Consiglio nazionale del Partito Popolare Italiano

Questa qui immensa
Generazioni
Quattro
No
Sì
Richiesta nata quattro sicuramente i
Testi Angelo
Iscritta ventotto
Però voglio occupare
Sicuramente
Entrare a
Quanto
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Esso
Ovvero
Sì nella zona
Per
Conto insomma che ha
Qua
Si
Spettrale
Questo
Ora
D'accordo per
Quanto
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C'ho
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Quindi
Euro stiamo
Farmacista l'abilità il
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Scotti
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Quanto
Francamente il processo
Berlusconi
Bufera pensato
Senza
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C'è un'attenzione
Grazie
Questo
Sì sì
Senza
Versioni
Dov'è
Stato
Del suo
Spero
Continua
A far
Tali
Lo lo assaggia confezionarla
Rapporti raddoppiato
No
Resterà
Trentasei
Spesso
Allora io vorrei e di prendere per dare il mio io
Troppo
Consiglio
Guardate se per cortesia
Credo che anche la giornata che particolare richieda quel tanto di compostezza direi anche di severità Mergoli pregherei di prendere posto di sedere di non continuare conversazioni così private
Io subito la parola
Al segretario provinciale di Bari l'amico Pirlo
Che voglio qui subito ringraziare lui e i suoi collaboratori come gli altri colleghi per aver voluto questo nostro incontro qui a Bari
Per l'operato vi era titola poi cominceremo i nostri
Amici del Consiglio nazionale e con grande emozione che vi porgo il benvenuto a Bari a nome del Partito Popolare Italiano di terra di Bari e dell'intera Puglia
L'altissimo onore che il partito ha voluto darci nel convocare a Bari questa seduta del Consiglio nazionale ci riempie di orgoglio di gratitudine e di responsabilità
Quando alcuni mesi alcuni mesi fa rientrando a notte fonda da un giro di incontri elettorali per i Paesi della Murgia barese insieme ad altri amici dirigenti del partito abbozza ramo un percorso possibile di impegni per il mille novecentonovantotto
Alla nostra ma memoria balzano tre ricorrenze significative ricadenti in questo anno
Il cinquantenario della firma della Carta costituzionale il cinquantenario delle elezioni del diciotto aprile del quarantotto e il ventesimo anniversario della pigmento di Aldo Moro e della uccisione della sua scorta
Sottoponemmo un programma i possibili iniziative al vertice nazionale del nostro partito
Orlando immediata attenzione ebbe a visione
Così eccoci qua
Ho tra
Al presidente del partito
Per aver voluto offrire al partito di terra di Bari l'opportunità di incidere indelebilmente nella passione politica dei nostri militanti il ricordo di una giornata indimenticabile
Grazie a tutti voi amici consiglieri nazionali che avete voluto onorare questa terra con la vostra presenza
Siamo qui a dibattere di politica in una giornata carica di ricordi e di forti suggestioni
In queste stesse ore di vent'anni fa si consumava la più grande la più grande delle tragedie della nostra giovane democrazia
Il rapimento di Aldo Moro e l'uccisione della sua scorta fu il tentativo di scardinare dalle fondamenta l'impalcatura democratica del Paese
Non è un caso che noi noi oggi si sia qui a celebrare il nostro Consiglio ragiona nazionale a ragionare di politica
Siamo qui perché avvertiamo forte in tutti noi popolari il riferimento a quei ragionamenti a quella elaborazione
Siamo per i qui perché vogliamo onorare la memoria di Oreste Leonardi di Raffaele Iorio di Orzinuovi giù di Giulio Rivera di Domenico Ricci di Francesco Zizzi figli del nostro popolo
Figli del nostro popolo umili quanto nobili servitori dello Stato perita periti per mano di spietati quanto non perdonabile assassini
Con loro vogliamo onorare la memoria dei tanti martiri di quest'anno di di questa nostra giovani mare boh robusta democrazia
Ed esprimere la nostra gratitudine di sinceri democratici di gente comune a quanti quotidianamente silenziosamente si impegnano per garantire la convivenza civile
La ricorrenza del ventesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e anche l'occasione per una riflessione a tutto campo sulla storia dei cattolici democratici e sul loro futuro
Aldo Moro ha rappresentato uno dei momenti più alti di questa entusiasmante gloriosa Ventura
Siamo qui a celebrare nella maniera più degna io ricordo di un evento che scosse drammaticamente le coscienze civili del nostro Paese
La mobilitazione che ne seguì segnò uno dei momenti più significativi di unità nazionale
Tutti i cittadini in ogni angolo di italiani di ogni credo politico scesero in strada per manifestare il proprio sdegno e la propria condanna per un crimine che colpiva un uomo niente un uomo semplice è un uomo colto
Le piazze si riempiva non senza che alcuno né sollecitasse la mobilitazione fuoco una risposta di popolo spontanea e addolorata
Eravamo increduli e smarriti diciamo pure impauriti per un evento che colpiva la sintesi più sacra delle nostre idealità delle nostre passioni dalla convivenza democratica del nostro Paese
Ricordiamo come fosse oggi gli sguardi smarriti ad angosciati chi si incrociavano nelle nostre sezioni di partito nelle strade nelle piazze
In quelle stesse piazze che avevano visto nascere è crescere un dialogo costante con le genti le genti di Puglia da parte di un giovane professore che aveva saputo leggere nei cuori della gente umile del sud nella semplicità dei loro bisogni nella drammaticità della loro condizione sociale
Un giovane professore che le genti reggenti di Puglia avevano consacrato a sintesi alta di quel complesso ai neo variabile patrimonio di valori che sono le idealità del cattolicesimo democratico la gente di Puglia
Riempiva piangente le stesse piazze che trabocca vano quando Aldo Moro periodicamente le visitava ecco allora il ricordo che vogliamo consegnare a tutti noi
Il ricordo di Aldo Moro integrato con il popolo di Puglia espressione egli stesso delle aspirazioni di emancipazione e crescita civile del Mezzogiorno
E allora grazie al Partito Popolare
Che ha voluto onorare la memoria di Aldo Moro Queen Puglia a Bari ove sviluppo le tappe più significative della propria elaborazione
Bari la città con la quale ebbe un rapporto costante e prezioso al punto lui nato a Maglie in provincia di Lecce da parlo universalmente ritenere barese
Bari la città nella quale molti uomini formati alla scuola di pensiero e politica di Aldo Moro continuano nel quotidiano con la discrezione che è propria di quali insegnamenti a testimoniare la continuità di un progetto
La celebrazione di questo Consiglio nazionale
è un evento eccezionale che si carica di significazione e suggestioni che coinvolgono i nostri più intimi sentimenti
E allora grazie presidente bianco grazie segretario Marini grazie a tutti voi per l'altissimo onore che lavoro che con la vostra presenza qui avete voluto darci buon lavoro
Io ringrazio ancora una volta l'amico Pirro
Anche perché saputo rievocare in maniera commossa e sentita la figura di Aldo Moro anche oggi pomeriggio noi ricorderemo in una sempre più vasta se permettete prima di ricominciare
Questo Consiglio nazionale vorrei pregarvi per un minuto di silenzio e consentitemi di preghiera perché Aldo Moro ebbe a sentimento della spiritualità religioso
Ma
Caro segretario care amiche ed amici
Sono una brevissima introduzione
Non solo per ricordare è il bel titolo del sobrio
Ma denso volumetto che è stato curato
Fra gli amici Pirlo Grassi e dal Partito Popolare di Bari per questa dolorosa ricorrenza
Che da vent'anni noi viviamo come una tragedia permanente certo c'è una memoria da conservare
E la memoria dei cinque uomini della scorta che voglio anch'io qui citare
Uno per uno
Oreste Leonardi
Raffaele Io uccido
Domenico Ricci
Giulio Rivera
Francesco Zizzi
Fedeli come ha detto bene Pirlo servitore dello Stato
Che furono barbaramente uccisi dalla follia terroristi
C'è la memoria di Aldo Moro
Che era la coscienza più alta del suo tempo
Ma fare memoria come ha scritto finemente proprio nel volumetto che ho prima citato Maria eletta Martini che ha mandato qui un messaggio dicendo che è fra noi presente ma impedita da un incidente che le è capitato
Cadendo come ha scritto appunto Maria eletta Martini
Come voi sapete fu persona molto vicina ad Aldo Moro ricordare significa continuare significa imparare del trasmettere alle generazioni future ai giovani un messaggio come avvenuto ieri sera a malincuore
Dove con una splendida manifestazione
Il movimento Giove in ile ha inteso ricordare Aldo Moro
E ha inteso anche ricordare io credo raccogliendo l'eredità che questa nostra democrazia
è stato il grande sforzo politico del partito che Moro ha guidato per tanti anni ma anche una democrazia che intessuta di sangue questo non bisogna mai dimenticare
Fare memoria significa appunto saper conservare la perdita di un messaggio di autentica grandezza ma significa anche se esattamente riflettere sul passato
Per prospettare il futuro
Un passato male interpretato
Un passato che rischia di essere mistificare
Un passato che rischia di essere alterato nella sua lettura
Ha scritto questa mattina a mio avviso in un interessante intelligente fondo Galli Della Loggia che c'è il rischio che la storia di questo Paese sia scritta da coloro che sono stati i carnefici noi non possiamo assolutamente
Certo tornano in questa data tutti gli angosciosi interrogativi che noi tutti ci ponemmo all'indomani dell'assassinio degli assassini
Difficile trovare per ogni singola questione soddisfacente risposta
Ma non è ripeto assolutamente accettabile
Che si cerchi anche con la connivenza di una certa stampa di certe trasmissioni televisive
Di ripercorrere quello che noi già abbiamo visto nel passato una sorte di equivalenza va allo Stato delle Brigate Rosse una sorta di distanza
Costoro non sanno che furono responsabili in quella presa di distanza dello Stato democratico che Moro aveva costruito uno corresponsabili il suo assassino
Noi riteniamo comunque
Di onorare il sacrificio degli agenti trucidati
I cinque della scorta la memoria di Moro con un sentimento profondo con sentimento cristiano
Che è pieno di dolore
Continuando a difendere
Con severità
Un momento anche di perdita del senso della serietà della politica che Moro riceve insegnato alla nostra democrazia
E sapendo conservare appunto la lezione così del grande statista tentando di interpretarne il messaggio più profondo il momento in cui alla politica subentra la comunicazione fra virgolette momenti in cui alla politica subentrano i sondaggi
Non mente in cui alla politica quella pensata quella della intelligenza dei fatti delle vicende subentra il coup de Théâtre giornaliero
Noi vogliamo riprendere la grande lezione etico politica di Aldo Moro
Che ha saputo appunto intesse questi valori di virtù civiche la sua azione politica ecco perché Caro Pirlo cari colleghi siamo venuti a Bari
Accogliendo la vostra il vostro invito
Siamo venuti per ricongiungerci qui alle radici alle radici di un'opera e di un'azione che era ispirata
Appunto alle vostre comunità
Io ho sempre pensato
Lo dissi
Un discorso del mille trecentosettantotto
Che questi Letter questa cultura questa civiltà così complessa era quella che ispirava profondamente Albano dado Moroni c'era il senso della complessità non dalla semplificazione ed erano i secoli di civiltà che fruiscono in questa terra che ispiravano la sua azione ma ne parleremo un altro momento
Quindi ad Aldo Moro noi vogliamo ispirarci perché gli posso aiutarci a guardare con intelligenza dentro il futuro ad intendere in profondità i movimenti della Società della storia
Insieme a trovare quella misura del reale che il metodo democratico della politica che non arresta i processi ma liquida verso traguardi più avanzati riuscendo a costruire equilibri sempre più soldi
Ma ne parleremo oggi insieme in questo lasso di tempo che ci separano dall'ultimo Consiglio nazionale dicembre sono avvenute molte significative vicende di cui parlerà nostro segretario la sua relazione
Credo comunque richiedono una nostra particolare riflessione di qui il suo invito a continuare questo Consiglio nazionale
Invito fatto da Franco Marini a me e io ve lo ripropongo di cominciare oggi non per chiudere ma per continuare perché abbiamo bisogno di riflessione di trovare fondamento i trovare il principe di trovare i grandi riferimenti culturali la nostra non è un azione pressappoco Istica chi si inventa giorno per giorno deve nascere proprio qui da Moro con l'invito con l'invito a parlare dopo aver seriamente capito questo è il primo problema
Io indicherò soltanto qualche prima facendo una rapida osservazione c'è stato in questi mesi ripeto una reviviscenza demonizza attrice della storia del movimento politico dei cattolici
è una operazione politica travestita da dignità storica noi dobbiamo reagire non è accettabile quello che ha scritto Tranfaglia in un libro voluminoso di storia ma dal punto di vista delle tesi assolutamente insufficiente in cui si cerca di assimilare la storia di questo Paese una sorta di storia di malati
Non possiamo assistere con tutto il rispetto che abbiamo per alcune grandi personalità
Al minuetto che abbiamo visto celebrarsi a Trieste
Tra ex fascisti
Ed ex comunisti queste cose il compenso non mi commuovo
Nasce piuttosto un senso di irritazione
Io però la pongo questo problema
Che richiede appunto impegno costante ma facciamo una sollecitazione anche caro Franco a quel mondo cattolico che talvolta ci imputa di essere immobili stima ma in realtà non ci aiuta a dare le risposte perché poi in fondo siamo quasi solo noi a lavorare e impegnarci per mantenere alta una storia una tradizione
Resta
Periodo segretario del partito del PDS D'Alema
Vi pregherei un attimo io capisco che la Bindi giustamente grande richiamo Graziano però grazie riprendere
Vi pregherei di consentirci anche per la sì verità che abbiamo in questo momento svolgerà
Nostro vi prego verticali riceve in questo periodo D'Alema ha posto in essere un importante incontro a Firenze definiti un po'pomposamente gli Stati generali della sinistra
Il fatto che questa Assise abbiamo ricompreso persone che già stavano dentro il perimetro del PDS a mio avviso non deve farci sottovalutare l'ha portato il prezzo cioè ora la mia domanda a voi a me e ovviamente soprattutto amico Marini è la seguente
Questa iniziativa in che relazione si pone con alleanze ne facciamo parte
è una relazione positiva favorisce o contraddice l'Ulivo
Quale strategia si delinea in che modo essa va incontro a quella crescita che noi vogliamo dell'Ulivo così come abbiamo tracciato al nostro congresso io con spesso di non riuscire ad essere ottimista perché questa linea
Da quello di dimensionamento quasi infastidito che gli ha dato anche di recente peraltro con una interpretazione diversa da quella aperta la prova della proposta di Tony Blair che potrebbe essere interessante perché prospetta una linea più avanzata a questa offerta che giustamente Marini ha sottolineato in termini come critici di fare liste unitarie della sinistra offrendo subito il destro ad una persona che sa cogliere le cose come Consiglio per fare la controfferta
Dico ma si opera in questo modo dove non vedete che c'è un po'di improvvisazione e possiamo noi che abbiamo cercato almeno dal momento in cui abbiamo ricco dalle nostre forze di essere in sé nella politica italiana possiamo accettare al ping pong della politiche non alla costruzione di una linea politica in tutto questo
A mio avviso ci crea dei problemi
Niente viene messo in discussione negativamente benvenuto Castagnetti
Nell'alleanza perché abbiamo compiti più ambita portare avanti però quando si propone di costruire in sostanza uno schieramento tutto rigorosamente dentro il socialismo europeo concepito se permettete in termini di estatici di un socialismo europeo di marca socialdemocratica
Io credo che questa non è non può essere nostra prospettiva per ragioni culturali profonde anche qui la respirazione della Rizzoli Moro credo che c'è il
Io comunque
Ho la sensazione che qui continua una certa interpretazione che D'Alema ha dato delle risultato del novantasei quando lui ha pensato che il successo della coalizione non era il successo di una coalizione che prescindeva in qualche modo i partiti ma la somma dei partiti più qualcosa
Questo non è un'interpretazione sufficienti perché c'è di più c'è un di più che deve farci riflettere
C'è un di più che
E far capire che noi dobbiamo dare una risposta questioni di merito anti partitico anti partitocratico che c'è ancora nella società certi sondaggi sono preoccupanti
E certo favor
Pubblico verso certi personaggi deve preoccuparci
Rischiamo di andare verso la politica dei referendum la politica dei personalismi la politica che noi indichiamo e che giustamente gli ha molte volte sottolinea in termini di attivi del plebiscitarie
Ecco perché noi dobbiamo puntare alla costruzione dell'Ulivo che può avere due sbocchi possibili lo pongo come problema o un superamento ciascuno per la propria parte delle origini per creare qualcosa di diverso oppure la costruzione di una posizione solida dove ciascuno mantenga la propria linea ma nell'equilibrio delle posizioni qui Franco Marini sta svolgendo un'azione che io ritengo stia maturando positivamente
Per costruire come io ho tentato senza riuscirci
Fin dal mille centonovantasei rafforzamento della cosiddetta seconda gamba dell'Ulivo
Ecco perché diventa appunto necessario
Agire con maggiore
Forza e credo che sia un fatto positivo quello che anch'io ho sentito o letto e che gli scambi di opinione con Marini vedo di un possibile Alleanza per le prossime elezioni amministrativa
Abbiamo assistito peraltro negli ultimi tempi a queste manovre improvvisate ci sono state messe in atto fra picconate e tentativi di costruzione con la cazzuola
Non quella della Massoneria sia ben chiaro però con la cazzuola di muri nuovi per costruire qualcosa diverso sa solo manovre
Che a mio avviso hanno qualcosa di goffo ma che lo dico con molta franchezza interpretano anche un'esigenza vera che c'è all'interno della società
Io non credo che soltanto con una sorta di vini noi possiamo praticamente respingere quello che c'è un bisogno di rappresentanza più significativa porte quell'area che peraltro forse si rifugia nell'astensionismo e che c'è all'interno della società ecco perché lo dico con franchezza da una parte cossighiana non mi intriga ma dall'altra parte
Presto anche interessa e secondo me anche qui ha fatto bene il segretario politico a respingere le suggestioni ma anche respingere quelle critiche eccessive liquidatorie di chi ha tentato come D'Alema ha fatto liquidare questa storia come se fosse un ingombro io credo che noi dobbiamo agire con serietà nella linea e nella correttezza delle nostre posizioni
E poi
Insomma non è che altri possono permettersi di fare tutto e noi dobbiamo chiudere gli occhi e in qualche maniera rimanere immobile paralizzate aspettando che altri ci organico che cosa dobbiamo fare
Io non lo so pongo il problema vi domando caro Segretario domando
è chiaro che noi non possiamo stare tutti insieme Berlusconi vale offerto ogni giorno improvvisa qualcuno voi domani semmai smentirà quello che ha detto ieri perché non c'è serietà della politica non c'è una proposta politica che nasca da un'analisi come noi cerchiamo di fare è tutto corpo di Teatro è in scena che praticamente si manifesta nelle e trasmissioni televisive che può essere regolarmente smentita anche perché non ci sono organi democratici non c'è un partito c'è soltanto un leader e gente che oscilla secondo che lo leader oscilla poi via via perde dei pezzi crea praticamente voi le conclusioni che ci sono che a me non piacciono però io mi domando e dico noi siamo insieme nel Partito popolare varie componenti
Non Berlusconi agli altri sono lo stesso Partito popolare la nostra scelta
L'ambito Castagnetti lo ha detto più volte per cui non ci possono essere dubbi
Perché anche secolo forse non sempre ci Amato Ricci hanno rimane però il grande vero autentico uomo politico del parte della cultura europeista quella che ha il timbro della
Quindi il problema si pone
Si porrà dobbiamo dare delle risposte secondo me ad un'unica nella coerenza le nostre posizioni io vorrei anche qui ricordare una cosa che ho detto non dimentichiamo che Prodi partecipa ai consigli dei partiti dei capi di governo europea e quindi chi dovessi decidere di stare nel partito popolare europeo lo dico per logica conseguenza non può che essere anche per però ecco questo mi pare che sia questa specie di logica conseguenza ma io pongo il problema è consentita anche in modo paradossali
L'ultima cosa i nostri amici parlamentari hanno agito a mio avviso con intelligenza e costruttività sul problema riforme istituzionali ma qui c'è una questione che ha perso
Ed è la questione della giustizia ed era questione se permettete anche di una correzione secondo me deve essere fatto
Del modo come è stato concepito il presidenzialismo vedete il problema della giustizia non è il problema come qualcuno dice
Il problema della giustizia non è il problema come qualcuno dice delle divisione delle carriere o altro problemi della giustizia e credo che ce ne stiamo accorgendo
E quella di una logica che entrata nella testa di quei signori che loro sono diventati pre dimentica custodi della legalità quando uno prende monopolio della legalità per cui secondo loro la Bindi o il governo o gli altri non sono quelli che in tempo in termini di legalità
Evidentemente avviene quel fenomeno che io mi permetto di non mamo auto citarne anche perché in un pubblico mai quello che dico se non raramente erano al Congresso dissi c'è il rischio della giurisdizione azione della
Politica cioè il rischio che il nome della legalità tutto viene sottoposto all'ora la grande questione che noi abbiamo e come partito della Democrazia garante degli equilibri
Quella per cui Moro ha speso la vita ed è morto noi abbiamo il dovere di mantenere l'equilibrio
Delle posizioni dobbiamo stare attenti dobbiamo essere acutissime su questo attentissimi su questo
Proprio per governare insieme con la indipendenza e naturalmente anche l'autonomia il principio dell'equilibrio di potere altrimenti sia ben chiaro non li avremo
Credo che accadrà che fra poco sarà commissariato anche Prodi e naturalmente qualche parte metterà al posto di Prodi qualche ministro che diventerà l'unico che potrà rimanere lì perché queste sono le cose che posso determinarsi con certe logiche che vengono io la voglio dire con molta brutalità anche perché queste cose le abbiamo sempre dette sostenute mi permetto anche di chiedere i nostri parlamentari di vedere un attimo se è possibile caro Elia correggere
Quella scioglimento automatico che viene a determinarsi
Abbiamo imboccato secondo me Marini ha fatto un'opera straordinario insieme con gli altri colleghi
Per riprendere un discorso che noi volevamo fosse incrini diciamo indirizzato in maniera diversa però a mio avviso noi dobbiamo ancora poter siamo dare ancora un contributo comunque questo lo lascio al vostro apprezzamento
Io ho terminato cari amici
Ma dopo aver espresso qualche preoccupazione del posto paste qualche interrogativo franchi ho parlato più di quello che Prometeo perché volevo che ci fosse l'assemblea piena nel momento in cui tu potevi prendere la parola per la tua relazione
Io voglio però dire una cosa
Noi abbiamo il diritto
Di rivendicare lo dirò anche oggi pomeriggio
Un successo che appartiene in modo particolare certo al governo ma nel Partito popolare
Che non ha avuto dubbi non ha avuto dubbi in nessun momento della possibilità per il nostro Paese ed era la continuità storica fra il pensiero
Di De Gasperi pensiero dei grandi popolari del democratici cristiani e di Aldo Moro la idea in Italia non poteva perdere l'appuntamento europeo questo è frutto della nostra determinazione abbiamo il dovere di rivendicarlo
Tutti
Siamo stati oscene transige nel perseguire questo obiettivo e però sia ben chiaro questo non è semplice io vedo adesso una sorta di nuova ripresa di quella idea della possibilità di liberarsi giustamente insomma io mi domando caro Franco ma è proprio necessario che si faccia lo sciopero
Dei sindacati alla vigilia del due maggio ma questo aiuta
Poi ci verranno a rinfacciare che semmai li abbiamo consentito lo sciopero perché questa poiché il rovesciamento continuo delle responsabilità
Dico non è molto più logico visto che peraltro il Governo sta facendo le cose sta impostando anche il problema del Mezzogiorno che peraltro anche nel nome di Moro secondo me dobbiamo riprendere nel modo giusto
Che non si segua ma e mai pensabile che si riproponga di nuovo uno schema che è saltato che ci sia una contraddizione fra rigore e sviluppo quando noi abbiamo mai acquisito che il rigore ha consentito le stesse premesse dello sviluppo sono elementi che secondo me noi non possiamo non sottolineare ed io mi permetto di dire questo mio convincimento che ne dobbiamo essere credenti a la prospettiva europea e anche decisi nel sostenere la politica che è stata portata avanti dal governo e che ha consentito non solo di infiltrare in Europa come crediamo mai siamo sicuri ma anche di
Cominciare una ripresa dello sviluppo che le condizioni economiche messe su dal governo Prodi oggi permettono e dobbiamo essere e degli acquisti io personalmente ritengo che la politica Prodi Ciampi vada sostenuto
Ma qui concludo
Con loro osservazione
Riflettendo sugli scritti di Moro
A me pare la conclusione
Che un pensiero che non era schema
Che non aveva la pretesa era sistematicità d'altra parte abbiamo visto il crollo delle sistematicità le grandi ideologie imponenti grandi volumi sono scomparsi ormai sono coperti di oblio e di polvere
Rimane invece il pensiero forte di chi abbia pensato e immaginato il costo di una politica sui valori sui principi sulle virtù civili
E allora e questo che anche il nostro compito di partito suscitare energie spirituali inventive creative
Che sono le vere grandi risorse con le quali noi possiamo trasformarli mezzogiorno quel mezzogiorno che è stato preparato
Oggi ad essere società adulta a quelle scelte che puro fatta nel passato che questo è il punto anche non c'è solo da condannare come fa un certo tipo di cultura regista
C'è da capire perché oggi ci sono popolazioni adulte che chiedono di poter guidare il proprio destino e questo è dovuto a quel recupero di dignità
Che è stato aperto anche alle politiche cosiddetta assistenziali che parla non erro che hanno dato il senso dalla dignità civile e civile nostre comunità
Oggi su questo noi possiamo costruire e ci sono discorsi di Moro straordinari pronunziati proprio qui
Nella sede della Fiera
Sulla balorde delle virtù civili su quello che oggi viene scoperto come il segreto profondo
Dello della nascita e del progresso di un popolo cioè il tessuto etico spirituale la creatività quella porte dimensione spirituale che ha caratterizzato l'opera e l'insegnamento di Moro e quindi io mi permetto di dire che proprio queste virtù e dobbiamo in qualche maniera stimolare far crescere le ricordo di Aldo Moro ed è il suo ricordo permettete che io dica che noi apriamo nel suo ricordo questo Consiglio nazionale
Prima di dare la parola al nostro segretario
Io mi permetto faremo poi in maniera più compiuta un altro momento
Ricordare la scomparsa del nostro amico peraltro una tragica scomparsa
In un momento particolare dopo aver svolto la sua attività come politico
Per il Partito popolare Nicola bella fronte che era nato a basto
Era molto giovane laureato giurisprudenza sposato con due figli ma noi ricorderemo più tenta mente la sua figura in un prossimo consiglio nazionali era vice segretario appunto regionale consigliere nazionale io a nome vostro
E nome anche io
Tornerò a inviare alla famiglia
Il più cordiale
Sentimento di partecipazione di solidarietà
Permettete che io ricordi anche qui un nostro amico che abbiamo già ricordato del Consiglio nazionale precedente ma era di questa terra Binetti
Ha lavorato per il partito voglio ricordare
Avviando alla famiglia ai figli la nostra più affettuosa vicinanza
C'è un altro amico importantissimo che lo dobbiamo ricordare non era consigliere nazionale ma se lo ricordate partecipava sempre ai nostri incontri direi con grande affetto è una delle figure al della nostra storia politica perché mai ricordiamo sempre certo le vette punti più alti ma ci sono uomini che hanno avuto un ruolo fondamentale importantissimo la sua storia parlo di Mario Ferrari Aggradi dobbiamo
Ora diciamo mi pare anche doveroso dopo aver ricordato questi nostri amici di fare invece un augurio affettuoso di buona salute al nostro presidente della Repubblica vale
Però non è vostra il telegramma abbiamo notizie tutte positive e vediamo che il suo numero non era stato affatto perduto e peraltro siamo certi che riprenderà presto la sua attività preziose adesso prima di dare la parola piccola dei movimento che credo si possano incontrare con rapidità ceramico Strizzolo che è stato eletto segretario regionale del Friuli
E dove peraltro abbiamo fare lezioni si è dimesso da componente della direzione perché ne fa parte di diritto io mi permetto di proporre penso che si possa fare
Per alzata di mano un amico che molto attento da dato un grande contributo alla vita politica del partito il professor Pagani però al posto di Strizzolo
Grazie allora a te la parola però
Prego
Cari amici
Sono passati vent'anni dal rapimento di Aldo Moro
Dall'eccidio della sua scorta dall'assassinio per mano delle Brigate Rosse
Vent'anni da quei cinquantacinque giorni che consumarono il dramma di una vita di una famiglia di tanti di noi in un capitolo di storia italiana
Ad Aldo Moro al suo sangue innocente la coscienza democratica del Paese deve molto
Perciò ricordarlo non è solo un'operazione di memoria per noi
Certo Moro io oggi insieme lontano e vicino a noi
Lontano per il contesto così diverso da quello dei nostri giorni
Ma vicino per alcuni degli aspetti più profondi della sua riflessione e della sua testimonianza
Come per De Gasperi come per sponsor siamo alle nostre origini siamo al cuore della nostra vicenda di cattolici impegnati nella vita pubblica
Ritratti collocati in altri tempi dunque Mannu sbiaditi dal tempo
Alcune ragioni dalla politica possono essere più convincenti più occasionali
Altre sono invece permanenti
Questo è il confine da rintracciare per capire tutti insieme come proiettare la nostra iniziativa nel contesto nel quale hanno irritato di agire
Il senso dei processi politici che aveva Moro per esempio la visione della loro complessità come ricordava bianco
Questa è tuttora una lezione per ciascuno di noi
Era diversa l'Italia di Moro
Forse poco di quegli anni è riconducibile meccanicamente ad oggi
La Democrazia Cristiana di allora aveva il suo perno nell'alternatività al Partito comunista di allora
Anche per la logica dei condizionamenti internazionali che esistevano
Eppure il centro della proposizione di Moro erano anche allora la ricerca dell'allargamento dalla base democratica del Paese
L'indicazione della terza fase di una democrazia con più
Ecco uno di quelle ragioni permanenti della politica
Che ci riporta all'attualità della quale siamo oggi impegnati
Di una parola non dobbiamo avere paura nuovi quella della discontinuità vissuta dal Paese in questi anni discontinuità che ha avuto origine di una serie di fattori la caduta dei blocchi ma anche fattori interni come lo stesso evolvere dell'economia e della società italiana
L'impatto enorme per noi cattolici
Del messaggio conciliare
I nuovi fermenti del paese come la nascita della protesta leghista al Nord i referendum elettorali contro l'immobilismo delle classi dirigenti anche l'inerzia parlamentare l'azione della magistratura deve imprimere una diffusione forte dalla corruzione pubblica
Ma ogni crisi è anche un'opportunità di cambiamento
La nascita del Partito popolare e avvenuta in queste condizioni
Perciò ci sentiamo figli di questa discontinuità
Dove come potevamo collocarci noi popolari
Io
Voglio riprecisare queste nostre posizioni nel senso
Di una discussione che ci porterà all'assemblea programmatica come dirò nel mese di giugno dove come potevamo dentro questi fenomeni gli hanno segnato un'epoca questi veloci cambiamenti dove come potevamo collocarci noi popolari
La DC alternativa se stessa aveva detto Moro
Molti di noi non capirono restammo turbati
Eppure dopo tanto tempo e il senso di quel presagio
Che ci avvolge C Conti Courier ci conduce a questa riflessione oggi
Qual è il Paese che sta attorno a noi quali sono le grandi questioni
Il desiderio di stabilità anzi la necessità della stabilità politica le riforme
L'Europa
L'attenzione a quel dramma della modernità che stiamo vivendo non solo noi in Italia e che il rapporto nuovo
Stravolgente rispetto alla storia che conosciamo tra lo sviluppo e il lavoro
Un dramma che continuerà fino alla individuazione di un modello di sviluppo diverso e inedito rispetto a quelli del passato
Vediamo qui nel Mezzogiorno
Cosa nei fatti nella vita quotidiana significa tutto questo
Allora io chiedo ancora insieme con chi dovevamo e potevamo affrontare tali questioni
Con l'attuale destra di questo Paese
Con il neoliberismo ed insieme o con il vetero statalismo che essa esprime
Ma davvero era pensabile che noi potessimo coniugare con questa destra i valori di interclasse lirismo di sviluppo nella solidarietà che abbiamo come si dice oggi nel nostro DNA
O è la politica che guida le trasformazioni o sono gli interessi forti a guidare la politica questo non dobbiamo dimenticarlo
Nello sforzo di trovare risposte adeguate ai problemi aperti
Ci sono passaggi storici nei quali
Una tradizione Pauline gioco se stessa la propria dignità la propria vocazione di fondo agli occhi del Paese
è il momento delle scelte e noi abbiamo fatto la nostra
Nella direzione dell'Ulivo
Altri hanno seguito vie diverse
Ed ora sono lì ha pochi anni di distanza
A fare i conti con le loro sudditanza delle loro illusioni perdute
