"Verso il riconoscimento giuridico della Carta di Autodeterminazione: un conflitto europeo" org. dalla Fondazione Ravasi e Consulta di Bioetica nei giorni 11 e 12 novembre 1999 presso l'Università Statale, Sala di Rappresentanza del Rettorato, via Festa del Perdono 7

Allora possiamo cominciare
Siamo un po'in ritardo
Io non ruberò molto tempo vi ho poche parole ma non di circostanza
Una delle cose che sorprende di più in questi ultimi anni e la diminuzione dei dibattiti
Di carattere politico economico l'aumento di quelli di di bioetica qual è il motivo di questa divergenza in senso opposto
E il motivo credo che sia il fatto che ci si è resi sempre più conto
Che
Specialmente sul terreno economico
Dicono delle leggi scientifiche che non possono essere violate impunemente
Per cui il dibattito su che cosa si può fare in termini di economia è fortemente vincolato
Dalle coordinate imposte dal rispetto delle leggi scientifiche
Cosa che non si faceva fino a qualche tempo fa
Al contrario il campo della bioetica diventa sempre più affollato
E motivo di interesse perché ci si rende conto prima di tutto che in questo campo non ci sono leggi scientifiche
Ci sono dei valori questi valori nella società sono molto divergenti
Divergenti sui principi etici fondamentali divergenti su cosa è il bene difesa agenti su se lo Stato Possa dei e debba regolare questo diverso bene così come concepito dalle varie persone
Si può dire che le due tendenze principali che oggi si contendono il campo nel campo delle dell'etica e della bioetica
Sono da una parte la tendenza cosiddetta liberale
Che dà priorità diritti dell'uomo
E dall'altra la tendenza definita come tutti comuni interista che dà invece la priorità alle tradizioni morali e culturali delle singole comunica
In Italia
Se l'impressione a prima vista e che ci sia una decisa prevalenza dalla visione comunitaria data la storia culturale e morale del nostro Paese
Io sono tra quelli che invece non solo sostengo una visione liberale ma credo invece che vi sia un largo appoggio ad una visione liberale sia in quella che si chiama il settore della destra politica che nella sinistra politica che ci sia una maggioranza trasversale a favore di una visione liberale di problemi sia morali che giuridici sociali
Certo e come dimostrato dal caso alla fine del referendum sul divorzio dove la posizione liberale risulto prevalente con grande sorpresa di tutti
Certo
Non si può nascondere che la posizione diciamo di tipo con un'intervista più conservatrice e ancora presente in maniera molto notevole molto appariscente basta pensare ad esempio alle dichiarazioni di chi riteneva di chi ritiene che il gay non possono insegnare nella nella scuola
Ed altre provvedimenti che certamente suscitano qualche delle notevoli perplessità
Direi anche che nella sinistra
Ci sono delle posizioni non perfettamente liberale
Liberali
Una certa aridità
Che io chiamerei vetero marxista tende a porre l'accento più sui gli interessi i doveri della collettività piuttosto che sui diritti del cittadino
E quindi è una maggioranza trasversale che deve fare i conti con un'opposizione anch'essa trasversale
L'importante parlare ad entrambi gli schieramenti in modo chiaro portare gli argomenti come spero che questo convegno riuscirà a fare
Grazie
La dottoressa professor Pocar
Una dottoressa Lagorio
Buongiorno io farò un brevissimo intervento di seduto
A nome della Fondazione Ravasi che qui rappresento anche per motivare e la a il fatto che la Fondazione la basi abbia organizzato insieme alla Consulta questo convegno la fondazione a Basilea per statuto il primario compito di occuparsi delle necessità morali e materiali di poveri ed emarginati
E quindi promuove anche iniziative per sensibilizzare
La società e i loro problemi in questo impegno si ricollega idealmente all'opera di Sofia Ravasi Garzanti da cui prende nome
Una donna un po'speciale
Che fin dai primi anni del Novecento seppe unire al gusto dell'avventura intellettuale quello allora più difficile tanto più per una donna per le tematiche sociali
Come dimostrato dall'imponente inchiesta sulla condizione dell'infanzia in Lombardia che fu pubblicata nel trentuno o dall'aver fondato la scuola Montessori Anna con la scuola per assistenti sociali
Occupandosi di malati bisognosi la Fondazione Ravasi è quotidianamente a contatto con persone che soffrono
Per le quali spesso la malattia non è che l'elemento più vistoso di una situazione preesistente globale di grave disagio economico e sociale
Reso insostenibile di colpo proprio dall'insorgere di una realtà dell'Est devastante come può essere una malattia grave soprattutto quando arriva alla fase terminale
Ed è proprio da questa attività concreta accanto alla sofferenza
Che nel suo impegno parallelo di sensibilizzazione la Fondazione Ravasi ha focalizzato i suoi interessi su un tema che è quello della morte
Che è un tema troppo spesso disatteso sia per quanto concerne la formazione degli operatori socio sanitari che di morte si occupano sia per quanto concerne i diritti ultimi dei malati
Per cui esito ha accolto con particolare piacere l'occasione di organizzare questo convegno con la Consulta di bioetica di cui da anni sostiene l'impegno nella comune memoria di Renato Boeri
Perché se è vero che il principio di autodeterminazione la consapevolezza del diritto di ogni persona
Ad essere protagonista nelle scelte che riguardano la sua salute hanno trovato uno spazio sempre maggiore nella cultura contemporanea
è però altrettanto vero che nella realtà di ogni giorno la persona malata ha ben pochi strumenti per far valere la propria volontà
E le proprie scelte relativamente alle procedure terapeutiche a cui viene sottoposta e come sempre lo stacco è nettissimo tra teoria e pratica
è vero che da un lato l'ultima versione del codice di deontologia medica afferma che il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi sulla prognosi sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico terapeutiche
Però è possibile verificare nella pratica quotidiana che il malato e quasi sempre escluso da una reale possibilità di decisione
Dall'atteggiamento stesso del medico che molto spesso in maniera paternalistica gli preclude ogni forma reale di comunicazione e non sa creare con lui un rapporto dispetto di collaborazione
E ancora più grave questo stacco tra teoria e pratica quando si prende in esame il caso di un malato che abbia perduto la capacità decisionale o che non sia più in grado di comunicare il proprio volere
Perché è vero che il già citato Codice di deontologia all'articolo trentaquattro dice che si il medico se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà
In caso di grave pericolo di vita non può non tenere conto di quanto precedentemente manifestato dallo stesso
Ma è altrettanto vero che nella pratica il diritto all'autodeterminazione del malato non più in grado di esprimere la propria volontà è gravemente quotidianamente limitato
Per questo mi sembra di grande importanza che la Consulta di bioetica abbia proposto fin dal mille novecentonovanta uno schema di testamento biologico che si è venuto via via perfezionando fino all'attuale carta di autodeterminazione
Mi sembra ancora più importante che un buon numero di parlamentari abbia avanzato una proposta di legge per dare riconoscimento giuridico a tale carta come da tempo è avvenuto in altri Paesi in modo da offrire ogni persona gli strumenti giuridici sostanziali e procedurali per veder garantito un diritto all'autodeterminazione anche nel caso di perdita della capacità di decidere o di esprimere una decisione
Non sta a me adesso in questo messaggio di saluto analizzare un tema di cui verranno dibattuti ampiamente tutti gli aspetti etici filosofici giuridici medici nelle due giornate del convegno
Io vorrei soltanto ricordare che ancora una volta ci troviamo a discutere di un qualcosa che rappresenta un principio di libertà
Come tale non impone nulla a chi non abbia intenzione di farvi ricorso
Ma invece rappresenta una garanzia in più perché crede nell'alto determinazione in campo sanitario quindi la necessità di far rispettare la propria voce in ogni momento della vita grazie buon lavoro a tutti
Il professor poche grazie presidente
Io vi ruberò davvero soltanto un minuto perché mio intento solamente quello di salutarvi
Salutare tutti coloro che sono venuti stamattina
Il dar loro il benvenuto
E al tempo stesso anche quelli il mio compito e quello di ringraziare
Ringraziare innanzitutto proprio la Fondazione Ravasi questo convegno non sarebbe stato possibile senza il sostegno della Fondazione senza la attivissima collaborazione
Di Simonetta pago quindi
Debbo ringraziare il rettore dell'Università di Milano che ci qui ci ospita
I nostri relatori ringraziare
Ancora voi come pubblico e consentitemi di ringraziare anche le e persone che oscuramente hanno costruito questa occasione e penso in particolare
Alla nostra segreteria organizzativa e in particolare l'altro da resta da me
La Consulta di bioetica compie quest'anno il suo decimo anno di
Un decennio che si è
Che è stato accompagnato sempre da una battaglia per l'affermazione del
Del valore dell'autonomia della terza
E proprio
In questi ultimi tempi la consulta ha predisposto e ancora in bozza deve essere ancora approfondito a predisposto una l'avete promette trovata
All'ingresso una carta dell'autonomia sino alla fine della vita
Con l'idea che in una società libera
Ciascuno persona abbia appunto il diritto
Di disporre di sì sino alla fase finale della sua vita
Assumendo decisioni riguardanti il suo corpo alla sua salute
Pino armonia con la sua concezione della vita stessa
Quindi ci è parso perché il modo migliore per non soltanto festeggiare diciamo così nostro giornale ma per continuare in una battaglia che è stato intrapreso ormai da molti danni
Fosse quello di organizzare un convegno di questo tipo
Perché non occorre ripeterlo l'idea della carta terminazione diventa un momento
Fondante e dal punto di vista culturale decisivo dell'affermazione del principio di autonomia
Da giurista vorrei sottolineare che
L'autodeterminazione del malato non è soltanto una pretesa moralmente legittima
Ma e anche per il nostro ordinamento giuridico ormai un vero e proprio diritto soggetti
Anche se come già ha ricordato Simonetta Lagorio questo e e torna lo sappiamo tutti questo diritto soggettivo come molti diritti soggettivi viene sistematicamente o troppo spesso violato e non riconosciute
Però dobbiamo anche dirci che
La carte determinazione il suo quindi il suo riconoscimento giuridico
è contrastato soltanto non da principi del nostro ordinamento qui non si viene a collocare come una cosa di strano nel nostro ordinamento ma al contrario non fa che completare
E portare a termine un
Un riconoscimento di diritti che è assolutamente già esistente
A cominciare dalla affermazione costituzionale articolo tredici e l'articolo trentadue
Allora dobbiamo anche essere consapevole questa naturalmente ratificò una della battaglia battaglia non è soltanto
Tecnico-giuridica ma evidentemente una battaglia
Politica
Morale di grande impegni
Perché proprio per il fatto che nessun principio del nostro ordinamento contrasta
Anzi
Principi sostengono il diritto all'autodeterminazione
Proprio per questa ragione le opposizioni che ne sappiamo ci sono sono in realtà opposizioni contro il principio stesso dell'autonomia
Sono
Più o meno elegantemente
Di simulate
Opposizioni altrui ci buttano via e non à la carte autolimitazione in quanto tale
Questo rende la battaglia più difficile e che in un certo senso è
Per qualche verso più subdola
Ma appunto per questo il convegno in è stato organizzato con una tavolo rotondo conclusiva
Che intende richiamare l'attenzione non soltanto dell'opinione pubblica ma anche del mondo politico su questa proposta di legge che
Un numero
Il piccolo all'inizio ma cresciuto nel tempo di parlamentari a presentato
Perché questa proposta di legge sia come dire
Come si dice con orrenda parola
Ma
Nel gergo parlamentare sia Callan dette a caldo e non mi viene anche da dirlo messa in calendario e forse più italiano calendarizzata ecco grazie
Alla al più presto
Noi sappiamo che questo non sarà facile sappiamo anche che se mai
Se questo parrebbe si giunge ora l'avvocato parlamentare sarà durissima
Come un troppe recenti esperienze ci insegnano ma questa è una ragione secondo me in più per e continuare a a battersi su questo senza e vi ringrazio ancora e
Torno a dargli il benvenuto
Allora possiamo cominciare dall'inizio alle relazioni la prima e del professor Carlo Defanti la buona morte e gli scopi della medicina sorde Fanti
Il compito che mi è stato affidato non è
Di parlare della intanto dalla carta di autodeterminazione e della delle direttive anticipate quanto di cercare di tracciare
Il quadro generale nel quale questa iniziativa si inserisce però anch'io non posso
Impedirmi di
Dimostra di di dire la mia la mia felicità per questo convegno che
Mette che apre al pubblico un pubblico colto in questa questa iniziativa che è stata l'iniziativa fortemente voluta
Renato Boeri è stata iniziativa di maggiore Successo dell'associazione
Consulta di Bioetica
Pietà ha prodotto il primo living will italiano e poi successivamente modificato e ancora adesso in via di modifica
E durante la mia presidenza dell'associazione tentare vanamente di riuscire a a organizzare un convegno analogo per ragioni puramente finanziarie Non ci riuscimmo
Sono passati diversi anni dieci come diceva Pocar dalle dalla fondazione dell'associazione le cose comunque sono molto cambiate il principio che non è al sostenevamo all'inizio degli anni novanta comincia a trovare anche dei riconoscimenti ufficiali documenti importanti la convenzione europea di bioetica del Consiglio d'Europa oppure il Codice deontologico come è stato detto prima anche se molta strada resta ancora da fare
Ma veniamo invece
Sull'argomento
Specifico della in relazione mi scuso un terribile raffreddore
Il contesto al quale dovevo pensare e quello dei grossi degli enorme
Rivoluzionare cambiamenti
Che sono intervenute nel corso di questo secolo e segnatamente nella seconda metà di questo secolo
Per quanto riguarda il la morte il morire
Naturalmente il primo motore di questi cambiamenti è stata è stato il progresso medico
Vi do alcuni dati proprio di fatto che dicono che cosa è cambiata
Cambiata anzitutto sono cambiate le malattie di cui si muove progresso medico ha permesso di curare e di guarire almeno una parte delle malattie acute pensiamo per esempio al MIT infettive oggi molto raro mormorio di questo la teca una volta mettevano
Posso numero di morti e di morti spesso premature
Ciò e aumento si muove invece sempre di più di malattie croniche una statistica di qualche anno fa
Diceva
Che
Nel circa ottanta per cento delle morti per malattia la diagnosi di malattia che porta alla morte la prognosi infausta possono essere formulate mediamente cioè due anni prima della morte quindi si muore di malattia l'ente e si muore di e e sì all'anno e si può bere si potrebbe avere Carlo Menon l'annuncio della morte
Molto prima che essa avvenga
Non solo ma queste malattie sono lente di per sé ulteriormente rallentate dal progresso nella medicina che ogni giorno ci insegna a spostare un po'più avanti questo limite ad aumentare la
Durata di sopravvivenza pensiamo per esempio
Al caso dei tumori
Un altro punto estremamente importante
Che
Il le lo sviluppo della rianimazione delle terrà della terapia intensiva sviluppo che è avvenuto nell'immediato
Nel secondo dopoguerra in maniera tumultuosa inizialmente finalizzato a curare anche qui malattie acute traumi situazioni
Improvvise
Ha messo a disposizione del medico delle armi degli strumenti che poi successivamente sono state impiegate anche nella cura delle malattie croniche
Mi riferisco mezzi di sostegno vitale
Come la nutrizione e l'idratazione artificiale della dialisi renale la ventilazione assistita
Queste misure se applicate a malattie croniche
E le fasi terminali delle stesse
Possono concretamente allontanare la morte risolto non di molto ma comunque producono una artificiale dilatazione nel tempo
Del processo del Corriere
Non solo ma queste stesse misure di sostegno vitale a volte producono degli affetti paradossale che non esistevano un passato che erano sconosciuti in passato pensate
Al caso di quei gravi insulti cerebrali
Che dopo una fase di coma più o meno prolungato entrando nel così detto stato vegetativo persistente una situazione che era sconosciuta fino a questo secco
La situazione di Soggetti i quali sono dei corpi viventi ma non hanno più alcuna coscienza
Io sto sottolineando degli a spetti che per quanto queste queste conseguenze dell'applicazione della moderna tecnologia medica per quanto questi aspetti hanno poi
Sono suscettibili di provocare dei risvolti negativi
Ma naturalmente ci sono poi non parlo perché non è il caso di di dirlo qui
Di quanti successi naturalmente di quali risvolti positivi ci sono state
Ma gli ma risvolti negativi ci sono sono tanti
Si traducono molte volte Improta prolungamento di vite che sono in realtà prolungamento di sofferenze
Nella creazione di situazioni che come quella dello stato vegetativo
Che al giorno d'oggi
Comune sentire avverte come situazioni prive di dignità umana
Un ultimo punto
Che però discende dai precedenti che siccome è possibile adesso agire sulle malattie intervenire nel processo delle Marie del del morire naturalmente chi i malati
Entrano nel campo della medicina e ci restano
Per lo più fino alla morte circa l'ottanta per cento delle persone nel nostro Paese muore o in ospedale o in strutture di tipo sanitario come capo di ricovero
E quindi non più che chiama Orte al proprio domicilio sta diventando qualcosa di obsoleto di raro
E non è chi non veda la quota le potenzialità negative di questo perché è vero che si è bene assistiti che si può essere ben assistiti in ospedale ma è vero che quando si muore forse certi esigenze che sono il rapporto coi propri cari sorta sono diventano più importanti che hanno pure esigenze fisiologiche
Questi sono i cambiamenti introdotti dalla medicina nel processo del morire
Ma in più
Con e parallelamente sono avvenuti dei processi dei profondi processi culturali in questo secolo
