"L'economia fascista nell'analisi di De Felice" e "Le strutture culturali del fascismo da Gentile a Bottai" lezioni tenute rispettivamente da Alessandra Staderini e da Gisella Longo, nell'ambito del seminario su "Renzo De Felice: il lavoro dello storico tra ricerca e didattica" presso l'Aula XIII della Facoltà di Scienze politiche dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

Allora se gentilmente
Continuiamo il seminario sul la storiografia evidenze più sul lavoro dello spoglio diventa sempre più Cerri
Gli abbiamo flessibilità due momenti importanti della dell'opera riferisce riuscirono ad essi economica
Creditrice svolge diverse parti a cui quella veramente esemplare
Vettori lungo la situazione economica socialità giudizi rappresentata anche su fonti abbastanza moderno naturalmente difficile un economista robusto vuole quindi trasbordi appunto questa come la seconda parte invece è un elemento sul quale pure molte volte di tredici si sofferma
Che sono le strutture culturali
Del fascismo tra Gentile debutta il divieto di due uomini a loro modo fra i più interessanti anche se diversi regimi fascisti probe
La parola al flusso stabili per il l'economia fascista sugli edifici
Allora perduto buona sera e per prima cosa io volevo ringraziare gara Liberti chiede fate aprire a me come forse ogni seduta più anziana tre collaboratori di De Felice questo ciclo particolare di cioè seminario a testimonianza in effetti il tema da me scelto è legata anche la mia esperienza personale perché mi sono laureata tanti anni fa con definisce proprio su una tesi a carattere economico
Vi spiegherò poi perché sulla battaglia del grano come diceva il professor adesso odi etnici non è uno storico economico non è un economista aver anziché in una scarsa considerazione mi sembra di ricordare della storia economica come Brancasi
Ha una formazione che gli permette di adoperare gli strumenti per ricostruire un quadro economico
è basti pensare che contestualmente volumi della biografia di Mussolini esce il volume sul sulla vita economica nel Lazio di cui ha parlato il professionali Berti nel primo incontro
In realtà ciò che interessa definisce
Sono le ripercussioni dei fatti economici sulla vita la mentalità lo stato d'animo delle persone
Però questo interessa una sua evoluzione negli anni se ne vediamo i primi volumi della biografia di Mussolini in realtà definisce si sofferma poco sugli aspetti economici e ci sarebbe stato molto da dire la prima guerra mondiale il primo dopoguerra questa attenzione per gli aspetti economici crescente Mammano che lui sì un affronta più specificatamente e gli aspetti del fascismo come regime cioè in un regime di tipo totalitario quale il fascismo il rapporto tra scelte economiche e accettazione di queste scelte economiche da parte del Paese dalle varie classi sociali
Diventa fondamentale
Cioè e quindi richiamo al concetto appunto di mobilitazione
Non a caso su molte scelte di carattere economico il fascismo ad opera frasi di tipo vitalistico io ho citato la battaglia del grano sarà scusi per la battaglia della lira della quota novanta sarà così per l'altare sia cioè e è necessario cui rivolgere il paese su quello che è il programma anche economico
Quindi ma mano che De Felice va avanti nella biografia di Mussolini è costretto laddove lo fa anche molto bene direi ad ampliare le considerazioni di carattere economico fino ad arrivare a tutto l'aspetto sulla preparazione bellica
E poi soprattutto come diceva adesso il professore nel volume relativa la guerra mondiale se questo grandissimo affresco anche Complesso sul popolo italiano in guerra che liberamente e colpisce per la capacità di analisi
Forcella spunto per questa mia questo mio intervento naturalmente devo scegliere degli aspetti no
E allora ho pensato di focalizzare l'attenzione su alcune cose sullo stato degli studi sull'economia fascista
Negli anni in cui definisce affrontato la biografia di Mussolini quindi anni sessanta i primissimi anni settanta
Sulla metodologia definisce Anna sull'uso delle fonti in particolare di tipo economico e poi se ci sarà tempo ma mi auguro di sì per non togliere tempo alla collega
Chiede di parlare dopo di me esemplificare qualche aspetto e hanno scelto la quota novanta cioè la politica di stabilizzazione dell'Iraq e la bonifica integrale cioè il processo di globalizzazione
Come dicevo oggi l'argomento della mia tesi era stata a suo tempo avevamo nel lontano sessantasei la battaglia del grano
E nella biografia di Mussolini di a quel punto era arrivata il venticinque
E gli aspetti economici non erano certo prevalenti come dicevo ma proprio di quel lavoro in quel periodo che un periodo di lavoro intensissimo per di felice perché di volume che arriva al ventinove esce solo due anni dopo nel sessantotto
Di Felice stava allargando la sua visuale il suo interesse agli anni dell'affermazione dell'organizzazione del regime
Tra l'altro aveva già scritto un saggio molto importante sulla politica proprio di deflazione la quota novanta che poi in parte ma solo in parte è ripreso o nella biografia di Mussolini quota novanta vi richiamo rapidissimamente gli elementi
Mille novecentoventicinque cambio di gestione al ministero delle Finanze tra Alberto De Stefani cara gestito i primi anni di politica mussoliniana con Giuseppe voti molti un uomo che viene dalla finanza
Nel corso del venticinque e dell'inizio il ventisei c'è un deprezzamento della lira rispetto alla sterlina e al dollaro
Mussolini decide con una decisione che poi è stata oramai Ristori siam concordi nel definire ineluttabile di affrontare una forte politica di deflazione fa un discorso di pesa era uno l'agosto mi sembra del mille novecentoventisei in cui dice non infligge Remo mai a questo Paese l'onta della svalutazione cioè richiama appunto quindi quegli elementi mobili tanti parlavo dei
E e comincia una politica molto dura cioè togliere il credito poi viene fatta tecnicamente dalla Banca d'Italia
In questo lavoro questo grosso articolo che e definisce e pubblica sulla rivista Nuova osservatore sulla quale torneremo
Editrice ad opera
O dei documenti nuovi cioè le carte conservate presso l'Archivio centrale dello Stato proprio di Giuseppe Curti e riesce nel corso della sua analisi a evidenziare due aspetti molto importanti
Cioè da un lato l'indipendenza di Mussolini la sua parziale indipendenza dal mondo economico cioè ed efficiente convinto che la scelta sia una scelta politica mentre il mondo economico forse avrebbe voluto un livello di rivalutazione più basso
Dall'altra proprio la frattura che la decisione di Mussolini viene a creare tra industriali esportatori chiaramente danneggiati da una lira più forte e industriali importatori
Ovviamente avvantaggiati da una politica di deflazione quindi proprio a metà degli anni Sessanta