Somigliano qualche volta generali senza truppe
Che hanno lasciato sul campo truppe senza generali
Uno spettacolo chiama regge fa riflettere
La riprova forse più esemplare della necessità che avevamo di un radicale cambiamento di una rigenerazione che muovesse da i valori e mai dalle convenienze
Del resto è stata quasi una costante nella storia di questo intero secolo
Lo svilimento delle nostre idee quando essi hanno preso la piega del moderatismo finendo con l'annullarsi nella cultura della destra
Né potevano bastare in simile circostanza singoli generosità personali
Per ricondurre a disegno politico calcoli di altra natura
Adesso eccoci qui nel mare aperto della ricerca di nuovi e duraturi equilibri generali del Paese verso una nuova stabilità
Dal porto è bene dirlo non siamo usciti soltanto noi se guardiamo alla mutevolezza dei riferimenti di questi anni
Diamo un punto di partenza per svolgere una riflessione più compiuta le elezioni del novantaquattro le prime col nuovo sistema elettorale
Che coincisero con la nascita del Partito popolare
Allora non sceglie il modo e perciò venimmo puniti
Questo è un rilievo che qualche volta ci viene mosso anzi spesso ci viene morso
Eppure quel passaggio non poteva andare diversamente
La scelta di Martinazzoli e di tutti quelli che eravamo attorno all'unico coobbligata allora
La sinistra voleva essere una gioiosa macchina da guerra assenti
Fu il Polo delle libertà allora a raccogliere i consensi maggiori ma nel segno di tali contraddizioni da rivelare presto tutta la occasionalità di quella vittoria
Tuttavia ancora oggi non dobbiamo trascurare il senso più profondo del voto del novantaquattro il desiderio di liberazione di contare di più di riappropriarsi di qualcosa che i suoi esprimeva da parte dei cittadini
Un moto popolare borghese di rottura che denunciava una concezione dalla cosa pubblica
Avvertita come esasperante nella sua lentezze nella sua inefficienza
A me piace vederla come una crisi di sviluppo
Dovuta ad un sistema economiche sociali e consapevole di avere ormai
Un ritmo ed una dello cita di crescita molto maggiori di quelli del sistema politico
Dello stesso sistema che pure aveva innestato quella crescita
Se rileggiamo le ricerche del Mulino sulle origini della storia contemporanea
Sta sempre qui
Voglio sottolinearlo in questo ritardo della politica rispetta i processi reali
Il tratto saliente di tante rivoluzioni pacifiche occupa in the che siano stati
E forse del ritardo della politica degli anni Ottanta la crisi dell'inizio degli anni Novanta
E la perdita di Moro è stata determinante in questo ritardo in questa capacità dinanzi alle grandi trasformazioni che Moro aveva capito e alle quali ci aveva richiamato
Ma oggi pomeriggio forse avremmo la possibilità di approfondire di più questi aspetti
Io chiamo tutto questo un irrisolto problema di partecipazione
Da noi nel nostro paese suo assunto specie negli ultimi anni dimensioni anche drammatiche
Ha cercato di manifestarsi in tutti i modi possibili con i referendum a volte con i rovesciamenti di fronte elettorale con il non voto con la protesta
Con la propensione pericolosa plebiscitarie smog
Pur di rompere uno schema ritenuto angusto poco libero opprimente
E questa domanda di partecipazione il problema politico ed insieme di democrazia che sta davanti al nove
E le risposte che diamo
Sono ancora insoddisfacenti se restano la diffidenza e la disillusione di tanti dunque da qui che dobbiamo muovere la nostra riflessione
E per questo io lo dico molte volte a volte ripetitivo perché questi messaggi con i mezzi di comunicazione che ci sono oggi bisogna darli senza ambiguità è per questo che noi popolari indichiamo con altri certamente
L'obiettivo dell'alternanza AN il bipolarismo
E dentro D'Aloia anche qualche volta rispetto a questa insistenza io vedo qualche faccia poco convinto Maggi insisto e cerco di spiegarlo meglio
Quindi l'obiettivo nostro e rafforzare alternanze bipolarismo lo indichiamo
Come la condizione della stabilità dei governi entrando oggi in Europa
Di un ricambio più rapido delle classi dirigenti che fisiologicamente una cosa positiva in un mondo che cambia con la velocità che conosciamo
Del protagonismo dei cittadini di cittadini finalmente arbitri
Come voleva Roberto Ruffilli vittima anch'egli come Moro del terrorismo
Emblema di questo percorso e a torto o a ragione
Il sistema elettorale
Su questo punto c'è un dibattito vivace
Sviluppati in questa settimane che ci impegnerà anche per il prossimo futuro
Una prima osservazione di metodo
è ben strano che forze politiche direttamente impegnati in Parlamento sui temi delle riforme assecondino poi con gradi diversi di convinzioni di sostegno una nuova ipotesi referendaria
Delle due l'una oppure la gente di questo Paese finirà davvero per non capirci più non si può invocare l'investitura della politica della rappresentanza e al tempo stesso a spogliarsi e alla prima occasione quando il Parlamento ha tutte le possibilità di intervenire su questo problema
Poi nel merito della questione
La nuova legge elettorale a quattro anni di vita
Ha subito due verifiche nel novantaquattro e nel novantasei
Si può dire che abbia appena iniziato ad influenzare determinare i comportamenti elettorali
Noi siamo stati tra i fautori anche nel nome diciamo così l'amico Mattarella
Nel novantasei questa legge ha reso possibile l'affermazione dell'Ulivo
Ma soprattutto ai presso la forza e la logica delle coalizioni
Non a caso secondo me ha vinto nel novantasei la coalizione
Che aveva maggiore coerenza interna
Composta da sensibilità che venivano da tradizioni diverse
Ma che sono state capaci di proporre una unità di intenti e di programmi al Paese
Questo patrimonio non si può e non si deve gettare via
Né ci sentiamo all'angolo rispetto al movimentismo di queste settimane
Anche noi stiamo lavorando per mia siamo disponibili a migliorare la legge elettorale
Completarla con il secondo turno di coalizione
Affidarle semplificarla nei meccanismi secondo le proposte che sono sul tappeto
Valorizzando il suo incentivo per le ragioni che ho richiamato al bipolarismo
E ci sembra questo l'interesse dei cittadini
Altro rigiocare diverse partite politiche immaginare diverse forme di egemonia
Perciò voglio ripetere con franchezza le nostre convinzioni
Noi consideriamo indispensabile tutto ciò che possa condurre ad una realizzazione più decisa e matura del bipolarismo ma diciamo anche attenti alle scorciatoie alle forzature
Con Aldo Moro ricaviamo la con delicatezza e la possibile fragilità dei percorsi democratici
E quindi l'idea di una legge utilizzata per semplificare la complessità delle coalizioni ponendo su un obiettivo che storicamente non è maturo come quello del bipartitismo e da noi rigettata con motivazioni forti
è una discussione che non ci può coinvolgere queste la ragione delle posizioni che stiamo esprimendo su questo punto anche in questi giorni
Mettiamo poi guardia i nostri alleati dalle tentazioni dell'autosufficienza
Non volle esserlo la DC di De Gasperi dopo il quarantotto Enrico Berlinguer la cui parabola è stata tanto speculare a quello di Moro
Ne denuncio anche lui tutti i rischi con l'occhio a quello che era accaduto in un paese lontano allora ma quella era l'occasione la riflessione la più profonda
Erano altri tempi c'erano altre condizioni interne ed internazionali
Ma la storia si eppure non si ripete insegna sempre qualche cosa
Noi tutti facciamo politica oggi pur cercando di trovare nuove prospettive per il futuro e il tuo
O comunque verrà ci sarà
Ognuno tenta di costruirlo questo è legittimo
Ognuno ha il diritto all'ambizione legittima di immaginarlo di volerlo preparare i di influire su di esso
Io voglio dire con chiarezza
Che nessuno può escludere che la sinistra domani
Sia in grado di proporsi come forza alternativa a se stante
Che in questo quadro nasca una nuova alternatività col centro è anche possibile dentro i processi storici
Ma qui anche il congresso della Cosa due lasciato margini di ambiguità di contraddizioni che vanno chiarite
Per tenere salda nell'interesse del Paese l'alleanza che esprime oggi il Governo
Noi abbiamo la consapevolezza di una fase di passaggio
Chiediamo al PDS quali la sua consapevolezza
Sì valuta appieno la gradualità dei percorsi
E davvero vicino a questa sua autosufficienza
Perché il rischio è quello di compromettere intanto l'equilibrio che esiste oggi
Di indebolire l'Ulivo mentre non è matura nella coscienza del Paese il passo successivo quello a cui mi riferivo
L'Ulivo
E convinzione non solo personale di abitanti Dinoi ma largamente presente
L'Ulivo non sopravvive senza l'incontro del riformismo italiano
Quello della Sinistra democratica e quello cattolico assieme ad altre esperienze ma questo è il cuore di questa alleanza che ha vinto le elezioni politiche con le quali governiamo il Paese
D'Alema avanza verso l'ipotesi un po'vaga di un'alleanza delle sinistre in Europa
Ma la situazione è ancora diversa anche lì e diversa in Italia dove in altri Paesi
Il laburismo inglese di Blaise segue una via ed un'indicazione che non è quella indicata da D'Alema
Io non è che sono chiuso a dibattito sulla prospettiva
Potrei dire mai un aspetto che avremo modo che i socialisti anche europei sono socialismo i nazionali
E che i meccanismi dell'Europa oggi non sono determinanti dai partiti e dal Parlamento spesso anche dai governi e dalle posizioni dei governi che fanno le proposte
Però su questo noi ragioniamo io mi preoccupo delle ricadute che tutto ciò può avvenire danno voi il senso di un'incertezza di una confusione dalla quale il Paese non ha bisogno il pericolo che la politica italiana faccia un passo indietro quasi ritorni al novantaquattro alla macchina valga quella di allora invece che sviluppare tutta la potenzialità del centrosinistra
Una riflessione dentro l'alleanza è necessaria
Io debbo dire lo dicevo ieri sera ad amici alla fine della giornata che io avevo cominciato con il congresso del nostro partita Milano è finita ieri qui del vedere questa macchina politica ed organizzativa degli amici baresi e pugliesi che hanno costruito questo nostro incontro e dicevo che poi alla fine la
La mia sensazione è che stiamo cedendo tutti all'auto passionalità e alla centralità dell'immagine
Che posizioni che dovrebbero essere politiche meditate spesso sono
Generato immotivate spinte dalla voglia di stare all'onore delle cronache per un'ora per un giorno per due giorni
Ed è un metodo che sinceramente sottolineo non mi piace non credo sia costruttivo rispetto alla prospettiva così complessa dalla politica che gestiamo
Perciò la nostra proposta e oggi la politica delle coalizioni
Perciò diamo in questo senso senza ambiguità una valenza porta all'Ulivo
Lo consideriamo il lungo passo necessario da compiere per il maturare di condizioni e di tempi ancora non definiti
Troppi simboli di partito continuamente vengono rimaneggiati cambiati accompagnati da altre metafore perché quello che c'era non basta più dall'oggi al domani
Perché gli elementi di socialismo che si voleva introdurre una volta nella società italiana pensiamo di nuova Berlinguer sono diventati oggi richieste diverse
Qualche volta opposte
Abbiamo la consapevolezza che stiamo tutti cercando ancora dentro la politica italiana
Il congresso della Cosa due la conferenza di Verona hanno appena rappresentato momenti importanti di questo tentativo
Li abbiamo seguiti col massimo d'attenzione nell'attesa di ciò che di nuovo potessero portato alla vita portare alla vita politica italiana
Di nuovo Piero
Non di vecchio
Lo diceva bianco io lo voglio risottolineare in politica una mano non lava l'altra
Le foibe non lavano Salò
Le tesi del doppio Stato
Le tesi lei che essi
Ai sensi del doppio Stato non aiutano a capire
Sono un revisionismo strumentale e non il tentativo di ricercare la verità
Non c'è uno stacco totale tra la storia e la politica mai
La storia è un elemento della scelta politica ma mai come in questo momento
Noi che abbiamo militato nella Democrazia Cristiana sentiamo la necessità l'orgoglio la voglia di andare ad un chiarimento profondo delle ragioni storiche politiche di questi cinquant'anni
Non possiamo subire una semplificazione portata avanti solo con oltre agli interessi dell'oggi
Di una storia d'Italia complessa e nella quale comunque la presenza decisiva
E forte dei cattolici democratici è stata la ragione la molla di questa trasformazione positiva che abbiamo costruito positiva alla fine in questi ultimi cinquant'anni
Anche la fine di Aldo Moro e dentro questo dramma
Ma come simbolo
Di una politica grande alta
Che coinvolgeva milioni di cittadini
Che rappresentava alla luce del sole la componente del popolarismo di questo Paese
Qui è la differenza è la novità rispetto agli schemi storici della destra e della sinistra del secolo scorso
Schemi che ancora oggi qualcuno vorrebbe riproporre
Perciò per la forza e la vitalità delle nostre radici
Abbiamo detto che il lupo stavolta non mangerà l'agnello con l'occhio a una competizione amministrativa
è finita lo sappiamo l'unità politica dei cattolici
Ma questo amici e voglio ripeterlo proprio oggi ricordando Aldo Moro non significa la rinuncia ad un'ambizione
Noi vogliamo esserci nella vita politica pubblica del nostro Paese
Continuando a rappresentare un riferimento importante ben riconoscibile
Sbaglia chi pensa diversamente
Chi immagina che si possa liquidare la nostra presenza organizzata sulla scena del Paese
Noi ci siamo con la nostra caratteristica di sempre che la laicità
Una laicità che non significa per noi la mancanza di un forte richiamo ai valori cristiani
Nella fine dell'unità politica dei cattolici significa la fine della coerenza politica dei cattolici
C'è tutto un magistero che ci richiama a discutere i limiti del neoliberismo anche oggi e ripetutamente
Che ci impegna a mettere in relazione l'economia di mercato con una libertà umana
Da realizzare di più da tutelare di più
Anche sulla base di questo magistero noi segniamo un confine tra il Partito Popolare ed alcune forme di moderatismo che ci sembrano scarsamente coerenti con la riflessione su questi temi
Riappare un un invito di Berlusconi oggi sui giornali
Io non cerco sempre di sforzarmi di essere attenta tutta le novità della politica ma il ripetersi di una invocazione
Le scelte del novantacinque del novantasei noi le abbiamo fatte con un occhio alla coalizione che potesse governare non subire restare dietro le grandi questioni aperte nella società italiana
E governiamo l'Italia governiamo con un uomo che guida il governo che espressione del nostro mondo noi restiamo fedeli a quelle scelte oggi e vogliamo contribuire a risolvere i grandi problemi del nostro Paese
E paradossalmente riconoscere questo ci avvicina di più a Sturzo alla nostra vocazione originaria
Alla concezione libera delle autonomie del rilievo dei corpi sociali
Al primato della persona come radice di quel principio di sussidiarietà
Che oggi anche altri goffamente evocano
Scambiandolo per un cardine del liberismo economico
Invece che la forma istituzionale più alta delle spinte propulsive che vengono dalla società
Solo questo i valori intorno ai quali ricompattare la nostra presenza politica
Noi sappiamo bene di essere soltanto una parte ci aveva ammonito Moro tanti anni fa che il futuro non sarebbe stato più soltanto nelle nostre mani
E non ci spaventa la secolarizzazione del Paese
Non ci fa rinchiudere in antiche Nostalgia in una sorta di cultura della minoranza
Perché sappiamo che ancora oggi la legittimazione a governare
Passa in larga misura attraverso la sostanza dei problemi e dei valori che poniamo per le radici che si hanno nella società italiana
Torna voglio tornare a quella pretesa dell'autosufficienza che alle volte vediamo riaffiorare a sinistra noi non la contestiamo perché una tale egemonia ci emargina avrebbe dal potere
Nel novantaquattro scontando una lunga stagione lontani dal potere e AN forse ci avrebbe fatto ancora più bene restarne lontani ancora più tempo di quello che poi è accaduto
Quindi non la contestiamo per questo è in gioco altro
I conti anche generazionali che proprio il riformismo di sinistra sta facendo con se stesso
Per continuare a liberarsi una parte del proprio bagaglio della concezione dello Stato e delle dinamiche sociali ed economiche del Paese Teresi
Siamo attenti acché in tutti maturi una concezione più autentica della libertà
Non siamo noi qui a dover fare ammenda delle convinzioni che aveva
Hanno ieri dato un compito diverso che quello difficile pure che è quello di saper esprimere svolgerà il nostro ruolo della nuova condizione non forti come eravamo abituati ad essere
I riferimenti però che abbiamo dalla Rerum Novarum alla Centesimus Annus a tutto il corpo del cattolicesimo sociale che essi hanno ispirato sono tali da non consentirci alibi
Stanno voi essere capaci di continuare
Un grande ponte di via diceva che non basta dire buone idee
Bisogna anche saperle spiegare e ahimè che gli interlocutori si convincano quindi questo problema ce l'abbiamo aperto
Ogni tanto qualche amico con il quale dialogo più spesso
Bene non so se mi rimprovera un mi dice ma insomma il problema della crescere
Figuratevi se uno che è stato eletto segretario del partito lo può trascurare
Io ci sto per questo non per altre ragioni però non ho l'ossessione
Di quello che eravamo
Ma chi poteva pensare di restare in una democrazia parlamentare più di cinquant'anni Sessanta abbia sempre o al Governo in maggioranza relativa
Doveva capitare è capitato
L'importante è capire che sia ruolo quando si ha da dire
Quando si ha una forza viva si collabora ci si confronta quando non so cancellati dalla storia po'incerto poiché se si arruola essi si hanno idee vogliamo anche farle camminare bisogna ricercare Paul consenso
Ma è una fase nella quale abbiamo meno forza di ieri e quindi lavorare per crescere
Ma insomma avere la lucidità e la forza di sapere che non è quella la condizione per la nostra esistenza e per il nostro futuro ci siamo per ragioni anche più profondi
Della crescita e dell'allargamento del consenso se non quello il rimprovero a quattrocchi continuo che io perseguo con molta determinazione l'allargamento e la ricerca del consenso
Dicevo del grande pontefice lì che guardava alla questo allargamento saper spiegare che gli interlocutori si convincano nel passato è stato così come dicevo
Se pensiamo alle grandi scelte compiute da quelli internazionali a quelle dello sviluppo oggi larga parte della politica del Paese cammino ancora lungo quei binari
Pensiamo all'Europa a ciò che di straordinario essa rappresenta per l'Italia anche nei comportamenti anche nella psicologia del Paese sarà uno stacco storico con la fine di tante incertezze
Con l'inizio di un nuovo destino comune e il futuro anche economico non è più dei singoli paesi che non reggerebbe lo la competizione forte in molti settori ma dell'Europa
Il Partito popolare sta partecipando come forza di maggioranza e di governo a questa lunga fase finale di attuazione del progetto di Maastricht
Possiamo ben dire che meritavamo di esserci che per quanto riguarda noi non c'è casualità tra l'auspicabile merito finale del risultato è la primogenitura di un tale disegno
Aldo Moro nel settantatré raccogliendo a sua volta la politica di De Gasperi ci diceva abbiamo un'indicazione precisa bisogna europeizzare la nostra economia
E aggiungeva che anche quanto si parla di riforme in larga misura ci si riferisce all'adeguamento di strutture che in altri Paesi d'Europa sono già avvenuti
Abbiamo dunque modelli ai quali di farci modelli democratici diceva Moro i quali dovrebbero incoraggiare la nostra opinione pubblica a dare il suo sostegno a questi disegni
è durato decenni nel Paese il dibattito sulle riforme e mai la Democrazia Cristiana
è stato una forza di retroguardia in questo dibattito fino dai tempi della prima commissione bicamerale quella presieduta da Bozzo motivo ricordano più di me e allora
Che la decisione ecco di ottenere la presidenza per Fanfani per impegnarsi di più che De Mita entrò nella Commissione mentre se non sbaglio Craxi e Berlinguer non vollero entrare quindi questa consapevolezza nostra e antica su questi problemi
Lo ricordiamo senza polemica
Ma per inquadrare politicamente fatti e circostanze allora furono le resistenze per motivi diversi
Del partito comunista di quello socialista condizionare il cammino delle riforme
Il tentativo socialista di quegli anni puntava ad egemonizzare esso il centro riformista per contrapporsi alla sinistra comunista
Da qui nacque pure la proposta del presidenzialismo
Nella inconcludenza di quella fase la politica ha segnato il suo ritardo maggiore la sua difficoltà a governare i processi di cambiamento
Io credo che si sono inglobati così germi di quelle proteste di quelle fratture sociali e territoriali che sarebbero poi esplosi pochi anni dopo
Sono contesti diversi da quelli di oggi
Ma voglio dire che alle nostre spalle c'è tutta una storia politica di questo Paese
Di lotte di scontri che poi hanno incrociato un evento più grande complesso la caduta del muro di Berlino
Anche la prospettiva dell'Unione europea non solo i cambiamenti interni dei singoli Paesi a cominciare dal nostro
Ha ripreso slancio in quegli anni inseguita tutto ciò che era avvenuto nell'Est europeo
E noi oggi ci troviamo alla vigilia di entrambi questi obiettivi l'ingresso in Europa e le riforme costituzionali
Dobbiamo dare atto al governo Prodi che il suo cambio di ritmo
Dire terminazione si è manifestato con la consapevolezza dell'obiettivo europeo
Recuperando e dando una forte concretezza perché non ricordarlo alla scelta di Maastricht che era avvenuto all'inizio degli anni novanta da parte dei governi da allora
Altrettanto vorremmo che si potesse dire adesso per il Parlamento impegnato nelle riforme
Non è vero che su questo tema c'è l'indifferenza dei cittadini
Il problema è essere noi all'altezza del compito saperne spiegare i contenuti e il rilievo
è questo il terreno della ricomposizione del paese della nuova legittimazione delle forze politiche
Ci rivolgiamo ai tanti detrattori del lavoro svolto finora
Io qualche volta polemizzo con loro anche perché dato troppi acquiescenze il dirigente che annuisce magari è responsabile come noi delle scelte fatte in Bicamerale
A questi che dicono il lavoro non va bene io dico aiutateci a fare meglio il la discussione aperti in Parlamento
Ma state attenti ad alimentare discredito attenti a che cosa ci sarebbe dietro l'angolo di un tentativo ancora una volta fallito
Non solo al Nord dove è forte la protesta leghista ma dell'intero Paese
Lo diciamo da qui da una importante regione del Mezzogiorno per questo siamo qui
Perché alla evocazione di Moro accompagniamo la consapevolezza dei problemi del Sud dei giovani
Non solo non si entra stabilmente in Europa ma neppure nella sfida della nuova economia della globalizzazione dei mercati se non trasformiamo queste due condizioni di disagio
Mezzogiorno i giovani in un fattore di opportunità e di crescita del Paese ed è possibile
Il governo sta dando nuovi segnali in questa direzione a Palazzo Chigi questa mattina anche sono ripresi incontri con i ministri interessati imprenditori il sindacato
Debbo dire Gerardo ma io non so se tu sulla seconda minaccia di sopra i chiesta a me una consulenza tecnica forse penso queste
Insomma lo sciopero malgrado una certa usura storica resta un mezzo di mobilitazione di partecipazione
Io credo che questo governo però abbia una disponibilità a discutere ad operare debba stringere quindi queste condizioni non le vedo neanch'io e spero che nell'incontro di oggi
Prodi ci possa dire si sia fatto qualche passo avanti anche operative concreto che possa evitare questa eventualità
Noi chiediamo qualcosa di più ci rivolgiamo per questa al Presidente del Consiglio
E se all'interno
Del governo permangono valutazioni diverse su gli strumenti alla fine che sia lui a decidere
Noi non è che siamo dei patiti del decisionismo ma la democrazia deve andare avanti io credo che questo possa essere fatto
Chiediamo logiche modelli nuovi di intervento occorre prendere atto che oggi non è più possibile programmare dirigere lo sviluppo sociale produttivo dal centro
Lo sviluppo possibile è sempre più sviluppo locale auto sviluppo fondato sulle responsabilità e le iniziative delle realtà locali a cominciare dai strumenti in atto di positivi contratti d'area e patti territoriali
Oltretutto questo è un dato comune delle diverse zone del Paese anche se con accenti ben diversi per esempio nel Nordeste rispetto al Meridione
La nuova Agenzia di cui si parla perciò della quale il governo ha annunciato la nascita non può mirare a svolgere solo attività di coordinamento
Deve essere un soggetto agile a supporto delle singole realtà locali per consentire a questo di dialogare direttamente con l'Europa con i mercati esteri
Con tutti i soggetti istituzionali e privati coinvolti nell'operazione
Al tempo stesso al presidente del Consiglio chiediamo di rimettere in moto con urgenza gli investimenti per le grandi infrastrutture delle aree meridionali
Pensiamo alle telecomunicazioni all'energia alle ferrovie alle Uto strada le risorse idriche
Alla questione ormai di tale considerato il decollo del porto di Gioia Tauro del collegamento veloce e stabile fino alla Sicilia
Il capitolo degli investimenti si collega a quello del lavoro giovanile
Anche qui la parola d'ordine non è la rigidità degli schemi ma la flessibilità degli strumenti
Tutte le flessibilità possibili fiscali contrattuali retributive per aprire nuove opportunità di occupazione
Lo abbiamo detto più volte per esempio l'introduzione del salario d'ingresso a tempo nelle aree più segnate dalla disoccupazione giovanile e magari da lavoro sommerso deve essere attuata insieme a misure
Che riducano gli oneri fiscali e contributivi se vogliamo davvero incrementare la nascita di nuove imprese l'impiego di giovani c'è un dato pubblicato in queste settimane che riguarda mi pare se non sbaglio il novantasette
Che è un dato sul quale riflettere cento miliardi di dollari investiti in un anno dal resto del mondo in Europa trenta finiti in Inghilterra tre in Italia e nodo diciotto diciannove in Francia perché questo è la la grande questione perché io non credo solo perché parlano inglese perché poi sono andati anche in Francia
Questo è una risposta che oggi il Paese ha il diritto di chiedere al governo e all'azione del governo e le indicazioni ci sono bisogna accelerare la marcia probabilmente in questa direzione
Per fare queste cose del resto le risorse finanziarie ci sono bisogna attivarle Spender
Ed è urgente che il governo contratti con l'Unione europea la possibilità di utilizzare quelle quote significative di fondi strutturali che non si riesce ancora a spendere
La dice lunga l'immobilismo quella mia riflessione iniziale
Quale destra e quale risposta nemmeno quella liberista emerge la dice lunga l'immobilismo delle quattro grandi regioni meridionali governate dalla destra la Puglia la Sicilia la Calabria e la Campania
Certo non sono rose e fiori nemmeno dovunque nemmeno dove c'è il governo dell'Ulivo del centrosinistra ma è una condizione totalmente diversa in queste grandi regioni siamo al blocco di ogni possibilità di iniziativa
Sono risorse attraverso le quali si potrebbe accelerare l'adeguamento infrastrutturale del Sud con progetti interregionali e nazionali
Ci sono risorse per il fondo delle privatizzazioni migliaia di miliardi congelati nella ex getti e non bisogna trascurare il mercato gli investitori privati
Che a certe condizioni possono contribuire ad elaborare programmi industriali turistici per i servizi per iniziative interesse collettivo
Tutto questo non lo si fa dall'alto e dal centro non più
Lo si fa incrementando strumenti incentivi occasioni per far crescere le responsabilità e le iniziative dei soggetti locali delle istituzioni territoriali dell'impresa e delle comunità locali
Non è il salario senza lavoro quello che ridà speranza ai giovani noi questo lo sappiamo pure quando siamo costretti in aree circoscritte ad intervenire con forme di lavoro qualche volta discutibile
E la ripresa della crescita economica e civile la condizione per determinare
Quella partecipazione allo sviluppo che è stata la caratteristica più profonda della società italiana e della nostra stessa identità nazionale
Nel dopoguerra è stata questa condizione a far crescere i milioni di piccole e medie imprese
Che sono divenute il nuovo molto italiano
E da qui vengono oggi le richieste più forti di una nuova efficienza dello Stato di maggiori spazi di autonomia
Di sostegno alla formazione scolastica alla ricerca scientifica fondamentale alla innovazione tecnologica
E quel capitalismo moderno e diffuso
Se non sbaglio Andreatta lo chiamava capitalismo popolare una volta
E questo capitalismo moderate diffuso del nostro Paese che vuole continuare a crescere con regole più aperte e partecipate
Queste sono le nostre idee le nostre proposte in questa fase non dobbiamo cercare lontano il ruolo dei popolari e tanto meno nell'incertezza delle posizioni
Spesso si dice che se uno sbandato spesso intelligente non ci ho mai creduto
è o ahimè non riesco a crederci nemmeno oggi
E bisogna avere l'apertura a capire il Moro ci insegna ma in politica in questo rapporto continuo con i mutamenti dell'opinione pubblica alla fine chi paga e la fermezza e la chiarezza delle posizioni
No l'incertezza riproposta sistema tutti i giorni
Su questo piano credo che abbiamo accumulato un certo capitale di credibilità in Parlamento e fuori in questi due anni
Anche il centro cari amici il centro dell'Ulivo si rafforzerà la qui
Dalla definizione di questa politica di questi obiettivi
Uno dei discorsi di Moro che tutti ricordiamo di più e quello di Benevento
Il suo intreccerà proprio nella concezione delle alleanze partendo dal dato delle identità di chi vi partecipa
Quindi apertura alla collaborazione però da posizioni precise
Quando questa identità c'è non Cisco abolisce mai nell'intesa
Anzi la fortifica la vivifica e l'elemento dell'aggregazione
Io non credo alle operazioni a tavolino
Alle decisioni di vertice
Abbiamo visto tutti in queste settimane come possono fallire
Ma la nostra visione delle cose a tanti riscontri nelle fibre riformismo laico socialista liberale questo è un processo come diceva il presidente del nostro Consiglio nazionale da incoraggiare
C'è qualche passo in più la certezza non c'è mai perché sono posizioni che qualche volta poi
Non sono firme ma è un lavoro da fare e lo stiamo facendo le formule organizzative di raccordo parlamentare eletto orale verranno da i fatti che sapremo determinare assieme anche per i prossimi appuntamenti
Ecco uno spazio di iniziativa dei popolari
Tutti dobbiamo io credo cercare di andare oltre i nostri confini tradizionali del resto questo è anche il dato di novità che ha portato l'alleanza dell'Ulivo
Il suo valore aggiunto rispetto ai partiti che la compongono
Non tutto è stato semplice in questi due anni di governo due crisi sulla politica estera Albania e l'Iraq hanno minacciato di travolgere ogni cosa
Noi popolari ci siamo battuti per una soluzione diplomatica anche di queste crisi ma non per il rovesciamento di una collocazione internazionale
Che non mettiamo in discussione un tema ancora per e non deve essere sottovalutato
A ridosso dell'ultima legge finanziaria si è voluto introdurre un elemento di dirigismo politico rispetto alle relazioni sindacali ed io non nego neanche pubblicamente che
La legge sulle trentacinque ore nove obiettivo sulle trentacinque ore che è uno strumento tra i tanti anche a difesa del lavoro in certe condizioni
Ma la disponibilità del Governo e della maggioranza la legge voi la ricordate nata in un contesto drammatico che metteva in discussione la prospettiva del Paese
Io sono per onorarla disegno di legge rappresentato e si possono trovare rispetto alle rigidità
Poste da Rifondazione che non condivido si possono trovare dei momenti di verifica o degli strumenti che appena mio e rendere un mondo dirompente una scelta di questo genere
Però voglio dire anche a Rifondazione che senza la concertazione sociale che in questi anni ha salvato il Paese dal dissesto non si fa una lunga strada
Abbiamo sostenuto questioni di principio come la libertà della scuola
Abbiamo dato il nostro contributo ad un'impostazione di problemi della fiscalità della socialità
Che facessero perno sulla famiglia non su una indistinta concezione del cittadino e del lavoratore
Cari amici io lo faccio non per dovere di ruolo ma proprio perché ne sono convinto portante la comune
In quest'anno e mezzo io credo che noi ci siamo fatti valere
Se qua come dice fatevi valere di più io sono d'accordo e come si può dire sia un passo avanti bisogna farlo
Ma credo che da come siamo partiti questo partito popolare un'altra cosa oggi visibilmente
Anche in molte aree del Paese negli incontri che facciamo nella considerazione che sia Dino
E perché non direi
Che anche i risultati elettorali dell'anno scorso
Hanno incoraggiato non scoraggiato il cammino intrapreso
E qualcuno mi dice non è diffuso in tutto il territorio nazionale lo so bene
Ci sono problemi in alcuni grandi centri benissimo
Ma chi poteva pensare dopo il novantaquattro che nel giro di così poco tempo
In molte città medie saremmo ritornati a ponte di consenso del quindici del sedici del diciotto di più
Io prendo non come un un risultato appagante
Perché sulla linea sono appagato senza la verifica dei risultati quindi non ne ho bisogno
Lo prendo come un dato di vitalità a cui tenere l'occhio
Vuol dire che quanto meno la possibilità cioè speriamo di essere all'altezza di questa ponte possibilità questo è il nostro problema ma comunque la verifica è che c'è una che albero non si è inaridito
Che sotto c'è qualcosa che ancora è possibile coltivare e portare avanti
E non mi dite non fare l'ottimista perché proprio questo difetto non me lo riconosco però non ce l'ho