Che
Parte indipendenti da quelli che abbiamo descritto
Hanno portato a una diffusa rimozione
Della morte la nostra è una società in cui di cui in cui di morte si parla poco o se ne è parlato magari anche tanto in termini spettacolari ma poi la propria morte e qualcosa che a cui non si pensa dalla quale si rifugia
Negli anni sessanta settanta questa descrizione la descrizione canonica per così dire di questi di questo anno un cultura moderna rete riguardo alla morte fu quella dello storico Philippe ARIES che parlava di morte negata del sociologo Elias
Inventato quella felice frase la solitudine del morente
Adesso e Liars diceva no in passato quando la morte sia pressava
Il malato o se ne rendeva conto da solo o di veniva detto addirittura nel
Nel Medioevo
C'era una figura il Nuncius morti schemi si incaricava di questo oggi al contrario
Il malato non viene messo al corrente si tesse per il suo bene una congiura del silenzio il malato va verso la morte senza saperlo non prenda le decisioni opportune non può fare un bilancio della sua vita
Questa descrizione è una descrizione di una trentina di anni fa e non può essere più considerata del tutto attuale
Grossi cambiamenti sono in atto soprattutto per quanto riguarda la comunicazione della diagnosi ai malati però in paesi nei paesi mediterranei come il nostro questa descrizione contiene ancora molti elementi di verità
Ecco dall'insieme dei mutamenti indotti dalla medicina
E di questo atteggiamento di rifiuto di rimozione per la morte nella cultura
Ne nascono inevitabilmente sofferenze e disagi
E nascono Problemi che in qualche modo bisogna cercare di affrontare
Tre anni fa
è stato pubblicato ovvio un bel documento
Ad opera di un gruppo di studiosi e
Dei vari Paesi coordinati da Dennis Callahan dell'arte in Central di New York un documento in cui si tenta di fare il punto sui Golson Medicine sugli scopi della medicina
Ebbene in questo documento che in questa sede
Non posso discutere
Ben due dei quattro gol se individuati hanno a che fare con la morte e segnatamente il quarto
Così definito in inglese pur su in Peace Gold
Perseguire una morte Serena una morte pacifico
Quindi
Io credo sostanzialmente che questa analisi sia centrata e che l'obiettivo della buona morte debba diventare un obiettivo fondamentale della medicina
E non lo è mai stato badate non lo è mai stato
Se si riguarda la storia
Alla noi sì ecco abituale rifarsi Ippocrate al suo giuramento
Quando si vuole andare alla quando si vogliono ricercare le radici della medicina ebbene nel corpus Ippocrate i commi detto in uno dei lavori testi del corpo si po'Crati come ha detto molto chiaramente che quando i malati quando il medico
A un malato
Il quale colpito da una malattia soverchiante
Non deve far altro che allontanarsi dall'cui
Cioè il medico non ha il dovere di farsi carico del morire il morire una cosa che is in qualche modo dal campo della medicina
Come realizzare questo obiettivo
L'obiettivo della buona ma
Io dirò brevemente di alcuni tentativi di risposta che sono già in atto
E di altri che potrebbero essere
Pensionati e cerca realizzato
Nel campo medico lo stesso e non solo medico ma comunque un primo tentativo di risposta che risale proprio a quegli anni in cui ARIES indica scrivevano i loro libri agli anni Settanta
E quello delle movimento delle cure palliative
Dopo una lunga
Che ha avuto un grande successo all'estero e che finalmente anche in Italia comincia a trovare proprio quest'anno degli importanti riconoscimenti ufficiali
Il movimento delle cure palliative in che cosa consiste in in estrema sintesi
Nel nel dire tra il due scoppi tradizionali della medicina cioè
Curare le malattie
E l'altro lenire il dolore
Nelle fasi terminali il primo scopo si può mettere tra parentesi e bisogna occuparsi solo il secondo dolore intendo in senso lato non solo dolore ma sofferenza
Cioè
Prendersi cura dei malati incurabile incurabili nel senso nel senso in inguaribili
Prendersi cura dei malati che affrontare prendersi cura di tutti gli aspetti
Compresi quelle psicologici sociali spirituale
Il movimento delle cure palliative è un movimento che viene dall'alto per così dire cioè e nato in seno al corpo medico e a ammonimenti di opinione spesso vicini alla
Alle chiese cristiane
E nato nei Paesi anglosassoni
E adesso punto sta diffondendosi anche in Italia
Sicuramente questa una buona risposta una risposta che funzione che funziona perlomeno in un buon numero di casa
Un altro tentativo di risposta è venuto dalla dalla Chiesa stessa dalla Chiesa cattolica in particolare ma per le altre chiese cristiane
E dalla dagli studiosi filosofie
I rappresentanti di questo nuovo movimento in questa nuova disciplina che la bioetica
E l'analisi di accurata di quali sono i mezzi che si è lecito impiegare nelle fasi terminali della vita e quindi la riscoperta dell'antica dottrina
Che risaliva la teologia morale cattolica dei mezzi ordinari e straordinari dapprima
E poi la sua diciamo modernizzazione nel senso della introdurre la distinzione tra mezzi proporzionati e sproporzionati
Esiste un bel documento che la dichiarazione sull'eutanasia della congregazione per la dottrina della fede del mille novecentottanta in cui si
Propugna
Esattamente questo
Questo questa prospettiva
Il guaio è che questo tipo mentre le cure palliative sono non sono più che una teoria sono un fare un
Un movimento pratico le elaborazioni teoriche per quanto importanti hanno una scarsa incidenza nella realtà
La stessa distinte sia la distinzione antica da trame di straordinarie riordinare che quella più nuova proporzionare proporzionati e no
Poi quando viene calata nella pratica spesso non funzionerà lascia dubbi
Il a il medico sovente non non sa come comportarsi con meglio
Si comporta alla vecchia maniera cioè privilegiando sempre il primo vecchio obiettivo che di Sant'di guardi curare la malattia e di salvare la vita tra virgolette e di qui nasce la frequenza del cosiddetto accanimento terapeutico che è tuttora una realtà molto diffusa delle nostre corsi
Questi due movimenti che ho detto delle cure palliative
L'elaborazione di una nuova i nuovi concetti riguardanti i mezzi da usare sono movimenti che nascono a livello punto medico a livello filosofico religioso
Ma accanto a questo c'è un altro tipo di risposta che viene dal basso
Dal basso dalla gente
Che ha e e mi riferisco alla rivendicazione crescente da parte delle persone dei cittadini della loro diritto di esercitare
Le scelte
Quando fondamentali riguardanti la propria salute l'affermazione cioè del principio di autonomia
Questa questo movimento ha già portato all'introduzione anche ormai giuridicamente consolidata del principio
Del cosiddetto consenso informato alle cure
è ormai anche legge malato non può essere sottoposto a cure che
Non voglia
Salvo situazioni molto particolari previste dalla legge
Naturalmente della vittoria tra virgolette del consenso informato
Spesso più formale che reale perché
Consenso c'è l'informazione
Spesso è carente ciò nonostante è ormai diventato un principio un dogma un principio che nessuno discute più che alla base del rapporto medico paziente ci debba essere il consenso informato
Però esiste un'area semmai il problema è di renderlo poi sempre più vero sempre più reale
Esiste però un'area ed è qui che il mio discorso adesso terminerà nel Cul de la quale impaziente non può esercitare la propria autonomia
Proprio nelle fasi terminali sia che la malattia abbia visto primitivamente il cervello ossia che la malattia interesse secondariamente il cervello a causa di alterazioni squilibri metabolici
Spesso il malato perde le proprie capacità cognitive perde la capacità di comprendere e di deliberare di decidere
E quindi l'altro non può esercitare l'autonomia ed è per cercare di rimediare a questa a questa di intervenire anche in questa fase nato una trentina d'anni fa negli Stati Uniti l'idea di consentire alla persona di esprimere anticipatamente le sue idee su due prescrizioni le sue indicazioni sui trattamenti che vuole o a Q a cui non vuole essere sottoposto nelle fasi terminali della vita
L'idea cioè delle direttive anticipate che come credo qualcun altro dirà è vecchia perché se
Per la prima volta nel settantasei lo Stato dalla California ha emanato una legge che ne riconosce la fa il valore giuridico
Quasi nessuno contesta più il valore morale ma il valore giuridico a distanza di venticinque anni appunto in Italia e anche in altri paesi europei
Non è ancora raggiunto
Ma di questo sentiremo parlare ampiamente i relatori successivi vi ringrazio per l'attenzione
Il secondo oratore di questa mattina e il professor Carlo Augusto diano di Torino latu l'autonomia il suo fondamento studiano
Il titolo della mia relazione un titolo tipicamente filosofico spesso i filosofi pretendono i filosofi si chiede
Che diranno cui che illustrino i fondamenti le ragioni ultime le cause profonde dicevo che di altre persone fanno osservano vivono
Per fortuna
In questo momento
Tra le varie sette filosofiche non è molto di moda il parlare di fondamenti filosofici Cecchi ci empirici ma anche me traffici visionari hanno qualche riluttanza a continuare nella perché portare proseguire una pretesa di dare di fondamenti le ragioni ultime dei comportamenti
E credo che un atteggiamento prudente un atteggiamento filosofico prudente di questo tipo sia particolarmente opportuno consigliato quando si tratta di una questioni così delicate come quella dell'autonomia non in generale ma dell'autonomia nel campo della medicina nell'autonomia dei pazienti
Nel rispetto dell'autonomia dei pazienti perché facendo un discorso molto generale si rischia di perdere di vista quelle che sono le condizioni riti e costanti effettive nelle quali il rispetto della autonomia
Si realizza
Non c'è dubbio che dall'Arma M nell'armamentario filosofico se vogliamo
Troviamo delle teorie come si usa dire adesso teorie forti che possono dare un fondamento ultimo dell'autonomia l'autonomia un termine spesso è un termine che deriva come tutti sappiamo dal linguaggio politico significa l'autonomia significa l'essere leggi a se stessi dare a se stessi delle leggi e quindi è un tratto che caratterizza pretese i programmi di comunità politiche ma poi è rapidamente passato nel linguaggio filosofico ed è diventato una metafora di carattere generale
La persona autonoma e quelle che da una legge a se stesse questa è una pressione molto forte dell'autonomia autonomia significa formulare un progetto globale
Significa poter formulare i propri principi di comportamento con l'universalità e la perentorietà che hanno normalmente le leggi o che hanno le leggi anche queste nella immagine nell'immaginazione culturale
In questa accezione il termine autonomia sceglie né radicato nella notte si è collegato nella nostra tradizione culturale con un altro termine ugualmente forte come il termine
Ragione si è pensato da questo punto di vista che fossero autonome le persone che si fanno guidare esclusivamente dalla propria ragione
In principi di questo genere che poi nel mondo moderno sono stati spesso posti sotto letti nell'insegnamento di un filosofo così influente come Stato come Stato Cantet
Informo che di questo genere c'è una precisa concezione morale
La ragione che da legge ai nostri comportamenti si pone in antitesi con che cosa si pone in antitesi con i desideri con le pulsioni perché adesso che Memo funzioni quei desideri con le emozioni
L'uomo veramente autonomo e l'uomo che sa non essere emozione
Che sa guidare e dominare le proprie emozioni
Ecco se noi partiamo da una visione di questo genere corriamo il rischio di come dire restringere molto il campo di applicazione dell'autonomia rischiamo di pretendere dalle persone che rivendicano il diritto al rispetto dell'autonomia delle prestazioni morali come dire un po'accetti di persone che dal punto di vista morale sappiano tenera treno Paure pulsioni e desideri dubbi e via discorrendo
Soprattutto e sì rischiamo di foggiana Circuit dea un po'eroica
Che rischia di essere sproporzionata se applichiamo questo concetto situazioni molto difficili come sono quelle di cui si parla adesso come sono quelle qui si parla qui come sono quelle cui parlava
Il l'amico elefanti prima nella sua relazione le situazioni del malato del malato che ha di fronte magari del mio del malato che ha incominciato l'ultima fase suo del suo cammino
Questa interpretazione Antella autonomia anche nel campo della bioetica è stata formulata è stata è stata adottata
Est
Un punto importante per riconoscere quando agisce una interpretazione di questo genere è il problema del rapporto tra la decisione del paziente del malato e il la quantità di verità
Che egli deve sapere
Esistono adesso delle concezioni forti dell'autonomia le quali dicono che ammalato deve essere rileva rivelata tutta la verità non tutta la verità rilevante per le sue scelte ma tutte le verità perché qualsiasi
E limitazione nella rivelazione delle verità rischierebbe che cosa rischierebbe di limitare la sua autonomia cioè rischierebbe di delimitare PC interviene proprio queste specie metafora politica il territorio sul quale il malato deve legiferare
Ora una e interpretazione di questo genere
E è stata particolarmente discussa adesso quando da molte parti si comincia invece ad delineare un diritto negativo che è comparso
Da poco nella e letterature il diritto di non sapere collegato soprattutto alle diagnosi di tipo genetico nelle quali il gap tra quello che si può sapere
Di se stesse del proprio venire e quello che si può fare è molto e molto altro
Con questa concezione e si vede subito perché qui c'è una concezione eroica dell'autonomia perché
Coerenza che si è disposti a sopportare come sappiamo tanti non era un allegro ne pensava che una persona ha fatto veramente il proprio dovere quando ha fatto una cosa e gli è dispiaciuto un po'se non c'è questa sottolineatura c'è il forte sospetto che non abbia fatto il proprio dovere
Naturalmente una concezione della che autonomia di questo genere
E semplifica molto il problema un i problemi più gravi che si incontra quando si tratta dell'autonomia nel campo bioetico cioè il problema della revisione delle proprie decisioni Totti noi il al di là delle metafore filosofiche diciamo che una persona è autonoma quanto in qualche modo deciso qualche cosa
Nel campo della bioetico davanti a una persona autonoma quando in qualche modo deciso qualcosa sulla condotta della sul della amministrazione medica della propria salute problema grosso come sappiamo il problema delle revisioni delle proprie decisioni è un problema che ha anche dei risvolti di carattere giuridico importanti
Se ne paghiamo dalla concezione forte dell'autonomia fondato sulla ragione e abbiamo facilmente la tentazione di distinguere due tipi di decisione
Ci sono le decisioni razionali quelli che si prendono in piena conoscenza conoscendo avendo tutti i dati a disposizione con una possesso esteso della verità e ci sono invece le decisioni suggerite dalle circostanze e dalle mozioni dalle paura che possono tendere a far rivedere de decisioni fondamentali
La distinzione tra questi due decisioni che per esempio è stata proposta non molto tempo fa da due organi è stato un modo per limitare il campo della rivive abilità delle proprie decisioni cioè se non disponessimo di uno criterio semplice per dire quali sono le decisioni che contano e quali sono quelli che non contano avremmo una chiave per risolvere un problema di questo genere
Un ultimo punto è che una concezione di questo tipo dell'autonomia tende a fare dell'ammalato un esser proprio perché Ottone Money essere che tendenzialmente potrebbe essere solitario può essere aiutato dal medico dalle istituzioni a prendere le sue decisioni ma poi lui spesso che le prende queste decisioni spesso vengono poi in qualche modo gli venga il possono venire imposte dalla stessa organizzazione spetta ora io credo che se si abbandona il l'ambizione di dare dei fondamenti ultimi dell'autonomia si può ottenere dal lato una comprensione
Molto più sottile molto più elastiche plastica dei problemi che il concetto di autonomia poni io sì se se è lecito estrapolare un pochino e temo che la concezione forte dell'autonomia nel campo della bioetica sia accompagnata da una imponente ritorno dell'etica eroiche in tutti i campi non della vita del della realtà della società ma tutti i campi delle culturali oggi molto spesso anche nel mondo politico nel mondo delle teorie politiche si delineano teorie della cittadinanza nella quale tutti i cittadini dovrebbero essere dei piccoli canto familiari ecco ci su uno capace di condurre la propria vita sotto la guida di una ragione piuttosto non così alle io credo che invece proprio Ancona e nel campo dell'arte Teoria politica così anche nel campo della e bioetica dovremmo e disporre di una fenomenologia
Dei comportamenti reali molto più elastica molto più sottile di quella che concezioni del genere che prima ho illustrato citando
L'autonomia dovrebbe essere sì
Uno strumento importante ma non tanto perché si possa realizzare il dominio della ragione nella vite umane ma prima di tutto per potere delineare delle linee di condotta rendere possibili delle linee condotta le più diverse e le più plastiche evitando il cercando di capire
Il i punti nei quali la delineate dalla deviazione da ciò che il malato il soggetto vorrebbe fare introduce delle sofferenze ecco proprio prima di nemico elefanti
Delineava un po'il da trasformazione e di fronte alla quale CIA del condotto la medicina io ho sempre in mente che quando il compito delle medicine sembrava essenzialmente la cura delle malattie
La sofferenza che il medico impone per ottenere la guarigione era diventata una sorta di metafora ittica che diceva guardate il medico fa star male
Mi mi toglie i denti riapre riapre l'addome eccetera ma quella fine starete bene
Ecco adesso la medicina sì in certi tanti e ancora così ma non è più questa la metafora principale o l'unica metafora possibili medico deve aiutare a star bene tenendo conto di che cosa e l'ammalato intende per star bene
Senza atterrare sulla malattia il giudizio di che cosa dovrebbe ritenere che sia lo star bene
