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Pordenone, 8 febbraio 2002 - Convegno su 'Cellule Staminali e Libertà di Ricerca Scientifica'.
Riportiamo di seguito il testo integrale dell'intervento in videoconferenza di Luca Coscioni.
La libertà di ricerca scientifica "Buon pomeriggio.
Intervengo con piacere alla inaugurazione di oggi, e ringrazio l'associazione culturale Ghest Hàus e Silvia Vesce, per avermi invitato.
Accompagnerò i miei saluti con due brevi riflessioni.
Come Presidente di Radicali Italiani mi trovo a combattere e ad incarnare, la battaglia per la libertà della ricerca scientifica.
Portare sul mio corpo i segni di questa … battaglia, non è cosa facile.
Richiede determinazione, cocciutaggine, perseveranza e, dimenticavo, la qualità più importante: umanità.
L'attacco più violento L'attacco più violento, che ho subito, nel corso della mia campagna elettorale, e che ancora oggi mi trovo spesso a subire, è stato quello di essere considerato uno strumento, una marionetta.
In realtà, questo attacco lo subiscono quotidianamente, tutti coloro che il caso e la natura hanno reso malati o diversamente abili.
Ma, ogni battaglia per poter essere vinta deve essere combattuta da chi si trova inevitabilmente al suo fronte.
Una bussola ed una rotta Così, attraversando il deserto della mia malattia, mi sono accorto che avevo una bussola, e soprattutto una rotta da seguire: cercare anche nel nostro Paese di far sì che una legge sulla clonazione terapeutica, e sulla utilizzazione per finalità scientifiche degli embrioni soprannumerari, potesse essere approvata.
Credo anche, di essere riuscito a fare della mia malattia una occasione di rinascita, e di lotta politica.
Di avere avuto la forza e il coraggio, di trasformare il mio privato in pubblico.
Di avere ribadito che la persona malata e disabile, è innanzitutto persona, e come tale, ha diritto a vivere una esistenza piena e libera, contro il senso comune e le ipocrisie quotidiane, che vorrebbero invece, relegarla in una terra di nessuno..
Le associazioni di volontariato La seconda riflessione riguarda le associazioni di volontariato.
La mia opinione sull'attività di queste associazioni è piuttosto critica.
Troppo spesso, l'assistenza fornita dalle associazioni di volontariato è modellata sulle esigenze dei volontari, e non su quelle degli assistiti.
Volontari che nella maggior parte dei casi sono adeguatamente retribuiti.
Sono invece certo, che iniziative come quelle promosse da Ghest Hàus, tengano conto della centralità della persona con disabilità, e siano tese a valorizzarne la creatività, la fantasia e la crescita culturale.
Vi auguro quindi, buon lavoro e buon divertimento".
Riportiamo di seguito il testo integrale dell'intervento in videoconferenza di Luca Coscioni.
La libertà di ricerca scientifica "Buon pomeriggio.
Intervengo con piacere alla inaugurazione di oggi, e ringrazio l'associazione culturale Ghest Hàus e Silvia Vesce, per avermi invitato.
Accompagnerò i miei saluti con due brevi riflessioni.
Come Presidente di Radicali Italiani mi trovo a combattere e ad incarnare, la battaglia per la libertà della ricerca scientifica.
Portare sul mio corpo i segni di questa … battaglia, non è cosa facile.
Richiede determinazione, cocciutaggine, perseveranza e, dimenticavo, la qualità più importante: umanità.
L'attacco più violento L'attacco più violento, che ho subito, nel corso della mia campagna elettorale, e che ancora oggi mi trovo spesso a subire, è stato quello di essere considerato uno strumento, una marionetta.
In realtà, questo attacco lo subiscono quotidianamente, tutti coloro che il caso e la natura hanno reso malati o diversamente abili.
Ma, ogni battaglia per poter essere vinta deve essere combattuta da chi si trova inevitabilmente al suo fronte.
Una bussola ed una rotta Così, attraversando il deserto della mia malattia, mi sono accorto che avevo una bussola, e soprattutto una rotta da seguire: cercare anche nel nostro Paese di far sì che una legge sulla clonazione terapeutica, e sulla utilizzazione per finalità scientifiche degli embrioni soprannumerari, potesse essere approvata.
Credo anche, di essere riuscito a fare della mia malattia una occasione di rinascita, e di lotta politica.
Di avere avuto la forza e il coraggio, di trasformare il mio privato in pubblico.
Di avere ribadito che la persona malata e disabile, è innanzitutto persona, e come tale, ha diritto a vivere una esistenza piena e libera, contro il senso comune e le ipocrisie quotidiane, che vorrebbero invece, relegarla in una terra di nessuno..
Le associazioni di volontariato La seconda riflessione riguarda le associazioni di volontariato.
La mia opinione sull'attività di queste associazioni è piuttosto critica.
Troppo spesso, l'assistenza fornita dalle associazioni di volontariato è modellata sulle esigenze dei volontari, e non su quelle degli assistiti.
Volontari che nella maggior parte dei casi sono adeguatamente retribuiti.
Sono invece certo, che iniziative come quelle promosse da Ghest Hàus, tengano conto della centralità della persona con disabilità, e siano tese a valorizzarne la creatività, la fantasia e la crescita culturale.
Vi auguro quindi, buon lavoro e buon divertimento".
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