggi il primo investimento del toscano un pezzo di terra magari un fazzoletto
Anche se non li d'accatto avrei detto di dà prestigio
Perciò Firenze in passato aveva caratteristiche che neppure il progresso
Oggi è riuscito del tutto da alterare il fatto di essere una città o una capitale aggiusta misura ad una Regione di un di uniforme e armoniosa densità di popolazione
Senza deserti né congestioni senza soluzione di continuità fra rustiche urbano fra borghi Agresti eccidi di campagna
Al giardino orto di città faceva
Da contrappunto l'orto giardino del contato
Neanche i secoli hanno cancellato oggi nei fiorentini la vocazione agreste
L'amore della campagna e
Il rimpianto del Castello che ora è diventato villa o fattoria
Il paesaggio toscano è un capolavoro di armonie
Alla sua base c'è un miracolo di intelligenza e di gusto di cui nel mondo non ho visto l'eguale una
Concezione rigorosa e asciutta delle linee e delle proporzioni che nulla
Concede
Al superfluo
E che riflette plasticamente quelle qualità essenziali
Del Genio fiorentino
Che si ritrovano anche nelle sue espressioni artistiche
Confrontando il paesaggio d'oggi con gli sfondi dei quadri del quattro del Cinquecento vien da chiedersi
Se sono stati i pittori a copiare i contadini
O i contadini i pittori
Né gli uni e negli altri eccedo stesso rifiuto dell'ornato e per l'ornato del Barocco dell'ambito del grazioso la stessa
Allergia al retorico o al superfluo lo stesso nitore di luci la stessa ascetica secchezza di disegno
è questo che fa lo stile
Toscano anzi lo ribadisco Fiorentino
E lo si trova tal quale
In una tela di Benozzo in una pagina di Guicciardini o di Machiavelli o
In un potere del Chianti o del Valdarno
Il lombardo Cattaneo chiamò la Toscana un immenso deposito di fatiche
Ed è vero
Ci sono voluti secoli di assiduità senza pause per secondarie questa terra avara per addolcirle senza sbavature contorni
Per vestirla di alberi
Per fissarne i volumi per trovare i giusti rapporti tra città e campagna tra bosco e coltivo
Ma
Oggi
Già
Pochi anni d'abbandono stanno dimostrando
Quanto sia facile
Che sterpi e Gramigna invadano i poteri
E che il Selvatico
Prenda il sopravvento come si vede qua e la con il rischio che per sempre si guasti questo
Difficile equilibrio basato come
Su
Un
Impraticabile controllo di muscoli e di intelligenza
Paolo Occhipinti
Ma io credo di avere
Accettato con
Con un po'di leggerezza con un po'troppa leggerezza l'invito di Paolo termine a venire a parlare
Di Indro Montanelli ai fiorentini
Insomma come parlare di corda in casa dell'impiccato ci vuole un coraggio che confina credo con l'impudenza
Io mi limiterò a
A ricordare di Indro Montanelli le poche volte in cui
Ho potuto vedere con i miei occhi sentire con le mie orecchie qualcosa della sua fiorentini TA
Ho avuto una ventennale esperienza professionale con lui
Prima curando una sua pagina una sua stanza Suso settimanale Oggi
E poi una
Per dieci anni
Una pagina di colloqui con lui
In cui si parlava un po'di tutto di di tutti gli argomenti di attualità
Io come
Responsabile di un giornale popolare cercavo di
Di portarlo sempre più su temi popolari anche quelli che a lui erano un po'invisi nel senso che
Per esempio un tema del quale
Sosteneva di non capire quasi niente ma non era vero
Era il calcio
è un giorno no una settimana non so più per per per via di quale successo o insuccesso della Fiorentina riuscire a convincerlo a parlarmi dei suoi rapporti con la Fiorentina
Vi leggo rapidamente un piccolo grande
Devo dire che non sono un vero tifoso
Ma avevo dimenticato il tempo in cui lo fui come soltanto il calcio di allora poteva far diventare per la squadra della mia città alla Fiorentina
Lo fui da ragazzo quando società e squadra si chiamavano Libertas parola che i fascisti naturalmente e se Caravà no e che quando ho preso raccomandare subito cambiarono
Mire decimali alla Fiorentina soltanto dopo la guerra quando la Presidenza fu assunta da un mio carissimo amico dei fanghi
Che la portò allo scudetto
Ma tutto in quel momento era cambiato era cominciata massicce importazioni di giocatori dei mercati stranieri soprattutto quelli sudamericani Argentina e Brasile
E la gara era diventata quella a chi aveva più quattrini da spendere per comprare assi del pallone
La mia passione Calò in proporzione al moltiplicarsi dei miliardi
Il che significa che oggi non me ne è rimasta più nemmeno un briciolo
E mi chiedo come faccio sopravvivere nelle schiamazzi Santi torme che invadono gli Stati fino a ieri riunite mille schedina del Totocalcio e oggi mi dicono dei titoli di Borsa intestati alla loro squadra in cui hanno investito i loro risparmi
Passione spiego sportiva Cuesta su via
Ecco questa era quello che scriveva di uno dei miei temi popolare ovviamente
è capitato negli anni che si parlasse invece di
Di Toscanini anzi di
Di Toscana cinque
Sapete che lui divideva i suoi compatrioti in Toscana c'è Tosca annunci
Se
Amava
Definirsi un punto Scamarcio anche se poi le descrizioni non combaciavano esattamente
Comunque di questo Toscana c'è Benigni quando era candidato a del parco a sette premi Oscar io e gli chiesi cosa pensasse soprattutto
