"Verso l'Italia che vogliamo: forte e responsabile": con Massimo D'Alema e Gianfranco Fini

Grazie grazie a tutti davvero mi fa piacere questa bellissima accoglienza stasera cercheremo di darvi un dibattito convalidare importantissimi e lo faccia insieme al Leo direttore del TG uno Gianni Riotta
Vedo che siete davvero numerosi stasera quindi invito subito leader di Alleanza nazionale
Gianfranco Fini
No no no allora facciamo così siamo davvero quindi sì che il leader di Alleanza Nazionale a stasera abbia accettato di vivere alla festa dell'Unità e fare un confronto sincero aperto con divisione diessini Massimo D'Alema
Bene io direi che dare ed avere il via al dibattito vi chiedo soltanto una cortesia al pubblico da vera sia che tantissimi stasera va benissimo l'applausi però cerchiamo da Verdi a quali entrambe le risposte perché siamo qui per sentire a un confronto aperto non per destinare e non peraltro io con la politica interna bistecca grazie
Visto che all'ordine del giorno ormai su tutti i giornali da per tutto il tema di tela Como
Che sta cedendo Tim chiedo subito a Massimo D'Alema che quando era piena premier
Per favore cerchiamo di partirà col dibattito
D'Alema lei quando era premier e c'è stata la lotta di Colaninno per scalare Telecom in qualche modo veniva dipinto come favorevole o neutro
Oggi il Governo invece col fatto che Telecom sta cedendo si sta scorporando atti alcune parti del governo parlano di golden share altri invece parlano di bloccare della italianità di tv lei cosa ne pensa
è anche finito male
Sì innanzitutto scusate ma
Non lo so
Dovremmo fare un dibattito
Così stasera io penso che pesa però è la festa dell'Unità abbia colto questo dibattito
Anche perché vuole sentire un confronto aperto sincera fra due leader straordinarie quindi per favore qualsiasi cosa andata esprimerla fuori
Torniamo a tre no io credo
Innanzitutto vorrei pregare le persone che si trovano in una posizione difficile mi rendo conto siamo tanti
Siamo accalcati
Vi chiedo scusa a nome degli organizzatori vi prego di essere pazienti cerchiamo di discutere serenamente
Vorrei io credo questo io credo che le notizie che riguardano Telecom
Sono sicuramente le notizie
Che
Ho capito ma
Va seduti
Se chi non vede protesta perché non vede alla fine non sente neanche nel risultato e peggiorativo
Vi prego
Sono notizie preoccupanti sono notizie che preoccupano i lavoratori innanzitutto i cittadini e il Governo naturalmente dire che siamo preoccupati io sono preoccupato non significa esprimere un giudizio
Innanzitutto io credo che l'opinione pubblica non solo il Governo il Parlamento abbiano diritto di conoscere
Di conoscere
Il senso la prospettiva di questa operazione economica
Non perché io credo la decisione non spetta alla politica
Né mi pare che nessuno ha seriamente parlato di golden share e comunque non il Presidente del Consiglio che lo ha smentito nel modo più chiaro
Ferme restando le responsabilità dell'impresa degli imprenditori degli azionisti
Se è in gioco il destino della più grande impresa italiana è giusto che l'opinione pubblica si interroghi che il Governo domandi trasparenza
Io non sono di quelli che difende a tutti i costi l'italianità di tutte le imprese viviamo nel mondo globalizzato e l'economia europea si va integrando però certamente se la principale azienda della telefonia dove sedimenti diventare un'azienda controllata da capitale straniero questo avrebbe un significato per il Paese credo che varrebbe la pena di
Conoscere questo progetto e di poterlo valutare e quindi solo questo
La politica deve rispettare l'autonomia delle scelte economiche ma è comprensibile
Che il Governo esprime la preoccupazione si faccia portavoce di una preoccupazione che è molto forte nel mondo del lavoro nell'opinione pubblica
Ed è necessario che nelle prossime ore si faccia chiarezza io penso che chi ha la responsabilità di dirigere questa grande impresa
Abbia interesse a fare chiarezza nel rapporto con l'opinione pubblica anche perché poi questa impresa vive della fiducia dei consumatori italiani è una grande impresa nazionale di servizi la cui forza è innanzitutto la fiducia dei consumatori italiani
E credo che in questo momento questa fiducia meriti di essere ripagata con trasparenza chiarezza delle scelte
Che possibilità per tutti di capire dove va la più grande impresa italiana tutto qui non vogliamo comandare sulle impresa ma abbiamo diritto di sapere dove vanno le grandi imprese del Paese
Gianfranco Fini quello che succede a Telecom che è successo può e Autostrade effetto di una cattiva privatizzazione nel modo ancora in cui è stata fatta via prefetti trazione
Innanzitutto desidero ringraziare gli organizzatori per avermi invitato
Mi auguro anch'io
Mi auguro anch'io che il dibattito di questa sera consenta a tutti coloro che lo seguiranno di capire qualche cosa di più dei rispettivi punti di vista
Alla domanda
Non farei francamente il paragone
Con quel che è accaduto sulla privatizzazione
Di Autostrade
Starei un po'sull'attualità e quindi rapidamente dire anch'io quali sono le preoccupazioni penso che della sorte di Telecom ma grande azienda siano preoccupati tutti a partire da Tronchetti Provera
è una grande azienda è un'azienda quotata in Borsa è un'azienda lo ricordava il ministro D'Alema con molti occupati
è un'azienda strategica per molti aspetti perché è attualmente l'unico gestore telefonico a capitale ancora nazionale è vero che in un'epoca di globalizzazione in un'epoca in cui il mercato è sempre più un mercato la dimensione sovranazionale la politica non deve avere atteggiamenti di tipo protezionistico però attenzione perché noi eravamo qualche anno fa un Paese in cui vi erano se non ricordo male cinque gestori telefonici a capitale nazionale
Siamo il Paese che ha dei cosiddetti telefonini la più ampia diffusione dell'Occidente sette l comma dovesse diventare sitting dovesse diventare azienda a capitale straniero noi ci troveremmo nella condizione non invidiabile di essere l'unico grande Paese europeo senza un gestore telefonico saldamente nelle mani di imprenditori italiane
Non credo che si possa ipotizzare un intervento da parte dello Stato
Sarebbe contro la regola del mercato
Ma credo che il Parlamento quando Tronchetti riferirà quello che pare abbia riferito alla presidente Prodi ma se ho letto bene i giornali non si sono capiti
Io non voglio come dire fare illazioni ma non credo che non fosse in qualche modo a conoscenza del presidente Prodi a meno che Tronchetti abbia omesso un particolare
Che particolare non è di una strategia volta salvare l'azienda o comunque a invitare che l'azienda che deve rispondere di un'esposizione bancaria come è noto si trovasse in condizioni di difficoltà
Quindi trasparenza in Parlamento
Conoscenza un po'più profondità del piano industriale
Salvaguardia dei lavoratori
Salvaguardia della concorrenza tra i gestori perché la concorrenza bassa i prezzi delle tariffe
Paghiamo i telefonini meno di tutti gli altri in Europa mi permetto di aggiungere una proposta
O se volete una riflessione io mi preoccuperei molto delle reti nel senso che si può privatizzare secondo me si deve privatizzare quanto più possibile quella che la diffusione ma attenzione alle sette
Faccio un esempio anche per chi come me non è molto attento a queste cose
Si può privatizzare la ferrovia ma lo Stato non può perdere i binari
Il binario dello Stato poi quale treno cammina su quei binari credo che sia in qualche modo elemento non dirimente
Allora in Italia c'è già una società Terna che si occupa della gestione delle reti
La proposta che noi facciamo è proprio quella di valutare se non è il caso ferma restando la strategia industriale di Tim Telecom
Di salvaguardare l'interesse del cittadino italiano attraverso una salvaguardia di quelle che sono le reti di distribuzione in questo caso le reti di trasmissione
Grazie
Faccio una domanda breve da D'Alema anche a all'onorevole Fini proprio sull'economia tutti hanno parlato della finanziaria
Però non è chiaro sulle pensioni il suo intervento è molto diverso dall'intervento di molti leader del centro sinistra sulle pensioni soprattutto da quelle di Bertinotti sulle pensioni rispetto alla riforma Maroni che entra in vigore nel due mila otto
Cosa si fa lo scalone che entra in vigore fra due anni il fondo privato di pensione cosa si fa di questa riforma si butta si rifà una nuova o invece entrerà comunque in vigore nel due mila otto la riforma del mini l'ex Ministro Maroni
Guardi su questo tema come lei sa in corso un confronto tra il Governo le parti sociali i sindacati
E quindi sinceramente credo che sia prematuro trarre una conclusione
Io ho avuto modo di esprimere delle mie opinioni diversi appunto sono le mie opinioni se lei mi chiede che cosa ci sarà non sono in grado non sono autorizzato a dirlo diciamo io io credo che i problemi principali del sistema previdenziale italiano
Siano quelli del livello che rimane
Ancora molto basso delle pensioni minime
Penso a quegli italiani che vivono di una pensione minima
E l'altro l'altro grande problema del sistema previdenziale italiano forse il più grande anche se ora lo avvertiamo di meno
Riguarda
Riguarda le pensioni di quelli che oggi sono giovani
Questo è un problema drammatico
E credo
Credo che sarebbe davvero un grande peccato di egoismo
Della nostra generazione se noi non ci ponessimo oggi seriamente il problema
Del fatto che
Tra trent'anni tra trentacinque anni ma i i grandi problemi si affrontano con quest'ottica se no non si risolvono i ragazzi di ora che entrano nel lavoro saranno dei pensionati poveri
Perché il sistema sarà un sistema contributivo quindi avranno le pensioni sulla base dei versamenti perché il lavoro un lavoro discontinuo precario
E rischieranno quindi avere delle pensioni povere invece credo che altre questioni non siano delle priorità io
Io penso che noi avremmo dovuto completare la riforma previdenziale negli anni novanta si sono fatte tre grandi riforme previdenziali
Le ha fatte il centro sinistra la riforma Maroni è un aggiustamento che dovrebbe entrare in vigore nel due mila otto ma non è una vera riforma
Però noi non abbiamo completato quelle riforme affrontando alcuni nodi uno di questi nodi è quello delle cosiddette pensioni di anzianità