E definisce comincia a entrare dentro i nodi strutturali bla organizzazione del regime il problema il rapporto con industriali e un aspetto ma c'è anche
Una tutta una fase delicata definizione di equilibri ventisette Carta del lavoro ancora non è stato stabilito il rapporto con la corrente sindacalista del fascismo sblocca amento dei sindacati cioè la sconfitta della corrente di mondo Rossoni e del ventotto
Quindi è un momento molto delicato no però comunque definisce attraverso il saggio sulla quota novanta riesce a ricavare delle importantissime operazioni politiche
La battaglia del grano per tornare all'esperienza personale è solo una relativamente un argomento di storia economica perché coinvolge molti aspetti del rapporto del fascismo con il mondo delle campagne
E non solo dei tempi certi per la propaganda no fare tutto il grano in casa eccetera o soprattutto per l'organizzazione annuale dei concorsi per i vincitori di una serie di concorsi per il grano una un riunioni che si facevano a Roma in gran con un'organizzazione particolare
Ma soprattutto per la scelta politica di Mussolini di presentarsi lui come l'artefice della rinascita all'agricoltura italiana quella di cultura che governi liberali avevano smentita
Questi temi allora siamo appunto nel sessantasei sessantasette non del tutto nuovi si cominciava ad affrontarli solo su una rivista stimare l'osservatore
è una rivista interessante alla quale forse bisognerebbe dedicare un po'più di attenzione e dimenticati
Era c'era un gruppo di giovani
Intellettuali riuniti intorno a Giulio Pastore e c'erano sociologi sindacalisti storici e non parte nomi non schierati il Conde partiti ma con un forte impegno civile
Il saggio di quota novanta di De Felice è del maggio del sessantasei e probabilmente dati i suoi interessi in questo momento io penso che sia stato l'UE influire a influenzare questo gruppo di amici nel pubblicare un'altra serie articoli articoli molto importanti che hanno dato via poi spesso a specifici interessi per esempio esce un saggio di Vallauris corporativismo un altro storico Alberto Acquarone
Si occupa di sindacalismo fascista Giuseppe Rossini di banche cattoliche arte della condizione lavoratori Pasquale Saraceno di politica finanziaria Decio Scardaccione proprio di politica agraria
E sono tutti i lavori e come dicevo anche probabilmente sulla scia della metodologia dei Feliciana che usano ampiamente le fonti negli anni del regime
Accanto alla documentazione d'archivio che cominciava allora essere messa a disposizione Archivio centrale dello Stato
Quindi e che tipo di fonti vengono adoperate per la storia economica in quegli anni
Fonti non solo di tipo analistico cioè ricche di informazioni e di dati esistono delle serie che si chiamano prospettive economiche dell'anno venticinque ventisei ventisette eccetera eccetera dovute a un economista che si chiama Alberto morta
Oppure esistono delle pubblicazione a cura della Banca commerciale
Anche queste di tipo analistico movimento economico dell'Italia mille cioè cioè ma anche studi e saggi sempre del periodo fascista analisi fatte in periodo fascista e poi sono articoli questi nuovo senatore che usano ampiamente la memorialistica che cominciava a uscire
Memorialistica e voi ritroverete citate nei volumi di Mussolini
Ma che spesso usciva a puntate sui giornali illustrati oppure anche opere più organiche per esempio del cinquantadue dializzati pubblica un libro molto importante di Felice Guarneri
L'uomo che fa gesti tutta la politica valutaria della seconda metà degli anni Trenta che si chiamava battaglie economiche quindi
Un tipo di
Bibliografia
Di solito un po'snobbata invece si comincia ad operarla Sirianni abitazioni e ricomincia ad operarla
Intensamente ecco una notazione personale che vorrei fare è questa nella ricca biblioteca di De Felice da allora tutti questi volumi erano presenti cioè lui comprava in antiquariato comprava di tutto e quindi l'uscita riuscito a mettere insieme un fondo specializzato su gli anni Venti e Trenta parte il periodo giacobino ricchissimo in questi libri rimetterà tranquillamente a disposizione degli studenti pedonale connotazione e mi fa piacere ricordare perché appunto si andava a casa sua tesi prendeva retribuite un libro e lo Stato
Per quanto riguarda l'economia ad esempio De Felice è sempre stato molto attento a quanto scrivevano gli stranieri sul fascismo sull'economia qua stiamo parlando dell'economia ma altri potrebbero parlare del corporativismo c'è stata una grande attenzione soprattutto nel mondo anglosassone
Per quanto fatto in Italia
Vi richiamo un attimo siamo negli anni
Ventotto ventinove trenta trentadue gli anni di un certo tipo di crisi no a parte la crisi economica c'è per una crisi di e crisi rappresentanza del mondo occidentale quindi molti settori della cultura anglosassoni soprattutto americana si guardino con interesse al corporativismo
Cioè un famoso saggio che poi è stato tradotto solo pochi anni fa e di Luino sesto affrancati Chirici possedeva questa volta in fotocopia e quindi forse non ha fatto fotocopiare da qualcuno francese e che lui prestava un tranquillità
Forse dovrei dire qualcosa sull'uso delle fonti pronti del periodo fascista
Si dice attendibile non attendibili
Usabile non usabile beh e questo problema metodologico serio che come tale va affrontato tutte le fonti devono essere prese diciamo con beneficio d'inventario ma non è perché una inchiesta è stata fatta nel ventinove non ha nessun valore
E ci sono bar ma di istituti di ricerca che lavorano durante il fascismo che producono testi importantissimi
Oltre tutto poi ci sono molte fonti di carattere statistico che sono ad uso interno quindi non è pensabile che ci potessero essere delle falsificazioni così
Lampanti Cetto su un manifesto scritto sul Popolo d'Italia se mi date i dati sulla produzione
Di un certo prodotto beh la prendo con le monete però attenzione e quando nasce l'Istituto centrale di statistica il ventisei vanno a lavorare il trio centrale di statistica ricordi statistici che prima lavorava al ministero dell'agricoltura cioè gettato la direzione generale di statistica presso il Ministero di Agricoltura che e materia i contatti con gli studi internazionali era di altissimo livello quindi a livello di produzione io direi che le punte impero fascista sono usabili Issime cioè con la cautela visti posare per tutti i forti
Allora vediamo un po'
Lo stato degli studi sull'economia fasciste in quegli anni
Siamo metà degli anni Sessanta a parte i saggi pubblicati sul nuovo osservatore
L'economia fascista e l'agricoltura in particolare non avrà ancora riscosso l'attenzione degli storici sì c'era stato un lavoro importante era uscita nel sessantuno la breve storia della grande industria di Romeo è un testo fondamentale perché sistematizzare un i passaggi fondamentali dell'economia italiana tanto attraverso il libro di Romeo noi sappiamo che nonostante i discorsi di moralismo ruralità azioni eccetera e proprio durante il fascismo che l'Italia parta da una parte agricolo industriale a una fase industriale agricola
