Meeting '99 "L'ignoto genera paura, il Mistero genera stupore" XX edizione del "Meeting per l'amicizia fra i popoli" "Educare per costruire" ciclo di incontri promosso dalla Compagnia delle Opere: "Dopo l'Euro il lavoro" presso la Sala 3 del quartiere fieristico

Diciamo fare le foto di rito e poi incominciamo questo incontro
Bene buonasera a tutti
Benvenuto a questo pervenuti a questo incontro promosso da Compagnia delle Opere Unioncamere che ringraziamo
Ciclo di incontri educare per costruire l'incontro di stasera a questo tema
Dopo le euro il lavoro
Come tutti voi sapete bene alla Compagnia delle opere il lavoro è un tema che sta molto a cuore ci preme molto che ci sia sviluppo con occupazione
E fa piacere vedere qui tra noi
Il presidente della RCS dottor Romiti
Che ringrazio per la sua partecipazione
Con anche presidente di Unioncamere il dottor Longhi
Mi scuso con le altre persone che ringrazio personalmente per essere qui con noi ma li ho citati perché sono due amici del meeting che con i loro interventi nel passato hanno sempre toccato questo tema ci preme molto che con lo sviluppo ci sia l'occupazione
E per questo abbiamo invitato tre illustri ospiti a discutere di questo tema
E vado a presentarli
Innanzitutto Benito Benedini presidente di Assolombarda
Col dottor Benedini vedremo come questo tema può essere affrontato dal mondo industriale
E poi Luigi Bobba presidente delle ACLI
E da presidente Bobba vedremo invece il taglio del mondo associativo
E infine amico del meeting presente da più edizioni Sergio D'Antoni segretario generale della CISL
Ancora un minuto di pazienza e poi do la parola i nostri relatori solo per dire come intendiamo affrontare questo incontro
Come i precedenti di questo ciclo della Compagnia delle opere l'incontro si dividerà in due parti
Una prima e prego i relatori così ne approfitto per dirglielo di contenere l'ora intervento nei dieci minuti una prima parte che inquadra il problema
Se volete facile la diagnosi
Quindi un intervento da parte di ciascuno di loro su questo e una seconda parte invece quindi un secondo intervento da parte di ciascuno di loro ancora di altri dieci minuti
Che vada a formulare delle proposte che dopo aver fatto la diagnosi si possa anche proporre qualche ricetta
Perché ripeto a noi quello che preme e che con lo sviluppo ci sia l'occupazione che con lei euro aumenti nei posti di lavoro dalla parola Benito Benedini
Se devo guardare dagli applausi e devo dire che insomma qui per un imprenditore diventa un po'difficile con D'Antoni al tavolo comunque speriamo di recuperare
Dopo lei euro il lavoro
Per questo appuntamento anche se non è stata fissata nessuna data particolare noi siamo già in ritardo
Tanto l'Europa ma ancora di più il nostro Paese
Ora lei euro è una realtà acquisita
Ma l'Europa appare ancora troppo debole
Nella lotta per sconfiggere la disoccupazione e rilanciare lo sviluppo nei progetti di ampliamento dell'Unione
Sembra una vere uno spessore in grado di sollevare tensioni forti in progettualità condivisa
E accanto alle difficoltà politiche resta il divario di competitività dell'Europa verso gli Stati Uniti e dell'Italia verso l'euro
Già al tempo della missione dell'Italia e l'Unione europea noi imprenditori
Eravamo convinti che l'Europa
Per evitare il rischio di vedere
Contrarre proprie prospettive di sviluppo e di occupazione
Avrebbe dovuto nel suo insieme rispondere tempestivamente alle necessità di cambiamento determinata dalla moneta unica
Ebbene in realtà queste ancora rimasto sulla carta
Questo criterio che il nostro Paese dovrebbe
Guidare in particolare la regolamentazione di nuove forme di lavoro che si vanno sempre più diffondendo
Minori vincoli possono non solo soddisfare le esigenze dell'impresa ma anche e soprattutto i bisogni dei tanti individui che legittimamente aspirano
A entrare nel mercato del lavoro e credono nel diritto
Di costruirsi una vita professionale a misura delle proprie attese
Il fatto che abbiamo firmato a Milano a fine luglio va in questa direzione
Sia chiaro io non penso affatto
A una mancanza di regole penso invece a regole fondate su una visione moderna dei rapporti professionali sulla concertazione e sulla consapevolezza
Che la capacità di adeguare i ritmi dell'impresa
Ai cambiamenti imposti dal mercato
è un fattore fondamentale di competitività e di successo e quindi di sviluppo
Da un lato ci sono esigenze nuove
Soggettive
Che gli individui manifestano
Nella realtà economiche più avanzato
Ne è un esempio Milano parlavamo di esempi concreti
A Milano è molto evidente
La stessa evoluzione del sistema produttivo fa crescere nelle persone
Un bisogno forte di libertà
E di realizzazione anche attraverso una gestione autonoma del proprio tempo e dalla propria professionalità
Dall'altro c'è l'esigenza oggettiva di ridurre la disoccupazione
Soprattutto dove le proporzioni con le
Le quantità del fenomeno non sono assolutamente accettabili
Penso al Mezzogiorno
Per il quale non sono ancora stati attivati strumenti adeguati
E anche qua un'esperienza dirette a
Assolombarda firmato
Un patto con Crotone per il rilancio di quell'area
Per utilizzare il cosiddetto contratto dare
Ebbene abbiamo trovato invece abbiamo trovato imprenditori che avrebbero investito che non pronti a investire sono passati dodici mesi
In realtà ci siamo trovati una realtà dove
Le leggi non sono finanziate
E quindi a questi elusione si è creata una disillusione peggiore
E dove si sono incontrate pastoie burocratiche
Che pensavamo veramente che poi sono state superate questa è la realtà
Quindi non ci vengono a dire che ci sono che gli industriali si lamentano
Noi siamo abituati a fare il nostro lavoro
Non chiude via non chiediamo assistenza
Ma laddove ci dicono che ci sono dei vigenti degli incentivi è sacrosanto che dopo questi incentivi ci siano veramente e non soltanto
Dell'informazione alla stampa per fare dei numeri come la realtà
Nel nostro DNA imprenditori c'è l'investimento e solo attraverso l'investimento lo sviluppo che si crea l'occupazione non conosco altra equazione
Però
Per far sì che vengono fatti gli investimenti si deve creare una situazione di fiducia in questo Paese
Fiducia che non c'è più
O per lo meno è molto diminuito
E penso soprattutto ai giovani
Perché oggi sono i giovani
Siete voi
I più penalizzati sul piano dell'occupazione
Ma siete voi
Anche la grande risorsa che il Paese
A disposizione per costruire il proprio avvenire
E il Paese ha il dovere di investire su di voi
Dandovi l'opportunità di costruire il vostro futuro
E questo per me il significato del lavoro
Qualcosa di importante oltre che di necessarie
Il lavoro è in effetti un'esperienza funzionale
Una via per aver una forma di riconoscimento sociale in termini di prestigio di carriera e di guadagni
Ma è anche un mezzo di realizzazione di emancipazione personale
Uno strumento di espressione di miglioramento e la capacità dell'individuo è un'occasione di crescita anche culturale
Il lavoro è un mezzo di socializzazione un'occasione di relazioni
è un modo per realizzare il pieno diritto alla cittadinanza
E attraverso il lavoro l'uomo entra a far parte di un'organizzazione collettiva l'impresa
Che consente in effetti alla comunità di progredire nel suo insieme e quindi anche nel lavoro l'impegno del singolo trova una sua dimensione etica
Il lavoro quindi come valore
Per riconquistare la centralità dell'uomo
Ecco che cosa ho in mente quando dico che il Paese ha il dovere di investire su di voi
Questi valori i valori in cui la mia generazione ha potuto credere devono essere anche i vostri
Ecco in tutto questo io credo che sia assolutamente centrale il ruolo delle parti sociali
La difesa della capacità competitiva
Del nostro sistema economico e quindi la capacità di produrre ricchezza
La capacità di creare sviluppo di attivare occupazione si fonda oggi più che mai anche sull'adozione da parte delle varie componenti sociali
