Assemblea di Unindustria Reggio Emilia 2006

Chiamo gentilmente a prendere posto ricordandovi di spegnere i cellulari grazie
Industriali di Reggio Emilia Assemblea generale due mila sei
Ma
Ma
Buonasera buonasera a tutti e benvenuti in questo splendido Teatro il Teatro Municipale Romolo Valli che oggi proprio ospita la sessantunesima assemblea annuale degli industriali di Reggio Emilia innanzitutto un grazie un grazie di cuore per essere qui grazie Benvenuti
Alle autorità e a tutti voi siete tantissimi un segno concreto della importanza che riveste oggi l'Associazione Industriali di Reggio Emilia
Ma soprattutto dell'importanza che riveste in modo particolare questa Assemblea l'assemblea due mila e sei
Allora se siete d'accordo io vi accompagno proprio nel vivo di questa Assemblea e ne ha vicino a questa stupenda scenografia che sarà un po'il filo conduttore farà proprio da filo conduttore di tutto questo grande e vento
Si diceva prima un'assemblea importante importante anche da un punto di vista perché sancisce il passaggio delle consegne tra il presidente dell'Associazione industriali Fabio Storchi e Sussi c'è il successore
Gianni Borghi
E poi un'assemblea che non mancherà di trattare dei grandi temi di oggi delle nuove sfide che l'impresa l'economia ma anche la società nel suo complesso si trova ad affrontare e il tema scelto quest'anno è proprio questo competere in un mondo che cambia
E allora il pensiero corre subito agli effetti della globalizzazione e dei nuovi mercati e dell'apertura
Dei mercati di tutto questo si parlerà nel corso di questa Assemblea e subito io inviterei qui sul palco di fianco a me il presidente dell'Associazione industriali di Reggio Emilia Fabio Storchi
Grazie
Grazie
Buonasera raccolte grazie di essere con noi un deferente saluto alle autorità un caro saluto le colleghe e ai colleghi e a tutti i cittadini che ci onorano con la loro presenza
Poi Dario assoluto particolare da due bellissime donne che sono stasera qui con voi sono Anna Maria Artoni presidente di Confindustria Emilia Romagna Rossella si oppone al collega lecco
O sono in chiusura di mandato e quindi
Consentitemi anche uno specialissimo saluto ad un imprenditore straordinario che da due anni guida l'imprenditoria italiana in un modo appassionato con grande continuità con grande impegno io vi chiedo un grande applauso per il presidente di Confindustria
Luca Cordero di Montezemolo
Autorità signore colleghe e colleghi questa nostra Assemblea è ormai un appuntamento nel quale la comunità reggiana si incontrano per confrontarsi sul presente e soprattutto sul futuro
Queste due dimensioni assumono oggi una valenza ancor più significativa poiché gli imprenditori reggiani hanno da pochi minuti scelto il loro nuovo presidente
Ora il grande piacere di comunicare che nella seduta privata abbiamo eletto con l'unanimità dei voti come nuovo presidente degli industriali di Reggio Emilia Gianni Borghi
Due aspetti ci paiono oggi molto chiari il presente della nostra associazione e quanto siamo usciti riusciti fin qui a realizzare il suo futuro porta appartiene al nuovo presidente Gianni Borghi
Per industriali e Reggio Emilia si apre un nuovo ciclo che ne sono certo continuerà ad essere caratterizzato da quella volontà di rinnovamento che ormai il suo tratto distintivo
In ogni caso ciò che oggi intendo sottoporre alla vostra attenzione non è un bilancio del lavoro svolto ma alcune considerazioni riferite al lo scenario che abbiamo davanti
Quella che stiamo vivendo è una fase profonda di trasformazione che durerà per molto tempo
La storia infatti ci insegna che i passaggi da una tocca all'altra non avvengono repentinamente ma attraverso una lunga e complessa transizione il cui senso diventa comprensibile solo a posteriori
Ciò che oggi abbiamo di fronte è uno scenario in cui si combinano tra loro e venti per i quali la definizione epocale risulta più che giustificata
Ci riferiamo all'onda lunga provocata dal venir meno degli equilibri che hanno governato il mondo fino agli anni Novanta
Alla realizzazione di un'Europa esteso dagli Urali alla Turchia all'inarrestabile sviluppo dell'Estremo Oriente al dispiegarsi di nuove tecnologie e a quell'apertura dei mercati che richiede nuove forme di governo da parte della comunità internazionale
Noi con la nostra storia la nostra identità e il nostro saper fare siamo immersi in questo grande affresco che ci propone sfide incertezze rischi ed opportunità
Oggi sono felice veri potermi rivolgere a voi per contribuire alcuni dei temi di interesse generale
Da questo teatro che rappresenta uno dei simboli della nostra comunità scegliamo consapevolmente di lanciare un messaggio di speranza e di ottimismo un invito rivolto non solo ai tanti colleghi presenti ma anche rappresentanti delle istituzioni della politica e dell'associazionismo e del sindacato
Siamo convinti infatti che debba essere l'intero sistema locale a decidere di accettare le molte sfide lanciate dall'economia mondiale
Per affrontare tale impegno dobbiamo con pazienza umiltà e determinazione affrontare gradino dopo gradino il cammino che ci consentirà di competere in un mondo che cambia
Un viaggio che richiede alcuni punti di riferimento
Per prima cosa parliamo di noi imprenditori siamo in tanti abbiamo ottenuto importanti successi e spesso meriteremmo riconoscimenti maggiori soprattutto qui da noi
Tuttavia ciascuno di noi è ben consapevole di dover fare ulteriori sforzi per vincere per vincere la sfida competitiva con i migliori concorrenti del mondo
Dobbiamo sempre più sviluppare e produrre beni e servizi di alta qualità che incorpori non la tecnologia più avanzata ed assicurarsi che i nuovi prodotti che portiamo sul mercato siano apprezzati in tutto il mondo
Il secondo punto è la necessità di migliorare la nostra efficienza aziendale
Questa scelta impone come abbiamo sostenuto nella scorsa assemblea l'adozione di modelli organizzativi che si rifanno all'organizzazione snella messo a punto da Toyota è ormai diffusa nelle imprese più avanzate del mondo
Il terzo punto di riferimento e la centralità del capitale umano e la necessità di investire maggiormente su di esso per la valorizzazione delle competenze e delle professionalità
Su questa scelta non vi possono essere incertezze da parte dell'impresa e dell'intera società
Sbagliano quanti si ostinano a descrivere gli industriali come attenti solo la flessibilità o alla mortificazione dei diritti dei lavoratori
Lo ripetiamo dunque il capitale umano è la nostra prima risorsa e insieme alla nostra intraprendenza il vero patrimonio su cui Reggio Emilia può contare ma attenzione non illudiamoci il mondo è pieno di territori laboriosi come e più del nostro intenzionati a produrre meglio di noi ciò che noi oggi fabbrichiamo
Questi i competitori operano incessantemente per raggiungerci e dunque dobbiamo mantenere il distacco continuando a fare meglio di loro
Ecco quindi la centralità delle risorse umane della loro intelligenza e della loro capacità e soprattutto di quello stile di lavoro fondato sulle relazioni tra persone e tra impresa che rende così originali il nostro modello di capitalismo il quarto e ultimo punto di riferimento per competere in un mondo che cambia è la necessità di estendere a tutti il convincimento che si deve accettare un mercato privo di barriere
Si tratta di una questione centrale
Il nostro territorio e la nostra regione devono scegliere consapevolmente di diventare uno tra i protagonisti della scena economica mondiale
In altri termini dobbiamo fare nostro l'assunto che la globalizzazione la sempre più dura competizione internazionale sono soprattutto un'opportunità
Una dimensione che dobbiamo frequentare senza rinunciare ai tratti distintivi della nostra esperienza sociale ed economica
Certo ben sappiamo che la gran parte di noi ha creato e gestisce aziende di piccole dimensioni ebbene anche queste nostre piccole e medie imprese devono e possono guardare con ottimismo al futuro
Il più illuminato Presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt nel suo primo discorso d'una nazione provato dalla grande crisi indirizzò un indimenticabile messaggio
La prima cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa
Si tratta di un invito che mai come oggi si addice al nostro Paese alla sua società e dunque anche noi imprenditori
Noi non dobbiamo temere il futuro ma impegnarsi con ancor maggiore determinazione per fare sì che fra molti anni i nostri marchi i nostri prodotti i nostri servizi siano ancora più presenti sul mercato mondiale
Reggio Emilia non chiuderà certi i battenti perché la Cina è finalmente uscita da una decadenza secolare
Anzi dobbiamo contribuire alla costruzione della nuova Cina con le nostre piccole grandi macchine operatrici con la nostra meccatronica con quelle piastrelle che sono uno dei simboli del made in Italy
Dobbiamo impegnarci affinché le donne della Cina o dell'India scendono le emozioni che sa dare la moda creata a Reggio Emilia
Dobbiamo operare per far sì che le nostre eccellenze alimentari arricchiscono l'esperienza di vita di milioni di consumatori in un mondo al quale abbiamo molto da offrire
Nell'intraprendere questo cammino ribadiamo i nostri concittadini che non devono temere eventuali delocalizzazioni produttive nei Paesi emergenti
Le economie che si sono internazionalizzate prima di noi evidenziano non certi il declino
Ma al contrario un nuovo posto di lavoro per ogni posto di lavoro creato dalle loro impresa all'estero
Andare per il mondo non è un obbligo né un destino bensì una scelta razionale di crescita e di sviluppo
Chi di noi ha investito all'estero non solo per vendere ma anche per produrre o per presidiare direttamente i mercati sa che questa scenetta moltiplica sempre i volumi della produzione
Ci produce all'estero si vende all'estero ma con un paradosso solo apparente cresce anche il volume delle produzioni rimaste in Italia
Certo è cambiato l'orizzonte di riferimento
Se negli anni settanta e ottanta la Germania la Francia e la Gran Bretagna erano le mete del nostro export oggi l'universo di riferimento si è dilatato fino a comprendere il mondo
Una realtà la cui economia si va diffondendo in forma bipolare
Oggi e nei prossimi decenni saranno due i veri motori dello sviluppo mondiale gli Stati Uniti e la Corea che prefigurano ormai una sorta di nuovo oggi due
A distanza seguirà un'Europa ricca di potenzialità ma lenta tanto nella sua costruzione comunitaria quanto nel suo processo di rinnovamento
In ogni caso oggi il quadro è ben definito ci siamo lasciati alle spalle gli anni della flessione americana successiva all'undici settembre del due mila e uno
L'Europa che con il Giappone aveva conosciuto una lunga depressione è di nuovo in movimento seppure il Paese del Sol levante si dimostri più dinamico di noi
Anche il Sud-Est asiatico si è ripreso dopo gli anni di stagnazione
Da ultimo giganteggia la crescita senza precedenti della Cina e in subordine dell'India
Il risultato vero di tutto ciò non sta nella cronaca che per necessità privilegia le guerre e il terrorismo le catastrofi
E tuttavia è sotto gli occhi di tutti in pochi anni centinaia di milioni di esseri umani
Sono usciti da una miseria spesso secolare priva di speranza uno studio americano dimostra che più di quattrocento milioni di cinesi sono usciti dalla povertà dal mille novecentonovanta ad oggi solo per parlare della Cina
Se si compie lo sforzo di uscire dalla per eticità del punto di vista italiano appare evidente che il destino del mondo e posto nelle mani degli Stati Uniti della Cina e ci auguriamo dell'Europa
Se questi campioni mondiali riusciranno ad intendersi sulle grandi questioni politiche finanziarie e sociali noi potremo contare scommettere sul futuro di grande e duraturo sviluppo economico
L'agenda del mondo è fitta di priorità alimentare la crescita contrastare la povertà ampliare la platea dell'umanità che può contare su di sui diritti più elementari
Combattere il terrorismo difendere il mondo da nuove temibili infezioni e non certo da ultimo contrastare il degrado ambientale
La posta in gioco è elevatissima aiutare una frazione consistente dell'umanità ottenere lavori e salari decenti abitazione degni di questo nome insieme ad un vero miglioramento della qualità della loro vita
Guardiamoci intorno e riconosciamo per una volta che il nostro Paese la nostra regione o la nostra provincia non sono l'ombelico del mondo oggi abbiamo nazioni grandi come continenti che si affacciano da debuttanti sulla scena mondiale
Non ci riferiamo solo i paesi asiatici ma anche per restare più vicini a noi alla Russia o all'Europa centro orientale
Di un principio dobbiamo convincerci non è certo in un mondo chiuso e privo della vitalità competitivo del mercato che economie giovani e fragili come queste
Possono pensare di crescere per diventare non solo più ricche ma anche democrazie compiute
Dove ci collochiamo neri Reggiani all'interno di tale processo davvero le questioni su cui ci dobbiamo dividere sono il costo di un ponte sull'autostrada la realizzazione di un termovalorizzatore o chi deve essere il detentore della golden share via via oggi se gli diamo di star fuori da questi temi invitando tutti a guardare avanti
Qualcuno dice che il futuro porterà con sé incertezza precarietà il minore ricchezza
Ma i dati affermano il contrario
Nell'ultimo decennio nei Paesi occidentali più avanzati le famiglie hanno realizzato consistenti risparmi grazie alla riduzione dei prezzi indotta tanto dalle liberalizzazioni quanto dall'apertura dei mercati
Si tratta di effetti benefici non solo per questi Paesi ma più in generale per lo standard di vita di centinaia di milioni di persone nel mondo
In troppi si rifiutano pregiudizialmente di ascoltare una grande verità
Secondo la World Bank le liberalizzazioni insieme all'abbandono dei troppi sussidi ad esempio nei Paesi europei potrebbero portare stabilmente trecento milioni di persone fuori dalla povertà
Nessuna politica di assistenza internazionale può produrre un simile risultato
Non solo quando un Paese comincia ad affrancarsi dalla miseria e a migliorare lo standard di vita dei cittadini crea le condizioni per inserirsi stabilmente nella crescita mondiale
Una condizione indispensabile per poter investire nel miglioramento del proprio ambiente per contrastare l'inquinamento e per usare con maggior responsabilità le proprie risorse naturali
Noi siamo convinti che nessuno in questa sala possa rimanere indifferente davanti a tutto questo
Vi proponiamo una semplice considerazione
Il nostro benessere la richiesta della nostra società la nostra coesione sociale si fondono sulla produzione di beni e in maniera crescente di servizi oggi noi dipendiamo in larga misura da clienti in prevalenza locali nazionali o da europei
Ebbene il mercato italiano è composto da appena l'un per cento degli abitanti del mondo
Mentre l'intero mercato comunitario non va oltre il cinque per cento
Ci sembra superfluo chiedere dove siano oggi i nostri potenziali clienti
Piuttosto la domanda che ci dobbiamo porre siamo in grado di servire un mercato di tali dimensioni così differenziato e così competitivo
Un fatto è certo
In questi difficili anni abbiamo dimostrato senza svalutazioni della Moletta né sussidi di sorta di conoscere i mercati di interpretare i desideri dei nostri clienti e dunque di saper competere
Se continuiamo ad esprimere indicatori economici e sociali da primato non è certo perché abbiamo contrastato la globalizzazione
Ma al contrario perché da queste abbiamo tratto vantaggi nei fatti l'industria Reggiana affrontato un percorso evolutivo che ha smentito quanti si sono sforzati in questi anni discorso né segni di declino nella nostra provincia
Se gli imprenditori avessero dato retta alle troppe Cassandre di casa nostra avrebbero dovuto da tempo cambiare mestiere
Abbiamo pazientemente ha risposto con i fatti
Due soli dati