Molto spesso si è letto che l'autonomia è uno strumento importante per tutelare la dignità della vite umane quasi sempre questo concetto dignità della vita umana viene invocato a un'ampia un'ampia circolazione intorno se qua con un ampio consenso
Non so se sia stato altrettanto approfondito l'idea di che cosa significhi la dignità Cosenti così manifesti alla dignità della vittima uno dei modi tradizionali
Per delineare la dignità è stata sempre quella di dire un uomo salvaguarda la sua dignità se e in grado di scegliere se viene posto di fronte a una scelta e la persona pochette
Non so se questo valga per tutte le occasioni molto spesso le situazioni drammatiche nelle quali si chiede a una persona di scegliere sono quelle nella quale la sua riduzione situazione nelle quali la sua dignità può essere compromesso dei colleghi poi ci si può vergognare
Di cui dei quali si può fare brutta figura sono le scelte tragiche le scelte drammatiche nelle quali chi pongono dei dilemmi che noi non vorremmo che ci fossero posti
Ecco non so se tutta una letteratura bioetiche che ha connesso l'autonomia con le scelte ha tenuto conto di queste circostanze non sempre e salvaguarda la dignità del paziente metterlo di fronte a scelte tragiche soprattutto a chiedere le continue riconferme delle scelte tracce
Le scelte tragiche sono spesso quelle che imboccato soprattutto la fase terminale della vita il paziente non vorrebbe più fare
Naturalmente un concetto di autonomia di questo genere rende più problematico il il il la questione della revisione delle scelte prese in un primo momento ma probabilmente è una prospettiva molto più realistica
Ora la carta di autodeterminazione è è uno strumento quindi molto importante perché ha introdotto questo concetto di Scelta differita
Io faccio la mia scelta molto prima che si presenti una situazione drammatica
Il limite oggettivo nel quale ci muoviamo e che la carta di autodeterminazione è una scelta anticipata per le situazioni in cui io non potrò più scelte
E quindi in un certo senso situazione molto semplice
Non so se non si è momento dopo che si sia si è introdotto questo strumento importante di pensare ad altri strumenti operativi al di là del problema dei fondamenti per dare corpo e possibilità di realizzazioni a scelte differite scelte fatte prima per situazioni che verranno dopo anche quando i petti situazioni io potrei ancora scegliere ma per riuscire a trasmettere un messaggio difficile di questo genere
Dire alla comunità alla quale mi affido può essere quella sanitaria o quella familiare
Adesso io scelgo che in determinate circostanze vorrà adottare una condotto proprio sia adottata una condotta di questo genere
Non vorrei essere via interrogato quando li situazioni saranno molto più difficili e la morte anziché essere una prospettiva lontana diventa una scelta angosciosa momento per momento credo che sia un problema molto difficile
Affrontare e approntare strumenti che permetterò di evitare la ripetizione continua di scelte tragiche in condizioni difficili ma credo che sia una stringa che valga la pena di essere affrontate grazie
Grazie professor Viano se posso permettermi di fare un commento
Il concetto dell'autonomia forte mi sembra che ignori il fatto che l'autonomia viene esercitata sempre in una interazione con gli altri
Allora se noi diamo troppo autonomia a uno finiamo col eliminare la diciamo la autonomia dell'altro con cui uno interagisce
E creiamo una situazione di sbilancio il problema di trovare modo di rispettare l'autonomia del paziente ma di rispettare anche l'autonomia di tutti coloro medici e collettività che interagiscono anche col paziente
Grazie e allora adesso per manca il professor D'Agostino più per motivi imprevisti non ha potuto venire e c'è in sua vece avrà Pantani
Grazie prego anima e l'autonomia nelle fasi finali della vita
Anzi ne approfitta anche per ringraziare anche il professor Maury che a nome della Consulta accettato a San questa sostituzione dell'ultimo momento
Allora mi è stato affidato questo compito ad affrontare il tema dell'autonomia applicata il concetto di autonomia nelle fasi finali della vita e in particolare mi soffermerò proprio su questo concetto di autonomia al professor diano diceva
Il concerto forte di autonomia
Ma penso che accanto al concetto forte di autonomia distante un altro modo
Di concepire l'autonomia che potremmo dire forse proprio per contrapposizione un concetto debole di autonomia
In particolare mi soffermerò sul concetto di autonomia nelle fasi finali della vita nella prospettiva del diritto perché mi pare che questo sia un po'il tema portante del convegno verso un riconoscimento giuridico della carta dell'autodeterminazione allora che cosa può dire il diritto in relazione all'autonomia nelle fasi finali della vita
Autonomia in senso forte si parlava prima di autonomia in senso forte ma che cosa significa autonomia in senso forte in senso filosofico
Forse bisognerebbe esplicitare qualcosa di più perché autonomia senso forte non significa solo a far sì che l'individuo autonomo quindi per l'individuo Uto aumentando l'individuo quello che viene chiamato in filosofia la gente morale cioè colui che è in grado di fare scelte quindi colui che razionale colui che auto cosciente colui che è in grado di appunto auto determinarsi quindi di esercitare in atto una volontà allora l'individuo autonomo che fa scelte autonome che cosa significa significa che di fatto nell'autonomia il senso forte può scegliere i valori quindi come dire l'individuazione datore di valori dalla legge a se stesso ma in che senso nel senso che pone i valori crea come diceva prima i valori e quindi stabilisce anche se la sua vita è questo il punto credo centrale su cui bisogna soffermarsi in relazione alla Carta dell'autodeterminazione cioè se la sua vita vale o no la pena di essere vissuta se la sua vita in altri termini è degna o no di essere vissuta cioè se la sua vita detto in termini forse più filosofici è o no disponibile alla sua volontà quindi autonomia in senso forte credo che nell'orizzonte concettuale ma che voglio solo enunciare non voglio ulteriormente approfondire del non cognitivismo etico cioè nell'orizzonte concettuale di chi ritiene che non esistano valori assoluti universali
O meglio che non siano conoscibili all'uomo valori assoluti universali loan autonomi in senso forte nel senso che può stabilire se la sua vita a o no valore ed è questo credo che sia il punto in gioco
Su cui bisogna discutere filosoficamente per capire anche sul piano giuridico se ha senso no proporre la carta dell'autodeterminazione perché nella carta dell'autodeterminazione l'uomo decide anticipatamente rispetto al verificarsi di certe situazioni
Se in determinate circostanze che sono stabilite in modo abbastanza chiaro nella carta dell'autodeterminazione la sua vita vale o no la pena di essere vissuta e nel senso e nel caso in cui non valesse o ritenesse l'individuo che in quel caso non valesse la pena di essere vissuta belga autorizza meglio il medico a togliergli la vita ed è lega il delegato il sostituto a controllare le procedure
In questo senso vorrei qui solo aprire una piccola parentesi distinguere all'interno della carta dell'autodeterminazione
Due modi diversi di intendere le direttive anticipate ecco si è parlato di direttive anticipate
Bene le direttive anticipate possono essere intesi due nodi direttive anticipate di trattamento dove il paziente decide piena coscienza
Con consenso informato se si vuole sottoporre no ad un determinato trattamento quindi deve essere informato sui vantaggi e gli svantaggi
Più incerto esame diagnostico di un certo trattamento terapeutico
Il paziente sente nella Carta si dice che può scegliere o no il tipo di assistenza religiosa
Se può scegliere o no di disporre di dare la disponibilità dei suoi organi per il trapianto può anche decidere se vuole il funerale sono lo vuole se vuole farsi cremare ma queste sono direttive anticipate di un certo tipo
Esiste anche un'altra direttiva anticipata all'interno della carta dell'autodeterminazione su cui mi vorrei soffermare in modo preciso
Cioè l'individuo può anche scegliere che al verificarsi di determinate circostanze dove la sua vita manifesta condizione di incoscienza o di demenza permanente queste l'espressione capo della carta dell'autodeterminazione in quel caso ecco l'individuo
Decide che la sua vita non vale la pena di essere vissuta badate bene non è ancora morto nel senso della diagnosi di morte cerebrale totale che come il criterio scientifico di morte che oggi anche l'ordinamento giuridico italiano acconto
Ma se nel caso di incoscienza di demenza l'individuo decide che in quel caso autorizza il medico a Togliatti la vita e ancora il delegato a controllare la correttezza delle procedure
In questo senso ecco l'autonomia forte dire che si proprio si può cogliere in questo punto della carta dell'autodeterminazione dove comunque l'individuo può anche scegliere se dare una valore in quelle condizioni e in quelle circostanze alla sua vita
In questo senso se il diritto accogliesse giuridici tasse come dire la carta dell'autodeterminazione così come è formulata porterebbe almeno così si vorrebbe da chi auspica la giuridici trazione della carta l'autodeterminazione quel diritto dovrebbe essere neutrale rispetto a queste scelte forti di valore
Cioè ogni individuo potrebbe essere libero di decidere se dare una valore alla sua vita in quelle circostanze
Il diritto dovrebbe essere neutrale rispetto ai valori nel senso che dovrebbe limitarsi come dire a prendere atto che alcuni individui
Possono esercitare anche questa scelta questa scelta forte sulla vita e sulla morte e il diritto dovrebbe anche garantire sulla come dire garantirne l'espressione l'estrinsecazione di questa volontà forte questa volontà di scelta allora vorrei solo introdurre qualche riflessione su questo concetto di autonomia forte per poi proporre un altro modo di intendere l'autonomia che ho chiamato debole o potremmo anche dire universale
L'autonomia forte cioè dire che il diritto tutela l'autonomia forte cioè l'autonomia di scelta in senso forte come ho detto prima
Significa anche dire che il diritto tutela l'individuo pienamente autonomo cioè colui che è in grado di intendere e di volere e si dice nel linguaggio giuridico ma si potrebbe anche dire di intendere di volere di valutare quindi di esercitare la razionalità
L'autocoscienza appunto l'autodeterminazione
Ma sollevo solo un interrogativo che ne è dell'individuo nel momento in cui non è ancora in grado o fosse in questo caso non è più in grado di esercitare l'autonomia in senso forte e quindi parlo degli individui evidentemente in quelle condizioni
Esistenziale o di malattia che non consentono di comunicare una scelta e di esprimere una scelta di stati appunto di in coscienza di non consapevolezza di non possibilità di essere razionale di non possibilità di auto determinarsi allora diritto che cosa deve fare sappiano che tradizionalmente il diritto ha sempre tutelato l'uomo sempre tutelato la vita soprattutto nelle condizioni di debolezza quindi di malattia
In questo caso si verrebbe a configurare il diritto che tutela solo il diritto di scelta dell'individuo autonomo pienamente in grado di decidere e di volere
In questo senso verrebbe esclusa come dire dalla soggettività giuridica riconoscimento di soggetto di diritto
Quelle fatti verrebbero escluse dalla soggettività giuridica quelle fasi della vita umana in particolare qui parlo della vita terminale o della vita cosiddetta nei linguaggi di bioetica o di più giuridica la vita marginale
Che si ritiene non valga la pena di essere vissuta verrebbe esclusa da un riconoscimento forte del diritto diverrebbe come dire oggetto del diritto non più soggetto del diritto
Verrebbe insomma configurarsi una sorta di distinzione fra vita personale quella autonomizzazione forte quindi dell'individuo in grado di autodeterminarsi dalla vita invece umana dalla vita umana biologica
Che è qualcosa di diverso spesso nella sua manifestazione rispetto alla vita autonoma non sempre gli individui nelle diverse fasi della vita sono in grado di esercitare in atto cioè qui ed ora la capacità di autonomia allora mi domando che niente le fasi la vita umana che non sono in grado di esercitare qui ed ora l'autonomia
Un altro punto su cui mi volevo soffermare e che è stato ben introdotto proprio dal presidente di questa sessione il professor Azzone è il problema del conflitto dell'autonomia perché è chiaro che se il diritto tutela in senso forte
L'autonomia dell'individuo autonomo quindi in grado di essere alto cosciente razionale di autodeterminarsi è anche altrettanto evidente che può trovare delle difficoltà
Nel caso di un conflitto tra autonomia cioè tra individui che foglio no e si auto determinano contestualmente e simultaneamente cioè nello stesso momento nello stesso luogo che foglio no cose diverse beni DiVersi valori addirittura contrapposti
E forse un esempio in questo senso di una difficile gestibilità da parte del diritto
Del conflitto tra autonomia è proprio la carta dell'autodeterminazione perché non bisogna dimenticare che la carta dell'autodeterminazione non è un atto singolo dove l'individuo
Decide che in un certo momento della sua vita la sua vita non vale la pena di essere vissuta ma è un e si gioca in un contesto relazionale almeno nella carta dell'autodeterminazione entro i giochi tre individui l'individuo che firma la carta il medico e il tutore
E mi vorrei soffermare in questo momento proprio sulla relazionalità che si stabilisce fra l'individuo firmatario della Carta e il medico
Quindi in che senso il diritto può gestire un possibile conflitto fra le Autonomie già fra un individuo che firma la carta fondamentalmente un medico
Che decide di non togliere la vita in quelle determinate condizioni esistenziali al paziente caso che evidentemente si può dare
Se come dire da un lato possiamo considerare il mandato eutanasia ecco e qui uso forse per la prima volta oggi il termine eutanasia
Perché la carta dell'autodeterminazione nel momento in cui decide una direttiva anticipata sulla possibilità o meno di trattamento in una certa fase della vita è una una delle possibilità di eutanasia la fattispecie dell'autonomia volontaria allora se il mandate un tematico dell'individuo autonomo è un mandato forte come dire la sua volontà è una volontà insindacabile
La sua disposizione è una di Spinesi trasposizione vincolante per il medico a questo punto il mandatario cioè il firma anche la carta dell'autodeterminazione diventa un soggetto molto forte
E il medico in un certo senso viene un po'strumentalizzato dall'individuo firmatario della carta diventa come dire oggetto della sua volontà
La sua un'anta si indebolisce
Pensiamo al caso di un medico che decida che in quelle circostanze invece secondo lui la vita debba ancora essere mantenuta e magari in coscienza professionale
Sì dobbiamo sempre ricordare che il medico deve curare questo il dovere deontologico del medico nella sua coscienza professionale invece ritiene che in quelle condizioni il malato debba ancora continuare a vivere
Viceversa il discorso può anche essere ribaltato cioè se il firmatario della carta dell'autodeterminazione invece è come dire chiede al medico la soppressione Tanasuica ma in senso debole cioè lascia in fondo al medico la discrezionalità di decidere se in quel momento e opportuno no vale uno la sua vita
E vale o no la pena di essere vissuta è chiaro che in questo contesto si ribaltano i termini della questione
Cioè il firmatario della carta in qualche misura viene strumentalizzato dal potere forte del medico che noi che alla discrezione di decidere se in quelle condizioni
Quella vita vale o no la pena di essere vissuta insomma fondamentalmente la difficoltà di gestire la relazione fra medico e paziente nella carta dell'autodeterminazione si rivela proprio nel fatto che il diritto non riesce a dare a garantire l'autonomia a tutti gli individui che entrano in questo gioco relazionale ma la relazione si può alterare cioè come dire il paziente può diventare soggetto il medico oggetto o viceversa il medico può diventare un soggetto forte e il paziente invece un oggetto uno strumento nelle mani del medico
Un altro punto su cui mi volevo soffermare e sempre il concetto di autonomia applicato all'individuo che firma la carta dell'autodeterminazione
Non dobbiamo dimenticarci che quello che firma la carta dell'autodeterminazione lo fa possiamo dire a mente fredda cioè lo fa in una condizione di salute lo fa in un momento in cui è in grado di intendere e di volere e come dire il suo futuro è ancora aperto e ancora indeterminato
Non è ancora in quelle condizioni nelle quali lui ritiene che la sua vita non valga la pena di essere vissuta cioè le condizioni di incoscienza o di demenza permanente quindi la decisione come dire viene presa in un momento in cui pizzo oggetto si trova dei contestualizzato cioè non ha mai sicuramente sperimentato quella situazione
E si trova a dover decidere su una situazione che non ha mai sperimentato e che si potrebbe ma che si potrebbe presentato nel futuro
E allora è chiaro che può sorgere almeno un dubbio cioè ma siamo sicuri che quello che il soggetto decide in quel momento e lo proietta evidentemente una sua volontà che proiettata in un momento diverso in un contesto diverso allora siamo sicuri che questa volontà
Non muti
Naturalmente se votasse questa volontà
è anche evidente che il soggetto in quel momento di come dire in coscienza o in un momento di particolare difficoltà esistenziale può non essere più in grado per esempio di manifestare la sua volontà che potrebbe essere diversa
Da quella che aveva manifestato il momento in cui in piena salute e lucidità aveva firmato quella carta di autodeterminazione
Cioè non sappiamo che cosa può succedere in quel contesto non sappiamo può darsi pure che un istinto
Di conservazione vitale Possa come dire prevalere sulla lucidità al momento in cui il soggetto in piena salute razionalità decide di firmare la carta
Dell'autodeterminazione un'ultima una un'altra riflessione riguarda la figura quella che viene chiamata del tutore