Io penso da molti anni non è un'opinione recente
Che noi avremmo dovuto distinguere
Ci sono sicuramente categorie di lavoratori che hanno fatto nella loro vita dei lavori particolarmente usuranti
E che comprensibilmente difendono il diritto ad andare in pensione in un'età che Secondo le tendenze della vita di oggi una vita in età ancora giovane
Quando si dice andare in pensione a cinquantasette cinquantotto anni non è giusto spesso ci si sente rispondere ma il lavoratore in chiave entrato a diciott'anni alla catena di montaggio un lavoratore spremuto logorato o l'edile
Sì
Ma noi avremmo dovuto distinguere
Perché dietro questa giustificazione quanti che non hanno mai visto una catena di montaggio
O non sono mai saliti su un'impalcatura sono andati in pensione ad un'età
Così Giovanni
Credo che lo dico sinceramente
Dico sinceramente che qui c'è parliamoci chiaro le pensioni di anzianità furono concepite in un'Italia diversa quando l'età media delle per le aspettative di vita delle persone erano molto inferiori ad oggi
Certo una cosa è voglio dire andare io impressione prima di sessant'anni in un in un modo in una Italia dove sessantacinque sessantasette settanta anni era l'aspettativa di vita
Oggi questa aspettativa di vita è superiore agli ottanta per le donne da verso gli ottantacinque
E vorrei anche aggiungere che le persone si mantengono in grado di lavorare più a lungo perché ha ragione sono legati all'alimentazione la medicina
Vorrei persino dire che è una società che invecchia come la nostra felicemente ready Oderisi vive di più non è mica un è un fatto positivo
Ma deve porsi a mio giudizio il problema sempre di più di come la generazione più matura non diciamo finanziato e come ci siamo quasi anche no non lei Novi
E questa generazione di un matura deve porsi il problema di come contribuire in modo attivo alla vita della società altrimenti ci ci annoierei Moro di ecco e il problema ecco quindi io credo che questo tema è un tema reale non è scandaloso porselo da uomo di sinistra credo che dobbiamo guardare ripeto alle ingiustizie vere io gli interessi fondamentali da tutelare
Che sono quelle della fascia dei pensionati più poveri cioè quelli che vivono del minimo
De la pensione sociale e sono quelli dei giovani delle cui pensioni ci dobbiamo preoccupare oggi questo è il problema
L'ultima domanda dell'economia l'onorevole Fini senta una delle riforme che il mercato sottolinea il mercato ha giudicato buone e la
Semi liberalizzazione
Tali per relazione liberalizzazione soprattutto delle le tariffe di avvocati il tentativo anche di liberalizzare i tassisti il vostro partita invece ha combattuto contro questo tipo di liberalizzazione a difesa di una parte che una lobati che viene definita l'hobby come i tassisti farmacisti avvocati come l'ha spiegata ai vostri lettori
Prima di tentare di risponderle mi permetto di dire anch'io due cose brevi sulla Thema anche la riforma delle pensioni dicendo innanzitutto una cosa scontata ma che qualche volta va ribadita la pensione non è un regalo che gli INPS a Olimpia da Paolo stato da al lavoratore che smette di lavorare la pensione è un salario uno stipendio differito nel tempo ogni lavoratore che sia lavoratore autonomo che sia lavoratore dipendente ogni mese con la trattenuta in busta paga o con il contributo da all'istituto di previdenza quello che l'istituto di previdenza di dovrà restituire quando per ragioni anagrafiche smetterà di lavorare
Questo lo ricordo perché non si può pensare in una logica di tipo soltanto monetari Istica finanziaria i conti di andare poi a colpire quello che in qualche modo in diritto che il lavoratore acquisisce un mese per mese con il suo contributo con la trattenuta in busta paga
Sulle pensioni cosiddette minime
Non c'è ombra di dubbio che si sono alcuni tanti ancora italiani che vivono in condizioni di che sono quasi quelle della sopravvivenza in molti casi siamo al di sotto della sopravvivenza
Io mi auguro da questo punto di vista che il governo di centrosinistra
Faccio
Non dico di più se farà di più dirò bravi faccia quello che ha fatto il Governo di centrodestra perché i numeri sono numeri
No no aspettate no no siccome io no amici amici io ho rispetto io credo nella politica come voi
E e amo la passione politica altrimenti non sarei qua
Litigheremo litigheremo discuteremo con D'Alema quale abbiamo fatto mille volte però i numeri sono numeri io non dirò mai che il governo di centrodestra a alzato le pensioni minime a tutti coloro che ne avevano diritto perché direi una bugia
Però dico anche che in cinque anni numeri sarà la mano abbiamo aumentato a un milione duecento mila pensionati la pensione cinquecentosedici euro io mi auguro alla luce di quello che ha detto D'Alema
Che nella legislatura che è in corso il centrosinistra faccia di più poi quando sarà finita la legislatura verificheremo se hanno fatto di più o se al contrario sono mancate le risorse perché anche noi avremmo voluto far di più
Ma sulle aspetto spetta a beccarsi una mozione scusi beh io non credo che si possa votare contro l'aumento delle pensioni e il vero problema il vero problema
Non è
Per mettimelo vota contro a votare a favore e discorso generale posso stare un attimo sulla riforma pensioni di anzianità è uno dei tanti controsensi della non della nostra lingua pensioni di anzianità poi sono le pensioni non per raggiunto limite di età ma per lo sapete raggiunto limite di contributo in Italia nel passato quando l'Italia è un Paese giovane quando avevamo pochi vecchi molti giovani accadeva che si raggiungesse l'età pensionabile
Non a cinquant'anni ma nel pubblico impiego persino prima a quarantasei quarantacinque anni e si è aumentata sia aumentata gradualmente lo fece di la prima riforma l'età pensionabile noi che cosa abbiamo fatto con la riforma Maroni
Abbiamo
Ha ritoccato la riforma Dini abbiamo stabilito che dal primo gennaio due mila otto si può andare in pensione con trentacinque anni di contributi versati soltanto se siamo sessanta anni d'età
Dico subito e anche qui è verità è inutile adesso polemizzare applaudire o contestare
Che il discorso che fa D'Alema sulle categorie usuranti è talmente vero che nella riforma Maroni abbiamo escluso tanti lavoratori che non hanno sessant'anni
Hanno lavorato trentacinque anni ma lavorare trentacinque anni in un cantiere o nei campi non è come lavorare in ufficio quindi su questo non si tratta di essere di sinistra di destra si tratta di conoscere il mondo del lavoro o meno e abbiamo stabilito che si va in pensione il primo gennaio due mila otto con sessanta anni di età e trentacinque anni di contributi e nel due mila e sette e nel due mila sei ci sono le ultime due finestre
Allora io non commento quel che non conosco quindi se D'Alema dice non sappiamo ancora quale sarà la riforma che il centrosinistra farà figuriamoci se la posso commentare io tra una cosa se volete polemica la dico
Se il Presidente del Consiglio dice e ha detto valutiamo anche l'ipotesi di alzare l'età pensionabile
E lo dice per tutte le ragioni che sono state ricordate il problema di tenere in equilibrio i conti beh un po'di coerenza e quando noi lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto c'è stato chi ha parlato di macelleria sociale e ha fatto scioperi generali
Io non so se il Governo lo farà se lo dovesse fare valuteremo quella che sarà la proposta però mi auguro che chi ieri diceva che era macelleria sociale
Ho un po'di coerenza e lo dice anche questa volta e magari impedisce a Prodi di fare quella riforma oppure ammette che era improprio e sbagliato parlare di macelleria sociale quando la riforma e l'innalzamento dell'età pensionabile la faceva al centrodestra
Ma poi se ne risponda sulla liberalizzazione
Innanzitutto
Non lo so chi io non ne sono l'opposizione noi non abbiamo parlato di macelleria sociale
Noi abbiamo detto che era uno e continuo a pensare che era un meccanismo rozzo
Perché colpiva casualmente una generazione di lavoratori
Io obiettando mo'allora come ora la stessa cosa diciamo e cioè che questo processo avrebbe dovuto agire gradualmente e non con il criterio della decimazione
Ma vorrei aggiungere vorrei aggiungere una cosa però è mi pare fondamentale diciamo e la cosa fondamentale è che voi non lo avete fatto voi avete fatto un'operazione come in altri campi della politica economica ho fatto lo sciopero generale bene su che cosa trattare sindacati ascoltati voi lo avete annunciato per il due mila otto
Depressione nell'Ulivo Rifondazione
è evidente
è evidente che per i cittadini italiani e se quella se quella norma scatta la responsabilità non è di chi l'ha deciso Maliki ora la maggioranza in Parlamento quindi voi avete fatto
Sì quaestor bisogna dare atto alla diabolica abilità del ministro Tremonti che è stato diciamo l'erede di uno dei più grandi virtù italiane lui ha firmato che le cambiali
Ha incassato subito e le cambiali scadono nel due mila otto nel due mila nove due mila dieci
Dopo il più alto allora
Sarà anche diabolico come tu dici ma io non ho mai visto nessuno che per firmare cambiali in cassa scioperi generali proteste in Parlamento agitazioni è un pessimo è un pessimo modo di andare all'incasso quello è
Ma
Stiamo stiamo per un attimo come dire al concreto io contesto una cosa di quello che hai detto
Noi la riforma non l'abbiamo annunciata non la riforma l'abbiamo fatta l'abbiamo spostati in avanti nel tempo perché proprio per evitare quello che se la farete accadrà adesso
Vale a dire che si cambiano le regole del gioco anche per quei lavoratori che si si ritrovano una riforma che è immediatamente vigente beh
Possono dire a pieno titolo
C'erano delle regole che avete cambiate non ci avete dato neanche il tempo e il modo di prepararsi all'evento perché quello che ha detto prima e i tecnici lo sanno ma lo sai anche tu sulle due finestre amici miei
Cos'è lo scalone lo scalone che dal primo gennaio scatta ma nel due mila e sette ci sono due finestre per uscire
E essi bastato parlare di riforma ancora una volta della previdenza di aumento dell'età pensionabile per avere un aumento di domande per fuoriuscire dal lavoro