Eppure molto resta da fare a cominciare dalla nostra presenza come dicevo nelle grandi città per ritrovare visibilità e capacità di suggestione
è il problema del partito della sua iniziativa della sua organizzazione
Ci siamo dati un appuntamento con l'assemblea nazionale di giugno prossimo
La stiamo preparando con serietà come sanno quanti di noi già oggi sono impegnati nei diversi comitati di studio
Sarà quello il tentativo di prendere per mano il futuro dei popolari quindi non molto lontana
Di collegarla i nostri giovani quali hanno iniziato anch'essi con l'ultimo congresso un nuovo cammino
Dietro di noi
In un tempo così breve ci sono tante prove difficili superate
Ricordo assieme ad altri che sono qui
Tra gli altri voglio ricordare Abate Gargani riguardo la solitudine del novantaquattro e del novantacinque Rosetta
La solitudine fiscale lì lasciati lì
Quasi all'interno di un fallimento irrecuperabile
Forse solo perché eravamo temperati
Siamo rimasti lì quando non riuscivamo a fare le liste per le regionali
E poi la risposta che ci ha rincorre aggirato
Quindi ricordo questa solitudine quel senso di smarrimento contro cui abbiamo lottato hanno lottato in periferia tanti forse in condizioni peggiori delle nostre al centro e Abano ritrovato tanti giovani
Oggi possiamo solo dire che siamo meno soli
Secondo me è un impegno giusto
Lavorare assieme
Per essere domani un domani lontano molti di più questo è l'auspicio che io faccio al nostro partito
Bene grazie a Franco Marini chiazze offerto una piattaforma mi pare densa di temi di argomenti adesso cominciamo il dibattito pioggia molti iscritti a parlare
Ovviamente devo sin dall'inizio
Chiedere sobrietà e fisserei se permettete
Nei dieci minuti che sono il triplo di quanto di solito viene dato a noi parlamentari europei punto il tempo di intervento quindi credo che possiamo essere d'accordo io procedere in questo modo segretario
Cioè andremo avanti fino alle due
Poi ci sarà una sospensione di un'ora
Per fare una rapida colazione
Organizzata qui in loco dagli amici popolari di Bari PD sarà un buffet dove consumerismo riprenderemo alle tre per chiudere alle quattro e mezza
E poi ovviamente una mezz'ora di pausa per poi fare la manifestazione generale siamo d'accordo
Allora la parola a Filomena Zaccaria io seguo rigorosamente l'ordine
Filomena
Dieci minuti
Bene grazie allora ce ne concede cinque vi pregherei di stare buoni guardate mi pare che sia un consiglio nazionale proprio avviato bene e vi pregherei di essere pazienti
E di stare seduti grazie prego
Ci eleggersi saluto gli amici presenti e ringrazio soprattutto gli amici baresi per aver averci dato modo di essere qui presenti oggi a ricordare la figura di Aldo Moro è a recuperare
Il Partito Popolare di Puglia in una nuova realtà che necessita interventi urgenti necessari
Aveva dieci anni quando Aldo Moro fu rapito
Chiesi a mio padre perché Aldo Moro è stato rapito
Mio padre disse è finito tutto non c'è nient'altro
E il silenzio a questa risposta
Mi ha accompagnata nel corso del tempo fino aggiungere alle riflessioni Coppa che nascono dalle dagli studi
Dalla Filosofia del diritto dalla un Aldo Moro dove io ho studiato l'Università di Bari
Parleranno
E necessario oggi recuperare il pensiero di Aldo Moro senza fare però dietologia e senza commemorati ismi esasperati o comunque antichi e passati
è necessaria soprattutto farlo per noi che non abbiamo potuto vivere direttamente quella dolorosa e tragica esperienza
Lo dobbiamo fare per ricominciare a camminare perché si prospettano tempi nuovi è realtà nuove
Il Partito Popolare
Oggi più che mai ha bisogno di recuperare un nuovo modo di comunicare con la realtà e con la gente
Ricordava benissimo l'onorevole Marini e il fatto che si la presenza e la linea è chiara è necessario recuperare i consensi e come recuperare questi consensi senza perdere la qualità
E soprattutto a scapito non anche a scapito della quantità
La difficoltà è grande
Il gap generazionale esiste ed è necessario capire come congiungere questi momenti in un processo nuovo che si faccia anche entusiasmo e non soltanto determinazione del Partito popolare romano
Allora la serissimo violino per cortesia
Ho vi sedete
Ma dobbiamo svolgere ordinatamente in consiglio su questo sono intransigente
E anche lì in fondo per cortesia accomodati
Grazie
Scusi prego
Le amministrativa del novantaquattro e novantacinque ci hanno posto di fronte alla solitudine
Come ricordava l'onorevole Marini ma c'è una posta di fronte anche a un grande entusiasmo soprattutto per chi non aveva neanche militato nella Democrazia cristiana e aderiva per la prima volta con grande entusiasmo al Partito popolare italiano
è necessario recuperare quella militanza una militanza che viene dalle periferie dalle piccole realtà
Dai piccoli centri dove mancano mezzi dove mancano comunicazioni dove manca molto spesso il rapporto anche con gli organismi centrali
Recuperare questa militanza significa recuperare anche le potenzialità che esistono all'interno del partito popolare attraversa un processo nuovo di comunicare che non è soltanto quello legato ai media ma è quello della riflessione coppie generazioni che si confrontano all'interno del partito popolare e che insieme vogliono lavorare per la crescita comune
Come diceva Aldo Moro verrai in un giorno in cui basterà il gesto di una sola parola minuto una s'è una sola parola di una persona avvalere di quarzo scusate
Passerà il gesto e la parola di una sola persona che valga più di qualsiasi altro gesto di potere io chiedo cari amici insieme agli amici al Segretario a presidente di recuperare il gesto e la parola di ogni popolare che nella periferia vuole lavorare che ha bisogno di essere vicino a voi per crescere insieme grazie grazie
Lei
Questa sollecitazione
Che noi accogliamo la parola Bonfanti
Segue poi il vice segretario Franceschini
Per tutti massimo dieci minuti accettiamo gli appunti grazie
Amici io credo cessioni inevitabili un po'nel parlare della politica di oggi farlo nel nome di Moro visto del questa convocazione fatta qui a Bari nel consiglio nazionale
Io vorrei sottolineare tre aspetti
Diciamo del modo di far politica che dovranno che dovremmo saper recuperare
Altri tutto quello
Nella consapevolezza che non tutto sia esaurisce dentro i processi della politica
Che occorre cioè avere la capacità di leggere la società di leggere quello che avviene fuori dal quelli che sono soliti definire Paratici
Cioè cogliere quanto di vivo si muove dentro la società per riuscire a a intercettare la domanda che la Società rivolge alla politica
E io credo che in questo senso dobbiamo alimentare di più il nostro far politica di un senso di inquietudini
Perché dobbiamo avere la consapevolezza che non riusciamo finora intercettare quello che avviene fuori dal Palazzo
E mi riferisco soprattutto alla questione dei giovani
E parlo da una realtà del nord dove oggi come vent'anni fa la gran maggioranza dei giovani si pone supposizioni anti-sistema
Allora erano le sue le suggestioni della sinistra rivoluzionaria che egemonizzato hanno i giovani oggi nelle soprattutto ripeto al nord c'è questo atteggiamento anti sistema che esprime la cultura o la sottocultura leghista
Che fa una grandissima presa sui giovani e noi non riusciamo a cogliere questa inquietudine che dentro i nostri giorni
L'altra questione
Che anche qui si pone soprattutto al nord del Paese la insufficienza dello schematismo bipolare destra sinistra o centro destra centro sinistra
Noi siamo in una realtà dove un terzo circa degli abitanti del nostro Paese non si riconosce dentro questo bipolarismo
Non si riconosce dentro il bipolarismo perché c'è una terza forza che è quella della lega ma c'è anche la quarta forza che è quella dell'astensionismo oggi siamo in una situazione dove l'elettorato ci divide quasi in quattro parti uguali
Poro
L'Ulivo la lega è un quarto che si astiene che non vota
E allora qui dobbiamo porci una problema che è quello della non a pagamento come diceva qualcuno prima cioè non possiamo ritenerci appagati finché non riusciamo a cogliere quello che si muove dentro questa società perché oggi il fenomeno soprattutto al Nord però non dobbiamo illuderci è un fenomeno che sotto altre forme può manifestarsi anche in altre realtà dal paese secondo aspetto è quello del recupero di un orgoglio di partito
Il senso di appartenenza
Che forse abbiamo un in parte smarrito anche per delle vicende per le nostre vicende di questi anni anche per le oggettive difficoltà in cui ci siamo trovati ad operare ma che è giunto il momento di superare perché solo attraverso il recupero della senso di appartenenza della nostra identità porto di un raccordo verso quel mondo cattolico giustamente bianco ha fatto una richiamo perché dobbiamo anche essere noi
Esigente intransigenti col mondo cattolico troppo spesso a volte ci siamo
Così andiamo a chiedere aiuto dovremmo anche a volte esigere l'aiuto perché fino a prova contraria ai fatti di queste settimane questi invece un qui a dimostrarlo chi riesce ancora sul terreno concreto la politica a dare voce ad alcuni valori siamo siamo noi è questo ci dà una credito che dobbiamo far valere il terzo punto vado molto veloce
Riguarda la politica dalle alleanze ecco qui credo che Marini la bianche accennato
Noi dobbiamo avere come del Moro un senso strumentale
Delle alleanze e uso l'aggettivo strumentale in senso positivo non negativo
Cioè l'alleanza non è fine a se stessa
L'alleanza non è fine a se stessa perché non ha l'obiettivo di occupare la società ma l'alleanza è uno strumento che il partito utilizza per realizzare un progetto politico
E anche quella dell'Ulivo è questo non è altro cioè è uno strumento che abbiamo scelto liberamente da realizzare sul terreno dell'impegno politico alcune risposte che riteniamo strategiche decisive per il futuro della nostra società ora dobbiamo avere il coraggio di andare alla verifica dalla capacità di questa alleanza di realizzare i suoi progetti senza sentimenti sudditanza
Avendo ripeto forte il senso della lealtà perché questo è una delle nostre caratteristiche ma avendo ancor più forte il senso di appartenenza al nostro partito grazie grazie
Tanti la parola al vice segretario Franceschini
Segue poi Panzeri cede
Ecco bene e poi Guido
Ma io vorrei
Trasmettervi
Una sensazione di fastidio che credo abbiate provato anche molti di voi
Nell'assistere a questa ricostruzione dei giorni del rapimento di Moro
Come fosse soltanto un pezzo di storia caratterizzato da ritardi da depistaggi
Da inadempienze dello Stato tutte cose che c'è pendant approfondite
E non invece come fosse stato anche un momento difficilissimo in cui molti uomini hanno saputo superare il dolore con la fermezza il grande senso dello Stato quella linea che non fu imposta dai vertici ma che fu profondamente sentita dalla base del paese e dalla base della democrazia cristiana consapevole delle grandi difficoltà ma anche consapevoli che se era in quella fase l'unica strada
E soprattutto fastidio per il fatto che oggi di Moro
Si rischia di parlare soltanto ricordando quella
Vicenda il caso Moro
Che si dimentica invece di rileggere la cosa che noi popolari dovremo con questa iniziativa credo che abbiamo dato un segnale fino in fondo invece ricordare la lunga e profonda lezione politica di Aldo Moro che va ben oltre le vicende del cosiddetto caso Moro anche perché noi dovremo sgombrare il campo da questa rilettura della storia del Paese come fosse stato una storia di complotti di trame di deviazioni l'intervista di Colombo aperto in modo duro ma una lettura che attraversa una gran parte degli opinionisti di questo Paese vi è un altro lettura così diversa da quella storia che noi abbiamo conosciute vissuto fatta di grandi battaglie ideali di crescita del per il Paese di valori difesi fino in fondo
E il novantotto credo con l'appuntamento dimore poi con la ricorrenza del diciotto aprile dovrà essere per noi l'occasione per rivendicare il ruolo del cattolicesimo democratico
Senza prestarsi senza cadere in questa tentazione che gli eredi delle due ideologia e condannate dalla storia
Oggi tentano di portare avanti in qualche modo legittimando sia vicenda non rileggendo in modo critico negli errori nei meriti noi vogliamo di dire la storia delle loro vicende ma semplicemente rimuovendo pezzi interi della storia di questo Paese un impegno non parliamone più
Perché questa è la condizione per andare avanti e questo noi non possiamo starci abbiamo il dovere di reagire per non perdere la memoria
Ma anche mi verrebbe da dire per non smarrire le ragioni dell'alleanza di centro studi mi centrosinistra che ha potuto nascere nel Paese quando la sinistra ha completato il suo lungo e faticoso cammino verso la democrazia
Tamino che certo si è completato quando sono cambiate le condizioni del mondo dopo il modulo crollo del Muro nell'ottantanove ma che ha le radici profonde nella scelta di quei cattolici democratici di quei democratici cristiani che riuscirono in quell'equilibrio quasi miracoloso di difendere la libertà quando era necessario di contrapporsi al Partito Comunista quand'era necessario ma contemporaneamente tenere sempre aperte le porte del dialogo
Sempre aperta la volontà è presente la volontà di aiutare la crescita verso la democrazia e credo che anche questa lezione i cui Aldo Moro è stato sicuramente il protagonista principale dovremmo averla presente quando pensiamo a Rifondazione comunista
Quando assistiamo alla tentazione che una parte del PDS a in particolare D'Alema viso Vuarnet quasi con dei meccanismi elettorali inventati apposta
Quelle posizioni emarginando lei mentre noi dobbiamo avere presente che il compito anche nei confronti di Rifondazione Comunista e credo che quest'anno e mezzo di governo qualche segnale lo abbia dato deve essere questo aiutarne come possibile il cammino verso la compiuta democrazia
E credo che morì in questo sia stato il punto di insegnamento più alto
In quei duri difficili era cortesia io devo pregare tutti tutti dico tutti
Sono
In quei duri ieri difficili anni settanta
In cui di fronte alle grandi emergenze sociali alle grandi emergenze economiche
Alle grandi emergenze del terrorismo delle esigenze della difesa della democrazia ecco fu l'intesa fra le due grandi forze popolari del Paese la politica del confronto di Zaccagnini e di Morcella ricordiamo gli anni della solidarietà nazionale
In quelle radici
Vi sono state le condizioni per quello che noi oggi stiamo facendo perché se è vero come è vero che Moro pensava l'alternanza come condizione per la compiutezza della democrazia italiana ma pensava ad un'alternanza tra Partito Comunista democrazia cristiana come poteva pensare diversamente
è anche vero che quel clima
Quel dialogo dai semi di quel dialogo
Dei semi di quella ricerca aspirazionali incontro tra le sinistra tra le forze della sinistra le porte del mondo cattolico
Quei semi sono rimasti dentro ognuno di noi e sono state le condizioni per far nascere l'Ulivo io faccio parte di quella generazione cresciuta entrata nel partito
Con sette Ninì in cui nonostante le grandi contrapposizioni ideologiche le parole che ascoltavamo erano parole di grande incitamento io ricordo quelle frasi quando Zaccagnini diceva se i comunisti sono bravi noi dobbiamo essere più bravi si studiano dobbiamo studiare di più se lavorano dobbiamo lavorare di più non c'era un insegnamento alla contrapposizione che è un insegnamento a raccogliere la parte migliore
Di questa sfida
E del resto girando per il Paese
Dobbiamo un po'tutti chiederci come mai nei piccoli comuni come nelle città nelle Regioni nelle Province come mai funzionano e nascono spontaneamente le giunte di centrosinistra
Non perché sono imposte da una scelta di vertice esportato in periferia
La funzionano evidentemente anche tra persone che fino a qualche anno fa negli stessi consigli comunali o provinciali erano su fronti contrapposti si facevano la guerra perché funzionano
Perché hanno le radici profonde nella storia politica di questo Paese perché l'Ulivo è una tappa di un percorso che ha attraversato tutta la storia italiana
E ciò che allora non si poteva realizzare perché lo impedivano le condizioni del mondo lo impediva la mancata evoluzione
In senso democratico del Partito comunista si è potuto concretizzare nella coalizione di centrosinistra una coalizione badiamo bene non facendosi trascinare dai dibattiti inevitabili quotidiani
Che abbiamo voluto non che abbiamo subito dobbiamo sgombrare il campo da questa sensazione che a volte trasmettiamo per la quale questa alleanza la subiamo e la viviamo con sofferenza anziché con convinzione non è così
Il rapporto tra le due radici dell'Ulivo noi e il Partito democratico della sinistra è un rapporto che naturalmente e fisiologicamente
Continuerà ad essere un rapporto competitivo leale in cui nessuno mette in discussione l'alleanza ma fortemente competitivo nella rappresentanza dei bisogni
Nella rappresentanza delle proposte anche io dico nella ricerca del consenso queste la sfida costruttiva che dobbiamo mettere in campo queste anche paradossalmente ciò che motiva la nostra militanza
Che si motiva molto di più che non nel confronto con la destra che è un fatto scontato
Nella concorrenza nella sfida costruttiva con il Partito democratico della sinistra
è per questo che io fatico a capire quando anche il nostro interno si levano voci che lamentano
La volontà egemonica del PDS che vuole crescere addirittura vuol venire a prendere voti al centro ma cosa volete che voi li chiamo che faccio un partito che vuole crescere prova a raccogliere consensi in tutte le direzioni
E noi non dobbiamo pretendere che ci venga assegnato una specie di riserva indiana in cui nessuno viene infastidirci dobbiamo accettare questa sfida sapendo che abbiamo strumenti forti per condurla in modo significativo
E credo che su questo non c'è il tempo per fare una riflessione
Più che restare affezionati ad una distinzione così netta
Tra centro e sinistra
Dentro la coalizione
Credo che noi dobbiamo recuperare fino in fondo la capacità di riportare la sfida tra i due grandi filoni culturali che sono le radici della coalizione il popolarismo e la socialdemocrazia e credo che né i valori che erano specificazione cristiana
Potremo trovare elementi di grande fascino probabilmente più
Che nel richiamarsi soltanto all'essere collocati al centro dello schieramento
Il dibattito su questo dovremmo farlo in modo significativo convincendo c'è anche noi che non esiste questa sorta di anomalia
Rispetto agli equilibri europei perché tutti pensiamo ci fanno pensare alla Germania dove democristiani socialdemocratici sono induca artriti contrapposti ma ricordando anche alla nostra base che sono molte
Le coalizioni di centro sinistra anche in Europa balaustre al belgi in cui le radici sono anche lì i partiti di ispirazione cristiana i partiti socialdemocratici io credo che una riflessione e concludo Gerard una riflessione
Vera vada fatta sulla proposta di Blair che in qualche modo credo nasca da una convinzione profonda in un mondo che si integra sempre di più in un'Europa destinata ad integrarsi con grande velocità e difficile che gli schieramenti continuino a essere quelli figli di quel mondo diviso in blocchi che non è finito soltanto per l'Italia è finito per tutto
Per tutto il continente e credo che quindi l'idea di un tema di incontro che vada oltre
La divisione tradizionale tra socialdemocratici e conservatori sapendo che la collocazione nel centrosinistra non corrisponde più con la sola presenza socialdemocratica è un tema vero che dovremo affrontare sapendo che noi in Italia oggi siamo un passo avanti
E quando si è un passo avanti non si deve tornare indietro ma semplicemente bisogna aspettare che gli altri arrivino con pazienza
Per fare queste evidentemente c'è bisogno di un partito che ha voglia di crescere che si ridiscute
La grande assemblea nazionale che Marini annunciato dovrà essere proprio questo una sede non soltanto di confronto sui programmi ma la sede di un partito che si apre molto all'esterno e che cerca di ritrovare le ragioni e i punti di riferimento per comminare accanto per continuare a camminare andando avanti credo che per fare queste cose noi dobbiamo mettere in campo un partito aperto un partito in cui gruppi dirigenti non si rinchiudono
Nel timore che se viene qualche d'uno di nuovo magari soffia qualcuno dei pochi posti rimasti a disposizione
Ma che ha il coraggio di aprire le porte a chi vuole venire la prima volta
A chi era rimasto a guardare alla finestre oggi ha maturato le convinzioni di venire con noi
Anche a chi era andato dall'altra parte e oggi senza ambiguità accetta di venire a lavorare nel centrosinistra e soprattutto abbiamo bisogno di liberarsi una volta per sempre da questa esigenza
Di rimarcare quasi ogni giorno la differenza dell'esperienza del Partito popolare dall'eredità della democrazia cristiana proprio perché quell'esperienza politica si è conclusa
Positivamente perché la democrazia cristiana ha compiuto la sua missione noi oggi dobbiamo avere l'orgoglio di rivendicare a noi l'eredità politica di quella storia
Sapendo però che è importante l'orgoglio di quelle radici ma quello deve essere soltanto il terreno per costruire il futuro perché queste dovere che abbiamo continuare a guardare avanti grazie all'immigrazione
Previsto
Aumentano aumentano vorticosamente le richieste di parola il che mi fa piacere però bisogna che tutti siano nei tempi e anche a brevi no Panzeri
Caro Presidente la qui Pagliaro segretario amici
Sono venuto anch'io come Bonfanti dal profondo Nord
Dalla terra di Brianza
Una terra dolcemente distesa
Tra le province di lecco Como e Milano
Così operosa
Così fantasiosa produttiva ricca in qualche caso opulenta
Eppure soprattutto nell'ultimo periodo così insoddisfatta così amareggiata e così infelice
Ma non son venuto qui a portare un cahier de doléances che potrebbe essere anche giustificabile
Ma per condividere con voi un'esperienza e partecipare la testimonianza previa diffida intensa personalissima
Quasi anche assieme a titolo di profonda riconoscenza
E l'aprile del settantadue
C'è in atto la campagna elettorale
Per le politiche Aldo Moro che a lecco in Brianza per sostenere in quel momento la candidatura di Tomaso urlino
Tra quindici giorni ricordiamo i quindici anni dalla morte
C'è molto disagio fin d'allora c'era amarezza c'è la contestazione
Nel mio caso c'era qualcosa di più c'è una profonda crisi in quel momento per ogni impegno politico chi rilievo in modo incerto insicuro
Da giovane professionista
Che aveva appena vinto il concorso notarile che voleva fare qualcosa di più profondo nell'impegno politico di volontariato volevo quasi gettare la spugna ne parlo turbato con Aldo Moro durante il tragitto che riporta da un paese all'altro
Mi convince con la pacatezza e la passione con la quale mi propone da padre maestro alcune riflessioni
Mi permetto di riproporre le anche se saranno scontate anche se saranno figlie certamente dimenticate
La politica sinteticamente mi dice
è unita delle più alte e difficili espressioni dell'impegno generoso di chi vuole sentire il prossimo
Il partito resta lo strumento insostituibile della mediazione necessario indispensabile tra i bisogni generalizzati complessi della gente con la quale viviamo e la concretezza dell'agire politico
Il nostro partito
La Democrazia Cristiana in quel momento
Deve essere partito di popolo capaci di osmosi profonda con la gente
Attento a captare intuire interpretare per lavorare le sue istanze i suoi bisogni
Un partito così attento intuitivo e determinato da essere pronto a diventare come ricordava al segretario poc'anzi ove fosse necessario alternativo se stesso
Nello sforzo sofferto di assoluta coerenza con i propri ideali
Amici sono qui e solo qui le vere ragioni che spiegano com'era il consenso elettorale sia durato tanto a tanto nel tempo e si sia interrotto soltanto quando queste regioni sono venute meno
Bisogno come qualcuno diceva prima pure dedicare qualche momento di riflessione a questo problema
Ma c'è un altro intriganti e ancora più convincente riflessione che mi è rimasta impressa di quel discorrere pacato e persuasivo l'esistenza ineludibile drammatica della dicotomia
Che distingue separa nell'esperienza politica dei cristiano
Più che forse le esperienze di altri uomini
Quello che vorremmo fare e che dovremmo fare da quello che ci riusciamo a fare vale a dire la frattura probabilmente insanabile tra il coraggio pure espresso di progetti politici forti fino a presentare l'utopia
L'amarezza della costatazione di risultati
Che quando non sono buoni finiscono per essere in sedicesimi un per un essere nulli quando non contraddittori ma in questi momenti numerosi ripetibili purtroppo deve sempre sorreggere l'umiltà del desiderio non placato di realizzare comunque gli ideali in cui si crede con un aumentata tensione morale e con un'incessante supplemento d'anime
Questa riflessione persuasiva fondamentale profetica è stata con la come proposta dall'amico Duilio
Nell'augurio indirizzato agli amici del le occasioni le feste di Natale ed è una riflessione estremamente importante alla quale rimando
E concludo da questa coscienza e sofferta del limite che richiama un imprescindibile concorrere di umiltà il coraggio insieme con la conoscenza dei problemi nell'azione politica
In ultimo polari può partire ogni seria pretesa di ricomincia mento se mi consentite di usare il neologismo Martino del signor Martina nazionali hanno poche riconoscibile ricomincia mento che supportato da un'effettiva palingenesi culturale
Che può benissimo fondarsi sugli assegni molti gli Sturzo di De Gasperi di Aldo Moro ci consenta di guardare al domani con maggior speranza e con maggiore passione
Grazie riferì
Per questo contributo la parola al professor Guidotti
Segue dopo il presidente Elia
Concordo con quanto ha detto Signorini poco fa
Su come viene in questi giorni trattato
Sui giornali
La ricorrenza
Della tragedia di Moro
Mi ha fatto piacere che abbia rimarcato questo e dispiacere
Per un altro motivo noi siamo arrivati noi Partito popolare a questa ricorrenza impreparati
Io penso che da proprio dalla Costa dazioni di questa nostra défaillance che si prenda l'avvio per una azioni di approfondimento culturale che manca in tutto il partito
Io aderii alla commissione cultura del Consiglio nazionale
Non ne ho saputo più niente
Sempre Signorini ha ricordato che Zaccagnini diceva se i comunisti studiano dobbiamo studiare anche noi ha ricordato Tranfaglia chi ha reagito contro le tesi di Tranfaglia
Tra gli studiosi cattolici nessuno dove sono gli studiosi del Partito popolare che scrivono io riviste che non ci sono alla carriera dei deputati io faccio una rassegna venti mila e che si chiama ritagli io lavoro alla Camera deputati al sessantatré
Beni in questa rassegna riporto
Degli iscritti gli studi delle pubblicazioni periodiche
E e anche delle pagine culturali e quotidiani quindi da Micromega arresto dette al mulino e a tutta una serie di liste della destra e del centro destra che solo fiorite ora perché sono non disprezzabile ideazioni e Esperia
Ai sistemi a progetto Stato non vedo ancora una rivista come quella che Gerardo Bianco aveva ipotizzato il fatto anni fa che si chiama fondamenti perché forse noi presi dal pragmatismo
Politico la parola risuona nostra azione politica disc tra noi trascuriamo l'approfondimento di quelli che sono i fondamenti e secondo me forse
Bisognerebbe pensare a quello che sarà il Partito Popolare domani nove si parla troppo di Sturzo quando invece bisognerebbe pensare a quelli che sono i grandi temi che ci aspettano che non sono più scenari ma che sono oggi quali sono gli studiosi del Partito popolare a parte verificare ricordiamo quel bel convegno di Genova
Che affronterà il tema della mondializzazione eppure in tutte le riviste in tutti i partiti da critica marxista
Ripeto a ideazioni allo stato ad aria si parla della mondializzazione non si fanno solo convegni appronti Guana Gargonza
Tuttavia per esempio del revisionismo storico c'è tutta
Una azioni ora di revisionismo storico noi quando si tratta di Pellizzari ed il studiare nell'individualismo di fenomeni che ci hanno visto protagonisti non ci siamo
C'è stata tutta la polemica Sud felici il revisionismo del fascismo ci sono c'è oggi è stata la polemica in atto sul libro nero ma chi l'ha cominciata che cosa abbiamo detto nove sul libro nero
Ancora
Grandi i temi la fine della tradizione laddove Doria
Ladri detonazioni la fine dello stato che cosa diciamo da voi sulla lattine appunto della nazione o la la sua confusione con le via studiavo questa che sarà il problema di domani e su altre embrioni tre stazioni vedi pensiero
Su certi cantina biogenetica l'acaro nozioni che cosa noi stiamo approfondendo e studiando
E la nostra presenza presente nel dibattito sul David Murray che oggi ci sono queste forme di spiritualità che noi non consideriamo che pure sono importanti la religiosità senza la fede
Speriamo che in America in Europa tutti si occupano i carabinieri jet e se ne occupa anche in Italia e gli altri noi non sappiamo ancora vennero che cosa siriani siamo assenti dalla politica dei beni culturali
Noi vediamo che non c'è un ministero Beni culturali c'è un Ministero della cultura
Che è molto più importante di un ministero dei beni culturali di quello che c'era prima Ettore De va lasciato affacciano veniva lasciato a quella siciliano lo ricordava Bono Parrino cioè oggi c'è un Ministero della cultura potentissimo che controlla i beni culturali l'arte lo spettacolo lo sport c'è stata la polemica ora sulla censura cinematografica
Noi tutti perché non c'è nessuno in grado di dire qualche cosa su questo problema verrà censura cinematografica non abbiamo mezzi di comunicazione c'è il problema dell'editoria è venuto fuori che Feltrinelli finanziava Perini per su invito del Partito Comunista Einaudi che esportava la storia italiana Einaudi è uscita ora la nuova Treccani
è uscita ora la Nuova Storia dell'editoria italiana sempre da Einaudi
I cattolici sono penalizzati in tutto non parliamo poi della democrazia cristiana e noi zitti e non faremo niente perché non abbiamo mezzi di comunicazione e istituzioni di fondamento
Ci sono le istituzioni culturali
Che cosa noi siamo nella Biennale di Venezia eppure vediamo che strumenti o portante è una Biennale di Venezia quindi io inviterei nel mio piccolo
Il il segretario del partito a considerare anche questa importante cioè una rifondazione culturale non solo dei principi del Partito popolare maggio la nostra presenza proprio in questo settore così importante
è inutile che noi studiamo meglio però abbiamo istituti istituzioni Mario io credo di avere ridendo Ferello detto convenienza va mi sembrava necessario
Bene
Grazie
Come ha ricordato Marini siamo partiti da grandi difficoltà costruiamo a poco alla volta quindi anche questo il Mantova vogliamo prego
Presidente Elia
Cari amici vorrei reagire in questa circostanza a un tipo di revisionismo storiografico al quale ha già accennato Franceschini che porterà disconoscere
L'opera di integrazione nella Repubblica democratica italiana svolta da Aldo Moro c'è il tentativo diciamo un po'rozzo di rompere i collegamenti con la storia precedente cioè si comincia da zero si comincia nel senso più banale di nuova repubblica di Seconda Repubblica cioè una situazione per cui ci sono tagliati i rapporti vengono squalificati in qualche misura i rapporti con il periodo precedente io non ho difficoltà a dimostrare ma non lo farò certo qui che Moro è stato il maggior integratore nella vita politica italiana sia col centro sinistra sia con la solidarietà nazionale ma oggi in campo compì in campo diciamo
Pidiessino della sinistra democratica si tende autorevolmente a dimenticare questa opera di integrazione e si dice che sia a Berlinguer
Che Moro
Non è vero la sensibilità per la politica costituzionale per le modifiche istituzionali con un'anticipazione antistorica perché evidentemente ogni movimento va collocato nel suo contesto
Ebbene è Moro non non era insensibile alla possibilità di cambiare alcune regole della nostra costituzione della nostra forma di governo ma si asteneva dall'accelerare una tendenza di questa natura perché riteneva che potesse rendere più difficile l'integrazione
Del partito comunista nella vita politica italiana
Era un partito tutto proporzionalista il nostro anche lo era in gran parte ma il Partito comunista lo era ancora di più e allora rimproverare
Questa sorta di ritardo di ritardo di sensibilità al patto istituzionale
Un qualcosa di antistorico e qualcosa che serve solo per dire che Moro appartiene alla cultura politica del Paese perché ha difeso la dignità se non il primato della politica conoscendone anche i limiti ma non è Moro non è solo questo Moro appunto è qualcuno che ha anticipato e favorito il processo di integrazione che oggi dopo la caduta del muro dopo
Tanti altri fatti appare concluso mentre concluso poi non è ancora perché i problemi di integrazione che riguardano la lega riguardano Rifondazione comunista e quest'opera di acquisizione diciamo di e culture idee che nascono su un terreno diverso è sempre aperto ma arriviamo a un punto che turba anche qualcuno dei nostri amici cioè questo della discontinuità
Istituzionale
A quando è venuta meno l'ostacolo che Moro riteneva non sormontabile
Proprio per facilitare questo cammino integrativo del Paese oggi che siamo arrivati alla scadenza delle
Riforme istituzionali oggi qualche amico è profondamente turbato Martinazzoli dice che noi stiamo facendo delle riforme che non corrispondono a nessuno dei protocolli originari fondativi del nostro partito
E soprattutto Cecchi è rimasto colpito dal fatto che noi siamo potuti passare nella Bicamerale dalla diciamo da una difesa forte del governo parlamentare
Della del cancellierato siamo passati ad accettare una forma di semipresidenzialismo ebbene noi dobbiamo rispondere