Di comportamenti incompatibili con una società industriale moderno
Anche attraverso lo sviluppo del metodo concertato concertativo
E qui mi riferisco ad atteggiamenti di iniziative degli imprenditori che si ostina Lizza che a difendere la cultura della responsabilità
Mi riferisco alla crescita di una cultura industriale da parte del mondo politico e sindacale
E naturalmente mi riferisco alle relazioni industriali che devono essere adeguate alla nuova realtà economica
Nello scenario dei prossimi anni
La sfida della competizione coinciderà sempre più con quella della qualità
Con quella della flessibilità del cambiamento
Fenomeni a fronte dei quali non si può essere vincenti senza la partecipazione attiva di tutti coloro che operano in azienda
Non è possibile
Avere successo nella competizione globale partendo da un ambiente dove prevalgono relazioni di tipo antagonistico
Sviluppare reazioni partecipative diventa l'ambito su cui impresa e lavoratori dovranno impegnarsi in futuro
Così per quanto ci riguarda non è possibile avere successo l'atomizzazione globale senza affrontare i nodi strutturali di questo Paese
Che rappresentano altrettante ostacoli alla crescita e allo sviluppo
Mi riferisco
Alle carenze infrastrutturali
Mi riferisco
Al fisco inteso non soltanto come imposte ma inteso anche come costo della contribuzione sociale
Che ebbe è il vero abisso che sta tra noi e gli altri Paesi europei
Mi riferisco alla pubblica amministrazione
Che credevamo di riuscire ad abbattere con Bassanini ma che purtroppo ancora oggi siamo molto lontani da raggiungere quegli obiettivi che erano stati prefisso
E poi ai due nodi strutturali di questo Paese
La riforma sanitaria
E
D'Antoni magari dirà che già sta era stata appena fatta
Ma quella riforma Etta fatta da questo ministro
Che gli è stato consegnato alla cupa ultimamente
Al ministro
Bindi
Mi è stata data alla Coppa
Per la maglia nera il peggior ministro della prima e seconda Repubblica
Dicevo riforma sanitaria vera e strutturale l'aspettiamo da troppo tempo
A Milano
Con il presidente Formigoni
E con
La struttura del Politecnico del Policlinico
Avevamo pensato
A fare un esempio
A fare una abbiamo chiesto di fare una
Fondazione di diritto privato del Policlinico
Tutti erano d'accordo Regione sanitari spesso e naturalmente siccome è una clinica universitaria ci voleva il permesso del ministro che puntualmente è stato negato
Parlavo quindi riforma sanitaria e stabilizzazione del sistema pensionistico guardato un po'l'imprenditore che è un vizio di forma stabilizzazione
E un imperativo
Razionalizzare la spesa previdenziale
Con un innalzamento adeguato della soglia dell'anzianità salvaguardando naturalmente le fasce deboli
E soprattutto ed è questo il vero segreto
Con una definitiva
Attuazione dalla preside dalla presa della previdenza integrativa ritardare ancora su questi fronti vuol dire affrontare la prospettiva pensionistica per i giovani
E frenare una mobilitazione di capitali che potrebbe dare un impulso significativo all'espansione del mercato e quindi uno sviluppo
Concludo
Dicendo che per il Paese sono scelte necessarie di fronte ad esse e giusto ricercare una soluzione il più possibile condivisa
Con la consapevolezza che una decisione se i fatti lo impongono va comunque preso
Chi ha la responsabilità delle politiche per lo sviluppo hai il dovere questa responsabilità
Di esercitarlo
è il dovere di preoccuparsi tanto del presente dei cittadini più anziani quanto del futuro di qua i più giovani
Ricercando e adottando la soluzione più efficace
Più equa per esercitare attraverso un sistema sociale la solidarietà tra le generazioni
Per la cultura d'impresa
Quale sia questa soluzione chiaro
E quella che supera la logica della distribuzione
Delle risorse
Per abbracciarlo una quella della produzione delle opportunità
Quell'opportunità
Che il Paese tutti insieme
Governo
Imprenditori
E sindacati
Devono assicurare a voi giovani
Tramutare
Le vostre speranze
Incertezze del vostro futuro
Ringrazio il presidente Benedini do la parola Luigi Bobba
Intanto grazie davvero per questo invito agli amici della Compagnia delle opere
è un grazie non formale perché in fondo di questo tema uno dice chi chi sono legittimati a parlare sindacati e gli imprenditori e il governo
Che c'entrano le associazioni che c'entra il non profit che centra il terzo settore termini diversi
Per dire un po'un soggetto in qualche modo che ha delle degli elementi comuni
Eppure in qualche modo centra c'entra soprattutto perché questo soggetto ha cominciato a prendere una forma a darsi un'organizzazione una rappresentanza colgo qui l'occasione per fare un saluto e un complimento non solo privato con al vostro Mario Mauro con il quale insieme con tante altre organizzazione abbiamo costruito il Forum delle organizzazioni del terzo settore
Ecco allora che c'è un soggetto che si pone dal punto di vista delle realtà associative e cioè di quei soggetti che crea non producono socialità integrazione mobilitazione sociale difesa civica
Ma che da qualche tempo sono diventati anche dei soggetti generatori produttori
Di attività economiche di attività lavorative cioè producono e vendono dei beni e dei servizi sul mercato per la pubblica amministrazione sono comunque dei soggetti che hanno una rilevanza economica
Ecco allora cercherò di rappresentare brevemente il punto di vista di questi soggetti che evidentemente come voi ben sapete
Hanno come scopo principale non tanto quello di essere diciamo dei produttori di economia ma soprattutto dei produttori di socialità
Ma allo stesso tempo hanno poco per volta inserendosi anche nel mercato nel mercato
Ordinario acquisito una fisionomia
Che ne fa un potenziale rilevante per il futuro
Un potenziale che lo stesso ex presidente della Commissione europea Jacques dell'ora aveva ben individuato
Nello ormai Celebre tanto citato libro abbia Branca bianco
Tanto quanto poco praticato e realizzato rimasto un bel libro tenuto nel cassetto ma di quello che c'era scritto poco si è fatto
E lì in quel libro bianco c'era un'identificazione chiara che questi soggetti potevano essere un potenziale rilevante per il futuro
Perché si occupano di quella tipologia di attività di settori di servizi di iniziative dove e difficile sostituire l'azione lavoro delle persone con le macchine con le tecnologie
Per quanto diventeremmo
Più
Avanzati sarà difficile far curare i nostri anziani
Può educare i nostri bambini semplicemente attraverso un computer
La relazione con un'altra persona rimarrà ancora un elemento fondamentale
Ecco allora se questi soggetti diventano un elemento qualificante della possibile della nuova Europa c'è da domandarsi se questo obiettivo del lavoro sia un obiettivo che ha una consistenza un significato assume diciamo la dimensione di un simbolo di un qualche rilievo oppure rimane un lungo
Estenuante bla bla ma poi le scelte vengono fatte in un'altra direzione
Ho l'impressione che sia un po'così
Un po'perché le politiche che l'unione europea si è data
Sono al massimo e di coordinamento fra i diversi Stati
Ma non c'è nulla né sul piano simbolico né sul piano dei parametri quei parametri che furono così che sono così vent'vincolanti per il cosiddetto patto di stabilità l'inflazione debito pubblico i tassi di interesse
Nulla del genere esiste nel campo del lavoro
E alla fine ciascuno ciascuno stato trascurato azione
Pur dopo il mille vertici che ci sono stati procede
Con una qualche coordinamento ma senza una vera dimensione europea di questo problema
Un esempio per tutti basti ricordare quando più o meno un anno fa l'ex presidente del Consiglio Prodi oggi designato come presidente dell'Unione Europea
Lancio l'idea di utilizzare le riserve di valute internazionali che le banche centrali detenevano in particolare il Lenin dollari trasformandole in un prestito obligation Ario lungo termine da affidare alla nuova banca
Centrale europea
Per sviluppare per creare una grande iniziativa affidata a delle imprese private