Dopo cinque anni tra i più difficili degli ultimi decenni la disoccupazione a Reggio Emilia supera di poco il tre per cento con un tasso di immigrazione che superi il dieci per cento della popolazione residente
Al tempo stesso per il quarto anno consecutivo risultiamo saldamente al primo posto in Italia per tasso di occupazione che supera oggi settanta virgola otto per cento della popolazione attiva tutto ciò si badi bene non vuol dire che abbiamo già vinto le sfide poste da una trasformazione strutturale dell'economia mondiale ma significa certamente che siamo sulla buona strada per farlo
Dobbiamo dunque guardare noi stessi con fiducia poiché siamo il motore di un sistema locale che esprime grandi potenzialità
I modi e i motivi per una simile affermazione scusa
I motivi per una simile affermazione sono numerosi
Innanzitutto la presenza di molte media impresa che sono oggi il punto di forza dell'industria reggente
Italiani secondo i dati dell'ottavo censimento dell'industria dei servizi a Reggio Emilia sono ben duecentosedici le imprese di medie dimensioni
Ci riferiamo a società con un fatturato compreso tra i tredici e i duecentosessanta milioni di euro e con un numero di addetti che oscilla da un minimo di cinquanta a un massimo di cinquecento aziende specializzate in prodotti di nicchia del made in Italy di cui detengono importanti quote di mercato e caratterizzate da un assetto proprietario familiare
Realtà che pur non essendo grandi evidenziano un'organizzazione complessa e spesso articolata nella formula di gruppo industriale
L'export rappresenta il tratto distintivo non solo per queste aziende ma più in generale per l'intero sistema produttivo locale
Cui partecipano migliaia di piccole e piccolissime in prese ricche di competenza
Infatti oltre il quarantacinque per cento del fatturato dell'industria Reggiane destinato all'estero
Una percentuale che in alcuni casi può raggiungere e superare l'ottanta per cento
Nel due mila e cinque le nostre esportazioni hanno raggiunto la cifra di sei virgola quattro miliardi di euro con un incremento di quasi seicento milioni rispetto al due mila e quattro
Un trend confermato anche dal primo trimestre due mila sei che ha visto un'ulteriore crescita del sedici per cento dall'export
Vi ricordo che la provincia di Reggio Emilia e la prima provincia italiana per l'export per tasso di incremento dell'export nel decennio mille novecentonovantasei due mila e cinque più settantadue per cento prima provincia italiana
Vale la pena di evidenziare che seppur concentrato in prevalenza in Europa il nostro export vede negli Stati Uniti il terzo partner commerciale per un valore superiore a cinquecento quaranta milioni di euro questi risultati non sono determinati da una grande impresa né da un unico settore
Al contrario sono il prodotto di un capitalismo diffuso il personale organizzato siccome sistema produttivo integrato e partecipato da impresa di ogni dimensione
Reggio Emilia ha una forte base industriale ricca di persone e imprese creative che sono in grado di iniziare e portare a termine in tempi rapidi
Le trasformazioni per poter competere nel nuovo scenario della concorrenza globale
A ben vedere tale è stato l'obiettivo che ci siamo posti in questi anni di impegno associativo che abbiamo affrontato seguendo tre linee-guida
La prima è il convincimento che l'impresa debba essere al centro di qualsiasi politica locale al fine di creare e mantenere lo sviluppo l'occupazione il benessere diffuso e dunque la coesione sociale
La seconda e l'instancabile azione per contribuire al rinnovamento della cultura degli imprenditori per adeguarla ad un mondo che cambia
La terza e la necessità di sviluppare politiche territoriali formalizzate di lungo periodo e condivise dall'insieme degli attori sociali politiche che consentono all'impresa di operare in un ambiente competitivo
Si tratta di una flessibile ma lungimirante capacità di programmazione indispensabile oggi per affrontare la trasformazioni in atto
Il bilancio di questo quadriennio si colloca all'interno di questa sintetica dichiarazione programmatica
Quella che lascia un'associazione che ha rafforzato la sua autorevolezza locale regionale e nazionale
Tra le molte iniziative che ci hanno visti impegnati nel ricordiamo due particolarmente significative
Penso al nostro fatti l'impegno affinché la fermata della ferrovia ad alta velocità e la sistemazione della viabilità nord del capoluogo diventino l'occasione per ripensare il ruolo e l'identità di Reggio Emilia e della provincia
Oggi la vista del primo ponte disegnato da Calatrava offre meglio di qualsiasi discorso una precisi idea di quello che è destinato diventare il simbolo non solo della nostra città ma dell'intera Pianura Padana
Un in chiamato simbolico fortissimo che comunica con forza ed efficace la qualità che la nostra comunità esprime attraverso le sue molte e fattive componenti non ci stancheremo di affermare che le opere di Calatrava possono e devono essere l'occasione per avviare una politica di lungo periodo volta ridefinire il ruolo del nostro territorio
Dalla cultura al turismo dalla qualità del vivere alle competenze
Terziarie indispensabile per trasformarci
In altri termini deve essere uno dei punti qualificanti da cui partire per delineare il profilo del capoluogo della provincia a quindici o vent'anni da oggi accanto a ciò intendiamo richiamare l'impegno per offrire attraverso le diverse articolazioni associative delle concrete opportunità di crescita imprenditoriale
In questi anni abbiamo organizzato incontri convegni e seminari cui hanno partecipato i maggiori esperti italiani ed internazionali
Dagli scenari dell'economia mondiale alla scoperta della meccatronica
Dalla promozione di nuovi modelli organizzativi come l'intento in all'evoluzione dei nostri settori di riferimento dallo studio dei paesi emergenti all'azione per l'innovazione di prodotto
Un insieme vasto ed articolato da attività che si completa con la sempre più ampia offerta di servizi alle imprese associate
Oggi l'insieme costituito dalla nostra associazione
E dalle società da essa controllate rappresenta per l'ampiezza dell'offerta di servizi il più qualificato e diversificato punto di riferimento e di assistenza per l'impresa reggente di ogni dimensione
E siamo solo all'inizio
Molto dobbiamo ancora fare in questa direzione
La fotografia è quella di un'associazione capace non solo di dar voce e servizi e un imprenditoria forte differenziata
Ma di essere essa stessa promotrice del rinnovamento locale
A questo riguardo dobbiamo rilevare con rammarico che i due grandi temi da noi proposti all'avvio di questa presidenza sono rimasti solo delle ipotesi
Ci riferiamo al piano strategico territoriale e a Reggio Emilia innovazione il Centro di servizio l'impresa è attivo nell'ambito dell'innovazione tecnologica
Nonostante anni di impegno e di esiti contraddittori queste proposte non sono riusciti nei fatti a diventare un obiettivo condiviso
Quattro anni sono un tempo significativo se si considera per fare un solo esempio che le economie cinesi è passata nello stesso periodo dall'ottava alla quarta posizione nella classifica mondiale
La verità è che i tempi i modi e i riti che hanno sin qui caratterizzato la società reggiana sono incompatibili con la velocità del mondo
Dobbiamo fermarci a riflettere il piano strategico Reggio Emilia innovazione le difficoltà del tavolo di concertazione territoriale o ancora le relazioni sindacali
Ebbene ciascuno di questi temi che potremmo definire son spesi configura un problema di efficienza che riguarda la nostra società nel suo insieme
Ci riferiamo alla difficoltà di sviluppare concrete e fattive forme di collaborazione tra i diversi attori locali
Infatti disponiamo di ambiti e individualità eccellenti e tuttavia non riusciamo a dare vita a quel gioco di squadra tanto caro al presidente Montezemolo che solo può farci fare il salto di qualità che da troppi anni pare a portata di mano
Questo è con molta probabilità il tema su cui ciascuno di noi dovrebbe fare un profondo esame di coscienza
Proprio sulla base di queste considerazioni chiediamo alle istituzioni del nostro territorio di esprimere maggiore coraggio innovativo e di farlo assumendo non i tempi della politica ma quelli del mondo in cui competiamo
Di più abbiamo bisogno di una politica locale che non ci faccia sentire soli ma che condivida con noi la scelta di competere in un mondo che cambia
Si tratta di un esercizio vitale che dovremo affrontare contando prevalentemente sulle nostre risorse nella considerazione che l'Italia nei prossimi anni avrà come priorità il proprio risanamento ci riferiamo quell'esigenza di ricostruzione che da decenni viene rinviata a causa delle crisi politiche delle congiunture negative era ultimo da un sempre più aspro scontro tra i diversi schieramenti
Dunque al nostro governo nazionale chiediamo una cosa sola
Porre senza compromessi lo sviluppo la crescita e quindi l'impresa al centro della propria gente
Una richiesta che indica un percorso preciso ridurre la spesa pubblica agendo con coraggio e determinazione sugli enormi e improduttivi costi della macchina burocratica
Un obiettivo da perseguire contemporaneamente alla riduzione dei troppi costi impropri che pesano sulle imprese e al rilancio delle politiche per il sostegno della scuola della ricerca e dell'innovazione
A tale riguardo chiediamo al presidente Montezemolo
Di tenere ben ferma la barra del timone nella direzione del programma presentato nel corso dell'assemblea generale di Confindustria che noi condividiamo riga per riga e pienamente
Signore e signori autorità colleghe e colleghi
Ancora una volta mi sono trovato a dichiarare la mia passione il mio amore per la nostra terra per i suoi imprenditori e per la sua comunità
Il rispetto per il nuovo presidente mi impone di fermarmi di fronte alla Terrigno terra presentato da un futuro che da oggi è suo
Con questo incontro concludo un periodo intenso impegnativo Enrico della mia avventura imprenditoriale ed umana
Quattro anni di presidenza scanditi dall'impegno di gestire la mia azienda e di governare una tra le maggiori associazioni di imprenditori e della nostra regione
Voglio fare un ringraziamento pubblico a mio fratello la mia famiglia che mi hanno sostenuto in tutti questi anni in cui ho dovuto abbandonare
Penso di poter affermare che questi anni di lavoro hanno contribuito sedimentare un'idea ormai condivisa da tutti noi
Mi riferisco alla consapevolezza circa l'esaurimento del modello di sviluppo che per oltre cinquant'anni ha guidato la crescita economica della nostra provincia
Si tratta di una presa di posizione coraggiosa
Mettere in discussione le fondamenta del proprio successo prima che questo inizia a declinare ci è parso il modo più stimolante per avviare un reale confronto con l'insieme degli attori locali
Una scelta che sottintende un impegno che Gianni Borghi certamente rinnoverà
Costruire insieme una nuova stagione di sviluppo
Una prospettiva che si potrà realizzare a condizione che il territorio scelga di essere senza pregiudizi e seriamente alleato delle impresa questa è oggi la via maestra per garantire progresso economico sociale e culturale all'intera comunità
Giunto alla fine del mio mandato mi auguro una sola cosa
Essere ricordato per la serietà e la coerenza con cui ho cercato di tenere fede ad ogni impegno assunto
Nei giorni scorsi mi è capitato di leggere una frase di Giovanni Paolo secondo
Che mi ha colpito poiché esprime tanto il valore della laboriosità che ben conosciamo quanti rischi che ho appena richiamato
A noi che riceviamo i doni di Dio per farli fruttificare tocca seminare e raccogliere se non lo faremo ci sarà tolto anche quello che abbiamo ebbene sono animato dal convincimento e dalla speranza che ciascuno di noi continuerà a seminare a raccogliere perpetuando così quell'intraprendenza che da tempi immemorabili e il destino dei reggenti
E della loro grande comunità che oggi ringrazio dal profondo del cuore
Grazie davvero alla Presidente scarti per il lavoro svolto
In questi quattro anni al vertice della Confindustria Reggiana
Ed ora un altro applauso
Presidente di Confindustria Al via un applauso
E l'applauso può continuare perché adesso chiamerai allora su questo palco il neo presidente dell'Associazione industriali di Reggio Emilia Gianni Borghi
Buonasera
E vi invito un attimo proprio a stare sul palco per le foto che sanciscono un momento davvero importante la stretta di mano tra il presidente uscente Storchi e neo presidente Borghi
Mai lasciato l'attuale Fabio
Autorità
Signore colleghe e colleghi
Da poco più di un'ora sono stato chiamato alla guida di industriali Reggio Emilia per il prossimo quadriennio
Si tratta di una scelta che mi emoziona profondamente perché avverto non solo la stima e la fiducia che mi è stata accordata
Ma anche la responsabilità che comporta l'impegno di dar voce numerosi in prese di ogni dimensione
Tuttavia l'emozione forse più forte è quella di guidare una delle maggiori associazioni di industriali attiva in una regione dove gli imprenditori sono un patrimonio di talenti che non ha eguali nel mondo
Una ricchezza di esperienze e di competenze che nei mesi scorsi ho toccato con mano durante gli incontri di zone cui hanno partecipato centinaia di colleghi
Momenti cariche di partecipazione di tensione ideale e di volontà di andare avanti
Ma segnati anche da molte preoccupazioni
Riunioni nelle quali si è riscontrato ancora una volta quel senso di solitudine che gli imprenditori avvertono
Nei confronti di un paese di un territorio troppo spesso distratto verso chi ha scelto il rischio d'impresa come mestiere
Questo confronto tra imprenditori mi ha permesso di acquisire elementi preziosi per la messa a punto del programma di presidenza che completerò nel corso delle prossime settimane
Mi riferisco ad una pluralità di temi riconosciuti come prioritari per il futuro sviluppo delle nostre imprese del nostro sistema locale
Proprio perché sono convinto che valga la pena di impegnarsi per l'obiettivo di competere in un mondo che cambia non intendo in alcun modo sottovalutare le difficoltà dello scenario che abbiamo davanti
A prima vista ciò che ci attende non è rassicurante anzi proprio l'incertezza si annuncia come l'elemento che distinguerà i prossimi anni
Non si tratta di un caso poiché alle trasformazioni che stiamo vivendo sono tali da configurare quella vera e propria trasformazione epocale a cui Fabio Storchi ha fatto riferimento nella sua relazione
Abbiamo davanti a noi un quadro complesso
Che è per figura un processo di transizione destinato a durare molti anni
Di una cosa dobbiamo tutti essere consapevoli occorre rifiutare la visione di chi coglie soli segni di declino e nello stesso tempo non si deve cedere alle lusinghe di chi minimizza rischi e difficoltà
L'equilibrio la passione l'approccio positivo sono da sempre le virtù di chi è in atto nella nostra terra e non ho difficoltà ad affermare che si tratta di qualità in cui mi riconosco
Proprio per questo dobbiamo guardare al futuro con lucidità mani nati da quella capacità imprenditoriale che resta uno dei nostri tratti distintivi
Dobbiamo avere fiducia prima di tutti noi stessi nelle nostre imprese e soprattutto nei nostri giovani
Cui spetta il compito di spostare in avanti le frontiere culturali tecniche e geografiche di quanto abbiamo fin qui costruito
Queste idee rappresenteranno il software con cui intendo alimentare il mio programma di lavoro
Nel quale il territorio avrà un ruolo significativo
A tale proposito non ho dubbi
Industriali Reggio Emilia deve continuare l'impegno per il miglioramento delle capacità competitive del sistema economico locale
Mi riferisco non solo alle necessità di adottare quella metodologia del piano strategico già efficacemente sperimentata da altre realtà nazionali