Allora non abbiamo sbagliato quando l'abbiamo fatta in avanti perché comunque e mi compagno è inutile perché io non cento non ti sento perché mi piacerebbe risponde fino a ventisei
è successo nulla di grave ma proprio
Abbia onorevole Fini non ricercò diamo tutti che la Lega voleva Maroni stesso voleva farla entrare in vigore e immediatamente
E siete stati voi di AN è una parte di Forza Italia che non avete Bonato guardi noi eravamo convinti all'epoca
Di quello che oggi anche molti nel centrosinistra dicono cioè che fare una riforma del sistema previdenziale inserita nella legge finanziaria
Quindi con una l'obiettivo in qualche modo primario di alleggerire la spesa no di fare cassa si dice volgarmente sia sbagliato
Nella Governo di centrodestra ci confrontammo su questa ipotesi e come lei ricordava la riforma del sistema previdenziale
Non la inserimmo nelle finanziarie la facciamo decorrere dal primo gennaio due mila otto beh credo ancora oggi che si sia trattato di una scelta esatta
E che fosse giusto pensate all'aumento graduale dell'età pensionabile lo dimostra il fatto che nell'agenda della politica è tornato il tema delle riforme delle pensioni
Non è che l'abbiamo messo noi che adesso siamo all'opposizione lo hanno messo nell'ambito della maggioranza coloro che si rendono conto che questo è un sistema che se non è ulteriormente corretto rischia di non stare in piedi
Senta se n'è libera elencazione fuori viene qual Casillas chiese al tema cioè si sia difesa Rita assistono chiedo scusa me la cavo con un nostra considerazione molto molto semplice l'Italia un Paese in cui a parti invertite tutti dicono che occorre liberalizzare
Lo diceva la sinistra quando era all'opposizione lo dicevamo noi quando eravamo l'opposizione poi quando ci si trova a governare liberalizzare non è propriamente semplice io sarò un ingenuo e non credo di essere
Conoscendo la forza come dire popolare senza ironia della sinistra italiana pensavo che iniziassero a liberalizzare le grandi gruppi industriali
Dei monopoli liberalizzare dai tassisti che sono dei lavoratori autonomi a me pare francamente una bizzarria tutto qui tutto qui
A meno che non si considerino i tassisti dei profittatori insomma no sono dei lavoratori ragazzi sono dei lavoratori tassisti son dei lavoratori liberalizzare ai danno dei lavoratori non mi sembra un grande investimento strategico su
Negli anni Trenta vera di svoltare verso la politica estera chiedo scusa azione abbiamo per dare la parola a lei per iniziare con la politica internazionale che quest'estate ha visto protagonista l'Italia intanto rapiscono uno scenario molto complicato come quello mediorientale Giagnorio
Grazie nulla
Possiamo cominciare non dal Medioriente ma dalla Cina proprio per dare anche la dimensione poi ci arriviamo inevitabilmente al Medioriente ma adesso c'è la grande missione del Governo qui imprenditori in Cina
Abbiamo tutti quanti scoperto la Cina da una parte premio Nobel economia Stiglitz dice la presenza della Cina riduce i salari dei nostri lavoratori verde d'altra parte però tutti c'abbiamo i piedi scarpe da tennis compriamo indumenti cella con la presenza della Cina globalizzazione riduce la stessa per le classi più povere del mondo occidentale
Allo stesso tempo svariate centinaia di milioni di persone che una due tre generazioni fa morivano di fame in Cina in India oggi grazie a Dio non muoiono più di fame e ultimo problema certo ma i diritti civili perché
Tutti
Abbiamo a cuore i diritti civili in Cina ma non sappiamo bene cosa fare perché possiamo portare cartelli liberate il Dalai Lama
E però i cinesi sono molto puntigliosi chiudono siti internet non non fanno partecipare compagnie che sviluppano questo tema
Oggi o ieri Emma Bonino se presa bacchettate dei suoi ex compagni radicali perché lei ha detto bisogna perseguire diritti civili in Cina ma senza isolare la Cina se no poi prima o poi la Cina Isola noi
Io di pongo il problema ma seriamente perché io non non lo so cioè mi accorgo anche sul giornale che da una parte noi diciamo a i lettori la CIDA importante e la Cina è un partner dobbiamo coinvolgere la Cina e speriamo che la Cina mandi soldati in Libano e d'altra parte però io voglio ricordare la Cina è un grande Paese di libertà economica piccolissimo paese di libertà politica
E ho finito e ho il dubbio o il dubbio che davvero lo sviluppo cinese possano a venire pienamente senza che non si apra una qualche forma anche di di democrazia politica volevo sapere il vostro pensiero nell'ordine che Rula deciderà che nostro leader su Cina sviluppo la nostra economia e diritti civili io farei iniziare non ha repressivi
Innanzitutto auguri
E buon lavoro a Riotta visto che il nuovo direttore del TG uno
Cercherò di condensare in pochi minuti una questione che davvero meriterebbe ampie dissertazioni
Inizio con una considerazione
Ovvia ma che va ribadita la Cina dimensione continentale
Una potenza da un punto di vista economico militare che in quell'area del mondo garantisce una certa stabilità
Maggi diamoci se la Cina in qualche modo dovesse essere preda di sconvolgimenti che accadrebbe
Abbiamo già un mondo che è così pieno di tumulti di guerre di tensioni in quell'area che è un continente c'è stabilità e c'è un grande sviluppo economico industriale
Contemporaneamente Riotta fotografa c'è una totale insensibilità acciocché nell'Occidente fondamentale la dignità della persona umana qualcosa di più dei diritti civili
Totale disprezzo per la dignità della persona umana
Non penso che si debba in ragione di questo assetto totalitario della Cina e in ragione di questo disprezzo della dignità della persona umana
Isolato la cordone sanitario con la Cina non si dialoga barbiere dazi perché sarebbe impossibile per tante ragioni e per molti aspetti forse sarebbe pericoloso autolesionista cosa fare quindi
In ogni circostanza dalla più piccola la più autorevole ricordare al regime cinese che io non sono un esperto da un regime che Volpe
L'assetto anche di potere cinese oggi non è quello di dieci anni fa
C'è una sorta di dialettica all'interno del partito unico è un modello quello del partito e dello stato che è molto diverso anche rispetto a quello di tradizionali regimi di tipo comunista ricordare sempre agli interlocutori cinesi
Che e essenziale
E la comunità internazionale deve fare tutto una maggiore attenzione all'attività umana più rispetto per quelli che chiamiamo i diritti civili
Qualcuno può obiettare va be ma sono parole e poi se ne fregano non credo francamente gutta Cavatton affidiamo far capire chiaramente che non è la fissazione di qualcuno ma è un imperativo morale per tutti e contemporaneamente contemporaneamente con l'interscambio economico commerciale
Agire in una logica che è sempre di più una logica di tipo europeo
è giustissimo che adesso il presidente del Consiglio vada in Cina con gli imprenditori
Quando abbiamo governato lo abbiamo fatto senza come dire forse l'enfasi del viaggio a inizio legislatura ma tanti ministri io sono stato ministro degli esteri per diciotto mesi sia andato due volte vista commercio con l'estero cinque volte spezzina è un partner certa ma poiché ha un parte anche in alcuni casi ricorre a produzioni eccessive dumping concorrenza sleale dobbiamo obbligatoriamente garantire che sia l'Unione europea fare in modo che se l'Unione europea a pretendere la reciprocità
Se noi importiamo dalla Cina un certo numero di prodotti non possiamo pensare che poi parallelamente ci sia una produzione che arriva sui mercati europei al di fuori di quello che ciò che concordato tra Bruxelles e Pechino quindi in sintesi
Interscambi economica commerciale sempre di più ma repressione di quelli che sono di fenomeni in qualche modo di contrabbando di concorrenza sleale interventi preventivi sempre a livello europeo e non a livello nazionale
E proprio in questo forte interscambio economico che tende ad aumentare sottolineare in ogni circostanza che per l'Occidente la questione dei diritti civili non è uno dei tanti argomenti negli scambi
Ma è il punto obbligato di partenza di ogni ragionamento anche perché se ci sono lesioni
Diffuse di massa quelli che sono i diritti civili beh a quel punto di vista poi atteggiamenti non ritorsivo ma in qualche modo di censura degli autorità cinesi credo che siano doverosi non vedo francamente altra strada
Io credo innanzitutto che se noi guardiamo alla Cina guardiamo all'Asia
Forse bisogna considerare
Questi
Sì nuovi giganti asiatici insomma come una
Una parte unitaria del mondo anche se la Cina forse la realtà senza dubbio emergente più significativa penso a un paese come l'India che seguì a ruota quasi un miliardo di esseri umani
Allora innanzitutto questo segnala un cambiamento enorme del mondo
Ma noi cioè il mondo occidentale sempre di meno siamo in il motore
E questo fenomeno Complesso a volte demonizzato della globalizzazione non se ne parla come di un mostro
Tuttavia questa globalizzazione
Certamente carica di ingiustizie certamente produce anche diseguaglianze Stiglitz che tu hai ricordato
Mi ha denunciato i mali e le distorsioni
Però è anche un enorme fenomeno che porta popoli che che vivevano insomma
Non sulla scena della storia caccia ad essere protagonisti
Io sono stato in Cina molte volte la prima volta che andai in Cina ci andai nel mille novecento settantotto
Quando il Partito Comunista Italiano riprese le sue relazioni col Partito comunista cinese
Immediatamente a all'indomani dello storico congresso del Partito comunista cinese che vide la vittoria definitiva dell'ala riformista di Deng Xiaoping
E la sconfitta della banda dei quattro
Erano trascorsi pochi mesi da quella che in realtà era stata una gigantesca guerra civile non un dibattito
E poco prima che vi andasse Berlinguer Berlinguer volle che una delegazione dei giovani comunisti lo precedesse può fare da scaltro siamo andare a prendere nota di quello che vedevamo sostanzialmente e io ricordo l'impressione enorme questo Paese che era chiuso all'Occidente dove anche la vista appunto di un europeo per la strada era dove non si vedevano le automobili ma questi fiumi di biciclette dove tutti erano vestiti di azzurro quindi era intervenuto una un altro mondo oggi
