Incontro con il Segretario Generale della Cgil Sergio Cofferati org. dai Democratici di Sinistra nell'ambito della Festa dell'Unità provinciale presso il Centro Dibattiti del Palavobis

Abbiamo privilegiato il rapporto diretto tra dirigenti politici dirigenti sindacali ministri e pubblico della festa
La vostra presenza numerosa e dibattiti ci ha dato ragione
Ci auguriamo che questo possa essere un buon segnale di ritorno alla politica nella nostra realtà milanese
Realtà che vede una sinistra sicuramente un po'provata ma altrettanto sicuramente impegnata in una volontà di riscossa di impegno e di iniziativa
L'incontro di questa sera ecco Sergio Cofferati segretario generale della CGIL
Voglio anche dire che Sergio Cofferati non manca mai all'appuntamento della festa di Mila no e mi piace sottolineare che forse anche perché Sergio è rimasto sempre molto legato alla nostra città e di questo lo ringraziamo
Sergio sconsiderati sarà intervistato da Antonio Di Bella condirettore del T tre e da Paolo Rastelli giornalista economico del Corriere della Sera
Che ringrazio molto per essere intervenuti
Quest'anno l'incontro e tanto più atteso della vostra presenza lo conferma anche perché queste sono state settimane mesi
Di grandi discussioni confronti e perché no anche scontri su temi essenziali che riguardano le condizioni di vita di lavoro di futuro di tante lavoratrici e tanti lavoratori di tanti cittadini
Innanzitutto il problema dello sviluppo del Paese e della crescita dell'opportunità di lavoro e questo badate alla vigilia anche di scelte importanti come la prossima finanziaria
Finanziaria che grazie agli sforzi ma detto dei cittadini innanzitutto per il risanamento potrà finalmente essere una finanziaria in cui si prevede di dare e non di togliere penso infatti alle risorse per il lavoro
Dobbiamo far crescere di più l'occupazione nel nostro Paese
Anche se va detto che siamo sulla buona strada fra l'aprile del novantasei e l'aprile del novantanove l'occupazione è cresciuta di cinquecentoventitré mila unità
E gli indicatori economici anche di questi giorni per il futuro sono positivi
Io credo che vada sottolineato è un anche una cosa che sta molto a cuore anche al sindacato che in particolare con ferrati in particolare impegnato credo che sia giusto dire che decisiva in questo campo nel campo dell'occupazione
Sarà la qualità della formazione e richiamo qui il piano pluriennale di investimenti del Governo risorse per il lavoro abbassamento di un punto delle aliquote dell'IRPEF le risorse per le famiglie in difficoltà
Altro grande tema che però non sarà in finanziaria ma che ha fatto e fa molto discutere è quello delle pensioni molte è stata la confusione
Confusione che ha anche creato inquietudine allarme né tra i cittadini e tra i pensionati
Sergio Cofferati avrà sicuramente modo nel corso del dibattito di riprecisare la posizione sua e della sua organizzazione
Ma consentite anche a me molto brevemente e sinteticamente di ricordare la posizione dei Democratici di sinistra su questo tema
Credo che sia giusto dire va detto innanzitutto che le pensioni nel suo non sono a rischio né però oggi né in futuro
E va detto anche che la riforma pensionistica è già stata fatta con i provvedimenti del novantadue del novantacinque del novantasette
Come Democratici di sinistra anche con l'intervista del nostro segretario Veltroni
Abbiamo rilanciato il tema di Rio di un riassetto definitivo del sistema pensionistico
Per dare piena equità al funzionamento del sistema pensionistico di base e anche per far fronte alla famosa gobba dispensa di cui tutti parlano e che vedrà la luce tra il due mila e cinque due mila e quindici qual è in sintesi la nostra proposta
Difesa del sistema pensionistico pubblico di base uniformità di regole in tutte le gestioni pensionistiche estensione del sistema di calcolo contributivo ma sottolineo con il metodo del propalata
Cioè fatti salvi i diritti acquisiti da lavoratori e lavoratrici la data di entrata in vigore delle nuove regole
Ancora dirottare i flussi del trattamento di fine rapporto il Tfr come siamo soliti chiamarlo
Verso i fondi pensione riforma degli ammortizzatori sociali intervento sulle pensioni elevate le pensioni d'oro
E ancora va detto su questo tema sul tema delle pensioni che su un tema come questo nessuno pensa di decidere da solo nel governo nel Parlamento
Vatti data la concertazione sociale e va discusso con serenità da oggi al due mila e uno data in cui com'è noto e previsto l'appuntamento di verifica con le parti sociali
Altro tema caldo è quello della flessibilità
Migliorare gli strumenti di flessibilità lavoro interinale che peraltro è stato introdotto di recente nel nostro ordinamento part-time contratti a termine
è cosa ben diversa dalla sospensione dei diritti previsti dalla legislazione del lavoro che sembra invece invocare Fossa presidente della Confindustria
Anzi credo che vada detto che proprio perché è vero che è finita l'era del posto fisso dobbiamo saper coniugare flessibilità e diritti e assicurarne a chi non ne ha
è infatti anche in questa direzione che vada legge sui lavori atipici già approvate al Senato e ora in discussione alla Camera
Ma voglio qui dire che forse a scusante del presidente della Confindustria Fossa cioè il fatto che ha molte cose da fare è presidente della Confindustria
è presidente della seria con altri imprenditori è un possibile acquirente della sera spessa
La battuta è solo per dire che e bene ha fatto a mio parere Sergio Cofferati sulla vicenda si è a Fossa a mettere sul tavolo la questione del possibile conflitto vi interessa
Ancora sempre sul tema della flessibilità ma sarà sicuramente oggetto della dibattito di questa sera credo che sia giusto richiamare il cosiddetto Patto di Milano
Non sottoscritto dalla CGIL contestato dai dai Democratici di sinistra volto nota più a colpire diritti e garanzie che a favorire il lavoro
Ma molti altri ancora sono in temi in discussione le difficoltà nei rapporti sindacali i rapporti governo sindacati le questioni poste da i referendum radicali in particolare quelli in tema di lavoro di tutto questo e di altro ancora parleremo stasera con i nostri ospiti io lascio quindi la parola agli intervistatori
Primo
Di beni i tre
Buonasera