In tutta l'Europa
Ci fu risposte di sufficienza a volte di tracotanza
Come se non fosse ormai chiaro che non c'era più un gran bisogno che le banche centrali avessero detenessero una mole di risorse di valute
Essendoci ormai una nuova valuta all'Eur
Questo dice che c'è forse bisogno innanzitutto di una mobilitazione culturale
Di una iniziativa politica
Se vogliamo che questo tema assumo a quella rilevanza quella capacità di mobilitare energie collettive
Di far dare il meglio di sé anche a tutti i soggetti del nostro Paese
Nei confronti di un traguardo che si rende sempre più necessario perché mai come oggi viviamo in un continente così ricco benestante perfino opulento potente sul piano tecnologico
Ma quasi deprivato quasi depotenziato quasi incapace di darsi un progetto per affrontare le due grandi emergenze di questo tempo
La mancanza di lavoro e l'esclusione sociale
Se questo è il quadro che si che abbiamo nella dimensione europea l'Italia come emerso anche recentemente non è certo nei primi posti per quanto riguarda le politiche per la creazione di di lavoro tant'è che stiamo siamo un po'il fanalino di coda rispetto alle persone che non hanno una possibilità di lavoro che non hanno un'occupazione
Però di fronte a questo ci troviamo che alcune caratteristiche direi alcuni tratti alcuni difetti
Del nostro mercato del lavoro della nostra dimensione economiche sembrano riprodursi continuamente dagli anni sessanta in poi
La popolazione che lavora nonostante che dagli anni cinquanta in poi la popolazione totale sia cresciuta di quasi dieci milioni è rimasta sempre più o meno uguale intorno ai venti milioni
Come dire la popola l'occupazione il numero degli occupati non è mai cresciuto
C'è poi
Evidentissima la forbice Nord e Sud
Che sotto gli occhi di tutti che è il vero il cuore del problema
E poi c'è un'altra caratteristica o tutta italiana ma certo non lo si può spiegare solo con un certo vezzo diciamo così italiano e cioè quello che la percentuale del lavoro sommerso nero grigio come si vuole chiamare sia nel nostro Paese abbia una dimensione quantitativa assolutamente spropositata
Distretti dice che è stimata intorno al ventisette per cento del totali che significa che nel nord c'è un lavoratore su cinque nel Sud un lavoratore su tre che non viene contabilizzato
Ebbene di fronte a tutto questo ci sono state diciamo alcune politiche ricorrenti che ripartono confermato questi nodi strutturali
La prima politica è stata quella di una azione indifferenziata
Come se appunto Treviso e Caltanissetta
Fossero una realtà
Simile ma non lo sono
Perché può accadere mi ha raccontato l'altro giorno un nostro direttore del Bellunese
Direttore di un centro di formazione professionale gli imprenditori in quel caso gli imprenditori alberghieri gli telefona a casa la sera dopo cena per cercare qualche quando si apre la stagione turistica per cercare dei ragazzi per metterli al lavoro in particolare durante la stagione estiva
E difficile che qualcosa del genere succeda appunto a Caltanissetta
Quindi politiche indifferenziate che di fatto hanno lasciato le cose come stanno addirittura le hanno peggiorate
Secondo dato politico di tipo riparativa
Ancora oggi lo stato italiano inteso nel suo insieme
Spende più soldi per le politiche cosiddette riparativa Cassin tentasse integrazioni indennità di disoccupazione eccetera piuttosto che per le politiche promozionali
E come se si interviene sempre quando la malattia e già conclamata e non quando magari si può prevenirne perfino i cento
Terzo ed ultimo elemento e che in molti casi proprio per l'associarsi di politiche che hanno avuto una natura più assistenziale più indifferenziata
Si è coperto come dire il problema con grandi dichiarazioni di principio
E non si sono invece valorizzate tante tante piccole esperimenti esperienze prove di realtà soggetti che hanno cominciato a cercare di affrontare questo tema non facendole diventare come dire una una specie di sistema nazionale
Come dire c'è stato uno spreco di risorse che ci sono di potenzialità che già ci sono
E che non hanno trovato uno sbocco come dire una natura in in qualche modo di carattere istituzionale
Qualcuno ha fatto anche i ponti che il numero delle persone che non sono al lavoro nel nostro Paese produce un mancato una mancata ricchezza un mancato prodotto interno lordo
Che
è pari al valore doppio che aveva avuto nel dopoguerra il cosiddetto Piano Marshall
Insomma se dovessimo veramente mettere al lavoro tutti in Italia dovremmo immaginare una specie di doppio piano Marshall
Come nel elemento mobili tante qualificanti di una vera e propria ricostruzione del Paese in grado di offrire in particolare le generazioni più giovani e alle generazioni del Mezzogiorno un'opportunità che oggi rischia di essere sostanzialmente una chimera
Concludo questa prima parte con una ultima osservazione
Quel soggetto che ho detto prima il soggetto associativo il soggetto non profit soggetto terzo settore
è in Italia una realtà che comincia ad a vere
Una sua legittimità anche se ha da sempre avuto o da tanto tempo avuto una sua consistenza
Semmai e proprio per il fatto che non è descritto non è misurato non è ridotto tra virgolette statistica che questo fenomeno non non non compare
Come sembra tutto ciò che non è il numero in una realtà dove tutto è ridotto a numeri non ha né volto né voce né possibilità di parlare
Eppure è molto probabile che noi non siamo più indietro dell'Europa in questo campo ma siamo più avanti
Perché sono state finora trovate soluzioni modalità più creative più capaci di affrontare i nuovi bisogni
E ormai ci sono molte ricerche che ci dicono che questo settore questo terzo settore
Non è vero che produce solo occupazione sostitutiva quella dismessa dal pubblico impiego
Non è vero che produce solo occupazione mal pagata come qualcuno va dicendo non è vero che non è in grado di produrre innovazione anche innovazione organizzativa innovazione d'impresa
C'è occupazione aggiuntiva perché si vanno spesso coprire bisogni che non erano coperti anche dalla pubblica amministrazione
C'è da una recentissima ricerca una dimostrazione che anche i livelli di remunerazione non sono affatto peggiori di quelli delle istituzioni pubbliche
C'è una capacità di trovare soluzioni che si adattano
Proprio a questa domanda di personalizzazione dei bisogni di cura di servizio
Di iniziativa nel campo ambientale di nuove iniziative per far sorgere soprattutto a livello territoriale delle risposte innovative nel campo delle politiche locali per l'impiego
Che rappresentano un potenziale per il furto
Noi le realtà associative della Compagnia delle opere tante altre realtà associative che oggi si stanno collegando
Diciamo solo questo sommessamente senza gridare senza bandiere siamo un potenziale siamo una risorsa per questo Paese vogliamo prendere parte a questa fase di cambiamento di innovazione di crescita del Paese
Vogliamo fare la nostra parte non siamo qui a lamentarci non siamo qui col cappello in mano siamo qui a mettere a disposizione una potenzialità che è in grado di creare futuro
Grazie anche al presidente Bobba
E chiudiamo questo primo giro con Sergio D'Antoni
Ma anch'io ringrazio gli amici del meeting per l'invito e per la simpatia con cui mi hanno accolto
E penso che sia giusto concentrarsi sulla
Rapporto tra l'Europa la moneta lo sviluppo il lavoro
Io sono convinto che quello che abbiamo fatto per il raggiungimento della Moneta unica come Paese
Come singoli cittadini come lavoratori come insieme sia stato Forte utile indispensabile
L'Europa per noi una dimensione autentica una nuova vera prospettiva per cercare di competere in un mondo che come vediamo determina sempre di più questi rapporti tra i grandi aggregati
Competere con gli Stati Uniti con il Giappone con aree sempre più vaste
Si può sì ci sono soggetti grandi in grado di affrontare le questioni che si pongono in termini nuovi e diversi