Se uno torna già da un anno all'altro non riconosce l'immagine di certe città sciancato
Senta io il eh sì e il futuro ci sono quaranta grattacieli più alti dei più alti grattacieli americani
Cioè
è una trasformazione impetuosa
Certamente carica di contraddizioni io sono d'accordo noi certamente noi dobbiamo incalzare la Cina sui temi dei diritti umani e della democrazia anche se probabilmente il Processo di di costruzione della democrazia li assumerà forme diverse da quelle che ha avuto in Occidente però il rispetto dei diritti delle persone la libertà religiosa questo è un tema che non può mai essere trascurato nell'agenda di chi fa politica con la città
E tuttavia io sarò un po'vecchio marxista disse ma continuo a pensare che lo sviluppo impetuoso delle forze produttive cambia anche i rapporti sociali
Che la Cina comincia conosce le forme di conflitto sociale
Perché l'avvento del capitalismo moderno in città rende molto più difficile gestire i conflitti sociali nelle vecchie forme diciamo totali del totalitarismo comunista
Cominciano a esserci gli scioperi quando ci sono i processi di ristrutturazione onore cominciato ad esserci movimenti profondi della società
è una società nella quale emergono diseguaglianze il governo cinese ha varato un programma di ugual fare loro hanno deciso a un certo punto di avviare un rapporto con le socialdemocrazie europee perché hanno detto noi non avevamo
E non abbiamo un sistema di protezione sociale
Perché da noi la protezione sociale era chi aveva un lavoro l'aveva vita come era proibito il licenziamento il salario era piccolo
Adesso che c'è mobilità sociale hanno bisogno di avere un sistema sanitario insomma
Io credo che la trasformazione moderna non in modo automatico certamente anche con una pressione della comunità internazionale
Possa via via aprire contraddizioni e vorrei è vero che loro cercano di controllare internet di di vedere che però piano piano c'è internet ci sono le parabole la gente vede la sia nella cioè è una società che si sta aprendo
Lo dico in questo non c'è un facile ottimismo ma
Se voi c'è l'indicazione di una strategia io credo che l'unica strategia è quella di coinvolgere questi Paesi la Cina nella comunità internazionale
Coinvolgerli imponendo loro delle regole la comunità internazionale anche il rispetto di regole e progressivamente di accompagnare un processo di trasformazione che vada anche verso standard accettabili di tutela dei diritti umani e di libertà
Non c'è l'altra Vigliar cioè l'idea che noi arginiamo un fenomeno di questo tipo alzando dei dazi del è una una posizione illusoria a parte il fatto che resteremo soli perché i primi che si sono messi lì a fare affari sono gli americani che non so chi gli offre ex quindi da questo punto di vista io non vedo un'altra strada che quella di accompagnare
Il processo di integrazione di questi grandi paesi nella comunità internazionale e di stimolare ovviamente di quel processo di anche di adeguamento
Ai principi io penso che la democrazia e rispetto dei diritti umani non sono un bene dell'Occidente sono un valore universale
E la nostra forza è se noi sappiamo imporli come un valore universale imporli non con la forza perché non funziona diciamo ma con la forza delle regole con la forza è l'esempio
Con la forza trascinante dell'esempio
Ad faccio un piccolo esempio gli una cosa che spero che con il viaggio di Prodi sia vi
Noi siamo tra i grandi Paesi occidentali quello che ospita il numero più basso di studenti cinesi
Io credo che la CIA la libera circolazione dei giovani
E il fatto che la nuova generazione la nuova leadership di questi Paesi si formi nei Paesi democratici ha un valore di commentare ciò molto maggiore che non fare un comunicato
Cioè io credo che questo è il nostro ruolo noi dobbiamo cercare di in fondo l'Europa l'Europa è stata la culla della democrazia moderna
Dei principi i di libertà e di tutela dei diritti umani
E penso che tutto sommato il nostro ruolo dato che non siamo più la una potenza dominante dal punto di vista economico militare non lo siamo più
L'Europa però è una grande potenza civile se noi riusciamo a far circolare nel mondo globale quei valori che qui si sono affermati
Io credo che noi abbiamo realizzato un compito molto importante però reso grosso servizio all'umanità
Dopo questa parentesi sulla Cina io vorrei entrare nel cuore delle questione che del quale ci occupiamo in questi giorni ieri c'è stato un attentato in Turchia c'è stato un altro invece in Siria
E e questa è stata abbiamo tutti vissuti in verità mentre una guerra quella libanese tra Libano e Israele conica giudice che arrivavano in Israele con bombardamenti israeliani e in tutta l'India non mi chiedo però
Oggi con questa missione
La missione in Libano
Ieri è successo questo attentato in Sire anche stupisce tutti per il tipo di origine militare proprio dal tipo di origine poliziesco
Mi chiedo oggi la Siria considerata dal governo italiano anche dall'opposizione un partner ricordiamo la responsabilità della Siria
Nell'uccisione anche del primo ministro dell'ex primo ministro libanese Rafiq Hariri la Siria cos'è oggi un partner in questa lotta al terrorismo un complice come l'accusa Israele e Stati Uniti a vostri occhi cos'è la Siria
Vede un certo imbarazzo info Fini Paolo
Come considerarsi come un Paese che va tenuto attentamente è sotto osservazione
Non è un partner non è un nemico fino a prova contraria è un Paese ambiguo
Ministro D'Alema Ministro lo dico con una verità che rispetto molto dinamico e fa bene perché non si fa il ministro degli Esteri dalla Farnesina ma in giro io andai a Damasco
Ci sono stato nato a Damasco parlato col mio collega che anche il collega di D'Alema non è che con la Siria non si parla tra la Siria batti invitata in ogni colloquio e se necessario anche con forme in qualche modo più incisive rispetto all'invito a rispettare ad esempio la risoluzione delle Nazioni Unite perché non si può essere membri della comunità internazionale sulle questioni collegate in particolar modo la lotta al terrorismo e poi avere comportamenti che sul tema della lotta al terrorismo sono nei confronti del regime siriano ambigui ma non perché lo dice
L'attuale opposizione italiana o qualche Pietro circolo reazionaria americana Totti
Nei confronti a partire dall'Unione europea nei confronti dell'atteggiamento di Damasco sottolineano una certa ambiguità non solo per
L'ha fondata il fondato sospetto di un coinvolgimento diretto della Siria nell'omicidio Hariri omicidio Hariri che una delle cause della destabilizzazione libanese ma anche perché in mille circostanze risultato
Per tabulas che la Siria non controlla per esempio i confini che dalla Siria c'è un flusso di denaro e di armi nei confronti di gruppi che sono a pieno titolo almeno per la comunità internazionale nella black list delle organizzazioni terroristiche allora la Siria è un soggetto col quale bisogna fare i conti ma sapendo bene che non si tratta di un soggetto che accetta in toto non solo nei fatti ma anche a parole i principi fondamentali della comunità internazionale quindi teniamo sotto pressione e sotto attenta osservazione
Specificamente sulla Siria io credo che
Una parte delle cose che dice Fini che ovviamente condivido
Io stesso ho detto qualche giorno fa rivolto al governo siriano che
Ho ricordato loro che la comunità internazionale in grado di controllare
I confini tra la Siria e Libano
Nel senso di sapere attraverso gli aerei satelliti
Se vengono trasferite armi verso il Libano e siccome questo è proibito dalla risoluzione mille settecentouno del Consiglio di sicurezza
Chi si prendesse la responsabilità di violarla e di alimentare quindi la tensione il conflitto nel Libano
Incorrerebbe in una azione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di questo è giusto deve essere detto con chiarezza a tutti in questo caso la Siria che e certamente sospettata di essere il Paese attraverso il quale transitano una parte di queste aree
Devo dire che da parte siriana ci sono state delle reazioni che meritano di essere valutate
Non solo le dichiarazioni si può dire valgono ciò che valgono sono state sono state reiterate nel corso degli ultimi giorni
Ma anche ma anche la disponibilità
Che il presidente siriano ha annunciato
Ad accettare la presenza di osservatori europei
Ai valichi di confine tra la Siria e in Libano
Questo è è la prima volta che questo viene detto ora naturalmente noi vogliamo verificare concretamente che cosa può significare questo ne parleremo venerdì al Consiglio affari generali a Bruxelles
Potrebbe essere il segnale di una apertura
Io credo anche qui come incentrare però in un discorso che a mio giudizio dev'essere fatto in modo più approfondito
Qual è oggi il nemico principale che noi ci troviamo di fronte
Il nemico principale è il terrorismo di matrice fondamentalista islamica
Pare questo questo nemico ha sconvolto lo scenario dei conflitti mediorientali
E a deve spingere a cambiare il modo di fare politica di tutti i protagonisti di questi conflitti anche per Israele e poi ne parleremo
Oggi il problema non è più il vecchio conflitto nazionalistico israeliani palestinesi il pericolo maggiore per Israele
è che quel conflitto c'era un conflitto nazionale
Si trasformi in una guerra di religione
Perché nel momento in cui quel conflitto si trasforma in una guerra di religione
Quel conflitto non ammette più una soluzione
La guerra di religione conosce soltanto l'annientamento dell'infallibile
Il conflitto con i palestinesi alla fine si può risolvere sulla base dei confini del sessantasette è un conflitto nazionale
Io credo che noi
Trova l'errore che l'Occidente ha compiuto in questi anni
E di non avere lavorato per isolare questo nuovo terribile nemico e noi abbiamo corso il rischio di somma cioè di fare in modo che i diversi conflitti nazionali
Che attraversavano le Attraverso nel Medio Oriente finiscano per sommarsi
Alla Jihad islamica
Dando alla Jihad islamica una forza e una legittimità che non avrebbe
Infatti di che cosa si cita il terrorismo fondamentalista
Il cenno di terrorismo fondamentalista si nutre della questione palestinese