In che cosa potevano essere potevano sentirsi simili in senso se lo sentiva in qualche modo parente questo geniale pagliaccio
Vi leggo cosa mi rispose anzitutto mettiamo appunto il vocabolario due toscani di sangue di cultura di tradizione di tutto quali siamo io e Benigni non possono essere che Toscana circa i toscani che non sono ACI non sono toscani
Ricordo lo scandalo che provocò Benigni quando chiamo a voi chi laccio il Papa tutti credettero che avesse voluto offenderlo mentre si trattava di un attestato di affetto i toscani non ne conoscono d'altro genere
Quando incontrava qualche mio zio o cugino ora non me ne è rimasto più nessuno tutte persone colte e laureate la prima domanda che mi facevano era
Come stanno con lo strofinaccio dello tu mamma e quel bischero Accio del tuo babbo
Era l'ouverture d'obbligo di conversazioni tutte volte non proprio la denigrazione Mar ridimensionamento di sentimenti e di affetto di stima di ammirazione per paura di cadere nel retorico nel pomposo insomma nel convenzionale
Per questo che l'arte toscano non ha mai ceduto al barocco né mai gli scrittori e letterati Toscani si sono lasciati incantare da Gabriele D'Annunzio ma torniamo a Benigni che a queste cose non ho mai pensato
Ne questi problemi si è mai posto lui nato Benigni non lo è diventato diventato per qualche studio o calcolo
è soltanto il più riuscito perché il più geniale dei tanti Benigni che si incontrano insolventi e beffardi come e quanti ripopolare di Oltrarno
Tra le botteghe degli artigiani caro costellano o meglio la costellano e tra le tavernetta alle quali si riunivano
E di cui il bar la televisione ha distrutto l'humus lui questo humus se lo porta in corpo ed è questa la chiave del suo successo anche se lui non lo sa
Perché i geni e Benigni come clown è un genio hanno questo di particolare che non sanno quasi mai cosa fanno
Io mi riprometto un giorno purtroppo non troviamo mai il tempo né io né lui dispiegare Benigni chi è Benigni sono sicura che un certo punto mi interromperà per dirmi ma deve trattarsi di un mio omonimo perché io codesto Benigni non ho mai conosciuto
E dire la verità per colui quel Benigni d'non lo conosce malore
Ecco questo era la descrizione di appunto una
Un suo un suo già ma geniale conterraneo mi parlava o naturalmente abbiamo più volte così conversato di geniale con conterranei del tempo che fu
Di Guicciardini e di Machiavelli dei quali ovviamente non si poteva scrivere su un giornale popolare qui è scritto libri superstite su questi suoi conterranei
Dei due
Dichiarava proprio
Tranquillamente di
Prediligere Machiavelli per molte ragioni che per una in particolare che mi è rimasta
Ne è rimasta addosso
Il Machiavelli e nel fondo una posto lo rinnegato dagli uomini del suo tempo il Guicciardini è una scelta
Che ha rinnegato gli uomini che le loro passioni con tutto ciò continua esami più simpatico Machiavelli che Impastato anche di quelli gaudente vitalismo fiorentino che boccaccesco
Ebbe almeno i favori della Sandra e Dell'Ariccia e della mari scotta e di quella tal vedova dell'Impruneta e della barbara
Tutte certo più apportatrici di gioia e che non come toccò Assirm Francesco Guicciardini una moglie sposata soltanto per dote
Ecco allora non nascondeva
Ovviamente via mare
Molto le donne
Non credo che
Non credo che si potesse definire
Un dongiovanni ma certamente
Un tombeur de facto
E tra i tentativi che io ho fatto nelle nelle settimane delle nostre dei nostri dialoghi cercò di portarlo
Visto che comunque ero direttore del giornale popolare quindi un po'di gossip bisognava pur farlo di portarlo sul tema femminile
Devo dire che
Mi sono un po'bassi posso persino a dire
Divertito alle sue spalle una volta gli rinfaccia e anzi non fui io a rintracciarlo fund deputato della della destra
Un suo legame che poteva definisce quasi matrimonio
Con una giovane abissina di quattordici anni che gli era stata data come Madama durante il tempo di guerra
E che era servita questo compagna praticamente per due anni quando lui era ufficiale italiana dell'esercito italiano in
Somalia
E lui reagì dicendo questi imbecille non ha capito che a quell'età una donna non maritata è una inguaribile zitella questa fu la sua risposta alla al deputato che lo aveva accusato di questo misfatto
Ma poi di altre donne abbiamo parlato abbiamo parlato di le Ammassari per la quale lui
Credo che non Trichet o avesse nutrito una un sentimento che andava oltre oltre l'amicizia
Abbiamo parlato di
Di Greta Garbo
Che invece li definiva un ghiacciolo perché ha una sera aveva avuto una una cena con lui e poi tentato di di mettere giù un ritratto di questa Greta Garbo dice che gli elettori ma sto talmente poco nella nel cuore la teste nella penna
Che fu una delle prime rare volte in cui non riuscì a scrivere un ritratto e
Avendo provato due volte si ricordò mi mi disse di di quanto diceva il suo maestro Proietti quando ritratto non viene la seconda volta meglio lasciar perdere non uscì una riga su
Su Greta Garbo
Ogni tanto questa mia insistenza nel portarlo sui temi femminili lo infastidiva mi ricordo