Vorrei cominciare con una domanda molto che cerca di fare quello che non facciamo mai trasporto aveva i nostri dibattiti la politica e le nostre cose vicine alla nostra vita
In questo senso
Clinton Bill Clinton vicepresidente americano diceva non guardate ai prossimi tre mesi guardate i prossimi tre anni o i prossimi trent'anni
Io questo vorrei fare io sono cresciuto in una città Milano dove la Camera del lavoro era un passaggio obbligato anche per molti giovani io ci sono stato le radio private ci gravitavano intorno con l'informazione
Era un punto di manifestazione sulle perché ci passavano davanti
Io vorrei sapere come Roma parola di speranza lo dico già favorevoli Roma
E
Mio figlio che oggi ha dieci anni quanto è probabile
Che nel giro dei prossimi dieci anni vada come andavo io la fama del lavoro
Piuttosto che non diventi un un componente del quel popolo la partita IVA
Che tanto piace a Berlusconi
Domanda difficile
Ma io spero che suo figlio possa passare dalla Camera del lavoro anche se
Dovesse finire nel popolo dalla partita IVA
Perché quello è un poco la Milano molto numeroso
E io credo che un sindacato come la CGIL ciò che è interesse intenzione anche degli altri si deve porre il problema di rappresentare tutto il lavoro nelle sue varie forme
Abbiamo dirittura fatto
Qualche tempo fa la scelta di
Dare vita ad una struttura apposita per organizzare i lavoratori parasubordinati
Sappiamo trattarsi di lavoro molto particolare dire che chiamato dai sociologi non casualmente lavoro autonomo di seconda generazione
è un lavoro che oggi impegna un numero consistente non soltanto di giovani come si pensa anzi la fascia d'età più affollata e quella che sta tra i trentacinque quarant'anni
E in ogni caso un lavoro che ha bisogno ugualmente di essere tutelato riconosciuto diceva primo nella c'è in discussione in Parlamento una legge per il riconoscimento di diritti fondamentali per quelle persone
Il sindacato del futuro la Camera del lavoro di Milano
Quella che sarà tra dieci anni
Dovrebbe essere nelle nostre intenzioni un luogo dove chi ha un lavoro tradizionale il lavoro a tempo indeterminato il posto fisso e ce ne saranno ancora tanti aggiungo per fortuna
Saprà di poter trovare delle persone che si occupano di luglio
Chi avrà in quel momento bisogno di trovare un lavoro ma non ha gli strumenti conoscitivi per sapere dove rivolgersi che cosa fare
Potrà avere dalla Camera del lavoro dovrà avere dalla Carlo del lavoro delle risposte
E anche i tanti ragazzi
O meno giovani
Addetti a lavori parasubordinati
La ritenuta d'acconto la partita IVA come regola fondamentale dovranno avere figli il loro sindacato non dico di categoria perché difficile collocare queste attività in una categoria la frammentazione tale la tipologia e tale che non non possono essere ricondotti ad una matrice tradizionale il sindacato soprattutto un sindacato confederale vivesse in grado di rappresentare tutto questo vasto non verso ho indicato soltanto gli estremi poi in mezzo all'articolazione norme riguarda anche non soltanto tipologie del lavoro ma anche caratteristiche del mercato del lavoro nelle quali interagiranno le persone che sono nate qui quelle che sono arrivate da lontano e vogliono vivere e lavorare qui
Questo per per il sindacato è vitale se la Camera del lavoro tra dieci anni non sarà la cosa che ho sommariamente descritto il sindacato sarebbe inevitabilmente destinato ad una sorta di declino
Io non credo ai cambiamenti repentini
Non c'è il lavoro fordista che scompare e viene sostituito da un arco di tempo breve da altre attività frantumate e disperse non ci son dei processi
Bisogna cogliere tutti i tutte le fasi di questi processi e porsi l'obiettivo di organizzare le persone non per un'esigenza astratta ma per dare una risposta ai loro problemi loro bisogni concreti è molto difficile
Arrivato più incontrato delle persone che lavoravano con me quando quando ero lavoratore dipendente di un'azienda milanese eravamo in dodici mila con due ore di assemblea
Stando nell'esecutivo DTT di quel Consiglio di fabbrica parlavo
Per ogni Assemblea la prima con sette mila persone
La seconda con
Tre mila perché nei turni ce n'erano di meno per parlare con sette mila ragazzi o adulti
Che hanno un'attività parasubordinato da gli strumenti le metodologie il tempo e enormemente diverso
Quando si dice da parte di anche di alcuni vostri colleghi ma il sindacato questi ragazzi non li rappresenta il sindacato che vuole rappresentare tenete conto che non è facile
Bisogna vere
Cose concrete da offrire loro come elemento attrattivo perché sentano il bisogno di sindacato e poi bisogna avere anche una strumentazione radicalmente diversa da quella tradizionale nella grande fabbrica fordista era tutto terribilmente più facile
Poi
Serve per questo un po'di gradualità un po'di pazienza ci vuole una scelta precisa da mettere in campo
E poi bisogna sapere però che anche lavoro tradizionale non scompare noi siamo un po'vittime di semplificazione adesso mi perdoni se la faccio un po'più lunga di quanto forse necessario ma le semplificazioni creano dei danni anche sul piano dalla comunicazione
L'ultima questo del posto fisso
Milano è una realtà nella quale si vede danni che il posto fisso non c'è più
Come
Tipologia unica o nemmeno prevalente di rapporto di lavoro ci sono delle persone tante ci hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato
Io credo resteranno tanta anche nel futuro si tenga conto che questo ne esigenza anche dell'impresa un'impresa che punta sulla qualità e ha bisogno di persone professionalizzate sa lei per prima che le conviene
Tentare di avere un rapporto continuativo
Poi intorno a questi lavori
Anche tradizionali se volete per quanto il termine sia un po'equivoco per tradizionale dico il rapporto di lavoro e tradizionale poi le modalità della prestazione le professionalità cambiano radicalmente intorno a questo c'è tanto altro
C'è del lavoro temporaneo il lavoro interinale il part-time lavora tempo determinato tante occasioni io penso che
Non solo occorre riconoscere questa occasione
E ad ognuno di loro essere in grado di dare una risposta per i bisogni che hanno e son diversi l'uno dall'altro
Ma bisogna anche porsi l'obiettivo sono il sindacato muore contemporaneamente di agire su tutto questo vasto spettro
Guardate che lavoro tradizionale