Ma anche la volontà di costruire una ancor maggiore collaborazione con tutti gli enti locali del territorio
In particolare occorre diffondere la cultura del fare insieme
Vale a dire la capacità di legare tra loro progetti aziendali Inter associativi o territoriali
Ma non si tratta solo di questo
Oggi è indispensabile che l'intera società dalle istituzioni alle associazioni comprenda l'urgenza di un rinnovamento culturale
In assenza del quale Reggio Emilia e l'intero Paese avranno difficoltà ad operare con successo in nono bonomia diventato oramai globale
Ciascuna delle numerose sfide che siamo carne chiamati ad affrontare come impresa e come comunità richiede una grande tensione ideale
Un forte spirito unitario e la consapevole volontà di essere insieme protagonisti in un mondo che cambia
Dobbiamo tutti impegnarci per rinnovare non solo le nostre imprese ma il sistema economico territoriale che abbiamo contribuito a costruire mi riferisco ad un percorso capace di integrare la cultura del saper fare che ci appartiene colmi saper innovare
In altri termini dobbiamo prepararci ad un futuro nel quale conoscenza e intelligenza conteranno sempre di più
Nella consapevolezza di ciò industriali Reggio Emilia deve riuscire a diventare una sorta di mediatore culturale capace di interpretare la complessità dello scenario economico globale
Un ruolo indispensabile per contribuire a mettere a punto coerenti progetti di valenza territoriale da condividere con gli altri attori locali
Nello stesso tempo l'associazione dovrà incrementare la propria capacità di assistenza e servizio all'impresa per sostenerle in una fase di transizione
Nella quale l'identità stessa del nostro sistema produttivo risulterà profondamente modificate rinnova
Oggi più che mai è indispensabile comprendere che industria non significherà più solo sa
Infatti una parte significativa dell'impresa Reggiane sono sempre più costituita da ambiti dedicati additività immateriali come la progettazione l'innovazione la logistica il governo della distribuzione e così via
Sono deve essere chiaro
Non solo a ciascuno di noi ma anche all'insieme degli attori locali
E Keller re è che l'arresto degli anni a venire porteranno una profonda riorganizzazione sistemo prodotti
Sulla natura di questo processo sarà indispensabile avviare un confronto aperto e propositivo con i sindacati
L'apertura dei mercati e la competizione asiatica hanno già posto in primo piano la questione della dimensione dell'impresa rispetto al proprio mercato di riferimento
Per molte imprese il superamento della soglia della piccola dimensione rappresenta un vero e proprio traguardo
Noi dobbiamo operare per farsi che il nostro universo di piccola impresa edile si organizzi nel corso dei prossimi anni come un network di relazioni nei quali siano accessibili le nuove conoscenze e dove si possa esercitare la pratica della collaborazione tra
E il rinnovamento dei modi con cui ciascun impresa ha sin qui operato rappresenta la vera sfida dei prossimi anni
Una prospettiva che evidenzierà sempre di più la necessità di risorse professionali di cui il territorio non dispone in misura sufficiente
Occorre per dare soluzione a questo stato di cose
Significa sviluppare un progetto con locale per l'education capace di rinnovare l'ampiezza e la qualità dell'offerta formativa di ogni livello
Si tratta di un intervento realizzabile solo attraverso una stretta collaborazione tra gli attori locali
E che darà risultati dopo anni di coerente impegno
Allo stesso modo
Occorrerà operare per dar vita a una vera e propria strategia territoriale volta ad attrarre anche dall'esterno figure professionali di profilo elevato
Ci riferiamo ad un insieme di iniziative che tra l'altro dovranno prevedere specie di studio o di lavoro riservati a giovani neolaureati provenienti dai Paesi di maggior interesse per l'impresa Reggiani
L'intera società deve comprendere che l'investimento per il miglioramento delle risorse umane rappresenta oggi una vera e propria priorità che sotto molti aspetti si fa già trasformati in emergenza
Negli anni della prima crescita molte delle nostre attività si sono sviluppate senza grandi investimenti in ricerca e innovazione istruzione e formazione
Erano sufficienti l'intraprendenza la disponibilità dei lavoratori la terra per impiantare la fa
Oggi tale modello di sviluppo non può più reggere
Non solo perché siamo oramai privi di lavoratori e di spazio ma anche perché subiamo la pressione competitiva indotta dalla globalizzazione
Non ci sono alternative
Dobbiamo puntare come imprese come sistema locale sui settori in cui siamo specializzati con l'intento di assumere la leadership nei principali mercati mondiali di riferimento
In altri termini
Tocca le nostre aziende investire per puntare sulla internazionalizzazione e sull'innovazione
Una scelta quella dell'innovazione che riguarda non solo le imprese maggiori è storicamente proiettata all'export
Ma anche l'universo locale costituito tanto da chi fornisce lavorazioni servizi quanto dalle molte attività orientate al mercato locale ordinazione
Da oggi il mio compito è quello di operare per contribuire a realizzare la visione Clivio a grandi linee descritto
Un impegno che affronto nella consapevolezza che risultati raggiunti dal sistema economico reggiano ci consegnano un messaggio forte rassicurante di fronte alle nuove sfide noi c'è la possiamo fa
Tuttavia per farcela dobbiamo intraprendere un cammino nei quali il nostro impegno aziendale si dovrà intrecciare necessariamente con politica locali capaci di guidare e favorire un vero e proprio percorso di riposizionamento competitivo
Si tratta di un obiettivo che dobbiamo perseguire attingendo a quella stessa forza morale
Che i nostri padri seppero esprimere in anni nei quali le uniche risorse erano la speranza e la fiducia nelle proprie capacità
Oggi tocca a noi creare i presupposti per lasciare ai nostri figli un territorio in grado di competere e dunque di permettere loro di continuare il cammino grazie
Grazie grazie al presidente Borghi presidente degli industriali di Reggio Emilia e buon lavoro naturalmente
Allora si parlata prima del tema di oggi e cioè competere in un mondo che cambia questo non è soltanto il titolo dell'Assemblea due mila e sei ma e anche lo slogan della divisione che caratterizzerà dunque il quadriennio della nuova presidenza degli industriali di Reggio Emilia
Allora la nostra è una provincia diciamo piccola per dimensioni ma ambiziosa che vuole cambiare
Assieme a quel mondo di cui si parla e dire lassù ha proprio sui valori di questo cambiamento una provincia che non è chiusa in se stessa ma guarda anche lontano all'altro capo del mondo per capire che cosa succede in un Paese che conta oltre due miliardi di abitanti quel Paese e la Cina che fa paura e che alletta che ci propone le sue sfide e le sue opportunità
Ed ora guardiamo insieme questo cortometraggio
La la
La la vera rivoluzione in Cina comincia nel mille novecentosei pertanto Deng Xiaoping spiega i cinesi che arricchirsi è glorioso
E i trent'anni di egualitarismo maoista vanno in soffitta da un giorno all'altro
Ma
La Cina lancia subito la sua prima sfida grazie ai salari bassissimi nel giro di pochi anni riesce ad accaparrarsi buona parte delle produzioni più semplici
Dall'acciaio ai giocatori il cosiddetto prezzo cinese è uno sconto per aziende e consumatori di tutto il mondo ma travolge molti mercati la Cina non perderà presto questo vantaggio competitivo
I suoi abitanti sono infatti oltre un miliardo e trecento milioni un quinto dell'umanità
Nonostante qualche megalotto signori anti venti milioni due terzi di loro vivono ancora nelle campagne
Così ogni anno almeno venti milioni di persone si trasferiscono nelle città per lavorare a salari con i quali pochi Paesi possono
è la più grande emigrazione della storia umana e potrebbe mantenere bassi i costi cinesi ancora per una ventina d'anni
Nel frattempo è nato un ceto medio urbano di duecento milioni di persone un nuovo immenso mercato anche per le imprese del resto del
Ma proprio questo concetto più istruito ha lanciato una seconda sfida sa recuperare i ritardi tecnologici con straordinaria rapidità
La Cina formali fabbricare la maggior parte dei viali senza compromessi sulla qualità Porto vita per alcune nostre imprese la psichiatra
Come
La Cina si è dimostrata rapidissima nell'imparare dal restauro
Le grandi imprese straniere che producono vendono in questo Paese vi trasferiscono molte delle loro tecnologie e ne sviluppano di nuove dei quasi seicento centri di ricerca che di allora trasferendo così competenze preziose anche in campo manageriale il servizio nelle relazioni internazionali
Oggi la prima generazione capitalista di che avessero partita quasi da zero la Cina è diventata la quarta economia mondiale il terzo esportatore il secondo consumatore di energia la prima destinazione degli investimenti globali e non ha alcuna intenzione di fermarsi
Gruppo a causa del brusco calo della natalità imposto dagli anni ottanta il gigante asiatico sarà infatti un Paese di giovani ancora per poter già nel due mila quindici la popolazione in età lavorativa comincerà a diminuire per riuscire a sostenere il peso che la popolazione anziana di dimensioni cinesi di bassi margini dell'industria di oggi non basteranno
La fabbrica del mondo produrrà pure quasi tutti gli elettori di di Udine i nostri negozi marzo licenze non su
Del questo è obbligata a lanciare una terza sfida diventare anche uno dei laboratori del mondo cominciando da elettronica nuovi materiali biotecnologica
Gianni Mion di un uomo
No
Noi abbiamo un altro allora
La Cina si sta attrezzando da tempo per salire ai piani alti dell'innovazione le iscrizioni all'università sfiorano ormai quattro milioni l'anno il doppio rispetto al due mila e quattrocento volte più che nel mille novecentosettantatré anche le scelte degli studenti danno da pensare il ventidue per cento studia scienza e ben il trentotto per cento ingegneri per non parlare degli iscritti al centottantasei master in gestione aziendale negli ultimi anni centosettanta mila ricercatori cinesi sono tornati in patria soprattutto dagli Stati Uniti riportando competenze relazioni e un nuovo modo di organizzare il lavoro qui hanno trovato infatti condizioni favorevoli la spesa per la ricerca che dal mille novecentonovantasette cresce del
Ha già toccato l'uno virgola tre per cento del PIL
Nel due mila dieci raggiungerà il due per cento dell'Europa di oggi il sessanta per cento della spesa è sostenuto dall'impresa che hanno rapporti stretti con il mondo accademico
A guidare sostenere le sfide della Cina è il pragmatismo della dirigenza di Bettino composta oggi più da ingegneri che da ideologico e in grado di superare qualsiasi resistenza un costo sociale ma il merito degli straordinari passi avanti compiuti e dei cinesi che anziché dividersi sugli errori e i grandi del passato stanno cercando di non perdere il treno dello studio
Ad aiutarli e l'eredità perché dà valore all'istruzione alla cultura ma anche un nuovo eccezionale interesse per la scienza e la tecnologia per questo sono stati aperti trenta musei scientifici si pubblicano quattrocentotrenta rimasterizzati ci sono due canali televisivi specializzati e letteralmente milioni di giovani partecipano alle manifestazioni della settimana della scienza
E allegare tecnologiche nazionali e Inter
Sul perché di tanto entusiasmo la dice lunga il risultato di un'indagine condotta del tutto l'informazione tecnico scientifica cui cinesi sono più interessati non è quella sulla salute come da noi ma quella su collettive
Il Paese che appena vent'anni fa sembrava un gigante addormentato si è rivelato un concorrente formidabile la Cina ha dimostrato di saper bruciare le tappe e sta alzando l'asticella che tutti gli altri dovranno superare
Si può vincere la sua nuova sfida
Il mondo dunque sta cambiando ma in quale modo con quale velocità
E soprattutto con quali conseguenze
A queste e ad altre domande si cercherà di dare una risposta nella tavola rotonda che ci sarà proprio tra pochissimi allora io chiamo i relatori che parteciperanno a questa tavola rotonda e l'invito qui proprio sul palco iniziando da Paolo Borzatta un grandissimo conoscitore del mondo
E in particolare proprio della Cina e anche imprenditore partner di quella che la prestigiosa la più prestigiosa società di consulenza italiana Ambrosetti benvenuto
E buonasera
Anna Maria Artoni Anna Maria Artoni non ha sicuramente bisogno
Di presentazioni lei e Reggiana ci teniamo a dirlo è stata presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria e adesso ha l'onore di guidare gli imprenditori dell'Emilia Romagna benvenuta
Nerio Alessandri fondatore di Technogym un marchio conosciuto davvero conosciuta da tutti coloro che frequentano le palestre ma non solo perché è un marchio leader mondiale nelle attrezzature per il fitness per il web Nest benvenuto
E ci sarà anche Romano Volta presidente di Datalogic una società che dimostra come e si possa diventare il leader mondiale anche nel settore hi-tech partendo proprio dalla nostra Regione benvenuta
Benvenuto e buona sera si può accomodare
Coordina questa tavola rotonda il direttore del Sole ventiquattro Ore Ferruccio de Bortoli
è un piacere
Rivederla perché l'avevamo intervistato un po'di tempo fa buon lavoro
Grazie non abbiamo l'inizio alla nostra tavola rotonda in
Rispettare i tempi a
E minuto abbiamo ascoltato due
Ma soprattutto orgogliose della
Giorni fa questo e di Gianni Borgna
C'è il d'orgoglio della dell'imprenditoria c'è rapporto fecondo con le istituzioni
Un territorio che fa dell'impresa il proprio vanto
C'è qualche volta si nota e non soltanto a Reggio Emilia
Uno stato d'animo che qualche volta manifesta una sorta di solitudine cioè ci sono tutti gli ingredienti per competere
Ci sono le forze imprenditoriali ci sono le conoscenze ci sono anche degli ottimi risultati però qualche volta questa ansia di innovare questa necessità di competere
Non è condivisa da tutta la società nella quale viviamo questa urgenza di fare delle scelte dimettere tutti intorno all'impresa di collocare veramente l'impresa al centro dell'agenda nazionale
Qualche volta abbiamo la sensazione che anziché metterla al centro
E una sensazione che devo dire personalmente ho avuto anche nelle ultime settimane abbiamo tendenza a pensare che forse le ragioni dell'impresa vengano un po'come allora siccome ne ho visto un interessante filmato sulla Cina tra l'altro c'è un passaggio in cui c'era un signore anziano che vedeva dei quotidiani scorrere su microfilm che era una tecnologia più a ska più vecchia che abbiamo visto nel film minacce nel filmato egli Honda
Giornalista mi sono immedesimato in questo anziano signore che guardava il quotidiano scorge sì scorre spia dito sul sul microfilm allora Paolo Borzatta appena tornato dalla Cina un grande conoscitore della è un grande esperto di globalizzazione che insieme abbiamo fatto anche delle delle ricerche soprattutto sull'attrattività del nostro Paese che hanno fatto anche dei risultati confortanti di cui bisogna essere in qualche modo orgogliose qualche volta però abbiamo anche condiviso devo dire qualche volta il dispiacere di vedere quanto tempo si sprechi
Nel non mettere a fuoco le vere ragioni e la competizione borsa
Io a fine vorrei commentare tre parole se questo può essere utile
E le parole che vorrei commentare sono velocità creatività e visione
Velocità cominciando dal bellissimo titolo della vostro convegno sono orgoglioso di essere qui e in casi essere invitato anche perché di origine emiliana quindi anzi di origine romagnola non so se posso parlare interamente in mezzo agli emiliani ma comunque ci poco
Sono un po'straniero ha il il vostro titolo e
Il mondo che cambia a un competere in un mondo che cambia aggiungerei due alberghi competere in un mondo che cambia sempre più in fretta