Appunto il fastidio che provola volta che io cercai di capire meglio quali fossero stati i suoi rapporti con
L'ex regina d'Italia Mario Giuseppe
Se non era una una curiosità casuale la mia perché Indro Maria giudice avevano trascorso
Una settimana a Cortina credo che fosse mille novecentotrentotto se non vado errato lui era andato super intervistarlo a era nato questo colloquio
Si erano trovati reciprocamente simpatici fatto sta che Indro Montanelli e marinese trascorsero una settimana a Cortina ovviamente con uso di scorta di lei
Girarono tutti i rifugi vicini alla alla città sempre seguiti dalla scorta alla mia insistenza se ci fosse stato qualcosa di più che è una
Amicizia tra i due mi disse beh insomma guarda io non sono un uomo da gossip ti dico che c'è stato soltanto una amicizia e ti dico anche che se ci fosse stato qualcosa di più l'ultima persona che potrebbe addirittura contare sono io
E questa è così e così mi fermo definitivamente
Era assai
Assai poco portato alle esternazioni in questo
In questo abbastanza milanese diceva di essere milanese di adozione
Dai milanesi dai beni
E anche dei dei fiorentini del Rinascimento allo
Differiva per una totale per un totale disinteresse
Per il denaro
In vent'anni di collaborazione non abbiamo mai
Ci è mai capitato di fare discorsi di soldi
O meglio una volta si quasi litigammo per un problema di soldi ma era perché lui non voleva avere dei soldi io volevo offrire glieli fu quando mi disse alla fine della degli anni
Ottanta all'inizio degli anni Novanta
Che il suo padrone così lo definiva così definita Berlusconi
Ironicamente ovviamente il suo padrone aveva inventato un giornale che era concorrente al settimanale Oggi
E quindi lui purtroppo doveva lasciarmi me lo disse di fronte a un un piatto di papà col pomodoro nel ristorante che prima citava
Paolo Ermini io ero disperato perché Montanelli alla colonna di oggi sta andando su di lui temevo che se ne andassero decine di migliaia di lettori
E per una di quelle fortunate coincidenza che capitano ogni tanto nella nostra vita diciamo di Stephen un'idea
Che
A col senno di poi dovrebbe finire luminose divisi ma probabilmente loro il tuo padrone come tu dici vuole
Avere la tua firma in esclusiva ma se togliamo la firma e questa tua pagine diventa invece una pagina di dialoghi non firmata con me
Non dovrebbe avere niente in contrario ci illumini no perché
Lui era veramente molto legato elettore di oggi e questa nostra pagina questo nostro dialogo duro ininterrottamente per dieci anni pensate
L'ultima settimane mi disse l'ultima settimana Carniti mi disse guarda purtroppo la settimana prossima
Devo lasciarti perché non non non non posso più scrivere vada bene non posso più scrive non non voglio più scrivere ecco io capii che
Che che che era la fine tra la fine del della dalla vita di Montanelli
Ebbe la forza anche di rincuorare mi dicendomi ma guarda non intraprendere perché tanto perché tanto gli elettori i tuoi i nostri lettori sono italiani gli italiani hanno un grande pregio che dimenticano presto vedrà che nel giro di pochi anni
Se non si ricorderanno gli atti alla mia
Io
A me piace pensare che questa serata
In cui
Lo stiamo appunto ricordando
Lui l'avrebbe
Si sarà del piacevolmente sorpreso per questa serata e vi dico per concludere
Quello che è scritto e detto inserito a questo proposito dei suoi concittadini
Quando mi vedono passare per la strada i discorsi dei miei compaesani me li sento fischiare negli orecchi
Rieccolo guarda il milanese come UNCI se l'avesse abbastanza dici Trulli in questa città
Tiziano
Terzani Franco Palmieri leggera ora
Un sovrano che ha un bel titolo che per la Misericordia tutti fiorentini sono uguali
Ed è tratto dalla fine il mio inizio delle edizioni Longanesi
Sono nato in un quartiere popolare di Firenze fuori le mura
Sono nato in casa come usava in quei tempi sono nato in questo quartiere a cui sono legati tutti i miei ricordi d'infanzia
Era un mondo piccolo mondo limitato
Pensa che dove stavamo noi era già campagna stavamo in una sfida di case lungo una strada che dove passava il tram con le verghe
Era ancora tirato dei cavalli all'inizio
Infatti uno dei lavori dei miei parenti era di pulire le verde
C'era un cugino di mio padre che chiamavamo Zio
Ma che era cugino in verità si chiamava
Terzani come noi che toglieva l'emerge del cavallo che tirava il tram
Siccome doveva fare questo lavoro anche d'inverno portava sempre una giacca che gli dava il Comune una giacca di Cottone forte che io fui fortunato di ereditare quando ero già giovane studente perché così potevo stare in casa
Che non aveva riscaldamento a studiare al tavolo di cucina
La casa non aveva niente di quello a cui oggi siamo abituati non c'erano svaghi pensa
Non c'era la radio né tanto meno la televisione che non esisteva ancora
Ma la radio era una cosa che
Insomma esisteva la gente durante la guerra ascoltava la BBC
Ascolta ma la voce che veniva dalle zone liberate dell'Italia ma noi
Non avevamo i soldi per comprare la radio che non avevamo certamente il telefono tutto venne a suo tempo