Permarrà il modello di organizzazione fordista è un modello che viene progressivamente superato ma è un processo che può durare anni e anni addirittura oggi non riguarda soltanto Milano anzi questo caso riguarda Milano e il Nord
Ma il lavoro sommerso il lavoro nero del Mezzogiorno è un lavoro tipicamente fordista dove la gerarchia il padrone che controlla le varie fasi del lavoro è fondamentale per tenerlo sotto il livello dell'acqua per non farlo vedere per cui c'è una diciamo un compito molto più impegnativo
Anche faticoso per il sindacato e bisogna progressivamente guardare a questi sentimenti cercando di istaurare un rapporto positivo
Tra l'altro io credo che se si è in grado di far questo si può far diventare l'articolazione del lavoro non una sorta di condanna
Ma un'occasione di arricchimento per tante persone che possono nell'arco della loro vita passare da un'attività all'altra non era nella cultura della mia generazione io quando sono entrato in quella fabbrica sono entrato con l'idea di restare lì fino all'età della pensione
I ragazzi di oggi non hanno più un rapporto soggettivo con il lavoro di questa natura io penso sia un bene
Credo che sia importante fare tante esperienze bisogna però che le persone vengano messi in condizioni di scegliere per poter scegliere ci sono due ragioni irrinunciabile la prima è che le occasioni siano tante se no non c'è scelta
La mobilità è diventata spesso sinonimo di migrazione perché un giovane meridionale non ha un'occasione di lavoro e allora se vuole lavorare deve andare da un'altra parte in se il fenomeno non è negativo anch'io non ho lavorato dove sono nato son venuto a Milano e sono rimasto affezionato a Milano
Però rispetti Agazzi del Mezzogiorno avevo la possibilità di scegliere la mia è stata una scelta soggettiva
E per questa ragione non l'ho mai vissuta come una costrizione è una penalità
Primo avere tante occasioni bisogna creare queste occasioni la seconda condizione fondamentale è rendere possibile la scelta sulla base della consapevolezza
Un ragazzo che è istruito perché ha avuto disposizione percorsi scolastici importanti
Un ragazzo che ha anche la possibilità di accedere a momenti formativi che arricchiscono le conoscenze e l'istruzione che ha ricevuto è un ragazzo che non ha paura di cambiare attività di lavoro
Perché consapevole e soggettivamente forte
Un ragazzo che va a lavorare a quattordici anni rischia di essere poi abbandonando la scuola prigioniero del lavoro che fa perché debole sa che si perde quel lavoro ha qualche difficoltà in più a trovarne un altro ecco io credo che occorra evitare le semplificazioni e quando si ragiona di mobilità o di flessibilità fare lo sforzo che magari richiede qualche minuto di pazienza come vi sto chiedendo per guardare i i vari aspetti di un fenomeno come quello del mercato del lavoro che cambiate si trasforma in modo tale da far sì che alcune occasioni vengano vissute per quel che sono potenzialmente occasioni positive e non punitive
Leggendo i giornali in questi giorni la disputa sul posto fisso ebbe è stata presentata come una sorta davvero di condanna per molti quand'è così non funziona non solo perché non risponde alla realtà ma perché si rischia di generare comportamenti di massa che sono diversi da quelli auspicati
Che un ragazzo
Nasce a Milano abbia come prospettiva di andare a lavorare tra qualche anno a Londra nel nostro futuro deve essere considerato non solo come una possibilità concreta ma anche con un grande vantaggio occorre creare le condizioni perché questo avvenga
Che ci sia nel lavoro anche una diffusione di forme di flessibilità
Se vogliamo parlare di questo invece che di mobilità anche questo importante ed è positivo se ad esempio fine dato alle singole persone la possibilità di utilizzare il proprio tempo di lavoro
Fuori di alcuni schemi costretti cioè ci sono forme di flessibilità positiva sono tali quando mettono in equilibrio l'esigenza dell'impresa con quella del lavoratore quando prevale solo l'esigenza dell'impresa anche lì non siamo più di fronte alla flessibilità siamo di fronte ad una costrizione
Che penalizza le persone
Non è un caso che quando si introducono forme costrittive lei si priva dei diritti perché i diritti sono il fondamento della scelta consapevole io credo che sia importante che con la Camera del lavoro
Lei ha conosciuto
Tanti anni fa rimanga per i milanesi un punto di riferimento ma per tutti i milanesi adesso abbiamo parlato dei ragazzi abbiam parlato di quelli che lavorano io credo che non sia mai deve trascurare anche se ci accusate sempre di avere un eccesso di attenzione verso di loro neanche le persone anziane
Il sindacato la sua sede tradizionale nel caso della CGIL la Camera del lavoro in una società come quella milanese è stata per tanti anni non un luogo simbolico luogo concreto dove tante persone
Sapevano di trovarli altre che si occupavano di loro e se avevano un problema non c'era nessuno che glielo risolveva con la bacchetta un colpo di bacchetta magica però c'erano altri che si impegnavano a ragionare con loro del come cercare di affrontare e di risolvere deve restare quella cosa poi se volessimo risalire nel tempo
Credo che le sedi sindacali abbiano avuto anche qualche funzione non irrilevante come punto di riferimento quando ci sono stati momenti delicati per la coesione sociale e anche per la democrazia Maria è un discorso che ci porta indietro
Spero che non ci sia più quel bisogno
Mi basta avere nelle sedi sindacali il luogo dove si riconoscono tutte le prestazioni tutti bisognosi cerca nei limiti del possibile ad ognuno di dare una risposta
Dall'altra parte vede la Camera del lavoro se Palazzo Marino non lontanissimo e il sindaco Albertini ha dichiarato che gli imprenditori si candidano il primo esempio
Alla conduzione della cosa pubblica ora questo dovrebbe chiederei a lei un parente mette in difficoltà i sindacati perché il sindacato moderno si è potuto dispiegare una sua inizia quando il potere politico è diventato terzo rispetto alle parti lotta cioè impresa i lavoratori sei in qualche modo di imprenditori diventano soggetto politico essi stessi questa mediazione rischia di saltare Ivan il sindacato può essere messo in difficoltà
Ma io non temo la difficoltà del sindacato credo ci sia un problema delicato di funzioni e di ruoli io non ho niente in contrario a che un imprenditore deciso ad un certo punto di misurarsi con la politica