Perché uno dei rischi che e io parlo sulla base dell'esperienza che noi abbiamo come consulenti che operiamo con le aziende con i territori una delle moglie dischi in cui incorriamo che quello di accontentarci di aver capito che il mondo sta cambiando il mondo sta cambiando ad altissima velocità e dobbiamo renderci conto che la velocità commenterà continuamente
Questo non è facilissimo da conta comprende quindi vorrei attirare la vostra attenzione su questo fatto e dopo una una banale indicazione visto che si parlava di Cina quando parliamo di Cina e anche di in via dobbiamo pensare al numero di persone che il filmato il precedente metteva in evidenza usciranno presto dall'università cinesi indiane
Laureati e diplomati e specializzate in qualcosa di nuovo cento e tecniche innovazione ricerca e via di questo a sarà una quantità enorme una massa di come lo no io non credo che ingegnere cinese sia più bravo dell'ingegnere italiano il fatto che sono sei milioni quindi e un fatto banale di numeri che cambia sostanzialmente il panorama e questo fa passare alla seconda parola che volevo commentare e che ha creatività
La creatività e uno degli orgogli nazionali credo di non avere partecipato a riunioni di qualunque natura in Italia in cui non dicessimo giustamente orgogliosamente noi siamo creativi
Ecco attenzione che ancora una volta la creatività è una cosa che ha una dote naturale delle persone ma poi c'è anche la capacità delle organizzazioni di mettere in evidenza proprio per pura fortuna la lascia facendo il check out dall'albergo a Pechino ho trovato non so sala regia Grecia fanno vedere ho preso questo questa rivista che il business dei Geng che data gratuitamente negli alberghi di Pechino
In cui titolo e creatività Creativity dentro c'è un articolo lungo di una decina di pagine
Che spiega come Pechino abbia deciso insieme a Shanghai di diventare fra le due città più creativi al muro
E stanno investendo moltissimo su questi temi
Non abbiamo fatto una ricerca analizzando duecento città nel mondo sulla capacità di generare di creatività e di attirare creatività e incredibilmente la Cina abbiamo visto si sta posizionando molto bene quando questo non ci pensava quindi anche creatività
L'ultima parola io voglio commentare se posso Dubai ancora trenta secondi
E la parola visione la previsione perché sempre parlando di Cina creatività va anche dei territori in cui nasce la creatività in cui viene sviluppata la creatività
Non abbiamo capito che c'è bisogno di una forte visione del territorio a compiere qualcosa insieme aver capito che la barca e più importante dell'equipaggio che è importante sapere dove uno deve andare tutti quanti renale animali in maniera singola per raggiungere quel risultato
In Cina sicuramente l'hanno capito in Confindustria questo dente Montezemolo ha detto molto chiaramente non so se in Italia l'abbiamo capito e non so se i singoli territori se non sbaglio qui sono in una situazione territoriale
Non so se i singoli territori lo hanno capito e lo sanno fare veramente bene ho sentito parlare di piano strategico Barcellona fatti sul piano primo piano strategico nel mille novecentottantasei sei anni prima delle Olimpiadi
E il io ho avuto la fortuna di vedere quel piano strategico il primo piano strategico di Barcellona era firmato di persona dal re e diceva con tutta la società civile di Barcellona mettiamoci assieme per far sì che Barcellona diventi in giro di dieci quindici anni la più grande capitale commerciale industrie e i commerciale dei servizi del sud Europa
Ecco questa visione strategica occorre nei territori e anche nelle aziende perché nessuno su questo la Cina ci dà ci pone lo sfida di renderci conto che non possiamo più lavorare su una scala Ca'qui e Modena bisogna pensare veramente in grande darsi delle grandi sfide e cercare di raggiungere
Grazie a Borgia
Vento passerei all'uomo che ci fa fa che molti chilometri stando fermi che non è una metafora della competizione per ma semplicemente un'introduzione nostro amico Nerio Alessandri che il presidente di Technogym
Che è un'esperienza di eccellenza un'esperienza di conquista di nuovi mercati ecco si parlava di visione strategica dell'imprenditore ma anche nello stesso tempo di solitudine dell'imprenditore rispetto al contesto nel quale opera ecco la sua tue esperienze
Dunque io credo che si è parlato molto di mettere l'impresa al centro e sul siamo tutti d'accordo io andrei oltre e direi dobbiamo mentre l'uomo le persone verso sommando al centro
La vera differenza la fanno le persone gli uomini talenti
Le competenze e soprattutto la loro motivazione c'è questo quello che quindi il mio impegno quotidiano la via per Rita uno sempre quella di motivare e migliorare valorizzare le risorse umane
Devo dire che
L'aspetto fondamentale che ormai noi imprenditori stiamo diventando sempre più degli psicologi
Cioè dobbiamo capire diciamo le emozioni capire i sentimenti per riuscire a cogliere delle opportunità tese al cambiamento il mondo cambia la velocità della luce
Una un mese
Del due mila e sei
Diciamo eccome eccome dieci anni quasi di di vent'anni fa quindi il mondo cambia molto più rapidamente ed è proprio con un tapis roulant il mondo c'è nel senso che se un imprenditore un'impresa non va almeno alla velocità diciamo del tapis roulant viene sbattuto fuori
Dal mercato
Quindi come riuscire a abbassare le barriere le resistenze al cambiamento da parte nostri col volatori quindi questo credo che sia un tema fondamentale quindi io personalmente la mia esperienza mi ha insegnato che bisogna lavorare su due su due fronti
L'aspetto razionale e l'aspetto emozionale quindi da un lato come dire la il Progetto quindi il sogno quindi la visione quindi condividere diciamo un'immaginazione che appunto ciò che vogliamo realizzare dall'altro il metodo quindi la la pianificazione la tecnologia i sistemi processi e quindi riuscire a lavorare contemporaneamente sugli uomini per portare quindi la squadra
Alla condivisione di valori forti nello store caso ne abbia messo l'umiltà al primo posto che l'ascolto
Nel cliente l'ascolto di bisogni la tenti non quelli espliciti
Un gioco di squadra l'entusiasmo la passione e dall'altro quella che una vera e propria come dire cultura dell'innovazione che attraverso i valori condivisi è possibile creare quel cambiamento quindi questo è l'obiettivo continuo che il presupposto del successo e non si vede un accorsero le persone perché se noi come dire poniamo il cambiamento troppo in modo troppo evidente io se l'operatore altro subito le barriere e quindi al grosse resistenze allora bisogna lavorare il day by day lavorare attraverso come dire una una una condivisione e quindi una un sistema diciamo proprio e l'ho chiamato appunto la cultura del cambiamento che vede sempre anticipare i bisogni dei nostri clienti e quando si parla di Cina per esempio
Parlando appunto del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno la Cina per quanto riguardano se sterili e sta a noi da sempre da ormai cinque sei anni la stiamo interpretando come una grande opportunità
Quindi a uno due possibilità o vederla come una grande minaccia ed è effettivamente la grande minaccia ma per pensare in positivo abbiam detto no la Cina è una grande opportunità e così ci siamo mossi abbiamo fatto subito una filiale
A Shanghai mostra filiali dirette a commerciale
Abbiamo peraltro degli uffici acquisti che il primo passo per conoscere la tecnologia dei prodotti componenti la diciamo i processi di quel Paese e il terzo passo sarà quello appunto di diventare cinesi nel senso di aprire una o acquisire o aprire una fabbrica per soddisfare diciamo quel territorio non solo Cina ma tutta l'Asia
In una in un con una con una strategia tesa la globalizzazione c'è quella di dire quella massa europei vogliamo essere americani ma vogliamo anche essere asiatici
Quindi prodotti dedicati mirati servizi
Collegati in ogni territorio per essere più vicino al cliente per dare un servizio per essere veloci nell'offerta e quindi bisogna seguirlo Bali e l'occhiali contestualmente
Non si usa tanto questo termine bloccando che significa pensare in modo globale ma agire diciamo in modo mirato locale quindi questo credo che sia una sfida la nostra ma credo condivisibile con tanti altri imprenditori
Grazie Nerio Alessandri
Una battuta per integrare il tuo interessante intervento tu hai appena cominciato anche a guardare al mercato indiano
In breve che differenza c'è con la Cina devo dire che con proprio come dire no usando uno spot non dico Cisco si scotta le mani nel vedere una Cina che sta andando molto veloce costato un attimo l'India affrontiamo la gruppo di appiccico perché non vorrei che fra qualche anno si no allora
Proprio forte dell'esperienza Cina che non dico siamo in ritardo ma comunque sicuramente ci saremmo dovuti muovere probabilmente almeno cinque anni prima
Io credo che l'India sia altrettanto un'opportunità incredibile diversa molto diverso però dalla Cina
Nel senso che esiste un micro marketing con dell'una segmentazione fortissima perché è un Paese che ha delle contraddizioni ancora più forte di una Cina
Cioè nel senso che c'è una ci sono dei territori specifici come Bombay come Nuova Delhi che hanno delle caratteristiche completamente differenti diciamo da tante altre aree e con un approccio alla al mercato proprio perché risente della lingua inglese quindi anche come dire una una contabilità amministrazione una gestione una managerialità molto più vicina la nostra con un linguaggio molto più simile al nostro quindi devo dire per la Brega ancora esperienza più facile rispetto una città
Grazie questo anche incoraggiante con Romano Volta chiederei ovviamente la sua esperienza suo punto di vista cioè il tema anche dell'innovazione tecnologica il fatto anche che a volte noi abbiamo la sensazione
Di aver perso dei terreni sulle grandi tecnologie specialmente su e tecnologie legate alla alla comunicazione
Più in generale questo poi non è vero perché del fondate si esauriscono chi magari è in ritardo rispetto all'adozione di una nuova tecnologia può comunque ripartire
Allo stesso punto dei suoi concorrenti che probabilmente si trova in una posizione relativamente migliore questo non è percepito diciamo dalla pubblica opinione le partite sono sempre aperti non c'è una partita persa forse giusto
Sì sono d'accordo su questa affermazione in pieno anche perché
Le nuove tecnologie
Sono di fatto appunto qualcosa di frenetico che ha accelerato i tempi ha ridotto drasticamente la vita dei prodotti e dei processi ha messo sotto stress le imprese e gli imprenditori
Ma sono anche queste norme opportunità
Prendiamo dei settori dove l'Italia stato eccellente presente la chimica col premio Nobel nato per i polimeri
Poi è stata un tipo di industria che purtroppo nel nostro Paese si è disperso
Prendiamo la farmaceutica
Settori che
Sembrerebbe
Ma questo sembrava fino a ieri che erano irrecuperabili quando oggi invece le nuove tecnologie in particolare le biotecnologie
Permettono attiva un molto piccoli di ricercatori biologi per esempio
Quindi dieci dodici quindici persone in piccoli agendine di trovare una specifica molecola molto ambite dai grandi del farmaco e quindi la possibilità di rilanciare l'esempio un'industria farmaceutica e biotecnologica nel nostro Paese un tipo di industria che ha avuto un passato che sembrava morte finita per sempre e che invece le nuove tecnologie portano di nuovo mettano perfettamente a portata di mano
Questo vale in generale
Il problema è che queste nuove tecnologie bisogna poterne usufruire
E quindi ricollego un aspetto che ritengo importante
E sul quale prendiamo un po'di colpa siano imprenditori e si è anche il mondo degli universitari dell'Accademia dove queste ricerche vengono svolte
Purtroppo nel nostro paese non si è ancora riusciti a realizzare questo oltre di collegamento questo osmosi di comunicazione continua tra chi fa ricerca scopre novità
E chi poi le applica li usa nella sua impresa
Se ha lavorato in questi anni anch'io alla presidenza di Bologna mi sono impegnato molto per il Colle Colette creare un collegamento tra l'università e l'impresa ho sentito la relazione del presidente storiche del nuovo presidente che sono perfettamente in linea
Questo è un punto su cui bisogna lavorare fortemente abbiamo una carenza enorme di connessione tra mondo della ricerca e mondo dell'impresa
Mi sono applicato qui in Emilia Romagna e di andare a visitare dei piccoli centri di ricerca non solo universitari anche il generale di Bologna via Ugo Betti una stradina laterale fuori porta lame nascosta
Ebbene in questi centri ci sono dei team dei laboratori con delle capacità straordinarie
Che loro stesse non riescono a valutare che tipo di scoperta di tecnologia e di ricerca hanno per le mani non riescono a valutare quanto questa può essere benefica per il sistema economico italiano
Ecco su questo tema del collegamento tra mondo della ricerca e mondo dell'economia
Credo che si debba continuare a lavorare moltissimo perché il futuro del nostro sviluppo si gioca molto su questo aspetto
Se posso fare una piccola digressione se un minuto ritornando sul Siena
Ecco abbiamo sentito abbiamo visto il filmato abbiamo sentito le parole di Nerio Alessandri abbiamo sentito la relazione distorti
E veramente condivisibili quello che è stato detto cioè non illudiamoci che i cinesi sappiano solo copiare che non siano bravi a creare
Non illudiamoci che si un disco per l'estate ma qui finiranno in chissà quale baratro sine die una forza enorme lo dice solo il numero di ingegneri che ogni anno viene fuori da quel Paese
Dicono i dati che in questi anni hanno caratterizzato la cresta di questa economia si è portata i primi posti del mondo lo dice il fatto che come dice giustamente la relazione di storie dovremmo confrontarsi con un G due tiene Stati Uniti
In cui speriamo che l'Europa posso giocare un suo ruolo
Allora qui vorrei richiamare un secondo aspetto che ritengo molto importante che riguarda sempre anche noi imprenditori il sistema del nostro territorio e cioè l'internazionalizzazione
Non crediamo di poter competere con questi signori facendo degli ottimi eccellenti superlativi prodotti innovativi a Bologna Reggio Emilia Modena di poterli trasferire vendergliela
Così si riescono Lai borse le centrali nucleari della Francia come mi ha detto il sindaco di San gare
Però disse gli altri prodotti ingegnere nobili dobbiamo rendere perché se non abbiamo i soldi per comprarla rimborso per comprarli centrali nucleari
Quindi non si può pensare di competere
Su quelli che sono i prodotti tipici della media imprenditoria italiana pensando di sviluppare pur con le migliori tecnologie con quella passione con quello spirito d'innovazione che caratterizzano imprenditori italiani
E quell'atmosfera che ho sentito con grande piacere in questa Assemblea
Bisogna andare là lavorare con i loro strumenti usare i loro ingegneri
Fusar le loro tecniche bisogna fare la propria azienda anche una sede asiatica
Un'azienda per essere oggi leader nel mondo deve essere internazionale nel senso vero c'è deve essere l'asiatica in Asia in particolare in Cina deve essere americana degli Stati Uniti e deve essere propende però e questo è un altro aspetto sul quale credo che si possa fare tanto e che noi imprenditori abbiamo il dovere di fare
Grazie giovanotto
Tolti ricordava nella sua relazione introduttiva che il mercato italiano è composto da appena all'uno per cento degli abitanti del mondo
E in più l'intero mercato comunitario non va oltre il cinque per cento sono percentuali che sono destinate ovviamente a diminuire
Dalle considerazioni che faceva Romano Volta vie poi il tema del rapporto fra l'impresa del territorio ecco spesse volte nei territori anche in quelli più evoluti
Abbiamo la sensazione che