E difficile pensare ad una ipotesi di competizione a questo livello da singoli stati da singole nazionalità
Il rischio sarebbe un'illusione incredibile senza prospettive
L'unica possibilità vera che noi abbiamo e costruire l'Europa non solo alla monete
Ma nell'insieme di una politica che sia in grado di far diventare all'Europa un soggetto vero economico sociale politico in grado appunto
Di competere con
Gli altri paesi ma insieme con criteri e con caratteristiche importanti che siano frutto la storia dell'euro
In altri termini noi pensiamo che bisogna competere con equità
Che i due termini non vanno mai separati
Che c'è una grande insistenza per competere ma non ce l'ha spesso insistenza per competere con equità
Se la competizione è sicuramente la prospettiva entro cui siamo tutti immersi come soggetti individuali e soggetti collettivi lo sforzo che dobbiamo fare come questo diventa praticabile attraverso un percorso di equità di cambiamento
Di sostanziale redistribuzione della ricchezza in maniera equitativa
Assistiamo invece per naturalezza ad una rischio formidabile di una distribuzione iniqua del sapere del potere
Della vecchia che sono le tre grandi questioni che noi abbiamo davanti
Noi dobbiamo poter appunto dare una possibilità di lavoro a tutti quindi distribuire la vere in termini di equità dobbiamo consentire attraverso una conoscenza più diffusa una distribuzione sempre maggiore
Del sapere rischiamo invece che elementi che sanno siano sempre di meno e quelli che debbono praticare debbano ascoltare i pochi che sanno e lo stesso vale per il potere il potere si concentra in poche mani mentre noi abbiamo bisogno di allargare la partecipazione convinta di milioni di persone alle decisioni che li riguardano in maniera diretta
Trovare la via per distribuire equamente questi tre grandi fattori di a vera di sapere di potere è la grande scommessa che hanno tutte le democrazie
C'hanno la democrazia nel mondo ce l'hanno in Europa ce l'abbiamo in Italia
Non c'è una via chiara non esiste più
Non esiste più un percorso frutto di ipotesi predeterminate esisterà ricerca possibile di valorizzazione di percorsi nuovi da metteremmo
E su questo che si chiede a tutti noi i soggetti individuali e collettivi una vera nuova sfida una nuova collocazione noi non possiamo fidarci più delle certezze passante non possiamo fidarci più dei rapporti e del tipo di collocazione che abbiamo avuto nel corso di questi anni
Si chiede a tutti una collocazione nuova e diversa
Ora è più facile come voi vedete parlare cambiamenti
Soprattutto quando i cambiamenti riguardano gli altri
E molto più difficile parlare di cambiamenti quando si parla di se stessi
Cioè c'è una
Questa vicenda le pensioni ad esempio più clamoroso
Tutti parlano di cambiare le pensioni
Ma ognuno è convinto che sta parlando alla pensione di un altro
Mai dalla sua perché quando scopre quando scopre che è la sua dice altre e io che c'entro perché divisi non e non si capisce invece che ormai o al cambiamento riguarda tutti
Oppure non funzioni non determina il passaggio necessario
Che è indispensabile per ottenere poi i risultati che noi vogliamo sullo sviluppo sul lavoro
E questo cambiamento che ci ha portato in Italia se parliamo dell'Italia ad adottare una politica che abbiamo chiamato di concertazione
Guardate sulla politica di concertazione se ne dicono di tutti i colori la politica di concertazione una cosa semplicissima
è una politica non è un metodo e una politica
è una cosa molto semplice
Ci mettiamo d'accordo sugli obiettivi da raggiungere e ci impegniamo tutti ad avere comportamenti coerenti per il raggiungimento di quegli obiettivi
Niente di più e niente di meno
Non c'è scambio non c'è consociazione non c'è io ti do tu mi dai non c'è nulla di tutto questo c'è l'assunzione di una responsabilità l'inflazione è un nemico bene serio l'azione è un amico condividiamo l'obiettivo di abbattere l'inflazione
E ci impegniamo tutti quanti ad avere comportamenti coerenti per evitare che l'inflazione rischia il sindacato con la politica salariale le imprese non ammendanti Prezzi il governo non aumentando le tariffe facendo funzionare la concorrenza e il mercato che è la cosa che dicono tutti perché tutti in questo Paese sono per la concorrenza e il mercato dagli altri
Vedete questo alla benzina il fatto più clamoroso
Di Brescia il prezzo del petrolio non deve unisce al prezzo dalla bensì aumento del prezzo del petrolio aumenta il prezzo della benzina perché questa l'idea di mercato si chiama cartello mariti dei testi di economica non si chiama mercato
Io penso che sia utile invece
Attraverso un percorso di concertazione far funzionare la concorrenza e il mercato
Noi abbiamo sconfitto l'inflazione in questo Paese non ci credeva nessuno attraverso questa politica di assunzione di responsabilità
Noi abbiamo determinato un vero cambiamento nelle questioni reali di questo Paese che vanno risanate
La finanza pubblica ci hanno consentito di raggiungere il gruppo di testa dalla moneta unica tutto questo ha bisogno per progredire di una politica che si sviluppi questo andamento e lo determini sia a livello europeo sia a livello nazionale
A livello europeo
Non basta avere una politica è una moneta per a vere poi uno sviluppo ci vuole la decisione di gestire l'Europa come un nuovo grande paese
Non possiamo continuare ad avere alla monnezza e da una vera la politica economica e sociale europea le due cose non possono essere separate noi abbiamo bisogno di un grande accordo tra i governi europei con le parti sociali per una politica dei redditi europea dei redditi io non parlo di omogeneizzare i trattamenti salari pentimenti no io parlo di omogeneizzare le dinamiche inflazione prezzi tariffe salari
Cioè debbono essere omogeneizzati di dinamica a livello europeo altrimenti il rischio è che l'Europa si fa una concorrenza al ribasso o al suo interno
Tutta sui costi la scaricano sulla parte debole proprio perché non vogliono accettare un meccanismo di costo nell'Europa che rinunci alla sovranità sì abbiamo rinunciato alla sovranità dalla moneta che era la principale sovranità non si capisce perché non dobbiamo rinunciare alla sovranità delle altre dinamiche
Ma qui c'è una testa difficile complicata da superare perché hanno tutti invece sono prigionieri di un modello nazionale prima si diceva perché i governi erano differenziate
C'erano governi di diverso colore socialdemocratici democristiani ora non si può dire più perché l'Europa ci sono su quindici governi tredici governi a guida socialdemocratica se non lo fanno ora ma quando lo faranno
Quando non non motivo non è più rinviabile eppure voi avete visto i presidi e i segretari dei partiti
Di questi che poi danno espressione a questi governi si sono riuniti tutti a Milano hanno fatto un grande convegno sull'Europa e hanno detto o alla figlia hanno approvato un bel manifesto in cui c'è scritto che bisogna costruire nel nell'Europa cinque milioni di posti di lavoro nei prossimi cinque anni
Ora io dico se ci avessero chiesto consiglio non gli avremmo detto di non mettere mai cifre che le cifre non portano bene come si sa in Italia per chi li ha usati però non l'hanno fatto ma la cosa più clamorosa non è questa e che essendo i segretari dei partiti che in questo momento governo nell'Europa se fanno un appello manifesto a chi lo fanno a loro stessi debbono fare una politica non un appello manifesto debbono capire qual è la politica che l'Europa può fare per favorire lo sviluppo all'espansione la prima e fare una politica dei redditi
La seconda è fare un piano di infrastrutture finanziato direttamente dall'Europa la terza è quella di dare una interpretazione del Patto di stabilità più espansivo
Un moderato come Giscard esteri non rivoluziona un moderato come giusta queste ha proposto che
Le quote nesso destinate ad investimenti produttivi pubblici non facciano parte del Patto di stabilità