E si candidi a governare una città una regione
Il problema è un altro
Che non ci deve essere da quel punto in avanti sovrapposizione di ruoli
Delle due l'una
O fa il Sindaco o fa l'imprenditore se decide di smettere di fare l'imprenditore e vuole provare
Un'altra esperienza è cosa assolutamente legittima vorrei dire positiva per le dinamiche sociali future
Perché nel mondo delle istituzioni e della rappresentanza politica una trasmigrazione di esperienze maturate altrove può essere importante e positiva
Quello che invece diventa negativo e la sovrapposizione di ruoli
Oppure l'esportazione di funzioni ed interessi perché a quel punto c'è una contraddizione che può diventare pericoloso
Insanabile
Il sindaco non può sostituirsi ad Assolombarda
Così come Assolombarda non può sostituirsi all'amministrazione
Io credo che sia questo il vero punto delicato di alcune vicende passate e potenzialmente anche di vicende future
Quello che può portare ad un conflitto di interessi ma io dico anche ad una confusione di ruoli ad una sovrapposizione di rappresentanza intendiamoci il problema è delicato per tutti per tutti coloro che hanno funzioni di rappresentanza
La rappresentanza politica non può sostituire quella sociale e viceversa
Il rapporto che la rappresentanza politica e di quella sociale con le istituzioni deve essere chiaro trasparente basato su delle regole su dei meccanismi che non portino mai un cittadino a confondere il sindaco con l'imprenditore L'imprenditore con con l'amministratore o il il sindacalista con il politico
Devo dire che negli ultimi tempi spesso si sono prodotte delle confusioni che poi si sono rivelate pericolose perché creano un danno oggettivo
Credo che sia
Necessario fissare con precisione confini
Vede quando si parla
Del sindacato spesso sì
Ragione giustamente della necessità di autonomia del sindacato
Io credo che il bisogno di autonomia di un'organizzazione di rappresentanza sociale si è indubbio un tempo si diceva autonomi dai governi dai partiti ed ai padroni
Credo che oggi il tema dell'autonomia non possa più essere misurato con lo schema un po'semplificato anche efficace di quei tempi
Oggi per me il fondamento dell'autonomia sta non soltanto nel dimostrare che si è capaci di proposte autonome e di comportamenti non condizionati da altri soggetti
Ma anche nel definire con precisione che nel non valicare il confine della propria rappresentanza
C'è un punto nella storia sindacale recente delicato
Ci siamo soffermati tante volte ne abbiam parlato a lungo anche della festa dell'Unità dell'anno passato può darsi che qualcuno mi senza dir le stesse cose perdonatemi ma il problema non l'abbiamo ancora risolto
Quando si parla di concertazione
Si dice di un metodo che ha dato vantaggi enormi nei rapporti tra il sindacato
Le associazioni imprenditoriali e le istituzioni principalmente del governo dal novantatré ad oggi abbiamo fatto delle cose importanti utilizzando il metodo della concertazione ecco io credo che la concertazione debba restare un metodo
Se
Resterà anzi si rafforzerà quel che era originariamente cioè
Un confronto preventivo che ha come obiettivo quello di creare convergenze su argomenti di merito
Darà degli affetti indubbiamente positivi se dovesse diventare una sorta di luogo o pratica che porta le organizzazioni di rappresentanza sociale
A esercitare o tentare di esercitare un diritto di veto verso la rappresentanza politico istituzionale cambierebbe radicalmente di funzione esattore per la funzione del sindacato io col Governo voglio comunque discutere prima che presenti la legge finanziaria in Parlamento il trenta di settembre
Perché e nelle regole che abbiamo pattuito e penso che sia importante una discussione preventiva perché può metterci in condizione di ragionare insieme
Delle cose giuste di quelle da modificare e a convenire anche delle dei cambiamenti
Ma se la notte del ventinove di settembre non fossimo d'accordo io non dirò mai che il Governo non deve compiere l'atto formale previsto di consegna del testo della legge finanziaria al Parlamento
Anche se il sindacato a quel punto dovesse avere opinioni diverse da quelle che sono state formalizzate dal Governo
Da lì in avanti comincia un'altra fase quella dell'assunzione di responsabilità
Di chi governa del Parlamento che è autonomo e sovrano
E delle parti sociali che se non si riconoscono fanno quello che loro potere per cercare di avere mutamenti successivi ma guai se il metodo del confronto preventivo dovesse diventare un'altra cosa perché a quel punto allora salta il confine
Della rappresentanza
Delle organizzazioni sociali e rinascono sovrapposizioni pericolose io credo che questo debba essere assolutamente evitato per cui non mi spaventa che un imprenditore decida di fare il sindaco
Credo che sia
Da ritenere legittimo che anche un sindacalista ad un certo punto può smettere di fare il mestiere che ha fatto fino a quel punto e decida di diventare parlamentare ci sono stati tanti casi ecco il l'aspetto decisivo è che
Non si fanno due cose in una volta ce ne fa uno
Con il rispetto delle funzioni dei propri interlocutori che parte dal rispetto del confine della propria funzione di rappresentanza
Do invece si cerca di fare più mestieri
In una volta
Si crea qualche qualche problema
C'è scritto anche un libro a ciascuno il suo mestiere
Credo di poterlo dire perché il libro non è più in circolazione proprio non faccio nemmeno pubblicità una cosa è già stato mandato al macero dalle ritorno
Però al al di là che l'abbiano macerato io sono molto convinto di quello che ho scritto davvero ognuno deve fare il suo mestiere in una democrazia matura la confusione di ruoli porto soltanto danni a tutti
Proprio su questo volevo innestare un mini suo il suo ruolo politico del sindacato invece una matura in Italia in Europa perché come il foglio di oggi che non molti peggiorando
Dice c'è un fattore resse ci vuole in Francia Jospin va bene perché il sindacato e debole in Germania in Italia il centrosinistra in difficoltà perché il sindacato troppo forte semplifico ma non poi così tanto
Allora al di là delle provocazioni il problema la famosa frase anche qui di qualche anno fa Pacini la trasmissione