Che noi eravamo convinti della bontà della nostra tesi che è è molto più razionale che sia diciamo investito direttamente dal popolo non abbiamo mai sostenuto l'elezione il sistema israeliano ma l'investitura direi sta doveva avere il suo baricentro
Nel Presidente del Consiglio nel primo ministro perché è questo soggetto che ha una responsabilità politica nei confronti
Del parlamento mentre il Presidente il Capo dello Stato il Presidente della Repubblica
Per natura non può avere un rapporto di responsabilità politica con il parlamento
Ma noi siamo stati battuti noi siamo stati siamo rimasti in minoranza su questo terreno e allora cosa è che dovevamo fare per salvaguardare la continuità istituzionale dei principi di fondo della nostra
Della nostra carta fondativa di principi e di valori
Ci dovevamo batterà fondo perché fosse mantenuto col rapporto fiduciario tra Governo e Parlamento fosse mantenuta a fondo
La
Diciamo la natura di governo parlamentare della nostra forma di governo che cioè rimanendo questo rapporto fiduciario tra preside tra Primo Ministro e Governo e Parlamento i valori del governo parlamentare anche con l'elezione diretta del Presidente della Repubblica fossero salvaguardati
Li abbiamo conservanti questi valori io penso che ci sono alcuni punti
Che debbono essere meglio salvaguardati perché questa questa continuità di valore sia pienamente confermata
Cioè dobbiamo far cadere l'idea che il Presidente della Repubblica Possa contrapporre una maggioranza sua una maggioranza del Presidente contrapporre la alla maggioranza che è presente in Parlamento per questo bisogna che ci battiamo perché quella formula che obbliga le dimissioni del primo ministro quando eletto un nuovo presidente della Repubblica sia abbandonata perché quella formula crea un elemento di confusione
Di tentazione
Per il Presidente il neoeletto di contrapporre una maggioranza del Presidente contro la maggioranza parlamentare che a Espresso il primo ministro e il Governo
Ecco se noi conserviamo i valori di fondo del governo parlamentare il fatto che il primo ministro Espresso insieme ha una sua maggioranza dal corpo elettorale
E non è invece e non è invece presto per il primo ministro scelto dal presidente come in Francia fatto Mitterrand
O dalle trattative dei partiti mai Espresso dal corpo elettorale allora forse riusciamo a bilanciare quello che altrimenti sarebbe un paradosso di questo sistema
Che tutti siano eletti direttamente dal popolo
I i sindaci i presidenti delle Province i presidenti delle Regioni il Presidente della Repubblica
E l'unico che non abbia un'investitura direi da sia il titolare del potere di indirizzo politico del paese
Ecco
Altrimenti se noi non stiamo attenti a salvaguardare a fondo i valori del governo parlamentare ci troveremo in una situazione paradossale rispetto a tutto il resto d'Europa salvo la Francia nemmeno quando il Presidente della Repubblica
è vero spesso partito è dello stesso Polo del primo ministro come oggi in Portogallo nemmeno in questo caso il Presidente della Repubblica
Deve diventare un presidente alla francese che sceglie Luís Teramo Rua Fabius
L'acne sono arroccare bene dopo a no Cuesta è la differenza forte con il sistema francese e noi non dobbiamo trascurare una non da Baldon dobbiamo passare questo confine se questo confine
Non passa allora un semipresidenzialismo di tipo viennese o di tipo o di tipo portoghese non minaccia non minaccia di protocolli fondativi
Del nostro partito e il turbamento di alcuni nostri amici non al luogo
GS re mentre al luogo la preoccupazione per un sogno referendum che con i suoi quesiti è un referendum distruttivo di ogni collegamento trova tra eletti di ogni finalizzazione del sistema elettorale a dar luogo alla inversione di una maggioranza con leader di una maggioranza con candidato alla a carica di primo ministro
Per questo siamo contro un referendum distruttivo perché noi vogliamo una legge elettorale positiva con una ragione costruttiva della maggioranza e della investitura del Primo Ministro deve essere un'investitura diretta forte per fronteggiare l'elezione delle altre cariche dello Stato
Vado avanti e concludo molto rapidamente abbiamo dalla relazione di Marini abbiamo avuto la conferma che la democrazia difficile di in cui parlava Moro non è diventata una democrazia facile e perché non lo è non lo è soprattutto perché noi oscilliamo ancora nella nostra mentalità con uno schema dice entro contrapposto alla sinistra alla socialdemocrazia come in Germania
I la situazione in Italia di verza lo schema in Italia è destra contro il centro sinistra
Per questo ha torto Buttiglione perché in Italia non è riproducibile lo schema collo lo schema col centro contro socialdemocrazia è un uno schema che è sempre più superato
Nel contesto del nostro Paese dalla contrapposizione tra la destra e il centro sinistra ed essere un centro sinistra però unito da un'alleanza vera
Che va oltre la pura alleanza elettorale dell'Ulivo
Concludo dicendo che da Moro ci viene soprattutto la lezione
Del principio Jin appagamento noi non possiamo a pagarci del pensiero unico
Noi non possiamo a pagarci del così detto Tina Zelenay no è il terno attiva no ci sono sempre delle alternative e non è vero che l'alternativa non ci sia l'alternativa c'è e lo stesso principio di sussidiarietà che abbiamo cercato di valorizzare nella riforma costituzionale grazie la stessa riforma
è lo stesso principio di sussidiarietà nella sua elasticità nella sua mobilità nel fatto di non poter essere prefissato come non può essere prefissato il limite di riforma dello stato sociale
Ma deve essere pragmaticamente
Determinato in relazione alla situazione della finanza pubblica era a tanti altri condizionamenti ebbene questa
Elasticità della sussidiarietà orizzontale ci riporta al non essere appagati di cui il Moro ci ha lasciato
Esempi altissimi e che rappresenta la lezione che vogliamo in ogni caso conservare grazie grazie
C'era
Grazie
C'era mi raccomando il tempo ci sono molti scritti ogni minuto che sottraiamo tempio è una parola in meno agli altri caro
Dov'è la Rosi Bindi
è adesso sarebbe iscritta a parlare male detto ieri sera io scorgo
Io sono
Ma l'ha detto ieri sera ha detto che voleva parlare al decimo posto io ti ho rigorosamente pensateci proposta essendo tu sembra la prima insieme
Io Caro Presidente chiaro ero Gerardo caro Franco
Il nome del gruppo del Partito popolare italiano della Regione Puglia
Vi dico grazie
Grazie di cuore
Essere qui a Bari
Averci dato l'alto onore in questo momento storico di avere qui a Bari in questa data importante dalla storia della democrazia
Averci consentito la convocazione a Bari del consiglio nazionale del partito
Io non mi ero preparato qualcosina
In riferimento alla data
Al ventennale della morte
Il nostro grande Presidente
Aldo Moro ma visto e considerato che la relazione esaustiva del nostro segretario trattato
Moltissime cose
Io mi scorderò degli appunti che mi sono scritti nero pure scritto per trattare un po'a braccio
Quelli che sento
E quello che ho potuto trarre della tua relazione come come aspetti importanti in questa nostra Regione
Dico subito grazie a voi
Grazie per averci consentito dopo tre anni di essere degnamente rappresentati a livello nazionale a livello di partito di essere voce in questa nostra nazione grazie a voi che ci avete consentito di riprenderla sta la strada e la storia del cattolicesimo democratico
E lo dice uno in questa regione dove è difficile essere popolare
Dove alle tante difficoltà di una regione
Di destra
Si aggiungono anche le difficoltà
Per alcuni consigli per noi consiglieri regionali di poter sviluppare una nostra azione incisiva perché molto spesso qui dialoghiamo
Con Consort
Con una maggioranza arrogante
Con un centro arrogante col quale chiaramente molto spesso si ha più difficoltà di dialogare con l'ONU
Con la stessa con la stessa destra
Però sarebbe le verità ce le dobbiamo Degrelle dobbiamo dire tutti noi molto spessi come regionali prima delle elezioni per sessantasei eravamo unico riferimento del partito io sono
Sono un fortunato
Sono un fortunato perché insieme ad altre quattro amici eletti nel mille novecento
Novantacinque alle regionali
Sono stato a combattere per la prima volta col nostro simbolo
Sono infortunati insieme a tutti quegli altri consiglieri regionali
è il partito molto spesso se ne è scordato perché quelli si sono stati gli uomini del Partito Popolare Italiano che per la prima volta in quell'occasione sono stati i portatori e continuatori
Verissimo alcuni momenti dalla continuazione dalla storia della Partito Popolare Italiano
Susseguito alla alla Democrazia Cristiana
E allora
Io faccio proprio meno a quel ricordo e dico che noi noi ci dobbiamo ricordare molto spesso ad ad avere un confronto con quelli che sono stati portatori di quelle idealità il resto all'Ulivo
Volevo lo sento molto lontano
Lo sento lontanissimo perché vedete gli eletti
Gli eletti molto spesso si scordano io tra l'altro vedete che assurdità quei regionale in alcuni casi sono diventati segretari
Provinciali e anche regionale del partito ma quelli voi quegli uomini eletti in quella famosa competizione regionale
E su cui poi è nato il partito a mano non solo qui e alla Regione Puglia ma sono è nato il partito in tutta Italia
Un confronto con quegli amici regionale lo dovremmo pure avere per ricaricare il cibo di quelle idealità del primo momento
Io lo sento molto poco l'Ulivo perché molto spesso ci accorgiamo noi della periferia e noi eletti di essere molto distanti da coloro i quali
Non si sa se sono più riferimento del Partito popolare italiano oppure oppure fa riferimento del partito democratico della sinistra oppure di chi richiama e questi molto spesso vanno molto di più alle riunioni
Organizzate da questi partiti è molto meno alle riunioni reale realizzate dalla Partito Popolare Italiana è una nota chiedo scusa che comunque va detto
Così come molto spesso caro Segretario mi chiedo ma noi abbiamo uomini di governo
In Germania era in che modo gli uomini di governo riescono ad intercettare la posizione del partito e del partito della periferia
Mi chiedo gli Andreatta il il ministro Bindi la stessa onore ministro Rosi Bindi
Quando riescono a raccordarsi con la base del partito e quando riescono a fare di interessi per il Partito Popolare Italiano io non mi non faccio riferimento alla carica istituzionale al ministero mi io me ne guardo bene saremo nella Prima Repubblica
Ma viva Dio qualche volta dateci anche la possibilità di credere che voi siete vicino al Partito popolare italiano accettando qualche volta anche di stare in mezzo a noi di non vergognarvi
Di stare in mezzo al Partito Popolare all'uomo che è alla base del partito popolare d'aria io me ne dispiace sì stopper chiude
Così come a queste difficoltà caro Segretario ma non dobbiamo scordarci dalle altre difficoltà
Di tutte le altre difficoltà
A me l'altro giorno padre parlando del secolo segretario provinciale del PDS dalla provincia di Foggia perché sta in difficoltà perché i socialisti sono impazziti dopo essere stati messa perché a loro
Dovevano isolare i socialisti per raccogliere il massimo del consenso dalla Cosa due oggi che i socialisti sembrano che hanno resistito a quella emarginazione
Sì sono impazzite che sono stufi di questo strapotere hanno paura hanno paura che popolare in questo momenti popolare di Foggia impazziscono pure loro perché ne siamo pieni di questo strapotere ed in questo modo arrogante di chi perché sono altro che prima repubblica quei in provincia di Foggia e Regione stiamo navate alzate pubblica
E allora per paura che anche popolari in provincia di Foggia in anzi sarà dice facciamo l'incontro parliamo di pari dignità falegname parliamo della dalla seconda gamba e allora ci siamo detti ma per quale motivo
E allora loro hanno hanno parlato della seconda gamba dell'Ulivo hanno parlato dalla dalla pari dignità
E ci siamo accorti che alla fine in molti casi caro Segretario
Noi siamo presenti faccia riferimento ai sessantaquattro comuni della provincia di Foggia
In diciassette siamo siamo presenti come il centrosinistra
Il venticinque ma altro rimanente per cento siamo opposizioni del polo di centro destra e al quarantacinque per cento dei casi siamo opposizione al Partito democratico della sinistra
E allora vibrante a queste situazioni abbiamo chiesto spiegazioni c'era e poi chiudo caramella radio e spero che in una giornata ecco di ricordi
Quale era è stata la morte tragica del nove devono del nostro presidente Moro
Ci possa poi ricordare mi pare un consigliere Anas
Tale per riportare la discussione su questi temi perché vedete non vorrei attraverso la Cosa due dopo l'emarginazione che c'è stato dal partito o dalla tradizione socialista non iniziasse da parte di questo partito che se ritiene oramai egemone del tutto iniziasse un'azione e accantonamento ai di isolamento anche dalla nostra storia dalla nostra tradizione non aprire oggi gli occhi significa probabilmente avere qualche difficoltà in più dopo grazie
Grazie
Allora la Rossi interverrà successivamente passetto cento
Passetto
Io vi prego tutti guardate dovete stare nei
So che ci son molte cose
Ma io credo che al di là in un riferimento storico abbia fatto vibrare il presidente del nostro Consiglio nazionale
A far sporgere qui questo consiglio nazionale e avere impostato i lavori di questa mattina non all'insegna della retorica ma soprattutto richiamando a noi stessi all'opinione pubblica il messaggio di Aldo Moro
La sua ispirazione il suo radicamento io credo che proprio partendo da questo lo dovremmo cogliere
Ragionando dentro soprattutto un segmento dell'impegno della lezione di Aldo Moro
Un rafforzamento di una delle questioni che questa mattina ci veniva in qualche modo posta cioè la questione del Mezzogiorno
Io sarebbe un fatto rilevante importante se non in qualche misura concludessimo oggi qui i lavori di questo consiglio nazionale con l'approvazione di un ordine del giorno
Che richiami non soltanto le questioni di ordine generali ma che dia corpo in qualche misura alla riflessione che il Partito popolare ha portato avanti
Alle considerazioni che sono state svolte questa mattinata Marini in ordine soprattutto a questo problema noi siamo dentro una fase che chiude per certi versi avendo all'orizzonte
Un grosso risultato positivo che è quello dell'ingresso del nostro Paese in Europa ma sappiamo che la questione oggi è soprattutto quella dell'occupazione dell'occupazione all'interno del Mezzogiorno del Paese
L'incontro sindacati e governo la minaccia dello sciopero ma soprattutto le ragioni dello sviluppo e dell'occupazione ed alla cosiddetta fase due io credo che non sia tanto qui
Il problema del riordino
Ne ha sia sviluppato un confronto un dibattito tra le forze politiche pare che il PDS sia soprattutto attenta questa questione del riordino
Degli enti strumentali a mio avviso occorre invece individuare le ragioni dentro una condizione
Che per mare per certi versi difficile soprattutto in relazione al rientro del debito pubblico che resta comunque un impegno che il Paese deve soddisfare nel tempo
A individuare gli strumenti gli strumenti subito io credo che il Mezzogiorno in questo momento non abbia bisogno e necessità soprattutto di programmi di stanziamenti certo anche di quello
Ma abbia bisogno dell'apertura di cantieri
Di una grande mobilitazione delle forze sociale delle forze imprenditoriali e degli enti locali
E qui c'è una seconda questione scortato adesso il capogruppo alla Regione alla Regione Puglia io credo che senza il ruolo attivo
Degli enti locali delle Autonomie locali delle regioni in ordine problemi dello sviluppo ed occupazione non faremo grandi strade
Perché uno dei punti cardine
Non soltanto per competenze per nuove per funzioni per la strumentazione per essere sostanzialmente il perno intorno al quale si sviluppano le politiche strutturali
E si utilizzano i fondi comunitari sono le regioni però dobbiamo affrontare soprattutto nel Mezzogiorno attraverso una grande battaglia politica fronte di quattro regioni come diceva come richiamava questa mattina Marini regioni che sono governate dal Polo
E laddove il povero
A il Governo
Di situazioni e di condizioni di sottosviluppo certamente non è lo strumento non rappresenta Arona la capacità di essere esso stesso lettori di sviluppo e di crescita e quindi resta per noi
In questo momento in questa diciamo con congiungendo le ragioni di richiamo e soprattutto di una nostra riflessione con la necessità di dare corpo alla lezione meridionalistica di Aldo Moro dell'impegno della democrazia cristiana prima e del Partito popolare oggi quindi è auspicabile che da questo Consiglio nazionale
Venga fuori una individuazione forte di una linea ed una iniziativa possibile
Soprattutto a fronte della scadenza
Del Documento di programmazione economica e finanziaria e della prossima finanziaria sulla quale si sta discutendo la seconda questione che vorrei richiamare e ottenendo è quella dello sforzo che noi abbiamo prodotto non soltanto sul terreno dei processi di integrazione economiche monetarie
Ma soprattutto per il tipo di politica estera
Molte volte non
Abbiamo
Nel modo giusto a svolge un'attenzione soprattutto a rivendicare un ruolo e una funzione che il nostro Paese proprio su questa sponda dell'Adriatico ha sviluppato per ricondurre e per risolvere i problemi dalla guerra civile in Albania
Per l'attenzione che ha mostrato il preventivo di politica estera che il governo Prodi ha sviluppato sul terreno della pace in Iraq e soprattutto per la funzione che è l'Europa e per lo sguardo che Moro aveva in direzione dei paesi del Nordafrica dei paesi soprattutto del bacino Mediterraneo credo che anche da questo punto di vista la conclusione di questo consiglio nazionale che Segni questa attenzione che lega i problemi
Del Mezzogiorno con i problemi soprattutto del bacino Mediterraneo terza e ultima considerazione quella legata alla prospettiva che questa mattina ci veniva in qualche modo offerta cioè quella di iniziare questo confronto a me pare che non abbiamo oggi tutte le condizioni di una serenità di una tranquillità rispetto alla tenuta del partito che ci consente di riprendere un confronto tra di noi soprattutto sul terreno dell'inizio apolidi dell'iniziativa politica
Per non morire dentro la sola questione elettorale
E per fare in modo che anche la prossima scadenza cioè di dire la prospettiva l'impegno che ci siamo dati rispetta la conferenza programmatica
Segni anche le ragioni di una riflessione soprattutto sul terreno politico su come coniugare i problemi
Del programma dell'identità e con la forma partito e da questo punto di vista la terza indicazione credo che il percorso che dobbiamo sviluppare a partire da oggi fino alla conferenza programmatica non possa che essere un percorso che faccia del perno e del livello del partito e della regionalizzazione del partito il punto è il fulcro in modo tale che la conclusione la conferenza programmatica dirà di momento di sintesi di un processo e della riapertura Giunti battito nel partito sulla linea politica sul dibattito più complessivo in ordine alle questioni più emergenti sul programma nessuna forma partito che va adeguata alle nuove sfide gran grazie
A me pare molto importante questo richiamo sul Mezzogiorno è anche l'ultimo discorso di Moro alla Camera sollevò il problema che adesso ha sottolineato appunto passetto di Matteo
Responsabile della politica estera del partito
Ma io infatti presidente spenderò questi pochi minuti
Per con un richiamo proprio alla parte della relazione che riguarda la politica estera soprattutto che riguarda l'Europa agganciando monco anche ad un richiamo molto significativo che aveva fatto il presidente Bianco nella sua nella sua introduzione
Non c'è dubbio che stiamo arrivando al due di viaggio a questa data
Importante ecco per la moneta unica per l'Europa e quindi per l'Italia che entrerà nel gruppo dei Paesi undici Paesi almeno questa è la previsione ecco che faranno parte ecco di questa di questa nuova fase della dell'Europa io credo che
Per mantenere proprio quello che Bianco diceva nella sua introduzione cioè per mantenere e con questa caratteristica del nostro partito
Che fa parte un po'delle identità ecco queste io europeismo però convinto ecco bisogna pensare proprio al duo Di Maggio non come ad un traguardo ma ad una
Ad un punto di inizio ad una nuova fase io credo che lo slogan nostro e quindi poi naturalmente i contenuti ecco di questa campagna dovrebbe essere proprio dopo l'europa l'Europa politica
Per continuare con l'impegno che abbiamo naturalmente espresso fin qui e sapendo che c'è bisogno di riflessione di pensiero anche su questo terreno
Credo che tutto quello che si è detto finora
E in termini della della nuova Europa da costruire dell'Europa politica i problemi che sono collegati all'allargamento i problemi che sono collegati anche al lavoro che il e iniziato già ecco con Agenda Duemila io credo che bisogna fare una riflessione su quello che può essere Apple la nuova Europa politica cioè non le carceri gli schemi che abbiamo trascinato fin qui io credo che questo è un po'un punto anche per i popolari
Che dicono giustamente ecco di aver condotto con coerenza una battaglia s'molto significativa su questo su questo terreno
Credo che sia la strada ecco del federalismo così come l'abbiamo concepito finora
Sia la strada ecco della via economica ecco che portava poi all'unione politica consono su due strade ecco che e lasciano il perplessi ecco che creano dei dei problemi probabilmente ecco una una riflessione più approfondita per immaginare un nuovo contesto perché il quadro è profondamente cambiato
Do nell'Europa dei sei non nell'Europa dei Dodici non è non è l'Europa dei Quindici a cui sarà l'Europa ecco di ventuno venticinque venticinque Paesi di c'è bisogno di un ripensamento e qui c'è bisogno anche di un apporto del nostro partito in termini di di pensiero ecco di riflessione c'è poi l'aspetto che riguarda la politica interna anche quello che tu richiamati cioè il Cossiga pensiero
Lo slogan è di bianco e Cossiga non mi intriga va benissimo però diceva aggiungervi però c'è grande interesse verso le cose che che dice allora io credo che siccome non si può improvvisare su questo terreno
Noi dovremmo anche riflettere al di là della validità della proposta ecco di di D'Alema
Ecco rispetto alle prossime elezioni europee io credo che noi dobbiamo interrogarci anche rispetto alle nostre alla nostra collocazione a livello europeo e quindi il di di fronte al Partito popolare europeo ad esempio che va al congresso
Probabilmente dovremmo porre fine ad una fase diplomatica all'interno del partito popolare europeo
Abbiamo avuto bisogno ecco dopo le vicende delle divisioni interne ecco di recuperare un po'di terreno per cui le nostre posizioni sono state un po'diplomatica all'interno di questa componente probabilmente con una nuova fase significa valutare anche i processi di arretramento culturale politico dello stesso Partito Popolare Europeo e probabilmente significa anche mettere in discussione ragionare intorno a questa dominanza della se de Hoop di collo con questa alleanza anche con il no ASL Arpa e Coco nel partito popolare popolare spagnolo probabilmente per dare per dare anche forza per Del Turco costituire con utili anche di pensiero con altre realtà che all'interno del Partito Popolare Europeo puro pure esistono noi non è che possiamo dimenticare che dall'entrata dei conservatori in poi c'è un'involuzione all'interno del partito popolare
Eu europeo fino alla corte che è stata fatta e che credo che continua ancora nei confronti di forza di Forza Italia ecco quindi non è proprio una una politica ecco che ci lascia tranquilli poi soprattutto non sono contenuti ecco che ci lasciano specie lasciano tranquilli allora io credo che bisogna aprire una nuova fase del partito anche rispetto a questa nostra collocazione a livello europeo e interrogarsi come fa
Giustamente bianco anche rispetto a quello che significa la proposta di D'Alema
Rispetta le alleanze del italiane quindi rispetto all'Ulivo io vedo ecco questo pool lusso bianco sono d'accordo con te
Ecco c'è qualcosa che non funziona ecco le sostenere in Italia ecco un certo tipo di alleanza e poi allontanarsi anche in linee Europa ecco con la prospettiva delle liste unitarie per quanto riguarda le prossime elezioni europea credo che questo è un o un uno dei terreni nuovi Dini impegno anche che dovrà caratterizzare la nostra la nostra iniziativa
E credo che dovremo accompagnarla anche a livello europeo finito allora mi mi fermo qui credo che non volevo un po'parlando bollettino sulla sul lavoro
E su questa posizione anche che del recentemente anche in questo incontro romano assunto Schaeuble con una interessante relazione ecco che Fava vedere anche qui
Qual è il tipo di e Europa che ha in mente la sede Ugo tedesca che ha in mente che ha in mente colleghi come questa alleanza certamente un'alleanza importante
Ma alleanze che noi dobbiamo
All'interno della quale dobbiamo lavorare perché non collimano e qui il pensiero anch'neppure ecco per quanto riguarda poi le politiche concrete e quella del lavoro in modo il una particolare credo che comunque avremo modo ecco di riprendere questi argomenti volevo segnalarle soltanto all'attenzione della nostra presidenza ed è la nostra segreteria grazie
Grazie di Matteo di Matteo sta preparando un importante convegno di politica estere io avverto che e poi verso le due meno dieci parlerà la Bindi ero che vorrà dire il suo pensiero sulla situazione politica
Adesso la padovana e subito dopo di anche perché sta vicino Costa era ormai solo perché seguono
Allora adesso la padovana
Le donne sono sempre precise quindi nove minuti
Sarà fatto presidente grazie innanzitutto io appartengo a quella generazione di giovani che Aldo Moro trascinò alla politica
Appartengo a quella gruppo di donne che scoprì grazie anche a chi era forte dei partiti l'esigenza di portarle dentro di farle vivere una stagione di impegno che era oltre le professioni che era oltre quelle che erano i luoghi comuni alloro conosciute per tradizioni siamo qui dunque oggi e con questo impegno vogliamo ricordare Aldo Moro come di colui che seppe guardare dentro la società
Non la raccontò non ce la pena raccontare ce la rappresentò ci insegnò a conoscerla ad amarla soffrire la a viverla in profondità
Ci insegnò due strumenti che oggi sono stati detti qui il linguaggio e i gesti
Non ci portò alla politica con il fascino del potere con l'importanza di quello che sarebbe stata la carriera politica c'è La sette saper rappresentare con il coraggio di T poi quel coraggio lo ha pagato pesantemente con il coraggio di chi con fatica cercava di capire dentro le pieghe di una società che cambiava velocemente
Ma rispetto alla quale però come dire le istituzioni classiche tra questi partiti per poi quelle del Parlamento e anche altre invece in maniera molto lenta cercavano di non comprendere quel fenomeno di grande cambiamento che lì si annidava
E allora Halloween come molti altri di noi io dico grazie per averci lasciato una grande verità un'eredità che nessuno potrà cancellarci un'eredità che però Franceschini non dobbiamo sa per riportare agli altri perché la nostra storia non la devono scrivere giornalisti meno che mai loro
Non la devono scrivere gli altri di altre culture dobbiamo sapere nulla e poterla scrivere noi allora è questa anche come dire l'impegno morale che assumiamo non ad una tappa qualunque ma ad un ricordo grande come quello dei venti anni
E allora
A chi si appresta a ridisegnare un partito come il nostro a chi deve guardare dentro la società perché questa è la sfida io dico che c'è un messaggio che forse oggi per noi in questo momento faticoso ha grande importanza
La politica e ricerca è pensiero è costruzione faticosa di quei fili che sono dentro la società che serva da costruire e a disegnare una nuova casa una nuova dimensione e allora se questo è credo che anche questo è il messaggio che oggi Aldo Moro ci consegna con Ida la sua come dire nonna
Con il suo essere un mite ribelle della società alla quale apparteneva allora anche noi vogliamo essere mitico Bellori ma ribelli come lui rispetto a questo processo che tende invece che fa rilevare
Le idee che farle camminare tende a portarle sempre di più su una terra troppo pesante allora
Se questo è credo che a chi come me
Nel novantacinque ha avuto un altro direi un'altra grande soddisfazione quella di aver recuperato in un momento forte il più tragico il più drammatico per questa esperienza di aver recuperato
Un impegno forte di essere arrivato nelle istituzioni
Io dico ai miei colleghi che con me condividono l'esperienza di essere consigliere regionale anche capogruppo quindi di chi beve in qualche modo sapere guidare perché questa è la funzione del politico a portare gli altri
All'impegno ad una faticosa ricostruzione anche di questi enti che poco sono stati visibili nel passato dico però che non dobbiamo soffrire della sindrome dei reduci
Poi bisogna saper trovare un modo per stare tutti quanti assieme
Legando queste esperienze costruendo le faticose faticosamente pazientemente ma non certamente questo come tentativo ci vede bene ci deve catturare allora per la come dire per trovare anche un po'di filo in comune con quello che invece in questi giorni sta accadendo io credo condivido quello che è stato detto sulle battute di D'Alema c'è però una cosa che che in questa giornata mi viene da riflettere non si fa politica se non si fa cultura
Se è vero questo dico che il sogno di D'Alema è un sogno vecchio vecchio di settant'anni non ha aggiunto nulla di più di quello che già era stato scritto fatto e detto
Non ha saputo scrivere perché questa è la miopia anche di una parte della sinistra di questo Paese che oltre aver rinnegato una parte di sé e della propria storia quella sicuramente più intelligente quella berlingueriana non ha saputo inverare così come forte non siamo stati capaci noi inverare la propria storia
Dentro una società che cambia allora dico che quel progetto culturale è vecchio è già morto cioè le l'Europa da questo punto di vista ha bisogno di un altro Progetto forse forse a questo servirà la costruzione di una Europa che sta ha saputo IST dovrà però salvezza per mettere insieme la storia dei cattolici democratici di questo Paese con la storia dei suoi del socialismo di questa di questa terra allora se questo processo culturale si avvererà quella storia politica potrà partire
E noi lavoriamo perché questo accada per non tornare indietro come D'Alema vorrebbe riportarci indietro
Se questo è chiudo chiudo chiudo con grandi interrogativi mio pre Amato presidente il primo è
Grazie
Il primo è
Il bipolarismo
Se da una parte risolve il problema della governabilità dall'altro però non risolve il problema della crisi della politica e allora a questa domanda esigente chi risponde
Noi oggi e al tavolo della Bicamerale arriviamo contanti
Sistemi elettorali ognuno diverso al Comune si vota in un modo e la Regione e un altro al Parlamento in un'altra ancora alle europee in un'altra ancora sicuramente c'è bisogno di una sintesi dei processi culturali
Dei processi elettorali che sono in questo Paese allora mi domando
Se se se mai riusciremo ad unificarli
Sarà quel processo di unificazione risponderà con il processo di unificazione ai principi democratici ai quali noi ci ispiriamo o non ci limitiamo a registrarli
La terza e ultima domanda insomma in questo nuovo processo che si sta avviando i cattolici democratici finiranno per fare quella stessa fine fatta dagli indipendenti di sinistra agli inizi degli anni settanta o saranno elemento di rinnovatore e anche di quella protesta che Moro ha saputo rappresentare con discrezione in questo Paese
Proprio su quelle regole elettorali su cui si costruirà la nostra Società degli anni futuri e allora saranno queste le domande
E a queste domande credo una intelligenza come quella di una persona che noi oggi qui ricordiamo credo che invece ci possa dare tante risposte che forse ancora almeno per me chiedo scusa per questo non sono arrivate
Grazie
Costa
Brevissimo sto
Vorrei sottolineare tre punti porre contemporaneamente per questioni
Io credo fondamentale approvo quello che è stato detto in premessa dal nostro segretario continua a ribadire il concetto del bipolarismo e non del bipartitismo però però mi domando vi domande cito e ci ci domandiamo insieme fino a quale momento potremmo tenne
E diciamo così anticipare la storia e guidare la storia su un concetto che appare nella gente già oggi abbastanza superato mi spiego subito oggi la gente
In maggior parte o è dell'Ulivo e del Polo per quelli che credo della politica cioè chi non ha ancora abbandonato il discorso di della rinuncia ecco per chi è un potente per chi va a votare perché i nomi fa padre di quel quaranta per cento di di spettatori ad già operato una scelta di campo o l'Ulivo col Polo
E allora io con credo che sia oggi utile sicuramente continuare a ribadire la nostra identità nell'Ulivo diversa da quella del PDS Dio ce ne scampi e liberi di essere omologati
A D'Alema però nella percezione delle persone la percezione della gente io credo che il bipolarismo sia già molto vicino al bipartitismo all'ala quali identità e quale guida per il futuro a noi come popolari possiamo possiamo avere in questo accesso perché è un processo che credo purtroppo inarrestabile
E allora io vorrei sottolineare la seconda questione la seconda questione è questo noi siamo un partito
Tutto sommato
Molto piccola del panorama generale sette e l'otto per cento quello che sia
E quindi è difficile delle nostre proposte io credo scontentare più del novantadue per cento degli italiani e allora mi domando perché non facciamo un po'tra virgolette di bombe di movimentismo culturale nel senso di invece che continuare a cercare di contrapporre dei sì e dei no a proposte che arrivano a trecentosessanta gradi da tutto lo schieramento provare a portare avanti con il rischio dell'essere gli altri a dire sì e no ad alcune proposte importanti sui campi del lavoro della scuola dalla bioetica su quello che riteniamo utile ma sono queste tra le cose che oggi io credo fondanti per la nostra presenza anche culturale del panorama italiano ecco portare con il rischio che gli altri ci impallidito tra virgolette ma il con il coraggio di essere noi a proporre per primi