Politici e le istituzioni facciano di tutto per trattenere l'inglese come se in qualche modo lo sta colare o perlomeno disincentivare l'internazionalizzazione sia una scelte che tende a fa soffrire di meno al territorio la competizione mondiale grazie perciò si dovrebbe porre il problema che ostacolare internazione esazione significa trasmettere in condizioni in territorio di avere degli svantaggi dalla mancata internazionalizzazione delle sue imprese
E con questo un po'un salto culturale che credo che dovremmo fare e peraltro dobbiamo farlo anche laddove le imprese sono forti cioè anche nell'Emilia Romagna anche lombardi anche nel Veneto anche devo dire in quelle regioni del Sud dove esempi come quelli che diceva volta sono particolarmente diffusi cioè piccoli piccole realtà di ricerca che danno ottimi risultati dove c'è una insieme di saperi che in qualche modo andato dei risultati
Questo il tema diciamo
Mi serve per introdurre la domanda
Ad Anna Maria Artoni che ringrazio del tema diciamo per rapporto impresa dimensioni istituzioni locali che spesse volte detto non sono stati lungimiranti nel caso per l'Emilia Romagna di cui tutti occupi ci sono moltissimi casi positivi però c'è sempre questa idea ecco di sì incentiviamo la delocalizzazione offriamo delle alternative locali alla sfida globale
Non è così che si dispone
No anzi assolutamente intanto prima però di di rispondere alla domanda consentitemi di fare un saluto al presidente a Fabio Storchi che ha concluso oggi il suo mandato di quattro anni e che dei veramente si merita il plauso che qualcuno stava iniziando a fare
Grande l'unità ha portato avanti in questi quattro anni l'Associazione industriale raggiungendo dei risultati l'importanza Centola raggiunge risultati importanti sia all'interno della città ma anche in Regione perché giù miglia effettivamente oggi una delle ferite nel più importante della nostra regione ma anche all'interno di Confindustria livello nazionale ovviamente un grandissimo augurio a a Gianni Borghi per per il suo lavoro che sarà sicuramente duro ma cercheremo tutti quanti di essere vicini a te e anche perché la sfida è veramente importante e la sfida importante proprio per questa ragione perché nel nel suo passaggio e in uno dei suoi passaggi Fabio Storchi nella nell'associazione dice dobbiamo avere un'associazione capaci di guardare avanti questo è la vera fatica che tutti quanti oggi continua a fare dobbiamo comunque contribuire a avere veramente lo sguardo alzato in avanti con i piedi ben piantati per terra perché questi sono due aspetti che devono essere assolutamente tenuti ben presente piantati per terra vuol dire nel territorio nel quale operiamo ogni giorno dobbiamo comunque può continuare a investire dobbiamo continuare a tessere relazioni
Il rapporto con le imprese del territorio assolutamente fondamentale l'Emilia Romagna è famosa per i suoi più stretti
Oggi imposto il vecchio distretto un po'superato ma le filiere e quindi la capacità di crescita e di sviluppo Kissinger era comunque in un determinato territorio è fondamentale anche per aiutare questa presenza livelli internazionali delle nostre aziende e quindi questo è il grande sforzo che si dovrà fare
Un passaggio però io credo che sia fondamentale due due anni fa il presidente Montezemolo nella sua nella sua relazione
Di insediamento ci diceva rimbocchiamoci le maniche oggi qualche segnale di ripresa nel nostro Paese c'è c'è stato nella nostra regione ancora più forte forse rispetto a ad altre regioni d'Italia
Il merito di questa impresa solo dell'impresa allora io penso che sia giunto il momento di non lasciare le imprese sole questo è credo un passaggio fondamentale il gioco di squadra che è stato richiamato da Fabio Storchi è un gioco di squadra necessario perché da soli non si va più da nessuna parte non si va più da nessuna parte nel territorio locale quindi il Comune la Provincia nella regione e nel Paese abbiamo delle sfide che sono importantissime
Vedere il filmato di prima faceva impressione
Della forza della capacità che hanno queste persone di mettere in campo risorse umane intellettuali energie creatività
Noi corriamo il rischio di soffrire di un deficit di futuro che ci fosse effettivamente far guardare al domani non con quella tranquillità con la quale invece oggi stiamo comunque lavorando l'ora come alcuni momenti in cui si sta bene effettivamente bisogna a maggior ragione lavorare per costruire per il futuro e allora prima è stato ricordato quanto importante il fattore tempo il fattore tempo è una veramente delle variabili principali non possiamo più avere il passo della lumaca dobbiamo occorre perché il mondo sta correndo e le nostre imprese hanno bisogno di aprirsi
è nel cast internazionali hanno bisogno di crescere hanno bisogno di circondarsi di persone di qualità abbiamo presentato la settimana scorsa unitari un'indagine importante realizzata intervistando settecentocinquanta imprese di questa Regione e una delle carenze più importanti che è stata assegnata è quella della capacità lire di reperire risorse umane qualificate
E allora se noi non riusciamo ad avere persone capaci brave che possono venire nelle nostre imprese ma come possiamo pensare di guardare al futuro con serenità questo che anche anche Nerio Nesi Alessandro diceva prima l'uomo al centro dell'impresa ma l'impresa al centro del nostro Paese il nostro territorio per riuscire ad essere competitivi quindi questo credo che sia e lo sforzo principale che tutti quanti dobbiamo portare avanti investire nella capacità di attrarre talenti e risorse nel nostro territorio aiutare i nostri in prese non è dandogli delle risorse anche se è evidente che gli incentivi aiutano
Non tanto a fare perché se un'impresa una Boni dea la fa comunque ma indirizzare essere più rapidi aiutarci meglio raggiungere e a finalizzare meglio quelli che sono le nostre risorse nostre obiettivi muovendoci come territorio come Paese verso quelli che sono e credo di di gli obiettivi di sviluppo che hai tutti quanti dobbiamo dobbiamo ambire dobbiamo puntare con queste sono e credo le le le principali leve sulle quali si deve investire ma quello che ci serve è anche un costruire le condizioni di contorno
Non si esce da qua se non ci sono infrastrutture adeguate non si esce nel nostro Paese se la concorrenza non vale per tutti ma vale soltanto per qualcuno ecco che allora diventa difficile avere una piccola pesa chi compete quando in realtà tutti gli altri competono meno allora lo sforzo deve essere generalizzato l'investimento deve essere quello veramente di guardare insieme a rimboccarsi le maniche insieme per aiutare a ad accelerare i processi che comunque si sono innescati credo in questa regione
In modo in modo molto forte ma in Italia è soltanto il due virgola tre per cento il numero delle imprese che investe che che lavora insieme sistema universitario è una cifra bassissima la creatività
Si costruisce con ricerca con l'innovazione con il lavoro costante e continuo con un mondo con il quale noi abbiamo vale ormai divorziato da da decenni e con quale continuiamo fa fatica ad avvicinarsi ecco questi devono essere credo
Gli aiuti che devono essere l'impresa uno sforzo di avvicinamento la Regione Emilia Romagna sicuramente qualche cosa in questo campo fatto perché poi i risultati si vedono perché la Regione Emilia Romagna ha messo in piedi una legge che si chiama legge sette che investe proprio e e dare risorse a quelle imprese che lavorano insieme sistema universitario
Mai un piccolo segnale che qualche cosa da ci vuole continuità agli non è facile cambiare dalla sera alla mattina ci vuole continuità in quelli che sono i segnali che un Paese una regione in territorio devono dare all'impresa e a quel punto sicuramente diventa ancora più facile raggiungere rapidamente quegli obiettivi che comunque sono secondo me la nostra portata anche perché abbiamo risorse umane e intellettuali e imprenditori capaci di poter essere veramente in tutto il mondo con i loro prodotti lo stanno dimostrando nonostante tutto
Grazie a mio marito
Anche perché viviamo una fase in cui non c'è una scarsità di capitale come in altre congiuntura che abbiamo vissuto venti o trent'anni fa che abbiamo una liquidità a volte persino eccessiva
Abbiamo invece un problema serissimo di scarsità di risorse umane e di incapacità poi anche di attrarre intelligenze e professionalità dall'estero questo è uno dei temi centrali
Sui quali discutiamo poco
Pochissimo allora abbiamo ancora qualche minuto prima dell'intervento conclusivo del presidente di Confindustria Luca nel prossimo fine in giro molto veloce e con un poche battute
Abbozzate chiederei qual è l'errore che spesse volte diciamo l'imprenditore italiano
Commette perché qui abbiamo visto molte volte parliamo di e i grandi risultati che
Dei vari distretti gli imprenditori ottengono
Però diciamo nella competizione globale si rischia anche di fare degli errori che poi possono anche rivelarsi irreparabili oppure di coltivare degli equivoci o dei luoghi comuni
E la sua esperienza di ti consulente
Qual è l'errore principale
Domanda difficilissima pericolosissima il ma credo che in estrema sintesi mi sembra che in genere noi perché forse troppo affezionati al nostro Paese alla nostra realtà
E col o o tranquilli perché abbiamo avuto un periodo strepitoso tanto per il dopoguerra non ci poniamo degli obiettivi molto ambiziosi e che vogliamo raggiungere cioè se posso portare all'estremo
Essendo pronto a ricevere tutti pomodori che non signori vogliono tirarmi successivamente spesso noi facciamo le strategie sulla base dei costi nel senso di dire me lo posso permettere dove posso andare un passo alla volta
Io ho lavorato per otto anni negli Stati Uniti avuto un'azienda
E mi ricordo che l'imprenditore americano a vent'anni comincia a dire voglio avere un'azienda che fa cinque miliardi di dollari di fatturato quando ne ho pagante voglio fare l'IPO la voglio vendere voglio ritirare
Voi se pensa di entrare in un business in quanti anni diventa il numero uno al mondo
Sarà esagerato non dico di no probabilmente un po'troppo i cinesi sono su questa strada tali e quali senza alcuna eccezione noi forse facciamo siamo troppo
Chiusi in ambiti più limitati ci diamo degli orizzonti più limitati questo è quello che in vent'anni di consulenza alle aziende italiane che si internazionali insomma visto ovviamente vi sono delle grandi Cizio e su questo
Non c'è non c'è alcun dubbio ma mediamente parlando mi sembra questo anche perché probabilmente per poi raggiungere dei grandi obiettivi
Faccio un esempio concreto gli Ubu trenta secondi un imprenditore un ingegnere laureato cioè un cinque cinese a trentadue anni diventa venditore della Philips lavora per quattro cinque anni a CIN da con la Philips poi si mette in proprio compra un'azienda e si mette a fare apparecchi di illuminazione
Dopo quattro anni la sua azienda fra ottanta milioni di euro di fatturato l'anno scorso che era il quinto anno la quotata alla Borsa di New York nell'offerta ha messo che nel entro
Nel due mila e otto raggiunge i cinquecento milioni di euro di fatturato e con questo è la velocità l'ambizione il modo di operare di questi personaggi forse credo che possiamo farlo anche noi Force non fare un po'di più forse anche un fatto di cultura non lo so
Grazie questo mi permette di richiedere a Nerio Alessandri
Si è parlato nelle due relazioni che abbiamo ascoltato della cultura del rischio della scarsa cultura del rischio nel nostro Paese
Paolo chiederti è vero c'è Starship rendendo questa cultura del rischio cioè si rischia di meno e parallelamente sta elevandosi uno sorta di senso di appagamento dei risultati raggiunti da parte della classe dirigente italiana
Ma probabilmente sì non nella mia azienda
Gli ho chiesto di farla cresce del trenta per cento all'anno nei prossimi cinque anni quindi padre quindi cioè quindi devo dire che anse forse son visto che un po'al contrario se sono troppe sfide troppo sfidante quindi anche però bisogna essere voglio dire equilibrato in questo bisogna pensare in grande ma vero istante dopo l'ossessione per la realizzazione c'è già farà cadere le cose perché pensare in grande va bene ma se poi non c'è il risultato immediato la motivazione
Però poi se si punta se si alza l'asticella alla SIP pone ha un'altezza alto in cui si trova in tutte le soluzioni so come dire si si pone bassa cioè bene che vada va in fa niente
Se la poni alta l'asticella male che vada Luca fai più di quanto avevi pensato di fare sulla poni vi passa l'asticella quindi credo che la cultura della crescita perché questa è la cultura la crescita sia molto più sviluppata crede in Cina di sicuro perché il mito di misure su quelle si ragiona con quelle dimensioni ma gli Stati Uniti e altrettanto pur vero che questa filosofia della crescita proprio esasperata sia come dire al il vero motore di un'economia che non si è fermata e non si fermerà sicuramente neppure di fronte a situazioni come quelle contro la Cina quindi se posso dare così la una portare un contributo per la mia esperienza
Ecco Genet cresciuta dieci volte in dieci anni
E negli ultimi dieci anni con sempre questa questo desiderio di fu di di fare cose grandi e di diventare leader nel mondo l'abbiamo scritto nella nostra vision dieci anni fa che volevamo diventare leader nel mondo
Incerto l'istante dopo ti senti inadatto questo è assoluta però e proprio perché c'è l'umiltà e cioè come dire la passione e l'entusiasmo che poi si trovò le soluzioni quindi credo che sia un approccio la crescita
E quando si parla di Cina mi darebbe la farà domande dire quanti di noi le nostre aziende adesso abbiamo dei dipendenti collaboratori cinesi quante ne stiamo formando piuttosto che quanti di noi abbiamo impresa in Cina con nostri collaboratori quindi la sul posto quindi dobbiamo come dire non porre dei limiti soprattutto culturali perché la vera diciamo il vero limite siamo voi stessi
Cioè il vero concorrente io dico sempre ai miei del Deng diciamo di di Technogym siamo noi stessi tra i peggiori concorrenti e Technogym non so come dire quindi e non ci sono assolutamente c'è possibile è possibile quindi a creare questa attitudine e e è un lavoro come dire costante quindi io devo dire che ho imparato a come dire a buttare il cuore di lato l'ostacolo è poi alla fine le cose succedono
Grazie alle stelle
Romano volta mai rapidamente perché siamo alla conclusione diciannove dieci terminiamo ecco dal punto di vista diciamo della pax preparazione del nostro sistema scolastico ci sono luoghi di eccellenza università che preparano straordinari in genieri
Si è forse però perse un po'di quell'insieme di competenze che rappresentava l'ossatura del nostro sistema industriale ecco qualche volta mi fatichiamo Apeca trovare una serie di profili professionali Inter meritino
Cioè come se avessimo perso di vista l'esigenza di a vere
Quella grande manualità ma quella grande competenza che in qualche modo accompagnato le crescite del nostro impresa e questo è uno dei difetti del nostro sistema scolastico accanto poi
A delle punte straordinarie come il pane sì
Sì questo è un altro tema importante abbiamo perso in Italia purtroppo il gusto della cultura tecnica io ho fatto l'istituto tecnico Aldini Valeriani
L'ho potuto fare l'imprenditore avendo dei vantaggi enormi per aver fatto quella scuola tecnica che insegna il sapere il saper fare e la realizzare materialmente le cose
Questo è un fatto culturale generale del nostro Paese cioè noi non incontriamo coi nostri modelli nostri esempi nei giovani la passione per la tecnica troppe veline troppo calcio troppo un mondo della finanza e dell'economia
Questo futuro che cambia così drammaticamente che è stato ben rappresentato oggi in questa in questa Assemblea
è principalmente nelle mani dei giovani e loro che dovranno gestirlo fare le scelte più difficili Pinto e più impegnative per girarlo in maniera che sia fruttuoso per le nostre imprese per il nostro Paese