Del delegato del sostituto del rappresentante fiducia fiduciario insomma di quel soggetto che di fatto dovrebbe controllare la procedura
Ecco anche questo individuo che entra in questo gioco relazionale è sicuramente ha una responsabilità molto forte
Perché c'è scritto sulla carta dell'autodeterminazione che non solo questo individuo è come dire una applicatore
Meccanico della volontà espressa dal firmatari della Carta ma può anche interpretare questa volontà non espresse ricordiamoci sempre che colui che firma la carta dell'autodeterminazione non può prevedere tutte le possibili condizioni esistenziali che si potranno presentare
In un contesto clinico
Potrà prevederne alcune nella Carta delle dette tra di autodeterminazione mi sono previste alcune ma non sono prevedibili tutte quindi anche evidente che quella decisione è una decisione abbastanza generica cioè lascia come dire uno spazio al giudizio soggettivo al giudizio personale del tutore che assume credo il questo un punto su cui bisogna riflettere un rilievo forte cerchia una grossa responsabilità e lo insomma che controlla la procedura e che in fin dei conti stabilisce forse il momento in cui veramente l'individuo firmatario della carta deciderà non essere più cioè desidera che diventa tolta la città allora e qui concludo queste sono solo riflessioni così pure indicazioni o forse inviti a riflettere su alcuni punti fondamentali
Ma probabilmente esiste anche un altro modo di intendere l'autonomia che non è solo l'autonomia in senso forte cioè come capacità di dare senso o meno alla propria vita e quindi di decidere se la propria vita vale o no la pena di essere vissuta ma riceve esiste anche il modo forse debole ma universale di intendere l'autonomia e qui mi riferisco proprio a Cantet che ritiene che l'individuo che è in grado di essere autonomo ma non solo perché lo è qui ed ora in atto
Ma chi ha la capacità intrinseca di essere autonomo
Cioè di dare di porsi autonomamente un fine insomma di dare un senso alla sua vita allora se l'uomo in quanto tale ha la capacità di essere autonomi indipendentemente dall'esercizio dell'autonomia
Allora in questo senso forse si può parlare e si può ritornare a parlare come diceva Kant dell'uomo come fine in sé ma dire che l'uomo un fine in sé significa dire che ha un valore che ha una dignità
Forte in questo senso ha una dignità intrinseca rispetto all'attuale è fosse giustificato l'obbligo e il dovere del medico di curarlo l'obbligo al dovere del medico di mantenerlo insita il diritto questa riflessione conclusiva al diritto sicuramente ha una funzione ed è forte in questo contesto il diritto a da sempre tutelato la vita dell'uomo e qui mi riferisco al testo costituzionale mi riferisco anche all'articolo cinque del Codice civile ma non voglio entrare in dettagli di diritto positivo perché non sono giurista positivo ma sicuramente il diritto è sempre stato chiamato nel suo significato proprio a difendere la dignità dell'uomo intesa come anche dignità della vita dell'uomo
è sempre stato chiamato a difendere la relazionalità tra i soggetti cioè come diceva tante l'ordine delle libertà cioè l'acconto sensibilità delle Autonomie
E questo significa che non può il diritto tutelare solo l'autonomia del soggetto forte ma deve tutelare l'autonomia di tutti i possibili soggetti umani
Che entra no nell'esistenza e nell'attacco esistenza umana
In questo senso e e qui davvero concludo direi che la carta dell'autodeterminazione nella prospettiva che ho cercato anche se molto brevemente di delineare può essere accettata nella misura in cui evidentemente esprime direttive anticipate di trattamento cioè il paziente al diritto di poter decidere quale esame diagnostico tra varie possibilità o quale terapia tra varie possibilità possa scegliere deve dare il suo consenso insomma informato a una determinata terapia
Può naturalmente scegliere se donarono agli organi può anche scegliere il tipo di assistenza che vuole dal punto di vista religioso dal punto di vista psicologico eccetera però il punto fondamentale che probabilmente quello che porre cercare di esprimere e in questo contesto non ha il diritto di decidere quando e come la sua vita vale la pena di essere vissuta quindi si a ad alleviare le sofferenze anzi si potrebbe addirittura dire che il paziente ha un diritto alle cure palliative alla palliazione cioè la possibilità di lenire le sofferenze
Il paziente ha diritto poter scegliere tra diverse terapie non solo al diritto a veder rifiutato l'accanimento terapeutico quindi è un errore sarebbe sbagliato da parte del medico accanirsi
Oltre le possibilità stessa di terapia quindi parlo evidentemente del dell'uso della ventilazione meccanica
Per mantenere in vita un corpo dove c'è già una diagnosi di morte cerebrale fuori dall'ipotesi di trapianto è chiaro che questo è un uso disumano di accanimento terapeutico però forse ecco bisognerebbe riflettere sul fatto che comunque l'individuo
Ha come dire il Pinto ferie insomma di tutelare e il medico in modo particolare chiamato a tutelare la vita umana è probabilmente il diritto proprio di fronte alla Carta dell'autodeterminazione dovrebbe fare questa distinzione e qui concordo grazie
Non entri solito compito di un presidente fare il provocatore
Ma io vorrei fare un convento a proposito del impressione che ho avuto e che il Comune in molti di considerare un grande successo il riconoscimento giuridico della morte cerebrale totale
Sì quando mi il concetto di morte cerebrale totale non rappresenta nessun cambiamento rispetto al concetto tradizionale di morte
E perché non rappresenta nessun cambiamento
Anzi
è un modo giuridico
Per mantenere indefinitamente gli stati vegetativi persistenti
Vorrei un attimo spiegare e il perché cos'è la morte cerebrale totale
E l'arresto non solo della corteccia ma anche del bulbo
Quindi significa l'interruzione della circolazione della ventilazione
Ma scusate il concetto tradizionale di morte non era proprio l'interruzione della ventilazione dalle della circolazione
Allora cosa c'è di diverso tra fare un'osservazione soltanto dell'arresto della circolazione e di dire adesso che è quella di morte cerebrale totale
Non c'è praticamente nessuna differenza
Anzi noi però i accettando questo principio giuridico dobbiamo considerare che tutti coloro che anche senza corteccia
Continuano a ventilare e a ci far circolare il sangue perché il bulbo continua a funzionare devono essere considerati dei viventi a tutti gli effetti
Quindi né quei si apre un grosso problema
Di perché cose noi dobbiamo se dobbiamo non fare una revisione profonda del concetto di morte rispetto alla tradizione passata
Scusate di questo interruzione
O la parola adesso al professor Leonard con la difficoltà di essere autonomi
Io credo che si stanno cominciando a come dire apparecchiare delle prospettive di dibattito interno che mi sembrano stranamente utili arricchenti e che comunque indicano la vivacità dell'aspetto contraddittorio che ancora
Vige su questo argomento sette otto giorni fa mi pare la Corte Suprema degli Stati Uniti ha impugnato per la seconda volta
Un referendum che è stato fatto nell'Oregon in cui la popolazione sceglieva di Potter concedere addirittura il suicidio assistito
E quindi era diventata legge
Statale dello Stato dell'Oregon che com'è noto a una legislazione sanitaria molto particolare diciamo molto liberista
E invece i poteri centrali hanno in qualche modo bloccato questa Risoluzione popolare questo è indice di quanto questi temi ancora
Di vite hanno e e quanto siano essi stessi contraddittori io vorrei partire per la mia
Per il mio esame che sarà qualche cosa che riguarda più l'aspetto psicologico ci ecologico profondo della nozione di autonomia da una citazione di un uomo di teatro che Tadeusz Kantor
Che dice quando vede quando un uomo vede un uomo morto vede l'uomo per la prima volta
Cioè le
In qualche misura questa citazione ci dice che il processo di maturazione individuale della propria identità
Per su cui poi si fonda l'autonomia personale a un punto chiave nel problema della la scoperta della propria morte
La difficoltà di essere autonomi può essere inquadrata da diversi punti di vista Vilfredo bionda che è uno psicoanalista che si è occupato di gruppi
Che i tutto il pensiero psicanalitico elenca note come bisogni fondamentali i bisogni di autonomia e i bisogni di dipendenza
Il mix di questi bisogni concorre l'equilibrio del singolo ma anche dei gruppi
Dunque la difficoltà di essere autonomi si gioca tra questi poli opposti i bisogni di autonomia e bisogni di dipendenza la dipendenza cioè non solo uno Stato limitante ma è un'esigenza profonda della vita psichica
La vita psichica e ciò che poi l'uomo realizza fattualmente si muove sempre tra autonomia e dettero non mia
Autonomi in senso psichico a che fare con il problema originario della differenziazione disse dal mondo mentre l'autonomia in senso psicologico a che fare con la separazione di se dal altro il tema del distacco e della individuazione si intrecciano con quello dell'autonomia e della dipendenza ora abbiamo sentito che il trend moderno di tipo diciamo autonomista
Porta un movimento in cui sì venga superata la tendenza utilitarista o paternalista secondo questa ottica l'uomo autonomamente padrone della propria vita abbiamo sentito
Come questo tema per primo accenda dei dibattiti e dunque in qualche modo perché no della propria morte così come lo si è virtualmente
Del proprio cadavere quando si dispone la cremazione e living will sul proprio cadavere accettate non è accettato sul set morente
In uno sforzo quindi di oggettivazione la mia morte è la morte dell'altro che io sarò pochi momenti prima del trapasso
Su di Luís io ho titolo più di chiunque altro decidere perché sono padrone del mio corpo futuro come di quello presente e come lo sono stato di quello passato
Anche se bisogna qui chiarire che psicologicamente
Corpo vivente corpo morente e corpo morto sono tre cose molto diverse per quanto riguarda il vissuto soggettivo che se ne può venire c'è continuità biologica fra questi stati ma c'è verosimilmente discontinuità psicologica
Da questo punto di vista potremmo chiederci se la decisione di vita sul proprio corpo morto o o morente sia radicata più sulla capacità di decidere da sé e per sei con modalità adulta
Che a volte sinonimo di autonomia
Ovvero su una dimensione narcisistica volta a risparmiare una ferita intollerabile alla propria immagine
Applicando cioè a un corpo erano individuati morente una logica assolutamente proprio dell'individuo vivente e in buona o buonissima San
Questo tema dell'essere padrone della propria vita della propria morte a in senso psicologico e psicopatologico alcuni aspetti che meritano di essere visti
Dal nostro punto di vista dal punto di vista psicopatologico il senso di autonomia molto alta
E di fatto apparentato con l'assetto di personalità di tipo narcisistico
E cioè
E esperienza comune che un modo maturo che ha per esempio chi ha superato una certa età
Si sa che più cresce la consapevolezza del dissente l'esperienza della vita in generale la visione binoculare sulla propria vita
Si afferma una sensazione soggettiva che molte cose sono capitate e che non siamo noi ad averle fatte capitale
Ciascuno ha dato il suo contributo crea più o meno cruciale però non siamo stati in grado di controllare tutto questo del controllo è un altro punto estremamente importante
Nel senso che da un lato si lega a una sana capacità di esplorazione del mondo e di dominio del mondo dall'altro può configurarsi come un eccesso diciamo vagamente ossessivo
Di bisogno ossessivo di controllo che può sfociare in atteggiamenti irrealistici di onnipotenza
Diciamo che da questo punto di vista ancora quello che la patologia psichiatrica o o comunque le zone di disturbo di personalità ci dicono
E che
La iper autonomia è qualche cosa che ha a che fare con un disturbo dell'immagine di sé in senso narcisistico nel senso cioè che tende a escludere l'altro dalla entità del rapporto
Quindi probabilmente questo bisogno di controllo quando si appunta anche sulla ricostruzione e autorappresentazione della vita rischia di essere in come dire di di non costruire una rappresentazione realistica della propria autonomia e quindi la prima cosa è non montarsi la testa come in altre parole veniva detto sulla propria autonomia
Va detto comunque che questo vissuto di autonomia varia a seconda delle fasi della vita
In generale lo sviluppo dell'essere umano vede una parabola che all'inizio si impenna verso il raggiungimento della massima autonomia possibile
E che viene poi calando in un continuo ridimensionamento la fase di crescita è contrassegnata da spinte continua verso l'autonomia
Un'autonomia massimale la maturità è contrassegnata da una riscoperta ahimè obbligata dei bisogni di dipendenza e del proprio stato limita dall'onnipotenza infantile ci si muove verso un atteggiamento più realistico
In cui la scoperta della propria limitatezza non solo operativa ma affettiva è vissuta come dolore della perdita nelle fasi iniziali
Dolore che dovrebbe stemperarsi mano a mano che la maturità interiore si afferma per dare luogo a un fenomeno simmetrico la soddisfazione con la gioia per le capacità e le possibilità che restano la gioia dell'autonomia sembra essere in uno sviluppo diciamo fisiologico armonico un requisito prevalente delle fasi della crescita e della discesa
All'inizio perché l'autonomia viene scoperta come novità euforizzante il bambino scopre di saper camminare il giovane scopre di avere una sessualità nell'altra fase in quella di calo perché viene scoperta come Risi dualità felice il vecchio scopre di sapere ancora camminare o di potere ancora sessuale
Nelle fasi centrali di piena dotazione psicofisica l'autonomia personale viene data per scontata un po'come la salute fisica
Non particolarmente apprezzata non c'è un un gusto particolare dell'autonomia
Ma viene comunque semmai pervicacemente seguita in aumento specie nella versione economica
Come se di questa autonomia non ce ne fosse mai abbastanza e potesse come proteggere nelle avversità
E questo è una specie di illusione che vedremo essere presente anche in alcune situazioni patologiche e intendiamoci che l'autonomia protegga dal dalle ferite del destino è vero naturalmente anche se è vero Impact
In generale l'altra cosa che possiamo dire che il giovane tende a un eccesso di autonomia intesa come padronanza teorica nei confronti della propria vita della propria morte
Anche perché il giovane ha un atteggiamento meno concreto verso la morte la considera un evento in qualche modo dominanti le attraverso la scelta di andarle incontro
C'è tutta la casistica sui moderni giochi di morte con i treni le automobili tutte le condotte para suicidare
Di tipo tossicomane ecco
Che segnano soprattutto nella fascia giovanile un patteggiamento contro fobie ecco verso la morte
Perché cessa a una certa età
Questa cosa si spiega non solo per esempio le condotte di tipo parassitario con le droghe non si spiegano non solo con la ricerca di un piacere facile ma con un gusto specifico per l'avvicinamento alla morte propria
Perché queste come fosse un bisogno del giovane che comincia a avvicinarsi a questa dimensione e che tra l'altro ha dei risvolti importantissimi proprio anche sul versante delle campagne che si fanno sulla droga perché e come se certe droghe fossero tanto più attraenti in quanto più pericolose sono no proprio per questo aspetto contro fobie Koch
Un altro aspetto di questo tipo è l'eroismo è stato citato l'eroismo Bell eroismo militare o paramilitare tipico dei giovani
Che sempre stato molto sfruttato dal dallo stato maggiore dagli stati maggiori ma c'è questa specie di spinta sacrificale questa capacità di donazione della propria vita a cuor leggero che vediamo tendenzialmente cala col crescere dell'età
Ci sono vari motivi che ci possono spiegare per cui la maturazione far sì che il valore non astratto solo della vita ma della propria vita e dei propri piacere di di collegamento alla vita siano
Visti concretamente affezione o attaccamento
Evidentemente nel giovane c'è un senso più assoluto della propria autonomia e questo rende più disponibile appunto la propria vita da darsi in un contesto ad esempio eroico
Noi abbiamo noi che facciamo questo lavoro abbiamo una specie di adagio che quello della cultura psicanalitica che ci dice che nessuno è davvero totalmente
Voleva c'è qualcun altro che comanda in casa nostra io ero molto
Attento a quanto diceva il professor Viano
Non c'è dubbio che la versione invece dell'uomo psicologico sia in quello di chi non tanto domina le proprie mozioni o le proprie passioni ma vive integrato con le proprie mozione le proprie passioni
Si si sa immergere al punto giusto insomma
E comunque una delle cose su cui noi ci basiamo per anche per valutazioni
Sul funzionamento altrui e che noi siamo tanto più autonomi quanto più consapevoli siamo del nostro livello di dipendenza
La nozione diciamo psicopatologica o meglio un circolo di Psicologia normale di autonomia ci dice che la persona autonoma in quella che appare inconsapevolezza delle proprie spinte e delle capacità altrui capacità intese proprio letteralmente come ciò che conta anch'
L'autonomia ci si presenta come ipertrofica e illusoria in alcuni disturbi psichiatrici disturbi megalomane ci disturbi di onnipotenza e questo devo dire
A tutto sommato una notevole fattura con l'andamento normale del vivere così come il tema dell'autonomia nella scelta suicida aria è stata per non ci che altri temo un po'semplificata perché non c'è dubbio che ci sia un una sorta di riflesso condizionato che ci porta a vedere
Di solito l'atto suicida Ario più come un portato sintomatico di un disturbo depressivo che come un atto affermativo di una propria libertà o di una propria autonomia naturalmente questa è una versione clinica riduzioni spicca
è quella che però non solo prevale nell'agire clinico in cui lo specialista si attiva automaticamente per evitare il suicidio ma in qualche modo condivide un atteggiamento che nel senso comune
E che tra l'altro porta anche per per spiriti Magni voglio dire citiamo Bettelheim citiamo Primo levi a darne almeno per alcuni di noi una versione più collegata a una discontinuità di vita attraverso la la affermazione di una patologia