E dovrà dire sì o no a seconda delle idee degli altri quindi ed ultimo
L'ultimo pura appendice perdonate in ultimo credo importante quello che diceva ma ieri sul discorso del lavoro credo che questo sia il tema e dove avente mi diciamo così impegnativo per noi soprattutto per il Sud ci credo davvero e io provengo da una regione del Nord che ha i parametri occupazionali pari a quelli delle medie italiane del Sud però dico il problema
Politico della volano nel sonno noi al Nord e crediamo che il partito non debba sottovalutato esiste ancora il problema politico
Di credibilità che fa sì che la lega poveri anche se ogni tanto scompare un po'dai giornali che fa sì che la lega comunque se ancora estremamente radicata sul territorio è l'unica realtà politica nuova quella della lega e come popolari non possiamo dimenticarla
Oggi Cacciari lanciata questa cosa catalana quello che sia non lo so ancora bene che darebbe la vizi vele che però è preoccupante questo movimentismo
Diciamo così che insegue la lega ma perché c'è un'esigenza reale della gente nel nodo dotato di separarsi dall'Italia
Ma c'è un'esigenza reale di riprende una credibilità sul livello politico che oggi non c'è come popolari qualche attenzione in più su questo dobbiamo metterla e concludendo il mio intervento Gerardo dico ancora una brevissima cosa ho la sensazione che troppi popolari amministratori odore voli
Siano si sentano popolari dell'Ulivo e poi si sentano deputati si sentano rappresentati dell'Ulivo epoca rappresentanti dei popolari nel senso che una critica che faccio
Ma in questo momento fintanto che non ci sarà una situazione diverso dal punto di vista politico generale io credo che la caratterizzazione anche dei nostri amministratori di dover di identificarsi l'avete con il progetto politico dei popolari più che quello generalizzato di Ulivo debba essere una costante che aiuta il partito allora questo di invito che va fatto sia gli onorevoli serializzato ai periferici ad essere sì dentro la coalizione maestra anche fortemente rappresentativi dire che entità che alla nostra grazie bene grazie
Allora adesso concludiamo
Vorrei pregare di sedervi anche con l'intervento dalla Rosi Bindi con riprendiamo ripeto
Riprendiamo riprendiamo nel pomeriggio alle ore tre abbiamo ancora una decina di interventi alcuni molto importanti non vi dico i nomi altrettanto importanti quando quella mattina
E pensiamo di chiudere dopo un'ora anche perché qui bisogna montare
Lo schermo e c'è quindi breve altre quattro come voi sapete il Consiglio nazionale
In certo senso avrà una pausa e si riprenderà poi pensiamo immensamente dopo Pasqua
Questo è l'accordo preso con il segretario politico io sto intrattenendo perché voglio considerarlo ineliminabile qui al tavolo della Presidenza
Ascoltare tanto perché lo si sappia questo il mio intervento è un atto di obbedienza al presidente del partito
Io io morale riconosciuto rosse natura tutti si è accorta che io ho cercato di preparare Romulo che si andasse gradito dicendo che voleva presso alleato
Anche questa accettazione del mite e paziente da parte mia di questa sua capacità di sfottere a un altrettanto atto di obbedienza al presidente del partito
Che
Ma io
Faccio tre pensieri molto molto molto molto brevi uno su Moro
Uno sulla relazione del segretario e ed uno su
Sul governo
Fustinoni
Sicuramente dopo aver espresso un ringraziamento per questa
Come dire
Capacità di
Di organizzare questa giornata che c'è stata da parte
Del
E la dirigenza del nostro partito
Per la giornata di ieri con i giovani per questo Consiglio nazionale per questo pomeriggio
Non è stata e non è una celebrazione ma
Credo un modo profondo e intelligente di mettersi alla scuola di di Aldo Moro
E di interpretare la sua lezione per le nostre responsabilità di oggi
Da questo punto di vista sia l'introduzione del ti bianco che la relazione di Marini sono stati a mio avviso
Una
Prova molto chiara che appunto noi oggi siamo qui
Capire questi tempi nuovi che si annunciano per interpretare la nostra responsabilità in questi tempi nuovi
Ed è quanto proprio da questo per
Ripetere me ne scuseranno i giovani un brevissimo pensiero che ho avuto modo di rivolgere anche ieri sera a conclusione della fiaccolata maglie cioè a me pare che tra tutte le grandi lezioni che che Moro ha lasciato non solo hanno i popolari ma a tutto il Paese a chi comunque si impegna in politica
Quella che in questo momento io ritengo di grande attualità e di grande importanza
è legata
Alla sua capacità di testimoniare che la politica intelligente ed è capace di intelligenza nella lettura della storia nella capacità di cogliere ciò che nella storia è destinato ad incidere che la politica deve essere in grado non di subire ma di guidare per trasformare la storia orientarle verso il compimento del bene comune e soprattutto che il rispetto della dignità della persona dei suoi diritti delle sue libertà dei suoi doveri che era poi il centro dell'impegno politico di Aldo Moro questo primato
Fondamentale ecco io credo che l'UDC abbia lasciato questa lezione e che di questa lezione oggi noi siamo in qualche modo
In maniera non non per i nostri meriti ma in qualche modo gli eredi ecco tocca a noi più che altri dimostrare oggi nel nostro Paese
Che la politica appunto come diceva nella sua relazione il segretario
è capace di guidare i processi e non di subirli perché se non li guida li subisce ma noi siamo credo in questo momento nella vita del Paese
E anche dentro la coalizione dell'Ulivo nel governo di questo Paese in grado di testimoniare questo restituire alla politica questa capacità di leggere la storia di guidarla di trasformarle di orientali
Questa capacità di capire i tempi che cambiano e di starvi dentro come diceva Moro nel suo ultimo discorso ai gruppi parlamentari con grande coerenza ma anche con grande flessibilità appunto con la capacità di reinterpretare
Il nostro ruolo in tempi in tempi diversi sempre coerente a quei principi
Ora a me pare che
Debba essere questo in qualche modo l'atteggiamento
Con il quale noi oggi possiamo stare
Dentro l'evoluzione del sistema politico italiano
E ci potremmo stare io credo anche se avremo la capacità di rileggere questi venti anni che ci separano dalla morte di Moro
Domandandosi
In qualche modo
Se questi venti anni sarebbero stati diversi se Aldo Moro non fosse stato rapito e ucciso venti anni fa
Io sono tra coloro che sono convinti che questi venti anni sarebbero stati diversi e che Aldo Moro è stato ucciso
Perché questi lunghi venti anni fossero percorsi da tante contraddizioni delle quali noi abbiamo sicuramente in qualche modo pagato il prezzo principale
Ed allora io sono tra coloro in questo momento che ritengono che di quelle il fatto di quella morte di quel martirio in qualche modo non sono state date tutte le spiegazioni
E mentre sono sicuramente
Anch'io qui a testimoniare che vent'anni fa senza avere nessuna responsabilità politica
Aspettavo Moro in Commissione di tesi di laurea quella mattina alla Sapienza
Ed avevo impegni nell'Azione cattolica ma io ero tra coloro
Che avrebbero spiegato uno Stato efficiente capace di
Scardinare il disegno eversivo delle Brigate Rosse di liberare Aldo Moro
Ma che questo stesso stato in quel momento come no aveva gli strumenti per sconfiggere Brigate Rosse non poteva avere gli strumenti e l'intelligenza e la possibilità in qualche modo di
Aprire quella che si chiamo la trattativa e lo scambio
E sono ancora convinto che la nostra comprensione in quel momento era quella e non poteva essere altra e la storia non si riscrive venti anni dopo
Però credo anche che noi abbiamo tutto il dovere di capire
In qualche modo perché
Le Brigate Rosse
Hanno avuto una capacità e una lucidità tale da individuare nel loro percorso di morte solo ed alcune determinate vittima
Perché se noi rendiamo
Onore alla memoria dei tanti che sono stati uccisi perché indossavano una divisa ed erano un simbolo
Noi non siamo ancora in grado di dire perché le Brigate Rosse furono tanto lucide da riuscire a cogliere e a colpire i migliori tra di noi
E tra quei migliori guarda caso tutti coloro che appartenevano a quella componente del cattolicesimo democratico che era una componente nel Paese e lasciatemelo dire anche una componente dentro la Democrazia Cristiana
Siamo stati privati
Di Aldo Moro di Vittorio Bashere
Che non era un simbolo
Quel giorno al il tassista disse hanno ucciso uno con un nome straniero
Se Aldo Moro poteva essere stato colpito perché entra
Questo fu il motivo principale per cui non si potevano tenere altri atteggiamenti io credo era il costruttore del disegno politico di quel momento quello che incarnava ciò che le Brigate Rosse volevano
Che Bashere fosse l'uomo che stava mediando all'interno del turbolento mondo della magistratura durante la fase del terrorismo lo sapevano solo in pochi
Non lo sapeva all'Italia
Lo stesso si può dire per Ruffini lo stesso si può dire per i giornalisti colpiti lo stesso si può dire per i magistrati
Solo un determinato percorso
Allora io credo che sia arrivato il momento
L'interrogarsi se quel disegno in qualche modo non ha fatto non ha finito per far parte di un disegno più ampio che ancora non è finito
Non si è concluso volto in qualche modo a delegittimare la nostra presenza
Come portatori di un progetto politico nella vita di questo Paese
Lo si può fare in tanti modi lo si fa attraverso il terrorismo
Lo si fa attraverso una legittima rilegittimazione storica tra la destra e la sinistra che finisce per ignorare che se questo secolo si chiude nel nome della democrazia e perché c'è stata una democrazia originale che è quella ispirazione cristiana
Lo si fa tentando di dimostrare che noi oggi saremmo in qualche modo subalterni ad un bipolarismo che non ci vede protagonisti
Ecco io credo che sia arrivato il momento di chiedersi se le Brigate Rosse davvero
Non hanno finito per far parte loro malgrado e so quanto sono orgogliosi nelle loro riletture e non accetta non c'è un'unica cosa
E in tutt'altra rilettura che fanno le Brigate rosse della loro storia che non ammetteranno mai il non essere stati soli ad individuare gli obiettivi da colpire
Io credo che sia arrivato il momento che anche loro compiere un atto di umiltà da che in fondo loro malgrado e questo sarebbe ancora più grave sono finiti parte di un progetto più ampio
Per cui loro stesse in qualche modo sono stati rivisti
Dicendo questo allora se questo è il nostro impegno oggi nel ricordare Moro anche quello di capire di far capire a me pare anche che questi i tempi che cambiano i quali noi oggi siamo con tutta la nostra forza i protagonisti insieme ad altri è l'ultimo discorso di Moro abbiamo vinto in due
Le lezioni le abbiamo vinte in due quando in democrazia si vince in due noi oggi invece possiamo dire abbiamo vinto
Abbiamo vinto insieme
Abbiamo vinto e governiamo insieme questo Paese
Io non so se questo dopo vent'anni è il compimento meno di un determinato progetto fatto sta che noi siamo oggi qui e sinceramente io non riesco
A comprendere chi
Ancora
Sta qui pensando che sia in qualche modo un incidente della storia o una fase di transizione
Non si approda dopo vent'anni di storia così contraddittoria
A questo percorso e a questa meta solo per un incidente della storia
Allora
Io volevo ringraziare Marini per la relazione di questa mattina
Per anche anche per aver fatto il sacrificio di leggere un testo scritto
E di averla scritta sapendo quanto è faticoso
Per chi ah ma parlare a braccio deve fare una cosa del genere ma la giornata lo meritava e credo che in questa relazione c'è questa consapevolezza
Che noi possiamo guardare al futuro sapendo oggi di avere i piedi in una terra ferma e non in un bradisismo in una terra sottoposta terremoti guardare al futuro sapendo di avere i piedi in una terra ferma
Allora questo ci consente di dire che non siamo noi non è Marini che deve decidere
Se è il Dell'Orco il gol dell'Europa ma forse l'Europa se si deve interrogare che non è arrivato il momento di superare l'antinomia tra Colle dello in altre parole
Non è l'Italia che deve ripensare a se stessa in base ad un bipolarismo che oggi ha in questo momento in Europa ma forse è l'Europa che si per interrogare sul fatto che è l'Italia che sta anticipando un nuovo bipolarismo in termini di contenuti e di programmi
E credo che sarà questo
La futura statura europea
Dico in prossime elezioni che certamente non saranno semplici e facili anche per loro e questo lo diciamo anche a chi appunto in qualche modo vive non per quanto ci riguarda ma vive forse con incertezze a riavere i per i piedi sulla terra ferma
E che sono coloro con i quali insieme in questo momento abbiamo vinto governiamo il Paese
Il centro non ha nostalgie del passato e la sinistra non può avere Nostalgia di autosufficienza nel futuro
Perché quello che abbiamo costruito
Non è semplicemente un programma di governo
Se lo è lo è in quanto un progetto politico sul quale noi ancora oggi dobbiamo lavorare approfondire soprattutto in termini etici e culturali ma sapendo che appunto questo
Sono i tempi che cambiano e questa è la nuova responsabilità oggi nella vita del Paese
In questo senso anche il governo credo che se sta ottenendo dei risultati che sta ottenendo perché dietro c'è la politica perché dietro ci sono forze popolari
Perché dietro c'è un'elaborazione culturale perché sotto c'è la fatica di confrontarsi anche sui temi sui quali non immediatamente andiamo d'accordo pensiamo a temi come quelli della bioetica o altro che stanno avanzando in Parlamento e nelle quali doverosamente il governo si è tenuto un passo indietro se questo governo sta raggiungendo risultati è perché dietro questo Governo c'è un progetto politico
Lo dicono anche la rilettura della fase una cosiddetta il risanamento che abbiamo operato non ha colpito le parti più deboli del paese questo vuol dire che non è stato risanamento da ragionieri ma è stato risanamento condotto con la guida della politica
Ed è questa stessa politica che deve guidare questa nuova stagione fase della vita dei governi siamo al Sud siamo in quella realtà del Paese che più di altri giustamente rivendica le sfide del futuro del governo io vorrei dire al Partito popolare lo dicono per le mie fatiche di questo governo
Non pensiamo che
Lo stato sociale
Posso aver rappresentato soltanto un capitolo degli interventi strutturali per il risanamento nella vita del Paese
Perché
Era giusto
Che facessimo i conti
Sulla previdenza sulla sanità sulle politiche sociali
Ma è assolutamente indispensabile che questo capitolo diventi anche il capitolo degli investimenti e dello sviluppo della nuova fase se in questa regione come in tutte le Regioni governate dal Polo
Insieme agli investimenti nelle infrastrutture al rilancio dell'economia e ai ai ai a tutte le le i patti territoriali che possono essere sottoscritti non ci sarà anche una stagione di autentica civiltà in termini di servizi sociali di servizi sanitari
Sarà uno sviluppo monco e incivile in questa regione
E credo che gli uomini e le donne di queste regioni sanno che cosa vuol dire non avere presente una sanità pari a quella del Veneto dell'Emilia Romagna
Nella vita del nostro Paese nella vita di queste terre allora io credo che il Partito popolare debba in questa fase nella quale il governo si prepara a ridistribuire le risorse e io son convinta che la fase più difficile
è più facile risanare anche se in modo equo
E non decidere come si investono le poche risorse a disposizione
Ed è ancora più difficile in un Paese dove questi vent'anni che ci separano dalla morte di Moro sono stati anche vent'anni di ritardo nelle riforme
Non soltanto in quelle istituzionali della Costituzione ma riformare la scuola riformare lo stato sociale riforme nelle forme né nelle politiche del lavoro riforme nell'economia questo ritardo lo pagheremo caro lo stiamo pagando caro e rende ancora più difficile questa fase
Ma io credo che il Partito popolare debba fare la sua parte
Primo il lavoro scuola il Mezzogiorno ma tra queste priorità mettere anche il capitolo dello Stato sociale che non può aver partecipato semplicemente alla fase della degli interventi strutturali sulla spesa deve partecipare anche la fase degli investimenti
Per partecipare alla fase di rilancio e dello sviluppo perché anche in questi settori e in questi settori in maniera particolare si misura la civiltà di un Paese il grado e la democrazia e anche per rispetto della dignità della persona
Nella stagione delle di diritti delle libertà e dei doveri che stava tanto a cuore ad Aldo Moro grazie
Grazie come vedete che adesso volevo dirvi che il pranzo verrà servito anzi un buffet Giulio Marini nella sala ubicata al piano terra a sinistra delle scale come vedete anche il pranzo a sinistra delle scale
E Sesto
Del Consiglio nazionale che è stato indetto oggi
Moro dice non vogliamo essere gli uomini del passato ma quelli del futuro
Il domani e degli innovatori attenti seri senza retorica
Vogliamo essere diversi dagli stanchi e rari sostenitori di un mondo ormai superato
Io voglio fare questa frase un po'il motivo conduttore di questo mio breve intervento io ho consegnato al presidente un'elaborazione un pochino più dettagliata iscritta va dato il tempo qui cercherò di riassumere i punti fondamentali
Ho intitolato questo piccola riflessione la terza via prendendo lo spunto da un articolo di Alessio Altichieri che apparso sul Corriere di venerdì tredici
Parlando della situazione come al solito in Gran Bretagna quello che stanno cercando di fare questa nuova Sinistra Europea la indicata come una terza via
Siamo tutti d'accordo lo sappiamo benissimo che né il capitalismo liberista quello che semplicisticamente possiamo definire come il modello nordamericano
Ne il socialismo democratico offrono oggi la soluzione dei problemi della società attuale
L'uguaglianza di opportunità predicata dai liberisti lo sappiamo crea disuguaglianza di risultati
Io ho lavorato per trentacinque anni grandi multinazionali americane la finanziaria della General Motors la Chase Manhattan ho vissuto tanto in America e ho visto quanto questo sistema così detto il dell'economia di mercato libera crei le più grandi ingiustizie
Io personalmente ho pagato la dei resti criticato apertamente Reagan quando ha fatto delle riforme ti ho chiamato contro riforme incivili diminuendo le tasse e togliendo servizio sanitario assistenza agli anziani e ai bambini questo è il leaderismo il mercato assoluto
E penso che non sia la soluzione
Come non è la soluzione neanche il socialismo perché sappiamo che l'eccessivo garantismo e assistenzialismo finisce per sottrarre risorse e opportunità proprio a coloro che vorrebbe proteggere la disoccupazione che è aumentata a dismisura in Europa è un po'il segno che questo sistema a qualche pecca e che va modificato
Leggendo un po'attentamente io lavoro molto in Inghilterra in giro per l'Europa soprattutto in Inghilterra perciò sia i giornali locali quello che scrive Antony Giddens che questo è consigliere di Blair
Cercando di vedere qual è il loro modello mi sembra di aver scoperto che il loro modello non degni entrare nient'altro che il nostro modello cioè il modello del solidarismo dei cattolici democratici
Solidarismo intanto quando si dice questa parola spesso si è un po'deviati solidarismo non è assistenzialismo non è carità lo sappiamo vi leggo quello che dice il dizionario della lingua italiana per inquadrare
Solidarietà e coscienza viva e operante di appartenere a una comunità condividendone le necessità
E collegamento rigido inscindibile fra elementi di Hamdi ASP dispositivo
Perciò la solidarietà quella che noi difendiamo ha in sé oltre all'elemento di condivisione anche quello di corresponsabilità
E la cosa più importante e non solo si partecipa ai benefici si distribuisce ma si deve prima di tutto partecipare alla distribuzione partecipare
Alla produzione di quello che si deve distribuire cioè il senso della responsabilità
Per cui questa terza via
Che non è un terzo polo chiaramente ma è l'evoluzione di uno dei due poli e che chiaramente secondo questi economisti inglesi della London School of Economics e la trasformazione di quello che era il socialismo in questa nuova sinistra europea
Io preferirei chiamarla
Il nuovo centro alternativo alla destra perché questo è infatti di fatti
C'è poco di socialismo nelle nuove teorie che si sono affermate nei nuovi programmi che hanno riportato dopo diciassette anni
La sinistra al governo in Inghilterra io penso che in Europa e in Italia anzi non dimentichiamo che l'ha accennato la Bindi mi sembra che il suo intervento
Forse siamo stati i primi a iniziare questa nuova Sinistra Europea
In Inghilterra si vede di più ed è più facile perché è un partito solo che si è convertito dal socialismo a questa nuova sinistra in Italia è un po'una coalizione il riassunto di di forze diverse
Però credo di non offendere nessuno neanche il PDS nel dire che questo governo che sta adesso gestendo l'Italia non è sicuramente un governo socialdemocratico io penso che definirlo popolare è molto più giusto
Per è vero c'è l'apporto determinante numerico del PDS c'è l'apporto anche di altre forze ancora più a sinistra ma l'impostazione il progetto è sicuramente un progetto popolare
Per cui in questa situazione come vedo come vedere io il ruolo dei popolari per rifarci sempre a questa frase di Moro penso che dobbiamo avere più coraggio e cambiare
Cambiare come non dobbiamo guardarci lontano se prendiamo il nostro Statuto c'è la definizione di partito popolare che dice che è un partito aconfessionale
Di ispirazione cristiana aperto a tutti coloro che condividono un impegno per il cambiamento della società io penso che se il Partito popolare vuole avere un futuro deve aprirsi secondo me deve non essere più sono il partito dei cattolici democratici resta il partito in cui lo spirito del cattolicesimo dim democratico informa le idee ma non è il partito dei cattolici democratici soltanto deve aprirsi anche a livello di dirigenti a tutte quelle persone che sono molte che condividono i principi senza dichiararsi cattolici
Senza essere cattolici hanno dentro questa civiltà che infonde una civiltà di venti secoli e che è la civiltà dell'Europa del mondo occidentale
Dobbiamo avere il coraggio aprire il nostro partito farmi un partito di ispirazione cristiana ma non solo il partito dei cattolici democratici
A livello poi europeo anche qui dobbiamo prendere un po'il coraggio il partito popolare europeo l'Internazionale socialista sono categorie di un passato ripeto rifacendoci a questo questa frase di Moro dobbiamo avere il coraggio di superare il socialismo caro Gerardo noi non moriremo socialdemocratici perché il socialismo si sta estinguendo non c'è rischio la nuova sinistra sarà una sinistra popolare o democratica
Tu sei un grecista lo sai benissimo significano esattamente la stessa cosa
Da noi semplicemente hanno una connotazione una l'ispirazione laica i democratici una ispirazione cristiana
Queste due forze che come diceva bene Franceschini devono collaborare si devono amalgamare e formare la base della nuova sinistra
In questa nuova sinistra secondo me lo spirito che prevarrà sarà quello popolare perché si rifà delle radici come diceva Marini profonde non di trent'anni di cinquant'anni ma di secoli che hanno informato la civiltà nostra civiltà del mondo occidentale
Per cui a livello internazionale europeo questa proposta di Blair che poi si è proposta o meno non lo so
Di fare questa internazionale della nuova sinistra dovrebbe diventare la nostra proposta la proposta del Partito popolare
In Italia in Europa per avere una bandiera qualcosa dietro cui riconoscerci per riaffermare anche nei numeri perché è vero diceva Marin i numeri non contano ma in democrazia purtroppo
Cinquantun somari comandano quarantotto quarantanove dottori non contano per cui oltre alle buone idee ci vogliono anche i numeri e per avere i numeri ci vogliono delle bandiere
Cuesta dell'Internazionale dell'Ulivo tra virgolette a cui certo la trovato un altro nome più adeguato potrebbe essere la nostra bandiera la bandiera dei popolari grazie grazie
Io chiedo scusa ma dobbiamo chiudere entro un'ora e devo o far parlare tutti quelli che hanno chiesto di parlare Cristofori cent'
E allora
Si vede che rinuncia e tremante poi segue Gargani
Tremante mi raccomando
Caro Presidente di cari amici caro Segretario dopo
Siamo qui
Allora a vivere una pagina di memoria storica di memoria viva la insegnamento di Aldo Moro
Le relazioni di bianco e di Marini ci hanno condotto in questo itinerario
E io mi chiedo se siamo sempre all'altezza del messaggio di morte questo uomo che in qualche misura è diventato il nostro Luther King
è diventato ancora più grande nelle rappresentazioni nelle descrizioni che i suoi aguzzini i suoi assassini nel corso di questi anni hanno rivelato
Però Moro come è stato detto stamattina da Rosi Bindi e prima ancora dagli altri
Aveva la intelligenza politica intus leggere negli avvenimenti i segni dei tempi
E l'evoluzione del futuro
Mi chiedo io quali sono
I segni dei tempi di oggi
Io credo che su un argomento non voi popolari e più in generale
I partiti e per i tradizionali non hanno fino in fondo
Condotto una adeguata riflessione ed è il discorso del federalismo dell'autogoverno in qualche modo questo discorso noi lo lo kata allochiamo come una generica tradizionale
Esperienza di autogoverno non riuscendo a cogliere fino in fondo le potenzialità della diciamo della nuova realtà certo l'Europa dei popoli l'Europa delle Regioni eccetera a mi chiedo in Italia oggi
Quale è il partito compiutamente federale
E se noi popolari
Peraltro in linea con insegnamento discorso eccetera siamo fino in fondo
Conseguenza ecco io credo che se commemorare oggi Moro non può essere soltanto ripetere
L'esperienza di Moro ma metterci sulle spalle i canoni interpretativi di Moro per tentare di capire
Cosa può esserci di nuovo nella società e e quindi
Io credo che lei coordinate politiche che Marini sia qui
Proposto e che larga e che condividiamo devono essere ulteriormente accentuate sotto alcuni aspetti uno di questi e il federalismo la capacità di autogoverno pieno
La sovranità per così dire rien articolata sul territorio e da questo profilo il risultato della Bicamerale che all'attenzione del Parlamento e ancora inadeguato
L'altra l'altro messaggio tagli fortissimo che può avvenire deve venire anche dall'inserimento di Moro e quello che Elia qui stamattina a ancora una volta ricordato
E cioè la necessità che la scelta del mercato sia accompagnata dalla comprensione
Del gli interessi più differenziati e quindi l'esigenza che la politica non si scriva in modo acritico al partito della a partito unico del dominio della del mercato sic et simpliciter
Ma naturalmente perse i sensi se sia essi si vuole avere il coraggio di fare ciò bisogna essere poi consequenziale se oggi il Mezzogiorno in qualche modo comincia a tornare di nuovo sull'agenda politica
E ancora
E ancora non adeguata una risposta sempre Prodi dichiara che il nemico del Mezzogiorno è il la burocrazia in qualche misura ritorniamo al discorso del federalismo
Dunque su questo tema sul federalismo a mezzogiorno che in qualche misura possono essere due facce della stessa medaglia il Partito popolare deve caratterizzarsi fino al punto da riuscì a diventare nell'immaginario collettivo il partito del federalismo il partito del Mezzogiorno
E sappiamo bene come in tanti altri partiti anche quelli della new age della del nuovo potere lenitivo PDS delle radici di sinistra ci sia grande voglia di centralismo consentitemi di concludere con un debito che dobbiamo ad Aldo Moro
Io non ero come la ragazza che stamattina ha parlato un ragazzo quando morì Moro ero già adulto e ricordo e i qualche modo miseri
La dichiarazione plurima di tanti uomini
Tanti intellettuali e dirigenti del partito che dinanzi alle lettere dal carcere la lettere dalla prigione di Moro si sforzano di dire
Per la la cosiddetta ragion di Stato che Moro essendo sotto il dominio incontrollato dei suoi aguzzini non era libero di scrivere quelle parole
Noi oggi grazie anche alle testimonianze vive
Delle dei suoi aguzzini possiamo dire che Moro è stato grande in quei momenti
Ed è stato tutto mo'
E allora Moro è stato sì un nostro un nostro campi campione dei cattolici democratici ma è consegnato alla storia del Paese
E conta il tour gli hanno possiamo dire
Che seme Nesta sangue né cristiano Roma il seme di Moro è il seme della nuova repubblica la nuova repubblica italiana
Che può e deve
Scrivere il suo futuro sulla traiettoria che Marini qui a indicato che è quella del rilancio e in una qualche misura dell'Ulivo due
Un Ulivo due dove noi siamo non più e non soltanto Hideo per agonisti ma siamo i protagonisti di questa nuova pagina
Di cultura e di azione politica nella quale i cattolici democratici i democratici tout-court si alleano con altri per realizzare Giustizia e Libertà nel terzo millennio
Grazie grazie tremante
Nino Cristofori Cello recuperiamo non c'è e allora la parola a Di Giovan Paolo
Bravo tremante per strutturi chiamo patristica
Tertulliano se non vado errato
Signor presidente che nemici
Io credo che questa riflessione che oggi ne facciamo a vent'anni dal rapimento di Aldo Moro inevitabilmente legata alla nostra esperienza personale in questo e non mi sottrarrò
A quello che è stato un sentire comune delle persone della mia generazione che ho sentito già oggi tali da Padovano Dario Franceschini altri amici
Ma deve essere anche legato soprattutto perché sia vivo questo ricordo a quello che accade oggi e agli insegnamenti che ancora può darci oggi sia Aldo Moro che la vicenda
Anch'io come tanti dicevo prima ho dei ricordi miei sono i ricordi di un adolescente che partecipava forse credo fosse la prima volta una manifestazione a piazza San Giovanni subito dopo il rapimento
Con quello sventolare strano per allora
Perfino per noi che per me che avevo cominciato da poco un po'd'attività politica al momento giovanile
Di bandiere bianche delle nostre bandiere bianche insieme a quelle di altri colori in particolare mi colpì anche la presenza credo non in non indifferente in quei giorni di lotta contro il terrorismo delle bandiere del Partito comunista
Dico questo
Perché in questi giorni c'è un tentativo di ricostruire la storia
A immagine e somiglianza di alcune teorie che vorrebbero escludere noi ma anche quella storia stesse
Io lo dico per quello che ho vissuto come esperienza di quegli anni per l'età che avevo ma era evidentemente chiaro a tutti
Che quella violenza del terrorismo doveva essere fermata con una fermezza da parte dello Stato delle istituzioni di tutta la società civile
E che quella fermezza
Avrebbe creato come ha creato la sofferenza anche personale ma così doveva essere in uno stato democratico perché noi non eravamo nel Cile del golpe
Ne non eravamo in altri Paesi sudamericani
Dove forse qualche ragione ideologica qualche ragione concreta poteva essere chiamata a sostegno di un certo grado di ribellismo e comunque non della violenza sempre come cristiani
Non era così nel nostro Paese ed è bene ricordarlo perché noi abbiamo il dovere di ricordare che grazie a quella fermezza
E grazie anche al contributo di tutti i partiti democratici e degli stessi partiti democratici con cui battemmo nazi fascismo abbiamo battuto anche il terrorismo e possiamo essere oggi orgogliosi di poter dire che in questo Paese magari con errori
Però è possibile anche far cambiare idea perfino ai terroristi è possibile che questo stato di Selci di giustizia e clemenza una situazione per fortuna ben diversa da quella di un Cile che è costretta ad avere il capo degli aguzzini nel Senato
Ed è una condizione di cui noi dobbiamo andare orgogliosi
Non possiamo accettare che la storia venga riscritta oggi rispetto a quella situazione
E certo un'altra riflessione che viene l'ha detto prima anche Rosi Bindi io lo condivido
Anche se credo che non fosse solo un ragionamento riferito ad una parte ad una componente ma non c'è dubbio che se noi troviamo sempre delle difficoltà a capire se ci dicono fino in fondo la verità alcuni esecutori materiali e se ci dicono la verità su altri esecutori materiali politicamente non possiamo non comprendere da dove vengono la scelte di assassinare uomini come Piersanti Mattarella Aldo Moro o Roberto Ruffilli
E Bashere certamente è chiarissimo a tutti che questo tipo di scelta fu fatta per fermare un'evoluzione del processo democratico del nostro Paese fu fatta sempre nel momento giusto in cui questo avrebbe creato la difficoltà nel processo democratico del Paese
E fu fatta nel tentativo di mettere da parte non solo il ruolo dei cattolici democratici ma il ruolo democratico dei partiti ed è in questa l'attualità della riflessione perché la scelta che era che è stata fatta in quei tempi era quella di cercare di far tornare le decisioni nell'ambito di alcuni poteri molto occulti e che noi sappiamo bene che forse in questi ultimi anni si pronuncia sempre anche di meno nell'ambito di certe logge in particolare anche di quella che era la loggia P due
Vedo che il presidente mi invita a concludere e concludo
Io credo che proprio questa riflessione che ho fatto dal punto di vista anche generazionale per noi che abbiamo cominciato a far politica in quei tempi con quella situazione con la necessità con la necessità di un'unità
Democratica contro il terrorismo la scelta che oggi noi viviamo dell'Ulivo del centrosinistra è una scelta naturale noi non ci sentiamo costretti a collaborare oggi con questi compagni di strada