Che se una volta era dal partito al sindacato in alcuni casi potrebbe diventare rovesciata in un momento di difficoltà politica soggette alla sinistra e di grande capacità contrattuale
Per cui vuole sapere
Cosa ne pensa Cofferati la prospettiva di un sindacato sempre più giocoforza politico e trascinato suo malgrado in un funzione altra da sé
Il sindacato deve opporre resistenza a questo trascinamento se c'è e quando si realizza perché la cinghia di trasmissione
è un modello sbagliato qualunque sia la direzione nella quale tira la cinghia
Sia dal partito verso il sindacato ma vale la stessa cosa dal sindacato verso il partito
Per questo insistiamo molto prima nel dire che occorre avere distinzione di ruoli
Poi io non credo che un sindacato rappresentativo si un impedimento per la democrazia o per un'economia peraltro sindacato rappresentativo porta alla possibilità di a vere sia un sindacato responsabile
I cambiamenti trasformazioni con il consenso che non è sempre dato dove il sindacato è debole
La la la semplificazione del foglio è una sorta di istigazione
Il governo però al di là delle provocazioni che in qualche caso sono anche utile a ragionare come non vedere che in Francia un sindacato Deborah in alcune fasi della vita francese oggi il sindacato francese e meno debole di qualche anno fa
Però i momenti di debolezza del sindacato cos'è successo che i cambiamenti hanno prodotto forti tensioni e rotture sociali con conflitti pesantissimi
Vi ricorderete soltanto qualche anno fa a proposito del tema previdenziale il blocco di Parigi e di gran parte della Francia durato settimane
Per lo sciopero
Dei trasporti
Sciopero che poi Nendo chi altri ecco io non no
Nessuna passione per quel modello e non soltanto perché faccio il sindacalista
Perché penso che sia importante avere un sindacato rappresentativo che non deborda dai suoi compiti e dalle sue funzioni
E che si pone come soggetto di mediazione del conflitto e cerca di promuovere le soluzioni più adeguate per realizzare grandi cambiamenti
La storia non si scrive con i se e con i ma e non è possibile fare proiezioni di cose non capitate io però dubito molto che un Paese come il nostro
Sarebbe riuscito a rispettare i parametri di Maastricht a completare gran parte del suo risanamento se negli anni novanta non avesse avuto un sindacato forte con delle difficoltà però sostanzialmente forte in grado cioè di contrarre nel novantatré un patto con il suo interlocutore di governo il governo presieduto allora dall'attuale presidente della Repubblica che aveva come fondamento la politica dei redditi
E il sindacato ha gestito da parte sua chiedendo coerenza agli altri un processo redistributivo che ha favorito il risanamento
Senza quel controllo delle dinamiche salariali
Il risanamento dei conti dello Stato italiano non sarebbe stato possibile
Non parlo degli affetti per me importanti che si sono determinati anche sul piano dell'equità perché quei meccanismi quel modello contrattuale ci ha permesso di difendere in maniera più uniforme le persone rispetto a prima i contratti li facevamo anche prima
Con dei differenziali però molto più consistenti quelli forti che avevano potere contrattuale si difendevano prima e meglio gli altri pagavano il prezzo della loro debolezza
Abbiamo avuto più equità dal novantatré in avanti ma soprattutto abbiamo avuto la condizione che altri non avevano disponibile per poter fare quel pezzo di strada che ci ha portato a Maastricht
Non ho
La controprova ma io penso che se ci fosse stato nel novantadue e nel novantatré in Italia il sindacato francese il governo comunque doveva mettere in campo delle scelte che avevano come obiettivo risanamento dubito che l'avrebbe fatto lo avrebbe potuto fare con il consenso e senza il conflitto
Che si è registrato qui
Poi se un giorno poco fuori un po'adatta dalla pagarvi adesso torneremo a ragionare di questi sono stati gli effetti di questi anni
C'è da restare
Presumibilmente sorpresi per la quantità di consenso che si è creato intorno a politiche rigorose
Che avevano come fondamento il sacrificio che milioni di persone pensionati e lavoratori dipendenti per un ideale alto il riconoscimento delle loro tutele l'idea dell'Europa hanno accettato di fare solo un sindacato radicato può fare una cosa di questa natura aggiungo solo un sindacato confederale
Perché sindacati importanti ma di professione o di categoria che non sono in grado cioè di mediare tra esigenze interessi diversi forse non arrivano lo stesso obiettivo in alcune parti del mondo
I sindacati hanno un peso il sindacato tedesco per un sindacato robusti Simone a una dimensione confederale più lasca dalla nostra io credo che anche per questa ragione i tedeschi avevo qualche difficoltà in più di noi
Esercitare funzioni confederali non è facile
Però credo che lo si possa fare in virtù di una storia
Oramai secolare
Perché vuol dire essere in grado di dire ad una categoria di persone hai un bisogno giusto
Ma non puoi risolvere il tuo bisogno adesso perché ci dobbiamo occupare prioritariamente di un altro che è più debole di te deve essere portato in linea con le tue condizioni
Un sindacato di categoria per quanta solidarietà eserciti questa cosa non è in grado di farlo
Pensa legittimamente i problemi di quella categoria o di quelle professioni
L'anomalia italiana
Chi consiglierei sommessamente anche a chi non ci vuole pene di non buttare nel cestino come sembrano orientati di a fare di un sindacato confederale è un'anomalia da conservare
è una ricchezza del tessuto democratico italiano non un elemento di debolezza di povertà
Non voglio convincere nessuno ma insisto quando mancano soggetti che sono in grado di mediare conflitto poi il conflitto diventa qualche volta piuttosto aspro
Io non ho Nostalgia dei momenti nei quali anche in Italia il conflitto era consistente il mio obiettivo e cercare di fare cose che aiutano le persone a stare meglio se poi ci riesco senso conflitto sono il primo ad esserne contento se poi serve
Come dicono a Roma quando ce Vò ce Vò però non l'ha prescritto il medico si può fare anche diversamente come abbiamo dimostrato in tante circostanze per farlo diversamente bisogna che i nostri interlocutori riconoscono però il ruolo e la funzione del sindacato
Francamente però quando a proposito di cinghie di trasmissione quando si vede il segretario dei DS che parla di sistema contributivo e lei ne parla due giorni dopo