Più che come una scelta lucida fatta alla fine di un percorso di vita mi rendo conto che questo è è come il l'atteggiamento del della coazione a curare in qualche modo ma e quello che si muove nella nostra professione ecco allora forse dal punto di vista psicologico quello che ci vien da pensare che darsi al mondo dei vivi con fiducia per essere aiutati nel passaggio dal mondo dei morti
Possano essere l'atteggiamento del saggio che ha ben presenti
Forza e limiti della propria autonomia
è già stato detto che è possibile che ci sia una un'alterazione del punto di vista e che quando si tratta di un'autonomia anticipatoria
Questa autonomia fronteggia una situazione che è solo in qualche modo immaginata e fantastica tra in termini tali in cui l'elemento prevalente è l'offesa dilania ante al proprio corpo alla propria identità
In realtà è anche vero noi lo vediamo nella pratica clinica tutti i giorni che poi nelle situazioni più grigie ci sono delle impennate di vitalità
Assolutamente insospettate dirette e indirette questo però voglio dire si fa parte del quadro che noi andiamo a governare ecco perché non non bisogna pensare che ci sia una una falange di medici pronti a staccare la spina
E che aspettino solo la autorizzazione altrui io credo anziché come dire ci siano i rischi di accanimento terapeutico e invece di sveltimento delle pratiche di morte proprio per la tematica
Trapiantologica tendano un po'a a equilibrarsi insomma oggi
Finisco
Col dire che
Probabilmente uno dei motivi per raffigurare assi che atteggiamento povere ciascuno di noi di fronte al proprio seno morente e quello di spostarlo e farlo impersonare da altre figure allora un atteggiamento è io mi voglio così bene
Che desidero risparmiare almeno delle inutili sofferenze risparmiare anche delle inutili attese sofferenze agli altri questa è una rappresentazione probabilmente un po'idealizzata
Che poiché si interroga sul perché uno può giungere a fare un testamento di questo tipo
Se noi però spostiamo questo tipo di di dualismo a due persone esterne allora ci chiediamo beh qual è il rapporto che tendenzialmente noi attribuiamo come quello di maggiore attaccamento
Per cui io lo riproducono maniera Same appunto non di difesa narcisistica e e di protezione da un'offesa insostenibile beh e quello tra madre e figlio
Io ho verso di me verso il Memmola ente che sarò l'atteggiamento che potrebbe avere una madre con un figlio per lì si apre un invece in qualche cosa di contraddittorio perché quale madre pur sapendo di risparmiare delle sofferenze a sette o al figlio avrebbe il coraggio di decidere di interrompere la madre tende probabilmente a dilungare la speranza e la disperazione insieme
Mentre invece probabilmente un
Un tecnico assolutamente razionale potrebbe meglio prendere questa decisione con obiettività e e quando imita
Ma qual è la posizione più matura tra queste due più contrassegnata dall'autonomia quella calda oscillante fra speranza e disperazione della madre riguardo al figlio che rischia posizione che rischia la criticità o quella più detta cede il tecnico valutativo che rischia la anticipazione ad esempio o o la spietatezza
Probabilmente dovremmo dire che la posizione ideale è quella intermedia quella che accoglie il meglio delle due posizioni ma il meglio delle due posizioni probabilmente può darlo solo una persona terza cioè in qualche modo io vorrei rappresentare la dilemma tipicità per un individuo anche maturo di prendere in in scienza e coscienza rispetto a se stesso
Una decisione adeguata su cosa
A fare disse nel momento in cui è incosciente io apro una parentesi vorrei che forse Defanti rispondesse a quanto collega diceva sulla morte su alcuni aspetti della morte
Cerebrale
Perché forse c'è qualche cosa da puntualizzare
Finisco per dire che forse dal punto di vista psicologico senza che questo debba minimamente intaccare il diritto ad avere delle posizioni di piena determinazione però l'autonomia in senso psicologico l'autonomia piena e un termine sempre un pochino approssimato per eccesso
Rispetto alla momento della propria morte e della morte anche altrui l'assunzione di una posizione di piena autonomia
Va contemporaneamente rivendicata di fronte a eventuali restrizioni puramente legali o religiose ma raccolta poi con forte cautela dal punto di vista della fondatezza psicologica
Forse la maturità sta proprio nello sviluppare un'adeguata fiducia negli altri pur senza far sparire il proprio giudizio critico la condivisione di una scelta è verosimilmente più significativa di autonomia rispetto a una scelta tutta individuale
E la capacità di fare e di decidere insieme e probabilmente più evoluta e matura e autonoma della capacità di fare può decidere da soli
E questo sia dal punto di vista psicologico che probabilmente e Tyco perché Lettica credo come la psiche e anche il regno della contraddizione
E della tensione che sempre si ripresenta e che viene emblematizza nata da una bella citazione che fa casca in un suo racconto di un testo biblico guarda caso che che non ti è concesso portare l'opera compimento e tuttavia non tiene cito sottratti grazie
Se posso fare un'altra piccola provocazione
Vorrei dire che l'interpretazione Forte dell'autonomia
Poi certamente portare a una
Concezione di tipo mi ci hanno
Mi spiego
Il cristiano certamente non può essere
Autonomo in senso forte in senso assoluto perché dipende sempre della legge divina
Per essere indipendenti della leggi divine
Bisogna accettare la affermazioni di Micelli io il morto e se Dio è morto
La responsabilità morale ricade interamente sull'uomo e l'uomo diventa un super umani
Io non credo che coloro che sostengono l'autonomia vogliono vogliono prendere un superuomo
Vogliono soltanto reclamare un non spazio di scelta
Nel rapporto dell'individuo con la società
Che di nel rapporto con gli altri
Che il maggiore problema della definizione dei limiti dell'autonomia
Grazie
Dobbiamo adesso sospendere per qualche minuto
Cioè c'è un sì ma il problema è che poi ci sono le altre relazioni
Forse è meglio farlo alla fine discussione io credo che il dieci minuti d'intervallo facciamo dieci minuti d'intervallo giusto per rompere un po'
Per mettere un po'di riposo grazie ad un altro dieci minuti
Ecco riprendiamo la seduta
Siamo come sempre accade in questi convegni un po'in ritardo abbiamo ancora tre relazioni
Però non abbiamo fatto la discussione sulle relazioni iniziali visto che la dottoressa Paola Zanni
Deve lasciarsi tra poco per ritornare a Roma allora vediamo di farla subito abbiamo una decina di minuti soltanto
Credo che alcune affermazioni in particolare su due saranno saranno discusse allora se c'è qualche intervento
E anche se era prevista inattesa la macchina lacci chiedevo un chiarimento a a l'avrà palazzo anni effettivamente alla sua distinzione tra narrazione forti di autonomia una nazione debole di autonomia
Il riferimento che mi viene in mente di relativamente a una nazione debbo richiesto la mia
E quello alleati che contesto liste
Texas soprattutto analitiche di tipo femminista e in cui alla richiesta di una di un indebolimento delle caratteristiche della gente morale effettivamente la signora autonomia
Viene fatto corrispondere una richiesta anche di allargamento di questa della considerazione di questa di questo diritto all'autonomia
E nella sua relazione invece se capisco bene mi sembra che all'azione di
E spiegarmi meglio si dice la gente morale
Non è morale e non è autonomo solamente per le condizioni richieste dall'etica liberali diciamo alla canta quindi per caratteristiche nazionali ma anche per caratteristiche emozionali e relazionali
E questo comunque non mette in crisi il fatto che l'assalto alla mia debba essere rispettata al limite debba essere raffinata resa più elastica ma non ritenuta non valida nella nazione di autonomia debole
Della sua relazione mi sembra invece che la nazione di autonomia deboli sia in realtà una nazione che negati attacca la mia dichiara che in alcune condizioni gli agenti morali non sono tali sono pazienti morali e questo mi sembra che sui capire che e Nanni chiede ragione
Se diciamo che non sono autonomi perché non razionali perché posta in una posizione debole e quindi in qualche maniera continuata tracciando azione forte di autonomia
Credo che questa strada sia percorribile tra probabilmente non con questo tipo di reazioni ma con delle ragioni più forti cioè si deve dire perché non il loro desiderio di essere rispettati non deve essere presa in considerazione e credo che l'unica strada sia quello di dimostrare che esiste un valore assoluto nella difesa della vita e che questo valore assoluto Titta essere non solo dichiarato affranto statista se ci attivo ma da un punto di vista già attiva quindi debba essere detto perché deve essere universalmente prescrivibile ci vorrei sentire delle ragioni e mi piacerebbe nemmeno decise azioni
Per le quali e quel il non delle domande devono essere presentate concludere
Grazie
Allora credo che forse il problema non sta tanto nell'aggettivo forte debole riferito all'autonomia che poi tutto sommato può essere opinabile possiamo anche chiamare
In un altro modo aggettivare un altro modo l'autonomia quello che volevo dire soprattutto nella prospettiva giuridica e che il diritto nel momento in cui tutela l'autonomia chiamiamola forte l'autonomia chiamiamo l'assoluta dell'individuo autonomo che decide in grado di intendere e di volere di valutare e che stabilisce se la sua vita ha o no valore e quindi è degno no di essere vissuta in quel momento entra in conflitto
Conto altre autonomia cioè il problema è la gestione del conflitto tra le Autonomie quindi in questo senso
Probabilmente concetto debole di autonomia secondo me proprio concetto kantiano che parla di universalità l'uomo ex fine in se stesso universalmente
Allora lei invece attribuita la concezione kantiana concezione opposta e quindi in questo senso non ci siamo capite il diritto deve gestire il possibile conflitto fra l'autonomia cioè deve proteggere nella prospettiva giuridica l'autonomia di tutti i soggetti che entrano nel gioco delle Autonomie
Il tante dice che il diritto deve proteggere l'ordine delle libertà quindi la libertà di tutti i soggetti liberi ma non solo che esercitano alla libertà qui ed ora ma che sono in grado anche potenzialmente allora dovremmo discute su questo concetto di potenzialità di essere liberi
In sostanza
Il diritto è chiamato a difendere l'uomo in se stesso
Non solo l'uomo autonomo perché se noi diamo all'autonomia senso forte diciamo che il diritto di tende l'autonomia in senso forte allora ricaviamo in quelle due due estetico ha cercato di mettere in rilievo cioè la non protezione dei soggetti non autonomi nel senso forte cioè non in grado di esercitare qui ed ora l'autonomia
E il diritto non saprebbe anche gestire il conflitto delle Autonomie dei soggetti forti questo
Ho cercato di dire che quindi il diritto è chiamato in questo senso a proteggere la vita dell'uomo se poi vogliamo parlare di indisponibilità della vita dell'uomo come lei ha detto che forse va esplicitata mi sembra anche di averlo esplicitata quando detto
Che l'uomo è un fine in sé stesso di ragazzine significa dire che non è un mezzo
Come diceva Kant Chiappini valori infinitamente superiore al prezzo quindi possiamo dire che ha un valore in sé non ha un valore relativamente alla decisione autonoma del soggetto autonomo in senso forte
Fa non discorso molto forse più complessa spero di avere dato almeno una risposta Breda e puntuale
Il professor Mario numero quaranta una domanda brevissima
Alla dottoressa Palazzo anni è un'altra Rotor Maroni dottor premesso cosa ne ha concluso dicendo che il diritto ha da sempre tutelato la ditta della dell'IVA per l'uomo
Questo capo possiamo prenderne atto come affermazione storica più o meno vera o falsa problema è che nella relazione dei Defanti emerso con chiarezza che oggi abbiamo quei problemi nuovi
Totalmente nuovi semmai imprevisti prima
Dal situazione fornì domando se l'usare un diritto
Perché da sempre cioè l'usare categorie tradizionali non si va a mettere vino nuovo dei nostri vecchi cioè usare otri vecchi per risolvere problemi nuove io credo che questo sia il difetto fondamentale per l'impostazione che verrà proposto perché la vita dell'uomo oggi talvolta sedi differenze o dalla dignità dall'uomo non sono più i due nozione totalmente equiparabile come sembrava vado mandano senz'altro certe sono delle matite proprio perché sono nuove ma mi domando riconoscibili separare qual è la conclusione da trarre
Dalla presa tatto preso consapevolezza che effettivamente ci troviamo in una situazione mi penombra io privilegerei l'autonomia e la novità la dinamicità verso il futuro non basta che ci fa verso il passato
Allora
Pro forse o quarantotto da sempre mi rendo conto che non lo dirà ma allora questo una visione conservatrice e tradizionalista
Però è anche vero che la visione opposta che lei propone mi sembra sia una visione totalmente innovativa cioè il diritto di fronte alla bioetica le nuove questioni di bioetica potrebbe come dire formulare diritti nuovi addirittura c'è chi dice nuovi soggetti giuridici quindi cambiare totalmente la formulazione del diritto
Probabilmente non è vera né una visione ferma mente conservatrice né una visione totalmente innovativa cioè io credo che il diritto abbia come dire un suo significato costitutivo non non sono riuscita a soffermarmi molto su questo punto ma credo che sia il punto nel quale la filosofia diritto ad un compito molto importante
Se il diritto anzi musicato strutturale costitutivo c'è quello di difendere l'uomo di considerare ogni uomo come soggetto di diritto di difendere la coesistenza e quindi parlo di un'etica che ebbe il diritto in questo senso il diritto sicuramente non sarebbe neutrale
Ma come dire non è che prenderebbe una posizione tra le etiche nel contesto del pluralismo morale contemporanea
Trarrebbe Lettica da se stesso l'etica del diritto l'etica della coesistenza allora in questo senso probabilmente se ne parliamo del significato costitutivo del diritto dell'etica della coesistenza
Ed è la considerazione di ogni uomo come soggetto di diritto potremmo cercare di trovare un'intermediazione tra quella che come dire
Il significato universale del diritto dall'altra parte le esigenze storiche nuove che provengono nella società contemporanea cioè il diritto non può come dire non trovare nuove formulazioni ecco per dire cose nuove di fronte esigenze nuove che la storia
Come dire ci mette davanti altrimenti significherebbe parlare
Come credo di aver capito dalle sue parole di un diritto naturale statico non è questo cioè detto riproporre una visione Gesù naturalistica statica sarebbe credo un grosso errore di fronte alla dinamicità
Della storia della Società della bioetica probabilmente bisogna però non dimenticare col significato costitutivo universale del diritto
Che si può esprimere nella semplice formula o l'uomo a diritti oppure non ha diritti ma puntando l'uomo in tutte le fasi della sua vita dal concepimento alla morte in ogni momento se nel momento in cui è pienamente autonoma anche dal momento in cui non è pienamente autonome in questo senso il diritto a questo significato costitutivo
Che probabilmente a il compito oggi è forse questo il compito più grosse gravoso che spetta al giurista oggi quello di intermediare di trovare una mediazione tra significato universale del diritto alle nuove esigenze che si presentano nella società
Sì brevissimamente certamente credo bisogna guardare nuove prospettive la prospettiva più nuova credo l'abbia data
Carlo Alberto Defanti nella sua relazione ed è che la medicina deve imparare a prendersi carico del problema della morte
Perché effettivamente c'è questa eredità ippocratica di allontanare la morte dalla interesse
Di Tivo diciamo della medicina
Allora la morte è un dato anche mentale di questo cercato di parlare e la morte un dato di organizzazione sociale della medicina e culturale della medicina che sicuramente va ripreso da da chi di medicina si occupa e e anche da chi di medicina non si occupa ma è occupato Marcella dagli utenti insomma
Per a quest'ultimo proposito io penso che sarà fondamentale che nelle nell'insegnamento universitario per per medici per infermieri nella nuova
Nuove scuole superiori per infermieri
In generale per tutto il personale della sanità entri in modo integra specifici i insegnamenti
Di traumatologia esiste oggi gli autismo una serie di discipline
Di tipo psicologico sociologico ci sono de c'è un scienza della morte ci sono delle tecniche che sono state messe a punto per per esempio per il per dire Coco per aiutare il l'operatore sanitario a a comunicare le cattive notizie ammalato esistono delle tecniche per sì con logiche per aiutare il malato nel difficile processo di elaborazione di un'informazione esistono delle tecniche delle terapie del lutto per esempio il medico non si è mai salvo forse i buoni vecchi medici di famiglia non si fa mai carico di quello che accade in famiglia di un malato che muore del proprio reparto
Ora il lutto una fonte di sofferenza gravissima e a volte non solo di sofferenze tra virgolette normali ma di evoluzione patologiche di depressione prolungate che possono portar via una persona un anno di vita e anche più
Ebbene noi non facciamo nulla il medico anche l'infermiere italiano sono assolutamente impreparati ad assolvere questo compito
Io temo per la discussione debba interrompersi qui dare modo integratori successivi di parlare
All'orologio
La seconda parte della mattinata dunque la prima relazione anziché da Michele Gallucci che ha trattenuto e sarà qui domani verrà svolta invece da Franco Toscani
Il il tema la carta di autodeterminazione uno strumento contro l'accanimento terapeutico
Io ebbene che mi presenti contrariamente a chi mi ha proceduto io sono un clinico
Io sono uno di quelli che lavora sul campo io mi sono mi occupo di cure palliative da molti anni ma la mia formazione viene dalla rianimazione anestesia e rianimazione