Se noi lo tenessimo questo risultato noi avremo la possibilità espansiva molto più consistente
Di quanto invece non si fa con una politica chiara fine è una politica restrittiva allora l'Europa si deve assumere questa guida noi speriamo tanto che finalmente questo possa determinarsi c'è qui per noi per noi soggetti politici parlo io di soggetto sindacale c'è qui proprio una una novità incredibile dobbiamo cedere sovranità che la cosa più difficile dal nove dobbiamo cioè sostanza fare in modo che si decida ad un altro livello quello che abbiamo deciso a questo livello ma per farlo ci vuole coraggio forza determinazione invece come vedete questo è un dibattito che non esiste non ne parla nessuno sembra una cosa che appartiene al non si capisce a quattro esperto a quattro che si rivestono ogni tanto e difatti non decidono nulla proprio perché se l'innesco ogni tanto
Invece noi abbiamo bisogno che ci sia questo tipo di indicazione nuova secondo se trasferiamo tutto questo nel nostro Paese ci accorgiamo di tre cose
Ritratto qui in maniera sintetica e poi faccio in modo che al secondo turno die esplico di più le tre cose sono prima cresciamo poco
Ci sviluppiamo poco
Abbiamo vittima di crescita che dell'uno se ci va bene dell'uno e tre per cento che è assolutamente non adeguato per avere più sul più lavoro quindi dobbiamo fare in modo che si cresca di più
Per fare in modo che si cresca di più dobbiamo avere una politica europea del tipo che abbiamo indicato secondo dobbiamo avere un rilancio vero degli investimenti pubblici e privati
Per fare questo dobbiamo partire dall'analisi del Paese
Questo Paese è un Paese contraddittorio disuguali
Bisogna amare le cose col loro nome
E invece fanno fatica a chiamarla col loro nome
Noi abbiamo una situazione nella quale ventitré province italiane hanno il tre per cento e disoccupazione cioè non hanno disoccupati
E abbiamo ventitré province in Italia che hanno il trenta per cento e disoccupazione cioè hanno una montagna incredibile se continuiamo ad avere le stesse regole le stesse norme le stesse politiche per le ventitré province che hanno il tre per cento di disoccupazione e le ventitré province che hanno il trenta per cento disoccupazione noi non risolveremo mai il problema perché a quel conto la questione come si pone in termini totalmente diversi a quel punto le imprese italiane non vanno a investire
Dove ci sarebbe bisogno che andassero cioè dove ci sono i disoccupati Navarra investire all'estero ed è legittimo che ci vadano se noi non creiamo le condizioni competitive perché restino in Italia
Di questa cosa non voglio no
Non vogliono non vogliono sentirne sembra una cosa che appartenga non si capisce bene perché per fare una politica di questo genere ci vuole chiamare le cose col proprio nome allora primo ecco le parole vere flessibilità flessibilità significa che tu devi avere una flessibilità fiscale c'è chi va a investire nelle zone dove ci sono tanti disoccupati deve pagare meno tasse e di quelli che invece investono nove non hai chiuso
Vita dice se tu fai uno spiraglio fiscale all'intero paese va bene
L'Irlanda lo fa
E con questa politica richiama investimenti stranieri di grande quantità se lo fai in Italia in una parte dell'Italia non va bene perché è lesione alla concorrenza all'interno del tuo paese
Con questa interpretazione noi condanniamo quella parte del Paese a non poter aspirare di essere competitiva con gli altri Paesi che offrono condizioni migliori
Ora io dico finalmente abbiamo Monti alla concorrenza
Prodi presidente dalla commissione se non riusciamo a far modificare questo orientamento
Per nelle condizioni attuali avendo questi due italiani che si possono abbattere per questa vicenda io dico non ce la faremo più
A meno che anche loro non si scordano delle condizioni italiane e tratteranno altrove si dice che non si parla più italiano ma ormai si deve parlare in inglese se loro cominciano a parlare inglese parla l'anno solo dell'Irlanda è chiaro che l'Italia può aspettare
E allora se così stanno le questioni
La seconda questione che è legata a questa sembra per brevità è la questione delle flessibilità del mercato del lavoro della sala
Noi non possiamo andare avanti con regole uniformi
Noi abbiamo bisogno d'una nuova stagione in cui sia possibile differenziare le regole adattando la realtà tutto in trasparenza
Perché se tu non lo fai in trasparenza adattandole se non ai tabù che ancora ci sono nel mondo del lavoro nel sindacato che ancora ci sono la politica italiana alla fine cosa vince vince il sommerso vince il nero
Perché a quel punto si adattano ma come andando senza regole se tu vuoi l'allattamento devi adattare le regole e allora Milano non è Napoli
E Napoli non è Palermo e Torino Nord Genova ed è giusto che per affrontare le questioni
Di quelle città tu usi strumenti contrattuali trasparenti sul mercato del lavoro e per questo noi abbiamo firmato l'accordo di Milano e per questo troviamo in maniera assolutamente incredibile la posizione di un sindacato come la CGIL che si rifiuta
Di prendere questo atto di prendere questa coscienza
Ma non solo ma non solo solo la questione salariale se il salario formare rimane una questione nazionale è l'inflazione si proietta zero noi non avremo la possibilità di determinare un vero avanzamento sul versante delle politiche destri Buttiglione noi dobbiamo legare il salario alla produttività dove essa è nell'azienda dove e nel territorio dove questo ci darà più spazi più domanda più possibilità quindi è chiaro che questo come si fa
Si fa se si bilancia in maniera diversa il contratto nazionale può nel contratto territoriale o aziendale
E anche qui non si tratta di inventarsi di fare delle cose si tratta di determinare di prendere coscienza che questo Paese ha il lavoro nero
Perché al Sud per pagare di meno non si applica nei contratti
E al nord non si applica i contratti per pagare di più ma chiamare le cose col loro nome in questo Paese non servono perché se restare con loro nome dicono allo scandalo ma allora tue proporre delle regole differenziate sì sì io voglio proporre o delle regole
Altrimenti la differenza la fa il nero
Ma questo è un Paese strano vedete se noi dobbiamo fare un accordo per recuperare il sommerso
è possibile farlo
E diciamo il primo anno Poitier che il sessanta per cento al secondo anno ottanta il terzo se tu lo devi fare dall'inizio dicendo facciamolo in maniera chiara esplicita dal non sapevo
Perché ormai è un paese dei pentiti
Solo se ti penti ti danno il premio se non ti penti
Se non dipende più
Se non diventi non c'è premio ma io ti voglio evitare di peccare ti voglio dalla grazia sono due no no prima pecca poi ti penti RAI e ti darò il premio è una concezione al contrario in questo c'è proprio un ritardo complessivo del dibattito al Paese
E a sinistra in cui s'aspetteresti che tutto questo diventa centrale nono non trovano di meglio che inventarsi in questa stagione questa specie di strano di strana babele che si sta determinando sullo Stato sociale
In cui si dice dobbiamo evitare togliere più agli anziani e dare più ai giovani che detta così
La cosa uno meglio discoteca
E poi si capisce che cosa significa in concreto
Intanto io così tra virgolette non l'ho mai visto stare un giovane meglio se suo padre sta peggio questo è un il mistero dalla natura però ci vogliono convincere che se il padre sta peggio e il figlio sarà meglio ma questa ma detto questo detto questo in concreto che significa oggi il problema del giovane la formazione e lavoro
Quindi la questione vera è questa non è inventarsi delle nuove viene assistenziali non è sentire come si sente a sinistra il reddito minimo di inserimento oppure l'indennità di disoccupazione estesa a tutti queste sono diavoleria assistenziali
Assolutamente inaccettabili
Perché noi abbiamo contrastato per vent'anni l'assistenzialismo se ci vogliono far ritornare indietro sull'astensionismo beh dobbiamo dirlo chiaro noi non ci stiamo noi faremo una battaglia con tutte le nostre forze