Si vede per esempio il Presidente del Consiglio si fermi non si avventuri su questa strada
Quelli non è stato distrutto dall'editore però ne ho conservato qualche copia alla fine dei faccio regalo di una di quelle copie lo scritto nel novantacinque
La mia opinione
Non è cambiata poi vorrei che una volta tanto però tra di noi non mi si considerasse autonomo soltanto quando litigo con il segretario del mio partito
L'autonomia ha come fondamento il merito se capita una volta che sono d'accordo sono sempre lo stesso di prima ma se io riaprono D'Antoni
Che occorrono spesso cioè capisce cosa voglio dire se io sono dire occupo immediatamente se sono D'Antoni a vederla troppo d'accordo
Così legato così che dal suo partito sì però è la principale porta di dove bisognerebbe poter da non bisogna procedere per paradosso i successivi
Perché se no per dimostrare la nostra autonomia dovremo dissentire sempre e comunque dei nostri interlocutori un sindacato che dissente sempre e comunque a prescindere dal merito è un sindacato che viene meno la sua funzione fondamentale che è quello di fare accordi
Per fare gli accordi bisogna essere d'accordo lo dice la parola stessa
Non mi preoccupo quando
I rappresentanti di altro che relazioni sindacali mettono in campo delle opinioni che non sono le mie
E sono più vicino più simile a quelle di altri io non mi permetterò mai di dire che siccome un segretario confederale di un'altra organizzazione ha un'idea
Che assomiglia a quella o è la stessa di un
Segretari di partito oppure di litigi di un rappresentante di di di altre forme di altri livelli di di di organizzazione sociale ed economica che Celli
Una caduta di autonomia no
C'è un'ipotesi di merito dirò se son convinto se non son convinto è buona regola peraltro quando non si è convinti indicare delle alternative nel caso specifico dalla polemica le quali lei cerca di trascinarmi come lei noto di ipotesi alternative non ne sono state affacciate
Io ho un'opinione l'ho detta mi sono preso tante critiche anche di metodo
Tra l'altro quando si insiste molto sul metodo nasce il sospetto che sul merito non si abbiano cose da dire
Va bene anche il metodo perché il metodo qualche volta è sostanza
Disponibile a parlare anche di questo però chi non è d'accordo non è che si può nascondere dietro il fatto che ci sono opinioni comuni in una parte del mondo no
Cioè non è d'accordo lo dica sinceramente con franchezza e indichi da parte sua da parte sua quali sono le eventuali soluzioni alternative
Così si potrà discutere se no restiamo nel campo della scomunica dell'anatema
Non ne vedo l'utilità sinceramente
Ricco parlando di relazione amico nemico allora effetto occhio finalmente un altro parto cioè come dice L'Unità di oggi i duellanti da Antonio opera cioè il problema di unità sindacale
No ma anche qui
A parte che non non mi piace trovo sbagliata questa personalizzazione non ci sono problemi per le persone ci sono opinioni diverse visibilmente diverse tra organizzazioni
La cosa in sé non solo legittima ma vorrei dire naturale
Io diffido di due categorie
Di persone
Di quelle che la pensano sempre allo stesso modo non cambiano idea per tutta la vita si dice che sono molto coerenti non sono del tutto convinto che sia solo coerenza
Dall'altra parte di quelli che invece
Si chiudono e rifiutano il confronto
Tra idee
Grandi organizzazioni come sono la CGIL la CISL la UIL su tanti temi hanno opinioni diverse
Poi sono il primo a sapere che quando
Si passa dalla discussione sulle opinioni ad un negoziato
Quando tratto con un Governo oppure con un'impresa con un'associazione
Se
A quel momento arriviamo con una posizione univoca siamo oggettivamente più forte
Lo insegna la storia del movimento sindacale
Se ti presenti al tavolo negoziale
Diviso permetti altro interlocutore di scegliere nelle tue contraddizione
Se hai lo stesso orientamento negozi L'Unità di chi tratta è già di per sé un pezzo del rapporto di forza
Poi può capitare che su alcuni temi proprio non ci sia verso di metterci d'accordo perché abbiamo opinioni che in quel momento dato non dico per sempre ma in quel momento dato non si conciliano quello che conta io credo prima una discussione franca libera
In tema di pensioni voi se volete ci torniamo
Ho avuto modo di qual è la mia opinione
Quando altri preciseranno la loro tra l'altro la mia opinione neanche lo più dalla CGIL la CGIL deciderà la settimana prossima qual è il suo orientamento
Ho detto di un parere
Poi non sono così
Ciocco da non capire che l'opinione del segretario generale dell'organizzazione a qualche peso
Però anche questa distinzione non credo che sia di qualche utilità non è irrilevante
Poi se la mia organizzazione metterà in campo la sua ipotesi la sua proposta spero che gli altri facciano la stessa cosa
Confronteremo le opinioni
Questo è il modo per costruire anche o per cercare di costruire una posizione unitaria L'Unità non si fa sul nulla
Perché
L'unità che ha come fondamento il dire non discuto è facile
Non dà grandi vantaggi
Vedremo cosa capiterà adesso detto delle pensioni ma la stessa cosa vale per altri temi come sono la flessibilità i modelli tipi di di partecipazione
Dei lavoratori temi importanti sui quali come avete visto si sono articolate in qualche circostanza opinioni
La discussione è il cuore
E il centro vitale di un rapporto unitario
L'unità senza dibattito estinzione
Poi bisogna decidere però che cosa succede quando delle Organizzazioni non si mettono d'accordo perché può capitare
Organizzazione che non si mettono d'accordo non possono inibire essi la trattativa anche perché se ci sono esigenze concrete oggettive in campo è del tutto ovvio che lì bisogna rimboccarsi le maniche negoziare
Quello che manca nei nostri rapporti è una regola che stabilisca che cosa succede quando delle organizzazioni non sono d'accordo per questa ragione io penso che sia indispensabile
Da un lato avere un dispositivo di legge che permette di riconoscere la rappresentatività delle organizzazioni sindacali
In modo tale che ognuno conti per quel consenso che ha i voti che riceve nelle elezioni dei rappresentanti sindacali e gli scritti che ha io non voglio contare dove non ci sono
Soltanto perché sono forte altrove