Diciamo la verità il terrorismo fondamentalista non c'entra niente con la causa nazionale palestinese ma la strumentali se se ne appropria
Allora io credo che una nuova strategia
Richiede la capacità di isolare questo nemico e anche di costruire uno schieramento molto più largo
è vero che in Siria c'è un regime
Molto molto duro
Ma è un regime laico
Che per certi aspetti per certi aspetti teme il fondamentalismo islamico
In modo non diverso rispetto ad altri Paesi cosiddetti moderati del Medioriente
Come la Giordania come l'Egitto come l'Arabia Saudita
Ora io penso che il grande problema che si pone a noi dopo il Libardo
è costruire una grande coalizione
Che coinvolga una parte grande del mondo islamico e arabo e che isoli la CIA cioè il fondamentalismo che è nemico del mondo arabo prima ancora che essere nemico dell'Occidente per fare questa operazione per fare questo io cito una una bellissima intervista de del re di Giordania che non è una fonte sospettata di estremismo è uno dei migliori amici dell'Occidente nel mondo arabo
Leggi re di Giordania che un uomo molto lucido in un'intervista pubblicata da Time la l'altro giorno che cosa ci ha detto
Per noi
La condizione
Per consolidare questa coalizione anti Fomento fondamentalista
è
Imprimere una svolta verso la creazione immediata di uno Stato palestinese
Questa questione
Io
Questa questione è tornata ad essere il cuore è sempre stato così lì c'è la madre di tutti i conflitti mediorientali ma oggi la novità di oggi
E che la pressione fondamentalista su quella parte del mondo Fassi che la nascita di uno Stato palestinese che diciamo la verità
Non soltanto gli israeliani hanno contrastato ma anche molti dei Paesi arabi circostanti per essere onesti diciamo non è che abbiano visto con molto favore la nascita di uno Stato palestinese
Ebbene oggi è evidente
Che dare una soluzione alla lotta nazionale del popolo palestinese
Diventa una condizione per contenere il fondamentalismo e intorno a questo obiettivo si può costruire una coalizione dei Paesi arabi è interesse primario di Israele la novità è che una parte della classe dirigente israeliana comincia a capire che la nascita di uno Stato palestinese non è soltanto una giusta concessione
Ad un'aspirazione incomprimibile di un popolo ma è una condizione per la sicurezza di Israele e io credo che noi dobbiamo cogliere questa opportunità
E cioè il fondamentalismo è un nemico terribile ma diventa anche una opportunità per costruire una coalizione di tutti quelli che lo temono
E questa coalizione per difendere Medioriente dall'influenza fondamentalista a mio giudizio deve formarsi intorno alla capacità di dare una soluzione alla questione palestinese questo è il punto
Allora
Che lo dico e concludo questo è il teste anche per la Siria
Questo è il teste
Io sono contrario insomma i i governi di Paesi sono d'accordo con Fini io
Forse più prudente di lui non ci sono ancora andato a Damasco proprio perché ancora non si è conclusa l'indagine non gli dà sono andato contagiosità è andato in un contesto diverso ma
Presso il problema non è cioè che cosa chiediamo alla Siria
Noi chiediamo alla Siria primo di non alimentare il conflitto nel Libano e di rispettare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza secondo
Di nonna fare leva sulle componenti più estremistiche di Hamas
E che sono ospitate in Siria
Per farsa lire il governo di unità nazionale palestinese che Abu Mazen vuole creare
E lì che noi misuriamo se la Siria vuole partecipare ad un processo positivo
Oppure se vuole contrastare se vuole contrastarlo la comunità internazionale deve esercitare una reazione se la Siria vuole dare una mano
Una reazione di che tipo scusi ma c'è poco da fare a piace poco da fare intanto il anche militare i siriani hanno un interesse primario che quello ad essere coinvolti in un processo di pace perché essi stessi rivendicano la restituzione delle alture del Golan
Allora se uno vuole essere coinvolto in un processo di pace aiuti la pace altrimenti ne sarà escluso questa mi pare vecchi
Principio
Se gli l'onorevole Fini vuole replicare su una domanda ore
Replicare un termine inappropriato nel senso che non devo replicare signora se mai mi permetto di io aggiungere una considerazione a quelle che ha fatto il ministro D'Alema
Non c'è dubbio che la questione del conflitto israelo palestinese
L'epicentro
Di una strategia finalizzata ad una pacificazione non solo del Medioriente ma ad un rapporto più disteso fra il mondo occidentale e il mondo arabo-musulmano
Non c'è argomenti non c'è dibattito incontro che non porti sempre la questione israelo palestinese come la madre in senso positivo di tutte le battaglie da fare per garantire più serenità nel Mediterraneo io aggiungo ecco questa è una valutazione forse difforme rispetto a quella del ministro una considerazione sulle ragioni recenti del fallimento del processo di pace israelo palestinese
Perché c'è stato un momento in cui tutti dicemmo si è aperta una grande finestra di opportunità
Momento in cui uno dei leader israeliani più avveduti
Con un passato che consentiva scelte molto coraggiose perché era un passato di tipo militare però nel momento in cui Sharon a convinto di avere finalmente un interlocutore in Abu Mazen credibile affidabile e serio non voglio adesso aprire tutto il dibattito che c'è stato sulla doppia natura Diana fatta sull'ambiguità di Arafat sul fatto che aveva contemporaneamente illa ramoscello d'oliva e il mitra dall'altro lato perché
La stessa questione palestinese che viene vista in molti casi come causa di liberazione lotta di liberazione di un popolo ma stiamo ai fatti esce di scena l'ha fatta Sharon convintamente decide fidandosi di Abu Mazen di avviare tutti i passi necessari per la cosiddetta road mappa due popoli due Stati si ritira unilateralmente la casa pagandone un prezzo altissimo all'interno
Ricordate di che cosa accade il suo partito in rivolta esce dal Likud fa Kadima che vuol dire avanti quindi non si può dire D'Alema non l'ha detto ma in qualche modo mi sembra lo abbia fatto capire la responsabilità della mancato avanzamento del processo di pace lungo la road mappa è israeliana o di molti dei paesi arabi limitrofi che effettivamente non hanno fatto nulla racconto un aneddoto ad un esponente autorevole
Di fatta
Chiesi ma
Per quale motivo da parte della comunità arabo musulmana non c'è un forte aiuto economico per risolvere quel problema
Che quotidianamente il popolo palestinese ha che è quello del vivere mi rispose con una notevole ironia i nostri fratelli arabi si finanziano copiosamente quando facciamo la guerra assai meno quando cerchiamo di fare la pace
Anzi come si chiama era il numero due di Arafat credo di non dire una cosa inesatta se dico che si chiamava la biscia
Ma è verificabile numero due anche perché non dico cose così sentito
Ma torniamo ai fatti
Sharon cerca
Di avviare il processo riflettiamo su questo aspetto il popolo palestinese va a libere e democratiche elezioni e non lo dico per usare la formula di rito libere e democratiche perché ci fu una delegazione di osservatori europei che certificò che si erano svolte lezioni in modo trasparente
Hamas vince in modo trionfale quelle lezioni
Ed è chiaro che un minuto dopo si interrompe il processo di pace
Perché anch'io mi auguro che adesso il governo di unità nazionale Loria vedi anch'io mi auguro che Hamas come già è accaduto altre volte nella storia abbandoni in qualche modo le tentazioni di tipo estremisti con terroristico e si parlamentari di non nel senso letterale e già in Parlamento ha vinto le elezioni ma in qualche modo accetti quelle che sono le regole della convivenza civile ma
Come poteva Israele pensare di tener vivo il filo del dialogo il processo di pace con un Governo il Governo a niente leader di Hamas che si rifiutava di conoscere l'esistenza dello Stato di Israele
Allora è vero che drammaticamente complesso il tutto
è vero
Che la causa palestinese è una causa che deve stare a cuore a tutti
Ma se fino ad oggi per mille ragioni non si è riusciti a garantire il principio due popoli due Stati
Beh non pensiamo che sia sempre e solo colpa di Israele o di un'Europa distratta o di un Occidente non proprio attento a quella causa in molte circostanze è anche responsabilità di leadership palestinesi che non hanno forse l'interesse ad una soluzione di quel conflitto così come la comunità internazionale ha stabilito perché la road mappa è già definita
Per raggiungere quelli tra quattro dei due popoli due Stati ci vuole la doppia disponibilità badate quella italiana non c'è su tutti i punti a della norma
Ma certamente quella palestinese
E tutta da verificare sul fondamento di un processo di pace
La il riconoscimento del diritto di uno Stato a desistere
E quando sento dire e mi taccio e ma è un riconoscimento implicito
Beh francamente non mi convince perché perché cosa vuol dire
Che se io dialogo con una un soggetto che esista e che c'è è chiaro che in qualche modo implicitamente riconosco che esiste è una tautologia un gioco di parole non si dialoga con lui non c'è
Ma se io in cuor mio auspico che scompaia
E quindi in qualche modo continua a pensare che la distruzione dello Stato d'Israele sia l'obiettivo ma come si può pretendere che gli interlocutori si fidi
Soltanto per una sorta di riconoscimento implicito
Ci sono dei momenti in cui le parole sono pietre e quindi continuare a chiedere ad Hamas il riconoscimento ufficiale non implicito non eh ma siccome dialogano prendono atto che esiste credo che sia un dovere della comunità internazionale e mi auguro che da questo punto di vista governo italiano continui in quella linea che era una linea europea che il Governo italiano ha avuto negli anni in cui noi abbiamo avuto la responsabilità della politica estera
Ma io
Non invidio nessuno
Beh dei leader politici anzi ammiro moltissimo
I la passione che porta non so un leader a decide di fare il sindaco di Palermo la mia città o il sindaco di Napoli oppure farsi leggere amministratore della striscia di Gaza ci sono lavori impossibili politica però
Invidio il lavoro che adesso Massimo D'Alema che Gianfranco Fini ha avuto fino a qualche mese fa