Per prima venne la radio
Fu un episodio bellissimo mi ricordo la volta in cui dopo tanti risparmi che avevano fatto e poi a rate perché si compravano le cose a rate si comprò questa prima radio Madonna fu un avvenimento
Andammo in un negozio che ricordo benissimo all'angolo di via maggiore per entrare in piazza Pitti avrò avuto sette otto anni
Mio padre pur comunista tour di sinistra faceva una cosa bellissima
Una cosa che tanti fiorentini fanno ancora oggi
Il volontariato la Misericordia
Si diceva che era
Giornale ante
Del venerdì
Ogni venerdì lui andava lì incappucciato
Che era una cosa che mi faceva sempre paura
L'abitudine era nata durante la peste di Firenze quando i monarchici cominceranno ad andare in giro vestiti tutti di nero con il cappuccio nero sulla falsa per non essere riconosciuti o anche forse per proteggersi
A prendere i morti o i malati di peste per portarli nelle Azzaretti
Questa tradizione è stata ripresa da quella bella istituzione che sta davanti al Duomo che si chiama la Misericordia bella anche nel senso che era un'apertura sociale perché
Vi serviva
Con la stessa dignità gli stessi diritti gli stessi doveri ogni tipo di Fiorentino dei nobili I poveracci come mio padre lui si trovava a fare la sua ora perché facevano solo un'ora stando lì di guardia
Quando qualcuno arrivava in bicicletta dire o ce l'ha meno ma che sta male oppure
Dopo col telefono quando arrivava la
La chiamata loro partivano a piedi o più tardi poi con l'ambulanza per andare a prendere il ferito il malato e portarlo all'ospedale
Quando arrivo alla radio fu un avvenimento
Una radio che se l'avessimo oggi la difenderemo l'antiquariato per un sacco di soldi bellissima di legno lucidato con delle manopole
Che si giravano
Non col digitale col quale non si capisce mai nulla
C'era una lucina verde che si spegneva o si accendeva secondo seri lontano vicino alla frequenza era bombata tutta tonda
Con le manopole non di plastica ma
Di orso
Quella radio
Fu il primo simbolo di lusso nella mia famiglia quello
Che voglio che tu capisca
Era
Questo mondo
In cui io sono cresciuto una strada sulla quale non c'era alcun traffico su cui passava solo il tram tirato dei cavalli che dopo la guerra andava a elettricità e girava proprio davanti a casa mia
Partiva da casa nostra e arrivava fino in centro in San Frediano lì girava
Andava avanti e indietro da dove stavamo noi e Firenze
Che era come un altro Paese voglio dire
Firenze
Era lontana i nostri tempi
C'era campagne nel mezzo perché noi stavamo fuori porta
C'era un grande senso di solidarietà di aiutarsi a vicenda dico se si andava a comprare il pane e non si avevano i soldi ti facevano credito anzi credo che nessuno pagava se non quando discuteva all'inizio del mese
Ognuno aveva
Un quaderno su cui poter gaio scriveva
Come fa ancora la Bettina con noi qui all'Orsini
Ma l'onestà
Era importantissima incredibile come bisognava essere onesti con i soldi se la Tecla che era la fornaio ti restituiva sbagliando mezza lira in più tu gliela do devi riportare
Questo
è qualcosa che quasi inconcepibile oggi
Ma così erano le regole di quel tempo
Ettore Mo
De e e questo è quello che ho letto adesso e quello
Come noi si dovrebbe scrivere questo è un omaggio Montanelli perché
Il più grande di tutti ecco
I miei rapporti con l'Unione non un anno sono stati frequenti certo ridono usate
Però è molto attento anche noi che cominciavamo allora
E
Devo dire
C'è lui non so per quale ter per quale ragione mi voleva bene
E mi seguiva
E mi guardava incoraggiava emittenze i che cominciamo a scrivere io ho avuto una carriera lentissima
Ho fatto dieci anni di anonimato assoluto poi dopo uscito qualche pezzo solo siglato anche perché diceva come si fa a siglare un usi chiamammo e puntato M. puntato e no la metteremo
E allora queste sia senza
Un altro
Un altro collega illustre che si chiamava Eugenio Montale
Allora non dovrebbe vediamo fare confronti con Como fra comunque confusione tra e
M. puntato o e M MO puntato che era
Il Premio Nobel della letteratura comunque questo è soltanto una sciocchezza che sto per dire quello
Che mi ha commosso moltissimo
Questa vicenda
Le questo grandissimo giornalista il più grande di tutti per me l'irraggiungibile
Ecco ed è stata la scure infanzia chiama commosso mamma moglie moltissimo ecco i lo sento come una cosa personale e quindi quando lui
Ha cominciato un pochino occuparsi di me
Ricordo sempre un episodio
Così
Un po'imbarazzante anche
Quando al Corriere della Sera hanno cominciato a addestrarsi al computer
Dal primo piano dove dove c'era l'arrivo dove c'è la relazione e la la direzione del Corriere della Sera si andava al terzo piano dovranno davano l'elezione di un computer
è io
Così anche se non credevo queste cose perché non ci credo ancora adesso sono sono salito al terzo piano
E sono stato una una mezz'oretta
Dopo capivo quelle cose che diceva non mi apparteneva non per niente non sapevi Segni
Io era uno che voleva vedere il pezzo scritto
Per cui se il se il le invece il le lo strumento mettermela fagocitato almeno mangiava innocente abituale volevo vedere il mio pezzo la ecco iscriverlo a macchina sulla mia Olivetti
