Critica e militanti

Buongiorno da Radio Radicale qui e Matteo Marchesini per la rubrica critica militanti oggi parliamo di Giacomo leopardi questa città che non finisce mai
Un libretto edito da UTET con una postazione di Emanuele Trevi che contiene
Le lettere del grande poeta e come si vede qui grande provocatore scritte agli amici e parenti da Roma nel primo viaggio
Importante che fece fuori da
Recanati tra il mille ottocentoventidue mila ottocentoventitré dagli impianti idrici
E poi nel viaggio tra il trentuno e il trentadue con Antonio Ranieri
In mezzo c'è ci sono gran parte dei canti ci sono le Operette morali doti Baldon è il tentativo fallito di leopardi di integrarsi in qualche modo
Nella società letteraria del tempo questa città che non finisce mai
è un titolo preso appunto dal suo epistolario ed è un titolo che si riferisce a una Roma sconfortante norme fuori misura città per giganti vuota un è reale
Le lettere di leopardi da Roma sono scritte in quella sua
Prosa modernissima rapida cruda quanto affettuosa che ne fa
Non solo un documento importante ma anche un testo esteticamente eccezionale ci sono
Le lettere al fratello Carlo si nota la grande complicità tra i due
Ci sono le lettere alla sorella Paulina che parlano delle nozze abortite della sorella
E c'è una lettera in particolare in cui Giacomo le ricorda di moderare le speranze appunto leopardi alla mente
Per non alimentare le disperazioni ci sono i duetti bibliofili con il padre Monaldi do c'è l'inseguimento affettivo della freddissima madre
Ci sono le lettere che denunciano un affetto ormai lontano con Pietro Giordani il
Grande letterato classici perché lo aveva diciamo così riscoperto ancora da adolescente
E poi nella seconda tranche quella dei iniziando i trenta
Del viaggio a Roma sostanzialmente
Confinato in una tanta
Di di di diciamo così di di degenza per una lunga infermità quindi un viaggio di Roma a Roma senza Roma ci sono le lettere a panni per ragioni tutte fino in grande amore Di Giacomo lettere in cui
Ad esempio si fa ironia sulla politica che vuole fare dice Giacomo una massa felice composta di individui non felici
E in cui il poeta sembra ormai anche al di là della letteratura e scrive non a torto di passare la mia giornata disteso su un sofà senza battere una palpebra
E trovo molto ragionevole tanta dei turchi e degli orientali che si contendono di sedere sulle loro gambe tutto il giorno e guardare stupidamente inviso questa ridicola esistenza
è un misto PD mento quindi che stadi attenta e di unità saggezza un impedimento diverso da quello che Giacomo ancora giovane inizio anni Venti denunciava di fronte a una città la cui sociali tali sembrava
Spegnere i moti interiori senza rendere
Però adatti alla vita esteriore
Che in effetti la tranche dignità diventi la traccia le tre più interessanti
Soprattutto c'è la fattiva dei letterati e Romani
Che forse non sono molto cambiati da allora dice Giacomo tutti pretendono da arrivare all'immortalità in carrozza comica ivi cristiani al paradiso secondo loro il sommo della Sapienza umana anche la sola ed è la scienza dell'uomo e l'antiquaria
Non ho ancora potuto conoscere un letterato romano che intenda sotto il nome di letteratura altro che l'archeologia
Tutto il giorno Ciarla no disputano Simonte giorno nei giornali fanno cabale partiti
Parla spesso con il suo linguaggio diretto di coglioni che parlano di cose dice assurdamente frivole con il massimo interesse di cose somme con la massima con la maggior freddezza possibile è la città insomma delle infatti falsa della futilità
Di una frivolezza triste dell'insultarci né della nullità e anche di questa casa degli ibridi in cui vive in una promiscuità
Avviare descritta come grottesca è il viaggio in cui Lombardi questo di inizio anni Venti cerca ancora un impiego pontificio si apre nonostante tutto al mondo e prova appunto la sua prima grande vivibili l'illusione fuori da Recanati
In quella città che di lì a poco verrà messa invertita belli nella città dei grandi
Viaggi
Degli europei dei celebri scrittori artisti europei leopardi vede un una sorta di enorme scacchiera pirandelliana com'
Petti
Microscopici all'interno di un paesaggio sproporzionato una città di morte di indifferente noia
E scrive che il materiale di Roma avrebbe un gran merito se gli uomini di cui conservanti cinque braccia e larghi due
Tutta la grandezza di Roma non serve ad altro che a moltiplicare le distanze fabbriche in mente strade interminabili
Non voglio già dire scrive che romani paia disabitata ma dico che se gli uomini avessero bisogno d'abitare così allargo come stabilite in questi palazzi e come si cammina in queste strade piazze chiese non basterebbe il globo a contenere il genere umano
Contro questa monumentalità retorica l'unico sollievo gli appare la tomba del tasso Anthill unico piacere dice che ho provato in Roma
Una pietra nuda in un campo Uncino di una fiducia e da commozione proprio per il contrasto tra la grandezza del poeta e l'umiltà della sua se cultura quindi il Consiglio di oggi è
Giacomo leopardi questa città che non finisce mai UTET lettere da Roma dal mille ottocentoventidue mila ottocentotrentadue a risentirci venerdì prossimo