E questo mi permette di rispondere a una domanda è stato apposto un po'al all'universo mondo dai relatori precedenti che che cosa spinge una persona a sottoscrivere una carta di autodeterminazione
Vedete io l'ho sottoscritta credo dieci o quindici anni fa io ce l'ho in tasca dieci o quindici anni ormai tutto spiega Satta so bene che non servirà praticamente niente ma l'appello ad una specie di talismano i distinguo come mai lo sottoscritta io io quando sono stato quando ho fatto per molti anni rianimatore ne ho combinate di cotte e di pelati
L'accanimento terapeutico una cosa che io non soltanto visto Moffa atto ho fatto spesso non rendendone conto qualche volta rendendomi conto qualche volta l'ho fatto per vigliaccheria
E soprattutto ho conosciuto in questi anni
Il l'altra faccia della medaglia da palliativista quindi da qua da uno che si occupa della qualità di vita dei miei malati
Il cui primo scopo è quello di evitare l'accanimento tirapiedi quei miei malati terminali
Ho visto che cosa succede normalmente questi malati
Da rendersi conto di di di qual è la funzione qual è la necessità la spinta con tutte le problematicità che essa contiene
Nei confronti di uno strumento come questo bisogna rendersi conto di che cosa è l'accanimento terapeutico non è una frase buttata lì non è una terapia fatta che si potrebbe anche non fare vedete l'accanimento terapeutico non è una cosa forse che preoccupano non preoccupa me nel momento in cui io fossi completamente in coma
Egoisticamente potrei dire che me ne infischio di che cosa faranno al mio corpo quando io non sarò più consapevole né di dolore e di sofferenza e di ansia e di angoscia
Questo chiaramente in un atto in cui lista perché dovrei anche preoccuparmi delle risorse che date a me corpo inconsapevole verrebbero sottratte a qualcun altro invece corpo consapevole
Ma ciò nonostante
Voglio dire noi tutti siamo dei piccoli esseri mortali quindi
Abbiamo la capacità anche di di fare pace con vista S.p.A. le nostre debolezze però il problema è che cosa succede quando sono in una fase di trapasso perché quando tu sai completamente consapevole completamente competente come si suole dire
Carlo decadimento terapie dico forse non si pone nemmeno come
Come possibilità meno che io sia stato ingannato che qualcuno gli abbia negato la verità o che qualcuno mi faccio una vera e propria violenza contro i miei orientamenti io scelgo non non mi fate questa cosa non la voglio fare
Il problema è quando se in quella fase intermedia nel quale la la competenza scema competenza vuol dire non soltanto di essere poco capace di di di capire bene cosa succede ma anche poco capace di esprimere un eventuale mia
Scelta
Ma in questa fase io sono sicuramente ancora capace capaci di soffrire
L'ultima malata una malata di ieri
Una persona di ottantaquattro anni con una demenza abbastanza avanzata con una malattia con H che sia
Senile
Con con una serie di malattie vascolari progressive
Capace di rendersi conto di esistere ma non di dove
Con un rifiuto nei confronti del cibo con con un continuo al lamento nei confronti dal proprio corpo con una continua richiesta di aiuto espressa sotto forma di di un pianto continuo
Modesto che passa tra l'esserci non essersi sarà addormentati se presenti se le luci di rispondere qualcosa pizzichi
Frammenti di autobiografia
Di questa persona rifiuta il cibo non lo mangio non gliene frega più niente non gli piace gli dà fastidio e allora cosa succede succede che il medico li metti un sondino nasogastrico e li dà il cibo forzatamente perché dice se non muore mai andato se non se non mangia muore
E questo Cimoli ingurgita allora questo cibo nei polmoni e Lady in una polmonite ab ingestis Khālid accattato touche dispnea diventa cianotica
Aumenta la sua probabilità di morire allora divengono atti gli antibiotici così le passa questa questa di questa questa polmonite le passa così ritorna ancora essere ai sere
Sofferente segni lucida che rifiuta il cibo e nutrita artificialmente far pagare un'altra settimana e poi in un'altra polmonite lei si ridanno gli antibiotici e questo va avanti
Questo è l'accanimento terapeutico e mi ha fatto sì che io firmassi subito una carta di autodeterminazione
E questa è una cosa che balza agli occhi a chiunque abbia a che fare con la medicina io sono medico ma devo ammettere che i medici non sono degli eroi nei dei santi né dei saggi né dei filosofi sono delle persone normali che agiscono con pregiudizi
Con per per tutti i motivi per cui agiscono tutti per la carriera per il consenso degli altri per la volontà di compiacere Carles per per difendere se stessi il proprio lavoro
I medici
Posseggono di fatto però una totale dominio una totale controllo totale potere sull'ammalato
è inutile che ce la contiamo
I medici fanno quello che ne hanno voglia in un ospedale bisogna ricorrere al giudice urlare litigare talvolta perché per sottrarsi a questo dominio il dominio che spaccia inconsapevole di venire da lontano viene dalla loro formazione e viene anche da vicino avendo i loro timori
Bene
Queste cose le vedono tutti non lo vedono soltanto i medici che ci lavorano
E
Uno strumento come la carte autotelaio mi determinazione potrebbe essere l'unico modo per garantire le persone in questa fase di passaggio ma ancora di presenza di sofferenza di poter di poter essere tutelate in un qualche modo
Tuttavia
A chiedere un po'in giro a girare tra gli ammalati buttare di frase tra i colleghi
Il
Sì si percepisce un senso di diffidenza nei confronti di uno strumento come questo che a mio avviso dovrebbe essere lo strumento accettato da tutti proprio perché le motivazioni di tutti sono comuni tutti se ne dà conto di queste cose
E avviene con qualche cosa che possiamo rappresentare forse con una vignetta
Mi spiace proiettare
Il lucido
è arrivato
Ecco equestre
Che cosa succede succede che
In genere qui da noi la gente non si fida molto cerchiamo di capire come mai
Allora
Innanzitutto
Perché i malati o il possibile utenti
Provano una sorta di diffidenza nei confronti cose questo gettito cercato di pormi questa domanda non ho dati quantitativi o solo l'impressione innanzitutto il fatto che molta che la maggior parte della gente percepisce soprattutto i profani percepiscono la possibilità di un accanimento che proprio di comando si rendono ben conto a meno di averlo provato all'interno le proprie carni familiari di che cosa si
Inoltre la gente ha timore che un'eventuale errore di diagnosi provo chi una una sottrazione di cure diceva bene io vado in coma non mi curate però se avete sbagliato diagnosi se invece mi restituisce invece fosse stato curato magari chissà cosa sarebbe successo
Ma ci sono anche cose anche molto più banali il timore di offendere i medici ma qualcuno di voi ha provato a stare in ospedale quanti avete sentito lamentarsi
Ma anche di cose banali lamentarsi del rumore piuttosto che dalla dal dalla qualità dei cibi nessuno lo fa perché sia in una condizione di subalternità
E allora nessuno vuole offendere gli onorevoli con a carte Uto determinazione dato al medico il quale così colmi succedono e deve fare così e da pochi guarda male magari mi cura male
E poi la gente ha paura dell'abbandono terapeutico dice va bene ammettiamo che accetti una carta di questo genere e poi dopo non mi fa più niente mi cantari nulla e titoli magari io soffro
E temo di soffrire di più
La gente non no non so che esistono tecniche e terapie e discipline che permettono di controllare la sofferenza perché una malato può essere anche non curato tra virgolette dodici può anche non dare l'antibiotico Olla la nutrizione forzata però gli si possono togliere i dolori si poggia un toglie le secrezioni la tosse
I meglio pagare
E poi c'è il timore di offendere in qualche modo i familiari familiare ti prendono ti ti ti ti ti possono condizionare chi ha avuto una volato in questi di di questo genere essa quanto questo malato sì importante per lui egoisticamente anche in queste condizioni io vorrei che tu ci fosse ancora un giorno così non debba affrontare la tua morte di fatto rimando il lutto
E poi c'è la convinzione che comunque sia queste cose non verranno rispettate e non è una convinzione almeno sbagliata è anche vero lo diceva bene faccia carte determinazione mi trattarono male la gente gira di storcere il naso eccetera e poi comunque sia non cambierà niente
E poi qualcuno può avere anche timore che questa pratica sia in qualche modo peccaminoso chiamiamo oggi all'interno di questo genere perdonati
Però ci sono anche dei problemi da parte del medico perché i medici possono guardare con un certo imbarazzo e perplessità innanzitutto perché possono temere le reazioni di familiari
Io medico
Accetto quando che mi dice l'ammalato
Non faccio e familiare vengono dice ma come non gli ha messo sulla flebo ma lei non è un disgraziato un delinquente
Poi l'avete provato a lavorare in una corsia con i familiari ansiosi che mi fermano con gli ammalati che richiamano con il primario mi fa fare un sacco di cose col direzione sanitaria che di in pelle con tutta una serie di cose voi avete anche i familiari
Che che riguardano male insomma per l'amor di Dio Choir mettiamoli sulla flebo sia finito
Le pressioni da parte dei superiori
Nessuno è libero di decidere senza dover rispondere a qualcuno che gerarchicamente si assume anche magari me ne risponde dicono che tu fai e allora io ho la mia filoni cinque malati faccio una cosa poi arriva l'aiuto o il primario mi fa una testa così diviso come ti sei permesso dritti cambio la terapia
E questo vuol dire anche l'avviso approvazione della categoria la disapprovazione del contesto medico io mi comporto in un certo modo e la maggior parte dei miei colleghi
L'ospedale o fuori mi guarda con uno che fa l'eutanasia colloca abbandona gli ammalati con un poco di buono un macellaio
A nessuno piace perdere la stima delle persone che fanno il proprio il proprio lavoro
E poi insiste anche un un un timore concreto quello di essere di di di essere sottoposto a a procedimenti di tipo legale di di tipo giudiziario di tipo penale
Basta che qualcuno ti faccia causa
I e poi tu a cominci questo iter nel quale dopo due tre quattro cinque anni magari verrà riconosciuto in docente non colpevole ma nessuno lo scriverà sul giornale
Nessuno ti chiederà scusa intanto dovrà Dutto pagarti l'avvocato a fare delle brutte figure essere visto come un delinquente trovarti l'articolo sul giornale chi vive in una piccola città deve confrontarsi anche con un come la campagna stampa nei confronti dei medici di tipo alle volte giustificato ma le volte ingiustificatamente senza aziendalistico
Tu fai una cosa di questo genere compare otto fotografie sul giornale scritto nell'ospedale di di di X Y Z si fa l'accanimento che la pausa Ifa la l'eutanasia tubo glielo spiegare alla gente che quella faccia la tua
E poi la burocratizzazione non se ne può più carte contro carte come faccio io a far capire che questo malato me l'ha detto me l'ha scritto funziona e legale ci sono sui bolli non ci sono da chi le faccio firmare
E la routine
Parlare con gli ammalati capire che cosa che cosa si intendono capire se hanno cambiato idea come la pensano occupa richiede tempo
E con gli ammalati che fanno fatica a comunicare richiede molto più tempo e questo tempo vicino a passarlo di fianco l'ammalato è difficile passano di fianco l'ammalato quando hai da fare tutta una serie di adempimenti
Chi non puoi rimandare
Voi sapete che i rei di RG nei modi per calcolare il costo di una prestazione sanitaria in un ospedale no non esiste il tempo per capire per parlare ma giusto il tempo per aggiustare o sostituire il pezzo difettoso
Ma chi lo paga questo tetto chi me lo dà questo tempo si traduce impersonale inorganici ingente che ti lavora insieme e dove sta questo attacco chi l'ha mai visto chi l'ha mai calcolato
Chi
Non ti ha mai detto sì fai bene a rimandare queste cose perché questo è il principio dovere in questo momento di fare regole dicono su su dai da che sono entrati due malati nuovi bisogna farla cappello
E allora come facciamo usare questo strumento a renderlo strumento civile invece che è un che un pio desiderio quello che mi porto in tasca un pio desiderio
Innanzitutto modificare la cultura della gente fare capire alla gente che cosa che cosa non è il perché che cosa vuol dire medicina cosa vuol dire terapie come cambia la medicina come cambiano i rapporti con i medici come cambia rapporto medico-paziente
Si parla al si dovrebbe cc dovrebbe parlare qualcuno sostiene giustamente che bisognerebbe insegnare ai ragazzini a scuola hanno buttare le cartacce per terra e attraversare sul sulle righe zebrate bisognerebbe anche cominciare a parlare di queste cose che coinvolgono pesantemente tutti noi cioè futurista il personale che è un punto di vista economico la sanità mi risulta essere la cosa più costosa in assoluto che esiste in un paese e quindi dovranno anche occuparsi dapprima di ammalarci
Offri poi offrire garanzie concrete all'ammalato garanzie che la sua del Border volontà verrà rispettata
Garanzie che verrà tutelato il fatto che lui possa cambiare idea che non verrà trattato a pedate nel sedere dalla suora piuttosto che dall'infermiere piuttosto che dal medico dal primario se lui fa una cosa poi la disco e Pollari fa un'altra volta
E poi garantire i medici dalle grane
Non è bello lavorare sapendo di avere sempre comunque qualcuno che ti punta una possibile pistola alla tempia e tu non sai da che parte può ripartire colpo lo senti soltanto quando arriva
E poi creare anche in un contesto nelle nostre nei nostri dei nostri studi io parlo dal medico ospedaliero quindi non conosco bene la realtà del medico di medicina generale
Però presumo che abbia qualche analogia creare che dei contesti che favoriscano la comunicazione ma voi avete mai provato a parlare di cose intime di cose di questo genere come ammalato dentro l'una camera con altri cinque intanto che uno Ford uno mangia l'altro si scarica l'altro guarda la televisione è questo che mi dovrebbe parlare di che cosa vorrebbe fare nel caso dovesse morire
Ma sono cose impossibili impensabili ma neanche sul tram si fanno queste cose
E qui l'attenzione il compito che si voglia che ci siano o meno dei delle problematicità sul sul sul sull'inquilino è un dato di fatto l'abbiamo visto stamattina ma ce ne saranno tanti se problematicità su tutto d'altra parte l'evoluzione dalla dalla dal dalla cultura come dire fa fa strame di tutte le discussioni comunque sarà una strada che prenderà la strada che dovrà prendere aldilà
Dei nostri dei nostri timori forse dei nostri distico così come una lingua le regole della lingua che si desumono dopo che la lingua è già stata parlata in un prima qui stiamo cercando di inventare il futuro di prevedere il futuro però le cose comunque andranno in questo senso però se vogliamo far sì che vadano bene che questo viaggio che questa percorso non si un percorso difficile e di sofferenza parla civiltà che lo affronta dobbiamo comunque modificare i nostri comportamenti dobbiamo investire qualche cosa Dinoi del nostro tempo dalla nostra attenzione nella nostra la nostra capacità di fare pressione sugli altri nei confronti di questo problema
Oltre il venti
Non si potrà fare altro che che ostacolare creare difficoltà che forse dare anche qualche argomento buono ai detrattori di un'operazione di questo genere grazie
Se dovessi giudicare con l'applausometro credo che dottor toscani abbia battuto tutti relatore della mattinata nel suo coloriti sicure intervento era sua arringa appassionata evidentemente ha conquistato tutti
Vedremo se ci sarà poi da discutere con lui
L'intervento successivo della dottoressa Maria Grazia Giammarinaro che giurista lavora presso il ministero per le Pari opportunità
Il suo tema sì la carta di autodeterminazione possano essere un aiuto all'esercizio della professione medica prego
Devo dirvi subito che affronta questo tema con qualche timidezza perché non ho di alcuna competenza o neanche esperienza relativa al merito dell'attività professionale medica il mio approccio è giuridico
Ed è l'approccio di una giurista praticante quindi non ho neanche titolo per entrare in una discussione di Teoria generale del diritto peraltro molto interessante come quella che veniva svolta questa mattina
Mi sono data un compito
Più limitato che è quello di vedere come l'ordinamento positivo ha reagito alle sollecitazioni dove chiosò tre per dirla con Maurizio Maria ha reagito alle sollecitazioni che sono venute dai problemi nuovi drammatici di cui oggi parliamo
E quale oggi sia lo stato dell'arte diciamo così rispetto al principio di autodeterminazione rispetto per per l'appunto al diritto al cosiddetto diritto vivente cioè non soltanto quello che sta scritto
Nella legge ma quello che viene formandosi nell'interpretazione nell'evoluzione
Dell'applicazione delle della di interpretazione dell'applicazione del diritto e devo dire che questo vecchio diciamo oltre a un po'reagito alle sollecitazioni nel senso che mi sembra che oggi il principio di autodeterminazione venga espressa nel DNA espressamente riconosciuto non soltanto dalla dottrina più progressiva ma anche da a una giurisprudenza che comincia a essere abbastanza
Abbastanza presente diciamo nel quadro della giurisprudenza e mi riferisco soprattutto alla elaborazione Riccardo tre alle giurisprudenziale che si è formata in materia di consenso informato
Cito per tutti Amedeo Santosuosso ma
Comunque insomma con
Specialmente ultimamente insistono vari diciamo autori che si sono occupati di autodeterminazione ricco voglio ricordare due sentenze recenti molto importante del Tribunale di Milano la il fondamento giuridico oggi si riconosce dell'autodeterminazione è un fondamento giuridico
A di rango primario perché l'autodeterminazione viene ricondotta
A all'articolo tredici all'articolo trentadue della Costituzione quindi al principio di libertà personale anche da parte della Corte costituzionale importante sentenza del mille novecentonovanta
E i da altri viene ricondotto all'Artico direttamente all'articolo due della Costituzione letto come catalogo aperto dei diritti inviolabili della persona che cosa deriva da questo fondamento di rango primario dell'autodeterminazione o dell'autonomia