Come quella del grande impero ecco un'altra certo molto più modesta però volevo il pezzo
Allora la riceva invece si poteva fare concorsi sul medico nelle
Con queste nuove tecnologie si poteva scrivere più in fretta arrivare più in fretta e e chi chiamare il giornale e questa è parte del mondo
Allora
Giusto per una mezzora mezzoretta lì a sentire queste elezioni capisco che tra me e questo nuovo meccanismo non c'è proprio niente da fare
Io appartengo un'altra generazione perché sono un vecchietto scendo delle scale e nel corridoio
Trovo Indro Montanelli che stava passeggiando
L'unica vice da dove io sto venendo
E allora mi mette una mano sulla spalla lui dei suoi una novanta quasi due metri sulla mia meschinità fisica
E dice
Ettore
Tu questo a me è
Non vedo dovevi fare
Ecco avevo usato infrangere quello che era il suo miliardi giornalismo che bisognava ancora scrive Civita alcuni iniziale continua a farlo questo è questo non è per l'omaggio Montanelli e perché sono così
Ma quello che voglio dire di lui e questa sua enorme capacità di raccontare le cose sono tutti sappiamo come aveva cominciato che è andato nella guerra di Spagna
Ecco l'hanno accusato di essere un fascista Elia anche lì ha dimostrato che era invece Indro Montanelli
La battaglia di Santander lui ha scritto una storia che era tutta diversa da quello che racconta che raccontava la stampa fascista di allora è infatti tornando al Corriere mio hanno licenziato ecco
Allora di rientro io questo ricordo gli altri ricordi sono di un'affettuosa
Comunanza dove così ci si vedeva di rado
Ogni tanto si mangia riso eritrei fagioli
Avvocato qua di Tiziano cose scritte
Beh
Tiziano
Io era intimorito da Tiziano
Anche dal suo aspetto voglio dire quando e troviamo il controllo di Tiziano Terzani erano sciocco non non da ridere insomma Louise grande bello forte così
Ci siamo incontrati a nuova della prima volta io ero andato a trovare Madre Teresa aveva lista non so quante altre volte però in sostanza facevamo un po'gli stessi e chi ne ha itinerari
Ecco siamo stati ma insieme sullo stesso luogo però l'itinerario non quelli di guerra quindi è Cambogia Vietnam
Ecco è
E insomma
Quando io l'ho incontrato ero quasi così avevo soggezione del grande zanzare perché io facevo le aste quando lui
Più giovane di me il qualche hanno era già a Singapore e mandarle sul Corriere
A Der Spiegel come
Angela ricorderà molto bene io guardavo che specie ma contiene a questo pena a trenta trent'anni come trent'anni in già quasi trentasei e trentasette
E facevo le assiste appunto dallo contraffacendo il vice del vice del vice non mi sembrava proprio nessuno scusate il termine ecco è vero era quello di Verona niente euro il milite ignoto del Corriere della Sera
E vedendo questo grande libro che poi alla fine al no incrociato all'organo non so dove
Ed è emerso notiziale sani
E io dico io sono il fermo ENEL quasi non sapeva chi fossi però mi era un momento di crisi non riuscivo a fare un pezzo allora ricordo sempre quell'episodio perché lui mi ha dato una stretta sulle braccia
Con le sue una certa gli aborti forzati
Così ma ha detto dai tecnico dai
Secchi emergenza così dai vecchio e allora io
In qualche modo pro capite ho capito che forse anch'io ce la potevo fare lui diceva dai vecchi Direct dopo è stato
Beh ha scritto delle cose meravigliose che ho sottoscritto
A
Ha avuto anche il coraggio di ammettere i suoi errori
Cioè quello che è scritto sui Merry Osio sud eccetera certo punto ha detto ho sbagliato quello sito sulla Cina si era illuso che la Cina avesse avesse il laboratorio per un uomo nuovo a un certo punto con quello per il buon senso
Ha avuto il coraggio di dire ho sbagliato ho sbagliato e questo me l'ha reso tremendamente così umano e amico per cui
Terme
Tiziano Terzani
Con sei o sette anni di meno era Erminio idolo era il mio modello e rimane il modello tener tutti i giovani giornalisti che vogliono fare questo mestiere
L'UDC ha indicato il passo l'onestà anche larga aveva
Un'indole forte
Aveva le condizioni fortissime sapeva dovrebbero dove doveva andare che cosa voleva fare
Cosa pensava dell'umanità degli errori che ha commesso un'unità dei pregi dei valori dell'umanità ISSI atteneva questi in maniera
Cioè
Tiziana Tiziano dico una cosa
Che e l'ultima che dico voglio voi ne potrei dire tante altre Tiziano era uno c'è e non
Sapeva
Mentire
Tiziano non ha mai menti mai mentito su entrate dell'occasione in cui
Uno pensava che dovesse in qualche modo mentire o comunque correggere il tiro
Delle sue delle sue corrispondenze neanche in quel momento ha mentito sono rimasto Tiziano Terzani e questa è la lezione
Che in che noi
Io più vecchio ma altri molto più giovane di lui hanno impegna imparato da Tiziano Terzani io credo veramente esistente il più grande inviato
Dell'UNIFIL dell'ultimo e del terzo quelli periodo del del secolo scorso
Questa nella
Grandezza indietro dovremmo
Grazie
Oriana Fallaci
Il brano che Franco Palmieri leggera
Lo ascolteremo per gentile concessione dell'Europeo e del suo direttore Daniele Protti