E poi e Romeo mette in evidenza l'importanza della creazione del lindi villini soprattutto della riforma bancaria del trentasei
E da un quadro preciso di quelli che sono stati cambiamenti avvenuti nel periodo fascista per quel che riguarda l'aspetto industriale
Qual era la diciamo uno stato degli studi però sull'economia fascista e qua bisogna aprire un po'una parentesi
Direi che lo stato degli studi sull'economia fascista a metà degli anni Sessanta e molto influenzato da due lavori uno per quel che riguarda industria e il Grifone Pietro Grifone del capitale finanziario in Italia una più di uno per quel che riguarda l'agricoltura di Emilio Sereni
Un grosso economista agrario l'altro appunto formatosi alla scuola di Portici ma sono due testi dunque villa capitalismo che nel mondo politico in Italia e del quarantacinque Grifone aveva lavorato all'Assonime quindi anche lui era adoperato te i dati cifre del periodo fascista
Sereni pubblica un libro al quarantasei e poi raccolti in un altro volume saggi scritti su Stato operaio rapidi dicevo sono due autori ci sono fortemente influenzati dall'interpretazione data dal fascismo
Data del fascismo dalla Terza Internazionale
Per sommi capi della richiamo
Fascismo fase estrema del capitalismo capitalismo in crisi
Il capitalismo arriverà a una crisi irreversibile cioè una lettura in senso catastrofico del lo sviluppo economico piange Manzato moltissimo il rapporto tra gli studiosi e il periodo fascista
E quand'è che si è interrotta questa un tipo di legame perverso nella lettura della Società italiana B e non per merito di quindici devo dire per merito di un saggio che forse rimasto abbastanza sconosciuto di una studiosa romana rischiamo Estefan ramoscelli la quale nel settantuno ha pubblicato una l'articolo sulla rivista il movimento di liberazione in Italia dal titolo emblematico la virgolette restaurazione antifascista liberista chiuse virgolette ristagna e sviluppo dell'economia durante il fascismo
E con molto coraggio perché in un clima culturale tutt'altro che favorevole a questo tipo di affermazioni in più su una rivista che era la rivista del movimento di puntella l'istituto della storia dell'esistente in Italia
La Stefano cosa fa contesta la affermazione secondo la quale durante un regime dittatoriale Leno dopo il termine tutta tua tutta l'Italia dove il tema di dittatoriale
Sia impossibile una trasformazione in senso moderno dell'economia e cioè e contesta una una diciamo una condizione anche del mondo liberista cioè che in un regime dittatoriale ci possa essere progresso per l'economia e lo fa naturalmente argomentando su quando è impossibile entrare nei particolari
Ma in realtà RAI Stefano ha perfettamente ragione se noi andiamo a vedere i cambiamenti strutturali avvenuti nell'economia durante il periodo fascista
Era abbiamo le cose enormi si parte dal ventidue con discorsi di Mussolini sulla basta con lo Stato bustino basta con lo Stato imprenditore cioè con Mussolini che cerca di
E di conquistare consenso dichiarando che si devono essere eliminate le ma le così dette bardature di guerra perché durante la prima guerra mondiale c'era stato un forte intervento dello Stato
Il periodo fascista si conclude alla fine degli anni trenta lasciamo stare la guerra con altre realtà con uno stato che è tutt'altro che uno Stato che controlla completamente l'economia io mi sono attenuta già una puntata alcuni aspetti alla fine degli anni Trenta lo Stato controlla totalmente valute cambi controllo importazioni esportazioni
Controlla la formazione di consorzi tra le industrie e disciplina la creazione di nuovi impianti la Banca d'Italia dopo la lite del trentasei è in grado attraverso l'ispettorato del credito di controllare
L'andamento delle missioni
E esistono enti di gestione Diretta parastatale cioè enti che svolgono funzioni privatistiche con una dico una disciplina di tipo pubblicistico
Lo Stato è capitalizzate capitalisti buona parte indizio pesante e in mano allo Stato
Allora
Ritorniamo al nostro De Felice
Una volta chiarito uno stato particolare degli studi sull'economia fascista la metà degli anni Sessanta
La politica agraria come problema di storia economica non rientra strettamente l'interesse dei felice anche se continua così refusi conosceva tutto quello che la
La centrale dello Stato fino a quel momento aveva acquisito ed ordinato in particolare ad esempio il mondo che lui a un gli anni hanno dimostrato che inchiodò Prato molto spesso il fondo Presidenza del Consiglio provvedimenti legislativi un fondo che conterrà anche ormai dal punto di vista delle scoperte archivistiche però ricostruisce tecnicamente l'iter dei vari decreti e quindi fa la storia ha
Tramite alla storia del decreto legge perché in questo fondo ci sono i pareri dei diversi ministeri
Comunque e anche se non
Il se non si è interessato particolarmente della della politica agraria alcune linee interpretative e l'importanza di alcuni particolari campi d'indagine gli erano molto presenti anche sulla scorta del lavoro si numero di cui abbiamo parlato
E oltre tutto vestito il saggio su quota novanta
E poi ecco qui il punto il punto di raccordo con quello che stavo dicendo
Nel volume la biografia di Mussolini dedicato ai primi anni del regime vi sono molte pagine su una conseguenza della politica deflattiva nelle campagne
E definisce analizza molto puntualmente sulla base anche delle proteste di del fascismo di provincia in particolare di Farinacci
E Farinacci interviene a difesa degli interessi aggravino i quindi editrice si pone il problema di capire quanto la stabilizzazione monetaria decisa per Kaká delibere aspetti di carattere economico generale tra l'altro c'è il problema di riaprire il mercato italiano ai prestiti americani
Dal ventisei poi ci sono una serie di fette americani del governo italiano
Quindi a
L'esigenza di capire
Come la politica di liberazione è posta viene intaccato il rapporto il fascismo con gli ambienti che lavano invece sostenuto fino allora fra gli ambienti le campagne
Proprio e questo è il nodo che gli interessa è capire
Che tipo di rapporto si era stabilito dal ventidue con i ceti medi delle campagne quel variegato mondo delle campagne
Che aveva senz'altro usufruito in senso positivo della congiuntura favorevole che e caratterizza l'agricoltura italiana almeno fino al venticinque no e che poi lui definiva però più tardi non è una biografia di di Mussolini solo nell'intervista ha mai lady in the settantacinque definirà con un apporto sostanziale dei ceti emergenti delle cantanti
Quei CD energetiche erano arrivati alla proprietà della terra come De Felice ben sapeva proprio sulla scorta di punti del tempo