Noi abbiamo scelto sin da allora di costruire uno Stato democratico e di costruire uno Stato democratico in questo Paese con questi compagni di strada allora io credo che a questi questi dubbi rispetto ai nostri alleati alla coalizione con cui diamo adesso anche al programma che dobbiamo così adesso vadano rimossi
Semmai l'ha fatto dibattito sul programma sulla nostra identità sul partito credo che lo faremo un'assemblea di qui a poco ma credo che quello che rimane per noi come riflessione
In questa giornata è quello di essere convinti
Che noi abbiamo ancora una grossa ambizione di poter servire questo Paese come fece Aldo Moro e di poter servire questo Paese
Essendo coloro che hanno la voglia di guidarlo il Paese e non solo di cercare una piccola nicchia per difendere quello che è stato il nostro passato
Avere la capacità di guardare al futuro credo che per quelli della mia generazione è stato il segnale che ci ha lasciato Aldo Moro e credo che noi questo dovremmo con coltivarlo come un'ambizione alta non solo per il nostro partito ma per tutto il Paese
Grazie parola Luigi Granelli segue poi Rosa Russo Jervolino
Ma voglio solo esprimere anzitutto il mio compiacimento per questa occasione preziosa
Di un Consiglio nazionale a Bari per riflettere sul modo
Per ricordarsi di Luís anche nell'azione politica concreta
è stata una decisione apprezzabile mi pare che lei cita i risultati sono positivi anche come ricaduta sulla stampa ho trovato molto positivo il fatto che la relazione di Marini sia una puntuale chiare a difesa di una linea che corrisponde alle scelte di fondo nel ricordo di nuovo il Partito Popolare ripete quindi
Non voglio privare gli atti di questo Consiglio nazionale di questo mio modesto ma significativo riconoscimento
Son d'accordo anche sul fatto che questa riflessione continui
Sia durevole
Non si limiti al ricordo i di per sé motivo dalla tragedia perché indubbio che Moro fosse un protagonista è indubbio che alla sua fine fosse una tragedia nazionale ma è un po'poco fermarsi all'elogio postumo di questi avvenimenti tragici c'è un profondo di nuovo da scoprire
E il secondo me che ne ho fatte tante volte la celebrazione alla commemorazione in questi vent'anni devo dire che nei nostri tempi e forse importante scoprire di più il Moro della Fuci di studio il Moro costituente il molo dell'ingresso in politica
E anche il mondo dei passaggi all'opposizione nel partito perché anche i momenti in cui lui è passato decisamente allo presidente ardito era non per conservare ma per ridare una spinta comprensiva partita quindi mi auguro che questa riflessione
Sia durevole utile
Non aggiungo nulla di particolare perché mio pensiero smuove conosciuto vorrei però nel termine di tempo che mi è stato Race riservato darvi una testimonianza di un episodio che ho vissuto personalmente se fosse più utile di tutte le celebrazioni
Voi sapete che assumono c'è anche il luogo comune cliché interpretativo che Moro era una persona pigra
Incerto nel decidere tutto assorbito dalle estenuanti mediazioni e compromessi e gli accordi e in parte questo è vero
Ma state attenti bene a questo episodio che è la prima volta che io rivedo nel mille novecentosettantatré io ho avuto l'onore di essere sottosegretario agli Esteri con Morgoth era ministro degli Esteri
Oltre alle tante battaglie fatte insieme ad Aldo Moro
Ma la notte del dodici settembre settantatré avvenne incide il colpo di stato di Pinochet
Io ero reduce da un viaggio recente incide aveva parlato con tutti i nostri amici Democratici Cristiani con lo stesso ambiente
E voi sapete che tra le cose che circolavano era appunto la pigrizia di Moro e il fatto che vola arrivava tardi in ufficio e in effetti non è che era molto mattiniero
Quella mattina lì lì il tredici per le cose che io sapevo e sono corso subito alla Farnesina verso le otto e mezzo
Per vedere cosa succedeva a consultare le agenzie
Erano le otto e mezzo e Aldo Moro era già nel suo ufficio questa è una cosa molto importante
E la cosa che mi colpì quando allenava Farnesina fu il fatto che alti funzionari del ministero degli Esteri stavano discutendo pensate voi
Sul fatto se si doveva esporre o meno la bandiera a mezz'asta
E tutta la discussione verteva su questo punto che siccome non si sapeva se nel momento in cui era morto Allende era ancora presidente del Cile o no era difficile esporre la bandiera a mezz'asta io andai d'amore di riso che trovavo singolare questa cosa
E Mao mi disse lascia ridiscutere entro la giornata si provvederà
E comincia a telefonare a Fanfani che lo trovo piena sintonia con la decisione di dover prendere le distanze nettamente dal golpe dista dal colpo di Stato cileno
E cercò morte era presidente e consigliere qual era un po'incerto perché stavano rintracciando Frey che allora era presidente dalla Camera e tra l'altro andando dal Pinaceae civile privato persino dalla macchina ha mandato a casa a piedi
Si discusse dai cecità di prendere una decisione ferma
E anche questo per lo stile e i rapporti politici
Disse a me che stavamo discutendo sarebbe bene che nessuno dei socialisti facesse delle richieste di rottura delle relazioni diplomatiche se non si apre il conflitto tra chi chiede chi cede su una cosa così delicata e mandò metà del mattino
E dopo un quarto d'ora di discussione con De Martino De Martino mi disse se Moro vuole così ha ragione noi non faremo nessun comunicato del PSI fino a quando non ci sarà il comunicato ufficiale del governo italiano e si astenne
Ed entro l'una anzi le due nuova dopo aver ulteriormente consultato Fanfani
è un modo
E altri dettò personalmente l'ordine il comunicato che sanciva la condanna da parte dell'Italia arrivata una volta tanto per prima rispetto ad altri paesi europei di questo colpo di Stato in difesa dei valori di democrazia e libertà
Atroce Piero
Altro che un uomo che non decide
Anzi dobbiamo dire e concludo su questo che tra le elezioni da non disperdere c'è anche questo metodo di comportamento politico
Certo anche il mediare faceva parte di una sua scelta
Perché non volevamo avere ragione da solo cercava sempre di corsa per contatto
Ma quando c'era da scegliere sceglieva e sceglieva sulla base dei valori e non soltanto delle spinte emotive e questo ha dei deriva da una esperienza diretta che io ho voluto ricordare che dimostra che poi nel giro di poche ore anche i difficili diplomatici della Farnesina hanno esposto
La bandiera a mezz'asta questa era la vecchia Italia
Quella di oggi mi pare in queste settimane abbiamo avuto persino magari del ministro degli Esteri attuale
Che correggendo sì poi al aveva addirittura fermato che Pinochet aveva qualche merito nello sviluppo del Cile moderno insomma ecco per dire i tempi lenti dei tempi nuovi
Non facciamoci distogliere ricordiamo di Moro anche questa capacità di scegliere e di scegliere con coraggio tutte le volte che era necessario Davis
Ringrazio Granelli perché questa testimonianza è illuminante che fa giustizia di tanti cliché
Prego io aspettavo
Allora la parola adesso a Rosa Russo Jervolino
Ma un brevissimo ricordo anch'io due considerazioni politiche
E innanzitutto anch'io voglio dire grazie al presidente del Consiglio nazionale al segretario politico agli amici di Bari per aver organizzato questo incontro io credo che chi fa politica insieme importante che ragioni insieme che faccia progetti ci ritornerò
Ma è anche l'importante è che coltivi insieme le sue memorie ci sono momenti nei quali si sente e si soffre si ricorda insieme questo cementa la identità e cementa anche L'Unità
Ebbene su questa linea con il privilegio che mi deriva dall'essere vecchia del partito ma sono contenta di essere vecchia del partito
Voglio ricordare
Voglio ricordare che questo non è il primo consiglio nazionale Gerardo tu te lo ricordi fatto a Bari in memoria di Moro
Beh facemmo un altro nel marzo del mille novecentottantacinque in un momento estremamente difficile sul tema della vita su un tema centrale per il nostro partito
Avevamo perduto la battaglia parlamentare per l'apporto avevamo perduto il referendum fra l'altro non promosso da noi
Eravamo in un momento difficile nel quale un filone laicista
Che passava attraverso i nostri alleati di governo i socialisti portava avanti e portata avanti con forza il discorso dell'eutanasia
E allora con grande coraggio vorrei ricordare le relazioni di Condorelli di Bompiani si fece un Consiglio nazionale a Bari proprio per bloccare questi discorsi perché a Bari
Perché discutere sulla vita significava discutere sull'articolo due della Costituzione cioè sui diritti fondamentali della persona umana
Discutere della vita significava discutere della solidarietà
E quindi sulla famiglia il primo comma dell'articolo ventinove della Costituzione
E su questi temi
Nulla c'era nei lavori parlamentari della Costituzione nel pensiero del partito di più arricchente di più ricco di più forte di futuro che il pensiero di Aldo Moro quindi Aldo Moro legato alla identità legato al programma politico della Democrazia Cristiana
E ora vorrei fare un'altra considerazione
Credo che questa nostra sessione del Consiglio nazionale di oggi molto giustamente dalla segreteria politica dalla Presidenza del Consiglio nazionale sia stata collegata alla campagna del sul tesseramento sia stata collegata alla conferenza programmatica
Ecco vorrei ritornare sul tema del programma
Perché io ritengo che se è vero come è vero mi pare che l'abbia detto Franceschini non ricordo chi degli amici stamattina
Che noi siamo portatori di idee forza che storicamente non hanno fallito a differenza di quelle del marxismo
Beh anche è vero allora amici ed è vero fino in fondo che noi dobbiamo avere la capacità ed il coraggio di coniugare queste idee forza con ciò che è politicamente è possibile
E trasformare le idee forza in programma del resto amici io credo e questo lo diceva Marini che è la forza di un partito si misuri non soltanto nei numeri ma anche nella capacità di proporrei ne abbiamo avuto una conferma quando eravamo pochissimi in Parlamento nell'altra legislatura
Credo anche che questo dovere del programma in onda in questo momento
Quando le riforme istituzionali già fatte e penso alle Bassanini quelle che stanno per nascere
Disegna no uno schema istituzionale che attraverso Pierre rafforzamento delle autonomie la partecipazione all'Europa il la collaborazione internazionale
Traccia una linea che in fondo è la linea di pensiero dei cattolici democratici
E allora pesci sarebbe davvero impossibile sarebbe assurdo se dopo aver tracciato questa linea agli istituzionale
Noi non riempie Simo queste istituzioni dei contenuti programmatici consone alle nostre idee forza
E credo che l'obbligo di pensare politica in termini di programma derivi da altre tre considerazioni che espongono solo brevissimamente la prima considerazione e noi stiamo andando prima ha parlato di autonomia e di partecipazione
Verso un positivo policentrismo istituzionale che sostanza di una democrazia reale beh noi abbiamo il dovere anche di aiutare a far crescere la classe dirigente che ai governi questo policentrismo istituzionale credo che questo possa avvenire
Non più come avveniva ai miei tempi ne ho un ricordo bellissimo ma ora non è proponibile la Camilluccia alla scuola di partito di Giordani imparano a far politica
Intorno a progetti i politici e i gesti Himmel le istituzioni
E credo anche che a un certo punto un esborso che noi non dobbiamo mai dimenticare perché fondante nel Partito popolare
Che è quello di un nuovo rapporto fra etica e politica
Vede How invece Sario raccordo fra formazione partecipazione il programma
Perché noi possiamo dire quanto vogliamo che la politica non è gestione del potere
Ma se noi non diamo ai giovani la convinzione interiore delle proprie idee e il programma che nel programma del servizio alla comunità questa nuova qualità della politica non salta fuori
Ed un'ultima considerazione su questo tema del programma amici noi siamo in un mezzogiorno giustamente ha detto Presidente del Consiglio nazionale che è il tema di questo nostro incontro sarà ripreso
Un mezzo giorno nel quale in termini di disoccupazione di mancanza di servizi di qualità della vita
Veramente stiamo arrivando a livelli drammatici io da parlamentare di Napoli ha parlato prima di porre tremante il nostro segretario sento tutto il peso di quello che avviene nella nostra città
Non credo neanche io Gerardo nello sciopero come misura salvifica anche in seta vecchia
Persone anche se ha sempre studiato diritto sindacale e del lavoro rivendico la necessità anche dello sciopero ma penso a venerdì venti come a un momento di sofferenza per la mia comunità
E da questa sofferenza noi abbiamo il dovere di tirar fuori la comunità
E allora in un momento nel quale le risorse sono poche e i bisogni sono tanti solo lo sforzo intellettuale e politico solo l'utilizzo ottimale delle risorse
The Darwin vietato una forza politica quindi la conferenza programmatica come una grande meta
Un'ultima brevissima considerazione
Amici
Io credo che giustamente sia stato detto ormai da tutti noi sia convinto è convinzione comune
Quella della volontà di rafforzare il centro dell'Ulivo anche se attenzione io vorrei fare fino in fondo chiarezza su un tema che peraltro fra di noi è chiaro
Per noi il centro nord moderatismo e cultura delle istituzioni equilibrio mai un'Assemblea costituente del PPI
Nel momento in cui noi abbiamo fatto con chiarezza e coraggio
La scelta di essere il Partito Popolare di ispirazione cristiana noi abbiamo scelto la strada c'è Antonella modernizzazione del Paese
Ma della modernizzazione nella solidarietà
Della modernizzazione avendo a cuore gli interessi deboli ed allora
Vorrei dire paradossalmente almeno come vedo io la situazione che noi abbiamo insieme davanti a noi un grande spazio
Proprio perché in questo momento le nostre idee forza sono vincenti
Ma non abbiamo molti possibili alleati politici se guardiamo ah le sigle politiche alla classe dirigente in questa concetto di scelto Roma dice entrò popolare
Perché se pensiamo a federazioni od alleanze con questo o quel personaggio politico
Che all'interno dell'Ulivo si definisce di centro il rischio quale è quello di perdere in termini di identità molto di più di quanto non si guadagna in termini di consenso
E allora che cosa si fa a chi si ferma no amici e per questo il discorso sul programma
Sia il coraggio di guardare all'elettorato di centro popolare potenzialmente popolare perché quello davvero cioè quell'occorra forzata
Un'ultima considerazione
La sta oggi è venuto e soprattutto nel discorso di Rosi Bindi il poi veniva fuori anche dalla relazione di Marini scusate ma per voler fare
Alessio Bell attenta azione che ogni tanto emerge del PDS a voler far da soli
Tell attenta azione a questa grande alleanza delle forze socialdemocratiche a livello europeo Berion qui sono davvero d'accordo con Rosi Bindi che ancora una volta secondo me ha visto giusto e ha visto lontano
Non siamo noi che dobbiamo adattarci a questo schema ma dobbiamo aver la forza se così si può dire di esportare a anche in Europa la logica dell'Ulivo cioè la logica nella collaborazione fra i cattolici democratici e le socialdemocrazie
Dobbiamo far capire a D'Alema che tutto sommato da solo non può vincere non ripeta l'errore di Occhetto nel mille novecento
Novantaquattro dobbiamo fargli capire che Pioltello lui corre e quello di dover pagare all'anima economicista
Di un certo modello d'Europa molto di più dal pagare in termini di concessioni che non sono consone collana tu ora popolare nel suo partito e con la storia di aspirazione alla giustizia del suo partito mentre sono la sintesi e la collaborazione fra forze in campo finché e forze socialdemocratiche che darà la possibilità di passare a quella Europa dei cittadini ai quali no alla quale noi abbiamo sempre tenuto concludendo
Franceschini stamattina diceva ed ha ragione che noi abbiamo il diritto a esprimere nostra storia ma a maggior ragione noi abbiamo diretto a decidere la nostra storia e a portarla fino in fondo
Voglio richiamare una definizione è bellissimo della storia che cioè non in un testo di natura filosofica o di altro tipo ma nella famiglia rispondo sì o nell'esortazione apostolica del Papa
Per dopo il Sinodo sulla famiglia Giovanni Paolo secondo definisce la storia evento di liberta
Beh io credo che a noi che siamo gli eredi I fondò il Partito popolare chiamando i liberi e forti anche questa difficile Ida di una storia evento di libertà debba essere propria facciamo la nostra e andiamo avanti insieme con speranza e coraggio grazie
Grazie abbiamo grazie
Questo splendido intervento anche gli altri erano belli comunque il suo richiamo da Gerico c'è l'ultimo intervento è quella replica che si annuncia a breve di Marini anche perché come voi di sapete ci sarà un secondo tempo e l'ultimo intervento è quello di Castagnetti
Scusa un attimo
Prima di dalla parola me lo faccio subito il segretario indica il professor Paolo maniche Enda come ultimo dei cooptati
Ha avuto un ruolo importante nella regione i appunto usando dalla Sardegna io credo che tutti quanti siamo d'accordo questa indicazione ci dà per approvato professor maniche da parte del Consiglio nazionale grazie
Ma anch'io due pensieri dopo le tante cose belle che abbiamo ascoltato oggi a partire dall'intervento di bianche dalla davvero impegnate importante donazione del segretario
Un pensiero anch'io su Moro io non ho ovviamente dei ricordi o romani ricorda però uno dei suoi ultimi discorsi patto a Bologna eravamo all'inizio del febbraio del mille novecentosettantotto
Eravamo nel mezzo della stagione del terrorismo e fu una riflessione sul terrorismo
E io ricordo ero giovane e rimasi impressionato da questa riflessione
Al di là di censure di condanne Moro si diceva fortemente turbato
Da ciò che emergeva dal terrorismo già da ciò di cui il terrorismo era manifestazione
E sostanzialmente il suo pensiero era questo sono impressionato e turbato dal fatto che tanti giovani
Decidano di la strada della violenza dimostrando in questo di aver perso la fiducia nella democrazia
La convinzione che attraverso i metodi della democrazia si possono cambiare le cose quando un giovane prende la P trentotto vuol dire che non crede più
Che ci siano altri mezzi per cambiare le cose non più il confronto non più la dialettica non più i ragionamenti non più la forza della persuasione
E allora dice è questo che deve turbare Kimi turbe che deve turbare tutti perché quando soprattutto i giovani perdono la fiducia nel metodo democratico segnano in una qualche misura
Un fallimento della democrazia
Allora questo pensiero mi viene in mente ancora oggi di fronte alla disgregazione in atto del Paese
C'è una sorta di dissociazione di rifiuto e comunque di perdita di fede nel metodo democratico che si manifesta in modo diverso
Lo vediamo soprattutto al Nord ma non solo al Nord
Vediamo questo rifiuto questa perdita di fiducia nel metodo democratico e queste la malattia della nostra democrazia
Cari amici di fronte alle manifestazioni anche alle cronache di tutte le settimane
Basta aprire i giornali accendere il televisore vedere le manifestazioni per Di Bella i Cobas mille altre manifestazioni che descrivono la disgregazione di questo Paese
L'altro giorno un collega parlamentare di un altro Paese mi ha detto
Ma voi avete una classe di governo di qualità decisamente superiore alla qualità che esprime il Paese
Se il Paese questo lo diceva il giorno dopo la sentenza del TAR su Di Bello
Dice perché non è una manifestazione di dare ordine che c'è una classe dirigente non politica del Paese che non è all'altezza
Forse il parametro ancora non raggiunto e come sto no anche ci si inaffidabilità della classe dirigente
Ma i nostri partner europei guardano a questo Paese e temo uno che la classe politica che il governo di questo Paese dia una rappresentazione troppo migliore rispetto alla realtà che sta dietro
Questo è quello che ci rende ancora deboli e rende dubbiosi diffidenti ancora alcuni dei nostri partner europei nei nostri confronti
La seconda osservazione
Invece del tutto staccata ma insomma dovendo parlare perché anch'io convocato dal presidente voglio fare un'altra considerazione su questo dibattito di questi giorni
Innescato dalla improvvida dal punto di vista politica e dal mio punto di vista iniziativa di D'Alema
Davvero io non riesco a capire la logica di questa pretesa di D'Alema
Di arrivare a utilizzare le vicende europee le elezioni europee dell'anno prossimo
Per organizzare il bipolarismo italiano ancora una volta credo che D'Alema come purtroppo tanti altri politici del nostro Paese dimostrano il provincialismo l'Europa il provincialismo di una certa cultura politica
Che strumentalizza tutto l'Europa non è la prospettiva una proiezione una il futuro anche per il nostro Paese ma è un luogo dove si assumono i pretesti per sistemare le cose in casa nostra
è una cosa assurda ma anche priva di ogni senso logico in Europa nel Parlamento europeo non è vero che c'è una sola sinistra
Ha ragione quelli di Rifondazione dire che ci sono due gruppi parlamentari che non hanno nessuna intenzione ed è bene che non trovino un punto d'incontro non è vero che è alla sinistra risponde un unico gruppo parlamentare che il nostro quello del Ppe
Vi è il gruppo del lupo e con i colleghi di Forza Italia per il gruppo dei liberali e quindi vi sono delle risposte assolutamente articolate
Ma soprattutto non è vero che in Europa ci sono delle maggioranze politiche precostituite per una ragione elementare
Forse bisogna dire a D'Alema e poi a Cossiga ricordare che in Europa nel Parlamento europeo non c'è nessuna maggioranza per la semplice ragione che il Parlamento non esprime nessun governo e non c'è nessuna maggioranza precostituita
Tant'è che nel Parlamento si distribuiscono gli incarichi con un metodo proporzionale con il metodo D'Hondt dall'estrema destra all'estrema sinistra ce n'è per tutti proprio perché è un Parlamento che organizzato in questo modo
Pretendere di prefigurare delle maggioranze degli schieramenti contrapposti perché in Italia oggi c'è questo dibattito c'è una dialettica c'è una convenienza vuol dire dimostrare una un provincialismo alta che viene giudicato dai nostri partner europei come un atteggiamento di quelli di di colore di quegli uomini politici che non conoscono
Le vicende europee non è possibile pensare anche solo l'indicazione di un candidato alla presidenza se la riforma delle istituzioni non democratizzare l'organizzazione
Della del governo politico in Europa ma siamo ben lontani da questo traguardo almeno ci arrivassimo il giorno in cui ci arriveremo
Ma solo sei mesi fa Adam per me è stato confermato che l'Europa anche in futuro continuerà a funzionare così perché i governi vogliono cercare di controllare quelli per i quei quelli quei brandelli di sovranità nazionale che ancora ci sono
Ma quindi non c'è una prospettiva l'orizzonte di questo ma che senso ha questa iniziativa se non quello capisco che D'Alema ha l'esigenza di frenare
Un possibile una possibile deriva ulivista all'interno del suo partito e quindi desidera ancorare il suo partito
Ha una casa madre che gli dia un po'di sicurezza perché tutti anche i leader dei partiti un po'più forti circolo delle sicurezze laddove poi non ne possono trovare oppure capisco anche che D'Alema voglia in un qualche modo introdurre nella vicenda politica italiano un altro tentativo di semplificazione del panorama politico ma è un grave errore tra gli affetti tra gli effetti non voluti vi è sicuramente la risposta uguale e contraria ma assolutamente logica perché si mette sullo stesso piano
Di Cossiga in questi giorni che è qualcosa di più di una provocazione perché se da un lato si ragiona in questo modo diventare conseguente che anche dall'altro si debba ragionare in questo modo in quest'altro modo
Ma è un errore per la ragione che ho detto prima e su questo noi dobbiamo evitare non Cossiga ma D'Alema
Ah d'approntare i discorsi con maggiore serietà e con maggiore responsabilità
Ma soprattutto siccome D'Alema ci tiene molto a riscrivere il suo partito come il partito della modernità allora io voglio riprende un discorso che stamattina è stato fatto da Rosi Bindi da altri a appena adesso anche da Rosetta Iervolino
Vedete amici io non voglio farla lunga perché il mio tempo sta esaurendosi
C'è un importante saggio di Dahrendorf sul design di qualche di un paio di mesi fa che inviterei tutti a leggere a meditare
Sostanzialmente Dahrendorf fa questo ragionamento lui parla del prossimo secolo come il secolo del costituzionalismo e autoritari costituzionali mio Torino perché arriva a questa conclusione arriva a questa conclusione con un percorso di questo genere dice
Siamo nell'era della globalizzazione
Taglio molte parti del discorso la globalizzazione indù
è una competizione sempre più feroce
La competizione sempre più feroce induce il sistema industriale dell'Occidente a cercare di ridurre i costi di produzione per reggere la concorrenza con i Paesi dell'area del Pacifico
Come si possono ridurre i costi di produzione chiedendo di ridurre le tasse meno soldi allo Stato meno soldi allo Stato voglio dire meno risorse a disposizione dello Stato per organizza lo stato sociale anche in questa è una conseguenza ma intanto meno so dello stato secondo riduciamo tagliamo i posti di lavoro per reggere la concorrenza con Paesi che hanno un costo del lavoro trenta volte inferiore al nostro
Riduciamo i posti di lavoro già oggi il ministro del lavoro del Baden-Württemberg in Germania ha stimato che esse in Germania si applichi applicassero
I ritrovati della robotica già disponibili a tutto il sistema industriale tedesco si eliminerebbero nove milioni di posti di lavoro che si aggiungerebbe agli attuali cinque milioni di
Disoccupati figurative che punto si arriverebbe questo non avviene perché c'è la politica che media c'è la concertazione c'è la piazza ci sono c'è la pace sociale ceduto perché volevo però ci sono dei margini ancora lungo questa strada la riduzione dei posti di lavoro Cuesta
Situazione secondo dare non porterà rapidamente ad ampliare la divaricazione delle nostre società e nelle nostre città fra il venti per cento dalla pazzia della fascia dei cittadini più benestanti e il venti per cento della pace dei cittadini più male sta nel senso che si arricchiranno sempre di più i super ricchi quelli che possiedono e tecnologie quelli che gestiscono i mercati finanziari da un lato
E il venti per cento dei cittadini più male stanti quelli che prima era marginali e che rischiano di diventare esclusi la pace della marginalità di
Entrava fasce dell'esclusione conclusione l'esclusione porta alla rottura della coesione sociale non c'è ragione nessuna ragione perché un giovane che non al posto di lavoro che non alla prospettiva del posto dal lavoro che non ha la possibilità
Rimette su famiglia che non ha per domani quando sarà anziano la prospettiva della pensione perché mai deve accettare la regola le leggi l'ordine costituito il rispetto delle istituzioni perché non deve fare come nelle banlieue francesi non è andare in piazza a incendi
Tre le macchine e questo è il il panorama la prospettiva della della vita delle città nei prossimi tempi una insicurezza assoluta una rottura della coesione sociale una rottura degli equilibri sociali e a quel punto quel la presunta autosufficienza del pensiero unico a cui spesso alludiamo alza bandiera bianca e chiede che si ritorni ancora che ritorni ancora lo Stato ad occuparsi della coesione sociale perché questa area delle spie Dione crea insicurezza per quelli che stanno bene a quelli che stanno bene rompe l'ordine costituito conclusione
Il pensiero unico che presumeva di essere sufficiente anche dal punto di vista etico vi ricordate le tante prediche che tanti editorialisti ci hanno fatto in questi ne eh sì anche dal punto di vista etico la legge del mercato è sufficiente poiché premia quelli migliorie penalizza i peggiori quindi vige una regola etica è sufficiente oggi questa culturale
E la la sua insufficienza di fronte a questa prospettiva di degrado e di degenerazione occorre ancora un intervento dello Stato occorre ancora che qualcuno organizzi la solidarietà che si ripensi ma si riorganizzi non si smantella Los
Sociale
Il futuro dell'Europa non è negli schemi vecchi da una parte i socialisti dall'altra i conservatori da una parte chi vuole lo Stato sociale d'altra parte chi vuole il mercato bene l'incrocio virtuoso nell'intreccio virtuoso so fra una cultura libera e una cultura sole-lead soldi libertà liberismo e solidarietà un il futuro la modernità la novità sta in questo punto d'incontro fra questi due culture dobbiamo inventare mare un husky degli schematismi nuovi il confronto non potrà avvenire secondo schemi ideologici superati cancellati dal passato cari amici queste la sfida della novità della modernità a D'Alema vogliamo dire che è conservatore Luís se cerca sicurezze in questi schemi del passato in una risposta socialdemocratica che da sola non ha più nulla da dire da sola non ha più nulla
A dire
Noi comprendiamo che anche i grandi leader unica dei grandi partiti vivono una certa psicosi di insicurezze cerchino la sicurezza nell'ordine del passato insomma il pensiero di Paul Valéry
I diceva due cose minacciano il futuro l'ordine e il disordine noi ci mettiamo lì in quello spazio intermedio molto difficile ma siamo abituati a lavorare negli spazi dipinge bene grazie
Grazie
A la parola adesso al segretario politico volevo solo o dire questo
Alle quattro e mezza si apre la sala dove si terrà il ricordo di volo sarà presente il presidente del Senato e il presidente del consiglio Prodi e vi preghiamo di essere puntuali perché anche loro hanno degli orari dei contiamo di cominciare
Alle cinque e un quarto agli orari obbligati perché hanno degli impegni a Roma contiamo di incominciare puntualmente verso le cinque cinque e dieci adesso la parola al segretario ONU credo di poter dire ancora una volta a nome vostro il vivo ringraziamento a segretario provinciale di Bari a Pirlo ai suoi collaboratori a tutti i colleghi pugliesi a tutti i segretari segretario regionale credo che sia stato una splendida giornata anche organizzata da tutti i punti di vista ma soprattutto mi pare di aver comprato qui grande affetto che Mary che abbiamo grazie
No come vi abbiamo anticipato io non
Repliche da fare oggi anzi
Mi sono confermati una convinzione mi pareva del tutto ovvio con il programma della giornata di oggi con il rilievo che ha anche rispetto
Al Paese c'era la la giornata gli avvenimenti che abbiamo voluto rievocare io pensavo che non potesse esaurirsi il Consiglio nazionale su una riflessione strategica come quei sta nelle poche ore che abbia ho avuto
A disposizione sarebbe stato veramente incomprensibile strozzare in questo dibattito
Ma
Avendo ascoltato come è mio dovere con molta attenzione gli interventi che ci sono stati io mi sono confermato nella giustezza di
Sta impostazione
Abbiamo aperto questo punto di riflessione strategica su di noi sul lavoro che abbiamo di fronte sulla prospettiva Italia ma
E credo che il punto di approdo e anche sull'apporto del pensiero di Moro la parte permanente
E sul
La difficoltà che si è creata con la sua scomparsa drammatica scomparsa credo che il punto di approdo ovvero di questa nostra discussione debba essere la conferenza nazionale dei popolari di giugno ma dicevo dal presidente il quale si è dichiarato d'accordo che noi prevediamo un ulteriore convocazione del Consiglio Nazionale per la prosecuzione di questa discussione per testo qualcuno ha apprezzato che io mi sia impegnato a scrivere a leggere una relazione il materiale c'è
Anche per gli amici che non sono stati presenti oggi debbo dire che la presenza del Consiglio Nazionale nutrita ma naturalmente venendo a tutta Italia c'era qualche difficoltà logistica quindi riprendere e voi concludere Mingo J in Assemblea ma riprendere ma faremo il punto in un prossimo consiglio nazionale questo lavoro iniziato oggi sul documento sulla relazione che vi ho presentato io ringrazio anch'io perché forse non lo potremo fare stasera e gli amici di Bari della Regione per questa loro capacità o realizzative certamente
Per la riuscita che assicureranno loro oggi alla manifestazione che tra un'ora ci aspetta ringrazio tutti quanti voi per questa partecipazione buon lavoro
Verrà dove
C'era
Un
D'accordo il figlio
Desidero
Desidero innanzitutto
Porgere
Porgere il più cordiale saluto di benvenuto
Al Presidente del Senato senatore Nicola Mancino
Al presidente del consiglio onorevole Romano fra
Solo solo benvenuti tra noi
Questa e per tutti noi la giornata particolare la giornata di memoria è una giornata anche di un partito che vuol guardare avanti
Venti anni fa
Cinque uomini della scorta
Di Aldo Moro furono assassinati dalla barbarie terrorista e fu rapito il nostro più alto rappresentante Aldo Moro per ricordarlo vorrei pregare tutti per un minuto di attenzione di silenzio e di preghiera
Dare i presidenti
Caro
Segretario caro Franco
Amiche ed amici carissimi del Partito popolare signori signori
Ci sono degli eventi nella vita dei popoli che ne segnano la storia
E neppure destinano il corso
Tale fu quella terribile giornata di venti anni addietro sedici marzo mille ottocentosettantotto
Tecce
Tutta ci sembra così lontana così vicina
Allorché per mano di Forlì terroristi
Voi comprendete che io che ho vissuto quel giorno avevo incontrato Aldo Moro il giorno precedente senta una profonda operazione oggi forse difficile perfino
Perdettero la vita cinque servitore dello Stato che voglio qui nominare ed onorare
Oreste Leonardi
Raffaele io sì
Francesco Zizzi
Giulio Rivera
E Domenico Ricci
Fu il giorno in cui fu rapito Aldo Moro
E comincio il suo calvario i cinquantacinque giorni
Aldo Moro era lo spirito politico più vigile
La coscienza più avvertita e lungimirante del momento
Ne Ovaro sanguinaria sia i terroristi erano lucidi
E si intuiva no che colpendo Moro se arrivava al cuore la democrazia italiana