Fu scritto da Oriana per l'Europeo negli anni settanta
E sarà pubblicato per la prima volta integralmente nel numero dell'Europeo che andrà in edicola il dieci settembre
Alla vigilia della mostra su Oriana che sarà inaugurata a Milano e che poi toccherà altre città non solo italiane
E per questo non ha un titolo
Sono nata a Firenze
Da genitori fiorentini
Tosca
Ed
Edoardo fallaci
Da parte di mia madre tuttavia
Esiste un filone spagnolo
La sua bis non
Era di Barcellona da parte di mio padre un filone romagnolo
Sua madre di Cesena
Connubio pessimo come ovvio nei risultati temperamento ali
Mi ritengo comunque una Fiorentina pura
Fiorentino parlo trentino penso
Fiorentino sento
Fiorentine la mia cultura e la mia educazione
All'estero quando mi chiedono a quale Paese appartengo rispondo
Firenze
Non Italia perché non è la stessa cosa
A Firenze sono cresciuta e ho studiato a frequentare l'istituto magistrale fino al giorno in cui passati al ginnasio facendo un salto di due anni il ginnasio era di Galileo Galilei di qui passa il liceo Galileo Galilei
In terza dicevo fondali e capeggiati un movimento studentesco che matto Unione studenti u esse
Attraverso amici tipografie della Nazione di Firenze pubblica e anche
Il Manifesto degli studenti che ebbe un miserabile successo
Volevamo infatti a fare un sindacato degli studenti
Gli studenti del Galilei mi ascoltarono solo per organizzare uno sciopero nel quale non credevo
Lo sciopero aveva
Per unico scopo quello di fare un giorno di vacanza abusiva
Mi opposi inutilmente e poi insieme miei due amici con i quali ho fondato Luca esse giocarla Marta e Piero Ugolini andai regolarmente lezione
I miei professori non me lo perdonare uno mai
Furono i soli a dover lavorare al Galilei quella mattina
Questo mio atteggiamento nasceva da un fatto preciso e che mi distingueva del resto degli studenti fiorentini
Quale figlia di Eduardo fallaci uno dei capi della resistenza a Firenze comandante militare per il Partito d'azione in città avevo partecipato alla resistenza contro i fascisti nazisti
Ero staffetta di città e anche di montagna portavo armi giornali
Giornali clandestini messaggi e compagni nascosti o riuniti in formazioni partigiane
A sedici anni e mezzo mero presentata senza presentazioni e senza raccomandazioni al
Capo cronista del Mattino dell'Italia centrale a Firenze e gli avevo chiesto di farmi lavorare
Il giorno in cui compie venti anni scrissi qualcosa per l'Europeo
Lavorare per l'europeo era sempre stato il mio sogno segreto era il giornale di maggior prestigio il più intelligente e il più bello
Ma non sapevo come
Un giorno Accardi a Fiesole un episodio affascinante
Mori
Un comunista
E la Chiesa gli negò la sepoltura in terra consacrata e con la cerimonia religiosa
Allora i compagni di quel comunista si vestirla preti
Imparano la memoria le preghiere fu
Prego e inscenare uno un funerale religioso
Scrissi questa storia insieme divertente commovente la mandai zitta zitta del dico Benedetti che la pubblico in prima pagina con un grande splendido titolo anche a Fiesole Dio ha avuto bisogno degli uomini
Nel mille novecentocinquantaquattro mi pare mi stanca e di stare a Firenze
Nisi poche cose dentro un'unica valigie
Senza avere la minima idea di dove sarei andato ad abitare prese il treno per Roma qui mi stabili in una cameretta d'affitto di essi un anno scrivendo per l'Europeo di far difatti romani
Era il periodo splendido di Roma quello di via Veneto dei divi americani che
Ci venivano in pellegrinaggio comunque fui contenta di lasciare Roma quando venne chiamata alla redazione milanese dell'Europeo
Cinque anni fa lascia in Milano di specie la mia casa milanese una mansarda di quattro stanze assai graziosa
Mesi l'indispensabile in due piccoli bauli e ripetendo il gesto con cui mi ero recato a Roma senza sapere neanche dove avrebbe tagliato andai
A New York
Di
Ha detto ufficialmente non so per quanto ancora in un piccolo appartamento di un grattacielo di Manhattan
Dico ufficialmente perché ci sto pochissimo sono sempre in giro per il mondo
Comunque la mia vita
La mia vera casa non è quella io considero la mia vera casa la villa che ho
A Greve in Chianti un insieme rustico e bello di ventidue stanze dove abitano anche i miei genitori la mia sorellina
è tutto
Le altre notizie biografiche si caveranno facilmente dei libri perché tutti i miei libri sono scritti in prima persona
Generalmente ed hanno comunque uno sfondo biografico
Non dicono solo la mia altezza un metro e cinquanta si esca sì e il mio peso che oscilla tra i quarantadue e quarantatré chili la gente quando mi conosce rimane sorpresa di tanto pochezza
E io
Allargo le braccia e dico
Tutto qui
Alessandro Cannavò
De confesso che tutto qui lo dissi anche io probabilmente non è la prima volta che che vi Doriana fallaci perché insomma
è chiaro che dia a farla ci sia proprio l'idea del mito della
Della donna guerriera basta vederla in queste foto che
Insomma sono sempre ricorrentemente sono state
Presentate di lei questa faccia proprio sfidante e poi naturalmente il mito nella sua scrittura