Nasce durante il fascismo un importante istituto di economia agraria linea dove lavorò anche grossi economisti agrari che svolge tra negli anni venti i primi anni Trenta una grossa inchiesta sulla formazione la piccola proprietà contadina
E tra l'altro dice conosce bene e le variazioni contrattuali il mondo dimezzati
Allora perché questo interesse per il mondo agricolo hanno interesse a capire
Che cosa si è incrinato e si sia incrinato qualcosa il rapporto che legava ceti medi in agricoltura Cuny fascismo
Un altro aspetto che interessa di questi a politica Mussolini agli anni Venti
Il modo nuovo con il quale Mussolini proprio motori e primi anni di governo presente sui programmi K agrario è una forma quasi di cattura di consenso di questi ceti medi perché Lutz come dicevo prima promette attenzione interventi che egli sostiene ma in parte ha ragione e l'Italia liberale non è adatto
Deprime sa benissimo che in un processo verso un'industrializzazione del Paese irreversibile ma gli interessa proprio questo rapporto particolare che si crea tra tecnici
E invece gli agrari e fascismo
Tra l'altro un altro aspetto che la metodologia di definisce che è importante richiamare riguarda la sua attenzione e i tecnici o gli economisti non propriamente fascisti ma che lavorano col regime
Tra l'altro questo è un aspetto del suo lavoro che con ferma è una devo dire proprio la sua passione che molto precoce e presente sempre al suo lavoro per personaggi che non sono dei protagonisti assoluti cioè non somministrargli esperito grandi
Ognuno
Bottai eccetera ma sono proprio personaggi collaterali
Piccolissima parentesi lui parla di Alceste De Ambris che non è poi appunto Turati ONU un Mussolini nel momento Perahia no personaggio parte con la terra oppure non so Giovanni Preziosi dell'antisemitismo Giuseppe indetti per i rapporti con la Germania nazista e così via oggi noi vittime che un fondatore da Confindustria
Tra l'altro nel caso dei tecnici non fascisti se tieni presente no
Che agiscono però accanto a Mussolini primi anni di governo del fascismo con un ruolo di fiancheggiatori e con responsabilità di governo se Vieri ex ministro dei conti nazionali il ventitré
Definisce e è interessato allarmato al perché questi uomini diano la loro fiducia nell'orazione al fascismo e li prende quasi il titolo di una importante articolo di Alberto Acquarone e le aspirazioni tecnocrati che del primo fascismo come cioè De Felice sottolinea Mussolini circondandosi anche questi cosiddetti fiancheggiatori riesce a catturare il consenso perché parla di programmi parla di cose realistiche e questi economisti questi tecnici pur non essendo fascisti pensano che sia arrivato a qualcuno sì Amagliani ventidue ventisei e quindi i singoli giochi
Sono ancora tutti da fare attenzione pensano che si arrivato qualcuno in grado finalmente di dare spazio alle esigenze dei tecnici che dall'inizio del secolo se non da prima stavano parlando di lavori di bonifica di interventi fondiari eccetera eccetera
Quando vado di corsa la medesima diagnosi svolte si sposta sugli argomenti di tesi che lui dava su questi su questi aspetti
E ti posso dire a Serpieri visto l'economia nazionale fa una serie di decreti per l'agricoltura ha detto De Felice ha dato tesi su ognuno di questi decreti oppure e l'elaborazione e la politica di politica nei primi anni Venti procedure di abbinando Rocco il fratello del ministro
La posizione di Città Nuove il dibattito sulla mezzadria aggiornò Fini
La stessa carta della mezzadria liturgia industrialista di Igino Righetti la programmazione economica e Giuseppe Bottai il ruolo di Oscar Sinigaglia per la la siderurgia nazionale cioè anche nelle tesi
Ovviamente con interesse lo studente per queste cose e lui ha cercato di approfondire questi aspetti solo apparentemente collaterale
Abbiamo al tema fondamentale poi lascio spazio alla collega
Chiaramente vi dicevo avrei preso due temi intera quota novanta non ho tanto tempo per parlare mi pare un momento della bonifica integrale
Siamo la bonifica integrale è una legge che viene varata nel dicembre del ventotto
E nel volume della biografia di Mussolini dedicata agli anni del consenso che esce nel settantaquattro debitrice dedica molte pagine a bonifica integrale
Ma soprattutto insiste sugli aspetti economici e sugli interventi attuati durante la crisi economica come voi sapete arriva in Italia trentuno
è senz'altro la parte del suo lavoro nel quale i rapporti tra regime e scelte economiche trattata più ampiamente sono del resto interventi gli anni degli interventi più significativi
L'analisi di De Felice per quanto riguarda la politica si concentra proprio sulla apparente contraddizione tra una dichiarata e sbandierata politica di localizzazione che è una necessità vitale disegno mussoliniano per una nuova Italia fascista
E le scelte obbligate di statalizzazione gran parte dell'industria nel salvataggio di dell'industria no attraverso la creazione dell'IMI delitto
Indubbiamente secondo De Felice la scelta di varare una legge apposita per un intervento pubblico sostanziale nelle campagne questa importante
è legata propria quella crisi della deflazione di cui le campagne sofferto molto
è necessario cioè con la legge che del ventotto che prevede un grosso finanziamento pubblico a favore dei proprietari che si fossero consorziati per affrontare opere di bonifica
Questa legge del ventotto avrebbe dovuto riaprire i finanziamenti pubblici all'agricoltura e quindi evitare
Fiducia agli investimenti privati
Nell'interpretazione differisce la legislazione sulla bonifica integrale non si limita però l'aspetto propriamente politico riconquistare la fiducia dei ceti agrari
Ma anche uno strumento che insieme ad altri contribuirà a rurali dall'Italia e qui tema da politico ed economico si arricchisce la componente ideologica
C'è un manifesto del
Dualismo Itaca mussoliniano che diverta pluralismo di altre componenti del fascismo che definisce individua nella traduzione italiana di un libro famoso occorrerebbe regresso delle nascite morti e dei popoli e viene pubblicato su gerarchia aridità di Mussolini nel settembre ventotto
Praticamente quali sono le utile punti fondamentali di questa legge
Sono di questa legge scusate del Progetto mussoliniano europeizzazione
Interventi pubblici le campagne per migliorare le condizioni di vita dei ceti rurali bonifica integrale per conquistare nuove terre la produzione ma soprattutto lotta l'urbanesimo e campagne demografica
Settori tutti importanti tutti finalizzati allo stesso scopo viene pertanto è quello di potenziare il mercato interno ma che pochi anni dopo durante la crisi sarà quello di equilibrare il consumo
Limitato rispetta la produzione
Ma si insiste sempre
Sul numero come fattore di di Potenza
