Aboliamo l'Ordine dei giornalisti. Intervista a Renato Cantore

Radio radicale siamo collegati con Renato cantore che è il caporedattore del TGR Basilicata colui vogliamo parlare della proposta di superamento dell'ordine dei giornalisti come sapete ci sono due cose su questo tema una proposta di legge depositata da Daniele Capezzone e poi un appello firmato da molti giornalisti italiani che sostengono questa proposta nel senso che in qualche modo si dichiarano favorevoli non solo un grande dibattito in Parlamento ma a una strada che conduca all'abolizione o comunque al superamento dell'ordine dei giornalisti che è una cosa di cui si discute da tanti anni nel nostro Paese
Sono pochi per i giornalisti che dicono pubblicamente di essere favorevole quindi per questo sentiamo delle ragioni di cantori cantore perché lei è favorevole
Ma io sono favorevole diciamo soprattutto per un atteggiamento vuole riferire laico di fronte a questo problema allora la questione è questa lode regionale in cui è nato nel mille novecentosessantatré
Da allora il mondo della comunicazione il mondo del giornalismo cambiato non solo del non è cambiato nonostante RTI per tutte dichiarazioni di volontà di riforma di autoriforma non si è mai fatto nulla beh allora io dico che forse era arrivato il momento di rompere con questo stato diciamo comatoso della questione
Affrontare guardare in faccia la realtà navigare in mare aperto avviare una grande discussione sulla professione sul suo futuro sul modo di regolamentarla e questa proposta mi sembra l'occasione giusta
Forse anche tardiva per affrontare questo problema questo diciamo la mia opinione generale e poi c'è un'altra ragione se dobbiamo avviare un prelievo un capace di liberalizzazione di di apertura della società di
Di cambiamento per insomma io credo che i giornalisti debbano essere i primi a dare il segnale di una disponibilità a non arroccarsi e una visione corporativa della loro professione credo sia ampiamente superata dai tempi
Chiarissimo leonino degli equivoci più diffusi il fatto che l'ordine in qualche modo viene considerata una sorta di baluardo a difesa dell'autonomia e di delle prerogative dei giornalisti non è così perché poi come dire questa funzione dovrebbe essere correttamente svolta da un sindacato ma in un lavoro no maluccio alcun dubbio come non c'è alcun dubbio che
L'ordine non c'è in novantanove per cento dei paesi del mondo io credo che una ragione ci sarà confrontiamoci con più coraggio intendiamoci
Io non ha una posizione del tutto a Bourg azionista discutiamo vediamo se se c'è veramente
Un'idea di una riforma radicale dell'ordine io credo che l'autonomia della professione il fatto che questo professore vada tutelata ma che vada anche controllata del suo svolgimento
Il fatto che il giornalista debba rispondere all'opinione pubblica anche della sua formazione del modo con cui la quota degli orrori che fa anche nel suo lavoro io credo che tutte queste cose siano all'ordine del giorno
Come tutelare come garantire come contro il male è un dibattito aperto l'unica cosa che noi non dobbiamo fare secondo me come categorie arroccarci in una hutu difesa e pretendere di come dire di essere gli unici controllo di noi stessi ecco questo non sta bene a me non sta bene il fatto che la professione giornalistica rischia di essere come dire l'oppressore che si autoalimenta
Che la nostra perché il nostro non Silvia
Rischi di non essere un ordine di professionisti in una sorta di corporazione questo non mi sta bene
Si può fare solo un esempio insomma si diventa tredici nel nostro Paese come in tutto il mondo intanto prende ad uno laurea poi con questa lesiva all'ordine dei medici e si vede riconosciute
Per i centri commerciali non è esattamente così e questo è la fonte di molte storture e anche la fonte di molti programmi che ha le comunicazioni del nostro Paese secondo me
La nel rapporto con le nuove tecnologie cui accennare l'inizio cioè col fatto che questa professione dal mille novecentosessantatré è cambiata molto insomma l'esame dell'ordine si fa ancora con la macchina da scrivere dei problemi
Io credo che appunto quel quaderno per l'occasione di di fare una grossa riflessione
Su questa professione
Se ne deve tenere conto continua se bisogna continuare a considerare una professione come io in fondo ritengo che sia giusto però a questo punto bisogna decidere quali siano come delle caratteristiche formative fondamentale per fare il giornalista chi deve certificare questa formazione secondo me non poche opere esclusivamente all'università
E poi per il resto è dobbiamo come io credo che bisogna fare creare un organismo
Abbiamo richiamiamo albo nazionale chiamiamolo carta d'identità del giornalista dice Capezzone su questo io credo che dobbiamo essere aperti alla discussione
Che debba essere l'organismo che garantisce al cittadino lettore al cittadino ascoltatore che connessi che svolgono questo professione rispondono a una certa
Cioè che hanno una certa conoscenza capiscono certe regole etiche che hanno certi comportamenti che sono controllati nel loro comportamento questura ideologia
La questione fondamentale per il cittadino lettore e ascoltato e per il cittadino della sede di internet che trovano informazioni in tutti i modi in cui si trovano in questo momento nel nostro paese del mondo
Un'ultima domanda sulle prospettive un dibattito ricorrente questo sull'ordine stavolta però a con qualche segnale di disponibilità da parte della FNSI il contante firme come la tua a sostegno di questo appello sembra che ci sia maggiore disponibilità da da parte dei giornalisti o mi sbaglio
No io credo che che che forse siamo arrivato al momento giusto non solo FMS io condivido molto
La posizione di Paolo Serventi Longhi ma debbo dire anche da posizioni dirigente dell'ordine io conosco bene sono mi permetto di dire sono aumentati
Lorenzo Del Boca e degli altri dirigenti anche nella loro posizione come dire istituzionalmente contraria alla proposta di Capezzone mi pare di poter leggere però una grande disponibilità alla discussione che non va lasciata cadere
Grazie al reato cantore grazie a voi