La sua grandezza i libri che hanno hanno negato un po'la nostra la nostra gioventù e che col continuano veramente a ad affascinare le nuove generazioni quindi quando arrivai
A New York per il due mila uno
In un momento drammatico perché appunto era qualche giorno dopo l'undici settembre e c'era questa occasione appunto di
Lavorare assieme per il gran ritorno a dire alla Fallaci
Con l'articolo che conosciamo tutti e che poi
Fu l'inizio di una nuova stagione di Oriana Fallaci dopo dieci anni di esilio mi trovai questa
Donna fragile esige veramente da quasi da proteggere naturalmente questa prima impressione fu subito smentita
Dalla dalla da Oriana stesso ha carattere di Oriana
Prendemmo subito un po'di di
Un po'dia l'appuntamento per la settimana e per la giornata successiva
Quindi gli accordi per la giornata successiva di lavoro dovevo presentarmi alle nove e mezzo del mattino e il giorno dopo verso le nove dieci dopo un quarto squilla il telefono e subito sento un grido dove sei dove sei dobbiamo incominciare a lavorare ed ecco che incomincia
Subito la
La grande corsa verso questa casa casa anche questa particolarissima perché siamo nelle tre grattacieli di Manhattan nel
Ambita un
Tra la seconda è la terza sessantunesima strada ma questa è una casa di mattoni rossi quindi anche qui la particolarità e mese grattacieli questa casa che è una casa proprio può etica direi dove appunto doveva arrivare ed ero già
Ansioso è praticamente in ritardo anche se in realtà non lo ero
C'era tutto a disposizione particolare bisognava bussare violentemente pesantemente due volte e allora di si capiva che ero io
Lei mi ha primi latamente ma non è di neanche il tempo di entrare che già lei rapidissimamente affronto la rampa di scale ripidissima che c'è in questa casa imprecando
Perché si era già in ritardo per il lavoro e ed ecco quindi la fotografia distinte di Oriana Fallaci avevo già capito quello che mi aspettava in realtà mi aspettavo una bellissima esperienza perché
Lavorare con Loriano è stata una
Qualcosa di veramente di unico non sono stato l'unico in questo periodo
Tre tre che ha potuto essere accanto a lei però certamente detto devo dire devo riconoscere che
Lesa Moriana è stato comunale un esame alla catena di questo Ponente c'è bisognava resistere
Al
Passare veramente un un esame importante e poi poteva acquistare la sua la sua fiducia il lavoro è stato appassionante entusiasmante io ricordo che cosa ricorda anzitutto queste ore lunghissime di lavoro vicino a Verona grossa resistenza si
Sì che anche
Gli fosse meritato anche la la mia abitudine alle maratone quindi una certa resistenza fisica che serviva balletti batteva sempre comunque
Ma detto questo e certamente la grande insegnamento è stato quello della scrittura
Per lei la scrittura e sempre stata una una grossa Travaglio cioè questa bellissima scrittura della Fallaci che sembra così naturale così proprio armoniosa musicale ecco vorrei dire questo termine musicale
è frutto di un lavoro tormenta attivissimo un lavoro di ricerca continua incessante con dizionari sempre accanto alla al foglio la macchina da scrivere
Di termini giusti le dice appunto l'ha sempre detto insomma tutto il mio lavoro là mi hanno esportato col cercare la frase e giusta
La frase musicale lei la prima cosa che mi colpì fu chiede mi lesse a voce alta quello che già aveva scritto e lo lesse e con cadenza politica doveva trovare la musicalità della frase queste l'importantissimo
Poi un'attenzione
Sta spasmodica ai termini e a non ripetere i termini quando però quando si parla di ripetizione si parla di una una parola che magari era era stata utilizzata ta sei sette dieci pagine prima e naturalmente io non non mi ricordavo di questo di questa di questo termine ma lei si è quindi a cercare la il
La parola simile che potesse dare un
Un lo specificato o anche un significato un po'più marcato perché un'altra cosa che diceva spesso si fermava e diceva sa da fare più cattivo ci bisognava trovare il termine più sferzante
Quindi c'era sempre questa voglia che questo tentativo di di di di
Di dare un una sterzata al suo al suo testo e ecco poi dopo uno legge questi e queste pagine lo dice incredibile
è una dote naturale eccetto una dote attuale
Io credo che si l'istinto della scrittura fosse naturale ma poi dopo c'era questo enorme lavoro
Questa è una cosa che voglio ricordare senz'altro
Poi c'è la parte
Anche proprio così divertente di Oriana
Era un lavoro proprio da da caserma militare ma c'erano delle parentesi divertentissimo eh lei amava ricordo dare personaggi quell'incontrato di imitava faceva li prendeva in giro e ebbene ci facciamo dei grandissimi risate
Ma
Un po'su tutto anche sul ironizzava su se stessa naturalmente per esempio recentemente prima poco prima della morte ricevette un premio
L'ANMIL Taylor vi era un premio per il suo coraggio allora richiesi ma che cosa chi era questa emittente vorrebbe né questa lettera un insegnante
Del micidiale che decise un giorno per diventare famosa di accetto di mettersi in una sorta di botte
E di buttarsi dalle cascate del Niagara sono praticamente una pazza totale