Un progetto globale per una nuova società fascista quindi ride felice definisce anacronistico per la sproporzione tra gli obiettivi da raggiungere e mette a disposizione ma soprattutto riscrivetela intima assurdità sotto il profilo economico e umano
Ma qual è pochi problema che a questo punto deficit ferisce la visione mitica termalismo che cosa può voler dire per il Paese
Insistere su questo aspetto di conquistare nuove terre
Quindi il realismo di Mussolini e qua sono costretta scusate se non la collega non ha più costati a tagliare il realismo di Mussolini quindi non è antindustriali Isma'non è quindi una posizione che nega la moderna società industriale ma un progetto di assetto sociale equilibrato in un sistema di economia mista
Solo un'economia mista secondo Mussolini avrebbe salvato il Paese vestita i guasti del cosiddetto super capitalismo e io dall'altra punto uditrice voglio amministravo col fallimento di questo tipo di politica il volgersi Mussolini verso la politica estera
Quindi se il eroismo fasciste anche un mito che cose nella realtà italiana
Un questo Corriere l'aspetto mitico non viene fuori però di grafia del Mussolini viene fuori in un breve saggio che De Felice ha scritto che la mostra sull'economia italiana tra le due guerre nell'ottantaquattro
E qua concludo non ha scelto a caso il tema della bonifica
Il tentativo assurdo di cambiare le basi l'economia del Paese per entrare poi cercare di per quello che ha posto testimone cerca di spiegare il tipo di metodologia usata da De Felice
Il modo in cui affronta questo tema mi sembra infatti esemplare dello stile personale di condurre la ricerca storica studiare unica integrale in qualcosa di terribilmente diciamo a sei etico o anche non particolarmente avvincente come possono essere i rapporti tra Mussolini la la studiare la bonifica integrale perché felice vuol dire conoscere approfondire una legislazione tecnica con aspetti finanziari ecco quindi l'interesse per gli uomini per i tecnici che provenendo da esperienze differenti con l'Abruzzo fascismo ma significa anche collegare questo intervento a un'ideologia guidati rurali ma nel quale individua l'aspetto mistico riuscendo a inserire il tutto in un quadro più organico che comprendeva sia la grande crisi economica e le sue conseguenze sull'economia
Sì al dibattito sul corporativismo in pieno svolgimento in quegli anni
Sono un arricchimento di ognuno di questi elementi come documentazione il più possibile ricca e diversificata lo conduce per gradi successivi all'interpretazione che tiene conto di molte implicazioni economiche politiche e psicologiche
E questo era il suo modo di concepire l'oggetto era di circa un organismo vivo e chiede che arricchisce continuamente e continuamente deve essere alimentato e questo ha cercato di trasmettere a tutti noi
Realizzazione dello Snami
Sua imprese stanno tutti approfondita Illy pubbliche
Complessa diversi cene il via proprio adesso la dottoressa Gisella lungo più trattare il primo ebbe le strutture culturale del fascismo tra gentile i due
Quella sera
Mi sono laureata anch'io nel novantuno con una tesi seguita dal professor Renzo De Felice tesi sull'Istituto fascista di cultura e il quale era l'organismo che il regime assumeste a strumento per tentare di attuare una politica culturali organizzata principalmente su due livelli
Dalla da un lato una un'organizzazione capillare in base ad una rete di istituti locali a livello provinciale
E dall'altro una struttura fortemente centralizzata preordinata alla preparazione di programmi culturali e al rapporto
Con la cosiddetta alta più
Non
Oggi qui però tento di dare più che altro idea di quelli che per me sono stati i motivi conduttori sia del metodo di Fisciano sia della sua interpretazione di questo rapporto tra il fascismo la cultura ed individuare così per individuare così quali sono gli elementi che almeno per me perché non cerca della mia formazione sono stati in qualche modo significative fondamentali che hanno orientato questa attività di ricerca
Nel suo libro su di lei interpretazioni del fascismo del sessantanove De Felice sosteneva che per tutti gli anni Cinquanta era comprensibilmente mancata un'attenzione storiografica sul fascismo e sulla cultura fascista
Nel decennio successivo però collezionare di una nuova generazione di studiosi e di ricercatori che non avevano veramente vissuto il fascismo la storiografia si era posta più liberamente di fronte al fenomeno senza preconcetti ridisegna mistici
Ed anzi con una salda consapevolezza etico politica di che cosa era stato peritali il fascismo
Al tempo stesso però questa nuova classi questo nuovo questi nuovi ricercatori questi nuovi studiosi non erano allibiti psicologicamente dal fenomeno fascista ed avevano quindi l'unica volontà di comprenderlo storicamente e di riportarlo all'unità della nostra storia nazionali effettiva
Delle definisce in quello stesso testo suggeriva quindi di analizzare i temi avendo sempre presente una prospettiva più ampia più articolata del proprio del tema fascismo e non perdesse mai di vista il concreto moda momento storico
E che non sopra ponessi oltretutto temi e problemi per amore di una schematizzazione e che poteva avere un senso soltanto nel momento della lotta antifascista
Ma che nel momento successivo nel momento in cui lui scriveva oramai non ne aveva più alcuno
Qualche il fascismo aveva sostanzialmente concluso il suo ciclo e la sua condanna doveva prendere le mosse proprio dalla sua effettiva comprensione storica
Questo suo metodo questa sua attenzione costante ai fatti
Senza nessun tipo di altri due risvolti precostituzione gli avevano già creato ha dei seri problemi soprattutto nei rapporti con la cultura accademica
Di quei tempi quindi l'ex novecentosessantuno infatti
E gli scrive esce la prima edizione della sua Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo nella quale vi è una lucida analisi della posizione degli intellettuali italiani che nel mille novecentotrentotto in occasione leggi razziali avevano preso un certo tipo di atteggiamento nei confronti della questione Graziani definisce a questo proposito diede un giudizio durissimo su questo su questo evento e poiché in genere il rapporto tra gli intellettuali e il fascismo era stato analizzato sempre a partire da due eventi fino a quel momento in mille novecentoventicinque
Che aveva visto la stesura del manifesto gentiliana uno degli intellettuali fascisti agli intellettuali di tutte le nazioni
E il contro manifesto Rossano che appunto si contrapponeva a questo al manifesto di Gentile e poi il mille novecentotrentuno che è la data del giuramento di fedeltà a regime da parte dei professori universitari
Il mille novecentotrentotto però che la data di quella che definisce definì la vergogna della cultura accademica italiana era stato fino ad allora argomento sostanzialmente dimenticato