Percepivano che senza di lui più fiocco sarebbe diventato il respiro democratico più fragile la complessiva tenuta del sistema
Più facile nella crisi politica il perseguimento dei loro tristi ed eleganti Progetti
Era infatti Aldo Moro da almeno venticinque anni la corto regista della evoluzione democratica dell'Italia
Con quella sua precisa visione di un sistema che andava sbloccato
Di una realtà politica ed istituzionale appunto che doveva superare il condizionamento del maggior partito di opposizione Partito Comunista Italiano
Inchiodato a metà strada tra vocazione democratica e richiami filo sovietici
Già negli anni Cinquanta Aldo Moro aveva pilotato con Amintore Fanfani la politicità dalla crisi centrista collo il recupero all'equilibrio di governo del socialismo italiano
Fu quella non va dimenticato un'operazione di grande portata politica e storica
Purtroppo oggi appannata nella sua comprensione
Dalla cronaca di alcune successive e miserevoli vicende di uomini e cose ma che nulla tolgono al rilievo democratico di quelle piscine passaggio che fu a lungo dibattuto
E con grande difficoltà preparato
Si tratta infatti di una decisa svolta fallita negli anni Venti e allora fu il fascismo
Una svolta che metteva per la prima volta nella vita era la gestione politica del Paesi rappresentanti di quelle classi lavoratrici che erano legate alla tradizione socialista ampliando così la base di consenso dell'ancora asfittica democrazia italiana
La formula del momento fu inventata appunto la morte l'allargamento dello Stato democratico
Essa rispondeva quel coerente disegno che Moro immagino esseri il compito principale della Democrazia Cristiana
Essere appunto i costruttori di una salda struttura democratica del Paese
Operazione ripeto non riuscita alle classi dirigenti liberali nella crisi dello Stato risorgimentale ma che è riuscita a non va dimenticata alla classe politica dei cattolici democratici
Egli fu pienamente consapevole fin dai primi anni dalla sua esperienza politica
Basta leggere i i suoi discorsi dal momento che la Costituente della necessità di un doppio coinvolgimento sociale e politico delle forze dei partiti esclusi dal sistema per rendere definitivamente stabili le basi democratiche dell'Italia
Direi che questo è stato il segno distintivo e lucido della sua strategia la guida della sua intelligenza delle cose Moro sapeva che non era una un'operazione semplice sia per il contesto internazionale
Sia perché rimanevano forti della Società italiana è sempre in agguato quelle tendenze eversive di un Paese che è stato spesso oscillante tre reazione e sovversivi sul di qua nasceva la sua leggendaria cautela che era appunto misura del reale quel manzoniano senso della storia che fu cifra del suo agire politico e che si concretizzò ancora una volta della formula vincente dell'aggregazione al cinque
Chi voglia rileggere i suoi discorsi al congresso di Napoli o del primo governo di centrosinistra
Troverà esplicitati principi che sfileranno l'opera di Moro nella seconda fase della democrazia italiana dopo quella straordinaria e feconda di De Gasperi
Della quale egli era diventato il principale protagonista
La stessa impetuosa crescita del Paese col uno vengano risolte fratture i suoi squilibri richiedeva soluzioni avanzate e coinvolgenti
Malgrado lo sviluppo economico il nuovo sorprendente benessere tra sciiti tradizionalmente condannati alla miseria Moro sentiva che la democrazia italiana restava una democrazia difficile
Di qui la sua proiezione verso equilibri politici che raccogliesse il più ampio arco di forze era dunque una accudita sensibilità democratica
Che spingeva Moro a cercare la progressiva espansione politica sistema italiano e non come qualcuno ha scritto
Peraltro anche qualche nostro amico non intendendo quella lezione una inesistente suber termitai culturale alle suggestioni di una cultura di sinistra
Come qualcuno appunto intesa permane chi legga Bay le pagine di Moro chi legga attentamente i suoi discorsi politici potrà cogliere quanta distanza culturale lo separi da ogni ideologismo
Potrà intendere come radicalmente diversa sia la sua lettura della storia di qui distintiva la complessità
E la sua irriducibilità alle tipiche semplificazioni schematiche delle ideologie
La costante preoccupazione di Moro fu dunque quella di incanalare in un alveo di ordinata democrazia le tumultuose spinte sociali e politiche del Paese
Il terrorismo quella però ucciso e per converso le torbide congiure di corpi separati delle quali Moro ebbe sentore erano segnali inquietanti
Ma il timore che divenne vero e proprio tormento negli anni settanta dopo quel sessantotto che io ritengo confuso e velleitario ma di cui comunque Moro intuiti la radicalità della domanda
Lo ricordate fu da quella riflessione che nacquero alcuni suoi grandi discorsi il discorso al congresso di Roma quelle sue penetranti analisi della questione femminile e giovanile
I suoi inviti a non rinchiudersi per ingombre azione dei fenomeni e ad accettarne invece la sfida la vastità del sommovimento richiedeva una saldezza politica ed istituzionale che Moro cercò e gli permette e tentò nuove soluzioni
Anche dinanzi alla ingovernabilità che si profila i discorsi di quegli anni sono pieni di quest'ansia ma anche la volontà di non soggiacere agli eventi
C'è una frase illuminante nel discorso di Mauro di congedo dal mila centosettantacinque che ben chiarisce altro che Psicologia dalla rissa la idea che Moro aveva della politica nessuno pensi gli disse che io mi fermi a meditare tristemente sul corso delle cose o sull'incognita dell'avvenire non era infatti nel suo stile se ben compreso
Rinunciare a cercare nuovi percorsi e così
In quegli anni andò faticosamente emergendo quella strategia che può definita della democrazia compiuta che nel suo disegno doveva rappresentare il momento conclusivo della lunga fondazione democratica avviata dalla Democrazia cristiana bisogna ribadirlo dopo la vittoria decisiva sul comunismo del mille novecentoquarantotto non è qui il momento di analizzare il contenuto di quella visione pagine intensi ed acute sono state scritte da Roberto Ruffilli e da Mino Martinazzoli ieri dal presidente del Senato Nicola Mancino un bellissimo articolo sul Mattino
A me preme soprattutto site lineare la coerenza di un disegno di vasto respiro che veniva da lontano dai tempi della Costituente e che assegnava ripeto alla Democrazia Cristiana il compito storico rifondare definitivamente la diplomazia italiana
E qui vediamo ad un punto che non può essere ignorata una sua importanza egli sentiva il partito la Democrazia Cristiana
Come elemento e centrale di garanzia come l'elemento che poteva rassicurare i passaggi della transizione come lo strumento importante per dare impulso al corso democratico
E da questa convinzione profonda che diventò quasi angoscia che veniva il suo invito alla guida del partito poiché quella unità costituita la stessa condizione delle scelte politiche
Ecco perché mi difese mi difese come nessun altro nel nostro partito assoluto fa il ruolo e la dignità chi non ricorda il suo forte discorso l'ultimo suo discorso del mille e novecento
Ottantasette
Al di là
Scusate
Grazie del mille novecento settantasei
Al di là del dettaglio e gli disse è l'insieme che comunque egli affermò con bensì in Parlamento il punto significativo di una evoluzione storica stalle l'insieme dell'azione politica ed è appunto quell'insieme che certi storici attuali frettolosi non riescono a capire
E permettete non è una polemica che certi procuratori non riescono a capire ripetendo l'esilarante teoria del doppio Stato della doppia realtà e perfino qui una certa origine mafiosa dello Stato repubblicano
Così
Così si capovolgono soltanto i termini della storia per cui chi ha costruito la democrazia viene assimilato ai suoi nemici ma così permettete che lo dica si uccide ancora una volta Aldo Moro
La DC
La DC che ha pagato con basse lei
Ruffilli e decine di militanti un alto prezzo di sangue da vittima rischia di diventare carnefici come con incredibili impronti tutine si circa di accreditare
Noi sappiamo che non è separabile la storia del nostro movimento dall'azione dei suoi leader in particolare dal Como
Perché essi hanno dato i caratteri costitutivi al partito
Della democrazia cristiana chi immagina oggi di alterare il registro di quei fatti di quegli eventi mistifica la storia io non esita a dire che un ladro di verità
Non ci sarà libero intervista ho azzardato affermazione che potranno cancellare la verità storica che io voglio ripetere con le parole che pronuncia Moro nel suo ultimo discorso parlamentare
Nel silenzio dell'aula io lo ricordo nel silenzio dell'aula
Che era un'atmosfera pensa diciamo anche risentimento e gli disse abbiamo certo commesso anche degli errori politici
Possono essere stati anche grandi questi errori politici ma le nostre grandi scelte sono state la libertà ed il progresso ed hanno avuto un respiro storico tanto che ad esse
Deve ricondursi chiunque voglio operare efficacemente nella realtà italiana quelle parole restano pietre
Anche per il futuro
Se rivendichiamo oggi questo patrimonio e perché non ci siamo rimasti che non voi bisogna riconoscerlo legittimate a tutelarlo certo Moro è oggi una persona che appartiene a con la sua cultura col suo ruolo ecco la sanzione a tutto il popolo italiano
Ma non possiamo essere che noi
Legittimati a dare una interpretazione e ha raccoglie l'eredità perché anche gli altri che sono stati per un tratto nostre compagne lo hanno disperso e liquidato termiche ovvero o anche cinico calcolo
Detto questo patrimonio politico c'è la lezione di Moro che comprende io ritengo tutta la sua intera vita poiché non è accettabile la distinzione fra un prima o dopo rapimento
La lettura attenta degli scritti dalla prigione del grande leader né con per me non è diminuisce a patto la statura come ormai si comincia a capire come finemente ha scritto sul Corriere della Sera un giornalista acuto che voglio che cita accanto a un interessante articolo oggi pubblicato anche sul Corriere da parte di Galli Della Loggia un altro scrittore acuto Gianni Riotta
Non è qui certo il caso adesso di soffermarsi sul particolare tesi interpretative io non l'ho inteso qui in questa sede
Neppure lontanamente tracciare un profilo dalla poliedrica figura di Moro
Di cui però bisogna ricordare per poterlo capire profondamente che la sua spiritualità attingeva ad una profondità religiosa
La loro follia
I terroristi hanno rivelato un particolare ci fa pensare
Moro nel momento dalla solitudine del silenzio chiedeva di poter ascoltare la messa direi che questa è la chiave interpretazione di una spiritualità che appunto ispirava la sua politica
Occorrerebbero altre analisi io ho voluto solo dimenticare qualcosa
Per cercare di avvicinarmi ad una complessa direi quasi inafferrabile personalità di una terra abbellita che però dice la grandezza
Si appone già così la sua oscurità di pensiero e lessicale sulle sue estenuanti mediazioni di un presunto immobilismo delle fazioni sul presunto qualcuno ha parlato organismi organismo consociativo io ritengo che ci sia
Molta superficialità in questi luoghi comuni
Un acuto saggista scritto forse ritenendo di poter apprezzare una frase di quelle brucianti ad effetto che negli occhi di Moro spirava non secoli di scirocco
Io credo che ci sia grande incomprensione
Perché un certo pensiero laico non riesce a capire la grandezza di un tormento psicologico nel quale invece era ardente la passione politica e permettete di sottolinearlo ancora comporta sa viva ed attiva la speranza cristiana
In quelle su ardite formule apparentemente contraddittorie c'era il travaglio di difficili parti politici da favorire come delle sue folgoranti frasi venivano consegnati porti messaggi etici che abbiamo visto agiscono l'altra sera ieri sera a maglia abbiamo sentito i giovani sentire queste frasi come un grande messaggio appunto etico da saper conservare chi è che non ricorda l'appello
Anticipatore di Moro profetico per la stagione di Tovini perché Morocco anche questo un maestro di vita civile un esempio luminoso del sentimento autore la politica del diritto e del dovere parlamentare che egli esercitò con serena coscienza prima di chiudere voglio qui ricordare quello che fu il suo ultimo atto propriamente parlamentare
Egli già carico di ricordi storia
Io ero vicepresidente del gruppo ed era al suo fianco non esito a rivestire i panni del semplice deputato
Per fare da relatore alla legge per l'elezione diretta per Parlamento europeo fu l'ultimo suo grande atto parlamentare
Occupare il banco che di solito dei peones con grande cura con grande attenzione prese nota IST dette anche con una replica un esempio di come si interpreta esattamente il ruolo del parlamentare
E andate a rileggere quel discorso dedite quanta anticipazione anche su quello che sta accadendo problema del rapporto nord-sud
Il problema del Mediterraneo il problema delle grandi migrazioni
Ora io alla vigilia dell'ingresso dell'Italia e la moneta comunque comune
La moneta unica che tu caro presidente Prodi ai così sapientemente guidato e vogliamo d'arte né atto quella relazione di Aldo Moro resta ancora per tutti noi una ricca fonte di pensiero piste meridionalista
Quel meridionalismo appunto che tante volte affermò qui proprio dalla Fiera di Bari che imposto e che credo vada riscoperto alla vigilia vola attenzione verso il Sud
Che si può realizzare non col scioperi inutili ma con l'impegno attivo del governo che sta appunto Prodi portando avanti
Dicevo all'inizio che il rapimento di Moro
Cambiamo la nostra storia io non so dire come e in che modo certo noi perdemmo la grande guida proprio nel momento in cui si avviavano epocali cambiamenti
Venne a mancare il respiro dei Grandi Progetti
Si ripiegò sul potere la contesa sostituirà politiche subentrarono divisioni decadenza anche Stalin smarrimenti
Non ci fu chi sapesse scrutare nel futuro e ci sia adatto alla sopravvivenza ora il momento di nuove speranze che io credo solo suscitata incerto dall'azione del governo di Prodi dall'Ulivo e dal dinamismo attivo
Intelligente di Franco Marini e permettetemi che di dirlo anche
Dalla serietà
Cala serietà
Sarà serietà di cui credo ci sia bisogno di fronte alle continue improvvisazioni della politica di questi ultimi giorni del nostro partito
Che lo ripeto con l'orgoglio da quando siamo rinati non ha mai dovuto cambiare posizione
Dobbiamo liberarci
Dobbiamo liberarci
Cari amici
Dai pesanti fardelli del passato
Proprio per far rivivere la grande tradizione quella che non si è spenta il pensiero la cultura la politica
Della tradizione degasperiana e Maratea della democrazia cristiana
Ecco perché siamo tornati a Bari non solo per la dolorosa commemorazione gli amici hanno detto giustamente non solo per governare
Ed io voglio dire a voi amici dirigenti di Bari a te segretario Pirlo a voi tutti quanti Collina voi siete certo
Essendo della sua terra i custodi più gelosi della sua eredità
E dovete conservarlo noi siamo venuti qui appunto per ricominciare compassione attingendo ad una delle più alte testimonianze del cattolicesimo democratico quella lezione appunto che vogliamo
Reimmettere nel nostro movimento che podio Aldo Moro Doi comunque in qualsiasi sede storica politica o giudiziaria non possiamo e non vogliamo dimenticare
Grazie
Credo siamo nel tempio vi ringrazio
Questo applauso lo dedico a Moro e alla sua scorta ancora una volta vi ringrazio
Verso
Ringraziandolo ancora una volta do la parola al presidente del Senato
L'amico permetterà di dirlo superando diciamo il rispetto istituzionale amico Nicola Mancino siamo lieti che non c'è più
Amici
Del partito popolare
Caro Franco caro Gerardo
Signor Presidente del Consiglio
Ho capito tutte signore
E signori
Celebrare ricordare a distanza di venti anni dal suo rapimento la figura e l'opera di Aldo Moro
Significa ripercorrere non solo le tappe più significative
Di uno straordinario itinerario umano e politico ma anche quelle della democrazia italiana
Dalla crisi del centrismo al centrosinistra alla terza fase Aldo Moro ha partecipato da protagonista
Con incrollabili impegno in piena coerenza con i suoi principi di vita
Alla costruzione di equilibri politici e parlamentari che di volta in volta
Non solo hanno rappresentato valide risposta di fermenti alle attese emergenti nel Paese
Ma ci sono spesse rivelati
Frutto di notevole capacità anticipatrice
Aldo Moro è stato e resta punto di riferimento politico e morale non solo per i cattolici democratici
Ma per quanti
Hanno un'idea alta della politica
E credono nella sua concreta capacità di contribuire al processo di consolidamento delle basi dello Stato democratico
Uno straordinario senso delle istituzioni
Del loro grandissimo valore di presidio delle libertà repubblicane ma anche della loro delicatezza ha ispirato e guidato l'azione politica di Aldo Moro
Un dato costante nel tempo della sua presenza nella vita pubblica è stata l'idea della politica come direzione di una società in movimento
Governarla
Con un'azione ispirata a valori alti
Ampliare progressivamente la partecipazione popolare
Consolidare il metodo democratico rafforzare le istituzioni
Questi i cardini della concezione ma poteva di una democrazia radicata nella realtà perciò solida nelle sue fondamenta
Da questa concezione
E sono elementi di ulteriore attualità della lezione di Moro
Sono derivate la sua estraneità ai giochi di potere infine a se stessi il rifiuto delle pratiche mediocri
Slegate da riferimenti ideali l'insofferenza verso gli ideologismi astratti i loro schemi rigidi
La sua attenzione al corso delle cose
Ai processi di cambiamento alle ricadute sociali delle singole operazioni e formule politiche
è stata un'altra delle caratteristiche che hanno fatto di Moro un protagonista della vita politica
Il suo rifiuto dell'ingegneria politica delle costruzioni nate in laboratorio
Lo ha costantemente portato a privilegiare le convergenze reali
Quelle che danno bassi vere alla solidarietà tra le forze politiche
Insegnamento anche questo particolarmente attuale oggi
Alla frettolosità spicciola di chi vuole realizzare subito è comunque un risultato
Moro assemblee sostituito la capacità alta di puntare a costruzioni solida e perciò di comprendere di superare resistenze di ricucire dissensi
La sua tolleranti attenzione alle ragioni degli altri non è stata mai il sintomo di debolezza politico di cedimento ma segno di rispetto intellettuale ed umano e solido elemento di sintesi politica
Aldo Moro è stato certamente il leader più attento ai cambiamenti che sono andati progressivamente verificandosi nelle strutture sociali
Il più pronto a cogliere i fenomeni culturali che li hanno anticipati
Il più profondo nello scrutare non solo il modificarsi degli assetti di potere dei rapporti tra i partiti ma anche le ricadute sul funzionamento delle istituzioni Moro ha rappresentato il punto più alto di riflessione di strategia politica
Per la ricerca di un sistema non statico ma dinamico di equilibri democratici da realizzare attraverso la dialettica l'incontro di un fronte sempre più fasto più vasto di forze politiche
Mantenere entro binari di compatibilità democratiche il rapporto tra la scelta occidentale dell'Italia e il divenire della nostra vita politica è stato il cuore della riflessione
E della iniziativa di Moro
I suoi ritmi pazienti la sua lentezza talvolta incompresa
Nascevano dalla difficoltà di far combaciare le diverse tessere
Del mosaico politico
Egli è stato sempre lucidamente consapevole
Della relativa fragilità della condizione delle nostre istituzioni e dei rischi talora presenti nell'evolversi della situazione politica italiana
Questo tuttavia non lo ha portato mai a interpretare la vicenda politica in termini di pura conservazione anzi al contrario
Lo ha sempre spinto a prendere tempestivamente atto della crisi di formule ormai esaurite proprio per evitare ulteriori pericolosi logoramento e perciò a preparare nuove mediazione sintesi più valide condivise
In Albania e loro quindi la ricerca innovativa di nuovi equilibri si è sempre accompagnata ad un'accorta gestione politica in direzione di sbocchi possibili compatibili con la tenuta complessiva del sistema
La fine degli anni cinquanta e ha fatto registrare l'esaurimento di una formula quella centrista che pure aveva rappresentato
Una efficace spinta propulsiva per la ricostruzione del Paese per l'inizio dei processi di sviluppo economico per il consolidamento delle istituzioni le grandi trasformazioni agrarie l'avvio della politica di intervento straordinario nel Mezzogiorno le prime basi sociali del Welfare State furono soltanto alcune delle grandi tappe raggiunte durante l'esperienza del centrismo
La rivalutazione oggi in atto di quel periodo soprattutto nei suoi primi anni costituisce la premessa per una riconsiderazione del valore anche di talune politica allora impostate
I cui positivi riflessi hanno contribuito a mutare sensibilmente la condizione del Paese
Insieme alle tante realizzazioni
E a provvedimenti che hanno influenzato anche la legislazione successiva non mancò qualche insuccesso
Quella che fu definita legge truffa
Rimane testimonianza di un'occasione che alcune forze politiche pure essenziali non sempre non mollano cogliere negli anni e fino ad oggi il tema della stabilità dei governi si è manifestato come una esigenza che attende ancora risposta
A Moro tocco di raccogliere in una ideale staffetta il testimone lasciato lì da De Gasperi
L'obiettivo politico di portare i socialisti al governo
Che il leader trentino non era riuscito a realizzare il foot muto allo statista pugliese insieme a Fanfani altro protagonista della stagione di avvio dal centrosinistra
Quella che apparve come una formula astratta bersaglio frequente dirò amici commenta Emilio mi riferisco alle convergenze parallele
Era invece il segno delle iniziali difficoltà ma anche la via obbligata per aprire la strada ai successivi governi organici
Moro fu allora l'artefice di un grande paradosso
Che però si dimostrò fecondo per la democrazia italiana
Proprio mentre gli equilibri interni al partito di maggioranza relativa con la Domus Marini
Facevano registrare uno spostamento a destra egli riusciva al termine di una fase tormentata portare tutto il partito verso una sponda nuova e più avanzata
Il degasperiana un partito di centro che guarda a sinistra assumeva così grazie alla sua sagace guida una funzione coerente e non solo o la sua ispirazione ideale
Ma anche con la necessità di orientare gli equilibri parlamentari di allora verso nuovi approdi
Grandi fermenti animare nel Paese e il mondo politico l'avvio della programmazione come metodo di politica economica
La nazionalizzazione allora non evitabile dell'energia elettrica una nuova legislazione del lavoro e di garanzia dei lavoratori
L'attesa attuazione delle regioni sono stati soltanto alcuni dei grandi temi sui quali si sono misurati i governi il centrosinistra nel dare risposte
Alle domande di un Paese in trasformazione
La volontà di stare nelle cose
è una sua espressione la vocazione ad ascoltare capire consente una Moro di comprendere già sul finire degli anni sessanta e nella prima metà degli anni Settanta e inquietudini le differenze le conflittualità che crescevano nella società italiana
Più volte fin da allora
Egli esprime la sua profonda preoccupazione per le conseguenze che un estremismo dilagante incontrollato può provocare sulla convivenza civile e sulla tenuta complessiva dell'ordinamento democratico
Le sue parole agli studenti dell'Università di Bologna acquistano la dignità severa di una profezia
Ogni bus esposizione distruttiva e gli diceva e potenzialmente violenta e destinata a sfociare prima o poi dal terreno della scuola a quella dello Stato queste intuizioni favorite
Da una straordinaria capacità anticipatrice degli avvenimenti diventano analisi e proposta politica
Con un discorso al suo consiglio nazionale al Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana nel mille novecentosessantanove
Aldo Moro richiamava l'attenzione del partito e del Paese i sui tempi nuovi che si annunciano ed avanzano in fretta come non mai testuale
Era questo suo richiamo un'ulteriore dimostrazione
Che valutandola con realtà complessa di quegli anni egli non si lasciano travolgere dalle questioni contingenti ma sapeva cogliere quel segno dei tempi fino a prevedere un orizzonte inquieto per le giovani generazioni
La sua azione politica è stata costantemente mossa come egli stesso era solito dire
Dalla preoccupazione di realizzare un punto di equilibrio tra l'esigenza di favorire la crescita democratica del sistema ed il rischio di essere coinvolti in una fase di riflusso
In diverse fasi della vita politica italiana Moro è stato acceleratore promotore degli avvenimenti
Che gli ha avuto la capacità di richiamarsi all'esigenza di uno sviluppo di ma dinamico degli eventi
A chi ha voluto insistere su una sua presunta volontà la la rallenta trincee
Vanno ricordate le polemiche suscitate da quanti anche all'interno della Democrazia Cristiana e delle forze di maggioranza
Ritenevano che il centrosinistra arrivasse troppo presto e che quello sbocco politica governativo fosse un approdo prematuro
Moro è stato però anche l'uomo che ha preso atto con tempestività della crisi dalla formula di centrosinistra
E ha tentato di avanzare proposte nuove
La sua lettura delle tendenze di fondo dei processi politici in atto nella società italiana
Non è stata mai né strumentale né di superficie il suo sforzo costante insomma
è stato quello di muoversi sul filo della storia non per rallentare i processi di cambiamento va bene assecondarli controllando lì ed incanalando riverso soluzioni comunque non traumatica
Così è stato fino all'ultimo atto della sua vita politica
Anche durante quel lungo e tormentato itinerario che portò alla risoluzione della crisi di governo culminata con il suo rapimento
Non è stato l'uomo che ha dimostrato di avere compreso quanto di diverso c'era nella nuova situazione
E di essersi adoperato ancora una volta per preparare un quadro politico inconsueto ma idoneo ad evitare che avvenissero fatte dirompenti per gli equilibri generali del Paese
Proprio questa sua concezione rende sterile la polemica di quanti hanno voluto attribuire ad alto ad Aldo Moro quella che invece non fu mai adesione al compromesso storico
La sua acuta sensibilità istituzionale
La percezione della necessità di rimedi adeguati alla particolarità della situazione politica determinatasi nella metà degli anni Settanta
Non possono far dimenticare la versione di Moro per le soluzioni tendenzialmente Tonti totalizzante soprattutto una formula di uscita
Da un anno un caso causale caso a lei emergenza democratica ed istituzionale non poteva essere convertita stabile equilibrio di governo Moro ebbe sempre viva la distinzione fra emergenze compromesso storico come i suoi scritti puntualmente dimostrano eccome conferisce sintesi si potrebbe intitolare il suo discorso a Benevento la convergenza degli indifferenti il fatto che vi fossero due non vincitori
E se volete paradossalmente due vincitori aveva determinato una situazione nuova
Essa
Non consentiva di tenere il partito comunista all'opposizione né di fare diventare la Democrazia Cristiana partito di opposizione
Ciascuna di queste due soluzioni avrebbe determinato nell'analisi Moro tema la paralisi del parlamento una crisi profonda dell'assetto democratica e sociale del Paese
E condotto alla disgregazione del tessuto economico politico e istituzionale in economia
Eravamo vicini al Ballatore sul fronte dell'ordine pubblico crescevano ogni giorno le difficoltà l'impossibilità di realizzare l'alternativa rovesciando i ruoli tra la maggioranza e l'opposizione ed esasperazione del confronto politico nel clima di emergenza del Paese avrebbero portato alla polarizzazione degli estremi
Alla radicalizzazione della lotta politica in definitiva al non controllo democratico della situazione
Rispetto a questi rischi
Il metodo del confronto inteso non solamente come rapporto tra la Democrazia Cristiana il Partito comunista
Ma come un'utile occasione per coinvolgere tutte le forze storiche costituzionali esistente nel Paese avrebbe potuto assicurare un cammino comunque anche sia ruoli diversificati
Nel quadro tracciato da Moro
Gli aspetti dell'ordine pubbliche quelli economici rivestivano una rilevante importanza ma non erano nel determinanti negli unici
Come sempre nella sua visione nella sua concezione a rivestire importanza determinante erano gli aspetti politici
Le conseguenze cioè della fine degli equilibri precedenti e la necessità di trovare forme politiche capaci di garantire l'uscita dall'emergenza nella prospettiva però della piena ripresa
Quella dialettica democratica al termine del processo
Innescato proprio per dare vita a una democrazia compiuta
Si sarebbe potuta realizzare l'alternanza al governo e non più una alternativa di sistema
In questa prospettiva naturalmente
Moro vedeva un ruolo tutt'altro che statiche rassegnato dei cattolici democratici
Al fondo di questa visione ma io direi al fondo dell'intera concezione europea della vita politica non c'è del resto alcuna vocazione conservatrice
Basti pensare alla costante opera di arginamento compiuta da Moro nei decenni per impedire qualunque pericolosa deriva di destra
Penso al Governo Tambroni
E lo scivolamento di interi gruppi uscì usciti sociali verso tendenze o fenomeni potenzialmente inconciliabili con le prospettive di sviluppo democratico penso al terrorismo
Aldo Moro
Ha invece sempre dimostrato un'appassionata ma razionale ed ostinata volontà di conservare le nostre istituzioni
Al livello più alto di dignità di consenso e di funzionamento certo
Dietro le iniziative la strategia Moro Thea vi è un coefficiente di inquietudine che gli derivava dalla preoccupazione che la stagione politica potesse invece aprirsi a forme di divisione e di frattura
Lo statista pugliese
è l'unico accenno che mi consentirete
Alla vita interna della democrazia cristiana
è stato sempre convinto che la legittimazione del potere della funzione politica di un partito risiede nel consenso che esso riscuote
Nella sua capacità di interpretare implichi fermenti presenti nella società
Ci deve pur essere una ragione disse testualmente
Un fondamento ideale una finalità umana
Per cui ci si costituisce in potere il potere si esercita al di fuori di essa al di fuori di un criterio di moralità un partito cessa di essere un punto di riferimento efficaci
In queste parole vi è quasi un presagio di un destino collettivo amano quale abbiamo vissuto e tuttora rinviarlo e tuttavia della Democrazia Cristiana restano a disposizione del Paese
Un patrimonio ideale di intatto valore e le rilevanti conquiste di sviluppo economico e di crescita civile
Non è possibile mi ricollego direttamente a Bianco anche se mi ripeto ma di desidero proprio ripetermi
Non è possibile riscrivere la storia politica e civile del nostro Paese attraverso interpretazioni forzate
Alterazione dei fatti
Ricostruzioni talvolta interessante fino ad invertire i ruoli
Tra chi ha costruito
E consolidato le istituzioni e chi da essi attratto la spinta per un processo di maturazione democratica
Agli storici che tentano di farlo con tanta disinvoltura e spregiudicatezza
Va ricordato che quella del cinquantennio repubblicano non è stata storia criminale ma storia abilità
Condanniamo le distorsioni operate da alcuni lungo un cammino impervio
La degradazione della politica mera gestione del quotidiano tutto ciò certamente non cresceva solo nell'orto del vicino ma la storia del nostro Paese
Resta storia di crescita civile
Il rafforzamento del nostro ruolo nel contesto internazionale di garanzia democratica
Una storia che non può essere cancellata dai teorizza attori del doppio Stato di quello legale che avrebbe fatto da copertura a quello illegale
Questa falsificazione storica
E opera di mani ruvide caro Gerardo che vogliono fare credere che l'Italia come sospesa per un cinquantennio abbia cominciato a camminare solo da qualche anno
A un itinerario diverso difficile ma vero per la salvaguardia e il rafforzamento delle basi dello Stato democratico Aldo Moro che era uno di noi il migliore di Novoli ha dato il prezioso contributo della sua esperienza ed è la sua lungimiranza la sua è stata una impareggiabile testimonianza di valori culminata nella sua tragica scomparso
C'è ancora disputa oggi sulla linea della fermezza
Allora praticata dalla stragrande maggioranza delle forze presenti in Parlamento in contrapposizione con la linea umanitaria
Gli uomini della scorta di Moro e di tante altre sporte di caduti sotto l'offensiva terrorista
Come le altre vittime illustri della mano armata non avrebbero perdonato cedimenti che sarebbero apparsi cinici e devastanti l'Italia non si sarebbe salvata ma neppure Moro
Dubbi sul come e perché Moro venne rapito ed ucciso sono ancore in piedi incerto
In una delle più belle puntate del recente interessante documentario televisivo di Sergio Zavoli
Mi è rimasta come scolpita nella mente
Ma ho anche letto direttamente nella sua intervista la lapidaria confessione di Laura Braghetti non tanto uno a lui ma la nostra ideologia non poteva salvare Moro
Chiudo così la mia riflessione
Ancora oggi
La lezione di Aldo Moro appare di eccezionale attualità egli ci ha sempre ammonito che le istituzioni sono di tutti
Non solo delle maggioranze che volta a volta si costituiscono
Nel momento in cui si avvia la fase finale dell'itinerario riformatore mi auguro le forze politiche
Devono essere capaci di dimostrarsi coerenti con il suo insegnamento
E necessario perciò realizzare un disegno capace di far funzionare le istituzioni evitare io le sterili contrapposizioni
Recuperare le grandi ragioni comuni piuttosto che perdersi nei contrasti sui singoli problemi e far morire le riforme grazie
Ringrazio Presidente del Senato per questo suo prezioso contributo che approfondito la figura di Moro