Contro questa impostazione assolutamente inaccettabile
Ho finito
No e mi faccio prendere questa
E dottori
Ultima questione per ora poi cito
In questo sta i la nuova possibilità di determinare un percorso che dopo l'euro ci porti a lavoro
La politica europea espansiva
Una politica di vero riformismo del nostro Paese in grado di valorizzare
I contenuti e le condizioni per quelle che sono utilizzando che cosa utilizzando la società la contrattazione
E gli strumenti e le organizzazioni e i valori che la società esprime ecco il secondo turno passepartout da qui dalla società che poiché il tema che ci vede insieme nel Foro ma che possiamo sviluppare meglio nel percorso di questo dibattito e anche del nostro lavoro grazie
Che in questo secondo giro e prego per le ragioni che ci sarà un incontro seguire in questa sala in nero e l'attore di se è possibile attenersi al tempo
è un problema i estati SMA per dovere
Vorrei però sottolineare tre aspetti invitando ciascuno di loro se possibile a toccarlo nel loro nel loro interventi
Il primo lo prendo
Dal dottor Benedini
Abbiamo messo come tema dopo l'euro il lavoro perché quello che ci preme come fare più occupazione
Il dottor Benedini diceva nuove forme di lavoro flessibilità cambiamento poi a un certo punto ha usato
Due termini il cui abbinamento è molto interessante produrre opportunità
Allora io chiederei a tutti come si possono produrre queste opportunità
Secondo aspetto che prende invece intervento di Boban
Diceva nel nostro Paese le politiche riparativa e sono maggiori delle politiche promozionali
Possiamo allora chiede mentre l'atto tra il relatore ipotizzare qualche politica promozionale quali politica promozionale si possono ospitare e infine dall'intervento di Sergio D'Antoni
è emerso ciò che ha detto anche in conferenza stampa
Però mettere l'occupazione diceva occorre una sede decisionale operativa e forse collegato a questo concetto di società che diceva in chiusura
Chiederei anche agli altri se condividono questa impostazione e facendo questo do subito la parola al dottor Benedini
Grazie
Ma io adesso temo che qui ci sia un ultimo un altro concorrente allora
Carica di Presidente di Confindustria dopo aver sentito D'Antoni migliore imprenditore che ci si
Posso parlare
No no questa era assolutamente tranquillo e
Semmai se veramente vuole farlo penso che come dire debba mettere in concorrenza per fare il segretario di un sindacato perché è questa la nuova condizione nella globalità
Bene
Dopo le loro avevano detto il lavoro
Opportunità
Ma guarda
Quasi sempre soprattutto
Un'esigenza di flessibilità
Che poi significa modernizzazione
Che se ben calibrate governata favorisce lo sviluppo dell'impresa e di conseguenza l'occupazione
Ed è tanto vero questo
Che nei paesi
Con un mercato
Del lavoro
Più libero
Sia in entrata che in uscita
Attirano più investimenti
E quindi
Registrano ricadute positive
Sul fronte dell'occupazione
Questo è un dato di fatto
E risultati raggiunti negli Stati Uniti nell'Europa da Inghilterra e Olanda
Dimostrano l'efficienza di un quadro legislativo che lasci spazio all'incontro dalla volontà delle parti cioè flessibilità nella semplicità
E sia chiaro onde evitare qualsiasi Paul
E che al riguardo
Ripeto ancora che non intendo con questo
Che ci sia una mancanza di regole
Troppi anni di lavoro e di dalla parte imprenditoriale di trattativa a livello nazionale perché mi posso illudere di questo e non lo voglio non lo vogliamo noi imprenditori noi ho detto vogliamo la partecipazione partecipazione che all'estero viene già fatta
Io in una operazione sono socio di una società multinazionale
Questa società ha messo a disposizione dei lavoratori il cinque per cento delle proprie azioni a condizioni particolari
Ebbene l'Italia ha vinto il primo premio tra virgolette virtuale perché il novantacinque per cento dei lavoratori hanno sottoscritto le azioni per dirle che in Italia l'Italia natura
Naturalmente questo tipo di partecipazione
Noi in Assolombarda abbiamo voluto durante la nostra assemblea generale di pochi mesi fa
Richiamare con forza l'urgenza di un progetto di sviluppo per l'euro
Ribadendo la necessità di trovare una via o europea la competitività
Una via che sappia creare condizioni favorivano lo sviluppo dell'attività economica e far rinascere un clima di fiducia ritorno sul prima di fiducia
Ricordate che ci crediate o no sono solo le imprese che producono ricchezza e quindi producono occupazione
Quindi sollecitando una politica economica per la crescita e per la flessibilità dei mercati abbiamo identificato una proposta
Che si sviluppa attraverso tre obiettivi che essa dovrebbe perseguire a livello europeo sto parlando perché è di questo che parliamo ormai l'Italia i confini sono troppo stretti
Dobbiamo vederli in chiave europea e quindi che cosa bisogna fare perché effettivamente si crei
Un'inversione di tendenza la disoccupazione
Bisogna promuovere l'imprenditorialità soprattutto nei giovani
Bisogna stimolare la concorrenza ne è stata accennata anche da D'Antoni
Bisogna migliorare le regole questi sono i tre obiettivi per la nostra proposta
Per la crescita
E la flessibilità del mercato cioè una politica economica europea
Anche naturalmente rispetto al fattore lavoro tradurre questi principi
In azioni significa
Attivare quelle leve che possono far crescere il contenuto dell'occupazione
Della crescita economica
Quindi a partire dalla ricerca
Argomento importantissimo
Creare sviluppo
Dell'innovazione
Della formazione del capitale umano
Delle pubblica amministrazione per renderle più efficienti
Dallo snellimento delle regolamentazioni che presidiano l'attività produttiva
Queste
Sono le cose che si devono fare le cose che noi dobbiamo perseguire in Italia e in Europa
E quando dico noi dico noi tutti
Perché volenti o nolenti
Noi facciamo parte di una squadra imprenditori e lavoratori
Che ha in comune lo stesso interesse
Quello di produrre ricchezza
E questo è un must è un è un assoluto
In cui non c'è bisogno che lo dica io catodica il sindacato in cui non c'è bisogno
è un fatto reale è un fatto
Pragmatico
Se vogliamo
Superare l'attuale situazione di disagio che c'è in questo Paese
Noi dobbiamo uno fermamente credere nell'Europa
Due dobbiamo lavorare tutti insieme per creare lo sviluppo
Ci saranno i distinguo non è importante ma questi sono gli obiettivi
Ed è questo
Quello che almeno a noi lombardi
Ma non le faccio una questione di categoria ma se non altro siamo venuti fuori con questo progetto perché crediamo
In questo
In questo metodo lavorativo crediamo veramente nel gioco di squadra crediamo che questo Paese ne può uscire soltanto se tutti insieme lavoriamo a questo obiettivo pur non illudendo ci delle diversità
E il quale ci devono essere perché no
Io D'Antoni possiamo essere d'accordo su molte cose voltata non d'accordo ma l'importante è che lui si parla una lingua in cui ci capiamo e si abbia degli obiettivi in cui che vogliamo raggiungere
Intendo D'Antoni come rappresentante chiaramente dei lavoratori o di una parte
Quindi è questo il messaggio che io voglio mandare
Un messaggio che non è tanto ma visto anche il momento in cui siamo qui a Rimini
Che non è soltanto una questione economica
Ma anche permeata da un credo
In qualcosa di molto più importante
E sovrannaturale io penso che noi dobbiamo andar via con l'idea che noi dobbiamo lavorare tutti insieme per creare finalmente uno sviluppo di questo nostro Paese
Ringrazio presidente Benedini per la concretezza delle proposte rigiro le tre questioni a Luigi Bobba
Formulerei un un cast di proposte di come le virtù cardinali di sette proposte o sette buone pratiche prima riguardano proprio l'Europa due aspetti reggia toccati D'Antoni che ovviamente mi trovano d'accordo c'è quella del non conteggiare gli investimenti produttivi ne dai vincoli del patto di stabilità che sarebbe l'unico modo appunto per generare crescita