Definisce sosteneva che moltissimi intellettuali avevano utilizzato l'occasione dell'antisemitismo e delle leggi razziali per mettersi in mostra o per screditare gli avversari che risultavano scomodi ad alcuni intellettuali italiani
E solo oggi noi possiamo dopo vari studi su questo tema analizzare queste responsabilità della cultura accademica accademica italiana dell'epoca con la dovuta serenità
Però è ben chiaro che nel mille novecentosessantuno epoche in cui riuscì questo suo libro
Queste sue affermazioni isolarono quasi come un'esplosione anche perché si di si parlava di personaggi che ancora in quel momento facevano parte dell'élite culturali ed accademica del tempo
Ecco questo
Come anche altri episodi che si potrebbero citare hanno sempre portato definisce a criticare l'orientamento più diffuso degli studiosi rispetto alle interpretazioni del rapporto tra fascismo e cultura de Felice riteneva infatti che si siano limitati a costruire un quadro soprattutto teorico piuttosto che storico costringendo i rispetti la realtà italiana e interpretazioni sulla cultura emiliani quei tempi in una tipologia totalitaria che era precostituita ma che non si basava su un'analisi effettiva e quindi tutto questo
Distorce viva il quadro di osservazione impediva di togliere una serie di problemi decisivi che invece andavano analizzati sul campo effettivamente quindi nei fatti appunto
In questo senso definisce ha sempre incoraggiato gli studi ad esempio sulle strutture organizzative della politica culturale fascista dalla loro nascita lo sviluppo nelle varie fasi della storia del regime
In generale il punto di riferimento metodologico più importanti era quello dello studio della politica culturale insistenza e cioè
In altri termini di quello che il fascismo realizzò o avrebbe voluto realizzare in campo culturale e delle istituzioni effettive di cui si servì
Nella stanza di un terreno fertile per la
Per lo sviluppo di ricerche più articolate sul tema molto compresso come quello della cultura nel periodo fascista
Gli studi che erano considerati in un certo modo propedeutici creavano quelle condizioni favorevoli per la fioritura di lavori più approfonditi sulla politica culturale fascista
In quest'ottica si inseriscono quindi anche le varie alcune delle tesi di laurea seguite da da definisce presenti oltre alla mia sull'istituto città di cultura posso ricordare una tesi sull'Istituto Luce sui cinegiornali del Luce oppure un'altra tesi sull'istituto di studenti politici internazionali
Eh no tutte queste ricerche che si basavano essenzialmente su documentazioni di archivio
Dal momento che non esisteva altro materiale bibliografico cui fare riferimento e per quanto mi riguarda almeno il percorso della mia ricerca
Sì articolato per molti versi attraverso indizi che venivano forniti dai documenti d'archivio ma che poi puntualmente
Si indicavano trovano un riscontro in molte delle intuizioni che definisce aveva avuto i suoi lavori nelle sue opere
Non sono moltissimi i saggi in cui definisce affronta direttamente questo rapporto tra fascismo e cultura
Nota possiamo ricordare per esempio il suo volume sugli intellettuali di fronte al fascismo i suoi saggi su D'Annunzio e Marinetti ma soprattutto essenziale per la comprensione di questa sua interpretazione sono i vari momenti vari temi che lui affronta nella sua biografia del Mussolini
Che però pongono sul sul campo una serie di riferimenti interpretativi assai complesse e nei confronti di quest'opera che è estremamente articolata mi ho tentato di evidenziare quegli aspetti che a mio avviso hanno avuto che significato che sono stati più indicativo di per una ricerca che ha realizzato il rapporto tra fascismo e cultura
Lo sforzo di De Felice era stato quello è sempre stato quello di spiegare la natura degli atteggiamenti dei valori culturali generali di base del fascismo italiano innanzitutto in quanto a regime
Quindi ricostruendo l'interazione tra i valori culturali
Fascisti e la struttura e amministrativa dello Stato fascista
Analisi questa estremamente complessa perché il fascismo non mantenne lungo tutto l'arco l'intero arco della sua esistenza
Una preferenza culturale bene elaborata costante un un indennizzo di tipo progettuale e preciso
Le preferenze e le scelte del regime in basilica il problema che la cultura mutarono in conformità alle circostanze politiche
E quindi ci fu una una sorta di evoluzione una parabola sostanzialmente e anche Dario a a seconda dei riconoscimenti ufficiali che il regime poteva vedere nei suoi rapporti ad esempio internazionali
Queste preferenze che di volta in volta vennero accordate vari ai numerosi movimenti e correnti
Furono raccontare non solo a movimenti che erano già pienamente all'interno del il del regime fascista ma anche ammonimenti che si trovavano in una zona una sorta di zona grigia
Anche a volte ai margini di questo volume di questa impostazione da parte del regime
Il fascismo quindi ereditò una serie impressionante di tradizioni culturali che erano fortemente eterogenei tra di loro possiamo ricordare tra le varie non so la la letteratura nazionalista di Corradini
I miei conti idealismo filosofico di Gentile il Futurismo le suggestioni del gruppo fiorentino che la voce e tantissimi altri influssi di questo tipo
Connesse però il fascismo in realtà condivisa soprattutto degli elementi critici cioè negativi condivideva con queste correnti principalmente la critica del liberalismo parlamentare il rifiuto della cultura borghese dell'atteggiamento rivoluzionario nei confronti dell'ordine sociale istituzionale esistente
Tuttavia il fascismo al potere non accettò mai completamente nessuna di queste tradizioni o movimenti nello stesso tempo non le rinnego neanche mai nessuna e un tale atteggiamento è riscontrabile ad esempio anche nella conduzione dei programmi
Dell'Istituto fascista di cultura per per dire un nome a caso ma anche delle altre istituzioni preposte all'organizzazione della cultura nel regime i movimenti culturali si recarono alle leggi di me e ne determinarono in modo vario in tempi diversi le idee le prospettive tuttavia questa indeterminatezza ideali non significa immediatamente assenza di una precisa politica culturale
Perché questo perché il regime in effetti pur nella sostanziale assenza di un progetto unitario di tipo più generale di sviluppo tuttavia alcune linee di fondo costanti che rimasero costanti in tutto l'arco del ventenne
Queste linee di fondo sono secondo almeno a mio avviso estremamente significative perché solo elementi costanti che si ritrovano nella nella Yundi Li varie veniva in tempi nelle e Nibali modi in cui il fascismo pose in atto le fasi della sua politica culturale