Per una semplice ragione che per molti anni facendo il corrisponde agli Stati Uniti il ministro degli Esteri italiano nella realtà non contava niente ai tempi la guerra fredda contava sui giornali veniva ricevuto
Ma in realtà la politica estera italiana era inscatolato nella gabbia della guerra fredda aveva minimi spazi di di di di autonomia e quindi il ministro degli Esteri autonomi infelice che aveva una grande pompa ma nessuna sostanza oggi la politica si terrà conta moltissimo contava sotto ai tempi del governo Berlusconi conta oggi perché conta l'Italia come Paese contrita col Paese
Questo dibattito di questa sera quindici vent'anni fa era impensabile cioè spendere
Un esponente del resto un esponente della sinistra ambedue ministri degli esteri che discutono
E non sì sì sì e OMSA di picchiano Riotta vent'anni fa era impensabile che un esponente di destra o di sinistra facesse il ministro degli Esteri quindi per fortuna in questo è stato una
Passo avanti
Era anche impensabile che io diventassi direttore del TG uno quindi il Paese è cambiato il poste di bilancio segna una maledizione Lieberman
Per ora
Quello che oggi abbiamo è come tutti i grandi Paesi la democrazia
Si è formata o si sta formando stiamo lavorando a formare una politica degli interessi nazionali italiani che poi ovviamente la sinistra declina secondo il linguaggio della sinistra e la destra declina secondo il linguaggio da destra allora D'Alema e affini mettiamo insieme a quella che è la politica degli interessi nazionali italiani cioè quali sono il il blocco
Fisso fondativo degli interessi nazionali italiani che non cambia seconda diciamo il governo quello su cui voi due siete d'accordo che è la base su cui l'Italia cammina
La triade diciamo di io non ho esitazione nell'individuarne tre e almeno a parole siamo d'accordo lo so coi e come si coniuga con i tre principi
L'europeismo
L'atlantismo il multilateralismo
Ministro è testimone lo detto il diciotto di agosto in in Commissione alla Camera
Credo che D'Alema che è un uomo coscienzioso
Si rilegga il discorso che ho fatto esattamente un anno fa all'Assemblea generale delle Nazioni Unite
E questi concetti li ritrova non è che gli dico adesso perché siamo l'opposizione
Si tratta di vedere però come questi tre principi vengono coniugati e soprattutto come si calcolano nel contesto temporale in cui si opera perché perché io sono felicissimo che l'Unione europea abbia battuto un colpo sulla scena della politica internazionale
Per troppo tempo abbiamo tutti stigmatizzato il fatto che l'Unione europea si nutriva di nobili principi li codificata addirittura nella Carta costituzionale che purtroppo non fu approvata per il doppio incidente referendario franco-olandese e poi dicevamo d'Europa rimane in qualche modo assente oggi io sono lieto che l'Europa sia un coprotagonista
Così come sono lieto e lo dico senza alcuna ironia del fatto che le Nazioni Unite siano riusciti a tornare ad essere in qualche modo il motore
Di quella che è la politica internazionale si sia ha ridato lustro al multilateralismo
Che cosa
Non posso ovviamente apprezzare quando da parte di qualche esponente dell'attuale maggioranza assistente partendo da due dati di fatto positivi e anche da noi fortemente condiviso un maggior protagonismo europeo e un ritorno della centralità delle Nazioni Unite quando si tende a dire
Questa è la conseguenza del fatto che attualmente in Italia c'è una maggioranza di centrosinistra e non c'è più un governo che non credeva nell'europeismo e non credeva nel multilateralismo
Perché non è così abc nei Amici miei fatte torto fate torto alla vostra intelligenza se lo pensate
Perché per quanto l'Italia possano essere ed è un Paese importante stiamo parlando di dinamite stiamo parlando di questioni che vanno di gran lunga al di là di quello che è il ruolo che l'Italia può avere quale che sia la coalizione che vincendo le elezioni del nostro Paese governa le sorti dell'Italia perché chi sostiene chi sostiene che oggi le Nazioni Unite sono tornate ad essere il motore
Positivo che tenta di risolvere una crisi perché non c'è più Berlusconi perdonate nello ma
A una rozzezza di analisi che non fa onore alla sua intelligenza perché perché sarebbe stato sufficiente
Sarebbe stato sufficiente che uno dei cinque grandi paesi con diritto di veto in occasione della mille settecentouno opponesse ha detto l'Italia in questo momento non fa nemmeno parte del Consiglio di sicurezza quindi figuriamoci è il contesto che è cambiato
E il governo attuale ha colto bene il contesto diverso
è un contesto che quando governavamo noi non c'era perché gli Stati Uniti in quel momento avevano un approccio certamente diverso nei confronti delle crisi internazionali
Io non credo che l'Italia abbia avuto un ruolo né
Nel favorire quell'approccio né come qualcuno dice nell'ostacolarlo nel senso che gli Stati Uniti sono la grande potenza per eccellenza per antonomasia e quindi in qualche modo è inutile che fischi
Mi dispiace che non ci sia più
Capisco che qualcuno può aver la nostra zia dall'Unione Sovietica ma è rimasta son rimasti soli Stati
Ragazzi
Ecco va
Ora
Regolare dibattito per favore che ha messo no no ne sono vi sono inaccettabili e non fa parte dello spirito anche della festa quindi per favore finiamola no
Non ho sentito mi sono meritato la disapprovazione perché vi ho provocato ma almeno qualche volta insomma facciamolo no sarò se non ci divertiamo
Fatemi però finire
Fatemi finire il ragionamento fatemi finire il ragionamento
L'Italia oggi può cogliere un momento diverso rispetto a quello di qualche tempo fa
Capisco la logica dalla propaganda per cui qualcuno cerca di mettersi sul petto delle belle medaglie dicendo abbiamo convinto le Nazioni Unite o abbiamo convinto le Unione Europea ad essere più protagonista va bene per qual per l'attività di propaganda ma la realtà è molto più complicata
Ed è più complicata perché proprio quello che è accaduto non soltanto in Iraq ma in tutta l'area collegata al conflitto lo scontro anche ideologico anche religioso tra l'Occidente e l'Islam ha fatto rivedere tanti giudizi e tante posizioni
A tutti i soggetti
Non vogliamo parlare degli Stati Uniti ma vogliamo valutare per un attimo il diverso atteggiamento della Francia rispetto a qualche tempo fa e non credo che questo sia in qualche modo imputabile o o riferibile ad un diverso governo italiano ma ciò detto perché non voglio polemizzare per il gusto di polemizzare ciò detto
Governo e il ministro D'Alema in particolar modo hanno colto bene il momento nello stesso momento in cui ad esempio si è chiesto e ottenuto che fossero ma ad ospitare l'incontro cui ha partecipato il segretario di Stato americano grandi paesi europei per verificare se sì arrivava ad una risoluzione che quella mille settecentouno che ottenesse la tregua la tregua nel conflitto libanese e israeliano è stato un momento importante l'Italia si è mossa bene
Ma
Potete anche fischiare mi e dire
Hai torto ma pensate che se fossimo stati al governo noi non avremmo cercato di fare le stesse cose no no no ragazzi è inutile D'Alema D'Alema ha annunciato ma vedete amici miei io non sono
Ragazzi io non sono morbido come Casini nel senso che mi faccio fischiare volentieri ma io difendo cose in cui credo quando D'Alema annuncia spetta non applaudite quando D'Alema annuncia adesso facciamo con Putin a Bari una grande riunione qua fa bene ma ma ma
Quando noi abbiamo detto con grande enfasi perché pura propaganda la si fa da una parte e dall'altra
L'Italia ha organizzato a Pomezia quindi non dall'altra parte del mondo il primo vertice tra Unione Europea nato qui Russia
Ed è stato un momento in qualche modo non dico storico ma di grande rilievo che cosa abbiamo fatto se non cogliere un'opportunità che si veniva data in quel particolare frangente
I questo governo si sta muovendo in un frangente in un contesto che oggettivamente diverso rispetto al contesto in cui si muoveva il precedente governo
Perché ancora una volta D'Alema ha fatto bene a dire subito la riunione dei ministri degli esteri a Bruxelles per capire se l'Unione europea è protagonista e manda gli uomini e
Fischiate mi avremmo fatto la stessa cosa Mazzini sue e bravi fischiati agli
Va be'
Ma non ci sarebbero state delle disponibilità che oggi ci sono le disponibilità di alcuni Paesi oggi non ci sono in ragione del fatto che c'è Prodi
Perché io vi a dispetto perché avete una militanza politica ma dovete avere anche permettetemelo onestà intellettuale intelligenza politica non è che Prodi fa cambiare idea all'ONU pochi approdi fa cambiare idea all'Europa
Può essere può essere ed è un interlocutori attivo un soggetto che costruisce una rete ma la rete si costruisce se c'è la volontà anche degli altri
In questo momento c'è la volontà degli altri che fino a qualche tempo fa soprattutto della politica statunitense non c'era tutto qua
Facciamo rispondere a questo punto scusate io vorrei invitare tutti ad essere tranquilli anche perché Palma calma calma caso qualora Simoni almeno facciamo Vattimo giornalista Fini ha detto
La corsa sottotraccia ma importantissima ha detto e lo posso dire ricco con la diciamo più disinvoltura lui che un leader politico
Che presidente Bush ha cambiato linea e che quindi prima non ascoltava gli alleati europei e adesso li ascolta e questa è una cosa sulla quale non essere d'accordo Eliot a perché è un fattore
Che ha cambiato linea perché sta perdendo la guerra in Iraq controprova
Grazie
Calmate personalmente vorrei vorrei fare due osservazioni nella prima e questa non c'è nessun motivo di il fumo regionale perché onestamente vorrei
Ringraziare l'onorevole Fini perché per chi sta al governo
Sentire che l'opposizione dice
Se noi fossimo al governo faremmo le stesse cose è il miglior complimento che al governo poi
Quindi non credo onestamente riposa viste altre
Però
Posso
L'altra volta e no no no guardate che questo non so se la notizia del giorno dopo ma io lo confermo
Cosa vuol dire però vuol dire che c'è assoluta continuità nella politica internazionale
Come no sì è un'arma a doppio però vorrei dire una cosa è un'arma a doppio taglio io vorrei cercare di
Io vorrei cercare di approfondiamo rivelata un momento dal mio punto di vista compatto io vorrei cercare di approfondire dal mio punto di vista che cosa significa