E quello dell'assurdo che appunto siccome la la l'Irlanda solo poche migliaia di abitanti si può applicare poi diventare una grande zona franca che da da paese di emigrazione diventa Paese che attira lavoratori
E non si possa fare la stessa cosa che dico sopra la Calabria in Italia
E cioè concentrando quindi uno sforzo in qualche modo una massa critica di Investimenti di impresa in realtà dove se non c'è questa massa critica come dire la possibilità di mettersi
Al passo con la dinamica europea diventa quasi impossibile la terza proposizione che riguarda invece l'Europa attiene al al fatto al così detto modifica del regime di va anche qui c'è una proposta che tende a modificare il regime di IVA per quelle imprese ad alta intensità occupazionale in particolare nel settore delle costruzioni
Credo che questa proposta vada estesa anche a tutto il campo dei servizi alla persona che sono oggettivamente strutturalmente delle imprese che sono ad alta intensità di occupazione
è chiaro che questo potrebbe consentire in un settore che è l'unico che negli ultimi cinque anni è sempre stato in crescita quello dei servizi appunto la persona di poter avere uno sviluppo molto più forte e soprattutto di assorbire una parte rilevantissima di quel sommerso che abbiamo visto essere diciamo uno dei problemi chiave del Paese
La seconda proposta attiene alla formazione in particolare alla formazione professionale
Il nostro Paese spende gli spiccioli per la formazione professionale rispetto alla dimensione alla alla media della spesa degli altri paesi
E questo è una un gatto sicuramente che poi si tocca con mano perché poi troviamo anche in zone dove c'è un mercato del lavoro che vede presenza di molti disoccupati magari l'assenza di particolare figure di carattere professionale oppure attualmente anche le imprese che operano nel campo del lavoro interinale spesso si trova di fronte a dei vari colli di bottiglia
Per l'assenza appunto di preparazione di figure professionalmente
Adeguate alle richieste che vengono dalle aziende
E qui bisogna dire una cosa è stata fatta se non ricordo male credo ad Antonini può correggere nel maggio del novantasette la legge il cosiddetto pacchetto Treu su passati due anni e fischia
E quella legge che conteneva tante cose di quelle tante cose credo che l'unica che sia partita in qualche modo seriamente sia al lavoro interinale
E tutto il resto è ancora in gran parte sulla carta in particolare per quanto riguarda la formazione e la formazione professionale la formazione continua la formazione ricorrente
Prima c'è voluto un anno e mezzo perché il governo facesse il decreto di attuativo poi la cosa si è incagliata la Corte dei conti e qui nonostante le promesse le Stra promesse Larry promesse
Di governo del governo D'Alema in testa questo provvedimento è sempre la incagliato
Alla Corte dei Conti organismo che ha sicuramente tutto l'esercito che ovviamente tutti i suoi poteri istituzionali ma che sembra essersi particolarmente non so per quale ragione accanito
Attorno a questo a questa questione
E la formazione potrebbe essere l'arma decisiva non si è detto anche a fine luglio nell'approvazione del cosiddetto masterplan è un insieme di risorse consistenti che nei prossimi cinque anni
Riguarderanno tutti i settori e i campi dell'istruzione e della formazione
L'unico Ugorji o speranza non so come dire in altro modo
E che questo non faccia il solito tragitto che fanno le decisioni in Italia per cui si decide di spendere cento si impegna a sessanta si spende venti
Speriamo che questa a molle rilevantissima di risorse che sono impegnati in questo masterplan non conoscono questo strana itinerario ma diventino invece l'arma vincente per il nostro Paese la terza proposta tiene
Ad una possibilità di sostenere realmente uno sviluppo del mercato sociale quindi non sviluppo
Delle iniziative di terzo settore abbiamo fatto prima una sistema di detrazione fiscale favorevole
Con l'auto poi il governo ha fatto è ancora in corso il sistema di detrazioni per la ristrutturazione della casa
Sarebbe tempo di prendere quello spiraglio che è stato messo nella finanziaria dello scorso anno e farlo diventare una regola di una qualche consistenza di una qualche rilevanza
E cioè offrire ai cittadini alle famiglie
La possibilità di una detrazione significativa delle spese di cura di assistenza e di servizi formativi come un grande investimento sulla qualità del vivere e sul capitale umano del Paese
La quarta proposta attiene a una revisione della tassazione introdotta recentemente dell'IRAP alla fine questa tassa
Ha finito per sfavorire indirettamente direttamente proprio l'impresa ad alta intensità di lavoro ad alta intensità occupazionale e ha favorire sostanzialmente le società finanziarie le banche
Ma se è vero come ha detto recentemente il commissario Monti che una parte rilevante della disoccupazione in Europa è determinata proprio dal diverso regime di tassazione di capitale di lavoro
E che una crescente una stabile crescente tassazione dei redditi di lavoro ha portato di fatto ai redditi lavoro ad essere diciamo sensibilmente più tartassati rispetto ai redditi del capitale evidentemente noi dobbiamo puntare ad una forte detassazione dei redditi da lavoro in modo da riequilibrare questo stato di cose
La quinta
La quinta proposta attiene ad una utilizzazione si è parlato molto anche in Italia
Del cosiddetto modello olandese certo non bisogna sempre e se resterò feeling
Ma certamente un insieme di misure che consentono effettivamente una conciliazione attraverso una forme diverse di flessibilità fra il lavoro l'educazione dei figli la famiglia
La sesta
Proposta a che fare con la possibilità che siano affidate non solo ad istituzioni pubbliche ma segnatamente attraverso dei bandi di carattere pubblico a dei soggetti di terzo settore la capacità di sviluppare soprattutto nelle aree a minore
Intensità a un minore a maggiore disoccupazione la possibilità di sviluppare nuove imprese non profit nuove attività nuove imprese sociali
L'ultima proposta ha a che fare
Conto le recenti proposizioni che sono state anche evidenziate dal Governo
Quando si è detto di in qualche modo mettere mano a quelle pensioni Doro e a quei regimi speciali
Qui mi permetto cantori con un pizzico di zampino anche del sindacato non ha non è del tutto indifferente
Perché non si capisce perché un lavoratore del ruolo dell'elettrico guadagni non abbiano una media di pensione di quattro milioni e mezzo di tre milioni e mezzo e i lavoratori dipendenti abbiano una media di un milione certamente questo non è equità
Allora mi sembra che quella proposta di un contributo di solidarietà del due per cento
Si è un po'come dire un po'un palliativo se queste sono le differenze il diversi prelievi che vengono fatti e allora lanciamo l'idea di una proposta di un grande piano di alfabetizzazione informatica dei nostri giovani che sanno usare il computer
Peggio di quanto sanno usarlo mediamente i giovani dell'Unione europea e finanziamo logo questo contributo di solidarietà
Non è un modo di far stare Madge meglio me peggio dei padri ma sicuramente è un modo di far stare meglio i figli due ultime cose due proposte come dire di brevissimo termine
Abbiamo di fronte una riforma che ha fatto almeno sulla carta a eliminato il monopolio del collocamento pubblico
Le alla CISL alle Akrea Compagnia delle opere la con cooperative si sono impegnate già in diverse regioni Lombardia nel Lazio nell'Emilia per dar vita a strutture di privato sociale non profit per essere un soggetto attivo di promozione del lavoro dell'impiego
Credo che sia indilazionabile urgente e indispensabile
Non dico una riforma della legge non voglio spingermi tanto anche se sarebbe necessario ma almeno di una circolare che sa molto di di sovietico e poco di capacità di una liberalizzazione non selvaggia ma finalizzata del mercato del lavoro