E noi dobbiamo sforzarsi di creare un fatto di cultura Italia che è molto diverso da quella che i sistemi tali mini generale propongono alle nuove generazioni
Ecco questo credo che sia un fatto culturale fondamentale
Faccio fatica a vedere un Paese piccolo come l'Italia veniamo a quel fatto della crescita dimensionale pecche anche soffocato per la dimensione paese perché un imprenditore italiano anche geniale che inventa una cosa importante
Come Goupil o la Microsoft ma non riesce a farlo in Italia perché non riesce a crescere nel suo paese in fretta quel tanto che serve per poi andare subito negli altri Paesi prima che salivano i concorrenti
Mentre invece negli Stati Uniti una serie se proprio perché ha a un mercato enormi immediatamente a disposizione con la stessa lingua la stesso culture gli stessi bisogni
Cresce fortissimamente in casa sua e dopo è enorme un gigante che può entrare nel mondo
Quindi è un fatto di cultura del Paese di cultura anche vino imprenditori
Poiché è questo fatto del perché mediamente l'Italia non si si danno nell'impresa e questi traguardi così in viziosi voglio crescere come disse giustamente nero della Technogym sono pochi
Diciamo i casi di eccellenza di questo tipo perché non si diamo questi sfide così ambiziose come si danno i cinesi come si danno gli americani
è un fatto di cultura sia del sistema imprenditoriale che deve continuare a migliorarsi è un fatto di cultura della paese nel suo insieme
Ed è soprattutto un fatto anche importante di sette tra tesi che dice di chi ci governa io credo che sia venuto il momento è qui
Rivolgo pubblicamente un appello al nostro Presidente con nazionale Luca di Montezemolo perché finalmente il governo italiano l'Italia somma decisa che sente strategie che intende fare
Per l'avvenire se si parla di tutte queste sfide ma come si fanno da affrontare se non si fanno si mettono delle basi concrete di quali politiche industriali il nostro Paese vuole seguire non si può fare più
Fare tutto in tutti i settori si fa tutte male bisogna
Avere il coraggio di tagliare quello che non potrà mai riuscire a diventare di eccellenza e spinse investire molto su ciò che invece ha tutte le potenzialità
Colgo l'arte attorno quelli che sono i poli forti vedo qui il mondo della moda rappresentato da imprenditori validissimi di questo territorio
Ci sono settori dove l'Italia può veramente Zeller ma questa è un'assenza di politica industriale che vuole pilotata a livello nazionale ogni Regione a seconda delle sue caratteristiche deve decidere sa che cosa vuole essere l'Emilia Romagna fra dieci vent'anni
L'internazionalizzazione ricerca mettiamo un premio per le aziende che interessano a Lizzano siccome sta duetto bene per ogni posto di lavoro che io cresco le che creo lesto ne creano sicuramente uno anche in Italia sarà di valore aggiunto quello che crede in Italia
E allora creiamo anche delle condizioni di politica industriale fiscale tout-court
Che dà dei crediti d'imposta molto significative chi investi ricerca fortemente più della norme che si integrasse dall'Islam
E mette delle tasse alla rovescia per chi non investe chi non si interessano all'Isla creiamo
Facciamo capire dal mondo della politica che c'è veramente un interesse vero a capire in che direzione va un territorio e a a volersi giocare il tutto per tutto per riuscire a farlo andare nella direzione che noi imprenditori vogliamo bene grazie
Veramente una partita a gennaio almeno io ma cartoni alla quale vorrei chiedere ma perché la politica
Sia di centrodestra sia del centro sinistra
Fatica nella tua esperienza comprendere le ragioni dell'impresa anzi qualche volta ne ha
Una certa distanza se non certo sospetto confesso che lo vorrei sapere anch'io anche perché credo che se non si è ancora capito che l'unico vero motore che il nostro Paese Ari impresa e soltanto mettendo benzina nel motore questo Paese può correre
E quindi soltanto investendo all'impresa e si può effettivamente fare un salto di qualità onestamente non non so come mai purtroppo si continui invece a ragionare in modi completamente diverso pensando che facendo discende di breve termine invece si ossa continuare a sostenere una crescita duratura e nel tempo prima
Un genio volta parlava delle scelte del Paese credo veramente che ci sia giunto il momento di fare di di fare questo passaggio cioè il momento delle scelte è il momento di individuare qual è il progetto Paese quali il sogno raggiungere quali sono gli obiettivi quindi che questo Paese vorrà giunge perché non può essere il paese che fa tutto ma deve essere un Paese che invece sostiene l'impresa che stanno crescendo che si sta internazionali stando anche le piccole che però continuano a fare bene lo mestiere perché questo qua nemica sul un paese di grande impresa e questo è un Paese di piccole e medie imprese che ogni giorno lavora fa bene il suo mestiere che cerca di farlo anche insieme agli altri in un territorio che però deve aiutarlo a essere comunque internazionalizzato attira le dimensioni questo deve essere un po'lo sforzo che siamo chiamati a fare il credo che gli undici Ambiti concili la l'unica politica industriale vera sia proprio quella di una politica che va a intervenire di fattori della competitività e quindi in capacità di formare risorse umane quindi finalmente e prima si parlava di giovani ma i giovani migliori possono uscire soltanto università quindi lì primo punto nel quale si deve diciamo investire per spezzare un meccanismo che purtroppo non è più virtuoso e il merito non è un un premiato in questo in questo Paese e questo credo che sia uno dei grandi dei grandi problemi nel momento in cui si tratta si trattano tutte le stesse persone allo stesso modo invece non si dà opportunità ai migliori di emergere quindi non si sblocca quella nostra futura classe dirigente che poi è quella che deve segnare la svolta credo che sia piuttosto complicato quindi io comincerei da lì chiedendo la politica di fare veramente qualcosa e dall'altro lato però invece di aiutare all'impresa e a crescerà internazionalizzarsi e comunque continuare ad aprirsi a dire anche un supporto del sistema finanziario che dall'altro lato anche un aspetto altrettanto importante per aiutare le imprese a uscire comunque a e diciamo affrontare queste nuove sfide riaccendono gli ottoni
Noi finiamo qua
Recuperiamo i nostri sforzi lasciamo lo spazio per il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo grazie
Ho
Ed ora indichiamo proprio qui su questo palco il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo prego presidente
Buona sera a tutti autorità
Amici dei colleghi imprenditori signore e signori
Io mi devo dire innanzitutto che sono molto molto molto contento di essere questa sera qui con voi ancor prima di ascoltare i discorsi dei vostri presidenti
è il terzo anno che ho l'onore e il piacere di essere alle vostre assemblee e ne ho sempre avuto un'eccellente ricordo due anni fa quando in epoca non sospetta vennero degli esponenti
Del governo cinese e l'anno scorso con una interessante analisi su come viene percepito l'attività imprenditoriale sul territorio
Io non posso iniziare senza fare un ringraziamento vero profondo sentito
Al presidente uscente al precedente al presidente stolti che non avevo il piacere di conoscere quando sono diventato presidente di Confindustria
Ma che in questi due anni ho apprezzato per la lealtà per la determinazione
Per le capacità e per l'entusiasmo con cui ha portato avanti il suo mandato asservito perché questa è la parola giusta di ognuno di noi che con grandi sacrifici personali familiari professionali
Cerca di fare il suo meglio per Confindustria asservito Confindustria nel migliore dei modi in Italia e anche quando ci siamo trovati all'estro quindi io ti faccio di ringraziamento a nome di tutti gli imprenditori
Il tanti auguri a Gianni Borghi con cui abbiamo condiviso un interessante viaggio in India
E mi ha fatto piacere perché un giorno Storchi mi disse non abbiamo una persona eccezionale che può fare il presidente
Di Confindustria a Reggio
Io contro tutto anche un uomo di eccellente gusto automobilistico sa fare delle scelte perfette e io li giudico molto da questo perché ognuno deve valutare i propri prodotti e quindi gli ho telefonato e gli ho detto Borghi anche lei come me come lo deve fare questo servizio militare nell'interesse dei suoi associati e Borghi e Storchi sono uniti
Da due grandi caratteristiche che per me sono fondamentali in Confindustria primo sono dei veri imprenditori sono dei veri imprenditori
Che rischiano il loro denaro che innovano che hanno passione per il loro mestiere come Nerio Alessandri
Come il mio amico volta di a cui rispondo tra poco della sua sollecitazione come tanti amici e colleghi che sono nelle prime nelle seconde nelle ultime file di questa sala quindi prima sono dei veri imprenditori
E secondo hanno un vero attaccamento alla loro terra
Sono nati qui sono cresciuti ma attenzione entrambi le loro relazione vanno dimostrate con la finestra aperta nel mondo Reggio Emilia Modena Maranello Milano Roma non è l'ombelico del mondo
E ho apprezzato molto la la relazione distorti che ho apprezzato il richiamo all'internazionalizzazione e al titolo
Che più di un titolo e un programma dei prossimi anni perché questo è il tema su cui noi tutti ci giochiamo il nostro futuro competere nel mondo competere nel mondo quindi ancora Grazia Storchi e tanti tanti auguri abortì
Io
Io devo dirvi
Che con molto orgoglio sto verificando in questo faticoso giro d'Italia
Degli assemblea di Confindustria
Due mediamente al giorno
Due elementi che hanno anche caratterizzato e che stanno caratterizzando questa vostra assemblea una grande affluenza di imprenditori una grande affluenza di esponenti e ringrazio delle istituzioni locali una grande attenzione ai temi dell'economia del lavoro della crescita della produzione del futuro e dall'altro con orgoglio dico che i temi che abbiamo lanciato due anni fa come Confindustria
Sono oggi i temi centrali del Paese
Concorrenza innovazione e ricerca internazionalizzazione crescita dimensione delle piccole paziente education scuola università
Ruolo centrale dell'impresa
E semplificazione burocrazia che il tema su cui vorrei richiamare dopo la vostra attenzione perché secondo me il tema dei temi
Allora qualcuno anche al nostro interno disse ma come vola alto a Confindustria no
Dalla relazione di Storchi e dal mio pensiero dal pensiero che Anna Maria Artoni e di tanti
Emerge una Confindustria che attrae grandi ruoli davanti primo il più importante la tutela degli interessi delle imprese del ruolo dell'impresa e dell'importanza dell'impresa
Secondo una grande cultura d'impresa al nostro interno
Chi frequenta Confindustria deve crescere professionalmente a me non piacciono i professionisti di Confindustria
A me non piacciono coloro i quali di mestiere fanno i presidenti di Confindustria facendo una vomitato presidente di un apposito hanno violente no noi abbiamo bisogno di veri imprenditori
Che diano un servizio e un'ora prima o meglio qualche mese prima un lascino con la con l'intenzione di tornare a fare il loro mestiere ancora con più esperienza ancora con più accrescimento culturale abbiamo bisogno che chi frequenta con fiducia a cominciare da i giovani veda la possibilità di crescere nel mestiere più bello del mondo quello di fare l'imprenditore e la terza cosa Edi stare sempre attenti ad una Confindustria sì nella politica romano ma fuori dai partiti
E di una Confindustria autonoma che non si fa tirare la giacca da nessuno una Confindustria che autorevoli in funzione della proprio bene del proprio pensiero e che non fa sconti a nessuno ha solo l'Inter e se della crescita di questo Paese della crescita dell'impresa della crescita dico per coloro i quali verranno dopo di noi che sono i giovani
Quindi una Confindustria che sia anche in grado deve parlare prima di tutto in cui gli imprenditori sono cittadini e poi sono imprenditori perché vedete noi due anni fa iniziamo dicendo rimbocchiamoci le maniche
Non pensiamo che tutti i problemi siano sempre del governo di turno
Del sindacato dell'undici settembre abbiamo vissuto con questo a cominciare dal nostro governo con questo alibi dell'undici settembre come se fossimo gli unici gli Stati Uniti che fino a prova contraria sono stati i più colpiti da questo tragico evento negli ultimi cinque anni hanno avuto una crescita del PIL una reazione dell'economia che magari avessimo avuto nel nostro Paese
Allora noi
Dobbiamo renderci conto che prima di tutto l'impresa l'imprenditore devono fare bene il proprio mestiere
E non pensare lo ripeto che i problemi siano sempre fuori dal recinto dell'impresa e mi è piaciuto e mi piace questo tipo mi è piaciuto richiamo distorti
Dobbiamo fare ancora di più
Perché il nostro mestiere quello di innovare nell'organizzazione
Nei prodotti nei processi nel modo di comunicare nel modo di affrontare i mercati nel modo di fare gli accordi ma soprattutto ha ragione Nerio Alessandri il vero imprenditore quello che rischia quello che a Mila fabbrica nel prodotto il proprio lavoro quotidiano
Mette al centro di tutto i propri uomini
I propri uomini
Farli crescere motivare
Dargli gli incarichi giusti al momento giusto la capacità di lavoro di squadra la capacità di dei legami allora abbiamo bisogno che questa cultura dell'imprenditore sia di esempio al Paese fare ancora di più
Perché i veri problemi sappiamo risolvere meglio di ogni altro e non credo che la crescita della produzione industriale dell'ultimo anno ce l'abbia portata degli ultimi mesi ce l'abbia portato alla cicogna
L'abbiamo voluta noi reagendo lavorando facendo ancora di più di fronte alla crisi economica più lunga e più grave dal dopoguerra ad oggi
L'anno scorso vincemmo invece alla seconda assemblea ma vogliamo pensare un po'al nostro futuro al futuro del nostro Paese vogliamo finalmente a proposito di sfide giustamente si parlava di sfide giustamente si parlava di obiettivi vogliamo stabilire vogliamo vedere dove saremo
Tra dieci tra vent'anni i dieci e vent'anni passano in un minuto il mondo non ha spetta ai rituali vecchi della politica italiana
Noi stiamo parlando di Cina di India di Brasile e siamo ancora a discutere se fare o no la TAV anche un'opera fondamentale per collegarci all'Europa
Allora
Dove vogliamo essere tra dieci o vent'anni
Vedete io oggi ho avuto la fortuna ed una dico di passare sono verso la fine non è ancora finita perché stasera o una riunione
Con il direttore della Ferrari che parte per gli Stati Uniti però ho avuto la fortuna è stata una giornata straordinaria per me
Stamattina ero a Tolentino nella mia fabbrica alla poltrona Frau sta sta questa assemblee straordinarie un posto bellissimo piena di gente argomenti interessanti c'è solo un neo
Delle poltrone modeste che non rappresentano la vero marchio leader in Italia che potrò no perché lasciatemi fare un po'di marketing altrimenti lo fa solo Nerio Alessandri con la Technogym che non va bene a parte gli scherzi che è bravissimo a fare
Volevo dire
Voleva dire calmati nero Tolentino uomini uomini qualità Desailly innovazione fabbrica perché signori
La fabbrica gli indù e poi glielo Bologna dove un piccolo imprenditore Caffarelli aperto eravamo con Anna Maria un nuovo stabilimento
Uno stabilimento ex novo
Una fabbrica
Il che vuol dire il rischio d'impresa coraggio guardare avanti noi siamo un Paese chiave nel manifatturiero l'aspetto più importante della sua attività non dobbiamo mai dimenticarci
Siamo un Paese che deve aprire delle fabbriche siamo un Paese in cui le aziende io ho l'onore di essere il presidente di una grande azienda che si sta concentrando sulla fabbrica sull'industria sui prodotti sui clienti sui mercati sui propri uomini e senza l'aiuto di nessuno due anni fa era data per morta oggi un'azienda che con umiltà giusto con umiltà esce dai troppi problemi grazie al lavoro di tutti ed è lo stesso di tante altre aziende italiane