Innanzitutto un punto che va forse diciamo affrontato perché continua ad avere una grande importanza
Proprio rispetto all'interpretazione e all'applicazione di una serie di regole giuridiche riguarda il rapporto tra l'autodeterminazione e la regola fissata dall'articolo cinque del Codice civile cioè il divieto degli atti esposizione del corpo
Mi riferisco qui ripropongo una tesi che è stata già autorevolmente sostenuta anche se per la verità è ancora controversa che come dire capovolge il rapporto tra e con l'eccezione tra l'autodeterminazione come potere di disposizione quindi come potere di assunzione tutt'dietro tutte le decisioni che riguardano il proprio corpo e la propria salute intesa come valore dinamico intesa come nel suo significato più ampio di benessere psicofisico
è
Regole di carattere eccezionale quindi di stretta interpretazione che sono per l'appunto quelle che vengono poste dall'articolo cinque del Codice civile
Da questa o ricostruzione del principio di autodeterminazione come o come potere pieno a come sfera decisionale piena del paziente su disse come Sin
Che voglio sottolineare anche come dire in base a sollecitazioni che sono venute dagli interventi di stamattina e che le decisioni relative alla salute le decisioni relative anche alla stessa prosecuzione della propria vita
Sono in ultima istanza del paziente questo come dire
Corollario che io credo non possano essere come dire sottaciuto né edulcorato in nessun modo e però quello che voglio anche il punto che voglio anche approfondire e che se pieno e deve essere sicuramente considerato tale il potere decisionale del paziente sul disse
è anche vero che questa decisione come qui è stato detto molto bene non viene mai assunta in una dimensione di isolamento non viene mai assunta in una dimensione di vuoto pneumatico ne quindi di una condizione atomistica né di una condizione eroica perché si tratta per l'appunto di scelte di una tale difficoltà
Che ovviamente
Queste scelte vengono assunte tenendo conto ovviamente delle relazioni fondamentali significative degli affetti fondamentali di ciascuno
E anche naturalmente vengono assunte in una relazione significativa privilegiata direi rispetto al fatto malattia che la relazione con il medico
Questo punto è un punto sicuramente da approfondire perché è un punto assai problematico quel decidere insieme di cui si diceva stamattina
E proprio dal punto di vista giuridico una questione niente affatto niente affatto scontato che cosa può significare affermare con pienezza l'autodeterminazione e nello stesso tempo valorizzare questo contesto comunicativo privilegiato che è costituito per l'appunto dalla relazione medico-paziente
Qui anche qui noi abbiamo avuto una importante evoluzione dottrinale e giurisprudenziale che ci parla di autolegittimazione dell'attività medica che ci parla quindi di un fondamento forte anche della stessa libertà del medico di autodeterminarsi nella sua sfera e quindi come dire
Le decisioni specialmente quelle tragiche specialmente quelle che riguardano la fase terminale della vita vengono prese come dire in un luogo di intersezione tra due sfere di libertà che sono quella del paziente è quella del medico
La affermazione che insistentemente facevo prima della della potere che in ultima istanza spetta al paziente e che viene da parte mia insistita anche perché invece rapporti di potere sono assai sbilanciati a sfavore del paziente nella realtà
Di tutti i giorni non ci deve però fare dimenticare che proprio queste decisioni
Che riguardano la la fase terminale della malattia che riguardano la vita e la morte non possono non essere che assunte in un rapporto veramente profondo in una relazione interpersonale veramente profonda tra medico e paziente
Da questo misuriamo anche quanto la realtà si allontana una realtà che spinge verso una sempre più accentuata spersonalizzazione invece di questo rapporto che spinge verso una anche una concezione una pratica come posso dire protocollare burocratica della stessa informazione e manifestazione e manifestazione del consenso
Ma come dire quello che volevo sottolineare e che se noi partiamo dal principio di outlet di autodeterminazione se partiamo dall'esigenza di una relazione profonda interpersonale tra medico e paziente e anche questo che come dire impone di abbandonare qualunque paternalismo medico
Che risorge sempre dalle sue cioè neri sotto mentite spoglie
Sotto le mentite spoglie per esempio della protezione della vita marginale o della vita riversa tra virgolette in realtà non può esserci nessuna vera relazione se non si riconosce che e di me che si sta parlando della mia vita della mia malattia della mia soffre e se io non riconosco che tu medico se la persona competente sei quello che essa se quello che mi può dare non soltanto un'informazione ma forse anche in consiglio forse anche un suggerimento perché mi conosci
Perché io ho avuto la possibilità di farmi conoscere ma tutto questo naturalmente dipende proprio dal fatto che la relazione sì fonti sul rispetto per l'appunto della lì della reciproca libertà di autodeterminazione
Io credo che il contributo culturale
Della carta di autodeterminazione stia principalmente nel fatto di individuare il problema
Cioè di individuare come dire che la che il fondamento dell'autodeterminazione ha non poche collocarsi in questo luogo simbolico di intersezione e nello stesso tempo di indicare alcuni criteri di comportamento posto che il contributo della carta non è certamente nel senso di una deresponsabilizzazione del medico poiché anzi indica la necessità di una complicazione della sua e di una come dire di una di una approfondita per l'appunto della sua della qualità della sua relazione qualità che ovviamente non è tutta giuridici disabile perché è evidente che ho obblighi di questa natura non sempre sono come dire riconducibili a una regola giuridica
E però il contributo della carta è quello di dettare come dire di individuare indirettamente o indirettamente su quel posto poi magari Verro dopo un momento dei criteri di comportamento che oggi in assenza di di qualunque tipo di riferimento in realtà come si diceva sono lasciati al singolo professionista
Che come dire si trova del tutto solo di fronte a decisioni molto spesso molto difficili è anche esposto alle conseguenze in maniera appunto in solitudine alle conseguenze di queste decisioni
Vengo a questo diciamo come dire alla individuazione di alcuni di questi criteri che mi sembrano emergere dall'impostazione della carta
Innanzitutto una notazione va fatta
In relazione alla scelta relativa all'ambito di applicazione e e e e di validità delle direttive di volontà anticipate la scelta mi sembra sia in un senso molto ampio perché si dice che mi riferisco al disegno di legge che di cui è prima firmataria la Giovanna Grignaffini che ha preso come base la carta di autodeterminazione si dice ogni persona ha il diritto di prestano negare il proprio consenso in relazione ai trattamenti sanitari che stiano per essere eseguiti o che siano prevedibili nato sviluppo della patologia patogena
Il che significa mi sembra che questo ambito di vigenza non è solo relativo alla fase terminale della malattia ma può riguardare qualunque stato di incapacità di intendere e di volere quindi anche per cause temporanee per esempio
Non necessariamente quindi legate a quel tipo di del costo in cui però certamente hanno una importanza del tutto del tutto peculiare ma voglio sottolineare il fatto che la vera indicato questo ambito così ampio
Una notevole portata culturale sistematica perché indica l'esigenza di creare quel contesto comunicativo e relazionale di cui cercavo di dire prima tra medico e paziente
Allora non solo appunto per i casi di eccezionalità e di scelte tragiche ma come dire in una dimensione più quotidiana in una dimensione diciamo come dire che allude a all'attività medica normale tra virgolette
E quindi come dire diciamo può assumere il valore di una buona prassi a cui tendenzialmente deve essere improntata all'interattività me
Punto che resta cruciale e la qualità dell'informazione se ne trattava anche stamattina io su questo naturalmente mi limito a fare riferimento all'elaborazione molto ricca materia di consenso informato un problema che si pone con particolare diciamo evidenzia in questa materia e sono le modalità di comunicazione della diagnosi e di informazione sulle alternative terapeutiche problema molto importante ovviamente quando si tratta di diagnosi di prognosi infauste
Ora qui mi sembra ne parlerà forse domani con maggiore competenza di me Amedeo Santosuosso che è il codice deontologico di deontologia medica anche nella versione del mille novecentonovantotto
Come dire contenga una norma abbastanza ambigua
La norma ambigua e
Quella che prescrive che la comunicazione debba essere fatta senza escludere elementi di speranza
Ora questo che vuol dire vuol dire che il medico potrebbe trovarsi in ipotesi in contraddizione con se stesso con la sua personale convinzione sulla sulla prognosi e che cosa dovrebbe fare in questo caso mi sembra che invece la carta molto opportunamente chiarisca un punto che però è cruciale e cioè che intanto per l'informazione deve essere comunque completa ed esauriente e in secondo luogo che sempre che il problema della diciamo o della qualità dell'informazione in questi casi particolarmente difficili è legata non tanto al contenuto dell'informazione ma semmai legata alle sue modalità si fa riferimento all'adozione di particolari cautele in casi che possono suggerirne l'adozione e in questo senso come dire da una parte esclude diciamo poco o comunque indica l'inaccettabilità
Di una diagnosi dati in modo burocratico e privo di empatia cosa che pure è importante ma senza mai mettere questo in contraddizione con le sa con la completezza dell'informazione che va comunque salvaguardata salvo rifiuto esplicito
E indica la necessità comunque di un al medico la necessità l'esigenza di una valutazione caso per caso quindi lo induce anche ad un rapporto stretto con coloro che si prendono cura del malato che forse sono quelli che possono come dire indicare se la sic
L'azione è effettivamente una di quelle che richiedono delle particolari cautele
Altro punto
Anzi direi il punto centrale dell'idea della carta che il carattere vincolante di una manifestazione di volontà del paziente proiettata nel futuro
E la nomina di una persona di fiducia ovviamente eventualmente diversa da quella che l'ordinamento attualmente considera abilitate apprendere decisioni invece del paziente impossibilitato
Anche qui
Il lo Stato diciamo della discussione
Direi su questo punto è particolarmente incerto e particolarmente incerto anche direi rispetto alle norme contenute nel Codice deontologico
Che anche qui contiene una norma a mio parere abbastanza ambigua perché che vuol dire che in
Caso di grave pericolo di vita il medico non potrà non tener conto della volontà precedentemente manifestata non potrà non tener conto intanto è un una formulazione che nel linguaggio giuridico è priva di storia diciamo a poco quindi non non è diciamo di agevole interpretazione e poi appunto che vuol dire grave pericolo di vita perché la fase terminale della malattia a rigore non può essere agevolmente ricondotta al concetto di grave pericolo di vita
Quindi in realtà noi abbiamo come dire un quadro sia giurisprudenziale sia di normative secondarie ancora abbastanza abbastanza incerto
O qui come dire la il riconoscimento giuridico della carta
Assai opportuno è assai opportuno perché vertendosi in materia di diritti costituzionalmente garantiti in cui comunque il bilanciamento all'operazione di Belén bilanciamento Expo
Sempre difficile e spesso può essere controversa
La il riconoscimento esplicito della validità e della vincolatività di questi atti di manifestazione di volontà
Credo sarebbe molto credo sarebbe molto opportuno e anche sarebbe una garanzia credo dovuta ai medici
Che sono chiamati appunto ad assumere queste decisioni
Un approfondimento particolare potrebbe diciamo riguardare quei casi in cui
Cioè ci può essere una contraddizione tra il contenuto della manifestazione di volontà precedentemente manifestato
E le condizioni del paziente
Derivanti dal decorso della malattia
Che come si diceva anche stamattina si evocava questo problema potrebbero essere tali da porci di fronte alla realtà di un paziente ancora capace di gioia ancora capace di condimenti
Sia pure in termini molto diversi da quelli di uno stato di salute di dello Stato comunque precedente alla malattia
Io so che il problema molto delicato però mi sembra che non possano darsi eccezioni al principio di una volontà consapevolmente manifestata
E dobbiamo supporre che il paziente nella condizione di pienezza delle sue facoltà considerasse proprio quello stato come incompatibile con la sua concezione della dignità con la sua concezione della sua personalità
E quindi come dire dovremmo sempre pensare che è una dichiarazione di volontà liberamente
Formalmente manifestata debba diciamo prevede prevalere su considerazioni relative appunto allo stato
In cui si trova il paziente quando è già incapace di intendere e di volere di assumere decisioni su di sé
Altra approfondimento particolare potrebbe farsi relazione alla
Eventuale compresenza all'eventuale concorrenza di due dichiarazioni una relativa appunto al contenuto
Quindi rifiuto accettazione di cure eccetera eccetera quindi quello che
Si chiamerebbe living will e alla nomina della persona di fiducia io credo che i due atti non dovrebbero considerarsi incompatibili semmai si tratta di vedere
Nel caso di di concorrenza quale a quale dei due si dovrebbe dare priorità si dovrebbe attribuire priorità anche lì io penso che non che dovrebbe darsi prevalenza alla volontà alla manifestazione di volontà direttamente proveniente dal soggetto
Tra l'altro consideriamo anche il fatto che nella sistematica della Carta i poteri attribuiti alla persona di fiducia potrebbero anche essere limitati
Quindi potrebbero riguardare soltanto un certo aspetto di della problematica della della Terapia OPA soltanto una certa fase della malattia e pensiamo anche il fatto che nella sistematica della carta
Il la nomina della persona di fiducia sarebbe valida solo per gli stati di incapacità irreversibile
Mentre le dichiarazioni anticipate di volontà potrebbero riguardare tutti i casi di incapacità di intendere e di volere non soltanto quelli impedire vestibilità
E non soltanto quelli della fase terminale e quindi mi sembra che la nomina della persona di fiducia abbia nella sistematica della Carta già un carattere residuale e che quindi la persona non possa comunque sostituirsi alla volontà manifestata
Precedentemente dallo stesso soggetto apposta semmai interpretare attualizzare nell'ambito e nei limiti dei poteri conferiti quella che è stata una manifestazione di volontà direttamente espresse ultimo punto finito scusate la lunghezza
E
Ovviamente un punto di grande delicatezza riguarda la problematica del comportamento medico di fronte alla morte
Su questo mi sembra tuttavia che la carta di autodeterminazione opportunamente non affronti direttamente il problema del suicidio assistito e dell'eutanasia atti io continua a usare questi termini anche se da un punto di vista di principio condivido il suggerimento del professor Azzone di cui ho letto a superare queste distinzioni che in realtà da un punto di vista etico servono semplicemente a come dire
Eludere tante volte i problemi
Però continua a usare questi questi questa terminologia consolidata per dire che per l'appunto la carta affronta due questioni mi sembra e non altre e a queste solo queste faccio da ultimo riferimento che sono la questione della sospensione del trattamento
E la questione della fasi azioni su queste dando una soluzione sicuramente positiva vorrei dire che sulla sospensione del trattamento c'è ormai una certa diciamo
Comunanza di vedute e diciamo una giurisprudenza sul rifiuto delle cure cui fare riferimento che danno una serie di punti di riferimento sui sulla palliazione mi sembra non altrettanto perché sulla questione dei limite a cui si può spingere la somministrazione di cure palliative se in altri termini se è lecito somministrati a fino al punto di accelerare la morte questo invece ci sono continuano ad esserci
Opinioni opinioni controverse anche da questo punto di vista credo che la carta faccia una scelta limitata ma molto opportuna che va nella direzione di come dire dare maggiori certezze a tutti sia i medici sia i pazienti grazie
Ringraziamo la dottoressa Giammarinaro che ha fatto una disamina molto ampia e approfondita simpatetica nella nostra Carta
L'ultima relazione della mattinata di Luciano Rossi forse rianimatore presso l'Ospedale di Cremona
E si parlerà e essendo stato lui tra i protagonisti della redazione della seconda versione della carta
Ci ci presenterà le critiche che noi stessi ci facciamo cioè le difficoltà noi ci rendiamo conto che la carta
Che che è stata laboriosa cioè ci ha portato via un anno di lavoro Lecce nonostante sappiamo che difficile
Allora dal punto di vista della dalla comprensione della volontà delle volontà che stanno dietro una carta
Si possono delineare tra difficoltà
Allora che sono tra difficoltà un po'di fondo del nostro modo di fare medicina l'Inpdap prima difficoltà l'dire la verità al paziente
Finora tutti i relatori hanno sostanzialmente convenuto che noi esercitiamo una pratica della medicina in un contesto che non dice la verità o che stenta a dir la verità
Però la le direttive anticipate come il consenso informato non possono sussistere se non c'è un fondamento di verità di si fondano sulla verità
Peraltro è anche vero che il modello di medicina che la predominante fino a poco tempo fa per modello paternalista
Ormai per fortuna entrato in una crisi irreversibile
E anche i più conservatori e devono stentatamente ammette allorché il modello paternalista ormai nostra più in piedi il medico non può più essere il decisore del bene clinico che morale del paziente
Il paziente a ampissimi relitti di decisione sia del suo bene clinico sia del suo bene
Morale ovviamente