La prima costante può essere per esempio rintracciata nel tentativo di appunto l'abbiamo detto di equilibrare posizioni culturali in conflitto data la riluttanza a compiere una scelta precisa a favore di una particolare posizione culturale tanto che il regime non si identificò mai con alcun movimento artistico-letterario che potesse dire superò questa linea di compromesso adottata da Mussolini sarebbe poi sfociata in realtà in quella che tra gli altri anche Camillo Terlizzi chiamò una rivoluzioni e culturale mancata e che il fascismo non avendo adottato nessuna di queste idealità
Con una determinazione e con una precisione in realtà impedì che la rivoluzione fascista assumesse dei connotati più di tipo ideale culturale preciso e che riuscisse apportare termine questa sua rivoluzione
Una seconda costante può essere individuata nella difficoltà nel regime di affidare l'organizzazione della politica culturale ad una delle sue istituzioni in un modo che fosse esplicito è inequivocabile
Questo vano in realtà ha determinato poi nell'arco del Ventennio in continuo ondeggiamento delle competenze in materia culturale tali istituzioni statali e il Partito nazionale fascista
Un Tarcento può essere rintracciato
Mozioni di organizzazioni burocratiche incaricato di controllare tutti gli aspetti della vita culturale
Tanto che si ha quasi l'impressione che per il regime la soluzione di tutti i problemi culturali consistesse nell'imporre agli intellettuali e agli artisti una precisa struttura centralizzata burocratica ben organizzata il ricorso ad una soluzione di questo tipo
Era probabilmente dovuto in primo luogo al fatto che il fascismo analizzava da un punto di vista prevalentemente politico il problema del rapporto con la cultura
Come punto di vista politico che sostanzialmente dal punto di vista di tutte le questioni con cui il regime guardare questo interni tutte le questioni interne qui il regime si dedicano
Per cui anche la vita culturale andava intesa negli stessi termini delle altre questioni interne quindi in termini di controllo di autorità di potenziali opposizione
In secondo luogo l'esigenza di raggiungere probabilmente anche un equilibrio tra le varie posizioni culturali di cui abbiamo appunto parlato
E soprattutto i di far sì che queste organizzazioni burocratiche permettessero di incanalare le energie
Di tutti questi movimenti in una direzione unitaria che fosse accettabile e controllabile da parte del regime
Una quarta costante può essere individuata nel tentativo di raggiungere l'integrazione totale di tutti i cittadini in un'esperienza nazionale unitaria unica
Per rimanere al potere realizzare le sue aspirazioni rivoluzionarie il fascismo doveva legare le masse degli italiani a regime
Facendo nascere tra lì prima del secondo un vincolo profondissimo e creando in questo modo un nuovo livello di coscienza nazionale
Ultima costante infine può essere rintracciata nel tentativo di distruggere la tradizionale base classista della cultura italiana
Colmando il fossato che secondo il regime esisteva tra la Società italiana di quel tempo e l'élite culturale intellettuale italiana
A questo il regime tentò di risolvere in due direzioni da un lato avvicinando le il più possibile le masse alla cultura creando ad esempio piatto per le masse
Delle biblioteche popolari diffondendo la radio e il cinema
Quindi tutta una serie di provvedimenti intesi ha una diffusione io la cultura popolare sostanzialmente dall'altro rimuovendo la caratterizzazione classista degli intellettuali questo elemento
Costituisce un aspetto della critica dei valori liberaldemocratici poiché attraverso la distruzione del concerto per lasciano dell'autonomia degli intellettuali
Si creava così un nuovo rapporto tra agli intellettuali e la politica anche in altri termini se per il regime intellettuali dovevano servire interessi politici e sociali dello stato del fascismo
Mi tutte queste costanti con obiettivi che sono assai ambiziosi Complessi anche lì ebbero realizzazioni contraddittori perché non sempre il regime riuscì a condurre a termine queste queste sue finalità questi suoi scopi
è vero comunque una loro reale importanza nel momento in cui il regime lei verificò le le porto innanzi e quindi non vanno trascritte trascurate liquidate con la formazione che il fascismo non ebbe una chiara politica culturale e quindi non è di una politica culturale affatto
Parlando sempre di distinguo che sono sempre così importanti nelle interpretazioni e nell'opera definisce Anna
Non posso non ricordare tutta un'altra serie di distinzioni che gli faceva riguardo allo schema interpretativo nell'ambito della della biografia mussoliniana
E sono le interpretazioni dell'atteggiamento di Mussolini e dell'evoluzione nell'atteggiamento di Mussolini nei confronti del problema dell'organizzazione della cultura e degli intellettuali durante tutto l'arco del Ventennio
Infatti se per tutti gli anni Venti
Sostanzialmente Mussolini non è de un diretto interesse nell'organizzazione della cultura tuttavia si servì di uomini di cui si fidava in modo quasi totale penso
A Giovanni Gentile a Gioacchino Volpe ma comunque in una prima fase del regime non si occupò direttamente del dei problemi dell'organizzazione della e preferì delegare totalmente questo aspetto a uomini di cui si fidava con l'inizio degli anni Trenta invece il tema degli intellettuali diventa per Mussolini molto importante innanzitutto per il consolidamento del regime e poi perché appunto quella funzione che dicevamo
Di mobilitazione degli intellettuali al servizio del regime diventa uno degli slogan fondamentali delle varie organizzazioni testardo mobilitare il consenso nei confronti del regime
E l'attenzione di Mussolini verso questi temi rimarrà diciamo costante almeno per tutta la prima metà degli anni Trenta
Dopo questa data con l'avvio del regime verso la totalità di trazione gli intellettuali
Non avranno più questa diretta attenzione di Mussolini il quale riferiranno i volgersi alla sensibilizzazione delle masse verso il problema della cultura e quindi a una organizzazione capillare della propaganda fascista in funzione della costruzione dello Stato totalitario
Infine devo assolutamente ricordare un elemento che un definisce è stato molto importante come interpretazione del distacco degli intellettuali dal fascismo cioè si riteneva generalmente del distacco
Degli intellettuali del regime fascista fosse avvenuto con l'entrata dell'Italia in guerra quindi nel quaranta
Secondo definisce questo non è vero perché almeno fino a tutto il quaranta al quarantadue
Questo distacco così radicale non avvenne e ma si verificò soltanto nel momento in cui Italia comincia ad avere seri problemi a livello bellico e quindi iniziarono
Le prime pesanti sconfitte è la situazione s'aggravano in modo inequivocabile sostanzialmente e altro elemento importante M questo che molti giovani intellettuali che avevano fatto parte delle organizzazioni del fascismo fino a quel momento e che vedevano il fascismo una reale prospettiva di rivoluzione verso una nuova società verso un nuovo mondo passarono sostanzialmente a quell'epoca all'antifascismo Pirilli sperano stessa serie di motivazioni cioè in pratica il passaggio dal fascismo all'antifascismo non è altro che un'evoluzione naturale dei motivi che avevano portato questi giovani ad aderire regime già un primo momento