E poi sono stato nel pomeriggio nella fabbrica dove ogni ufficio che Maranello io oggi sono qui in una in un ambiente di fabbriche in un ambiente di manifatturiero che si sposa con dei servizi innovativi perché chiunque
Chiunque ha bisogno di una crescita dell'industria insieme alla crescita dei servizi un sistema di industrie moderne ha bisogno di servizi moderni competitivi e concorrenziale
Qual è il quadro del nostro Paese oggi
Purtroppo lo dico in estrema sintesi siamo un Paese con il più alto debito pubblico d'Europa siamo il Paese con una spesa corrente che è ulteriormente cresciuta che non ci permette di generare risorse per gli investimenti
Siamo un Paese con una grande pressione fiscale
Con una straordinaria
E inaccettabile invasione e siamo un paese che spesso dimentica
Con i fatti non con le parole di mettere al centro di tutto l'impresa l'impresa è quella che crea benessere che crea occupazione che fa crescere che crea tecnologia e non basta mai
Noi oggi negli ultimi cinque anni
Dobbiamo dire che abbiamo perso delle grandi opportunità ma da dieci o quindici anni a questa parte non abbiamo fatto delle scelte di fondo delle scelte coraggiosi delle scelte strutturali
Di politica economica di politica industriale di competitività per il Paese
L'ora
Se noi guardiamo oggi dal nostro punto di vista di imprenditori dobbiamo
Lire non basta mai quello che facciamo
Quando sento qualche amico o collega mi dice Luca assai son contento perché ho finalmente finito la tutta l'attività di riorganizzazione della mia fabbrica dico guarda
Tu hai finito stasera alle nove ma domattina alle otto e mezza devi ricominciare perché se ti fermi ventiquattro ore sei perduto è un'innovazione continua non ti puoi mai fermare un secondo
E lo diciamo forte
Noi faremo ancora di più innoveremo di più investiremo di più internazionalizzare modi più andremo a fare delle già in pensione in Cina in India e non solo sicuramente
Cercheremo di gestire le nostre aziende con mentalità innovatrice nell'organizzazione in tutto
Però attenzione
Esposito hanno la cosa più importante la concorrenza la competizione non ci non ci mettiamo al riparo della concorrenza
Delle tariffe delle concessioni andiamo sul mercato con i nostri concorrenti i prezzi i Budget tutto quello che fa parte del nostro mestiere
E purtroppo
Sposare la competizione come fa il vero imprenditore significa lasciare qualcuno sul terreno questo purtroppo e la vita
Ma quanta soddisfazione abbiamo quanto sentiamo delle crescite quando giustamente diciamo dove vogliamo essere tra tre e cinque dieci anni
Storti ha toccato un punto che io a in portai all'attenzione di tanti imprenditori proprio l'anno scorso nell'assemblea
La visione strategica
è un grande tema
Obiettivi strategici che doveva essere il Bettini nazionali di paese di territorio dove vogliamo essere tra dieci anni col territorio e logicamente delle singole aziende
Questo insieme di obiettivi strategici spesso manca al nostro Paese
Io provocatoriamente ho detto e lo ripeto qui questa sera gli italiani ci sono
Quando io vedo le persone compreso un un giornalista di qualità come Ferruccio de Bortoli quando io vedo le persone sedute qui o seduti in questa sala
O che sono sui mercati di tutto il mondo di cui dobbiamo essere orgogliosi perché dovunque andiamo vediamo oh Mercy o imprenditori italiani
Bene gli italiani ci sono gli italiani si stava si stanno dando da fare quello che ma anche l'Italia
Io non ho mai visto un vuoto così forte
Tra il Paese reale e i palazzi della politica non l'ho mai vista
Non ho mai visto non ho mai visto una situazione di così scarsa attrazione del nostro Paese a trecentosessanta gradi
Alla fine degli anni settanta noi eravamo il primo Paese al mondo per capacità di attrazione di turisti primo al mondo sono passati non cinquant'anni
Eppure siamo diventati il quarto
Venezia è sempre lì Firenze sempre lì questo teatro è sempre qui e con tutta la cosa anche se c'è qualcuno che in questi ultimi anni ci ha spiegato che i cinesi copiavano tutto che era meglio che cambiassimo mestieri che l'Italia finiva se non chiudeva le barricate alla Cina
Ebbene tutte queste cose anche il miglior cinese non è ancora riuscito a copiarla Venezia Firenze Capri Taormina o questo teatro
Però non siamo diventati il quarto il quinto Paese vuol dire che non siamo non abbiamo lavorato bene tutti insieme
L'Italia non ha Lido una cifra che abbastanza importante fatto cento gli investimenti industriali produttivi in Europa l'Italia intercetta meno del sei per cento
E non è tra i primi cinque Paesi nella capacità di attrarre in Europa e meno dell'Olanda e meno della Spagna meno della Francia meno della Germania meno dell'Inghilterra terzo dato l'Italia non è tra i primi sei paesi in Europa nella capacità di attrarre studenti stranieri
Quegli stessi studenti che quando torneranno nei loro Paesi sarebbero saranno i primi
Ambasciatori dell'Italia
E questo non è accettabile per quello che l'Italia rappresenta e per quello che può essere anche il tasso di innovazione che può avvenire attraverso studenti stranieri ma perché perché manca concorrenza nell'università
Perché abbiamo delle università cui diamo le risorse tutte uguali perché non c'è concorrenza perché i professori vengono valutati sull'anzianità di servizio non sulla loro qualità e capacità
Allora noi dobbiamo quando Confindustria fatto un meraviglioso convegno a vicenza prima che io rompesse la campagna elettorale un convegno in cui si parlava di concorrenza
Perché gli imprenditori italiani pagano doppie tasse pagano una tassa ingiusta che per anni ci siamo sentiti promettere di alleviare se non di al di di di cancellare che l'Iraq ingiusta perché se perché significa il lavoro una tassa ingiusta
Poi abbiamo
Sto abbiamo il costo del lavoro per unità di prodotto più alto d'Europa
Il cosiddetto cuneo fiscale noi nella nostra busta paga quella che diamo ai nostri collaboratori paghiamo troppi oneri impropri e queste sono le tasse dirette ma quante sono le tasse indirette
Che sono aumentate
L'energia paghiamo l'elettricità la più cara in Europa è una tassa ulteriore i trasporti
E qui lo dico con rispetto
Ai responsabili delle istituzioni non è possibile che nel nostro Paese ci siano ottocento S.p.A. di capitale pubblico che gestisce coi soldi dei cittadini dei servizi pubblici locali care senza concorrenza e che fanno concorrenza sleale agli imprenditori italiani
Questo Paese deve cambiare questo paese non può più continuare così
Non è possibile che abbiamo un Paese straordinario
Con imprenditori cittadini ricercatori professori di grandissimo talento di grandissima capacità e ci troviamo agli ultimi posti in quasi tutte le classifiche vere qualcuno dovrà assumersi delle responsabilità
E non possiamo più pensare di non affrontare il veri nomi di una politica che finalmente decida
Che prima decisa e poi si crei chi era il consenso non il contrario di una politica che abbia senso dello Stato
Grande coraggio nel guardare il futuro e riportare a livello di Paese quelle scelte fondamentali per la crescita nel due mila e cinque
L'Italia ha avuto una crescita zero
Di fronte al l'economia mondiale che è cresciuta del cinque per cento il commercio mondiale del tre per cento
Allora noi dobbiamo renderci conto che qualcosa non funzioni e lo dobbiamo dire con chiarezza
Ma anche con rispetto e dire a noi imprenditori cosa serve per fare ancora meglio il nostro mestiere servono quattro cose
Uno più concorrenza
Concorrenza vuol dire meritocrazia
Vuol dire competizione vuol dire premiare i migliori vuol dire nella pubblica amministrazione che chi lavora nella pubblica amministrazione non sia lì per rispondere al politico che l'ha messo in quel posto ma il cittadino cliente che ha bisogno di una pubblica nei
Abbiamo bisogno abbiamo bisogno di liberalizzazioni che non costano niente
Non possiamo a vere la più alta presenza dello Stato nell'economia sul territorio non possiamo avere ogni non possiamo avere che la più grande azienda di questo Paese come numero di occupati è la politica
Non è possibile due mila e sei
Quindi abbiamo bisogno di più concorrenza
Di più concorrenza di più meritocrazia e di liberalizzare troppe attività
Ma se noi stasera abbiamo mal di testa
E siamo a casa e abbiamo un un amico americano tedesco in casa si scusa mal di testa guarda purtroppo le farmacie son chiusa non ti posso comprare un'aspirina nel due mila e sei noi abbiamo ancora delle rigidità che non ci sono e su un paese al mondo
Se come spero molti di voi uscendo da questa sala hanno capito che ci sono delle macchine straordinarie marchi diversi quattro ruote motrici cinque porte
Motorizzazioni tutti i tipi e dicono forse finalmente vivendo la macchina che mi sono comprato perché non voglio comprare una macchina o lancia o altro o Ferrario o fiata o quello che volete
Dovete andare dal notaio per vendere la vostra macchina usata
Ma è possibile che nel due mila e sei questo Paese
Non riesca ad aprire ad aria fresca non abbiamo più Ara perché abbiamo chiuso tutte le nostre porte poca concorrenza corporazioni rigidità se arriviamo tagliare un porti dobbiamo aspettare quattro ore dei taxi perché sa perché non le diamo non è più possibile raggio per questo e questo è il motivo questo è il motivo vero per cui non si viene più in Italia
E questa è la dimostrazione che se i nostri colleghi stranieri non vengono a investire in Italia a fare l'imprenditore in Italia è molto difficile perché un Paese troppo complicato e farlo il sunto spesso un atto di eroismo per altri motivi
Ma che sono inerenti a un Paese troppo complicato a un paese in cui per a vere per aprire un oblò nel nostro capannone dobbiamo passare Circoscrizione Comune Provincia Regione Stato comunità montana nostri Fortugno
Io lo dico
Io dico perché l'abbiamo detto come imprenditori noi adesso siamo di fronte all'ennesimo
Passaggio elettorale speriamo che dopo il venticinque giugno come cittadini come imprenditori ci sia qualche mese di tregua
Perché io sono diventato Presidente di Confindustria nel giugno due mila e quattro e sono sempre stato in campagna elettorale regionali staminali su ogni cosa campagna elettorale
Allora
Non ne possiamo più
Dobbiamo dirlo chiaramente abbiamo bisogno di scelte
Perché caro Romano come chiedere a chi è continuamente coinvolto da un voto in più o in meno
A cui di dire in Parlamento a magari a fare delle scelte che ogni due minuti c'è un'elezione dice meglio non scegliere così non minimi con nessuno
Signori Tony Blair è stato eletto per tre mandati consecutivi perché ha fatto delle scelte
Perché ha saputo modernizzare il proprio Paese allora dico non avremmo questo referendum chiunque vinca non cambierà niente
Niente se vince il sì ci sono degli aspetti positivi e ci sono molti aspetti negativi
Se vince il no rimaniamo come siamo
Allora noi abbiamo detto abbiamo bisogno che entrambi gli schieramenti prendano un impegno preciso che comunque finisca il referendum come in ogni Paese serio non a colpi di maggioranza
Persone responsabili entrambi gli schieramenti lavorano ad una revisione ad un emendamento della Costituzione in cui ci siano meno veti tra centro e periferia
In cui il costi e i pesi della politica vengono fortemente diminuiti
E in cui la concorrenza come voleva Luigi Einaudi nel quarantotto diventi un dettame un dettame costituzionale
Perché solo i Paesi che hanno fortemente spinto sulla concorrenza hanno avuto una grande crescita concorrenza vuol dire prezzi migliori qualità migliore competizione prima di tutto per i consumatori per i cittadini abbiamo bisogno
Di modernizzare la macchina
Io dissi
A fine di quest'anno facciamo un pistone
Facciamo un visto per modernizzare i chiunque sia il pilota di questo Paese se la macchina e lenta complicata pesante
Vecchia non si vince il campionato
Noi abbiamo bisogno di modernizzare la macchina altrimenti qualunque presidente di Confindustria nazionale o territoriale viene qui e vi dice problema numero uno e la burocrazia
Sì io facessi un'indagine tra tutti voi qual è per voi il problema numero uno
Meno burocrazia meno passaggi più rapidità c'è de decisionali Nino complicazioni lo diciamo come imprenditori lo diciamo come cittadini questo è il tema su cui ci giochiamo il nostro futuro
La concorrenza la semplificazione burocratica
Il tema finalmente di tagliare degli sprechi
E qui noi abbiamo un bilancio in cui non c'è denaro per gli investimenti infrastrutture
Ricerca il futuro del Paese allora abbiamo bisogno come nelle nostre in aziende di fare dei sacrifici
Ognuno di noi paga un prezzo Chimenti lo possiamo sempre pensare che lo paghi noi vogliamo
Un paese in cui le tasse le pagano tutti come le paghiamo noi
Non vogliamo avere un Paese che ha venticinque almeno per cento del sommerso che vuol dire concorrenza sleale che vuol dire corruzione che vuol dire farfalla figura anche degli stessi a coloro i quali normalmente pagano le loro tasse normalmente come tutte le aziende normali del mondo
Abbiamo bisogno di avere un Paese con delle regole
Abbiamo bisogno soprattutto di pensare che
Oggi si è di fronte alla fine delle promesse ne abbiamo sentite tante
Maggioranza opposizione campagna elettorale adesso se è vero come è vero che si devono mettere le imprese al centro e attenzione attenzione non siamo portatori di una cultura che dice
La competitività delle imprese
Fondamentale per chi lavora nell'impresa perché se è vero che la risorsa più importante come vero sono i nostri uomini rendere le imprese più competitive vuol dire aumentare il benessere Odilo mentale l'occupazione vuol dire anche legare sempre più
I salari ai risultati delle aziende perché siamo sulla stessa barca e dobbiamo lavorare insieme noi siamo di questa cultura non separiamo la competitività delle aziende Bacco dalla competitività di chi lavora lì anzi chiediamo solo
Di pensare che noi abbiamo bisogno di aumentare la flessibilità perché dobbiamo risponderà dei mercati noi competiamo uno che abbiamo dei concorrenti nonché che sono molto flessibile molto moderni
Allora
Abbia parlato di concorrenza ma dobbiamo anche parlare insieme al al fatto
Di aver il coraggio di tagliare troppi costi inutili troppe noi oggi ci mangiamo quasi tutte le nostre risorse a pagare stipendi
Costi pensate negli ultimi anni il costo dei dipendenti pubblici è aumentato del trenta per cento quello dei privati del tredici
Abbiamo bisogno di un Paese meno complicato abbiamo bisogno di coraggio di tagliare e non di recuperare sulla sui conti dello Stato con delle nuove tasse ma facendo pagare alle tasse chi le deve pagare e tagliare le spese improduttive
A questo punto abbiamo tra i temi fondamentali per il futuro e mi fa piacere che sia stati toccati stasera e quando qualcuno anche in Confindustria criticava rilasciavo criticare education
Education vuol dire il futuro
Fatto cento i prodotti che noi esportiamo nel mondo solo il tredici per cento sono prodotti di forte innovazione tecnologica e troppo poco
Abbiamo bisogno di incentivare le materie scientifiche
Abbiamo bisogno di concorrenza tra università
Abbiamo bisogno di dare l'unica e il denaro all'università in in gran parte in funzione della capacità dell'Università di produrre di fare ricerca di lavorare con le piccole aziende per portare avanti i progetti di ricerca
Perché vi dà un'altra cifra che secondo me
E molto preoccupante noi investiamo troppo poco nella ricerca pubblica e questo è un dato di fatto l'uno per cento
Ma investiamo troppo poco nella ricerca privata la media europea della ricerca privata e del sessanta per cento noi siamo poco sopra il quaranta ma attenzione qui viene fatto cento la ricerca privata il settanta per cento è coperto dalle grandi imprese cioè quelle imprese che rappresentano poco più dell'uno per cento di tutte le imprese nazionali
Il che vuol dire che l'uno per cento delle imprese medie grande