Questo vuol dire che modello paternalista è in crisi non c'è ancora ben capito verso le direzioni in cui può evolvere nel senso che sembra di capire che esistono due possibili reazioni ora che l'evoluzione verso un paradigma verso un modello di tipo contrattualistica
è una verso un modello di tipo medico delle decisioni condivise
Il modello contrattualistica quello Capra dominato nel Nord Oropa nel Nordamerica
Ma che a svelato insieme a una serie di aspetti positivi anche degli aspetti piuttosto problematici
E questo spiega il risveglio di un interesse per le meditano Mani Tese e per tutte l'aspetto dell'umanizzazione della medicina
Il contesto europeo sembra più favorevole a un'evoluzione verso un modello delle decisioni condivise
In cui sostanzialmente sanitario e paziente o meglio vile Keep dei coloranti e il contesto familiare affettivo in cui il paziente almeno una cultura mediterranea vive e opera soprattutto vive gli aspetti difficile la sua vita vive la sua malattia giungono al termine di un percorso a prendere delle decisioni insieme
In entrambi i casi è però in qualunque modo sia che prevalga nella forma di contratto ossia che prova che la forma di scelte condivise informazione veritiera è alla base
Il secondo ostacolo sempre d'ambiente alla diffusione delle direttive anticipate alla loro realizzazione è la necessità di modifica e il tradizionale rapporto medico-paziente
Rapporto che deve evolversi
Da quello che spesso è l'esempio dominante quindi un rapporto freddo episodico frettoloso tecnicistico reticente
Basato sostanzialmente sua tattica di evitare di affrontare i problemi nodali della situazione clinica per diventare invece l'apporto più ricco più continuativo
Sostanzialmente una abbiamo in cui posso fluire ed essere contenute le difficili ma delicati inevitabili questioni relative alla
Per come Volvo una malattia a quali sono le possibili evoluzioni poniamo altri c'era quella poi ostiche a quali saranno le possibili opzioni di trattamento
E insieme all'aspetto oggettivo anche l'aspetto soggettivo cioè come la diverte paziente come la virgola il paziente il suo ambiente quali sono le le le concezioni di medicine e Luís vive quale qual è il suo concetto di qualità di vita di quantità di vita
E quali sono gli spazi che effettivamente sono disponibili al suo diritto di autonomia ecco senza questo rapporto senza questo Alvio contenitivo di questi aspetti oggettivi e soggettivi dalla malattia
Difficile che si possa progredire agevolmente in questo percorso e quindi rendere operativa la stesura delle volontà
L'ultimo ostacolo
Il cuore della Carta cioè l'effettiva comprensione delle opinioni e delle volontà del soggetto
è chiaro che è interesse di tutti
Le direttive anticipate siano compilate nella misura più consapevole persona sull'interesse del paziente manca interessa dei sanitari
E per arrivare a questo Obiettivo di effettiva comprensione delle opinioni ed effettivo compressione delle volontà
è necessario che entrambe le polarità quindi gli sanitario da un lato è un uno dei due poli relazionale e dall'altro il paziente e il suo entourage di affetti
Perché in cultura mediterranea in ambiente di grano per fortuna il paziente non vive in solitudine malattia ma a almeno un supporto di un contesto d'affetti
Familiari amici e ovviamente non è un problema meeting certo giuridico degli affetti in questo caso partner singolo ciò che qualcuno si è si forma ovviamente che sia interesse affettivamente rilevante
Entra in questo gioco
Allora cosa devono fare queste due parti probabilmente devono per implementare davvero le direttive anticipate
Andare a esplorare due ambiti che sono l'ambito valoriale l'ambito clinico
L'abito valoriale interessa prevalentemente soggetto l'ambito clinico interessa prevalentemente i sanitari
C'è un'attenzione mini non sono esclusivamente di pertinenza dei due poli i due ambiti sono parzialmente sovrapposti e sovrapponibili e si influenzano a vicenda
è chiaro che nell'ambito valoriale si vanno a spronare sistemi di valori i sistemi di credenze ed è altrettanto chiaro che sarà soprattutto il paziente a dover cercare esprimere testimoniare
Quali sono i suoi valori quali sono i suoi credenze quali sono le sue concezioni di qualità di quantità di vita di scopo dalla medicina di ciò che lui vuole dalla cura dall'assistente
Ma se il paziente assolutamente fa prevalente in questo ambito il sanitario non è neutro in questo ambito perché anche sanitario ha dei valori
A delle credenze a un un ottica della medicina vive una prospettiva della medicina che inevitabilmente influenza anche quella del paziente perché viviamo all'interno di una relazionalità
Allora il sanitario deve essere però molto rispettoso televisione del paziente
Deve potersi testimoniare la propria ottica il proprio modo di fare ma non deve assolutamente assume l'atteggiamento di tipo in positivo
O subdolo subdolamente in come dire prevalente convincente avvolgente perché non è più il buon papà che sa qual è il bene
Semplicemente un tecnico che cerca di umanizzare la sua professione al servizio della società
Che come dire lo stipendio lo supporta
Deve ottenerne i servizi i servizi per quanto sofisticate sia questo l'ambito valoriale
In cui sostanzialmente ripeta il paziente ad essere il padrone il vero protagonista e il paziente deve arrivare pervenire una difficile e delicata comunque
Effettiva espressione delle sue volontà di ciò che vuole di ciò che vuole
Chi sarà fatto nel momento in cui non sarà più lui a decidere cosa divora essa ne come dire il fatto posto posto il consenso al trattamento
Poi c'è l'ambito clinico nell'ambito clinico è chiaro che clinico alla prevalenza ma attenzione l'ambito clinico non è l'ambito in cui il clinico prevale perché conosce tutto dalla malattia che cosa peraltro una vera perché difficile conoscere tutto ma soprattutto quello che interessa è che il clinico dia fornisca al paziente tutti i dati che sono per lui rilevanti che sono rilevanti per la sua ottica
E sono rilevanti perché ai capisca al meglio quelle che saranno le possibili evoluzioni prognostico le possibili opzioni terapeutiche
Questa abbastanza nuovo insomma perché esporre una prognosi un'evoluzione con tenendo conto della prospettiva del paziente direi che è qualcosa che viene fatto abbastanza raramente nella nella nostra pratica quotidiana
Quello che è importante come dire illustrare spiegare agli aspetti clinici
S'ascoltando quelli che sono le possibili richieste relative ai bisogni ai vissuti assistenziali delle varie diagnosi delle varie pronunce e in questo per esempio la professione infermieristica che era sempre e più sensibile della professione medica allo scontro del oltre per la soluzione dei bisogni
Ci può insegnare tutta una serie di procedure tutta una serie di
Capacità di cogliere segnali che elabora le che fornire delle risposta quando io parlo di polo sanitario non intendo ovviamente sono i medici perché la relazione non può più essere medico paziente sementi poi sanitario paziente parente o paziente suo caro quindi gli infermieri sono dentro a pieno titolo in questa relazione
Ecco questo tipo di percorso chiudo perché altrimenti la discussione viene soffocata questo tipo di percorso non è facile
Perché i tre ostacoli dire la verità modificare la relazione e capire effettivamente le volontà del paziente
Non sono cose facile ma non sono assolutamente cose impossibili lo hanno già fatto altre la medicina nordamericane no dove appena lo ha già fatto
Addirittura ha strutturato questo tipo di percorso in quello che chiamano la vasca planning quindi la pianificazione delle cure anticipate
Possiamo tranquillamente imparare da loro non in modo pedissequo cercando di rispettare le nostre sensibilità culturali ma impariamo da chi ha già percorso questa strana grazie
Molto grazie al dottor Rossi per la sua piana semplice esposizione delle difficoltà dei problemi che ci sono la lettura darà carta abbiamo ancora un piccolo spazio prima del break per una discussione se ci sono interventi
Prego
Non Giacomo Fognini
Volevo tornare sul problema della formazione perché mi sembra che attraversi e che sia affiorato più volte nel corso della mattinata e anche nel primo e nel terzo intervento particolare di questa seconda parte della mattinata aveva già fatto il conduttore ma mi sembra così importante che a mio avviso avrebbe meritato un intervento specifico cioè per formazione intendo sia da parte dei medici che del personale paramedico ovviamente
Proprio quella capacità di relazione di comunicazione che deve essere un po'il cuore perché l'autonomia nel paziente si si possa si possa dare si possa autonomi si possa comunque formale
Io ho conoscenza ma ripeto sarebbe stato molto interessante avere una disamina completa a livello italiano di come la bioetica e tutte le discipline che passano attorno problemi etici no che ripeto sono un po'le sfide del nuovo secolo a mio avviso sono insegnate o dove passano queste cose chi insegna per esempio
Appunto cosa sono le cure palliative o cosa sono tutto quello che riguarda l'inizio e la fine della vita noi momenti iniziali quindi intendo dire la procreazione nuove tecniche di di artificiali
Allora dove che da chi vengono insegnate questo per le poche esperienze che ho Anapo lì per esempio si fanno esperienze in questo senso anche di integrazione non solo tra discipline ma tra competenze intendo dire i medici e infermieri perché credo che queste più di ogni altra disciplina siano le discipline dove l'intervento vada fatto in équipe e quindi non disgiunto dalle due figure professionali
Ecco grazie
Cercherò non so chi è che potrebbe essere un signore
Sentiamo magari se ci sono altre interventi
Allora credo che il dottor toscane cosa risponderle
Ma guardi il io posso rispondere per quanto riguarda la la parte relativo alle cure palliative chiaramente
In questo momento in Italia non esistono niente se non dei progetti o dalle speranze ovvero qualcosa di ambizioso ma abbastanza
La stanza fantascientifico sul sulla creazione di corse e all'interno delle scuole specialità delle scuole di formazione per infermieri professionali nell'università eccetera eccetera sulle cure palliative
Ma dato che il problema è un problema concreto
La legge che appena passata creerà nel prossimo anno entro sei mesi un anno tutta una serie di Speedy di strutture di questo genere che avranno bisogno di un po'di personale preparato
Allora dicevo la la la necessità concreta ha fatto sì che qualche anno fa chi si occupa di cure palliative abbia dato vita a una scuola specifica
Si chiama subito si chiama scuole italiane medicine e cure palliative Sin.pa e il l'animatore creatore parlerà domani che il dottor dall'UCI col quale ci siamo scambiati un po'il ruolo in effetti i corsi di formazione sono fatti per piccoli gruppi residenziali misti di infermieri e medici
Abbiamo tolto completamente
Questa questa distinzione di informazione per gli uni e per gli altri pensando appunto che in un rapporto di questo genere con l'ammalato l'operatore un operatore unico ciascuno porta la propria il proprio bagaglio door bagaglio di di di formazione e di nozioni ma il rapporto è essenzialmente unico anche perché vede il il il il superamento necessario che chi viene imposto Pallata alle nuove richieste di autonomia da parte degli ammalati e nella fattispecie al malato terminale impongono che non ci sia più un operatore unico un attore comico di medicine ma che ci sia un gruppo un'équipe di fatto oggi la medicina non la fa più un medico laureato in Medicina e Chirurgia è un malato quando vai vai in un ospedale chi la cura sei o sette specialisti diversi dei laboratori visti degli amministratori e dei farmacisti dei ricercatori dei radiologi infermiere da lei
Dei tecnici della riabilitazione cioè una una pluralità di competenza
Nei confronti di un malato terminale e questa pluralità è assolutamente ineludibile per cui chi ha il rapporto medico-paziente da un cada un lato nome più una sola possono ma un'équipe e quindi da formare per l'équipe
Centocelle il problema è che queste cose bisogna bisogna norma dove perché le le attività di questo genere sono sono validissime e sono spettacolo USA dal punto di vista dei risultati ma non valgono niente dal punto di vista da nel da nel dalle norme non un un uno una persona un operatore sanitario che si forma questa scuola e come se fosse andato a fare una scuola velica di Caprera dal punto di vista dei concorsi o cose costose non conta niente
Ora dato che non viviamo soltanto in un mondo di azioni ma dobbiamo anche purtroppo anche in un mondo di norme il problema che queste cose andrebbero trasportata all'interno dal le tracce dei processi formativi ufficiale su questo posso soltanto sapessero sfere di cristallo potrete rispondere a questa domanda sono abbastanza scettico che queste cose avverranno nel giro di pochi anni
Se posso aggiungere qualcosa in quanto membro della Commissione ministeriale per le cure palliative
Bisogna dire che con tutte le le Riserve che il dottor Toscani ha fatto tuttavia il ministro attuale una sensibilità per questo problema che non non era mai esistita in passato
Il la legge a cui dottor Tosca delude Perna regge che istituisce i i servizi di cure palliative Kree eroga dei cospicui finanziamenti per la creazione dei cosiddetti hospice
è vero che invece l'aspetto della formazione per adesso è ancora molto problematico lo steso ministro però ci diceva di essersi impegnato per esempio per per avviare una scuola universitaria
Una scuola di specializzazione in cure palliative
Iter lunghissimo che chiederà quattro cinque anni ma comunque un inizio in questo senso cioè siamo lontani dal dal vederne la la concretizzazione
Ci sono altri interventi
Prego
Sì uniamo mai tendone sono medico legale ospedaliero lavoro a Firenze
Io condivido con molte delle cose sono state dette vista ma credo che oggi come oggi una cosa che bene o male culturalmente attrezzi mass-media
Penetra nei confronti della sanità in generale e che si chiede un da una parte un obbligo di risultato comunque sempre dall'altra si vuole evidentemente un uso infinito delle risorse non spese così non si non si capisce noi non capiamo
Non capite no
Sì questi allora è una problema tecnico Pravatà etnico comunque parli più lentamente sega
Volevo dire appunto e dalla parità abbiamo una grossa pressione a far sì che nei confronti dei cittadini ci sia sempre una risposta massima con obbligo di risultato e con la necessità di del massimo utilizzo delle risorse per le persone tutto resta ingenerato sicuramente accompagnato anche da
Da difetti severamente del vecchio modello assistenziale legata a concedere paternalismo certamente a peggiorato molte delle cose che abbiamo di fronte anche la discussione sta male
E avevano l'ospedale dove meno male assistiamo durante l'anno
Ha un numero di morti mi sembra solo si calze scene cioè la gente viene a morire in ospedale
Perché gli amori e ospedale che in realtà non ha strutture voi alternative fuori
Le scelte fatte ecco io su questo credo condivido l'ultimo intervento Cerbero ma il Piano sanitario nazionale si incomincia a far penetrare in una serie di concerti no sulla morte esempio
Una delle attenzioni più grosse dedicata al fatto che se dovrebbe riuscire a risolvere i problemi di sofferenza della persona dice il Piano sanitario nazionale
E riuscire di fatto a dargli la tutela religiose
Credo che queste siano diciamo elementi segnale importante coi su questo certamente molto può essere fatto appunto anche in sede locale
Credo altresì che vadano lanciate di messaggi formativi non confondendo sicuramente le direttive anticipate con le espressioni di volontà che sono anche ben altra cosa credo altresì che sulla vicenda del della sofferenza in ospedale molto brevemente la scelta ecco di strutture autonome
Sia stata una cosa giusta come quella di cure palliative ma allo stesso tempo io credo che si debba anche in sede nazionale molto brevemente lanciare un messaggio diverso rispetta quello che vogliamo dalla bioetica perché se vogliamo semplicemente gestire per esempio di sperimentazione farmacologiche basta credo che si vada verso una direzione profondamente sbagliata ecco io credo che questi sono i concetti perché poi bene o male deve io capisco che permane interessi economici son sempre quelli che tirano di più
Per cui alla fine diventa necessario anche tagliare i valori perché poi costano insomma diceva giustamente il collega DRG e non ci sono i tempi di comunicazione benissimo quindi se si fonda ancelle ecco forse un messaggio è che sì c'è scelti di studiare il fatto che soluzione attraverso il confronto interdisciplinare
Che premente l'unico che fino a oggi sta dando dei risultati pacificamente tranquilli sereni permette di fatto ognuno esprime la professionalità e permette di fatto di dare premettete al cittadino qualche risultato meglio
Le sue non ci sono più osservazioni che che domande non so se qualcuno Dinoi ecco lei si riferiva forse parlato della bioetica al fatto che i comitati etici e di fatto si occupano solo di sperimentazione farmacologica questo purtroppo è vero
Ed è anche vero che in questo il ministero ha dato un un segnale diverso da quello che ha dato per esempio nell'ambito delle cure palliative
Perché la recente rivisiti rivisitazione della normativa sembra finalizzarli unicamente a questo infatti nella maggior parte degli ospedali non fanno altro che rivedere compreso il mio qui a Milano protocolli farmacologici sono solo pochi che poche situazioni in cui essendoci qualche persona particolarmente esperta o motivata riescono a inserire nei comitati anche altri argomenti
Questo è sicuramente un punto importante
Ci sono altre interventi
Se no la seduta del mattino è chiusa con un po'di ritardo si riprende il poi nel pomeriggio alle quattordici e trenta oggi pomeriggio
La sessione particolarmente importante perché ci sono band nove relatore stranieri che riferiranno sulle esperienze dei rispettivi paesi con un particolare risalto dato alla situazione olandese in quanto come tutti sanno in Olanda esiste un esperimento in atto ormai da diversi anni
Di depenalizzazione dell'eutanasia anche se questo non riguarda direttamente la carta di autodeterminazione ovviamente entra nel discorso grazie