L'importanza di queste distinzioni
è fondamentale sia nell'opera di differisce ma soprattutto per l'influsso che queste distinzioni hanno dato negli studi intrapresi virtù della sua sollecitazione
Almeno per quanto mi riguarda sono stati degli elementi dei punti di riferimento fondamentali per la comprensione concreta del materiale che a mano a mano
Si viene presentando chi ha un approccio di questo tipo alla storia quindi verificare in infatti determinati elementi e scoprire che tutto sommato poi sono delle costanti che si ritrovano nell'opera
Definisce Anna conforta chi si trova a fare ricerca
Rispetto al fatto di trovarsi in una certa direzione
Quindi questo per me è stato l'elemento fondamentale insomma e primario di insegnamento che ho tratto da
Da di fiducia
Le leggi affiancato
Importante del mondo trovato impiego vide nemmeno invece Licci tra l'altro più intuisce paio hanno avuto il tempo del resto dei civici non dimentichiamo mai che indifferenti la prematura scomparsa edifici poi ha impedito anche alcune cose una delle vendite fondamentali Dudù ritroviamo della testimonianza di quel curiosissimo questo viaggio per Indro Montanelli
Che un personaggio pieno di contraddizioni più di esperienze SMD facciamo
La biografia di Montanelli veramente la troviamo corredata di vari momenti eccetera ma lui ieri iscrizioni tipica di quella cultura di quell'intellettuale che fu fascista in buona fede
Il che poi lentamente condotti staccando il cittadino e in una sua interessante testimonia
Che mi pare molto importante che cosa dice
Prima cosa che in tutto storicamente sì ma in effetti il all'interno del regime
Si erano create una serie di distinguo di cultura intellettuali che avevano perfettamente in via Emilia gli anni passavano l'esperienza della Roma
Perfettamente consapevoli servirgli UniCredit
Il difetto quale fu purtroppo e che comunque la caduta del fascismo non vengono fuori e il grosso limite di Simoncelli fu proprio qui dobbiamo saperci porre come noi Kobe liquidatori essi obbligatori del fascismo
E questo invece fu fatto dopo elementi da uomini da gruppi da interessi Pierrot rispetto al fascismo più arretrate
Poiché non c'è dubbio alcuno librario Mondovì vari Borgonovo Iberdrola
Il via via cioè tutti gli uomini perfino De Gasperi perfino Togliatti il solo per soldi non dimentichiamo che inizia con l'esperienza politica
Prima di cresce l'attrice degli anni Venti quando ciliegine Lucien volesse
Quindi questo il undici contrade diffonde ore perché a questo punto la Scala come del fascismo invece di portare l'Italia su basi democratiche più moderne e adeguate Filippo per il portale Italia sul Banzi democratiche senz'altro rispetto al fascismo ma che in realtà di Bentivoglio quella democrazia Puglie quindi perché modello contro cui gli era successo eccetera ora non c'è dubbio che questa intuizione di Montanelli Montanelli quel dodici luglio storico vuoi di sciocchezze tutto andare futuro liceo scientifico la divulgazione non capisce niente da questo punto di vista io ho bisogno di invitarlo ma ho pensato irriducibile bisogna poi mette di Bergamo giovane
Perché di fronte alla queste realtà che quando dice che gli storici accademici fedeltà al bar non ha capito il nome del non ha non sa nemmeno dove sta di casa la storiografia la quale ricerca idee dice Pesci modifica non è ricerca per vedere libri
La lo storico più amato dagli italiani fatti suoi il ventuno fatti nostri questo qua che ha ce l'ha a morte con un quindi moldave e da questo punto di vista ormai un testimone debutto tira questa fissazione e non riesce a capire che il perché la sfida è fiero della propria azione in
Bene l'italiano utile senza divulgazione nono Pastorelli è ricerca aspra tolta e dura su fonti su problemi sulla spetti sono aspetti scientifici veri e propri la la sua disprezzava assolverli accademiche solo quella va bene
Comunque in via da discutere e da madre picchiarlo la morte il CIPE ecco son quella pelata tosto ed una perché dice queste da da da trentacinque anni che non c'è nessun uso che se lo storico che ha fatto e chi ha spiegato abbiamo giù
Varia tra l'orecchio che queste che dice lui ha una storia che si è non era ancora di moda all'epoca di miscele dopo i sedili ridiedi trecento anni fa duecentoquattro dobbiamo adesso al discorso però ciò non toglie che Montanelli da gran il giornalista quale ha fiuto per i problemi storiografici modelli al suo fiuto non ammette in una non sa che significa anzitutto per la ricerca star in quanto danno del suo mestiere sta giudice se avessi seconda se vuole fare la storia siamo che
Se lo facesse con quel sistema comincerebbero a Roma una borsa di studio giustamente prende il via ma torniamo allo quando intuisce questo però è giusto cioè lui rimproverarsi spesso e che la Spagna più interessante della al regime viene liquidato una serie di intellettuali critici del fascismo e che potevano costituire quella parte come di superamento effettivo e totale
Avete il regime e non deve ritornare indietro cioè la Costituzione italiana e vanta nel cast non lo dice ma la mia deduzione ha perfettamente ragione è una Costituzione libro San non soltanto in Italia costituzione un patto comunica che si potranno e li presenta Angela
Non si cambia oggi è chiesta il tabù ma lasciamo stare queste stupidaggini da parte da parte di chi dice queste cose è il fatto che la congenita del mittente paro paro appunto un regime parlamentare un regime di ingovernabilità cioè non affronti
Da e non intuisce i problemi moderni che proprio del fallimento del fascismo aveva posto e quindi torna indietro non sono loro ad indire ma addirittura si preoccupa dalle molto meglio cioè di creare praticamente quella situazione di
Dove l'abilità che portò diritto diritto d'Italia in bocca Mussolini secoli Pozzoli non ci siamo rifiniti in qualche misura perché appunto quell'epoca è finita una volta per sempre né potrà mai più tornare nel due mila eravamo però voglio dire
Ci siamo andati vicini molte volte comunque rimane il Paese ingovernabile va bene queste benedette ringrazio restava un sta verificando se scrive affrontato due momenti interessanti e importante della ricerca ci vediamo la prossima volta ci sono da
Tanto è vero che voi siete per sapere non fate domande non so perché se avete già le risposte o perché non avete paura no diamond Randy addirittura c'è qualcuno che ha qualcosa da dire e allora arredobagno ci vediamo allora la prossima volta assegnato però è il dice il diciannove febbraio poi ridotto al falco dottori Veglie va bene
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