Altrimenti le altre regioni faranno fatica a partire son partite come dire le regioni più forti dove siamo più forti e credo che questa iniziativa che possiamo fare insieme sia un modo molto concreto di dare una risposta nella creazione di nuovo lavoro
E questo credo un obiettivo che ci accomuna forse mettendo insieme le forze qualcosa si riesce a cambiare forse insieme si può
Grazie
E a Sergio D'Antoni ripartiamo da società con quale tre provocazione che abbiamo fatto siccome vedo che
Abbiamo poco tempo perché
Come poi c'è un altro dibattito finché non posso impedire agli altri di mi mi soffermo soltanto su due questioni la prima perché è stata accennata da Benedini e quindi trovo diciamo interessante la possibilità di sviluppare
Per essere protagonisti nella società dobbiamo diciamo io lo chiamo così democratizzare
L'economia democratizzare il capitalismo cioè dobbiamo quindi avere un modello di democrazia economica che sia tale
Da poter determinare quel tipo di conciliazione tra competizione e l'equità di cui parlavamo all'inizio
Ecco nel fare questo dobbiamo fare avanzare un modello di partecipazione
Deve dire qui ha detto che Confindustria non sottrarsi Assolombarda e disponibile noi dobbiamo come deve fare in modo che questa disponibilità si traduca in nei comportamenti concreti
Io sono convinto che questa è una grande carta che possiamo giocare nel protagonismo
Dei prossimi anni dire nella modifica vera dei comportamenti nel tipo di azione che posta produrrà più sviluppo e più lavoro questo significa avere relazioni sindacali partecipate e questo va bene al alla fine possiamo trovare la maniera ci sono tante esperienza che stanno avanzando ma significa pare il passo in più significa proporre un modello di azionariato dei lavoratori di partecipazione dei lavoratori al capitale di rischio dell'impresa
Con tutto quello che ne consegue in termini di diritti e di doveri che da questo punto di vista sì possono determinare per me questa è una svolta autentica secondo industriale
Uscendo dalle ambiguità che finora ha avuto lo voglio per aprire un sì è stato quest'olio son trarrebbe neri non non la rovinosa però se ne come industria finalmente fa di questa battagliare sia perché si tratta di fare una battaglia nel Paese
Perché dobbiamo conquistare il consenso per far passare questa linea
Cominciando dalle privatizzazioni che sono in corso che possono essere quelle determinanti per fare avanzare tutto questo io sono convinto
Che sei lavoratori si identificano nel processo produttivo se ottengono le azioni se si determina questa possibilità di partecipare poi a tutte le decisioni dell'impresa questo farà avanzare complessivamente l'efficienza del nostro sistema in contemporaneamente anche l'equità del nostro sistema perché lettura questioni due interesse s'incontreranno ma qui dobbiamo superare difficoltà culturali avanzatissime forti
Perché a destra abbiamo una difficoltà enorme si considera questo come un attentato
Alla libertà spesso questa introduzione dei lavoratori nel sistema di comando nel capitale di rischio e a sinistra lo si considera un compromesso
Che non può non essere non può essere accettato dai lavoratori perché altrimenti si confà entrerebbero in un conflitto di interesse tra i resti dell'impresa il proprio destino noi dobbiamo sconfiggere questo tipo di mentalità che io trovo assolutamente sbagliato perché farà aumentare l'efficienza la solidarietà l'equità e il potere dei lavoratori significa far aumentare complessivamente la democrazia in questo nostro Paese
Ma questo bisogna che lo facciamo entrare nelle teste dei tanti e guardate e guardate a sinistra questo è complicatissimo perché le rimanda maturare mentalità veramente nuove che fanno una grande fatica ma volti volti
Ma volti
Volti ormai sono di sinistra perché Mancini perché per il resto è difficile capire
Dove ci vogliono dove ci vogliono portare se questo è vero qui appunto superando le questioni aperte noi possiamo dare un impulso autentico alla società al suo protagonista al scrissi al vero cambiamento dello stato sociale a quel principio ovvero di sussidiarietà
Che non si tratta di cambiare le condizioni delle persone si tratta di cambiare cultura mentalità gestione avanzare su un percorso che emenda protagonisti milioni di persone
In Italia c'è una ricchezza spaventosa dal punto di vista della capacità organizzativa associativa che si può mettere alla prova superando concezioni veramente vecchie qui noi ognuno con la sua identità ognuno con la sua autonomia abbiamo un grande lavoro da fare
E lo dobbiamo fare con questo criterio che abbiamo assunto nel corso di questi anni che può migliorare unendo gli sforzi unificando gli obiettivi evitando la frantumazione lasciando che tutto questo poi si traduca come si traduce in culture egemoni che non corrispondono più alla situazione reale del Paese
Per questo ci vuole più coraggio più forza ma anche diciamo la verità e qui effettivamente Benedini lo diceva in maniera diversa ma diceva ci vuole più fiducia
Ecco io concludo con questo veramente ci vuole più seduti a me oggi è piaciuto sentire bene dire che parla di fiducia
Perché i vertici alla come industria come noi sappiamo piango la mattina la sera e quindi come dire non sono un bell'esempio quindi valesse Luís se Candela cambiarle mi pare una cosa utile manca non la voglio maneggiare cioè ma qui c'è un veramente un problema di fiducia noi siamo circondati da sfiduciato
Siamo circondati da opinion leaders che impongono quadri negativi chiede presentano tutto al contrario anche la cosa buona ce ne presentano sembra al contrario gli faccio un solo esempio e poi chiudo
Questa cosa dall'età media che si allunga in Italia se campa di più
Cioè una bella scoperta si arriva a ottant'anni per le donne ottantuno e per gli omega settantotto e siamo uno tra i Paesi più longevi dal mondo
Allora questa è una bella notizia no intanto valorizza la no no se tu trovi qualcosa scritto dei colonizzare altri cavalli più e pertanto avremo più vecchie come faremo e non si saprà chi li manterrà cioè tutto al contrario
Ma dopo apprezza il fatto
Che se campate più e siccome per le cose che si dicevano prima consentitemi la battuta si campa di più e la sanità non funziona pensate se funzionasse cioè che sarà
Il il punto vero il punto vero da questo punto di vista e innescare invece è un prete una una corrente di fiducia i problemi che abbiamo davanti sono problemi alla nostra portata
Trent'anni fa quarant'anni fa ciascuno di noi
Noi giovanissimi ciascuno di noi aveva problemi maggiori degli attuali neppure il clima come veniva affrontato tutto a casa in famiglia a scuola ti dicevano
Lavora studia vedrai cambierà il migliore Rai gli dicono dalla mattina alla sera
Comunque i figli staranno peggio dei padri ma non è scritto qual è il criterio io penso che i figli possono stare meglio del padre io penso che se noi facciamo una vera solidarietà generazionale tra giovani e anziani se lo inneschiamo le nostre culture i nostri valori
Di gente impegnata nel sociale che creda nella società
Che vuole modificare tutta questa bardatura che ci hanno messo davanti Noè questo Paese lo possiamo cambiare unifichiamo ci lo cambieremo arriverà lo sviluppo e lavoro grazie
Vorrei chiudere con una battuta questo incontro
La Compagnia delle opere
Che dice sempre che parte dal positivo nell'affronto della realtà è disponibile per questa corrente di fiducia per questa costruzione insieme queste una proposta che faceva i tre interlocutori
Vi ringrazio di essere qui con noi ringrazio tutti voi ringrazio la Banca Popolare di Milano sponsor dell'iniziativa
Vi devo chiedere una grossa cortesia soprattutto a coloro i quali sono entrati in previsione del prossimo incontro per ragioni di sicurezza occorre che tutti escano dalla sala perché la polizia deve fare una serie di controlli ripeto per ragioni di sicurezza occorre che tutti escano dalla sera grazie