Credo che lui abbia degli impegni di carattere appunto anche di relazioni internazionali debba assentarsi
Lo farà con discrezione io darei subito la parola ecco Babe allora ben allora l'abbiamo questi problemi la parola Presidente del Consiglio al quale facciamo
L'italiano Nicola
Cara
Caro al preside ah no no
Già
Cara Presidente minacciano presidente io sono lieto pentiti abbiamo strappato un sorriso è arrivato piuttosto come dire con aria serena
Ringrazia
Caro Presidente bianco
Caro segretario Marini
Caro Presidente del Senato invertire gli ordini cari amici ricordare Aldo Moro
A venti anni dalla morte significa riflettere su una delle personalità più importanti della storia da nostra repubblica
Significa riflettere sull'esperienza di colui che più di ogni altro dopo De Gasperi
Ha concorso a costruire l'Italia moderna
La storia d'Italia dentro la quale si è sviluppata la vita di Moro era storia difficile di un Paese complesso
Un Paese che esce distrutto dalla tragedia della seconda guerra mondiale e che riesce a darsi una costituzione di altissimo livello
Nella quale una città divise fortemente conflittuale può riconoscersi e unificarsi
In questo Paese
Uomini di diverse provenienze e culture di differenti ispirazioni appartenenti hanno saputo dar vita a una storia collettiva nazionale attraverso la quale la democrazia italiana sia consolidata
Nella tolleranza e nel rispetto reciproco
Una vicenda collettiva che ha esaltato i valori della persona umana e ha fatto delle differenze e del pluralismo culturale una risorsa piuttosto che un limite un'opportunità di crescita piuttosto che un freno
Un'occasione di maturazione sociale e morale piuttosto che un impedimento in un piccolo la storia italiana di questo dopoguerra è stato una grande storia corale alla quale hanno concorso donne e uomini partiti e culture organizzazioni sociali forze religiosi Aldo Moro è stato uno dei principali protagonisti di questa vicenda
La sua esperienza umana e politica assegnati i primi trentadue anni della storia repubblicana tutti noi sappiamo che non si può comprendere l'Italia di quegli anni senza tener conto della sua presenza e della sua azione
Moro è stato e resta in questo senso un pezzo importante della nostra memoria nazionale per quelli di noi CNEL più di cinquant'anni è stato anche una parte importante della nostra esperienza di vita
Molti hanno parlato di Moro e la sua personalità ha suscitato sempre sentimenti umani profondi giudizi politici compresi discussioni culturalmente molto ricche di stimoli
C'è il Moro giovane uomo di formazione cattolica democratica
Che concorre a formare la nostra Costituzione lo stesso che negli anni successivi e per tutti i decenni seguenti opera con determinazione e costanza per attuarla nella lettera e nello spirito
Se il barone apolitico
Che si sporca sempre di operare affinché la società italiana sappia riconoscere il valore del pluralismo lo stesso che con pazienza fa della tolleranza e del rispetto delle idee di tutti lasse dello sviluppo del nostro Paese
C'è il Moro uomo di governo capaci di estenuanti mediazioni ma anche di scelte innovative e coraggiose
Governante che sa che non può esserci modernizzazione senza allargamento della base parlamentare del governo ma anche che non può esserci tenuta democratica senza la costruzione di un consenso che vada oltre i confini della stessa maggioranza parlamentare
Che Moro uomo di Stato impegnato a ribadire sempre le ragioni dell'alleanza internazionale dell'Italia ma capace anche di difendere all'interno di questa alleanza e la specificità italiana
Ogni volta che è necessario per tutelare gli ingressi gli interessi e le caratteristiche proprie del Paese
Che in Piemonte Moro martedì a Repubblica
L'uomo che ha ricevuto la morte come tragica ricompensa del successo lo stesso della sua politica
Oggi a venti anni di allora noi torniamo ancora una volta a chiederci qual è l'insegnamento di una personalità così complessa
E che cosa di questi insegnamenti ancora vivo è fondamentale per il Paese il quadro nel quale Moro operato c'è molto diverso da quelli cui si collocano oggi il nostro Paese l'Europa e il mondo intero
Non è stato in tutta la sua esperienza l'uomo politico di un mondo diviso in due
Espressione emblematica di una situazione che dentro e fuori i confini nazionali doveva confrontarsi con i vincoli di una democrazia bloccata e in qualche modo a priori irritata
La realtà nella quale egli operato era quella di un Paese in cui un sistema politico basato sull'alternanza e sul bipolarismo non poteva affermarsi
Un Paese dunque costretto dai fatti a trovare vie diverse per la sua crescita democratica e per il suo sviluppo economico e Moro è stato in quel contesto uno politico di eccezionale grandezza insieme a pochi altri leaders la sua generazione egli comprese subito che nessuna cultura e nessuna forza politica del suo tempo poteva da sola essere espressione di tutto il paese
Meglio di ogni altro capita anche sita della convivenza di culture e delle identità è meglio di ogni altro seppe costruire un quadro nel quale la ricerca di cui è difficile imposti dalle necessità storica potesse convivere con il bisogno di consolidare e rafforzare la democrazia
No no fu colui che più di tutti comprese che il futuro non poteva essere nelle mani di una parte sola
Che nessuno poteva nemmeno me delle ragioni più nobili pretendere di egemonizzare la democrazia italiana
Ma rosse per costruire l'unica democrazia possibile in quel contesto la democrazia del confronto delle convergenze della instancabile ricerca delle compatibilità
Ci fu fermissimo nella di Philippe Ridet dei valori di libertà della persona ed i gruppi sociali
Quegli stessi valori che aveva con tanto sforzo concorso a far scrive nella Costituzione allo stesso tempo fu sempre attento a cercare tutto ciò che potesse unire piuttosto che tutto ciò che potesse dirigere proprio questo atteggiamento
Gli valse da parte osservato il pesce di ufficiali e dei detrattori di ogni parte l'accusa di essere sempre e soltanto un mediatore
Una personalità cioè in qualche misura incapace di esercitarla virtù più importante per l'uomo di governo quelle di sapere scegliere e decidere fu questa un'accusa ingiusta e persino stupida nella sua banalità
In realtà come divenne chiarissima negli ultimi anni la sua vicenda politica
Ma ora è un uomo capace sempre di scegliere di decidere di governare
Ma nel contesto storico nel quale si muoveva egli era consapevole che ne sulle decisioni nessuna azione durevole di governo nessun avanzamento della democrazia italiana poteva avvenire utilizzando soltanto le regole classiche
Della democrazia compiuta
Quelle cioè che si basa sul diritto che la maggioranza di decidere ed è anche vero che l'opposizione di porsi come alternativa alla maggioranza
Nella democrazia bloccata nei primi decenni a Repubblica Moro HP che in quel sistema politico i partiti erano la sola via di integrazione democratica
Ma anche che il rafforzamento delle forze sociali era condizione indispensabile per la crescita dell'Italia
Ed è proprio per questa sua consapevolezza che Moro fu
Grado di fare dei limiti di una democrazia bloccata una risorsa per la nazione
Moro sapeva bene che quella non era la democrazia migliore ma soltanto che era la democrazia possibile
E del resto gli stessi indico sempre nella richiesta di costruire le condizioni per una democrazia compiuta l'obiettivo ultimo della sua azione politica
Questa fu la grande opera storica di Moro e questa resta il contributo fondamentale che gli ha dato al nostro Paese
Non fu il solo a concorrere
A costruire la nostra democrazia repubblicana eh sì infatti è il frutto di una volontà corale di un popolo e alla sua difesa hanno concorso milioni milioni di donne e di uomini
Né si può dimenticare che in tutti i partiti vi sono stati uomini capace di tener saldo il timone sulla rotta della democrazia e della civile convivenza
Ma senza Moro l'Italia non avrebbe avuto la stessa storia senza Moro al nostro democrazie non avrebbe probabilmente saputo reggere in passaggi difficilissimo nei quali e a più riprese sembrò che tutto potesse essere perduto
Senza boria infine la stessa costituzione avrebbe forse avuto contenuti diversi e in ogni caso nella concretezza storica sarebbe stata distrutta diversamente
Senza porvi fine anche la strada della DC e quella più ampia dei cattolici democratici sarebbe stata diversa
Dopo De Gasperi Moro sappi infatti più di ogni altro difendere la laicità dalla Democrazia cristiana e allo stesso tempo dopo Dossetti sette più di ogni altro difende il potenziale riformatore e innovatore del pensiero nella cultura politica dei cattolici democratici
Oggi noi viviamo in un tempo diverso molto diverso
Non si tratta di riscrivere la nostra storia nazionale non vi è nessuna ragione per cancellare la nostra memoria o per cercare di prende le distanze delle vicende che hanno caratterizzato il nostro passato dalla caduta del Fascismo la Resistenza dalla Fondazione la Costituzione fino alla fine del sistema politico basato sull'applicazione integrale del sistema elettorale proporzionale
è quello che la storia nella quale certo non mancano le ombre ma anche una storia nella quale sicuramente prevalgono le luci
E la figura davvero luminose di Aldo Moro e lì a ricordarcelo ferma nella fissità dalla sua morte fisica ma viva nella sua grandezza storica
E tuttavia
Tuttavia
E tuttavia
Quella è una storia in qualche modo chiusa l'Italia vive oggi una nuova stagione
La caduta del muro di Berlino i mutamenti epocali che si sono seguiti ridisegnando la geografia d'Europa e del mondo hanno creato nuove condizioni
Per la vita degli uomini
L'Italia è stata coinvolta profondamente in questi cambiamenti l'Europa intera ha cambiato il suo volto dalla riunificazione della Germania al ritorno democrazie le nazioni europee
Che erano rimaste separate per decenni dello sviluppo il nostro continente
Tutto è cambiato intorno a noi
E molto è cambiato anche dentro al nord è cambiato all'interno del nostro Paese
Oggi l'Italia
è un Paese che forte anche dell'eredità di valore di sviluppo ricevuti dall'età precedente Marte speditamente verso una grande modernizzazione delle sue strutture economiche dei suoi apparati amministrativi delle sue strutture di governo
è un Paese nel quale come in ogni altra nazione occidentale la democrazia significa per gli elettori possibilità e il diritto di scegliere chi deve governare e significa per lo schieramento che vince le elezioni
E il dovere e soprattutto la possibilità di mantenere le promesse fatte e gli impegni assunti
è un Paese nel quale sempre di più la democrazia significa alternanza distinzione di ruoli fra maggioranza e opposizione diritti e doveri degli elettori giudicare di sanzionare col loro voto chi non mantenga gli impegni presi
E questa Italia un Paese che anche se sta in un certo senso tornando in Europa proprio perché sta sanando non solo i propri conti economici ma anche come voleva Moro le sue piante siano maniglie istituzionali e politiche
Per questo tutti noi maggioranza e opposizione Governo e Parlamento stiamo dando di tanta importanza al completamento delle riforme ordinamentali costituzionali che abbiamo messo in cantiere
In questi ultimi anni l'Italia con lo sforzo e l'impegno di tutti ha saputo compiere uno grandissimo miracolo ha saputo in un tempo che nessuno pensava potesse esser tanto breve sanare i propri conti rimette in ordine le proprie finanze imparare a dosare nuove regole nella politica e il funzionamento e le istituzioni
Ora amici dobbiamo andare avanti dobbiamo completare le riforme già in corso dobbiamo giungere alla fine del percorso di riforma la nostra Costituzione che la commissione vera porterà bicamerale ha già portato tanto avanti
Dobbiamo consolidare il nostro sistema politico basato su un sano e corretto bipolarismo nel quale nessuna tradizione diversità di appartenenza sia obbligata a scomparire
Ma nel quale i cittadini possano sempre scegliere fa alternative chiare fra programmi diversi tra progetti politici chiari spiegati formalizzati in programmi comprensibili e dichiarati prima delle elezioni
Dobbiamo formare i nuovi quadri del nostrani stazioni i nuovi cittadini di un'Italia europea le nuove realtà di una nazione fortemente radicate nell'autonomia e politiche sociali
Ma anche assolutamente in vita nel costruire passo per passo il proprio futuro
Tutto questo non significa rinunciare a nulla del nostro passato
Nulla dei grandi valori ricevuti in eredità dagli uomini della generazione di Moro viene negato oggi da questa nostra Italia che tutti insieme stiamo costruendo al contrario
Io credo che ce lo facendogli il nostro dovere come gli uomini ieri lo seppero fare noi li onoriamo davvero
Ho detto qualche giorno fa a Milano che ora l'Italia dopo gli anni tra crisi a riaperto volevo dire che ora finalmente noi siamo in grado di riprendere la marcia dopo gli anni della crisi difficoltà del risanamento volevo dire che noi per andare in Europa
Quindi l'andare in Europa non è la tappa finale del viaggio ma l'inizio di una nuova fase della nostra storia nazionale
Una fase che ne vogliamo vivere pienamente consapevoli che ci richiederà grandi sforzi ma ci darà anche grandi opportunità di crescita economica culturale e sociale
Cinquant'anni fa una generazione italiana e si trova a dover ricostruire dal nulla è in condizioni difficilissime un Paese distrutto moralmente e materialmente lo seppe fare
Salvando sempre il quadro democratico e costruendo le condizioni per un grande sviluppo economico
Moro fu resta un protagonista è un simbolo di quel periodo
Oggi siamo chiamati a portare definitivamente il Paese nella grande comunità delle nazioni d'Europa e che l'Occidente
Ricordare oggi Moro significa saper raccogliere l'insegnamento di quelle generazioni rispettando i sacrifici e fare noi oggi la nostra parte come loro la seppero fare ieri
Questo è quello che ci proponiamo di fare questo è il miglior segno che oggi possiamo dare per onorare la memoria di Aldo Moro
Per cortesia
La legalità
Beh allora allora accomodatevi adesso concludiamo con il discorso del nostro segretario
Io ringrazio ancora una volta
Romano Prodi il discorso del segretario conclude mi consentirà il segretario
Ora alcuni doverosi ringraziamenti ci sono degli ospiti di altre formazioni politiche sono qui presenti non li nomino perché potrei forse commettere delle omissioni ringrazio i giornalisti che hanno dato un contributo importante
In questa occasione per ricordare Moro gli organizzatori ancora una volta il segretario del partito e i giovani che all'ordine a questo nell'estrazione
Adesso la parola segretario politico
Maccari
Caro Presidente del Senato caro Presidente del Consiglio autorità cari amici io
Debbo dire che dopo questa giornata di riflessione iniziata con il nostro consiglio nazionale
E le parole così elevate così forti pronunciate da poco in questa manifestazione una folla di problemi e di riflessione che vorrei fare in questa nostra bella manifestazione
Ma capisco se non altro per esperienza che insomma siamo alla conclusione della giornata e che quindi il tempo che mi possa segnare non è alto
Io voglio ringraziare lo ha fatto già Gerardo Bianco gli amici di Bari e della Puglia hanno organizzato una giornata straordinaria
Anche Issa
Anche se già
Almeno secondo me
Un segno di vitalità di ripresa di rafforzamento del nostro partito
Noi oggi abbiamo certo ricordato Moro
La sua esperienza la sua drammatica fine il vuoto
Che si è creato con la sua morte nella difficile evoluzione della democrazia italiana il ritardo che forse la sua scomparsa determinato in questa evoluzione
Ma abbiamo avviato anche
Una riflessione politica ampia che vogliamo continuare che concluderemo nell'assemblea nazionale dei popolari che abbiamo messo in programma per il mese di giugno
Io oggi spero
Che con questi nostri lavori con il nostro Consiglio nazionale con l'assemblea di questa sera
Non l'abbiamo fatto un lavoro forte per la memoria di questo Paese
Avviato una riflessione importante per noi
Con un forte senso della misura guardando all'uomo che ricordiamo guardando ai rischi anche che nella vita di queste nostre democrazia del nostro Paese la forza dei mezzi di comunicazione le emozioni che si susseguono
Senso di misura perché non vorremmo essere travolti da queste mozioni anche su problemi di grande rilievo se io penso alla vicenda la posizione alla forza di un nostro ministro del ministro Bindi in questi giorni debbo dire
Debbo dire
Che cerca
La dialettica politica
In queste nostre società della comunicazione so che diventa più aspra
So che bisogna affrontarla con forza che non bisogna tirarsi dietro ma senso di misura di responsabilità le gambe ai fatti dovrebbero ispirare l'azione di una forza come la nostra voglio dire con forza
Brevemente che questa nostra riflessione mi ha fatto ritornare alla mente oggi queste vostre parole cari Presidenti che va ascoltato
Una considerazione storica che non deve abbandonarci mai che non deve abbandonare il Paese
Innanzi alla tragedia che abbiamo ricordato
Io se guardo alla storia dell'uomo ma anche alla storia di questi nostri vent'anni mi riconfermo dell'idea che la violenza in questa storia dell'uomo non ha mai fatto fare un passo avanti né alle idee e ai popoli
Il ricordo che Gerardo Bianco ha potuto fare dei nomi dei caduti delle forze dell'ordine e cinque uomini nomi di uomini che sono caduti in quel giorno
Fa di questo nostro incontro un incontro dove però il ricordo e il dolore il dolore per la famiglia il dolore per ricavi di questi servitori dello Stato deve essere un sentimento che non può abbandonarci
Sul piano più strettamente politico io sono certo che voi non vi meraviglia edite se vi dico
Che la domanda un po'ricorrente
Ieri sera in preparazione di questi nostri lavori di questa nostra giornata
E nella giornata di oggi è stata quella di molti che ci hanno chiesto ma cosa c'è quale continuità
Quali senso di rapporto tra le vostre esperienze di oggi e l'insediamento di Moro anche dopo le difficoltà la rottura la diaspora
Dei militanti della ex Democrazia Cristiana
Qui naturalmente abbiamo avuto modo questa mattina di fare qualche riflessione più approfondita che svilupperemo
Io debbo dire che questo senso di rapporto e di continuità pure di una frattura che c'è stata nella vicenda politica del nostro Paese
Non mi fa ricordare esperienze particolari che pure ci sono
Io credo che questa continuità tra la nostra militanza difficile di oggi
E il percorso così importante di un uomo come Aldo Moro
Sia legata a voi
Dalla continuità di una storia nella quale non ci sentiamo immersi nella storia dalla vita del nostro Paese dalla fine dell'Ottocento degli ultimi cento anni
Vedete cari amici popolari
Io sono le vittorie che abbiamo avuto le resistenze e i passi avanti
Sono anche le nostre inadeguatezze rispetto ad una situazione vorticosa in movimento continuo complessa lo so bene ma su una cosa abbiamo già vinto
Quando si ruppe il nostro partito
Per una decisione che la maggioranza non condivise
E per un atto di prepotenza rispetto a quella maggioranza io sentitamente parole eravamo alla vigilia delle elezioni regionali
E delle difficoltà che una forza che un partito che un movimento diviso in quel momento faceva perfino a preparare le liste
Sentivo molte parole nel dire la vostra esperienza è finita perché il moderatismo al quale ci richiamiamo porterà anche il consenso dall'altra parte
Oggi
Anche dagli avversari più aspri più duri e ce ne sono lo sapete
Anche da mondi ai quali abbiamo sempre guardato e che qualche volta UDC comprendono qualche volta ci criticano
Una cosa è calata una cosa è certa non la mette più in discussione nessuno
Che dentro questa lunga storia
Del cattolicesimo democratico del nostro Paese che dura da tanto Hummer e so che è parziale piace forse per la mia esperienza personale
Dentro questo cammino del pensiero cristiano sociale nella vita dell'Italia oggi la continuità è assicurata da noi dal Partito Popolare Italiana
Ed è una storia
Cari amici una storia
Che supera le generazioni
Al via
Dell'amarezza dovuta all'abitudine di essere stati per la nostra generazione sempre in tanti quando ci misuravamo
E adesso siamo un po'meno in questo alto e basso della vicenda democratica
E dicevo stamattina non mi capite male il problema dell'allargamento del consenso lo sento pure io anzi dovrei sentirlo così per gerarchia di partito più di tutti
Sento questo ma non sono angosciato da questi alti e bassi perché gli do per scontati nella vita di una democrazia parlamentare
Si può pensare di avere il ruolo stando solo al governo pur essendo partito di maggioranza forse chi non crede e uno non sa che la forza delle proprie idee forte viva e attuale
E noi viviamo una fase in cui certamente la continuità di questo pensiero e di questa presenza nella prospettiva dell'Italia ci fa dire
Che questo apporto è un rapporto vigoroso forte che si esprimeva imposizioni di maggioranza si può esprimere imposizioni con un consenso più limitato questa certezza abbiamo noi sul nostro futuro
E poi dire ma la vostra collocazione oggi
Quali altri continuità specifiche
Io debbo confessare che insomma per ragioni
Di appartenenza regionale il discorso completo che ho riletto in questi giorni ultimi prima di venire qui è stato un discorso importante pronunciato nella mia regione se non sbaglio nel luglio del settantasette alla festa dell'amicizia ad altri
Da Borrelli io
Ho guardato che insomma vent'anni fa il muro di Berlino la contrapposizione le ragioni di una tenuta nelle condizioni di libertà di questo Paese
Moro usò parole vigorose anche di distinzione tra la DC noi di allora il PC di allora
E questo c'era quindi automatismi semplificata vari sono sbagliati in sede storica e politica
Però nelle parole del Presidente del Consiglio il presidente del Senato sono riecheggiato di alcuni punti di un altro valore
Questa forse anticipatrice del pensiero di Moro
Faceva dire già allora in quegli anni
Oggi è più facile capirlo perché siamo tutti in in mare aperto che questa democrazia italiana era una democrazia ancora difficile ancora acerba ancora non una democrazia compiuta una democrazia dell'alternanza quindi ed io mi chiedo
Qui cammino lo abbiamo concluso
Ci stiamo dentro stiamo andando avanti abbiamo fatto passi importanti ma forse non è concluso
E dello spirito e nelle parole di Moro c'era un punto di certezza per questo cammino che si conclude
Ed era il rapporto tra le grandi forze popolari del Paese
A me piace chiamarlo perché c'è l'acidità dentro
Un punto di vicinanza reso più facile oggi dopo la caduta del muro di Berlino
Adesso è più facile tra quello che in una parola si può dire il riformismo della sinistra e il riformismo cattolico nell'accordo laico socialista già visto assieme l'alleanza dell'Ulivo l'idea dell'Univela alleanza di centrosinistra
Questo c'era il Moro c'era questa consapevolezza che la tenuta passasse da questi rapporti e poi che io sono sicuro che un punto della nostra riflessione del di oggi domani ce lo troveremo
Sulle pagine dei giornali cioè un un confronto critico dentro l'alleanza non lo voglio saltare del tutto nemmeno qui
Questa consapevolezza noi l'abbiamo
C'era anche la sinistra la sinistra democratica i nostri alleati
Che insomma oggi non sono per noi per chi costruisce vuole finire questo cammino
Non sono finiti i rischi dell'autosufficienza di una forza se questa si presenta nella realtà italiana pensando di determinare e di saltare la conclusione di questo passaggio dell'alleanza
Chi può
Dire che ognuno non possa pensare di influire sul futuro
Ma ognuno nella sua autonomia si prefigura il futuro e vuole lavorare per guidare anche il futuro chi può negare dentro la nostra alleanza
Alla sinistra democratica di pensare nell'evoluzione di questo Paese nella convenzione del cammino per la democrazia compiuta di essere il punto anche avuto sufficiente della guida o del governo del Paese nessuno
Penso pure io per noi a ricreare le condizioni di una nostra ripresa forti
Però
Io voglio soltanto dire confermando le ragioni dell'Ulivo e le potenzialità dell'Ulivo c'è stato qualche appello ieri pari rientrato
A vedere le ragioni dei moderati tutti assieme no noi confermiamo la scelta e la validità dell'Ulivo per gli obiettivi di governo
Telefoniamo al Paese
Pensiamo siamo orgogliosi
Siamo orgogliosi non di una certa un certo sentimento di ottusità dice ma i popolari non vogliono aprirsi al dialogo in termini diversi
La nostra mente se e sprona tutti terreni pure quelli diversi ma non siamo orgogliosi della nostra fermezza sulle scelte
Le risposte ai problemi dell'Italia regali era il governo di centrosinistra lei sta dando questo governo che noi con lealtà e con forza sosteniamo ma con le forze della coalizione
Perché poi c'è stato questo accenno alla semplificazione europea
Questa mattina diversi interventi la Bindi Castagnetti con la ovvia competenza della sua visione Bruxelles il sei
Hobeika ci ha richiamato che mescolare
Questi automatismi
Pensare a una nostra contraddizione perché il cammino in Italia è quello che stiamo sviluppando e in Europa ci sarebbe una semplificazione la sede socialdemocrazia di qua il PPE viva questa è una forzatura della realtà politica europea
Voglio spiegare che non esiste un socialismo europeo una storia unitaria della Sisal Democrazia europea in Europa esistono socialismo i nazionali
Ed è forse un caso che oggi il laburismo inglese sembra evolvere verso un'aspirazione almeno almeno l'aspirazione più vicino alle nostre esperienze di centrosinistra che alla riaffermazione ferma del ruolo delle socialdemocrazie di Jospin o della Germania o dei socialdemocratici tedeschi
Riflettiamo su questo
Perché il futuro poi si svilupperà ma oggi abbiamo questo dono questa nostra ricchezza di posizione politica da salvaguardare
Da difendere e da sviluppare e probabilmente qualche confronto su questo punto dovremo pur farlo
Liste europee ma non ci sono governi europei c'è stato ricordato stamattina tutto rigidamente proporzionale come responsabilità lei
E poi io questo lo dico sommessamente insomma
Noi entriamo in Europa
Non è che la nostra ambizione è cambiare l'Europa che noi abbiamo la certezza di cambiarla no ma ci siamo anche noi
Con la nostra esperienza che dentro quel quadro
Se abbiamo chiarezza dei dei determinazione possiamo aiutare una evoluzione che Totti un pochino pure gli altri non è che dobbiamo seguire come l'intendenza le tendenze più nobili che si sono affermate o che si vanno affermando in Europa
Europei riforme costituzionali come ci ricordava da ultimo il Presidente del Consiglio sono legati all'esperienza politica di Moro
Nel settantatré diceva che il futuro per la nostra economia era l'Europa era la europeizzazione della nostra economia
E sappiamo bene non ce lo dobbiamo ricordare che sviluppo lavoro questa grande questione dell'Occidente moderno
Del cambiamento economico di oggi colliquazione rotta subito investimenti sviluppo lavoro
Con la necessità di ripensare un modello di sviluppo che oggi vediamo qua e là assicurare la crescita ma emarginare la possibilità di creare posti di lavoro
Questione enorme la sfida tecnologica la sfida sulla ricerca che l'Unione europea assieme può tentare di sviluppare con il mondo americano con la parte forte dell'ansia da soli non ce la potremmo fare le occasioni per un sud
Il nostro Mezzogiorno collocata al centro di un'area geografica strategica Nordafrica Medioriente strategica non solo per il nord dell'Italia ma per la Francia e la Germania
Occasioni grosse erano state viste da Morosini dal settantatré
Sul piano delle riforme io risottolineo tre cose
Noi siamo in questa fase per il Bemporad del bipolarismo per la democrazia dell'alternanza la stabilità dei governi è un bene che ci dobbiamo portare in Europa
Il ricambio fisiologico dei gruppi dirigenti al potere in un paese è un bene in sé e per il Paese che la democrazia dell'alternanza può assicurare governo che governo e opposizione che all'impronta prenderne il posto in caso di fallimento
Il cittadino arbitro della politica alla fine della tentazione
Di presentarsi all'elettore
Chiedere il consenso il volto con le mani libere
E decidere poi formule di governo Presidente del Consiglio d'altre cose andiamo al cittadino se vogliamo ricostituire un rapporto di fiducia forte vincendo tutto sulle piazze cosa vogliamo con vogliamo governare
E quali uomini impegnati
Queste sono legate a questo percorso
Non può essere trascurato vedete noioso in questo nostro impegno sulle riforme non ci tiriamo dietro
Con Mancino se ne parla qualche volta per la sua alta responsabilità certo chi dice quello che ha fatto la Bicamerale inamovibile
La Bicamerale è la prima volta mi pare dopo tre tentativi che approda con un progetto aperto il Parlamento
Noi vogliamo
Migliorarlo dal nostro punto di vista quel progetto aperto e attento alle ragioni del Parlamento intero
Non è possibile in materie come queste assumere una posizione pregiudiziale pensando di riscrivere le regole a colpi di maggioranza quindi la pazienza la determinazione del confronto anche con l'opposizione
è un punto di passaggio obbligato positivo
Condizione del successo di questa domanda
Che ci fanno i cittadini e sulla quale ci siamo impegnati a chiare lettere nella campagna elettorale
Del novantasei io credo che al di là però anche di questa
Sviluppo storico delle idee e delle scelte di Moro ci siano alcuni dati che fanno di Moro un politico il geniale qualcuno che ha dato qualcosa di permanente alla costruzione del pensiero politico
Dell'umanità io indico solo alcune questioni io non credo che fosse facile a piegarsi alle convenienze del momento
Alle mode agli opportunismi
Chissà cosa avrebbe detto dei sondaggi a ripetizione
Dell'aggiornamento della linea quotidiana rispetto a questi andamenti che poi non si fermano della Grandi opinione pubblica voglio solo ricordare che nel novanta anno quattro e nel novantacinque la nostra più modesta esperienza ci siamo trovati soli anche noi allora
Contro un coro prevalente che ci diceva che eravamo anomalia anomalia Europa nomadi in Italia e abbiamo tenuto in quella solitudine ricostruendo il partito e la sua linea politica abbiamo dato un contributo fondamentale alla vittoria dell'Ulivo nel novantasei
Nove nove era capace
Di vedere prima i cambiamenti che maturavano nella società
E quando la politica non è capace di guidare rischia sempre di essere guidata dai poteri forti e i poteri forti possono essere tanti non sono solo quelli economici
E Moro guardava i giovani ai giovani come il futuro di un Paese
Dentro una società dove tutto cambia con la velocità che conosciamo ancora di più oggi l'impegno a favorire l'inserimento nell'economia nella società nella politica nei partiti
Di energie giovani crea le condizioni per un'adattabilità una capacità di comprensione che magari noi possiamo non ha vere da un certo punto info
E se questa preoccupazione la vogliamo sposare veramente io dico al presidente del Consiglio solo una cosa io vorrei fare anche quindi questo nostra giornata di Bari un momento perché in questo nostro Paese che ha tanti problemi come tutti i Paesi avanzati
Che è un problema del Nord di rapporto impresa diffusa servizi infrastrutture
Possibilità e potenzialità c'era questo problema ma se c'è un'emergenza in Italia e il riequilibrio del Mezzogiorno ed assicurare un futuro ai giovani qui nelle regioni meridionali
Io lo so che non c'è bisogno il chiederti uno sforzo in questa direzione so che il governo sta lavorando proprio in questa direzione sta costruendo risposte
Io credo che bisognerà nei limiti del possibile far capire al Paese che questa oggi è la preoccupazione del governo dell'Ulivo
E troverai caro Presidente del Consiglio il nostro sostegno parlamentare politico nel Paese per diventare più efficace nell'attuazione per riuscire a conseguire traguardi in mezzo a tanta difficoltà su questo grande problema
Io concludo cari amici altrimenti vengo meno alla preoccupazione iniziale
Concludo dicendo che
Il Partito popolare non vuol dire che la vicenda di Moro la tragedia di Moro
Per quanto dolorosa e qualche volta uno rispetto alle esperienze dolorose
E portato quasi a rimuoverle nella sua mente nella vita sociale non non può essere rimossa con tutta la sua complessità il PPI aspira come credo aspiri il Paese
A Spini il futuro del Paese a capire tutto di questa vicenda tutta la verità
Che finora ancora non c'è stata
Io resto colpito quando perfino un magistrato che segue queste cose sul suo versante sul versante delle proprie responsabilità
Che ha il mio il mio cognome
Dice pubblicamente ma c'erano altri non capiamo non abbiamo lo dice Luís pieno con grande senso di responsabilità
L'interesse del Paese
L'avvenire dei nostri figli e la prospettiva di rafforzamento della democrazia italiana la fine del percorso verso la democrazia normale dell'alternanza richieda che questo Paese faccia ogni sforzo per arrivare a questa dei
Ed intanto io rivolgo una preghiera
Non sappiamo chi sono stati i colpevoli chi è stato coinvolto in questa cosa
Hanno pagato anche per un lungo periodo
E chi ha pagato in un certo modo va rispettato nella sua umanità hanno pagato però c'è una cosa che non mi convince vedere che si è pagato e si è usciti ma tra questo ecco tra la comprensione di chi ha pagato una piena e vedere delle star editoriali delle star cioè delle stelle editoriale
Welles che
Televisive
Welles teatrali
Questa è una cosa che colpisce io non lo so quali sforzo non abbiamo nulla sia un Paese libero della libertà la difesa per tutti
Quindi il mio non è una richiesta di nulla cari uomini del gol di governo che siete qui del nostro partito ed anche i partiti alleati che vedo qui
Non è una richiesta non ce l'ho però non mi potete evitare di pensare
Che un po'di silenzio un po'di sobrietà rispetto a questa storia dolorosa sarebbe un bene da non trascurare
Grazie è stata una magnifica giornata grazie a tutti e arrivederci