Per il ferimento che è vero ad un mutato contesto internazionale
Perché è vero noi ci troviamo ad operare in un contesto che Rispetto alle lacerazioni che hanno diviso l'Europa di fronte alla guerra all'Iraq è mutato
Ma dove sta questo mutamento a mio giudizio sul mutamento sta nel fatto che la politica unilaterale
Voluta dagli Stati Uniti d'America
Dopo la fase
Dell'Afghanistan che fu invece una risposta multilaterale al terrorismo
La scelta dell'amministrazione Bush di accelerare con la guerra in Iraq
Senza solide trasparenti motivazioni
Che lasceranno la comunità internazionale
Scusate ragionamento non è ma è la campagna elettorale
Quella scelta ha aperto una stagione
La stagione dell'unilateralismo
E quella stagione si è conclusa con tanto di legge un sostanziale fallimento
E di questo fallimento fa anche parte il fatto
Che quasi tutti i governi europei che hanno sostenuto l'unilateralismo americano che alcuni governi europei hanno sostenuto altri hanno contrastato quasi tutti i governi europei che l'hanno sostenuto sono caduti
Il governo di azionare doppio di Berlusconi
Pensino persino un leader della statura di Tony Blair a conosciuti il suo declino proprio in ragione del suo sostengono alla politica unilaterale avere allora è vero
è vero
Ebbene non cedere tanto lo stesso alternata una certa d'ordinanza istruttoria per la tenuta dei terroristi fra la verità e a e a metà perché Schroeder chi aveva infiniti motivi per perdere le elezioni all'interno della Germania
Non le ha del tutto perse tanto è vero che sono sempre al governo proprio per la politica estera
Proprio perché la politica estera e sta attori
E non a caso e non a caso la la politica estera tedesca continua ad essere affidata alla socialdemocrazia è stato il punto di tenuta della coalizione rosso verde proprio perché la grande maggioranza dell'opinione pubblica europea parliamoci chiaro la guerra in Iraq
è stato un curioso momento perché i governi europei si sono divisi ma l'opinione pubblica era umidità come non mai nella ritenere che quello fosse un errore
Allora lo scenario è cambiato
è vero
Lo scenario è cambiato perché una certa visione politica non ha prodotto gli effetti sperati
Perché quell'effetto domino no come dicono gli americani spillover che doveva
Doveva traboccare dalla democrazia irachena democrazia per ogni dove io ricordo che dicevano ma dopo una volta rovesciato Saddam Hussein la pace tra palestinesi e israeliani verrà da sola non ecco non è stata non è stato vero e al contrario quelli l'unilateralismo ha diviso lo uccide
E ha rischiato di unire tutto il mondo islamico contro di noi quindi dobbiamo cambiare strada questo è il punto è vero oggi noi abbiamo avuto fortuna
è chiaro che se noi ci fossimo trovati nel tempo dell'Iraq noi oggi saremmo dalla parte di quei governi europei che dissero di no e quindi in un clima molto più difficile di scontro con gli americani
Però io questo lo dico Fortini
Nel senso che non è vero che tutti i governi fanno sempre la stessa politica estera non è così ci sono momenti ed Edilio attorno io torno al punto che tu e io sono d'accordo che entrano e escono salgono deciso ci sono momenti in cui le scelte sono comuni
E ci sono momenti in cui i cationi sono sempre quelli attorno a Milano europei sono com'è ovvio però tutto è facile quando questi tre criteri coincidono
Per esempio io credo io credo che se voi il vostro votare contro non credo alla missione nel Libano sarebbe un atto incomprensibile perché la missione del Libano e voluta dallo multilateralismo
è sostenuto dall'Europa europeismo ed è sostenuto dagli americani atlantismo cioè
Come noi
Nel corridoio come noi
Come noi
Fummo
Che che si possa pensare dall'Afghanistan ma io penso che è una missione pericolosa e penso anche che se non sia stata condotta bene se in cui
Però cosa ho detto alla nostra coalizione ho detto vattene vai noi possiamo discutere di che cosa si fa in Afghanistan
Ma fino a quando l'Afghanistan è una missione dove c'è l'Europa e la NATO noi non possiamo né scuse se ci stiamo non ci stiamo
Perché è un vincolo per un grande Paese un sistema di alleanze e di istituzioni è un vincolo e così vorrei dire se il centrodestra vota contro la missione del Libano
Voluta dall'ONU sostenuta dagli americani e di cui l'Europa si è fatta carico ma il centrodestra fa del male a se stesso non fa del male hanno vedono le icone sta mentre
Perché
Detto questo
è ovvio che se mentre invece nel caso dell'Iraq e noi ci siamo trovati in una situazione in cui questi principi confligge vano tra di loro
In cui una scelta atlantica
E entrava in conflitto con una visione multilaterale e in cui una scelta a fianco degli americani divideva l'Europa anziché unirla certo quelli sono passaggi drammatici
Perché viene meno diciamo quel quell'insieme di principi guida e bisogna scegliere qual è la priorità
E certo forse qui c'è la differenza per il centrosinistra multilateralismo europeismo sono oggi la priorità della nostra bussola fa questo
Lo dico
Ma lo dico per mettere in evidenza diciamo
La cornice comune che c'è
Il che significa che su il settanta l'ottanta per cento delle scelte queste scelte sono in una cornice comune sono forti forzatamente comuni poi ci sono i momenti in cui invece occorre
Scegliere anche drammaticamente perché nessuno auspica questi momenti quale è la priorità lì emerge una differenza la differenza tra chi ha sostenuto i chi non avrebbe sostenuto l'azioni mirate
La differenza tra chi ritiene che come io ritengo che che quello che si fa nel Libano è diverso rispetto all'Iraq
Non perché sia diverso l'intento di pace dei nostri militari ma perché è diverso il contesto politico il significato politico di quello che si fa
Quindi qui subentra il momento della discussione e della Scelta il che ripeto a mio giudizio tuttavia in un Paese lacerato come il nostro
Il fatto che insomma
La gran parte delle scelte di politica estera
Possano essere scelte comuni perché esiste un comune retroterra anche se poi magari sulle priorità dei valori ci può essere una discussione io credo che questa è un'acquisizione importante io ho cercato di muovermi in questi mesi
Ecco con l'obiettivo
L'obiettivo non può essere quello di fare una politica estera
Per mettersi d'accordo ma neppure quello di fare una politica estera per mettere le dita negli occhi e quelli che c'erano prima
La politica estera la si fa verso certi obiettivi che sono obiettivi di pace di distensione eccetera
E
Il mio
Tra questi obiettivi c'è chi più e largo il consenso nazionale più aperto io credo di
Spesso a un certo difetto come tutti gli uomini politici che forse hanno una personalità più spigolosa dice di di
Di pensare di avere sempre ragione insomma mi sono sforzato non hanno no no
Sarà che ho preso differenze non lo so però ecco io credo che in nessun campo come nella politica estera ci debba essere dialogo e noi abbiamo in questi mesi ha avuto un intensissimo dialogo parlamentare un confronto che è stato proficuo e io Lollo l'ho detto qui e lo ripeto
Io credo che il fatto che il Parlamento italiano le commissioni
Sì sì è realmente il diciotto agosto
Per discutere della guerra cosa che non è avvenuto e nessun altro Parlamento europeo
E il fatto che si sia votato all'unanimità in quel momento un documento che autorizzava il governo italiano ad impegnarsi a mandare i militari nel Libano
Con la presenza anche dei di molti dei principali leader dell'opposizione secondo me è stato un momento forte
Di serietà della nostra democrazia e ha dato forza anche a chi rappresentando il governo italiano nelle sedi internazionali ha potuto dire
Noi non veniamo a dire quello che pensiamo noi noi veniamo con la forza di un volto unanime del Parlamento è tale che si è riunito in pieno agosto e a discusso dell'impegno italiano per la pace nel Libano fatti importanti
E sta non disperdiamo il valore di quel momento importante della politica italiana
Non disperdiamo quella non disperdiamo quella valore della politica italiana ma se ci riusciamo cerchiamo anche di rendere omaggio ad una De Rita
Qualche volta proviamoci no
Allora D'Alema dice una cosa
Quando dice multilateralismo euro prismi atlantismo se ci si trova ad agire in un contesto storico in cui questi tre grandi valori non sono in conflitto tra di loro non c'è dubbio che si è in presenza di scelte meno laceranti perché in qualche modo si allineano i principi noi ci siamo trovati in una situazione in cui quei principi non erano allineati ma e lo ricordo noi abbiamo certamente fatto una scelta e ce ne siamo assunti la responsabilità
Che non è stata una scelta
Come quella che ha fatto Blair di intervento contro Saddam insieme agli americani per far cadere quella regime perché
è un'operazione verità perché alle Azzorre c'era Nardi c'era Blair c'era Bush non c'è dal governo italiano e non svelo un segreto di Stato
Era stato invitato
Noi la scelta l'abbiamo fatta dopo che il governo dopo che Saddam era caduto quando le Nazioni Unite in preda a a quella situazione come dire di di di di di di assoluta instabilità chiese dalla comunità internazionale
L'ho qui la potrei letti di contribuire
Attraverso la presenza militare in Iraq a rendere possibile per quel Paese che usciva dalla guerra una speranza una possibilità una via di tipo democratico conseguimento della libertà
Allora
è noto anche se forse siamo arrivati nell'orario in cui domani i giornali non lo scrivono ma lo scriveranno dopodomani e noto e D'Alema lo ricordava che il diciotto di agosto quando si è discusso in Commissione sul Libano
Non solo io ho votato a favore ma in qualche modo credo d'aver contribuito presunzione
A rendere possibile quel voto a favore concordato quella
Piccola risoluzione quel dispositivo
Erano i principi guida
Tra l'altro era subordinato a due e venti a due auspici che in qualche modo si sono realizzati
Massimo Massimo coinvolgimento dell'Unione Europea perché all'epoca non si sapeva se la Francia mandavo meno gli uomini e l'altro aspetto era quello di regole d'ingaggio uso l'espressione del ministro Parisi robuste
Che cosa e lo dirò fino alla noia e mi auguro che questa sera in qualche modo si possa porre la parola fine a questo confronto che cosa chiedo