Sopravvisse un po'malconcia ma sopravvisse
E e quindi poi divenne famosa per questa impresa perché poi scrisse anche ogni preceda naturalmente il coraggio di Oriana e ben altro è un coraggio di lei dice una cosa divertentissimo a dice il coraggio secondo l'ne
E una è una qualità diversa qualità dell'uomo e quindi non c'è differenza tra l'essere uomo e donna se no che la donna deve averne un po'di più di coraggio per cui insomma a me marcava questa differenza
Sicuramente è stata una donna che
Ha vissuto moltissimo tra gli uomini sin dall'inizio della sua carriera non non soltanto perché
C'erano poche donne all'epoca ci facevano giorno le giornaliste
Lei ha potuto fare proprio il mestiere da uomo e ricordiamo certamente il Vietnam ma anche lì con delle particolarità e ti richiamo e dei dei vezzi tipicamente su ogni per esempio
Aveva andava era in Vietnam aveva la tuta mimetica ma usarli mocassini
Su questo fu presa anche naturalmente sorprese molto anche i
I i militari americani perché si presentò così prima di un non vuoto di ricognizione che lei fece insieme con questi piloti mentre c'erano i bombardamenti insomma la aveva queste particolarità
De io mi ricordo della e di questo di questi di questi mesi giorni settimane mesi poi alla fine e abbiamo lavorato insieme a New York
Anche questo suo enorme affetto che scaturiva improvvisamente ne parlava prima anche Paolo Ermini e questo aspetto si si manifestava anche con regali
Particolari che hanno dei libri deliberanti utile amava moltissimo i libri questa è una cosa
Che aveva imparato certamente dalla mamma
La mamma a a sapeva perfettamente qual erano le condizioni economiche
Della della famiglia le difficoltà e noi la famiglia ma non fece mai mancare i libri nella in quel nella casa e e lei conobbe Jack London appunto con un libro che chiede la la madre e quelli Jack London fu il suo mito perché era uno di quei gli scrittori non ricchi quindi non come Proust Dostoevskij eccetera ma uno che appunto
Doveva lavorare per poi permettersi di fare
Lo scrittore e lei in questa maniera
Incomincio a fare la giornalista
Però poi dopo invece si innamorò di questo mestiere
Quindi era inizi inizialmente un espediente poiché ci siamo detti del del giornalismo e fu una grandissima giornalista però questo debbo fu una scrittrice
Questa
Al
Fu in primo piano in prima linea sempre e al suo tempo ebbe una grandissima solitudine vuole stare in solitudine per scrivere
Io riuscire questa è una cosa che
Mi di cui sono molto orgoglioso riuscì una volta a a farla uscire dalla suo
Dal suo bunker appunto la sua casa
Perché voleva andare a vedere il il buco allora c'era il buco di Ground Zero e lady decise di venire con me in quel giorno prendemmo un taxi naturalmente litigò con il tassista indiano perché non ero d'accordo sulla strada che va scelto per arrivare a Granziero
Ma quando arrivammo di
Era diciamo già finito l'orario per entrare in cui per andare in questa passerelle vedere questa enorme voragine
Lei si trasformò in una
Vieta affettuose patetica dire cerco e che riuscirà a convincere il la gran guardia di colore che insomma io venivo dall'Italia per me era una cosa importantissima stavo per ripartire eccetera insomma riuscimmo ad entrare
E quando entrammo ci fu c'era una grandissima parete e piena di dediti di scritte
E lei volle anche lei scrivere qualcosa lì Oriana Fallaci al con amore insomma codesto generico liberamente l'unica volta in cui
Mi dispiace UE
Non aveva la macchina
Fotografica
Sapendo bene in questa maniera di violare anche la sua privacy chiara rigorosissima anche addormento sempre rispettato però veramente quella era un'immagine
Bellissima e poi l'ultima immagine per finire riguarda sempre che il lavoro insieme lo facciamo molto spesso anche
A distanza l'ultima volta fu nel due mila e cinque per un articolo dopo l'attentato di Londra
Fu molto estenuante come al solito ma alla fine lei era molto riconoscente come sempre fu molto riconoscente mando un bellissimo
Gli ha detto corredato da un disegno lei aveva fatto un disegno negli anni Settanta molto bella di se stessa che rappresenta proprio il suo personaggio cioè si vedeva lei di di
Dal dietro con la sua coda di cavallo e un'enorme macchina da scrivere con la sigaretta poggiata su
Quindi la giusta la da difficoltà di la scrittura a mano a suo tempo l'affrontare queste enormità appunto dello scrivere la bellezza anche dello scrivere
Ecco fece a insieme con questo un altro disegno in cui un la Innarella ma che scrive è stata formata in una pianoforte e noi due sempre di spalle
Sono mamma quattro mani veri e lei disse appunto a questo punto siamo per una perfetta copre pensare a quattro mani con questo articolo per
Sì sì ho grazie cetra tutto bene però ci siamo dimenticati di chiudere una parentesi razza di imbecilli che siamo
Grazie Sandro prima di chiudere io vorrei ringraziare il presidente di RCS Media Group Marchetti che ha voluto essere qui con noi stasera
Siamo al congedo fare fa caldo e tardi ma un po'dispiace lasciarci io credo che ne sia valsa la pena spero che lo pensiamo se anche voi comunque grazie