E credo che per battere Lidia che viene diffusa a piene mani di una sorta di monopolio confederale nel mondo del sindacato sia importante avere un sistema regolato la legge ce lo può dare
Poi occorre fare un passo ulteriore
Stabilire una volta che e certa la rappresentanza di ciascuno
Come si risolve il problema dell'eventuale dissenso prima del negoziato secondo me c'è solo una strada
Accettare e ordinare un criterio di democrazia sindacale preciso quando non sono d'accordo le ordinazioni tra di loro si devono rivolgere a tutte le persone destinatarie della loro attività contrattuale
Se non siamo d'accordo su una piattaforma non è che possiamo andare a negoziare su posizioni distinte
Dovremmo secondo me chiedere alle lavoratrici e lavoratori ai pensionati si riguarda i pensionati
Qual è l'opzione che scelgono tra le opzioni diverse che sono in campo e sulla base di un pronunciamento di maggioranza a quel punto il sindacato si siede si negozia quello che trovo sbagliato e pericoloso per tutti
E non fare questo questa verifica che risolve le contraddizioni e negoziare perché a quel punto è scontato che sia un accordo separato
La mia organizzazione non fa corpi separati
Non li ha mai fatti non li vuole fare e anche statutariamente impedito
Penso però che quando si arriva ad un accordo separato non c'è un danno soltanto perché ha escluso
è un danno anche per chi ha firmato un'intesa che non vede il consenso di tutti
Per non arrivare a quel punto che e lì oggettivamente drammatico per le organizzazioni per le persone che rappresentano c'è solo una strada fare lo sforzo prima perdere un'ora un giorno una settimana per discutere con gli interessati
Dopodiché se gli interessati
Lavoratori e pensionati come vi ho detto poc'anzi decidono che l'opzione prevalente la più giusta la più convincente è un'altra io mi adeguo ma fin quando non ho l'opinione di qualcuno dive
L'organizzazione come una variabile marginale anche della gestione di un'attività di servizio o di un'attività manifatturiera
Dati possiamo no a
Allora sì
Anche se come dire non sono il servizio pubblico però le
Parolacce
A me mi piace e io farei l'equità lei ha parlato ne ha parlato stasera di equità ne ha parlato varie volte nei giorni scorsi però per esempio lei è contrario a misure specifiche solo sui trattamenti di anzianità per quanto riguarda le pensioni e molti vivono questo fatto come un'iniquità è vissuto come un i quintali fatto che per esempio i prepensionamenti di talune categorie forti vengano a carico della collettività e vissuto comune liquida il fatto che l'evasione contributiva
E lei non crede che tutte queste iniquità che alle volte in qualche modo coinvolgono anche il sindacato
Possano contribuire ad allontanare i giovani dal sindacato io credo che per esempio il fatto che molti giovani non vogliono scriverci o non sentono l'esigenza di iscriversi agli fondini contributivi
Quelli già esistenti quelli complementari possano essere un portato di questa diffidenza perché in buona parte sono gestite dei sindacati ecco lei non crede che è uno sforzo di maggiore equità
Nei confronti della collettività generale anche da parte dei sindacati potrebbe essere sì io credo che sia necessario rendere esplicito che cosa intende il sindacato per ogni punto per ogni capitolo quando parla di equità così come dev'essere chiaro cos'è la solidarietà perché a volte dietro parole importanti impegnative si nascondono anche delle discrete mistificazioni mi per me tarantini precisare una cosa i fondi di previdenza complementare non sono gestiti da sindacati dei gestori indipendenti sono gestori esterni anzi avrei considerato una aberrazione del nostro ruolo
Con la gestione diretta dei fondi terrà la verità la CGIL questa tesi quella sempre sostenuta ancor prima che la legge decidesse opportunamente che non potevano essere i soggetti contrattuale ci
Stile
Lei ha ragione quando si parla di equità bisogna essere precisi l'evasione contributiva non combattuta è un'iniquità la differenza di trattamenti anche di carattere previdenziale tra il lavoro parasubordinato e lavoro strutturate dipendente è un'iniquità bisogna porvi rimedio però indicando il modo concreto
Il dodici per cento di contributi e soglia tra po'bassa va alzata progressivamente però bisogna offrire alle persone alle quali si chiede di accettare questo innalzamento per arrivare a valori che siano equi rispetto agli altri
I vantaggi e i servizi che gli altri hanno non bisogna dimenticarsi chi siamo partiti dal dieci per cento che addirittura escludeva alcune forme elementari i diritti della persona a quelle persone non era riconosciuta la maternità per fare un esempio io credo che sia giusto proprio rivendicare trattamenti e qui sulla base di un contributo equo però dando a tutti le stesse condizioni con la progressione che serve con la gradualità necessaria io non credo però quando si parla ad esempio di pensioni che l'anzianità così come oggi posso essere vissuta da un ragazzo come il mantenimento di un'iniquità quando avevamo le baby pensioni l'iniquità era visibile oggi parliamo di una platea invece particolarmente ristretta di persone in larghissima parte sono persone che sono andate a lavorare giovanissimo
E il mantenimento di quella condizione diversa a una giustificazione concreta che qualsiasi ragazzo e grado di vedere e di valutare
Io non penso che si possa avere lo stesso atteggiamento di fronte ad operare è andato a lavorare a quindici anni
Rispetto a quello che invece si poteva vedere che che se ne va dopo trentacinque anni di contributi versati rispetto a quello che si poteva bere davanti ad una
Impiegato pubblico che andava a lavorare a vent'anni e dopo quindici anni sono andato in pensione
Sono due condizioni la vita
è un atto di iniquità visibile ed è stata cancellata quello che permane nel campo dei trattamenti particolare dell'anzianità secondo me non ha più in alcun modo quel tratto vorrei dire però che la mia contrarietà ad un intervento sulle pensioni di anzianità anche una ragione di efficacia
Perché curioso ma molti commentatori spesso lo dimenticano un intervento sul
Platea ridotta delle pensioni di anzianità non avrebbe efficacia dal punto di vista della stabilità del sistema previdenziale nel lungo periodo per un
Motivo banale