Fanno il settanta per cento della ricerca privata perché abbiamo delle aziende troppo piccole
Ecco il ruolo fondamentale nel territorio di quel triangolo che ha fatto delle aree depresse degli Stati Uniti dell'Irlanda dell'Inghilterra della Finlandia la grande crescita il triangolo impresa istituzioni locali università
E per questo che inutilmente da due anni diciamo defiscalizzati andiamo almeno del cinquanta per cento Pasquale Pistorio cominciando da Reggio andato in tutt'Italia tutti i progetti di ricerca che le piccole imprese danno
Alle università
E finanziano le università rispetto alle capacità di questa università
E tu che istituti tecnici cosa sarebbe la Ferrari io come farei una FIAT senza i periti tecnici i periti sono una grande forza dell'impresa italiane in particolare del manifatturiero
Noi ci dobbiamo render conto che noi e la Germania siamo in due veri Paesi industriali d'Europa
Che l'Italia si basa su un'industria e abbiamo bisogno di tecnici del domani
Non abbiamo investito non abbiamo privatizza non abbiamo reso più concorrenziali di università noi sogniamo dell'università che fa la campagna acquisti non è periodo giusto per parlare di questi argomenti presa campagna acquisti di professori come dei calciatori migliori vengano
Riportiamo in Italia tanti università professori bravi che sono andati all'estero facciamo competizione in America laurearsi in un'università rispetto alle altre motivo di orgoglio e basta con l'Università condominiali
Per cui ogni piccolo centro italiano si sente importante secondo quante facoltà meno meglio qualche facoltà in meno e qualche centro di eccellenza in più legato al territorio legato all'impresa del territorio
Ora
Io avrei tante cose da dirvi ma non vi voglio annoiare
Io vorrei però tornare un po'alle cose che ho sentito da Fabio Storchi e da Gianni Borghi ed a coloro che sono intervenuti
Noi oggi abbiamo paradossalmente delle stragi delle meravigliose opportunità
Intanto perché molte imprese hanno reagito
Intanto perché il mondo si sta allargando e ci sono rischi ma opportunità intanto perché
Questi concetti dicevo prima innovazione ricerca stanno diventando i concetti di qualunque Assemblea
Non ci mancherebbe altro bisogna parla di sindacato bisogna parlar di tasse va tutto bene Piero il futuro ce lo giochiamo come il Paese e come imprenditori sull'innovazione sulla concorrenza sulla ricerca sull'internazionalizzazione
Sull'education perché la Merkel quando è stata eletta nel suo primo discorso d'investitura ha detto
La il la sfida dei prossimi anni sarà la competizione delle idee e le competizioni delle idee
E un tema su cui noi italiani ci sentiamo in grado non solo di competere ma anche di vincere ma la competizione delle idee significa precise strategie scolastiche universitario
Di istituti tecnici di Scelta paese di quelle scelte Romano Volta
Che oggi si debbono fare perché quello che scegliamo noi scegliamo oggi lo pagheremo tra dieci anni e non possiamo pensare di far solo delle scelte di cui vedremo i risultati tra sei otto mesi o in funzione della prossima
Tradizionale campagna elettorale che prima che in qualche modo per qualche motivo ci sarà di nuovo no dico nel senso che se ne inventeranno non so una campagna per qualcosa di
Di magari di fuggire non gli abbiamo bisogno
Di fare delle scelte di fondo
Fare delle scelte di fondo a breve prima di tutto le cosiddette le cosiddette riforme che non costano concorrenza liberalizzazione
Grandi tagli alla spesa pubblica coraggiosa reperire risorse per lo sviluppo incentivare soprattutto le piccole imprese a fare più ricerca insieme all'università
Creare aprire la finestra all'aria fresca e alla competizione
Mettendosi
L'aziende al cento
C'è poi il grande tema dell'estero vedete noi in questi due anni abbiamo fatto un grande sforzo più di quattro mila cinquecento aziende sono venute con lo in giro per il mondo
In parte grazie allo straordinario
Entusiasmo del presidente Ciampi siamo andati in India siamo andati in città nessuno dei maggiori esponenti
è andato in Cina in India prima siamo andati finalmente con un con una strategia del sistema Paese il Presidente della Repubblica dei membri del governo le imprese le università alcune banche
Io mi trovavo in Cina per la prima volta nel mille novecentosettantasei quasi nessuno era nato
Intini rimasi impressionato allora c'era solo le biciclette di vedere la delegazione tedesca che arrivo
Il cancelliere i ministri dolci banca fortissima
O i francesi
E io ho il massimo rispetto ci mancherebbe altro di quello che sta facendo che ha fatto che uno dei settori più importanti della moda del lusso la mia famiglia a delle aziende di arredamento
Attenzione
Oggi le centrali nucleari in Cina sono francese i treni ad alta velocità che collegano Lario porto di Shanghai dalla città sono tedeschi
Allora noi dobbiamo tornare al discorso di un nostro paese che ha bisogno di più innovazione di più tecnologia
Bisogno anche che
Di accompagnare le imprese visto che il novanta per cento delle imprese italiane sono piccole all'estero con meno sigle chi va a un imprenditore all'estero dovrebbe avere il semaforo ICE Sat c'è camere di commercio ambasciate uno non sa più dove andare
Facciamo delle scelte di fondo di coordinamento una strategia di attacco
Tanti mercati che non solo solo la Cina e l'India
Per me l'India
Ha più potenziale del più ancora più importante della della Cina perché si parla l'inglese perché c'è una cultura io sono amico da molti anni dell'attuale ministro dell'industria si chiama Kamal nata lo conosco da da molto prima che facesse il ministro dell'industria vi posso assicurare
Che c'è nei confronti dell'Italia una grande passione una grande attenzione anche culturale perché qui viene l'altro tema
Cos'è questo Paese e industria
Ecco cultura
è musica e arte e storia dell'arte e archeologia è un bacino unico al mondo che dobbiamo sfruttare molto di più nell'attrarre al mondo ed è turismo
Questo è un Paese che uscito da da una guerra povero senza materie prime e che grazie alla capacità al coraggio di tanti imprenditori e diventato uno dei primi Paesi industriali dell'
E qui dobbiamo portare a livello di scuola in questo caso l'asilo in questo caso università in questa casa scuola elementare la cultura dell'intraprendere
La la cultura del fare la cultura che dà un'idea si realizza abbiamo bisogno di generare energie fin dai banchi della scuola io vorrei concludere
Riprendendo appunto quanto detto da storti e Dabo intanto su questo tema competere in un mondo che cambia c'è tutto
C'è lo sforzo di un paese c'è lo sforzo di un'impresa c'è lo sforzo di tanti imprenditori che possono e debbono fare ancora di più però diciamoci anche la verità
Io mi ricordo l'avvocato Agnelli che un giorno mi disse Luca ricordati che quando c'è
Anche le nuvole più nere
Basta che ci sia un piccolo pezzettino di azzurro beh gli imprenditori sono capace a vedere quel pezzettino di azzurro e ci si buttano dentro
Credo che questa reazione sicura industriale produttiva che c'è in Italia e che paradossalmente la crisi
Ha rigenerato
Ha rigenerato molte persone che si erano forse un po'distratte con troppi investimenti finanziari troppi investimenti immobiliari son tornato sul loro lavoro della loro impresa che è fatta di uomini di prodotti e di clienti ogni tanto qualche giornalista vi era la Ferrari da Paesi più strani firma qual è
Il segreto della Ferrari che quel segreto di tutte le aziende su questi tre elementi allora uno mi guardava come io magari son venuto dal Giappone da Tokio per fare un'intervista presenterà Ferrari mi sento rispondere
Uomini prodotti e clienti no amici e voi lo sapete dietro a questi tre titoli c'è tutta la nostro lavoro c'è tutta la nostra passione c'è tutta la nostra capacità i nostri uomini vuol dire formazione organizzazione crescita tracciati di Carriero
E voi che vivete sulla cosa più bella che c'è in Italia il capitalismo familiare attenzione
Il capitalismo familiare deve essere un capitalismo che introduce i figli in azienda primo se hanno voglia di fare questo mestiere
Secondo si sono preparati ha fatto la gavetta perché non si non si introduce i figli nati da solo perché hanno il nostro nome si introduce i figli al momento opportuno perché la cosa più importante per noi è il futuro della nostra azienda dei nostri collaboratori dei nostri clienti
Io sogno delle aziende che hanno i clienti come veri padroni così come sogno un Paese in cui i cittadini sono i padroni della politica e non viceversa quindi noi abbiamo un capo etilismo familiare che sta reagendo che sta innovando
Ma dobbiamo renderci conto io ho molto apprezzato alcuni interventi
Dell'importanza di essere sui mercati dell'importanza di non arrendersi mai dell'importanza di innovare continuamente per chi si ferma è perduto io quando vedo il mio amico Bertazzoni che fa dei prodotti eccezionali
Non lo conosco all'inizio non lo conoscevo solo per la qualità del prodotto
Ma per un capacità di comunicazione s'mediche tecnologia che arreda in questi due concetti se l'essenzialità di un prodotto che non è solo un prodotto tecnologico Umfredo frigorifero scusa Bertazzoni
Ma è un qualche cosa
Che è diverso dal normale frigorifero che pagare uno si va a comperare
E io perché lo vedo io se sì io vedo io ho sempre detto nella mia vita che ho avuto tre grandi miti
E ci tengo a dirlo qui a Reggio Emilia
Uno
E Michele Ferrero
Che pasticcere di Alba
Si è inventato conteggiando gli otto la Nutella e oggi è uno dei più grandi gruppi privati del mondo
La Ferrero
Fantastico imprenditore
L'altro che anche un cliente della Ferrari si chiama Ralph ore né voi lo conoscete
Mi ha insegnato tante cose nel marketing e la comunicazione e mi ha fatto venire in mente una frase che mi raccontava sempre l'avvocato Agnelli quando suo nonno mandava la mitica Ford degli ingegneri della FIE dice andate l'Alaska la mitica
Che non vi venga in mente di inventare riunite antenati copiate e tornato indietro allora Run for mi ha sempre detto io leggo settanta
A riviste alla allora guardo tutto e da lì mi faccio delle grandi idee un genio e l'altro
E a chi le Maramotti che mi raccontò mi affascinò
No io lo dico
Io lo dico perché noi ogni giorno nel nostro lavoro voi lo sapete impariamo qualcosa se qualcuno di noi torna a casa la sera senza aver imparato qualcosa noi giovani imprenditori c'è qualcosa che non torna
E Achille Maramotti che era un italiano vero di gusto attaccato al suo territorio pacata tante belle cose italiane
Una sera a Maranello mi disse
Mi mi raccontò la storia di come nacque un cappottino in Svizzera all'inizio della sua
Avventura
E mi mi terrò mi tenne per delle ore a parlarmi con grande passione e competenza di una cosa che può sembrare fredda il controllo di gestione fondamentale per le aziende
E mi colpisce
Il contrasto tra una persona creativa amante dell'arte che ha fatto ha legato il suo nome delle cose straordinaria moda con un discorso così paradossalmente freddo ma torna a ragionamento che sentivamo prima
La creatività poi si basa sulla capacità di applicazione sul metodo
Sul controllo sulle cifre sulle sfide dove vogliamo essere tra cinque dieci anni
Allora io vi devo ringraziare perché per me è questa stagionate è stata la conclusioni o quasi adesso proviamo a vincere Indianapolis stasera facciamo una riunione speriamo sempre
Una volta c'era l'abbiamo adesso ci arrabbiamo per arrivare secondi che un buon segno però nella vita bisogna arrivare primi voi lo sapete
Allora io dicevo
Luigi ogni volta che ti vedo mi viene da ricordare il tuo papà ma in questa sede è importante per le nuove generazioni
Volevo dirvi io vi ringrazio perché ho sentito da dei vostri pasta e futuri presidente dei belli interventi internazionali alti innovativi strategici
Sento che anche lo stimolo che si danno all'istituzione locale lo si dà con rispetto con una Regione una città che ha sempre saputo fare
Della convivenza civile la sua grande forza che per questa caratterizzata non solo in Italia ma nel mondo io vorrei concludere
Con una riflessione che credo che in questo periodo ci debba accomunare tutti lo dico
Vedendo dei rappresentanti militari noi vogliamo bene al nostro Paese e ci dispiace di vedere quante opportunità
Si sprecano per avere questo Paese più competitivo più forte più meritocratico più innovativo più tutto non cercheremo di mettercela tutta con umiltà con determinazione
E sapendo che lo dico sempre lo ripeto che prima di tutti mi ci dobbiamo risolvere i problemi da solo
Anche se poi quando andiamo a competere ci rendiamo conto che ormai è una competizione fatta di sistemi
Perché per noi la logistica faccio un esempio è un tema fondamentale consegna delle merci prezzi efficienza tempi soddisfazione del cliente rispetto ai nostri concorrenti
Allora gli istituti tecnici per non sono di di qualcosa non è qualcosa che ci possiamo creare da soli sono scelte di fondo paese l'education tutte queste cose qui però dicevo noi vogliamo molto bene al nostro Paese un Paese straordinario
E credo che proprio a Reggio Emilia
Dove credo che Miglio decimo anche altro conoscete la bandiera italiana
E mi fa sempre commozione mi viene la pelle d'oca quando credo l'unica assemblea in Italia che comincia con l'inno italiano da sempre
Io credo che una delle riforme che come cittadini dobbiamo chiedere
E proporre sempre noi stessi lo dico davanti appunto a delle istituzione militari sono delle cose più serie di questo Paese quando noi chiediamo il prestigio di certe missioni di pace
Tante vite lasciate per difendere degli ideali dobbiamo essere riconoscenti alle forze dell'ordine d'essere orgogliosi di avere messo
Avere
Dobbiamo avere il rispetto delle istituzioni dobbiamo a vere nel nostro DNA la capacità di dialogo e di fare sistema
Perché siamo troppo individualisti in questo Paese lo dicevo gli italiani reagiscono
Si danno da fare
Rischiano adesso abbiamo bisogno dell'Italia
Paradossalmente dico abbiamo tutti bisogno con un po'di provocazione di ricostruire un Paese non perché sia uscito fortunatamente dalle rovine di una guerra ma perché esce da troppi anni di non scelte
E la lista che facciamo che sta prima di tutti come cittadini significa scelte coraggiose le stesse scelte che siamo obbligati a fare nel nostro aziende che se non le facciamo rischiamo di perdere le nostre aziende
Allora dicevo forse la riforma cui dobbiamo oggi tutti guardare e anche una riforma morale
Abbiamo bisogno Mai come in questo periodo nel nostro Paese di persone perbene
Di persone perbene
Persone
Di persone che facciano bene il loro mestiere qualunque esso sia
E che vengano giudicate non per quello che fanno ma per come lo fa perché mai come adesso abbiamo di fronte delle grandi opportunità
Una ripresa economica il mondo che si apre speriamo la fine di tante campagne elettorali decisioni necessità che ognuno faccia il suo mestiere perché se così avvenisse
In tutta
Le aree del del del Paese a cominciare dalla politica
Be'
Quello spirito ottimista
Che ha caratterizzato le relazioni dei vostri presidenti quella voglia di attacco quella voglia degli imprenditori di tornare all'attacco sui Paesi sui mercati sulle piste dipendente chiunque faccia quel mestiere qualunque mestiere facciamo
Allora si basa
Su un Paese che condivide a trecentosessanta gradi questi sforzi non ci vogliamo sentirsi soli ci vogliamo sentire protagonisti di un Paese che metta la crescita la competizione la meritocrazia
L'etica al centro del proprio futuro grazie in bocca al lupo atti
Grazie allora il presidente Montezemolo per il terzo anno regimi egli ha chiudere l'assemblea degli industriali greggi miglia
Dunque è un saluto particolare anche a Fabio Storchi per il lavoro che ha svolto in questi anni è una buona lavoro di cuore a Noto presidente dell'Associazione industriali di Reggio Emilia Gianni Borghi mi auguro una buona serata e arrivederci al prossimo anno