Che nel momento in cui fin da domani in Commissione a maggior ragione la settimana prossima in aula si chiede all'opposizione di votare
Il via libera alla missione UNIFIL
Si sia da parte del governo la stessa onestà intellettuale uso questo termine aspetta
Di dire perché questo sarà all'ordine del giorno che presenteremo quello che il ministro D'Alema ha detto ieri
Perché non credo che stasera smentisca se stesso che cosa
Noi non chiediamo alla sinistra di cambiare il giudizio sull'opportunità dell'invio della missione italiana in Libano ma di riconoscere che si è trattato sempre di azioni di pace questo sì
Perché non possiamo accettare di essere considerati coloro che sono venuti meno all'articolo undici della Costituzione perché se il capo dello Stato
Ha firmato quei decreti rifinanziamento potevano essere non condiviso
Ma che i nostri soldati non andassero a fare la guerra in Iraq
Questo io lo chiedo come
Fotografia di una verità come prova generale di onestà intellettuale perché si è continuato a pensare che noi abbiamo mandato i nostri soldati a fare la guerra in Iraq continuata pensare una cosa che non corrisponde al vero
Noi abbiamo inseriti in un'azione di pace
Abbiamo fatto la guerra al terrorismo è una cosa perché credo che
Come dire vedi vedremo perché gli ordini del giorno
Sono del parere l'INPS si leggono voi dopo si dice si può votare a favore o meno però e parliamoci chiaro
Se noi avessimo pensato che voi avete violato la Costituzione non avremmo votato contro verremo accusato di alto tradimento è un'altra cosa cosa è diverso parlava noi noi abbiamo ritenuto e continuiamo a rotti a ritenere la missione in Iraq un errore politico una scelta che noi contrastato
E siccome non è pensabile che adesso noi facciamo l'autocritica Spoon ispirati a un anno pretesa un po'assurda diciamo e ragionevolmente noi votiamo la missione nel Libano
E così come io ero all'opposizione la missione in Afghanistan l'ho votata e quelli in Iraq non l'ho votata
Poi se condividete la missione in Libano la votarla votate essendo mani noi faremo una cosa che non mi piace non la votate cioè non credo che noi dobbiamo farlo
Il bene e il male dell'umanità io
Sensi tra
Se si tratti di rendere omaggio alle forze armate italiane buono ho avuto dubbi né su un momento
Quando partirono i nostri militari per l'Iraq
Avendo un dibattito parlamentare in quel dibattito noi che cosa dice a parte il fatto che la decisione di mandare i nostri soldati fu precedente alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Vacca
Prenderemo siamo a cavallo tra
Vedremo le basta guardarle da ma nel senso che in quel momento il governo italiano risposi più a un appello degli Stati Uniti che non appena delle Nazioni Unite leggibile
Tetto
G le manette voglio concludere il mio dire ma dove voi il dissenso
Il dissenso su proprio nel giudizio sulla situazione io mi ricordo che noi dicemmo in Parlamento ma voi dite che i nostri soldati vanno lì garantire la stabilità non è così la guerra comincia ora
Perché la tragedia dell'occupazione militare aveva gettato Issei mi della reazione della terrorismo della guerriglia che ha insanguinato l'Iraq non diciamo voi mandate i soldati in Iraq
Nella presunzione che la guerra è finita e che si tratta adesso di garantire la stabilità in realtà proprio in ragione dell'errore originario compiuto dagli americani lì sta per cominciare la guerra per cui i nostri militari e nero
Che sono andati in missione di pace ma si sono trovati in guerra il che a mio giudizio non è un errore dei militari è un errore di valutazione che è stato compiuto da chi li ha mandati
Ricordo
Siamo a inchieste ora davvero però io ho una domanda veloci e affini proprio grazie alle regole d'ingaggio per i militari nera le regole d'ingaggio velleitario Dan Brown mi risponda a questa domanda che è importante le regole di ingaggio con quale sono stati mandati militare in Iraq giusto discusso secondo lei io ho ho fiducia chiedo il vostro buona fede politica in quel momento però secondo lei militari lo sapevano perché davvero non si capisce il perché l'attentato del diciannove novembre che avvenne
Fu con una scarsissima distesa lei le regole erano chiare rispetto a questo tema sì del resto nessuno ha mai posto questo problema
Quando multilateralismo e atlantismo confliggono può accadere quello che diceva D'Alema a me non interessa sapere se fu una ed
Negli Stati Uniti e a cavallo tra le due risoluzioni amici miei voglia volete ascoltarmi o volete rimanere con le vostre granitiche certezze che io rispetto ma io le mie non le cambio non è che se mi interrompete di far cambiare opinione
Quando quando
Quando quando confliggono atlantista multilateralismo può succedere quello che D'Alema richiama che noi nello stesso momento in cui è stato chiesto non da Bush dalla comunità internazionale perché c'è una risoluzione dell'ONU precedente di fare la nostra parte per stabilizzare l'Iraq abbiamo detto di sì altri hanno detto di no si è divisa la comunità internazionale si è divisa l'Europa perché atlantismo e multilateralismo in quel momento non erano nello stesso come dire lunghezza d'onda ma ma io non credo che
Si possa
E l'utero e la questione che per noi è almeno per me essenziale
Io non ho come dire
Mi fate più stupido di quello che sono se lo pensate
Il desiderio di votar contro notti differenziati perché io credo però che ci siano dei momenti in cui ognuno si deve assumere la propria dose di responsabilità e che cosa intendo dire intendo dire che la missione UNIFIL è una missione lo ha detto Parisi lo ha detto Prodi pericoloso è una missione difficile è una visione in cui speriamo nulla Acate ma non è una passeggiata
Per il rispetto ecco perché son convinto che alla fine lo troviamo un punto come dire anche lessicale
Per il rispetto che si deve non solo alle nostre forze armate
Ma
Alle famiglie di coloro che si si sono sacrificati in altre operazioni io credo che il prossimo dibattito in Parlamento sia l'occasione per ribadire
Che tutti i soldati italiani negli ultimi anni
Si sono impegnati in azioni in pace poi so benissimo che D'Alema ribadisce ma se fosse dipeso da noi non gli avremmo mandati non è questo il punto in discussione pone in discussione avere ben chiaro perché questo vuol dire dare ai nostri soldati un mandato ampio partecipato con tutta la gente il popolo attraverso i parlamentari che si stringe attorno alle forze armate ribadire che non ci sono operazioni militari di pace e operazioni militari di guerra perché lo diceva D'Alema prima non ci avete mai accusato tranne qualcuno di aver violato l'articolo undici della Costituzione e allora perché non prendere atto che questa è l'occasione per evidenziare
Attraverso il voto che mi auguro ci sia col parere favorevole del governo su un ordine del giorno che dirà esattamente questo che in altri soldati vanno ringraziati sempre comunque
Perché sono sempre comunque negli ultimi anni impegnati in azioni di pace
Non sono andati a fare la guerra
Tutto qua
Purtroppo abbiamo concluso
Cosa ci dice la regia
Regalia dice che dobbiamo chiudere ma se vuole anche a lei allora a questo punto i soldati sono impegnati in ventidue missione se non sbaglio in diciotto Paesi diversi soldati italiani sono trovate in Iraq in una situazione di guerriglia
E il Libano potrebbero trovarsi altrettanto questa situazione e le chiedo se davvero senza polemica
La missione comunista il se sappiamo che
La politica qualcosa ma sul terreno le le condiziona potrebbero trovarsi completamente diversi se un soldato si trova con un militare l'Hezbollah che sta per lanciare un missile quindi violare questa tregua
E non ha il tempo materiale a tre quattro minuti non può comunicarla l'esercito libanese e quindi non possono intervenire l'arco poco tempo cosa si fa
Spara
Ti voglio far sentire no io vorrei che il ministro degli Esteri personalmente lei inattaccabile qual è la risata non è vero anche però quando
Queste domande sono fantastiche no persone abilitate era questa
Allora Patrizia ricordare che non è viene deve gas anche la politica delle bandierine emissioni come nel caso di Fini anche di D'Alema ma credo che le persone hanno terreno diversi sono delle domande che sta è stato posto
La stessa domanda in diverse forme sono tutte domande costruite nella speranza Kiki detti risponde debba ribadire si spacca attacca attacca
No
Qualora e gli ausiliari cosa nella fase permette di dire una cosa e non è una una trovata è la verità
I nostri militari sono agli ordini delle Nazioni Unite
Quindi
Carattere di questa missione
Che quello autenticamente delle missioni delle Nazioni Unite non sotto leggi da delle Nazioni Unite cioè quelli col col casco blu no
Questa missione
Pone i militari di ciascun paese sotto il comando dell'autorità delle Nazioni Unite
Questo è
Non sempre questo questo ha avuto successo perché la catena di comando eccetera però non c'è dubbio che dal punto di vista di chi come me crede al sogno di un governo del mondo eccitava questo è forse
La forma di missione militare più accettabile sempre missioni militari hanno sempre un che di doloroso perché uno dovrebbe sperare che i problemi si risolvano senza le armi però questa è la forma più accettabile
Alle Nazioni Unite il decide io le regole sono scritte le finalità sono scritte
E cioè sono quelle di impedire atti ostili di impedire violazioni della linea di confine tra Israele e Libano
è quello di bonificare quest'area dove ci sono le bombe a frammentazione Lemine eccetera di creare un clima di sicurezza che favorisca la pace
Rischioso però non c'è dubbio anche questo passaggio del Libano può essere un punto di svolta
Perché indiscutibilmente questa soluzione data la guerra del Libano ha aperto una più ampia speranza di pace questa è la verità
E noi vogliamo lavorare perché questo varco divenga qualcosa di più di una speranza ma divenga un processo politico positivo può vedere
Bene io davvero vorrei ringraziare la platea cattolica queste due linee anche con una parziale siamo matti spiega va bene grazie all'Italia Alleanza nazionale Gianfranco Fini
Esteri Massimo D'Alema
Già seria tagliare tagliare perché no grazie a tutti voi parlate