Una persona che esce trentacinque anni con le regole attuali ha una pensione che vale il settanta per cento della base di calcolo se resta fino a quarant'anni aumenta la base di calcolo perché di norma degli ultimi anni crescono le retribuzioni ma aumenta anche la percentuale perché si passò dal settanta all'ottanta per cento
Nel periodo dato cioè nei cinque anni dei quali con la persona continua a lavorare Lince non eroga una pensione e di conseguenza risparmia e incassa contributi e ha un vantaggio
Il costo della pensione successiva con un'aspettativa di vita media che si è allungata notevolmente si rimangia quasi integralmente il vantaggio iniziale per cui contrariamente a quello che si pensa un intervento sulle sanità in aggiunta agli elementi di iniquità che a mio parere manterrebbe non avrebbe neanche l'efficacia che qualcuno prefigura certo quando si passava dalle devi pensioni alle pensioni di tutti altro discorso e per il numero di per sole e per il numero di anni di aumento del lavoro che veniva introdotto oggi non è più così c'è una contrarietà anche nelle cose che ho detto di carattere puramente sindacale io non credo che sia il permanere di questa anomalie nel sistema chiamo la giustificazione quello che può preoccupare un ragazzo no io credo che sia più facile che un ragazzo guardi al sistema previdenziale
E alle condizioni in essere con diffidenza e consiglieri iniquo non l'effetto di qui trentacinque anni di contributo ma quando
Do avete pubblicato sui giornali relativo a delle condizioni di particolare privilegio non giustificate di tante persone importanti
Demagogicamente popolare no e non credo nemmeno che il problema sia astrattamente il valore di una pensione perché se una persona ha lavorato tanti anni e avversato tanti contributi è una pensione in proporzione non c'è scandalo no quello che mi ha colpito nella stragrande maggioranza dei casi che sono stati indicati non è il valore
Ma il rapporto tra quel valore il numero di anni lavorati e di conseguenza dei contributi versati non so se vi è sfuggito il piccolo particolare che la stragrande maggioranza di quelle pensioni sono dei Deep missioni non sono pensioni che nascono da trentacinque trentasette ho quarant'anni di contributi versati sono pensioni che nascono in qualche caso da dieci dodici anni di contributi versati
Richiede un messaggio negativo fortemente negativo non quando si trovò di fronte ad un operaio che per trentacinque anni lavora la catena e poi se ne va e tra l'altro quelli rimasti sono pochissimi
Ma quando si trova di fronte ad un professionista
Che avuto dalla sorte una vita comunque vedo faticose pene ingrata che dopo dodici anni ho fatto il conto di alcuni signori
Quelli che avete indicato compressioni robuste dopo dodici anni arriva a pensioni che valgono decine di milioni di non c'è rapporto tra quanto uno ha lavorato quanto versato la pensione che ha quella di giustizia dei
Abbiamo cominciato ma parlando di Mila no
Milano di politica generale i vero anche qui una speranza di poter e perché potrà inutile per la speranza di poter ritrovare quello che avevo una volta che non ho più e cioè l'orgoglio politico di essere un milanese mi spieghi
Era all'estero diciamo sono di Milan riformismo lotte sindacali socialismo riformismo lui studentesco adesso vado e dico Craxi Berlusconi lega
Ho motivo di essere ottimista per il futuro o pessimista
Antonelli eviti di dire alcune cose
Non è necessario no non è sempre necessario
Poi deve essere ottimista io lo sono per natura con qualche cautela ma lo sono per natura io non sono milanese non sono nato a Milano e sono sono molto orgoglioso delle mie origini
Padane contadine cremonesi però vissuto Milano tanti anni e sono molto affezionato a questa città
Sono arrivato come tanti ragazzo qui ho trovato una città all'epoca che aveva tantissimi fermenti culturali politici
Che nella quale l'orgoglio di essere milanesi era visibile
Al di là del della descrizione generi che a volte un po'posto mentale del della Milano TTT anni passati poi fatte grazie anche a me della quota di rimpianto che deriva dal fatto che invecchiando le cose le cose del passato
Appaiono forse sotto una luce non sempre precisa esatta
Quello che trovo quando ritorna a Milano e che mi preoccupa molto e l'avvilimento di tanti cittadini milanesi questa è una città che sembra spesso aver rinunciato a a tornare ad essere quella di un tempo ad avere quei fermenti culturali ad avere quella voglia di rappresentare nel tessuto nazionale un punto di riferimento positivo
Io credo che però le condizioni perché ciò accada perché ritorni quello spirito e quell'orgoglio in fondo ci sono tutte
Si tratta di fare delle cose
Di stimolare la voglia delle persone interessate a ridare vivacità a questa a questa città e di sfidare
Anche chi governo senza compiere secondo me le scelte più utili per la città ad un confronto di merito si tratta di ritrovare in ogni luogo in ogni sede ognuno per la sua parte
So che ci sarà domani sì mi attribuirà anche intenzioni politiche perché sto dicendo queste cose
Non neo penso al sindacato in primo luogo poi penso alle cose che devono fare i partiti penso a quelle che devono farle si
Tutti uniti ognuno per la sua parte chi ha qualche amore per quella Milano che aveva quell'identità e quell'orgoglio
Deve mettere in campo quel tanto di attività che serve a ricostruire un reticolo una catena e un sistema di relazioni perché secondo me si può ci vuole condizioni ci sono tutte
Vedo avvilimento ma non vedo rassegnazione e questo è importante vuol dire che almeno le condizioni di base per provare
A ritornare a quella Milano a ridare una identità il il gusto e il piacere di sentirsi milanesi di adozione come nel caso mio o dinastia come nel caso di pochi sono rimasti pochi islandesi
Originari comunque di avere questa voglia di partecipare alla vita di una collettività che ha rappresentato in tutte le grandi trasformazioni di questo Paese un punto di riferimento e purtroppo non sempre a Milano sono nate le trasformazioni positive anche i cambiamenti negativi sono originati in questa città noi guardiamo alla parte buona
Della della medaglia e facciamo ognuno per la sua parte insomma lo sforzo che serve perché l'avvilimento venga superato e mancando per fortuna l'assegnazione si arrivi anche in tempi brevi a ridare la vivacità che serve ad una città come Milano
Lui